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Mai dire mai - seconda parte

Rimanemmo per qualche secondo immobili a riprendere fiato, poi a turno andammo in bagno a ricomporci; l'atmosfera era cambiata, mentre il bagno era occupato da Greta e Marco, Aurelia mi chiese con un sorriso malizioso "c'è ancora un po' di spumante?", glie ne versai una coppa.
Scendemmo al piano di sotto, il locale si andava animando, dalla sala proiezione si sentivano delle voci, anche nella sala a specchi c'erano delle persone, incuriosito mi fermai nel corridoio buio a guardare da una finestra, una donna abbastanza florida faceva l'amore con due uomini, uno era calvo, dall'altro lato due uomini seduti sulla panca si facevano fare un pompino da due donne, tutti erano nudi, "non ti è bastato? Vieni" disse Aurelia dandomi uno schiaffo sul sedere.
Tornammo al nostro divano, ordinammo ancora da bere, ora Aurelia rideva delle nostre battute, l'atmosfera era rilassata; al divano di fianco c'era una comitiva di 4 ragazze e 5 ragazzi che faceva un casino tremendo, risate, urla e, all'arrivo della cameriera con due bottiglie di spumante, un grosso applauso; stapparono le bottiglie e brindarono ad una di loro, una ragazza con i fianchi larghi offrì da bere anche a noi, "stiamo festeggiando Ramona, domani pomeriggio si sposa", "e il futuro marito dove è?" chiese Greta alzando il calice verso la ragazza, "siamo venute da sole, i ragazzi li abbiamo incontrati in pizzeria", beata generazione pensai. In pista alcune coppie ballavano, le mani sotto le gonne o sul culo si sprecavano, anche in altri divani si vedevano dei gran giri di mani, mi soffermai ancora sui ragazzi affianco, si vedeva che avevano bevuto molto, specialmente le ragazze che però fisicamente non erano granché eccetto la festeggiata Ramona che aveva i capelli a caschetto
castani, indossava un paio di pantaloni scoloriti sul davanti, color perla, bassi in vita uniti ad un top corto aderente che le lasciava la pancia piatta completamente scoperta, la parte migliore era però il viso, veramente dolce e sensuale con delle grandi labbra, avrà avuto al massimo 25/26 anni.
Ripresi la conversazione con la mia comitiva; dopo esserci sfogati nel salottino ora mancava quell'atmosfera di attesa e di enorme carica erotica vissuta prima, si curiosava su ciò che accadeva nel locale e si commentavano gli avvenimenti quasi con fare ironico o con distacco, anche Aurelia faceva apprezzamenti o battute. Ad un certo punto, i ragazzi, attirando l'attenzione di tutti i presenti, incominciarono ad urlare in coro: "agli specchi, agli specchi" e la ragazza dai fianchi larghi incominciò a tirare per un braccio Ramona per indurla a seguirla, la festeggiata invece opponeva resistenza e si stese sul divano ma due dei ragazzi la sollevarono letteralmente di peso e tutti in gruppo si avviarono verso l'ingresso della sala a specchi.
Quella "esibizione" animò tutto il locale, alcuni li seguirono, altri andarono verso le finestre del corridoio, "andiamo a vedere? Siamo rimasti quasi solo noi?" chiese Greta, "perché no!" rispose Aurelia, stupito ma anche curioso le seguii.
Arrivammo al corridoio ma le finestre erano tutte occupate, Greta si adattò tra quattro persone, dissi allora ad Aurelia di andare nel secondo corridoio per vedere se c'era meno gente, così era, una coppia ci fece spazio ad una finestra centrale e potemmo notare che la sala era quasi tutta piena, grovigli di corpi nudi dappertutto, almeno trenta persone, vidi che all'imbracatura al centro della stanza era sospesa una donna con una tuta nera con aperture "nei punti strategici". La struttura la poneva a pancia in giù con le gambe divaricate offrendo ai tre uomini in piedi, che la scopavano a turno dietro ed avanti, ogni possibilità di penetrazione.
