{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
-
La prima notte a cordoba
Eravamo arrivate a Cordoba in tarda mattinata, il tempo di prendere possesso della camera, una deliziosa cameretta doppia in un famoso Hostal della città e via di nuovo fuori. Faceva un caldo
Pazzesco, ma noi eravamo già eccitate all’idea di vedere gli splendidi monumenti di quella città, dalla Moschea, alla Plaza de la Corredera, al ponte romano e via dicendo. Era l’estate del 2001, la mia amica Barbara si era separata da poco, mentre io ero in un periodo di aperta e dichiarata libertà. Avevamo intrapreso quella vacanza insieme, con un’auto a noleggio e tanta voglia di divertirci, di staccare le nostre teste dai pensieri e di goderci la Spagna.
Mentre guidavamo per andare a visitare le rovine del palazzo degli Omayaddi, all’improvviso sentii un suono gutturale, guardai allo specchietto e notai due motociclette dietro di noi, con il lampeggiante, una delle quali mi lampeggiava per farci accostare.
Mi fermai, Barbara era già in agitazione, ma io ero sicura di non aver commesso infrazioni. I due poliziotti si avvicinarono al finestrino e mi chiesero qualcosa in spagnolo, io dissi loro che non capivo, allora in inglese uno di loro mi chiese i nostri documenti. Glieli consegnai, lui li passò al collega, e mi disse nel suo inglese stentato che eravamo entrate in una zona a traffico limitato. Io mi misi a ridere chiedendo scusa, Barbara invece era preoccupatissima.
Il poliziotto allora mi fece scendere dall’auto, mentre l’altro controllava i documenti. Erano due bei ragazzi, molto sorridenti, al contrario dei poliziotti italiani, e in realtà avevano modi gentili. Io mi lanciai in una spiegazione nel mio stentatissimo inglese, allora barbara che l’inglese lo parla benissimo mi venne subito in aiuto, spiegando loro che non avevamo visto i cartelli, che eravamo stanche, che avevamo guidato tutta la mattina eccetera eccetera.
Ci chiesero dove eravamo dirette, noi glielo dicemmo, allora il poliziotto parlò un po’ con Barbara, poi ci restituì i documenti e Barbara mi disse di risalire in auto, visibilmente imbarazzata.
-Che succede ?- le chiesi
-Beh, ha detto che non ci fa la multa, ma che per evitare che facciamo danni, ci accompagnano loro fino al palazzo degli Omayadi…-
Scoppiammo a ridere, dopodiché mi misi dietro alle due motociclette e li seguii per diversi chilometri, finchè non si fermarono nel parcheggio per i visitatori dell’area museale. Scendemmo dall’auto per ringraziarli, erano stati molto gentili, e oltretutto io sono una che subisce abbastanza il fascino della divisa. Uno di loro ci chiese se potevano fotografarsi assieme a noi, io ne fui lusingata, e posammo con loro volentieri, dopodiché anche noi ci fotografammo insieme a loro con la nostra macchina fotografica. Prima di salutarci ci chiesero dove eravamo alloggiate, io risposi subito all’Hostal La Fuente, e Barbara mi fulminò con gli occhi. Rimediammo un invito a cena per la sera stessa, che io accettai senza nemmeno chiedere il parere della mia amica. Tornate in albergo ci facemmo una doccia e ci preparammo per uscire con i due poliziotti: io indossai una camicetta rossa e una gonna di jeans, mentre Barbara uscì dal bagno con indosso una T-shirt e un paio di jeans.
-Che hai paura che ci provino?- la derisi: -E dai, mettiti qual cosina di più accattivante. La mia amica rise, e si cambiò, indossando un paio di pantaloni turchesi molto aderenti e una camicetta fantasia piuttosto scollacciata.
I due ci portarono a cena in un piccolo ristorante con vista sul ponte romano, parlavamo in inglese alla meno peggio, ma con il passare del tempo (e dei bicchieri di vino) il mio inglese diventava sempre migliore… Dopo la cena si offrirono di accompagnarci in un locale dove si poteva bere e ballare, a pochi passi da lì. Passammo una allegra serata, ballando, bevendo, facendo amicizia con altri spagnoli amici dei due. Verso le 2,30 uscimmo dal locale e ci incamminammo verso l’albergo, i due ci accompagnarono. Arrivammo davanti al portone dell’Hostel de La Fuente, e lì davanti finalmente qualcosa si mosse: vidi Barbara abbracciata al suo cavaliere, il più alto dei due, ben più alto di lei, con cui aveva camminato mano nella mano, che si baciavano appassionatamente. Mi voltai verso l’altro, sorridendo, e lui non ci pensò due volte: si chinò verso di me e mi baciò. Un bacio molto caldo. E lungo. Sentivo la sua lingua nella mia bocca, la passione del bacio cresceva insieme al mio desiderio. Lentamente, a piccoli passi, mi spinse fino al muro dell’albergo, io appoggiai la mia schiena al muro, abbandonandomi al bacio, e sentendo le sue mani che cominciavano lentamente ma con decisione a scorrere sul mio corpo. Ripresi fiato e vidi che anche Barbara era contro il muro, a pochi centimetri da noi, impegnata in un bacio ai limiti del lecito. Sentii la mano dello spagnolo sulla mia coscia, pensai che correva troppo, ma non sapevo come dirglielo, il mio poco inglese si era bloccato del tutto. Poi notai la mano di Barbara sulla patta dei pantaloni del suo amico, e capii che il dado era tratto. Barbara si girò verso di me e mi disse: -E ora come facciamo?-
-Beh, saliamo in camera nostra- le risposi. Lei annuì, e i due capirono perfettamente quella frase in italiano. Appena in camera riprendemmo da dove avevamo lasciato: il mio amico mi bloccò alla parete ricominciando a baciarmi profondamente, ma stavolta la sua mano scivolo con più decisione lungo la mia coscia, fin sotto la gonna. Lo lasciai frugare dentro le mie mutandine, reclinando la testa per farmi baciare sul collo. Barbara si era seduta sul letto, la camicetta tutta aperta, e si stava dedicando con foga ad aprire la patta dei pantaloni del suo partner. Mi ritrovai a fissare l’azione della mia amica, e quasi non mi accorsi che il mio amico mi aveva aperto la camicetta e me la stava facendo scivolare a terra. Mentre lui mi baciava i seni ebbi modo di ammirare la maestria della mia amica nell’arte orale. Avevamo fatto tante scappatelle insieme, ma mai ci eravamo ritrovate nella stessa stanza a fare sesso. Era eccitante vederla mentre le sue labbra e la sua lingua guizzavano con abilità sul cazzo del suo partner. I baci e piccoli morsetti del mio amico mi riportarono con l’attenzione al suo corpo. Lo spinsi indietro e decisi di passare anche io all’azione, mi inginocchia davanti a lui su un cuscino, ma non abbi bisogno di aprirgli i pantaloni: fu lui stesso a farlo, mostrandomi un arnese di tutto rispetto! Non esitai affatto a emulare la mia amica e a gustarmi quel bel cazzo nel miglior modo possibile, mentre lui mi guidava delicatamente il movimento tenendomi la mano sulla nuca. Dopo un po’ mi rialzai, ma solo per il tempo utile per lui di sfilarmi la gonna e le mutandine, per poi farmi guidare a sdraiarmi sul tappeto. Cominciò a scoparmi dolcemente ma con decisione, sentivo Barbara che ansimava sotto il ritmo del suo amico. Il mio partner mi sussurrava cose in spagnolo che non capivo, ma sembravano parole dolci, mentre aumentava il ritmo della sua azione; io lo assecondavo con piacere. Lo sentivo piacevolmente dentro di me, sempre più in profondità, mi fece cambiare più posizioni. Anche la mia amica si dava da fare, il suo partner le aveva lasciato indosso il reggiseno e il perizoma. Io invece ero nuda, come lo erano i nostri corteggiatori. Venne sulla mia pancia e sul seno, una serie di fiotti copiosi, che io accolsi ridendo ansimante e soddisfatta. Cinque minuti dopo eravamo sedute sul letto, io e la mia amica, mentre i due fumavano una sigaretta alla finestra, e confabulavano tra di se in spagnolo. Io e Barbara, invece, non riuscivamo a dirci niente, come ci guardavamo scoppiavamo a ridere. Anche io decisi di fumarmi una sigaretta, e mi avvicinai alla finestra. I due si dissero ancora qualcosa, poi il mio si allontanò. Mi voltai, e vidi che si sedeva accanto a Barbara, dicendole qualcosa in inglese. Sentii la mano dell’altro, quello più alto, sulla mia schiena. Era chiaro: si erano messi d’accordo per scambiarsi le “pollastrelle”.
Pochi attimi dopo ero con la mia lingua dentro la sua bocca e con il suo cazzo in mano, mentre lui mi palpava i seni, le natiche e l’interno delle cosce, per poi strapparmi un vagito quando le sue dita penetrarono nella mia fica. Dopo un po’ mi spinse con delicatezza verso il letto, per farmi sedere, presentandosi davanti alle mie labbra: ancora non era al “presentat arm” completo, però era ben dotato anche lui, anche se un po’ meno dell’altro. Il “present arm” tuttavia glielo procurai piuttosto rapidamente, lavaorandomelo con la bocca come meglio potevo. La mia amica era dietro le mie spalle, seduta dalla parte opposta del letto, e dai rumori intuivo che era intenta nella stessa operazione. I due poliziotti si scambiavano frasi in spagnolo, che non capivo assolutamente, ma intuivo fossero apprezzamenti e giudizi… Mi mise a pancia sotto sul letto, penetrandomi senza difficoltà, e iniziando a scoparmi lentamente. Mi carezzava la schiena, scendendo con la mano verso il basso. Sentii movimento alla mia sinistra e mi voltai: mi ritrovai faccia a faccia con Barbara, che era stata messa nella stessa esatta posizione sul letto, ma dalla parte opposta. Ridemmo guardandoci. Sentii le mani dello spagnolo palparmi le natiche, mentre il suo ritmo dentro di me rimaneva lento; poi sentii premere delicatamente sul mio ano. Mi rilassai e lo lasciai fare. La sua azione era esperta e molto piacevole, e non mi ribellai affatto quando sentii il suo cazzo uscire dalla mia vagina per andare a premere sul mio buchetto più intimo. Anche lì penetrò facilmente strappandomi un mugolio, e riprese a muoversi con un ritmo lento e regolare.
Qualche attimo dopo sentii la mia amica mugolare: -Piano! Pianooo! Pianooo!- Anche lei lo stesso preciso trattamento… Il che però dimostrava la mia impressione riguardo alle differenti dimensioni dei due uomini. Certo, sapevo che lei non era particolarmente amante del rapporto anale, ma non sembrava dispiacerle affatto. Mentre i due ci inculavano ricominciarono a scambiarsi frasi in spagnolo: -Secondo te che si stanno dicendo?- chiesi alla mia amica, ansimando.
-Non lo so, ma di sicuro non si stanno dicendo che siamo due brave ragazze.- Mi rispose lei un po’ a singhiozzi, facendomi ridere.
Decisi di fare lo stesso gioco degli spagnoli: -Però questi stronzi scopano bene…- Le dissi, facendola ridere a sua volta.
Iniziammo a parlarci e a ridere, commentandoci oscenamente i due uomini e la loro azione su di noi. La cosa evidentemente li fece eccitare ancor di più, perché il ritmo dei loro colpi si alzò, insieme al tono delle loro voci. I colpi divennero frenetici e profondi, lo sentivo penetrare fino in fondo, la mia amica ormai riusciva solo a gemere e sussultare e non parlava più, anche io smisi di parlare. Sentivo il respiro sempre più affannato dello spagnolo che si stava trasformando in una specie di grugnito, mentre mi inculava. Ero madida di sudore, e sentivo le gocce del suo cadermi sulla schiena. La voce rauca dell’altro mi fece capire che stava godendo, voltai la testa e vidi l’espressione di Barbara che si godeva gli ultimi fremiti, gli occhi quasi ribaltati. Un attimo dopo toccò anche a me: una lunga serie di fremiti dentro di me, in profondità, che mi strapparono un gemito di piacere.
Giacemmo per un po’, ormai era molto tardi. I due furono molto carini e dolci con noi, poi si rivestirono per andarsene. Ci chiesero di rivederci la sera dopo, ma dicemmo loro che partivamo la mattina alle 11.
Ovviamente era una bugia.
12
6
10 anni fa
NinfettaD73,
30
Ultima visita: 8 anni fa
-
Sorpresa - massaggio a 4 mani-
Sorpresa – massaggio a 4 mani- …
La nostra coppia: Lei magnifica Mora poco più che 30enne alta 1,70 fisico atletico seni piccoli tondi e sodi, gambe e lato B da FAVOLA…. IO 45enne non palestrato ma atletico molto alto e senza pancetta…. Entrambi intolleranti alla peluria…
Baciati dal sole dell’estate, fortunatamente visto il tempo che c’è stato quì abbiamo scelto un’isoletta lontana dall’Italia, un fine agosto filato liscio nella nostra grande complicità di coppia, elegante esibizionismo fatto con coppie o singoli ai quali era molto gradito… magnifiche cene sul mare con la mia Lei sempre poco vestita, numerosi scatti anche dettagliati della Nostra bellezza di Coppia….. Sempre carichi di fantasie nei nostri rapporti…. Ma purtroppo le ferie sono finite, eccoci siamo rientrati alla base pronti a riprendere il lavoro…. Per fortuna abbiamo ancora un week end che abbiamo deciso di passare in montagna.
Bellissimo hotel a Moena con una SPA da favola (luogo che non può mai mancare nelle nostre location). Arriviamo il venerdì sera, ceniamo leggeri e a nanna presto, si pensava di dormire e poi invece come sempre si finisce avvinghiati, ripercorriamo le trasgressioni del mare e la cosa ci eccita molto…. Così iniziamo a fantasticare, le nostre trasgressioni nella fantasia sono sempre molto più ardite che nella realtà… Lei dice di voler fare grandi cose poi in realtà è molto frenata e io conoscendola e Amandola non la spingo mai oltre…
Comunque sia entrambi appagati dall’intreccio dei nostri corpi abbiamo continuato la provocante conversazione durante la quale Lei si è fatta scappare che le sarebbe piaciuto fare qualcosa di trasgressivo ma che avrei dovuto farle una sorpresa…
Io ho apprezzato la richiesta e ho messo in moto il cervello…. IL giorno seguente leggera colazione e giornata passata in SPA tra idromassaggi e bagno turco… nulla di rilevante se non un po’ di esibizionismo con una bella coppia nella grotta di fieno… ma purtroppo la lei dell’altra coppia era troppo bisex per i gusti della mia Lei… La sera cena in Hotel, poi nella sottospecie di disco bar nella mega taverna, c’era pochissima gente ci siamo seduti su un divanetto con il nostro drink preferito….
…sono stato io a farLe notare un ragazzo al bancone del bar, sembrava una statua alto almeno un metro e novanta abbronzato quasi quanto noi con i capelli rasati neri e gli occhi azzurri…. Lei mi ha ringraziato sorridendo maliziosamente e ribattendo che io non mi dovevo aspettare da Lei lo stesso trattamento in quanto non mi avrebbe segnalato se entrava qualche strafiga da sola…. Sorrisi e le ordinai in tono ironico di andarsi a vestire in modo più sexy… eravamo entrambi in jeans e camicia…. Sorrise e si diresse verso la camera….. mentre usciva il tipo al bancone e i pochi altri presenti si rifecero gli occhi guardandole il culo…
Chiedo informazioni al cameriere sul ragazzo al bancone e mi dice che è un massaggiatore che lavora presso il centro benessere dell’hotel, così gli chiedo di invitarlo al mio tavolo (il cameriere mi avrà certamente preso per gay… ma poco importa).
Arriva il ragazzo al tavolo molto imbarazzato, lo rassicuro dicendogli che avrei voluto fare una sorpresa alla mia Lei il giorno seguente e avrei voluto lui come massaggiatore… chiesi inoltre di non dire alla mia compagna che era massaggiatore e che lavorava nell’hotel…
Il ragazzo era molto timido o forse riservato ma questa cosa della sorpresa sembrava piacergli… ma ecco che rientra “in scena” la mia Lei Magnifica Creatura… indossa un vestito nero non troppo corto ma eccessivamente trasparente, non è affatto stupita che il ragazzo sia al nostro tavolo… si side facciamo le presentazioni, il ragazzo si chiama Marco è di Rimini e ha 40anni…
La mia Lei si siede facciamo un brindisi alla conoscenza poi un altro poi un altro …. Il clima è rilassato e inizia il gioco di sguardi la mia lei accavalla le gambe sempre più lentamente e spesso le lascia dischiuse io e lui ci godiamo lo spettacolo io la carezzo in modo vistoso lui impassibile spettatore…. Il bar chiude lui non ha il guizzo giusto quindi la serata si conclude così… Rientrati in camera la mia Lei è in fiamme mentre la fotto ancora vestita lei geme dicendo che avrebbe menato molto volentieri il cazzo a quello conosciuto al bar…. Io le ribattei che stavolta era talmente carica che se quel “fesso” avesse avuto solo il coraggio di chiederci di accompagnarci in camera secondo me l’avrebbe anche succhiato per bene mentre io la scopavo ……
Mattina seguente prima di colazione mi reco alla SPA e contatto Marco per il massaggio a sorpresa accordandomi sui dettagli… Fu lui a fissare il massaggio per le 19.30 dicendo che era l’unico buco disponibile e che anche se alle 20.00 la SPA chiudeva noi potevamo tranquillamente restare…. Da questa spiegazione iniziai a ricredermi sul ragazzo forse non era così imbranato….
Colazione passeggiatina e poi via a rintanarci in SPA, comunico alla mia Lei di averle prenotato un massaggio per le 19,30… Lei strafelice inizia a succhiarmi il cazzo nel bagno turco, sono alla massima erezione la sua bocca stringe… ed ecco i rompi palle, arriva una coppia di anziani tedeschi ci ricomponiamo io accavallo a fatica le gambe…
L’ora del massaggio, ogni dettaglio di questa situazione era stato pianificato da me e Marco era un perfetto esecutore, l’unica cosa che non sapevo era quanto si sarebbe sciolta la mia Lei e dove saremmo arrivati…
L’accompagno alla stanza dei massaggi, stanza 1 luxury la accoglie una bellissima inserviente che le fa indossare un perizoma di carta le olia i capelli e glieli raccoglie, poi abbandona la stanza nella quale oltre al lettino dei massaggi si trova un lettino in mosaico riscaldato e una vasca idromassaggio tonda…. La stanza è caldissima e discretamente illuminata anche se da sole candele che profumano di spezie delicate…
Cinque minuti sola in rilassante attesa del massaggiatore, eccolo entra Lei lo saluta e lo riconosce sorride, ma è un po’ impaurita, lui la tranquillizza, il suo compagno sa tutto anzi ora entrerà ad assistere al massaggio….
Cosi entro anch’io in divisa da massaggiatore ossia solo con dei pantaloni bianchi lunghi molto leggeri, bacio la mia Lei e invito anche Marco a rimanere a petto nudo, io ho il ventre piatto ma lui ha gli addominali scolpiti… detta da uomo ma è veramente una statua…
Inizia il suo massaggio da piedi e gambe io Le carezzo la testa e la bacio sul collo la sento calda e profumata quasi vibrante… invito marco a salire con le mani fino ai glutei non si fa pregare il massaggio si fa sempre più intenso e invadente, ora la ricopre di olio tiepido prima sulla parte posteriore poi la fa girare, le carezzo i seni oleati… lui la carezza tra le cosce, Lei spalanca le gambe la sua figa glabra è uno spettacolo invito Marco a leccarla, Lei si dedica con passione al mio cazzo che è come il marmo lo appoggio sulle labbra e mi sento risucchiare sotto i colpi di lingua inizia a godere, invito il massaggiatore a leccarle anche il culo… lei alza le gambe lui se le poggia sulle spalle e inizia la piacevole preparazione, dopo poco mi metto al posto suo e inculo la mia Lei pronta e imburrata a dovere, come sempre per lei ogni stantuffata nel culo è un godimento… la vedo fissare il pacco di Marco mal celato dai leggeri pantaloni, così gli dico di sfilarseli, io mi sono sempre ritenuto normodotato e anche qual cosina di più visti i miei 18 diciamo 20cm… ma questo era impressionante e ha incantato la vista della mia Lei che ha iniziato a menarlo in modo furioso…. Estasiata tra culo tatto e vista ha goduto ripetutamente….
Facemmo una doccia a tre dove lui spugnava e insaponava la mia Lei mentre io la palpeggiavo ovunque coccolandola… poi baciandola intensamente la abbraccia stretta facendo segno a lui di cingerla da dietro era stretta in un sandwich di abbracci e cazzi che si appoggiavano sule sue parti più intime….
…. La feci stendere sul lettino di mosaico riscaldato e iniziammo a leccarla dalla testa ai piedi era di nuovo pronta e vibrante la penetrai e inizia in modo lento e delicato lei mi guardava con la lingua fuori, così dissi a Marco di avvicinarle il cazzo alle labbra per vedere la reazione… Mi stupì lo prese per le natiche e iniziò a succhiargli il cazzo morbosamente in modo frenetico non capivo più nulla accelerai i miei colpi dentro di lei… lui strizzava gli occhi stava per venirle in bocca, lei aveva orgasmi ripetuti e ravvicinati io ebbi solo la forza di ordinare lui di non venirle in bocca, lui estrasse il cazzo anche se Lei leccava ancora e le venne a spruzzo come una cascata sulle tette… io mi avvicinai a baciarla dissi a lui di ripulirle la figa con la lingua… lei ripulii come sempre ad arte il mio cazzo…. La baciai intensamente e la sentivo aver ancora piacere mentre lui continuava a leccarla…..
Altra doccia e poi via nella vasca idromassaggio, Lei tra di noi con abile manualità stava facendo ricrescere i nostri cazzi, noi con le nostre quattro mani a carezzare ogni parte del suo corpo… Lei mi sussurrò all’orecchio che aveva paura di esagerare e perdere il controllo ma si fidava di me…. Ha fatto bene a fidarsi, io la Amo.
3108
9
10 anni fa
giocointrigante6979,
35/31
Ultima visita: 7 anni fa
-
8/08/1997
8 Agosto 1997.
Me la ricordo bene questa data.
Il mio ragazzo di allora se ne era andato da qualche giorno in vacanza. Un breve viaggio con gli amici. La verità era che eravamo in crisi ormai da mesi, anche se non volevo ammetterlo a me stessa. Io ero a casa e uscivo con i pochi amici che erano riasti in città. Avevo 24 anni e voglia di divertirmi malgrado tutto. Edoardo mi telefonò quella sera, era un amico del mio raazzo ma anche lui era tra gli sfigati rimasti in città. Uscii per andare insiee a a lui a bere. Andammo al Teatro sull'acqua, un localino sul lungarno dove si beveva spendendo poco e si ballava. C'erano altri amici e ballammo e bevemmo un bel pò. Io presa dall'allegria mi trovai spesso abbracciata a Edo. C'era anche un suo amico libanese molto simpatico. A un certo punto della serata capii che forse avevo esagerato un pò, con Edo, ma d'altra parte avevo anche bevuto un pò. Edo mi si avvicinò e mi propose di andare via di lì. Io accettai, salimmo in due sul suo scooter e andammo in un piccolo studio vicino allo stadio dove spesso ci ritrovamo per studiare. Non ci volle molto perche io mi ritrovassi tra le sue braccia, la mia bocca contro la sua, le sue mani che cominciavano ad esplorarmi. Ele mie che esploravano lui. Sentivo il gonfiore dentro i suoi pantaloni premermi contro il ventre, e infilai la mano per saggiarne la consistenza, mentre le sue mani si inoltravano sotto la ma gonna, scostandomi le mutandine e stappandomi un sussulto di piacere. Ero eccitatissima e mi inginocchiai davanti a lui, aprendo la bocca per accoglierlo con piacere. Mentre lavoravo così, lui mi tolse la maglietta, carezzandomi i seni nudi e la testa, accompagnando il ritmo della mia bocca sul suo cazzo. Fu in quel momento che bussarono alla porta. Edo andò ad aprire: era il suo amico libanese. Capii subito che la cosa non era casale, che i due si erano messi d'accordo mentre ballavamo. Bene, mi dissi: siamo in gioco e giochiamo! Anche lui era un bel ragazzo, e scoprii quasi subito che era dotato di un bell'attrezzo. E che lo sapeva usare bene. Non ero propriamente vergine (in tutti i sensi), ma la doppia penetrazione non l'avevo mai provata. Sentirmi piena dei loro cazzi mi fece esplodere la testa; mi sentivo al settimo cielo del piacere, i miei sensi impazzivano mentre loro mi scopavano sul tappeto, uno sopra e uno sotto. E mi sentivo troia. Felicemente troia. Lascia che sfogassero il loro orgasmo dentro di me, e dopo un breve riposo vollero scambarsi i ruoli. E io non chiedevo altro! La seconda fu più lunga e selvaggia della prima, anche se forse meno intensa: il libanese alternava baci sul mio collo a insulti e grugniti, mentre mi inculava. Edo invece si limitava a tenere il ritmo. E di nuovo mi esplosero dentro. Mi addormentai sul tappeto, esausta e soddisfatta.
L'8 agosto di 17 anni fa...
9
5
10 anni fa
NinfettaD73,
30
Ultima visita: 8 anni fa
-
Cena aziendale
Erano i primi di giugno, e alcuni miei colleghi avevano organizzato una cena aziendale della ditta per cui lavoro. Sarà per il clima di fine stagione e per le vacanze imminenti, sarà per lo scaricarirsi di tutte le tensioni relative ai lavori ormai in via di consegna, sarà anche per l’estate arrivata all’improvviso dopo una stagione fin troppo faticosa, ma avevo proprio voglia di divertirmi e di lasciarmi ogni pensiero alle spalle, senza comunque dover per forza esagerare. Sapevo che era in programma anche un dopo cena in qualche locale, tanto per ballare un po’ in compagnia dei colleghi più giovani o comunque più vitali.
Perciò dopo il lavoro tornai a casa, mi feci una doccia e frugai tra i miei vecchi vestiti. Scelsi un abitino corto nero cangiante, aderente e sbracciato che non mi mettevo da anni. Quando mio marito mi vide pronta per uscire, ironizzò sul mio abbigliamento, un po’ seccato: - Ma allora vai a caccia, non a cena!- mi disse, tra lo scherzoso e l’alterato. Ma l’unica mia intenzione era quella di passare una serata allegra ballando, ridendo e scherzando, non certo quella di fare conquiste. Certo, come ogni donna, anche a me piace essere e sentirmi sexy, ogni tanto!
Comunque lo salutai e mi avviai all’appuntamento: avevo infatti fissato con uno dei miei colleghi (che per convenzione chiamerò C), che abita non lontanissimo da me, in modo da recarci insieme alla pizzeria dove era fissata la cena. Quando lui mi vide nascose a malapena lo stupore nel vedermi in minigonna, abituato com’è a vedermi in jeans tutti i giorni. Andammo in pizzeria, eravamo 24 in tutto, 7 donne e 17 uomini. Cenammo, bevemmo allegramente e brindammo più volte, la serata era molto calda e noi tutti quanti molto allegri. Alla fine della cena, come già ampiamente previsto, C. ci disse che aveva un appuntamento con altri tre suoi amici in un locale della periferia di Firenze, e propose a chi voleva di unirsi a loro. Io ovviamente accettai, e con me altre tre colleghe e altri 5 colleghi. Così andammo a ballare, io mi sentivo molto su di giri, e francamente le lusinghe degli amici di B. (per altro molto simpatici) mi facevano sentire molto bene. Non che avessi intenzioni “bellicose”, intendiamoci, ma mi sentivo particolarmente leggera, e con tanta voglia di ballare e divertirmi. Tra un ballo latino e l’altro e un po’ di buona musica anni ’80 bevemmo anche un po’ troppo, visto che ognuno a turno pretendeva di offrire da bere a tutti. Fatto sta che non so come e non so perché, mi ritrovai a chiacchierare con uno dei tre amici di C. in un angolo un po’ più appartato del locale (che è un locale all’aperto), e mentre parlavamo sentii con eccitazione la sua mano che scorreva sulla mia coscia. Anziche reagire mi ritrovai ad avvicinarmi a lui e a baciarlo come una ragazzina, mentre lui con la mano osava un po’ di più.
Dopo un paio di minuti da quell’approccio sentii la voce di C., che stava arrivando insieme agli amici, dietro di noi. Allora mi ricomposi, ma quando lui arrivò sembrava aver intuito tutto:
-Che state combinando qui??? Non vi si può lasciare soli un attimo, eh?-
Io arrossii, ma ci mettemmo tutti a ridere.
-Vi abbiamo interrotto? Ce ne dobbiamo andare??-
-No, rimanete pure! Mica stavamo facendo nulla di proibito!- dissi io ingenuamente.
Si sedettero con noi e rimanemmo a chiacchierare per un po’, io ero piuttosto dispiaciuta per l’interruzione, ma tutto sommato stavo cominciando a pensare che era stato meglio così.
Uno degli amici di C. dopo un po’ propose di andare ad un forno che conosceva lui a mangiare la pizza appena sfornata, visto che ormai erano quasi le due e a breve il locale avrebbe chiuso. Così ci muovemmo tutti e cinque e salimmo sull’auto di uno di loro, una monovolume della Citroen. Io salìì dietro. Mentre viaggiavamo sentii di nuovo quella mano carezzarmi la coscia, diventai rossa di colpo, ma sentii di nuovo salire la stessa eccitazione di prima. Lo lasciai fare, e sentii la sua mano sfiorarmi le mutandine. Mi girai a guardarlo e mi trovai di nuovo a baciarlo, un bacio caldo privo di amore ma pieno di eccitazione. Sentii le sue dita frugarmi mentre affondavo la lingua nella sua bocca; distrattamente sentivo che gli altri parlavano, ma non seguivo il discorso. Mi ritrovai quasi per istinto a palpargli la patta dei pantaloni, saggiando le dimensioni del suo cazzo che si stava gonfiando. Lui mi prese la mano e se la guidò dentro i pantaloni, e io mi ritrovai a massaggiare quel cazzo non ancora completamente turgido ma che già prometteva bene. Mi accorsi che avevano smesso di parlare, allora riaprii gli occhi, e vidi che l’unico che non ci stava guardando era quello che guidava; anche C. seduto davanti, era volta a guardare cosa stavamo facendo. Ero imbarazzatissima, ma anche eccitata come non mi sentivo da anni. Le sue dita mi entravano e uscivano ormai ritmicamente e io stavo ansimando, allora lui fece cenno a quello che guidava di fermarsi. Fermò l’auto in un piccolo piazzale non illuminato, sterrato e deserto, non sapevo di preciso dove fossimo, lui iniziò a leccarmi mentre ero seduta sul sedile, facendomi divaricare le gambe. Gli altri erano scesi dall’auto. Io ero bagnatissima, del mio piacere e della sua saliva, lui continuava a leccarmi, palpeggiandomi le tette mentre lo faceva. Credevo che gli altri si fossero allontanati per lasciarci soli, e invece d’improvviso sentii il tocco di un’altra mano sul mio seno.
Un minuto dopo ero seduta con lo sportello aperto e il cazzo di C. nella mia bocca, mentre il suo amico seduto ancora dietro di me mi carezzava le tette e la fica da dietro. Li assaggiai tutti e quattro a turno, e poi finalmente quello di loro che aveva scatenato il tutto si decise a scoparmi, sul sedile dell’auto. Mi scoparono a turno, e mentre C. mi stava scopando a sua volta mi ritrovai il cazzo del primo davanti agli occhi: era chiaro che voleva fare il bis, e io non ci stavo capendo piu nulla. Aprii la bocca e lo feci entrare. Sentire i due cazzi, uno nella mia fica e uno nella mia bocca, che spingevano, mi fece perdere definitivamente ogni controllo. Mi abbandonai a loro, e sentii C. venirmi dentro come un fiume in piena, mentre l’amico continuava a riempirmi la bocca col suo cazzo. Un altro prese il posto di C. dentro di me, sentivo che parlottavano e commentavano tra di se, anche qualche parolina forte, come troia, maiala e cose simili. Ma non me ne importava, ormai ero andata. Mi ritrovai fuori dall’auto, su una coperta presa dal bagagliaio, a quattro zampe, scopata da dietro e ormai non sapevo più da quale dei quattro, mentre i sapori dei cazzi si alternavano nella mia bocca. Non so quante volte ognuno di loro venne, mi sentivo completamente fradicia dentro e fuori, dei miei umori e del loro sperma, il cui sapore acidulo mi riempiva la bocca. Quando rincasai era ormai l’alba, e sperai con tutto il cuore che mio marito non si svegliasse. Russava di brutto, quando finalmente arrivai in bagno mi guardai allo specchio e quasi mi scappò da ridere da come ero in disordine. Mi lavai alla meno peggio e mi infilai a letto. Non ho ancora capito se mio marito abbia intuito qualcosa.
