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La postina vicina di casa
era una caldissima mattina di agosto , ero ancora a letto e suona il campanello , guardo l'orologio, sono le 10, e che cazzo penso, non si puo dormiree mi alzo in pantaloncini e vado ad aprire. La postina con una busta in mano, mi fa, raccomandata per lei. gli dico di accomodarsi e non mi rendo conto che il mio cazzo e dritto e avendo solo i pantaloncini se vede.
Lei mi guarda, ed entra, lascia la busta sul tavolo e mi chiede del bagno, ed io la accompagno. lei entra e lascia aperta la porta, in effetti la vista del mio cazzo dritto l'aveva fatta bagnare , al punto che gocciolava, sento aprire l'acqua della doccia e mi affaccio sulla porta del bagno , e lei con naturalezza mi dice , mi porti un telo ? ed io si ok, invece di portare il telo mi levo i pantaloncini ed entro sotto la doccia con lei.
lei mi abbraccia , mi stringe , si inginocchia e mi chiede se lo puo salutare ed io rispondo di si, e comincia a sbaciucchiarlo e a leccare la cappella con l'acqua della doccia aperta e sembra di essere sotto una cascata. La postina in questione è una donna alta 1,70 con delle tette misura 6 abbondante, bel culetto a mandolino , è la mia vicina di casa, sposata ma senza figli. dalla doccia la prendo in braccio e la porto sul divano e li si comincia a fare di tutte le posizioni , credo che chi ha fatto il kamasutra vedendoci sarebbe impallidito per la nostra foga con cui si scopava, ad un certo punto , guarda l'orologgio e mi fa ,, o cavolo sono le 12 passate devo correre a casa , ed io di rimando la metto a pecorina e me la inculo sborrando dentro il suo bel culetto e dopo la lascio andare. Da una sua confessione era da molto che voleva essere presa da me ed aveva trovato l'occasione della raccomandata ,,,, inesistente ,,, mmmmmmm che bellisssima scopata ( segue )
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3
8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
PARTY TRANS
Qualche volta,quando sono sola e mi sale la voglia della porca,se non ho nessuno nei dintorni libero,prendo le chiavi della mia cariolina d'auto e vado farmi un giretto verso i lidi del ravennate,finendo spesso a Classe,nota localita' per i Trans brasiliani che hanno fatto fissa dimora in quella localita',ed io mi dirigo spesso li,per ammirarle,scambiare due chiacchiere...qualche volta giocarci,se non hanno molto traffico,e magari qualche voglia...
Fu nfatti cosi' che conobbi Debora...anzi,per me Lady Debora,Transessuale 30enne statuaria,pele olivastra,alta un metro e ottanta,una quinta di seno prorompente ed un cazzo di 22 cm,perfettamente funzionate,ve lo assicuro...
Come capitava spesso,mi ha cimamato venerdi' pomerigio,o ero al lavoro,dicendomi”Domani hai impegni?Ho a casa delle amiche e dei amici,mi serve la cameriera...”,neanche ci ho pensato,se avevo o meno dei ipegni,e subito risposi di si,che ero libera,”Allora ti aspetto per l'una,cosi ti preparo con calma”.
Potete immagirane l'eccitazione e la voglia che arrivi presto sabato pranzo,che mi era venuta,contavo i minuti...
Il giorno seguente,come d'accordo,arrivo alla prima campagna di Classe.
Debora,dopo dieci anni di onorata carriera,sia da escort che da vocalist presso una discoteca gay della zona,ha racimolato un bel gruzzolo,permettendosi una villetta di un gruppo di stabili,abbastanza appartata,s due piani,giardino,crcodanto da sepi alte e fitte,per mantenere una certa privacy.
Suono in perfetto otario al campanello e lei esce dalla porta vetri della cucina per venirmi incontro,in vestaglia rossa semitrasparente,e si vede che porta solamente autoreggenti a rete magia larga,e le ciabattina col tacco 15 con plateau trasparenti.
Mi apre e mi informa mentre ci avviamo per entrare in casa”Oggi ho un geupetto di amici ed amiche trans...un aperitivo,siain casa che in giardino,e mi serviva una domestica troia...”,e cosi' dicendo,mi palpa una chiappa decisa.
Io sorrido sorniona e le rispondo che l'idea era ottima,che sarei certamente disponibile per qualsiasi situazione capitasse.
“Vai a farti una doccia,poi trovi tutto in camera da letto,”mi disse,”io sono in salotto,alla tv che poi ti controllo”.
Vado al piano di sopra,e prima di dedicarmi alla doccia,vado curiosare come dovrei essere aghindata.
Trovo sul letto una tenuta da maid,vestitino cortissimo nero con grembiulino bianco in pizzo,
reggisno a balconcino in pizzo nero,autoreggenti a rete nere con orlo in pizzo,ed un paio di sandali neri laccati,tacco 18 col plateau.
Corro in bagno entusiasta ed eccitata,mi lavo e ripasso qualche ultimo peletto ribelle,scampato alla ceretta del'estetista,per passara al trucco.
Sempre con me il mio set trucchi,penso ad un viso truccato pesante,zigomi ben in risalto ed un rossetto rosso fuoco,occhi contornati solamente dal eyeliner con codino ai lati.
Una volta vestita ed ammirata allo speccio,scendo per l'ispezione.
Entro nel salotto ampio,e trovo Debora seduta di fronte alla televisione,gambe incrociate,un bicchiare di non so quale drink sul tavolino in vetro,ammirarmi,e dopo qalche istante,sempre seduta,mi fa cenno con un dito di ruotare,per vedere il dietro.
Le volto le spalle e mi fermo,mostrando come poco coprisse la tenuta il mio culo,ma probabilmente era gia' stato messo inconto,dato che mi sento dopo qualche attimo una mano toccarmi una chiappa,e stringendola,ricevo qualche istruzione.
“Oggi sarai la cameriera troia nel grupetto,saremo circa cienque o sei maschi e lo stesso numero di amiche trans...spero tu non mi faccia fare brutta figura...vero?”,ed io le rispondi che assolutamente no,saro' la servitu' perfetta,disponibilissima ad ogni desiderio ed ordine.
“Bene”,mi dice,”lo vedremo...i primi ospiti arrivano tra un'oretta,tu fai un giro e vedi se c'è da fare qualcosa,se secondo te vada messo a posto qualcosa,io intanto vado a prepararmi,se suonano,tu ricevi gli ospiti,chiaro?”,e dicendo cosi' mi infila un dito tra i glutei,spingendo verso il forellino anale.
Io annuisco ed inizio a girare per casa,con il cazzo ciondolante e le chiappe in perfetta vista,
seguo e correggo qualche cosina qua e la.
Dopo mezz'oretta sola per casa,sento suonare il campanello,mi avvio lungo il selciato fino al cancello,e saluto una coppia,ben chiaro che si tratta di una trans mulatta ed il suo accompagnatore,maschio bianco.
Sorrido e li faccio accomodare in salotto annunciando che la Padrona sarebbe scesa a breve,se potevo fare qualcosa per loro,nel frattempo.
Mi chiesero due caffè,ed io mi incamminai verso al cucina,ad accendere la macchinetta,aspettando che vada in temperatura.
Non notai che la trans mulatta mi aveva seguita e stava erma sulla soglia della porta,ammirandomi.
Dopo qualche sitante sento la sua voce bassa,ma molto calda,”ma che bella serva ha la mia amica Debby,proprio una bella troietta...”,mi volto e vedo lei che mi sorride mettendo in risalto i denti bianchissimi,”Grazie,”rispondo con voce sommessa,”lei è molto gentile,signora”.
“Non sono una signora,tesoro,”,mi risponde lei,avvicinandosi e prendendo la mia mano,portandosela sotto lo spacco del vestito,e verso una cazzone mastodontico,”senti per credere,cara...”.
Io,con quella bestia nella mano,spalanco la bocca...un pelo di almeno 25 centimetri,se non di piu',e consideriamo che è anche quasi moscio...ma che sorpresona!
“Dai”,mi dice,”finisci di preparare i caffè,che dopo ci vediamo ancora”.
Quasi tremolante mi dedico alla bevanda,con in mente fissa ora,l'immagine del cannone che la signora color cioccolato avesse tra le gambe,ma il pensiero svanisce,quando sento il campanello del ingresso.
Velocemente apoggio il vassoio coi caffè sul tavolino,scusandomi se non riesco servirli a dovere,ma costretta ad andare alla porta,ricevo un sufficiente gesto con la mano dalla signora,e corro verso l'ingresso,per aprire il cancello a due Transessuali stupende,una bionda ed una mora,ambedue di carnagione olivastra,con seni prosperosi,che quasi fuoriescono dai vestitini microscopici che indossano.
“Ma che bel benvenuto...”,mi apostrofa la biondona,infilando direttamente una mano tra le coscie,afferandomi il pene,”proprio una bella maialina...”.
Io non posso fare altro che divaricare leggermente le gambe per facilitare la presa,che poi diventa decisa e quasi dolorosa,e nel mentre,la mora si piazza alle mie spalle,introducendo decisa un dito nella mia fgia anale,”una vera porca,questa”,mi sussurra al'orecchio.
Espletata la prima conoscenza,allungo il passo verso casa,sfilandomi il dito e la mano ai genitali,per farle accomodare in salotto,dove avviene l'incontro con gli altri ospiti,tra saluti e risate,io mi allontano nuovamente,perchè hanno suonato nuovamente.
Ora è la volta di due coppie,due maschi di cui uno di colore,e due “femmine”...
Come si usa per una cameriera educata,saluto con un slare sorriso ed invito i quattro ad entrare,voltando loro le spalle,per far strada.
Inutile dire che sentivo benissimo i loro commenti pesanti nei miei confronti,dietro,cosa che gradisco sempre moltissimo.
Nel mentre raggiugiamo il salotto,Debora,la mia Padrona era scesa e stava gia' chiacchierando coi commensali,alza lo sguardo e si illumina riconoscendo i suoi amici dietro fi me.
Abassando lo aguardo mi scusto delicatamente di leto e permetto gli abbracci,i bacetti di convenienza,restando completamente ignorata,come fossi un sopramobile.
Completamente ignorata,forse no...noto al inizio del giardino le due trans superdotate ch mi osservano con un drink in mano,e con malizioso sorriso,sicuramente si scambiano opinioni su di me.
Mentre le vedo ed acenno un sorriso timido,la bionda delle due mi fa cenno che il suo bicchiere è vuoto,quindi le vado incontro,per prendelo.
Come mi fermo di fronte alla biondona valchiria,la secondo,la bruna superdotata mi viene dietro,strisciando un forte gonfiore contro le mie natiche,facendomi notare la sua eccitazione attraverso il vestito.
“Era un bitter con gin,”mi dice la bionda di fronte,”ma non serve che me ne vai a prender un'altro,subito.”
“Anzi...scometto che vorresti prendere tu qualcosa,ora...”,mi sussurra la mora alle spalle,accentuando la spinta con la sporgenza verso di me.
Annuisco in slenzio,sempre con lo sguardo basso,e noto l'altro pacco,quello della bionda,
anch'esso bello grande,svegliarsi sotto alla mini nera.
Senza aggiungere parola,la biondona si alza la mini,mettendo in mostra un perizoma in latex nero,rigonfiato,mi aferra la mano e l'apoggia al pacco,invitandomi ad accarezzrlo.
Eseguo il petting senza discutere,anche perche' alle mia spalle,la mora ha fatto la stessa cosa,
prendendomi il polso,ma stavolta sto aferrando un cazzo gia' fuoriuscito dal intimo,la bestia è libera...
Incuriositi divertiti,gli altri commensali ci osservano,Debora in prima fila soddisfatta di quella vista,commentano e si godono lo spettacolo,di me,microgonna alzata di fronte a tutti,le loro mani che mi frugano da per tutto,ed io che sto masturbando due trans con delle anaconde,al posto dei cazzi.
Eccitata a mia volta per la situazione e conscia dei vari occhi puntati su di me,continuo seria a giocare con le due,quando esce Debora dal salotto verso di noi,”Vi piace la mia schiavetta troia?”,esordisce,”è a vostra totale disposizione,potete fare con lei qualsiasi cosa,okay?”
Le due che sto masturbando sorridono ed acennano con la testa di aver capito,difatti la bionda mi apoggia una mano sulla spalla e mi obbliga a scendere acucciata ai loro piedi,per passare dalla mano alla bocca.
Inizio a succhiare il cazzone della bionda,mentre tengo in mano il palo ambrato del'altra,che pero' dopo pochi secondi reclama le medesime attenzioni,ed io volto il viso,ammiro e di seguito asaggio l'altro cazzone,a gambe ben divaricatecoi miei gioielli in evidenza.
Succhio avida le gocce di pre-sperma dalle capelle ormai di ferro,e dopo un breve gioco orale,
la bionda mi rialza eretta,obbligandomi a chinarmi a novanta gradi,preparandomi aricevere il suo cazzo nel mio retto palpitante dal'eccitazione,pronto ad essere inforcato senza alcuna resistenza.
Puntata un attimo la punta del cazzo,una decisa spinta mi fa sussultare un attimo,è antrata nella mia figa con un colpo secco,ha affondato l suo pene per l'intera lungheze nella mia carne,con grande divertimento della mulatta,che sto ancora leccando con passone.
Dopo qualche minuto che vengo scopata in piedi di fronte a tutti,la mora si volta,si spalanca le chiape e mi ordina di leccarle il buco del culo profumato,di farle sentire la lingua dentro.
Eseguo mentre sento il forti colpi da dietro,tenuta ferma dalle forti mai della bioda ai fianchi,
lecco ed introduco la lingua nel altro forellino,appena aperto,saggiando gusti molto decisi,
il suo profumo intimo alla fragola,sono in completa balia loro.
Passa qualche minuto che a me sembra eterno,che le due si accordano a scambiarsi di posto,
la bionda esce dal mio ano,passando davanti,mentre la mora si piazza vogliosa dietro di me...
e la roulette ricomincia,ma stavolta con uan calibro maggiore...infatti sento il mio forellino anale dilatarsi maggiormente,ma entra anche lui senza problemi.
“Ti piace,puttanella delle puttane...?”,mi cheide la bionda che ora sto ripulendo dai mie umori anali con la lingua,”dillo,che sei la nostra puttana,il nostro giocattolo...”,e i prende per la mandibola,per vederci faccia a faccia.
“Si,signora...sono la vostra puttana,il vostro giocattolo...potete farmi tutto cio' che vi va”,le rispondo.
A quel chè,mentre torno nei bassifondi a scchiare,ella prende il bicchiere vuoto del drink di prima,se lo apoggia sotto al glande e lo riempie con qualche scizzo di pipi',riempendo quasi completamente il flute,poi me lo porge alle labbra.
“Mentre la mai amica ti fotte,brindiamo,porca”,mi dice decisa.
Soto gli sguardi eccitati di tutti,alcuni gia' coi loro membri in bella vista,la biondona inclina il bicchiare contro la mia bocca,ed io apro leggermente le labbra,inziando a bere avidamente l'orina della signora.
Evidentemente la scena ha sovraeccitato la morettona alle mie spalle,tanto che estrae di colpo il suo pene dalla mia figa,lo apoggia sulla ia schiena e da l va ad un getto di spema abbondante,bolente,che mi sporca completamente la chiappe ed il solco nel mezzo.
Finisco di bere il liquido ambrato,e le sorrido,notanto il piacere dato alla signora bionda,mi abasso nuovamente,uno per ripulire il cazzone dalla mulatta,due per far ragguingere l'orgasmo della bionda,che comunque avviene dopo pochi stanti,rimpendomi l'gola di calda,saporita crema di cazzo.
Si scatema un applauso scerzoso tra i partecipanti ed io mi defilo in silenzio verso la cucina,per una ripulita veloce con uan salviatta umdificata,e cosi' tornare in forma perfetta.
Rientro nel gruppo contenta nel sentirmi il buchetto dilatato,sento addirittura un pochino di aria fresca entrarmi detro,tanto ero aperta...belissimo.
Passano diversi minuti dove servo da bere e ritiro i bicchieri vuoti,quando mi rirtrovo vicino al dondolo in giardino,dove è seduta una delle coppie,che mi fissano divertite ed incuriosite.
La signora mora ha gia' in mano il cazzone del suo maschio di colore,che pero' è mezzo moscio.
Mi apostrofa con voce gentile e calda,scavallando le gambe,e mostrando anche lei il suo arnese,di dicrete dimensioni,che spunta da sotto il vesttino mini rosa.
“Sai,”,inizia,”mi sono fatta scopare dal mio boy prima di venire qui,ed ora è mezzo-mezzo...non riesco svegliarlo...verresti qui un attimi,a leccargli i coglioni,che cosi' lo alziamo per bene?”,e cosi' dicendo punta la sua capella verso di me,iniziando a toccarsi lei a sua volta.
Servizievole come sempre,apoggio il vassoio sul tavolino,mi metto a quattro zampe e mi avvicino tra le gambe del nero,che ora sono divarcate e si è spostato col culo al bordo del dondolo,quasi sdraiandosi.
“Solo i coglioni,”,precisa lei sorridendo,”al massimo,una leccatina anche a culo...”,e tiene in mano il palo,che gia' alle sue parole,riprende un acenno di balzo di vita.
Senza dire nulla sporgo la lingua ed inizio a leccare quelle palle nere gonfie,passo con dolcezza tra scroto e forellino anale,per finire di leccargli il culo,con piccoli colpetti di lingua.
Nel mentre,Debora,che sempre ne sa una piu' del diavolo,mi si piaza dietro con un pezzo di corda nera,lunga circa un metro e mi dice candidamente,”Non ti muovere,che voglio fare una cosa...”.
Io continuo inperterrita a leccare lo scroto,depilato,ed ora,dietro invito della sua “donna”,comincio a succhiare anche la capella della lei,e mi sento da dietro la mano della mia Padrona,afferrarmi la palle,che vengono strizzate,per iniziare a legarmele,giro dopo giro,per tutta la lunghezza della coda stessa.
In pochi istanti la pratica è terminata,e mi sento uan forte pressione alle palle,niente dolore,ma sembrano debbano scoppiarmi da un istante al'altro.
“Cosi' stai meglio,”,mi dice con malizioso sorriso la mia dea,”ora sei ancora piu' divertente,zoccola.”,poi si volta e torna ai suoi amici.
Nel mentre sto leccando le palle ed il culo del moraccione,alternando le succhiate di cazzo alla trans,che lei decide di svuotarsi a sorpresa nel mio cavo orale,mi sborra drita in gola,tenendomi ferma per la nuca,con un mugugno di goduria inaspettata.
“Scusami cara,”,mi dice con voce pacata,”ma vedere il mio maschio servito cosi',mi eccita sempre tantissimo”.
Io ovviamente sorrido amichevolmente a ringraziare per lo spuntino delizioso,alzandomi e tornando alle mie faccende.
Devo dire che la trovata di Debora è stata strana,infatti ora,ad ogni passo,ento le palline gonfie dondolarmi dietro,da estra a sinistra,ribadisco,non era una stretta forte dolorosa,ma mi fa sentire una sensazione strana,diversa dal solito...
Dopo che rientro in cucina per cambiare i bicchiari dalla lavastoviglie al vassoio e viceversa,suonano ancora alla porta,cosi' lascio tutto li e torno al cancellino,per accogliere questa volta una lei dal comportamente maestoso,con dietro di lei un maschietto incapucciato con un copricapo di pelle nera,che lascia liberi solamente bocca,occhi e forellini per il naso.
Apro con un acenno di inchino,e la Mistress entra senza proferire parola,mi passa davanti con noncuranza,direttamente verso il gruppo in giardino.
Viene accolta con saluti ed euforia,mentre lo schiavo la segue,ovviamente condotto al guinzaglio a testa bassa e mani dietro al schiena.
Torno alle mie faccende in cucina,quando mi raggiunge Debora,portandosi dietro lo schiavo.
Si volta seria verso lo slave e gli ordina”ora tu ti prepari come vuole la tua Padrona,poi ti fai portare da noi dalla mia serva”,e cosi dicendo torna verso il girndino.
“Lo slave,timidamente si presenta a me,visto che siamo solo in due,”Ciao,mi chiamo Mario”,
mi dice,”e tu sei...?”
“Jenny,”,gli rispondo e gli porgo la mano,”piacere...”,poi torno alle mie faccende lasciate indietro.
Egli si spoglia dei vestiti,rimanendo solamente col capuccio ed un paio di slip abinati al capuccio,pelle nera,ovviamente collare e guinzaglio.
Lo conduco verso il centro della comitiva,dove si trova anche la sua Mistress,statuaria milf abbondante di seno,costretto in un bustino di pelle nera,mini abinata,autoreggenti a rete e un tacco,almeno un 18,ad occhio.
Rieceve il guinzaglio ed ordina immediatamente al servo di mettersi in ginocchio ed attendere,mentre io mi voltavo per altre direzioni,la matrona mi ferma con un gesto dellamano,mi si avvicina e mi aferra per le palle costrette dalla corda.
“Etu,piccola frocietta rottincula...coa fai di bello,qui?”,mi apostrofa,strizzando le mie sfere gia' gonfie per il laccio.
Ho un sussulto di dolore misto ad eccitazione,infatti mi viene anche un'imbarazzante erezione,cosa che non capita sempre,tanto che,la perfida molla lo scroto per afferarmi il pene.
“E questo??? Chi ti ha permesso di avere il cazzo duro?Qualcuno le ha dato il permesso?!”,chiede,voltandosi attorno.
Tutti attorno ridacchiano a quella vista,alla figura che sto facendo,cosi la Padrona decide di farmi voltare,divaricare le gambe e frugarmi volgarmente,sotto la vista di tutti,il buco sfondato e grondante qualche goccio di sperma da prima.
“Quindi sei una lurida scrofa,e pure gia' inseminata!”,mi grida,”Visto le perdite,ora ti sistemo io.”,ed estrae dalla borsa che ha con se un plug anale di dimensioni spaventose,un diametro di almeno dieci centimetri.
“Chinati,merda di una svuotacazzi frocia...che ti metto il tappo.”,ed io guardo speranzosa Debora,che mi risponde solamente con un sorriso malizioso,annuendo.
Mi chino un pochino,per semplificare l'introduzione,e sento solo una spinta decisa,che termina con un “clock” finale...avevo l'ogetto tutto dentro.
“Cosi' non mi sporchi in giro...voglio vedere se ti viene ancora duro,o torni a fare la femminuccia,troia”.
Ora mi ritrovo con le palle tese al massimo,il culo stra-aperto e tappato,almeno due sborrate dentro,e un cazzo,che non sa se avere o meno una erezione,ma ntanto gocciola pre-sperma a volonta'.
Riprendo le mie mansioni e vedo che lo schiavo non se la passa meglio;gli hano aperto i pantaloncini sotto e lo hanno fatto inginocchiare sopra un dildo maxi,facendolo impalare da solo,e stava leccando i culi e succhiando cazzi a ripetizione,facendosi anche anaffiare di pioggia dorata,da altri.
Passa una buona oretta,ed arrivo ad un punto dove non resisto piu',il plug anale che ho inizia a farmi male,vado verso la mia Padrona,Debora,chiedendo se possono togliermelo.
Debora,impietosita alla mia vista,mi volta ed estrae il dldo,lasciandomi prendere finalemente un respiro di sollievo,ma inizia a frugarmi l'ano con tre dita,tanto ero dilatata.
Mi libera anche del laccio alle palle,provocandomi dolore gia' solo nello slegarle,ma poi arriva il sollievo anche per i gioielli.
“Seguimi,ora,”,mi impone,”non sarai mai da meno di quel frocione li per terra.”.
E cosi',presa al guinzaglio vengo condotta al centro del giardino,messa a quattro zampe sul prato,alzata quel pochino di mini rimasta li,e Debora esorta...
“La mia troietta è stata liberata dal cazzo di gomma,ma percio' ha il buchetto ben aperto,e pronto per i vostri contributi...”,mi guarda dritta nei occhi,sorride e si allontana.
Onestamente,non so quanti piselli mi sono presa nella mezz'ora seguente,quante sborrate avevo dentro...so che ad un certo punto iniziavo perdere sperma dalla mia figa martotiata,ed altri cazzi entravano,per scaricarvisi dentro,nel mentre mi trovavo anche qualche cazzo in bocca,con fiotti di sperma in viso,subito rilavati con getti di pipi' calda,ma ero talmente esausta,che non ci capivo piu' nulla,lasciavo correre,sapevo che prima o poi,sarebbe finita.
Infatti,passata anche quella ondata di piselli,pian-piano tutti gli invtati se ne andavano,lasciando per terra,su que prato,lo schiavo ormai distrutto e me,stanchi morti,distrutti da una avventura talmente sfiancante.
Dopo u'altra mezz'oretat,siamo riusciti ad alzarci,tornare verso casa per recarci in doccia,
toglierci l'apiccicume di tutti quei umori da dosso.
Tornammo di sotto e ci buttammo sul divano,accanto le nostre Padrone dvertite alla nostra vista,che si complimentarono con noi,per la nostra porchaggine e perversione succube.
Il pomerigio ebbe termine con un ultimo brindisi a quattro.
7708
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8 anni fa
JennyTrans,
42
Ultima visita: 8 anni fa
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SISSY TRASGRESSIVA
Non era la prima volta che uscivo en femme,vestita da donna...anzi...da zoccola,di sera,a passeggio lungo i viali delle zone industriali,dei lidi attorno Ravenna e Ferrara,
a caccia d'avventure,di incontri con maschi arrapati.
Questa sera pero',mi ero preparata diversamente.
Oltre al solito trucco pesante,da vera mignotta da strada,avevo messo un vestitino a rete bianco,con le maniche lunghe,scollatura profonda e ad altezza inguinale,le mie adorate calze a ret autoreggenti nere,un reggiseno a balconcino nero,che evidenziasse il mio prosperoso davanzale,scarpe nere e rosse,lucide,con un taco 18 cm,comodissime ma che facevano sporgere il culetto a dismisura.
Di nuovo avevo adottato poco,in efetti...un collare di pelle nera tempestato di swarowski con relativo guinzaglio,ed avevo evitato di proposito di indossare perizoma o slip,quindi sotto completamente libera.
Cos' aghindata e indossata una parrucca bionda corta,la piu' pratca,mi ammirai allospecchio ed ero decisamente soddisfatta del risultato...avrei fatto faville!
Un soprabito scuro per uscire di casa e precipitarmi in auto,e parte la serata peccaminosa...gia' sentivo il cuore battere in gola.
Mi diressi verso le solite aree di sosta nelle zone indstriali,ma verso il week end,
venerdi' sopra tutto,erano quasi deserte,e quei pochi camion in sosta avevano le tendine chiuse,quindi,anche se ci fosse stato qualche camionista dentro i mezzi,stavano gia' dormendo.
Ma la cosa non mi aveva demoralizzata,stasera ero in vena di sesso spiccio,avevo voglia di essere trattata da zoccola,sentirmi qualche maschio adosso,che avesse voglia di giocare con me al padrone e alla schiavetta serva del cazzo,quindi via verso mete nuove.
Arrivata ai primi lidi notai una gran foga,ma gia' dedicata a qualche coppia esibizionista al'opera,quindi prossegui' in direzione Ferrara,sempre fiduciosa nel trovare una situazione ideale.
Arrivai ad una localita',diciamo,di medio interesse,vale a dire,che poco frequentata dai maschietti,forse anche perchè da poco si inizio' a frequentarla e c'era poca pubblcita' per quel luogo,ma comunque...mai dire mai.
Trovai un parcheggio ampio e pulito,ma quasi deserto,qualche auto con dei vecchietti che ruotavano a cerchio,osservando ed ammicando,ma mi interessavano poco.
Ad un certo momento della serata,ero li da quasi mezz'ora,noto che stanno affluendo diverse macchine,per la maggiore giovani e maschi di mezz'eta',come li cerco io,
ed il “carosello”,come amo chiamarlo io,ha inizioTimidamente al inizio,anche per saggiare la situazione,socchiudo lo sportello del'auto,facendo illuminare l'inerno,oltre al fatto di sentire un pochino di aria fresca tra le gambe e la pisella esposta,cosa che adoro.
Qualche minuto e mi faccio coraggio,scendo dal'auto e mi piazzo appoggiata al cofano,accendendomi una sigaretta,ed in breve tempo noto che la maggior aprte delle auto si avvicinano,passando davanti a me lentamente,finestrino abassato,e gli autisti mi sorridevano,alcuni anche con qualche complimento pesante,ma ero cosciente di avere attirato l'attenzione,e di sicuro avrei trovato qualche maschietto tra tutti,che si sarebbe fatto avanti.
Infatti,dopo pochi istanti,che a me sembravano ore,si ferma accostandosi di lato,un mercedes nero,nuovo,alla guida un cinquant'enne ad occhio,moro piazzato ma non obeso,un leggero acenno di barba,e mi apostrofacol sorriso stampato in faccia.
“Ciao bella,coma va?”,avevo il battito cardiaco in gola,”tutto bene,grazie...e tu?”,risposi.
“Ma si,ero a spasso,in cerca di quattro chiacchiere,sai...”,e notavo i suoi occhi adosso a me,”ah si? Anch'o a spasso...non riesco prendere sonno,stasera...”,e lentamente mi avvicino al suo finesrino.
Lui senza esitazioni allunga la mano e mi abbraccia una gamba,toccando da dietro e salendo verso i glutei.
“Sai,che avrei una voglia di quelle...”,mi confida,”vuoi vedere?”,ed io mi chino per entrare con la testa nel abitacolo,osservando lui che estrae una membro raguardevole,sui 25 cm di lunghezza,ma gia' tosto eretto.
Allungo la mano per toccare,aferro decisa quel cazzo fremente,ed inizio lentamente a mstrubarlo,mentre sento la sua mano entrare tra le chiappe,per frugarmi il buchetto anale,gia' lubrificato in precedenza,ed entrare deciso dentro di me.
Dopo pochi sitanti di massaggio lui mi chiede con voce roca,”se ti va,andiamo a ferci un giretto”,ed io gli rispondo,”va bene tesoro,ma conosco poco la zona...sai tu qualche posticino tranquillo?”,certo,zoccola...vivo qui...li so tutti,i posti”.
A quel punto giro attorno alla vettura e salgo di fianco a lui,che resta con la bega fuori,mi prende la mano e la apoggia sulla capella,invitandomi a prosseguire.
Partiamo e ci allontaniamo di poco,mezzo chilometro ad occio,entriamo in una via di terra battuta,lungo un argine di un canale,percorriamo 300 metri e ci fermiamo.
Lui si fionda sulle mie tette che hanno lasciato uscire i capezzoli turgidi,ma io lo fermo,”vuoi fare le acrobazie in auto,tesoro?”,e scendo sinuosa dal'auto,mi piazzo davanti alla vettura,piegata a novanta gradi,fecendo si che il vestitino si alzasse da solo.
Pochi attimi dopo mi ritrovo lui che si tocca il suo cazzone,duro come il ferro,e nel contempo fruga tra le mie gambe,cercando di stimolare il mio.
“Sai”,gli confido,”dopo avere preso gli ormoni per le tette,la mia pisella non lavora piu' molto bene,ma vedo che il tuo,va alla grande”,sorrido,voltandomi verso di lui,abassabdomi ed ammirando quel obelisco di carne.
Aferro il membro bollente,e lo masturbo lentamente,e dopo qualche colpetto,asaggio la capella che gia' secerne qualche goccia di pre-sperma,gustosa,salata ed amara al contempo,per poi spalancare la bocca ed infilarmi la capella fino in gola.
Lui,dal canto suo mi sta palpando i seni,sussurandomi”si troia,succhiami il cazzo,ho voglia di sborrarti in bocca...la vuoi bere?”,ed io annuisco senza proferir parola,data la bocca piena.
“Allora succhia,zoccola,che la prima voglio fartela bere,la seconda voglio scoparti,sfondarti tutta,maiala...!”
E cosi' dicendo mi tocco,mi infilo uno,due dita,per facilitare la penetrazione dopo,mentre sento la capella del mio maschio entrarmi in gola,qualche volta forzando per affondare,cosa che adoro,sentire il palo che mi forza il cavo orale.
Non tarda molto,qualche minuto,colpa l'eccitazione del momento,che io mi sento bagnare fortemente la pisella moscia,mentre sento la trachea invadermi di caldi getti,salati ed amari allo stesso tempo,una crema calda,che fuoriesce dal palo del maschio ce sto servendo da umile sissy.
“Puslisci bene tutto,vacca,”,mi esorta,”che ora voglio romperti quel culo da puttana”.
Avida e minuziosa,pulisco con la lingua ogni goccia di nettare che fuoriesce dalla capella gonfia.
Il bello,che non acenna a calare l'asta del mio Padrone,resistente resta fermo,duro come il marmo...anzi,mi sembra quasi si sia ingorssato ancora di piu.
“Vieni qua,troia,che ora ti faccio uno di quei servizi...”,di dice con voce ferma,”Voglio sfondarti il culo.”,e cosi' dicendo mi fa alzare,chinare a novanta gradi contro il cofano del'auto,divaricando le gambe.
“Apriti quel culo,zoccola.”,mi ordina,ed io con le mani,eseguo,divaricando le natiche al massimo,per mettere in mostra l'orifizio anale,che sta palpitando per la voglia.
La sua mano sinistra apoggiata alla mia spalla per tenermi ferma,mentre sento il caldo della capella appoggiarsi al buchetto,spingerci contro,per entrare facilmente,almeno la prima parte del'ingresso è forzato.
Un attimo di rilassamente per ambedue,ed ecco,che ariva l'affondata,con una spinta decisa entra il memnro per tutta l sua lunghezza,affonda nel mio retto,facendomi sentire il suo scroto contro il mio.
Trattengo il respiro un attimo,per facilitare la distensione delle pareti anali,ma lui,infoiato come un toro,gia' sta prendendo il ritmo della scopata,entra ed esce,prima lentamente,poi sempre piu' frenetico.
Mi sento una troia fatta,la sua zoccola,pronta a qualsiasi porcata egli mi imponga,una maiala infoiata,depravata e perversa,senza alcuna remora o tabu'...sono pronta a qualsiasi voglia egli abbia nei miei confronti.
Mi aferra per le tette,le strizza deciso,sento il suo corpo apoggiato alla mia schiena strisciare,la sua spada dentro di me muoversi,forzare ad ogni colpo deciso qualche millimetro di piu',sento il suo battito cardiaco attraverso quel cazzone che ho dentro di me,un mix di sensazioni sublimi...
Passano pochi minuti,che a me sembravano ore,che sento rigonfiarsi la capella dentro la mia figa anale,sento che manca poco,che il mio toro insemini la sua vacca,cerco di rimandare l'avvenimento di qualche istante,stringendo le pareti anali,per quanto difficile,visto la dilatata avuta,ma non c'è nulla che tenga...arriva il primo grosso getto di sperma che mi invade l'intestino,viene spinto dentro di me, dai colpi di cazzo che continuano anche se irregolari,ma mi irrorano tutta,riempendomi colpo dopo colpo tutta.
Qualche istante fermi in quella posizione,che seto che si sta rilassando il membro ancora dentro di me,per uscire facilmente,dal retto ormai aperto e dilatato.
Mi volto contro di lui con un sorriso sornione,afferando il suo arnese,e sento uscir qualche goccia residua,intanto che lo massaggio dolcemente.
Con voce ancora roca mi impone”torna giu' a pulire tutto come si deve,maiala...”ed io mi abasso nuovamente con le gambe tremolanti,divaricate oscenamente,e toccandomi sento che ho avuto un orgasmo anch'io...sono fradicia e perdo dalla figa liquido seminale.
Dopo avere ripulito per bene il mio Padrone,estraggo dalla borsetta la mia confezione di salviette igeniche,ne offro una al mio maschio ed alcune per me.
Con una sigaretta in bocca ciascuno,seduti nuovamente nel'auto ed io intenta a rimediare un po' il trucco,Bruno,questo è il suo nome,mi apostrofa”sei gia' a posto,ho hai qualche altra voglia...diciamo piu' porcella...?”.
A quella proposta mi si sono illuminati gli occhi,cosa aveva in mente questo toro dalla voglia perversa perenne...?
“Beh,dipende da cosa hai in mente,”rispondo con una nota di curiosita',”ti dico solo che non mi piace lo scat e le torture dolorose”.
“Allora chiudi lo sportello,che andiamo farci un giretto...”
La curiosita',mista ad una eccitazione misteriosa,decisamente anche un tocco di paura,mi fanno chiudere lo sportello,e mentre ci avviamo,allontanandoci dal paese balneare,mille dubbi e domande mi frullano in testa...
“Ho notato immediatamente il collare col guinzalgio,indi per cui,immagino tu abbia tendenze da schiava,da sissy slave,giusto?”,ed io annuisco silenziosamente.
“Per cui,ora,in veste di tuo Padrone,voglio vedere quanto sai essere porca,sotto alla mia direzione...eseguirai ogni cosa io pretenda da te,senza obbiettare né discutere,altrimenti mi inventero' il modo di fartene pentire...”
In teso silenzio annuisco nuovamente,il cuore batte a mille,la pisella ai mille pensieri gocciola nuovamente per l'eccitazione...cosa dovra' accadermi,ora?
Dopo dieci minuti di percorso,entriamo verso il porto commerciale di Ravenna.
Un vialone centrale con molte diramazioni laterali,semi oscurate da pochi lampioni,e noto qua e la qualche gruppo di operai,di camion con altri gruppi di fianco,probabilmente per essere caricati dalle navi,una situazione del genere underground.
Bruno accosta la vetura a bordo strada,scende e si piazza di fianco al mio sportello,si guarda attorno,poi mi apre e aferra il guinzaglio,ordinandomi di scendere.
“Tu,troiamstai un passo dietro a me,e vedi di sculettare ad ogni passo,da vera zoccola da strada,capito?”
Io annuisco in silenzio ed inizia la passeggiata lungo delle stradine buie,a prima vista deserte,ma guardando bene,si notano i contorni di persone nella semioscurita'.
Padron Bruno mi ferma davanti ad una cancellata di una fabbrica chiusa,data l'ora,si apoggia al cancello e mi prende la mano,apoggiandola alla sua patta dei pantaloni.
“Mettiti giu',tiramelo fuori ed iniza a succhiare,troia...”,mi dice con voce ferma.
Io eseguo un poco titubante,ma conscia che ci sia qualcuno nei dintorni,estraggo il cazzo di nuovo eretto,lo massaggio delicatamente ed infine mi abasso,divaricando le gambe,mettendo il mio culo e cazzo in bella vista,apro la bocca,e spinta dalla mano del Padrone,ingoio tutto il glande,iniziando un pompino.
Entro breve sento dai passi alle mia spalle,non riesco vedere chi o quanti siano dietro,ma distinguo dei bisbigli,dei silenziosi commenti e qualche risatina delicata.
A quel punto Bruno mi prende per un braccio,mi fa alzare,sempre voltata di spalle ai spettatori,mi fa apoggiare ambedue le braccia contro il cancello,chiandomi e sporgendo il culo,sento le sue mani sul mio sedere,mi tocca,palpa,divarica le natiche
con due mai,mostrando il mio buchetto aperto poco prima dal suo arnese,ancora lucido dallo sperma,infila uno,due dita...sono in estasi...Ad un tratto sento una,poi due mani nuove,adosso...non sono piu' due,ma quattro,poi cinque...non so ancora quanta gente era dietro a me,ma sicuramente stavano saggiando la”preda”,cioè io.
“Questa,ragazzi”,esorta il Padrone,”è la mia schiava e troia in calore.Avete voglia di fottere,sfondarla e riempirla di sborra?”
Noto a quel punto uno dei maschi avvicinarsi di lato,infilarmi la mano nella scollatura,
palparmi le tette,e a quel punto lo vedo in viso,un nero del senegal,probabilmente dal tono molto scuro della pelle.
Mi sorride malizioso e con ambedue le mani mi abassail vestito,mettendo in mostra il seno,e di seguito arriva il suo amico dal altro lato,con una mano sul'altra tetta,l'altra mano a strizzarmi il mio cazzo,le palle,vengo frugata ovunque,sono in piena balia del gruppo.
Rassegnata alla situazione,dato anche il fatto che non avevo scampo,decido di partecipare nella mia veste consone...la vera vacca schiava del cazzo.
Mi volto verso il nero alla mia sinistra,gli palpo il pacco..veramente enorme,e forse neanche in piena erezione...
Lui,dal canto suo,con una sola mano si abassa il pantalone della tuta da ginnastica,
facendo fuoriuscire una mazza nera di almeno 25 centimetri,e neanche del tutto dura.
Io l'aferro con una mano,poi due,mi abasso tra loro,per assaporare quella capella,leccarla fino ai coglioni gonfi,per tornare alla capella.
Ora vedo anche la seconda bega,quella di destra,meno lunga,ma molto piu' grossa,non riesco neanch a contenerla,pollice-indice,di sicuro quella avrebbe fatto male.
Passano i minuti,ed io acucciata a gambe larghe,due cazzoni neri da succhiare,ed il Padrone,divertito,che mi osserva in silenzio,solo di tanto in tanto mi apostrofa con commenti pesanti,dandomi della troia,della vacca frocia,ma io non capivo piu' nulla,ero stordita dal'eccitazione.
“Ora ragazzi,basta giocare...è ora di montare la vacca” dice con voce ferma,facendomi l'occhiolino.
Io mi rialzo,mi volto contro il cacello,mi chino legegrmente,facendo sporgere il culo,ancora umido dal seme del Padrone,e sento il primo capellone addentrasi,spingere per entrare,e con poca fatica,entra deciso dentro di me.
Mi sta scopando un nero incontrato per strada,l'eccitazione mia mi fa gocciolare la pisella senza alcun limite,sento un palo dentro di me,mi tiene ferma per i fianchi e mi sbatte con decisione,affonda ad ogni colpo,ed io lo sento fino alla bocca dello stomaco,
ma il bello deve ancora arrivare...l'amico di circonferenza xxl.
Dopo pochi minuti il mio scopatore mi stringe piu' forte,mi trattiene ferma,e sento dei schizzi bollenti dentro,sta gondendo e si sta scaricando nella mia figa anale.
Neanche il tempo di reagire,che aferrata per il bracio,vengo voltata dal'altro lato...ora tocca al altro moretto...
Diciamo per fortuna,che sono stata sfondata da due cazzi,avevo le pareti anali ormai divaricate,l'entrata del terzo palo,quello extra large,era meno traumatica del preisto...anzi...me lo sto godendo molto.
Ora,preda del secondo maschio,sento la alrghezza della sua spada,ma tra sborra come lubrificante e buchetto ormai dilaniato,questo paletto di carne sta diventando uan vera goduria,e il Padrone lo ha notato.
Mi si avvicina,mentre vengo scopata selvaggiamente,mi aferra il viso,e con tono beffardo mi dice”Godi ora,troia...godi che dopo servirai ancora per un ultima voglia mia”
Io nenache ascolto quello che mi ha detto,tanto sono fuori di testa,ma anche questo maschione non arda molto a raggiunger il suo culmine di piacere,irrorandomi del suo nettare,riempendomi fino a perdere sperma col suo cazzo ancora dentro.
Uscito dal mio corpo,i tre maschi si fermano attorno a me,tutti con un sorriso stampato in faccia,ed io,completamente scomposta ed il trucco ormai andato,sorrido in preda ad una sensazione di rilassamento.
“Ora togliti il vestito e mettiti giu' per terra,cagna”,mi ordina Bruno.
Io,leggermente intimorita,eseguo l'ordine.
Sfilo il vestitino a rete,restando col regiseno,le autoreggenti a rete,il collare e guinzaglio,mi abasso fino a terra,in ginocchio,poi a quattro zampe.
“Sdraiati per terra,ora avrai quello che ti meriti,lurida”.
Mi sdraio pancia in su sul asfalto del marciapiede,racoglo le gambe e le divarico,la mano scende verso la pisella,cennando un inzio di masurbazione sotto ai loro occhi,
quasi umiliante ma orma non mi frega piu' niente.
Bruno mi si piazza col suo cazzo in mano,lo punta nella mia direzione,e da il via ad un getto di piscio,colpendo prima i seni,per poi alzando il tiro,verso il viso.
“Apri quella bocca,cesso”,mi ordina con voce autoritaria”e vedi di dissetarti”.
Io spalanco la bocca,ricevo qualche getto in viso,in bocca,e qualche attimo dopo,i due maschi ai mie lati lo imitano,ridendo di me,puntando tutti la mia bocca divenuta loro pisciatoio,affogandomi quasi di urina,ma io,perso il lume della ragione,godo anche di questa oscenita',raggiungendo a mia volta un orgasmo squassante,tremendamente forte,quasi da contorcermi per terra.
Anche finita la doccia,resto ancora a terra,toccandomi il corpo completamente bagnato di pipi',strisciandomi adosso il bagnato,toccandomi l'orifizio dilatato,che ancora perde sborra,nfilo un dito per sentire quanto sono piena...
E' deciso...sono una ran vacca schifosa,ma è la mia natura,e mi piace.
FINE
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8 anni fa
JennyTrans,
42
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L'insegnante
Neanche mi guardava durante le lezioni, mi trattava con indifferenza, sembrava non esistessi proprio.
Eppure da tre mesi passava con me 2 pomeriggi a settimana per darmi ripetizioni di cui non avevo bisogno, ma i voti che mi dava erano talmente bassi quanto finti.
Inizialmente ero furiosa con quella stronza, mi impegnavo e mi dava sempre 4. Poi il 7 dicembre, dopo aver parlato con mia madre, l'ha convinse ad affidarmi a lei per ripetizioni.
Prendeva anche dei soldi...per violentarmi tre o quattro ore.
La prima volta era anche stata gentile, mi aveva offerto da mangiare e da bere nel suo salotto. Una mezz'ora buona l'abbiamo passata sui libri.
E mi chiedeva.. e io rispondevo...e mi diceva che ero brava, ma avrei potuto esserlo di piu'. Le mani ogni tanto si appoggiavano sulla mia coscia coperta dal jeans.
Quando si avvicinava sentivo un senso di disagio, la vedevo vecchia, cattiva e gelosa. In realta' portava bene i 42 anni, ma per i miei 17 era comunque di un altro pianeta.
Parlava anche di lei, dei suoi sogni, del suo passato, del suo amore finito male, ogni tanto mi chiedeva qualcosa di me, ma non ci facevo caso più di tanto. Passata la prima ora mi sentii piu' a mio agio, come si suol dire, avevamo rotto il ghiaccio.
Iniziavo a pensare che avrei potuto sfruttare quel fatto, lei era un'avara che estorceva denaro a mia madre..ma almeno avrei avuto bei voti.
Hai dei bei capelli mi disse...secondo lei pero' erano un po' secchi. Quindi mi convinse a farmi mettere un prodotto apposta. Mi ricordo che mi fece sedere sul divano e da dietro mi spalmo' qualcosa sui capelli..mi sembrava strano..''ma non sporchiamo tutto?'' le dissi.
Nessuna risposta, tranne la sensazione di pietrificarmi, mi stava leccando l'orecchio. In quel momento mi sentii tesa come non mai..non mi potevo muovere e respiravo a fatica. Infilo' la lingua sempre piu' dentro e mi appoggio' delicatamente ma in maniera decisa una mano sulla bocca.
Tutto fini li..tutte le chiacchere, i sorrisi piu' o meno veri. Si mise di fronte a me e si spoglio' rimanendo con un corpetto e le autoreggenti. Mi ordino' di spogliarmi ma ormai non capivo nulla.. lo fece lei per me.
Aveva di fronte una cosa inanimata invece di una persona. Mi prese per mano e in maniera decisa mi porto' in camera da letto.
Qui mi lego' i due polsi all'estremita' del letto e ricomincio' a leccarmi il viso, il collo, i seni.
Fino ad arrivare sempre piu' giu'. La mia vagina era sorprendentemente umida; me la lecco' ferocemente, quasi volesse sbranarla. Infilo' tutta la lingua dentro, mi sembrava di sentirla in gola.
Poi si sposto' sopra di me, la sua figa rasata era sulla mia bocca, si lascio cadere di peso e mi sentii soffocare dalla sua voglia infinita. Si fece leccare per 5 minuti, gridava e gemeva quella stronza, io ero felice perché era in mio possesso, comandavo io finalmente, sapevo il suo punto debole.
Mi sentii anche sporca, una troia per la precisione, ma la cosa mi eccito' di piu'. Questo pensiero' svani quasi immediatamente, esattamente nel momento in cui mi prese a schiaffi. Poi ricomincio' a leccarmi la vagina, le gambe, poi ancora schiaffi. Mi ordinava e io obbedivo. Alla fine arrivarono la frusta e tre vibratori. Me ne mise uno in bocca, uno nella vagina e mi svergino' il culo come se niente fosse. Piansi dal dolore, ma piu' piangevo e piu' godeva.
Intanto la frusta risuonava velocemente contro il mio corpo. Mi tolse il vibratore dalla bocca e se lo infilo' nel culo, per poi sbattermi la sua vagina eccitata sulla mia lingua. Quanto urlava di piacere, mi inondava la bocca. Io dovevo leccare ed inghiottire. Dopo quasi tre ore mi sentivo esausta, ma innamorata di quella sensazione di essere posseduta e schiava. Lei era la mia padrona a scuola ma anche fuori. Faceva di me cio che voleva..se mi ribellavo la eccitavo sempre di più..ed in fondo mi eccitavo anche io.
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8 anni fa
admin, 75
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La verità dell'imbianchino
La primavera è la stagione ideale per ripulire la casa ; Mario stava dicendo alla moglie Marisa, che non potevano più rimandare, la loro casa aveva bisogno di una bella ripitturata, Marisa era d'accordo anche se i lavori avrebbero richiesto del tempo, e comportato dei sacrifici per tutta la famiglia che oltre a loro comprendeva la figlia Cristina che aveva da poco compiuto 18 anni e dal piccolo Daniele di 13, più Dino un bastardino di taglia media, che dormiva di continuo.
Non avendo nessun altro posto dove andare, sarebbero rimasti in casa durante i lavori adeguandosi alle difficoltà.
Il giorno dopo, Mario contattò consigliato da un parente, un imbianchino Romeno che per comodità aveva italianizzato il suo nome in Raffaele, gli era stato detto che era molto bravo, un tipo particolare ma che sapeva fare il proprio lavoro.
Nel pomeriggio Raffaele si presentò nell'appartamento, era un uomo di mezza età di bassa statura, con una pancia prorompente e in testa pochi capelli, non era quello che si definisce un bell'uomo, in mano aveva un blocchetto più la penna e un metro.
