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"Accordi in Silenzio"
La sala era immersa in una penombra dorata, rischiarata solo da una lampada d’angolo. Al centro, il vecchio pianoforte a coda, lucido e imponente, sembrava aspettare qualcuno. Elena passò le dita sulla tastiera, accarezzando i tasti come si sfiora una pelle conosciuta. Indossava solo una camicia bianca di lui, troppo grande, le gambe nude ripiegate sullo sgabello.
Andrea entrò in silenzio, alle sue spalle. Osservò per un istante quella figura che sembrava fatta di luce e pelle. Poi si avvicinò, senza una parola. Le sue mani si posarono sulle sue spalle, calde, pesanti, sicure. Lei non si voltò subito. Suonò qualche nota, lenta, vibrante. Il suono riempì la stanza come un respiro profondo.
«Non ricordo questo pezzo», sussurrò lui, piegandosi a baciarle il collo.
«Lo sto inventando adesso», rispose lei, chiudendo gli occhi.
Le mani di lui scesero lungo le braccia di lei, intrecciandosi con le sue. La guidò nei tasti, mescolando musica e carezze, ritmo e pelle. Ogni nota sembrava nascere dal contatto, dal respiro che si faceva più corto, dal calore che cresceva tra i loro corpi.
Quando Elena si voltò, lo guardò negli occhi come se anche quelli fossero uno spartito da leggere. Lui la baciò piano, con la stessa lentezza con cui si accorda uno strumento fragile.
Il pianoforte continuò a suonare da solo, sotto le loro mani, mentre la notte li avvolgeva, fatta di musica, pelle e silenzi pieni di senso.
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“Accordi segreti”
La sala era vuota, tranne che per lei e per il primo violino. Le luci soffuse del teatro creavano un velo di intimità che nessuna partitura poteva scrivere. Marta, la giovane direttrice d’orchestra, alzò la bacchetta.
«Proviamo il secondo movimento,» disse, ma la voce le tremava appena.
Lui annuì, lo sguardo fisso su di lei più che sul leggio. Il suono del violino si alzò lento, carezzevole, come un respiro che cerca l’altro. Marta chiuse gli occhi, lasciando che la musica la avvolgesse come un abbraccio sottile.
Dirigere così, con lui solo davanti, era diverso. Ogni gesto diventava dialogo silenzioso, ogni pausa un battito di cuore trattenuto.
A un certo punto si fermarono. Il silenzio che seguì fu ancora più carico della musica.
«La tua bacchetta... comanda anche l’aria,» disse lui con un sorriso lieve.
Lei arrossì. «E tu fai parlare le corde come fossero pelle.»
Si sfiorarono le mani per caso – o forse no – mentre riposizionavano gli spartiti. Poi tornarono ai loro posti, consapevoli che, da quel momento, tra gli archi e i fiati si sarebbe nascosto un accordo più profondo, impossibile da scrivere.
Ma che avrebbe suonato, ogni volta, come un segreto condiviso.
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La coppia amica di mio figlio.
Mi chiamo Mario, ho 62 anni, sono di media statura con un bel fisico che, negli anni, son riuscito a mantenere abbastanza tonico. Ho i capelli completamente bianchi, gli occhi scuri ed un carattere allegro e socievole. Due anni fa, sono andato in pensione, dopo aver trascorso più di 40 anni a guidare autobus, per la maggior parte di quelli turistici; molto spesso, quando vengono a trovarmi gli amici, sono io che li porto a visitare tanti posti, che ho avuto modo di conoscere per lavoro. Sono sposato da 39 anni e dal mio matrimonio sono nati due figli, Luca è il più grande, che ha 33 anni, è un bel ragazzo alto e forte, con i capelli neri, gli occhi scuri ed ha scelto di fare la mia stessa professione. L'altro figlio si chiama Fabio, ha 27 anni, e lavora come impiegato presso gli uffici comunali. Dei miei due ragazzi sono molto fiero, perché Fabio è già sposato da due anni, mentre a Luca piace ancora passare da una figa all'altra, con estrema disinvoltura. Ovviamente, con il lavoro di conducente di linea, che lo porta a stretto contatto con tanta gente, di amicizie ne ha moltissime. Lo capisco, perché lo stesso è capitato per il passato anche a me. A volte si tratta di rapporti che non vanno al di là di semplici conoscenze, altre volte, invece, diventano amicizie vere e proprie che si evolvono nel tempo. Mio figlio lavora nella stessa azienda dove lavoravo io e, nel nostro ambiente, avevo conquistato una discreta fama di puttaniere abbastanza selettivo, perché, per me, erano le signore inarrivabili quelle da stuzzicare e cercar di portare a letto; per questo semplice motivi, i colleghi si erano fatta l'idea che le mie conquiste erano sempre rivolte ad un elevato standard, di quelli al di sopra della media rispetto agli altri. E' stato