19
8
10 anni fa
NinfettaD73,
30
Ultima visita: 8 anni fa
-
Sono tua
Ho atteso tanto questo pomeriggio, ero così agitata quest’oggi e adesso è già passato; seduta al tavolo di un locale in cui sono venuta a recuperare la cena dopo essere passata da casa a indossare abiti “civili”. Jeans, maglione e scarpe da ginnastica da insospettabile brava ragazza.. niente a che vedere con l’abbigliamento che nulla lasciava all’immaginazione di qualche ora fa.Mentre scrivo mi saltano all’occhio i segni delle manette che avevo oggi ai polsi: chissà chi me le ha legate alla catena.. da bendata era difficile capire chi facesse cosa. Subito appena arrivati in quella mansarda ho notato qualcosa di strano: una borsa di donna appoggiata sul divano. Per non parlare dello strano modo in cui siamo entrati, un colpo di citofono, la porta che si apre ma all’interno del dungeon, nessuno. Un dungeon. Ne avevo sentito parlare spesso ma non ne avevo mai visto uno. Immaginavo che mi avrebbe portata in un posto simile anche se ho cercato di fare l’indifferente, la superiore, appena entrati lì dentro. Ero già un lago quando lui mi bendò. Gli orgasmi in macchina tramite l’ovetto wifi hanno ben aiutato i miei umori ad uscire copiosi dalla mia figa depilata per l’occasione. Che stronzo! Ha tenuto il telecomando per tutto il tragitto mentre sfrecciavamo per la città con i finestrini abbassati. Quando arrivavamo ai semafori lo accendeva a tutta potenza per farmi sobbalzare e venire con a fianco altri guidatori ignari. A stento trattenevo i gemiti e lui si divertiva come un matto ad avere il potere decisionale sui miei orgasmi che dovevo mascherare a tutti i costi per non fare una figuraccia.Così bendata non vedevo proprio nulla: una bella benda nera, resistente, pesante che non faceva trasparire nemmeno la luce. Mi trovai così al buio mentre lui vedeva benissimo tutto quello che desiderava visto che mi fece spogliare completamente. Cominciò ad andare in giro per la stanza cercando non so cosa e io non sapevo cosa pensare, cosa fare, ero lì completamente nuda con l’ovulo ancora inserito e lui non mi era vicino. Mi sentivo persa, smarrita. Ignoravo cosa stesse “progettando”, cominciavo a sentire rumori a destra, poi a sinistra, a volte mi sembrava anche in contemporanea in direzioni opposte. Si riavvicinò a me e sentì o capii che aveva preso delle pinzette per capezzoli. Quanto le ho odiate con Sandro! Me le faceva indossare mentre chattavamo in cam e a volte mi imponeva di tirare la catenella che le teneva insieme. Odiavo quel dolore, non sopportavo tirare la catenella fino ad alzare i miei pesanti seni; facendolo da me avevo l’escamotage di “imbrogliare” un pochino, non avrei mai permesso ad altri all’infuori di me di fare lo stesso, perché non avrei avuto il controllo su come attaccare le mollette al meglio per sentire meno male.Quando si è avvicinato con quell’aggeggio infernale ai miei seni mi sono ritratta, ridendo come al mio solito quando sono nervosa, in imbarazzo. Lui imperterrito riprese le mollette e me ne attaccò una al capezzolo sinistro. Cazzo che male! L’ho staccato subito, questa volta implorando seriamente di non usarle, non le sopportavo. Avrebbe potuto arrabbiarsi, invece molto pazientemente le posò senza più provare a martoriarmi i seni. Cambiò tattica.. mi fece inginocchiare ordinandomi di succhiare il suo cazzo. Sentivo che voleva umiliarmi e non capivo bene se questo mi eccitava o meno; la fantasia di essere sottomessa e umiliata mi ha sempre eccitato ma, non avendola mai messa in pratica, la sensazione era strana. Ero confusa non del tutto tranquilla, sentivo che c’era qualcosa che non andava. Sospetto terribile che non si fosse soli in quella mansarda! Non riuscivo a concentrarmi sul mio pompino; mi piace succhiare con passione, mi dà una eccitazione indescrivibile! In più lui per aumentare il mio stato di umiliazione continuava a dire che non ero troia abbastanza, che non è che succhiassi così bene: nella mia mente mi passavano solo insulti, per messaggi continuava a dire che ero una brava succhia cazzi! E il sospetto aumentava: chi c’era in quella stanza che doveva sapere che non è che fossi così brava?!? Il sospetto divenne certezza quando si chinò e con le mani mi aprì per bene le natiche per vedere bene il mio culo divaricato..a quel punto un fallo finto cominciò a incularmi. Porca miseria! E adesso? Mi chiedevo cosa fare, se continuare a giocare o togliermi la benda e piazzare una scenata isterica?? Gliel’avevo detto che volevo fare le cose con calma, per tutto c’è il suo tempo e questo faceva saltare molte tappe di una conoscenza, tappe importanti soprattutto in una conoscenza dom/sub! Provai a rilassarmi ma più sentivo le mani di questa sconosciuta che mi toccavano, che cercavano di farmi godere e più di arrabbiavo, mi irrigidivo. Pensavo che fosse la Mistress di cui mi aveva parlato e di cui molto chiaramente gli avevo chiesto di lasciare fuori dai nostri giochi. Continuai ad assecondarlo gattonando fino al materasso come da suoi ordini. La rabbia continuava ad aumentare, lui continuava a umiliarmi e l’unica cosa che riuscivo a pensare è che mi avesse preso in giro. Non vedevo l’ora che finisse quella che ormai stava diventando per me una vera tortura. Mi irrigidivo sempre di più, continuavo a pensare che sarebbe stata l’ultima volta che mi avrebbe vista.Lei cercava con le sue mani sapienti di farmi sciogliere, di farmi godere. Più loro si impegnavano per estrapolare il mio piacere più io facevo resistenza; no questa soddisfazione di godere di loro non gliela volevo dare!! Era un continuo “no non voglio” alternato a urla di piacere che annunciavano i miei copiosi orgasmi. Lui voleva che gli obbedissi, che gli succhiassi il cazzo, che facessi quello che una schiava è giusto che faccia, che pensi al piacere del proprio Signore. Mi minacciava di punizioni mentre la mia ritrosia a prendergli il cazzo in bocca aumentava. Adesso cominciava ad essere più prepotente mi prendeva per i capelli e mi spingeva il cazzo in gola. Il mio livello di sopportazione stava arrivando al limite. Ero combattuta sul togliermi la benda o meno; sapevo che se lo avessi fatto il gioco sarebbe finito lì. Avevo in testa tante frasi per mettere fine a tutto questo e andare a casa ma non era quello che volevo.Mi sono eccitata tanto in queste settimane, il desiderio di stare con lui di sentirmi sua era più forte della rabbia che provavo. Avrei solo voluto stare sola con lui. Anche quando la mistress si allontanò e finalmente mi trovai le mani libere dalle manette non riuscivo a tranquillizzarmi. L’unica cosa che riuscivo a dire è che non erano questi i patti; ancora bendata è seduta sul materasso sentii che lui si sdraiò davanti a me. Adesso era dolce, voleva coccolarmi probabilmente preso dal rimorso di quella situazione spiacevole. “No, non è così che funziona!” dissi.. no, non mi si compra con due carezze se mi si fa incazzare così. Voleva un bacio ma non avevo nessuna intenzione di cedere a questo modo di comprarmi. Mi disse che se lo sarebbe preso lui quel bacio così mi prese per i capelli mi immobilizzò e mi ritrovai la sua lingua attorcigliata alla mia; cercavo di fare resistenza ma ero immobilizzata dalla sua mano sulla nuca e la sua bocca premuta con forza sulla mia.. questo modo di essere presa mi eccitava nuovamente nonostante le mie resistenze man mano riuscì ad addolcirmi e la mia bocca cominciò a corrispondere a quel bacio appassionato a cui non seppi resistere. Ancora bendata mi sdraiò e mi penetrò. Desideravo con tutta me stessa non farmi piacere il suo cazzo ma non riuscivo a non goderne. Mi dava così fastidio essere scopata con qualcuno nella stanza che potesse guardare la mia nudità, il mio modo di godere, il mio essere indifesa data da quella benda e da quel cazzo ch emi scopava e che mi piaceva da matti anche se cercavo di non farmelo piacere.. inutilmente! Gli chiesi di smettere anche se ne stavo godendo, mi alzai verso di lui per interrompere quella dolce tortura. Non ne voleva sapere! Mi ributto sul letto scopandomi con ancora più vigore quasi a sottolineare la mia impotenza e la sua voglia di dominarmi e prevaricare le mie volontà. Venni eccitata da questo suo modo autoritario di fare.Ne seguirono dialoghi arrabbiati, mi alzò un attimo la benda per guardarmi negli occhi, partì uno sguardo di fuoco avessi avuto i super poteri credo che lo avrei incenerito. Riabbassò subito la benda, non so se per timore di quello sguardo arrabbiato o per rimettermi nella condizione dell’ignoranza del buio. Volevo parlargli, forse insultarlo ma non sapendo chi ci fosse nella stanza non mi uscì nulla dalle labbra. Non mi piace parlare dei miei sentimenti delle mie emozioni in presenza di estranei. Riguardano me e me soltanto e sono IO che voglio decidere chi deve sapere cosa succede dentro la mia testa e dentro il mio cuore. Lui intanto rimaneva in silenzio probabilmente guardandomi; di tanto in tanto tirava fuori qualche domanda, sentivo lei scrivere e successivamente lui parlare. Cosa fa? si fa suggerire le domande pensavo… non essendone sicura me ne stetti zitta. Ad un certo punto intervenne anche lei spiegandomi che c’era solo lei nella stanza e che era lì solo per il mio piacere. Questa nuova “intrusione” nella nostra intimità mi urtò nuovamente. Non è a lei che stavo parlando non erano le sue risposte che volevo sentire. In realtà non ce l’avevo con lei, lui sapeva benissimo il motivo di tanta rabbia.Mi sdraiai a pancia in giù e finalmente mi tolsi la benda mentre il mio viso era rivolto verso il muro così da non dover incrociare gli occhi di lei. Adesso ero faccia afaccia con lui, ch emi guardava con uno sguardo dolce, comprensivo accarezzandomi la pelle nuda. Ora che avevo riacquistato la facoltà di guardarlo la rabbia cominciava a scemare. Mi ritrovai non so come con il viso vicino al suo sesso e pretese che glielo prendessi in bocca: non ero ancora abbastanza tranquilla per regalargli quel piacere, non ritenevo lo meritasse. Come fece in precedenza mi impose a gesti di succhiargli il cazzo.. mi fa sentire troia e in questo caso la SUA troia che nonostante tutto deve pensare al suo piacere; avrei potuto fare più resistenza, non sarebbe riuscito a farmi aprire la bocca se non avessi voluto veramente ma la voglia di sentire il suo piacere in gola prese il sopravvento. Sapevo che se avessi resistito un po’ di più lui avrebbe desistito e non ero certa che fosse quello che volevo. Ora avevo voglia di berlo, di sentire il gusto della sua sborra sulla mia lingua e invece con la stessa forza e autorità con cui mi scopò in bocca mi girò per scoparmi a pecorina. Mi penetrò in figa di violenza e subito dei gemiti riecheggiarono nella mansarda. Dov’era la sua amica? In quel momento per la prima volta dall’inizio del pomeriggio non mi importò e mi lasciai andare alle sue mani che mi ghermivano i fianchi, al suo cazzo che mi scopava di forza e mi faceva sentire sua fino a che venne sulle mie natiche e sulla mia schiena. Si ripulì con un pezzo di carta e venne a stendersi affianco a me. Quanto mi piace farmi coccolare dopo essere stata violata in quel modo, dopo tanta rabbia, sesso, violenza, incomprensioni, sottomissioni, devozione era il regalo più grande che potesse farmi. Mi faceva sentire protetta, amata come un padrone ama la sua schiava. Non so per quanto tempo restammo abbracciati, accarezzandoci la pelle nuda, scambiandoci dolci effusioni che nulla avevano a che vedere col trambusto successo fino a quel momento. La sua amica ci sbeffeggiava scherzava sul fatto che sembravamo due innamorati. Ormai non mi importava più della sua presenza; ci eravamo soddisfatti a vicenda, finalmente da soli e questo mi riempiva il cuore di gioia. Alla fine avevo avuto quello che tanto avevo desiderato da settimane. Gli piaceva sentire la mia mano che gli accarezzava dolcemente il petto con le dita che si soffermavano sui capezzoli mentre lui corrispondeva a quelle carezze. Gli chiesi se fossi la sua troia: questa domanda mi nacque in modo del tutto naturale, senza imbarazzo o ritrosie di nessun tipo. Lui mi rispose che dovevo dirglielo io se volessi essere la sua troia. Rimasi in silenzio, combattuta sulla risposta; una parte di me lo desiderava terribilmente, l’altra ne era terrorizzata. In questa situazione di calma una nuova notizia mi turbò: la mistress stava aspettando un uomo che doveva farsi sottomettere da lei. Ma come? Mentre noi siamo qui nudi a fare le nostre cose?? Ma cazzo! Quante altre persone mi avrebbero visto in quella condizione?? Cercavo di recepire informazioni dai discorsi che Fabrizio e Valeria facevano tra loro senza intromettermi. Stavo così bene in quel momento che non battei ciglio e restai stesa sul materasso abbracciata a lui. Qualche minuti dopo arrivò quest’uomo distinto. Io ero immobile speravo quasi di sparire. Ero abbastanza in imbarazzo non avevo mai assistito alla sottomissione si un uomo, mi faceva strano, provavo pena per lui. Continuavo a godermi le coccole di Fabrizio, cercando di ignorare quella new entry. Poco dopo però mi fu impossibile non guardare la situazione che si stava delineando davanti a noi: quell’uomo che poco prima era entrato vestito di tutto punto, elegante, distinti, adesso se ne stava a 4 zampe con un vestito femminile addosso, calze a rete, gattonando per la stanza tirato da Valeria per il collare e guinzaglio che gli aveva messo intorno al collo. A quella scena rimasi allibita, totalmente senza parole. Cosa ci troverà mai un uomo in tutto ciò? Rimasero poco davanti a noi, Valeria lo portò in una parte della mansarda che dal materasso non riuscivo a vedere. Sentivo solo la mistress parlare con tono autorevole e qualche rumore, Fabrizio ridacchiava e nel mio piccolo lo assecondavo non sapendo bene cosa fare. Lui però aveva ben in testa come riprendere il gioco, si staccò da me e mi ritrovai la sua lingua sul clitoride. Che imbarazzo! Mi sforzavo di trattenere i miei soliti gemiti, non volevo che il nuovo arrivato mi sentisse un po’ perché non volevo aumentare la sua tortura un po’ perché mi imbarazzava troppo la situazione. Fabrizio insisteva con la sua lingua a leccarmi, con le sue mani a esplorarmi e i miei gridolini cominciavano a prendere più consistenza man mano che continuava a scoparmi con la lingua e con le dita io mi lasciavo andare sempre di più. Iniziava a piacermi quella situazione, mi eccitavo pensando che quest’uomo potesse sentirmi e magari eccitarsi per il mio modo di godere senza poter scoparmi. Una minima parte di sadismo ce l’avevo anche io allora! Più mi facevo questi pensieri più la mia eccitazione aumentava. Inarcavo la schiena per sentire meglio le sue dita dentro la mia figa per potermele godere tutte. Quando raggiunsi l’orgasmo mi lasciai andare a grida di piacere senza ormai nessuna remora. E chi lo avrebbe detto che mi sarebbe piaciuto farmi vedere e sentire da altri uomini mentre vengo scopata?!? Fabrizio era bravo a estrapolare la parte più troia di me! Finito di godere mi avvicinò le sue dita che poco prima mi stavano scopando in figa e mi costrinse a leccare e succhiare tutti i miei umori. Una volta ripulite mi prese e mi girò di forza di nuovo a 4 zampe; adesso voleva scoparmi, possedermi e a me eccitava far sapere agli altri che in quel momento ero sua fregandomene di cosa stesse succedendo all’infuori del nostro amplesso. A quei pensieri ,con il suo cazzo che mi scopava di prepotenza come piace a me, venni. Godevo. Urlavo. Lui venne di nuovo sul mio sedere e subito dopo mi prese per i capelli obbligandomi a ripulirgli il cazzo in bocca e sentii subito il gusto della sua sborra unito al gusto dei miei umori. Il suo membro era ancora duro, potevo alternare il passaggio della mia lungua sulla cappella turgida al prendere tutto il pene in bocca fino in gola come piace a me.Ci coricammo nuovamente mentre Valeria tornò con il suo schiavo verso di noi. Lo fece appoggiare ad un lettino stile quello del ginecologo attrezzato con delle cavigliere che scendevano dal soffitto e delle manette attaccate al muro che servivano ad immobilizzare lo/a sventurato/a. La mistress si stava preparando ad inculare il poveretto davanti a noi che intanto eravamo tornati a coccolarci; mi veniva da ridere, Fabrizio mi sbeffeggiava dicendo che avrei voluto essere legata su quel lettino. Effettivamente l’idea mi allettava parecchio. Valeria si stava lavorando “la sua troia” come lo chiamava lei e io mi rieccitavo nuovamente a quella scena: cominciai a leccare con delicatezza l’orecchio di Fabrizio, prendendo in bocca il lobo e succhiandolo dolcemente come fosse un piccolo cazzo, le mani erano tornate ad accarezzargli il petto e mi sembrava che lui gradisse questo mio trattamento. Quando quello strano lettino fu libero Fabrizio tornò a sottolineare che ero troppo troia per non volerlo provare. Mi invitò quindi a sottopormi a una sua “visita ginecologica”. Divertita da quel gioco mi avvicinai al lettino e mi stesi. Mi prese prima una gamba, poi l’altra, e le legò alle cavigliere che scendevano dal soffitto. Adesso il mio sesso era completamente a sua disposizione, non potevo ribellarmi poi tanto. Non contento decise che dovevo avere anche le mani legate. Dovetti aiutarlo ad ammanettarmi e ridemmo complici di quella situazione. Una volta legata anche dai polsi ero immobilizzata del tutto e vedevo lui chiaramente divertito. Quella posizione doveva dargli una sensazione di grande potere su di me; cominciò a strusciarmi il suo ventre sulla figa per poi sfiorarmi con le dita. Ricominciò a sbeffeggiarmi, non riuscivo a bagnarmi nonostante l’eccitazione che provavo, probabilmente la stanchezza cominciava a farsi sentire. Intervenne nuovamente Valeria che si era appena liberata dello schiavo che uscì dalla mansarda di nuovo come un uomo distinto e insospettabile. Ero in loro balia. Prese una lubrificante e me ne versò una notevole quantità sul clitoride per permettere a Fabrizio di penetrarmi e sgrillettarmi con le dita. Ricominciò a scoparmi così e la mia eccitazione saliva, lei adesso era affianco a guardare la scena e io legata e immobilizzata sentivo di non potermi ribellare come feci all’inizio del pomeriggio. Mi chiese il permesso di toccarmi e a quella richiesta gentile non seppi rifiutare. Si misero a masturbarmi in due, una che si occupava sapientemente del mio clitoride e l’altro che mi penetrava con le dita; cominciai a godere. Si alternavano davanti a me a dedicarsi ai miei buchini, un po’ il culo , un po’ la figa. Mentre continuavo a godere sentivo loro che parlavano di me come se non fossi stata presente, mi davano della troia, si chiedevano se stessi fingendo per prendersi gioco di me e ad ogni orgasmo confermavo la loro idea che fossi una zoccola fatta e finita. A differenza di qualche ora prima quelle parole non facevano che eccitarmi sempre di più. Mi sentivo impotente, sottomessa, in poche parole sua, In suo potere, la sua troia. Mentre Valeria si occupava di farmi godere scopandomi con un fallo finto e imponendomi di stare ferma e zitta lui mi era affianco a tenermi la mano e godersi lo spettacolo. All’ennesimo orgasmo lo ammisi: “SONO LA TUA TROIA!”. La domanda che gli avevo rivolto un’oretta prima adesso aveva la sua risposta. A quelle parole si avvicinò obbligandomi ad ammettere quello che questa affermazione implicava: “quindi io sono…?” senza un attimo di esitazione completai la frase:”il mio PADRONE”. Era fatta, lo avevo ammesso. Sapevo che non si sarebbe più tornati indietro. Adesso ero sua, irreversibilmente sua. Continuava a tenermi la mano, come per accudirmi e godere con me di tutti quegli orgasmi. Si allontanò e vidi che prese un frustino…, caspita non ero mai stata frustata, ne avevo paura. Partì un primo colpo, leggero, meno intenso di una sculacciata che mi fece sobbalzare. Non so cosa pensava lui, se notò una mia eccitazione mista a preoccupazione per questo suo nuovo potere. I colpi aumentarono di intensità, mi piaceva. Avrebbe potuto farmi anche più male ma invece fu molto delicato. Mi chiesi se mi sarebbe piaciuto essere punita così con quel frustino per la mia ribellione di prima. Non seppi dare una risposta e mentre lui mi fustigava, Valeria continuava a scoparmi: io venivo senza potermi dimenare come mio solito a causa delle cavigliere e polsiere che mi immobilizzavano. Ero in estasi, in quel momento tutto mi eccitava, mi faceva andare fuori di testa. A lui piaceva vedermi sudata in quel modo, delineava tutto il piacere che stavo provando in quel momento.A un certo punto mi chiese se avessi voglia di leccare la figa di lei. Non capivo più nulla dicevo si a qualsiasi cosa. Mi liberarono le mani dalle polsiere e si sedette sul mio viso: scostai il perizoma e mi trovai la sua figa proprio all’altezza della amia bocca. Fabrizio continuava a scoparmi con il fallo finto e io facevo fatica a farmi piacere la figa e i sapori di Valeria. Nonostante questo cercai di impegnarmi per darle almeno un po’ di quel piacere che lei aveva dato a me, non volevo deludere il mio Signore, ero appena diventata sua, non avrei potuto e dovuto rifiutare le sue richieste. Mentre stavamo facendo quel 69 lesbico lui continuava a frustare le mie natiche e dei lamenti mi sfuggirono dalle labbra. Lei faceva sapere a Fabrizio che non è che leccassi poi così ben e lui per punizione smise si scoparmi col fallo come aveva minacciato di fare. Mi sembrarono minuti interminabili quando finalmente lei si alzò e si andò a lavare. Senza di lei su di me potei guardare negli occhi il mio Padrone. Alzai il busto verso di lui e gli rubai un bacio. Ero contenta di non essermene andata all’inizio del pomeriggio, non avrebbe potuto esserci conclusione migliore. Mi liberò le caviglie da quella posizione scomoda, ormai avevo le gambe completamente addormentate. Chissà per quanto tempo son rimasta legata? Ormai era tardi.. le 20 passate, lui doveva far rientro a casa. Con mio grande dispiacere, cercando di non farlo notare, iniziammo a rivestirci e sistemarci raccogliendo indumenti e oggettistica sparsi per la mansarda. Ora me la ridevo scambiando battute e confidenze con entrambi come se l’incazzatura delle prime ore non fosse mai esistita. Salutammo Valeria e ci dirigemmo verso la macchina commentando i vari avvenimenti del pomeriggio. Lui guidava per riportarmi al mio mezzo di trasporto, volle spiegarmi i motivi della presenza della sua amica, tenendomi e baciandomi la mano in segno di perdono. “ho spiegato a Valeria che non volevi essere sottomessa da lei, che non doveva intervenire: le ho detto Giulia è mia!” “GIULIA è MIA”.. quanto mi piacque quella frase! Prima ancora di sapere di essere sua, lui lo sapeva già.Arrivammo al parcheggio, gli ultimi istanti insieme, gli ultimi baci che già anticipavano la passione e la voglia di possederci del prossimo incontro. La prima richiesta del mio Signore: “aspetto il racconto”. “Vedremo…”. “No, non vedremo- disse autoritario-aspetto il racconto”. Come da istruzioni del mio padrone spero di aver esaudito e soddisfatto il suo ordine.Eccitandomi e ripensando ad ogni singolo momento in cui mi hai fatto tua questa è l’esecuzione di una delle tue prime richieste che hai fatto alla tua schiava.. la tua schiava Giulia….
8
0
10 anni fa
piccolapestebdsm,
45/45
Ultima visita: 10 anni fa
-
Il maritino
Tra i tanti che mi avevano contattato dopo l’inserzione di quell’annuncio ben poche risposte riuscivano a interessarmi veramente; era un annuncio molto esplicito, che lasciava ben poco alla fantasia dei maschietti, oppure che la accendeva vivacemente. Certamente non mi ero posta tabù nello scrivere. Avevo ben esplicitato di avere una grande voglia di cazzo e che avevo una grande voglia di essere trattata da troia quale sono.
Mi arrivarono email su email contatti messenger a non finire ma nessuno che riuscisse ad attirare la mia attenzione; un giorno percorrendo senza speranza le nuove email che mi erano arrivate incappai in una mail ben scritta, molto intrigante. Non cadeva nel volgare ma riusciva a farmi eccitare per bene. Mi scriveva un Marco di 37 anni, componente di varie gang bang e si proponeva per farmi passare delle ore indimenticabili con lui e i suoi amici. Insieme alla mail aveva allegato un paio di foto non molto nitide che tralasciavano vedere un po’ poco del viso quindi la mia curiosità verso quest’uomo aumentava notevolmente. Risposi alla mail allegando il mio indirizzo msn chiedendogli se ci si poteva sentire velocemente li per una conoscenza preventiva…
Nella prima conversazione in msn venni a sapere che Marco era sposato, come d’altronde tutti i suoi amici che formavano le gang… gli dissi che per principio cerco sempre di non andare con uomini sposati, non mi fa sentire a posto con me stessa e con le povere mogli a casa ad aspettarli. Detto ciò sembrava quasi che la conoscenza si dovesse fermare a quella conversazione; il giorno dopo, invece, mi riscrisse in msn come se niente fosse.. parlando del più e del meno mi disse che a lui colpiva molto la voce di una persona, in quanto trasmette passione o indifferenza, e con questa scusa mi chiese il numero di cellulare. “Testa dura” pensai tra me e me, “appena 24 ore prima gli avevo ben spiegato le mie ragioni sul non andare con uomini sposati e adesso mi chiede il cellulare”.. nonostante i miei ideali scrissi nella finestra di conversazione il numero del mio cellulare come fosse un’azione naturale dare il proprio recapito telefonico ad un perfetto sconosciuto che sai perfettamente che l’unico suo interesse è quello di scoparti come una troietta in calore.
Risposi al cellulare con sicurezza senza tradire la lieve emozione che provavo nel parlare con questa persona sconosciuta molto + grande di me, tra l’altro sposata; aveva una bella voce, calma, calda che seppe tranquillizzarmi subito e iniziammo una bella conversazione prima parlando del più e del meno fino ad arrivare argomenti un po’ più piccanti.. Volle rileggere il mio annuncio al telefono con me commentandolo in ogni sua parte e facendomi i complimenti per le foto esplicite che avevo inserito: questo mi fece imbarazzare da morire, quasi mi vergognavo di aver pubblicato un annuncio così diretto e deciso.
Mi chiese se avevo già fatto incontri, cosa mi piaceva fare e mi spiegò un po’ come funzionavano le gang bang non avendone mai fatta una ed essendo molto curiosa di provare. Senza accorgermene iniziai a bagnarmi sentendo la sua voce calda e le sue parole molto eccitanti; mi chiese se volevo provare a prendere in bocca due cazzi insieme se mai ci fosse stata occasione di fare una gang con lui e i suoi amici.. gli spiegai che era difficile per me prenderne due, avendo la bocca molto piccola, addirittura a volte con membri molto grandi faccio fatica anche con uno. Appreso ciò iniziò a dirmi che avrebbe voluto sentire la mia bocca piccola intorno al suo cazzo per vedere di cosa ero capace, che gli piacevano molto le mie grosse tette e avrebbe voluto giocarci e sborrarci sopra ; non riuscivo a dire una parola ero eccitatissima, il mio corpo non rispondeva più alla mia volontà e senza nemmeno che me ne accorgessi mi ritrovai con un dito che mi stuzzicava il clitoride. Un gemito mi uscì dalla bocca quando sentì quanti umori mi avevano impiastricciato gli slip; Marco mi chiese se mi stavo toccando ma mi sentivo troppo in imbarazzo per ammetterlo e negai smettendo di masturbarmi per timore che mi scappassero altri mugolii. La telefonata durò almeno 40 minuti nei quali mi chiese le mie preferenze sessuali e mi disse quello che mi avrebbe fatto, tutte cose molto eccitanti ed intriganti. Mi salutò dicendo che era arrivato a casa dalla moglie e che ci saremmo sentiti il giorno successivo raccomandandosi la sera stessa di masturbarmi pensando a lui e a come mi avrebbe fatto godere. Appena finita la telefonata riportai la mano nei pantaloni per sentire in che stato era la mia fighetta: era fradicia, penso di non essere mai stata così bagnata, le dita entravano e uscivano senza alcun ostacolo, potevo inserire un dito dietro l’altro senza problemi e dopo 30 secondi esplosi in un orgasmo che mi scosse dalla testa ai piedi. Quella notte non riuscì a prendere sonno prima delle 3 di notte.. nella mia cameretta da brava ragazza mi scopai con il mio vibratore, compagno di tante notti, comprato insieme al mio ex ragazzo per movimentare i nostri rapporti sessuali e fondamentale per sopportare le lunghe astinenze della vita da single.
Il giorno seguente durante le lezioni in università ricevetti un sms di Marco che mi chiedeva se avevo passato bene la notte e se mi ero divertita; gli dissi che mi ero data parecchio da fare con “l’amico di gomma” e mi chiese se in settimana ci si poteva incontrare per conoscerci… non facendo mai incontri da sola cercai di temporeggiare rispondendogli che il mio amico che di solito mi accompagna agli incontri era impegnato tutta la settimana e quindi sarebbe stato difficile vedersi e che gli avrei saputo dire per la settimana successiva. Passarono così due giorni relativamente tranquilli, niente telefonate pochi sms presa dagli impegni di università, palestra e studio.
Il mercoledì sera verso le 7 e mezza di sera, mentre correvo in palestra in ritardo per il corso mi arrivò un sms; presi il cellulare in mano e distrattamente mentre guidavo lessi: “ciao Giulietta come stai? Sto andando a cena dalle tue parti e dovrei terminare per le 22.30. sei curiosa di vedere come sono fatto? ma giusto 5 minuti”. Un brivido. “E adesso che gli rispondo?!? Se inizio ad inventare scuse penserà che non sono convinta di fare questi giochi, ma incontrarlo da sola così tardi, non sarà rischioso?” Ero quasi tentata di non rispondergli di far finta di non aver ricevuto l’sms o rispondergli troppo tardi per mettersi d’accordo su un eventuale incontro.. ma la voglia di conoscerlo era veramente tanta! Misi questa decisione nelle mani del destino e gli risposi: “Io adesso sto andando in palestra e uscirò per le 22, 22 e mezza se riesci a passare per quell’ora si può fare.. più tardi è difficile.” Le cene di solito non finiscono mai per l’ora prestabilita, pensavo tra me e me, quindi sarà difficile che riesca a tornare per quell’ora.
Passai tutto il tempo della palestra a fantasticare su come sarebbe avvenuto l’eventuale incontro, la cosa mi eccitava e spaventava allo stesso momento. Tenevo il cellulare costantemente sotto controllo per paura di perdermi un suo sms o una chiamata che mi diceva che si era liberato.
Verso le 22 e 10 decisi che era arrivato il momento di andare a farsi la doccia anche se avevo saltato qualche esercizio.. ci avrei messo una mezzoretta a prepararmi e non volevo fare troppo tardi. Se era vero che per le 22.30 sarebbe ripassato per la mia città sarei stata pronta in tempo se avesse tardato voleva dire che non era destino che ci incontrassimo; non sapevo nemmeno io cosa desiderare. Nello spogliatoio femminile ero rimasta solamente io, mi spogliai mi avvolsi nell’asciugamano e mi diressi verso le docce: mi lavai accuratamente i lunghi capelli mori, shampoo e poi balsamo per poi passare al lavarmi il corpo. Mi soffermai a massaggiare e a lavare bene la fighetta che non era interamente depilata ma iniziava a vedersi la ricrescita: arrivavo direttamente dall’università e non avevo con me nemmeno una lametta per radermi quei piccoli peli che iniziavano a crescere. Dopo tutto in quella giornata non mi aspettavo certo di dovermi porre questo problema. Mi tranquillizzai pensando che lui stesso aveva detto che si sarebbero trattati di 5 minuti e quindi non ci sarebbe stato il tempo di fare nulla se non vedersi in viso e chiacchierare un po’ a quattr’occhi. Finii di risciacquare il bagno schiuma e stetti un altro minuto sotto l’acqua a riposare la testa che mi scoppiava a furia di farmi paranoie su questo incontro.
Uscii dalla doccia e mi sbrigai ad asciugarmi e vestirmi per il freddo terribile che c’era; mi dispiacqui del fatto che sarei andata all’appuntamento vestita in modo del tutto normale come ero andata vestita in università: un paio di pantaloni neri, camicetta bianca e impermeabile rosso con una collana a forma di fiore attorno al collo e degli orecchini abbinati. Una volta vestita iniziai ad asciugarmi i capelli con il phon messi a disposizione dalla palestra: mentre presi in mano il phon constatai che erano già le 10.20. “Non ci vediamo più” pensai “è tardi ormai.. se non si è fatto sentire fino ad adesso, dubito che riesca a sganciarsi ed essere qui entro 10 minuti”. Iniziai con calma a passare il phon sui capelli mentre mi fissavo allo specchio e non sapevo se essere dispiaciuta o contenta di ciò; quando non ero nemmeno a metà dell’opera mi arrivò un sms .. era lui.. “tra 5 minuti sono li”. Oh mamma! E quindi ce l’ha fatta ad arrivare in tempo! Guardavo inebetita il cellulare mentre continuavo ad asciugarmi i capelli quando lui decise di chiamarmi per farsi spiegare dove potersi incontrare. Cercai di fare mente locale su dove potersi incontrare in un posto comodo per entrambi da raggiungere; l’unica cosa che mi venne in mente fu il parcheggio di un centro commerciale a pochi minuti dalla mia palestra e vicino all’uscita dell’autostrada. Prima di riattaccare ci dicemmo il tipo di macchina che avevamo per riconoscerci + facilmente e ci salutammo.
Finii di pettinarmi alla bene e meglio, lasciandomi i capelli ancora umidi, mi misi l’impermeabile presi la sacca della palestra e uscii. Salita in macchina mi diedi dell’idiota.. ma proprio in un posto così isolato dovevo dargli appuntamento?!? E se poi succedeva qualcosa, che facevo? Ormai la frittata era fatta, non avevo che da andare all’appuntamento e sperare di trovare una persona per bene. Nel tragitto senti la mia fighetta che si stava bagnando copiosamente, quella situazione mi intrigava terribilmente.
Quando arrivai al parcheggio del centro commerciale cercai la sua macchina con lo sguardo, passai di fianco ad un’auto del tipo che mi aveva descritto e vidi dentro un uomo seduto al posto del guidatore col motore spento. Mi affiancai e spensi il motore sperando di aver imbroccato l’auto giusta: quando mi vide scese subito dalla sua macchina e si diresse verso la mia.. ero così agitata che non riuscì nemmeno a guardare fuori dal finestrino per vedere la fisionomia del suo volto, mi attardai a spegnere la radio e mettere via il cellulare che avevo buttato sul sedile del passeggero. Aprì la portiera e Marco era li in piedi ad aspettarmi, scesi e con un sorriso mi disse “Ciao Giulietta” dandomi due baci sulle guance; le mie paure scemarono anche se la tensione rimase molto alta. Era un bell’uomo, dimostrava meno anni della sua età, poco + alto di me , capelli scuri e pizzetto. Cominciammo a parlare e lui abbassò lo sguardo verso la scollatura della camicetta e commentò “bel fiore..” riferendosi al ciondolo che avevo intorno al collo. “Si il fiore va a guardare lui..” pensavo… si avvicinava sempre di più e io iniziavo ad agitarmi.. “ma non dovevano essere solo 5 minuti? Solo una conoscenza veloce?” Indietreggiavo sempre di più, fino ad appoggiarmi alla portiera della mia automobile più indietro non potevo andare.. ora era così vicino che potevo sentire distintamente il suo profumo; era inebriante mi stava stregando da tanto era buono, scherzando gli dissi che adesso che ci eravamo conosciuti potevamo andare a casa e lui mi chiese “abiti da sola?”. “E no, magari” risposi io e mentre indagava su chi abitasse con me mi appoggiò le sue labbra sul collo, in mezzo ai miei capelli ancora umidi.. mi paralizzai.. ero un lago, eccitatissima da quel profumo e quelle labbra a me sconosciute; iniziò a baciarmi il collo per poi risalire a mordicchiarmi l’orecchio e un gemito mi uscì dalla bocca. Mi prese la testa tra le mani e mi diede un bacio appassionato che esprimeva tutta la voglia che aveva di possedermi quella sera, in quel momento; lui un uomo di 37 anni sposato e io una ragazzina vogliosa di cazzo di 22. Sentivo il suo membro che cresceva nei pantaloni e che strusciava su di me per farmi capire tutta la voglia che aveva di scoparmi.
Smise di baciarmi e mi disse di salire sulla sua auto per cercare un posto più tranquillo. Nemmeno il tempo di uscire dal parcheggio del centro commerciale che sentii le sue mani che si appoggiarono sul mio seno, iniziavano a slacciare i bottoni della camicetta e cominciò a palparli e stuzzicarli; mi diceva quanto gli piacevano le tette così grandi che avrei potuto farci di tutto con quelle. Trovammo una stradina che entrava per campi e finimmo in una zona industriale; si fermò in un parcheggio a quell’ora di sera non avremmo avuto scocciatori. Appena spenta la macchina si avvicinò e mi baciò di nuovo mentre continuava a giocare con i miei seni; dopo di che scese con le sue labbra e iniziò a baciarli e mordicchiarli, io ero in estasi non capivo più niente.
Intanto si slacciò i pantaloni e tirò fuori il suo membro: era lungo una ventina di centimetri, non molto grosso ma mi piaceva molto! Era già bello duro quindi si fece ammirare in tutta la sua bellezza. Appena si abbassò i pantaloni e boxer mi disse “fammi vedere la tua boccuccia piccola cosa sa fare”; fu come un interruttore che si accese in me.. mi abbassai verso il suo cazzo e lo presi in bocca tutto d’un colpo, aveva un ottimo sapore e presi subito il ritmo giusto per succhiarglielo a dovere. Gli prendevo tutta l’asta fino in gola per poi farla uscire dalla mia bocca e leccargli la cappella; avendo la bocca piccola mi si stanca in fretta ma nessuno si è mai lamentato dei miei pompini, anzi.. mentre ero piegata su di lui a fargli questo servizietto mi introdusse una mano nei pantaloni andando subito a giocare con lo sfintere.. mi irrigidii molto quando sentii le sue dita che cercavano di farsi spazio nel culo. Il sesso anale mi piace ma era da parecchio che non lo praticavo e riabituarsi è sempre un po’ dura. Mi fece alzare dal suo cazzo, mi diede un bacio e mi fece notare che ero troppo vestita. Velocemente mi sfilai l’impermeabile, la camicetta già mezza slacciata e i pantaloni: nel togliermi gli slip mi resi conto che ero davvero molto bagnata tantè che avevo paura di rovinare i sedili in pelle della macchina. Ma non feci in tempo nemmeno a pensarlo che mi ritrovai di nuovo il cazzo di M. in bocca mentre lui ora mi toccava la fighetta fradicia senza dire nulla.. si inumidiva le dita per poi spostarsi verso l’ano e penetrarlo leggermente; quando introdusse tutto un dito mi sollevai dal suo cazzo lanciando un gemito di dolore misto a piacere e lui mi disse “lo so che ti piace, non ti sto facendo male” a queste parole mi bagnai ancora di più e riniziai a succhiargli il cazzo con più foga di prima, e lui mi disse che voleva scoparmi e incularmi ma che avrei dovuto sedermi su di lui perché non c’erano altre posizioni alternative avendo nella macchina una gran confusione.
Tirò il sedile indietro il più possibile e io lo scavalcai e mi sedetti su di lui.. gli presi il cazzo in mano e Marco mi invitò a infilarmelo dentro da sola; non me lo feci ripetere due volte e me lo infilai in figa tutto, fino alle palle e iniziai a cavalcarlo. Mi bloccò quasi subito dicendomi che se lo scopavo così sarebbe venuto subito, mi fermai e mi strinsi a lui con le braccia intorno alle sue spalle.. sentiva che ero impaziente, avevo il respiro affannato e una voglia di godere incredibile. Mi tranquillizzò dicendomi che quando passava la prima fase “critica” poi durava per ore avrei solo dovuto avere un po’ di pazienza per pochi minuti e poi avrei potuto fare ciò che volevo; a quelle parole inconsciamente riniziai a strusciarmi sul suo cazzo ancora tutto dentro di me e lui mi sussurrò in un orecchio “secondo me appena inizi a muoverti sborri!” era vero! Mi sono bastati due colpi ben assestati di cazzo che sono esplosa in un orgasmo furibondo.. ma ne volevo ancora! Ero in astinenza da più di un mese e avevo un porco sposato di 37 anni che mi stava scopando come una troia e avevo tutta intenzione di godermela fino in fondo quella scopata.
Ancora scossa dal primo orgasmo Marco mi prese per i fianchi invitandomi a cavalcarlo di nuovo dandomi il ritmo, mi disse che voleva anche incularmi in quella posizione, mi bagnai ancora di più riversando tutti i miei umori sul suo cazzo. Marco capì che sentirmi dire queste porcate mi eccitava da matti e iniziò a dirmi cose oscene, chiedendomi se volevo altri cazzi o se avrei voluto(sapendo delle mie tendenze bsx) che da fuori la macchina una ragazza si mettesse a massaggiarmi i seni mentre lui mi scopava. Ero in estasi sapevo solo dire “si,si” ad ogni domanda mentre continuavo a scoparmi quel cazzo divino; mi disse che ero una troia, senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai a dirgli “si, sono una troia, mi piace il tuo cazzo”. Non nascondo che non è una novità, non era la prima volta che mi davano e mi davo della troia mentre mi si scopava, ma con uno sconosciuto che conoscevo da un quarto d’ora non mi era mai successo ad arrivare a certi limiti, avevo perso completamente ogni freno inibitorio!
Di li a poco mi ritrovai a raggiungere un secondo e un terzo orgasmo… mi chiese se lo volevo sentire anche nel culo ma il terzo orgasmo mi aveva sfinita e il dolore alle gambe per la posizione scomoda iniziava a farsi sentire. Mi disse di non preoccuparmi e di tornare pure a sedermi sul sedile del passeggero se non riuscivo più a stare seduta su di lui, così a malincuore mi sfilai quello stupendo cazzo che mi aveva fatto godere per ben tre volte e tornai a sedermi sul sedile del passeggero. Mi passò delle salviette per pulirmi onde evitare di sporcar tutto visto la notevole quantità di umori che avevo perso. Ero davvero sfinita e non riuscivo nemmeno a tenere gli occhi aperti a causa anche dell’ora tarda che s’era fatta. Marco mi si avvicinò e baciandomi mi chiese se avevo voglia di assaggiare il suo sperma; a quella domanda riacquistai le mie energie e mi buttai a capofitto sul suo cazzo per ricevere il prezioso nettare. Mentre succhiavo mi disse che voleva schizzarmi in bocca si prese il cazzo in mano, e smettendo di spompinare, accostai la mia bocca spalancata alla sua cappella in attesa dei fiotti di densa e calda sborra che non tardarano arrivare.. un grido di piacere lacerò il silenzio che si era creato da quando avevo smesso di cavalcarlo e dopo il primo schizzo ce ne fu un secondo e poi un terzo.. deglutì tutto e presi in bocca il suo cazzo per non perderne nemmeno un goccio e ripulirlo per bene. Nel frattempo i suoi spasmi si stavano calmando e il suo membro ancora nella mia bocca iniziava a perdere di consistenza.
Restammo nudi e sudati ancora per qualche minuto poi con calma iniziammo a rivestirci.. ormai erano le 23.20 era passata quasi un’ora da quando c’eravamo visti nel parcheggio; “alla faccia dei 5 minuti” pensai.
Ci incamminammo verso il parcheggio del centro commerciale dove avevo lasciato la mia macchina con la promessa che mi sarei fatta sentire per un incontro insieme al mio amico ed eventualmente ad un incontro con i suoi amici che compongono la gang ai quali, mi ha detto, aveva già accennato di me. Un bacio frugale prima di scendere dall’auto con la consapevolezza che questo era solo l’inizio di un gioco molto piacevole!
9
2
10 anni fa
piccolapestebdsm,
45/45
Ultima visita: 10 anni fa
-
Una nuova amica
Mi ritrovo nel mio letto a chattare con un mio amico a raccontargli quello che ho appena vissuto.. sento male dappertutto e mi sento davvero stremata. Quando ho ricevuto l’invito ad andare da loro questa sera non mi aspettavo una serata così trasgressiva.
La prima volta che ho visto Francesca e Nicola lavoravo ancora presso una negozio di intimo e calze in un centro commerciale della provincia; mi avevano avvisato la sera prima che sarebbero passati a trovarmi al lavoro perché erano curiosi di conoscermi. Avevo chattato poco con loro, prima di quell’incontro, e per msn non erano riusciti a starmi molto simpatici. In chat una persona o una coppia o mi sta simpatica subito o è difficile accendere le mie voglie o fantasie dopo. Abitando però nella stessa città e avendogli detto il luogo dove lavoravo mi sembrava brutto dire loro di non passare a trovarmi; alla fine un caffè insieme si poteva anche prendere, non mi avrebbe cambiato la vita.
L’unica mia paura era la reazione di lei.. in chat mi aveva detto di essere molto spinta e che le piaceva giocare con le ragazze nei posti insoliti, mi aveva chiesto se in negozio da me avrebbe potuto provare un capo intimo magari con il mio aiuto.. ero terrorizzata dall’idea che potesse fare qualcosa che mi mettesse in imbarazzo di fronte alle mie colleghe, ignare in tutto e per tutto di questi giochi maliziosi e intriganti che affollavano la mia mente da un paio di mesi e che avrebbero rovinato la reputazione da brava ragazza che aleggiava intorno a me se qualcuno ne fosse venuto a conoscenza. Le spiegai i miei timori, pregandola di non fare nulla che potesse mettermi in imbarazzo; mi tranquillizzò dicendo che non stava cercando problemi ma voleva solo una bella amicizia senza mettere a disagio nessuno.
In quel periodo lavoravo la mattina in un centro commerciale e il pomeriggio in un altro. Non ci si poteva vestire come si voleva ma bisognava rigorosamente mettere la divisa del negozio: pantaloni e maglia nera con il logo dell’azienda con uno scollo a V, un po’ troppo accentuato per il seno prosperoso che mi ritrovo, che veniva chiuso da una bottone a clip che regolarmente si apriva ad ogni mio movimento ed evidenziava ulteriormente la scollatura. Quel giorno ero arrivata da poco in negozio pieno di scatoloni di merce nuova da sbollare e sistemare alla bene e meglio nel magazzino fino a quando non avremmo tolto i costumi in esposizione nel punto vendita. Iniziai senza indugio il mio lavoro e tempo 5 minuti entrò in negozio una ragazza carina, alta quanto me, minuta con i capelli castano scuri, ricci e lunghi fino alle spalle, occhi verdi, con il classico seno che sta in una coppa di champagne.
Si avvicinò e salutandomi mi chiese con un po’ di imbarazzo: “tu sei Giulia?” le sorrisi capendo subito che era la lei di coppia e a quel punto tranquillizzandosi dal fatto di avere trovato la persona giusta si presentò: “Sono Francesca, piacere di conoscerti. Nicola è qui fuori”. Il giorno prima mi aveva detto che sarebbe entrata in negozio da sola, lasciando il suo ragazzo fuori per non mettermi troppo in imbarazzo e perché le conoscenze preventive le voleva fare lei con le ragazze, in quanto le piacevano davvero molto. Restammo li a parlare appoggiate ad un tavolino all’interno del punto vendita fino a quando anche il suo ragazzo entrò , si avvicinò a noi e si presentò; parlammo in negozio come vecchi amici fino a quando tornò la mia collega dalla pausa e ne approfittai per andare al bar a bere un caffè con Nicola e Francesca.. nel tragitto verso il bar la conversazione iniziò a spingersi su argomenti un po’ più tabù. Iniziarono a raccontarmi come si erano conosciuti loro, le esperienze che avevano fatto e che Francesca era molto spinta in questi giochi, le piaceva condurre il gioco e dominare sulla donna oltre con la sua presenza anche con strap on e giochini vari. Seduti al tavolino del bar notavo che sia Francesca che (e soprattutto) Nicola guardavano insistentemente verso quella scollatura che non voleva stare chiusa. Più volte in chat mi avevano detto che ad entrambi piaceva il seno prosperoso ed evidentemente il mio piaceva parecchio.. quando Nicola si rese conto che avevo notato la sua insistenza nel guardarmi le tette cercò di distogliere lo sguardo ma benché si sforzasse il suo sguardo continuava a cadere tra le pieghe della mia maglietta. Rimanemmo un altro po’ a parlare della nostra vita, del lavoro e degli hobby dopo di che mi riaccompagnarono al mio negozio e ci salutammo con due baci promettendo di risentirci presto.