Marisa gli chiese se gradiva un caffè, il Romeno rispose di sì, a Marisa non stava simpatico aveva dei modi bruschi e poco educati, sentì anche l'odore di sudore che emanava, segno che la pulizia personale non era una delle sue priorità.
Cosa questa che a lei dava molto fastidio, Marisa era una donna alta e magra ma dalle forme sinuose e delicate, molto educata, l'esatto contrario dell'imbianchino.
Mentre sorseggiavano il caffè, Mario domandò quanto tempo occorreva per fare il lavoro. Raffaele rispose almeno un mese.
- Un mese, ma e troppo, come possiamo vivere un mese con la casa sotto sopra? -Disse Marisa un po' preoccupata.
Raffaele rispose con tono severo.
- I lavori fatti bene richiedono tempo signora mia.
- Perché non prende qualcuno per farsi dare una mano? - Domandò Mario.
- Io lavoro da solo, non voglio nessuno tra i piedi.- Rispose secco il Romeno nella sua maniera irritante.
Marisa lo conosceva da pochi minuti ma già lo detestava, e pensare che avrebbe dovuto tenerselo in casa per un mese.
Dopo che l'operaio uscì, Marisa propose al marito di cercare qualcun'altro.
- No, e un po' sgorbutico ma molto in gamba e poi il prezzo per il lavoro e ottimo. - Disse Mario, che sapeva quanto costava caro ripitturare tutto l'appartamento.
Il lunedì successivo Raffaele suonò alla porta erano le sette del mattino, nella casa la famiglia si era appena svegliata, e come tutte le mattine erano indaffarati a prepararsi, chi per andare al lavoro chi a scuola.
Marisa aprì la porta in vestaglia, sul pianerottolo c'era il Romeno in tuta da lavoro con una scala a tracolla.
- Ma sono appena le sette, non e troppo presto.- protestò la padrona di casa.
- No, è l'ora giusta, i lavori di pittura vanno fatti con la luce del sole. - Disse l'uomo entrando in casa con la scala.
Marisa non detestava più quell'uomo, lo odiava semplicemente.
Raffaele parlò un po' con il padrone di casa, che poi uscì con il figlio, l'avrebbe accompagnato a scuola prima di andare al lavoro.
-Vado al bagno, gradirei del caffè - Disse perentorio a Marisa, che rimase senza parole quell'uomo non sapeva neanche cosa fosse l'educazione.
Raffaele aprì la porta del bagno e dentro ci trovò la giovane Cristina che davanti allo specchio finiva di truccarsi.
- Opssss, dovrei pisciare.- Disse l'uomo.
- La giovane lo guardò perplessa.- Si accomodi, io ho finito.- Ed uscì dal bagno, mentre si allontanava sentì lo scrosciò dell'urina, l'operaio non aveva nemmeno chiuso la porta.
Cristina andò dalla madre in cucina che preparava il caffè.
-Ma dove l'avete trovato quel cafone.- Disse alla madre.
- Non farci caso tesoro, lasciamolo lavorare così finisce e ce lo togliamo dai piedi.
- D'accordo ciao mamma, io vado a scuola.
Marisa rimase sola in casa con quell'essere che detestava, che stava entrando in cucina sistemandosi la patta.
- E' pronto il caffè.- Disse.
Mentre sorseggiavano il caffè, Marisa notò lo sguardo dell'uomo sul suo decoltè, la vestaglia si era aperta, e una buona parte del suo seno era bene in vista, la donna a disagio si sistemò.
L'uomo continuando a guardarla disse.- Complimenti signora, sua figlia e veramente una bella ragazza a ripreso tutto da lei.
- Grazie - Disse Marisa sorpresa dal complimento.- e continuò dicendo.- Ho preso le ferie dal lavoro così posso aiutarla.
- Si, va bene, mi servirà una mano per spostare e coprire con i teli la mobilia.- Disse l'imbianchino.
- Ma devi cambiarti, non posso lavorare se mi giri per casa in vestaglia.
Adesso gli dava del tu, e poi quel modo di parlargli, come se il padrone di casa fosse lui, e lei la cameriera.
Marisa sospirò sperando che quel mese passasse in fretta.
Andò nella sua stanza, cercò qualcosa di vecchio da indossare per il lavoro, tirò fuori un paio di jeans sdrucito, gli stava stretto, tanto che il tessuto tra le gambe gli entrava nella fregna, indossò una canottiera nera che gli lasciava scoperte le spalle e copriva appena il seno, si guardò allo specchio, vestita così in giro non ci sarebbe mai andata.
Raffaele aveva terminato di portare in casa il materiale che serviva per il lavoro, quando vide la padrona di casa esclamò.
- Era meglio se rimanevi in vestaglia.
Marisa rispose scocciata, le avance dell'uomo non solo non l'intesessavano ma gli facevano addirittura schifo.
- Tu pensa solo a fare il tuo lavoro.- Era passata anche lei a dargli del tu.
- Cosa devo fare?- Domandò sforzandosi di rimanere calma.
- Cominciamo a togliere le tende dalle finestre.
Raffaele sistemò la scala sotto la finestra, e fece segno alla donna di salire.
- Smontale tu, io ti reggo la scala.
Marisa salì, mentre smontava le tende, guardò in basso, l'operaio aveva in mano una birra e gli guardava il culo fasciato dagli strettissimi jeans.
- Non e troppo presto per bere birra?- Gli disse, sorvolando sul fatto che gli stava guardando il culo.
- Perché c'è un orario per bere quando uno a sete.- Rispose l'uomo.
Marisa lasciò perdere, tanto era fiato sprecato, finito di togliere le tende a quella finestra, mentre scendeva sentì la mano di Raffaele appoggiarsi su una chiappa e stringerla.
Marisa reagì male.- Non ti permettere, o ti butto fuori di casa.
- Volevo solo aiutarti a scendere.- Si difese l'uomo sorridendo, la minaccia gli era scivolata addosso senza scalfirlo.
Tolsero tutte le tende del salone, e infine passarono in bagno, Marisa salì ancora sopra la scala, stava togliendo la tenda alla finestra quando Raffaele tranguiò a canna l'ultimo sorso di birra, appoggiò la bottiglia vuota sul lavandino e ruttò.
Marisa lo guardò disgustata ma non disse nulla.
Poi come se fosse solo e stesse facendo la cosa più naturale del mondo. Raffaele alzò la tavoletta del cesso, si abbassò la lampo e di fronte a Marisa sopra la scala che lo guardava incredula, tirò fuori un cazzo enorme e urinò.
Marisa mentalmente confrontò quel cazzo a quello del marito, quello dell'imbianchino da moscio era grande quasi quanto quello del marito al massimo dell'erezione.
- Ma sei proprio un selvaggio, non potevi dirmelo che ti scappava, sarei uscita.- Disse la donna, che però non riusciva a staccare gli occhi da quel grosso biscione che urinava.
Raffaele continuando a pisciare rumorosamente, alzò gli occhi e disse.
- E' colpa della birra, mi fa pisciare di continuo.- finito di pisciare lo sgrullò. A Marisa sembrava un randello, che si agitava in aria.
- Questa e un altra cosa che non devi fare più.- Gli disse ma la vista di quel coso enorme l'aveva turbata. Lei moglie fedele e donna di sani principi, aveva la fregna bagnata alla vista di un cazzo enorme.
Finito di togliere le tende, passarono a smontare le prese di corrente, inginocchiata a terra Marisa cercava di non pensare a quello che aveva visto, chiese a Raffaele dietro di lei di passargli un cacciavite, con una mano teneva la presa e l'altra l'allungò verso l'uomo dietro di lei, invece del freddo cacciavite in mano si ritrovò qualcosa di grande caldo e morbido, si girò di scatto ed esclamò
.
- Ma cosa cavolo?
- Non cavolo, ma cazzo, si chiama cazzo.- Disse sorridendo l'uomo che al posto del cacciavite in mano gli aveva messo il cazzo.
- Ma... come ti permetti, io lo dico a mio marito, ti faccio arrestare.- Disse Marisa arrabbiata, ma il cazzo che gli si stava indurendo in mano non lo mollava, lo teneva stretto tra le lunghe dita affusolate.
- Intanto, tu mi hai arrestato il cazzo, però. - Disse l'uomo che vedeva, che la donna oltre a non lasciargli il cazzo aveva preso a masturbarlo.
Marisa non riusciva a lasciare la presa, il cazzo nella sua mano era diventato duro e grande, molto grande, muoveva il polso avanti e indietro, scoprendo la cappella, mentre sentiva la fica allagarsi sempre di più.
Ancora inginocchiata prese a fare un vero e proprio pippone a quell'essere che detestava, ma che aveva un cazzo di dimensioni che lei non aveva neanche mai creduto possibili per un essere umano.
Lo guardava con occhi sbarrati mentre continuava a masturbarlo, improvvisamente vide e sentì il cazzo esplodere, dalla cappella partirono repentini getti di sborra calda che appiccicosa gli arrivò in faccia e scivolando sul lungo collo fino al decoltè, molta gli colò sopra la mano e il polso, il porco l'aveva imbrattata di sborra.
Marisa lasciò il cazzo che continuava a emettere sborra, si guardò incredula la mano lorda e appiccicosa, sul viso sentiva la sborra calda, un rivolo gli era scivolato tra i seni provocandogli un brivido.
Raffaele prese uno straccio e lo dette alla donna inginocchiata e immobile incredula di quello che aveva appena fatto, poi disse.
-Adesso basta con i divertimenti abbiamo del lavoro da fare.
Per il resto della mattinata i due non si parlarono, Marisa era eccitata, inconsciamente cercava il contatto con l'uomo che furbescamente gli aveva messo il cazzo in mano, ma lui l'ignorò continuando a lavorare a testa bassa, arrivò l'ora di pranzo di solito i figli della donna rientravano da scuola ma oggi entrambi avrebbero pranzato fuori.
Raffaele parlò e ciò che disse era a metà tra una domanda e una richiesta.
- Cosa c'è da mangiare.
Marisa suo malgrado si scoprì felice che lui gli avesse rivolto la parola.
- Ti preparo qualcosa.
In cucina gli preparò una bistecca, lo vide mangiare come un lupo, e bersi una bottiglia di vino rosso, si accorse che i modi poco educati dell'uomo non gli davano più fastidio ma anzi l'eccitavano sempre di più.
Dopo aver mangiato e ruttato si alzò, Marisa era seduta su una sedia del tavolo della cucina, in attesa di qualcosa che temeva e sperava allo stesso modo, non dovette aspettare molto l'uomo aveva gradito il pranzo e voleva ringraziare la padrona di casa, si sbottono la tuta da lavoro che cadde arrotolata ai suoi piedi, e porse il cazzo alla donna, che si precipitò a prenderlo in bocca, lo desiderava da ore e adesso che l'aveva tra le labbra lo succhiava voracemente, l'uomo grugniva e gli teneva la testa, il cazzo nella bocca di Marisa era di nuovo mastodontico, la sua fica aveva
inumidito il cavallo dei suoi jeans da ore di eccitazione continua e inappagata.
L'uomo tolse il cazzo dalla bocca della donna e lo sbatteva sul suo muso bagnato di saliva.
- Vuoi essere scopata vero?
- Sì - fu la risposta secca di Marisa.- Alzandosi in piedi, superava in altezza l'uomo con tutta la testa.
- Vai in camera da letto dei tuoi figli voglio scoparti la - Ordinò Raffaele alla donna che ormai teneva in pugno.
Marisa non protestò qualunque posto andava bene pur di prendere quel cazzo che desiderava con tutta se stessa nella sorca.
A Raffaele, scopare quella donna, nella cameretta dei suoi figli procurava quell' eccitazione in più, entrarono, c'erano due letti, alle pareti poster di cantanti e calciatori, una scrivania con un computer e una foto che ritraeva tutta la famiglia, l'uomo la prese la guardò e disse.
- Che bella famiglia che hai, adesso spogliati e sdraiati sul letto di tuo figlio.
Marisa eseguì si tolse la canottiera i capezzoli spiccavano eccitati sui seni gonfi e sodi, sfilò i jeans, finalmente la fregna accaldata prese aria, si sdraiò a gambe aperte, fremeva dalla voglia, la donna sofistica e di sani principi si era trasformata in una puttana piena di voglia, ma l'uomo la lascio sospirare non andava di fretta, si sedette al lato del letto continuando a guardare la foto, Marisa allungò una mano e gli prese il cazzo in mano, nella cameretta entrò anche il cane che si sdraiò ai piedi del letto.
- Dai scopami, dai.- Pregava la troia che aveva perso ogni ritegno.
Raffaele appoggiò la foto sopra la pancia della donna, che non capiva, ma non chiedeva spiegazioni voleva solo essere scopata, dopo essersi denudato, l'uomo si sistemò tra le gambe della donna, la
sua pancia prominente schiacciò la pancia della donna sotto di lui, tra loro la foto della famiglia, la cui madre con la fica che bocchegiava aspettava di essere penetrata, Raffaele prese il cazzo alla radice e né infilò poco più della cappella nelle labbra della fica. Marisa gemeva e si contorceva sopra il lettino del figlio, ad ogni affondò l'uomo spingeva sempre più il cazzo nella fica della donna, finche con un colpo possente lo piantò tutto nella fregna, che lo avvolse risucchiandolo, i gemiti di Marisa erano diventati gridolini scomposti, l'uomo prese a pomparla con vigore.
La donna mai nella sua vita era stata chiavata così, il cazzo gli riempiva tutta la fregna, sospirava e gemeva come impazzita ; nello spazio di una mattinata era diventata una moglie adultera. Stava tradendo il marito con un uomo che per cultura ed educazione era lontano da lei anni luce.
Però con quell'uomo tanto diverso stava scoprendo il sesso, quello vero quello fatto per godere, brutale e senza amore, era talmente bello e diverso che capì che non ne avrebbe più potuto fare a meno.
Marisa godette una prima volta ma l'uomo continuava a spingergli il cazzo nella sorca senza tregua, strappandogli un altro orgasmo, la sua fica tracimava fuori tante di quelle secrezioni che sotto il suo culo che rimbalzava sul materasso su e giù, sentiva la copertina che ricopriva il letto del figlio umida ; l'uomo sopra di lei e dentro di lei grugniva, puzzava di sudore, ma non gli dava fastidio, era l'odore del maschio che la stava facendo godere come una troia, venne ancora una volta ululando, sentiva la sua stessa voce ma faceva fatica a credere che era lei ad emettere quei suoni lussuriosi.
Raffaele stava per sborrare, si tolse da dentro la fica, con disappunto della troia che voleva sentire la sborra dentro la sorca in fiamme, ma l'uomo sborrò sopra la sua pancia più precisamente sopra la foto che per il sudore gli sì era attaccata sopra l'ombelico, la foto della sua famiglia fu ricoperta di sborra.
Ansimante e con la fica rossa e tumefatta Marisa prese la foto e la guardò scolava sborra. Marisa chiese all'uomo perché l'avesse fatto.
- Perché sei una troia, ho sborrato sulla tua famiglia, per dimostrarti che quelle come te, scopate come si deve, perdono ogni ritegno, per il cazzo mettete in secondo piano tutto anche la famiglia,tutte,siete e siamo tutti uguali, dei luridi porci lussuriosi avidi di Cazzo e Figa,Tu NoN Sei Da Meno.Sei una Vacca Lurida- Disse Raffaele.
Marisa rimase allibita lui l'aveva scopata e in più gli aveva anche fatto la morale, ma era vero quello che gli aveva detto ciò che aveva fatto era grave.
Poi si vestirono e tornarono al lavoro, fino alle quattro del pomeriggio, era l'ora per Raffaele di staccare.
Sulla porta, Marisa gli disse solo.
-A domani.
Raffaele prendendosi il cazzo in mano attraverso la tuta rispose.
- A domani.
Dopo un mezzora tutti i suoi familiari rientrarono in casa davanti a loro in apparenza c'era la solita donna, ma dentro di lei ora bruciava un fuoco, che non si spegneva con l'acqua ma con un mare di sborra, il marito che da quel giorno era entrato nell'ampio club dei cornuti, guardava il lavoro fatto e disse.
- Non male per essere il primo giorno.
- Vero, Raffaele sì e dato molto da fare.- Disse lei sfiorandosi la fica velocemente.
Andò nella stanza dei figli, che il giorno l'aveva vista farsi chiavare e godere oscenamente, sopra la scrivania la foto che lei aveva rimesso a posto dopo averla ripulita dalla sborra ingordamente con la lingua.
Suo figlio saltellava col culo sul letto, sentì una mano inumidirsi al contatto con la coperta l'odorò e chiese alla madre cos'era.
-Niente.- rispose lei, ma pensò " e solo brodo di troia, di quella troia di tua madre che gode ".
Di notte nel suo letto mentre il marito russava, lei si toccava la fica, gli sembrava di sentire ancora il grosso cazzo riempirla tutta, si masturbò, godette, mentre dalle labbra gli sfuggì il nome di quello che gli aveva fatto perdere il lume della ragione, "Raffaele".
In passato uomini in gamba eleganti e affascinanti gli avevano fatto una corte asfissiante ma lei fedele al marito e ai suoi principi aveva sempre rifiutato indignata, un uomo rozzo e maleducato era riuscito a scoparla perdendoci neanche una mezza giornata.
Marisa aveva da poco superato i quaranta, e nel suo letto a fianco dell'uomo che aveva felicemente sposato, aveva la fregna bagnata mentre pensava a un uomo il cui cazzo l'aveva stregata.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
in posa
Non è facile posare assieme ad un modello, avvertendone il calore epidermico senza poter celare sensazioni emotive generate dal corpo a contatto con la propria nudità.
Immaginarne la genitale protuberanza divenire all'improvviso oggetto contundente, assumendo dimensione spropositata e pronta a ledere anfratti resi ancor più vulnerabili da una simile condizione.
Nell'impossibilità di potermi del tutto ritrarre, sentendolo approfittarsi del particolare frangente, eccolo lentamente interferire su labbra rese turgide da incontinente passione, rivelando di un'indole
ormai non più tanto segreta.
Colui che immortala l'evento non fa nulla per imporre, con la propria esclusiva presenza, che non possa avere decorso ciò che la natura pretende quale tributo all'istinto.
Scivoloso come un serpente, la cui sommità si va incuneando nello scovato anfratto, scorre ambiguo oltrepassando senza alcuna omertà il dischiuso pertugio alla ricerca di ovattati piaceri.
Dentro di me è un impeto folle che devasta la mente, subito arrendevole al prevaricante dominio che sconquassa ogni possibile resistenza invadendomi sino al cervello.
Inutile trattenere gementi confessioni avvertendo le viscere colmarsi dell'irruente sfogo capace di inseminare sino all'orgasmo più estremo.
Ormai duttile oggetto di piacere, prostrata di fronte all'implacabile persecutore, lambendone ogni residuo di liquido seminale, dichiaro in maniera indelebile l'essere insospettabilmente puttana, come in fondo il mio stesso compagno desidera.
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8 anni fa
gloria1951,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Aggiungi un posto a...........letto
Con Laura, la mia compagna ormai da sette anni, ho un rapporto molto pieno, intenso e soddisfacente anche per quanto riguarda la sfera sessuale.
Laura 48 anni, con due figli oltre i 25 anni, è quella che si definisce. seppure alta poco più di un metro e sessanta, una donna molto attraente, con un corpo armonioso e pieno: un seno tra la terza e la quarta misura che non ha bisogno di sostegni, due gambe diritte, piene e tornite, un sederino tondo e pieno che attira gli sguardi e un viso dotato di due occhi azzurri dallo sguardo intenso. ci Siamo innamorati al primo incontri e no ci siamo più lasciati, anche perché la nostra intesa sessuale è stata fin da subito appagante e stimolante.
Da circa due anni i suoi figli vivono da soli, uno in città assieme alla sua compagna, mentre il più grande fuori città per motivi di lavoro e così sono andato a vivere stabilmente da lei.
Come detto stiamo molto bene insieme, ci completiamo a vicenda e a letto siamo molto affiatati e riusciamo a darci sempre tanto piacere.
Premesso che non mi piacerebbe condividerla con un altra persona, uomo o donna che sia, così per gioco ho cominciato a stuzzicarla dicendole che mi sarebbe piaciuto fare sesso con qualche altra donna e lei, fingendo permissività, mi ha chiesto con chi mi piacerebbe farlo e io ho un po tergiversato per poi parlare di qualche sua amica e lei continuava chiedendomi cosa mi sarebbe piaciuto farle, ecc. ecc. per concludere poi che ero un vero porcellone e che mai avrebbe consentito un fatto del genere (ma notavo che al momento lei era un po più eccitata, ma niente altro).
In questi sette anni di rapporto ho avuto modo di fare la conoscenza dei suoi parenti di città e anche della provincia e tra questi una sua cugina Teresa poco più che cinquantenne che vive con i genitori anziani.
Una sera di circa otto mesi fa mi annuncia che sua cugina Teresa ha ottenuto il trasferimento del posto di lavoro qui in città e considerato che verrà ad abitare con noi considerato che ci sono due stanze libere e che lei sarebbe dovuta andare in affitto.
Ovviamente non ho nulla in contrario e Teresa viene a vivere assieme a noi.
Teresa è una donna molto simpatica, con un carattere aperto, di gran compagnia e affabile.
Dal punto di vista fisico è alta quanto Laura, con un senso quinta misura ancora florido, un po piena nei fianchi, con gambe comunque piene ma belle, sedere pieno ma accattivante, non bellissima da molto attraente. Diverse volte ho fatto in modo di far capire a Teresa che la guardo con piacere, osservando le sue gambe scoperte, il suo seno o girandomi per guardarle il culo.
Laura in compagnia di Teresa è molto più socievole e allegra ed entrambe collaborano volentieri nelle faccende di casa.
La presenza di Teresa è abbastanza gradita anche a me e debbo dire che la trovo attraente anche dal punto di vista fisico e ho ripreso con Laura il discorso del sesso con l'amica introducendo al suo posto Teresa. Apriti cielo: porco e maiale si sono sprecati; non ti basta quello che ti do io, il sesso totale che facciamo e ora vorresti farlo anche con mia cugina; sei un porco, non ti sazi mai, non ti basta farlo ogni giorno. Laura, a dire il vero, a letto è perfetta, si da in tutti i modi, prende lei l'iniziativa, mi stuzzica, mi coinvolge, gode esaltandosi e mi da piacere pieno con ogni parte di se.
poco più di una settimana fa, nel corso di una gita Laura ha preso una storta ad un piede che ha procurato tanto dolore e gonfiore e difficoltà di deambulazione autonoma.
L'altra sera per vedere la TV, Laura si è stesa su uno dei divani, mente nell'altro (un due posti) ci siamo seduti io e Teresa; dato che nonostante sia primavera inoltrata fa ancora freddo e l'impianto di riscaldamento non è in uso, Sia Laura che Teresa utilizzano un plaid per riparare le gambe.
Essendo Teresa seduta accanto a me, ne avverto il contatto e il calore e lo trovo eccitante e così introduco una mano sotto il plaid e cerco di accostarmi alla coscia; al contatto noto che Teresa si irrigidisce e i suoi occhi inviano fulmini e saette mente un sua mano scosta la mia dalla sua coscia. Dopo un poco ripeto la stessa operazione e la risposta è identica e più decisa.
Laura nel frattempo chiede di essere accompagnata in bagno e prima che si proponga Teresa lo faccio io alzandomi e andandole incontro.
Laura sedutasi in bagno mi dice che si è accorta di un certo movimento, che sto facendo il porco e che ha capito che sto cercando di coinvolgere Teresa dicendomi che Lei sicuramente non ne vuole sapere niente specie dopo l'esperienza fallimentare con il suo ex fidanzato. Mi chiede di lasciarla un po sola ed esco. Vado verso Teresa che subito mi dice che se non smetto lo dirà a Laura e dopo andrà via; le dico che Laura sa, che ha capito che tu mi attiri molto sessualmente e che quindi è meglio non fare o dire niente.
Laura ora chiama per il sostegno e vado a riprenderla.
Rioccupiamo le posizioni di prima e io dopo un poco reintroduco la mano sotto il plaid e l'accosto alla coscia, la palpo, l'accarezzo senza reazione alcuna,scendo all'interno coscia e mi soffermo, mi sposto un po più in lato e sono a contatto con lo slip, vi passo le dita esternamente, sfioro la carne calda che sta sotto, volgo lo sguardo verso Teresa, anche Lei mi sta guardando, sposto con le dita il bordino dello slip e introduco le dita nella sua fica bagnata e mi fermo: i suoi occhi ora mi fissano dolci e la sua mano prende la mia e ne dirige i movimento mentre il suo bacino inizia a muoversi.
Laura ora non guarda più la televisione, la sua mano è sotto il plaid e lo fa cadere mentre inizia a masturbarsi e nel frattempo dice a Teresa di spegnere la TV e di andare a preparare il lettone per andarci così a coricare tutti e tre insieme visto che entrambe gradiamo le attenzioni di quel gran porcone del suo uomo.
Teresa lascia in un attimo il cazzo del quale si era già impossessata e sorridente e contenta si avvia verso la stanza da letto.
(il seguito ......... dopo)
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Il vecchio garage 3
Mia sorella Arianna aveva due anni più di me. Quando nacque i nostri genitori vivevano in due stati diversi: mio padre girava spesso l’Europa per seguire le manovre Nato e mia madre la tirò su come una ragazza-madre per i primi anni poi fu costretta ad affidarla alle suore, in un convento scuola.
Quando la famiglia si riunì erano passati quasi 10 anni e tra mia sorella e me i rapporti avevano talmente risentito di questa lontananza che fra noi esisteva solo un rapporto tra quasi coetanei, l’uno indipendente dall’altra. Ma crescendo, le nostre strade si rincontrarono: soprattutto verso i diciassette diciotto anni in cui scambiarsi confidenze era frequente.
In me era evidente l’inclinazione all’esser femmina e questo forniva diversi argomenti ai nostri dialoghi: “Hai mai baciato una donna? “ un giorno mi chiese, “dovresti!, non sai come si sciolgono quando hanno la lingua in bocca” .
Io che prima di allora non avevo mai preso in considerazione il bacio fra uomo e donna e a dire il vero nemmeno il bacio, mi lasciai irretire dalla dolce sfrontatezza con cui mi guardava mentre me lo chiese. Così arrossii.
“Sei proprio una femminuccia” mi disse!
“Guarda, ti insegno io” e appoggiando la bocca al vetro della finestra si esibì in un bacio profondo con la lingua, di cui potei osservare bene la dinamica interna grazie alla trasparenza del vetro.
“Visto?, vieni qui”, non avevo idea di cosa volesse dirmi, perché in realtà era un qualcosa che voleva farmi e infatti poco dopo sentii le sue labbra bagnate aderire alle mie che si aprirono timidamente e si illanguidirono in uno scambio di saliva e di contatti lingua con lingua che mi sconvolsero! Avevo baciato una donna, come si bacia una donna, e per di più lo avevo fatto con mia sorella!!!
I giorni seguenti li passammo ad “approfondire” e, vuoi perché avevo maturato la mia nuova identità, vuoi perché la stimolazione dovuta al bacio aveva esposto al desiderio ogni parte di me, mi sentivo pronta per il grande passo.
In uno dei miei pomeriggi in solitario, ormai divenuto tempio di piaceri proibiti andai al garage vestito da viziosetta teenager: jeans a braghetta che lasciavano scoperti quasi tutti i glutei, e perizoma rosso che sbordava alla sommità; tacco dodici canottierina sopra l’ombelico, capelli vaporosi e piastrati più lunghi da un lato, riccio tirabaci e rossetto.
Il cuore mi batteva forte, come al solito, sarebbe potuto entrare qualche adulto del quartiere e svergognarmi. Invece neanche fossimo in contatto telepatico eccoti arrivare Mauro e Daniele.
“che figa!!!!” esclamò Mauro avvicinandosi.
Mi ritrassi quel tanto che servì per farmi spazio ma anche farmi cingere in vita e attirare poi con violenza e libidine dalle sue braccia forti che mi avvolsero come piante carnivore.
Sentii il mio corpo flettersi come una canna di palude.
Daniele intanto si era seduto poco più in là e ormai seminudo stava giocando col bordo inguinale degli slip tirandolo e lasciandolo andare in un movimento che metteva a nudo le sue palle completamente senza peli.
In quel garage faceva caldo, il ricircolo dell’aria era poco ma mi rendo conto che proprio per questa ragione esso restituiva rumori di sospiri e odori di corpi in preda all’eccitazione.
Fui presto denudata e come al solito spinta al muro, voltata e costretta ad allargare le gambe come stessi subendo una perquisizione. Daniele continuava la sua pratica porcellina inserendo talora la mano sinistra nelle mutandine, accarezzando e scappellando un cazzo di sedici centimetri che arrivava fino all’ombelico.
Come nei baci profondi che avevo sperimentato con Arianna, la lingua di Mauro si insinuò presto nella rosellina ormai semiaperta che gli porgevo inarcandomi: con le mani intanto mi impastava il culetto ben bene. Ah se mi piaceva!, mi piaceva tanto, gemevo e mi sentivo troia, volevo darmi tutta, non mi bastava spingere il culo sulla sua lingua, la volevo dentro, dentro, e con le mani mi allargavo le natiche per allargare il buchino che ne richiedeva ancora: “ daii ti prego ti prego, ahhh siiiii, uhmmmm..” ne volevo di più, di più e glielo comunicavo implorando. Mauro sapeva tenermi sapientemente sulla soglia dell’orgasmo palpandomi da dietro, masturbandomi fino all’apice per poi fermarsi e leccarsi le dita su cui erano scese alcune gocce di cremina. Avevo brividi incontrollati che mi scuotevano come non mai. Così come per istinto mi pizzicavo i capezzoli portando spontaneamente le mani al petto come avvertissi la presenza di un seno, quello che desideravo avere. Volevo il seno, lo desideravo, è un pensiero che ho sempre fatto e lì in quel momento era come se lo avessi avuto e lo porgevo: Daniele infatti, che nel frattempo si era tolto le mutandine ed era completamente nudo, mi strofinava il cazzo sulla gamba, sui fianchi mentre mordicchiava i miei capezzoli turgidi con le labbra. La sua pelle, liscia come una pelle appena apparsa, senza peli, morbida e morbosa mi eccitava al punto che mi costringeva ad una torsione del busto per sentirla anche sul davanti.
Mi sollevai un po’ staccandomi da Mauro che nel frattempo mi aveva infradiciato il buchino a furia di leccarmi: toccandomi lo sentivo infatti del tutto lubrificato e sensibilmente aperto.
Mi sollevai e strinsi a me Daniele strusciando il mio corpo sul suo. Eravamo entrambi al massimo dell’eccitazione sessuale; Mauro intanto mi pretendeva ancora: la sua lingua mi stava leccando le palle e le leccava anche a Daniele. Eravamo fusi tutti e tre nell’odore di sesso, di gioco trasgressivo, di attesa, in un luogo che pareva esserci per far godere le gioie del sesso. In accordo mi girarono e mi spinsero sul tavolo li vicino, porsi meglio a loro il culo, si alternarono a leccarmi e palparmi: ciascuno voleva la sua parte e io volevo offrir loro tutto due volte di più. Daniele, che credevo il meno esperto avvicinò le labbra alle mie. Ci baciammo, lasciai fuggire la lingua nella sua bocca fresca di chewing gum alla menta, mi avvinghiai a lui. Mauro mi fece succhiare le sue dita e le tenne per un po’ nella mia bocca abbandonata e lasciva, poi cominciò ad infilarmele in culo.
Sembravo fatta per essere inculata: le dita cominciavano ad esser più d’una e ancora ne chiedevo. Possibile? Eppure…
Senza pormi spiegazioni feci capire con lamenti di godimento che era il momento.
Mauro non se lo fece ripetere se lo smanettò un po’ inumidendolo e cominciò la penetrazione: non credevo alle mie sensazioni, mi sentivo femmina grata e vogliosa, non provavo per nulla il tanto temuto bruciore della prima volta, ma solo una crescente e piacevole molestia scivolosa e sgusciante che aveva preso ritmo. Avevo il cazzo di Daniele in bocca e me lo pappavo golosamente: che buono!!!! lo slapazzavo e lo masturbavo, avreste dovuto sentire come godeva.
E ogni tanto perdevo il controllo: il cazzo di Mauro mi stava modellando il culo per questa e le prossime volte e non volevo finisse mai “no ti prego noo continua, ahhh sono tua, sono la tua puttana, ahhh mi piaceee!!! è bello è bello ahhhh!!!!
Daniele mi inondò e poco dopo Mauro gemette e venne in un modo molto femminile: avevo scoperto qualcosa di lui che mi nascondeva?
La voglia non mi passò nemmeno quando sborrai nelle mani di Daniele che volle darmi il “colpo di grazia”. Fu l’orgasmo mio più grande: mi sembrò durare e durare e mi permise di mostrarmi fragile e viziosa ancora e ancora. Ero stata sodomizzata, mi sentivo diversa, felice.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Tutto iniziò così da trav
Dopo quel fatidico pomeriggio ormai mi sentivo donna e troia in tutti i sensi e in ogni momento rivivevo quell’incontro con la coppia dove la Lei mi aveva sodomizzata.
Al lavoro e nel tempo libero mi ritornavano quei piaceri e non vedevo l’ora di ripeterli.
Ma come mi ero ritrovato in quella situazione? Come mai mi era presa la voglia di sentirmi donna nell’intimo e mettere tutto in pratica?
Ricordavo la prima volta quando per gioco io e le mie cuginette giocavamo insieme al dottore e l’ammalato, anzi per l’esattezza alle dottoresse e l’ammalato che ero io.
Si iniziava per gioco per poi spogliarsi tutti insieme e loro già avevano nel corpo il seme delle mistress.
A circa diciannove anni ci siamo incontrati nuovamente un pomeriggio e ripensando ai giochi da ragazzi decidemmo di ripetere il tutto ma stavolta, essendo più grandi ed essendo loro donne mi convinsero che le dottoresse dovevano visitare solamente delle donne.
Mi convinsero che, non avendo peli nel corpo, avrei potuto indossare benissimo qualche loro vestito per rendere il tutto più veritiero e quindi, portatomi nelle loro camera, mi tirarono fuori tutto il guarda roba a disposizione.
Io ero un po’ arrossito per la situazione e vedendo tutta quella lingerie che mai avevo avuto a disposizione.
Inizia a toccare e a palpare la soffice seta di una vestaglia; le calze autoreggenti e perizomi merlettati; minigonne e abitini di seta che loro indossavano durante le serate estive.
Scelsi della calze bianche autoreggenti, un perizoma anch’esso bianco e una mini di cotone tipo scolaretta a quadri rossa.
Sopra tutto nudo indossai una camicetta bianca che legai alla vita con un nodo sopra l’ombelico e purtroppo, siccome mi mancavano le scarpe rimasi senza con i piedi a contatto con il pavimento di legno.
L’ultima cosa che mancava era una parrucca, ma per loro non era importante quanto il trucco: infatti portatami in camera iniziarono a lavorare sul viso con tutti gli attrezzi del mestiere.
Il lavoro era fatto e guardatami allo specchio, come loro, rimasi a bocca aperta: una donna a tutti gli effetti ma con il cazzo in mezzo alle gambe.
Durante il gioco della vestizione mi ero eccitato e il perizoma conteneva a stento il mio bastone che si inumidiva sempre di più.
Loro non curanti facevano finta di nulla ma sembravano molto più attente al mio culetto; infatti ogni tanto non perdevano tempo a toccarmelo e a pizzicarlo………..e la cosa mi faceva piacere.
Giunti alla fine loro si tolsero i vestiti e tutte nude indossarono dei camici bianchi da lavoro come per darsi delle arie da dottoresse.
Mi ordinarono di uscire e chiudere la porta perché dovevano preparare la stanza.
Feci come mi ordinarono e dopo un richiamo per avvisarmi che erano pronte, bussai tremolante alla porta.
Anna (nome di comodo) faceva la segretaria e Rita ( nome di comodo ) e più grande di circa un anno rispetto a me faceva l’austera Dottoressa.
La stanza era pronta e anche il letto che poi era la scrivania da studio adibita con un lenzuolo e un cuscino.
Anna mi fece alcune domande e mi presentò alla Dottoressa Rita che leggeva delle carte per darsi quell’aria austera.
“Il paziente avverte dolori alle gambe, alla bassa schiena che si ripercuotono per tutto il bacino” esclamò la segretaria facendomi cenno di sdraiarmi sul letto a pancia in giù.
Salii sul quella scrivania e messomi a pancia in giù Rita cominciò a palparmi la schiena prima per poi scendere verso i glutei e le gambe.
Avvertii un fremito durante la palpazione del culetto e lei, che aveva percepito il tutto, rispose che il problema poteva trovarsi proprio lì e che avevo bisogno di massaggi per liberarmi dallo stress.
Iniziò a roteare le mani sui glutei e a pressare su di essi; poi sentii un oggetto strano che vibrava sempre sui glutei e sulla schiena: si trattava di un vibratore di medie dimensioni: di quelli normali bianchi e dalla forma di un tubetto anatomico.
“Questo è una delizia se saputo usare e noi lo sappiamo usare benissimo su noi stesse quando ci sentiamo stressate” risposero ridacchiando e continuando a strusciarmelo dietro.
Iniziai a sentire sollievo come se quei massaggi stessero facendo miracoli e dissi che era piacevole sentirlo addosso.
Rita, scostato il perizoma, iniziò a farmelo sentire sullo sfintere e usando una crema del corpo iniziò a premerlo dentro.
All’inizio mi diede fastidio durante la penetrazione e anche un po’ di dolore ma, con l’aggiunta di altra crema fredda, lo sentii scivolare dentro fino all’intestino.
Non faceva male e tirandolo via per poi sentirlo nuovamente dentro iniziava a darmi piacere.
Quelle vibrazioni si ripercuotevano dentro di me e sentivo pure il cazzo che si ingigantiva a dismisura che colava liquido pre-spermatico che mi bagnava tutta.
Lo sentivo scivolare dentro per poi tutto fuori e il calore si espandeva su tutto il culetto: iniziavo a gemere di piacere e loro ridacchiavano di brutto.
“Mi sa che sei peggio di noi e che l’essere penetrata ti piace davvero; Anna non ci credeva tanto ma ora penso che si sia convinta e che potresti anche ricevere qualcosa di più grande” mi sussurrava all’orecchio, leccandolo con la lingua fino all’interno per poi scendere sul collo.
Io annuivo che aveva ragione e la cosa mi piaceva tanto al punto che senza toccarmi, con la pressione del vibro che spingeva il mio culetto, venni con un’esplosione molto potente bagnando le gambe e tutto il tavolino.
La segretaria Anna raccolse con le dita quel seme e porgendolo alle mie labbra mi ordinò di ripulirlo.
Senza battere ciglia aprii la bocca e inizia a succhiare quel liquido divino dal sapore per me nuovo.
Finita la visita rimasi sdraiata con loro che ridacchiavano e mi palpavano ancora.
Sono passati molti anni da quella splendida avventura e da lì iniziai ad indossare lingerie sempre più sexy e abitini più succinti; non ho più giocato al paziente e alla dottoressa ma ho ricercato esperienze sempre più avvincenti e stupende che mi portavano al settimo cielo.
Alla prossima avventura da me vissuta.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
E così finimmo a sorseggiare un caffè...
Ma forse è meglio iniziare dall’inizio.
Sono sempre stato un amante del bello, immaterialmente parlando, amante delle donne, in quanto essere celestiale ed amante del buon sesso.
Mi ero iscritto da circa un anno sul sito di incontri, cercavo una donna matura (anche mentalmente) o una coppia con lui contemplativo.
Ero un virgulto d’uomo non ancora completato. Felicemente fidanzato e voglioso di esperienze diverse, con la consapevolezza, purtroppo, che la mia Lei non avrebbe mai accettato di dividermi con un’altra donna e mai e poi mai avrebbe avuto rapporti con un altro uomo.
La situazione era quasi imbarazzante, ad ogni accenno della mia voglia di trasgredire ai ferrei dettami, si innescava una guerra intestina che portata il malumore in entrambi.
Così, all’insaputa della mia metà, mi ero iscritto. Ma oramai erano passati parecchi mesi, e non riuscivo ad avere un minimo di visibilità verso le categorie che mi interessavano.
Ma all’improvviso, un giorno di primavera inoltrata, ricevetti un messaggio da una coppia che avrebbe avuto piacere di avere un incontro conoscitivo con me. Ero al settimo cielo, il cuore batteva all’impazzata e l’adrenalina di quella notizia continuava ad andarmi in circolo e a rendermi euforico.
Risposi garbatamente che ero fidanzato, ma la mia Lei non avrebbe partecipato, anzi, non avrebbe saputo nulla.
Spiegai nella mia mail i motivi per cui mi presentavo solo e attesi una risposta.
Passarono due o tre giorni, la coppia mi ricontattò e mi allegò delle foto di Lei, Loredana, vestita, seminuda e nuda…
Non riesco a descrivere quello che mi capitò, le stesse sensazioni provate dopo la prima mail si erano ripresentate, più forti e pulsanti di prima.
Attesi una mezza giornata prima di rispondere, poi, preso il coraggio a quattro mani, iniziai, come capita sempre in questi casi, la mia descrizione fisica…
“Sono alto 1,78 mt, peso 65 kg, sono biondo, occhi azzurri, fisico esile ma muscoloso, per le misure intime non saprei dirvi, non ho mai misurato nulla, ma dalle foto che vedo sul sito, credo di essere nella media. Diciamo circa 22/23 cm…
Sono pulito, riservato, distinto. Donatore di sangue abituale. Ricerco pari requisiti.
Sono della provincia di Salerno, Angri, poco distante da voi. Mi piacerebbe incontrarvi per conoscervi e poi, se soddisfatti dell’incontro conoscitivo, avere un rapporto con Loredana…”
Dopo circa due giorni mi ritrovo una mail di Antonio, è così che si chiama il lui della coppia, in cui, oltre ad inviarmi ulteriori foto di Loredana, si descrivono e mi dicono che avrebbero voglia di incontrarmi.
Prendiamo appuntamento per un venerdì pomeriggio inoltrato. Ci incontriamo in un bar del loro paese, li saluto come se fossero vecchi amici, così le persone nel bar non si insospettiscono, e ci sediamo ad un tavolino.
Loredana aveva una specie di sahariana beige, molto larga e semitrasparente, un cappello a tesa larga che le nascondeva quasi completamente i capelli castani con riflessi ramati, il volto tondo, un paio di occhiali che ne celavano gli occhi, una collana color ambra ed un paio di scarpe dello stesso colore. Dal suo abbigliamento traspariva la sagoma del corpo, aveva di sicuro qualche chilo in più, ma non era grassa e poi si notava il suo seno, e come avrei potuto non farlo?
Un seno bello grande, che premeva contro quell’abito che ne faceva trasparire sia la grandezza sia il capezzolo grande quasi quanto un bicchiere di plastica.
Lei sembrava volesse nascondersi al mio sguardo, ma io ero andato per lei, quindi cercavo di frugare tra gli spiragli che il suo abbigliamento lasciava alla mia vista, ogni minimo segno di malessere, ogni centimetro di viso, ogni sguardo che lei mi concedeva…
Inizia finalmente la nostra conoscenza. Siamo tutti e tre molto nervosi e timidi. Antonio cerca di stemperare l’atmosfera cominciando a parlarmi del loro rapporto, del perché fanno questo e di come sia migliorata la loro vita sentimentale da quando hanno iniziato.
“Abbiamo iniziato da circa due anni, ma abbiamo avuto, in questi due anni, solo 4 incontri andati a buon fine.
Io sono ingegnere, lavoro ancora e mai lei (Loredana) potrà incontrare nessuno quando non ci sono. Posso essere spettatore o aspettare in un’altra stanza, ma mai qualcuno dovrà entrare in casa senza la mia presenza…”
Come detto, quello era il mio primo incontro, ed a quelle parole il mio timore, la paura di essere cascato in un tranello, cominciò a salire.
Perché Antonio mi stava dicendo questo? Cosa dovevo aspettarmi se la nostra chiacchierata fosse andata a buon fine? Cosa poteva succedere una volta entrato in casa loro? E cosa molto più importante, perche Loredana non aveva ancora pronunciato una sola parola oltre al ciao rivoltomi all’inizio?
Mi feci coraggio e chiesi.
Chiesi ad Antonio perché Loredana non aveva ancora detto nulla. La risposta mi lascio sorpreso ed interdetto…
“Devi sapere che io sono laureato, Loredana e diplomata. Non vorremmo che il suo parlare, o qualunque intercalare lei abbia, rovinasse il nostro incontro”.
D’istinto risposi “Credo che saper parlare, avere dizione e saper ragionare siano cose soggettive. Sbagliare un vocabolo o avere un intercalare non significa non aver studiato. Si può essere nervosi, tesi, e qualche errore può esserci. L’importante è che il pensiero, nella sua interezza, sia equilibrato, abbia un significato…”
Loredana per la prima volta sorrise, allora mi sorse il dubbio che non le piacessi, che non ero il suo tipo, altrimenti perché quel sorriso proprio in quel momento e non prima, a tutti gli sguardi che gli avevo rivolto?
Ma Antonio interruppe il mio pensiero e continuò.
“Abbiamo una posizione sociale agiata, non possiamo lamentarci, ma a noi manca qualcosa. Non sappiamo cos’è, ma quel qualcosa l’abbiamo ritrovato in questi incontri. Devi sapere che se, e dico se, tu avrai un rapporto con mia moglie, quando tu andrai via e lei si sarà fatta una doccia, io mi stenderò vicino a lei, la coccolerò, la bacerò e poi avremo un rapporto”.
Non sapevo cosa pensare. Ero frastornato, c’erano dinamiche che non riuscivo a comprendere fino in fondo ma che accettavo, non perché dovessi arrivare al mio scopo, ma perché ero convinto che ogni persona è differente dalle altre e quindi ha una visione della vita personale.
Dopo queste parole, molto spesso durante il nostro parlare, mi rivolgevo a Loredana, che nel frattempo si era tolta gli occhiali, per chiederle se aveva bisogno di questo sprone, se anche a lei andava bene il concetto espresso da Antonio, se era consapevole o sottomessa a questo ragionamento…
Ma come fatto fino a quel momento, Loredana rimaneva in silenzio. Risposte monosillabiche che facevano sorgere in me domande a cui solo lei poteva rispondere.
Capii che se tutto fosse andato per il verso giusto, quelle domande che mi stingevano lo stomaco le avrei potute fare stando da solo con lei.
Così proseguimmo il nostro parlare per un po’ di tempo, io ero sempre più ingolosito dalla situazione, ma a questo punto era meglio separarci e, a mente fredda, ragionare su quello che ci eravamo detti.
Il nostro primo incontro durò circa due ore, ma la mole di informazioni e presupposti era enorme e ritornai a casa euforico come non mai.
Ricordo che quella sera andai a prendere la mia fidanzata per andare a mangiare una pizza ed a bere un bicchiere di vino in un locale poco distante da dove abitavo, ma la voglia di ritornare a casa e ripensare, elaborare, tutto quello detto, era tremenda.
Passarono altri due giorni da quell’incontro e non avevo più avuto notizie da Antonio.
Il lunedì sera, apro la mail e trovo un messaggio. Alle immancabili foto seguiva un invito a recarmi a casa loro, corredato da come dovevo fare per non insospettire nessuno.
Mi indicano la strada per arrivare al cancello di una villetta, suono come da accordi e mi avvicino alla casa.
All’improvviso si apre il portone d’ingresso e mi viene incontro Antonio.
Io preoccupato, era il primo incontro, chiedo dove fosse Loredana. Lui si scosta dalla visuale del portone e scorgo lei, in vestaglia lunga rossa che mi osserva dall’interno di casa.
Mi tranquillizzo, credo che queste cose vadano proprio così, lontano da occhi discreti e molta cautela…
Entro, saluto Loredana e mi fanno accomodare in un salottino. Iniziamo a parlare di nuovo. Antonio detta delle regole, “Oggi, se vuoi, sarete da soli, io aspetterò in una stanza attigua, ogni tanto entrerò, dopo aver bussato, per assicurarmi che tutto sia come dev’essere” “Come detto già, Lei non avrà mai incontri se io non sono in casa, quindi non chiederle di darti un appuntamento senza la mia presenza” “Quello che farete dev’essere gestito da voi due, io non interverrò sulle vostre decisioni” “se, in evenienze superiori, io dovessi separarvi, non dovrai in alcun modo rifiutare la mia decisione”
Questo decalogo mi fece pensare ad un padrone ed alla sua schiava, ma prontamente lui riprese “Non sono un padrone e lei non è la mia schiava, lo faccio solo perché tengo a lei e voglio proteggerla…”
Dopo queste parole ci disse di cominciare a salire in camera e di iniziare a trovare un po’ d’intimità.
Uscimmo dal salottino e cominciammo a salire una scala che portava ai piani superiori. Loredana in silenzio mi precedeva ed io la seguivo con in testa tutte le domande che le avrei fatto e guardandole, incantato, il sedere.
Arrivammo davanti ad una porta socchiusa da cui usciva una musica in sottofondo, lei si girò verso di me e disse “siamo arrivati, sei sicuro di voler entrare insieme a me?”
La voce era tremolante, come se stesse per succedere qualcosa, il mio cuore batteva all’impazzata, ma con voce ferma risposi di si.
Lei mi guardo il viso e mi sorrise. Mi prese per mano e mi fece varcare la porta.
Ero arrivato nel loro talamo nunziale, non una camera normale con un letto, ma la loro camera da letto.
Cominciò a spogliarsi in un angolo con la luce meno intensa della stanza, ma io la fermai. Lei si rivestì in tutta fretta come se avesse avuto ordine di farlo, ma io con voce calma e gentile gli dissi “perché non ti siedi qui accanto a me? Sai, ho delle cose da chiederti, domande alle quali solo tu puoi dare delle risposte”
La risposta che ricevetti fù sconcertante, “non vuoi scoparmi?” “certo” risposi,”ma voglio farlo in modo che abbia una parvenza di sentimento, non sono mica un’animale”.
Lei si avvicinò e si sedette un po’ scostata da me. Gli chiesi “perché non parli mai? Perché è solo tuo marito ad imporsi? Alla fine sei tu che avrai un rapporto con me, forse non sono il tuo tipo? Troppo esile? Cercavi qualcosa di diverso e ti sono stato imposto?”