necessario fare questa precisazione, perché, circa due settimane fa, mio figlio mi chiama e mi chiede di fare colazione insieme. La cosa non è insolita, perché, essendo io in pensione, la mattina esco quasi sempre per andare sul percorso verde che è situato non troppo lontano dal deposito dove lui lavora e così, quando vi è la possibilità, prendiamo sempre un caffè insieme e parliamo di tante cose. Quando sono arrivato al bar, lui stava flirtando con una delle cameriere, una bella biondina dalla faccia da troia "in itinere". Mi piace molto far colazione in questo bar, perché tutte e tre le cameriere, compresa la padrona, indossano dei jeans molto attillati e mettono bene in evidenza i loro splendidi culetti, mentre la biondina, oltre al culetto, possiede due belle tette alte e tonde e sfoggia una faccia da puttanella sconvolgente, con due labbra carnose che ti vien voglia di fartelo succhiare. Lui, quando mi vede arrivare, ordina due caffè e poi prende posto ad un tavolo un po' più in disparte, in modo da poter continuare ad osservare questa biondina con i suoi occhi azzurri e tutto il resto, che lo ha proprio conquistato. Quando la puttanella ci porta il caffè, si piega in avanti per toglierli dal vassoio e vedo che la sua t-shirt, che ha una profonda scollatura, mi fa vedere molto bene il solco dei suoi seni, che, probabilmente, sono nudi sotto la stoffa, perché vedo la prominenza del suo capezzolo premere, quasi a volerla bucare, o, forse, perché costretti all'interno di un reggiseno molto sottile! Ci serve il caffè, ma mio figlio le chiede anche dell'acqua; lei sorride e torna poco dopo, si piega di nuovo e mi sbatte in faccia quelle due splendide tette; mi lancia un sorrisetto da maliarda. La puttanella è convinta che basti sbattermi due tette in faccia per farmelo diventar duro, senza sapere che se glielo sbattessi in bocca, dovrebbe sudare sette camicie prima di poter bere la mia sborra, perché, tra le altre virtù, son dotato di una notevole resistenza, dovuta ad un piccolo difetto genetico, costituito dal fatto di aver la punta del membro poco sensibile, cosa che, se da un lato aumenta molto la mia resistenza, dall'altro sminuisce un po' il mio piacere. Quando lei se n'è andata, mio figlio, mentre sorseggia il caffè, mi chiede una piccola cortesia.«Papà, avrei bisogno di un favore. So che questa sera devi accompagnare mamma e zia che vanno, insieme a mia cugina, quattro giorni a Budapest e, poiché tu sei solo, mi rivolgo a te per un favore davvero speciale.»E' mia abitudine mettermi a disposizione dei miei figli, in quanto, come pensionato ho tempo libero in abbondanza e, il più delle volte, si tratta di pagare qualche bolletta o ritirare qualcosa per conto loro; quindi resto abbastanza incuriosito da questa sua particolare richiesta. Sorrido e gli confermo la mia disponibilità e lui rimane, ancora per un attimo, a meditare, poi mi espone quale sia la sua esigenza.«Ti ricordi che questo inverno, verso la fine di febbraio, sono stato a sciare su in Alto Adige? Lì ho conosciuto due ragazzi che lavoravano entrambi nell'albergo dove alloggiavo. Simone e Marisa si sono sposati circa un mese e mezzo fa, mi avevano anche invitato al loro matrimonio, ma non son potuto andare, così avevo detto loro che avrei avuto piacere ad ospitarli qualche giorno qui a casa mia e, poiché gli avevo parlato delle tante e numerose manifestazioni folkloristiche che ci sono nella nostra regione, li ho invitati a vedere la corsa dei ceri di Gubbio. Purtroppo ieri, il capo mi ha assegnato un tour di una settimana sulla via del Chianti con una comitiva di turisti australiani e non ho trovato nessuno che mi potrebbe sostituire; così, essendo impegnato a lavorare, ho pensato che tu potresti darmi una mano: io li ospito a casa mia e tu me li porti un po' in giro per la nostra regione e poi, il giorno 15, a vedere la corsa dei ceri.»Osservo mio figlio e resto un attimo sorpreso perché qualcosa non mi quadra. Cerco di capire quanto possa esser profonda questa sua amicizia.