Luciana
L’avevo conosciuta diversi anni prima, quando eravamo stati presentati dai nostri “mentori” Nino e Leo (vedi racconto “Quarto seguito a “Ecco come fu.. “, “Settimo seguito a Ecco come fu” e anche nel racconto “Sesso al cinema”) e dopo la loro morte, avvenuta a causa di un incidente stradale, ci eravamo trovati al loro funerale e, tristi, ci eravamo avvicinati ancor più. Era una giovane femmina, molto calda, che aveva iniziato, da poco, a lavorare come infermiera ed era andata ad abitare da sola in un piccolo appartamentino. Pur essendo, io, molto più giovane di lei le piaceva fare sesso con me perché, diceva, non ero come tutti i maschi egoista.
C’è da dire che, avendo sempre sentito dire che il maschio, quando “scopava”, pensava solo a godere senza pensare al piacere della donna e che, una volta goduto, gli calava la libido e se ne fregava se la donna avesse goduto o meno, mi ero sin da allora (all’epoca, quando ne sentì parlare per la prima volta, non avrò avuto 14 anni) messo in testa che quando fossi riuscito a farmi la prima scopata, il mio imperativo sarebbe stato “prima far godere la donna e poi pensare al mio piacere” sposando, così, la filosofia del Tao dell’amore. Anche grazie agli insegnamenti di Nino e Leo, i miei “maestri”, riuscì sin dalla prima volta a mettere in atto tale proposito. E la prima volta fu proprio con la Luciana a casa del Nino.
Al funerale lei mi disse: “Vorrei non ci perdessimo di vista. Tieni, questo è il mio numero di telefono e, non appena ti va di parlarne, chiamami.” Per una quindicina di giorni non feci che piangere, ripensando ai momenti passati con Nino e Leo, a come mi avessero fatto scoprire la mia vera sessualità ed a come mi avessero iniziato ai piaceri del sesso. Poi, piano piano il dolore si attenuò e ripresi una certa normalità, non ultima quella di avere appetiti sessuali. Fu così che le telefonai, chiedendole di poterle parlare. Luciana fu ben contenta e mi disse di andare a casa sua nel pomeriggio del giorno dopo avendo, in ospedale, il turno della mattina.
Ci andai e, quando mi aprì la porta, come la vidi… iniziai a piangere e lei mi abbracciò stretto stretto. Le stavo bagnando il seno, con le mie lacrime, ma essendo con la faccia in mezzo alle sue tette, ciò mi fece calmare perché la natura scatenò gli ormoni e… iniziai a leccarglielo. Lei iniziò ad accarezzarmi la testa, incitandomi a continuare, anzi, si abbassò una spallina del vestitino e mi offrì il seno da leccare, seno che non era costretto da un reggiseno ma si ergeva fiero nella sua consistenza.
Sempre tenendomi stretto a se, pian pianino mi condusse in camera da letto e lì mi fece distendere sul letto con lei sopra di me. Per un momento si erse a schiena dritta per togliersi la camicetta, dandomi così la possibilità di guardare il suo splendido seno e poi si riavvicinò per permettermi di riprendere a suggerlo e leccarglielo. I suoi capezzoli, sotto la mia azione, si erano inturgiditi ed erano veramente splendidi.
Avete presente due olive greche ? Bene, una volta inturgiditi erano proprio così, e sentirseli in bocca era pura libidine. Ed iniziai a succhiarglieli voracemente.
Stando a gambe larghe, seduta su di me, ebbe modo di sentire perfettamente la mia erezione e pertanto iniziò a strofinare la sua fighetta, nascosta solo da una leggerissima mutandina, sulla mia patta. Infilò una mano tra i nostri corpi e slacciò i miei pantaloni, riuscendo, in breve, a far fuoriuscire il mio pene, iniziando a masturbarlo. Una volta che riuscì a portarlo alla giusta consistenza, spostò la mutandina e ci si impalò sopra. Stette qualche momento ad assestarselo ben bene dentro, muovendosi un po’ a destra, un po’ a sinistra, e poi iniziò a cavalcarmi ad un ritmo veloce, dimostrando di apprezzare ciò che aveva nella fica, visto che riusciva a contrarla per stringerlo ed assaporarlo meglio. Io praticamente subivo quella splendida cavalcata, strizzandole i capezzoli, in qualche momento anche un po’ dolorosamente, ma che lei diede segno di apprezzare emettendo suoni disarticolati, per arrivare a commenti del tipo “ Sììì. cosììì…. Oddio come mi piace….. non godere… resisti, ti voglio gustare tutto, fino in fondo, mi piace da morire….. più resisti e più mi fai godere, sono tutta un brivido…” - Ed iniziò a squirtare come una fontana, bagnandomi tutto il pube ed a quel punto non resistetti più e le scaricai in pancia un torrente di sborra. Lei iniziò ad ululare dal piacere, stringendo, a sua volta, i miei capezzoli prolungando, così, il mio piacere. Alla fine si abbatté su di me, abbracciandomi stretto, continuando ad avere contrazioni di piacere nella fica che non facevano altro che mantenermi in erezione.
