i racconti erotici di desiderya |
Perchè no...2 |
Era trascorsa una settimana dall'incontro e nella mia mente, ritornavano i momenti clou, specialmente quando la mia bocca, assaporava il gusto della cappella calda e umida di MArio. I suoi gemiti e la sua asta pulsante, mi eccitavano incredibilmente, non me lo sarei mai aspettato. Il solo pensiero mi dava un'eccitazione istantanea. Lo chiamai, per vedere che aria tirava, mi rispose con tono tranquillo, dicendomi subito, che temeva di perdere l'amicizia, per quello che era accaduto e che invece, era contento di risentirmi e immediatamente passò all'attacco:"quando ci rivediamo?". Mi aspettavo la domanda, il calore saliva sul volto, risposi tentennando che li per li, non sapevo. "Domani sera" replicò lui, "magari verso le diciannove", ma si...risposi di si. Tutto il tempo, pensai all'incontro, era la seconda volta, tanti tabù e tentennamenti erano crollati, avrei fatto la troia? Perchè No! Tanto quello che conta e che ti prende, è il momento. Arrivai con mezz'ora di anticipo, lui mi aspettava e... si vedeva...mi salutò e mi mise una mano sulla natica...non me lo aspettavo, anche se dentro di me lo speravo, non avevo mai provato...Era veramente infoiato, "vieni" mi disse appoggiando le sue mani sui miei fianchi e facendomi sentire l'asta dura e desiderosa di essere scatenata..."questa sera voglio di più"mi disse "ti voglio mio completamente", la cosa mi spavento ma mi prese subito, lo volevo anch'io. Chiesi almeno il tempo di posare le chiavi e chiudere il cellulare. La stanza era parzialmente al buio, la tapparella chiusa a tre quarti e per il resto si vedeva, che era la casa di un uomo solo. Ridendo, mi svincolai un attimo, mi chiese di preparare il caffè. Voleva che mi togliessi il pantalone tenendo gli slip e indossassi un grembiule, "ma prima indossa queste" delle calze a rete nere, "sono della tua misura" aggiunse. Un travestimento...mi colse di sorpresa ma ubbidii. Preparai il caffè, con molta difficoltà, lui si attacco dietro, palpandomi e strofinando il suo pacco ai miei glutei, che lo assecondavano e lo cercavano, "ti piace troiona", si mi piaceva e quando si tolse il pantalone e gli slip lo appoggio a me... e perse il controllo, lo voleva subito. Appena misi la moka sul gas, mi girò mi spinse su una sedia e me lo mise in bocca, "succhia bene" le sue mani, spingevamo la mia testa, mi stava scopando la bocca. A un certo punto, suonò il campanello, si fermò all'improvviso..."sarà Pasquale" disse. Senza scomporsi andò ad aprire la porta, ma che fa? Pensai...sta aprendo..? Pasquale entrò e mi vide sulla sedia...io morii di vergogna, Mario aveva il cazzo all'aria, "tranquillo, anzi tranquilla" mi disse "Pasquale è un amico, anche lui separato". Un uomo di mezza età, un pò pienotto ma non troppo, mi guardò sorridendo, "le ho parlato di te, e così mi ha chiesto di conoscerti". Bastardo pensai, che figura di merda. Pasquale mi tranquillizzò, parlando con accento sudamericano, "è solo un gioco e Mario mi ha detto che ci sai fare". Il momento passò, mi tolsi il grembiule e rimasi con gli slip e le calze a rete. Mario versò in tre bicchieri un ottimo whisky "ma si, facciamoci una bevuta", mi sedetti sul divano, accanto a Pasquale e Mario si mise accanto a me, parlammo un pò, poi l'alcol si fece sentire, "ma che belle cosce in queste calze" esordii Pasquale, col suo accento sudamericano, il calore cominciò a risalire e la mia mano, in modo autonoma scivolò sul cazzo duro di Mario, " un massaggio lo fece diventare