Rosy indossava un costume a due pezzi di colore nero. Gli slip piuttosto sgambati a malapena le celavano i peli e le labbra della figa. Un paio di Ray Ban dalle lenti scure le riparava gli occhi dal sole e dallo sguardo indiscreto della gente. Alla sfumatura rosea, quasi lilla, della pelle faceva contrasto la carnagione bruna dei ragazzi che si ostinavano a colmarla di attenzioni.
Coricato sulla stuoia, a pochi metri da Rosy, mantenevo lo sguardo nella direzione del suo giovane corpo deliziato dalle curve che sprigionavano vampate di calore africano. Conscia della propria bellezza, ape regina in mezzo a un branco di adolescenti, dava l'impressione di volerli sbeffeggiare guardando in maniera impudica nella mia direzione, incrociando in più di un'occasione il mio sguardo.
Stare a guardarla, ascoltando le parole che scambiava con i coetanei, era quanto di meglio mi era concesso in quell'insolita situazione. Invece mi sarebbe piaciuto ficcarle il cazzo fra le lentiggini che coloravano di rosa le guance intorno alla bocca, e farmi succhiare la cappella come era già accaduto in precedenti occasioni.
- Ti spiace correggere l'inclinazione dell'ombrellone? Così com'è orientato non fa abbastanza ombra. - disse Adriana.
Ruotai di qualche grado la pianta dell'ombrellone, dopodiché mi sdraiai sopra lo stuoino accanto a mia moglie.
- Non hai fame? - chiese Adriana.
- No.
- Vuoi una fetta di melone?
- Magari più tardi.
- Desideri da bere?
- Sì, grazie.
- Acqua minerale o Coca-Cola?
- Coca-Cola.
Adriana tolse dal bauletto termico una lattina di Coca-Cola e me la porse. Mentre sorseggiavo la bibita generai un paio di rutti nella direzione dei ragazzi. Una volta dissetato mi rimisi supino smanioso di placare l'ansia che Rosy mi aveva messo addosso.
La spiaggia del Lido Po dove Adriana ed io avevamo preso posto, insieme a una moltitudine di gente, distava un centinaio di metri dall'argine maestro. Oltre la barriera di terra artificiale, innalzata per impedire lo straripamento dell'importante corso d'acqua, potevo scorgere il campanile e i tetti delle case del paese.
Come succedeva in ogni domenica d'estate saremmo rimasti in spiaggia fino al tardo pomeriggio, dopodiché avremmo fatto ritorno a casa ad accogliere le nostre figlie e consumare la cena.
La musica sprigionata dalle onde radio di un apparecchio stereo giungeva insistente alle mie orecchie insieme allo strepitio di voci, urla e imprecazioni, ma soprattutto al trillo insistente dei telefoni cellulari. Quello di Rosy doveva essere incandescente perché trillava di continuo. Quando conversava al telefono volgeva di proposito lo sguardo nella mia direzione, burlandosi di me, parlando a bassa voce con dei probabili corteggiatori.
Stavo considerando l'opportunità di effettuare una passeggiata lungo il fiume, quando Rosy si mise in ginocchio sopra lo stuoino. Rimasi ad osservarla con curiosità mentre toglieva la parte superiore del costume da bagno, scarcerando le tette dall'involucro di stoffa che le teneva celate. In questo modo si guadagnò l'ammirazione mia e dei ragazzi che le stavano assiepati d'intorno.
Si mise supina e mise in bella mostra la parte pigmentata di rosa delle areole ed i capezzoli appuntiti, dopodiché girò il capo nella mia direzione e sorrise.
Non era la prima volta che vedevo Rosy in topless, più di una volta le avevo messo il cazzo fra le tette facendomi praticare più di una spagnola, ciononostante rimasi turbato dalla forma delle mammelle ingentilite dai raggi del sole. Mi ritrovai con il cazzo duro che pulsava sotto l'esile tessuto del costume da bagno senza saper cosa fare.
Messo a disagio dalla seducente presenza delle tette di Rosy mi girai sullo stuoino a pancia sotto, mantenendo lo sguardo fisso nella direzione della ragazza. Mia moglie, troppo impegnata a spalmarsi la crema di ambra solare sullo spesso strato di grasso della pelle, non si accorse del mio stato e mi lasciò godere dello spettacolo che avevo davanti agli occhi.
Rosy aveva diciotto anni, la stessa età di Giuditta: la maggiore delle mie due figlie. Entrambe avevano da poco conseguito la maturità scientifica, ed a breve si sarebbero iscritte all'università. Ma Rosy, a differenza di mia figlia, aveva cominciato giovanissima a lavorare coadiuvando i genitori nella conduzione della stazione di servizio per il rifornimento di carburante che avevano in gestione: l'unica in tutto il paese.
La mia storia con Rosy era cominciata una domenica mattina quando mi ero presentato alla stazione di servizio per fare rifornimento di benzina. Messo piede a terra mi ero avvicinato al bocchettone del serbatoio ed ero rimasto in attesa che uno dei gestori si avvicinasse.
- Buongiorno signor Ferrari.
- Ciao, Rosy.
- Quanta verde metto nel serbatoio?
- Il pieno! Ti spiace dare una occhiata alla pressione delle gomme e all'olio del motore? Devo andare a Genova e vorrei fare il viaggio con la vettura in perfetto ordine.
- Sarà fatto! - disse Rosy dispensandomi un ampio sorriso.
Ogni volta che mi recavo nella stazione di servizio e m'imbattevo in Rosy vestita con addosso la tuta da lavoro mi sentivo in imbarazzo. Sembrava persino un'altra donna rispetto alla Rosy che era solita presentarsi a casa mia per intrattenersi a studiare con mia figlia. Nelle vesti di benzinaia non sembrava per niente in soggezione, ma non possedeva la stessa carica erotica di quando la scorgevo agghindata con minigonne mozzafiato.
- Giuditta?
