i racconti erotici di desiderya

Fiori di pesco


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Commenti: 1
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In una storia lacerata, il cuore si adatta; si modella in terapeutiche convizioni ed il tempo stende vernice sul dubbio.



Quel giorno le mie scarpe, abbinate ad un consueto rimuginare sul senso della vita, transitavano sei suoi paraggi.



Suoi, di lei che ha stregato i miei anni.



Forse mi sentivo vaccinato all'incontro o troppo pieno di problemi per ricordare: quanto era bella, quanto l'ho desiderata, quanto mai mi è bastata...Fatto è che il mio dito pigia il campanello.



Un caffè? Si! Scusa se mi sono permesso, nemmeno credevo fossi in casa. Inconsciamente la speranza che fosse svanita nel nulla cercava conferma.



Entra, fa freddo e parole parole. Una sfilza di banalità a contornare sguardi colmi di memoria.







Nuda...e tutte le parole dette diventano coriandoli sbriciolati, buttati sul pavimento assieme ai vestiti.



E mi dice Amore.



Quanto può essere seducente una parola!



Amore..Ti amo..Un vulcano di emozioni nella musicalità della frase. Un boato mi scuote interamente.



Amore.



Attacca avvolgente su una morbida vocale e scende vibrante su una "erre" che titilla il clitoride che ho nell'orecchio.



E lo sussurra impertinente. Parca Diva, mi chiama Amore, mi dice ti Amo.



"Amore, Amore"...mentre uso il mio CAZZO con l'intento di ucciderla di piacere..di farle pagare, con un orgasmo che vorrei per lei doloroso, le sue negazioni, la sua voglia millesimata da gustare col calice della pazienza.



Amore, Amore..se lo pronunciasse con la voce rotta ed impaziente, se me lo soffiasse sul collo come una gatta in calore, la odierei.



Se stonasse negli acuti indelicatamente ubriachi che proclamano la sua resa sotto i miei colpi, potrei chiudere la porta..addio. E sarebbe il giusto. Invece, AMORE..la sua voce, con taglio elegante, non tradisce l'inganno. Ma i suoi occhi rapaci mi dicono altro. Ti voglio, sfondami bastardo, fammi essere troia, dammi la dose di oscenità che scaccia la noia.



Mi da la facoltà di essere Maschio..e di esercitare la mia unica prerogativa, desiderarla follemente ogni volta che la vedo...Salomè, che chiede la mia testa ad ogni suo gemito!!



Sono arrabbiato per un desiderio incontrollabile ed impari; la mia rabbia la eccita e come un eco mi eccita. Lei è la dannazione...perchè sa modulare il canto del suo corpo superbo sovrastando il mio desiderio, ed io sono soltanto il piffero incantato da questo concerto di archi.



E' la consapevole potenza sulla mia debolezza. Ed ancora Amore, Amore..quanto le piace questo soffio che alimenta la brace!



E' orrenda nella sua bellezza colpevole. Dovrebbe evaporare davanti ai miei occhi, svanire per sempre.



Tornerà in sogno a sussurrarmi ...Amore, Amore..a perpetuare quest'eterna parodia?







Domande,



alle quali è il piccolo coinquilino bastardo che mi abita la ragione a dare la risposta..



Smetti di farti le seghe mentali "socio"..Fotttila e muto!!







Amore..Amore..ieri era oggi, oggi è già domani.





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Hmaster Invia un messaggio
Postato in data: 30/03/2009 15:31:10
Giudizio personale:
A morte l\'amore, allora.
... evviva i suoi occhi ... per Te e il tuo cervello
Stendila sempre, my slave


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