Per tutta risposta ricevetti un sorriso. Eureka, era il secondo in mezz’ora, forse cominciava a sciogliersi, almeno il nostro rapporto sarebbe stato più equilibrato…
Poi disse “No, sei un bel ragazzo, simpatico, hai un cervello e cosa molto importante per me, sei gentile, non avrai tanti muscoli, ma quello che conta non è alla vista di tutti…
Il fatto è che io ho 53 anni, se un ragazzo della tua età vuole stare con una signora della mia, la prima cosa chi mi chiedono e di fare sesso violento, mi legano, mi schiaffeggiano e poi senza avere il garbo di giocare un po’, vogliono l’ano, ed io non vorrei, ma se non concedo quello che vogliono, allora dopo vanno via e non riusciamo più ad incontrarli… e poi, mi hai vista bene? Sono un po’ robusta, non sono la Loren, ho questo seno così grande che mi fa vergognare di andare in giro…”
“Vorrei solo che tu mi scopassi senza picchiarmi o legarmi e se proprio vuoi il mio culo, abbi l’accortenza di giocare prima, usare l’olio e poi metterlo dentro…”
Allibito saltai dal letto. “Credi che io sia un’animale? Non cerco il dolore altrui se proprio non sono costretto. Se ti piaceva essere dominata sarebbe stato diverso, ma visto che non sei così perché dovrei violentarti?”
Erano passati 10 minuti ed io e lei eravamo ancora vestiti. All’improvviso bussarono e dopo qualche secondo si aprì la porta. Era Antonio, che come promesso, era venuto a controllare che tutto fosse tranquillo.
Vedendomi ancora semivestito si avvisino e sussurrò qualcosa all’orecchio di Loredana e si diresse verso la porta da cui era entrato, senza aggiungere altro.
Una volta uscito, Loredana cominciò a svestirsi di nuovo, si slacciò la vestaglia e la lasciò cadere a terra. Poi si piegò su di me e comincio a sfilarmi i pantaloni, poi i calzini e poggiò le mani sul mio pene.
Cominciò a stringerlo e a strofinarlo, a leccarlo da sopra il boxer e a mordicchiarlo.
Forse avevo capito cosa voleva e la fermai, la feci risedere al mio fianco e cominciai ad accarezzarla…
Iniziai dal collo, scendendo sulle spalle e mordicchiandole il collo, con le mani arrivai sul suo immenso seno e cominciai a giocare su tutta la sua superficie. Poi mi alzai e mi sedetti dietro di lei, il mio pene, oramai duro, si strofinava alla sua schiena, le mie mani le massaggiavano il seno ed il ventre, la mia calda lingua le leccava il collo e la mia bocca le mordeva l’orecchio. Potevo sentire sotto i polpastrelli la sua pelle che per il piacere diventava “ruvida”. Avevo proprio capito, non voleva una persona che la possedesse, voleva una persona che la trattasse da donna.
Ma a quel punto cosa potevo fare? Ero eccitatissimo, avrei avuto bisogno di sbollire un pochino, ed ecco che all’improvviso si sentì bussare di nuovo.
Entro Antonio che ci disse che era passata quasi un’ora, si rassicurò che tutto stesse a posto e ritornò nella stanza attigua.
Appena il nostro ospite uscì, dissi a Loredana che avrei voluto che mi facesse un pompino, ma non in ginocchio, doveva mettersi in modo che io potessi toccarle la figa e l’ano. Lei con un sorrisetto garbato si sdraio in modo che io potessi fare quello che volevo e, dopo aver indossato il preservativo, iniziò a prendere il mio cazzo durissimo in mano, cominciò a leccarlo con movimenti circolari della lingua e dopo alcuni minuti lo prese in bocca. Una sensazione incredibile, il mio cazzo era entrato in una bocca caldissima e soddisfatta per come mi ero comportato fino a quel punto.
Io non avevo perso tempo e avevo iniziato a toccarle la figa ed il clitoride. Ad ogni tocco sentivo Loredana che si contraeva dal piacere e dopo circa 10 minuti sentii le mie dita bagnatissime. Aveva avuto un orgasmo, lascio il mio cazzo per 2 minuti, continuando a masturbarmi con la mano e poi ricominciò con la bocca.
Io oramai ero convinto di aver trovato la chiave per aprire la porta della sua felicità e ricominciai a toccarle la figa. Ma lei mi posizionò le dita all’altezza dell’ano, voleva che giocassi per farla ammorbidire. Senza indugiare iniziai a penetrarla prima con un dito, poi, visto il dilatamento, con due, poi con tre, erano passate 2 ore, e tra le svariate visite di Antonio, tutto procedeva per il meglio…
All’improvviso sentii che stavo per eiaculare, le dissi che stavo per venire. Lei prese il mio cazzo, mi tolse il preservativo e cominciò a masturbarmi, con la bocca sempre vicino al mio cazzo, aspettando per bere il mio sperma…
L’eccitazione era tanta ed all’improvviso venni. Loredana senza scomporsi fece in modo di prendere il mio sperma in bocca, una parte lo sputò, ma una parte lo tenne in bocca. Ricominciò a masturbarmi per fare in modo che quel momento durasse il più a lungo possibile, ma la natura stava facendo il suo corso ed il mio pene stava per rilassarsi.
Lei mi guardò, mi sorrise poggiò la mia mano sul suo enorme seno. A quel punto l’incontro era concluso, ma io cominciai a massaggiarle il seno e ripresi a toccarle la figa.
Oramai la chimica che si era venuta a creare mi permetteva di prendermi delle libertà con lei, così chiesi se aveva qualche giochino, un vibratore, cose del genere…
Lei mi guardò sospettosa ma poi mi rispose di si.
“E’ nel secondo cassetto dell’armadio centrale, vuoi che lo prenda?”
“Si” gli risposi, “voglio stare ancora un altro po’ di tempo con te…”
Lei si alzò, andò all’armadio, aprì il cassetto e prese un vibratore.
Si riavvicinò al letto, me lo porse e disse: “ed ora?”
“nulla di più semplice, lo useremo”
Ma alla porta si sentì bussare. Era il solito Antonio che vigilava. Così nascosi il vibratore sotto il letto e cominciai a rivestirmi.
Antonio entrò nella stanza con un sorriso che andava da guancia a guancia, quasi sicuramente aveva osservato tutto dalla toppa della chiave, ma io ero consapevole di questo e non feci una piega.
Mi ero rivestito, Lei era quasi ancora nuda, Antonio mi disse che era ora che io andassi e mi accompagnò alle scale.
Scesi lentamente, aprii la porta ed entrai in auto.
Misi in moto e mi avviai verso il cancello d’ingresso che si apriva lentamente davanti a me.
Ora mi balenavano in mente 1000 domande, ma quella che più di tutte mi rodeva era: “perché non mi hanno chiesto di risentirci?”
Ed io “perché non ho chiesto di risentirci?”
Ma oramai era tardi, non potevo di certo tornare indietro.
Passò quasi una settimana dall’incontro, io mi ero quasi dissuaso dall’ipotesi che Loredana ed Antonio mi potessero richiamare, ma all’improvviso il telefono squillò, era Antonio, risposi con una voce squillante. Dall’altra parte del telefono la voce di Antonio che mi chiedeva se quella sera sarei potuto andare a casa loro un caffè. Senza indugio accettai, erano persone tranquille, non c’era da preoccuparsi.
Arrivato davanti al cancello di casa, mi venne aperto, e come l’altra volta aprì Antonio. Loredana era sempre dietro la porta che guardava tutto, ed io ero felice che anche stavolta lei era lì ad aspettarmi. Ma a differenza dell’altra volta, Loredana era vestita con un abitino nero e molto attillato che mostrava il suo fisico non proprio da top model, ma a me andava bene, in fondo l’avevo visto al naturale e mi era piaciuto.
Entrammo nel solito salottino al pian terreno, Loredana andò a preparare il caffè ed Antonio iniziò a parlare.
“Senti, l’altra volta io ho spiato dalla serratura, Loredana era euforica quando tu sei andato via e appena dopo la doccia io e mia moglie abbiamo fatto l’amore…”
“Mi fa piacere che voi abbiate avuto il vostro momento d’intimità” e come se li conoscessi dall’infanzia dissi “e com’è andata?”
Antonio sembrò sobbalzare, forse quella domanda era troppo privata, non avrei dovuta farla…
Ma dopo un attimo mi disse “bene, è andata bene, ci siamo divertiti”
“Ora, però, ti vorrei chiedere di essere presente quando tu e Loredana farete l’amore… e Loredana vorrebbe che tu non mettessi precauzioni…”
La richiesta mi lasciò basito, aveva delle regole ed ora lui le voleva cambiare? Perché quella richiesta? Io ero conscio del mio stato di salute, ma chi mi rassicurava del suo?
Antonio mi guardò, forse aveva fiutato il mio stato d’animo non proprio tranquillo, estrasse dal cassetto del tavolo una busta e me la porse.
“Due giorni fa abbiamo fatto le analisi, anche quelle per HIV, il tampone è negativo, ma gli esiti saranno pronti tra qualche giorno. Questo è per dimostrarti che non vogliamo di certo rovinati. Sei il primo a cui abbiamo chiesto un secondo incontro, non vorremmo che il nostro rapporto si interrompesse…”
Le parole usate da Antonio e gli sguardi che Loredana mi lanciava mentre preparava il caffè erano rassicuranti, ma io ero e sono abituato a ragionare, e se si tratta della mia salute, divento un monolite.
Prendo la busta, leggo il tutto, le analisi erano ottime, nessuna alterazione, ma avrei voluto pensarci e lo dissi.
“Ascoltatemi, le analisi sono regolari, ma sinceramente non mi sento ancora a mio agio, vorrei che passasse ulteriore tempo prima di non usare protezioni…”
Antonio annuì, mentre Loredana mi guardò leggermente infastidita o forse delusa…
Poi ripresi “non dico che avete alterato le analisi, dico solo che non me la sento ancora… anch’io non voglio rovinare quello che si stà creando tra di noi, chiedo solo tempo per riflettere…”
A quel punto cercavo un gesto, uno sguardo di Loredana che mi facesse capire di aver compreso la situazione. Ed il gesto arrivò, un sorriso appena accennato che mi tranquillizzò sull’accaduto.
A quel punto chiesi “per quanto riguarda la tua presenza nella stanza, perché ora cambi il modo di agire?”
Lui disse “non cambio modo di agire, la prima volta eravate soli, ora voglio assistere, mi metterò in un angolo e guarderò. Sarò padrone, in casa mia di fare quello che voglio?”
Forse mi ero spinto troppo oltre, in effetti eravamo in casa sua, ma io volevo solo spiegazioni…
Loredana si avvicinò, mise una mano sulla spalla di Antonio e disse “caro, non ti agitare, possibile che tu non capisca? Ha paura, sono cose nuove, non aggredirlo, in fondo ha ragione anche lui, siamo stati noi a richiamarlo, ha diritto a delle spiegazioni, poi deciderà su quello che vuole fare…”
“Se proprio non si fida, stavolta faremo come l’altra volta, ma se ci sarà una nuova visita, io voglio essere presente…”
Quindi questo presupponeva il fatto che io e Loredana quella sera avremmo avuto un nuovo rapporto.
Prendemmo il caffè e Loredana mi invitò a seguirla. Come l’altra volta mi precedeva e salendo le scale ancheggiava in maniera molto ammiccante, alzando leggermente la gonna e lasciando intravedere il suo intimo di pizzo nero.
Entrammo nella stanza, mi prese la mano e me la poggiò sul seno semicoperto, io, preso dal fuoco della passione cominciai a baciarle il collo e a palpeggiarle il seno ed il culo.
Ci sedemmo sul letto e lei si lasciò cadere. Inizio a calare la zip che andava in tutta la lunghezza del vestito e rimase in slip. Poi prese la mia cintura, la slaccio. Io tolsi i pantaloni ed iniziai a toccarle la figa che dopo pochi minuti era già bagnata.
Lei continuava a masturbarmi e con il mio cazzo tra le mani, avvicinava la bocca ma senza sfiorarlo, simulando un pompino…
A quel punto presi un preservativo e lo indossasi, lei mi guardava contrariata, ed in quel momento l’avrei tolto, ma non lo feci.
Allora lei dalla simulazione andò ai fatti.
Prese il mio cazzo in bocca, cominciò a succhiarlo e con la mano sinistra inizio a toccarsi il culo. Da sola inserì un dito, poi due, poi tre.
All’improvviso afferrò la mia mano e la portò, insieme alla sua nel culo.
Ero ed era arrapatissima, si alzo, di distese a pancia in giù e mi disse di fare quello che voleva. Cosa voleva era chiaro, voleva che io la prendessi da dietro. Sinceramente non aspettavo altro, gli misi il mio cazzo nel culo e con una mano le masturbavo il clitoride.
Non ci volle molto perché lei godesse, ma mi chiese di non smettere.
Quella sera godette tre volte, e come già successo, quando fui io a venire, lei mi tolse il preservativo e continuò a masturbarmi fino a quando non riuscì a bere una parte del mio sperma.
In tutta la serata Antonio era entrato solo 2 volte, strano, forse si era arrabbiato per il fatto che non potesse assistere…
Come al solito restai altri 10 o 15 minuti con lei a coccolarla e poi mi rivestii. Lei rimase in camera, io scesi le scale, mi rimisi in macchina ed andai, anche stavolta senza chiedere nulla.
Ritornai a casa e a riflettere sulle richieste che mi erano state fatte. Rilessi il mio annuncio, avevo specificato di essere etero, di non voler rapporti bisex con uomini, allora perché quella richiesta?
Per quanto riguardava il preservativo ero abbastanza sicuro, guardando le analisi, che era tutto a posto, quindi a quella richiesta avrei potuto accettare, ma l’altra? Era quella che mi ronzava incessantemente in testa…
Avevo deciso, se mi avessero richiamato, avrei fatto le mie domande. Ascoltate le risposte avrei deciso il da farsi. In fondo eravamo tutti adulti e vaccinati.
Dopo circa un’ulteriore settimana, il telefono squillò di nuovo. Era il solito Antonio che mi invitava per un caffè.
Solita routine, macchina, cancello, porta, Antonio, Loredana, salottino, caffè…
Ma stasera sarebbe stato diverso, loro si aspettavano qualcosa da me ed io mi aspettavo risposte concrete.
Ci sedemmo e cominciai a chiedere “Vorrei che anche Loredana sedesse insieme a noi, quindi aspettiamo che prepari il caffè e dopo parleremo di quello che capita”
Antonio annuì e restammo in silenzio per qualche minuto.
Appena pronto il caffè, Loredana si mise a sedere con noi ed io iniziai “Allora, credo di essere stato chiaro nell’annuncio, non sono bisex, non cerco rapporti bisex, non voglio giochi, neanche soft, con bisex. Quindi, se lo scopo è quello di avere rapporti omo, io mi tiro fuori. Senza se e senza ma, ci siamo divertiti ma adesso la smettiamo…”
Una risatina, seguita da un’altra, si levò nell’aria. “Credi che io voglia avere un rapporto con te? Non me lo sogno neanche, sono etero, fiero, non ti avrei mai chiesto una cosa del genere… la spiegazione è molto più semplice. Io vi osservo, mi masturbo, ma dal buco della serratura, una posizione scomoda. Voglio solo stare comodo, come state voi, non mi avvicinerò, starò lontano, in un angolo. Ma tu guarda, ma cosa vai pensando? Se fosse stato così ti avrei chiesto subito se eri d’accordo. E poi credi che ti avrei fatto sbattere mia moglie due volte prima di chiedertelo?”
Ero imbarazzato, ma risposi “era meglio mettere le cose in chiaro” l’unica frase a cui pensai…
E tra una risatina e l’altro, fui quasi costretto dalla vergogna a cedere.
Poi Loredana mi chiese “…e per quanto riguarda noi due? Hai pensato a farlo senza preservativo?”
Credo che in quel momento il colore del mio volto cambio dal rosa pallido al rosso fuoco… “certo, ci ho pensato e ho supposto che sarebbe molto meglio iniziare gradatamente…”
La fronte di Loredana si aggrottò, “cosa vuol dire?”
“Semplicemente che verrà spontaneo, potrebbe accadere anche stasera, ma non te lo assicuro”
Così, dopo quella spiegazione, ci incamminammo tutti e tre su per le scale, verso la stanza che ci avrebbe ospitato.
Entrammo, c’erano candele accese e profumo d’incenso, una sedia in un angolo ed il letto pronto per noi due.
Loredana mi chiese “ti piace? Ho pensato a tutto io, mi faceva piacere che tu ti sentissi a tuo agio, e poi le candele e l’incenso danno un’atmosfera particolare”
“Hai pensato a tutto tu? Sono lusingato…”
Antonio si tolse i pantaloni e si accomodò sulla sedia posta in un angolo.
Io e Loredana, come al solito, iniziammo il nostro rituale di accoppiamento fatto di carezze e baci. Al solito ci sdraiammo ed inizia a toccarle i capezzoli che divennero duri. Poi scesi giù fino ad arrivare all’inguine e cominciai a toccarle il clitoride, alternandolo ad un allargamento della figa che faceva contorcere di piacere Loredana.
Antonio era sempre seduto, ma stava masturbandosi, e quella scena era poco edificante per il mio stato interiore…
Tanto che non mi accorsi che Loredana mi aveva sfilato i boxer e mi stava leccando il cazzo e le palle.
Era successo tutto naturalmente, come se nulla fosse, me lo teneva in bocca, potevo sentire il calore della lingua sulla mia cappella, e non avevo il preservativo.
La guardai, le sorrisi. Lei comincio a prenderlo sempre più in fondo, lo teneva, e sembrava stesse strozzando, ma poi lo lasciava. Giusto il tempo di riprendere fiato e ricominciava a prendere il cazzo in bocca, a massaggiarlo con la lingua, a leccarmi le palle.
Io giocavo sempre con la sua figa ed il suo culo, perché avevo capito che quello che voleva era farselo mettere nel culo, ed io l’avrei accontentata per l’ennesima volta.
Ma questa volta capitò qualcosa d’imprevisto. A differenza delle altre volte, stavolta ero io che stavo per venire, così l’avvertii e le venni in bocca. Lo sperma le scorreva dalle labbra e lei felice, con la lingua, mi leccava la cappella bagnata. Poi quando tutto ebbe termine, mi guardò e disse, “bene, stasera eri molto contento, sei venuto prima di me…”
Io imbarazzato dissi che avrei rimediato un’altra sera, ma lei mi indicò il bagno e disse “lavati e poi torna da me”
Nel frattempo Antonio si era masturbato e Loredana prese uno straccio per pulire dove era arrivato. Si fece una doccia veloce, quello doveva essere il segnale che io dovevo andare, ma poi mi prese per mano e mi fece sdraiare di nuovo sul letto.
Si stese vicino a me e cominciò a mordere il mio cazzo. Morsetti leggeri, sia ben chiaro, solo per svegliarlo di nuovo. Mordeva e leccava, instancabile, fino a che il mio periodo refrattario non finì, il cazzo mi ridivenne duro ed io, che nel frattempo avevo continuato a giocare con la figa ed il culo di Loredana, la voltai e delicatamente lo misi nel suo bel culo, rosa chiaro, sodo, caldo ed accogliente.
Ci volle poco per far venire Loredana, quella sera lo feci 5 volte, ed io arrivai 2 volte. Ma era stata una serata fantastica…
Antonio continuava a masturbarsi, io e Loredana prendemmo i nostri 10 minuti di coccole e poi io cominciai a rivestirmi.
A differenza del solito, quella sera anche lei si rivesti, mentre Antonio restò sulla sedia.
Noi scendemmo nel salottino dove Loredana mi fece sedere e scesa sotto il tavolo mi slaccio i pantaloni e riprese di nuovo in bocca il mio cazzo che non ci mise nulla per ritornare duro.
Poi, appurato che fosse diventato duro, mi si sedette sopra, non aveva rimesso lo slip, e cominciò a saltellare. Quella sera l’unica cosa che riuscì a separarci fù Antonio che scendeva le scale…
Aspettai che scendesse, salutai e andai via.
Tornai a casa ed andai a letto, dormii come un bimbo…
Attendevo con ansia una chiamata, erano diventati la mia droga.
Passò più di una settimana, ma la chiamata arrivò.
Appuntamento per un caffè, ma prima Antonio voleva parlarmi… di nuovo? Cosa poteva esserci ancora?
Con l’animo leggero, di chi non ha fatto nulla di male, mi avvio verso la loro casa.
Al solito, Antonio mi apre il portoncino e Loredana è lì.
Ci accomodiamo nel salottino, Loredana prepara il caffè ed Antonio inizia “Senti, ricordi quelle regole che ti dissi la prima volta? Dobbiamo rinegoziarle…”
“Allora, se io non sono in casa tu puoi venire, ma almeno dovete avvertirmi…”
Ed io “ma scusatemi, io non ho mai infranto questa regola, questa è casa tua, non mi permetterei mai di farlo”
“Ed è proprio per questo che dobbiamo rinegoziare le regole. Loredana da quando ci sei tu sembra un’altra persona. Più solare, più estroversa, più comunicativa, più gattina e più cattiva… Voglio solo che tu stia attento alle persone che possono vedere…”
“A me andrebbe benissimo, ma non saprei come comportarmi, alla fine abbiamo instaurato un rapporto che va bene a tutti…”
Loredana mi interruppe. “Cerco di spiegarti meglio, noi non abbiamo cercato più nessuno, ci basti tu, a me basti tu. Però vorrei considerarmi donna sempre, non solo quando c’è lui, quindi mi piacerebbe che tu venissi a casa anche quando non c’è, anche solo per un caffè, per parlare un po’, per giocare senza fare sesso o semplicemente per fare sesso. Questo tocca a noi deciderlo di volta in volta… Antonio è contento, io sono contenta… e tu?”
Quel ragionamento mi mise in imbarazzo, mai avrei pensato di avere una relazione come quella, ma in fin dei conti era appagante per tutti. Io, manco a dirlo, ero contentissimo, Antonio sorrideva e Loredana mi guardava con l’animo di aspetta un responso.
Risposi di si, le regole sarebbero cambiate, ma chiesi a Loredana di non essere impaziente…
Poi chiesi se le faceva piacere salire in camera. Lei, di gran fretta si tolse i guanti da cucina, mi afferrò la mano e mi trascinò via.
Salimmo in camera, come al solito, ma Antonio non ci seguì.
Quella volta giocammo solo, lei mi masturbava ed io le toccavo la figa ed il culo. Poi inizio a prenderlo in bocca, lentamente con la lingua bagnata e golosa lo leccava e guardandomi attendeva un mio gesto, il segno che stavo per venire.
Era diventata calda, la sua figa grondava per l’eccitazione, era venuta, ma continuava imperterrita a tenermelo in bocca.
Dopo un po’ di tempo le dissi che stavo venendo e lei attese il mio nettare.
Rimanemmo sdraiati per un po’, dopo andammo in bagno e facemmo una doccia, insieme.
Fu lei a lavarmi, con cura maniacale. Le sue mani sulla schiena risvegliavano il mio cazzo. Ma cosa avrei potuto fare? Quella donna mi arrapava a tal punto che non riuscivo a reprimere le mie voglie.
Quando arrivo con le mani a lavare il mio cazzo, era di nuovo duro e lei cominciò a massaggiarlo e a mordicchiarlo… Voleva ricominciare. E meno male che ero andato solo per una chiacchierata…
Dopo circa 10 minuti che Loredana aveva il mio cazzo in bocca, suonò il telefono. Era la figlia che avvisava che sarebbe passata.
Ed ora? Mi avrebbe trovato in casa. Nulla di più semplice. Io sarei stato il figlio di un’amica che andava a trovarli.
Ci rivestimmo in tutta fretta e scendemmo nel salottino.
La figlio, Elisa, arrivò, busso il campanello e Loredana andò ad aprire. Entrò nel salottino, e mi guardò. Era stupenda, castana ed occhi scuri, alta più o meno 1 metro e 70. Un seno bello grande (e già, chissà da chi l’aveva ereditato…), fisico slanciato ed un sorriso incantevole.
Ci presentarono, e si sedette con noi. Dopo aver parlato del più e del meno per circa mezz’ora, mi defilai, dissi che dovevo tornare a casa per degli impegni lavorativi e andai via.
Da quel giorno le cose cambiarono veramente. Io, ogni qual volta potevo, scappavo a casa di Loredana, anche solo per parlare, ma il più delle volte non andavo mai via senza almeno un pompino…
Con cadenze diverse, passarono circa due anni dal nostro primo incontro. Un giorno squillò il telefono, era Loredana, pensai che avesse bisogno di me e mi stavo preparando. Lei mi interruppe, “senti, siamo in ospedale, stavamo insieme ed Antonio s’è sentito male. Ho chiamato l’ambulanza ed ora siamo qui”
Ok, dimmi dove e vi raggiungo. Mi disse dov’erano e andai. Mi venne incontro proprio Loredana che mi disse che Antonio aveva avuto un malore abbastanza serio, un infarto, ed era accaduto mentre stavano a letto a fare l’amore…
Entrai in ospedale e, accompagnato da Loredana, mi presentai come il nipote. Il dottore, molto gentilmente, mi illustrò le condizioni generali e ci rassicurò che era stato un qualcosa di lievissimo e che non ci sarebbero state ripercussioni.
Antonio stette in ospedale circa una settimana ed in quella settimana io e Loredana non stemmo insieme. Si, andai, ma solo per chiacchierare, per farle compagnia.
Quando Antonio ritornò a casa io andai a trovarlo, era sensibilmente emozionato e contento nel vedermi e questo a me dava un senso di benessere e soddisfazione.
Ci sono tornato molte volte, in quella casa, e non solo per stare con Loredana, ma anche per fare compagnia, ascoltare e parlare con Antonio.
Così un giorno di primavera andando per quel sentiero oramai a me così familiare, li trovai seduti sotto una pianta di ulivo, vicino al loro tavolino, che parlavano.
Arrivato scesi dall’auto, mi invitarono a sedermi, lo feci.
Loredana andò a preparare il caffè ed io ed Antonio iniziammo a parlare.
“Sai, Loredana è molto premurosa, mi vizia, ma ha paura che io possa avere di nuovo un malore e quindi non stiamo insieme da quando è accaduto il mio ricovero…” “potresti parlargli e convincerla almeno a provarci?” “ora mi sento male, male davvero, fino ad ora era una nostra scelta avere te nella nostra famiglia. Ci hai aiutato a stare meglio come coppia, ma ora… ora io mi sento solo un cornuto. Con una moglie infedele… che tu e lei facevate sesso o amore in mia presenza o con il mio consenso era una nostra decisione. Quando andavi via, come ti ho raccontato, noi due stavamo insieme, quindi tu eri un incentivo al nostro amore. Ora cosa sei? Sei l’uomo che si scopa mia moglie. Non servi ad incentivare nulla. Ma sia ben chiaro, non ho nulla contro di te, ma se tu non servi a noi, ma solo a lei, io mi sento un cornuto, e stò male…”
Non ebbi il coraggio di dire nulla, in effetti il suo ragionamento era lineare, io ero un oggetto per arrivare al loro scopo, anche se mi avevano sempre trattato bene ero questo. Un oggetto.
Loredana ritornò con il caffè. Passarono 5 o 6 minuti senza che nessuno dicesse nulla. Poi all’improvviso Antonio aggiunse “scusami, non volevo, sono nervoso, sono costernato, dispiaciuto, ma questa situazione mi innervosisce… Non vorrei che tu pensassi che non ti sono grato, ma oggi è così che mi sento, e volendoti rendere partecipe di tutto quello che succede tra di noi, dovevo dirtelo”
A quel punto risposi “non ti preoccupare, posso capire, e di sicuro non mi offendo. Anzi, in verità mi fa molto piacere che tu mi consideri in quel modo. Di sicuro cercherò di aiutarti”
Così Loredana si avvicinò e mi fece cenno di seguirla. Salimmo le scale ed entrammo in camera. Lei si sdraiò e prese il vibratore che non eravamo mai riusciti ad usare. Si chino sul mio inguine e cominciò a succhiare e mordicchiare il mio pene.
Come sempre “lui” fece il suo dovere, si indurì e lei iniziò ad inumidirlo con la lingua.
In tutto il tempo che Loredana mi succhiò il cazzo, il vibratore era inserito nel culo e, dopo svariati minuti, oltre a farla gemere di eccitazione, le aveva provocato una dilatazione dello stesso.
Allora le chiesi se non era il caso di chiamare Antonio, saremmo stati tutti e tre, ed avremmo fatto in modo di non farlo stancare troppo.
All’inizio Loredana era restia, ma con il passare dei minuti, e vedendo che io non accennavo a metterla a pecorina, si affacciò alla finestra e lo chiamò.
Mentre Antonio saliva le scale Loredana si volto e mi disse una sola parola “stronzo”… ma con il sorriso sulle labbra, per cui non mi offesi…
Antonio entrò in camera ed io lo invitai a spogliarsi e a raggiungerci. Non credo di averlo visto mai così, con le lacrime agli occhi.
Si spogliò e si avvicinò al letto, ma senza stendersi, era rimasto in piedi e non sapeva cosa fare.
Allora gli feci cenno di sdraiarsi dietro Loredana, tolsi il vibratore e dissi ad Antonio “dai, forza, iniziamo con qualcosa che non ti faccia sforzare troppo. Lo so che è un po’ diverso dal solito, ma fai l’amore con tua moglie…”
Loredana aiutò Antonio a mettere il pene nel culo e succhiando sempre il mio cazzo, cominciò ad andare avanti ed indietro.
Passarono poco più di 5 minuti ed Antonio, felice per il ritrovato accoppiamento, venne.
Felice si alzò e andò a fare la doccia mentre Loredana continuava a succhiarmi l’uccello. Dopo poco anche io venni e, come di consuetudine, lei bevve il mio sperma.
Dopo quella volta le cose per noi tre andarono sempre meglio. Fino al giorno in cui Loredana mi chiamò per dirmi che Antonio era di nuovo in ospedale, in condizioni gravissime…
Presi l’auto ed andai in ospedale, quella scena non la dimenticherò mai. Antonio intubato e Loredana piangente.
Purtroppo quella fu l’ultima volta che vidi Antonio vivo.
Morì non per il cuore, ma per un’incidente d’auto.
Spero solo che la mia presenza nella vita di queste due persone, abbia fatto in modo di farli sentire vivi e felici più di quello che sarebbero stati…
E vi dirò di più, ancora fino a poco tempo fa, io e Loredana ci siamo visti. Per un caffè, per chiacchierare, per guardare un film.
E’ capitato anche che io sia rimasto a dormire a casa sua, facendo sesso ma anche come semplice ospite.
E’ capitato che alla soglia dei 60 anni Loredana avesse ancora voglia di fare l’amore, di farsi solo toccare o di, molto spesso, succhiare e mordicchiare il mio cazzo.
E ad essere sinceri a me, anche se oramai il suo corpo comincia a paventare il peso degli anni, Loredana piace sempre. E’ una donna forte e coraggiosa che non si è abbattuta e anzi ha continuato quello che aveva iniziato con suo marito.
Oggi andrò a trovarla. Lei mi aprirà la porta, andremo nel salottino dove, in bella mostra, c’è una foto di Antonio a pesca, berremo un caffè, chiacchiereremo di quello che ci è capitato, lei poggerà il suo enorme seno sulla tavola e si lamenterà del fatto che oramai è troppo pesante per la sua schiena, io mi alzerò e le massaggerò il collo e le spalle, poi il seno e la pancia. Lei si girerà e probabilmente inizierà a mordere il mio cazzo senza metterlo fuori, morderà il pantalone fino a farmelo diventare duro. Poi con ogni probabilità ci siederemo sul divano, lei si stenderà, alzerà la gamba in modo che io possa vedere la sua figa e mi sbottonerà il pantalone.
Prenderà il mio cazzo e comincerà a succhiarlo voracemente, mentre con l’altra mano si masturberà il clitoride. Io le terrò il suo seno e giocherò con i capezzoli induriti e con il suo culo.
Probabilmente dopo vorra che io la scopi nel culo, ed io lo farò.
Loredana è una donna speciale, una quasi 60 enne con il corpo di una 45 enne e la mente lucida e precisa.
Spero solo che i nostri incontri non facciano dispiacere il nostro caro e amato Antonio..
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8 anni fa
Hypnos1975495932,
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La sposina puteolana
3° episodio “la sposina puteolana con coniuge sterile”In questo episodio rivivrò le tantissime meravigliose scopate con Ninetta, diminutivo di Filomena, una giovane avvenente sposina puteolana.(Pozzuoli vicino Napoli) che ingravidai a richiesta di lei e con il consenso del coniuge, impotente e sterile. M’ero sposato da pochi mesi e per lavoro dovetti staccarmi dalla calda, sensuale e bella giovane moglie, dalle incantevoli carni bianche, dalle sode cosce e dalle grosse mammelle, che avevo ingravidata dopo poche settimane dal si nuziale. Mi destinarono a Pozzuoli ad inizio estate. Presi alloggio al primo ed ultimo piano di un casetta con vista sulla spiaggia. L’appartamento adiacente era occupato da una coppia di novelli sposini poco più che ventenni ed ancora senza prole.Lui, impiegato, usciva all’alba e rientrava ad ora di cena. Lei casalinga in cerca di lavoro. L’elasticità d’orario della mia attività mi permise di stringere da subito amicizia con lei. A prima vista fui preso dal desiderio di possedermela. La sposina, era un gran pezzo di fica, una bella gnocca, anzi bellissima, magra il giusto, occhi verdi, bionda, un sedere da mordere. Girava per casa con una camicetta bianca semitrasparente che esaltava il suo prorompente seno, tutto da succhiare e leccare, e faceva intravvedere i pronunciati capezzoli su una estesa rosetta. Una vera naturale afrodite, un corpo da modella che per strada faceva girare a molti la testa ed altro. Una venere del Botticelli per sfilate di lingeria intima di marche di qualità. Decisamente il mio tipo!. Indossava spesso fuseaux neri che le slanciava lo statuario corpo e magnificava gli stretti fianchi e l’ampio bacino. Il suo coniuge, invece, era un ragazzo basso, fisico flaccido, addome pronunciato, un uomo sovrappeso, capelli e barba castani, dall’aspetto non proprio del tipico "bello e dannato" che può anche far colpo. ma alla prova dei fatti evanescente e insignificante. Lei ci sfigurava accanto a quel maschio. Non mi ci volle molto per appurare che la donnina era insoddisfatta del coniuge. Capii da subito che a breve mi si prospettavano intriganti, inaspettate, amicali ed allettanti scopate con la sposina. Mi balzò in mente l’idea di abbindolare lo sposo. Desideravo fottergli la freschissima e inesperta moglie che volevo addestrare al meglio alle gioie del sesso. A fine settimana rientravo in sede, da mia moglie. Evento che mi impediva di coltivare assiduamente l’amicizia con i vicini ed insidiare la bona vicina e godermi, quindi, le sue certe stupende prestazioni sessuali. Decisi di restare a Pozzuoli il più a lungo possibile. Diluii i rientri in sede di fine settimana. Alla seconda domenica che passai a Pozzuoli ebbi la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini. Scambiate le frasi di rito. Si entrò nel vivo delle nostre esperienze. Ruppi subito il ghiaccio e confidai d’essere un consumato play boy. Ero esperto nel soddisfare le voglie femminili. Mai fallito un corteggiamento femminile di singole e/o di coppia. Ne lui e ne lei si scandalizzarono. Con mia meraviglia mi invitarono a spendere nei particolari delle avventure galanti vissute e di mio maggior gradimento. Riassunsi la mia vita sessuale dalla pubertà al matrimonio, come descritta negli episodi 1° e 2° già pubblicati. La incuriosita sposina mi chiese di dettagliare i rapporti erotico avvenuti ed il coniuge l’assecondava. Quando esposi che le donne mi inseguivano per godersi il mio extralarge pene che la natura m’aveva fornito. Entrambi, sposina e coniuge, che apparentemente e forse effettivamente era già cuck, non credevano che affermassi il vero e che avessero dinanzi un esemplare maschio con un cazzo lungo 25cm e grosso 20.A loro parere un pene così non esisteva, e se fosse esistito era naturale che fosse molto ricercato. Loro erano originari di un paesino dell’interno. Fidanzatini fin dall’infanzia e giunti alle nozze con lei illibata. Ninetta insofferente del tran, tran paesano chiese ad un conoscente, maturo industriale napoletano che villeggiava da anni dalle sue parti, di trovare un impiego al coniuge a Napoli. La promessa sposa lasciò intendere che sarebbe stata compiacente per la cortesia ricevuta. M’ero di già reso conto quale gratitudine lei aveva promesso una volta accontentata. L’uomo che a volte vedevo loro ospite era il maturo industriale che s’intratteneva con la Ninetta per delle ore in assenza dello sposo. Per me e per il vicinato era palese che se l’intendevano e che il marito cuck abboccava. Superato l’iniziale diffidenza e creato il giusto feeling entrai nelle cose intime di lei. Quando eravamo soli, sia lei che io lo ricercavamo, fui reso partecipe dei suoi tentativi, senza buon esito, di restare gravida, sia che fosse il consorte o il maturo industriale. Presi l’abitudine di sorseggiare il caffè a casa della sposina dopo la partenza del marito, aspirante cornuto o già cuck-felice e beato. Poi, passai a vie di fatto. Un giorno con gesto istintivo e veloce ma apparente innocente le strisciai il mio duro malloppo sulle sue natiche. Ninetta non si mostrò infastidita, insofferente, anzi, m’apparve interessata e compiaciuta del mio gesto o avance.Non pranzavo più in ufficio ma cenavo a casa loro frequentemente. Lo sposo rincasava sempre più tardi. Ormai ero certo che l’uomo ci stava. Mi metteva a mio agio nel corteggiare la sua mogliettina, perché lui non era in grado di soddisfare le cogenti voglie sessuali di lei ne d’ingravidarla. Una sera mentre facevo la doccia, fantasticavo di stare chiavandomi la dolce vicina, avevo il cazzo in piena erezione quando entrò in casa il vicino. Uscii dal bagno nudo, entrai in camera sfacciatamente e gli mostrai il cazzo dicendo “ guarda se è vero che l’ho di 25cm e chiedi a tua moglie se lo vuole provare” Lui lo osservò ed esclamò, “se desideri realmente chiavarti mia moglie io te lo consentirò solo se me l’ingravidi come lei ardentemente desidera. Tu penso che hai intuito che neppure l’amico industriale finora c’è riuscito. Sai, egli si deve fottere non solo la moglie a Napoli anche l’amante di Cuba. Quindi, passato il capriccio della novità di montarsi la mia giovane mogliettina ora dirada le sue visite e non me l’ingravida.” La sera io e lui passeggiavamo sul molo e conversavamo amichevolmente e francamente. Ci si accordava come coinvolgere con garbo la donna a farsi chiavare da me salvando le apparenze e la faccia. Gli proposi di far preparare una cenetta con i fiocchi a base di frutti di mare afrodisiaci. Formaggi piccanti e tante altre pietanze che rendessero agevole tracannare il rinomato vino locale, la falangina di 14°. Durante il pranzo lui avrebbe proiettato uno video porno molto spinto e poi fingere di cascar morto di sonno in modo ch’io potessi possedermi a piacimento la moglie disinibita dalla visione di sesso del filmato. Così una sera si proiettò un filmino osé in cui una giovane procace e provocante novella sposa, una fotocopia di Ninetta, se la chiavavano due stalloni vicini di casa della coppia. I dialoghi spiegavano che i maschi erano a perfetta conoscenza che la sposina era insoddisfatta delle prestazioni del marito e senza ostacolo la insidiano e la convincono a farsi fottere. Lei non andava per le spicce e li accoglie tosto nel talamo coniugale. Le scene mostravano i due stalloni che a turno stantuffano la fichetta della donnina con i loro grossi cazzi. Lei alzava il culo e favoriva la desiderata penetrazione a pelle dei peni che sparivano nel fondo fica per riapparire fuori e poi di nuovo affondare tutto dentro. La fanciulla ci godeva a iosa e i maschi svuotavano il seme dei gonfi coglioni tutto dentro l’utero al fine d’ingravidarla come lei ed il cuck desideravano. Sul video si susseguivano scene di cazzi in ano e in fica in contemporanea, poi, due in fica e anche due in ano. I maschi erano molto infoiati perché la femmina giovane, ben fatta, assai calda mostrava chiaramente che il cazzo lo desiderava, le piaceva essere fottuta. Bastarono una decina di minuti di video per accendere le voglie sessuali di Ninetta, che si rivolse al coniuge ”o provvedi a spegnere il fuoco che arde nella mia fica o in alternativa, avendo tu visto che il toscano ha un cazzo lungo e grosso come quelli del video accordagli il permesso di chiavarmi all’istante”. Lui di rimando “ eccoti accontentata, gli apro all’istante la patta e tu controlli se ti piace che ti monta ”. Fu così che il cuck mi sbottonò i pantaloni, intrufolò la mano e ne tirò fuori il mio cazzo che era al massimo dell’eccitazione e durezza e disse alla moglie “ so che non t’intendi a fondo di cazzi perché di certo hai visto e provato il mio pisello, e poi di certo hai scappellato, succhiato e goduto con quello del nostro amico industriale, ora hai l’occasione di soddisfarti con un vero cazzo, 25cm, un super extra”. Mentre lui parlava lei aveva già allungato la piccola manina stava scappellandomelo e smanettando con bramosia. È pleonastico dire che nella mia testa la fantasia veleggiava in alto tra le nuvole del terreste paradiso e che toccai i vertici del piacere quando avvertii che due calde labbra me lo stavano leccando e succiando piano, piano e che il mio cazzo scivolava sempre più giù nelle profondità della boccuccia della arrapata sposina. Sulle sedie non era agevole andare oltre ed il premuroso sposino propose di sdraiarci sul divano. Lei si mise in mezzo a noi. Il marito finse di essere mezzo ubriaco e iniziava a spogliarla. Lei già scosciata si dava da fare per sfilarmi il pantalone. Non mi persi d’animo. Sfoggiai la mia arte seduttrice. Con maestria aiutai lui a denudare lei, e lo feci a mo di audace sexy spogliarello. Gli occhi del cuck sfavillavano ma il suo cazzo continuava a restare moscio. Carezzato freneticamente ogni lembo di quel corpo femminile che prometteva di elargirmi gioie sessuali per duraturo tempo, le sfilai il cazzo dalla famelica bocca e lo posizionai al centro delle labbra della fica. Lei mi avvinghiò, mi strinse ai suoi turgidi seni e ficcò le unghie sotto le mie scapole. Con fare naturale il cornuto si mise a fare lingua in bocca a lei. Io partii con l’alfabeto dei preliminari sessuali insegnatami dalla matrona mia nave scuola dell’erotismo. Passo imprevisto fu che prima della penetrazione in vagina, il cuck e la sposina s’impossessarono del mio cazzo e s’alternarono a tenermelo in bocca, facendomi un favoloso pompino a doppia fauce. Lui, disinvolto, forse effettivamente ebbro o ubriaco prese i bicchieri li riempì di champagne e ci invitò a brindare ad una sincera e duratura amicizia.Si accosciò sul divano e sibilò “che aspetti a farti chiavare ed ingravidare dal nostro vicino che ha l’attrezzo idoneo allo scopo”. Poi, il volontario cuck inizia a russare. Ormai era fatta. Non avevo più dubbi che il marito desiderava ardentemente che gli ingravidassi la moglie.Sullo schermo si svolgevano immagini di sesso di gruppo, gang bang. La sposina del video era alle prese con quattro cazzi. In ano quello di un negro, alto, massiccio, proprio imponente, in fica due mazze lunghe e spesse ed in bocca un altro maestoso pene. Feci scorrere velocemente il video fino a che proiettò una donna che spingeva un carrozzino con un bebè. Lei capì il senso finale del filmino e con rabbia rivolto all’incosciente coniuge gli disse “ cornuto, tu non sei stato buono ad ingravidarmi, ne lo è stato il vecchio, metterò alla prova questo toscanaccio. Da stasera e per tre mesi dormirò tra lui e te, mi farò montare e chiavare ripetutamente.. Sono certa che il cazzo di questo toscano che mi sto tirando a letto m’ingraviderà. Se lui non ci riuscisse, sta certo che tra un anno ti sgraverò un figlio di colore, nero, nero come il carbone. Ho visto il negro come l’ha lungo e grosso e a costo di farmela sfondare andrò a cercarlo”. Poi, lei mi tese la mano e mi condusse in camera da letto. Lei già nuda, con in bella mostra le sue lisce carni bianche, i seni turgidi e regolari, i fianchi stretti su un culo tondo e portentoso, un insieme degno delle Afrodite di Milo del Fidia o della Venere del Botticedlli, m’aprì le stupende, splendide cosce ed apparve il taglietto nel mezzo del pronunciato pube. Ero smanioso di sfondare quel buchetto, la fica della sposina in cui erano entrati il moscio cazzo del cuck e raramente quello altrettanto flaccido del vecchio amico e amante industriale. Il 4° episodio tratta la monta della sposa puteolana
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8 anni fa
admin, 75
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Il vecchio garage 2
Ho ancora nelle narici l’odore acre e crudo del garage di ferraglie, tavole e vecchi armadi dove giocavo ad essere la schiava di Mauro. I nostri incontri avvenivano nelle ore più assolate. Un giorno, ricordo, stavo sfilando davanti allo specchio in cameretta con la biancheria intima di mia sorella: camicette, canottierine, tacchi, rossetti e ciprie, approfittando del fatto che se ne era appena andata da un’amica per finire la traduzione di greco (ho sempre spiato Arianna mentre si lavava si cambiava si truccava e lei non mi ha mai proibito di farlo, sapeva che lo facevo e le piaceva).Ad un tratto sento arrivare la zia dal piano di sotto dove abitava e metto via tutto alla svelta precedendola nelle scale: lei saliva io scendevo.“ Ecco la nostra bischerina” mi dice,“Ma ziaaaa!!!!”“E’ che sei così bella che potresti essere una femminuccia”E’ vero! Sono sempre stato scambiato per una femminuccia: nonostante frequentassi l’anno della maturità il mio corpo era perfettamente glabro: né barba né peli, se non che nel pube, tipo adolescente. Il mio corpo sembrava quello di una ragazza.Il torso armonioso il petto arcuato e dolce come una losanga luminosa, i capezzoli rosa e l’aureola più ampia di quella normalmente presente in un maschio.La mia voce di giovane tenore del coro parrocchiale toccava punte da soprano e al telefono era simile a quella di mia sorella.Anzi ero scambiato per lei quasi sempre.Ne ho sempre provato vergogna.Ma quel giorno quando sentìi arrivare il solito desiderio delle ore più calde, quelle che dissuadono chiunque dall’uscire di casa, non riuscìì a trattenermi. Benché il caldo affogasse il pomeriggio la mia pelle chiedeva sesso. In silenzio, con pudore e timore di essere scoperto, chiedevo e cercavo sesso.Salutai la zia attraverso l’androne del palazzo e raggiunsi la solita finestra sul retro del garage vecchio. Giorni prima avevo nascosto qualche fumetto per adulti dentro uno dei mattoni forati del muro perimetrale proprio dietro una lamiera arrugginita.Il pavimento in terra trasudava e l’afrore di quell’angolo vietato mi ricordava quello del sesso quando abbassavo le mutandine davanti a qualcuno che voleva guardarmi.Mi piaceva essere guardato, anzi guardata, ne ho sempre avuta voglia: perdevo il sonno immaginando di spogliarmi davanti a più persone. La mia natura esibizionistica si era espressa presto. Come sempre quando mi trovavo lì dentro mi batteva il cuore: sapevo cosa stavo facendo e sapevo che era proibito. Avrei fatto meglio a stare a casa a riposare in quelle ore, come tanti coetanei, invece correvo lì per istinto, non desideravo altro.Mentre sfogliavo i giornalini mi sembrava che una biscia si stesse insinuando nei pantaloni, ma era solo la sensazione che lo sfregamento delle mutandine contro i jeans mi procurava aprendo e chiudendo le gambe a forbice come per masturbarmi.Bonnie, la protagonista della storia, si stava facendo toccare alla pecorina: una mano le sfiorava la peluria inumidendosi inimmaginabilmente e due dita la penetravano dolcemente. Nella sua bocca semichiusa la lingua roteava uscendo a leccare le labbra. Si insalivava si abbandonava all’orgasmo, al pianto dell’estasi mentre andava alla deriva tra lo stordimento e il piacere.Ma ecco che una due tre ombre saltarono dentro in garage dalla stessa finestra: rispettivamente Mauro, Angelino e Daniele un altro porcellino che frequentavo negli spogliatoi della palestra.Le vidi con la coda dell’occhio e subito eccole davanti, attorno, a me ancora turbata. Pensai che Mauro aveva raccontato dei nostri momenti ad altri.“Dai che con lei ci divertiamo “ sibilò Mauro.Dapprima vollero condividere le immagini del fumetto con Bonnie completamente nuda, imprigionata e alla mercé di impropri secondini che la facevano mugulare.Opposi resistenza, ovvio, ma assecondavo, anche se un po’ timorosamente, per paura che qualcuno ci scoprisse.“Si daiii” esclamò Daniele, e senza chiedermelo mi spogliò della camicetta di seta che mi aveva prestato Arianna; Mauro finì l’opera togliendomi le scarpe mentre gli altri mi afferrarono le braccia dietro liberandomi dei pantaloni. Nella posizione in cui mi trovavo mettevo in evidenzia il culetto sodo e leggermente a pera e, nello stupore di tutti, le mutandine rosa, ricamate ai bordi, di mia sorella, di una taglia più piccola, che comprimevano i glutei lasciandone fuori oltre la metà ancora più sporgenti.Sentivo le loro mani dappertutto, ma soprattutto tra le cosce e sui capezzoli: mi eccitavano i pizzicotti, i loro commenti caldi e osceni.“Farai quello che vogliamo noi stavolta(…)dai fatti guardare balla sculetta(…)guarda come ti scapelli bene puttanella(…)inarcati inarcati!!”Gemevo senz’ordine, scomposta e abbandonata all’odore al silenzio alle voci silenti e complici.Mauro si spogliò, Daniele e Angelino si mostrarono nella loro bellezza in boxer.A un certo punto vollero provare la scena del fumetto e mi misero alla pecorina, si zittirono: il mio culetto tondo in quella posizione occupava tutta la scena“Inarcalo, inarcalo” volevano vedere cos’altro sarebbe potuto apparire quel bendiddio che sapevo di avere, tanto lo guardavo allo specchio senza soluzione di continuità. Poi sento uno due tre palmi carezzarmi da sotto e un dito che preme sulla rosellina tonda e mite.Ho una serie di sensazioni che partono improvvisamente e da una prima forma di sollievo epidermico passo a un solletico sporco che poi subito si arresta per ricominciare qualche istante dopo.Guardo il colore della mia pelle nei chiaroscuri di quel luogo che accentua le tonalità di bianco di beige di rosa del mio corpo. Ho davanti a me tre cazzi eccitati tesi come corde e uno di essi spinge sulle mie labbra!!!Non avevo mai fatto una cosa del genere ma il piacere di dare piacere in quel momento mi fa aprire la labbra come fossero petali, con la lingua che si avvita su una cappella rossa da morire, come le spire di una serpe, iniziando a suggere.Sento Mauro respirare profondamente mentre Angelino e Daniele si masturbano a vicenda e godono.Ed ecco, finalmente, sulle labbra e sul viso sborra che mi cola agli angoli della bocca, della mia bocca compiacente e ingorda che scende a baciare asta e palle, palle e asta per ridiscendere e risalire in modo convulso.E’un attimo ma sembra preparato da un secolo quell’orgasmo riprovevole e immorale che rubo con soddisfazione ai benpensanti e che imbratta le prime pagine del fumetto di Bonnie.Non soddisfatta però aiuto gli altri due appoggiando il culo sui rispettivi cazzi a cui faccio una sega.Sono l’unica a non venire, ma nella mente ho altri progetti per me stessa: la prossima volta li vorrò tutti, voglio farmi usare come una vera femmina.
