i racconti erotici di desiderya |
Ritorno dalle ferie |
Abbiamo sempre dovuto fare le vacanza in luglio od agosto, periodo canonico e l'anno scorso le abbiamo fatte in quest'ultimo mese. Visto che si deve sopportare la calca dei vacanzieri agostani, almeno il trasferimento dal Nord a Sud, e viceversa, lo facciamo nelle ore centrali quando c'è meno gente per il gran caldo; con l'aria condizionata, però, non ci sono problemi.
La vacanza era stata bellissima, in un villaggio pugliese, salvo il gran caldo reso sopportabile dall'aria condizionata nelle camere; non mancarono le conoscenze di altre coppie e singoli con i quali, complice l'atmosfera vacanziera, instaurammo amicizie intense che ci portarono a grandi momenti di sesso. A malincuore lunedì mattina lasciammo i compagni ed il villaggio, non solo per il posto ma soprattutto per i rapporti che si erano instaurati. "Pazienza, magari ci saranno occasioni di rincontrarsi" dicemmo. Il tempo era ancora meraviglioso e molto caldo già al mattino e questo fu il problema iniziale del viaggio di ritorno di mia moglie: non aveva più vestiario estivo, visto che le frequenti uscite con i "compagni di giochi", in ville private o sulla spiaggia, l'avevano obbligata a cambiarsi più frequentemente senza la possibilità, gli ultimi giorni, di poterli lavare. Sicché dovette indossare qualcosa di chiuso e pesante che mia moglie, previdente, porta sempre con sé nel caso di bruschi cali di temperature ma, chiaramente, questo non era il momento. Fortunatamente in macchina c'è l'aria condizionata e la cosa si fece più sopportabile. Dopo un paio d'ore di viaggio, decidemmo di fare una sosta in uno di quelle rare zone di sosta senza autogrill; questa pareva molto bella perché situata su un pianoro sovrastante l'autostrada stessa e dunque abbastanza tranquilla. A dire il vero il traffico era proprio scarso tanto che in quest'area eravamo completamente soli. Ci servimmo dei servizi e decidemmo di stare per un po' seduti al fresco delle grandi piante che davano un certo sollievo a mia moglie, coperta come era dall'abito intero a pantalone. La quiete fu interrotta dall'arrivo di una vecchia ma grande auto americana, occupata da giovanotti di colore. Posteggiarono accanto alla nostra jeep e, dirigendosi verso i servizi, ci dettero un'occhiata, con particolare riguardo a mia moglie (che è proprio una 32enne gran figa con un fisico favoloso); uno di loro disse qualcosa nel loro idioma che fece ridere il terzetto. Probabilmente avevano fatto qualche commento su mia moglie che, però, non era molto in vena di apprezzare, un po' per il caldo ed un po' perché avevano rovinato la quiete. Uscirono dai servizi, e si sedettero al tavolo poco discosto dal nostro, continuando a scambiare frasi e sguardi verso mia moglie, e con sorrisi smaglianti con i loro denti bianchissimi. Uno di loro, si rivolse a mia moglie, sempre con un gran sorriso accattivante, e con il classico e simpatico accento, a cui siamo abituati per cliché, di una persona del continente africano le disse: "Signora, non hai caldo vestita così tanto? È estate!". Certo che mia moglie, che era incazzatissima per questo, non apprezzò molto l'osservazione e gli lanciò uno sguardo da strali. Imperterrito, egli aggiunse "Ho io qualcosa che ti può aiutare!" e andò alla macchina, aprì il grosso cofano del baule, rovistò all'interno e ritornò con un qualcosa che porse a mia moglie. "Prendi, vedrai che starai meglio e non sarai più arrabbiata". Sarà la gentilezza del gesto, sarà la simpatica cadenza, il gesto ebbe l'effetto di ridurre la tensione a mia moglie che prese l'oggetto che si rivelò essere un vestito a tubo con spalline a spaghetti e che dalle dimensioni appariva proprio ai minimi termini. "Beh, visto che è un disastro con questo vestito, ne approfitto. Grazie mille" rispose mia moglie che si diresse ai servizi per cambiarsi. Di lì a poco si presentò sulla porta della piccola costruzione. A dir poco stupenda, tanto da farmi sobbalzare il cuore e rizzarmi l'uccello! Il vestito era cortissimo, mettendo a nudo le sue stupende gambe abbronzate; anche nella parte superiore il vestito copriva poco sopra il seno.. L'abito era molto aderente al corpo e faceva risaltare le sue forme sinuose e quelle due meravigliose tette. Non c'era che dire: eravamo tutti estasiati e probabilmente tutti infoiati. Almeno, io lo ero. E questa eccitazione aumentò dopo che ella fece una piroetta per farmi vedere (ma credo che volesse mostrarsi anche agli altri) come le stava, nel complesso. Il tessuto era molto leggero e un po' trasparente facendo intravedere che mia moglie indossava solo un tanga nero, molto ridotto. Ella si diresse al nostro tavolo e si sedette rivolgendo uno sguardo riconoscente al giovanotto che le disse: " Stai meglio, adesso, con questo vestito, vero? Se ti piacciono, ho altri vestiti così nella macchina. Vieni a vedere! " E si alzò attendendo che anche mia moglie facesse lo stesso. Breve esitazione con sguardo intenso rivolto a me: quello sguardo è quello di quando la sua fessura comincia a bagnarsi per la voglia di cazzo. Certamente il vestito aveva dato il segnale. Sicché si alzò e si diresse verso l'automobile. Anche da