{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
-
Io e lei (parte prima)
Io e lei
Ehi .... ciao ….che fai?
Lavoro e tu?
No ora finalmente ho due minuti di tranquillità
:)
Ascolta… stasera per caso non ti chiamano in reperibilità? :)
Se mi dai due minuti
Uno
Ok
20.30 da te….
Perfetto … così ho tempo di fare due giri e poi mi preparo….
Mmhhh…. Promettimi che non ti toccherai….
Nu….
Dai… ascolta… quando arrivi a casa prepari tutti i giochi… poi ti spogli nuda e ti metti un accappatoio appena allacciato in vita che lascia intravedere le tue splendide tette…. Appena arrivo mi spoglio….ti apro l’accappatoio, ti sdraio sul letto e ti lecco la fica per tutto il tempo che vorrai…
E poi….
Poi lo sai ho due mani di fata…dai fammi finire di organizzarmi e quando esco stasera ti chiamo
Ok
……
Eccomi…
Ciao
Fra 20 min sono da te
A casa tutto ok
Si si tranquilla…..
Sbrigati ….sono bagnata ora mi sto toccando con le dita cos’ quando arrivi te le faccio leccare….
Fantastico…. Sarai un lago …. Ti leccherò e succhierò tutta… non venire ….magari mi vieni sulle labbra mentre ti lecco la fica…
Mmmmhhhh
Dai aspetta… ho voglia di leccarti e infilarti un dito e stimolarti come so fare…. Dai…
Sei eccitato
Si …
Hai preparato i giochi?
Sono qui ……
Sto arrivando .. sto parcheggiando ……
Citofono, faccio di corsa il viale , citofono ancora e faccio di corda la rampa che mi separa dal paradiso…. Eccoti…bellissima, sexy, eccitante, ogni volta sei ancora più bella…. Sorridi… in un attimo penso alle tue labbra che avvolgono la mia cappella, ti passi la lingua sulle labbra e la sogno sulla cappella… Mi fai entrare, ti mordi le labbra….
Mi infili due dita in bocca….
Che buon sapore!!!.
Sei bellissima
Piantala… spogliati…
Ti sorrido e mi sorridi, mi spoglio…. Sono nudo.. nel frattempo siamo in camera da letto… ti apri l’accappatoio…. Ti fermo le mani… te lo tolgo…. Ti faccio sdraiare sul letto… tu allarghi le gambe…. Aspetti… Mi avvicino…. Sento l’odore della tua fica …inconfondibile.. odore di sesso.. con le mani ti allargo le gambe mentre con le labbra sfioro la fica… piano piano…. La lingua si fa strada fra le labbra fino ad arrivare al clitoride…sei bagnata, i tuoi umori mi piacciono, mi fanno impazzire… lecco roteando le lingua intorno al clitoride alternando grandi leccate di tutta la fica.. aumento la velocità della lingua sul clitoride e ti sento gemere…..continuandoti a leccare piano piano ti penetro con un dito...eccolo il bottoncino del piacere…. Premo.. lo accarezzo…. E lecco… mi sembra di impazzire… ti sento godere…
Dov’è il mio giocattolo???
Cerchi con le mani il vibratore…
Eccolo..
Vuoi le mie dita…. Appoggi il vibratore mentre due dita ti penetrano e ti fanno godere….
Siii siii daiii… ahhhh
Stai venendo… con l’altra mano infilo piano un dito nel culo mentre stai venendo…delicatamente lubrificato da tutti i tuoi umori…. Godi piena davanti e dietro…
Esci … piano..
Mi ordini…
Rimani sdraiata…. Respiri…. Guardi il soffitto …
Mi guardi… guardi il mio cazzo…. Lo vuoi dentro… mi fai sistemare sulla schiena e mi vieni sopra…cominci a toccarti…io mi muovo su e giù …. Sento pulsare le pareti della fica…. Mi muovo …ancora…
Siiiiiiiiiiiiii
Cristo stai venendo ancora …che bello…. Ti tocco le tette….dio che voglia… grandi belle sode …sfioro i capezzoli che piano piano si fanno sempre più turgidi…. Le accarezzo …. L e faccio mie…
Ti butti sul letto…. Vuoi riprendere fiato….
Chissà cosa pensi….
Ti giri pigramente….. e mi guardi…
Mi alzo e prendo il plug anale con il gioiello…
E’ carino
No è bellissimo … rispondi..
Ora prendo il lubrificante e te lo metto nel culo, poi lo voglio fotografare così quando ho voglia di toccarmi mi guardo la foto dei due gioielli il culo e il plug..
Scemo… e sorridi
Ti sdrai a pancia sotto…ti faccio tirare un po’ su… ti metto un cuscino sotto…. Ora si…. Se devastante nel tuo essere sensuale, nel tuo essere femmina troia….
Ho voglia di leccarti il culo..
La tua risposta…. Le mani che allargano il sedere e dei piccoli movimenti a sculettare….
Io ora impazzisco… lo sento ..
Inizio a leccarti…. Parto dal culo…. Arrivo alla fica e risalgo… mi soffermo sul buco lecco…e piano piano spingo sempre di più … spingo la lingua fino a penetrarti un pochino…. Cazzo ti sto scopando il culo con la lingua… voglio che non finisca mai questo piacere…
Poi prendo il lubrificante e comincio a passarlo sul culo…. Intorno al buco e poi entro con un dito …piano piano ….. tu stai godendo…
Ti piace? Vuoi che faccio qualcosa che desideri?....
Siiii mettimi il cuneo nel culo e scopami!!
E’ un ordine… passo del lubrificante sul cuneo… lo appoggio sul buchino e piano piano comincio a spingere roteandolo per farlo entrare delicatamente… ti piace… muovi il sedere, vedo i muscoli del culo contrarsi ei rilassarsi.. poi entra.. come risucchiato da un vortice di piacere…. Ti sistemi meglio a pecorina…
Dai scopami …
Ho il cazzo teso mi sembra che stia scoppiando, la cappella violacea …. Appoggio la punta sulle labbra della fica… lo vuoi.. spingi il culo indietro per farlo entrare…. È tutto dentro…
Aspetta ferma così… prendo il cellulare e scatto una foto, poi un’altra, un’altra ancora..
Fammele vedere…
Non parli ma sento le pareti della fica stringere il cazzo…
Dammi che faccio un filmato mentre ti scopo…
Inizio a scoparti… si vede il gioiello danzare… una danza sexy… sensuale…. Si vedono le pareti della fica tese avvolgere il cazzo…
Dammi il cellulare
Aumento il ritmo della scopata… ti sto sbattendo con forza…. Infilo il cazzo fino in fondo …
Tu guardo il filmato… il vibratore a mille sul clitoride e finalmente
Ahhhh… siiiiiiiiii… godo… ancora dai non ti fermare….siiiiiiiiiiii
Io ti sbatto con forza… sento che sto quasi per venire…. Esco dalla fica… vengo da vanto a te e ti infilo in cazzo in bocca… succhi.. lecchi…
Oddio mi fai impazzire.. sto venendo… siiiiiiiiiiiiii
Ti riempio la bocca… ti esce dai lati e scivola sulle tette… sei eccitante, vorrei fermare il tempo… vedere il cazzo in bocca.. lo sperma scendere di lato e arrivare sulle tette…
Baciami …
Ti avvicini e le tue labbra sfiorano le mie.. sanno di cazzo e ora si attaccano alle mie… sento il sapore acre dello sperma… la tua lingua..
Ci sdraiamo…
C’è un odore di sesso … si sente … tutto è impregnato di sesso e di piacere….
L’eccitazione non ci ha abbandonato…..
Hai un po’ di acqua?
Mi passi la bottiglia dopo aver bevuto…sa di sesso… hai ancora le tette sporche di sperma…
Ti alzi … il brillante …. Nel culo….
Ti piace averlo nel culo?
Si … è fichissimo…
Ho il cazzo in tiro…
Mi avvicino ai giochi…ti sdrai vicino a me..
Fammi vedere come funziona l’ovetto con il telecomando, voglio sentire il rumore che fa..
È forte.. non si può portare in giro..
Dai fammi vedere..
Prendi l’ovetto, lo infili…
Giochiamo con il telecomando…
Ti stai di nuovo eccitando…
Mi guardi… guardi il cazzo
Mi vieni sopra, lo prendi lo appoggi sulla fica e scopi di nuovo, il cazzo pulsante davanti. Il plug nel culo… e il vibratore sul clitoride…. Pochi minuti ed un nuovo orgasmo ti prende…..
Ti sdrai su di me.. sento il contatto delle tue tette sul mio petto… sento i battiti accelerati dopo l’orgasmo… ti accarezzo il sedere… poi piano piano ti tolgo il plug…
Con il dito sento il buco … bellissimo…. Ti faccio leggermente spostare e poi piano piano ti infilo la collana di perle… una.. due .. tre… piano piano entra tutta… sento il tuo respiro caldo su mio petto …..hai ancora il cazzo dentro….ti muovi piano piano… poi esci e ti metti di nuovo a pecora….
Dai scopami e piano piano toglimele dal culo… fai piano….
Ti scopo…. Ho un bel ritmo…
Piano piano tiro furi le perle… rallento quando allargano il buco…. Ci gioco.. fino a farla uscire….poi ancora una… e ancora una… mentre il cazzo va avanti e indietro…
Siamo eccitati….
Ti voglio inculare…..
No è troppo grosso…
Dai piano piano.. sei ti fa male mi fermo…
Te lo voglio mettere nel culo….appena me lo dici mi levo.. ti voglio inculare…
Dopo me lo lecchi ancora il culo….
Non vedo l’ora…
Prendi il lubrificante… me lo passi sul cazzo.. poi lo passi sul culo .. ti infili un dito, due… poi mi fai sdraiare… mi vieni sopra… appoggi la punta del cazzo sul buco e cominci a spingere..
Fermo .. non spingere aspetta…
Eccolo… sento la cappella entrare.. i muscoli dell’anno aprirsi … sono dentro… tu ti muovi piano piano… su e giù..
Siii dai così…
Sii …
Alzi la schiena e con il vibratore ti tocchi….
Siii… ahhh…
godiamo…
girati che ti prendo da dietro…
ti prepari… allarghi le gambe.. il culo in aria … passo ancora del lubrificante…. Appoggio la punta e spingo….. entra… sei eccitata.. i muscoli rilassati.. entra….
Ti faccio una foto del culo pieno..
Siiii
Scatto le foto mentre ti scopo…. Poi prendo un secondo vibratore e te lo infilo nella fica…. Ore sei piena… ovunque…
Siii .. ahah oddio siii ….vengooooooo……….
Arriva un orgasmo intensissimo…. Profondo … io ti scopo e sembra non finire mai….
Siii dai … scopami il culo … dai ..
Sto venendo …
Vienimi nel culo ..riempimi .. dai..
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii vengo..
Sento lo sperma riempirti il culo .. un calore avvolgente ….. un orgasmo che sembra infinito….
Siamo esausti….
Tolgo il cazzo dal culo…. È uno spettacolo.. lo sperma intorno ch esce piano….. vedere il buco restringersi e tornare chiuso…mentre ti lecco … mentre ti lecco il culo.. la parte di pelle tra la fica e il culo… ancora sperma sulle mie labrra… le appoggio alle tue ….
Non lo dimenticherò mai….
Sei fantastica…. Tu sei il sesso!!!
E’ stato fantastico!
Sorridi
E’ già… vero.. proprio bello!!
Ridiamo… chiacchieriamo.. scherziamo…
Si è fatta ora…
Ci abbracciamo
A presto….
Ehi …
Si
Ora ricordati non mi cercare, non chiamare, un periodo di distacco… quando sarà decido io…
Ok.. ci proverò.. :)
Nessuno al mondo potrà mai godere come io godo con te!!!!
ciao
14
0
8 anni fa
mm80,
29
Ultima visita: 9 mesi fa
-
Il treno per venezia
Sono le ventitre e trenta di una fredda notte, sto in piedi lungo il binario numero uno della stazione di Tarvisio, il vento pungente mi costringe rannicchiarmi tutto dentro il collo del mio giaccone. Il fastidioso suono del campanello che annuncia l’arrivo del treno copre parzialmente il rumore dei passi di un altro viaggiatore che si appresta a salire sul treno con me. Lo guardo mentre sale, altro spalle larghe, capelli brizzolati, età apparente sui 40, e insieme percorriamo il lungo corridoio dove ci sono dei scompartimenti. Nei primi quattro ci sono delle persone che dormono, quinto il sesto sono chiusi, e solo l’ultimo risulta aperto e accessibile. Appena entrati ci sediamo entrambi davanti al finestrino, lui si gira e ripone la piccola valigia sopra l’apposito ripiano, mentre io mi siedo e lo guardo. Per un lungo istante i nostri sguardi si incrociano, e il silenzio viene rotto dallo sferragliare del treno che riparte. Guardo fuori e cerco di riscaldarmi rimanendo ancora con il mio giaccone tutto abbottonato, quando improvvisamente la porta dello scompartimento si apre e una grassoccia donna nella divisa delle ferrovie dello Stato tutta sgualcita con i capelli spettinati il rossetto sbavato, con l’aria trasandata ci chiede il biglietto in maniera rude e poco cortese. Entrambi la guardiamo e ci rendiamo conto che all’aspetto di una persona che ha dovuto lasciare un piacevole momento per venire a timbrare i nostri biglietti. Espletato il controllo si gira e se ne va lasciandoci soli nello scomparto.
“Che bei tempi, quando passava un controllore, in genere un signore pulito ed elegante con baffetti da sparviero che gentilmente ti chiedeva il biglietto, mentre faceva gli occhi dolci alle signore.”
Commenta l’altro viaggiatore mentre io con un sorriso annuisco con un gesto del capo a conferma di quanto ha detto lui.
“Mi chiamo Franco, sono il portiere notturno di un albergo qui a Tarvisio, non lontano dall’uscita dell’autostrada, e dalla divisa lei mi sembra un autista, di quelli che portano autobus fino alla frontiera, poi prendere il treno per tornare a casa.”
Lo sguardo stupito, sembra molto informato, nel pronunciare il suo nome a teso la sua mano destra verso di me presentandosi.
“Piacere mi chiamo Mario, ed effettivamente sono un autista di Bus, e la sua supposizione è perfetta infatti sto tornando a casa.
Lo guardò in silenzio, è un bell’uomo, mani curate viso rasato, ed ha un aspetto pulito e ordinato.
“Ho una profonda ammirazione per voi autisti, soprattutto perché vi vedo manovrare quei bestioni mastodontici, con una semplicità è una tranquillità veramente impressionante, e poi in fondo i nostri lavori sono consequenziali, dove finisce il suo quando arriva all’hotel, inizia il mio, nel ricevere, ospitare, sfamare, e far riposare le persone che lei trasporta. Conosco molti autisti, che spesso quando sono alla frontiera si fermano per riposare nel mio albergo e ripartire il giorno dopo, chissà quante avventure strane le saranno capitate, sicuramente alcune anche piccanti.
Lo sguardo compiaciuto, e mentre parlava, ha pizzicato i pantaloni sopra la coscia, tirando la stoffa verso di sé per poi accavallare la gamba sinistra sopra la destra, e con un lieve gesto ha sfiorato il pacco che sembra voluminoso. Ho 39 anni, da 15 anni, faccio l’autista di bus turistici, e sinceramente mi piace il sesso a 360° senza pormi mai tanti problemi, odio solo la violenza, quindi, quando si presenta l’occasione non mi faccio molti scrupoli a godere con uomini o donne, e in questo momento ho la netta sensazione che la persona davanti a me ne stia mandando dei segnali tesi a farmi capire che probabilmente intende avere un contatto più intimo con me. Decido di provocarlo.
“Sì di situazioni intriganti recapitano molte, alcune anche molto particolari.”
Dopo aver pronunciato queste parole, mi alzo in piedi e lentamente mi sfilo il mio giaccone mentre esibisco il mio pacco che nel frattempo si stava gonfiando a poca distanza dalla sua faccia. Mi osserva, morde leggermente il labbro inferiore sul lato destro, poi si inumidisce le labbra sempre guardando fisso il mio pacco, io mi giro e mi piego volutamente per mostrare anche il mio fondoschiena, adagio con calma il mio giaccone sul posto accanto a me.
“Dai non tenermi sulle spine racconta, sono curioso di sapere con le cose particolari mi sono capitate.”
Lo vedo impaziente, e ora sempre meno velatamente passa le sue splendide mani sempre più vicino al suo voluminoso pacco che si sta eccitando.
“Circa un mese fa, avevo caricato dei turisti inglesi che avrebbero passato una settimana in Toscana lungo la via del Chianti. Fra di essi avevo notato una coppia età media, lui alto non troppo grasso leggermente stempiato, lei invece un po’ più basso e anche rotondetta ma non grassa. Capelli biondi sicuramente una quarta di seno è un bel culo che lei evidenziava con indumenti alquanto attillati. La terza sera eravamo insieme quando sono risalito in camera mia me li sono ritrovati in ascensore con me.
“Ti piacerebbe passare la serata con noi a fare sesso?”
Mi hanno chiesto in un italiano alquanto stentato. Ovviamente ho accettato e poco dopo eravamo nella loro camera. Appena entrati la signora senza perdere tempo si è inginocchiata fra noi due dopo aver aperto le patte ha estratto i nostri cazzi e ha iniziato una pompa superba. Nello stesso tempo sia io che lui ci stavamo spogliando velocemente e una volta nudi ci siamo trasferiti tutti e tre sul letto. Dopo aver messo a nudo anche lei lasciandole solo un reggicalze con delle autoreggenti nere abbiamo incominciato a toccarla e a eccitarla tutta. Ad un tratto ci siamo trovati con io che leccavo lei, che succhiava lui mentre lui lo succhiava me. Per nulla infastidito l’ho lasciato fare fin quando con l’ausilio della bocca ha srotolato un preservativo direttamente sul mio cazzo. Completata l’operazione si è fatto da parte e mi ha invitato a montare la sua donna per farla godere pregandomi solo di schizzare il mio piacere sul suo viso. Dopo averla chiavata per quasi mezz’ora, ed averle fatto provare tre orgasmi ero prossimo al mio piacere, all’ora lei si è messa in ginocchio sul letto davanti a me che mi sono messo in piedi. Tolto il preservativo con la mano destra lui ha iniziato a segarmi velocemente mentre teneva la sua guancia incollata quella della moglie. Improvvisamente esplode mio piacere con tre lunghi fiotti di sborra che sono andati a colpire i loro visi. Due bocche fameliche hanno pulito e raccolto ogni singola goccia del mio piacere per poi leccarsi quello che era finito sul loro viso a vicenda. L’ultima sera lui mi ha chiesto se poteva sentire il mio cazzone il culo mentre sfondava quello di sua moglie. Così ci siamo ritrovati a fare un magnifico trenino di piacere fin quando lui ha raggiunto l’orgasmo svuotandosi nella bocca di lei che poi lo ha baciato condividendo la semenza che aveva in bocca con lui e quando è stato il mio turno entrambi mi hanno letteralmente svuotato i coglioni succhiandomi fino all’ultima goccia.
Mentre raccontavo la mia avventura nel treno si sono abbassatele luci, creando un’atmosfera alquanto intima. Durante tutto il racconto lui ha continuato ad accarezzarsi il pacco che ora sembrava aver raggiunto un’ottima consistenza, si è alzato in piedi e si è tolto il cappotto adagiandolo sul sedile di fianco se, poi è andato verso la porta dello scompartimento dopo aver controllato che era ben chiusa ha tirato le tende e si è seduto di fianco a me.
“Mi è sembrato di capire, caro Mario, che a te il sesso piace in tutte le sue forme senza crearti molti problemi e quindi se non hai nulla in contrario vorrei farti provare un piccolo assaggio dell’ospitalità che riservo ai tuoi colleghi quando si fermano a dormire nel mio albergo.”
Dopo aver pronunciato queste parole la sua mano si posa sul mio cazzo, e lentamente inizia una lenta masturbazione attraverso la stoffa dei pantaloni, mentre le sue labbra si posano sul mio collo dietro l’orecchio e lentamente le sue calde labbra mi baciano delicatamente. Apro la patta dei pantaloni e li faccio scorrere fino alle ginocchia, mettendo a nudo il mio membro ormai teso è quasi completamente duro.
WoW…… Che bel cazzone che hai!!!!!...
Detto questo, dopo averlo stretto fra le dita e iniziato segare lentamente. La sua bocca si abbassa le sue calde labbra si appoggiano sulla mia cappella mentre la sua lingua inizia a roteare e a giocare con il fremono scendendo lungo l’asta per poi risalire e infilarne più della metà nella bocca. Si alza in piedi abbassa tutti i miei pantaloni fino le caviglie e si inginocchia davanti a me facendomi sporgere in avanti sul sedile. Le sue mani passano sotto le mie cosce e vanno ad accarezzare i miei glutei poi delicatamente con la sinistra accarezza le mie palle stringendole delicatamente quasi a volerle soppesare mentre con la destra continua una lenta sega che poi lascia il posto al lavoro della bocca. Mi lecca tutta l’asta scendendo giù fino alle palle che delicatamente una dopo l’altra prende in bocca succhiandole, poi risale e si infila il mio palo quasi tutto in gola mentre con la lingua continua un lavoro incredibile muovendola velocemente ogni volta che si sposta lungo l’asta. Molte bocche mi hanno succhiato il cazzo, sia uomini e donne ma non mi ricordo di una più brava di questa. È stupendo, mi porta ripetutamente vicino al piacere, per poi fermarsi e ricominciare tutto da capo. Mi lecca, succhia mordendo lentamente l’asta senza farmi male per poi infilarlo in fondo alla gola fino a soffocare. Lo tira fuori lentamente coprendolo di saliva, sputa sulla punta e poi ricomincia a spalmare la saliva lungo l’asta per poi ricominciare di nuovo a leccare a succhiare e pompare, in un gioco di suzione e masturbazione che mi tengono in un tale stato di piacere nel quale non riesco a decidere se sia il momento di venire o continuare a godere di questo piacere sottile che mi sta regalando. Raccoglie della saliva e dopo aver inumidito un dito della mano sinistra lo sento giocare con mio fiorellino anale poi lentamente lo spinge dentro procurandomi un gemito di piacere. Dopo un primo, ne sento entrare un altro, ora sono due dita che mi pompano il culo mentre lui con la bocca e sta facendo impazzire fino ad arrivare all’orgasmo.
Ti prego non resisto più fammi venire altrimenti impazzisco… Dai dai dai così!! Più forte continua. Si si si
Sborro!!! Ora!!!!! Vengo!!!!! Vengo!!!!! Ora!!!!... schizzoo esci!!!!!!.
Serra le labbra, mentre con la lingua mi fai impazzire e nello stesso tempo riceve in bocca quattro fiotti di sborra che lui ingoia senza perderne una goccia mentre contemporaneamente della sua bocca esce un lungo gemito di piacere e solo allora mi rendo conto che dopo aver tenuto il mio cazzo in bocca con la mano destra si è segato velocemente raggiungendo lo stesso piacere che stavo provando io nel medesimo istante. Si rialza in piedi vedo la sua mano destra coperta di crema bianca mentre lui cerca di prendere un fazzolettino dalla tasca della giacca io lo guardo e prendo la sua mano e la porto alla mia bocca leccando il frutto del suo piacere in maniera porca e lasciva, raccogliendo fino all’ultima goccia del piacere che lui ha riversato nella sua mano. Mi alzo in piedi le nostre bocche si uniscono in un bacio erotico e carico di promesse. Abbiamo solo il tempo di ricomporci che il treno entra nella stazione di Udine e altre persone salgono e vengono ad occupare i posti vuoti nello scompartimento. Il resto del viaggio lo passiamo a parlare di vini e piatti prelibati che ognuno conosce ho assaggiato fin quando giunti a Venezia scesi alla stazione ci scambiamo i nostri recapiti telefonici.
“Se ti capita di tornare a Tarvisio fammelo sapere che ti ospito del mio albergo così poi al mattino riparti e sei più tranquillo” - mi dice salutandomi.
Circa un mese dopo ho avuto l’occasione di tornare dalle sue parti e l’ho avvertito con un giorno di anticipo. Quando sono andato al suo albergo ho trovato una gradita sorpresa lui e altri due miei colleghi mi stavano aspettando e insieme abbiamo passato una vera serata erotica fatta di piacere orgasmi dove lui era al centro delle nostre attenzioni fin quando sfiniti ci siamo lasciati andare fra le braccia di Morfeo.
8
3
8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Dedicato a.....
So che vorresti esserci anche tu assieme a coloro che mi hanno tenuta sulle ginocchia, esponendomi nell'essenza di una segreta fantasia che ai più rimane proibita.
Come potrai immaginare non sei da solo nel sogno che l'insospettabile convegno possa farsi tangibile, quando in fondo è il mio compagno ad essere ben consapevole dell'esistenza dei numerici tentativi che mi vorrebbero parte di altrui giochi, condividendo desideri emotivi che si vanno in tal modo generando a fronte delle esplicite manifestazioni che sovente mi vengono rivolte.
Non potendo, per ovvietà comprensibili, espandere simili elargizioni, ecco allora un compromesso virtuale, ritratta da chi sa cogliere l'istante segreto nel quale assecondo il mio anonimo complice, già immaginando di situazioni ulteriori che da tutto ciò ancora potranno scaturire.
Non sarà troppo difficile individuare, entro la cerchia di intimi amici per scelta ristrettissima, chi si presterà a condividere un simile gioco, che all'occasione potrebbe arroventare i pensieri, esternando voglie recondite che dovessero manifestarsi durante il particolare frangente.
Dopo essermi lasciata palpeggiare a lungo sui glutei, ricevendo in fondo al palato una lingua golosa, non potrò allora che dimostrarmi ancor più accondiscendente, scivolando docile sino a terra, per generare contemporaneo tormento in chi dovrà subirne, nell'incolpevole assenza, le ineludibile evoluzioni che ne seguiranno.Immortalata in modo indelebile, a documentare dell'insospettabile prestazione, a conferma, ove ancora ve ne fosse bisogno, di quanto sappia trasformarmi nella più desiderabile delle puttane, sarà al culmine del piacere che andrò incitando l'anonimo estimatore a trattarmi come tale, ansiosa di essere penetrata con la veemente determinazione che merito.
Salvaguardando l'identità degli attori, il solerte artefice di un tale convegno ne ritaglia le espressioni eloquenti dei volti, attraverso le quali ancora si traduce l'autentica frenesia di una passione giunta ben oltre la banalità culminate di un singolo amplesso.
2051
0
8 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
-
In spiaggia ......una doppia indimenticabile....
Avevo conosciuto Giorgia e Paolo rispondendo, così, tanto per fare, a un annuncio su una bacheca nella quale ero casualmente incappato nel corso di un vano e notturno peregrinare in internet. Non che andassi cercando qualcosa; anzi, sono piuttosto scettico e diffidente su quello che possiamo trovare in quelle inserzioni: secondo me generalmente nascondono delle/dei professionisti del sesso, oppure gente con qualche problema di relazione sociale. Ma non escludo che si tratti solo di un pigro e infondato pregiudizio. In ogni caso fin dalla prima lettura quell'annuncio saltò a pié pari qualsiasi mia possibile prevenzione e mi colpì per la sua semplicità: mi suggerì subito che dietro ci fossero due persone decisamente interessanti. Non si discostava particolarmente dal consueto cliché tipico dell'annuncio di una coppia, uguale a mille altri; si limitavano a qualificarsi come coniugi 48-44 anni che cercavano un singolo come "spettatore e partecipe solo se richiesto". Seguiva l'immancabile
corollario di aggettivi: educato, pulito, discreto, ecc. Eppure c'era qualcosa di diverso che lo distingueva dalla massa delle mille promesse e proposte di sfrenata lussuria: nella scelta delle parole, nel modo di proporsi, nella richiesta. Si capiva, non saprei adesso dire in quale modo, che stavolta non si trattava, come quasi sempre accade, di un uomo che stava trascinando la sua donna recalcitrante nella realizzazione di una propria fantasia erotica. Piuttosto sembrava lei il motore della coppia: era lei, che nell'annuncio parlava anche a nome del marito. Risposi d'impulso per propormi con un'onesta dichiarazione descrittiva; spensi il computer, me ne andai a dormire come se quell'operazione avesse inferto il colpo finale alla mia insonnia.
Non mi aspettavo affatto di ricevere una risposta, in fondo non avevo nemmeno inviato una foto (non ne avevo, altrimenti non avrei avuto problemi) come loro chiedevano (elemento preferenziale). Soprattutto non mi aspettavo di ricevere una risposta così immediata, dopo meno di ventiquattro ore. Mi domandai perché avessero optato proprio per me, come prima scelta, tra le chissà quante risposte pervenute, corredate di foto con grossi cazzi frementi e masturbanti in loro onore. Forse perché si sentivano più a loro agio con la mia maturità di 50enne, forse perché la mia città distava soltanto 100 km. dalla loro, oppure (mi piaceva pensare) perché le parole che avevo usato erano più in sintonia con il tono del loro annuncio. Chissà. Fatto sta che mi sorpresero facendomi trovare una loro e-mail nella mia casella di posta elettronica, con tanto di numero cellulare, e l'indicazione di una fascia oraria durante la quale chiamare (tra le dieci e mezza e le undici), anche quella sera stessa.
Non aspettai la sera seguente: alle 22.30 in punto composi il numero indicato, con un'emozione che non provavo da secoli: finalmente intravedevo la prospettiva di realizzare un'esperienza che era sempre stata una delle mie fantasie. Era autentico batticuore quello che provavo mentre sentivo squillare il loro telefono.
- Pronto? -
La sorpresa mi lasciò un attimo senza parole. Aspettavo una voce maschile, invece mi giungeva alle orecchie una voce femminile esile ma decisa:
- Pronto! -
- Ciao. Sono Fabio. Hai una voce bellissima. -
Del seguito della telefonata non ricordo molto. Soltanto che non fu banale, che mi chiese di descrivermi anche sommariamente, che parlava un italiano colto senza inflessioni di alcun tipo. A differenza di me non sembrava affatto impacciata; non fece mai cenno a suo marito, se non come uno dei membri della coppia. Confermò che a loro piaceva soprattutto esibirsi in presenza di qualcuno che si eccitasse allo spettacolo che offrivano; solo in caso di eccezionale sintonia avrebbero potuto richiedere una mia eventuale partecipazione. Ero disposto a stare entro questi limiti? Ero disposto. Aveva già previsto il passo successivo: ci saremmo incontrati in un'enoteca di una cittadina che si trovava esattamente a metà strada tra le nostre.
Impaziente com'ero arrivai all'appuntamento quasi venti minuti prima. Il locale, piuttosto ampio ed elegante, non era molto affollato; in fondo era solo la sera di un qualsiasi giorno infasettimanale. Mi sedetti ad un tavolo e ordinai un caffé che mi aiutasse a ingannare l'attesa. Tenevo d'occhio la porta, spalancata sulla notte tiepida, e intanto attraverso la vetrata osservavo i passanti, cercando di indovinare la coppia che si sarebbe infilata dentro per me. Mi sentivo divorato dalla curiosità: ero stato così distratto da non avere fatto nessuna domanda sul loro aspetto fisico. Fui assalito dal timore che risultassero di una bruttezza desolante; cominciai a cercare affannosamente quali parole avrebbero potuto risultare adeguate a consentirmi uno sganciamento che non risultasse offensivo. Nemmeno per un momento sospettai che il tutto potesse rivelarsi una burla. Nonostante tutte le mie attenzioni, il loro ingresso, con qualche legittimo minuto di ritardo, mi colse di sorpresa.
Li notai che erano già entrati e si stavano guardando intorno. Mi avevano individuato, aspettavano un gesto di conferma da parte mia. Mi alzai, lanciai un sorriso verso di loro che, altrettanto sorridenti si diressero con passo deciso verso il mio tavolo.
Giorgia si rivelò una piccola brunetta veramente deliziosa: capelli a caschetto, occhi verdi e maliziosi, sorriso seducente. Paolo era sul metro e settantacinque, fisico atletico, biondo un po' stempiato, più giovanile dei suoi quarantaquattro anni, aveva l'aria impacciata di un ragazzone timido. Giorgia si sedette vicino a me, accavallò le gambe facendo uscire dalla gonna azzurra delle cosce tornite e abbronzate. Fu subito brava, con l'aiuto di alcuni bicchieri di vino bianco, a sciogliere ogni imbarazzo tra noi: cominciò a parlare come se il nostro fosse un normale incontro senza alcun altro scopo sottinteso. Davanti a Paolo, seduto vicino a lei e di fronte a me, quasi sempre silenzioso, parlò di loro e del loro rapporto di coppia sposata da venti anni e con un figlio di quindici. Esaltava la loro perfetta armonia, che li portava a condividere tutto senza segreti e ipocrisie. Da parte mia, mi sentii in obbligo di rivelare qualcosa di me
Mi congratulai per la saldezza del loro legame, confessai di invidiarli un po': io non sono mai riuscito, e tuttora non riesco, nonostante la maturità (almeno anagrafica) a guarire da un'insopprimibile tendenza all'infedeltà. Ammisi di avere sempre sentito una passione (del tutto innocua e non patologica, per carità) verso il voyerismo e l'autoerotismo, che praticavo da sempre con piacere. Anche durante quei brevi e felici periodi della mia gioventù in cui ero pieno di donne.
Insomma, ci piacemmo. Le vere motivazioni per le quali c'eravamo incontrati restavano sullo sfondo e rendevano eccitante la serata che, di per sé sarebbe stata comunque piacevole, specialmente dopo che anche Paolo dimostrò di avere completamente superato l'iniziale imbarazzo. Giorgia (era chiaramente lei che conduceva la danza con noi) propose di lasciare, per quella sera, le cose a quel punto. Suggerì che avremmo potuto rivederci il sabato successivo per passare una giornata al mare insieme. Paolo mi rivelò che loro conoscevano un luogo selvaggio e ignoto ai più, raggiungibile solo camminando per una mezz'ora per un sentiero nella macchia. Là avremmo trovato pace, silenzio, solitudine, macchia mediterranea, rumore di onde. Loro ci andavano sempre quando potevano, perché lì era possibile praticare il nudismo senza essere disturbati da guardoni e carabinieri.
Quando ci salutammo, sul marciapiede di fronte al bar, con un confidenziale bacio sulle guance, c'era tra noi una palpabile atmosfera di eccitante complicità. Sentivo che un'ulteriore più accentuato contatto fisico avrebbe potuto procurarmi un'erezione; indovinavo che anche per Paolo sarebbe stato la stessa cosa, mentre i verdi occhi di Giorgia, oltremodo luccicanti, mi facevano sospettare una fighetta bagnata. Era logico immaginare che una volta a casa si sarebbero gettati sul letto e avrebbero fatto l'amore fantasticando sul seguito dell'avventura che si accingevano a principiare.
E io? Boh! Non mi è mai piaciuto andare a puttane.
La mattinata del sabato si presentò subito, al primo sguardo dalla mia persiana appena aperta, come una mattinata limpida e serena. L'aria era fresca, ma era facile indovinare che si sarebbe scaldata con l'avanzare delle ore.
Parcheggiai nel piazzale sterrato indicatomi da Paolo con molta precisione; fu invece molto più difficile trovare l'imboccatura del sentiero che dal piazzale si dipartiva dentro la macchia. Per vederlo bisognava spostare una grossa fronda di oleandro: ci si poteva arrivare solo conoscendone l'esistenza, oppure per un caso del tutto fortuito.
Quando arrivai sulla spiaggia, dopo quella che mi sembrò un'interminabile camminata in mezzo alla macchia ombrosa, Giorgia e Paolo erano già arrivati, probabilmente da tempo. In riva al mare il sole era più caldo, ma era temperato da una lieve brezza che infondeva benessere: era decisamente una splendida mattinata di inizio giugno.
Li scorsi da lontano, sdraiati su degli ampi teli di spugna colorati, completamente nudi a prendere il sole. Avvicinandomi fui subito colpito dal candore della pelle di Giorgia, sul quale spiccava un vello nerissimo e foltissimo che si arrampicava in alto sul ventre piatto. Il corpo minuto, con i seni piccoli e appuntiti, sembrava quello di una ragazzina, solo un po' addolcito da qualche appropriata curva che testimoniava una splendida maturità. Paolo aveva un fisico asciutto, poco peloso. Il suo membro risultava più piccolo di quello che ci si poteva aspettare, data la corporatura. Quando mi videro arrivare si alzarono per salutarmi, ci stringemmo la mano
Rimasi un po' stupito nel constatare che, quando strinsi la mano a Paolo, il suo membro ebbe alcune pulsazioni, quasi come se stesse per avere un'erezione. Stesi il mio telo vicino a quello di Giorgia, loro tornarono a sdraiarsi. Mi spogliai completamente per scaldarmi anch'io a quel magnifico sole di prima estate. L'atmosfera era così tranquilla ed amichevole che non induceva ad alcuna forma di morbosità o eccitazione. Rimasi un certo tempo in piedi di fronte a loro, sdraiati, per sottomettermi alla loro legittima curiosità, quindi mi sedetti. Per un bel po' continuammo a parlare del più e del meno, come vecchi amici; ma intanto il mio sguardo cercava di frugare tra i folti e riccioluti peli corvini in mezzo ai quali si affacciavano graziosi (e umidi?) petali rosa, sfiorava incuriosito il piccolo membro (forse un po' barsotto?) di Paolo. Una certa eccitazione adesso cominciava a scorrere nelle mie vene, dovevo fare un certo sforzo per resistere alla tentazione di toccarmi:
più volte il mio membro pulsava per un inizio di erezione, che però rimaneva solo un inizio. Adesso tra noi era sceso il silenzio, l'unico rumore era dato dallo sciacquìo delle onde. Giorgia e Paolo stavano pigramente e languidamente stesi ad occhi chiusi, consapevoli che li stavo osservando sempre sul limite di una prorompente eccitazione. Fu Giorgia (era chiaramente lei che dirigeva il gioco) a fare la prima mossa: allungò la sua mano e cominciò ad accarezzare il ventre del marito sdraiato vicino a lei, giocando con i suoi peli pubici. Come ad un segnale atteso il membro di Paolo s' irrigidì, io sentii un calore intenso scendere dal mio petto verso il basso, il mio cazzo cominciò a pulsare e si erse. La mia mano scese ad accarezzarlo con lieve dolcezza. Giorgia si sollevò per chinarsi sul ventre del marito, fece sparire in bocca il suo piccolo membro eretto che indovinavo durissimo; intanto lasciava scivolare la mano tra le gambe, a farsi largo nel folto vello, a muoversi con lenta e sensuale regolarità.
Io cambiai posizione per avere una migliore visuale dello spettacolo, continuavo a sfiorarmi il sesso con leggerezza, attento a tenermi lontano da un inopportuno orgasmo. Ma nonostante l'eccitazione non riuscivo ad essere del tutto tranquillo in un luogo così aperto, di tanto in tanto alzavo lo sguardo per dare un'occhiata intorno. Un ronzìo di motore dal mare piatto distolse ancora di più la mia attenzione. Un gommone, con sopra una coppia, si stava avvicinando alla riva. Sicuramente due nudisti, pensai. Erano troppo lontani per riuscire a vedere quello che stavamo facendo, troppo vicini per non sospettarlo. Avvertii Giorgia e Paolo, ormai completamente presi nel loro gioco per potersene accorgere; senza troppa fretta, si ricomposero.
- Andiamo nella macchia - suggerì Giorgia con una voce bassa che non le avevo ancora sentito - là dentro nessuno verrà a disturbarci.
Raccogliemmo i nostri teli, li seguii nella fitta macchia che orlava la spiaggia. Prendemmo un sentiero seminascosto, che evidentemente loro conoscevano bene; l'attesa per quello che stava per accadere aveva mantenuto intatta la nostra eccitazione. Camminavamo nudi in mezzo alla natura, l'aria leggera e dolce ci accarezzava la pelle, Paolo ed io avevamo il cazzo ancora potentemente eretto; la folta peluria di Giorgia era umida e brillante di goccioline. Dopo qualche decina di interminabili metri ci infilammo per uno stretto varco quasi invisibile tra le piante, entrammo in una radura chiusa tra gli alberi e le siepi. Era una bellissima camera naturale e completamente ombreggiata, con il terreno reso soffice da sabbia ed erba. Stendemmo i nostri teli di spugna: i loro accostati, il mio trasversale per poterli osservare nella posizione più voyeuristicamente diretta e favorevole. Li guardai con desiderio mentre si accarezzavano reciprocamente, li osservai masturbarsi con dolcezza, li ho ammirati con eccitazione crescente mentre si attorcigliavano in un fremente sessantanove.
E quando Giorgia, con le gambe oscenamente spalancate, mostrandomi la fica bagnata e gocciolante, ordinava con voce roca e spezzata a Paolo di entrare dentro di lei. Da dietro potevo vedere il culo del marito che andava su e giù, immaginavo, più che intravedere, il suo piccolo cazzo duro che entrava e usciva da quella foresta nera e umida. Il mio sguardo era pieno di quello spettacolo: mi sono sollevato in piedi per dominare la scena dall'alto, mi masturbavo furiosamente, attento a non venire prima di essermi goduto la visione di un loro orgasmo. Giorgia, ha alzato lo sguardo sul mio cazzo percosso dalla mia mano, sulle mie palle che ondeggiavano sopra di lei; l'ho vista vibrare in un intenso orgasmo, per un attimo le sue pupille sono scomparse: nei suoi occhi solo il bianco e palpebre che battevano veloci. Per me l'immagine del suo godimento fu una frustata di eccitazione che mi costrinse a fermarmi per non concludere subito con una copiosa eiaculazione.
Come un'armonia dolce e inattesa alle mie orecchie risuonò la voce rotta e ansimante di Giorgia: mi chiedeva di avvicinarmi, di darle il mio cazzo da succhiare. Ho obbedito con le gambe che tremavano per l'eccitazione, mi sono messo in ginocchio, ho appoggiato il mio membro sulle sue labbra; lei ha passato la lingua lungo l'asta, poi ne ha fatto sparire la punta nella bocca succhiando con dolcezza. La mia eccitazione per poco non è esplosa in quel momento, quando ho sentito un'altra lingua, inattesa, che lambiva i miei testicoli. Ho dovuto ritrarmi bruscamente per non prorompere in un orgasmo irrefrenabile. Giorgia ha allontanato da sé il marito e rimanendo di fronte a noi con le gambe spalancate mi ha chiesto di leccarla. Ho affondato il viso tra le sue cosce, la sua fica era un fiore completamente sbocciato in mezzo ai folti peli neri e bagnati che si appiccicavano alla candida pelle dell'inguine. Ho cominciato con studiata lentezza a passare la lingua sulle labbra gonfie, sul clitoride piccolo e appuntito che si ergeva dalle rosee pieghe; assaporavo la forte fragranza della sua eccitazione. Avevo dimenticato Paolo, che si era fermato un attimo a osservarci, poi ho notato il suo movimento per portare il suo membro all'altezza della bocca di Giorgia, che iniziava a succhiarlo dolcemente. Non mi sono sorpreso, questa volta, quando una bocca grande, forte, decisa, si è impadronita avidamente del mio cazzo duro ed eccitato.