Cercai incuriosito i ragazzi, però di loro non c'era traccia, quando, come se stessero tuffandosi in piscina, irruppero attraverso una tenda, sorridenti e nudi, Ramona era portata in braccio dai ragazzi di prima, la deposero per terra in ginocchio ed uno di loro subito le mise il cazzo in bocca, non lo rifiutò, continuai a guardare nella stanza quando mi
accorsi che Aurelia aveva avuto un sussulto, mi girai e vidi che l'uomo della coppia a noi di fianco le aveva sollevato la gonna e le stava palpeggiando il culo praticamente nudo viste le dimensioni del suo perizoma, Aurelia continuava tranquillamente a guardare attraverso la finestra e, notando che aveva arcuato la schiena e proteso indietro il bacino per farsi meglio toccare, decisi di non fare niente. Era incredibile ciò che stava accadendo in quella sala, alcuni uomini giravano da una donna all'altra, se le scopavano per qualche secondo per poi migrare nella bocca di un'altra e poi rincominciare. Tornai a guardare per un attimo Aurelia, il vicino le aveva scostato il perizoma ed introdotto uno o due dita nella fica, notai che lei aveva incominciato ad ansimare.
Tornai a guardare la sala e vidi la ragazza dai fianchi larghi seduta su uno dei ragazzi con un'altro che da dietro la prendeva nel culo mentre lei spompinava un terzo uomo. Dopo un po' Aurelia mi disse decisa "dai andiamo", "dove?" chiesi, "ma dentro no!"; con me stupito e di nuovo eccitato ripercorremmo il corridoio ed arrivammo alla porta a due battenti, la superammo
ed entrammo in un'anticamera con le solite panche in muratura ai lati, la stanza era ingombra di vestiti e scarpe, riconobbi in un angolo il vestito verde di Greta, sopra la tenda blu che ci separava dalla sala a specchi vera e propria campeggiava una grande scritta in più lingue: "vietato entrare con le scarpe", fu la prima cosa che mi tolsi, quando mi stavo sbottonando la camicia mi girai verso Aurelia, era già quasi completamente nuda, stava togliendosi il perizoma che lanciò in aria rimanendo solo con le autoreggenti, era arrapantissima, il suo corpo era semplicemente meraviglioso per non parlare del culo. Si volse verso di me "ma stai ancora così? Beh! Io incomincio ad entrare e.. a proposito... al di là di questa tenda io non ti conosco" disse facendomi l'occhiolino e, tirando fuori la lingua, entrò. Mi finii di spogliare il più velocemente possibile, e varcai anch'io la soglia; al primo passo per poco non cadevo, il pavimento era cedevole e costituito da un enorme materasso m
orbido in velluto alto qualche centimetro, probabilmente riempito con acqua o aria. Mi guardai attorno, alla mia sinistra c'era un contenitore con la scritta "usati" con sopra una scatola di condoms nuovi, ne presi uno meccanicamente, rivolsi quindi lo sguardo alla sala, individuai tra gli altri Greta che alla pecorina si stava facendo due uomini, mi avvicinai quindi alla panca laterale e vidi una donna
bendata con un foulard che, seduta, veniva scopata a turno da due uomini; salii sulla panca e le strusciai il cazzo vicino alla sua bocca, immediatamente prese a leccarmelo e ad inumidirmelo con la saliva, era veramente brava, se non stavo attento mi avrebbe fatto venire subito, decisi quindi di staccarmi e calmarmi un po'.
