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Una calda firenze

UN CALDA FIRENZE

Finalmente era arrivato il caldo.
Firenze fino ad allora era stata rinchiusa nel suo cappotto invernale, nascosta
dal freddo avvolta ad una calda sciarpa di pensieri e fantasie sul suo futuro
volto estivo.
La casa, nella totale penombra, rendeva impenetrabile i potenti raggi del
sole del meriggio.
Giravamo per casa con il solo intimo addosso.
Io in boxer, mentre lei, la Chicca (evito chiunque di creare sillogismi sul
nome, in quanto fittizio) con una semplice, ma affascinante coulotte di microfibra
verde.
Stavamo in cucina.
Io seduto sulla sedia, mentre lei era adagiata sul tavolo: fantastica con
i suoi splendidi occhi azzurri rinfrescanti come un tuffo nelle più profonde
incontaminate onde del mare, i suoi seni piccoli, sodi con i capezzoli "giottiani"
perfetti per le rotondità della sua rosa, le coscie accaldate, i piedi si
muovevano ritmicamente accarezzandomi dolcemente.
Presa da una grande voglia di cibo fresco, la Chicca decise di recarsi al
vicino supermercato, per acquistare delle bevande che avrebbo allietato la
nostra calura.
E' andata in camera e si è cambiata.
Tornata in cucina il mio sguardo è stato distratto solo dalla sua bellezza.
Delle ciabattine bianche risaltavano il suo piede lungo con un incantevole
smalto argentato alle unghie delle dita.
Una piccola minigonna di jeans celava per pochi centimetri un minuscolo string
rosa e grigio.
Sopra un top in cotone grigio mostrava nella sua sensualità la magia della
sua schiena completamente scoperta.
Al supermercato la Chicca è andata subito al reparto bevande, gustandosi
già dal suo ingresso l'aria fresca del locale.
Avvicinatasi allo scaffale delle birre ha notato che la nostra bevanda preferita
era nello scaffale più alto.
Preso uno sgabello per aiutarsi si è accorta prima di salire, che un commesso,
giovane e carino, stava disponendo della merce nello scaffale dietro a lei,
nei ripiani più in basso.
La Chicca, notandolo, ha richiamato la sua attenzione chiedondogli se le
era possibile l'utilizzo della scala.
Mentre saliva i gradini il commesso rivolgendole lo sguardo ha percorso le
efebiche gambe fermandosi al bordo della minigonna.
Sapendo e sentendo lo sguardo maschio su di lei, prese le birre ed adagiate
nel cestino, ha fatto finta di accarezzarsi una caviglia, con un gesto veloce,
come a togliersi di dosso un indesiderato insetto.
Quanto veloce è stato il gesto, quanto furtivo è stato l'osservare per il
giovane commesso le magnifiche forme del culetto e il triangolo di cotone
rosa nel quale era racchiusa la calda e bagnata fica.
Scendendo gli sguardi si sono incrociati.
Lui ha ritratto gli occhi, intimidito e arrossito, riportando il suo sguardo
sulla merce.
La Chicca adora eccitare, confondere, stordire i pensieri.
Nel suo speciale fascino conosce le sue armi seduttive e ama usarle, come
un perfetto chirurgo usa il suo tagliente bisturi.
Tornata a casa mi ha raccontato il tutto.
Abbiamo bevuto la Corona.
Poi molto eccitati abbiamo iniziato a toccarci.
Lei era completamente bagnata.
Così le ho scansato lo string ed ho iniziato a masturbarla con la bottiglia.
Dolcemente, lentamente.
Leccandole il clitoride e bagnandola ancora di più con la mia saliva.
Lei abbassandomi i boxer ha iniziato a toccarmi, muovendomi il cazzo velocemente.
Mentre le spingevo quasi totalmente la bottiglia dentro i suoi gemiti si
facevano più frequenti, forti; mi ha assalito il cazzo con la bocca.
Lo ha succhiato forte ed ha iniziato a muoverlo ancora più velocemente, massaggiandomi
freneticamente lo scroto.
E' venuta urlando, bagnando la bottiglia e il tavolo.
Io le sono esploso in un orgasmo fantastico sul volto e sui dolci seni.
Eccitati dalla follia passionale non ci eravamo accorti che il pomeriggio
era finito.
Ho invitato la Chicca a tornare al supermercato, a cercare di nuovo il commesso,
a farsi riconoscere e ad eccitarlo di nuovo.
Erano le otto di sera, quando la Chicca con il fascino di una donna che ha
avuto un magnifico orgasmo ha passeggiato distratta per le strade, ripensando
alle scene di sesso e imbarazzata e un po' impaurita da ciò che stava per
fare.
Entrata, ha cercato il commeso tra gli scaffali.
