Capitolo 1.
Entri nell'atrio felice di lasciarti alle spalle la pioggia, che non smette di scendere da quando siete usciti di casa. L’interno è affollato e l'aria calda e umida. Se almeno potessi sbarazzarti del cappotto che ti ho chiesto di indossare, così pesante e ingombrante! Per fortuna, una hostess sembra averti letto nel pensiero e si avvicina per aiutarti a disfartene. Con aria complice, la giovane sconosciuta ti fa scivolare una busta tra le mani. Non hai nemmeno il tempo di reagire che lei è già scomparsa nel guardaroba col tuo cappotto. Guardi la busta, sulla quale ho scritto a penna il mio nome: Andrea. Istintivamente alzi lo sguardo. Mi cerchi tra le persone che ti sono vicine. Ma a causa della pandemia e della maledetta mascherina che tutti devono indossare, e che rende tutti uguali, non riesci a riconoscermi. Apri la busta. Dentro c'è un piccolo oggetto. Bianco. Molto leggero. Di forma ovoide. Assomiglia ad un piccolo proiettile. Un filo molto sottile, impalpabile al tatto, termina in un LED, così piccolo da apparire quasi invisibile, se non fosse per la luce verde che lampeggia lentamente. All’improvviso, la luce diventa rossa e una leggera scarica elettrica ti sorprende. Tuo marito è ancora fuori, sta cercando un posto libero dove parcheggiare e dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Alzi lo sguardo. C'è troppa gente intorno a te e i bagni sono troppo lontani. Ma non hai tempo. Con il cuore che prende a battere più veloce, ti metti in disparte, dietro una tenda rossa. Con movimenti rapidi, sollevi la gonna. Abbassi le mutandine blu notte, quelle che ti avevo chiesto di indossare. Con il piccolo oggetto tra le dita esiti. Ma quella fioca luce che lampeggia nuovamente di verde ti attira tremendamente. Impaziente come sei, decidi di non aspettare. Il piccolo ovulo bianco scivola tra le tue labbra umide di eccitazione senza alcuno sforzo. Lo spingi dentro la tua figa con due dita. E una leggera scarica elettrica ti sorprende di nuovo. Il minuscolo LED, l'unico elemento rimasto al di fuori del tuo sesso, lampeggia di rosso. Hai il respiro corto mentre una seconda scarica elettrica, più intensa questa volta, ti assale. Il LED rosso prende a lampeggiare più velocemente. Chiudi gli occhi. Una terza scarica, decisamente più forte delle precedenti, ti fa tremare le ginocchia. Il LED rosso sembra impazzito. Senti la corrente elettrica attraversare il tuo corpo. Dal tuo sesso scende giù, verso la pianta dei piedi. E sale su, verso i capelli. Non vedi più niente. Non senti più niente. Un orgasmo tanto rapido quanto intenso ti scuote tutta. Cerchi di soffocare un gemito quando percepisci una presenza al tuo fianco. Riapri gli occhi. È tuo marito, che finalmente ti ha raggiunta. Ti guarda e capisce. Nonostante la mascherina, ha notato immediatamente il rossore sulle tue guance, la tua eccitazione. Ha notato anche la tua gonna sollevata, le mutandine abbassate. Anche lui eccitato, ti fa scudo e tu, con gesti rapidi, alzi le mutandine prima che qualcuno possa vederti. Le luci sono già abbassate quando vi affrettate verso la sala. Segui tuo marito un passo dietro di lui, le gambe che ti tremano ancora di piacere. Senti gocce di liquido vaginale colare dalla tua figa e rigarti le cosce. Ti senti così bagnata che immagini di lasciare una scia vischiosa dietro di te. Sorridi tra te e te immaginando che qualcuno potrebbe scivolare e rompersi una gamba a causa del tuo orgasmo. Di che riderci sopra. Mi cerchi di nuovo tra le poche persone che ancora si trovano nell’atrio, ma non mi vedi. Tuo marito fa lo stesso, e nemmeno lui mi vede. Nella sala, cercate rapidamente i vostri posti e andate a sedervi. Il concerto sta per iniziare e tu non puoi evitare di pensare al piccolo ovulo rimasto dentro la tua vagina. Alle scariche elettriche che ti ho inviato e che ti hanno provocato un piacere che non ti aspettavi e che ti ha travolta. Vuoi