i racconti erotici di desiderya

Visita urologica approfondita...

Autore: Collantsex
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Era da diversi giorni che avevo fastidio ai testicoli ed in particolare mi prudeva quello sinistro. Lucia mi suggerì che era il caso di farmi visitare, in considerazione che era già passato del tempo e che il problema persisteva. Non conoscevo nessun medico specialista in urologia e pertanto decisi di andare a caso consultando l’elenco telefonico. Scelsi un certo dott. Antonio T. senza particolari ragioni, così solo perché il nome mi ispirava. Ero un po’ imbarazzato all’idea di farmi visitare lì, anche in considerazione del fatto che ero completamente depilato e mi chiedevo che idee si fosse fatto una volta che mi avesse visto nudo. Telefonai e presi un appuntamento per il giorno seguente.

Presi un permesso per il giorno dopo e la mattina seguente facendo colazione, Lucia mi chiese se poteva accompagnarmi ed io risposi che sarei stato contento se fosse venuta con me. Lucia sorridendomi mi disse: “ Perché non indossi i collant ?” Io risposi: “Ma sei matta, che figura ci faccio, mi prende per un frocio in cerca di inculate”. Lei continuò: “E’ un professionista, farà finta di niente però immagina che eccitazione ed inoltre qualcosa penserà lo stesso vedendoti completamente depilato”. Io risposi: “Vuoi che provi ?” Lucia rispose: “Si dai, io resterò fuori in sala d’attesa”.

Indossai un paio di collant color carne tutto nudo e come al solito non misi le mutande. Nel tragitto per recarmi allo studio e dopo in sala d’attesa ero particolarmente preoccupato dell’imbarazzo che avrei provato quando il dottore, mi avesse chiesto di togliermi i pantaloni ed ero pentito di aver dato retta a mia moglie, anche perche il problema al testicolo era una cosa seria.

Venni invitato ad entrare nell’ambulatorio ed ebbi un aumento immediato della temperatura corporea, mi sentivo bollire, Il dott. Antonio si presentò e mi fece accomodare di fronte alla scrivania chiedendomi informazioni sul perché della mia visita. Ascoltò in silenzio le mie poche informazioni a riguardo, poi mi invitò ad alzarmi ed avvicinarmi al lettino per la visita.

Il dottore mi chiese di togliermi i pantaloni ed io lentamente ubbidì, vidi immediatamente che aveva notato le calze e mentre io imbarazzatissimo, stavo per togliere anche quelle il dottore mi disse: “Le calze non serve che le togli, basta che le abbassi fin sotto il pene”. Io un po’ sorpreso, feci come aveva detto Antonio abbassando il collant e restando davanti a lui con il cazzo mezzo turgido”. Il dottore si abbassò davanti a me e dopo aver indossato un paio di guanti sterili, con una mano mi prese il pene per la punta e me lo sollevò e con l’altra mano iniziò a tastare i coglioni. Il suo modo di operare non sembrava minimamente condizionato dal mio abbigliamento intimo particolare e ripensai alle parole di mia moglie, che era un professionista e probabilmente ne aveva viste di tutti i colori.

Mi chiese di girarmi e di piegarmi in avanti, appoggiandomi con i gomiti al lettino, che mi avrebbe controllato la prostata e così feci. Prese del lubrificante ed inizio a penetrarmi il culo, prima un dito e poi con due. Entrò in profondità senza nessun problema ed immaginai che se ne fosse reso conto anche lui della facilità con il mio muscolo anale si fosse dilatato e che probabilmente stava pensando che fossi un frocio con il culo ormai abituato ad essere sfondato. Pensai che, in effetti, se pensava ciò, non aveva tutti i torti.