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8 anni fa
niketta, 52
Ultima visita: 8 anni fa -
Il vecchio garage e i primi passi dell’eros.
Quando mi capita di sentire odore di legno invecchiato e di terra umida, ripenso a quel garage vecchio che stava sottocasa, una rimessa di cicli e motocicli arrugginiti che oggi varrebbero una fortuna ma che allora nessuno sapeva come smaltire. Quei ricordi cominciano subito a procurarmipiene emozioni. Ero nella fase in cui non sai ancora cosa sei, se ragazzo o ragazza, ti mancano tutti i segni della virilità e non compaiono quelli della femminilità. Benché avessi ampiamente superato l’età dell’innocenza e il foglio rosa in tasca, infatti avevo un’espressione efebica, un viso da fanciullo e una voce dolce, quasi bianca (al telefono mi scambiavano spesso per mia sorella), dei glutei tondi tondi e nessuna peluria sul corpo. C’era qualcosa dentro di me ancora non ben espresso nonostante una certa biologia dicesse che fossi un maschietto.Nei pomeriggi dopo scuola, era bello giocare con Lupo, il mio meticcio di piccola taglia, a guardie e ladri: gli mancava solo il collare con la stella di sceriffo, perché sapeva scovarmi in ogni nascondiglio. La sua simpatia attirava spesso da me Mauro, un coetaneo pluribocciato di grande sensibilità e gioiosità. Tra me e lui, dirimpettai, si era instaurata un’amicizia più che da vicini di casa, l’uno attendeva l’altro per scendere in giardino a giocare ma all’apparire di Lupo Mauro scendeva per primo. Non avevo mai considerato certe sue battute un po’ brusche e mai visto di buon occhio quando sfogliava di là della rete i fumetti per adulti del fratello.Un giorno ne portò uno, si chiamava “Bonnie” molto noto a quell’epoca, ma in circolazione solo in una certa fascia d’età. Lo portò per sfogliarlo con me e forse per vedere le mie reazioni. Non ero nuovo, a dire il vero, a quel genere di immagini, me ne erano già capitate in compagnia di altri amici; così quando capii che avremmo visto insieme un fumetto per adulti sentii un brivido e una sensazione di calore insieme fra il plesso solare e il sesso.Gettammo una bella palla di pezza a Lupo ed entrammo in quel garage da una finestra coi vetri rotti sempre mezza aperta. All’interno quell’odore ristagnante di vecchiume e muffa a così poca distanza olfattiva dall’odore di sesso sembrava ideale per condividere il proibito.Le prime pagine di “Bonnie” introducevano al dialogo sul piacere che non ha età perché conforme all’essere umano dalla notte dei tempi: la splendida fuorilegge bionda stava corrompendo un secondino del carcere femminile con la complicità di un’altra detenuta che la stava masturbando.Le scene successive, mostravano lingue di saliva scendere dagli angoli della sua bocca e fiotti di umori, stillati oltre le sue intime labbra, catturati dal palmo della mano dell’altra. Mi sentivo sempre più Bonnie, volevo essere sempre più lei, in quella e in altre scene, dove veniva costretta a spogliarsi davanti a secondini di entrambi i sessi che se la godevano di brutto.“ Facciamo come loro?” disse a un tratto Mauro “ tu fai Bonnie io le guardie” e mi spinse contro una madia sghemba che mi fece inarcare la schiena costringendomi ad appoggiarmi estendendo all’indietro le braccia. Mi sentii vinto da quella forza piacevole a cui mi arresi immaginandomi nella stessa situazione di Bonnie. Mauro, evidentemente già esperto, lo capì e senza chiedermi nulla mi infilò una mano nelle mutandine lasciandola scivolare fino sotto le palle. Ebbi un sussulto e per un automatismo reagii : “ No, No, No, lasciami stare, non voglio” ero già pienamente nella fiction con la sola differenza che stavo vivendo realmente quell’incanto e lo desideravo.Furbo come una volpe Mauro si fermò subito dopo per vedere le mie reazioni al che io lo implorai di lasciarmi andare “ No no lasciami, non voglio ho paura, non mi toccare” ma stavo fingendo, perché il mio cazzo era già diventato duro e bagnato in punta.Mi slacciò i pantaloni e me li abbassò accarezzandomi i glutei. Subito con fare manesco com’era sua abitudine mi fece girare e mi buttò a pancia in giù sul piano di una tavolozza li accanto cominciando a palparmi le palle e a scapellarmi delicatamente. Ero stordito ma continuavo a giocare alla finzione del rapimento. Ora avevo il cazzo completamente scappellato e duro, rosso in punta e odoroso di piacere; lui si abbassò e cominciò col leccarmi le palle, facendomi provare note di contorta eccitazione, non prevista, non conosciuta e fortemente immorale.Me le leccò me le mangiò mentre con la mano cominciava lentamente a masturbarmi. Godevo ma volevo recitare ancora la scena stabilita “ siii toccami, mi fa impazzire, noo smetti, non farlo, non voglio”: cos’ero, dov’ero, non lo so, non tornava più nulla.Sentii le sue labbra vicine a baciarmi da sotto, da dietro e poi un movimento dolce e sporcaccione insieme, sulla rosellina del mio buchino, della sua lingua. Mi lasciai fare per una buona mezz’ora chiamando aiuto, per finta naturalmente, supplicando di lasciarmi “libera”, sempre più fingendo.Ero fradicio, lavato dalla sua saliva in ogni poro della pelle e il mio buchino era così umettato daessere ancora più invitante. Un avvampo senza eiaculazione e poco dopo un fiotto di cremina bianca, e poi un altro e un altro ancora, potenti, mi portarono a mugulare come una femmina in calore andando a colare sulle gambe del tavolo. Non ebbi nessuna voglia di ricompormi di smettere di tornare ad essere “ a posto” e in regola con la morale, e rimasi lì mezzo nudo a godere della lingua di Mauro che giocava col forellino in punta leccando e poi lasciando il filetto lattiginoso di quel primo passo verso l’eros.
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8 anni fa
niketta, 52
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Il garage 2
Ho ancora nelle narici l’odore acre e crudo del garage di ferraglie, tavole e vecchi armadi dove giocavo ad essere la schiava di Mauro. I nostri incontri avvenivano nelle ore più assolate. Un giorno, ricordo, stavo sfilando davanti allo specchio in cameretta con la biancheria intima di mia sorella: camicette, canottierine, tacchi, rossetti e ciprie, approfittando del fatto che se ne era appena andata da un’amica per finire la traduzione di greco (ho sempre spiato Arianna mentre si lavava si cambiava si truccava e lei non mi ha mai proibito di farlo, sapeva che lo facevo e le piaceva).
Ad un tratto sento arrivare la zia dal piano di sotto dove abitava e metto via tutto alla svelta precedendola nelle scale: lei saliva io scendevo.
“ Ecco la nostra bischerina” mi dice,
“Ma ziaaaa!!!!”
“E’ che sei così bella che potresti essere una femminuccia”
E’ vero! Sono sempre stato scambiato per una femminuccia: nonostante frequentassi l’anno della maturità il mio corpo era perfettamente glabro: né barba né peli, se non che nel pube, tipo adolescente. Il mio corpo sembrava quello di una ragazza.
Il torso armonioso il petto arcuato e dolce come una losanga luminosa, i capezzoli rosa e l’aureola più ampia di quella normalmente presente in un maschio.
La mia voce di giovane tenore del coro parrocchiale toccava punte da soprano e al telefono era simile a quella di mia sorella.
Anzi ero scambiato per lei quasi sempre.
Ne ho sempre provato vergogna.
Ma quel giorno quando sentìi arrivare il solito desiderio delle ore più calde, quelle che dissuadono chiunque dall’uscire di casa, non riuscìì a trattenermi. Benché il caldo affogasse il pomeriggio la mia pelle chiedeva sesso. In silenzio, con pudore e timore di essere scoperto, chiedevo e cercavo sesso.
Salutai la zia attraverso l’androne del palazzo e raggiunsi la solita finestra sul retro del garage vecchio. Giorni prima avevo nascosto qualche fumetto per adulti dentro uno dei mattoni forati del muro perimetrale proprio dietro una lamiera arrugginita.
Il pavimento in terra trasudava e l’afrore di quell’angolo vietato mi ricordava quello del sesso quando abbassavo le mutandine davanti a qualcuno che voleva guardarmi.
Mi piaceva essere guardato, anzi guardata, ne ho sempre avuta voglia: perdevo il sonno immaginando di spogliarmi davanti a più persone. La mia natura esibizionistica si era espressa presto. Come sempre quando mi trovavo lì dentro mi batteva il cuore: sapevo cosa stavo facendo e sapevo che era proibito. Avrei fatto meglio a stare a casa a riposare in quelle ore, come tanti coetanei, invece correvo lì per istinto, non desideravo altro.
Mentre sfogliavo i giornalini mi sembrava che una biscia si stesse insinuando nei pantaloni, ma era solo la sensazione che lo sfregamento delle mutandine contro i jeans mi procurava aprendo e chiudendo le gambe a forbice come per masturbarmi.
Bonnie, la protagonista della storia, si stava facendo toccare alla pecorina: una mano le sfiorava la peluria inumidendosi inimmaginabilmente e due dita la penetravano dolcemente. Nella sua bocca semichiusa la lingua roteava uscendo a leccare le labbra. Si insalivava si abbandonava all’orgasmo, al pianto dell’estasi mentre andava alla deriva tra lo stordimento e il piacere.
Ma ecco che una due tre ombre saltarono dentro in garage dalla stessa finestra: rispettivamente Mauro, Angelino e Daniele un altro porcellino che frequentavo negli spogliatoi della palestra.
Le vidi con la coda dell’occhio e subito eccole davanti, attorno, a me ancora turbata. Pensai che Mauro aveva raccontato dei nostri momenti ad altri.
“Dai che con lei ci divertiamo “ sibilò Mauro.
Dapprima vollero condividere le immagini del fumetto con Bonnie completamente nuda, imprigionata e alla mercé di impropri secondini che la facevano mugulare.
Angelino il più esperto disse subito “ dai facciamolo anche noi, tu sei Bonnie troietta e noi i tuoi rapitori”
Opposi resistenza, ovvio, ma assecondavo, anche se un po’ timorosamente, per paura che qualcuno ci scoprisse.
“Si daiii” esclamò Daniele, e senza chiedermelo mi spogliò della camicetta di seta che mi aveva prestato Arianna; Mauro finì l’opera togliendomi le scarpe mentre gli altri mi afferrarono le braccia dietro liberandomi dei pantaloni. Nella posizione in cui mi trovavo mettevo in evidenzia il culetto sodo e leggermente a pera e, nello stupore di tutti, le mutandine rosa, ricamate ai bordi, di mia sorella, di una taglia più piccola, che comprimevano i glutei lasciandone fuori oltre la metà ancora più sporgenti.
Sentivo le loro mani dappertutto, ma soprattutto tra le cosce e sui capezzoli: mi eccitavano i pizzicotti, i loro commenti caldi e osceni.
“Farai quello che vogliamo noi stavolta(…)dai fatti guardare balla sculetta(…)guarda come ti scapelli bene puttanella(…)inarcati inarcati!!”
Gemevo senz’ordine, scomposta e abbandonata all’odore al silenzio alle voci silenti e complici.
Mauro si spogliò, Daniele e Angelino si mostrarono nella loro bellezza in boxer.
A un certo punto vollero provare la scena del fumetto e mi misero alla pecorina, si zittirono: il mio culetto tondo in quella posizione occupava tutta la scena
“Inarcalo, inarcalo” volevano vedere cos’altro sarebbe potuto apparire quel bendiddio che sapevo di avere, tanto lo guardavo allo specchio senza soluzione di continuità. Poi sento uno due tre palmi carezzarmi da sotto e un dito che preme sulla rosellina tonda e mite.
Ho una serie di sensazioni che partono improvvisamente e da una prima forma di sollievo epidermico passo a un solletico sporco che poi subito si arresta per ricominciare qualche istante dopo.
Guardo il colore della mia pelle nei chiaroscuri di quel luogo che accentua le tonalità di bianco di beige di rosa del mio corpo. Ho davanti a me tre cazzi eccitati tesi come corde e uno di essi spinge sulle mie labbra!!!
Non avevo mai fatto una cosa del genere ma il piacere di dare piacere in quel momento mi fa aprire la labbra come fossero petali, con la lingua che si avvita su una cappella rossa da morire, come le spire di una serpe, iniziando a suggere.
Sento Mauro respirare profondamente mentre Angelino e Daniele si masturbano a vicenda e godono.
Ed ecco, finalmente, sulle labbra e sul viso sborra che mi cola agli angoli della bocca, della mia bocca compiacente e ingorda che scende a baciare asta e palle, palle e asta per ridiscendere e risalire in modo convulso.
E’un attimo ma sembra preparato da un secolo quell’orgasmo riprovevole e immorale che rubo con soddisfazione ai benpensanti e che imbratta le prime pagine del fumetto di Bonnie.
Non soddisfatta però aiuto gli altri due appoggiando il culo sui rispettivi cazzi a cui faccio una sega.
Sono l’unica a non venire, ma nella mente ho altri progetti per me stessa: la prossima volta li vorrò tutti, voglio farmi usare come una vera femmina.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Il vecchio garage e i primi passi dell’eros.
Quando mi capita di sentire odore di legno invecchiato e di terra umida, ripenso a quel garage vecchio che stava sottocasa, una rimessa di cicli e motocicli arrugginiti che oggi varrebbero una fortuna ma che allora nessuno sapeva come smaltire. Quei ricordi cominciano subito a procurarmi
piene emozioni. Ero nella fase in cui non sai ancora cosa sei, se ragazzo o ragazza, ti mancano tutti i segni della virilità e non compaiono quelli della femminilità. Benché avessi ampiamente superato l’età dell’innocenza e il foglio rosa in tasca, infatti avevo un’espressione efebica, un viso da fanciullo e una voce dolce, quasi bianca (al telefono mi scambiavano spesso per mia sorella), dei glutei tondi tondi e nessuna peluria sul corpo. C’era qualcosa dentro di me ancora non ben espresso nonostante una certa biologia dicesse che fossi un maschietto.
Nei pomeriggi dopo scuola, era bello giocare con Lupo, il mio meticcio di piccola taglia, a guardie e ladri: gli mancava solo il collare con la stella di sceriffo, perché sapeva scovarmi in ogni nascondiglio. La sua simpatia attirava spesso da me Mauro, un coetaneo pluribocciato di grande sensibilità e gioiosità. Tra me e lui, dirimpettai, si era instaurata un’amicizia più che da vicini di casa, l’uno attendeva l’altro per scendere in giardino a giocare ma all’apparire di Lupo Mauro scendeva per primo. Non avevo mai considerato certe sue battute un po’ brusche e mai visto di buon occhio quando sfogliava di là della rete i fumetti per adulti del fratello.
Un giorno ne portò uno, si chiamava “Bonnie” molto noto a quell’epoca, ma in circolazione solo in una certa fascia d’età. Lo portò per sfogliarlo con me e forse per vedere le mie reazioni. Non ero nuovo, a dire il vero, a quel genere di immagini, me ne erano già capitate in compagnia di altri amici; così quando capii che avremmo visto insieme un fumetto per adulti sentii un brivido e una sensazione di calore insieme fra il plesso solare e il sesso.
Gettammo una bella palla di pezza a Lupo ed entrammo in quel garage da una finestra coi vetri rotti sempre mezza aperta. All’interno quell’odore ristagnante di vecchiume e muffa a così poca distanza olfattiva dall’odore di sesso sembrava ideale per condividere il proibito.
Le prime pagine di “Bonnie” introducevano al dialogo sul piacere che non ha età perché conforme all’essere umano dalla notte dei tempi: la splendida fuorilegge bionda stava corrompendo un secondino del carcere femminile con la complicità di un’altra detenuta che la stava masturbando.
Le scene successive, mostravano lingue di saliva scendere dagli angoli della sua bocca e fiotti di umori, stillati oltre le sue intime labbra, catturati dal palmo della mano dell’altra. Mi sentivo sempre più Bonnie, volevo essere sempre più lei, in quella e in altre scene, dove veniva costretta a spogliarsi davanti a secondini di entrambi i sessi che se la godevano di brutto.
“ Facciamo come loro?” disse a un tratto Mauro “ tu fai Bonnie io le guardie” e mi spinse contro una madia sghemba che mi fece inarcare la schiena costringendomi ad appoggiarmi estendendo all’indietro le braccia. Mi sentii vinto da quella forza piacevole a cui mi arresi immaginandomi nella stessa situazione di Bonnie. Mauro, evidentemente già esperto, lo capì e senza chiedermi nulla mi infilò una mano nelle mutandine lasciandola scivolare fino sotto le palle. Ebbi un sussulto e per un automatismo reagii : “ No, No, No, lasciami stare, non voglio” ero già pienamente nella fiction con la sola differenza che stavo vivendo realmente quell’incanto e lo desideravo.
Cominciammo allora il gioco della ragazza rapita e del rapitore ( io ero la ragazza) al quale non poter di no e al quale doversi abbandonare volenti o nolenti.
Furbo come una volpe Mauro si fermò subito dopo per vedere le mie reazioni al che io lo implorai di lasciarmi andare “ No no lasciami, non voglio ho paura, non mi toccare” ma stavo fingendo, perché il mio cazzo era già diventato duro e bagnato in punta.
Mi slacciò i pantaloni e me li abbassò accarezzandomi i glutei. Subito con fare manesco com’era sua abitudine mi fece girare e mi buttò a pancia in giù sul piano di una tavolozza li accanto cominciando a palparmi le palle e a scapellarmi delicatamente. Ero stordito ma continuavo a giocare alla finzione del rapimento. Ora avevo il cazzo completamente scappellato e duro, rosso in punta e odoroso di piacere; lui si abbassò e cominciò col leccarmi le palle, facendomi provare note di contorta eccitazione, non prevista, non conosciuta e fortemente immorale.
Me le leccò me le mangiò mentre con la mano cominciava lentamente a masturbarmi. Godevo ma volevo recitare ancora la scena stabilita “ siii toccami, mi fa impazzire, noo smetti, non farlo, non voglio”: cos’ero, dov’ero, non lo so, non tornava più nulla.
Sentii le sue labbra vicine a baciarmi da sotto, da dietro e poi un movimento dolce e sporcaccione insieme, sulla rosellina del mio buchino, della sua lingua. Mi lasciai fare per una buona mezz’ora chiamando aiuto, per finta naturalmente, supplicando di lasciarmi “libera”, sempre più fingendo.
Ero fradicio, lavato dalla sua saliva in ogni poro della pelle e il mio buchino era così umettato da
essere ancora più invitante. Un avvampo senza eiaculazione e poco dopo un fiotto di cremina bianca, e poi un altro e un altro ancora, potenti, mi portarono a mugulare come una femmina in calore andando a colare sulle gambe del tavolo. Non ebbi nessuna voglia di ricompormi di smettere di tornare ad essere “ a posto” e in regola con la morale, e rimasi lì mezzo nudo a godere della lingua di Mauro che giocava col forellino in punta leccando e poi lasciando il filetto lattiginoso di quel primo passo verso l’eros.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Trav e usata
Mi preparo per l’appuntamento indossando una guepiere nera trasparente con sotto un perizoma merlettato; le calze velate con reggicalze sempre nere avvolgono le mia gambe femminili.
Il perizoma mantiene a stento il mio membro già eccitato durante la preparazione della vestizione e le movenze femminili mi trasportano in un’altra realtà.
Indosso parrucca con capelli corti neri e mi ammiro allo specchio ancheggiando le anche e girandomi di spalle ammiro il sederino bianco che già reclama qualcosa di duro.
Aspetto la coppia amica con trepidazione che verrà a trovarmi a casa e nell’attesa mi metto a camminare sui miei tacchi alti come se dovessi fare una sfilata di moda ed essere ammirata e votata da molti ammiratori.
Suona il campanello…….la lei risponde dicendomi che sale da sola per prepararsi insieme a me nel trucco in modo da rendermi ancora più femminile e attendere il suo lui che rimane in macchina con il cuore alla gola.
La faccio entrare: una donna slanciata su tacchi vertiginosi e un mini tailleur nero molto fine.
Mi bacia e prendendomi per mano mi fa roteare ammirando e soffermandosi sui miei glutei.
Mi sta già valutando il culetto e palpandomi mi dice che sono proprio una donna e non vede l’ora di assaggiarmi.
Si, infatti lei ama indossare strap-on e godere penetrando un bel culetto in lingerie ed osservare il suo lui che mi possiede in tutte le posizioni.
La precedo per andare in bagno cercando di sculettare per eccitarla ancora e lei sorride apprezzando le mie forme.
Inizia a truccarmi in modo divino: un rossetto rosso fuoco riempie le mie labbra e dopo passa agli occhi con tinta azzurra per esaltare i lineamenti.
Mi guardo allo specchio e rimango stupita………..mi alzo volteggiando sui tacchi e penso che sono pronta.
Pure lei apprezza baciandomi sulla guancia e mano nella mano ci portiamo in salotto per iniziare i giochi.
Prende il cellulare e avvisa che siamo pronte e nell’attesa inizia a spogliarsi con lascivia fissandomi negli occhi.
Bussano alla porta; il cuore mi trema come tremano le mie mani e le mie gambe e seduta inizio a toccarmi le cosce e i glutei.
Lei va ad aprire presentandomi il suo uomo con un sorriso che mi fa calmare e mi invita ad alzarmi per salutarlo.
Ancheggio verso di lui e ci baciamo sulle guance.
Lui non può non fare apprezzamenti e rivolgendosi alla sua donna le dice che stavolta ha scelto bene e che sarebbe stato un bel pomeriggio.
Comincio a parlare un po’ con lui, da quando erano sposati e nel frattempo si avvicina palpandomi delicatamente dappertutto.
Mi prende per mano e mi chiede se vogliamo andare in camera da letto per conoscerci meglio.
Faccio strada con lui che mi ammira e rivolgendomi apprezzamenti per il culetto spinto fuori dal modo di come camminavo.
Mi siedo sul letto e inizia a togliersi i pantaloni e lo slip mostrando il cazzo già turgido e voglioso. Senza pensare inizio a misurarlo con la mano e lo avvicino alla mia bocca: prima lo struscio e ci gioco con le guance poi di colpo inizio a prenderlo dentro assaporando gli umori dell’eccitazione con la lingua e alla fine cerco di inghiottirlo tutto scorrendo per tutta la sua lunghezza.
Lo tengo con la mano e faccio scivolare la mia bocca avanti e dietro succhiando quell’enorme uccello che diventava sempre più duro e turgido.
All’improvviso compare lei che sorridendo ammicca chiedendo se c’era posto. La guardo nella sua bellezza, con lingerie sexy ma soprattutto con uno strap-on che mi fa rabbrividire: grosso quanto una bomboletta da schiuma da barba e lungo sui 30 centimetri che pende verso il basso.
Lei vede la mia sorpresa negli occhi e la paura e mi dice che lavorerà per benino con crema il mio buchetto prima di impalarmi e quindi mi dice di non aver paura perché farà in modo di non farmi male.
Iniziamo a baciare il cazzo del suo lui e ogni tanto a baciarci a vicenda per passarci gli umori con la lingua.
Dopo un po’ di tempo sento che il cazzo inizia a tremare e che sta per venire; lei mi invita a prenderlo tutto in bocca e attendere quel fiume di sperma che inonda la mia bocca e scende in gola.
Deglutisco quel nettare aspro ma dolce nello stesso tempo e le ultime gocce ce le passiamo con la bocca con un lungo bacio.
“ora sei pronta” mi dice; “ hai bevuto e ingoiato ma io non sono sazia” continua ordinandomi di mettermi sdraiata a pancia in giù e di allargare le gambe.
Mi giro come dice lei con le mani allungate e inizio a sentire il lui che mi mette un cuscino sotto la pancia in modo da sollevare il bacino e favorire la visione del mio buchetto che tremava per l’attesa.
Lei inizia a slinguare il buchetto e dopo con le dita sento che spalma un unguento fresco e scivoloso che mi calma un poco.
Sento le sue dita che si fanno spazio dentro di me, prima uno………poi due e inizia a rotearle.
I suoi massaggi mi rilassano e cerco di rilassare i muscoli.
Ormai sono sua e in quella posizione non potevo muovermi dato che anche il suo lui mi stava trattenendo le braccia in modo da non poter scappare.
Un paio di secondi di pausa e capisco che si sta preparando a cavalcioni tra le mie gambe aperte come una troia a prendere la mira: inizio a sentire la punta di quel bastone e il glande di gomma si fa spazio tra le mie natiche allargate dalla mano di lei.
Inizia a premere piano piano e il lubrificante favorisce l’ingresso verso il basso: inizio a gridare dicendo di fare piano perché sentivo lo sfintere che faceva resistenza e male nello stesso tempo.
Lei mi sussurra che era la fase iniziale ma poi avrei goduto come una troia in calore e di rilassarmi per non fare resistenza.
Capii che dovevo arrendermi; non potevo scappare e orami ero sotto il suo peso o per meglio dire sotto quel bastone che mi allargava a dismisura.
Un’altra pressione e sentii un rumore sordo come di uno strappo al culetto; ero rotto ormai e la strada di quel bastone era aperta.
Gridai con forza mordendo le lenzuola e iniziando a lacrimare sul letto.
Lui la incitava a penetrarmi e mi diceva di rimanere calma e rilassata; lei rimanendo prima ferma per lo strappo dopo iniziava ad affondare dentro di me con movimenti di spinta e poi ritornando indietro e ad ogni spinta andava sempre più giù.
Il dolore andava diminuendo e il calore dello sfregamento aumentava; stavo iniziando a godere di quel bastone e sentivo l’intestino muoversi e i colpi nella pancia.
Ora lacrimavo ancora ma di piacere perché la sensazione di trovarmi impalata mi faceva sentire femmina e troia allo stesso tempo incitandola a non fermarsi.
Lei si stende sulla mia schiena e inizia a baciarmi il collo e poi cerca la mia bocca e ad ogni spinta mi stringe le labbra come per distogliermi dalla penetrazione.
Pure lei stava sbrodolando dalla fica umori a più non posso e il clitoride veniva eccitato dalla pressione e ad ogni colpo dentro di me.
Sentivo il suo corpo e i suoi seni sopra di me che strusciavano e la sua lingua calda mi penetrava la bocca bevendo la mia saliva.
Io ero immobile alla sua mercede e le gambe iniziavano a tremare.
Mi sentivo larga dietro e calda………….mi aveva aperto come una mela e pensavo che ormai la strada era fatta.
Inizia a venire di getto e lei, estratto quel bastone di colpo, mi prese il cazzo e iniziò a pulire il mio glande.
Voleva bere pure lei e avere la sua parte di sperma caldo sulla bocca.
Dopo iniziò a baciarmi sussurrandomi che ero stata brava e che aveva goduto come una matta. Rimanemmo sdraiati un po’ e parlando di come mi aveva allargato e sorridendo con il marito che dopo avrebbe voluto continuare.
Mi alzai per andare in bagno e pulirmi dietro lasciandoli nel letto.
Ma questa è un’altra storia……………….
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8 anni fa
admin, 75
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Il cornuto donnetta con consorte vogliosa di cazzo
un mese fa andai a Parma per lavoro e li feci conoscenza dei proprietari di un negozio di scarpe dove feci un acquisto.Lui era un uomo sulla mia eta, 56 o 57 anni, non molto alto, magro, molto educato e affabile, fin troppo.Lei una bella donna, gentilissima, sui 54 o 55, formosetta, un poco piu alta di lui, ben fatta e verita bene. Cominciammo a parlare del più e del meno, diventammo amici tanto da invitarli a La Spezia per un week end, anche se non vennero mai. Ci scambiammo i telefoni per sentirci ed infatti li chiamai la settimana dopo per invitarli. Rispose lui dicendomi che la moglie era dal figlio a Bologna per alcuni giorni e cominciammo a parlare. Siamo stati al telefono moltissimo tempo, parlando di tutto...anche di donne... infatti finiamo a parlare di sesso. Io gli dissi che ho una bella moglie ma non troppo calda e lui risponde che invece la sua è fin troppo calda e ridendo disse che ci vorrebbe un altro per calmarla. Prendo la palla al balzo e ridendo mi offro di farlo io. Lui ride e mi dice che potrebbe prendermi in parola e comincia col dire che è molto autoritaria con lui!.."a vederla non sembra" gli rispondo, ma lui dice che è cosi. Mi sembrava molto sottomesso e gli dicio che se vuole la scopo davvero. Per farla breve ci parliamo seriamente e mi dice che hanno gusti particolari, cioè ne avevano parlato a letto ma mai reaklizzati .Mi disse che sia lui che-lei sognavano di trovare un uomo molto autoritario che trattasse lui da cornuto impotente e scopasse lei come una troia.. ero imbarazzato ed eccitato, gli dico che sarei tornato da loro ma lui mi disse che potevo farlo ma in un guiorno di chiusura e senza dirlo a lei. Infatti il lunedi dopo erano chiusi e torno a Parma velocemente, lui mi aspettava al negozio. Entro e chiude la saracinesca.Dentro c'era anche la moglie vestita nene molto sexy..parliamo e poi mi butto..comincio subito col dirgli che ha una moglie molto bella e sicuramente puttana e che lui non la chiava perche impotente. Erano eccitati...gli dico di farmi vedere il cazzetto e lui abbassa i pantaloni. Aveva veramente un cazzettino e mi faceva ridere il pensiero di quando la scopa. Mi giro verso di lei e abracciandola le dico che è una gran piuttana e sollevo la gonna..ordino a lui di tirarmi fuori il cazzo e lo fa..poi ordino alla puttana di succhiarlo..lei si avvicina con un SI PADRONE e comincia succhiarlo...la strizzavo , la palpavo..aveva una fica formosa bellissima...ordino a lui di leccargliela prima di fotterla..poi chiedo a lei di tutto..prima cosa con chi ha montato senza dirglielo e lei risponde che ha montato con due uomini..uno di 35 ed è il rappresentante che viene da loro e uno di 50 che conosce da tempo..ed era la verità!!! il marito aveva lo sguardo incredulo..mi disse chi l'ha sverginata e che si fa i ditalini quando è sola perchè lui n on la soddisfa...andammo avanti cosi per molto..Mi ero portato una corda e lego lei braccia e piedi al bancone, piegata a pecora e comincio a fotterla faccio avvicinare lui e gli ordino di tenermi il cazzo con la mano mentre la fotto..lo faceva eccitato..poi mi aiuta a incularla..la moglie godeva e urlava, schizzava come un uomo, squirtava ed io ordinavo a lui di leccare tutto..alla fine sborro su di lei, impregno sia i vestiti che le mutandine che erano tolte e sul bancone, poi dico al cornuto di pulire e lui con la lingua passa tutto come una scopa...fantastico!!!!! l'ho scopata altre due volte ma senza il cornuto..sborravo sulle mutandine e gliele facevo rimettere, poi telefonavo al cornuto dicendogli di toglierle lui quando arrivava a casa e annusare la sborra....
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3
8 anni fa
admin, 75
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Ne sono fiera
Ne Sono Fiera
Gli ultimi quattro anni della mia vita, mi hanno vista costantemente e sempre di più al centro di situazioni da vera zoccola. Ormai, mi considero una zoccola senza limiti, una bevitrice di sborra senza fondo ed una ninfomane mai sazia di cazzo.
Dopo quel capodanno, Luca iniziò ad organizzarmi sempre più spesso incontri di gangbang tramite gli annunci che avevamo, ed abbiamo, pubblicati sui vari portali erotici, a portarmi nei club privè, soprattutto noti per esser molto frequentati da singoli, e molto spesso, ci siamo anche creati delle situazioni da alta tensione erotica nei posti più svariati, come i cinema porno, bagni di autogrill, luoghi di incontro all'aperto, perfino in palestre ed officine.
Nel frattempo poi, mi concedevo in lunghe scopate ed inculate anche a mio fratello Ninni, che ormai preferiva di gran lunga scoparsi sua sorella, piuttosto che sua moglie.
Anche il lavoro era diventato molto interessante, e lo è tutt'ora, visto che seguo sempre il mio capo nei suoi viaggi in giro per il mondo e che quasi tutti i giorni, sia in ufficio che quando siamo in giro, scopiamo furiosamente.
Ci fu una sera poi, che riuscii a farmi scopare da Luca e dal mio capo Ettore insieme.
Mi feci sbattere in tutte le posizioni, sempre attenta ad avere in bocca il cazzo di quello che non mi stava scopando.
Quando Luca ha smise di scoparmi per prendersi cura del mio culetto, sapevo che stava per arrivare il momento in cui avrei avuto due cazzi dentro; la mia fighetta gocciolava copiosamente e le dita di Luca entravano e uscivano dal mio culo ormai senza sforzo, così che ci appoggiò la punta del cazzo ed iniziò a spingere.
Il suo cazzone entrò come una lama nel burro caldo provocandomi un infinito godimento mentre il cazzone di Ettore mi riempiva la bocca facendomi respirare a fatica.
Luca mi inculava aumentando il ritmo e la profondità della spinta, senza trascurare di massaggiarmi il clitoride e infilarmi le dita nella fica. Godevo come una vacca.
Ettore poi mi fece mettere a cavalcioni sul suo cazzone e Luca puntò di nuovo al mio culetto e quando finalmente furono entrambi dentro di me iniziarono a sbattermi con violenza facendomi urlare e provare un orgasmo violentissimo. Luca si tolse poi dal mio culo e mi fecero mettere di nuovo a quattro zampe; lo succhiavo a Luca ed Ettore mi infilò nel culo tutto il suo cazzo con una sola spinta decisa che mi fece ululare di godimento.
Ettore mi sbatteva fortissimo, mi dava dei colpi come se fossi la più consumata delle pornostar e sentivo un piacere che mi squassava, che trasmettevo a Luca coi movimenti della mia bocca ed infilandomi il suo cazzo così a fondo nella gola da fargli sentire le tonsille.
Quando tutti e tre non ne potevamo più, i ragazzi mi fecero sdraiare mentre loro due in piedi mi
venivano addosso, in faccia, in bocca, lasciandomi senza fiato e coprendomi di sborra.
Ricordo anche che in una sera di agosto, Luca mi fece sbattere come una cagna in calore da un nutrito gruppo di suoi amici e conoscenti nella sala da biliardo dove andare lui a giocare.
Mi fece mettere una micro gonna laminata fuxia, zoccoli fuxia e una camicia di pizzo annodata
sotto al seno, e mi portò lì dentro vestita così; lui aveva avvisato tutti i presenti del nostro arrivo e di quanto io fossi troia.
Quando entrammo notai che, ad occhio e croce ci saranno stati una trentina di uomini, alcuni bei ragazzi, altri brutti uomini di mezza età ed un ragazzo di colore.
Commenti e risatine accolsero il nostro arrivo in sala e come Luca informò tutti che “Ragazzi, questa è Manuela, quella troia che vi dicevo ieri.”, due ragazzi senza esitare mi infilarono, uno ciascuno, la mano sotto la camicetta sciogliendomi il nodo e tirando fuori le mie tette nude con i capezzoli duri come chiodi.
Tutto poi avvenne poi con estrema lentezza ma con molta decisione. Altri due ragazzi si avvicinarono e senza tanti complimenti mi sollevarono la minigonna lasciando alla vista di tutti la mia fica nuda senza slip. Questo scatenò tutti i restanti presenti che iniziarono ad appellarmi nei peggiori dei modi.
Il titolare della bisca fece cenno di usare uno dei biliardi e così venni sollevata come una piuma e buttata sul tavolo verde. Quasi mi strapparono di dosso i vestiti tanto che in un attimo rimasi praticamente nuda stesa sul tavolo da biliardo con le gambe completamente divaricate. Mentre un ragazzo fece per sfilarmi gli zoccoli, Luca gli ordinò immediatamente di non togliermeli ma di lasciarmi nuda con gli zoccoli svedesi fuxia ai piedi.
Un numero sconsiderato di mani mi percorse il corpo palpandomi in ogni centimetro mentre il titolare della bisca si fece largo e, facendo valere il diritto di proprietario, si mise con la faccia davanti alla mia fica e dopo commenti sul mio profumo, cominciò con vigore a leccarmela penetrandomi con la sua lingua ruvida. Continuando a leccare e mordicchiarmi il clitoride, si staccò per un istante ed esclamò: “Ma questa gran troia è già tutta bagnata...”
A questo punto venni circondata di cazzi. Tanti, grossi e tutti già in tiro. Me ne trovai subito un paio che mi sbatterono sulle guance e girandomi prima verso destra e poi verso sinistra, li presi alternatamente in bocca leccandoli e succhiandoli, iniziando così dei un gran pompini. Nel
frattempo il titolare della bisca, con l'aiuto di due ragazzi che mi tenevano ben divaricate le gambe, mi infilò due dita nella fica e con l’altra mano due dita nel buchetto posteriore facendomi sussultare.
Poi iniziò un vero tourbillon di cazzi.
A turno mi si parava davanti qualcuno con l'uccello all'altezza della bocca e senza tanti preamboli me lo infilava dentro. Io leccavo e succhiavo senza quasi più capire nulla, perdendo il conto di quanti ne avessi già sbocchinati, dove mi rigiravo vedevo solo cazzi in tiro pronti per la mia bocca.
Quello che capii dopo qualche minuto è che avevano smesso di leccarmi la fica e le dita stavano per essere sostituite da un bel cazzo duro. Poi sentii che tra i tanti commenti tutti incitavano il ragazzo nero, che nel frattempo si era avvicinato e mi sbatteva in faccia un cazzo asinino di quasi 30 cm., grande come il mio avambraccio.
Il ragazzo mi fece mettere a pecorina sul biliardo e mi puntò la cappella sulla mia fica spalancata e fradicia d'umori. Lo sfregò con cura lungo tutta la fessura della fica, facendomi tremare dal godimento, poi con calma cominciò ad entrarmi dentro. Ululavo di piacere, ma un enorme cazzone mi veniva piazzato in bocca ed iniziò un veloce avanti-indietro come se volesse scoparmi tra le labbra.
Strinsi forte le labbra e con la lingua mulinavo intorno alla cappella di quel cazzone che mi entrava ed usciva dalla bocca, ed il ragazzo venne subito inondami tutta la faccia. Da gran troia quale sono, mi leccai la lebbra per cercare di assaporarne il gusto. Amo il sapore della sborra in bocca. L'ho sempre amato.
Il negro intanto mi pompava alla grande, aprendomi sempre di più la fica, incitato dagli altri che a turno si facevano masturbare e spompinare da me. Alcuni di questi cazzi iniziavano a venire e fiotti caldi di sperma mi arrivavano da qualsiasi parte, mentre varie cappelle si infilavano nella mia bocca mai sazia.
Il negro uscì dalla fica ed appoggiandomi il cazzo, che mi sembrò ancor più lungo, tra le tette iniziò
con una copiosa sborrata inondandomi completamente. A questo punto, sempre a pecorina, iniziarono ad inserirmi dita unte nel buco del culo e poi venni inculata a turno. Io avevo già raggiunto diversi orgasmi ma quell'ulteriore dose di cazzo mi diede maggior vigore ed iniziai con maggiore dedizione a sbocchinare i cazzoni che mi si presentavano davanti. Con la coda dell'occhio vidi che entravano altri 4 tipi che senza attendere alcun invito si accomodarono con i loro cazzoni fuori dai pantaloni a farseli succhiare da me.
Mi stavano facendo una vera festa. Continuai a sbocchinarne ed a smanettarne uno dietro l’altro, mentre altri cazzi ancora a turno si alternavano nei miei buchi; chi sceglieva la fica, chi preferiva mettermelo tutto nel culo, in una fantastica sequenza di godimento.
Altri ragazzi entrarono nella bisca, penso che a quel punto ci siano stati più di quaranta uomini in tutto, ed io ero la vacca di tutti loro. Luca mi sfilò gli zoccoli dai piedi ed invitò tutti a sborrarci dentro. Chi mi scopava o mi inculava quando stava per venire si fermava e sborrava nei miei clogs svedesi, così come quelli di turno che spompinavo che si allontanavano dalla mia bocca per svuotare le palle nei miei clogs fuxia. Anche quelli che si masturbavano facevano lo stesso.
Dopo un po’, quando i clogs erano ben carichi di sperma, mi fermarono e mi fecero sedere sul biliardo; Luca era in piedi sopra di me con i miei zoccoli pieni di sperma in mano, poi me li rovesciò contemporaneamente sul viso dopo avermi ordinato di aprire la bocca. Bevvi una quantità di sperma incredibile, mentre una quantità ancora più grande mi riempì il viso e mi colò sul collo e
sulle tette.
Una volta svuotati gli zoccoli sul mio viso e nella mia bocca, Luca mi ordinò di leccarli e ripulirli il più possibile, passando la lingua dentro, fin dove mi era possibile, all’interno dei clogs. Dopo avermi concesso un break per ripulirmi e farmi bere una Coca Cola, ricominciammo ed andammo ancora avanti a scopare, in totale, per un’altra ora buona, dove tutti gli uomini presenti, a turno, chi sopra e chi sotto, mi presero in mezzo a ripetute doppie penetrazioni. Io, sdraiata su un uomo con il cazzo infilato nella fica, con le mani mi divaricavo le chiappe per facilitare chi da dietro me lo sbatteva nel culo, ormai slabbrato.
Ci passarono tutti, sborrandomi addosso almeno una volta. Al termine, madida di sudore, ero sazia ma stravolta, con il viso ed i capelli imbrattati di sperma.
Mi sentivo piena e rivoli di sborra mi colavano su tutto il corpo facendomi sentire davvero una gran troia. Il titolare della bisca mi si avvicinò e mi disse: “E brava la nostra zoccola. Ne hai presi di cazzi eh ?? Lo sai quanti sono passati almeno una volta per i tuoi buchetti e ti hanno sborrato addosso? In tutto 43. Sei una vera puttana lo sai?”
“Certo che lo so, e ne sono fiera.”
Cercai di sistemarmi alla meglio in bagno, ma quando mi rivestii, i capelli erano ancora pieni di sborra, tanta che sembrava gel, mentre i miei piedi sciacquavano nello sperma ancora presente all’interno degli zoccoli.
In quelle condizioni uscii dalla bisca insieme a Luca, sotto lo sguardo allibito di alcuni passanti che mi fissarono finché non salii in macchina.
Una sera sempre di quell'estate del 2004, Luca mi organizzò poi uno splendido bukkake. Mise un annuncio su vari portali erotici per un appuntamento al buio. A chi scriveva, dava un appuntamento per la sera stabilita in un parcheggio in zona Focene, che di giorno è il parcheggio di una spiaggia nudista. Lì, scriveva a tutti, ci sarebbe stata una zoccola in calore in tanga ed inginocchiata su un telo da mare, pronta a ricevere in faccia ed in bocca la sborra di tutti. Quella zoccola in calore ero io.
Fu proprio in quel modo, e con dei clogs rossi ai piedi, che mi trovarono ben 37 uomini, di ogni età ed aspetto, che vennero lì per segarsi o farsi sbocchianare da me e sborrarmi in bocca ed in faccia. Alla fine di quello splendido bukkake ero piena di sperma, dalla testa alla pancia, e fu in queste condizioni che Luca mi riportò a casa, poiché non avendo lì possibilità di pulirmi se non con dei fazzoletti di carta (ma mi sarei ancor di più impiastrata...), non potevo certo rivestirmi sopra un mare di sborra...
Fortuna che la macchina di Luca aveva i vetri oscurati e che nel tragitto dal box a casa, non incontrai nessuno, perché rientrai a casa, a notte fonda, in tanga, con il seno nudo e piena di sborra che mi si stava essiccando addosso.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
adrenalina
Sempre per mantenere inalterate le attenzione del mio compagno non esito a turbarne i pensieri stimolandone le reazioni emotive soprattutto quando mi appresto ad affrontare altre persone dopo essermi predisposta in maniera voluta a far si che al di la del mio visibile aspetto si possano celare maliziose rivelazioni.
Oltre ogni possibile fantasia ciò che maggiormente lo intriga è il sapermi del tutto priva della biancheria intima, immaginando che ciò possa espormi ancor più facilmente alle lubriche attenzioni di chi possa trovarsi nella condizione ottimale per intravedere il mio stato, anteponendo alla comunicazione verbale un tacito invito alla trasgressione.
Di fatto il desiderio inesauribile di immaginare l'eventualità di confronti eccitanti non esclude mai che si vadano a generare irrazionali conoscenze come quelle avvenuti tra le persone entrate a far parte della ristrettissima cerchia di amici assieme ai quali condividere nella maniera più complice le nostre rispettive pulsioni.
Questo porta ad accettare che tra noi avvengano trasposizioni emotive capaci di eludere forme conflittuali senza che con ciò nel mio compagno non vadano in ogni caso del tutto a reprimersi sentimenti di istintiva gelosia alla sola idea che ad altri sia concessa una occasione di accessibilità alle forme più intime del mio corpo.
Come non accogliere allora l'irresistibile richiamo di poter esporre l'essere femmina nei modi che ne esaltino l'essenza in maniera totale, anche quando ciò potrebbe apparire come eccesso per i parametri che differenziano l'abitudine dal desueto.
Nel frattempo sono pronta ad indossare, sopra al trasparentissimo collant, solo l'abito con il quale mi presenterò ad un incontro con una persona del tutto ignara delle torbide fantasie che albergano nella mia mente, trovando modo per fare della normalità ricercata alternanza ad una insospettabile indole.
Al mio compagno l'onere ti torturarsi al perdurare dell'assenza per ciò che potrebbe nel frangente verificarsi se il mio interlocutore dovesse rivelare un profilo capace di incuriosirmi sino a volerne approfondire meglio l'aspetto superficiale.
Non è da molti saper stimolare i mie interessi a tal punto, e se ciò accade chi mi conosce molto bene sa farsene una ragione, condividendo piaceri dai quali non potrebbe mai essere escluso, divenendone a propria volta insostituibile artefice.
Quando mi presento di fronte a chi ormai da tempo mi ritrae, soddisfacendo le mia edonistica propensione all'esibizionismo, appaio con sembianze a cui molti ambirebbero, lasciando cadere ogni protettivo baluardo che occulta la mia intimità, esponendomi nuda a sguardi ancora capaci di procurarmi intrinseche inibizioni, con ciò senza esigenza alcuna di sentirmi sfiorare sull'intera epidermide.
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8 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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Che piacere avere le corna. seconda parte
Due giorni dopo l’ho accompagnata dal miglior ginecologo della città. Quando siamo entrati ci siamo trovati davanti un uomo sulla cinquantina, alto occhi scuri capelli brizzolati, che quando ha visto mia moglie è rimasto affascinato dalla sua bellezza, anche perché Anna, indossava un abito leggero che metteva risalto le sue forme. Dopo le domande di rito ha fatto accomodare mia moglie sopra l’apposito lettino, facendole divaricare le gambe, si è seduto davanti alla sua fica posta in bella mostra, facendo dei prelievi e dei tamponi vaginali. Vedere un uomo che osservava la fica di mia moglie mi ha procurato un’eccitazione enorme che difficilmente si riusciva a celare al punto tale che anche il medico se n’è accorto, ma con finta indifferenza ha pregato mia moglie di ripassare due giorni dopo per avere le risposte dei suoi esami. A sera quando siamo andati a casa ho scopato Anna con intensa passione per la forte eccitazione che mi aveva procurato lo sguardo carico di desiderio del dottore. Due giorni dopo ho lasciato che Anna andasse da sola nello studio medico e la sera nell’intimità del nostro letto e mi sono fatto raccontare come si era svolta la visita.
“Appena entrata mi ha pregato di spogliarmi completamente nuda dopo avermi fatto distendere e sollevare le gambe ha iniziato a palparmi il seno, ma non in maniera professionale in maniera intensa ed erotica stuzzicando e pizzicandomi i capezzoli fino a renderli duri ed eccitati. Girando lo sguardo verso sinistra ho visto la stoffa dei pantaloni che si stava gonfiando denotando la presenza di un considerevole pacco. Non soddisfatto di questo si è seduto fra le mie cosce e prima un dito, poi con due a preso a masturbarmi intensamente mentre con il pollice dall’altra mano continuava a torturarmi il clitoride, fin quando ho raggiunto l’orgasmo. A quel punto lui si è alzato e si è messo di nuovo di lato a me continuando con la mano destra a masturbarmi mentre guardava la mia bocca e il suo grosso pacco posto a poca distanza dal mio viso. Non ho saputo resistere, ho allungato la mano e attraverso la stoffa ho sentito la notevole consistenza di ciò che doveva esserci sotto. In un attimo ha aperto una cerniera e un grosso membro di splendide proporzioni si è presentato a pochi centimetri dalle mie labbra che ho aperto per accogliere quel meraviglioso membro che mi veniva offerto.”
“Brava succhialo bene, e poi te lo pianto tutto dentro di scopo a dovere, così questa sera avrei qualcosa da raccontare a quel cornuto di tuo marito che si è eccitato quando l’altro ieri mi ha visto che guardavo con desiderio la splendida fica che hai.”
“Dopo averlo succhiato un po’, lui si è spostato in mezzo alle mie cosce e lentamente mi ha penetrato fino in fondo. Sentivo il suo cazzo entrami dentro, dilatarmi le pareti ed arrivare fino in fondo procurandomi un intenso piacere. A preso a pomparmi lentamente facendo ruotare il bacino procurandomi tre orgasmi in rapida successione fin quando all’improvviso mi ha schizzato dentro tutto il suo piacere.”
