i racconti erotici di desiderya

L'ufficio ..... malandrino

Autore: Carino6423
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Commenti: 5
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Mi trovavo a quella riunione di lavoro che non sapevo come mi avevano incastrato.

Ero appena rientrato dalle ferie, due settimane di vacanze al mare, e mi hanno subito buttato nella mischia.

Davanti avevo fior di dirigenti ed io misero funzionario non volevo fare la figura dell’ignorante.

Nel gruppo dirigente c’era una bella donna, teneva banco sulla riunione e doveva essere un pezzo grosso, al quale tutti, si rivolgevano con rispetto.

La guardavo, le piazzavo i miei occhi, facevo perno sul fatto che magari riuscivo ad incrociare i suoi e magari potevo ottenere qualcosa in più di quello che mi ero prefissato.

Quando fu il mio turno, iniziai a parlare e ……. come per incanto tutti quanti mi ascoltavano, sembrava che pendessero dalle mie labbra, avevo attirato l’attenzione ed ancor più la sua, la dottoressa Bianchi.

Era una donna sulla cinquantina, capelli neri, due occhi chiari che venivano fuori da quegli occhiali rossi valentino e una camicetta rosa che lasciava intravedere quel reggiseno ed un bel seno.

Era seduta e non potevo amirare le sue gambe ed il suo vestito, ma essere guardato così, mi faceva arrossire e sentire una voglia dentro di me.

La riunione durò fino a dopo pranzo, che puntualmente trascorsi al bar sotto, insieme a tutti ed a Lei, cosicché potei ammirare quella gonna sopra il ginocchio con un piccolo spacchetto e le calze velatissime che ricoprivano le sue bellissime gambe.

Mi fermai per un attimo a parlarle e riuscimmo a far amicizia, aveva notato il mio modo di esprimermi ed ancor più il modo di essere, ci guardavamo e reciprocamente capimmo che non poteva finire lì la giornata.

Rientrammo ed alla fine della riunione mi invitò nel suo ufficio.

Mentre salivamo in ascensore, nella calca con altri colleghi, lei era molto vicina a me e …….. sentii la sua mano toccarmi la patta e …….. il culo.

I nostri sguardi si incrociarono e annuirono.

Avevamo voglia di …….. rimanere soli per donarci reciprocamente.

La segretaria, molto carina e disponibile, capì, appena entrammo che …….. eravamo occupatissimi per il resto del pomeriggio.

Un bacio lingua a lingua mentre aprivamo la porta ……… ci accompagnò all’interno di quell’ufficio …….. che vidi meglio solo dopo diverso tempo.







Appena entrati nell'ufficio la dottoressa Bianchi con le spalle poggiate sulla porta e la lingua del giovane collega infilata nella bocca, chiuse a doppia mandata la stanza. Il membro del giovane le premeva sul pube e le mani si insinuavano ovunque. Con fatica la donna riuscì a staccarsi e obbligò gil giovane a sedersi sulla poltrona direzionale del suo ufficio. Con il dito sulla bocca gli fece l'inequivocabile segno di fare silenzio. Lentamente si tole la giacca e la leggera camicetta: i seni rimasero nudi, sodi e con i capezzoli già eretti. Poi si alzò la gonna fino a mostrare le sue sexy calze, tenute su da un erotico reggicalze. Si sedette davanti al giovane e presa una penna, iniziò a passarla attorno alle sue labbra, poi la fece discendere verso il seno roteando con la punta attorno ai suoi capezzoli. Carlo nel frattempo era immobilizzato a ma con il membro che urlva per uscire fuori dai pantaloni. La mano libera della manager si diresse verso la propria intimità, scostò il perizoma e iniziò ad allargare le labbra vaginali, mostrando gli umori e avvicinando la penna tra le labbra della sua fica. Una volta allargata la sua fica con una mano, con l'altra iniziò a far entrare ed uscire lentamente la penna dalla sua vagina. A Carlo sembrava di assistere ad un film porno, la sua eccitazione era ormai alle stelle. Si liberò degli indumenti e fece uscire il suo membro fuori, rosso e marmoreo. Poi prese la mano della donna e la aiutò a far entrare l'improvvisato strumento erotico nella fica della donna. Lo fece però con veemenza: entrava ed usciva infilandogliela fino in fondo. La penna era fino in fondo alla fica e le mani dei due pastrugnavano in tutti i modi il clitoride e le labbra fradice di umori ....





prese l'altra mano e inizio a menarsi il cazzo su e giù come se stesse scopando, in quel mentre avvicinò la bocca alla fica della dottoressa Bianchi e ........ allungò la lingua alla ricerca di quel clitoride gonfio e pieno di umori ......... la dottoressa fece un balzo, al sentire quella lingua che si muoveva sul suo clitoride, dandole sensazioni e vibrazioni.

la penna si muoveva all'unisono, le due mani si imbrattavano di umori e scopavano quella fica ...... ormai fradicia e grondante ...........

i mugulii aumentavano ed il clitoride si faceva sempre più gonfio o voglioso di dare piacere alla dottoressa

Carlo continuava a muovere la sua mano lungo il suo membro rendendolo più gonfio e bagnaticcio

la dottoressa emanò un urlo "godo" smorzandolo in quando si rese conto che era nel suo ufficio ed anche perchè Carlo si era alzato e aveva infilato anche il suo cazzo dentro a quella fica fradicia di umori.