«Luca, fammi capir bene: mi hai detto che li ospiti a casa tua? Voglio dire: ma quanto è profonda questa amicizia?»Lui probabilmente si aspettava questa domanda e così comincia a dirmi che sono amici stretti; quando è stato in vacanza, sono usciti tante volte insieme, perché essi lavoravano solo di giorno; è stato tante volte in casa loro e dei genitori e si son sentiti ancora anche dopo la vacanza. Non sono del tutto convinto, ma, non avendo altri argomenti, alla fine ho accettato volentieri. Il giorno dopo, di prima mattina, mi reco assieme a mio figlio all'aeroporto a prendere Simone e Marisa. Mi trovo davanti una bella coppietta giovane, sui 30 anni e davvero molto carini e innamorati. Lui non è molto alto, ha i capelli neri, gli occhi scuri ed il fisico è assolutamente normale. Lei è decisamente una bella moretta, con i capelli che le superano le spalle, occhi scuri, bocca abbastanza ampia e labbra discretamente carnose; il seno è sicuramente di una quarta misura, perché è ben fatto, un po' a forma di goccia, comunque molto bello. Mi salutano subito molto cordialmente e, all'inizio, appaiono un po' timidi ma, durante il breve tragitto che ci porta dall'aeroporto a casa di mio figlio, subito la situazione si appiana. Il tempo di fargli lasciare i loro bagagli, e andiamo tutti e quattro a pranzo, in un ristorantino dove l'atmosfera si fa subito allegra e divertente. Entrambi sono consapevoli che saranno in mia compagnia e sembra che questo, anziché dispiacergli, faccia loro molto piacere. Non mi sfugge il fatto che, in più di un'occasione, tra una battuta e l'altra, ho visto Simone guardare mio figlio, poi abbassare lo sguardo ed annuire senza replicare. Anche Marisa si dimostra molto spiritosa e simpatica e, quando lancio la battuta del vecchietto che dovranno aspettare durante i giri turistici, lei scatta subito in mia difesa.«Vecchietto? Non mi sembra di veder nessun vecchietto! Al massimo potrei dire che sono in compagnia di uno splendido signore maturo, con dei meravigliosi capelli bianchi e degli occhi scuri molto penetranti! Sia ben chiaro che, se qualcuno prova a dare del vecchietto a quest'uomo, dovrà vedersela con me!»Sono veramente sorpreso da questo loro modo di pensare così determinato, per cui la osservo meglio e vedo che lei continua a fissarmi con ammirazione. Poco dopo aver finito di pranzare, mio figlio mi consegna le chiavi di casa e tutti insieme lo accompagniamo presso la sede dell'azienda; vedo che mette in moto uno splendido autobus da turismo di ultima generazione, molto lussuoso e si allontana in direzione dell'aeroporto internazionale per prendere in consegna i suoi turisti. Rimasto solo con i ragazzi, chiedo loro se vogliono andar a casa a riposare, oppure preferiscono fare un giro panoramico per la nostra città, cosa che accettano molto volentieri. Andiamo nel centro storico e, passeggiando lungo la via principale, faccio notare tutte le cose belle che ci son da vedere; mi rendo conto che Marisa pende dalle mie labbra. Le piace tutto, ma, soprattutto, è curiosa di conoscere ogni dettaglio e tante piccole cose che conosco bene della mia città; così, senza rendercene conto, arriviamo quasi all'ora di cena. Prendiamo un aperitivo, prima di andare a cena affacciati ad una delle terrazze più belle della città, da cui possiamo godere uno splendido tramonto. Andiamo a cena in pizzeria e restiamo a ridere e scherzare per buona parte della serata; sia durante la cena, che anche dopo, mentre stiamo a parlare ed a sorseggiare birra, mi rendo conto che sono molto incuriositi dalla mia persona. Mi chiedono quasi tutto del mio lavoro e, soprattutto, di qualche occasione piccante che sicuramente ho vissuto in anni di lavoro nel settore turistico. Mi sorge il sospetto che vogliono capire se ho, in qualche modo vissuto, qualche trasgressione un po' più particolare e, su questo argomento, è proprio Marisa che mi fa una domanda troppo specifica.«Mario, scommetto che qualche volta qualche signora, qualche bella turista, magari anche sposata, in qualche modo, si sia fatta un po' "coccolare" da te! Pensa cosa sarebbe potuto succedere se il marito se ne fosse accorto!»Sorseggio un po' di birra prima di rispondere e, dopo averli guardati entrambi negli occhi, decido di provare a sondare il terreno, per valutare una certa idea che si sta formando nella mia testa, in merito a questi due.«Più di una volta è capitato che qualche signora si sia fatta strofinare da me e, in più di un'occasione, mi ero convinto che il marito non fosse del tutto indifferente.»Butto là questa affermazione e li guardo dritto negli occhi; vedo che Marisa si gira verso Simone, che la fissa per un lungo istante, poi abbassa gli occhi e lei riprende a scherzare.«Accidenti che birbante che sei! Come fai a dire che... insomma, voglio dire sei sicuro che… il marito…? Ma dai, non ci posso credere!»Dentro di me, prende sempre più corpo il sospetto che questa coppia nasconde qualcosa che ancora mi sfugge.