i racconti erotici di desiderya

Vite perdute 2

Autore: Enrico
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Cambia lo sfondo






VITE PERDUTE







scritto e Stampato:

Enrico Di Stefano

Christian

Presentazione principale





Autore : Enrico Di stefano



Luogo del racconto :Milano





Prefazione



Siamo nel 1971, questa storia si svolge a Milano, in uno dei suoi tanti quartieri, Marina e Stefano, nove mesi fa concepirono il loro ottavo bambino e decisero di chiamarlo

CHRISTIAN ENRICO…

In quei giorni regnava grande felicità in casa , una nuova vita stava per entrare nella famiglia già numerosa, ma per Marina era come se fosse stato il suo primo cucciolo, era felice, serena e soprattutto entusiasta di ricominciare con biberon e pannolini, anche se nella famiglia non navigava certo l'oro. Questo bambino diventava sempre più grande, la famiglia si era ingrandita con la nascita di un altro bambino che venne chiamato Matteo, tutto filò liscio per circa sette anni, i rapporti familiari non furono mai sereni, affetto e amore erano parole miracolose, ma Marina faceva l'impossibile per rendere la vita facile ai suoi nove figli ,fece molti sacrifici per tirarli sù, divorziò con Stefano dopo dieci anni, i figli più grandi divennero i capi famiglia e i problemi di CHRISTIAN cominciarono.....

Volete saperne di più? continuate a leggere questa storia scritta da Enrico christian che ve la racconterà nei minimi dettagli.......







Si ricorda che alcuni nomi dei personaggi sono stati cambiati per rispettare la privacy di ognuno di loro....

si ricorda, ciò che state per leggere è una storia vera, quindi se sei una persona con dei pregiudizi

vorrei avvisarti che il racconto ha bisogno della massima concentrazione per essere capito,sappi inoltre che ciò che leggerai ti stupirà molto, scoprirai la vera identità del autore, vuoi un consiglio....? armati di buon senso e di cuore...... Auguri.......



Personaggi:



Enrico christian: Autore

Marina : Mamma di christian

Stefano: padre di christian

Massimo Cerruti: protagonista principale

Giacalone Teresa : amica del cuore e cognata di christian

Cesco : secondo compagno ed amico d'infanzia di christian

Dario : amico .....christian

Roberto 1 : collega di lavoro e .......

Roberto 2 : terzo compagno di chri













Questo libro è interamente dedicato alla memoria di due persone che l'autore ha tanto amato, due persone che la vita ha strappato crudelmente dalle braccia di chi li ha amati... Teresa e massimo

















































Siamo nel 1981, christian sta festeggiando il suo decimo

compleanno. Le cose nella sua famiglia non sono andate bene negli ultimi anni, ha subito parecchi ostacoli che sicuramente hanno cambiato la sua pubertà.

Nello stesso periodo incominciò anche a soffrire di un dolore strano al torace. Marina, naturalmente, da buona madre incominciò a girare molti ospedali per cercare di migliorare la salute di suo figlio. Senti molti pareri e risultati da medici che spesso ignoravano il problema, ma lei non si dette per vinta e continuò il suo cammino alla ricerca di una soluzione.

Alla fine scoprì che ciò che disturbava christian era una malformazione sternale che, a quanto pare, non era curabile se non da un ottimo ortopedico ma che le percentuali di riuscita erano poche.

Decise quindi di interrompere temporaneamente le sue ricerche, dopo pochi anni le fu prospettata una soluzione, le consigliarono di mettere ad simone il busto per cercare di correggere la malformazione.

Fecero tutti gli esami necessari, ma purtroppo la consegna di questa cura arrivò in ritardo quando

Christian era cresciuto e non era più necessario sottoporlo ad un tale fastidio

Le cose continuarono per il loro corso, christian cresceva e qualcosa stava cambiando in lui.

Si sentiva molto solo, i problemi erano molti e giustamente Marina con tutti i figli che aveva cercò di fare del suo meglio per tirare su christian che a sua volta stava cercando di fare il possibile per trovare una soluzione a tutti i suoi problemi. Un giorno christian quando torno da scuola trovò solo suo padre in casa, la cosa gli risultò strana, in quanto la madre non si sarebbe mai allontanata da casa senza un motivo più che valido, sapendo che christian sarebbe tornato da scuola.

Cosi christian con voce soffocata chiese a suo padre dove si trovasse la madre, uno sguardo dolce sul viso del padre fulmino’ christian, che meravigliato gli sorrise, suo padre non era mister allegria, quindi sotto quel sorriso vi era sicuramente un secondo fine. Simone recandosi in cucina per cercare qualcosa da mangiare urto’ un borsa accostata nel corridoio che divideva la sala da pranzo dalla cucina, in questa borsa ne vennero fuori delle video cassette, che christian noto’ subito, in una di queste vi era una donna nuda con un bimbo in braccio, nonostante l’imbarazzo christian ando’ in cucina e stava per mangiare quando suo padre lo raggiunse, dicendogli di andare con lui in camera perché doveva mostrargli una cosa importante. christian coprì il piatto di pasta che la madre gli aveva lasciato, e seguì suo padre.

In camera la tv era accesa il letto disfatto e le luci erano soffocate da un piccolo fular di colore rosso, suo padre prese il telecomando e avvio la riproduzione della cassetta che era inserita nel video registratore, invitò christian a sedersi sul letto e prese posto vicino a lui.

Il video che venne inserito era un video vietato ai minori di 18 anni, christian non appena vide le immagini di quelle strane situazioni, arrossì, e chiese a suo padre di poter andare in cucina perché aveva fame, la risposta di suo padre fulminò lo sguardo di christian impaurito, disse che voleva insegnare a christian un nuovo gioco che lo avrebbe sicuramente divertito.

Le immagini di quella cassetta andavano avanti sempre più bollenti, le mani del uomo crudele, cominciarono ad accarezzare il piccolo christian che dalla paura non riusciva a muoversi, sapeva che suo padre lo avrebbe picchiato, se fosse scappato, quindi cominciò a piangere perché l’uomo crudele senza pudore tiro’ fuori il mostro che c’era in lui, e senza pensare alle conseguenze che ne sarebbero venute abusò schifosamente sul piccolo che ormai era pietreffatto e non riusciva a reagire a quel che gli era appena accaduto.

Dopo questo terribile episodio christian dovette subire per tre mesi questa tortura, suo padre lo minacciava, dicendogli che se avesse parlato lo avrebbe picchiato e buttato in un cassonetto della nettezza urbana. Ma un giorno le cose cambiarono, durante la lezione a scuola christian ebbe una crisi di panico, questo provocò l’intervento della maestra e della direttrice.

