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Varie Feticcio Cuckold Trio Scambisti

Sesso in tre in una lunga serata di giugno

Dopo quella prima volta con Tommaso, e successivi altri incontri sempre con lui, per un lungo periodo non accadde nulla con altri singoli.
Gli impegni con il lavoro e il trasferimento nella nuova casa avevano completamente assorbito, sia fisicamente sia mentalmente, me come anche Camilla.
La casa che avevamo affittato era molto carina ed aveva un bel giardino riservato. Eravamo in bella solitudine, nessun vicino di casa se non alcune altre abitazioni ma distanti da noi.
Fu Camilla a gestire l’arredamento della casa e anche quello del giardino.
Infatti, fu lei ad avere l'idea di mettere un letto per esterno da giardino proprio nella parte più riservata dello stesso.
Aveva creato un’area di relax molto bella e accattivante.
Non avevo immaginato a cosa altro potesse servire oltre che a prendere sole in totale libertà e comodità.
Vivevamo una vita intensa, il lavoro, gli impegni, gli amici lasciavano poco tempo a tutto il resto.
Spesso ricordavamo i momenti belli passati con Tommaso e la nostra fantasia viaggiava in alto.
Ogni qual volta che lei ricordava con nostalgia le serate in tre, le dicevo: "Per quel che mi riguarda, mi piace guardarti scopare con un altro uomo. Mi eccita vederlo farti godere ma anche come tu riesci a farlo arrivare al settimo cielo e farlo venire dentro di te, anche a me piace il sesso in tre".
Lei confermava di essere ben disposta, l’idea le piaceva molto, ma era consapevole della difficoltà di trovare un partner affidabile e riservato, doveva essere quello giusto non uno tanto per farlo.
Anche io ero consapevole che non era facile trovare un amico da inserire nel nostro ménage.
Non insistevo più del dovuto ogni qualvolta lei aveva dei dubbi sui possibili partner che incontravamo.
Camilla affermava che amava quando due uomini si dedicavano a lei, e che l’idea di farlo di nuovo era molto vivo in lei.
Una sera, in particolare si lasciò andare ad alcune affermazioni che mi hanno colpito, disse: "Voglio essere scopata in tutti i modi possibili, senza limiti. Voglio godere di tutta la sborra che riesco a tirare fuori dai miei compagni di letto". Poi, con mia sorpresa, aggiunse: "La prossima volta voglio farlo al tramonto. Quel momento magico appena prima del tramonto. Voglio che mi guardi mentre mi scopano sul grande letto fuori, in giardino".
Continuando, divenne propositiva dicendo: "Sai che giorno è dopodomani? Il solstizio d’estate!" Fece una pausa, poi aggiunse: "Che ne dici, potremmo invitare Enrico per una piccola festa, una serata insieme, per guardare il tramonto nel giorno più lungo dell'anno?"
Enrico è un nostro amico conosciuto casualmente in una festa di compleanno. Un simpatico ragazzone di 35 anni dalla carnagione bruna e dal fisico molto ben strutturato.
Dopo aver fatto conoscenza ed aver passato quasi tutta la serata a parlare tra di noi, ci siamo rivisti in molte altre occasioni, anche in gite giornaliere fuori città.
Lei lo aveva invitato diverse volte a casa nostra per cene o pranzi domenicali.
Enrico aveva sin dal primo incontro flirtato con Camilla, quasi sempre con discrezione.
A volte, per via delle libagioni eccessive di alcol, senza inibizioni o tabù, andava sul pesante.
Oltre alle parole, spesso, vi erano stati allusioni provocanti e momenti con contatti fisici molto spinti tra Camilla ed Enrico.
A lei piaceva molto Enrico, non le davano nessun fastidio le proposte, spesso spinte, che lui lanciava, anzi.
Le sue risposte erano anch’esse sempre molto esplicite e provocanti.
Sembrava ben disposta ad accettare le sue avance e ben predisposta a farci sesso.
Quando, tra di noi, parlavamo di lui, lei affermava: “Mi piace Enrico, è molto sexy, credo che le piaccia anche io, oltre ad apprezzamenti verbali nei miei confronti, a volte, la sua mano scivola in modo indiscreto su di me, io non do seguito alla cosa ma nemmeno lo fermo. Credo, inoltre, sia ben fornito lì sotto, le poche volte che abbiamo ballato ho sentito un pacco niente male.”
L’idea di Camilla di invitarlo a casa per la sera del solstizio mi andava bene, in fondo era un amico che conoscevamo abbastanza e con cui avevamo trascorso diverso tempo insieme.