«Cara Marisa, ormai, col passare degli anni, uno, certe cose le nota subito. Ti rendi subito conto quando una signora ha voglia di lasciarsi andare con te e, intanto, noti che il marito, sicuramente al corrente di dove la moglie voglia andare a parare, non ha nulla da ridire sul fatto che la moglie si sta buttando tra le braccia di un altro, ma, anzi, fa di tutto affinché quella cosa si verifichi, quindi, cosa dovrei pensare? Certo, voi siete giovani e queste cose non vi sfiorano per la mente! Però, credo che alcune coppie trovino anche stimolante qualche avventura, magari per metter un po' di pepe nel loro rapporto, divenuto un po' stantio.»Marisa ride divertita è mi risponde d'istinto, quasi senza riflettere.«Saremo giovani, ma… voglio dire, un po' di piccante piace anche a noi! Ovviamente, per certe cose, bisogna sempre cercare di imbattersi nella persona giusta!»Ora sono io che la guardo un po' incuriosito e vedo che loro due si scambiano un'occhiata molto significativa.«Esatto! Credo che anche loro la pensassero come te, quando decidevano di "giocare" con me. Era chiaro che mi consideravano una persona discreta e molto riservata e, in ogni caso, il giorno dopo, non ho mai fatto niente per farli sentire in imbarazzo o a disagio. Certo, aver a che fare con la persona giusta è fondamentale!»I due si danno l'ennesima occhiata, poi restiamo tutti e tre per un lungo istante in silenzio; essi, ancora una volta, si fissano negli occhi, poi Simone dice che è ora di andare a letto, così li accompagno a casa di mio figlio. Li saluto e gli do appuntamento per il giorno dopo, per andare a far colazione insieme e, quando sto per uscire, mi squilla il cellulare: vedo che è mio figlio.«Papà, sei già a casa?»Gli rispondo che sono ancora nella sua abitazione e lui mi aggiorna con una richiesta un po' particolare.«Papà, dovresti farmi una cortesia; se vai nella cameretta dove ho il mio computer, lo dovresti accendere e scaricare per me un file; poi me lo dovresti inviare tramite mail, sul cellulare.»Simone e Marisa, parlano un po' con lui, mentre io mi reco nel suo studio, accendo il computer e devo chiedergli la password; una volta acceso il computer, inizio la ricerca del file che vuole e, per farlo, devo aprire alcune cartelle; quasi accidentalmente ne apro una che contiene un documento di Word con alcuni dati e password di un sito specializzato in incontri. Sono incuriosito da tutto questo e, senza farmene accorgere, me lo spedisco direttamente nella mia mail e poi, una volta trovato il file che vuole mio figlio, glielo invio come richiesto. Chiudo tutto e poi saluto i due ragazzi; vado direttamente a casa e, una volta aperta la mail e utilizzato un link del sito, scopro cose che mi lasciano sinceramente stupito. Per accedere al sito è necessaria una registrazione, la eseguo velocemente e, una volta dentro, vado proprio a cercare, attraverso il nickname per la pagina di mio figlio, e resto sbalordito nel vedere che ha un bel profilo: mi colpisce il dettaglio che, in quel profilo, precisa di esser "un Master". Avevo sempre notato il suo carattere abbastanza dominante e, aver scoperto che si era iscritto ad un sito di coppie scambiste come singolo dominante e, soprattutto, anche ben dotato sessualmente, in qualche modo, non mi ha sorpreso più di tanto. Ci sono allegate anche una decina di fotografie di lui molto intime ed una, in particolare, mi colpisce perché lo ritrae con il sesso duro in mano. Posso dire, con assoluta certezza, che se dovessi valutare la veridicità che lui è davvero mio figlio, direi che, vista la sua dotazione, non potrebbe esser diversamente. Ha, come me, ha un bel cazzo, lungo quasi una ventina di centimetri e di notevole spessore. Le foto postate sul profilo sono inequivocabili! La cosa curiosa è che non son sicuro se il suo non sia stato un pretesto per farmi conoscere quel suo lato trasgressivo. Il mattino successivo, all'ora stabilita, mi presento a casa di mio figlio. Simone e Marisa sono pronti per andare in giro per borghi e resto piacevolmente sorpreso nel vedere che Simone indossa una semplice t-shirt ed un paio di jeans, con delle scarpette da ginnastica, mentre Marisa indossa una minigonna di jeans corta, dei sandali a zeppa che le mettono in evidenza il culo, in una maniera pazzesca, con sopra una maglietta con un bello scollo a V, che fa notare, oltre il lecito, il suo bel décolleté! Passiamo l'intera giornata facendo i turisti in lungo e in largo, in diversi posti e, in ogni occasione, Marisa mi ha sbattuto in faccia la sua bella fighetta, appena nascosta sotto un sottile perizoma bianco. Fin da quando è salita in auto, si è messa seduta davanti, accanto a me e, dopo aver accavallato le gambe, la minigonna è salita su, mostrando proprio il bianco delle mutandine. Naturalmente ho finto di non farci caso, anche se il mio cazzo si è gonfiato e, di certo, questo deve averle fatto molto piacere, perché si è voltata dietro, leccandosi le labbra; ha guardato Simone che si è sporto in avanti, tra i due sedili, con la scusa di parlare con lei, ma, attraverso lo specchietto, ho visto che lui ha abbassato lo sguardo sul mio pacco. Abbiamo pranzato in un paesino e poi, nel tardo pomeriggio, siamo tornati a casa.