Questo racconto è la replica del già pubblicato "La donna delle pulizie" narrato dalla protagonista femminile.
Il giovedì è sicuramente il mio giorno preferito….
Quando sono entrata per la prima volta in quella piccola aziendina per svolgere il mio lavoro di “colf”, l’impressione è stata: “che posto NOIOSO!!!” a partire dal capo supremo; un uomo come tanti altri, con qualche chilo in più, pochi capelli e con la testa sempre china sulla scrivania. Il viso sempre scuro che quasi quasi ti mette in soggezione e non ti fa venire molta voglia di scambiare quattro chiacchiere.
Io invece sono, a detta di tutti, una solare…. Canto mentre faccio le faccende e mi piace molto parlare e instaurare un minimo di rapporto con chi vedo sul posto di lavoro.
Ho 42 anni e sono divorziata da un marito che non mi ha notata per tutta la durata del matrimonio preferendo ragazzine di 20 anni più giovani con le quali “ si sentiva ancora vivo “ parole sue…. Ora invece si rende conto che a 50 anni queste di 25 lo stanno prosciugando (e non solo economicamente) e cerca di tornare all’ovile! Mica scemo il ragazzo…
Parlavo dunque del mio posto del giovedì sera!
Bruno, si chiama così il padrone dell’aziendina in questione, lo trovavo sempre con questa testa china sulla scrivania, il computer acceso e neppure il tempo di dirmi “buonasera”!!!
Un giovedì come tanti altri mi sono fatta coraggio e, appoggiandomi allo stipite del suo ufficio, ho timidamente pronunciato le poche parole che poi avrebbero cambiato la mia vita: “sig. Bruno buonasera, come è andata la settimana??”.
Cambiare la mia vita?? L’ho stravolta con solo quelle poche parole!!!!
Quello sguardo, che fino a quel momento avevo visto concetrato su pratiche o computer, si è spostato su di me….. GLI OCCHI!!! Dicono che gli occhi sono lo specchio dell’anima, ma quelli esageravano…. Occhi neri come la pece… occhi nei quali ti saresti sentita annegare…. Occhi nei quali avrei voluto annegare!!! Sembrava mi stessero spogliando, palpando e il piacere mi prese facendomi mancare il respiro.
Da quel giovedì il rito è sempre lo stesso: io arrivo, entro nel suo ufficio, scambiamo quattro chiacchiere e poi comincio il mio giro facendo sempre una fatica enorme per non saltargli addosso e concedermi a lui completamente….
Sentivo il suo sguardo sul mio corpo e il fuoco mi incendiava dentro. Iniziava dal basso e saliva fino al cervello non permettendomi di capire più nulla….
Eccoli i miei giovedì sera! Non ne potevo più!
Un giorno come tanti ero ospite da mia cognata e sfogliando una rivista cade a terra uno di quei libricini…. Allegati si chiamano. Lo sfoglio senza neppure sapere cosa sto guardando quando riesco a focalizzare le figure!!! E’ stato un fulmine a ciel sereno, un’illuminazione, una visione! Finalmente sapevo come fare ad averlo. Finalmente lui sarebbe stato mio!
Presi il coraggio a quattro mani e il giovedì successivo, come al solito, entrai nel suo ufficio ma questa volta la domanda che posi era diversa. “ buonasera sig. Bruno, avrei bisogno di un suo consiglio”. Il cuore andava a mille e sentivo il mio petto , prosperoso oltretutto, alzarsi ed abbassarsi… lo avrebbe notato?? Dovevo stare calma e andare avanti con il mio….”piano”….
I suoi occhi si posarono su di me, mi guardarono con un’aria stupita quasi mi stesse chiedendo il perché di quella interruzione non preventivata…
Continuai: “ per capodanno avevo intenzione di comprarmi qualcosa di carino… secondo lei che mi sembra uomo dai gusti raffinati, sarebbe meglio questa coulotte o questo perizoma?” e così dicendo gli mostrai le foto sul famoso allegato.
Li per li mi sembrò preso alla sprovvista e, dopo avermi squadrata per benino, mi disse ciò che mai più mi sarei aspettata di sentirgli dire:” non saprei, guardando il catalogo le potrei dire quale mi piace di più, ma non potrei dirle quello che di questi due indumenti le starebbe meglio!”…
Ecco. Questa era la risposta che desideravo con tutta me stessa sentirmi dare ma che, fino a quel momento, mai avrei sperato sentirmi dire…..
A quel punto la mia insicurezza, il mio imbarazzo svanirono lasciando posto ad una sola convinzione o per meglio dire, certezza. LUI MI VUOLE…..
Ecco perché la risposta che uscì da queste mie labbra vennero fuori con molta naturalezza e sicurezza…:” hai ragione. Vorrà dire che acquisterò tutti e due gli articoli e poi li indosserò per mostrarti il risultato. Diciamo che per il prossimo giovedì sarò in grado di fare questa sfilata…. ti può andare bene???”
Non aspettai neppure la risposta, mi girai e, con non chalance, cominciai il mio solito giro.
Arrivata nell’ufficio di fianco sentii le gambe cedere… la mia sicurezza cominciava ad abbandonarmi…. Il fuoco… il fuoco mi stava bruciando tutta! Era quasi un dolore fisico…. Che voglia di toccarmi facendo in modo di alleviare questo fuoco-dolore che sentivo… le mie cosce umide degli umori che il fuoco stesso aveva provocato… i miei seni duri e i miei capezzoli avevano quasi voglia di uscire dalla veste che indossavo per fare il mio lavoro….
Non potevo… dovevo resistere… non era certo quello il posto migliore, o no?? Certo che se lui fosse entrato in quel momento…. O Madonnina Santa! Perché non viene? Ho una voglia pazza di sentirmi le sue mani addosso e il suo membro dentro!! Mi devo accontentare, per ora, di una scappata in bagno e di una “seduta autoerotica” (l’ho letto in qualche rivista ultimamente).
Come è ovvio, la settimana non passava mai… una volta andata nel negozio di intimo dove vado di solito e ever acquistato gli indumenti per la mia sfilata, il tempo parve rallentare se non addirittura FERMARSI!
Ma perché non siamo a giovedì! Perché tutti quanti quelli che mi circondano non capiscono che io ho BISOGNO che il tempo passi in fretta! Ma tutto questo non serviva a molto se non a rendermi i giorni più pesanti e più….. lunghi…..
Finchè, finalmente, si arrivò al tanto agognato giovedì!
Arrivai alla solita ora e, come al solito, parcheggiai il furgoncino di fronte all’entrata.
Una volta dentro, passai, come al solito, dall’ufficio di Bruno e, come al solito, scambiai quattro chiacchiere con lui; questa volta però avevo con me qualcos’altro oltre alle solite cose che mi servono per lavorare…
Visto che è il primo racconto che oso scrivere, gradirei leggere commenti sia da parte di lettrici che da parte di lettori (qualora ce ne fossero).Grazie.
Bisogna ascoltare le due campane: (parte prima)
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18 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97425
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
E' veramente bella
Aspetto con ansia il seguito
Saluti
brava, il tuo racconto mi ha fatto eccitare , cosi' come gli altri raccontati dalla parte maschile. hai chiarito cosa passava nella testa e nel corpo dell'altro attore di questa storia(una specie di dietro le quinte).