Ciao a tutti. Ho scoperto questo sito da pochissimo e subito mi è piaciuto. Ho iniziato a scorrere qualche racconto e mi sono reso conto che la maggior parte di essi sono pura inventiva. Ma al di la di questo, ve ne sono alcuni scritti proprio malissimo che fanno perdere il gusto di leggerli. Non parlo degli errori di ortografia (possono capitare premendo un tasto anziché un altro) ma parlo degli errori di forma, dell’uso dei verbi. Quando un racconto è scritto in modo corretto, secondo me, al di la che sia inventato o vero, è un piacere leggerlo. Fatto questo breve preambolo, passo a raccontare qualcosa di me. Premetto che sono sempre stato un tipo fantasioso che non si è mai fermato al semplice rapporto sessuale, fatto tanto per dare sfogo ai sensi, ma che ho ricercato quel filo sottile che lega la fantasia erotica che è in ognuno di noi alla realtà in modo da concretizzare i sogni. All’inizio, quando mi è capitata un’avventura con una vicina, pensavo di tenere all’oscuro di tutto mia moglie. Ma quando lei è venuta a conoscenza del fatto, sono stati... cavoli miei. Il tutto inizia così:
Io e mia moglie siamo colleghi d’ufficio. Abitiamo in una città che non è la nostra per nascita, ma che lo è diventata per residenza visto che sia io che lei vi siamo stati trasferiti per lavoro dal momento che siamo dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Dopo qualche anno di convivenza, abbiamo deciso di sposarci, anche perché avevamo messo da parte i soldi per acquistare un appartamento in un piccolo condominio. Non avevamo intenzioni di far figli, almeno per i primi tempi, in modo da sistemarci per bene e poi anche per goderci un pochino la vita in maniera libera.
Un bel giorno, mentre mi siedo in balcone a suonare un pochino la chitarra, mi accorgo che nel balcone a fianco la vicina prendeva il sole. Non era nuda, ma indossava un bikini davvero ridottissimo. Il nostro condominio è riparato da una folta vegetazione, quindi oltre ai condomini nessuno può guardarci. Comincio a guardarla prendendo delle stecche con la chitarra che, anche se la stessi suonando in sordina, cioè pianissimo, fecero rabbrividire mia moglie (lei suona divinamente il pianoforte). Ad un certo punto me la vedo comparire in balcone con un ghigno ironico sul viso, come per dirmi “ma che cavolo stai facendo?”. Cercai di spiegarle che pende prendevo male gli accordi e che quindi il suono usciva in maniera distorta.
Mia moglie stava per tornare dentro quando malauguratamente si accorse della nostra vicina che, nel frattempo, aveva slacciato il reggiseno e adesso se ne stava con le tette fuori. Mia moglie mi lanciò un’occhiata piena di rabbia ed io pensai che stesse per fulminarmi.
Subito dopo lei, entrai anch’io cercando di spiegarle che non ero stato io a dire alla vicina di mettersi con le tette al vento a prendere il sole. Mia moglie si comportò come se non avesse dato peso alla cosa, così io pensai di ritornare in balcone. Ero sicuro che mia moglie avesse perso la rabbia di prima in quanto si presentò con un bel bicchiere di te freddo. Rimase assieme a me a sorseggiarlo e mentre parlavamo, i miei occhi immancabilmente andavano a cadere sul corpo della vicina che si era tolti anche gli slip. Mia moglie si gira e la vede oscenamente nuda, ma non in posa come una normale persona intenta a prendere il sole, bensì a cosce spalancate verso la nostra direzione con la figa in bella mostra. Capirete che non sono rimasto insensibile, anche perché la vicina, che indossava un grosso paio di occhiali da sole, di tanto in tanto si metteva una mano tra le cosce toccandosi la figa. Evidentemente cercava di masturbarsi davanti a me perché probabilmente la facevo eccitare. Mia moglie se ne accorse ma non mi disse nulla. Però prima di tornare dentro con i bicchieri vuoti, mi disse: “scommetto che se mi mettessi nuda anch’io in balcone, non mi guarderesti nemmeno”. In effetti la vicina era molto più appariscente di mia moglie, e non solo perché l’erba del vicino è sempre più verde, ma perché era bionda originale (anche i peli del pube erano di colore chiaro) e poi la sua posa oscena mi eccitava tanto.