Dopo aver parlato allungo con christian la direttrice scoprì la verità, chiamò sua madre convocandola nel suo ufficio urgentemente, christian pregò la direttrice di non divulgare la notizia, la paura che suo padre lo avrebbe picchiato lo fece scoppiare in un pianto tenero, come quando si sente piangere un bimbo costantemente. La direttrice naturalmente rassicurò il povero christian abbracciandolo, si rendeva conto del rischio ma voleva porre fine a quelle brutali giornate di abuso sul minore. La madre di christian arrivò nella struttura scolastica dopo qualche minuto, fu accompagnata nel ufficio della direttrice dalla bidella, li trovò una donna bionda alta e robusta che già era stata informata del suo arrivo, fece uscire christian dall’ ufficio, e cominciò a parlare con la madre. Dopo due ore di colloquio la madre di christian e la direttrice raggiunsserò christian nel’aula dove stava seguendo la lezione, lo invitarono ad uscire con loro, il viso della povera donna era invaso di lacrime, il dolore per quello che aveva appena saputo la fecero sentire in colpa, christian capì la situazione e corse fra le braccia di sua mamma pregandola di non piangere, assicurandola che lui stava bene, ma non si rendeva conto di ciò che sarebbe accaduto in seguito.

La direttrice chiamò la caserma dei carabinieri e invitò un ufficiale a raggiungerla in ufficio, dopo aver spiegato la situazione al maresciallo, quest’ultimo si rivolse alla madre del minore avvisandola che avrebbe arrestato il marito con l’accusa di pedofilia, e che lei stessa avrebbe rischiato la galera per non aver denunciato il suo consorte pur non essendo a conoscenza del brutale accaduto. Ma christian urlò con tutta la forza pregando il maresciallo di non strapparle la mamma, quella povera

donna che di sofferenze a causa di quel essere ne aveva passate già tante, con l’aiuto una storia cosi, e decise della direttrice il maresciallo si commosse davanti ad di denunciare solo il suo consorte.

Dopo qualche minuto una pattuglia dei carabinieri andò ad arrestare il malcapitato direttamente sul luogo dove si trovava. Simone e sua madre vennero accompagnati a casa dove da quel momento le vite della donna e dei suoi figli cambiarono radicalmente.

nei primi giorni nutriva un gran disagio nel guardare la madre disperata, la povertà distruggeva le speranze della povera donna, non sapeva come fare a tirare su da sola nove figli, ma naturalmente non sapeva che la direttrice della scuola aveva già contattato le assistenti sociali, che subito si misero a disposizione della famiglia, aiutandoli cosi nei loro bisogni quotidiani.

Al piccolo christian venne chiesto di iscriversi ad un qualsiasi corso di sport, che lo avrebbe aiutato ad uscire dal tunnel della depressione che lo aveva colpito.

Si iscrisse ad un corso di nuoto e da li cominciò la sua avventura verso la felicità sempre cercata e desiderata.........

Primo giorno di lezione, incontro con i nuotatori milanesi, ragazzi più grandi e più bravi a nuotare.

christian era naturalmente emozionato, aveva quasi vergogna di presentarsi ai compagni che già lo stavano facendo senza problemi; arrivò il suo turno e con voce soffocata pronunciò il suo nome, età, luogo di residenza etc. etc.

Ad un certo punto intervenne l'istruttore che chiese a christian se, dopo la lezione, lo poteva raggiungere in ufficio. La risposta fu spontanea e senza riflessione, uno sguardo strano raggiunse christian che tratteneva l'emozione.















massimo cerruti istruttore di nuoto













Non vi era un motivo specifico per essere imbarazzato ma nella sua mente in quel momento riaffiorarono tutti i brutti ricordi, la violenza subita, l’istinto di christian lo spinse a scappare dalla piscina per raggiungere la casa dove abitava. Per qualche giorno christian non andò al corso di nuoto decise di non frequentarlo più, si chiuse in casa e non voleva più uscirne,fino quando l’assistente sociale non intervenne, invitandolo a superare quel momento cosi triste della sua vita, a quanto pare il destino stava per fare una sorpresa al nostro amico. Tornò al corso e come se niente fosse ricominciò da dove aveva interrotto,Mentre i pensieri di christian andavano al di la della lezione un fischietto lo svegliò dai suoi sogni da adolescente, era il maestro che dava inizio alla sua prima lezione. Si era diplomato da poco, era uscito a pieni voti dalla scuola ISEF ed ora stava tenendo la sua prima lezione di nuoto.

Christian era affascinato da questo armadio di essere umano che per lui aveva un occhio di riguardo .

La curiosità era molta, imparare a nuotare era certo una cosa importante, ma c'era qualcosa che non quadrava ......

Dopo tanto allenamento christian e i suoi compagni raggiunsero gli spogliatoi dove erano attesi dalle loro mamme, tranne christian che era atteso da suo fratello maggiore che dal giorno del abuso divenne la sua ombra o per meglio dire la sua guardia del corpo.

Arrivarono di corsa e si prepararono per la doccia già pronta a bagnare i loro corpi colmi di cloro.

Dopo qualche istante si aprirono le porte degli istruttori, ne venne fuori il nuovo istruttore che voleva parlare con christian.

Si avvicinò a lui e gli chiese cortesemente di seguirlo nel suo ufficio; uno sguardo preoccupato venne lanciato dal fratello Mario che vide la scena e si chiese come mai stava seguendo l'istruttore, si apprestò a raggiungerli per chiedere informazioni, ma il maestro lo tranquillizzò con una risposta semplice gli disse che voleva far compilare un modulo di adesione ai corsi specializzati per le gare agonistiche del gruppo juniores .

Arrivati nello studio christian e Massimo presero posto nella stanza piena di trofei e diplomi, Massimo cominciò il discorso chiedendo se vi era imbarazzo o paura in lui

Lo rassicurò dicendogli che lo aveva convocato li per informarlo che il suo corso era stato ordinato dal medico curante a causa della sua malformazione sternale, e che lui avrebbe fatto il possibile per metterlo a suo agio nei confronti dei suoi compagni, a queste parole un sorriso di sollievo apparve sul bel visino da adolescente di christian.

Il dialogo continuò per circa mezz'ora, Massimo liquidò christian con un sorriso affettuoso e gli chiese se poteva invitarlo a cena a casa sua.

Voleva approfondire quell'amicizia nata quasi per caso e basata sullo sport, un hobby importante per entrambi.

christian con voce soffocata accettò l'invito, si chiese come mai era venuta questa idea, perché aveva scelto proprio lui tra tanti atleti novelli? Per un istante ci fu un silenzio di riflessione nella grande

stanza dopo di che Massimo interruppe questo silenzio con un sorriso e una carezza sulla testa di christian.

Chiuse il colloquio dicendogli di andare ad asciugarsi se non voleva prendersi un malanno.

christian uscì dallo studio e raggiunse Mario che lo attendeva ai bordi delle scale che portavano verso l'uscita.

Si vestì ed uscì dagli spogliatoi, raggiunsero il pullman privato della piscina che li avrebbe portati a casa.

christian si sta preparando per la grande serata , era il suo primo appuntamento.

Si sentiva agitato, felice e desiderato; infilò i jeans stretti ed una camicia di raso nera, e si diresse verso la porta. Salutò i presenti ed uscì per recarsi all' appuntamento.

Prese la bicicletta e si apprestò a raggiungere la casa dove si sarebbe svolta la cena intima in suo onore.

Arrivò dopo quattro chilometri a Milano Tre, luogo di residenza di Massimo.

La luce era accesa, il caminetto della villetta fumava come d'incanto, sembrava quasi una favola. christian cominciava ad essere emozionato sapeva, o per lo meno immaginava cosa sarebbe successo durante la serata.