Alla sua idea risposi senza perplessità: "Possiamo organizzare, mi va … Tramonto? Non è quello che guarderò se la serata diverrà più intrigante, te lo prometto."
Camilla, prendendo l’iniziativa, telefonò a Enrico e lo invitò, gli disse: “Carissimo che ne dici se dopodomani sera la passiamo insieme? Se vieni preparo la cena e il dopo cena in giardino a guardare il tramonto … cosa ne pensi?”
Lui accettò immediatamente. Aggiunse al suo sì, inoltre, non smentendo sé stesso, una frase allusiva sul sesso, lo faceva spesso a mo’ di scherzo: “Va bene la cena ma a me interessa soprattutto il dopo, questa volta non mi scappi, mi piacerebbe poter avere un approccio con te di altro tipo, un po’ più sensuale, cosa ne pensi?”
Lei rispose: “Si vedrà, se ci sai fare ci potrebbe essere una bella sorpresa per te.”
L'immagine di Camilla che veniva toccata dal nostro ospite balenò nella mia mente sentendo la telefonata.
I due giorni prima della cena passarono velocemente.
Camilla, quel pomeriggio, si preparò per la cena oltre che con un make-up particolarmente accattivante, anche con un peculiare taglio dei peli pubici. Si era depilata completamente le labbra della figa, lasciando dei peli solo nella parte sovrastante. Aveva visto delle foto online che l’avevano colpita e si era ripromessa di rifarsi quel taglio alla prima occasione.
Completò la sua opera indossando un vestitino molto sexy.
Un tubino molto stretto e trasparente che non lasciava nulla all’immaginazione.
Non indossò il reggiseno ma solo un piccolissimo perizoma in pizzo che copriva a malapena i peli del pube.
Enrico arrivò molto presto nel pomeriggio, come avevamo concordato. Ci sedemmo nella veranda per parlare e bere qualcosa.
La serata iniziava nel migliore dei modi.
Poi, poco prima del tramonto cenammo in veranda.
Camilla aveva preparato una cena con delle pietanze non molto complicate ma sicuramente d’effetto. Un risotto allo scoglio e poi un piatto di crudità di pesce, tra cui anche ostriche ed altri frutti di mare, tutto accompagnato da un buon vino bianco freddo.
Per dessert un sorbetto al limone e vodka chiuse la cena.
Dopo qualche chiacchera ci siamo trasferiti, su suggerimento di Camilla, nel lettone in giardino.
Eravamo tutti rilassati, ridevamo e ci godevamo il momento di relax.
Col senno di poi, ricordo gli sguardi scambiati tra Camilla ed Enrico, soprattutto quanto lei fosse euforica e spensierata.
Ci stavamo godendo un bicchiere di grappa Amarone fredda e, per tutto il tempo, gli occhi di Enrico continuavano a incrociare quelli di Camilla.
Lei era distesa sul lettone con la schiena appoggiata su dei grossi cuscini, il leggero vestitino che indossava copriva a malapena il perizoma lasciando completamente scoperte le gambe.
Enrico le stava accanto ed io ero seduto sul bordo del letto osservando loro due.
In seguito, Camilla mi disse di aver sentito lo sguardo di Enrico sul suo corpo: "Era come se sapesse quanto fossi bagnata sotto il vestito. Come se stesse immaginando tutti i modi in cui mi avrebbe fatto godere".
Dopo diversi minuti che eravamo lì distesi ad assaporare la grappa, Enrico chiese a Camilla se fosse possibile avere dell’acqua. Lei, annuendo con un cenno della testa, si alzò per andare a prenderla dentro casa.
Enrico l'aveva seguita con gli occhi per tutto il tragitto fino dentro casa, una volta che lei era lontana da noi mi disse: “Luca, lo sai che mi piace da morire Camilla, sia come amica sia come donna. Sono molto legato anche a te, sto benissimo quando siamo insieme. Però, c’è un però che mi assilla e ne vorrei parlare prima con te. Senza mancarti di rispetto e perdere la tua amicizia, a cui tengo molto, devo dirti che sono completamente preso da lei e vorrei farci sesso, sempre se tu mi dai il tuo consenso, altrimenti resta tutto come è ora.”
