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quella strana voglia
una sera andai a trovare la mia amica rosy una ragazza molto aperta in tutto solare bella e molto porca arrivai a casa suonai il campanello per farmi aprire il portone. arrivata in casa mi accoglie con ospitalità prepara il caffe ed iniziano le nostre chiacchere i nostri pettegolezzi e le nostre storielle di sesso e di porcaggine varie. mentre si accendeva la nostra eccitazione squilla il cell lei risponde ed inizia una conversazione con claudia una sua amica che io avevo sentito solo parlare ma non avevo mai conosciuta. rosy invita claudia di venire a casa per pasasare un paio d,ore tra amiche e lei accenta l,invito arriva dopo 45 minuti si presenta una bella ragazza alta slanciata con dei tacchi vertiginosi ed un tubino da far girare la testa a tanti uomini e donne, iniziamo le presentazioni ed è bastato un attimo per capire che era vera ed irrestibile trans, ho sempre avuto fantasie molto porche.iniziamo con l,accarezzarci a vicenda tutte e tre ed aumentando l,eccitazione e la voglia di scoprire il corpo di claudia ed arrivare a succhiare il suo enorme e stupendo cazzo lasciadoci cosi in una lesbicata frenetica e senza freni. claudia a quel punto afferrò rosy e la fece distendere a pancia in sotto con le gambe divaricate.
Era bellissima, il suo culo fantastico la eccitava da morire; inizio lentamente a baciarle il collo per poi scendere man mano lungo la linea della spina dorsale, fino a giungere con la lingua nell'incavo delle sue natiche.
Le leccò a quel punto il sedere, soffermandosi sull'apertura dell'ano, quasi volesse penetrarlo con la lingua, poi scese più giù fino a raggiungere la fica di rosy, ormai piena di umori.
La sua lingua era come impazzita, andava su e giù tra le labbra calde dell'amica raccogliendo tutti gli umori che le donava.mugolando come una vera troia. iniziarono su di me entrambi a leccarmi
e le gambe mi tremavano a tal punto che sembrava di sentirmi male.
All'improvviso chiusi le gambe imprigionando la testa di rosy ed arrivai con una serie di orgasmi
Una lava di caldi umori mi colava tra le gambe, ma rosy assatanata era lì a raccoglierli tutti con la sua lingua.
claudia a quel punto balzò sulle ginocchia sottraendosi alle nostre carezze e disse amiche : " adesso basta care adesso tocca a me farvi godere e dio solo sa quanto lo desidero" e così dicendo presi a baciare claudia,
claudia fu per noi una vera rivelazione in fatto di sesso.
apri le gambe il più possibile e mentre continuavo a baciarmi infilò prima un dito, poi due, poi tre nella fica.cosi iniziai a tremare tutta, non ce la facevo più volevo godere, ma allo stesso tempo volevo che non finisse mai claudia inizio una lunga penetrazione facendomi andare in delirio completo
rosy e la sua lingua ormai si era impossessata dei .miei duri capezzoli, tintinnandoli e succhiandoli senza tregua Una scarica di umori bollenti arrivarono. claudia non smetteva di scoparmi e rosy di leccarmi ed arrivammo tutte e tre con una scarica violenta scatenò
un orgasmo triplo
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
il barista
come tutte le mattine ormai da mesi entro nel solito bar per fare colazione.mi avvicino al bancone come sempre.l,altro giorno il barista mi si avvicina dicendomi: il capuccino e la brioches se non ti dispiace li offro io visto che questa mattina sei in anticipo ed hai un pò di tempo per fermarti un attimo visto che sei sempre di corsa.io rimango un pò stupita da quanto il barista sappia di me significa che è unpò che mi osserva e incuriosita accetto. un pò intimidita, ci sediamo ad un tavolino e cominciamo a fare due chiacchere parlando del piu del meno. fabio e molto simpatico e cordiale mi accorgo che inizia a guardarmi le coscie ed inizia a farmi dei complimenti sempre più spinti. andiamo avanti ancora alcuni giorni tra chiacchre palpatine e complimenti fin che una mattina arrivo al bar molto prima rispetto al mio orario entrata nel bar fabio stava finendo di lavare il pavimento del bagno e con una scusa mi ci porto dentro inizio a palparmi tutta facendomi eccitare sento la sua mano infilarsi fra le mie cosce e arrivare alla mia fighetta, che era pronta ad esplodere già da un pezzo. Resto in quella posizione, sono già eccitata e disponibile. Sento un dito sfregarmi le grandi labbra ed impregnarsi dei miei umori. Ora gira la mano inducendomi ad allargare le gambe. Infila un dito nella fighetta e poi subito un altro, inizia a stantuffarmi delicatamente facendomi gemere di piacere. Mi solleva il vestito e con una mano mi spinge la schiena verso il basso, mettendo così in bella mostra la mia fighetta rasata di fresco.
Sento qualcosa di duro poggiarsi sul mio clitoride e strusciarsi contro di esso furiosamente facendomi gemere ancora di più. Mi allarga la fighetta con le mani e lo sento entrare, finalmente! Grosso e duro, entra dentro lentamente, poco alla volta. Inizio ad urlare dal piacere, i suoi movimenti sono lenti e delicati, accendendo in me ancora più desiderio. eccitare al tal punto che mi inginocchiai e cominciai a slacciare la cintura guardandolo fisso negli occhi non ci mi si molto a liberare il suo cazzo era duro la cappella rossa, e gonfia lo presi in bocca subito lo succhiavo e lo masturbavo con foga mi mise a pecora Sono al limite del piacere, lo voglio sentire in tutta la sua forza: “Scopami, dai più forte! Fammi tua!!” E all’improvviso i suoi movimenti si fanno più veloci e, cazzo! sento un bruciore improvviso e caccio un urlo di dolore e piacere: “E’ enorme!” Ora sento le sue palle gonfie sbattere contro la mia fighetta accaldata e dolorante.
Mi possiede tutta, con forza e vigore, urlo come un’assatanata senza mai riprendere fiato.
Con una mano mi sgrilletto il clitoride e esplodo in un’enorme orgasmo, bagnando tutto quel lungo cazzone coi miei umori.e mentre ì gli succhiavo il cazzo lui con la mano mi masturbava dall' eccitazione lui venne subito sulla mia faccia mentre io avevo il mio terzo orgasmo,mi lavai il viso e corsi al lavoro con una eccitazione mai provata prima. avevo fatto godere un altro uomo che non fosse mio marito e lui mi aveva regalato ben tre orgasmi. .
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
"ascolta, ale..."
Vorremmo incontrare un singolo che conosce bene le regole del gioco, uno che sappia qual'è il proprio ruolo e che riesca a stare al proprio posto. Un bull per la lei che stia ai desideri di entrambi.
Questo diceva il loro annuncio.
Per me va bene, so come funziona. Ho alle spalle qualche esperienza, ho sempre trovato la cosa divertente, specie se si crea la giusta complicità con entrambi i partners.
Il segreto è lasciarsi andare ma con la dovuta attenzione verso chi ti ospita, ma senza forzare; oramai lo so per esperienza: quando un uomo decide che vuole vedere la sua donna con un altro, c'è sempre una specie di clausola sottintesa: l'uomo deve mantenere sempre il controllo della situazione, deve vedere sempre tutto quello che succede, in modo da poterti fermare quando lo ritiene opportuno... il piacere/dolore di vederla con un altro deve avere un limite che stabilisce lui.
Qualche volta, ma solo qualche volta mi sono ritrovato a fare sesso estremo e selvaggio con la lei, ma è cosa assai rara...
Fuori fa proprio bello: la primavera è arrivata, anche se uscendo dall'auto sento che fa ancora un po' freschetto...
E' lei ad aprirmi la porta di casa, e ne resto piacevolmente sorpreso.
Ha due occhi grandi, meravigliosi.
Un viso dolce, limpido.
E' abbastanza alta, snella. Jeans e maglietta bianca, non abbastanza lunga da coprire l'ombelico, non abbastanza corta da fartelo vedere bene. Non ha il reggiseno, e ha due tette da vertigine. Non enormi, forse una terza, ma comunque alte, scultoree, sfacciate come lei. I capezzoli tirano un po' il cotone della maglietta.
E' bellissima, B. Una gatta, sensuale e sicura di sé, coi capelli lunghi fin quasi alle spalle, castani, mossi... sfacciati anche loro!
B. è naturalmente dolce, lo si vede da lontano, ma è il modo in cui mi guarda a mettermi, di primo acchito, un po' in soggezione: per cinque lunghi secondi, appena aperta la porta, mi squadra con una specie di divertita ironia, dall'alto in basso e di nuovo in alto, soffermandosi un attimo solo all'altezza del mio inguine e tornando al mio viso (è sarcasmo quello che vedo?).
Da una stanza accanto si sentono i passi di C. che arriva, calmo. All'arrivo di C., però, B. cambia espressione (e lo farà ancora stasera, oh se lo farà...), adesso non mi guarda più in modo altezzoso... non mi guarda e basta, sono già scomparso ai suoi occhi.
"B., che fai, non lo fai entrare? Ciao, piacere, io sono C., e lei è B." Stringo la mano ad entrambi e in lei è di colpo scomparsa qualsiasi freddezza, ora di fronte a lui appare cordiale, addolcita. Se il suo obiettivo è quello di confondermi, non glielo permetterò: con questi due farò bene a tenere alte le difese, penso tra me...
Entro finalmente nella loro tana... Carina, davvero molto carina. Pareti gialle, decise, arredamento moderno e minimale, megaschermo da 60 pollici enorme, magari un po' invedente, proprio davanti al divano per guardare insieme chissà quali porcate; luce gialla, soffusa, d'atmosfera. Bella casa. Mi sciolgo un po', solo un po'...
Ci sediamo tutti e tre sul divano ad angolo, io un po' distante da loro. C. cinge B. con un braccio su una spalla, tiene le gambe accavallate, sicuro di sé ancor più della sua donna.
Beati loro, penso mentre lei gli chiede cosa gli va di bere, proprio una bella coppia, sì, grazie, un Campari va benissimo...
Già, proprio una bella coppia: lei ama il suo uomo e si vede, la loro complicità è palpabile, è nell'aria e quasi la si può toccare.
Guardandoli sono certo che anche se ti capita di essere dentro B. e la stai scopando da bravo bull e lei sta letteralmente impazzendo, anche mentre le vieni dentro lei è più vicina al suo uomo, seduto magari lì sul divano a guardare, piuttosto che a te...
Torno su questa terra, lui ha fatto una battuta su non so cosa e ridono entrambi. Sono allegri, ogni tanto si schioccano un veloce bacio. Mi piacciono le coppie serene, senza tanti problemi.
Si chiacchiera un po', si beve qualcosa. Entrambi sono molto cordiali, a dispetto dell'impatto iniziale riescono a mettermi presto a mio agio rompendo il ghiaccio senza difficoltà; si ride tanto e questa è una cosa buona, avere un senso del'umorismo "affine" è una cosa che conta molto in queste situazioni, e dopo un po' io mi sento già a casa.
Non c'è dubbio, l'atmosfera che si è creata è quella giusta.
Dopo venti minuti e tante cose dette e non dette C. si alza dal divano, B. lo imita e io faccio altrettanto.
"Allora, si va?", fa lui. Alzandomi insieme a loro, istintivamente guardo verso la mia destra, in fondo ad un piccolo corridoio c'è una porta aperta: la camera da letto. Vedo il letto, lenzuola rosse, una luce calda, diffusa. Ok, si va! penso io, ma poi...
... Ma poi C., anziché andare in direzione della camera da letto, si dirige dalla parte opposta, verso il portoncino d'ingresso, raccogliendo distrattamente dal bracciolo del divano un giubbotto leggero.
"Dove andiamo?" chiedo sorpreso, rivolto a entrambi.
"No, esco soltanto io, voi restate qui e vi rilassate, se possibile vi divertirtite!".
(ho sentito bene?)
Sgrano gli occhi, incredulo. C. mi guarda e ride di gusto. "Che c'è, hai paura? Guarda che non morde mica, B.!"
Imbarazzato, cerco di riprendermi: "No, nessuna paura...(Non posso crederci. Non posso crederci. Non ci posso credere, questi sono matti da legare Ale), è solo che questa mi mancava, mai fatto, cioè, questo... questo gioco, ecco...".
"Non preoccuparti, se è per questo nemmeno noi!" fa lui, allegro.
B. di nuovo non mi degna di uno sguardo, ha gli occhi fissi su di lui.
Restiamo un attimo così, tutti e tre in piedi davanti al portoncino d'ingresso: B., C., io e il mio palpabile imbarazzo.
Ora B. è un po' più vicina a me che a lui, sento il suo profumo, mi piace.
D'un tratto C. mi poggia una mano sulla spalla, come un fratello maggiore al suo fratellino. So cosa sta per dirmi: "Dai, Ale, era tutto uno scherzo! Per vedere la tua reazione, volevamo metterti un attimo in imbarazzo. Se ti sei ripreso e ti va ancora, andiamo a fare quattro salti in camera da letto!".
Invece gli sento dire: "Ale, si vede da lontano che sei uno affidabile, non le faresti mai del male. Voglio che insieme facciate tutto quello che volete, io starò qui in giro per mezz'ora, forse di più. Di tutto quello che succede da adesso in poi non dovrete dirmi una sola parola..."(calca su quest'ultimo termine, "parola", e i suoi occhi si spostano velocemente da me a B. Cosa mi sono perso?)... "Non importa che parliate del più e del meno o anche di cose personali e intime", continua lui, "non importa che non vi sfioriate nemmeno oppure che lei si faccia massaggiare la schiena. Se lei vuole toccarti, lasciaglielo fare. L'importante è che decida tutto, ma proprio tutto lei, tu non prendere iniziative: è l'unico vincolo, l'unica regola. Se vi spogliate o restate vestiti per me è lo stesso, non me lo racconterete, non dovrete raccontarmelo e basta. Ridete, scherzate, baciatevi, fate quello che vi va di fare, ma alla fine non una parola con me di quanto è successo".
E conclude con: "Hai la faccia da bravo ragazzo, sono certo che starete bene".
Giuro che mi sarei aspettato tutto fuorché questo.
Ora ho il cuore mi pompa in petto da far male, mentre lui mi parla non riesco a sostenere il suo sguardo per più di due secondi, abbasso gli occhi di continuo. Cerco lo sguardo di lei, ma B., di nuovo, non mi degna della minima attenzione: guarda lui, invece, lo guarda come se lo studiasse, con un'espressione interrogativa... d'improvviso, nel giro di pochi secondi, mi sento tagliato fuori, sono di nuovo un perfetto estraneo tra loro.
"Non so se invidiarti o compatirti", vorrei dire a C. "Davvero sei così forte o così pazzo da fare questo?". Invece sto zitto.
Mentre lui si inizia ad infilarsi il giubbotto, B. mi si avvicina ancora di più e mi prende per mano con delicatezza, proprio come farebbe una ragazzina col suo fidanzatino. Il gesto è fatto perché lui lo noti. C. ci guarda, ha davvero l'aria divertita.
Ho un'erezione paurosa sotto i pantaloni, non sono certo di volere che lui se ne accorga. Sempre tenendomi per mano, B. si avvicina a C., gli sfiora appena le labbra con un bacio e gli chiede, sottovoce ma facendosi sentire anche da me: "prima di rientrare chiami?"."Non lo so", risponde lui, "lo vedrò sul momento...".
Poi, sul viso di C. un mezzo sorriso, un'espressione che non saprei definire, tra la malinconia e la serenità, tra la passione e la sicurezza di sé... "fai la brava, che quando torno ci si diverte...".
Questi due sanno giocare, non c'è dubbio, penso tra me.
D'altra parte non sono certo di capire fino in fondo cosa stia succedendo in questa serata molto diversa da come me l'aspettavo.
Tra l'altro, da come C. ha parlato, hanno in mente qualcosa di assolutamente soft, sono finito in mezzo a una specie di gioco della fiducia tra loro. Qualche toccatina fugace, al massimo un pompino e finirà lì: altro che sesso estremo e selvaggio!
Non importa, in questo momento mi accontenterei comunque anche solo di poterla baciare, B.. La sua pelle ha un profumo che mi strega, la sua mano è morbida e calda, deliziosa. Invece la mia mano è gelata dentro quella di lei, sono agitatissimo. La camera è là in fondo, la porta di legno chiaro, aperta. Il letto matrimoniale, dal fondo della camera, ci guarda.
D'un tratto la scintilla: ho capito cazzo, certo, signore e signori, è tutto un bluff!!!
Ecco come va il gioco: resteremo soli, andremo in camera da letto, chiuderemo la porta.
Inizieremo a fare le nostre cose, poi lui entrerà quasi subito, in silenzio, e ci spierà dal buco della serratura finché non ne avrà abbastanza: C. non perderà il controllo delle cose, sarà sempre lì a sorvegliarci.
Che cazzo, ho già scoperto il loro gioco e lui non è nemmeno uscito ancora di casa! Vuole guardarci mentre facciamo sesso, solo che vuole farlo di nascosto, senza che io sappia della sua presenza: in fondo era prevedibile, chissà che pensavo!
Lei saprà di essere spiata, e vogliono vedere fin dove mi spingo io.
Poi lui entrerà, sul più bello. Lei fingerà stupore, mentre a me verrà un infarto (già, secondo voi, però! Niente da fare ragazzi, bravi ma vi ho beccati...) e lui, in fondo, avrà mantenuto il controllo di tutto quanto, dal principio alla fine. Potrà fermarci quando vuole semplicemente spalancando la porta, e si riprenderà la sua donna. Un gioco che capisco e condivido, e se sono arrivato fin lì a casa loro è perché so stare al gioco...
Lui è già sul pianerottolo, fuori dalla porta; afferra la maniglia esterna, pronto a chiudere.
Trattengo il fiato: ci siamo... uscirà di casa, rimarrà sul pianerottolo ad ascoltarci con l'orecchio poggiato alla porta e poi tutto andrà come deve andare: tutto come loro vogliono, tutto come io ho accettato che sia... tutto secondo i piani.
Invece C. chiude quella porta, e tutto lo stracazzo di mondo si capovolge e va sottosopra più e più volte. Con me dentro.
La porta si chiude con un click metallico e subito sento la mano di lei, che prima mi teneva dolcemente, stringersi più forte. Mi afferra la nuca, mi fa ruotare su me stesso. E' forte B., ma potrei resisterle, potrei guidare io il gioco. Scelgo di non farlo, e mi ritrovo la schiena sbattuta contro la porta d'ingresso. Un fugace lampo mi passa per il cervello: lui è ancora qui fuori, dietro di noi, ci ascolta immobile. Vorrei sentire i rumori all'esterno, ma lei è troppo rumorosa, troppo affannata. Tenendomi i capelli, graffiandomi la pelle del collo con le unghie mi dice: "Non devi parlare se non sono io a chiedertelo, d'accordo? E poi, da questo momento, voglio che mi guardi sempre negli occhi. Sempre, hai capito?". Mentre cerco di annuire mi infila con foga la lingua in bocca, mi bacia come un'ossessa. Chi è che ha detto che B. non morde?...
B. mi invade la bocca con la lingua, gli occhi aperti e fissi sui miei , e nel frattempo mugola e ansima, ha il respiro rotto dall'eccitazione. Sembra che, senza C. davanti agli occhi, si sia liberato in lei un istinto segreto, potente, inarrestabile. Si spinge a me col bacino, ora siamo incollati, in piedi accanto alla porta (forse a cinque soli centimetri da C., o forse no: forse lui è già lontano). Lei si spinge a me e mentre mi scopa la bocca con la lingua ha già infilato l'altra mano dentro ai jeans e già muove con foga il polso, l'avambraccio, tutta la spalla, e il suo mugolare si trasforma, aumentando e diventando lungo, continuo, sembra voglia venire adesso, esplodendo violentemente.
Si stacca dalla mia bocca con uno schiocco, mentre il suo lungo e sempre più alto "MMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!..." diventa un urlo di piacere che mi invade la testa, mentre il suo respiro mi riempie il viso.
Provo ad aprire bocca, per dire cosa poi non lo so nemmeno io, riesco a pronunciare una sola sillaba ma lei di colpo si sfila il polso da dentro i jeans e mi ficca quattro dita in bocca e giù in fondo alla gola, con decisione tanto da farmi male. Il suo sguardo è quasi incazzato, vedo riesplodere in quegli occhi tutto il sarcasmo di prima, ma anche di più: è disprezzo quello di B., ma non ho il tempo di mettere a fuoco l'idea, perché già la sto ingoiando: il contatto con il suo sapore mi manda fuori di testa all'istante. Un nettare dolce, caldo, denso, delizioso mi entra nella gola e nel cervello.
Mi guarda fisso negli occhi, poi: "ti ho detto di non parlare se non te lo chiedo io! Hai capito o sei stupido?". Resto attonito, ma non smetto di succhiarla avidamente. Succhiando e mugolando, ancora le sue quattro dita dentro, annuisco piano, obbediente, in modo quasi impercettibile, senza staccare gli occhi da quelli di lei. Quegli occhi che, di qui a poco, imparerò ad amare.
Mi toglie le dita dalla bocca. "Muoviti, che il tempo è poco!", poi mi prende per mano e si fionda in camera da letto. La seguo come un cagnolino, vedo la sua schiena, il suo braccio teso che mi tira con così tanta fretta, ha una schiena bellissima, una testa e una nuca bellissime, un culo bellissimo, delle gambe...eccoci: ora chiuderà la porta, è questo il gioco, no?
E invece no, la porta resta aperta, e con lei tutte le possiblità di questo mondo. Bravo Ale, non avevi capito un cazzo! E adesso?...
La stanza è grande, chiara. Quattro lampade a piantana lunghe, saranno alte due metri. Non sono un appassionato di queste cose, ma si vede che sono oggetti molto particolari... le luci, calde, creano un'atmosfera splendida.
B. si toglie in fretta la maglietta, la vista dei suoi seni mi manda in estasi. Ho l'acquolina in bocca. Poi subito via i jeans: ha sotto delle mutandine bianche, di quelle coi fiocchetti che si slacciano di lato. Sul davanti sono fradicie.
In un batter d'occhio è nuda, mutandine a parte. Mi salta letteralmente addosso, mi spoglia in pochi secondi. Cerco di assecondarla, ma è più veloce di me. Assatanata. Mi toglie la maglietta e subito mi si attacca a un capezzolo. Morde, succhia, e mugola e ansima e mi slaccia i bottoni dei jeans con un'abilità da professionista. Non è la B. che ho visto stasera, davanti al suo uomo.
E' un meraviglioso animale senza il controllo di sé. Mi sfila i boxer e subito me lo prende in bocca come se il mio glande fosse per lei l'unica salvezza, l'unica fonte di ossigeno al mondo. E' avida, mi stringe le chiappe per spingersi a me, lo sento scivolarle in gola senza quasi fare resistenza. Dopo qualche secondo B. è in debito d'ossigeno, è paonazza ma continua a spingere in fondo.
Resiste ancora e ancora, poi di colpo si stacca da me, ha un sussulto profondo alla gola, poi un altro, quasi un conato. Le cola un lungo e abbondante filo di bava sul mento e fino al seno. Vorrei leccarglielo, ma non me lo permetterebbe. E' in ginocchio, mi guarda da sotto dritto negli occhi. Un sorriso all'apparenza dolce ma, in fondo, ancora quel sarcasmo del cazzo. Poi ricomincia, me lo mangia di nuovo, e di nuovo fino in fondo alla gola. Tossisce, sento che mi ha inciso le natiche con le unghie, me ne accorgo soltanto adesso.
Si solleva di colpo e mi è davanti, a respirarmi affannosamente sul viso.
Poi mi mette le mani su entrambe le spalle e mi spinge in basso, con forza, come se fossimo in acqua e volesse buttarmi giù per annegarmi. Di nuovo, non faccio resistenza.
"Leccami, succhiami le mutande!". Ubbidiente, inizio a succhiare rumorosamente il cotone delle sue mutandine, e più le succhio più le bagno di saliva, spingendo forte con la lingua più in fondo che posso, mentre lei in piedi mi si spinge contro, ancheggia, cavalca, mi stringe i capelli fino a farmi male. Con le dita riesco a slacciarle le mutandine, che ora stanno sù solo perché schiacciate tra la peluria del suo sesso che inarrestabile spinge, e il mio viso umido di lei.
D'un tratto B. si si spinge all'indietro, sempre tenendomi attaccato a lei. Indietreggia lentamente trascinandomi con sé, tenendomi la testa attaccata al pube. La seguo strisciando sulle ginocchia, il viso ancora schiacciato sul suo sesso. Arriviamo vicino al letto. Finalmente mi lascia allontanare, posso respirare e guardarla. Il velo delle sue mutandine cade per terra, vedo la sua vulva rossa, gonfia, accogliente. B. si siede sul letto, allarga le cosce. Poi, con un entusiasmo irruento, quasi da adolescente, e con un gran sorriso: "Voglio che mi lecchi fino a farmi venire. Da qui al ritorno di C. voglio venire più volte possibile, più volte che si può... voglio avere più orgasmi possibile senza C."... L'aria di superiorità si è decisamente attenuata, ma poi in fondo non me ne frega più un cazzo, questa è la verità:
sono pazzo di lei e ubbidiente la lecco, e la lecco, e la lecco...
Viene tutte le volte allo stesso modo: infilo insieme la lingua e due dita della mano, prima diritte e poi leggermente curve, come a volerla chiamare a me. Il punto G è là dove deve stare, ed è meravigliosamente ruvido e sporgente e pieno, lei mi accompagna muovendo le anche e l'ugola... poi la mia lingua si separa dalle dita e va a tormentare il grilletto, mentre la mano sotto si fa più forte e decisa, accelera un po' e poi rallenta, quasi per dispetto, ma senza mai fermarsi.
Adesso B. trema come una foglia, ed è esattamente quello che volevo:so che posso tenerla così molto a lungo, se lo voglio, in questo limbo tra l'attesa dell'orgasmo e l'esplosione del piacere.
La mia lingua segue il ritmo delle dita, prima frenetico poi lento, poi di nuovo al ritmo regolare dei suoi gemiti. I meccanismi di B. sono più familiari di quanto credessi, dentro di lei sono a casa e so perfettamente come farle perdere la testa.
Poi, all'improvviso, B. viene, e viene, e viene...
Non lo so quante volte mi sia venuta in bocca ma è un continuo, un fiume in piena. Ogni orgasmo è un urlo continuo e lungo, a volte un semplce "aaaaaaaAAAAAAAHH!!!!!", altre volte una sequenza di brevi "Oh, Oh, Oh, Oh", ritmate, tutte uguali e in ascesa, fino al finale "ODDDIIIOSIIIIIII!!!", che sale e sale sempre di più mentre lei si spinge contro il mio viso, inondandolo.
Ho appena scoperto che quando gode B. schizza fiotti caldi e abbondanti. I primi, in particolare, sono immensi: già dopo averla fatta venire due volte non sento più un centimetro di pelle asciutta sulla faccia, ogni orgasmo è una doccia sul viso o un meraviglioso, sorso di paradiso, acre, intenso, caldo.
Ogni volta, appena venuta si ferma un attimo, poi mi guarda fisso negli occhi, a lungo, ogni volta un po' più sconvolta, ogni volta un po' meno in sé.
Vedo svanire quell'iniziale sicurezza un po' per volta... ricomincio a leccarla, dopo un po' non mi guarda più e spinge soltanto, una furia cieca e affamata di sesso, di lingua, di orgasmi. Solo quando sente che sta per venire mi guarda di nuovo, ed ogni volta che viene siamo l'una negli occhi dell'altro...
Davvero non lo saprei dire quanto tempo è passato, né quante volte è venuta. Da oggi, solo da oggi so cosa significa quando una donna è pluriorgasmica...
Finalmente mi stacco da B., incredulo. Sono stravolto, mi fanno male i testicoli dall'eccitazione. E mi fanno male gli occhi, a furia di doverla guardare in faccia dal basso in alto. Soprattutto, mi fa un male cane la mandibola...
Senza dire una parola B. si mette in ginocchio in mezzo al letto, si volta dandomi le spalle, poi si abbassa con il busto fino a poggiare i gomiti sul materasso, tenendo alto il culo verso di me. Stavolta non parla, non dice nulla. Non ne ha bisogno, perché so cosa vuole. Quella mezz'ora (mezz'ora? o era un'ora? o dieci minuti o un'eternità? Dio, fa che non finisca mai...), quello che abbiamo fatto prima, occhi negli occhi, ha creato tra un feeling che non richiede più parole.
Mi porge il culo, B., e di nuovo ho la lingua dentro di lei, fonte di piacere e di perdizione. Anche adesso mugola senza sosta, anche adesso mi tiene la testa schiacciata contro di lei con una mano.
Quando dopo un po' mi allontana, allunga un braccio di fronte a sé e sposta uno dei grossi cuscini poggiati contro la testata del letto...Uno specchio, grande, i bordi arrotondati. B. guarda la mia immagine riflessa alle sue spalle e mi dice, implorante: "stuprami, Ale, violentami. Da adesso comandi tu!" (non prendere l'iniziativa Ale, NON devi prendere l'iniziativa, è l'unica regola....), voglio che mi tratti da troia, voglio essere una cosa tua. SOLTANTO tua..."
Guardo il suo culo proteso verso di me, quasi mi si appanna la vista...nella mia testa, un "click!" che sento solo io. Da quel momento non combatto più con me stesso, ragiono più, la prendo con una foga animalesca.
Penetrarla è semplice come tagliare un budino, tanto è pronto ilculetto della mia B. la MIA B.
Una, due, tre spinte potenti ed è già quasi attaccata allo specchio sul muro.
Solo adesso sento che forse non è ancora abbastanza pronta per accogliermi, avverto una certa resistenza, quella di chi non è vergine, certo, ma allo stesso tempo...forse non è il caso che mi spinga troppo in fondo, d'altronde (lascia che sia lei a decidere, nonononono Scopala, scopala e basta, fai ciò che vuoi fare tu cazzo!)...
Rallento, solo un po', per darle un po' di fiato. Lei però non ci sta, ha percepito la mia breve esitazione e si spinge a me con forza, all'indietro, facendo leva sui gomiti poggiati al letto e sulle gambe. Non resisto, le mollo una, due, tre spinte d'incontro e... sento distintamente quallcosa dentro il suo retto che cede. B. lancia un urlo di dolore, un "oooOOOOOOHHHDDDDIIIIIOOOO!!!!!!!!!!" che è insieme agghiacciante e meravigliosamente eccitante per me. Si è rotta B., si è fatta sfondare il culo da uno sconosciuto.
In qualche modo, la sento davvero mia adesso.
Penso che ora si fermerà, ma ancora una volta mi sorprende: senza la minima esitazione vedo il suo bacino muoversi lentamente, disegnando un movimento circolare lento ma deciso, dolcissimo e sinuoso, Guardami, mi dice fissandomi negli occhi davanti allo specchio. Dopo un breve silenzio: "Rompimi Ale, spaccami il culo ancora... Voglio che mi vieni in culo, schizzami dentro la tua sborra, riempimi di...
Non la lascio finire: allungo di scatto il braccio destro, le afferro la nuca e le schiaccio la testa contro il materasso, soffocando le sue parole oscene e deliziose.
Inizio a pomparla con decisione, spinte profonde e ritmiche mentre lei urla soffocata il suo piacere (o il suo dolore, ormai non m'importa più) al materasso. Continuando a spingerla tanto forte da farla arrivare fin quasi a toccare lo specchio le afferro entrambe le natiche con le mani e gliele stringo fino a lacerarle la pelle. La sculaccio con ampi movimenti del braccio, una, due, tre, cento volte. Alla fine ha la natica destra rosso fuoco, e nella voce sempre lo stesso cantilenante e ripetitivo Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh, che sale e scende e sale e scende ad ogni mio colpo di reni.
Le afferro i capelli e le tiro indietro la testa, lei per tutto il tempo non ha mai distolto i suoi occhi dai miei, benché riflessi allo specchio, nemmeno quando la sculacciavo.
Nel tempo interminabile in cui l'ho presa, ho visto il suo volto trasformarsi lentamente, percorrendo tutte le emozioni possibili...
Dov'è la B. spavalda e sarcastica che mi ha aperto la porta?
Dov'è quell'aria di derisione?
Non ridi più, B.?
Ora nell'espressione di B. vedo qualcosa di sconvolgente: i suoi occhi sono rossi, le guance rigate di lacrime, il rimmel le disegna sul viso tutta la storia del dolore di questa sera. B. mi guarda con un'espressione che è al tepo stesso devozione e rancore, vergogna e desiderio di averne ancora. Ha gli angoli della bocca piegati in basso, come un bambino che, offeso, non ti vuole dare (e non ti darà) la soddisfazione di vederlo scoppiare in lacrime e singhiozzi. Ha carattere, B.
Poi si volta verso di me, all'indietro, contorcendosi per riuscire a guardarmi in faccia direttamente, senza la barriera dello specchio. Così, ancora ansimante, con voce tremante mi fa:
"Tutto qui?"
Il resto avviene in un baleno: le sputo in faccia e le mollo un ceffone quasi contemporaneamente, riportandole la testa alla posizione iniziale. Sputo ancora sulla sua immagine allo specchio, e mentre lei si spinge in avanti per leccare la mia saliva le riafferro i capelli e le spingo la testa in basso.
Inizio a gridare come un ossesso: Puttana, B., Puttana, PUTTANA, Troia, TROIA, Godi puttana godi, Godi, GOODIIII!!!...
Ora la sto pompando dall'alto, il mio cazzo le sfonda il retto da un'angolazione diversa, vado su e giù quasi perpendicolarmente al materasso. Nonostante la vioenza delle spinte, lei continua a tenere il sedere proteso verso di me, quasi sollevato, con l'intento di incontrare ogni mio colpo, ogni mia spinta. E' orgoglio o voglia o che cos'altro?
Quello che sta scopando B. non è più Ale, è una bestia oscura e incosciente che non vuole altro che averla, posederla fino nei meandri più intimi...
Mi sposto ancora un po' in avanti e sento che la cosa in qualche modo deve aver avuto un effetto esplosivo su di lei, perché lei passa dal ripetitivo gemito di prima a un più secco e ritmico Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oddio Ale, oddio Aleee, Oddio mi fa male Amore, fa male amore mio Amore mio Amore Mio AMORE MIIIIOOOOO!!!!! Rompimi Amore, Sfondami, lui non mi ha mai avuta così, mai, non mi avrà mai come mi hai tu, sì, dai, spingi, ROMPIMI, ti amo amore ti amo,TI AMO, sono tua, tua sempre, tua, SFONDA, SFONDA, sfonda dai, daaai, daaaai, daidaidaidaidaiDAIDAIAAAAAHHAAHAHHH!!!!!
Mentre viene stringe ancora un po' l'ano oramai sfondato e insieme mi schizza all'indietro, sulle palle, uno e due e tre fiotti caldi e abbondanti.
Non resisto, mi sale dentro un urlo animale ed ho un orgasmo lungo, potente, immenso, da bestia.
Dieci spinte, le più potenti della serata mia piccola B., te le ho conservate fino alla fine, hai visto?
Poi si ferma, lentamente, come un battito d'ali di farfalla, sento piccoli singhiozzi soffocati. Piange, non so se di commozione o di rabbia e frustrazione per aver perso tutta sé stessa.
Eppure è di nuovo è lì, B., a guardarmi negli occhi allo specchio.
Senza parlare, solo con quegli occhioni rossi e stanchi mi dice quello che so già: che adesso è mia, che l'ho presa e l'ho vinta come ua preda.
B. ha lasciato che la violassi nel profondo, si è donata e si è lasciata prendere, rubare, scippare.
Si è lasciata annullare da uno sconosciuto, che le ha rotto il culo, e le ha rotto l'anima.
Non lo so se mi odia, non so nemmeno se tutto questo l'ha voluto lei o l'ho voluto io o tutti e due, o nessuno.
Che mi odii o no, cerca di sorridermi, forse facendo violenza a sé stessa ancora una volta questa sera. Un sorriso straziante, timido, di chi si vergogna di sé ma non lo ammette al mondo.
Molto lentamente mi fa scivolare fuori, io mi abbandono sulle lenzuola. Vedo sul mio cazzo ciò che già sapevo esserci: B. saguina. Nel frattempo lei, guardando per terra, gli occhi bassi e la voce bassa, quasi ipercettibile, dice "scusami, vado una attimo di là..." Sentirla così mi dà un nodo alla gola, e quando s'inchina con difficoltà per raccogliere da terra la maglietta e i jeans mi si spezza il cuore.
Ma resto immobile mentre la guardo uscire, scalza, camminando a stento, come sulle uova (Ale, cazzo, aiutala, non ti è ancora bastata?)
Non lo so. Forse no. Sento che se le chiedessi di farlo ancora, non opporrebbe alcuna resistenza. Quasi quasi quando torna mi faccio fare un pompino...(Ale ma che cazzo pensi? Torna in te!...)
Resto solo, sdraiato sulla schiena. Da qui posso vedere solo il soffitto illuminato dalle quattro lampade a piantana. Ma che cazzo di lampade, penso tra me, hanno un ché di "tecnologico", non so spiegarlo meglio. Sono "artistiche", ma a guardarle c'è qualcosa che non... E' come se...
Sento scrosciare lacqua della docia in bagno, ed è come risvegliarsi con una secchiata d'acqua gelata alla faccia, con un unico pensiero nella testa:
C., dove diavolo è finito? Da quanto tempo è via? Quando tornerà?
Mi catapulto fuori dal letto, dov'è il mio dannato orologio? Ah, eccolo. NonononononoNONONONO non è possibile, un'ora e tre quarti cazzo cazzo cazzo quello arriva e trova tutto così, no!!!
Mentre mi infilo frenetico i pantaloni cerco contemporaneamente di rifare il letto, di tirare le lenzuola, lui non deve sapere, lui non deve vedere, oddio non era questo che voleva, no, non era affatto questo...
Non sento l'acqua della doccia chiudersi.
Non sento i passi sulle scale, il portachiavi che esce dalla tasca del giubbotto.
Click!
C. entra piano, apparentemente calmo (calmo? No, non è possibile! E' pazzo di gelosia, non può non essere pazzo di rabbia e gelosia!!). La prima immagine che vede, nella luce fioca del soggiorno illuminato con luci soffuse, è l'immagine di me seduto sul divano, ansimante.
Scatto in piedi, quasi sull'attenti, ho l'aria maledettamente colpevole, so che lo può vedere, che mi legge dentro. In fondo al corridoio, la porta della camera da letto è chiusa. C. la guarda, sofferandocisi per un istante eterno, lo sguardo distante. Poi si volta verso di me. Ha il volto tirato, quasi assente, come se fosse lontano anni luce, ma riesce comunque a sorridermi in modo vago.
Le prime parole che pronuncia sono: "dov'è B.?".
Non faccio in tempo ad aprire bocca, che lei fa capolino dal corridoio, a piedi nudi. Ha addoso jeans e maglietta bianca, l'ombelico che si vede e non si vede. Cammina lenta, prudente. Per l'ennesima volta questa sera, B. mi ignora, ha occhi solo per C., di nuovo: mi sento di colpo mutilato, come se mi avessero appena strappato un occhio. Ma in fondo che cosa mi aspettavo?
Lui fa per avvicinarsi a lei, ma B. quasi lo respinge, fa un passo indietro e poi, senza aggiungere altro: "Siediti".
Mentre lui si siede sul divano alla mia sinistra infila la mano sotto un cuscino che stava di lato, sopra il divano, qualcosa di lucido e nero.
Non ho il tempo di vedere che cosa ha preso, che B. si si siede alla mia destra. Mi spinge delicatamente con una mano per farmi sedere in mezzo tra loro, io sono una statua di sale, non riesco a fare nulla. Una voce dentro mi dice di scappare, ma non ho la forza nelle gambe nemmeno per alzarmi dal divano, tanta è la paura che lui possa chiedere qualcosa e lei rispondergli.
Cosa ha preso da sotto il cuscino? Per un attimo mi coglie il panico. Sbarro gli occhi, ha una pistola, ecco cos'ha.
Farò una brutta fine, stavolta ho fatto un passo falso cazzo no non è possibile questi sono due pazzi scatenati voglio tornare a casa voglio sparire da qui se solo riuscissi a muovere le fottute gambe dai Ale dai cazzo muoviti muoviti MUOVITIIIII!!!
Con qualche esitazione, C. estrae la mano da sotto il cuscino, gli trema la mano e si vede fin da qui, poi punta col braccio teso l'arma e... Accende.
Un bagliore chiaro invade la stanza. 60 pollici di Plasma prendono vita invadendo il nostro ambiente. Di fronte a noi, lo schermo è diviso in 4 riquadri enormi, più uno centrale, ancora più grande, che in parte si sovrappone agli altri.
Sono quasi certo di avere un infarto in atto, ma ancora non ho capito nulla, povero Ale. Siamo seduti affiancati, sento sulla mia gamba destra il contatto dei jeans di B., sulla sinistra la gamba di C..
Quello che succede poi, non lo racconterò. Magari la prossima volta...
Ho sempre pensato che il vizio del cuckhold, per quanto non l'abbia mai provato di persona, sia un qualcosa di intrigante e di tremendamente coinvolgente: cedo temporaneamente la mia donna a un altro uomo per poi riaverla indietro più mia, ancora più vicina.
Cedo la mia donna ma sempre mantenendo il pieno controllo della situazione, so io quello che si può o non si può fare, sono io a decidere con lei fino a che punto ci si può spingere, il bull deve restare al suo posto, che è quello che decidiamo io e lei per lui.