«Ok ragazzi, andate pure a casa e fatevi una doccia, mentre io vado a casa mia a far la doccia e poi andremo a cena insieme.»Mentre gli stavo parlando, Marisa si è girata verso Simone e poi mi ha chiesto una cosa.«Ma non sarebbe meglio se la facessi con noi la doccia? Cioè, voglio dire, la fai a casa di tuo figlio. Puoi fermarti prima per prendere gli indumenti di ricambio e poi…»Mi rendo conto che è giunto il momento di mettere verificare se la mia impressione è giusta o sbagliata; così, decido di accettare. Saliamo tutti insieme a casa mia e loro si complimentano per la bellezza della mia residenza, poi, una volta messe in una sacca alcune cose, ci rechiamo direttamente a casa di mio figlio. Poiché c'è un bagno solo, entrambi noi uomini diamo la precedenza a Marisa.«Prego Marisa, il bagno è tutto tuo! Considerando che a voi donne occorre più tempo per farvi belle, è giusto che cominci tu a far la doccia.»Lei sorride e, sculettando se ne va in bagno. Sono rimasto seduto sul divano insieme a Simone e, a questo punto, decido di giocarmi un po' qualche carta con lui.«Sei un ragazzo fortunato! Tua moglie è proprio una simpatica ragazza! Oltretutto è anche molto bella e sexy! Devi esser sicuramente molto orgoglioso di lei. Spero che tu non sia geloso!»Lui mi guarda un po' stupito.«Geloso, di Marisa? Sì dovrei esserlo molto, ma... voglio dire, hai visto com’è? … Cioè lei è molto... No, non posso esser geloso di una donna così!»Mi rendo conto che si trova un po' in imbarazzo, perché, probabilmente, vorrebbe dirmi qualcosa, ma non trova il coraggio.«Bravo, Simone, fai bene! Donne belle e sensuali come Marisa, hanno bisogno di esser lasciate libere e, anche se qualche volta... capisci che certe cose bisogna accettarle, anche perché, poi, alla fine, viene a letto anche con te!»Lui fa un mezzo sorriso un po' nervoso, però mi risponde subito.«Sì, è vero! Una donna come lei non si può legare! E poi, come dici tu, alla fine dei giochi viene a letto anche con me!»Ormai credo di averlo in pugno.«Fai bene a prenderla così! Quando si ha una moglie così bella, bisogna metter in conto qualche paio di corna. Scommetto che questa cosa, un po', ti eccita!»Lui, arrossisce immediatamente.«No! Cioè, no... ecco vedi: Marisa capita che... sì, forse, un po' mi eccita!»Sorrido, perché lo vedo decisamente in imbarazzo, quando, improvvisamente, vediamo arrivare Marisa, che indossa un piccolo accappatoio, che le arriva appena a metà coscia e subito ci dice che il bagno è libero.«Dai, Simone vai tu! Coraggio, ragazzo, che ci vuole poco a far una doccia!»Lui scatta prontamente in piedi e si rifugia in bagno. Marisa mi passa davanti e poi si ferma; si gira un attimo verso di me. Io le faccio cenno con la mano di mettersi un attimo seduta accanto a me, cosa che lei fa immediatamente. Si siede e accavalla le gambe; mi fa vedere che sotto l'accappatoio non ha che la sua topina nuda. Mi avvicino e sento il suo profumo di fresco; allora la guardo dritto negli occhi.«Sei una femmina stupenda ed hai un maschio intelligente! Parlando con lui ho capito che non ti dispiacerebbe…»Non aggiungo altro, perché voglio capire se anche lei è dello stesso avviso. La sua risposta è molto semplice. Prima mi bacia in bocca e poi si inginocchia tra le mie gambe, mi apre i pantaloni e, quando si trova davanti alla faccia il mio splendido membro, sorride contenta.«Accidenti! Chissà perché non sono stupita! Ne ho visto un altro molto simile a questo e sono certa che questo mi farà godere ancor di più!»Comincia a lavorarlo con la lingua, leccando per bene tutta la lunghezza dell'asta, poi gioca sulla punta, passando ripetutamente la lingua tutta intorno; infine scende di nuovo giù e, dopo avermi abbassato i pantaloni fino alle caviglie, si prende cura delle mie palle e, dopo averle leccate bene, se le passa una per volta in bocca. Dopo aver ricoperto bene il mio membro con abbondante saliva, lentamente, con una calma quasi incredibile, se lo lascia scivolare giù tutto, fino in gola; lo spinge a fondo, fin quando la sua faccia non viene a schiacciarsi contro il mio pube. Mi fa gemere!