Componevamo un'estatica congiunzione triangolare.
Ho sentito Giorgia sussultare in un lungo, intenso, vibrante orgasmo. La mia lingua, tutta la mia bocca, erano impregnate dell'acuto, delizioso umore della sua fica. Mentre ci baciavamo Giorgia ha preso in mano i nostri due cazzi, li ha uniti, accarezzati, strofinati tra loro; quindi si è chinata ed ha cominciato a leccarli e succhiarli alternativamente.
A questo punto la tensione era veramente insopportabile, non avrei potuto resistere ancora per molto senza giungere ad un orgasmo. Ero sicuro che lo stesso fosse anche per Paolo. Ma Giorgia lo aveva capito benissimo, da brava regista sapeva come e in quali tempi muovere i suoi attori: ha ordinato al marito di andarle sopra e di prenderla. Io, che ancora non avevo compreso quello che lei aveva in mente, mi accingevo a procurarmi un orgasmo che mettesse fine a quella che stava diventando una sofferenza. Giorgia, con una voce rotta e appena percepibile: - Aspetta, aspetta, non venire ancora. - sussurrò. Portò le mani sulle sue natiche mentre il marito la possedeva con un audace smorzacandela stava immobile con il cazzo piantato dentro di lei, mostrandomi il buco teso e aperto - Inculami!- quasi gridò con la voce arrochita dal desiderio.
- Sì, inculami! - sussurrò Giorgia, quasi implorando.
Mai prima di allora avevo inculato una donna mentre un uomo la possedeva da sotto, ebbi un attimo di smarrita esitazione. Ancora la voce di Giorgia arrivò a incalzarmi:
- Cosa aspetti? Prendilo! -
L'eccitazione era tale che se anche avessi avuto una residua inibizione da superare sarebbe svanita all'istante. Mi portai alle spalle di Giorgia, appoggiai il mio cazzo sul buco aperto e cominciai a spingere con forza. Il glande entrò con una certa fatica (e suppongo con un po' di dolore) nonostante lei cercasse in ogni modo di facilitarmi, mentre le mani di Giorgia continuavano a tenere le natiche allargate. Infine con un colpo di bacino violento e improvviso affondai completamente fino a quando sentii miei peli pubici che sfioravano i glutei.
Giorgia fu scossa da un sussulto e da una contrazione di dolore che si ripercossero su Paolo, provocandogli un orgasmo fortissimo, che lo fece gridare e vibrare di piacere. Giorgia rimase folgorato tra il dolore della mia penetrazione violenta e il piacere che gli trasmise l'orgasmo del marito sotto di lei;
con un rantolo e mille spasmi rovesciò il suo sperma nella vagina di Giorgia. Sentii il suo corpo contrarsi nel piacere, scuotere il mio cazzo affondato nel suo corpo, mentre lo sfintere me lo stringeva convulsamente e ritmicamente. Troppo, troppo era adesso il mio piacere: con un lunghissimo, intenso orgasmo inondai di sperma il suo intestino.
Ci accasciammo l'uno sull'altro, esausti e appagati.
Restammo ancora per un po' in quella piccola porzione di paradiso, stesi in silenzio a riposare, ad aspettare che i nostri sudori e i nostri umori si asciugassero. Poi, come a un tacito segnale ci rialzammo e ci incamminammo verso la spiaggia. Mentre camminavamo completamente nudi sul sentiero nella macchia vedevo il mio sperma che scendeva dall'ano di Giorgia lungo l'interno della coscia. Anche Paolo aveva l'interno delle cosce bagnate da sperma .
Passammo ancora qualche ora in spiaggia conversando e ridendo. Pranzammo con i panini che ci eravamo portati; mescolammo le birre che avevo portato io con il robusto vino rosso che avevano portato loro, e questo ci regalò una sonnolenta ed estatica allegria. Il primo bagno della stagione nell'acqua ancora fredda del mare di giugno servì a lavare i nostri corpi ancora imbrattati e a riportarci a un livello di coscienza più vigile. Ci stendemmo al caldo sole pomeridiano per asciugarci e recuperare energie.
Mentre mi stavo chiedendo se era il caso di proporre di tornare ancora nella macchia (mi era sorta la curiosità di invertire il ruolo con Paolo), oppure di fissare un nuovo appuntamento, senza dire una parola si alzarono e cominciarono a vestirsi.
- Adesso dobbiamo andare via. -
La voce di Giorgia era dolce e neutra, ma decisa. Ero un po' sconcertato, mi domandavo adesso se involontariamente non avessi detto una qualche parola inopportuna.
- Mi piacerebbe incontrarvi di nuovo. -
- No, non è possibile, non ci sarà un seguito. Paolo ed io abbiamo bisogno di questi momenti per mantenere saldo il nostro rapporto di coppia. E' un equilibrio delicato, queste evasioni che ci concediamo debbono avvenire raramente e con persone sempre diverse. -
Paolo era una presenza muta, a testa bassa. Ci salutammo con un bacio, mi sedetti sul mio telo e li osservai mentre si allontanavano lungo la spiaggia.
Hanno mantenuto la parola: non li ho più sentiti e la cosa non ha avuto un seguito. Ho rispettato la loro volontà, non li ho più cercati. Tuttavia non dispero che un bel giorno il mio cellulare mi riporti la voce allegra di Giorgia o quella profonda di Paolo......
10
0
8 anni fa
aaamaxpaul,
41
Ultima visita: 2 anni fa
-
La pubertà
Racconto sexy di Mauro,“la pubertà” 1°epis.
Sono un maschio sessantenne, maturo non solo per i dati anagrafici ma soprattutto dal punto di vista delle numerosissime esperienze sessuale vissute. Coniugato con prole. Attività lavorativa autonoma e redditizia. Bull, cuck e sweet pubblicano le loro avventure erotiche. Ci provo anch’io per l’altrui sollazzo. Posso affermare senza remore d’essere smentito che ho fottuto, tanto, moltissimo. Ho le meningi zeppe di ricordi di gradite, sublime, soddisfacenti, saziante, interessante, intrigante, arrapante, celestiale, eccelse e appagante monte di donne, assatanate, vogliose, sessuate, belle, giovani e/o mature, nubili e/o coniugate fatte in circa cinquant’anni. Il merito del successo con tante femmine è del mio grosso pene che la natura m’ha fornito fuori dalla norma. sbriciolerò, con salvaguardia della privasi in più episodi i coiti avvenuti. Per primo tratto la mia pubertà, poi, lo svezzamento sessuale da parte della matura zietta. Indi, il fortuito incontro con una ventenne sposina puteolana che ingravidai a richiesta del coniuge impotente. Seguirà la ninfomane sposa massese, madre di tre femmine ed un maschio dai 6 ai 15 anni, che pretese che l’ingravidassi di nascosto, perché pazza del mio cazzo. L’ultimo episodio, non in ordine di tempo, tratta la monta di una matura avvenente minuta sposa di un mini dotato. È l’avventura, di cui ho il cogente rimpianto di non averla ben coltivata per renderla amicale, come voluto dal cuck. Mi struggo che per demerito ho perduto l’occasione di fottermi spesso e per lungo tempo la donnina a cui io piacevo e che il cuck fremeva nel vederla sbrodare sotto i martellanti colpi del cazzo .
Sono nato e cresciuto in una grossa città portuale e tutt’ora vi abito. Mi sono approcciato con il sesso in pubertà, 10 anni. Con frotte di coetanei giocavamo sulla spiaggia, al di la del molo. Si scommetteva su chi la piscia la faceva più lontano. Sei, otto ed anche una dozzina di ragazzini ci mettevamo in fila dietro una linea dritta tracciata sulla sabbia e via giù i pantaloncini s’iniziava a pisciare. Le gare le vincevo sempre io. Con orgoglio mi resi conto che la natura m’aveva fornito di un attrezzo, il pene, che a confronto di quello di altri ragazzi coetanei o più grandi d’età di me, era più lungo e largo. Leggevo, soddisfatto, negli occhi di quei ragazzi l’invidia di non averlo così. Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato. Le cuginette e loro amichette dai 13 anni in poi, mi cercavano e mi chiedevano di mostrargli il mio pene. Con scuse diverse idem facevano le zie paterne, materne e loro numerose amiche. La curiosità di vedere de visus e facto le reali dimensioni del mio extra cazzo era contagiante.
Nei loro visi coglievo sorpresa mista a desiderio. Le donne di età diversa, che avevano corso la cavallina, meravigliate commentavano che cazzi di tali dimensioni non l’avevano ne visto e provato. Ridendo commentavano . Mi resi conto di avere una carriera sessuale goduriosa di toro da monta. Di nascosto ragazzine, giovane spose e mature, vedove e separate, si alternavano a palpeggiarmi e scappellarmi il cazzo, desiderose di usarlo. Il primo pompino me lo fece Alessia, una di 14 anni di Milano ospite dei vicini di casa. Dai 12 anni a tutt’oggi non mi sono mai fatto seghe, c’è stata sempre una femmina pronta a soddisfarmi. La prima spagnola la feci con Ilaria, sposina vicina di casa, che da pochi giorni aveva sgravato una bimba. Lei piegata a 90° gradi strizzava panni in una tinozza ed io strofinavo il cazzo tre le sue grosse zizze. Lei ci prese gusto e nei mesi seguenti oltre le arrapante ed amorevoli spagnole mi fece tanti succosi pompini mentre io con il dito medio le titillavo il clitoride della sua bagna fica L’iniziazione al coito fu ad opera di Virginia, una sorella minore di mia nonna. La donna, vedova da qualche tempo, fin da piccolo ogni mattino mi tirava giù dal letto. Stavo per compiere 12 anni, essendosi reso conto che ogni mattina il mio cazzo era duro e ritto e fuori dallo slip, che mi disse ,bravo vedo che fai alza bandiera tutte le sante mattine, è tempo che t’insegno che il tuo arnese ben sviluppato non serve solo per pisciare. Domattina saremo soli in casa e ti insegnerò ad usarlo come dovuto. Ti sverginerò come ho fatto al mio primo marito, (s’era maritata 2 volte) ed a qualche sbarbatello fino a qualche anni fa.
L’indomani, scoperto il letto, mi tirò giù gli slip, mi afferrò l’uccello, lo scappellò, abbassò la sua testa, aprì la bocca al massimo se lo fece entrare con qualche difficoltà in gola. Iniziò un su e giù con il pene in bocca, prima piano, piano e, poi, veloce ed infine celermente. Il piacere che provavo era come se volteggiasse tra le nuvole e toccassi le stelle. Mi succhiava la mazza con vorace libidinosa passione ed io avvertivo forti pulsazioni e non sapevo come regolarmi. Stavo per tirarlo fuori dalla bocca di lei ma istintivamente mi fermai le schizzai in gola il denso, caldo ed abbondante seme dei miei già rigogliosi coglioni. M’aspettavo che protestasse ma lei deglutendo lo sperma mi disse < vai, vai spingi a fondo che ci ho piacere ad ingoiarlo>. Il cuore batté forte, il sangue affluì alla testa, i capelli ritti e la verga pompò tutta la sborra accumulata nei coglioni nelle settimane inoperose fino all’ultima goccia nella bocca della zietta, che deglutì e si leccò per bene le sue labbra.
Continua nel 2°episodio “i primo coito con la zietta”
9
0
8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Calde emozioni di un carsex
Alla mia età, dopo avere cavalcato la cavallina per tanti anni non cerco più un fugace colpo e via ma un rapporto, anche casuale ma coinvolgente. Qualche sera fa avevo letto un last che diceva semplicemente: stasera in giro fino alle ore 23; anche se generico mi aveva colpito, ma ormai era già tardi.
stasera dopo cena, decido di andare un po in giro e di recarmi in una caffetteria dove dicono che può capitare di incontrare coppie scambiste.
posteggio l'auto e mi dirigo verso il bar; nell'area antistante l'ingresso vi sono alcune macchine con dentro persone che discutono e qualche capannello di ragazze e ragazzi che chiacchierano. Entro, la sala è abbastanza affollata, do uno sguardo in giro e poi mi siedo in uno dei divanetti e chiedo al cameriere un amaro.
Poco dopo vedo entrare un uomo sui sessanta, elegante ma sportivo che va verso il bancone per consumare un caffè e nel contempo volge lo sguardo verso tutti gli astanti me compreso, poi posata la tazzina va verso l'uscita.
Da li a poco, entra una signora ben vestita, con impermeabile leggero che sorbito al banco un caffè, si gira mi guarda ed esce. E' una donna sui cinquanta, alta poco più di un metro e sessanta, con un bel corpo e con gli occhi verdi, una donna molto interessante, che guardo anche di dietro mentre sta per andare via.
penso di fermarmi ancora un poco con la speranza di vedere entrare una coppia di quelle che gradiscono lo scambio.
Dopo un poco rientra nel bar il sessantenne di prima, ma invece di dirigersi verso il bancone viene verso di me, mi tende la mano, si presenta Mauro e mi chiede se lo posso seguire fuori. Accetto, lui va via e io dopo avere pagato, esco e mi accorgo che appoggiato da un'auto di colore scuro c'è Mauro che mi fa un segnale con la mano; a passo veloce lo raggiunto e noto subito che in auto è seduta la signora con l'impermeabile che mi guarda sorridendo e stringendomi la mano mi dice che lei è Elena, e io di rimando dico Sergio. Mi dicono che mi avevano visto entrare in caffetteria e che sono poi sono venuti dentro separatamente per vedermi meglio e ora mi chiedono quasi all'unisono se mi va di fare una passeggiata con loro. Dico che mi fa molto piacere e mentre Mauro va al posto di guida e io cerco la maniglia del posto dietro, Elena dice che il sedile anteriore è a tre posti e mi invita a sedermi accanto a lei che aveva già tolto l'impermeabile. Mauro nell'avviare l'auto, mi chiede se conosco qualche posticino dopo possiamo stare un po tranquilli senza intrusi e propongo così un posteggio ad una decina di chilometri direzione trapani e ci avviamo. Ora è più che chiaro a tutti l'intento della passeggiata. Anche se i posti sono comodi, Elena si avvicina a me e la sua gamba viene a contatto della mia e ne avverto oltre che la forma anche il calore. indossa una gonna non molto lunga e seduta copre solo parzialmente le cosce, lei si gira un po verso di me e posso distinguere le sue labbra carnose e il suo splendido seno che preme sulla camicia semi aperta. Avvicino il mio viso al suo e subito le nostre bocche si cercano, bacio le sue labbra più volte, ripetutamente,esse si schiudono e la mia lingua va in cerca della sua, la trova, la prende, si intrecciano e Elena comincia ad ansimare, mentre io sento il mio lui premere sui pantaloni; Mauro sta guidando ma ora la sua mano passa dalla sua patta dei pantaloni alla gamba vicina della sua donna. Stiamo quasi per arrivare, ma ormai non riusciamo a fermarci e mentre la mia mano si intrufola tra le gambe di lei la sua mano va alla ricerca della lampo dei miei pantaloni che tira giù in un attimo, infila la mano scosta lo slip e tira fuori il cazzo già gonfio e duro e lo stringe con le sue dita calde. La mia mano in questo frangente ha superato l'orlo delle calze sente la calda morbidezza delle cosce e subito tocca la sua umida fica senza slip già pronta ad accogliere le mie dita che la penetrano fino in fondo, stacca la sua bocca dalla mia e geme, ansima e dice a Mauro che sta già venendo: Mauro ha tirato fuori anche il suo turgido cazzo e si limita ad accarezzarlo, mentre Elena si scosta un po da me, mi spinge indietro e raggiunta una distanza adeguata, abbassa la testa, mi prende il casso in bocca, lo bacia e inizia a succhiarlo con avidità mentre io ho modo di apprezzare e tastare il suo seno con quei bei capezzoli duri e dritti.
Giunti al posteggio, completamente vuoto Mauro cerca un posto abbastanza buio e ferma l'auto; ora anche lui può partecipare liberamente, le solleva da dietro la gonna e le nostre dita si incontrano all'interno di quella calda e bagnata fica aperta e disponibile. Elena sebbene con la bocca piena, riesce ad emettere suoni vari che sono la manifestazione del piacere che sta provando. Il mio cazzo percorso dalla sua calda lingua è quasi pronto ad esplodere e Elena a questo punto si ferma e suggerisce di passare dietro perché più ampio e comodo. Elena si denuda completamente, io e mauro togliamo i pantaloni e lo slip e siamo pronti per prenderla mentre si pone in ginocchio. Indosso velocemente il preservativo e mentre lei abbassa la testa per succhiar il cazzo del marito le allargo leggermente le labbra della sua micina, vi appoggio la punta e subito scompaio dentro di lei fermandomi. ma è solo un attimo, inizio a pomparla, lei si muove adattandosi al mio ritmo e a quello di Mauro che le tiene la testa e la chiava in bocca.
E' semplicemente fantastico.ora la tengo per i fianchi e non la mollo, lei spinge il suo bel culo verso me e Mauro le riempie la bocca più che può; Elena è l'unica che gode di continuo facendoci segno di non fermarci, noi saremmo li pe li per godere ma ci tratteniamo pur continuando sondare fino in fondo la fica e la bocca. Elena si ferma vuole che cambiamo posizione e dice a Mauro si sdraiarsi sotto e lei sopra; vuole che la prendiamo entrambi, Mauro nella fica e io nel suo splendido culetto, dicendomi che lo vuole sentire tutto dentro. Mauro è già entrato nella fica, lei lo tiene fermo per consentirmi di entrare e appena ho entrato il glande turgido e bollente ha un primo fremito e quando è dentro fino alle palle dure e toste che le sbattono vicino alla fica comincia con i si, si, si, così, così.... così, ancora più forte ... sono tutta vostra..... prendetemi .... rompetemi tutta.......apritemi e fatemi godere. Ormai non resistiamo più , Mauro cerca di spingere con tutta la forza che la posizione gli consente. io spingo il mio cazzo tutto dentro, lo tiro fuori quasi tutto e lo spingo dentro sempre più forte e dopo un paio di secondi gridiamo anche noi stiamo venendo, veniamo e le scarichiamo dentro tutto lo sperma accumulato mentre Elena con quel po di fiato che le resta grida GOGO.... GODO...... miei meravigliosi amanti.
Ora il tempo si è fermato, restiamo immobili, Elena accarezza il volto di Mauro e lo bacia più volte, poi si solleva, si gira verso di me mi bacia e mi dice che sono stato un amante vero caldo e delizioso e che questo non sarà certamente l'ultimo nostro incontro.
Sono diventato il loro intimo amico di famiglia e i nostri incontri si ripetono sul loro comodo lettone, ma quando vogliamo riprovare la prima esperienza saliamo in auto e via all'avventura.
12
1
8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Lei era li.......bellissima con un fondoschiena unico....
Era il 2000, discoteca di ischia una tra le più belle.
>solito tran tran per entrare e verso la mezzanotte, in compagnia dei soliti amici rompicoglioni riesco ad avere la gioia di far parte di quella serata......si prospettava davvero speciale....era una serata riservata a poche persone.....una bella serata insomma...., come fan tutti, ci si guarda intorno.
>Un drink poi un altro e quattro chiacchiere con gli amici si cerca di far passare in armonia quella splendida serata....la pista era piena....tutta gente davvero elegante avevo gli occhi che si illuminavano tant era piacevole la vista di quelle persone.....
>Non amo ballare tutta la notte ...mi piace dedicare un po di tempo alla chiacchiera piacevole che si puo avere con una ragazza ......e proprio per questo ne notai una.....era al bar (sulla 30ina),seduta su uno sgabello con un bicchiere tra le mani e gli occhi che vagavano qua e la in cerca di qualcosa....era affascinante ed elegantissima....aveva un vestito lungo ....nero con una scollatura alle spalle che arrivava fin sopra i glutei....adoro quei vestiti e soprattutto adoro chi ha i numeri per indossarli......uno spacco davanti lasciava intravedere la lunga coscia affusolata...portava una splendida scarpa con tacco a spillo che faceva evidenziare maggiormente i suoi glutei....
>
>Con una semplice scusa riesco ad attaccat bottone....si comincia a parlare del piu e del meno .......lei è di Milano ed era qui solo per qualche giorno.
>Si chiacchiera ancora,una chiacchiera piacevole....non annoiante..... si ride, c'è feeling e mi dico.... Eccoci! Ho trovato quel che cercavo.
>ma forse stavo facendo i conti senza l oste......ecco infatti che all'improvviso, arriva un tipo sulla quarantina.con fare minaccioso si avvicina......
>Mi guarda male, si siede a fianco alla tipa e capisco che qualcosa non va.
>
>Era il marito!
>cazzo....mi stavo perdendo una favola....era logico che una donna così bella non stesse li da sola....
>Era ovvio che una così non era libera.
>Vuoi perchè ero brillo....ma non mi lascio influenzare.... comincio a parlare anche con lui cerco di carpire la sua fiducia ...oramai ero li e non potevo fare la figura dello stupido.....gli dissi....non sapevo che fosse sposata e bla bla bla.
>
>La mia sfrontataggine....è risultata fatale....in senso buono......infatti riesco a trovare la fiducia del marito....che dopo pochi minuti mi offre un drink
>si chiacchiera si scherza...ad un certo punto Il suo intervento non aveva fatt altro che aumentare il mio piacere di stare con quella donna.....la desideravo e sapevo che potevo riuscire...con o senza il marito.....
>Non so come...forse per alcol mi getto in un complimento davvero impegnativo alla moglie
>Non so perchè, ma l'ho fatto!
>
>lo guardo e gli dico:" Hai una moglie stupenda, due occhi da angelo, fisico splendido, eccitante e sexy per lei farei davvero delle pazzie...e credo che questa sia una di quelle......!".
>
>Lui, stupito, conferma che ne è a conoscenza (ovviamente)
>indovinate cosa mi chiese......: Se non fossi qui, ci proveresti?
>
>il desiderio era forte tutta al piu potevo beccarmi vaffanculo....ma a quel punto volevo andare fino in fondo e rispondo:"Se non sei geloso ci provo anche davanti a te!".
>i due si guardano, si sorridono e mi chiedono se mi va di andare con loro in centro città. ormai erano le 3! comunque accetto.
>
>Vado in macchina con loro, apro lo sportello posteriore, mi siedo e vedo con piacere che anche lei sale dietro.
>
>
>
>Ormai ci siamo.ho la pressione a mille e il cuore alle stelle-...... Dopo qualche metro, le mie mani corrono sulle sue gambe, sotto la gonna.... la palpo dappertutto e sento i suoi umori invadere quel piccolo perizoma che nasconde unciuffetto di peluria appena stentato e perfettamente disegnato......le sfioro i seni, le slaccio il reggiseno e la palpo baciandola.....scendo verso le cosce con la mia lingua......le piace sente brividi dappertutto....ma vengo invitato a fermarmi......
>
>
>
>è lei che vuoel condurre il gioco..... mi tocca, mi slaccia i pantaloni, mi prende con dolcezza il cazzo tra le mani e lo porta alla sua bocca....calda umida....mi verrebbe di venire.....ho il cazzo durissimoe rischio di far finire tutto in pochi minuti........il marito intento nella guida lanciava occhiate maliziose dallo specchietto....con una mano guidava e con l altra si teneva il cazzo palpeggiandosi......
>Dopo poco il marito ci avvisa che siamo arrivati. si, ma dove?
>
>il loro hotel!
>
>
>
>ci ricomponiamo, saliamo in camera evitando il portiere notturno, e ci liberiamo di quei fastidiosi vestiti che ci coprono.
>è duro ritrovare di nuovo l eccitazione ma la mia titubanza viene presto smentita.....
>Lei si sdraia, mi avvicino e la bacio sul corpo con passione,lungo il collo ....sui suoi seni turgidi di piacer....mia vvicino alle gambe il mio pensiero mi porta tra le sue cosce...oddio è fradicia....lecco u suoi umori....hanno un sapore divino.....quasi idilliaco....comincia a gemere, a godere con la mia lingua e le mie dita s'infilano dappertutto.
>
>
>
>Lui era li, a due metri da noi, che guardava compiaciuto.
>
>lei è piena di piacere.....mi prende dolcemente e mi spoglia degli ultimi idumentiintimi che mirimanevano...... e mi prende il cazzo con igordigia...stringendolo a se....la sua lingua passa sul frenulo oddio....sto per venire...mi trattengo ...penso ad altro.....toglie la bocca....vuole di piu....se lo infila dentro con fare morboso....vuole godere ad ogni costo...incurante del marito che la osserva masturbandosi.... comincia ad ondeggiare il corpo facendo strani versi..si snoda sidimena...comincia godere davvero ....geme gode....e con uno strillo di piacere.... lei gode come una pazza....non si arrende.....mi fa stendere supino....mi cavalca...come una dannata.... si agita su e giu..... chiede al marito di avvicinarsi. glie lo tira fuori e lo succhia alla grande.
>
>cambia posizione si mette a pecorina e la cavalco mentre continua a succhiare il marito.
>la tentazione era troppo forte. un culo perfetto,da favola liscio come l olio......stavo scopando e pensavo a quel culo....lo volevo...doveva essere mio...... depilatissimo, liscio......
>
>le infilo un dito dentro, lentamente e comincio a penetrarla.
>
>
>
>lei si gira, mi guarda e dice.... hey porco! vacci piano!
>
>sorrido, ma continuo. dolcemente.
>
>poi due dita, sempre piu dilatata.........cerco di capire fino a che punto posso spingermi....il momento è vicino...sta godendo anche da dietro con le mie dita....ha piacere.....glielo sfilo dalla figa e con dolcezza poggio la mia cappella rossa di piacere sulla sua rosa orami umida anch essa degli umori che gli scivolano sopra........qulache spinta gentile....ed entra perfetto....., lentamente stantuffo il culo piu bello del mondo.... pensa al marito lo invita a mettersi sotto.....
>
>Una doppia penetrazione fantastica!
>il marito fermo, lei si muoveva poco e io da dietro la stavo praticamente sfondando.
>
>il dolore misto al piacere era forte!
>
>
>
>gridava come una pornostar viene come una matta.....l'esplosione anche del marito.....a quel punto, restavo solo io.....le urla e gemiti di entrambi mi fanno accelerare i colpi 1.2.3.5 colpi violenti e berevi mugolii di dolore....ecco...sto per venire anche io....ahhhhhhhtiro forte il culo a me gli vengo copiosamente dentro.......sento un po di calore.....io sono orami sfinito........ mi sfila l'uccello dal culo, lo prende in bocca e mi pulisce cio che rimane del mio seme........
>
>
>
>Ci guardiamo, tutti e 3 visibilmente stanchi ma soddisfatti....Alla fine, ci fumiamo una sigaretta sul balcone, ci salutiamo dandoci un altro appuntamento ed andiamo a dormire.
12
0
8 anni fa
aaamaxpaul,
41
Ultima visita: 2 anni fa
-
Mia moglie ........al buio.....senza freni inibitori.....
Martina camminava per la strada nervosa e in preda ad una eccitazione incommensurabile. Di li a poco sarebbe arrivata all'appuntamento,quell'appuntamento da tanto tempo atteso e per tanto tempo sognato nelle sue fantasie.
Tutto era cominciato per caso giorni prima,quando un sabato pomeriggio si era recata al cinema con suo marito,aveva scelto un bel vestito ampio che le modellava i fianchi e le scendeva giùper le cosce donandole un aspetto innocente e sensuale allo stesso tempo. Aveva indossato le autoreggenti e il perizoma per suo marito, sapeva che dopo si sarebbero lasciati andare alle loro effusioni amorose una volta tornati a casa.
Martina e il marito entrarono nella sala ,c'erano parecchi posti liberi nelle ultime file,si sedettero in mezzo alla fila un pò appartati.
Un uomo di media età dal volto sorridente si avvicinò a loro e chiese se il posto accanto a Martina era libero, il marito rispose di si con un sorriso, Martina voltò appena gli occhi verso lo sconosciuto,i loro occhi si incrociarono e Martina provò una strana sensazione,la sensazione che prova una donna quando si accorge che un uomo la spoglia con lo sguardo.
Quello sguardo le mise una grossa inquietudine e un senso di smarrimento,forse provava piacere in quello sguardo,forse provava eccitazione,forse disgusto,fatto sta che un brivido la percorse per tutto il corpo
Le luci si spensero il film cominciò.
Martina aveva gia scordato i pensieri che poco prima le attanagliavano la mente,il marito le stringeva la mano e lei era tranquilla sprofondata in poltrona a guardare il film.
Inconsapevolmente,la coda dell'occhio si girò per controllare il suo vicino.
Fu un breve attimo,quel tanto che basta per accorgersi che lui stava gustandosi il film pacificamente.
Passarono alcuni minuti,durante una scena movimentata del film,di quelle in cui il rumore viene amplificato in maniera assordante e realistica dall'impianto sonoro del cinema,il vicino lasciò che il suo ginocchio entrasse in contatto con quello di Martina.
Lei non si rese conto se lo aveva fatto apposta o meno,tuttavia scostòla gamba quel tanto che bastava per allontanarsi da quel contatto.
Un nuovo brivido le percorse la schiena.
Adesso il vicino prese in mano la situazione,senza degnare neanche di uno sguardo Angela,torno di nuovo a sfiorarle il ginocchio ma questa volta con il dorso della mano,pochi movimenti ma inequivocabili.
Martina trasalì,sul momento rimase come inebetita ed in trance in preda ad uno smarrimento totale,poi cercòcon lo sguardo il marito,ma lui se ne stava beato e tranquillo e non si era accorto di niente.
Allora girò gli occhi verso lo sconosciuto,non lo avesse mai fatto.
I suoi occhi erano puntati verso di lei,uno sguardo severo e dolce,un mezzo sorrisetto sulla bocca,e la mano che intanto continuava a carezzarle la coscia da sopra la gonna.
Martina spostò con decisione la gamba per sottrarsi a quelle furtive carezze,voleva gridare,avvisare il marito,ma era come paralizzata,stranamente si senti pervadere da un'eccitazione nuovo che la turbò non poco.
Lo sconosciuto non aspettava altro che questo momento per mettere in atto il piano.
Aveva gia ottenuto la prima vittoria e cioèil silenzio e la paralisi di Martina.
Lui allora si fece più ardito,con fermezza e decisione afferròla coscia che lei aveva spostata e la tirò verso di se,lei di rimando cercò di liberarsi da quella stretta pizzicottandogli il dorso della mano,lei lottava disperatamente,ma non poteva agitarsi troppo,il marito si sarebbe accorto di tutto.
E proprio qui stava il punto:lei non sapeva se il marito dovesse accorgersene o meno....
Lo sconosciuto allora bloccò con decisone la mano di Martina ,per farle capire che era inutile lottare, anzi le afferrò la coscia con forza e stringendola quasi fino a farle male.....le allargò le gambe a piacer suo.
Adesso Martina sedeva con le gambe allargate tenute ferme dallo sconosciuto che intanto aveva gia cominciato ad avanzare sotto la gonna con la sua mano grande,potente e dolce allo stesso tempo.
Era in preda ad una profonda angoscia ,non sapeva più cosa dire o fare,voleva urlare,voleva prendere lo sconosciuto a schiaffi, si sentiva umiliata ed offesa,ma non riuscì a fare niente.
Forse si stava rendendo conto anche lei che quella situazione le donava un'eccitazione nuova,mai provata prima,un senso di assoluto che la faceva desistere dall'intraprendere qualsiasi azione.
La mano avanzava sotto la gonna,in preda al piacere e alla rabbia di provare piacere, aveva abbassato le difese,del resto lo sconosciuto non le aveva dato alternative.
Quella mano pareva le parlasse,pareva fosse li per mettere a nudo tutte le perversioni che aveva avuto nella sua vita.
Visioni sfocate di desideri mai realizzati e dei quali a volte si vergognava.
Lo sconosciuto poi non toglieva lo sguardo dallo schermo,dimostrava una sicurezza e una tranquillità incredibili.
La mano arrivò a contatto con la pelle lasciata nuda dalle autoreggenti,la pelle si coprìdi brividi,lei inarcòla schiena per non emettere alcun gemito.
A quel punto il passo era breve,di li a poco la mano superò la curvatura delle cosce e scese in mezzo ad esse per approdare al lembo delle mutandine,aveva ancora le gambe divaricate,lui non gliele teneva più ferme e lei avrebbe potuto benissimo richiuderle e finire questa rappresentazione della perversione.
Ma non lo fece,si accorse che non aveva fatto nulla Adesso aveva ben chiara tutta la situazione:
era al cinema con suo marito,e qualcuno mai visto prima stava violando la sua intimità,la sua anima,il suo essere donna,in maniera spregiudicata e insolente e lei non stava facendo niente per fermarlo.
Si accorse a quel punto che la sua eccitazione era salita a livelli impressionanti. I suoi umori colavano lungo le mutandine,le dita sconosciute la stavano facendo godere,a quel punto lo sconosciuto si fermòritraendo la mano e ricomponendosi in poltrona.
rimase di nuovo inebetita,la testa le martellava,era impaurita e smarrita,volse lo sguardo verso il marito sempre intento alla visione del film.
Non si era accorto di niente,allora volse lo sguardo verso lo sconosciuto che impassibile,continuava a guardare il film.
Provò la stessa impressione che si prova quando ci si sveglia,da un incubo,(o da un sogno)e ritrovarsi nel proprio letto in mezzo alla sicura e serena tranquillità domestica.
Adesso stava seduta in mezzo ai due uomini: da un lato la sicurezza bonaria e perbenista rappresentata dal marito,e dall'altro,il suo lato oscuro,la trasgressione,i cattivi pensieri,rappresentati dallo sconosciuto.
Se solo Martina avesse potuto immaginare quello che le sarebbe accaduto quel pomeriggio...
D'improvviso una mano dietro di lei comincia a carezzarle i capelli, si volta di scatto verso il suo vicino e lo vede impassibile attento al film con le mani a posto. Di chi sono queste mani allora?
Che sta accadendo?
Cos'èun'altra prova da superare in questo pomeriggio inatteso?
Adesso la mano scende sul collo,e intanto anche il vicino ricomincia il lavoro da poco interrotto.
Martina capisce che i due sono d'accordo,quelle mani adesso la frugano,la esplorano,sente la carezza sui capezzoli e sui seni,li sente indurire,il respiro si affretta adesso la voglia è totale.
Tante volte aveva immaginato di essere accarezzata da due uomini,magari sconosciuti,quante volte si era masturbata con quella visione nella mente.
La sua rabbia era divisa in due:le facevano rabbia sia la sua eccitazione,sia il comportamento del marito che non si era accorto di nulla. Quel marito che imperterrito continuava a guardare il film. Lo vedi?Ma non lo vedi che qui ci sono due sconosciuti che mi stanno palpando facendo i loro porci comodi e tu non dici niente?
Niente lui non si accorgeva di niente....Le uniche parole che riuscìa dire ad un certo punto furono:cara devo andare un attimo al bagno,e si alzò,lasciandola sola,indifesa,alla mercè dei due uomini.
Sentì a quel punto afferrarsi la mano,un biglietto le fu infilato nel palmo,la mano richiusa,e anche le mani che fino a quel punto si erano prese cura di lei,si ritrassero.
La calma regnò sovrana,il film scorreva tranquillo,il marito tornò,le si sedette accanto,lei gli prese la mano e gliela strinse,accoccolandosi a lui.
Ma quel biglietto in mano le faceva ribollire il sangue e il cervello,cosa mai c'era scritto?.
Si alzò per andare in bagno a leggerlo,entròsi fermònell'atrio del bagno,apri il biglietto nervosamente...i numeri in successione non lasciarono spazio al dubbio,era il numero di telefono dell sconosciuto.
D'improvviso senti carezzarsi i capelli,il cuore le andò in gola battendo all'impazzata,in preda alla paura totale si voltò,lo vide negli occhi,sorrideva dolcemente,le disse soltanto:
Adesso sta a te decidere..."e se ne andò,lasciandola lì,con il biglietto in mano,il cuore che le batteva,e uno smarrimento totale pervase la sua anima.
Nei giorni successivi,cercò di dimenticare l'accaduto,ma era impossibile,sentiva sempre su di se quelle mani avide sul suo corpo,e rammentava ancora di piùi brividi di piacere che le procuravano.
Rigirava quel biglietto in mano,nervosamente,quel numero lo aveva imparato a memoria,fino a quando prese la decisione,prese il telefono e chiamò.
La voce dall'alto capo del filo,la accolse con un caloroso e sensuale saluto,si sentì avvolgere da quelle parole,di benvenuto,poi la voce le comunicò una data,un luogo e un ora,era l'appuntamento a quale era attesa rimase li ad ascoltare con il cuore in gola che batteva forte come un tamburo,e non riuscì a spiccicare parola,le venne solo un debole e inavvertibile "Ho capito",come se la sua voce fosse stata quella di un altra.
Il giorno prima le fu recapitato un sms,nel quale le si comunicava in che modo doveva presentarsi all'appuntamento:
un tubino nero con apertura sul dietro,un perizoma,le autoreggenti,i tacchi alti,una collana di perle,un trucco non troppo vistoso,e i capelli tirati su.
Sotto era gradita una guepiere,con i laccetti per tenere su le calze.
Arrivòall'appuntamento in preda a una serie di sensazioni contrastanti che la facevano sobbalzare ad ogni passo.
Quando arrivò alla porta del palazzo ebbe come un ripensamento,ma la parte nascosta di lei,riuscì a guidare la sua mano sul campanello e a suonare.
Le fu aperto e lei prese l'ascensore non riuscendo a capire se quello sarebbe stato l'ascensore per l'inferno o il paradiso.
Uscì dall'ascensore, vide la porta socchiusa, la spinse ed entrò. Dentro la stanza era completamente buia e una volta chiusa la porta si ritrovò nell'oscurità più assoluta.
Fu presa dal panico e il primo istinto fu quello di fuggire via adesso che ne era ancora in tempo,ma non riuscìa far niente perché proprio in quell'istante una voce risuonò nel buio della stanza.
"Ben arrivata ,ti stavo aspettando,lo so che hai paura adesso,ma ti prego di non averne, permettimi che mi avvicini a te".
Rimase come paralizzata al suono di quelle parole,era in trance,sentìi passi che si avvicinavano e quasi in contemporanea una mano si poso sui suoi capelli carezzandoli.
Lei ebbe un sussulto e gemette,lui le si avvicinò e la baciò su una guancia, cercò di rispondere a quelle effusioni,ma lo fece in maniera goffa e impacciata e la sua mano andò a cercare il corpo dello sconosciuto.
Lui capì il suo imbarazzo e la strinse a se carezzandole la schiena,dolci furono le sue parole.
"Piccola mia,non avere paura ti prego,sei così bella e desiderabile,se vuoi andartene sei libera di farlo,io non ti tratterrò,sono un gentiluomo anche se un pò perverso..."
"Vuoi andartene? Vuoi che ti lasci libera? Decidi tu...risponidimi ..vuoi andartene?"
Martina abbassò gli occhi e nel buio della stanza riuscìa sussurrare soltanto un debole ....No..."
Allora lo sconosciuto cominciò a carezzarle il volto,le sue dita seguirono il suo profilo e si soffermarono sulle labbra. le dischiuse permettendo a quelle dita di penetrare dentro la sua bocca e la sua lingua cominciò a leccarle vorticosamente inumidendole e succhiandole.
L'uomo le alzò la gonna per carezzarla sulle cosce, lei ebbe un nuovo sussulto che divenne un gemito di piacere quando le mani cominciarono ad esplorarla dentro le mutandine.
Era bagnatissima,cosi bagnata non lo era mai stata in vita sua,sentì i suoi umori allagare le dita dello sconosciuto e colarle sulle mutandine e giù lungo le cosce.
L'uomo adesso le baciava il collo e scendeva verso i capezzoli e il seno, che diventarono subito duri ed eretti.
Adesso l'uomo si scostò da lei,lei lo udì fare qualche passo nella stanza,lui afferrò qualcosa e ritornò vicino a lei.
"Adesso voglio che tu indossi questa,indosserai questa per me ?"
Lei non sapeva ancora cosa doveva indossare ma rispose subito si,ormai la sua mente e il suo corpo erano prigionieri di quell'uomo,della sua voce,delle sue mani,della sua bocca e del suo corpo.
Lui allora prese la benda che aveva tra le mani e la cinse intorno ai suoi occhi,la legò stretta dietro la nuca e si scostò di nuovo da lei,in quella oscurità che adesso era diventata inchiostro nero,
Martina senti il rumore di un fiammifero che si accende,infatti l'uomo illuminò la stanza con una piccola candela.
"Sei bellissima,sei ancora più bella della prima volta che ti vidi al cinema,adesso piccolo fiore mio ti prenderò per mano e ti porterò di la,ricordati che se vuoi puoi sempre andartene via,io non ti tratterrò"
Quelle parole la tranquillizzarono,si sentiva più sicura adesso anche se la situazione,se analizzata con mente fredda e distaccata,doveva imporle prudenza.
Ma ormai la prudenza e la circospezione erano concetti puramente astratti,adesso aveva varcato il punto di non ritorno e assalita dalla paura e dall'eccitazione decise di rimanere.
L'uomo allora la cinse alla vita per sorreggerla mentre l'accompagnava in un'altra stanza,una volta giunti,lui la fece girare su se stessa e l'aiutò a sdraiarsi sopra un tavolo di legno posto in mezzo al locale.
sentì il freddo del legno sulla schiena e fu percorsa da un brivido,allora l'uomo prese un lungo bastone che aveva all'estremità due cavigliere di cuoio,lo mise in mezzo alle caviglie e le fissò al bastone richiudendo i bracciali,in modo tale che le gambe rimanessero aperte.
Poi con una lunga corda fissò il bastone alle gambe del tavolo in modo da immobilizzare le gambe ,poi prese un'altro bastone simile al primo e si dedicò alle sue braccia di, in breve lei era come spalmata sul tavolo completamente immobile e con le gambe aperte.
Avvertì un senso di umiliazione e di smarrimento,aveva anche paura,ma dentro di se provava un eccitazione nuova mai provata prima,realizzò in quel momento che voleva essere posseduta in quel modo dallo sconosciuto,che gli avrebbe donato il suo corpo e la sua anima,perché finalmente si sentiva sottomessa come non mai.
