i racconti erotici di desiderya

40 anni parte quarta


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Ore 21.30 La personale lezione di obbedienza di Manari



Immersa nella vasca idromassaggio con un flutè di champagne in mano. Sorseggio il liquido rosato mentre mi rilasso. Muscoli. Testa e Sesso a riposo. La stanza è in penombra e colmata dalle note del mio blues preferito. Appagata? Forse. Non del tutto in ogni caso. Ma Soddisfatta si. Almeno, per quello che riguarda la gang bang. Tutt'altra storia è Manari. Quell'uomo è una vera e propria spina nel fianco. Un tormento. Intrigante e incessante. Quasi evocato dalla forza dei miei pensieri. Lo sento entrare nella stanza ancor prima di vederlo. La forza della sua Voglia di me è tale che la percepisco anche nel silenzio. Violenta e potente. Non apro gli occhi. Vigile. In attesa della sua prossima mossa. Io so già quale sarà la mia, comunque. Quell'uomo ha bisogno di una piccola lezione. Una piccola e deliziosa, per entrambi, lezione di obbedienza. E' la fica che fa girare il mondo. Ed è meglio che lui inizi a ricordarselo. Almeno in mia presenza.

Avverto il suo tocco. E' lieve. Mi ha solo sfiorato un capezzolo. Ma è come se una scossa elettrica mi avesse attraversato il corpo. La fica mi si contrae. E i capezzoli svettano turgidi entrambi a pelo dell'acqua. Si china alle mie spalle e mi morde il collo scivolando con la lingua verso l'orecchio.

Cerco le manette che ho nascosto nell'acqua e lo attiro verso di me per baciarlo e soprattutto indurlo a mettermi le mani sui seni.

Mentre succhio la sua lingua avidamente, mi sposta le mani sui capezzoli. “Bingo - penso sorridendo intimamente - e faccio scattare le manette sui suoi polsi.

Mentre è ancora stordito esco dalla vasca e lo spingo verso una poltrona di pelle nell'angolo della zona bagno con una corda di seta cremisi fisso le sue braccia ammanettate ai braccioli della sedia.

Mi allontano e mi asciugo rapidamente con un telo. Lo guardo è chiaramente furioso. Almeno apparentemente. In realtà nel fondo dei suoi occhi si legge qualcosa di altro. Una sorta di compiaciuta soddisfazione per gli sviluppi della situazione.

“Bene - sorrido ironica guardandolo - direi che siamo nelle condizioni ideali per la nostra piccola lezione di obbedienza”. Mi avvicino a lui. La mia fica è a 30 centimetri dal suo viso. Ne avverte il profumo. Ne sente il calore. Infilo due dita nelle sue calde profondità

e gli sfioro le labbra con la mia voglia liquida. Mi allontano di nuovo. “Ah Ah Ah - rido maliziosa guardando Manari il cui cazzo già svetta attirando il mio sguardo come una calamita - Ti piacerebbe è…. Niente da fare. Ora io chiamerò qui Christopher. E lo userò come un gigantesco dildo di carne. Mi prenderò il mio piacere da lui e lo farò a pochi centimetri da te e dalla tua voglia. Voglio vederti imprecare, supplicare, insultare dalla voglia di fottermi, per la voglia assoluta di essere al posto di Chris. Di essere il mio giocattolo vivente. Ma potrai farlo solo nella tua mente. Non un fiato dovrà uscire dalle tue labbra. Altrimenti… assaggerai la frusta”.

In quel momento entrò Christopher che mi abbracciò da dietro iniziando a stringere i miei capezzoli con forza mentre io mi strusciavo contro il suo cazzo con il culo in tensione per la voglia di essere aperto. I miei occhi non lasciavano un secondo Manari mentre Chris mi faceva piegare a 90 gradi con le braccia appoggiate sui braccioli della poltrona dove l'uomo era seduto. La mia bocca era pochi millimetri dalla sua. Quando Chris con un unico movimento fluido e potente mi riempi il culo. Affondai la lingua nella bocca di Manari scopandogli la bocca con lo stesso ritmo con cui il giovane nero stava fottendomi il culo. I miei seni con i capezzoli duri come il marmo strusciavano sulle spalle di Manari. Assecondavo i colpi di Chris spingendo il culo all'indietro con sempre maggiore frenesia: l'orgasmo stava per travolgermi. La mia fica colava sborra sulle ginocchia e i piedi di Manari. Al vertice del godimento morsi, cercando il sapore del sangue, la lingua di quel dannato bastardo e lui di rimando con rabbia mista ad una voglia travolgente morse la mia. Il sangue invase le nostre bocche. Mi staccai lanciandogli sguardi omicidi e deglutendo il sangue. Liquidai Chris con un cenno della mano e misi il culo in faccia a Manari, ordinando secca: ”Ora ripuliscimi per bene con la lingua se no giuro maledetto figlio di puttana che una decina di frustate non te le toglie nessuno”. Un lampo nei suoi occhi feci appena in tempo a coglierlo mentre mi voltavo. E poi la sua lingua che mi accarezzava lenta e potente il culo. Percorrendo con la punta il solco tra le natiche indugiando sul buco. Raccogliendo le tracce della sborra sparse anche lungo le mie cosce. “Dannato stronzo mi stava eccitando di nuovo. Ero già pronta per un altro giro di giostra. Dio lo odiavo e lo adoravo contemporaneamente. Non era possibile spezzarlo” I pensieri sempre più confusi e tumultosi mi invadevano la testa mentre non potevo fare a meno di abbandonarmi alle cure di quella lingua. Venni ancora su quella lingua, in quella bocca che mi accarezzava selvaggia la pelle tenera tra la fica e il buco del culo. Venni maledicendomi ogni secondo. Ad ogni contrazione un po' di più. Sorrideva il bastardo dopo. Un sorrisetto compiaciuto.

“Ecco mia cara. 2-1 per me direi o se preferisci poker d'assi” sogghigno con voce roca. “Ah. Non cantare vittoria. Mio caro c'è ancora la piccola questione della tua punizione - sorridevo compiaciuta mentre accarezzavo il manico del frustino con una mano. Una punizione secondo la legge del contrappasso. Ti è piaciuto farmi godere mio malgrado bene…. Ora è il tuo turno”. Mi allontanai di un paio di passi e appoggiandomi al bordo della vasca m'infilai il manico del frustino nella fica e iniziai a muoverlo selvaggiamente. Intanto mi leccavo le labbra e fissavo il suo cazzo. Che suo malgrado oscillava verso di me, con la cappella gonfia e lucida. Potevo vedere le vene pulsare mentre affondavo il manico del frustino sempre più nella fica. Ma stavolta eri lui a dover sborrare. Sfilai il frustino dalla mai fica e gli girai intorno con un unico movimento glielo infilai nel culo. Sussultò urlando e sborrò all'istante. Senza riuscire a fermarsi. Mi concessi una risata soddisfatta e…: “Colore mio caro o se preferisci 2 a 2 palla al centro”.













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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Pahaliah Invia un messaggio
Postato in data: 09/04/2008 21:23:02
Giudizio personale:
Troia all\'ennesima potenza ...
Mi domandavo: \"Nn ti ho fatto nulla xchè tu debba punire anche me?\"
....

Autore: Thexvoice Invia un messaggio
Postato in data: 24/05/2007 13:38:40
Giudizio personale:
PORCA VACCA CHE STORIA !!! ... complimenti !

Autore: Mcurris Invia un messaggio
Postato in data: 05/12/2005 16:06:53
Giudizio personale:
Intenso....................brava


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