«Accidenti, che bocca! Lo avevo capito subito che eri una gran puttanella succhia cazzi! Ti sei divertita tutto il giorno a sbattermi la tua fighetta in faccia, ma adesso ti faccio sentire qual è stato il risultato. Zoccoletta mia, preparati, perché voglio scoparti fino allo sfinimento.»Sono talmente eccitato che mi son totalmente dimenticato di Simone che, dopo aver finito di fare la doccia, è tornato nel salotto e è rimasto in piedi a guardare Marisa che mi sta spompinando. Quando lo vedo, sorrido, e lui mi risponde sorridendo a sua volta. Mi gusto abbondantemente la pompa di Marisa, poi la sollevo e la metto sdraiata sul divano a cosce aperte. Infilò la mia lingua all'interno della sua ostrica, che gronda umori dolcissimi, che prendo a leccare intensamente, raccogliendo il più possibile quel miele dolcissimo, che mi sta colando in bocca. Marisa raggiunge velocemente un orgasmo e mi schiaccia la testa contro la sua fica, urlando di piacere.«Sì, così! Oddio, mi fai venire! Mario, sto godendo! Vengo! Simone, guarda come mi fa godere!»Incollo le mie labbra contro quelle della sua fica e raccolgo in bocca una ingente quantità di nettare, che quell'ostrica meravigliosa secerne in grande quantità. Adesso che l'ho sentita a godere, ho voglia di scoparla, così mi sollevo ed appoggio il mio membro sullo spacco della sua fighetta, poi, per un attimo mi blocco.
«Cazzo, non ho preservativi! Simone vai a vedere in camera di mio figlio, che sicuramente ce ne dovrebbero essere!»Qui avviene una cosa veramente curiosa. Entrambi si danno un'occhiata, e vedo che Marisa fa un cenno di diniego nei suoi confronti e poi si rivolge a me.«Credimi, sono sana! E poi voglio scopare a pelle! Ti prego prendimi e fammi impazzire, poi vienimi dentro tanto sono protetta!»Mi giro verso di lui che mi fa segno di scoparla, per cui, preso dall'eccitazione, glielo spingo tutto dentro con un solo affondo; vedo lei che spalanca la bocca, senza emettere alcun suono. Il suo corpo si inarca per reggere l'urto della monta e, dopo esser rimasto un momento immobile dentro di lei, inizio a pomparla con colpi fortissimi e devastanti, che la fanno urlare in continuazione di piacere. Gode un orgasmo dopo l'altro, senza soluzione di continuità, mentre io continuo a pomparla imperterrito, martellando quella fica con lo stesso vigore, forte e sostenuto; d'un tratto, mi rendo conto che Simone tiene il cellulare in mano e sta filmando l'intera monta. Mi giro verso Marisa, che mi sorride e mi dà un bacio in bocca. Poi si stacca e mi abbraccia forte.«Mario, scopami forte! Ho desiderato questo momento dal primo istante che ti ho visto all'aeroporto. Io vado pazza per i maschi maturi come te! Mario, fammi impazzire ancora di più! Guarda quel cornuto di mio marito che sta facendo un filmato, perché così potrà farsi un mucchio di seghe quando rivedrà scena per scena. Mario, voglio esser trattata da troia stasera.»Me la son scopata per diverso tempo, ininterrottamente, e questo ha suscitato lo stupore di entrambi. Ho cambiato posizione tre volte e, alla fine ero di nuovo con lei sotto di me che, dopo aver sollevato le gambe, le ha poggiate dietro la mia schiena e mi ha implorato di venire.«Mario, sei fantastico! Nessun maschio mi ha mai scopato così tanto e a lungo come te! Come fai a resistere così tanto? Cornuto, guarda come mi chiava; mi pompa da non so quanto tempo, senza aver un minimo di cedimento. Mario, vieni, voglio sentire la mia figa ricolma dal tuo piacere. Mario, sborrami dentro! Riempimi tutta!»Soddisfatto dalla prestazione che stavo tenendo, ho preso a sbatterla un po' più forte e, alla fine, mi son svuotato completamente dentro di lei. Ha stretto con forza le gambe dietro di me, in modo da impedirmi di uscire, anche perché, sinceramente, non mi dispiaceva per niente riempire questa fica bollente, che avevo martellato così a lungo. Quando mi sono completamente svuotato dentro di lei, Marisa ha abbassato le cosce, io mi sono sfilato e Simone si è portato tra le cosce di sua moglie ed ha filmato la sua fica, dilatata al massimo, da cui colava la mia sbroda. Marisa ha appoggiato una mano sulla testa di Simone e l'ha schiacciata contro la sua fica.«Cornuto, renditi utile! Sai bene quale compito di spetta: leccamela!»Sono rimasto piacevolmente soddisfatto nel vedere che lui, da bravo cagnolino ha preso a leccare tutta la sborra che colava dalla fica slabbrata di sua moglie. Marisa mi ha fatto sollevare e mettere di fianco a sé; si è presa il mio membro in bocca e lo ha leccato, succhiato, e pulito alla perfezione! Soddisfatto, son andato in bagno a farmi la doccia e, quando son tornato, Marisa è entrata in bagno. Si era già rivestita, indossando semplicemente un paio di jeans ed una maglietta. Si è messa un attimo davanti allo specchio per ritoccare il suo trucco, poi si è girata verso di me e mi ha sorriso.