E la sua sottomissione le piaceva,era cosciente di quello che le stava accadendo e nonostante la sua incredulità era eccitata e felice di essere succube di quell'uomo.
Sentì dei passi nella stanza e le sembrò che ci fossero altre presenze intorno a lei,nella sua mente cominciò a vacillare la piacevole sicurezza nella quale si era abbandonata, improvvisamente percepì nettamente il tocco di due lingue che si posarono sui suoi capezzoli contemporaneamente.
Cominciarono a lecCarla e a baciarla,salendo e scendendo lungo il collo per tornare di nuovo sui seni e sull'aureola ,voleva dire qualcosa,voleva come protestare,ma di nuovo fu pervasa dalla beata tranquillità di poco prima e Adesso aveva ben chiara la situazione:
due uomini,la stavano baciando sul corpo,sulla pelle,su quel corpo nudo del quale loro avevano il totale controllo che lei non poteva avere.
Le lingue la facevano letteralmente impazzire dal desiderio,adesso Martina non aveva più remore nel controllarsi,cominciò a muoversi furiosamente per ricevere meglio quelle attenzioni,ma l'immobilità alla quale era stata costretta non le lasciavano molto spazio nell'azione.
Le piaceva quella situazione deresponsabilizzante, le piaceva stare lì senza fare niente e sentire due maschi che facevano di tutto per accendere il suo corpo.
Le lingue adesso scendevano ritmandosi e alternandosi su ogni centimetro della sua pelle,dal collo alle caviglie,intorno alle ginocchia,sui seni,sulla pancia,per poi ricominciare e indugiare in mezzo alle cosce,e ogni volta gemeva e si contorceva,languida e lasciva,preda dei suoi due amanti.
Non riusciva a dire parole,ma non serviva parlare,doveva soltanto stare li buona buona continuava a gemere e a languire nel piacere,sentiva che l'orgasmo era prossimo,ma proprio mentre stava per esploderle il ventre,l'uomo si fermò e ricomincio a baciarla tut'intorno,la sua bocca ridiscese lungo l'interno delle cosce,mentre l'altro roteava la lingua nella bocca di Angela,per poi scendere di nuovo verso i capezzoli e il seno.
Martina cominciò ad urlare e a contorcersi alla ricerca dell'orgasmo,cercando con il corpo un contatto con gli amanti che gli permettesse di godere,Ma loro non le davano tregua, continuavano il loro supplizio,avvicinando e allontanando da lei le onde del piacere che stava cercando.
Uno dei due ad un certo punto si mise in piedi dietro la testa reclinata di ,avvicinò il suo sesso eretto alla bocca della donna e cominciò a strusciarglielo intorno,Lei aprì la bocca e cominciò a leccarlo,fino dove poteva arrivare.
L'uomo allora affondòla verga nella bocca di Martina che lo accolse con piacere,sperando di riceverne altrettanto in cambio.
L'altro amante intanto si era sdraiato sopra di lei e cominciò a penetrarla con colpi decisi che la aprivano tutta e quel sesso maschile a lungo cercato,entrava dentro di lei donandole ondate di piacere immenso,mentre con la bocca lavorava sul sesso dell'altro.
In un attimo le sue fantasie erano diventate realtà,non capiva bene il perché di tutto quello che le stava accadendo,ma la cosa più importante era che stava accadendo.
I due uomini si accorsero che non avrebbe resistito a lungo durante quell'amplesso multiplo e che l'orgasmo non avrebbe tardato ad arrivare,allora di comune accordo decisero di smettere.
Smiserò cosi,all'improvviso.
Martina. avverti i due membri allontanarsi dal suo corpo e lanciò un grido di rabbia:ancora una volta avevano interrotto il suo godimento,fu lasciata da sola sul tavolo a contorcersi imbevuta di voluttà e di desiderio di sentirsi sfondare e possedere,di sentirsi usata,maltrattata.
Non ne poteva più,d'improvviso ruppe il suo silenzio..."Vi prego....non fermatevi....vi prego..."quasi con le lacrime agli occhi stava implorando i due uomini di scoparla.
Sentì di nuovo del movimento intorno a lei,le sembrò che nella stanza adesso fossero presenti altre persone,ma la sua sensazione non trovò riscontro nel buio in cui la costringeva la tenda,
senti chiaramente comunque che altre mani la stavano carezzando che altre bocche la stavano baciando e leccando su tutto il corpo.
D'un tratto si rese conto che tre uomini erano indaffarati con il suo corpo,ma nessuno dei tre era intenzionato(o almeno sembrava tale la situazione)a farle raggiungere la vetta del piacere estremo.
Se solo le avessero liberato le mani per permetterle di toccarsi,lo avrebbe fatto anche li davanti a loro senza vergogna o pudore,lei che a volte aveva pudore anche a mostrarsi nuda davanti al marito.
Uno dei tre uomini estrasse qualcosa da un cassetto,era un vibratore,lo avvicino alle gambe e cominciò a carezzarla con quello,contemporaneamente senti una bocca baciarle di nuovo il seno e il sesso dell'altro uomo sprofondarle in bocca.
L'uomo che muoveva il vibratore lo mise sul clitoride muovendolo ritmicamente all'unisono con i suoi movimenti del bacino.
Adesso stava per esplodere sul serio,sentiva gia le prime ondate salire dal suo ventre lungo la schiena,e fu proprio in quel mentre che i tre smisero simultaneamente di operare sul corpo di Martina...
"....Nooo.....Basta.....Vi prego....". Adesso era in preda alla disperazione,si contorceva sul tavolo tirando furiosamente i lacci che la tenevano stretta,se possiamo descrivere con un eufemismo il suo attuale stato d'animo,allora possiamo tranquillamente affermare che,in quel momento era incazzata come una bestia....!
Uno dei tre uomini allora le si avvicinò,cominciò a carezzarla dolcemente sul volto,
poi si chinò su di lei baciandola sulle guance,sul collo,sulla fronte.
Lei ebbe un nuovo sussulto ma stavolta,a differenza delle altre,non era di eccitazione ma di stupore e di incredulità.
In quei baci e in quelle carezze le pareva di aver riconosciuto,la bocca e il tocco della mano di suo marito...
Prima che la sua bocca potesse emettere qualsiasi parola o sussurro,si ritrovò con la bocca tappata da un fazzoletto che uno dei tre le aveva conficcato fra le labbra,e fissato con un nodo dietro la nuca.
"Martina amore mio,finalmente sono riuscito ad aprire la tua stanza buia...."era il marito che le parlava,era dunque il marito quel terzo uomo che era giunto alla fine per completare l'opera cosi magistralmente architettata.
Era lui dunque che aveva organizzato tutto,fin dalla prima sera al cinema,era lui che faceva finta di niente immerso nella visione del film arrivando fino al punto di alzarsi per lasciare Angela sola con i due sconosciuti.
Ed era lui che adesso,vedeva sua moglie finalmente a nudo,non solo un nudo corporeo,ma un nudo mentale,finalmente spogliata di tutte le inibizioni,che accettava un incontro con sconosciuti,e lui che finalmente poteva vedere fino a che punto lei si sarebbe spinta,fino a che punto si sarebbe data,e fino a che punto avrebbe tirato fuori dalla sua anima tutta la donna nascosta in lei.
Martina dentro di se era percorsa dalla rabbia e dalla collera,si sentiva umiliata e offesa nel più profondo del suo animo, stava odiando suo marito con tutte le sue forze...ma di contrappunto sentiva crescere in lei il forte desiderio che i tre uomini la accarezzassero e la possedessero.
Si vergognava del piacere che provava,ma non poteva fare niente per non ammetterlo.
Il marito la guardò ancora,nuda sul tavolo,legata e desiderosa,le alzò la benda sugli occhi,i due sguardi si incrociarono.
Adesso Martina aveva il cuore in gola,ansimava come quando si fa una lunga corsa,in quell'incrocio di sguardi c'era tutta la loro vita.
Il marito cominciò a parlarle.
"Era dunque questo il tuo sogno proibito,sapessi come mi piace guardarti cosi,indifesa ed eccitata,sapessi quante volte ho desiderato di regalarti momenti come questo,sapevo che eri una puttana,ma non avrei mai immaginato fino a che punto ti saresti spinta.
Adesso amore mio lo so e ne sono felice,adesso amore mio godrai del mio amore e io godrò del tuo."
Il marito si alzò cominciò a scioglierle i bracciali e le corde che la tenevano fissata al tavolo,aiutò ad alzarsi,lei aveva le lacrime agli occhi,lui le parlò di nuovo.
"Dillo Martina che era questo che volevi,dillo che sei eccitata da morire e che non vedi l'ora di avere tutti e noi tre nel tuo corpo...dillo Puttana lo so a cosa stai pensando....dillo amore mio...dillo quanto sei puttana..."
"Si amore...si lo voglio",rispose ansimando ancora più di prima.
"Confessa quanto ti è piaciuto farti toccare al cinema,e quanto ti piace sentirti accarezzare e baciare da tante bocche e tante mani...avanti ,confessa tutto il piacere che provi nel sentirti usata ed umiliata cosi..."
"Ohhhh...si ti prego adesso prendetemi...sono vostra...non ne posso più...amore sei un bastardo ma ti amo..."
"Bene adesso abbiamo l'ultimo tabù da abbattere..."
Dicendo cosi,il marito,cinse alla vita e sorreggendola la accompagnò in un'altra stanza,dove un letto attendeva tutti i presenti.
Il primo uomo si adagiòsul letto, Lei lo seguì immediatamente,il marito spinse Martina a prendere possesso con la bocca del membro dell'uomo,mentre lui e l'altro si erano adagiati sul corpo della donna leccandole il solco in mezzo alle gambe e i seni.
Adesso tutto poteva svolgersi secondo le consuetudini,lei si sentiva libera di disporre del suo corpo per il piacere altrui e di disporre degli altri corpi per il proprio piacere.
Fu Martina infatti che si mise a cavalcare lo sconosciuto,dall'asta poderosa,
non aveva mai ricevuto nel suo ventre un pene così grosso,l'altro uomo si adagio vicino per offrirle il proprio membro alla bocca.
Il marito che si gustava la scena si sistemò dietro cominciando a carezzarle il sedere,le sussurrò frasi nell'orecchio:"Sei bellissima amore mio,adesso finalmente ti vedo come sei veramente,mi fai impazzire nel vederti possedere cosi da due uomini..."
Il marito prese allora un barattolino dal comodino e ne estrasse generose ditate di crema lubrificante,che andò a spalmare sul buco posteriore di Lei e mentre lo spalmava cominciò a dilatarle il buchetto molto stretto.
in preda ad un eccitazione furibonda assecondava tutti i movimenti e non voleva perdersi nulla di tutta quell'abbondanza di muscoli e membri che il marito le aveva regalato. .."Se è questo che vuole...se vuole vedermi fare la puttana,allora è questo che farò...pensava dentro se stessa.
Al marito spettò l'ultima mossa, nel vedere come si dibatteva,si avvicinò con il suo membro al culo della moglie e cominciò a spingere nel buco mai violato, nell'ultimo muro che non era mai riuscito ad abbattere in tanti anni della loro conoscenza.. Lei tentòuna reazione,tentò di divincolarsi ma lui la teneva stretta e il suo pene cominciòad affondare nel buco posteriore che emise un grido di dolore, ma nella perdizione del momento,non sapeva neanche lei se era davvero intenzionata a non cedere.
Quando il marito le fu tutto dentro i due uomini cominciarono a muoversi all'unisono e ben presto il dolore lasciò il posto al piacere che quella doppia penetrazione le provocava.
Fu allora che arrivò finalmente il suo orgasmo, fu un lungo urlo liberatorio, una inaudita ondata che la scuoteva tutta dalla testa ai piedi,un orgasmo lunghissimo,devastante,che si mescolava con le parole oscene che i tre le gridavano.
Sentirsi riempita in quel modo le permise di raggiungere un'intensitàmai provata prima,adesso era veramente un'altra donna,adesso realizzava tutto il suo essere piùsegreto e recondito.
L'orgasmo raggiunse anche i tre uomini che cominciarono a schizzarle addosso,ribaltandola sul letto e lei,ancora non placata,raccoglieva i loro semi con la bocca,con il seno,con le mani,impastandoli al sudore della sua pelle e godendone il sapore fino in fondo.
si dimenava nel letto con i tre uomini intorno,che appagati anche loro nelle loro voglie scaricavano su di lei tutte le emozioni e l'intensitàdel momento.
Il marito,che finalmente aveva ritrovato sua moglie,aveva catturato l'ambita preda del posteriore,e adesso guardava Martina con occhi nuovi pieni d'amore e di venerazione per la sua donna.
I loro occhi si incrociarono di nuovo,lei lo tiròa se,lo baciòe gli disse:"Ti amo amore mio...ti amo..."
"Ti amo anche io tesoro...sei stata stupenda...meravigliosa...se vuoi stasera,andiamo al cinema..."......
15
2
9 anni fa
aaamaxpaul,
41
Ultima visita: 2 anni fa
-
l'altalena
Posizionata nel giardino, con la finalità di materializzare una fantasia che mi avrebbe vista dondolare su di una altalena, per il piacere di chi sarebbe rimasto ad osservarmi in quel moto oscillante, non poteva che accrescere stimoli all'innata voglia di esibizionistica ostentazione di cui solo pochi intimi erano a conoscenza del punto nevralgico che avrei saputo raggiungere.
L'immediato ricordo di giocosi trascorsi ebbe il sopravvento su altre remore, ponendomi nella condizione ottimale per dare seguito a quella inusuale rappresentazione, del tutto consapevole che spogliandomi degli abiti, come mi era stato espressamente richiesto, anche il piacere di una simile trasgressione sarebbe stato reso indelebile attraverso le immagini con le quali immortalare quel malizioso frangente.
Librandomi nell'aria, con la spregiudicata leggerezza dell'incoscienza infantile, priva di ogni inibizione apparente, come se non esistesse spettatore alcuno che potesse condividere tali sensazioni emotive, mi offrivo nuda alle sferzate del vento, lasciandomi possedere da ignoti amanti vogliosi di introdursi dentro alla gravità del mio corpo.
Ogni slancio era nuovo contatto epidermico, sospinta nel susseguirsi infinito di amplessi, ormai persa in un vortice sensoriale da ubriacanti emozioni in grado di far perdere totalmente l'equilibrio.
Barcollando ripresi alla fine possesso di forme esauste, raccogliendo da terra, dove erano stati abbandonati, tutti gli orpelli di cui notoriamente mi avvalgo per generare attrazione, approssimandomi ancora una volta alla consuetudine, dove ad attendermi consenziente avrei ritrovato come sempre chi mi è complice nel condividere ogni più utopistica sensazione emotiva.
2217
0
9 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
-
Giovane e bella
Di fronte al mio appartamento di singolo, scapolone 47enne , è venuta ad abitare, circa due anni fa, una coppia poco più che cinquantenne proveniente da altra provincia. Due persone veramente bene, simpatiche e cordiali, poco presenti in ragione delle loro attività professionali.
Alla fine dello scorso anno ho potuto notare la presenza di una terza presenza, una ragazza giovane, tra i 25 e i 28 anni di età, che ho saputo essere la figlia della signora, rientrata in Italia dopo due anni di dottorato in altro Paese.
Una giovane donna, molto bella in viso, alta non meno di m.1,70 , capelli lunghi, castano chiaro, e un corpo stupendo fasciato da pantaloni aderenti che ne evidenziano le fattezze e da maglioni che modellano un seno magnifico. Insomma una persona che non passa inosservata, seppure anche le poco presente.
Anch'io utilizzo casa poco, quasi solo per dormire, rientrando dal lavoro nel tardo pomeriggio e spesso di sera, magari dopo essermi fatta una salutare corsetta per tenermi in forma.
Una sera di queste, appena ritornato, mi ero appena tolto la maglia della tuta d ginnastica e stavo per andare sotto la doccia, allorquando sento il campanello squillare; non senza imprecare vado ad aprire e mi trovo di fronte la giovane dirimpettaia che con un bel sorriso stampato in viso mi chiede se le posso fornire dell'aglio in quanto ha intenzione di prepararsi un piatto di spaghetti con aglio, olio e peperoncino, dato che è sola essendo i suoi partiti per una breve vacanza. Aggiunge anche che se voglio può aggiungere un posto a tavola. La ringrazio e declino il cortese invito e lei senza demordere mi invita, dopo cena, ad assaggiare dei dolcetti di mandorle che le hanno regalato e a bere un caffettino. Opto per questa soluzione, le porgo l'aglio e ci salutiamo.
Dopo una cena frugale a base di frutta, indosso un paio di pantaloni e una camicia e con in mano una bottiglia di spumantino busso alla sua porta.
Apre la porta e la visione che mi si presenta è quanto di più eccitante si possa immaginare:
Un pantalone piccolo (hot pants) corto a attillato e una maglietta corta e aderente; uno spettacolo da restare senza fiato, fingo indifferenza, la saluto e mi fa accomodare in dovano. Le chiedo della cena e mi dice di avere rinunciato avendo trovato in frigo della roba già pronta.
Porta il vassoio con i dolcetti e i bicchieri per lo spumante e si siede anche lei in divano sul lato opposto al mio. Di fronte a noi c'è il televisore acceso e sta per iniziare la proiezione di un film e mi chiede se mi va di vederlo assieme a lei.
Mentre io me ne stavo seduto normalmente, lei si era tolta le ciabatte e se ne stava con le spalle appoggiate al bracciolo e con le gambe addossate al petto e così potevo ammirare non solo le sue stupende gambe ma anche l'attaccatura delle sue cosce al sedere che il pantalone riusciva a stento a coprire.
Mentre assistiamo alla visione del film, consumiamo i dolcini, sorseggiamo lo spumante e chiacchieriamo anche e il mio sguardo, volente o nolente corre sul suo magnifico corpo.
Ad un certo punto, lei si lascia scivolare un poco e i suoi piedi vengono a contatto con la mia coscia. ne sento il calore e non faccio niente per allontanarmi. Ora riesco a vedere il suo pancino scoperto e le sue tette che premono sulla maglia.
Ogni tanto muove le gambe, come per rilassarsi, e ad un certo punto i suoi bei piedini si vengono a trovare sulla patta dei miei pantaloni. Resto fermo, bloccato, non so cosa fare e quando sto per accarezzarli, lei mi dice di stare fermo e non far niente. Fa tutto con estrema naturalezza e non vuole interferenze.
Inizia a muovere i piedi piano piano ed è facile capire che mi sta accarezzando il cazzo che ormai ha iniziato a prendere consistenza. Muove i piedi da destra a sinistra e viceversa e ormai quasi masturba il mio pene. Ora lei mi sta guardando e quando i nostri sguardi si incrociano, mi fa cenno di abbassare la cerniera e di liberarlo. Eseguo alla lettera e Lui viene fuori prepotentemente: I suoi piedi lo accerchiano e lo masturbano dalla base fino alla cappella dove si soffermano per eccitarlo maggiormente.
Quandosi accorge che lo stato di eccitazione è salito notevolmente, stacca i piedi da Lui, si alza e tolta la maglia mi mostra le sue splendide tette a pera con i capezzoli diritti e tesi e inginocchiatasi tra le mie gambe incomincia a baciarlo e a leccarlo tutto fino a quando apre leggermente la bocca per farlo entrare. Al mio gesto di prendere la sua testa tra le mani per spingerla verso il cazzo mi dice di star fermo perché ci pensa lei e dopo un po lo inghiotte fino a farselo arrivare in gola. Ciò che provo è indescrivibile, un piacere immenso da esplodere subito, tuttavia riesco a trattenermi perché desidero entrare in lei.
Passano diversi minuti, la sua bocca lo ha assaporato ben bene e quindi si alza e toglie il pantaloncino e lo slip e posso finalmente prendere visione della sua meravigliosa fichetta piccola e stretta tutta rasata e co le sottile labbra già bagnate. Vien sul divano. mi tira giù i pantaloni e lo slip e si pone su di me con la fica aderente al mio cazzo e inizia a baciarmi in bocca e a congiungere la sua lingua alla mia e nel mentre strofina la fica sul cazzo ormai quasi incontrollabile.
Ora solleva un po il bacino lo prende in mano e lo avvicina alla sua calda micina e con un coplo sesso lo fa sparire dentro contorcendosi. Ho capito che vuole fare tutto lei, sto fermo, lei inizia a muoversi su e giù, se lo sente tutto dentro lo massaggia dentro la sua vulva, lo stringe circondato dai suoi caldi umori,, accelera i movimenti poi quasi si ferma per riprendere più forte, mi bacia, mi stringe, inizia a sentire che il piacere la sta assalendo e che anch'io sono sul punto di venire, fa gli ultimi movimenti veloci , stacca la sua bocca dalla mia e grida si godo....godo....godo... vienimi dentro e le spruzzo tutto il piacere accumulato con schizzi enormi. Restiamo alcuni minuti fermi, abbracciati ed esausti.
Dopo con la dolcezza della donna soddisfatta mi prende per mano e mi conduce sul lettone dei suoi, dicendomi ora sarai tu che dovrai prendermi e farmi tua, però meglio di come hai fatto finora con mia madre. sono rimasto totalmente scioccato, sapeva che ero stato a letto con sua madre perché aveva inavvertitamente ascoltato alcune sue telefonate e un giorno l'aveva visto entrare di soppiatto nel mio appartamento e ne era uscita dopo più di un'ora.
Da ora in poi sarai solamente il mio uomo e farai sesso esclusivamente con me.
Sebbene con la mente offuscata da mille pensieri, non ho saputo resistere ed ho trascorso tutta la notte con lei che si è data a me con voluttà e passione facendomi sentire alla fine un re leone.
11
1
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
La moglie del mio amico.......
Giulio il mio amico di sempre........il mio confessore..., lui era sposato e la moglie era una donna molto bella ed affascinante, mi piaceva, e anche se mi confidava intimità e si parlava tranquillamente di sesso, scherzandoci su, non avevo mai rivolto pensieri che andassero oltre l'amicizia.
Lui era il mio amico fidato al quale raccontavo le mie avventure, anche perché ne avevamo fatte tante insieme. Da parte sua lui mi raccontava delle sue avventure extraconiugali e mai di ciò che faceva con la moglie, ultimamente però comincio a raccontarmi quello che facevano lui e la consorte, entrando nei particolari e soffermandosi sui dettagli. Mi raccontava di come lo spompinava e di come gli piaceva essere presa, in particolare si soffermava sulle fantasie che aveva e di come lo faceva godere.
Avevo notato anche che lei aveva avuto un cambiamento, il suo look era cambiato, ogni volta che l'incontravo aveva qualcosa di aderente che metteva in mostra le sue curve. Cominciavo a vederla diversamente, come non l'avevo immaginata prima, durante i suoi racconti immaginavo i due nelle posizioni che lui descriveva. Lei è una ragazza 30 castana, 1,70 circa, occhi castani, un viso simpatico con grandi labbra carnose in particolare quello inferiore(il mio sguardo era attirato da quelle labbra ogni volta che mi parlava, cominciavo a immaginare come sarebbe stato bello farsi fare un pompino ) un bel seno (messo in evidenza da scollature vertiginose) ed un culo fantastico (cosa che le avevo sempre ammirato e che le avevo fatto presente). Spesso andavo a casa, come dicevo, da un po' di tempo notavo nei suoi gesti qualcosa che di strano sguardi e gesti, che fino ad allora non c'erano stati, e questo m'imbarazzava un pò .
Una sera chiamo per sentire se ci si vedeva e lui m'invita a casa sua per il solito caffè.
Arrivato mi apre lei, la guardo da sopra a sotto, era in un completo nero,camicia scollatissima , gonna un palmo sopra il ginocchio con spacco laterale calze nere e scarpe a spillo alte, le faccio i miei complimenti e gli chiedo se stessero per uscire, lei mi sorride e risponde che stava provando quel completino nuovo mi chiede come sta ed non posso che mostrargli il mio stupore, non l'avevo mai vista cosi elegante ed affascinante(ed eccitante), mi si avvicino mi appoggió le mani alle spalle e a mo di scherzo disse che stava aspettando me per uscire da soli.
Non potei che rispondere che ne sarei stato lusingato peccato che fosse sposata, sorrise, di solito ci salutavamo dandoci due baci ,quella sera mi abbracciò facendomi sentire il suo seno e mi diede un bacio quasi sulle labbra, disse "vado a prendere il caffè" rimasi un po' sconcertato e chiesi a Giulio per quale occasione si stessero preparando e se lei avesse bevuto,lui rispose che era solo per me sorridendo che voleva farmi vedere quanto era sexy, dissi " e ci è riuscita! devo dire che non l'avevo mai vista cosi attraente, sei un uomo fortunato" ringraziai pensando che stesse scherzando, ignaro di ciò che avevano in mente i due.
Arrivo lei con il vassoio del caffè si abbasso a verso di me per porgermelo, facendo il gesto si apri la camicetta e mi mettendo in mostra il seno in un fantastico reggiseno nero di pizzo, rimase ferma per un attimo, come per farmi ammirare meglio,si rialzo solo quando la guardai negli occhi in quel momento sentii un calore salirmi, avrei voluto gettarmi su quel seno. Si sedette di fronte a noi due, si accese una sigaretta e accavallo le gambe tirando su la gonna, tanto da farmi notare che indossava le autoreggenti, a quella vista cominciai ad immaginare quello che aveva sotto sicuramente indossava un perizoma, una delle cose che mi fa impazzire e una donna in autoreggenti tacchi a spillo e perizoma nero. Il suo modo di fare era provocatorio e m'imbarazzava che davanti al marito avesse certi atteggiamenti,d'altra parte lui sorrideva compiaciuto e notando il mio imbarazzo mi diede una botta sulla spalla e mi disse " digli qualcosa vuole sapere se potrebbe essere il tuo tipo..sai le ho raccontato le tue avventure ..che l'hanno eccitata ..
ti ho parlato delle sue fantasie ma non ti ho detto che quella più ricorrente e farsi scopare da un uomo mentre io la guardo…e ti devo dire che è anche la mia, abbiamo deciso che vorremmo che quell'uomo sia tu! Lei pensa che non ti piaccia, infatti non le hai dato modo di pensare altrimenti, ma io so che tu non l'hai mai guardata con occhi diversi per l'amicizia che ci lega. Cosi ti ho stuzzicato la fantasia raccontandoti quanto e maiala mia moglie !
Conoscendoti so che non mi deluderai, voglio che la fai godere " dicendo questo si alzo la prese per mano e la fece sedere vicino a me. Io guardavo incredulo non pensavo mai che mi sarebbe successa una cosa del genere nella realtà ma stava succedendo, il mio amico mi chiedeva di scopare la moglie per soddisfare una loro fantasia.Ritornato in me dissi " sono lusingato di ciò non posso certo deludere un amico..devo dirti una cosa..è anche una mia fantasia scopare una donna mentre il marito guarda ma non immaginavo mai che l'avrei soddisfatta con voi" mi sentivo imbarazzato e non riuscivo a prendere nessuna iniziativa,ci fù un attimo di silenzio fu lei a prendere l'iniziativa, mi volto verso di lei e mi disse " Adesso fa finta che lui non ci sia e pensa solo a me…mi ha raccontato quanto sei bravo a far godere le donne fammi vedere se è vero! " dicendo cosi mi accarezzò con il dorso della mano il viso, fu come se avesse toccato un tasto le presi la mano e la cominciai a baciare poi le accarezzai i capelli la guardai negli occhi e le baciai le labbra delicatamente poi più profondamente la mia lingua incontro la sua e cominciarono a volteggiare con passione con una mano le stinsi il seno sentendolo duro e grande,si stacco e disse" se scopi come baci mi farai impazzire,fammi prendere fiato"mi sorrise e mi ritiro a se perché la baciassi ancora. Dalle labbra passai al collo scostando i capelli per vedere l'orecchi, morsi il lobo delicatamente e cominciai a baciarle il collo, lei piegò la testa leggermente invitandomi a continuare,passai da una parte a l'atra seguendo il suo movimento che m'indicava il punto che le piaceva di più,intanto con le mani sbottonavo la camicia e le sfioravo la pelle li dove c'era il reggiseno,scesi a baciare il seno e stringerlo con una mano, mentre con l'altra accarezzavo dal ginocchio in su, lei appena appoggiata la mano sul ginocchio apri leggermente le gambe capita l'intenzione.
Accarezzai l'interno coscia fino a sfiorare con un dito le mutande, avevo scoperto il suo seno e le stavo mordendo i capezzoli duri e diritti come due antennine ,lei stringeva la mia testa la guardai e la baciai,lei si butto con la testa indietro per accogliere meglio la mia lingua e mentre le cercavo le tonsille le ficcai la mano nella fica scansando il perizoma,sentii che allargava di più le gambe per permettermi di sentire meglio la fica e le la lingua comincio a roteare più intensamente. Le tirai indietro per i capelli guardandola negli occhi e masturbandole la fica bagnatissima,mi disse " senti come sono bagnata.. scopami" con un dito le stuzzicavo il clitoride con gli altri scivolavo tra le labbra calde e bagnate, mi inginocchiai davanti a lei, la tirai dal bacino verso di me allargandole le gambe, le spostai il perizoma e le scivolai il dito tra le labbra della fica su e giù un paio di volte poi scoprii il clitoride e cominciai a leccare con la punta della lingua,la sentivo mugolare e contorcersi,ad un certo punto mi fermo mi tirò su e disse " adesso tocca a me,sono brava anch'io sai"si alzò mi sbottonò la camicia e comincio a baciarmi i pettorali fino all'ombellico,poi sui capezzoli accarezzandomi il cazzo durissimo e gonfio sotto i pantaloni toccandolo disse"adesso vediamo questo gonfiore cos'è" lo tirò fuori e disse dammi questo cazzo! E com'è duro" lo prese con le sue mani una sotto le mie palle per stringerle forte l'altra a modo di bastone lo masturbò un po' e prese la cappella in bocca,comincio a spompinare, fantastico leccava e succhiava tutta la lunghezza se lo strinse ammezzo alle tette e lo succhiava,leccava dal glande alle palle guardandomi negli occhi e facendo una smorfia di aggressione.Mi voltai e notai che Giulio era sulla poltrona che guardava e si faceva una sega, mi sorrise e disse "fammi vedere meglio ".C'era un tavolino basso tra i divani la fermai la feci sistemare sul tavolo,prima però le apriilla lampo della gonna che fece scivolare via, ammirai il suo corpo per un attimo accarezzandolo con le dita delicatamente,il marito stava a circa un metro seduto e si menava l'uccello piano, la voltai verso di lui le slacciai il reggiseno,se lo fece togliere con delicatezza da dietro le afferrai le tette e le stinsi baciandola sul collo,con una mano scivolai sulla fica ed una sul seno.Giulio le disse " fammi vedere da vicino come lo spompini" lei eseguì,si volto mi bacio intensamente, e scivolo strofinandomi il seno sul corpo giù fino a prendere il cazzo in bocca,stava piegata sulle ginocchia e succhiava il cazzo guardandomi negli occhi.
Sentivo le ginocchia piegarsi ,succhiava la cappella e con la lingua scivolava sotto le palle leccando anche il buco del culo, risaliva e riprendeva la cappella in bocca, succhiava cosi intensamente che dovevo tenerla per i capelli, la tirai su dai capelli la feci girare, lei si posiziono alla pecorina, appoggiandosi sul tavolo le strofinai il cazzo alla fica bagnatissima,lei sentendolo alzo leggermente il bacino lo strofinai un paio di volte per farglielo sentire e lubrificarlo con i suoi liquidi, appena mi avvicinai all'entrata con un movimento se lo fece entrare tutto di botta,calda ed umida, cominciai a sbattevo tenendola per i fianchi lei accompagnava i movimenti dopo qualche colpo comincio a urlare " vengo....veengooo" lei è una di quelle donne che ha orgasmi multipli. Lui guardava voleva fare un po' da regista cosi mi disse" la stai facendo godere come una troia falla venire sopra che voglio vedere come ti cavalca" lo accontentai lo tirai fuori e mi sedetti sul divano lei lo prese in bocca per un po' ,poi si sedette sopra di me ficcandoselo dentro,le leccavo i seni e la baciavo mentre lei si dimenava sul cazzo, venne a ripetizione due o tre volte . Si fermo e mi disse "Cavolo e da 30 minuti che mi fotti e non sei ancora venuto?
Forse non ti piaccio abbastanza?" risposi dicendogli " no cara a me piaci e anche tanto anzi non ho mai incontrato una che gode in questo modo sarà l'emozione" dicendogli questo le ficcai un dito tra le chiappe,e le accarezzai lo sfintere.......,i due si guardarono e lei disse "non l'ho dato nemmeno a lui" indicando il marito,allora io le dissi"io ho soddisfatto una tua fantasia, adesso tu soddisfa una mia"sorrise e mi bacio e mi disse "non farà male? "le risposi se ti fa male mi fermo" poi mi rivolsi a lui dicendogli " tu cosa ne pensi se faccio il culo a tua moglie?" lui rispose "Ti ho detto che la voglio vedere godere come una maiala se a lei va...anzi "disse e andò in bagno tornò con un barattolo blu, me la diede,crema per le mani,capi subito a cosa poteva servire.La feci mettere sul divano bacino in aria e testa appoggiata sui cuscini, buco del culo e fica ben in evidenza,le spalmai la crema sul buchetto stretto ma elastico facendogli scivolare dentro la punta del dito,intanto le leccavo la fica calda e bagnatissima degli orgasmi che aveva avuto, le ficcai due dita in fica e la masturbavo ,contemporaneamente con l'indice gli forzavo il culo.La feci salire nuovamente sopra,comincio a cavalcare e mentre godeva le forzavo il culo con un dito ,quando lo ebbi ficcato tutto lei si fermo per un attimo e disse " mi fa male ma mi piace"poi riprese a muoversi lentamente,la feci mettere nella posizione precedente presi un po' di crema e la spalmai sul mio cazzo, appoggia la cappella sullo sfintero e con un leggero colpo la punta entro senza resistenza anche se lei fece un urlo di dolore,con un altra spinta entrai un' altro poco, lei mi fermo con una mano,mi guardo fissa negli occhi mi strinse per il braccio e aspetto una mia mossa,cominciai un leggero movimento di spinta in avanti sentivo le pareti allargarsi lei non urlava ma aveva un'espressione di dolore spinsi fino a quando le palle non sentirono la fica,ero arrivato in fondo a quel culo che avevo sempre ammirato.Stringevo i glutei con le mani e lei stringeva le mie mani ,teneva il seno appoggiato a terra e la testa alta, come se in quel modo lo accogliesse meglio,fu lei ad iniziare il movimento la sua espressione era cambiata non diceva più "fermati" ma "continua".
Fantastico stavo rompendo il culo ad una donna con il permesso del marito e a lei cominciava a piacergli . Continuavo a sbatterla con più vigore e a lei piaceva sempre più tanto che venne un'altra volta e con più vigore delle altre ero pronto pure io e dopo qualche colpo venni tirandolo fuori ed inondandola fra le chiappe fino alla schiena. Scaricato il mio nettare ci sedemmo un attimo uno di fronte all'altro, lei mi disse "Ho sempre avuto paura di farmi scopare dal culo…mi hai fatto scoprire il piacere anale…quando ero sopra e tu sotto e mi hai infilato il dito,mi e venuta un'altra fantasia,mi piacerebbe che mi scopassi insieme a lui che ne pensi" ed indicò il marito "ottima idea" risposi io mentre il marito disse "stai lontano dl mio culo però" ci mettemmo a ridere e continuammo la serata nella camera da letto.
17
1
9 anni fa
aaamaxpaul,
41
Ultima visita: 2 anni fa
-
sesso a tre
conosciuto una coppia via inserzione che cercava un singolo mi presento nel posto concordato con il pensiero sara' un bidone ?arrivo nessuno beh aspetto un po' mi dico poi vado dopo un po arriva la coppia lei bionda curvilinea come piacciono me lui maschio che mi mette subito a mio agio presentandomi la lei ciao baci lei che mi da subito la lingua in bocca andiamo in una casa tuttaper noi ancore lingua in bocca mentre lui mi spoglia io spoglio lei nudi ci spostiamo sul letto dove incomincio a leccarle le grandi labbra fin che non esce il clitoride allora lo prendo tra i denti e succhi lei sborra subito con un urlo mentre sento una bocca che mi succhia mentre lingua in bocca bacio lei lui mi chiede se mi da fastidio io dico no continua pure allora la bionda raggiunge il marito in una pompa a due bocche dopo un po la faccio sdraiare col sedere in alto e glileo spingo tutto dentro il culo mentre il marito gli succhia le tette allora mi tolgo lo faccio sdraiare e dico a lei infilati sopra di lui quando e' ben impalata glielo rimetto nel culo e cominciamo a scopare tutti e due la moglie finche non raggiungiamo il piacere assieme lui la riempie in figa io gli riempio il culo di sborra poi restiamo a coccolare la bionda x un po e mi dicono che non avevano mai provato la doppia e che volevano rivedermi ancora ciao alla prossima...............
6379
4
9 anni fa
robyn493,
52
Ultima visita: 8 anni fa
-
Cuck&troy bologna
Ciao a tutti mi chiamo Sophia, ho 33 anni e sono sposata con Mirko da 9 anni... Siamo sempre stati una coppia a cui piaceva giocare, così abbiamo sempre organizzato incontri con coppie. Da qualche tempo però avevamo entrambi la fantasia di farmi guardare da mio marito mentre venivo scopata da un altro. Abbiamo deciso così di soddisfare la nostra fantasia. Un giorno ci trovavamo a Bologna, stavamo pranzando in un ristorante quando ( complice qualche bicchiere di vino di troppo ) decido di fare la sfrontata e proporre a mio marito di contattare qualche singolo bolognese ed incontrarlo senza di lui. Ricordo ancora la faccia di mio marito e sopratutto ricordo che acconsentì subito dicendomi che gli si era fatto duro... Così uscimmo dal ristorante entrambi eccitati anche perché Ero riuscita a prendere accordi tramite msn con Max (il singolo ).Rientrati in albergo comincio a prepararmi per questo incontro. Ho fatto una doccia rigenerante e ho incominciato a scegliere l'intimo davanti a mio marito rendendolo partecipe e sopratutto consapevole che per la prima volta mi sarei fatta scopare da uno sconosciuto senza la sua presenza. Indossai un completino intimo nero di pizzo, una magliettina scollata, una gonnellina molto corta e delle décolleté nere. Vedevo negli occhi di mio marito l'eccitazione. Appena pronta, visto che rimaneva ancora un po' di tempo prima che Max arrivasse a prendermi mi avvicinai a mio marito con quel misto di eccitazione e paura per quello che avevo deciso di fare. Mirko era eccitatissimo, poco dopo arrivò il messaggio di Max che mi diceva di essere arrivato. Salutato velocemente Mirko,attraverso la reception con aria disinvolta ( anche se dentro d me non lo ero per niente ) e salii in macchina di Max. Ci salutammo e una volta fatte le presentazioni cominciammo a parlare. Gli dissi subito che per me era la prima volta che giocavo senza la presenza di mio marito, e che da brava troia quale mi sentivo avrei voluto essere ripresa per fare vedere a quel cornuto di mio marito come mi facevo scopare in sua assenza. Arrivati vicino casa sua,Max comincia a trattarmi da troia chiedendomi di scendere dalla macchina e aspettare 5 minuti prima di raggiungerlo in casa. Così dopo 5 minuti eccomi a casa sua. Dopo aver bevuto qualcosa insieme ci siamo guardati negli occhi e ci siamo spostati in un altra stanza dove c'era un enorme divano. Max sistema la videocamera ed poi mi raggiunge davanti al divano. Entrambi eravamo già nudi... Mi sono inginocchiata e ho incominciato a succhiarglielo... Era così grosso che decisi di farmi fare una foto ed inviarla a Mirko ... Lui mi rispose così 😱... Era bello grosso proprio come piaceva a me. Continuai a farmi fotografare mentre glielo leccavo e succhiavo, sempre più eccitata. Max dopo un po' mi fece sdraiare su quel divano e mi aprì le gambe. Cominciò a leccarmela e ad infilarmi 3 dita nella figa. Dopo un po tirò fuori un preservativo xl e comincio' a spingerlo dentro. Era un misto di dolore ed eccitazione.. Continuavo a dirgli di fare più forte ma mi veniva da gridare per il dolore... Le mie mani erano sulla sua schiena e lui continuava a voler essere guardato negli occhi.. Mi diceva che avevo uno sguardo da porca... Era vero.. Me ne rendevo conto... Dopo un po che mi scopo' mi questa posizione mi fece mettere a pecora... E mentre gli dicevo di sculacciarmi e tirarmi i capelli ( ero eccitatissima e non capivo più niente ) ho preso il cellulare e ho,cominciato a scrivere a Mirko dicendogli che mi stavo facendo scopare a pecora, che mi stavo divertendo e che dicevo a Max di scoparmi più forte perché volevo tornare in albergo da quel cuckold di mio marito con la figa tutta aperta.mirko mi rispose che si stava facendo un sacco di seghe da quando ero uscita. Poco prima di venire Max si tolse il preservativo e mi schizzo' tutta.. Vicino la figa... È stato bellissimo.. Così dopo esserci lavati e sistemati Max mi riaccompagnò in albergo. Appena rientrata in stanza Mirko mi stava aspettando, già pronto a scoparmi ... Ed io ancora eccitata prima mi sono fatta guardare ... Mi sono sdraiata sul letto per fargli vedere che ero soddisfatta perché finalmente avevo trovato un singolo molto molto molto dotato ... Mi sono fatta scopare da mio marito per altre tre volte ... È stata la più bella esperienza avuta fino ad ora ...
15
3
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Amici ritrovati
Io Marisa(51 anni) e il mio compagno Sergio (62 anni) entrambi divorziati, conviviamo da più di nove anni e ormai liberi dai problemi dei figli (i nostri sono già maggiorenni) cerchiamo di goderci il tempo libero come più ci aggrada. La nostra è stata una passione a prima vista, consolidatasi nel tempo e a letto siamo incontenibili: amiamo fare all'amore in tutte le sue forme e qualche volta abbiamo incontrato anche coppie per lo scambio con grande piacere soprattutto di Sergio. Sebbene siamo proprietari di un appartamento in città preferiamo abitare nella nostra villetta in prossimità della cittadina in cui Sergio ha svolto la sua attività. Un sabato sera siamo venuti in città per incontrarci in una sala da ballo con una coppia che conosciamo e con la quale avremmo poi concluso la serata.