“Eccomi troia…… Sì così….. Dai godi…… Vieni che ti sborro dentro!!!”
“Dopo essersi svuotato dentro di me e ha offerto di fazzolettini per ripulirmi, e mi ha fatto rivestire dandomi appuntamento al mese prossimo.”
Ho abbracciato Anna l’ho baciata con intensa passione, poi le sono salito sopra e l’ho scopata intensamente facendola godere riversando in lei tutto il mio piacere. Per i nove mesi della gravidanza regolarmente il ginecologo è stato l’unico cazzo che Anna s’è presa oltre il mio, e poi una splendida mattina ha dato alla luce una bimba bellissima sembrava la copia della madre alla quale abbiamo dato il nome di Silvia. Dopo tre mesi è tornata a far visita al ginecologo per controllare se dopo il parto tutto fosse tornato regolare, poiché in questo tempo non avevamo avuto nessun rapporto sessuale completo se non sporadici bocchini. Ovviamente lui non la scopata per non correre il rischio di metterla di nuovo incinta, ma ha voluto provare il piacere di piantarlo nel culo. La sera a letto Anna mi ha raccontato del piacere che aveva provato a sentire di nuovo un membro dentro di lei, e poiché ero eccitato dal suo racconto senza esitare sono salito su di lei ho cominciato a scoparla di nuovo. All’inizio ho dovuto fare particolare attenzione in quanto come le aveva detto il ginecologo la prima volta sarebbe stata come se l’avessi dovuta sverginare di nuovo, e in effetti all’inizio era molto stretta, e per un attimo ho avuto proprio la sensazione di sverginarla. Abbiamo iniziato a godere entrambi del piacere della scopata che stavamo facendo al punto tale che lei ha iniziato a godere eccitarmi sempre di più a farla impazzire.
“Dai amore, sbattimi sempre più forte, fammelo sentire tutto, dai più forte….Oraaaaa… Daiiiii….Vengonooooo….Siiii è bellissimo!!!”
Disteso su di lei la scopavo con piacere, lei ha sollevato le gambe stringendole dietro la mia schiena. Ho cominciato pomparla come un dannato, facendole assaporare il più possibile il piacere che stavo dando fin quando improvvisamente sono venuto. Era talmente bello che nessuno dei due ha avuto il coraggio di interrompere l’orgasmo nel momento in cui venivano e quindi sono rimasto ben piantate dentro di lei inondando la vagina con caldi getti di seme caldo è bollente che immancabilmente l’hanno fecondata di nuovo. Dopo un attimo di smarrimento lei mi ha sorriso e mi ha ringraziato. Così nei mesi successivi ha ripreso a far visita al ginecologo il quale era molto compiaciuto del fatto che lei era incinta ma soprattutto del piacere di poterla chiavare ancora. Questo secondo parto però avuto una lieve complicazione costringendo il ginecologo ad effettuare un taglio cesareo per far nascere uno splendido maschio alla quale lei ha voluto mettere il nome di Nino. Non dovendolo l’allattare al seno per via dell’operazione dopo poche settimane sono tornate le mestruazioni e lei ha iniziato di nuovo a prendere la pillola, e negli otto mesi successivi si è presa la libertà di provare altri 4 maschi, anche se non ne ha ricavato una grande soddisfazione. L’estate successiva abbiamo deciso di prendere una settimana di ferie e di andare in una nota località balneare della nostra bellissima regione. Il secondo giorno mentre stavo giocando con i figli visto Anna che parlava con un signore che stava seduto sotto l’ombrellone accanto a noi. Passata la mattinata siamo tornati in albergo per il pranzo, e appena messi i bimbi a riposare per via del caldo del pomeriggio lei mi ha guardato con occhi languidi e un sorriso carico di desiderio.
“Il signore di fianco a noi, si chiama Augusto, e mi ha invitato a fare un giro con la sua barca, se non ti dispiace ci vediamo tra un po’. ”
L’ho osservata dalla terrazza attraversare la strada prendere sottobraccio il tizio che la stava aspettando. L’ho vista tornare alle sette del pomeriggio, con il viso rilassato stanca ma felice. Dopo una rapida doccia siamo scesi per la cena, e dopo una breve passeggiata poiché i figli erano stanchi siamo ritornati in albergo e ci siamo ritrovati abbracciati nel nostro letto dove lei sdraiata su un fianco con la mano destra che segava lentamente il mio cazzo, mi ha raccontato come aveva passato il pomeriggio.
“Siamo andati al molo per lui è una splendida barca dopo aver lasciato il porto ci siamo diretti al largo fino a un punto dove lui ha gettato l’ancora poiché faceva molto caldo mi ha invitato a fare il bagno ovviamente nuda. Ci siamo tuffati dopo una bella nuotata siamo risaliti sulla barca, lui mi ha abbracciata tenendomi da dietro. Sentivo premere sul solco delle natiche uno splendido palo di carne dura e pulsante. Siamo sdraiati e abbiamo iniziato a fare un 69. Mentre cercavo di infilarmi in gola buona parte di quel meraviglioso cazzo, lui mi faceva impazzire leccandomi superbamente fra le pieghe della mia fica, succhiando con forza il mio bottoncino fin quando ho raggiunto l’orgasmo. Poi lui si è girato e tenendomi sul lato destro ha sollevato la mia gamba, ed è entrato tutto dentro di me iniziando un lento ma costante movimento di pompaggio che ben presto mi ha fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo.”
“Sii dai…. Si dai più forte….. Sei fantastico….Mi fai morire… Dai che vengono….Oraaaa…Vvengoooo!!!”
“Ho iniziato a godere sempre più forte mentre lui continuò a pomparmi sempre con lo stesso ritmo, sembrava instancabile fin quando dopo l’ennesimo mio orgasmo è venuto anche lui scaricando dentro di me caldi getti di seme bollente. ”
“Eccomi….. Oraaa.sborrooo…..”
“Siamo rimasti distesi e abbracciati, quando lui mi ha offerto di fare un altro bagno, mentre eravamo nell’acqua ha continuato a stuzzicarmi e a giocare con mio corpo mantenendo sempre viva la mia eccitazione. Quando siamo risaliti, lui era già quasi in tiro, e con poche leccate fatto tornare perfettamente duro. Lui mi ha fatto inginocchiare, poi ho sentito la sua lingua indugiare a lungo sul mio fiorellino anale poi lentamente la sua bruciante cappella mi ha penetrato aprendomi il culo, e lentamente è entrato tutto dentro di me. Mi ha afferrato per i fianchi e ha preso a stantuffarmi con un ritmo costante, mentre io godevo senza ritegno.”
“.. Siiiiii….È bellissimo….. Dai più forte….. Sfondami il culo!!!”
“Ho perso il conto di quante volte ho urlato vengo, fin quando lui me lo ha piantato tutto dentro ed ha iniziato a svuotarsi dentro di me, con un vero e proprio clistere di sborra.”
“eccomi troia….. ti farcisco il culo….Te lo riempo…sborrooo!!.”
“Dopo esserci rinfrescati siamo ritornati, e lui mi ha detto che domani ha degli impegni, ma sé voglio, dopodomani uscirà di nuovo in barca assieme a quattro amici, e non ti nego che mi piacerebbe andare con loro.”
Ero talmente eccitato dal racconto che stavo quasi per venire quando ho detto che mi sarebbe piaciuto scoparla.
“No, ti voglio in bocca, tutti mi inondano la fica e il culo, ma nessuno me lo schizza in bocca, anche se una cosa che mi fa impazzire, specie se sei tu a farlo, poiché il tuo è il più buono di tutti.”
Detto questo si è infilato in gola e mi ha spremuto fino all’ultima goccia. L’indomani, ha passato tutta la giornata, a giocare con i figli, ed io la guardavo ammirando quella madre premurosa che con gioia e pazienza si dedicava interamente alle sue creature. La sera dopo una breve passeggiata siamo tornati in camera nostra e lei ha voluto fare l’amore con me in maniera calda e appassionata. L’indomani mentre giocavo con i miei figli sul bagnasciuga ho visto arrivare Augusto che dopo averle fatto un breve saluto ha invitato ad andare con lui. Lei mi ha guardato, e ha tirato un bacio, poi se ne andata con lui. È tornata la sera, erano quasi le 20, aveva il viso stanco, l’aria distrutta, e ancora tracce di seme maschile fra i capelli. Le ho chiesto di venire a cena con noi, ma lei, mi ha sorriso e mi ha detto che avrebbe fatto una rapida doccia che mi avrebbe atteso del nostro letto. Circa due ore dopo quando sono tornato le stava dormendo profondamente, ed io nel buio della camera ammiravo il suo corpo nudo che dormiva maniera calma rilassata. Immaginando quanto poteva aver goduto, ha iniziato a segarmi lentamente. Ero così preso dal piacere che tenevo gli occhi chiusi per immaginarmi le scene di lei alle prese con altri uomini che un lungo gemito uscito dalla mia bocca.
“Lascia faccio io.”
Mi ha detto lei che si era svegliata, e afferrato il mio cazzo duro lo segava lentamente. Dopo avermi dato un bacio in bocca, è scivolata silenziosamente sul mio corpo, per poi stringere fra le labbra il mio membro duro e pronto all’orgasmo. Un piacere intenso e sublime invaso il mio corpo e un attimo dopo mi ha riversato in gola tutto il mio piacere. Dopo aver spremuto fino all’ultima goccia lei si è distesa di nuovo vicino a me e ha iniziato a raccontare come aveva passato una giornata con i suoi amici.
“Quando siamo arrivati al molo, abbiamo già trovato la barca di Augusto pronta per salpare, a bordo vi erano quattro suoi amici che dopo una breve presentazione mi hanno accolto calorosamente fra di loro. C’era Gino, che nei quattro era il più anziano, poi Luca, il più giovane, Tino completamente calvo, mentre Lucio era il più magro di tutti. Ci siamo allontanati e come la volta precedente abbiamo ancorato la barca al largo. Dopo uno sguardo d’intesa tutti e cinque si sono denudati e mi hanno invitato a fare lo stesso, e poi ci siamo tuffati in mare per un bagno rinfrescante. Quando sono risalita loro erano già sulla barca e a quel punto hanno iniziato a baciarmi, a toccarmi. Sentire cinque bocche, 10 mani, che ti baciano, toccano, e accarezzano dappertutto mi ha mandato fuori di testa. Ad un tratto mi sono trovata inginocchiato fra loro che mi stavano intorno formando circolo mentre ognuno mi dava da succhiare il suo membro già atteso il duro. Gino, era quello più dotato circonferenza, mentre Lucio sicuramente era quello che lo aveva più lungo di tutti. Augusto è stato il primo a sdraiarsi supino e a farmi impalare su di lui. Appena l’ho sentito entrambi fino in fondo mi hanno fatto distendere su di lui e subito Lucio dopo avermi lubrificato il fiorellino anale con della saliva ha appoggiato la sua dura cappella e con una spinta decisa e mi ha infilato più della metà del culo. Sentirmi prendere da due maschi contemporaneamente, mentre un terzo lo spingeva giù per la gola, e gli altri due si facevano segare uno per mano mi ha mandato veramente in estasi. Non so quante volte sono venuta, ho goduto tantissimo, e ogni volta che uno mi riempiva uno dei buchi, subito un altro prendeva il suo posto in una girandola di orgasmi e sborrate senza fine. Dopo un lungo tempo durante il quale ho goduto senza ritegno anche loro hanno deciso che era ora di fare una pausa. Mi hanno fatto scendere sulla piccola piattaforma che c’è sulla poppa della barca e dopo avermi fatto distendere loro, si sono allineati sopra di me e tutti e cinque improvvisamente mi hanno urinato addosso. Sentirmi dalla pioggia dorata che bagnava ogni centimetro del mio corpo mi ha fatto quasi avere un orgasmo. Poi ci siamo di nuovo tuffati in mare dove abbiamo scherzato molto, e una volta risaliti a bordo e hanno fatto distendere sul tavolo, e improvvisamente hanno deposto sul mio corpo il loro pranzo, un’insalata di riso freddo, che poi ognuno ha preso a mangiare senza l’ausilio di nessuna posata, ma semplicemente mangiando con la propria bocca e quindi continuando ad eccitare il mio corpo. Terminato questo gioco era già pronta a godere di nuovo le loro hanno ripreso ad infilarmi a tre per volta facendomi godere tante altre volte. Improvvisamente abbiamo sentito il rumore di una barca che si stava avvicinando, era un peschereccio il cui proprietario è un amico di Augusto.”
“Vediamo se hanno del pesce fresco.”- Ha detto Augusto.
“La barca si è avvicinata e il proprietario dopo aver scambiato con i saluti con Augusto ha visto che cosa gli altri tre mi stavano facendo, e quindi ha chiesto di partecipare. Immediatamente mi sono trovata circondata da altri tre maschi. Il proprietario del peschereccio, tipo grasso e sudicio con un cazzo piegato, un tizio più anziano che però ce l’aveva grosso e nodoso, ma il più spettacolare era il ragazzo di colore che sembrava avere un serpente fra le gambe da quanto lo aveva lungo. Senza tanti convenevoli mi sono trovata impalata sul vecchio, mentre il grassone lo spingeva con forza in gola, ma improvvisamente ho sentito che il ragazzo di colore me lo appoggiava al culo, e con una spinta decisa lui infilava tutto dentro. Mi hanno scopato per più di un’ora, alternandosi nei miei buchi, per poi schizzarmi tutta la loro sborra addosso. Hanno salutato tutti e dopo aver regalato una cassetta di pesce ad Augusto se ne sono andati. ”
“Guarda troia, questo pesce questa sera lo mangeremo con la soddisfazione che tu ce l’hai pagato facendoti sbattere per quella puttanata sei.”
“Hanno ripreso a scoparmi sempre con più gusto e insultandomi, fin quando ormai stava calando la sera e dopo che tutti si erano di nuovo svuotati dentro di me mi hanno sollevato di peso e gettato in acqua, gridando che quello era l’unico modo per poter ripulire una vacca sfondata farcita di sborra. È stato incredibile intenso, e molto sconvolgente, essere posseduta contemporaneamente da più maschi mi ha fatto provare sensazioni uniche e irripetibili.”
Finito il racconto sia di nuovo messa a dormire ed io mi sono alzato sono andati in bagno per non disturbarla mi sono tirato una sega monumentale sborrando anche l’anima. L’indomani ce ne siamo andati, e nei tre mesi successivi Anna sembrava cambiata. Si era presa la libertà di andare con due o tre maschi, ma a suo dire non ne aveva ricavato molto piacere. Ho cercato di capire il motivo e alla fine mi ha detto che l’unico maschio singolo con il quale riusciva a godere ero io, mentre con gli altri non trovava quello stimolo il piacere che aveva provato quando era posseduta da più maschi insieme. A quel punto ho deciso che dovevo fare qualcosa per far tornare il sorriso e la voglia di godere a mia moglie. Dopo una breve ricerca ho avuto l’ispirazione giusta, e così per il ponte dell’8 dicembre abbiamo lasciato i nostri figli ai miei suoceri che ne erano molto contenti, e siamo volati a Milano. Giunti in città siamo andati in albergo e dopo una breve passeggiata abbiamo raggiunto con un taxi un negozio molto particolare che volevo che lei vedesse per la prima volta: un sexy shop. Entrati nel negozio lei è rimasta letteralmente stupita dalla gran quantità di cose interessanti che vi erano, e dopo un’attenta ricerca abbiamo acquistato tre abiti veramente sexy con l’aggiunta di scarpe dal tacco proibitivo, nonché alcuni stivali sempre con il tacco altissimo. La sera dopo cena sempre in taxi siamo andati davanti a un locale molto particolare, un club prive. Appena entrati mia moglie è rimasta subito affascinata sia dall’ambiente che dagli sguardi ammirati che maschi presenti le rivolgevano. Per prima cosa ho voluto che provasse un glory hole. È stato fantastico vedere il suo sguardo compiaciuto quando dai tanti buchi si è trovata e splendidi membri da succhiare godere. Dopo averne spremuti circa una decina, ci siamo diretti nell’altra parte del locale sempre seguiti da un discreto numero di maschi desiderosi di avere un contatto più intimo con lei. Siamo entrati in una piccola camera, dove lei, ha ricevuto le attenzioni di molti uomini che la toccavano, la stavano eccitando con baci e carezze fin quando hanno cominciato a penetrarla a tre per volta. Goduto tantissimo, perché per ogni maschio che le schizzava addosso il suo piacere subito un altro prendeva il posto del buco lasciato libero. Abbiamo lasciato il locale che erano le quattro del mattino stanchi ma felici. Da quella sera sono passati diversi anni e Anna ha sempre più affinato il gusto e il piacere di farsi possedere da più maschi. Col tempo ho scoperto un sito dove si può offrire la moglie ad altri uomini, definiti bull, che provvedono a montare a far godere la donna che viene offerta, e due giorni fa, in occasione del suo 40º compleanno, con la complicità di un bull ho organizzato una festa a sorpresa, dove l’ospite femminile era solo lei. Grazie a una webcam ho potuto ammirare a distanza tutto quello che un numero considerevole di maschi ha fatto mia moglie e quando sono andato a riprenderla stava ancora succhiando un ultimo maschio. Dopo averlo spremuto fino all’ultima goccia ce ne siamo andati. Appena salita in auto si è addormentata, mentre guidavo guardavo la mia donna che dormiva beatamente accanto a me. Non m’importa nulla di quello che pensa la gente se lei una gran troia, ed io ho un gran cornuto, ma il piacere sublime sottile che io provo nel vedere mia moglie posseduta da altri maschi per me non ha prezzo.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
...a noi piace in tre...
..e’ passato un’altro anno,nessuna nuova esperienza ne tanto meno non ci sono ricapitate situazione particolari al di fuori della coppia,io sinceramente non ci penso molto e se non sono coinvolta da qualche idea di Luca sinceramente non mi sforzo neanche affinche ci sia la possibilita’’ che succeda qualcosa.
Luca ogni tanto ci prova,senza dirmelo,ma anche lui ,effettivamente,se non succede per caso(o quasi) poi molla il colpo.Finche il mese scorso ,sempre con la scusa di vedere la partita europea ,non si ripresenta Dario un mercoledi sera.in quel periodo io avevo gia’ iniziato i miei piccoli trattamenti serali,dopo cena,per migliorare gli inestetismi delle mie gambe,oltre a fare un po di ciclette,e di step , poi sul divano,mentre ci guardiamo i nostri serial preferiti,mi massaggio le gambe con delle creme speciali.Chiaramente mi metto mezza nuda,con canottiera e, se fa freddo, maglia pigiama; sotto invece solo col perizoma.“..si pero’ , anche se viene Dario,io li faccio lo stesso i miei trattamenti alle gambe,tanto nuda mi ha visto gia’...” dissi io il pomeriggio per sms a Luca.lui mi rispose che se non mi creavo problemi potevo fare quello che volevo, poi aggiunse che pero’ non c’era la necessita’ di stare nuda per forza…..
Certo non era proprio elegante o sexy spalmarsi una crema in presenza di 2 uomini ma oramai Dario era di “famiglia” ,e poi in effetti non e’ che proprio ero nuda…!
Comunque sia io che Luca,in realta’ avevamo colto l’occasione senza pensarci 2 volte e sotto sotto entrambi sapevamo gia’ che il fine ultimo era quello di stuzzicarci un po;Dario arrivo’ che erano le 20, mangiammo una pizza al volo e alle 21 tutti sul divano a vedere la partita,io feci finta di niente ,feci finta di calare dalle nuvole dicendo “ scusate ma io mi faccio i miei trattamenti se non vi dispiace” ...Dario chiese solo dove doveva sedersi per non dare fastidio ,cosi si sedette all’estremita’ opposta alla mia mentre Luca era al centro vicino a me.
La partita stava per iniziare,io avevo preso il mio kit di “bellezza” e l’avevo sistemato vicino a me,loro due erano seduti comodi e Luca aveva il telecomando,spegnemmo la luce principale,come al solito,e rimase accesa solo un faretto alle nostre spalle meno luminoso ma che consentiva comunque di vederci bene ,solo un po soffusi.
La partita inizio’,loro erano gia’ intenti a commentare,cosi io mi abbassai il mio leggins fino alle ginocchia,poi mi sfilalai solo dalla parte della gamba sinistra,quella che Dario non potea vedere essendo dalla parte opposta,mi spalmai la crema su tutta la coscia ,poi mi voltai su un fianco verso Luca e me la spalmai anche sul gluteo ,rimasi cosi per circa 20 minuti (era quello il tempo necessario per l’assorbimento della crema)quindi ora dovevo trattare l’altra gamba,mi rigirai di fronte al televisore (loro mi vedevano quindi di lato) e mi sfilai anche l’altra gamba fino a sotto il ginocchio ma senza togliere del tutto i miei leggings neri.in quella posizione mi spalmai la crema sulla gamba destra ,e poi mi voltai sulla mia sinistra dando praticamente la visione del culo verso di loro.Beh!,sapeva che sarebbe stato un pochino provocante ma era proprio quello il divertimento!!! con la schiena un po piu’ avanti e il sedere un po sollevato cominciai a spalmarmi proprio sulla chiappa,spostai persino gli slip verso l’interno creando quasi l’effetto perizoma e continuai a massaggiare come se nulla fosse.mi divertivo a vedere le loro facce,Dario faceva finta di niente ma non ci riusciva,buttava l’occhio sempre con la scusa di rivolgersi a Luca,Luca invece sembrava piu’ normale ma so che si stava divertendo un sacco.Continuai a massaggiarmi il sedere con la mano destra ma li feci sembrare piu’ “palpeggiamenti” che altro!Poi suono’ il timer della mia sveglia,era terminato il periodo per la gamba destra quindi fine del trattamento.Fini’ dopo qualche minuto anche il primo tempo,cosi io mi ritirai sul il mio leggings,poi feci un po di scena: salii sul divano in piedi ,mi tirai su i pantaloni girandomi per mostrare il sedere e chiesi sfacciatamente ;”allora il mio culo puo’ competere con quello di Lena o sono ancora lontana? “
Dario mi rassicuro’ subito e mi fece i complimenti mentre Luca scherzando disse che dovevo lavorare ancora un po .
Dario mi chiese quanto tempo dedicavo a fare massaggi alle gambe perche’ mi diceva che stavo proprio bene( certo….ovvio che mi faceva i complimenti)...A quel punto li lasciai e andai in bagno a fare la pipi e poi a turno andarono anche loro ,bevemmo qualcosa ,loro una birra ,io
acqua,poi inizio’ il secondo tempo e io saltai subito in mezzo alle gambe di Luca implorandolo col mio modo di fare un po malizioso ,di farmi rilassare digitando sul collo ,cosi appoggia la mia testa all’indietro su di lui e mi misi comoda ,mi appoggiai anche la copertina sulle gambe e me la tirai un po su.
Dopo 10 minuti Luca era li che giochicchiava con la punta delle sue dita sul mio collo ,ma ero totalmente insoddisfatta o quasi; lo rimproverai dicendogli che non stavo ricevendo il beneficio che mi aspettavo ,in realta’ era un modo per spingerlo a fare qualcosa di piu’ infatti lui subito disse che piu’di cosi non poteva fare poiche’’ gli dava enorme fastidio il contatto delle sue mani sulla stoffa di quel pigiama;”devo togliertelo se vuoi di piu’ “ mi disse.Lo feci io ,mi sfilai il pigiama rimanendo in canottiera,La canottiera era corta sopra l’ombelico,pancia scoperta, con delle spalline sottilissime e molto scollata anche sotto le ascelle ,mi tirai ancora piu’ su la copertina fino alla pancia ,Luca finalmente massaggiava a piene mani dal collo alla schiena fino alle braccia,poi mi fece cadere la bretelline per massaggiare meglio sulle spalle e la canottiera si scosto’ anche davanti al limite dai capezzoli e mostrando tutto il decolte sfacciatamente,tanto che a un certo punto Dario disse “..ma non e’ che vi devo lasciare da soli?”....dopo una ventina di minuti dovetti andare in bagno di nuovo e ne approfittai per farmi guardare da loro due, canottierina semitrasparente cortissima,le tette mi sballonzolavano un po e leggings ,aderentissimo, mi disegnava gambe e sedere ...stetti li davanti a loro un po con la scusa di cercare le ciabatte ,mi guardarono e come! Stavolta senza fare commenti ,al ritorno Luca mi chiese di avvicinargli la bottiglia dell’acqua dal tavolo in cucina ,credo che lo fece per farmi stare in piedi un’altro pochino in modo che mi potessero guardare ,io avviamente ero divertita dal fatto di girare seminuda davanti a loro,mi eccitava moltissimo ,solo al ritorno sul divano Luca fece una battuta del tipo che non si va mica in giro per la casa nudi se ci ci sono ospiti ,Dario disse subito..” si ,si ,,,si deve andare nudi per la casa,,anzi!”
Poi ritornai sul divano e visto che l’atmosfera si era fatta piu’ scherzosa mi lanciai praticamente di traverso sulle loro gambe ,col sedere sopra le ginocchia di Luca e con la schiena sulle gambe di Dario ,”dai..lavorate ,datevi da fare ...non posso mica stare qui senza ricevere nulla in cambio..eh!..dai,gambe e schiena per favore..” Luca si lascio’ andare a qualche commento maschilista su come invece i ruoli di chi dovrebbe comandare in casa si sono invertiti ...ma ci fece solo ridacchiare mentre tutte le mani erano calde e delicate su di me.
Piano piano Luca mi abbasso,il leggings fino a scoprirmi il sedere ,Dario non andava invece oltre ,”passeggiava tra il collo e la colonna vertebrale ,20 minuti fantastici,penso di essermi anche bagnata.E’ bello se hai amici di cui ti puoi fidare e con i quali puoi lasciarti andare senza inibizioni e dare un po di sfogo alla fantasia.Ma poi la partita fini e anche l’incantesimo che si era creato, mi rimisi il pigiama e Dario se ne ando da li a poco.Quando rimanemmo da soli io avevo proprio voglia di farmi prendere e figuriamoci Luca,presi l’iniziativa e gli sfilai i pantaloni ,mi ci sono seduta sopra ,glielo preso e me lo sono infilato dentro mentre gli dicevo che il suo pisello era bello e pronto e anche la mia patata era pronta,mi sono scaldata cosi a fare su e giu’ ,poi lui ha voluto prendermi da dietro,come piace a lui,in quella posizione poteva afferrarmi le tette …..e poi….via tutto il resto …….
Ma la vera sorpresa arrivo’ il giorno dopo...quando mi chiamo’ Lena,che era ormai la donna ufficiale di Dario (che Luca s’era gia’ fatta quasi un anno e mezzo fa in una sera di capodanno) per una richiesta che non mi sarei mai aspettata dopo cosi tanto tempo….persino Luca rimase sorpreso…..
Dario pare le avesse raccontato della serata prima ,in che modo mi fossi fatta vedere e dei miei massaggi ,cosi,insomma erano ritornati alla carica forse per “finire” di fare quello che Dario aveva iniziato quella famosa sera di capodanno,me lo ricordo bene,per farmi gli auguri di buonanno,i in un angolo appartati ,io mezza ubriaca,mi infilo’ il pisello, e, credo,5 volte fece avanti e dietro,insomma stavamo praticamente iniziando a scopare ma quasi subito arrivarono in stanza gli altri amici.
Lena mi diede appuntamento il giorno dopo,mi disse che sarebbe stato meglio parlami di persona davanti a un te e a quattrocchi.
Ci trovammo in un bar vicino dove lavoravo io,piuttosto in centro,Lena mi guardava in modo strano,mi sembrava troppo affettuosa ed era come quello sguardo di chi l’aveva combinata grossa;chissa cosa doveva dirmi ,pensavo tra me e me….
Parlammo prima della serata appena trascorsa sul divano,che Dario appena si era visto con lei era “arrapatissimo” e mi confido’ che l’aveva scopata in un modo infuocato e che parlava di me e delle mie tette mentre lo facevano.Fu allora che Lena mi disse che ......
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8 anni fa
AdamDTS,
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che piacere avere le corna. prima parte
Mi chiamo Franco, ho 46 anni, e da 22 sono sposato con Anna. La nostra storia, è cominciata quando lei è stata assunta come cassiera in uno dei due supermercati che all’epoca avevo, oggi ne ho quattro. La sua prorompente bellezza non era certo passata inosservata, e molti le facevano la corte. Alta uno e 85, capelli neri e lunghi, occhi scuri, viso tondo e dolce come una bocca ampia, e labbra carnose, una terza di seno, cosce lunghe e affusolate, sormontate da uno splendido culo a mandolino. Appena l’ho conosciuta l’ho invitata a cena, e dopo una splendida serata, passata a ridere e scherzare al ristorante, le ho chiesto se voleva salire a casa mia, poiché all’epoca, già vivevo da solo. Appena entrati l’ho abbracciata e stretta a me, i nostri occhi si sono incrociati, e un attimo dopo le nostre bocche si sono unite in un bacio caldo e sensuale. Ci siamo spogliati velocemente, e sdraiati comodamente nel letto abbiamo iniziato ad esplorare i nostri corpi. La sua bocca famelica, dopo aver percorso tutto il mio corpo si è impossessata del mio membro turgido e duro. Le sue calde labbra lo hanno stretto e risucchiato tutto in gola, mentre io passavo ripetutamente la mia lingua nel taglio bollente della sua fica. Ad un tratto il suo corpo si è teso e ha cominciato a tremare dal piacere che stava provando, e contemporaneamente la sua bocca dopo essersi infilata tutto il mio membro fino in fondo alla gola si è scatenata fino a farmi raggiungere un orgasmo. Le sono venuto in gola schizzando tutto il mio piacere mentre nella mia bocca ricevevo il suo orgasmo. Dopo un lungo istante, in cui siamo rimasti immobili, lei ha ripreso a succhiare, leccare e segare il mio membro per farlo rimanere duro. Pochi minuti dopo mi ha spinto di lato facendomi sdraiare supino per poi impalarsi su di me. Sono scivolato dentro di lei senza nessuna fatica da quanto era bagnata fradicia dei suoi umori. Ha iniziato un lento movimento con il quale assaporava intensamente il piacere che la mia penetrazione le dava, fin quando ha iniziato a godere di nuovo mentre io, sollevate le mani, le stringevo e impastavo i seni strizzandole con forza i capezzoli.
“Vengo! Sii dai... Vengo! Ora… Vengooooo……”
Ha iniziato a tremare e a muoversi velocemente, portando anche me ad un piacere intenso fin quando ho sentito montare velocemente anche il mio orgasmo.
“Eccomi, si è ancora un poco….. Ora… Sto per sborrare….”
L’ho guardata cercando di capire se era il caso di farlo uscire o venirle dentro. Lei mi ha sorriso e continuando a muoversi più velocemente e ha detto di continuare che era protetta. Pochi istanti dopo scaricavo dentro di lei due getti caldi bollenti. Sfinita si è distesa su di me, sentivo il suo cuore battere con un tamburo, mentre i nostri respiri corti ci facevano ansimare. L’ho abbracciata forte tenendola stretta, e lei dopo un po’ è scivolata in basso e ha ripreso il mio membro in bocca succhiandolo con forza dopo averlo ripulito i miei e dei suoi umori di cui era intriso.
“Lasciati andare, voglio che ti torni duro, perché lo voglio sentire anche nel culo.”
Quelle parole hanno eccitato e mi sono lasciato andare abbandonandomi al piacere delle sue labbra. Pochi minuti di intenso lavoro, e subito il mio cazzo ha raggiunto di nuovo la giusta consistenza e durezza, lei mi ha sorriso, si è girata piegandosi sulle ginocchia con il viso appoggiato al cuscino ha portato le mani dietro, e afferrando le chiappe le a tese per aprirsi il buco del culo. Ho lasciato colare un po’ di saliva e poi ho appoggiato la cappella sul suo fiorellino anale, che dopo una breve pressione ha ceduto immediatamente e in un attimo le sono entrato tutto dentro fin quando le mie palle non hanno sbattuto le labbra della sua fica.
“Siiii….Daiiiii….Spingilo tutto dentro fino in fondo…….Fammelo sentire fino in gola!!!”
Ha iniziato a godere muovendo il culo in senso rotatorio, per assaporare meglio la penetrazione. L’ho afferrata per i fianchi e ho iniziato a pomparla spingendolo tutto fino in fondo. Era meravigliosa, godeva e mi incitava a muovermi sempre più forte. Lo stantuffata il più a lungo possibile, ma l’eccitazione era tanta, e piacere che stavo provando mi hanno portato ben presto all’ennesimo orgasmo.
“Dai godi, vieni che sono quasi al limite, ma voglio sentire ancora un tuo orgasmo.”
Le ho detto pompandola al massimo. Lei ha preso a muoversi velocemente mentre con la mano destra si masturbala con forza.
“Si eccomi… Ancora un attimo….Dai ci sono….. Oraaaaa….Vengo!!!!!”
Il suo grido di piacere, è stato per me il massimo e le sono esploso dentro il culo. Sfiniti ci siamo adagiati sul letto ancora abbracciati e stanchi ci siamo addormentati. Da quella sera per più di un mese siamo sempre usciti tutte le sere insieme, ripetendo sempre lo stesso copione, cena, e intensa scopata. Una sera, dopo aver goduto abbondantemente, e averla riempita in tutti i buchi mentre eravamo abbracciati ho detto:
“Voglio sposarti, voglio passare con te il resto della mia vita. Voglio averti sempre al mio fianco, addormentarmi con te, svegliarmi ogni giorno con il tuo sorriso.”
È rimasta un attimo in silenzio, quasi a riflettere sulle mie parole, poi mi ha guardato mi ha dato un bacio e mi ha sorriso.
“Ci devo pensare, non è così facile risponderti.”
Per tre giorni io sono rimasto assente per lavoro, quando sono tornato, l’ha cercata, ma solo al sabato, sono riuscito a stare di nuovo con lei, dopo l’ennesima scopata, le ho rinnovato la mia offerta.
“Sei proprio sicuro, di volermi sposare? Mi conosci da poco tempo, non sai molto su di me, e poi io amo molto la mia libertà, e questo potrebbe non piacerti, perché al mio senso di libertà, io non ci rinuncerò mai.” - Mi ha detto guardandomi dritto negli occhi.
L’ho abbracciata forte, coprendola di baci, l’ho guardata dritta negli occhi.
“Tutto quello che devo sapere le te, l’ho imparato in un mese insieme, e cioè che mi piaci perché sei molto bella, soprattutto mi fa impazzire il tuo modo di fare l’amore, quindi quello che pensa la gente, o ciò che hai fatto prima, non me ne frega niente. Per quanto concerne il tuo senso di libertà, io non ho nessun problema a concederti tutta la libertà che vuoi, in ogni momento, in ogni luogo, e per tutto il tempo che vorrai, tu sarai libera di fare ciò che vorrai.”
Due mesi dopo, ci siamo sposati, con una bella cerimonia riservata a pochi parenti e pochi intimi amici. Abbiamo fatto un bel viaggio di nozze durante il quale siamo divertiti molto, poi siamo tornati e abbiamo iniziato nostra vita insieme. Per circa sei mesi le cose sono filate benissimo, io andavo al lavoro al mattino fino alla sera, passava le sue giornate fra piscina, palestra, estetista, parrucchiere quant’altro. Lentamente mi sono accorto che anche il nostro rapporto sessuale era un po’ scemato, il desiderio andava calando, avevo la sensazione che la monotonia stesse prendendo il sopravvento sulla nostra intesa sessuale. Casualmente un pomeriggio, mi sono trovato a passare, nella zona dove lei andava in piscina, e l’ho visto uscire insieme ad un uomo. Un tipo basso, tarchiato, dall’aspetto massiccio, e insieme si sono allontanati con l’auto di mia moglie. Stupito per la scoperta, si sono messo a seguirli, e dopo un tratto di strada hanno imboccato un viottolo di campagna che portava ad un piccolo lago, si sono fermati fra la vegetazione vicino all’acqua. Sono sceso, dopo aver percorso un breve tratto a piedi sono nascosto dietro le grosse rocce dalle quali avevano una perfetta visuale di ciò che stava succedendo dentro l’auto. Quando sono arrivato ho visto mia moglie piegata sul corpo dell’uomo e le stava facendo una pompa stupenda. Per un attimo la rabbia ha avuto il sopravvento, e stavo quasi per andare da lei per gridarle tutto il mio disprezzo. Lei intanto si è staccata da lui tirandosi su per spogliarsi ha reso visibile il cazzo di lui, che era di proporzioni mai viste. Non eccessivamente lungo, ma dalla grossa circonferenza, e questo per un attimo mi ha bloccato. Mi sono subito reso conto che quel grosso palo avrebbe fatto godere mia moglie più di quanto avessi fatto io in tutti questi mesi, e questo in un certo senso mi ha affascinato, facendomi rimanere ad osservare la scena. Dopo essersi spogliata Anna è salita su di lui, e lentamente si è infilata dentro quel grosso palo iniziando a godere del piacere che le procurava. Io alla mia posizione osservavo la scena e ben presto mi sono reso conto che mi stavo eccitando nel vedere mia moglie farsi sfondare da un altro uomo. Ben presto i suoi movimenti sono diventati rapidi e lei è iniziato a godere urlando come una pazza, e incitando lui a scoparla più forte.
“Si più forte….Dai sfondami tutta….Fammelo uscire dalla bocca….. Siiiii… Vengo!!!! Oraaaa!!!!”
L’ho vista tremare tutta, scuotersi per l’orgasmo che stava provando, Mi gustavo questa visione altamente erotica di mia moglie che stava godendo su quel grosso cazzo che la sfondava, e senza neanche rendermi conto mi ero preso il mio cazzo in mano e mi stavo segando come un pazzo, assecondando i movimenti di lui che la scopava. Ad un tratto lui ha cambiato posizione dopo averla messa di lato ha preso a stantuffarla con forza gridando frasi oscene e insultandola con lei lo incitava a pomparla ancora più forte.
“Vacca….. Troia….Zoccola….Ti sfondo tutta…… Te la spacco tutta….E adesso ti riempo….Eccomi.. Oraaaaa!!!”
Le ha dato alcuni colpi ancora più forti devastanti, poi si è piantato dentro di lei sborrando come un fiume in piena, riempendola con lunghi getti di seme caldo.
Per un lungo istante sono rimasti immobili, e in quel momento mi sono accorto che anch’io nel momento in cui lui veniva avevo raggiunto l’orgasmo, schizzando la mia semenza sulla pietra che avevo davanti. Ho visto che si stavano rivestendo e quindi sono tornato rapidamente sui miei passi e me ne sono andato. La sera nel letto, l’ho abbracciata forte, dopo averla baciata l’ho guardata dritta negli occhi.
“Come ti ho detto a suo tempo tu sei libera di fare ciò che vuoi, l’unica cosa che vorrei sapere è se con il tizio con cui ha scopato oggi solo sesso c’è dell’altro.”
Lei è rimasta per una attimo sbalordita, poi mi ha abbracciato, e dopo un lungo istante di silenzio e ha mi ha detto:
“Non so come tu lo abbia scoperto, ma tanto credo che ormai sia inutile, domani mattina prendo le mie cose me ne vado, poiché non credo che tu vorrai ancora vivere con una donna che quando sente forte il desiderio di provare un altro maschio non sa resistere.”
Ho preso il viso fra le mani, l’ho guardata dritta negli occhi.
“Non capisco perché, tu te ne voglia andare, poiché come t’ho detto sei libera di fare ciò che vuoi, e questo significa che può scopare con chi vuoi, ma io vorrei riuscire solo a capire che cosa sono io per te. Tutto qui.”
Mi ha abbracciato e mi ha baciato.
“Loro non sono niente, è, e sarà soltanto sesso, mentre a te ti amo. Tu per me se tutto, l’amore, il compagno, il complice dei miei giochi, ai quali non so rinunciare. Decidi tu, cosa vuoi da me.”
“Voglio che tu viva le tue avventure, che godi di tutti i maschi che vuoi, l’unica cosa che voglio che ogni volta che vai con un altro io lo voglio sapere è inoltre mi deve raccontare per filo e per segno tutto quello che fai con lui. Credi di riuscire a tener fede a questo patto?”
Mi ha abbracciato e mi ha giurato che avrebbe tenuto fede al nostro patto tenendomi sempre al corrente di tutto quello che avrebbe fatto con altri eventuali maschi. Allora le ha chiesto chi era l’uomo con cui era stata nel pomeriggio.
“Si chiama Nino, è un cugino del proprietario della piscina, capitato per caso, e da un po’ di giorni quando nuoto lui si mette vicino a me e mi mostra sempre il suo pacco considerevole. Oggi mi ha guardato negli occhi e mi ha detto se volevo assaggiarlo. Per un attimo ci ho pensato, e poiché sono mesi che non mi concedo nessuna libertà ha deciso di vivere un attimo di trasgressione. Devo ammettere che quando me lo sono trovato davanti sono rimasta letteralmente sbalordita, era il più grosso cazzo che avessi mai visto e per un attimo ho avuto paura di non riuscire a prenderlo dentro. Tu invece come hai fatto scoprilo?”
Ho raccontato brevemente tutto quello che era successo e anche del fatto che mi ero segato nel vedere lei mentre godeva impalata sopra quel trave. Le ho chiesto poi se aveva ancora intenzione di rivederlo. Lei mi ha detto che si sarebbero sentiti il giorno dopo. Mentre parlava la sua mano accarezzava il mio membro che era di nuovo tornato duro.
“Accidenti, ti eccita proprio sapere che tua moglie fa la troia con un altro uomo!!!!”
Senza aggiungere altro è l’ha messo in bocca e mi ha succhiato anche l’anima. L’indomani prima di uscire l’ho pregata di fare una cosa per me.
“Quando ti chiama Nino, invitalo a venire qui a casa nostra, e prendi il telefono della nostra camera, chiamami, lasciando la comunicazione aperta, voglio sentire quando ti scopa.”
Circa due ore dopo è suonato il telefono, e appena ho risposto ho sentito lei che mi ha detto: ascolta. Ho sentito dei passi di una persona che stava entrando nella mia camera da letto.
“Accidenti, se proprio la troia, mi vuoi scopare nel letto dove dormi con quel cornuto di tuo marito. Scommetto che quando farai di nuovo l’amore con lui ti basterà chiudere gli occhi per ricordarti di quanto hai goduto con me. Dai zoccola, inginocchiati e succhiamelo.”
Dopo un attimo di silenzio, ho sentito i classici rumori, di mia moglie che sicuramente si stava godendo con la bocca quel grosso cazzo.
“Mettiti sdraiata, che voglio leccarti la fica, così entrerà più facilmente.”
Poco dopo lei gli ha ordinato di sdraiarsi supino perché voleva impalarsi su di lui e dopo un lungo istante di silenzio ho sentito i gemiti di mia moglie che evidentemente iniziava infilarsi quel grosso membro nel il ventre.
“Muuuuhhhhuuu….Siiiii spingimelo tutto dentro… Oddio.. Mi sta sventrando….. È bellissimo… Ora… godoooooo!!!! ”
Lentamente ho cominciato a sentire il cigolio del letto, alquanto ritmato, e Anna che continuava a godere fin quando sfinita si è adagiata su di lui.
“Zoccola, riprenditi un po’, perché voglio scoparti e goderti tutta. Dai, girati, che ti voglio da dietro.”
Dopo un istante di silenzio ho sentito mia moglie di nuovo genere di piacere, mentre forte si sentiva il classico ciaf, ciaf di due corpi che sbattono, con lei che lo incitava a sbatterla sempre più forte.
“Godi Troia, che sto per riempirti questa fica spanata… eccomi….Ora….sborro….Siiiiii….. Ti riempo….”
Per il lungo istante c’è stato il silenzio mentre io mi sono accorto che mentre li ascoltavo mi ero segato furiosamente ed ero venuto riempendo un fazzolettino che tenevo in mano nello stesso istante in cui lui aveva inondato il ventre di mia moglie.
“Dai vacca, succhialo le fanno tornare di nuovo duro, che voglio sfondarti anche il culo.”
Di nuovo, ho sentito i classici rumori di una bocca che sta succhiando avidamente, mentre lui continuava a insultarla chiamandola troia, zoccola, vacca, succhia cazzi, fin quando lui ha detto di girarsi che l’avrebbe inculata. Ho sentito muoversi i loro corpi sul letto poi mia moglie che lo pregava di fare lentamente.
“Piano… Ti prego fai piano… Mi spacchi……”
“Zitta troia, tanto dallo spacco questo culo da vacca… Se vuoi sentire meno dolore masturbati…”
Per un lungo istante ho sentito solo cigolare del letto e dei lievi lamenti di Anna che poi dopo un lungo gemito ha iniziato ad incitare il maschio pomparla più forte.
“Siiiiiii….. È bellissimo….. mi stai spando il culo….si dai… più forte che mi piace….. Dai sfondalo tutto….Fammelo arrivare in gola.”
Lui ha preso a sbatterla con forza sempre continuando a insultarla con lei che godeva e urlava sempre più forte fin quando lui, con un lungo gemito deve averle sborrato in culo. Poi per un momento c’stato il silenzio, fin quando lui deve essersi rivestito perché l’ha salutata dandole appuntamento alla prossima volta, appena si fosse ripresa del piacere che aveva provato. Dopo un lungo istante ho sentito Anna sollevare il telefono:
“Ti è piaciuto? Ora sono stanca vado immergermi nella vasca da bagno.”
La sera quando sono tornato, lei mi ha abbracciato e baciato con molta passione, e poco dopo mentre eravamo intenti a cenare abbiamo sentito dal notiziario regionale una notizia che ha fatto sbiancare il viso di Anna. Un motociclista non aveva rispettato lo stop ad un incrocio ed era finito sotto le ruote di un camion morendo sul colpo. Guardando la foto ho riconosciuto l’uomo che avevo visto insieme alla moglie, e che nel del mattino era stato in casa mia e l’aveva fatta godere mentre io li ascoltavo. Dopo quell’episodio per circa tre mesi, Anna, era caduta in uno stato di costante malinconia. Ho cercato in tutti i modi di farla distrarre, invitandola a trovare altri maschi, ma lei non sembrava avere altri interessi. Così ho deciso di farle una nuova proposta:
“Che ne dici se mettiamo al mondo un figlio?”
È rimasta un attimo in silenzio, poi mi ha guardato e il suo viso si è illuminato quasi per incanto.
“Sai che potrebbe essere una bella idea, in fondo siamo sposati da quasi un anno e l’idea di restare incinta non mi dispiace affatto. Quindi sarà necessario che io smetta di prendere la pillola, e che tu faccia una semplice serie di esami per vedere se tutto è a posto.” Dopo 10 giorni sono venute di nuovo le mestruazioni, e a quel punto lei ha smesso di prendere ogni precauzione e verificato che per me era tutto a posto abbiamo iniziato a scopare ogni giorno con me che le inondavano regolarmente la vagina con calde sbarrate dopo averla sentita godere fra le mie braccia. Dopo circa due settimane, una mattina mentre stavamo facendo colazione mi dice che devo trovare un idraulico perché lo scarico del water si era rotto. Sono andato in azienda, ed ho telefonato ad uno specialista pregandolo di venire ad aggiustare il guasto in casa mia. A sera quando sono tornato ho visto Anna alquanto pensierosa, e le ho chiesto se era venuto l’idraulico.
“Per essere venuto, è venuto tanto, accidenti, quanto è venuto.!!”
Mi sono seduto sul divano, tenendola fra le braccia, l’ho guardata cercando di capire. Lei con l’aria pensierosa, mi ha dato la spiegazione.
“È venuto l’idraulico, ed ha aggiustato rapidamente il guasto, a quel punto ho chiesto se potevo offrirgli qualcosa. Lui mi ha guardato, e mi ha detto che bella com’ero qualunque cosa le avessi offerto l’avrebbe accettata volentieri, e in cambio mi ha detto se vuoi ti offro questo. Alle parole ha fatto seguito il gesto di toccarsi un voluminoso pacco che già era evidente sotto la tuta da lavoro. Non so cosa mi sia preso, ma senza pensarci due volte mi sono inginocchiata davanti a lui che ha aperto la patta dei pantaloni e subito mi sono trovata davanti un bel cazzo di buone proporzioni, già quasi perfettamente duro. Ho preso a sbocchinarlo con gusto, e lui mi ha preso la testa fra le mani e tenendomi ferma l’ha spinto ripetutamente giù per la gola.”
“Accidenti come succhi bene!!!!! Dai leccalo bene, che te lo pianto tutto dentro. ”
“Ad un tratto, mi ha sollevato e dopo avermi girato e ha fatto appoggiare al lavabo, ha abbassato le mutandine e appoggiato il cazzo direttamente sul taglio della fica con un sol colpo la spinto tutto dentro. Mi ha afferrato per i fianchi ed ha cominciato a pomparmi molto velocemente. Lo spingeva con forza fino in fondo, ed io ho iniziato a godere sbrodolando senza ritegno.”
“Siiiiiii….. Dai scopami….Fammelo sentire tutto….. Fino in fondo….. Dai che vengono…… Oraaaaaa….Vengonoooooo!!”
“Ho goduto tre volte, e improvvisamente l’ha spinto tutto dentro fino in fondo un attimo dopo mi ha inondato l’utero con una quantità industriale di sborra. Poi si è sfilato, si è rivestito e mi ha detto che per il conto era già stato pagato quindi se n’è andato. Io mi sono seduta sul water, perché le gambe hanno iniziato a tremare, prima per il piacere, poi per il fatto che come una scema mi ero fatta venire dentro, dimenticando che non sono protetta, quindi lui potrebbe avermi messo incinta.”
Ho guardato Anna dritto negli occhi.
“Hai detto lui che non eri protetta?”
“No lui non sa niente, ha solo sborrato dentro.”
“Allora non farti più nessuna colpa, nessuno saprà mai questo fatto e quindi andiamo avanti nel nostro progetto, e poiché ora mi hai eccitato girati che ti scopo pure io.”
L’ho penetrata, scopata con intensa passione schizzandole dentro tutta la mia semenza. Tre settimane dopo, una mattina mentre stavamo facendo colazione, si è alzata di corsa, è andata in bagno a vomitare, quando è tornata mi ha guardato, e con un sorriso malizioso mi ha detto che da due giorni aveva strane nausee mattutine, che a suo dire doveva essere incinta. Abbiamo fatto un test di gravidanza ed è risultato positivo.
