i racconti erotici di desiderya |
L'incontro al mare |
Tramite un annuncio entrai in contatto con una coppia di Milano. Dopo esserci scambiati qualche messaggio e avere constatato la reciproca cordialità e gentilezza, decidemmo di incontrarci. Loro si trovavano in vacanza a Forte dei Marmi e mi chiesero di raggiungerli per passare la domenica insieme. Accettai e la domenica successiva mi alzai, mi feci una doccia e mi preparai per l’incontro. Durante il viaggio in treno fantasticavo sull’incontro. Avevo paura di una delusione ma decisi di non pensarci. Nel primo pomeriggio arrivai al Forte, erano forse le 13:30 e mi recai verso il chiosco dove avevamo fissato l’incontro per le 14. Visto l’ora calda non era molto affollato e non mi fu difficile individuarli. Erano l’unica coppia seduta ai tavolini. Ci presentammo ci sedemmo e ordinammo qualcosa di fresco. Lui, un uomo castano chiaro, alto, occhi chiari, probabilmente 45 anni, non era una bellezza classica ma non si poteva certo dire che fosse un brutto uomo. Di corporatura robusta ma decisamente atletico. Probabilmente 90-95 Kg. Lei più giovane, era alta, forse 1,70, magra e longilinea con un corpo che, nonostante l’età, provocava invidia anche tra le adolescenti. Era bionda, capelli lisci che si appoggiavano sulle spalle. Gli occhi, pesantemente truccati di nero, le davano un’aria seria e misteriosa.
Dopo un po’ di imbarazzo iniziale trovai un buon feeling con la compagna mentre lui, serio, si limitava a cenni del capo e brevi e fredde frasi. Ad un certo punto, quasi infastidito disse: “andiamo a casa”. Così passeggiammo per un paio di minuti fino all’appartamento che avevano in affitto. Entrammo. La luce era fioca per le tapparelle quasi completamente abbassate a preservare i locali dal calore estivo. L’arredamento era un po’ triste, come molte case prese in affitto per il periodo estivo. Ci sedemmo, loro sul divano e io su una sedia li vicino, e sorseggiammo un vino bianco appena tolto dal frigo. Loro cominciarono a baciarsi, si tolsero i pochi vestiti che coprivano i loro corpi e rimasero nudi. Fui quasi sorpreso ma ero estremamente eccitato. Lei si chinò versi di lui e prese in bocca il suo cazzo. Io rimasi immobile, quasi paralizzato da quella visione. Fui però presto svegliato dalle parole di lui che disse: “hei, che fai lì, datti da fare”. Mi avvicinai e misi la mia testa tra le gambe affusolate di quella bellissima bionda. Comincia a leccarle la fica ormai bagnata e i suoi gemiti tradivano il suo godimento. Non durò a lungo però, l’uomo, senza dire niente, afferrò la mia testa e l’avvicinò al suo cazzo spostando quella della sua compagna. Lo presi in bocca. Quella pratica quasi proibita fece crescere la mia eccitazione a dismisura. Pur essendo quasi completamente etero, capita che in certi momenti il mio lato femminile prenda il sopravvento. Mi sentivo veramente una troia. Continuavo a lavorare il suo cazzo duro con la mia bocca. Non era enorme ma la riempiva. Con le mani mi spingeva prepotentemente avanti e indietro e la mia saliva usciva copiosamente andando a posarsi sui suoi testicoli. Continuai a succhiare e a leccare, ero così eccitato che non so dire quanto tenni il suo cazzo nella mia bocca ma deve essere stato a lungo perché cominciavano a dolermi i muscoli della faccia. All’improvviso mi prese per i capelli e mi allontanò dal suo membro e mi ordinò di sdraiarmi per terra. Obbedii mentre la sua compagna, che nel frattempo si era goduta lo spettacolo accarezzandosi dolcemente la fica, si mise sopra di me alla pecorina. La mia faccia si trovava a pochi centimetri dalla sua fica ormai fradicia ed ero così eccitato che presi a leccarla avidamente. L’uomo mi riprese subito dicendo: “ti piace la sua fica è? Ora ci penso io a fartela assaggiare!”