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Buon natale
Si avvicinano le feste e a prescindere da quello che ogniuno di noi sente per questa ricorrenza , ciò non toglie che in questi momenti si ha la possibilità di stare un pò insieme , che siano parenti , amici , conoscenti .
Non voglio credere che anche se ci troviamo dentro una comunity erotica , nessuno sente il bisogno di dire a qualcun'altro .....t.v.b , oppure un augurio di passare delle serene feste o semplicemente di dirti ....hei! Ciao come stai ?
Da parte mia se qualcuno ha avuto modo di capire , conoscermi un pò di più , al di là dell'apparenza o del perchè io mi trovi in questo sito , ho voglia di mandarvi un sincero ....Buon Natale ...e dato che qualcuno mi rimprovera che in questa rubrica si debbano scrivere racconti erotici....allora vi auguro tante ma tante ....BUONE SCOPATE A TUTTI .
Sicuramente lo farete dato che nelle vacanze ci si riposa un pò .
MEGLIO SCOPARE NEEEE!!!!!!!
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Genova dall\\\'alto
Sono le 5 del pomeriggio. Sono stufo e stanco, non ho più voglia di lavorare. Saluto la mia collega, salgo in auto e guido verso il Righi. Vado spesso da quelle parti e, anche se spesso mi sono reso conto delle fantastiche avventure che quel monte racconta, non mi sono mai trovato partecipe e tantomeno attore.
Sono quasi le sei, è inverno, ormai è buio e mi chiedo per quale strano motivo scelgo di farmi tutta quella coda per raggiungere sampierdarena e arrampicarmi. Ma ormai sono arrivato.
Parcheggio in cima, dove la strada scollina e il forte Sperone ti domina con le sue mura. Mi accendo l 'ennesima siga e inizio a passeggiare. Genova dall'alto è uno spettacolo che a sera toglie il fiato. Quasi una splendida signora sdraiata sulla spiaggia, ornata di diamanti che luccicano come lampioni e fari.
Passo dopo passo la strada in discesa mi accompagna fino a un piccolo piazzale dove distinguo un'auto parcheggiata con le luci di cortesia accese. Non guardo dentro, sono ancora lontano e forse non mi interessa neanche. Ma mento a me stesso. Più mi avvicino e piu' mi rendo conto che l'auto e' una piccola alcova abitata da una coppia intenta a scambiarsi ciò che di più naturale la ns natura abbia saputo offrire. Non ci sono dubbi, sento quasi i gemiti di lei e vedo il corpo di lui muoversi in una danza innegabilmente sessuale. Butto la cicca e fingendo una malcelata indifferenza viro verso la macchina e mi avvicino timoroso di essere scoperto. Quasi quasi mi rendo conto di avere paura. Anzi, sicuramente ho paura. Ma ormai la curiosità ha il sopravvento. Sono vicinissimo e il buio mi protegge come un freddo mantello che mi cela ai loro occhi. Lei è stesa sul sedile anteriore, il suo viso sfiora lo schienale posteriore spinto dai colpi di lui che la penetra da dietro, in una posa resa grottesca dal poco spazio a disposizione. E' bellissima, distinguo la maglietta stropicciata sopra i seni, distinguo bene la gonna alzata e ancora meglio le autoreggenti che spiccano sotto le mani di lui. Ogni particolare del suo abbigliamento mi spiega che lei e' veramente una signora, di media età, di una eleganza normale, non ostentata, ma che la distingue da quello stormo di ragazzine vestite con stracci di moda e mortificate nell'aspetto da un abbigliamento illogico e penalizzante dettato dalla moda. Lui e' quasi ridicolo, quasi goffo. La pancetta lo disturba nei movimenti, vorrebbe muoversi, girarsi, affondare più libero nel corpo di lei ma l'auto gli và un po' stretta. Penso che sicuramento non sono una coppia regolare perchè tutto quel sacrificio deve sicuramente avere una ragione, ma penso anche che non me ne importa molto. Senza rendermi conto sono arrivato a fianco al finestrino. Mi batte il cuore e non posso più negare a me stesso che il mio uccello stà impazzendo, portato alla sua massima fierezza da quella scena che si consuma sotto i miei occhi. Porco mondo, stò facendo il guardone. Mi guardo attorno come se mi vergognassi e non vedo altro che alberi e il muro del castello. Ma lui si ferma, esce dal suo ventre e nel girarsi mi vede. Mi guarda e dopo pochi istanti anche lei, nel gesto di alzarsi e cambiare posizione mi vede. Restano entrambi tranquilli, come se la mia presenza lì fosse una cosa normale. Lei istintivamente si copre i seni, abbassa la maglia ma la gonna non scende con la stessa rapidità. Abbassa lo sguardo e dice qualcosa al suo uomo. Lui mi osserva, le risponde parlandole all'orecchio e con una mossa da atleta che quasi mi spaventa si rigira sul sedile di guida. Lei mi guarda, credo che mi sorrida ma non so' bene cosa vedo e non so' bene dove guardare. Si china e prende in mano il membro duro e ancora umido del suo compagno, lo accarezza e piano avvicina le labbra. Vedo la sua testa muoversi ritmicamente, le mani di lui la accarezzano ovunque. E non so' bene cosa devo fare, non so' se andarmene o restare a godere di quello spettacolo che sembra realizzato apposta per me. Lei continua, si inginocchia sul sedile e il suo splendido culo mi appare in tutta la sua maestosa perfezione. E' messo li' davanti a me come un richiamo; lui mi guarda e mi sorride parlando a lei intenta a offrirgli tutto il piacere delle sue labbra. Sono stupendi. In una frazione di tempo che non saprei precisare mi sento eccitato, colpevole, ancora eccitato, impaurito e mi guardo attorno. Ma lo sguardo torna sempre su quella coppia davanti a me. Ora lei e'sopra di lui e cercando una posizione per le splendide gambe lo cavalca con passione femminile, un briciolo di forza e di potenza che si sprigiona dalle sue mani aggrappate al petto dell'uomo. Mi guardano ancora. Un istante di pausa, vedo negli occhi di lei un lampo di lucida follia e capisco che stà cercando le chiavi per accendere il quadro e abbassare il vetro. Allunga una mano ma io sono troppo lontano. E non capisco subito che vuole toccarmi. Ho quasi la sensazione che voglia allontanarmi di più. Riprende il suo splendido ballo sessuale sul basso ventre di lui e con la mano mi cerca. Mi avvicino, mi tocca senza guardarmi, anzi, si gira dalla prte opposta e abbassa il viso contro quello di lui. Mi tocca all'altezza della cintura, goffamente e con una mano sola cerca di aprirla, cerca la cerniera ma non riesce. La aiuto, mi apro la patta dei pantaloni e subito sento la sua mano calda frugarmi. Non smette di cavalcare, lui gode ansimando e ora, con il vetro aperto, sento le sue parole che la incitano a toccarmi per farmi godere. Mi prende l'uccello in mano e senza smettere di compiacere il suo compagno mi masturba come neanche io saprei fare. Mi accarezza, mi stringe forte e mi rendo conto che questo gioco la eccita ancora di più. Allungo le mani, la accerezzo sui seni, le accarezzo il fondoschiena celato dalla gonna stropicciata ai fianchi. Le splendide gambe inguainate nelle calze, il caldo dei loro organi sessuali uniti. Il movimento di lei aumenta, la voce di lui si fà più forte, più decisa e ora lei risponde a tono e voce altissima, quasi urlando. In un attimo si gira e sporge mezzo busto dal finestrino. Mi tira il cazzo a se e lo prende in bocca avida, con una decisione che quasi mi stupisce. E' un attimo. Due o tre colpi della sua testa e nello stesso istante in cui la schiena del suo uomo si inarca, il corpo di lei si irrigidisce, io esplodo il mio orgasmo nella sua bocca. Sono i minuti più eccitanti della mia vita. Mi ritraggo, lei si pulisce le labbra e bacia il suo spasimante. Ci rilassiamo quasi come fossimo tre vecchi amici. Mi rendo conto che sono praticamente in mezzo a una strada e mi rivesto in fretta. Continuo a guardarla e nonostante tutto a desiderarla. E' davvero bellissima e la situazione non le può rendere giustizia. Lui si pulisce e si riveste in fretta, alza lo schienale e accende l'auto. Lei non mi guarda più, e' imbarazzata e non lo nasconde. Si stà ancora sistemando i vestiti quando lui mi saluta e quasi mi ringrazia per l'esperienza. Non sà ancora che io ringraziero' loro per tutta la vita. Se ne vanno in fretta. Mi giro, mi accendo una siga e guardo Genova dall'alto. Che splendida che sei signora mia.
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17 anni fa
stefistefi35,
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Ultima visita: 16 anni fa
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E lui trasporta pesce, di notte.
Manlio era disperato dopo aver perso il lavoro. Non sapeva come fare per pagare il mutuo e comprare da mangiare. Insomma: un bel casino.
La moglie Marzia non aveva mai lavorato e ben difficilmente avrebbe potuto trovarlo, senza avere nessuna esperienza.
Manlio aveva 40 anni e sua moglie 38 e abitavano in una bella cittadina sul mare toscano (non citabile perché storia vera) dove c'è anche un bel porto peschereccio.
Una mattina Marzia va alla pescheria con pochi spiccioli e al pescivendolo che la prende in giro perché aveva chiesto del pesce di paranza, spiegò la sua situazione.
In pescheria era presente il proprietario dell'ingrosso del pesce, che quando Marzia uscì, la fermò e le disse: "Signora, senta, io la conosco e conosco anche suo marito. Mi spiace per quello che ho sentito. Ma suo marito ce l'ha la patente, vero?"
"Certo che ce l'ha. Ha la patente del camion e ha fatto anche l'autista"
"Potrei avere un lavoro per suo marito. Lo mandi da me. Ho l'ufficio qui vicino"
Fu così che Manlio conobbe di persona il potente signor Pino, grossista di pesce e proprietario di pescherecci.
Il lavoro consisteva in un viaggio giornaliero che Manlio avrebbe duvuto fare dalla cittadina ai mercati generali di Milano. Il viaggio sarebbe dovuto cominciare la sera verso le 22 per essere ai mercati generali la mattina alle 3.
Al colloquio in ufficio, Manlio andò anche con la Marzia, che per l'occasione si era vestita bene. Per marzia, vestire bene significana con la gonna attillata, camicetta sbottonata e tacchi alti. Certo, volgarotta, se vogliamo, ma d'effetto, perché Marzia, non molto alta era davvero carina. Bel culo sporgente, grande, vistoso. Petto ben fatto e fianchi stretti. Insomma una bella figurina provocante.
A Manlio non sfuggirono le occhiate che il signor Pino dava a sua moglie e ne fu contento, perché certamente il fatto che sua moglie gli piacesse, avrebbe comportato condizioni di favore.
La Marzia, donna di poca cultura, ma di grande sensibilità femminile, aveva a sua volta notato l'interesse del Pino e lanciava sguardi maliziosi e compiacenti verso di lui ogni volta che lui la guardava.
Il signor Pino disse che il camioncino del pesce l'avrebbe portato lui stesso davanti a casa di Manlio quando sarebbe stato caricato e da li a casa, il signor Pino si sarebbe fatto venire a prendere.
Cominciò così il nuovo lavoro. La sera verso le 21 il camioncino arrivava da Manlio, che nel frattempo aveva cenato e si era riposato e scambiate due parole col Pino, montava su e si dirigeva ai mercati generali di Milano.
Sera dopo sera, mese dopo mese. Manlio era preciso e serio.
Una sera d'inverno Pino quando portò il camion da Manlio, vide che la Marzia era triste e preoccupata. Quando Manlio fu partito, ritornò sui suoi passi e suonato, chiese di parlarle.
Marzia, nel frattempo s'era spogliata e aveva indossato una vestaglia, senza niente sotto, pronta per andare a nanna.
Pino fu cortese e premuroso e Mazia gli confessò che quel mese avevano la rata semestrale del mutuo e non avevano tutti i soldi per pagarla. Mentre diceva queste cose, scoppiò a piangere e Pino si sedette vicino a lei sul divano, circondandola col braccio e tirandola a se per consolarla.
Marzia singhiozzava. Pino sentiva l'odore naturale della donna e il suo calore. Ne fu turbato. Ebbe una vistosissima erezione che non sfuggì a Marzia, la quale sfrignucolava per farsi compatire.
Quando Marzia si rese conto dello stato di pino, decise di prendere la palla al balzo e giocò duro, da troia. Aumentò il pianto e si strinse a lui, per farsi consolare. Lasciò che la vestaglia si aprisse e che Pino potesse vederla nuda sotto.
Pino la stringeva a se e lei gli si stringeva contro, sfiorando diverse volte in maniera casuale, l'inguine di lui e la sua erezione.
Marzia percepì nettamente le dimensioni del mebro di Pino, che seppure non alto, era dotato in maniera cospicua. E ne fu felice.
Felice perché suo marito, invece, aveva un pisellino molto piccolo. Sempre pronto, ma piccolo.
L'atomosfera era diventata molto sensuale e quando Marzia alzò il volto intriso di lacrime verso di lui, la baciò. Fu un bacio prima tenero ma che poi divenne violento e sensuale.
In un attimo, Marzia scivolò dalla vestaglia e fu nuda fra le braccia di Pino, attaccata alla sua bocca.
Lui stringeva quel corpo rotondo e sodo, pieno di forme.
Fu marzia, che senza staccare la bocca dalla sua, cercò febbrilmente di sbottonargli la patta e leberare il suo membro.
Avvinti, scivolarono sul pavimento, dove lei si adagiò a cosce spalancate e Pino, coi calzoni a mezza gamba, s'infilò subito in lei, che lo accolse con un urlo soffocato.
Pino trovò un lago fra le sue cosce. La vulva di Marzia, pelosissima e carnosa, lo accolse risucchiandolo.
Era come una biscia, Marzia, che si muoveva sotto di lui, rispondendo ai suoi colpi con gemiti e mugolii. Era gioiosa e stupefatta di avere dentro quel grosso membro che riusciva a riempirla come lei non era stata mai riempita prima.
Fu sconvolta da un orgasmo nuovo, mai provato prima. Rapido e intenso. Anche se era appena venuta, seguitò ugualmente a cercare il mebro di lui, vogliosa e lubrica. E lui la trombava con tutta la voglia che lei gli aveva risvegliato.
Fatta la prima, si alzarono e di presero un bicchiere di vino bianco fresco. Erano seri e si guardavano come due belve fameliche.
Poi, posati i bicchieri, Marzia lo prese per mano e lo trascinò in camera, spingendolo sul letto, done Pino cadde, nudo, con la nuova erezione.
Ora Marzia volle gustarselo tutto e seduta vicino a lui, glielo prese e lo carezzò a lungo. Lo ammirava, lo baciava eppoi lo prese in bocca.
Pino guardava quella donna che da vera troia era famelica sul suo mebro e ne fu felice e commosso. Alla sua età, trovare una donna così vogliosa, non era facile.
Quando finirono, Pino rivestendosi, prese di nuovo marzia fra le braccia e baciandola le disse che avrebbe fatto lui il versamento della rata mutuo, la mattina dopo in banca.
Marzia, felice e soddisfatta, quando Pino fu andato, ribevve un paio di bicchieri di vino e buttatasi sul letto, cadde in un sonno profondo.
Così la trovò Manlio al mattino alle sette, quando rientrò da Milano.
I due bicchieri vuoti, il letto disfatto, sua moglie di traverso sul letto addormentata e un vistoso succhiotto che faceva bella mostra di se fra le sue natiche, fecero intuire a Manlio quello che fosse successo la notte in casa sua.
Al risveglio, Marzia si rese conto che suo marito aveva capito la situazione, ma nessuno dei due ne fece cenno.
La sera dopo, alla tele davano una partita di calcio importante e quando Pino venne a portare il camioncino, manlio gli disse: "Pino, stasera gioca la nazionale, rimani qui a vederla, così fai compagnia a mia moglie... poverina, la sera rimane sempre sola... sai le farebbe piacere avere una persona che le tenesse compagnia. Eppoi anch'io sarei più tranquillo sapendo che ci sei tu in casa. Così non corro il rischio che lei esca per farmi le corna..." e rise forte e allusivamente.
Poi aggiunse "Intendiamoci, poverina, la trascuro e... capirei se me le facesse... ma sai se qualcuno la vedesse in giro..."
Così dicendo, dette un bacio alla moglie, salutò Pino e partì felice verso Milano.
Appena soli, Marzia si tolse la vestaglia e Pino cominciò a spogliarsi. Lei davanti, verso la camera, sculettando maliziosa e lui dietro, col grosso mebro eretto, verso la camera.
Manlio, fermatosi ad un distributore, chiamò casa e a Marzia che gli rispose ansante e con voce roca, disse: "Amore, di a Pino che se vuole puù rimanere a dormire da noi. Domattina quando rientro, vi sveglio io col caffè, va bene?"
"Va bene, amore, gliel'ho detto. Rimane qui...stanotte, Pino. Buon viaggio, amore...a domattina"
Ora Manlio guidava felice verso Milano...masturbandosi al pensiero di quello che sua moglie stava facendo nel loro lettone.
(segue)
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17 anni fa
Maurovali,
63
Ultima visita: 16 anni fa
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La vita di claudia
Ciao io mi chiamo Claudia ho 41 anni e sono sposata da 20 mi descrivo io sono alta 1.72 peso61kg capelli lisci lunghi colore biondo platino carnagione chiarissima una 4* di seno un bel fondoschiena mani e piedi ben curati, sono amante del corpo perfetto infatti faccio palestra ,sauna , e idro massaggio, mio marito ha 45 anni tiene molto all'aspetto fisico anche se non fa' palestra ma due volte alla sett. facciano sauna insieme, lui totalmente etero io invece dopo i miei 40anni o scoperto che ero anche bsx.
Tutto e' nato quando un giorno abbiamo preso la decisione di fare sesso soft con altre coppie, cosa significa sesso soft ? fare tutto tranne scambio di penetrazioni, quindi dicevo mentre eravamo con una coppia la lei una donna molto prosperosa infatti aveva unaquasi6* di seno e un gran fondo schiena dopo mentre eravamo nel lettone mi e' venuta una gran voglia di leccare la sua fica e cosi' fu'. Mio marito dopo il rapporto avuto con la coppia certamente rimase stupito di quello che avevo fatto al punto di rimproverarmi, ma io mi giustificai dicendo che lo' fatto perche' mi era venuta voglia di farlo, dopo questo episodio la cosa gli stimolo' a mio marito anche perche' credo che molti uomini vedendo due donne che si leccono si baciano e' una cosa molto stimolante e trasgressiva e questo li eccita da morire, infatti dopo questo episodio ne sono continuati tanti altri fin a dichiararmi con le altre coppi : io sono fortemente bsx att. e pass.:, nella vita sessualmente io sono molto trasgressiva piace vestirmi sempre in un modo sexy ma non volgare, in intimita' sono molto focosa e intraprendente e molte volte sono io che prendo iniziativa, vado matta x il sesso anale e piace moltissimo farmi sborrare in bocca e poi inghiottirlo, credo che sia il sogno di ogni uomo, ma spero che anche voi desidereste una donna come me. bacioni da Claudia .
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Anno 2003 (fantastico)
Il nostro primo annuncio e dovuto a questa splendida e inaspettata
situazione.
Era luglio del 2003 mia moglie ed'io non sempre ma spesso lavoriamo
insieme, di cui una nostra dipendente tra altre molto simpatica, di nazionalita polacca, si e soliti scherzare sul lavoro, e quasi sempre sul sesso,questa ragazza sposata con qualche problema con il marito,
diceva sempre di averlo fatto in varie maniere ,di cui anche sopra la lavatrice, e che lo fece anche in tre ,che era stato tutto molto bello che lo avrebbe rifatto si fosse ripresentato l'occasione giusta.
Da tempo io e mia moglie fantastichevamo nelle nostre scopate, che ci
vorrebbe unaltra insieme ...... ec ec.. , quella mattina guardando mia moglie mi sono accorto che era rossa in viso, le brillavano gli'occhi,
mi avvicinai approfittando ghe la ragazza si e allontanata, per un istante, le disse che forse MARIA cosi si chiama ci sarebbe stata, a tutto quello ghe noi nelle nostre fantasie cerfcavamo, lei mi risose se matto! ma non scherzare,lei sta solo scherzando,io le dissi che forse non era cosi,il nostro discorso sie interrotto quando lei si e ancora avvicinata a noi, sempre senza smettere di lavorare naturalmente.
quella stessa mattina mia moglie si sposto nella stessa struttura per un lavor diverso,lasciandoci nei stessi locali,io ero molto eccitato delle
parole di MARIA, anche perche o visto mia moglie eccitata, arrivato a un certo punto non ce lo fatto piu le dissi a MARIA guarda io devo,farlo o scoppio , lei mi risponde ridendo cosa? le disse devo scopare vado da LUCIA sarebbe mia moglie, lei mi risponde sei cosi voglioso che non riesci adaspettare a quando sarete a casa? le risposi di no che dovevo farlo subito, stavo per andare e le disse vuoi venire ?
lei mi rispose quanto non mi sarei mai aspettato, ma lei vorra! se vieni con me lo scopriamo insieme, ci avviammo verso i piani inferiori,
incurandoci di altre colleghe che incontravamo, lei era molto eccitata io non stavo piu nei pantaloni,quasi correvamo per le scale ,arrivati nella stanza dove LUCIA stava lavorando ,io entrai per primo LUCIA si giro guardandomi stupita per il mio arrivo in quella stanza, che non e solito io faccio,mi disse e be!! lei non era ancora entrata quando si affaccio
e chiese posso entrare io mi ero gia avvicinato a LUCIA baciandola e portando la sua mano sul mio cazzo che non stava piu da solo, LUCIA disse ma voi siete matti lo disse con approvazione, a qul punto MARIA si avvicino a noi, baciandoci e toccandoci ci spogliammo e abbiamo scopato per quanto tempo non mi ricordo, quello che piu ricordo e che LUCIA a voluto che MARIA si mettesse appoggiata ad una scrivania,e che io la prendesse alla pecorina,lei si mise a ginochio davanti a noi godendosi lo spettacolo, il mio 19x15 che entrava ed'usciva dalla figa di MARIA, quando stavo per esplodere LUCIA pretese che le spruzavo
in bocca tutta la mia sborra, e che anche MARIA facesse lo stesso, leccandomi insieme cazzo e coglioni, da allora ci siamo promessi di ripetere questa bella esperienza, ma non sie piu fatto, perche nel frattempo MARIA a ancora avuto altri problemi con il marito fino alla separazione, il trasferimento successivamente,da allora LUCIA ed io
abbiamo pensato al nostro annuncio per il ritrovamento di una lei,o in mancanza di una coppia che faccia al caso nostro. la nostra bella storia termina qui un bacione a tutti i lettori
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Il treno
Dovevo affrontare uno dei miei tanti viaggi di lavoro, da Milano a Reggio Calabria e siccome i controllori di volo minacciavano scioperi a sorpresa, mi decisi a prendere il treno. Prenotai una bella cuccetta, preparai i soliti bagagli e mi misi in viaggio.
Quando tornai dal vagone ristorante, mi accorsi, che il mio scompartimento, fino ad allora deserto, era stato occupato da un bel ragazzino, sui 19 anni, molto carino, dall’aspetto per bene. Mi fece tenerezza pensare a quando anche io, poco più che bambino, affrontavo i miei primi viaggi per recarmi all’università.
Ero, come sempre, un insospettabile uomo d’affari e decisi di rimanere tale, per le due ore che mancavano alla trasformazione delle poltrone in cuccette. Trascorsi quasi tutto il tempo al bar, tra una lettura ed un drink.
Quando si avvicinava l’ora della ritirata, mi appostai in modo da vedere quando il ragazzo si fosse recato in bagno per la toilette serale. Appena lo scorsi, mi precipitai a ritirare la borsa e mi affrettai a raggiungere un altro bagno. Fortunatamente il treno era semi deserto ed il tutto fu molto semplice.
Mi diedi una rinfrescata generale e mi preparai con cura, non avevo un progetto preciso, ma avevo una gran voglia di eccitare a morte il ragazzo, facendomi intravedere nella penombra dello scompartimento, prima di mettermi a dormire. Al mattino mi sarei alzato presto e la gran figa sarebbe scomparsa per sempre.
