Mi chiamo Paolo, ho ventinove anni, sono alto uno e settanta cinque, fisico snello occhi, e capelli scuri. Mi reputo una persona normale, lavoro come impiegato in una banca, sita a pochi minuti di strada da casa mia. Sono sposato da sette anni con Claudia, che ha la mia stessa età. Lei è una bella donna. Alta uno e settanta, con un fisico snello e armonioso. Tette sode, una quarta bella abbondante, un culo semplicemente perfetto. I capelli sono lunghi, ricci dorati, le labbra carnose, e invitati, due occhi verdi, da far girare la testa. Lavora come impiegata in una agenzia di assicurazioni. Anche lei come me, deve fare è pochissima strada, per andare al lavoro. La mattina usciamo insieme, e quando siamo giunti davanti al mio luogo di lavoro, lei deve solo attraversare la strada. A pranzo troviamo più conveniente, andare sempre insieme ad una tavola calda, posta nella via dietro il suo ufficio. Lei con le sue tre colleghe, io con i miei, ci troviamo, spesso a mangiare, scherzare con loro, che a detta di tutti, sono quattro belle femmine. Non sono geloso dei commenti anche allusivi, a volte pesanti, che sento nei loro confronti, in particolare su di lei. Ha volte ci ripenso, mi eccito, al pensiero che la desiderano in molti, ma poi alla fine, resta il fatto che io me la scopo. Il nostro appartamento, lo ha ereditato lei, dai suoi genitori. È situato al quarto piano di un grande palazzo, nella zona alta della città vecchia. È costituito da due camere matrimoniali, con ognuna annesso il bagno, una cameretta, una ampia cucina, un salone. In pratica è un rettangolo di duecento metri quadri, di cui quaranta, è costituito da un ampio terrazzo, da cui si accede, sia dal salone, che dalle grandi finestre delle camere matrimoniali, posti ai lati. Quando ho conosciuto Claudia, vi abitava solo con sua madre, il padre era deceduto quattro anni prima. Maria mia suocera, lavorava in conservatorio, che è a due minuti da casa nostra. Avendo delle camere in più, le affittava ai professori che venivano ad insegnare musica da fuori sede. Gli ultimi due anni della sua vita, le affittava, esclusivamente a due professoresse molto simpatiche, la professoressa Velia, e la professoressa Cecilia. Lo scorso anno sono andate, prima una, e poi l’altra, in pensione. Noi non eravamo più interessati ad affittare ancora le camere, in quanto non ne avevamo un reale bisogno. Quando se ne andata la signora Cecilia, prima di lasciare la camera, ci ha fatto una particolare richiesta.
«Mi permetto di chiedervi una cortesia per una persona che ritengo essere molto gentile, riservata, e assolutamente tranquilla. Si tratta del professor Giuseppe. Lui ogni lunedì arriva da Milano per insegnare, dorme in un B&B fuori città, perchè odia la confusione di un hotel. Ogni giorno, deve prende un taxi per venire, e uno per tornare. Quando gli ho parlato di voi, mi ha pregato di chiedervi, se lo potete ospitare. Vi assicuro che è una persona che non vi darà nessun fastidio. Vi conosco come due ragazzi davvero a modo e gentili, per questo gli ho parlato di voi.»
Guardo mia moglie che stringe le spalle, quasi a voler lasciare a me la decisione finale.
«Lo faccia venire questa sera, lo conosceremo, e vedremo di prendere una decisione.»
La sera al nostro rientro, lei ci raggiunge con il professore. Quando lo vediamo ci troviamo davanti a una persona alta, esile, dalla spiccata gentilezza. Indossa un completo con tanto di gilet, e papillon, capelli corti, bianchi, con un pizzetto interamente bianco, ma estremamente curato. Quando si presenta a mia moglie, gli fa un inchino con tanto di baciamano.
