Da quel giorno sono passati velocemente dieci anni, durante i quali il nostro modo di godere, si arricchito di bellissime esperienze, esibizionismo, scambi, gang, privè, esperienze lesbo, lei non si è mai tirata indietro, potevo già dirmi soddisfatto, ma c’era ancora una cosa che mi mancava da lei. Il particolare che ancora non mi soddisfa, è che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto insieme, lei si era sempre trovata in mia compagnia. A differenza di lei, a me era successo, di avere l’occasione di scopare quando sono in giro per lavoro. Quando le raccontavo tutto lei si eccitava tantissimo. Il mio rammarico era che anche lei avesse un momento suo da cogliere al volo. Poi l’anno scorso finalmente la svolta, io ero via, sarei rimasto fuori per due giorni. Cinzia sapeva che il secondo giorno avrei visto una troia di cliente che mi aveva contattato, in sua presenza. Mentre era in conversazione con il viva voce del cellulare aveva sentito che la zoccolona mi chiedeva di passare da lei portando il mio “giocattolo.” Lo aveva appena assaggiato qualche mese prima, ma non le era stato possibile provarlo completamente. Mentre la sera del primo giorno ero in albergo e stavo ricapitolando il lavoro della giornata che era stato molto buono, mi suona il cellulare, vedo che si tratta di lei.
«Amore, sai io dovrei andare a cena con un tizio, ma non saprei se accettare.»
La sento che esita.
«È un bell’ uomo?»
Chiedo.
«Si, mi piace.»
Mi risponde titubante.
«Allora vai, mettiti in tiro, e vai, se poi ci scappa la scopata, domani sera, mi racconti tutto.»
Le rispondo con entusiasmo.
«Grazie amore ti amo.»
La sento allegra e rilassata.
Lascio, perdere il lavoro e mi distendo sul letto, mi prendo li cazzo in mano e comincio a segarmi. La immagino vestita sexy, lui che la mangia con lo sguardo le mani di lui sul suo corpo il cazzo di lui dentro di lei il suo piacere, mi sego velocemente.
«…UUUUHHHMMM…si …vengo …»
Urlo, stremato ma felice. Schizzo un fiume di sborra, mi addormento. Il giorno dopo trovo un sms sul mio cellulare.
«Notte stupenda, sono distrutta, ti amo, torna presto che ti racconto.»
Guardo l’orario, è stato spedito alle 5,30 di questa mattina, sono al settimo cielo. Lavoro tutta la mattinata con un’euforia contagiosa che mi fa concludere dei buonissimi affari. Poi alle tredici la chiamo, ma il suo cellulare è ancora spento. Mangio e mi preparo per andare all’appuntamento con la troia che per firmare la commessa vuole il mio cazzo. Quando sto per entrare nel suo ufficio, mi suona il telefonino, da qualche tempo, uso una di quelle piccole auricolari senza fili utilizzano il bluetooth e si mettono direttamente sull’orecchio lasciandoti le mani libere. È lei.
«Amore, come va? Quanto lavoro hai ancora?»
La sento stanca.
«Tu, come stai?»
«Sono stanca ma felice, è stata una notte incredibile, ma poi questa sera ti racconto tutto, e tu?»
Sento che è felice, questo mi carica di più, io sto per andare dalla troia.
«Allora ti lascio.»
Ho un lampo di genio, e le faccio una proposta ridendo.
«No, non chiudere, resta in ascolto così potrai, sentire tutto.»
Metto il telefonino in tasca poi entro. La troia mi saluta, si alza e viene verso me. Sui quaranta portati bene, ha l’aria e la faccia, di una che non si è mai fatta mancare il cazzo, poi chiusa la porta dell’ufficio a chiave mi abbraccia. Parla con voce lasciva.
«Allora lo hai portato il giocattolo?»
Mette una mano sul mio cazzo che tra lei che si sta eccitando, tra mia moglie che mi sta ascoltando diventa durissimo.
«Certo.»
Sottile, mi arriva nell’orecchio, un ordina da Cinzia.
«Mettiglielo in bocca, vediamo se è capace di ingoiarlo.»