Lo ha salutato, lui completamente imbarazzato è diventato ancora più rosso
nel volto.
Così la Chicca ha fatto il primo passo, come una leonessa sta nella savana
a cacciare il cibo per il suo leone.
Gli ha chiesto quando avrebbe staccato il turno di lavoro e se poteva aiutarla
a portare a casa la spesa pesante per le sue esili braccia.
Il commesso ha acconsentito e le ha risposto che di lì a pochi minuti sarebbe
stato fuori ad aspettarla.
Rientrati nel palazzo la Chicca ha iniziato a salire le scale.
A metà sentendosi di nuovo lo sguardo addosso, ha fatto finta di essere stanca,
appoggiando il sacchetto della spesa sul gradino, si è piegata in avanti,
con le gambe leggermente divaricate.
Il commesso questa volta è stato rapito da un fantastico buco di culo e da
una fica completamente rasata.
Questa volta la Chicca era uscita senza mutandine, avvolta solo dall'aria
calda di Firenze.
Il commesso con le pupille dilatate dall'eccitazione è rimasto affascinato
dalla situazione.
Entrati in casa, lo stupore del ragazzo è stato nel vedermi a sedere in cucina.
Credendo di non trovare nessuno il suo imbarazzo è aumentato.
Accomodatosi le ho offerto una birra.
Lei ha iniziato a spogliarsi del top, rimanendo solo in minigonna.
Mentre lei mi raccontava della gentilezza del commesso, aiutandola a portare
le borse fino a casa si è sistemata sul tavolo fra me e lui.
Lui, sudato rosso di vergogna e accaldato dalle vampate di passione e di
sesso che lo attraversavano dalla testa al suo cazzo, ha iniziato a sfiorarla.
La Chicca ha allargato le gambe ed ha iniziato a strofinare i suoi piedi
sui pantaloni del ragazzo e sui miei boxer.
Le ho chiesto di iniziare a masturbarla con la bottiglia e a leccarle la
fica...
Adoravo guardarla maliziosa, erotica, sensuale e maledettamente porca.
Lei dopo un po' ha chiesto al ragazzo di lasciar fare a me, imbarazzandolo
ancora di più; eccitandolo e allo stesso momento denigrandolo per quello
che stava facendo.
Le ho alzato le gambe, mettendomi i suoi piedi sulle spalle, la sua fica
trasudava di voglia, l'ho penetrata, piano piano e poi spingendo il mio cazzo
fino in cima alla sua magnifica fessura.
Il ragazzo si è spogliato dei pantaloni e ha tirato fuori il suo cazzo già
molto eccitato.
A quel punto la Chicca a iniziato a muoverglielo e a succhiarglielo voracemente.
Strappando dalla bocca del commesso gemiti potenti.
Il mio cazzo ha iniziato a penetrarla sempre più velocemente, dandole forti
colpi sul pube.
Il clitoride era completamente fuori, eccitato rosa, accarezzato velocemente
dalle mie dita.
Il ragazzo rapito dalla situazione straordinaria in cui si era trovato, era
totalmente eccitato.
Quando il movimento della mano della Chicca si è fatto vorticoso sul cazzo
del ragazzo e la bocca ha iniziato a versare quantità fantastiche di saliva,
il commesso non ha resistito più ed è venuto.
La Chicca ha indirizzato lo schizzo sui suoi capezzoli.
Mentre io continuavo a farla urlare di piaciare.
La Chicca da predatrice quale è, ha fatto rivestire il ragazzo e lo ha mandato
via, dicendogli che la mancia era stata molto esaustiva...
Adora essere dominatrice sugli altri e adora essere dominata da me.
Uscito il ragazzo di casa, io e la Chicca ci siamo messi sul tavolo; si è
messa a pecorina ed io dietro di lei in ginocchio.
Le sue urla sono iniziate, forti incalzanti come i colpi che le davo.
Le ho infilato un dito nel culo.
La sua pelle sudata era magica.
Poi mi ha steso sul tavolo, mi ha preso il cazzo in bocca, mettendomi invece
la sua fica in faccia.
L'ho finita di masturbare con la Corona.
Mentre lei si guastava affamata il mio cazzo.
Urlava la sua voglia del mio sperma.
In un tumulto di passione e trasgressione, le ho schizzato in bocca, sul
viso e sul seno.
Lei mi ha brodato in bocca...
Quel pomeriggio è stato un pomeriggio straordinario, indimenticabile, assolutamente
trasgressivo.
E' stato un caldo pomeriggio fiorentino...
un bacio
Leeh e chicca

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Commenti

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  • mariuolo169, 43
    ottimo....

    che fortuna il commesso....

    dove è questo supermercato.....

    magari gli do una mano a salire sulla scala....

    Alex
    Leggi di più arrotolare