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weekend a Venezia parte III

ci svegliamo ed il sole è già alto; è una bella domenica e ci prepariamo per uscire...mentre mi vesto ti vedo armeggiare nella valigia, raccogliere qualcosa fra le braccia e fuggire in bagno. Quando sto guardandomi nello specchio per controllare il nodo della cravatta sento aprire la porta del bagno e mi volto, vedendoti uscire...
...sei stupenda, in un tailleur nero dalla gonna stretta che sa molto di anni 50; porti scarpe nere col tacco alto e fra le mani tieni un largo cappello nero ornato con una fusciacca rosa fucsia. Fai scivolare lentamente la gonna sulle cosce per mostrarmi il capolavoro: le calze nere con la riga sono tenute su da un reggicalze in pizzo nero e le mutandine coordinate le hai indossate, come vogliono le leggi non scritte dell'erotismo, sopra ai tiranti in pizzo del reggicalze...
Ammetto che devo quasi fare violenza a me stesso per non...ritardare ulteriormente la nostra uscita dalla stanza!
Abbiamo poche ore, prima di lasciare l'albergo... facciamo un giro nelle parti più importanti della città, perlomeno quelle vicine all'albergo, e ne approfitto per scattarti quasi un rullino di foto per così dire "classiche". Poi la malizia, a vederti così bella, prende inevitabilmente il sopravvento... scatto una foto con la tua giacca semiaperta, che lascia intravedere il top sottostante, una a cui dai un tono da "lolita" succhiando un gelato, una dove fai risalire la gonna fino a mostrare il bordo delle calze.... e poi ci prende la voglia di osare di più... in un vicolo ti levi le mutandine e la foto dopo è con la tua gonna alzata, appoggiata alla spalletta di un ponte a mostrare all'obbiettivo le tue natiche rosee...
Torniamo all'albergo e tu ti incammini per le scale mentre io mi fermo dal portiere a regolare i conti. Ti raggiungo in un momento e ti dò una bella notizia: per oggi non arriverà nessuno per cui possiamo fare con calma per lasciare la stanza...
Saliamo in camera e finalmente possiamo sciogliere la tensione e l'eccitazione che ci è cresciuta dentro durante il servizio fotografico... ti spoglio mentre le bocche si cercano con furia, ti attiro a me mentre sei rimasta in calze, scarpe e reggicalze.
Ti porto sul letto e comincio a baciare, leccare, mordicchiare il tuo corpo in ogni dove, fino a che il nostro gioco prende una piega imprevista... raccolgo la sottile cintura della tua gonna da terra e te la arrotolo intorno ai polsi, mentre tu mi guardi con un viso fra il sorpreso e l'incuriosito...fisso la cintura alla testiera del letto, cosicchè tu ora sei inginocchiata sul letto con i polsi legati alla sua testiera. Sei stupenda, e ne approfitto per scattarti una foto in questa posizione, quando improvvisamente bussano alla porta. Vado ad aprire, visto che comunque dalla porta non si vede il letto. E' solo il tizio della reception che è venuto a portare la ricevuta di pagamento; torno da te e non riesco ad interpretare il tuo sguardo: paura di essere sorpresa da qualcuno in questa posizione...o un piccante desiderio di mostrarti a un estraneo così, nuda e legata...? Non lo so, e forse non lo saprò mai...ma ti accarezzo piano fra le gambe e ti sento bagnatissima di liquore d'amo
re e credo quindi che non ti sarebbe dispiaciuto se lui fosse entrato nella stanza e ti avesse vista così... te lo dico e tu mi rispondi solo con un sorriso malizioso che mi invita a continuare il gioco. incroci i polsi e ti giri a pancia in alto, e io porto il mio membro alle tue labbra. Lo fai scivolare nella tua bocca calda succhiandolo fino a che non lo senti arrivare in fondo alla tua gola. Inizi un dolce vai e vieni fino a che con gli occhi non mi chiedi qualcosa di più... vado io a darti il piacere con la mia bocca... la incollo alla tua rosa rossa e bevo come da un calice il fluido d'amore che la tua vulva secerne come la resina da una corteccia ferita e che la mia lingua raccoglie facendoti morire di piacere...
