i racconti erotici di desiderya

Compagni di classe


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Cambia lo sfondo
Sono a casa tua, sul tuo divano, con te in ginocchio che mi lecchi la cappella, quardandomi con occhi complici.
Ci sono voluti 30 anni , tanto e passato dalla festa di fine anno di 3° media, da quella sera che ti ho chiesto di uscire,
mi guardasti dal basso verso l'alto, un sorrisino ironico e andandotene neanche mi rispondesti, . Ci rimasi male, anche molto.
Pensandoci oggi avevi ragione, io avevo " lo ciao bianco", i tuoi amici il "125", io andavo a scuola e non avevo una lira, loro lavoravano e due lire da spendere, io la tua stessa età, loro erano "grandi".
Ci siamo rivisti poche ore fà nel parcheggio del ristorante, cena di vecchi compagni delle medie, 30 anni dopo, per vedere come siamo cambiati, non sei cambiata molto,
sei passata da bella ragazza a bella donna, capelli sciolti sulle spalle, camicetta leggermente trasparente che lascia intravvedere sotto, gonna al ginocchio, scarpe aperte con 8/9cm di tacco, tutto questo per fare da cornice a ciò che risalta di più,
i tuoi occchi profondi e lucenti come allora.
Ci siamo seduti non troppo vicino, avrei sperato di meglio, i nostri occhi s'incrociano spesso, ma mi rimani lontano.
Colui che era in macchina con te ha bevuto troppo, non sta in piedi, va accompagnato a casa, che coglione penso tra me e me,
mi offro di aiutarti, accetti sorridento, mentre guidi la gonna sale, te ne accorgi, lasci che io veda, è un bel vedere.
Finito il dovere ti chiedo se ti và di andare a bere qualcosa, per ricordare i vecchi tempi,
accetti volentieri, ma si và a casa tua, cosi potremmo chiaccherare meglio, affermi.
Non rifiuto di certo, già per la strada verso casa tua , i discorsi prendono sempre più conclusioni equivoche, doppi sensi, frasi a mezzo, ammiccamenti,
e ci ritroviamo sul tuo divano, con la tua lingua che da piacere al mio uccello, le tue labbra che lo avvolgono, ci sai proprio fare.
Arriva il momento di ricambiare, ti sdraio sul tappeto, allarghi le gambe, tolgo le mutandine, bacio la tua fica, la lecco, sa di buono, ti offri ancor di più, ci infilo un dito, due, ansimi, ti piace,
mi fermo, ci guardiamo intensamente, sono sopra di te, appoggio la mia cappella sulla tua fica, entro piano, mi godo ogni millimetro di te,
aumento il ritmo, il piacere sale, ad ogni colpo presa tra il pavimento e me, mi senti arrivare fino in fondo,
il respiro si fà intenso, son troppo eccitato, rischia di finire tutto troppo presto,
te ne accorgi, rallentiamo, il pavimento è duro per entranbi, non abbiamo più vent'anni, ci spostiamo sul letto,
Ti metti in ginocchioni, aprendo le gambe, con la fica aperta e goccilante di umori, troppo invitante per non accettare,
ti prendo da dietro, hai un buon profumo, la pelle liscia, il seno è sodo i capezzoli dritti, è un piacere giocarci.
Ti sfili all'improvviso, ti giri e guadandomi strana, mi dici che non finisce cosi'.
Non capisco, non ti segnuo, rimango stranito,
mi sdrai, mi vieni sopra, appoggi il tuo culo sul mio uccello e ti ci lasci cadere sopra, lemtamente,
hai delle smorfie di dolore miste a piacere, il piacere aumenta, il ritmo pure, lasciarti fare è la cosa migliore,
mi dai belle sensazioni, ogni tanto affondo un pò, gradisci e continui nel tuo fare sempre più eccitata,
dici frasi senza senso mentre vieni contenta del piacere che provi, vengo anch'io dentro di te.
Siamo sul letto stanchi e appagati, due baci, ci laviamo, vestiamo, tormiamo sul divano a parlare, è tardi ti dico che vado, ma non ne ho voglia di lasciarti,
neanche tu di farmi andare via, con una scusa mi trattieni, parliamo ancora, l'alba ci avvisa che nostro tempo è terminato.
Me ne torno da dove sono venuto, con il pensiero che ne è valsa la pena ettendere 30 anni per una donna cosi'.

op1868







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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Assergio62 Invia un messaggio
Postato in data: 29/06/2012 12:00:50
Giudizio personale:
bel racconto, bella situazione di vita, anch'io ogni tanto partecipo a qualche cena di vecchi compagni di classee c'è qualche amica dell'epoca che ancora mi tromberei


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