Quello che hanno fatto B.e C. è qualcosa di terribilmente diverso, fuori da ogni logica che io possa comprendere. Lo stesso Leopold von Sacher-Masoch potrebbe alzarsi dalla tomba e venire a spiegarmelo di persona, e ancora non credo che riuscirei a concepirlo...
L'ora e mezza seguente trascorre per me con una lentezza dilaniante, ogni secondo è un'ora, ogni minuto una settimana. Tremo come una foglia; per tutto il tempo non riesco a guardare B. alla mia destra perché dall'altra parte non stacco gli occhi da C. nemmeno per un istante, lo guardo con la coda dell'occhio perché ho paura che se gli volto le spalle per guardare B. lui mi taglierà la gola di netto per la gelosia. Continuo a guardare con la coda dell'occhio il suo sguardo fisso alla tv e non riesco a penetrare i suoi pensieri, lo vedo assente e attento al tempo stesso mentre osserva la perdita definitiva della donna che un tempo era sua, e adesso non più.
Nessun controllo della situazione: tutto è già successo.
Nessun patto tradito: nessuna "parola" sull'accaduto è stata pronunciata.
Nessuna regola violata: rivedendo tutto dalle 5 telecamere che ci riprendevano dall'alto delle lampade a piantana e soprattutto da dietro lo specchio sul letto, quello col viso di lei sempre in primo piano, è più che evidente che il gioco l'ha guidato B. fin dall'inizio.
Mi ha usato, ha usato la mia debolezza per il loro gioco, o forse per il SUO gioco.
Quando, dopo un'ora e mezza in cui in tre riviviamo tutto l'accaduto, ciascuno dal proprio punto di vista, ciscuno diverso dagli altri, C. punta per la seconda volta il telecomando verso la tv. Spegne.
Poi si volta verso di me, mi guarda un istante, corruga la fronte e abbassa le sopracciglia, come se si stesse sforzando di trovare le parole giuste per spiegare in modo semplice un concetto difficile.
"Ascolta, Ale..."
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10 anni fa
pryg1978,
35
Ultima visita: 9 anni fa
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Ferragosto al fiume
Era il giorno di ferragosto ero sola faceva un caldo torrido cosi' decisi di andare al fiume presi tutto l'occorrente e mi avviai in auto arrivata in un punto preciso svoltai in una stradina sterrata proseguii fino ad un boschetto poi li mi fermai ,mi travestii da donna chiusi l'auto e proseguii a piedi mi misi un paio d'occhiali da donna cosi' se incrociavo qualcuno non mi riconosceva avevo una parrucca bionda ,un po di rossetto sulle labbra e minigonna ,un copri costume proseguii fino ad una spiaggetta di sabbia isolata stesi il telo e mi denudai era la prima volta che fuori di casa ero nuda in pubblico anche se non c'era nessuno mi misi l'olio solare e mi distesi sul telo ....era una sensazione troppo bella ed eccitante sentire l'aria che mi accarezzava la pelle liscia mentre ero stesa a prendere il sole attorno a me non c'era nessuno ma mi sembrava di essere osservata dopo circa mezz'ora vidi un signore di mezza eta' completamente nudo che passeggiava tranquillo feci finta di nulla ma a vedere il suo uccello penzolante mi fece trasalire al ritorno il signore mi saluto io allora mi girai per salutarlo e vidi che poso' subito lo sguardo sul mio uccello lo invitai a sedersi lui si sedette e mi chiese cosa facessi li tutta sola io le dissi che non avevo nessuno e con la mano mi avvicinai al suo uccello ,si accorse del mio avvicinamento e mi disse toccalo pure cosi iniziai a fargli una sega quando lo senti in mano non capii piu' nulla mi chinai sull'uccello e iniziai un lungo pompino mi sentivo la cappella pulsare nella gola ....lui ansimava e mi pregava di continuare io continuai ..fino a che fu duro la cappella era grossa e lucida .....tenevo con la mano l'asta era enorme mi girai e gli chiesi di incularmi quasi lo supplicai lui non si fece pregare
dopo essersi messo il preservativo ed aver lubrificato il mio buchetto appoggio la sua grossa e turgida cappella si fermo 'e poi la spinse lentamente finche' mi scivolo tutto dentro ....inizio a stantuffarmi il culo io gemevo di piacere e lui affondava colpi sempre piu' decisi mi sentivo i suoi coglioni sbattere contro il culo e godevo come una cagna in calore
non mi ero resa conto che nel frattempo erano arrivati altri due uomini che si godevano lo spettacolo e nel vederci si stavano masturbando mentre il mio amico mi continuava ad ingroppare uno si avvicino alla mia bocca e mi infilo 'il suo uccello rimasi un po interdetta poi presi il ritmo giusto e continuai a gustarmi i due uccelli uno in culo e l'altro in bocca mentre il terzo mi schizzo' la sua sborra calda in faccia......dopo questa scopata ci rivedemmo la domenica successiva tutti e 4 al solito posto durante la settimana mi sognavo quei bei cazzi e non vedevo l'ora di ripoterli assaporare.
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10 anni fa
bernardette2014,
52
Ultima visita: 10 anni fa
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La prima volta - giorno 2
Prendere sonno quella notte fu praticamente impossibile.
La mattina dopo alle 9 ricevetti un messaggio dal Padrone. Trovati alle 18 in albergo da me!
Passai il pomeriggio con i miei al mare a contare i minuti che mi separavano dall'appuntamento. Alle 5 passai da casa, il tempo di una doccia e mi fiondai all'albergo con il cuore che batteva a 1000 per l'eccitazione.
Arrivato in camera mi fece subito spogliare, mettere a 4 zampe sul tavolino basso della stanza e controllò nuovamente il suo nuovo possedimento molto attentamente.
Finita l'ispezione disse "Bene, vedo che ti interessa andare avanti con la tua vita da schiavo, da oggi inizierà il tuo addestramento, se alla fine della settimana sarò soddisfatto di te diventerai mio ufficialmente".
Mi ordinò di scendere dal tavolino e di mettermi in ginocchio ai suoi piedi "Per prima cosa ci occuperemo del tuo aspetto esteriore, dovrai essere sempre depilato, questa volta ci penso io, ma dalla prossima dovrai venire tu senza un pelo, chiaro?""
"Si Padrone" fu la mia risposta.
Mise un asciugamano sul letto, mi fece mettere sdraiato a pancia in su, gambe aperte e alzate e iniziò l'opera aiutandosi prima con una crema e poi con un rasoio. In poco tempo aveva eliminato i miei pochi peli.
"Bene" disse passando un dito nel solco liscio tra le mie chiappe "Adesso vediamo di insegnarti a diventare una brava puttanella" Mi trascinò giù dal letto lasciandomi in ginocchio, lui si mise seduto sul bordo, abbassò il costume che indossava e disse "Vediamo cosa sai fare". Iniziai così il mio secondo pompino, questa volta fu interminabile, non so per quanto andai avanti a pompare ma il Padrone non veniva mai e continuava a darmi ordini e istruzioni su come succhiarglielo meglio, dove passare la lingua...
Inutile dire che ero eccitato come non lo ero mai stato in vita mia, quel cazzo che entrava e usciva dalla mia bocca mi stava provocando l'erezione più grande mai avuta.
Il Padrone non ci mise molto ad accorgersene, mi staccò dal suo cazzo e mi diede un bicchiere, "tho! Adesso mentre mi succhi ti dovrai anche segare, mi raccomando sborra in questo bicchiere e smetti di segarti solo quando io sarò venuto".
Ci misi pochissimo a sborrare dentro quel bicchiere e, prima che lui mi venisse in bocca avevo sborrato un altra volta.
Una volta svuotato il padrone mi fece rimanere in ginocchio col bicchiere in mano, la bocca aperta e la sua sborra in bella mostra sulla lingua mentre andava a prendere qualcosa nella valigia.
Tornò da me con un cazzo finto di quelli con una ventosa alla base, lo fissò per terra in mezzo alla stanza e tornò da me.
"Ora manda giù" Io deglutii tutto quello che avevo sulla lingua e il padrone mi condusse a 4 zampe dove aveva fissato il cazzo.
"Non voglio sprecare il mio cazzo per sverginare un culo da checca come il tuo, per cui sarai tu stesso a sverginarti impalandoti su questo, ma voglio essere buono, potrai lubrificarlo usando la tua saliva e la sborra che hai raccolto nel bicchiere"
"Grazie Padrone" dissi, un po' spaventato, e mi inginocchiai per iniziare a lubrificare lo strumento sul quale mi sarei impalato di li a poco.
Il Padrone intanto si sdraiò sul letto per godersi comodo lo spettacolo.
Dopo averlo inumidito per bene ci versai sopra della sborra e la spalmai su tutta l'asta, quella rimasta la passai sul buchetto, dentro e fuori, per cercare di renderlo il più scorrevole possibile.
Mi alzai in piedi, mi tremavano le gambe, il Padrone mi fece un gesto come di fare in fretta, mi abbassai, puntai la punta al mio buco e iniziai a scendere piano piano.
Lo sentivo farsi strada dentro di me, mi sentivo aprire in due, cercavo di essere il più rilassato possibile ma non riuscivo a farlo entrare più di tanto. Il Padrone spazientito mi ordinò di sedermici sopra e di smettera di fare resistenza con le gambe, così feci e lo sentii farsi strada dentro di me fino in fondo.
Il Padrone mi guardò con aria soddisfatta e mi ordinò di fare su e giù come se stessi scopando, cosa che iniziai a fare. Il male si mischiò presto all'eccitazione di essere davanti a un uomo, un Padrone, a saltellare su un cazzo finto, quante volte avevo sognato una cosa come quella. Dopo qualche minuto il padrone mi ordinò di smettere e di mostrargli il mio buco se era sufficientemente largo. Mi misi a pecora davanti a lui, faccia a terra, con le mani tenevo le chiappe divaricate. Lui guardò il mio ano e disse che non era ancora abbastanza.
Si avvicinò al cazzo finto, lo staccò da terra e lo mise contro una parete, poi mi ordinò di mettermi a 4 zampe e di rimettermelo dentro.
Questa volta l'inserimento fu meno traumatico e il cazzo entrò con meno problemi il Padrone mi rifece andare avanti e indietro finchè non mi si mise davanti col cazzo tornato duro e me lo fece succhiare di nuovo.
Poche succhiate e inizio lui a dare il ritmo al mio pompino, ogni sua spinta mi faceva entrare sempre di più il suo cazzo in gola e il fallo di gomma nel culo. Mi sentivo una vera puttana scopata in ogni suo buco. Quando fu soddisfatto mi fece togliere il cazzo finto dal culo, mi fece mettere sul letto e lo sostituì con il suo di cazzo. Mi scopò finchè non lo sentii esplodere dentro di me.
Stanco e affamato si fece ripulire il cazzo e mi diede un paio di mutandine da donna dicendo "Ora andiamo a mangiare fuori".
Il resto della serata fu piacevole, parlammo del più e del meno, una serata normale insomma... se solo non avessi avuto un paio di mutandine di pizzo addosso e il culo dolorante e colante sborra...
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10 anni fa
fab82470303,
30
Ultima visita: 10 anni fa
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Un buon inizio
Finalmente é arrivato il caldo e questo sabato lasciando i bambini dalla nonna ci siamo recati alla casa a mare per vedere cosa c'é da fare prima di trasferirci per le vacanze estive. In auto durante il tragitto, inaspettatamente, mia moglie, appoggia la testa sulla spalla destra mi bacia sul collo e mi sfiora il cazzo. La guardo per capire, vista la sua cronica, inappetenza sessuale e mi dice : hei cosa vuoi, é da questa notte che ho voglia . Io la guardo annuisco e conoscendola non avanzo alcuna probabile fantasia, sapendo già della risposta negativa.
Continuiamo la strada, senza piu manifestazioni di affetto, anche se nella mia testa cerano milioni di fantasie sessuali da volere concretizzare.
Giunti a mare mi dirigo verso il solito bar per il solito caffé, prima di andare a casa, lei mi chiede se facciamo un giro in spiaggia, al quanto strano visto che a lei non piace scendere in spiaggia, comunque ne approfitto visto il caldo . Mi dirigo verso la spiaggia, ma mi dice di non andare li, bensi, alla spiaggetta della stazione, perché voleva stare in costume senza troppa gente. Acconsento anche se per me un posto valeva l'altro . Giunti alla spiaggetta prendiamo i teli mare e ci stendiamo,subito vicino alla pineta. Mi metto seduto e lei immediatamente, mi infila una mano sotto il costume iniziandomi a massaggiare le palle alternandosi con colpi di masturbazione, la guardo apre le cosce e mi chiede di toccargli la fica, non aspettavo altro, infilo le dita e mi accorgo che era bagnatissima, un vero lago. Nel frattempo giunge un ragazzo sui 20 anni ed io un po imbarazzato mi ricompongo, anche se era impossibile nascondere la mia erezione, con fare disinvoltoil ragazzo, si sistema non troppo lontano da noi . Passati pochi minuti, sento nuovamente le sue mani sul mio cazzo ma questa volta lo tira fuori ed inizia a succhiarlo da gran troia.
Io provo a fargli ricordare che non siamo soli e lei guarda il ragazzino poi guarda me e continua a succhiare e a mugolare. Alzo la testa e noto che il ragazzo stava, con il suo arnese da fuori e si masturbava, godenedosi lo spettacolo. Preso dalla situazione, le ho sfilato il cazzo dalla bocca e l'ho montata a pecora, come una gran troia, vedevo che spingeva con i fianchi, quasi a farsi infilare anche le palle nella fica . Il ragazzo sempre piu eccitato continuava a menarsi il cazzo, cosi gli ho fatto segno di avvicinarsi e mentre la sbattevo, lui si é steso davanti infilandogli il cazzo in bocca. Non credevo ai miei occhi, mia moglie da gran troia, come ho sempre desiderato, gli leccava e succhiava, il cazzo, passando dalle palle alla cappella con gran maestria. Dopo alcuni minuti io ho provveduta a riempirla di sborra, mentre lei godeva con il cazzo del ragazzo in bocca, alcuni istanti dopo anche lui é venuto, mantenendola con i capelli sull'uccello per fargli ingoiare ogni goccia di sperma, poi si é alzato e mi ha detto : complimenti per la gran puttana ci vediamo al prossimo appuntamento, sempre su desyderia . Io ho guardato la mia lei che compiaciuta mi ha detto, amore é un buon inizio come hai sempre voluto.
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10 anni fa
bello9316193,
36
Ultima visita: 9 anni fa
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Rimini per lavoro
Come al solito, in viaggio di lavoro direzione Rimini. Faccio l’Adriatica la mattina presto per presentarmi in un’azienda per dei macchinari elettronici.
Devo fare un corso di preparazione che dura 3 giorni e la cosa per certi versi non mi andava ma nello stesso tempo, rimanere un paio di giorni fuori dalle balle mi avrebbe fatto riposare un pochettino e staccare la spina dal solito ufficio.
Al corso partecipavano anche dei colleghi di Roma e l’appuntamento era direttamente in azienda per prendere visione degli orari per poi proseguire in albergo e confermare le camere.
Giunti in azienda con mio stupore vidi una donna del gruppo dei romani: molto giovane e spigliata; era una new entry in ditta e doveva iniziare a fare esperienza con le apparecchiature, anche se la mansione principale era di rimanere in ufficio e lavorare con le carte e fatture varie.
Ci presentammo tutti e alla fine dell’orario di lavoro chiesi a Laura ( nome finto ) in quale albergo avessero prenotato e con discrezione domandai pure se il fidanzato eventuale fosse lì con lei.
Lei rispose che il fidanzato era a casa e non lavorava nella stessa azienda ma faceva l’insegnante e l’albergo era lo stesso di tutti dato che il prezzo sarebbe stato più conveniente per le ditte se avessimo prenotato in compagnia.
Durante la conferenza dove ci spiegavano le “utilities” delle nuove apparecchiature io non smettevo di guardare Laura, le sue gambe sotto quella gonnellina a tubetto e i seni che sembravano due piramidi appuntite sotto la camicetta bianca.
Le labbra avvolte in un rossetto rosso vermiglio sembravano delle fragole mature e pronte per essere assaggiate e gustate.
Lei con la coda dell’occhio capiva che la stavo osservando e ogni tanto si girava verso di me lanciandomi dei sorrisi e con gli occhi e dei gesti mi faceva capire che si stava annoiando.
Certo il viaggio si faceva sentire e anche l’ora tarda e la fame cercavano di prendere il sopravvento.
Finita la lezione l’appuntamento era per la mattinata di domani e quindi ci recammo in hotel.
A pranzo si sedette vicino a me e fu piacevole scambiarsi notizie sulla sua vita, il ragazzo e la mia famiglia.
Andammo in camera e lei era accanto alla mia e con un sorriso mi licenziò.
In camera iniziai a spogliarmi per rimanere tutto nudo con l’intenzione di fare una doccia quando dalle pareti sentì che lei stava facendo lo stesso.
Iniziai ad immaginare quel suo corpicino, i sui fianchi, il seno appuntito e il culetto ben tornito.
Immaginai la sua fichetta ben curata con pochi peli ed entrato nella doccia avevo già il cazzo duro e dritto.
Finita la doccia misi un asciugamani e con la sigaretta mi affacciai alla finestra: lei era lì che fumava e parlava al cellulare con il fidanzato; un po’ arrabbiata.
Lo si capiva dal tono e da come tirava la sigaretta.
Finita la telefonata, mi scusai che non era mia intenzione ascoltare e che con i capelli neri bagnati era molto carina.
Lei sorrise e mi disse se volevo venire in camera per fumare insieme e chiacchierare un po’: “guarda che puoi venire anche così con l’asciugamano e che se volevo potevo asciugarmi da lei tanto non si faceva scrupoli avendo tre fratelli in casa” escamò.
La cosa mi piacque e di soppiatto entrai in camera sua e accesi un’altra sigaretta insieme a lei sulla finestra.
Lei aveva l’asciugamani fino a coprire i seni ma essendo corta arrivava a coprire a stento i glutei che si intravedevano quando si appoggiava sul davanzale.
Con la scusa di andare in bagno facevo avanti e dietro per poterla ammirare quei glutei da dea fino a quando lei non si chinò ancora di più a mostrarmi la fica da dietro.
Capì subito il segnale e mi appoggiai dietro di lei con il mio cazzo che faceva capolino fuori e iniziai a baciargli i capelli.
Lei iniziò a inarcare la schiena offrendomi quel culetto splendido e rotondo ancora bagnato; tolto quel panno iniziai a scivolare con la lingua su tutta la schiena fino sulle natiche e a leccargli il buchetto del culo.
Laura hai un culo da favola gli dissi e continuai a leccargli lo sfintere fino a penetrare la lingua dentro.
Il profumo del balsamo mi aveva inebriato il cervello e con le dita che avevano preso possesso della sua fica sentivo il lago di umore femminile che imbrattava la mia mano.
La tenni con una mano sulla spalla e iniziai a penetrarla dietro: il culetto sembrava una voragine; l’avevo lubrificato per bene ma capì che lì la strada era stata aperta da parecchio tempo e che il via vai era all’ordine del giorno.
Sentivo il calore delle sue viscere e ad ogni colpo lei gemeva e tremava: l’orgasmo l’aveva fatta trasalire e iniziava a succhiarmi le dita bagnate del suo sperma femminile.
“Questi giorni non posso rimanere senza un bastone dentro; non mi andava di andare a questo corso” diceva facendomi capire che avrebbe fatto l’amore tutta la notte e nei giorni a seguire.
“Poi il mio ragazzo stasera esce e va a divertirsi”……. “ quello stronzo”…..”sicuramente va a scopare”…….”quindi io voglio fare lo stesso”.
Quelle parole mi infoiarono ancora di più e iniziai a darle dei colpi tremendi, fino a squarciargli il culo e l’intestino.
Parlava a mezze parole e prendeva fiato quando lo tiravo fuori per poi penetrarla con durezza fino a farlo sentire nello stomaco.
Venni dentro di lei come un fiume in piena e lei, tiratolo fuori, si accovacciò per completare il prosciugamento con la bocca.
Ci sdraiammo sul letto: lei con i capelli e il viso sul mio petto e un sorriso malizioso per quella mezz’ora di penetrazione.
Il pensiero sia mio che suo: altri due giorni di sesso sfrenato.
Andai a Roma parecchie volte per ritrovarci in hotel e rivivere le stesse emozioni.
Un saluto alla mia cara amica e collega( non so se legge ma cmq la farò leggere).
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
Estate in grecia
Una storia vissuta a quasi vent’anni di età. La Grecia era un posto dove non ero mai stato e sentire i racconti di altre persone, del mare, del caldo e delle donne straniere che andavano lì anche per cercare di fare conquiste mi aveva attirato tanto che iniziai a preparare il viaggio per quella meta fantastica.
Tralascio il viaggio e le varie peripezie e inizio a raccontare il posto: Capo Sounion, a sud della Grecia con spiagge e coste quasi allo stato brado; belle donne tutte in topless che prendevano il sole.
Alloggiavo in un camping con altri amici e ognuno di noi una tenda due posti per eventuali accoppiamenti.
Il camping era pieno di tedeschi con le loro roulottes e come sempre non perdevano tempo rimanendo tutta la giornata a prendere il sole, dato che in Germania lo vedono con il cannocchiale.
Avevo notato una signora sulla trentina con marito e figli che quando si spalmava la crema solare era come se si massaggiasse su tutto il corpo.
Non staccavo gli occhi da lei e anche il marito si era accorto della mia presenza.
Lei , pure, aveva notato il mio sguardo e capiva la voglia e il desiderio di possederla; la scopavo con gli occhi e sicuramente le faceva piacere dato che iniziava a strofinarsi i capezzoli con la scusa di spalmarsi quell’olio abbronzante accarezzava tutto il corpo: dal collo ai capezzoli fino alle caviglie passando per le cosce quasi a toccarsi l’inguine e la fica.
L’unico problema era che non si alzava per niente da quel lettino e quelle poche volte che si bagnava in acqua lo faceva insieme al marito e i figli piccoli.
Avevo perso ogni speranza; facevo di tutto per avvicinarmi, le passavo davanti in ogni occasione cercando di incrociare i suoi occhi azzurri e anche al bar cercavo di portarmi il più vicino possibile per avere un contatto , anche per un attimo, con il suo corpo o i suoi capelli.
Poi il marito la tallonava sempre dato che sapeva che era una preda appetibile e non la lasciava mai da sola.
Solo una volta ero riuscito, scherzando, a rivolgerle la parola avvisandola che per la sua pelle bianca doveva stare attenta alle scottature e io, invece, avendo la pelle già abbronzata potevo stare sotto il sole.
Il marito aveva annuito e lei un sorriso di conferma.
La sera la cercavo per tutto il camping sperando di trovare l’occasione per abbordarla e questa occasione mi capitò quando organizzarono uno spettacolo per le persone che dovevano partire.
La vidi seduta tra la gente: indossava una veste fiorata, molto leggera e scollata sopra. I seni liberi di muoversi si intravedevano ogni volta che si abbassava o si muoveva al ritmo della musica e le gambe, non sempre accavallate, mostravano quel perizoma bianco direttamente, anche se la trasparenza della veste metteva in risalto quel culetto rotondo ed arrossato.
Il marito sempre attento beveva birra a tutto spiano e arrivati ad una certa ora era mezzo brillo.
Si iniziò a ballare e io mi incollai accanto a lei sorridendo e complimentandomi con lo sguardo per quel vestito sexy.
Giunti alla mezzanotte vedo che il marito borbottava e dopo un po’ andò via con i bimbi.
La cerbiatta era sola e il suo sguardo cercava tra la gente un volto amico.
Mi feci avanti immediatamente e incrociati gli occhi azzurri notai un senso di felicità nel sul viso perché ero lì vicino e mi feci avanti.
Iniziarono i lenti e senza dirle nulla la presi e la strinsi a me: sentivo il suo calore, i suoi seni che premevano il mio petto e lasciate le mani mi avvolse le braccia al collo.
Le mie mani erano scivolate ai fianchi e dietro la schiena premendogli il culetto per attaccarsi ancora di più al mio cazzo che era diventato come il ferro.
Lei sentiva quel bastone sul suo ventre e iniziava a dimenare i fianchi come se lo volesse fare suo.
I capelli biondi scivolavano sul mio viso e lasciai correre le mie labbra verso di lei: un primo bacio dopo quel tanto fremere; un bacio innocente e delicato.
Lei sorrise senza scollarsi dal mio corpo e continuando a strusciarsi sempre di più.
Parlammo e, ridendo, continuavo a farle battute e complimenti per il fisico nonostante due figli.
Senza capire come ci siamo trovati fuori dal rettangolo del ballo e abbiamo iniziato a camminare verso l’oscurità della spiaggia fino ai lettini.
La girai per vedere il suo viso bellissimo e i suoi occhi azzurri e iniziai a baciarla e toccarla da tutte le parti.
Leccavo i suoi seni e con le mani esploravo tutto il suo corpo; infilai la mano sotto il perizoma e sentì il suo umore che scivolava tra le cosce.
Ci sdraiammo sul lettino e iniziai a leccare quella fica bagnata e profumata; lei mugolava a ogni colpo di lingua e ad ogni penetrazione: avevo iniziato a scoparla con la lingua in profondità bevendo quel nettare dolce e amaro nello stesso tempo.
Ansimava e dopo un po’ iniziò ad avere un orgasmo interminabile che le fece cessare pure il respiro.
Non volevo smettere e abbassati i pantaloncini iniziai a penetrarla con decisione, aumentando i colpi sul suo ventre e tenendola per i fianchi.
Ad ogni colpo lei gridava di piacere e mi stringeva il collo con le braccia e la sua bocca nell’orecchio: push, push, spingi, ansimava e parlava a bassa voce.
L’orgasmo mi colava dappertutto e il calore del suo ventre mi inondava tutto il corpo.
Iniziai a sentire i fremiti; volevo esplodere dentro quella fessura e aumentai la velocità.
Lei iniziò a godere e a mordermi il lobo dell’orecchio fino a quando non scaricai quella voglia e il desiderio che avevo accumulato in quei giorni.
Rimanemmo abbracciati per molto tempo a baciarci sul collo, sulle labbra e il viso; il mio cazzo dentro di lei ancora duro sentiva le pulsazioni della sua fica calda e vogliosa, fino a quando non uscì da dentro di lei.
Lei sorrideva e mi diceva che aveva avuto pure lei la voglia di conoscermi e che aveva detto al marito che era l’ultima sera e toccava a lui portare a letto i bimbi.
La situazione l’aveva creata lei perché voleva avere una storia da raccontare alle amiche quando sarebbe tornata a casa.
Continuammo a fare l’amore per tutta la notte e………………non dico più nulla.
A quell’età mi ero innamorato e voglio tenere per me quelle sensazioni. Non l’ho più rivista né incontrata.
Non so nemmeno il nome e come rintracciarla.
Peccato che non esisteva Facebook per poterla rivedere.
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10 anni fa
admin, 75
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A spasso con la Padrona
«Ma che bel cane...» La guardo e taccio; avevamo appena girato l'angolo e il maltese era lì, accoccolato su uno sgabello.«Posso accarezzarlo?» chiede, mentre io ho cominciato già a fargli i grattini sulla testa di riccioli bianchi.«Ti piace il cane???»La guardo e annuisco, senza capire bene.«Allora: ti piace, il cane? E' bello, vero??»Poi capisco: non osavo sperare e quindi ero spiazzato; ma se insiste così, allora forse... Ma no, dai! Non ci credo!!! Ma eppure, quel tono, quell'insistenza, quel modo di guardarmi tenendo la testa leggermente piegata da una parte, una piega beffarda sulle labbra...Inghiotto saliva, per inumidirmi la gola, diventata secca di colpo: «Sì, mi piace...»Mi fissa con “quello” sguardo, insiste, mi incalza: «Ti piace davvero? Ti piace MOLTO?E' davvero molto bello, non trovi?»Ho capito, alla fine e mi arrendo, con timore di sbagliare ed intima gioia: «Sì... Signora!»La giornata è bella, la luce pulita, potente.Sono felice di accompagnare la Signora a conoscere la mia cittàn così diversa dalla Sua e che riesce ad affascinarLa.L'ho portata nei luoghi più panoramici, Le ho mostrato le cose che so interessarLa di più ma oggi, con questa luce, la mia città dà il meglio di sé per far innamorare: riesce quasi a far diventare suggestivo perfino un cassonetto dei rifiuti!L'ho portata a visitare i palazzi del potere e poi, ad una manciata di passi da lì, una strada fitta di prostitute e Lei mi ha detto, ridendo, che ama questo mix di “Sacro & profano”.Per un tacito accordo, durante queste esplorazioni, accetta che io Le dia del “Tu” e forse sembriamo una coppia di sereni turisti, sullo stesso piano.Si ferma a osservare le merci esposte nella miriade di negozi qui, in quella che ricordo -nella remota epoca in cui ero un bambino- fosse “La strada delle compere”, nella città vecchia.«Sai -mi dice, serena- adoro girare così, guardare le vetrine, curiosare senza che nessuno sbuffi, mi dica di andare via...»Sorrido, contento di vederla così rilassata ed annuisco: non è un grandissimo sacrificio, in fondo e la mia anima cortese è ben lieta di vedere questa donna dinamica perdersi mollemente tra le mille distrazioni che questa mia antica, affascinante, contraddittoria città le sa offrire.Poco prima le avevo donato un libro, appena uscito, che parlava di un mio illustre concittadino mancato da un anno e avevo avuto il piacere intellettuale di raccontarle l'uomo, le sue parole e le sue gesta per farle capire quanta stima abbia per questa persona che lei aveva forse solo distrattamente sentito citare.Mentre si diverte a guardare un'altra vetrina, io rifletto furiosamente considerando la nostra attuale posizione e cosa ci possa essere nei paraggi da mostrarle.E mi viene in mente: «Sai, tra meno di due mesi intitoleranno una piazzetta a quella persona; è qui vicino, in una delle zone dove svolgeva la sua opera: la vuoi vedere?»E' rilassata, si fida di me, della mia conoscenza della città e si accomoda pigramente come una gatta sulle mie proposte.Venti metri per arrivare in fondo a quella via, poi l'altra a destra per una trentina di metri e subito un vicoletto a sinistra e dopo poco la piazzetta; declamo -tra l'orgoglioso ed il divertito- cosa ci sarà scritto sulla targa toponomastica e spiego perché proprio quella piazzetta, ricavata dove sorgeva un casamento distrutto dalla guerra, è importante per ricordarlo.Ho sempre avuto l'idiosincrasia di arrivare in un posto e poi tornare indietro facendo lo stesso percorso; per cui, anche questa volta, anziché ritornare nella via che avevamo a cinquanta metri dietro di noi, proseguiamo per il vicolo e poi svoltiamo da una parte e, all'incrocio successivo, dall'altra. Giusto dietro l'angolo, il cane, il maltese, sul suo cuscino, in cima ad uno sgabello.E accanto la sua padrona: una trans di aspetto stupendo: alta, abbronzatissima, lunghi capelli neri, un cardigan scuro sopra a calze di fitta rete color castoro e sandaletti dorati.La Signora mi chiede, stavolta in modo più esplicito: «Lo vuoi?»Deglutisco, a disagio: «Se Lei lo vuole, Signora...» Cerco di prendere tempo, di capire quanto la Signora lo voglia davvero.«Chiamami Padrona, testadicazzo!»La trans ci fa entrare (un ambiente davvero raffinato, di gusto, che ti dà subito un'impressione di pulito, di accogliente), ma appena oltre la porta si chiarisce con la Signora: «Devo però dire una cosa: io NON vado con le donne!» Ha una bella voce, bassa, senza alcun accento.La mia Padrona, dietro di me, la rassicura, con un sorriso complice: «Nessun problema, io voglio solo guardare!»Sally, la trans, si rilassa: la sua intelligenza le ha permesso subito di capire il “gioco” tra me e la Signora e si sintonizza perfettamente, in un istante «Tu, spogliati e mettiti sul letto; svelto, cazzo!»Mi levo il panciotto “milletasche”, in un attimo faccio scattare gli automatici della camicia di jeans, mentre slaccio la cintura, abbasso i jeans, scalcio con discrezione i mocassini e poi capisco che... che non è abbastanza divertente, spogliarmi così in fretta; resto curvo a torso nudo, scalzo, coi jeans che tengo alle ginocchia ed i boxer ancora a posto.Guardo Sally e, come se fossi molto imbarazzato, chiedo stupidamente: «Ma.... Tuuuutto?»Sally mi fulmina con un perentorio «Tutto!» e poi si rivolge a entrambi; sembra un po' a disagio mentre dice: «Scusatemi, ma devo toccare un argomento un po'... volgare...» Delizioso il modo con cui ci ha portato a parlare della sua mercede!Lei ha indicato la sua richiesta e noi abbiamo subito accettato e “per festeggiare” si è tolta il sandaletto dorato, ha appoggiato il piede inguainato nell'autoreggente sul letto e mi ha ordinato di baciarle i piedi.Così ho cominciato, sentendo la presenza sprezzante della mia Padrona dietro di me, a contemplare divertita il mio estremo umiliarmi davanti ad una "sconosciuta".Mi son fermato un istante a contemplarmi “con l'occhio della mente” (come se io fossi una terza persona che mi guardasse!) e lei mi ha dato uno schiaffo; perfetto, lo schiaffo: abbastanza forte da sentirlo, da essere “vero”, ma non così tanto da farmi davvero male!Sally si è aperta in cardigan ed ho potuto vedere due seni fatti magnificamente -almeno una quarta- ed ho incrociato il suo sguardo. Altro schiaffo. «Non guardarmi mai negli occhi o ti massacro!»Oddio... Cosa è giusto fare in quella situazione? Guardarla per autorizzarla a darmi (chiederle!) altri schiaffi od obbedire?? Ho deciso di obbedire.Nel frattempo, aveva preso un flogger col quale mi sferzava la schiena ed il culo.Poi mi ha detto: «Succhiami i seni» ed io ho obbedito, ma -prigioniero dell'abitudine!- ho anche appena saggiato, molto delicatamente!, il capezzolo con i denti e quello mi ha fruttato un'altra sberla, oltre alla precisazione: «Ti ho detto di succhiarli, coglione, non di morderli! Se lo rifai, ti disfo!»E, subito dopo, l'ordine imperioso: «Dai segati quel cazzetto ridicolo! Voglio vederti sborrare!» ed io ho obbedito, anche se “lui” era poco collaborativo e faceva fatica ad ergersi, travolto com'ero dalle sensazioni, dalla voglia di rendermi conto e poter memorizzare e godere mentalmente di tutto...Poi è tata deliziosamente stronza: mi ha messo due dita sotto il mento e mi ha obbligato ad alzare lo sguardo fino ad incrociare il suo e lo schiaffo che aspettavo è arrivato subito.«Dai: adesso succhiami per bene il cazzo»Fino a quel momento pensavo quasi che avesse fatto l'operazione completa, perché sotto il minuscolo perizoma di pizzo nero non intuivo ingombri sospetti, ma quando mi sono avvicinato con la bocca al suo pube ed ho visto... Oddiomio!!! Solo nelle mie più sfrenate fantasie erotiche, probabilmente avevo immaginato un cazzo del genere! Pur essendo ancora mollo -ma i miei sforzi son riusciti a portarlo in una apprezzabile fase di erezione- l'ho valutato non meno di cinque centimetri di diametro e, nella migliore erezione, doveva essere lungo non meno di venticinque centimetri buoni!Ero assolutamente affascinato dal quel... mostro col quale stavo devotamente giocando!La mia padrona, comunque, non si era disinteressata a me: anche lei, come Sally, mi colpiva ogni tanto con una single-tail, giusto per farmi sentire il suo interesse alle mie vicende.Sally mi ha anche sputato addosso ed ho sentito le goccioline fredde sulla pelle della mia pancia e del petto (Peccato! Avrei trovato più deliziosamente umiliante se me lo avesse fatto sul viso, ma d'altra parte in quei momenti -come diceva quell'antica pubblicità- ero “un uomo che non deve chiedere mai!”) Quando mi ha sfiorato le natiche con la mano, mi sono mosso in modo che capisse che non mi dispiaceva, ma che anzi ero disponibile ed il suo commento sprezzante è stato: «Ah! Vorresti anche che te lo mettessi nel culo, eh?»Con la bocca occupata da un così delizioso fardello, non ho potuto far altro che annuire più volte.Per un attimo, è stato un momento deliziosamente vanilla: Sally ha fatto (o detto?) un qualcosa di amichevole, incoraggiante ed ho percepito sulla guancia accaldata una breve ma struggentemente piacevole carezza dei polpastrelli della mia Padrona.Tra noi tre, comunque, era scattata una sorta di simpatia e quando, mentre mi rivestivo, Sally mi ha detto: «Dai, la prossima volta che venite te lo metto nel culo», lo ha detto col tono di chi promette un regalo gradito ad un amico, non la minaccia ad uno schiavo: ci siamo tutti scambiati sorrisi complici. Alla fine, un momento davvero imbarazzante: quando Sally aveva affrontato la “questione volgare”, avevo ricordato con quanti soldi fossi uscito di casa ed avevo chiesto alla mia Signora di imprestarmi la differenza; però tirando fuori il contante, ho subito visto che la cifra era inferiore! Occavolo! Avevo dimenticato di aver pagato in contanti il pranzo ad entrambi!La mia Padrona aveva anche lei bisogno di rifornirsi di banconote al bancomat, per cui siamo riusciti, con grande imbarazzo, a mettere insieme solo il novanta per cento della cifra pattuita.Sally, da vera signora, ci ha sorriso e ci ha detto: «Dai, va bene così...», ma non andava bene a me: se quelli erano i patti, dovevo onorarli! Così le ho promesso che appena usciti da lì, avremmo raggiunto un bancomat, avrei ritirato e poi sarei tornato (subito, non prima-o-poi!) a portargli il denaro mancante.Lei sorrideva e ripeteva che andava bene così, ma alla fine, ho messo una mano in tasca ed ho trovato -non nel portafogli: mischiata con gli scontrini e le monete per la fretta di un acquisto al volo!- una banconota dell'esatto importo mancante e così ho potuto onorare la mia parte della transazione.Ci siamo salutati, ripromettendoci di rivederci ed abbiamo lasciato il suo quartierino succhiando le caramelle che ci aveva squisitamente offerto prima che cominciassimo a tirar fuori i soldi.Fatti pochi passi, proseguendo lungo il vicolo da cui avevamo svoltato incontrando Sally, avevo “il cuore nelle rose” per la piacevolissima esperienza e gonfio di gratitudine; ho detto alla mia Signora, chiamandola per nome come avevo fatto per tutto il giorno: «... Grazie! E' stato bellissimo!»Lei mi ha guardato con “quello” sguardo e mi ha sibilato, ancora deliziosamente sprezzante. «Grazie??? Se mi vuoi davvero mostrare la tua gratitudine, baciami i piedi!»Lì??? In mezzo al vicolo? Con altri trans che davanti alle loro porte ci guardano? Con i pur rari passanti? Nella MIA città?Mi sono inginocchiato e lei mi ha offerto prima il suo piede destro e poi il sinistro per essere debitamente ringraziata.Il ticchettio di tacchi sottili sul selciato mi ha fatto alzare lo sguardo ed ho visto Sally che si avvicinava con passo regale ed anche lei ha voluto essere ringraziata come la mia Padrona, entrambe molto divertite.Alla fine, soddisfatte, mi hanno concesso di alzarmi e dopo aver ancora salutato quella deliziosa persona, abbiamo continuato i nostri giri urbani, soffermandoci ogni tanto a ricordare qualche momento od a scambiarci ridendo commenti scherzosi, come due buoni amici.