duro e la mia bocca, lo cercò, trovandolo subito. Si distese sulle gambe, appoggiando completamente la schiena sul divano, i suoi mugugni lo dicevano chiaro, la mia bocca, lo stava facendo venire e quindi smisi subito "che fai ?" lo presi in giro "mi pare che stai perdendo ancora il controllo"... ripresi subito piano, la mia lingua scivolava sulla cappella fino alle palle, toccando appena la riga, che le unisce al buco del culo, mordicchiavo appena l'asta tesa al massimo...Pasquale mi tirò il braccio, lo voleva toccato, la mia mano lo cercò, trovando un cazzo davvero mai visto, un superdotato, staccai la bocca dal cazzo di Mario e lo volli vedere..."complimenti" lui sorrise appena ma Mario rivolle la mia bocca..."un po a anche a me" protestò allegramente Pasquale. Mi lasciò andare, mi girai verso Pasquale e scivolai giù dal divano, mi misi in ginocchio davanti a lui, cominciai a menarlo, mi rendevo conto di avere in mano un obelisco, poi mi avvicinai con la bocca, toccando la cappella con la lingua, sussultò e con la mano, mi spinse la testa, chiedendomi di prenderlo tutto. Mario si mise dietro di me, mi tolse lo slip, e le sue dita cominciarono a esplorare il mio buco, mi piaceva, mi contorcevo, e intanto succhiavo forsennatamente il cazzo di pasquale, Mario mi chiese di mettermi sul divano, Pasquale si sposto, e Mario comincio a lubrificare bene il mio buco, che si allargava, poi appoggio la cappella e piano piano mi prese. Un calore mi pervase, mi sentivo riempire, mentre le sue mani mi stringevano i fianchi, mi staccai dal cazzo di Pasquale, per lamentarmi dal dolore, ma non troppo, anche per orgoglio, senti infine le palle, contro le mie natiche e così iniziò il ritmo forsennato, mi sbatteva sempre più forte, non avevo tempo di occuparmi di Pasquale, Mario mi stava sbattendo fino a venire, con un urlo soffocato. Sentii il suo sperma caldo, era veramente tanto, mi colò giu per le gambe. Pasquale mi disse che toccava anche a lui, ma mi ribellai, non era possibile con quel coso enorme. "Ti prego" mi disse "No" risposi, " se vuoi ti faccio venire con la bocca", "guarda" mi disse, tentando di convincermi" mi accontento di entrare pochi centimetri, basta che ti vengo dentro"...mi lasciai convincere, ripresi a menarlo con la mano e la mia bocca, in modo frettoloso, cerco l'orgasmo del suo cazzo, appena prima di venire, mi avvisò di fermarmi, così si mise dietro di me e Mario davanti. Però accadde una cosa, Mario mi tenne forte e Pasquale, tento di entrare forzatamente. Mi ribellai, ma la cosa mi eccitava, lo feci entrare ma non più di meta, senti dolore misto ad eccitazione, comunque venne quasi subito, con una quantità indescrivibile e dei fiotti giganti. Mi lasciò e io esausto mi abbandonai, sulla pancia di Mario. "Spero che non ti sei offeso" mi domando Mario e io senza nemmeno alzarmi, alzai il dito medio, con un gesto molto conosciuto. LA serata finì tardi, tanto avvisai casa che rimanevo fuori tutta la notte. Infatti Pasquale se ne andò e quando restammo soli, Mario mi chiede di rimanere...e a quell'ora dove andavo? "Puoi dormire con me", mi disse sorridendo. Dormimmo insieme e ci addormentammo subito, anche se durante la notte fui svegliato, dal suo cazzo duro, senti il calore del suo corpo e il suo cazzo duro premere sul mio culo ed entrare dentro di me, i colpi erano davvero violenti, ci mise un po a venire e questa volta venni anch'io, la mia mano completò l'opera e il mio orgasmo con lui ancora dentro, fu il piacere più grande mai provato.
|