controllare se la piccola luce lampeggiante è ancora lì, tra le tue cosce. Per tua fortuna, il posto accanto a te è vuoto. Con una mano inizi a far scorrere verso l'alto i bordi della gonna. Lentamente. Sul palco, i cantanti hanno voci meravigliose, ma per quanto sei concentrata, potrebbero anche ragliare come asini e non noteresti la differenza. Un centimetro alla volta, i tuoi sforzi vengono finalmente premiati. Nessuno, tranne tuo marito, si è accorto di ciò che stai facendo. Quando senti che la gonna è sufficientemente alzata, fai scorrere le mani verso le tue cosce. In modo molto discreto, con il pollice sollevi il bordo delle mutandine, mentre fai scorrere l’indice sotto il tessuto. Cerchi il filo con il LED luminoso, ma non lo trovi. Forse lo hai perso, pensi. Eri così bagnata nell’atrio, che potrebbe esserti scivolato fuori senza che te ne accorgessi. Chiudi gli occhi e ti mordi il labbro. No, non può essere! Ti ricordi che quando avevi aperto la busta, avevi notato che il filo era così sottile da essere quasi impalpabile. Devi cercare meglio. Andare più in profondità. Fai quindi scorrere il dito indice nella tua vagina. Fremi un po'. Forse è stato l'effetto delle scariche elettriche, che hanno sensibilizzato la tua figa. Oppure è la condizione di pericolo che ti eccita. Comunque sia, decidi di approfittarne. Il tuo dito, che si lascia inghiottire dalla caverna buia e umida, ti regala una sensazione di dolce piacere. Senza che tu lo abbia veramente deciso, il dito medio segue l'indice e l'anulare lo accompagna. Ora hai tre dita che si muovono dentro di te, tre dita che spingi più in profondità, che ti scaldano le guance. Quella che provi è una sensazione di piacere che viene da lontano. Che ti riporta indietro nel tempo. Quando eri solo un'adolescente che scopre il proprio corpo. Che cerca piccoli momenti di piacere senza preoccuparsi di nulla. Che ne parla liberamente con la sua migliore amica. Che approfitta di ogni momento, di ogni occasione, senza alcun senso di colpa. Col pollice stimoli il tuo clitoride, mentre imprimi mezzo giro con le tre dita. E finalmente lo tocchi. Il piccolo ovulo è ancora lì. Adesso ne hai la prova. Puoi finalmente tirare fuori le dita dalla tua fica. Ma ogni millimetro della tua vagina, che pulsa di piacere, ti reclama. E neanche le tue dita, in fondo, vogliono ritirarsi. Stanno bene lì dove sono. E allora le fai girare in tondo. Avanti e indietro. Di nuovo in tondo. Pieghi le dita a gancio e spingi, spingi, spingi, finché non arriva l’orgasmo. Veloce, morbido, lui se ne fotte degli altri spettatori, se ne fotte della musica e delle magnifiche voci che vibrano nell'aria come il tuo piacere, profondo, leggero, libero come i tuoi sedici anni. Il primo pezzo sta per finire e tu hai il tempo necessario per sistemare le mutandine, per rimettere la gonna al suo posto. E solo in quel momento ti accorgi della mia presenza, nel posto accanto a te che era rimasto libero. Tuo marito ti sorride, sono seduto lì già da qualche minuto e lui se ne era accorto, ma non tu, troppo presa dal tuo piacere. Il pubblico si alza in piedi per applaudire. Ne approfitto per prenderti per mano. Insieme scivoliamo via dalla fila, seguiti da tuo marito. Passiamo una porta. Vi faccio segno di stare in silenzio. Alla fine del corridoio ci sono i camerini. Entriamo. La luce è fioca. La moquette rossa che ricopre pavimento e pareti riscaldano l’ambiente, simile al più lussurioso dei gironi infernali. Un grande divano ci accoglie. Ti faccio stendere, ti allargo le gambe, mentre tuo marito si accomoda su una poltrona, davanti a noi. Pronto a godersi il vero spettacolo della serata… (continua)
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Certificazione Profili
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97409
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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