Ciabattine di legno con tacco altissimo, autoreggenti nere, perizoma da urlo, sottoveste trasparente, reggiseno imbottito e parrucca con capelli nerissimi e lunghi.
Trucco e profumo, il tutto avvolto in una vestaglia fino ai piedi.
Uscita dal bagno, temevo di fare brutti incontri, ma fui fortunata e finalmente potei fare il mio ingresso nello scompartimento che mi parve completamente buio, ma che sapevo non esserlo per occhi già abituati alla poca luce. Non dissi nulla e percepii, che il giovane era sdraiato nella sua cuccetta i basso a destra, così decisi di scegliere quella in alto a sinistra. Le altre due erano ed ormai sarebbero restate tutta la notte, libere.
Mi tolsi lentamente la vestaglia, dando le terga al giovane. Sentivo i suoi occhi su di me, come fossero due calde mani, che mi sfioravano tutta. Ogni operazione la eseguivo con la massima lentezza e tutta la sensualità di cui sono capace. Feci cadere volontariamente il mio astuccio del trucco, così da poter offrire una visione completa del mio culetto al ragazzo, mentre mi chinavo, senza piegare le gambe, a raccoglierlo.
Iniziai a salire la scaletta, piolo dopo piolo, facendo dondolare il sederino di qua e di là.
Raggiunta la cuccetta mi misi su un fianco, con la schiena ancora rivolta al ragazzo e mi rilassai.
Avevo sortito l’effetto desiderato, ne ero certa e la prova la ebbi da li a poco. Malgrado il rumore di sottofondo, del treno che correva sui binari, percepivo chiaramente, che il respiro del ragazzo aveva cambiato ritmo ed intensità. Emisi un mugolio quasi impercettibile e notai che il ritmo si alzò ulteriormente ed allora, con tutta la dolcezza di cui sono capace sussurrai: “se vuoi…posso aiutarti”.
Il respiro cessò di colpo e non ebbi risposta. Allora scesi lentamente la scala e mi inginocchiai ai piedi della sua cuccetta. Mentre fingeva di dormire feci scivolare una mano lenta lenta sotto le lenzuola di carta delle ferrovie. Ormai anche i miei occhi si erano abituati e vedevo benissimo dove si trovava il rigonfiamento, che tanto mi interessava.
Prima con un dito, poi con due, iniziai a sfiorare molto lentamente l’asta del suo pene, quindi, sempre molto delicatamente e con la massima lentezza, presi tra indice e pollice la pelle, che fasciava la sua cappella ed iniziai a farla salire e scendere.
Il suo respiro tornò a farsi profondo e rapido e io feci scivolare il lenzuolo, con cautela, fino scoprire tutto quel bel cazzo, che era bianco, invenato e bello grosso.
Sempre con lentezza misurata, avvicinai le labbra alla cappella e mentre con la mano continuavo il mio su e giù, lo presi dolcemente in bocca. Era pulito e per nulla forte, davvero un bel cazzo e l’unico sapore che percepivo era un filo di presperma, che iniziava a fare il suo debutto.
Con la mano non mi fermavo e con la lingua lecavvo cappella, asta e scendevo fino alle palle, prima stuzzicandole con la punta e poi risucchiandole completamente dentro. Le sue mani stringevano il lenzuolo di sotto con forza sempre maggiore e mi accorsi, che la sua eccitazione cresceva, a mano a mano, che la mia lingua si avvicinava al suo ano. Decisi di scendere e con movimenti circolari leccavo quel bel forellino vergine. Quando vi spinsi dentro tutta la lingua che ho, esplose in un orgasmo violentissimo. Gli schizzi uscivano lunghi e violenti ed andavano a schiantarsi sulla parte di sotto della cuccetta soprastante.
Quando ebbe finito di venire, fece per alzarsi e parlare, ma lo fermai immediatamente con la mano appoggiata sul suo petto sussurrandogli “shhh shhhhhhh”.
Ubbidì e tornò a rilassarsi sulla schiena ed io tornai a dedicarmi al suo pene.
Tenendolo tutto in bocca, stando ben attenta a non succhiare provocando il tipico fastidio post orgasmo, lo massaggiavo con la lingua.
Dopo un attimo in cui perse parte della sua erezione, tornò ad inturgidirsi ed allora ricominciai con un pompino molto più energico.
Quando mi parve ben infoiato mi alzai, mi appoggiai alla scaletta col sedere ben sporto, mi spostai il perizoma dal forellino, lo inumidii bene col dito precedentemente insalivato ed attesi.
L’attesa non fu lunga, immediatamente mi fu dietro e iniziò ad accarezzarmi il culo. Temevo la sua reazione all’accorgersi della mia femminilità incompleta, ma non successe nulla, mi appoggiò la cappella all’ano e con la foga tipica dei giovani, mi inculò in un sol colpo, facendomi urlare da dolore.
Mi chiese scusa, ma io gli dissi di non fermarsi e così fece.
Mentre mi pompava, con una mano si appoggiava alla mia natica, con l’altra mi faceva una sega.
Quando lo sentii esplodere dentro di me, venni anch’io.
Rimasi in quella posizione un attimo, col braccio appoggiato alla scala e la testa al braccio. Lui prese un fazzolettino inumidito e mi pulì delicatamente l’ano e la cappella dalla sua e dalla mia sborra e poi mi ringraziò timidamente.
Ci addormentammo subito e poi… la gran figa sparì per sempre.
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17 anni fa
francy3sex,
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Ultima visita: 13 anni fa
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No smoking
Avevo smesso di fumare. Almeno così credevo. Tenere in bocca una sigaretta stava tornando ad essere un piacere subordinato alla mia coscienza. Ero consapevole di sbagliare ma non potevo tirarmi indietro al gusto del tabacco. Così mi lasciavo pendere una Marlboro, umida e appiccicosa come la fica della mia ragazza quando sta per venire.
Vivere a Treviso ormai non di dava più stimoli, ero stanco della città ,della gente, del lavoro, dei miei colleghi, delle amanti. Si, persino delle donne che continuamente cercavano me. In realtà cercavano solo il mio cazzo. Non è che poi ce l’abbia così grosso, ma evidentemente deve essere un fatto di testa. Le donne pensano sempre che sia un fatto di testa, solo che quando glielo ficchi dentro si concentrano solo su quello che sta aprendo loro la fregna.
La possibilità di trasferirmi a Milano era concreta. Avevo una vecchia amica di Pescara, una di quelle che mi si era incollata per anni, e che avevo scopato solo un paio di volte. Una di quelle che per venire ci metteva due ore ed io non ne potevo più. Alla fine sceglievo sempre di scoparla nel culo, per ritardare il mio coito e dare al tutto un maggior vigore.
Ero pronto per salpare alla volta della Lombardia. Avevo mollato lavoro, ragazza, amici, e tutto il resto. Alla stazione di Venezia mi restava un’ora libera prima di prendere il treno. Dovevo controllare la posta, sapevo che dovevo farlo. Il solo pensiero mi eccitava da morire, scorrevo con gli occhi le facce delle signore veneziane, delle studentesse, delle turiste americane. E me le immaginavo tutte sotto di me a raccogliere una quantità ingombrante di sperma bollente. In modo particolare pensai alla bocca rossissima di una donna sulla quarantina. Una gran bella donna, molto disinibita a quanto pare. Incrociai il suo sguardo, ammiccai, lei si passò una mano rapida sui capelli, e intanto i suoi tacchi viaggiavano spediti verso non so dove. Portai con me la sua figura, la richiusi nella mia testa, che ribolliva all’idea di una scopata che non esisteva. Entrai nell’internet point.
Parole lanciate a destra e a sinistra, come bombe molotov, ticchettii di dita da tastiera, sorrisini giapponesi, soliti profumi multi-etnici. Mi sedetti. Ero un po’ stanco, ma Milano era calda quella sera. Stefania di Pescara non vedeva l’ora che la prendessi da dietro e la riempissi del mio calore.
Nella mia casella di posta nessuna mail importante. Passai al mio amato portale “eroticcismo” Messaggio da una coppia di amici che avevo conosciuto tramite la messaggistica del sito stesso.
Una foto di lei in allegato. Bellissima, seducente, il portamento fiero e altezzoso al punto giusto. Pensai subito a chissà come sarebbe stato il suo uomo. Ma poco mi importava, guardavo la sua foto e cominciavo a chiedermi se fosse giusto andare in Lombardia piuttosto che in Romagna.
Alla fine del messaggio, scritto in piccolo un numero di cellulare e tra parentesi: “Chiamami appena puoi. E’ molto importante”.
Rimasi 5 minuti a rileggere in numero e a chiedermi se fosse vero oppure una stronzata di quelle che ti capitano su certi siti erotici. Non esitai. Perdersi in strane congetture non aveva senso. Presi il telefono e le feci uno squillo. Mi rispose. Pagai un quarto d’ora di connessione e uscii fuori. C’era il mondo a Venezia, ed era solo un normalissimo Mercoledì sera.
Rifeci il numero. Una voce ,calda come la cioccolata a cui non si rinuncia mai d’inverno, mi rispose “Si…”
“Ciao, sono Joe, il ragazzo che ti ha contattato tramite Eroticissimo, ricordi?”
“Certo che ricordo, ti ho detto io di chiamarmi. Ascolta Joe…”
“Sono qui”
“Mio marito non c’è nel prossimo week-end. Torna domenica mattina. Lui sa che ti ho contattato.”
“Non capisco…”
“Mi ha detto lui di chiamarti per non lasciarmi sola a casa. Vuole assolutamente che tu venga qui per stare con me mentre lui è via. Poi quando arriva te lo presento e ti fermi a pranzo da noi Domenica.. Che ne dici?”
“Mi sembra un’idea grandiosa, ma è un po’ assurda, non credi?”
“No, mio marito è così. Ci amiamo molto sai, ma siamo liberi dal punto di vista sessuale. Lui ha altre due donne, io ogni tanto vedo qualcuno.”
“Ok. Dimmi tutto, il posto, l’ora, mi organizzo. Veramente ho già un biglietto per Milano…”
“Bene, ti raggiungo io li. In tarda nottata dovremmo farcela a vederci.”
“Come vuoi. Ci sentiamo dopo, ciao.”
“Ciao Joe, e vedi non stancarti troppo…”
Una delle telefonate più rapide, coincise, e concludenti della mia vita. In pratica avevo un incontro fissato con una delle donne più affascinanti e sexy di quel fottutissimo portale.
Ma non potevo non pensare a suo marito. E’ vero, sapeva tutto e magari era anche simpatico, ma forse non immaginava cosa stavo progettando per la notte con sua moglie.
Presi il treno, e il viaggio passò più velocemente del previsto.
Arrivai in stazione. Un messaggio di Noemi diceva di aspettarla lì per un’oretta circa. Sarebbe arrivata in auto.
Arrivò, erano le 2.30 del mattino.
Prima di riconoscerci dovemmo subire l’umiliazione di una banda di pusher maghrebini poco fuori la stazione centrale. Non so più quante cicche avevo buttato giù, avevo l’alito nicotinico, ma le mie compresse alla propoli mi salvarano il culo.
Appena ci facemmo incontro, Noemi si buttò tra le mie braccia, come se mi conoscesse da una vita, come se fossi il suo migliore amico, o il peggiore dei suoi amanti.
Passai la mia bocca rovente sulla sua, annusavo con sottile piacere il suo profumo Cartier sul collo, e pregustavo il sapore delle sue mutandine al momento dell’eccitazione.
La mia cara amica di Pescara era stata sbolognata con una delle scuse più stupidi: “Ho perso il treno, e non credo di venire a Milano domattina. Mi spiace ma grazie lo stesso per la tua disponiblità.”
Noemi mi trascinò tirandomi per la mano. Ci attendevano un paio di chilometri fuori dal centro. Avevano una casetta in un piccolo residence, ben fatto, curatissimo. Una villetta per le occasioni speciali, dove trascorrere i focosi fine settimana nella Milano da bere.
Il custode la salutò con gli occhi di chi sapeva già tutto. Forse era una scena che aveva già visto. O forse aveva partecipato ad un orgia, chi lo sa. A quel punto mi stavo fidando di una donna che non conoscevo minimamente, ma che stranamente sentivo molto vicina a me, al mio modo di vedere il mondo. Entrammo, mi disse di aspettarla cinque minuti in soggiorno. La sentii che si rilassava in bagno, ed io la immaginavo seduta con le gambe aperte che faceva la pipì. E sapevo pure che si sarebbe sciacquata la fica, l’avrebbe controllata, profumata. Poi avrebbe controllato il culetto, che tutto fosse a posto. Dopo un po’ udii il rumore della doccia che buttava acqua.
“Metti comodo!” – gridò con voce un po’ rauca
“Ok grazie!” – risposi in maniera nemmeno tanto forte
Così feci, mi spogliai, ero in boxer. Mi sentivo quasi a casa mia, c’era un bel letto grande che mi chiamava a sé. Ma non potevo stendermi, mi sarei addormentato all’istante.
Mi sfilai i boxer, diretto verso la porta del bagno. Noemi stava uscendo dalla cabina doccia e sorpresa mi disse. “ Che ci fai qui?”
“Non potevo restare lì, ti dispiace se ti faccio compagnia?”
“No…per niente”
Quel suo “no per niente” era un incitamento alla mia natura burrascosa e tipicamente meridionale.
Ci guardavamo nello specchio con le facce stanche, ma vogliose. I suoi occhi brillavano di piacere, il piacere che stava per arrivare. Le sollevai l’accappatoio e mi inginocchiai lentamente.
“Oh mio dio…” – esclamò con un sorriso meraviglioso
La mia lingua si strofinava sul suo essere magnificamente femmina, scivolando sulle piccole labbra, alla ricerca del clitoride. Era già gonfio, di un rosso acceso, e saporito come una ciliegia appena raccolta. Le proporzioni perfette delle sue gambe, il sedere, e la fica erano molto stimolanti. Le avrei morso il culetto per ore. Mi sollevai, la sentivo sporgersi con prepotenza verso di me, cercare il mio cazzo, quasi come a volerlo sentire subito dentro. Le dissi che era presto, che avevamo tutta la notte e la mattina, e il sabato sera, e la notte. E che suo marito quando sarebbe arrivato si sarebbe unito al nostro gioco.
“Non mettere il preservativo, non mi piace. Se ti fidi preferisco senza” – sussurrò
“Ok ma siamo sicuri” – domandai un po’ perplesso
“Ti dico di si, stai tranquillo Joe.”
“Va bene”
Feci entrare il cazzo ripieno della mia presunzione nel suo varco ormai aperto, c’era il suo liquido sulla mia bocca, sulle dita, e sul suo accappatoio. Cominciai a pomparla in maniera leggera, le sue mani erano appoggiate al lavandino e la testa china. I suoi capelli profumavano di pulito, mi piaceva sentirli bagnati sul mio corpo. Non stavamo solo scopando. Le nostre anime si stavano conoscendo, stavano percorrendo insieme un percorso erotico di altissimo livello. Le mie mani erano ben salde sui suoi fianchi, ogni tanto tiravo un bello schiaffo sulla chiappa destra e Noemi apprezzava molto.
“Ancora, fallo di nuovo, colpiscimi più forte, avanti!” – mi disse all’improvviso
“Così, ti piace così…” – gridai ansimando
Si voltò di scatto, prendemmo a baciarci da dove avevamo interrotto in stazione.
La sua bocca rossa e carnosa scivolava sulla mia come se fossero due sorelle che si buttano giù da uno scivolo. Conoscevo il suo profilo, e lei sapeva il mio, faceva passare la lingua lungo i tratti somatici della mia. Era una sensazione fantastica.
“In genere non bacio mai nessuno che non sia Franco, sai?”
“Ah si?”
“Si, ma con te è diverso, non so perché non ho saputo resistere alla tua bocca, è così bella…”
“Allora cerchiamo di non farglielo sapere quando torna. Non voglio crearvi problemi”
“D’accordo, ma adesso baciami”
Spalancò la gambe, sedendosi sul lavabo, era un modo intelligente per farmi capire che voleva ancora la mia bocca sul clitoride. Cominciai a solleticarle il clito in maniera più pesante stavolta. Volevo portarla all’orgasmo. Mi strinse le mani sulla mia testa, stava per venire. Ci fu uno spruzzo del suo liquido, lo accolsi con estremo piacere. Aveva un sapore raffinato, abbinabile ad un buon vino bianco.
“Mettimelo nel culo, ti prego” – domandò quasi come se mi pregasse
“Sei sicura Noemi?” – chiesi timidamente
“Si, dai, sfondami il culo. Lo voglio subito.”
Non ero molto convinto ma la sua insistenza mi lasciava pensare che alla signora piacesse molto questo tipo di penetrazione. Le allargai il buco per bene, prima col dito, poi con la lingua, poi di nuovo col dito. Con una mano afferrò una boccettina di olio sopra il pensile sotto lo specchio. Non ne misi molto, non serviva, era già lubrificato. Appoggiai il cazzo con la punta sul buco, lei si aiutò con la mano, e dopo due secondi ero già dentro di lei.
“Spingi pure Joe, non farti paranoie!”
“Va bene”
Le spinte divennero sempre più forti, ed i suoi ansimi sempre più eccitanti.
Stavo per venire, glielo dissi, e gridò: “Vieni, su Joe, riempimi tutta, cazzo!”
Le esplosi dentro con tanto ardore, il mio orgasmo non era più fine a se stesso, ma collegato ai suoi molteplici orgasmi che aveva avuto fino quel momento.
Noemi tornò in doccia ed io feci lo stesso. Ci lavammo, continuammo con i baci. Una volta fuori ci aspettava il lettone su cui dormire. Erano più o meno le 5.00 del mattino.
Un normalissimo Sabato mattina a Milano. Solo che per me era speciale.
“Franco non viene più”. Furono le prime parole che sentii appena aprii gli occhi.
“Mi ha mandato un messaggio, dice di stare tranquilli, di goderci tutto senza di lui.”
“Mi spiace” – dissi preoccupato – “Spero sia tutto a posto fra voi”
“Sto scherzando scemotto!” – sorrise tutta arruffata
“Arriva stasera con una sua amica. Siamo in quattro e andiamo in uno dei nostri locali preferiti qui in città. E tu vieni con noi! Sei contento? – esclamò giocosa
“Certo che voi due siete la coppia più matta che abbia mai conosciuto.” – le dissi in silenzio
“Si, e tu il giovanotto con cui sono riuscita a venire sei volte in due ore!”
Ci mettemmo a ridere. Si alzò per fare il caffè. Il profumo della colazione a tarda ora mi riportò indietro negli anni, quando a Treviso mi svegliavo nei letti di donne stranissime.
Noemi aveva un modo di fare talmente gentile ed elegante che nemmeno l’uomo più fedele del mondo sarebbe stato in grado di non farsi cattivi pensieri.
Ed io ero un uomo, ormai libero, fedele o infedele poco importava. Con una nuova coppia di amici che per nessuna ragione avrei voluto perdere nel tempo.
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17 anni fa
admin, 75
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Nessun imbarazzo x lei vogliosa
Sempre in questo mese, dopo una decina di giorni da quell’esperienza, mentre giravo col mio amico in macchina per la riviera, è arrivato un sms al suo cellulare da una ragazza di Bologna, conosciuta al club privè, dove aveva lavorato per un po’ di tempo come cameriere.
Gli ha scritto di procurare un’amico per la sera stessa perché aveva voglia di fare sesso. La loro conoscenza non si era limitata al rapporto tra cliente e cameriere, ma già avevano avuto modo di incontrarsi altre volte, e me l’aveva descritta come una bella ragazza, alta, rossa di capelli, un bel fisico e soprattutto ninfomane.
Per tutto il pomeriggio, mentre giravamo in macchina, ha cercato di rintracciare qualche suo amico single, da portare all’appuntamento, che nel frattempo aveva preso per le 10 di sera.
Tra una telefonata e l’altra mi diceva che alla fine avrebbe portato a me, scherzando ma mica poi più di tanto.
Io mi trattenevo, un conto era andare con una prostituta, un altro era fare un’orgia con una coppia non bene definita ed avere certe prestazioni, perché a sentir il mio amico, non ne era mai sazia.
Mentre giravamo ancora in macchina, nella mia testa frullavano mille pensieri ed il mio stomaco era in subbuglio. Non ricordavo più da quando non provavo una sensazione simile, un misto di eccitazione e angoscia. I miei pensieri andavano da mio babbo che si trovava in ospedale ed aveva appena fatto un intervento molto grosso e lo stava assistendo mia sorella, a mia mamma che era sola a casa e nel caso fossi uscito nuovamente la sera non sapevo come avrebbe reagito e all’incognita, nel caso fossi andato, cosa mi avrebbe aspettato quella sera.
Dopo vari giri, risate e continue fantasticherie erano quasi le sette di sera e ci siamo diretti verso casa con l’accordo che ci saremmo rivisti dopo mangiato.
Quando ho detto a mia mamma che sarei uscito di nuovo la sera a trovare degli amici e che non avrei fatto tardi, non ha fatto storie, dicendomi, dopo la mia domanda, che non aveva problemi a stare sola e non aveva bisogno di me.
Quando è arrivato il mio amico e siamo partiti, mi ha detto che l’appuntamento era sempre alle 22 ma il posto era cambiato, invece che all’appartamento, ci dovevamo vedere in un parcheggio.
Ho pensato che andava a finire come sei mesi prima, quando, dopo aver fatto già parecchia strada (l’appartamento era fuori Rimini), ha mandato un messaggio col quale diceva di non poter venire all’appuntamento.
Era ancora presto, quindi decidemmo di passare un po’ di tempo a casa di mio cugino per passare un’oretta. Si è parlato dei problemi di mio babbo, di lavoro, di figli, fino a quando è stata l’ora di partire, chiedendoci dove eravamo diretti. Il mio amico sorridendo ha detto di chiederlo a me. Io ho cominciato a farfugliare dicendogli che era ancora tutto da scoprire, che non lo sapevo neanche io, fino a quando mi ha detto che mi stavo infilando in un buco senza uscita. Io sorridendo gli ho detto che speravo anche in più di uno, e siamo partiti.
Quando siamo arrivati al parcheggio, c’era già la macchina, ma dentro c’era solo lui.
È sceso, ci ha salutati, quindi ha preso il telefono ed ha chiamato lei. Dopo un breve colloquio ci ha detto di seguirlo.
Nel luogo dell’appuntamento era abbastanza buio e non ha visto il mio handicap ed io non gliel’ho detto, ma arrivati all’appartamento, quando il mio amico ha tirato fuori la carrozzina è rimasto un po’ sorpreso, dicendo solamente che non si era accorto prima e che non sapeva come aiutarmi. Il mio amico gli ha detto che non c’era problema e che avrebbe fatto tutto lui.
Entrati nell’appartamento, dovevamo salire delle scale, perché, più che un appartamento era una specie di ufficio con un soppalco, e mentre lo facevamo, lui le ha detto che non sapeva niente, ed io prontamente le ho detto che gli avevo fatto una sorpresa.
Arrivati di sopra, ci siamo presentati, quindi ho guardato com’era il posto. C’era un grande tappeto al centro, un divano appoggiato ad una parete, un televisore a terra in un angolo ed un bagno nascosto da una tendina.
Mentre guardavo in giro anche il mio amico si è presentato, si fa per dire, perché, subito dopo un paio di bacini sulla guancia è sceso sulla spalla, ha abbassato la spallina del vestito e in pochi secondi aveva il capezzolo di quel proporzionato e benfatto seno in bocca.
Il suo compagno, o per meglio dire, quella persona che non so e non gliel’ho chiesto che ruolo avesse nella vita di lei, ha domandato dove erano i profilattici ed il mio amico ha risposto che li aveva dimenticati in macchina.
Mentre sono andati a prenderli, sono rimasto solo con lei, ci siamo guardati un attimo e la prima cosa che gli ho detto è stato di mettere la mano sulla patta della mia tuta da ginnastica.
Non ha detto niente, ha iniziato a strisciare un po’ e dopo pochi secondi la sua mano si è infilata sotto. A quel punto mi ha chiesto che cosa mi aveva raccontato il mio amico di lei. Gli ho risposto che mi aveva solamente detto che era una bella gnocca e che gli piaceva molto l’uccello.