Ero eccitatissimo quando mi alzo e vado in cerca di mia moglie. L’abbraccio, la bacio e cerco di farle capire che avevo voglia di far l’amore. Mia moglie mi asseconda, lascia che io la spogli e si lascia portare a letto. Ero all’apice dell’eccitazione, intento a leccare i capezzoli di mia moglie, avevo appena finito di leccarle la figa ed ero in procinto di penetrarla, quando all’improvviso sentii una fitta tremenda allo stomaco. Un mal di pancia forse dovuto al te che era troppo freddo. Forse una congestione, pensai. Ma non poteva essere, in quanto anche mia moglie aveva bevuto lo stesso te freddo e a lei non era venuto il mal di pancia. Dovetti alzarmi e correre immediatamente in bagno. Una tremenda diarrea mi stava buttando a terra facendomi perdere molti liquidi. Dopo circa mezz’ora tornai in camera, ma mia moglie si era già rivestita e poi m’era passata la voglia di scopare. Vidi che la mia gentilissima mogliettina mi preparò un bel bicchiere di succo di frutta, per mettermi nuovamente in forze e per compensare i liquidi e i Sali minerali che avevo perso nell’evacuazione. Mentre bevevo guardavo mia moglie negli occhi ringraziandola dentro di me per la premura mostrata, quando improvvisamente il mio sguardo va a cadere su un flaconcino posto sul tavolo. Finisco di bere, poso il bicchiere e prendo in mano il flaconcino vuoto: “Guttalax”. Mia moglie mi aveva scaricato un intero flaconcino di guttalax nel mio te. Apposta a lei non era venuto il mal di pancia. Guardo sbigottito mia moglie interrogandola con lo sguardo, poi le dico: “ma sei scema?”. Per tutta risposta lei dice: “così impari a guardare le puttane nude in balcone”. Dissi che la vicina non era una puttana, ma era stata presa da un momento di raptus, dovuto forse all’eccitazione per il fatto di trovarsi un uomo che la stesse guardando intensamente e che se la stesse mangiando con gli occhi e che avesse avuto una gran voglia di trombarla e che... ma sono scemo? Che cavolo stavo dicendo?
Mia moglie mi guarda senza dir nulla ed io capisco di aver pestato una merda. Per qualche giorno non succede nulla. Poi nuovamente la vicina si mette nuda in balcone, ma questa volta senza indossare il bikini, si sdraia direttamente nuda facendosi prima ammirare per benino da me. Mia moglie guarda lei e guarda me, ma non dice nulla, né ha l’aria di essere arrabbiata. La storia si ripete puntualmente ogni tre quattro giorni. Penso che mia moglie abbia digerito quella situazione ed io mi ero guardato bene dal bere qualsiasi cosa lei mi avesse portato in balcone.
Era un venerdì, noi non lavoriamo il sabato, quando mia moglie mi vede chiacchierare con un nuovo collega arrivato da poco dal sud: Angelo. Mia moglie si avvicina ed io glielo presento. Angelo è stato assegnato da poco e ancora non ha un posto fisso. Il Direttore deve ancora decidere in che reparto assegnarlo in quanto Angelo era un consollista e poteva essere destinato in due diversi posti: al C.E.D. (una oscura camera staccata dal resto degli uffici, posta quasi nei sotterranei in quanto doveva essere un posto fresco) oppure al terminale nell’ufficio stipendi. Intanto si aggirava per gli uffici facendo questa o quell’altra cosa.
A pranzo, e dopo averne parlato con mia moglie, invito Angelo a casa nostra per il pomeriggio del giorno dopo, dal momento che lui non ha nulla da fare.
Angelo abita in un piccolo monolocale, in un condominio vetusto, però dice che quella è una sistemazione provvisoria. Accetta il nostro invito ed il giorno dopo, verso le 17, si presenta alla nostra porta.