Riguardai la sala ed individuai mia moglie, stava cavalcando un uomo mentre uno dei ragazzi di
prima, con le mani dietro la sua nuca le reggeva la testa e le stantuffava il cazzo in bocca con foga come se la stesse scopando; girai ancora lo sguardo e vidi Ramona, in ginocchio, anche lei leccava il cazzo di un uomo in piedi, decisi di avvicinarmi, l'uomo capì la mie intenzioni e si inginocchiò, a quel punto Ramona dovette piegarsi in avanti, ne approfittai, mi inginocchiai anch'io, la presi delicatamente per i fianchi e la sollevai per adattarla alla mia
posizione, notai che aveva un giro vita sottilissimo, decisi di non usare il condom, incominciai a penetrarla delicatamente ma mi accorsi subito che era bagnata, non mi feci quindi scrupolo e, una volta dentro, deciso, iniziai a scoparla. Lei mi assecondava nel movimento ed adattava il movimento della sua bocca intorno al cazzo dell'uomo a quello mio dentro di lei, dopo un po' l'uomo iniziò a mugugnare, Ramona si staccò da lui e lo fece venire con le mani, lui pago si allontanò, la ragazza allora si voltò verso di me e mi guardò, era la prima volta che vedeva in viso chi l'aveva penetrata, mi fece una carezza su una guancia e, delicatamente, con la mano sulla mia spalla mi fece capire che dovevo coricarmi, mi stesi immediatamente apprezzando la morbidezza del pavimento. Ramona mi prese il cazzo con una mano ed incominciò a passarmi la lingua sulla cappella, poi se lo mise tutto in bocca sempre continuando a lavorare di lingua, era veramente brava ed ero tentato a farla continuare ma
volevo di più da lei. La staccai da me e la presi per i fianchi spingendola a salirmi sopra, lei allora prese il condom che avevo appoggiato per terra, mi leccò per bene l a punta del cazzo e me lo mise, dopodiché mi salì sopra, afferrò il cazzo e se lo mise nella fica. Incominciò quindi a muovere il bacino alternativamente avanti, indietro, sopra e sotto, mentre io le toccavo il seno che non era grosso ma sodo, la sua pelle era vellutata e calda, presi quindi ad accarezzarla ovunque potessi, prediligendo però le sue natiche e l'interno delle cosce, lei mostrò di gradire, poi... si sollevò leggermente e, mentre con la mano sinistra si allargava una natica, con la destra mi guidò il cazzo verso il suo buco del culo, provò due, tre volte ma non riuscii a dilatare l'orifizio per penetrala, desistette e si rimise il cazzo dentro la fica riprendendo i suoi lenti movimenti ritmici.
A quel punto non volevo assolutamente, visto l'invito,
rinunciare ad inculare una ragazza che aveva almeno quindici anni meno di me, mi inumidii quindi un dito con la saliva e incominciai a lubrificare il suo orifizio, ripetei l'operazione e la terza volta la penetrai con l'indice. Decisi allora di riprovare, la presi per la vita, che pelle meravigliosa..., la sollevai leggermente, presi il cazzo e lo puntai verso il buco del culo, lei mi aiutò, prima con una mano indirizzandomi meglio e poi, in posizione, dilatandosi con le mani le natiche; il cazzo scivolò dentro, prima per poco ma poi, piano piano, entrò tutto. Lei era quasi completamente piegata su di me, sollevai la testa ed incominciai a leccarle i capezzoli mentre incominciava di nuovo a muoversi su di me, ogni tanto tornava a dilatarsi le natiche con le mani, poi sollevò un po' il busto e prese a toccarsi il clitoride con la mano destra mentre io le toccavo il seno sinistro; purtroppo non durò molto, "ci sono" bisbigliò e dopo un attimo sentii il suo intestino pulsare con forza i
ntorno al mio cazzo e lei incominciò ad ansimare sempre più forte, a quel punto venni anch'io.
Si piegò interamente su di me e appoggiò il viso sulla mia spalla, rimanemmo così per qualche secondo a riprendere fiato, poi si sollevò, mi accarezzò il viso e disse "mi è piaciuto tantissimo ma ora devo andare, sai domani ho un impegno importante e non voglio fare molto tardi altrimenti sarò uno straccio" e si allontanò, la seguii con lo sguardo calamitato dal suo sedere. Rimasi steso ancora qualche secondo poi decisi di andare anch'io, un'ultima occhiata alla sala che nel frattempo aveva perso diversi "animatori" e vidi che la persona legata all'imbracatura era Aurelia che, a cosce spalancate, veniva scopata con foga dall'uomo che nel corridoio le aveva tastato il culo.
Tornato al nostro tavolo vi trovai Marco e Greta che aveva la faccia distrutta, parlammo e dopo una mezz'oretta comparve mia moglie, "scusate, ho perso tempo a ritrovare il perizoma" disse accomodandosi, "dovrei darmi una sistemata, sono un po' appiccicaticcia" continuò, "forse ci conviene andare in albergo" disse " ma voi due", rivolgendosi a Marco e Greta, "ci dovete venire a trovare quanto prima, promesso?". Ci salutammo scambiandoci gli indirizzi e ripromettendoci di rimanere in contatto.
In auto Aurelia disse "non ho ritrovato il mio perizoma, peccato era bello. Quando verrai al convegno verrò con te così potrò salutare Greta e Marco", "va bene" replicai, preoccupandomi di come risolvere questo nuovo problema e non farle capire che il convegno era stata solo una scusa. Ma questa è un'altra storia.....
Bobo

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