«È un vero piacere fare la vostra conoscenza. La mia collega, non che amica, mi ha parlato di voi, come una coppia tranquilla, e molto bella, ma devo ammettere vedendola, che lei signora, ha una classe che si nota subito al primo sguardo, mi creda, in questi tempi è merce molto rara. Vi prego, se vi è possibile, di concedermi l’utilizzo della camera, vi assicuro che non vi sarò di nessun disturbo. Sono disposto a pagare qualunque prezzo, ma credetemi, ne avrei molto piacere, siete le persone, e il luogo, che stavo cercando.»
Guardo mia moglie, vedo che mi sorride, quindi gli confermiamo le nostre condizioni, il compenso, e gli chiediamo, se ha qualche particolare richiesta da fare per il suo pernottamento, e una eventuale colazione. Ci chiede solo se può portare dei capi di abbigliamento, la prima volta che viene, perchè così, le volte successive, gli basta un semplice trolly. Per la colazione, non è un problema, lui stesso provvederà a portare una particolare miscela di the, di cui è particolarmente amante. Passano le feste di Natale, il Capodanno, e il tredici di Gennaio, di questo stranissimo anno, lui si presenta puntuale a casa nostra, con due enormi valige. In una ha tanti abiti, e scarpe, e altro. Nella seconda dei libri. Passano velocemente i mesi di Gennaio, Febbraio, e veramente ci rendiamo conto, che è una persona davvero tranquilla, riservata, e molto discreta. Esce la mattina, e torna la sera. Un breve saluto, poi si chiude in camera sua, sempre molto silenziosamente, quasi non se ne percepisce la presenza. La prima settimana di Marzo, ci comunica che verrà verso il fine settimana, perchè ha una laurea, e un concerto, a cui deve partecipare, ma che in ogni caso, ci lascerà libera la camera il sabato mattina, portando con se il suo trolly. Per noi non è un problema, lo invitiamo a lasciare le sue cose, fin quando non è il momento di prendere il treno. La sera dell’otto Marzo, quando entra in casa ci guarda sbigottito.
«Hanno bloccato tutti i treni. Non posso più raggiungere casa mia. E adesso come faccio?»
Lo guardiamo, è davvero sconvolto, sbigottito, confuso.
«Si calmi. Cercherà una soluzione lunedì mattina, per ora può restare a dormire come sempre qui da noi.»
Mi guarda incredulo, sgomento.
«Forse non vi è chiara la situazione, hanno dichiarato la Lombardia zona rossa, e tutto è bloccato, in quarantena, tutte le regioni sono chiuse!»
«Ne siamo a conoscenza, anche noi da lunedì lavoreremo da casa, in Smart working. Prenda la cosa con calma, valuti la situazione. Qui, lei può restare a suo piacimento. Per il mangiare non è un problema, se ci dice cosa le piace, Claudia, che è una brava cuoca, lo cucinerà per lei, altrimenti lo potrà ordinare da asporto. Per il resto, lei si è sempre dimostrato una persona gentile, discreta, mite, e tranquilla, cercheremo di non darle troppo disturbo. Lei avrà i suoi spazi liberi come noi. Con un poco di buona volontà, staremo bene, fino alla fine della quarantena.»
Ci guarda come dei salvatori.
«Non ci sono piatti particolari che deve cucinare, credo, che quello che mangiate voi, andrà bene anche a me, ma c’è un aspetto che voglio mettere in chiaro, riguardo il compenso. Fino ad oggi, io venivo, poi me ne andavo, ma dovendo restare almeno una quarantina di giorni, direi che devo considerare di darvi un aumento dell’affitto, e partecipare alle spese specie quelle alimentari.»
Prima che possa rispondere è Claudia che parla.
«Professore, siamo consapevoli che si tratta di un evento anomalo, quindi non ce la sentiamo di approfittarne. Il frigo è pieno, e quando sarà necessario rifornirlo, lei potrà decidere, cosa le piace avere, e metterà un terzo della spesa. Per il resto va bene così.»