Io, dopo un attimo di riflessione, risposi: “Non devi chiedere a me se puoi o meno scopartela, lei è libera di scegliere con chi fare sesso ovviamente sempre con me presente e partecipe, è stata sempre una sua prerogativa la libertà sessuale, io non le pongo limiti. Quindi chiediglielo esplicitamente, parlane con lei. So che lei è ben disposta nei tuoi confronti e non credere che lo sia con tutti i maschi che le girano intorno.”
Enrico fu rincuorato dalla mia risposta e, dopo un sospiro di sollievo, si alzò e raggiunse Camilla dentro casa mentre io rimasi seduto fuori a godermi la visione della notte che lentamente scendeva, assaporando gli ultimi sorsi della mia grappa.
Raggiunse Camilla in cucina dove stava riempiendo una brocca di acqua fresca con del ghiaccio, entrò e si fermò a pochi centimetri di distanza da lei.
Un improvviso brivido di eccitazione percorse la schiena di Camilla quando si trovarono uno di fronte all’altro.
L'elettricità tra loro era densa e lei poteva sentire i suoi capezzoli prendere vita, eretti sotto il sottile cotone del suo vestito. Sapeva che anche lui poteva vederli.
Lui allungò la mano e la toccò, afferrandole, una ciocca di capelli. Poi, lasciandola scorrere tra le mani, le accarezzò il volto facendola sussultare.
La sua mano scivolò più in basso, sfiorandole leggermente dal seno alla curva del sedere.
Gemette mentre lui le stuzzicava lentamente la punta delle dita lungo l'interno delle cosce, lasciandole librarsi sul punto inzuppato del suo tanga, quasi toccandole la figa.
Le loro bocche si sfiorarono e lei sentì il cazzo di Enrico premerle contro attraverso i pantaloni.
Enrico con un filo di voce le disse: “Ho parlato con Luca, volevo avere il suo assenzo prima di provare a coinvolgerti in qualcosa di più di una semplice chiacchierata. Luca mi ha risposto che dovevo parlare con te, che solo tu puoi decidere se andare oltre. Ormai sei nella mia mente, vorrei fare sesso con te in tutti i modi che tu vorrai, ovviamente senza escludere Luca. Cosa ne pensi? Ti piacerebbe farlo?”
Camilla, dopo qualche secondo rispose: “E’ da un po’ che ci penso, anche io ne ho parlato con Luca. Certo che mi andrebbe, l’idea di essere posseduta da te e Luca insieme mi eccita da morire. È molto tempo ormai che non faccio sesso con due uomini insieme, il sesso in tre mi attira immensamente. Pertanto, certo che mi piacerebbe stare con te e Luca. Questa serata è stata organizzata anche affinché questa possibilità potesse diventare una realtà.”
Lui, per tutta risposta, le spostò di lato il perizoma e le toccò le morbide labbra della sua figa e di seguito il clitoride.
Il corpo di Camilla fu percorso da un brivido di piacere, un gridolino di approvazione e di desiderio gli uscì dalle labbra.
La figa di Camilla aveva inondato di umori la mano, inzuppandogli le dita.
Era rimasta senza fiato per qualche istante, poi baciò Enrico avidamente, la sua mano scivolò sul suo cazzo duro massaggiandolo attraverso i pantaloni.
Quindi si sistemò il perizoma e il vestito, prese la brocca d'acqua, e con Enrico mi raggiunse fuori in giardino.
Sedutasi sul lettone in giardino, Camilla mi disse: “Enrico mi ha detto tutto. Io sono d’accordo come già sai. Se non aveste nulla in contrario mi piacerebbe fare sesso qui in giardino, è una location che mi piace molto.”
Si vedeva negli occhi di Enrico una luce particolare mentre annuiva con un cenno della testa, ed io annuì allo stesso modo dicendo: “Come desideri tu mia padrona … noi siamo qui per compiacerti e soddisfare tutte le tue fantasie.”
Sorrisero tutti e due.
Senza dire una parola, con l’aiuto di Enrico, sfilammo il vestito che indossava Camilla.
Seduto accanto al suo corpo quasi nudo, i seni turgidi, i capezzoli eretti, la baciai sulle labbra, ancora con il gusto della grappa che avevamo bevuto prima.
Feci scivolare lentamente la punta delle dita sulle curve dei suoi seni e dei suoi fianchi mentre lei gemeva dolcemente.
Sapevo quanto fosse eccitata, potevo quasi assaporare il suo desiderio di sesso.
La guardai contorcersi soddisfatta sotto il mio tocco.
La baciai dolcemente e poi le feci scorrere le mani lungo l'interno delle cosce verso la sua figa umida, e le dissi: "Camilla ... ti ha fatto bagnare così tanto solo l’idea di stare con Enrico?"
