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Lo scrigno della dea


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Accidenti a me… e al momento in cui avevo deciso di scegliere un nick dalle suggestioni classiche per entrare in una chat erotica…se non lo avessi fatto…ora non mi sarei trovata in quelle strane circostanze…BEH veramente forse non mi sarei trovata proprio in quelle..ma in altre circostanze “strane” sicuramente si…E’ INEVITABILE….

Ma …Afrodite Dea mitologica del Piacere non può incontrare per la prima volta il suo AMANTE in uno scenario meno che perfetto…la Divinità ha i suoi prezzi!!!!!!

Così ho trovato un posto perfetto discreto ma elegante…con tutti i confort necessari ma…non poteva bastare ..dovevo incarnare perfettamente la dea dei tuoi sogni…e per farlo mi ci voleva…UN ‘IDEA…e una più PERFETTA E IMPROBABILE INSIEME di quella che mi accingevo a mettere in pratica non avrei potuto trovarla…

Si …ormai conoscevo i tuoi gusti e le tue fantasie e quelle che ancora non conoscevo…le avrei conosciute presto…così avevo preparato accuratamente lo scrigno della dea…un piccolo bauletto che avevo scovato in un negozietto di cristalli a Praga…e lo avevo riempito di piccoli lembi di seta rosso rubino e su ciascuno di essi avevo scritto un luogo o il nome di un oggetto…ti avrei fatto scegliere un petalo e poi ti avrei chiesto cosa volevi che ti facessi in quel luogo o con quell’oggetto…

Naturalmente mi ero preparata con cura per l’occasione….indossavo un tubino nero di seta aderente e lungo al ginocchio con una scollatura rotonda davanti e sostenuto da sottili bretelline che s’incrociavano sulla schiena nuda fino quasi alla base…era chiaramente un vestito che non prevedeva altro…oltre ad un paio di sandali dorati col tacco a spillo e il cinturino alla caviglia…

Avevo deciso di aspettarti in camera… e avevo messo al centro del basso tavolino di mogano del salottino lo scrigno della dea…io invece mi ero seduta sulla comoda poltrona di pelle rosso scuro,lo stesso colore delle mie labbra e delle mie unghie..

La stanza era in penombra…e la luce rendeva dorata la pelle nuda delle mie gambe…la prima cosa che avresti visto entrando….le noti struggenti del mio blues preferito permeavano l’aria… e anche se tu non eri ancora lì un caldo languore aveva già iniziato a diffondersi in tutto il mio corpo…

Clack…il rumore inatteso della chiave che girava nella toppa mi aveva mandato un fiotto di adrenalina su per il corpo rendendomi improvvisamente consapevole dei capezzoli inturgiditi che premevano contro la seta sottile del vestito e dell’umido calore tra le mie cosce accavallate…Finalmente....la mia mente non sembra capace di concentrarsi su altro che su questa parola mentre tu entravi nel mio campo visivo e lo chock della conoscenza reale lasciava per un momento paralizzati entrambi…

I tuoi occhi percorrevano avidamente il mio corpo…scrutandolo per vedere se la tua immaginazione gli aveva reso giustizia e a giudicare dal bagliore intrigante che li accendeva…mi sembrava fossi soddisfatto della realtà, come del resto lo ero io…

“Ciao…tesoro… - .sussurrai scavallando lentamente le gambe in modo che dalla tua prospettiva lo spettacolo fosse….inequivocabile – ero qui tutta sola ad aspettarti e ho avuto un’idea, perché non prendi il mio posto in questa comoda poltrona che ti spiego…” Mentre parlavo mi ero alzata lentamente e ti avevo raggiunto sfilandoti la giacca e prendendoti per mano ti avevo sospinto leggermente verso la poltrona e mi ero poi girata e chinata per sollevare lo scrigno della dea dal tavolino…il movimento aveva fatto aderire alle mie natiche la seta leggera del vestito fugando ogni dubbio residuo sulla nudità del mio corpo al di sotto di esso.

“Sono appena arrivato e…mi stai già facendo impazzire….” - le parole ti erano uscite quasi contro voglia dalla labbra in un sussurro roco che mi aveva acceso al pelle nuda della schiena di brividi di desiderio…

“E siamo solo all’inizio tesoro – ti avevo risposto mentre mi raddrizzavo e aprivo il coperchio dello scrigno della dea offrendotelo – ora scegli uno dei petali nello scrigno e dimmi cosa c’è scritto sopra…non te ne pentirai..è una promessa”

“Idromassaggio…ma cosa?????” avevi domandato intrigato tuo malgrado da questo modo di condurre il gioco tra di noi…

“Ora ti spiego tesoro- avevo sussurrato sedendomi sul tuo grembo e riposando lo scrigno della dea sul tavolo…lo scrigno è pieno di petali con nomi di oggetti o luoghi che si trovano in questa stanza… ora tu mi devi dire che cosa vuoi che faccia esattamente da sola o con te o anche solo a te nel luogo che hai scelto… e poi lasciarti andare al piacere”.

