Seconda parte.
Mi svegliai un’ora prima del mio solito orario col chiodo fisso della signora Clara. Mille domande e mille paure attanagliavano la mia mente. E se non fosse venuta? E se il titolare della sua ditta l’avesse spedita a lavorare in un’altra azienda? E se la sua richiesta di consigli fosse stata del tutto innocente e priva di malizia? E se…
Basta così, mi dovevo dare una calmata e comunque fossero i fatti li avrei appurati non prima di sera, non prima del solito orario quando la gnoccona avrebbe varcato la soglia del mio ufficio, inutile stare li a martellarsi con mille interrogativi.
Il tempo passò con una lentezza snervante, mi ritrovai a controllare che la lancetta dei secondi girasse con la giusta velocità controllandola con l’orologio da parete attaccato alla parete di fronte alla mia scrivania.
“Buona sera sig. Bruno, a domani” Anche l’ultimo impiegato salutando si chiuse la porta alle spalle lasciandomi solo seduto alla scrivania.
Esattamente venti minuti dopo sento il furgoncino frenare di fronte la mia azienda, il rumore del freno a mano tirato con estrema lentezza mi confermava che era lei alla guida.
Per darmi un tono ed una parvenza di uomo impegnato finsi di essere occupato nella stesura di un elenco al computer.
Di li a poco sarebbe entrata nel mio ufficio…e la sfilata? L’avrebbe fatta prima o dopo le pulizie?
Ma…l’avrebbe fatta?
“Buona sera sig. Bruno, come va?” e così dicendo appoggiò nell’angolo fuori dal mio ufficio una busta di plastica trasparente, una di quelle che danno nei negozi di abbigliamento per giovani, ma priva di pubblicità sopra. All’interno riuscivo a intravedere degli stracci che pensai servissero alle pulizie degli uffici.
“Buonasera” risposi fingendomi sorpreso e compiaciuto del suo arrivo, “come è andata la settimana” continuai, nella speranza che in qualche modo fosse lei a ricordarsi della promessa fatta, ma evidentemente faceva la gnorri o le piaceva giocare a fare la preziosa.
“Solito tran tran ed ora a fine settimana comincio ad accusare un po’ di stanchezza, eh si non ho più vent’anni” biascicò, intenta ad aggiustarsi il grembiule appena indossato. Così dicendo scomparve ed iniziò il solito giro i scrivanie.
Questa donna riusciva a mettermi ansia, riusciva a comportarsi normalmente senza lasciarsi sfuggire nessun indizio che mi potesse fare presagire il seguito, possibile che l’avesse dimenticato?
E se così fosse stato che avrei fatto?
Scelsi la via diretta che in questi casi porta sempre buoni risultati e con noncuranza la seguii facendo finta di controllare che gli uffici fossero abbastanza sgombri da consentirle di fare il proprio lavoro.
Proprio nell’ufficio dell’amministrazione lei era intenta a spolverare le gambe della poltrona degli ospiti, a novanta gradi con una mano spolverava mentre con l’altra si sorreggeva dalla spalliera della poltrona, in questa posizione quel ben di dio di seno che si ritrova premeva in maniera esagerata sul grembiule ed io, sbirciando dalla scollatura del camice, riuscì a capire che oltre il reggiseno nero che tratteneva quella meraviglia della natura la signora non portava niente.
Confesso che rimasi imbambolato da quella visione paradisiaca, non riuscivo a distogliere lo sguardo mentre un’erezione prepotente prendeva spazio all’interno dei miei boxer.
Ritengo che la signora si sia accorta della mia condizione anche perché, alzandosi mi squadrò partendo dalla mia patta fino agli occhi, concedendomi infine uno dei suoi sorrisi da ragazzina, uno di quelli che ti disarmano.
Feci la figura del bambino preso con le mani nella marmellata, per dirla in italiano corretto, feci una figura di merda.
Ciò nonostante, con la faccia di marmo che mi ritrovo azzardai “Signora mia, lei non può farmi questi scherzi, se mi sbatte in faccia tutto quel popò di merce che si ritrova…rischio di rimanerci secco e poi…dai non mi dica che vuole aspettare il primo dell’anno con quel reggiseno!”
Lo dissi tutto di un fiato altrimenti non l’avrei più fatto, ora aspettavo la sua reazione…
La signora mi sorrise con civetteria e disse “ Non è carino sbirciare nella scollatura delle signore, diciamo che non è fine, anche se fa sempre piacere sapere di essere ammirate ed apprezzate. Nessuno poi ti ha detto che sarà questo il reggiseno che indosserò l’ultimo dell’anno. Se mi lasci finire, come da promessa, farò la sfilata”
Caspita, colpito e affondato, beh se non altro ora sapevo che alla fine avrei assistito alla famosa sfilata.
Ma quanto ci metteva a finire di fare le pulizie?
Quasi quasi le dico di lasciare perdere… e poi è passata al tu con disinvoltura, come se la mia sbirciatina l’avesse autorizzata a darmi del tu.
Non sapevo se essere arrabbiato o felice dell’accaduto, in fondo si preannunciava un dopo pulizie di tutto riguardo.
Mi ritirai nel mio ufficio e cercai di continuare a lavorare, da li a poco avrei visto la gnoccona sfilare esclusivamente per me e forse, giocando bene le mie carte avrei avuto pure il benservito…
Diciamo che la conclusione del racconto è ovvia ma se siete interessati al particolare fatemelo sapere…
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97425
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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