Pian piano i nostri respiri si normalizzarono e…. ci baciammo come due forsennati, mangiandoci letteralmente le lingue, suggendo le nostre salive.
Era un piacere, fare all’amore con lei. Quando fummo, tutti e due, in grado di ragionare, lei iniziò dicendo: “Senti… a questo punto io voglio che tu sia il mio ometto. Hai imparato benissimo come controllarti, i tuoi maestri ti hanno insegnato meravigliosamente come fare, e non troverò nessuno altrettanto bravo. Sì, sei giovane ma, pian piano diventerai più maturo ed io non voglio perderti.
Perciò… ogni volta che vorrai… vieni a scopare con me. Il mio numero ce l’hai, se vuoi posso anche darti una chiave e puoi venire a studiare qui da me, anche quando non ci sono. L’unica cosa che ti chiedo è… schiettezza e lealtà. Se vuoi scopare con altri… dimmelo prima, non nascondermi nulla, e puoi fare tutto ciò che vuoi. Ma non farlo senza che io lo sappia, mi incazzerei da matti e la nostra storia sarebbe chiusa.” La guardai, meravigliato da tutto ciò che aveva detto e le dissi “Sarà un piacere, per me, essere il tuo uomo.” Si alzò dal letto, tutta nuda (un piacere per gli occhi e lei, da gran mignotta, si fece guardare tutta) e andò a fare un caffè.
Quando pronto lo bevemmo seduti in soggiorno, poi, sempre nuda, andò ad affacciarsi alla finestra. Bè, vederla così, nuda, appoggiata sul parapetto, inchinata in avanti, con tutto il suo lato B esposto meravigliosamente alla mia vista, fece imbizzarrire il mio compagno di giochi che immediatamente si erse in tutto il suo splendore ed a quel punto non potei esimermi dall’alzarmi, accostarmi a lei ed appoggiarglielo al culo. Immediatamente mosse i fianchi e se lo fece entrare tra le chiappe, stringendolo poi e facendomi quasi una sega con le chiappe. Appoggiai le mani alle sue chiappe e gliele allargai, le misi una mano sul buco del culo, masturbandoglielo un po’, mi sputai sulle dita e gliele infilai nel culo, allargandoglielo, dopodiché risputai sul buco, ci appoggiai l’uccello e…. me la inculai.
Lei era sempre affacciata alla finestra; nessuno, anche vedendola dalla strada avrebbe potuto immaginare cosa stesse facendo, tutt’al più avrebbe potuto immaginare che era nuda. Iniziai ad incularla. L’erotismo era al culmine, io ero eccitato da matti ed incominciai a stantuffarla con una certa veemenza, avendo riscontro da parte sua che la cosa le piaceva poiché iniziò a mugolare. Io ci davo dentro… la mia sciabola si trovava in un fodero che la avvolgeva perfettamente, dandomi e trasmettendomi sensazioni incredibili. Lei si lasciava inculare con piacere e anzi… prese le mie mani e se le mise sui seni affinché le strizzassi i capezzoli, cosa che feci con piacere. Andai avanti così per un lungo periodo: cercavo di trattenermi il più possibile per erotizzarla al massimo e, quando iniziai a sentirla dire… “Basta … ti prego… godi, riempimi, mi stai facendo impazzire..” orgoglioso del fine raggiunto, le scaricai un clistere di sborra nel culo! E li rimasi infisso. Lei smaniava, si dimenava e tremava dal piacere, era tutta una brivido.
La abbracciai stretta stretta, appoggiandomi alla sua schiena, sempre ancora ben infisso in lei, sentendomi… Superman.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101319
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97457
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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