Continuava a rovistarmi nelle viscere e mi disse: “La vescica è a posto, niente di strano”. Estrasse lentamente le dita e molto probabilmente, aveva notato la mia eccitazione perché mi disse: “Ok, si può girare, inginocchiare e succhiarmi l’uccello”. Io, con un misto di stupore ed imbarazzo, senza proferire parola, mi girai e lentamente mi inginocchiai davanti a lui, con le mani gli slacciai i bottoni dei jeans, cercai il buco dei boxer ed estrassi il suo cazzo mezzo moscio. Iniziai a segarlo lentamente mentre lui mi prese con le mani la testa, spingendomi avanti ed indietro verso il cazzo che si stava ingrossando velocemente. Aprii la bocca e senza esitare iniziai a spompinarlo ingoiando sempre più avidamente.

Il dottore ansimando mi disse: “Bravo, sei proprio un bravo spompinatore, ho visto che sei accompagnato da una donna e che porti al dito la fede, quella in sala d’aspetto è tua moglie ?”

Io, continuando a segarlo con le mani, gli risposi: “Sì, è mia moglie”.

Antonio continuò: “Ma lei lo sa quanto troia è suo marito ?”

Io: “Sì, lo sa, infatti mi scopa e mi fa scopare in culo spesso”.

Antonio: “Allora girati e appoggia la pancia al lettino che adesso ti scopo io”.

Io: “Va bene, ma si metta un preservativo”.

Antonio: “Ma cosa credi, con un frocetto come te è chiaro che metta il preservativo”.

Mi girai e mi appoggiai con la pancia sul lettino, porgendoli su di un piatto d’argento il mio culo. Senti che mi spalmò ancora del lubrificante e che iniziò a penetrarmi, pompandomi lentamente e in profondità, sentivo che mi stava toccando nuovamente la vescica tenendomi saldamente per i fianchi. Il dottore mi disse: “Con le mani tieniti su i collant che voglio scoparti come si scopano le vere troie”. Ubbidì, presi l’elastico dei collant appena sotto il culo e lo sollevai fino a trovare la resistenza del suo bastone e delle sue palle che sentivo sbattere sempre con maggior forza sul mio culo. Infilai il mio cazzo non più duro nelle calze ed iniziai a masturbarmi. Antonio con una mano mi fermò e mi disse: “E’ no, ti lascio godere solo quando hai finito il lavoro e hai preso la medicina, pensa a muovere il culo e a farmi godere”.

Mollai la presa del mio cazzo e ripresi l’elastico dei collant, intensificando le spinte col culo. Lo sentivo ansimare e godere di gusto, non facendosi alcuna remora ti farmi male, anzi sentivo che avrebbe voluto aprirmi come una mela se ciò fosse stato possibile, finché sentì dentro le mie viscere il suo cazzo gonfiarsi ed avere sussulti orgasmici, era venuto. Aspetto qualche secondo poi lo estrasse, si sfilò il preservativo e me lo porse dicendomi: “Dai, bevilo, prendi la medicina”. Presi il preservativo e me lo svuotai in bocca, ma la sborra scendeva lentamente ed Antonio mi disse: “Usa la lingua, non sprecarne neanche una goccia che ti fa bene”. Era schifoso, viscido e salatissimo, il peggiore sperma che avessi mai assaggiato, ma ubbidì senza fiatare.

Mi girai verso di lui e mi disse: “Bravo, adesso inginocchiati, puliscimelo e sei vuoi puoi masturbarti”.

Così feci, venendomi nei collant.

Mi rivesti ed il dottore mi disse: “Probabilmente hai una piccola infezione ai testicoli, ti faccio una ricetta per un antibiotico, prendilo per due settimane e poi torna per la visita di controllo. Uscendo fermati dalla segretaria per pagare la visita”.

Salutai e ringraziai, usci dallo studio e pagai 120 euro. Pensai: “Alla faccia e se non mi faceva il culo, quanto avrei pagato ?”.

Lucia mi chiese: “Come è andata, tutto ok ?”

Risposi: “Andiamo, poi ti racconto”.



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