Mia moglie stava preparando la cena, qualcosa di fresco, tipo della screscenza avvolta in fette di bresaola, fette di pomodoro fresco con sopra una fetta di mozzarella fresca e del basilico, tutte cose che a solo vederle veniva l’acquolina in bocca. Mia moglie era stata veramente brava. Io avevo messo in fresco un bella bottiglia di frizzantino bianco, due bottiglie di malvasia dolce che scendeva che era una bellezza, e un lambrusco del quale mia moglie ne andava matta.
Faccio accomodare Angelo il quale si reca subito in cucina in quanto aveva una confezione di gelato da mettere in freezer. Mia moglie indossava una di quelle camicione di jeans che le arrivava appena sotto i glutei, ed aveva lasciato le cosce scoperte. D’altronde eravamo in estate e poi lei a casa stava quasi sempre vestita in quel modo. Non c’era nessun segnale che mi avrebbe fatto presagire quello che poi è accaduto. Angelo aveva fatto i complimenti a mia moglie per quello che stava preparando poi io lo invitai fuori in balcone a strimpellare con la chitarra mentre mia moglie finisse il suo lavoro. Mentre Angelo suonava una canzone di Battisti ed io lo accompagnavo cantando assieme a lui, la nostra vicina puntualmente spunta in balcone tutta nuda, rimane in piedi qualche secondo salutandomi ad alta voce. Si lascia ammirare le sue grazie ed inevitabilmente Angelo le punta gli occhi addosso. La vicina si sistema a cosce spalancate verso di noi ed Angelo riprende a suonare. Subito dopo appare mia moglie in balcone notando la vicina che, come al solito, si era messa in posa. Chiedo ad Angelo se preferisce bere qualcosa di fresco. Mia moglie propone un bel limoncino ghiacciato. Continuiamo a cantare, seppure a voce bassa per non disturbare, quando mia moglie si ripresenta in balcone col vassoio con tre bicchierini vuoti e la bottiglie del limoncino ghiacciato. Appoggia il vassoio con la bottiglia sul piccolo tavolinetto accanto al moro, poi prende uno dei bicchieri dicendo che questi presentava un puntino nero, quindi solleva un lembo della sua camicia di jeans prendendo a togliere quel puntino (inesistente secondo me). Nel fare quel movimento, scopre il suo pube mostrandoci la sua peluria nera dal momento che lei non indossa le mutandine. Angelo, e anche io, focalizziamo i nostri sguardi sul pelo nero di mia moglie, anche perché ci stava a pochi centimetri di distanza. Mia moglie, come se nulla fosse, versa il limoncino nei bicchieri poi, dopo aver preso il suo, si giva verso la sua sedia chinandosi in avanti per passare su la mano come se ci fosse della polvere. In quel modo ci mostra il suo culo nudo. Io ho un miscuglio dentro di me come se fosse gelosia mista ad eccitazione. Mai prima di allora mi era capitato una cosa del genere. Da un lato ero geloso per il fatto che lei si stessa facendo ammirare da Angelo, ma dall’altro ero fiero della bellezza di mia moglie. Mia moglie prende posto, poi dice: “come vedi anch’io ho dei buoni argomenti da proporre, non solo la nostra cara vicina”, indicando con la testa la donna nuda sdraiata oscenamente e che si stava masturbando sotto i nostri occhi. Dopo aver bevuto il limoncino, Angelo riprese a suonare. Io guardai mia moglie negli occhi carpendo una sfida nel suo sguardo. Non so perché, ma mi venne spontaneo sorriderle, ma non in segno di scherno, anzi, ma di compiacimento. Vidi che mia moglie stava sbottonandosi la camicia, prima un bottone e poi l’altro. Dentro di me mi sentivo pervaso da un timore che ella si sarebbe denudata lì in balcone davanti ad Angelo. Se da un punto di vista mi forse mi avrebbe fatto piacere, dall’altro ero frenato dalla gelosia. Per fortuna mia moglie fermò la sua manovra limitandosi a sbottonarsi solo tre bottoni, però quel tanto che bastava per far si che il seno le si intravedesse. Dopo un pochino dissi a mia moglie: “tesoro, perché non fai visitare il nostro appartamento ad Angelo?”. Mia moglie si tirò su poi, poggiato il bicchierino sul tavolinetto, si chinò verso Angelo prendendogli la mano in modo che questi la seguisse nel giro. Nel fare quel movimento, vidi che un seno le uscì fuori. Lei non fece nulla per rimetterlo dentro, quindi pensai che la manovra che aveva fatto prima nello sbottonarsi la camicia, era una cosa premeditata. La lasciai fare, pensando che me la stesse facendo pagare per il fatto che io avevo guardato la nostra vicina.
