i racconti erotici di desiderya

Brenda

Autore: Soloroby
Giudizio:
Letture: 893
Commenti: 1
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Ancora quella sensazione che conosco bene: l'urgenza di lavar via l'eccitazione ed al tempo stesso la frustrazione di aver goduto nel fare la troia passiva... dovrei essere al riparo qui nel box della doccia: l'acqua scivola giu' dalle spalle fino ai piedi, è calda, profumata di bagno schiuma, ma...sono agitata(o) e non riesco a rilassarmi. Sono in confusione, mi sono spinta(o) troppo in là, non volevo arrivare fino a questo punto...avevo soltanto bisogno di una piccola ambigua morbosa emozione di sesso esagerato ma facile da lavar via dalla coscienza con una doccia ed invece... stavolta è stato diverso. Sono in grande ansia ed è inutile nascondermi a me stessa/o: stavolta mi è maledettamente piaciuto, anzi stavolta mi sono sentita/o appagata come mai prima, e nulla sarà piu' come prima.

Il problema è proprio questo: sessualmente sono stata com-ple-ta-men-te soddisfatta da Lui, sì, lo devo ammettere: il suo sperma è ancora dentro di me e non voglio lasciarlo uscire, il suo cazzo mi è arrivato fino nel cervello, sono disorientata, assoggettata, inebetita come una bambola di pezza... ora, ahimè, sono diventata totalmente passiva nel corpo e nella testa. Lui, un maschio sconosciuto fino a due ore prima, è ancora di là in camera da letto e per quanto sia assurdo io non vedo l'ora di tornargli vicino, di abbracciarlo, di stringermi a lui, di appoggiare la mia guancia sul suo cazzo per adorarlo e tempestarlo di piccoli baci, supplicarlo di stare ancora un po', di riposare mentre sfioro con le dita il suo corpo maschio, vigoroso, prepotente.



Non è mai stato così, prima, dannazione, cosa mi succede? Mi sto innamorando di un uomo? Mai avevo desiderato un maschio in questo modo, mi sento femmina, inerme, febbricitante, voglio solo che Lui resti con me, voglio servirlo, aspettarlo, voglio piacergli, voglio che sia contento di me... oh mioddio, ma che sto dicendo io sono una travesta occasionale, dovrebbe essere solo un gioco, un ruolo femminile da interpretare ogni tanto per poi rifugiarmi nella mia pseudo-mascolinità... sussulto: la sua voce cancella questi pensieri, mi sta chiamando: ho il cuore in gola. Mi asciugo in fretta("eccomi, arrivo, amore!") e passo della crema sulla pelle liscia (il giorno prima avevo provveduto ad una depilazione assoluta, totale, non avevo mai osato tanto), un tocco di cipria compatta, lucidalabbra, sfilo il tampax, un pò di profumo e finalmente torno di là da lui... luce bassa, musica, odore di incenso e di sigaretta.



E'semiseduto, appoggiato al mucchio di cuscini in posa provocatoria con la mano che oscenamente massaggia l'uccello: mi sorride sicuro di sè mentre mi avvicino ancheggiando sui tacchi alti... indugio accanto al letto lasciando scivolare a terra l'accappatoio e quando mi afferra il polso fingo di volermi sottrarre... mi tira forte verso di lui piegandomi il braccio dietro la schiena, ora sono inarcata ed immobilizzata, avvicina la sua bocca alla mia e mi bacia con prepotenza, la sua lingua mi penetra, si intreccia con la mia, respiro fresco tabacco e desiderio bollente, le sue mani forti mi afferrano sotto le natiche e mi sollevano come fossi un fuscello a cavalcioni delle sue cosce, non posso credere che sia di nuovo così eccitato, il suo cazzo è teso, caldo, sento che cerca il mio sfintere, apro al massimo le mie gambe e con voluttosa lentezza le incrocio intorno ai suoi fianchi, gli passo le braccia dietro il collo mentre lui con la bocca incollata alla mia mi aggiusta in posizione con un paio di scossoni e punta decisamente il cazzo contro il buco del culo indolenzito per la scopata di poco prima, ma ancora viscido della sborra golosamente conservata complice il tampax... quest'uomo mi desidera piu' di quanto non avrei osato immaginare: lo sento ansimare e comincia ad entrarmi dentro con perfida lentezza consapevole che il suo cazzo è fin troppo grosso, lui sa che provo dolore ed io so quanto lo ecciti l'idea che mi sta letteralmente slabbrando; mi bagno come una cagna in calore, il mio stesso retto sta lubrificando la sua verga che comincia a scivolarmi nel culo con un rumore osceno, ritmato.



