i racconti erotici di desiderya

Storie di sesso tra ragazzi, ragazze e …... - prima parte

Autore: Al2016
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Era un periodo molto turbolento della mia vita sessuale. Mi dividevo tra la mia ragazza, Martina, e il mio amico Francesco.

Facevo del gran sesso con tutti e due. Dividevo le giornate della settimana avendo cura di poter incontrare sia l’una che l’altro.

Francesco sapeva di Martina. Lei invece era completamente all’oscuro della complicità sessuale che avevo con Francesco.

Per me era molto difficile renderla partecipe del nostro segreto.

Tra un appuntamento e l’altro con Martina rimanevano giorni liberi per poter incontrare Francesco. Quindi ci organizzavamo sempre.

Ad ogni incontro lui mi chiedeva come andavano le cose con Martina, io ero molto sincero non gli nascondevo nulla.

In effetti lei era una ragazza fantastica. Ci divertivamo sempre quando eravamo insieme.

Francesco mi spronava a parlarne: "Sembra una ragazza molto interessante per quello che mi racconti."

"Si, è così, è molto carina e molto sexy. Penso che tu sia un po’ geloso viste tutte le domande che mi fai?"

"Non proprio, finché continuiamo a vederci, a divertirci insieme capisco che ti possa piacere fare sesso con lei. Ma a proposito, cosa hai fatto l’altro ieri? Raccontami qualcosa dei vostri incontri."

"Lei, tanto per iniziare, mi succhia il cazzo. L'ha fatto più o meno come lo fai tu." - Non ho detto che i suoi pompini erano sicuramente più eccitanti, anche perché poi prevedono un seguito molto interessante - "A lei piace molto avere leccata la figa. In questo modo raggiunge sempre un orgasmo violento. Ogni volta che lo facciamo è veramente divertente, soprattutto quando viene tra urla e gridolini di piacere. Gioca con il mio cazzo fino a farlo diventare duro come una roccia e poi scopiamo. Anche così, se presto un po’ delle mie attenzioni a lei, raggiunge un orgasmo molto intenso."

"Beh, è molto interessante quello che mi racconti."

"Mi piace tutto quello che facciamo. Mi è piaciuto in particolare scopare la sua figa."

"Meglio del mio pompino?" chiese Francesco.

"Sì. Devo essere sincero con te. Le sensazioni che provo sono veramente molto intense."

A quel punto Francesco, un po’ pensieroso, disse: "Penso che dovremmo provare qualcosa di nuovo tra di noi. Ci ho pensato. La scopata nella figa e quella nel culo dovrebbero essere simili. Che ne dici se mi scopi nel culo? Poi puoi decidere cosa ti piace di più."

Sospettavo che ci fosse dell'altro. Francesco era geloso, risposi per compiacergli: "Potrebbe essere divertente. Ma pensi di poter prendere il mio cazzo? Non sei mai stato scopato nel culo e il mio cazzo è abbastanza grosso."

"Voglio provarci. Ho comprato un dildo molto realistico, un po' più piccolo del tuo cazzo. Immagino che, se riuscissi a farlo entrare e a farmi sciogliere, potremmo provare poi con la tua verga. Cosa ne pensi?"

Annuì con un cenno della testa.

Francesco tirò fuori il dildo e del lubrificante. Si sdraiò a pancia in giù, posizionò un cuscino nel ventre per far alzare un po’ di più il suo culo, le gambe divaricate, l'ano in bella mostra.

Spalmai del lubrificante sul dildo e, con un dito, nel buco del culo di Francesco. Lo massaggiai a lungo facendo penetrare il dito con il gel lubrificante anche dentro. Poi, gli appoggiai la punta nell'ano. Spinsi delicatamente ma penetrò a malapena. Evidentemente Francesco non era per nulla rilassato e la tensione lo portava a contrarre i suoi muscoli anali.

"Non credo che ci entrerà. Non riesco nemmeno a far entrare la punta. Ti devi rilassare, pensa ad aprire il buco non a chiuderlo."

"Spingi di nuovo un po’ più forte. Continua a premere … prova! Sono pronto!” disse Francesco.

Spinsi con maggiore intensità e il suo ano si aprì e la maggior parte della cappella del dildo entrò dentro il suo buco.

Continuai ad accarezzare il suo sfintere con il dildo, ogni volta che provavo entrava un po' di più. Un minuto dopo tre quarti del fallo erano dentro.

"Aspetta, Luca. Non andare più in profondità. È troppo grande. Sento molto dolore e una sensazione di pienezza molto strana."

Ho tirato indietro il dildo ed ho accarezzato il suo buco, poi l’ho spinto di nuovo dentro e il suo sfintere esterno si aprì un po' di più. Ho spinto forte e la maggior parte del dildo è penetrata.