. Cominciò a scoparla da dietro e ogni tre o quattro colpi toglieva il suo cazzo da quella fessura grondante per infilarlo nel mia bocca. Mi derideva dicendo: “ti piace è troia?”. Continuò a scoparla a lungo. Ero al massimo dell’eccitazione ma nonostante ciò il mio cazzo era ancora molle. Mi sentivo donna in tutto e per tutto. La bionda era eccitatissima. Gemeva e si contorceva. Prese il mio cazzo inerme in bocca. Cominciò a succhiarlo avidamente nonostante lui rimanesse indifferente alla sua lingua e alle sue labbra carnose. Mi sentivo così troia che desideravo quel cazzo dentro di me, la bocca però non mi bastava, volevo sentirlo nel mio bel culo ma avevo paura a chiedere tanto. Lui continuava a scopare la sua compagna che ormai si era prodotta in numerosi orgasmi. Quando lei, stremata dal piacere, si accasciò su di me, lui le ordinò di spostarsi. Le disse: “ora tocca alla nostra troietta” e mi ordinò di mettermi alla pecorina. Ubbidii subito e mi misi in ginocchio con le mani appoggiate sul pavimento. Non mi sembrava vero, finalmente l’avrei sentito dentro di me. Il mio cazzo era ancora flaccido ma ero così eccitato che un filo di liquido trasparente e appiccicoso usciva dal piccolo orifizio sul glande. Sentii la sua cappella premere contro il piccolo buco. Dopo un paio di tentativi la sentii entrare. Non fu difficile, un po’ perché ero eccitatissimo e un po’ perché il suo cazzo era stato abbondantemente lubrificato dalla fica della biondina. Spinse ancora e lentamente entrò tutto. Lo sentii arrivare fino al limite consentito. Mi sentii pieno, pieno di quel cazzo dentro di me. Ormai ero fuori di me. Nonostante la mia timidezza cominciai a dire “sii, scopami!”. Cominciò ad andare avanti e indietro. Era fantastico. I suoi colpi provocavano ondate di godimento mai provato. Era una sensazione diversa dal solito. Forse qualcosa di simile a quello che provano le donne. Il piacere si andava accumulando ad ogni colpo fino ad arrivare a veri e propri orgasmi anali. Venni, se così si può dire, almeno quattro o cinque volte senza che una goccia di sperma uscisse dal mio cazzo molle. Poi cominciò ad accelerare il ritmo e capii che anche lui stava ormai per raggiungere l’orgasmo. Alternava colpi velocissimi a colpi lenti e molto profondi. Continuò per un po’ poi lo tolse di scatto provocandomi un’altra ondata sublime. Capii che voleva venirmi in bocca. Non aspettavo altro. Lo presi in bocca. Cominciò a pulsare e la mia bocca si riempì di liquido. Il sapore acre del mio culo venne presto scalzato da quello del suo sperma. Lo tenni in bocca finché ebbe finito. Con mia sorpresa la bionda si avvicinò e cominciò a baciarmi. La sua lingua esplorava la mia bocca reclamando quel nettare che riteneva suo. Ce lo dividemmo da brave amiche riaffermando quella complicità che si era venuta a creare già dal primo istante, forse perché già da quel primo pomeriggio ci sentivamo entrambe orgogliosamente troie. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Ulissex | Invia un messaggio |
Postato in data: | 01/08/2008 14:11:36 | |
Giudizio personale: | Bellissimo! Appena finito di leggerlo ero emozionato da morire, ora ripensando ai passaggi lo trovo fantaticamente eccitante. | |
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Autore: | Alessandrabsx | Invia un messaggio |
Postato in data: | 28/07/2008 19:04:08 | |
Giudizio personale: | bellissimo | |
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