- E' ancora a letto. Stanotte è tornata alle tre. - dissi stizzito.
- Accidenti! E' tornata presto... quando esco al sabato sera ritorno a casa solo alla domenica mattino, dopo che ho fatto colazione. - disse cercando di scandalizzarmi.
- E tu ieri sera non sei andata in discoteca?
- No, sono rimasta in casa a studiare. Manca una settimana all'esame di maturità ed ho una grande quantità di cose da ripassare. Non sono preparata come Giuditta... lei sì che può permettersi la discoteca intelligente com'é.
Capelli lunghi raccolti a coda di cavallo, frangetta sulla fronte, denti perfettamente allineati, Rosy abbozzò un sorriso e m'invitò a spostare la macchina qualche metro più in là, vicino alla colonnina del compressore dell'aria.
- A quanto vuole la pressione delle gomme?
- Due atmosfere.
- Tutt'e quattro le gomme?
- Sì, direi proprio di sì...
Rosy si chinò sulla prima delle quattro ruote. Infilò il bocchettone del compressore nella valvola, poi azionò la fuoriuscita dell'aria fintanto che la lancetta del manometro si fermò sulla barra che indicava le due atmosfere. Eseguì il medesimo intervento sulle altre ruote ed io rimasi ad osservarla mentre compiva il lavoro, sorpreso dalla naturalezza con cui svolgeva un tipo di lavoro non propriamente adatto a una donna giovane come lei, perlomeno questo pensai.
- Controllo anche l'olio?
- Sì, grazie. - dissi.
- Sia gentile, salga in macchina e liberi il gancio del cofano.
Qualche istante dopo ero seduto al posto di guida della vettura intento ad azionare il comando che liberava il cofano. Rosy sollevò la copertura di lamiera e la fissò con un'asta metallica alla carrozzeria in modo che non le piombasse sul capo mentre controllava la presenza dell'olio nel motore.
- Va bene così, non c'è bisogno di alcun rabbocco. - disse dopo avere esaminato l'asta millimetrata che si era premurata di togliere dal blocco motore.
- Meglio così... adesso posso mettermi in viaggio senza preoccupazioni.
- Se vuole do una occhiata al liquido refrigerante, le spiace?
- No, tutt'altro
- E' sotto la linea del livello minimo. Che faccio, rabbocco?
- Sì certo.
Rosy si allontanò dall'autovettura. Fece ritorno poco dopo stringendo nella mano una lattina di Paraflù che si premurò di versare nella vaschetta del vano motore. Mentre compiva l'operazione mi sporsi verso la vettura per seguire più da vicino il lavoro che stava eseguendo. Inavvertitamente urtai il braccio di Rosy deviando l'uscita del liquido sulla carrozzeria, spruzzandomi i pantaloni.
- Accidenti!
- Mi scusi non l'ho fatto apposta. - disse Rosy mentre ultimava il rabbocco.
- Non preoccuparti, è stata colpa mia. - la rassicurai.
- Se vuole posso provare a togliere le macchie dai pantaloni. Ho uno smacchiatore che fa i miracoli. Però occorre farlo subito, prima che il liquido si rapprenda del tutto. Che faccio?
- Sì, va bene... facciamo la prova.
Rosy mi accompagnò nel bagno riservato al personale della stazione di servizio. Tolse da un armadietto una boccetta e, inginocchiatasi ai miei piedi, fece cadere alcune gocce del detergente sulle brache. La situazione precipitò, in maniera inaspettata, quando incominciò a operare con le dita sulle chiazze localizzate sulla patta dei pantaloni. In poco tempo mi ritrovai con il cazzo duro senza riuscire a porvi rimedio. Rosy, per niente confusa dal mio stato di eccitazione, proseguì nello strofinare le dita sul tessuto dei pantaloni, fintanto che sollevò lo sguardo nella mia direzione. I nostri occhi s'incrociarono.
Non ci scambiammo una sola parola, non ce ne fu bisogno. Abbassai la lampo e liberai il cazzo fuori dalla patta. Subito dopo accompagnai le braccia intorno al capo di Rosy e le avvicinai le labbra contro la cappella.
La ragazza aprì la bocca e le fui grato quando accolse fra le labbra il cazzo che le pulsava davanti agli occhi. Lo accompagnai dentro la bocca e lei incominciò a succhiarlo, poi si dedicò a leccarmi la cappella facendomi sciogliere di piacere.
Rosy era animata da una gran voglia di farmi venire al più presto nella bocca prima che giungesse uno dei genitori a cercarla. Per farlo si aiutò con la mano, impugnando il cazzo alla radice mentre lo succhiava, ma non le riusciva di farmi venire nonostante il mio stato d'eccitazione. Tutt'a un tratto abbassò la tuta e le mutandine fino ai piedi rimanendo con addosso la sola camicetta ed il reggiseno. Senza che lo reclamassi mi volse le spalle, dopodiché curvò il capo verso il lavandino abbrancandolo con l'estremità delle mani. Sbalordito dal suo gesto mi ritrovai con le natiche davanti agli occhi e le carezzai, poi puntai la cappella contro il buco del culo senza penetrarla, sfregandolo soltanto sulla pelle.
- Ti piace? - disse volgendo il capo nella mia direzione.
- Sì.
- E' questo che vuoi?
- No, non voglio il tuo culo.
- Cosa desideri?
- Scoparti nella figa, adesso!
Con le mani esercitai una presa sulle natiche che mi stavano davanti. Guidai il cazzo nella figa fradicia di umore e cominciai a scoparla.
I nostri corpi s'impregnarono del sudore dell'altro mentre spingevo il cazzo avanti e indietro ansimando come un animale. Evitai di sborrarle nella figa, eiaculando nella sua bocca come si fece premura di fare appena le dissi tremando che stavo per venire.