A quel punto sorridendomi si è spostata dal mio fianco, si è inginocchiata davanti alla carrozzina e tirando con una mano l’elastico della mia tuta, con l’altra l’ha preso e se lo è portato in bocca.
Quando è tornato il mio amico e l’altro ci siamo messi a ridere, compresa lei che ha lasciato la presa e si è rialzata.
Mentre lei è andata in bagno, il tipo ha chiesto come fare con me, allora il mio amico ha levato il cuscino della carrozzina, lo ha posizionato al centro del tappeto e mi ha steso sopra, con due cuscini del divano sotto la testa.
Quando è tornata dal bagno, indossava solamente un tanga color bianco e sempre il “tipo”, mi piace definirlo così, ha chiesto come iniziavamo, ed io, (sembrava la mia festa) ho detto che potevamo iniziare con un 69.
Come prima, non ha detto niente, neanche gli altri, si è levata l’unico indumento che aveva addosso e si è messa sopra di me.
Non riuscivo a vedere la sua voglia nel prenderlo in bocca, ma sentivo i suoi gemiti, mentre io stavo leccando, mordicchiando delle stupende grandi labbra rasate ed un ciuffettino di pelo rosso appena sopra.
Non avevo mai fatto queste cose, anche prima dell’incidente. Le mie esperienze sessuali, avendo allora un viso da ragazzino, erano state solamente con ragazze adolescenti, e queste cose per loro era tabù.
Mentre continuavo, a volte con delicatezza, a volte con foga a leccare quelle stupende labbra, non riuscivo a vedere dove era il mio amico e l’altro “tipo”, ma lei forse si. Ad un tratto si è alzata, sempre senza dire niente, ed è andata a prendere in bocca i loro cazzi, nel frattempo eccitati, che se ne stavano in fondo al tappeto davanti a me, aspettando il loro turno
Si era messa in ginocchio ai miei piedi dandomi le spalle, a turno ne prendeva in bocca uno e in mano l’altro, ma siccome forse non gli bastava ancora, con l’altra mano è venuta a rianimare anche il mio che nel frattempo era andato a riposo.
Dopo un po’ il “tipo” gli ha detto di mettermi su il preservativo. Ho avuto l’impressione, dopo l’imbarazzo di inizio serata, che era felice nel vederla godere così, e sinceramente della sua perversione non me ne importava affatto.
Appena messo il preservativo, si è posizionata sopra a cavallo facendo scomparire il mio uccello dentro quelle enormi labbra che avevo leccato poco prima e, sempre dandomi le spalle, ha continuato a prendere in bocca gli altri due.
Si sentiva solo gemere: lei, il mio amico, l’altro e la televisione davanti a me che neanche a dirlo trasmetteva un’orgia.
Siamo andati avanti per un bel po’ in questa posizione, si è sollevata solo un attimo per cambiare buco al mio uccello e delicatamente metterselo nel culo ansimando più del solito all’inizio, fino a quando il mio amico gli è venuto in bocca.
Sono andati al bagno a lavarsi ed al ritorno si è messa dietro di me, con un ginocchio sul divano, chinata a 90 gradi e dopo poco la sentivo nuovamente godere con il cazzo del suo tipo che la inculava da dietro e quello del mio amico in bocca che dava nuovamente segni di risveglio.
Questa volta non partecipavo, non potendomi muovere, me ne stavo steso a terra pensando alla situazione assurda in cui mi ero trovato, mentre sentivo godere in stereofonia: loro tre sul divano dietro me, e la televisione che stava trasmettendo i mugolii di due donne sul bordo di una piscina.
È stata la volta del “tipo” a venire e, sempre dopo essere andata in bagno, è tornata da me e mi ha levato il preservativo, ancora era lì da prima.
Quando è uscito lui dal bagno, gli ha detto di farmi vedere quanto era porca, dicendogli di masturbarsi. Sempre tutta nuda, in piedi, a gambe larghe sopra di me ha iniziato a strofinarsi l’interno delle cosce, il ciuffettino di pelo rosso ed infilandosi due dita dentro la figa che era diventata esageratamente rossa.
Sempre steso sul tappeto, con quella visione straordinaria, gli ho detto che prima dell’incidente, nella mia immaginazione, sognavo una famiglia con tanti bambini ed invece mi ritrovavo a fare un’orgia fantastica, che non avrei mai pensato di provare.
Gli ho anche detto che purtroppo non godevo come una volta ma vederla e sentirla godere, era oltre la mia immaginazione ed adrenalina pura.
Mi ha fatto un sorriso, non era di molte parole, si è messa in ginocchio ai miei piedi e me lo ha preso in bocca nuovamente fino a quando è tornato nuovamente duro, gli ha rimesso un preservativo e se lo è rinfilato dentro quelle enormi labbra ed ha iniziato a scoparmi forte, facendo sobbalzare tanto le tette davanti la mia faccia.
Ad un certo punto ha detto di essersi stancata di stare sopra e si è stesa sul tappeto di fianco a me. Di stare sopra, perché, poco dopo essersi sdraiata si ritrovava nuovamente a succhiare l’uccello del mio amico, e due dita enormi che la masturbavano facendogli inarcare la schiena e gemere tanto.
Dal fianco io accarezzavo il suo corpo: dalle ginocchia, col dorso della mano, scendevo nell’interno coscia, il ventre, fino all’interno dei seni e viceversa, fino a quando ha voluto che gli venisse nuovamente in bocca e che per quella sera poteva bastare.
Tutto questo è durato più di due ore e quando il mio amico mi aveva detto che mi avrebbe portato da una ninfomane, non aveva esagerato affatto.
Dopo essersi fatta la doccia, è uscita dal bagno in accappatoio e coi capelli bagnati, mentre io ero già nuovamente in carrozzina. Gli ho detto di essermi divertito molto, ha sorriso e mi ha detto, “anche io”.
Ci siamo salutati con due baci sulla guancia ed il “tipo” ci ha aiutato a scendere le scale ed accompagnato alla macchina.
Quando tornavo verso casa col mio amico, le parole erano superflue, bastavano i sorrisi sulle nostre facce e la mia incredulità ad aver provato un’esperienza del genere.
Ho sempre creduto che la mia vita non fosse finita quel giorno dell’incidente.
Sicuramente è cambiata molto e devo affrontare molti più problemi di prima, ma fortunatamente ho potuto godere ancora, anche di tante gioie ed Emozioni forti, che fanno un gran bene alla psiche.
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17 anni fa
ayrton67,
40
Ultima visita: 16 anni fa
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Tutto quello che mostro fa parte di me
Scrivo quanto segue come seguito ad uno scambio di battute che mi ha molto colpito.
Tutto quello che mostro fa parte di me, non è uno strumento per il mio piacere, ma me stesso, il mio corpo. La mia voglia di mostrare nasce dall'esigenza di rendere visibili le mie voglie e le mie passioni, che voglio soddisfare. Di foto del mio membro ne ho molte, non mi vergogno di mostrarne perché nel mio corpo non vedo nulla di volgare, nella mia eccitazione nulla di cui vergognarmi. Il mio membro, che non chiamo né uccello né cazzo perché non mi piace farlo, è parte inscindibile del mio corpo e dei miei istinti. Quello che cerco è la soddisfazione dei miei bisogni, non mi vergogno di ammetterlo, anzi la reputo un'ammissione matura, e l'intelligenza e la passionalità saranno al servizio del mio corpo e di quello della mia compagna di avventure quando la troverò. Intelligenza e passionalità sono essenziali per raggiungere il vero piacere. Non vedo volgarità nel pene eretto, che in tutte le culture tranne la cultura cristiana moderna (e solo in quella moderna) è considerato il massimo simbolo della fertilità, della passionalità, dell'unione che porta vita. Prima di approdare a questo sito ho fatto un percorso: cerco persone non volgari, perché solo le persone volgari non saprebbero apprezzare la vera sensualità senza indecisioni, piena, fiera anche, che certo non si scandalizza davanti alla visione di un membro eretto, manifestazione di sinceri e sani appetiti.
Questa è la sensualità che io apprezzo.
Giovane_Moro
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Le mie fantasie
Le mie fantasie... Parto già dai preliminari, preliminari un po' spinti forse...
Mi piace masturbare con le dita fino in fondo una donna mentre la bacio con passione. mi piace che in quel momento la mia compagna sappia che voglio che lei goda, che faccio tutto per lei, mentre la bacio e la tocco, e non la penetro ancora perché nulla della mia eccitazione deve distrarmi dalla sua, perché voglio che raggiunga l'orgasmo più assoluto...
Mi piace usare la lingua per far toccare alla mia compagna il vertice dell'eccitazione, per far esplodere il suo l'orgasmo, mi piace il sapore della donna, mi piace bagnarmi nella sua esplosione di piacere... e mentre la bacio e la lecco nel suo intimo eccitato mi piace massaggiarle delicatamente i piedi nudi, salendo dalla pianta alle dita, perché so dove li devo toccare per dare piacere...
Io adoro i piedi delle donne, non li perdo mai di vista mentre faccio sesso. Il piede nudo, la caviglia ben fatta, sono quanto più mi piace in una donna. durante il sesso i piedi ben fatti, eleganti e carnosi, sono sempre al centro della mia attenzione.
Mentre la mia lei è sopra di me, mi cavalca al tempo che decide lei, magari lasciandosi penetrare lentamente, pienamente, io amo massaggiarle i piedi, dolcemente, per darle il massimo relax, perché la nostra unione sia più piena, perché lei possa accettarmi dentro di sé con il massimo del calore, con l'eccitazione più umida ed accogliente...
E quando saremo in una posizione diversa le bacerò, mordicchierò e leccherò i suoi piedi stupendi ogni volta che potrò...
Quello che vorrei che mi fosse fatto? Vorrei che la mia lei usasse i suoi bei piedi per eccitarmi per toccarmi, senza calze, pelle contro pelle, mi piacerebbe iniziare così il nostro caldo incontro di sesso. E poi... sogno un donna in grado di dominare totalmente il mio orgasmo solo con le sue labbra, con la sua lingua, con la sua bocca e la gola accogliente... sogno una donna che non mi lasci andare quando raggiungo per la prima volta l'orgasmo tra le sue labbra, una donna che mi affondi le unghie nelle cosce o nelle natiche e che vada avanti, succhiando via ogni mia forza... sogno che non si fermi neanche al mio secondo orgasmo, sogno che mi sfinisca... e se tutto questo lei lo facesse contornando il mio viso con le sue gambe, se mi concedesse alla bocca il suo intimo mentre lei domina il mio con la sua, mentre le mie mani nuovamente le massaggerebbero per il suo piacere le caviglie ed i piedi, così vicini da poter essere baciati anch'essi solo voltando la testa, allora io per certo impazzirei per lei...
Giovane_Moro
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Incontrando ............ (scritto insieme a jenny6
Racconto scritto a quattro mani insieme a Jenny69 ........
Come tutte le mattine passavo lungo il marciapiede di Via Roma per recarmi al lavoro, e, come tutte le mattine il destino mi faceva incontrare quella ragazza mora che, a passo svelto ma elegante ..... andava in direzione opposta alla mia..
Ma no ,non era il destino, sono io che tutte le mattine sentivo il bisogno di trasmetterle ciò che mi passava per la mente con il mio sguardo e come sempre avveniva che un sorriso acceso mi lasciava tutto il giorno con dubbi e sul quale ogni volta creavo le mie fantasie per...... un incontro conoscitivo.
Quella mattina ....... un pò grigia e fredda, non si svolse come al solito, lei non venne al nostro solito appuntamento e ...... un pensiero fisso mi attanagliò per tutta la giornata lavorativa.
Passò qualche giorno e ormai .... ogni mattina non si svolgeva più come "al solito" e ....... mestamente i giorni passavono senza che io potessi sapere il perchè lei non fosse più puntuale al nostro appuntamento..
Una sera rientrando dal lavoro, vidi una sagoma inconfutabile, dio era lei, vestiva elegantemente in una gonna nera che le formalizzava i fianchi che mi facevano tremare le mani, una giacca doppio petto nera con una scollatura che metteva in evidenza senza essere visti i suoi seni troppo invitanti una scarpa lucida nera con tacco non troppo alto ,mi chiesi Una manager? ,valigetta nella mano destra ,mi venne incontro ed io trattenendo il mio respiro ormai un pò affannato le sorrisi ,una parola sola uscì dalle sue labbra sono un po tesa,tranquillizzato da quelle parole la fissai intensamente e con uno sguardo che solo una persona abituata ad essere guardata fa cercò il mio sguardo nella mia mente e in quel momento una luce di dolcezza illuminò il suo viso.
Formalizzammo le nostre identità, anche se ormai ci conoscevamo da molto, e lei evidentemente più abituata, mi invitò a prendere un aperitivo, vista l'ora tarda, insieme.
La voce di lei era dolce dando un senso di calore alla conversazione che, scivolò nel malizioso doppiosenso che caratterizza i primi approcci ormonali.
Lei fece cadere non so se apposta l'aperitivo sulla mia mano e scusandosi la pulì con il suo fazzoletto e mentre mi toccava la mano avvertivo una leggerezza di comunicazione tra la sua mano e la mia ,le sue dita affusolate accarezzavano la mia mano, trasmettendomi la sua dolcezza e mentre si avvicinava non potei fare a meno di inebriarmi del suo profumo un profumo che esprimeva tutta la sua femminilità .
Non resistetti oltre e appoggiai il naso e le labbra sul suo collo,mentre le sue mani continuavano a stringere sempre di più le mie dita accarezzandole e prendendole una per una nel suo palmo, ad un tratto lei si tirò indietro e con uno sguardo dolcissimo mi disse "non qui".
Uscimmo dal bar un po arrossati ,ma ormai ero una sua preda e mi invitò a montare nella sua "Classe A blu notte ".
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17 anni fa
carino6423,
37
Ultima visita: 11 anni fa
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Massaggio
Racconto vero: "Massaggio"
Sono un single da sempre desideroso di realizzare i miei sogni e le mie fantasie .
Mettendo qualche annuncio sul web dove esprimevo le mie fantasie ho ricevuto mote risposte ed alcune proposte molto valide.
Ve ne racconto una accaduta qualche anno fa.
Avevo 28 anni e dal momento che mi ero appena laureato non possedevo uno studio dove poter organizzare.
Per questo motivo ho detto al marito che avrebbe potuto mandare la moglie a casa mia dove mi sono attrezzato per fare dei massaggi rilassanti. Materasso in gommapiuma( molto comodo) da adagiare su un tavolo rettangolare, lenzuolo bianco, candele, musica ambient, oli profumati...
La mia idea lo ha subito entusiasmato ed è venuto da me per conoscermi, per vedere se il luogo poteva essere adatto e soprattutto per rendersi conto in quale mani stava affidando la moglie. Contento per aver trovato quel che cercava e dopo avermi avvisato che non sapeva come si sarebbe comportata la moglie ma curioso di quel che lei avrebbe potuto fare le ha dato il mio numero di tel per prendere appuntamento. Credo le abbia detto che una collega gli aveva raccomandato un suo amico ,io, molto bravo nel fare massaggi e nel ricreare un ambiente idoneo per rilassarsi.
Dopo un paio di giorni la signora mi ha chiamato dicendomi che aveva dei dolorini alla schiena e aveva bisogno di una visita e di un massaggio,dopo averle spiegato che mi dilettavo in massaggi per arrotondare ovviamente era gratis) e che oramai ero diventato esperto pur non essendo nè fisioterapista nè ortopedico abbiamo fissato un primo massaggio di prova.
Prima dell'incontro il marito mi ha telefonato più volte per suggerirmi i
punti più sensibili della moglie e per consigliarmi di assumere un
atteggiamento professionale ma anche di farle complimenti e allusioni per infonderle un certo dubbio...
Il giorno prefissato la signora si è presentata da me vestita in modo
elegante,abbiamo parlato qualche minuto,lei mi ha spiegato i suoi problemi ed io le ho illustrato il tipo di massaggio che le avrei fatto.
L'ambiente si presta molto e poi dopo aver acceso qualche candela e messo su un po' di musica soft lei si è spogliata, mentre io andavo in un'altra stanza per prepararmi al massaggio, e ha indossato il perizoma usa e getta e si è coperta con un telo che le avevo dato. Tutto molto professionale. A questo punto ho iniziato e la bella signora si è subito rilassata e man mano che procedevamo vedevo che gradiva sempre più...
Il massaggio è iniziato dai piedi, polpacci e cosce, in modo deciso ma rilassante, cercando di scigliere i muscoli e la stanchezza....trovavo molto eccitante la situazione e il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere, pur senza averne certezza...e forse è proprio questo il bello... Piano piano il massaggio ha interessato i glutei per salire verso la schiena e le spalle....
Durante il massaggio arrivavo ad accarezzarle il sedere e poi tornavo su verso le spalle come se nulla fosse aumentando il dubbio nella sua mente, poichè nn capiva certamente se alcune manipolazioni avessero un recondito significato erotico o meno. Facevo questo
comportandomi sempre in maniera professionale e distaccata...le chiedevo che sensazioni stava provando..e se lei prima mi rispondeva che si sentiva rilassata poi man mano che procedevo toccando zone un po' più erogene mi rispondeva con dei mugolii...che avevano il potere di eccitarmi...beh in effetti lo ero anche prima!!!
Durante il massaggio indossavo una tutina leggera in modo che una volta eccitato lei potesse accorgersene, e questo accadeva regolarmente, perchè lei era schiena all'aria sul lettino e io mi posizionavo dal lato della testa per poter accarezzare meglio il suo splendido corpo partendo dal collo e allungandomi fino ai glutei... così facendo "incidentalmente" accadeva che le sue mani venissero a contatto con la mia erezione ogni qual volta io
mi spostassi...a volte indugiavo in quella posizione per farle avvertire chiaramente il mio turgore,altre volte mi soffermavo appena in modo che lei avesse sempre il dubbio se la manovra potesse essere casuale... ogni tanto quando mi allungavo nel massaggio partendo
dalle spalle e arrivando al sedere la mia erezione sbatteva sui suoi capelli....poi cambiavo posizione per allentare un po' la tensione e per rendere più divertente e incerto il gioco...la nostra conversazione,
ora più professionale ora più maliziosa, serviva per rendere l'atmosfera rilassata ma sempre più rovente... finchè posizionandomi nella posizione critica dal lato della testa e massaggiandola fino all'attaccatura del gluteo non ho avvertito che lei alzava la testa e con la bocca aperta cercava di sentirlo sulla guancia...
Non potete capire l'eccitazione a che grado poteva essere arrivata...una cosa pazzesca..a quel punto ha cercato con le mani di abbassarmi la tuta per verificare se quello che sentiva era tutto vero...Mi ha fatto i complimenti dicendo che era la prima volta che gliene capitava uno così grande... aveva detto queste parole con una grande malizia come a farmi capire che non era la prima volta che giocava con una persona che non era il marito... Sentirla parlare in questo modo riusciva ad eccitarmi più di quanto credessi possibile e nel frattempo pensavo a qanto era fortunato il marito ad avere una moglie simile... Una volta tirato fuori non ha esitato ad assaggiarlo....sembrava famelica lo voleva sempre di più ed era talmente ingorda che resistere mi è costata una grande fatica....mi sembrava il minimo ricambiarle il favore anche perchè,diciamocelo,leccare la sua fichetta era un'esperienza eccezionale...molto ben curata con una striscia di peli al centro...davvero deliziosa...e la signora non ha tardato molto a dimostrarmi che gradiva il trattamento finchè non mi detto di montarla e di farla sentire come una vera troia...non volevo credere alle mie orecchie...sapeva come stimolarmi la signora ...sembrava che tutto il mio sangue fosse confluito su un unico punto...il mio cazzo, che infilato a fatica in un profilattico, non tardavo a infilare nel caldo ed accogliente rifugio che mi era stato spalancato davanti... le parole di incitamento erano sempre crescenti,ci stimolavamo a vicenda era quasi una gara a chi riusciva a stimolare di più la mente dell'altro... le ho detto di pensare al marito...lei mi diceva che era un cornuto e io le dicevo di pensare che lui fosse li a guardarsi e di rivolgersi a lui per mostrargli quanto fosse troia...è stata un'esperienza bellissima che si è ripetuta diverse volte,ovviamente il marito non mancava mai di farsi
raccontare da me quello che era successo,visto che la moglie all'inizio non gli aveva raccontato tutto ma solo una parte...poi pian piano spinta anche da me lei gli ha raccontato tutto capendo,forse, che eravamo d'accordo...
A quel punto ho suggerito al marito di venire a casa mia e nascondersi al prossimo massaggio che ormai durava solo 5 min,visto che la signora preferiva un altro tipo di stimolazione... Così abbiamo fatto e quando siamo arrivati al punto in cui le dicevo di imamginare che il marito la guardasse e lei iniziava a rivolgers a lui ecco che è spuntato fuori... e dopo averla incoraggiata l'atmosfera si è fatta incandescente con lui che si masturbava e noi che avevamo preso un ritmo folle per finire in un crescendo di piacere davvero incredibile....
Sinceramente non so se lui si è eccitato di più a guardare o dopo a
partecipare ma è stata una bellissima esperienza che ho avuto modo di ripetere con persone diverse ma sempre molto eccitante,addirittura con una di queste sinore uscivo a cena e poi andavamo a fare sesso in luoghi insoliti chiamando il marito 4-5 volte durante la serata per raccontargli tutto...e lui aspettava a casa il ritorno della mogliettina per farsi raccontare tutto da lei...ma questa è un'altra storia...alla prossima...
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17 anni fa
lucapilon, 51
Ultima visita: 1 settimana fa -
Ritorno dalla mia collega...
Eccomi qui,sono le 3,30 e tra 4 ore mi devo svegliare,ma ne è valsa la pena.Stasera sono uscito con la mia ragazza e l'ho accompagnata a casa a mezzanotte circa,torno a casa e mi arriva uno squillo sul cel dalla mia collega,glielo rifaccio e lei mi manda un sms con scritto:schiavetta disperata cerca padroncino imminente.Io penso 10 secondi e le rispondo:Il padroncino va in toilette e arriva,tra 20 minuti ti voglio pronta!!! Mi risponde subito dicendomi:Sara' fatto,quando arrivi qui sotto fai uno squillo,troverai la porta aperta,entra e vai in camera mia,sdraiati prendi il telecomando del dvd e spingi play... Io vado al volo in bagno ed esco di casa,all'una meno un querto sto gia li,abita a 10 km da me ma a quest'ora non c'è nessuno in giro.Faccio lo squillo,prendo l'ascensore,arrivo davanti alla porta,la spingo ed entro.Casa è buia e con un buon profumo,si vede solo una luce fioca provenire dalla camera,e si sente rumore d'acqua dal bagno,mi incammino a piccoli passi,passo davanti alla stanza della figlia che ha la porta aperta,non c'è forse è dai nonni;entro nella camera da letto,c'è una candela profumata accesa,sul letto c'è il telecomando,mi levo il giubbotto,le scarpe e mi sdraio,spingo play,l'audio non c'è ma non serve,c'è un uomo sdraiato su un letto e una donna che gioca passionalmente con il suo sesso,subito mi sento eccitare e il mio sesso si indurisce frenato dai jeans.Il rumore dell'acqua cessa,sento aprirsi la porta del bagno,e un rumore di tacchi avvicinarsi,ecco sbucare lei dall'oscurita' della casa...stupenda!!!Capelli sciolti,una camicettina bianca di seta finissima aperta a coprire a mala pena il suo gran bel seno senza reggipetto,un perizoma finissimo nero con davanti un triangolino retato,e due splendidi zoccoletti lucidi bianchi con un piccolo tacco che lasciavano ammirare i piedini stupendi e smaltati di nero lucido.Mi guarda,mi fa segno di stare zitto e mi invita a continuare a guardare la tv.Si sdraia vicino a me,mi fa una carezza sul viso e inizia a baciarmi sulla guancia,sull'orecchio infilandoci la lingua,sul collo,mi leva il maglione e la maglietta,mi bacia il petto e mi lecca i capezzoli respirando di piacere,quasi stesse gustando un buon dolce,continua sulla pancia e nell'ombelico,provocando in me libidini su libidini...poi mi sussurra:ti piace?sono brava?Io rispondo:si sei bravissima.Mi dice:dimmi che devo continuare dimmelo sempre.Io le dico:si dai continua cosi mi piace,non fermarti.Lei mi slaccia i pantaloni e me li sfila,annusa il mio sesso da fuori le mutande e si dirige giu sui piedi,mi accarezza le coscie e scende per le gambe,annusa i miei piedi,mi sfila i calzini ed inizia a succhiarmi le dita,è una sensazione bellissima,mi eccita le mie mutande sembrano scoppiare,mi lecca bene i piedi poi sale,mi riannusa le mutande,me le sfila,con la lingua mi lecca dal buco del sedere fino alle palle e sale su per il pene,io sto a duemila e sento che non resistero',lei mi dice:padroncino...vuoi che continui?Io rispondo:si mia schiava.Lei mi fa:allora non mi fermo piu.Inizia a slinguazzarmi l'uccello con delicatezza e passione,lo succhia su e giu fino a farmi esplodere di piacere nella sua bocca,ingoiando fino all'ultima goccia...