Mia moglie, con un seno di fuori, ed Angelo tenuto per mano si avviano verso il corridoio mentre io prendo il vassoio con i bicchieri e la bottiglia di limoncino per portarla in cucina. Mentre metto il limoncino nel frigo mi accorgo con la coda dell’occhio che hanno finito il giro delle camere sulla sinistra del corridoio, adesso stanno vedendo quelle di destra. Mi accorgo che mia moglie ha anche l’altro seno fuori, ma non che si sia slacciata ancora un altro bottone, solo che aveva fatto un qualche movimento da farsi uscire fuori anche l’altro. Angelo glielo fissava eccitatissimo, lo si vedeva dal gonfiore della sua patta, mentre mia moglie lo guardava negli occhi come segno di sfida e con i capezzoli dritti, segno della sua eccitazione.
Giunti in cucina io non dissi nulla per le sue tette scoperte, anzi mi limitai a pizzicarle velocemente entrambi i capezzoli facendole capire che apprezzavo quel suo gesto. Forse lei avrebbe voluto che io mi fossi incazzato per quel suo modo civettuolo di fare, quindi fu presa in contropiede. Erano quasi le 19, quindi mia moglie disse che era l’ora di apparecchiare. Pregai Angelo di darmi una mano mentre mia moglie disse che forse era il caso che andasse a togliersi la camicia e andasse ad indossare dell’altro. In un certo senso sia io che specialmente Angelo rimanemmo delusi. Mentre apparecchiavamo e quindi mia moglie era assente, chiesi ad Angelo cosa ne pensasse del fatto che mia moglie si era fatta vedere da lui. Rispose che ognuno in casa propria poteva fare ciò che ne aveva voglia. Poi spiegai che lei si era comportata così per il fatto della nostra vicina, cioè che me la voleva far pagare facendosi a sua volta vedere da qualcuno, e quel qualcuno è toccato essere lui.
Quando tutto era pronto in tavola, ecco apparire mia moglie in sala. Sia io che Angelo rimanemmo a bocca aperta per come si era abbigliata. Indossava una maglietta bianca con un disegno al centro, aderentissima al suo corpo che ne sottolineava ogni curva e con una scollatura talmente ampia da lasciar vedere mezzo seno scoperto. Addirittura le si vedevano entrambe le aureole. La maglietta le arrivava appena sopra l’ombellico lasciando scoperto il resto, cioè non indossava nient’altro. Mia moglie aveva figa e culo scoperti in bella vista. Rimanemmo abbagliati da quella visione mentre lei si comportava come se fosse vestita. La sua folta peluria spiccava al centro delle cosce e la sua abbronzatura era in forte contrasto con il colore bianco della maglietta che indossava. Il suo corpo sinuoso, coperto soltanto da quella minuscola maglietta, si notava benissimo in ogni sua forma.
Mangiammo quei cibi delicati per nulla pesanti. Bevemmo quel buon vinello fresco che ci diede molta euforia. E fu proprio per questo, credo, che quando mia moglie chiese ad Angelo di suonare ancora la chitarra, lei andò a sedersi sulla poltrona a cosce spalancate. Poi, non contenta, mise un piede su ciascuno dei due braccioli della poltrona. In tal modo la sua figa era in mostra. Le si vedevano le grandi labbra già umide mentre la folta peluria le faceva da cornice. Guardano mia moglie e ad un certo punto la vidi tirarsi fuori anche il resto delle tette dalla scollatura.