Massimo era in cucina a preparare la cena, era cosi attento a non sciupare quella serata, che non senti il citofono suonare, tanto e vero che christian suonò tre volte prima di distogliere Massimo dai suoi pensieri .

Entrai, lanciai un occhiata alla grande sala arredata in modo splendido. In mezzo alla stanza vi era un grosso tavolo di cristallo apparecchiato, sopra di esso, una tovaglia di merletto bianco su cui erano appoggiate le posate d'argento e i piatti di porcellana disposti per essere utilizzati per l'occasione.

I pensieri di christian vennero interrotti dalla presenza di Massimo che lo chiamò in modo affettuoso, lo abbracciò e trasmise in lui tutta la voglia che aveva accumulato durante l'attesa.

Lo invitò a sedersi e incominciò a portare in tavola le sue creazioni, piatti fantasiosi, ricchi contorni e per finire al centro della tavola un grosso dessert.

christian sbalordito fece una domanda spontanea, perché tutto questo? quante persone dovevano godere di tutto questo ben di Dio?

Massimo non rispose, sorridendo cominciò a fare assaggiare i suoi piatti, a christian e mentre lo faceva gli confidò di essere fortemente attratto da lui. Quella sera per lui significava l'inizio di una nuova amicizia......... forse più di una normale amicizia.

Naturalmente le previsioni di christian erano esatte.

Dopo la cena Massimo lo invitò a gustare il liquore al caffè fatto da lui. Si sedettero davanti al camino acceso, gli occhi di christian splendevano come due smeraldi, era emozionato e nello stesso tempo aveva la classica sensazione di amare profondamente quel uomo che lo stava corteggiando.

Il liquore era molto forte ed christian, dopo un sorso, si sentiva già un po’ brillo, diceva delle cose forse senza senso christian cominciò a raccontare a massimo tutta la sua disavventura, senza tralasciare i particolari, gli spiegò il suo stato d’animo….

Massimo lo ascoltava con dolore nel cuore, provava una grande tristezza nel vederlo con il viso colmo di lacrime, capì la situazione ed allungò una mano verso il suo viso arrossato e gli fece una tenera carezza.

Christian si lasciò andare in un tenero abbraccio, che fini con un bacio appassionato.

Massimo e christian da quel momento scoprirono l'attrazione sessuale che

c'era tra loro.

christian era la prima volta che provava un sentimento cosi forte per un ragazzo. Non aveva mai fatto del sesso prima di quella sera o per meglio dire non aveva mai fatto l’amore con una persona, sesso e amore sono due cose completamente diverse e christian sapeva benissimo la differenza che distingueva le due cose. Questo era molto bello per Massimo perché per la prima volta era lui a condurre il gioco.

Fu molto bello passare una serata cosi intensa per christian che da quel giorno promise amore eterno ....non si rendeva conto della differenza che c’e tra un uomo ed una donna, dopo la violenza subita pensava che fosse naturale avere dei rapporti con un uomo....

L'orologio a pendolo suonò la mezzanotte, christian come cenerentola doveva fare rientro a casa.

Chiese quindi a Massimo di riaccompagnarlo, ma prima di questo un lungo bacio chiuse la serata in bellezza.

La notte fu lunga e pensierosa per entrambi.

Nella mente dei due ragazzi riaffiorava il dolce sentimento che li aveva trasportati in un momento magico.

Si erano scambiati qualcosa di meraviglioso.... l'amore !

Dopo quella magica serata ce ne furono molte altre che fecero unire i due ragazzi in un amore quasi morboso, si appartenevano come una cosa sola.

Passarono due mesi, christian era cambiato cosi come erano cambiate le sue amicizie.

Una, in particolar modo, lo portò verso il passaggio che conduce dalla pubertà all'adolescenza.

Nonostante christian amasse follemente Massimo, era curioso di conoscere un posto di battuage frequentato da giovani omosessuali.

Questa nuova amicizia nacque in uno dei posti più squallidi di Milano, i bastioni di porta Venezia.

In poche parole è un posto di battuage, per giovani disponibili a tutto! insomma, morale della favola, si trattava di un ambiente frequentato esclusivamente da persone ambigue e perverse.

christian si stava rendendo conto di essere attratto da quella vita misteriosa.

Conobbe Angelo che dopo poco tempo divenne il suo migliore amico e confidente ma angelo procurò molti problemi a massimo e christian,cercava di metterli l’uno contro l’altro cosi facendo pensava di tenersi tutto per se christian che allo stesso tempo trascurava e trattava male il povero massimo che soffriva in silenzio. Angelo e christian Insieme divisero molte emozioni con ragazzi della loro età e cosi cominciò la loro avventura.

La vita, per loro, era felice e serena.

Stavano scoprendo l'emozione di amare un uomo, e di quanto sia bello essere desiderati da essi. Dopo poco tempo christian si stufo di quella avventura,si era reso conto che massimo era la cosa piu bella che avesse al mondo,cosi christian torno’ ufficialmente con Massimo e cosi perse di vista il suo amico Angelo che, a quanto pare, per combattere la solitudine si diede all’ alcool ed alle droghe leggere.

Passarono parecchi anni, christian e Massimo si vedevano ormai da diverso tempo. Le cose tra loro andavano piuttosto bene e la loro storia era importante come il primo giorno; si amavano e si rispettavano a vicenda, costruendo giorno per giorno il loro futuro..........

Massimo dopo poco tempo conobbe la famiglia di christian, che lo prese subito in simpatia.

Lo invitarono anche ai matrimoni delle sorelle, per i fratelli di christian non era una cosa giusta in quanto non accettavano la omosessualità del fratello.

Molte volte christian veniva insultato ed escluso dalle decisioni familiari, di questo ne soffriva molto tanto è vero che si chiuse in se stesso fino a diventare ostile nei confronti di tutti.

Mamma Marina vedendo il suo comportamento insopportabile si rivolse ad un’assistente sociale che a sua volta le consiglio un consulto da un medico psicologo.

christian naturalmente non era d'accordo su questo ma forse era un modo come un altro per ritrovare l'amore e la serenità in famiglia.

Il medico di famiglia fissò l'appuntamento con la Dottoressa Macchi che si prestò gentilmente e molto volentieri a seguire il caso di christian.

Diede conferma dell’appuntamento per il giorno successivo, ma ricordò alla madre che christian avrebbe dovuto raggiungere lo studio da solo in modo da non creare ulteriori problemi.

Uscirono dallo studio e tornarono a casa senza commenti. Sembrava quasi che non si sopportassero, ma nel cuore di christian c'era tanto amore per la madre che metteva sempre più in evidenza la sua sofferenza. purtroppo, era l'unica che soffriva molto per l'improvvisa separazione dal marito anche se, tutto sommato, era convinta che non era più possibile sostenere una vita cosi crudele. per colpa del carattere forte ed egoista del marito era costretta a subire umiliazioni e maltrattamenti sempre più frequenti.

La terapia andò avanti per qualche mese, naturalmente la mamma di christian voleva sapere notizie su quanto veniva detto fra le mura dello studio. Si informò anche dalla dottoressa che però non diede nessuna spiegazione, disse solo che suo figlio faceva molti progressi e che con lui doveva avere più riguardo perché, rispetto agli altri figli, christian aveva bisogno di molte attenzioni.