Mentre eravamo in attesa del loro arrivo, giunge una chiamata, sono loro che ci comunicano di avere un problema con la figlia piccola e pertanto non potevamo incontrarci.
Decidiamo di entrare ugualmente in discoteca per capire se valesse la pena di restare (è un posto dove si possono fare conoscenze) oppure andare via. Il locale data l'ora era abbastanza pieno e la musica era assordante, ci avviciniamo al bar e ordiniamo qualcosa da bere. Mentre stavamo sorbendo le nostre bibite, ci guardavamo intorno, c'era gente che chiacchierava e altre che ballavano; ad un tratto Sergio mi fa cenno che gli è sembrato di scorgere in fondo alla sala un suo amico dei tempi dell'università, Pucci che non aveva più incontrato da più di venti anni. Incomincia a fare dei cenni con la mano nella sua direzione e poi inizia a chiamarlo per nome sempre più forte fino a quando riesce ad attrarre la sua attenzione, anche Pucci sembra riconoscerlo ed entrambi si avviano per incontrarsi, si salutano abbracciandosi e vengono verso me. Fatte le presentazioni decidiamo di accomodarci e quasi isolandosi cominciano a parlare ricordando i bei tempi passati. Data il volume alto della musica, Sergio suggerisce che è meglio andare via e cercare un posto più tranquillo e così ci avviamo all'uscita. Quando Sergio propone di stare un po tranquilli ha sempre in mente qualcosa. Infatti appena fuori gli dice che noi eravamo andati in discoteca per incontrare una coppia amica e gli chiede cosa ci facesse lui scapolone imperterrito e così Pucci confessa all'amico Sergio che era in cerca di distrazioni e giù una sonora risata di entrambi. Di getto come è suo solito fare, Sergio gli chiede se il suo appartamento dista molto e di passare un po di tempo da lui. Pucci accetta volentieri e ci dice di seguirlo con la nostra auto. Appena saliti in macchina gli dico che è un pazzo se pensa di coinvolgermi con il suo amico.
Sergio cerca di rassicurarmi raccontandomi che loro due insieme avevano cavalcato la cavallina, erano partiti assieme durante le vacanze, in Italia e al'estero sempre in cerca di belle donne, soprattutto straniere, e con la conoscenza di un paio di lingue avevano trovato, anche per la loro avvenenza terreno fertile e spesso si erano scambiate le donne e con diverse avevano fatto sesso assieme ed era certo anzi sicurissimo che non era affatto cambiato viste le occhiate che aveva dato, non visto al mio culo (come dice lui).
Questo suo dire non mi rassicurava completamente, ma dovevo ammettere che Pucci era un uomo dotato di fascino e con un corpo niente male.
Arrivati a destinazione entriamo in un appartamento si da scapolo, ma arredato con tanto buon gusto (d'altronde è il suo lavoro). Mette della buona musica, ci fa accomodare e va a prendere dei calici per brindare al nostro incontro. Continuano per un po a parlare dei lor ricordi, delle loro bravate giovanili e del fatto che dopo il matrimonio di Sergio si erano completamente persi di vista. Sergio lo stuzzica sul versante donne e Pucci confessa che ad un certo punto aveva pensato di sposarsi ma poi per motivi vari ha desistito e si è accontentato di posarsi saltuariamente su qualche fiore.
Sergio, a questo punto, inizia a parlare di me, dicendo che sono un'ottima compagna in tutti i sensi e che con me ha trovato ciò che cercava e che dal punto di vista sessuale ero il top in quanto intuivo ogni suo desiderio e lo appagavo completamente, anche qunado assieme abbiamo deciso di incontrarci con qualche coppia.
Pucci stava ad ascoltare e portava alla labbra il suo bicchiere, senza profferire alcuna parola, ma annuendo solamente.
Sergio prendendomi la mano mi invita ad alzarmi e facendomi roteare gli chiede se con una donna (femmina come dice lui) non si può che perdere la testa. Sono un po imbarazzata e con un sorriso mi riaccomodo.
Pucci per sviare un po il discorso chiede dl lavoro e dei figli e l'aria ritorna più distesa.
A questo punto, considerato il desiderio espresso da Sergio in macchina, data l'ora (da poco è scoccata la mezzanotte) e dato il loro passato godereccio,e detto pure che Pucci è pure un bell'uomo e che l'occasione non va sprecata, mi alzo e chiedo di andare in bagno. Rientrando in sala avanzo muovendomi e ancheggiando al ritmo della musica che stavamo ascoltando e Sergio mi invita a fare un spogliarello, mentre Pucci provvede ad abbassare le luci.
Continuo a danzare, muovendo sinuosamente il corpo, abbassandomi un po per mostrare le gambe e uno alla volta faccio saltare i bottoni della camicia e resto in reggiseno, continuo sempre a suon di musica a fare avanti e indietro e a muovere il seno, poi scosto il gancio della gonna e tiro giù la cerniera e con entrambe le mani faccio scivolare la gonna mostrandomi in autoreggenti, slip e reggiseno; Sergio si alza e mi toglie il gancio posteriore e vengono fuori le mie belle tette da giovane signora con i capezzoli tesi e continuo a danzare. Mi avvicino al divano dove loro sono sdraiati e poggiato un piede i mezzo a loro sfilo la prima delle calze e poi la seconda ed ora Sergio, con la libidine che gli si legge negli occhi, invita Pucci a sfilarmi lo slip. Pucci avvicina le sue mani ai miei fianchi, li accarezza, ne lascia una appoggiata e con l'altra scivola verso il centro delle mie cosce, risale un po come a tastarne la consistenza e si bagna, la sposta la porta sull'orlo dello splip e con le mani lo fa scivolare via. ora sono completamente nuda e con il fuoco che pervade tutto il mio corpo. Sergio si è quasi svestito e già impugna il suo gran cazzo duro e lo masturba.Aspetto per pochi secondi che Pucci faccia qualcosa e infatti si sposta in avanti mi prende per i fianchi, porta la sua bocca a contatto della mia fica, la apre leggermente e affonda dentro la sua lingua pastosa, calda e saettante; no riesco a stare ferma e in piedi e mi getto su di lui e così ci baciamo selvaggiamente, mentre le sue mani mi frugano dentro alla ricerca del tesoro e del bottoncino completamente teso. Sergio reclama la sua parte e tira a se la mia testa e mi riempie la bocca con il suo ardente bastone; Pucci a avuto così il tempo di spogliarsi e di mostrarmi il suo possente calibro svettante e duro (lungo e grosso come quello di Sergio); ho voglia di accarezzarlo e di prenderlo in bocca e lo faccio estasiata e ingordamente lo inghiotto tutto dopo averlo leccato in lunghezza e larghezza.
E' tempo di averli dentro e così ci trasferiamo sul comodo letto.
Sergio capisce che desidero assaporare per primo il cazzo di Pucci che si stende in attesa che io mi impali su di lui e infatti gli sono subito sopra, afferro il cazzo con mano avido e lo avvicini alla mia fessura che sta spasimando per sentirlo, si apre subito la via favorito dai miei umori ed entra tutto fino in fondo; Sergio poggiato alla testata del letto immerge nella mia bocca la sua canna rovente e mi tiene la testa con le mani; Pucci trovata la posizione migliore mi trapana la fica con un su e giù poderoso e sento che entrami hanno voglia di svuotarsi in me, mentre la mia fica e la mia bocca li asseconda vertiginosamente, ancora poci secondi e il piacere sta per avere inizio sento i loro ultimi colpi e veniamo assieme con sussurri e grida e tanto godo e vengo e sento scorrere dentro la fica e in bocca il loro denso piacere.
Dopo una buona pausa abbiamo ripreso e ho voluto averli dentro tutti e due contemporaneamente e poi stanchi ci siamo addormentati.
Nella tarda mattinata quando ci siamo svegliati, ci siamo abbracciati e baciati e dopo una consistente colazione e una buna dose di caffè ci siamo concessi una ulteriore appagante rimpatriata.
Se ci vediamo ancora? Ovvio che si ed è sempre un gioco tra amici ritrovati.
Marisa, Sergio e Pucci
9
1
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Lei mi racconta
l'altro pomeriggio e' stato bellissimo passarlo insieme a te......
Quando sono andata a letto l'altra notte ho fatto fatica a prendere il
sonno poiche’ pensavo ed immaginavo un nostro possibile incontro …………
Ho immaginato che mio marito se ne va via per lavoro ed io non resisto e ti
invito una sera a venire da me.
Tu arrivi a Ravenna io ti vengo a prendere all’uscita dell’autostrada, tu
arrivi con la tua macchina scendi ed io ti vedo poiche’ sono gia’ li’ che ti
aspetto.
Scendo dalla macchina anch’io tu mi vieni incontro e ci abbracciamo per 10
minuti , rimaniamo abbracciati e ci guardiamo per un tempo indefinito…….. tu
mi sussurri all’orecchio che sono + bella di quello che immaginavi e che ti
piaccio da morire………..
Io per piacerti mi sono preparata per 2 ore , truccata alla perfezione , e
vestita con un completo nero pantaloni vita bassissima che fanno scoprire la
pancina e fanno intravedere lo slippino sotto, magliettinan aderente sopra
con giacchina nera , naturalmente intimo nero , reggiseno e slippini neri e
soprattutto un paio di stivali con il tacco che mi fanno quasi essere alta .
Tu mi guardi in un modo sensualissimo come se volessi scoparmi all’istante ,
io allora non resisto ed incomincio a baciarti, li’ per la strada mentre le
macchine passano …un bacio lunghissimo ed appassionato che ci fa scaldare un
casino.
Ad un certo punto io ti dico : dai andiamo.
Prendiamo la mia macchina e ci dirigiamo verso casa mia.
Quando arriviamo tu trovi il caminetto acceso, un grandissimo tappeto
davanti e candele profumate sparse per tutta la casa che rendono l’ambiente
accogliente ed eccitante.
Ci mettiamo a mangiare qualcosa che avevo preparato visto che tu sei partito
presto non hai mangiato e hai fame.
Incominciamo a parlare del piu’ e del meno ma ad un certo punto ci
ritroviamo uno nelle braccia dell’altro, tu hai incominciato a baciarmi , mi
tempesti di baci il viso ed il collo , mi infili la lingua nella bocca
cercando la mia , mi stringi a te , sento le tue mani dappertutto , le tue
mani che mi esplorano , esplorano ogni parte del corpo anche se siamo ancora
vestiti.
Mi fai stendere sul tappeto dove io ho messo una decina di cuscini e mi
accarezzi il viso , da li’ incominci a spogliarmi lentamente e mentre mi
spogli mi accarezzi, mi baci , mi lecchi .
Mi togli per prima cosa la maglietta, me la sfili mi riempi di baci la
pancina e mentre lo fai infili le mani sotto il reggiseno dove trovi il mio
seno eccitato ed i miei capezzoli durissimi , uno alla volta incomincia a
succhiarli, leccarli, mordicchiarli ed io vado giu’ di testa...........
Mentre fai cio’ metti la tua gamba sinistra tra le mie e ti strusci a piu’
non posso, il cazzo nel frattempo di e’ diventato talmente duro che ti fa
male contro i pantaloni.
Ad un certo punto mi infili la mano nei pantaloni senza toglierli , cerchi
la mia fichetta , la trovi , e’ un lago di perdite e umori , mi prendi il
clitoride tra le dita e lo massaggi io ti imploro di infilarmi un dito
dentro, non ce la faccio piu’ e tu me lo infili.
Io sono cosi’ eccitata e vogliosa che urlo da piacere…………….
Tu tiri su la mano che avevi messo dentro i pantaloni , ti lecchi le dita
per assaporare il mio umore , e decidi che devi assolutamente leccarmela.
Per cui finalmente ci togliamo tutti i vestiti , mi togli tutto lentamente
continuando a baciarmi e leccarmi e tu rimani nudo con questo cazzo
durissimo e bagnatissimo che ti pulsa .
Ti fiondi in mezzo alle mie gambe, ma vuoi farmi soffrire per cui incominci
a leccarmi il buchino del culetto , io fremo di piacere , allora pian piano
mi infili prima un dito e poi un altro nella fica che dire che e’ bagnata e’
dire poco, mi masturbi e nel frattempo mi lecchi il clitoride , mi infili la
lingua piu’ in fondo che puoi come se volessi entrarmi dentro.
Allarghi le mie labbra quasi a farmi male solo per poter infilare la lingua
piu’ in fondo possibile.
Io godo come una pazza, mi dimeno e urlo e ti dico che devo assolutamente
mangiartelo, tu ti alzi allora vieni verso di me mi metti un cuscino sotto
la testa e senza smettere di masturbarmi me lo infili in bocca.
A me non sembra vero di averlo nella mia bocca, te lo lecco, te lo succhio,
te lo mangio tutto ,
te lo masturbo e te lo lecco insieme, tu godi da impazzire ....
Voglio toccare e tocco ogni angolo del tuo corpo , le tue braccia, le tue
spalle , i tuoi pettorali , la tua pancia , il tuo culetto , ti palpo e ti
lecco dalla testa ai piedi come nessuna di aveva fatto prima e tu vai via di
testa.
Tu pero’ non puoi stare senza la mia fichetta per cui ti distendi e mi fai
mettere sopra di te , facciamo uno splendido 69 appassionato, infuocato ,
pazzesco , godiamo come 2 pazzi .
Pero’ tutti e due abbiamo voglia di sentirci uno dentro l’altro , per cui
visto che tu sei steso, io mi alzo e mi siedo sopra il tuo cazzo, quando me
lo infilo e’ come sentire una spada che mi perfora da parte a parte , io
incomincio strusciare sul tuo pelo il mio clitoride lo massaggio e nel
frattempo ti scopo da dio.
Tu mi tocchi le tette prima, poi i fianchi , poi i il culo mentre io vado su
e giu’ sul tuo cazzo , sento che non ce la facciamo piu’ tutti e due a
resistere , per cui ti faccio alzare e ti metto seduto , ora siamo uno di
fronte all’altro , ci baciamo con avidita’ , ci scopiamo a piu’ non posso ,
io metto le mie gambe attorno alla tua vita e appena sono in questa
posizione sento un calore arrivarmi dal basso.
Ti dico : amore sto per venire non ce la faccio’ piu’ devo venire , tu mi
dici allora che vuoi che veniamo insieme per cui acceleri le spinte finche’
senti anche tu il cazzo che ti sta esplodendo .
Cosi’ veniamo insieme urlando di piacere.
Alla fine di tutto , ci stendiamo sul tappeto esausti ....
Ma per poco ... dopo un po' ricominciamo .............
18
0
9 anni fa
COMPLICEM,
55
Ultima visita: 2 ore fa
-
Amica che vuole essere la mia nipotina
--> buongiorno Nipotina Biricchina e Porcellina,
siediti qui sulla scrivania e vediamo intanto com'è combinata la tua Patatina.
Ti siedi di fronte e alzi la gonna scozzese mentre sento una sensazione pungente all'inguine...
mi hai solo appoggiato -maliziosamente- i tacchi sul mio basso ventre che era già in leggera agitazione.
La vedo arrossata ...
Bibi ma ti sei toccata poco fa ? Sei ancora bagnata!
Si -rispondi abbassando lo sguardo con un sorriso malizioso-
Intanto con le punte dei tacchi apprezzi il risveglio di Lui.
Allora mi alzo ti faccio mettere appoggiata sulla scrivania e col culo rivolto a me.
Bibi lo sai che non devi toccarti e che devi mettere le mutandine, la punizione sono 10 sculaccioni!
No zio Stef ti chiedo perdono.
Non è sufficente Bibi !
Con delicata fermezza ti metto a 90^ alzo la gonna e comincio a sculacciarti.
Alterno sculaccioni veri a palpate e percepisco un tuo godimento.
Al 10^ vedo le tue natiche belle rosse e mi accorgo che con la mano ti stai toccando...
BIBI !!!
Si zioStef ?
Ma Bibi non puoi farmi questo, son fatto di carne!
ZioStef lo so -e sorridi- la mia patata ti piace ...vero?
Bibi ... non so come faccio a ...
Tu allunghi la mano, prendi la mia e la appoggi sulla fichetta bagnata.
Comincio ad accarezzartela e successivamente a leccartela mentre tu
mi hai tirato giù la zip e tirato su il mio Lui.
Andiamo avanti così per un po' e mi dici che lo vuoi sentire dentro.
Sei un'artista è duro, tira, pulsa da esplodere ma non mi hai fatto venire!
Scivolo dentro di te in un caldo morbido avvolgente abbraccio...
cominciamo una piacevole eccitantissima danza;-)
9
1
9 anni fa
COMPLICEM,
55
Ultima visita: 2 ore fa
-
Triangolo imprevisto......continua
Ora la mia mano accarezza la fessura della sua fica, le dita entrano dentro, scivolano veloci , torno verso fuori , trovo il clitoride, lo stringo tra due dita, Silvia sente il contatto e ansima, geme si morde le labbra e gode; Marco è deliziato nel sentirla, si toglie i pantaloni e lo slip e tira fuori il suo cazzo lungo turgido e imperioso e sollevandosi glielo porge per farselo leccare, nel mentre dopo aver continuato a masturbarla ho voglia di guardare da vicino la calda fica che mi inonda di umori la mano, mi scosto dal divano, mi tolgo anch'io i pantaloni e mi inginocchio davanti alle cosce aperte che Silvia allarga ancor di più poggiando i piedi sul divano: lo spettacolo è stupendo, la sua fica completamente rasata, mi si mostra in tutto il suo splendore, le labbra esterne sono piene solide e lisce, la fica è appena aperta, è una piccola rosa appena sbocciata; vi avvicino la bocca, inizio a leccarla piano piano, si apre, accoglie la mia lingua che inizia a penetrarla, cerco di andare più in profondità, lecco le sue pareti, risalgo e sfioro il piccolo bottone teso e rigido, lo bacio, lo lecco e inizio a morderlo delicatamente: ora Silvia è in delirio, ha la bocca piena del cazzo di marco e la fica in balia della mia lingua ed è lei che con la mano appoggiata alla mia testa da il ritmo desiderato, cercando di spingere in avanti il bacino. Ora anch'io ho voglia di mostrarle il mio cazzo, mi alzo, mi libero dello slip e lo tiro fuori, non è lungo come quello di Marco ma i miei 20 cm non sfigurano affatto, in compenso è però abbastanza grosso in circonferenza e gli occhi di Silvia alla sua vista esprimono soddisfazione. Mi vuole vicino alla sua bocca, abbandona per un attimo il cazzo di Marco, prende il mio in mano lo accarezza, lo stringe e inizia a leccarlo, poi arriva alla cappella la bacia e piano piano la inghiotte e ne fa sparire dentro più della metà, con l'altra mano prende il cazzo di Marco e se li porta tutti e due alla bocca, mentre le nostre mani le massaggiano la fica. Il suo sguardo rivolto verso noi esprime tutto il suo piacere, lei fin ad ora non si è fermata e continua ad assaporare le sue dosi continue di piacere. In una breve pausa ci dice che ora li vuole sentire dentro e allora propongono di andare a stenderci sul comodo letto, cosa che facciamo in un attimo.
Si stende supina con le cosce aperte, ormai completamente nuda anche lei; Marco mi lascia il privilegio di darglielo per primo e le da il cazzo da succhiare, mentre io le alzo le gambe, le poggio un cuscino sotto il suo fantastico culo e avvicino il cazzo alla fica per penetrarla. E' tutta bagnata, potrei entrare d'un sol colpo tanta è la mia voglia di prenderla, ma voglio farglielo sentire mentre va entrando; spingo la cappella che si fa largo tra le labbra calde e umide, lei è ansiosa di riceverlo e spinge il bacino verso me, quando inizia ad entrare la parte più grossa ha come un brivido, spingo un po di più e le sono dentro fino a metà, un colpo ancora e tocco la parte finale di questo stupendo antro. Ora la sento mia, Silvia avvolge con le gambe la mia schiena e mi tiene bloccato dentro di lei. Ora è tra due fuochi, il cazzo del marito che la penetra fino alla gola e il mio che le riempie la fica e la percorre tutta con movimenti alternato dentro fuori. La stiamo gioiosamente martellando, lei li desidera ardentemente, li vuole, li ama, sente la sua voglia salire fino a quando è pronta a gustarsi il massimo del piacere, inizia a godere, stringe le cosce, accelera i colpi di lingua ed esplode con un GODO... Vengo...... inondatemi di sperma mentre anche noi scarichiamo nella sua bocca e dentro la fica un'onda lunga di seme caldo e denso.
Finalmente come confesserà più tardi ha avuto due maschi tutti per lei.
Ce ne stiamo in questa posizione per diversi minuti per rilassarci e quando ci spostiamo sul volto di tutti e tre si legge la piena soddisfazione di avere provato un piacere immenso, in un rapporto di piena armonia.
Silvia decide che la serata è appena iniziata e che sarebbe un vero peccato interrompere il discorso appena intrapreso.
Sempre distesi nudi sul lettone, gustiamo i dolcetti e sorbiamo un po dell'ottimo vino e ce ne stiamo abbracciati.
A questo punto Silvia vuole vedere chi sarà di noi due a riportare il proprio uccello per primo in erezione. All'unisono chiediamo la sua indispensabile collaborazione. E' sempre lei a prendere l'iniziativa e propone che ognuno inizi a masturbarsi.
Lei per prima si alza in piedi tra noi due, allarga le gambe e comincia a toccarsi, prima esternamente, poi tocca il clitoride e a poco a poco infila dentro due dita, bastano un paio di minuti e comincia a contorcersi per il piacere che si da. I nostri uccelli, all'inizio sono un po restii si nota solo un minimo di risveglio e allora dice che dovrà pensarci lei e così ci masturba lentamente entrami partendo dai toccamenti alle palle fino ad arrivare alla punta. I risultati dopo un po sono più apprezzabili ma non sufficienti. allora ritiene che il suo intervento deve essere più consistente e decide di prenderli in bocca regalandoci un bel pompino. prima li succhia uno alla volta, li lecca con consumata maestria dalla radice fino alla cappella dove si sofferma cospargendola di saliva e dandole prolungati colpi di lingua e quando tutti e due raggiungiamo una consistenza apprezzabile, se li porta entrambi alla bocca e li fa suoi assieme. A questo punto decide che dobbiamo stenderci e sarà lei a cavalcarci uno per volta.
Si posiziona prima su Marco, gli prende il cazzo e se lo infila dentro e lo monta inarcando il suo splendido corpo, mentre le sue tette si dondolano dolcemente in aria e io nel godermi questa incantevole scena continuo a masturbarmi; poi tocca a me, mi monta con il viso rivolto verso i miei piedi e mi cavalca deliziandomi con la visione del suo bel culo. Passa di nuovo a cavalcare Marco e nel farlo inizia nuovamente a sentirsi attraversata da spasmi di piacere e dice che è il momento che la prendiamo tutti e due contemporaneamente e dato che Mario ha già assaporato il piacer del suo culo ora questo privilegio di darglielo in culo toccherà me.
Marco acconsente, è già dentro di lei, la tira un po più su e cosi Silvia si stende completamente su di lui sollevando un poco il bacino.
Mi posiziono dietro di lei, con una mano tengo il cazzo bello duro e turgido con una mano mentre con l'altra attingo un po degli umori della sua fica e le massaggio con due dita il buchino che è già abbastanza elastico. Appoggio ora la cappella al buco e spingo leggermente fino a farlo aprire, quindi con uno scatto forzo l'orifizio e mi imergo in lei che accusa un lieve dolore ma resta immobile. Siamo entrambi dentro, sento tramite la sottile parte che ci separa anche il cazzo di Marco. Lei è tutta un fremito e ci incita a muoverci, ad assestarle dei bei colpi profondi per ci vuole sentire suoi, vuole che la facciamo godere fino a svenire per il piacere. E' una forza della natura, ci chiama, ci incita , ci desidera, Marco con i colpi da sotto la spinge verso me, io contraccambio con più forza e la spingo su di lui, Lei è chiusa in una morsa, non le diamo tregua, sento il mio cazzo bollente e impetuoso e pronto a darle il piacere che agogna e tutti e due con un ultimo sussulto veniamo all'unisono e facciamo scorrere in lei il nuovo piacere accumulato, mentre lei grida tutta la sua goduria accompagnata da una serie di VI AMO..... Vi AMO porcellini miei.
Quando felici e contenti lasciamo l'appartamento del nostro piacevole Triangolo imprevisto notiamo che sono trascorse più di tre ore.
Abbiamo deciso di incontrarci almeno una volta alla settimana e così facciamo solo noi tre.
Anche Marco è contento, ma vuole incontrare pure qualche coppia per stare con un'altra donna. Silvia pensa che occorre accontentarlo ma vuole che lo facciamo come TRIO e comunque, mi ha detto che io non debbo fare il cascamorto con le altre perché debbo continuare ad essere il suo uomo, visto che è lei che mi ha voluto incontrare perchè da tempo aveva deciso che avrebbe fatto all'amore con me.
11
1
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Triangolo imprevisto
Scrive al mio annuncio una bella coppia della mia stessa città, riferendo che mi stanno cercando in quanto trovano la mia proposta di incontro interessante e vorrebbero incontrarmi. Trovano le foto del mio annuncio di singolo intriganti ma riguardanti essenzialmente solo le parti anatomiche e pertanto mi chiedono se è possibile che invii loro foto intere con volto visibile, per evitare di incontrare persone magari del loro ambiente di lavoro. Visiono il loro annuncio e leggo anche il profilo; sembrano una bella coppia, il profilo è di mio gradimento e così invio alcune mie foto non recentissime e comunque con viso e corpo ben visibile e trasmetto anche il numero del cellulare.
Ricevo due giorni dopo una chiamata da Marco, il marito che si dice soddisfatto per le foto ricevute e che, se sono d'accordo, si può organizzare un incontro nel mio appartamentino per la sera del prossimo sabato. do il mio assenso e concordiamo di vederci in un bar in prossimità del luogo d'incontro.
Organizzo tutto al meglio, fiori sul tavolo, candele profumate, dolcetti e una buona bottiglia di vino rosso doc.
All'ora prevista posteggio vicino all'appartamento e mi dirigo a piedi verso il bar. Giunto li vicino noto all'interno diversi tavoli occupati da diverse persone e solo uno da una coppia e con mia grande sorpresa noto che lei (Silvia) è una signora che incontro vicino al mio posto di lavoro. Dopo una breve indecisione entro e vado verso di loro, che avendo intuito che sono la persona che aspettano si alzano per salutarmi e in particolare Silvia mi saluta, dandomi del tu e chiedendomi come sto, con meraviglia di Marco, al quale dice subito che sono un signore conosciuto tempo fa quando svolgeva la sua attività in altra zona della città: Chiedo loro se preferiscono non procedere, ma è subito Silvia che interviene che ormai il dado è tratto e che non c'è problema alcuno. mi seggo stiamo a chiacchierare del più e del meno e quando Marco si alza per andare a pagare le consumazioni, Silvia mi dice che lei, dalle foto inviate aveva capito chi fossi,considerato che la incontro spesso, e che le faceva piacere conoscermi e contemporaneamente mi suggerisce di non far capire niente al marito. In realtà incontrando Silvia le ho rivolto sempre sguardi abbastanza intensi e mi sono sempre soffermato ad ammirare il suo seno e le sue stupende gambe.
Al ritorno di Marco ci alziamo e ci avviamo per raggiungere l'appartamento: appena entrati mi vengono rivolti complimenti per il bell'ambiente e dopo esserci tolti cappotti e giubbotto, ci accomodiamo sul divano. A questo punto è Marco a suggerire di superare gli indugi, visto che io e Silvia ci conosciamo già, e mi chiede notizia dei miei incontri più recenti e aggiunge che sebbene non siano alle prime esperienze questa è la prima volta che incontrano un singolo e pertanto costituisce per loro una novità. Marco ha tanta voglia di parlare e mi informa che Silvia è una donna pluriorgasmica che ama essere coccolata e che ha una predisposizione particolare per i pompini e che appena parte non è facile che si fermi.
Silvia sorride e mette graziosamente a tacere Marco dicendogli che non giusto lasciarmi senza sorprese. Silvia si gira verso di me e avvicina la sua bocca alla mia schiude le labbra e subito le nostre lingue si cercano e si avviluppano in men che non si dica; le mani di Mraco vanno all'orlo della gonna e lo tirano su fino a mostrare le cosce sode e tornite e raggiunge la pelle nuda oltre la parte dell'autoreggente delle calze. E' uno spettacolo meraviglioso, anche perché Silvia divarica le gambe e Marco arriva ora a toccare lo slippino che sposta con abilità e lambisce il suo pube. A questo punto Silvia incomincia a respirare affannosamente e ad emettere piccoli gemiti di piacere. Anche io ora le apro la camicia e mi godo lo spettacolo delle sue prorompenti tette che accarezzo voluttuosamente e abbassandomi riesco a suggere i capezzoli erti. Con la mano vado anch'io perso l'interno delle cosce e punto verso il suo stupendo fiore già abbastanza umido, mentre Marco mi lascia la posizione e va ad accarezzarle il culetto rotondo e sodo.
Continua tra poco
8
0
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Bocca di velluto
Mi chiamo Carlo, oggi ho cinquanta anni e sono un bisex convinto. Questa mia scoperta risale a tanti anni fa. All’epoca ero un militare arruolato nell’Aereonautica Militare, in un corpo speciale che si occupava della difesa degli aereoporti. Non so bene come c’ero finito, ma era dura veramente, guardie, esercitazioni, allarmi e marce erano all’ordine del giorno e la stanchezza la faceva da padrona. Ricordo una notte d’inverno faceva un freddo tremendo ero di guardia e avevo molto freddo ed ero stanchissimo. Me ne stavo rintanato in una buca circondata da sacchi di sabbia con due feritoie, ricoperta da una lamiera con sopra altri sacchi di sabbia una leggera tenda copriva l’entrata. Dalle feritoie veniva molto freddo e fu quel momento in cui commisi il primo dei due errori: mi misi seduto, e chiusi gli occhi per alcuni secondi almeno così credevo, invece mi addormentai profondamente. Improvvisamente una mano forte mi scosse dal sonno, e nei miei occhi fu grande lo stupore nel vedere davanti a me il nostro sergente con il mio fucile in mano. In un attimo tutta la mia vita futura si delineò chiaramente, processo per direttissima, il minimo due anni di carcere punitivo. Questo era già accaduto ad altri due soldati prima di me, e il nostro sergente, un uomo alto, forte e muscoloso dal carattere duro e taciturno che comandava temporaneamente il plotone in assenza del nostro ufficiale che si era ferito durante un’esercitazione, se ne stava in piedi davanti a me in silenzio.
“ La prego non mi rovini.” Riuscì a dire un filo di voce carica di terrore.
Lui rimase un attimo in silenzio, poi fece un profondo respiro, si avvicinò a me. Ora il suo corpo era a poca distanza dal mio viso, quando lui improvvisamente aprì i pantaloni e tirò fuori un membro grosso e lungo.
“Scegli!” Mi disse con tono duro e deciso, avvicinando il suo corpo a poca distanza dalla mia faccia.
Senza nessuna esitazione, afferrai quel cazzo, ancora molle, ma già di notevoli proporzioni, al punto tale, che il mio indice pollice, a malapena riuscivano a congiungersi, poi, tirai fuori la lingua e detti la prima leccata. Rimasi stupito dal fatto che era profumato, si, sapeva di acqua e sapone, come se lo avesse lavato un momento prima. A quell’epoca ero già fidanzato con quella che sarebbe poi diventata mia moglie, e le donne in quegli anni difficilmente ti facevano scopare, principalmente per paura di rimanere incinta, quindi il miglior sistema per tenere a bada il fidanzato era quello di fare dei pompini. Mi ero sempre chiesto cosa provasse nel leccare e succhiare con estremo piacere il mio cazzo, e vedevo la gioia e la soddisfazione nell’ingoiare la mia semenza, ora improvvisamente avevo l’opportunità di togliermi questa curiosità. Cominciai a succhiare, leccare, quello splendido palo che stava lievitando nelle mie mani e nella mia bocca cercando di ripetere le stesse cose e gli stessi gesti che la mia fidanzata faceva a me. Non m’importava nulla né della situazione né di qualsiasi altra conseguenza in quel momento volevo solo dare e ricevere piacere nel sentire quel membro in bocca.
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmm……… Che bocca di velluto..mmmmmmmmmmm
Il lungo gemito e il commento espresso dal sergente mi riempirono di gioia e soddisfazione al punto tale che sollevare l’altra mano e slacciato i pantaloni li ho abbassati insieme alle mutande fino a metà coscia, mi ritrovai in mano due palle grosse come uova d’oca dure, piene, che accarezzai soppesandole, e lentamente feci scivolare le mie labbra lungo l’asta giocando con la lingua lungo il filetto e succhiandolo, fino ad arrivare a quelle due magnifiche sfere gonfie e pelose che misi in bocca succhiandole una per volta. Ero sconvolto, eccitato al punto che sentivo il mio cazzo crescere nei pantaloni, mentre oramai le mie dita non riuscivano più a congiungersi da quanto era lievitato il magnifico membro che stavo segando lentamente. Mi piaceva! Stavo facendo un pompino ad un uomo! E la cosa mi stava riempiendo di piacere. Lo sentivo gemere, assecondare i miei movimenti traendone molto piacere. Ad un tratto ho sentito la sua mano appoggiarsi sul mio capo, mentre lo splendido membro ha iniziato a gonfiarsi, la stessa cosa che succedeva a me quando stavo per sborrare in bocca la mia fidanzata. Ho serrato le labbra intorno alla punta frullando con la lingua in maniera molto veloce, succhiavo, pompavo, e lo segavo sempre più forte. Improvvisamente ha emesso un lungo gemito.
mmmmmmmmmmmmmmmmmm……..mmmmmmmmmmmmm
Un attimo dopo un potente schizzo mi ha colpito il palato, e ho sentito un sapore agrodolce che mi è subito piaciuto. Appena l’ho assaporato e ingoiato che subito un altro schizzo più denso e corposo mi ha riempito la bocca. Ho gustato e ingoiato anche questo subito seguito da un terzo quarto e un quinto sempre potenti che mi hanno inondato la bocca. Era bellissimo, ho ingoiato succhiato leccato e spremuto, fino all’ultima goccia di piacere con lo splendido membro che mi aveva riversato in bocca in gola quel nettare prelibato, poi con uno schiocco della labbra l’ho lasciato lucido e pulito leccandomi le labbra. Ho sollevato lo sguardo e ho visto il suo viso nella fioca luce della notte soddisfatto rilassato. Mi ha restituito il fucile, si è riabbottonati pantaloni.
“Da oggi ogni volta che ne avrò voglia tu sarai a mia disposizione! Sono stato chiaro?” Mi ha detto con voce calma e serena.
Ha voltato i tacchi e se n’è andato. Appena rimasto solo sono reso conto che era ben sveglio che non sentivo più freddo, ed ero ancora molto eccitato consapevole di aver vissuto un’esperienza unica e bellissima. Il mio cazzo duro mi faceva male nei pantaloni, l’ho tirato fuori, e mi sono segato furiosamente, fin quando ho sentito il mio piacere esplodere. Raccolta tutta la mia semenza nel palmo della mano l’ho portata all’altezza della mia bocca. Ho sentito lo stesso odore e allungata la lingua ne ho assaggiato il sapore: era identico! Ho leccato la mia mano, l’ho ripulita di ogni singola goccia del mio piacere rimanendo affascinato dall’emozione e dal gusto che ne avevo provato. Nelle due settimane seguenti è venuto a trovarmi altre quattro volte e sempre abbiamo ripetuto lo stesso rituale: lui in piedi, io che l’ho succhiavo, lui veniva, io ingoiavo, poi lui se ne andava, io mi segavo leccando la mia stessa sborra. Era diventato un piacere particolare, unico, incredibile per me, che continuavo a ripetermi di essere etero, anche se, osservavo quell’uomo, la cui presenza durante il giorno mi riempiva di nascoste emozioni. Poi per alcuni giorni è sparito, e quando è tornato mi ha convocato nel suo ufficio:
“Vieni con me.” Mi ha detto.
Siamo saliti sopra una Jeep, e ci siamo recati al magazzino dove siamo stati accolti da Luca, il furiere, un ragazzo della mia stessa età, ma dalla forma fisica e dall’aspetto dolce e gracile. Appena entrati nel suo ufficio Luca si è inginocchiato davanti al sergente, il cui nome era Giovanni e subito e ha aperto pantaloni e si è messo a succhiargli cazzo mentre io li guardavo affascinato. Era meraviglioso e incredibile vedere con quanta facilità a sua bocca riusciva ad infilarsi dentro quello splendido palo, che dopo poche leccate era già al massimo della sua erezione. Con un gesto del capo Luca mi ha invitato alla unirmi a lui e così insieme ci siamo messi a leccare i succhiare quella meraviglia della natura fra i gemiti e sospiri di Giovanni che ora aveva appoggiato le sue mani sopra ognuna delle nostre teste quasi a volerci tenere fermi per far scorrere le nostre bocche avanti e indietro il suo meraviglioso gioiello. Quando stavo con le labbra sulla punta, improvvisamente Luca ha unito la sua bocca alla mia in un meraviglioso bacio. Dopo un attimo di stupore, ho risposto con ardore intrecciando la mia lingua alla sua mentre con la mano continuava a segare il cazzo sempre più duro. Luca si è alzato in piedi si è abbassato i pantaloni e si è appoggiato alla scrivania, mentre io continuavo a leccare il palo, Giovanni che ha messo della saliva sulle dita e lo ha lubrificato dietro poi appoggiato la punta sul foro anale di Luca che con le mani tendeva le chiappe in fuori per aprirsi meglio. Lentamente ho visto sparire quei circa 20 cm di carne dalla grossa circonferenza dentro il foro anale di Luca il quale a bocca aperta spingeva il suo corpo indietro.
Sssiiiiisii……….. Sfondami magnifico toro!!!!!! Ssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……. Dai più forte fino in fondo!!!
Li ho osservati estasiato anche se dentro di me avevo una certa paura che lo stesso trattamento sarebbe stato riservato anche il mio culo, ma Luca si è girato e mi ha invitato a sedermi davanti a lui sulla scrivania.
“Dai siediti che voglio succhiarti cazzo.”
Era fantastico, Giovanni gli sfondava il culo, Luca me lo succhiava divinamente, ed io ero prossimo al piacere, quando Giovanni mi ha fatto cenno di sollevarmi, e avvicinato la sua faccia alla mia mi ha baciato intensamente mentre continuava a pompare Luca. Per me è stato troppo un piacere così grande inaspettato mi hanno portato all’orgasmo sborrando copiosamente in bocca a Luca, che ha ingoiato tutto avidamente. Poi è stata la volta di Giovanni che con un lungo gemito gli ha inondato il culo.
mmmmmmmmm…….. Vengo! Ora! Si ora! ……mmmmmmmm
Lo ha spinto fino in fondo e gli ha scaricato dentro tutta la sua semenza. Si è sfilato lentamente e Luca prontamente si è inginocchiato davanti a lui e ha leccato, ripulito, quel membro ancora bello turgido. Poi ci siamo ricomposti.
“Luca deve fare l’inventario, e tu da oggi gli darai una mano, questo fino al lavoro finito sarà il tuo nuovo incarico.” Mi ha detto Giovanni che con un sorriso se n’è andato.
Abbiamo cominciato a fare l’inventario, un lavoro che al massimo sarebbero bastati tre giorni, noi ce ne abbiamo impiegati 20. Luca si è rivelato un amico simpatico, che aveva scoperto all’età di 15 anni di essere gay, e una volta arruolato aveva visto in Giovanni il suo toro da monta il suo magnifico stallone al quale si era subito offerto volontariamente per ricevere in cambio quello splendido cazzo che lui gli infilava nel culo. Giovanni durante i 20 giorni è venuto a trovarci spesso e ogni volta il nostro gioco a tre era sempre più interessante coinvolgente e finiva sempre con copiose sborsate nella mia e nella bocca di Luca. Devo ammettere che la cosa mi riempiva di estremo piacere, era stupendo succhiare leccare il cazzo di Giovanni o quello di Luca indistintamente in quanto anche lui era decisamente messo abbastanza bene come me d’altronde. Devo ammettere che era quasi diventata una cosa alla quale era difficile rinunciare, bastavano appena due giorni di astinenza e subito ne sentivo forte il desiderio. Dopo quel lavoro, ho ricevuto una settimana di licenza premio sono tornato alla mia casa, alla mia donna, alla mia vita di tutti i giorni. Stranamente non sentivo assolutamente nessuna mancanza, mi sentivo perfettamente a mio agio fra i miei amici e le persone che mi conoscevano. Quando stavo con la mia fidanzata mi sentivo perfettamente etero. Poi la prima volta che lei mi ha succhiato di nuovo il cazzo ho compreso perfettamente quale gioia, quale piacere lei provava, e quando le sono venuto in bocca, lo attirata verso di me e l’ho baciata intensamente condividendo con lei la mia semenza ancora nella sua bocca, lasciandola decisamente stupita. Quando mi ha chiesto perché l’avevo fatto pur essendo convinta che mi dava fastidio, o che mi facesse schifo gli ha risposto che non vi era niente di schifoso, che se lei lo faceva a me potevo farlo benissimo anch’io con lei. Mi ha guardato mi ha sorriso, e detto che ero un magnifico porco e che questo la riempiva di gioia, pur sapendo dentro di me che non era proprio tutto vero ma che volevo condividere con lei ancora il sapore il piacere della sborra in bocca. Finita la licenza quando sono tornato ho trovato un’amara sorpresa, c’era stato assegnato un nuovo ufficiale che comandava il plotone. Era un giovane tenente, tutto ordine e regolamento, appena uscito dall’Accademia e convinto che si poteva comandare un plotone anche senza l’esperienza ma con il forte ausilio del regolamento. Era talmente pieno di sé, che era subito diventato antipatico anche a Giovanni, il quale nonostante avesse molta esperienza non veniva quasi preso in considerazione dall’ufficiale, anzi sembrava come se il tenente avesse paura che il sergente ne sapesse più di lui cosa che poi in fondo era vero come si comanda una squadra. Passammo due mesi veramente duri con questo scassa palle sempre tra i piedi e anche i nostri giochi a tre erano diventati molto rari per la sempre presente figura del tenente. Poi una notte, ero appena smontato dalla guardia, e prima di mettermi a dormire, volevo urinare, così mi diressi verso il bagno. Mentre mi stavo lavando le mani dopo aver espletato il mio bisogno, la mia attenzione fu richiamata dalla luce che usciva dalla finestra dell’alloggio del nostro integerrimo ufficiale, cosa insolita considerando che erano le due del mattino e che a quell’ora lui avrebbe dovuto dormire. Incuriosito sono uscito dalla porta posteriore, e nascosto dietro un arbusto di oleandro ho osservato attraverso la finestra quello che l’ufficiale stava facendo. Il nostro caro tenente si stava preparando una splendida canna, anzi, per essere più precisi un vero cannone, che poi è uscito fuori per fumare evitando di far ristagnare l’odore all’esterno del suo alloggiamento. L’indomani l’ho raccontato a Giovanni, che quando ha saputo questa cosa il suo volto si è illuminato nemmeno gli avessi detto che l’avevano promosso generale.