Sento che mi vuoi e allora scivolo sopra di te lentamente fino a che i nostri sessi sono vicini, mi impossesso delle tue labbra proprio mentre dolcemente inizio a scivolare in te. Non sento alcuna resistenza, entro lentamente centimetro dopo centimetro fino a che il mio pube è a contatto del tuo e io sono completamente in te. Sempre con le mani fissate alla testiera del letto inizi a muovere il tuo bacino con colpi di reni per sentirmi a fondo dentro di te, anche a costo di provare quel leggero dolore ogni volta che ti colpisco l'utero entrando troppo a fondo. Guardo i tuoi occhi e ci leggo mille cose...mille persone dentro di te...una donna disincantata che vive un piacere che vorrebbe farla gridare come un'invasata: "...sììì... scopamiii... scopami più forte, fammi male... voglio che mi prendi davanti e dietro... voglio godere mentre mi sfondiiiiii...." ...ma anche una ragazza che vuole qualcosa che forse nella vita non ha trovato, forse una fuga da una realtà che non le piace ma a
lla quale è incatenata come tutti noi, del resto. Un gesto d'affetto, un semplice atto d'amore che le dimostri che tutto ciò che lei ha sempre sognato nella vita in fondo ESISTE. Certo, Safy lo può toccare solo per un attimo, solo in questi giorni magici, ma sapere che da qualche parte del mondo il suo sogno esiste per davvero è molto meglio che svegliarsi e capire che sei stato tutta la vita a credere in qualcosa che forse non c'è... La vedo questa donna nei tuoi occhi, Safy, perchè è la gemella di un bambino che porto in me, che sogna un mondo migliore di quello che vede, dove passano di nuovo tutti i treni che nella vita ha perso; un bambino che vive anche se nascosto dentro ad un uomo disincantato, quell'uomo che ora si sfila da te e cerca sul tuo viso un cenno di assenso mentre appoggia le tue gambe sopra le sue spalle e punta il suo glande sul tuo fiore bruno...
Spingo lentamente e mi sento affondare in te, sento i muscoli del tuo sfintere che si rilassano e mi permettono di entrare e poi mi risucchiano al tuo interno come in una bocca calda e morbida...affondo ed entro in te fino in fondo, e ti sento trattenere il fiato: forse in questa posizione riesco a entrare più profondamente in te delle altre volte... inizio il mio vai e vieni dopo averti liberato le mani, e tu ne approfitti subito: con una mano prendi a stimolarti il clitoride, e le tue secrezioni abbondanti colano a lubrificare il tuo buchetto posteriore infiammato per le troppe penetrazioni subite in questi giorni; sto ormai scorrendo senza più freni dentro e fuori da te quando il tuo orgasmo arriva, e faccio fatica a resistere alle tue contrazioni. Non riesco però a resistere quando decidi di darmi il colpo di grazia: intingi due dita nella tua vulva fradicia e, guardandomi negli occhi, te le porti alla bocca gustando il tuo sapore come da un membro appena uscito dal tuo sesso.
E' troppo anche per me e allora esco dal tuo sfintere che rimane arrossato e dilatato, e, lasciandoti posare le gambe, vengo a cavalcioni del tuo viso... prendi in bocca il mio membro congestionato e ancora umido dei tuoi umori, lo vorresti forse succhiare ma non ce n'è tempo: in un attimo raggiungo il piacere con lunghi fiotti di seme caldo che ti riempiono la bocca e che ti vedo ingoiare come un nettare sublime...
Prima di lasciare la stanza c'è ancora tempo per una doccia , dove il sesso sfrenato lascia per un attimo il posto alle carezze, alle coccole e ad una promessa... rivederci al più presto!

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