dietro, con quel vestito cortissimo che quasi le faceva uscire le chiappe, era stupenda. Anche gli altri due si diressero verso la macchina, confabulando fra loro e sorridendo in modo maliardo. Ebbi un certo presentimento ma la cosa non mi diede assolutamente nessun fastidio, anzi, il cazzo mi si indurì ancora di più. Mia moglie, incuriosita dalla merce contenuta nel baule ed incurante dell'esiguità del vestito che indossava, si chinò verso l'interno del baule della macchina, facendo salire il vestito da dietro e scoprendo la metà delle due chiappe. Sembrava non avesse addosso niente, visto che lei indossava solo quegli string il cui filo si nasconde fra il solco delle chiappe. La mossa le fu fatale! Sei mani cominciarono a palparle dapprima il culo, la schiena e le gambe, in seguito le allargarono le chiappe scoprendo il filo degli string che copriva a mala pena il buco del culo. Uno strappo al filo e scoprirono i due buchi che presero a massaggiare a piene mani. La reazione di mia moglie fu quella di divaricare le gambe per farsi massaggiare meglio la figa ed il buco del culo. A me l'uccello non stava più nei pantaloncini, lo tolsi iniziando a mastrurbarmi. Come detto inizialmente l'amore di gruppo è per noi una cosa normale ma mi arrappa sempre vedere mia moglie che si fa fottere da più uomini contemporaneamente. Ma qui la situazione era del tutto imprevista. Intanto, le avevano sfilato le spalline e fatto scendere la parte superiore del vestito fino alla pancia, in modo da scoprire le sue meravigliose tette che qualcuno cominciò a massaggiare, tintillando i capezzoli durissimi (nel frattempo mi ero spostato nella mia macchina per vedere meglio la scena). Il giovanotto che le aveva offerto il vestito, ad un certo punto, si tolse i pantaloni ed abbassò gli slip, sfoderando un cazzo di quelli incredibili. Stendendosi sul sedile posteriore, ma con la parte bassa del corpo fuori dal veicolo, disse qualcosa a due compagni che sollevarono mia moglie e, conducendola verso l'amico, la fecero piegare fino a farle mettere la bocca sulla grossa capella. Mia moglie incominciò a succhiarlo con avidità, soffermandosi ogni tanto a rimirare quel grosso e lungo randello; ero certo che non vedeva l'ora di infilarselo nella sua figa. Figa che qualche istante dopo venne riempita dal cazzo di uno dei due ragazzi che cominciò a scoparla. Fece pochi movimenti e si ritrasse per non venire; anche lui non era poco fornito ma era talmente vicino al culmine che gli stava dritto come un palo. Il suo compagno, allora, lo sostituì immediatamente prendendo un ritmo più lento ma con penetrazioni profonde che facevano gemere mia moglie dal piacere che, intanto, continuava a spompinare con dovizia. Colui che la stava scopando, con il dito cominciò a solleticare il buco del culo, fino a infilarlo tutto dentro. Quando si accorse che i muscoli si erano rilassati perché pronti, sfilò il suo cazzo e glielo affondò nel culo con movimenti lenti ma decisi. Di lì a poco, mia moglie prese a sussultare mentre il giovanotto lo toglieva dal culo per metterglielo nella figa; cinque o sei colpi e poi dentro nel culo. Così per un po’ fino a quando l'uomo disteso in macchina non disse qualcosa. Allora lo scopatore del momento tolse il suo manico dalla figa, prese quasi di peso mia moglie per i fianchi, la sollevò portando la figa in corrispondenza del cazzo enorme e durò e la lasciò facendo in odo che si impalasse. Termine giusto perché non avevo mai visto la figa di mia moglie così dilatata. Ella stava proprio godendo a più non posso prendendo possesso di quel pezzo di carne con movimenti ondulatori facendolo penetrare fino in fondo. Ma fu ben presto impedita da questi movimenti perché quello che l'aveva scopata fino a poco prima occupò in contemporanea il buco del culo. Questa mossa contribuì ad aumentarle il piacere, contorcendosi ed emettendo dei gridi simili ai rantolo ad ogni affondo nei due buchi presi in contemporanea. Ma anche questa possibilità le venne tolta dal terzo che entrato nel veicolo dalla parte opposta le schiaffò il suo cazzo in bocca. Non riuscii a trattenermi e venni tantissimo, godendo della goduria che mia moglia dava e si prendeva. Evidente che l'arte del pompino per mia moglie è magia perché di lì a poco si fece riempire la bocca di sperma che in parte lasciò uscire ed in parte bevve leccandogli la cappella per pulirla.. Pochi istanti dopo anche gli altri due inondarono la figa e d il culo, rantolando per piacere ricambiati dai sussulti del corpo di mia moglie. Quando si ritrassero, vollero farselo pulire bene dalla bocca e mia moglie li accontentò mentre, abbassata come era, vedevo fuoriuscire una quantità di sperma incredibile. Le regalarono altri vestiti, tutti molto corti e trasparenti e degli string da abbinare ad essi; rivolgendosi a me, mi dissero che avevo una gran bella troia di moglie e che ero troppo fortunato. Questo già lo sapevo. Adesso, quando mia moglie incontra una persona di colore, ricorda la storia dell'autostrada e spesso mi confessa che ne vorrebbe di cazzi neri come quelli. Chissà se riuscirò a regalarle un incontro con tre o quattro neri. Certo è che il solo ricordo la eccita da morire! |