Adesso lo abbiamo in pugno!
In quel momento non ho capito di che cosa stava parlando a due notti dopo siamo tornati insieme dietro la finestra e lui aveva una piccola macchina fotografica con la quale ha ripreso ogni momento della preparazione della cospicua canna, e relativa fumata da parte del nostro tenente. Poi ce ne siamo andati a dormire. Tre giorni dopo e ha detto di andare con lui e insieme siamo andati dal tenente e Giovanni lo ha pregato di seguirlo al magazzino dove c’era una cosa che il nostro ufficiale avrebbe dovuto sapere. Una volta entrati nel magazzino Luca ha chiuso silenziosamente la porta dietro di noi entrati nell’ufficio Giovanni ha ordinato al tenente di sedersi, e questi si è rivoltato di verso di lui con un atteggiamento assolutamente irritato.
“Come si permette di darmi degli ordini a me che sono un suo superiore lei sta rischiando di essere degradato!”
Giovanni lo ha guardato con calma poi ha guardato noi, ha messo il braccio sinistro sulla spalla del tenente lo ha costretto a sedersi essendo lui più forte mentre l’ufficiale lo guardava sbalordito.
“Chiudi quella fogna di bocca salvo poi riaprirla per far centrare questo.” - sia detto con un tono calmo e tranquillo mentre con la mano aveva aperto i pantaloni ed aveva estratto suo splendido cazzo. L’ufficiale ha sbarrato gli occhi, era rosso di rabbia e quando stava per tuonare contro di lui Giovanni ha estratto dalla tasca della divisa un mazzo di foto dove si vedevano chiaramente le cose che aveva fatto il tenente durante la notte.
“Scegli! Ma fai bene attenzione. Come saprai il nostro comandante ha perduto un figlio di 15 anni per colpa della droga e per lui è un fastidio anche vederci fumare una semplice sigaretta, quindi cosa pensi che ti farebbe se sapesse che ti fai queste canne?”
Stefano così si chiamava il tenente era bocca aperta incapace di proferire parola e il cazzo di Giovanni a 2 cm dalle sue labbra erano l’alternativa a tanti guai quindi ho afferrato con la mano destra e se lo è infilato in bocca succhiandolo prima timidamente poi sempre più convinto fin quando dopo una lunga pompata Giovanni gli ha riversato in gola tutta la sua sborra, e lo ha costretto ad ingoiarla. Da quel momento la nostra vita è cambiata radicalmente, per noi quattro il piacere è stato intenso. Giovanni una settimana dopo ha rotto il culo a Stefano mentre io scopavo con Luca. All’inizio Stefano ha fatto un po’ di resistenza, ma dopo due o tre volte si lasciava inculare tranquillamente mentre succhiava il mio o il cazzo di uno di noi tre. Da quel giorno non ci sono stati più problemi avevamo sempre incarichi tranquilli, e licenze premio a volontà. Poi come tutte le cose belle arrivano alla fine e giunti quasi al congedo Giovanni e Stefano hanno organizzato una piccola festicciola per me e Luca alla quale ha partecipato anche il capitano medico che nel frattempo era entrato nel nostro giro e due giovani reclute che avevano fatto la mia stessa scelta e che quindi avrebbero preso il posto di Luca. Abbiamo passato una serata bellissima, ricca di piacere orgasmi, pompini, e inculate a volontà. Poi io e Giovanni ci siamo immersi nella vasca da bagno, lui sdraiato dietro di me, disteso in mezzo alle sue cosce con le mie spalle appoggiate al suo torace. Sentivo il suo pene premere contro la mia schiena, mentre lui mi accarezzava il petto con la sua bocca appoggiata al mio collo dietro la nuca.
“Mi ha fatto molto piacere conoscerti, fra tutti quelli che me lo hanno succhiato tu sei stato senz’altro il più piacevole, la tua bocca è come velluto puro, morbida calda e accogliente, nello stesso tempo le tue labbra, e la tua lingua sanno muoversi meravigliosamente portando una persona al massimo del piacere. Sono estremamente grato e felice di averti conosciuto.” Mi ha detto con un filo di voce velata da una leggera malinconia che in quel momento per un attimo ho pensato fosse solo dovuta al nostro distacco.
Mi sono girato l’ho baciato. Un bacio intenso, carico di passione e di desiderio. Le mie mani sono scese in basso e hanno afferrato il suo membro che lentamente stava tornando duro. Per un attimo nella mia mente è stato forte il desiderio di provare l’unica cosa che ancora non avevo mai fatto, sentirmelo dentro dietro. Dopo averlo limonato lungo mi sono girato, e ho appoggiato le mani all’altro bordo della vasca rimanendo immobile con il mio culo davanti alla sua faccia. Lui è rimasto un attimo immobile poi ha realizzato quello che io volevo da lui e con l’ausilio del bagnoschiuma mi ha lubrificato con estrema perizia il mio fiore anale. Lentamente con calma ha infilato prima un dito, poi due fin quando ha sentito che io non opponevo più nessuna resistenza e mi stavo lentamente dilatando. Mi ha spiegato come dovevo spingere, nello stesso modo di quando si va di intestino, perché questo avrebbe aiutato lui ad entrare dentro di me. Poi ha appoggiato la cappella sul mio buco del culo e lentamente, molto lentamente è entrato dentro di me. L’ho sentito scivolare ed aprirmi con calma senza fretta con spinte leggere e continue fin quando ho sentito battere le sue grosse palle sulle mie e solo allora mi sono reso conto che lo avevo tutto nel culo!. È rimasto per alcuni momenti immobile lasciandomi il tempo di abituarmi, poi ha iniziato a stantuffare sempre più velocemente regalandomi nei momenti di intenso piacere, e anche se il mio cazzo era rimasto moscio improvvisamente ho avuto un orgasmo.
Ssssiissiiiiiiiiiiiiii…. Godo! Godo! Sto sborrando!!!!...sssiii è bellissimo!!!! Dai vieni anche tu!!!!
Mi ha afferrato per i fianchi e tenendomi saldamente immobile ha pompato il culo con colpi sempre più forti e profondi fin quando improvvisamente si è piantato tutto dentro di me rimanendo immobile.
Sssiiiii….cazzo!!!! Che bello!!! È fantastico!!!!! Sto sborranndooooo!!!! Oraaa!!!!!......
Ho sentito un getto caldo riempirmi il retto, che mi ha regalato un piacere intenso unico mai provato prima. Poi lentamente è scivolato fuori, siamo tornati sdraiati come prima, lui mi ha abbracciato forte e mi ha girato al viso baciandomi in bocca e stringendosi a me.
“Grazie! Grazie veramente, avevo avuto sempre il desiderio di averti ma volevo che fosse una tua scelta, da te avevo già avuto la tua bocca ed era stata una mia scelta, questa invece volevo che fosse una tua decisione, e non te l’avrei mai chiesto se non fosse stato tu a decidere di farlo. Grazie non lo dimenticherò mai.”
Dopo quel momento sono tornato la mia vita di sempre e sono stato risucchiato dal vortice delle cose. Lavoro, matrimonio, figli, e tante altre cose, ma non ho mai più da quella volta, fatto nulla né con la bocca, né con altro. In questi ultimi anni dopo che la noia e la routine hanno reso la mia vita matrimoniale monotona anche per la crescita dei figli che ormai grandi hanno lasciato la mia casa aumentando ancora di più il desiderio di nuove esperienze, ho scoperto Internet e la possibilità di cercare nuove avventure attraverso siti che permettono di soddisfare i propri desideri nella maniera più semplice possibile. Ho creato una accanto ho postato delle foto che ho scritto che mi sarebbe piaciuto prendere di nuovo un picchio in bocca. Le offerte sono state generose e subito mi sono ritrovato tanti bei membri da succhiare al punto tale che nei primi due mesi ne ha fatto una vera incetta poi sono reso conto che non tutte le persone erano corrette e pulite quindi sono diventato molto selettivo ed ora mi diverta succhiarne quattro o cinque mese. L’ultimo un bell’uomo sui 50 ben messo dopo che aveva ampiamente assaporato il piacere delle mie labbra mi ha detto che avere una bocca di velluto. L’ho guardato il mio sorriso,
“Grazie ma me lo hanno già detto tanto tempo fa.”
9
3
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
La diva
«Senti Giulia, dovresti andare ad intervistare Katrine L… la famosa attrice. Sai è di passaggio e potrebbe venirne un bel pezzo per il giornale. Alloggia al Palace Hotel, abbiamo già concordato i tempi dell'intervista. Ti aspetta alle undici. Non tardare, mi raccomando…». Così mi disse il caporedattore e conoscendo quanto fosse scrupoloso, sapevo che si aspettava qualcosa di veramente super. Lascio la redazione e vado a casa di corsa: una rapida doccia, scelgo un abito importante e molto professionale, poi mi avvio verso la destinazione indicatami. Sono le dieci, sono in anticipo, ma preferisco attendere conoscendo il carattere bizzoso della divina. Mi faccio annunciare e mi siedo in una comoda poltrona in attesa. Passano le undici… le undici e trenta… mezzogiorno… ancora nulla nonostante i miei solleciti alla reception. Alle tredici, la vedo scendere accompagnata da un tipo palestrato. Mi avvicino e mi presento. «Ah, certo… mi hanno avvisata, ma ora devo uscire e sarà per la prossima volta…» «Mi dispiace, ma la volta è questa! Non una prossima volta! Io lavoro e lei non può trattarmi così… Ripeto, è questa la volta!!! E sono già incazzata per aver atteso così a lungo…» Veramente non solo quello le dico a muso duro, aggiungo anche alcune parolacce per meglio sottolineare il mio stato d'animo. Voglio essere sgarbata e lo sono, se lo merita. Lei rimane in silenzio, mi guarda attentamente, poi si gira e ritorna all'ascensore: «Senti… come cavolo ti chiami?» disse rivolta rivolta al tipo «Già Roberto. Vai tu al ristorante, io ti raggiungo tra un po'» Poi senza girarsi e rivolgendosi alla porta dell'ascensore: «Ha ragione… venga su in camera staremo più tranquille» Chiaramente quelle ultime parole erano rivolte a me. La raggiungo. Per tutto il tragitto di salita non ci scambiamo neppure una parola e solo nella sua camera mi dice con voce suadente «La prego si accomodi e mi scusi, ma alla vigilia del debutto sono piuttosto nervosa» «Sono io che mi scuso con lei… Non ho l'abitudine di aggredire, ma…» «Non dica nulla la prego, Cosa vuole sapere da me, sono a sua disposizione» Prendo dalla borsa il blocco degli appunti, ma la diva mi blocca. «Siamo tra donne, preferirei che il nostro sia un dialogo franco e sincero. Eviti le solite domande ed io eviterò le solite risposte. A proposito come si chiama?» «Giulia» rispondo. «Bene Giulia, lo sa che è la prima volta che reagiscono alle mie bizze in questo modo come ha fatto lei prima? È per questo che ho deciso di concederle un po' del mio tempo, ma vorrei che almeno ci parlassimo schiettamente, senza giri di parole, le va bene? E poi lei mi piace e vorrei evitare le formalità solite… Possiamo evitare il lei?» Rimango in silenzio, devo dire che il suo atteggiamento mi ha piuttosto spiazzata, poi la professione ha il sopravvento sulle indecisioni. «D'accordo Katrine, facciamo così, io non ti farò delle domande, tu mi dirai solo ciò che ritieni giusto dirmi. Da parte mia ti prometto che farò un pezzo onesto…» Ci guardiamo con intensità. Ciò che era avvenuto solo pochi minuti prima era dimenticato, tra noi si stava creando un giusto clima favorevole alle confidenze. «Per prima cosa vorrei farti una regalo… una notizia che molti hanno cercato magari con ipotesi di fantasia, ma che io non l'ho mai detta prima… Sono certa che al tuo giornale gioiranno e magari tu ne potresti trarre qualche vantaggio professionale. Come sai ho avuto due mariti, il primo è defunto solo due anni dopo il nostro matrimonio e il secondo l'ho cacciato dalla mia casa e non intendo più rivederlo. Hanno scritto senza sapere, un po' di tutto, ma la verità è un'altra… Non l'ho lasciato per i suoi continui tradimenti, la cosa mi ha sempre lasciato del tutto indifferente. Ha avuto storie con mie colleghe, con ballerine, con cameriere e con molte altre categorie… mi ha tradita anche con il mio produttore e con il mio migliore amico, ma il motivo della fine del nostro rapporto è un altro… Ho scoperto che, con la complicità di un'altra persona della quale non ti posso fare il nome, pian piano spostava i soldi del conto bancario che avevamo in comune ad un altro conto suo personale. In poche parole, mi coccolava, mi giurava eterno e smisurato amore, ma in pratica, mi stava derubando…» «Scusa ma questa notizia la posso pubblicare? Sei nelle condizioni di provarlo?»
«Oh certo che sì, ho conservato tutte le ricevute e ho la copia del suo estratto bancario… i passaggi di denaro sono più che visibili» «Dopo questa esperienza, immagino che con gli uomini… intendo la fiducia in loro…» «Ma no, gli uomini mi piacciono. Hai visto quel tipo di prima. Ebbene l'ho rimorchiato ieri sera in un bar e questa notte mi sono concessa molte libertà con lui… Abbiamo fatto l'amore… beh no, ho detto che sarebbe stata una chiacchierata tra amiche e come amiche dobbiamo parlare chiaro… l'ho scopato ieri sera e poi anche questa mattina… ecco perché ho fatto tardi per la nostra intervista… È chiaro che pagherò il conto del ristorante, ma poi lui se ne va e non mi interessa più. In poche parole faccio come hanno sempre fatto gli uomini, una sana scopata, molto piacere e poi…» Ci fu un attimo di silenzio, Katrine prese per un attimo un'aria seria e pensierosa, poi improvvisamente: «Ma tu, hai mai fatto sesso con uno sconosciuto?» Esitai «Sì, un paio di volte durante le feste al liceo. Ma, vedi io sono un caso a parte…» «Cosa vuol dire un caso a parte, non vorrai dirmi che ce l'hai diversa da tutte noi? Dimmi piuttosto che non vuoi parlare di te e lo comprendo, in fondo sono io l'intervistata» Mi rispose piuttosto piccata. «No certo! non ho problemi se parliamo anche di me, ma… è che… capisci…» «Ma insomma non sei per nulla tenuta a raccontarmi le tue cose se non vuoi…» «Il problema è che… ebbene per lo più sono lesbica… ora l'ho detto…» Quella confessione provocò una allegra risata da parte sua, che in qualche misura mi contagiò. Ridemmo come due collegiali praticamente senza un evidente motivo. «Ma cara ragazza questo è lo scoop! Questo devi scrivere domani sul tuo giornale con una grande titolo a piena pagina… "La vostra giovane e bella giornalista fa coming-out, ama leccare e farsi leccare la fica…" Tu non puoi immaginare di quanto le tue lettrici aumenterebbero, saresti letta e seguita da uno stuolo di ragazze che vorranno conoscerti e non solo… E poi confidenza per confidenza, anche io amo le donne belle, sono bisessuale convinta e determinata… Poi nel mio ambiente, credimi, queste situazioni non sono certo una novità» «Allora vorrei sapere chi sono o sono state le tue amanti?» «Vorresti conoscere i nomi delle mie amanti? Certo sarebbe un bel colpo, ma non posso far dichiarazioni per loro, sarebbe ingiusto e… tradirei la loro fiducia. Penso che se uscisse il tuo pezzo con la dichiarazione che sono bisessuale e che ho avuto anche un bel numero di amanti donne, già sarebbe un bel colpo, non trovi? Tieni conto che è la prima volta che lo dichiaro alla stampa e, credimi, non darò nessuna smentita. Neppure smentirò se scriverai di quel tale che… non ricordo neppure il suo nome…» «Roberto…» «Giusto, Roberto, che ha passato la notte con me… Prometto nessuna smentita Però ora devo lasciarti, vorrei riposare un po'. Senti perché questa sera non ceniamo insieme? Ti va?» Non risposi subito, ma le sorrisi con tutta l'intensità della quale ero capace «A che ora vuoi che ci troviamo? Ma… non farmi aspettare… questa volta non te lo perdonerei…» «Alle ventuno al ristorante Vecchio Mulino, è un piccolo locale molto intimo e tranquillo… Ci sarò, prometto e sarò puntualissima» Lasciai la sua camera, raggiunsi casa e mi misi subito al lavoro. Scrissi un pezzo fortemente sentito e motivato e l'inviai al giornale via mail. All'ora stabilita raggiunsi il ristorante e lei arrivò pochi minuti dopo. Fu una cena piacevolissima. Dopo tornammo al suo albergo e vi rimasi per tutta una calda notte. Al mattino seguente, appena arrivo al giornale vengo raggiunta da Francesco, un mio collega che mi apostrofa: «Giulia, il capo ti vuole subito nel suo ufficio» Il capo redazione mi accoglie con uno strano, e inconsueto per lui, sorriso: «Carissima, ma è tutto vero quello che hai scritto? Avevo chiesto un buon pezzo, ma questa è una bomba di articolo… La diva che che è bisessuale, l'amante notturno, l'ex marito che la derubava… Ho atteso per pubblicarlo perché prima volevo parlarti e avere conferme… L'articolo se vuoi uscirebbe domani. E poi anche quella la tua confessione… Che faccio?» «Capo, per me va bene l'articolo così come è, tutto compreso, anche la confessione che sono lesbica!… mi auguro che non ci siano problemi…»
Così dicendo esco dal giornale e mi incammino tra le vie del centro. Mi sento serena e felice. Oggi mi merito una giornata di vacanza.
3607
0
9 anni fa
Coppia Biella,
50/57
Ultima visita: 8 anni fa
-
al cancello ( per F. )
La casa molto isolata, e circondata da un vasto giardino, la cui vegetazione avrebbe permesso di giocare nella maniera spregiudicatamente più audace, non poteva che essere il luogo ideale per dare libero sfogo alle trasgressive passioni che avrebbero nel contempo elargito visuali piaceri a compendio di una non casuale ospitalità.
Non era quella la prima volta che per dare materia alle nostre recondite passioni andavamo privilegiando una persona la cui disponibilità, nel concedere gli spazi più adeguati affinché fosse possibile dare seguito a quanto ideato, veniva contraccambiata con il poter assistere a quanto posto in essere.
Ciò implicava il fatto che, lasciando presidiare a tali eventi colui che ne avrebbe goduto visivamente, avrei dovuto saper contenere ogni forma di possibile imbarazzo mentre mi offrivo nell'esposizione più assoluta della mia nudità.
Eccomi allora, nei pressi di uno storico casale, ancora una volta intenta a giocare in maniera oltremodo intrigante, aggiungendo ulteriore sapore dovuto proprio alla presenza della persona che, consentendo l'accesso a quel luogo, avrebbe avuto modo per beneficiare della insospettabile esibizione che sarei stata pronta ad elargire in maniera solo all'apparenza così disinibita.
Posare all'esterno di un qualsiasi altro ambito, che non offrisse adeguate garanzie a ridurre il disagio di essere vista anche da altri, come appunto poteva accadere proprio in spazi molto aperti, generava sempre motivo di inevitabile apprensione.
Poggiata ad una enorme cancellata di accesso alla casa, nella nudità più assoluta, e pervasa da ingenti scariche di adrenalina alla sola idea che potessero sopraggiungere all'improvviso altri sconosciuti individui da una strada adiacente, non impediva di perseguire comunque l'intento prefisso.
Ubbidiente alle indicazioni ricevute dall'anziano maestro che mi immortalava, assecondandolo nelle richieste ed accompagnata dai vigili sguardi di chi nel frattempo aveva il modo per condividere ciò che era della mia essenza più intima, non potevo evitare di sentirmi ancora più esposta di quanto già non lo fossi realmente.
A poca distanza l'ospite esprimeva un interesse palese, manifestando il proprio lusinghiero compiacimento, accompagnandolo con frasi di eloquente soddisfazione capaci di esaltare ancor più la segreta indole di cui resta sempre molto difficile poter sospettare.
Una volta ricomposta, pensando a colui che era stato testimone di quel segreto convegno, certa di avergli lasciato in dono un ricordo indelebile della mia trasgressione, iniziai a fantasticare delle sue conseguenti reazioni, immaginandolo intento ad una frenetica masturbazione, sognando di potersi materializzare dentro di me sino allo spasimo estremo.
1908
0
9 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
-
Sport is my passion
Mi piace lo sport. Mi piace il movimento, l’allenamento fisico e mentale. Sono sempre stata attratta dai corpi atletici e dalle prestazioni sportive di grande valore, cronometrico o prestazionale che sia. Un atleta, uomo o donna che sia, esprime una sensuale carica energetica, una voglia di emergere, mentalmente e fisicamente, una voglia di esprimere la propria carica di energia che sente crescere dentro. Da parte mia ho sempre desiderato muovermi ed avere del tempo libero, per spaziare da un capo all’altro della provincia, per esprimermi senza limiti nello spazio e nella forma . Bicicletta, corsa a piedi, nuoto, quant’altro possa farmi sentire viva lo faccio, adoro sentire lo stimolo prestazionale del mio corpo, sentire quando si sfinisce e quando recupera energia non appena mi adagio in una vasca d’acqua calda o mi rivitalizzo sotto ad una doccia, mi accaloro in una sauna o mi permetto un massaggio rilassante. Se con me partecipano altre persone le energie si moltiplicano di pari passo, vado a caricare la mia prestazione attingendo energia da altri corpi e da altre menti, sentendo stimoli di incredibile valore naturale. In tal modo riesco ad avere sensazioni sempre diverse che riescono a soddisfare quello che mentalmente definisco la “varietà vitale di esperienze”. Molto spesso sconfino nell’ambito puramente fisico, ma sempre utilizzando la testa, mi lascio andare a quello che definirei come un “parossismo atletico” e non capisco più il limite tra la voglia di sport e la voglia di sesso. Un po’ come quando si bevono un paio di bicchieri di vino assieme ad un uomo che sa parlare con te al momento giusto, delle cose giuste, quando ti lasci andare consapevolmente ad una certa voglia di esperienza totalizzante, perdendo il limite del fisico e del mentale, con la sola certezza indecente di volersi mostrare totalmente disinibita e lasciva. Sensuale ma anche puttana.
Quello che mi è successo qualche giorno fa, entra a far parte di queste esperienze strane, al limite tra la prestazione sportiva e la volontà effettiva di perdere il controllo del proprio corpo nel sensuale scorrere delle emozioni. Stavo percorrendo la statale in bici alla ricerca di percorsi alternativi lontano dal traffico automobilistico, il tempo non era il massimo, minacciava pioggia ma nonostante tutto avevo deciso di affrontare ugualmente un’uscita stimolante. Avevo bisogno di muovermi, avevo bisogno di uscire, forse anche da me e dalle convenzioni, come spesso mi accade quando faccio sport, mi sento un’eletta, un donna vera e prestante, finalmente riconosciuta come forza naturale e senza inibizioni di sorta. Dopo alcuni chilometri decido di andare verso le colline incurante delle prime gocce di pioggia, anche se bagnata, il freddo quel giorno non faceva parte dei miei pensieri, come probabilmente non faceva parte dei pensieri dei tre uomini che incontro sulla mia strada. Mi accodo a loro chiedendo qualche informazione con fare misto tra lo sperduto e il bisognoso di cure. Con gli uomini funziona sempre, sono ben disposti ad aiutare una donna quando ha bisogno, in qualsiasi frangente. L’importante è far capire loro che sono indispensabili. Proprio come questa mattina dove conosco bene la strada da affrontare, ma il bisogno di stare in compagnia è più forte di ogni cosa, odio stare sola mentre faccio sport, lo stimolo della curiosità mi prende anche oggi.
Sono tre ragazzi attorno alla quarantina, giusto la mia età, che si dimostrano subito disponibili ad accompagnarmi anche al Giro d’Italia…mi piace la cosa, mi stimola avere tre uomini a disposizione, tre atleti che vogliono portarmi con loro, non me lo faccio dire due volte e mi aggrego, nonostante la strada non sia la mia. Vedremo cosa vogliono fare di me e della mia voglia di andare in bicicletta sotto la pioggia oramai sottile ed insistente. Ho qualche ora a disposizione e la voglia di muovermi e parlare è tanta, ho voglia di scambio esperienziale. Ho Voglia.
Mi portano a spasso per la provincia, mi lascio andare alle chiacchiere più normali, il lavoro, la mia vita sportiva, le esperienze nella corsa a piedi e nella bici, di tutto un po’, giusto per stordirsi e fare confidenza. La bicicletta presa per il giro è quella del mio compagno, decisamente un po’ lunga di telaio ma scorrevole ed alta quanto basta, unico problema è lo sfregamento più accentuato della sella con le mie parti intime visto che sono molto chinata in avanti, ma non mi dispiace e quella dimensione fisica tanto protesa mi restituisce una sensazione di lascivo desiderio, di disponibilità allo sguardo indiscreto dei tre uomini mentre mi strofino sulla sella con aria noncurante. Un dettaglio veramente importante nell’ottica della giornata sportiva, essere stimolata sotto gli occhi di tutti e tenermi il piacere di essere guardata mentre sto bene sulla sella del mio compagno. Sensazione descrivibile da un brivido di piacere che mi corre lungo il bacino, lungo le gambe nude e bagnate dalla pioggia calda, lucide e muscolose, sportive ma intriganti. Arriviamo ad un bivio per le colline, mi rassicurano con sguardo di protezione, sanno dove andare e sanno cosa fare, al limite ci si ferma in un locale più in alto nella casa di uno di loro se proprio dovesse aumentare la pioggia. Per me va bene, annuisco, basta non soffrire la fame dico, se il giro è troppo lungo cominciano i crampi. Allo stomaco però. Comincia la salita ed io sono veramente in forma, la mia bici è leggera e le salite posso farle alla pari con gli altri nonostante le dimensioni di più grandi del telaio, questa estate mi sono allenata bene e le gambe girano che è un piacere. Sono in testa perché dico loro che mi piace fare un po’ di ritmo, lasciando intendere che per un po’ non dovranno superarmi, da dietro il primo mi dice di rallentare altrimenti scoppio, sto andando ad un buon ritmo e mi alzo dalla sella di tanto in tanto per rilanciare l’andatura. La mia maglietta stretta ed i pantaloncini aderenti da ciclismo non lasciano dubbi sul mio fisico e mi lascio andare davanti a quei tre ragazzi che ora sono molto più silenziosi, qualche commento non sentito ufficialmente da me, mi fa capire che stano scherzando sul mio culetto proteso, una vera soddisfazione, la mia vena esibizionista mi regala un’altra scossa di piacere, comincio a bagnarmi ma l’acqua ora ha smesso di scendere. La salita mi fa sudare ma è piacevole lo sforzo che faccio, mi sento molto bene ed i commenti stimolanti invece di infastidirmi mi hanno eccitata. Arriviamo quasi al valico ma ricomincia a piovere, mancano un paio di chilometri e mi defilo accodandomi dietro di loro. Uno di loro mi fa mettere in scia per non farmi prendere aria e sento chiaramente un odore maschio e di sudore, ma invece di spostarmi lo annuso vogliosamente, è un campanello d’allarme per il mio corpo che sta ascoltando la voce del richiamo sessuale. Sto perdendo la cognizione del tempo e dei luoghi, sta piovendo forte e mi sto bagnando tanto , siamo in alto e al valico fa freddo, loro sono coperti meglio di me e ora devo scendere a valle. Ad un tratto uno di loro, il più giovane apparentemente, dice che possiamo lasciare passare il temporale a casa sua non molto lontano, occorre fare una deviazione di tre chilometri ma almeno andiamo al caldo. Annuisco come al solito e già mi vedo in casa con questi tre uomini accanto ad una tavola imbandita, magari approfittando di una doccia calda. Andiamo ed in poco tempo siamo in casa, una casa piccola ma accogliente sperduta sui monti, entriamo e mi sento subito a mio agio nel tepore dell’ingresso. Siamo bagnati ma l’allegria regna sovrana, abbiamo stabilito un bel contatto, mi prendono sottobraccio ridendo delle mie condizioni bagnatissime, i doppi sensi si sprecano e sto al gioco dicendo che non mi sono mai bagnata a quel modo. I capezzoli puntano dritti sulla maglietta da ciclista, i loro sguardi sono puntati su di me e non mi lasciano un secondo. Chiedo di un bagno per asciugarmi un po’ i capelli e uno di loro spinge subito sul fatto di asciugare solo i capelli il resto deve rimanere bagnato. Un invito che accoglierei volentieri nel caso servisse. Il padrone di casa mi accompagna alla doccia e mi allunga l’asciugamano dicendo di chiamarlo per qualsiasi cosa abbia bisogno. Lo farò sicuramente, ora però doccia calda. Il getto è bollente e mi restituisce delle emozioni calde e sensuali, lo dirigo direttamente sulla mia intimità che, stimolata dal giro in bici e dalla presenza di tre uomini nella casa, sta volendo uno sfogo sessuale. Ma sempre di più mi sto eccitando sapendo che dall’altra parte si stanno spogliando anche loro nella sala per fare asciugare le maglie bagnate. Decido di andare a vedere con la scusa di un te caldo e con l’asciugamano indosso, un po’ troppo piccolo entro in sala tra lo stupore generale. Sono nudi e non si aspettavano che entrassi così velocemente, i vetri sono appannati dal calore dei corpi umidi, stanno indossando degli slip prestati dall’amico e distinguo chiaramente il pene di ognuno di loro mentre sono chinati ad indossarli, uno di loro mi mostra la schiena chinato ma mentre alza la gamba per indossare la mutandina spunta un pene lungo e corposo con i testicoli che paiono gonfi come palline da tennis. Le maglie sono stese ed i pantaloncini da ciclista pure. Dico di fare con comodo tanto non mi scandalizzo. Infatti non sono scandalizzata, alla vista dei loro corpi mi sono scandalosamente eccitata. L’asciugamano copre a malapena il mio seno ed arriva giusto ai glutei, con le gambe completamente scoperte e i piedi scalzi. Chiedo al padrone di casa se posso fare un te e di rimando mi risponde che conciata così posso dare fuoco anche alla casa che nessuno dice niente. La risata è generale ed io sento che l’asciugamano è un po’ troppo alto, i miei glutei protesi nell’allungarmi verso la credenza vengono messi palesemente in mostra ai tre uomini oramai coperti da minuscoli slip. Mi piace che mi guardino e lascio che il mio indumento faccia il suo dovere, sono depilata e la mia speranza è che nel sollevarmi, lasci intravvedere il mio posteriore sapientemente allargato con le grandi labbra in mostra protese voluttuosamente. Ci riesco perché è calato un silenzio generale, mi giro e metto le tazze in tavola come se fossi la padrona di casa, uno di loro è seduto davanti a me con lo slip visibilmente rigonfio, è proprio eccitato. Mi siedo sul divano aspettando che il fuoco scaldi l’acqua e cerco di mettere in mostra la mia parte più suadente, parte dei glutei e le cosce lunghe ed atletiche. Con lo sguardo stanno cercando la mia intimità, so che non sporge evidentemente ora perché la salvietta fa da minigonna un po’ coprente. Rido di rimando e comiciamo un dialogo su allenamenti e ripetute ma i doppi sensi si sprecano e capisco che è giunto un momento topico, quello di alzarmi dal divano per andare a prendere il te. Il padrone di casa non mi toglie gli occhi di dosso, biondo e ricciolo ha un corpo molto atletico è evidentemente eccitato ma lascia che faccia io la padrona di casa. mi dice, Annuisco sorridendo, il mio giochetto ora si è fatto veramente eccitante e non lascio nulla al caso, divarico leggermente le gambe e mi alzo dal divano scoprendo la mia intimità depilata davanti ai tre uomini eccitati, fingo di coprirmi un po’ ma le mie piccole labbra bagnatissime sono uscite dalla loro postazione e mostrano il meglio di sé per alcuni interminabili attimi. Guardo loro negli occhi ma nessuno mi sta guardando in viso, hanno puntato tutto lo sguardo tra le mie cosce aperte leggermente. Il clitoride pulsa ed urla a me di voler essere toccato, leccato e succhiato a turno da tutti e tre quei maschi eccitati, gli dico di spettare qualche minuto … Uno di loro è seduto sulla poltrona davanti agli altri due e sto al gioco della cameriera vado a prendere il te con le tazze, li servirò uno ad uno. Faccio il giro con le tazze in mano e mi chino leggermente in avanti su ognuno di loro, l’asciugamano sapientemente messo si apre davanti e si solleva dietro. Gli uomini non capiscono più niente, dicono che dora in avanti i giri in bicicletta saranno veramente insignificanti senza di me. Dico loro che non hanno ancora visto il meglio. Allungo un biscotto direttamente nella bocca di uno ed il gesto lo faccio lentamente, vogliosamente, mi sento praticamente nuda, il clitoride è gonfio all’inverosimile. Mentre mi sporgo in avanti verso uno di loro, da dietro l’altro allunga una mano fra le mie cosce inaspettatamente e con un dito mi lambisce il gonfiore evidente del mio sesso. mi dice Cosi dicendo mi sporgo più in avanti ed il mio culo si mette direttamente sulla sua mano protesa, è fatta sento che mi prende sapientemente un gluteo e con l’altra mano infila tra le cosce le dita calde e maschili. Sono grandi dita e le stringo decisamente tra le gambe, poi le lascio e dico lui se ha provveduto ad asciugarmi bene. mi dice questo è un gocciolatoio. Sono eccitatissima ed alzandomi cade l’ultimo baluardo tra me e loro, l’asciugamano scende ai piedi, ed il mio seno proteso arriva alla portata del secondo uomo, peloso e nero come un gorilla, ma con una cappella rosa e delicata che sporge dallo slip piccolo anni 70. Mi chino e comincio a baciarlo sulla pancia, scendo verso la cappella attratta dall’odore di cazzo quasi prepotentemente. Comincio a succhiare avidamente la cappella rosa che diventa violacea tanto è la forza che impiego nel risucchio, sono tanto impegnata che non mi rendo conto di essere alla pecorina e lui oramai chinato a terra si fa fare di tutto. Da dietro sento una lingua che mi sonda il clitoride, è arrivata al punto giusto e sto godendo come una porca in calore, lascio fare e sporgo di più il culetto,sto porgendo la mia parte più intima sulla bocca di uno sconosciuto come fosse il mio compagno di una vita, vado su e giù e me la faccio leccare per bene, senza alcun ritegno il suo viso oramai è tutto dentro di me, lo sto schiacciando a terra facendo leva con i glutei, adesso sono io che strofino la figa sulla sua faccia impregnata dei miei umori. Lo sto bagnando tutto ed il mio clitoride sta sorvolando le sue labbra, il suo naso, la sua lingua esposta, ogni sporgenza va bene per soddisfare le mie libidini. Il terzo si fa forza e arriva con il cazzo durissimo, quello grosso e lungo visto di spalle poco fa, lo stringo in mano e vado avanti e indietro come una furia, è lungo ma scorre bene sull’asta tirata a lucido dalla mia saliva che uso per bagnarlo bene. Quello davanti ora si sposta dietro e mi infila un dito nel culo che mi fa inarcare vistosamente e con quel movimento mi apro completamente, preda del suo membro che entra spaventosamente in profondità, lo sento frugare le mie pareti vaginali interne, gliela stò porgendo tutta, mi stà entrando in profondità mentre quello sotto ha cominciato a leccare il clitoride. Non copisco più nulla con la mano tiro il terzo verso di me e mi prendo in bocca tutta la sua maschia durezza, lecco le palle succhio la cappella, non so più cosa fare. Uno mi penertra, l’altro mi lecca ed io sto succhiando il terzo, non mi bastano ne vorrei uno nel culo e altri due in mano, sono presa da una voglia bestiale di cazzo. Di cazzi, tanti cazzi. Perdo completamente il controllo e comincio ad ansimare forte, ma quello davanti alla vista di tanta eccitazione non si trattiene emettendo un getto di sperma denso e copioso che colpisce le mie labbra chiuse sento il suo calore e allungo la lingua per attingere al suo gusto che mi eccita tremendamente. Sento caldo anche dietro, i miei due amichetti stanno facendo di me quello che vogliono, frugano, palpano, infilano, succhiano. Per me oramai si tratta di uno stordimento generale, sei mani rovistano il corpo e tre membri entrano ed escono da ogni mio anfratto, non so più che fare sto venendo, ora sto anche succhiando un cazzo ammosciato che continua a rilasciare sperma residuo. Voglio anche quello. Ad un tratto quello con il cazzo grosso preme sul buchetto posteriore ma fa male, tanto male è grande quasi quanto il mio braccio questo membro non entrerà mai. Ma quello sotto continua a leccarmi il clitoride ed il piacere totale si impadronisce di me, mi dimeno come una forsennata su di lui e mentre vado su e giu sento un dolore lancinante nel posteriore. E’ entrato mi sta spaccando tutta ma la lingua del ragazzo sotto mi tramuta in piacere quel fortissimo dolore. Dice che è dentro completamente e continua a mettere saliva sul suo cazzone gigante. Ora scorre bene anche se lo sento in gola, non avevo mai provato una sensazione del genere, lo sport mi sta regalando una giornata di vera gioia penso mentre tremo di piacere. Difficilmente riuscirò a resistere a non riprovare. Quello dietro si muove forte e sento che è al limite dice che non ce la fa più e mentre lo dice sento un clistere di sperma inondarmi il culo, caldo e forte, mentre la lingua sul clitoride non cessa di colpirmi, gli cola lo sperma in bocca ma continua, è bravissimo, vuole farmi assolutamente venire. Casa che faccio a breve, in modo esplosivo, lungo, assoluto. Continuo a tremare, le ondate si susseguono e l’orgasmo ad ogni nuovo colpo si moltiplica, rende il mio corpo schiavo di continui sussulti. Sto venendo in modo incredibilmente intenso, gli orgasmi dei miei compagni di avventura si sono sommati al mio accumulando voglia ed energia. Mi giro verso quello che sta sotto di me e mi accorgo che si sta masturbando furiosamente, gli tolgo la mano e non appena metto la mia bocca su di lui mi inonda anch’esso di sperma, questo decido di ingoiarlo tutto e il gusto acido e dolciastro nello stesso tempo mi anestetizza la lingua che si muove rapida sulla cappella in piena eiaculazione. Una sensazione fantastica di sapore e odore mi fa venire un’altra volta, con stupore e con ardore intenso. Sono ferma e ripiena di sperma, sto grondando umore da ogni parte del corpo, qualcuno mi ha schizzato sul ventre e sul seno. Gli sono grata, spalmo il tutto lo sperma su di me mescolandolo con quello degli altri ed un odore acre sale eccitandomi di nuovo. Stasera mentre racconterò tutto al mio compagno so già che si offrirà per evitarmi un doccia, leccherà la mia intimità così com’è assaporando i miei umori mescolati dai tre uomini che hanno accompagnato la mia giornata di oggi. Da vera sportiva. Scendo sola, godendomi la discesa illuminata da un bel sole, l’energia si è concretizzata nel bel tempo, i miei orgasmi sono stati sentiti anche dalle nuvole…
9
2
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
La festa di laurea
Era la sera della festa di laurea di una nostra amica, serata iniziata tranquilla e finita alla grande.... Tutto come al solito è iniziato per casa, senza che nessuno dei due cercasse l'altro.
Eravamo in auto e stavamo rientrando dalla festa e io e il mio amico eravamo seduti dietro, io al lato destro, lui al centro e un altro amico alla sinistra. Il tempo di mettere in moto e il mio amico inizia a sonnecchiare e dato che per rientrare a casa dovevamo fare un percorso con molte curve, inizia a dondolare a destra e sinistra. Sarà stata la strada mista all'alcool bevuto e alla stanchezza, inizio a sonnecchiare anch'io e senza accorgermene per tenermi la mia mano finisce sotto il culo del mio amico e d'istinto inizio a carezzare le sue natiche; all'inizio lui niente, poi all'improvviso, mette il giubbotto sulle sue e sulle mie gambe, e la sua mano inizia ad accarezzarmi il cazzo. A quel punto ho capito che la serata sarebbe iniziata da li a poco e cosi cerco di infilargli la mano dentro il pantalone per poter toccare meglio. Lui si allarga un pò la cinta per permettermi di infilare la mano e così faccio e tra una toccate e l'altra infilo il medio nel buco e cerco di stuzzicarlo e stimolarlo il più possibile; sento lo sfintere che si apre e si chiude e il mio cazzo sembrava esplodere.
Arriviamo in paese e scendiamo dalla macchina, salutiamo e chiedo se vuole accompagnato a casa e lui risponde di si. Nemmeno ci siamo guardati che già sapevamo la strada da fare e ci dirigiamo in un appartamento che abbiamo affittato per trovare un pò d'intimità.
Mentre guido si fionda sull'uccello e inizia a succhiare, leccare e tastarmi le palle fino a farmi venire e lui ingoia tutto e continua a succhiare senza sosta.....
Finalmente arriviamo e appena entrati e nonostante ero venuto non meno di 10 minuti prima, il mio cazzo era in tiro. Il tempo di spogliarci e siamo già sul letto e inizia a succhiarlo ma stavolta con calma, lo inghiotte tutto e poi lo lecca e ripete questa cosa non so quante volte, e io ad ogni affondo impazzivo e lui mi guardava e sorrideva.
Ad un certo punto bussano alla porta: io salto e lui con calma mi dice di stare tranquillo, era una sorpresa e va ad aprire e dopo qualche secondo entra con il nostro amico Said, un ragazzo del marocco conosciuto all'università. Io li per li rimango ma con lui oramai avevo imparato a non esitare più quando un altro ragazzo entrava in quell'appartamento. Ci salutiamo e mi dice che la situazione in auto lo aveva eccitato e una semplice scopata non gli sarebbe bastata cosi ha mandato un messaggio a Said per fare una cosa a tre.