Come ogni domenica di luglio la spiaggia era colma di gente. La sfumatura quasi lilla della pelle di Rosy faceva differenza da quelle abbrunite delle altre donne rendendola ancora più desiderabile. Adoravo i suoi capelli fulvi, la pelle chiara e le tette con le areole rosa. Fare l'amore e l'amore sono due cose diverse. Facendo l'amore con Rosy avevo preso consapevolezza di quanto ero stato sciocco nel fare sesso per trent'anni sempre con la stessa persona, mia moglie, riservando solo a lei il mio amore.
Rosy con la sua ventata di giovinezza mi aveva fatto dono di un piacere intenso, ma soprattutto mi aveva aperto gli occhi sul quello che è un diverso modo d'intendere la vita offrendomi a cinquant'anni l'aureola della seduzione.
Quando nel tardo pomeriggio abbandonai la spiaggia Rosy era sdraiata sulla sabbia intenta ad abbronzare la pelle di colore lilla. Passandole accanto insieme a mia moglie non la degnai di uno sguardo e lo stesso fece lei.
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CHE TROIA CHE SONO ...
La appuntamento in piazza Arnaldo per le 23.Squilla il cellulare.Una voce femminile con accento russo mi chiede dove siamo.Le rispondo che siamo parcheggiati sulla salita per il castello e che davanti a noi ci sono un paio di posti liberi per parcheggiare.Dopo un minuto una Maserati bianca parcheggia davanti a noi.Lascia le luci di posizione accese. Sono loro. Quasi contemporaneamente scendiamo tutti e quattro dalle auto.Lui un tipo carino, un poa corpulento, ma con un viso interessante.Lei proprio bella.Capelli biondi tirati in una coda di cavallo, occhi azzurrissimi, bocca ben disegnata, trucco pesante agli occhi, fisico statuario.Ci presentiamo.Lui mi squadra da capo a piedi senza curarsi di mascherare la libido che gli leggo negli occhi.Gli accordi sono chiari.Salgo sul sedile posteriore della loro auto con il lui della coppia.Inizio subito a pomparlo, mentre Paolo e la bionda ci osservano dal finestrino, nascondendoci agli sguardi di chi passa.Ha un bel cazzo, sui 20 cm, diametro importante e tutto depilato, palle e buco del culo compresi.Mentre lo pompo guardo negli occhi la bionda.Cinque minuti e arriva la sborra.Mi lascio riempire la bocca senza togliere gli occhi da quelli della bionda che mi guarda con aria di sfida. Con la sborra in bocca aspetto che il lui si ricomponga.Scendo dalla macchina per seconda e mi piazzo davanti alla russa a cinque cm dal suo viso cazzo pi alta di me sono sicura che da quella distanza sente il profumo dello sperma del suo uomo Le sorrido, le faccio vedere la bocca piena di sborra e, sempre guardandola dritta negli occhi, ingoio la sborrata leccandomi le dita con consumata libidine.Lei mi sorride compiaciuta, lancia uno sguardo da intesa a Mister 20 e sale in macchina dalla portiera che ho lasciato aperta invita Paolo a seguirla Chiusa la portiera anche la tizia inizia subito a pompare.Si vede che le piace ciucciare. Gioca con la punta della lingua sulla cappella mentre con la mano sega la asta ad un ritmo velocissimo. Vuole farlo venire.Mentre lecca e pompa mi restituisce lo sguardo. Un poa la invidio adoro la prima sborrata di Paolo Da improvviso Paolo viene, mentre lei gli sta lavorando di labbra e lingua il filetto.La sborra schizza sulla addome (e sulla camicia) del mio porcone e sulla mano della troia che guardandomi negli occhi continua a segare ed a far uscire la borra dalla cappella devo ammettere che proprio eccitante Finita la schizzata la troia tuffa il viso sulla addome di Paolo imbrattandosi tutta la faccia di sborra e guardandomi sorridente.Poi inizia a leccarsi lo sperma dalla mano e dal polso imbrattati, ad aspirare la sborra rimasta dalla addome e dalla camicia di Paolo ed infine a pulirsi il viso portandosi lo sperma in bocca con le dita.Scende dalla macchina mi bacia sulla labbra Poi, guardandomi negli occhi, ingoia tutto.Dopo aver chiamato la padrona di casa stiamo andando a giocare nel retro del bar che ci piace tanto.La troia russa non sa cosa la aspetta; una sorpresa.Lei pensa che si stia andando da una altra coppia amica.Dopo il solito rituale al portone da ingresso entriamo nel parco giochi per troie.Appena entrati, del corridoio da ingresso si sentono gi i gemiti.La padrona di casa e seduta a gambe aperte su di un divano un tizio le sta leccando la figa e il buco del culo un altro le sta spingendo ritmicamente la testa a farsi pompare.Intorno a loro una decina di maschi si segano a quello spettacolo.Avvicinandoci vedo che la padrona di casa ha dello sperma secco sul viso e tra i capelli; in mano regge un bicchiere con dentro della sborra.Non ci hanno aspettati per iniziare a giocare.Il maschio che si sta facendo pompare viene e schizza tutta la sua sborra nel bicchiere.Appena ci vede Laura si stacca dal tipo che la sta leccando e, con il bicchiere in mano, ci viene incontro.Mi bacia con la bocca che sa di sborra e mi offre il bicchiere.Bevo un bel sorso e passo il bicchiere alla bionda per vedere la sua reazione.Intanto i maschi presenti continuano a segarsi e piano, piano si dispongono intorno a noi.La bionda guarda il suo lui con sguardo da troia, beve un bel sorso di sperma e fa per passare il bicchiere a Laura guardandomi negli occhi.Improvvisamente uno dei maschi mi prende