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Ci mancò poco che diventasse realtà...

Avevo 14 anni ma ero già formosa,glabra e troia come adesso.
D'estate adoravo e adoro andare in bicicletta per stradine di campagna,perchè apprezzo la pace di quei luoghi ove ogni tanto il silenzio è rotto solo dal canto delle cicale tra la fitta vegetazione.
Vestita con un paio di pantalocollant aderentissimi e una maglietta,quel giorno ero partita alle 9 del mattino e dopo una mezz'ora avevo abbandonato la strada principale per inoltrarmi su un sentiero minore che dopo un pò non era più nemmeno asfaltato.Li le automobili cominciavano ad essere rare:ne avevo incontrate solo tre nei 45 minuti che avevo impiegato fino a quel momento per percorrerla,ed i rumori della strada principale ormai lontana non erano più avvertibili da un pezzo.
Su questo sentiero vi erano alcuni tratturi che si inoltravano ancora più in profondità nella campagna e ad un certo punto decisi di imboccarne uno.Era davvero stretto,tanto che un'automobile difficilmente sarabbe potuta passare.Però era immerso nella vegetazione ed il sole filtrava con qualche difficoltà regalando un pò di refrigerio a chi come me fosse passato di lì.
Anche su questo mi ero inoltrata oramai per una buona mezz'ora e non avevo più incontrato anima viva.La stradina si inoltrava semprè più lontano tra mille curve e qualche ulteriore deviazione,tanto che ad un certo punto temetti di potermi perdere.
Ma quell'atmosfera quasi surreale cominciava ad ecccitarmi e provavo strane sensazioni:io completamente sola in mezzo alla natura.Cominciai a fantasticare e presi a concentrarmi sulle sensazioni che mi dava la sella della bicicletta.Era piuttosto stretta e allungata ed aveva la tendenza ad infilarsi tra le natiche.Cominciai a chiedermi che sensazioni avrei provato se invece della sella,tra le mie natiche si fosse un giorno "infilato"...qualcos'altro...Mi scoprii eccitatissima e mi tornò in mente l'episodio vissuto un giorno dell'anno scolastico precedente.
Quel giorno avevo chiesto il permesso di andare in bagno.Entrai per fare quel che dovevo e ad un certo punto sentii vociare.Erano due bidelli ben noti nella scuola per essere dei nulla di buono e anche un pò delinquenti.Avevano ormai forse anche più di 45 anni.Improvvisamente aprirono la porta dietro la quale ero io.Forse non mi avevano sentito.
Per farla breve,mi trovarono con la tutina calata mentre stavo per ritirarla su.Alla mia vista ci fu un attimo di silenzio.Tirata su la tutina aderente in fretta e furia,andai al lavandino per rinfrescarmi e uno dei due fece all'altro:"hai visto che bel culo che c'ha (mio nome)? Liscio e morbido proprio come quello di una femmina".E nel pronunciarle mi mise lentamente e con lascivia la mano destra tra le chiappe spingendo il pollice più avanti che potè in direzione del mio ano.La tutina aderentissima ed elastica lasciò passare senza alcuna resistenza quel dito calloso che mi sentii qualsi del tutto dentro.
Quelle parole mi esplosero in testa e unitamente a quel dito nel mio corpo mi sentii violata.Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo:volevo solo tornare in classe.Corsi via,fuori dal bagno mentre sentivo quei due ridere della loro bravata.
Ma invece di causarmi un trauma psicologico,quell'episodio aveva avuto il potere di cominciare a farmi interrogare sulla mia sessualità.
Perchè avevo cominciato ad avere certe fantasie?
E perchè quando andavo in palestra al pomeriggio,nelle docce mi accorgevo di quanto fossero grossi i membri degli altri (nelle docce c'erano uomini di varie età oltre ai ragazzi) mentre il mio era così piccolo?Perchè la cosa mi eccitava?E come mai il mio corpo aveva forme così tonde e morbide,sena peli tanto che spesso mi sentivo addosso gli sguardi degli altriin quelle docce...?
Tornai al momento che stavo vivendo e decisi di poggiare la bicicletta al tronco di una albero per esplorare un pò a piedi quella meravigliosa vegetazione.
Improvvisamente ebbi l'impulso irresistibile di spogliarmi completamente e tornai alla bici per poggiarvi gli indumenti che poi consisteva solo di un pantacollant aderentissimo che continuava sopra in una specie di canottiera.
Così,completamente nuda passeggiai sull'erba morbida quando improvvisamente vidi più in là una radura che si apriva tra la vegetazione ed un piccolo casolare mezzo diroccato da dove veniva qualche rumore...