Marina spiegò la sua situazione familiare le sue grosse lacune nel tirare su nove figli da sola.

La dottoressa le consigliò di mandare christian nel collegio frequentato già dalle sue sorelle, qui avrebbe capito e rispettato gli enormi sacrifici fatti dalla madre.

Mamma Marina era convinta di essere colpevole per ciò che christian aveva dovuto subire.

Marina tornando a casa rifletté su quanto le aveva detto il medico.

Una lacrima improvvisa bagnò il suo viso sferzato dal vento, era naturalmente preoccupata ed odiava sempre di più il marito per essersi comportato male nei suoi riguardi e per averla costretta ad allontanarlo non solo da lei ma da tutta la famiglia.

Era spaventata per il loro futuro, vi erano parecchie cose da pagare, bisognava dare da mangiare ai numerosi figli e provvedere ai loro bisogni quotidiani.

Si rivolse dopo aver pensato a lungo ad un’assistente sociale che, dopo aver fatto degli accertamenti, accolse la sua richiesta di aiuto.

Decisero di passarle un assegno familiare per i più piccoli che allora erano cinque: Mario, Giacomo, Roberta, christian, ed in fine il piccolo Matteo.

Questo assegno poteva essere utilizzato solo per l’acquisto di merende, per la scuola, cibo per bambini, e come piccolo contributo per le spese di affitto, in questo modo le assistenti aiutarono molto la famiglia.

Man mano che crescevano i figli le cose si sistemarono da sole.

Dopo qualche anno si sposarono anche le altre due figlie facendo, se cosi si può dire, un matrimonio decoroso.

Riuscirono a sposarsi con tutti i sacrifici alle spalle e presentandosi alla gente chiacchierona come una famiglia onesta e rispettevole.

Un’atmosfera di grande festa regnava in quei giorni, la casa era stata rinnovata dalle sorelle stesse che volevano essere giustamente orgogliose di portare i rispettivi mariti, dalla suocera.

La mamma finalmente soddisfatta dei risultati ottenuti, si sentiva finalmente libera e felice di godersi i suoi figli che però da parte loro trascuravano la povera donna soffocata dalla solitudine, e sicuramente triste per la mancanza di un uomo che le facesse compagnia e riempisse le sue giornate ormai diventate noiose.

Non aveva più bambini che correvano per casa, non aveva più il problema di pensare alle loro esigenze, ma tutto sommato si sentiva finalmente più tranquilla.

Anche christian era cambiato, il suo comportamento era diventato meno ostile e più affettuoso, forse anche troppo !!!

La sua relazione con un ragazzo era diventata una cosa normale per tutti i componenti della famiglia, si sforzavano e incominciavano a capire che l'amore che provava per quest'ultimo era qualcosa di veramente importante.

christian essendo diventato ormai maggiorenne decise di andare a vivere con massimo, nella villa di proprietà di quest’ultimo vi era molto spazio, e i due ragazzi sempre piu innamorati fecero di quella splendida villetta il loro nido d’amore.

Massimo un giorno torno’ a casa dal suo piccolo amore, con un viso sorridente, aveva vinto il concorso come animatore turistico, avrebbe dovuto partire dopo qualche mese per effettuare uno stage in Tunisia come capo sport.

Il piccolo christian era felice per il suo compagno ma triste perché pensava che massimo lo avrebbe lasciato per seguire il suo destino.

Ma fortunatamente non era cosi, massimo aveva pensato a tutto, avrebbe portato con se il suo compagno, e il giorno del compleanno di christian gli diede la notizia che venne accolta con un grido di felicità.

Cosi i due ragazzi cominciarono la loro avventura in giro per il mondo esercitando una professione non facile, ma sicuramente divertente.

Massimo continuava a crescere professionalmente e christian lo seguiva con entusiasmo diventando anche lui un buon animatore di contatto, lavorarono insieme per dieci lunghi anni, il loro amore si rafforzava sempre di piu, le avventure nei vari villaggi fecero dei due ragazzi una coppia molto solida e affiatata.

Tornavano a casa ogni sei mesi, per il fine stagione, dove si riposavano per circa 20 giorni, dopo tanti anni di lavoro come animatori, massimo e christian ormai diventati adulti decisero di comune accordo di ritirarsi da quel lavoro e godersi il loro amore come i primi giorni….

Cosi il 15 AGOSTO 2004 CHRISTIAN e massimo si fermarono ufficialmente con l’animazione, un anno dopo tornarono in egitto per farsi una bella vacanza, doveva essere il loro premio per il loro lungo e faticoso lavoro…invece a sharm el sheikh il 21 luglio 2005 alle ore 01.00 di notte la vita di christian cambio’ radicalmente.

Una sera fredda e cupa massimo, propose a christian di andare a mangiare da mc donald’s, christian aveva passato una giornata bellissima in spiaggia,massimo era sempre stato un coccolone, le attenzioni che rivolgeva quotidianamente al suo piccolo compagno erano moltissime, ma quel giorno massimo regalo’ a christian un giorno indimenticabile. La loro giornata trascorsa in totale relax, fu piena di baci, abbracci e sguardi innamorati.

Christian cerco di rifiutare l’invito perche si sentiva stanco, il suo umore era improvvisamente cambiato, non sapeva il motivo ma quella sera christian era particolarmente triste perche gli mancava tanto la mamma, comincio’ a pensare a quanto amasse quella donna che lo aveva messo al mondo ma che poi per forza di cose lo aveva abbandonato al suo destino, senza mai preoccuparsi della sua vita, la donna aveva passato una vita d’inferno a causa del brutto carattere del marito e christian la scusava per il suo disinteressamento, ma allo stesso tempo la accusava di averlo abbandonato ingiustamente.naturalmente massimo essendo un uomo molto romantico riusci a convincere christian a seguirlo da mc donald’s promettendogli che sarebbero tornati presto a casa, perche lui stesso voleva passare la notte in un modo particolare, voleva dare a christian l’ennesima conferma di quanto lo amava……cosi preso il taxi beduino, christian e massimo si recarono ad naama bay, alcuni loro amici si unirono a loro perche nessuno di loro poteva fare a meno del buon cibo offerto da mc donald’s. arrivati a destinazione presero posto nella grande sala piena di gente, e ordinarono il loro menu.

Massimo avendo finito di cenare, si alzo’ d’improvviso e comunico’ ai presenti che aveva intenzione di andare comprarsi le sigarette, bacio’ il suo bimbo e gli disse che sarebbe tornato entro pochi minuti.

Christian e i suoi amici continuarono a consumare il loro pasto, scherzando sui mille ricordi che la loro vita di animatori gli aveva regalato, 10 anni di scene di cabaret, sbagli di copione ed emozioni ad ogni fine stagione, passarono nelle loro menti in soli 30 minuti, i loro sorrisi erano talmente concentrati che nessuno di loro si rese conto del tempo che era passato.

Christian comincio’ ad essere nervoso perche non vedeva rientrare massimo, il suo pensiero fu quello che si era fermato a parlare con uno dei tanti direttori di discoteche, che per massimo avevano un ottima stima in qualita’ di buon animatore.