"Oh, Dio. Mi stai facendo il culo a pezzi con quella cosa. Tiralo fuori, per favore."

"No, hai detto che volevi che ti scopassi. Come farai se non riesci a prendere questo dildo."

L'ho tirato un poco fuori e poi ho spinto lentamente fino all'impugnatura.

Giuseppe alla fine si è calmato mentre lavoravo delicatamente il dildo. Il suo culo ha gradualmente accolto la penetrazione.

"Sei pronto per il mio cazzo?" gli chiesi alquanto eccitato dalla situazione.

"No, Luca. Voglio farlo ma mi farebbe troppo male ora. Continua a fottermi con il dildo. Forse la prossima volta potremo farlo."

Continuammo per un po’ fino a quando, con mia grande soddisfazione, Francesco mi fece uscire il dildo, si alzò da quella posizione, si girò e prese in bocca il mio cazzo ormai duro e teso come le corde di un violino.

Mi fece un pompino meraviglioso con ingoio, poi, ci ricomponemmo e ci salutammo dandoci appuntamento per l’indomani.

Il giorno dopo, quando ci siamo rivisti, come voleva Francesco, ho preso il suo culo di nuovo con il dildo.

Francesco si posizionò in ginocchio sul letto, appoggiò la testa sul materasso lasciando in bella vista il suo buco del culo già lubrificato dal gel.

Ha detto: “E’ ancora dolorante ma il dildo oggi dovrebbe penetrare e scivolare più facilmente.”

Io mi posizionai proprio dietro di lui, già nudo e con il dildo in mano. Con accortezza lo appoggiai sul suo buco e lo spinsi dentro.

Effettivamente scivolava su e giù senza nessuna difficoltà, sentivo Francesco che ad ogni movimento lanciava dei piccoli sospiri di piacere, evidentemente la cosa gli piaceva.

Il suo cazzo era in erezione e faceva bella mostra tra le sue gambe. Le palle erano enormi e sode.

Dopo un po’ di questi movimenti, senza chiedere, ho tirato fuori il dildo e, dopo aver lubrificato ben bene il mio pene, ho appoggiato rapidamente la testa del mio cazzo sul suo buco.

Lui ha preso fiato mentre lo penetravo delicatamente, ha trattenuto il respiro provando a non irrigidirsi ma, inevitabilmente, un grugnito per i dolore gli uscì dalla bocca. Evidentemente le dimensioni maggiori del mio pene gli avevano accentuato la sofferenza. Infatti, mi chiese di tirarlo fuori e di continuare con il fallo finto.

Ho ignorato la sua richiesta e ho spinto più a fondo.

Il suo culo era decisamente più stretto della figa di Martina. Era così stretto che quasi faceva male.

Lui, in una prima fase mi supplicava di tirarlo fuori e lasciarlo riposare un po’.

Ma io ho perseverato anche in preda a una folle sensazione di piacere, quindi ho continuato a penetrarlo.

Nella stanza si diffondeva il rumore del mio ventre che sbatteva contro il suo fondo schiena, rumore eccitantissimo. Io ansimavo sia per l’azione che effettuavo sia per il piacere che provavo.

Francesco dopo le prime incertezze e richieste di fermarmi, sempre con maggiori gemiti di piacere, ha iniziato ad incitarmi a penetrarlo: “Mi fai morire dal piacere, infilalo tutto dentro e trombami alla grande. Scopami il culo come se fosse la figa della tua ragazza, fammi godere.”

Dopo una lunga cavalcata, gli ho sparato lo sperma in profondità nelle viscere. Quando l'ho tirato fuori, il suo ano era spalancato e un fiotto di sperma gocciolava fuori.

Dopo essermi ripreso, dissi: "Dio, Francesco, spero di non averti distrutto il culo, sembra tutto dimesso."

"Spero di no. Fa male ma ho goduto del tuo cazzo come un porco. L'hai fatto entrare fino in fondo?"

"Ogni centimetro. Sbattevo le mie palle sul tuo culo."

"Dammi un minuto. Devo riprendermi! Sono venuto anch’io, l’eccitazione e la sensazione di piacere che provavo era così grande che sono venuto quasi all’unisono con te."

Scopare il culo del mio amico mi era piaciuto veramente, per me andava bene fermarsi un po’.

Anche il cazzo di Francesco era ormai moscio dopo l’orgasmo. Ma anche se fosse stato su, duro, lui non aveva nessuna intenzione di continuare a fare sesso.

Ci ricomponemmo e dopo aver chiacchierato un po’ andai via non prima di chiedere a Francesco come andavano le cose nel suo didietro.

Lui mi ha rassicurato che aveva dei dolori ma che erano tranquillamente sopportabili e che, in ogni caso, ne era valsa la pena farlo.

Sicuramente era una esperienza che gli interessava particolarmente fare.


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