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10 anni fa
zorrogatto,
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Milord - quando la realtà inganna
Appena entrata nella sala vengo avvolta dal frastuono della musica. Vorrei uccidere il mio capo, nonché migliore amico per il guaio nel quale mi ha fatto cacciare.È vero, sono una giornalista che scrive su giornali scandalistici a metà tra Novella 2000 e Playboy ma non mi piace agghindarmi da Doll. È vero che è da tempo che girano strane voci sulle feste che si fanno in questa casa ed è altresì vero che l’unica abbastanza spavalda e sicura di sé da poterlo fare sono io, ma : farmi vestire da fatina sexy? Questo è troppo.Halloween. Festa in maschera dalla “regina delle feste” della società medio-borghese di Milano. La regina mi accoglie al varco della grande porta finestra in vetro vestita da Grimilde, la strega di Biancaneve. Non solo indossa l’abito del celeberrimo personaggio della Disney, ma porta anche una maschera a coprirle metà del volto. Tutti nella sala sono vestiti e mascherati. Un brivido mi corre lungo la schiena, mi sento un po’ a disagio, mi sembra di essere dentro Eyes Wide Shut e una puntata di CSI nella quale, alla fine, il più figo della festa in maschera muore.Facendo un sorriso forzato varco la soglia e mi trovo un ambiente enorme, pieno di divani e banconi del bar. La gente è mascherata e rilassata, ma soprattutto, sono tutti vestiti. Che fosse una bufala?Il mio ingresso in sala non passa inosservato, certo sono vestita da battona! Il mio vestito da fatina è costituito da una gonnellina di veli, alcuni più lungi, altri più corti, sopra slip blu elettrico (non body né parte del costume, sono proprio i miei slip!), un corpetto stretto, blu come gli slip che fa uscire tutte le tette lasciando all’immaginazione ben poco spazio.I lunghi capelli ricci, coperti di lacca blu mi ricadono sulle spalle e una maschera argentata mi copre gli occhi. Non porto collant ma stivali bianchi al ginocchio col tacco a spillo. Non sono esattamente una Winx.Più di tutti mi colpisce lo sguardo di un ragazzo seduto al bancone di fronte all’entrata. È vestito da Milord, il personaggio di Sailor Moon con tanto di maschera bianca e cilindro nero. È di fisico asciutto e sembra molto giovane. Il suo volto sembra non aver ancora conosciuto la barba. Eppure quando si alza è altro quasi quanto me e mi fissa con i suoi occhi azzurro mare. È bello e sexy.Per tutta la serata vedo gente mascherata che va e viene, che si sposta verso il retro della casa e ne esce dopo una mezz’ora con il volto rilassato e appagato. Sorridendo. Qualcuno si allontana più spesso. Alcune donne con più di un uomo.Cerco di fare delle domande su come si svolgono queste feste ma molti glissano chiedendomi se sono nuova e come ho fatto ad ottenere l’invito. Solo così si può entrare.Me lo chiedo anche io come diamine abbia fatto Lucas ad avere il pass per l’alcova della prostituzione della città.Continuo a fissare il retro perchè forse è lì che si svolge l’attività vera della festa. Mentre bevo il mio sex on the beach seduta al bancone noto con la coda dell’occhio che il tipo con gli occhi azzurri mi fissa ancora.È tutta la sera che mi guarda e che io guardo lui. I suoi occhi sono fuoco freddo sulla mia pelle, mi fanno rabbrividire e infiammare, mi fanno sentire eccitata e su di giri. O è il sex on the beach??Decido che è il caso di assecondare il brivido che mi provoca lungo la schiena e avvicinarlo, sperando che mi porti nel retro. Per appartarci in teoria per riprendere tutto, in pratica. Su consiglio di Lucas ho con me dei profilattici e, sebbene non voglia spingermi così oltre, possono sempre tornare utili. Qualche bacio è ok, qualche palpatina anche, ma sesso con un estraneo no. Non conciata così. Le maschere vanno bene se vado in un privè con un amico o un compagno, o per fare uno spogliarello sexy al proprio amante, così mi sento un po’ a disagio, ma anche piacevolmente eccitata.Allora capisco perché Lucas ha mandato me. Perché so godere di ogni situazione e calarmi facilmente anche nelle parti più spinte perché non ho falsi pudori o strani disagi. Sono io che faccio le foto nei locali di strip, io ce faccio foto scabrose a gente che scopa tradendo il compagni VIP o NIP che sia.Quando mi avvicino a lui ancheggiando, lo vedo sorridere. Ha i tratti dolci, quasi femminili. Ma non per questo è meno bello. Gli sfioro il braccio attraverso la manica della giacca, ammiccando verso le stanze dall’altra parte. Fa un piccolo cenno d’assenso e senza parlare mi conduce nel retro.Già attraversando il corridoio vedo tre coppie che appiccicate al muro, scopano ansimando pesantemente. Non mi imbarazza per nulla e anzi, accendo la piccola cam che ho nel corpetto per filmare tutto.Entriamo in una camera da letto col letto tondo, materasso ad acqua. Non appena la porta si chiude alle nostre spalle, il mio accompagnatore mi ci spinge contro, baciandomi con passione e senza mezzi termini. La sua lingua fruga nella mia bocca e lambisce la mia con movimenti profondi. Ha le labbra morbide, da donna. Ma non so pensare ad altro che a baciarlo, stringendolo a me con le mani sulle natiche.Non fa complimenti!! Ma la sensazione che mi riscalda la bocca dello stomaco non la so ignorare. Cosa sarà mai un po’ di sesso? È un estraneo, e allora? Non è la prima volta che vado a letto con una persona che non conosco. Attendo comunque di vedere l’evoluzione della cosa perché in ogni caso non sento erezione quando i nostri bacini si toccano. La cosa non mi insospettisce : non sempre basta un bacio.Lui inizia a toccarmi i seni e a baciarmi il collo, leccando lentamente e facendo mi riempire di brividi ovunque. Quando finalmente mi decido a toccarlo dentro i pantaloni, i miei seni sono già alla sua mercé, i capezzoli in bocca sono succhiati e leccati con dovizia, senza smettere di palparmi.Metto la mano dentro il nero tessuto che ricopre la sua vita e rimango immobile. È una donna.“Sei una donna” sussurro. La mia voce però, è più eccitata che sorpresa.Annuisce. “Credevo l’avessi capito”Scuoto il capo ma non so fermarmi.“Scusa.” Mi dice scostandosi da me.È allora che realizzo che non voglio che se ne vada. Sorrido e inizio ad accarezzarle il pube sopra il tessuto degli slip. Da uomo.La sento ansimare e mentre mi fissa si avvicina a baciarmi. Con timore quasi.La scintilla che scocca quando le nostre lingue si toccano, mi spinge ad oltrepassare il tessuto di cotone per tastare le sue labbra glabre e il clitoride caldo e madido. A quel contatto il mio freme e si gonfia. Turgido e pronto ad essere colto.La spingo contro il letto, spogliandola. Le tocco il seno piccolo e la libero dalla fascia contenitiva. Succhiandole i capezzoli eretti le slaccio i pantaloni mentre lei mi libera dal corpetto facendo schizzare totalmente i seni senza reggiseno.Con un ultimo bacio la butto sul letto e, sbattendole la figa in faccia, inizio ad assaggiarla mentre lei assaggia me. Non sono mai stata con una donna. Mai.Sentire il suo dolce sapore sulla lingua mi fa tremare di piacere, mi inebria. Lei mi accarezza la schiena e geme mentre col piercing che ho sulla lingua le titillo il clitoride. Con decisione, mentre le mie dita la scopano senza pietà. È la prima a venire e mentre accolgo in bocca il suo piacere e sento che grida agitandosi frenetica sotto di me, sento un calore bruciante partire dallo stomaco per finire direttamente nel mio fiore bagnato. Mentre lei lo morde e lo succhia, ancora preda degli spasmi, vengo urlando.Le bacio un po’ le cosce e poi mi sposto, portandomi accanto a lei.Faccio per togliermi la maschera ma mi ferma.“No, è un gioco.”“Non l’avevo mai fatto…mi… mi è piaciuto”“Anche a me.” Bisbiglia. “Se vuoi, abbiamo tutta la notte”Per tutta risposta la bacio.Quando apro gli occhi mi trovo con le mani negli slip bagnati e un po’ scossa. Non capisco cosa sia successo. Poi mi giro e vedo il mio uomo sdraiato accanto a me, a pancia in giù. Sorrido.
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10 anni fa
MerryandDoyle,
32/32
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Una sera vicino al mare.........
Sera fa, cn mio marito siamo stati ad una festa vicino al mare, vista la serata calda indossavo un vestitino molto leggero, corto e un poco trasparente, tacchi alti, ben truccata, tra un ballo e l'altro, mi resi conto di essere sotto lo sguardo di un ragazzo bellissimo, mi guardava insistentemente, mi sorrideva, la cosa mi imbarazzava e mi preoccupava, per spezzare questo incantesimo mi sn recata al bar per prendermi un drink, mentra as il mio turno mi sentivo pressata da un peso dietro, sentivo spingere, mi giro quasi infastidita, quando mi accorgo che era quel ragazzo, la cosa mi creava molto imbarazzo, ma nn riuscivo a distogliermi dalla situazione mi piaceva che lui spingeva da dietro, sentivo
il suo cazzo duro dietro di me, quasi mi dispiaceva di essere servita sarei rimasta ore in quella situazione ma nn dovevo perdere la calma di la c era mio marito, la cosa e' continuata x molto tempo sentivo il suo sguardo addosso, mentre eravamo seduti cn amici, mi accorgo che lui mi guarda mi accenna un sorriso e si incammina verso l interno della struttura del locale, nn so' cosa mi e' preso, approfittando che mio marito era impegnato a parlare con altri mi allontavo cn la scusa di recarmi nei servizi e mi incammino sulla stessa strada di quel meraviglioso ragazzo, era buio guardavo a dx e sx cn la speranza di vederlo, quando all improvviso mi sento presa x un braccio e tirata dietro a delle cabine, mi ha messo la lingua in bocca, ha iniziato a mettermi le mani ovunque, ero bagnatissima, nn seppi tirarmi indietro, le mie mani cercavano il suo cazzo, ma nn avevo molto tempo x andare oltre, lui si e' sbottonato, ed ha tirato fuori il suo cazzo, duro enorme, grosso, nn ci ho pensato due volte mi sn tuffata sul quel cazzo l ho preso tutto in bocca, volevo che lui mi sborrasse in bocca velocemente, ma nn e' stato cosi', all'improvviso mi alzo e vado via, ero preoccupata che fosse passato molto tempo nn volevo creare problemi, resto seduta cn mio marito ed amici quando mio marito mi dice che si sarebbe allontanato x una decina di minuti per dare un passaggio ad una cp di amici, io imbarazzata dissi che sarei rimasta li ad aspettarlo cn la scusa che ero stanca, intando cn gli occhi cercavo quel ragazzo meraviglioso, ma niente, rifaccio la stessa strada di prima ma niente, quando all improvviso lo vedo, ci fissiamo e lui si i incammina verso la spiaggia, al buio totale, lo seguo, a stenti lo vedo seduto su di un lettino, mi avvicino mi seggo vicino a lui e senza dire una parola ricominciamo a toccarci lo spompinavo, mi allargava le gambe, colavo cm una fontana, avevo perso il controllo, sento dei rumori, sn passi, inizio a ricompormi quando lui mi dici di stare calma, e' solo un suo amico che gli chiede il cellullare, invece di andarsene si siede vicino a noi, volevo morire, imbarazzata ed eccitata ancora, lui mi bacia in presenza del suo amico, mi tocca lo lascio fare, tira fuori il cazzo e mi spinge cn la testa sul suo palo, sento altre mani che mi toccano, mi piace istintivamente mi metto a pecora, sento spostarmi il perizoma, mi sento penetrata con le dita nel culo e nella figa, mi piaceva molto quella situazione, quando mi sento penetrata da un cazzo ancora piu grosso del primo, mi faceva molto male ma mi piaceva, spompinavo e mi facevo fottere da dietro, mi sento dire da dietro se prendevo qualcosa la mia risposta fu no, mi sento presa quasi cn forza, l amico mi infila cn forza il suo enorme cazzo in bocca e mi sborra riempendomi la bocca, ho bevuto tutto, bellissimo, poi ho iniziato a spompinare anche l altro e finalmente sn riusciuta a farlo venire un altra bellissima sborrata in bocca, nn avevo mai bevuta tanta sborra cm quella sera,in poco tempo ci siamo ricomposti ed ognuno x la sua strada, sn andata in bagno a riprendere il trucco ma sentivo ancora voglia, mi sn chiusa in bagno e mi sn masturbata, sn venuta bn tre volte, all uscita della toilette mi trovo mio marito ad aspettarmi, mi guarda mi abbraccia e mi dice ti sono mancato?
24
7
10 anni fa
admin, 75
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una serata molto pericolosa ...(II parte)
lui non perse l’occasione e mi prese con i palmi delle mani i fianchi ,massaggio’ dal basso verso l’alto fino alle ascelle ,si soffermo’ li e poi si decise e mi afferro’ i seni ,tutti e due contemporaneamente ,si riempi le mani e ando’ deciso con le dita sui capezzoli,mi venne un po il fiatone ma cercai di trattenermi,pochi secondi e sostitui’ le sue mani con le mie sulle tette senza pero proferire parola.Ritorno’ a massaggiare la schiena,anzi le dita si insinuavano leggermente dentro i leggins,toccava il perizoma spostandolo un po sopra un po sotto,io quel punto gli chiesi di “trattare” la parte dei glutei,lui con la mano allora mi accompagno’ giu’ a stendermi sul divano,io stesi le gambe mentre Dario prese il cuscino e lo mise sotto il mio bacino per sollevarmi il sedere.Poi prese i miei pantaloni dai lati e pian pianino me li abbasso,aveva preso insieme anche le mutandine ma lo fermai subito dicendogli “quelle no”.....La partita andava avanti ,mancava poco alla fine ma ormai non la gurdava piu’ da un bel po,ora aveva davanti il mio sedere sollevato,sul divano quasi sopra le sue gambe ed era talmente vicino che senz’altro sentivo l’odore del mio sesso,io ero inevitabilmente bagnata e penso che se ne accorse ma io godevo come una matta ,mi piaceva stuzzicarlo e sentire che mi desiderava,in quella posizione sarebbe stato facile per lui tirar fuori il pisello e infilarmelo in un secondo,io ci pensavo e non so bene cosa avrei fatto,in quella posizione mi eccitava al massimo,Dario mi gurdava il culo e la patata appena coperti da un pezzo di stoffa,forse speravo proprio che arrivasse il momento in cui i decidesse di prendermi e scoparmi li,avrei goduto fino alle stelle e non mi sarei opposta ,forse avrei fatto un po finta che ero contrariata ma poi avrei ceduto.
Mi rilassai con la faccia sul divano,lui esclamo’ una roba tipo “oh!miodddio!!!che spettacolo!!!hai un sedere da copertina!!
Io gli dissi di non fare il cascamorto e di fare il lavoro che doveva...mi tiro’ ancora piu’ giu’ i leggins e poi verso un po di crema prima su una chiappa e poi sull’altra,li la senzazione di fresco era ancora piu’ accentuata ma quando mise la mani fu di un erotico e’ un sensuale incredibile,ero praticamente nuda sotto i suoi occhi a 10 cm di distanza,mi prendeva le natiche e a volte le allargava un po e poi le stringeva e questo movimento mi dava ancora piu’ piacere perche’ mi stimolava nella patata ,se l’avesse fatto un po di volte in piu’ sarei anche venuta ,accenno’ un paio di volte ancora ad abbassare anche gli slip,come se c’e’ ne fosse bisogno,ma tirava giu’ qualche centimetro ,massaggiava e poi li rimetteva su.A un certo punto si alzo’ dicendo che si metteva piu’ comodo,si tolse le scarpe e mise i piedi sul divano ,poi con le ginocchia appoggiate arrivo quasi all’altezza dei miei fianchi ,non oso’ pero’ appoggiarsi su di me,rimase in piedi sulle ginocchia ma fu un bell’azzardo quella mossa ,cosa avrebbe voluto fare,pensai io,chissa dopo che intenzioni aveva...riprese a massaggiare sulla schiena scendendo fino al sedere,cavolo era veramente bravo e non me l’aspettavo,quando prendeva le natiche con tutte e due le mani mi faceva impazzire;era la prima volta che ero nuda con qualcuno a farmi toccare(anche se ufficialmente era un massaggio tonificante) in assenza di Luca,forse ero eccitata anche per quello,era una situazione nuova…
Poi , fu l’emozione o il massaggio fatto bene ,successe che mi scappo’la pipi e dovetti andare in bagno ,chiesi a Dario di spostarsi,mi sollevai ,sempre di schiena a lui,mi rimisi la maglietta e per andare in bagno gli passai davanti cosi, senza i leggins, col sedere coperto a meta’ dalla maglietta...mi divertivo un sacco.Quando tornai dopo 2 o 3 minuti ,Dario era li sul divano con aria tranquilla che guardava la tv,io mi misi seduta e lui subito chiese se il massaggio era finito,io gli disssi che se aveva ancora voglia io di certo non mi sarei annoiata,allora mi fece stendere di nuovo a pancia in giu’,mi tiro’ su la maglia ma senza sfilarla completamente,sempre pero’ al di sopra sopra del mio seno in modo che le tette erano sempre scoperte( anche se poi non poteva ne vederle ne toccarle visto che ero a pancia in giu’),mi rimise di nuovo il cuscino sotto il bacino per tenere sollevato il sedere e riprese a massaggiare,stavolta era molto piu’ delicato e leggero,mi sfiorava quasi,alternava il fresco della crema col caldo della sua mano.Io mi aspettavo a quel punto che da un momento all’altro mi avrebbe toccato la patata,o avrebbe iniziato a baciare le natiche o addirittura mi aspettavo la lingua sui miei 2 buchini ;poi pensai che avrebbe avvicinato la punta del suo pisello ,e ricordo bene che la sua cappella e molto grande,alla mia patata e avrebbe spinto dentro ,Dario invece inizio’ a farmi delle domande :”ma veramente Luca mentre ti fa il massaggio poi te lo infila e lo tiene dentro?”
Io” si,perche’ lo trovi strano?”
Dario :”...no,ma riesce a stare fermo senza fare nulla?”
io:”se,anche se comunque muovendo le braccia e un po il corpo non e’ che proprio non
ci sia nessun movimento,ma sono movimenti condizionati e non proprio per fare sesso”
Dario:”..mhhh..e anche tu riesci a stare ferma e resisti?”
io”..devo dire che in alcuni momenti non e’ facile,a volte bisogna pensare ad altro”
Dario:”ma perche’ vi imponete questa sofferenza?”
io”..perche’ altrimenti i massaggi non me li farebbe mai...e poi quando si tromba si tromba”
Dario:”pero’,cavolo,io non riuscirei sicuramente a stare dentro senza muovermi,gia’ vederti cosi non so come faccio a resistere”
io:”..anche Luca le prime volte faceva fatica a stare fermo,poi ha capito ed e’ diventato persino piacevole,anche per me e’ bellissimo,e’ un po come stare in due in vasca da bagno solo per godersi il tepore dell’acqua calda”
Dario”..mi piacerebbe provare,posso provare ?ti prometto che mi impegno al massimo per stare fermo e se mi muovo mi alzo e me ne vado…!!
io”ah ah ah !!!sei troppo furbo!!!..non posso farlo,e’ una cosa che faccio solo con Luca,dopotutto lui e’ il mio uomo e non tu..e poi in sua assenza proprio no!”
Dario “allora aspettiamo che arrivi Luca!”
io”nooo,niente,al massimo puoi darmi 2 bacini sul sedere”
Nel frattempo mi era arrivato un SMS ,era Luca che mi scriveva,mi chiedeva se ero nuda e cosa stavo combinando,io gli risposi che in effetti ero mezza nuda e che Dario moriva dalla voglia di farmi,lui mi rispose che se mi andava potevo farmi fare...poi subito dopo faccina arrabbiata con su scritto che scherzava e che sarebbe arrivato tra 5-6 minuti;in effetti riflettendo bene ,l’lelemento nuovo che mi faceva eccitare era il fatto di farmi trovare nuda in compagnia di Dario,o addirittura mentre Dario mi scopava esattamente in quella posizione,proprio come a volte Luca mi prende dopo un massaggio,forse eccitava anche lui l’idea di tornare a casa e vedermi cosi,nuda e libera con un pisello infilato dietro…ma..ma ,stavo godendo ,Dario avevo preso alla lettera la mia offerta e mi stava baciando le natiche,cavolo ,io avevo una voglia pazza di toccarmi e di mettermi le mie dita dentro..ora Dario aveva tirato fuori la lingua e esplorava le parti della pelle non coperte dalle mutandine,io speravo che me le spostasse e ci infilasse quella lingua;subito dopo usava anche le mani ,mi palpava il sedere e leccava sulle grandi labbra,mamma mia com’era bravo!!ogni tocco con lingua godevo quasi come se fosse una penetrazione,penetrazione che ora la mia mente cominciava a volerla materializzare,ero ormai pronta a farmi fare anzi ,lo volevo,se non avesse preso l’inziativa lui l’avrei preteso io,ero in una di quelle situazione dove si perde il controllo di se stessi tanta e’ l’eccitazione.Forse mi sembrava che Dario si stesse sbottonando i pantaloni,questo non ebbi modo di appurare perche’ “finalmente”suono’ la porta ,sentimmo rumore di chiavi e infine entro’ Luca,ebbi il tempo di ricompormi,per lo meno mi ricopri’ le tette con la maglia ,rimasi invece in perizoma;Luca entro’ in sala e mi vide cosi mezza nuda,lui tranquillo chiese com’era finita la partita e che andava un secondo in bagno;io lo segui subito,entrai ,balzai sulla lavatrice e apri’ le gambe mettendomi le mani sulla patata , praticamente lo implorai di scoparmi perche’ non c’e’ la facevo piu’,gli dissi”Ti prego,scopami subito,devo i venire ,non ce la faccio piu’,dai tiralo fuori”...lui con la faccia stupita mi disse che ero ridotta “male”....,non si fece pregare ancora,se lo tiro’ fuori senza neanche abbassarsi i pantaloni ,mi sposto’ appena il perizoma e finalmente avevo dentro quel “cazzo” di pisello.
Mentre entrava e usciva ,Luca,mi chiedeva di non fare troppo rumore che c’era Dario di la,poi mi fece delle domande su cosa avevamo fatto in sua assenza;io ansimavo e mi trattenevo a fatica,lui era davanti a me ,faceva avanti e dietro,io gli dicevo a frasi spezzate che all’inizio mi ha palpato le tette,poi io gli avevo permesso di leccarmi tutta dietro...a quel punto Luca mi fece scendere dalla lavatrice e mi volto’ di schiena,volle prendermi da dietro con le mani sulle tette,allora fu io a dirgli che meno male era arrivato in tempo altrimenti probabilmente
mi sarei fatta scopare sul divano perche ormai non resistevo piu’...Luca mi chiese di dirgli la verita’ e se invece mi ero data e io ribadi che in verita’ stavo per farlo ma poi e’ arrivato lui giusto in tempo.
Furono si e no 5 minuti,5 minuti di sesso sfrenato e selvaggio,la sveltina piu’ eccitante della mia vita,.Luca,mentre mi scopava, mi chiese se ero dispiaciuta di non essermi fatta fare da Dario,io gli risposi sinceramente ,come sempre faccio,e gli dissi che si,mi dispiaceva un po,mi ero gia’ immaginata la sensazione di quella grossa cappella che apriva le labbra della mia patata.Certo questo breve dialogo fu enfatizzato dal fatto che eravamo sovraeccitati e che stavamo appunto facendo sesso,quindi in verita’ le domande e le risposte erano molto colorite da questo,era un modo per alterare al massimo la sensazione dell’eccitazione ma le risposte erano sincere,io venni non appeni fini di fantasticare quella penetrazione e Luca volle venirmi in bocca…..
Ci ricomponemmo subito,una sciacquatina e io corsi in camera a cambiarmi col primo vestito trovato,quando tornammo in sala Dario era in piedi pronto per andare via ma Luca lo fermo subito,lo invito’ a restare un’altro po giusto il tempo per bere qualcosa,Dario accetto’ e si risedette.Luca si scuso’ per la sua assenza e anche per me ,disse “sicuramente ti avra’ stressato tutta la serata coi massaggi”,lui rispose che era stato un vero piacere e che si offriva come massaggiatore ufficiale,Luca accetto’ sorridendo e aggiunse che finalmente era libero dalla schiavitu’ dei massaggi,io mi intromisi intimando che proprio non se la scampava,anzi ora sarebbero stati assunti entrambi ….
Dario ando’ via dopo circa 20 minuti,un paio di giorni dopo Luca evava un po il musone e alla fine si decise a parlarmi,mi disse che non gli era piaciuto che avessi fatto qualcosa e preso iniziativa senza di lui,anche se ammetteva che tutto successe all’improvviso in una serata in cui io dovevo essere via e lui a guardare semplicemente la partita con Dario.Ci ripromettemmo di non fare mai piu’ in quel modo nulla in assenza dell’altro.Certo entrambi al momento eravamo eccitatissimi ma a mente fredda decidemmo che poteva essere troppo pericoloso per la stabilita’ di coppia.
La settimana dopo,Luca e Dario si videro alla solita partita di calcetto e ripresero il discorso dopo doccia,Luca mi racconto’ della loro chiaccherata e Dario fu sincero nel raccontare come andarono le cose,gli disse che lui si era offerto per continuare il massaggio per cui ha dovuto spogliarmi,disse che non avrebbe fatto mai niente per cui io non sarei stata daccordo,ogni sua iniziativa era approvata da me.
Io Mi sentivo un po in colpa ora con Luca quindi dovevo trovare un modo per ristabile l’equilibrio,ci pensai e al suo ritorno gli feci una sopresa,gli feci leggere una mia conversazione via sms con mia cugina Bea che a lui piace tanto ,quando lesse sgrano’ gli occhi e tutto fu superato e dimenticato,l’SMS raccontava del mio invito a mia cugina per l’estate a casa in Sicilia ,che poteva restare quanto voleva solo che si sarebbe dovuta sacrificare a dormire con noi sul nostro letto matrimoniale in quanto sarebbe stato l’unico posto disponibile,la sua risposta fu “meraviglioso!!ci stringeremo un po ;)!”
Poi fantasticai con Luca lo scenario di alcune situazioni,del tipo che poteva farsela quando voleva lui e che gli avrei dedicato molte scenette erotice con lei.
Luca era stracontentissimo,mi chiese se non era troppo come regalo,mi disse che anche io allora meritavo almeno una possibilita’;io pensai qualche secondo e poi gli dissi che mi sarebbe piaciuto rifarlo con Matteo,come l’estate precedente ma lui mi ricordo’ che Matteo finche era fidanzato non poteva piu’...”mhhhhm...ma se facessimo quelle foto con Dario?!!!”......
“porcellina che non sei altra,allora hai cambiato idea su Dario,prima non ti piaceva e ora si!” rispose lui ,io gli raccontai del massaggio e di come mi aveva ipnotizzata!!Poi Luca mi disse che se Dario si fosse rifatto avanti per la storia delle foto o con un’altra scusa stavolta avremmo accettato…..continua..
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10 anni fa
AdamDTS,
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Ultima visita: 2 giorni fa
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Elena (finalmente il culo!)
Ogni riferimento a luoghi,persone o fatti realmente accaduti è assolutamente reale e riportato fedelmente...;-)Quel pomeriggio,mi trovavo al Poetto (Ca) nella spiaggia di Quartu,avevo parcheggiato l'auto vicino a una fermata dell'autobus ed ero sceso in spiaggia per prendere un po' di sole.L'avevo notata subito e avevo steso l'asciugamano non molto distante...Era una bella signora sui 55 anni,capelli rossi e un bel fisico rotondo;la osservai per un po' di tempo e mi sembrò che lei ricambiasse,ma non essendo sicuro decisi di ritornare verso l'auto per studiare la sua reazione.Giunto sulla strada nei pressi dell'auto,mi voltai notando che anche lei si era vestita,aveva raccolto le sue cose e si era diretta nella mia direzione con l'intenzione di prendere l'autobus.Misi in moto l'auto e con una breve retromarcia mi avvicinai e abbassando il finestrino."Buona sera,le serve un passaggio?""Grazie,ma io devo andare verso Cagliari""Anche io vado a Cagliari,salga che l'accompagno,chissà quanto deve aspettare per l'autobus".Esitò un attimo,poi aprì la portiera e si sedette.Feci rapidamente inversione di marcia e mi diressi veso Cagliari....senza fretta..."Lei abita a Cagliari?""Si in via ***** ma mi può lasciare dove le viene meglio.""Non c'è problema,non allungo molto il tragitto se vuole la posso accompagnare fino a casa.""Non vorrei approfittare""Ma si figuri non mi costa nulla".Cominciammo così una piacevole chiacchierata.Ma non volevo mollare la presa..."Dato che è ancora presto,le andrebbe di fare una passeggiata?""Perchè no...e dove andiamo?""Potremmo andare verso Cala Mosca,le va?"Per me va bene".Si mette bene pensai;e mi diressi verso la scogliera di Cala Mosca.Fermai l'auto in uno spiazzo panoramico sulla scogliera,ma nessuno dei due scese dall'auto.Decisi allora di farmi più audace e allungai una mano sulla sua coscia.Lei non disse niente e lasciò fare.indossava un'abitino leggero e non mi fu difficile arrivare allo slip,lo spostai con le dita e iniziai a massaggiarla."Non ci obbliga nessuno a farlo adesso.""è vero,ma io sono molto eccitato e mi farebbe piacere."Senza aggiungere altro si sfilò lo slip sollevò il vestitino e tolse il reggiseno liberando un bel seno rotondo e sodo...io nel frattempo mi ero liberato del calzoncino e della maglietta:rimanemmo praticamente nudi.L' aiutai a tirare indietro il sedile,lei allargò le gambe,era già bagnata e glielo feci scivolare dentro senza nessuna difficoltà.Iniziai a muovermi lentamente,cercando di trovare il ritmo migliore che le facesse sentire il mio pene il più possibile,lei assecondava i movimenti favorendo la penetrazione, mentre con le mani le palpavo il seno e i capezzoli diventati turgidi.Andammo avanti così per un bel po',poi le chiesi se le andava di girarsi.Acconsentì un po' titubante e appena si voltò ebbi una sorta di tuffo al cuore!!Aveva un culo stupendo! Bello grosso,rotondo e liscio...una meraviglia!!Lo rinfilai nella figa e continuammo il movimento,appena interrotto,alla pecorina;poco dopo però,preso da un irrefrenabile desiderio,provai a sfilarlo e lo puntai deciso sul buco del culo.Lei si girò di scatto!"Che fai?no così no!!""Scusami,pensavo ti piacesse...""Non l'ho mai fatto!""Perchè non provi?...magari ti piace""Ho paura mi faccia male e non l'ho mai voluto provare;pensa che mio marito mi ha promesso una pelliccia se glielo lascio fare,ma gli ho sempre detto di no.Una mia amica che l'ha provato,mi ha raccontato che è superiore...con te però forse proverei;anche perchè mio marito ha un pene notevolmente più grosso del tuo e ho paura mi faccia troppo male.In ogni caso,non lo farei in macchina ma in un letto comodo e magari usando un lubrificante.""Va bene,allora vedremo di organizzarci...ti va di continuare?""si certo".Lo infilai di nuovo nella figa e riprendemmo con il ritmo appena interrotto."posso venirti dentro?""si fai pure...tranquillo"E poco dopo,ebbi un forte orgasmo che la riempì completamente,lo sperma le colava fuori e come lo tolsi sporcammo un po' il sedile dell'auto."Mi spiace"disse cercando di ripulire con un fazzoletto."non fa niente,non preoccuparti."Ci rivestimmo e ripartimmo verso la città.Arrivati dove mi aveva indicato,nei pressi di casa sua,ci salutammo non senza prendere un'appuntamento per rivederci...C'incontrammo ancora un paio di volte,sempre in auto,poi finalmente lei mi comunicò che una sua amica le poteva lasciare le chiavi di una villetta sulla litoranea e che potevamo andarci un paio di giorni dopo.Non era certo la prima la volta che facevo sesso anale con una donna,ma l'idea di farlo con una donna più grande di me e che per giunta non l'aveva mai fatto prima,mi faceva uscire di testa!...non stavo più nella pelle,o meglio...nelle mutande!!!Arrivò finalmente il giorno fatidico.Passai a prenderla e ci dirigemmo verso la destinazione lungo la litoranea.Di solito lei era una donna piuttosto compassata,non fredda,ma direi molto misurata sia nei movimenti che nel linguaggio,quella volta invece era piuttosto allegra e affabile,probabilmente l'idea di fare una nuova esperienza l'eccitava molto.Giungemmo così a destinazione e dopo aver trafficato un po' con le chiavi,riuscimmo a entrare nella villetta.Giusto il tempo di ambientarci e individuata la camera da letto ci sistemammo spogliandoci quasi subito."hai portato il lubrificante?""Si ma aspetta un'attimo,prima voglio farti una cosa.Girati e rilassati".Lei si voltò e ancora una volta potei ammirare il suo splendido culo,le divaricai delicatamente le natiche e cominciai a inumidirlo con la lingua,man mano che procedevo gliela infilavo sempre di più,lei pareva gradire e il buco sembrava abbastanza cedevole,segno che era abbastanza rilassata e tranquilla.Dopo qualche minuto di questo "massaggio" mi staccai e questa volta fu lei a prendere l'iniziativa."Lascia fare a me".Prese in mano il cazzo diventato ormai durissimo e spremette un po' il tubetto del lubrificante spalmandolo con cura prima sulla testa e poi lungo l'asta fino alla base,poi ne spremette un'altro po' sul dito e se lo passo sul buco già un po' dilatato dalla mia lingua non tralasciando di infilarlo il più possibile."Mi raccomando...fai piano...""Stai tranquilla e se ti fa male dimmelo che mi fermo..."Appoggiai la testa sul buco e iniziai a spingere molto lentamente,sentii una discreta resistenza,ma poi con un po' più di decisione entrò.Lei ebbe un piccolo sussulto.Lo affondai lentamente senza infilarlo tutto,fermandomi a metà dell'asta..."Elena tutto bene?come va?""Mmmm...benissimo""Ora te lo infilo tutto""Va bene...fai pure"E con una spinta lenta ma decisa lo infilai fino alle palle,lei emise un piccolo gemito di piacere e io cominciai a muovermi alternando la penetrazione con spinte lente a metà dell'asta ad altre complete."Elena,ti piace?""Si molto...stupendo,lo sento moltissimo!""Se vuoi spingo più forte""Si dai prova..."E iniziai così a spingere in profondità aumentando velocità e ritmo tanto che i colpi,che erano sempre più forti,facevano cigolare il letto.Lei emetteva gemiti continui sempre più forti,il cazzo era al massimo dell'erezione e mi sembrava dovesse esplodere da un momento all'altro,il suo culo era stretto al punto giusto e mi procurava un piacere in continua ascesa."Elena vengooooo!""Siiiiiiiiiii vieni!!"E mentre le venivo dentro,anche lei ebbe un'orgasmo quasi incontenibile,sentivo il suo sfintere stringere il mio cazzo con pulsazioni ripetute e forti...un piacere indescrivibile.......Restammo attaccati per un po',poi lo sfilai e ci stendemmo per rilassarci,lei accese una sigaretta e disse."Non credevo di provare un piacere così,la mia amica aveva ragione...è un piacere diverso ma intenso...e comunque ti ringrazio sei stato delicato,non ho sentito nessun dolore...""Grazie a te Elena,tu sei stupenda e il tuo culo è magnifico sotto ogni punto di vista".
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10 anni fa
coppiaca60,
49/50
Ultima visita: 7 anni fa
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La mia prima volta
Era il 27 dicembre 1982 ero a Sanremo da sei mesi ero maggiorenne avevo fatto vari scatti fotografici di tramonti e paesaggi quella mattina intorno alle 12,00 andai da un fotografo vicino a casa di mia zia ...il signore mi chiese cosa volessi e io gli mostrai le mie fotografie lui mi disse di accomodarmi nel retro e subito dopo arrivo un rappresentante era l'ora di chiusura mi disse di non preoccuparmi chiuse il negozio e torno da me accese un proiettore con un filmino e mi disse guarda io finisco con il rappresentante e vengo mi misi a guardare il filmino e mi accorsi che era un film porno....incomincio' a battermi forte il cuore e inizio a indurirsi l'uccello cinque minuti dopo arrivo il fotografo e il rappresentante e mi sorrisero mi chiesero se ero eccitato io non avevo piu' salivazione il fotografo mi palpo l'uccello e mi disse bello duro mi sbottono i jeans si
inginocchio' davanti a me mi calo' gli slip e mi prese prima in mano l'uccello poi dolcemente incomincio' un lungo pompino il rappresentante mi stava alle spalle anche lui s'inginocchio' dietro di me e mi lecco' il culo lentamente io non capivo piu'nulla poi mi mise prima un dito poi due poi tre dita nel culo dolcemente mi voltai e vidi che si stava facendo una sega mi fecero sdraiare uno mi spompinava l'altro mi mise davanti la bocca il suo cazzo e me lo spinse lentamente in bocca iniziai un pompino mi sentivo la cappella che s'induriva dentro la mia bocca quando fu ben duro si levo' delicatamente e mi fece cambiare posizione
ero alla pecorina non riusci a dire nulla tale era l'eccitazione mi appoggio' la cappella allo sfintere e un attimo dopo mi sentivo la sua asta penetrare nel mio culo, in quel momento venni in bocca del fotografo che si assaporo' il mio sperma bollente ,dopdiche' a turno m'incularono venendo entrambi e anche io mentre loro mi possedevano io sborravo fiumi di sperma quando finimmo il fotografo doveva aprire il negozio cosi' ci salutammo e ci rivedemmo nei giorni seguenti con altri amici....ma questa e' un'altra storia.
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10 anni fa
bernardette2014,
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Ultima visita: 10 anni fa
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Sul treno del piacere!
Con affanno si può dire considerando tutti gli anni passati solo a pensarci e a desiderare di farlo,alla fine sono riuscita a partire per questa mia avventura in questo mondo trasgressivo ed affascinante.
Ho aspettato molto,forse troppo tempo prima di decidermi a farlo e il motivo è stato che sapevo che mi sarebbe piaciuto...moltissimo!
Da poco più di 10 anni ho dato sfogo alla femmina che mi porto dentro...lingerie,scarpe e vestiti,trucchi e parrucche per essere sempre più femminile nel propormi a maschi compiacenti del genere al quale appartengo.
Mi piace sentirmi gli occhi addosso e le mani che palpano le natiche andando a cercare il buchino con il dito...e poi 2...3... e fino a 4 ci arrivo...forse potrei arrivare anche a prendere la mano intera ora...di sicuro mi inginocchio subito per tuffarmi in un bagnatissimo pompino al maschio che mi sta facendo prendere velocità!
Voglio sentirlo tra le labbra diventare grosso e duro,leccarlo e baciarlo con assoluta devozione...e pensando a quando quella cappella morbidamente dura farà capolino sul mio buco tra le chiappe...intanto me lo spingo in gola!
Da quando a 14 anni ho aperto per la prima volta la bocca al cazzo di Alfonso per gioco senza pensarci...non potevo più tirarmi indietro...avevo iniziato e quando ne aveva voglia aprivo la bocca e cominciavo ad eccitarmi anche io ad ogni pompino sempre un po di più...una situazione durata qualche mese dopo di chè fino a quando non ho deciso di smetterla di pensarci sù e di fare sul serio...non ho più avuto "contatti a pelle" con altri uomini.
Fino ad oggi non ho fatto molti incontri,forse una decina,alcuni assolutamente da dimenticare ed alcuni anche riprovati più volte e molto soddisfacenti.
Il pompino più lungo circa un'ora e mezza,per volere suo,fatto a quel tipo con il cazzo più grosso che avevo mai visto è un ricordo piacevolissimo...anche sentirlo tutto dentro di me mentre mi scopava sbattuta alla spalliera del divano senza possibilità di oppormi a quei 20 e passa cm di cazzo che mi facevano gemere e mugolare di piacere mentre mi sfondava il culo.
Peccato che forse a causa del mio buco stretto (...per lui!...vi posso assicurare che è tutt'altro che stretto...fino a quando non mi sono decisa a farlo con un uomo,e perciò per molti anni,ho fatto una considerevole pratica di allargamento con un'infinità di oggetti fallici e di dimensioni che stentavo a volte di credere che potessero entrare...era comunque un pò di tempo che non facevo niente e il buchino si era un pò contratto credo!) pochi colpi e mi ha girata facendomi inginocchiare di nuovo davanti a lui a bocca aperta per schizzarci dentro e sul viso...semplicemente fantastico...un piacere sconvolgente!
Riscoprire il gusto,dopo così tanto tempo,di fare pompini ricominciando a prendere il cazzo in bocca fino a sentire il gusto caldo dello sperma è stato un piacere più di allora.
La scopata più bella con un maschio di poco più giovane di me ed una persona fantastica!
Come d'accordo varcata la soglia di casa sua ho trovato solo il bagno illuminato nel quale sono entrata subito per potermi preparare ad incontrarlo.
Una delle poche volte che ho avuto il tempo di prepararmi a casa ed in poco tempo sono uscita.
Avevo appena acquistato una parrucca lunga ,e a vedere la sua espressione nel vedermi gli piacevo davvero.
Lui,su mia richiesta,indossava solo un'accappatoio e mi attendeva sul divano.
Si alzò in piedi e porgendomi,mentre non mi staccava gli occhi di dosso,un calice con delle ottime bollicine brindammo all'incontro...che stava iniziando.
Ero immobile al centro della stanza,prese a girarmi attorno facendomi una radiografia (era il suo mestiere!) e iniziando a palparmi il sedere...era eccitantissimo sentire i suoi commenti,sentivo il calore farsi strada dentro di me...e lui era eccitatissimo a giudicare dalla protuberanza che iniziava a vedersi bene sotto l'accappatoio...ancora con il calice in mano l'ho fatto fermare e messa in ginocchio davanti e aperto l'indumento che indossava...mi si presenta davanti un bel cazzo depilato,non grossissimo,ma di tutto rispetto e già duro con la cappella bella lucida in attesa di essere leccata!
Cosa che non ho perso tempo a fare...stavo iniziando a scaldarmi e a rilassarmi,sono sempre molto tesa al primo incontro...ma poi lascio andare i freni...ed entro in pieno nel ruolo da me preferito...che bell'uccello dritto e duro che avevo da leccare.
Non avevo nemmeno bisogno di usare le mani tanto era duro e dritto ed ho iniziato a prenderlo in bocca lui molto delicatamente mi guidava nel farlo...facendolo scendere in gola sempre un po di più e sentirne la cappella morbidamente dura fermarsi alcuni istanti (haimè non riesco a tenerlo in gola a lungo...ma con un po di buona volonta...per poco...ma ce la faccio!) tutto in bocca con molto piacere per entrambi!