La stretta delle tue mani sulla mia vita si era improvvisamente rafforzata e, tu mi avevi baciato appassionatamente frugandomi la bocca con la lingua quasi cercando di capire dove fossi disposta ad arrivare e poi rialzando la testa mi avevi detto: “Voglio due cose…mentre mi rilasso nella vasca prima voglio vedere come ti dai piacere.. e poi quando sarai arrivata al limite dell’orgasmo voglio che tu venga da me a scoparmi come entrambi desideriamo da molto…”

Un calore incandescente e liquido mi si era diffuso tra le cosce mentre parlavi…mi ero alzata e prendendoti per mano ti avevo condotto in bagno…le mie mani prudevano dalla voglia di spogliarti, ma…”No..faccio da solo…sono ansioso di godermi lo spettacolo – mi avevi detto –in un minuto eri rimasto nudo e senza darmi il tempo di contemplarti come avrei voluto eri entrato nella vasca mettendoti comodo.



Mi ero allontanata di qualche passo, voltando le spalle alla vasca, e avvicinandomi ad una comoda poltrona rivestita di seta dorata collocata li vicino…avevo afferrato le spalline dell’abito e le avevo fatte scorrere dolcemente lungo le braccia,.scoprendo lentamente la schiena e la base delle natiche e poi le avevo fatte scivolare più giù finchè il vestito era caduto ai miei piedi e tu avevi potuto godere della vista del mio corpo ormai totalmente esposto al tuo sguardo. Mentre sentivo che il tuo respiro si era fatto improvvisamente più accelerato mi ero avvicinata alla poltrona e girandomi mi ero seduta sul bordo a gambe larghe, guardandoti negli occhi con intensità avevo sussurrato: e ora goditi lo spettacolo…”. Quindi appoggiandomi comodamente allo schienale avevo iniziato a passare le unghie scarlate di una mano lungo l’interno della coscia…mentre con l’altra mano tormentavo uno dei capezzoli appuntiti…pizzicandolo e graffiando l’areola con la punta dell’unghia. Sentivo i tuoi occhi seguire con avidità i miei gesti e il rumore del mio sangue mi riempiva le orecchie…mentre la temperatura nella stanza saliva, avevo fatto scivolare un po’ più su la mano che giocava sulla coscia, alla ricerca del mio clitoride gonfio e spingendo in avanti il bacino le mie dita avide avevano finalmente incontrato il morbido calore, iniziando subito a premere su di esso con lievi movimenti rotatori che mi mandavano brividi di piacere lungo la schiena.

“Penetrati con le dita..voglio vederle sparire nella tua figa bellissima – l’ordine pronunciato bruscamente…mi aveva scosso nel profondo…e senza fermarmi a riflettere avevo obbedito penetrandomi con tre dita e muovendole avanti e indietro velocemente mentre dalle mia gola uscivano ansiti di piacere…”Sono vicinissima all’esplosione” - ero riuscita a sussurrare mentre…interrompevo il torrido massaggio a cui mi ero dedicata per riportare al mia attenzione totalmente su di te…

“Vieni qui e scopami ma prima dammi le tue dita voglio gustare il sapore del tuo piacere – reagendo al comando sussurrato con voce resa roca dalla passione…mi ero sfilata rapidamente i sandali e mentre ti offrivo le mie dita mandide del mio piacere mi ero seduta a cavalcioni su di te nella vasca accogliendo dentro la mia figa bollente la tua asta turgida: “OHHHHHH” – un sospiro di puro piacere mi era sfuggito dalla labbra alla sensazione di pienezza che avevo provato sentendoti a fondo dietro di me – ma non potevo indugiarvi dovevo muovermi e cosi’ sostenendomi con le mani al bordo della vasca e con le punte erette dei seni che sfregavano contro il tuo petto avevo iniziato a muovermi scivolando su e giù sulla tua asta sempre più turgida e dura, dapprima lentamente poi man mano che il piacere aumentava sempre più velocemente alla ricerca dell’appagamento finale.

Ormai eravamo sempre più vicini al punto di rottura e, tu assecondavi i miei movimenti inarcando il bacino per venirmi incontro e spingerti ancora più a fondo nel mio calore. Mi fermai bruscamente con solo la cappella trattenuta all’interno dalle contrazioni del mio utero e m’impalai di nuovo e mentre l’orgasmo esplodeva in me senti il tuo cazzo riempirmi di sborra mentre le nostre labbra si cercavano e le nostre lingue s’intrecciavano freneticamente….

Non so come trovai la forza di staccare per un momento le labbra dalle tue e di sussurrarti all’orecchio.” …E questo è solo l’inizio”.









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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Mcurris Invia un messaggio
Postato in data: 09/01/2006 12:57:20
Giudizio personale:
Sei sempre molto attenta nel descrivere le situazioni e le sensazioni......ti ho scritto altre volte dicendoti che sei brava...............lo faccio di nuovo........brava!

Autore: Angeli-in-attesa Invia un messaggio
Postato in data: 31/12/2005 23:47:30
Giudizio personale:
..leggerti coinvolge in modo assoluto, eccitante e passionale... scrivi in modo particolare e provochi intense emozioni....
brava davvero

Autore: Mentapeperita Invia un messaggio
Postato in data: 29/12/2005 18:18:48
Giudizio personale:
Bello. Potrebbe essere migliore senza quelle parole volgari usate quasi alla fine. \"Cazzo\" e \"Sborra\" non si addicono all\'atmosfera e allo spirito dei personaggi. Avrei preferito termini più sensuali e meno volgari.
Comunque un bel racconto. Complimenti.


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