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Un regalo di compleanno - una storia vera
un nostro caro amico ci invitò al suo compleanno la sera stessa in cui lo festeggiò.
ci presentammo accorti di regalo al pub , dove tra circa 30 persone bevemmo e scherzammo , e la serata ando' cosi.
tornando a casa io e la mia ragazza, discutemmo del fatto che avevamo fatto una gran bella figura di merda a presentarci alla festa senza regalo.
le proposi di fargli come regalo, quella nostra fantasia che fin a quel momento non avevamo potuto realizzare, ossia fare sesso davanti ad un nostro conoscente.
non appena lo proposi ci rise un po su ma accettò.
due sere dopo mandai a franco un sms scrivendogli di venire a casa mia perche' avevo trovato un ottima occasione per un auto usata che cercava da tempo, ovviamente era solo una scusa per farlo venire.
lo portai in tavernetta e dopo pochi minuti giulia entrò dalla porta del garage con addosso una mini di jeans, una canotta, senza intimo.
si salutarono come sempre e lei gli disse subito il vero motivo per cui l'avevamo chiamato.
lui, da buon porco ci chiese se avrebbe potuto partecipare attivamente, gli dicemmo ceh si doveva limitare a godersi lo spettacolo. accetto entusiasta.
giulia si levo' subito la canotta, si alzo la gonnella e si sedette a gambe aperte sul tavolo per mostragli il suo fiore, poi si diresse verso di me seduto sul divano, si accovaccio e cominciò a spompinarmi.
dopo una bella pompa, chiedemmo a franco di dirigere , dicendoci quale posizione preferiva.
le posizioni furono le piu classiche, piu che altro gli piaceva vedere bene i buchi di giulia, soprattutto messa a pecorina o seduta sul divano a gambe spalancate.
la scopai di brutto e godevo al pensiero che lui ci guardava.
le venni in bocca, ingoiò.
a scopata terminata andò in bagno a vestirsi decentemente e tutti e tre andammo in un pub a bere una birra.
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17 anni fa
cantrell,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Io e mio fratello
Eavamo soliti, io e mio fratello, fare sesso a casa quando i nostri genitori non c'erano. Avevamo comiciato da adolescenti (io 15 anni, lui 14), per normali turbe sessuali a quell'età, e abbiamo continuato fino a un anno dopo il mio essere maggiorenne. Ci toccavamo, ci leccavamo a vicenda, lasciavamo le nostre lingue scorrere lascivamente l'una sull'altra, facevamo 69... Ogni volta, venivamo l'uno sull'altro. Fino all'ultima volta, un mese fa. Ero già diventato una sorellina da tempo, e nascondevo gelosamente (ma con un pizzico di eccitazione) i collant rubati a mia madre che amavo indossare. Preso da un'improvvisa passione, andai da da lui e di botto gli chiedo: "Ti va di fare sesso?" Mi guardò con uno sguardo ormai conscio della inevitabile risposta dettata da una situazione da cogliere al volo. Senza neanche parlare, si alzò in piedi e cominciò a toccarmi la patta dei pantaloni, infilandomi la sapiente lingua in bocca. Io arretrai di poco, e sentendo il letto dietro di me, mi ci adagiai sopra, senza staccare la mia bocca dalla sua. Svelto, si stese su dime, poi cominciò a sbottonarsi i pantaloni, estraendo il suo uccello, e con fare abile e veloce sbottonò i miei, estraendo la mia mazza ormai superdura. In quel momento mi alzai, e dicendogli di restare fermo, estrassi dal nascondiglio i collant bianchi di mia madre. Mi sfilai pantaloni, mutande, e infilai il soffice nylon, indi presi ad accarezzarmi. Lui nel frattempo, ormai nudo, si era posizionato a pancia all'aria, e prese a masturbarsi con lentezza allargando le gambe. Mi avvicinai, gli presi il cazzo in bocca e comiciai a leccare, a titillare, a succhiare con voracità. Eccitato, gemeva sempre più forte, fino a che non mi metto io nella sua posizione, e lo faccio salire su di me. Ed ecco che comincia a scoparmi come se fossi donna, alla missionaria, e lo strusciare dei cazzi l'uno contro l'altro provocava una piacevolissima sensazione ad entrambi. Un rapido 69, e infine, messo alla stregua dalla voglia maiala, chinatomi a pecora sul letto, gli ho intimato di penetrarmi. La titubanza iniziale è andata via via sparendo, dando spazio a una vera bestia che mi sfondava il culetto sempre più forte, facendomi letteralmente urlare di piacere. Sborrata in bocca e via, chiedendoci quando si sarebbe presentata una nuova occasione del genere. LA STORIA E' ASSOLUTAMENTE VERA.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Al ristorante
In quel periodo sbarcavo il lunario guadagnando qualche soldo come cameriere in un ristorante famoso della citta'.
Professionale e ligio al lavoro , in poco tempo avevo conquistato la stima del titolare che sempre piu' spesso mi affidava tavolate di gente importante.
La mia regola era dare il meno confidenza possibile alla clientela che era fatta di abitue' del locale ma sopratutto amici del titolare .
Una sera ci fu una prenotazione di circa trenta persone e io assieme ad altri due ragazzi ci occupammo del tavolo dall'inizio alla fine .
Diedi disposizioni ai miei collaboratori al fine di organizzare il tutto nei minimi dettagli in modo da fare bella figura con il titolare che ci teneva moltissimo a quella prenotazione.
La mia regola era invisibilita' ,poca confidenza , servire sparire , togliere i piatti e sparire di nuovo facendo finta di non ascoltare i discorsi della tavola e ignorando i clienti salvo se non fossi stato interpellato.
Arrivarono quasi puntuali , circa una trentina tra uomini e donne , sulla mezza eta' e qualcuno piu' giovane si distingueva dall'abbigliamento casual a differenza degli altri piu' grandi molto eleganti e curati nel look...Il titolare si affanno' afare gli onori di casa stringendo mani qua e la' e baciando i piu' cari amici tra loro.....poi si congedo' dal gruppo raccomandandosi a me di non fare mancare nulla ....
Si sedettoro a tavola , slcune donne andarono alla toilette , la cena non era alla carta e quando furono tutti a tavola iniziarono gli antipasti......
Durante il servizio notai di essere seguito insistentemente dallo sguardo di una donna che a differenza degli altri commensali anziche' seguire le discussioni e partecipare alle chiacchiere , era silenziosa e stralunata ....assente , quasi come se non c'entrasse niente concon quella gente.
Intanto bevevano e ribevevano tutti compresa lei , la donna bionda con un decolte' che non lasciava nulla all'immaginazione , una maquillage di prim'ordine , dita affusolate con anelli di brillanti , occhi grandi e attenti......ma non rideva mai...beveva vino bianco e mangiava poco....
La compagnia s'era scaldata e tutti ridevano a crepapelle intorno alla donna bionda che ada un certo punto si alzo' mi prese il braccio e mi chiese " mi scusi , gentilmente potrebbe favorirmi la mia pelliccia ? andrei volentieri a fuma re una sigaretta fuori in giardino....."
Le chiesi di seguirmi al guardaroba , aveva un profumo avvolgente , e il suo vestito verde smeraldo di raso andava a definire un fisico da vera femmina che conosce le sue armi per sedurre, infatti il rumore dei tacchi dietro di me andavano a tempo con il battito del mio cuore....
L'aiutai a infilare la pelliccia e gli indicai la porta che dava sul giardino.
Mi invito' ad andare con lei a farle compagnia , ma non essendo fumatore la ringraziai lo stesso dell'invito ,un piccolo inchino e mi mi diressi verso la sala.....
"Minchia !!" pensai , quella strafica mi aveva dato la possibilita' di passare qualche minuto con lei....
Collegai le cose : " ...mi guarda insistentemente , mi sembra non essere accompagnata , mi offre una sigaretta come pretesto per parlare , si' , e' un po' piu grande di me e' sui 50 ma chissenefrega, magari cerca un'avventura....? "
tutte considerazioni che facevo tra me e me continuando il servizio... da li' a poco la biondona torno' al tavolo , eravamo quasi al dessert ....
Continuava a cercare il mio sguardo.
Un tizio ordino' champagne per tutti e porti 5 bottiglie di moet.....
Notavo che lei , la biondona beveva e ribeveva.....continuava a farsi riservire .... arriva il titolare e fa portare altre 5 bottiglie ...evvai!!!!!!!
Una confusione , gente che rideva , un tipo che faceva le imitazioni....tutti che si dicertivanoi e ridevano....la biondona al massimo sorrideva e il bello era che si era gia scolata almeno una bottigli di champagne......
Si alzo' barcollando nell'incuranza dei suioi amici e si diresse verso la toilette...io , che che l'avevo notata , con discrezione , la raggiunsi ...poco proma che entrasse le chiesi: " ....tutto bene signora ? "
si giro' e sorridendo mi prese le mani , diede una culata alla porta e in un baleno eravamo dentro la toilette che ci baciavamo appassionatamente....
Io chiusi la porta pricipale con il mio pass che avevo semore in tasca ....
quando mi girai verso di lei ... era appoggiata al lavandino con il vestito su' senza mutande ..." ...allora vieni alla festa o resti li' impalato?"
dopo 1 minuto l'impalata era lei , dal mio grosso cazzo che gli entrava e gli usciva dalla sua fica calda e bagnata .....
ansimava e si muoveva , la troiona, mettendo una mano sul suo culo e appoggiandosi un po' qua un po' la' dove trovava un appiglio di fortuna......
stavo per venire , studiavo dove fare il gran finale , mi anticipo' girandosi verso di me baciandomi...
era totalmente ubriaca e folle e calda e eccitata che non rispondeva delle sue azioni ... gli inforcai le gambe e me la presi in braccio come una bambola..... la sbattei a me con forza , ad un certo punto lei si appoggio' con le mani ai lavabo dietro di lei mentre io continuavo a fottermela con vigore.... si leccava le lavvra e mi guardava negli occhi...
c'elavevo in punta!
la misi giu', con affanno reciproco intuimmo che la festa non poteva finire cosi' ..... e come il torero sfida il toro ....guardandomi fisso negli occhi....si abbasso' sulle gambe e me lo prese in bocca mentre per non raffreddarsi si sgrillettava ......mi sponpinava guardandomi negli occhi...irresistibile, le venni in bocca un mare di sperme ... lo ingoio' fino all'ultima goccia ....mi tremavano le gambe....
Si alzo' tiro' giu' il vestito e mi fece cenno di uscire sussurrandomi "... va via adesso ..se no' si insospettiscono "
mi aggiustai alla meglio , raggiunsi la sala volando , e la tavolata era in piena euforia !
"....e Simona che fine ha fatto?" spunta la voce di una amica....
"...sara' caduta dentro?" il coglione di turno..... e giu' tutti a ridere!!!
messaggisubliminari
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
La mia professoressa di sesso
La conobbi in una domenica di aprile, lo scorso aprile. Faceva ancora abbastanza freddo e io indossavo il mio doppiopetto di velluto. Ero arrivato all’appuntamento abbastanza in anticipo e aspettavo dinanzi al bar concordato. Mi guardavo attorno per vedere da dove sarebbe arrivata. L’avrei incontrata per la prima volta. Il primo contatto l’avevamo avuto in internet e poi c’eravamo sentiti al telefonino un paio di volte. Lei era una professoressa di lettere, io un giovane ingegnere. Aveva 36 anni lei e non si era mai sognata di conoscere un 25enne, ma io ero fuori dal comune. Già al telefonino mi appagava moltissimo parlare con lei, pochi limiti, poche vergogne e ci capivamo quando si scherzava, senza fare circumlocuzioni di ogni genere; eravamo entrambi diretti.
Non mi accorsi del suo arrivo quando all’improvviso la vidi di fronte al bar girarsi intorno per capire dove fossi. Io aspettavo sullo spartitraffico e quando la vidi, le andai incontro attraversando la strada senza guardarla, come per volerla sorprendere. Ci presentammo e subito entrammo nel bar. Lei sicuramente abitava lì vicino ma mi diede appuntamento poco lontano per non mostrarmi dove fosse casa sua. Aveva un elegantissimo rotacismo, che io imitavo sempre. Era bionda, ma non naturale, lo si vedeva dalla scriminatura. Portava occhiali piuttosto doppi, opacizzati; non mi piacevano per niente e, menomale che soltanto raramente gli indossasse. Il suo viso mi sembrava particolarmente segnato dalle rughe, era magro e aveva del lineamenti spigolosi. Le sue gambe e i suoi fianchi erano piuttosto robusti ma non eccessivamente. Indossava un bruttissimo vestito celestino tempestato di minuscoli fiorellini. Nemmeno il suo trucco mi piaceva e nemmeno il suo culo, il seno era piccolo. Prendemmo un caffè e parlammo del più e del meno, le solite cose, cosa fai e cosa hai intenzione di fare ecc; la buttavamo sempre sull’ironico. Decidemmo di mettere due passi su via Unità d’Italia. Lei inforcò i suoi occhiali e mi precedette nell’uscire dal bar. Le chiesi del passato e poi non ricordo di cos’altro. Passò nemmeno mezz’ora e ci lasciammo.
Mi rimisi in auto, sulla strada per casa. Avevo fatto venti chilometri a vuoto pensai subito. Mi ci trovavo bene intellettualmente, ma fisicamente non mi piaceva affatto. Io le avevo fatto una buona impressione, lo sapevo e glielo avevo detto anche. Se non si fosse fatta più viva a me fregava poco.
Ci sentimmo forse dopo una settimana. Concordammo di andare a cena. Non so perché, comunque volli rivederla. Quella sera andammo a Mola di Bari, ma non riuscimmo a cenare in un bellissimo ristorante, forse anche molto costoso; era tutto occupato ci dissero dal citofono. Restammo a Mola e trovammo posto in un piccolo ristorante del centro storico. Non era un granché.
Dopo cena ci mettemmo in macchina e imboccammo subito la strada per casa. La serata volgeva al termine e non so come mi venne ma dovevo fare qualcosa anche se lei non mi attirava ancora. Anche quella sera non mi piaceva affatto com’era vestita. Indossava delle scarpe orrende, con tacchi alti, sui quali nemmeno sapeva camminare. Una gonna altrettanto brutta, molto business, lunga. Notai che non era abituata a portarle. In auto era seduta a gambe aperte. Glielo dissi e lei sorrise. Quel che mi piaceva è che c’era un’affinità intellettuale strabiliante. Eravamo molto simili e non mi era mai capitato di trovare una donna così. Allungai il braccio portandogli la mano sulle spalle e stringendola a me. Lei inclinò il suo corpo verso di me e il volante lo lasciai in una sola mano. Deviai per Torre a mare. Trovammo posto sulla spiaggia, dove ci arrivai con l’auto. Cominciò a piovere e piuttosto insistentemente. Io non mi sentivo molto bene, non avevamo mangiato della buona roba, e glielo riferii. Lei nel frattempo si tolse tutto restando subito a seni scoperti. Cominciai a pizzicarli i capezzoli e strizzargli i seni. Era molto sensibile sui capezzoli. Avevo elaborato una mia teoria a riguardo della sensibilità dei seni delle donne. Quelli particolarmente piccoli era altrettanto particolarmente sensibili e te ne accorgevi da quanto diventassero acuminati i capezzoli quando li sollecitavi, mentre quelli grandi difficilmente lo erano; e per me leccare, baciare, accarezzare e massaggiare senza produrre alcun effetto su di lei non mi entusiasmava. Eppure i seni grandi mi piacevano. Ma presto avrei cambiato idea.
Quella sera lei era molto eccitata ma io alla fine cedetti. Non mi sentivo proprio bene, a volte avevo delle fitte alla pancia anche se esageravo un po’; usavo il malessere anche come scusa per non andare avanti perché lei non mi eccitava particolarmente.
Quando la lasciai sotto casa sua, sulla strada del ritorno decisi di non vederla più. Ma non andò così. Ci vedemmo ancora, parlavamo di tutto. Mi mostrò le sue poesie, parlavamo di politica, letteratura, attualità, scienza e anche del nostro passato. Presto lei cominciò a piacermi moltissimo e presto lei avrebbe portato a galla tutto quello che c’era in me, tutta la mia vera sessualità.
Le giornate si fecero più lunghe e il sole presto cominciò a far sentire tutto il suo vigore estivo. Io avevo una seconda casa, in campagna. Decidemmo di andare lì una sera per stare tranquilli. Avevo aspettato tanto quel momento, e voleva salutarla facendo l’amore con lei, visto che dopo due giorni sarebbe partita per Los Angeles; e sarebbe tornata soltanto a metà luglio.
Era paziente con me. Non trovammo subito una perfetta intesa ma lei mi guidava. Diceva che imparavo in fretta. Lei era pluriorgasmica. Avevo già provato a leccargli il clitoride in modo vorace, leccandoglielo avidamente, con colpi di lingua ben assestati ma mai come quella volta. Si contorceva dal piacere, si strizzava i seni e gemeva e io continuavo. Il suo sapore mi piaceva tanto e io leccavo sempre più velocemente; come si fa con un piatto che ti piace così tanto e che temi che possano togliertelo. Poi a volte la sollecitavo con le dita. Con i polpastrelli attorno al clitoride, e poi le affondavo dentro. Prima due, poi tre e poi quattro. Raggiunse due, tre volte l’orgasmo. Poi gli feci capire che volevo lo prendesse in bocca. Era brava ma io volevo di più. A volte a denti stretti inspiravo forte, quando mi faceva sentire i suoi denti. Mi faceva male. Mi chiedeva scusa se non riusciva ad andare più giù, ma per lei era troppo grande. Ero troppo eccitato così la feci stendere supina e portai il mio fallo sul suo viso e la martellavo con il mio glande sulle labbra e lei mi guardava sorridendomi compiaciuta. Man mano acquistavo confidenza, mi spogliavo di ogni inibizione e timore e lei capì subito quanto fossi esibizionista. Dall’alto premevo dentro la sua bocca e cercava di resistere il più possibile costringendola ad assurde apnee. Avemmo quella volta solo rapporti orali.
Il giorno dopo, di pomeriggio passai a salutarla prima che partisse per l’America. Andammo in un bar della periferia e mangiammo una crepe favolosa. C’erano bacche, more immerse in un mare di panna e crema chantilly. A volte immergevo l’indice in quel mare di calorie dal quale lei voleva mantenere distanze di sicurezza e lo portavo alle sue labbra. Mi sorrideva, leccava e mi chiedeva di smetterla perché c’era gente. Quando c’era gente s’inibiva parecchio. Era una gran porcella a letto e lei soleva chiamarmi “pulcino” oppure “pisellone”, questi furono i due nomignoli che mi affibbiò. Le diedi una poesia scritta quello stesso giorno, di getto, a lei dedicata. La trovò molto bella. Mi aveva ispirato quel suo odore, rimastomi sulle mani, che io avevo elevato a profumo meraviglioso; per me era stupefacente come i suoi umori vaginali potessero essere ancora presenti sulle mie mani dopo due giorni. Mi disse che quelli era giorni particolari. Partì.
Ero molto romantico, poetico, ma anche molto passionale. Le donne che facevano tanto le reticenti sul sesso, sulla masturbazione e su tutto quello che concerneva il corpo e i suoi bisogni, m’infastidivano. Non solo le donne, anche gli uomini. Per me era sintomo di certi indottrinamenti culturali retrogradi, che io imputavo all’ambiente familiare.
Quando tornò ci vedemmo subito. Mi portò in regalo un termos, simpaticissimo, mi disse che lo usavano tutti gli studenti all’interno del campus nel quale lei era stata. Non faceva sesso da quando mi aveva lasciato. Andammo a casa. Quel giorno portai il mio notebook con me. Avremmo visto qualche film porno insieme, ma solo per pochi minuti, trovandoli ridicoli.
Non dimenticherò mai quella sera. Lo facemmo in tutti i modi e quando giunse il momento di andarcene io sentivo il bisogno di lavarmi. Mi feci un bidet. Poi tornai a letto e lo proposi a lei. Glielo avrei fatto io. Mi disse ok. Si sedette, e io nudo di fronte a lei mi spalmavo il sapone liquido fra le mani e poi la insaponai bene. Lei mi raccomandò di non esagerare, altrimenti gliela avrei disidratata. Quando fu bella pulita, la feci precedere dinanzi a me, e andammo verso il letto. Era a due passi, ma il mio cazzo era diventato di nuovo durissimo e glielo feci sentire mettendoglielo fra le chiappe. Giunti a bordo letto, lei si mise a pecora e mi chiese di sfondarla. Quanto mi eccitava quando mi faceva certe richieste. Le dicevo che era una gran troia, la più grande puttana che io avessi conosciuto. Mi piaceva usare questo linguaggio volgare al massimo dell’eccitamento. Piaceva anche a lei. Fu difficile penetrarla analmente. Così mi disse di prendere una certa bustina dalla sua borsa. Erano dei campioncini che aveva comprato da un sexy shop lì a Los Angeles. Per lei era giunto il momento di provarlo quel lubrificante. Glielo spalmai bene sul quel culone da sogno, e presto la penetrai. Lei strinse i denti, e cominciai a sbattermela almeno per venti minuti. La mia spalla grondava di sudore e il condizionatore acceso in quel mese di luglio di certo non mi dava alcun refrigerio. Era troppo bello, non avevo mai preso da dietro una donna. Alla fine lei si stancò ma io non riuscii a venire una seconda volta.
Da allora ne facemmo diverse, e anche la mia auto oltre la mia casa divenne un bel laboratorio dove sperimentare quel che ci veniva in mente. Le piaceva quando le inondavo i seni con il mio sperma, poi glielo spalmavo. Mi sarebbe piaciuto venirle in faccia ma questo non lo accettava.
Il giorno del suo compleanno le chiesi se aveva anche un altro e, sinceramente, mi rispose di si. Le regalai un paio di bellissimi orecchini d’argento; avevo ottimi gusti e sapevo che le sarebbero piaciuti. Prima ancora di darle gli orecchini però, le feci leggere una lettera che le avevo scritto. Si commosse. Mi piaceva sempre più, ma la differenza d’età che ci separava mi lasciava titubante. Invece lei era decisa che tra noi non sarebbe dovuto esserci nulla di più. Quella sera eravamo sulla spiaggia di Palese, in auto. La feci sdraiare supina facendole poggiare il capo fra le mie gambe. Piegandomi la baciavo. Poi le infilai una mano sotto la gonna e poi dentro gli slip. Cominciai a masturbarla e quando iniziò a gemere, per evitare che qualche passante ci sentisse; perché eravamo sul ciglio della strada, le tappai la bocca. Quando raggiunse l’orgasmo fu percorsa come da un impulso nervoso, simile a quello che capita agli uomini quando mingono. Mi accarezzò e mi disse che con le dita ero un mago e che le era piaciuta la mossa di tappargli la bocca. Si complimentò con la mia variegata fantasia sessuale. Fu un bel complimento per un narcisista come me, soprattutto quando questo proveniva da una che di esperienza ne aveva. Era una bella donna davvero.