Le mani, la penna e quel cazzo che si muovevano dentro alla sua fica ....... le davano vibrazioni e sensazioni di appagamento

Carlo la appoggiò alla scrivania ...... levo la penna dalla sua fica, appoggiò le sue gambe alle spalle la prese per i fianchi ed iniziò a scoparla

il suo cazzo duro e voglioso si muoveva ritmicamente dentro di lei, appagandola e facendola sentire una vera troia ..........

La dottoressa venne un'altra volta, ma questa fu ancor più lunga ed elettrica della prima, la sua fica grondava di umori.





La dottoressa Bianchi era venuta ma il giovane aveva ancora il membro duro e voglioso di venire. La donna allora prese il cazzo dell'uomo e lo attorcigliò attorno alla bretellina del suo reggicalze. Il sesso di Carlo era così stretto nel mezzo, con la punta ancora più ingrossata che strofinava tra le labbra della fica della donna che intanto si era sistemata in piedi. Le sue dita corsero velocemente verso il culo del giovane, iniziando a massaggiargli l'ano con movimenti rotatori per poi proseguire e stringergli i testicoli con veemenza. Il giovane non sapeva cosa fare, in quel momento la sua mente non aveva consapevolezza ma solo desiderio: voleva sborrare sulla donna. Carlo sfilò il cazzo con fatica dal reggicalze della donne e si sedette sulla scrivania, quindi fece mettere la dottoressa Bianchi a pecorina offrendogli il cazzo da spompinare.

Nello stesso istante in cui la donna prese in bocca il cazzo, ormai paonazzo, Carlo le infilò due dita nel culo e uno nella fica. La donna aspirava talmente forte che all'uomo sembrò che le palle volessero uscire fuori. Non aveva mai provato quelle sensazioni, un pompino così non credeva potessere essere fatto! Quando percepì che l'onda di crema bianca stava ormai salendo come uno tsunami, prese i capelli della donna e tirò indietro la testa. Uno schizzo potente inondò prima la faccia e poi i capelli di quella incredibile troia, che intanto mugulava, avendo nella fica quattro dita di Carlo, che inconsapevole era praticamente entrato completamente dentro quell'inesauribile fonte di sessualità ...





L’eiaculazione di Carlo portò all’affondamento delle dita nella fica della dottoressa Bianchi che, in preda ad un altro orgasmo mai provato si distese sulla scrivania e ripetutamente si mosse come elettrizzata eiaculando dalla fica un liquido bianco, come fosse un cazzo. Carlo, si affrettò a ricevere quel liquido biancastro continuando a muovere le sue dita dentro a quella fica fradicia ed al culo.

Il momento di eiaculazione dei due fu così grande che urlarono il loro piacere, così facendo non si erano accorti dell’entrata della segretaria che, con le dita tra le labbra stava masturbandosi davanti a tale piacere.

La loro visione ed il loro piacere portò Carlo a discostarsi dalla dottoressa, ormai satura di emozioni, ed ad avvicinarsi alla segretaria ……. Sostituendole quelle dita col suo membro duro e voglioso di esplodere dentro la sua fica.

Con movimenti roteanti dentro alla fica, piena di umori, e la posizione a pecorina a cui Carlo aveva segregato la segretaria, ebbero subito l’effetto desiderato dai due; una prima eiaculazione e poi una seconda ancor più violenta, fecero godere anche la segretaria ed ancor più …… fecerò in modo che Carlo aumentò i colpi dentro a quella fica.

Le bocche delle due donne si leccavano e baciavano, la fica della dottoressa, sbrodolava liquido biancastro sulla scrivania e Carlo continuava il suo andare avanti ed indietro dentro a quella fica, in attesa della nuova eiaculazione.

Sentì la sua cappella gonfiarsi ed il momento che si stava avvicinando, dette due colpi violenti dentro a quella fica, sentendo un gemito di dolore da parte della segretaria, e ………… tirandolo fuori ……. Si avvicinò alle bocche delle due donne inondandole di sborra calda.

Lo schizzo di sborra finì sulle bocche, le lingue, i capelli e gli occhi delle due donne che, avide di quel succo iniziarono a leccarsi per non perderne il sapore.









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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Infermierina_Trav Invia un messaggio
Postato in data: 03/10/2022 08:17:45
Giudizio personale:
Peccato per la mancanza di punteggiatura ma, soptatutto : una donna non abbinerebbe MAI il rosso ( occhiali ) col rosa ( camicetta ) e' proprio una cosa orribile che non si puo' guardare .

Autore: Joseph62 Invia un messaggio
Postato in data: 05/05/2011 07:08:52
Giudizio personale:
Carino!!! un pò coincitaqto nei tempi e nelle descrizioni, magari un pò di chiarezza sulla penna e sulla serratura chiusa a doppia mandata....

Autore: Pippo16 Invia un messaggio
Postato in data: 03/02/2008 00:16:55
Giudizio personale:
avrai ottenuto sicuramente un avanzamento di \"carriera\"

Autore: CoppiaL&T Invia un messaggio
Postato in data: 02/02/2008 23:24:05
Giudizio personale:
aiuoooooooooooooooooo
bellissimooooooooooooooooooo
ci siao diveriti molto io e lia
ciao
grazie econtinua a scrivere

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 07/11/2007 00:45:59
Giudizio personale:
... magari la segretaria aveva la chiave della stanza ... o il paspartout ...

drake ....


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