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8 anni fa
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I ragazzi del lavaggio
Mi chiamo Giulia ho 27 anni, sono alta uno e 85, occhi scuri capelli castani, terza di seno, cosce lunghe e affusolate, sormontate da un bel culo a mandolino, viso tondo e ben proporzionato, bocca ampia labbra carnose. Lavoro come impiegata in un grosso gruppo bancario, ed ho molte amicizie, sia maschili che femminili. Due in particolare mi sono molto care, sono Sonia, e Francesca. Loro sono le amiche del cuore, quelle con cui si passa più tempo insieme, vacanze estive, e serate in discoteca, le uniche con cui si condividono tutti i segreti. Vivo in un piccolo ma accogliente appartamento, e amo fare una vita alquanto libera, specie per quanto concerne il sesso. Amo divertirmi, senza avere tanti problemi, e spesso il sabato sera dopo la discoteca amo trovare un bel maschio con il quale faccio sesso in maniera totale e completa. Circa un anno fa, quella matta di Sonia, si è innamorata di Matteo. Francesca e io, ci siamo subito rese conto che la nostra amica aveva deciso di fare sul serio. In fondo Matteo è un bravo ragazzo, dolce e carino e follemente innamorato di lei. Così due mesi fa la nostra amica ci comunica che ha deciso di sposarsi, che noi due avremmo dovuto farle da testimone. Circa 10 giorni fa Francesca ha organizzato uno speciale addio al celibato in onore della nostra amica. Ci ha invitato a cena a casa sua, e poi improvvisamente hanno fatto la loro comparsa nove maschi, tutti molto belli e ben dotati, che hanno fatto divertire ed impazzire di piacere la festeggiata. Sonia consapevole del fatto che dopo quella sera aveva deciso di essere una moglie fedele, non si è lasciato sfuggire l’occasione per una bella scorpacciata di cazzi decisamente fuori dal comune. Per quanto mi riguarda proprio quella settimana avevo il ciclo mestruale che mi stava devastando, con una perdita di sangue veramente eccezionale, e quindi per non rimanere proprio a “bocca asciutta” mi sono succhiata tre bei maschi spremendoli fino all’ultima goccia. Questa settimana che precede il matrimonio non abbiamo avuto, né io né Francesca, un minuto di tregua, fra prove del vestito, prove della cerimonia, e crisi paranoie della sposa, al punto che entrambe pregavamo che arrivasse quanto prima il fatidico giorno. Finalmente domenica, mi sono svegliata presto, ho fatto una doccia rilassante, ed ha iniziato a vestirmi per andare a casa della sposa dove la parrucchiera avrebbe provveduto ad acconciare i miei capelli in perfetta sintonia con quelli di Francesca e della sposa. Per l’occasione ho acquistato uno splendido abito, costituito da vari veli sovrapposti, che creano uno splendido gioco del vedo/non vedo, rendendolo sexy ma estremamente elegante. La parte alta che copre il seno è sorretta da due spalline che si incrociano dietro la schiena lasciata quasi completamente scoperta quindi questo mi obbliga a non indossare nessun tipo di reggiseno, anche se la mia terza tonda e piena sta su meravigliosamente. Sotto invece ho indossato un mini string, alquanto esiguo, costituito da un piccolo triangolo che copre a malapena il taglio della fica, mentre è tenuto su da un sottile filo interdentale che sparisce completamente solco delle natiche. Indosso inoltre le calze autoreggenti color carne estremamente velate con un pizzo 10 che arriva fino all’attaccatura della coscia. Completano il tutto un paio di meravigliosi sandali dal tacco proibitivo. Mi guardo allo specchio e dopo aver completato il trucco del viso con un lucidalabbra rosso perfettamente intonato allo smalto delle unghie delle mie mani che hanno dita lunghe e affusolate non posso fare a meno di farmi un complimento.
“Giulia, se proprio una gran fica!! Se fossi un maschio di scoperei!”
Esco velocemente di casa e vado a prendere la mia auto che ho parcheggiato lungo il viale poiché la sera prima nel parcheggio del palazzo non c’era posto e quando arrivo davanti alla mia Giulietta nera resto tremendamente sconvolta. Senza rendermene conto ho parcheggiato la mia auto sotto una pianta dove la notte si sono ritrovati a dormire un’enorme branco di storni che l’hanno interamente ricoperta dei loro escrementi.
“Accidenti!!!!! Maledizione!!!!!! e adesso come faccio?????”
Cercando di non sporcarmi, riesco ad entrare e a malapena e usando tergicristalli riesco ad avere un minimo di visibilità dal vetro davanti, mentalmente sto cercando un lavaggio per poter ripulire la mia auto per quanto mi sforzi non mi viene in mente nulla. Mi avvio lungo il viale e giunta alla rotonda, mi ricordo che due giorni prima quando stavo tornando a casa una deviazione lungo la statale che aveva costretti a passare all’inizio della zona industriale, e mentre ero in fila in una grande rotonda, ho visto un cartello dove si diceva che c’era un lavaggio di auto a mano. Sbaglio strada due volte, ma alla fine riesco ad arrivare davanti ad un cartello che dice una cosa che mi fa immensamente piacere.
“Car Wash Florida… Mettetevi nelle nostre mani.”
Entro nel piccolo piazzale e immediatamente mi trovo davanti ad un ampio locale adibito a lavaggio. Appena scesa dall’auto, mi si presenta davanti un giovane alto e meravigliosamente bello. Capelli biondi, occhi chiari, e barba chiara leggermente incolta, un’aria da maledetto, tremendamente eccitante, ma quello che mi fa sciogliere sono i suoi pettorali, malcelati da una T-shirt bianca talmente attillata che sembra dipinta sui suoi muscoli, e un discreto bozzo appena delineato sotto la stoffa dei jeans. Immediatamente dietro di lui si materializzano due ragazzi decisamente più giovani, uno moro con i capelli ricci, e l’altro un ragazzo di colore completamente calvo. Espongo il mio dramma, e subito ad un cenno del biondo i due ragazzi infilano la mia auto dentro il lavaggio mentre lui mi porge la mano.
“Si rilassi signorina, venga che le offro un caffè. ”
Entriamo in una piccola porta laterale e subito mi rendo conto che è un piccolo studio dove c’è un divano, una scrivania con un telefono, e in fondo un distributore automatico di caffè e merendine, con al lato destro una piccola porta dove un cartello indica un bagno. Mi siedo sul divano, mentre lui si gira di spalle e seleziona il caffè nel distributore automatico. Il mio vestito scivola lungo le cosce e chiaramente quando lui si gira avrà una perfetta visione delle mie gambe, mentre io non posso fare altro che ammirarlo da dietro, bello come davanti, con un culo sodo e duro, stretto dentro dei jeans molto attillati. Lui si gira e con il caffè in mano si avvicina a me che sono seduta. Lo fa lentamente ammirando sicuramente le mie cosce fino all’attaccatura della fica. Mentre lo osservo avvicinarsi, non posso fare a meno, poiché sta seduta molto più in basso di lui, notare il considerevole pacco che si sta gonfiando e che lui mi ostenta davanti alla faccia porgendomi il caffè.
“Se vuoi te lo posso macchiare.”
Il suo gesto, seguito dalla frase a doppio senso, hanno su di me l’effetto illanguidirmi lo stomaco, e mentre prendo la tazzina del caffè e con lo stecchino, sciolgono zucchero, mentalmente faccio il conto di quanti giorni sono che non mi faccio una bella scopata. Se si esclude il gioco di bocca durante l’addio al celibato, e questa settimana, durante la quale fra i molteplici impegni legati al matrimonio non ho avuto un minuto di pace sono ben 15 giorni forse più che non godo. Lo guardò con un sorriso malizioso e lo ripagò con la stessa moneta.
“Non vedo latte a scaldare, e a me macchiato mi piace caldo.”
Lui senza aggiungere altro apre la patta dei pantaloni, e mi porge davanti alla faccia uno dei più bei cazzi che abbia mai visto, e vi assicuro che ne ho visti parecchi, ma bello come quello sicuramente pochi. Oltre una ventina di centimetri, dall’aspetto tronco conico, più grosso alla base, e un po’ più fino sulla punta sormontato da una cappella che sembrava una grossa fragola matura.
“Se ti piace caldo lo puoi mungere direttamente da te.”
Immediatamente sento bagnarmi fra le cosce sollevo la mano destra e afferrò quello splendido esempio di scettro, e per quanto io abbia dita lunghe e affusolate con l’aggiunta di unghie laccate di rosso, non riesco a congiungere l’indice pollice per quanto è grossa circonferenza di quella mazza. Lo avvicinò alla mia bocca, e aspiro l’odore, sa di maschio, apro la bocca, con la punta della lingua ne assaggia il sapore. Un lungo gemito esce dalla sua bocca appena la mia lingua si è appoggiato sulla sua cappella, mentre io lentamente gioco con il fremulo e poi tenendo ben ferma la splendida mazza faccio scivolare la mia bocca lungo tutta la sua lunghezza.
“mmmmmmmmhhhuuuummmm”
Lo sento gemere, mentre io mi sento sciogliere un lago fra le cosce. Risalgo lentamente ritorno in cima a quella colonna di carne, che ora vibra e sembra gonfiarsi ancora di più apro le labbra e cerco di infilarmi in bocca più che posso. Sento la sua mano appoggiarsi lentamente alla mia testa, e fare una leggera pressione affinché io infili ancora di più in gola. Lo tengo qualche secondo in bocca resistendo ai coniati di vomito, lo sfilo e continuo a leccarlo sputandoci sopra della saliva per lubrificare il più possibile questo palo incredibile che ora voglio dentro di me. Lui si gusta per qualche altro momento il piacere della mia bocca poi mi solleva dopo essersi abbassato i pantaloni alle caviglie si siede sul divano e mi attira sopra di sé. Sposta leggermente il filo dello string, e subito dopo sento una bollente cappella farsi strada fra le pieghe della mia micia. Lo sento entrare lentamente, aprirmi, farsi strada strusciando e dilatando le pareti della mia vagina. Scivola così lentamente dentro di me che mi sto bagnando come non mai, è tanto lungo che sembra non finire mai fin quando lo sento sbattere con forza in fondo dell’utero, che mi procura un primo incredibile orgasmo.
“Siiiiiiii….. Accidentiiiii….Sei enormeeee….Sfondami tuttaaaa… Vengo!!! Vengo!!! cazzo sto venendoooo!!!....”
Tremo tutta, mentre sono scossa da incredibili brividi di piacere. Lentamente inizio a muovermi su e giù continuando ad impalarmi su quel meraviglioso cazzo che mi sfonda e mi riempie facendomi morire. Basta poco per farmi avere un secondo orgasmo, che mi lascia sfinita, e mi distendo su di lui che nel frattempo ha messo a nudo i miei seni e me li sta palpando. Dopo un lungo istante che sono rimasta immobile, e con gli occhi chiusi, ricomincio a muovermi, e solo allora mi rendo conto che anche gli altri due ragazzi si sono uniti a noi. Il moro, è immobile davanti a me e mi offre bel cazzo, che anche se di dimensioni inferiori a quello che mi sto godendo comunque di tutto rispetto. Lo avvicina alla mia bocca ed io ormai in preda a un delirio erotico lo accolgono fra le mie labbra e inizio a succhiarlo con gusto. Dopo averlo leccato succhiato, lui si sposta e lascia la mia bocca che subito viene occupata dal ragazzo di colore che mi offre un palo lungo e nero, una vera proboscide!, che infila gola con qualche difficoltà.
“Dai succhialo….. Che poi te lo pianto in culo!!!!!..”
Un lungo fremito percorre il mio corpo nel sentire quelle parole. Lui gioca ancora un po’ a schiaffeggiarmi col suo grosso cazzo, poi il biondo si gira e si distende sul divano tirandomi su di lui. Il ragazzo di colore esce dalla mia bocca che subito viene di nuovo occupata dall’altro cazzo, lo sento inginocchiarsi dietro di me e subito dopo aver fatto colare della saliva lungo il taglio delle mie natiche tenute aperte dalle mani del biondo appoggia la sua cappella sopra la mia rondella che si tende e cede di colpo facendosi che lui ne infili più della metà dentro di me in un colpo solo.
“Haaa…… Pianooooo….Che mi sfondiiiii….. Siiiiiiii…..”
Mi ha afferrato per i fianchi e lentamente lo spinge tutto dentro di me. È così lungo che mi sembra riesca dalla bocca che è stata di nuovo riempita dal moro. Per qualche secondo rimane immobile mentre io mi sento piena sto per esplodere in un incredibile orgasmo mai provato prima.
“Siiiiiiiiiiiiii….. Dai muoveteviiiiii…….Siiiiii sfondatemi tuttaaaa!!!”
Immediatamente iniziano a scoparmi tutti e tre insieme. Il moro ritiene la testa fra le mani e mi spinge il suo cazzo in gola, mentre il ragazzo di colore mi pompa il culo in maniera fantastica andando a strusciare contro lo cazzo del biondo che se anche è diviso da una sottile membrana mi sembra di averli tutti e due dello stesso buco. Godo, vengo, vorrei urlare il mio piacere, ma il moro è giunto all’apice, e con delle spinte tremende mi spinge il suo palo direttamente in fondo alla gola poi d’un tratto mi resta piantato dentro e mi inonda direttamente lo stomaco di crema calda.
“Bevi troia….. Bevilo tutto!!!!.”
Dopo i primi schizzi, lo sfila e mi lascia solo la cappella in bocca che io pulisco e lecco spremendolo fino all’ultima goccia. Soddisfatto mi fa un sorriso se ne va, mentre io sento che dietro di me anche il ragazzo di colore e prossimo al piacere. Lo sento gonfiarsi e dilatarmi sempre di più, mi giro la guardò e gli dico che lo voglio in gola anche il suo. Devo andare alla cerimonia, e non posso colare sborra da tutti i buchi, quindi l’ingoio. Lui mi pompa ancora un po’ poi si sfila di colpo e me lo presenta davanti alla bocca che apro per ricevere direttamente in gola cinque schizzi di crema calda densa particolarmente speziata. Dopo averlo spremuto leccato anche lui mi ringrazia e se ne va torna a finire di lavare la mia auto. Il biondo mi guarda sorridendo continua a torturarmi seni mentre dal basso mi sfonda con colpi tremendi. Lo guardo, e gli dico che voglio bere anche il suo. Lui mi solleva e mi adagia lentamente sopra la scrivania tenendo le mie cosce in alto aperte con i talloni appoggiati sopra i suoi pettorali. Mi guarda con occhi carichi di voglia e incomincia a pomparmi con dei colpi tremendi che mi scuotono tutta facendomi tremare e sobbalzare i seni che lui continua a torturare strizzandole i capezzoli poi di colpo si sfila e mi presenta davanti alla bocca la sua splendida e bollente cappella piena dei miei umori e del suo imminente piacere che mi scarica con lunghi fiotti direttamente tutto in bocca. Devo ingoiare velocemente perché la quantità è decisamente superiore a quella degli altri. Ingoio, lecco, succhio, e ripulisco fino all’ultima goccia. Per un lungo istante rimango immobile ancora distesa sulla scrivania, mentre lui rimette dentro quello splendido scettro ancora semi turgido, con gli occhi indica la porta del bagno. Entro in un piccolo locale pulitissimo e profumato, mi sistemo il trucco, e quando esco la mia vettura è già pronta fuori del lavaggio lavata e pulita perfettamente in ordine. Chiedo quanto devo.
“La prima volta è omaggio, io sono Luca, questo il mio biglietto da visita con il mio cellulare, se prenoti non dovrai mai fare la fila. In cambio ti chiediamo di farci della pubblicità.”
Mi porge le chiavi io li guardo prende il biglietto e lo metto fra le mie cose, guardo l’orologio e vedo che è maledettamente tardi quindi mi avvio verso l’uscita. Giunta allo stop incrocio una grossa vettura con alla guida una splendida signora e per un attimo i nostri sguardi si incrociano. La guardo e le faccio un sorriso malizioso mentre leggo ancora una volta lo slogan del lavaggio.
“Mettetevi nelle nostre mani.”
Sicuramente non sarà l’ultima volta che lo farò, ne parlerò anche alle mie amiche, non prima però di essermi tolta ancora una volta lo sfizio di godere di un maschio stupendo come Luca.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Una moglie imprevedibile
Mi chiamò Franco, ho 47 anni, sono sposato con Anna da quasi 25 anni. Anna, è una donna stupenda, alta uno e 65, capelli neri ricciolini con una folta chioma. È una donna molto dolce e simpatica, allegra e solare, e in tutti questi anni ho avuto sempre molte soddisfazioni nel vivere con lei. Abbiamo un figlio grande che da tempo studia all’estero, e quindi la nostra ritrovata solitudine ci spinge a sperimentare nuove idee in campo sessuale. Non posso certo lamentarmi di lei, a letto sa essere un’amante completa, generosa, disponibile a sperimentare sempre nuove idee e posizioni. Qualche tempo fa, avevo una fantasia in testa, che mi eccitava moltissimo, e ogni volta che facevamo l’amore, pensavo a questa mia idea, il risultato, era che la scopavo con più impeto e passione. Una sera, dopo che l’avevo fatta godere moltissimo, l’ho guardata negli occhi e le ha sorriso.
“Che ne dici, se in questo letto oltre a me ci fosse un altro uomo?”
Lei mi ha guardato, per un attimo era stupita, poi ha fatto un mezzo sorriso, e mi ha detto che ero matto. Nei giorni seguenti ripensavo al fatto che non mi aveva detto di no, e questo mi aveva fatto ben sperare. Così decisi di applicare una nuova strategia, andai in un sexy shop, e comperai due falli, uno nero, è uno color carne, grossi, molto realistici. La volta successiva mentre la scopavo l’ho fatta giocare con questi due nuovi oggetti, invitandola ad immaginare che fossero altri due maschi che la stavano penetrando. Dopo un momentaneo imbarazzo, Anna, ha cominciato a godere del gioco e della fantasia che le proponevo. Dopo un po’ di tempo, sono tornato di nuovo la carica, proponendole di sfogliare come alcune pagine di siti porno, dove c’erano molti maschi ben dotati, che si proponevano come terza persona nel letto di coppie che desideravano inserire un singolo nei loro giochi. Lentamente con titubanza, Anna si è lasciata convincere, ed insieme abbiamo cominciato a visionare le foto. Ben presto mi sono reso conto, che le piacevano di più i maschi più giovani, di me, e soprattutto quelli ben dotati. Le ho proposto allora, di scrivere a uno di loro per chiedere di partecipare ai nostri giochi. Lei, ha rifiutato sdegnosamente.
“A chi vuoi che interessi, una vecchia come me!”
Ha commentato lei cercando di sviare il discorso. Consapevole di questo sono andato avanti con il mio piano proponendole di fare la cosa opposta:
“Mettiamo delle nostre foto in un nostro account, e vediamo che cosa ne pensano di una “vecchia” come te.”
Lentamente si è lasciata convincere, e si è lasciata fare delle foto dal carattere decisamente porno. Creato l’account, e postato delle foto, abbiamo atteso per vedere quanti maschi si sarebbero interessati a lei. Dopo due giorni, abbiamo dovuto bloccare l’account per l’eccessivo numero di maschi che volevano avere un incontro con lei. Dopo una lunga ed estenuante selezione ne abbiamo scelti due che abbiamo deciso di incontrare. Due giorni dopo siamo andati all’appuntamento in casa di uno dei due singoli, e lei era tesa al massimo, scura in viso e per niente tranquilla. Appena entrati, dopo alcuni convenevoli ho iniziato a baciare Anna cercando di farla sciogliere, e quando pensavo si fosse lasciata andare ho invitato i due ragazzi a partecipare. Ci siamo trasferiti in camera da letto, ma lei è rimasta sempre tesa e taciturna. Nonostante loro si davano da fare, lei non si è mai sciolta, e silenziosamente si è lasciata scopare senza nessun trasporto o partecipazione. Una persona inerme e passiva, al punto tale che i due ragazzi mi hanno dato un’occhiata e mi hanno fatto capire che così non andava quindi ci siamo rivestiti ce ne siamo andati. Tornando a casa ho chiesto che cosa è che non aveva funzionato, lei guardando fuori dal finestrino mi ha detto che non si sentiva a suo agio che non era quello che desidera. Consapevole di aver sbagliato approccio lasciato passare un po’ di tempo e le ho fatto di nuovo un’altra proposta, selezionare un nuovo maschio, uno soltanto, e passare una serata a cena con lui per farne la conoscenza, se poi la cosa era di suo gradimento avremmo potuto continuare o lasciar perdere. Dopo qualche titubanza ha accettato e siamo usciti a cena con Luca, un ragazzo di circa trent’anni, alto, moro e dal fisico splendido, frutto del lavoro di istruttore di nuoto che gli hanno messo in risalto dei pettorali stupendi. Durante tutta la cena abbiamo conversato amabilmente parlando di tutto, dal lavoro allo sport, al tempo, e altre banalità, senza mai entrare nel discorso sesso. Anna era abbastanza tranquilla, ha riso, scherzato tutta la serata e a quel punto ho deciso di lasciarli un momento soli fingendo di dover andare in bagno. Quando sono tornato, loro continuavano a parlare e scherzare, e poiché nessuno aveva accennato di voler fare sesso ho preferito chiudere la serata così. Tornando a casa le ha chiesto cosa ne pensava di Luca, e lei quasi distrattamente mi ha detto che era un ragazzo simpatico e carino. Tre giorni dopo, mi dice che la sera uscirà con la sua amica del cuore per andare a ballare, sapendo che io non amo questo divertimento, e quindi non trovando niente da ridire, l’ho lasciata andare tranquillamente. Verso le 23, mentre stavo sdraiato in poltrona a leggere un libro sorseggiando un vino da meditazione, ricevo un SMS sul mio cellulare: “chiamami.”
La chiamo un po’ preoccupato, e lei mi risponde in maniera distratta, quasi intenta a fare qualcosa che non le permetteva di parlare liberamente. Quando le chiedo dove sia, lei mi risponde che non lo sa, mentre sento in sottofondo che qualcuno la sta eccitando, la sta toccando, procurandole dei gemiti di piacere, e alla fine mi passa un tizio, che mi dice che la stanno scopando in tre, senza aggiungere altro chiude la comunicazione. Preoccupato per lei, la richiamo ma per quanto suona il telefono nessuno risponde. Indeciso sul da farsi sto per chiamare la polizia, quando è lei che mi manda un altro messaggio chiedendomi cosa voglio. Sempre più preoccupato la richiamo e questa volta mi risponde, mi chiede cosa voglio in quanto lei è indaffarata succhiare il cazzo di Luca, che insieme a due suoi amici, la stanno facendo godere come non mai, e quando avrà finito la dovrà andare a riprendere. Alle tre del mattino un nuovo messaggio mi dice che devo andare a prendere all’indirizzo che lei stessa mi fornisce. Quando arrivo, preoccupato suono la porta, e mi apre un tizio completamente nudo.
“Tu devi essere il marito di Anna, viene guarda, ci ha spremuti tutti e tre fino all’ultima goccia, è una donna fantastica, sei molto fortunato.”
Mi stringe la mano, e mi dà una pacca sulle spalle compiaciuto, poi mi presenta l’altro che se ne sta seduto sul divano, con un bicchiere in mano mentre lì vicino Anna inginocchiata davanti a Luca lo sta succhiando un intenso piacere.
“Complimenti amico la tua donna veramente fantastica, lei non ama il sesso lo adora, lei non fa una pompa, ma un vero capolavoro, guarda lo sta adorando, sei molto fortunato ad avere una donna così. ”
Rimango momento estasiato nel vedere Anna che sta completando il suo capolavoro, lo fa venire e gli spreme fino all’ultima goccia, poi si gira mi guarda con un sorriso compiaciuto se ne va in bagno. Dopo essersi sommariamente rivestita ce ne andiamo, in auto le chiedo cosa le abbia fatto cambiare idea. Lei mi dice che al ristorante quando io sono andato in bagno si sono scambiati i numeri di cellulare e il giorno dopo l’ha chiamato per prendere un caffè insieme, e poiché la cosa le era piaciuta molto, aveva voluto vedere se ciò che aveva visto nelle foto corrispondeva al vero e trovato un angolino appartato si era divertita a fare un meraviglioso pompino a Luca. Poi desiderosa di capire cosa poteva provare una donna stretta fra due uomini lo aveva pregato di trovare un amico con cui fare sesso insieme. Lui generosamente di amici ne era trovati due quindi lei aveva goduto in una maniera talmente appagante che da oggi in poi avrebbe più voluto farne a meno. Eccitato dal suo racconto ho trovato un posto appartato ho voluto scoparla anch’io. L’ho spogliata e ho iniziato a toccarla e a leccarla tutta.
“Dai Franco che fai, non mi sono lavata e ho ancora addosso tutto il seme degli altri maschi.”
Non me ne fregato niente, l’ho leccate toccata e poi ho preso a scoparla con forza e passione facendola godere ancora, fin quando mi sono reso conto che nel posto dove eravamo erano giunte due persone che avvicinatosi lentamente alla vettura si stavano segando con il cazzo in mano. Quando l’ho detto ad Anna, credevo che il gioco sarebbe finito lì invece lei mi ha sorriso e ha continuato a godere gridando più forte.
“Siiiiiii…… Dai scopami più forteeeeee….. Dai fammelo sentire tuttooooo…….Vengonooooooo”
Mentre continuava a sbatterla, ho visto i due sconosciuti avvicinarsi e appoggiare le cappelle ai finestrini della vettura. Ho invitato Anna a girare il viso verso di loro ed appoggiare le labbra al vetro. Lei con un gesto semplice abbassato un po’ al finestrino, e immediatamente ha iniziato a succhiare anche quei due cazzi che gli venivano offerti. Era troppo, ho iniziato a sborrare come un fiume in piena, inondandole la vagina già piena dello sperma degli altri maschi. Ancora molto eccitato, ho aperto lo sportello e dopo averla fatta girare l’ho fatta sedere di nuovo sul mio cazzo che era rimasto incredibilmente duro, piantandolo direttamente nel suo culo che essendo stato abbondantemente spanato nelle ore precedenti mi ha lasciato entrare senza nessun problema. Lei piegata in avanti continuava a succhiare i due sconosciuti. La situazione era talmente eccitante che rapidamente i due maschi sono venuti riempendole ancora la bocca di altro sperma, schizzandole sul viso e sul seno, poi con un semplice gesto del capo ci hanno salutati se ne sono andati mentre io l’ho fatta alzare in piedi e appoggiata allo sportello ho continuato ad incularla con forza fin quando mi sono svuotato nel suo culo spanato.
“Eccomi sborrooooo………… Tieni vacca sfondataaaa…….”
Poi siamo tornati a casa che erano quasi le sei del mattino. Per circa 20 giorni non ho fatto altro che scopare Anna, sempre avendo ben chiaro nella mia mente l’immagine di lei che godeva con altri maschi, e nonostante io le chiedevo ripetutamente di rivivere la stessa cosa in mia presenza ricevevo da lei sempre lo stesso rifiuto.
“No non voglio, se tu sei presente non riesco a lasciarmi andare, è più forte di me.”
Consapevole che non avrei ottenuto nulla ho deciso di lasciare a lei la direzione del gioco. Dopo circa 10 giorni, e mi dice che andrà di nuovo da Luca, che quando ne avrà abbastanza dovrò di nuovo andare a prenderla. È uscita verso le 20, e mi ha mandato un messaggio alle quattro del mattino, dicendomi di raggiungerla dopo circa una mezz’ora. Quando sono arrivato stava ancora godendo con un maschio di colore, alto con una dotazione da far paura. Dopo l’ennesimo orgasmo lei mi ha guardato mi ha sorriso mentre lui lo sfilava dal culo di Anna, e tenendola ferma per i capelli e lo spingeva giù per la gola.
“Dai troia succhialo che voglio sfondarti anche la gola”
Dopo averle dato dei colpi tremendi, il ragazzo ha iniziato a schizzare dentro la sua bocca.
“Bevi…… Dai ingoiaaa tutto…… Bevi troiaaaaa”
Lei ha cercato di contenere quel fiume in piena che le veniva scaricato in gola, ma rivoli di crema bianca le colavano agli angoli della bocca. Poi dopo essersi rialzata si è rivestita indossando solo un impermeabile, e mi ha pregato di portarla a casa. Appena giunti le ho preparato una vasca con acqua calda, salì da bagno, e candele profumate. Dopo esserci immersi con me che la tenevo abbracciata e distesa sul mio petto lei mi ha raccontato tutto quello che era successo a casa di Luca. Appena arrivata si è trovata davanti a nove maschi, di cui due di colore. Hanno iniziato a farla godere in tutti i modi, e ad un tratto mentre Luca la scopava davanti uno dei due ragazzi di colore l’ha fatta distendere su di lui, e lei credeva che lui le avrebbe piantato quel palo in culo, invece ragazzo lentamente lo ha infilato davanti insieme a quello di Luca. Una doppia in fica tremenda!
“Oddiooooo……… Pianoooo….. Così mi sfondate tutta!.... Siiiiiii..”
Ha incominciato a godere mentre loro le offrivano e le infilavano ogni buco. Dopo ragazzo di colore, e Luca, anche gli altri hanno voluto prenderla in doppia sia davanti che dietro sfondandole tutti i buchi facendola godere fin quasi a svenire. Sentendo quel racconto mi è venuto durissimo, e lei guardandomi mi ha sorriso, poi essendo molto stanca ma lo ha preso in bocca e mi ha succhiato facendomi schizzare anche l’anima. Dopo circa 10 giorni durante i quali Anna è tornato ad essere la donna di sempre tranquilla e simpatica improvvisamente mi ha detto il sabato successivo sarebbe andata con Luca in un club prive, dove avrebbe avuto l’opportunità di dare sfogo a tutte le sue fantasie. Inutile dire che non era richiesta la mia presenza.
“Quando avrò finito, ti mando un messaggio e mi vieni a prendere a casa di Luca.”
La sera l’ho vista prepararsi per uscire, gonna cortissima, autoreggenti, scarpe col tacco 15, nessun tipo di intimo, è una camicetta che a malapena riuscivano a contenere la sua quarta abbondante. Appena lei è uscita ho seguiti, e dopo circa un’ora di strada li ho visti arrivare davanti a un locale a cui insegna chiaramente indicava un club prive. Dopo cinque minuti che sono entrati, sono entrato anch’io, e mantenendomi nel buio li ho individuati seduti al bancone del bar, con Luca che rideva e scherzava con mentre stavano bevendo. Poco dopo lui l’ha presa per mano e passando in un altro lato del locale l’ha fatto entrare in una piccola stanza dove alle pareti c’erano dei buchi. Immediatamente dopo dai buchi sono apparsi dei membri lunghi e duri pronti per essere succhiati, cosa che lei ha fatto immediatamente con estremo piacere sia suo, sia del maschio che veniva succhiato. Non resistendo alla tentazione sono andato dall’altro lato e trovando buco libero ha infilato anche il mio dentro. Ero teso è duro, e ad un tratto ho sentito le sue calde labbra avvolgermelo tutto. Mi ha segato velocemente e succhiandomi con forza mi ha lasciato venire nella sua bocca senza perderne neanche una goccia. Sconvolto, ed eccitato dalla strana esperienza mi sono allontanato aspettando che lei uscisse da quel posto. Dopo circa mezz’ora Luca l’ha presa di nuovo per mano e seguita da un gruppo di maschi di varia età sono entrati in una stanza dove al centro c’era un letto rotondo e subito dopo tante mani hanno incominciato ad accarezzarla e tanti cazzi le sono stati offerti da succhiare. Non sono entrato con lei ma da una piccola porta laterale ho potuto vedere attraverso un vetro quello che succedeva dentro la stanza. Non so in quanti l’hanno scopata, ma dopo circa tre ore, durante le quali io mi ero segato due volte, lei ha goduto tantissimo, ricevendo spesso anche tre maschi per volta e alla fine più di una decina di loro hanno fatta inginocchiare segandosi velocemente l’hanno coperta di sborra schizzandole addosso tutti insieme. A quel punto me ne sono andato tanto quello che volevo vedere l’avevo visto. Sono tornato indietro e in quel momento lei mi ha detto di aspettarla a casa di Luca. Quando è arrivata l’ho vista venire verso di me, malferma sulle gambe, è salita e appoggiata la testa finestrino si è addormentata. Tornati a casa è andata direttamente a dormire tanta era la stanchezza senza nemmeno farsi una doccia ma restando ancora coperta degli schizzi del seme dei maschi che l’avevano inondata. L’indomani si è svegliata verso le sei del pomeriggio, e dopo essersi fatto una doccia è venuta in cucina dove io le ho preparato un paio di tramezzini per alleviare la sua fame. Mentre mangiava mi ha guardato e sorridendomi ha detto:
”Ti è piaciuto lo spettacolo?”
L’ho guardata cercando di capire a cosa si riferisse, e lei continuando a mangiare con un dolcissimo sorriso e ha spiegato.
“Dopo tanti anni che lo succhiò e che ne bevo il suo piacere credi che io non sia capace di riconoscere il cazzo di mio marito? Appena l’ho visto uscire dal buco ho capito che eri tu, e stranamente la cosa mi hai eccitato, sapevo che mi guardavi, anche se io non ti vedevo sapevo che tu c’eri e questo mi hai eccitato molto di più.”
Sono rimasto un po’ stupito sono avvicinato la abbracciata e baciata. Questa mia moglie, una donna fantastica e incredibilmente imprevedibile capace di donarmi emozioni sconvolgenti, e sono sicuro che fra di noi il gioco non finisce qui.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Quando di una persona resta un bel ricordo
Patrizia è stata per un periodo una mia collega di lavoro, , 40 anni, sposata da 20, 2 figli, bassa, un fisico minuto ma con belle curve nei punti giusti, mora tipo mediterraneo, capelli lunghi neri.
In ufficio, durante le pause dal lavoro, parlava sempre della famiglia, dei figli e marito come spesso fanno le donne. a volte l'avevo sorpresa, mentre conversava con delle sue colleghe, nel dire che se avesse potuto tornare indietro non si sarebbe piu' sposata, quasi a dichiarare una situazione coniugale poco soddisfacente.
Veniva spesso in ufficio con vestitini che facevano risaltare il suo corpicino, piccolo, seno appena pronunciato, ma vista la consistenza all'apparenza ancora ben tonico, sempre molto curata, trucco accennato, qualche ruga intorno agli occhi, gonne sopra il ginocchio, calze velate.
Un tipo, insomma, che non ti saresti girato se passava vicino a te in strada, ma che ad osservarla bene esprimeva una sua sensualita'.
La incontravo spesso durante la pausa alla macchina del caffe', cosi' cominciammo a parlare inizialmente solo di lavoro, ma poi anche delle nostre vite. " Beato te che sei single, chissa' quanti sfizi riesci a toglierti" mi disse un giorno, con sguardo malizioso.
" Certo ma anche a te , anche se sei sposata, le occasioni non mancheranno, del resto sei ancora una bella donna" mi guardo' e arrossi' un attimo, avevo percepito che quella frase non l'aveva lasciata insensibile.
Le nostre chiaccherate continuavano e lei sembrava gradire la mia compagnia, un giorno le lasciai il mio numero di cellulare, dicendogli " Se ti va mi puoi chiamare quando vuoi o meglio quando puoi" io naturalmente per ovvi motivi non la potevo chiamare.
Per qualche giorno non si fece sentire, poi un sms significativo una sera , " sono agitata e combattuta, non so se sto facendo la cosa giusta, mandandoti questo messaggio, so di certo che mi piacerebbe essere li' con te..." risposta " anche a me, se vuoi una sera posso accoglierti nel mio lettone "
Sentivo che ormai che Ptrizia, desiderava uscire, anche solo per qualche ora, dalla sua routine coniugale io non forzavo la situazione, anche se le facevo capire che la situazione intrigava anche me, lasciavo che lei arrivasse da sola alla sua decisione.
Una mattina mentre prendevamo il solito' caffè disse " oggi pomeriggio ho preso mezza giornata di ferie, ho detto a mio marito che devo andare a fare una visita medica" e mentre mi diceva questo mi guardava negli occhi; io non aspettai che mi dicesse altro " ok ti aspetto in macchina davanti al bar di fronte" lei sorrise guardandomi.
Passai la mattinata a pensare al dopo, ero su di giri... eccitato dal fatto di avere tra qualche ora Patrizia tra le mie braccia, l'adrenalina cominciava a circolare nelle mie vene, la prima volta con una donna mi fa sempre questo effetto.
Presi anche io il pomeriggio di permesso, la aspettai... lei arrivo' e con passo veloce e sali' in macchina,
" andiamo via subito prima che ci veda qualcuno" era nervosa, tesa.
Arrivammo a casa mia, fu subito un bacio lunghissimo, passionale, sentivo il suo desiderio " voglio ricordare per molto tempo questo pomeriggio" mi sussurro' ,le mie mani scivolavano sui suoi fianchi e mentre la spingevo contro di me, sbottonai da dietro il suo vestito che le cadde ai piedi.
Portava un bel perizoma nero, niente reggiseno, calze autoreggenti. le accarezzai il seno, era piccolo ma ben fatto, mi stava in una mano, le baciai i capezzoli, cominciando a succhiarli fece subito un respiro profondo " sono molto sensibili " disse mentre li spingeva contro la mia bocca, passai piu' volte da un seno all'altro, sentivo la sua voglia aumentare.
Finimmo a letto, aveva una figa con labbra pronunciate, poco pelo cominciai a leccarla dall'interno coscia per arrivare in mezzo alle gambe, e quando introdussi un dito era gia' ben lubrificata, continuai e leccarla ,quando mi soffermavo sul clitoride, sentivo che tremava, volevo prima farla godere cosi'.
continuai senza sosta a leccarla per molti minuti, sentivo il suo godimento crescere finche comincio' a muoversi freneticamente come a scappare via dalla mia bocca, io la tenevo stretta contro il mio viso.
Venne cosi' senza dirmi una parola ma con un lungo rantolo, segno di una voglia repressa da tempo.
" Adesso fai fare a me " mi prese il cazzo muovendo la sua mano con un lento su e giu', era come se volesse prima dosare la consistenza, " chissa' quante ne hai fatte felici con questo"
la guardai e sorrisi, lo prese in bocca con una dolcezza incredibile, passava la lingua dalla capella fino a giu, lo prendeva in bocca tenedolo dalla palle, ci metteva maestria e passione.
Poche sono le donne che ho conosciuto, che sapevano succhiare il cazzo bene come Ptrizia, non resistetti a lungo tempo a questa tortura e le venni in bocca. continuo' a succhiare senza staccarsi poi, come se mi volesse fare un bel regalo, degluti' il tutto.
Dopo poco tempo, ero dentro di lei, aveva una fighetta stretta, che aumentava la sensazione del mio riempirla, teneva le gambe incrociate dietro la mia schiena, come per spingermi di piu' contro di lei ad ogni mio affondo', ripeteva in continuazione la stessa frase " mi piace, mi piace " e gemendo venne nuovamente.
Io ero arrapatissimo, il sentirla godere in quel modo, aumentava di molto la mia carica sessuale, aumentai il ritmo dei miei movimenti, ne uscivo quasi completamente, per poi penetrarla a fondo
i suoi umori rendevano lucido il mio sesso, affondai ancora con forza e le bagnai la figa.
" Pensa che con mio marito è ormai tempo che non arrivo all'orgasmo, mentre qui con te in neanche un' ora sono venuta gia' 2 volte" mi disse.
"Un mio amico sostiene che è solo una questione chimica.... una miscela che si crea e che si forma in un' area del nostro cervello e che poi esplode nel nostro corpo" le dissi, accarezzando il suo viso.
Scopammo tutto il pomeriggio, si sazio' e mi sazio', consapevole del fatto che non sarebbe stato facile per lei riproporre altre volte la situazione.
In realta' ci vedemmo ancora qualche volta, riusci' a ritagliarsi qualche ora fu sempre molto intenso e la sua voglia di sesso inalterata, " ora che ricominciato a godere come faro ? "
la cosa che piu' mi piaceva di lei, era vederla e sentirla godere, oltre alla sua passione per i pompini.
A volte le piaceva essere presa con forza, voleva sentire il mio desiderio,la mia foga voleva sentire il mio corpo sopra di lei, il mio respiro diventare affanno le piaceva vedermi eccitato per lei.
Come era giusto che fosse, Patrizia è ritornata alla sua famiglia, il rischio di continuare era troppo grosso e lei non lo voleva correre, visto che tra noi c'era solo del sano e buon sesso, io nel frattempo cambiato lavoro e non la vedo piu.
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8 anni fa
3monaco3, 33
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Sorprese meravigliose
Una mattina tornai a casa perche nn trovavo dei documenti , entrato nel mio studio notai che mia moglie come al solito li aveva spostati e nn avvisato dove li avesse messi. io quella mattina ero in ritardo e mi servivano assolutamente, quindi arrabbiatissimo la telefonai per chiedere dove avesse messo tali documenti.
Il telefono squillo a lungo ed io mi innervosivo sempre piu, ad un certo punto rispose e alla mia richiesta incazzata di dove avesse messo i documenti , lei rispose con voce tremolante, ma quali cazzo di documenti vuoi, contemporaneamente sentivo un cigolio sospetto, e le dissi ma dove stai e che stai facendo e lei rispose sono allo studio di marco e me lo sto scopando e mi disse anzi nn romperoil cazzo ma in un modo strano si perche me lo disse mentre lo stava succhiano lasciandomi senza parole continuarono a scopare senza chiudere il telefono , io sentivo i gemiti di lei e di lui e il cigolio del lettino da ginecologo che aveva allo studio, fino all'urlare di piacere di laura e di marco.
Non vi dico cosa successe a me io venni insieme a loro e la mia sborrata fu cosi copiosa che c'erano centinaia di schizzi a terra una cosa inaudita, quelle macchie rimasero li per mesi sapete perche? la mia adorata moglie mi disse nn pulisco perche ogni volta che entri nello studio ti devi ricordare quanto sei cornuto.
Che gran donna
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8 anni fa
admin, 75
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La prima volta della mia dea
Inizialmente anni fa laura era sempre restia a fare sesso con un altro uomo diceva di amarmi e di nn volere nessun altro.
Conoscemmo una giovane coppia della provincia di napoli lei molto carina lui non molto pero essendo la prima volta vuoi la curiosita ci frequentavamo parlando di cose che potremo fare.
Lei era la classica ragazza sguardo a terra e cazzo in bocca, ci teneva molto all'apparenza.
Un giorno organizzammo una uscita in barca e lungi da me oramai abituato a stare insieme a loro, l'idea di fare sesso, mentre guidavo con rosa al mio fianco nn so per quale motivo mi girai e vidi la mia laura sul divano con luigi che gli stava facendo un pompino, luigi nn essendo un bellissimo uomo di contro aveva un cazzo come nn avevo mai visto, alla vista di quella scena feci andare la barca alla deriva e iniziammo a scopare io con rosa e luigi con laura, passando una giornata meravigliosa.
Ci furono altri incontri , ricordo uno in particolare dove luigi espresse il desiderio di andare a casa loro lui sarebbe arrivato dopo perche a lavoro e di farmi trovare a letto io e sua moglie, cosi facemmo e mentre mia moglie era di la io e rosa eravamo sul letto a scopare meravigliosamente, a proposito espresse anche il desiderio di scoparla a pelle cosa che un po incosciamente feci, lui arrivo entro in camera da letto inizioa masturbarsi e nel momento culminante invece di aiutare la moglie a saltare via me la schiaccio contro il mio cazzo (lei era sopra di me) facendomi venire dentro di lei.
Non so perche da quel giorno nnci siamo piu visti peccato..
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8 anni fa
admin, 75
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Mia moglie e un essere meraviglioso
Tesoro ma tra i miei amici nn c'e nessuno che ti piace?, no caro c'e un certo feeling con Matteo tuo amico da anni ma sessualmente nessuno mi ispira.
Spesso stuzzicavo laura perche avrei sempre desiderato che lo facesse con un mio amico , in questo modo il tradimento sarebbe stato di quelli perfetti ma nulla da fare.
Una mattina , inaspettatamente tornai prima da lavoro, la casa era vuota nn c'era ne mia moglie ne i ragazzi, entrai in camera da letto e trovai la nostra telecamera sul como' ed a fianco un bigliettino, "amore di devo fare una confessione" l'accesi e davanti ai miei occhi si mostro uno spettacolo meraviglioso, mia moglie e Matteo nudi sul letto , laura inizio a spompinarlo ed io per la prima volta vedevo il cazzo del mio amico, inaspettatamente enorme e bellissimo, sono stati 30 minuti di goduria non si sono risparmiati nulla fino alla venuta copiosa sul viso di mia moglie, e la relativa venuta mia perche non potei esimermi dallo spararmi una gran sega davanti a cotanta bellezza.
Amo mia moglie
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
La prima trasgressione non si scorda mai.
Mi chiamo Carla, e sono sposata con Luca da oltre 25 anni. Luca è un uomo speciale, marito affettuoso, dolce e premuroso, ma a letto è un maiale senza rivali. È alto uno e 80, fisicamente un po’ sovrappeso, perché ama indugiare a tavola come ha letto, intimamente depilato, ha una dotazione normale che sa usare molto bene. Io invece sono alta uno e 75, capelli biondi a caschetto occhi azzurri quarta di seno, ho saputo con il tempo vincere la mia timidezza ed essere oggi una brava moglie, e una degna compagna di un maschio come Luca. Abbiamo due figli grandi che hanno intrapreso la loro strada nella vita e quindi oggi ci rimane molto tempo libero che dedichiamo ai piaceri della vita. Vivere insieme a Luca mi ha insegnato ad avere più fiducia in me stessa, e lentamente ho imparato ad assecondare i suoi desideri che poi in fondo hanno portato alla luce la troia che c’è in me. Amante dei lunghi preliminari Luca è un ottimo linguista che sa portarmi all’apice del piacere e poi quando mi possiede è un maschio virile e duraturo ne consegue che a sua volta ama essere succhiato a lungo per questo con il tempo ho affinato la mia tecnica di sesso orale e quando lui mi definisce una “magnifica pompinara,” la cosa mi riempie di gioia. Mi piace molto essere posseduta da lui che sa portarmi più volte all’apice del piacere. Con un uomo così anche il mio lato B ha ricevuto le dovute attenzioni, e se all’inizio la cosa mi lasciava un po’ indifferente, con il tempo ho imparato ad apprezzare il piacere del sesso anale e tuttora oggi, dopo una lunga scopata amo sentire il suo membro che mi inonda di calda crema il mio culetto. Con il tempo la sua pazienza, ha saputo far emergere anche la mia vena esibizionista ed oggi amo vestirmi in maniera sexy e provocante con indumenti attillati, mini vertiginose, e scarpe dal tacco proibitivo. Mi piace molto muovermi in mezzo alla gente e sentirmi osservata, desiderata e vedere lo sguardo di piacere che tutto questo provoca in mio marito. L’estate al mare sono anche riuscito a mettermi nuda. Lui avrebbe voluto che io mi lasciassi andare a qualche gioco molto spinto, ma la presenza di troppi maschi, troppi occhi troppa gente tutta insieme, ha provocato in me un certo blocco che non mi ha permesso di vivere una nuova emozione, o di coinvolgere altre persone anche se lui mi aveva fatto capire che l’avrebbe gradito. Ma come accade il destino mischia le carte e spesso ti offre una mano vincente quando meno te l’aspetti. Per noi è successo circa tre anni fa. Era un pomeriggio piovoso, sembrava cadesse giù il cielo. Eravamo rimasti imbottigliati dentro l’auto in panne, mentre cercavamo di guadagnare qualche km sulla strada che conduceva verso casa nostra, con una manovra azzardata a motore spento, abbiamo fatto appena in tempo a toglierci dalla densità di traffico, causato dall’acquazzone. Cercando di trovare aiuto telefonando sia al nostro meccanico di fiducia e non so a quante altre persone, tutto veniva vanificato, in quanto i telefoni erano fuori servizio per il maltempo. Non ci restava altra alternativa di raggiungere un bar, ubicato nelle immediate vicinanze allo sfortunato evento. Quei pochi passi dalla vettura in panne, al bar mi ero completamente inzuppata d’acqua. In quell’occasione, poi che era già caldo indossava una camicetta di lino azzurro, una mini di lino nera, e dei sandali dal tacco 15. Poiché non indossavo nessun tipo di intimo, sentivo gli sguardi delle persone che incontravo, le quali avevano la sensazione che io fossi praticamente nuda. Entrati, ci siamo seduti su un tavolo libero all’angolo interno del locale, ordinando del the caldo, per ristorarci dal freddo che i vestiti inzuppati d’acqua ci stavano trasmettendo.
Inutile descrivere la tensione di quel pomeriggio, mentre gustavamo quella tazza di the, alzando lo sguardo, ho notato, che proprio sul tavolo di fronte a noi, vi era seduto un bellissimo uomo, tutto muscoli, un ragazzo di quelli che, sicuramente frequentava la palestra e che non passava inosservato, all’attenzione di una donna, quale me.
MI sentivo osservata, dai suoi sguardi caldi, sensuali, accattivanti e provocanti, era come se mi volesse asciugare gli abiti che avevo addosso, tutto questo di nascosto, per non farsi notare da mio marito, che teso per il contrattempo pareva ignorare ogni altra cosa. Incominciai a provocarlo, accavallando lentamente le gambe mostrando a lui, semmai non l’avesse notato che sotto non indossavo nulla.
Fu allora che approfittando dell’assenza di Luca alzatosi per andare in bagno, il giovane si alzò e venne al mio tavolo, mentre un forte tuono improvvisamente interruppe la corrente elettrica facendo piombare il bar nel buio. Mentre il titolare andava sul retro il giovane si presentò:
“Mi chiamo Marco e tu sei molto bella, ma come mai sei così inzuppata d’acqua?”
“Piacere sono Carla, la nostra auto si è bloccata e non riusciamo contattare il nostro meccanico.”
Gli ho detto con un filo di voce mentre il suo sguardo penetrante indugiava a lungo nella scollatura della mia camicetta dalla quale si vedeva un’abbondante porzione della mia quarta di seno. Tremavo, forse più dall’emozione che dal freddo, stringendo la mano, riuscii a pronunciare con una voce flebile il mio nome.
Avevo il cuore in gola, lo sentivo battere fortissimo. Sentivo dentro me, che stava accadendo qualcosa di strano, una bella sensazione che non provavo dai tempi della scuola, dei primi amori da ragazzina.
Emanava una fragranza intensa, speziata, piacevole a dir poco irresistibile per una donna provocante come me, roba da mangiarselo di baci e morsi piccanti, lui con un’aria disinvolta aprì una sedia dal tavolo e vi si sedette offrendoci il suo aiuto.
Mi trovai in uno stato incosciente, quasi in trans, lui parlava e non capivo cosa diceva, ero completamente assente, distratta dalla sua presenza prorompente, quando finalmente arrivò Luca, il quale presentatosi pensò che Marco fosse una persona di mia conoscenza, accorsa per aiutarci.