Imboccammo la tangenziale e mi misi sulla corsia di marcia più lenta. Cominciai ad accarezzarle l’interno coscia sino a quando non mi venne duro. A quel punto, mentre guidavo, mi sbottonai i bermuda portando all’aperto il mio cazzo. Le dissi di prendermelo in bocca e di succhiarmelo forte, e così fece. Sino a quando non ebbi il bisogno di fermarmi e completare l’opera. Ormai avevo superato l’uscita che avrei dovuto prendere per accompagnarla a casa, così imboccai la statale 100 e mi fermai alla prima piazzola di sosta e fra le macchine che passavano, e illuminavano con i loro fari l’abitacolo della mia auto mi fece venire facendomi emettere certi gemiti che somigliavano a quelli che si emettono quando si cercano di sollevare pesi notevoli. A lei piaceva ascoltarmi così.
Andammo a mare qualche volta sino a quando, all’improvviso, di domenica pomeriggio fece squillare il mio telefono. Mi disse che non ci saremmo più potuti vedere. Aveva deciso di fidanzarsi con l’uomo con il quale usciva, oltre a me. Lui era più grande e io avevo capito che lei aveva voglia di scommettere nuovamente per cominciare a crearsi un futuro. Non era una troia, anzi, una donna sincera e libera. Lui era una caccola paragonato a me e non mi spiegavo come era potuto succedere. Ma l’aspetto, e gli argomenti che poteva trattenere con me, mi disse che non erano tutto e che io in fondo ero troppo giovane e non potevo legarmi a lei. Non poteva durare per sempre.
Ci conoscemmo in una domenica pomeriggio e ci lasciammo in un’altra domenica pomeriggio. Quell’ultima domenica di luglio, così afosa; per me fu fredda più di quella in cui l’avevo conosciuta. Mi stavo invaghendo di lei. Da quella domenica non sarei stato più lo stesso, e l’universo femminile ai miei occhi sarebbe apparso diverso.
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17 anni fa
admin, 75
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The dark side of the moon
E si...... esiste veramente un lato oscuro della luna ed è racchiuso dentro ognuno di noi, un confine invalicabile che pensi di non raggiungere mai .......eppure la vita, il destino,la sorte (ad ognuno il termine che gli è piu consono) ci mette sempre alla prova senza preavviso alcuno.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare di mettere in gioco la donna che amo nei miei desideri sessuali e comunque il merito non e soltanto mio, anzi se devo essere sincero la maggior parte del merito e proprio suo, ed e da quasi due anni a questa parte, che durante le nostre effusioni amorose,i suoi desideri cominciavano a farsi sempre piu frequenti e non mancavano mai di colorare qualsiasi nostro rapporto, sia con parole, racconti e sfumature (che farebbero rizzare le carni ad un ottantenne) che con oggetti di varie forme e dimensioni .
Abbiamo sempre giocato ad immaginare una terza persona insieme a noi una persona , ne giovave , ne vecchia,ne uomo ,ne donna una persona senza un volto,esistente solo nei nostri pensieri una persona che ci ammirasse e che partecipasse ai nostri giochi erotici piu incredibili, ma soprattutto una persona che alla fine di tutto scompariva come fumo nell'aria.
Ma purtroppo non e sempre cosi, ed ecco entrare in gioco il lato oscuro della luna,quello che non avresti mai pensato succedesse.............cosi cominciammo a frequentare qualche posteggio in cerca di qualcuno che ci ammirasse,e chi lo sa al momento giusto partecipasse con nostra approvazione si intende.
Ma per nostra sfortuna o fortuna questo non avvenne; fino a che un giorno quando le speranze erano ormai perse eccolo avvicinarsi guardingo e voglioso di catturare ogni momento della nostra intimita:
Si avvicino con fare molto gentile,complimentandosi della bellezza che lei scaturiva in ogni sua forma in ogni suo gesto e movimento,alchè decidemmo di farlo partecipare e lo invitammo a salire nella nostra auto.
Naturalmente non partecipò completamente al nostro rapporto anche perchè ci limitammo a dei giochi manuali,visto e considerata la nostra prima esperienza e rimase meravigliato di quanto io e lei ci amassimo in quel momento,che ne rimase affascinato e incredulo, tanto che non riusci poi quasi a muovere neanche un muscolo,che decise di ammirarci nella nostra sensibilita senza nessuna volgarita ma solo con tutto l'amore che io e lei riusciamo a scaturire dai nostri corpi.
Ricordo chealla fine di tutto la abbracciai cosi forte come per proteggerla da qualcosa o qualcuno.......o forse per farmi perdonare di quella situazione molto eccitante che mi a portato a pensare a un dopo ............un dopo pieno di amarezza un dopo pieno di MEA CULPA che cosa ho fatto ,come ho potuto permettere che un altro uomo la toccasse,le baciasse il seno la accarezzasse in volto ............ma lei con fare molto gentile, mi guardo negli occhi e baciandomi sulle labbra mi disse (anche senza parole) che lei ha desiderato tutto questo e che il nostro amore non finira mai .
Inaspettatamente la situazione di quella sera si ripatè ancora e con la stessa persona (alle volte il caso) e fu ancora più bello della prima, tanto che il nostro rapporto e andato via via a fortificarsi sempre di più
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17 anni fa
admin, 75
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Voglio te
Stasera, metterò sù una dolce musica
e mi avvicinerò
a passo felino dietro di te......
ti alzerò i capelli e ti bacerò il collo........
muoverò il mio corpo lentamente dietro al tuo....
Stringerò i tuoi seni tra le mie mani......
Sentirò Il tuo corpo che si scalda al mio contatto...
e la tua voce sussurrare il mio nome.
facendo vibrare tutto il mio essere....
Mi struscero' come piace a te.........
per farti sentire il mio possente inguine
e farti esplorare il mio corpo con il tuo..............
Lentamente scivolerò di fronte a te
le mie mani sulla tua schiena
Il tuo profumo su di me....
sentirò la tua bocca sfiorarmi
il tuo corpo aderire
le tue mani accarezzarmi
e mi perderò tra
le sinuose curve del tuo morbido corpo
E finalmente sarò tutto
TUO
Colpo dopo colpo...........
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17 anni fa
admin, 75
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Lo sconosciuto
“Finalmente! …anke questa giornata è finita!” cosi ho sospirai all’uscita dell’ufficio. Mi avviai al parcheggio assaporando già il piacere di un bagno caldo e di un panino sprofondata nel divano. Accesi la macchina ma…dopo un attimo di rumori e di schioppettii si abbandonò al silenzio. Infastidita e sicura di nn saper far nulla scesi apro il cofano, una nuvola di fumo mi colpisce il viso, “e ora cosa faccio?” afferrai la borsa presi il telefono e cercai di tel ma nn c’era campo. “Ma bene!” – questa è la ciliegina. La rabbia nn mi aveva fatto notare che un camion si era affiancato e che il conducente si stava avvicinando. –“Salve! Problemi con la macchina?” ----L’ho guardato quasi in cagnesco e ho annuito cautamente. Lui con un sorriso malizioso si è avvicinato. Aveva addosso solo un paio di jeans e una maglietta nn ho potuto fare a meno di guardare il suo petto muscoloso. Lui mi fa cenno di avvicinarmi x farmi vedere dov’era il danno le nostre braccia si toccarono un brivido mi scosse. “Freddo?”--- lo guardai con malizia e istintivamente gli risposi ---“No!...anzi!” lui mi sfioro ancora lo guardai e lui mi tocco il seno, nn feci una mossa x impedire anzi lo incitai di più lasciando che la mia mano toccasse quel corpo alabastro.--- “aspetta, vieni con me”--- mi disse prendendomi di peso . Mi condusse dietro gli uffici si sedette su una panca mi fece sedere in grembo mi ha afferrato i seni li ha mordicchiati, ero a cavalcioni su di lui con la gonna tirata fino alla vita, e lui mi impastava il culo con quelle mani poderose. Sentivo il suo cazzo disperatamente teso nei jeans. Si è slacciato la cintura e lo ha tirato fuori, era duro rovente, mi ha preso la testa e mi ha spinto su quella meraviglia! Era enorme!! Mi teneva la testa e spingeva…spingeva. .dopo un po’ è esploso in un gemito. Mi ha staccato e mi ha sbattuta contro una parete mi ha strappato il perizoma e ha iniziato a leccarmi la fica con avidità, a quel punto ero io che lo spingevo..sentivo la sua lingua dentro mi scavava e beveva i mie liquidi. Nn so quanti orgasmi ho avuto prima ke lui mi facesse fare una giravolta e mettendomi a carponi me lo ha sbattuto dentro “Prendilo troia!”. La sensazione di quella massiccia verga che mi entrava in corpo era straziante e squisita. Mi ha cavalcato alternando fica e culo…culo e fica. Lo ha tirato fuori appena in tempo x riempire la mia bocca di tutto il suo miele…caldo vischioso. Ci siamo rivestiti ci siamo salutati . Nn so nemmeno il suo nome spero di incontrarlo ancora.
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17 anni fa
admin, 75
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Immaginami
Guardami come sai tu,
immaginami come sai tu:
forte, tenero, passionale..
Adoro donarmi a te
adoro darmi alle tue mani......
che mi accarezzano e mi stringono e poi .......
mi parlano
avverto le tue dita
afferrare il membro eretto
Ti sento premere ,e lentamente scivolare
fino a quando arrrivi giù
al delirio del mio piacere.
Lo senti anche tu,
mi sorridi mentre i tuoi occhi diventano il mio unico appiglio,
il resto se ne va tra spasmi e grida sussurrate...........
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17 anni fa
admin, 75
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Avevo la bocca piena n.2
Ero a casa della mia compagna di scuola per una ricerca musicale e
Ingenuamente raccontai il fatto del mio insegnante di armonie
alla mia amica del cuore,gli confidai tutto, cosa provavo ad assaporare il sapore dello sperma caldoe cosa si provasse a deglutirlo sentendomi la lingua impiastricciata
e appicicosa.
Cosa si provasse a ricevere il sesso maschile in gola e sentire
le vibrazioni che gli trasmettevo al cervello.
Che troietta che ero ancora non lo avevo preso nella mia topina
e già me lo gustavo come fossi una donna esperta.
Forse tutta la mia eccitazione per le donne partì da qui.
Mentre raccontavo la mia prima esperienza con un uomo vero vedevo che la mia amica joelle si mordeva le labbra,e strusciava le sue gambe l'una contro l'altra, e con mia sorpresa mi fece capire che era già da molto che lei veniva riempita in tutti i suoi forellini dal seme caldo di un uomo.
Mi eccitai e le chiesi chi era e lei con uno scatto mi disse ,vieni con me.
Non capivo prendemmo l'ascensore e arrivammo al pian terreno erano le 18 circa e uscendo dall'ascensore passammo davanti alla guardiola del portiere un giovane di 32 anni sposato da poco con un bimbo.
Lei passando davanti alla guardiola gli fece un cenno e scendemmo nelle cantine del palazzo, lei mi disse aspetta e vedrai.
Dopo poco fummo raggiunte dal portiere,inutile dire che i due davanti a me iniziarono ad infilarsi le loro lingue in ogni orfizio ,ma mi eccitava di più vedere che la troietta della mia amica presa per le spalle e fatta inginocchiare davanti al membro lo tirò fuori e iniziò a succhiarlo avidamente.
Non era particolarmente dotato ma sembrava che lei facesse fatica a succhiarlo la vedevo presa per la testa andare su e giù per tutta l'asta insalivandola e facendosela sparire tra le gotei.
Mordicchiava leccava e lui si contorceva dal piacere bhe non ci vidi più
andai vicino a loro e mentre lei imboccava quel dardo infuocato fino in gola io infilai le mie dita nelle mutantine e nella fessura della mia amica
era meraviglioso vedere la sua bocca allargarsi per ricevere quel membro fino alle tonsille e vederla contorcersi dal piacere quando le mie dita sparirono tutte nella sua cavità bagnata di umori praticamente la stavamo prendendo in due ,mi bagnai
da morire i miei capezzoli erano turgidi e dritti tirai fuori le mie mammelle e presa la sua testa la tolsi da quel sesso eretto e la avvicinai ai miei seni.
Lei iniziò a leccarmi a baciarli ed io eccitata vedendo quel membro duro e leggermente ricurvo lo feci sparire tra le mie labbra, lei mi leccava mi toccava ed io ebbi il primo orgasmo mi infilò un dito nell'ano e uno nella topina e li faceva roteare con delicatezza mentre io mi accanivo sul membro del ragazzo.
Poi ad un tratto il mio gioco finì lei si scansò e tolte le mutandine si piegò in avanti appogiandosi alla ringhiera mettendo in mostra la sua femminilità di cucciola lui sfilò il suo membro dalla mia bocca e lo immerse nella fessura baganta della mia amica che dilatandosi lo ricevette tutto fino ai testicoli,vedevo il dardo uscire ed entrare
nella sua passera lei non fece un lamento quando lui mi prese il mio dito e lo condusse verso lo sfintere della mia amichetta, lo infilai tutto fino alle nocchie e iniziammo così a scoparla insieme io avanti e in dietro nel suo culo e lui che sprofondava dentro di lei
allargata a dismisura, ormai avevo assaporato cosa significasse godere insieme ad una donna senza penetrarla
Lui la riempì di seme e quando uscì sgocciolante dalla sua topina io continuai a penetrarla con il mio dito ripulendo con la lingua la sua fessura succhiandole la clitoride e raccogliendo lo sperma caldo introdotto nella sua vagina .
Non capivo ancora se avevo goduto vedendo quel cazzo eretto agitarsi in lei o se avevo goduto facendomi toccare e leccare dalla mia compagna .
Non so perchè dopo quella esperienza rimanemmo solo amiche di scuola, lei mi evitò ed io per rispettarla assecondai la sua indifferenza ,però una cosa mi frullava per la testa forse era venuto il momento viste le dimensioni ragionevoli di fare una visiata da sola al
portiere.
naci jenny
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17 anni fa
jenny69,
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Ultima visita: 14 anni fa
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L\'ufficio
Racconto fantasioso
L’ufficio.
Lavoro in una azienda con sede in un palazzone dove risiedono molte altre aziende, capita spesso che in mensa o alle macchinette del caffè si conoscano persone nuove.
Qualche mese fa incontrai alla macchinetta del caffè una signora sulla cinquantina, molto ben portati, che notavo spesso passare nel corridoio, è una dipendente di una azienda con cui collaboriamo.
Da una chiacchiera e l’altra, da quel giorno mentre passa nel corridoio guarda nel mio ufficio e sorride.
I colleghi che sono in ufficio con me hanno un livello molto alto di testosterone e fanno parecchi apprezzamenti…………… sinceramente non cerco avventura per cui …….
Un giorno con una scusa, molto evidente, entra in ufficio e mi chiede un favore, se posso andare nel suo ufficio per chiarirle una pratica. Al momento non ci faccio caso e senza nessuno scopo vado nel suo ufficio, al piano superiore. Un ufficio dove lei lavora sola, iniziamo l’analisi della pratica quando un foglio cade e lei per raccoglierlo, con un braccio sfiora il mio sesso, non dico nulla ma mi sembra non casuale. Terminiamo e rientro nel mio ufficio, la mattina seguente vengo di nuovo contattato da lei, stavolta per telefono, che mi chiede se posso salire.
Busso alla porta dell’ufficio, mi viene detto di entrare e aperta la porta mi ritrovo lei girata di schiena, piegata in avanti, che raccoglie qualcosa e praticamente mi porge il suo culo in visione, indossa un paio di pantaloni abbastanza aderenti, mi sembra abbia il perizoma.
Stavolta siamo seduti su due poltroncine e discutiamo della pratica, ad un certo punto lei si sposta e passandomi davanti si strofina, al che le accarezzo una gamba, non oppone resistenza anzi si fa toccare tutto e contraccambia, fino a quando non mi sbottona i pantaloni ed inizia con il leccaremi la cappella, poi comincia a infilarsi tutto il mio pene in bocca, le sua mani mi accarezzano le palle, non mi ci vuole molto a riempirle la bocca, mi fa sistmare. Non riesco a fare nient’altro…….
Per alcuni giorni cerco di contattarla e di incontrarla, ma è quasi sempre in compagnia oppure non si fa trovare, pazienza, penso, qualcosa ho ricevuto.
La scorsa settimana mi contatta se posso salire da lei, e quando sono nel suo ufficio mi chiede scusa e sostiene di aver avuto un attimo di “distrazione” e che non è abituata a certe cose.
Mi chiede di non farne parola in quanto il marito è un suo collega e le voci corrono…………..
Ieri, mi contatta chiedendomi di salire, stavolta però dovremmo scendere nell’archivio, arrivati in archivio mi chiede “ma io faccio schifo?” , resto un attimo colpito dall’affermazione, e senza avere modo di rispondere mi ritrovo appoggiato al muro con la sua lingua in bocca, ci baciamo e iniziamo ad accarezzarci, ha i capezzoli duri, ci spogliamo. La giro e la faccio appoggiare con le mani al muro, le sfilo lo slip, mi inginocchio e metto la faccia tra le sue gambe, la mia lingua inizia a leccare tutto, figa e culo, la sento bagnare piano piano e i suo umore scende nella mia bocca. Si gira, mi fa alzare mentre si inginocchia lei, mi succhia il cazzo fino a quando mi fa venire in bocca e ingoia tutto il mio sperma (sono alquanto veloce). Oggi non è doma vuole che la scopi. Non è facile dopo un pompino simile, ma ci provo, e per riprendermi ricominciamo a toccarci, riprendo a leccarla tutta, le infilo due dita nella figa, mi sposta la mano e la indirizza verso il suo ano, vuole che le penetri con le dita il suo didietro, stiamo così qualche minuto. Finalmente sono abbastanza duro e cerco di scoparla, non vuole che lo metta nella figa, vuole che lo infili nel culo, si gira e si mette a capretta, “bagnano” sussurra. Spingo per entrare, è bella elastica (si vede che è abituata), lei geme, si agita, vuole che contemporaneamente le tocchi il clito, siamo uno dietro l’altra e lei è appoggiata al muro. Vengo di nuovo, le riempio l’ano, si gira, mi bacia, con un sorriso scende e “pulisce” il mio cazzo, ci vestiamo, e ognuno per la propria strada.
Stamani arrivato in ufficio. apro una sua mail, mi ringrazia per essere stato gentile con lei, mi dice che non crede potremmo ripetere, e che si è lasciata andare perché ha scoperto che il marito l’ha tradita, ma che lei lo ama li le ha chiesto di perdonarlo e lo ha perdonato dandogli tutta se stessa la sera precedente e che il ricordo della giornata le ha fatto provare più piacere del solito.
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17 anni fa
mirco1963,
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Meglio soli?
E' difficile! molto difficile! E' vero che c'è il vecchio detto " meglio soli che male accompagnati". Ma io ora sono solo, vivo, non mi lamento, riesco a passare le giornate (il lavoro mi aiuta molto): ma la sera? i gironi di festa?. Il discorso cambia: prima di addormentarmi, dopo un'abbondante overdose di libri e TV, i pensieri si accavallano come cavallette che scorrazzano in un campo di grano. E allora penso, ed è inevitabile che per smaltire i pensieri, il mio inteletto si rivolga al sesso.
Sere fa ( ed è stato bellissimo) mi sono recato in un locale e ho avvicinato Tania, una ragazza ucraina stupendamente bella. Alta, bionda, un bel viso tondo, occhi grandi e azzurri, gambe perfette un seno sodo e giusto nella sua misura, il culo a mandolino proprio come piace a me.
Siamo stati assieme un'ora, un sogno durato un' ora. Era lei che si stringeva a me, mi cercava e io la baciavo con un'intensità tale che da anni non ricordavo. Non ci siamo spogliati subito, ci piaceva quell'intenso scambio di effusioni senza provare noia. Ora che scrivo mi sento eccitare al solo pensiero.
Poi piano piano sono arrivati i fatti. Ci siamo spogliati e vicendevolmente ci liberavamo di ogni indumento.
Una volta nudi, adagiati, Tania me lo ha preso in bocca con una dolcezza tale che non sembrava un gesto erotico: era una carezza, un dolce accarezzare con le labbra sinuose ove più urgeva il desiderio.
Io impazzivo... mi lasciavo andare e sentivo il mio pene che pare volesse ingrandirsi oltre la sua misura già di per sé notevole.
Poi abbiamo iniziato a scopare, alla pecorina tale era il desiderio di vederle e soprattutto accarezzarle le chiappe, turgide, lisce la fine del mondo!
Poi a un certo punto cisiamo di nuovo sdraiati l'uno accanto all'altra e io le ho fatto scivolare la mano sul clitoride: mai me lo sarei apstettato; sembrava non aspettasse altro. La sentivo godere, godeva veramente e intensamente, ha voluto baciarmi, si stringeva ame mentri io continuavo a pasare le dita sul clitoride e ogni tanto entrare dentro la fica. Il tutto fino a quando no l'ho sentita lasciarsi andare stringendomi e godere. Che meraviglia! L'ho sentita godere tra le mie braccia e la sentivo mia!
Poi anch'io ho goduto ed è finita la passione, ma siamo ancora rimasti per un pò abbracciati teneramente, con carezze e leggeri baci sulle labbra piacevoli quanto il più intenso momento di sesso.
Sono uscito cona sensazione di soddisfazione tale che ho dimenticato la solitudine, i problemi quotidiani o altro.
Era ora: mi sentivo utile e sereno.
Gianni
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17 anni fa
giannig178842, 46
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Senza opposizione!
Nel giro di qualche secondo incespicammo contro le scale sconnesse della nostra unica volta insieme sorprendendoci amanti dopo esserci incontrati per caso in stazione. Mezz’ora più o meno per darci del tu, sfiorarci la mano e cercare una pensione in quel posto pieno di neve di un lunedì di una settimana bianca. Non credo di aver parlato o di aver agito affinché qualcosa succedesse, ma credo di non aver fatto resistenza a quel vento di tramontana che mi soffiava alle spalle. Da mesi e da anni cercavo due occhi per tuffarmici dentro e naufragare alla prima avvisaglia, trasportata da corrente di mare bevendo acqua e piacere. Inciampammo dentro un cielo ocra al tramonto ritrovandoci distesi e nudi, trasparenti e perfettamente in simbiosi coi nostri desideri reciproci. Il nostro piacere era tutto lì, ingigantito dalla semplice scoperta di noi stessi, più solida di qualsiasi prudenza, più forte di qualsiasi immaginazione, più travolgente di qualsiasi voglia masturbata di notte e rinnegata al risveglio.
E con gli occhi dell’esploratore ai margini di confini di lande sconosciute rividi più volte a rallentatore immagini di impercettibili, sensazioni registrate dalla mia mente sul nastro dei miei pensieri. Erano i miei sogni adolescenti che mi sorprendevano nuda nel letto ad immaginare come sarebbe successo e quale remota ragione m’avrebbe portata a convincermi che era questo, proprio questo il momento, esattamente questa la situazione che l’attesa aveva gonfiato, infarcendola di come non sarebbe mai stata. Mi disse più volte che ero bella, quasi alla noia mi fece credere che non aveva mai visto niente di più incantevole, come le mie gambe perfette o l’arco regolare del mio sedere che pieno di pudore non s’aspettava altro che carezze e complimenti per tornare maestoso come tutte le volte che da solo rifletteva nello specchio del bagno. Mi fece notare l’armonia del mio corpo, le fattezze precise del mio viso, frutto di incroci di popoli e religioni che m’avevano partorita mora dallo sguardo cupo e celeste incavato da zigomi sporgenti. Non seppi nulla di lui, se fosse sposato o se una donna lo stava aspettando, invaghita dallo stesso mio desiderio, in un’altra pensione proprio lì accanto. Se avesse una figlia, magari più bionda e più grande di questa piccola donna che confusa nel letto s’abbandonava al destino. Non guardò mai l’orologio, non accennò mai all’imbrunire che fuori dalla finestra rincasa gli uomini o gli fa fare una telefonata sottovoce.