per i capelli, mi invita ad inginocchiarmi davanti a lui e, mentre mi sta mettendo il cazzo in bocca, viene.Lo sperma mi va di traverso ed inizio a tossire come un ossesso.Mentre si placa la tosse la bionda si inginocchia vicino a me e, come se volesse offrirmi un sorso da acqua per aiutarmi a riprendermi, mi porge il bicchiere di sborra che troia Ea una sfida Prendo il bicchiere e guardando negli occhi la troia me lo svuoto in bocca povera cocca non sa che sono abituata a ben pi di un paio di sborrate per sera ingoio e comincio a prendere in bocca gli altri cazzi Siamo nel bar da una oretta scarsa continuano ad arrivare singoli il solito senso di nausea gi arrivato Paolo sta inculando la russa sul divanetto mentre questa pompa a ripetizione ha un buco del culo che sembra una autostrada il suo lui si sta godendo la scena segandosi io e Laura siamo in doppia lei uno in culo e uno in figa io uno in culo e uno in bocca Io e la russa siamo abbastanza provate Laura pi reattiva non ha bevuto come noi Arriva una altra sborrata ho perso il conto il senso di vomito a ricordarmi che sto esagerando ma che cazzo me ne frega incrocio lo sguardo della bionda nel momento in cui il cazzo che sta pompando le viene in bocca distrutta lascia uscire la sborra dalla bocca non riesce pi ad ingoiare abbiamo bevuto come vacche da quando siamo entrate Paolo se ne accorge le esce dal culo e glielo mette in bocca adora godersi quel tipo di scena lei non dice nulla pompa meccanicamente penso non sappia nemmeno che il cazzo di Paolo Poi succede Paolo schizza la bionda si mette una mano davanti alla bocca e corre verso il bagno Con la sborra in bocca la seguo e la vedo sboccare nel lavandino Con il senso di nausea al livello di guardia resisto sputo la sborra che ho in bocca sul palmo della mano e mi avvicino Cazzo distrutta il trucco intorno agli occhi completamente colato faccia e capelli sono pieni di sborra alza la testa si pulisce la bocca con un asciugamani di carta e mi vede riflessa nello specchio ancha io sono piena di sborra le metto il palmo della mano davanti alla bocca e le sussurro alla orecchio a€œmanda gi questa se sei capacea Il solo profumo della sborra la fa sboccare di nuovo vero ha ragione Paolo tremendamente eccitante vedere una bella troia vomitare sborra mi sento toccare il collo Laura ha la bocca piena la zoccola non fa fatica non ha bevuto un cazzo rispetto a noi stasera vuole limonarmi mi viene da vomitare Mister 20 ci sta guardando la troia russa sta ancora sboccando, ma lui ha il cazzo duro me la aveva detto al telefono che la sua troia sbocca spesso senza problemi pensavo fosse la solita esagerazione per convincerci ad incontrarli invece da come vomita e da quello che ho visto la bionda russa beve proprio senza ritegno Laura mi forza a baciarla apro la bocca lingue e sborra si fondono cazzo, quanta sono tentata di vomitarle in bocca ingoiamo tutte e due mentre ci baciamo mi viene da sboccare mi sgancio da lei non ce la faccio pi mister 20 mi guarda la sua troia ha smesso di sboccare mi prende per le spalle mi fa inginocchiare davanti al suo cazzo vuole venirmi in bocca proprio adesso oppongo resistenza mi mette il cazzo in bocca mi viene da sboccare mi tiene la testa premuta con una mano chiama la sua troia le dice di guardare come beve una vera troia La frase mi eccita ... voglio un cazzo in culo per rimanere eccitata mi divincolo da lui lo afferro per il cazzo e lo trascino verso il divano lo spingo a sedersi e mi inginocchio davanti lui gli riprendo il cazzo in bocca lui fa per cominciare a segarsi, ma gli spingo via la mano comando io sbocchino e sego io la bionda si inginocchiata vicino a me potremmo sbocchinarlo in due se volessimo ma lei ancora stravolta voglio un cazzo in culo mi giro a guardare chi ca dietro quattro o cinque tizi si stanno segando 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lui della troia al mio fianco sta invitando dei singoli al Vipa s a Lonato.Lei gli suggerisce i nomi, lui li chiama e glieli passa.E proprio una grandissima zoccola non lo fa solo per compiacere lui le piace proprio mentre parla al telefono si tocca poi la accento russo mi fa morire comincio a toccarmi ancha io mi eccita sentire come la promette ai singoli La sborrata una di quelle mega abbiamo pompato questo cazzo meraviglioso per venti minuti buoni tutte e due le nostre bocche sono state solo per lui 28 cm di carne nera i nostri bei culetti sono distrutti ci sono 7 maschi in camera con noi e sono venti minuti che ci stanno sbattendo senza sosta solo il tempo di darsi il cambio che serata meravigliosa La sborra mi riempie la bocca la bionda pretende il limone la bacio appassionatamente ca sborra per tutte e due Ce la passiamo di bocca in bocca sei o sette volte poi, forti dello spettacolino, iniziano a sborrare anche gli altri Ce li dividiamo da buone amiche la bionda tornata in formissima io ho qualche problema la mia libido ne berrebbe ancora dieci, cento, mille ma il mio stomaco al capolinea Succede mentre sto limonandomi con la troia la quarta o la quinta sborrata mi stacco e volo in bagno sbocco cazzo incredibile la quantit di sborra che sto vomitando alzo la testa Paolo e il lui della russa mi stanno guardando tutti e due con il cazzo duro