Ciao, sono Paola, una donna di mezza età, a detta di tutti abbastanza carina, bruna di carnagione, con un bel corpo, una di quelle bellezze mediterranee che non passa mai inosservata, in special modo quando indosso abiti che esaltano le mie forme sinuose. Mio marito si chiama Giorgio, ha qualche anno più di me, è un uomo prestante, di bella presenza e mi ama alla follia. La nostra vita coniugale è costellata di alti e bassi, come succede un po' in tutte le coppie e, proprio durante una fase di stanca, in un momento in cui mi sentivo trascurata da Giorgio, sempre più preso dal suo lavoro e dai suoi interessi, capitò che, quasi per ripicca, iniziai ad assecondare le avances di un mio collega, che da tempo mi stuzzicava, ma cui non avevo mai concesso nulla di più, se non poche battute al bar. Fu così che, quasi per gioco, una mattina, salendo in ascensore con Andrea, il collega, per raggiungere l'ufficio, decisi di sbottonare audacemente la camicia, lasciando intravedere il reggiseno, noncurante dello sguardo sbigottito di lui che non riusciva a staccare gli occhi dalla piacevole visione; poi, fingendo di essermi accorta dell'involontario ‘decolleté’, mi scusai e cercai di ricompormi, ma Andrea si oppose e mi chiese di non farlo. Intanto mi prese la mano e mi tirò a sé; io ero impietrita di fronte ad una situazione che, evidentemente, mi stava sfuggendo di mano; lo lasciai fare e accettai quel suo bacio, cui seguì un abbraccio mentre le sue mani mi frugavano un po' dappertutto. Giunti al piano, mi ricomposi e pregai Andrea di dimenticare quell'episodio, che non si sarebbe dovuto più ripetere. Nei giorni a seguire, in ufficio l'imbarazzo regnava sovrano: non avevo il coraggio di guardare Andrea in viso e mi rifiutai anche di prendere il caffè al bar, se c'era lui; poi, un pomeriggio, durante lo straordinario, essendo in pochi, Andrea mi chiese di potermi parlare ed io d'istinto rifiutai, per poi cedere alle sue insistenze. Cosicché accettai che mi riportasse a casa con la sua auto e, lungo il percorso, fermò l’auto in una zona isolata, per, a suo dire, finalmente chiarire quanto accaduto in ascensore. Stando seduta in auto, la gonna a portafoglio che indossavo, già di per sé piuttosto corta, offriva un'ampia visuale delle mie belle cosce, sulle quali Andrea pose le sue mani e, molto delicatamente, iniziò a massaggiare, sino a raggiungere la mia intimità ed infilarci prima un dito, poi un altro, agevolato dalla abbondante lubrificazione costituita dai miei umori. Questa volta non seppi trattenermi e lo baciai voluttuosamente, spingendomi a tastare il suo membro che presto liberai, abbassandogli la cerniera e permettergli di svettare in tutta la sua rigidità. Mi venne naturale e spontaneo, dapprima masturbarlo lentamente, finché la cappella si bagnò di quel liquido caldo e trasparente che spalmai sulla arrogante e lucida cappella, per poi fargli un pompino. A conclusione, di questa mia pratica, ricevetti in gola ripetuti fiotti di sborra calda, che ingoiai avidamente, mentre lui continuava ad infilare le sue dita nella mia passerina allagata. Una volta finito, mi accompagnò nei pressi di casa, ci salutammo baciandoci a lingue intrecciate e mani che ancora cercavano gli ultimi intimi contatti. Rientrai in casa con i battiti del cuore accelerati, a causa dell'imprudenza appena commessa e riuscii a stento a mascherare il disagio nei confronti di mio marito. Trascorsi la notte a pensare a quanto accaduto e mi ripromisi che quell'episodio doveva restare tale: unico e solo; ma il piacere che ancora provavo per quella trasgressione improvvisata e iniziata quasi per scherzo, metteva in dubbio quel mio proponimento. Nei mesi a seguire, gli incontri si susseguirono con sempre maggior frequenza; ormai con Giorgio il sesso era del tutto sporadico e non mi dava piacere, mentre con Andrea il rapporto si era consolidato al punto che, per stuzzicarlo, mi presentavo in ufficio in abbigliamento moderatamente provocante, indossando gli abiti che, sapevo, gli piacevano di più. Insomma facevo di tutto per attirare sempre più le sue attenzioni e devo riconoscere che ci riuscivo con successo. L'unico handicap era dovuto al fatto che i nostri incontri avvenivamo in auto, e ciò limitava notevolmente il piacere che ne ricavavamo: esso era contenuto ad una reciproca masturbazione, con pompino ed ingoio finale, tranne rare occasioni nelle quali volle penetrarmi con tutte le difficoltà determinate dagli spazi angusti. Questa storia andò avanti per anni, ma una sera