Ripenso a quel primo incontro in questa serata così strana e sento il mio culo bruciare ancora.. quanto me l’hanno scopato quei due!! Ad un certo punto pensavo davvero di non sopportare più quel cazzo e quelle dita che mi hanno scopato in tutto i modi, ma quanto ho goduto! Quando oggi pomeriggio Francesca mi ha chiesto se andavo da loro sta sera non avevo ben capito cosa avevano in mente. Fin dal primo incontro mi avevano detto che prima del sesso cercavano un’amicizia sincera, pensavo fosse un invito a cena come un altro per scambiare 4 chiacchiere e conoscersi un po’ meglio.
Lunedì pomeriggio ero davanti al pc cercando di studiare qualcosa quando mi si aprì una nuova finestra di conversazione; era Francesca che mi chiedeva come stavo e dicendomi che la sera avevano la casa libera e se volevo andare a cena da loro. Le dissi che si poteva fare, mi ero trovata bene in loro compagnia e mi avrebbe fatto piacere approfondire l’amicizia. Mi chiese se il cinese per cena potesse andare bene e se avevo preferenze sul tipo di bevande da bere. Ci demmo appuntamento per le 20.30 ad un benzinaio dove mi sarebbero venuti a prendere per poi scortarmi fino a casa loro.
Quando iniziò ad avvicinarsi sera mi andai a fare la doccia per prepararmi alla serata e finito di lavarmi presi la lametta e mi depilai la fighetta sapendo che a lei piaceva molto completamente depilata; uscita dalla doccia aprì il mio armadio e iniziai a tirare fuori i vestiti che avevo, incerta su cosa mettermi.. inizialmente misi un paio di collant bianchi con una gonna jeans, un corpetto bianco che si abbinavano ai collant e una camicetta con le decolté nere con tacco a spillo. Guardandomi allo specchio però mi resi conto che era veramente troppo sfacciato quel modo di vestire.. sembrava quasi voler dire “sono una troia, fate di me ciò che volete”. Optai quindi per dei pantaloni neri al posto della gonna.. decisi comunque di tenere le decolté e il corpetto e coprirmi solo con una giacchetta bianca non troppo scollata; per finire mi legai una parte di capelli con una molletta lasciando i più lunghi cadere dietro le spalle e due ciuffi più corti incorniciarmi il viso, allacciai al collo un collier di Swarovski colorati regalatami da mia madre il giorno del mio diploma con abbinati due orecchini pendenti dagli stessi colori vivaci. Prima di uscire mandai un sms a Francesca e Nicola dicendo che stavo partendo da casa mia e che sarei stata al benzinaio entro 20 minuti infilai l’impermeabile rosso presi la borsa e uscì di casa. Non ero per niente tesa, guidavo tranquillamente verso il posto del nostro appuntamento canticchiando le canzoni che venivano trasmesse alla radio. Arrivai al distributore ben 10 minuti prima dell’ora prestabilita, non sapevo se mandare un sms per comunicare che ero già li o aspettare. Aspettai 2 minuti dopo di che mi decisi a scrivere un messaggio: “sono già qui”. Nemmeno 30 secondi e iniziò a squillarmi il cellulare.. risposi.. era Nicola “ciao Giulia, mi spiace se ti faccio aspettare; le signore non dovrebbero mai attendere, sono un po’ in ritardo, 5 minuti e sono li”. Riattaccammo la conversazione, ora iniziavo a sentire un po’ di nervosismo.. guardavo costantemente lo specchietto retrovisore per vedere se sopraggiungeva qualche automobile. Giocherellavo con le chiavi della macchina e avevo una gamba che continuava a trotterellare, non riusciva a stare ferma. Alle 20.30 in punto vidi una macchina arrivare e mi squillò il cellulare.. non feci nemmeno in tempo a dire pronto che sentii dall’altro capo del telefono “Tigra gialla??” stavo per rispondergli in maniera affermativa quando vidi sulla destra una macchina che mi si affiancò: era Nicola che mi salutò e mi fece cenno di seguirlo con una mano. Caspita quanto correva! Non capivo se era lui ad andare ad un velocità spropositata, se ero io che con i tacchi facevo fatica a guidare o se era l’agitazione per quella serata che era appena cominciata. Percorremmo 5 minuti buoni di strada tra tangenziale, stradoni e case. Arrivati di fronte ad un palazzo si fermò e mi indicò un posto libero, capii che eravamo arrivati a destinazione e che dovevo parcheggiare dove mi aveva segnalato lui. Nicola andò a parcheggiare poco più indietro di me e si fermò davanti al cancello di casa sua ad aspettarmi. Scesi dall’auto, la chiusi e mi diressi verso di lui che mi salutò dandomi due baci sulle guance mentre il suo sguardo cadde sul mio seno coperto dalla giacchetta. Iniziammo a parlare di come erano andate le rispettive giornate mentre apriva il cancelletto e il portone del palazzo e mi invitò ad entrare.. il rumore dei miei tacchi rimbombava nell’atrio del palazzo, percorremmo le scale sempre parlando del più e del meno fino ad arrivare davanti alla porta del suo appartamento. Mi aprì la porta e mi ritrovai in un salone medio-grande, che comprendeva una bella cucina spaziosa sulla sinistra e due divani a mo’ di salottino sulla destra; la casa era un po’ in subbuglio ma vivibile, Nicola si scusò per il disordine che regna sovrano in casa. Per tranquillizzarlo gli risposi “ah, non preoccuparti, dovresti vedere casa mia!”.
Chiamò Francesca che era in un’altra stanza della casa, mi apparve davanti con indosso solo un maglione largo almeno 4 taglie più della sua, probabilmente di Nicola e mi salutò con i soliti due baci sulle guance. Mi dissero di mettermi comoda e mi chiesero se avevo qualche preferenza su cosa bere; ci sedemmo intorno al tavolo della cucina e iniziammo a discutere su cosa ordinare da mangiare dal cinese. Una volta deciso cosa mangiare, Nicola diede un bacio a Francesca sulle labbra e uno sulla guancia a me e uscì per andare a recuperare la nostra cena lasciando noi ragazze da sole in casa. Eravamo una di fronte all’altra sedute al tavolo, sembravamo due vecchie amiche che parlavano dei problemi quotidiani che assediavano la vita di tutte le persone; si alzò per andare a prendere una bottiglia di vino bianco e dei bicchieri puliti ne versò un goccio e facemmo un cin cin per festeggiare questo incontro. Poi si sedette sulla sedia vicino alla mia.. inizialmente stavamo indietro con i corpi che comunicavano un po’ di timidezza (almeno da parte mia), stavo con le braccia conserte, appoggiata allo schienale della seggiola e giocherellavo con il bicchiere nel quale mi aveva versato il vino; man mano che chiacchieravamo mi lasciai andare mi tesi verso di lei e mentre si scherzava sulla poca voglia di studiare mi appoggiò una mano sul braccio e mi disse “secondo me sei una brasa querta!” le chiesi cosa volesse dire e mi spiegò che in dialetto veneto significa “brace coperta” riferito al fuoco che sta per spegnersi ma basta dargli una smossa per ravvivarlo. Mi misi a ridere. Questo non me l’avevo detto mai nessuno, anzi spesso mi dicevano che avevo una faccina da furba… ora la guardavo senza imbarazzo eravamo molto vicine, nella mia mente passò la voglia di darle un bacio appassionato ma proprio in quel momento sentimmo la chiave che entrò nella toppa della serratura. Era Nicola tornato con la nostra cena; “hai fatto presto” disse Francesca quasi dispiaciuta che fosse già tornato.. effettivamente un po’ dispiaciuta lo ero anch’io, avrei voluto metterle la lingua in bocca e assaggiare il suo sapore. Nicola e Francesca iniziarono a preparare tavola, portarono in tavola le cibarie cinesi e iniziammo a mangiare. Nicola era curioso di sapere cosa ci eravamo dette in sua assenza, forse sperava che fosse già successo qualcosa tra noi due, e Francesca ribadì il fatto che secondo lei fossi una “brasa querta”. Adesso i dialoghi erano quasi tutti condotti da Nicola che mi spiegava nel dettaglio le loro esperienze, il loro modo di pensare e di giocare. Venni a sapere che a Francesca non piacciono molto gli uomini a meno che non abbiano una fisionomia effemminata ma che in compenso le piace molto giocare con le donne, fare la dominatrice, farle godere; mentre Nicola mi diceva queste parole Francesca mi guardava con un sorrisetto compiaciuto quasi stesse immaginando di sottomettere la sottoscritta.. ricambiai il sorriso, poi tornai a guardare Nicola. Lo trovai nuovamente a fissarmi il seno insistentemente. Adesso iniziavo a risentirmi un po’ in imbarazzo sentendo i suoi occhi sulle mie tette e Francesca che mi fissava con quel sorriso stampato sulle labbra. Cambiammo argomento e iniziarono a fare domande su di me, sul lavoro che avevo quando c’eravamo conosciuti e che nel frattempo avevo lasciato per dedicarmi all’università.
Finimmo di mangiare conversando sempre amabilmente spaziando da argomenti più piccanti a quelli di tutti i giorni; restammo un altro po’ seduti a tavola fino a quando Nicola si alzò e disse che andava a coricarsi un po’ in una stanza della casa.. prima di uscire dalla sala si girò si avvicinò a me e mi disse: “scusa Giulia, ma è da quando ti ho visto la prima volta che lo voglio fare” e da dietro mi introdusse una mano sotto la giacca e iniziò a palparmi e massaggiarmi un seno. Mi irrigidì immediatamente e mi misi a ridere per scemare la tensione che sentivo.. Francesca mi sorrise e mi tranquillizzò: “non ti preoccupare lo fa sempre.. anche se ti incontra per strada in un luogo poco frequentato ti palperà il sedere o le tette, ma scherza”. Nicola tolse la mano dal mio seno e mi chiese scusa spiegandomi che aveva troppa voglia di toccare le mie tette, gli risposi di non preoccuparsi che non c’erano problemi; detto ciò sparì dalla sala e si diresse a sdraiarsi su un lettino in una stanzetta della casa. Rimasi sola con Francesca mi guardò e mi disse: “beh scusa, ma se l’ha fatto lui…” corse intorno al tavolo e da dietro allungo le sue mani verso il mio seno. Una volta prese tra le dita i miei seni esclamò stupita “ma quante sono?!?” riniziai a ridere.. cominciò a massaggiarli con sapienza, slacciandomi i bottoni della giacca e abbassando il corpetto scoprendo parzialmente il mio grosso seno. Si abbassò a baciarmi il collo fino a scendere a leccarmi e mordicchiarmi un capezzolo e un mugolio mi uscì dalle labbra… capendo che il suo trattamento mi eccitava parecchio continuò ad alternare baci sul collo e sui capezzoli. Girai la testa verso di lei e mi ritrovai le sue labbra a pochi centimetri dalle mie: subito ci avvicinammo e ci lasciammo trasportare da un bacio appassionato, le nostre labbra combaciavano perfettamente, le nostre lingue si attorcigliavano e sentivo l’eccitazione crescere mentre lei continuava a stimolarmi i seni. Smise di baciarmi e carezzandomi il collo con le labbra mi disse: “perché non ci spostiamo in camera da letto?”; acconsentì dandole un altro bacio.
Mi alzai con il seno ancora di fuori dal bustino e seguì Francesca verso la camera da letto; entrate nella stanza notò che Nicola ci aveva preparato il letto con cuscini e una coperta che andava a coprire il piumone onde evitare di sporcarlo durante i giochi. Mi tolsi le decolté ritornando alla mia altezza naturale.. ora potevo guardare negli occhi Francesca essendo più o meno alte uguali. Iniziò a baciarmi di nuovo sfilandomi la giacca e sbottonandomi il corpetto che era chiuso da tanti gancetti sulla schiena. Impaziente di vedere bene le tette libere da ogni costrizione arrivò a metà schiena e mi abbasso il bustino che le copriva ancora parzialmente. Si abbassò e le prese in bocca baciandole e mordicchiandole, e girandomi verso il letto mi ci buttò sopra, salì su di me e alternando baci tra il collo, il seno e la bocca mi mise una gamba in mezzo alle cosce strusciandola sulla mia fighetta che iniziava a bagnarsi notevolmente; mentre lei si occupò di slacciarmi i pantaloni io finii di sganciare i gancetti del mio corpetto e me lo sfilai di dosso. Francesca mi guardava in piedi ormai solo con gli slip indosso e prima di gettarsi su di me si tolse la grande felpa che la copriva e il perizoma di un colore rosso porpora. Ai miei occhi mi apparve un corpo asciutto e atletico, due tette piccole e sode con capezzoli turgidi ed una fighetta ben depilata con una triangolino di peli cortissimi intorno al suo clitoride.
Francesca iniziò a stuzzicarmi il clitoride da sopra gli slip cercando di scostarli per leccarmi e penetrarmi con un dito.. essendo molto aderenti e dando fastidio al suo lavoro decise di togliermeli per potermi masturbare meglio. Ritrovandomi completamente nuda iniziò a leccarmi la fighetta e i miei gemiti e sospiri iniziarono ad essere sempre più frequenti e irregolari; smise di leccarmi e si avvicinò al mio viso baciandomi con il gusto dei miei sapori ancora in bocca. Con la coda dell’occhio vidi Nicola entrare nella stanza, si avvicinò al comò dove era appoggiata la macchina fotografica e cominciò a fare foto a me e Francesca che giocavamo e ci accarezzavamo a vicenda. Fatte un paio di foto si sdraiò vicino a me iniziando a massaggiarmi le tette e a mordere con foga e forza i capezzoli, Francesca si alzò e baciò Nicola dicendogli che le piacevo molto.. io ero lì, completamente nuda, con le gambe spalancate a far vedere la figa totalmente rasata e loro in piedi di fronte a me a baciarsi; Nicola si staccò da Francesca e abbassandosi verso di me mi chiese “posso assaggiarti anch’io?”. Non detti nessuna risposta, reclinai la testa indietro e alzai leggermente il bacino per offrirmi meglio alla sua lingua vogliosa di sentire il mio sapore; si stupì di quanto fossi umida, si stese su di me e iniziò a strusciarmi il cazzo duro sulla figa.. ansimavo, gli facevo capire quanta voglia avessi di essere riempita da un cazzo, di godere e sfogare tutta la voglia che Francesca mi aveva messo addosso con la sua lingua. Me lo infilò dentro tutto d’un fiato mi sentì piena fino alle ovaie, iniziò a scoparmi violentemente e i miei mugolii si trasformarono in urla più lui pompava il cazzo dentro di me. Mi portai una mano davanti alla bocca per strozzarmi in gola quelle strilla e Nicola mi disse di urlare pure quanto volevo, che non c’erano problemi.. avvolsi le mie braccia intorno alle sue spalle per sentire meglio le forti spinte del suo membro dentro il mio ventre. Mi alzò le gambe sopra le sue spalle in modo che il suo fallo potesse affondare meglio dentro di me.. i primi colpi furono quasi dolorosi da quanto forti e profondi erano ma l’eccitazione e la voglia che provavo erano troppo alte per dirgli di smettere; mentre mi scopava disse a Francesca di salire sopra di me, sopra la mia bocca in modo tale che gliela potessi leccare per bene. Mi scavalcò e portò la sua fighetta davanti agli occhi, presi in bocca il suo sesso gonfio e voglioso di godere.. alternavo dei colpi di lingua con dei piccoli morsi al clitoride, fino a prenderlo in bocca come un piccolo cazzo. Sentivo il respiro di Francesca aumentare iniziando a gemere mentre Nicola, che mi stava ancora scopando, le palpava il seno e la baciava passionalmente, fino a quando iniziò a gemere sempre più forte e scoppiò in un orgasmo liberatorio. Mi sbrodolarono in bocca tutti i suoi umori che bevvi avidamente per poi stendersi di fianco a me commentando “mamma mia, stupendo.. è stata la ragazza più brava a leccarmela!” mentre il cazzo di Nicola continuava a stantuffarmi: a quelle parole sentì un po’ di imbarazzo non capendo bene cosa avessi fatto per averla fatta godere così tanto e le sorrisi.. ma ben presto l’imbarazzo sparì sotto i colpi di quel cazzo portentoso. Nel frattempo Francesca aveva iniziato a masturbarsi vedendo il suo ragazzo scoparsi un’altra e commentò: “dai continua così, questi gridolini sono fantastici”. Non sono mai riuscita a godere in silenzio, anzi sono molto rumorosa esprimendo così tutto il mio godimento, ed entrambi sembravano apprezzare molto il mio modo di vivere il sesso senza tabù. All’ennesimo colpo ben assestato di cazzo raggiunsi finalmente l’orgasmo anch’io, urlando tutto il piacere che stavo provando in quel momento. Francesca mi guardò e mi disse: “l’avevo detto io che eri una brasa querta” e Nicola per tutta risposta le disse: “ma lo sai, che le santarelline sono sempre le migliori”. Scoppiammo a ridere tutti e tre e lei mi prese in giro per come mi ero sciolta dopo l’orgasmo liberatorio dandomi un dolce bacio mentre il cazzo di Nicola giaceva ancora nella mia figa.. Francesca si alzò prese la macchina fotografica e fece qualche altra foto… il farmi fotografare mi eccitava ancora di più! Dopo di che si mise dietro a Nicola e iniziò a sollecitarmi lo sfintere… mentre mi scopava chiese a Francesca se voleva incularmi e lei acconsentì. Un brivido mi percorse la schiena… “come incularmi?!?lei?con cosa?” pensai. Da un cassetto tirò fuori uno strap on e mi disse che lei adora inculare le ragazzine vogliose come me.. Nicola disse che le avrebbe fatto strada per permetterle di scoparmi meglio, smise di fottermi e prese un gel lubrificante che servì a bagnarmi l’ano fino ad inserirmi un dito.. Francesca iniziò a baciarmi in bocca e con un dito mi sollecitava il clitoride per rendere meno doloroso l’ingresso nel mio buchino. Dopo un dito ne inserì un altro e poi un altro ancora, iniziavo a sentire davvero male e dalle mie labbra uscivano preghiere di smettere: “no, no basta”.. Nicola sentendo quelle parole mi toccò la figa e disse a Francesca “dice no, no ma è bagnata fradicia ‘sta zoccola” detto ciò si sdraio su di me e piano piano mi infilò tutto il cazzo nel culo.. ero rigidissima, sentivo un male terribile. Il suo cazzo non era tanto lungo ma aveva una circonferenza notevole che si fece sentire tutta nel momento in cui mi penetrò. Francesca era sempre affianco a me che mi baciava e accarezzava quasi volesse coccolarmi per sopportare quel dolore che sapeva bene che ben presto sarebbe diventato una piacevole tortura. In fretta, infatti, i miei lamenti per il dolore si trasformarono in gemiti di piacere e più gemevo, più Nicola aumentava il ritmo con Francesca che lo incitava ad andare sempre più forte perché voleva sentirmi gemere; prese la macchina fotografica e riniziò a fare foto.. sentendo il piacere vicino iniziai a sgrillettarmi e questo eccitò ulteriormente Nicola che sembrava apprezzare lo spettacolo e disse a Francesca “guarda come si masturba…” sentendo queste parole scoppiai in un altro orgasmo ancora più forte del primo! Nicola mi teneva per i capelli mentre continuava a scoparmi il culo disse a Francesca che dovevano tenermi stretta perché non era facile trovare una puttanella come me.
Finito di contrarmi per il piacere appena raggiunto, Nicola disse che ormai aveva fatto strada per lo strap on e chiese a Francesca se voleva prendere il suo posto: lei a quella richiesta prese il fallo finto e se lo legò intorno alla vita, lo lubrifico con un po’ di gel e lo accostò all’ano.. entrò con estrema delicatezza quasi non sentii dolore un po’ per il culo sfondato dal cazzo di lui un po’ perché i suoi gesti erano mirati esclusivamente al mio piacere. Senza nemmeno che me ne accorgessi mi ritrovai quel cazzo finto fino nell’intestino che iniziò a scoparmi lentamente e con molta goduria. Nicola fece qualche altra foto di quella scena che ai suoi occhi doveva essere molto eccitante, la sua ragazza che stava inculando una troietta che godeva come una matta.. mi portò il suo cazzo di fronte al viso e appena lo vidi tirai fuori la lingua e iniziai a leccargli la cappella.. ero ansiosa di fargli sentire che spampinavo bene allo stesso modo in cui leccavo una figa ma ero distratta dai colpi energici che ora mi impartiva Francesca nel culo. Nonostante ciò cercai di concentrarmi e porre la mia attenzione sul cazzo di Nicola che ora svettava di fronte ai miei occhi: aprì la bocca e iniziai ad andare su e giù su quell’asta dura, che poco prima mi aveva sfondato il culo, alternando colpi di lingua sulla cappella a vere e proprie scopate nella mia piccola bocca. Iniziai ad eccitarmi ad avere il suo membro in bocca ma ben presto mi fece interrompere e Francesca smise di scoparmi; Nicola mi disse: “adesso ti facciamo provare la doppia”… ormai non mi spaventava più nulla ero in loro completa balia, solo vogliosa di godermi quella stupenda serata! Francesca si sdraiò e mi disse di sedermi su di lei, con un po’ di fatica cercò di introdurmi lo strap on in figa ed appena entrato fece partire una leggera vibrazione mentre Nicola da dietro si preparava a incularmi nuovamente; adesso mi ritrovavo faccia a faccia con Francesca che mi baciava, in quella posizione la dominavo e scesi a baciarle il collo per poi tornare a cercare la sua lingua. Un brivido mi percorse quando Nicola iniziò a spingere contro l’ano, adesso si anche avevo paura di essere aperta con un cazzo finto in figa e con uno di carne nel culo; quando però iniziarono a muoversi in simultanea bastarono due colpi per mandarmi in estasi.. mi ritrovai d’improvviso su un altro pianeta, vedevo immagini sconnesse che mi offuscavano la mente, stavo provando uno dei piaceri più intensi che una donna potesse provare e gli orgasmi si susseguivano uno dietro l’altro senza darmi tregua. Non so nemmeno per quanto tempo siano andati avanti a scoparmi in quella posizione, ero talmente presa da quella situazione che tutto divenne relativo, le mie urla iniziavano a perdere di intensità stremata dagli orgasmi che stavo raggiungendo. Sentivo Nicola darmi dei piccoli sculaccioni per poi andare in cerca delle mie tette e martoriare i capezzoli con le mani; disse a Francesca che non resisteva più che doveva venire ma lei lo pregò di resistere che voleva vederlo incularmi ancora, che le piaceva troppo vedere il movimento delle sue anche che andavano avanti indietro mentre il suo cazzo sprofondava nel mio culo. Detto ciò sfilò il suo cazzo dall’ano in modo tale che potessi alzarmi dal fallo che Francesca teneva intorno alla vita; ero stremata, sudata fradicia, approfittai di quella piccola pausa per togliermi l’orologio, il collier e gli orecchini che indossavo ancora dall’inizio dei giochi. Vedendomi così sudata mi porsero un asciugamano per potermi asciugare dal sudore che mi rendeva appiccicaticcia.. c’eravamo seduti tutti e tre sul letto e parlavamo amabilmente cercando di riprendere le forze. Scherzavano sul fatto che godessi così tanto e mi ripetevano “eh, avevi proprio bisogno di una bella ripassata” io ridevo, ormai non sentivo più l’imbarazzo per queste frecciatine sottili che mi lanciavano..effettivamente di una bella ripassata ne avevo bisogno sul serio!
Pensavo che ormai la fine dei giochi era vicina e invece Francesca mi guardò e con un sorrisetto sulle labbra mi disse “non penserai che sia finita qui? Ho comprato da poco un giocattolo nuovo…” prese dai piedi del letto un fallo doppio che sarà stato lungo una 50ina di centimetri. Raggelai.. “ma non vorrà provare a penetrarmi completamente con quel coso?!?” pensai. Per mia fortuna aveva ben altro in mente: mi fece sdraiare e iniziò a penetrarmi con una estremità del fallo, fattane entrare una buona ventina di centimetri iniziò ad introdursi nella sua fighetta l’altra estremità tra me e lei lo ingoiammo tutto nelle nostre fighette ora eravamo a diretto contatto, sentivo il suo sesso che si strusciava sul mio… più lei si muoveva e si contorceva dal piacere più io godevo per quel fallo doppio che ci stava procurando un piacere reciproco. Iniziai a dimenarmi e più sobbalzavo io più lo faceva lei.. stavo godendo così tanto dall’idea di darle piacere che non saprei nemmeno dire se raggiunsi l’orgasmo o meno. Dopo 5 minuti buoni che eravamo a strusciarci figa contro figa Francesca si alzò e iniziò a sfilarsi quel serpente che aveva in mezzo alle gambe costatando che era davvero lungo!
Non feci nemmeno in tempo a ritrovarmi il ventre vuoto dal suo nuovo giocattolo che Nicola mi penetrò violentemente col suo cazzo e riniziò a scoparmi con vigore, non era per niente stanco della doppia appena finita,anzi aveva tutta intenzione di farmi godere ancora molto.. Francesca si sdraiò affiancò a noi e iniziò a masturbarsi; ribadì il fatto che i miei mugolii e i miei gemiti la eccitavano terribilmente. “se continui a godere così mi fai venire subito” mi disse.. la eccitava da morire vedere che il suo uomo scopasse con tanto vigore una troietta come me e che io ci godevo di gusto. Nicola iniziò a darmi dei baci sulle labbra e io mi irrigidì nuovamente. Francesca nelle nostre chattate mi aveva detto chiaramente che non voleva che ci fossero dei baci con il suo ragazzo (era l’unico limite che aveva imposto)e vedere che lui si comportava così mi mise molto in difficoltà… poi capì che era una sfida nei confronti di Francesca. Mi baciava a fior di labbra e si girava verso di lei chiedendole se le dava fastidio; lei rispondeva in maniera negativa e di volta in volta Nicola mi affondava sempre di più la lingua in bocca… non sapevo davvero cosa fare i suoi baci mi eccitavano, ma non volevo che si rovinasse quella bella situazione che si era creata fino a quel momento e soprattutto non volevo mancare di rispetto a Francesca. Lei però non diceva nulla continua a toccarsi sentendo i miei gemiti dovuti a quel fallo che mi entrava fino alle palle, trasportata da questa situazione ad un certo punto disse “non mi da fastidio, baciala con passione”. Nicola si girò verso di me cercando di baciarmi ma trovò resistenza da parte mia e in un orecchio sussurrò “lasciati andare, a Francesca non da fastidio”: cercai lo sguardo di lei per avere un cenno di conferma da parte sua e vidi che era li a masturbarsi quasi al culmine del suo piacere. Mi lasciai trasportare da Nicola in un bacio appassionato, le nostre lingue si cercavano, giocavano mentre un nuovo orgasmo si faceva strada in me.
Non erano ancora finiti gli spasmi di quell’ennesimo orgasmo che estrasse il suo cazzo dalla figa e lo piantò con violenza nel culo: urlai per il dolore. Aveva il fallo ben lubrificato dai miei umori ma non ero preparata a riceverlo e sentì un bruciore intenso; “questa volta me l’ha rotto sul serio” pensai. Francesca mi baciò e mi disse “è solo l’inizio che fa male, fa male pure a me, ma poi è piacevole.. prima che arrivassi tu ha inculato anche me”. Nicola da canto suo avevo riniziato a pomparmi per bene e guardandomi negli occhi con un sorriso compiaciuto mi disse: “questo te lo voglio scopare ogni volta che ci vediamo!” e poi aggiunse guardando Francesca “ la prossima volta invitiamo anche Alessandro e Roberto così le facciamo fare la doppia con loro” vidi la faccia di Francesca un po’ perplessa, quasi spaventata, e Nicola specificò “questi nostri amici hanno una cazzo di 25 centimetri l’uno!”. In quella posizione Francesca salì nuovamente su di me e mi ritrovai la sua fighetta fradicia tra le mie labbra.. cominciai a leccargliela come avevo fatto poco prima sapendo di averle procurato un piacere intenso; si abbassò verso la mia vagina e con il cazzo di Nicola che ancora mi scopava il culo iniziammo un favoloso 69… mentre Francesca continuava a leccarmela, lui estrasse il suo cazzo dall’ano e iniziò a scoparmi in figa con il fallo doppio ignara di quello che mi sarebbe successo di li a poco. Presa dalla stupenda fighetta di Francesca e dal piacere che mi stava dando la sua lingua, non mi accorsi che Nicola aveva iniziano a lubrificare l’altra estremità del fallo e iniziava a spingere verso il mio sfintere. Quando entrò mi bloccai.. mi fece così male che non riuscì nemmeno ad urlare, mi irrigidì completamente strinsi il buchetto per cercare di fare resistenza mentre Francesca sapientemente mi leccava il clitoride; mi morsi le labbra e strinsi gli occhi per cercare di sopportare il dolore ma era davvero troppo.. non resistevo più, era una cosa lacerante nel vero senso della parola. Stavo per implorare pietà, chiedere di smettere quella tortura che non riuscivo a sopportare quando sentì dal cervello partire una scossa elettrica.. un orgasmo, forse due o tre tutti insieme! Iniziai a dimenarmi, urlare, era iniziato un piacere che non avevo mai provato in vita mia! Francesca ancora sopra di me cercò di tenermi ferma per quanto possibile in quanto mi agitavo come una pazza… poi dal nulla come era arrivato, quell’orgasmo svanì, lasciandomi sfinita e tremante. Sentì Nicola dire a Francesca di fare piano a sfilare quell’enorme membro dal mio ano per non farmi troppo male.
Francesca si alzò da sopra di me e si sdraiò in fondo al letto. Nicola intanto mi si sdraiò sopra e baciandomi mi introdusse il suo cazzo in figa quasi a volermi premiare di essere stata così brava a sopportare il dolore… non ce la faceva più, sentivo che aveva una grande voglia di godere. Mentre mi scopava si girò verso Francesca e le disse “io le sborro sulle tette e tu lecchi, ti va?”.. anche Francesca ormai mi sembrava esausta ma nonostante tutto continuava a toccarsi e masturbarsi. Non ci vollero molti colpi che mi sborrò copiosamente sul ventre, sul seno e qualche schizzo mi arrivò persino sul collo e sui capelli.. vedendo di avermi impiastricciata tutta prese l’asciugamano che avevo utilizzato per asciugarmi il sudore e con dolcezza mi ripulì il corpo dal suo seme. Nel frattempo Francesca stava raggiungendo l’ennesimo orgasmo lamentandosi che ormai iniziava a farle male il clitoride da quanto se lo era trastullato.
Ci ritrovammo così una di fianco all’altra esauste abbracciate, e ci demmo un bacio per coccolarci un po’.. Nicola uscendo dalla stanza, per lasciarsi sole, commentò: “tra un po’ i vicini vengono a bussare alla porta e chiedono se possono partecipare anche loro” scoppiammo in una risata che sciolse le ultime tensioni che erano rimaste… Francesca mi abbracciava come si abbraccia una figlioletta impaurita: avevo il suo braccio che mi avvolgeva le spalle e con l’altra mano mi accarezzava tutto il corpo. Parlando del più e del meno mi disse “sai?!? Non ho mai visto nessuna raggiungere l’orgasmo così velocemente”. Le diedi una risposta sciocca, del tipo che sono fortuna perché raggiungo facilmente l’orgasmo.. in realtà pensavo che anche una frigida quella sera, nelle loro mani sapienti, avrebbe raggiunto tutti quegli orgasmi, era impossibile resistere. Mi piaceva stare tra le braccia di Francesca, mi facevano sentire protetta e sicura del bel feeling che si era instaurato tra di noi. Dopo pochi minuti tornò Nicola e si sedette di fianco a me, lasciandomi in mezzo a loro due; mentre mi giravo verso di lui per non dargli le spalle mi mise una mano in mezzo alle cosce e rivolto a Francesca disse: “è impressionante, senti quant’è bagnata!” e detto ciò mi infilo il dito medio in figa e iniziò a stantuffarmi per far sentirle il rumore che faceva il dito ad entrare ed uscire dal mio sesso. La fissò e le ordinò di leccarmela mentre lui riprese a mordermi i capezzoli con violenza.. Francesca si introdusse in mezzo alle mie gambe per leccarmi abilmente mentre Nicola si diresse dietro di lei e iniziò a incularla dandole sonori sculaccioni.. lei si staccò dalla mia fighetta e protestò per il troppo dolore ma vedendo che lui non aveva nessuna intenzione di diminuire il ritmo cercò di rilassarsi e godersi quell’inculata mentre continuava a stuzzicarmi i clitoride per non farmi sentire “sola”. Francesca impiegò poco tempo a raggiungere l’orgasmo e sazia di quel cazzo se lo sfilò, smise di leccarmela e si sdraiò nuovamente di fianco a me; ora Nicola si ritrovava di fonte a me con le cosce ancora spalancate e bagnate dai miei umori.. si avvicinò e per l’ennesima volta lo infilò nel mio culo questa volta con estrema delicatezza sapendo il dolore che avevo sopportato pochi minuti prima con il fallo doppio. Mugugnavo, mi lamentavo, non ce la facevo davvero più a prenderlo li, era da un sacco di tempo che non facevo sesso anale e loro quella sera si riaprirono la strada in tutti i modi: Nicola mi diceva di stare tranquilla che ben presto sarebbe diventato piacevole come sempre, la sua voce era dolce e calma adesso e mi dava dei piccoli baci sulle labbra e sulla fronte, sapeva bene che ero al limite della sopportazione.. cercai di resistere altri due colpi poi per la prima volta in quella sera mi imposi e in un orecchio gli bisbigliai “BASTA!”. Non protestò, lo sfilò delicatamente per andarlo ad inserire nella figa donandomi un po’ di piacere fino a raggiungere l’ultimo e stremato orgasmo. Mi baciò, si alzò dal letto e si diresse verso la porta; “Dove vai?” chiese Francesca. “Io sono a posto così… e anche voi mi sembra” rispose ridendo “adesso, con calma, possiamo pure rivestirci” e uscì dalla stanza. Mi sedetti sul letto guardai Francesca, aveva un’aria sfinita pure lei… “mi gira la testa” mi disse; già, pure a me girava la testa da tanti orgasmi avevo raggiunto, facevo fatica a stare persino seduta. Presi l’orologio e guardai l’ora: le 23.30. pensavo fosse passato molto più tempo da quando avessimo iniziato a giocare e invece erano passate solamente tre ore dall’inizio della cena. Francesca si alzò e mi aiutò a raccogliere i miei vestiti che nella foga del momento erano stati sparpagliati di qua e di la per la stanza.
Prima di uscire dal loro appartamento mi girai verso Francesca che mi baciò di nuovo in maniera appassionata e, come una sorella maggiore premurosa, mi disse: “Petola, sei hai bisogno, chiama!”, la ringraziai e scesi con Nicola in strada per farmi dare le indicazioni per tornare sulla via del ritorno. Camminavo per le scale e per l’atrio del palazzo in punta di piedi per evitare di disturbare ulteriormente i condomini che probabilmente erano già a dormire (o quantomeno cercavano di farlo); fuori dal cancelletto mi spiegò il tragitto per tornare sulla strada principale che mi avrebbe portato a casa mia, poi mi salutò con un bacio a fior di labbra.
Mi ritrovo nel letto a ripensare a questa nuova avventura e penso che domani in università farò fatica a stare seduta sulla sedia… sento i capezzoli che iniziano a farmi male da quanto sono stati torturati; mi squilla il cellulare, lo prendo in mano e leggo che è arrivato un nuovo messaggio. Sono Nicola e Francesca… “Grazie di tutto, speriamo di aver trovato una nuova amica.. buonanotte”… buonanotte…
9
1
10 anni fa
piccolapestebdsm,
45/45
Ultima visita: 10 anni fa
-
Il pub di cagliari
Ero in Sardegna per una breve vacanza, insieme a due amiche. Ci eravamo prese qualche giorno di relax, lontano dal lavoro, dallo stress e dai mariti. Avevamo visto un pub molto carino e piuttosto frequentato, e decidemmo di passarci la serata. Era caldo ma non troppo, una bella giornata di metà Giugno, dopo cena indossai la mia camicetta nera semitrasparente con sotto l’intimo nero di pizzo che mio marito mi aveva da poco regalato, e la gonna di jeans con un paio di stivali neri, mi rifeci un po’ il trucco e mi unii alle amiche. Entrammo nel pub che era piuttosto affollato, e decidemmo di sederci al banco, anche perché i tavoli sembravano tutti occupati. Chiedemmo da bere, io ordinai il mio consueto Gin Lemon. Ci servì un bel ragazzo, piuttosto alto, con i capelli corti neri e un bel paio di occhi marroni, più giovane di me, che fin dall’inizio mi guardò con un certo interesse. Le mie amiche se ne accorsero e cominciarono a farmi battutacce al riguardo, ma eravamo allegre e ci ridevo su volentieri. Bevemmo e ridemmo per un bel po’, conoscemmo qualche avventore più o meno simpatico, e il bel ragazzo che ci serviva da bere ogni tanto si fermava a scambiare qualche battuta con noi. Era simpatico e carino, e i suoi sguardi su di me non mi dispiacevano affatto, anche se quelle due streghe delle mie amiche mi prendevano in giro di continuo. A un certo punto ci portò di nuovo da bere, ma noi non avevamo ordinato un’altra bevuta. Lui ci disse che quelle le offriva lui, e allora brindammo a lui e continuammo a chiacchierare e scherzare allegre e spensierate. Io ero piuttosto allegra, avevo anche forse bevuto un po’ troppo, chiesi al tipo dove fossero i bagni, lui me li indicò, ma mi disse che siccome c’era molta gente erano sicuramente in condizioni disastrose, e visto che noi non eravamo del luogo, se voleva mi avrebbe fatto usare il bagno riservato. Io lo ringrazia, e lui mi accompagnò, il bagno era accanto a quelli per il pubblico, ma chiuso a chiave. Lui mi aprì, io lo ringraziai di nuovo sorridendogli e entrai per fare pipì. Quando uscii lui era ancora lì, per richiudere la porta. Il corridoio era molto affollato, e lui mi stava quasi addosso, io gli sorrisi di nuovo, appoggiandomi alla porta mentre lui chiudeva con la chiave. Lui ricambiò il sorriso, chinandosi per dirmi qualcosa ad un orecchio, vista la confusione. Non ci capii più niente, e un attimo dopo lo stavo baciando lì, nel corridoio affollato, appoggiata contro la porta. Accolsi con eccitazione la sua lingua nella mia bocca, e chiusi gli occhi abbandonandomi al bacio. Sentii la sua mano scendermi lungo la schiena, carezzarmi la natica e sfiorarmi la gamba, per poi risalire sotto la mia gonna. Ero eccitatissima, e lo lasciai fare, anche se eravamo in mezzo alla gente. Le sue dita mi scostarono le mutandine, le sentii insinuarsi tra le mie gambe, carezzandomi con delicatezza ma anche con decisione. Mi tirò a se, riaprì la porta del bagno privato e mi fece entrare, per poi chiudersi la porta alle spalle, e riprese a baciarmi e a toccarmi. Anche io passai all’azione, palpandogli il gonfiore dei jeans, sotto il grembiulino da barman. Glieli sbottonai e estrassi ciò che contenevano, massaggiandolo mentre continuavo a baciarlo. Mi fece voltare, io appoggiai le mani alla parete mentre lui mi alzava la gonna, sfilandomi le mutandine. Divaricai leggermente le gambe, e sentii la punta del suo grosso cazzo appoggiarsi sulla mia fica ormai umida, per poi penetrarvi con decisione. Mentre mi scopava da dietro mi apri la camicetta, tastandomi il seno con una mano, mentre con l,’altra cercava la mia bocca. Io gli ciucciavo le dita anche per evitare di fare troppo casino con i miei mugolii, anche se il rumore che veniva dal corridoio sicuramente copriva tutto. Lui affondava i suoi colpi con forza crescente, mandandomi in estasi. Sentivo il suo grosso cazzo dentro di me e mi lasciavo andare sempre di più. Mi accovacciai inginocchiandomi sul water, per permettergli di prendermi in maniera per lui ancora più comoda, lui mi teneva per i fianchi e spingeva forte, con un ritmo altissimo. Tentai di cambiare posa, ma lui mi trattenne, facendomi capire che voleva continuare a scoparmi da dietro, in quel modo, e allora lo assecondai. Sentivo i suoi lombi sbattere contro le mie natiche sempre più velocemente, lo sentivo grugnire e ansimare mentre mi sbatteva in quel modo, poi lo sentii pulsare dentro di me, e un attimo dopo uscì di colpo, e sentii i suoi schizzi sulla mia schiena, realizzando in un attimo che probabilmente mi aveva sporcato la gonna e la camicetta. Mi ricomposi, asciugandomi alla meno peggio, cercai di recuperare le mutandine, ma le aveva lui in mano: -Queste te le restituisco domani, quando torni…- Mi misi a ridere e cercai (poco convinta) di farmele restituire, ma lui se le mise nella tasca del grembiulino e uscì, e io dovetti tornare dalle mia amiche senza, e piuttosto imbarazzata per la mia assenza prolungata. Ovviamente la sera successiva tornai a riprendermele…
13
4
10 anni fa
NinfettaD73,
30
Ultima visita: 8 anni fa
-
il battesimo
Dopo tante vicissitudini, contatti virtuali, caffè e pranzetti, era arrivato il momento…la prova del fuoco.
Una lunga vita sessuale di coppia sempre soddisfacente, completa, sempre condita da tante fantasie.
Come tutte le coppie, alti e bassi nella frequenza, ma sempre tanta passione nei pochi momenti in cui gli impegni quotidiani ce lo consentivano…
La scelta di tramutare qualche fantasia in realtà, era scaturita da entrambi, ormai consci del legame inscindibile che ci univa e che ormai, dopo tanti anni insieme, prescindeva dalla insicurezza e dalla gelosia.