Desideravo che giocasse con il suo bel cazzo duro nella mia bocca per tutto il tempo che voleva...e lo ha fatto per circa 10 minuti ed ero oramai rilassatissima...mi ha fatta alzare e,posati i calici che tra una pompata e l'altra avevamo vuotato,ci siamo diretti in camera da letto dove l'ho spogliato subito e mi sono inginocchiata ancora davanti a lui....lo volevo ancora in bocca...iniziavo a sentirmi davvero troia con un ragazzo di 10 anni più giovane di me...un pompino meraviglioso,lo sentivo bello duro.
L'ho fatto sedere sul bordo del letto e dandogli le spalle mi sono sfilata minigonna e perizoma e,allargando bene le gambe piegata in avanti a 90° per offrirgli una visione migliore,ho iniziato a lubrificarmi il buco con un paio di dita mentre lui si infilava il preservativo e appena calzato mi ci sono letteralmente seduta sopra....oooohh che piacere sentirlo scivolare dentro...duro e dritto...centimetro per centimetro e iniziare una lenta danza sù e giù per quell'asta...come inizio,devo dire,assolutamente piacevole.
Senza sfilare il cazzo dal buco mi sono trovata alla pecorina sul letto e lui in piedi dentro di me ha iniziato a stantuffare con più decisione sbattendo sulle mie chiappe e ficcandolo fino alle palle..."che buco Lolly...che bel culo...entra benissimo!"...oooohh caro come ti ho sentito bene (...sono eccitatissima mentre scrivo nel ripensarci)...quella si che era una scopata a pecorina...già su un'altro pianeta rispondevo ad ogni affondo offrendogli il mio culo a suo piacere...volevo che mi scopasse in ogni posizione e l'ha fatto con molta energia...girandomi e rigirandomi come voleva...ero stordita dal piacere di sentirlo sopra di me...dentro di me.
Un'ora circa...in cui mi sono sentita davvero come volevo,mi ha trattata proprio da femmina troia,riempita di cazzo a suo piacere...e quando ha deciso lui distesa sul letto ho atteso che mi venisse in bocca...ero eccitatissima anche io e al primo schizzo...mmmmh che bello...che mi ha sparato sulle guance senza quasi toccarmi ho goduto anche io...finendo mentre mi scopava in bocca facendomi scendere il resto che aveva nelle palle in gola.
Ho finalmente iniziato ad addentrarmi su questo "treno del piacere" e desidero restarci sopra a lungo per scoprire andando avanti quanto sapevo che mi sarebbe piaciuto...moltissimo!
10
3
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
Ultima signora che ho leccato
l'ultima signora che ho leccato è andata così.
sono arrivato da lei e l'ho trovata con uno di quei vestiti lunghi, estivi con ai piedi uno splendido paio di ciabattine miste sughero e pelle con tacco da 3.
Mi sono subito inginocchiato e le ho baciato i piedini sulle dita e intorno.
Lei 56 anni un po robusta.
Con fare serioso, mi ha portato in camera sua dove si è accomodata in una sedia a dondolo mentre io mi inginocchiavo fra le sue gambe aperte. Si è sfilata le ciabatte e mi ha messo il piede quasi in faccia ordinandomi di massaggiarla e io l'ho fatto. La mia testa era fra le sue cosce e ogni tanto sbirciavo sotto la gonna.
Le ho baciato ripetutamente i piedi e, mentre la massaggiavo, lei si è rilassata ascoltando musica.
dopo circa 20 minuti di massaggi, mi ha ordinato di tagliarle le unghie dei piedi ed io contento, mi sono impegnato delicatamente stando attento a non farle del male. Le ho tagliate e messo lo smalto.
ho continuato poi a massaggiarla e con le mani sono salito sempre più sù
lei inizialmente non voleva ma con l'aumentare dell' eccitazione, mi ha concesso l'onore di leccarla.
Si è alzata e si è sfilato lo slip per poi risedersi. io ero sempre col viso fra le sue cosce e con cautela, mi sono avvicinato ed ho incominciato a leccare.
vedevo la sua pancetta davanti ai miei occhi fremere di gioia e sentivo gemiti e urla di piacere.
l'ho fatta godere così più e più volte leccando bene tutto il suo umore
quando si è alzata, ho colto l'occasione per leccarle bene il lato b mmmmmmmmmmmm. poi si e sdraiata sulla schiena e l'ho massaggiate e leccata credo ancora per un oretta
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10 anni fa
LECCHINOO, 38
Ultima visita: 3 anni fa -
Il cinema la mia passione segreta
Ritorno indietro negli anni ho 52 ho avuto moltissime esperienze ma mai sono riuscito a ripercorrere le prime eccitazioni da ragazzo quando al cinema con la ragazza facile di mano del paese ebbi i miei primi contatti con l'altro sesso.
Da allora ho avuto molte storie sia con singole e poi da sposato con molte coppie scelta rivelatasi eccitante oltre che azzeccata per evitare problemi di coinvolgimenti.
Ma tornando al cinema nel mio immaginario è stato sempre un posto che quando scende il buio mi ragala un'eccitazione particolare come di sentirsi in intimità con persone sconosciute e anche se capitato raramente di avere vicino una bella donna quando è successo da buon porco ho cercato sfioramenti e avvicinamenti che mi eccitano in particolar modo.
La mia città Perugia non ha naturalmente cinema hard e poi essendo sposato sono davvero poche le occasioni di poterci andare.
Ho provato con qualche annuncio a creare un incontro ma consapevole del
fatto che le situazioni impreviste siano sempre quelle più piccanti ed eccitanti.
UN RIMPIANTO una sera e prenotando cercavo sempre un posto che probabilmente mi avesse fatto stare vicino ad una coppia ...tipo le file a 3 delle grandi sale.
Entro e lo spettacolo stava iniziando sala già buia e quando mi siedo passo davanti ad una coppia giovane lei con due splendide coscie e con la minigonna wowwwww ho detto che belle gambe.
Era inverno e avevo con me il cappoto un film poco impegnato che sicuramente avrei visto poco mi siedo cappotto sulle gambe e comincio con la mano sotto il cappotto a cercare quelle coscie stupende che avevo appena visto.
Buio la mano scorre sulla seduta della poltroncina e tocco finalmente il filato che avvolge quelle splendide gambe strano ma nonostante tante avventure sessuali questa cosa mi eccita in modo particOlare scorro con estrema accorteza d'altronde ho anche soggezzione del fatto che sono una pesona adulta e lei giovane e un problema di quel tipo qual'ora non fossero gradite le mie attenzioni non potrei certo sopportarlo con queste sensazioni altalenanti il film stà scorrendo e io non abbandono il tepore di quelle coscie che mi hanno dato un'eccitazione fisica tipo quella che ha un ragazzino alle prime avventure ....incertezza dubbio di fare un figuraccia non mi hanno dato il coraggio di essere più deciso alla fine lui parlando con lei
dice una serata persa e non sò se fosse destinato al film di certo di secondo ordine oppure e.... giurai meglio una figuraccia che non avere coraggio.
Passano quasi due anni e una sera senza pensare a queste situazioni
vado al cinema con mia moglie acquistando i biglietti all'ingresso quIndi senza nessuna aspettativa entriamo e controllando i biglietti ci accorgiamo
che due ...BELLE SIGNORE..... avevano sbagliato posto E UNA VOLTA CHIARITO loro gentilmente si alzano e ci cedono i nostri posti.
Ancora inverno mi siedo tolgo il mio giacchetto di pelle e lo metto sulle gambe comincia la visione del film ma prima che sparissero le luci basse della pubblicità mi accorgo che seduta accanto a me c'è una coppia di giovani molto più giovani della coppia del racconto precedente ,scorro la sua figura e ha le gambe accavallate una ragazza carina coscie piene e anche
sul ginocchio accavallato un forma molto sensuale non magra ma ben tornita.
Inizia il film penso e mi dico daiiiiii vecchio maiale è una ragazzina non fare lo scemo ma quell'attrazzione al contatto è irresistibile e penso cavolo stasera c'è anche mia moglie che casini stai cercando????? ma non resisto
comincio con la mia mano a cercare il contatto con la sua coscia
la raggiungo calze ricamate piuttosto spesse ma in alcune zone
a pelle esposta nella zona del ricamo non respiro cerco di essere
il più lieve possibile senza cercare risposte o cercare di aumentare la pressione ma in queste nuove poltrone sono grandi ed è difficile questo tipo di accostamento sopratutto se cerchi di salire verso l'alto della coscia ma provo a cambiare e metto la mia mano col palmo rivolto verso l'alto e mentre mi avvicino mi accorgo di essere quasi a metà coscia un contatto lievissimo impalapabile e poco dopo però devo scostare la mano lei cambia posizione forse annoiata dal film si appoggia al suo ragazzo girando le coscie verso la mia poltrona mi domando non può averlo fatto apposta ma controllando dopo poco chiude gli occhi......dormirà???
mi muovo con estrema cautela controllando anche che mia moglie non vedesse niente di stano e con il respiro spezzato dalle sensazioni che stavo per provare faccio scivolare la mano sulla poltrona accanto raggiungo la fine della coscia ma devo dinuovo allontanare la mano avverto che si stà spostando e in effetti accavalla la gamba destra sopra la sinistra
e si gira ancora un pò di più verso il suo ragazzo.
A questo punto sento riaccostandomi che la mia punta delle dita è già olte la fine della coscia e nel lambire leggermente sperando che magari quelle calze avessero una fine ma purtroppo erano collant ,comunque quello che stavo toccando era molto piacevole l'attaccatura dei glutei alle coscie di una giovane ragazza ha quel taglio netto e quella leggera curvetta che stacca l'inizio dei glutei è un punto semplicemente stupendo da sognare sono eccitatissimo e a questo punto mi fermo se si dovesse spostare improvvisamente o svegliarsi qual'ora dormisse davvero ed accorgersi di sicuro il calore che aveva nella zona dove la mia mano era ederente alla
sua coscia e inizio del gluteo era molto diverso del resto del suo corpo
decido che è ora di finirla mi ritraggo e non sò se la differenza di calore
o perchè si fosse risvegliata ritraggo appena in tempo la mano mentre lei
con la sua scorreva il fondo della poltrona per sentire se c'era qualcosa
ho pensato che fortuna sai che casino ....oppure no finisce il film escono mi guardano tutte e due ma come dire senza far trafelare alcuna espressione
cosa che fra l'altro faccio anch'io e penso qualche volta mi metto in qualche casino ma che bello alla mia età vivere ancora queste emozioni e penso ......se mai una volta sarò fortunato da incontrare la coppia giusta magari lei in autoreggenti e .....senza intimo già CHISSA'
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10 anni fa
affidabile, 48
Ultima visita: 1 settimana fa -
Il magazzino
Mi ha condotta in un magazzino, tranquillo e intasato di merce.
Lo seguivo e sapevo cosa stava succedendo. Lo sapevamo entrambi, anche se non ci eravamo detti niente.
E’ strano, non è che provassi qualcosa di particolare per lui, o cose del genere. Non c’era neanche una particolare attrazione fisica...
Aveva i tratti tipicamente meridionali: carnagione scura e capelli neri e ondulati, ma due incredibili occhi verdi da gatto. Erano il tratto più caratteristico e intrigante, perché per il resto non aveva l’aria di avere un corpo fresco e pulito a cui vien voglia di stringersi e affondarvisi dentro.
Attrazione e repulsione, o meglio, non familiarità, che si mescolavano e si sovrapponevano rendendo le mie sensazioni confuse e contrastanti. Eppure un sordo brivido mi stringeva la pancia cingendomi i fianchi e ripercuotendosi lungo le gambe fino a solleticarmi la pianta dei piedi.
Mentre avanzavamo tra i cumuli di casse e di sacchi la mia mente si chiudeva sempre più, rifuggendo quelle lontani sensazione che il mio corpo cercava di farle arrivare. E’ la solita storia, tutto è nelle mani di questa mia testa, che in un batter d’occhio pone il veto all’abbandono ed al piacere concludendo nel peggiore dei modi momenti che sembrano promettere solo il meglio.
Eppure qualcosa di colpo è cambiato.
Alla fine mi sono detta, ma chi se ne frega!
Lui mi ha condotta in fondo al magazzino e fermandosi, si voltato verso di me prendendomi una mano e attirandomi a lui.
Le sensazioni mi hanno investita lasciandomi senza fiato. Il suo odore era estraneo e particolare, il tocco delle sue mani ruvido e insolito. E poi all’improvviso ogni pensiero si è spento, il mio corpo si è abbandonato alla prepotenza di quelle sensazioni nuove ed eccitanti. Mi sono lasciata completamente andare.
Lui mi ha baciata con foga, con ruvidezza. La barba dura e folta, appena incolta, mi pungeva e mi irritava. La sua lingua si insinuava con prepotenza tra le mie labbra, tanto che con difficoltà la mia è riuscita poco a poco a riaversi e contraccambiare quel cercare e rimescolare nell’umido delle nostre bocche.
Il brivido intorno all’ombelico si è espanso verso il basso, tra le mie gambe in una calda e umida onda di piacere.
Ero stordita, intontita, cercavo di capire chi fossi e cosa stessi facendo, e mentre lui si staccava di colpo da me sono rimasta con il viso umido alzato e gli occhi chiusi, in cerca di un senso a quelle sensazioni.
Quando ho riaperto gli occhi, lui aveva steso a terra un grosso cartone pulito. Dritto di fronte a me, con gesti decisi e senza dire una parola, si è tolto la maglietta e sbottonato i pantaloni, appoggiandosi ad una pila di sacchi bianchi alle sue spalle.
Sapevo cosa dovevo fare.
Mi sono avvicinata inginocchiandomi davanti a lui. Ho aperto con aria quasi assente i pantaloni, scoprendo gli slip tesi verso di me. Non appena l’ho liberato il suo cazzo ha svettato dritto verso il mio viso. Ce l’avevo lungo, grosso... avevo la bocca secca e il respiro affannoso.
Il suo odore era forte, non lo conoscevo. Però mi piaceva stringerlo, vedere la pelle che poco a poco scopriva la cappella grossa.
Ho cominciato a muovere la mano lungo tirando in fondo la pelle più che potevo, e intanto con l’altra mano gli accarezzavo e soppesavo le palle grosse e morbide, forse pregustando già quello che potevamo darmi.
Avevo voglia di leccarlo, ma ero titubante. Lui però non resisteva più, e alla fine mi ha attirato il viso verso la punta lucida, dal cui buco pendeva già una chiara goccia trasparente. Senza pensarci me la sono messa in bocca, cercando di seguirne il contorno con la lingua. Era difficile, quel cazzo mi riempiva tutta la bocca, e tenendolo fermo dentro ho cominciato a solleticargli il buchino con la punta della lingua. Lui ha cominciato a gemere, muovendo le anche per intimarmi di essere più decisa. E’ bastato poco, e sbavando e gemendo ho cominciato a pompare con foga... si, mi sentivo porca, e mi piaceva.
Lui era eccitatissimo, lo sentivo dalla durezza. Lo reggevo con entrambe le mani, mentre guidavo la cappella dentro e fuori dalle mie labbra, prendendo solo fiato ogni tanto leccandolo avida fino all’attaccatura delle palle.
Era solo più un turbine di piacere, e senza neanche accorgermi mi sono ritrovata nuda e sdraiata sul cartone. Si è buttato su di me, baciandomi e stringendomi le tette e i capezzoli. Ho trattenuto il fiato mentre la punta del suo cazzo cercava la strada tra le mie gambe, ma alla fine non ha incontrato nessuna resistenza.
E scivolato dentro in un solo colpo, cominciando a scorrere dentro e fuori. Si muoveva ritmicamente mentre mi affondava in bocca la lingua più che poteva. Ad ogni colpo il suo pube batteva contro il mio clitoride, e la punta del cazzo mi arrivava fino in pancia. Godevo, e la prima cosa che ho pensato è stata , Dio, cosa mi sono persa fino ad adesso...
Non ho dovuto neanche toccarmi, il piacere è stato da subito un lento ma continuo crescendo che poco a poco è risalito dalla mia figa riempita come non mai per poi esplodere in un orgasmo completo che dalla testa è sceso in ogni parte del corpo.
Sentendomi venire lui ha acceleratole spinte, affondando di meno dentro di me ma muovendo in fretta la cappella avanti e indietro all’entrata della figa. All’improvviso, con un grugnito, è affondato in tutta la sua lunghezza, è ho avvertito distintamente i primi quattro fiotti caldi che mi hanno inondata.
Ha ripreso fiato è si è rialzato, guardandosi intorno allarmato come se solo in quel momento si fosse reso conto che qualcuno poteva scoprirci.
Ma io non me ne curavano, sollevandomi a sedere guardavo le labbra della mia figa aperte e stropicciate, e un rivolo abbondante di sperma che piano piano colava tra di esse allargandosi sul cartone ondulato...
...da quanto mi era finito il ciclo?
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
una serata molto pericolosa..(racconto reale)
Il Giorno dopo l’ultima “LEZIONE” io a Luca ci chiedevamo se quello che avevamo fatto poteva avere effetti collaterali negativi con i nostri amici vicini di casa ,riflettemmo sul fatto che ci saremmo potuti ritrovare da soli ,io con Gianni, oppure lui con Danila e chissa’ cosa poteva succedere ma ben presto tutti i nostri dubbi furono inutili congetture perche’ da li a pochi giorni loro ci “convocarono” per parlarci e ci rivelarono che presto ,anzi prestissimo,si sarebbero trasferiti a Milano!
Ci dispiacque molto,proprio tanto ma la vita va cosi….appena il tempo di capirci qualcosa che in 5 giorni erano gia’ trasferiti,tra l’altro e’ arrivata una coppia nuova di cui al momento abbiamo conosciuto solo la lei,Alba;sembra difficile da credere ma anche lei (fortuna per Luca) e’ una bellissima ragazza,biondissima di circa 30 anni apparentemente simpatica….speriamo di conoscere lui al piu’ presto e che’ sia altrettanto bello,certo pero’ che raggiungere la stessa confidenza che avevamo con gli ex vicini sara’ lunga e dura!!!
Intanto pero’ Luca mi diceva che Dario voleva a tutti i costi farmi fare un servizio fotografico ma io sapevo benissimo dove in realta’ voleva arrivare,gli avevo gia’ detto di no per due validi motivi,uno perche’ le foto in mano ad altri “mai” e poi perche’ non e’ che proprio avessi tutta questa voglia di farmi fare da lui(ma questo non glielo avevo detto).
Mi divertiva pero’ il fatto di poterlo stuzzicarlo,anche a Luca l’idea gli piaceva molto cosi lasciammo uno spiraglio aperto dicendo a Dario che se si fosse trovata una soluzione forse avremmo potuto organizzare qualcosa.
Passo’ pero’ del tempo e tutti,almeno io Luca ci dimenticammo della cosa finche un giorno,e’ questa credetemi e’ storia vera ,quasi quasi stavo per cedere…
Finale di calcio del campionato europeo Luca e Dario organizzano la serata da noi ma siccome io mi annoio a vedere la partita mi organizzo con Betta per uscire cosi la sera della partita mi tiro a modo ma senza esagerare perche’ senza di Luca non mi piace molto attirare l’attenzione.Dario arriva una mezzoretta prima e fa giusto in tempo a vedermi uscire ,mi saluta e mi fa un sacco di complimenti.Non ci vedevamo da un sacco di tempo,mi dice che sono dimagrita e che ho un sedere da favola...vabehh!lui piu’ o meno era rimasto uguale ma un po piu’ sicuro di se.
Arrivo a casa di Bea,citofono e mi fa salire su,lei e’ ancora in bagno e mi dice di aspettare un attimo finche non la vedo entrare in cucina non ancora pronta,allora io le chiedo “ma sei ancora cosi?”,lei mi risponde che non era stata molto bene e che stava aspettando che passasse quel malessere.Aveva avuto una forte emicrania ed aveva vomitato,sicche’ io con molto dispiacere per la sua salute e la serata ,serenamente le dissi che ci si poteva vedere un’altra sera e di farsi una bella dormita.Dopo una mezzora abbondante tornai a casa,Luca e Dario erano sul divano e stavano anche bevendo un coca e Rhum,quando mi videro praticamente all’unisono dissero:”e tu che ci fai qua?”,gli raccontai la storia e poi me ne andai in camera a mettermi con abiti comodi,in pratica un leggins e una maglietta azzurra aderente,sexy ma senza strafare.Mi avvicinai al divano e bevvi dal bicchiere di Luca un po dii quel cocktail,poi rivolgendomi sempre a lui gli intimai di farmi spazio dicendo”lo sai cosa ti tocca adesso,vero?”
Subito Dario fece finta di ricordarsi (ma si lo ricordava benissimo)che io e Luca avevamo come abitudine una piacevole tradizione,allora esclamo’:” aaah!gia’ e vero!!tu ti fai fare il massaggio quando ci sono le partite vero?”.....Luca rispose”mah,veramente anche quando ci vediamo qualche film ormai non posso piu’ sottrarmi,ma stasera sono stanco”
“ma come stanco!?!?” risposi io subito”me lo merito,sono triste perche’ mi e’ saltata la serata e in piu’ mi tocca stare con voi a guardare sta partita”
Dario disse “in effetti,sarebbe giusto cosi,se vuoi mi sacrifico io”
“stai buono”,rispose Luca,”c’e’ la posso fare,tanto manca solo un tempo”
Cosi io mi sistemai seduta in mezzo dando le spalle a Luca e di fronte a Dario che ovviamente gurdava la televisione e stava di fianco rispetto a me.Luca comincio’ molto lentamente a toccarmi il collo ,poi si spostava sotto le scapole schiacciando con i pollici e a quella pressione mi provocava l’inarcamento del corpo in avanti mettendo cosi’ in evidenza le tette,ero anche ovviamente senza reggiseno,in alcuni momenti i capezzoli si inturgidivano e Dario iniziava ad essere un piu’ infiammato,si girava spesso dalla mia parte per parlare con Luca della partita ma non schiodava lo sguardo dalle mie tette.Non era una serata programmata assolutamente,anzi, ma iniziavo a divertirmi davvero e anche un po ad eccitarmi!!...ma gli imprevisti non erano finiti:squilla il telefono di Luca ,rispone e inizia a fare una faccia scocciatissima e diceva al telefono delle cose tipo:noo,non ci credo!!...poi mette giu’ e molto scocciato ci da la notizia che doveva recarsi in azienda a causa dell’allarme che scattato per motivi che doveva andare a scoprire.”ci metto 20 minuti” ci disse,Dario si propose per accompagnarlo ma Luca rispose di non preoccuparsi e che sarebbe tornato il prima possibile e che gli faceva piacere se rimaneva invece a farmi compagnia,”fare compagnia e basta “preciso sorridendo…”mentre Dario diceva che nel frattempo avrebbe pensato lui al mio collo,dicendo cosi mise appunto le sue dita su di me.Luca non disse altro e ando’, usci nel giro di 5 minuti e io rimasi sola con Dario,a dir la verita’ mi sentivo un po preoccupata ma subito fummo a nostro agio con un po di coca e rhum;lui mi parlava mentre continuava a vedere la partita e allo stesso tempo io ,girata di spalle a lui,mi chiedeva se la pressione delle dita era giusta o troppo forte,io gli risposi che andava bene cosi e poi commentai anche la strana coincidenza sia della malattia della mia amica sia del contrattempo all’ufficio di Luca,lui approfitto per dire che il destino aveva voluto che rimanssero da soli,io sorrisi e urlai “aiutoooo”!!
Poi Dario mi chiese di solito come proseguiva il massaggio,con le dita si era spostato leggermente piu’ giu’,arrivando quasi sui reni,io gli dissi che il massaggio che mi faceva Luca
era sempre di diverso anche se da un certo punto in poi si evolveva in un modo che non si poteva raccontare.
“in che senso?” chiese Dario,”beh,immagina” risposi io…
“dai dai,sono curioso,cosa fa di cosi bello “ insistette lui
“io te lo posso anche raccontare ma tu mi devi promettere che poi non ti fai strane idee..”
Dario”..ma va,che strane idee devo farmi, e poi non dovresti fare queste insinuazioni”
io”ok,il massaggio prosegue che Luca a un certo punto mi deve spalmare una crema tonificante su tutto il corpo e in particolare sui glutei dove devo rassodare di piu’.......poi…….”
Dario”...siii..poi?..”
io…”dai,mi sento in imbarazzo”...
Dario “smettila,poi che succede?”
io”...poi….ma non sempre,succede che mentre mi massaggia me lo metto dentro ...ma senza scoparmi,sta solo dentro …
Dario”urkkk!!...fiuuuuhh,era meglio che non me lo dicevi,cavolo ora sto sudando….”
io”ecco lo sapevo,non dovevo dirtelo!”
Dario”ma noooo,stai tranquilla….vabeh!pero’ almeno la crema te la posso spalmare..
Nel frattempo avevo il preso il cellulare e avevo deciso di scrivere un SMS a Luca per inforrmarlo che Dario mi stava massaggiando e che mi avrebbe spalmato la crema tonificante quindi al suo ritorno mi avrebbe ritravata seminuda ma di non preoccuparsi che non avrei permesso che succedesse nulla di piu’ ,Luca mi rispose subito scrivendomi che
si fidava di me e che sarebbe tornato entro 30/40 minuti e di non fare cavolate in sua assenza.
Insomma ,in realata’ avevo gia’ deciso che qualcosa sarebbe successo e un po mi sarei concessa ,ero eccitata e curiosa di sapere fin dove Dario si poteva spingere.
Gli diedi in mano il tubetto di crema senza dire nulla ,volevo che fosse lui a prendere le decisioni e ad azzardare….mi chiese se mi poteva sollevare la maglietta dietro la schiena ,io gli dissi di si ma senza esagerare.
Ero posizionata di spalle a lui ,seduta a gambe incrociate sul divano allora Dario mi alzo’ la maglietta fino a meta’ spalla e mi spalmo’ un po di crema direttamente sulla pelle,subito avverti una forte senzazione di fresco,molto piacevole,i capezzoli diventarono duri subito,credo che lui immagino’ questo ma non poteva vedere,il fresco della crema fu subito seguito dal caldo tepore della sua mano,e questa fu un’altra sensazione piacevole.Massaggiava a piene mani e a poco a poco si allungava sull’addome e verso l’ombelico,io stavo ferma,mi godevo il massaggio,mi eccitavo e soprattutto aspettavo l’evolversi delle sue mosse.Mi spalmo’ per qualche’ minuto nella stessa zona,poi cerco’ di sollevare ancora un po la maglietta per arrivare piu’ in alto sulla schiena ma le mie tette impedivano che la maglietta rimanesse su da sola,fece ⅔ tentativi ma la maglietta riscendeva giu’,cosi per un po la tenne sollevata su con la sua mano mentre con l’altra si spingeva piu’ in alto sulle spalle col massaggio.Era chiaro che ci andava cauto e non rischiava per non prendersi due sberle ,studiava le mie reazioni rispetto ai movimenti delle sue mani e si adeguava di conseguenza,cosi ci misi un po di malizia io,gli dissi che il massaggio era piu’ efficace se fatto con 2 mani,lui inzio’ a dire che la maglietta’ non stava su da sola ma si blocco a meta’ e disse che avrebbe trovato la soluzione cosi:mi prese la maglia dai lati e con un movimento deciso me la sollevo’ sopra il seno provocando il sobbalzamento delle tette che pero’ lui vide un po solo di profilo,quindi mi spalmo’ altra crema sulla parte di schiena appena scoperta ,io avvicinai le braccia quasi subito ederenti al corpo e poi mi le copri’ le tette con le mani ,abbassai un po la testa per permettere di massaggiare ,sentivo a quel punto le sue dita che si avvicinavano per la prima volta ai lati ma l’intrusione fu bloccata dalle mie braccia che erano aderenti la busto,ero gia’ mezza nuda dopo appena 15 minuti che Luca era andato via,ma il fatto di averlo avvisato mi giustificava a essere un po spinta .Non mi aspettava che mi sarei eccitata cosi,ma avevo promesso che non sarei andata oltre;sentivo Dario che afferrava di nuovo la mia maglietta dai lati e mi diceva che se non mi dispiaceva sarebbe stato meglio toglierla del tutto in modo che potesse lavorare meglio,io non dissi nulla ,accompagnai il movimento alzando le braccia,poi le rimisi subito sulle tette lui mi consiglio’ pero’ di non stare cosi tesa altrimenti anziche’ ricevere beneficio mi sarei stancata ,in effetti mi fece rendere conto che ero tesa,Dario mi prese le braccia dai bicipiti scivolando fino ai polsi e me le stese verso i lati ,avevo le tette al vento e mi sentivo proprio nuda,poi scivolo sul collo e sulla parte anteriore del petto,mi toccava parte del seno sopra ma poi ritornava sul collo e sulla colonna vertebrale provocandomi dei brividi di piacere immensi,io avevo abbandonato la posizione di protezione ,stavo ora con la testa un po all’indietro e le braccia aperte verso il basso,lui non perse l’occasione e mi prese con i palmi ddele mani i fianchi ,massaggio’ dal basso verso l’alto fino alle ascelle ,si soffermo’ li e poi si decise e mi afferro’ i seni ,tutti e due contemporaneamente ...(continua)
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10 anni fa
AdamDTS,
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Ultima visita: 2 giorni fa
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Cinzia e filippo
Ribadisco, qualora ce ne fosse ancora bisogno che i miei racconti sono tutti veri…
Come altre volte le cose non succedono perché ci si mette a tavolino a progettare, cominciano senza rendercene conto all’inizio, poi lungo la via prendono la direzione che magari nemmeno avremmo immaginato.
Ho conosciuto una signora in rete, di una città vicina, sapete come vanno queste cose, ci si scrive, ci si trova simpatici, poi le chat, webcam………e l’incontro. Odio questi primi approcci, sempre un po’ impacciati e ci si sente a disagio, ma tutto e’ andato per il meglio. Mi pensava più alto e con il
naso a patata, no, il naso non e’ a patata e non sono certo un gigante anche se non credo che avrebbe cambiato qualcosa.
Lei 35enne, coniugata, un figlio di 8 anni, un marito un po’ annoiato e latitante.…..insomma il solito incontro per ritrovare i brividi degli anni passati. Primi approcci in macchina, la signora e’ morbida e molto piacevole, non troppo magra, piuttosto timorosa ma con una grande voglia di cazzo, mi confessa che suo marito la scopa una volta al mese, se va bene, niente preliminari e sonno immediato dopo. Insomma ce la caviamo con un bel ditalino ed un pompino. Siccome non ha ingoiato del tutto finisco che mi trovo con uno schizzo di sborra sulla camicia. Sembra dispiaciuta e si e’ offerta di portarsela a casa per ridarmela lavata e stirata. Per carità, però mi e’ sembrata un’idea simpatica.
Ci vediamo un paio di volte ma la cosa comincia ad annoiarmi un po’, a 20 anni scopavo solo in macchina, Fiat 500 provate a immaginare, adesso mi trovo a 50 anni piuttosto scomodo ma lei non vuole venire in un motel, ha sempre poco tempo e non possiamo andare lontano con il rischio di incontrare qualcuno che la conosce. Non ha tanto paura del marito ma piuttosto degli amici e della famiglia. Anzi lui qualche anno prima le aveva proposto diverse volte di farlo in tre o in quattro, si eccitava molto quando lo diceva ma lei pensava che fosse un modo per scaricarla come una troia e lo aveva sempre rifiutato.
Ultimamente non ne parlava più però non la cercava mai, forse aveva una amante e lei aveva pensato di riprendersi la sua vita e contraccambiarlo ma con un uomo che le piacesse e scelto da lei, non dal marito.
Sinceramente stavo stufandomi, apprezzo molto il sesso orale ma come aperitivo, se una donna mi piace la voglio scopare e riempire come e dove si deve, se non c’e’ questa prospettiva l’interesse cala. Insomma si doveva essere accorta che io ero meno assiduo e allora mi ha proposto di andarla
trovare a casa nelle mattine in cui e’ sola, e’ un grosso condominio con tante entrate e ascensori, marito al lavoro, figlio a scuola, si può fare.
La prima volta sembravo un Arsenio Lupen, ma la troppa cautela e’ proprio quello che attira i sospetti, comunque tutto filò liscio. La trovo molto agitata anche se eccitatissima, dieci secondi dopo che la porta era chiusa l’avevo già spogliata, insomma non siamo arrivati al letto, rotolavamo sul tappeto del soggiorno. Pochi preliminari, eravamo troppo eccitati, l’ho infilata quasi subito ma mi e’ sfuggita dicendo che voleva il condom, non voleva restare incinta visto che non prendeva alcuna precauzione. Lo stop mi ha fatto incazzare ma l’ultima affermazione mi ha fatto esplodere il cazzo, e’ diventato di marmo. Lei che continuava a scusarsi con me ed a spiegarmi le sue ragioni, nuda con le gambe aperte e la figa ancora socchiusa, ragazzi, da perdere la testa. Capisce che ci sono rimasto male e si avvicina per coccolarmi ma io invece sono soltanto eccitato come un toro e le sue carezze non mi calmano di certo. La lascio fare e intanto mi impegno anch’io, vedo che
si rilassa un po’, deve averne anche lei una voglia bestiale, insomma, dopo dieci minuti mi lascia entrare di nuovo ma mi fa promettere che sarò bravo e lo tirerò fuori all’ultimo. La rassicuro ma non ci scommetterei un centesimo.
Comincio a montarla alla grande, sono eccitato come un pazzo sapendola aperta e fertile sotto di me, lei deve proprio essere in astinenza da una vita perché ha già avuto un orgasmo da paura e spinge a tutta forza per farmi entrare, le gambe dietro la mia schiena, insomma una montata da Guinness.
E’ uno spettacolo vederla godere sotto i miei colpi e dopo un po’ mi sento vicino all’orgasmo, sono combattuto, faccio un estremo tentativo e mi fermo dentro di lei sussurrandole che sto per venire e chiedendole di dirmi cosa dovevo fare. Invece di ribellarsi mi si e’ avvinghiata addosso ancora di più e mi ha ficcato la lingua in bocca. Non ci ho visto più visto ed ho incominciato a sborrare conficcato in fondo mentre lei si e’ spalancata godendo e spingendo sempre più forte. Insomma una sborrata atomica, lunga e intensa, devo avergliene sparato dentro un litro, non finivo più di schizzare e lei fremeva e godeva in continuazione dicendomi che era calda, era bella, che non la
sentiva da troppi anni…..insomma ci siamo capiti.
Siamo rimasti qualche minuto avvinghiati sul tappeto senza parlare poi ha spalancato gli occhi e mi ha detto “Cosa abbiamo fatto ! Siamo pazzi, sei un pazzo ed io più di te, Adesso cosa faccio ?” Insomma prima che potessi rispondere era schizzata in bagno lasciandomi in ginocchio con il cazzo
fradicio. Quando e’ uscita era ancora sconvolta, mi ha detto che era tardi, che dovevo andare subito……insomma era disperata e sinceramente mi dispiaceva.
Appena in strada l’ho chiamata al cellulare ma l’ho sentita fredda e preoccupata a me invece era tornata la voglia di farci l’amore ma non glielo ho detto.
Purtroppo io stavo partendo per un viaggio di lavoro e sarei rimasto via per due settimane, mi dispiaceva lasciarla così preoccupata ma non sapevo cosa fare. Nei giorni successivi le telefonavo spesso e per fortuna si era un po’ tranquillizzata però la sentivo tesa, non era lei. Avrei voluto essere stato più corretto ma anche lei mi aveva impedito di venire fuori, le era piaciuto da matti mi era sembrato, forse questo la disturbava, l’averlo desiderato troppo come me.
Quando sto per tornare dopo una decina di giorni mi chiama lei, la sento
allegra e mi annuncia che non ero diventato papà, Io non mi mostro felice e le rispondo che una bimba con il suo nasino era la cosa che desideravo di più ma che ero felice per lei. Il complimento deve aver colpito il segno, credo che per una donna sia molto gratificante, infatti nei giorni successivi diventa il nostro gioco segreto. E’ lei che lo inizia ad ogni telefonata e sembra che la diverta molto, parliamo di come sarà la nostra bimba, come la chiameremo, che dono le faremmo quando andrà a scuola, insomma un gioco anche lei conclude sempre dicendo che e’ solo un gioco e che siamo due pazzi, ma la eccita molto e figuriamoci io. Mi dice anche che il marito e’ tornato alla
carica con lo scambio di coppia o sesso a tre e che lei gli ha dato un po’ corda, lui si e’ eccitato molto ma le mestruazioni gli hanno impedito di approfittare i lei. Mi confessa che non vuole più fare all’amore con lui, lo ha fatto godere con la bocca chiamandolo con il mio nome. E’ impazzito di piacere. Bene, tutto si e’ aggiustato.
Appena torno non vedo l’ora di incontrarla ma devo aspettare la fine del weekend. Lunedì mattina sono di nuovo a casa sua, e’ stupenda, distesa e felice, questa volta raggiungiamo il letto e facciamo l’amore più rilassati, lei e’ sensualissima e scatenata, mi fa di tutto, gode ma non smette un attimo di provocarmi e cercarmi, insomma quando arrivo al capolinea e’ sopra di me che mi sta mungendo senza tregua. Cerco di fermarla e le dico di lasciarmi venire fuori, ma lei mi guarda negli occhi e risponde soltanto “Se lo fai come riusciamo a far arrivare la piccola Cinzietta ?” Ragazzi, credevo di non finire più di sborrare, l’ho sentita spalancarsi tutta succhiarmi sino all’ultima goccia, le ho imbottito l’utero di sperma e sembrava non averne mai abbastanza, Poi siamo rimasti abbracciati a baciarci teneramente mentre lei mi parlava di Cinzietta, la nostra figlia che stavamo facendo. Sarà perché ero in astinenza da un po’ ma mi e tornato durissimo e le ho scaricato dopo un po’ un’altra razione di sborra bollente nella figa. Poi era davvero tardi e dovevo scappare però mi dispiaceva e anche a lei, l’ho capito dal lungo bacio sulla porta.
Il nostro gioco sulla piccola Cinzia e’ diventato una costante delle nostre conversazioni e almeno una volta alla settimana nel mese scorso abbiamo trovato il modo di vederci e provare a farla nascere. L’impegno e’ stato davvero totale da entrambe le parti e non vi sto a dire che stupende ore
abbiamo passato insieme.
Nel frattempo abbiamo messo in cantiere anche Filippo, un bel maschietto che assomiglierà a me ma con i suoi occhioni, insomma non smettevamo mai di fantasticare sui figli che sarebbero nati.
Sembra che il marito sia molto eccitato all’idea che la moglie gli permetta di immaginare che lei faccia sesso con un altro uomo, si masturba e le chiede tutti i particolari questo fantomatico amante. Lei gli da corda ma gli ha anche rivelato che un ispettore della sua scuola, lei e’ insegnante, la corteggia molto, un uomo molto discreto e che lei non ne e’ indifferente. Naturalmente la descrizione corrisponde alla mia.
Lui ha insistito che mi invitasse a cena e così ci siamo ritrovati tutti insieme intorno alla tavola. Ero un po’ perplesso nell’incontrare il marito ma lei ha insistito e mi ha rivelato che lui le aveva chiesto di vestirsi molto sexy, testuali parole. Non ce ne era bisogno ma l’ho trovata molto eccitante, ci e’ scappato solo un bacio e qualche carezza di sfuggita. Il giorno dopo mi ha detto che lui e’ entusiasta di me, pensa che stiamo bene insieme e che sarei l’amante che lui ha sempre sognato per la moglie. Insomma tutto per il meglio.
La settimana scorsa mi ha chiamato chiedendo se potevo andare da lei immediatamente, erano le 10 di mattina. Ho fatto l’impossibile e dopo un’ora suonavo alla sua porta, lei mi ha aperto e senza una parola mi ha trascinato a letto, si e’ distesa a gambe aperte senza slip. Intanto mi ha annunciato che aveva un ritardo di cinque giorni e che non poteva aspettare a dirmelo. L’ho penetrata di colpo, era fradicia di voglia e con un po’ di delicatezza abbiamo scopato come folli, ha preteso che le venissi dentro due volte in fila, una per Cinzia e una per Filippo.. Poi sono scappato in ufficio con tutta la testa in subbuglio. Uno dei nostri bimbi, oppure entrambi, erano in arrivo.
La mattina dopo però mi ha telefonato molto abbattuta, le mestruazioni arrivate in ritardo avevano tolto ogni speranza. Però l’ho sentita anche molto decisa, mi ha detto che dobbiamo impegnarci di più, altrimenti ci potremmo mettere anni e lei non vuole aspettare tanto i nostri bimbi. Siccome il figlio, finite le scuole sarà per tutto il mese al mare con i nonni ha convinto il marito che io andrò a cena da loro tutte le sere, fermandomi anche a dormire. Questo non l’ha detto al marito ma sa che anche lui non vede l’ora. Dice che se per tutto il mese la terrò piena del mio seme Cinzia o Filippo arriveranno subito, chissà magari entrambi insieme.
Che dire, la prospettiva mi eccita da impazzire, ci applicheremo con impegno e
metodo, l’unico modo per raggiungere i risultati..vero ? Questa sera cominciamo…
Vi terrò informati sugli sviluppi, se vorrete……..
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10 anni fa
scopodonnexsetteore,
52
Ultima visita: 7 mesi fa
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Da tecnico a troia
Lo so che non si addice ad una fanciulla, ma a volte mi capita che qualcuno mi chiami per sistemare l’antenna televisiva.
In genere non mescolo mai il sesso con il lavoro, ma quella volta…
Veniamo ai fatti.
Qualche tempo fa mi chiamò un uomo dicendomi che aveva avuto il numero da un amico comune e che era disperato perché da quando si era passati al digitale, in cucina vedeva tutti i canali, in salone alcuni non li vedeva, in camera non ne vedeva altri.