Mia moglie era impudicamente e oscenamente offerta ai nostri sguardi che a quel punto si erano fatti vogliosi di sesso. Guardai mia moglie in viso e notai un qualcosa di perverso in lei. Si passava la lingua sulle labbra per poi dirmi: “tesoro, perché non ci suoni qualcosa al pianoforte mentre io ed Angelo balliamo un po’?”
Mi sedetti al piano ed iniziai a suonare quella canzone di Aznavour... ed io tra di voi, io non parlo mai...
Guardavo mia moglie stretta ad Angelo mentre lui la teneva per i fianchi. Ad un certo punto vidi lei che prese ad armeggiare con la patta dei pantaloni di Angelo che, forse per l’eccitazione o forse per la sua timidezza, la lasciò fare. Uscì fuori una bella mazza di circa 25 centimetri e mia moglie, allargando lievemente le cosce, se la fece scivolare in mezzo, come se si fosse messa a cavallo su di essa. Da dietro di vedeva la punta del glande di Angelo spuntare sotto il culo di mia moglie che adesso stava baciando Angelo in bocca mentre lui le teneva il culo con entrambe le mani.
Io continuavo a suonare lentamente, come se gli innamorati fossero loro ed io soltanto il pianista. La bocca di mia moglie aveva imprigionato la lingua e le labbra di Angelo esercitando una pressione leggera da far venire voglia perfino ad un ricchione.
Quando l’atmosfera era ben riscaldata, mia moglie, ignorando completamente la mia presenza, si stende a cosce aperte sul divano invitando Angelo a far l’amore con lei.
Angelo, con pisellone duro, mi dà un’occhiata ed io gli faccio cenno di avvicinarsi a lei, come se gli dessi via libera.
Angelo si denuda, poi si avvicina a mia moglie ed in ginocchio le succhia prima i capezzoli e poi le lecca le figa. Poco dopo, quando lei lo implora di penetrarla, lui le appoggia il glande sulle grandi labbra e con un colpo secco la penetra.
Il pene di Angelo entra nella figa di mia moglie come una lama calda entra nel burro. Lui la stantuffa e lei raggiunge l’orgasmo una, due volte. Angelo non resiste, vorrebbe uscir fuori in quanto non ha nemmeno il profilattico, ma mia moglie lo incita a darle dei colpi più poderosi: “dai, dai vienimi dentro”. Lui si lascia andare e gode dentro di lei e così anche mia moglie raggiunge per la terza volta l’orgasmo. Per fortuna lei ha la spirale, quindi non c’é pericolo che rimanga incinta, anche perché fare figli per adesso non se ne parla.
Angelo va a farsi una doccia mentre mia moglie sul divano mi guarda estasiata, poi mi dice: “grazie”.
Grazie per averle permesso di rendermi cornuto? Ma io non ero andato a letto con la nostra vicina. Avevo un senso di nausea, di piacere, di gelosia, di eccitazione, di rabbia, di... amore verso mia moglie che nel frattempo era venuta accanto a me prendendomi a baciare sulle labbra leggermente. Sentii verso di lei un profondo amore, tanto affetto e riconoscenza, che immediatamente mi sparirono la rabbia, la nausea e la gelosia, lasciando la sola eccitazione e tanto amore verso mia moglie.
Angelo ci vide abbracciati e non volle rompere quell’armonia che c’era tra me e mia moglie. Andò via senza il minimo rumore. Il gelato che Angelo aveva portato, rimase nel freezer. Io e mia moglie passammo una notte di fuoco.
Il lunedì appresso, in ufficio, Angelo ci ringraziò per la bella serata trascorsa e noi, ricordandogli che non avevamo mangiato il gelato che aveva portato, lo invitammo per il sabato prossimo.
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17 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97425
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
e inventiva
continua cosi
bacioni e veramente complimenti.
ciao. bacioni
Complimenti per il nik .ciao Pollosecco.
n.b.: dimenticavo ,sei scarso anche in fantasia.
sembrava davvero la cronaca di una serata...
forse l'unica cosa un po' costruita è la fantomatica vicina di casa; dubito fortemente che una donna si possa mettere in quelle pose , nuda , in balcone, da un giorno all'altro, provocando pure...
ma un tocco di licenza poetica, spesso, è ben gradito ;)
W.Luka
beato Angelo...