Potevamo finalmente donarci e al tempo stesso donare ad una entità esterna, una emozione piu’ forte…scaturente dal guardare il proprio compagno/a immerso nel turbinio del piacere da una “postazione” esterna.
Ansia, paura, ma voglia di arrivare prima possibile all’appuntamento..
Ad attenderci, Giorgio, che ci accompagna fino all’entrata dell’incantevole location che insieme a Laura avevano preparato nei minimi dettagli in ogni separato ambiente.
Laura indossava un completo elegante ma molto casto che metteva però in evidenza il suo desiderabile corpo sinuoso…forse per creare ancora piu’ aspettative..
Appena insieme intorno ad un buon caffè, l’emozione di tutti si traspirava dagli argomenti trattati, sembrava di essere 4 amici da sempre…ma di ciò che doveva accadere neanche la traccia.
Poi Laura, d’improvviso, prende coraggio ed invita la mia Liliana, a vedere il piano superiore…
La mia timida Liliana, stupendomi non poco, accetta, dicendo che con l’occasione vorrebbe avere l’opinione di Laura su alcuni completini intimi che si è portata.
Io e Giorgio rimaniamo in sala, ascoltando le risatine complici delle nostre principesse…dentro di me saliva una eccitazione stranissima…mai provata…la sensazione era netta…Liliana non mi avrebbe deluso, Laura gli piaceva molto..
Dopo 5 minuti interminabili, due vocine festose, ci chiamano…vedo Giorgio che prende al volo la sua macchina fotografica…e capisco che il gioco sta per cominciare….
Tutte le mie tensioni svaniscono quando vedo Liliana perfettamente a suo agio in un paio di tacchi a spillo di Laura, con il suo completino migliore ed un perizoma da infarto…che quasi mi prende poi appena sbuca fuori Laura, una pelle liscia e vellutata, due cosce sode ed invitanti, un perizomino super elegante che mi permette di sbirciare attraverso la sua trasparenza..un magnifico fiore pronto ad essere colto.
La disinvoltura con cui si muoveva Liliana in questo contesto, le risatine e le toccatine che si dava con Laura, cominciano a far traballare la convinzione che i limiti che ci eravamo dati prima dell’incontro sarebbero stati rispettati…ma Liliana è sempre stata una donna molto ferma e convinta delle sue scelte, quindi la cosa non mi preoccupava piu’ di tanto!
Dopo un divertentissimo gioco “glamour” con decine di foto scattate da me e da Giorgio, in cui le nostre modelle dilettanti con i loro completini sexy avrebbero stupito qualsiasi professionista, ci ritroviamo in camera, con la scusa di fare qualche scatto in una location piu’ comoda…
Piano piano, dopo un ultimo scatto da infarto con i due culi delle modelle bene aperti, uno sopra all’altro, senza neanche accorgermene, mentre ero girato, mi ritrovo mia moglie avvinghiata a Laura in un 69 che comincio a pensare possa mettere a dura prova le mie coronarie.
Ma l’emozione e l’eccitazione era talmente forte, la mia attenzione talmente rivolta completamente al godimento di Liliana, che mi stupii di non avere ancora la mia solita possente erezione che mia moglie mi provoca ad ogni suo piccolo gesto quando siamo soli…era lei che contava adesso, si stava sciogliendo sotto i colpi di lingua di Laura che le allargava per bene il culo mettendone in evidenza il suo fiorellino rosato al centro…
Finalmente io e Giorgio ci riprendiamo dallo shock e ci spogliamo mettendoci ognuno vicino alla sua sposa.
Ormai siamo liberi, da tutto…dai nostri stupidi tabù, dai nostri freni inibitori..Laura impugna i nostri due cazzi mentre continua a succhiare Liliana mentre io mi gusto da vicino la visione idilliaca dei due fiori aperti di Liliana in bella vista insieme al viso estasiato di Laura (capisco il perché..Giorgio aveva infilato la sua testa in mezzo alle sue cosce..e leccava come un forsennato)…poco dopo, in stato evidente di trance (non capivo ne percepivo piu’ gli eventi) mi rendo conto che la testa di Giorgio era in mezzo alle cosce di mia moglie…una vampata di calore mi sale dal cazzo al cervello…Liliana ci stava e si muoveva ritmicamente con gli occhi chiusi emettendo i suoi gemiti di approvazione da me ben conosciuti…erano ormai saltati tutti gli schemi, tutte le nostre prudenti logiche tanto programmate…quanto inutili!
Mi sentivo strano, nessuna gelosia, nessuna remora, volevo solo andare avanti secondo i dettami della mia fantasia allenata da tanti anni di prove…ma ero protratto tutto al godimento di mia moglie…era lei al centro delle attenzioni di tutti noi….non mi interessava di godere a mia volta…sapevo che al solo ricordo di quei momenti, alle successive nostre escalation sessuali, avrei goduto a volontà…ora dovevo essere “concentrato” su Liliana…volevo con tutte le mie forze che impazzisse di pacere!
Ma il calore che sentii sulla mia cappella mi riportò alla realtà…abbassai gli occhi, Laura me lo aveva preso in bocca, morbidamente, come se lo avesse avvolto con tanti batuffoli di ovatta…mi stava facendo un fantastico bocchino davanti a mia moglie!! …mi lascio andare per godermelo fino in fondo….mi giro e….stavolta non ci potevo credere…la mia Liliana col cazzo di Giorgio in mezzo alle saette della sua lingua…gli stava leccando la base della cappella…vedendo il viso di Giorgio, non gli dispiaceva affatto!! Cosa potevo ormai fare se non godermi il susseguirsi degli eventi?
Dopo svariate altre geometrie, tra cui una bella cavalcata a due con Liliana, con uno sguardo di intesa con Laura, abbiamo fissato qui il limite del nostro battesimo, per non rischiare di esagerare e rovinare tutto…
Durante un’altra sessione di lingua di Laura sulla fragolina depilata di Liliana (mmhhh…) mi avvinghio alla bocca finalmente libera di mia moglie e la bacio intensamente per quello che sembra una infinità di tempo godendomi i suoi movimenti ritmici al tempo dei colpi di lingua…intanto Giorgio la stava scopando da dietro con dei decisi colpi che facevano sobbalzare sia me che Liliana.
Laura si decide e comincia a smanettare il mio cazzo…è veramente troppo…non ce la faccio piu’ e vengo sulla sua mano…
Non riesco a rendermi conto se tutti i commensali sono riusciti come me a liberare il loro godimento finale, sono stato come in trance per tutto il tempo…
Mentre giochiamo un po’ candidamente come vecchi amici, in attesa di rivestirci, raccattando tutti gli “accessori”, il mio pensiero va al mio amore…come si sentirà? Sarà pentita? Estasiata o sotto shock?
Incredibile…Laura me lo aveva detto all’orecchio prima di cominciare…”lasciala libera senza forzature..”..era stato così..Liliana era serena, felice e senza patemi…
Il suo stato “estasiato” è stato confermato anche dopo mentre abbiamo riguardato insieme le foto…ma soprattutto la sera, quando stanchi morti, prima di addormentarci, abbiamo fatto una
Mail di ringraziamento ai nostri nuovi fantastici amici e maestri Laura e Giorgio…
Poi ci siamo fatti una fantastica, dolcissima, scopata da soli, nel nostro letto, raccontandoci nelle orecchie a bassa voce, tutte le fantastiche sensazioni vissute in quel giorno, facendo poi l’appello di tutte le nostre fantasie e dei nostri ventennali giochi.. e delle emozioni che avremmo voluto ancora condividere con loro ( scoprendo che mancavano ancora le piu’ eccitanti..) …
Stavamo vedendo la nostra sessualità con un occhio diverso…ormai il ghiaccio era rotto!
Una cosa è certa… ci ricorderemo per tutta la vita…il 21 agosto 2014!
6291
3
10 anni fa
bibo-lila,
53/47
Ultima visita: 2 anni fa
-
Io lei e suo marito
Mi sono sempre chiesto per quale motivo una coppia dovrebbe scegliere tra milioni di annunci proprio il mio?
Non ho la possibilità di mostrare chi sono come uomo, ho una dotazione under 18, di poco ma under 18, eppure è successo.
Un bel giorno trovai un messaggio di una coppia, qualche anno più maturi di me, mi chiedevano se ero disposto a mostrarmi su skype, prime presentazioni e finalmente ci togliamo la curiosità, non sono i miei vicini di casa!
Lei è una bella donna, ha due tette grandi ed è burrosa, le curve giuste al posto giusto, sono di mio gusto ma per fortuna sono di loro gusto.
Fissiamo un appuntamento, passano a prendermi e mi accomodo dietro in auto, usciamo fuori città, si parla un po delle nostre vite, lei si gira spesso mangiandomi con gli occhi, chiedo se da fastidio se comincio a tastare un po la situazione, lui acconsente.
La mezz'ora che ci separa dall'alcova mi permette di toccare con mano ciò che avevo solo visto via cam, ha un seno sodo, magnifico, la palpo e continuiamo a chiacchierare, fino a quando giunti davanti al cancello, lui non scende dall'auto a quel punto cominciamo a pomiciare come due ragazzini, le nostre lingue si contorcono, le nostre mani esplorano, lui rientra in auto e ci ammira sorpreso.
Con mia stupore il cancello non porta ad una casa, li hanno parcheggiato una roulotte, non le do il tempo di entrare, riprendo da dove avevamo interrotto, pur non sapendo che ruolo avesse il marito, riprendo a baciarla, intanto la spoglio la adagio sul letto e le piazzo la lingua in mezzo alle gambe.
La lecco ha un sapore magnifico, le sfioro il clitoride con la punta della lingua per poi affondarla in mezzo alle labbra, è bagnata, ma più si bagna e più mi godo il sapore dei suoi umori.
Io e lui ci spogliamo, mentre lei prende in bocca il mio cazzo durissimo, lui la palpa, la ammira, la incita, i miei gemiti si fanno sempre più forti, la fermo perché non voglio godere subito.
La distendo le allargo le cosce le punto il cazzo, la monto in maniera selvaggia, lui sembra voglia solo ammirare, porto le sue gambe sulle mie spalle le faccio sentire il cazzo in gola; decido di coinvolgere anche lui, mi metto sotto stavolta tocca a lei montarmi, mentre lui le mette il cazzo duro in bocca, lei diventa irresistibile, si dimena gode e si regala una mia sborrata che le inonda la figa.
Invertiamo le parti, stavolta tocca a lui leccarle la figa grondante di sperma, io la palpo e la bacio, lui si scopa una figa impregnata di umori e di tanto sperma.
Ci fermiamo per una pausa, siamo distesi sul letto, lei al centro, si parla delle nostre esperienze delle nostre vite, lei torna a farsi intraprendente, comincia a toccare il mio cazzo che in pochi secondi si fa durissimo, sembra che ormai le chiacchiere ormai interessano solo lui, dato che noi ricominciamo a pomiciare come due ragazzini in preda agli ormoni.
Riprendo a pomparla, stavolta la metto a pecora, assesto colpi secchi a colpi veloci, la afferro per i tondi fianchi e continuo a pomparla fino a sfinirla, dopo numerosi suoi orgasmi e dopo averla messa in mezzo alla morsa di due cazzi, le sborro, questa volta godendo nella sua bocca, ripulisce ogni goccia che cola dal mio cazzo.
Riprendiamo fiato ma lei non è ancora paga, stavolta prova a stuzzicare suo marito, ma continuando comunque a stuzzicarmi il cazzo con la mano; il cazzo torna duro, la prendo di spalle, messi di fianchi, lui si avvicina per guardare ma il cazzo scappa fuori da una figa grondante, lui senza fiatare mi prende per il cazzo, lo tasta, lo masturba un po e lo rimette dentro, mi manda fuori di testa, non solo mi scopo sua moglie ma mi aiuta a sfondarla, sborro per la terza volta, questa volta decide di completare l'opera anche lui sborrandole in figa.
È stato bello ed è stata la prima di tante scopate a tre o quattro con una loro amica.
Peccato averli persi di vista....
Però ho ancora il loro numero ed il loro indirizzo!!!!
10
3
10 anni fa
ms1773pi,
51
Ultima visita: 6 giorni fa
-
E MUSTAFA' ALI' MI DISSE....TU TRANQUILLA.....IO APRIRE TUO BUCHETTO......PIANO PIANO!!!!
TU ....TRANQUILLA.....IO APRIRE TUO BUCHETTO....PIANO, PIANO!!!!!!Sono queste le dolci e rassicuranti parole che ho sentito sussurrarmi all'orecchio una sera di luglio di alcuni anni fa quando il mio povero e inviolato buchetto di giovane trav senza esperienza, fu rotto, devastato e lacerato da una enorme cappella nera posto all'apice di un tronchetto di carne duro come il marmo che a tradimento si infilò di botto dentro il mio tenero canale anale facendomi vedere .....le stelle, in una serata senza luna!!Era un VU"....CUMPRA!!! senegalese di nome MUSTAFA' AlI'' che in estate percorrono le spiaggie della penisola per piazzare mercanzia. Lo avevo conosciuto in spiaggia la mattina in localitò Capocotta a sud di Terracina sul litorale laziale, dove sotto l'ombrellone leggevo un romanzo d'avventura. Ero andata in spiaggia da trav, con parrucca bionda, reggiseno e tanga per cui mi aveva subito notato da lontano e si era fatto avanti per propormi alcuni oggetti per il trucco femminile . Ebbe l'accortezza, con discrezione, di srotolarmi ,mentre succhiavo un "calippo" un fresco ghiacciolo al gusto banana, nascosto alla vista tra foulars e asciugnanani, un enorme pene penzoloni che a riposo misurava senza esagerare 25 cm. figurarsi in erezione... Non esitai un attimo, facendo finta di mercanteggiare per non richiamare l'attenzione ed eccitato dal suo aspetto muscoloso, dalla bellezza dei lineamenti, dal suo colore ed odore gettai via il calippo e infilai senza esitare in bocca accogliendolo tra le mie esperte e morbide labbra di velluto la sua nera cappella che inizio, ai primi succhi e risucchi a gonfiarsi a dismisura .Non avevo mai visto nulla del genere e abituato alle normali cappelle locali mi sembrava avere tra le labbra la cappella di polifemo, la più grande cappella del pianeta.Mi ero limitata per un pò a lucidarla e leccarla a baciarla con delicatezza con labbra e lingua ma poi lui iniziò a spazientirsi e afferratami la testa a due mani iniziò a spingere con forma il membro in profondità.Devo dire che, forse, consapevole delle dimensioni del suo membro, la sua spinta fu graduale e questo mi consentì di farla scorrere trattenendo il respiro fino in fondo alla gola.Le mie labbra scivolando lungo l'interminabile asta dura, arrivarono fino al pelo, oramai solo le palle erano fuori che premevano sul viso.Cominciò subito dopo delicatamente a pompare su e giù e il membro inumidito dalla saliva, scorreva senza problemi lungo tutto la gola.Mii sembrava di essere linda lovellace nel film gola profonda . La mia gola era calda e anche l'ugola faceva la sua parte sollecitando a sua volta la cappella ad ogni passaggio.I denti pur non stringendo, per non far male, mordicchiavano di tanto in tanto la carne anche per "far capire" all'interessato che le mie capacità di lavorare "in apnea" si stavano esaurendo ed era necessario arrivare presto ad una conclusione.In effetti non trascorse moto tempo che iniziarono le contrazioni del muscolo e a getti caldi cominciò a schizzare copiosamente ed emettere gemiti di piacere HHAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!......io.....VENIREEEEEEEEE!!!!!!TUÂ CICCOLINAAA......TU TROIAAAAAAAAAAAA!!!!Dovetti bere tutta la sua sborra calda senza....fiatare...poichè nel venire si era irrigidito e le mani spingevano con forza il membro nella mia gola.Sfilato finalmente il suo membro gocciolante di piacere mi regalò un borsello con il completo per il trucco dicendomi di prepararmi per bene per la sera quando al ritorno mi avrebbe dato...."la seconda mano"....questa volta al mio culetto che lo eccitava molto essendo di un bel bianco luccicante che al sole nel confronto con la sua pelle risaltava molto.Me lo palpeggiò per un pò senza farsi notare infilandomi un dito nel buchetto già eccitato per provarne la morbidezza e consistenza e per verificarne le condizionii,Si accorse subito di avere a che fare con un trav alle prime armi senza esperienza, per lui ero una verginella in confronto alle tante trav e trans battone che si era certamente fatto dato le sue qualità fisiche non comuni e per le dimensioni del suo membro.Non appena andato via mi si avvicinò un tizio il cui aspetto era l'esatto contrario di Mustafà Alì, piccolo, con barba e baffi ,fisico scarno direi obsoleto con in testa un ridicolo cappello in paglia che gridando cocco....cocco bellooooo!!! mi fece delle avences.Lo mandai a quel paese e lo allontanai a brutto muso lanciandogli dietro una "ciavatta" di quelle in legno per intenderci che tutti chiamano zoccole!!Evitai appositamente per tutto il giorno di restare al sole per non scottarmi e mi preparai per l'incontro serale.In effetti dopo il tramonto arrivò da solo e senza mercanzia.Mi disse che era meglio andare in un posto sicuro quindi mi portò tra le dune e la vegetazione.Al riparo da occhi indiscreti dopo avergli praticato un pompino di benvenuto anche per portarlo alla massima erezione che avvenne senza fatica, mi strappò il tanga e il reggiseno mettendomi completamente a nudo, il seno che ho sempre avuto per natura ben sviluppato arrivando a misurare con cure adeguate creme e massaggi una quarta abbondante si mostrò nel suo splendore e iniziò ad accerezzarlo a massaggiarlo delicatamente.La sua lingua scorreva sui capezzoli oramai turgidi che presto finirono tra le sua labbra carnose .Li mordicchiava, li tiracchiava con i denti, con maestria, senza far male, delicatamente e questo mi procurava fremiti di piacere, mi faceva sentire una vera donna.Dopo il lavoretto al seno ero quasi stordita dal piacere e a questo punto che mi posizionò a pecorina ma con l'accortezza di avere il culetto più rialzato del solito facendomi appoggiare con le braccia a terra, voleva essere sicuro di avere il buchetto all'altezza giusta per il suo membro.Preso le misure appoggiò l'enorme cappella sul buco indifeso. Al contatto, timorosa, cominciai d'istinto a stringerlo irrigidendo lo sfintere ancora integro che è, come noto il muscolo attivo dell'ano. MUSTAFA' se ne accorse e piegatosi su di me dolcemente, stringendomi il seno penzoloni delicatamente dal basso cominciò a massaggiandolo, con l'accortezza di tenere in posizione di"sparo" il suo "cannone",e mi sussurrò all'orecchio amorevolmente per tranquilizzari, di stare serena che avrebbe fatto tutto in maniera dolde e delicata, tu tranquilla......io aprire tuo buchetto......piano, piano, piano!!!!!A quelle parole cosi' dolci e rassicuranti non resistetti ed ancora eccitata mi lasciai andare. All'istante, MUSTAFA' non appena mi rilassai, di "botto" partì con la cannonata!!!!!Con un tremendo colpo di reni spinse il membro tutto dentro,la cappella si infilò di colpo , in un secondo, con estrema violenza nel buco. Lo sfintere rumorosamente si ruppe in tre parti, lacerandosi vistosamente con conseguente copiosa foriuscita di sangue.La penetrazione, effettuata a "secco" senza adeguata lubrificazione del buco aggravato dal fatto che la sabbia fine si era depositata su di esso e sulla cappella contribuendo in tal modo ad erodere la mucosa del buco stesso ,fu "MOLTO DOLOROSA".Un grido inumano si diffuse nell'aria ma dato che era oramai sera nessuno accorse.HAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!! vigliacco!!!! sporco negro,gridavo ma MUSTAFA' ALI' oramai era dentro e mi teneva serrato con i suoi poderosi muscoli.Incurante delle mie grida, anzi eccitato da esse, iniziò un pompaggio che definire selvaggio è riduttivo, fu un'inculata tremenda colpi poderosi , continui sulle mie natiche su cui sfogava il suo istinto animale dandomi forte manate sul culo.Fu impossibile sottrarmi a quel supplizio nonostante mi divincolavo, non ci fu nulla da fare fino a chè non sborrò copiosamente allagandomi il canale oramai in fiamme.Rimase dentro per un pò per riprendersi e per godere degli ultimi sussulti di piacere .Sfilato finalmente il membro dal buco scappai via e corsi ad esaminarlo in disparte con uno specchietto che avevo in borsa per constatarne le sue condizioni e mi spaventai perchè era ridotto in condizioni penose, lo sfintere era rotto disintegrato in più parti da cui usciva copioso sangue.Tamponai alla buona con della carta igienica e corsi via da quel posto maledicendo quel nero africano ricoprendolo di insulti per il suo tradimento.MUSTAFA' ALI' se ne stava seduto con il membro sporco di sangue sorridendo e compiacendosi del suo lavoro, osservando soddisfatto il rivolo di sangue che avevo lasciato sulla sabbia nel fuggire dal quell'energumeno.Inutile dire che per una settimana feci fatica anche a camminare e restare seduto tanto era il dolore nonostante il tampone anale creme e massaggi.Devo ammettere comunque che quella prima tremenda esperienza mi è stata di aiuto successivamente nella mia carriera da trav. perchè oramai a "buco rotto" non avevo più timore di penetrazioni decise da parte di membri con un diamentro alla MUSTAFA' ALI'.PINA TRAV.
14961
0
10 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
-
Due negri
La voglia mi era iniziata già dalla mattina, quando il sogno che avevo fatto mi aveva lasciata con una voglia di cazzo che non vi dico; infatti avevo sognato che mi trovavo in un prato di collina dove venivo abbordata da due giovani e con loro avevo trascorso il pomeriggio.
Ma era un sogno e quindi nulla di reale e il mio buchetto reclamava qualcosa di duro e vero.
Alzatomi dal letto, sentivo una voglia dietro che non mi lasciava in pace; decisi allora di indossare delle calze con reggicalze, un perizoma piccolissimo e una camicia bianca. Sotto un paio di jeans attillati che permettevano di delineare al massimo il mio culetto e gambe affusolate e uscii di casa alla ricerca di non so che cosa.
Camminavo per le strade ma la solita gente presa dalla fretta e nessuno e nessuna interessante con cui tentare un gioco di seduzione.
Erano ormai le 13:00 circa e pensai di mangiare una pizza dalle parti della stazione; cercavo una pizzeria al taglio e senza rendermene conto inizia a camminare per le vie dietro la stazione.
Li cominciai a vedere che era pieno di persone di colore fuori i negozi di indumenti e mi attirarono due ragazzoni che parlavano e che avevano accennato a dei complimenti, sicuramente al mio culetto, dopo che li avevo superati.
Preso dal coraggio tornai indietro ed entrai con la scusa di guardare i vestiti specialmente quelli femminili.
I due entrati dietro di me mi dissero che avrei potuto provarli: avevano capito che ero interessato alle vestaglie e cercavano di farmi spogliare con la scusa di provarli.
Ne scelsi un paio e andai nel camerino per la prova. Eravamo tutti uomini e soli e quindi uno di loro disse che non c’era bisogno di tirare le tende perché voleva darmi dei consigli.
Senza farmelo ripetere iniziai a tirare giù i jeans rivolgendo il culetto verso di loro e sculettando da gran troia.
Un grido di approvazione scoppiò quando quasi a pecora avevo i pantaloni a terra e il culetto con perizoma e le calze e uno di loro mi aiutò a tirarli via e nel frattempo con la mano iniziava a palpare i glutei morbidi e bianchi.
Ero rimasta nuda solo con la camicetta e i due ragazzoni continuavano a toccarmi sulle cosce, il culo fino dentro il solco per vedere il buchetto stretto.
Senza dire altro si abbassarono le tute larghe e gli slip, mostrando due enormi cazzi lunghi e grossi.
Ero a bocca aperta anche perché già da mosci avevano una lunghezza e grossezza da lasciare senza fiato; chissà come sarebbero diventati dopo averli gustati con la bocca.
Pensavo di aver fatto male per essere entrato li senza paura ma ora era tardi per tornare indietro e sapevo che i due non mi avrebbero lasciata andare.
Mi misi in ginocchio e iniziai la leccarli prima per poi tentare di prenderli in bocca fino alla gola.
Mi mancava il fiato e a volte, quando uno dei due spingeva, mi sentivo soffocare e tossendo lo tiravo fuori.
Entrambi era impossibile prenderli e quindi li leccavo come quando si lecca il gelato avidamente.
Erano mostruosi; penso sui 25 o 26 cm e con una grossezza tipo il barattolo della schiuma da barba dal diametro di circa 7cm.
Meno male che nel marsupio avevo il lubrificante e iniziai a passarmelo dietro e dentro il mio buchetto mentre i due cazzoni diventavano sempre più duri.
Ad un tratto uno di loro senza darmi il tempo mi sollevò di peso e mi mise a pancia in giù sul tavolo e allargate le gambe iniziò a puntarmi il glande sullo sfintere.
Iniziai a sentire un dolore lancinante: non riusciva ad entrare e la pressione si faceva sempre più continua e persistente.
Lo pregai di farmi prendere fiato dicendogli che dovevo rilassarmi per allentare i muscoli e ricevere quel palo di luce dentro ma l’altro non mi diede nemmeno il tempo che mi tappò la bocca con il suo membro nero.
Il glande sembrava un ariete con le corna ed era riuscito a superare il filetto dello sfintere e stava iniziando a scivolare lentamente dentro di me. Ora si fermava per farmi abituare a quel diametro per poi iniziare a premere fino allo stomaco.
Non potevo muovermi; mi sentivo schiacciato e impalato come se fossi inchiodato al tavolo e non potevo nemmeno urlare perché la bocca era piena di carne viva.
Sentivo un bruciore dietro e le viscere esplodere; pensavo che quel cazzo nero mi avesse non solo rotto il culetto ma anche fatto lacerare le viscere dato che lo sentivo urtare da dentro verso l’ombelico e sul tavolo quasi a sollevarmi come un martinetto.
Le sue mani mi avevano preso i fianchi e le chiappe e iniziò a stantuffarmi come un martello pneumatico.
Il dolore iniziava a lasciare il posto al piacere e ad ogni colpo urlavo ma non di solo dolore ma anche di godimento.
Scivolava dentro e sentivo che arrivava fino allo sterno; la pancia si muoveva ad ogni colpo. A quel punto cercai di inarcare il più possibile il culetto per riceverlo fino in gola.
Dopo un po’ sentii che un liquido caldo mi inondava le viscere e iniziava a colare tra le mie cosce e sulle calze.
Capii che era venuto ma la sua grossezza non si era sgonfiata. Volevo ancora essere presa e senza che l’idea fosse finita dalla mia mente l’altro negrone che prima aveva scopato la mia bocca senza potere entrare esclamava che ora era il momento suo di prendere il mio culetto.
Senza esitazione e con la strada già aperta prese possesso del mio culo in un solo colpo facendomi male perché era entrato in profondità e smuovendomi lo stomaco.
Urlai per il colpo di spada ma poi cominciò a stantuffarmi con forza senza esitazione e fregandosene delle mie grida.
Lo aveva più lungo del primo e sentivo da dentro che le viscere si muovevano e mettendo la mano sulla pancia lo potevo sia vedere che sentire sul palmo della mano.
Iniziai a tenere gli occhi chiusi e sentivo quasi lo svenimento quando un liquido caldo come un clistere iniziava a farsi largo nel mio intestino.
Il piacere era immenso e io dal mio cazzetto in confronto ai loro venivo sul tavolo.
Anche quando lo tirò fuori provai un colpo si depressione che lo stomaco era come se volesse uscire fuori ma allo stesso tempo mi sentii vuota dentro.
Ero riempita ed era ormai parte di me quel cazzo che mi riempiva e mi faceva sentire donna e troia allo stesso tempo.
Mi sedetti su una sedia mezza sfinita e con i dolori allo stomaco; il culetto mi bruciava ma sullo stomaco avevo dei crampi.
Con occhi chiusi e pensando al piacere che comunque avevo provato continuai a sentirmi quei due cazzi neri dentro di me e come mi avevano allargato dietro.
Sentii nuovamente i due arnesi vicino la bocca; sentivo l’odore dello sperma e aprii la bocca naturalmente e con la lingua iniziai a leccare quel liquido appiccicoso.
Dopo circa un quarto d’ora iniziai a rivestirmi, ancora dolorante e sporco di sperma ovunque sulle cosce e i loro visi felici per quella scopata mi rendevano comunque grata.
Non pensavo di essere così troia e così larga da ricevere quei due bastoni. La strada era aperta.
Uscii dal negozio e uno di loro mi disse che il vestito potevo portarlo ma che la prossima settimana sarebbero arrivate nuove consegne e che ci sarebbe stato anche il fratello di uno di loro che mi avrebbe consigliato cosa scegliere, facendomi capire che era molto più “grande” di loro.
Dissi che ci avrei pensato………………… e che sarei passata sempre verso le 13:00 per stare più tranquilli.
32
2
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Alessandro da etero a ...
Mi rigiro in continuazione nel letto senza riuscire a dormire. Ho un'idea fissa che mi ossessiona da un po' di tempo, ed ora che sono solo avrei voglia di metterla in pratica, ma ho paura.
Basta ho deciso, mi alzo vado al Pc e cerco un sito di incontri gay. Apro incontrigay.net faccio la ricerca veloce e trovo due profili interessanti, il primo boy88 c'è la foto di un ragazzo ben dotato, il secondo marc94 fa vedere un paio di manette sul tronco di un bel batacchio. Mi registro e apro il profilo di boy88 uniche informazioni che è bisex e che gli piace farselo succhiare, perfetto lo contatto. Marc94 è più dettagliato, è bisex, gli piace dominare e la posizione preferita è la penetrazione dall'alto, che vorrà dire? Bo? Alto 1,70, capelli corti biondi, occhi marroni. Si un bel tipo. Non beve, non fuma, ha un lavoro. Ok perfetto lo contatto.
Ah! È online. Gli mando un emoticon “un bacio”. Dopo poco mi risponde “Quel bacio puoi darlo al mio cazzo”. Diretto il ragazzo, mi piace sempre di più “ non vedo l'ora di assaggiarlo tutto e vedere se mi entra tutto in bocca”.
“Basta incontrarsi e possiamo provare. Di dove sei?”
“ Toscana”
“Si l'ho visto, è la prima volta vero?”
“Si, si vede?
“Si, niente foto, molto vago, ti chiedo di dove sei e mi rispondi Toscana. Va bene. Mai avuto rapporti gay?”
“No”
“Possiamo incontrarci e parlare se poi ti va organizziamo.”
“Ok, io vivo a Pisa.”
“Un po' lontano da Firenze. Facciamo così io nel week-end sono al mare a Livorno ti va di incontrarci a al ponte di Calafuria verso le 10?”
“che giorno? Sabato mattina?”
“Si”
“Ok vediamoci la. Ma come ti riconosco?”
“Fiat croma bianca, sarò appoggiato allo sportello, poi la descrizione c'è nel mio profilo. A sabato”
Cazzo l'ho fatto, ora non c'è che da aspettare.
Passano due giorni di rimorsi, vado continuamente nel sito, scrivo un messaggio in cui annullo tutto, ma poi non lo mando. Venerdì notte la passo in bianco, dormo pochissimo sono preso dai rimorsi di coscienza. Alle 7 mi alzo, basta ho deciso gli do buca, non ci vado. E se poi lo conosco, se è brutto e sudicio. E se avesse qualche malattia e se....
Affanculo cazzo si vive una volta sola. Faccio colazione, e mi lavo particolarmente bene il pisello e il culo. Mi metto un costume, dei pantaloncini neri e una camicia grigia e parto.
Alle 9 e mezzo sono già li, ma non c'è un posto libero e non vedo neanche la croma, non è venuto, basta me ne vado. Ormai sono qui troviamo posto e andiamo al mare. Parcheggio in una piazzola dopo il ponte e torno verso la torre. Quando arrivo vedo la croma e c'è un ragazzo appoggiato allo sportello, niente male, veramente bello. Come ipnotizzato vado verso di lui, inizia a sogghignare.
“Pensavo che mi avresti dato buca”
“ ero tentato” rispondo inebetito
“Piacere Marco” allunga la mano
“Alessandro” la stringo, ha una stretta decisa
“ si scende al mare?”
“Ma come non dovevamo conoscerci”
“Appunto, andiamo dai che è una bella giornata”
Così si scende per un percorso ad ostacoli di 10 minuti in cui rischio di ammazzarmi.
“Bello il posto, ma una discesa più facile, no?”
“Aspetta di vedere il resto” e mi fa un ghigno”
Sento l'eccitazione crescere. Lui si spoglia, fisico asciutto, bello pochi peli e pelle ambrata.
“Che fai non ti spogli” mi guarda divertito
“Si , si è che stavo pensando” inizio a spogliarmi, io di asciutto ho il conto in banca, sono leggermente sovrappeso, 1,80 capelli lunghi, il barbiere costa, Occhi verdi e labbra carnose.
“però, sei messo bene” commenta serio Marco
“Che fai mi prendi per il culo” rispondo inacidito inacidito.
“No, perchè, hai un bel fisico con un po di pancetta, ma sei piazzato bene, in tutti i posti” mi sussurra le ultime parole lanciandomi un'occhiata al costume.
Divento rosso come un peperone, avevo un'erezione, mi sdraio sull'asciugamano a pancia sotto.
“Bel culo” commenta marco dandomi una pacca sulle spalle “non ti preoccupare siamo soli per ora, comunque mi fa piacere che ti faccio quel effetto.” e si mette a ridere.
Mi rilasso e rido anch'io “scusa ma sono imbarazzato, è la prima volta e non pensavo di reagire così”
Passano un paio di ore chiacchierando del più e del meno, Marco è intelligente e spiritoso, e mi mette a proprio agio.
Verso mezzodì mi chiede se ho voglia di mangiare qualcosa, ci sto.
“Andiamo a casa mia?” mi chiede guardandomi negli occhi
Rimango in silenzio
“Guarda che non ti salto addosso” e ride.
“Ok”
Rifacciamo la scarpinata in senso inverso, arrivati in cima Marco apre la macchina e mi fa cenno di entrare.
“Ho la macchina al parcheggio laggiù” indico in fondo al ponte
“lasciala la prendi dopo”
“Si. E quanto mi costa”
“non ti preoccupare, conosco il parcheggiatore è un amico!”
“ anche lui è..” chiedo incredulo
“Ma che hai capito!” esclama “mica mi faccio tutti gli uomini che conosco e ride
imbarazzato dalla gaffe monto in macchina in silenzio con gli occhi bassi.
Parte avviandosi verso Quercianella. “Allora com'è che ti sei iscritto a Incontrigay?”
“Be, sono stato fidanzato per 8 anni, e da un po' di tempo a questa parte, ho iniziato ad avere pensieri del tipo che mi piacerebbe assaggiare un pene farmi penetrare, si insomma così”
“ Da un po' di tempo quanto” Mi chiede Marco arruffandomi i capelli.
Mi eccito quando mi tocca, ma mi mette in imbarazzo “a dirla tutta penso da sempre, da piccolo mio cucino venne da noi per una settimana, io avevo 8/9 anni, lui 13. un pomeriggio eravamo soli in casa e senti dei rumori che venivano da camera dei miei genitori. Quando entrai lo trovai con una rivista porno di mio padre e l'uccello in mano. Gli chiesi che cosa stava facendo e lui mi rispose che stava leggendo. Io incuriosito mi avvicinai e lui mi disse che stava guardando dei giornali da grandi e che se lo avesse scoperto mio padre ci avrebbe messo in punizione. Io gli chiesi perchè si toccava il pisello Mi disse che se non dicevo niente a nessuno mi avrebbe spiegato tutto. Così mi avvicinai e mi fece guardare le figure, io non capivo erano tutti nudi e si toccavano poi da un pisello usciva roba bianca. Chiesi a mio cugino cos'era e lui mi rispose sborra, e ce la hanno tutti gli chiesi e lui mi disse di si e che mi avrebbe fatto vedere come esce. Inizio a masturbarsi davanti a me io ero accanto a lui e lo guardavo interessato, poi rantolò e densi fiotti bianchi uscirono dal suo pisello, il primo mi colpì sulla mano gli altri gli colarono sulla sua. Mio cugino se la portò alla bocca e se la leccò tutta, io scappai in bagno a lavarmi la mia. Poi mi disse che non dovevo dire niente a nessuno altrimenti erano guai, il giorno dopo lo rivennero a prendere.”
Rimasi in silenzio
“che effetto ti fece?” mi chiede Marco
“Non so ero curioso” risposi io evasivo
“E poi?, dai che c'è dell'altro, uno non si sveglia di punto in bianco e dice ho voglia di succhiare un cazzo” Marco me lo dice seriamente.
Rimango zitto ad occhi bassi
“Ok, se non hai voglia non parlarne”. Parcheggia la macchina, senza rendermene conto siamo arrivati ad una villetta.
“E' tua?” strabuzzo gli occhi
“Si” risponde asciutto, e si avvia verso la porta. Appena entrati Marco va in cucina “mettiti dove vuoi. Una birra ti va?”
“si, grazie, bella casa”
“Grazie” mette a bollire l'acqua e prepara il sugo io accendo la TV per far passare il tempo, ma in realtà sto ripensando a quello che gli ho detto.
22
4
10 anni fa
wantsuck,
30
Ultima visita: 10 anni fa
-
Party orgesco a casa nostra
Io e la mia Giulia decidiamo di organizzare una serata molto piccante a casa nostra.
Come al solito mettiamo un last sul sito in cui richiediamo la presenza di altre 2 coppie e di 3 singoli. Condizione indispensabile essere molto decisi.
Rispondono in molti e dopo un'accurata selezione scegliamo le 2 coppie e i 3 singoli che più ci intrigano quanto a decisione ed a presenza fisica, particolare mai da trascurare negli incontri.
Giunti al venerdì, giorno programmato per la serata, arrivano all'ora stabilita una coppia da Novara, Daniele e Sara (i nomi sono di fantasia), una singola, che sarebbe dovuta essere in coppia ma il suo lui impegno di lavoro serale improvviso, di nome Paola da Pavia e 3 singoli Marco da Milano, Davide da Vercelli e Claudio da Savona, insomma un incontro multi regione.
Dopo i normali convenevoli, e con qualche bicchiere di buon vino, e con discorsi che via via che ci si conosce diventano sempre più piccanti, ci spostiamo nella nostra camera da letto.
In pochi attimi siamo tutti nudi ed iniziamo le danze.
Da vera padrona di casa Giulia si dedica a stuzzicare ed a far rizzare i membri dei tre singoli, alternando profondi ingoi a leccate e colpi di lingua lungo gli uccelli e fin sotto le palle di chi di volta in vlta si alterna nella sua calda bocca, il tutto mentre gli altri 2 fanno correre le loro mani lungo il suo bellissimo corpo a cercare i suoi buchetti che sono gìà dilatati, bagnati e pulsanti di voglia.
Io mi dedico in modo alternato sia a Paola che a Sara facendomi coadiuvare da Daniele e riempendo ora la bocca di una ora la bocca dell'altra mentre in modo alternato succhiamo i frutti delle loro passerine.
Giulia orami presa dall'oblio dei sensi si concede facendoi penetrare ripetutamente ora uno ora dall'altro cazzo, cercando sempre con la bocca di sollazzare il terzo uccello.
Nel frattempo dopo aver fatto squirtare la bellissima Paola, con molta naturalezza mi concede il buchetto del culo e con esperienza di lungo corso si fa inculare fino in fondo. Essendo pluriorgasmica dopo aver laternato colpi forti a colpi più delicati la dolce Paola viene in modo intenso ed incontenibile.
Inanto uno dei singoli si stacca da Giulia per dedicarsi alla bellissima Daniela, la quale con il marito complice si concede ad una doppia penetrazione.
Le grida di piacere delle 3 donne si alternano e si confondono insieme.
Dopo 3 ore di sesso e piacere, tutti i maschietti presenti vengono copiosamente sui corpi e sui visi delle 3 donne ormai paghe e stanche da lungo piacere ricevuto ed insieme accolgono il nostro doce ma intenso bagno di sperma.
Ringraziamo tutti i coloro che hanno partecipato al godimento ed alla riuscita della piccantissima serata.
Kiss G&M
11
3
10 anni fa
cpluielasualei,
54/54
Ultima visita: 10 anni fa
-
La prima gang di giulia
Il racconto che vi vado a raccontare è corrispondente al vero, solo i nomi che verranno indicati sono di pura fantasia. Una delle scene erotiche che ho sempre sognato di vivere insieme alla mia lei è quella che lei fosse la protagonista di una gang. In passato se ne è parlato, ma Giulia ha sempre glissato il discorso dicendo che non rientra tra le sue fantasie erotiche, ed io da compagno che la rispetta non ho mai forzato la mano, fino a quando per curiosità decidiamo di partecipare al party a casa di Laura, una trans molto dolce, educata, seria, che ora la riteniamo una nostra fidatissima amica. Arriviamo a casa sua intorno le 17 del pomeriggio e come entriamo notiamo 2 coppie ed un numero incredibile di singoli, do uno sguardo a Giulia facendole capire che se non se la sentiva ce ne potevamo anche andare. Giulia mi dice restiamo. Si avvicina Laura e con molta dolcezza mette la mia lei ed anche me a mio agio dicendo di non preoccuparsi per il numero di singoli presenti, che volendo avrebbe potuto andare in camera anche solo con un uomo o con quanti lei avrebbe deciso e che comunque lei sarebbe stata molto vigile a controllare che nessuno potesse crearci problemi o fastidio. Nel frattempo riconosciamo un nostro amico singolo con cui abbiamo giocato altre volte di nome Mauro, il quale al pari di Laura ci dice di stare tranquilli poichè conoscendo Giulia, nulla sarebbe successo se non ciò che noi avremmo voluto.