Mi dice che era disperato perché vivendo in campagna, non tutti i tecnici erano disposti a spostarsi fuori Roma e gli unici che erano andati avevano solo peggiorato la situazione.
Gli dico che sono disponibile, ma dobbiamo vederci di mattina e mettere in ballo tutto il giorno; lui acconsente e fissiamo l’appuntamento per l’indomani mattina.
Con non poche difficoltà giungo a casa di Mauro (nome fittizio) con tutta la mia attrezzatura.
Mauro ha ancora l’accappatoio addosso quando mi accoglie nel suo piccolo cascinale a nord-ovest di Roma, mentre prepara un caffè mi racconta che vive solo in quella che una volta era la casa dei suoi quando facevano i contadini e che lui aveva ristrutturato da qualche anno.
Dopo il caffè decido di mettermi al lavoro, così prima andiamo in salone, appoggio lo strumento a terra ed inizio a fare una serie di verifiche, durante le quali lui si allontana per tornare dopo qualche minuto, finito in salone ci spostiamo in cucina ed al termine andiamo in camera.
Entriamo in camera e noto sul letto dell’abbigliamento femminile sexy, non gli do tanto peso, ma lui con estrema calma, dolcezza e sfacciataggine mi dice “prima in sala ho ammirato il tuo perizoma ed ho pensato che forse preferisci indossare questi anziché guardare l’antenna”… un brivido mi ha percorso la schiena, rendendomi conto in quel momento che abbassandomi per guardare lo strumento avevo messo in bella mostra il perizoma di pizzo che indossavo.
Credo di essere arrossita perché Mauro mi fa “tranquilla, sarà il nostro segreto… sai a me piacciono molto le ragazze come te” invitandomi a cambiarmi gli abiti.
Per un momento non sapevo cosa fare… poi mi feci coraggio e gli dissi che dovevo andare in bagno… li trovai un set completo di trucchi, che usai non appena finii di prepararmi il buchetto… tornai in camera nuda, indossando solo trucco ed il perizoma che avevo e lui mi invitò ad indossare il completino che era sul letto, mentre mi porgeva parrucca e scarpe.
Dopo poco era completamente trasformata, perizoma, reggiseno, reggicalze e calze rossi, mini abito nero aderente, parrucca rossa lunga e decolté nere… oltre ad essere truccatissima.
Mi fece fare un giro
su me stessa… si avvicinò carezzandomi una spalla e con fare passionale mi prese con un braccio da dietro tirandomi a se ed incollando la sua bocca alla mia.
Per un po restai senza respirare, vuoi che mi teneva stratta a lui, vuoi quella sua lingua che mi vorticava in bocca… quando finalmente si staccò feci un lungo sospiro… m durò poco perché appoggiando le mani sulle mie spalle premette per farmi abbassare e facendomi davanti all’accappatoio aperto ed il suo cazzo gia duro che svettava verso di me.
Iniziai un lungo e dolce pompino… carezzavo la sua pancia, i suoi fianchi, i suoi testicoli, mentre facevo scivolare il suo cazzo dentro e fuori la mia bocca.
Ero andata per vedere un’antenna e mi ritrovavo in ginocchio con un cazzo in gola mentre Mauro mi incitava... “sapevo che eri una gran pompinara… vediamo ora come lo prendi nel culo…”.
Mi fece distendere sul letto e lui, tolto l’accappatoio, si sistemò sopra di me sollevandomi le gambe sulle sue spalle e, spostato il perizoma, senza troppi convenevoli spinse il cazzo tutto dentro fino alla radice facendomi trasalire ed iniziando a scoparmi con foga.
Il suo pistonare mi scuoteva sul letto… mentre carezzavo i suoi fianchi mugolavo di piacere e lo incitavo a scoparmi più forte… “spingi forte… fammi sentire troia…”, “si, troia… ti piace farti scopare… che troia che sei… che culo che hai…”.
Andammo avanti per una mezzora finchè mi disse “ora prendilo in bocca che voglio godere”… non me lo feci ripetere e scambiatoci di posto, lo presi in bocca e lo spompinai finchè non iniziai a sentire la sua sborra che mi riempiva la bocca, mentre Mauro irrigidendosi godeva ed io ingoiavo il suo seme.
Esausti ci accasciammo una di fianco all’altro… “avevi messo in programma tutto il giorno… allora scoperemo tutto il giorno” mi disse.
E così fu… una giornata di sesso meraviglioso…
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10 anni fa
milena3travesta,
45
Ultima visita: 10 anni fa
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Prima volta - giorno 1
sono in Toscana, un noioso martedì sera estivo.
cena con i miei e loro amici, bevo un po' ma mi annoio come non mai. Dopocena decido di andare in paese a vedere se incontro qualche amico o in alternativa per bermi una birra in santa pace. Entro in un locale a caso, non trovo nessuno che conosco e decido di ordinare una birra al banco. Dopo poco mi si avvicina un ragazzo più grande di me, sui 35 anni che attacca bottone. I discorsi si susseguono, così come i drink. Non mi accorgo quasi che siamo passati dalla birra al long island e più aumentano i cocktail più i discorsi, da parte di lui, si fanno più arditi.
Mi racconta di essere un padrone, di aver sottomesso parecchie schiave e schiavi e gli piace dettagliare alcune delle pratiche che sottopone ai suoi sottomessi.
Verso l'una di notte sono parecchio brillo e molto eccitato. Gli dico che ho bisogno di fare un giro per prendere una boccata d'aria e lui si offre di accompagnarmi.
Facciamo il lungo mare e intanto che passeggiamo lui inizia a dirmi che secondo lui sarei un ottimo schiavetto. Io rido imbarazzato e non rispondo. Lui continua imperterrito a dire che dovrei provare e a un certo punto mi mette una mano sul pacco dicendo che se non volevo provare non avrei dovuto avere quell'erezione.
Imbarazzato provo a farfugliare qualche scusa ma lui mi porta in una zona "protetta" e mi dice che mi avrebbe fatto un piccolo test.
Mi fa spogliare completamente, io ho il cuore in gola per la paura che ci veda qualcuno, mi fa mettere a 4 zampe e inizia un attenta analisi del mio corpo. Mi sento un animale con le sue mani che frugano tutto il mio corpo, soffermandosi sulle zone più sensibili. La mia eccitazione è innegabile, ma dopo poco lui mi ordina di rivestirmi.
Una volta rivestito mi fa la domanda che avrebbe cambiato la mia vita... "vuoi andare oltre?"
Avrei voluto fare mille domande, chiedere cosa avrebbe comportato l'andare oltre ma le risposte possibili erano solo 2, si o no. Abbasso il capo e dico, "Si padrone".
Lui sorride, cambia tono di voce e mi ordina di seguirlo.
Mi porta in albergo da lui, saliamo, entriamo nella sua stanza, mi fa nuovamente spogliare, si siede sul letto e mi fa mettere in ginocchio ai suoi piedi.
Inizia a dettarmi le regole della mia sottomissione, alle posizioni da tenere in sua presenza, a come chiamarlo... dopo circa un quarto d'ora di regole mi riispeziona tutto per bene, questa volta con più calma, inizia dai piedi che osserva per bene, sente se sono morbidi o callosi, soppesa per bene le palle, scappella il cazzo, lo schiaccia tra le dita, tira due sculacciate sulle chiappe che poi apre per bene divaricandomi le gambe in modo da offrirgli completamente il mio buchetto, sento un dito che ci preme contro e che lo forza per entrare. Sento male ma resisto, lui non è contento di come entra, mi mette il dito in bocca e me lo fa ciucciare, una volta soddisfatto lo rimette dentro fino in fondo e lo spinge dentro e fuori un po' di volte.
"Va bene" esclama dopo l'ispezione "mi puoi andare bene come schiavo".
Prima di rimandarmi a casa si spoglia completamente, si sdraia sul letto e mi invita a fargli un pompino, il mio primo pompino.
Malgrado sia la mia prima volta salgo sul letto di corsa e inizio a leccarglielo e succhiarglielo, lui mi da istruzioni su come fare, io, come in trance eseguo tutto quello che mi chiede, compreso leccargli il buco del culo. Al culmine del piacere mi blocca la testa e mi sborra in bocca un fiume di caldo nettare che chiaramente devo ingoiare e pulisco per bene il suo cazzo dalle ultime gocce...
Sfinito mi dice di tornare l'indomani verso le 4 del pomeriggio perchè avremmo avuto molto da fare e mi vieta tassativamente di masturbarmi una volta a casa.
Sono le 4 di notte, mi incammino verso casa con un nuovo sapore in bocca e la consapevolezza di una nuova vita che stava per cominciare.
Lo pubblico il giorno 2?
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10 anni fa
fab82470303,
30
Ultima visita: 10 anni fa
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Una sera al cinema
Solo oggi,dopo circa tre mesi,posso finalmente raccontarvi questa storia realmente accaduta una sera piovosa di febbraio.Solo oggi dopo avere trovato il coraggio di raccontarla al mio lui che ha scoperto con piacere che un nostro intimo desiderio si era realizzato,purtroppo senza di lui.
Decidiamo di andare dopo cena a vedere un film divertente,ultimo spettacolo,mi vesto come piace a a lui,cappotto nero,abitino corto,autoreggenti,tacchi a spillo,niente intimo.A lui piace tanto,lo eccita da morire,sentire gli sguardi pieni di desiderio di altri uomini posarsi sul mio corpo e a me piace essere ammirata,desiderata.Il nostro gioco di solito finisce qui,le nostre fantasie ci bastano ma quella sera....
Durante il primo tempo lui riceve un sms,mi dice di scusarlo,deve necessariamente per qualche minuto uscire a telefonare con urgenza per questioni di lavoro.
Appena uscito un ragazzo,un gran bel ragazzo sui 30 anni,che non avevo notato nell' oscurita' della sala arriva e si siede proprio accanto a me.
Mi sussurra sei bellissima e senza perdere un attimo mi accarezza con delicatezza le cosce che erano in bella vista.Ero paralizzata,non sapevo come reagire,di norma gli avrei dato un ceffone ma al tempo stesso ero eccitatissima e bagnata e poi era veramente un gran bel ragazzo.Lo lascio fare e lui con esperienza muove la sua mano fino a toccarmi intimamente,mi masturba e mi piace tantissimo!!!!In quel momento non provo sensi di colpa verso il mio lui,solo piacere e tanta eccitazione.Un orgasmo enorme si impadronisce di me,vengo fino a bagnare la poltrona con il mio liquido vaginale,nel frattempo mi accorgo che il ragazzo aveva tirato fuori il suo uccello e si stava masturbando.
Mi chiede con gentilezza se lo tocco,con un sorriso lo prendo in mano e dopo pochi attimi viene anche lui schizzando tantissimo la poltrona di fronte.Finisce li',gli dico che a momenti potrebbe rientrare mio marito,lui capisce,si alza e sparisce nell'oscurita' come era arrivato. Ho atteso tanto tempo per parlarne al mio lui,da un lato con dei sensi di colpa,dall'altro arrivando a pensare che forse era stato lui stesso ad organizzare tutto per farmi rompere il ghiaccio e realizzare una nostra fantasia.Solo oggi durante un nostro rapporto ho trovato il coraggio di raccontargli e lui mi ha confermato che non era nulla di organizzato e che gli dispiaceva soltanto non avere potuto assistere mentre godevo di quella strana ed inaspettata situazione.Baci da Miss Esibizionista
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10 anni fa
coppiaeccellente, 46/46
Ultima visita: 10 anni fa -
Quella notte dii fuoco
Nonostante fossero ormai le due di notte, non riuscivo a prendere sonno. MI sentivo bagnata ed eccitata.....faceva caldo....un'estate come quella così calda non se ne vedevano da anni.
Allora mi alzai e presi la decisione. Mi truccai accuratamente con colori sgargianti e volgar: rosso fiamma alle labbra, azzurro alle palpebre, abbondantissimo fondo tinta. Poi mi denudai ed inizia a vestire i panni della troietta: perizoma rosso, abitino mini mini che lasciava vedere il culetto , calze a rete autoreggenti e , immancabili, tacchi a spillo vertiginosi 12 cm. Così conciata non potevo passare inosservata......e allora via, la notte era lunga e si preannunciava piccante.
Con l'auto mi diressi al primo parcheggio frequentato da guardoni, coppiette, segaioli e maschi vogliosi di metterlo in qualsiasi buco capitasse loro a tiro.....quello che andavo cercando.
Arrivata al parcheggio, mi aggiusto l'abitino cortissimo, apro la portiera e metto ben in vista la gamba velata dalle calze con il tacco a spillo....poi metto in vista anche l'altra gamba....apro un pò le gambe per far vedere il rosso del perizoma. Il cazzo intanto mi si era gonfiato e faticava a stare tutto dentro le mutandine. Però non volevo che si vedesee. Io sono solo passiva e godo solo a prenderlo.
Cominciano a passare alcune auto...rallentano e i conducenti guardano.
Mi sento sempre più eccitata sapendo tutti quei sguardi addosso a me, alle mi gambe, alle mie mutandine, un pò bagnate dall'eccitazione.....sguardi vogloisi di prendermi e farmi qualcosa di osceno, fino a farmi male.E io mi sentosempre più eccitata.....ho voglia di cazzo ho voglia di prenderlo......Un'auto si ferma e il conducente tira giu il finestrino: "ciao bella.....cosa fai?"
E' un ragazzo niente male, e ha un'arnese non da poco, già pronto, in mano, dritto dritto che si sta sparando una sega.
Glielo guardo e riispondo: "niente male ul tuo arnese....se vuoi ti aiuto....con la bocca....."
Mi apre la portiera e io entro subito nell'auto e.......me lo mette subito subito in bocca...anzi, me lo schiaffa in bocca e con la mano spinge la mioa testa fino a farmelo eentrare tutto in gola. Non faccio in tempo a farmelo scorrere un pò tra le labbra che mi sento inondare tutta al bocc a del suo caldo sperma. Mi riempe tutta e la sborra cola ai lati della mia bocca. Mando giù e, ancora vogliosa , gli dico: ora voglio che tu mi faccia venire prendendomi nel culo con forza....capito, devi scoparrmi da gran troia che sono...oora....." E così mi giro per fargli vedere il culo e per eccitarlo, mi faccio toccare l'ano, penetrare dalle sue dita....spero che il cazzo gli torni duro come prima......(fine I puntata)
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10 anni fa
velina,
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Ultima visita: 9 anni fa
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A scuola di massaggi tantra
Mi sono sempre piaciuti i massaggi, chiaramente sto parlando dei massaggi del corpo rilassanti ed anche, perché no un po’ erotici e non parlo di massaggi terapeutici, massaggiare un bel corpo femminile e sentirne le forme, arrivando in ogni angolo del corpo con le mani.
E’ così che mi sono avvicinato alle tecniche di massaggio Tantra, dapprima leggendo tutto quello che trovavo su internet al riguardo, poi trovando la tecnica e la metodologia Tantra sempre più interessante, ho cominciato a cercare chi lo praticava e chi lo insegnava.
Non è stata un’impresa facile, in quanto i corsi non si tenevano in zone proprio vicine, cominciai a cercare tra gli annunci di massaggi chi lo praticava, ma trovavo solo prostitute che di Tantra sicuramente conoscevano solo la parola, finchè un bel giorno trovai un’annuncio di una donna che lo praticava, la chiamai mi feci spiegare come funzionare (anche per capire se era la solita prostituta) e forse era la persona che stavo cercando.
Ci siamo dati appuntamento a casa sua per il giorno seguente, arrivai presso la sua abitazione e dopo la presentazione di rito mi fece accomodare in una stanzetta che pareva di essere entrato in un tempio indiano, profumi di incensi che mi invadevano l’olfatto, luci di candele ad illuminare la stanza creavano un’atmosfera intima e surreale, una musica New Age di sottofondo creava un’atmosfera decisamente intrigante e mistica, poi c’era il lettino dei massaggi, li in terra in mezzo ad una distesa di tappeti indiani.
Mi piaceva molto l’ambientazione del posto, mi metteva una forma di rilassamento interiore. La donna dei massaggi, una signora sulla quarantina, una gran bella donna dai lineamenti piacevoli e dalle curve del corpo molto sinuose, vestita con una specie di pareo che non lasciava intuire le forme che c’erano sotto, ma la mia immaginazione si era costruita un corpo elegante e con delle belle curve.
Mi fece accomodare e ci sedemmo sul lettino uno di fronte all’altra, le spiegai che ero lì perché ero attirato dalle pratiche Tantriche e volevo prima provare su di me e poi imparare a praticare se mi fosse piaciuto.
Lei accettò e mi disse che ben volentieri mi avrebbe dapprima praticato alcuni massaggi e che successivamente me li avrebbe anche insegnati, ma ci voleva del tempo perché non sarebbe stata una cosa facile e rapida. Mi invitò a spogliarmi e sdraiarmi sul lettino, dicendomi che potevo coprirmi le parti intime con l’asciugamano se avessi avuto pudore, ma che comunque sarebbe stato meglio se fossi stato completamente nudo e che anche lei si sarebbe poi successivamente spogliata perché il massaggio si pratica anche con il corpo.
Non mi senti assolutamente imbarazzato anche perché in quel posto mi sentivo completamente a mio agio, lei sapeva infondermi un senso di tranquillità e di relax che mai avevo provato con una persona sconosciuta, così mi spogliai a mi misi a pancia in giù steso sul lettino, lei inizio a preparare delle ciotoline con un liquido gelatinoso e mi spiegò che era gel nuru per massaggi, poi si tolse il pareo e sotto era completamente nuda, il suo corpo era esattamente quello che mi ero immaginato, bello, statuario con tutte le forme giuste al posto giusto, un sedere perfetto ed un paio di seni non molto grandi ma belli sodi.
Quella vista mi provocò una mezza erezione, ma non volevo fare il porco della situazione, anche perché non sapevo come sarebbe andato a finire questo massaggio. Lei su mise in ginocchio dietro di me e comincio a riempirmi la schiena di questa sostanza scivolosa, nel frattempo sentii le sue mani che scorrevano dalla schiena verso le gambe passando per le natiche. Il massaggio alla schiena durò una decina di minuti, poi sentivo che il suo corpo si strusciava sul mio, no era volgare, ma molto eccitante.
Il massaggio con il corpo continuò una buona mezz’ora, ogni tanto sfiorando le mie parti intime ma senza toccarle, erano solo dei leggeri sfioramenti che mi avevano provocato una mezza erezione.
Mi fece girare e mi massaggiò davanti, senza mai toccare il mio pene che ormai aveva un’erezione molto evidente, lei mi rassicuro di non preoccuparmi se mi fossi eccitato, disse che dovevo trattenere l’energia e che avrei avuto un’orgasmo bellissimo senza bisogno di fare nulla, avrei solo dovuto lasciarla fare. Continuò a strusciare i suo corpo sul mio salendomi sopra e massaggiandomi con il corpo, toccandomi in tutti i punti piu sensuali del mio corpo, li aveva trovati tutti, mi stava facendo impazzire, ma stavo bene.
Sono stato più volte sul punto di venire, desideravo sborrare perche mi stava scoppiando, ma lei lo percepiva e spostava i massaggi in altre punti, finche mi disse “ora sei pronto, se vuoi puoi libere la tua energia…”, si mise sopra di me strusciando sopra la sua patatina umida senza farlo entrare, poi scivolando indietro avvicinò la faccia al pene cominciò a leccarmi la punta senza prenderlo completamente in bocca e quando lei sentì che stavo per venire lo affondò completamente in bocca e ne succhiò completamente il succo.
Fù un orgasmo pazzesco, una cosa che non avevo mai provato prima, un’orgasmo durato momenti inteminabili, coronato dalle sue mani sapienti.
Ma non era ancora finita, lei continuò a strusciarsi sopra di me ed a farmi massaggi e manipolazioni sapienti ancora per parecchio fino a farmi avere un altro orgasmo, questa volta con lei sopra ed il mio uccello tra le sue chiappe, che era solo scivolato parzialmente dentro la sua patata, ma senza entrarci del tutto.
Mi disse che se volevo ci potevamo rivedere quando volevo, mi chiese solo un’offerta per quella “lezione”, dicendomi che non lo faceva per i soldi, le lasciai 50 euro perché se li era meritati tutti, promettendomi che sarei tornato.
Il giorno dopo e per alcune settimane seguenti ero da lei, non mi ha chiesto nulla per insegnarmi la tecnica del massaggio, abbiamo scopato realmente solo una paio di volte, le rimanenti volte sono stati tutti orgasmi stupendi senza bisogno di scopare, riuscendo a farmi avere anche 3 o 4 orgasmi ogni volta che ci incontravamo.
E’ stata una maestra insuperabile a cui poi sono seguite altre persone che mi hanno permesso di affinare questa tecnica.
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10 anni fa
stocca,
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Ultima visita: 9 anni fa
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La prima volta con una coppia bisex
La mia prima volta che mi ritrovai inconsapevolmente e piacevolmente calato nel ruolo di bisex è stato con una coppia di amici coetanei.
All'epoca avevo circa 35 anni, frequentavo una compagnia di amici, solitamente il ritrovo era in un baretto della zona, meta di partenza per le serate o la discoteca.
Fu lì che conoscei questa coppietta sposata, anche loro della mia età, anno piu anno meno, loro li avevo visti una sola volta e non avevo mai avuto rapporti personali con loro, a parte le classiche presentazioni, erano amici di amici… le solite cose che il caso fa incontrare.
Era un venerdì sera, serata di ritrovo e di divertimento per la compagnia, io invece per una serie di problematiche arrivai al puntello tardi ed il gruppo era già partito, meta una discoteca della zona immagino.
Nel baretto era rimasta una coppietta che avevo conosciuto in precedenza un paio di settimane prima, chiesi a loro dove fossero andati, mi dissero che la meta era una discoteca distante circa 50 km e loro non avevano voluto unirsi alla compagnia, sarebbero rimasti li ancora un pò per poi rientrare a casa.
Bevemmo qualcosa assieme e ci fermammo a parlare del più e del meno, lui un bel ragazzo e lei molto carina, non so se era colpa dei due prosecchi che ci siamo sparati parlando, ma a me è parso che lei mi facesse degli ammiccamenti ed apprezzamenti un po’ fuori dalle righe, ma inizialmente non ci detti troppo peso, poi dopo un’altro prosecco e un po' di chiacchere il discorso scivolò sul sesso (guarda caso..) entrambe parlavano di sesso libero e di spiagge nudiste.
Lei era seduta molto vicino a me e sentivo che sotto al tavolo stava strusciando la sua gamba gamba sulla mia.
Mi sentivo in evidente imbarazzo e cercai di spostarmi, ma notai che lui non faceva una piega vedendo che lei si incollava sempre di più a me, anzi si stavano guardando con un ghigno complice, pensavo mi stessero prendendo per il culo, che fosse uno scherzo, ma decisi di lasciarla fare, finchè ad un certo momento sentii la sua mano sulla mia coscia e li non veramente non sapevo più cosa fare e come trattenermi, anche perché lei era veramente una bella gnocca.
Dopo una mezz’oretta di chiacchiere e questa che si strusciava addosso, proposi di dare una svolta alla situazione, avrei dovuto uscire da quella situazione per me un pò imbarazzante, chiesi quali erano i loro programmi per la serata.
Mi invitarono a casa loro per bere “quella bottiglia di prosecco che abbiamo in fresco” e così mi avrebbero fatto vedere la casa nuova, accettai di buon grado visto che ero abbastanza eccitato e non capivo come poteva evolversi la situazione, ma la cosa mi stuzzicava molto, al massimo sarei tornato a casa brillo a forza di prosecchi e mi sarei sparato una sega pensando a lei che mi si strofinava addosso.
Salii sulla mia auto per seguirli, ma siccome ero parcheggiato alla cazzo di cane e stavo bloccando la loro auto, lui mi chiese se avessi voluto portare con me in auto sua moglie, così non mi sarei perso, lui ci avrebbe seguito con la sua auto, accettai ben volentieri e lui guardandomi con aria maliziosa concluse con la frase "..così avete l'occasione per conoscervi meglio no..." concludendo con un bel “..guarda che non sono geloso… rilassati!”
Ero al settimo cielo, con la strafiga in macchina, gonna dalle dimensioni ridotte, decolté da urlo, ed una bellissima 4a di seno che non aveva bisogno di farsi commentare ma solo di farsi desiderare.
Lei salì sulla mia auto, mentre il marito se ne andò sulla sua, chiuse la portiera e con fare malizioso e provocante mi appoggiò la mano sull'interno coscia fino ad arrivare molto vicino alle palle e mi disse: "non ti dispiace se ti do un bacetto? sei molto carino lo sai!...un bacetto innocente, non ti preoccupare..." e mi infilò una lingua in bocca che mi fece esplodere le mutande!
Ora nelle mie mutante c’erano l’atomica di Hiroshyma e Nagasaky pronte ad esplodere, qualche megatone di ormoni che avevano preso il soppravvento e si erano impossessati del mio cervello.
In uno sprazzo di lucidità (ma pur sempre con una tega di ghisa) le chiedo che ne pensava il marito, lei mi rispose di non preoccuparmi che a lui era d'accordo e mi disse anche: "…ma non te n'eri accorto?". E poi aggiunse: "rilassati... sei troppo teso, poi ti faccio un massaggio per rilassarti.."
Avvio l'auto e parto, mentre lei con la mano massaggiava dall'interno coscia alle palle sfiorandole delicatamente, allora presi anche io l'iniziativa e le appoggiai una mano sulla coscia arrivando fino alla passerina notai che aveva le mutande inzuppate di umori e la patatina strafonda e bollente.
Arrivamo a casa loro, mi fecero accomodare, lui tirò fuori dal frigo la famosa bottiglia di prosecco e disse a lei: "tesoro fai vedere la casa al nostro amico, intanto io preparo uno stuzzichino e verso il prosecchino".
Fu così che lei mi portò a fare il giro turistico della casa, molto ben arredata, prima il bagno, poi il salotto, poi la mansardina, ficnche il tour arrivò alla camera matrimoniale, entrammo in camera e lei richiuse subito dietro la porta e saltandomi in braccio ed infilandomi una lingua in bocca (roba da film porno pensai tra me e me… che culo), mi chiese se volevo provare il letto e mi ci sbattette letteralmente sopra, ci ritrovammo distesi sul letto, io sotto e lei sopra, avvinghiati in un intreccio di corpi vogliosi, ci stavamo baciando infilandoci le mani dappertutto, allorchè entrò in camera il marito con la bottiglia, tre bicchieri, un vassoio di stuzzichini e con aria soddisfatta disse: "ah bene... vedo che avete cominciato a fare conoscenza… io vado in bagno e poi arrivo a farvi compagnia… fate… fate…mhhh" (più varii mugolii che non riesco a trasporre sulla tastiera).
In pochi attimi eravamo già entrambe completamente nudi, lei tirò fuori da un cassetto un barattolino di gel per massaggi al sapore di fragola, mi disse di rilassarmi che mi avrebbe fatto un massaggino.
La situazione si era fatta molto intrigante, lei mi stava massaggiando e ungendo di gel per massaggi e strusciava il suo corpo sul mio, eravamo entrambe unti e scivolosi, mi ungeva e massaggiava il pene, poi scendeva sulle palle per finire nell'ano ed ogni volta che ci passava vicino ci infilava dentro mezzo dito superlubrificato di gel.
Continuò il suo stupendo massaggio per un po’, alternando il massaggio a qualche passata di lingua su tutto il corpo, poi ritornò il marito dal bagno, mi ero già dimenticato che esisteva, anzi speravo avesse un teletrasporto nel bagno e si fosse trasportato su qualche altro pianeta del sistema solare, invece era lì pure lui, ed era tutto nudo e con l'uccello molto duro e bello grosso.
Io modestamente ho una bella dotazione tra le gambe, ma quello mi pareva enorme rispetto al mio, una specie di pianta di banano senza foglie, probabilmente era eccitato dalla situazione vedendo sua moglie avvinghiata a me. Tra me e me pensavo dove cazzo l’avrebbe messo quel bazooka… vabbe.
Si infilò pure lui nel lettone e iniziò a leccarle la patatina, mentre lei aveva il mio pisellone tutto in bocca, poi io e lui ci scambiammo i ruoli ed io le leccai la patatina, un sapore misto fragola ed umori che mi pervase completamente, era una fica stupenda, anzi lo stato dell’arte, con un corpo da velina di striscia la notizia, ed io ero li che la stavo leccando.
Poi lei si girò e mi fece sdraiare, si mise sopra di me e comincio a strusciare la patatina unta e lubrificatissima sul mio cazzo con movimenti lenti e calibrati, piano e dolcemente finchè il cazzo entrò da solo nella sua passerina, le si muoveva lentamente conducendo il gioco, con movimenti lenti e sinuosi, era l'estasi dei sensi, ero dentro e provavo mille sensazioni stupende, non stavamo scopando ma muovendoci lentamente, sentivo il suo clitoride sulla punta del mio pene.
Cambiammo posizione e mi fece girare, lei sotto ed io sopra, non capivo il perché di questo cambio di posizione, a me piaceva di più lei sopra, ma pensavo che a lei piacesse di più cosi e non ci pensai finche non sentii da dietro le mani di suo marito che mi sfioravano il sedere.
Lui si era messo dietro di noi e massaggiava il mio pene e le palle unte di gel mentre entrava ed usciva dalla fica di sua moglie, finchè arrivo al mio buchino giocandoci con il dito e ansimando mi disse " se ti da fastidio mi fermo...".
Io annuii e lo lasciai fare, preso dall'estasi com'ero, ero dentro di lei e non ne sarei uscito nemmeno se mi sparavano, figuriamoci se lo fermavo, lui continuò a massaggiare il mio buchetto finchè mi fece scivolare dentro un dito unto di gel, dio se mi piaceva avrei voluto che continuasse a sditalinarmi l'ano, mi piaceva da morire, stavo per esplodere ma quando lei percepiva che stavo per godere rallentava, mi stava portando ad'una eccitazione veramente speciale e sublime, mai provata prima d'ora, o forse voleva farmi esplodere.
Lui mi stava massaggiando l'ano e me lo leccava infilandoci la lingua, poi cominciò a strusciarmi il pene contro le chiappe, era una bella sensazione, alzai un po’ il sedere ed allargai le gambe per permettergli di strofinarlo meglio e di farmelo sentire, era una sensazione piacevole, allargavo le chiappe per quel che potevo e sentivo il buchino che pulsava di piacere, ad un certo punto lo sentii sempre più vicino e pressante, stava infilando il suo cazzo poderoso nel mio sedere, stava entrando dentro di me, delicato e gentile, entrava un pezzettino per volta e poi usciva cercando di non farmi male, sentivo il mio buco dilatarsi ed era piacevole, mentre lui faceva scorrere quel pistone nel mio culo a quel punto sborrai tutto dento di lei, un’orgasmo lunghissimo, sublime, poderoso.
Dopo ver goduto non mi fermai perchè mi era rimasto ancora durissimo, lei mi prende il cazzo sbrodolato della sua fica, del mio sperma e del gel lo toglie dalla fica e se lo infila nel culo, le entro dentro facilemnte e senza sforzo, mentre lui era ancora dentro nel mio sedere e mi faceva sentire sensazioni mai provate, si muoveva piano piano e dolcemente.
Dopo circa 10 o 15 minuti lui venne, lo sentii godere dentro di me, provai la sensazione di un getto di sperma caldo che mi invadeva da dentro, io a mia volta sborrai per la seconda volta dentro il culetto di lei e godè pure lei per l'ennesima volta.
E' stato tutto così sublime, intenso, piacevole. L’ho preso in culo la prima volta e mi è pure piaciuto una cifra, il mio pensiero è solo che da ora in poi mi piacerà scopare e farmi scopare.
Ci siamo poi rivisti molte altre volte e abbiamo fatto sesso sempre con piu affinità e complicità come se ci fossimo conosciuti da sempre.
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10 anni fa
stocca,
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Ultima visita: 9 anni fa
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Un bellissimo incontro con una coppiai bisex
Rispondo ogni tanto agli annunci di coppie che cercano un singolo, io solitamente scrivo solo a coppie con lui bisex, perché ritengo che il gioco a tre, dove le persone si trovano nude a fare giochi di qualunque natura essi siano, non debba limitarsi ed incentrarsi a soddisfare solo, ma tutti tre siano coinvolti e partecipi anche se in maniera soft.
Non ho mai provato nessun tabù nel prendere in mano, in bocca, o in altri posti che la vostra fantasia vi suggerisce, un bel cazzo, cosi come mi piace in egual misura leccare una bella patatina umida e profumata…
Quando rispondo agli annunci di coppie, cerco di presentarmi sempre con molto garbo e delicatezza, descrivendo le mie proposte e lasciando sempre ampio potere decisionale sul mio ruolo, cercando sempre di assecondare le richieste di chi sta cercando un singolo.
Per un maschietto solitario come me, ovviamente le risposte di ritorno sono molto basse con una percentuale molto vicina allo zero. Anche presentandosi nel migliore dei modi possibili, la mia esperienza insegna che è molto difficile arrivare ad un incontro reale.
Ogni tanto però la fortuna ci mette lo zampino e ricevo qualche risposta positiva, ho fatto degli incontri belli ed alcuni meno belli, persone simpatiche ed altre sgarbatissime e piene di arroganza, ma nel contesto mi sono sempre divertito, e spero di aver soddisfatto quelli che mi hanno ospitato nel loro letto.
Ma vi voglio raccontare ora, di una stupenda coppia che ho conosciuto qualche tempo fa, tramite un sito di annunci, con cui è continuata una bellissima amicizia anche fuori dal lettone dei giochi.
Risposi ad un paio di annunci e dopo alcuni giorni ricevetti una risposta da una coppia coetanea e della zona, i quali mi scrissero che erano interessati a conoscermi. Ovviamente risposi subito lasciando il mio numero di cellulare ed il giorno dopo ricevetti risposta con un messaggio SMS.
Così dopo uno scambio di messaggi e qualche chiamata telefonica, ci accordammo per vederci il giorno dopo a casa loro per un caffè e per conoscerci un po’.
Accettai di buon grado di conoscerli, ed il giorno dopo mi recai a casa loro, lei era una bella donna un po’ formosetta ma nei punti giusti, un viso molto dolce e sensuale ed una bella bocca, lui un bel 40enne un po’ calvo, simpatico e cordiale.
Arrivato in casa loro, ci facemmo le presentazioni, poi mi fecero accomodare in salotto, un paio di minuti per superare l’attimo di imbarazzo reciproco e rompere il ghiaccio, le presentazioni, quattro chiacchiere con il marito mentre lei stava preparando il caffè, poi arrivò anche lei, sorridente e raggiante, con il vassoio dei caffè e si accomodò sul divano mettendosi in mezzo di noi due maschietti.
A questo punto la conversazione scivolò sul motivo dell’incontro, sulle reciproche esperienze personali, raccontandoci i nostri gusti e preferenze in fatto di sesso, così ognuno disse la sua entrando in un vortice discorsi sempre più piccanti, tanto che ormai io ce l’avevo durissimo e notando la patta dei pantaloni anche lui era in uno stato di eccitazione non indifferente.
Lei pure notò questo nostro stato di eccitamento, così sfiorandoci delicatamente ad entrambe la patta la patta dei pantaloni per saggiarne la durezza, candidamente ci disse: “Ehmm.. complimenti ragazzi, ora vi lascio soli un’attimo io vado in bagno”.
Si alzò e salì le scale, si diresse verso il bagno lanciando un sorriso ammiccante e sensuale.
Noi due maschietti rimanemmo soli sul divano a chiacchierare, poi lui mi fece presente che a lei ero sicuramente piaciuto ed era andata in bagno per cambiarsi, l’abbigliamento sarebbe stato una bella sorpresa, mi propose allora di preparale anche noi una sorpresa quando sarebbe ritornata, chiedendomi se mi andava di farci trovare già nudi.
Accettai di buon grado e ci spogliammo entrambe, eravamo nudi e seduti molto vicini sul divano, entrambi con una visibile eccitazione, lui cominciò a toccarmi l’interno coscia sfiorando i testicoli e con lenti e dolci movimenti finì per ritrovarsi in mano il mio pene, ormai durissimo ed al massimo stadio di eccitazione, poi lentamente si abbassò, lo prese in bocca e cominciò a succhiarmelo, io nel frattempo iniziai a toccare il suo cazzo duro e grosso facendogli capire che anche a me sarebbe piaciuto assaggiarne il sapore, così alzò la testa staccandosi dal mio cazzo e io mi chinai verso il suo pene durissimo prendendolo tutto in bocca, era grosso, molto grosso e piacevolmente duro e con un buon odore.
Non avevo mai visto un cazzo così grosso, era una sensazione stupenda poterlo succhiare.
Continuammo così per 10 o 15 minuti, finche lei scese le scale con addosso uno stupendo baby doll rosso che lasciava intravedere un perizoma nero ed un paio di stivali neri con il tacco a spillo vertiginoso, un’abbigliamento degno di una pornostar, veramente eccitantissimo e molto sexy.
Lei si avvicinò a noi due già eccitati dai nostri preliminari tra maschietti, poi si sedette sulle mia ginocchia strusciando il sedere sul mio cazzo, un culo favoloso e perfetto che mai avrei immaginato, i jeans che indossava prima non le rendevano giustizia come quel perizoma.
Lei continuò a strofinarsi su di me, mentre con l’altra mano tastava il cazzo del marito, poi si gire e sedette sulle mie gambe infilandomi una poderosa lingua in bocca mentre mi strofinava la sua patata calda e umida sul cazzo, poi si mise in ginocchio davanti a me, prima leccandomi le palle, fino ad arrivare all’asta del cazzo, poi mi prese le gambe, me le allargò e mi infilò una poderosa lingua nell’ano, calda, caldissima, provocandomi una sensazione stupenda che quasi mi fece venire, mentre nel frattempo che lei lavorava con la lingua nel mio buchetto, lui mi prese nuovamente il cazzo in bocca.
Avevo il mio cazzo nella bocca di lui e lei che mi infilava la lingua nel culo, una sensazione sublime.
Continuammo per un po’ in posizioni varie finche finalmente riuscii ad assaggiare la sua fichetta, era umidissima e saporita, la leccai per bene fino a farla venire nella mia bocca.
Subito dopo lei volle essere scopata e mi supplico di infilarglielo, mi misi sotto e lei sopra di me, mentre il marito successivamente arrivò da dietro e glielo infilò nel culo, stava godendo come una pazza con un cazzo in culo e uno in fica, io sentivo le palle di lui che sbattevano contro le mie.
Lei venne subito dopo un’altra volta, mentre la stavo scopando, sentii che stavo per venire e glielo dissi che stavo sborrando, lo tirai fuori e lei me lo prese in bocca, le venni tutto in bocca e continuò a succhiarmelo fino a tirarmi fuori l’anima, dopo un minuto godette anche il marito che le sborro sui seni.
Dopo il primo round, durato non so nemmeno quanto tempo, forse un’ora o giu di li, facemmo una pausa, prendendoci una birra, sdraiati nudi e soddisfatti sul divano.
Solo dopo pochi minuti eravamo già di nuovo pieni di voglia tutti quanti e ricominciammo a toccarci ed a giocare, continuammo per qualche ora mi pare, il tutto era stato molto bello e piacevole per tutti.
Ci siamo poi risentiti e rivisti molte altre volte, ora purtroppo loro si sono trasferiti ed hanno cambiato casa per la nascita di un figlio, la loro libertà e disponibilità di tempo non è più la stessa ma siamo rimasti molto amici e ci siamo ripromessi di ritrovarci presto.
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10 anni fa
stocca,
44
Ultima visita: 9 anni fa
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Garibaldi
L’uomo che sogno e non ho ancora trovato
è quello che il coito ha ormai abbandonato,
è quello che dice “non voglio scopare”,
ma se proprio insisti me lo lascio succhiare.
Perché il pompino, se fatto col cuore,
vale mille scopate, è un vero dono d’amore,
è tenero, dolce e non costa fatica
se mentre lo fai, ti leccan la fica.
Persin Garibaldi sussurrava ad Anita
“Vorrei dartelo in bocca per tutta la vita”,
ma lei donna avida, brutta e imbecille
diceva: “ o mi scopi o mi faccio i tuoi mille”
La lingua che scorre “in fra li cojoni”
Piaceva anche al grande Alessandro Manzoni
Che scrisse fra l’altro che Lucia Mondella
sapeva succhiare da vera porcella.
E che dire di Socrate, il gran pensatore,
con sua moglie Santippe che parlava per ore,
lui per farla tacere estraeva l’anguilla
e gliela inseriva a sfiorar la tonsilla.
Se la tua donna non si sente bene,
tu dille di prendere in bocca il tuo pene
guarisci veloce, non essere sciocca,
il sesso è una cura, si prende per bocca!!
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10 anni fa
antonybelli,
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Ultima visita: 7 anni fa
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Schiava per la prima volta
“Tu pensa al trucco che al tuo abbigliamento ci penso io!” – così Rolando quella domenica pomeriggio. “Mi sa che promette bene” – pensai e così mi chiusi in bagno per ubbidire al mio vate sessuale nonché marito.