in cui, dopo aver fatto due pompini, approfittando del fatto che Giorgio era andato a giocare a calcetto e che quindi sarebbe rientrato più tardi, tornata a casa trovai mio marito rientrato anzitempo per una storta alla caviglia. Ebbi la disattenzione di obliare, per un attimo, i pompini che avevo appena fatto, e, spinta dalla naturale apprensione per lui e del suo stato di malessere, corsi a baciarlo. Egli avverti uno strano sapore dalla mia bocca e notò qualche macchia di sperma sulla mia gonna nera, che di fatto svelarono il segreto, fino a quel momento tenuto ben custodito. Avemmo una lite furibonda, nella quale ci rinfacciammo le rispettive colpe. Giorgio sembrava impazzito per la rabbia, urlava e inveiva come mai prima, sembrava una furia inarrestabile, che io cercavo in tutti i modi di arginare, dapprima negando tutto, poi ammettendo quella relazione che ormai era stata scoperta. Passarono giorni durante i quali, nel silenzio glaciale che si era abbattuto su di noi, le ore scorrevano interminabili, finché Giorgio ruppe il silenzio e mi disse che avrebbe voluto sapere tutto, altrimenti si sarebbe dato da fare per chiedere la separazione. Quella minaccia per me rappresentava un tormento vero e proprio; in un attimo la mia vita, la mia famiglia e tutto quanto, stava andando a farsi benedire e così, preso il coraggio a due mani, gli dissi:
«Andiamo di là, in salotto, e parliamone.»
Iniziai a raccontare tutto, fin dal principio, dicendo che mi sentivo trascurata e che il nostro rapporto stava attraversando una fase di criticità notevole; sebbene non ritenevo quelle considerazioni idonee a giustificare il mio comportamento, lo invitai, per lo meno, a ritenerlo un'attenuante alla mia colpa e del perché avevo iniziato a valutare positivamente le attenzioni che Andrea mi riservava. Giorgio volle conoscere anche i dettagli più intimi della nostra relazione e, sebbene molto imbarazzata, cercai di minimizzare. Giorgio, però, se ne accorse e tuonò perentorio, che non si sarebbe accontentato di un riassunto all'acqua di rose, pretendeva una ampia e completa confessione e così fui costretta a raccontargli tutto, cioè come, dove e quando avvenivamo i nostri incontri. Per puro caso, mi accorsi che, mentre parlavo, stava avendo un'erezione e stupita dalla cosa, mi adoperai ad esser sempre più precisa, riferendogli ogni particolare, soprattutto quelli più scabrosi e, mentre lo facevo, Giorgio mi fissò negli occhi e, sorprendentemente, mi strinse forte a sé, baciandomi con passione e, spogliatami, ci abbandonammo in un amplesso che non avevamo mai vissuto in maniera così intensa, nemmeno nei momenti più esaltanti della nostra intimità. Rimasi talmente sorpresa da quella inattesa reazione, che proprio non sapevo come comportarmi: mi chiedevo come potesse esser successo che quella storia lo avesse eccitato così tanto e, quando fummo a letto, Giorgio mi spiegò che nemmeno lui sapeva il perché di quella reazione, ma l'aver saputo di essere stato fatto cornuto, gli dava una carica di eccitazione mai provata in precedenza. Parlammo a lungo, per quasi tutta la notte e, quando, inavvertitamente, ebbi a dirgli:
«Amore, mi dispiace di averti fatto cornuto...»
Gli si rizzò di colpo il cazzo e chiese di ripeterlo, cosa che feci volentieri, ribadendogli con tanta devozione:
«Ti amo, gran cornuto.»
Senza nemmeno finire la frase, avvertii che aveva riversato nella mia mano tanta caldissima sborra. Lui volle leccarla prima di baciarmi, ringraziandomi per quelle corna che avevano decisamente cambiato il corso del nostro rapporto, rendendolo più intenso e stimolante. Da quel giorno, ogni mattina al risveglio, lo saluto baciandolo e dandogli del cornuto e la giornata non potrebbe iniziare meglio.
Come si dice: il mattino ha il cornuto in bocca…ops, il mattino ha l’oro in bocca.
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
NON viene eseguita dal portale (in quanto è ovvio che siano singoli...) ma avviene su richiesta delle coppie che li hanno...testati come singoli ok...
importante:
il simbolo coppia verificata indica esclusivamente la reale esistenza degli utenti certificati al momento del controllo da parte del nostro staff.Il simbolo singolo ok indica che il profilo dell'utente è stato verificato dalla coppia indicata nella certificazione il portale non verifica personalmente questi profili.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97409
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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