«Magnifico toro, portami a cena! Voglio che ricarichi bene le tue energie, perché questa sera voglio dormire nel letto con te, dopo che mi avrai scopato di nuovo!»Siamo andati a cena in pizzeria e, questa volta, dopo aver consumato rapidamente il nostro pasto, Marisa è voluta tornare rapidamente a casa e, una volta dentro, si è spogliata nuda ed ha preso a succhiarmi il cazzo, facendomelo tornare immediatamente duro. Mentre mi stava preparando il cazzo, piegata in ginocchio sul letto, ho visto Simone che si è inginocchiato dietro di lei ed ha preso a leccare sua moglie, facendola godere, poi, d'un tratto, lei mi ha pregato di metterglielo nel culo.«Mario, mi fai impazzire per quanto mi scopi: io sono una fanatica del culo. Un bel cazzone come il tuo lo voglio accogliere tutto dentro, sentire che mi sfonda il culo e, poiché poi mi resta molto dilatato, ti prego di sborrare nella mia fighetta, altrimenti mi cola dal culo per giorni!»Eccitato come un toro, ho appoggiato il mio membro al suo splendido culetto e, con due spinte decise, gliel'ho infilato tutto dentro. Ho trovato un bel culo caldo ed accogliente, che si è preso il mio membro senza nessuna difficoltà e poi, mentre Simone continuava a fare il video con il cellulare, ho preso a scopare il culo di Marisa, portandola ai limiti del delirio. Mi son reso conto che veramente era una fanatica del culo, perché ha cominciato a godere quasi istantaneamente, un orgasmo dopo l'altro, in maniera ancor più forsennata di come aveva goduto prima, quando l'avevo chiavata sul divano. Mai vista una femmina che godeva tanto nel farsi penetrare in culo a quel modo! Dopo averla scopata bene ed a lungo, ed averla fatta godere tanto, lei si è girata e mi ha supplicato di sborrare nella sua fica.
«Mario, basta ti prego! Mi hai devastato il culo in una maniera incredibile! Esci, ti prego. Dai, mettimelo nella fighetta e riempimela di sperma!»Un po' a malincuore, sono uscito da quell'accogliente pertugio e mi son spostato su quello davanti, dove son penetrato alla grande. Aveva la fica in fiamme, bollente, extra fradicia, da quanto aveva goduto; mi è sembrato di infilare il fallo dentro del brodo bollente! Anche in questo caso ho preso a pomparla più velocemente e, alla fine, mi sono svuotato dentro di lei. Sono rimasto a dormire lì con loro e, al mattino, Marisa mi ha svegliato succhiandomi il cazzo, poi mi ha cavalcato e, alla fine, ha preteso una bella sborrata, per l'ennesima volta, dentro la fica. Siamo usciti di casa e siamo andati a vedere la corsa dei Ceri; per tutto il giorno siamo stati nella città di Gubbio, tra una folla che sembrava ammattita. Abbiamo riso, ci siamo divertiti, mangiato ed anche un po' bevuto, poi, a sera, quando siamo tornati eravamo stanchi ed abbiamo preferito restare a casa. Simone ha cucinato un piatto di spaghetti, mentre io e Marisa siamo andati a farci la doccia insieme. Ha voluto esser scopata in piedi, sotto la doccia e, dopo che son venuto per l'ennesima volta dentro di lei, mi ha quasi stritolato tra le braccia; mi ha baciato in bocca, tenendomi stretto con forza a sé. Dopo cena, siamo andati a letto e me la son chiavata ancora una volta. Prima ha voluto che la prendessi ancora nel culo e, dopo che aveva goduto a più non posso, per l'ennesima volta, ha preteso una buona innaffiata alle sue ovaie. Sfiniti, ci siamo addormentati; all'alba, Marisa mi ha svegliato di nuovo succhiandomi il cazzo e, dopo una bella scopata con ennesima farcitura, abbiamo fatto colazione preparata da Simone e raccolte le loro cose li ho accompagnati all'aeroporto, dove li attendeva il volo per tornare a casa. Prima di salutarmi, Marisa mi ha dato un forte abbraccio e mi ha ringraziato:«Mario sei una persona speciale. Un maschio stupendo come non ne avevo mai incontrati. Non puoi capire quanto piacere mi hai dato in questi due giorni che son stata la tua donna! Amo Simone e sarà per sempre il mio sposo, ma, tra le tue braccia, mi sono sentita per la prima volta donna, troia e femmina come dovrebbe esser sempre. Sì, Mario, è proprio un momento speciale quello che ho vissuto con te!»In quel momento non ho riflettuto molto a quelle sue parole, ma, mentre tornavo a casa, questa frase mi è risuonata ripetutamente in testa e, dentro di me, ha preso forma il sospetto che la sua continua richiesta di farmi schizzare dentro di lei, potrebbe aver avuto un secondo scopo.