Confusa e mescolata dall'ebbrezza annusai la temperatura del suo corpo che saliva lievitando ad ogni respiro, che lento e rapido annebbiava le ragioni e appannava i vetri. Fuori la neve attutiva i suoni, come dentro i nostri cuori gli imbarazzi coprivano i silenzi. Seguii nella mia mente lo scorrere leggero e incostante della sua mano attraverso un percorso senza spartito e, per un lampo o per qualche minuto, si compose nella mia testa un adagio che dai semplici tasti bianchi si trasformò via via in un percorso imponente di diesis neri e minori che cadevano a cascata lungo i timori dei miei non posso. Mi venne in mente Handel, forse il Messia, o forse una colonna sonora che la mia testa compose al passaggio dei tanti momenti che non erano diventati questo momento, perché le tante ragioni non avevano prodotto una sola ragione per abbandonarmi prima di oggi. Mi venne vicino strofinandosi ai fianchi prima che m’accorgessi che il suo sesso di maschio, eretto, esperto e voglioso, aveva raggiunto il punto del non ritorno. Sopra l’ultimo dubbio cercai di stringere le cosce e rimandare senza dare nell’occhio come solo una donna sa fare, dire o non dire, amare o non amare. Ma la sua mano s’intrufolò decisa sfiorando peli e piacere e immergendo dita e ragione proprio nel punto preciso dove la volontà non fa resistenza. D’improvviso, scostò le mie mutande, allargò le mie cosce ormai obbedienti, le mie labbra umide e convinte che si spalancarono a quella voglia maestosa di uomo che affondava indisturbato il suo sesso come lama nel burro, come governo senza opposizione, come cervello plagiato. Immerse il suo piacere quasi galleggiando, quando oramai nuda di me stessa e del mio controllo localizzavo le sue dita, le sue labbra, i suoi respiri, in ogni parte del mio corpo; senza soluzione di continuità avvertivo milioni di terminazioni impazzite fibrillare contemporaneamente nelle zone più estreme, dai peli radi dell'inguine fino alle dita dei piedi, sotto le unghie smaltate di bianco e le narici allargate dalla carenza di ossigeno.
Con gli occhi sbarrati e spalancati al desiderio incollai il mio sguardo verso la rotta di chissà quale mare, interminabile e superbo strinsi il suo membro per sentirlo più grande, per farmi comprimere nel collo del mio ventre tutta la voglia in attesa dell'esplosione. Avvistai, un frammento dopo, sullo stesso mare oltre la mia rotta, le mie poche energie che arrancavano al suo ritmo martellante che risaliva e si tuffava a catapulta senza lasciarmi una pausa di coscienza. Cercandomi dove il piacere si confonde al dolore, sentii l’essenza più profonda del maschio che fisso sulla preda gode provocando piacere fino ad illudersi di impossessarsi di anima, testa e pensieri che ormai anarchici correvano senza padrone. Racimolai le forze e continuai sullo stesso percorso al di là dell'ultimo gabbiano oltre l'orizzonte che fino a poche ore prima non ero mai riuscita a scorgere. Mi scopava e mi dibattevo come se vita non m’avesse mai più prospettato di meglio, come se i miei anni fossero il doppio, come se in quel Paradiso non ci fosse che Adamo. Benché esausta incoraggiai di nuovo la sua brama colpendo a più riprese, col mio ginocchio ormai livido, la spalliera del letto che chissà come mai si trovava in quel posto. Convinta in quel momento che niente e nessuno avrebbe potuto più darmi il senso dell'abbandono, mi feci più recipiente danzando sul senso di colpa che, di fronte a quella natura gonfia di sangue e passione, nonostante i miei sforzi non lo sarei mai stata abbastanza.
Il fatto che non l’avrei più rivisto, perché così era il patto, aumentò il mio ardire, fino a cercare ostinatamente nella mia audacia la vergogna rossa, il rimpianto amaro, il pentimento falso del giorno dopo, ed ancora fino a provare quel turbamento necessario ad imprimere per sempre nella mia mente l’immoralità del mio corpo che sfacciato si dimenava senza un minimo di freno tra le braccia di quello sconosciuto. Ci amammo come non l'avevo mai fatto e come, a suo dire, non era stato mai capace con centinaia d'altre donne che svendevano fiche come mercati in chiusura o compravano cazzi in valuta pregiata. Non credo d’aver creduto a tanta cortesia, come non credo di aver chiesto perdono per quel sublime peccato che avevo desiderato con tutta me stessa. Non credo di aver avuto il minimo dubbio come non credo, ancora, di aver cacciato dalla sorgente dei miei pensieri una piccola lacrima di gratificazione quando, in preda alla passione oramai oltre il limite di ogni buon senso, lo implorai di penetrarmi oltre la lunghezza del suo membro, seccando quella voglia bagnata che indecente si squagliava come immondizia in liquame. Mi prese di fianco e di lato, prona e supina, schiava e padrona fottendomi divino come solo una femmina vuole che sia. Mi trascinò invasato fino alla finestra e curvandomi appena mi prese guardando la neve che senza avvertirci ricominciava a cadere.
Per la prima volta in vita mia pensai “Cazzo”, per la prima volta lo rivendicai urlandolo a me stessa e a quel l’uomo che s’era fatto tramite, mezzo e mero strumento. Nuotavo immersa nelle acque del peccato rinnegando anni di timore e di catechismo, convinta com’ero che il peccato era stato soltanto privarmi per anni di quelle mani che mi carezzavo i seni, le labbra e la memoria. Mi prese senza più remore, senza il minimo dubbio di essere comunque anonimi, mentre i nostri corpi in fusione riempivano e ed erano riempiti. Mi esplorò nelle viscere incontaminate, nelle zone più buie e dolorose che nessun’altro mai, dopo allora, avrebbe più osato pensare senza il mio consenso. E mi fotteva senza soggezione e riserbo come un cane sopra il marciapiede, come soldato su un popolo vinto, come usuraio che reclama il dovuto. E mi fotteva entrando ossequioso nel tempio e uscendo invasato di fede. E mi fotteva chiamandomi per nome, un nome di donna che ora la mia mente confonde, ma che in quel momento mi ci sentivo appropriata, perfettamente identica al suo sogno che gli dava causa e rabbia di resistere, ancora, al piacere imminente. E mi fotteva schiacciandomi naso e consenso sul vetro, e mi sorpresi mignotta a puntellare le mani sul davanzale per guadagnare qualche millimetro di piacere non ancora sondato. E mi fotteva fitto e battente come un cecchino che inquadra nel mirino la preda e lascia il grilletto solo quando è convinto di aver fatto un lavoro decente. E ci volle poco di meno, meno della sensazione che trasmessa al cervello ti fa sentire calda e bagnata come terra piovuta sotto un temporale d’estate. E sale l’odore che ti riempie i momenti che già si fanno ricordi, e sfalda emozioni fino a riallacciare il corpo al cervello, fino a salutarti distante e tornare di nuovo anonimi, fino a ringraziarsi per un favore reciproco, fino ad essere certa che mai non ci sarebbe stato di meglio. k....
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17 anni fa
admin, 75
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Primo regalo
Dopo 10 anni di felice matrimonio, coronato dalla nascita di 2 figli percepiamo il desiderio di trasgressione, intesa come gioco.
Seguendo indicazioni, di mia moglie, molto implicite, ho acquistato un fallo e un anello vibrante.
Questa sera, sedata la prole, nascondero il pacchetto regalo, tra i cuscini del nostro letto con il segunete biglietto:
Nella notte più lunga che ci sia,
inventiamo un nuovo gioco,
che scateni la tua fantasia;
che il limite sia dettato
da ogni tuo deisiderio inconfessato;
che il piacere sia il fine
di questa ricerca senza fine.
bb
Non sono un poeta, ma un marito innamorato,
se vi interessano gli sviluppi della vicenda
scrivetemi. Sono ben accetti consigli e suggerimenti derivanti da Vs esperienze già vissute.
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17 anni fa
admin, 75
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Dedicata a lei
Voglio frugare nei tuoi recessi nascosti
sfiorare dolcemente la tua femminile potenza
disegnare con le dita
piccoli cerchi di caldi brividi
e farli miei, dentropelle.
Frugare, ancora
e sentir crescere fremiti
in mugolii d'estasi
tra vezzeggianti baci
umidi e caldi.
E scivolare con le mani sul tuo seno
dei tuoi capezzoli percorrere il profilo.
Mani bagnate dei nostri umori
come farfalle golose
sfiorano le curve tue armoniose
e con labbra assetate del tuo piacere
e affamate del tuo sapore
lasciarmi completare di te
fino a perdere quasi il respiro
E intanto sentire la tua voglia
farsi impaziente
cercando la mia nei gemiti sommessi.
Aprirti a me
come fiore al mattino di sole
alla mia bocca esperta
offrire la turgida gioia dei seni
e il sapore sublime
della stanza del piacere.
Nel groviglio dei sensi
i nostri corpi appagati
in uno struggente palpito d'ali,
ci sorprenderanno amanti
ad esplorarci ogni volta di più
e ad amarci tra le lenzuola
di un sogno poetico....
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17 anni fa
admin, 75
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La panettiera
Come abitualmente , al mattino , mi recavo nella consueta panetteria per comprare pane e qualche stuzzichino per l' aperitivo...quel giorno ci fu una sorpresa... Il cambio di gestione.
Al posto della solita signora simpatica e grassottella mi ritrovo a darmi " la spaccatella quotidiana " una bella morettina niente male , fisico asciutto , uno sguardo da cerbiatta nella rugiada , capelli neri raccolti , una bocca carnosa e sensuale ....
" ......Congratulazioni per la nuova attivita' , signora...."
" signorina , prego!"
" Pardon ....." meglio ancora pensai .....
Ma il nostro rapporto quotidiano non ando' oltre lo scambio di saluti,le previsioni del tempo, il resto , l'apprezzamento sulla qualita' della biovetta piuttosto che dello sfilatino....per mesi....
Fino a quella sera che mi accorsi di essere rimasto senza pane e sperando che la panetiera fosse ancora aperta dato che era quasi l'orario di chiusura...mi precipitai nella tromba delle scale e arrivai con il fiatone davanti la sua serranda ... CHIUSA ;
" ....Porcaputtana!!!" sentii imprecare da dentro il negozio.
" ....Signorina , tutto bene? " " .... ah , e' lei?Sono rimasta chiusa dentro la serranda elettrica si e' bloccata e sono qui , il retro e' chiuso dall'esterno e non ho le chiavi..... CHIAMI I POMPIERI!!!!"
" Provo a tirarla su a mano...."
cosi' feci , mi tolsi giubotto e vai dibicipiti.... ERA PRATICAMENTE BLOCCATA!
ma riuscii a tirarla su di una trentina di centimetri... Da dentro il negozio la signorina panettiera gridava come una matta e mi innervosiva ancora di piu'; " .... Stia calma! "
mi accovacciai e riuscii ad entrare nel negozio strisciando come un ghepardo...
" .... E allora come e' successo? "
".... Niente e che ho premuto il telecomendo per fare scendere la serranda un po' giusto per chiudere la cassa e al momento di uscire non e' piu salita su!" mi passo' il telecomando e schiacciai ripetutamente il pulsante per azionare la serranda in apertura , ma nessun segnale di vita;
invitai al signorina ad uscire strisciando come avevo fatto io ma neanche a parlarne non ne voleva sapere di uscire dal negozio da un passaggio cosi' stretto.
Il telecomando evidentemente con le pile scariche non funzionava e quando per l'ennesima volta provai a schiacciarlo .... Si mise a funzionare ....la serranda ando' giu' definitivamente , cosa ancora piu'grave che non c'era la maniglia all'interno per tirarla su almeno di un po'....." il telefonino ha un telefonino???"
"Cazzo e' nel giubotto fuori!!! e il suo?" " SCARICO!!!"
bloccati !
iniziammo a scherzare sulla situazione per sdrammatizzare ; entrammo in sintonia , mi parlo' della sua giornata io della mia ... Ci sedemmo sulle ceste del pane ... Stavamo bene.
Il tempo passava e non ci preoccupavamo piu' di essere recuperati, lei appoggio 'la testa sulla mia spalla, iole presi lemani per scaldargliele...lei sollevo' la testa improvvisamente mi guardo' negli occhi e mi stampo' un bacio che diede il via allo spoglarello di entrame , continuando a baciarci , gettavamo maglioni camice pantaloni dappertutto .... presi a leccargli la fica , bella rasata bagnata e succosa, lei impiedi appoggiata agli scaffali godeva come una troia ; venne quasi subito , tremava di piacere, mi alzai la girai le presi le grandi tette con le mani e senza navigatore satellitare ,essendo gia' bella lubrificata , la penetrai .... Si abbasso' appoggiandosi sulle ceste per prenderlo tutto ...poi ancora con le mani direttamente a terra... BELLISSIMO!cabriolet
Uscii dalla sua caldo fica e poggiai il mio modesto grosso cazzo sul suo buco del culo... Ma li mi disse no , si alzo' mi bacio' si inginocchio' davanti ame e mi fece un gran bel pompino appassionato che al culminedel piacere la schizzai in viso piu' volte , lei riprese a succhiare senza curarsi della sborra calda che aveva in faccia.....
ripulita con clinex di recupero... ci rivestimmo , scherzammo ridendo eccitati....
Da fuori : " .... Ciccia sei li'?" " si amore .... C'e' anche un cliente..." " .... ho il duplicato del telecomando in macchina aspetta...."
e chi si muove....
La serranda su' , recuperai il giubbotto , salutai lei e lui dopo un breve racconto sui fatti e mi incamminai verso casa...." ... Signore! dimentica le sue spaccatelle......"
messaggisubliminari
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17 anni fa
admin, 75
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L a balera del liscio
Il sabato sera la Carla e Gianni andavano sempre a ballare alla balera della vicina cittadina della Romagna.
Quando si erano sposati, vent'anni orsono, lui aveva 30 anni e lei 18.
Non avevano avuto figli, ma a quel tempo non avevano voluto approfondirne i motivi. In fondo a loro andava bene così.
Quel sabato sera in balera mentre erano ancora seduti al tavolino loro riservato, un uomo si avvicinò per invitare Carla a ballare. Fece anche un gesto a Gianni, per chiedere il suo assenso.
Carla si alzò e si diresse verso il centro della pista seguita dall'uomo, poi voltandosi assunse la posizione di ballo. Era un tango.
Notò subito, Carla, il bell'aspetto dell'uomo e il modo elegante con cui era vestito. Era molto alto e ben proporzionato. Bel volto scavato e abbronzato; occhi magnetici grigi. Da lui emanava un buon odore di cuoio e tabacco.
Ballava bene e aveva una presa sicura e decisa e Carla vi si abbandonò nel ballo, facendosi trasportare.
Dopo il primo ballo, si presentò per un secondo e per un terzo ballo e la Carla, ogni volta accettava.
Quando lo vide ballare con un 'altra ci rimase male e sentì un moto di stizza. Ma poi lui tornò ad invitarla e Carla ne fu stranamente molto felice.
Anche Gianni apprezzava la compagnia di quell'uomo quando fra ballo e ballo si sedeva con loro a chiaccherare del più e del meno.
Ma Carla, man mano sentiva dentro di se uno strano rimescolio e quando alzandosi per tornare in pista sentì chiaramente umido nelle mutande, capì che quell'uomo le piaceva più di quanto fosse necessario.
Carla e Gianni facevano l'amore ormai ogni 15 giorni ed era un sesso di routine, dove ognuno pensava a se stesso.
Carla era rimasta sconvolta da un film porno che aveva visto dove un uomo dotatissimo possedeva una donna. Quel pene le era rimasto impresso, perché era almeno il doppio di quello del marito e durante il rapporto se lo immaginava e riusciva a godere pensandoci.
Ora Carla era fra le braccia dell'uomo e sentendosi stringere un pò di più, cercò per un attimo di allontanarsi, ma la decisa stretta di lui, l'aveva riportata ben salda fra le sue braccia.
Guardò preoccupata verso il marito al tavolo, e vedendo lui che le sorrideva e annuiva, si lasciò stringere.
Rimase di sasso quando glielo sentì. Era come una grande pannocchia di granturco premuta contro il suo ventre. Una presenza forte e dura che la premeva.
Nella sua testa si sentì confusa e sorpresa: voglia di fuga e voglia di attacco lottavano fra loro, ma vinse la voglia di starci e spinse avanti il bacino, premendolo contro quella voluminosa e invogliante massa palpitante.
E lo guardò negli occhi e ne fu rapita e ammaliata. La paura le passò e non distolse lo sguardo, anzi lasciò che il suo, magnetico, la penetrasse.
Ballando erano giunti in fondo alla sala e li, dietro una colonna, lui la baciò.
Le gambe di Carla cedettero e se lui non l'avesse sostenuta, sarebbe caduta.
Anni di libidine accumulata e repressa, emerse propotemente e la sopraffece.
Al tavolo si chiese come il marito non notasse il suo turbamento, ma la cosa in fondo la rassicurò e al ballo successivo, fece in modo di condurre l'uomo verso il fondo sala, dove sapeva bene che c'era una porticina di servizio che dava su un corridoio, dove un'altra porta dava l'accesso al locale scope.
Giuta in fondo sala, smise di ballare e fissò lui negli occhi per cercarne l'intesa. Avutola, scostò il tendaggio e aperta la porticina, lo trasse con se tenedolo per mano.
Breve corsa e furono nell'angusto locale scope. Li, lei si fece prendere fra le braccia e subito furono baci famelici. Senza staccarsi dalla sua bocca, si mosse per alzarsi le sottane e calare le mutande ormai fradice e nel risollevarsi, aiutò lui a liberare il mebro.
Fu stupefatta nel vederlo: Grosso, molto grosso non riusciva a cingerlo con le dita, e lungo. La cappella come un grosso porcino era violacea e gonfia. Esitò un attimo per la sorpresa, prima di essere sconvolta dalla voglia di essere penetrata.
Lui la sollevò e presole la coscia gliela sollevò, portandosela al bacino.
Fu un attimo, lui chinadosi un pò, le abboccò il membro alla vulva ormai gonfia e viscida di umori e spinse.
Urlò, Carla, un urlo e un ruggito. Sembrava una belva ringhiosa.
Lui dava forti spinte e in un attimo lei si sentì morire. Una scarica di energia le partì dalla nuca e scese lungo la spina dorsale per tutto il corpo, facendola scuotere come un alberello sutto il vento di tempesta.
E venne, venne e venne ancora senza fine, a ondate. Se lui non l'avesse sostenuta tenedola saldamente per il culo viscido e bagnato, sarebbe caduta per terra.
Quando l'ansimare veloce si calmò, si ribaciarono in bocca e si ricomposero.
Tornati in pista videro il marito seduto ancora tranquillo e beato.
Al tavolino parlarono un pò prima di congedarsi e da sotto il tavolo, l'uomo le passò il suo biglietto da visità.
Nell'accomiatarsi lei si sporse verso di lui per un bacetto di convenevoli e all'orecchio gli disse: "Domani ti chiamo. Ti voglio!"
A casa si spogliarono come sempre velocemente.
Carla in bagno si lavò la vulva impiastricciata. Non si era resa conto se lui fosse venuto o meno, presa com'era dal suo orgasmo folle. Ma le sebrò di no.
Sperò che il marito non la cercasse e fu felice quando lo vide già a letto quasi addormentato.
Si distese, ma a qul punto il marito con uno scatto, le fu vicino e la baciò sulla bocca, poi, staccandosi e guardandola con uno sguardo di desiderio, si curvò verso il suo ventre e le schiuse le coscione sensuali e piene.
La vulva ancora tumefatta si schiuse al suo sguardo. La bocca di Gianni ora era attaccata alla vulva come una ventosa e succhiava con avidità.
Carla sperò che l'uomo non le fosse venuto dentro, ma credendo che ciò non fosse avvenuto, rilassò il perineo e spinse per farsela leccare bene e soddisfare il marito.
Dalla pozza della cervice, lungo il canale vaginale un grumo di sperma vischioso, mischiato al suo muco fu presto nella bocca del marito, che ne percepì chiaramente il sapore e l'odore.
Lui era come impazzito e leccava, succhiava, aspirava gemendo di piacere.
Poi alzò la testa e si avvicinò al volto di Carla, che con sgomento percepì subito il fortissimo odore dello sperma.
"Amore mio" mormorò con voce roca il marito "Che buon sapore che hai laggiù stasera. E' inebriante, sai? Oddio come mi piace il tuo sapore stasera mmmmmm, troppo buono" e si rituffò fra le sue cosce.
Carla non si rendeva ben conto di cosa stesse accadendo, ma l'istinto la guidò e scociandosi al massimo, sollevò il bacino offrendosi schiusa alla bocca avida del marito... e gli venne in bocca contorcendosi e riempiendogli la bocca di umori. Poi ricadde esausta.
Il marito ora le era di nuovo vicino al volto, sostenedosi sul gomito.
La guardava con amore e lei si era del tutto tranquillizzata.
"Amore, senti, sabato sera ho una riunione sindacale, allora ti porto alla sala da ballo, poi vado alla riunione. Li c'è Mario (l'uomo della serata) che ti farà ballare. Senti, io non farò in tempo per venirti a prendere. fatti accompagnare a casa da Mario, mi raccomando. Poi mi raccomando anche di offrirgli un bicchierino, non mandarlo via. Mi aspettate su in casa e io, quando la riunione finirà ti telefonerò per sentire se volete un gelato. Capito?"
Ci volle un attimo rima di decidere alla Carla, ma poi...: "Amore, stai tranquillo, mi farò accompagnare e poi lo faccio salire in casa e aspettiamo la tua telefonata"
Con un bacio della buonanotte si addormentarono.
Peccato che la Carla non sapesse usare il computer, sennò probabilmente avrebbe trovato una cartella con dentro la copia della seguente inserzione: 'Marito impotente contatterebbe bell'uomo di classe che gli corteggi la bella moglie all'oscuro della cosa. Solo gentiluomini di classe, ma ben dotati e virili. Io sempre assente. Inviare foto e dettagliare gusti.'
