Una brava e fedele donna di casa.
Mi chiamo Antonella, ho 36 anni, sono alta m. 170, occhi scuri, capelli neri lunghi, un bel fisico snello e ben curato, perché pratico molto sport, un bel seno alto e sodo di una terza misura piena ed un bel culetto che piace tanto a mio marito. Sono sposata da 15 anni con Filippo, un bell'uomo un po' più alto di me, anche lui moro, con gli occhi marroni e anche il suo fisico è ben curato, perché anch'egli, come me, ama molto fare sport. La nostra è stata sempre una bella unione, tranquilla e, a volte, monotona, anche se allietata dalla nascita di nostro figlio o il suo avanzamento in carriera: oggi direttore di banca, ma sempre con le solite amicizie con cui passiamo le serate o le vacanze estive, assolutamente tranquille. Siamo una coppia che non vive forti emozioni, ma il tranquillo scorrere della vita quotidiana. Non ho mai tradito mio marito, ero vergine quando mi son sposata e lui è stato il primo ed unico uomo che ho avuto. Ho sempre rispettato il principio di fedeltà, perché tra di noi c’è sempre stato un buon feeling, con sesso normale, privo di forti emozioni. Lui è un maschio tranquillo a letto e mi ha sempre accontentato e fatto godere, anche senza far cose strabilianti. Io lavoro come impiegata statale e, prima di conoscere mio marito, ho partecipato come volontaria nel soccorso durante un’alluvione in un piccolo borgo, dove salvammo una decina di persone giusto in tempo. Quest'anno i sopravvissuti di quella brutta avventura ed i loro discendenti hanno deciso di festeggiare in maniera solenne quella triste ricorrenza. Per l'occasione hanno invitato tutti i volontari, che parteciparono come me a quel soccorso, alquanto difficoltoso, ad una serata da trascorrere insieme nel paese. Ero un po' restia ad andarci, perché avrei dovuto fare circa un'ora e mezzo d'auto su strade di montagna, ma è stato proprio mio marito ad invogliarmi ad andare.
«Dovresti partecipare, perché sei tra quelle persone che hanno messo a repentaglio la loro vita pur di portare in salvo persone in serie difficoltà. È un riconoscimento che ti spetta di diritto e, quindi, sono veramente contento se partecipi a questa rievocazione, in cui, senz'altro, verrà riconosciuto il vostro fattivo contributo.»
Così mi son incamminata e mi son ritrovata a destinazione, dove sono stata accolta in maniera cordiale e più che amicale. Dopo un bel pomeriggio passato insieme alle persone soccorse ed a tante altre che son venute alla festa, abbiamo cenato nel più importante ristorante della zona. Annessa alla sala da pranzo, c'era anche una pista da ballo e, quando mi sono seduta a tavola, mi sono trovata di fianco Mario, un ragazzo di poco più grande di me che, durante quei giorni, non aveva mai smesso di corteggiarmi e, a parte un mezzo bacio, quasi rubato, non c’era stato niente di più. Seduti allo stesso tavolo, abbiamo iniziato a ripercorrere i momenti salienti di quella strana avventura. Per l’occasione ero vestita con un semplice vestito nero, lungo fino al ginocchio, per nulla provocante o che invogliasse a pensieri osceni. In buona sostanza si trattava di un outfit da brava donna di casa. Non avevo certo intenzione di andare con altri uomini; per me c’era stato solo mio marito fino a quella sera, quindi mi sentivo tranquilla. Mario, invece, che appare come un ragazzo poco affidabile e che faceva il volontario solo per rimorchiare, era diventato un personaggio di rilievo nel suo lavoro; adesso era un industriale di successo ed aveva un fascino tutto particolare quella sera. Il suo modo di fare, la ostentata sicurezza e faccia tosta, ha fatto sì che, d'un tratto, senza proferir parola, mi prende per mano e mi porta a ballare.
«Lo sapevo che saresti diventata questa splendida signora che sei! All'epoca avrei dovuto darmi una calmata e corteggiarti con intenzioni veramente serie. Sei proprio una bellissima donna! Adesso sei ancor più desiderabile!»