E che devo dire, Said si è spogliato e lui si è fiondato sul suo cazzo e dopo un minuto ho visto un palo di 22 cm grosso e lucido e mentre lo succhia mi fa segno di scoparlo e io inizio a leccargli il culo e inizio a penetrare quel buco che oramai non aspettava altro che questo. Lo scopo per un dieci minuti quando si gira e piazza il suo culo davanti la cappella gocciolante di Said mentre la sua bocca ingoia il mio cazzo: appena la cappella entra vedo i suoi occhi che si spalancano ma continua a succhiare e inizia lui a muoversi avanti e indietro e in pochissimo tempo l'intero cazzo era nel suo culo.
Si va avanti per una buona oretta, a scambiarci di posizione e mentre sbocchina il marocchino e io lo scopo veniamo insieme io nel culo e lui in bocca: io avrò sborrato non so quanta sborra nel culo ma pure Said ne avrà buttata tanta in gola......finita la scopata siamo sdraiati tutti e tre sul letto e lui ci chiede se lo vogliamo sborrare addosso e sul viso e mentre parla le sue mani sono sui nostri cazzi, ancora unti di sperma e abilmente a colpi di mano prima e di lingua poi eccoci di nuovo pronti; e cosi ce lo riscopiamo di nuovo e stavolta la doppia venuta è tutta per il suo viso e per la sua bocca.
Da quella sera, con Said abbiamo iniziato una bella esperienza che è durata per quasi dieci anni, fino a quando non è dovuto trasferirsi per lavoro.
11
0
9 anni fa
birdhot424522,
35
Ultima visita: 7 anni fa
-
Scopata inaspettata
una piccola introduzione, non sono piu un ragazzino , ma non posso lamentarmi. funziona ancora abbastanza bene e non posso lamentarmi nemmeno della misura ( 20 cm ), sono tornato ad essere scapolo da 7 mesi circa , ( separato ).
L'estate scorsa , ero in spiaggia a godermi il sole, avevo tanta necessita di rilassarmi e quindi ho scelto una spiaggia poco frequentata in quanto vi è la sabbia in mezzo a dei grossi massi. Ho piantato l'ombrellone e mi sono sdraiato con la testa all'ombra e il resto del corpo al sole. mi ero quasi appisolato, e di colpo , sento delle voci , mi giro poco poco è noto in acqua un uomo e due donne su un gommone che venivano verso riva. Con molta dolcezza, giunti quasi sulla spiaggia , la donna mi chiama e mi chiede se gli do una mano a farla scendere e a tirare il gommone sulla sabbia, in quanto la sorella e il cognato non si potevano bagnare . Detto in modo cosi dolce , non son riuscito a dire di no, anche se pensavo che non sarei riuscito a rilassarmi visto i nuovi arrivati. mi avvicino e lei si presenta, piacere Giovanna , ed io piacere Carlo e gli do una mano , tiriamo il gommone sulla sabbia e scendono anche i due occupanti. Lei una donna matura ma con un fisico da far alzare pure un morto , appena scesa mi ringrazia e si presenta , piacere Paola e mi invita a seguirli per bere qualche cosa di fresco nella loro villetta poco distante, logicamente senza dire nulla li ho seguiti . Giunti dentro, mi ha invitato a sedermi mentre loro si andavano a cambiare. Una piccola villetta di 100 metri quadri , ma ben rifinita e arredata con gusto . dopo circa dieci minuti , Giovanna viene nel salottino , con una tovaglia legata in vita con il seno al vento , e mi chiede se gli do una mano a lavarsi la schiena . Ho pensato che stavo sognando , non poteva essere vero , un gran pezzo di donna , alta fisico da modella , e come avrei potuto fare a dire no. la seguo e lei si mette sotto la doccia , girata di spalle , fa scivolare la tovaglia , e mi passa la spugna con il bagnoschiuma, io comincio a insaponare e vista la situazione , non mi limito alla schiena ma scendo sulle chiappe e proseguo sulle cosce , e mentre vado a insaponare il pube , sento qualche cosa di duro, e li mi sono reso conto che non era donna ma era un trans. con mio grande stupore , continuo ad insaponare tutto e resosi conto che la cosa mi aveva stupito ma l'avevo presa con naturalezza come se ne vaessi visti tanti , mentre in effetti era la prima volta che mi capitava . a quel punto con molta disinvoltura , si gira e mi comincia ad accarezzare , dandomi baci sul collo e scendendo verso il mio cazzo che era diventato duro come il marmo. Mentre accadeva cio', Paola mi compare dietro , nuda , una dea , ( lei non aveva sorprese ) si avvicina e comincia ad accarezzarmi e a sbaciucchiarmi il collo e la schiena, mi sussurra che il marito da anni non puo piu dargli piacere. Non so come , da sotto la doccia , siamo andati a finire sul tappeto del soggiorno , e mentre Paola continuava a darmi baci e carezze, Giovanna mi chiede se puo far parte del gioco , ed io gli faccio cenno di si con la testa. Mi son trovato Giovanna con il mio cazzo in bocca che se lo gustava e Paola che slinguazzava la mie palle. ad un certo punto ho preso Paola lo messa a pancia in su , un cuscino sotto le chiappe , e comincia a scoparla , e mentre la prendevo e lei mugolava di piacere incitandomi a continuare piu veloce , mi senti qualche cosa di caldo che stuzzicava il mio buchino, e la cosa mi blocco'. Era Giovanna che aveva appoggiato il suo cazzo sul mio culo , e , visto che non avevo mai fatto questa esperienza , pensai di lasciarla fare , e la cosa devo dire mi e molto piaciuta. mentre scopavo una dea, un paio di tette mi battevano sulla schiena ed un cazzo mi aveva sverginato il culetto. Senza stare a perdere tempo , abbiamo girato quasi tutte le posizioni del camasutra e dopo alcune ore ci siamo sdraiati sul tappeto sfiniti, ma tutti sazi. Sentivo un dolore al culetto , ma alla fine avevo goduto come un porco. mmmmmmmmm
13
0
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
La pompa perfetta
Un pomeriggio tranquillo nel subtropico. Un raggio di sole batte dalla finestra dritto sul mio corpo nudo, steso in relax sul divano a masturbarmi di gusto. La spiaggia ricolma di corpi languidi, curve sinuose e seni turgidi ha eccitato le consuete fantasie: strisciare come un serpente languido ai polpacci e leccare con dedizione quei piedi fantastici, diversi in forme ed odori che mi attraggono indurendo il membro, cinesi, giapponesi, americane e latine. A casa sono solo come sempre, ripassando le abitudini di tutti giorni. Ho appena sfoltito il pube e l’eccitazione sale dal basso ventre a riscaldarmi le tette. Mi frego i capezzoli con un dito e il mio membro invia segnali di piacere.
Accendo una sigaretta, sfilo uno slip sexy dal cassetto e me lo infilo. Scendo in strada e cammino eccitato verso il bagno pubblico vicino alla spiaggia. Entro deciso e mi fermo con il membro tra le dita davanti a una turca in attesa di maschi decisi ad abusarmi o farsi abusare. Mi tocco il ventre voglioso come un piccola figa e un maschio bruno, muscoloso, un adone oceanico varca la soglia. Si avvicina a stento, si gira e mi abbandona col desiderio.
Un brivido di libidine attraversa il corpo, scuotendomi dalla delusione.
Il bagno centrale è spesso affollato durante i mesi di punta, ma in primavera si trasforma in un angolo riservato dove divertirsi in tranquillità. Voglio un cazzo prima di notte. Sono una lupa in calore che vuole leccare ed essere leccata. Mi tocco davanti alla turca, mentre lui varca la soglia con gli occhi coperti da oscure lenti. Sfiora il culo con uno sguardo e s’infila in un bagno a svuotarsi di un gran carico. Quando si riaffaccia alla porta il suo sguardo è deciso, diritto al cazzo che spunta dal pantaloncino. Con lo sguardo ci capiamo a vicenda. Lui vuole succhiare, io anche. Siamo due puttanelle viziose che vogliono solo riempirsi la bocca di caldo seme.
Non me lo aspetto così deciso, ingoia a singhiozzi il membro e lo arrotola su una lingua d’oro che mi regala un sborrata fantastica in meno di un minuto. La migliore. La superba e inarrivabile sborrata della vita, quella che resta indelebile nel ricordo, incastonata tra il primo bacio e l’ultima birra. Ho voglia di mettermi in ginocchio per lui, mi accoccolo ai suoi piedi che sanno di buono mentre mi sputa in faccia il mio seme chiamandomi “bitch, my little white batch”, gli lecco l’alluce e risalgo lentamente sui polpacci leccando ogni singolo centimetro del corpo sodo, m’infilo le palle in bocca e un dito in culo e inizio a succhiare con gusto, strappandogli mugolii di gioia mentre mi sbatte il cazzo duro sulla fronte e continua a chiamarmi “bitch” spingendo piano piano la punta in bocca. lo infilo dentro con un guizzo della lingua e lo lecco succoso gorgogliando. Me lo affonda fin dentro, in gola, profondo, duro come il marmo e saettante come il fulmine, caldo, bizzoso come un vergine in calore.
E’ un’onda che mi scivola in gola bollente quella che la punta umida mi scaglia in bocca senza pietà reggendomi con forza la testa, costringendomi a ingoiarlo a fondo senza pietà. Chiudo gli occhi e assaporo la freschezza di quella sborra succulenta e mi inchino annusandogli le caviglie.
Ci salutiamo senza una parola. Ognuno uscendo da una porta diversa del bagno pubblico, come due estranei che hanno appena condiviso una calda gioia primaverile.
10
0
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
La numero sette
Mi chiamo Monica, ho ventiquattro anni, capelli rosso fuoco naturali, occhi azzurri, alta uno e settanta cinque, figura nell’insieme slanciata, ben proporzionata, un bel culo non troppo grande. Sono nell’insieme una bella ragazza anche se io non faccio molto per farlo vedere, perche mi reputo un po timida. Sono sposata con Fabio che ha due anni più di me. Lui è un bel ragazzo, che ho conosciuto l’ultimo anno di superiori, veniva a prendere la madre che insegnava nella scuola dove studiavo io. Lavora come impiegato in un’azienda e ha un bello stipendio, che ci permette, insieme al mio, che lavoro come segretaria di un notaio, di vivere una vita agiata, non avendo mutui da pagare o altri debiti, poi che abitiamo in una casa regalata dai miei suoceri. Circa tre mesi fa l’azienda di mio marito ha fatto una fusione con un gruppo molto più grande. Alla cerimonia per la firma dei documenti, ha fatto seguito una festa, dove, erano invitati tutti i dipendenti, un centinaio di persone con i relativi coniugi. Anche noi abbiamo partecipato e in quella occasione era presente tutto il CDA della nuova azienda. Fra tutte le personalità che vi erano spiccava la figura del nuovo presidente, Augusto, si chiama, un bell’uomo sui quaranta cinque anni. Alto, spalle larghe, sguardo penetrante, dalla forte personalità. Quando ci hanno presentato, mi ha fissato diritto negli occhi e mi sono sentita sciogliere tutta. Per l’occasione indossavo un leggero vestito azzurro chiaro che metteva in risalto i miei lunghi capelli rossi, e lui poi ha continuato a seguire i miei movimenti per tutta la sera, al punto che spesso ho incrociato il suo sguardo timidamente ho abbassato gli occhi non riuscendo a sostenerne uno cosi penetrante. Quando siamo stati per andarcene lui è venuto a stringermi la mano.
“ è stato un piacere fare la sua conoscenza e in particolare della sua splendida moglie.” - ha detto a mio marito fissando me.
Fabio ha balbettato timidamente un flebile ringraziamento e rosso in viso, lui è anche più timido di me, mi ha preso sotto braccio e ce ne siamo andati a casa. A letto quella sera lui mi ha voluto scopare con impeto e passione, raggiungendo, cosa rara, due volte l’orgasmo, mentre io ne ho avuto appena uno seguitando a sditalinarmi in bagno come faccio sempre dopo aver fatto l’amore con lui. Si lo ammetto, lui ha letto non è il massimo. Ha un cazzo medio, non troppo lungo, ma non riesce a controllarsi, poco dopo che me lo infila dentro viene. Ha cercato di accontentarmi facendomi eccitare prima della penetrazione, ma con scarsi risultati, quindi quando lui ha finito io vado in bagno e mi masturbo fin quando non ho goduto. Lo amo e mi va bene così, anche perche con la mia timidezza dirgli che non mi basta è impensabile. Passano un mese e dalla fusione della sua azienda incominciano tanti cambiamenti, c’è chi viene promosso, altri trasferiti, qualche pensionamento, mentre Fabio è sempre più sotto pressione e quando torna la sera e sempre teso e nervoso. Una sera torna pallido in viso distratto assente sembra un automa. Mi saluto un bacio senza nemmeno guardarmi negli occhi. Gli chiedo una spiegazione e lui si siede sul divano e mi dice che forse lo licenziano. Nel pomeriggio lo ha convocato il suo direttore, che sarà spostato in un’altra sede, e gli ha detto che avendo circa venti persone in esubero pure lui forse non ci sarà posto ma spetta al presidente una simile decisione, in ogni caso dovrà trasferirsi sicuramente in un’altra sede, o essere licenziato. Passano dieci giorni in cui non si riesce a capire come andrà a finire, poi giunge l’ordine di presentarsi l’indomani dal presidente. Passa una notte a farsi mille congetture, ha immaginare quale sarà il suo destino, poi finalmente viene giorno e lui va al lavoro. Lo rivedo la sera, pallido, e pensieroso, ho mille domande, ma lui non mi risponde, muto e in silenzio se ne sta seduto in poltrona senza parlare. Alla fine mi dice che ci sono due opzioni. La prima è che lui si trovi un altro lavoro, o accetti un trasferimento in una città molto distante. La seconda non me l’ha detta, mi ha detto che verrà a casa mia domani sera per parlarne sia con me che con te. Io lo guardo, cerco di capire cosa possa essere così particolare da dover decidere pure io del futuro di mio marito. La sera dopo si presenta alle venti, entra e mi saluta facendo il baciamano. Mi guarda poi si gira verso mio marito.
“ tua moglie è molto bella, non ne ho mai scopata una con i capelli rosso fuoco così. Vorrei che tu fossi d’accordo, in cambio avresti tanti benefici che nemmeno immagini.”
Noi lo guardiamo con l’aria stupita. Fabio sembra non aver ancora capito che tutto quello che lui vuole solo scoparmi, lo guarda senza proferire parola, mentre io sono fra l’incazzato e lo stupito per la grande sfacciataggine di quest’individuo che cerca di ricattarci in cambio di sesso. Prima che possiamo rispondere lui continua a parlare.
“ capisco il vostro disappunto, ma sarebbe una cosa semplice e rapida, che non avrebbe seguito, lo saprei solo io e voi e nessun altro. “
Fabio mi guarda smarrito, io capisco che lui ci tiene al lavoro e decido di accettare il sacrificio.
“ esci, vai al cinema, torna quando ti mando un sms, lascia che me la sbrighi io questa faccenda. Dai non esitare, ti amo, e vedrai che tutto si aggiusta.”
Restiamo soli noi due. Il silenzio è rotto dalle sue parole.
“ sei una splendida donna, bellissima, ho subito desiderato averti, mi rendo conto che sono un porco a chiederti questo, ma per averti non mi fermo davanti a nulla. Dai spogliati che ti voglio vedere nuda.”
Lo accontento, mi denudo mentre lui fa lo stesso. Mi giro e quando lo vedo resto immobile, stupita, il suo cazzo è notevole, anzi GROSSO!! Sento dentro di me uno strano languore che mi fa tremare le gambe, lui si avvicina e mi fa inginocchiare.
“ Succhiami..dai che aspetti..desidero la tua bocca sul mio cazzo..che c’è non lo sai fare?”
Resto immobile ad ammirare una simile meraviglia della natura. Lungo grosso, venoso e con un’enorme cappella in cima, per un attimo ho paura al solo pensiero di averlo dentro. Lentamente lo prendo in mano e appoggio la bocca sulla punta. Lecco piano, lui geme, mi mette una mano sul capo, mi spinge infilarlo in gola.
..daii piccola..non essere timida….. capisco che sia molto grosso, ma non morde..anzi..ti farà godere tanto…
Lo ingoio più che posso, sento la mia micetta bagnarsi e fremere dal desiderio di essere sfondata da quel palo. Mi solleva e mi porta in camera da letto. Distesa al contrario mi fa riprendere a succhiare mentre lui si dedica a me.
..accidenti sei già fradicia..credo che ti farai una bella scopata…humuhummm…ssi leccami tutto che poi ti sfondo…
Scorre velocemente la lingua lungo lo spacco, lo sento raccogliere e gustare i miei umori che ora sgorgano copiosi. Mi succhia il clito, mugolo di piacere con in bocca tutto il suo palo che ha conficcato dentro la mia gola, godo e lui mi fa impazzire. Si sposta e mi mette due dita dentro facendomi venire.
..come sei stretta!!!...credo che dovrò aprirti bene o non riuscirai a prenderlo dentro…
Mi scopa con le dita, vengo e mi ritrovo a urlare il mio piacere.
..sssiiii…..ooorrraaaaaa..vennggooooo!!!!!...orraa… sssiiiii…continuaaa….
Lui sposta l’altra mano e m’infila un dito in culo. Ho uno scatto e lui percepisce che ho il culetto inviolato.
..accidenti..ma sei vergine di culo!!!...quel coglione di marito che ti ritrovi non ha mai assaggiato il tuo meraviglioso culetto!!...bene… provvederò io a sfondarlo a dove..questo cambia molte cose…. adesso scopiamo poi ti spiego.
Mi distende sotto di se, mette un cuscino sotto le mie chiappe e poi lentamente appoggia il suo cazzo fra le fradice labbra della mia fica che lo reclama bagnandosi continuamente. Lo spennella lungo il solco, fin quando io lo imploro di scoparmi.
…..dddiii prendimmiii…mettilooo.denntrooo….daaiiiii…
Lentamente lo spinge dentro. Lo sento aprirmi e sento che la grossa cappella si fa strada dentro la mia fica che lo accoglie ben lubrificata dai tanti umori che secerne. Spinge tutto il polo fin quando non tocca il fondo. Lo sento sbattere con forza contro l’utero e grido il mio primo vero orgasmo.
….sssiiiii…aaaahhhhh…….vengo!...vengooo!!!...VENGGOOOoooo…..sssiiiiiiiii……oraaa……
..accidentii..piccolo troietta…. Sei già venuta!!... non ti facevo così piena..ma da quanto non godi??...
…scopammiii…sfondammii tutta. Fammi quello che vuoi..ma fammi godere..è una vita che non godo….
Mi pompa lentamente. Affonda deciso quasi tutto dentro per poi dare un piccolo colpo per far sentire meglio la cappella che batte sul fondo. Godo, vengo a raffica. Mi rigira, mi scopa da dietro tenendomi per i fianchi, poi sfonda e lo sento come se arrivasse in gola. Godo, mentre lui sembra instancabile. Poi mi lascia immobile inginocchiata dietro di lui. Lo sento che si abbassa mi lecca il culo. Mi rendo conto che stà per sfondarlo, ma non me ne frega nulla. Lui gioca con un dito, poi due fin quando si rende conto che non opporrò nessuna resistenza, si rialza e me lo infila dentro. Spinge piano fin quando la cappella non scivola oltre lo sfintere, poi affonda deciso. Sento un forte dolore ma resto immobile, lui mi sfonda e poi incomincia pomparmi deciso.
….che meravigliaaaa!!! Un culo vergine..belllissimooo mai capitato di recente..e poi sei così stretta cheee… meravigliaaaa!!!..
Mi pompa sempre più forte, godo mio malgrado ho un violento orgasmo.
…sssssssiiiiii….dddaiiiiii….piùùù forteeeee…vengggoooooo…oraaaa….
Tremo scossa dal piacere. Mai avrei creduto di godere mentre mi sfondano il culo. Lui è al limite, lo sento sempre più veloce e alla fine gode sfilandosi dal culo e piantandolo nella mia bocca.
..ddaiii bevviiiii….sssii sborrooo ingoiaa tuttoo troiana…..sssiiiii!!!!...
Mi riversa in bocca un fiume di calda semenza che io non sono abituata a ricevere. Faccio del mio meglio, ne ingoio tanta, ma molta mi cola sul petto e lui divertito la raccoglie con le dita e me la fa succhiare.
…. Lecca tutto e pulisci bene..sei stata meravigliosa….
Esausto si distende di lato, mi guarda e mi attira a se.
“ mi sei piaciuta tanto. È la prima volta che mi scopo una rossa, naturale, pure il tuo pelo rosso sulla figa mi è piaciuto tanto. Stai tranquilla che tuo marito avrà la sua promozione e non dovrà trasferirsi, e questo grazie a te. “ - mi dice guardandomi negli occhi.
Lo guardo incantata, per un momento non mi ricordavo nemmeno il motivo per cui lui mi ha scopato. Tutto quello che sapevo era che per la prima volta, ho goduto tantissimo e solo l’idea che lui non mi avrebbe più scopato mi fa stare male.
“ se ti sono piaciuta perche non mi scopi ancora?” – gli dico stupita io stessa di una simile richiesta.
Lui mi guarda compiaciuto, ci riflette un poco poi si alza e si riveste.
“ chiama tuo marito , io devo andare.” Mi guarda un’altra volta poi esce.
Mando un sms a Fabio, poi vado a fare una doccia. Torna dopo circa tre ore, è teso e nervoso, mi trova a letto, ho fatto una doccia e sono decisamente stanca. Si spoglia e viene nel letto. Per un momento non parla, poi mi chiede com’è andata. Gli rispondo vagamente.
“bene, credo che sia soddisfatto.”
Lui resta in silenzio, io rammento quanto è accaduto, il piacere che ho provato per la prima volta in vita mia nell’essere posseduta da un vero maschio.
“ voglio sapere tutto nei minimi particolari, se hai goduto, se ti è piaciuto , tutto. “ – insiste lui.
“ lascia perdere, dimentichiamo questa storia e non ci pensiamo più, ti amo, e per amore tuo ho fatto tutto quello che c’era da fare, tanto è tutto finito, non ci saranno altre volte, quindi ti prego dormiamo.
Lui resta in silenzio, non credo che riesce a dormire e nemmeno io. L’indomani va al lavoro senza salutarmi, e quando torna la sera è di pessimo umore. Gli chiedo cosa abbia, e lui mi dice che non ha più nessun motivo di temere licenziamenti o trasferimenti, questo grazie a te e grazie a quello che hai fatto ieri sera, sicuramente lui ha gradito. Lo dice con un tono sprezzante. Allora io scatto e vado su tutte le furie.
“ e no bello mio! Così non va. Se tu mi tratti da puttana allora sappi che io l’ho fatto per te! Se tu non volevi lo potevi dire ieri sera, mentre a me è sembrato che ti crollasse il mondo addosso, e ora mi fai pesare quello che ho fatto?. Decidi: ho ci passi sopra o io me ne vado.!”
Lui non si aspettava certo una simile reazione, mi abbraccia, bacia e poi quasi in lacrime mi chiede di avere un resoconto dettagliato di tutto quello che lui mi ha fatto. Seduti sul divano gli racconto come lui mi ha fatto godere. Il suo cazzo diventa molto duro e io lo tiro fuori dai pantaloni, frà il suo stupore, lo prendo in bocca pochi attimi e mi riempie la gola di sborra che io ingoio. Mi guarda stupito, io lo bacio in bocca egli faccio assaggiare il suo stesso sapore. Lui per un momento rimane immobile, poi risponde con passione al bacio, io suo cazzo è di nuovo duro, io ci monto sopra facendomi impalare,mi muovo velocemente arrivando ad avere un orgasmo nello momento in cui lui viene ancora dentro di me. Ci abbracciamo con passione, poi andiamo a letto e per un mese non se ne parla più. Dentro di me invece per tutto il mese ho sentito un senso di vuoto, mi mancava tantissimo quel meraviglioso palo che mi aveva sfondato, avrei voluto sentirlo ancora dentro fino in fondo, ma non potevo certo dirlo a lui che sembrava aver superato tutto. Una sera improvvisamente suonano alla nostra porta. Lui apre e ci troviamo davanti Augusto. Appena entrato mi abbraccia e bacia con passione davanti a lui che ci guarda sbalordito da tanta confidenza.
“ scusami, ma non ho potuto resistere, Monica è troppo bella, io una donna così ho deciso che devo averla per me. Allora mi sono detto che se ti offrivo una carica da direttore, forse me la lasciavi scopare ancora una volta. Poi invece ho deciso che una sola volta non mi basta più quindi la voglio ingravidare. Lei diventerà la numero sette. Io ho altre sei femmine che ho ingravidato e che ora allevano con i loro mariti i miei figli. Tre femmine e tre maschi. Ho molte risorse e posso garantirti un lauto stipendio, ma tu mi devi assicurare di crescere i miei figli nel migliore dei modi, come fanno gli altri sei. Ogni tanto ci raduniamo tutti insieme e ti assicuro che è fantastico vedere come crescono bene in buona armonia. “
Fabio barcolla e cade seduto sulla poltrona. Resta in silenzio, mentre io al solo pensiero di essere ingravidata da lui mi sento illanguidire lo stomaco e un certo umido bagna le mie mutandine.
“ mi rendo conto che ti chiedo molto, ma credimi, tu una così non sei capace di farla godere come merita, allora accetta il ruolo di cornuto sottomesso e accetta i benefici che questo comporta. Credimi starai bene, avrai molto più di quello che puoi avere adesso e in cambio avrai solo da crescere mio figlio. Tutto qui.”
Lui mi guarda, cerca di capire la mia posizione, ma io ormai sono decisa, o con il suo consenso o meno un figlio ad Augusto ho deciso di darglielo.
“ certo per ingravidarla lei dovrà dormire solo con me, e per essere certo di questo tu dovrai indossare una semplice gabbietta che renderà impossibile la penetrazione. Devo essere sicuro che il figlio sia assolutamente mio, e per questo aggiungo che passerò molte notti nel tuo letto mentre tu dormirai in un’altra stanza.”
Lui ci guarda mentre senza aspettare una sua risposta io già ho cominciato a strusciarmi sul suo cazzo che è diventato molto duro e che gia si vede attraverso i pantaloni. Fabio non ha opposto nessun rifiuto. Sapevo che sarebbe andata così, è troppo debole per opporsi a lui. Augusto gli ha fatto firmare un foglio dove si impegna ad accudire il figlio che avremo e in cambio sarà nominato direttore generale con il conseguente stipendio che gli permetterà di mantenermi in assoluta tranquillità. Da quella sera Augusto è entrato nel mio letto. Mi ha scopato ripetutamente tante volte, e alla fine sono gravida. Passano i mesi e lui non mi fa mai mancare la sua presenza, alle ecografie ci viene lui e quando scopre che sarà padre di due gemelli, quasi impazzisce dalla gioia. Dopo il parto ci fa trasferisce in una casa adiacente la sua, così potrà vedere i suoi figli, un maschi e una femmina dai capelli rossi come i miei tutte le sere quando torna dal lavoro insieme a Fabio che col tempo si è affezionato anche a lui, ora sono amici, e qualche volta mentre Augusto mi scopa lui può guardare e segarsi in silenzio mentre io godo da matti. Il giorno del battesimo, Augusto ha fatto da padrino ai suoi figli, poi siamo andati in un ristorante dove finalmente ho incontrato tutte le altre donne, tutte molto belle, ma la mia capigliatura rossa spiccava fra le altre. Non vi è nessuna gelosia fra di noi, ognuna ha la sua parte di Augusto che in sere alterne fa visite nei loro letti e continua a ingravidarle, ha deciso che vuole molti figli, quanto a me invece mi tratta diversamente, con molto rispetto, e appena potrò gli ho gia promesso che mi farò ingravidare ancora per che la numero sette è in vantaggio rispetto alle altre, io due loro ancora solo uno.
9
1
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Mai dire mai....continua
Ora non riesco più a pensare, la mente è offuscata, vorrei a questo punto che Gigi prendesse conoscenza del mio corpo che anela il tocco delle sue mani, ma non voglio prendere io l'iniziativa e loro due continuano a coccolarmi di baci e carezze che mi tolgono il respiro. Aspetto e spero che uno dei due abbia quel ratto di libidine che li porti ad esplorare subito ogni parte di me, già pronta ad offrirmi al loro e al mio piacere.
E' Giorgio che, raggiunta con la mano la mia calda e umida passera, si sposta indietro, per tirare fuori dal pantalone la sua sontuosa verga turgida, fa si che Gigi stacchi la sua bocca dalla mia e con fare felino attrae a se la mia testa per darmi da succhiare il suo dardo infuocato. Gigi senza batter ciglio lascia la presa e con una mano finisce di sbottonare la mia camicia e inizia ad accarezzare il seno ormai libero e pronto , mentre l'altra sua mano scivola tra le cosce procurandomi un brivido nuovo e possente su tutto il corpo. la mano si sofferma sullo slip all'altezza del mio frutto proibito fin ad ora di pertinenza esclusiva di Giorgio che continuando a farmi sentire il suo gustoso glande tra le labbra e in bocca, si gode lo spettacolo di me che sto per cedere al piacere del peccato. si è un nuovo piacere che si sta impossessando di me. Con Giorgio infatti si è sempre fatto non sesso ma all'amore e il piacere che ne abbiamo sempre tratto è stato il piacere dell'amore, un piacere grande soddisfacente ma tra due persone che si amano, ora invece mi sto apprestando a prova e sentire il piacere di un atto sessuale con un altro uomo che coinvolgerà tutta e sconvolgerà il mio modo di concepire il piacere di godere.
Gigi ora solleva il mio culo e con le dita tira giù lo slip delicatamente e, senza guardare, mentre mi bacia il seno e succhia i capezzoli porta le dita della mano sulle labbra tese della mia fica, l'accarezza esternamente e con un dito, già bagnato dei miei umori, si fa strada dentro, cerca tutti i punti possibili di contatto, arriva in fondo,esce un poco e trova il clitoride, lo massaggia e mi procura tremore e godimento contemporaneamente, non sono per niente rilassata ma soltanto tesa ed eccitata. Giorgio ora mi bacia il seno e continua a concedermi la gioia di lasciarmi andare e di assaporare il nuovo piacere. Gigi si stacca da me si pone ai miei piedi in ginocchio allarga le mie gambe e si gode la visione della mia fica
aperta e in attesa; avvicina la sua bella bocca all'antro voglioso e con la lingua lo esplora lo penetra, lecca il clitoride, lo bacia, lo morde e il mio ansimare gli fa capire l'entità del piacere che mi sta dando. Ancora non ho potuto vedere il suo gioiello sicuramente rigido che desidero tanto avere dentro di me, sentirlo muovere e intuita la mia estenuante voglia si alza toglie tutto ciò che ha addosso e mostra alla mia vista il suo fisico imponente di uomo maturo e un membro teso e saettante e pronto a farmi conoscere le gioie del nuovo piacere. Sto per stendermi supina, ma lui mi ferma, mi risolleva un poco e si posiziona davanti alla mia bocca ora libera in quanto Giorgio vuole che io mi gusti questi momenti da sola liberamente. Apro la bocca per farlo entrare, ma prima lo prendo in mano, scosto la pelle,vedo un glande superbo che mi osserva, lo masturbo un poco, lo sento indurire ancor di più, quasi non riesco a tenerlo, approssimo a lui le labbra, lo bacio e lo invito ad entrare dentro, la lingua sente il suo turgore, il calore, lo lecca, lo avvolge, lo tira verso dentro per non farselo scappare; la bocca se ne impossessa e lo trattiene ad ogni movimento che Gigi gli impone.Sono ormai come un motore fuori giri, sento di non avere più freni inibitori, lo succhio, lo masturbo, lo inghiotto tutto. La mia fica è in ebollizione, ha perdite continue di umori che sento colare sulle mie gambe e mi sento totalmente presa da questo piacere che mi inonda. Giorgio è sempre li che ci guarda e mi sorride come se dicesse, vai avanti, continua il cammino intrapreso. Ora anche per Gigi sembra essere giunto il momento di coronamento del sogno e così mi stendo supina e allargo le cosce, ho una voglia irrefrenabile di sentirlo muovere dentro, di sentirlo fino in fondo, ho voglia di sentirmi cavalcata; Gigi mi alza le gambe, apro di più le cosce mi avvicina l'uccello infuocato e mentre si fa spazio, prepotente e imperioso sento dentro una fitta di intenso piacere. Gigi dopo un paio di colpi si ferma un po, poi riprende e facilitato dal fiume di umori che ho dentro si muove agevolmente e la frequenza dei suoi colpi si alza, io sono al settimo cielo, non mi controllo più gemo, emetto tanti si, prendimi rompimi, fammi tua, ti voglio; Gigi che ormai anch'io sto arrivando alla punta massima del piacere e con la mano invita Giorgio ad unirsi a noi. Giorgio si approssima alla mia bocca e me la riempe del suo meraviglioso cazzo. ora mi sento al completo, li faro godere e proverò con loro la gioa di godere con due uomini ai quali mi sto concedendo ad uno con amore e all'altro con vera passione.
Gigi mi cavalca con incontenibile furore, mi martella, mi sbatte , Giorgio scava la mia bocca con indicibile ardore, fino a quando non giungiamo al punto di non ritorno, Gigi sente la mia fica che accompagna i suoi movimenti stringe sempre più il suo cazzo, Giorgio avverte che la mia bocca e la lingua sono pronte per accogliere il suo piacere e tutti e tre insieme. all'unisono gridiamo ripetutamente STO VENENDO....... GODO e dopo un po esausti ci abbracciamo. La prima a prendere in mano la situazione sono io felice e soddisfatta, mi sollevo, porgo loro la mano per alzarsi, li riabbraccio, li bacio e tenendoli stretti a me, li conduco sul letto della stanza accanto. La serata non è finita e ci sono ancora parecchi giochi da fare insieme.
10
3
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Mai dire mai
Prima di iniziare a riportare quanto è accaduto di recente mi pare opportuno parlare un poco di me Lisa 48enne piacente e dinamica moglie di Giorgio 50enne, bell'uomo e apprezzato professionista. Sposati da quasi due decenni, con figli già maggiorenni, siamo una coppia stabile e affiatata sia in famiglia che sul lavoro (collaboro infatti con Giorgio nella sua attività)e la nostra intesa è intensa anche nel rapporto personale e anche sessuale. I nostri rapporti, data anche la lunga convivenza, sono intensi e oltremodo soddisfacenti. Giorgio è un uomo di grande fascino e sa bene come eccitarmi e quali punti toccare (mi succhia il clitoride in maniera favolosa, mordicchiando anche per farmi godere. Io, pur non arrivando all'altezza di 1,70 ho un corpo ben modellato a partire da gambe e cosce, diritte e sode, con un seno non abbondante ma pieno e poi con un culetto sodo e alto che ancora oggi riceve commenti lusinghieri, so darmi a lui con la passione di sempre, indugiando nei preliminari che più gradisce (il pompino). I nostri rapporti, ancora oggi, durano oltre un'ora. A volte gli concedo di venirmi in bocca anche con ingoio e non molto tempo fa mi ha fatto incominciare a godere quando viene nel culo. Non ci facciamo mancare proprio nulla. Ci siamo concessi anche di visionare sul portatile anche dei video porno e ciò contribuisce ad innalzare l'eccitazione. Ho potuto comunque notare che Giorgio riesce ad avere una erezione più consistente quando ci sono due gli uomini che prendono la stessa donna e una sera, con queste immagini che scorrevano, mi chiede quali sensazioni stessi provando e se non mi sarebbe piaciuto trovarmi al posto di lei.
Non mi aspettavo la domanda e, senza pensarci più di tanto, risposi che era si piacevole ma che ne avvertivo il bisogno in quanto lui col suo bel cazzo riusciva sempre a darmi tanto piacere.
Dopo quella volta non ne abbiamo parlato per un bel po di tempo, ma in me la sua domanda aveva aperto una piccola breccia e mentre Giorgio mi penetrava la passera oppure me lo dava in bocca o mi chiavava nel culo, io pensavo che un altro uomo era assieme a noi.
Verso la fine dell'estate scorsa, mentre stavamo facendo all'amore ed eravamo su di giri, mi chiede di pensare che c'è un uomo che in quel momento impugna il suo cazzo e che lo sta avvicinando alla mia bocca per farselo succhiare; quelle parole mi procurano una scossa tra le cosce e sento la mia fica che si bagna ancor di più e gli chiedo di muoversi più forte e dopo alcuni colpi veloci vengo e godo, quasi gustando il nettare anche in bocca, e poi mi abbandono esausta sul corpo di Giorgio che mi abbraccia forte sussurrandomi che mi ama tanto.
All'inizio della settimana seguente mi dice di avere risposto all'annuncio di un uomo, di una cittadina vicina alla nostra, che vuole incontrare una coppia e aprendo il portatile mi fa leggere l'annuncio con foto e la sua risposta affermativa. Aveva fissato l'incontro per il sabato sera nella sua città dove ci saremmo incontrati in una caffetteria per conoscerci e che la decisione ultima sarebbe stata mia anche in relazione ai giochi inizialmente soft. Mi confessa inoltre che il giorno prima lo aveva incontrato e che si tratta di un uomo di bella presenza, colto, educato e gentile che può ospitare.
Sono nervosa e irritata e gli dico che questa sua azione autonoma no scorretta e che avrebbe dovuto prima confrontarsi con me, ma dentro mi sentivo elettrizzata e già predisposta all'incontro. Giorgio cerca di scusarsi e comunque aggiunge che il mio parere favorevole l'aveva avuto già la settimana prima a letto.
Seppure contenta di fare questa nuova esperienza, mai avevo pensato o desiderato di andare a letto con un altro uomo, avevo timore di non sapere come comportarmi, se lasciarmi andare o frenarmi per non ferire Giorgio, veniva meno la mia fermezza e la mia decisione, e poi pensavo che al limite avrei potuto interrompere il tutto.
Nel pomeriggio di sabato, ancora più nervosa e agitata inizio a prepararmi, non so come vestirmi e alla fine decido per un completino gonna e giacchetta corta e sotto una camicia di seta e come intimo uno slippino che copre quasi esclusivamente il pube e un reggiseno con coppe piccole che modellano le tette, aautoreggenti leggere color carne, scarpe semi aperte con tacco alto.
Intorno alle 20 partiamo e mentre io ho il cuore in gola Giorgio mantiene e mostra una calma serafica. Giungiamo dopo una buona mezzora e ad attenderci all'ingresso della caffetteria c'è lui Gigi, bell'uomo alto, corpo atletico, in jeans e camicia blu e giacca sportiva. Ci accoglie con un sorriso mi stringe la mano e io avvicinandomi lo bacio sulla guancia. Entrati dentro ci sediamo, conversiamo, ancora un po impacciati, scambiandoci fugaci occhiate e noto che il suo sguardo si posa un po sulle mie gambe, sul seno e mentre gustiamo dei dolcetti, guardandomi negli occhi mi dice che sono una donna bella e affascinante e ci chiede se vogliamo andare.
Giorgio volge lo sguardo verso me e gli faccio cenno che per me va bene.
Giunti nell'appartamento, piccolino ma elegantemente arredato, Gigi propone un prosecco per brindare all'incontro; serve per creare una atmosfera più amichevole.
Ci togliamo le giacche e ci accomodiamo tutti e tre sul divano a tre posti, io in mezzo o loro ai miei lati. La mia camicia semi aperta lascia intravedere abbastanza il seno e seduta le cosce si scoprono fino al bordo delle calze ed è Giorgio che rompe il ghiaccio e, poggiando la mano sul mio ginocchio, gli chiede se mi trova desiderabile.Gigi invece di rispondere mi prende la mano e mi bacia il palmo e risale con piccoli baci su tutto il braccio e mentre Giorgio infila la mano tra le gambe Gigi con la mano libera gira il mio viso verso di lui e mi sfiora le labbra con le sue, si sofferma su di esse e poi forza lieve la mia bocca che dischiudo appena e lo faccio passare e ora le nostre lingue si conoscono e si avviluppano.
CONTINUA
12
3
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Il richiamo della foresta
Sebbene complice di ogni gioco più trasgressivo sapevo quanta influenza potesse avere sul proprio ego il doversi confrontare con altri individui la cui morfologia ne avrebbe fatto vacillare le certezze appartenute alla psiche maschile.
Nonostante ciò in lui risultava più forte l'eccitazione derivante dal fatto di sapermi desiderata da molti uomini, inducendolo a fantasticare di situazioni particolari nella quali non avrei disdegnato per nulla assecondarne le attenzioni che mi fossero state rivolte.
Tra noi esisteva da sempre una sorta di codice etico entro il quale muoversi liberamente, impedendo di poter compiere qualsiasi atto che non fosse stato reciprocamente condiviso, ecco allora che all'insorgenza di passioni recondite sarebbe bastato anche un muto cenno d'intesa, per consentire ogni ipotesi evolutiva.
Numerosi erano già i tabù superati attraverso formule compromissorie che mano a mano ne avevano autorizzato il consenso, molti resistevano ancora nella mente in attesa di poter essere ripristinati quando se ne fosse presentata l'occasione.
A mitigare ancestrali paure era sufficiente non oltrepassare mai la soglia prefissa, pur tuttavia era inevitabile prima o poi che capitassero situazioni entro le quali trovarsi a dover verificare quale fosse più forte tra il desiderio di trasgressione e la consuetudine del quotidiano.
Egli sapeva quanto ad attrarmi fossero più gli aspetti cerebrali di una persona che non le fisiche proporzioni della medesima tuttavia, di fronte alla vista del pene che avevo di fronte, non potei rimanere del tutto indifferente alla spropositata dimensione di cui era dotato l'uomo che era riuscito a stimolare la mia curiosità.
Abbandonato alle proprie elucubrazioni mentali mi allontanai nel frattempo assieme all'individuo che non aveva, sin dal principio, mai celato il palese interesse nutrito nei mie confronti.
Seguendolo all'interno della fitta boscaglia, ben consapevole di quello che sarebbe avvenuto, lasciando che le nostre reciproche nudità dialogassero tra loro, avvertendone subito tra le cosce la pulsante voglia di ergersi verso l'umidità di un solco madido di segrete passioni, ne accettai l'impeto prorompente che mi invase senza incontrare la minima resistenza.
Non dovette impiegare più tempo del previsto per ottenere riprova di quanto fossi insospettabilmente puttana, estorcendomi quella fulminea conferma attraverso il subitaneo orgasmo che il mio stesso compagno poté avvertire dalla breve distanza che lo separava dal luogo della mia integrale sopraffazione.
Immobilizzato dall'incantesimo in atto osservava come l'occasionale amante mi andava possedendo con indomita determinazione, affogandosi in me con possenti colpi di maglio capaci di rendermi completamente succube di quella efficientissima punizione.
