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Finalmente mi sono deciso

Sono un uomo sposato da parecchi anni e, anche se mi reputo abbastanza giovane (ho 39 anni) ho da diverso tempo raggiunto con mia moglie la soglia della monotonia totale per quando riguarda il sesso. E’ per questo che da un pò di tempo a questa parte mi sono ritornate in mente i ricordi d’infanzia trascorsa per la maggior parte del tempo con mio cugino, con il quale all’età di 13 anni ho incominciato a scoprire le gioie della masturbazione reciproca e dei primi giochi erotici fatti insieme. In più la mia passione, oltre quella di masturbare e leccare il sesso di mio cugino, era quella di indossare i collant e di vestirmi da donna. Spesso rubavo i collant di mia madre o delle mie zie e li indossavo rigorosamente chiuso in bagno di nascosto ed immaginavo di trovarmi in balia di un uomo che mi possedeva. In ufficio ho sempre avuto un comportamento normale fino a quando, dopo circa due settimane di completa astinenza e di sogni notturni continui, mi feci coraggio e incominciai a parlare delle mie chiamiamole “manie” ad un collega di nome Carlo (un uomo molto gradevole e comprensivo di 53 anni portati abbastanza bene con un pò di pancetta e non molto alto). Ero sicuro che fosse una persona fidata che non avrebbe detto nulla agli altri colleghi e soprattutto a mia moglie. All’inizio volevo capire cosa ne pensasse di queste mie “manie” ma soprattutto speravo che mi potesse dare qualche consiglio in merito. Dopo qualche giorno di silenzio Carlo mi disse che aveva pensato molto a quello che gli avevo detto e che in confidenza anche lui si era scocciato di fare sempre le stesse cose con la moglie, insomma sempre la solita minestra, cosi mi confidò che anche lui aveva incominciato a vedere su internet siti con foto di donne nude e in alcuni casi si era imbattuto in foto di travestiti che lo avevano eccitato per il modo di sembrare donne ma che aveva subito escluso dai suoi pensieri perché in fondo lui era un maschio e gli dovevano piacere solo le donne. Dopo circa una settimana di assoluta tranquillità nell’ora di pausa pranzo Carlo mi prese in disparte e mi disse che aveva riflettuto su quanto gli avevo confidato e che aveva trovato una soluzione ai miei problemi sessuali. Se volevo potevo vestirmi da donna per lui, mi avrebbe messo a disposizione la sua casa al mare lontana da occhi indiscreti. Con non poca esitazione, pensando che in fondo non facevo niente di male, accettai. Così stabilimmo che il giorno giusto per poterlo fare sarebbe stato il venerdì, giorno in cui si lavora di meno per via del fine settimana. Il giovedì sera avvertii mia moglie che il giorno seguente avrei fatto qualche ora di straordinario perchè con dei colleghi dovevamo finire un grosso lavoro per il lunedì successivo. La mattina del venerdì, senza farmene accorgere, presi una gonna corta di mia moglie con uno spacco vertiginoso (che lei mette in situazioni particolari, soprattutto quando mi vuol fare eccitare), una maglietta molto aderente che mi avrebbe messo in evidenza le mie forme (sono un tipo longilineo), un reggiseno imbottito (anche mia moglie ha poco seno) e soprattutto scarpe nere con tacchi a spillo e collant neri (tuttonudo). Misi il tutto in borsa ed andai a lavoro. All’orario d’uscita ci incontrammo fuori dall’ufficio e con la sua macchina ci incamminammo verso la casa al mare. Durante il tragitto gli domandai se era ancora sicuro di volermi vedere vestito da donna e lui senza esitazione mi rispose di si. Giunti a casa sua gli chiesi la cortesia di farmi andare in bagno per potermi preparare. Dopo aver chiuso la porta mi tolsi i vestiti, mi lavai le parti intime per essere più profumato e incominciai a vestirmi. Presi per primo i collant infilandoli facendo attenzione a non smagliarli (quando indosso i collant mi piace sentirli sul sesso e per questo che non metto le mutandine), poi toccò al reggiseno che aggiustai con cura, poi la gonna facendo in modo che lo spacco vertiginoso mi finisse dietro il sedere ed infine indossai la maglietta e le scarpe. Prima di uscire mi diedi una ulteriore sistemata e mi passai un filo di rossetto per sembrare, per quanto potevo, più donna. Feci un bel respiro e mi recai verso il salone dove Carlo mi aspettava vedendo la TV. Giunto nel salone ci guardammo negli occhi, Carlo aveva capito che ero abbastanza imbarazzato ma anche molto eccitato di stare li davanti a lui. Per rompere il ghiaccio mi disse se per cortesia gli potevo prendere il telecomando che si trovava accanto alla TV perché voleva girare canale. Io come ipnotizzato dal suo sguardo gli feci un cenno di assenza con la testa e cercando di sculettare come potevo, senza essere volgare, mi girai e raggiunsi il televisore mettendogli in bella mostra le mie gambe e soprattutto lo spacco che finiva proprio sul sedere. La sua eccitazione aumentava e così mi fece sedere accanto a lui dicendomi che avevo delle belle gambe e che la gonna con quello spacco mi donava e lo eccitava tantissimo. In breve tempo mi cinse il collo con il suo braccio e incominciò ad accarezzarmi il viso, passò poi ai miei capezzoli alzandomi la maglietta e scostandomi leggermente il reggiseno. Mentre me li leccava, con la mano incominciò ad accarezzarmi le gambe cercando sempre più di avvicinarsi al mio sesso e soprattutto al mio sedere. Io dopo un primo momento di imbarazzo non rimasi fermo, gli baciai e leccai subito l’orecchio, gli diedi subito dopo un bacio appassionato e con la lingua scesi man mano e piano piano fino all’ombellico mentre con la mano incominciai a toccargli la patta dei pantaloni che vedevo bella gonfia. Mentre lui mi accarezzava, attraverso i collant, il mio sesso ed il mio buchino ancora vergine, io decisi di liberare il suo cazzo dalla morsa delle mutande che ormai gli erano diventate veramente strette. Abbassandogli le mutande vidi il suo cazzo un pò violaceo non molto lungo ma grande e duro abbastanza da definirlo splendido. Incominciai così ad odorarlo per vedere se sapeva di piscio e subito dopo iniziai a baciarlo. Dopo un po’ mi decisi a leccarglielo come si fa con un buon gelato, la sua asta era meravigliosa e di tanto in tanto gli davo qualche morsetto sul glande che lui apprezzava con dei sospiri di godimento. Mentre glielo succhiavo come un infoiato mi fece fermare perché era giunto il momento di farmi sentire ancora più donna, mi voleva dare un po’ di soddisfazione. Mi fece alzare in piedi e lui stesso mi alzò lentamente la gonna facendomi sentire il suo sguardo su tutto il mio corpo ormai nelle sue mani. Mi girò di spalle e mi fece abbassare a 90 gradi dicendomi se poteva rompere i collant all’altezza del mio buchino. Io senza esitare gli dissi di si rammentandogli di stare attento a non rompere la gonna perché mia moglie se ne sarebbe accorta. Con una forbice fece un taglio preciso nei collant e andò subito a prendere della vasellina, che aveva usato per fare il culo molto tempo prima a sua moglie. Se la spalmò sul dito e sul mio buco e incominciò lentamente a penetrarmi. Dopo un pò, mentre io avevo ripreso a masturbarlo, lui passò ad infilarmi pian piano due dita dilatandomi maggiormente l’ano non senza un po’ di dolore. Lo strazio ed il godimento del mio sedere durò circa mezz’ora dopo di che, visto che per lui ero pronto ad accoglierlo, mi disse di prepararmi. Mettendomi nuovamente a 90 gradi mi fece mantenere con le mani sui braccioli del salotto e si spalmo anche lui un bel quantitativo di vasellina sul glande e su tutto il pene. Si accostò al mio buco abbastanza dilatato e con un primo colpo entrò buona parte del glande nel mio sedere. Io dal dolore cercai di scostarmi, ma lui mi fece capire che dovevo avere pazienza e che quel po’ di dolore si sarebbe tramutato successivamente in un immenso piacere. Così mi disse di rilassarmi e di stringere i denti che presto sarebbe entrato tutto in me. Con un altro colpo deciso mi penetrò completamente ed io sentii un dolore immenso misto al piacere che da li a breve avrebbe prevalso, vidi le sue palle toccarmi il sedere e dopo un attimo lui incominciò a stantuffarmi, dopo un po’ mi fece girare e sdraiare sul tavolo che si trovava li vicino, mi alzò le gambe sulle sue spalle e mi penetrò nuovamente. Mentre mi scopava lentamente vedevo la goduria sul suo volto e mi sentivo una vera donna nelle sue mani. Qualche minuto dopo il suo movimento divenne sempre più forte ed io godevo e non mi controllavo più, nel frattempo lui mi diceva che da ora in poi ero la sua puttana, dovevo indossare ogni giorno i collant in ufficio e che avrei dovuto fargli qualche bocchino di tanto in tanto. Nel dire queste parole mi scaricò tutta la sua sborra dentro di me ed io arrivai contemporaneamente nei collant. Mentre stava per uscire fuori dal mio buchino lo fermai chiedendogli un ultimo piacere. Volevo essere urinato dentro il sedere perché lo avevo visto in un film porno e mi ero eccitato tantissimo. Carlo, anche se non era d’accordo e con un po’ di difficoltà dovuta alla posizione, incominciò ad urinare dentro di me ed io nel sentire quel liquido caldo invadere le mie viscere mi eccitai nuovamente e mi masturbai attraverso i collant raggiungendo l’orgasmo più bello della mia vita. Appena finito dovetti subito correre in bagno pregandolo di seguirmi per fargli vedere come urinavo la sua piscia. Giunti in bagno feci appena a tempo ad alzarmi la gonna e ad abbassarmi i collant perché scaricai un misto di sborra e di urina che lo fece compiacere di quello che mi aveva fatto. Gli baciai e gli pulii il cazzo, ancora sporco di sborra, ringraziandolo del tempo e dei momenti passati insieme e dopo esserci accuratamente lavati ci dirigemmo verso le nostre case. Da allora la mia vita è decisamente cambiata. In ufficio indosso, di nascosto dagli altri colleghi, sempre i collant e Carlo quando vuole, compatibilmente con il lavoro, mi fa abbassare i pantaloni per vedere il mio sedere ed il mio sesso inguainato da collant rigorosamente neri, di tanto in tanto gli faccio un bocchino, adoro quando lui mi scarica la sborra in bocca che ingoio con molto piacere. Chissà quando potremo fare di nuovo un po’ di straordinario.

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