i racconti erotici di desiderya

Luci di periferia


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Avevo accompagnato gli amici a casa e continuavo dritto per la mia strada nella mia utilitaria, dedita ad ingoiare l'asfalto nero. Non avevo voglia di rientrare a casa e proseguì il mio tragitto senza meta con le note alla radio di un Ranieri giovane che ha perduto l'amore.
Qualche minuto dopo un buco nero affamato nel torace fatto di notte, buio e lussuria si insinuò su tutto il mio corpo fino a raggiungere pesantemente il cervello.
Mi diressi al cancello dell'autogrill sulla statale 18 che permetteva l'entrata in autostrada. parcheggiai la macchina fuori dal cancello e mi diressi a piedi nei wc dell'autogrill.
I bagni erano completamente vuoti. Persi del tempo nel lavare le mani e fare finta di urinare, ma evidentemente non era serata. Andai al bar a bere un caffè e dopo qualche minuto mi ritrovai nell'area di parcheggio dei tir a fumare la mia sigaretta nel buio della notte. Poggiato su di un muretto a smanettare il suo cellulare c'era un uomo sui 35 anni, indifferente e non curante. Pensai di ritornare in macchina quando l'uomo si alzò dal muretto e mi venne incontro.
"buonasera" mi disse con un sorrisetto angelico quanto diabolico e continuò la sua camminata uscendo dal cancello e ritrovandosi sulla statale 18. Gli andai dietro e ritornai alla mia macchina, quando mi accorsi che un altro uomo sui 40 sostava poggiato sulla mia auto. Cercai di intravedere bene i suoi lineamenti da lontano mentre continuavo a seguire con la coda dell'occhio l'altro uomo che spariva nel buio di un rudere vicino all'area di sosta. Non mi curai dell'uomo sulla mia auto e decisi di addentrarmi anche io nella penombra della vecchia casa cadente. Era tutto buio ma pian piano le pupille si dilatarono e iniziai ad abituarmi alla vista. Dov'era finito l'uomo? una scala scendeva giù verso un giardino fatto di canne ed erbacce. Arrivato giù vidi l'uomo difronte a me con il suo cazzo enorme tra le mani. Non dissi una sola parola, ne ci fu il tempo di dirci i nomi, mi ritrovai in ginocchio ad assaporare con tutta la mia avida bocca la nerchia dello sconosciuto appena abbordato. Continuai alcuni minuti a lavorarlo di bocca con giochi di lingua, labbra, mani e gola quando improvvisamente due mani forti dietro le spalle mi spinsero altrove. Ebbi paura per un istante quando vidi difronte a me il cazzo nerboruto e grosso dell'uomo che sostava sulla mia macchina. Era una trappola! I due erano AMICI. Un fuoco fatto di punte di spada mi attanagliò il petto e la situazione si fece così eccitante che senza preavviso anche il secondo cazzo mi penetrò la bocca scopandomela a dovere. Mi alzai e contemporaneamente i due si abbassarono e con molta cura iniziarono a giocare col mio cazzo che avevo fatto uscire dai jeans qualche secondo prima. Sembrava che i due fossero delle macchine del sesso! andavano avanti e indietro a succhiarmi l'uccello con una sincronia unica. Poco dopo il più giovane poggiò le sue mani su un muro divaricando le gambe e mostrandomi il suo culo voglioso con un buchetto liscio e depilato a fargli da contorno. L'altro uomo mi diede un preservativo. Mi inginocchiai e mentre mi infilavo il condom cominciai a sprofondare la mia lingua su quel bel buco caldo ed invitante, poi mi alzai e lo infilzai di colpo. L'uomo iniziò a gemere e godere e piu' ascoltavo i suoi gemiti più il mio cazzo lo stantuffava con fervore. Poco dopo sentì improvvisamente il cappellone dell'altro uomo insinuarsi sul mio bucchetto tra le mie chiappe. Non ci credevo, stavo per essere penetrato da quel cazzone grosso e duro mentre il mio ne scopava un altro. Lo sentì dentro tutto d'un fiato. Ero veramente in trappola!
Sembrava di stare in una danza aborigena, i nostri cazzi entravano ed uscivano bagnati dei nostri odori. Godevamo tutti e tre come pazzi, io più di tutti, era la prima volta a provare la magnifica sensazione di essere scopato dal un bel cazzo mentre il mio scopava un bel culetto glabro e tondo. Andammo avanti per un quarto d'ora circa, poi togliemmo i preservativi e sentì arrivarmi sulle chiappe una forte ondata di sperma sulla guance del deretano. Ero troppo eccitato, scoppiai anche io sulle chiappe del mal capitato che aveva il suo orgasmo in contemporanea col mio. Godemmo davvero tanto, dopo aver pulito il nostro sedere ci ricomponemmo e mi ringraziarono con un italiano davvero elementare. Scoprì solo dopo che non erano italiani, bensì inglesi in vacanza. Li ringraziai veramente tanto e mi diressi alla macchina. Accesi la radio e il buco nero che attanagliava il mio petto era svanito, ero sazio!


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