“Ho finito” – lo chiamai e lui si presentò con una corda e una scatola “strana”. “Vieni qui che ti preparo il reggitette” – ordinò con il suo solito tono che non ammetteva repliche, così ubbidii e lui cominciò ad armeggiare con le mie tette stringendo attorno alla base di entrambe la corda tirandola fino a farmi urlare per il male e fissandola così, passandomela dietro la nuca. “Ecco il tuo reggitette di oggi!” – esclamò, “adesso tocca al reggicalze” e così dicendo aprì la scatolina da cui estrasse un reggicalze davvero insolito: era fatto di due pezzi identici, ciascuno che finiva con due gancetti classici da reggicalze, ma che dall’altra parte aveva due mollette a scatto strettissime “ecco queste te le devi fissare per bene alle labbra della fica!”. “Ma tu sei pazzo!” – esclamai, ma lui mi riprese subito ricordandomi che non più tardi di mezz’ora prima gli avevo giurato che mai e poi mai avrei disatteso un suo ordine: lui era il mio unico vate del sesso! Così rassegnata mi applicai con molta sofferenza quel reggicalze così particolare e sopra indossai il vestitino a tubino che Rolando mi aveva portato: era aderente più di una seconda pelle, per cui si vedevano benissimo le tette peraltro gonfie in modo abnorme a causa della corda che le stringeva fortissimo alla base e ancor di più i capezzoli che da tanto erano grossi sembravano quasi finti! Comunque ubbidii, indossai anche le scarpe con tacco a spillo da 12 centimetri e chiesi “ dove intendi portarmi così conciata?” – “A Viareggio in passeggiata” – fu al sua risposta lapidaria.
Passai il pomeriggio sul lungomare di Viareggio sentendomi un battona: tutti mi guardavano, le donne con disapprovazione, gli uomini con uno sguardo luminoso di desiderio, comunque quello che più di tutti era eccitato era ovviamente Rolando, anche perché sapeva benissimo come mi sentissi e tra l’altro sapeva anche cosa avessi attaccato alla fica e anche infilato dentro! Infatti prima di uscire di casa mi porse le famose palline cinesi dicendomi “infilatele dentro tutte due!” e io così feci, ben sapendo però cosa mi avrebbero fatto provare: un continuo titillamento del clitoride, che unito a quello seppur doloroso a cui erano sottoposti i miei capezzoli mi provocava una colata continua di sborra dalla fica.
Verso sera tornammo alla macchina e io pensavo che la serata fosse finita così, invece il bello doveva ancora venire! Appena entrati lui mi fece sollevare il vestito da sotto il culo così che le chiappe poggiassero sul sedile direttamente, e poi allungò la mano a toccarmi la fica che ovviamente era fradicia! “Ti piace questo gioco troia!” – esclamò, e io non riuscii a negare, così partimmo, ma la strada non era quella del ritorno verso casa! “Dove mi porti?” – chiesi allora “ vedrai, ti piacerà” – fu la sua risposta lapidaria. Dopo circa mezz’ora giungemmo davanti ad una villetta molto isolata in aperta campagna, Rolando scese suonò e il cancello si aprì, come se fosse uno di casa! Scoprii poi che già alcune volte era stato in quella casa, proprio per organizzare la serata che mi stava per prospettare “Ciao sono Claudia e mio marito è Claudio” – mi salutò una donna biondissima, bella, sui quarant’anni, molto formosa e truccatissima, con un abbigliamento tutto di cuoio nero. Entrai e dopo pochi minuti mi trovai con Claudia e Claudio una a destra e l’altro a sinistra che mi palpavano le tette molto compiaciuti “mhhh che bei meloni hai, sei proprio una troietta come ci ha fatto vedere Rolando” – mi sussurrò all’orecchio Claudia e così dicendo mi sfilò di dosso il vestito, lasciandomi quindi nuda con solo quel particolare reggitette e reggicalze!
“Vieni” – mi disse “vedrai come ti divertirai”, e così dicendo mi prese per mano e mi portò in una stanza che era davvero incredibile: una vera e propria stanza delle torture!
Catene, croci, fruste di ogni tipo, e legacci per immobilizzare nelle posizioni più incredibili e oscene!
Rimasi perplessa ed interdetta, decisa a ribellarmi, ma Rolando dietro di me mi sussurrò “ricorda che sono io a decidere cosa devi e non devi fare in ambito sessuale!” - ed era vero, già da tanti anni lui mi organizzava incontri di sesso con gruppi di uomini, soli, o di uomini e donne dove io ero sempre la protagonista principale, centro delle attenzioni di tutti, mentre lui si godeva lo spettacolo da troia che ogni volta gli offrivo!
La sua voce mi incoraggiò ad entrare e così in men che non si dica mi trovai con le mani legate strettissime sopra la testa e altrettanto le caviglie costringendomi in una posizione diciamo a gambe larghe….
“Vedo che ti piacciono le pinze” – mi sussurrò suadente Claudia, io non risposi, ma urlai quando a tutti due capezzoli mi applicò due pinze metalliche con i dentini aguzzi per provocare forte dolore, ma troppo corti per bucare la pelle, e non era finita perché poi a ciascuna pinza agganciò due pesi tremendi che mi deformarono visivamente le tette tirandole verso il basso: sembrava mi si stessero per strappare via! Mi sganciò dalla fica il reggicalze e io pensai che almeno lì potevo rilassarmi, poi mi sfilò le palline fradice e colanti della mia sborra “vedo che ti piace molto soffrire puttana!” – e così dicendo diede uno strattone ai legacci che mi costringevano in quella posizione oscena, facendomi sobbalzare per il dolore, “vedrai, il vero dolore lo proverai ora!” – aggiunse e si presentò insieme a Claudio entrambi armati di fruste, mentre Rolando era intento a filmare ogni minimo dettaglio della serata. “A me lascia le tette e il culo e tu occupati della sua fica!” – ordinò Claudia con una voce che era diventata all’improvviso perentoria, rivolgendosi al marito. Non aveva ancora finito la frase che un colpo secco di frusta mi colpì in pieno i seni facendomi urlare sia per la sorpresa che per il dolore – “ puoi urlare quanto vuoi, ma non implorare pietà, perché se lo farai ci accaniremo su di te con ancora maggiore violenza e depravazione” – aggiunse la troia, prima di assestarmi la seconda frustata che colpì secca entrambi i capezzoli. “Anzi ad ogni colpo dovrai urlare oltre che per il dolore anche “Sono una troia!” – aggiunse, altrimenti sarai punita ancora di più! Cominciarono poi a colpirmi entrambi: Claudia sul culo e tette, ma soprattutto tette, e Claudio sulle cosce e soprattutto sulla fica. Andò avanti così per un bel po’ con me che urlavo sempre più per il dolore senza dimenticare mai di aggiungere “Sono una troia!” – soffrendo sempre più, al punto che ad un certo momento mi pisciai addosso senza nemmeno rendermene conto! “Facciamola riposare, prima della colata di cera” – esclamò Claudia ormai estasiata ed ipereccitata da quel gioco depravato, e così dicendo mi fece spostare, rimanendo sempre saldamente legata, e sdraiare su una panca, sempre ovviamente a braccia e gambe larghissime! Ero in una posizione scomodissima a pancia in su con la testa forzatamente reclinata all’indietro - “Hai sete?” - mi chiese Claudio, e senza farmi rispondere mi pisciò in bocca facendo in modo che una buona parte della sua urina mi andasse tutta in bocca, poi fu la volta di Claudia che mentre mi pisciava in bocca pretese che le leccassi la fica e che lo facessi bene altrimenti……. Così leccai la sua fica che mi pisciava addosso e un buona parte la ingoiai anche se contro voglia, e mentre leccavo sentivo il suo clitoride duro e gonfio per l’eccitazione! Mi lasciarono poi da sola nella stanza per buoni dieci minuti, così tutta pisciata e stretta nei legacci con le gambe che mi dolevano per la posizione innaturale in cui ero costretta. Sentivo un dolore fortissimo alle tette e alla fica, oltre che ovviamente a tutto il corpo martoriato da tutte le frustate subite, e non immaginavo che stavo per provarne uno ben maggiore! Le tette tra l’altro erano sempre strette dal reggitette di Rolando che impediva al sangue di defluire regolarmente facendomi se possibile ancora più male.
Avevo socchiuso gli occhi per cercare di rilassarmi, e quindi mi trovò del tutto impreparata il dolore improvviso e acuto ai capezzoli: Claudia mi stava colando cera bollente a non più di cinque centimetri di distanza dalla mia pelle, da una enorme candela rossa, “fa male?” – chiese ironica “sii da morireee” urlai – “benissimo allora proseguiamo così!” fu la sua risposta e così dicendo iniziò una colata di cera bollente su tutti i miei punti più sensibili, insistendo ovviamente sui capezzoli e sul clitoride! Tra urla disumane mi coprirono tutto il corpo di cera, facendomi il calco interno sia della fica che del buco del culo, colata tutta davanti e dietro! Non ricordo cosa accadde poi, perché immagino di avere temporaneamente perso i sensi, ma so che mi svegliai il giorno dopo con dei dolori fortissimi dappertutto, e andata in bagno scoprii come era ridotto il mio corpo: una maschera bluastra piena di lividi violacei e di macchie rosso scuro dovute alle ustioni provocate dalla cera bollente, non avevo un centimetro di corpo rosa, tutto era tumefatto e livido, solo il viso era salvo!
Tornammo a casa quel pomeriggio e appena arrivata a casa mi misi a letto senza rivolgere più la parola a Rolando, quella volta aveva davvero passato i limiti!
Passarono così due settimane, ma per tornare a vedere il mio corpo senza alcun livido fu necessario più di un mese. La cosa che mi sconvolse moltissimo fu che ripensando a quella sera, a tutto quello che avevo subito, sentivo la fica che si bagnava e colava di eccitazione pura, in pratica quel dolore quelle umiliazioni, essere stata schiava consapevole di due porci mi era piaciuto moltissimo!!! Avevo paura, ma sentivo già che prima o poi sarei stata io a chiedere a Rolando di tornare a trovare Claudia e Claudio e infatti……..
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
Un gioco perverso
Erano ormai alcuni anni che un insolito filo conduttore andava via via tracciando il nostro particolare percorso erotico a cui peraltro entrambi ci eravamo piacevolmente “adattati”: Rolando sempre presente a godere con la vista e l’udito alle mie performance erotiche, che ormai presa dalla parte, la interpretavo con crescente diligenza e profitto riuscendo sempre più ad abbandonarmi al piacere puro degustando i "piatti erotici" che mi preparava.
Il compito di Rolando era infatti quasi sempre, quello di scegliermi i partners che dovevano comunque avere necessariamente dei requisiti minimi di qualità: intelligenza, disponibilità, bellezza, pulizia, e … ovviamente cazzo superdotato, grande abbondanza di sperma, capacità di durata e di autocontrollo durante il coito…
Non era poi così difficile: trovare uomini disponibili per una serata di puro sesso con una bella donna, dichiaratamente puttana, il più delle volte con cena compresa, il tutto gratis, era in effetti più facile del previsto, al punto che molte volte si rendeva necessario operare delle scelte escludendo qualcuno…!
Nel corso del tempo il “gioco” si era arricchito di cerimoniali e di particolari che rendevano il tutto ancor più eccitante ed intrigante: poteva succedere infatti che lui mi chiedesse di essere denudato alla presenza dei miei amanti, prima dell'inizio dei giochi erotici, quindi di essere legato mani e piedi (mani sopra la testa e gambe divaricate), imbavagliato e ancorato ai piedi del letto, il tutto accompagnato da frasi del tipo "ecco brutto porco schifoso adesso sei in prima fila per lo spettacolo porno di tua moglie puttana, guarda bene e ascolta in silenzio!"
Va da sé che in tali circostanze io facessi in modo che la posizione preferenziale per i "giochi" risultasse quanto più possibile vicina se non addirittura confinante con il suo viso.
Era successo così anche la prima volta che mi ero ritrovata davanti non uno ma due uomini “sconosciuti”: belli, bellissimi e soprattutto tanto porci: Paolo e Andrea.
Avevo scelto un abbigliamento esplicito per quella serata, non sapendo però di avere a che fare con due uomini, e che uomini!
Così mi ero presentata in salotto dove i due, in compagnia di Rolando, si stavano gustando un filmino con scene di sesso in cui ero la protagonista indiscussa, coperta da un baby doll nero completamente trasparente e sandali a zatterone con un tacco di 25 – 30 centimetri.
“Siediti qui” – mi invitò Rolando, dopo avermi presentato i due uomini, e così dicendo si scostò lasciandomi libero il posto tra Paolo e Andrea.
Mi accomodai proprio mentre sullo schermo scorrevano le immagini che mi vedevano mugolare felice mentre ricevevo docilmente sul viso gli schizzi di sperma di un mio amante; il rivedermi così porca mi imbarazzò al punto tale ch rimasi così immobile tra i due uomini senza parlare e senza muovermi.
Ma ben presto sentì che altre mani si muovevano eccome..!
In men che non si dica mi ritrovai ad impugnare due cazzi gonfi di desiderio, mentre altre mani frugavano tra le mie cosce e le tette! Ci spostammo rapidamente in camera da letto e fu lì che mi prese il desiderio di essere “dominatrice”, così dopo aver denudato Rolando lo imbavagliai e lo legai saldamente mani e piedi, in una posizione tale per cui fosse costretto a vedere ogni mia evoluzione in tutti i più particolareggiati dettagli.
Cominciai a spompinare i due cazzi a non più di cinque centimetri dal volto di Rolando: com'era rosso e com'era teso il suo cazzo! "Guarda maiale, guarda bene come mi ciuccio questi due cazzi, lo farò qui così potrai vedere bene quando mi sborreranno in faccia, perché ho deciso di farmi imbrattare bene il viso da tutti e due, tanto per familiarizzare un po'" - così gli dissi, sapendo quanto lo eccitasse il mio linguaggio depravato!
Così Rolando aveva assistito, quasi da protagonista, al mio spettacolo da pompinara, imbrattata dappertutto, aveva sentito bene il grido insieme di stupore e di gioia che mi era sfuggito quando il primo schizzo mi aveva solcato il viso!
"Guarda finocchio come mi hanno ricamato il viso questi due porci!" – gli dissi – mostrandogli il viso completamente imbrattato da copiosi rivoli di sperma che si univano a quelli che mi colavano dalla bocca, ancora completamente impastata di sborra, formando insieme densi filamenti che, si allungavano dal mio mento come stalattiti da cui si distaccavano grosse gocce che cadevano sulle tette dove si completava l'opera di "ricamo" sul mio corpo.
Ero piena dappertutto: i capelli, la fronte, gli occhi, le gote, le orecchie, la bocca, il mento, il collo, il seno, la pancia, persino la schiena dove vari rivoli avevano raggiunto il mio culo.
Quando capii che i due porci si stavano rieccitando ingoiai la sborra residua che mi era ancora rimasta in bocca e ripresi a spompinarli senza peraltro pulirmi anche in minima parte il viso: ero talmente "ricoperta" che faticavo ad aprire gli occhi, ma tanto a quel punto era forse meglio "operare" ad occhi chiusi!
Intanto Rolando con le mani completamente anchilosate per gli stretti legacci aveva il cazzo talmente teso da sentirselo scoppiare: dalla cappella gonfia fluiva ormai senza più soluzione di continuità una lunga colata di quel liquido lubrificante che solitamente precede la sborrata e che aveva creato in terra ai suoi piedi un autentico laghetto!
Così imbavagliato mugolava, nella speranza che gli allentassi un po' i legacci, ma io invece gli urlai: "cosa hai da lamentarti, non ti piace più lo spettacolo brutto porco?! Vorrà dire, lurido guardone schifoso, che il resto lo guarderai dalla toppa della serratura!" e così dicendo gli sciolsi i legacci di mani e piedi e lo scaraventai fuori dalla stanza richiudendo in fretta la porta a cui fece seguito un doppio giro di chiave.
Sapevo che la porta era disassata per cui anche chiusa restava, nell’angolo in basso, un’ampia fessura attraverso la quale era possibile con una certa agevolezza, curiosare all'interno stando inginocchiati sul pavimento.
Lo sbocchinare due membri così ragguardevoli mi provocava una deformazione del viso come un rigonfiamento, che evidenziava al massimo il solco del secondo mento. Ammirandomi riflessa nello specchio ricordai come Rolando mi avesse detto in precedenti occasioni, che quello era il segno distintivo e inconfondibile delle vere bocchinare.
I due uomini ormai eccitatissimi cominciarono a palparmi e a slinguarmi dappertutto infilandomi le mani fra le cosce, aprendo dolcemente le labbra del sesso, ormai completamente fradicio se non addirittura allagato e da cui colavano ampi e densi rivoli di sborra vaginale che si distaccavano in lunghi filamenti biancastri.
Così Rolando mi spiò attraverso la fessura della porta, mentre mi aprivo quanto più possibile ai due amanti che lui mi aveva scelto, mi sentì incitarli con linguaggio sempre più volgare ed esplicito a prendermi in tutti i modi; e i due uomini non si fecero certo pregare a lungo. Mi misero alla pecorina e uno mi penetrò nella fica mentre l'altro si faceva ancora spompinare il cazzo, poi cominciò una sarabanda di posizioni sempre più audaci, alla fine mi ritrovai sdraiata, viso contro viso (o è meglio dire lingua contro lingua) con uno dei due amanti che mi aveva infilato per tutta la sua lunghezza il cazzo nella fica mentre l'altro continuava a gustarsi la mia grandissima abilità di pompinara.
Durò poco che anche l'altro partner si staccò dalla mia bocca e con il cazzo gocciolante di saliva si posizionò alle mie spalle; solo il tempo di capire le sue intenzioni e di esclamare con una punta di timore "piano, ti prego" - il cazzo lubrificato si aprì rapidamente un varco nel mio buco del culo. L'entrata fu imperiosa con un solo colpo di reni mi aveva infilato nel culo quei ventidue o ventitré centimetri di cazzo, facendomi sussultare e gridare sia per il dolore che per lo stupore. "Ahhh che male, ahhh piano così sii, mmnhh ecco bravo adesso va bene, ohhh sii oddio che bello ahhh ahhh mmnhh che meraviglia dai così porci prendetemi tutta daii sfondatemi tutto culo e fica sii sono la vostra baldracca mi dovete fare impazzire dai porci sii sempre più forte così dentro per bene è così bello sentire i vostri cazzi che si incrociano dentro di me ahhh come godo sento già che avrò un orgasmo travolgente dai fottete bene la vostra battona daii" - questo fu il soliloquio a cui assistette Rolando impotente al di là della porta!
In seguito Rolando mi raccontò che accucciato come un cane mi spiava e mi vide completamente rapita: dalla bocca urlante mi colava un fitto rivolo di saliva, gli occhi erano completamente assenti e quasi sempre chiusi ad assaporare meglio quel profondo stato di estasi erotica, preparandomi all'epilogo del piacere che precede la pace dei sensi, i due uomini, anch'essi esausti mi penetravano con foga sempre crescente e ormai riuscivano ad infilare nella fica e nel buco del culo i loro cazzi con una facilità estrema: all’improvviso, senza che me ne ricordi urlai - "daii siii cosiiiii siii cosiiiii ecco ecco bravi dai luridi maiali dai ancora di più sii daii fate urlare questa puttana questa zoccola siii ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…" - l'urlo durò diversi minuti e temo fu sentito anche all’esterno di casa!
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10 anni fa
admin, 75
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Puttana sull'aurelia
Sabato sera e come ormai da un po’ di tempo, momento di scegliere il “giochino” erotico che ci avrebbe accompagnato per tutto il week end; la discussione verteva sul fatto se io dovessi o meno assistere in veste di spettatrice al filmino porno che Rolando aveva girato la settimana prima, ovviamente con me quale attrice protagonista principale alle prese con tre suoi amici!!
“Non voglio vedermi mentre faccio la troia, lo sai che mi imbarazza moltissimo, anche davanti a te!” “ Eh no mia cara ti voglio qui vicino a me, molto vicina e anche agghindata, molto agghindata, anzi vai a prepararti e… mi raccomando fatti puttana, in modo esplicito e volgare, molto volgare” – “va bene lo farò, però stasera non mi dovrai scopare, sarò io a far venire te come e quando tu lo vorrai, proprio come si fa con una puttana, anzi facciamo così: perché il tutto sia ancora più realistico voglio che mi paghi come si fa con le battone vere, e io non ti deluderò!” – replicai decisa. “O.K. ma allora visto che vuoi proprio che sia tutto molto reale, pretendo che tu accetti di fare la battona fino in fondo e quindi stasera ti porterò lungo l’Aurelia e verrò a ‘rimorchiarti’ dopo un po’, è deciso!” – troncò secco Rolando – “il filmino me lo guarderò da solo mentre tu ti prepari”.
Cercai inutilmente di far cambiare idea a Rolando, rendendomi conto in fretta del vicolo cieco in cui mi ero andata ad infilare da sola con la mia uscita davvero infelice, ma fu tutto inutile Rolando rimase risoluto: “stasera farai la battona davvero!” – mi disse. Rassegnata andai in bagno a prepararmi, mentre Rolando, si gustava il filmino porno…
“No, no così non va proprio, ho detto battona non educanda!” – mi redarguì severo e deciso venendo a spiare in bagno come intendevo essere puttana, provai ad insistere ma fu tutto inutile: quella sera Rolando mi pretendeva battona davvero!
“Va bene così, capo?!” – lo interrogai sarcastica scendendo le scale un’ora dopo – “si direi proprio di si, brava!” – mi rispose esaminando ogni dettaglio con estrema attenzione – “sei una battona perfetta, e ora andiamo!”. Certo non avrebbe potuto pretendere di più: reggicalze nero, calze nere, scarpe nere con una zeppa e un tacco vertiginoso di 20 centimetri, mutandine e reggiseno assenti, minigonna nera in latex e sopra una maglietta nera di rete a maglie larghissime che mi lasciava i seni completamente in vista, il tutto completato da un trucco che era il più pesante che mai mi fossi fatta sul viso, impossibile sbagliare: solo le puttane DOC lo esibivano!
Raggiungemmo l’Aurelia verso le 11 di sera, ma sopraffatta dall’imbarazzo scartai, con varie scuse, tutte le piazzole che Rolando mi proponeva fino a quando – “ecco qui è l’ideale, dai scendi e mi raccomando non nasconderti, devi stare bene in vista sull’orlo della strada come fanno le altre battone, guarda che io ti osserverò e se non sarai ben esposta non ti verrò più a riprendere, quindi … fai la brava! Ah e … pensa anche a quanto chiedere per le tue prestazioni e mi raccomando per culo e fica usa il preservativo: te ne ho messo due scatole da venti in borsetta! Ciao e a presto” – così dicendo chiuse la portiera dell’auto e si allontanò rapidamente dietro la curva, lasciandomi lì al buio da sola.
La paura che inizialmente mi attanagliò insieme ad una sensazione di profonda vergogna e al terrore di essere riconosciuta da qualche vicino di casa o amico, lasciò ben presto il campo alla rassegnazione, e così come Rolando mi aveva ordinato, mi piazzai sul ciglio della strada in modo da essere illuminata per bene dai fari delle auto che passavano. Cominciai a passeggiare nervosamente ed ecco che un’auto rallentò, si fermò, abbassò il finestrino, due occhi mi squadrarono da capo a piedi – “fammi vedere meglio il culo” – ordinò una voce imperiosa, e io nuova a quella situazione, sollevai quell’esile striscia di gonna per mostrare bene tutto. “Quanto vuoi per una scopata in gruppo, siamo in tre e devi farcelo mettere dappertutto?!!” – “per le orge voglio cinquecento euro” – risposi quasi meccanicamente – “va bene monta in macchina troia!” – risponde quella voce da dentro l’automobile.
Ubbidii meccanicamente e appena dentro l’auto i due uomini che stavano seduti insieme a me sul sedile posteriore, cominciarono a palparmi dappertutto senza pietà strizzandomi violentemente le tette e spingendomi con forza la testa verso i loro cazzi già ben duri e pronti. Smisi di pensare e mi abbandonai agli istinti, così cominciai a sbocchinare entrambi senza più alcun pudore, sentendomi ormai troia davvero! Fermarono la macchina in un parcheggio e mi fecero scendere e sdraiare sul cofano ancora caldo della macchina e dopo essere stata costretta ad un pompino triplo, iniziarono a penetrarmi in tutti i buchi e in tutti i modi dandomi ordini come ad una schiava “Succhia lurida puttana, apriti quel culo rotto brutta vacca schifosa….!” e via così per una buona mezz’ora o forse più, fino a quando decisero che si erano divertiti abbastanza, così “ stai giù in ginocchio e leccaci i cazzi che ti vogliamo sborrare sulla tua faccia da battona!” – ordinò uno e io ubbidii, proprio come una docile battona, fino a farmi riempire tutto il viso e non solo del loro sperma caldo e odoroso. Mi pagarono e mi riportarono alla mia piazzola, senza permettermi di ripulirmi il viso, per cui quando scesi la sborra si era già seccata parzialmente e quando cercai in borsetta un fazzoletto per pulirmi scoprii che Rolando me li aveva tolti tutti!!
Rimasi quindi a battere così imbrattata di sborra, ne sentivo l’odore intenso su di me e pensai che così conciata non avrei avuto più clienti, e invece….
Scoprii così che conciata in quello stato ero ancora più eccitante e i clienti sempre più numerosi, si sentivano autorizzati a farmi le richieste più oscene e che io decisi avrei accontentato tutte – “Rolando mi vuole battona? Bene lo accontenterò!” - pensai.
Mi trovai quindi a prendere cazzi dappertutto e in tutti i modi e le posizioni, sempre più imbrattata di sborra e più odorosa anche del sudore e della saliva dei miei clienti, che si accanivano con particolare sadismo sulle mie tette che palpavano e strizzavano con una violenza inimmaginabile, facendomi urlare per il dolore.
Mi ritrovai accucciata ai piedi di gruppi di tre quattro uomini a succhiare i loro cazzi - “Succhia puttana, sbocchinaci per bene brutta troia, altrimenti non ti paghiamo” – mi incitavano, mentre con le mani mi serravano saldamente le tette, e io mi affondavo in bocca alternativamente prima uno e poi l’altro cazzo, mentre con le mani masturbavo gli altri.
Ancora “colante” e imbrattata mi facevo pagare e poi pronta per nuovi cazzi, così per 4-5 ore di seguito senza che di Rolando ci fosse traccia.
Finalmente la voce che provenne dall’ennesima auto che si era fermata, mi suonò familiare – “quanto vuoi battona per una notte intera, sappi che intendo sborrarti in gola e che pretendo un ingoio completo e il cazzo perfettamente pulito e voglio guidarti io la testa per darti il ritmo?!!!” – “trecento euro, ma per te farò uno sconto speciale: ne basteranno duecento” – risposi con fare professionale fingendo di non conoscere il mio interlocutore. “Monta baldracca, ti porterò a casa mia!” – ordinò secco Rolando.
Raccolta la gonna salii a bordo e rimasi in silenzio mentre l’auto ripartì sgommando – “puzzi di sborra da fare schifo, brutta troia!” – “per forza, ho appena fatto un pompino a tre uomini, mi sembra regolare, anche perché quel bastardo del mio magnaccia mi ha lasciata qui a battere, senza nemmeno una salvietta per pulirmi!”.
Appena a casa lo spogliai completamente nudo, poi mi piazzai con il culo davanti ad uno specchio, così che lui potesse vedere bene, mi piegai in avanti per succhiargli il cazzo golosamente, esponendo al suo sguardo il mio sesso sgocciolante, la sua mano mi guidò inesorabile, spingendomi con forza la testa a sé, facendo in modo che tutto il cazzo mi si conficcasse in gola ed incitandomi con parole sempre più volgari – “dai troia schifosa succhia, succhia bene l’uccello, non ti fermare sgualdrina, continua a spompinare il cazzo per bene così dai lurida baldracca, dai!” – quest’ultimo incitamento accompagnò la sua sborrata che mi finì in ampi e copiosi fiotti direttamente in gola facendomi rischiare a più riprese il soffocamento... La mia abilità di pompinara mi permise comunque di portare a termine quel bocchino con un ingoio da manuale: alla fine il cazzo era pronto per essere riposto nei pantaloni perfettamente pulito. “Sei contento?” – lo interrogai con voce roca – “Si, sei davvero una battona insuperabile, e pensare che oggi ti sei già presa una razione di cazzo impressionante” – mi rispose, mettendomi in mano due banconote da cento euro.
“Lo sai? Stasera ho guadagnato la bellezza di tremila duecento Euro….quasi quasi faccio la battona di professione, non ho mai guadagnato così tanto in poco tempo!” conclusi, prima di andare in bagno finalmente a lavarmi!
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10 anni fa
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Una gradita sorpresa
Che Rolando fosse una sorgente di continue sorprese, già lo sapevo, ma quello che mi stava preparando per quella serata certo Stella non lo avrei mai immaginato!
“Stasera ho voglia di sesso” – mi disse con fare molto diretto – “e voglio che tu lo faccia lasciandoti bendare gli occhi, così puoi già immedesimarti nella situazione di farlo con un altro uomo al posto mio!” Una proposta tanto “innocua” da non sollevare in me alcun sospetto di intrigo o altro. Così quella sera, dopo esserci entrambi vestiti in modo particolare, lui da maggiordomo, io da disinibita donna di spettacolo, ecco apparire la benda che non dovrà essere tolta dagli occhi per nessuna ragione, - “solo io potrò farlo se e quando lo riterrò opportuno!” – ribadì ancora una volta Rolando facendo trasparire un’insolita determinazione.
Così mi ritrovai “guidata” e accompagnata da lui in una stanza, dove dopo avermi fatta sedere su una sedia mi legò saldamente dicendomi di avere pazienza, poi uscito dalla stanza, chiuse la porta a chiave e si allontanò. Dopo un po’, dopo un bel po’, ormai spazientita cominciai a chiamare Rolando perché mi desse una spiegazione di questo gioco, - “tra l’altro mi si stanno informicolendo completamente le mani!” – costatai.
“Eccomi da te, donna inquieta!” – mi disse mentre mi slegava, - “e mi raccomando, ricorda di non tentare mai di levarti la benda dagli occhi!” - “Si, si, stai tranquillo, se te l’ho promesso lo sai che mantengo sempre quello che dico, io…!” – “ecco seguimi così, attenta agli scalini, stiamo andando nel nostro boudoir, siamo arrivati, adesso siediti qui sulla poltroncina e fammi vedere come fai a sedurre il tuo maggiordomo!” – terminate quelle parole … ah se avessi anche lontanamente subodorato quello che stava per accadere!
Quell’imbroglione di Rolando aveva fatto in modo che al posto suo ci fosse … ma sì, ma sì: c’era proprio un altro uomo, un uomo peraltro molto bello con una fisionomia ed un’anatomia completamente diverse dalle sue, quasi glabro, al contrario” di lui che è ricoperto quasi dappertutto da una vera e propria “pelliccia, e soprattutto dotato di un sesso veramente grande e poderoso, molto, ma molto di più di ciò che la natura abbia donato a mio marito!
È d’obbligo una descrizione sintetica della scena: Rolando, attrezzato con telecamera, si era messo in posizione defilata, ma in modo tale da riuscire ad ingannarmi sulla direzione da cui proveniva la sua voce, io morbidamente adagiata sulla poltroncina, mentre Piero, questo era il nome del “terzo”, stava in piedi appunto a fianco della poltroncina. “Battista, ho bisogno di un massaggio particolare” – sospirai con voce melensa, - “come comanda mia signora” – rispose Rolando, facendo contemporaneamente un cenno a Piero perché cominciasse ad “operare”.
Così Piero cominciò ad insinuare le sue mani attraverso i pochi vestiti che indossavo, mi sbottonò lentamente la camicetta con una mano, mentre con l’altra mi percorreva una coscia andando rapidamente ad incrociare un gancetto del reggicalze. “Mhnn ahhh, che bel massaggio, continua ti prego” – mugolai ignara di quel che realmente stava accadendo.
Avevo ormai i seni scoperti, la gonna benché ancora allacciata sembrava non esserci, le mani di Piero esploravano il corpo sempre più caldo ed eccitato, prima palpando e massaggiando sapientemente i seni, poi pizzicando i capezzoli, infine aprendomi la fessura ormai fradicia con le dita. Rolando mi confessò poi che Piero, vedendo il mio corpo completamente depilato si eccitò moltissimo, così si piegò lentamente su di me percorrendo il mio corpo prima con una serie di baci, poi con morsetti calibrati nei punti più “strategici”, infine con la lingua aperta a bagnare tutta la pelle, dalle orecchie alla fica. “Cazzo, ho bisogno di cazzo, di tanto cazzo, vieni Battista fatti preparare adeguatamente!” – mugolai ormai completamente ubriaca di libido.
Era arrivato il momento tanto atteso da Rolando: stavo spogliando con una certa fretta Piero, convinta peraltro di avere a che fare con mio marito, in pochi secondi caddero pantaloni, mutande, giacca e camicia e mostrai di saper restituire con altrettanta qualità toccate e leccate. Era tale il mio grado di eccitazione che procedevo scatenata lungo quel corpo così caldo, senza che mi sfiorasse il benché minimo dubbio di ciò che stava realmente accadendo; solo l’impatto con il sesso, davvero prepotente, mi fece sobbalzare, mi fermai un attimo, lo baciai lo toccai, lo odorai, lo leccai e poi dopo una breve esitazione di poche decine di secondi proseguii e lo feci affondare dentro la bocca scatenandomi in un pompino davvero da premio! Con la mente percorsa da forte dubbio di avere a che fare con il sesso di Rolando decisi comunque di gustarmi fino in fondo tutta quella delizia.
Da quel momento assecondai il gioco perverso di Rolando che immaginai, stava sicuramente guardando e riprendendo ogni attimo di quella serata. Mi levai tutti i vestiti, mi alzai in piedi e feci sedere Piero sulla poltroncina al mio posto, poi mi misi davanti a lui rimanendo in piedi a gambe divaricate, lentamente mi chinai in avanti verso il basso fino a ritrovare quel cazzo meraviglioso per avvolgerlo nuovamente con le mie labbra in un lungo, morbido, perverso pompino. Feci in modo che Rolando potesse gustarsi uno spettacolo adeguato, lo immaginavo sdraiato quasi a terra per poter riprendere al meglio quella meraviglia che mai gli era riuscito di vedere: davanti a lui, quasi sopra la testa, inguainate in un paio di calze velatissime nere, si slanciavano le mie cosce e più avanti, alla loro confluenza il meraviglioso vertice dove si trovano buco del culo e fica. Guardando poi in seguito il video girato da Rolando notai come la mia fica sborrasse davvero copiosamente prima dell’orgasmo, infatti lunghi filamenti fuoriuscivano dalle grandi labbra aperte e imperlate, colando in dense gocce fino a terra. Poco più avanti ballonzolavano liberamente le mie tette al lento ritmo del pompino, l’andirivieni della testa determinava la corrispondente oscillazione delle tette; a quel punto sapevo che lui mi stava osservando e sapevo bene cosa offrirgli! Il porco indugiò a lungo con la videocamera, con frequenti stacchi e zoomate su ogni particolare: il buco del culo, la fica, i filamenti di sborra, le tette, le labbra della bocca completamente deformate ad “ospitare” quella grossa, enorme banana che toglieva quasi il respiro! - Rolando si rivelò un abile regista porno effettuando riprese memorabili con lo zoom: un primo piano sulle tette così gonfie e voluminose con i capezzoli tesi e turgidi per l’eccitazione ormai fuori controllo, e tra quelle due “bocce” si intravedevano con sufficiente definizione, il mio mento e le labbra inferiori tutte deformate e avviluppate attorno al cazzo viscido di saliva; il tutto accompagnato da un mio sempre più insistente mugolio di piacere, anche in risposta alle incitazioni sempre più volgari che Rolando mi rivolgeva. Gustate a “freddo” con l’uso del rallentatore, sembravano scene di una danza “rituale”: il dondolio delle tette che accompagnava l’andirivieni della bocca lungo il cazzo e anche il mugolio che emettevo sembrava la sinfonia di accompagnamento..! -
Ancora pochi minuti di quel “trattamento” e.. Piero ormai completamente in estasi, mi scaricò in bocca una copiosa cascata di sperma, fresco fluido, buono, che odorava di buono, al punto che dopo avergli ripulito per bene il cazzo, mi sollevai in piedi girandomi lentamente, socchiusi la bocca facendo fuoriuscire la lingua tutta imbiancata a raccogliere ogni minima goccia di sperma dalle labbra, e con una manovra repentina la richiusi ingoiando tutto con il massimo piacere!
“E adesso inculami maiale, oggi voglio prendere il cazzo per bene e dappertutto, hai visto come sono troia oggi!” – e così dicendo ricominciai a spompinare quel membro per ridargli il vigore di prima. Fu a quel punto che Rolando mi levò la benda dagli occhi, così dopo un’occhiata approfondita a quel partner “sconosciuto” sogghignai compiaciuta “avevo intuito che c’era qualcosa d’insolito, solo che non riuscivo a crederci fino a quando non ho assaggiato il tuo uccello. E che uccello, mai in vita mia mi era capitata tanta grazia! Finora ho sempre dovuto accontentarmi del cazzetto da finocchio di Rolando, ma oggi non intendo rinunciare a niente, voglio provare e gustare tutto, visto che è quello che quello che vuole quel porco!” – a questo punto ritornò il silenzio rotto solo dal mio mugolio mentre avevo ricominciato il pompino interrotto e quando ritenni sufficiente la qualità dell’erezione mi piegai in avanti accovacciandomi sulla poltrona alla pecorina, offrendo il mio culo a Piero – “ecco adesso inculami per bene, voglio che me lo infili fino in fondo, mi devi sverginare perché quel finocchio di mio marito non è mai riuscito a sfondarmi per bene il culo!”. Con un simile linguaggio osceno l’amplesso raggiunse in breve, livelli di perversione inaudita e offrii a Piero tutto di me, godendo come mai prima avevo fatto.
Rolando filmò tutto, guardandomi con gli occhi dilatati per l’eccitazione e quando vide che ero ormai “persa” fece entrare nella stanza un altro suo amico, già nudo ed eccitato il quale senza nemmeno parlarmi si mise dietro di me e mi piantò il suo membro nel culo, mentre Piero mi scopava scatenato….
Invece di incazzarmi per questo nuovo “scherzo” di Rolando urlai incitando i miei due partner a sfondarmi tutta, dimenandomi forsennata mentre sentivo salire dentro di me un orgasmo mostruoso!! Urlai e urlai ancora li implorai di no sborrare e di continuare …… venni di nuovo e poi ancora …… fino quasi a perdere i sensi…e solo allora senti dentro di me due fiumi di fluido caldo che mi percorrevano culo e fica…..
Quando ci abbandonammo spossati al meritato riposo, nella stanza si respirava un odore di sesso così intenso e avvolgente da essere avvertito anche dopo un lungo tempo di permanenza all’interno. “Adesso vieni qui e ripuliscimi culo e fica!” – ordinai a Rolando, che ubbidì eseguendo docile docile come un cane…! L’affondare la lingua nei miei buchi, così colmi di umori, di odori e di sapori diversi e strani, provocò in lui un’eccitazione mai provata che lo portò a ripulirmi tutta in modo meticolosissimo ogni zona, anche la più recondita e nascosta, inghiottendo tutto, proprio come un servo, anzi per meglio dire, come uno schiavo fedele!
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10 anni fa
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La prima esperienza al privè
“Stella, Stella, dove sei?!” – Rolando era impaziente, stranamente impaziente.
“Vieni a vedere cosa ti ho comperato, dai, ho un sacco di sorprese bellissime!” – “vedere, vedere” – risposi curiosissima – “cominciamo dalle cose più hard, sai cosa sono queste? No? Beh te lo dico io: queste sono le famose palline cinesi che servono a massaggiare in profondità il sesso femminile” – “ma come si usano?” – “molto semplice: si infilano tutte e due nella fica, lasciando fuori solo questo anellino legato al filo a cui sono fissate, sai serve per tirarle fuori, altrimenti in una fica come la tua si perderebbero!” – “stronzo! Sei in vena di complimenti?” – “dai era solo una battuta spiritosa! Non sarai davvero così permalosa!” – “OK ma che ci devo fare? Vuoi che le indossi stasera?” – “Certo, stasera ti porto a ballare, per cui tutto il tempo avrai dentro la fica un massaggiatore personale che si prenderà cura della tua eccitazione; e.. non è finita, guarda un po’ che completino indosserai” – così dicendo mi porse un pacchetto contenente un completo di pizzo nero, composto da sostieni tette (di quelli che reggono e comprimono il seno lasciandolo però completamente scoperto) e reggicalze.
“I tuoi soliti regali interessati!” – lo provocai- “ah sì e allora guarda un po’ qui, ti sembra interessato anche questo?!” – mi rispose consegnandomi una borsa di nylon molto voluminosa, - “caspita, ma cosa c’è dentro? Ohhh mamma mia, ma, ma sei proprio matto!!” – esclamai aprendo il sacco – “una pelliccia, ma e il tuo animalismo che fine ha fatto ?!!” – “tranquilla, è una pelliccia ecologica, bella, ma ecologica” – in effetti Rolando doveva aver speso davvero molto per quel capo così bello: una pelliccia molto raffinata che, indossata mi copriva dal collo fino alle caviglie, - “la indosserai stasera, e sarai la più bella di tutte!”
L’euforia e l’emozione per quel regalo così prezioso mi avevano confusa e rimasi così a rimirarmi davanti allo specchio, con la pelliccia addosso, “sotto la pelliccia mettiti questo” – specificò Rolando, porgendomi una gonna nera lunga anch’essa, come la pelliccia fino ai piedi, e dotata di spacco laterale fino ai fianchi, chiuso da un bottone a metà coscia; - “e sopra cosa devo mettere?” – gli chiesi – “indossa questo top” – il top era di pura seta molto fine, quasi trasparente, si allacciava sulla schiena che restava in buona parte nuda, - “spero che ci sia caldo dove andremo, altrimenti mi becco un accidente” – replicai nel vedere un capo di abbigliamento così succinto.
