i racconti erotici di desiderya

Una sera in ufficio

Autore: Arrid
Giudizio: -
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Iniziò tutto con la solita pizza. Era una sera d'inverno, io mi ero da poco fratturato il braccio sullo snowboard e volevo svagarmi un po'. Decisi di uscire a mangiare qualcosa con un'amica, quell'amica della serata dietro la scuola dell'estate appena scorsa. Ci sentivamo spesso e, molte volte, ci trovavamo a fantasticare in chat. Era il periodo in cui ero in coppia aperta, quindi non avevo nessun problema a dedicarmi una serata tutta per me.
Visto che non potevo guidare, fu lei a passare a prendermi. Già da subito in macchina il clima era abbastanza caldo. L'adulavo per come era vestita, per l'ottima scelta dei pantaloni che le disegnavano perfettamente le gambe e...non vedevo l'ora che si scendesse dalla macchina per poter ammirare come le disegnava anche quel suo bel culo.
Il viaggio da casa alla pizzeria fu breve; arrivammo presto al parcheggio dove lei, appena scesa, si cambiò le scarpe mettendone un paio con il tacco. Mentre indossava quelle scarpette, non potei fare a meno che guardare il suo sedere. Credo che se ne accorse, ma entrambi facemmo finta di nulla e ci dirigemmo verso la pizzeria a braccetto e scherzando. Mangiammo la nostra pizza e la nostra solita birra. Arrivato il momento del caffè, le dissi che era meglio andarcelo a prendere nel mio ufficio, così potevamo stare al caldo a fare ancora quattro chiacchiere.
Uscimmo dalla pizzeria e l'atmosfera iniziò a scaldarsi sempre di più. Lei iniziò a darmi delle pacche sul sedere.
"Non è giusto, tu puoi darmi le pacche sul sedere e io no?" le dissi.
"No no, fai pure, sai che mi piace!" e ne approfittai subito e con la scusa della pacca mi soffermai a palparle una chiappa.
Ci dirigemmo verso l'ufficio, entrammo e richiusi pian piano la porta alle nostre spalle. Lei era avanti a me e ne approfittai per palparle per bene il sedere. Ci prendemmo il caffè e ci mettemmo davanti al mio PC. Inziammo a scherzare toccandoci a vicenda. Io le stuzzicai un po' i seni da sopra la maglietta e lei stuzzicò il mio membro sempre da sopra i pantaloni.
"Hey, secondo te è comoda la moquette?" mi chiese.
"Certo, prova a sdraiarti" e così fece, si alzò dalla sedia, guardandomi con uno sguardo malizioso e si sdraiò supina.
"Eh sì, è abbastanza comoda, non mi fai compagnia?" non aspettavo altro! Mi portai sopra di lei e iniziai a baciarla sbottonandole i pantaloni. La faccenda con il braccio ingessato non era tanto facile e lei mi diede una mano, abbassandoseli e abbassando anche le mutandine.
Finalmente vidi la sua fighetta, bella liscia e non resistii. Iniziai a baciarla sull'inguine, sfiorando ogni tanto con la lingua le sue labbra.
Lei iniziò ad ansimare e più sentivo i suoi ansimi e più la mia lingua si inoltrava tra le sue labbra e dentro di lei. Sentivo i suoi umori sulla mia lingua e sulle mie labbra, la mia eccitazione era altissima. Lei ansimò ancora più forte quando le infilai un dito dentro e le leccavo il clitoride.
Ad un certo punto mi staccai da quel paradiso ormai umido, mi dedicai ai suoi seni e ai suoi capezzoli ormai turgidi. Glieli mordicchiai con dolcezza. Ci baciammo ancora mentre lei mi sbottonava i jeans e infilava una mano dentro le mutande. Sentì quanto era eccitato e si voltò, mettendosi su quattro zampe e offrendomi la sua migliore visione.
Mi infilai il preservativo mentre osservavo quel suo ben di dio, vedevo il suo fiorellino sporgere bello umido di umori, mi avvicinai a lei, glielo appoggiai e lo strusciai tra le sue labbra fino a che non incontrai l'entrata. Entrai di colpo, con suo sommo piacere e iniziai a spingere forte, non veloce...Mi piaceva sentirla godere! Con la mano sana le afferrai i capelli aumentando sempre di più la velocità dei colpi.
"Quando stai per venire dimmelo...ho voglia di sentirti godere in bocca come quest'estate!"
A questa affermazione la mia voglia salì alle stelle e inizia a sbatterla più forte che potevo. Sentivo i suoi urletti di piacere e questo mi faceva godere ancora di più.
Andammo avanti ancora per poco, poi mi tolsi da dentro di lei e mi sfilai il preservativo. Non c'era bisogno che le dicessi nulla, lei si girò verso di me in ginocchio e lo prese in bocca e iniziò a pompare veloce con le sue labbra e la sua lingua avide del mio cazzo. Non ci volle molto che il mio piacere raggiungesse il culmine e le riempii la bocca e le labbra del mio caldo seme. Un ultimo ansimo di piacere da parte di entrambi.


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