in mano guardo la zoccola sta ancora pompando sul letto mi guarda i suoi occhi ridono mentre con la bocca continua su e gi dal cazzo lei uno spettacolo io sto da schifo mi sciacquo la faccia e la bocca Paolo tenta di mettermi il cazzo in bocca non riesco devo rifiatare un attimo guardare la troia pompare mi eccita mi concentro su di lei cazzo se pompa di gusto Mister 20 si avvicina mi prende per mano mi accompagna al letto la zoccola continua a pompare mi fa sedere arriva anche Paolo sento il tipo insultare la zoccola entrambi mi accarezzano poi me lo dicono vogliono sborrarmi in bocca ora vogliono vedermi vomitare ancora non vorrei dentro di me questa perversione mi confonde sto male non voglio vomitare ancora ma sarei troppo troia a farlo mi inginocchio i due bastardi iniziano a segarsi di fronte alla mia faccia io mi infilo due dita in figa mi stanno guardando la ragazzina che ha appena vomitato sborra pronta ad ingoiare ancora forse sono malata fana culo posso farmi tutti cazzi che voglio forse a trenta anni smetter , ma adesso il primo a venire Mister 20 ormai scarico bevo tutta la misera schizzata poi viene Paolo scarico anche lui altra misera sborrata niente vomito troppo poca zoccola sta ancora pompando mi sostituisco a lei il cambio di bocca sortisce la effetto desiderato il bull si svuota tra gli spasmi cazzo questa si che una sborrata la mando gi tutta cazzo devo sboccare vomito sul letto solo sborra Dio che troia che sono se i miei sapessero che razza di troia sono Siamo tornati in piazza Arnaldo.Il mio ragazzo sar in giro da qualche parte.Io sono in macchina con due maiali quarantenni che hanno goduto a vedere due belle troie bere e vomitare sborra tutta sera e sto limonandomi come bacio della buona notte una bionda russa strafiga con la bocca al gusto di sperma Mmmh chiss perch, ma mi piace
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13
14 anni fa
AdamDTS,
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la padrona
La padrona
Ti voglio confessare la mia sottomissione con la mia padrona, splendida padrona bisex mora alta perversa e sadica che dura ormai da quasi tre mesi.Oltre ai nostri incontri in cui lei dispone di me come meglio crede, mi ha imposto una rigida disciplina che devo seguire scrupolosamente.La prima costrizione è quella di una rigorosa depilazione totale in ogni parte del corpo intimità comprese.La seconda è indossare esclusivamente biancheria femminile che lei ha scelto per me e che fanno dalla più classica mutandina bianca al perizoma in pizzo oltre che ad una serie reggiseni e canottiere e magliette tutte rigorosamente da donna.La terza è di seguire i compiti per casa che mi vengono di volta in volta assegnati; dilatazioni anali, umiliazioni, piccole torture da fare sul mio corpo.Mercoledi scorso sono andato da lei come ordinato e l’appuntamento ero per le ore diciannove e come concordato ho aspettato davanti alla sua abitazione, in attesa del suo squillo per poter accedere.Ho atteso per oltre venti minuti, ma finalmente mi ha chiamato e mi ha fatto entrare da lei : la padrona stranamente mi accoglie con indosso un camice bianco ma trasparente e posso vedere che sotto indossa solo un paio di mutandine ed un reggiseno.Mi intima di spogliarmi e resto cosi solo con indosso un paio di perizoma azzurro ed il relativo reggiseno.Lei mi gira intorno mi fa divaricare gambe e braccia e constata che sono completamente depilato.Mi chiede se ho eseguito i compiti che mi ha prescritto ed io ovviamente gli rispondo di si e mi dice che glielo dimostri. Mi sposto per prendere la borsa quando una violenta frustata mi colpisce il culo e mi fa gridare dal dolore.Mi sono mosso dalla posizione di ispezione senza un suo permesso e per ciò vengo punito. Mi rimetto nella posizione iniziale e ricevo altri due colpi sempre sul culo un po’ meno forti dei precedenti.Dolorante vengo autorizzato a lasciare la posizione per prendere il cellulare: gli faccio vedere il filmato dove mi dilato l’ano con una serie di finti peni sempre più grandi.Mi ordina di togliermi anche gli ultimi indumenti mi fa mettere in ginocchio davanti a lei e comincia col farmi leccare i suoi piedi. Si apre il grembiule si scosta le mutandine e mi fa ammirare la sua passera, oggi è leggermente pelosa, e me la fa annusare. Il suo odore è forte, so che lo ha fatto apposta e mi intima di leccargliela.Mi chiede se mi è piaciuto, io rispondo di si e la padrona si avvicina, mi fa alzare e mi riprende il mano il cazzo. Resto sempre più stupito da questo comportamento, il