Passiamo le prime due settimane di assoluta tranquillità. Noi la mattina siamo impegnati nel lavoro, io in camera nostra, mentre Claudia usa la cameretta, per non intralciare le conversazioni o altro. Lui passa le sue giornate a leggere, partecipa alla vita casalinga apparecchiando la tavola, aiutando in tante altre cose. Scopriamo che è una persona molto colta, che ha per tanti anni accudito la madre malata, per questo non si è sposato. Ha cinquanta due anni, ed è simpatico, molto ironico, specie con se stesso. Ben presto entriamo in confidenza, vedo che spesso e volentieri i suoi occhi indugiano sulle splendide curve di mia moglie. Per noi la sua presenza non crea molti problemi. Sappiamo che la sua camera è immediatamente dietro il sottile muro che le separa dalla nostra, e le prime volte, per scopare, andavamo in bagno, poi ad entrambi, ci ha preso il desiderio di provocarlo un poco, allora Claudia, vuole essere scopata nel nostro letto, gemendo un poco, quando viene, quel tanto che basta, perchè lui la senta godere. Una sera abbiamo anche fantasticato di averlo con noi.
«Prova ad immaginare, se adesso lui ti mette il cazzo in gola.»
Lei mi guarda, prende la mia mano, mette due dita in bocca gemendo. La sento godere molto, lei mi incita scoparla più forte.
«Scopami più forte. Dai fammi godere.»
Gode, poi mi prende il cazzo in bocca, lo succhia con molta passione, fin quando le inondo la gola.
«Amore dai che godo. Accidenti, mi uccidi!»
Passano i giorni lentamente, e complice la bella stagione, vedo Claudia che lo guarda con occhi diversi. Mi rendo conto che non sono geloso, ma al contrario mi eccita tutta la situazione che si sta creando. Il secondo sabato, è una bella giornata di sole, Claudia decide di prendere il sole sul terrazzo, che essendo in alto sulla città, offre questa possibilità senza lo sguardo di occhi indiscreti. In passato, lei ha avuto modo di farlo anche nuda, tanto è riservato questo spazio. Io dalla mia camera, sto mettendo ordine nel mio pc da lavoro, mi gusto la scena. Prende un lettino solare, si distende dopo averci messo un telo di spugna. Si sdraia a pancia in giù, poi scioglie i lacci della parte sopra del costume, molto esiguo che indossa. Infatti il sotto è costituito da un due triangoli di stoffa, quello dietro è già scomparso fra i glutei, mentre quello davanti, che è più piccolo, copre appena la fica. Viene tenuto legato ai fianchi con un semplice fiocco. Il professore che sta leggendo un libro sotto il grande ombrellone aperto, vedo che la guarda sempre più con insistenza. Noto il bel rigonfiamento sui suoi pantaloni di lino bianchi. Sono coperto dalla tenda, allora decido di prende la mia macchina fotografica Canon, per immortalare ogni singolo dettaglio, e osservo la scena. Claudia sono sicuro lo provocherà in qualche modo. Da quando stiamo insieme non ho mai tradito mia moglie, e penso che anche lei non lo abbia mai fatto, anche se a volte qualche dubbio l’ho avuto. Del suo passato non ho mai chiesto molto, mentre lei del mio è informata di tutto quello che c’è da sapere, in quanto sono il cugino della sua migliore amica. Adesso però voglio vedere fin dove si spinge con il professore.
Si solleva, e con uno sguardo malizioso rivolto a lui, gli mostra il flacone della protezione solare.
«Professore, sarebbe così gentile da spalmarmi un po’ di crema sulle spalle. Non mi vorrei scottare.»