"E si … sono molto eccitata!!! La situazione è invitante!!!" ammise con un sussurro.
Lasciai che la punta delle mie dita sfiorasse appena il suo clitoride, e lei ansimò e tremò visibilmente.
Mi afferrò la mano e la fece passare tra le gambe, appoggiandola contro il suo monte di venere inzuppato e spingendo le mie dita nella sua fessura fradicia di umori.
Enrico che fino a quel momento era rimasto inattivo, in ammirazione dell'intesa che c’era tra me e Camilla, si avvicinò posizionandosi dietro di lei.
Si abbassò lentamente la cerniera dei pantaloni e li sfilò. Quindi, fece scivolare via anche gli slip. Questo movimento di Enrico ha ipnotizzato Camilla soprattutto quando tirò fuori il suo grosso pacco.
Rimanemmo entrambi sorpresi e impressionati dalle sue dimensioni.
Il suo cazzo oltre ad essere molto lungo era notevolmente grosso. La cappella, dalla forma perfetta, sovrastava una stanga veramente bella e impressionante.
Una ondata di piacere comparve sul viso di Camilla mentre lui faceva scivolare lentamente, dopo averla fatta mettere di fianco ed averle alzato la gamba destra, la sua verga pulsante nelle labbra della sua figa.
A quel tocco lei gemette dolcemente e disse: “Wow, che bell’arnese. Se è già così impegnativo esternamente figuriamoci quando lo metterai dentro, non vedo l’ora di potermelo gustare tutto. Mi fai quasi paura per le dimensioni ma è stupendo, voglio sentirlo tutto dentro di me.”
Il mio cazzo pulsava mentre lo guardavo far entrare quella verga enorme nella sua figa viscida.
Enrico si muoveva lentamente dentro e fuori di lei, assaporando ogni spinta.
Lei si è girata verso di me, mi guardava con un volto pieno di goduria, i nostri sguardi si incontrarono e si incrociarono.
Venivo catturato dalla bellezza del suo volto mentre il cazzo di un altro uomo la riempiva e la scopava nella figa.
Tra un gridolino e l’altro Camilla disse: “Wow Enrico … non ti facevo così possente, il tuo cazzo è veramente grosso, lo sento dentro di me e una forte sensazione di piacere mi fa perdere la testa.”
Lui spingeva dentro tutto il suo cazzo.
Ogni penetrazione Camilla l’accompagnava con un gridolino di piacere: “Argh … come è grosso, sento la figa allargata e piena come non mai. Wow … che bello averti dentro.”
Lei si contorceva tutta quando Enrico la fotteva in profondità, con maggiore forza e velocità. La sentivo ansimare e godersi tutto il cazzo.
Contemporaneamente lei mi stava portando al limite dell’orgasmo accarezzando il mio cazzo con le sue mani, mi stava portando fino all'orlo dell'esplosione masturbando la mia verga con una intensità crescente.
La fermai indietreggiando, desiderando che quei momenti potessero durare più a lungo.
Mi abbassai sul suo seno ed iniziai a baciarle e leccarle i capezzoli, mentre con le dita portai indietro la pelle che le copriva il clitoride e lo massaggiai intensamente dall’alto verso il basso.
Il suo piacere cresceva a ogni spinta, il suo orgasmo aumentava dentro di lei mentre Enrico la prendeva da dietro.
Io contribuivo con il mio lavoro di lingua e con le dita.
Lui, ad un certo punto, si fermò e lo tirò fuori per un secondo, poi lo fece entrare di nuovo dentro di lei con una spinta incredibile. Esclamò: “Wow … che meravigliosa figa. Arg … mi cattura il cazzo in un modo indescrivibile. Si … sì …. mi ero immaginato mille volte tutto questo ma mai così bello ed intenso.”
Camilla sobbalzò gridando mentre quel grosso membro la penetrava con forza, sbavava e gli gocciolava la saliva dalla bocca per la goduria che provava.
Io le stuzzicavo tette e clitoride, in simbiosi con i movimenti di Enrico, ogni spinta generava in lei piacere e bisogno di interagire con urli e apprezzamenti: “Si … Siiii … è meraviglioso averti dentro … continua così. Anf … Yum … fammi godere dei tuo cazzo dentro … tutto dentro di me. E tu, luca, leccami il capezzolo tutto intorno e poi, con la punta della lingua stuzzicalo. Vai su e giù sul clitoride, aiutami nel farmi godere, tra non molto vengo, lo sento crescere in me l’orgasmo!!!”
