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Giacomo il professore universitario (parte 2)

Autore: Deameo
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Commenti: 2
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Due giorni dopo, tornai da Giacomo per la seconda lezione. Mi ero procurato il materiale che lui mi aveva chiesto, avremmo dovuto impostare una prima bozza del programma di studi per all’anno in corso. L’obiettivo era di riuscire a dare entro Giugno 4 esami. Obiettivo ambizioso visto che era Febbraio, ma ero fiducioso e soprattutto voglioso. Suonai e sentii la sua voce al citofono ”Sali, sbrigati”. Questo sbrigati mi gelò, più che un invito sembrava un ordine, rimasi un attimo pensieroso, poi salii. Mi aprì al porta, me lo trovai davanti, indossava un accappatoio verde, evidentemente aveva appena fatto la doccia, mi sorrise e mi disse”Entra.. chiudi la porta!”. Entrai e accennai ad un saluto caloroso, feci per abbracciarlo ma lui si scostò bruscamente e mi disse con tono deciso: “Mettiti a quattro zampe!!”, io ero incredulo e non riuscivo a capire se stesse scherzando o se faceva sul serio, allora mi scappò un “Mah.. Giacomo,..” non mi fece finire, “Ti ho detto di metterti a quattro zampe!! Muoviti!!”, più che un ordine era un urlo, si fece molto serio, mi incuteva soggezione. Non avevo scelta, mi misi a quattro zampe di fronte a lui. Giacomo aprì l’accappatoio, e vece fuoriuscire il cazzo semieretto, Data la mia posizione, quel gioiello era all’altezza della mia faccia. Mantenendosi frontale rispetto a me, iniziò a indietreggiare a piccoli passi, una specie di danza, lenta… molto lenta. Poi prese in mano il cazzo lo avvicinò alla mia faccia, lo passò sulle mie labbra, me lo sbatté sulle guance e lo strofinò energicamente sulla mia faccia. “Ti piace il mio cazzo, troietta?” ero disorientato, cercavo di capire. “Allora! Ti piace il mio cazzo? Rispondi Troia” “Si.. “ Dissi io quasi timidamente, e lui con tono di voce più alto “Come? Non sento? Cos’hai detto?” “Sii, mi piace” “Lo vuoi vero?” e mentre continuava ad indietreggiare mi ordinava di seguirlo mantenendo quella scomoda posizione, dovevo zampettare come un quadrupede. “Si, lo voglio” “Allora te lo devi meritare, cagnetta” “Come?” “Vieni a prenderlo.. scodinzola come una cagnetta ” “Sii, sono la tua cagnetta” Anche Giacomo era voglioso, ma di sesso. “Vieni qua cagnetta, leccamelo!” “Brava , così! Che brava che sei, meriti un premio” “Si, lo voglio” “Tieni cagnetta! Prendimelo tutto in bocca, lo so che ti piace” “Si, mi piace” glielo presi in bocca e mi ordinò di non farlo uscire mentre ci muovevamo per casa in quella posizione. Ogni tanto con dei colpetti di bacino mi scopava in bocca. Io producevo un’enorme quantità di saliva e avvertivo conati di vomito. Giacomo, inflessibile, mi ordinava di non mollare la presa, era determinatissimo. Ero quasi allo stremo quando, con improvvisa dolcezza mi tolse il cazzo di bocca e mi fece alzare, mi pulì la bocca col la mano destra raccogliendo tutto la saliva, mi baciò appassionatamente e mi sussurrò “Brava la mia cagnetta, ora spogliati” Mi tolsi gli abiti e rimasi nudo di fronte a lui. Avevo il cazzo duro e Giacomo non mancò di dirmi “Ti eccita fare la cagnetta, eh?” “Si, mi eccita” A quel punto mi passò la mano destra in mezzo alle chiappe, e mi spalmò con un leggero massaggio tutta la saliva sul buco del culo. Non riuscii a trattenere un gemito. “Si che ti piace… oh come ti piace” mi prese in braccio e mi portò in camera, mi adagiò sul letto e si occupò di me. Iniziò a leccarmi il cazzo, lo percorreva con la lingua fino ad arrivare ai coglioni, me li succhiava, li prendeva in bocca come fossero albicocche, poi tornava a succhiarmi