Dopo i dovuti convenevoli con i presenti, Giulia si intrattiene a parlare con chi gli ispirava fiducia e dopo poco mi dice che vuole dare in camera a giocare. Chiama Laura e gli dice che ha scelto con chi andare a giocare. Io ancora ignaro, in quanto non sapevo cosa avesse chiesto a Laura, seguo Giulia in camera da letto e dopo poco vedo entrare prima un singolo, poi un altro poi un altro ancora insomma in poco tempo ci trovammo in 7 uomini tutti per lei. Non mi sembrava vero. Cominciammo a spogliarci, ed in poco tempo ci trovammo tutti e 7 intorno a lei. Volle farsi portare dei cubetti di ghiaccio e con essi uno ad uno cominciò a spompinare i 7 membri che si trovava a sua disposizione. con la lingua andava su e giù per il cazzo di ognuno fino alle palle e sotto di esse mandando in estasi ognuno di noi. Nel frattempo uno dei presenti iniziò a leccarle la figa mentre lei con la sua bocca dava attenzioni e godimento a tutti gli uccelli che di volta in volta si accostavano alla sua bocca. Aveva mani che la toccavano, la palpano e la penetravano dappertutto, ormai era completamente in balia dei 7 membri che aveva a disposizione. Ci si alternava a leccarle la figa fino a quando non la sentimmo gemere smisuratamente dal piacere. A quel punto volle essere prenetrata da ognuno di noi. Venne più volte e più volte ancora, ma nello stesso tempo fece sborrare copiosamente tutti i partecipanti almeno 2 volte. Dopo 3 ore paga dal tanto godimento dato e ricevuto diede un caldo bacio a tutti invitando gli stessi a godere con lei al prossimo party di Laura. Ci rivestimmo, salutammo Laura rigraziandola per il piacere che ci aveva dato modo di provare chiedendole di essere annoverati tra le sue coppie per le prossime gang bang.
Baci G&M
11
1
10 anni fa
cpluielasualei,
54/54
Ultima visita: 10 anni fa
-
Diventare una grandissima pompinara (2a parte)
Mi alzo in piedi...ho il perizomino di pizzo che ormai è praticamente completamente zuppo dei miei umori...decido di togliermelo e resto così solo con i tacchi a
spillo ed a fica nuda.Il 50enne distinto mi guarda la fica,sicuramente si è accorto che è fradicia e che cola,si avvicina e me la tocca con 2 dita e nel mentre mi
inizia a leccare il collo con passione.Il massaggio delle sue dita mi stanno letteralmente facendo morire...il clitoride turgido mi dà 3 o 4 scosse elettriche che mi
partono dal cervello attraversano il mio corpo e mi arrivano dritte alla fica schiudendo le mie grandi labbra e facendomi colare piacere su piacere.Lui se ne accorge e
mi inizia lentamente a portare verso il lettone dove sono gli altri.Mi fermo e gli dico a bassa voce:"No...non ancora..." e lentamente torno a inginocchiarmi sui
cuscini.Lui capisce e dopo un attimo eccolo davanti a me in piedi,un istante dopo mi sballonzola davanti al nasino il cazzo duro dicendomi con voce calma:"va
bene...volevo scoparti visto che hai la fica bagnatissima...ma sei tu a decidere e quindi se la tua scelta è questa ti accontento subito...vai bella signora eccolo qui
per te...forza dai fai ancora un altro bel pompino anche a questo bel cazzo...stasera ne hai fatti parecchi ma si vede che ne vuoi ancora sia di cazzo che di sborra!!!"
Lo guardo negli occhi...non mi aspettavo che fosse così porco...ma è quello che volevo sentirmi dire...che sono una signora..che sono piuttosto carina...che decido io
quando e cosa fare e che mi giudica una gran troia e pompinara!!Avvicino le labbra alla cappella...la lecco piano piano e poi me lo schiaffo tutto in bocca lasciandomi
andare come per tutti gli altri che ho preso in bocca un gran bel MMMHHHH per come godo a sentirmi la bocca bella piena di un gran bel cazzo duro!!Inizio a spompinarlo
lentamente...affondo le labbra fino a sentire le sue palle dure sfiorarmi il mento...poi le ritraggo leccando l'asta con la lingua,riaffondo ancora e ancora mi sento
le sue palle sfiorarmi il mento...l'ho preso per bene proprio tutto fino in gola!!un affondo dopo l'altro...un MMMHHH dopo l'altro ed eccolo che inizia ad avvicinarsi
alla sborrata...il cazzo ora è durissimo mentre lui si irrigidisce e inizia a sbuffare.Affondo un'altro paio di volte le labbra ed eccolo che viene...appoggio la
lingua alla cappella ed ecco che densi e caldi schizzi di sborra mi arrivano in bocca...deglutisco per bene tutto mentre penso:"mamma mia che ingozzata di sborra stò facendo stasera..a forza di farmi sborrare in gola e di ingoiare tutto sento di avere già quasi il pancino pieno!!!"
Lui finisce di venire e barcollando si mette come tutti gli altri sui lettoni a dx e sx della stanza...hihiihi gli ho messi davvero tutti K.O. poverini!!Rivolgo lo
sguardo verso gli ultimi 2 maschietti rimasti nella penombra della sala,sono pieni di voglia e si segano piano piano.Sono rimasti in 2...il ragazzo con la faccia
scanzonata ed il 40enne di pelle scura.Si avvicinano a me e mi sbandierano i loro 2 cazzi vicino alle labbra.Il ragazzo esce dalla penombra mostrandomi il cazzo
duro,gli sorrido e lo invito ad avvicinarsi a me,mentre con una mano faccio cenno di avvicinarsi al 2° maschietto che sbuca dall'angolo scuro della camera e mi si para
davanti.Resto letteralmente senza parole...impugna un cazzone da urlo...scuro quasi nero...con una cappella grossissima ed un asta larga e lunga che è semplicemente
fantastica...dio mio ha un cazzo come quello di un cavallo o poco ci manca!!lo guardo dritto negli occhi...e poi gli dico:"sei stupendo...sei la sorpresa che mi
mancava stasera...lo sai?".Lui mi guarda e sorride...sà già che sarà lui il prescelto per la serata...sà che con lui non mi limiterò a fargli un pompino...non a
lui...non a quel suo delizioso cazzone.Gli domando come si chiama...cosa che non ho mai fatto fino ad allora.Mi risponde di chiamarsi Mohamed e di essere del
marocco.Un marocchino penso io....mmmhhh che meraviglia di maschietto,il finale di serata sarà decisamente favoloso per me e per lui.Giro la testa e mi ritrovo il
cazzo del ragazzo davanti alle labbra.Elettrizzata dalla visione di quel cazzone fantastico decido di liquidare il ragazzo piuttosto in fretta...lo prendo in bocca e
inizio subito a fargli un pompino super...affondo velocemente le labbra e sempre con un ritmo piuttosto veloce inizio a far andare le labbra avanti ed
indietro...affondo e ritorno indietro...lecco la cappella slinguo il glande e così facendo in pochi minuti è bello che pronto...non mi ci vogliono che 2 o 3 affondi
decisi che me lo mandano giù fino in fondo,fino in gola ed eccolo sborrarmi in bocca godendo come un pazzo.Dalla voglia che ho di concentrarmi sullo stupendo cazzone
di Mohamed ecco che tiro fuori il cazzo del ragazzo che ancora stà venendo,mi arriva un deciso schizzo di sborra sul seno...le gocce scivolano sul pancino lasciandomi
la scia del suo piacere addosso.Il ragazzo su butta su uno dei 2 lettoni dove gli altri maschietti stanno riprendendosi dagli orgasmi che hanno avuto.
Resto in ginocchio...gli occhi piantati su quel magnifico cazzone da sogno...lo guardo come stregata,è duro,quasi nero,lucido grosso e largo da far paura...senza
nemmeno accorgermi ecco che mi passo la punta della lingua sulle labbra lentamente mentre me lo guardo tutto dalle palle alla cappella.Nella mente,mentre non riesco a
staccare gli occhi da quel magnifico cazzone un solo pensiero:"Dio che cazzo stupendo...com'è grosso...lui me lo voglio proprio scopare tutto...un pompino sarebbe
davvero troppo poco!!"
Mohamed ha capito che sono letteralmente attratta dal suo cazzo...piano piano me lo mette davanti alle labbra che ho insalivato lentamente guardandomelo tutto prima.Mi
guarda negli occhi e legge che sono letteralmente stregata dal suo cazzo...ipnotizzata da quel paletto di carne così superbo.Ricambio lo sguardo...sorrido mentre
avvicino le labbra a quella cappella stupenda...la lecco piano piano per poi con la punta della lingua iniziare a leccare piano piano l'asta...stupenda..dura lunga e
deliziosamente larga.Vinta dal piacere chiudo gli occhi...mentre lui mi dice con un filo di voce:"dai troia...è il mio regalo per stasera...goditelo tutto!!" Ho la
fica che è letteralmente inzuppata,dalle grandi labbra colano ormai senza sosta gli umori del mio godimento,il clitoride è così turgido da farmi quasi male!!Ad occhi
chiusi inizio a leccarmelo tutto...scendo alle palle per poi risalire all'asta,la lecco piano piano godendomi ogni cm di quel suo cazzone da sogno,arrivo alla cappella
e slinguo piano piano anche lei vinta dal godimento profondo che provo nell'essere così tanto ma tanto zoccola!!
Infine appoggio le labbra alla cappella e le socchiudo...piano piano mi prendo in bocca quel cazzo superbo...quasi mi sembra di soffocare per com'è largo e grosso!!
Meno male che respiro con il nasino altrimenti mi soffocava il mio favoloso marocchino!!Lo prendo in bocca piano piano...dio com'è duro e lungo...riesco a prenderne solo poco più di metà e già sento la grossa cappella che mi arriva in gola!!Ritraggo le labbra e riprovo a mandarmelo giù...ma mi sento strozzare solo a provare a prenderne un pò di più in bocca!!Alla fine decido di spompinarlo solo fino a dove arrivo...appoggio le labbra all'asta e con dolcezza lentamente inizio a tirargli il
pompino,mentre le mie labbra scorrono su quel superbo esemplare di cazzo eccomi pensare alla fortuna che ho ad avere a disposizione una meraviglia di cazzo come
quello.Vado avanti un pò,godendo come una perfetta troia mi lecco ogni cm di quel cazzo stupendo,fino a che lui non inizia a respirare più forte...a quel punto mi
fermo subito perchè sento che stà per venire...non voglio assolutamente farlo venire così!!
Lo tiro fuori dalle labbra,lui mi guarda non capendo cosa stò facendo,io gli levo la camicia e lo spoglio nudo,poi lo prendo per mano e mi dirigo verso il lettone di
dx,dove sono sdraiati in 2...l'abbronzato e il palestrato.Mi guardano anche loro non capendo cosa voglio fare,io gli dico di spostarsi un pò verso l'esterno.Infine mi
sdraio sul lettone,mi sciolgo la coda e smuovo per bene i capelli,allargo per bene le cosce e lo guardo dritto negli occhi...voglio che capisca due cose...la prima è
che sono proprio una gran troia e la seconda che voglio che mi scopi tutta con quel suo cazzo da sogno!!Inutile dire che dopo un attimo il mio marocchino mi è sopra!!
Appoggia le mani al letto e un secondo dopo sento la sua grossa cappella appoggiarsi distintamente alla mia fica,chiudo gli occhi mentre prima appoggio le mani sulla
sua schiena e poi avvolgo le mie gambe alle sue e lo attiro a me,un attimo dopo inizio a spingere lui decisamente verso di me...le grandi labbra si schiudono alla
pressione della cappella,un istante dopo mi sento penetrare lentamente...la mia fica inzuppata dagli umori del godimento provato nel tirare tutti quei pompini stupendi
è lubrificata da morire quindi la penetrazione di quel cazzo da favola è facilissima,sono già dilatata da morire e lui mi scivola dentro come se niente fosse nonostante le favolose dimensioni sia della cappella che dell'asta tutta.
socchiudo prima gli occhi e poi le labbra facendo uscire la punta della lingua verso l'alto per come stò godendo...infine un forte AHHHH SIIIIIII mi esce deciso dalle
labbra mentre cm dopo cm me lo prendo tutto fino in fondo nella fica!!!Spingo ancora un pò con le mani...infine sento per bene le sue grosse palle che si appoggiano
alle mie grandi labbra...mio dio l'ho preso proprio tutto fino in fondo dentro di me...apro gli occhi e lo vedo che mi guarda con un sorrisino ironico...infine mi
dice:"beh jessyca sei proprio una gran puttana...l'hai preso tutto dentro...lo sai??hai nella fica un gran bel cazzo...credo tu ti senta piena....no??"
Lo guardo negli occhi mentre gli rispondo:"si porco...hai proprio un gran bel cazzo...ho la fica piena...ora scopami alla grande...che aspetti...fammi sentire questo
tuo bel cazzo fino nel pancino...spingimelo tutto dentro...forza datti da fare mio stupendo stallone!!"E così dicendo gli metto le mani ancora sulla schiena e me lo
spingo per bene addosso...spalanco ancora un pochino le cosce facendogli capire che mi deve sfondare la fica di brutto...è quello che voglio e gliel'ho detto molto chiaramente!!
resta un attimo sorpreso...non si aspettava una reazione del genere...poi finalmente inizia a darmi dei bei colpi decisi...1,2,3,4 colpi spingendomelo per bene fino in
fondo...sento chiaramente la fica slabbrarsi di brutto sotto le sue spinte...il porco è stato punto nel vivo e mi vuole far pagare la mia sfrontatezza così...beh non
chiedo di meglio e la troia che è in me si stà godendo quel cazzo da sogno proprio alla grande!!Và avanti ancor un pò alternando colpi secchi e decisi ad affondi
deliziosi...mi stà letteralmente spaccando la fica stupendamente il mio marocchino da record...godo da morire e se ne accorge bene da tutta la serie di gridolini e
mugolii che mi escono dalle labbra ad ogni suo colpo...ogni tanto lo bacio con dolcezza ed incontrando la sua lingua con la mia gli faccio capire che mi piace molto ed
in effetti è proprio così.Il palestrato e l'abbronzato sono lì vicino e si stanno godendo la mia scopata segandosi di nuovo...la scena deve essere di quelle che
ecciterebbero anche un morto,ne sono più che convinta!!!
Mohamed và avanti ancora un pò...sento che è vicino perchè respira con forza ed il suo cazzone sembra di marmo...quando all'improvviso si ferma e dopo un lungo bacio
dato con passione si tira sù da sopra di me.Resto lì come una scema a cosce spalancate...non capisco cosa stà facendo...mi domando il perchè non finisca di
scoparmi.Lui si tira su mi prende una mano mi aiuta ad alzarmi mi abbraccia con dolcezza mi bacia sulle labbra ed infine mi gira lentamente per poi delicatamente
spingermi a pancia sotto sul lettone.Mi prende per i fianchi e mi alza su il bacino...il porco così facendo mi piazza prima a pecorina per poi leccarmi lentamente fica
e sederino...ecco perchè si era fermato!!!Un grosso specchio posto dietro il lettone riflette le nostre figure come se fossimo in un film hard...vedo il palestrato che
si sega lentamente...vedo l'abbronzato che mi guarda negli occhi e vedo me nello specchio stupendamente a pecorina con dietro il mio Mohamed che mi lecca per
bene....ora il porco si sofferma sul buchino del sedere perchè sà bene che la mia fica è già bagnatissima di suo.infine mettendomi le mani sui fianchi lo vedo
perfettamente che si avvicina a me...un attimo dopo mi penetra la fica con un bel colpo secco che mi fà sia alzare di scatto la testa verso l'alto che dire un ben
deciso:"AAHHHHH SIIII AMOREEEE COSI' SIII COSI'...DAI SPACCAMELA...SPACCAMELA TUTTAAAAAA!!".Non se lo fà ripetere ed uno dopo l'altro mi assesta una serie di colpi micidiali che mi spingono fino nel pancino quel suo maledetto grosso cazzone duro.Stringendomi per bene e con dolcezza i fianchi con le mani mi scopa divinamente ora...alternando colpi secchi e profondi ad altri meno forti...sono in una vera e propria estasi di piacere e quasi senza accorgermi piego la testa verso il basso vinta da quella monta deliziosa alla quale mi stò sottoponendo.La rialzo per vedere che le mie tette ora ballano stupendamente avanti ed indietro...un dolce dondolio creato dai colpi favolosi che mi dà il mio marocchino,lo specchio piazzato lì ad arte rende tutto l'insieme ancora più eccitante,potermi vedere mentre vengo montata a pecorina proprio come una puttana da strada è una cosa da urlo e mi scatena dentro ancora di + la voglia di essere troia fino in fondo!!
Lui và avanti ancora un pò...ho la fica sfondatissima....ormai mi entra dentro fino alle palle e poi lo ritrae fino alla cappella senza problemi...mi dà dei colpi che
mi scuotono tutta facendomi andare in un visibilio di piacere,colo il mio godimento tutto sull'interno cosce e lui se ne accorge da come mugolo e da come godo
sculettando ogni tanto sotto i suoi colpi deliziosi,mamma mia come mi stà scopando da dio penso mentre me lo sento tutto dentro fino nel pancino...quando
all'improvviso ecco che si riferma ancora,stacca le mani dai miei fianchi e lentamente esce dalla mia fica.Lo guardo dallo specchio non capendo che cosa stà
facendo,lui mi sorride per poi dirmi:"jessyca hai un culetto che è un sogno...tondo a mandolino e sodo...ma che credi che non me sono accorto?Ti ho messa a pecorina
proprio per guardarmelo tutto...è delizioso!!".Dopo di chè mi inizia a insalivare il buchetto...piano piano poi inizia a giocare con il buchetto con la punta di un
dito,insalivandomelo anche dentro...io resto lì per un attimo come una scema,poi realizzo quali siano le sue vere intenzioni!!!Il porco mi vuole inculare!!!Non finisco
di pensare a questo che già mi ha rimesso giù a pecorina poi mi mette una mano su un fianco mentre impugnando il cazzo con l'altra eccolo appoggiare piano piano la
grossa cappella al mio buchetto!!Nn mi lascia nemmeno il tempo di dire :"no ma che fai...sei pazzo?mi fai male!!" che già inizia con decisione a spingermela nel
buchino...2 o 3 colpetti dolci ed il mio buchino si dischiude come un fiore,lo sento allargarsi con dolcezza per ricevere quel dono...altri 2 colpetti dolci e me l'ha
messa tutta nel culetto!Un piacevolissimo OOOOHHHHH SIIIIIII mi sfugge dalle labbra...mentre un intenso e forte godimento si fà strada in me...vinta da tutto quel
piacere abbasso la testa e decido di piazzarmi per bene tanto ormai sò che è lui a comandare ed io andrà a finire che mi prenderò il suo splendido cazzone tutto nel
culetto e la cosa mi eccitava dannatamente!!Quindi ecco che mi metto comoda con il viso su un cuscino messo sul materasso piazzandomi stupendamente tutta a pecorina
con il sedere ben sporgente....visto che devo essere inculata (e lo voglio con tutta me stessa!!!) allora voglio che lui mi inculi tutta fino in fondo alla grande e
per bene...deve essere una cosa che mi faccia impazzire e che mi faccia godere da ricordarmelo finchè campo!!Ero già stata inculata altre volte in passato...da mio
marito e da un paio di ragazzi prima di lui ma mai nessuno aveva goduto il mio sederino mettendoci dentro un cazzo così grosso e lungo...questa volta era
diverso...questa volta mi sarei ritrovata davvero il culetto rotto come quello di una puttana da strada e la cosa mi faceva impazzire di piacere...la troia che è in me
ormai mi dominava in tutto e per tutto!!Mi mette le mani ancora una volta sui fianchi...e lentamente comincia a darmi tutta una serie di colpettini leggeri...la
cappella l'ho già presa nel culetto ed ora con quei colpi piano piano vuole mettermi dentro anche il resto di quel suo stupendo cazzone!io con la faccia affondata di
lato sul cuscino ansimo...mugolo...lentamente sculetto...infine sia per facilitarlo nel mettermelo per bene tutto dentro giro le braccia verso il mio sedere e metto le
mani sulle mie chiappe,poi lentamente me le apro...così facendo il buchino si allarga e lo aiuto a far entrare per bene quel suo splendido e grosso cazzo duro,sempre
così facendo mi offro poi completamente a lui...le mie mani che aprono il mio sedere al suo cazzo sono un gesto molto chiaro....voglio che mi inculi tutta e mi concedo
con tutta me stessa a lui!!
Alzo lentamente il viso dal cuscino...lo guardo dallo specchio...voglio che veda quanto sono troia per lui...come gli stò offrendo il mio culetto...Lui mi guarda
dritto negli occhi e con un sorriso beffardo mi dice:"mamma mia che grandissima puttana sei,ti apri il culo per me...me lo dai proprio con tutta te stessa...che razza
di troia sei,ti ho visto fare un sacco di pompini si è vero ma offrirmi il culo così non me lo sarei mai aspettato,non credevo che tu sapessi essere così tanto ma
tanto zoccola fino in fondo!!".Un attimo dopo dandomi un colpo più forte mi infilza il sedere con il suo cazzo duro...quasi a volermi proprio punire per il mio voler
essere così zoccola,mi stringe più forte i fianchi e mi riassesta un secondo colpo...sento il buchetto che si slabbra proprio come è successo per la fica...inizio a
godere con tutta me stessa e rituffo il viso sul cuscino vinta da quei colpi che mi stanno sfondando stupendamente il sederino.Lui se ne accorge e prosegue,vuole
proprio punire la mia sfrontatezza da donna europea...per lui arabo è una sfida che non può non vincere,per lui la donna è sottomessa e vuole farmelo capire a modo
suo.Ho il culetto in fiamme...comincio a sentire quasi dolore per i colpi che mi ha dato quando eccolo ripartire...1,2,3,4 colpi decisi secchi di fila che mi
scuotono...vuole spingermi quel suo maledetto cazzone tutto dentro il sedere e ci stà riuscendo in pieno!Mi sfuggono dalle labbra dei continui e decisi
OHHHH....AHHHH....SIIII...mentre lui continua a incularmi tutta con forza.Infine mi dà altri 2 o 3 colpi che mi fanno quasi urlare nel sentirmi il buchino così
tremendamente dilatato,quando finalmente sento le sue palle dure che sbattono con decisione sulle mie grandi labbra...era il momento che aspettavo,il segnale che
volevo,quelle belle palle appoggiate alla mia fica volevano dire una cosa sola...che l'ho preso tutto nel culetto...che mi ha proprio sfondata per bene il mio
marocchino!!!Mi rilasso e riaffondo il viso sul cuscino...lui ormai fà quello che vuole...inizia a incularmi con dolcezza ora...dopo avermelo piantato tutto
stupendamente nel sedere ora ha deciso di goderselo per bene...vedo dallo specchio con la coda dell'occhio che dall'alto in piedi me lo guarda per bene il mio
sedere...tondo sodo ed a mandolino e tutto per lui...era quello che voleva e si stà godendo un gran bel culo di una bella signora 40enne che non credo gli capiti tutti
i giorni!L'abbronzato ed il palestrato mi guardano mente si segano lentamente...il loro sguardo dice + di 1000 parole...mi stanno dicendo con gli occhi che sono
proprio una magnifica troia e che hanno ancora voglia di me.
Mohamed ora mi stringe con dolcezza i fianchi...và su e giù con quel suo cazzone nel mio sederino senza problemi...lo spinge fino in fondo e poi lo ritrae fino alla
cappella per poi rispingermelo tutto dentro con colpi dolci ma costanti...con le mani stringo le lenzuola del lettone per il piacere che provo mentre prendo godendo
come una cagna quel grosso cazzo duro tutto nel culetto.Con il viso appoggiato al cuscino mugolo per il godimento senza sosta che ricevo nell'essere inculata così
stupendamente...la testa mi gira,infine mi tiro su e appoggio le mani al materasso per vedermi allo specchio.La visione che ho è di quelle che non si dimenticano
facilmente...sono a pecorina dietro di me in piedi c'è un 40enne marocchino che mi stringe i fianchi e mi stà inculando stupendamente...il seno mi balla avanti ed
indietro deliziosamente sotto i colpi che mi dà,ho i capelli sciolti ed il viso in estasi per come godo,ho un cazzone super ben infilato tutto fino in fondo nel sedere
ed intorno a me ho due maschi arrapati che si segano guardando come mi stò facendo inculare tutta.
Mohamed mi dà un altro paio di colpi secchi e decisi...mi sento distintamente spaccare il buchetto del sedere perchè il gran porco ha una circonferenza da urlo con
quel suo maledetto cazzo,mi rimette giù in un attimo facendomi capire che è lui a comandare ed io a subire.Colpo dolpo colpi mi dilata il culetto...continuo a godere a
ripetizione mentre mi escono dalle labbra frasi dettate dall'intenso godimento...dico in continuazione tutta una serie di OOOHHHH SIIII ANCORA ANCORA NON TI
FERMARE...INCULAMI...SIII INCULAMI TUTTA SIIII TUTTAAA...
Và avanti ancora un pò,finchè l'abbronzato eccitato da quella pecorina stupenda e da come mi stò facendo inculare non gli dice:"amico resta così come sei,ma fammi
infilare sotto di lei così me la scopo...tu la inculi come stai facendo a pecorina ed io da sotto glielo ficco nella fica...tanto la troia non dirà di no!!" Mohamed annuisce,stringendomi i fianchi mi porta una decina di cm indietro....quasi a bordo del lettone...un secondo dopo l'abbronzato si infila sotto di me...le sue
gambe escono dal bordo del lettone e finiscono in mezzo a quelle di Mohamed che le ha aperte,un istante dopo sento il cazzo dell'abbronzato prima appoggiarsi alla mia
fica e dopo 2 secondi eccolo lentamente spingermi verso il basso...io piego un pò le gambe pur restando sempre a pecorina e lui me lo spinge dal basso verso l'alto e
grazie al peso del mio corpo che si abbassa me lo infila per bene tutto nella fica!!!Resto come allibita,il porco mi stà scopando da sotto...il suo sguardo incontra il
mio...con una mano mi cinge il collo ed inizia a baciarmi con passione mentre Mohamed mi stringe per bene i fianchi e continua a incularmi con dolcezza!!!in quel
momento realizzo concretamente che sono proprio una vera puttana da strada...la signora che è in me in questo momento è da tutt'altra parte...ora c'è solo la zoccola
che era per troppo tempo restata nel lato oscuro,nascosta e sotto chiave.Ora invece è fuori,stà avendo decisamente campo libero e lo vedo molto bene...ho due maschi
arrapati addosso...uno mi incula divinamente...l'altro mi stà scopando alla grande...credo che per una donna sia davvero la consacrazione di come si possa essere troia.Guardo lo specchio e da lì vedo Mohamed dietro che mi stringe i fianchi e mi tiene a pecorina,poi abbasso lo sguardo e vedo l'abbronzato che stà sotto di me e mi stà scopando la fica con decisione...mamma mia che scena...sembra davvero un film hard e la protagonista,la porno star sono io!Si muovono lentamente i miei due
stalloni...uno mi incula e l'altro mi scopa...io inutile dirlo stò godendo ad un livello pazzesco...mentre limono l'abbronzato mi lascio sfuggire continui mugolii di
pieno godimento...la fica mi cola sul pube dell'abbronzato per come godo e lui se ne è accorto molto bene!Mohamed ormai fà quello che vuole con il mio sedere...mi dà
colpi secchi e forti per spaccarmi il buchetto del tutto...io lo sento slabbrato e dilatato da morire ma non mi fà + male...anzi ogni volta che mi sfonda sento un
godimento profondo dentro tutta me stessa.L'abbronzato mi scopa con passione,spinge anche lui mettendomi le mani sulla schiena...ho la fica un lago e godo a ripetizione ogni volta che me lo spinge dentro...Ad un certo punto il palestrato che fino a quel momento era rimasto di lato a segarsi si avvicina a noi...si mette in
ginocchio davanti a me guardandomi mentre stò limonando il mio abbronzato,mi mette una mano tra i capelli e mi stacca da lui.Mi guarda negli occhi e mi dice:"sai troia che succede ora?Che invece di 2 ne prendi 3 di cazzi...perchè ora ti metto per bene in bocca il mio...credo che così capirai che razza di puttana sei per noi
stasera!!"
Alzo gli occhi inebetita dal piacere di quella doppia penetrazione ed un istante dopo come se non bastasse mi ritrovo a sventolare davanti al nasino un bel cazzo duro
e pronto ed è a pochi cm dalle labbra!!!Mi sembra impossibile quello che stà accadendo...io una signora per bene 40enne sposata...tutta casa lavoro e maritino mi
ritrovo in un club privè di Milano...sono a pecorina in una stanza del club ed ho un cazzone da urlo piantato tutto nel culetto...un secondo superbo cazzone piantato
fino in fondo nella fica...ed ora ho un terzo cazzone a pochi cm dalle labbra!!!Il palestrato non si fà pregare e dopo 2 secondi mi mette la classica mano tra i
capelli...avanza di pochi cm con le ginocchia sul lettone e mi piazza davanti alle labbra la sua cappella turgida,poi spinge lentamente facendomi socchiudere le
labbra...un attimo dopo ho tutto il suo cazzo in bocca!!E sono 3...il pensiero che mi passa per la mente in quell'istante è uno solo:"Mamma mia jessyca...che razza di
troia sei...ne hai uno nel culo,uno nella fica ed adesso anche uno in bocca...la voglia a questo punto io credo che te stai proprio togliendo del tutto perchè sei
finita dentro una gang-bang dove ti stai facendo sfondare per bene!!"
Non finisco di pensare tutto questo che Mohamed con 3 o 4 colpi secchi e decisi mi riporta alla realtà,al mio essere così' stupendamente zoccola...sento il sedere
spaccarsi ancora sotto i suoi colpi...sento nel pancino la sua cappella dura,le sue belle palle che sbattono ormai senza problemi sulle mie grandi labbra...poi sento la mia fica sciogliersi mentre lentamente mi muovo sopra al cazzo dell'abbronzato scopandomelo piano piano,ed infine sento il cazzo duro del palestrato scorrermi dolcemente tra le labbra...mi stanno godendo in pieno questi 3 magnifici porci...ma non immaginano quanto e come stia godendo io così tutta deliziosamente piena di cazzo!!!
Mohamed và avanti ancora un pò...ma lo sento sbuffare...è vicino il mio marocchino...stà per godere...lo sò.Anche l'abbronzato con il mio dolce su e giù si stà
avvicinando al piacere...rallento i movimenti per non farli godere...non ancora.Infine spompino con maestria il cazzo del palestrato...affondo bene le labbra e le
ritraggo per poi riaffondarle di nuovo...così facendo lo porto anche lui vicino a godere.
A quel punto li sento tutti e 3 molto vicini...e decido che chiuderò questa stupenda gang-bang da perfetta troia quale voglio essere per loro.faccio uscire il cazzo
del palestrato dalla mia bocca...prendo fiato e poi dico:"ragazzi mettetevi in cerchio uno vicino all'altro...dai che vi voglio far morire tutti insieme!!"
Il palestrato si alza sul letto e scende restando in piedi vicino al lettone,mohamed me lo tira fuori dal sederino e io mi sento letteralmente svuotare il pancino...il
buchetto anche se lui è uscito lo sento ancora stupendamente dilatato...mamma mia come mi ha rotto per bene il culetto il mio splendido marocchino!!Resta anche lui in
piedi vicino a me.Io mi alzo dalla posizione a pecorina in cui ero stata messa,mi scivola fuori dalla fica bagnatissima il cazzo dell'abbronzato che era sotto di
me,anche lui si alza e si mette quasi accanto a Mohamed.Io dico al palestrato di stringersi vicino agli altri 2...alla fine mi metto al centro...butto 2 cuscini per
terra e mi inginocchio al centro davanti a loro.Dal basso li guardo negli occhi...voglio che vedano un ultima volta quanto sono stata zoccola quella sera...loro mi
guardano con dei sorrisi maliziosi pieni di complicità mentre mi sventolano davanti al viso i loro 3 magnifici cazzoni.Dò uno sguardo nella penombra della sala,vedo
gli altri maschietti che ho spompinato e vedo almeno altri 5 o 6 uomini che si vogliono godere la scena che fino a quel momento mi ha vista come magnifica
protagonista!!Nel privè si deve essere sparsa la voce che una bella signora stà facendo pompini a mezzo locale e sono tutti lì a vedere che numeri stò facendo!Li
guardo come per dirgli:"guardate che razza di gran pompinara sono e fatevi una gran sega!!".Quindi mi rimetto l'estastichino tra i capelli...mi rifaccio la coda così vedranno tutti e 3 per bene il mio viso..i miei occhi..le mie labbra mentre tirerò a tutti e 3 un pompino che difficilmente si scorderanno!!"
Infine eccomi pronta per il gran finale di una serata che mai dimenticherò in vita mia...prendo in mano i cazzi di Mohamed e dell'abbronzato ed inizio lentamente a
segarli,piano piano inizio a tirar loro una dolcissima sega mentre mi avvicino con le labbra al cazzo del palestrato,le appoggio con delicatezza alla cappella...lo
guardo dritto negli occhi e con un lento movimento della testa inizio a prendermelo per bene tutto in bocca.Ancora una volta un delizioso MMMMHHHH di puro piacere mi
sfugge dalla gola...mentre lentamente faccio scorrere le labbra dolcemente socchiuse intorno all'asta...muovo piano piano la testa avanti ed indietro...le tette
riprendono a ballarmi dolcemente al ritmo che stò dando a quello stupendo pompino.Sego Mohamed..sego l'abbronzato...così facendo tengo i loro bei cazzi sempre ben tesi...turgidi e duri...mentre spompino il palestrato sento distintamente la fica colarmi di nuovo...mamma mia come stò godendo ed il bello è che è così ormai da
ore...sono ore che la fica mi cola piacere ed il clitoride mi pulsa come impazzito!Continuo a spompinarlo...le mie labbra scorrono insalivando l'asta ad ogni
passaggio...è già venuto e quindi ci metterà un pò di + a sborrare...bene penso così mi godo il pompino da perfetta zoccola quale sono!!Mohamed e l'abbronzato sono
vicini a me...il mio bel marocchino mi palpa per bene un seno...e lo sento dire all'altro:"ma guarda che tette sode che ha questa troia...senti che capezzoli
duri...stà godendo ancora...ha fatto un casino di pompini...si è fatta scopare ed inculare di brutto ma non gli basta proprio mai a questa il cazzo!!!".L'altro..l'abbronzato ridacchia sornione.Io li guardo negli occhi e mi fermo un attimo mentre ho il cazzo del palestrato tutto in bocca...poi mugolando per
bene riprendo il pompino...così gli ho fatto capire di che pasta sono...di come posso essere zoccola per loro e di come mi piaccia il cazzo!
Il palestrato inizia a sbuffare...l'asta è durissima e lui è vicino...proseguo a spompinarlo lentamente..lo voglio portare a sborrare e godere da fargli piegare le
gambe...affondo 1,2,3 volte le labbra fino alla radice del suo cazzone duro...infine risalgo per poi portare l'ultimo affondo...eccolo sborrare!!!Sento distintamente
il suo cazzo contrarsi...le palle stanno svuotandosi e la sborra corre verso la cappella,allora lo tiro fuori di corsa dalle labbra,appoggio le tette a coppa sotto le
sue palle,apro le labbra e tiro indietro il viso...voglio che mi sborri tutto il suo piacere sul seno...sul viso e sulle labbra.Lui lo prende in mano e segandosi mi
dice un ben netto:"Tieni troia...eccola...la volevi ed ora la prendi tutta addosso...addosso a quella grandissima zoccola che sei!!!" e quindi inizia a schizzarmi il suo piacere tutto sul seno e sul viso,gli rispondo un bel :"SIII PORCO SBORRAAAAA" mentre densi fiotti caldi mi piovono addosso,infine me lo rimetto in bocca
gustandomi le ultime goccie di piacere ed affondando le labbra lentamente ancora una volta sul suo cazzo.Lui piega le ginocchia per un attimo vinto dall'argasmo
micidiale che gli ho fatto avere,a quel punto lo tiro fuori dalle labbra...lui barcollando si butta a peso morto sul lettone...sfinito dal 2° orgasmo mi lascia in
ginocchio davanti agli altri 2 miei maschietti arrapati.Magnificamente in ginocchio sui 2 cuscini mi guardo l'abbronzato che si è segato mentre il palestrato
veniva...lo invito ad avvicinarsi..lui mi schiaffa davanti alle labbra il suo cazzo duro dicendomi:"beh jessyca sono il penultimo...datti da fare e fallo sborrare come
hai fatto con l'altro!!"
Lo guardo ancora una volta...sò che cosa stà vedendo...lui vede una bella signora 40enne ben fatta,tutta nuda,con un bel seno sodo,un bel viso dai lineamenti carini,in
tacchi a spillo,con i capelli legati con la coda...sò che pensa che mi ha già scopata e che gli ho già fatto un gran bel pompino...e sò che me lo stà mettendo davanti
al nasino per farsene fare un'altro...perchè sà che stasera non c'è una signora molto sposata tutta casa lavoro e maritino davanti al suo cazzone duro...ma c'è una
troia pompinara che ha fatto sesso per ore...che ha preso tanti stupendi schizzi di sborra in gola da almeno 7 o 8 cazzi...e che ora tirerà un pompino favoloso a lui
ancora una volta!!Mohamed si sega dolcemente pregustando che cosà gli farò visto che l'ho tenuto per ultimo.Sò che pensa esattamente tutto questo mentre socchiudo
ancora una volta gli occhi vinta dal godimento,e ancora una volta mentre appoggio e socchiudo le labbra su quella cappella un delizioso MMMMHHHH per il piacere che
provo mi sfugge dalla gola.Lo prendo in bocca ancora una volta...ed ancora una volta inizio a far scorrere le labbra sull'asta...vado avanti ed indietro con la
testa...piano piano gli tiro un pompino favoloso,affondo fino ai peli del pube e poi ritraggo le labbra per riaffondarle nuovamente,il nasino mi scompare tra i peli
del suo cazzone per poi riapparire quando ritorno con le labbra quasi alla cappella.vado avanti così un pò...infine eccolo iniziare a respirare pesantemente..il porco è vicino a sborrare!!Riaffondo ancora una volta...risalgo ed eccolo irrigidirsi...le palle si contraggono mentre tiro fuori dalle labbra il suo cazzo durissimo,rimetto
anche per lui le tette a coppa sotto le sue palle...anche per lui riapro le labbra ed appoggio la lingua alla cappella mentre tiro un pò il viso indietro.Un attimo
dopo ecco gli schizzi caldi...mi lascio sfuggire anche con lui un dolcissimo SIIIIIIII DAIIIII SBORRAAAA mentre lui mi schizza sul viso i primi fiotti caldi,altri
schizzi mi arrivano in bocca e sul seno,un grosso schizzo sul viso inizia a colarmi verso la gota.Lo riprendo in bocca e lo spompino ancora un attimo...poi è lui a
tirarsi indietro dalle mie labbra ed a tuffarsi sul lettone di dx vinto dal piacere.Una goccia di sborra mi cola dal viso verso le labbra...la raccolgo con la punta
del dito indice e guardandolo negli occhi mentre stà lì sfinito sul letto mi metto la punta del dito lentamente in bocca...voglio che veda come mi gusto la sua sborra
calda!Dopo di che mi guardo con dolcezza il mio Mohamed...l'ho tenuto per ultimo perchè è senza alcun dubbio il maschio che mi piace di +...solo a lui ho dato il mio
sedere...solo per lui mi sono aperto con le mani il culetto in segno di offerta e sottomissione al suo cazzo favoloso...solo a lui ho chiesto il nome...e lui ho tenuto
come ultimo per farlo letteralmente morire tra le mie labbra.Si avvicina a me e me lo mette davanti alle labbra...mi guarda dritto negli occhi dicendomi:"jessyca sei
una puttana fantastica...eccolo qui per te..goditelo per bene perchè di cazzi così in giro ce ne sono pochi!!".