mio cazzo diventa duro e mi porta in un\'altra stanza dove c’è un televisore: la padrona si spoglia completamente mi guarda e fa partire un film porno sul video che mi ordina di guardare. L’ordine è perentorio: mi devo toccare mentre guardo il film e lo faccio con lei che mi guarda e mi porge un vassoi sul quale devo lasciare la mia sborra. Sono eccitatissimo e riesco a venire per ben tre volte ed alla fine della terza la padrona mi tocca i coglioni svuotati e mi fanno un po’ male ed il cazzo che mi brucia ed estremamente floscio ed io mi sento sfinito.Penso che il gioco sia stato quello ma mi illudo e la padrona mi mette un guinzaglio al collo e con dei strattoni decisi mi porta in bagno. Mi ordina di mettermi a quattro zampe e di tenere le gambe divaricate e mi mette una benda sugli occhi. Penso che da li a poco verrò sicuramente sodomizzato per il suo piacere è un po’ per il mio, e sento che stà già ungendo il mio ano con un liquido che scoprirò essere la mia sborra. Le sue dita entrano nel mio culo e lo preparano per bene e penso che la padrona non sia cosi’ male come sembra. Poco dopo però sento un piccolo fallo entrarmi dentro: è stranamente lungo e sottile e va in profondità. Dopo poco sento che si gonfia e dentro passare un liquido caldo che mi entra nell’intestino e mi provoca una sensazione di malessere e ciò che era un sottile piacere diventa un fastidio che mi provoca dei fortissimi crampi. Cerco di resistere ma è impossibile e la mia padrona mi impone di sbendarmi estrae rapidamente tutto l’arnese ed io faccio solo in tempo a sedermi sulla tazza del bagno per evacquare. La padrona mi applaude tenendo in mano fiera l’arnese che mi costringerà a riprovarlo da li a pochi minuto.Completamente esausto e senza forze penso che il gioco sia finito ma non è assolutamente cosi: la padrona mi impone di andare in una camera e di indossare oltre alla biancheria intima un completo da cameriere formato da gonna e camicetta. La padrona più tardi passera al trucco e alla parrucca rossa e guardandomi allo specchio sembro proprio una donna.La padrona mi fa scendere ed aspettare alla porta lei nel frattempo si è cambiata indossando il classico vestito in lattex con degli enormi spacchi laterali.Mi ordina di riordinare tutto il salotto ed io lo faccio, fino a quando suonano alla porta. Mi ordina di andare ad aprire ed incontro una bellissima donna, alta come la padrona (entrambe sul metro e ottanta) bionda e carnagione bianchissima, che entra in casa.Francamente sono sfinito: ho male ovunque ho una leggera nausea e le scarpe col tacco con cui cammino mi stanno massacrando i piedi.La padrona si accomoda con la sua amica sul divano e mentre io le verso da bere, cominciano a baciarsi e toccarsi. So che è una umiliazione già subita, io sarò costretto a vedere quello spettacolo senza potervi partecipare, ma scopro che ancora una volta il mio intuito ha fallito.La padrona abbassa la gonna e le mutandine della sua amica e scopre un magnifico cazzo duro ed enorme. Grande è la mia sorpresa ed ancora di più quando mi ordina di succhiarlo. Lo faccio e comincio a gustare quel cazzo meraviglioso nella mia gola.Sento le parolacce della padrona che mi denuda a mia volta, e mi intima di sedere sopra il cazzo del nostro ospite facendomi inculare.Il mio culo è già irritato ma il dolore che provò è inferiore al piacere che provo nel prendere quel cazzone in culo. Vengo quasi strappato da li e costretto ad inginocchiarmi e da quella posizione ad assistere alla mia padrona che scopa con l’ospite.La padrona finalmente viene ed è soddisfatta e mi lascia finalmente libero. Io resto con loro vestito da donna e ridiamo insieme, poi quando l’ospite se ne va, mi cambio velocemente e saluto la mia padrona che mi consegna i compiti per casa e ci diamo appuntamento per la prossima volta.
20171
0
14 anni fa
pandera, 60
Ultima visita: 3 settimane fa -
caricata su una macchina coi vestiti della zia
Voglio condividere con voi la mia prima esperienza da trav/trans.
A 20anni mi travestì da donna per un carnevale e poi andai a ballare con amici, senza sapere che molti dei presenti in disco mi avrebbero scambiata per donna e palpata, almeno finche non li cacciavo dicendo che ero maschio.
Una parentesi chiusa? niente affatto, quella sera mi mise molti dubbi, mi era piaciuto sentire il c,,,, di alcuni che gli si ingrossava mentre mi palpavano e ho pensato a quella sensazione a lungo, ma non avevo mai il coraggio di andare oltre il desiderio.
Quando comp' 21 anni trovai il coraggio; un giorno che i miei zii non erano in casa mi iniziai a vestire con le calze a rete, i tacchi e i vestitini di mia zia, pensai che mi sarei fermato a vedermeli addosso, invece un momento di eccitazione mi spinse in macchina, e con questa col cuore a mille andai lontano da casa e mi fermai in una zona poco frequentata.
Rimasi parecchio dentro la macchina, poi decisi di uscire e iniziai a camminare ai margini della strada finche non notai una macchina che fece piu di un giro per osservarmi; ero mlt nervosa, finche la macchina non si fermo vicino a me e l uomo mi disse di salire.
Mi porto in una zona deserta e inizio a palparmi, io mi feci toccare ma poi tirò fuori la sua mazza, non avevo mai avuto un c... di un altro cosi vicino, e dubitai ma lui mi disse di toccarlo e ubbidi, poi mi disse di aprire la bocca, e io ubbidi e me lo infilo fino in gola; una volta diventato enorme lo tolse dalla bocca e mentre io cercavo di dirgli che era la mia prima volta e non me la sentivo nel sedere, lui apri lo sportello e fece scendere a tt e due, mi prese per mano, mi porto vicino a un cespuglio, e poi spari dietro di me.
Avevo paura, e lo sentivo che mi alzava la gonna, sfilo le mutandine, mise la sua mano davanti alla mia bocca e poi inizio a penetrarmi; mi inculo per 20minuti sborrandomi dentro piu volte.
POi mi riporto alla macchina. tornai a casa rotta ma felice, e dovetti nascondere per sempre ql vestitino, perke nella foga me l aveva rotto.