il cazzo e lo ingoiava tutto. Ho un cazzo lungo quanto il suo ma di minor dimensione. Era abilissimo mi faceva impazzire. “Siii, continua, mi fai impazzire“ “Fammi godere!” “Sei un porco, mi fai morire” “ Non smettere sto per godere…siii ancora.. eccomi.. sono tuo.. eccomi.. godo.. cazzo godo..sborro.. ti sborro in bocca porco.. godo come un maiale..” Gli inondai la gola con un fiume di sborra, lui non la deglutì, e quando i miei spasmi di piacere furono terminati si riversò dalla bocca alla mano quel fiume di sborra fresca e contemporaneamente mi girò riversandomi sulla pancia. Con la sborra lubrificò il mio culo ed il suo cazzo, che svettava pulsante e durissimo. Iniziò a lavorare con le dita nel mio orifizio. Prima uno, poi due, poi tre e alla fine utilizzò la mano tenendo le dita chiuse a becco d’oca. Anche in questo aveva un’abilità poco comune, io ero in estasi, ma al tempo stesso ero anche un po’ preoccupato sia perché era la prima volta ma soprattutto per le dimensioni del suo cazzo. Lui era eccitatissimo ma tranquillo, e questo mi aiutò ad allontanare le preoccupazioni. “Tesoro, adesso ti scopo” “ Ti piacerà, ne sono sicuro” “Non ti voglio far male, voglio solo farti godere”. Un altro aspetto affascinante di Giacomo era questa sua capacità di cambiare repentinamente atteggiamento, ora era un pervertito infoiato, poi diventava un tenero, dolcissimo amante. Un fascino irresistibile, ero completamente fatto di lui. Mi prese in braccio in modo che fossimo faccia a faccia, iniziò a puntare la sua cappella rovente all’ingresso del mio orifizio. Spingeva e mi abbracciava. “Tesoro ti stò penetrando, mi senti?” Mi stava penetrando in modo sublime, io lo accoglievo senza particolare impedimento, mi scivolava lentamente nelle viscere, ero in paradiso. Lo sentivo dentro di me, sentivo che iniziava a scoparmi lentamente, gemevo di piacere, ero estasiato, non capivo più niente, una sensazione indescrivibile. Giacomo mi scopava divinamente, era in piedi, io abbracciato a lui le mie braccia attorno al suo collo venivo impalato e sorretto dal suo cazzo. Girava per casa in quella posizione, camminava e aumentava il ritmo della scopata. “Ti scopo, troia” “Cingimi le gambe schiena, che ti voglio penetrare tutto, fino a sbatterti i coglioni sul culo” “Ti sto inculando, godi come una vacca” era tornato il porco pervertito di prima, ma questo non faceva che aumentare il mio piacere. “ Sii sei un porco, mi fai impazzire!!” “Scopami, non smettere” “Sbattimi… aprimi in due.. non smettere” raggiunsi con quelle parole un orgasmo incredibile, gli inondai di sborra gli addominali mentre lo incitavo a venirmi dentro. “Dai porco, sborrami nel culo” “Voglio sentire il gettito caldo nelle budella” “Godi dentro di me, dai vienimi dentro.. ti prego”

“Troia mi fai godere.. siii sto per venire, eccomi.. ti sborro dentro, eccomi… godo, siii goodooo” Sentii un’interminabile ondata di liquido caldo schizzarmi dentro, mi aggrappai a lui e lo baciai con passione. “Sono sfinito, ma felice” mi sussurrò. Poi, improvvisamente “Ricomponiamoci, tra non molto bisogna cominciare a lavorare” Mi usci uno spontaneo “Si.. capo, come vuoi tu”



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Enzo51 Invia un messaggio
Postato in data: 31/05/2008 12:43:19
Giudizio personale:
stupendo ........................sei bravissimo a mettere su carta le sensazioni provate .....................invidio molto il tuo professore ...............
un avventura cosi\' mi piacerebbe poterla raccontare !!!!!!!!!!

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 30/05/2008 16:45:29
Giudizio personale:
Molto eccitante e travolngente ......... bravo.


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