Lo guardo anche io negli occhi...voglio che capisca che mi ha stregato...Gli rispondo poi sempre guardandolo negli occhi:"Sono stata tua stasera + che di chiunque
altro...voglio farti morire di piacere facendoti il pompino + stupendo che abbia mai fatto!!Ti farò morire e ti porterò fino al punto di chiedermi quasi supplicandomi
di farti venire...sappilo!!".Lui sorride e mi mette la mano tra i capelli,infine mi spinge le labbra verso la sua capella...le appoggio con dolcezza e le socchiudo
mentre un onda di godimento s'impossessa di me...una scossa elettrica mi parte dal cervello e corre veloce giù verso la mia fica,un attimo dopo inizia a colarmi il
piacere dalle grandi labbra,il clitoride mi s'inturgidisce da morire e mi fà mugolare tutta per come stò godendo!Prendo piano piano lo stupendo cazzone di Mohamed in
bocca...non tutto ovviamente perchè anche prima c'ho provato e per poco non finivo soffocata,ne prendo fino in gola un bel pezzetto e vedo che lui apprezza molto la
cosa,mamma mia è veramente una cosa da urlo....grosso duro scuro e meravigliosamente lungo,mentre gli lecco l'asta penso tra me e me come avrò fatto prima a prendermelo tutto nel sederino fino alle palle!!!il buchetto in effetti è ancora slabbrato anche se lentamente si stà richiudendo...lo sento ma comunque ora rispetto a prima che lui me lo mettesse per bene dentro ho effettivamente il culetto piuttosto sfondato...la troia che è in me ne gode e non poco!Lecco l'asta...affondo le labbra
fino a dove posso...ritraggo la testa e poi riaffondo 1,2,3,4,5 volte...lentamente e mugolando...le tette mi ballano stupendamente avanti ed indietro per il movimento
che dò alla mia testa nel succhiarmi quel cazzo da sogno,gli altri spettatori sono come ipnotizzati da quel movimento del mio seno,delle mie labbra e della mia testa...con la coda dell'occhio ne conto almeno 7 o 8 che nella penombra si segano godendosi lo spettacolo che stò dando.Proseguo il mio pompino...ogni tanto con il suo cazzo dolcemente stretto dalle mie labbra alzo gli occhi ed ogni volta incontro i suoi...il porco si stà godendo sia il pompino che il mio viso,il mio seno e tutta
me stessa perchè gli stò tirando un pompino fantastico.Respiro con il nasino perchè ho la bocca proprio bella piena...affondo per bene le labbra che lentamente
insalivano per bene l'asta che mi scorre ben lubrificata tra le labbra,altri affondi altro godimento infine comincio a sentirlo respirare più forte,ora ha gli occhi
chiusi e comincia anche a sbuffare.Mi fermo...lui leva la mano dalla mia testa ed io lo faccio uscire dalle mie labbra...scendo con la lingua alle sue palle..poi
all'incavo delle cosce...poi gli lecco il pancino...così gli faccio sbollire l'orgasmo che stava per raggiungerlo.Infine riprendo a spompinarlo con dolcezza...affondo
risalgo affondo ancora,sò che stà letteralmente impazzendo di piacere ed è quello che voglio,e poi glielo avevo detto che lo avrei portato a pregarmi di farlo venire e
ce la stò mettendo tutta!Altri affondi altre risalite verso la cappella...la slinguo 1,2,3,4 volte piano piano facendogli ben sentire la punta della lingua per bene
sul glande,sò che godrà per quel magnifico porco che è,infatti eccolo risbuffare...è vicino ancora una volta a sborrare il mio bel marocchino super!Mi rifermo di nuovo,riscendo alle palle ancora una volta,poi risalgo con la punta della lingua sull'asta ed infine me lo riprendo,succhiandogli per bene la cappella,piano piano in bocca.Ora è lui a guardarmi...lo leggo negli occhi che non ce la fà più ma voglio che me lo dica...voglio sentirmi dire che vuole sborrare...lo avevo avvertivo e stavo mantenendo quello che gli avevo detto!Infatti poco dopo eccolo che mi guarda dritta negli occhi e mi dice a bassa voce quello che volevo sentire:"jessyca non ce la faccio
più...mi stai facendo scoppiare le palle...fammi venire..devo venire perchè non ce la faccio +!!".lo guardo io ora negli occhi...mentre avvicino la punta della lingua alla cappella per l'ultima volta...e gli dico:"bene porco...era quello che volevo sentirti
dire...ora ti faccio venire...ti si piegheranno le gambe per come ti farò godere!".un attimo dopo riaffondo le labbra sul suo cazzone...scendo finchè posso..quasi a
soffocarmi...poi risalgo su fino alla cappella...dò tutta una serie di leccatine al glande per poi riaffondare le labbra stringendo dolcemente l'asta...altri affondi
altre slinguatine ed ecco che comincia a rantolare il mio bel stallone marocchino!!Affondo ancora 1,2,3 volte infine è lui a cominciare a urlare per dirmi:"SIII TROIAAAA SIIII VENGOOOO...VENGO TROIA VENGOOOOOO!!".Risalgo verso la cappella..appoggio la punta della lingua e slinguo dolcemente il glande per portarlo a sborrare...appoggio quindi il seno dolcemente alle sue palle e lecco con la punta della lingua sotto la cappella...un attimo dopo ecco che mi arrivano in pieno sul
viso sul seno e sulla lingua i suoi densi schizzi di sborra calda...socchiudo gli occhi per come e quanto godo nel sentirmi schizzare tutto il suo piacere addosso!
Finisce di sborrare,gli lecco la cappella e così facendo mi godo l'ultima goccia del suo seme caldo,infine si butta quasi a peso morto sul letto sfinito come tutti gli
altri.Mi rialzo dai cuscini dove ero messa in ginocchio...con l'indice raccolgo le gocce di sborra che mi colano dal seno e dal viso e me le mando giù...poi raccolgo
il perizomino il vestitino il reggiseno e la borsettina e chiedo a Mohamed se sà dov'è il bagno.Lui mi indica il bagno delle donne,un attimo dopo mi ci infilo...mi
rimetto a posto il reggi..mi infilo il perizomino infine mi metto il vestitino,una sistemata ai capelli ed una sistemata al viso ed agli occhi e sono pronta per
andarmene.Esco dal bagno e con decisione infilo l'uscita prima che tutti i miei maschietti e sopratutto gli spettatori presenti alla mia stupenda performances mi
possano venire a cercare per chiedere appuntamenti o numeri di cell...quella è stata una serata speciale e come tale deve restare,di me avranno solo le stupende
immagini che gli ho regalato ed i momenti stupendi di pieno godimento!Esco dal locale e cerco un taxy...dopo qualche minuto ne passa uno che per fortuna si ferma ai
miei richiami.Salgo e gli dò il nome dell'Hotel...dallo specchietto mi squadra dalle cosce ai capelli e sò che penserà di aver caricato una troia che ha lavorato al
privè.Glielo lascio pensare e ci godo da morire nel sapere che mi giudica così...in fondo è proprio la pura verità...stasera credo di essere stata una di quelle troie
che se ne trovano poche in giro così!!
Arrivo all'hotel...lo pago e scendo,entro nella hall e mi faccio dare la chiave della camera,prendo l'ascensore,nel mentre salgo al mio piano un paio di ruttini mi
escono dal pancino....un acuto sapore di sborra mi sale sù...mamma mia quanta ne ho presa...faccio perfino fatica a digerirla per come mi hanno riempito lo stomachino
quei brutti maiali del club!!!
Arrivo in camera...mi tuffo sotto la doccia...mi lavo via i densi schizzi che avevo attaccati alla pelle del seno e del viso,mi insapono la fica e il culetto...passando la mano per pulirmi sento perfettamente come sono ancora slabbrati i miei buchini, penso per un istante a come mi ha sbattuta stupendamente e di come quel marocchino mi ha davvero sfondata come la peggior vacca da monta!!
Mi infilo a letto sfinita...ho goduto come un'autentica zoccola...domani tornerò alla vita di tutti i giorni...al maritino al lavoro al salone ed al solito tran tran
di tutti i giorni ma con una consapevolezza che difficilmente dimenticherò...l'essere tolta davvero in maniera spettacolare una voglia ed essere stata per una notte in
una città dall'altro capo del mio paese una grandissima pompinara capace di mettere KO tanti maschietti uno dopo l'altro!!!!!!!
FINE
PS:il racconto è solo il frutto di una mia fantasia erotica e di una serie di voglie espresse nel racconto stesso.
11
4
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Diventare una grandissima pompinara (1a parte)
Mi chiamo Jessyca,ho 42 anni sono sposata da 9 anni non abbiamo figli e di lavoro faccio la parrucchiera in un centro estetico.Sono alta mt. 1,67 peso 61kg ho una 3a
di seno abbondante e sodo,occhi marroni,capelli castani lunghi fino alle spalle con delle belle meches bionde,un bel corpicino nonostante i miei 40 anni due belle
cosce sode ed un sedere anche lui sodo ed a mandolino che a detta di tutti è davvero molto sexy.Mio marito ormai da anni mi trascura,tutto preso da caccia pesca
calcetto motociclismo e 1000 altri interessi di vario tipo.Io da tempo ho provato a ricucire un rapporto che ormai è caduto nell'abitudine nello scontato e nel
monotono ma le mie diverse proposte e richieste devo dire che sono tutte cadute nel vuoto.Lui ha le sue cose,io le mie...viviamo sotto lo stesso tetto ma con modi di
vivere e sopratutto di interpretare la vita molto ma molto diverse.
Sono una donna calda...inutile nasconderlo...fin da ragazza mi è sempre piaciuto moltissimo il sesso in tutte le sue sfaccettature.Con lui i primi anni erano
scintille...bastava un nulla per scatenare in noi la passione...poi piano piano in lui il fuoco si è affievolito lasciando il posto alla monotonia,all'abitudine e
tutto questo non ha fatto altro che creare in me una voglia repressa...un desiderio di trasgressione che via via aumenta di giorno in giorno.A letto è di una noia
mortale...sempre uguale,sempre nello stresso modo...me lo mette dentro...zic zic zic 3 colpetti ed in 2 min è bello che venuto...io invece sono ancora all'inizio...mi
lascia ogni volta con una voglia pazzesca di essere sbattuta per bene...a lungo...con forza...facendomelo sentire dappertutto.Invece resto lì così...con la passerina
in calore ed una voglia di cazzo che mi fà letteralmente impazzire!
Così nel tempo è cresciuta in me una seconda donna,dietro la facciata della mogliettina perbene...tutta casa lavoro ed amiche c'è una seconda Jessyca...una donna calda trasgressiva e che se la si sà far accendere si trasforma in una autentica troietta scatenata la cui voglia è difficile da tener a bada.Il lato oscuro è
nascosto,tranquillo ma se esce allo scoperto sà far diventare quella che in apparenza è solo una brava mogliettina una donna sensuale calda vogliosa e molto molto
zoccola...forse addirittura sono sempre stata così fin da giovane ma di questo mio lato oscuro mio marito ne conosce ben poco...sono sempre stata molto attenta a non
far uscire questa mia parte erotica e nascosta fino in fondo per non essere giudicata una grandissima troia da lui...ma sò di esserlo e di avere dentro di me questa
seconda donna.
Nel mese di giugno mio marito a parte il lavoro tanto per cambiare si dedica alla preparazione della stagione di pesca,abitiamo in un paesino affacciato sul mare della
costa nord della sardegna e quindi come molti ha la sua attrezzatura la sua barca e tutto quello che serve per praticare la pesca di mare.Aveva deciso di preparare le
diverse attrezzature per la pesca ed era tutto preso dalle sue cose.Io invece avevo ricevuto la notizia che la titolare del centro mi avrebbe mandato ad un corso di
aggiornamento su tinte e messe in piega a Milano della durata di 3 giorni.Sarei partita il mercoledì e sarei rientrata sabato matt o pom con un volo diretto Cagliari
Milano andata mercoledì e ritorno sabato.
Lo dissi a lui e come al solito mi rispose con la sua banalissima ed idiota frase:"ah si....beh buon corso..." oppure come mi diceva spesso quando dovevo stare diverso
tempo al salone:"ah si allora buon lavoro"...frasi di una scorcertante monotonia e come detto prima banalissime.
Milano...per me abituata ad un paesino appariva come un qualcosa di misterioso e sconosciuto,lì nessuno sapeva nemmeno chi ero o chi sarei stata...Nella mente si
cominciava a costruire per me un qualcosa che andava ben oltre il corso,le tinte e le messe in piega...sarei stata innanzitutto libera...ogni sera...per 3 sere...e
come seconda cosa mi sarei finalmente potuta togliere quella voglia che avevo represso a lungo...molto a lungo e forse addirittura troppo a lungo.Nella mia mente si
faceva strada con chiarezza come quando e dove mi sarei levata una stupenda e trasgressiva voglia che avevo...si trattava solo di aspettare il giorno della partenza.Ed
eccolo infatti,la titolare mi convoca in ufficio di martedì e mi dice che domani alle 20 mi sarei imbarcata sul volo Cagliari Milano,il ritorno era previsto per il
giorno sabato alle ore 12,30.Avrei pernottato in hotel a Milano vicino allo stadio S.Siro...hotel a 4 stelle con colazione e cena comprese,per il pranzo stando al
corso mi sarei arrangiata.
Finalmente le cose si erano ben definite,torno a casa preparo la valigia ci metto dentro tutto quello che occorreva,ne parlo con il tonto di mio marito che mi dà retta
per solo 5 min...tutto preso dalla pesca e dalla barca,io mi vedo 3 o 4 cose in internet...dove si trovava l'albergo dove si trovava la sede del corso e così via.In
valigia solo cose tranquille...non voglio dargli modo di pensare a nulla...a parte che tonto com'è non ci arriverebbe lo stesso.Quello che mi servirà lo troverò a
Milano,in valigia poche cose e tutte da brava mogliettina...hihihihihi!!
Arriva il mercoledì ed io alle 20 prendo in volo...destinazione Milano....tutta sola soletta e con addosso una sola ma ben distinta voglia che lì ero sicura mi sarei
levata.Mentre l'aereo volava verso Milano il mio lato oscuro iniziava a premere...la zoccola che è in me iniziava a farsi sentire...ben presto sarebbe uscita allo
scoperto dandomi dei piaceri che da troppo tempo mi mancavano.
Arrivo in albergo...disfo la valigia..dentro le solite cose che una donna porta per un soggiorno.Mancavano però 4 o 5 cosettine che l'indomani o venerdì pom mi sarei
andata a comprare.E sapevo bene cosa erano...un perizomino in pizzo nero da urlo..un reggiseno anche quello in pizzo nero a balconcino nero molto scollato che facesse ben vedere i seni,un profumo choch...di quelli che i maschi quando lo sentono lì fà letteralmente eccitare di brutto...il classico profumo da zoccola in calore per
capirsi.Il vestitino nero a sottoveste corto e delle stupende scarpe nere con tacco a punta avrebbero completato il mio abbigliamento per l'entrata nel club privè.Mi
metto a letto con i pensieri del corso,quelli di dove comprare l'intimo giusto le scarpe il vestitino il profumo e di come studiarmi il modo di godermi la vacanza
inaspettata e sopratutto tutto il contorno.
Il giorno dopo eccomi al corso...3 ore la matt e 3 il pom...finisce la presentazione ed io salutato le colleghe me ne torno in albergo.Lì doccia cena e poi ecco che mi
in tuffo in internet dal pc presente in camera alla ricerca di quello che volevo...un club privè tra i + prestigiosi di Milano...è lì che mi sarei levata la stupenda voglia che avevo!!!
Seleziono il club privè...mi leggo le caratteristiche e come arrivarci,infine mi metto a letto ben cosciente che venerdì sera sarà la mia serata choch.Arriva venerdì
sono al corso che per fortuna finisce alle 4...ho tutto il tempo di comprarmi le cose che voglio.Vado a fare shopping in un centro commerciale vicino all'albergo,lì
trovo un perizomino splendido,il reggiseno del tipo che volevo io,il vestitino nero corto un profumino da urlo e delle stupende scarpe nere lucide con tacco a
spillo.Metto tutto in una borsa e vado in albergo.Lì ceno e poi inizio a prepararmi per la mia serata...doveva essere una serata da ricordarsi a lungo...la zoccola che
è in me non chiedeva di meglio ed iniziava a premere per uscire dal lato oscuro nel quale per troppo tempo l'avevo relegata!!
Una bella doccia rilassante...shampoo...olio dopobagno...mi faccio i peli sulla passerina...mi preparo con cura...voglio essere una fica da urlo quando entrerò al club
privè.Mi trucco con calma,mi faccio i capelli,il viso,le labbra, la matita agli occhi...infine mi metto l'intimo,le scarpe e mi guardo allo specchio...mamma mia sono
splendida!!!Il seno che spinge sul reggiseno è delizioso,il perizomino mi fà essere terribilmente troia...il trucco le scarpe ed i capelli fanno il resto.Mi infilo il
vestitino a sottoveste e mi riguardo allo specchio...sono perfetta...gli uomini del locale saranno nelle mie mani in pochi minuti...la voglia che ho dentro sarà
esaudita e la zoccola che ho dentro ormai è sul punto di uscire...non aspetta altro.Con il cell prima chiamo il tonto di mio marito per dirgli che dopo averlo chiamato
spengo il cell e mi metto a dormire perchè sono molto stanca,poi un attimo dopo chiamo un taxy...destinazione il club privè chiamato Dark house,si trova nel quartiere
Navigli.Sono le 23,30 l'ora giusta per andare al club privè.Spengo il cell...by by maritino tonto la jessyca và a levarsi la voglia...tu pensa alla pesca ed io penso a
godermela...penso mentre esco dalla camera!
Scendo dalla camera quando il taxy è quasi arrivato...ho solo con me una miniborsettina con dentro il trucco il rossetto e 50 euro per il taxy ed il locale,lo aspetto nella hall dell'albergo,il portiere mi vede e stenta a riconoscermi....così zoccola come sono ora sono completamente diversa dalla signora per bene che stà alla camera 120.Monto sul taxy e gli dico la destinazione:Dark House zona navigli.Il tassista parte lentamente,un occhio al volante e un occhio allo specchietto...mi stà
praticamente spogliando con gli occhi mentre mi porta al club privè!Buon segno...vuol dire che gli stò facendo effetto,mi continua a guardare con desiderio,scommetto
che gli è già venuto duro...sicuramente è arrapato come un porco nel vedermi accavallare le gambe con aria distratta.Arriviamo all'entrata,lui ferma il taxy e
guardandomi ancora con voglia mi dice "Signora sono 15 euro",gli pago la corsa...un ultima occhiata al mio seno non può non darmela,infine se ne và sicuro che aveva
portato una troia a lavorare nel club privè...mai si immaginerebbe che invece sono una signora 40enne tutta precisina sposata e riservata che và lì di sua scelta per
sfogare una voglia da molto tempo repressa.
Suono il campanello dell'entrata,si accende una telecamera e dopo pochi secondi si apre la porta.Un buttafuori mi fà entrare,scendo una piccola scala ed arrivo alla
cassa.Una ragazza mi dà una tesserina,pago 20 euro e finalmente sono dentro.
Una prima stanza quadrata mi si para davanti...dentro ci sono 2 o 3 coppie che iniziano a conoscersi...4 o 5 uomini ben vestiti stanno chiaccherando con le
donne...subito 2 o 3 mi guardano con larghi sorrisi,mi mangiano con gli occhi mentre gli passo accanto.Vado al bar,ordino un gin lemon ed il barista molto carino mi
sorride e mi saluta.Lo guardo con curiosità mentre sorseggio il mio drink.Infine con nonchalances gli domando come funzionava lì dentro...come avvenivano gli
incontri.Lui sorridendo mi dice:"Dipende...da cosa vuole fare mia bella signora...dipende dalle sue voglie e dalla sua voglia di trasgressione...qui c'è tutto per
tutti...basta chiedere!!E gli dico anche che così carina e così sexy qui dentro non avrà alcun problema a divertirsi...questo glielo assicuro!"
Gli sorrido...mi piace molto quel ragazzo così porcello...la troia che ho dentro ormai è completamente fuori...infatti sorseggio il mio drink mentre lo studio un pò
infine con aria di sfida gli rispo lasciandolo senza parole:"Sai avrei da levarmi proprio una voglia..."e nel dirlo lo guardo dritto negli occhi.Poi mi passo molto
lentamente la punta della lingua sulle labbra...mentre non stacco gli occhi dai suoi.Ormai è fatta...la troia che ho dentro è passata in azione...ora è lei che
comanda...e si vede benissimo dal mio sguardo dal mio comportamento e da quello che dico.
Lui spalanca gli occhi,quasi stupito dalla mia reazione così netta...infine mi dice che se ho un minuto mi avrebbe fatto molto volentieri da guida,visto che conosce il
locale alla perfezione e sà dove portarmi per quello che ha capito io ho voglia di fare.
Và da un altro ragazzo al 2° bancone...un suo collega e gli dice di sostituirlo perchè ha da fare,quello capisce subito...mi guarda un attimo e mi sorride...il porco
ha capito che la signora è in calore e ha bisogno di maschi.Il mio ragazzo si presenta mentre esce dal bancone:"piacere francesco"...io gli rispo:"piacere
jessyca"...poi lo seguo mentre entra in un corridoio dietro il bar.
Facciamo pochi metri e siamo in una stanza larga...cuscini per terra...2 lettoni matrimoniali uno a dx ed uno a sx...luci soffuse...dentro ci sono 2 uomini che
sembravano aspettare qualcuno.In un attimo mi scrutano dalla testa ai piedi...sorridono e mi salutano mentre francesco si ferma quasi al centro della stanza.Mi si avvicina sorridendo anche lui...mi prende per mano e mi avvicina a se...un attimo e me lo ritrovo addosso,la sua bocca sul collo,la sua lingua che mi lecca con dolcezza...infine mi schiocca un lungo bacio in bocca mentre con le mani scorre sulle mie cosce partendo da dietro.Pochi istanti e mi inizia a palpare il
sedere...continua a limonarmi con dolcezza e passione...la mia testa inizia a girare...la zoccola che ho dentro ormai è completamente fuori...l'altra jessyca è
scomparsa...ora c'è solo una zoccola calda e con una voglia da levarsi in ogni modo ed a tutti i costi!!!francesco mi limona bene...mi palpa il sedere...le sue mani
passano davanti..cercano la mia fica sotto il vestitino...avendo come mutandine un perizomino davvero mini ci mette un attimo ad arrivare a lei...il porco sà bene come
fare..un istante dopo ritrae una mano e guardandomi negli occhi mi dice:"che troia sei...hai già la fica fradicia!!!".io mi lascio andare ad un ben deciso MMMHHH di
godimento mentre mi infila un dito nelle grandi labbra...il porco è decisamente in gamba sà come toccare una donna per farla scaldare...anche se con me francamente non ce n'era alcun bisogno.Infine mi dice molto chiaramente:"beh signora questa è la stanza che volevi...la chiamiamo la stanza dei pompini...è qui che ti volevi far
portare o no?E'questa la voglia che ti vuoi levare...beh guarda che qui te la levi di sicuro!!!".Poso la borsettina su uno dei cuscini li vicino e lo guardo negli
occhi...non rispondo...gli sbottono la camicia bianca,poi gli slaccio la cinta dei pantaloni che cadono ai suoi piedi...infine gli calo gli slip mentre lo guardo
dritto negli occhi...Un cazzo da sogno scatta in su come una molla mentre gli slip cadono vicino ai calzoni...un MMMHHH mi esce dalle labbra mentre guardo quel cazzone magnificamente eretto.Lo guardo e gli dico:"dai porco...sfilami il vestitino e slacciami il reggiseno...che aspetti che te lo dica io??"
Lui esegue...in un attimo mi sfila il vestitino nero...poi sfila le spalline e slaccia le clip del reggiseno che cade in terra.un istante dopo mi mette con dolcezza le
mani sulle spalle...delicatamente mi spinge in giù il porco...lo guardo dritto negli occhi mentre molto lentamente piego le gambe e inizio a scendere verso il
basso,mentre scendo gli lecco il petto...la pancia infine il pube con la punta della lingua...credo che così capisca meglio che con 1000 parole!!Con un piede mi
avvicina un cuscino alle ginocchia,le appoggio per bene lì sopra...il porco vuole anche che stia comoda,si vede che vuole fare le cose per bene...ed io non chiedo di
meglio!
Mi ritrovo davanti al nasino il suo cazzone da favola...largo e piuttosto grosso...magnificamente duro...lo guardo bene negli occhi e lui guarda me...voglio che vede che razza di zoccola ha davanti...infine avvicino le labbra alla cappella mentre non stacco gli occhi dai suoi.Ormai la zoccola è fuori e stasera avrà quello che
vuole...ormai non la fermo più e sopratutto non lo voglio!!!Faccio uscire la punta della lingua e inizio a leccargli la cappella....un magnifico MMMHHH mi esce dalla
gola mentre gli lecco la punta...poi passo all'asta,la lecco piano piano e arrivo così alle palle...Ogni volta che nella mia vita mi sono ritrovata davanti al nasino
ed alle labbra un bel cazzo duro mi è sempre uscito un MMMHHHH di intenso godimento,mi è sempre successo così...è + forte di me e credo che si vede che fà parte del mio essere zoccola fino in fondo!
Infine gli lecco l'interno coscia e l'inguine.Mi guarda dall'alto...in un attimo mi lego i capelli facendomi la coda...così facendo voglio che veda bene il mio viso e
le mie labbra mentre gli tirerò un pompino da favola...da perfetta zoccola voglio veda bene come saprò trattare quel suo stupendo cazzone...e sopratutto non solo il
suo!!
Pochi istanti dopo giro per un secondo la testa,vedo distintamente che ora ben 4 uomini si sono messi a cerchio intorno a me!!!mi guardano e si segano
lentamente...senza calzoni e senza slip,2 praticamente nudi...gli altri quasi nudi,ma non si avvicinano più di tanto perchè mi vedono già alle prese con il mio barista.
Mi sono intorno...mentre io lentamente tiro un pompino da favola a francesco.Appoggio le labbra alla stupenda cappella,le socchiudo mentre slinguo il glande...infine con un favoloso MMMHHHH stringo con dolcezza con le labbra il cazzone...lentamente me lo infilo in bocca ed inizio uno stupendo avanti ed indietro con le labbra.francesco mi mette una mano tra i capelli...il porco vuole darmi lui il ritmo del pompino!!Con la mano inizia a farmi andare avanti ed indietro...io mugolo come una cagna per il godimento che provo nell'essere guidata nel fargli quel delizioso pompino...intanto nella mia mente finalmente prende distintamente forma la mia voglia...essere messa al centro di un cerchio dove mi ritrovo tanti favolosi cazzoni da spompinare,la voglia ormai lì dentro sta' diventando realtà!!
Continuo a tirargli il pompino...il seno mi balla lentamente mentre le labbra stringono con dolcezza il cazzone...la sua mano mi dà il ritmo...ho gli occhi chiusi dal
godimento intenso che stò provando...quel cazzo in bocca mi fà letteralmente impazzire di piacere...continuo a mugolare mentre lentamente lo porto sempre più vicino a godere.Avanti ed indietro...lubrifico l'asta...gli lecco le palle..me lo rimetto per bene in bocca...infine sento che il cazzo stà indurendosi e lui inizia a sbuffare...il porco stà per sborrare!!
Mi dà il tempo...questa volta aumenta il ritmo del mio avanti ed indietro...un forte MMMHHHHH mi esce dalla gola quando lui inizia a dirmi con la voce rotta dal
godimento che prova:"Ahhh siii troia dai dai si stò per sborrare...dai vai avanti dai eccolaaaa....si sborro...oh si jessycaaaaaa....sborro!!".Affondo le labbra...me
lo metto tutto in bocca...lo sento che inizia a sborrare e mi lascio andare ad un meraviglioso e forte MMMHHHH di pieno godimento mentre mi arrivano gli schizzi caldi e densi di sborra in gola!!vado avanti a tirargli il pompino ancora un pò...infine il mio porcone si stacca dalle mie labbra...ingoio piano piano i caldi schizzi di
piacere e gli lecco la cappella.Si ritrae dicendomi che sono stata fantastica...mi guarda negli occhi ancora un attimo prima di accasciarsi sul lettone di destra
sfinito dal piacere.Ho il perizoma letteralmente inzuppato di piacere...la fica mi cola di brutto...tirare quel pompino da urlo mi ha eccitata come un'autentica cagna
in calore!!Mi alzo in piedi,mi pulisco il mento perchè mi era colata un pò della sua sborra ed in quel momento mi accorgo che intorno ora ho 7 o 8 maschi arrapati e
con i cazzi duri...uno senza dire una parola prende un'altro cuscino e lo mette in terra vicino al primo,un altro mi si avvicina e mi dice chiaramente:"dai troia...ce
n'è ancora tanto di cazzo qui per te se lo vuoi..." e lentamente mi spinge di nuovo in ginocchio...un attimo e sono di nuovo stupendamente con il viso all'altezza di
quei cazzoni pronti...mamma mia che situazione incredibile...ma era proprio quello che volevo ed ora la voglia me l'avrebbero levata loro...su questo non c'erano
dubbi!!!Un attimo dopo ho intorno ben 8 cazzoni in cerchio...e loro vedono me esattamente così:
una splendida signora 40enne con due cuscini sulle ginocchia,a seno nudo...con addosso solo un perizomino nero di pizzo,scarpe con tacchi a spillo,truccata molto
bene,rossetto capelli con la coda...una signora splendida che davanti a loro ha tirato uno stupendo pompino ad un ragazzo del bar ed ora ha a disposizione 8 cazzoni
duri che vogliono essere tutti favolosamente spompinati!!!
Li guardo negli occhi uno ad uno...voglio vedere i maschi a cui questa sera tirerò un pompino da favola...c'è un 30enne con il pizzo...un ragazzo che avrà al max 20
anni con i capelli corti,poi c'è un distinto signore sulla 50ina,un altro ragazzo dalla faccia scanzonata,infine un palestrato,uno abbronzato dalla faccia molto da
porco,un'altro sulla 40ina con la carnagione scura ed infine un 20enne biondino dal viso pulito.Non faccio in tempo a decidere da chi cominciare che il porco
abbronzato si fà avanti e mi schiaffa il suo cazzone duro davanti al nasino...mi guarda dall'alto e mi dice:"beh troia...eccolo...che aspetti...succhialo no?"Lo guardo
dritto negli occhi mentre avvicino le labbra...ancora una volta un MMMHHH di godimento mi sfugge dalle labbra mentre le appoggio alla cappella...Le socchiudo e inizio a mettermelo in bocca...socchiudo gli occhi vinta dal godimento micidiale che provo a prendermi un bel cazzo duro in bocca,a me ha sempre fatto così...godo da morire ogni volta che mi faccio entrare in bocca lentamente un bel cazzo...stringo con dolcezza le labbra intorno all'asta...piano piano...godendomi ogni cm di quel cazzo
favoloso e duro!!Anche lui mi mette la mano tra i capelli...anche lui vuole condurre il gioco...forse ha capito che è proprio quello che voglio,essere una troia da
usare...da far muovere avanti ed indietro per farsi tirare un favoloso pompino mentre lei ha stupendamente un bel cazzo in bocca!Mi fà muovere su e giù...le mie labbra
a cerchietto sono intorno al cazzone,con la lingua gli lecco la cappella mentre vado avanti ed indietro.Alzo gli occhi...incontro i suoi...voglio che veda quanto sono
zoccola e come godo a fargli quel pompino!Mi vede e mi dice a voce bassa:"sei proprio una gran puttana jessyca...lo sai?mi guardi negli occhi mentre hai il cazzo piantato in gola...ma quanto sarai troia???"
Mi fermo...lo tiro fuori dalle labbra per rispondergli...e gli dico"si gran porco...godo da morire stasera a farti un gran pompino...e voglio che tu veda come ti
faccio morire...lo sai?Tu ti godi il mio pompino ma non sai quanto e come godo io a fartelo..."...riavvicino le labbra alla cappella...lo riguardo negli occhi mentre
cm dopo cm mi riprendo il suo cazzone in bocca.Lui mi rimette la mano sulla testa e mi fà riandare avanti ed indietro...sento che il cazzo stà indurendosi...è
vicino...Affondo le labbra fino ai peli del pube e me lo mando tutto in gola...aumento il ritmo...il seno mi balla stupendamente su e giù...un lento dondolare che
sicuramente fà impazzire sia lui che gli altri che si stanno tutti segando nel vedermelo ballare dolcemente al ritmo del pompino favoloso che stò facendo!!Infine
sbuffa...il porco stà per godere!A quel punto mi fermo...lo tiro fuori dalla bocca...lentamente inizio a leccargli le palle dure,poi scendo con la lingua sulle
cosce...così facendo allontano l'orgasmo che stava per travolgerlo.Lui mi guarda dall'alto e mi dice:"mamma mia quanto sei zoccola...sentivi che stavo per venire e
vuoi invece godertelo ancora per bene in bocca...dì la verità!!"
Lo guardo dal basso..i miei occhi incontrano i suoi mentre gli continuo lentamente a rileccare le palle...lo guardo e gli dico:"Si brutto porco,hai un bel cazzo e mi
piaci molto per come sei porco...voglio godermelo bene il tuo cazzone in bocca...e farti vedere quanto sono brava a farti morire lentamente...voglio sentirti pregarmi
di farti sborrare...lo sai?"
Risalgo verso la cappella...con dolcezza accosto le labbra alla punta e lentamente me lo rimetto in bocca,slinguo la punta per bene infine ricomincio a fare avanti ed
indietro con le labbra,il seno dolcemente riprende a ballare...ho la fica che oramai cola in modo continuo mentre il clitoride è così turgido da scoppiarmi nel
perizoma!Stò godendo come una cagna in calore...inutile nasconderlo...tirare tutti quei pompini mi farà letteralmente morire di piacere.Lo spompino lentamente il mio
porco...mi godo il suo cazzone duro in bocca per bene,poi decido di farlo fuori...inizio ad affondare con le labbra fino in fondo...il nasino mi scompare tra i peli
del pube,segno che l'ho preso tutto in gola...lui inizia a sbuffare di brutto...ancora un paio di affondi ed eccoloooo!!!Mi urla che sono una troia...che lo stò
facendo morire...densi e caldi schizzi di sborra mi arrivano dritti in gola,lecco la cappella con dolcezza,lui si tira indietro piegato dal piacere mentre 2 gocce di
sborra mi colano dal mento sul seno.Si accascia anche lui sul letto spossato dal godimento.Gli altri si fanno sotto quasi litigando per chi me lo deve mettere in
bocca...un attimo e forse meno ed ecco che mi ritrovo il 3° cazzone duro davanti al viso!!E' quello del ragazzino di 20 anni con i capelli corti.Me lo sventola davanti
al viso il gran porco...quasi a dire:"dai zoccola non lo vedi com'è duro?".Lo guardo negli occhi...è molto carino e il suo essere giovane mi fà dire tra me e me che
sono proprio una gran puttana per volere fare un pompino ad un ragazzino!Me lo avvicina alle labbra senza parlare mentre lo guardo negli occhi...infine appoggio le
labbra alla cappella ancora una volta lasciandomi andare ad un dolcissimo MMMMHHH di godimento mentre lo prendo in bocca piano piano.Slinguo il glande,mentre me lo
prendo tutto in gola...anche lui visto che gli altri lo hanno fatto tutti mi mette una mano in testa..e lentamente mi manda avanti ed indietro,socchiudo gli occhi
mentre inizio a tirargli un pompino favoloso...nel mentre sento distintamente che ho la fica fradicia e che mi cola ormai dal perizoma direttamente sulle cosce...sono
in estasi di godimento e credo che finiti i pompini ne vorrò prendere almeno 2 fino in fondo tutti per bene dentro nella fica...ne ho troppo bisogno e lasciarla così
fradicia sarebbe da sceme!!Il ragazzino mi fà muovere bene...deve essere stato diverse volte a puttane perchè ha un ritmo lento e continuo nel farmi muovere la testa
avanti ed indietro...me lo spinge fino in gola poi lo ritrae per bene per poi rispingermelo tutto in gola!Il porco ci sà fare ed è lento a venire...non sà come godo a
fargli così lungo e lento quel pompino!!mi godo il suo cazzone cm dopo cm tutto in gola...poi lecco la cappella...lo tiro fuori dalle labbra e mi lecco l'asta...poi le
palle,le sento belle dure,segno che sono stupendamente piene di sborra,quando verrà ne farà tanta...lo sò già...poi me lo rimetto in bocca...lui gode lo sento ma se
sapesse come godo io!!!vado avanti così per un pò infine eccolo che inizia a sbuffare...il cazzo ora è duro sembra di marmo...è vicino il mio ragazzino...lo sento e mi preparo a ricevere il suo caldo seme!!!Due o tre affondi delle mie morbide labbra ed eccoloooo...lui a differenza degli altri gode in silenzio questa volta!
2-3-4 densi schizzi caldi mi arrivano in gola...mamma mia quanta ne aveva il ragazzino!!!infine si stacca dalle mie labbra...fà 2 o 3 passi indietro e se ne và...a
differenza degli altri non ha avuto bisogno del letto.Ho già fatto 3 stupendi pompini e siamo solo all'inizio..la notte è ancora lunga ed ho tanti di quei cazzi da
succhiare che mi gira la testa dal godimento!!!Guardo il 30enne con il pizzo...è un invito che lui capisce al volo e non si fà aspettare,pochi passi e me lo piazza
davanti alle labbra...sorridendomi mi dice:"sei stupenda jessyca...una signora come te...bella come te non la si può non soddisfare...prenditi il mio cazzo...è tutto
solo per te!!"
Molto galante il 30enne...gli lecco la cappella piano piano prima di prendermelo tutto in bocca...a quel punto è lui a decidere,ecco che mi prende le mani e se le
mette sul sedere e me lo spinge tutto in gola.Poi inizia a muoversi lentamente...il porco mi vuole scopare la bocca!!Inizia lentamente a muoversi avanti ed
indietro...con dolcezza mi scopa la bocca...è delizioso!!!va avanti piano piano...dolcemente...con colpetti continui mi spinge il cazzo in gola...io stringo
delicatamente con le labbra il suo cazzo,il seno mi balla stupendamente sotto i colpetti che mi dà spingendomelo deliziosamente tutto in fondo in gola,spinge piano
piano facendomi arrivare la punta del nasino tra i peli del suo pube...è magnifico mentre mi fotte in bocca con dolcezza!!Dopo qualche minuto inizia ad aumentare il
ritmo...i colpi cominciano ad essere più ravvicinati...socchiudo gli occhi vinta dal godimento...come per le altre volte anche ora un deciso MMMHHHHHHH mi esce dalla
gola mentre lui si inarca ed inizia a sborrarmi in gola!Anche lui schizza con decisione...ne aveva tanta anche lui...sento i caldi schizzi colarmi nel pancino mentre
dalla fica mi cola ancora con decisione il piacere.Va avanti ancora un pò scopandomi la bocca...poi esce,come gli altri si sdraia sul lettone vinto dal godimento.Ne
approfitto prima che si faccia sotto un altro per alzarmi un attimo dai cuscini...li riassetto perchè voglio star comoda...appena un attimo ed ecco che il palestrato
mi si pianta davanti,con decisione mi mette le mani sulle spalle e mi rispinge giù..dopo 2 secondi mi ritrovo in ginocchio ancora una volta ed ancora una volta ho un
grosso cazzo duro davanti al nasino!!!Mi guardo intorno...gli altri aspettano il loro turno già sanno che me li leccherò tutti prima della fine della serata...intanto
continuano a segarsi per tenere il cazzo duro...sicuramente eccitati dai pompini che tiro e dalla situazione molto erotica che si è venuta a creare nella stanza...una
bella fica 40enne che tira pompini con l'ingoio a tutti non capita tutti i giorni!Il palestrato mi guarda negli occhi dicendomi un deciso:"dai troia...eccone un altro
qui per te...sei una pompinara da urlo lo sai?stai facendo dei pompini stupendi...uno dopo l'altro ti prendi in bocca i cazzi come una puttana da strada...sei perfetta
come zoccola!!Senti il mio..vedrai che ti piacerà!"Finisce di parlare e senza tanti preamboli mi mette anche lui una mano tra i capelli e mi spinge la cappella sulle
labbra...spinge con dolcezza ma decisione...vuole che glielo prenda in bocca per bene il gran porco!Alzo lo sguardo...sono in ginocchio...ho il seno sodo e ben in
vista...i capelli con la coda...lo sguardo da perfetta zoccola ed un bel cazzo duro a solo 1 cm dalle labbra,lo guardo dritto negli occhi...voglio che si renda conto
bene che razza di zoccola sono...non immagina il sentirmi trattare così' quanto e come mi ecciti...la fica mi cola di brutto e il clitoride è in fibrillazione per la
forte scossa erotica che mi ha dato dandomi della zoccola e della pompinara!!Il porco non perde un attimo,lo impugna con una mano e me lo spinge in bocca...socchiudo
le labbra godendo come una porca mentre anche con lui un MMMMHHHH di puro piacere mi sfugge dalla gola,accolgo il suo cazzone in bocca leccandomi per bene la
cappella,giro la punta della lingua sul glande facendolo così godere alla grande,quel gran porco mi risponde con un deciso:"AAHHH SIIII TROIAAA COME SEI BRAVA!!"
Stringo il cazzone tra le labbra,inizio ad andare su e giù con le labbra intorno all'asta,il seno mi riprende dolcemente a dondolare...gli altri li sento tutti
intorno...sento distintamente i loro commenti e le parole che mi dicono mentre ad occhi chiusi tiro ancora una volta un favoloso pompino!E' tutto un dirmi che sono una
troia...una puttana...una pompinara...c'è chi dice ma guarda che fika che è...che seno favoloso che ha...che viso stupendo...che faccia da perfetta troia che
ha...sento le loro voci e mi eccito ancora di + sapendo che stanno godendo nel vedermi spompinare.Quello che non sanno è come godo,quanto godo e come sono eccitata nel fare tutti quei pompini stupendi a maschi sconosciuti...non sanno che ho la fica che ormai è un lago,che ho il clitoride turgido da morire e mi pulsa dal godimento,che sono eccitata da morire mentre mi stò succhiando un bel cazzo duro stupendamente messa in ginocchio davanti ad un maschio arrapato!Un'altra cosa che mi stà facendo impazzire di piacere è che non faccio in tempo a finire un pompino che subito un altro cazzo mi viene schiaffato davanti alle labbra...praticamente non ho nemmeno il tempo di pulirmi la sborra che mi cola dalle labbra,non mi fanno nemmeno respirare un attimo questi porci che mi stanno intorno...mi usano prorpio come la peggiore delle troie svuotapalle...e tutto questo mi eccita da impazzire!!