Ma in quel momento l’unica risposta che arrivo’ alla sua mente fu un boato tremendo, assordante…christian e isuoi amici urlarono a squarcia gola per lo spavento…la gente presente comincio’ ad uscire dal locale per vedere che cosa era stato, christian come impietrito rimase incollato alla sedia, i suoi occhi si fermarono ad osservare un punto della sala senza motivo. A quel punto i suoi amici uscirono dal locale i si diressero verso la folla di gente che trattenuta dalla polizia cercava di guardare l’incredibile accaduto.

Erano le ore 1.00 di notte un attentato terroristico aveva appena colpito l’hotel gazala, uno dei piu noti alberghi di naama bay, la sua bellissima struttura si era appena sbriciolata davanti a mille persone che occupavano la via che costeggia il grosso albergo.la gente era come impazzita, c’e chi scappava, chi cercava i loro cari, ambulanze e carri pieni di polizia che correvano a destra e a sinistra, la visuale di quell’atmosfera era diventata pesante agli occhi di tutti i presenti.

Dopo vari accertamenti uno degli amici di christian decise di chiamarlo al telefono, christian era rimasto li seduto tutto il tempo ignorando completamente cio’ che fosse accaduto, nella conversazione telefonica uno dei suoi amici lo avvisava di un incidente stradale, Gli disse che non era molto grave ma che era meglio che lui li raggiungesse per tornare in albergo, christian naturalmente disse che doveva aspettare massimo, che non sarebbe andato via senza di lui, ma il suo amico gli rispose che massimo forse era gia’ andato via…che a causa del incidente forse non era riuscito a contattarlo.

Christian naturalmente incredulo, rispose che era impossibile, massimo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, in ogni caso sarebbe tornato a prenderlo.

A quel punto il suo amico non sapendo piu cosa inventarsi per convincere christian a tornare in albergo, gli disse la verita, massimo era stato colpito durante l’attentato e che alcuni poliziotti che lo conoscevano lo avevano fatto portare immediatamente in ospedale.

Massimo e’ vivo gli disse la voce straziata del suo amico, non fa’ altro che chiedere di te….

Lo pregò di correre subito all’ospedale di sharm lo avrebbero aspettato li tutti assieme.

Gli disse di non preoccuparsi che tutto si sarebbe sistemato. christian naturalmente era incredulo del accaduto, pensava ad un brutto scherzo. Il suo viso era impallidito e un brivido gelido percorse il suo corpo indifeso.

Non riusciva ad esprimere ciò che sentiva in quel brutto momento, solo una reazione uscì dal suo sistema nervoso, buttò il telefonino e corse giù per le scale.

Non avvisò nessuno di ciò che stava succedendo,

Era molto sconvolto, e una sua amica che lavorava li, gli consigliò di farsi accompagnare da mustafa che, grazie a Dio, era in servizio e che si affretto ad accompagnarlo.

Tutto il resto lo scoprirete nel prossimo capitolo, sempre che voi vogliate seguire questa storia realmente accaduta..........









Arrivarono dopo pochi chilometri all'ospedale.

Il sistema nervoso di christian era a pezzi, continuava a pregare Dio che non fosse accaduto niente di grave al suo dolce amico. La vita senza di lui non sarebbe stata la stessa, ripeteva a se stesso......Il viso di Massimo entrava ed usciva furtivamente dai suoi pensieri più assurdi, i più bei ricordi si susseguirono incessantemente finche la campanella del piano ascensore lo svegliò quel incubo.

Il reparto era a pochi passi, christian lanciò uno sguardo alla porta che divideva l'atrio dal reparto degenti, sul vetro era scritto in arabo: Rianimazione Maschile.

Bussò con la speranza di trovare subito il malcapitato, una delle infermiere di servizio quella sera , era proprio una cugina di Massimo che vedendolo in quello stato rimase di servizio. Mi fece entrare solo, mi indicò la stanza e mi raccomandò di non piangere, di essere forte se amavo Massimo; non farlo stancare mi disse prima di perdermi di vista.

Entrai nella stanza numero 166, era una stanzetta di dieci metri quadri circa, vi era un letto, l'armadietto e un lavandino. Notai la sagoma di Massimo ricoperta di un cellofan trasparente, il flebo al braccio e l'ossigeno che lo teneva in vita.

Mi chinai per chiamarlo.......Le lacrime avevano già riempito il mio viso stanco.

Mass....imo non riuscivo a pronunciare il suo nome volevo solo stringerlo e portarmelo a casa.

Tante domande affioravano in me, lo guardai a lungo prima di riuscire a parlare con lui, forse è sotto anestesia ripetevo a me stesso.

Ad un certo punto distratto da una mosca sentii la mano di Massimo che mi toccò, mi girai di colpo, vidi il suo viso sofferente e d’istinto lo baciai. lo toccai, lo accarezzai..

Le mie lacrime riempivano il suo cuore di tristezza , mi chiedeva scusa per aver distrutto il nostro sogno; continuava a ripetermi di non piangere, lui sarebbe uscito di li presto.

Vivremo per sempre assieme mi diceva con voce soffocata dal dolore, non mi lasciare......... ripeteva. La tensione era molta, christian e Massimo si guardavano e si toccavano, promettevano l’un l’altro di amarsi sempre, di restare uniti; il loro amore sarebbe continuato in eterno......

Finalmente arrivò un medico che ordinò ad christian di uscire dalla stanza per qualche secondo, ma Massimo chiese di rimanere ancora solo, per una manciata di secondi, con il suo compagno.

Il medico acconsentì ma solo dopo aver visitato Massimo. christian baciò Massimo ed uscì dalla stanza. Incontrò un altro medico nel corridoio e si affrettò a chiedere notizie; il medico vedendo lo stato in cui era ormai ridotto christian lo invitò ad entrare nel suo ufficio che era li di fronte.

Lo fece sedere e gli infilò gentilmente in bocca una pastiglia di tranquillante. Il medico chiese a christian chi era, e che legame vi fosse con il degente.

Christian rispose che era omosessuale e che Massimo era il suo compagno, Al che il medico stupito gli disse tutto ciò che sapeva sull'accaduto; christian riuscii a sapere che per Massimo tutto si sarebbe risolto solo se avesse superato la notte, quella notte a sharm erano scoppiate delle bombe in un albergo famoso: l’hotel gazala, dei kamikaze si erano fatti saltare in aria a bordo della loro macchina, e massimo aveva avuto la sfortuna di passare di li proprio in quel momento.

Il violento urto avuto con un camion gli aveva tranciato parecchie parti del corpo, aveva perso molto sangue, ci voleva un miracolo per salvarlo dalla sedia a rotelle o addirittura dalla morte.....

christian Urlo’, si dispero’, ma ormai nulla era possibile fare per massimo; doveva solo aspettare e pregare.

Chiese al medico se poteva donare il suo sangue a Massimo, era del suo stesso gruppo sanguigno.

Il medico lo guardò e gli disse: devi amarlo molto vero? Vuoi un consiglio? Torna a casa e cerca di riposare, domattina lo troverai ancora, non puoi stare qui lo sai?

christian Lo prego’ , lo supplico’ , gli disse che non avrebbe fatto rumore, gli rese il servizio notturno a tal punto impossibile che lo lasciò stare vicino a Massimo.