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2 giorni fa
baxi18, 55
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Perché no 4
Dopo qualche giorno passato a giocare insieme nel bagno del treno mi disse che voleva scoparmi a tutti i costi e mi propose di andare a casa di un suo amico che in cambio della casa le aveva chiesto di poter guardare .
Dissi di no all.’inizio ma la sera passai il tempo a masturbarmi immaginando la scena e l’indomani gli dissi che si poteva fare.
Nei giorni che ci separavano dall’appuntamento noi continuavamo i nostri giochi nel bagno e il mio amico divenne sempre più sciolto ed esplicito nel trattarmi come fossi la sua troia e la cosa mi eccitava tantissimo.
Arrivò finalmente il fatidico giorno;
Per l’occasione misi un perizoma bianco che risaltava le forme del mio culo e una tuta.
Appena scendemmo dal treno io e il mio amico ci incamminammo verso la casa di B
Ricordo ancora la sensazione di eccitazione all’idea che finalmente avrei perso la verginità .
Arrivati a casa ci aprì un uomo sulla cinquantina che si presentò e nel mentre iniziò a squadrarmi.
Dopo un po’ di convenevoli utili a rompere il ghiaccio il mio amico iniziò a baciarmi e palparmi mentre B si era accomodato in una poltrona e guardava .
A un certo punto mi fece girare e mi mise a carponi sul divano abbassandomi la tuta mettendo così in bella mostra il mio culo incorniciato dal Perizoma.
Sentii esclamare B -“ mmmh che bel culetto”-
Sentii un brivido nella schiena dall’eccitazione, mi piaceva l’idea che quei due vecchi porci sbavassero per il mio culo.
A questo punto il mio amico mi tolse gli slip fino a metà coscia e si tuffò con la faccia sul mio culo iniziando a leccare e a darmi delle sonore sculacciate.
Sentire i commenti di quei due porci che ormai mi davano della troia mi stava facendo eccitare in un modo incredibile .
A un certo punto sentii la punta del cazzo del mio amico farsi strada nel mio buchino, entrava un po’ poi lo toglieva e mi dava dei colpi forti di cappella sempre sul buchino .
Io ansimavo e godevo finché piano piano non è entrato tutto.
Sentivo il mio buchino allargarsi e avvolgere il suo cazzo pulsante finché non inizió a muoversi sempre più intensamente.
Godevo da matti mentre sentivo il suo cazzo allargarmi bene,mentre affondava sentivo il rumore delle sue palle sbattere contro il mio culo e mi faceva impazzire .
Dopo un po’ si è seduto e mi ha fatto salire sul suo cazzo di spalle, facevo su e giù mentre guardavo B che si masturbava dicendomi - “ti piace il cazzo eh? Troia”-
“lo vorresti uno in bocca e uno nel culo”- Io ero in estasi e risposi sì .
A quel punto B si alzò e mi spinse il cazzo in bocca .
Durammo ancora una ventina di minuti dove avevo il cazzo del mio amico piantato nel culo e succhiavo quello di B.
Di colpo poi mi ha fatto alzare e mi hanno fatto mettere in. Ginocchio e mi infilavano il cazxo in bocca contemporaneamente finché non sono venuti e mi hanno schizzato in faccia un sacco di sperma facendomi poi pulire i loro cazzi
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2 giorni fa
Illuvvi, 42
Ultima visita: 1 giorno fa
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