Mi sento lusingata e stordita da tutti quei complimenti e mi lascio andare. Mi abbraccia ed io non mi sottraggo, anzi, abbandono la mia condizione di moglie e madre e, quando arriva il primo lento, sono ancora in mezzo alla pista che ballo con lui, solo che, adesso, siamo molto più accostati e le sue mani cominciano ad accarezzare la mia schiena in un modo inequivocabile. Avvolti dalla melodia della musica, mi sento illanguidire le gambe. Sento le farfalle nello stomaco, quando le sue mani scendono sui miei glutei e la sua bocca sfiora la mia. Inspiegabilmente abbasso ogni mia difesa e mi lascio conquistare dal suo fascino, dal suo esser maschio, che sa corteggiare una donna e, soprattutto, mi estraneo dal resto del mondo. Per me, in quel momento, siamo solo noi due. Stretta tra le sue braccia, sento il suo membro che spinge contro il mio inguine con prepotenza. Il mio seno si schiaccia contro il suo petto duro e forte e lunghi brividi di piacere scorrono giù, lungo la schiena, e si concretizzano in umori che infradiciano le mie mutandine. Nel ballare mi sposta in un angolo del locale un po' più buio e, improvvisamente, la sua bocca si incolla alla mia: accetto quel bacio, come se lo avessi sempre desiderato.
Le nostre lingue ingaggiano una danza furiosa nelle nostre bocche, mentre le mani si fanno più ardite, alla ricerca dei nostri corpi, che esplorano senza alcun ritegno. Quando ci stacchiamo, i suoi occhi brillano come due tizzoni ardenti, ci mettiamo seduti su di un divanetto e, come una ragazzina al suo primo turbamento, lascio che lui giochi con il mio corpo. La sua mano scivola sotto la mia gonna, mentre i suoi baci travolgono la mia effimera resistenza: mi sto bagnando in continuazione. Egli valica l'elastico delle mie mutandine e le sue dita forti vanno a carezzare i petali della mia patata fradicia. Mi accarezza il bottoncino, poi, con decisione, ne spinge due dentro e mi trova bagnatissima; io apro ancor di più le cosce, per dargli più libertà nel muoversi a suo piacimento. Mi masturba velocemente e, ben presto, il mio corpo viene scosso da un orgasmo che mi provoca un terribile fremito, mentre dalla mia bocca, incollata alla sua, emerge un gemito strozzato. Allungo la mano e vado alla ricerca del suo membro, che stringo da sopra la stoffa dei pantaloni e subito mi rendo conto di quanto sia voluminoso. Improvvisamente si stacca da me, si alza in piedi e, tenendomi per mano, mi porta oltre una pesante tenda, che nasconde un corridoio. Entriamo in quello che sembra essere un magazzino, lui chiude ermeticamente la porta dietro di noi. In quel momento non sono più una donna fedele, ma una fedifraga che intende far le corna al marito; solo che, in quel momento, non me ne rendo conto, perché sono come in trance per la situazione. Mi appoggia ad un tavolo e, tirato su il vestito, mi strappa con violenza lo slip; la sua furia erotica mi fa bagnare ancor più e reagisco a quel gesto allargando le cosce: in pratica non faccio altro che offrire tutta me stessa, senza riserve. Si inginocchia davanti a me, mi solleva le gambe e mi fa appoggiare i talloni sul tavolo; in quella posizione la mia vagina è perfettamente all'altezza della sua bocca e le cosce, oscenamente spalancate, devono offrirgli una visione altamente erotica, perché immediatamente la sua bocca inizia a brucare la mia intimità, strappandomi continui gemiti di piacere. La sua lingua si insinua in ogni piega della mia vulva, raccogliendo ogni singolo rivolo dei miei umori simili a miele. Stringe il bottoncino fra le labbra e mi strappa un primo orgasmo, che mugolo a denti stretti, perché, per non urlare, mi son coperta la bocca con una mano. Tremo e vibro come la corda di un violino, sotto le sapienti mani di questo artista, che mi sta letteralmente facendo impazzire di piacere. La sua bocca avida, continua a raccogliere il miele che sgorga da me e sembra non esserne mai sazio. Mi fa godere ancora, portandomi per l'ennesima volta ad un nuovo orgasmo, che provo nel preciso istante in cui sento di nuovo le sue dita penetrare nella mia Intimità e, quasi a voler andare a raccogliere ancora altro miele, che non è sgorgato fuori. Serro le cosce per bloccare la sua testa, mentre sono devastata da spasmi di piacere, che mi fanno sobbalzare come se una scarica elettrica stesse attraversando il mio corpo. Vibro e tremo, mentre lui, inesorabile, insiste a leccarmi, facendomi impazzire. Poi, all'improvviso, si stacca, si solleva e mi aspetto di sentire il suo membro dentro di me; invece lui mi fa scendere dal tavolo e immediatamente mi presenta alla bocca il suo splendido gioiello! Mentalmente lo confronto con quello di mio marito e trovo che, forse il suo è più lungo, ma questo di Mario è sicuramente molto più spesso. Lo avvicino alla bocca e ne aspiro l'aroma di maschio che emana; mentre le mie narici si riempiono del suo profumo, avverto ancora altri umori scorrere dalla mia farfallina. Lecco la punta e poi inizio a scendere lungo quell'asta, che mi sembra cresca ad ogni passaggio. Sollevo le mani e slaccio la cintura dei suoi pantaloni, li faccio cadere ai suoi piedi assieme ai boxer. Con una mano lo impugno, ma non riesco a cingerlo con le dita, tanto è doppio, mentre, con l'altra accarezzo le grosse palle. Lui mugola e geme nel sentire la mia lingua lavorare lungo l'asta e poi, quando son di nuovo con la bocca sulla punta, mi appoggia una mano sul capo e, con decisione, me lo spinge in bocca. È enorme! Spalanco più che posso la mandibola, ma solo una minima parte riesce a trovare posto tra le mie labbra. Si muove con calma scivolando avanti e indietro nella mia bocca, mentre io sento prepotente il desiderio di averlo dentro. Lo sfilo della bocca, sollevo lo sguardo e, nella fioca luce del posto, i nostri occhi si incontrano.
