i racconti erotici di desiderya |
Compleanno a napoli |
I ragazzi conosciuti a Jerba si facevano sentire telefonicamente almeno un paio di volte la settimana, questo mi faceva molto piacere, e le frasi e le battute richiama-vano spesso i momenti di piacere che avevamo trascorso in tunisia, si sprecavano an-che gli inviti da parte loro perché li andassi a trovare ma mai questi si erano concre-tizzati in qualcosa.
Su ad un certo punto iniziarono a propormi di andare a Napoli per il compleanno di Ciro, che coincideva con un fine settimana, e se all’inizio acconsentii subito dopo mi bloccai un po’, avevo paura che i ragazzi mi volessero far ripetere l’esperienza del gruppo e non me la sentivo se fosse successo non sarei stata serena, mi sarei sentita come un oggetto. Al telefono infatti ero stata chiara ma loro scherzavano dicendo dai vieni che ti facciamo partecipare alla festa, e questa cosa mi preoccupava, ripeto l’esperienza del-la gang bendata mi aveva lasciato bene, ma non volevo ripetere l’esperienza almeno nel breve. Quando arrivai a Napoli sono venuti a prendermi in aeroporto, carucci carucci, mi hanno portato a cena, poi a vedere Napoli di notte, il maschio angioino, marec-chiare, mi hanno corteggiata e vezzeggiata tutta la sera comportandosi come due fi-danzatini. Verso l’una di notte dato che ero stanca mi portano quindi a casa di uno di loro e mi fanno trovare la camera da letto preparata per me, quindi mi lasciano sola e sono andati via. Ho apprezzato molto la cosa che non mi fossero saltati addosso subito. L’indomani sono venuti a prendermi verso le 9, abbiamo ricominciato il giro tu-ristico di Napoli, fino all’ora di pranzo per poi andare a mangiare in un posto caratte-ristico. Dopo pranzo mi hanno quindi riportato nell’appartamento dove avevo dormito dicendo che andavamo a festeggiare il compleanno. La loro allegria e l’aggiunta di qualche bicchiere di vino era riuscita a cambiar-mi di umore, ero disponibile e pronta a giocare con loro. Uno di loro quindi mi dice, non c’è festa di compleanno senza torta, quindi mi hanno spogliato, io li lasciavo fare, mi hanno disteso sul tavolo e mi hanno riempita con la panna ei i canditi, non ti dico come mi hanno combinata, a questo punto mi hanno messa la candelina sull’ombelico e l’anno accesa, facendo tutto il rito di un compleanno, la canzoncina, il desiderio, lo spegnimento ecc. quindi si sono avventati sulla torta. Hanno cominciato leccandomi tutta, mangiando i canditi e facendoli mangiare a me uno di loro si è spogliato si è riempito il pisello di panna e me lo ha messo in boc-ca. Il tono era disteso, scherzavamo, ridevamo, era quello che volevo, non mi sareb-be piaciuto di finire allo scannatoio, quello era quello di cui avevo paura ma devo rin-graziare non è avvenuto. Abbiamo continuato tutto il pomeriggio, i ragazzi erano sempre più affiatati, d’altronde, era la terza volta che stavamo insieme. Mentre il primo mi ha dato la mia porzione di panna, l’altro dato che ero sul ta-volo mi ha tirato verso di se mi ha alzato le gambe è mi ha penetrato in un colpo so-lo, non ha fatto una grande fatica perché ero molto eccitata e colavo, i ragazzi mi a-vevano calmata ed era venuto fuori tutta l’eccitazione. Da quella posizione poi c’è stato un unico crescendo, prima si sono dati il cam-bio poi siamo passati sul tappeto, con uno disteso a terra, io sopra di lui a e l’altro dietro a completare l’opera. Tra la panna ed il sudore ci siamo impastati per bene quindi uno dei due ad un certo punto propone di fermarci un attimo e farci una doccia, chiaramente insieme. La doccia l’abbiamo fatta nella vasca da bagno, che non era una jacuzzi, anzi abbastanza piccolina, ma i ragazzi sono riusciti a farmela apprezzare, sono stati fanta-stici, sembrava si fossero messi d’accordo, con la scusa di insaponarmi mi hanno ac-carezzata, coccolata, sono riusciti a portarmi in uno stato di serenità assoluta. Siamo quindi passati in camera da letto, la sensazione era che non volessero fare le cose in fretta, ma che volessero invece passare un po’ di tempo insieme, infatti siamo saliti sul letto e ci siamo messi a chiacchierare del più e del meno. Dopo un po’ uno dei due mentre io ero distesa a pancia sotto inizia ad accarez-zarmi il culetto, proprio sul buchino, prima proprio ruotando il dito, senza spingere, solo roteando, l’altro invece se ne stava beato a guardarsi lo spettacolo ed accarez-zandosi il cazzo. Il gioco è continuato per un bel po’, quel dito che roteava proprio sull’imbocco, senza entrare senza spingere, solo roteando stava provocando, in me una sensazione stranissima. Io sono una a cui piace il sesso anale, ma visto come completamento o aggiunta a quello vaginale, ma in quel momento ero smaniata, eccitata e volevo che mi incu-lasse, li subito, cavalcandomi e sbattendomi con tutta la forza che avesse. Questo mio stato d’animo doveva essere visibile perché iniziarono a scherzare, schernendomi su questo, chiedendomi “ti va di andare a fare una passeggiata?” oppu-re, ma che hai caldo, stai sudando, ecc. Stavo smaniando, volevo essere inculata, li, subito senza chiacchiere e senza perdere tempo, da supina decisi di alzare la schiena mi sono messa alla pecorina spe-rando che lo spettacolo fosse sufficientemente invitante, e che senza perdere tempo mi penetrassero. L’unica cosa che ottenni e che si avvicinò con la bocca ed si aiutò (come se ce ne fosse bisogno) con la lingua per aumentare la mia eccitazione, quindi l’altro molto sarcasticamente iniziò a dirmi, “si lo sappiamo cosa vuoi, ma devi chiederlo, e forse ti accontentiamo”, si avevo capito che volevano giocare con me, e la cosa tutto sommato mi stava bene. Quindi iniziai dicendo “ dai ti prego inculami” o “ sii rompini il culo” e cose di questo genere. Loro volevano fare i duri ma davanti alle mie richieste unitamente al fatto che inizai a muovere il sedere e a toccarmi tra le gambe infilandomi in nella figa colante tre dita, non resistettero, e soprattutto quello che mi aveva accarezzato il buchino si piazzo dietro di me lo ha appoggiato e quindi lo spinse dentro in un colpo solo. Abbiamo continuato fino a tarda sera, secondo me avevano preso delle pillole tipo viagra, perché non smettevano, sembravano assatanati, ogni tanto ci fermavamo perchè nonostante il climatizzatore ci veniva caldo oppure ci veniva sete o fame, però è stato un bellissimo pomeriggio. Ci siamo svegliati la mattina, abbiamo fatto un altro giro per Napoli e poi in aereo porto. |