Quella sera Stella mi preparai molto più rapidamente del solito, senza peraltro dimenticare alcunché: palline, ecc. tutto al posto giusto, anche il trucco volutamente pesante!
“Mnhhh, mi stanno già massaggiando, ahhh che bello!” – esclamai riferendomi ovviamente alle palline cinesi, mentre ero seduta in macchina durante il viaggio verso la famosa sala da ballo, - “mi immagino come sarà quando ballerò ….!” – “potresti rischiare di avere un orgasmo sulla pista da ballo, e ….. da sola!!” – rispose Rolando euforico.
Non capivo il perché di tutta quell’euforia, ma cominciai a capire quando arrivati e scesi dall’auto lessi l’insegna del locale: “Tortuga” poi guardandomi intorno vidi che il portone d’ingresso era chiuso e per entrare bisognava suonare il campanello, essere scrutati da un usciere, e solo dopo accedere all’interno. Appena entrati Rolando consegnò all’usciere un biglietto – “lo aveva già acquistato, il vigliacco!” – pensai, poi una ragazza molto carina prese in consegna giaccone e pelliccia. “Prego accomodatevi” – una voce suadente ci invitò ad entrare: il locale era molto buio soprattutto per chi, come noi, vi accedeva dall’esterno, si sentiva una musica suadente, ma non assordante, si scorgeva nella penombra la pista da ballo già molto animata. Ci sedemmo su uno dei molti divanetti che circondavano la pista da ballo, ordinando da bere due margarita, e rimanemmo a guardare. “Andiamo a ballare?” – proposi – “con piacere” – così cominciammo a scioglierci in balli sempre più coinvolgenti fino a quando Rolando – “sono stanco non ce la faccio più, mi siedo qui e ti guardo, continua tu da sola” – disse andando nuovamente a sedersi sul divano. Forse anche per merito del margarita, sta di fatto che più ballavo e più avrei ballato, forse anche per merito di quello che avevo dentro la fica: uno strumento di tortura, una tortura dolce, dolcissima che mi trastullava provocandomi un piacere sempre più intenso con il risultato che, sentivo come alcune gocce di godimento mi stavano colando lungo le cosce. Il bello era che quel titillamento non era il solo a cui il mio corpo fosse sottoposto, solo adesso infatti, avevo capito il perché della scelta di Rolando del top di seta: il fatto che il seno fosse completamente scoperto e contemporaneamente strizzato, con i capezzoli ben orientati verso l’esterno, faceva sì che gli stessi strusciassero ad ogni mio movimento, contro quel capo così liscio e aderente che li copriva, provocandomi un continuo vellicamento che me li aveva ormai resi talmente tesi e turgidi da sembrare quasi tumefatti aumentando ancora il mio livello di eccitazione.
Rolando se ne stava seduto e mi guardava ballare, vedevo i suoi occhi lucidi di eccitazione posarsi prima sul mio top attraverso cui si vedevano nei minimi dettagli sia i capezzoli che i seni, e poi andare più in basso alle mie cosce dove notai essere perfettamente visibile il reggicalze che indossavo sotto dal momento che il bottone della gonna si era “misteriosamente” aperto.
Mi cadde lo sguardo su una coppia che era seduta un po’ in disparte, a cui si erano aggiunti altri due uomini che stavano accarezzando la donna dappertutto davanti al marito evidentemente compiacente, e probabilmente a sua volta a caccia di qualche novità! “Mi hai portata in un club privè, brutto porco, sei proprio un gran perverso!” – esclamai risentita scendendo dalla pista da ballo, ma lui per tutta risposta mi baciò così appassionatamente da farmi sbollire subito la rabbia, anche perché in effetti dopo quasi due ore di ininterrotti titillamenti a fica e capezzoli ero sconvolta. “Vuoi offrirmi a degli sconosciuti stasera?” – gli chiesi ormai certa dei suoi obiettivi per quella serata, lui non rispose e mi baciò di nuovo palpandomi le cosce.
“C’è uno che mi sta palpando la coscia” – gli sussurrai all’orecchio poco dopo essermi seduta al suo fianco – lui sbirciò e mi disse – “lascialo fare vediamo fin dove arriva!”. E lo sconosciuto arrivò ben presto in cima alla coscia dove era evidente il mio stato di eccitazione e dove penzolava ancora il filo a cui erano legate le palline cinesi… Sentii le dita dello sconosciuto entrarmi dentro e armeggiare fino a far sgusciare fuori le palline fradice, io intanto stavo con la testa rivolta dall’altra parte bisbigliando all’orecchio di Rolando tutto quello che stava succedendo, convinta che lui mi avrebbe dato qualche consiglio per togliermi da quella situazione.
All’improvviso dietro di me una mano s’insinuò dentro il top afferrandomi un seno e facendomi sobbalzare e ansimare sia per il gesto inatteso che per l’eccitazione che ormai mi pervadeva tutta, poco dopo una lingua cominciò, sempre da dietro, a leccarmi il lobo dell’orecchio….
“Mi palpano tutta” – esclamai – “allunga la mano anche tu dai” – fa la sua risposta! Lo guardai negli occhi leggendovi un’eccitazione così intensa che quasi non lo riconoscevo, e ubbidii: posai la mano fra le gambe dello sconosciuto, ma sempre con lo sguardo rivolto vero Rolando, - “com’è eccitato?” – mi domandò. “Ha un cazzo enorme” – fu la mia risposta lapidaria, anche perché avevo ormai deciso di provare e cedere…. Girai dunque la testa verso il mio sconosciuto palpeggiatore e mi avvicinai rapida alla sua bocca infilandoci dentro la mia lingua, mentre aprivo i suoi pantaloni per far uscire il suo membro durissimo e mentre quello che mi palpava una tetta mi toglieva il top lasciandomi così a seno nudo. Pochi minuti e un’altra mano percorreva rapida l’altra coscia, “Rolando pensai” – ma girandomi vidi che era un altro uomo che mi prese la mano libera e l’appoggiò sopra il suo cazzo mentre mi baciava appassionatamente. Adesso la situazione era davvero bollente: a destra e a sinistra impugnavo due cazzi enormi, alle spalle uno sconosciuto mi spremeva le tette, due mani si contendevano la mia fica allagata di godimento e quando girai di nuovo la testa vidi davanti a me a non più di 2 centimetri dalla bocca un altro uccello gonfio di eccitazione: “4 uomini….una bella serata davvero” - pensai!
Si avvicinò il gestore del club che con fare molto riservato ci consigliò di spostarci in una stanza destinata agli accoppiamenti “occasionali – “starete molto più comodi e potrete scatenarvi senza alcun problema!” – aggiunse.
Infatti c’erano in quel club privé parecchie stanze, tutte arredate in modo semplice: un grande lettone rotondo al centro e tutti specchi intorno sia alle pareti che al soffitto; con un particolare che io non conoscevo: gli specchi erano tutti semitrasparenti per cui, essendo le stanze ben illuminate, era possibile da fuori, godersi lo spettacolo di ciò che accadeva all’interno.
Ero del tutto ignara di questo “marchingegno”, ed ero convinta di potermi godere in pace gli uomini che mi avevano “agganciata”, stavolta senza la presenza del mio “guardone”.
Solo dopo Rolando mi raccontò che si era accomodato in un punto d’osservazione ottimale davanti a quello che a me da dentro sembrava uno specchio mentre da fuori era una finestra enorme da cui si potevano scorgere tutti i dettagli anche i più insignificanti, da lì non sfuggiva davvero nulla!
Mi trovai rapidamente senza gonna e top, sdraiata sul letto con due uomini inginocchiati vicino al mio viso, che strofinavano i loro cazzi tesi sulle mie labbra per invitarmi a leccare. Cominciai così a leccare le due cappelle che mi si appoggiavano alle labbra, bagnandole ad ogni colpo di lingua con la saliva abbandonandomi ad un pompino doppio davvero estasiante: prima con lente e accurate passate di lingua percorrendo le due aste tese e gonfie, poi dedicandomi ai coglioni, percorrendone ogni millimetro, sempre con la punta della lingua irrigidita per essere più efficace. Gli altri due uomini si alternavano intanto sulla mia fica e sul buco del culo, leccandoli avidamente.
Mi raccontò poi Rolando che attorno a lui si formò ben presto un piccolo capannello di guardoni che dapprima titubanti, poi sempre più eccitati, cominciarono a masturbarsi commentando a voce alta quello che li eccitava di più: “guarda quella puttana a gambe larghe come pompa i due cazzoni” – disse uno, “sbaglio o ha la fica completamente depilata?” – domandò un altro – “è vero è tutta depilata anche sotto le ascelle, dev’essere proprio una gran troia!” – concluse un terzo. Rolando ascoltava quei commenti rimanendo in silenzio, eccitandosi ancora di più nel sentire apprezzamenti sempre più volgari rivolti a me, consapevole che nessuno dei presenti sapeva ovviamente, che si trattasse di sua moglie.
“Guarda che troia, come si offre a quell’uomo con quel cazzone enorme, senti come rantola, la puttana!” – infatti vicino alle varie finestre/specchio erano collocati anche degli altoparlanti che diffondevano le voci provenienti dall’interno e così anche Rolando mi sentì fare la troia davvero!
I cazzi si alternavano ormai da tanto tempo dentro di me: culo, fica, bocca, provai doppie sconvolgenti che trascinarono ad orgasmi inimmaginabili: Carlo, Francesco Maurizio e Andrea questi i nomi dei miei amanti! Riuscii a prendere contemporaneamente nel culo il cazzo di Francesco e di Andrea, generando lo scompiglio nella sempre più nutrita schiera di guardoni che da fuori si godevano il mio show; a quella vista mi raccontò poi Rolando, tutti si abbandonarono ai commenti più truci – “oh ma quella troiona è proprio sfondata dappertutto! E guarda come gode anche nel culo!” – se ne uscì uno – “è si, quella è capace di prendersi anche una decina di cazzi al colpo!” – gli fece eco un altro, e così via, man mano che dentro le cose evolvevano sempre più verso un finale davvero “pirotecnico”.
Sentii che appoggiate alle mie labbra c’erano due cappelle gonfie e pulsanti quelle di Carlo e Maurizio, e cominciai a leccarle dapprima con movimenti molto lenti, poi sempre più avvolgenti fino a percorrere entrambi i cazzi con la bocca aperta. Avevo cazzi dappertutto: uno in fica uno in culo piantati fino alle palle e due che si contendevano la mia gola! Una situazione così perversa generò il caos sia dentro che fuori: Carlo e Maurizio mi sborrarono quasi all’unisono sul viso e in bocca e mi lasciarono poi a gustarmi l’orgasmo travolgente che i cazzi in culo e fica mi provocarono: urlai come una forsennata implorandoli di continuare e poi urlai ancora e poi ancora…in preda ad una serie impressionante di orgasmi e alla fine crollai esausta mentre i due mandrilli mi allagavano tutta con la loro calda sborra. Fuori intanto, la schiera di guardoni riempì di sperma parecchi pacchetti di Cleenex, e che seghe felici! Rolando mi raccontò tutto dopo!
Mi addormentai per lo sfinimento e quando mi risvegliai, realizzai tutto ciò che era successo e che avevo fatto, poi mi rialzai sentendo con un lungo filo di sborra che mi colava dalla fica e dal culo, mi rivestii in fretta, salutai tutti con un bacio ed uscii dalla stanza preoccupata di ritrovare Rolando - “chissà dov’è andato” – pensai – “ma, cosa ci fai tu qui?” – gli chiesi stupita vedendolo appena fuori dalla stanza, – “ho assistito, insieme ad una nutrita folla, ad uno spettacolo davvero speciale, i miei complimenti!!” – mi rispose con tono sarcastico, mostrandomi gli specchi semitrasparenti, - “anche se sono un po’ arrabbiato, perché hai cercato di fare la furba e di imboscarti senza di me!” – proseguì – “sarebbe stata la giusta punizione, visto che mi hai portata in un club privé sapendo bene che ero contraria!” – “hai ragione, però… adesso che hai provato non pensi che ogni tanto possa essere un’occasione ghiotta di evasione?” – “si, si, però … non voglio che diventi un’abitudine, …. una volta ogni tanto e deciderò io!”.
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10 anni fa
admin, 75
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Festa di carnevale
“Sei sicuro che saremo tutti seminudi?” – “oh l’invito mi sembra alquanto esplicito: l’abbigliamento, ovviamente in maschera, dovrà essere altamente sexy, ed è sottolineato, sia per gli uomini che per le donne” – “si ma questo non vuol dire essere seminudi!” – “no eh, e allora cosa vuol dire secondo te: ‘verrà eletta la maschera ritenuta più sexy della serata, in altre parole la più nuda’?” – ribattè Rolando rileggendo il contenuto dell’invito ad una festa di carnevale, che avevamo ricevuto la settimana scorsa da Claudia e Carlo, due coniugi conosciuti in un privè qualche settimana prima.
Quella volta scelsi un abbigliamento “particolare”: un corpetto color rosa carne con laccetti sulla schiena, che mi strizzava al massimo vita e seno, facendo fuoriuscire completamente i capezzoli, sotto solo le cinghiette del reggicalze e un paio di calze a rete anch’esse color rosa, infine ai piedi un paio di sandali rosa pastello con la zeppa e con un tacco di 20 cm. Anche il trucco scelto era in linea con l’abbigliamento da battona: guance color arancio, occhi segnati e colorati con un marrone scuro iridescente, rossetto marrone scuro mi conferivano un aspetto da vera puttana
Uscimmo di casa, avvolti lui in un cappottone grigio, io nella mia pelliccia sintetica, per raggiungere l’auto al parcheggio con la sensazione strana dell’aria fresca che da sotto mi accarezzava la fica.
“Cosa fai adesso” – chiesi preoccupata – “mi fermo in quel bar a bere un caffè insieme a te, vieni” – mi rispose Rolando scendendo dall’auto. Lo seguii titubante dopo essermi accertata che la pelliccia fosse perfettamente abbottonata – “sai che figura se qualcuno vedesse! Certo è eccitante l’idea di stare, praticamente nuda, in mezzo a tanta gente, prendere il caffè stando al fianco di uomini che mi guardano per il mio trucco, ma che mai e poi mai immaginerebbero come sono agghindata sotto!” – tali pensieri mi provocarono un’improvvisa eccitazione, che in breve mi allagò la fica, provocandomi una sensazione di fresco mai provata.
“Hai visto come ti guardavano? Ti avrebbero spogliata con gli occhi, anche se in realtà c’è ben poco da spogliare …!” – “sfido io, mi hai portata di sera, in un bar praticamente di soli uomini, con un trucco da battona, cosa ti aspettavi?!! Ora però pensa a guidare, non vorrei che ci perdessimo…”
Dopo circa mezz’ora raggiungemmo una villetta isolata, Rolando suonò il campanello e la voce inconfondibile di Claudia lo invitò ad entrare, aprendogli il cancello elettrico.
“Ciao, cara come stai?” – mi salutò Claudia, dandomi un bacio lieve sulle labbra – “sei veramente bella, complimenti!” – poi entrate, mi aiutò a togliere la pelliccia e… sorpresa – “uhauu ma, ma sei davvero bellissima e supersexy, sarà praticamente impossibile superarti in sensualità stasera!” – e così dicendo mi fece entrare nel salone dove erano già riuniti tutti gli altri invitati della serata –“ecco a voi Stella!” – e un sospiro di ammirazione unito ad un applauso spontaneo, si levò tra tutti i presenti.
Mi guardai intorno: cinque uomini e tre donne, oltre a me e Rolando, c’era aria di orge …..
Fatte rapide conoscenze la serata prese inizio con i soliti balli; mi sentivo un po’ a disagio, così nuda, strizzata dentro ad un corpetto che, oltre a non coprirmi nulla metteva in evidenza, sia le tette che il culo, tutti gli altri avevano sì abbigliamenti più o meno “espliciti”, però erano coperti, o almeno parzialmente.
Il ballo servì così a vincere quell’iniziale senso di imbarazzo: in pista c’erano tutti e da sotto i pochi vestiti di ciascuno si intravedevano chiaramente seni, cosce e cazzi ciondolanti.
“Adesso tutti qui sui tappeti, si gioca alla mosca bianca!” – invitò Carlo, dopo circa un’ora e mezza di balli sfrenati.
Mosca bianca è un gioco di società, che ha quale unica finalità, quella di giocare puntando o capi d’abbigliamento, o meglio pescando da un apposito mazzo delle penalità da scontare a fine gioco.
Io che partivo già nuda, fui presto costretta a giocare sulle penalità, e c’è da dire che all’inizio sembravo avviata ad una strepitosa vittoria, ero riuscita infatti, a spogliare tutti e tutte, solo che proprio allora la fortuna mi abbandonò, lasciandomi alla mercé delle penalità; ne accumulai una quantità enorme…!
“Decideremo collegialmente una penalità” – mi confermarono – “una con cui le sconti tutte” – “Verrai bendata e ammanettata dietro la schiena, poi dovrai fare un pompino a ciascuno di noi, escluso il tuo uomo, e dovrai indovinare i proprietari di ciascun cazzo, se vincerai potrai sputare lo sperma, altrimenti lo dovrai ingoiare tutto. In più se sbaglierai i primi due, pagherai un pegno intermedio, e se dovessi sbagliarli tutti cinque, ci sarà il pegno finale..!”
Pochi minuti dopo ero già “pronta”: bendata, ammanettata e inginocchiata davanti a quei cinque maschioni – “puoi cominciare” – mi sussurrò all’orecchio Claudia, con voce suadente, e così accolsi in bocca il primo di quei cinque cazzi focosi. “Questo è … Stefano!” – mormorai indecisa,– “no, sbagliato!” – fu la risposta sempre di Claudia. Così dopo una decina di minuti di spompinate, mi ritrovai con la bocca inondata della sborra di chissà chi, obbligata ad ingoiarla – “quanta ne ha fatta, e com’è odorosa” – pensai mentre, con un gesto repentino, ingerii quell’abbondante razione di sperma. La stessa scena si ripeté anche per il secondo cazzo, per cui avendo inanellato due errori consecutivi fui costretta anche a subire l’ulteriore penalità: Lilli mi applicò ai capezzoli due pinzette che si aprivano come una corolla di fiore, se premute in punta, ma che si richiudevano a molla se rilasciate, più o meno il principio delle matite a scatto. “Non mi fanno un granché male” – valutai, senza sapere però una caratteristica importante delle pinzette: avevano una catenella in punta, che se tirata stringeva con maggior forza la pinza intorno al capezzolo, consentendo quindi di allungarlo a piacere. “Succhia puttana, fai sborrare bene questi uomini, altrimenti ti stacco le tette!” – mi ordinò imperiosa, Lilli, facendo seguire a quell’ordine uno strattone violento alle due catenelle che mi fece sobbalzare per il dolore.
Obbedii docile, spompinando con tutta la mia maestria quel cazzo che era talmente grosso da deformarmi il viso, mi riempiva la bocca quasi a soffocarmi, e intanto Lilli con una mal celata vena di sadismo tirava con sempre maggior forza le catenelle, provocandomi un allungamento evidente di capezzoli e tette, mugolavo, quasi a cercare di liberarmi sia del cazzo davvero spropositato, sia soprattutto di quella tortura continua ai capezzoli. L’improvvisa sborrata mi colse impreparata e, solo a grande fatica riuscii ad ingoiare tutto, visto che, tanto per cambiare, anche stavolta avevo sbagliato nuovamente il nome del proprietario del cazzo. Ormai ne restavano solo due e poi quel gioco, divenuto per me davvero umiliante, si sarebbe concluso, e soprattutto quella tortura ai capezzoli divenuta ormai insopportabile – “mi immagino come sarà eccitato quel porco di Rolando nel godersi questo spettacolo!” – pensai mentre il quarto cazzo mi si infilava in gola. “Sei Carlo” – mugolai – “no, tesoro hai sbagliato di nuovo” – mi sussurrò all’orecchio Claudia, con una voce suadente. Era passata ormai mezz’ora, e io mugolavo per incitare alla sborrata quell’uomo, ma lui sembrava proprio prendersela comoda, e quando decise di venire, lo fece scaricandomi in bocca una quantità di sperma così abbondante che solo con grande fatica riuscii ad ingoiare tutta! Intanto quella puttana di Lilli si accaniva sempre più sui miei capezzoli che ormai si erano allungati di un bel po’, “speriamo che finisca presto” – meditai preoccupata, mentre un acre sapore di sborra mi saliva intenso dallo stomaco e mi saturava l’olfatto e il gusto. Spompinai dunque anche l’ultimo cazzo ormai rassegnata a dover fare un altro ingoio, mossi la testa molto rapidamente assecondando al massimo le pulsioni del cazzo, che captavo chiaramente attraverso le labbra, lo portai alla sborrata in pochissimi minuti, solo che il mio stomaco era ormai sazio, e la copiosità di quella sborrata tra l’altro particolarmente odorosa mi colse di sorpresa, al punto che non riuscii a trattenere un seppur lieve rigurgito di sperma che mi tracimò dalla bocca formando alcuni rivoli sul mento fino a colare in lunghissimi filamenti bianchi: d’altronde, mai in vita mia avevo mangiato una tale quantità di sperma! L’odore persistente della sborra mi riempì bocca e naso per tutta la serata, anche se, il fatto di essere stata liberata e sbendata fu per me un’autentica gioia, al punto che quando mi dissero che l’ultimo pegno da pagare era di fare l’amore con Claudia e le altre donne, lì davanti a tutti, non mi sgomentai più di tanto.
In breve mi trovai davanti Marcella, che mi abbracciò focosamente attirandomi a sé e baciandomi calorosamente, infilandomi in bocca la lingua, una lingua lunghissima, e palpandomi il culo, Lilli m’avvolse da dietro, afferrandomi saldamente le tette con le mani, e premendomi i suoi seni contro la schiena. Certo Lilli era stata particolarmente stronza con me, durante il pegno precedente, con quella tortura ai capezzoli, ma ora ne godevo i frutti: infatti quella prolungata strizzata a cui erano stato sottoposti, li aveva resi ipersensibili e anche un minimo strofinamento delle dita era sufficiente a farli gonfiare ed indurire trasformandoli in due veri e propri “centri di godimento”. Inoltre Lilli era proprio una donna bellissima: un viso molto dolce e sensuale, capelli lunghi e biondi naturali, seno “da favola”, una delle rare donne con le tette veramente a pera e … che tette, grosse e sode, un culo a mandolino, una fichetta da “verginella” con pochissimi peli biondi, due cosce ben tornite e lunghissime!
Così avvolta e coinvolta dalle “attenzioni” di quelle due donne così esperte nel gioco lesbico, mi lasciai trascinare facilmente, scordai in quel lasso di tempo tutto il mio amore per il cazzo ed assaggiai molto profondamente il gusto delle donne, in un rapporto lesbico sempre più ardito. Leccai fiche, tette, incrociai lingue con la mia, penetrai buchi del culo, palpai tette e culi, strofinai la mia fica contro le altre e, fatto davvero importante godetti così profondamente da sembrare a tutti lesbica da sempre.
Passai il resto della serata con Lilli che non mi si staccava più di dosso, voleva ballare sempre con me, sfruttava ogni occasione per baciarmi e palparmi, offrendomi al contempo il proprio corpo senza alcun ritegno: sembrava si fosse invaghita di me!
Quella notte dormimmo a casa di Claudia e Carlo, e al risveglio, mi ritrovai a fianco nel letto … Lilli, mentre Rolando era sul divano. Mi alzai per andare in bagno, sentivo ancora in bocca e nel naso l’odore intenso e acre della sborra, - “ieri ho proprio fatto indigestione di sperma” – meditai, mentre un rigurgito me ne riportò in bocca anche il sapore, oltre all’odore. Mi sedetti sul water per pisciare, quando entrò in bagno Lilli che senza dirmi niente mi si piazzò davanti, collocando il proprio sesso a diretto contatto con la mia bocca, e solo a quel punto esclamò “ciao, tesoro”, - intuii subito il suo desiderio e mi abbandonai a quell’approccio insieme così dolce e perverso, leccai la fica di Lilli e con le mani le palpai avidamente le tette, quelle tette meravigliose, leccai e leccai ancora, penetrando tra le grandi labbra, dischiudendole con la lingua, ad incontrare una cascata di umori, su fino al grilletto, teso e gonfio – “ahnn ohhh mnhhh siiii daiii” – mugolò Lilli assecondando i colpi di lingua con ampi movimenti del bacino: pochi minuti e nella mia bocca fluirono i densi umori dell’orgasmo di Lilli, che riavutasi volle ricambiare subito, leccandomi la fica ancora bagnata di piscia, trascinandomi ad un orgasmo incredibile – “per fortuna che ero convinta di non riuscire a godere di mattina presto …!” – pensai ……..
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10 anni fa
admin, 75
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Un capodanno speciale
“Allora è deciso: per l’ultimo dell’anno andiamo alla festa organizzata a casa di Elena, e dato che mi ha detto che ci sono più donne che uomini ho invitato anche Cesare, verrà in macchina con noi.” Cesare era un nostro amico comune e un collega di lavoro di Rolando, sui quarant’anni e scapolo, inguaribilmente scapolo! In realtà Rolando sapeva bene come Cesare vivesse la sua solitudine con tristezza e soprattutto quanta voglia di sesso lui avesse, era evidente sia dai suoi discorsi, sia dalle frequentissime “visite” a siti web porno che faceva anche in orario di lavoro…
Certo non avrei mai potuto immaginare il “progetto” del mio compagno, così quella sera, per l’ultimo dell’anno scelsi un abbigliamento volutamente sexy sia “sotto” che sopra, in tema con la serata, il tutto per soddisfare la ben nota perversione del mio partner: sostieni seno nero orlato di pizzo, mini perizoma nero completamente trasparente, reggicalze e calze nere velatissime; sopra camicetta in seta semitrasparente grigia chiusa da tre soli bottoni, gonna nera con generosissimo spacco laterale da cui si potevano intravedere benissimo calze e reggicalze. La scelta di quella camicetta coordinata con il sostieni seno era “strategica” come ben sapevo: infatti il continuo sfregamento della seta contro i capezzoli sospinti in fuori dal sostieni seno, provocava la loro continua stimolazione del tutto simile ad un vellicamento di lingua durante un rapporto sessuale, con l’unica differenza che nel caso presente il titillamento era destinato a durare molte ore. Il piacere provato era raddoppiato nel vedere gli sguardi vogliosi degli uomini posati sulle mie tette, visibili ed evidenti quasi come fossi nuda, con i capezzoli irrigiditi e turgidi da sembrare due lamponi! La festa da Elena trascorre comunque fluida e in allegria, tra balli e chiacchierate, brindisi e “trenini” vari, anche con qualche palpatina più o meno distratta, ma siamo all’ultimo dell’anno e … in fondo fa parte della festa anche questo! Nonostante i molti momenti di aggregazione, quella sera Cesare rimase spesso defilato e solo, per cui verso le 2 del mattino Rolando propose a tutti e tre di tornare a casa, proposta accettata con piacere da tutti. Il viaggio di ritorno trascorse in un’insolita atmosfera di silenzio, forse anche a seguito alle copiose bevute ed ai numerosi brindisi!
“Vieni dentro un attimo?” chiese Rolando, già sapendo quasi il contenuto della risposta; “no dai è tardi e devo fare ancora più di 100 chilometri per arrivare a casa mia!”
“Puoi fermarti a dormire da noi” ribadì rapido e deciso Rolando, “abbiamo un comodissimo divano letto!” “Si dai Cesare, rimani qui così domani sarai sicuramente più in forma per guidare la macchina fino a casa tua!”, aggiunsi ignara di ciò che passava nella mente del mio uomo.
“D’accordo mi avete convinto, rimango a patto però che domani vi offra il pranzo ad un ristorante”; “OK, allora dobbiamo fare un brindisi tra di noi, per augurarci un anno felice e spensierato!”, così dicendo Rolando aprì il frigorifero ed estrasse una bottiglia magnum di Champagne. “Dai prendi tre calici” mi disse, mentre era impegnato nell’operazione di “stappo”.
“Auguri” echeggiò nel salotto “Auguri”, e tra un augurio e l’altro Rolando verificava che avessi sempre il calice ben colmo, facendomi bere una considerevole quantità di quel dolce ed inebriante nettare.
Così tra un “Auguri” e l’altro abbracciò voluttuosamente e cominciò a baciarmi con la lingua, senza preoccuparsi assolutamente della presenza di Cesare che rimase un po’ sorpreso e defilato ad osservare.
In un primo momento cercai di oppormi a quel abbraccio così erotico, ma i fumi dell’alcol e delle bollicine resero la mia, una resistenza assai blanda! Così al primo bacio ne seguì un altro ancora più lungo e coinvolgente: ormai le mani di Rolando percorrevano con crescente frenesia il mio corpo, insinuandosi lentamente nello spacco generoso della gonna offrendo a Cesare un inatteso spettacolo ad altissima tensione erotica: le cosce inguainate in un reggicalze con calze nere velatissime, scoprendo di lì a poco, anche il ridottissimo perizoma che copriva a malapena il sesso. Quando con rapidi gesti, le mani mi sbottonarono la camicetta, scoprendo alla vista uno spettacolo inatteso e irresistibile: i miei seni nudi con i capezzoli turgidi, sorretti da un sostieni seno, notai con la coda dell’ occhio Cesare tutto arrossato in preda ad un misto di imbarazzo ed eccitazione “cosa stanno facendo questi due, si mettono a scopare qui davanti a me, si sono forse dimenticati che ci sono anch’io?” immagino si domandasse fra sé, sorpreso. Totalmente preso dallo spettacolo osceno, con gli occhi paralizzati e il respiro affannoso, lo notai incrociare lo sguardo di Rolando che con un esplicito ammiccamento, lo invitò ad avvicinarsi e a “partecipare” anche lui, così vinto l’iniziale e comprensibile imbarazzo, si piazzò alle mie spalle mentre ero sempre impegnata a baciare Rolando, mi afferrò saldamente le tette cominciando al contempo a leccarmi le orecchie. Quel “doppio attacco” provocò in tutti e tre l’effetto di una bomba: Rolando mi rigirò quasi subito verso Cesare, il quale senza attendere oltre, mi infilò in bocca la sua lingua sbottonandomi al contempo con l’altra mano l’ultimo bottone che ancora teneva chiusa la gonna.
Fu questione di un attimo: rimasi nuda tra due uomini che eccitatissimi si contendevano le mie parti scoperte, così bastò una semplice carezza di Rolando per “guidarmi” spingendo la mia testa all’altezza dei due cazzi ancora “prigionieri” dentro i pantaloni: pochi secondi e li impugnavo entrambi, dapprima slinguandoli, poi passando ad una serie di succhiate sempre più voluttuose. “Succhia il suo, è lui l’ospite, io voglio guardarti..” mi sussurrò Rolando con una voce così arrochita che non avevo mai sentito, così ormai consapevole di cosa stesse accadendo mi ritrovai in bocca l’uccello del migliore amico di famiglia, che con la fame arretrata che aveva, resistette solo pochi secondi prima di scaricarmi in bocca un fiume di sperma, accompagnando la sborrata con urla liberatorie quasi sovrumane!
Ingoiare quella “novità” fu quasi un obbligo, e così dopo una prima “generosa” boccata, mi ritrovai di lì a pochi secondi la bocca nuovamente piena di sperma “mamma mia quanta sborra, sembra non finire più” pensai mentre m’impegnavo in un nuovo “ingoio”.
La fame si sa fa miracoli: non fu necessario attendere neanche un minuto e il cazzo di Cesare si presentava già nuovamente orgoglioso in una promettente erezione, così il “caro amico di famiglia” messo da parte l’iniziale pudore, si abbandonò senza più scrupoli, a soddisfare i suoi più perversi desideri “Dai troiona mettiti alla pecorina che ti voglio inculare!” mi ordinò perentorio. Forse per lo stupore, o forse ancora per la “debolezza” psicologica dovuta ai fumi dell’alcol, o ancora e meglio per la curiosità e l’eccitazione di quell’atmosfera inattesa, fatto sta che ubbidii docile mettendomi sul divano a pecorina e mostrando per bene i miei orifizi. “Fammelo succhiare un po’ prima, te lo devo lubrificare, altrimenti mi farai male!” lo supplicai, ma dopo alcuni minuti di spompinate sentii l’asta rigida farsi largo tra le mie chiappe. Rolando non resistette a quella vista, e mettendosi sotto di me, mi infilò lesto il cazzo in fica dando vita per la prima volta, ad un amplesso simultaneo a tre con me penetrata contemporaneamente in culo e fica.
“Ti piace puttana prendere due cazzi, vedrai come ti faremo sborrare!” esclamava ansimante, mentre sentiva il cazzo di Cesare premere con forza contro la propria cappella, così separati solo da pochi centimetri…. Ero ormai pervasa da uno stato d’estasi fino ad allora sconosciuto, mi abbandonai a quel piacere libidinoso ed intenso, assecondando i due uomini con movimenti sempre più ritmati e profondi dei fianchi incitandoli ad entrare ancora di più dentro di me, ma senza sborrare! “Fatemi godere dai maiali schifosi, ma non sborrate, voglio prendervi dopo!”, e così dicendo mi abbandonai al mio primo grande ed intenso orgasmo multiplo e simultaneo, vaginale ed anale, della mia vita sessuale. Se fosse passato qualcuno davanti a casa si sarebbe certamente spaventato per le urla disumane che emisi nel perdurare del godimento, e sarebbe rimasto esterrefatto per la volgarità ed oscenità delle parole udite! Ripreso il “controllo” della situazione li feci mettere inginocchiati uno di fronte all’altro, mi sdraiai tra loro, in modo da avere i due cazzi all’altezza della bocca “voglio che mi sborriate tutti e due sul viso adesso” ordinai mentre iniziavo con la lingua un titillamento irresistibile sui due glandi. “Dai sborratemi in faccia, porci” esclamai, pochi secondi prima di venire investita da un doppio getto di caldo e denso liquido seminale che mi coprì tutto il viso, andando poi a colare in lunghi rivoli sui seni turgidi e quasi tumefatti per le violente palpate a cui erano stati sottoposti durante tutta la serata.
Il mattino dopo, verso mezzogiorno mi risvegliai da un lungo e profondo sonno, durante il quale credevo di avere sognato tutto, ma il bruciore all’ano e la vicinanza di Cesare, nudo e con il cazzo ancora duro mi riportò rapidamente alla realtà: la “fame” dell’amico era davvero tanta e parimenti la disinvoltura con la quale disponeva ormai come un padrone del mio corpo “apri le gambe baldracca che ho voglia di fotterti” e così dicendo mi infilò con decisione il cazzo in fica provocandomi un iniziale senso di disagio dovuto alla temporanea mancanza di lubrificazione, che però non tardò ad arrivare copiosa, permettendomi di avere così un altro lunghissimo orgasmo con quell’amico ormai diciamo divenuto più che “intimo”!
“Adesso mi devo preparare per andare a pranzo, andate di sotto e aspettatemi” ordinai, ormai consapevole di tutti gli accadimenti di quella pazza notte di Capodanno.
Quando mi presentai ai miei due uomini sembravo vestita come la sera prima, stessa gonna, stessa camicetta, ma sotto invece di tanti “orpelli” avevo scelto una tutina aderentissima e trasparentissima con dei buchi “strategici”: capezzoli e sesso restavano scoperti.
Al ristorante il cibo venne poco apprezzato, era molto più importante il gioco erotico tra noi tre, fatto di continui sguardi, di velati sfioramenti, di ammiccamenti più o meno evidenti; così il ritorno a casa fu vissuto quasi come una liberazione; durante il viaggio di ritorno io e Cesare sedemmo sul sedile posteriore, dando vita ad una pomiciata affannosa sotto lo sguardo attento di Rolando che invece della strada, osservava dallo specchietto retrovisore… L’ultima scopata volli farla da sola con Cesare, mentre Rolando assisteva in silenzio, riprendendo tutto con la telecamera! Così mi esibii quasi fossi un’attrice su un palco, mi feci penetrare in mille posizioni diverse, consentendo a Rolando di vedere “bene” come il cazzo di Cesare mi apriva la fica, anche stavolta il coito terminò con una copiosa sborrata in faccia che, secondo gli ordini di Cesare, venne lasciata asciugare sul viso, senza pulirla. “Adesso devo proprio andare, ma spero che ci si possa rivedere presto…” salutò Cesare, mentre si infilava il giaccone per andare a casa propria.
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10 anni fa
admin, 75
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Dall'estetista per depilarmi
Mi ritirai per fare un bagno con acqua caldissima aromatizzato con sali da bagno al mughetto. Quando fui nuda mi guardai allo specchio e nel vedere il mio corpo riflesso potei constatare come fosse sempre bello asciutto e sodo, nonostante negli ultimi due anni avessi, ormai definitivamente, acquisito tre chili in più di peso - "ma ben distribuiti" - pensai tra sé - ed in effetti i chili in più avevano rimpinguato solo seno e culo!
Mi piaceva osservare il mio corpo così glabro senza più alcun pelo, a nascondere anche il più intimo segreto: gambe, fica, culo, ventre, braccia, seno, ascelle, sembravano essere di porcellana tanto erano lisci sia al tatto che alla vista; "in effetti Rolando aveva proprio avuto una buona idea" – convenni!
Il corpo depilato in maniera definitiva, con un trattamento laser ad efficacia garantita, era il risultato del regalo di compleanno che mi aveva fatto Rolando due anni prima, quando con un insperato colpo di fortuna aveva vinto la rispettabile cifra di quindicimila euro al superenalotto e ne aveva destinata una parte allo scopo. Dopo avermi convinta della validità della scelta, e aiutata a superare l’imbarazzo causato dalla “particolarità” di alcune zone destinatarie del trattamento di depilazione “ti accompagno io, vedrai sarà una cosa naturale in più sarà un’occasione per mostrarti nella tua massima intimità” – mi aveva rassicurata con tono convincente. Nel centro estetico che avevamo scelto, l’estetista era un uomo giovane e molto bello che potei apprezzare sia per la professionalità mostrata sia per il fascino. L’iniziale imbarazzo fu vinto partendo dalle gambe e dalle altre zone periferiche, così quando fu la volta di depilare il sesso e ad alcuni peli presenti intorno ai capezzoli pretesi che Rolando non mi accompagnasse più: “vuoi che lo faccia? … e lo farò a modo mio” mi imposi, “potrai immaginare quello che mi farà Mario!”.
Mario, così si chiamava l’estetista mi stava aspettando, mi fece accomodare e mi disse sempre con voce professionale “si spogli completamente, levi pure anche il reggiseno, oggi intendo terminare il trattamento per cui faremo sia il pube che il seno” – quelle parole risuonarono per me come un ordine perentorio al quale ubbidii docile docile, sfilandomi con insolita rapidità tutti gli indumenti che indossavo, quasi a vincere in quel modo l’imbarazzo che comunque sentivo. Mi sdraiai sul lettino e Mario cominciò il trattamento laser partendo dalla pancia, scendendo al pube sempre più giù, a quel punto fui costretta ad assumere una posizione di massima apertura per consentire a Mario di proseguire il suo lavoro. Chiusi gli occhi per nascondere l’imbarazzo e la vergogna che sentivo e rimasi in silenzio sperando che tutto finisse presto. Mario operò con grande destrezza e delicatezza, ma quando le sue dita giunsero necessariamente in contatto con le grandi labbra, sentii un ribollire interno che cresceva man mano che il laser si insinuava fra le mie cosce alla ricerca dei peli nelle zone più recondite.
“Adesso facciamo una pausa davanti per evitare irritazioni, si giri dietro che togliamo i peli dalla zona anale” – mi sollecitò Mario – io ubbidii docilmente mettendomi quindi in una posizione alquanto oscena, praticamente a pecorina. Mario lavorò con dovizia e professionalità levando in pochissimo tempo tutti i peli presenti intorno all’ano e nelle zone circostanti, facendomi rimettere a pancia in su con le gambe divaricate.