Il palestrato muove lentamente la mia testa...il porco vuole che glielo tiri lento...vuole godersi la mia bocca le mie labbra ed il mio viso fino in fondo...allunga
una mano e mi stringe con dolcezza un seno...mi titilla il capezzolo e la cosa mi eccita ancora di +...dopo un attimo mentre affondo le labbra alla radice del suo
cazzone ecco che mi esce ancora un forte MMMHHHH per come mi stà tormentando il capezzolo...il porco sà come eccitare una donna che spompina!!continua poi con l'altro
seno...mentre io continuo il mio stupendo avanti ed indietro con le labbra...insalivo l'asta,lecco la cappella,gioco con la punta della lingua sul suo glande...voglio
che goda il mio porcone....voglio che si ricordi a lungo questo favoloso pompino!Mi tira indietro la testa...lo tira fuori dalle mie labbra...mi spinge a leccargli le
palle...le lecco con dolcezza...dò colpetti con la punta della lingua alle sue palle dure,infine mi guarda negli occhi e mi dice:"che puttana che sei...fai dei pompini
che nemmeno le troie rumene li fanno così bene...li fai proprio con amore passione e ci godi come una vera zoccola...ma quanto ti piace succhiare per bene un bel cazzo
grandissima troia???
Lo guardo negli occhi anche io...voglio che veda anche lui che zoccola sono...infine gli rispo con un sorriso:"beh mi piace da morire se mi mettono davanti alle labbra
un bel cazzo duro ...sono carina ben fatta sono una signora che gode come una vera troia quando tira un pompino...questo volevi sentirmi dire?beh sei contento della
risposta brutto porco?"
Lui mi sorride mentre mi rimette il cazzo in bocca...mette la mano tra i miei capelli mentre mi spinge con forza la cappella in gola quasi a soffocarmi...la mia
risposta gli deve aver fatto rabbia perchè sono sicura vorrebbe avermi tutta per se...la mia sfrontatezza lo deve aver punto nell'orgoglio!Ricomincia a darmi il tempo
muovendomi lentamente la testa...le mie labbra stringono piano piano il cazzone...la mia lingua insaliva l'asta piano piano,ho gli occhi chiusi mentre faccio scorrere
le mie labbra piano piano su e giù,godo come una pazza nel sentirmi quel gran bel cazzo duro tutto in bocca...mio dio che pompino favoloso gli stò facendo...scommetto
che un lavoretto del genere nemmeno le troie rumene glielo hanno mai fatto così bene!!Spinge ancora la mia testa...me lo fà scivolare tutto in gola...mi sento quasi
soffocare,la cappella mi arriva davvero fino in fondo,poi lentamente mi rimanda indietro la testa e mi fà arrivare con le labbra sulla cappella,la lecco per bene
finchè non mi rispinge la testa avanti e così facendo mi rimanda la cappella fino in gola,che gran porco che è...si stà facendo fare un pompino da sogno e lo sà
bene!!Il seno mi balla dolcemente al ritmo del pompino...lo sento dondolare stupendamente,apro un attimo gli occhi e vedo nella penombra gli altri uomini che si godono lo spettacolo segandosi lentamente,infine sento il palestrato che inizia a sbuffare...segno che è vicino...affondo le labbra fino alla base dell'asta 1,2,3,4
volte...così facendo lo porto al limite...ancora 1 o 2 affondi delicati delle mie labbra e sò che verrà!!Inizia a gemere prima..a sbuffare + forte poi...infine dandomi
della puttana inizia a sborrarmi in gola...stringo con dolcezza le labbra intorno al suo cazzo duro e vado ancora avanti ed indietro...mi gode in gola pienamente...gli
lecco con passione la cappella ancora un pò infine esce dalla mia bocca per stendersi sui 2 lettoni della sala sfinito.E sono 6...6 pompini favolosi...e ci sono ancora
ben 4 uomini che mi stanno intorno!Guardo con voglia il ragazzino 20enne biondino...lo invito ad avvicinarsi,non se lo fà ripetere e in un attimo è davanti a me,lo
guardo dal basso all'alto...è molto carino un viso pulito e da ragazzo,mi piace molto.Gli lecco le cosce...la pancia...struscio il mio seno alle sue gambe,infine lo
guardo negli occhi mentre con una mano gli sfioro il cazzo....mi sorride ed è quasi timido,prendo il suo cazzo in mano e lo avvicino alle mie labbra.Mi guarda ancora
una volta...sembra quasi incredulo mentre gli prendo la cappella in bocca...io una bella signora 40enne che si prende in bocca il suo cazzo duro,sicuramente,glielo
leggo negli occhi,gli sembrerà di sognare!resta in piedi guardandomi dall'alto mentre io inizio a leccargli la cappella prima l'asta poi infine scendo e con la punta
della lingua gli slinguo con dolcezza piano piano le palle.Le sento dure e sode,segno che non si masturba spesso e quindi che le ha belle piene,penso che quando verrà
mi ingozzerà di calda sborra e la cosa mi eccita come una pazza!Me lo rimetto in bocca...inizio il mio lento avanti ed indietro,le labbra scivolano lentamente
sull'asta mentre lui mi guarda muovermi dall'alto,io prendo la sua mano e me la appoggio alla testa...voglio che sia lui a condurre il gioco e glielo faccio capire
così.Un attimo dopo inizia a muovermi la testa...mi fà andare avanti...poi indietro..poi di nuovo avanti...un lento movimento che lo stà facendo impazzire...lo sento
distintamente fare continuamente un ben chiaro:"AAHHH SIII SIII AHHH" di pieno godimento,i seni mi ballano di nuovo dolcemente mentre le mie labbra e la mia lingua lo stanno spompinando in un modo stupendo!Affondo piano piano le labbra fino al pube...me lo mando tutto in gola...poi rivado indietro ed ecco che dopo poco inizia a
respirare più marcatamente...segno che stà per venire.Allora affondo di nuovo...rivado indietro e riaffondo ancora 1,2,3 volte,gli affondi lo portano a godere quasi subito...inizia a godere dicendomi che sono stupenda...bellissima...che mi adora per come lo faccio morire,infine eccolo sborrare...densi schizzi mi arrivano dritti in
gola...sono caldi densi e ripetuti fiotti di sborra calda quelli che mi dona,inghiotto con un ben deciso MMMHHHH mentre continuo a spompinarlo ancora un pò.Alla fine
gli lecco la cappella,le ultime goccie mi restano sulle labbra mentre il mio ragazzino vinto dal piacere si affloscia sui 2 lettoni insieme a tutti gli altri che hanno
provato le mie labbra.
FINE PRIMA PARTE
19
3
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
La mia prima volta prima parte
Ricordo come fosse ieri, preso attraverso il sistema videotel, un primordiale mezzo di comunicazione messo a disposizione dalla telecom, allora così chattava a Lit. 2.000 per minuto. Conobbi una coppia di CALTANISSETTA, "paola e Carlo" per questioni di privacy, dopo approcci di chat arriva il loro cellulare, un paio di telefonate e via per la volta di CALTANISSETTA. Ci incontriamo al bar della città con il marito, un caffè una sommaria conoscenza e via per casa loro, ricordo anche la via, ma per questioni di opportuna privacy ometto. Si arriva e la scena non è delle più qualificanti, la moglie fisico perfetto donna bellissima, aveva in braccio un neonato di appena 2 anni, vi ammetto che la sensazione non è stata delle più belle, ma tenete conto che avevo appena 30 anni un cazzo duro tra le gambe "emozione del primo incontro" l'avrei posseduta anche con il bimbo in braccio. Lei subito si scusa per l'insolita situazione, ma, la baby sitter stava per arrivare, infatti dopo un'altro caffè, suona il citofono, sono io (anna) sale, ci presentiamo io come un loro vecchio amico, e dopo qualche minuto la baby sitter lascia la casa, a qual punto restiamo io ed il. Marito in salone a parlare, lei dopo qualche minuto esce, dopo una doccia di cui ne percepisco il rip umore dell'acqua, ed entra in salone, con una vestaglia in sorta trasparente, perizoma reggicalze nero in pelle, uno splendore, e tutto il mio imbarazzo dalla patta dei pantaloni. Dopo qualche convenevole il marito mette un disco ( erano gli anni 90) non ricordo di chi ma una musica da camera,clei il caffè in mani, seminuda, inizia a leggermente a volteggiare, e la vestaglia, unica cosa che copriva il suo corpo, dalle forme toniche e voluttuose, inizia a scostarsi causa la forza centrifuga. Da li io imbarazzatissimo ed ancora cadetto del gioco, mi blocco, ero quasi pietrificato nel mia poltrona, allora grazie a Giorgio, i L marito, che mi si avvicina ad un'orecchio e mi sussurra, "la vorresti scoparla per ore ?", io annuisco con la testa, lui mi mette una mani su una spalla per indicarmi vai,,,. Mi alzo poso il mio bicchiere su un tavolino che stava li tra le poltrone, mi avvicini a lei, lei un odore di borotalco mischiato ad un essenza di profumo preziosissima, mi avvicini, la cigno, e le sussurro qualcosa in un orecchio..lei mi stringe ed inizia a baciarmi in bocca, con un passionale bacio alla francese. Dopo di che, si inginocchia mi sbottona la patta, e scatta fuori come una molla il mio membro eretto da tempo, ne ha appena il tempo ad apprezzare le dimensioni, pronunciando un "Ahpperò" che subito prova ad affondare la sua bocca su di esso, ma ahimè era u a donna dalla bocca stretta, e colpa mia il mio membro è molto largo ma molto, non riesce ad afferrarlo tutto come lei pensava, la cosa gli crea parecchio fastidio, in quanto la signora è un amante del rapporto orale, allora si rivolge al marito, con tono scherzoso e gli dice, adesso visto che non la smetti di portarmi in casa maschi con cazzi abnormi, ed lui ha il cazzo così grosso che io no n riesco a prenderlo tutto, lo succhi tu,,,! Rivolgendosi a me mi disse ti spiacerebbe se mio marito ti desse una ciucciatine, io con il cuore in gola, gli dico, ma con pochissima convinzione, io penso di essere etero, ma l'idea brulicava nel mio cervello a mille, allora aggiungo; magari provate in due? Nemmeno il tempo di proferire la frase che il marito era li al suo fiancho a giocare con il mio cazzo se lo passavano l'uno con l'altro, quando volevano farlo sparire in bocca era il momento di giorgio, lei invece giocava con la punta ed i testicoli scendendo con la lingua fino al mio ano...non vi nascondo che dopo due minuti di grande "aspirazione" gli ho rilasciato due o tre fiotti di calda sperma in gola ad entrambi, che malgrado fosse poca liquida la condividevano passandosela tra di loro finché non spari, penso nel.Ventre di lei..fine prima parte vi dico solo che sono rimasto a casa loro un intero giorno fino all'alba dell'indomani..
8
3
10 anni fa
tenereamentetuo1,
40
Ultima visita: 6 anni fa
-
La mia prima volta con una coppia
Era fine estate, e una mia coppia amica si era sposata. Tornata dal viaggio di nozze, mi invitano a casa per un pranzo domenicale e per vedere la prima partita di campionato. Accetto l’invito.
Tra di noi c’è sempre stata confidenza, si scherzava, si alludeva ma sempre senza mai esagerare. Lei mi ha sempre eccitato, con le sue forme, le sue labbra ed i suoi modi di fare.
Pranziamo e ci mettiamo sul divano, noi di lato e lei al centro, a vedere un po di TV in attesa della partita.
Lei chiede al marito di massaggiarle un po’ i piedi e poggia la sua testa sul mio petto. Mentre viene massaggiata, piano piano passa la sua mano sulla mia maglia, fino ai capezzoli, solleticandoli; già da li, mi iniziò a salire un desiderio.
Dopo poco lei si mette dritta tra noi, e parlando del più e del meno, noto che la sua mano accarezza il cazzo del marito da sopra il pantalone.
Rimasi alquanto imbarazzato, ma quando il marito, vedendo che avevo notato, mi guarda, mi sorride e mi fa un occhiolino, iniziai a capire, senza sapere però, dove potevo fermarmi.
Lei con molta calma e sorridente, inizia ad accarezzare anche me da sopra il pantalone; erano anni che aspettavo quel momento.
Ero li a godermi quei momenti, desideroso di averne altri e più profondi.
Lei si alzò, si tolse la maglia, si risedette tra di noi, si chinò con la testa sul marito, gli caccia il cazzo fuori ed inizia a pomparlo, mentre continuava ad accarezzarmi. Sentivo la sua mano stringermelo forte e mi piaceva. Ormai la sentivo eccitatissima.
Dopo alcuni minuti, si alza, si spoglia completamente molto velocemente, si risiede tra noi e con veemenza, mia abbassa i pantaloni e lo prende in mano, baciandolo e leccandolo, mentre il marito le accarezzava il culo e figa. Lei ansimava, godeva e si strofinava il mio cazzo sul suo viso.
Lei lentamente si inginocchia davanti al divano, ed alterna nella sua bocca, il mio cazzo e quello del marito.
Antonio, il marito, la prende e la fa sedere su di lui, facendosi cavalcare. La sentivo urlare come una maiala e mi piaceva, ma non sapevo se li avesse fatto piacere un mio introdursi tra loro, non sapendo fin dove potevo. Mi alzai sullo schienale del divano, e lei mentre cavalcava il marito, mi stringeva il cazzo.
Il marito mi guardava e mi faceva domande tipo: “ti piace?”, “cosa ne pensi della mia troia?” “hai visto che pompini che fa?”, mentre io la spronavo a prenderlo in bocca.
Lei raggiunge un orgasmo gridando come una pazza, rallenta il suo ritmo sempre cavalcando il marito. Antonio mi guarda, mi da un preservativo e dice: “entra e sfondale il culo”.
Non me lo faccio ripetere, ero eccitato come un toro. Fu la mia prima doppia, e mi piaceva.
Lei chiese di avvertirla quando stavamo per venire. Non passò tanto tempo e lei ci chiese di alzarci.
Mi tolse il preservativo, si inginocchiò a terra e ci segava entrambe, per farsi venire addosso. Ci fu un’esplosione di sperma, tra il suo viso, la sua bocca, i suoi seni.
E da li che si è rafforzata un’amicizia, ed è nato un nuovo aspetto piccante tra noi
9
2
10 anni fa
riservatodoc,
37
Ultima visita: 10 anni fa
-
Laura e laria footing sull'argine parte 2
"Smetto con Laura e la situazione si capovolge, Laura a pancia sotto con sto bel culone sodo che slinguazza il clitoride dell'altra e Ilaria attaccata con la..."
Le fermo,non ce la faccio piu',vorrei anche scoparle se si fanno scopare ma ho il cazzo che pulsa sono in sinapsi di sperma,allora gli dico:ma perche' non andiamo di la' in camera da letto?Prendo tempo,intanto lascio che si calmi tutta la mia eccitazione.Andiamo in camera io in mezzo,Laura a destra e Ilaria a sinistra,slinguo ancora un po' con Laura,nel mentre Ilaria parte verso la fica fradicia dell amica gli allarga le gambe ed incomincia a leccarla,allora mi alzo in piedi sul letto prendo la testa di Laura gli appoggio la cappella sulle labbra,lei spalanca la bocca ed io incomincio a scoparla,rivolto verso il muro,con una mano tengo la sua testa,con l'altra tengo la spalliera del letto e pompo pompo,vedo il segno del mio cazzo sulla sua guancia mentre e' dentro,dallo specchio dell'armadio vedo io che fotto la gola di Laura e vedo Ilaria che a pancia sotto si gusta a colpi di lingua la fica dell'amica.E' tutto cosi' bellissimo,sono sudato ma non sento fatica ne caldo,mi sto gustando queste troiette senza limiti.Smetto con Laura e la situazione si capovolge,Laura a pancia sotto con sto bel culone sodo che slinguazza il clitoride dell'altra e Ilaria attaccata con la testa alla spalliera che si fa scopare la bocca.Sono esausto,devo prendere tempo,devo far tornare indietro quell'accumulo di sperma che ho dentro e che sta per esondare,allora gli dico:ora mettetevi vicine a gambe larghe che voglio sentire il gusto delle vostre passerine,non se lo fanno dire due volte,incomincio a leccare una e a sditalinare l'altra e viceversa,fichette sbrodolate dal sapore intenso e ineccepibilmente buonissimo,evito di strusciarmi col cazzo nelle lenzuola per ritardare la mia schizzata quindi lecco muovendo solo il busto,la stanza e' piena di odori buoni,misti a profumo di bagnoschiuma,le due puttanelle gemono godono,e con voce lieve mi dicono ancora luca,dai leccami ancora,proseguo per un buon quarto d' ora,ora voglio scoparle visto che la pausa leccata mi ha calmato il canale spermatico.Prendo i preservativi nel cassetto del mio comodino,me lo infilo e via,la prima e' Laura,mi siede sul cazzo a spegnimoccolo,il mio cazzo entra come un missile e Laura incomincia a cavalcarmi,mentre Ilaria gli bacia i seni,Ilaria ha dei piedini bellissimi,le faccio mollare le tette di Laura,gli prendo i piedi e me li succhio mentre l'amica mi cavalca come una disperata,ora voglio andare sopra,faccio mettere giu Laura e mentre bacio Ilaria mi scopo alla missionaria quell'altra,ha una fica caldissima e bagnatissima,che fa quel rumore tipo pernacchietta quando lo infilo dentro,Ora per ultimo voglio fottere anche Ilaria,si mette a pecorina ed io la penetro,e' strettissima,fantastica,geme come una cagna,Laura non perde tempo,nel frattempo mi bacia il collo,Ilaria praticamente viene subitissimo,ma la voglio scopare guardandola in faccia,quindi la giro e la scopo come prima ho fatto con Laura.Basta devo schizzare,mi levo il condom,le due troie si inginocchiano e mi fanno un pompino a stereo,colpi di lingua sul frenulo e sulle palle,gli tengo la testa e finalmente vengo come non son mai venuto,e loro continuano a slinguazzarmi il cazzo e a guardarmi e a sorridere,e' stato un incontro imperiale,le due troie si abbracciano a me ci fumiamo una bella sigaretta e poi andiamo a riaccendere il fuoco sotto la pentola per cuocere gli spaghetti e riprendere energie!Da quel momento in noi si e' creata una sorta di complicita' e almeno una volta al mese,ripetiamo l'esperienza a casa mia ma solo ed esclusivamente dopo il footing sull' argine!Piccole troie crescono..
10
0
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Laura e ilaria footing sull'argine parte 1
Sono circa le 19:30,finisco il lavoro e come tutte le sere per accorciare la strada passo sull'argine per tornare a casa.Giornata faticosa piu' di testa che di fisico ma non avrei mai pensato che quell'argine,quella sera mi avrebbe portato tanto piacere.Faccio circa 2 km e in lontananza vedo 2 ragazze che fanno footing,una in calzoncini corti e canottierina,l'altra in pantaloncini da ciclista e maglietta.Continuo a proseguire e circa una 40ina di metri da loro le riconosco,sono proprio Laura e Ilaria che stanno buttando giu' calorie.Siamo conoscenti di lunga data,passano sempre in ufficio da me,a volte ci prendiamo un caffe' e facciamo discorsi,sono molto carine con me.anche tra loro due c e' un intesa particolare non dico a livelli di omosessualita' ma sono amiche amiche,Laura un po' in carne,ma quella carne soda senza cedimenti,senza cellulite,insomma molto appetibile,22 anni capelli a caschetto fino alle spalle,occhioni verdi,deesei direi una terza abbondante e con un sorriso bellissimo;Ilaria,biondina,capello lungo,magrissima ma molto sensuale,visetto chiaro con le lentiggini,carinissima,19 anni,labbra fini ma appetitose,seni piccoli e un culetto che sembra un posacenere,bello tornito.Insomma due belle tipette,non strafighe ma interessantissime.Torniamo a noi,piano piano mi accosto e in uno spiazzetto mi fermo,loro mi raggiungono e con la scusa dell acqua fresca,parliamo un minutino e gli chiedo se gli andava di prendere qualcosa da bere,in un barettino poco distante da li' nelle vicianze di casa mia.Laura dicendo qualcosa a Ilaria mi dice:e se andassimo a bere qualcosa da te,visto che sei vicino e noi sudate come siamo non ci va di entrare in un bar?Mi sarei aspettato qualsiasi risposta ma non quella.non mi faccio scappare l'occasione e gli dico:ho solo birre nel frigo,Ilaria con una risatina mi dice:meglio.Le faccio salire in macchina e tra una battuta e un altra arriviamo da me.Entriamo,vanno a lavarsi le mani e credo a fare pipi' come fanno di solito le donne,sempre in coppia,Tiro fuori una decina di lattine di birra due patatine,due olivette e le attendo in cucina.Passano circa 5 minuti ed eccole,ci sediamo e cominciamo a bere e a sgranocchiare,io cerco di tenermi con le birre,ma loro tracannano che sembrano dei tedeschi,all oktober feist.Ed ecco che le patatine e le olive non bastano piu',Laura dice di avere fame ed io prendo la palla al balzo e gli dico:e se facessimo due spaghetti semplici al pomodoro?Si si ok mi rispondono ed io comincio a riempire la pentola per la pasta e con la mia sfacciataggine gli dico ancora:perche' non vi fate una doccia cosi' dopo mangiate meglio.Detto fatto,partono di nuovo in coppia e vanno a farsi la doccia,un po' traballanti per le birre che hanno bevuto.Mentre sto per salare l'acqua,senza nessun motivo mi vedo arrivar in cucina Laura,ancora bagnata dalla doccia completamente nuda che con un sorrisino mi dice:Luca ti va di venirci a lavare la schiena?Io basito spengo il gas sotto la pentola e senza farmelo dire 2 volte parto di corsa verso il bagno,mi trovo uno spettacolo incredibile,le due bamboline completamente nude appoggiate al lavandino,nude come le aveva fatte mamma che si baciavano e si toccavano,il bagno per terra allagato gli asciugamani sparsi per la stanza e queste due meravigliose porcelline che si continuavano a baciare a toccare a gemere e a sospirare.Visto che spettacoli cosi' capitano poche volte nella vita mi spoglio a velocita' del suono e mi infilo nel box doccia lasciando la porta aperta(intanto era gia' tutto bagnato per terra)e mentre le guardo mi do' una docciata anche io e loro continuano,un po' perche' si divertivano ed un po' per stuzzicarmi e vedere la mia reazione!Sembrava il set di un film porno,io con il cazzo duro come il marmo e ste due che si sgrillettavano e si slinguavano come le migliori attrici hard;ma non era un film era casa mia,con le mie amiche,nel mio bagno,fatta la doccia in tempi olimpionici,mi avvicino e Laura con i suoi occhioni mi fa un cenno come per dirmi:ti muovi?Sapete in quei casi non sai mai come comportarti,hai paura di sbagliare qualcosa facendo finire il gioco!Mi avvicino,Laura senza indugi lascia le labbra di Ilaria e mi sbatte la lingua in bocca ed incomincia a toccarmi le natiche i fianchi,mentre Ilaria,la bacia sul collo e me lo prende in mano,lascio la bocca di Laura ed infilo la lingua in bocca a Ilaria,mi sento un dio,Laura si abbassa inginocchiandosi e me lo prende in bocca mentre io lavoro con le dita il culetto e la fichetta di Ilaria che tra doccia e altro e' bagnatissima,Laura succhia e vi assicuro,succhia come una regina,ogni tanto credo di sognare ma no e' vero,sto sditalinando una fichetta di una 19enne e una 22enne mi sta' facendo un pompino da guinness e a 40 anni certe cose,praticamente non ti capitano mai.Ora fanno cambio Ilaria mi sbocchina e laura si sta facendo sditalinare mentre mi bacia.Le fermo,non ce la faccio piu',vorrei anche scoparle se si fanno scopare ma ho il cazzo che pulsa sono in sinapsi di sperma..
18
0
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Paura di essere scoperti...
Qualche anno fa’ ero fidanzato e convivevo con una ragazza di 26 anni,possedevo un negozietto di prodotti erboristici a Padova.Il maggior numero dei clienti era composto da donne di qualsiasi eta’,dai 18 ai 60 anni,a volte donne e ragazze bellissime e a volte cessi mostruosi.Si sa un po’ di savoir faire,qualche complimento al momento giusto,ti fanno aumentare le vendite e a volte fanno scattare scintille dove si attirano i sessi opposti.Io sempre molto educato,sorridente e diciamolo di aspetto gradevole,con qualche ragazza o donna ci provavo,ma grazie al cielo i rimbalzi erano sempre positivi e le mie scopatine di striscio me le sono fatte.Un giorno di ottobre entra in negozio una signora sui 45 anni,capello nero lungo,sorridente,profilo greco,labbra carnose ma non troppo,mani tenute benissimo con unghie lunghe smaltate di rosso,aveva un paio di scarpe tacco 12,che circondavano un piedino molto bello e delle caviglie fini,calza nera velata,una gonna fino al ginocchio,ed un piumino tipo moncler che aperto nel decollete’ spingeva fuori l’accenno di due bei seni,una terza misura,forse la misura perfetta per una donna,ne troppo grande ne troppo piccolo,e un bel culetto tornito.Era leggermente truccata ma non con quei trucchi pesanti .Mi chiese di qualche articolo naturale tipo crema viso,crema notte e crema per le mani e tra una prova e un'altra cominciammo a parlare e a scoprire che avevamo molte cose in comune.Era dolcissima,molto fine e femminile,insomma il tipo di donna che vorresti nel letto tutte le sere.Ando’ avanti per un mesetto ed un giorno si e l’altro no,con la scusa di passare a salutarmi,parlavamo dieci minuti e qualche volta prendevamo un caffe’ insieme.Eravamo entrati molto in confidenza,ma sia io che lei convivevamo e lei abitando praticamente due portoni piu’ avanti del negozio aveva paura di essere vista dal marito,che poteva sospettare qualcosa visto i passaggi che lei faceva da me,ed io stessa situazione,avevo il terrore che la mia convivente dato che passava spessissimo da me potesse anche lei sospettare qualcosa.La dolce signora si chiamava Enrica,ci eravamo scambiati il cell ed ogni tanto ci scrivevamo qualche sms piccante,con la cura sempre di leggerli e cancellarli.Una sera verso le 19.00 mi arriva un sms ,era Enrica,mi aveva scritto:Ciao occhioni,ti va di venire a casa mia a portarmi due o tre prodotti,che io mi sono slogata una caviglia e non riesco a venire a prenderli?Pensai un attimo e gli risposi,certo Enrica dimmi i prodotti che alle 19:30 chiudo e te li porto.Mi sembrava tutto alquanto strano,ma stetti al gioco anche se la fobia di trovare il marito mi dava addosso.Chiusi il negozio,arrivai sotto il suo portone,gli feci uno squillo e dal citofono la sua voce mi disse:3° piano,feci le scale a due a due,arrivai dalla porta,era socchiusa,chiesi permesso ed entrai,lei era in cucina,la casa era calda,colorata,con quadri impressionisti alle pareti,la cucina era rossa rubino,ordinata,con il classico cestino di frutta in mezzo al tavolo.Mi disse ciao occhioni,ma secondo te,ti sembro la tipa che si sloga la caviglia?Ho trovato una scusa per farti venire da me,visto che mio marito e’ fuori per lavoro fino a sabato.Non credetti alle mie orecchie ed ai miei occhi,era vestita con un paio di fuseaux neri,infradito,ed una t-shirt della Monella Vagabonda,era semplice ma bellissima,ed i suoi piedini ed i suoi seni erano bellissimi come avevo immaginato.Si avvicino’ a me incomincio’ a baciarmi le guance,il collo,e poi le nostre labbra si unirono come due calamite!|Mentre ci baciavamo,incomincio’ a tastarmi il pacco e a slacciarmi i bottoni dei jeans,mi sbottono’ la camicia e dal collo,mi bacio’ i seni,l’addome e tutto di un colpo si abbasso’ e mi prese il cazzo in bocca.Ero eccitatissimo,lei succhiava come una dea,e mentre succhiava,ogni tanto alzava gli occhi e mi guardava dal basso verso l’alto con un fare malizioso ma dolce allo stesso tempo.Si stacco’ all’ improvviso dal cazzo,mi prese per mano e mi disse:andiamo di la’ che ho voglia di te!La seguii,arrivammo in camera,mi levo’ la camicia,mi levo’ le scarpe,i jeans e mi butto’ sul letto,poi si spoglio’,si vedeva che non era una ragazzina,ma aveva davvero un bel fisico,Sali’ anche lei sul letto e con avidita’ si mise di nuovo a succhiarmi il cazzo mentre io con le dita gli accarezzavo i seni e la sditalinavo,era completamente depilata,una fica che sembrava un albicocca,bagnatissima,quasi colava.A quel punto mi mise il culo in faccia e facemmo un 69 di quelli fantastici,era profumata liscia,si bagnava di continuo ed io mi dissetavo volentieri alla sua fonte,feci giusto in tempo a mettermi il condom,che mi stava gia’ cavalcando a smorzacandela,poi lei sotto io sopra mentre la fottevo gli succhiavo i piedi e lei andava in estasi,poi pecorina,un po’ di fianco e via cosi’!Eravamo senza freni inibitori,io grugnivo dal piacere,la insultavo dandogli della cagna e della puttana,e lei godeva ancora di piu,siamo quasi sfiniti e lei mi guarda di colpo e mi dice:mi vuoi scopare il culo?ti va’?Non gli risposi nemmeno,la misi di nuovo a pecorina e gli infilai con fatica il cazzo nel buchetto del culo,cominciai a pompare,stavo per scoppiare, gli dissi:non ce la faccio piu’ devo schizzare Enrica!Mi guardo’ mi levo’ il preservativo e se lo prese ancora in bocca,diede ancora due colpi di lingua e mi fece appoggiare con la schiena alla spalliera del letto,e prese il mio cazzo con i suoi piedini,dicendomi:lo so che ti piacciono e’ da quando sei arrivato che me li guardi e me li succhi!!!!!Mi fece una sega con i piedi e vi assicuro una schizzata cosi’ dovrebbe restare negli annuali delle schizzate!Soddisfatti entrambi,ci rivestiamo,ci congediamo e per circa tre mesetti abbiamo ripetuto la situazione a casa sua quando il marito era via,nel mio garage e nel negozio con le serrande abbassate,avidi di piacere ma con la paura di essere scoperti dai nostri partner..
9
0
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Claudia la ragazza con il cazzo...
Era l’estate del 2003 ed io in vacanza in Liguria nella mia terra natia,decisi di incontrare dei miei vecchi amici per andare a mangiare fuori e poi a ballare,insomma di fare una serata diversa dalle solite serate dei che facevamo noi,con mogli e figli.optammo per la discoteca:La Cannicia a Marina di Pietrasanta in Versilia:Cena fuori,pesce e vino bianco e poi via verso il divertimento,io,Enrico,Costantino e Ruggero:Da casa mia in liguria nel golfo del tigullio la Versilia e’ distante circa una quarantina di minuti di macchina:Con la speranza di rimorchiare,usciti dal ristorante ognuno uso’ la sua macchina per arrivare in discoteca,cosi’ si evitavano,discorsi e obblighi per chi voleva andarsene prima o dopo.Arrivammo la’,un fiume di gente,macchine posteggiate ovunque,era ancora presto,circa le 2 del mattino e gli sciami di persone continuavano ad arrivare,un ora di coda e finalmente siamo dentro a quel carnaio,ci avviamo al bar,ordiniamo 4 drink e tra sguardi di ragazze,musica assordante,caldo,riusciamo ad arrivare a bordo pista,Enrico attacca bottone con una,Costantino sorseggia il suo gintonic,Ruggero balla come un deficiente ed io mi metto a ballare vicina a una tipetta molto carina,fisichetto perfetto sui 20 anni,con tacchi,jeans ed una magliettina trasparente che faceva risaltare i suoi seni.Sicuramente gli piaccio perchè vedo che mi sorride,mi chiede il nome,io gli chiedo il suo,insomma l’approccio era sicuro.Ancora due salti e gli dico,ti va di bere qualcosa,mi accenna di si’,non si capiva tanto la voce perchè la musica era veramente forte.ci avviamo verso il bar,io mi faccio una coca e rum e lei prende un gin e tonica,e’ molto carina,bei lineamenti,pelle abbronzata,mani curate con unghie lunghe,piedini stupendi e affusolati,occhioni blu,capelli fino alle spalle fermati con un fermaglio,labbra carnose ma sicuramente rifatte,pero’ ha una voce strana,roca,ma non maschile.Incominciano a venirmi dei dubbi,ma le ombre delle luci non mi fanno vedere bene il collo e quindi non posso sapere se e’ un trans o una donna. Oramai sono qui,’e’ la mia serata e male che vada,un pompino me lo farà.Passa ancora un oretta,e lei,entra sempre più in confidenza con me,fino al punto che in pista mi butta la lingua in bocca,a quel punto senza farmi notare le accarezzo il collo e vedo che ha il pomo d’ Adamo è un transessuale sicuramente.beh non c e’ problema,gli chiedo se gli va’ di fare un giro lei mi dice di si,mi congedo con i miei amici e ci avviamo verso la macchina,un'altra ventina di minuti di coda per poter uscire dal parcheggio e poi via,autostrada,al primo autogrill ci si ferma per un caffè e li’ ogni mio dubbio prende conferma,e’ come avevo immaginato,ma la voglia e’ tanta e lei o lui come volete chiamarla e’ veramente carina,femminile nelle movenze più di una donna ed ha un fisico meraviglioso,si prende il caffè si fa due discorsi e lei come per paura che io lo scoprissi prima,mi racconta che fin da piccola era un maschietto ma si sentiva una femminuccia,giocava con le ragazze,e di nascosto portava intimo femminile,fino ai 18 che andò a vivere da sola,e si mise in cura di ormoni,e si rifece i seni.Effettivamente a parte la vocetta un po’ più roca e il pomo d’Adamo era una donna a tutti gli effetti.La buttai li’,gli dissi:ti va di venire da me stanotte a Rapallo e fermarti a dormire li’?Senza pensarci due volte,mi rispose :ok,mando un messaggio alla mia coinquilina che non torno e andiamo.Me la presi molto comoda,senza superare i 100 km,e lei si approccio’ a me ancora di più,comincio a tastarmi il pacco,a baciarmi il collo,fino al punto che mi tiro’ fuori il cazzo e comincio’ a smanettarlo,tutto ad un tratto,mi guardo’ e mi disse:ti va se te lo succhio,ma mi raccomando tu guida e stai attento,in un attimo sentii la sua bocca calda,sulla mia cappella che andava su e giù,era difficile guidare ma la cosa era eccitante,mi piaceva,continuo’ senza sosta,fino al punto che gli dissi:Chiara sto’ per venire,mi rispose:tranquillo ho sete,ancora due succhiate e schizzai come un idrante nella sua gola,la ingoio’ tutta.tiro su la testa si pulì con la lingua quelle gocce che gli erano rimaste sulle labbra e mi disse:ti e’ piaciuto?Certo e’ stato fantastico!Il resto a casa quando arriviamo,ribatte’ lei,sempre che ce la fai ancora e scoppio’ in una risatina.Arrivammo a casa,probabilmente per la situazione,ormai il sonno era passato ero di nuovo eccitato,entrammo in casa,in due minuti ci trovammo sul letto e lei incomincio’ di nuovo con un solenne pompino,succhiava fortissimo,probabilmente aveva un dente scheggiato nella succhiata me lo rigava,ma il pompino era ancora meglio,io ero di nuovo al massimo dell’erezione,mi guardo e mi disse dai spogliamoci tutti,certo risposi,aveva un fisico da fare invidia a una velina,bella,magra,culetto a mandolino,seni finti ma non grandi,quasi come due tette femminili,un cazzetto che sembrava un clitoride, piccolino,quasi inesistente,due palline piccolissime,ci mettemmo a 69 e lei mi disse lascialo stare il cazzo,non sento nulla anche se lo tocchi,leccami per bene il culo,che mi fa impazzire! Parti’ una leccata da paura,poi si giro’e dopo avermi messo il preservativo,si fece inculare,il cazzo entro’ come nel burro,aveva un buchetto fantastico,mi cavalco’ per dieci minuti,godevamo come ossessi,era bellissimo sentire quella voce un po’ rauca che gemeva,mi disse di insultarla ed io cominciai,poi la misi a pecorina e la scopai per bene in quella posizione,era divina,godeva proprio come una donna,mi piaceva sentire le mie palle che facevano rumore mentre la inchiappettavo,per finire si mise sotto mi mise le gambe in spalla e si fece montare un po’ cosi’,stremato ma contento,l’avvisai della mia prossima venuta,mi sfilo’ il condom,lo prese in bocca e si fece di nuovo una scorpacciata di seme caldo.Stanchi,accaldati ma felici ci addormentammo abbracciati.Verso le 11 della mattina dopo mi svegliai prima di lei,preparai il caffè vedendo quel bel culetto me lo presi ancora a cappellate fino a mezzogiorno,mentre lei dormiva,e gli venni sulla schiena!Avevo superato le mie aspettative,e’ stato,diverso ma meraviglioso..
11
3
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
I vicini africani....
Sopra la mia abitazione vive una famiglia di extra comunitari,lui 26 anni,lei 23 ed una sorella di lei di 20 anni o poco piu',gente tranquilla,pulita che rispetta le regole condominiali e non crea nessun tipo di problema.Lui un bel ragazzotto ,fisico normale,lei una bella donna di colore,magra con quel bel culo,tratti somatici fini,capelli ricci con le treccine,una bellissima bocca e con una simpatia fuori dalla norma,la sorella un po' piu' in carne ma molto carina.Spesso ci capita di incontrarci durante il giorno nei dintorni dell'abitazione o nel bar li' vicino,con lui beviamo spesso una birra,un caffe' e ci scambiamo 4 chiacchiere visto che parla molto bene l'italiano,insomma siamo entrati in confidenza e qualche sera fa li ho invitati a mangiare da me tutti e tre,lui fa l'operaio,lei fa la traduttrice e la sorella piu' piccola e' disoccupata,organizziamo la cena,bella serata,ma ad un certo punto vedo che lui con la sorella di lei trovano una scusa per andare a casa e a me mi lasciano con la moglie,al momento non ci vedo niente di strano visto che non conosco le abitudini della loro famiglia,ma il tempo passa e dopo circa un oretta,di lui non so piu' niente e mi ritrovo con la moglie a scherzare un po' pesante.La serata finisce,lei esce e torna a casa e tutto torna normale.Il giorno dopo incontro lui al bar e tra una birretta e l'altra incomincia a spiegarmi che la sera della cena lui era andato a scopare con la sorella della moglie e che quella relazione durava gia' da un po' di tempo e la moglie sapeva tutto.Basito incomincio a capire la ragione del perche' la mogliettina ci aveva provato con me.Un pomeriggio la mogliettina essendo sola a casa mi invita da lei a prendere un caffe',e mi spiega per benino tutta la situazione disperandosi un po' e piangendo,io da buon vicino gli do' la mia spalla per consolarsi ma li' succede quello che speravo succedesse ed incominciamo a baciarci intensamente,le sue labbra sembrano di velluto e quella lingua che si intreccia con la mia ha un energia incredibile,dalla cucina passiamo al divano,incominciamo a toccarci,le sfilo la maglietta ed incomincio a succhiarle i seni,belli sodi,non grandi ma con un capezzolo che con due leccate diventa duro come un chiodo,lei di risposta incomincia a toccarmi il pacco,mi slaccia la cintura,mi apre la cerniera ed incomincia a masturbare il mio cazzo durissimo con foga come se fosse mesi che non ne menava uno,mi leva la maglietta ed incomincia a baciarmi il collo,i seni e scende giu',fino a trovarsi faccia a faccia con la mia cappela e a farla scomparire nella sua bocca,succhia come un idrovora,mi da dei colpi con la lingua sul frenulo che mi fanno letteralmente andare in estasi,mi alzo in piedi,mi levo i calzoni ormai scesi a mezza gamba,mi sfilo i boxer,la prendo per le treccine e gli scopo la bocca per bene,a colpi fluidi e decisi,glielo infilo tanto dentro che posso sentirgli la gola con la cappella,vedo la forma del mio cazzo sulle sue guance,lei geme gli piace essere trattata cosi',la prendo per mano e la porto in camera,la spoglio definitivamente,si mette in ginocchio sul letto e continua a lavorarmi di bocca,poi mi fa stendere a pancia in su e mi lecca il buco del culo,le palle,e' una maestra nell'arte dell orale,ora la giro,gli succhio di nuovo i seni e scendo fino alla sua vagina,piccola con labbra sporgenti profumata ma con quell'essenza naturale selvatica che hanno il 90 per centro delle donne di colore,la lecco per bene sento che gode,poi mi tiro su la metto a pecora e finalmente gli infilo il cazzo dentro e comincio a fotterla con foga,e' fradicia,gli piace,cambiamo posizione,e' veramente una cagnetta in calore,ci diamo per un po',la rimetto a pecorina e vedo che mi allarga il buchetto del culo,che se lo inumidisce con le dita come a dirmi di incularla,non ci penso due volte,gli infilo la lingua in culo,la lecco per un po' e poi finalmente la sodomizzo a dovere,sono carico devo schizzare,ho i coglioni che mi fanno male,glielo faccio notare e nel frattempo vedo che sul comodino ha un paio di occhiali da lettura,glieli faccio indossare,mi tiro su in piedi la prendo di nuovo per le treccine e gli sbatto la minchia in bocca fino a quando schizzo,la inondo,in faccia,sui capelli e nelle lenti degli occhiali,era tanto che non ricordavo un orgasmo cosi',ci accoccoliamo un po',mi accendo una sigaretta parliamo ancora un po' ci rivestiamo ed io torno nel mio appartamento soddisfatto.A tre mesi da quel giorno capita molte volte quando ho il pomeriggio libero di andare su da lei e ripetere quella situazione scambiandoci piacere reciproco..