Il medico diede una coperta a christian e gli disse di non stancarlo; la notte per lui era molto importante.

Entrai nella stanza e trovai Massimo ancora sveglio, mi avvicinai, gli presi la mano e gli dissi: Ti amo e non smetterò mai di farlo, lo giuro.

Mi guardò con gli occhi pieni di speranza e mi disse: qualsiasi cosa mi dovesse succedere sappi che ovunque sarò io non ti lascerò mai.... Saremo uniti per sempre.........

durante la notte mi svegliai con la speranza di aver avuto un incubo, la mano di Massimo sfiorò la mia e capii che purtroppo era realtà. Lo guardai, volevo abbracciarlo, volevo baciarlo, ma non ci riuscii.

Mi sentivo come paralizzato dal dolore che provavo nel vederlo li immobile; lo toccai, avevo paura che fosse morto.

I suoi occhi si aprirono nonostante la stanchezza, mi guardò e disse: cucciolo, sei ancora qui, lo sapevo che non mi avresti lasciato, e per questo...... Mi abbracciò forte e riuscì con molta fatica a finire la frase che stava per dirmi, .. è per questo che ho chiesto a Dio di avere cura di te. Vedrai, abbi fiducia un giorno ti manderò una persona degna di te, del tuo amore, prenderà il mio posto e tu sarai nuovamente felice,.....

Io non potrò più starti vicino, sento che Gesù mi vuole accanto a lui. Non piangere amore, sappi che sarò sempre al tuo fianco.. Sentivo una tale rabbia verso Dio che bestemmiai con tutte le mie forze, stringevo Massimo forte a me, avevo paura che sparisse da un momento all'altro.

Lo baciai con la bocca invasa dalle lacrime, le sue labbra erano fredde, il suo viso era diventato pallido e il suo cuore sembrava si fosse fermato.... massimo cerruti entro’ in coma dopo 24 ore dal suo ricovero, dove ci rimase per 4 mesi. Il povero christian non lasciò l’hospedale neanche per un istante, passava le sue giornate a far ascoltare la musica preferita, sfogliava album di foto che raggruppavano il loro amore eterno, pregava giorno e notte, la stanza dove massimo riposava era diventata un pellegrinaggio di amici e parenti, tutti soffrivano e ricordavano il povero massimo come un uomo meraviglioso, un uomo che alla vita aveva dato tanto senza mai lamentarsi e chiedere piu di quello che aveva. Perfino tutti i capi villaggio, direttori e commercianti che seppero di massimo andarono a trovarlo.

Christian era distrutto, preoccupato, aveva dovuto vendere parecchie cose per procurarsi i soldi, che gli avrebbero garantito di sostenere le varie spese. purtroppo per lui i pasti non erano offerti dal ospedale e anche se christian non ne faceva uso, le spese furono tante….tutte le persone che conoscevano massimo e christian fecero addirittura una colletta, perche massimo doveva essere riportato in italia, non potevano fare piu nulla per lui.

Una mattina christian si svegliò con la testa appoggiata al torace di massimo, le loro mani unite come lo erano sempre state, si accorse che massimo si stava muovendo, chiamo’ subito il medico…

Massimo si era svegliato, le preghiere e la sofferenza di christian rivolte a padre pio lo premiarono, con il viso dolce di massimo sorridente….christian pensava che l’incubo fosse finito, che finalmente avrebbe potuto tornare a casa con il suo amore, invece il povero massimo si svegliò solo per dire addio al suo cucciolo con un tenero bacio eterno.

christian Urlò forte, chiamò aiuto, ma ormai Massimo aveva raggiunto la sua stella.

christian Continuava ad urlare, a chiamarlo. La cugina di Massimo entrò nella stanza e vide che Massimo era rimasto abbracciato a christian;che a sua volta lo stringeva forte a se stesso, al che rivolgendosi a christian disse: >

Riuscii a lasciarlo e lo appoggiai al letto, chiamai il medico che subito dopo ne confermò il decesso.....

E' inutile spiegare cosa provavo in quel momento, tanti baci sfioravano le mie guance ormai di porcellana, ma io non vedevo nulla all’infuori di Massimo.

>

Naturalmente christian si ribellò e disse che potevano evitare di fare quella pagliacciata visto che in cinque mesi di coma non erano mai venuti a vedere il figlio, dicevano che erano troppo impegnati con i lavoro, che massimo non si meritava la loro presenza, visto che aveva deciso di vivere da gay. Ma christian era troppo disperato e debole per mettersi a litigare cosi permise ai genitori di venire a vedere il figlio, per l’ultima volta.

I medici fecero uscire dalla stanza tutti i presenti per permettere alle infermiere di pulire il viso e il corpo di massimo , di staccare le macchine che lo avevano tenuto miracolosamente in vita. christian Chiese al medico se poteva vestirlo lui, nessuno osò rifiutare il suo desiderio richiesto con tanto amore.

>

Subito dopo lo portarono all’obitorio dove rimase per il resto della giornata. Fu sistemato nella bara, a sua volta ordinata e pagata da christian, molti angeli erano scolpiti su di essa ed un freddo legno color nocciola racchiudeva il suo corpo ormai gelido.

>

Arrivarono i suoi genitori che appresero la notizia dai giornali italiani ma che non sapevano i nomi degli sventurati.

>

Perché Dio permette questo dolore, pensavo a voce alta, tutto ciò era assurdo, non poteva essere vero. Non si meritava una fine cosi crudele, ma a volte la vita bisogna apprezzarla giorno per giorno.... (non importa chi ami,non ti vergognare mai di amare una persona piuttosto che un altra, perché l'amore è una cosa che ci ha regalato Dio, diceva Massimo .......)

Passarono due giorni di estrema tensione, Massimo venne trasportato, secondo ordine dei genitori nel cimitero della loro città "Catania",in italia. nessuno poteva impedirlo. Anche se nel cuore di christian c'era tanto dolore doveva assecondare i genitori che avevano tutti i diritti di scegliere il posto dove veniva seppellito Massimo.

Così la salma dopo la veglia funebre e la Santa Messa, che si svolse in italia a Milano Tre, luogo di residenza di Massimo e christian, venne portata via per sempre dalla vita di christian e da tutti coloro che lo avevano amato.......il ricordo di quel uomo resterà per sempre nei loro cuori.

Il susseguirsi dei giorni furono molto drastici, tutti i ricordi più belli tornavano alla mente del povero christian che ormai capiva di essere solo.

Il telefono squillava solo per le condoglianze. Si rese conto allora che la voce di Massimo non avrebbe più intrattenuto le sue serate, le coccole affettuose che gli faceva non avrebbero più avuto luogo. Tutto era buio e cupo sopra i tetti di Milano, le stelle sembravano accarezzare il viso distrutto di christian, ogni ricordo era un frammento di amore passato assieme.

Qual era il motivo per rimanere in vita? Che motivo c'era di vivere senza lui? Queste domande normali in certi casi, torturavano la sua mente, finché arrivò a prendere dei tranquillanti per riuscire a riposare. Il suo fisico non avrebbe retto un'altra notte di sofferenza, solo cosi la sua mente trovava pace......