«Prendimi! Mettimelo dentro! Voglio sentirlo tutto, fin in fondo! Voglio sentire il tuo sperma scaldarmi il ventre! Scopami!»
Lui si abbassa, mi abbraccia e mi fa di nuovo sedere sul tavolo; solleva le mie gambe appoggiando i miei talloni al suo petto. Poi sento il calore del suo membro mentre si affaccia alle labbra della mia vagina, che si apre per accogliere e stringere quel membro grosso, gonfio, duro, che, in men che non si dica, mi scivola dentro, mi apre e mi riempie con il suo spessore. Mi faccio scopare come l’ultima delle troie e, come esse, godo a cosce aperte e senza ritegno. Mi sbatte e mi tratta da troia.
«Finalmente ti sfondo, troia! Ho sempre desiderato il tuo corpo! Questa sera, quando ti ho visto, ho deciso che ti avrei avuta, a qualunque costo! Sei una troia meravigliosa! Una donna come te l'avrei voluta al mio fianco per tutta la vita! Sei una zoccola stupenda! Una troia eccezionale! Devi diventare la mia troia!»
Godo. Mi lascio sbattere davvero come una troia! La sua troia! È questo che mi sento di essere in questo momento con lui! Lo incito a sfondarmi ancora di più e poi ha inondare il mio ventre con il suo piacere.
«Non ti fermare! Fammi godere ancora! Hai ragione sono una troia! Fammi godere e sarò per sempre la tua troia! Vienimi dentro! Marchia questa tua troia con il tuo seme!»
Mi sbatte, mette le sue mani sotto il mio sedere e comincia ad aumentare il ritmo, a scoparmi con un ritmo forsennato, che, ben presto mi porta a godere ancora e poi, ancora, senza soluzione di continuità. Sono stravolta dal piacere! La mia mente è del tutto annientata dal piacere che sto provando e perdo di vista il fatto che sono una donna sposata, madre e moglie fedele, fino ad ora. L’unica cosa che so è che mi piace esser qui con lui e mi piace sentirmi viva, desiderata, scopata e troia, come da molto non mi capitava. Solo in questo momento mi rendo conto di aver trascorso anni senza vivere, accontentandomi di ciò che passava il convento, senza mai desiderare qualcosa in più. Ora lo sento tutto dentro, mi tocca la cervice con la punta e mi trasmette scosse continue con quel suo incessante entrare ed uscire; raggiungo orgasmi in continuazione. Le sue mani forti continuano a tenermi per i fianchi e con le gambe in alto, completamente offerta e indifesa sotto i suoi fortissimi assalti che mi fanno impazzire e, dopo aver perso il conto di quante volte ho goduto in quell’angusto magazzino, lo sento finalmente ruggire e scaricare il suo piacere dentro di me.
«Vengo! Ti sto sborrando dentro! Ti inondo il ventre, troia! Troia mi senti? Lo senti come ti sto riempiendo di me?»
Abbasso le cosce e le avvolgo dietro la sua schiena per impedirgli di uscire, mentre sento il mio ventre riempito da ondate di calore che mi fanno ancora godere per l'ennesima volta. Ad ogni suo sussulto, sento schizzar dentro la sua crema e, mentre lo fa, la sua bocca è incollata alla mia in un bacio che toglie il fiato ad entrambi.