Lui le teneva sollevata la gamba mentre la scopava, ansimando per il movimento le accarezzava le cosce e le baciava il collo.
Camilla mi guardava con un luccichio negli occhi, un misto tra estasi e compiacimento: “Vedi che piacere può darmi!!!” sembrava dire. “Vedi il suo grosso cazzo pulsare dentro di me? Guardalo come mi martella, proprio nel modo in cui ho bisogno di essere scopata.”
Le stuzzicavo il clitoride con la punta del dito mentre lui continuava a spingere dentro di lei il suo cazzo. I gemiti di Camilla riempivano l'aria della notte.
I miei sentimenti in quei momenti erano estremamente contrastanti, passavano dal piacere estremo nel vedere Camilla godere della situazione, all’invidia pressante della prestazione che il nostro amico stava avendo con lei.
Gli invidiavo il suo cazzo e la forza che gli consentiva di farla godere così tanto.
Questi pensieri durarono pochi attimi nella mia mente e tutto fu sciolto dallo sguardo di Camilla, lei mi comunicava con forza la sua gratitudine e la sua ammirazione nei miei confronti per quello che le consentivo di fare ed avere, oltre al fatto che la sentivo mia, solo mia.
Confermava questa mia sensazione in ogni suo gesto. Enrico era solo l’oggetto del suo desiderio come un vibratore ma non il suo amore o la sua passione.
Le luci che Camilla aveva sistemato con cura in giardino e intorno al letto si accesero al tramonto. Illuminavano il suo splendido corpo e quello del suo amante che la stava scopando.
Angolo rischiarato mentre l'oscurità si infittiva intorno a noi.
Mi alzai e mi avvicinai lentamente al punto in cui Camilla appoggiava la testa sui cuscini mentre Enrico continuava a montarla muovendosi dentro di lei.
Avevo il cazzo duro come una roccia, ero teso come le corde di un violino, scoppiavo dal desiderio.
Lei osservando il mio movimento comprende quali fossero le mie intenzioni, si separa momentaneamente da Enrico per posizionarsi sulle ginocchia girandosi verso di me con la testa, mi guarda e con un movimento delizioso prende per intero il mio cazzo dentro la sua bocca, infilandoselo fin giù nella sua gola.
Con quel movimento, lei mette ben in vista il suo fondo schiena, era un invito perfetto, posizionata con i fianchi per aria affinché Enrico la potesse prendere da dietro alla pecorina.
Le accarezzai teneramente il volto mentre lui scivolava dentro di lei, assaporando di nuovo la sua figa, seppellendo il suo grosso membro dentro.
Ci fissiamo negli occhi io ed Enrico, senza dire una parola ma di comune accordo, accarezzavamo amorevolmente Camilla. Lei lanciava dei gemiti di piacere.
Sono in estasi, il mio cazzo pulsa, e lei se ne accorge e lo fa scivolare tra le sue labbra prendendosene cura, la morbida carezza della sua bocca e della sua lingua mi inonda di goduria.
Mi accarezza con le mani le palle mentre Enrico la scopa da dietro più forte e veloce.
I suoi baci diventano più selvaggi mentre il suo orgasmo aumenta, Enrico si muove ritmicamente con movimenti lunghi e armoniosi, il suo sguardo è fisso mentre nell’area della sera si propaga il rumore del ventre di Enrico che batte sul fondoschiena di Camilla.
Il suo corpo veniva attraversato da brividi e tremori violenti, si sentono per tutto il giardino i suoi lamenti di piacere: “Argh … Si … Siiii … Vengo … Vengoooo … non fermarti ti prego Enrico.”
Respirava affannosamente, poi, sorridendo e gioendo incitava Enrico e me a fotterla con intensità mentre assaporava l’ultimo tremore del suo orgasmo.
Enrico le accarezzava il corpo con ancora dentro di lei la sua verga.
Sarà anche venuta, ma ci sono ancora due cazzi pieni di sborra da far godere.
Pertanto, mi muovo per andare verso Camilla, desideroso di avere il mio turno per scoparla, Enrico comprende e si sposta di lato per farmi entrare in ballo.
Mi lasciai cadere sulle lenzuola calde e la mia compagna si mise a cavalcioni della mia erezione, affondando lentamente la sua fica gocciolante su di essa.
Era più bagnata di quanto l'abbia mai sentita, stantuffava, saltando sul mio membro gonfio e duro come una roccia.