I giorni passavano, christian soffriva terribilmente per la scomparsa del suo compagno, non voleva andare avanti. In un momento di panico raggiunse il bagno, prese una confezione di naftalina in palline, e mando giù dei frammenti di quella sostanza nociva che lo fece svenire in pochi secondi. Rimase privo di sensi per qualche minuto, prima che dei suoi amici si accorgessero del fatto, riuscirono a trasportare con un’ambulanza il corpo privo di sensi di christian, che arrivò, secondo i giornali che parlarono di questa cosa, al pronto soccorso in stato di coma.

Qui ci rimase per qualche giorno, si presentò la madre spaventatissima e la cognata , cercarono di convincere christianche non era una soluzione quello che aveva fatto.

Capivano benissimo il dolore che affliggeva il suo cuore, ma tutto ciò non sarebbe servito a riportare in vita il povero giovane che morì alla bella età di 34 anni, devi rassegnarti e continuare a vivere per lui, mi dissero.

Una psicologa dell'ospedale interruppe quel discorso, e pregò i familiari di lasciarla sola con il paziente.

Dopo un accurato dialogo decise di ricoverare christian nel reparto psichiatrico dello stesso edificio per delle cure specifiche, venne scritto che il paziente veniva ricoverato per problemi di identità sessuale, forse secondo loro era impossibile amare un uomo........ Non che christian era impazzito, ma si voleva cercare di tranquillizzare il suo cervello, che trascurava il buon senso.

Rimase ricoverato per altri dieci giorni. Anche un carabiniere amico di Massimo andò a trovarlo, cercò di fargli capire che la vita è bella per essere vissuta e non per distruggerla; in qualche modo riuscì a trasmettere del buon senso, in lui che venne dimesso dopo qualche giorno.

Molti si prestarono per distrarre christian che, a sua volta cominciava a fare dei progressi.

Rincominciò a lavorare, per esempio, rincominciò a frequentare gli amici, e tutto piano piano tornò alla normalità. Il ricordo rimase ma christian si sentiva motivato ad andare avanti perché in qualche modo Massimo gli aveva chiesto di farlo per amore suo..... Cosi riuscì ad uscire da quell'ostacolo.

Dopo qualche mese, diede una svolta alla sua vita che nessuno di voi immaginerà mai........ lo volete scoprire? continuate a leggere questa drammatica storia.

Passo’ un anno esatto dalla morte di Massimo. christian non lo aveva mai dimenticato, decise di raggiungerlo per sempre.....

christian dopo tanti problemi decise di rifare l’animatore turistico, pensava che questo lavoro lo potesse aiutare a sistemare tutti quelli che erano i bisogni di un giovane con voglia di cambiare. Cosi avendo già in mano il diploma di istruttore sportivo avuto grazie a massimo, e la conoscenza di tanti direttori di villaggio, si presentò in una delle tante agenzie di animazione che aveva conosciuto con massimo e chiese di avere un colloquio con responsabile del settore, gli consigliarono di andare presso la sede dei viaggi del turchese, una grossa azienda sempre in cerca di talenti.

Cosi christian fece il suo strage e dopo varie prove venne assunto subito per raggiungere un villaggio turistico che gli avrebbe permesso di mettere in opera la sua esperienza di animatore. christian riuscì a conquistarsi la fiducia dei suoi superiori e della gente, che in poco tempo di gavetta lo fecero diventare responsabile diurno. la destinazione del suo primo incarico come capo animazione fu proprio l’egitto, dove christian avrebbe dovuto guidare un gruppo di venti ragazzi circa di nuova esperienza. Fù senza dubbio un esperienza indimenticabile in quanto christian ebbe la possibilità di conoscere tanta bella gente, avere esperienze sempre nuove ed emozionanti, la sua vita era davvero cambiata radicalmente, la sua famiglia si era liberata di un peso e lui stesso era più tranquillo nello svolgere il lavoro che massimo aveva fatto con tanto amore e passione, era un modo per sentirsi forse ancora legato a lui. Anche la grecia ospitò christian per una stagione, in tre villaggi diversi, ma il piu bello in assoluto per christian era naturalmente il villaggio che senza ombra di dubbio era il piu indicato per le vacanze di ragazzi come lui, il villaggio era a mickonos terra promessa per tutti coloro in cerca di avventure senza complicazioni. Li christian ebbe parecchie storie di vario genere, il suo lavoro veniva messo al primo posto ma le sue storie non venivano di certo cancellate dalla sua agenda. Ogni stagione per lui era importante, e ogni posto le lasciava nel cuore un segno indimenticabile, la sua vita privata non fù più la stessa dopo la morte del suo compagno ma ugualmente lui tutte le volte tirava quella corda che sapeva prima o poi si sarebbe rotta, nella vita rinunciare ai propri sogni vuol dire vivere una vita che non vuoi, o per meglio dire sopravivere. Nel 10 aprile del 2006 a christian venne dato il suo milionesimo incarico, passarono parecchi mesi dalla sua partenza dall’ italia, il suo lavoro era migliorato sempre di più le sue amicizie crebbero incredibilmente, ma il suo pensiero dopo tanti anni di lavoro non era di certo cambiato.

La destinazione di christian fù’ sharm el sheik, sicuramente una bellissima citta’, a nord del desrto egiziano, il deserto del sinay. ma era anche la terra che aveva ucciso il suo amore, la terra che gli rovino’ la vita, al momento rifiuto’ drasticamente, ma poi segui’ il consiglio della sua psicologa, doveva tornare li, per vincere il suo dolore, per sconfiggere le sue paure ed angosce, cosi accetto’ l’incarico.

L’emozione era come la prima esperienza, ma il lavoro lo aiutò a superare tutto, un giorno di lunedì christian era stato mandato all’aereoporto a ricevere le persone che avrebbero occupato il villaggio per la loro vacanza di sogni, si perche sharm e’ un sogno per molti italiani, una bellissima barriera corallina, il suo fantastico mare e clima accoglievano e rispondevano alle esigenze di ognuno di loro.

Quel giorno christian era particolarmente triste per via di alcuni avvenimenti successi in villaggio, ma gli ospiti che atterrarono in quel caldo aeroporto, le fecero subito cambiare umore. In effetti da quella porta di vetro, che separava le valige dagli animatori che avrebbero dovuto accompagnare gli stessi ospiti al villaggio, uscì una strana famiglia, non per via del loro aspetto, era una normalissima famiglia siciliana venuta a godersi il bel panorama egiziano. Quello che aveva subito colpito christian era un piccolo ragazzo di quindici anni, che dopo aver seguito le istruzioni di christian per raggiungere il pullman, lo saluto in una maniera strana, il pullman di colore verde pisello che li avrebbe condotti verso il villaggio piu bello di sharm era pronto a partire, la famiglia prese posto negli ultimi sedili a disposizione, christian spiegò a tutti i presenti le regole che avrebbero dovuto rispettare una volta arrivati a destinazione.