Castigata a dovere, rimasi avvinghiata all'individuo di colore, esortandolo a rimanermi nelle viscere sino a che ogni residuo seminale mi avesse colmata interamente, ben consapevole della sofferenza cerebrale che andavo nel contempo infliggendo al mio stesso compagno.
Ricomponendomi poi, come se l'episodio non avesse costituito altro che un fatto a se stante, tornammo all'unisono da dove eravamo partiti, lasciandoci alle spalle il silenzio della boscaglia solo interrotto dalla memoria di quello che era stato il nostro ansimare.
2110
0
9 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
-
Il primo sapore di donna
Non mi sentivo ancora esperta ma il piacere che avevo provato su quell´ autobus alla vista di quelle cosce divaricate sotto di me che nascondevano appena quelle mutandine in pizzo, ed il ricordo di quel pomeriggio trascorso in camera con la mia amica masturbandoci da sole ma senza avere il coraggio o forse il desiderio di farlo reciprocamente all´ altra era sempre cosi´ vivo nella mia mente ed ai miei occhi che ogni volta sentivo bagnarmi copiosamente solo al pensiero e non posso negare che tante e poi tante volte ho raggiunto orgasmi esplosivi e multipli lasciando scorrere le mie dita istintivamente ricordando quelle immagini e quelle sensazioni. Un giorno ne parlai anche con Paola, la mia carissima amica con la quale avevamo condiviso un orgasmo seppur solo osservandoci e le raccontai l´episodio che mi era avvenuto sull´ autobus ed allo stesso tempo chiedendole se anche a lei era successo di eccitarsi nel guardare una donna, se le era capitato di toccarsi guardando lo slip di una donna o semplicemente se le era tornato alla mente alcune volte l´ episodio che avevamo vissuto in maniera molto naturale insieme. Credo che avessi paura del fatto che stessi diventando bisessuale ma la cosa che piu´ temevo era che sentivo molta piu´ attrazione verso il mio stesso sesso che verso quello opposto. Piu´ di una volta avevo concluso questi miei pensieri dicendomi che sarebbe stata questione di tempo, che magari avevo solo voglia di provare, che la mia era curiosita´, ma con il passare dei giorni e dei mesi sentivo io stessa quanto erano forti I miei orgasmi ogni volta che mi masturbavo pensando ad una donna piuttosto che quelli che riuscivo ad avere con il mio ragazzo. La risposta della mia amica Paola comunque mi lascio´ stupefatta ed accese ancora di piu´ il mio desiderio e la mia fantasia: mi disse che lei aveva avuto un rapporto con una sua amica e che la cosa le era piaciuta in maniera esaltante. Allo stesso tempo mi disse che anche lei pensava molte volte a quella nostra volta quando i nostri occhi guardavano le dita dell´altra infilarsi dappertutto e seguivano il piacere dato dai respiri e dalle grida dell´altra, e che lei stessa si toccava ricordando le mie contrazioni di piacere ed I movimenti dei miei fianchi nel momento in cui esplosi con lei. Il sentire queste parole mi fecero eccitare ancora piu´ di quanto gia´ lo fossi ed avrei voluto spingermi oltre con I miei interrogativi ma c´era sempre un qualcosa che mi bloccava o la paura forse di perdere Paola e cosi´mi limitavo a guardarla parlare sentendomi bagnare completamente lo slip ed immaginavo come sarebbe stato poter sentire la sua lingua sul mio corpo e poter muovere la mia lingua su quel seno e su quei capezzoli. Dovevo essere veramente in trance in quel momento perche´ Paola mi ridesto´ dai miei pensieri domandandomi cosa avessi per guardarla in quel modo li´ e lentamente e con molta cautela provai ad esprimerle i miei pensieri dicendole che stavo immaginando il rapporto di lei con la sua amica e che stavo cercando di mettere a fuoco nella mia mente come sarebbe potuto essere stare tra le gambe di un´ altra donna o avere la sua testa fra le proprie gambe. Credo che Paola avesse capito I miei pensieri ma cercava forse la conferma alle sue intuizioni, specialmente dopo la nostra discussione, e fu cosi´ che mi chiese di cambiare discorso e di andare a fare due passi per la citta´prima magari di accompagnarla a casa a bere qualcosa. Ero eccitatissima ma seguii I suoi consigli pensando che forse avevo esagerato nel mio atteggiamento ma sperando che magari la scusa di casa sua sarebbe servita a darci l´ opportunita´ per qualcosa di piacevole che volevo con tutta me stessa. Sentivo la sua voce adesso, le sue parole ed I suoi sospiri mentre passeggiavamo una accanto all´altra, ma dentro di me sentivo ardere un fuoco di passione che avrei voluto spegnere nella sua bocca. Avrei voluto chiederle se anche lei provava le stesse sensazioni ma avevo tremendamente paura di rovinare tutto. Stavo bruciando e ad ogni passo sentivo lo slip inzupparsi sempre piu´ dei miei umori tanto da bagnarmi anche le cosce. Come avrei voluto far sentire anche a lei quanto la desiderassi e farle capire che tutto quel nettare stava fuoriuscendo per lei…Arrivammo a casa sua piano piano e mi chiese di accomodarmi sul divano del salotto che lei sarebbe andata a prendere qualcosa da bere. Mi accomodai e la osservai allontanarsi mentre ondeggiava quei fianchi ricoperti da un paio di jeans attillati che le facevano il piu´ bel sedere che avessi mai visto in una donna. Anche io indossavo un paio di jeans ma tra le cosce ormai li sentivo talmente fradici che mi sembrava quasi di essere nuda ed accavallavo le gambe, e piu´ le accavallavo piu´ mi sentivo bagnare lo slip…avrei avuto veramente voglia di masturbarmi in quel momento, e lo avrei fatto se fossi stata sola li´ su quel divano ma non ero a casa mia. Pensai per un attimo che sarei potuta andare in bagno e considerato il fatto che ero troppo eccitata pensai che forse era la cosa migliore da fare e lo avrei fatto appena fosse arrivata lei con le bevande. La vidi rientrare con I suoi movimenti sinuosi che mi facevano eccitare sempre di piu´e quei seni che vedevo oscillare ad ogni passo ma non feci in tempo a chiederle di poter andare in bagno che si sedette vicino a me con l´ intento di parlare. La lasciai fare ascoltando le sue parole: „Claudia, e´tutto il pomeriggio che ti osservo, e sono convinta che non hai sentito niente di tutto quello che ti ho raccontato. Ti conosco abbastanza bene per capire quando stai pensando e quando sei tranquilla. Ho notato che il tuo sguardo e´ cambiato nel momento in cui ti ho raccontato della mia esperienza con la mia amica, ed ho notato che nei tuoi occhi brilla viva la luce del desiderio, della passione. Sono quasi sicura che da un paio di ore a questa parte non stai pensando altro che al momento in cui potrai dare libero sfogo alla tua voglia masturbandoti come una matta per godere pensando ai nostri discorsi e sono convinta del fatto che il tuo slip a quest´ ora sara´ talmente pieno dei tuoi umori che si potrebbe strizzare. Dimmi solo se e´ vero o se tutto cio´ riguarda solo la mia immaginazione!“. Mi sentii crollare a queste parole e timidamente abbassai lo sguardo sicuramente arrossendo in viso ma lei non si fermo´, e continuando a parlare poggio´ la sua mano sulla mia coscia cercando di divaricarmi le gambe per sentire con le sue stesse dita se quanto aveva affermato rispondesse a verita´ o meno. E diceva: „ Fammi sentire quanto sei eccitata, non penserai mica che io sono fatta di legno, anche io e´ da oggi pomeriggio che guardando I tuoi occhi sento crescere tra le mie gambe il desiderio della tua lingua…ed ho voglia di succhiare ogni goccia del tuo piacere“. Queste parole mi sciolsero letteralmente tanto che non solo allargai le gambe ma le facilitai il compito di slacciarmi il jeans. La sua mano si intrufolo´in un attimo sotto al jeans ed appena sentii quelle dita sfiorarmi lo slip premetti il ventre contro la sua mano iniziando a muovermi e rantolare. Stavo per godere, lo sentivo ed anche lei se ne accorse immediatamente dai miei movimenti e dalle mie contrazioni oltre che dal mio respiro che iniziava a diventare un lamento di piacere. Le sue dita scivolavano sullo slip alla ricerca delle mie labbra gonfie e vogliose ma non fecero in tempo a trovarle che per la troppa eccitazione accumulata e per I miei movimenti sapienti, esplosi in un orgasmo incredibilmente potente. Paola ebbe paura per un attimo di avermi fatto male ma appena sentii il mio respiro placarsi e vide le mie labbra sorridere in una smorfia di piacere continuo´ ad accarezzarmi sotto il jeans fin quando l´orgasmo non completo´ la sua evoluzione lasciandomi distrutta ma felice ed appagata. Tiro´ fuori la mano dai miei jeans e la vidi succhiarsi le dita piene dei miei umori e del mio sapore e la cosa mi fece ancora rabbrividire dal piacere, e notai nei suoi occhi tanta voglia di continuare quel gioco. Ero io che la guardavo adesso ma lei non sembrava intimidita dal mio sguardo e con le dita ancora bagnate dei miei umori e della sua saliva si sbottono´ I jeans sfilandoseli piano lungo le gambe. Aveva un paio di slip neri, e la vista di una macchia umida proprio in mezzo alle sue mutandine mi fece ancora una volta eccitare. Mi feci forza e la spinsi sul divano accasciandomi sopra di lei. Cominciai a baciarle il collo mentre con la mano le carezzavo le gambe e risalivo lungo le sue cosce fino al punto di incontro di esse. Le mie dita premevano il suo slip adesso e riuscivo a sentirlo anch´ esso bagnato tanto quanto lo era il mio. In un attimo le scostai lo slip dall´ inguine e con due dita iniziai a carezzarle quelle labbra gonfie e quel clitoride che sentivo pulsare sotto I miei polpastrelli. Ero ancora eccitatissima e piu´ lasciavo scivolare le mie dita sotto il suo slip piu´ sentivo la voglia di avere le sue dita dentro di me a masturbarmi ancora. Mi alzai dal divano cercando una posizione piu´ comoda accucciata sotto di lei e ripresi a carezzarle lo slip sentendo il suo clitoride gonfiarsi ancora di piu´. Voltai la mia schiena verso la sua testa quasi per invitarla ad accarezzarmi nello stesso momento che io accarezzavo lei ma sembrava non capire le mie intenzioni ed a quel punto io stessa mi sfilai I jeans rimanendo con il mio slip bianco ormai attaccato alla mia fichetta e mi avvicinai ancora di piu´ alla sua faccia quasi a strusciarmi contro il suo viso. Iniziai a baciarle le gambe, a muovere la mia lingua sulle sue cosce interne aspettando di vedere le sue gambe divaricarsi completamente come da li´ a poco fece poggiando un polpaccio sullo schienale del divano e l´ altro piede in terra davanti a me. La mia lingua sembrava pazza di lei adesso ma sentivo che anche lei stava impazzendo sotto I miei colpi saettanti. Le scostai ancora lo slip lasciando stavolta che fosse la lingua a scivolare sui suoi peli pubici e sulle sue labbra ormai dilatate. Sentivo il suo respiro sempre piu´ pesante, vedevo I suoi muscoli contrarsi sempre piu´ forte e la ritenevo prossima all´orgasmo nel momento in cui finalmente sentii le sue dita sollevarmi lo slip da dietro e due di esse iniziare a perlustrarmi tra le gambe. Dovetti sollevarmi appena tanto fu sorprendente il piacere che iniziai a sentire scendermi tra le cosce e mentre la mia lingua stuzzicava senza freni il suo clitoride e le mie labbra lo succhiavano senza limiti, adagiavo il mio bacino sulle sue dita che si facevano strada dentro di me masturbandomi piano e profondamente tanto da farmi impazzire. Sentivo le sue grida di piacere ad ogni colpo della mia lingua e sentendo le sue dita riempirmi tutta e ruotare dentro di me non potevo fare a meno di ansimare io stessa e soffiare il mio alito caldo su quella fichetta che meravigliosamente aperta mi stava dissentando con il suo nettare. Era meraviglioso poter succhiare ogni goccia e lasciar scorrere la lingua avanti e indietro su quel ventre piatto e su quel clitoride prorompente che sentivo quasi scoppiare ad ogni colpo di lingua ed era altrettanto meraviglioso sentire un altro orgasmo montarmi lentamente per farmi andare in estasi e farmi fremere dalla voglia di goderle sulle dita. Continuammo cosi´ per minuti interminabili durante I quali sentivo sciogliermi sulle sue dita e sentivo il suo nettare riempirmi sempre piu´ la bocca. Ero in balia di un qualcosa di sconvolgente che mi stava facendo impazzire dal piacere…le sue dita che ruotavano ed entravano ed uscivano e le sue gambe spalancate che mi stavano ubriacando I pensieri e la mente. Stavo vivendo un qualcosa di meraviglioso e la voglia di esplodere e godere ancora la sentivo crescere dentro di me in maniera impetuosa e sconvolgente. Ed allo stesso tempo vedevo il suo ventre contrarsi ed il suo pube alzarsi ed abbassarsi cercando la mia lingua che mai paga e sazia continuava a circuire il suo clitotoride e ad entrare ed uscire dentro di lei. Ero al limite della sopportazione e vederla e sentirla gemere di piacere era uno spettacolo entusiasmante e talmente forte dal punto di vista erotico che spingendomi piu´ veloce sopra le sue dita lasciai arrivarmi l´ orgasmo emettendo un grido talmente forte che scosse pure Paola che nel sentirsi riempire le dita ancora del mio piacere non tardo´ ad urlare il suo orgasmo ed a venirmi in bocca riempiendo la mia lingua del suo sapore. Rimanemmo in questa posizione ancora qualche minuto, il tempo necessario per recuperare un po´ di ossigeno e stringerci in un abbraccio ed in un bacio sulle labbra quasi per ringraziarci di cio´ che ci eravamo regalate. E nel rivestirci lentamente prima di salutarci ci confessammo che ci sarebbe piaciuto provare ancora, magari con qualche oggetto a farci compagnia ma che ne avremmo riparlato ed avremmo cercato il modo di ripetere ed amplificare questa esperienza. Cio´ che ricordo di quel giorno e´che fu una esperienza talmente eccitante e piacevole che la sera non riuscii a prendere sonno se non dopo essermi masturbata ancora per almeno un´ altra ora avendo viva la speranza di ripetere al piu´ presto le stesse sensazioni.
92
1
9 anni fa
alex1404,
44
Ultima visita: 8 anni fa
-
Coppia con lui vojeur
Tornato tardi a casa non mi andava neppure di cenare, mi sono versato un cognac e mi sono piazzato sul divano per vedere un film. Ho cambiato vari canali, films già visti oppure commedie melense e alla fine ho deciso di fare una doccia e poi prese le chiavi dell'auto sono uscito decidendo di fare un salto al club prive. sono arrivato che stava scoccando la mezzanotte, ho notato nel parcheggio un buon numero di macchine ma addentratomi ho visto poche coppie in pista e poche sedute sui divani abbastanza annoiate. Ho fatto un giro per le stanze e a parte diversi singoli che girovagavano non si vedevano coppie e solo da una stanza si sentiva una donna eccitata che probabilmente stava godendo. Prendo anche qui un brandy e mi accomodo su un divano,ascolto la musica un po assordante e sto in attesa di notare qualche coppia interessante. Niente proprio non sembra la serata adatta per fare conoscenze, mi guardo intorno, mi giro e sul divanetto dietro di me noto una coppia, lui un uomo maturo alto e robusto e lei un poco più giovane con belle gambe accavallate, un seno, per quanto si poteva notare, pieno e sodo. Sento che parlano e dopo un poco lui mi passa accanto e si porta verso il bar e subito dopo è di ritorno con un bicchiere in mano e viene a sedersi accanto a me sorseggiando il suo drink. Rivolgendosi a me mi dice che quella era la prima volta che venivano al prive e che pensavano di trovarlo più affollato, gli rispondo che anche io ho avuto analoga sensazione. Subito dopo mi chiede di seguirlo e si alza e io, dopo un attimo di incertezza, mi alzo e lo seguo ancora titubante. Lui mi aspetta dietro l'angolo e mi chiede se mi va di andare in camera con lui e la moglie.
Accetto rinfrancato e lui si allontana per comunicarlo alla sua donna e dopo un paio di minuti ricompaiono tenendosi per mano e da li andiamo in camera e chiudiamo la porta per non essere disturbati. Lei mi sorride e ci presentiamo e lui confessa che per loro è la prima volta e che lui si vorrebbe avere il piacere di guardare lei mentre sta con un altro.
Per vincere il disagio di lei Giulia le prendo una mano e l'attiro verso me e cingendole la vita avvicino le mie labbra alle sue e la bacio teneramente mentre lei volge lo sguardo verso lui Antonio che con il capo da il suo assenso, ora le sue labbra si schiudono e la mia lingua inizia a cercare la sua che si avvinghia alla mia; ci baciamo un bel po appassionatamente, poi passo a baciarle un orecchio e lei inizia a premere il suo corpo al mio. con la mano con cui la cingevo scendo verso il suo culetto bello tondo e superato l'orlo del vestitino che indossa inizio a toccare la sua pelle vellutata tra l'autoreggente delle calze e lo slip e infilo dentro la mano per massaggiarle i glutei. Le sussurro ora di spogliarsi e ora posso ammirare il suo sinuoso corpo di cinquantenne avvenente. Lei che ha perso l'inibizione iniziale si stende sul letto e mi porge la mano, mi stendo accanto a lei, la bacio in bocca e dirigo la mano verso la sua fica che trovo già umida e inizio piano piano a masturbarla e entrandole dentro due dita. ora Giulia incomincia a fremere a a muovete il bacino in avanti e con la mano cerca il mio cazzo che è già prepotentemente eretto e inizia anche lei a massaggiarlo partendo dalle palle.Antonio nel frattempo assiste estasiato e si masturba attento e voglioso.
Giulia ora vuole prenderlo in bocca e scivolata in basso mi cinge con le labbra il glande e aiutandosi con la mano inizia a farlo scomparire nella sua calda bocca mentre io inizio a leccarle le labbra le fica e a succhiare il clitoride e lei comincia a gemere di piacere.
Ora di dice che vuole essere presa e che le piace salire su di me. di stendo e in men che non si dica mi è sopra e con la mano inizia a fare entrare il cazzo e non appena le sono tutto dentro , si muove su e giù ritmicamente ansimando ,emettendo gridolini di piacere in serie. Ho il cazzo bollente e duro, sento la sua fica sempre più bagnata e che si avvicina il momento di godere. Ora Giulia mi vuole sopra ed è lei a stendersi e ad allargare le cosce invitandomi a montarla. Le sollevo leggermente le gambe e la penetro con un sol colpo, ora sono tutto dentro, la bacio in bocca, cerco il suo seno con le mani e mentre la sto martellando dice ad Antonio, che si gode lo spettacolo, che è fantastico e che sta gradendo il modo in cui la chiavo.
Ora abbiamo voglia entrambi di godere, accelero i movimenti, ora il cazzo tocca profondamente la fica ormai colma di umori e non appena lei affonda le unghia sulla mie spalle grida si, si godo, godo e immediatamente le scarico dentro un getto conituo di sperma. Anche Antonio ha raggiunto il suo piacere e ha goduto sulla sua mano.
restiamo abbracciati ed ansimiamo ancora quando Antonio si avvicina a Giulia e la bacia e rivolgendosi a me mi ringrazia per come mi sono comportato.
Ci siamo scambiati i numeri dei cellulari ripromettendoci di rivederci, la qualcosa è già accaduta e abbiamo sperimentato tanti altri bei giochi.
17
2
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
gioco pericoloso
Mio marito è un porco, infatti dopo le sue insistenze, mi ha convinto a pubblicare foto su siti porno per mostrarmi ad altri maschi, si eccita e non capisco il perché. Questo ha portato anche a fare giochini che possono risultare pericolosi, ma che come dice lui, lo fanno arrapare, Quella sera eravamo rientrati incredibilmente presto da una serata trascorsa con amici e forse avevamo bevuto qualche bicchierini di troppo, ma senza essere fuori controllo, solo più allegri. Lui era su di giri e mi propose di fare un gioco all’aperto, in pratica dovevo indossare un vestitino molto da zoccola e lui mi avrebbe portata dove a volte ci sono le prostitute e li sarei rimasta per qualche decina di minuti sul marciapiede, così mi avrebbe scattato qualche foto. Come sempre, faccio la difficile, per ottenere qualche regalino, ma dentro di me, anch’io ero eccitata all’idea di giocare a fare la troia. Scelsi un vestitino cortissimo nero lucido, aderente e molto scollato, calze a rete nere, scarpe altissime, una trucco molto pesante, una sistemata ai capelli e presa una piccola borsetta, uscimmo di casa, passando dal garage e facendo attenzione che nessuno mi vedesse. Qualche chilometro in auto, una serata con temperatura mite, l’ideale per il giochino, ma cominciarono ad assalirmi piccole paure e dissi a lui: “Ma se mentre sono li, qualcuno si ferma e mi vuole …” e mio marito candidamente rispose: “Ma dai, basta che chiedi una cifra alta, vedrai che scappa via” Pensai quindi di non correre nessun rischio e poi si parlava di pochi minuti, mica dovevo star sotto al lampione due ore e mi tranquillizzai. Giungemmo sul vialone adatto stando attenti a non andare a fermarci dove c’erano quelle che battevano realmente e arrivammo in una zona più tranquilla, lui accostò l’auto, mi guardò e mi chiese se ero pronta. A dire il vero ero eccitata e lo capì anche lui mettendomi una mano tra le gambe, sentì che ero bagnata e mi sorrise maliziosamente. Il programma era: farmi scendere, fare qualche foto veloce da vicino, poi si sarebbe allontanato di qualche centinaio di metri con l’auto e sarebbe tornato indietro a piedi per fare altre foto andandosi ad appostarsi sulla aiuola spartitraffico del controviale, nascosto tra la fila di auto posteggiate e so che la sua speranza era vedermi a colloquio con un potenziale cliente, era quella la foto che voleva ed infatti mi disse: “Se capita l’occasione, sporgiti bene in avanti verso il finestrino e metti in mostra il culo che faccio una foto ultra” Era il momento scesa dalla vettura attendemmo transitare qualche auto, tanto su quel lungo viale dritto i fari ci avvertivano in tempo e scattammo diverse foto, stavo entrando nel personaggio, poi il bagliore ancora di un’auto e noi ci nascondiamo dietro la nostra macchina, come due ragazzini che hanno rubato le caramelle. Ora lui mi dice che andrà a posteggiare più avanti, per tornare poi a piedi con la macchina fotografica e dopo aver scattato altre immagini, mi tornerà a prendere come fosse un cliente e ridendo alterato dall’eccitazione disse: “Ma fammi un prezzo buono però!” Gli dico vai ora, mette in moto e lo vedo allontanarsi. Resto sola nel silenzio della notte, confesso che ho un po’ di paura, penso se arriva un cane randagio, ma non ho molto tempo per riflettere che ecco che delle luci e il rumore di un motore in avvicinamento, devo entrare nella parte, mi atteggio a vera troia, e devo dire che non faccio molta fatica, è divertente, sento una scarica di adrenalina quando l’auto rallenta, ma non si ferma, ne passa un’altra anch’essa quasi si ferma ma prosegue. Sono quasi delusa, forse non piaccio e chissà se mio marito è la di fronte a fare foto, nel buoi è impossibile vederlo. Altre luci in avvicinamento, scatta qualcosa in me, devo farmi notare, essere più aggressiva e spigliata, appoggio un piede al lampione e agito la borsetta proprio come la perfetta puttana e vedo che il tipo si ferma, il cuore batte forte, vedo scendere il finestrino del lato passeggero e un tipo con i capelli bianchi che si piega verso di me dicendo: “Quanto vuoi cara?” Io resto un po’ bloccata, nonostante avessi pensato mille volte cosa rispondere e poi con voce quasi tremolante risposi solo: “Cosa vuoi fare?” e solo in quel momento mi ricordai i movimenti che avrei dovuto fare e ripresi il controllo della situazione. Lui rispose che voleva un pompino, ma senza preservativo e con ingoio, la mia risposta fu facilmente negativa ed il tizio se ne andò senza aggiungere altro. Per me tutto bene, nessun problema, ma l’unica cosa che mi dispiaceva era di non aver parlato di prezzo, avrei voluto vedere la reazione alla mia richiesta. Nemmeno il tempo di guardarmi in giro che ecco un’altra auto che si ferma, un bel tipo, sui quarant’anni ben vestito, mi dice quanto voglio per fare sesso, ed io infilandomi come da istruzioni con il busto nell’abitacolo gli rispondo con voce decisa: “200 euro” Mi guarda un po’ stupito e poi mi fa: “Ma sarai anche una brava troia, però non mi sembri neanche tanto di primo pelo, sono troppi!” e se ne va. Ci resto un po’ male, ma dopotutto è quello che volevo, Mi guardo in giro per cercare il porco che fotografa, ma non lo scorgo, si nasconde bene e nel mentre arriva un’altra auto e si ferma di fianco a me, ormai sono entrata nella parte e mi avvicino con fare disinvolto, erano in due di mezza età, quello seduto accanto al guidatore mi dice: “Ciao sei nuova?” Ed io presa alla sprovvista sorrido senza rispondere. L’altro chiede: “Quanto vuoi?” con la solita mossa ad effetto mettendo in mostra i seni, mi abbasso appoggiandomi al tetto della vettura e dico: “200 euro” nel mentre sento una mano che mi afferra un seno e più che toccarlo, lo stringe, la cosa mi spaventa, ma cerco di non dimostrare le mie difficoltà, forse controlla la merce. Quello che era alla guida dice: “Ok va bene 200 sali e mi apre la porta posteriore” io resto bloccata, ero sicura che a quella cifra mi avrebbero mandata al diavolo, ora ho paura veramente, mi guardo in giro disperatamente sperando di vedere arrivare mio marito, ma non c’è nessuno. Senza rendermene conto siamo già partiti, cerco di riprendere il controllo chiedendo dove mi stanno portando. Il tipo seduto a destra si gira e mi dice: “Andiamo a casa mia, ma intanto vogliamo sapere chi ti ha dato il permesso di battere in questa zona” Solo ora mi rendo conto che sono quelli che controllano le prostitute e cerco in qualche modo di giustificarmi, sino ad arrivare a raccontar loro la verità, ma non mi credono, sono convinti che sia la classica signora di mezza età che vuole arrotondare le entrate. Entriamo in un cortile, mi fanno scendere senza tanti complimenti e poi entriamo come in un vecchio garage, sto tremando, ma non sentono ragione, mi fanno sedere su una branda che pare la cuccia di un cane, è un ambiente sporco con un disordine pazzesco. Uno dei due si piazza davanti a me e dice: “Allora puttana vuoi fare, puttana sarai” e mi sbatte il suo cazzo davanti alla faccia, da dietro l’altro mi spinge la testa sino a che non lo prendo in bocca, è sporco e persino puzzolente, ma lo sto spampinando, mentre l’altro mi fa accentuare il movimento, poco dopo sento anche il suo cazzo sulla schiena, mi fanno alzare e poi inginocchiare a terra, mentre continuo la pompa, l’altro mi solleva il vestitino e mi tocca pesantemente, mi sfila le minuscole mutandine, le annusa commentando sul buon profumo , poi ancora con le mani mi fruga ovunque. Mi ritrovo sdraiata su quella sporca branda, senza tanti preamboli uno dei due mi penetra con forza e mi sbatte violentemente, i cigolii fanno da sfondo e mi ritrovo l’altro cazzo in bocca, quasi mi manca il respiro. Quello che mi sta sopra continua a sbattermi e nelle pause che fa, oltre a sbavarmi addosso, mi apostrofa nei modi più coloriti che conosce, mi strizza le tette, le schiaffeggia, poi fortunatamente si ferma, ma solo per no finire troppo presto. Ora è l’altro che mi sbatte, poi mi gira a novanta gradi e mentre continua a stantuffarmi mi tira i capelli e mi da delle sonore sculacciate. Comincio ad essere esausta, sono ancora sdraiata e quello che si è ripreso si siede sulla mia faccia, vuole che gli lecchi il suo culo peloso, per non soffocare lo accontento. Oltre ai soliti aggettivi ora mi dicono: “Te li devi guadagnare 200 euro, sai qui le altre lo fanno per 50, tu sei anche più vecchia di loro e allora che cazzo vuoi! Prendilo allora troia” Ridono di gusto continuando a usarmi. Ho perso la cognizione del tempo, penso a mio marito, dove sarà, mi starà cercando, ma il bruciore inizia a farmi star male, cerco di dirglielo e solo dopo un po’ sento che si fermano. Cerco di alzarmi, uno dei due mi aiuta, ma come sono in piedi mi dice: “Ti fa male la fica?” Io riesco a dire un sommesso: “Si” e come risposta l’altro propone; “Va bene, allora adesso usiamo il secondo canale, ti rompiamo il culo” Li prego di non farlo, ma è inutile, mi ritrovo inginocchiata a terra, a turno senza nessun tipo di lubrificazione se non tutti gli umori colati ovunque, mi inculano, sento le loro palle sbattere, si alternano in turni di poche decine di secondi, ogni volta che entrano sembrano forzare di più, ad un tratto sono nuovamente sdraiata sul letto e vedo i loro due cazzi puntati sul mio viso, mi sborrano sul viso, sul seno, sui capelli, sembra ne abbiano un litro. Non reagisco in nessun modo, sono completamente distrutta. Li sento ridacchiare, non capisco neanche cosa dicono, forse sono troppo confusa e stanca, passano forse cinque o dieci minuti e arriva accanto a me uno solo dei due, l’altro è già andato via e mi dice: “Oggi è il tuo giorno fortunato, ti lasciamo andare via, ovviamente ti paghiamo con le dovute trattenute” e nel mentre mi mette un biglietto da venti euro sul seno, dove rimane anche quando mi alzo, dato che la sborra fa da collante e poi aggiunge con tono minaccioso: “Vieni, ora andiamo, ma non farti mai più venire in mente di battere in questa zona senza la nostra protezione” io faccio segno di si con la testa, cercando di aggiustarmi il vestito zuppo e stropicciato, la borsetta l’ho persa chissà dove, così infilo i venti euro in una calza. Prima di aprire la porta mi mostra un video sul suo telefonino, aveva ripreso tutta la trattativa quando ero sul marciapiede e senza aggiungere altro, mi fa capire che qualunque azione nei loro riguardi mi si sarebbe ritorta contro. Uscendo vedo che non andiamo verso la macchina e domando perché, ma il tipo guardandomi con sufficienza mi fa capire che non mi accompagnerà e mi indica la direzione dicendo: “Vai giù per questa strada e poi gira a sinistra sul viale, cammina che ti fa bene troia” Non rispondo e mi avvio con passo incerto quasi barcollante. Una volta sul viale mi sembra ancora più buio, saranno poche centinaia di metri ma mi sembrano chilometri, pochissimi sono i mezzi che transitano, chissà che ora sarà, è notte fonda. Ecco che sento un motore in avvicinamento, lo riconosco, è l’auto di mio marito, per fortuna mi vede e frena scendendo di corsa “Cosa è successo? Dopo aver fatto le prime foto, sono andato a prendere la macchina, ma ho dovuto fare il giro del controviale e quando sono arrivato non c’eri più!” Poi mi guarda meglio e vede come sono conciata, forse capisce ma non vuole crederci, così lo aiuto io rispondendo: “Si, mi hanno caricata, erano i protettori di qualche puttana della zona, mi hanno scopata! Guardami sono una vera troia, ti diverti ancora ora? Ma come vedi, indicandogli la banconota infilata nella calza a rete, ho guadagnato venti euro, si vede che valgo poco come zoccola” Lui resta impietrito, cerca in qualche modo di scusarsi, capisce di avermi esposta e di aver perso il controllo della cosa, pentito ed imbarazzato, oltre che cornuto. Io non mi aspetto certo una abbraccio in quelle condizioni ed è forse per questo che rimango piacevolmente stupita quando lui si avvicina e mi bacia con impeto sulla bocca stringendomi a se e domandandomi scusa. Ma tranquillo, stasera non si scopa e domani vedi di passare dal gioielliere, perché le scuse vanno sempre accompagnate da qualcosa di concreto e possibilmente molto costoso.
7516
0
9 anni fa
cucknic,
50/51
Ultima visita: 6 anni fa
-
Il primo orgasmo con un'amica
Avevo 18 anni allora e mai mi era passato per la testa ne´ mai avevo pensato, o fantasticato, ad un rapporto con un´ altra ragazza. Avevo avuto le mie storie con i ragazzi della mia eta´, i primi bacetti al parco, le prime pomiciate al cinema, i primi turbamenti amorosi che per la maggior parte delle volte poi si concludevano nel letto sotto le mie lenzuola aiutata dalle mie dita diventate in breve tempo molto esperte nel riconoscere i miei punti erogeni preferiti. In quel tempo andavo al Liceo ed avevo una carissima compagna oltre che amica con la quale avevamo suddiviso persino le scuole medie e con la quale non credo avevamo avuto mai segreti da confidarci tanto eravamo aperte e spontanee l´ una con l´altra. Ci parlavamo di tutto, compresi i nostri pensieri piu´ nascosti ed i nostri desideri in campo sessuale anche se ancora eravamo giovani e di esperienza non ne avevamo moltissima. Lei si chiamava Paola, un po´ piu´ alta di me, capelli scuri rispetto ai miei castano chiari, era piu´ formosa di me ed a volte scherzando tra di noi me lo faceva notare ma la prendevamo a ridere e mai ci facevamo caso (lei aveva una terza abbondante contro la mia seconda giusta giusta). In una parola sola si puo´ dire che a quell´ eta´ lei sembrava molto piu´ grande e matura di me fisicamente e di questo credo che anche i ragazzi se ne accorgessero tanto da proporle, per come mi raccontava lei nelle sue confessioni, anche particolari prestazioni che solitamente non si chiedono a ragazze di 15-16 anni.
Quel giorno eravamo, come ci capitava spessissimo al termine dell´ anno scolastico, in casa mia nella mia camera a studiare, ma vuoi per i primi caldi che si facevano sentire, vuoi per la poca voglia di studiare che avevamo, iniziammo a parlare come succedeva spesso di noi, delle nostre sensazioni, dele nostre emozioni. Lei all´ epoca usciva con un ragazzo di 20 anni e con lui era arrivata fino in fondo nel rapporto sessuale, io invece frequentavo un coetaneo ed ancora vergine mi limitavo a qualche carezza anche nelle parti piu´ intime continuando la mia pratica preferita nelle ore serali e notturne che ancora riusciva a soddisfarmi abbastanza. Ricordo perfettamente che lei quel pomeriggio indossava una maglietta smanicata bianca ed una gonna sopra il ginocchio leggera a scacchi bianchi e blu con un reggiseno in pizzo che traspariva dalla maglietta di colore bianco ed io indossavo una camicia a maniche corte azzurra ed una minigonna di jeans con un reggiseno giallino di cotone. Eravamo nella mia camera, lei seduta sulla sedia accanto al tavolo pieno di libri rivolta verso di me che sul bordo del letto tenevo le gambe piegate l´ una sull´ altra per mantenere una posizione eretta. Parlando e parlando giungemmo a raccontarci dell´ ultimo sabato trascorso con i rispettivi ragazzi ed iniziai io raccontandole che eravamo stati a bere qualcosa prima di appartarci un po´ sulle colline per sbaciucchiarci e farci delle tenerezze come quasi sempre succedeva, ma appena inizio´ lei a raccontare cio´ che aveva fatto notai subito dagli occhi che qualcosa le brillava ancora. Raccontava delle sue mani che l´ avevano esplorata da cima a fondo, della sua lingua che iniziando dal suo collo era scesa sotto la sua camicetta per mordicchiarle e stuzzicarle i capezzoli fino a farglieli scoppiare quasi,e quando arrivo´ a raccontare della lingua che inizio´ a scivolarle lungo la pancia fino ad arrivarle al bordo dello slip sentivo che stava quasi ansimando nel parlare. In breve mi disse che il ragazzo le aveva fatto qualcosa che non aveva ancora mai fatto in precedenza, le aveva infilato la lingua dentro la fichetta e l´aveva fatta venire cosi´ semplicemente leccandola e penetrandola appena con la lingua. Notavo da come lo raccontava e da come si muoveva sulla sedia che sentiva ancora la sua lingua quasi tra le gambe e la cosa stava facendo una certa impressione anche su di me. Le guardavo gli occhi che mi fissavano mentre nei piu´ piccoli dettagli cercava di farmi capire le sensazioni meravigliose che aveva provato, le scosse elettriche che aveva sentito pervaderle il corpo, i flussi abbondanti di umori che aveva notato rigarle le cosce mentre lui la masturbava con la lingua. Sentivo che questo racconto stava oltrepassando la curiosita´ del dirci tutto, e mentre ci guardavamo e vedevo i suoi movimenti sempre piu´ frequenti sulla sedia, notai anche che mentre parlava forse inconsciamente la sua mano era andata a poggiarsi sulle gambe che teneva leggermente divaricate. Fu allora che per la prima volta in vita mia pensai alla possibilita´ che stavo parlando e mi stavo eccitando anche sentendo una ragazza come me raccontarmi di lei e vederla che si eccitava. Le sue parole erano cosi´ precise e puntuali ed il suo sguardo cosi´ assorto nel racconto che forse non si accorse neanche che stavo guardando le sue dita che risalivano lungo le sue cosce per appoggiarsi allo slip che potevo vedere chiaramente esposto tra le sue gambe. La fissavo adesso, e guardavo soprattutto la sua mano che vedevo premere lo slip in maniera quasi impercettibile ma molto chiara. Lei noto´ che avevo abbassato lo sguardo e si scuso´ con me ma era cosi´ eccitata pensando a quella lingua che l´ aveva scavata completamente e svuotata di ogni goccia di umore che non poteva non sentirsi bagnata e mi chiese se sentivo la stessa sensazione ascoltando le sue parole. Fui sincera dicendole che pur non avendo mai provato ad essere leccata sulla fica il sentire il suo racconto ed il vederla eccitata a toccarsi mi aveva eccitata tantissimo e che anche a me sarebbe piaciuto toccarmi. Fu un attimo e mi disse : “Fallo allora, fallo con me! Sento che sto gia´ per godere…“. Poggia I piedi sul pavimento mettendomi proprio di fronte a lei che continuava ancora piu´ profondamente a toccarsi, vedevo i suoi occhi socchiudersi e mi immaginavo il suo clitoride gonfio come lo era il mio in quel momento forse anche di piu´. Divaricai le gambe sollevando appena la minigonna fino ai fianchi ed un attimo dopo le mie dita stavano premendo il mio slip di cotone gia´ intriso dei miei umori. Le sue gambe davanti ai miei occhi erano adesso spalancate e mi offrivano uno spettacolo meraviglioso che mai avrei immaginato…con una mano si stava scostando lo slip e con l´ altra si stava masturbando facendo ruotare le dita sul clitoride prima di infilarsi l´ indice dentro di se´ e di muoverlo avanti e indietro. Sentivo i suoi sospiri diventare pesanti, vedevo il suo bacino saltare sulla sedia ad ogni spinta profonda del dito dentro di lei e sentendola quasi sul punto di godere feci come lei scostando lo slip con una mano per masturbarmi come ero abituata a fare con la mano destra con un dito direttamente dentro appena la mia fessuretta fradicia ed il palmo della mano che mi premeva e sollecitava il clitoride che sentivo duro e gonfio. Furono attimi meravigliosamente intensi nei quali potevo sentire il profumo dei nostri umori riempire l´ aria della camera…vedevo le sue dita scorrere e scivolare sempre piu´ velocemente e quasi per seguire il suo ritmo anche la mia mano accelerava i tempi e la pressione. I gridolini si trasformarono presto in urla, le sue gambe si spalancarono sopra i braccioli della sedia come del resto feci io sul bordo del letto, ci guardavamo le dita entrare ed uscire e poi negli occhi pieni di desiderio di godere, di esplodere, di seguire l´ orgasmo della nostra amica piu´ cara ed ora anche piu´ intima. La vidi mentre si spingeva dentro un altro dito e lo muoveva ancora piu´ forte nella sua fica quando un grido irruppe nella stanza e potei vedere la sua testa reclinarsi all´ indietro, i suoi occhi chiudersi ed il ventre cominciare a comprimersi per l´ orgasmo ancora pulsante…ed a questa vista basto´ una leggerissima pressione con il mio palmo sul clitoride per esplodere in un orgasmo che mi sembro´ incredibilmente possente e liberatorio tanto lo avevo desiderato. Rimanemmo a guardarci un po´ mentre con le dita ancora afferravamo le ultime gocce che scivolavano fuori dal nostro corpo, e ci guardammo tra lo stupito e l´ incredulo l´ un l´ altra contente per aver scoperto un nuovo gioco che ci era piaciuto e consapevoli che non sarebbe finita li´…..
117
0
9 anni fa
alex1404,
44
Ultima visita: 8 anni fa
-
Un giorno al mare.
Realmente accaduto. Questa estate siamo stati su un spiaggia toscana, il parco dell’Uccellina, e complice una bella giornata estiva abbiamo approfittato per una lunga passeggiata addentrandoci nella parte più selvaggia dove sapevo che avremmo trovato i voyeur toscani. Dopo un paio di km e in una zona appartata Puffy si è tolta volentieri il costume cominciando a prendere il sole nuda. Dopo un primo via vai di uomini che passavano con disinvoltura a pochi metri da noi ammirando la grande figa della mia donna che prendeva il sole a gambe larghe, un paio si sono fermati a pochi metri col cazzo in bella mostra.
Puffy ha cominciato ad eccitarsi e ha voluto mettersi bene in mostra col culetto sporgente a pancia in giù e con le gambe belle larghe. La masturbazione dei due è partita in automatico e Puffy per farsi vedere completamente nuda si è alzata ed è andata in acqua a rinfrescarsi. Io ero eccitatissimo e noi due nell’acqua abbiamo cominciato a baciarci. Puffy mi ha preso in mano il cazzo durissimo cominciando a farmi una sega davanti ai due. Una volta tornati sulla sabbia ho cominciato ad accarezzare Puffy bagnatissima ... con le gambe larghe lei ha cominciato ad accarezzarsi davanti ai due. Un si è avvicinato e col cazzo duro si è masturbato davanti a lei che con gi occhi chiusi si accarezzava sempre più velocemente il clitoride mentre le tiravo i capezzoli durissimi e ad un certo punto quello più vicino ha spruzzato copiosamente. Lei super eccitata sei è toccata ancora più aperta ed è venuta davanti ai due uomini che però abbiamo tenuto a distanza….con tutti quei sussulti i due hanno fatto un'altra fase di avvicinamento e lei ancora eccitata ha cominciato a spompinarmi nel modo più provocante guardando i due. Arrivato vicinissimo l’altro membro ha schizzato sulla gamba di Puffy che mentre anch'io stavo venendo ha ingoiato lo sperma che mi è uscito a spruzzo su tutto il suo viso e in bocca. Per eccitarmi di piu si è spalmata la sborra densa del voyeur sulla coscia. Appagati e soddisfatti, dopo 5 minuti di relax , abbracciati siamo andati via lasciando appagati anche i due che hanno salutato contenti….magari pensando che nella sua bella e grande figa potevamo starci anche in tre.