Restavano ormai poche decine di peli che Mario eliminò in brevissimo tempo durante il quale ebbe comunque il tempo di accorgersi della mia seppur involontaria, crescente eccitazione: il mio sesso si stava bagnando sempre più al punto che gli umori fuoriuscivano dalle labbra formando una piccola gemma luccicante intorno al clitoride. Restavano ancora cinque piccoli peli sul seno e fu proprio in quell’occasione che Mario si abbandonò ad una licenza erotica pizzicandomi leggermente i capezzoli. A quella sollecitazione reagii chiudendo e stringendo le gambe ma rimanendo con gli occhi chiusi; Mario allora allungò una mano fra le mie cosce iniziando un lento massaggio del clitoride, questo mi fece crollare e cominciai ad ansimare, così riaprendo gli occhi scoprii di avere le labbra di Mario ormai prossime alle mie, lo fissai un attimo e poi senza parlare gli infilai in bocca la lingua invitandolo al contempo con le mani a proseguire con maggior determinazione il massaggio iniziato. Le braccia forti di Mario mi avvinghiarono dal lettino su cui ero adagiata per trascinarmi in piedi, attaccata al suo corpo in un bacio senza respiro e senza tempo. La situazione era molto eccitante quanto imbarazzante: io tutta nuda in piedi abbracciata ad un uomo tutto vestito che conoscevo appena, almeno fino a quel momento…! Senza staccare le nostre lingue anche per un istante, frugai freneticamente nei pantaloni di Mario, finché non trovai il suo sesso ormai teso e gonfio, lo liberai rapidamente di pantaloni e mutande iniziando a masturbarlo con tutta la maestria di cui ero capace. In un attimo quel cazzo non enorme ma veramente “bello”, si infilò deciso nella mia bocca mentre, accovacciata ai suoi piedi, lo accolsi con estrema voluttà, mugolando di piacere ed esibendomi in quello che da sempre era, e rimane il mio “pezzo” preferito: il pompino da troia. Non una parola era uscita dalle nostre bocche se non alcuni “Siii” di approvazione e d’incitamento appena sussurrati a fior di labbra, solo i nostri corpi stavano parlando, e come! A malapena celati da un semplice separé c’eravamo Mario in piedi nudo dalla cintola in giù, con me tutta nuda accucciata ai suoi piedi, che gli pompavo a piene labbra, lasciva e sensuale ma al contempo scatenata, il cazzo. Decisi che era giunto il momento di assaggiare il cazzo in un altro modo: infilandomelo dentro la fica cavalcandolo a spegnimoccolo, e invitandolo a palparmi le tette e soprattutto a pizzicarmi e mordermi i capezzoli. Passarono pochi minuti prima che un orgasmo travolgente m’inondasse improvviso e violento, facendomi urlare di piacere, senza preoccuparmi del rischio di essere sentita da altri; quando mi ripresi notai con sorpresa che Mario non aveva eiaculato “mi piacerebbe venire nella tua bocca” – mi sussurrò tra l’impacciato e l’eccitato – e io senza rispondergli agguantai il suo cazzo ancora tutto viscido dei miei umori e me lo infilai in bocca dando vita ad un pompino memorabile. Date le ridotte dimensioni del cazzo, riuscii a prenderlo in bocca per tutta la sua lunghezza, e rimanendo immobile alla sua base lo “lavoravo” di lingua e di labbra fino a quando un getto caldo mi riempì la gola seguito subito da altri tre fiotti meno violenti del primo ma più intensi; continuai a succhiare fino all’ultima goccia di sborra e poi staccatami dal cazzo desiderai ingoiare tutto per poter conservare per un po’ dentro di me il sapore di quell’uomo così bello. Mi rivestii lo salutai con un ultimo rapido bacio ed uscii dal Centro Estetico “il conto verrà a saldarlo mio marito domattina” – aggiunsi uscendo – “in fondo caro Rolando mi hai praticamente imposto una cosa che era di per sé ad alto rischio erotico ed io ti ho accontentato” - pensai mentre risalivo in macchina per tornare verso casa ancora sconvolta per quanto era accaduto poco prima.
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
MASTER ESPERTO
Che fosse un Master in gamba e molto determinato
capace di sottomettere psicologicamente e sessualmente le sue schiave lo avevo
capito appena avevo risposto alla sua telefonata. La sua voce era ferma e
determinata priva di qualsiasi esitazione capace di farmi sentire
immediatamente un suo oggetto di piacere e d’oscenità. Mi comunicò senza mezzi
termini che il giorno seguente sarebbe venuto a casa mia per una prima sessione
e mi ordinò di vestirmi da cagna con calze a rete, perizoma di pizzo nero, body
anch’esso di pizzo e tacchi a spillo. Mi affermò che gli piaceva un mondo
umiliarmi così vestita, vedere il mio corpo ridotto ad una lurida zoccola.
Sarebbe giunto alle 22 in punto e non ammetteva
ritardi; quell’ uomo mi metteva addosso uno strano timore ma anche tanta
eccitazione. Mi preparai con molta calma, mi depilai ben bene, trucco pesante
da troia e parrucca biondissima. Devo affermare che già a vedermi mi eccitai,
vedere quell’enorme buco così a lungo devastato e slabbrato mi fece rizzare il
cazzo.
Alle ventidue in punto sentii suonare il
citofono e aprii immediatamente compresa la porta appena suonò dal
pianerottolo. La persona che mi trovai davanti poteva avere circa 60-65 anni,
alto un metro e sessanta circa, pelato e con la pancia ma non grasso. Mi squadro
dalla testa ai piedi poi tirò fuori un guinzaglio da cane e me lo applicò al
collo e con quello mi trascinò nella
penombra del saloncino. Seduto in poltrona mi disse di camminare avanti
e indietro facendogli vedere bene come sapevo sculettare sui tacchi e mentre
eseguivo mi apostrofava con insulti ed oscenità, mi chiamò la sua “ frocia
rotta in culo” anzi mi disse che da allora in poi quello sarebbe stato il mio
nome. Si alzò ed avvicinandosi prese il guinzaglio e mi obbligò ad
inginocchiarmi ai suoi piedi e disse: “ Frocia… apri la bocca e spalancala
bene”. Io eseguii e lui avvicinandosi con il viso ci sputò dentro “ Ingoia “ mi
disse “ Impara a conoscere i sapori e gli odori del tuo padrone”. Chiusi la
bocca ed ingoiai senza remore, cominciavo ad eccitarmi veramente e lui lo
notava dal rigonfio sul mio perizoma. Ero in ginocchio ma lui mi fece mettere
alla pecorina con il viso e le spalle poggiate per terra, in quel modo il mio
culo era visivamente profanato e completamente aperto e il Master non tardò
molto a farsi sentire…..slacciò il guinzaglio dal collare e disse: “Togliti…e
senza cambiar posizione… il perizoma e fammi vedere che fogna ti ritrovi a
posto del culo”. Mi vergognavo da morire ma l’eccitazione era tanta e…purtroppo
si vedeva.
“Come osi eccitarti così davanti al tuo Padrone
frocia rotta in culo” e cominciò a frustarmi sul culo che avevo bene in
esposizione; i colpi cadevano con lentezza ma con determinazione capaci di
farmi sentire spasimi di dolore ma non in modo cruento. Il Master era
effettivamente molto esperto. Smise solo per ordinarmi di aprire con le mani il
culo fino a fargli vedere com’era ben dilatato e compiacendosi ad alta voce per
le rosse striature. Mi riappuntò il guinzaglio mi fece indossare il perizoma e
sollevandomi mi ordinò di spogliarlo. Cominciai dalla camicia e poi gli sfilai
la maglietta mentre lui mi palpava voluttuosamente le chiappe del culo, le
serrava tra le dita e poi gli mollava dei sonori ceffoni, mi stava facendo
impazzire dalla voglia e se ne rendeva perfettamente conto; non aveva neanche un pelo sul petto ma in
compenso c’erano due capezzoloni erti,
grossi e scuri che subito mi ordinò di ciucciare. Quando finivo con il primo mi
faceva aprire la bocca ci sputava dentro e mi obbligava a succhiare il secondo
e così via e ogni volta che cambiavo dovevo farmi riempire la bocca della sua
saliva. Mi stavo eccitando come una troia in calore e mugolavo sui suoi
capezzoli senza nessun ritegno, senza accorgermene mi ritrovai due sue dita
sprofondate nel mio culo che rovistavano con forza, sentii anche l’anulare e il mignolo unirsi alle
altre in modo che tutte e quattro mi profanavano a dovere. “ Frocia hai tutto
il culo bagnato dalla voglia” e così dicendo le tolse dal culo e me le spinse
in bocca. Le ingoiai tutte e quattro leccando e succhiando con voracità tutti i
miei umori, sentivo la sua mano spingere le dita fino in fondo alla gola, i
miei conati lo facevano eccitare da matti. A questo punto mi fece mettere in
ginocchio e mi ordinò di continuare a spogliarlo, tolsi le scarpe ed i calzini
e sbottonandogli i pantaloni li feci scivolare giù; portava un paio di mutande
bianche a slip vecchio stile e sul davanti si vedeva un bozzo di notevole
entità. “Ti piace frocia?” disse passando in maniera volgare la mano su quel fagotto
e poi con lentezza prese l’elastico tra le mani e si abbasso lo slip. Anche lì
era senza peli cosa che accentuò la grandezza di quel cazzo ma soprattutto
delle palle, grosse e voluminose che pendevano in modo osceno; il cazzo era
grosso, tozzo e nodoso e pendeva moscio sui coglioni una cosa da farmi riempire
la bocca di saliva. Con la destra si
scappellò il cazzo e tenendomi con la sinistra la testa all’insù
strofinava la grossa cappella sulla faccia e spingendola sotto il naso mi
diceva: ”Frocia annusa l’odore del tuo Padrone”. Sentivo l'odore del maschio
eccitato e a mia volta mi eccitavo, poi lui lasciando la mia testa mi infilò il suo dito mignolo in bocca
ordinandomi di leccarlo e bagnarlo con la saliva, poi serrando con la destra il
cazzo appena sotto la cappella vidi il suo mignolo farsi strada dentro il meato
e sparire completamente. Sapevo già cosa avrebbe fatto. Tolse il mignolo me lo
fece annusare e leccare per poi farlo sparire di nuovo nel buco che ora stava
diventando largo e ricettivo e tutto questo per svariate volte finché….” Frocia
rotta in culo…. Infilaci la lingua dentro e lecca”. Non me lo feci ripetere due
volte e metà della mia lingua spariì nel pertugio largo ed odoroso.
Cominciai a vederlo indurirsi un po’ e a quel punto me lo sbatté in gola ordinandomi di succhiare e leccare;
lo ingoiavo tutto fino alle palle, lo sentivo aumentare di volume nella gola
soffocando di piacere. Mi pompava e scopava con forza la bocca mentre la saliva
mi colava dalle estremità mischiata dai suoi ripetuti sputi. “Frocia bocchinara
la prima sborrata te la faccio direttamente in bocca perché è tanta, è bianca,
densa e appiccicosa. Voglio che la ingoi tutta e guai a te se ne perdi una
goccia”.
Sentii la sborra salire dai coglioni, succhiai
con maggior vigore e non pensai alle dimensioni del meato; con le mani mi
bloccò la testa tenendomi solo la cappella in bocca. Sentii tre schizzi
violenti in ripetizione ma la quantità di sborra che usciva da quel meato
dilatato mi inondava la bocca, dovevo ingoiare per non farla uscire e più ne
ingoiavo e più ne schizzava; talmente era densa che mi sembrava di ingoiare
marmellata. Si fece ripulire tutto il cazzo
meato compreso, il mio perizoma era invaso dalla mia sborra avevo goduto
senza toccarmi… mi fece ripulire con la lingua anche quello, devo dire che la
mia sborra fu più umana. Mi afferrò con forza ma senza violenza per i capelli e
mi trascino fuori dal saloncino, dovetti indicargli il bagno già pregustavo una
delle cose che mi fa impazzire ma non potevo pensare che….
“ Frocia, come sborratoio te la cavi abbastanza
bene ora vediamo come pisciatoio del tuo Padrone. Inginocchiati vicino alla
tazza e apri la bocca”. Eseguii senza batter ciglio, si avvicinò alla mia bocca
con il cazzo scappellato e facendomi piegare la testa all’insù lascio partire
un leggero ma costante fiotto di piscia. “ Frocia …anzi fogna, tienila tutta in
bocca e non farne cadere neanche una goccia altrimenti ti frusto a sangue le
natiche”. Mi riempiì la bocca con il suo caldo piscio. “Ingoia!!” disse
perentorio. Eseguii senza fiatare sentendo il sapore salato e acido scendermi
nello stomaco…mi stavo eccitando di nuovo. L’operazione la ripeté altre due
volte compiaciuto di come ingoiavo; poi mi prese la testa e la spinse nel water
e finì di pisciarmi sulla faccia e in bocca. Tornammo in salotto lui si mise a
pecorina sul divano ordinandomi di fargli un bel bidé, solo allora vidi il suo
buco …anzi bucone era completamente aperto e slabbrato e lui ridendo divertito
disse “Frocia è proprio lì che mi devi leccare e infilare la lingua per bene”.
Continuava a stupirmi era effettivamente un Master con tante….risorse. Ripulii
con la lingua tutto il cazzo e le palle per poi salire fino al buco; leccai con
la lingua ma non bastò volle che la infilassi tutta dentro eseguendo un
massaggio lungo e rilassante. Quando fu soddisfatto si alzò e costrinse me a
mettermi a pecorina senza perizoma e mi legò le mani con le gambe con dei
legacci che aveva tolto dalla giacca, mi
immobilizzò. “Frocia adesso quel tuo culo…anzi la tua fogna la
allargherò fino a farla diventare una cloaca larga e piena del mio
piscio”. Mi spalmò mezzo tubetto di Luan
su per il culo, io tremavo dalla voglia ma anche dal timore di quanto mi
avrebbe fatto, tirò fuori dalla tasca della giacca dei guanti di gomma che
coprivano fino oltre all’avanbraccio e li indossò mentre io lo imploravo di non
penetrarmi così in profondità perché non lo avevo mai fatto.
“Zitta e rilassati” le uniche sue parole. Sentii
la mano entrare con delicatezza ma con fermezza, mi sentivo aprire fino a che
la mano non scivolò dentro fino al polso; la muoveva con sapienza, mi palpava
la prostata provocandomi brividi di piacere cominciai a gemere e a strillare
dal piacere, spingevo volevo che mi penetrasse di più ma lui si ritraeva, mi
stava facendo impazzire ed io strillavo di sfondarmi tutta. Dopo un po’ lui
fece di meglio ed accostandosi con la bocca vicino al mio orecchio mi sussurrò:
“Adesso ti farò provare cosa significa sentire il culo slabbrato, avrai la
sensazione da squarciaculo e per te troia lo allargheremo sempre di più”.
Sentii la sua mano che si stringeva a pugno dentro il mio ano poi di scatto la
sfilò completamente; lanciai un urlo ma la sua mano libera era già sulla mia
bocca mi sentivo aperta come non mai. Stavo assaporando quella sensazione
quando la mano aperta entro di colpo e senza fatica nel culo e subito dopo si
strinse a pugno e fu spinta fuori, altro urlo soffocato. Pensavo a come si era
oramai dilatato e mi eccitai, il Master continuò finché non smisi di urlare
soffocato non più dalla sua mano ma dal piacere crescente a dismisura. Non
contento mi fece abbassare di più la schiena sul divano e cominciò a spingere
la mano in fondo al mio intestino fino a farci entrare il braccio fino al
gomito. Godevo solamente a sentirmi così impalata mentre lui lo sfilava e lo
riinfilava; un dentro e fuori che aumentò di ritmo facendomi quasi svenire dal
piacere. “Adesso frociona mia finiamo in bellezza” mi disse.
Capii cosa voleva dire solo quando mi infilò con
forza entrambe le mani nel culo per poi rotearle con gusto. Le sfilo, mi slegò
e mi porto di nuovo in bagno, mi fece mettere alla pecorina nella vasca si mise
dietro di me e con le mani mi divaricò il culo facendo partire una calda
pisciata. Cercava di centrare e di riempirmi il buco, mi fece proprio un bel
clistere, e quando fu pieno ritirò le mani facendo richiudere il buco. “Adesso
sei proprio una cloaca …fogna del tuo Padrone e Signore”. E così dicendo mi
fece girare finendo di scaricarmi addosso e in faccia il suo caldo piscio.
Mi fece rimanere nella vasca mentre lui si
vestiva e se ne andava. Mi feci una doccia e quando tornai nel saloncino trovai
un biglietto scritto a mano:
“La prossima settimana la mia frociona sarà prestata a due miei
amici”. Rimasi interdetta, ma già al
pensiero…
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10 anni fa
lola.bruni,
52
Ultima visita: 10 anni fa
-
Situazione inattesa...
Oggi, finito il lavoro, parcheggio sotto ad un albero per fare una paio di telefonate... sono nel piazzale di un centro commerciale in zona Castelfranco v.to, c'è un giardinetto dove so che di sera dicono si trovi anche da divertirsi....
nel mentre vedo una bella coppietta, con la lei credo cubana, addentrarsi nel giardino abbracciati e molto teneri... si guardano attorno, si girano, si rigirano, come se cercassero qualcosa o un posto dove stare tranquilli.
Trovano una pancheina a dire il vero non molto nascosta e si siedono a chiaccherare, accarezzandosi di tanto in tanto.
Niente di più di una normalissima coppia di innnamorati.
Però qualcosa mi fa sembrare strana la situazione, io li guardo e loro sono sicuro mi vedano perchè saranno si e non ad una 40 di metri da me.
Poi arrivano dei giardinieri e così si spostano dall'altro lato del giardino e del centro commerciale.
Con calma mi sposto e li vedo sempre ad una 50 di metri da me....
sempre seduti su altra panchina a chiaccherare ed accarezzarsi...
esco dall'auto, e non volendo assolutamente disturbare, anche perchè potrei solo rimediare una bella figuraccia credo, mi spoto al centro dello spiazzo che c'è tra le due costruzioni del centro commerciale.
loro mi vedono chiaramente di fronte a loro.
Poco dopo si alzano e vengono verso di me... quando sono ad una trentina di metri lui si allontana e scompare dietro un'ala del palazza a noi di fronte, mentre lei prosegue dritta verso di me e dell'ingresso al centro.... io non mi sbilancio anche se lei cammina facendo danzare al meglio i propri fianchi in un modo estremamente sensuale...e rimango fermo, vedendo lui che ricompare dall'altro lato della costruzione...
qualche dubbio mi viene... che lo abbia fatto a posta per vedere cos' avrei fatto? o che sia solo andato a recuperare qualcosa in auto...? chi lo sa, in queste situazioni fraintendere è molto più facile di quel che si crede...
con calma entrano nel centro e dopo un po' li seguo.
Appena entrato vedo lei uscire dalla toilette guardandomi (forse per caso èh) ed anche lui mi nota.
entrano al cisalfa ed io pure comincio a guardare sbdatamente ai vari articoli sportivi buttando di tanto in tanto l'occhio verso di loro.
Stanno scegliendo dei costumi per lei..... e poco dopo lei si addentra nei camerini mentre lui rimane li dai costumi...
non so che fare, così passo lentamente di fianco a lui e mi posiziono a guardare gli occhiali da sole praticamente al camerino dove vedo le caviglie di lei ed i pantaloni a terra..... devo ammettere di essere abbastanza in imbarazzo è la prima volta che mi avventuro in una situazione simile.
passo un secondo, lui dopo essermi passato davanti, apre a metà la tenda per porgerle un altro costume da provare!!
LA vedo praticamente in perizoma e reggiseno! un gran bel vedere, poi lui resta li a chiaccherare con lei per almeno un paio di minuti, lei è girata verso di me ed in un paio di occasioni incorcio il suo sguardo....
poi richiudono e lui torna verso lo scaffale tornando poco dopo ripetendo lo show!! attendo un istante ed esco, non vorrei rimediare qualche magra figura... poco dopo anche loro escono dal locale e mi passano davanti.
io attendo per vedere se era tutto un frainteso o se realmente volevano farsi vedere... si allontanano una quarantina di metri e poi lui butta uno sguardo verso di me.
Dopo averle bisbigliato qualcosa lei si specchia sulle vetrate del centro sistemandosi in modo molto erotico i jeans super adrenti che indossa!
che fare??!!
girano l'angolo ed io recupero l'auto per passare verso di loro e capire quali fossero le loro reali intenzioni...
il tempo di arrivare e sono erpò già spariti.... o almeno in mezzo a tutte e auto parcheggiate non li riesco a vedere...
resterò smpre col dubbio se sia stato un "gioco a tre" o se sia stata solo la mia fantasia a prendere il largo...
in ogni caso la situazione, tutto questo sapere/non sapere, questo forse gioco, mi ha lasciato delle emozioni inaspettate e davvero eccitanti.
Spero di poter riprovare situazioni del genere, mi piacciono un sacco!
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10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 18 ore fa -
Stanza n°13
week end in agriturismo con amici,io..unica single del gruppo .arrivati sul posto comincia la perlustrazione:papere,maiali,cavalli,la reception,il ristorante...ecco,proprio qui ci imbattiamo in un gruppo di maltesi venuti apposta per l addio al celibato e per un attimo il pensiero mi vede li ,sdraiata sul tavolo mentre con i loro arnesi in mano cominciano ad avvicinarsi.
Il pensiero svanisce quando arriva il mio turno,registrazione documenti. Mi consegnano la chiave e mi avvertono che il mio chalet è in fondo,proprio l ultimo,lontano pure dai miei amici..beh...single,prezzo maggiore per la camera e pure sperduta:sembro proprio sfigata se non fosse che il mio chalet è proprio vicino a quello dei maltesi.
inizia cosí un pomeriggio di pensieri ed eccitazione,incentivato da un "hello" e sguardi sfuggenti con un componente del gruppo. Si fa sera,si cena,complice qualche bicchiere di troppo di vino,continua il gioco di sguardi...gli sorrido mentre nella mia mente sono già andata oltre.
Finita la cena,si torna in camera,io mi soffermo ancora un pò con gli amici e poi dritta a letto.proprio mentre mi avvio nel mio chalet avverto la sua presenza,è li ,fuori dalla porta della sua stanza che m aspetta.fingo indifferenza e continuo a camminare,lo sento avvicinarsi e proprio mentre metto apro la porta,lui mi prende e mi stringe da dietro..già lo sento quanto è eccitato e non sembra nemmeno esser messo male.dubbio sparito non appena entrati in camera,mi fa subito inginocchiare e me lo mette in bocca..io comincio a lavorarci come di dovere..sputo sulla punta..lo lecco tutto..lo riprendo in bocca tutto.mi arriva fino in gola,gli sputo sopra e lo lascio li cosí,mi alzo e vado a sciacquarmi un attimino.al mio ritorno,lui è sdraiato sul letto,col suo arnese in mano..vuole che lo prenda ancora in bocca e la cosa non mi dispiace affatto.ricomincio a leccarlo,lentamente dalle palle alla punta e viceversa..la mia lingua scorre sul suo arnese di nuovo pronto..si sposta,in ginocchio sul bordo del letto e mi tira a se,con due dita assapora i miei umori..sono tutta bagnata e bramosa del suo cazzo!lo avvicina,lo entra e a poco a poco mi fa godere del suo arnese,in tutta la sua lunghezza poi con due colpi violenti comincia a scoparmi selvaggiamente..mentre mi scopa blatera qualcosa ma non lo capisco,sono troppo presa dal godere..me lo ripete.."fuck my friends,fuck my friends".nemmeno il tempo di rispondere che sento aprire la porta,l aveva lasciata socchiusa apposta,entra qualcuno ,uno si posiziona proprio davanti a me..si abbassa i pantaloni ,lo tira subito fuori e comincia a sbattermelo in faccia "obbligandomi" a prenderlo in bocca,stavolta è lui che decide tenendomi per la testa.l altro resta fermo a guardare e comincia a toccarsi. Nel frattempo il tipo che ho davanti si sdraia e mi invita a salirgli su,mentre chi mi scopa sta per venire e si ferma..gli salgo su, metto il suo cazzo subito tutto dentro e comincio a muovermi mentre prendo in bocca quello che mi aveva scopata finora..glielo prendo tutto..mi riempie la bocca e all improvviso esplode di piacere .
Mmm...quanto mi piace!!!
Continuo a muovermi ,lui impazzisce dal piacere..lo sento dentro di me,duro..ma non è l unica cosa che sento,infatti l altro si avvicina ,mi sculaccia,mi allarga il culo e ci sputa..ci infila prima un dito e ci gioca un pò,poi con fare "gentile",comincia a spingere un pò con la punta del suo gran bel cazzo ..e uno e due eeeed è tutto dentro il mio culo.sto godendo un sacco e vengo subito ma...continuo,voglio ancora provare e dare piacere!!!
continuano a scoparmi,sempre piú forte...piú velocemente..io sono di nuovo in estasi e sento che pure sono al limite.comincio a gridare piú forte,sto venendo ..siiiiii...pure dal culo..e pure loro esplodono inondanomi di piacere culo e fica..
davvero interessante questo week end in agriturismo!!!
14
7
10 anni fa
micinaincarne, 30
Ultima visita: 7 anni fa -
Un incontro mozzafiato
RACCONTO
uno scambio perfetto
Avevamo un po' di incontri alle nostre spalle, ne avevamo viste tante, coppie vere , coppie false costruite ad arte per l'occasione, coppie non convinte, insomma una varietà enorme, in fondo come tutto il resto anche questo mondo è bello perché è vario. Dimenticavo di presentarmi sono Ale e mia moglie(vera) è Manuela, siamo ospiti su questo stupendo sito, Manuela è una donna stupenda, mora capelli lunghi, nero corvino,occhi verdi penetranti, di quelli che ti tagliano in due, labbra carnose, sinuosa con tutte le curve al loro posto, una passionalità dirompente, lei stessa si definisce:" un motore diesel" perché impiega un po' per scaldarsi ma poi non si spegne così facilmente. Io sono un uomo normale appena brizzolato, normodotato, una grande resistenza e soprattutto pluriorgasmico come la mia Lei. Ogni volta che Manuela indossa qualcosa di appena un po' vistoso, non si riesce a camminare senza notare gli sguardi languidi di ragazzi e uomini di ogni età. Purtroppo nei mesi estivi del 2007 avevamo inanellato una serie di brutte esperienze, persone scorrette, persone montate, vecchietti in compagnia di "vistose" signorine prese per l'occasione e a tutti costoro avevamo mollato un bel no!! Tra i vari contatti c'erano stati anche loro lui E. e lei S., una coppia dell'Umbria ci avevano scritto : "trasgrediamo insieme?", lui al telefono era stato gioviale, anche molto convincente, una gran parlantina, un buon italiano con tante piccole espressioni in inglese, il che ci faceva capire che avevamo a che fare con un certo tipo di persona che a noi piace. Le foto mostravano una bella presenza, tutto sembrava ok. Purtroppo a causa di nostri timori per la location dove ci saremmo dovuti incontrare avevano fatto saltare il tutto con grande rammarico. E. dispiaciuto aveva detto al telefono," ok sarà per un'altra volta!", ma quello a noi sembrava proprio un addio ad una bella occasione, poi tirando su le spalle ci siamo guardati con Manuela, e abbiamo detto :" magari anche questa era una "sola". Uno strano modo per vedere positivo nel negativo….. Passa qualche mese all'improvviso mentre ero in albergo solo, lontano da casa per motivi di lavoro, leggo un messaggio sul telefonino: " vi ricordate di noi? Ci piacerebbe incontrarvi"… bella domanda! Purtroppo a causa di un furto era sparito il nostro telefonino e addio preziosa rubrica, cosi gelosamente protetta. Con una serie di giri di parole mandai un sms cercando di non far capire che non mi ricordavo ma avevo bisogno di sapere la provenienza, alla loro risposta capii e chiamai subito mia moglie e ci organizzammo per incontrarli. La location era rimasta la stessa, un piccolo paesino dell'Umbria, dove si trovava questo piccolo "rifugio peccatorum ", molto bello, tipicamente medioevale, la nostra perplessità era data dal fatto che li abitavano dei nostri carissimi amici "normali", cioè di quelli con i quali non fai certe cose, e per questo eravamo un po' intimoriti; alla fine abbiamo detto: sai che c'è? non ce ne frega niente, cercheremo di stare attenti". E siamo andati. Come sempre al primo incontro abbiamo sempre una specie di dolore di stomaco, di quelli che ti lasciano un po' in fermento come se da un momento all'altro dovessi scoppiare. Viaggiavamo e guardavamo il paesaggio, l'appuntamento era per le 19:30 ma noi c'eravamo mossi con largo anticipo, per cui si procedeva con un andatura tranquilla, c'erano momenti di tranquillo silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri intervallati a momenti di chiacchiere tanto per… Ad un certo punto arriva la telefonata, era E. giustamente ci dava le indicazioni per incontrarci in una area di servizio per lasciare l'auto e poi andare a prendere un caffé e conoscersi un po'. Il dialogo fu veloce , ci vediamo al tale posto io ho quest'auto e tu? Una volta prese le indicazioni ci salutammo. Il mal di stomaco ritorna a cavalcare, una sola espressione:"speriamo bene!!" mentre arriviamo vediamo l'auto descritta nella telefonata, ferma nell'area di servizio. Un fuoristrada nero, accostammo e ci guardammo, E. e S. stavano chiacchierando e ridevano tranquillamente a bordo della loro auto, appena ci videro scesero dall'auto, E. fu il primo e con fare molto atletico si avvicinò a Manuela e disinvoltamente la saluto con un bacino sulla guancia, S. impiegò un po' di più perché era dall'altro lato dell'auto ma appena svoltò l'angolo che la copriva si rivelò nella sua bellezza, Manuela ed io ci guardammo per un attimo e sorridemmo come volessimo dire:non era una "sola". S. indossava un vestitino leggero bianco con qualche disegno in nero, dei sandali neri alti molto eleganti e una piccola giacca, che comunque lasciava intravedere il suo bel decoltè, era di un eleganza travolgente, un leggero venticello le faceva svolazzare il vestito, ci venne incontro e con un grandissimo sorriso ci salutò calorosamente. ………. ………….Un attimo che mi riprendo!!! Ovviamente Manuela aveva lasciato le stesse sensazioni in E. infatti Manuela scendendo dall'auto aveva appena rivelato che indossava delle calze nere autoreggenti con i tacchi a spillo, e si sa, non è facile scendere dall'auto senza far intravedere qualcosa. Comunque E. esclamò: " allora?" Lasciate l'auto e andiamo a prendere qualcosa! Salimmo in auto e andammo alla ricerca di un bar aperto, dopo diversi chilometri trovammo un bar aperto proprio sotto una nota località turistica, non era gran che ma per noi tutto sembrava bello. Intanto mentre chiacchieravamo del più e del meno, si rideva e ci si lanciava qualche occhiata tanto per capire, sbirciare, afferrare qualche segnale, più guardavamo E. e S. più ci sembrava di conoscerli da una vita, Lui come me 40 anni molto ben portati, S. non ancora trentenne, Manuela 40 molto, ma molto ben portati. Un caffè, una birra , qualche chiacchiera e dopo un po' di conoscenza arriva il momento ….allora che dite? Che si fa? Era E. che parlava, ci guardò e disse:" andiamo a casa che fa un po' più caldo!" Cosi noi due ci guardammo e mano nella mano li seguimmo, il tragitto sembrava lunghissimo ma poi arrivammo in questo incantevole paesino, tutto in salita, un bellissimo borgo medioevale. S. che conosceva la scala con le sue lunghissime gambe e il suo vestitino svolazzante camminava avanti, era uno spettacolo travolgente, Manuela e io ci guardavamo e poi la ammiravamo. Siamo sempre stati molto complici e abbiamo sempre avuto una amore per la bellezza in genere, per cui ci siamo sempre divertiti anche a guardare queste cose insieme, senza gelosie. Mentre camminavamo Manuela pensava al fatto che di li a poco ci saremmo potuti dedicare gli uni agli altri e che in questo caso ognuno ne avrebbe tratto una grande soddisfazione, perché pur essendo tutte belle persone eravamo molto diversi tra noi, per cui c'era l'attrazione da ciò che è diverso dal solito. Una volta arrivati a casa entrammo, era un piccolo appartamento, molto carino proprio a ridosso del centro storico, E. aprì le persiane per far entrare un po' di luce che veniva dai lampioni che stavano sulle mura. Una luce giallina che colpiva e ammorbidiva la stanza rendendola molto romantica. Ognuno di noi si mise libero, mentre si beveva qualcosa si chiacchierava, mi assentati un attimo e tornando nel soggiorno, li sentivo ridere e scherzare, "che cosa è successo'" chiesi a Manuela ed ella: " non sai cosa ti sei perso!" cosa? Replicai, e lei : " S. ci ha appena fatto vedere il suo tatuaggio! Beh! Lo vedo anch'io! Dissi, riferendomi a un tatuaggio che si vedeva sulla spalla, ma Manuela rispose: " no, non mi riferisco a quello! E quale? .. Manuela guardando S. le disse glielo fai vedere? E S. sorridendo, col una semplicità disarmante, sollevò il vestitino leggero e mi fece ammirare il suo bel tatuaggio sul fianco che partiva dalle mutandine e si arrampicava fin quasi sotto al seno. Mi mancò il fiato, ancora non realizzavo che era li davanti a miei occhi, esclamai:Bellissimo, stupendo anche tutto il contorno!! Nel giro di pochi secondi ci ritrovammo tutti in abbigliamento più leggero, Manuela era bellissima con le sue calze nere autoreggenti, tacchi a spillo, una vestaglietta,vedo non vedo che in qualche modo copriva tutto. E. la studiava palmo per palmo, S. aveva sfilato il vestito e stava li imponente davanti ai nostri occhi in topless, con una paio di mutandine molto eleganti e i suoi sandali neri. E. si sedette e S. cominciò a baciarlo prima sulla bocca e poi piano piano scese giù fino a quando dalla reazione di E. non capimmo che lo aveva afferrato in bocca, S. saliva e scendeva sapientemente e con grande dolcezza sul pene di E. era bellissimo vedere il sedere armonico di S. fregiato da quelle mutandine muoversi mentre lei baciava E. Manuela cominciò lo stesso lavoro con me, era stupendo anche guardarsi mentre ognuno pensava la proprio partner naturale. Ad un certo momento si misero sedute le signore e noi davanti a loro, poi ci guardammo un attimo e ci scambiammo di posto, Uhauuuuu! Fu l'espressione di entrambi , era stupendo le nostre donne ci stavano regalando momenti di altissimo intrigo e piacere. Vedevo Manuela affondare la gola sul glande di E. e poi spingersi fino alla gola, con un trasporto tale che mi faceva diventare sempre più duro, nel frattempo S. dolcemente si avvolgeva intorno al mio pene e leccava e ingoiava con una delicatezza travolgente. Dopo intensi minuti facemmo stendere le nostre signore e cominciammo noi a donare loro il piacere con una lenta ma inesorabile leccata della loro stupenda femminilità , era bellissimo vederle entrambe con le gambe aperte davanti ai nostri occhi nel pieno dello loro splendore, dopo qualche minuto ci rendemmo conto che stavamo stretti e Manuela , mano nella mano con E. se ne andò in camera da letto, E. ci propose di andare anche noi ma dicemmo che saremmo andati più tardi. Intanto mi trovavo tutto solo davanti a S. con la vagina che cominciava a gonfiarsi dal turgore, era bellissima la sensazione passando dal clitoride turgido e scendendo giù dalle grandi labbra fino a raccoglierne il succo con piccoli colpetti di lingua verso l'interno che si dischiudeva timidamente davanti alla mia lingua. Sentivo S. piegarsi e contrarsi sotto i colpi della mia lingua, per circa venti minuti c'erano continue scariche elettriche che attraversavano il corpo di S. e arrivavano a me e attraversavano anche me fino a sentire la radice dei capelli che si rizzava, naturalmente insieme al resto. Intanto di là sentivo che Manuela aveva cominciato i giochi più profondi , i gemiti i gridolini erano il suo linguaggio per esprimere il godimento. Ad un certo punto S. con un gesto dolcissimo mi prende il viso fra le mani mi bacia languidamente e mi fa cenno di penetrarla, il tempo di andare nella camera da letto a prendere l'occorrente e naturalmente ebbi la conferma che Manuela cavalcava alla grande nella grande prateria del piacere. Tornai con quello che mi serviva e dopo pochi secondi ero nel corpo di quella stupenda semidivinità che aveva il volto trasfigurato dal piacere, non c'è niente di più bello di portare una donna a desiderare di essere penetrata. Non era mai capitato fino ad ora di trovarci in due stanze separate ma non provare il minimo disappunto, perché l'intesa tra Manuela e E. e tra me e S. era totale, era come se avessimo fatto l'amore insieme da sempre e se solo avessimo potuto farlo senza profilattico avremmo superato il cielo altro che di tre metri!!!. Rimanemmo l'uno dentro l'altra con vari movimenti ritmati e con dei baci che duravano fino alla mancanza del fiato per entrambi. Minuti intensi di reciproco piacere donato l'uno all'altro, ad un certo punto mi resi conto che S. era troppo piegata e le chiesi di spostarci di là sul letto se i nostri partner ci avrebbero fatto spazio; ci mettemmo vicino a Manuela e E, era bellissimo guardarli far l'amore, intanto S. si era messa piegata davanti a me, dandomi le "spalle", mi trovavo davanti due glutei morbidi vellutati, lisci come la seta bellissimi da toccare e da stringere, mentre accarezzavo E mi dice: sai che S. ama i rapporti anali? Chiesi a S. è così? Lo vuoi? Lei mi rispose certo!! Non me lo feci dire due volte dopo averla lubrificata con i suoi stessi umori che abbondavano davanti, la penetrai fummo immediatamente attraversati da una scarica come di alta tensione, dopo qualche minuto di queste intense sensazioni le venni dentro con un'abbondanza maestosa. Ci piegammo e ci mettemmo l'uno vicino all'altra ad accarezzarci dolcemente baciandoci e facendoci delle tenere carezze. S è una persona come i raggi del sole, calda e nello stesso tempo , limpida, trasparente. Manuela ed E. avevano anche loro coronato il loro rapporto. Eravamo tutti intenti l'uno all'altro a coccolarci. Dopo una bevuta, una rinfrescata tornammo a metterci tutti insieme sul letto e gira che ti rigira , ci ritrovammo tutti a fare giochi orali, eravamo di nuovo tutti accesi, intenti a donarci piacere intenso, questa volta furono Manuela ed E, a spostarsi di là sul divanetto, sentivo Manuela gemere in maniera particolare, intanto mi godevo gli abbracci delle gambe di S. mi piaceva sentirle intorno al viso, lisce, tornite, delicate con i sandali neri ancora ai piedi era bellissima anche tutta nuda con i sandali soltanto ai piedi era elegantissima. Intanto sentii Manuela che aumentava il gemito, sempre più soffocato, capii che stava per venire in maniera possente, E. aveva la sua testa tra le gambe di Manuela e continuava a stuzzicare, succhiare il clitoride al punto che Manuela lo implorò di fermarsi altrimenti avrebbe bagnato tutto e sembrò che E. non aspettasse altro, continuo imperterrito fino a che non si ritrovò allagato da una serie di schizzi che lo allagarono letteralmente, E dopo aver goduto appieno il suo ambito premio si alzò, asciugò alla meglio il pavimento e continuò a penetrarla in tutte le maniere, ogni volta che andavo di là la trovava una volta a cavallo, una volta sdraiata, un 'altra di lato, a tergo, insomma non si fecero mancare nulla. E noi? Io e S. anche noi provammo di tutto perfino l'anello tanto pubblicizzato, che ci dette interessanti stimoli, eravamo come ubriachi l'uno dell'altra. Ad un certo punto Manuela ed E vennero in camera mano nella mano e dissero proviamo questa doppia penetrazione? Si può mai rispondere di no ad una proposta del genere? Un generoso bacio a S. naturalmente le chiesi il consenso e le fece cenno di si, alquanto divertita, tanto sapeva che sarebbe toccato anche a lei, per la prima volta. Una volta trovata la posizione cominciamo ad alternarci nel ritmo E ed io stavamo dentro il corpo di Manuela separati da una piccolissima parete di pochi millimetri e sentivamo che insieme tutti e tre eravamo attraversati da una sola corrente. Pochi minuti e Manuela era arrivata allo stremo,al punto che i picchi di piacere erano cosi alti da diventare quasi dolorosi. Dopo esserci separati, una brave rinfrescata , fu il turno di S che si mise seduta su E. poi si piegò su di lui come a baciarlo con la bocca e mentre lei si piegava ecco presentarsi davanti alla mia vista il suo roseo buchetto, con delicatezza mi accostai e dopo pochi secondi eccoci di nuovo entrambi nella stessa donna, e mentre S. continuava a contrarsi con mille sensazioni stupende anche noi eravamo arrivati al capolinea, quando ormai non ce la facevamo più ci sdraiammo gli uni accanto agli altri e ci riposammo. Eravamo stremati ma soddisfatti come mai prima. Putroppo erano passate le ore, dovevamo tornare a casa e ci aspettava un ora e mezza di viaggio. E e S con grande generosità si rivestirono e ci accompagnarono all'auto, che era rimasta parcheggiata in area di servizio, mentre ci rivestivamo mi girai e vidi che la dolcissima S. aveva indossato dei pantaloni molto comodi e un maglioncino perché fuori intanto faceva freddo, mi guardò dicendomi ti dispiace, e io… " perché?" sei bella comunque. Entrammo in auto, intanto il " magone" adesso stava prendendo il posto del mal di stomaco iniziale, però la vita è fatta così, le cose belle come fortunatamente anche le cose brutte hanno un inizio e anche una fine. Arrivammo all'auto, i ragazzi scesero, Manuela e E. scesero dallo stesso lato, e S ed io anche, vidi che E. si accostava a Manuela e la salutò con una abbraccio e un lungo bacio sulla bocca…. Strano pensai Manuela di solito fuori dalle quattro mura è molto rigida, ma rimasi favorevolmente sorpreso. Allo stesso modo S. si avvicinò a me ci abbracciamo e ci demmo un lungo bacio, con una carezza dietro al collo e una frase sussurrata: …è stato un immenso piacere…. Anche per me!!! Ci salutammo con i rispettivi partner e poi le solite raccomandazioni… e poi via ognuno per la sua strada, i chilometri volarono, tornammo a casa e ancora non credevamo che ci era accaduto davvero. Ci siamo sentiti e abbiamo un ricordo prezioso gli uni degli altri , fatto di profumi, sensazioni, visioni, anche dopo giorni da quella bellissima esperienza. Un giorno memorabile!! Grazie S. e E. persone stupende!!
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10 anni fa
manuela1de1vivo, 51/51
Ultima visita: 3 anni fa