Lui che sembrava non aspettare altro, si avvicina al lettino, si inginocchia, e dopo aver scostato i capelli scoprendo il collo, prende il flacone, lascia cadere una lunga e sottile striscia bianca di crema, che va da una spalla all’altra. Osservo la scena, subito mi rendo conto che lui, non sta spalmando una crema, ma dai movimenti che sta facendo, le pratica un vero e proprio massaggio. Mi sposto dalla camera al salone, dove ho una visuale migliore. Lui le massaggia il collo, poi scende lentamente giù dalle spalle, fino al bordo inferiore del costume. Lungo la spina dorsale, esegue dei movimenti sia rotatori, sempre dalla colonna verso l’esterno, per poi risalire fino al collo. Claudia resta immobile, sta girata di lato verso di lui, deve aver già notato il bozzo dei suoi pantaloni. Mi sembra che adesso abbia aperto anche un poco le gambe. Lui dopo aver a lungo massaggiato la schiena, scende in basso, lascia cadere una sottile striscia bianca su di una gamba, poi la massaggia partendo dl piede, poi il polpaccio, il ginocchio, sale fino alla attaccatura della gamba. Esegue lo stesso rituale dall’altra parte, poi con entrambe le mani di colpo slaccia i due fiocchi del sotto del costume.
«Questo non serve.»
Claudia ha avuto un leggero sussulto, quando lui ha sciolto i lacci, poi si solleva, e lascia che lui sfili l’inutile indumento. Adesso lui ha sotto di se mia moglie, completamente nuda, con il suo fantastico culo in bella mostra. Lascia cadere due strisce bianche di crema che sembrano due schizzi di sperma, poi con entrambe le mani la spalma su quei due splendidi glutei. Ho il cazzo così duro che mi scoppia. Scatto e osservo, cercando di capire fin dove lei si vuole spingere. Massaggia il culo con molta lentezza. Insinua i due pollici fra le antiche, ma non affonda nel sesso, lo accarezza, lo massaggia, e palpa con estrema maestria. Dopo averla fatta eccitare, ho visto più volte il suo corpo vibrare per quelle carezze, lui si abbassa su di lei, chiede qualche cosa, e lei accetta annuendo con un cenno del capo. Probabilmente le ha chiesto di rigirarsi. Lui si sposta, lei si rigira, si distende supina. Lui le scosta i capelli, osserva tutto quel bel vedere disteso davanti a lui. Lascia cadere ancora della crema fra i seni, poi incomincia a massaggiarla davanti, ad un tratto si gira verso di me.
«Vieni fuori, che da vicino, le foto vengono meglio.»
Azz! Mi ha sgamato! Esco un poco titubante. Mi rendo conto, che sto osservando mia moglie nuda, davanti ad un altro maschio, che adesso ha una completa visione del suo stupendo corpo. Immobile li osservo, mentre lui continua a massaggiarla, senza mai toccare, ne il seno, ne la fica. Si muove lungo il suo corpo, con estrema lentezza. Claudia geme, si morde il labbro inferiore. Sta godendo del massaggio che la illanguidisce, la fa vibrare nelle sue mani. Lo guardo eccitato ma in silenzio, scatto foto dei dettagli, poi lui si gira, mi guarda, mi fa un cenno del capo mentre parla.
«Prendi la seggiola, metti la fotocamera in modalità video, voglio un ricordo di questo momento.”
Ancora un poco imbambolato eseguo, metto la foto camera in posizione ottimale per avere una perfetta ripresa. Lui continua a massaggiare mia moglie che geme in silenzio. Resto vicino, e ricevo un nuovo ordine.
«Spogliati.»
Lo guardo stupito, poi rapidamente mi denudo. Subito si nota la mia forte erezione. Mi avvicino, lo guardo. Claudia sta assaporando il massaggio, io sono convinto che presto raggiungerà un orgasmo. Lui mi guarda, poi mi impartisce un nuovo ordine.
«Avvicinati, fatti succhiare il cazzo.»