Perdo il senso del tempo sotto i suoi colpi ora lenti ora incalzanti e mi lascio andare completamente, sobbalzando ad ogni affondo che mi strappa un gemito di sofferenza e piacere. Dalla bocca semiaperta mi cola giu' un filo di bava e come allucinata vedo il mio ventre sollevarsi un pò ogni volta che la sua mazza sprofonda dentro i miei visceri, oh cazzo, sono impalata, appoggio il palmo della mano sull'ombelico e sento quella bestia viva ritrarsi e di nuovo farsi strada nel mio ventre... vado fuori di testa, questa sensazione mi provoca violente ed inaspettate contrazioni nel culo...sarà quasi mezz'ora che mi sta inculando, sento che tra poco avrò un orgasmo e percepisco che sarà diverso, sarà dentro, in un punto tra il retto e il pube, non verrò come è sempre stato, da "maschio", non so bene come ma sarà diverso, sarà Lui a portarmici, lo sento, lui mi strapperà qusto orgasmo e sarò violata, come se una mano mi entrasse dentro la pancia e mi rivoltasse i visceri lasciandomi senza fiato... mentre penso tutto questo un brivido mi fa vibrare la schiena, tre o quattro contrazioni spasmodiche del ventre mi fanno curvare in avanti, lui stesso mi guarda sorpreso e si ferma ben conficcato dentro di me... urlo, mordo il suo collo ed urlo ancora spingendo come un'invasata il bacino verso la base del suo cazzone mentre con inaspettata dolcezza mi cinge la schiena con un braccio e porta una mano sulla mia nuca, quasi a sostenermi mentre le scosse del mio primo orgasmo di femmina bruciano ogni residuo di energia.



Sono tremante, sudata ed affannata mentre mi adagia di schiena sui cuscini, mantenendo saldamente il cazzo dentro di me; restiamo immobili per alcuni minuti poi con lentezza esasperante lo sfila per riaffondarlo improvvisamente, sta spadroneggiando e continua per decine e decine di volte; sono sfinita ma vorrei non si fermasse mai... avverto nettamente l'asta che si ingrossa colpo dopo colpo, fino a che con un movimento repentino si strappa via dal culo facendomi latrare dal dolore e spavaldamente allarga le sue cosce ai lati del mio viso accostando il cazzo alle mie labbra... con la testa reclinata all'indietro spalanco la bocca e offro la mia lingua ai suoi schizzi che ad ondate successive mi staffilano fino in gola mentre con le mani tormento quel cazzo stupendo. Non ingoio, attendo... voglio che mi guardi, che si renda conto di aver fatto di me un'autentica puttana, che veda la mia bocca piena di sborra: me ne avrà scaricata dentro mezzo bicchiere e me la sto gustando con voluttà degna di una pazza ninfomane...è difficile descrivere quanto questa notte di sesso mi stia cambiando: certo, avrò paura del dopo, del domani, del resto della mia vita ma ora sono in orbita, schizzata, annichilita dal piacere.



Finalmente anche Lui esausto, mi ha lasciata sola per dieci minuti ed ora, tornato dal bagno, si accende una sigaretta e mi parla in tono deciso: " Voglio rivederti. Voglio scoparti ancora e tanto, ma ti avverto: se accetti, farò di te una schiava, ti userò come e con chi mi andrà. Se solo pensi di fare la troia a mia insaputa, te ne farò pentire a forza di botte. Chiaro?" Eccolo, il maschio, pensai, possessivo, prepotente, violento... se gli dico di sì mi metto nei guai, ma se avevo goduto come una donna era stato grazie a lui, e allora... perchè no? Mi alzai vezzosamente dal letto e lo raggiunsi alle spalle in mezzo alla stanza abbracciandolo da dietro, carezzandogli i fianchi ed il cazzo piacevolmente ammorbidito..." ma io sono già tua, amore, solo tua, e lo rimarrò anche se tu non mi volessi già piu'... ti giuro che pur di averti ancora dentro di me farò quello che vorrai, sarò a tua completa disposizione. Ma tu devi concedermi una cosa: mi hai fatto donna e voglio essere certa che in ogni istante tu mi senta la Tua donna, oltre che naturalmente la tua schiava. Per me tu sei il Mio Uomo. Puoi capirmi?" Continuando ad accarezzarlo avevo raccolto da terra la cinta dei suoi pantaloni... gliela offrii in silenzio, come pegno della mia sottomissione. Sorrise. Dopo pochi minuti, Lui, quello che ormai era il mio Uomo e Padrone, usciva di casa lasciandomi il culo segnato da poche selvagge cinghiate: piangevo di dolore e di piacere.









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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Marc741 Invia un messaggio
Postato in data: 23/02/2014 15:26:11
Giudizio personale:
bello eccitante ma forse e il caso che quando lo prendi in culo usi l pteservativo


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