Sfinito, rimane sopra di me e poi, lentamente, dopo avermi abbracciato di nuovo, si solleva, si sfila e si mette seduto sul tavolo accanto a me, mentre io, mi giro e guardo quell’enorme membro che mi ha fatto impazzire e, senza nessuna esitazione, mi inginocchio tra le sue gambe e glielo prendo in bocca, come non avevo mai fatto con mio marito. È intriso dei miei umori e del suo seme e, mentre lo lecco e ripulisco, sento che dalla mia fica slabbrata sta colando il suo seme abbondante. Sollevo lo sguardo e vedo che mi sta osservando, allora, con una mano, scendo lungo le mie cosce, raccolgo un po' del suo seme e con esso imbratto di nuovo il suo membro, per poi continuare a leccarlo e pulirlo. Il gesto lo sconvolge!
«Che femmina meravigliosa! Che troia straordinaria! Ti voglio! Voglio che tu diventi la mia troia!»
Il gesto lo eccita, perché il suo membro ora è di nuovo duro e palpitante nella mia bocca e, mentre lo pompo convinta di bere ancora altro suo seme, lui si abbassa, mi solleva, mi bacia in bocca, e condivide con me il sapore delle mie labbra, poi, quando si stacca, mi guarda dritto negli occhi e, senza dire niente, mi invita a girarmi per offrirgli il mio culetto. Non ho bisogno di parole, mi piego e mi allungo sul tavolo, mentre lui, inginocchiato dietro di me, insinua la sua lingua tra le grinze della mia rosetta, mi lecca e lubrifica quel buchetto, raramente usato da mio marito. Con le dita raccoglie la crema che sgorga ancora copiosa dalla vagina e con essa mi lubrifica ancora di più. Si solleva, inzuppa il membro in quella fonte di umori che è diventata la mia fica, poi lo estrae ed appoggia la punta sul mio buchetto. Faccio un respiro profondo, mentre allungo le mani e dilato le chiappe per agevolare ancora più quella intrusione. Mario preme e, lentamente, comincia la penetrazione nel mio intestino. Anche in questo caso, sento che mi apre e mi riempie, nello stesso tempo. Si muove lentamente, senza fretta, lasciando che i miei muscoli anali si adattino alle sue dimensioni, alla sua intrusione e, ben presto, sente il suo corpo aderire alle chiappe, realizzando che me lo ha infilato tutto nel culo. Resta immobile, piantato dentro di me, e poi, lentamente, comincia a limare il mio foro che, lentamente, si adegua al via vai e, ben presto, mi regala altre sensazioni, ancor più belle delle precedenti.
«Muoviti, fammelo sentire tutto! Lo voglio sentire fin nello stomaco! Voglio che me lo dilati tutto!»
Mi tiene per i fianchi e non si fa pregare. Mi sbatte con più vigore rispetto a come mi aveva chiavato la fica. Si rivela un toro scatenato quello che mi sta devastando il culo e, nello stesso tempo, mi fa avere altri due orgasmi, uno dopo l'altro, in rapida successione.
Anche per lui il gioco è estremamente eccitante al punto che, d'improvviso, gli sento aumentare il ritmo della chiavata per, alla fine, restare immobile, tutto piantato dentro di me, e riversarmi nell'intestino ciò che ancora è rimasto del suo seme, dopo la lunga scopata fatta fino a quel momento.
«Vengo sto sborrando! Troia ti sto sborrando nel culo!»
Sento un'ondata di calore riempirmi il corpo e questo mi fa ancora godere. Rimane qualche istante piantato dentro di me, poi si sfila e si appoggia al tavolo, perché, evidentemente, quel piacere deve aver spezzato le gambe anche a lui. Restiamo immobili, poi utilizzando dei tovaglioli, ci diamo una ripulita e, con fare discreto, ritorniamo nel salone.
Da quella sera tutto è cambiato. All'inizio mi son rifiutata di diventare la sua amante, ma, alla fine, ho sentito il bisogno di sentirmi viva, troia e puttana tra le sue braccia.
Non ne abusiamo, ma io con Mario son tornata ad esser una donna viva e vogliosa, anche se, per tutti, sono sempre una brava e fedele donna di casa.
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9 mesi fa
Le storie più votate della categoria feticcio
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
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la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
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17 anni fa
SexyCommunity, 35
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16 anni fa
SexyCommunity, 35
Ultima visita: 5 ore fa -
Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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