18575
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12 anni fa
elibsx79, 42
Ultima visita: 12 anni fa -
La spiaggia
....Ciò che sto per raccontare, è accaduto solo qualche giorno fa; Sempre stata molto "liberale" nelle mie precedenti storie, in questa attuale invece, forse perché presa molto più seriamente, sono sempre stata molto fedele tenendomi solo il rapporto segreto con Francesca, la mia amica di sempre e qualcosa di più da solo qualche anno, come unico svago extra; ma quello che è accaduto qualche giorno fa mi ha dato da pensare e tuttora non so come interpretarlo, se dargli importanza oppure considerarlo un momento di debolezza da tenere nascosto.Comunque sia ve lo racconto, al limite sarete voi, lettori e lettrici a darmi qualche consiglio.Mi trovo in Spagna ormai da un mese, a Maiorca per l'esattezza; il mio fidanzato si è trasferito per lavoro, ed io ne ho approfittato per farmi delle belle vacanze prima di un inizio stagione durissimo che ci terrà lontani per un pochino; ovviamente dedico qualche ora al lavoro che posso comunque svolgere anche da qui, ma principalmente sole e mare. Come molti di voi sapranno la Spagna e le Baleari in particolare, hanno delle abitudini molto più libertine di noi in fatto di costume si e costume no; però anche io, che comunque appena posso lo tolgo, ci ho messo un po' di tempo ad abituarmi a questo nudismo spesso presente in spiaggia, senza però mai praticarlo; il classico topless sempre, e qualche volta ho azzardato qualche costumino un po' ridotto, senza però mai eccedere. Ai primi di agosto è arrivata anche Francesca con il suo fidanzato a farci compagnia e passare qualche giorno di vacanza. Con lei, già da anni, si è instaurato un rapporto saffico molto intimo e segreto anche se in presenza dei rispettivi fidanzati siamo semplici amiche d'infanzia, ed in questi giorni non abbiamo avuto occasione di rimanere sole in casa; qualche giorno fa però, Marco, il mio fidanzato, é dovuto tornare inaspettatamente a Milano per lavoro dove si fermerà fino a fine mese; Francesca con la scusa di rimanere a farmi compagnia si è fermata ancora una settimana lasciando che Daniel, il suo compagno, tornasse a Milano da solo; una cosa normalissima già accaduta un sacco di altre volte.Amiche di giorno ma amanti di notte,quello che ci unisce non è altro che un desiderio di qualcosa di diverso, di più dolce e delicato, ma nessun sentimento che vada oltre alla profonda amicizia che ci lega fin da piccine; questo ci permette di vivere le nostre vite normalmente incontrandoci quando lo desideriamo.Ormai sole da qualche giorno eravamo libere di andare dove volevamo, senza orari; spinte dalla curiosità eravamo andate in una spiaggia con nudismo consentito per provare a metterci al sole senza costume in mezzo ad altra gente; anche se nessuno ci avrebbe fatto caso non avevamo avuto il coraggio di togliere lo slip; l'idea mi eccitava parecchio e la mattina successiva decidemmo di riprovarci: bastava che una delle due prendesse il coraggio di farlo e molto probabilmente l'altra l'avrebbe seguita, così io decisi di forzare un pochino la cosa e di costringermi a prendere il sole nuda sotto gli sguardi degli altri. Al momento di vestirmi indossai un vestito di cotone elasticizzato a righe beige e marrone che partiva da sopra il seno e scendeva aderente fino a metà coscia e un paio di converse alte crema. Non presi il costume lasciandolo sul letto e, presa la borsa da spiaggia, senza dire nulla alla mia amica, ci dirigemmo alla spiaggia che distava un'oretta da casa.Durante il tragitto continuavo a pensare al fatto che una volta in spiaggia non avrei avuto alternative e la cosa mi eccitava parecchio. Solo mentre camminavamo sul bagnasciuga per raggiungere l'area libera dissi " sai che non ho il costume? L'ho lasciato sul letto". Francesca sorrise e mi disse " allora oggi sei obbligata!!"Trovammo un posto adatto, i più vicini erano ad una ventina di metri, stesi l'enorme pareo, mi tolsi le scarpe e dando le spalle ai "vicini" mi tolsi il vestito restando completamente nuda. Emozionata ed eccitata subito mi sdraiai a pancia in giù, come per nascondermi. Francesca in topless si sdraiò accanto a me. Mi sentivo gli occhi di tutti addosso anche se in realtà solo qualche passante si girava a guardarmi. Il tempo passava, il gioco mi piaceva, e piano piano le gambe prima serrate ora si stavano allargando come per mostrare il mio frutto a tutti i passanti. Ero ormai rilassata, mi girai a pancia in su; il sole picchiava, ne sentivo il calore si tutto il corpo, mi eccitava il mostrarmi, solo che Francesca non cedeva; gli presi un laccetto del costume e tirandolo glielo slegai; lei non fece nulla se non guardarmi con occhi interrogativi ma finendo per sorridere. Passai la mano sul suo ventre e preso l'altro laccetto feci lo stesso; la guardai, lei mi guardò, presi i costume con la mano e dicendole " fidati si sta benissimo" lo tirai mentre lei alzava leggermente il bacino, e glielo tolsi. Sguardi silenziosi durarono qualche istante per poi perdersi nel cielo; inconsciamente ci prendemmo per mano, come a cercare una certezza, una maggiore sicurezza. Il tempo passava, e ormai anche alzarsi e camminare nude quei metri che ci separavano dal mare in vista di tutti era una cosa fattibile. Nuotare nuda è una cosa che io amo e faccio spesso, farlo li però, in una spiaggia piena di gente, mi eccitava maggiormente. In più potevo ammirare Francesca in tutto il suo splendore, immersa nella natura; bionda, il seno tondo un pochino più grosso del mio ma comunque sodo, le gambe lunghe e dritte che si univano in quel frutto del piacere adornato da una sola e sottilissima striscia di peluria quasi impercettibile per dimensioni e colore chiaro. Camminavamo vicine nell'acqua puntando il mare aperto in cerca di una profondità maggiore; i nostri corpi si toccarono, si sfiorarono, si stuzzicarono; scappò un bacio, poi delle carezze; qualche istante ed eccoci, immerse nell'acqua cristallina fin quasi al collo, avvinghiate passionalmente. Ci baciavamo, ci carezzavamo, i corpi a contatto, i seni si massaggiavano, i miei contro i suoi, la morbidezza femminile tutto ci dava quei piaceri che un corpo maschile non