Incuriosita mi nascosi dietro ad un cespuglio ed ebbi presto modo di vedere sbucare da dietro un muro,un uomo poderoso a torso nudo con la pelle molto abbronzata dal sole.Aveva barba e palesemente non era italiano.Sembrava più un marocchino o qualcosa del genere.
Stava lì a zappare la terra con addosso solo un pantalone sudicio e due scarpe grosse da muratore anche queste logore.Era molto villoso in petto e quella vista mi mise una specie di calore addosso.
Dovetti fare qualche rumore,perchè improvvisamente quel maschione smise di lavorare e venne verso il cespuglio dove mi trovavo io.
Cominciai non dico a correre ma ad alzare il passo:ero tutta nuda e morivo di vergogna al solo pensiero di farmi vedere così da quel tipo.
Ma purtroppo (o per fortuna) inciampai e caddi sull'erba mentre il maschione si avvicinava.
Feci appena in tempo a voltarmi per rialzarmi e me lo ritrovai lì a fissarmi in piedi.Rmasi a terra impietrita.
Lui subito disse in italiano stentato e con aria seccata:"Questa proprietà.Tu cosa fare?"
Io non seppi proprio cosa rispondere e rimasi lì nuda con la pisellina da fuori divenuta se possibile ancora più piccola per lo spavento.
Lui allora mi fissò zitto e mi squadrò dalla testa ai piedi,fermando lo sguardo sulle mie rotondità.
Evidentemente aveva subito capito com'ero fatta,perchè mi chiese a bruciapelo:"Vuoi vedere cazzo?"
E nel dirmi queste parole si abbassò la cerniera dei pantaloni mettendo fuori un coso ciondolante e due coglioni davvero grossi.
Io non sapevo che cosa pensare e lo vidi mentre si metteva i pugni sui fianchi lasciandosi ciondolare dalla patta quel membro che cominciava ad ingrossarsi sopra due coglioni grossi e pelosi.
Vivevo come in un sogno e osservai me stessa mentre,ancora a terra,allargavo le cosce.
"Ma cosa sto facendo"? pensavo...possibile che io sia così puttana?
"Vieni qui" mi ordinò il maschio "e tu prendi bocca".
Mi avvicinai in ginocchio in preda ad un sogno,ma non sapevo cosa stavo facendo...mi guidava solo l'istinto.
Presi nella mano sinistra quel cazzo negro e duro...non avevo mai tenuto in mano un vero cazzo di maschio così grosso,mentre con la destra a coppetta gli presi i coglioni palpandoli e saggiando la loro grossezza.
"Tu piace cazzo,si vede",disse.
"Dai prendi in bocca",disse ed io assistetti allo spettacolo di me stessa che accoglieva tra le labbra quel coso grosso e nodoso.
Lo presi in bocca e comiciai a fare quel tipico movimento avanti e indietro che finora avevo visto solo in qualche filmetto porno.
E similmente mi sentii una mano callosa dietro la nuca che assecondava il movimento,proprio come avevo visto nei filmetti.
E così feci il mio primo bocchino quasi senza accorgermene.
Quando fu soddisfatto mi stacco dal suo cazzo e mi fece capire di mettermi a pecora.
Io gli dissi che non lo avevo mai fatto e che avevo paura e lui si allotanò un attimo e tornò con una bottiglietta di olio d'oliva che usava evidentemente per il pranzo.
Mi fece mettere a pecora ed io mi ci applicai con tutta me stessa,lasciandomi andare e inarcando la schiena più che potei per offrigli le mie parti intime e strusciando le tettine sull'erba fresca con le braccia distese in avanti e il resto del corpo all'insù poggiato sulle ginocchia.
Allargai le cosce più che potei e chiusi gli occhi concentrandomi sulle dolci sensazioni che provavo.
Sentii le sue dita allargarmi piano le chiappe e sentii il calore dell'olio che mi ungeva.
Sentii le sue dita che provavano a intrufolarsi nell'ano per provare ad allargarlo.Sempre un pò più inprofondità...sempre un pò più in profondità.
Mi sentii penetrare da quelle dita più di una volta e provai sensazioni dolcissime che mi costrinsero a gemere come una puttanella.
Poi improvvisamente non sentii più nulla per qualche istante.
Ero pronta.
All'improvviso sentii appoggiarmi tra le natiche qualcosa di più grosso di un dito e sentii cominciare quel coso a spingere...a spingere...a spingere...in direzione del mio ano.
Poi emisi un gridolino,la mia femminilità si dischiuse improvvisamente e fui montata per la prima volta...così fui fatta femmina per la prima volta e ingravidata da un marocchino o chissà chi altro era.


P.S.
Questa storia è vera fino al bocchino...poi non ebbi il coraggio di continuare e scappai via.

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