E la risposta, preceduta dalla foto: quella dell'uomo della serata, Mario'
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17 anni fa
Maurovali,
63
Ultima visita: 16 anni fa
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Nascita di un cuckold
Abitavo a Firenze, ma in quel periodo lavoravo a Bologna in trasferta settimanale.Era un giovedì e il giorno dopo avevo una visita ad un importante cliente. Sarei rientrato a Firenze nel pomeriggio di venerdì.Alle 20 rientro in albergo e in camera ricevo la telefonata di mia moglie.A quel tempo non c'erano i cellulari.Lei è allegra e felice e devo dire col senno di poi, un pò strana."Quando torni amore?" mi chiede."Domani pomeriggio. La mattina sono in centro a Bologna"."Ti aspetto, allora...mi telefoni quando stai per arrivare?""Certo, lo sai che ti telefono per sapere se hai bisogno di qualcosa prima di arrrivare a casa""Senti amore, cosa fai ora?""Vado acena, poi a vedere un film e poi rientro, come sempre verso mezzanotte""Amore," sussurra mielosa "Vai al cinema porno per la solita seghina?""Si amore, lo sai che amo il porno""Certo, lo so, lo so... Fai pure, lo sai che a me sta bene... Ma poi ci sentiamo quando rientri, vero? Anzi! chiamami prima di entrare al cinema, così mi dici cosa fanno di film ah ah ah""Va bene, amore a dopo"Vado acena nel ristorante dell'albergo, ma li mi raggiunge una telefonata del cliente che disdice l'appuntamento.A quel punto decido di rientare. Inutile rimanere li per niente. Avevo voglia di trombare mia moglie.Lascio tutto in albergo, dovendo rientrare la domenica sera. Quindi faccio la valigia e la lascio al bureau, liberando la camera.Provo a telefonare a casa, ma mia moglie non risponde. Allora parto.A quel tempo, Bologna Firenze un'ora o poco più.Sono le 21,30, quindi stimo casa prima delle 11. Mia moglie sarà di certo alla tivù, penso. E guido veloce sulla Sole.Mi fermo per un caffè, ma la cabina telefonica era occupata da viaggiatori di un pulmann, quindi proseguo.Parcheggio sottocasa e guardando verso le finestre vedo le luci spente della cucina e della sala, che danno sulla strada, come la camera, dalla quale però usciva la luce bassa dell'abatjour.Ho pensato che fosse alla tv di camera e salgo svelto le scale, fino al terzo e ultimo piano.La chiave stà per entrare nella serratura...quando sento un gemito venire da dentro casa. Tendo l'orecchio incuriosito e il gemito si ripete diverse volte. Non è forte, evidentemente viene dalla camera che è in fondo al corridoio.Sono stordito. Non mi rendo conto. Capisco che è mia moglie a gemere, ma perché? Cosa sta facendo?L'idea che possa esserci qualcuno con lei fatica a farsi strada. Mi risulta inaccettabile...impossibile.Ma non ci sono dubbi: mia moglie sta gemendo di piacere. Eppoi sento la voce di lui. Una voce maschia. Ma allora è vero! Mia moglie sta facendomi le corna.Mi manca l'aria e un ho violento ronzio nelle orecchie. La saliva è scomparsa. Mi sento svenire.Un urlo mi preme nel petto, ma non riesce a uscire, Stò impazzendo.Che fare? Precipitarmi dentro e? No! voglo vedere!La chiave gira lentamente nella serratura e la porta si schiude piano. piano.Sono dentro. Ora i gemiti sono forti. Lui incita lui e lui incita lei.Sento il cigolio del letto sotto i colpi. La sta trombando con foga, forte.Il corridoio è al buio e la porta di camera socchiusa. Per terra vestiti di lui e di lei sparpagliati sul pavimento del corridoio.Uno specchio rimanda l'immagine del letto, sul quale ci sono loro. Si loro. In amore sul letto matrimoniale. Mia moglie con un uomo.Mi pare di vivere un sogno, o meglio: un incubo.Lo sgardo indugia sulla coppia. Ora mia moglie è sopra di lui. La vedo di spalle. Curva mentre lo bacia. Impalata. Ma lui cos'ha fra le cosce? Un membro grosso, largo, infilato in lei, che lo sta cavalcando.Entra e esce e sembra non finire mai: è gonfio e turgido e quando per un istante esce, lo vedo per intero. La cappella è larga violacea e si rituffa subito dentro di lei, che lo accoglie con un ruggito di voglia.La paura di essere visto prende il sopravvento e invece di attaccare, fuggo ritornado silenziosamente sui miei passi.Aspetto in auto con la testa in fiamme. Voglio vedere chi è.Un'ora dopo vedo le luci del bagno eccendersi, poi quelle della sala, poi del corridoi e infine la luce scale.Il portoncino si apre e lo vedo. Un bell'uomo alto, elegante, brizzolato.Faccio un piano. Vado ad una cabina telefonica e chiamo casa."Pronto?...ah, sei tu amore? dove sei? A firenze?! Ma come a Firenze....Ah, mi hai chiamato prima? Forse era dalla Carla un attimo...arrivi subito?... va bene, dai, amore, ti aspetto...sai, stavo per andare a dormire... sono così stanca..."Meno di 5 minuti e salgo.E' in vestaglia e mi abbraccia. Vado verso la camera, ma vedo il letto senza lenzuola."Amore, stavo per cambiare le lenzuola, mi dai una mano a rifare il letto?"Sorrido e annuisco, mettendomi da una parte del letto e la noto... una macchia vasta di umido sul coprimaterasso. Lei non deve averla vista prima e appena si rende conto, fa di tutto per distrarre la mia attenzione.Io fingo di cascarci e dopo poco, rifatto il letto, andiamo in sala per rilassarci un pò.E li, che spunta dal cuscino del divano, la cravatta. Non la mia cravatta. La sua cravatta.Lei per un attimo si blocca, ma poi: "Ecco dove l'aveva messa! Sai amore è venuto il marito della Carla per aiturami a far funzionare il lampadario che non si accendeva e mentre io e la Carla si prendeva un aperetivo, lui è montato su e mi ha riparato il lampadario".Ovviamente accetto la scusa e dopo un pò andiamo a letto.Ma cosa sta succedendo dentro di me? Ma non capisco... Non sento dentro l'odio giusto per massacrarla di botte, come mai?Eppoi le che si toglie la vestaglia e mi guarda maliziosamente...Troia! Troia! Schifosa traditrice, troia.Si stende e spenge subito la luce cercandomi e venendomi vicino... la troia.Vuol fare l'amore, la troia. E io? Ma che cazzo è quet'erezione dolorosa?Ma come, l'ho beccata con un altro e invece di strangolarla, mi eccito?Non ho il coraggio di baciarla in boicca e allora mi rivolto e vado con la testa fra le sue cosce per sfuggirle, per prendere tempo. La troia impugna il mio cazzo e se lo porta alla bocca: "Oddio amore com'è bello duro, mmmmm, non lo avevo mai sentito così duro" e lecca avidamente.Il suo sesso sa di sapone intimo, di pulito, ma dopo pochi istanti l'odore cambia. Qualcosa le cola da dentro e non sono certo solo i suoi umori. Ora lo sento bene: è odore di sperma mischiato coi suoi umori.E che faccio io, curnuto, invcece di colpirla? Attacco la bocca alla sua vulva e succhio. Succhio, aspiro, lecco, mordicchio piano, rilecco avido e piango. Si piango. Lecco, succhio, piango e le vengo in bocca scosso da tremiti e sussulti."Amore, è stato bellissimo, sai, sentirti venire nella mia bocca, mmmmm" mi sussurra lei maliziosa e provocante "Ma che fai, amore, hai le lacrime? Che dici?! di gioia? Sono contenta che tu mi ami così, sai, amore mio?"Inizio a parlare. Non credo alle mie parole: "Sai amore? Ieri notte ho fatto un sogno sconvolgente... Non mi vergogno a dirlo, solo che riguarda te... Non posso dirtelo, ma sono stato felice e... non capisco cosa mi sia successo in sogno...Non ci credo neppure io... No, non insistere... mi vergogno di me stesso e ho paura che se te lo dico ti arrabbieresti"Lungo tira e molla, poi: "Va bene, ma non arrabbiarti, non giudicarmi male...prometti?... Insomma ho sognato che sono rientrato a casa e ti ho vista con un altro...No! Non arrabbiarti, sennò smetto di raccontare... Si, insomma eri con un uomo che facevi l'amore e sai io cosa ho fatto?.... Non ci crederai... Si insomma ti ho spiata e mi ci sono eccitato da matti!...Ecco! Vedi che ti arrabbi? Ma nooo, mi sono eccitato, ti dico, ma proprio tanto eccitato e... mi sono fatto una sega paurosa...speravo che non fineste mai....Com'eri bella... mamma mia, com'era bello vederti fare l'amore con lui.... Dimmi: sono un pazzo pervertito, vero? Dimmelo pure..."Lei taceva. Per un pò si era bloccata, ma poi aveva preso a carezzarmi, piano la testa."Amore, sono sogni i tuoi...fantasie oniriche, sogni...." io la stringevo a me sospirando. Avevo di nuovo l'erezione."Pensa se tu mi ci vedessi davvero, come rimarresti male... Ma che fai, sei eccitato di nuovo?! Ma quando mai... Oddio amore..ma allora è vero! Ti piacerebbe davvero, davvero che ti tradissi con un altro?...Si va bene, amore, ti credo, giuro che ti credo...Lo vedo che ti eccita da morire... ma non vorrei che poi tu ci rimanessi male, vedendomi davvero con un altro. Ma si amore, io amo te, stai tranquillo, amo te. Sarebbe solo una storia di sesso con un altro uomo... sai anche noi donne abbiamo le nostre voglioline... E magari una bella trombata con un corteggiatore...una botta e via... Oddio come sei focoso...Ho capito! le corna ti fanno stare bene davvero.... Si, amore, si, stai tranquillo... te faccio le corna se vuoi, te le faccio. vedrai che belle corna ti faccio, così ti ecciti e ti fai tanti bei segoni, vero? Si, ora ci penso...Un uomo che mi piace ci sarebbe...Si anche io piaccio a lui... Senti, facciamo una cosa: La settimana prossima, quando mi inviterà a uscire gli dirò di si e ci esco... O meglio...lo invito a casa, così capisce subito che sono disposta a starci, va bene, amore?...Che porcello che sei,,, Ma guarda come sei eccitato mmmm. Intendiamoci, però: non fare storie, dopo, va bene? Giuramelo!Ero impazzito e la trombavo come un folle."Si, cornutone mio, si, tromba cornutone mio, vedrai come ti farò felice... Si certo, Lui mi piace...mi piace molto... Sai, amore? anche io ho da dirti una cosa, ora che so che a te piace... Cosa?! Sai che da un anno non mi facevi quasi più godere? Ricordi che sei venuto sempre stanco da fuori, ricordi? Eppoi sempre con la pornografia... e io zitta...ricordi? Ebbene, io ti amo tantissimo ma siccome non ne potevo più dalla voglia di cazzo....Si! L'ho fatto! Ti ho messo le corna...Si, Con lui, si. Anche lui ha una moglie che non lo soddisfa da anni, e insieme ci siamo consolati...ecco tutta la verità... Amore mio"
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17 anni fa
Maurovali,
63
Ultima visita: 16 anni fa
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Appuntamento al buio
Non ricordo bene se Giulia la contattai io per prima o se fu lei a rispondere al mio annuncio....sta di fatto che la sintonia ,il feeling , la verve che traspariva dalle mail ci accomuno' subito tanto da combinare un'incontro.......
I dettagli fisici trascurai di chiederglieli in quanto mi aveva gia' stregato con il suo fascino raccontandomi di lei , delle sue voglie , le sue esperiemze....perfino la voce non conoscevo ..la intuivo...la sentivo muta dentro di me.
Il tempo passava inesorabilmente scandito dal batticuore tipico dell'eccitazione per un grande evento , in bocca il sapore amarognolo del tradimento , mi estraniavo dai contesti recitando il copione di un'altro attore ...l'avevo cercato solo nella mente e adesso avevo l'occasione di vivere un'incontro nuovo.....la possibilita' sentire un concerto di sensazioni in versione live.
Raggiunsi il luogo dell'appuntamento con largo anticipo per prendere confidenza con l'ambiente ed eventualmente accorgermi di lei se avrebbe fatto lo stesso....con aria circospetta vivisezionavo con gli sguardi la clientela del bar compresi i maschietti , temendo che " la donna del mistero " in realta' fosse un omone barbuto pederasta....
Stavo sorseggiando il mio campari quando....." ciao! " a momenti mi va di traverso " ...ciao! " : nel mezzo un'abisso di sensazioni....
Occhi grandi scuri espressivi , sguardo vispo , gran sorriso , capelli cortini castani , alta come me ma con i tacchi , molto femminile , gonna , prende punti , calze speriamo autoreggenti , impazzirei solo all'idea....
Ci presentiamo ufficialmente , i soliti convenevoli di rito , scherziamo sulle mail che ci siamo spedidi....conversazione leggera e atmosfera rilassante..... Giulia mi piace....e' libera..
Beviamo e ribeviamo fino a quando ci accorgiamo che il tempo a disposizione per entrambe e' scaduto e che e' finita l'ora d'aria ...presto torneremo negli usi e costumi piu' consoni .
La invito per un'altro bicchiere , mi dice no , " ...mi accompagneresti alla macchina... e' tardi. "
Percorriamo il viale alberato illuminato dai classici lampioni giallognoli parlando di stupinaggini e sapendo cosa potrebbe accadere sfuggiamo ciascuno sui propri stati di coscenza per spingerci a vicenda un passo piu' avanti.... sempre di piu'...
Arrivati alla macchina mi chiedevo se l'avrei piu' rivista o se lei avrebbe voluto incontrarmi ancora , ma le mani e poi le bocche sempre piu' vicine parlano per noi in un eterno bacio .... ci diciamo tutto e niente...
il posto isolato ....le mie mani sutto la sua gonna ....sento il suo culo sodo dentro il palmo delle mie mani .... la giro ....lei si appoggia alla macchina , mi sbottono i pantaloni , sollevo la gonna .....la penetro piano , dolcemente per farmi sentire.....la sento , ci muioviamo all'unisono nella danza piu' antica del mondo .....bellissima.
Viene da me come io vengo con lei ...straordinaria intesa , Giulia si volta verso di me guardandomi stupita di tanto ardore , la guardo .....
I minuti successivi passano tra l'imbarazzo e l'affanno....tra poco torneremo agli usi e costumi che piu' ci appartengono , l'ora d'aria e' finita ....le domande che vogliamo porci a vicenda non hanno risposte e se le hanno gia' le conosciamo....
Messsaggisubliminari
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Cena con sorepsa
Era la prima volta che rispondevo ad un annuncio di una coppia, che cercava un singolo bsx; non è che mi ritenessi un bsx, ma la cosa mi incuriosiva, oltre che eccitarmi.
Il primo incontro fu organizzato in un bar del centro, così, tanto per conoscerci meglio; evidentemente, dovetti sembrare di loro gradimento, perchè subito mi invitarono a cena, presso la loro casa.
Quando suonai alla loro porta, ero forse anche un pò impaurito, e la cosa non passò loro inosservata: mi misero subito a mio agio, offrendomi vari aperitivi, e mettendo su un Cd di musica molto coinvolgente.
La cena filò via liscia e veloce, la serata era allegra e loro molto simpatici; io bevetti un bel pò di vino, oltre a due bicchierini di grappa, che mi aiutarono a sciogliere definitavamente la tensione
Fu così che mi invitarono a seguirli nell'altra stanza, nella loro stanza da letto; era molto grande, dai caldi colori e con luci piuttosto soffuse.
Non mancavano oggetti di varie forme e dimensioni, che sicuramente loro utilizzavano per darsi maggior piacere.
Lei, mi si avvicinò, e cominciò a spogliarmi, mentre lui armeggiava con qualcosa che non riuscivo a distinguere.
Quando anche loro furono nudi, non potetti non notare che erano davvero belli, statuari quasi; lui si avvicinò a me con qualcosa in mano che assomigliava ad un collare: me lo applicò al collo e, dalla catenella che ne discendeva, erano appese due polsiere, che servirono a fermarmi le mani dietro la schiena.
Io non chiesi il perchè di quella messinscena, me la aspettavo.
Mi fecero stendere sul letto, e cominciarono a toccarmi ovunque: lei si mise a stuzzicare il mio sesso, stringendolo forte, lui prese a mordermi i capezzoli, molto forte, fin quasi a farmi male
Poi si concentrarono su di loro, cominciarono a baciarsi, a toccarsi in maniera sempre più intima, fino a quando lui non la fece stendere, e non la penetrò, con quel suo pene davvero considerevole.
Io ero bloccato con le mani dietro la schiena, non potevo fare altro che guardare loro due che, al mio fianco, stavano facendo l'amore con una foga inaudita, quasi bestiale
La logica conseguenza fu che, da lì a poco, raggiunsero contemporaneamente un orgasmo che, vedendo i loro corpi tremare convulsamente, doveva essere stato violentissimo
Lei, esausta, girò la testa verso di me e, sorridendo, allungò la mano, fino a toccare il mio pene, iniziando una lenta masturbazione.
Poi, quando lui si fu scostato da sopra, lei si alzò sulle ginocchia e, lentamente, si avvicinò al mio viso, fino a quando non si sedette con il suo sesso sulla mia bocca: voleva che la ripulissi, che la leccassi completamente, a fondo, mi obbligò a farlo.
Quando ritenne che avessi portato a termine quello che lei aveva voluto, si allontanò, sedensosi dietro la mia testa, con le sue cosce attorno al mio collo, impedendomi di muovermi: fu così che anche lui mi venne davanti, e non ci volle molto a capire che cosa avrei dovuto fare
Il suo pene aveva cominciato la fase ...calante, e lei mi ordinò di prenderlo in bocca, per ripulirlo ma, soprattutto, per riportarlo in erezione
Era la prima volta che nella mia bocca entrava un pene di un altro uomo: sentivo il sapore acre del suo sperma, mischiato con gli umori di lei
Quel benedetto, non ci mise molto a tornare duro e turgido: era davvero grosso, facevo fatica a tenerlo tra le mie labbra, mentre lui aveva cominciato un lento movimento nella mia bocca
Si spostò e, mentre lei mi teneva sempre ferma la testa, si allontanò e mi sollevò le cosce, cosce che lei mi tenne i n alto con le sue mani.
Lui prese dal comodino una bottiglietta, e ne versò parte del contenuto sulla sua mano, poi, con le dita, cominciò a umettarmi il buco del mio ano: ero atterrito, immaginando quello che mi stava per fare
Lei cominciò ad aizzarlo, lo istigava a penetrarmi, a farmi male, a godere dentro di me: lui avvicinò quel suo grosso affare al mio culo, e cominciò a spingere, dapprima lentamente, poi sempre più deciso, forte
Io mi sentii aprire, sentii il suo pene farsi largo tra le mie carni, entrare, sempre più a fondo
Il bruciore era insostenibile e lei, per non farmi urlare, pensò bene di sedersi nuovamente sul mio viso, coprendomi la bocca, costringendomi a baciarle il suo sesso, a leccarla
Lui cominciò a muoversi sempre più velocemente, sempre più a fondo, e io avrei voluto urlargli di fermarsi, ma non potevo, bloccato come ero.
Quando finalmente raggiunse l'orgasmo, dette delle spinte talmente violente e profonde, che mi sembrava potesse uscirmi dalla bocca.
La mia testa girava, non riuscivo più a connettere: lui uscì lentamente da dentro di me, e il bruciore che sentii fu ancora più acuto.
Fu allora, che lei mi lasciò andare le cosce e, sempre senza muoversi, seduta come era sul mio viso, iniziò a masturbarmi con foga, fino a farmi raggiungere un orgasmo, mai provato prima
Ero pieno di dolori e, anche se non fossi stato legato, non sarei riuscito a muovere un solo muscolo
Lei mi sorrise ancora e, mentre lui si era steso al mio fianco, si alzò dal letto, avvicinandosi ad uno di quegli altri attrezzi, di cui era piena la stanza: prese un doppio dildo, di quelli che hanno due punte, e se lo legò, con una cinghia, ai fianchi.
Un lato di quel dildo, le penetrò nella vagina, facendola sobbalzare, mentre l'altro puntava minacciosamente verso di me
Lui, a questo punto, mi sollevò, e mi fece inginocchiare ai bordi del letto, viso in giù: poi, mi si sedette davanti, e vidi quella sua bestia nuovamente in direzione della mia bocca
Con le mani, mi strinse le mascelle, e mi obbligò ad aprire la bocca, infilandoci il suo pene, e spingendomi la testa fino a infilarmelo tutto dentro
Lei, nel frattempo, si era avvicinata dietro di me, e cominciò a penetrarmi con la parte del dildo che fuoriusciva dalla sua vagina: faceva ancora più male perchè, più lei spingeva dentro di me, più dall'altro lato, entrava e usciva dalla sua vagina, procurandole, evidentemente, una grande eccitazione
Ero completamente preso, immobilizzato, con un pene enorme in bocca, e con un dildo che mi stava nuovamente sfondando l'ano, spinto da una splendida, quanto crudele, femmina
Arrivarono assieme: lui, nella mia bocca, litri di sperma che fui costretto a bere, fino all'ultima goccia, lei, grazie a quel dildo sprofondato dentro di me
Quando li salutai, pensai tra me e me che, nonostante la mia fervida immaginazione, mai avrei potuto supporre quello che avevo passato con loro due
Se mi piacerebbe rifarlo ?.... SI
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17 anni fa
legami69,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Per luisa
scrivi tante cose su questo sito, parli prevalentemente di sesso di qualsiasi genere. ti sembra normale,eccitante, perche' con la fantasia riesci ad eccitarti e se va bene avere degli incontri piu' o meno soddisfacenti che credi e pensi siano emozioni. poi improvvisamente la casualita' ti mette in contatto con una inserzione che non hai mai letto in questo sito, che parla si di passioni, ma con un garbo che ti colpisce e la curiosita' ti spinge a verificare.. ecco scopri il significato della parola.. EMOZIONE.. grazie dolce luisa. oggi mi hai regalato qualcosa di speciale che non provavo da un po' di tempo nel mio cuore.. un piccolo raggio di sole che si chiama tenerezza
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Possibile
E' possibile mai che per incontrare una coppia ci voglio tutti questi soldi???
Una coppia mi a riferito per telefono, che per incontrarci e prendere un caffè insieme, o una serata in un club, mi costa dalle 200.00 euro a salire....
Un'altra coppia invece sempre per telefono, mi disse che provedevano loro a tutto, caffè, hotel, ma io dovevo soltanto contribuire ad una spesa pari a 220.00 euro.
Ma sta gente cosa si è messa intesta???
Ma non esiste una coppia che fa sesso solo per il piacere????
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17 anni fa
enzolino1, 31
Ultima visita: 3 anni fa -
File 00003: figa di colore
...Ho ritrovato una vecchia amica.
Ero in giro per la città quando ho ritrovato una vecchia amica, la chiameremo M, single di colore (non mercenaria) impiegata in un agenzia viaggi della città.
Appena l'ho vista, mi è tornato il buon umore, e a lei la voglia. Ma saltiamo i convenevoli. Mi ha portato a casa sua. La mitica vecchia casa di sempre, ogni angolo è per me conosciuto. Offerto da bere, si è avvicinata e mi ha baciato. Ricambiato, ho fatto subito il "marpione della situazione", gli ho messo la mano tra le cosce e lei con un sorriso voglioso, mi ha detto: "aspetta". Io ero seduto sul divano con il bicchiere in mano, lei si è alzata, mentre mi guardava, ha incominciato a spogliarsi, rimanendo con la sua pelle liscia e calda di desiderio, con un tanga azzurro a filo..Si è girata mi ha mostrato il culetto, allargando le natiche. Si è aperta...La temperatura saliva quando con la lingua mi tentava..Poi si è prima seduta sopra di me, io ancora vestito, poi si è dedicata a baciarmi con passione.
Mi sono sentito praticamente in balia della sua voglia, piano piano mi ha aperto la camicia, e mi ha incominciato a baciare ovunque sul mio petto villoso, poi è scesa,aprendomi e sbottanandomi, si è inginocchiata, prendendomi la mia asta nella sua bocca....Mi stringeva e giocava co in miei capezzoli, la porcellina...Ero in tiro..troppo in tiro...mi sono alzato e spogliatomi, ho preso M, che intanto rideva, su di giri, e lo "sbattuta" su quel divano accogliente, azzurro. Gli ho strappato il suo tanga a filo, e gli ho allargato le cosce, la sua passerina rosa depilata mi invitato ad una lunga e profonda leccata.
Mi sono dedicato molto a lei, ho leccato le sue labbra, poi il suo clitoride ho sentito si è indurito sempre di più ed il piacere saliva....mentre la leccavo ho ricambiato il favore di trattare le sue tette ed i suo capezzoli.
Sentivo che gli piaceva...
Guardandomi mi ha chiesto di essere scopata...Appoggiata l'asta corsara, nella sua vagina ormai bagnata, l'ho pompata alla grande. Sentendola gemere ed urlare di piacere...Mentre la scopavo, le nostre labbra si incontravano, ed incontravano il nostro corpo...Poi si è girata e si è fatta scopare alla pecorina. Ma ero troppo duro...l'ho voluta mettere sul tappeto e prendedola di lato gli ho alzato la coscia e l'ho inculata , non prima di averle fatto assaggiare le mie mani nei pertugi...Mentre l'inculavo, con una mano le solleticavo il clitoride e le tette, avvinghiati la troietta gli piaceva farsi baciare sul collo, anche se io qualche morso glie' l'ho dato.
Appoggiata a pecora l'ha preso anche nella figa bagnata...poi mi ha detto di sdraiarmi e lei si è messa sopra, offrendomi lo spettacolo della sua sensualità esotica.
Si è seduta sulla mia faccia e mi ha fatto leccare, mi ha tolto il preservativo ed in un 69 mi ha succhiato bene l'asta, facendomi schizzare sul suo viso..l'ha presa tutta..Intanto lei si dimenava godendo...Che porcella, mi ha davvero svuotato... Mi è piaciuto perchè mi ha invitato poi a fare una bella doccia insieme a lei, ed i nostri corpi si sono ritrovati ancora...complice il sapone e l'acqua calda.....M che gran baldracca che sei..Sei davvero una grande e bella Pantera...
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17 anni fa
CICCIOPORCELLO,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Nadia
L’incontro con Nadia è stato talmente coinvolgente per me che ne sono uscito leggermente turbato. Nel mio girovagare a caccia di sesso facile ho sempre incontrato fanciulle più o meno giovani, più o meno gnocche, più o meno porche, più o meno capaci di autentico erotismo. Non mi ero mai imbattuto in una che invece di farsi scopare, ti soffoca con la sua fica grondante umori, fino a che non giunge all'orgasmo.