Eseguo, la tipa si abbassa e resta piacevolmente stupita.
«… mmmummm … che bel palo …»
Comincia a succhiare appena la cappella.
«Ma che c’è, dico io, per far sentire pure a Cinzia, ne prendi solo un pezzetto?»
«Ma è troppo grande per la mia bocca!»
Cinzia, interviene sempre dentro la mia orecchia.
«Non te lo far rigare con i denti, dai mettile tu la lingua nella figa.»
Mi ordina.
La sollevo, la metto a gambe alte sopra la scrivania. Incomincio a lappare la figa appena ricoperta da un sottile tanga, lei decolla subito.
«… ooohh…si! Accidenti come lecchi! …Vengo!»
Mi sbrodola in bocca la prima sborrata. Cinzia sente tutto e continua a dirigere il gioco.
«Scopala, falle sentire dentro il cazzo del mio uomo, spaccala!»
Non perdo nemmeno un secondo, mi alzo e le pianto il cazzo dentro in un solo colpo.
«…AAAAhhhhhh… Si … Che palo! Piano …Mi sfondi!»
Cinzia, che sente tutto, rincara la dose.
Si dai sfondala! Spingilo tutto dentro a questa vacca!»
Sento che si sta eccitando pure lei. Comincio a pomparla come un forsennato, con colpi devastanti. Lei sborra ancora due, o tre volte con grida fortissime.
«Vengo! …Si … ooooohhh!»
«Piantalo nel culo, amore, falle il culo. Spaccale il culo a questa troia! Che se lo ricordi il cazzo del mio uomo.»
Ricevo nell’auricolare questo preciso ordine. Lei è sfinita. Sfilo il cazzo e dopo averla messa distesa sulla scrivania le pennello il cazzo fra la fica e il culo. Cinzia mi esorta ancora.
«Dai, amore spaccale il culo!»
Lei forse intuisce ma io non mi fermo.
«…Heii...no!…Ma che ti viene….AAHHHII...Mi spacchi!»
Urla. Ma io ormai sono già tutto dentro. Il cazzo le perfora il culo, lei si irrigidisce. Le ordino di rilassarsi, ma non ubbidisce. Le mollo due sonore sculacciate, ripeto l’ordine di rilassarsi. Comincio a stantuffarle il culo.
«…aaaahhhhiiiii…. Fai piano!»
«No! sbattila più forte!»
Mi ordina Cinzia. Sono al massimo dell’eccitazione, mi scopo una troia mentre ricevo ordini da mia moglie.
«…ooohhh…si... Mi piace… Vengo! Dai sborra anche tu!»
Comincia urlare la troia.
«No! no! Non sborrarle in culo, lo deve bere e pulire tutto! Non voglio che resti traccia dei suoi umori anali, schizza tutto in bocca!»
Mi ordina di nuovo Cinzia. Le prendo la testa con la sinistra, la giro e mi porto con il cazzo davanti alle sue labbra.
«Apri … Tieni… sborro!»
La inondo di spruzzi lunghi e copiosi.
«Pulisci tutto!»
Lei esegue. Poi sfinita si siede sulla poltrona, io mi rimetto il cazzo dentro, e le porgo i documenti da firmare, cosa che fa, mentre mi parla con un filo di voce.
«Vedo che sei sposato, ma tua moglie quanto tempo sta fra una scopata del genere e l’altra?»
Io la guardo, e sorrido.
«Veramente per mia moglie questo è solo un preliminare.»
«Accidenti, falle i miei complimenti.»
Sorrido, divertito e mostro l’auricolare.
«Già fatti in questo momento di persona.»
Lei mi guarda allibita.
«…ma?»
«Si, lei ci stava ascoltando.»
Prendendo i fogli e vado verso l’uscita.
«Amore torna presto.»
Mi dice Cinzia, io dopo solo tre ore e mezzo sono a casa. Appena rientro mi fa spogliare.
«Vieni, ho preparato il nostro angolo di paradiso.»
In effetti, il bagno ha le luci soffuse, candele profumate. Ci immergiamo insieme, lei si distende con la spalla sinistra appoggiata al mio petto, mi prende il cazzo in mano e mi comincia segare lentamente, io attendo il suo racconto.
«Ieri sera, verso le diciotto, sono andata a vedere quel centro commerciale nuovo, che hanno realizzato allo svincolo della tangenziale. C’era un casino di gente, per cui ho parcheggiato la macchina sopra un piccolo marciapiede, tanto sarei rimasta solo il tempo per vedere se era aperto il nuovo negozio di intimo. Mi sono distratta fra le vetrine, così sono uscita che erano le diciannove e trenta. Quando sono tornata alla macchina, mi sono resa conto, di aver chiuso l’uscita, di una grossa vettura, parcheggiata più in là. Il proprietario mi stava aspettando, quando mi ha visto sul primo, aveva l’aria incazzata, poi il suo viso è cambiato all’istante. Ho assunto un’aria davvero mortificata.
«Mi scusi, non mi ero resa conto di averla bloccata, spero di non averle recato troppo disturbo.»
«Veramente dovevo andare a cena con degli amici, ma, visto il ritardo, chiamerò.»
«Mi dispiace, non so come farmi perdonare.»
Lui mi guarda, ci pensa un attimo e poi mi sorride.
«Veramente un modo ci sarebbe. Lei ha impegni per la serata?»
Mi chiede molto seriamente.
Io ci penso un momento, mi rendo conto che forse è quel famoso momento di cui parli tu. Decido in un attimo.
«No, sono libera.»
«Allora per che non viene a cena con me?»
Lo guardo, e accetto.
«Va bene, ma dovrei cambiarmi.»
«Le basta un’ora?»
«Certo, è sufficiente.»
«Allora ci vediamo fra un’ora qui.»
Sono tornata a casa, ti ho telefonato, tu mi hai detto di andare. Ho fatto una doccia veloce, mi sono messa quelle calze autoreggenti nuove, quelle con dieci centimetri di pizzo elasticizzato che stanno su da sole. Ho indossato il vestito lungo, quello di seta che mi hai regalato per il mio compleanno.
Incuriosito chiedo una spiegazione.
«Dici quello che sotto è gonna e sopra ha il dietro tutto scoperto e davanti quelle piccole strisce di stoffa a V che dal ventre ti arrivano dietro la nuca coprendo appena i capezzoli?»
Si quello. Ho aggiunto le scarpe nere col tacco alto da dodici, la stola per coprirmi le spalle e quando mi sono guardata allo specchio mi sono data della gran fica! Arrivata al parcheggio, lui è rimasto senza parole. Mi ha fatto accomodare dentro la sua macchina e si è presentato.
«Mi chiamo Alberto, e tu?»
«Cinzia.»
«Quando ho chiamato i miei amici per spiegare il ritardo hanno chiesto di portare a cena anche te, anche se fossimo arrivati in ritardo, non c’erano problemi, ti va di venire?»
«Va bene, così avrò modo di scusarmi anche con loro.»
Dopo venti minuti ci siamo trovati davanti a una villa molto grande, nel parcheggio c’erano due sole macchine. Appena entrata ho trovato quattro persone. Alfio il padrone di casa, era il più alto di tutti, poi Carlo e Luca i due più bassi e Giulio sicuramente il più giovane, ma pelato completamente. La cena era a base di pesce, buonissimo, servito da una giovane ed efficientissima cameriera. Abbiamo mangiato molto, e bevuto del Verdicchio, ma non mi sono ubriacata. Dopo cena ci siamo trasferiti dentro una saletta molto intima, con un grande focolare acceso, con due divani di pelle nera con ampi braccioli. Tutti si sono seduti tranne Alfio che da un mobile bar ha servito a tutti del cognac, poi a messo della musica molto soft, abbassato le luci. Il caminetto regalava un gioco di ombre, Alberto mi ha invitato a ballare. Il suo movimento era dolce, lento, quando i nostri corpi si sono toccati, ho sentito il cazzo in erezione, un membro lungo che mi arrivava fino all’ombelico. La sua bocca si è posata dolcemente sulla mia spalla destra, le sue labbra hanno cominciato a baciarmi il collo dietro la nuca con un movimento molto lento e sensuale. Da dietro la sua bocca è arrivata davanti, i nostri occhi si sono guardati per un attimo e poi lui mi ha baciato. La sua lingua è entrata dentro la mia bocca che non aspettava altro, mi sono abbandonata al piacere del bacio. Le sue mani mi hanno cinto i fianchi, ho spinto il bacino contro il suo cazzo durissimo e sono andata in estasi. Mi stavo eccitando molto. Ad un tratto ho sentito dietro di me un altro cazzo appoggiarsi contro lo spacco delle mie natiche, una bocca baciarmi la nuca. Due mani insinuarsi da sotto le mie ascelle direttamente ad afferrare i seni da dietro, ho mandato la testa indietro assaporando il nuovo ed intenso piacere che aumentava. Da dietro Alfio mi ha sciolto il piccolo nodo che teneva unito il vestito, e con un cenno ad Alberto si sono distaccati da me lasciando cadere a terra l’abito, ero nuda! Subito si sono di nuovo occupati di me. Uno dietro è sceso a lappare il buchetto, mentre con una mano mi accarezzava davanti mandandomi in estasi. Davanti Alberto si dedicava ai seni succhiando i capezzoli, mi sono resa conto che pure le altre tre persone che nel frattempo si erano denudate hanno cominciato a toccarmi in ogni parete del mio corpo fino sollevarmi da terra per adagiarmi sopra uno dei divani e cominciare così un lavoro di lingua sconvolgente. Mi sono ritrovata con il cazzo di Alberto in bocca. Alfio che mi succhiava la figa, e Carlo e Luca che mi avevano messo in ogni mano il proprio cazzo per segarli, mentre Giulio si preparava ad infilarmi la figa. Mi sono sentita dentro un palo che non era grosso come il tuo, amore, ma sicuramente più lungo tanto che mi sembrava non finisse mai di entrare. Ho cominciato a gemere. Allora lui si è alzato, mi ha preso di peso e dopo essersi lui accomodato in poltrona sul bracciolo mi ha cominciato a sbattere con forza. Stavo per arrivare al primo orgasmo quando Alberto si è piantato tutto dentro il mio culetto.
«Bella porca, ti infilo il culo! Accidenti! Ma sei apertissima! Ragazzi questa troia è sfondata di culo da paura!»
Hanno iniziato a spingere dentro il cazzo mentre Luca continuava ad infilarmi il suo dentro la mia bocca.
«È proprio aperta, guardate come lo ingoia, si che bocchinara!»
Ha urlato spingendolo dentro, mentre segavo pure Carlo e Alfio. Ho cominciato a sborrare senza tregua. Donavo piacere a cinque uomini contemporaneamente e questo mi faceva impazzire. Gli orgasmi si sono succeduti a ripetizione, mentre loro si davano il cambio dentro di me. Poi ad un certo punto mi hanno rigirata, con le cosce alzate. Carlo mi infilava il culo Luca ha fatto una considerazione:
«aspetta, è tanto aperta che …»
Un secondo dopo aveva unito il suo cazzo con quello di Carlo e mi sono entrati in doppia nel culo.
«HHHHHHHHAAHHHAHH …SI aaaahhh …si … spingete!»
Hanno iniziato a sbattermi fino a morire. Mi hanno pompato tanto. Hanno ripetuto la doppia anche davanti. Sono andata in delirio.
«… OOOHHH… SI … SFONFDATEMI! Più forte … si!»
Cosi per alcune ore, fino a quando uno dopo l’altro alla terza o quarta schizzata di sborra dentro, o sopra me si sono arresi.
«Sei tremenda! Non abbiamo mai trovato una come te, capace di reggere tanto! Complimenti, sei unica!»
«Stanca, malferma sulle gambe mi sono rivestita, Alberto mi ha riaccompagnato alla macchina. Quando sono rientrata ti ho mandato il messaggio, erano le cinque e trenta, ero stanca morta, ma felice.»
Io ho chiuso gli occhi, lei si è infilata il mio cazzo in bocca e nel momento che sborravo, mi sono detto: “Ora si che è perfetta!”
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101129
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97409
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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