Come un automa eseguo il suo ordine. Sono di lato, lo guardo mentre si mette della crema sulle mani, poi afferra i seni e li massaggia lentamente. Vedo mia moglie che tende il corpo. Solleva la mano sinistra, afferra il mio cazzo. Lo stringe, mentre si gode il gioco dei pollici, che gli torturano i capezzoli. Dopo aver massaggiato bene i seni, lui allunga la mano destra, scivola fra le sue gambe. Lei avverte la mano, apre le cosce, inarcando le gambe. Dopo una lenta carezza, lui infila deciso due dita dentro la sua fica, che gronda di umori. Subito Claudia ha un sussulto, geme, mi guarda rapita dal piacere, che sta provando. La masturba con sapiente lentezza. Si muove, facendo scorrere le dita, dentro e fuori, facendole ruotare. Lei gode e geme. Lui mi guarda, mi impedisce un nuovo ordine.
«Spogliami, tirami fuori il cazzo.»
Lo guardo senza capire, ma una occhiataccia di Claudia mi scuote. Passo dietro di lui, con molta attenzione inizio a slacciare la cinta. Immediatamente, percepisco la presenza di un membro duro, a contatto della mia mano. Lo libero, vedo che ha una bella dotazione. Non è molto lungo. Forse nella media, ma è sicuramente più grosso del mio. La cappella è decisamente più grande. Claudia si gira di lato, lo afferra con la mano libera, lui mi guarda, mi impartisce un altro ordine.
«Mettiti qui, lecca la sua figa. Non deve godere. La voglio carica, molto eccitata, per quando la scopo.»
Eseguo. Mi inginocchiò fra le cosce di mia moglie, che adesso sta leccando la cappella, e il cazzo del professore. Sento il profumo di femmina in calore, che emana la sua fica. Lo aspiro, mi inebrio di lei, poi con la lingua incominciò a leccare, facendo dei cerchi. Passo fra le grandi labbra, da cui sgorga il suo piacere, quando sento che sta per godere, rallento. Lei intanto ha in bocca quasi tutto il cazzo, che adesso mi sembra anche più grande. Geme, lo succhia con molta passione, lui apprezza.
«Brava, succhia, poi leccarmi anche le palle, così bravissima. Scendi fino al culo, che mi piace»
Lo vedo sollevare una gamba, lei che insinua la testa sotto di lui, lecca con molta enfasi anche il suo buco del culo. Dopo che lei ha leccato tutto per bene, lui mette una mano sulla mia spalla, mi fa spostare. Si inginocchia fra le sue gambe, appoggia il cazzo fra le grandi labbra facendolo scorrere lungo il taglio. Afferra le cosce sollevando un poco il suo corpo teso, che non aspetta altro che di essere posseduto. Claudia geme, lo incita a prenderla, è vogliosa ma lui esita.
«Prendimi, dai mettilo dentro.»
Lui indugia, mentre io lo guardo senza capire. Poi si gira e con voce calma, mi impedisce l'ennesimo ordine.
«Prendi il mio cazzo e imboccato. Dai, non vedi che lo vuole. Devi essere tu, a donarmi la fica di tua moglie.»
Basito. Mi muovo come un automa. Afferro il cazzo che sta per possederla, lo imbocco. Lentamente lui lo spinge dentro, mentre Claudia porta le gambe dietro di lui, cercando di aumentare la penetrazione, ma lui non ha fretta. Affonda tutto dentro di lei, che inarca il corpo, per riceverlo meglio. Resta un momento immobile, poi incomincia a pomparla, con affondi decisi, sempre con una estrema lentezza. Lei gode e lui quando lo ha tutto dentro, fa una mossa rotatoria, che sembra voler allargare la fica ancora di più. Lo guardo estasiato, lui mi ordina di mettere il mio cazzo in bocca a mia moglie.
«Dai fattelo succhiare, ma non venire.»