Ma tornando alla piccola sorpresa che christian ebbe appena fuori dall’aereoporto,qualcosa le fece scattare il pensiero dei vecchi ricordi, quei ricordi che christian con tanta fatica cercò di cancellare dalla sua mente, il piccolo andrea cosi soprannominato da christian, era per miracolo il sosia perfetto del suo vecchio compagno deceduto accidentalmente, solo l’altezza di questo strano piccolo siciliano distingueva le due persone, massimo un ragazzo alto circa due metri biondo occhi azzurri cielo, andrea invece era solo un metro e sessanta cinque, bruno e occhi castano smeraldo, il suo dolce sorriso e il suo modo di fare portarono gli occhi di christian in un pianto spontaneo, i presenti colleghi notarono l’accaduto ma christian non prestò nessuna attenzione alla curiosità dei colleghi.

Ma la cosa che fece rattristare di più christian era che si rendeva conto dell’assurdità della cosa, andrea poteva essere suo fratellino, il fratello che non ha mai avuto, ed e’ proprio per questo motivo che christian decise che andrea sarebbe diventato il suo ed unico amico per la pelle, voleva proteggerlo da tutto e da tutti, anche se sinceramente non ne aveva bisogno perche al suo fianco vi era una famiglia meravigliosamente unita, due genitori fantastici, che per questi tre figli erano disposti a qualsiasi cosa, la famiglia si fermò a sharm solo per una settimana ma vi garantisco che per christian e quest’ultimi fù una settimana da dio, piena di emozioni e sentimenti che legarono l’animatore a questa famiglia che divenne il suo unico pensiero della settimana, in effetti christian e andrea uscivano sempre insieme l’uno confidava all’altro i propri pensieri e problemi di tutti i giorni, facendo sì che divennero inseparabili.

I giorni passavano radicalmente christian nel guardare andrea provava un dolore indescrivibile, i suoi movimenti i suoi sorrisi, il modo di camminare erano tutte particolarità che andrea aveva, gli ricordavano il suo compagno, se pur soffrendo christian cercò di non dar spazio ad inutili sofferenze, non fece vedere al suo amico andrea le sue lacrime nascoste, fino a che un giorno christian decise di parlare con andrea della sua storia, aveva bisogno di sfogarsi, pensava che andrea lo avrebbe capito ed aiutato, vi assicuro che nonostante la sua tenera età andrea era un uomo mentalmente, in alcune situazioni riusciva a sostenere qualsiasi discorso adulto, la sua dolcezza e sensibilità inteneriva molto andrea che a sua volta non perdeva occasione per abbracciarlo, sentiva una tale gioia nel poter essere amico di andrea che ogni occasione era buona per stringere a se’ quel piccolo pallone gonfiato, andrea naturalmente era un ragazzino che agli occhi della gente doveva essere per forza uomo, ecco perche christian avvolte in modo tenero e scherzoso lo chiamava lo sborone…quella sera andrea e christian passarono la serata in un pub uno dei tanti sparsi per naama bay, la piu’ vicina citta’ al villaggio amphoras, ove christian lavorava.

Dopo una birra e una fumata al narghile’ ( il narghile’ e’ un metodo per fumare del the aromatico racchiuso in una grande brocca, il suo gusto dolciastro puo’ variare in diverse arome.)

Christian e andrea fecero ritorno al villaggio, presero il taxi beduino che con meno di tre euro li avrebbe riportati a casa. Una volta arrivati i due amici come di consueto si sedettero sotto la tenda dei beduini dove erano abituati a parlare prima di congedarsi per la notte, christian con le lacrime agli occhi cominciò a parlare a andrea dei suoi tristi pensieri, naturalmente christian cercò di non urtare la sensibilità del suo amico, con educazione cercò di dirgli tutto, e alla fine di questa confessione si accasciò sulla spalla di andrea lasciando sfogare le lacrime diventate pesanti. andrea era esattamente ciò che christian aveva pensato fin dal primo giorno, un dolcissimo ragazzo sensibile ed educato, che avrebbe capito e rispettato il dolore di christian ma che purtroppo non avrebbe potuto aiutare, in quanto andrea era molto piu piccolo ma soprattutto era etero, anche se triste e sconsolato christian accettò la triste realtà e si accontentò delle bricciole di momenti belli da passare con lui. andrea dopo una bella chiacchierata decise di andare a letto ma non prima di aver accompagnato il suo amico christian che non riusciva a smettere di piangere, la commozione quella sera era tanta, anche andrea dopo aver saputo la verità abbracciò forte christian e su di lui versò molte lacrime di dispiacere, la triste storia di christian toccò molto il cuore del piccolo andrea , facendolo diventare cosi il suo migliore amico.

Quella notte fù’ dura per christian continuava a pensare alla serata, si sentiva in colpa per aver urtato la sensibilità del suo giovane amico, ma capì allo stesso tempo che andrea si era veramente commosso nel ascoltare la sua triste storia, le lacrime di andrea erano sincere e spontanee, si andrea era veramente stato fortunato ad incontrare andrea che da quel giorno divenne ufficialmente suo fratello nel cuore, anche se si rendeva conto che andrea e la sua famiglia sarebbero tornati a casa dopo la loro vacanza, e il destino avrebbe strappato nuovamente dal cuore di christian la persona a cui teneva di piu’.

Il giorno della partenza della famiglia arrivò christian e andrea naturalmente tristi cercarono di non piangere davanti agli altri, ma come si suol dire, l’amore che unisce gli esseri umani con un bricciolo di cuore e un po di buon senso nel cervello, e talmente bello, limpido e naturale che fece scoppiare a piangere i due amici e non solo loro due.. anche il resto della famiglia si era affezionata al giovane animatore, che salutarono con grande affetto. L’aereo era pronto christian doveva andare a prendere i nuovi ospiti dall’altra parte dell’ aeroporto, cosi abbracciò per un ultima volta il suo amico, che per nascondere le lacrime indossò un paio di occhiali scuri, e lo liquidò con uno straziante ADDIO...

Questa storia realmente accaduta, e’ stata raccontata per far ragionare molti ragazzi giovani d’età, ma soprattutto i genitori e gli amici in generale, la realtà avvolte se pur crudele ci deve insegnare ad amare i nostri fratelli, i nostri amici, in modo sincero, con il cuore e non con la mano sul portafoglio, non per interesse.

(CHRISTIAN era alla ricerca di una soluzione per non soffrire piu la mancanza di Massimo, non si rendeva conto che fino a quando la gente ignorante lo allontanava, non si sarebbe piu ripreso dalla solitudine, se solo le persone fossero piu comprensive con chi nutre sentimenti diversi, forse loro stessi sarebbero piu sereni, potrebbero finalmente uscire allo scoperto, invece devono nascondersi dietro a molte bugie, pur di avere degli amici che li aiutino a portare il peso di essere diversi.... sarà mai accettata la diversità di amare...?)CHRISTIAN nonostante tanti tentativi non riusci a trovare un po di serenità, ancora oggi vive in giro per il mondo con la speranza ritrovare quella risposta che non arriverà mai…….

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino durante la stesura di questo racconto,e spero che dopo averlo letto mi considereranno sempre uno di loro, un amico su cui contare, i miei gusti sessuali non c'entrano con le amicizie... non credete anche voi.....

















FINE





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