può regalarti. Con la mano percepivo il viscido degli umori femminili vincere il freddo secco dell'acqua salata ad ogni carezza sulla sua liscia e morbida vulva, come sentivo scivolare la sua mano sulla mia; il contrasto del caldo degli umori che anche io emanavo ed il freddo dell'acqua che seguiva ogni sua carezza, mi produceva dei brividi di piacere immenso. Fu qualche breve minuto di piacere enorme ma poi con la frase " siamo in pubblico, non possiamo" Francesca si staccò per tornare a prendere il sole.Avrei voluto molto di più ma in effetti li, sotto gli occhi di tutti non si poteva, così tornammo verso la nostra postazione; camminando, man mano che l'acqua si abbassava sentivo la voglia persistere in me, ma ormai con il sesso all'aria non potevo nemmeno carezzarmi un poco per placarla; cercando con lo sguardo i nostri teli sulla spiaggia notammo che due uomini stavano prendendo posto non molto distanti da noi. Ci prese subito un senso di imbarazzo , ma non potevamo farci nulla e soprattutto non potevamo nemmeno stare in acqua tutto il giorno, così con disinvoltura tornammo al nostro posto proprio passando accanto a loro. Erano due ragazzi dal fisico statuario, tonici, depilati, biondi e abbronzati, ma che per fortuna ancora intenti ad organizzarsi, non ci degnarono nemmeno di uno sguardo parlando tra loro in tedesco; per movenze e aspetto troppo curato, molto probabilmente erano gay e la cosa ci rassicurò parecchio.Il tempo continuava a passare ero ormai tranquilla e rassicurata, ma quel celato desiderio non se ne andava; eravamo sdraiate tenendoci per mano, quando mi alzai e le dissi di venire con me; non ce la facevo più, avevo voglia di lei, delle sue carezze, del suo corpo, e averla accanto a me nuda in pubblico non faceva altro che accrescere questo desiderio; la presi per mano e nude prendemmo un sentiero che portava dietro le dune e la vegetazione che stava dietro la spiaggia. Il luogo era appartato e riparato da sguardi indiscreti, ci baciammo e subito ci stringemmo una all'altra; la sabbia calda sotto i piedi, il sole sulla nostra pelle nuda ed il morbido contatto dei nostri corpi palpati e carezzati dalle nostre mani era tutto un 'insieme di sensazioni meravigliose. Non ci volle molto per trovarci sdraiate direttamente sulla sabbia tra quei cespugli; in un attimo mi trovai con la testa tra le sue gambe aperte; leccavo e baciavo quel caldo frutto umido e viscido, godendone sapore e morbidezza per poi ritrovarmi infine in un meraviglioso 69; io stavo sopra e continuavo a leccarla mentre lei mi leccava e baciava; il sapore di Francesca, la sabbia calda, i corpi a contatto e le sue attenzioni al mio sesso mi portarono in una nuova e meravigliosa realtà. I nostri bacini cominciarono ad accompagnare muovendosi le attenzioni dell'altra; era un momento magico, quando d'un tratto sentii una mano appoggiarsi sulla mia schiena; di colpo mi fermai, mi voltai e alla vista dei due tedeschi che avevano preso posizione vicino a noi in spiaggia, nudi, scattai allontanandomi di qualche metro spaventata; "no non spaventatevi, pensavamo voleste compagnia" disse in inglese uno di loro, aggiungendo poi "abbiamo evidentemente interpretato male i vostri sguardi, scusate" e fecero per allontanarsi. "no non andate" li fermai; non so che mi prese, stavo facendo una pazzia, ma erano due corpi perfetti, modellati meravigliosamente e completamente depilati. Sedute una accanto all'altra col respiro affannato, Francesca mi guardò con guardo spaventato e interrogativo; "goditi il momento, nessuno lo saprà" le dissi. I due si avvicinarono, uno di fronte ad ognuna, con i membri eretti esattamente di fronte alle nostre facce; lo presi in bocca, era salato dal mare, cominciai a succhiarlo e leccarlo mentre guardavo Francesca che invece lo accarezzava timidamente. Continuai nella mia opera e quando mi rigirai verso di lei finalmente lo stava succhiando con un vigore incredibile e con una mano si carezzava la vulva; era entrata nella parte.Il mio partner mi fece alzare, mi girò e mi fece piegare a novanta appoggiandomi con le mani ad un tronco, portò il suo pene in contatto con la mia vagina e cominciò a spingere penetrando nel mio corpo; il suo pene scivolò meravigliosamente nel mio corpo fino a sbattere sui miei glutei con il ventre; Francesca intanto continuava la sua fellatio.Qualche minuto e lo feci sdraiare sdraiare in terra per salirci a cavalcioni infilandomi di nuovo su quel pene e cavalcarlo; il clitoride strusciava su quel ventre liscio mentre il pene scivolava dentro e fuori. Le sue mani mi palpavano i glutei e sentii un dito forzare il mio ano; subito portai con una mano della saliva su di esso, facilitandone l'ingresso; presto le dita divennero 2 che unite a quello che succedeva davanti mi regalavano brividi e scariche di piacere. Vidi Francesca rifiutarsi di continuare e lo sconosciuto dopo aver ricevuto il secondo rifiuto si avvicinò a noi; guardandolo, bagnai due dita di saliva e le portai al mio ano, allontanai le dita che già mi penetravano per sostituirle con le mie bagnandolo per bene; lo sconosciuto si avvicinò si mise in posizione e non appena tolsi le dita sentii il suo pene appoggiarsi per poi lentamente sprofondare nel mio retto; un gemito inconsapevolmente si disperse nell'aria, di nuovo avevo due uomini che mi penetravano; il ritmo presto divenne perfetto, Francesca in piedi mi guardava stupita mentre si toccava tra le gambe. Presto dei brividi intensissimi anticiparono una tensione di tutti i muscoli ed un orgasmo fortissimo m'invase.Di colpo spalancai gli occhi, ero distesa nel letto, la mia mano destra era sul mio intimo fradicio, il respiro affannato, ed il cuore sembrava uscire dal petto; Francesca, nuda, ancora dormiva accanto a me. È stato il sogno più intenso che abbia mai fatto, esprimendo forse il desiderio più nascosto.....Quando ci alzammo e preparammo, io indossai il vestito a righe e lasciai il costume a casa.La sensazione di imbarazzo e tensione ad essere nuda in mezzo a sconosciuti fu fortissima, come nel sogno, solo che Francesca non mi seguì e tenne lo slip.
18107
1
11 anni fa
elisa85ely,
26
Ultima visita: 4 anni fa
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