Il sogno di Puffy è di farsela leccare da uno sconosciuto, anche due, fino a venire mentre io la guardo….devo ammettere che sarebbe anche il mio sogno. Adora farsi guardare la figa….specialmente da sconosciuti ....già fatto altre volte…al mare. Vedi Lido di Dante…..il passo successivo sarà quello di appartarsi e farsela leccare ben bene. Lei dice che farsi il bidè è inutile perché basta avere un uomo che sappia leccare a lungo e a fondo. Me lo confessa ogni volta che la monto….a presto!!!
12
4
9 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Sotto il tavolo
Arrivammo all’ora per la quale avevamo prenotato nel posticino tanto desiderato perche’ appartato, riservato, nascosto quasi da occhi indiscreti che avrebbero potuto distoglierci da quelli che erano I nostri pensieri ed I nostri desideri. Erano mesi che avevamo la voglia di trascorrere insieme qualche ora e la scusa di quella cena insieme giunse proprio nel momento piu’ propizio. Avevamo parlato tanto al telefono e durante I primi incontri di cio’ che ci piaceva, di cio’ che avremmo desiderato, di cio’ che piu’ di ogni altra cosa riscaldava il nostro corpo ed eccitava le nostre menti e finalmente eccoci insieme a varcare la soglia di quel ristorante che ci avrebbe messi l’uno accanto all’altro per qualche ora, che ci avrebbe fatto rispecchiare negli occhi dell’altro, che ci avrebbe sicuramente riscaldato molto piu’ di quanto possa fare una parola al telefono o in chat.
Lei vestita con una minigonna a mezza coscia nera ed un maglioncino con il collare in pelliccia oltre ad un cappotto scuro che le copriva le gambe fino ai polpacci, io in pantalone chiaro e giacca scura con una camicia bianca che risaltava sul colore della giacca. Avevamo da tanto tempo sognato quest’incontro e finalmente eccoci un po’titubanti e timorosi di presentarsi l’uno agli occhi dell’altro nella vera essenza di noi stessi ma fondamentalmente eccitati per questo incontro voluto e desiderato con il corpo e con la mente. Il cameriere ci porta ad un tavolo all’angolo del locale semivuoto e semibuio ed io cavallerescamente la faccio sedere con le spalle al muro prima di accomodarmi nella sedia accanto come per averla vicina e sentirla non piu’ solo virtuale. Cominciamo a parlare notando immediatamente negli occhi dell’altro la ricerca di quelle parole e di quelle sensazioni provate decine di volte in chat o al telefono nei mesi precedenti. Ordiniamo da mangiare ma credo che in mente avevamo tutt’altro fuorche’ la voglia di cibarci. Ci stavamo finalmente specchiando, stavamo scrutando I lineamenti dell’altro, stavamo cercandone I segni particolari. Avevo notato immediatamente il suo abbigliamento molto sexy dal cappotto e non smettevo di cercare con gli occhi ogni parte di lei piu’nascosta quasi per cercare ogni centimetro visibile della sua pelle dal maglioncino. Appena si era messa a sedere avevo scorto come si era leggermente sollevata la minigonna salendo fino al di sopra della mezza coscia…e vedere il collant che ricopriva la sua pelle e le rotondita’ perfette delle sue cosce mi dette una tale eccitazione che potevo sentire con perfezione al di sotto del boxer che mi ricopriva. Era stupenda, era come l’avevo immaginata ed anche piu’ bella ma l’importante era che fosse calda, era questo che mi aveva attratto subito in lei fin dalle nostre prime parole, ma ci mettemmo qualche minuto e qualche bicchiere di buon vino bianco prima di arrivare a parlare di cio’ che ci piaceva di piu’. Ci guardavamo sempre piu’intensamente, notavo nei suoi occhi lampi di luce mentre I miei cercavano sempre di scorgere la punta di un capezzolo o I brividi sulla sua pelle per poter meglio concepire la serata. La conversazione si stava facendo piu’calda, I ricordi e il rievocare discorsi avuti in chat fecero il loro effetto su di noi. Mi sentivo il sangue ribollire e potevo finalmente vedere in lei dei movimenti ripetuti sulla sedia come per cercare una posizione piu’ comoda ma che poi capii essere soltanto un modo per far rilassare il corpo dovuto all’eccitamento. Piano piano con il ginocchio sentivo il suo che casualmente si poggiava sul mio ma ne’ io ne’ lei avevamo intenzione di rimuoverlo…ci piaceva questo contatto, ci faceva sentire piu’uniti di quanto gia’ lo fossimo, fin quando avvicinai la mia mano alla sua e quasi per gioco gliela sfiorai con le dita aspettando la sua reazione. Non si mosse di un centimetro lasciando che le mie dita sfiorassero le sue e che il sudore della mia mano per l’eccitazione si mischiasse al suo che cominciavo a sentire altrettanto calda. Le chiesi cosa provava e lei rispose: "indovina!". Tornarono alla mia mente le nostre parole usate in precedenza tantissime volte e trovai il coraggio di chiedere ancora: "Non dirmi che ti senti gia’ bagnata?".
Lei sorrise dolcemente non rispondendo ma lasciandomi interpretare a mio piacimento quel sorriso…Mi piacevano le sue labbra ed I suoi denti e guardare quel seno dal maglioncino (doveva avere una terza abbondante) mi piaceva da impazzire. Mi sentivo sempre piu’gonfio sotto il boxer e cercavo di accavallare le gambe sempre piu’forte per tenerlo a bada. La mia mano intanto cominciava a prendere confidenza con la sua mano e le mie dita lentamente iniziarono a scorrere I suoi polsi e le sue braccia quasi per cercare ogni piu’piccolo segno di piacere. Adesso la sentivo rabbrividire e per un attimo notai gli occhi che si socchiusero….Continuai questa carezza mentre sotto al tavolo sentivo il suo ginocchio oramai pressare continuamente il mio. Nel momento in cui la vidi mordersi le labbra trovai il coraggio di chiederle se potevo sentire quanto fosse calda ed un suo sorriso fu la sua risposta. Lasciai la sua mano e poggiai la mia sotto al tavolo sul suo ginocchio incollato al mio. Finalmente le toccavo quel collant che avevo visto e lo sentivo morbido su miei polpastrelli. Lasciai scivolare le dita sulla sua gamba cercando si assaggiare tutto il collant e notando che lentamente lei stava divaricando le gambe con mia immensa eccitazione. Le mie dita scorrevano sulle sue cosce mentre I miei occhi non perdevano un solo movimento dei suoi e sentivo il mio sesso gonfiarsi sempre di piu’ ed iniziare a pulsare sotto la spinta delle mie dita sul collant. Risalivo piano fin quando cominciai a sentire un calore umido pervadermi le dita al contatto con il collant. Spinsi un po’ piu’a fondo le dita fino a sentirle l’inguine ed in quel momento un mugolio impercettibile uscii dalle sue labbra. Era caldissima. La mia mano aperta sulla sua coscia sentiva le pulsazioni della sua eccitazione e le mie dita stavano per la prima volta sfiorando e sentendo il calore che emanava il suo corpo. La sentii divaricare ancora un po’ le gambe mentre le mie dita ormai non si fermavano piu’e continuavano la loro marcia passando sopra lo slip coperto dal collant che potevo percepire gia’ intriso dei suoi umori. I suoi occhi ancora si chiusero mentre le dicevo; "Sei stupenda, mi fai impazzire". E lei in un filo di voce:" sarai tu a farmi impazzire se continui cosi’". Avevo voglia di sentirla tutta, avevo voglia di sentirla gemere anche se sapevo che il luogo non era dei piu’indicati, ma volevo farle provare cosa significa godere con la paura di essere sentiti o visti, ma soprattutto volevo che ripensasse a quel momento ogni qualvolta avesse avuta voglia di eccitarsi o di masturbarsi da sola. Era stupendo il calore che sentivano le mie dita, sentivo il collant gia’pieno del suo nettare che aveva oltrepassato gia’la protezione dello slip e sentendo questa eccitazione salire sempre di piu’, cominciai a far scivolare le dita tra le sue cosce mentre lei si sistemava meglio sulla sedia divaricando ancora un po’ le gambe. Le sentivo le labbra gonfie adesso, le sentivo pulsare dall’eccitamento, e muovevo le dita lentamente in senso circolatorio quasi per sentirne le pulsazioni. Era una sensazione stupenda quella che provavo masturbandola dal collant…i suoi occhi erano sempre piu’semichiusi, le sue labbra continuavano e serrarsi ed I suoi mugolii aumentavano In maniera proporzionale come il suo respiro che stava diventando pesante. Le mie dita sentivano le sue labbra schiudersi e gonfiarsi sotto il collant e lo slip e piu’le sentivo gonfiarsi piu’ le premevo e stuzzicavo ruotandoci le dita aperte. Sentivo il mio membro sempre piu’duro quasi scoppiarmi dentro il boxer ma volevo sentire lei godere, volevo riempire le mie dita del suo succo, volevo sentirla gemere ed urlare. Con il mignolo della mano risalii piano sul suo ventre cercando il bordo del collant e trovatolo lo scostai appena per far scivolare al suo interno le mie dita ormai esperte di quel corpo mentre sentivo il suo bacino che iniziava a contrarsi quasi per lasciar cadere via il collant ed ogni copertura che mi impediva di darle il piacere. Ansimava ad ogni movimento delle mie dita sulla sua pelle nuda ormai, fin quando sentii l’elastico del suo slip e scesi ancora pu’in basso fino a sentire con la mano aperta il calore delle sue cosce quasi spalancate sotto al tavolo.
Ricominciai a premere con le dita sullo slip e mi accorsi che era veramente fradicio. Il suo ventre continuava a contorcersi sentendo la mia mano ed I suoi respiri erano sempre piu’profondi. Sapevo che in quel momento stava cercando di darsi il massimo piacere e di godere appieno di quelle carezze ma allo stesso tempo sentivo anche dal suo calore che le onde dell’orgasmo la stavano catturando per portarla nel mondo del piacere assoluto. Le mie dita ruotavano ancora sul suo slip e sempre piu’profondamente fin quando trovarono il bordo laterale dello slip e lo scostarono. Al primo impatto con il suo pelo umido sentii il mio sesso pulsare quasi volesse esplodere ma cercai di controllarmi muovendo ancora le dita sotto quello slip carezzandole I peli pubici sul ventre e cercandole finalmente le labbra che impazzivano ormai dalla voglia di esplodere. Mi muovevo sempre piano trovando le sue labbra completamente dilatate e sentendo il piccolo bottoncino che gia’ abbastanza gonfio e duro stava pulsando della sua eccitazione. Iniziai a giocarci, a stringerlo tra due dita, a stuzzicarlo mentre la sua faccia era diventata rossa ed ormai l’impeto del suo orgasmo che stava sopraggiungendo sembrava irrefrenabile. Continuai cosi’ per minuti fin quando non mi sembro’che stesse per esplodermi tra le dita quel clitoride che tanto avrei voluto poter succhiare in quel momento ma che dovevo accontentarmi appena di titillare e di schiacciare. Il suo ventre adesso si muoveva in alto ed in basso seguendo il ritmo delle mie dita che cercarono le sue labbra spalancate dove immergersi per mai piu’uscirne. Lasciai che un primo dito la penetrasse prima di sentirle le pareti vaginali completamente dilatate e bagnate e di provare a penetrarla con un secondo dito, ma nel momento in cui l’indice ed il medio iniziarono a masturbarla senza sosta notai il suo bacino muoversi ancora pu’rapidamente come impazzito ed in preda ad una furia ed un desiderio crescente. Con il palmo della mano continuavo a schiacciarle il clitoride e le dita che sentivo sciaguattare dentro il suo corpo tanto era bagnata continuavo a ruotarle e spingerle dentro e fuori. I suoi mugolii erano veri e propri gemiti nel momento in cui sentii un suo lieve: "Non ce la faccio piu’…sto per eslpodere!". E le mie dita allora ancora insaziabili aumentarono il ritmo e la spinta seguendo I movimenti del suo ventre che sentivo contrarsi ad ogni penetrazione. Il mio sesso stava per esplodermi e lo sentivo duro come non mai tanto mi piaceva e mi eccitava la situazione e continuavo a masturbarla cosi’ senza paura solo per la voglia di sentirla godere e di sentirmi le dita riempite di lei e del suo piacere. Era rossa in viso, con gli occhi chiusi ormai e le labbra aperte dal piacere di quelle sensazioni che stava provando. In modo repentino la vidi portarsi la mano tra le gambe per spingere piu’forte la mia sul suo corpo nell’attimo in cui la sentii ansimare piu’forte, stringere le cosce intorno alla mia mano e riempire le mie dita del suo nettare che non vedevo l’ora di assaggiare. Rimase cosi’ immobile per qualche attimo cercando di riprendere fiato per quello che come poi mi disse era stato l’orgasmo piu’potente ed esplosivo che aveva vissuto grazie solo ad una masturbazione. Era stupendo stare ancora con le dita dentro di lei cercando di afferrare piu’succo possibile del suo orgasmo muovendole ancora lentamente fino ad aspettare che le contrazioni cessassero e riprendesse la respirazione regolare. A quel punto ritirai la mano dal suo corpo e come desideravo fare da tanto tempo portai le dita piene di lei e del suo piacere alle mie labbra per succhiarle senza lasciarne neanche una goccia. Era stata una esperienza meravigliosa che ci ripromettemmo di ripetere altrove se ce ne fosse stata la possibilita’, ma cio’ che rimase a me di quella serata fu l’averla vista godere davanti a me, l’averla vista impazzire di piacere con le mie dita, l’averla sentita gemere e contorcersi fino al massimo del piacere, ed e’ una scena che non potro’ mai dimenticare.
16
1
9 anni fa
alex1404,
44
Ultima visita: 8 anni fa
-
Il mio primo ditalino in pubblico
Claudia si racconta:
Dopo la prima eccitantissima esperienza con la mia amica quel pomeriggio nella mia camera, qualcosa dentro di me e´ cambiato. Non avevo piu´ la paura del sesso come mi avevano inculcato fin da piccola, o meglio stavo sempre attenta a cio´ che facevo, ma l´essermi masturbata davanti alla mia amica e l´ aver visto lei fare la stessa cosa davanti a me aveva acceso in me una luce nuova, dei nuovi orizzonti di piacere che ritenevo irraggiungibili, delle immagini che mi facevano eccitare ancora di piu´ ogni qualvolta tornavano alla mia mente. Continuavo a frequentare il mio ragazzo di allora ma sentivo dentro di me che quella parentesi pomeridiana non potevo considerarla solo tale ed ogni volta che mi toccavo e mi masturbavo fino all´ orgasmo era quella l´ immagine che mi tornava più di frequente davanti agli occhi. Rivedevo le mani della mia amica che scivolavano sotto il suo slip, ripensavo ai suoi gemiti, ai suoi occhi, alle sue carezze che come le mie nello stesso istante si poggiavano dovunque. E il ricordo del suo urlo liberatorio nel momento culmine in cui le sue dita entravano ed uscivano dalla sua fica sempre piu´ bagnate era un qualcosa che ogni giorno mi faceva eccitare, bagnare e che mi costringeva a rintanarmi in camera per raggiungere il mio piacere. E da allora comunque mi eccitava vedere una donna o una ragazza come me presa in un momento di lussuria, mi bagnavo facilmente ogni qualvolta mi capitava di vedere una coppia fare sesso anche se, con il tempo, imparai a capire che mi piaceva vedere una donna eccitarsi. Non temevo di diventare lesbica anche perche´ riuscivo a riscaldarmi anche quando stavo con il mio ragazzo o quando mi capitava di vedere qualche scena dove c´ erano dei ragazzi nudi con i loro membri in mano o presi in scene di sesso, ma la cosa che iniziai a capire fu che mi attiravano anche le donne, che mi piaceva vederle eccitate e calde, che mi masturbavo molto di piu´ pensando alla loro fica bagnata come la mia. Quello che mi successe una volta pero´, fu qualcosa di tremendamente eccitante e forte che ancora oggi mi fa bagnare ogni qualvolta mi torna in mente. Ogni giorno per andare a scuola prendo l´ autobus e quella mattina nonostante mi fossi fatta l´ abituale ditalino notturno prima di dormire, mi ero svegliata con una voglia strana, mi ero svegliata con lo slip ancora umido e con il clitoride che mi pulsava. Non avevo ovviamente il tempo di masturbarmi la mattina prima di andare a scuola e cosi´ mi feci una doccia veloce lasciandomi addosso una voglia matta di godere. Scelsi per quel giorno un vestitino corto ed un paio di collant leggeri che coprivano un perizoma bianco e sottile che mi facevano stare bene in quanto leggero e non molto spesso. Mi affrettai alla fermata dell´autobus che avrebbe impiegato poi circa 45 minuti per portarmi a scuola e mentre lo aspettavo mi chiedevo ansiosa cosa avessi sognato di cosi´ eccitante da farmi svegliare con quella voglia addosso e tutta bagnata. Non trovando una risposta adeguata, lasciai scorrere la mia mente ed appena arrivò, presi posto sull´ autobus in una delle file di mezzo accanto al finestrino dove per il momento non c´era nessuno seduto. L´ autobus parti´ ed i miei occhi fuori dal finestrino come ogni giorno seguivano la strada correndo insieme al paesaggio che ci fiancheggiava. Le fermate si susseguivano, altri passeggeri salivano a bordo mentre i miei pensieri vagavano ed i miei occhi seguivano quelle immagini ormai conosciute a memoria. Ad un tratto l´ autobus si fermo´ al segnale rosso di uno di quei semafori che sembra non finiscano mai e potei osservare molto attentamente la macchina che si accosto´ all´autobus nella corsia attigua. C´era sopra una signora di circa 30 anni molto bella, con i capelli lunghi e scuri che le scivolavano sulle spalle ed una camicetta bianca molto generosa dalla quale potevo intravvedere il bel reggiseno a balconcino nero che sorreggeva un seno non grande ma ben fatto. L´ immagine subito fece fermare i miei pensieri, ed i miei occhi iniziarono a scrutare e cercare qualsiasi cosa di quella donna che inconscia si stava tranquillamente fumando una sigaretta con il finestrino aperto a meta´ aspettando che il semaforo diventasse verde. I miei occhi seguirono il bordo della sua camicetta aperta e scesero scorgendo una minigonna di cotone nera dalla quale potevo vedere chiaramente fuoriuscire il bordo di due collant autoreggenti. Mi soffermai a guardare quelle gambe che mi sembravano perfette e ricominciai a sentire il calore tra le mie cosce. Mi sentivo ancora eccitata e molto di piu´ di quanto lo fossi stata appena sveglia. Quella donna a circa due metri dai miei occhi inconsapevole di essere osservata mi stava facendo impazzire dal desiderio. Provai ad accavallare le gambe cercando di capire, se potevo, quanto fossi bagnata e fu qualcosa di incredibile. Poggiando una coscia sull´ altra sentivo che il collant in mezzo alle gambe era bollente e potevo chiaramente contare le contrazioni del clitoride che cercava di spingersi al di fuori delle piccole labbra. Mi stavo eccitando da matti, era bastato il vedere due gambe ed il bordo di due autoreggenti per farmi allagare la passerina e rendere il mio perizoma completamente intriso di umori. Mi guardai un po´ intorno e mi accorsi che l´ autobus era quasi pieno adesso anche se nessuno si era seduto nel posto accanto al mio. Riposai i miei occhi su quelle gambe strusciando le mie cosce piu´ forte l´ una all´ altra e stringendole quasi per schiacciarmi le labbra che sentivo gonfie all´ inverosimile. Vedevo quella donna che continuava tranquillamente a fumare quando, aspettando ancora il verde, improvvisamente si volto´ verso il sedile posteriore per prendere un giornale e quello che vidi mi fece impazzire dal piacere…Le gambe le si divaricarono appena quel tanto che bastava per farmi vedere le sue cosce bianche oltre gli autoreggenti ed il colore nero come il reggiseno del suo slip a coprirle la vulva che immaginavo dolce e profumata. Sentii una ondata di calore salirmi dalle cosce che ormai premevo sempre piu´ forte l’una all’altra e potevo immaginare le labbra della fica gonfie e bagnatissime e sopra di esse il clitoride che si contraeva ad ogni pressione della mia gamba sull´ altra. Gocce di sudore iniziarono a scendermi dalla fronte ed avvamparmi il viso, ma la voglia di toccarmi era cosi´ forte che senza pensarci piu´di tanto presi la giacca poggiata nel sedile accanto a quello dove stavo seduta e me la misi subito sulle gambe cercando di coprirmi almeno fino all´ altezza delle ginocchia. Rimasi cosi´ con le gambe leggermente aperte cercando di immaginare il profumo di quello slip, di sentire l´ odore di quella fica che in quel momento mi appariva bagnata quanto lo era la mia che a stento riuscivo a tenere socchiusa. Fu un attimo poi la vidi voltarsi nuovamente e l´ immagine di quello slip scomparve lasciandomi solo il bordo delle autoreggenti ma la fica ancora piu´ piena del mio nettare. Poi il semaforo divento´ verde e vidi la mia donna ingranare la marcia e scomparire davanti all´ autobus ma la mia voglia continuava a pulsare e contrarsi e non ci volle molto tempo perche´ mi guardassi in giro e lasciassi che la mia mano si infilasse sotto la giacca che copriva le mie cosce. In un attimo passai le dita aperte tra le mie cosce e la sensazione che ebbi strusciando il collant appiccicoso sul perizoma fu talmente forte che un brivido mi percorse tutto il corpo. Mi sentivo sporca in quel momento, ero in mezzo ad altre persone (che fortunatamente non sembravano interessate a me), ma mi stavo accarezzando sotto il vestito e ne provavo un immenso piacere. Lasciai che la mano si muovesse piu´ a fondo tra le mie cosce premendo con la punta delle dita nei punti che sapevo mi avrebbero fatto godere in breve tempo. Rivedevo ancora quelle gambe bianche e quello slip nero e con gli occhi semichiusi guardavo il vuoto al di fuori del finestrino lasciando che le mie dita facessero il resto. Le premevo e le spingevo avanti e indietro sul collant come quasi volessi sfondarlo ed entrarmi dentro ma non avrei potuto farlo e lo sapevo bene e cosi´ mi limitavo ad accarezzarmi con forza premendo sempre piu´ forte. Sentivo l´ odore dei miei umori impregnati nel collant giungermi alle narici e questo profumo forte mi mandava in estasi e faceva in modo che premessi le dita ancora piu´ a fondo tra le labbra che potevo sentire gonfie ed ormai quasi aperte. Piano piano cercavo di divaricare un po´ di piu´ le gambe senza dare nell´ occhio facendo attenzione a non far muovere la giacca poggiata sulle gambe ma piu´ le allargavo piu´ la voglia di penetrarmi aumentava…e non potevo farlo. Mi limitavo a muovere il bacino contro le mie dita, a schiacciare il clitoride con la punta delle dita, a lasciar scorrere la mano aperta avanti e indietro sul collant sentendo il perizoma quasi completamente immerso dentro la fica pulsante. Mi sembrava di impazzire: stavo godendo e nessuno se ne stava rendendo conto davanti e dietro di me. Le mie dita circuivano il clitoride e lo schiacciavano e scendevano sulla mia fica che ormai sentivo spalancata e mi muovevo quasi saltando su quel sedile che ormai bruciava sotto di me. Stavo per godere, la voglia di esplodere era tremendamente forte come la voglia di urlare al mondo intero che la mia fica stava per darmi un orgasmo fantastico, ma mi limitavo purtroppo a mordicchiarmi le labbra, a contenere la mia voglia di gemere e di mugolare, a guardare con indifferenza il mondo al di fuori del finestrino. Sentii una vampata di calore salirmi dal basso ventre e con forza e desiderio lasciai che le mie dita si muovessero piu´ velocemente sul collant impiastricciato dei miei umori. Sembrava che fossero passati anni dall´ ultima volta che mi ero masturbata da quanta foga ci mettevo nello spingere le dita avanti e indietro senza sosta schiacciando piu´forte il bottoncino che ormai sentivo duro sul polpastrello. Non mi fermavo, le onde del piacere erano come delle scariche elettriche che mi salivano dalle cosce e giungevano al cervello che voleva solo l’ orgasmo in quel momento. Le dita correvano piu´ veloci adesso sul collant mentre sentivo le gambe che inconsciamente si allargavano coperte dalla giacca. Stavo impazzendo dal piacere nonostante a tratti mi rendevo conto dove fossi e cercassi di trattenermi. Ma era troppo tardi e troppa era la voglia di godere li´ su quel sedile, davanti a tutti, accanto a quella donna che neanche mi aveva vista ma della quale conoscevo tutto….E spingendo ancora le dita e premendo il perizoma dentro la mia fica e stuzzicando il clitoride, mi sentii piegare le gambe e mancare le forze quando un orgasmo impetuoso come un fiume in piena mi raggiunse lasciandomi sconvolta ed ansimante con la mano che satura del mio miele continuava a scivolare rallentando la corsa. Mi sentivo accaldata ma avevo provato un qualcosa di incredibilmente eccitante e mentre le dita premevano ancora sulla fica sentivo le contrazioni del mio utero che spingevano fuori ogni goccia del mio piacere. Mi stavo rilassando molto lentamente lasciando che la mano ancora aperta scivolasse tra le cosce e nei minuti successivi iniziai a temere che qualcuno potesse avermi vista ma in fondo non mi importava poi piu´ di tanto, avevo goduto e questa era la cosa importante, mi sentivo si´ un po´ porca nell´ aver compiuto su quel mezzo pubblico un qualcosa che non avrei mai pensato di fare, ma stavo iniziando una nuova vita che mi avrebbe dato sempre maggiori piaceri e con il passare del tempo stavo iniziando a capire che qualsiasi posto e qualsiasi situazione era buona per godere e per raggiungere un orgasmo. Quel ditalino fatto su quell´ autobus mi ha tenuto compagnia per molte sere e molti giorni e non posso negare che ogni volta che ci penso sento ancora la fica inumidirsi ed il clitoride gonfiarsi dandomi la voglia di farlo ancora e di ripetere quella esperienza che mi fece godere da matti.
12
1
9 anni fa
alex1404,
44
Ultima visita: 8 anni fa
-
La genesi
Tutto ebbe inizio nel lontano 1979. Quell’anno fui chiamato a prestare servizio militare in una città del nord. La paga era misera e x noi proletari era duro andare avanti. Chi non aveva problemi morali, si accompagnava con gay disposti a pagare x le prestazioni.
Conobbi Vittorio, un uomo sulla cinquantina, capelli leggermente brizzolati, fisico tonico, una domenica pomeriggio in un bar. Una chiacchiera tira l’altra, facemmo amicizia e rimanemmo d’accordo di vederci nei giorni seguenti. Fu al secondo appuntamento, che avemmo il primo contatto sessuale. Come detto nel precedente racconto, sebbene mi piaceva andare con gli uomini, mi limitavo al mio ruolo attivo, e niente baci.
Eravamo di sera nella sua macchina in una stradina buia di periferia. Quando, dopo aver fermato l'auto, mise la sua mano sulla mia coscia, la patta si gonfiò. Quando poi l’aprì dicendo “vediamo cosa c’è sotto” il cazzo uscì fuori tutto duro.
Lo carezzò brevemente con le mani, poi vi si buttò sopra con il viso, e con le labbra iniziò un lento giù e su, interrotto ogni tanto da una slinguazzata. Non dovette attendere molto x ritrovarsi la bocca piena di bianca crema che ingoiò con piacere.
Debbo dire che il nostro diventò un vero rapporto di amicizia. A volte ci si vedeva solo x bere qualcosa, senza fare sesso, e magari mi dava anche del denaro. A volte si faceva sesso senza scambio di denaro. Mi portava a mangiare nei migliori ristoranti, dove il conto x una singola persona poteva essere paragonato ai 70, 80 € attuali. Aveva un buon impiego e poteva permetterselo.
I nostri incontri sessuali avvenivano in auto, a casa sua, raramente, quando non c’erano famigliari, oppure nel retrobottega di una boutique di un suo amico.
Ma fu nell’estate dell’80 che ci fu l’esplosione dei ns incontri sessuali.
La sua famiglia era in vacanza in riviera e noi ci si incontrava in tutta tranquillità a casa sua.
Fu una di queste sere……..
L’avevo già posseduto in piedi nel bagno, e l’avevo aiutato a venire tenendogli l’uccello in mano (avevo fatto un passo in avanti).
Poi avevamo mangiato qualcosa di frugale. Infine ci eravamo spostati in salone per sentire un po’ di musica.
Eravamo seduti sul divano e mi teneva il mio capo sul suo petto. Il suo mento mi massaggiava la testa con i cortissimi capelli. Ricordo che era molto piacevole e sensuale. Poi si staccò e sentii la sua bocca sul collo e le orecchie. Alternava piccoli baci e morsi a slinguazzate.
“Non ti piacerebbe provare a prenderlo dietro?” mi sussurrò. Non risposi, lasciai continuarlo. Il cazzo mi si era rigonfiato. “Hai paura di perdere la tua virilità?” insisteva lui “Tanto guarda che siamo tutti omosessuali, attivi e passivi. La parola OMO significa stesso, quindi sia che sei attivo, sia che sei passivo, sei sempre omosex. E poi siamo solo noi nell’intimità di queste 4 mura”. “Nonnn, non so” risposi io sibilando le parole a occhi chiusi, mentre la sua mano mi palpeggiava il cazzo.
Ma mentre davo questa risposta, nella mia testa risuonavano le sue parole. Poi d’improvviso sentii le sue labbra sulle mie, l’alito fresco di menta (in seguito realizzai che era un escamotage per incentivare l'altro al bacio), la sua lingua entrare nella mia bocca. Non mi era mai successo di baciare un altro uomo. Non feci resistenza, ma anzi, con meraviglia la mia le andò voracemente incontro. Intanto con la mia mano gli avevo fatto diventare il cazzo duro.
“Ti va di baciarmelo?” disse lui accompagnando con la sua mano il mio capo sul cazzo. Ma si, dissi tra me e me, non è sbagliato quello che ha detto. OMO è sinonimo di stesso, e quindi se scopiamo con lo stesso sesso che senso ha fare queste distinzioni tra attivo e passivo?
Presi il suo uccello in bocca, e ricordando il suo modo di fare i pompini, cominciai a succhiarlo. Era piacevole. Poi mi tirai su, ci baciammo e infine gli dissi “Mi hai convinto, voglio provare a prenderlo, ma mi raccomando, fai piano, è la prima volta”, “Non ti preoccupare, girati con la pancia verso lo schienale del divano, mentre vado a prendere l’olio”.
Tornò subito dopo con una tazzina d’olio. Io ero con il viso poggiato sullo schienale, il sedere all’indietro, in una mezza pecorina. Sentii la sua lingua leccarmi l’ano e la zona intorno. Era proprio piacevole quel massaggio. Infine sentii le sua dita, unte di olio, che lavoravano intorno all’orifizio per aprirlo bene. Poi quando sentii il palmo della sua mano sinistra sul mio fianco sinistro, capii che quello che stava entrando nel mio culo era il suo cazzo. Non fu traumatico sicuramente x due fattori. Primo perché me lo aveva lubrificato e fatto rilassare bene; secondo perché aveva un bel cazzo, di quelli che iniziano con la cappella piccola, e si ingrossano man mano scendendo il tronco.
Era fatta. Avevo perso la mia verginità.
Vittorio cominciò a cavalcarmi con foga, aumentando e rallentando sia il ritmo che i colpi. Avevo il cazzo eccitatissimo. Fu quando cominciò ad assestare, con la forza dei reni, colpi secchi che cominciai a sentire dolore. Ma era solo dolore?!? Sicuramente mi trovavo in quel confine ben descritto dal marchese De Sade, dove dolore e piacere si confondono, e confine più non c’è.
Mi prese il petto con le mani e mi tirò su. Sentivo il suo respiro forte, affannato sul mio collo. “Allora ti piace? Ne valeva la pena?” mi sussurrò, “Siii” risposi io.
Mi girai con la testa e ci baciammo. “Fammi capire quando stai per venire, che veniamo insieme” mi disse. Non dovette attendere molto.
Esplodemmo quasi all’unisono in un grande orgasmo, e mentre lui mi veniva dentro (era l’80 e l’AIDS ancora lontano) il mio sperma schizzando fuori con la forza dei 20 anni, andò a posarsi sullo schienale del divano.
Rimanemmo alcuni minuti abbracciati, con lui dentro di me, stanchi ma felicemente appagati.
Quella sera rientrai in caserma con 30 minuti di ritardo. Mi beccai 5 giorni di CPS (se ricordo bene dovrebbe significare Camera Punizione Semplice, previsto x le infrazioni leggere, in sostanza si rimaneva consegnati in caserma, senza poter uscire) ma ne valsero la pena.
A volte i racconti hanno una morale. Anche questo ne ha, e qual è? A tutti quei giovani baldanzosi che si dichiarano “bsx ma solo attivi” dico: provatelo ora che siete giovani e avete il cazzo bello duro, il vero piacere anale, l’orgasmo senza bisogno di segarvi. Non aspettate di entrare nell’età matura (perché tanto è una tappa obbligata che in età matura avrete voglia di provare anche il piacere passivo) e dovrete aiutarvi masturbandovi x raggiungere l’orgasmo.
21
2
9 anni fa
singlebsx1959,
59
Ultima visita: 1 anno fa
-
analisi
Distesa sul divano, lasciandomi analizzare come molti da sempre vorrebbero, impossessandosi in modo completo di ogni mio dettaglio epidermico nella consapevolezza che non mi sottrarrò neppure di fronte ai penetranti sguardi attraverso i quali tradurre altre più vogliose intenzioni, nuda, come in un sogno proibito, confesserò di insospettabili fantasie.
Neppure il mio compagno potrà allora completamente astenersi dall'obbligo di doverne condividere, in complice assuefazione, le morbose ossessioni che rendono schiavi dei simbiotici desideri presenti nel recondito della mente.
Difficile gli sarà poter accettare altri corpi intersecati nel mio, nell'unisono esproprio di anfratti pretesi in condivisione, defraudandone l'essenza sino ad allora idealizzata come invalicabile.
Sfilandomi con maliziosa intenzionalità gli impalpabili orpelli che amplificano il mio essere femmina, senza altri baluardi oltre ai lineamenti del corpo, ecco che le forme verranno immortalate in maniera non dissimile da come altre mani vorrebbero accarezzarle.
Il nulla mi separa ormai dal contatto interiore, persa nel vortice cerebrale dove violarmi sarà cosa divenuta improvvisamente oggettiva, senza altri pregiudizievoli veti che possano ancora impedirne l'accesso.
Avvertire l'avvicendarsi contemporaneo di orgasmi ricercati in modo reciproco, tanto dal perdersi nelle nebbie del piacere, ascoltandone la dimensione crescente scivolare all'interno sino ad alimentarsi con smisurata potenza, inseminando l'anima ormai privata da ogni potere.
Solo pochi accessoriali strumenti basteranno a rendere contemplabile ciò che la natura ha elargito benevola, diffondendola in modo che anche ad altri sia consentito poterne almeno in parte beneficiare, nel gioco delle penombre in cui è la luce ad imporre il ritmo del piacere visivo.
L'analista contempla ogni lembo concesso allo sguardo, cercando invano tracce d'imperfezione prima del congedo finale nuovamente pago di quanto ancora ottenuto mentre, del tutto spossata, ricomponendomi torno da dove sono venuta.
Allungando la mano sento chi mi è accanto prossimo alla genitale esplosione, al racconto di quell'ultima agonizzante esperienza affinché ne sia altrettanto partecipe oltre ogni forma di ineludibile gelosia.
2670
0
9 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
-
Voglia di tradimento..!!
Ecco soddisfatta la sua voglia di esser "tradito" dalla moglie !!Ci troviamo in un centro commerciale io e lui, lei in giro per negozi. Si siano io e il marito, vuole capire eh tipo sono per realizzare la sua fantasia, infatti lui si sarebbe allontanato lasciando posto alla moglie , ma dovevo chiamarlo e lasciare il telefono aperto per sentire cosa ci dicessimo , la moglie non sapeva di questo dettaglio. Naturalmente mi disse che se a lei fosse andato potevamo andare in motel. Lui si alza , eravamo in un bar del centro commerciale , io faccio partire la chiamata e dopo qualche minuto arriva lei . Incantevole donna di 41 anni, alta e con un seno che a momenti le usciva dal top e con una gomma con uno spacco che lasciava a bocca aperta. Io comincio a corteggiarla e dopo un po' ci baciamo , lei  confessa che è la prima volta che incontra senza il marito, anche se sapeva che lui era all'interno del centro. Lei prende l'iniziativa , spiazzando min e mi dice che vuole esser portata in un motel vicino , già l'aveva concordato con il marito . Saliamo in macchina , io non resisto quando dallo spacco fa capolino la balza dell'auto reggente , le metto la mano sulla gamba, lei ha un sussulto e subito dice che mi desidera e che vuole scoparmi . Arriviamo, neanche il tempo di entrare in stanza  che la sbatto sul muro dicendole quanto fosse provocante vestita in quel modo. Lei mi dice che l'ha fatto apposta a vestirsi così perché quel giorno lei sarebbe stata la mia "troia". Il marito poi mi confesso' che ascoltando  questa frase è venuto mentre si segava ascoltandoci...........!! Questa è una storia vera successa qualche giorno fa ''. Tutto comincio' cosi': Vengo contattato da un lui di coppia che mi propone di conquistare la moglie, consapevole del gioco , telefonicamente . Unica regola che io devo sentirla solo quando lui non è con lei e che poi, subito dopo, gli raccontassi cosa ci siamo detti , lei non doveva sapere di questo nostro patto . Mi fornisce il numero e cominciando con dei messaggi di whatsapp comincio a corteggiarla , lei sta al gioco e dopo qualche giorno mi di che vuole sentire la mia voce è così , un pomeriggio la chiamo . La sua voce è molto calda anche se si nota un leggero imbarazzo , che dopo un po '' va via entrando subito in confidenza . Ci sentiamo spesso , sempre quando il marito non c''è e dopo , dettagliatamente gli mando l''sms sel racconto della telefonata , telefonate che si fanno sempre più calde ed eccitanti , lei mi dice che spesso si tocca pensando a me . Un giorno , il marito, mi chiama dicendomi se il sabato successivo mi andasse di incotrarli .Marco
7291
0
9 anni fa
Marcoilary,
32
Ultima visita: 4 mesi fa
-
Natale con la suocera.
E’ il 24 Dicembre
2011 e come al solito io e mia moglie, siamo dai suoi genitori in toscana.Siamo sempre noi, i
suoi genitori e sua sorella Franca con il marito Roberto.Qualche volta io e
mia cognata ci siamo strusciati, ci siamo toccati un po, ma mai oltre.Comunque dopo la
classica cena di pesce, si va a messa e verso l’una siamo di rientro a casa.I genitori vanno
subito a letto e noi altri 4 rimaniamo in soggiorno a chiacchierare. Poco dopo
anche le due sorelline (mia moglie e mia cognata) vanno a letto, io e Roberto
restiamo a bere il goccio della staffa.Durante la messa
avevo notato che Roberto scambiava sguardi con una donna e gli ho buttato li la
battuta.Roberto, hai visto
come ti guardava quella mora ?? una bella cavalla con il viso da troia…..Lui sembra non
aspettasse altro, comincia a raccontarmi una storia con lei, era molto porca
etc. etc, in quel momento Laura, nostra suocera, si è alzata per andare in
bagno, ci ha raggiunto nel soggiorno dicendoci che era tardi……Non so cosa mi sia
passato per la testa però . . . Laura,
anche se quasi 70enne non è affatto una brutta donna anzi, il suo grosso seno
ancora ben sodo traboccava dalla vestaglia, aveva una natica scoperta perché la
vestaglia era rimasta impigliata alle mutandine e si vedeva l’effetto delle
lezioni di ballo, due belle cosce sode e un gran bel culo e poi . . . a me
quelle ciabattine da camera con il tacchetto e il peluche sulla punta, mi
arrapano proprio.Mentre penso a tutto
questo sono gia a letto accanto a mia moglie che ormai dorme.Sembra che Roberto
sia rimasto in soggiorno con Laura, sento delle voci, sono ancora eccitato per
prima, mi alzo e li raggiungo.Arrivato in salotto
vedo Roberto sdraiato sulla poltrona, Laura accovacciata tra le sue gambe,
ormai mezza nuda, gli succhia il cazzo con gran foga.Quando mi vedono si
gela la stanza !! trascorrono degli attimi infiniti quando . . . Mia suocera
interrompe la gran pompa, si alza, viene verso di me, mi infila una mano nel
pigiama me lo tira fuori e comincia a succhiarlo senza dire nulla. Roberto si è
alzato dalla poltrona e ha cominciato a scoparla cosi come stava, china a
succhiarmi. Piano piano ci siamo spostati sul divano, Laura si muoveva tra me e
Roberto con fare esperto e da vera troia.Credo che l’abbiamo
scopata per quasi un’ora poi….. tutti a letto.Il mattino dopo,
tutti insieme per la colazione, Laura si comportava come non fosse successo
nulla, Roberto però mi lanciava degli sguardi.Piu tardi, prima di
pranzo, sono rimasto solo con Roberto e lui mi ha confidato che scopava con
Laura gia da un po.Bhe! Le vacanze
natalizie sono passate nel miglior modo possibile, io e Roberto abbiamo scopato
altre 2 volte con Laura, e pensare che Giulia mia moglie, non voleva scopare
per paura che i genitori sentissero.Roberto vive li
vicino quindi ogni tanto si ripassa la nostra bella suocera. Io e Giiulia
andiamo molto piu spesso a trovare i suoi per il WE.Si può chiamare
incesto ???
15215
0
9 anni fa
MAIALENA,
47/41
Ultima visita: 3 anni fa