Mi cavalcava mentre fissava negli occhi Enrico che ora era davanti lei, baciandolo si muoveva su e giù su di me.
I suoi gemiti aumentarono di intensità, sentivo che iniziava a crescere in lei, con mia forte sorpresa per la velocità, un altro orgasmo.
Esplodeva di nuovo in lei un orgasmo potente e vibrante, un'ondata di umidità si propagava sul mio cazzo e la sua figa si contraeva con spasmi sulla mia verga.
Per l’eccitazione non riuscivo più a contenere il mio di orgasmo, esplodendo dentro di lei, sentivo il calore del mio sperma inondare la sua vagina e il mio cazzo.
Lei alzandosi lo tirava fuori e io le accarezzavo la vulva mentre il mio seme caldo scivolava lentamente fuori.
Stava baciando con trasporto Enrico mentre sentiva gli ultimi fremiti del mio orgasmo.
Una volta scesa da me, dandomi un bacio affettuoso rivolse le sue attenzioni verso Enrico.
Non ha ancora finito con lui, da ora in poi sarà il suo momento, Camilla farà di tutto per soddisfarlo e fargli raggiungere un amplesso per completare il primo giro della serata.
Mentre Camilla si sdraiava supina sul letto alzando le gambe e mettendo in bella mostra la sua figa, Enrico si posizionava su di lei.
Le cosce di Camilla erano inondate ancora del mio sperma mentre lui scivolava dentro con il suo cazzo.
Immaginavo cosa dovesse essere la sensazione che lui provava, far entrare il cazzo dopo che un altro uomo l’aveva appena scopata e riempita di sperma.
Fantasticavo quanto dovesse essere morbida, calda e deliziosa la sua vagina.
Questi pensieri fecero sì che il mio cazzo iniziasse di nuovo a drizzarsi.
La guardavo mentre un altro uomo le dava piacere e, per un momento, sembrava che la notte più corta dell'anno durasse una eternità.
Continuò a fotterla con movimenti prima lenti e poi veloci per un tempo lunghissimo.
Ansimavano entrambi quasi all’unisono quando, con un urlo più intenso, Enrico esclamò: “Ohhh … vengo … vengo … sì … sì …”
Si irrigidì e, quindi, tirando fuori la sua verga, venne sul ventre di Camilla, inondandolo fino quasi al seno. Fu scosso da un orgasmo lungo e potente con il quale svuotò tutto il suo seme su Camilla.
Poi, dopo essersi adagiato accanto a lei, disse; “Immaginavo che potesse essere bello scopare con te, ma non così bello. Ho provato sensazioni di una intensità tale da sconvolgermi. Mi è piaciuto tantissimo stare con voi due.”
Ci rilassammo per un attimo distendendoci nel letto, eravamo pienamente soddisfatti di quanto avevamo vissuto fino a quel momento. Il cielo su di noi era splendido.
Quel silenzio incantato fu interrotto da Camilla che con voce ferma disse: “Mi piacerebbe che mi scopaste in due, uno nella figa e l’altro nel culo. Vorrei provare con due cazzi insieme dentro di me. Vi va di farlo?”
Siamo rimasti tutti e due, io ed Enrico, sorpresi da quelle parole.
Enrico non se lo fece ripetere due volte, anche a me l’invito piaceva molto.
Lo avevo sognato più volte ma non avrei mai immaginato che potesse chiedere lei di farlo. Ero sorpreso ed eccitato.
Anche se la serata era calda una certa umidità era presente nell’aria. Il letto esterno era eccessivamente inumidito.
Camilla propose di rientrare in casa ed andare nella nostra stanza da letto dicendo: “Andiamo dentro, credo che staremo meglio sul letto di casa.”
Per noi due la cosa andava bene, quindi ci alzammo tutti e, seguendo Camilla, andammo dentro fino alla stanza da letto.
Arrivati Enrico si distese supino sul letto e fece salire Camilla sopra la sua verga con la schiena rivolta verso di me.
Iniziarono loro due a scopare sotto il mio sguardo attento.
Poi, mi avvicinai alle spalle di Camilla e iniziai a stuzzicarle il buco del culo, cercando di inumidirlo per lubrificarlo.
Avevo preso nel cassetto del comodino il lubrificante intimo che utilizzavamo generalmente.
La mia iniziativa piaceva a Camilla, infatti mi incitava a continuare dicendo: “Dai Luca, inondami di lubrificante e infilami le dita nel culo, mi eccito da morire.”