Sono eccitatissimo, ma eseguo. Mi posiziono sopra il capo di Claudia, che si infila il mio cazzo tutto in bocca. Mi succhia divinamente, mentre lui lo scopa con molta calma, facendo in modo che lei assapori bene, il piacere che le sta donando. Allungo le mani, afferro il seno, giocando con i capezzoli. Claudia sta godendo molto. Sono così preso da tutto questo, che lui improvvisamente, mette una mano dietro la testa, mi attira a se, e mi bacia. Per un attimo resto immobile, poi apro la bocca, rispondo al bacio. Sono sconvolto da tutto questo. Non ho mai avuto nessun contatto con un maschio, e poi che maschio! Quello che si sta scopando mia moglie! Mi infila la lingua in bocca, alla ricerca della mia, poi limoniamo un poco. Poi si stacca, e si sfila da lei.
«Cambiamo posizione che la voglia godere di più.»
Si distende supino, la fa impalare su di lui. Claudia si distende, ricomincia a godere. Mi metto davanti a lei, le infilo di nuovo il cazzo in bocca. Mentre mi succhia, lui dal basso la scopa, con delle spinte che le fanno sobbalzare i seni, che lui afferra, impasta e puoi succhia i capezzoli. Lei gode a ripetizione, mentre mi succhia il cazzo, infilandolo tutto in fondo alla gola. Dopo l'ennesimo orgasmo, cambiamo di nuovo. Ora sono disteso sotto, con lei su di me. Sento la sua fica ben aperta, molto fradicia da quanto ha goduto. Lui si mette dietro di lei, gli lubrifica il forellino anale. Mi aspettavo un rifiuto da parte di Claudia, che non mi ha mai concesso il culo, invece dopo che ha di nuovo avuto l’ennesimo orgasmo, lui le appoggia la cappella, poi affonda dentro di lei. La sento irrigidirsi un poco, sento il mio cazzo stretto nella fica, dal passaggio di quello di lui, poi lei mi guarda, ma non dice nulla, mentre lui le incomincia a pompare il culo. Claudia gode, lui la sbatte con più impeto.
«Che bel culo aperto. Mi piace tantissimo scopare in doppia un femmina. Dai che ti facciamo impazzire.»
Sono al limite. Sento dentro di me forte desiderio di godete, mentre la mia mente è sconvolta dalle parole di lui. Claudia gode tantissimo, io sono vicino al mio piacere. Lui mi guarda, mi esorta a sborrare.
«Dai vieni, che poi la inondo pure io.».
Un ennesimo orgasmo di lei, provoca il mio. Con un grido strozzato, mi svuoto nel suo ventre. Lei mi sente, mi bacia con passione. Lui la sbatte ancora un poco, poi lo sfila, si porta davanti alla sua faccia, scarica dei fiotti densi di semenza sul suo viso, in bocca, gridando il suo piacere. Claudia afferra la mazza che le sta inondando il viso, lo lecca, succhia e pulisce alla perfezione. Stremati ci mettiamo seduti appoggiati al muro. Lui bacia Claudia in bocca, lei ricambia con dolcezza. La guardo, per un momento mi rendo conto che non la conosco. Quante cose di lei che non so. Il culo aperto, essere pronta a una doppia, lasciare che un maschio la faccia godere davanti a suo marito. Ho mille dubbi, e credo anche, altrettante corna. Lei intuisce il mio disagio, ma è lui che parla per primo.
«Siete meravigliosi. Da tanto tempo cercavo una coppia come voi. Ne conoscevo una, ma poi si sono trasferiti, io ero alle prese con la malattia di mia madre, non ho avuto il tempo di cercare ancora. Mi siete piaciuti subito. Mi piacerebbe che fra di noi, ci fosse della complicità. Vorrei che tu amico mio, avessi ben chiaro, che io non voglio portarti via tua moglie, ma essere il tuo fedele alleato, per farla impazzire di piacere. Facevo i massaggi a mia madre, per questo è stato bello farlo a te, adorabile creatura. Mi hai eccitato dal primo momento che ti ho visto, sentirti godere di notte fra le sue braccia, ha solo aumentato il mio desiderio di averti.»
Lo guardo stupito, poi guardo anche Claudia che abbassa il capo e mi elargisce la sua spiegazione.
«Dopo la morte di mio padre, avvenuta quando io avevo diciotto anni, la mamma che si faceva scopare da un professore di musica, per averlo meglio a disposizione, lo ha convinto ad affittare una delle due camere. Io ho capito subito, che fra loro vi era un rapporto, li ho spiati per capire quello che si provava a farsi scopare. Assieme a quello che scopava mia madre, è arrivato anche un altro uomo, molto bello, e con tanto fascino. Lui veniva solo tre giorni alla settimana, ha subito capito che mi piaceva. Ben presto sono finita nel suo letto. Mi scopava meravigliosamente, io ne ero molto lusingata. Mi ha sverginato il culo, in maniera sublime, e per circa un anno, sono stato la sua adorabile troietta. Poi sua moglie è voluta restare incinta, lui si è fatto trasferire. Io però avevo preso gusto a farmi scopare da uomini maturi, così quando è arrivato un altro professore, mi sono scopato anche quello. In breve si era sparsa la voce, che a me i cazzi maturi piacevano, così a giro in tanti affittano la camera. Spesso venivano anche in due, con la scusa di una visita, mi scopavano in doppia e godevo tantissimo. Alla fine pur di avermi in due, mi facevo fare qualche regalo. Uno degli ultimi mi ha scopato in doppia, era il titolare di una agenzia assicurativa, mi ha proposto di andare a lavorare per lui, che cercava una bella ragazza per l’ufficio, e una troia per se. Sono andata a lavorare per lui. Per due anni sono stata la sua amante, poi hanno aperto la filiale qui vicino, allora mi sono fatta trasferire, ho conosciuto te, mi sei piaciuto subito. Mamma che aveva già incominciato ad avere dei problemi di salute, ha deciso di smettere con il suo amico, così ha affittato le camere solo alle due signore, che erano due lesbiche, così potevano passare due i tre notti insieme, senza destare sospetti Quando ho visto lui, mi è presa una voglia di fare sesso di nuovo con uno maturo. Sapevo che avrei sicuramente rischiato di fare un casino, ma non ho saputo resistere.»
La guardo, poi guardo lui che mi sorride, mi parla con calma.
«Amico mio, avessi trovato io, una donna come lei, me la sarei tenuta sempre fra le braccia. Se ha scopato, o scopa, anche con altri, non te ne fare un cruccio, ma un vanto. Hai una bella donna che ti ama, e scopa anche con te, che vuoi di più dalla vita. Io sono molto felice, di aver vissuto questo momento con voi. Spero di poterlo replicare, ogni volta che voi vorrete.»
Guardo lei che mi abbraccia, e bacia con passione. Tutti i miei dubbi svaniscono. Per il restante periodo, abbiamo scopato Claudia, come minimo due volte al giorno, spesso lui, anche da solo. Era sconvolgente vedere come la faceva impazzire di piacere, lei si lasciava sfondare ogni buco. Il quattro Maggio, è risalito a casa sua. Per una settimana non lo abbiamo sentito. Subito ci siamo resi conto che ci mancava la sua presenza. Claudia mi ha detto che in certi momenti, si era sentita di amarlo, quasi come me. Poi alla meta del mese è tornato. Appena dentro casa, lei si è fatta scopare da lui, per una notte intera, mentre io mi sono solo limitato ad osservarli, mentre godevano. Da quella sera lui è diventato un gradito ospite del nostro letto e spesso porta fuori Claudia a cena come se fosse la sua donna. Io mi ammazzo di seghe pensando a loro che sono a cena e quando ritornano poi scopiamo insieme essendo tutti molto eccitati. Mi fa impazzire vedere mia moglie godere con lui, e mi rendo conto che questo la rende davvero felice, e per lei farei di tutto, anche portare delle stupende corna.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101165
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11 anni fa
pillinca,
56/45
Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97415
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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