Ora, il sesso facile è facile anche perchè non ti poni il problema di dare piacere, semmai ti concentri sul tuo piacere. Ebbene, Nadia capovolge tutti gli schemi e ti ruba il piacere in ogni modo. Il suo orgasmo è durato cinque (cinque!!) minuti, lasciando una larga macchia sul letto. Ma la cosa che mi ha eccitato più di altre è che questo orgasmo la tipa l’ha cercato tenendomi la testa piantata tra le sue cosce, per finire seduta sulla mia faccia. E quando, un paio di volte, ho accennato una piccola protesta, le sue mani mi hanno prontamente ricondotto sulla sua pulsante passerona. Questo modo di fare mi ha attizzato più di un pompino. Si è instaurato un arrapante gioco delle parti in cui ogni volta che sollevavo il capo per riprendere fiato venivo richiamato all’ordine e “costretto” a rituffarmi giù. Per poi essere schiacciato dalle sue natiche, serrate sul mio naso. Fortuna che, dopo un’indicibile fatica durata circa un'ora, finalmente, l’ho sentita vibrare, percossa da una scossa elettrica. E una brodaglia tiepida ha cominciato a irrorarmi bocca e muso, senza che potessi scansarmi. Come un soldato deciso a portare a termine la sua missione sono rimasto in apnea per un tempo infinito a ricevere quel fiotto dolce e intenso, rimanendo con la bocca incollata ai suoi sussulti (che se ancora ci penso mi viene duro). Solo quando ho sentito le sue mani spingermi via mi sono staccato e, stordito, mi sono accasciato sull’altro lato del letto, esausto ma ancora virilmente in attesa di ricevere la mia quota di poacere fisico. Mi stavo chiedendo come cazzo avevo fatto a soccombere in quel modo quando Nadia si è rifatta sotto, simpaticamente, con il chiaro intento di adempiere al suo dovere. Non mi sono fatto pregare e tutto è ritornato nell'alveo che preferisco, quello di un incontro uomo-donna in cui è la donna ad essere passivo oggetto di piacere. Dopo essermi abbandonato nella sua bocca spalancata, ho preteso di sintonizzarmi sul mio canale preferito: RAI2. E lì finalmente ho scaricato tutta la tensione. Nadia, se ti incontro un'altra volta, sta sicura che ti inchiappetto prima che tu possa fiatare.
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17 anni fa
DEM67,
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Ultima visita: 17 anni fa
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Giulia
Avevo un conto in sospeso con Giulia. L’ultima volta, 5-6 sei settimane addietro, mi aveva portato in cottura a smorzacandela, stabilendo lei il ritmo delle danze. Cosicché quando l’avevo messa a 90 gradi per incularla, non avevo fatto in tempo a posizionare la cappella… che ero esploso come un pivello. Perciò, me l’ero segnata. “Pronto? Sì amore mio, vediamoci tra un'ora, sì...al motel dell'ultima volta, ok...a cena ci andiamo dopo...va bene". Aveva accettato il mio programma senza battere ciglio. Yuh!! Belle chiappone dorate dal sole d’Ipanema, stavolta vi apro come un cocco! Alla reception mi dicono che la signorina è già in camera. Allora non ero solo io ad avere voglia. Giulia, mi accoglie con abitino rosso corto, che lascia totalmente scoperte le sue gambe da gazzella. E’ dimagrita. Le scarpe alte slanciano la sua figura. E’ proprio una bella femmina di 1 metro e 80. Solo le orbite scavate degli occhi lasciano a desiderare, facendola apparire volgare, quasi un troione in disfacimento. Glielo dissi tempo fa di curare il trucco degli occhi, ma evidentemente, non mi ha ascoltato.
Iniziamo le danze sul lettone. Giulia conosce certi giochini con la bocca che mandaerebbero in paradiso chiunque. Dopo averti ripassato scroto, palle e randello con la lingua, srotola il condom con la bocca e inizia a pompare. E’ brava, è capiente, è tranquilla. Ma è anche furbetta. Dopo i preliminari, con voce suadente ti fa: “Vado io sopra”? Se ci caschi, sei finito: la puttana serra le cosce e comincia a chiavarti a ritmo forsennato. Tu sei lì, quasi immobilizzato, che cerchi di ragionare, di accennare una reazione, di impostare una strategia, ma non puoi fare altro che stringere le sue tettone rifatte e sbattere il pube sulle sue chiappone dorate dal sole d’Ipanema. E poco dopo, soccombere. Quindi: “Vado io sopra”? “No, no, facciamo a pecora”. E poco dopo, molto poco dopo: “Facciamo culo”?
Ora, non voglio essere pedante, ma anche inculare una come Giulia, se non sei almeno uno e ottanta, è mica uno scherzo. E’ questione di… come dire? “Geometrie”. Lei poi ci mette del suo, per renderti più arduo il compito: non è apertissima, non usa lubrificanti e, soprattutto, non fa niente per aiutarti a trovare il punto GG, quello della Geometria Giusta. Si mette a culo all’aria e buonanotte al secchio.
Da notare che il suo “Culo all’aria”, vista la stazza della tipa, rimane a circa un metro e cinquanta da terra. Tu, se non sei un metro e ottanta, con il tuo cosino ritto, rimani a circa un metro da terra. Come colmare questo dislivello? Questo è il problema da geometra che ti poni, mentre lei, culo all’aria, sembra voler dirti: “Vuoi il mio culo? Sono cacchi tuoi”. Perciò è fondamentale dedicare, prima dell’assalto, una buona manciata di minuti a slinguazzare l’occhio bruno al centro delle chiappane dorate dal sole d’Ipanema che, dal suo metro e cinquanta di quota, ti guarda quasi negli occhi, attizzandoti ulteriormente. E Giulia, almeno in questo, non si sottrae: anzi, sembra gradire. Poi, essendo fortemente sconsigliato provare qualunque assalto stando con i piedi a terra (si otterranno solo miseri inzuppamenti e innocui stropicciamenti), occorre salire sul letto con entrambe le zampe, portare il corpo in avanti a coprire la schiena di Giulia e da lì, alla cieca, cercare l’ingresso giusto. Trovato l’ingresso, i problemi non sono finiti, perché la tipa, anche se involontariamente, comincerà a cambiare configurazione, portandosi gradualmente quasi a 180 gradi, dai 90 iniziali. Non è un male: se nel frattempo, non vi ha sputato fuori, ce l’avete in pugno e potrete consumare un lauto pasto comodamente seduti.
Standole sopra in questo modo e tenendole le chiappe ben aperte ho avuto la mia vendetta. Non è stata l’inculata ideale, ma credo che ancora le bruci il culo.
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17 anni fa
DEM67,
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Ultima visita: 17 anni fa
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La mia liberta\'
Io sono uno spirito libero e dopo tutte le restrizioni alla mia libertà avevo deciso di non concedere mai più ad alcuno gli esigui spazi che ero riuscito a ritagliarmi , fino a quando... ho conosciuto te l'unica e la sola evasione che mi sono mai concesso. Piu' di una evasione stavi diventando il mio pensiero fisso cominciavo a sentire il tuo profumo ovunque e speravo di vederti ma la passione è un vento feroce che non puoi controllare ma io pur di volare mi sarei lasciato travolgere ... forse solo per un attimo ma quello era il nostro piccolo grande mondo nel quale stavo iniziando a fidarmi di te .
Grande la nostra intesa , non solo a letto , non ci si parlava per giorni , non ci si vedeva per settimane ma quando ci incontravamo i nostri corpi reclamavano piacere e ci si scambiava l'anima dal piu' intimo e profondo . Respirarti , assaporare il gusto del tuo piacere baciarti la figa per ore per farti poi scoppiare come il nostro vulcano in unn crescendo di piacere , amare la tua figa il tuo culo , possederti fin dentro l'anima e donandoti la mia liberta' evadere dalla mia vita donandotela completamente, ma... non e' stato abbastanza . Ama la mia liberta' e' tua.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
La moglie del poliziotto 2°
Un saluto a tutti!! eccomi di nuovo qua a raccontare la mia storia segreta con la donna che vi ho descritto nel primo racconto(ho visto che lo avete letto in molti, Grazie!!)
Passarono circa 3 o 4 giorni da quella notte indimenticabile di sesso con quella donna sposata di nome Natalie e la mente mi riportava sempre indietro a quei momenti vissuti quella notte in hotel, poi io avevo 22 anni e lei ne aveva 37 e per un ragazzo di quella età è uno dei desideri più forti fare sesso con una donna pigrande e gia matura.
Aspettavo impazientemente quei giorni un nuovo incontro con lei, aspettavo che lei mi chiamasse e avevo il timore che quella notte sarebbe stata l'ultima.
Ero impaziente, volevo chiamarla ma avevo paura di rovinare tutto, perchè lei mi aveva detto di non chiamarla in quanto non poteva correre il rischio che il marito venisse a scoprire qualcosa.
passavo in continuazione sotto casa sua con la macchina, con la speranza di incontrarla.... ma nulla..... niente.....
lei non chiamava ed io non riuscivo ad incontrarla.
Ma dopo 3/4 giorni mentre ero a cena con Valentina la mia ragazza...
ecco che squilla il telefono....
era Natalie, non risposi perchè Valentina si sarebbe accorta...così dopo qualche minuto feci finta di andare in bagno, mi alzai e andai a richiamare subito lei.
Erano circa le 22 e lei mi diede appuntamento per le 1:30 davanti all'ingresso dell'autostrada, gli chiesi: dove andiamo ? e lei rispose: "questa sera sarò cattiva, preparati perchè sono molto cattiva, ci vediamo dopo, ciao" e richiuse.
tornai al tavolo da Valentina già eccitatissimo e il cuore palpitava fortemente dall'emozione...finimmo di mangiare e poi con una scusa gli dissi che non misentivo bene, così riaccompagnai Valentina a casa verso le 24:00 e attesi al bar l'1:30.
Mi recai all'ingresso autostradale alle 1:00 e dopo un'attesa che sembrava interminabile arrivò lei con la sua auto.
Parcheggia la macchina nel parcheggio di un Motel di fronte l'ingresso dell'autostrada e salì sulla mia auto.
Aveva un abito lungo marrone, con una spaccatura davanti dove si intravedevano le sue splendide gambe una scollatura abbondante e un paio di stivali neri col tacco molto alto.
Mentre il mio sguardo cadeva sul suo corpo lei mi disse:" questa sera sono molto cattiva"
io risposi" in che senso?" e lei"ti voglio vedere soffrire e godere".
Mi fece prendere la strada che porta nelle campagne vicino Pescara, io continuavo a chiedergli dove stavamo andando ma lei mi diceva "sono cattiva questa sera e non te lo dico".
Mentre guidavo allungai la mia mano destra alla ricerca del suo seno, ma lei fermava le mie intenzioni ed io non capivo!!
Dopo circa 20 minuti arrivammo in una casa in campagna, una villetta molto bella e grande, mi disse che era di amici loro, ma che vivevano in america e venivano qui solo a trascorrere il Natale.
Entrati in casa mi fece sedere sul divano, mi disse "fumati l'ultima sigaretta".....Mi fumai la sigaretta quasi con un tiro solo!!!.
Finito di fumare mi fece alzare e mi fece spogliare facendomi restare solo con la maglia, poi mi disse di rimanere in piedi.
Si avvicina a me e prende una corda dalla sua borsa, mi lega le mani dietro la schiena stringendole abbastanza...
Lei rimase vestita, si avvicina e comincia ad accarezzare il mio corpo, si mise dietro di me sfiorandomi con il seno la schiena,per poi passarlo sulle mie mani legate che cercavano di entrare nei suoi vestiti per toccare il suo seno e suoi capezzoli, sentivo le sue mani che si infilavano sotto la mia maglia e incessantemente continuavano ad accarezzarmi, leva le mani da sotto la maglia si inginocchia dietro di me e sento la sua lingua sulle mie mani legate, la passa tra le mie dita e comincia a succhiarle e morderle, succhia tutte le mie mani che erano bagnate dalla sua saliva, mentre da dietro mi toccava il mio cazzo che era durissimo, passava la sua mano tra le mie gambe nel mio sedere mentre le mie dita dentro la sua bocca mi facevano sentire il suo calore.
Parlava dicendomi"voglio che il tuo corpo sia mio, lo voglio possedere, voglio bagnarti da tutte le parti con la mia figa, la voglio passare su tutto il tuo corpo, voglio vederti venire e spalmarmi il tuo sperma sopra di me".
Ero eccitatissimo e il mio sesso era duroe bagnato, volevo toccarmi ma non potevo in quel momento, mi sentivo un suo schiavo, mi sentivo inferiore a lei.
Dopo un pò lei si ferma e mi dice di seguirla, salii le scale che portavano alle camere, mi slega le mani mi toglie la maglia, mi fa sdraiare sul letto e mi lega le mani ai bordi del letto. spegne la luce e mi dice "aspettami senza chiamarmi".Mi faattendere una decina di minuti(non so cosa stesse facendo).
Passati quei dieci minuti risale sopra, accende la luce ed era nuda, indossava solo gli stivali e un paio di mutandine rosse con il filo dietro.
Si siede vicino a me ai bordi del letto e comincia a toccarmi il pene mentre mi fissava negli occhi, lo accarezzava ,poi comincia a toccarmi da per tutto mi toccava e leccava dai piedi fino alla testa.
arriva con la sua lingua sul mio cazzo duro e la mia cappella gonfia e comincia con la lingua a leccarmi le palle, le mordeva e le succhiava, vedo la sua lingua che gira intorno al mio sesso bagnato, poi ferma la punta della sua lingua nel buco del mio cazzo cercando di entrare.
Comincia a succhiarlo, faceva su e giù,si fermava,mi leccava la cappella e ricominciava a succhiarlo con forza, mentre vedevo che con una mano si toccava.
In quei momenti ero come andato in trans.....stavo per venire....gli ho detto"sto venendo", lei si ferma di colpo si alza si leva gli stivali e si siede sul mio petto, sposta le mutandine rosse allarga le gambe e comincia a toccarsi il clitoride davanti ai miei occhi, quasi sulla mia faccia, si tocca con il tacco degli stivali facendolo entrare e uscire....ero in suo possesso non potevo toccarla non potevo nulla....ero legato e lei si masturbava davanti ai miei occhi....lei come per dispetto continuava a masturbarsi sul mio petto e sentivo il suo liquido sul mio corpo... ogni tanto mi passava la sua figa bagnata sulla mia faccia ma subito la tirava indietro.
Si gira di schiena e comincia a passare la sua figa su di me sulle mie gambe, arriva ai miei piedi e si lascia penetrare dal mio dito mentre lei si muove sopra il mio piede...e il mio dito si muove dentro di lei...la stavo scopando con il piede...
Si ferma.....si gira...e con il suo sesso comincia a risalire il mio corpo strisciandolo sulle mie gambe fino ad arrivare al mio pene...
comincia a strisciare la sua figa sulle mie palle... e dopo qualche istante lascia entrare il mio cazzo dentro di lei...comincia a muoversi su e giu e roteare sopra di me, mentre allunga i piedi per passarmeli sulla faccia....si ferma con un piede sulla mia bocca accarezzando le mie labbra...mentre la mia lingua leccava il suo piede....poi lo fa entrare nella mia bocca....continua così per un po....facendo uscire ed entrare il suo piede dalla mia bocca....e vedevo che la sua eccitazione saliva quando mi penetrava la bocca con i piedi....
Si ferma tira fuori il mio cazzo dalla sua figa....
risale il mio corpo strisciando la passera sul mio petto.... si rimette seduta mio petto, si toglie le mutandine e porta la sua mano sul suo buco del fondo schiena, nuovamente davanti ai miei occhi, comincia a penetrarsi con un dito, poi lo tira fuori me lo mette in bocca, dicendomi"succhialo porco", lo leva dalla mia bocca e lo rimette dentro il suo buco, lo fa entrare prima poco per poi penetrarlo tutto dentro.
Si gira mettendosi a 69 e inizia a leccarmi di nuovo.....
Si ferma nuovamente va giù in cucina ma questa volta risale subito e portava in mano un mestolo di quelli di legno.
Mi slega le mani dandomi il mestolo e mi dice:"ora voglio che mi sfondi dietro con questo,prima però voglio farti venire"
Sale sopra di me e comincia a scoparmi prima lentamente per aumentare la sua velocità, fino a farmi raggiungere l'orgasmo, gli dico "dai continua che sto per venire"...così si ferma e porta la sua bocca sul mio cazzo che sta per esplodere....mentre me lo succhia mi da dei colpetti ale mie palle...e dopo qualche attimo raggiungo l'orgasmo schizzando inizialmente nella sua bocca, per poi sopra il suo seno che aveva portato sul mio cazzo,.....prende quel mestolo e lo passa nel suo seno pieno di sperma per lubrificarlo....
Mi ripassa il mestolo e mi dice:"dai sfondami dietro"....si sdraia sul letto allarga le gambe e con la lingua gli comincio a leccare la sua figa tutta bagnata.... mentre inizio a far entrare quel mestolo di legno dentro il suo buco più intimo, fino ad infilarlo quasi tutto dentro, mentre con l'altra mano gli infilo due dita dentro la sua figa e con la lingua gli stimolo il clitoride.... lei era un lago, muovo in contemporanea le dita dentro il suo sesso e faccio roteare il mestolo dentro il suo buco, senza farlo uscire lo muovo per scoparla....sento i sui gemiti di piacere sempre più forti e insistenti, il suo corpo era in balia di un orgasmo bellissimo e vedevo la sua faccia immersa dal piacere che stava provando in quel momento....la sua figa era ormai un lago dove io,con la mia lingua,prendevo quel liquido dolciastro per sentire tutti i suoi umori per assaporarli nella mia bocca....arriva il suo orgasmo tra urla di piacere e immersa dal sudore provocato dal caldo e dall'intensità di quel rapporto.
Prima di andare mi fermai sul divano mentre lei risistemava la casa...
Scese sotto e mi vide seduto sul divano ancora nudo...
Si siede sopra di me girata di spalle e cominciamo nuovamente a muoversi sul mio cazzo che era rimasto ancora duro....
Erano le 4 passate e se non era per l'orario avremmo continuato non so fino a quando...
Andammo via verso le 4:30 e prima di salutarla mi disse"a settembre vado a fare un corso di lavoro per 4 giorni a Salò, vieni anche tu, ti prendi una stanza nello stesso albergo" , senza esitazioni gli risposi di si.....
dopo un bacio molto lungo che ha provocato qualche toccata ai nostri sessi ci salutammo....
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1
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Una lievitazione incredibile.
La mia prima esperienza bisex ho avuto la fortuna di viverla con una coppia meravigliosa tanti anni fa.
Lui si eccitava nel maneggiare e succhiare il mio coso, prima di infilarlo
nella passera della sua compagna, continuando a leccare e succhiare
per lunghissimo tempo, e dopo qualche incontro volli anch'io provare, scoprendo così quanto era eccitante avere due sessi diversi a portata di bocca.
Navigando in rete ho avuto altre bellissime (poche) esperienze sia con coppie che con trans/travestiti.
Ultimamente, dopo un paio di mail e qualche telefonata, mi accordo con un travesta, disponibile a ricevermi nella sua dimora abituale, e
quando mi apre la porta, si presenta una fichetta piccolina, esile con
due gambe da sballo coperte da autoreggenti, la gonna ultracorta lascia intravedere una porzione di coscia bianca, soda, e più in alto un piccolissimo rigonfio, paragonabile al monte di venere femminile o ad un ricco ciuffo di peli.
Allora penso di trovarmi di fronte ad un eunuco, castrato, che solitamente e peggio delle peggiori femmine; ma ormai non potevo più tirarmi indietro e lasciai che la serata prendesse il suo corso.
Mi fece accomodare su di un divanetto, di fronte c'era un piccolo tavolo con già pronti bicchieri e qualche bottiglia per gli onori di casa.
Katia, così si era presentata, si girò verso il tavolino chinandosi per versare da bere, ed in quella posizione mostrò un culetto da favola, le sue chiappe nascondevano il sottilissimo cordoncino che reggeva il perizoma.
Si gira verso di me, mi porge il bicchiere e allargando le gambe si mette a cavallo delle mie ginocchia, appoggiandosi poi completamente
al mio petto e dando inizio ad un'eccitantissimo slinguamento che andava dal collo all'orecchio.
Armeggiando molto delicatamente e senza mai smettere di lavorarmi con la lingua, dopo pochi minuti mi ritrovai a petto nudo e stava già armeggiando per sfilarmi definitivamente pantaloni e boxer.
Mi sollevai qualche centimetro dal divano per facilitargli l'operazione e subito sentii il suo alito caldo a pochi millimetri dalla mia cappella, sperando quindi che la prendesse istantaneamente in bocca, ma invece cominciò una lunga ed estenuante sega, condita da tanti piccoli baci lungo l'asta che oramai era diventata acciaio temperato.
Non resistevo più e quindi la pregai di prenderlo tutto in bocca, guidando la sua testa tra le mie mani, e lei ubbidì, ma nel frattempo slacciò il cordoncino che teneva in posizione il suo perizoma e come d'incanto mi ritrovai il cazzo incappucciato da un preservativo e lei che si stava sedendo dolcemente su di me voltandomi le spalle.
Questo attimo, in cui presi coscienza di cosa stava avvenendo, fermò
la mia imminente sborrata, e il caldo del suo buchetto che avvolgeva ormai per intero il mio uccello, e il caldo delle sue chiappe sode che sbattevano delicatamente contro il mio pube, mi portarono in un paradiso di goduria.
Katia stava pompandosi da sola, molto lentamente, un sù e giù che ormai avrebbe potuto durare anche più di un ora, poi mi prese una mano e portandola sul suo pube mi chiese di toccarla.
In quel veloce frangente nella mia mente immaginai cosa avessi trovato lì davanti, se non un po' di pelle molliccia, o peggio ancora una fica artificiale; effettivamente quando la punta delle mie dita arrivarono sul suo sesso avvertii una piacevole sensazione di qualcosa di molto caldo e comunque una specie di mini pistolino da neonato che non sapevo come trattare per paura di romperlo.
Con mia grande sorpresa dopo qualche maneggiamento, la cosa che stava nella mia mano stava svegliandosi, resuscitava, incredibilmente assumeva una consistenza innervata e sentivo che cresceva, fino a raggiungere ragguardevoli misure sia in lunghezza che di diametro.
Vi giuro non mi sarei mai aspettato una tale lievitazione e quindi ci presi molto gusto e continuai a masturbarlo velocemente ma con anche la voglia di prenderglielo in bocca.
Intanto sentivo Katia che cominciava a gemere sempre più forte fino a raggiungere uno stato di piacere anale che solamente chi ha provato può capire.
Io avevo raggiunto un equilibrio di eccitazione in grado di controllare ancora per molto tempo la mia sborrata.
Katia si sfila dal mio cazzo, toglie il preservativo ma poi mi si para davanti, in piedi a gambe larghe, menandosi il suo vigoroso e durissimo uccello proprio davanti alla mia faccia e allora non posso fare a meno di prenderglielo in mano, tirarlo verso la mia bocca, cominciando a succhiarlo gustosamente.
Lei apprezza moltissimo la mia pompa, poi si china verso di me e mi sussurra all'orecchio: "voglio scoparti anch'io, vuoi?".
Erano anni che non provavo un esperienza penetrativa da passivo e quindi ciò mi preoccupava un po', ma intanto lei tra mille contorsioni era arrivata ad accarezzarmi le chiappe e forzava affinchè la mia posizione gli desse modo di toccarmi anche il buchetto.
Sfilai il suo uccello dalla bocca per dar modo a Katia di giocare un po' col mio culetto e subito sentii l'umido della sua lingua, con la punta me lo stava penetrando.
Durò un tempo che mi parve infinito, finchè non sentii un dito che mi stava allargando e per rendere estremamente piacevole questa nuova dilatazione, ciucciava avidamente la mia cappella.
Mi prese poi per mano fino a stendermi in un grande letto, continuò ancora per diversi minuti il suo gioco di lingua e di dita, poi infilato un condom si piazzò di fronte a me alzandomi le gambe fino a portarle sulle sue spalle e molto dolcemente mi infilò.
Un inculata meravigliosa, la sentii sborrare nel mio culo e intanto me lo menava fino a che sentì la sborra montare, si abbassò sul mio uccello a bocca aperta per prenderla tutta continuando a succhiare e leccare fino alla fine del mio rantolo.
Grazie Katia.
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3
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa