i racconti erotici di desiderya

Notte di gran sesso e di .........ululati

Autore: Coniugi_romani
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Una decina di anni fa eravamo davvero un bel gruppo, come persone e come numero. tre coppie, noi rappresentavamo quella intermedia, per età ed esperienza e 2 singoli amici tra loro, originari della Calabria; ci si incontrava quasi sempre a casa di uno dei due singoli, l'altro era di fatti sposato ma non coinvolgeva la moglie.

Le donne erano tutte belle, diverse tra loro, mia moglie si vede dalle foto, la più giovane piccolina ma con tutte le curve al posto giusto, quella più matura davvero una gran bella donna con gambe chilometriche ben tornite e calda da morire; presa bene iniziava a squirtare a più non posso, una vera forza della natura; i maschi eravamo tutti ben dotati ad eccezione del lui della coppia più in là con gli anni che aveva 2 particolarità: un membro lungo e largo come da africano ed anche con la pelle mulatta, pur essendo di carnagione chiara e la mancanza di eiaculazione tant'è che era il passatempo preferito delle 3 compagne di giochi che avevano la possibilità, con lui, di godere bene e a lungo.

Quel ferragosto fummo invitati tutti, per la prima volta, dal "singolo" la cui famiglia era in Calabria dalla fine delle scuole; la casa era una gran villa sull'Ardeatina, non lontana dal raccordo, con gran parco, due piani ed un terrazzo di almeno 150 mq.

Dopo esserci incontrati tutti giù nel parco ci dirigemmo al secondo piano dove c'era questo appartamento per ospiti ed il terrazzo magnifico che dominava un bel pezzo di campagna romana. Tutt'intorno silenzio assoluto, gli unici rumori, ovattati, erano dovuti al passaggio delle auto dei Carabinieri la cui Compagnia era praticamente lì, a pochi passi.

Giunti al secondo piano trovammo tre tavolini già imbanditi, di quelli di ferro smaltato bianco, e relative sedie, tipo arredo d'inverno. Al centro di ognuno dei tavolini c'erano tanti prodotti calabresi, formaggi di vario tipo ed insaccati, con enormi insalatiere di pomodori, cetrioli e cipollotti di tropea; vino Cirò.

Si iniziò tra risa e giovialità condite da qualche forte allusione alle proprietà afrodisiache della soppressata piccante e del cipollotto.

La cena andò via veloce poiché tutti eravamo concentrati sulla bella serata, da vivere praticamente all'aria.

In pochi minuti aiutammo il padrone di casa a sparecchiare ma nei due, tre passaggi necessari, i volontari erano sempre di meno, impegnati ad iniziare i giochi sui 3 divani che erano sul terrazzo.

Che serata di sesso, libero, spensierato, tra persone amiche da anni e sicure, che non intrattenevano altri rapporti se non con i rispettivi consorti e l'unico vero singolo, pur avendo una vita sessuale molto densa, se aveva incontri occasionali, usava sempre il preservativo.

Iniziammo le tre coppie, ognuna su un divano e i due singoli se lo menavano, per renderlo ancora più duro osservando le effusioni di noi cavie. Il primo a muoversi fu il padrone di casa che si fiondò a leccare il buco del culo della mia signora; eh sì, era proprio la sua passione; io approfittai per visitare un altro divano dove la ragazza più giovane aveva sfoggiato un pedicure meraviglioso per il suo piedino 36; appena l'avevo baciata all'ingresso mi era venuta voglia di farmi fare una bella sega come già sperimentato altre volte con il suo paio di piedini "36".

Ci godemmo l'un l'altro a lungo; a volte un maschio per ognuna delle signore, altre volte due maschi, quando tutti partecipavano, e così avanti per tutta la serata.

Verso mezzanotte abbiamo fatto un po' di pausa, la scusa per bere qualche limoncello ghiacciato e fumare una sigaretta, per riprendere fiato.

Le signore si recarono nei bagni della casa per fare una doccia ristoratrice, ma anche per portar via il residuo delle eiaculazioni in fica, in culo, in viso, sui piedi, sui seni; noi maschi che ci eravamo ripuliti a mano a mano che avevamo eiaculato stavamo sul terrazzo a parlare delle tre signore che avevano fatto benissimo, con naturalezza, la parte di gran Troie come solo le vere Signore sanno fare.

Così mi stavo eccitando non poco, per quanto mi riguardava, a sapere cosa aveva fatto la mia dolce metà, ma soprattutto cosa le avevano fatto.

Fu in quel frangente che proprio lei ci raggiunse chiedendo chi le offriva una sigaretta; ne fumava una solo in quelle occasioni. Si fiondarono tutti e 4 ad offrirgliela e ad accenderla, dopo di chè la invitammo a sedersi su un divano. Lei ne scelse uno vuoto e si sedette al centro; forse per stare più fresca o era un invito ad essere circondata?

A vederla così, bella sexy e con il viso raggiante della femmina che ha preso tanto cazzo, ma soprattutto unica donna a fronte di tanti maschi che iniziavano a riprendere tutte le loro forze iniziò a darmi alla testa. Iniziai chiedendole se il suo reggicalze a 16 ganci aveva attratto l'attenzione dei compagni di giochi e la incitai a mostrarsi in tutta la sua bellezza e con la biancheria sexy che la faceva ancora più attraente. Lei più incline all'azione che alla parola, iniziò a fare le fusa, mostrare le cosce, la bocca a cuoricino ma soprattutto dondolando il bel culone. Fu la goccia che fece traboccare il vaso; senza aspettare le altre due femmine - che poi ci dissero che stavano lesbicando allegramente sul letto padronale - ci avvicinammo al mio tesoro. Ad uno venne in mente di farla stendere su uno dei tavoli, feci appena in tempo a metterle una coperta sotto la schiena, per evitarle diventasse a "scacchi"

Quasi le strappammo le mutandine, chi le baciava un piede, chi le infilava il cazzo tra la coscia e il reggicalze, che glielo strofinava addosso, io la baciavo in bocca, ma capii che era meglio fermarmi altrimenti sarei finito per trovarmi un cazzo in bocca pure io.

Le alzammo le gambe e la tenevamo per le caviglie, due glielo mettevano in bocca o si facevano accarezzare con le sue mani signorili, ed il quinto la scopava; a gambe aperte, anzi spalancate, si notava il buco del culo ancora dilatato e quindi un desiderio unanime di incularla di nuovo e in....catena di montaggio.

I suoi gridolini erano diventate grida ed oramai urla; eravamo sempre soli al sicuro ma solo per quanto riguardava gli esseri umani; sotto casa iniziarono a radunarsi tutti i cani del vicinato i quali, come avessero capito, ululavano più da lupi, ed iniziarono a montarsi tra loro in base alla gerarchia di gruppo.

Ce ne accorgemmo e, per eccesso di libidine, spostammo il tavolo vicino alla balconata, lato raduno cani, e riprendemmo la inculata senza sosta. Noi, arrapatissimi, la apostrofavamo in tutti i modi ed a lei non bastava, ci chiedeva di più, prendeva i nostri cazzi, assorbiva la nostra irrefrenabile libidine e, come mi confidò in macchina, non sentiva più niente dalla vita in giù, ed anche per questo continuava in un grido continuo, quasi un ululare di femmina umana il cui irreale rumore si confondeva ed ampliava con l'eccitazione animalesca del branco che si era formato sotto al nostro terrazzo. Indescrivibile ed irripetibile, almeno sinora.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Coccolespinte33 Invia un messaggio
Postato in data: 04/11/2022 02:07:09
Giudizio personale:
Eccitante


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