A lei piaceva farsi manipolare il didietro, tra un gridolino di compiacimento e un altro, disse: “Si, si … continua così Luca, mi fai eccitare alla grande, ficcami dentro anche più di un dito ma, poi, voglio il tuo cazzo, voglio sentirvi dentro tutti e due.”
Dicendo questo saltellava sulla grossa verga dura e possente di Enrico.
Ho continuato ad inumidire le mie dita con il lubrificante e ho infilato prima due dita nel culo di Camilla, e poi tre muovendoli su e giù dentro lo sfintere.
A queste stimolazioni lei vibrava e ci incitava: “Vai così, continua … Enrico muovilo dentro la figa, fammelo sentire per tutta la sua lunghezza. Datemi piacere insieme … sono la vostra troia … voglio essere scopata da tutti e due.”
Era in estasi, tutta questa situazione le piaceva da matti.
Anche Enrico era infoiato come un tricheco e ci dava dentro con forza nella figa di Camilla.
Dopo aver giocato e lubrificato con le dita il buco del culo di Camilla è arrivato il momento di infilarle il cazzo.
La posizione era perfetta, Camilla, piegandosi in avanti sul petto di Enrico aveva messo in bella mostra il suo orifizio anale.
Lei facilitava i nostri movimenti per poterci consentire di fare sesso in due. Quindi, mi sono sistemato un po’ più in alto di lei, ho appoggiato il mio cazzo sul suo buco ben lubrificato e spingendo con una certa forza l’ho infilato giù per il suo sfintere.
All’inizio solo una parte, era effettivamente molto stretto per la presenza dentro di lei già della verga di Enrico.
Anche la posizione non favoriva i miei movimenti, stavo quasi sospeso su di loro in un equilibrio precario.
Camilla era decisamente un'amante della penetrazione anale. In molte altre occasioni me lo aveva dimostrato praticamente.
Però, la presenza di un altro cazzo nella vagina, per giunta grosso come quello di Enrico, le creava qualche difficoltà.
Infatti, disse: “Piano Luca, vai piano dagli il tempo di adattarsi. Enrico fermati per qualche secondo, facilita Luca nella penetrazione del mio sfintere.”
Lei percepiva una dilatazione estrema che le dava un certo fastidio. Quindi ci diresse in modo magistrale per superare l’impasse.
Enrico vedeva negli occhi di Camilla la sua eccitazione mentre si faceva scopare sia il culo sia la figa; quindi, la incitò a farsi penetrare da entrambi: “Dai Camilla, facci godere dei tuoi orifizi, trasforma questo momento in qualcosa di indimenticabile, fatti fottere da tutti e due, fatti penetrare in profondità, ho una voglia matta di godere tutti insieme.”
Era la prima volta che aveva due cazzi in contemporanea nei suoi buchi, e la cosa l’eccitava tantissimo.
Pertanto, superò l’iniziale difficoltà muovendosi prima sul cazzo di Enrico, facendolo entrare tutto dentro, e poi chiedendomi di spingere la mia verga tutta dentro di lei: “Dai Luca, è il tuo turno spingi il tuo cazzo dentro di me.” Ansimando aggiunge “Fammi godere come una troia in calore.”
Lei era eccitata, io ero in attesa di questa sua richiesta, cosa che attuai immediatamente, spinsi con forza il mio cazzo che si fece strada dentro di lei.
Sentì il suo sfintere catturare completamente la mia verga, la sensazione della presenza del cazzo di Enrico nell’altro canale aumentava la mia lussuria. Percepivo la sua presenza, come lui la mia.
Si sentiva per aria un insieme di gridolini, manifestazione di goduria e sospiri di piacere che coprivano l’insieme dei nostri corpi accaldati e sudati.
Enrico sbatteva il suo cazzo dentro Camilla.
Io, lentamente, infilavo il mio cazzo nel suo buco del culo.
Per tutto il tempo Enrico la guardava negli occhi. Lui in modo duro, quasi prepotente la penetrava.
Io spingevo dentro di lei con velocità crescente la mia verga.
La penetravo in profondità, le conficcavo il cazzo nel culo senza fermarmi un attimo.
Camilla sembrava ipnotizzata mentre veniva penetrata da noi due.
Urlava, sorrideva senza controllo, piangeva per il piacere provato.
Si sentiva in tutto al centro del suo universo di goduria sessuale.
Dopo una lunga cavalcata lei è venuta.