Marco intuì l’equivoco, che mio marito aveva pensato e prese la palla a balzo, dicendoci di volerci aiutare a risolvere il problema invitandoci a casa sua, per ristorarci, asciugarci i vestiti e per poter telefonare da un impianto di rete fissa. Decidemmo di accettare e tutti e tre, siamo usciti dal bar con un unico ombrello ci siamo avviati alla macchina di Marco. Sentivo il suo braccio che mi stringeva forte alla vita e quel contatto mi stava provocando un piacere e un languore allo stomaco mentre fra le cosce sentivo inumidirsi qualcosa. Ci siamo ritrovati a casa sua senza nemmeno accorgercene accompagnati con la sua auto, lasciando la nostra fuori in sosta.
Arrivati a casa, accese subito un grandissimo e bellissimo camino.
Non c’è voluto molto a convincerci ad un ulteriore invito, quello di restare a cena, anche perché a casa nostra non ci aspettava nessuno, poi andò in bagno, preparò due accappatoi e ci ha invitato a farci una doccia calda per scrollarci il freddo che avevamo addosso. Entrò prima Luca, mentre io sono rimasta con lui davanti al focolare a scaldarmi per il lungo interminabile momento i nostri occhi si sono incrociati le mie gambe hanno cominciato a tremare per l’emozione lui si è avvicinato lentamente, le sue mani hanno toccato le mie e lentamente hanno iniziato a risalire le braccia, quando stava a poca distanza da me a sua bocca era vicinissima per un lungo istante ho atteso che mi baciasse, ma il rumore della porta del bagno che si apriva ha rotto l’incantesimo e lui è andato in camera sua a prendere una tuta da ginnastica per farla indossare Luca mentre i suoi abiti si stavano asciugando. Mi sono quasi spogliata davanti a lui ed entrata nel bagno, sono entrata nella doccia. Mi sentivo strana, eccitata, avevo i capezzoli duri e lentamente la mia mano li ha accarezzarti per poi scendere fra le cosce per sfiorare il mio intimo di farmi mettere un lungo gemito di piacere.
“Uhuhuuhummmmmmmmmm”
Quando sono uscito dal bagno, Luca mi aveva preparato una sua camicia, non avendo l’altro di meglio un piccolo telo da bagno da cingere fianchi a mo’ di gonna, tenuto fermo da una grossa spilla. Per un attimo ho sentito il suo profumo sulla mia pelle e questo mi ha eccitato ancora di più. Dopo esserci spostati in cucina, abbiamo incominciato a preparare la cena, e poi ci sediamo tutti a tavola e mi ritrovo Marco di fronte.
Rincominciarono i suoi sguardi a mettermi in imbarazzo, ricordandomi quelli lanciatomi precedentemente al bar e non riuscivo a distogliere l’attenzione dei suoi occhi grandi, cercando di non farmene accorgere da Luca, per non rovinare quella serata magica, piena di emozioni.
Improvvisamente ho sentito il suo piede nudo accarezzare le gambe e che piano piano saliva su, cercando di raggiungere quella meta tutta da conquistare. Dopo momentaneo attimo di stupore ho spostato il mio corpo leggermente più avanti sul bordo della sedia, e ho aperto lentamente le cosce facendogli chiaramente capire che assecondavano il suo gioco che mi intrigava tantissimo pur cercando inconsciamente di non farlo notare a mio marito, anche se dentro di me sapevo che forse lui sarebbe stato contento, ma nell’incertezza per il momento preferivo tenerlo segreto. Durante la cena continuò il gioco del piedino sotto il tavolo di nascosto agli occhi di mio marito, ed io non resistevo a quello strisciare del suo arto su di me, mi eccitavo sempre più e non potevo fare niente, tranne che ricambiare con le stesse cose, cioè allungai il mio piede, inizialmente sulle sue gambe e poi fino a farlo arrivare sul suo maestoso membro, che scoppiava dalla voglia di desiderio, mentre lui me lo accarezzava dolcemente con le sue mani vellutate. Improvvisamente un forte tuono ha interrotto l’energia elettrica, e di colpo la casa piombata nel buio. Marco prontamente si è alzato in piedi era provveduto ad accendere una candela che ha posizionato al centro del tavolo rendendo ancora più magico quel sottile gioco che stavamo facendo e che ci stava eccitando moltissimo. Mentre noi eravamo intenti ad accarezzarci, Luca parlava sul da farsi per risolvere il problema dell’auto fuori sulla strada prima che facesse notte, quando Marco ci propose di aiutarci l’indomani per risolvere il problema e di pernottare quella sera nella camera degli ospiti, visto l’ora tarda, ed i molti km di distanza che ci separavano da casa nostra.
Dopo essersi consultato con me, io e mio marito, abbiamo accettato la gentile offerta proposta da Marco e così dopo averci augurato la buona notte, siamo andati a letto.
Luca si addormentato subito come un sasso, forse per la stanchezza di quella giornata; io sono rimasta per una bella mezzora a guardare il soffitto, senza prendere sonno e col pensiero ripercorrendo quello che mi era accaduto con Marco, stringendomi la sua camicia addosso che profumava di lui, quando ad un certo punto non resistito più e mi sono alzata dal letto, e indossando solo la camicia, senza fare il minimo rumore, sono andata in cucina. Ho incominciato a lavare le stoviglie che avevamo sporcate durante la cena e intenta a pulire ho sentito avvicinarsi dietro di me una persona. Mi ha abbracciato da dietro, ha iniziato a baciarmi sul collo, dietro il lobo dell’orecchio, mandandomi in tilt, mentre sulla parte bassa del corpo, sentivo il suo membro durissimo strofinarsi con insistenza sui miei glutei. Lo sentivo durissimo premere contro il solco delle mie natiche, e pur non avendone ancora visto sembrava enorme. Mi ha girata e baciandomi e limonandomi tutta con la sua lingua caldissima come fuoco, ho sentito appoggiarsi quel meraviglioso palo sul mio ventre. Prima ho fatto un po di resistenza, ma non è durata molto, lui mi piaceva tanto, ero attratta come le mosche dal miele, quindi non l’ho respinto, anche se, a quel punto ero spaventata solo se si fosse svegliato Luca. La situazione era troppo intrigante e trasgressiva, quindi mi sono lasciato andare liberandomi di ogni freno inibitore e assecondando ogni suo desiderio. Le sue mani abilmente mi hanno tolto la camicia lasciandomi completamente nuda poi la sua bocca è sceso lungo il collo fino a raggiungere il mio seno destro per impossessarsi del capezzolo duro e turgido che ha cominciato a succhiare con forza facendomi provare mille delizie. Ho assecondato i suoi voleri, lasciandolo libero di esplorare con la sua bocca tutto il corpo. L’ho sentito scivolare in basso mentre le gambe tremavano mi sono appoggiato lavello per non cadere in terra quando la sua bocca ha raggiunto il Monte di Venere e suoi denti si sono impossessati del mio bottoncino facendomi tremare di piacere quando con forza preso a morderlo.
“Si si si si mi piace sei meraviglioso ancora si più forte si”
Tremavo del piacere che stavo provando, quando lui si è rialzato di colpo e mi ha appoggiato le mani sulle spalle invitandomi ad abbassare davanti a lui e allora mi sono ritrovata con il suo grandissimo cazzo in bocca. Succhiarlo e spompinarlo era sconvolgente, molto eccitante e mi sono scatenato come non avevo fatto mai prima. Sarà stato dovuto al fatto di tradire per la prima volta Luca o forse lo desideravo veramente perché mi piaceva?
Mi ha preso per mano e si è seduto su una sedia della cucina, e mi ha invitato a salire su di lui per impalarmi. L’ho fatto, senza pensarci su, bagnata com’ero, ho incominciato a sciogliermi, a lasciarmi andare, e godere tutta quella roba che avevo dentro. Con movimenti sensuali, verticali, salendo e scendendo giù repentinamente, perdendo i sensi e lasciandomi scappare qualche gemito di passione, cavalcando quell’immenso bastone che pulsava pieno d’amore e che mancava poco ad esplodere dalla voglia di inondarmi con lo sperma accumulatosi durante i preliminari.
“ODDiioooo…sei meraviglioso!!! Mi sfondi tuttaaa!!”
Mi sentivo riempita da quella mazza meravigliosa che scivolando dentro di me mi apriva dilatava le pareti della mia vagina fino ad arrivare in fondo e sbattere con forza contro il collo dell’utero provocandomi scariche di intenso piacere. Mancava poco che venissi pure io, quando alle mie spalle vidi la figura di Luca, che svegliatosi a causa dei miei gemiti, che non ero riuscita a soffocare durante il rapporto con Marco. Ci fu un attimo di silenzio tra tutti e tre come per capire cosa stesse per accadere. Mio marito compiaciuto della situazione, si è avvicinato alla mia bocca con il suo cazzo duro per farselo succhiare, cosa che ho fatto con molto piacere. A quel punto Marco ci ha invitati a spostarci nella camera da letto cosa che ho fatto tenendo ben stretti fra le mani quei due membri meravigliosi. Una volta giunti sul letto lui si è sdraiato supino mentre io mi sono di nuovo impalata su di lui godendo appieno di quel meraviglioso membro che mi stava riempiendo tutta. Luca invece è salito sul letto e mi ha offerto di nuovo il suo cazzo da succhiare, e poi una volta appagato mi ha fatto distendere sul suo petto di Marco per poi inginocchiarsi e di infilarmi il suo splendido palo direttamente nel culo.
“ hooooo..sssiiiii…OOddiiioooo.che bello…sii sfondatemi tutta!!”
Ho provato un piacere immenso sentirmi possedere con una doppia penetrazione, durante la quale mi hanno fatto godere tantissimo alternandosi poi scambiandosi le posizioni, in particolare quando Marco mi entrato dentro ho sentito il mio fiorellino anale dilatarsi al massimo procurandomi un piacere indescrivibile mentre loro incitavano a godere di più.
“Daii…godi troiaaa.. Che ti sfondiamo… Che ti spaniamo tutti i buchi per poi riempirli di crema bollente…. Godiii…”
Avere due cazzi contemporaneamente mi riempiva di gioia, soddisfazione, cosa che non capita tutti i giorni, tra l’altro c’era stata la reazione positiva di Luca che ha ammesso poi di averci spiato prima dietro la porta della cucina e che si era incominciato a masturbare di fronte a quella scena hot, vedendomi intenta a succhiarlo con gusto. Dopo quella notte abbiamo continuato questo gioco diverse volte apportando variabili dovute alla fantasia di mio marito che ha trovato in Marco un fedele alleato e compagno di porcate dove io sono sempre al centro della loro attenzione. Adesso Marco vive con una ragazza, ed hanno avuto una bellissima bambina, siamo rimasti amici di famiglia. I primi tempi approfittavano del fatto che lui a volte rimane fuori a dormire per lavoro e quindi noi lo raggiungevamo per poter godere ancora di più tutti e tre insieme. Circa un mese fa siamo andati al mare insieme e Maria nuova compagno di Marco, per la prima volta si è messa nuda in una piccola spiaggia dove eravamo solo noi quattro e la sua bambina che dormiva sotto l’ombrellone. Non abbiamo fatto nulla di particolare, ma al tramonto quando il sole faceva diventare rosso il cielo, e d’oro il mare, mentre i nostri uomini ci accarezzavano dolcemente l’intimo, ricambiavamo le loro carezze masturbandoli lentamente ci siamo guardati negli occhi e lei mi ha sorriso in maniera molto intrigante e mi ha mandato un bacio. L’estate è appena iniziata chissà cosa ci riserverà il futuro.
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8 anni fa
admin, 75
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Incontro all'insaputa di lei
LA DOPPIA SORPRESA
Appena sveglio arriva il messaggio di Maurizio che non vedevo da tanto tempo, mi chiede se sono libero e quindi ci organizziamo per un caffè.
Arrivo con 5 minuti di ritardo e trovo lui con Angelica ad aspettarmi. Da lontano ho modo di ammirarne l'eleganza, passo deciso e slanciato ma allo stesso tempo un'andatura molto dolce e sensuale: scoprirò dopo che questo modo di muoversi rappresenta il suo carattere.
Immediatamente ho quella sensazione di "sorpresa" e l'emozione è grande, inizio a sentire l'adrenalina che sale e i battiti del cuore che aumentano!
Li raggiungo e mi scuso per il ritardo. Mi presento e a questo punto scopro che la sorpresa è anche per lei! Beh che dire, il mio amico di buon mattino ha avuto una bellissima idea, anzi due!
Ricordavo di aver visto le foto di Angelica sul sito e di aver anche lasciato qualche commento, però adesso era lì davanti a me e tutto era diverso. Ci avviamo verso il bar, lei indossa una camicetta maculata che lascia intravedere un po' le forme del seno, rigorosamente chiusa fino al penultimo bottone e una gonna non troppo lunga ma nemmeno troppo corta con uno spacco laterale che dava tanto spazio all'immaginazione... e per non sforzarmi tanto con l'immaginazione ho scelto di sedermi davanti a lei. Volevo assaporare il piacere della conversazione guardandola negli occhi, lasciando cadere sempre più spesso lo sguardo verso le sue bellezze.
Conversazione lunghissima, abbiamo parlato di tutto e di più: lavoro, istruzione, amici, interessi, viaggi... il piacere di conoscere delle persone è proprio questo! Quando si decide di incontrare qualcuno non riesco mai a fermarmi solo all'aspetto estetico, ho bisogno anche di esplorare la mente.
Ad un certo punto Maurizio rompe gli indugi e dice ad Angelica rivolgendosi a me: "lui è il mio amico del sito!" Bellissima l'espressione di Angelica, un mix di meraviglia e complicità, e un sorriso malizioso che lascia intravedere ancora di più il piacere di scoprire anche questo mio lato "non molto chiaro" nella prima parte del nostro incontro. La conversazione continua tra i miei sguardi sempre più insistenti, lei che si morde le labbra e qualche doppio senso!
Li accompagno verso l'uscita e mi pento tantissimo di non averli accompagnati all'auto, ma per oggi il carico di eccitazione è stato notevole e preferisco scoprire il resto un pò alla volta.
Angelica mi ha confessato di non saper utilizzare bene il pc e che ha bisogno di alcune lezioni private di informatica...
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8 anni fa
prof3informatica,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Primissima esperienza di una coppia di giovani fidanzati
Quanto accadutomi quest'oggi ha per me dell'inverosimile, non me lo sarei mai aspettato.
Negli ultimi tempi mi ero ripromesso di cercare nuove situazioni per alimentare il fuoco del piacere: non più i soliti incontri con coppia ma un intrattenimento con coppia senza partecipazione diretta ma sa semplice maturo voyeur ed eventualmente partecipe a soli giochi orali e manuali.
Questo era il senso dell'annuncio pubblicato in mattinata con la quasi certezza di non ricevere alcuna adesione.
Prima di uscire da casa penso di riscontrare la posta elettronica e con mia grande sorpresa trovo il seguente messaggio: siamo una coppia giovane e molto bella, chiamami e ti spiego (num. cellulare).
Trascrivo il numero sul mio cellulare, pensando che si tratta sicuramente di uno scherzo.
Ho provato ad immaginare una coppia giovane e bella che pensa di contattare un maturo 62enne per un possibile incontro; mi son detto che era sicuramente una burla.
Nella tarda mattinata mi decido a chiamar, risponde una voce di giovane uomo al quale dico che sono l'uomo dell'annuncio che ha ricevuto il numero del cellulare, l'interlocutore capisce e subito mi dice che sono interessati ad un incontro e mi chiede conferma dell'età perché lui Enzo e la sua fidanzata Pia vorrebbero provare una nuova esperienza con un uomo che per loro scelta deve avere un'età superiore ai sessanta, sia perché l'età ispira fiducia e anche per l'esperienza maturata, che sa come comportarsi e che sicuramente sa adeguarsi ai voleri della coppia.
A questo punto chiedo la loro età e mentre Enzo ha 25 anni, la sua Pia di anni ne ha 23.
Enzo tiene a precisare che sono fidanzati da quasi cinque anni e che spesso hanno discusso tra loro di provare a fare qualche nuova esperienza e che finora si sono limitati ad un paio di car sex ogni coppia sulla propria auto, insomma si sono guardati dall'esterno.
Questa sarebbe la prima volta che si mostrano direttamente ad un estraneo mentre hanno un rapporto sessuale completo.
Enzo mi conferma che loro sono fermamente decisi a volere fare questa esperienza ma alle condizioni volute da Pia e pertanto tutto potrebbe essere limitato esclusivamente a reciproco voyeurismo.
Enzo mi dice che a lui piacerebbe andare anche un po oltre ma nel contempo vuole rispettare le decisioni di Pia e concederle il tempo necessario per ricercare altre possibilità.
A questo punto do la mia disponibilità ad accettare le loro condizioni e offro la mia ospitalità.
Enzo mi richiama dopo una ventina di minuti dopo avere parlato con Pia e mi riferisce per per loro può andare bene incontrarci il mattino seguente oppure oggi stesso nel primo pomeriggio. Ci accordiamo con mio sommo piacere per il pomeriggio e all'ora stabilità (ore 15) accanto alla mia auto accosta l'auto dei giovani fidanzati e debbo riconoscere che sono anche più belli di quanto mi aspettassi, Lei in particolare con un viso dolce e sensuale e due occhi verdi da cerbiatta.
Decidono di seguirmi con laloro auto e vi avviamo per raggiungere la mia accogliente villetta.
Giunti sul posto e scesi dall'auto ho finalmente l'opportunità di potere ammirare il corpo di Pia , gambe slanciate fasciate da un pantalone aderente, un culetto sodo e perfettamente modellato e un seno terza/quarta misura sostenuto, senza essere necessario da un reggiseno modello balconcino che ne esalta le forme.
Entriamo dentro casa li faccio accomodare sul divano e mi rendo conto che ora ha inizio la fase più delicata e difficile dell'incontro e data la loro totale inesperienza e il loro visibile imbarazzo, dovrà essere mio il compito di farli sentire a proprio agio.
Inizio a chiedere notizie su come si sono conosciuti, come e quando hanno iniziato i loro rapporti completi, se fanno spesso all'amore e così piano piano cominciano ad aprirsi mi dicono che quando possono fanno sesso anche due tre volte al giorno ed Enzo riferisce pure che h avuto il piacere di possedere anche il suo lato b, cosa che a lei piace pure.
Mi hanno questo di mie esperienze e ho portato il discorso sui toccamenti sulle masturbazioni giovanili e sulle pratiche orali e sui preliminari al rapporto vero e proprio e debbo dire che entrambi sono ben predisposti.
Superata la fase dell'imbarazzo restano ancora un po tesi e tornado al piacere del contatto fisico poggio una mia mano sulla gamba di lei e metto in evidenza che Enzo non mostra segni di gelosia e anzi sembra apprezzare il gesto e magari si eccita e la stessa sensazione viene trasmessa anche a lei comprendendo che il suo compagno si sta eccitando.
A seguito di questa mia lieve e volontaria iniziativa Pia accosta la sua mano sulla patta già gonfia di Enzo che inizia a palpeggiare il florido seno di Pia alla quale chiedo di non tormentare il cazzo di Enzo attraverso i pantaloni e di tirarlo fuori cosi dopo un po Enzo è nudo e mette in mostra un cazzo non molto lungo ma decisamente grosso e ben duro. Anche Pia aiutata da Enzo inizia il suo spogliarello e finalmente posso godere il piacere di questo fantastico corpo giovane: due seni imperiosi, rotondi che si reggono da soli un culetto tondo e sodo sostenuto da da cosce splendide, un ventre piatto e una fessurina della fichetta che Enzo apre un po per farmela meglio apprezzare. Al momento mi viene concesso da Pia di accarezzarle le cosce, le spalle e il culetto e palparle leggermente il seno ma mie baci e leccate varie. Simo già oltre le aspettative e sono contento.
Ora Enzo e Pia si masturbano reciprocamente e si baciano e dopo un po Lei punta la sua bocca sul cazzo di Enzo e inizia a succhiarlo con voracità, mentre Enzo riferisce che questa è un sua specialità. Sempre sul divano si esibiscono in un fantastico 69, Pia riesce a prendere tutto il cazzo in bocca ed Enzo immerge la sua lingua all'interno della fica deliziosa di Pia: l'unica mia consolazione è goder con gli occhi e masturbare il mio cazzo giè incandescente, mentre con la mano accarezzo le cosce e il culetto di Pia fin dove mi lascia arrivare.
Suggerisco loro di trasferirci sul lettone e qui lui si stende e lei inizia a cavalcarlo inghiottendo in fica ripetutamente il suo cazzo mentre Enzo tenendola per i fianchi ne regola il ritmo.
Mentre Enzo le sta affondando nella fica il suo grosso cazzo le chiede di dargli il culo, ma lei tentenna seppure le piaccia tanto in quanto essendo grosso le procura inizialmente un po di dolore e così lui desiste e continua a martellarla; io mi sonoposto accanto a loro e mentre con una mano le palpo il seno, con l'altra le accarezzo il fondo schiena e poi sposto la mano più in basso fino a toccarle il buco del culetto e noto che lei non ha alcuna reazione, non si sposta e quindi bagno il mio dito medio nella parte esterna della fica tutta bagnata e e lo avvicino al buco del culetto e inizio ad entrarne più di metà e inizio un movimento avanti e indietro. A Pia inizia a piacere e lo accoglie volentieri, Enzo che la sta chiavando sente il dito a contatto della fica e si eccita ancora di più; con la mano libera accarezzo la mano di Pia e la porta in prossimità del mio cazzo,c'è da parte sua una lieve resistenza ma subito lo afferra e inizia a masturbarlo.
A questo punto siamo tutti e tre coinvolti, cerco di darglielo un momento in bocca, lo annusa ne bacia un paio di volte frettolosamente la cappella turgida e poi riprende a masturbarlo; io continuo a martellare con il dito il buco del culo, lei mi masturba ed Enzo ora la chiava in bocca.
La prima ad iniziare a godere è Pia che quasi subito si ritrova la mano che mi masturba inondata dal mio sperma, mentre Enzo le riversa in bocca un grande getto di sborra calda.
Alla fine, prima di andare via , mi hanno detto che questa loro prima esperienza è stato molto piacevole.
Io da parte mia non so se ci sarà qualche altra possibilità d'incontro, ma quel che è certo che quest'incontro inaspettato è stato semplicemente entusiasmante.
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Amore infedele
Sono un cane che ti segue nell'ombraSchiavi delle nostre fantasie piu' turpi ci feriamo ogni giorno Senza sapere che siamo gia' dal primo attimo della nostra esistenza nostri
3666
1
8 anni fa
Teresa guido,
29/36
Ultima visita: 7 anni fa
-
Il volo
Ho 50 anni vivo a Torino e lavoro in una società di consulenza informatica e per il mio lavoro mi capita spesso di andare in giro per
l'Italia e infatti un giorno di qualche tempo fa ........
E’ lunedi mattina e come da un pò di tempo a questa parte capita la settimana inizia con un viaggio verso Roma…arrivai a Caselle per
prendere il mio volo ma questa volta con mio disappunto ebbi la sorpresa di trovare il volo su cui ero prenotato annullato.
Visto che non avevo particolari problemi di orario decisi di fare le cose con calma e rifeci il check-in per il volo delle 9:30 dopo di
che andai a fare colazione al bar dell’aeroporto sedendomi al tavolo e osservando gli altri pochi passeggeri che vista l'ora
probabilmente sarebbero stati anche mie compagni di viaggio.
Bevuto il caffè, dato un occhiata al giornale e osservato un paio di hostess che si guardavano in giro con occhio curioso mi diressi
verso il gate pregustando la solita dormita visto che non mi aspettavo né di trovare qualche collega né qualche interessante possibilità
di conoscenza.
Imbarcato mi accomodo al mio posto fila 10 posto ... non mi interessa tanto sono l'unico della mia fila e mi accomodo in attesa della
partenza ma finito l’imbarco noto che non l’equipaggio rimane in attesa spero sia solo per un ritardo e non per altri problemi ed infatti
dopo pochi minuti … ecco il ritardatario anzi la ritardataria.
Entra nell’aereo un donna sulla quarantina occhiali da sole ray-ban vestitino a tubo grigio scuro scarpe con un 15 centimetri di tacco e
trolley al seguito.
Mentre si avvicina e mi passa davanti me la squadro per bene notando che è ha proprio delle forme proporzionate non troppo seno non
troppo trucco e anche i fianchi non troppo piccoli insomma un bel bocconcino.
Ha il posto nella fila 8 e quindi posso anche ammirare mentre si toglie la giacca e cerca il necessaire nella borsetta, poi alza il
trolley per riporlo sopra il sedile e dopo averlo appoggiato al bracciolo si volta verso di me per un secondo non posso fare a meno di
notare nei suoi occhi un invito a darle una mano nell’operazione .. o forse sono solo io che ho letto questo nella sua occhiata ma sta di
fatto che mi alzo e le dico “prego lasci pure ci penso io” e lei con un leggero sorriso “grazie molto gentile” e io di rimando sorridente
“ di nulla è un vero piacere”.
Dopo di che torno al mio posto e inizia il volo … come sempre mi addormento e mi risveglio che siamo praticamente arrivati, atterrati la
signora prende da sola il trolley si gira verso di me e mi dice “ buona settimana e alla prossima “ io le sorrido e ricambio con un
“molto volentieri”.
La settimana passa senza altri incontri a parte quelli lavorativi e finalmente si arriva al venerdì in cui come di consuetudine c’è la
“corsa” per prendere il primo volo possibile.
Arrivo a Fiumicino e con passo spedito arrivo giusto in tempo per prendere il primo volo in partenza sono le 17:40 se tutto va bene
riesco anche ad arrivare a casa ad un ora decente ….salgo sull’aereo ma questa volta devo farmelo tutto visto che devo arrivare alla fila
34 ….. mentre percorro l’aereo per arrivare al posto vedo la signora dell’andata che mi vede toglie gli occhiali proprio poco prima che
la superi mi fa un sorriso e dice “benarrivato vedo che ci si rivede” e io un po’ trafelato “guarda che combinazione …magari capiterà
ancora “ e sorrido andando avanti.
Arrivati a Caselle scendo ma della signora non vedo tracce torno a casa pensando al fine settimana e cercando di non pensare al
successivo lunedì in cui avrei dovuto ripartire.
Ma comunque sia arriva il lunedì e mentre attendo di imbarcarmi mi guardo in giro pensando se mai dovesse ricapitare di trovare la
signora della settimana precedente …..ma questa volta non si fece vedere e cosi anche per le successive due settimane …fino a quando un
lunedì mattina.
Arrivo a Caselle e con ritardo un po’ per il traffico un po’ per essermi svegliato tardi e mentre scendo dal taxi noto due macchine
davanti a me una figura nota … è la signora di qualche settimana prima pago il taxi e mi avvicino alla porta di ingresso fermandomi
facendo finta di telefonare per vedere cosa fa la mia “amica”.
E’ ferma sul marciapiede mentre un uomo un pò robusto ma ben messo tira fuori il bagagli dalla macchina, lei si avvicina le da un bacio
sulle labbra si salutano e noto in quel momento che è sposata presumo quindi che quello sia il marito.
Lei prende il trolley e si avvicina all’entrata io continuo a fare la mia finta telefonata e quando lei è ormai vicina alla porta mi giro
per guardarla, lei mi vede ha un attimo di sorpresa poi mi fa un cenno con la testa e un sorriso ed entra in aeroporto.
Io con calma, anche per non farle pensare che fossi li in attesa di lei, mi avvio al gate sperando che anche questa volta volassimo sullo
stesso aereo e infatti ci rivediamo all’imbarco.
Io mi metto vicino all’ingresso e mando via un sms lei è seduta praticamente davanti a me e legge un giornale quando l’hostess annuncia
l’imbarco si alza e si mette di fianco a me io la guardo sorrido e le dico “buongiorno nuovamente sullo stesso volo” e lei di rimando
“magari anche vicini di posto”.
La faccio passare prima di me all’ingresso e rimane davanti a me per tutto il finger ma abbastanza vicina per notare che porta un tanga
visto che sulla gonna aderente ai fianchi non noto i segni degli slip.
Questa volta c’è un po’ più di gente e mentre lei è ancora in una posizione avanzata io sono quasi in fondo all’aereo anche se in mezzo
vi sono molti posti liberi, le sorrido passandole davanti lei ricambia e il volo ha inizio.
Per mia fortuna la mia fila è vuota e mi accomodo vicino al finestrino guardano il panorama, dopo poco che siamo partiti sento una voce
..” è libero questo posto?” mi giro e con mia sorpresa vedo la signora sorrido e rispondo “certo prego”.
Si siede e si presenta Ivana ricambio e mi dice che è venuta a sedersi li perché il suo compagno di fila era molto invadente ed allora ha
pensato che poteva essere un occasione per fare quattro chiacchiere.
Parliamo un po’ di Roma e Torino della vita da pendolari settimanali e io inizio a sondare come la prendono in famiglia per le sue
assenze magari anche per i figli piuttosto che per il marito e lei molto candidamente e tranquillamente mi dice che non ha figli e
comunque col marito non ci sono problemi si amano molto ma che col tempo ci possono essere esigenze diverse che non sempre si possono
soddisfare e nel dirlo mi appoggia una mano sulla coscia e si sporge verso il finestrino come per guardare giù ma cosi facendo oltre ad
appoggiare i suoi seni sul mio braccio quasi mi sfiora la bocca con il viso.
Ho un attimo di blocco per questa inaspettata mossa guardo fuori e le dico “sempre affascinante il panorama dall’alto” e intanto visto
che lei non si spostava appoggio il mio braccio sinistro sulla sua schiena.
Lei si solleva mi guarda e mi dice … “sono sposata” e io “non sono geloso” al che sorride e mi dice “andremo d’accordo”.
Chiama la hostess e le chiede un bicchiere di coca poi si alza e va verso la toilette e mi dice quando arriva l’acqua puoi portarmela per
favore io annuisco.
La hostess passa con il carrello mi lascia la coca e prosegue per dare da bere agli altri passeggeri io mi alzo e porto l’acqua a Ivana
che è in toilette busso.
Mi apre ha la camicetta slacciata mi sorride si mette in ginocchio e mi tira giù la cerniera io sono in piedi fuori dalla toilette ma
dando la schiena al corridoio da lontano vedono solo che la porta è aperta e non cosa accade dentro, inoltre non vi sono passeggeri nelle
file immediatamente vicine alla toilette.
Mi tira fuori il cazzo e inizia prendendolo completamente in bocca anche perché non è ancora duro e lo succhia con avidità fino a quando
non diventa duro, poi si alza continuando a menarlo con la mano mi guarda e mi bacia le nostre lingue si cercano e si attorcigliano
mentre lei continua a stringere e muovere la mano dopo qualche secondo si rimette in ginocchio e riprende a succhiare e muovere la mano
sempre cercando di prenderlo il più profondamente possibile fino a quando non arrivo all’orgasmo … ma un attimo prima di venire si sposta
prende il bicchiere che le avevo portato e mi fa godere con la mano nel bicchiere di coca che si mischia col mio sperma.
Una volta finito se lo succhia un altro po’ si alza mi bacia e mi dice “come inizio direi che è andata bene” sorridendo poi agita il
bicchiere e si beve la coca e sborra.
Faccio appena in tempo a chiudermi la cerniera che ritorna la hostess che incuriosita dalla situazione chiede …”tutto bene?” …. Io ”si
solo che la signora aveva un pò di pressione bassa” ma ora è tutto a posto, “va bene, andate al posto che tra poco atterriamo” anche se
noto nell’espressione della hostess che non si è bevuta la mia scusa.
Torno al mio posto e dopo poco Graziana che si è risistemata si siede di fianco a me e mi chiede da quanto vado a Roma se la conosco bene
e in che altri posti sono stato per lavoro insomma parliamo tranquillamente anche se ogni tanto ci scappa un sorriso quando vediamo la
hostess passare ripensando al rischio di essere beccati.
Una volta scesi dall’aereo andiamo verso i taxi mentre attendiamo il nostro turno lei chiama il marito e gli dice “Ciao caro sono
arrivata viaggio ottimo e anche interessante. Sai ho incontrato un amico che ti farò conoscere uno di questi giorni, per ora dovrai però
accontentarti di quello che ti racconterò. Ci sentiamo più tardi un bacio” e nel frattempo mi guarda sorridente , sorriso che ricambio.
Arrivato il taxi mi da un bacio sulle labbra e mi dice “Stasera alle 21 in piazza di Spagna” sale sul taxi e ci sorridiamo. .
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
Noi tre...
Avevo organizzato un fine settimana in una spa, solo, perché stavo passando un periodo ai ferri corti con la mia metà, per rilassarmi e cercare di cancellare le ansie e i patemi lontano da tutti e da tutto, per tornare e ricominciare…. Parto la mattina presto a arrivo all’hotel dove mi fanno presente che la camera non è pronta ma che se voglio posso intanto usufruire dei servizi della spa. Torno verso la macchina per prendere la borsa e mentre sto raccogliendo le mie cose parcheggia una classe A vicino a me, faccio appena in tempo a vedere che la guida una ragazza che questa aprendo la portiera all’improvviso mi colpisce in pieno viso… cominciamo bene….Scende si scusa, poi abbiamo riso a crepapelle e le ho detto che per farsi perdonare doveva farsi offrire un drink e insomma per farla breve, anche lei sola alla spa per le mie stesse ragioni abbiamo passato due giorni facendo sesso sfrenato alternato a massaggi, pranzi gourmet e coccole varie.
Ci salutiamo con la promessa di sentirci al rientro. Questo fine settimana ci ha rimesso in carreggiata, torno a casa visibilmente euforico, contento e la mia relazione ne ha tratto beneficio, idem la sua.
Lei, Eleonora, lavora alla Telecom di Milano e ogni tanto ha delle trasferte di lavoro a Roma e durante quei viaggi ci vediamo e scopiamo meravigliosamente, quando, senza dirmi nulla, in una di queste sue trasferte di lavoro viene accompagnata da una sua collega, Rossella. Mentre Eleonora un fisico asciutto, alta 1,75, una seconda di seno, mora, occhi scuri e un culetto da sogno che mi ero ripromesso di fare mio prima o poi perché fino ad oggi lei si era sempre rifiutata, Rossella l’opposto, bionda, alta 1,60 una quarta di seno, labbra grandi e un fisico non grassa ma di quel tipo di fisico che io chiamo burroso… occhi chiari e anche lei un culo che quando cammina muove in un modo così sexy che ti fa rizzare il cazzo in un istante.
Eleonora mi dice che andremo a cena fuori tutti insieme , io non sapevo cosa pensare, ero anche abbastanza contrariato, per uscire la sera io a casa devo inventare mille scuse, mille problemi e bruciarmi un’uscita così mi rodeva un po’, ma oramai ci siamo e la curiosità di una nuova conoscenza mi intrigava e poi chissà se Rossella, la sua collega, sa qualcosa di noi … chissà se le ha detto qualcosa… e mi stuzzicava l’idea di capire ….
Mai avrei immaginato….
Passiamo e una bella serata parlando del più e del meno, ridiamo scherziamo, vengo a sapere che Rossella è la migliore amica di Eleonora …fino a questo momento nessun accenno a me ed Eleonora…. Sicuramente non le ha detto nulla ….quando all’improvviso Rossella mi guarda e mi fa “ Eleonora mi ha detto che scopi da dio, che la fai godere come non mai e che da quando scopa con te i rapporti con il marito sono migliorati perché quando lui se la scopa lei pensa a te e ha degli orgasmi intensi al solo tu pensiero” Guardo Eleonora, sorride, mi hanno preso alla sprovvista.. “ non mi avevi detto che avevi raccontato tutto alla tua amica, non che mi dispiaccia, anzi, la vedo molto interessata.. “ e sorrido ……..“sai” ….mi fa Eleonora, …“ci conosciamo da quando andavamo a scuola insieme alle medie, ci siamo sempre raccontate tutto , abbiamo condiviso tutte le nostre esperienze.. gioie e dolori”….. “Eleonora si è sposata ed ha una bellissima bambina,” …interviene Rossella, “ io invece non mi sento pronta e soprattutto non ho trovato nessuno che sia come voglio io e poi mi diverte troppo scopare con chi mi piace e quindi avere una relazione oggi sarebbe un problema”… sorride.. “ e poi abbiamo tra di noi abbiamo un segreto” si guardano negli occhi, Eleonora arrossisce sulle gote mentre Rossella ha come lampo negli occhi.. “ bè mi lasciate così? voglio sapere…” rimangono in silenzio… si guardano, uno sguardo complice, all’improvviso Eleonora “ siamo anche amanti” rimango un attimo in silenzio “amanti? “ “si “ fa Eleonora “ facciamo l’amore tra di noi, una volta abbiamo provato con un’altra ragazza, ma non è stato particolarmente soddisfacente , mentre fra di noi è semplicemente spettacolare”…. “avete mai provato un uomo tra di voi?” dico come inebetito, Rossella mi guarda .... ha capito il mio stato d’animo, sorpreso , ma eccitato ” no…. ne abbiamo parlato un milione di volte ma non abbiamo trovato nessuno che potesse essere quello che vogliamo.. almeno fino ad ora….. Eleonora mi dice che sai leccare meravigliosamente bene, che sai usare benissimo le dita facendola godere come nessuno mai e soprattutto che hai un cazzo che dura tanto, largo e potente, quindi tu stasera ci scoperai entrambe … e avrai anche quello che hai sempre desiderato…. Il culo di Eleonora… Eleonora è vergine per un cazzo, ci abbiamo infilato cunei, qualche piccolo vibratore, ma non ci è mai entrato nessun cazzo, cosa che stasera lei vuole che succeda” ….. “è così? “ le chiedo mentre la guardo “ si voglio essere riempita ovunque”… “ e anche a me dovrai scoparmi il culo… con me sarà più semplice, ho una certa pratica….” Sorride con una faccia da troia passandosi la lingua fra le lebbra….. In quel momento sento la mano di Rossella sul cazzo sotto il tavolo, “ andiamo è già pronto… “ fa l’occhiolino a Eleonora “ come mi hai raccontato… sempre il cazzo dritto”
Prendo la macchina e ci dirigiamo verso il loro albergo, durante il tragitto Eleonora vicino a me e Rossella dietro, nessuno parla…. Uno strano silenzio…. Carico di tensione, guardo Eleonora, è tesa, mi sorride le accarezzo la guancia… guardo Rossella dallo specchietto, mi sorride chiusa nel giaccone, ha uno sguardo molto sexy… mi aspettavo in macchina qualcosa… mani addosso, magari loro che si baciavano e toccavano…. Invece nulla…. Silenzio rotto solo dalle indicazioni del navigatore …. Mi sento spaesato… non so cosa pensare… boh…
Arriviamo, parcheggio fuori dell’hotel, e saliamo in camera… e ora?..... la camera è grande, un letto matrimoniale al centro, un bagno con una doccia enorme e poi mi cade l’occhio sul comodino… profilattici, lubrificante, due vibratori e un fallo in lattice… vedo Rossella togliersi il giaccone, lo stesso fa Eleonora … io mi tolgo il cappotto …. Mi avvicino ad Eleonora… “ ehi…. Ho voglia di baciarti”…. Si avvicina e le ns labbra si toccano… le apro e tolgo la camicetta.. ha i capezzoli duri ..si ergono sotto il pizzo del reggiseno…. La giro e le apro la gonna che cade in terra, lei con un calcio la spinge via… prende Rossella per una mano e la mette fra di noi… la spogliamo mentre la baciamo mentre le nostre lingue si intrecciano vogliose… quando le tolgo il reggiseno comincia ad accarezzare le tette grandi e sode… intento lei ha tolto i reggiseno ad Eleonora…. Si allontanano, si baciano e si tolgono le mutandine rimanendo nude… a quel punto vengono verso di me e mi fanno sdraiare sul letto, mi spogliano piano piano, mi leccano i capezzoli, il ventre, il collo i lobi delle orecchie…. Via i pantaloni e le mutande….. mi sembra di avere addosso mille mani, mille lingue, mille bocche…. Ora sono nudo sdraiato sul letto le guardo mi alzo… le faccio inginocchiare davanti a me .. Rossella mi guarda e sorride.. “porco..” Eleonora afferra il cazzo e comincia a leccarlo…. A noi uomini piace avere una donna in ginocchio davanti che ti fa un pompino, ci sentiamo potenti, dominanti, uomini…. Averne due che ti leccano, e che lo ingoiano a turno … bè è una sensazione difficile da raccontare… un uomo in piedi , due donne in ginocchio che ti leccano il cazzo.. wow….. ora tocca a me…. Le faccio alzare le bacio… adoro il sapore del mio cazzo nella bocca delle mie amanti, le faccio sdraiare…. Le mie mani ovunque sui loro corpi… Eleonora mi tira la testa verso la sua fica… è un lago, ha un odore intenso … inizio a sfiorare il clitoride con le labbra, piccoli colpi e poi la lingua sul clitoride gonfio…. Eleonora sta godendo lo sento, alzo lo sguardo e vedo Rossella baciare Eleonora e toccarsi… le tolgo la mano e la accarezzo …. Lecco una fica e ne masturbo un’altra…. Anche Rossella è un lago…. Dopo aver giocato con il clitoride le infilo un dito che entra scivolando fra gli umori…cerco il bottoncino che da le scosse… lo trovo e la sento sobbalzare… “oddio… che bello.. siiiiii “ l’ho trovato subito……
mi viene in mente la mia dea, la mia musa, colei che mi ha insegnato l’amore, lei che mi ha fatto diventare quello che sono ora, lei mi ha fatto diventare quello che sono ora, lei mi ha permesso di esser eme stesso , lei mi ha insegnato il sesso… lei è il mio sogno ricorrente….
Sono affiancate e si stanno baciando…… mi sposto a leccare Rossella mentre penetro Eleonora stavolta con due dita che vanno subito a toccare il punto del piacere…. Rossella sta perdendo tutti i freni inibitori.. “leccami si dai , succhiami si succhia il clitoride, mordilo piano siiii cosiiii dai leccalo leccalo … vengoooo … siiiiiiiiiii ……….mmmmmmhhhhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” anche Eleonora sta godendo e mentre con le dita mi muovo si sente il rumore dello sciaquettio dovuto agli abbonanti i umori…. “voglio il cazzo “ esclama Eleonora…. Mi viene sopra …. “ eccolo … si è bellissimo sentire quanto riempie…. “ lo prende tutto e poi inizia una danza sexy … tutto dentro roteando il bacino…. Rosselle mi viene sopra, si accovaccia sul mio viso… ho la fica ad un centimetro dalla bocca…. Tiro fuori la lingua ..”fermo “ mi fa muovendosi sfiora con le grandi labbra le mie… un toccare, sfiorare …. Una goccia di umori mi cade sulle labbra…. È saporita….. si alza… fa uscire Eleonora… “ fammi sentire che effetto che fa”…. Eleonora si mette vicino a lei e muove il cazzo sulla fica di Rossella e piano piano entra… Ho il cazzo che sembra esplodere, è duro, la cappella violacea, un marmo…. Ma sensibilissimo… sento il calore che piano piano lo avvolge, sento le pareti della fica pulsare… sento le parole di Rossella “ dio come allarga…. Riempie… bellissimo…. È perfetto… non lunghissimo da tenere tutto dentro e così largo ch esento le pareti della fica tutte tese….” Si muove a suo piacimento, lo cavalca, lo assapora tutto dentro… fino ad esplodere in un orgasmo intensissimo……Scende e si sdraia accanto a me.. Eleonora si mette alla pecorina…. Riconosco il segnale… vuole essere scopata così… mi sposto e mi metto dietro lei … Rossella si alza si avvicina al cazzo e con indice e pollice cerca di chiuderlo all’interno poi guarda il risultato …. Sorridendo…
Piano piano entro dentro Eleonora…. Poi esco … so che lei piace… poi piano piano dentro … su e giù inizio a pomparla con colpi regolare, senza tanti sballottamenti… le faccio assaporare tutto i cazzo…. Rossella mi fa l’occhiolino e si mette vicino a noi…. Prende del lubrificante e lo spalma sul buchetto… al contatto Eleonora ha una contrazione, geme “ mmhhh piano vi prego…” Rossella piano piano le infila un dito….mentre la scopo da dietro… poi piano ne infila due…. “ piano… ti prego piano…. Si così … mi piace… si così……sta godendo tanto e si vede, sta perdendo tutti i freni inibitori…. “ mettimelo al culo ti prego .. Rossella aiutami … ti prego mettimelo al culo” la facciamo mettere di fianco, mi metto dietro di lei… Rossella la sta masturbando con le dita…. Ha lubrificato tutto il culo e il mio cazzo a dovere…. Con una mano prende il cazzo e lo appoggia sul buchino… inizio a spingere …. “ si … piano .. così…” sento il forellino cedere piano piano… è entrata la cappella mi fermo per farla abituare… Rossella masturba Eleonora e nel frattempo si è tocca anche lei… spingo ancora …. E poi comincio pino piano a scoparla…. “ si … dai piano ma scopami… mi piace… si …. È bellissimo…” “ ti voglio rompere il culo tutto… piano ma te lo voglio infilare tutto fino in fondo” le dico… mi guarda la faccio mettere a pecora …. Rossella le allarga il culo.. io dall’alto piano piano lo faccio entrare… appoggio le mani al muro per tenermi poi piano piano lo faccio entrare tutto…. Eleonora ha il viso stravolto… “ tutto ok” le chiedo con il cazzo tutto dentro il culo… “ mi sento sfondata … scopami “… inizio a salire e scendere… Rossella mette altro lubrificante… ha il culo aperto… si vede la pelle dell’ano aderire al cazzo .. tirata… improvvisamente Eleonora esplode in un orgasmo disumano… sembra abbia le convulsioni… io che la inculo, Rossella che la masturba lei gode .. sembra non finire… ha il viso stravolto….. si ferma “ basta.. esci .. piano.. mi sento aperta…” rimane sdraiata di fianco… Rossella di accuccia insieme lei , la bacia teneramente… .. “ ora lo voglio io…. “ si sdraia mi vuole sopra… la penetro… mi bacia… è un lago… inizio a scoparla alla missionaria… le piace…le gambe sollevate… il cazzo tutto dentro… “ Eleonora aveva ragione… sai riempire, sai scopare…” sorrido
… è stata lei ad insegnarmi tutto… lei a farmi diventare così, lei mi ha trasformato da bambino in uomo capace di dare piacere…….
Ora a pecora ti prego scopami forte…. è oscenamente allargata… la scopo… è fantastico… ho il cazzo duro, teso e non sento ancora stimoli per venire…. Ad ogni spinta sbatto contro il culo….fantastico… con il pollice le massaggio l’ano.... ha una contrazione ….. Eleonora le tocca il clitoride…improvviso l’orgasmo la prende…. “ siiii godo … ancora siiiiiiiiiiiii….” Ancora in pieno orgasmo si alza… “ lo voglio nel culo”…. Esclama….Rossella si alza … prende il lubrificante e se lo passa sul culo.. “ aspetta… ci penso io..” Eleonora si alza e le lubrifica il culo le infila un dito poi due … “sono pronta” a quel punto Eleonora mette il lubrificante sul cazzo … e succede l’incredibile… Rossella mi fa sdraiare sulla schiena, si mette in piedi sopra di me e poi si accovaccia, Eleonora prende il cazzo e lo tiene fermo mentre Rossella si impala …. Prima la cappella poi tutto.. mi tiro su e vedo la fica aperta e il cazzo tutto nel culo…lei piano piano sale e scende , è uno spettacolo incredibile.. si vede il cazzo dritto, una parte nel culo… a lei piace vederlo e con le dita sente il culo… mi guarda “ è sfondato… e mi piace… e non mi fa male… io ora sto ferma … muoviti tu “ alzo e abbasso il bacino.. lei guarda il cazzo sparire nel culo per poi ricomparire in una danza sexy…. Eleonora davanti a noi che guarda masturbandosi furiosamente raggiungendo un altro orgasmo…. “mi fanno male le gambe …. Cambiamo posizione voglio venire…” Rossella si mette pancia all’aria, si tira su le gambe… arriva Eleonora che le lecca la fica…. Poi si sposta e la masturba toccandole il clitoride mentre io da davanti la penetro nel culo.. “entra liscio come fosse una fica” “ mi hai sfondato… ma ora voglio venire scopami dai “ inizio a pomparla guardandola in viso…. Le piace, si morde il labbro …“più forte, più forte dai…” mi incita… sento che sto per venire anche io… non devo , voglio farla godere prima e tanto….. le spingo il cazzo dentro, il più possibile, invece di pompare, muovo il bacino lasciando fermo dentro il culo il cazzo… la donna gode della pienezza e io riesco a controllare l’orgasmo, rallentandolo…
ripenso alla mia musa… con lei ho imparato a controllarmi per darle il massimo del piacere, grazie all’attrazione che ho per lei , alla voglia di farla stare bene ho imparato a conoscere meglio il mio corpo così da trasmetterle il massimo del piacere, lei la mia musa, che vive dentro di me… lei mi ha insegnato il sesso…
“ siiiiiiiiiiiiiiiiiiii vengooooo oddio …………ahhhhhhhhhhhh.. si si si si……” esplode l’orgasmo di Rossella…. Bellissimo…. Sto per tirarlo fuori.. “ aspetta ancora un momento…” rimango con il cazzo dentro.. sento che contrae i muscoli dell’ano, come a volerlo risucchiare dentro…. Sorride “ esci piano…” lo tiro fuori…..
“amore mio devi venire altrimenti ti scoppia” Eleonora sorride e fa l’occhietto a Rossella… si avvicinano… “ un pompino a due bocche come lo vedi?.... dai alzai che lo so che a te piace guardare” …. Guardare… la mia parte voyeuristica … la mia musa l’ha tirata fuori… io adoro guardarla, starei le ore ad ammirare il suo corpo splendido, la sua bocca voluttuosa, il suo seno prosperoso, i suoi occhi, il suo essere unica ed inarrivabile…
Si mettono di nuovo in ginocchio davanti a me e iniziano il pompino a due bocche più osceno che esista, risucchi, leccate, mugolii … le avviso “ sto per venire “… si mettono in attesa dello schizzo di sperma che arriva uno, due, tre…. sui visi, sulle bocche sui capelli e d immancabile il bacio finale tra di loro con le bocche sporche di sperma…. “ baciatemi “ mi baciano prima una e poi l’altra ….. ci sdraiamo sul letto…. Esausti ma felici…
“Eleonora… ti rendi contro che è la prima volta che scopiamo senza usare i vibratori?” “ te l’avevo detto che sarebbe stato incredibile… lui è instancabile, la natura o ha aiutato.. ma vorrei tanto essere colei che lo ha stimolato… quella donna che lui chiama emozione”….. “beata lei “ esclama Rossella….
Ancora lei la musa la mia emozione…. Già sempre presente …. Inarrivabile, bellissima, unica, oggi è stato fantastico…ma non sarebbe mai accaduto se non avessi conosciuto la mia emozione…
Si è fato tardi, una doccia veloce… le saluto ancora nude…. “ non fate le porcellone ora che vado via” ….
“ ho tutto in fiamme, culo fica, la bocca con il sapore del tuo sperma… no basta così.” fa Eleonora… “ devo farti una confessione “ mi dice Rossella… “ ho già fatto sesso anale… ma oggi ho avuto il primo vero orgasmo anale…. Grazie…”
Le bacio e vado…..
Dopo questa volta ci siamo sentiti diverse volte, sono tornate a Roma ma mai in coppia, Eleonora ha la sua vita marito , figlia amante…(Rossella)… Rossella ha finalmente un fidanzato e un’amante (Eleonora)… io ho la mia vita ….. aspettando di incontrare di nuovo la mia musa… quando lei vorrà…..
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Amanti
Scopiamo da un po’ di tempo, per puro piacere di scopare, ci piacciamo, fisicamente, siamo amici da anni e improvvisamente un giorno mi hai lanciato dei messaggi … li ho fatti miei e ti ho fatto mia con sommo piacere per entrambi, abbiamo iniziato una relazione di sesso senza coinvolgimenti emotivi, siamo amici e scopiamo insieme in modo meraviglioso, ma il meglio deve ancora accadere…..
“A casa mia non si può , c’è il portiere che rompe….”
“Nemmeno da me ora si può, mio marito ha delle udienze e non ha un orario certo…. Però ho un’idea, vado da mia madre a prendere le chiavi di casa di mia sorella che è fuori per lavoro tutto il mese che ne dici?”
“E me lo chiedi pure? Domani mattina?”
“Si, verso le 10,00 e poi casa di mia sorella è un attico ….con una veduta interessante…”
Il tuo sguardo malizioso mi fa tremare di piacere, chissà cosa avrà in mente… sarà lunga fino a domani mattina….
Come al solito la mattina doccia… entro , apro l’acqua…. Tiepida sul corpo… penso a quello che accadrà fra poco e immediatamente ho una erezione….sorrido perché a te non piace che io abbia sempre il cazzo in erezione, ti piace sentirlo crescere nella tua bocca, fra le tue mani, piano piano raggiungere il pieno vigore…. Con me non ci si riesce…. Che devo fare, non riesco a controllare l’erezione, quando penso al sesso mi eccito immediatamente, poi ho imparato a gestire l’erezione, a farla durare, cambiando posizione, cambiando il modo di scopare la fica e il culo, utilizzando le mie dita…la mia lingua…
Finisco di lavarmi, barba, metto il profumo che a te piace e pronto …. Vado in ufficio…. Prendo un permesso per le dieci e comincio a lavorare cercando di concentrarmi sul lavoro invece di pensare alla tua quinta da succhiare…
Sorrido, vedo intorno a me alcuni colleghi affannarsi, altri arrabbiarsi, altri ancora a lavorare tranquilli… sono le 9,45 devo andare…
Chiamo “ pronto, sto uscendo “
“io sono già fuori, ti aspetto sotto al portone, se qualcuno ci chiede qualcosa sei venuto per un preventivo per dei lavori di ristrutturazione dell’appartamento di mia sorella”
“ok, saliamo insieme?”
“certo, e visto che è all’ultimo piano in ascensore mi puoi accarezzare le gemelline che ti piacciono tanto.. e non mi raccomando farti rizzare il cazzo!!”
“già fatto!!”
“ e madonna… che sei!!”
Parcheggio , tu sei lì bellissima nel tuo tailleur nero, gonna fino al ginocchio, casta e pura…. Ma sotto arde la passione per il sesso, sicuramente sei già bagnata… in ascensore oltre a sfiorarti le tette, voglio sentire quanto sei bagnata…
Sorrido..
“ciao”
“ciao” ci salutiamo con un casto bacio sulle guance
“andiamo?”
“andiamo”
Entriamo e chiami l’ascensore… mi guardi e mi sorridi e ti passi la lingua fra le labbra… mi guardi l’inguine e ti rendi conto che ho già una prepotente erezione…
“sei senza speranza” mi dici sospirando…
“ che devo fare, però quando ti scopo per tutto il tempo che vuoi mica ti lamenti “ sorrido malizioso
Arriva l’ascensore..
“entra” mi fai ..
Spingi il pulsante e ti volti verso di me… una mano si insinua nella camicetta aperta…. Sfiora un capezzolo che risponde diventando turgido, l’altra mano si insinua sotto la gonna…. Cavolo non hai le mutande!!!!
“ non le ho messe perché mi devi sbattere subito, appena entrati, devi tirami su la gonna e scoparmi!!”
L’ascensore si ferma, usciamo, apri la porta ed entriamo…. Un bellissimo appartamento, un grande salone… vedo un divano, ti spingo fino lì, ti faccio piegare sul bracciolo… nel frattempo la gonna è arrivata alla tua vita mettendo in mostra un culo meraviglioso… ti lasci andare sul divano
“ dai scopami ti prego voglio sentirlo dentro”
Appoggio la cappella fra le tue labbra bagnate , con una mano ti allarghi e dopo aver giocato con la punta del cazzo sulle labbra lo spingo dentro… penetra facilmente, sei un lago e sei dilatata dal piacere…
Lo tengo dentro qualche istante per farti assaporare il piacere di sentirti piena, poi lo faccio scivolare completamente fuori … poi di nuovo tutto dentro… inizio a scoparti con colpi regolari, con un ritmo regolare…. Poi sempre più forte e profondo, si sente il rumore dei tuoi umori che abbondano… poì sussulto…
“sto godendo, dai non ti fermare… si dai …che cazzo di orgasmo…. Siiiiiii”
Continuo a scoparti piano, vado su e giù per tutta la lunghezza dentro e fuori….
“fermati ora” mi dici “ esci “
“ai tuoi ordini padrona”… e sorrido
Ti alzi e ti sistemi la gonna , mi avvicino e inizio a spogliarti…
“vieni” ….. mi prendi per mano e mi porti di fronte ad una vetrata… ti tolgo la giacca, ti sfilo la gonna, poi ti tolgo la camicetta e il reggiseno, ora si nuda di fronte alla vetrata…
Guardi fuori e dici “ vedi niente ?” per la prima volta guardo fuori con attenzione, “ ma dai….che fico …si vede l’ufficio…”
“già… i ns colleghi e amici stanno lavorando mentre noi li guardiamo e scopiamo… non ti eccita la cosa?”
“ si …tanto”
“aspetta” mi gira di profilo e si inginocchia davanti a me, mi togli e i pantaloni e le mutande e poi inizia a leccarmi il cazzo, inizia un pompino meraviglioso, alterna leccate a succhiate, mi guarda, lo prende tutto fino in gola…. Vedo piano piano sparire il cazzo dentro la sua bocca calda e accogliente.. mi piacerebbe venirti in bocca , ma a te non piace, non vuoi…. Mi sto godendo un pompino meraviglioso….
“alzati “ la bacio… la giro e la faccio appoggiare al vetro e la penetro da dietro… vedo il tuo sguardo fisso sul palazzo dell’ufficio, ti senti troia, nuda e posseduta davanti a tutti…. Nessuno può vederti, ma è come se mille occhi fossero puntati su di te… godi , ti piace, hai ancora un orgasmo intenso….
“ora sdraiati ” le ordino… le tiro su le gambe … il sesso completamente allargato, le tette enormi, il tuo viso rilassato dopo l’orgasmo… “ho voglia di scoparti forte..” con le braccia sollevo e allargo le tua gambe, il tuo sesso aperto aspetta solo di essere penetrato di nuovo…. Mi sistemo e ti penetro, tutto fino in fondo e comincio una furiosa scopata…
“ piano, piano, che bello ….dai …. Mi fai urlare così .. fai piano, si …si… siiiiiiiiiiiiiiiii” un si urlato e poi il resto trattenuto in gola…. Hai gli occhi chiusi e godi… io contino a scoparti, sto quasi per venire….
“dove vuoi lo sperma?”
“ in mezzo alle tette”… esco mi avvicino tu stringi con le mani le tette aspettando lo schizzo caldo che dopo un minuto di masturbazione davanti alle tue tette arriva …. Sorridi perché il primo schizzo ti è arrivato su una guancia…. Hai le tette piene di sperma… hai la guancia con lo sperma che ti cola... lasci andare le tette… io mi siedo accanto a te… e ti guardo…
“Però… “ … mi guardi e rispondi “però..”..
“Posso fumarmi una sigaretta?” mi chiedi… “certo, però prima di baciarti ti devi rifare la bocca” mi dai uno schiaffetto, ti alzi … sei uno spettacolo, mentre cammini guardo il tuo culo, le tue tette che si muovono mentre cerchi le sigarette nella borsa, poi le tue labbra vogliose che aspirano profonde boccate di fumo…
Parliamo del più e meno, poi improvvisamente ti alzi, mi fai sdraiare a terra e ti accovacci su di me e ti infili tutto il cazzo dentro!
“che ti prende?” le chiedo… “ niente è che ho visto quel ben di dio tutto duro, ho sentito nel ventre una contrazione e desideravo solo averlo tutto dentro.. ora possiamo parlare di quello che vuoi” … rimango senza parole… “ parliamo dai dimmi qualcosa” mi fa….
“ di cosa vuoi parlare? “ le chiedo
“ di sesso naturalmente”
“ah … ascolta che ne diresti di darmi il culetto?”
“ho paura che mi fai male, è parecchio tempo che non lo prendo dietro”
“dai facciamo piano e vediamo che succede..”
“sai tu hai un cazzo non lunghissimo” mi dice “direi normale, ma largo largo , durante la penetrazione dai una sensazione di pienezza, riempie e proprio per questo ho paura di sentire male, l’ultimo che mi ricordo aveva un diametro piccolo anche se era abbastanza lungo, pensa davanti nemmeno lo sentivo e dietro non mi ha fatto godere, niente… ma tu …”
“io cosa?”
“sei troppo largo , però dai …proviamoci ….. fai piano mi raccomando”
Andiamo in cucina, prendiamo un po’ di burro…. Ti metti a pecora… ti infilo il cazzo nella fica… mentre con il pollice ti spalmo il burro e ti penetro piano il culo …. Fai dei versi strani..
“tutto ok?”
“sono preoccupata di sentire dolore…”
“ lasciati andare, appena senti dolore ci fermiamo…”
Continuo a scoparti … ora ho infilato tutto il pollice nel culo e si sentono le pulsazioni…. Lo muovo piano, ogni tanto hai delle contrazioni… mi fermo… ora lo faccio uscire….
“ sei pronta?”
“si dai …prenditi il culetto….”
Appoggio la punta e piano piano spingo… passo ancora del burro sul cazzo e sull’ano, ecco piano piano cede..
“oh… dio mio…. piano…”
Continuo…. È entrata la cappella…
“fermo aspetta..” mi fai
Mi fermo per farla abituare… ora è lei che cerca di penetrarsi da sola, capisco quello che vuole fare e resto fermo… ne entra ancora un po’….
Provo a spingere.. “ basta.. basta non spingere… mi sento aperta…piena… fermo basta così non spingere ancora”…
Con le dita tocchi il cazzo e poi il culo, ne è entrato poco… “ ce la fai a venire coì? Mi chiedi
“devo muovermi un poco però” “ ok ma non spingere… fai piano..”
Inizio a scoparti il culo… piano per non farti sentire dolore… qualche minuto e poi mi chiedi di uscire
“scusami, non sono più abituata, mi fa male… hai sto cazzo così largo! Scusami dai per farti venire ti faccio la mia specialità , il pompino spagnoleggiante…”
Mi fai sedere sul divano e inizi a spompinarmi alternando la bocca alle tette.. “ dimmi quando stai per venire” “ ok … continua così che manca poco…” lecchi, succhi, poi “ ecco sto per venire “ a questo punto avvolgi il cazzo nelle tette, come una fica e lo massaggi e masturbi “ vengooooooooo siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” vengo e non si vede nulla.. ,lo sperma è tutto fra le tette, il cazzo chiuso al caldo… è fantastico….. mi guardi, con le tette mi massaggi il cazzo, poi le apri ed esclami “ che goduria! Mi hai inculato, mi hai fatto male , ma come ho goduto oggi non mi ricordo l’ultima volta di orgasmi così”
“ aho ma mica è la prima volta che scopiamo insieme “ le dico, e lei “ no, è sempre un piacere, ma oggi ti sei superato, mi hai fatto godere tanto, ma tanto che ora ho già voglia di toccarmi pensando a come mi hai scopato oggi”
Che dire mi ha lasciato senza parole… rimaniamo appoggiati i con la schiena sul divano e guardare fuori.. “ che ora è “ mi fai .. “quasi l’una” mi sa che sta per finire il permesso… dai laviamoci e andiamo…
Ci siamo rivestiti, quando mi fai “ aspetta, devo salutare un amico..” ti inginocchi di nuovo, mi tiri fuori il cazzo e lo baci, una leccatina e ancora un bacio “ok ora possiamo andare”
Sorrido e penso….”Che uomo fortunato…. “
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Zietta 60enne nave scuola
Virginia,zietta 60enne, 1°coito
Nel 1° episodio Virginia, così s’appellava la zietta, una sorella della nonna materna, aveva ultimato di farmi il primo pompino della mia lunga attività sessuale, ed era distesa a gambe aperte a bordo letto con la sua natura ben esposta. Confidenza ed intimità mi resero audace. Le leccai il nudo corpo. Succhiavo un capezzolo e l’altro lo titillavo con i polpastrelli di pollice ed indice. Sull’inguine posai l’altra mano. Il dito medio stuzzicò il clitoride, grosso come i mini pene dei cuck che, poi, conobbi, e fattosi largo nella fessura s’infilò dentro la vagina. Con occhi supplichevoli dissi a Virginia che ardevo di voglia di fare la prima fottuta. Bruciavo del desiderio di montare nella vagina di una donna di grande esperienza. La zoccola, tale era per le numerose chiavata che s’era fatte con frotte di uomini diversi per statura e attrezzatura, bianchi, mulatti e neri, anche quando i suoi coniugi erano viventi, acconsentì. Sistematosi al meglio a bordo del letto, aprì di più le sode, bianche e tornite cosce, e la fica ornata da folta peluria nera era pronta alla penetrazione. Sentii . Scesi dal letto posizionai la cappella della verga al centro della fessura che m’appariva come un taglietto sotto pancia della zietta e spinsi in avanti il tanto che nella fica, che presumevo ampiamente alesata e trapanata, v’entrasse soltanto la larga cappella, e per tutta risposta udii un vigoroso mugolio di lamento tipo . Arrapato,.non l’ascoltai e d’istinto in un attimo con un colpo secco feci sparire tutti i 25cm del cazzo fino in fondo al suo utero. Un urlo m’investì. Ritenni che lei si lamentasse per il dolore che le procuravo ed ero prono ai suoi rimbrotti, invece, con enorme piacevole sorpresa, constatai che il miagolio era di piacere. Virginia con languida voce, rotta da lieti mugolii, m’incitava a continuare la monta con foga perché voleva godere di più. Pompai a più non posso. La cavalcai velocemente con furia selvaggia. . Non ci vidi più e per tantissimi minuti, (dieci, quindici) il mio cazzo, come un pistone di motore d’auto a folle velocità, alesava a mezza canna la fica della matura zoccola. Istintivamente tirai il pene dalla guazza vagina dell’amica d’infanzia per godermi il novello piacere di un altro sfondamento nella fica. Questi movimenti la fecero piacevolmente sussultare e lei ci diede dentro con alzate di bacino perché il cazzo le penetrasse nel più profondo possibile. Questa mia prima chiavata è tuttora indimenticabile. Anche la zietta ammise in seguito che un simile godimento non l’aveva mai provato prima. Virginia, gran troia, fu per lungo tempo la mia nave scuola e l’ho montata fino ai suoi ottant’anni. Lei sbandierò ai quattro venti le mie performans, e fui oggetto di continue richieste sessuali da parte della sua parentela femminile, sia in età feconda che in meno pausa. Da allora la fica non mi mancherà più. Lei insistette che la fottessi spesso e io le chiesi di farmi dono del suo ano, che lei mi accordò. Mentre la chiavavo a pecora poggiai il cazzo nel buco più in alto e prima che lei fiatasse misi la cappella dentro e dissi “vedo che l’ano l’hai ben largo, vai e godrai tanto come avanti. Godi bella mia che sei la prima donna a cui faccio il culo” e lei di rimando “vai che meriti il premio di fottermi in culo, però, t’impegni a raccontarmi nei minimi particolari il primo ano sano che la tua bestia sverginerà.”. Tanto bastò che spinsi più oltre il mio cazzo ed era a mezza corsa quando lei” fermati un poco l’hai troppo grosso e lungo, mi spacchi il culo se vai oltre”. Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano. Se quando la chiavai strillava, stavolta lei emise un urlo disumano. Mi fermai e smisi di cavalcarla. Le diedi modo di prendere fiato e di godersi un esilarante piacevole venuta anale. Poi, su sua richiesta mossi lentamente il cazzo nel culo e lei si sciolse, il dolore cedette il posto ad un godurioso piacere più intenso e gradevole del coito. Qualche giorno dopo mi confidò che prendere il mio randello nell’ano gli piaceva e che l’avremmo fatto tante altre volte ancora nei mesi a venire. Rinnovò, però, la richiesta di sapere nei dettagli la prima rottura anale.
Sei mesi dopo mantenni l’impegno preso e gli raccontai dell’incontro con una ventenne, Giulia, sua pronipote, vergine di fica e culo, a cui sfondai entrambi i buchi con reciproca goduria, preceduta dagli inevitabili inumani lamenti per ogni buco che le trapanavo con al mia possente e ben rizzata verga.
Oltre lei mi sono chiavato una dozzina di donne, singole, sposate, vedove, separate, più giovani di me e molto anziane. Il militare lo feci al confino con la Jugoslavia. Conobbi intimamente diverse mule, alte donne bionde ben posizionate in ogni parte del loro corpo. Mi consentirono il piacevole atto di togliere loro tutti gli indumenti intimi a mo di spinto spogliarello. All’età di 25 anni mi sposai con una signorinella vergine di tre anni meno di me e poco distante da dove nacqui e sempre abitato. La prima notte di sesso per me è di immensa goduria. Piacevolmente ruppi l’imene alla mogliettina e guardai il roseo sangue che bagnava il bianco lenzuolo. Eppure tale ebbrezza l’avevo già provata sverginando quasi una dozzina di fanciulle. La mogliettina, invece, ci patì, perché la rottura dell’imene avviene con strappo totale e le procurò una un’abbondante emorragia. Inoltre, soffrì le pene dell’inferno al passaggio della mia bestia che le slabbrò i lembi vaginali. Dovette curarsi per mesi e di continuo mi ha ricorda che ho un innato bestiale istinto sessuale. A mio merito ho da dire che le femmine che hanno sofferto per le dimensioni del mio pene non le ho cercate, ne corteggiate, si sono offerte spontaneamente perche le fottessi. Messosi in forma la moglie non disdegnò di farsi sfondare il sano ano e dopo il primo assalto se lo fece fare spesso.
Continua nel 3° episodio “la sposina puteolana”
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8 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 9 ore fa -
antigua
Un'isola, il mare, selvatici aromi, musicali aritmie, in una miscellanea di ossessionanti emozioni capaci di stordire oltre ogni immaginabile previsione, lasciandomi nuda in attesa spasmodica che la natura possa avere decorso.
Distesa sulla ruvida corteccia di palma avverto una nativa entità presidiare quel medesimo luogo, come fossi già ben consapevole che non sfuggirò al rituale che attende di compiersi come vuole l'arcaica tradizione di un sentire comune.
Avvicinandosi ancora, senza proferire alcuna emissione vocale, si libera dell'unico baluardo che ne occulta le forme, divenendo ombra sopra di me prima di entrami nelle viscere senza trovare contrasto che non sia la sola differenza epidermica.
La schiena brucia la ruvidità del legno mentre la mia intimità si arroventa e si infradicia nei colpi di un maglio inesorabile a pungere ciò che, serpeggiando oltre i confini del lecito, riempie di inseminanti promiscuità un corpo reso ormai fragile dalla passione.
Si allontana poi soddisfatto nella bramosia del misfatto appena compiuto nell'assolato deserto dei sensi, in cui nessuna ragione avrebbe potuto impedire l'evolversi di quanto previsto nell'istante medesimo individuato sin dal mio arrivo.
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8 anni fa
gloria1951,
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Ultima visita: 3 anni fa
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dedicato ad una donna speciale...
--dedico questo racconto a una donna che non conosco ma che so essere meravigliosa ,e che per un giorno mi ha fatto sognare...--ti avevo vista spesso al lavoro,avevi un ufficio sul mio stesso piano...ti ammiravo quando passavi,un bel portamento,sempre elegante,un seno abbondante che catturava i miei occhi...presto mi ritrovai a fantasticare su di te senza nemmeno accorgermene,qualche volta mi toccavo al tuo passaggio,timorosa che qualcunopotesse vedermi...i giorni passavano, mi chiedevo che fare e il desiderio non faceva che crescere...poi un giorno ti incontro in corridoio,stai prendendo un caffè allamacchinetta e decido di farmi avanti:-ciao, scusa sono roby,lavoro in un ufficio qui accanto, ti ho vista spesso passare emi chiedevo chi fossi... .scusa l'invadenza ma ti confessoche ti trovo molto bella,sembri un attrice!-...mi pento subito delle mie parole,di un banalita' tremenda!ma tu non sembri farci caso ,anzi mi sorridi guardandominegli occhi...-grazie-ÂÂ mi dici -lavoro qua anch'io,quello è il mio ufficiomi chiamo maria e non sono un attrice...non sono poi cosi bella...-io la trovo meravigliosa,non riesco a staccare i miei occhi dai suoi...-non è vero- gli dico di getto -sei bellissima e hai anche un corpostupendo...- ti vedo arrossire un po',abbassi lo sguardo ma poimi guardi negli occhi e mi sorridi ancora...- anche tu sei molto bella- mi dice con una voce un po' roca-ti avevo notato anche io in effetti...ma non sapevo come rivolgerti la parola...-all'improvviso mi è tutto chiaro:nel tuo sguardo leggolo stesso mio desiderio...la rivelazione mi provoca un improvvisa ondata di caldotra le gambe...mi accorgo che mi osservi intensamente, la bocca leggermente socchiusa...poi ti scuoti,mi sfiori il braccio dicendomi:-ora devo tornare in ufficio,vieni a trovarmi quando vuoi ,mi farebbe piacere parlare ancoracon te...- poi ti voltiÂÂ e ti allontani, ma ti vedo girare la testa e guardarmi un ultima volta prima di entrare nella tua stanza...rimango li ferma per qualche secondo,un po' intontitae un po incredula per quanto appena successo...mi sento il viso infuocato,e le gambe molli...poi decido: devo averti subito!...non posso piu' aspettare...vengo in ufficio da te e chiudo la porta...mi avvicino e mi inginocchio sotto la tua scrivania...tu sei esitante... hai paura che entri qualcuno...ti accarezzo le gambe e te le allargodolcemente... ti sento ansimare...hai delle mutandine nere di pizzo e non resisto ...appoggio le mie labbra e ti sento tremare...sei calda...ora la mia lingua scorre su di te...sento la tua fessura...ti sento inumidire...-hai un buon sapore-gli dico...qualcuno bussa alla portama tu non rispondi ...non puoi...mi appoggi le mani sulla testa e me la spingi tra le tue cosce...anche io mi sto bagnando...con due dita ti scosto le mutandine e ti vedo...ora la mia lingua è su di te...ti sento gemereti lecco e succhio ora piano,ora forte...sei bollente e bagnata...all'improvviso una segretaria entra per portarti dei documenti...cerchi di ricomporti,sei rossa in viso e hai ilrespiro affannoso...io continuo non vista a leccartie ti penetro con un dito...ti sento sussultare ...cerchi di parlare normalmente ma non ci riesci del tutto....non puoi...la segretaria ti guarda unpo'stranita...non sa cosa sta succedendo sotto la scrivania...alla fine pero' se ne va ...finalmente...ora allarghi di piu' le gambe e cominci a muovertial ritmo della mia lingua ...decido di infilarti due dita dentro...le muovo sempre piu' velocemente...sei ben lubrificata ora...credo che stai per venire ...ti sento gemere ...continuo a penetrarti finche non sento i tuoi spasmi....appoggio la bocca appena in tempo...mi innondi...ti bevo tutta..sei deliziosa...indugio ancora un po' tra le tue gambe,mi e' difficile staccarmi...sento un sensazionedi caldo anche io tra le mie gambe..caldo e umido...mi rialzo,tu sei abbandonata sulla tua poltroncina...hai il viso arrossato,stai sorridendo e ansimileggermente...sei bellissima...non resisto e ti bacio...infilo la lingua ancora bagnata dai tuoi umori nella tua bocca calda...sento la tua lingua sulla mia,ora me la stai succhiando...sento che potrei ricominciare ora con te,avrei voglia di sentire le tue labbra su di mee stare su un letto ad accarezzarci dolcemente...sentire le tue dita che mi sfiorano......mi stacco da te a fatica..sei irresistibile come sei,arrossata e a occhi socchiusi....- la prossima volta tocca a me -mi dici guardandomi maliziosamente-sarai tutta mia...-io ti guardo un ultima volta,pregustando la tua promessa...so che la manterrai... e mi avvio piano verso la porta...mi sento le gambe un po' molli...ma so che ti rivedro' presto...
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8 anni fa
robmar571,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Un guardone........che passa all'azione
Abbiamo una fantasia con un singolo che vorremmo realizzare e trovare la persona giusta che ci aiuti.
Noi siamo a casa e, dopo esserci accordati per un incontro con te e preventivamente pattuito che tu potevi solo guardarci e masturbarti, arrivi tu. Lui ti fa strada verso il bagno dove tu potrai darti una rinfrescata e spogliarti fino a rimanere con gli slip per poi recarti in camera da letto raggiungendoli. Esci dal bagno e ti rechi verso la camera da letto; a mala pena scorgi il tragitto fino ad arrivare in camera perché c’è solo una piccola candela che da un po’ di luce; lui e lei sono sul letto sdraiati, nudi, che si toccano e si baciano coperti a metà da un lenzuolo e tu ti metti seduto sulla sedia che già ti avevano preparato per guardarli. La tua eccitazione sale subito e già il tuo cazzo inizia ad indurirsi e ad ingrossarsi mentre senti i gemiti di lei che diventano sempre più intensi. Lei allora si alza per mettersi davanti a lui per iniziare a prenderglielo in bocca; così facendo si mette proprio a pecorino verso di te, che sempre più eccitato, ormai nudo e con il tuo cazzo tra le mani continui a toccarti. Ad un certo punto lei maliziosamente gira lo sguardo verso di te e verso il tuo bel cazzo dritto e con la sua mano inizia a toccarsi. Lì capisci subito che c’è la possibilità che si possa fare di più che il semplice guardare. Ti alzi di soppiatto pian piano e vai verso di lei facendo attenzione che lui non ti veda; accucciato arrivi dietro di lei, inizi ad accarezzarla dolcemente dietro e con la bocca vai subito a leccarla infilandogli la lingua nella sua fica e vorticosamente sul suo clito. Lei inizia subito ad ansimare e lui ignaro di tutto chiede a lei come mai ansima così ma lei gli risponde che si sta toccando. Tu continui sempre più insistentemente a leccarla dappertutto e lei ansima sempre più, poi ti alzi dietro di lei e pian piano lo fai entrare tutto. Inizi così a prendere ritmo, io inizio a sentire muovere e sente un leggero sbattito a me strano; allora chiedo nuovamente a lei cosa stesse facendo ma poi la tua voce rompe il silenzio ed in modo deciso dici: “Stai tranquillo non è niente di strano……..sono io che mi scopo tua moglie!!” Rimango un momento senza parole ma poi ti dico che gli accordi era che tu guardavi solo; Tu allora mi rispondi che qui il gioco non lo comando io ma mia moglie…….e tu comandi su mia moglie quindi il gioco ora lo comandavi tu. Rimango perplesso ma tu continui a sbattere con ritmo e per chiarire di più quello che avevi detto ti rivolgi a mia moglie e gli dici: “E’ tutto vero quello che ho detto?” lei decisa ti risponde di si, e tu: “Quindi per il tempo che io sono qui è la mia troia tua moglie!!!”. Ti togli da dietro mia moglie che fai sdraiare sul letto e tu ti metti in ginocchio a fianco alla sua testa con il tuo bel cazzo duro e dritto verso la sua bocca invitandola a succhiartelo ed a me di venire con la faccia vicino alla faccia di mia moglie per guardare bene. Mi avvicino al viso di mia moglie guancia a guancia, sono vicinissimo a quel cazzone che entra ed esce dalla bocca di mia moglie. Dopo poco ti rivolgi a lui dicendogli di guardare con quanto gusto mia moglie succhiava il tuo cazzo e poi dici a lei “Ora faccio vedere a tuo marito come si scopa per bene la moglie, così impara a farti godere per bene le prossime volte. E se non impara ritorno a scoparti e glielo rifaccio vedere.”. Vai subiti tra le gambe di lei lasciandola sdraiata sulla schiena ma prima di metterlo dentro prendi il lubrificante e telo versi sul tuo cazzo muovendo avanti e indietro la tua mano per tutta la lunghezza; non appena ben lubrificato lo posizioni proprio davanti le labbra della sua fica e tu inizi a sbatterla con un bel ritmo; io sono a fianco di lei che gode ed ansima senza fine toccandogli la fica e leccandogli i capezzoli dritti e duri.
Mentre la sbatti continui a stuzzicare sia lei che me con frasi: “Senti come si fanno godere le troie?….(con qualche colpo ancora più forte per farla urlare di più)…….senti quanto gli piace il mio cazzo?” “E’ vero che ti piace il mio cazzo? (anche qui aumentando un bel po’ il ritmo continui..) allora faglielo sentire quanto godi….strilla troia!!!” ed inizi ad afferrarla con decisione per sbatterla più forte che puoi, gli afferri il seno stringendoglielo un po’ e gli ordini con tono di comando e quasi di prepotenza: “Alza le gambe e aprile bene troia!! Allarga che te lo sbatto fino alle palle!!”. Poi ti alzi e dici a lei di mettersi a pecorina per veder se il marito ha imparato già qualcosa. Mi inviti a scoparmela un po’ mentre tu ti metti seduto davanti a lei con il tuo cazzo verso la sua bocca a fargli capire che devo succhiarlo. Come faccio non ti piace molto e ripetutamente mi dici di sbattere più forte, afferrarla dai capelli e schiaffeggiare il suo culo; ma io non faccio esattamente come dici tu ed allora ti alzi e mi dici che ora mi avresti fatto vedere tu come si fa ma visto che avevo fatto calare i giri di mia moglie ora tu dovevi riportarla a farle eccitare per bene prima di sbattertela. Allora la giri e pancia all’aria gli allarghi con decisione le gambe tenendogliele belle larghe e affondi con la sua lingua sulla sua fica. Inizi a leccarla, infilandogli la lingua dentro e vorticosamente sul suo clito fino a che ti concentri con la lingua sul suo clito ciucciandotelo con gusto e con le dita inizia a penetrarla con decisione con un movimento forte e veloce, lei inizia a dimenarsi per il piacere e tu gli ordini di continuare a godere come una vera troia ma non deve minimamente pensare di mettere gliù le sue mani per fermarti; deve godere e soffrire e più soffre e più tu la fai godere. Quando lei ormai è a mille giri tu ti alzi, la giri con decisione, te la posizioni a pecorina, ti rilubrifichi per bene il tuo cazzo, metti il lubrificate sulla tua mano e gliela lubrifichi per bene anche la sua fica dicendogli che la stai bagnando per bene perché ora la sbatterai moto forte. Inizi pian piano a sbatterla facendo salire sempre di più il tuo ritmo fino a che inizi ad afferrala per il seno strizzandoglielo e sbattendola veramente forte tirandotela verso di te, poi le afferri dalle braccia per tirartela ancora più forte verso di te che continui a sbatterla in modo forsennato e sempre più forte fino a sentire che il tuo cazzo sta quasi per esplodere e quindi dici a lei: “Preparati che appena il mio cazzo è pronto te lo faccio sentire in bocca mentre pulsa!!” (ovviamente tutto sempre con il preservativo). E così fai appena ti senti pronto vai verso la sua bocca glielo infili e lei sente pulsare il tuo cazzo che sta godendo. Ti alzi senza neanche parlare e ti dirigi in bagno dove ti laverai e ti rinfrescherai. Noi saremo lì sul letto sdraiati sui fianchi uno davanti all’altro accarezzandoci un pò, tu ritorni in camera per rivestirti senza dire nulla ma poi vieni sul letto dietro a lei, iniziandole a baciare la schiena, il collo, accarezzandola, ma il tuo cazzo è già duro e dritto di nuovo e con delicatezza sussurri: “Ora la faremo sentire una principessa come merita!” e delicatamente da dietro sul fianco gli rimetti dentro la sua fica il tuo cazzone questa volta inizi a muoverti con ritmo ma delicatamente ed in quel silenzio dove nessuno parla più si sente solamente il respiro affannoso di lei che aumenta all’aumentare del piacere……………poi……..chissà? Magari la tua fantasia potrebbe continuare……… Che ne dici proviamo a realizzarlo insieme?? BACI
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8 anni fa
cirillinixy,
43/43
Ultima visita: 5 anni fa
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Io e lei (parte seconda)
Il giorno dopo…..
Mi sveglio…. rimango ancora qualche minuto a letto con gli occhi chiusi … Ho ancora il tuo sapore in bocca… ho ancora il tuo odore addosso…. È una sensazione fantastica….
Mi alzo, torno alla realtà.. mi devo preparare per andare al lavoro…
Mi infilo sotto la doccia…
Eccomi sono pronto, esco e vado al lavoro. Chissà che giornata sarà oggi? Ti penso…. penso ancora al tuo corpo che mi fa letteralmente andare fuori di testa… so che resteranno miei pensieri… ora sei lontana, come sempre dopo aver scopato insieme….vabbè pazienza…. Mi basta chiudere gli occhi per rivivere quei fantastici momenti e poi ho le foto, il video… al solo pensiero il mio amichetto risponde “presente” e si fa immediatamente sentire…
Arrivo al lavoro e inizia il solito tran tran quotidiano… improvvisamente blinca Lync…
Ehi buongiorno…
Ciao, buongiorno a te! tutto ok?
Si …
Dimmi …
Niente volevo solo sapere come stai
Per un momento rimango in silenzio…. Cerco le parole giuste, poi mi viene di getto…
Sto divinamente bene, mi sento appagato e rilassato… con addosso ancora una voglia pazzesca di te, del tuo corpo…
:)
Anche io sto bene… ho qualcosa che mi ricorda di te… :)
Cosa?
Stamattina sotto la doccia, mentre mi insaponavo ho sentito una piccola fitta all’ano… mi sono toccata e pulsava… mi sono buttata sul letto, mi sono masturbata e sono veuuta immediatamente pensando a te che mi inculavi…. Ogni tanto ho delle piacevolissime piccole fitte che mi ricordano che mi hai sfondato il culo ….e ho ancora tanta voglia ….
:)
Hai iniziato bene la giornata…
Veramente ho finito bene ieri e oggi è stato un piacevole ripasso veloce… devi mandarmi le foto e il video sulla mail…
L’ho già fatto stanotte…
Ok vado a vedere…
Passa del tempo e ormai la giornata lavorativa sta per finire… sono stanco, ho avuto mille cose da fare… fra poco me ne vado… ora le mando un saluto
Ehi … io fra poco vado
Tutto ok sono arrivate le foto e i video?
Si … si …sono stata incasinata.. vai via?
Si fra 10 min.
Belle le foto e il video è eccitante… stasera mi sa che mi toccherò mentre me lo riguardo…
:)
A domani..
Mamma mia quanto è bona!!! È proprio uno spettacolo…e sono convinto che ancora ne abbiamo di godimento da condividere…. Fisico e mentale… si anche mentale perché il sesso è anche mentale… altra cosa che mi hai insegnato tu… a godere delle fantasie …. Una volta una mia amante mi ha chiesto come facevo a scopare così… sai cosa le ho risposto? Che ho avuto una insegnante eccezionalmente brava che mi ha fatto diventare quello che sono, poi una volta indicata la strada mi sono lasciato andare ed eccomi qua, ma ho tutto imparato da te… tutto è cominciato grazie a te!!
Vabbè ora basta perché mi scoppiano i pantaloni.
Arrivo a casa, ho le solite incombenze, meglio così non penso.. ahahahah
Dopo cena sul divano prendo il telefonino… fammi vedere se sulla mia mail segreta ci sono messaggi? È una sensazione … apro la mail ci sono due tue mail…
Apro la prima…
Ci sono delle foto da scaricare e un messaggio…
“ so che ti piacciono le mie tette … anche tu piaci a loro…” e poi un saluto particolare….
Apro le foto… mi si ferma il cuore!! Una foto delle tue tette strette dalle tue mani con i capezzoli in primo piano… resto a bocca aperta… adoro le tue tette… poi curioso apro la seconda foto …
O mio dio!!!! Guardo bene … ma si… spettacolare… hai messo il cellulare a terra, ti sei accovacciata sopra e hai scattato una foto mentre cole mani ti allargavi il culo… uno spettacolo…. Le labbra aperte e si intravede il rosa interno della fica.. e poi… il tuo ano… le tue mani che lo allargano…. È stupendo… eccitante… tu sai come farmi impazzire….
Apro la seconda mail…
Altre foto…. E un messaggio….
“ organizzati, fai come ti pare ma domani sera ti voglio qui e mi dovrai scopare di nuovo come sai fare! Domani non ci sentiamo, non ci provare a contattarmi altrimenti non ci vedremo… ti aspetto … entro le 21 ….ti voglio da me!! Chiamami solo domani mentre stai arrivando….
Apro le foto…
In una hai in bocca un vibratore e simuli un pompino…. In un’altra sei nuda , i capelli che ti coprono il viso…una gamba alzata appoggiata sul letto e con una mano che ti accarezzi la fica… in un’altra sei sdraiata sul letto con le gambe appoggiate sul petto e un vibratore infilato nella fica e il gioiello nel culo…
Allora… ora contatto il mio carissimo amico e mi faccio chiamare e mi faccio invitare ad una cena per domani alle 21…. Così a casa tutto sistemato…
Passo la serata in completo trance, ma non devo darlo a vedere…
Mi chiama il mio amico…
si ok domani vado a cena fuori…
Vado a dormire, sono agitato, ci metto parecchio ad addormentarmi…
MI alzo, doccia e al lavoro, la giornata non passa mai… penso e ripenso alle tue mail, il tempo sembra essersi fermato… finalmente è ora di andare a casa, faccio tutte le cose come da programma e poi alle 20,15 saluto tutti e vado a cena fuori….
Sono in macchina…. Aspetto qualche minuto e poi chiamo… il telefono squilla…
Ciao
Ehi … tutto ok? Come hai fatto?
Eh segreto… ma cmq eccomi, sto arrivando.. tutto a posto e tutto tranquillo… abbiamo tempo..
Che stai facendo?
Sono pronta per essere scopata da te…
15 minuti e sono da te..
Ok a fra poco..
Sto guidando e pensando… a cosa non saprei … a tutto e a niente, a te e a me, a quello che sarà.. ma non si forma nessuna immagine nella mia mente, è strano, non riesco ad immaginare nulla, è come se la mia fantasia si fosse resettata…. Azzerata….
Citofono…. Entro faccio il viale interno, citofono ancora… salgo le scale….la porta accostata….
Entro….
Ehi…
Spogliati e metti i vestiti sul divano poi vieni da me…
È un ordine…. Che no ammette repliche…. Sorrido… sorrido perché mi piace il gioco …. E perché mi eccita….
Sei nudo?
Si
Vieni !
Quello che vedo mi lascia senza fiato… un sogno che si avvera… la mia fantasia più segreta, il mio sogno più intimo… è lì davanti a me…. Sei nuda… con la schiena appoggiata alla parete del letto, le gambe aperte e ti stai accarezzando la fica…. Un filo di trucco sugli occhi… un rossetto sulle labbra… tutti i giochi sistemati sul tavolo accanto a te…. mi guardi e sorridi…
Ho voglia di venire…. Scopami…. Scopami forte!
ti sdrai sul letto… ti vengo sopra…. Con la punta del cazzo ti sfioro il clitoride… ci gioco tenendoti le gambe larghe e alte…. Lo passo fra le grandi labbra… lo uso come un vibratore… lo faccio appena entrare e poi lo ritiro fuori…
siiii … dai…..
sei bagnata… la fica lucida….scopami… voglio sentirlo tutto dentro che mi allarga tutta…
alzo ancora un po’ di più le tue gambe e poi tutto dentro…. Mi fermo un istante … poi comincio a muovermi piano piano… poi sempre più veloce… lo infilo tutto dentro e muovo il bacino con tutto il cazzo infilato nella fica…..
scopami ..si .. dai ancora…
prendi il vibratore e lo appoggi sul clitoride… ancora qualche colpo e vieni …
ahhhhhhhhhhhhhhhhh………. Siiiiiiiiiiiiiiiiiii……… oddio dai………scopami.. dai forte !!! sfondami.. allargami tutta!!!!
Colpi forti e decisi….. vieni ancora…
Siiiiiiiiiiii……………..
Esci, ti allontani da me… lo sguardo eccitato… il piacere ancora in te…
Voglio farti un pompino! Lo voglio in bocca! Voglio sentirlo tutto in bocca!
Mi fai scendere dal letto, mi fai allontanare e poi …. Nooooooo non ci posso credere…. Oggi è l realizzazione di tutto quello che ho sempre sognato… ti inginocchi davanti a me…. Mi guardi e cominci a leccarmi il cazzo come solo al mondo tu sai fare!!
Posso chiederti una cosa?
Dimmi
Posso fotografarti?
Si…
Mi sorridi mentre mi spompini..
Ho la faccia da troia?
Sei quanto di più sensuale e sessuale esista!!!
Ti ho detto … ho la faccia da troia?
Si hai una faccia da troia alla quale piace spompinare un bel cazzone!!
Continui il pompino più incredibile della mia vita
Sborrami in bocca!
Di già?
Si … voglio sentire il sapore del tuo sperma in bocca , tanto per te non è un problema, hai un cazzo indistruttibile… schizzami in bocca….
Mentre mi spompini vedo che ti stai toccando…
Aspetta …. Facciamo un 69, lecchiamoci a vicenda, sdraiamoci vicini , con le dita cerco di farti venire dai……
Ci sdraiamo sul letto e mentre tu mi succhi e lecchi il cazzo, io lecco la tua fica, succhio il clitoride e con le dita ti penetro… sento che ti piace… ogni tanto sento che stringi il cazzo in bocca quando ti tocco il punto che conosco bene….
Siii dai che ti vengo in bocca
Sento che anche tu stai godendo…
Eccomi .. vengo.. vengo..
Sento che anche tu stai venendo … le dita ti frugano dentro, la tua bocca piena emette suoni di piacere… ti ho riempito la bocca di sperma….
Ti tiri su…. Mi fai vedere lo sperma che hai in bocca e intorno alla bocca… mi guardi e ingoi tutto!!! poi ti avvicini e mi baci……
Siamo sdraiati sul letto….
Ci guardiamo e sorridiamo…. Beh il sesso fra noi è qualcosa di unico, ce lo siamo detti un mare di volte, ma ogni volta è una certezza che si ripresenta sempre più forte…. è quasi una condanna… una piacevole condanna…. Possiamo scopare con altri e con altre, ma mai sarà così! Gli orgasmi non sono tutti uguali, piacevoli si ..ma non sono tutti uguali, gli orgasmi con te sono intensissimi, vengono dalla parte più vera, sessuale e animale che c’è dentro di me, quella parte che tu mi hai tirato fuori, che mi hai fatto conoscere, che l’hai resa mia…. E tua!!
MI stai guardando da un po’.. che avrai in mente?
Non ti pare di starti a riposare troppo? Vai a lavarti il pisello e poi torna che ho ancora voglia di cazzo!
Oggi hai deciso di farmi morire….
Eccomi …
Mi sdraio vicino a te
Mentre tornavo ho preso sul tavolo il gioiello…
Mi fai sdraiare e poi mi vieni sopra…. Vuoi sentire la tua fica riempirsi ed allargarsi… io da sotto mi muovo e tu con il giocattolino ti tocchi … io ti accarezzo le tette, sfioro i capezzoli turgidi, accarezzo il tuo corpo bellissimo… Le mani sul seno, sento il cuore che batte forte e poi improvvisamente eccolo un nuovo orgasmo…. Intenso ….
Ti sdrai su di me…. Il contatto con il tuo corpo mi provoca intense emozioni, hai una sensualità straripante…. Fai sesso da tutti i pori della tua pelle…
Piano piano mi muovo … tu sopra di me non ti accorgi di nulla… lecco il gioiello, lo riempio di saliva e mentre sei su di me lo appoggio sul culo… mi guardi… hai uno sguardo arrapato, sei eccitata.. il contatto del gioiello con il culo ti fa sobbalzare…..
Che vorresti fare?
Questo…
E piano piano ti spingo dentro il gioiello…. In pochi istanti viene risucchiato dal culo…
Sospiri di piacere …
Mi piace…. Tanto….
Chiudi gli occhi per gustarti fino in fondo le sensazioni che ti trasmette il gioiello nel culo…
Scendi e cammina… poi vieni davanti al letto e piegati per farmi vedere il gioiello nel culo..
Scendi dal letto e cominci a camminare…. Sculetti, fai la smorfiosa… fai le pose sexy …..
Poi vieni e ti pieghi davanti a me… una voglia forte mi assale, ti prendo e ti sdraio sul letto e ti penetro… e comincio a scoparti con forza … ti tengo le mani bloccate… tu alzi e allarghi le gambe, vuoi essere sfondata per bene… ti scopo con tutta la forza che dentro, colpi decisi , profondi, regolari…. Poi … parli….
Sfondami il culo… fammi godere … sii gentile …. Ma deciso…. Inculami…..
Tolgo piano il gioiello… prendo il lubrificante e comincio a prepararti infilando prima un dito poi due, piano… poi tu prendi il lubrificante e ci cospargi il cazzo…
Mi guardi … sei pronta…
Prima mi inculo da sola … poi mi inculi tu…
Mi vieni sopra e cominci una meravigliosa danza sexy… piano piano sento lo sfintere cedere e la cappella entrare, ti fermi… ti tocchi…. Poi continui a scendere… ne è entrato la metà …..
Voglio godere
Mi dici….continui a toccarti.. stai godendo….
Ti piace?
Fa male?
Si mi piace… e no ora non mi fa male… domani sicuramente , ma oggi sto godendo…e non voglio perdermi un momento di piacere…
Dopo un po’ esci … ora tocca a me…
Vuoi farmi morire?
Cosa vuoi ?
Voglio mettertelo al culo guardandoti in faccia!
Fai una faccia perplessa..
Cioè?
Sdraiati sulla schiena e tira su le gambe…aspetta…prendo il telefonino…
prendo ancora del lubrificante, te lo passo sul culo e poi sul cazzo… sono pronto..
con le braccia ti allargo le gambe e le tiro su, mi punto con le ginocchia e avvicino il cazzo al tuo ano pronto…
Ci sei?
Si.. fai piano… e riprendi tutto con il telefonino… voglio vedere tutto…
Comincio piano piano a spingere mentre tu ti tocchi con le dita… sento il culo cedere facilmente…. è aperto…. Sento le contrazioni …. Stai mugulando di piacere…. Entra ancora …. Mi fermo.. aspetto che sei pronta per esser scopata…
Sei pronta?
Siiiiii scopami!! Quasi urlando!!!
Inizio a muovermi avanti indietro.. un movimento lento .. sempre più profondo… si vede la pelle del cullo avvolgere il cazzo.. è sconvolgente quanto è eccitante…
Lascio il cellulare e ti scopo… sei un burro.. aperta…
Mi hai sfondato il culo.. non si richiuderà più…
Stai tranquilla si richiude… tornerà normale …. Tranquilla… godi..
Cazzo se sto godendo nessuno mi ha mai inculato così!!!
E io non ho mai provato un piacere cosi intenso…
Sei eccitata… mi fermo… hai tutto il cazzo nel culo… tutto cazzo.. ti stai agitando.. con il vibratore ti stai toccando.. stai per venire… lo sento dalle contrazioni.. stringi il cazzo ed emetti un urlo di piacere…..
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii….. oddio non è possibile…. Non finisce mai …
sembra che ti lamenti .. spezzi le parole… non riesci a parlare…. Poi piano piano ti rilassi… respiri velocemente….
Ora basta… esci piano ti prego…
Voglio venire…
Tranquillo a te ci penso io… ma ora esci ti prego…
Ok…
Esco piano… sei fantastica… ti tocchi il culo aperto…
Mio dio che orgasmo….
Sei sdraiata…. Mi guardi… sorridi… guardi il cazzo… e ti fai una risata delle tue….
Ti faccio venire tranquillo… vuoi qualcosa in particolare?
Hai detto che ci pensi tu…
Scendi dal letto, vatti a lavare e poi metti i piedi come prima…
Mi fai un altro pompino?
Zitto…
Ti metti in ginocchio davanti a me … alterni leccate e succhiate a movimenti con la mano mentre mi guardi…
Se vuoi puoi fare un filmato…
Ti guardo
Voglio che mi vieni in faccia, che mi riempi il viso di sperma…
Prendo il tel.. inizio a a riprendere… è bellissimo… io non ho mai goduto così… sto per venire…
Eccomi sto per venire…
Ti prepari .. mi masturbi con la mano con il cazzo puntato sul viso…
Vengoooo…
Schizzi di sperma sul tuo viso… sui capelli…. Mi tremano le gambe… che orgasmo.. oddio mi si piegano le gambe…. Tu mi sorridi…
Mi succhi il cazzo fino all’ultima goccia… poi mi guardi e con un dito raccogli un po’ di sperma e te lo passi sulle labbra….
Ora mio caro …lavati, vestiti e vai…
E domani non mi cercare, non chiamare, un periodo di distacco… quando sarà decido io…
Sorrido…
A presto….
15
0
8 anni fa
mm80,
29
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