Ha avuto un orgasmo violento, esclamò: “Si … siiiii …. Continuate non fermatevi, sto arrivando, sento dentro di me tutti e due e sto godendo come non mai. Continuate a fottermi sto arrivando …”
Concluse le sue parole dicendo solo un “Siiiiiiiii” prolungato con una violenta vibrazione di tutte le sue membra.
Potevo sentire il suo sfintere vibrare e stringere il mio cazzo in un modo incredibile.
Credo che la stessa sensazione fosse stata percepita anche da Enrico.
Camilla era completamente in estasi e pienamente soddisfatta.
Restavamo noi due da compiacere.
Era tanto in estasi che avrebbe fatto qualsiasi cosa per soddisfarci.
Ho subito messo alla prova questa teoria chiedendole di succhiare il cazzo ad Enrico mentre io continuavo a prenderle il culo.
Lei ha obbedito con molto piacere.
Si alzò dal cazzo di Enrico, si mise a quattro zampe davanti a lui.
Faccia in giù e culo in su, le natiche si aprivano mentre riceveva il mio cazzo dentro.
Era diverso da come fatto prima, avevo maggiore possibilità di movimento per scoparla bene nel culo. Poteva prendere tutta la lunghezza del mio cazzo dentro.
Stava ululando e si contorceva mentre spingevo il mio cazzo nelle profondità delle sue strette chiappe.
L'ho scopata tenendole i fianchi, ho spinto forte dentro di lei.
Mi ha fatto un bel regalo, potevo vedere lei che succhiava e andava su e giù sulla grossa verga di Enrico, a mala a pena riusciva a farla entrare in bocca ma non per tutta la sua lunghezza.
Allo stesso tempo io le scopavo il culo con una intensità che mi mandava in estasi.
Ho continuato a ficcarle dentro il mio cazzo, deliziandomi con le sue urla attutite perché soffocate dal cazzo di Enrico.
Erano i lamenti più eccitanti che avessi mai sentito. Mi stimolavano così tanto che venni.
Spruzzai il mio seme caldo dentro Camilla. Giù dove non splendeva il sole.
Mi era piaciuto così tanto che urlavo la mia gioia.
Pensavo tra di me: “Camilla è un giocattolo meraviglioso. Una drogata di sesso di prima categoria. È una grande e bella donna. E non mi stanco mai di scopare con lei.”
Fui interrotto in questi miei pensieri dai gemiti di piacere di Enrico, le stava sparando in bocca tutto il suo seme: Si … sì … vengo, vengo … non ti fermare succhiamelo e leccamelo ancora e ancora. Pompalo tutto, ingoia il mio seme.”
Lei continuò a succhiarlo e leccarlo fino all’ultimo fiotto di sperma, raccogliendo con le mani anche quello che le colava dalle labbra, ingoiando fino all’ultima goccia, poi disse: “Meraviglioso, il tuo cazzo è stupendo e la tua sborra gustosissima. Mi è piaciuto molto farti godere in bocca.”
Ci distendemmo sul letto, appoggiati con lei al centro.
Eravamo tutti e tre sfatti ma soddisfatti.
Il sesso fatto era stato intenso e super piacevole.
Avevamo immaginato di realizzare una bella serata ma mai con questa intensità e soddisfazione.
Enrico si era dimostrato un partner perfetto, sempre pronto alle stimolazioni ma, allo stesso tempo, rispettoso nei nostri confronti.
Una scoperta meravigliosa.
Siamo stati tutti bene ed eravamo felice per esserci divertiti molto.
Camilla, in particolare è riuscita a soddisfare la sua voglia segreta. Avere due uomini in contemporanea dentro di lei.
Esperienza cercata e trovata con il massimo della goduria possibile.
Nei giorni successivi abbiamo parlato tra di noi della bella serata trascorsa con Enrico.
Camilla era entusiasta del sesso fatto e mi confermava che avrebbe molto gradito farne di altri incontri con il nostro amico.
Io ero d’accordo, in fondo mi era piaciuta molto la serata trascorsa insieme.
Le parole di Camilla che mi sconvolsero, ovviamente positivamente, furono quelle dette poco dopo: “Il prossimo incontro, però, ti chiederò di invertire le posizioni, nel culo voglio il cazzo di Enrico, devo provare a farmi fottere da lui, voglio provare il suo di cazzo.”
Rimasi sbalordito da questa richiesta, non immaginavo che Camilla potesse bramare ad avere un così grosso cazzo tra le sue chiappe.
Però, visto che era un suo desiderio, cosa potevo fare io se non tentare di farlo avverare.

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