11
1
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Nel mio laboratorio...
Circa un mesetto fa entra nel mio laboratorio un ragazzetto carino,capello lungo,carnagione chiara,vestito sportivo,con un tatuaggio sul collo che presagiva altri tatuaggi nel suo corpo e con due o tre piercing,aveva un problema con un apparato elettronico e con la sua vocetta effemminata mi chiese assistenza,tra un discorso e l'altro instauriamo subito un bel feeling e capito il problema lo invito a passare dopo due giorni per ritirare l'oggetto in questione.Passano due giorni e torna,si ricomincia con i discorsi e il feeeling aumenta,entriamo in confidenza ci scambiamo il numero e alla sera ci scambiamo due o tre sms e diventiamo(amici).Dal primo momento che vidi Roberto', suscito' in me una voglia di fare porcate e sinceramente non credevo ci volesse molto tempo a scoparlo,visto il suo fare da femminuccia.Cosi' fu ed un giorno in laboratorio da me per divertimento ci trovammo a guardare dei video su uno di quei siti tipo "you porn"uno vicino l'altro.Io insistevo a guardare video etero ma lui voleva vedere video gay e sopratutto dove ci sono dei bear massicci che si scopano dei ragazzi 18 enni.Io sto' al gioco e vedo che lui incomincia a diventare rosso mentre guardiamo,ma quel rosso non da vergogna ma da eccitazione.Ne approfitto,mi alzo,chiudo la porta a chiave del laboratorio di modo che nessuno entrasse e nessuno vedesse dentro e mi risiedo vicino a lui.Rompo il ghiaccio,gli appoggio una mano sulla gamba,lui ricambia e mi appoggia la sua manina sul pacco,e mentre continuiamo a guardare mi tasta il cazzo da sopra ai jeans con delicatezza,io faccio lo stesso e sento il suo cazzetto durissimo sotto la sua tuta.La cosa va avanti,mi slaccia i jeans mi rovista nei boxer me lo tira fuori e continua a segarmi,ho il cazzo di marmo,un po' perche' mi piaceva sentire la sua manina che me lo menava ed un po' per la situazione che si e' creata,.Senza dire nulla si leva la giacca della tuta,si sfila i calzoni,i boxer e si infila sotto la scrivania,mi guarda il cazzo,continua a segarlo con tutte e due le mani e messo in ginocchio mentre io son seduto se lo prende in bocca,io gli tengo la testa,succhia con ingordigia,mi slingua la cappella,mi guarda e se lo fa sparire in gola,e' stupendo,uno dei migliori pompini mai ricevuti,ad un tratto si ferma mi riguarda con quel suo visino dolce e mi dice:ti piace come succhio?sono una pompinara coi fiocchi?Incomincio a dargli della puttana,della troia,gli piace e continua sempre piu' forte,sto quasi per esplodere.Lo tiro su tirandogli i capelli e gli dico:fammi vedere il culetto che ho voglia di leccartelo,mi da le spalle e si inarca,ha un culetto bianco,tondo e piccolino,comincio a leccarglielo e con una mano gli sego il cazzo,sento che gode,gli piace proprio farsi leccare il buco,do colpi di lingua sempre piu' forti,ha un buon sapore di carne e sapone,riesco ad infilargli la lingua dentro e lui mi dice:vengo vengo e schizza sulla scrivania mentre io sono ancora li' a ispezionargli il buchetto.Tutto rosso si gira e mi chiede scusa di aver schizzato,gli rispondo:ora la tua sborra la lecchi e pulisci tutta la scrivania a colpi di lingua,non se lo fa dire due volte e lecca il suo seme senza fare tanti discorsi.Non ne lascia una goccia,gli faccio pulire la bocca con un fazzolettino e gli dico:ora beviti la mia di sborra,si inginocchia di nuovo mi prende il cazzo in bocca e mi succhia senza sosta,sto per venire troia,succhia succhia,gli sparo una schizzata in gola da soffocarlo,mentre vengo gli tengo la testa per i capelli,mi guarda e ingoia ingoia.Non ne ha sprecato nemmeno una goccia,si alza e mi dice,il culo te lo do' stasera se mi inviti da te!!!!!Alle 21 ci diamo appuntamento a casa mia due birre,un bel film porno e si fa sfondare il culo per bene,E' diventato la mia troietta svuota coglioni e ci vediamo spesso.Bravo Roberto..
8
2
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Quella casetta sui colli padovani
Era un giorno settimanale di luglio 2013,il caldo mi distruggeva,qualsiasi bevanda non mi dava refrigerio,mi arrivo' una telefonata di mia cugina Matilde che come al solito aveva incasinato il suo computer con dei virus e non riusciva piu a finire la tesina che stava preparando!Mi supplico' di andare a casa sua per sistemargli il pc e cosi' feci!Mi avviai verso i colli padovani,lei abita in una casetta con suo padre e sua madre sopra a Teolo,e' una bella ragazzina ha 19 anni,la classica tipetta emo,con unghie smaltate di nero,piercing,tatuaggi e magliette improponibili ma e' molto carina,bel fisichetto magro,pochissimo seno,bel culetto di marmo,boccuccia con rossetto scuro e occhioni verdi.E' la figlia del fratello della mia ex moglie,i suoi lavorano praticamente tutto il giorno e lei la maggior parte della giornata o e' da sola a casa a studiare oppure in giro con i suoi amici invertebrati.Insomma passa una ventina di minuti ed arrivo a casa sua,non ci avevo piu' messo piede da tre anni da quando mi ero separato,ma io e lei eravamo rimasti in buoni rapporti sia in chat che per sms.Appena arrivo mi apre il cancello,mi fa posteggiare e mi corre incontro tutta felice,maglietta nera calzoncini ed infradito che facevano risaltare quei piedini magri e meravigliosi smaltati di scuro,dicendomi:salvami ti prego,non posso andare avanti con gli studi perche' il pc non mi funziona,tranquilla gli rispondo entriamo e fammi vedere.Entriamo,passo da quell'immensa sala per entrare in camera da lei e mi siedo alla sua scrivania per controllare il computer,nel frattempo lei mi porta da bere un caffe' con degli amaretti ed incomincio il mio lavoro,lei si mette alla mia destra seduta ed osserva.Capisco subito il problema,ha preso un virus che gli rallenta tutto il ciclo di windows,comincio l'intervento e mentre gli salvo i dati sempre con lei vicino mi passa sotto gli occhi una cartella piena di foto porno e film porno e senza pensarci tanto gli dico:ora vedi dove sono i virus,scarichi sta roba invece di studiare ed il computer ti si blocca,lei cambia atteggiamento,arrossisce e mi dice,non dirlo alla mamma o a papa' non gli piacerebbe e mi farebbero paranoie,ma visto che non ho un ragazzo mi piace guardare questi video,immaginare situazionierotiche e toccarmi,lo faccio spesso!Tranquilla gli rispondo mi faccio i cazzi miei!Non mi scandalizzo,anzi questa cosa mi fa eccitare,pensare a te davanti allo schermo che ti tocchi e godi!Sei molto bella ma come mai non hai un ragazzo,se avessi vent anni di meno e non fossi mia cugina credo che ti corteggerei!Lei cambia esporessione e mi dice:ma cosa vuoi che siano ventanni e poi ora sei libero,non sei piu' sposato e puoi scoparti chi vuoi!Anche me se ti va e tutte le volte che ti va!Dopo quella frase che sinceramente mi ha spiazzato,prendo la palla al balzo ed incomincio a baciarla,dicendogli:sei sicura che non facciamo cazzate,sei sicura che lo vuoi?Senza dire una parola muove la testa in segno di si e cominciamo a baciarci,mi butta la lingua in bocca e limoniamo per qualche secondo,poi sento la sua mano scendere fino al pacco,mi slaccia i jeans corti,me lo tira fuori e comincia a menarlo,io faccio lo stesso,gli infilo la mano sotto la tshirt ed incomincio a stuzzicargli i seni gia turgidi come due chiodi,mi levo la maglietta lei si leva la sua,con la mia mano scendo fino alla sua fichetta ed incomincio a stimolargli il grilletto mentre lei mi sega energicamente,sono eccitatissimo,non capita tutti i giorni di avere una passerina di 19 anni tra le mani.Si va avanti per qualche minuto cosi',il condizionatore pompa aria fredda,ma il caldo ora e' il mio ultimo problemaMatilde gira la mia poltrona girevole,si inginocchia e con un boccone mi prende il cazzo in bocca,me lo lecca,me lo succhia,ci sputa sopra e con l'altra mano mi massaggia le palle,usa la bocca come una pornostar ed io li' seduto in estasi che gli tengo la testa e gli scopo la bocca con forza,ogni tanto alza gli occhi e mi guarda,che situazione bellissima,ormai siamo nudi ci alziamo mi prende per mano e senza tanti pensieri mi dice dai andiamo in camera dei miei,ma poi mi devi aiutare a fare il letto,ripassiamo pèer il salone e ci infiliamo nella camera dei miei ex cognati,mi stendo lei si stende vicino a me,e continua a baciarmi,scende scende e va di nuovo a prendersi cura del mio cazzo,sulla schiena ha due alette tatuate una luna nel centro della schiena ed un cuoricino tatuato sulla chiappa destra,vista da qui' e' uno spettacolo,ha una fichetta rosa e depilata che sditalino mentre mi succhia,ogni tanto si gira e mi dice:ti piace?succhio bene?Certo continua,non fermarti,gli rispondo!Ci mettiamo a 69 e finalmente mi assaporo quell'albicocca fradicia di piacere,lei geme ed ogni tanto mi riga con i denti il cazzo,sento che sto per esplodere,la fermo la metto a pancia in su ed incomincio di nuovo a leccargliela,e' buonissima,quel sapore meraviglioso che solo la fica ha,ogni tanto gli prendo i piedi in bocca e gli succhio le dita,gli mordicchio i seni,lei grida di piacere e mi fa capire che vuole che la scopi,la prendomi metto le sue gambe in spalla e gli infilo il cazzo,va dentro come risucchiato ed incomincio a pomparle la patatina,godo come una bestia gode anche lei,ora mi metto sotto io,mi cavalca,scopa come una troia,la giro e la prendo a pecorina scopandola con forza,lei ha gia avuto due orgasmi e' sempre piu' bagnata,ma ora devo schizzare io,ho le palle dure e piene,glielo faccio capire,mi metto in piedi lei in ginocchio sul letto me lo riprende in bocca e succhi succhia come non mai,si ferma e mi dice:sborrami in bocca,cosi' faccio ancora due colpi e gli riempo la gola di schizzi caldi mentre la tengo per i capelli,mi ha sfinito,si lecca quelle gocce di sperma che ha sulle labbra,mi guarda e mi dice:ti e' piaciuto,sono brava?Se vuoi una puttanella giovane sono qui' tutte le volte che devi svuotarti i coglioni,cosi' evito di guardare film porno e intasare di virus il pc!Torniamo di la' e mi metto al lavoro sul suo computer,tutto come se non fosse successo nulla.Ora ci vediamo due volte alla settimana ed ogni volta e' sempre piu' eccitante e Matilde ogni volta e' sempre piu' porca.Quella casetta sui colli padovani!.
13
0
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Due lesbiche germaniche
"Era stata una dura giornata di lavoro, con le mie ultime forze cercaio di raggiungere casa per mettermi sotto la doccia una ventina di minuti..."
Correva l’agosto 2012,una giornata afosa,dove ti accorgi di qualche grado di refrigerio solo quando tramonta il sole,mentre le cicale smettono di cantare ed i grilli cominciano.Era stata una dura giornata di lavoro,con le mie ultime forze cercaio di raggiungere casa per mettermi sotto la doccia una ventina di minuti.Appena arrivato a casa mia,io abito un po’ fuori del centro abitato,e attaccato alla mia abitazione ce’ uno spiazzo grande dove a volte si fermano dei camper con targhe di ogni parte d’europa.quella sera mi diede nell’occhio un bel camperone,modello mercedes,bello grande,con targa tedesca,erano li’ da qualche oretta perche’ avevano tirato giu il tendalino e montato un tavolino e due sgabelli probabilmente per mangiare e passare li’ la notte.Subito subito non ci feci caso perche’ ero tanto desideroso di farmi una doccia che non ebbi il riguardo di vedere che erano due ragazze!Dopo la doccia come ogni sera mi preparai la gomma per innaffiare e cominciai il mio lavoro di irrigazione del mio orto che praticamente era attaccato allo spiazzo,un po’ di musica sul telefonino e via a dar da bere alle mie piantine,ma con la coda dell’occhio controllavo allo stesso tempo la situazione camper e li’ mi accorsi che erano due belle topone germaniche.Come tutti sappiamo,in quanto a mangiare e a vestirsi le tedesche ne capiscono zero,infatti erano le classiche ciabattare con canottierina e sandali e stavano preparando dei wurstel che avrebbero abbinato a una scatola di crauti che era gia’ sul tavolo,io invece avevo in programma delle belle trofie al pesto.Mentre stavo innaffiando,una di loro credo la piu’ giovane mi fa un cenno di saluto e si avvicina a chiedermi indicazioni per Rovigo dove avrebbero proseguito il giorno dopo,molto carina,capello rossiccio,lentiggini,seno piccolo a punta,culettino passabile,e due piedini stupendi,affusolati,perfetti,con uno smaltino madreperla che li faceva risaltare ancora di piu,parlavano un tedesco che naturalmente non capivo,ma la mia infarinatura di inglese,mista a veneto mi aiuto’ molto.Chiusi l’acqua e mi avvicinai al tendalino,dove l’altra tipa stava apparecchiando,lei sul metro e settanta,circa una decina di anni piu’ vecchia della prima,fisico asciutto,un seno molto piu’ grande dell’altro,insomma nell insieme una bella donna.Mi chiesero di sedermi e di bere e mangiare con loro,accettai la situazione si stava facendo interessante,andai in casa a prendere un po’ di soppressa,un po’ di salame e due bottiglie di vino bianco,che nel mio frigo non mancano mai,e incominciammo a bere e a mangiare.Circa due orette dopo,il vino incominciava a farsi strada nelle tedesche e la confidenza aumentava,ogni tanto mi scappava l’occhio sui seni e sui piedi della giovane e sulle labbra della sua amica,mi fecero vedere il camper dentro,era gigantesco,con l’aria condizionata e con un lettone grande,le pareti coperte da adesivi di luoghi che avevano visitato,pile di lattine di birra e vestiti qua’ e la messi in un disordine ordinato.La confidenza aumento’ e senza accorgemene mi ritrovai a baciarmi con la piu’ giovane,l’altra era ancora fuori a sorseggiare il vino bianco,come se non gliene fregasse nulla di quello che faceva la sua amica,i baci,divennero petting,i vestiti sparirono e ci ritrovammo nudi sul letto,io in piedi e lei con il mio cazzo in bocca seduta sul letto che succhiava come una forsennata,mi dava dei colpi di lingua impressionanti sulla cappella ed io gli tenevo la testa accompagnandola alla succhiata,sicuramente lei era bisex e l’altra la piu’ in eta’ era lesbica,dopo una bella succhiata si corico’ nel letto mostrandomi la fichetta pelosa,di pelo rosso,come per invitarmi a leccargliela,cosi’ feci,aveva un sapore buonissimo,un po’ acre,ma eccitante e tra una leccata e un'altra gli baciavo i piedi,e gli succhiavo le dita,era in estasi ed io ancora piu’ di lei,tutto andava per il meglio,ma nel meglio del meglio arrivo’ la sua amica e senza dire ne A ne B si spoglio’e si mise in letto con noi,la prima si mise a pecorina per farsi trapanare da me e la seconda sotto a leccargli la fica,andammo avanti un po’,era quasi mezzanotte,un po’ si faceva scopare da me ed un po giocherellava con la sua amica,che da me si fece toccare solo il seno,e sditalinare la fica,nulla di piu’,ma la situazione era eccitante e la piu’ piccola era veramente calda,la scopai in tutte le posizioni,era strettina,ma profonda e godeva in modo strano,a urletti che si alternavano,ad apnee,ormai stavo esplodendo,lo tirai fuori e come la ciliegina sulla torta,si misero insieme in ginocchio sul letto a succhiarmi fino a farmi esplodere,schizzi lunghi e abbondanti,non ne fecero cadere una goccia,mi pulirono per bene il cazzo con la lingua,ci rivestimmo e tornammo di fuori al tavolino a farci ancora qualche bicchiere fino a notte inoltrata.Poi ognuno a casa sua,io nella mia casuccia e loro nel camper.Il pomeriggio dopo prima di partire,vennero a salutarmi e mi regalarono tre scatole di crauti originali tedeschi che sono ancora nella dispensa da quel giorno…..
7
0
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Le avventure di un sodomita 2 – uno sporco ricatto
Dopo tanto tempo torno a scrivervi un racconto di una storia accadutami qualche tempo fa, della quale ancor oggi ho un ricordo ben lucido e che tutt’ ora mi fa eccitare.
Da un certo periodo frequentavo un amico, un militare di colore che prestava servizio in una base non molto distante da dove abito. Con Tom ( nome inventato ) ci vedevamo con cadenza settimanale in un piccolo e tranquillo motel. Io con la scusa dello straordinario serale mi attardavo al rientro a casa e mi vedevo con Tom, il quale essendo amico del proprietario del motel riusciva a garantire una privacy completa ai nostri incontri. Ero molto soddisfatto della nostra attività sessuale. Tom aveva modi decisi ma mai brutali, un bel cazzo duro e nodoso ed aveva capito che per farmi godere doveva usare modi energici, mi inculava a lungo con colpi ben assestati facendo fare avanti ed indietro al suo turgido cazzo nel mio culo per tutta la sua lunghezza, sapeva che anche se io mi lamentavo un poco delle sue maniere, non doveva rallentare il suo ritmo bensì farmi tacere in modo autoritario e piegarmi ai suoi voleri. Tom aveva anche capito che quando comincio a godere col culo, perdo tutti i miei freni inibitori, divento una gran zoccola disposta a soddisfare tutti i suoi voleri, ad ogni nostro incontro erano garantiti almeno un paio di orgasmi a testa, lui mi ripassava il culo e la bocca almeno un paio di volte ed io una volta orgasmato la prima volta col mio culo ero disposto a soddisfare tutte le sue richieste.
Quella sera ci siamo dati appuntamento in un luogo diverso, un albergo ad ore non distante dalla stazione del treno, Tom mi disse che il Motel non era disponibile e che aveva trovato questo posto del quale conosceva i 2 proprietari, mi aveva anche rassicurato che non avrebbero registrato la nostra presenza nel registro degli ospiti, ma avrebbero trattenuto i nostri documenti presso la reception solo per il nostro periodo di permanenza nel locale. Sentendomi rassicurato dal mio amico entriamo nell’albergo, in fondo avevo una voglia matta di farmi scopare, Il locale si mostrava disadorno e trasandato, trasandati e poco avvezzi alla pulizia personale si mostravano anche i due proprietari, che ci attendevano dietro il banco della reception. Due persone di mezza età, alti, capelli grigi in disordine, uno ha un fisico robusto ma magro, mani grosse, vestito in modo molto trasandato dall’aspetto non molto pulito, Il suo socio sempre alto, robusto, ma grassoccio con una bella pancia prominente, oltre ad essere mal vestito da proprio una impressione di sudicio e mi guardava con un certo ghigno che mi intimoriva un poco.
Comunque lasciamo i nostri documenti ed entriamo nella camera assegnataci, mi appare come un luogo trasandato, con arredamento fatiscente, un letto matrimoniale, un comodino ed un vano bagno con il minimo essenziale, ma al momento l’unica cosa che mi importa e farmi scopare il culo dal mio amico. L’incontro non delude le mie aspettative, Tom mi prende subito di brutto inizia scopandomi la bocca fino in fondo alla gola, poi mi mette a gambe larghe sul letto e mi penetra di brutto con da subito un bel ritmo, mi fa perdere la testa e non riesco a trattenere il mio godimento manifestandolo con gemiti e gridolini di piacere, in un paio di ore raggiungo 3 orgasmi da sballo e due belle sborrate una sulle natiche ed una in faccia con relative pennellate di cazzo, ho il culo in fiamme ma sono soddisfatto. Tom fa subito la doccia, mi dice che deve rientrare presto, fissiamo come rivederci la prossima volta e lascia lui per primo l’albergo, contrariamente a tutte le altre volte dove ero io per primo ad andarmene, al momento no sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto.
Rinfrescato e rivestito vado alla reception a ritirare il mio documento, ci sono i due proprietari ad attendermi, mi guardano con un’ aria strana, con un leggero ghigno poco rassicurante.
- Potrei avere il mio documento? - chiedo, Il tizio più grasso si avvicina con il mio documento, mi fissa e dice:
- Ti sei fatto rompere il culo dal negro, vero? Ti sentivamo godere da qui, chissà come te lo ha sfondato….devi essere una gran zoccola per fartela con i cazzoni neri -. Indispettito del commento in modo impulsivo gli rispondo:
- Non sono cazzi che ti riguardano, cosa faccio e con chi me la faccio, rendimi il mio documento che voglio andarmene da questa topaia -. Finita la frase vedo il tizio più alto passare davanti al banco della reception ed impedirmi l’uscita dal locale mentre quello più grasso con aria minacciosa mi dice:
- Troietta, fai meno la sostenuta, te ne vuoi andare vero? Ma devi pagare la stanza, altrimenti cara la mia succhiacazzi, chiamo la polizia e dopo gli racconti tu cosa ci facevi con il negro nella stanza per due ore… Paga Puttana sono 200 euro – . A quel punto sono preso dal panico il solo pensiero dell’intervento della polizia e della fine della clandestinità della mia bisessualità mi terrorizza, ma non ho neanche i soldi che il tizio pretende per l’affitto di quella lurida camera.
- No vi prego venitemi in contro, non ho questi soldi con me, siate buoni domani torno e ve li porto..–
- Si col cazzo!! –. Mi risponde uno dei due. – Se te ne vai di qui chi ti rivede, troia, non hai soldi, vuol dire che farai con noi quello che hai fatto col negro… così ci paghi il debito -.
- No vi prego ho il culo in fiamme, non ce la faccio a scopare anche con voi due….-
- Vuol dire che ci farai un pompino a testa, puttana, scegli o ci sbocchini per bene oppure spieghi tutto alla polizia.-
Vistomi alle strette, ho acconsentito alla richiesta dei due lerci individui, i quali sghignazzando di gusto mi stavano accompagnando verso un corridoio in un’ altra stanza, che così a prima vista doveva essere un bar dismesso, deduco questo osservando un banco bar e degli sgabelli alti e lunghi. Il tizio più alto mi tiene per un braccio facendomi strada, lungo il tragitto mi palpa il culo a lungo cercando il mio buco attraverso le pieghe dei pantaloni, l’altro il ciccione si era già tirato giù la cerniera della patta e si palpava il cazzo mettendomelo ben in mostra. Raggiunta la sala in un attimo si liberarono degli abiti che indossavano, il ciccione in modo deciso mi fa inginocchiare davanti a loro e mi ordina:
- Comincia a menarcelo troia, falli diventare belli duri, poi ci dici se ti piacciono più questi cazzi o quello del negro. – Obbedisco e comincio a masturbarli, i due sono ben messi a cazzo, quello del ciccione e bello grosso con una bella cappella ma raggiunge la sua larghezza massima a metà lunghezza, tra l’altro notevole, sotto vedo due coglioni belli grossi. Il lungo invece ha una cappella grossissima ed un’asta lunga e venosa, così ad occhio valuto che farò fatica a riceverli in bocca e riuscire a soddisfarli, anche perchè entrambi quelle nerchie emanano un odore fetido. Di li a poco i due tizi cominciano a scoparmi la bocca, il primo a cominciare e il ciccione che in modo irruento mi fa spalancare le labbra e si insinua nella mia bocca riempiendola tutta, naturalmente a metà lunghezza quell’ arnese è più largo di quanto io possa spalancare la bocca, ma lui indifferente a questa mia difficoltà continua a spingere provocandomi dolore e conati di vomito, poi è la volta del più alto, anche lui senza tanti riguardi mi affonda il cazzo in gola fino a soffocarmi, con lui la difficoltà e fare entrare la cappella tra le mie labbra. I due si alternano nella mia bocca già da diverso tempo, sempre più arrapati, con i cazzi sempre più gonfi, con sempre più energia, ma non danno nessun segno di voler eiaculare.
- Questa Troia con la bocca non ci fa godere… -. Dice il lungo, - Ora lo spoglio così vedo se guardandogli quel culo rotto che si ritrova ci eccita di più -. Con fare deciso mi sfila la maglietta lasciandomi a dorso nudo, nello stesso momento il ciccione mi abbassa i pantaloni fino alle ginocchia e con modi decisi mi intima di sfilarmeli completamente, non porto mutande, quindi sono completamente nudo davanti a loro. – Guarda sta zoccola, va a giro senza mutande…. E con il culo rotto che si ritrova, allora sei proprio troia… -. Vado spesso senza mutande perché le trovo fastidiose, ma non pensavo che poteva essere motivo di arrapamento per quei due maiali.
Il Lungo in modo deciso mi piega a 90 gradi e mi fa allargare le gambe e comincia a palparmi il culo, il ciccione infila nuovamente la sua grossa fava nella mia dolorante bocca. Dopo un po sento 2 dita dilatare ed insinuarsi nel mio sfintere, il lungo mi sta perlustrando il culo in lungo ed in largo, in quel momento capisco che non me la sarei cavata solamente con 2 pompini, ma che i tizi avrebbero preteso il servizio completo, quello che non sapevo al momento e quanto avrebbero abusato di me per soddisfare le loro voglie. Ad un certo punto il lungo mi avvicina uno sgabello, me lo sistema sotto la pancia, mi piega si di esso a 90 gradi e mi allarga le gambe. Sento avvicinare la sua cappella al mio buco del culo e con un colpo secco e deciso mi penetra senza alcun riguardo, urlo dal dolore ma vengo subito soffocato dal cazzo del ciccione che mi arriva fino in gola, vengo scopato a lungo in quella posizione in entrambe i miei orifizi, in modo deciso, senza riguardi quelle aste di carne arrapate violano i miei buchi, inevitabilmente dal mio dolorante e provato culo inizio a sentire i primi sintomi di godimento, il cazzo comincia a sgocciolarmi, ed io in modo spontaneo comincio a gemere di piacere.
- Senti sta troia, faceva tanto la sostenuta e vedi ora come gode, zoccola te le leviamo noi le voglie ora, non ti è bastato il negrone? Non ti preoccupare ci pensiamo noi a mandarti a casa con il culo rotto –. Questo era quello che mi dicevano i due porci mentre mi seviziavano. Ad un certo punto, entrambi escono dai miei buchi, girano lo sgabello invertendo la loro posizione, ora è il lungo a trapanarmi la gola, mentre il ciccione avvicina il suo cazzo al mio dilaniato culo e con un colpo secco mi penetra, ha il cazzo più grosso e fatica ad entrare, ma dopo un po sento le sue grosse palle battere sulle mie natiche, segno che me lo ha infilato tutto dentro, dopo un po sento arrivare il mio primo orgasmo, intenso devastante, godo senza ritegno e spruzzo fiotti di sborra dal mio pene. I due maiali si scambiano i buchi varie volte senza mai rallentare il ritmo, senza mai aver riguardo delle mie povere e devastate membra, io sono stanchissimo, non ce la faccio più, ho le mascelle indolenzite ed il buco del culo devastato, ma loro non hanno nessun cedimento, in poco tempo raggiungo un altro intenso e lungo orgasmo, vengo col culo questa volta e non riesco a non manifestare il mio piacere, urlo il mio godimento questo fa arrapare maggiormente i due maiali che ridono soddisfatti e mi offendono con tutte le frasi possibili. Ad un certo punto il lungo, in quel momento dentro mio culo, dice:
- Ei che ne pensi, gli facciamo diventare indimenticabile questa serata? -.
- Certo -. Risponde il ciccione. – Mettimelo in braccio -. Non capisco cosa vogliono fare, ma la mia curiosità viene subito soddisfatta. Il ciccione mi gira con la pancia verso se, mi cinge per la vita e mi prende in braccio, mentre il lungo lo aiuta a sostenermi, da sotto mi introduce nuovamente la sua mazza nel mio culo, una volta infilata tutta mi sostiene in posizione tenendomi le gambe ben larghe, a questo punto capisco le loro intenzioni, il lungo avvicina il suo cazzo al mio culetto dilaniato, cerca una fessura, ed una volta trovata penetra anche il suo cazzo dentro di me. Sono Impalato da 2 cazzi contemporaneamente, cosa che fino a quel momento mai provata. Il dolore e fortissimo, sono dilatato al massimo, nel mio culo non c’è più un millimetro di spazio libero, I due mi sballottolano come un sacco e vanno avanti ed indietro contemporaneamente nel mio culo con quelle due mazze arrapate e durissime, urlo dal dolore, li imploro di smettere, ma loro insistono con forza e decisione, sento il mio culo lacerarsi sotto la spinta di quelle due aste di carne in poco tempo raggiungo un altro orgasmo da paura, quasi svengo dal piacere, sono stanchissimo, affranto, dolorante in tutti i miei buchi e questi due tizi continuano a fottermi senza pietà. Ad un certo punto sento i loro cazzi uscire da dentro di me, vengo messo in ginocchio in mezzo ai due che quasi contemporaneamente mi inondano la faccia di sborra, ordinandomi di aprire la bocca e bere il loro seme, ordinandomi di ripulirgli per benino il cazzo con la mia lingua. Una volta ripresi dal loro orgasmo i due continuano a tenermi in ginocchio con i loro cazzi sempre puntati al mio viso, si guardano soddisfatti e compiaciuti, non capisco cosa altro possono volere da me, ma solo per un attimo. Il ciccione con una mano mi tiene ferma la testa, punta il suo cazzo verso il mio volto e comincia a pisciarmi addosso, il lungo da parte sua lo imita, due getti di piscio caldo e puzzolente mi inondano completamente il viso ed il corpo.
Finito il tutto uno dei due mi lancia addosso i vestiti e mi dice: - Vestiti e vattene Troia -. Gli chiedo se posso andare in bagno per ripulirmi un po ma il ciccione mi dice: - Se vuoi possiamo ricominciare, zoccola, vattene così come sei, così ti ricorderai bene la buona educazione, maiala, Anzi se vuoi torna a trovarci, così te la ricordiamo nuovamente. –
Mi sono rivestito in fretta e furia così come ero, pieno di sborra e piscio dalla testa ai piedi e non sono mai più tornato in quel locale, ma tutte le volte che mi ricordo questo episodio non riesco a non eccitarmi e masturbarmi e sentirmi una grande troia.
19
0
10 anni fa
palamede90,
42
Ultima visita: 7 anni fa
-
GODENDO SU UN COMODO DIVANO
Il momento tanto atteso da Marco era arrivato; mio marito mi aveva organizzato un incontro con un uomo contattato qualche giorno prima su un sito di annunci. Ci eravamo sentiti per telefono, ricordo che avevo trovato perfino difficile comporre il numero, poi una voce simpatica e decisa rispose. Mi presentai e mi trovai a parlare con un uomo gioioso e pieno di vivacità. Mi ero sentita subito a mio agio e avevo voglia di dare un volto a quella voce, di cui conoscevo solo alcune parti del corpo che avevo visto nelle foto pubblicate nell’annuncio.
L’annuncio incuriosiva molto, era Davide, un singolo di 40 anni molto esperto a giudicare dai feedback che altre coppie avevano pubblicato sul suo profilo, ma questo poco mi interessava, la cosa che ci aveva convinti era stata proprio la sua simpatia nel proporsi. Ci aveva inviato un messaggio con scritto: “Ho fatto qualcosa di male per non meritare una risposta alle mie richieste di amicizia?” e così, nel modo più naturale avevamo accettato di vederlo, a casa sua il venerdì successivo, solo per conoscerci.
Era passato molto tempo da quando praticavamo questo genere di cose e ricominciare era veramente una cosa che facevo fatica ad immaginare.
Ma finalmente mi ero decisa a “pensarci” stanca anche dell’insistenza di Marco che ad ogni occasione mi parlava dello scambio di coppia. Per farmi sciogliere un po’, voleva farmi conoscere qualche bel maschio capace di darmi sensazioni diverse dalle solite, voleva che mi sentissi desiderata.
La sera del nostro primo incontro avevo indossato un abito leggero e molto corto che lasciava scoperte le mie gambe, coperte da calze a rete color carne. Avevo indossato un reggiseno imbottito per esaltare le mie forme e dalla scollatura si intravedevano i seni voluminosi. Non avevo indossato le mutandine; quella sera ero desiderosa di sbalordire Marco che, per il dopo incontro con il singolo, aveva organizzato una serata in un privé. Dopo aver conosciuto Davide e scambiato due chiacchiere con lui, l’intenzione di Marco era di portarmi a ballare in un locale per coppie che si trovava in zona
Continuavo a ripetere a Marco che, anche se Davide fosse stato l’uomo più affascinante del mondo io non avrei voluto farci niente, quella sera. Ma Marco mi conosceva bene e sapeva che avrei potuto cedere anche ai corteggiamenti di quell’uomo che iniziava a suscitare interesse in me. Eravamo rimasti d’accordo che, qualora la mia voglia fosse incontrollabile, avrei mandato un segnale a Marco, toccandomi i capelli, per fargli intendere che volevo fermarmi rinunciando alla serata al privé.
Arrivammo nel luogo dell’appuntamento, parcheggiammo e una volta sotto casa di Davide, attendemmo che ci aprisse il portone.
Salite le scale trovammo ad accoglierci un uomo alto, muscoloso, che nonostante la stagione invernale, indossava una t-shirt, un paio di jeans e un paio di ciabattine basse da camera. Era quasi completamente rasato, capelli neri, occhi scuri.
Il mio primo pensiero fu quello di recarmi in fretta in un altro luogo, a prima vista non era il mio tipo, poi, con molta naturalezza ci fece accomodare su un comodo divano, ci offrì un caffè e ci parlò un po’ di lui. Era un impiegato di banca che nel tempo libero trascorreva molto tempo in palestra e infatti i suoi muscoli parlavano da soli, coperti da tatuaggi che avevo già intravisto nelle foto sul suo profilo.
Era un uomo abituato a conoscere coppie come noi e quasi tutte le sere ospitava gente nel suo appartamento.
Io mi ero seduta in un angolo del divano, distante da tutti, anche da Marco; avevo piacere di stare da sola, lontana da mio marito e da questo sconosciuto con cui forse presto avrei fatto sesso. Stare da sola in disparte era come far capire ad entrambi che non volevo essere toccata, anche se il pensiero di essere priva di biancheria intima mi eccitava. Avevo voglia di aprire le gambe e fare vedere ai presenti cosa si nascondeva sotto il vestito.
Ma rimasi composta e seria.
Parlammo per un’oretta e poi decidemmo di andare via, accordandoci per un prossimo appuntamento, organizzando di cenare insieme per conoscerci meglio.
Ci salutammo con due bacetti sulle guance, gesto che un po’ mi imbarazzò, poi scendemmo le scale e Marco non mi toglieva gli occhi di dosso. Cercava di capire quali fossero state le mie emozioni, nel conoscere quel ragazzo così diverso dai miei gusti consueti.
Non gli diedi confidenza né risposte fino all’arrivo in macchina, quando aprii le gambe e presi una sua mano per metterla sulla mia parte nascosta: ero bagnata e i miei umori colavano. Marco apprese allora che non avevo l’intimo. Si appoggiò con la sua bocca sulla mia e ci baciammo appassionatamente mentre con le dita continuava a scivolare tra le labbra della mia vagina.
Davide fu un bel vedere tutto sommato, iniziavo a fantasticare con il pensiero su come poteva farmi perdere la testa un uomo così…l’esperienza di certo non gli mancava, ma mancava a me e anche la disinvoltura per fare sesso con uno sconosciuto.
Arrivammo al privè che purtroppo era un ambiente poco gradevole, c’era molta gente di una “certa età” e iniziammo a sentirci fuori luogo, così dopo aver ballato un po’, tornammo a casa dove nel silenzio della notte per non svegliare i nostri figli che dormivano, scopammo nel bagno sul davanzale della finestra. Il mio pensiero mentre Marco mi penetrava era rivolto a Davide, pensavo ai suoi muscoli tatuati, al suo sedere muscoloso che avevo intravisto nelle foto e di persona coperto dai pantaloni…
Giunsi a godere in poco tempo, ero eccitata al pensiero di chiamare Davide e dirgli che volevo scoparmelo a casa sua sul suo divano comodo con le luci soffuse e la musica di sottofondo.
Passarono i giorni e tra un problema da risolvere al lavoro e le questioni di famiglia, trovavo anche il tempo per telefonare a Davide e ci si conobbe meglio, almeno telefonicamente.
L’appuntamento venne fissato per una serata in settimana. Arrivato il giorno, Marco mi telefonava di continuo dal lavoro chiedendomi quale fosse il mio stato d’animo, cosa provassi in quel momento, cosa intendessi fare e che se lo avessi desiderato avrei potuto anche non fare niente. Io non avevo tempo di pensare a tutto quello che Marco con insistenza mi domandava, perché come donna che lavora e madre, dovevo sistemare troppe cose prima del momento di uscire. Perciò rimandavo i miei pensieri al momento opportuno. Di certo ero nervosa, di certo l’idea di vedere Davide e cenare seduta in mezzo a due uomini mi piaceva, di certo avrei dovuto trovare un abbigliamento opportuno e sensuale…
Ci incontrammo in un bel localino del centro cittadino, che Davide conosceva bene.
Era già davanti alla porta del ristorante quando noi parcheggiammo l’auto. Ci aspettava mentre discuteva con un cameriere. Ci salutammo ancora una volta con i bacini sulle guance e ancora una volta mi sentii le guance diventare calde.
Ci fecero accomodare in un tavolino appartato, ma vicino al bancone del bar. Io non ero in mezzo a due uomini, bensì avevo Marco di fronte e Davide alla mia destra. Avevo indossato un completino intimo verde smeraldo, un top scollato verde, una gonna nera con una bella cerniera lampo laterale che potevo regolare a piacimento (e infatti era regolata in modo da mostrare la mia gamba destra a Davide, sedutomi di fianco). Una giacca grigia provvista di cerniera rendeva il tutto un po’ più sobrio, ma avrei aperto la cerniera mostrando la scollatura al momento opportuno.
La cena fu simpatica, Davide cercava di farmi sciogliere con i complimenti, parlando di me, domandandomi tante cose. Speravo che Marco mi desse una mano parlando per me, ma si limitava a guardarmi negli occhi sorridendo, sapendo che non sarei riuscita a resistere ancora per molto a quelle lusinghe da parte di Davide.
Mi toccava le gambe da sotto il tavolo, io appoggiavo il mio piede con la mia scarpa con il tacco alla sua, strofinandola sul jeans. Speravo che la sua mano arrivasse oltre la cerniera lampo della gonna, sentisse il pizzo della calza autoreggente e andasse fino a toccarmi le labbra della mia vagina, sentendo lo slip umido. Ma si limitò a palpare le mie cosce, mentre mi guardava negli occhi e sorrideva.
Iniziava a piacermi sempre di più, era l’uomo ideale per iniziarmi a questo nuovo gioco tra me e Marco. Notavo che dal bancone del bar un uomo dall’aspetto piacevole, guardava la scena di noi tre intenti a scambiarci effusioni al tavolino. Lo guardai diverse volte negli occhi con lo sguardo porco che avevo assunto in quel momento, vogliosa di scopare l’intero locale.
In un lampo fummo a casa di Davide: un bicchiere di vino, luci soffuse, musica di sottofondo, divano comodo…tutto quello che avevo immaginato.
Seduta vicino a Marco, toccavo la sua gamba con la mia. Poi arrivò Davide a sedersi di fianco a me. Ero in mezzo a due uomini, era da tanto che non capitava.
Marco mi prese per mano, mi alzò in piedi e iniziò a baciarmi e a toccarmi i glutei. Dietro di me Davide che mi palpava i fianchi e mi toglieva la giacca, solo allora scoprì che sotto la giacca seria si nascondeva un bel seno. Mi toccava i seni con addosso ancora il top e il reggiseno verde, io piegavo indietro la testa mentre Marco mi baciava il collo.
Poi con una mano aprii la cerniera della gonna che cadde per terra. Rimasi con le calze autoreggenti e gli slip verde smeraldo.
Sentivo le mani di Marco toccarmi sul seno, sulle spalle, sui fianchi mentre le mani di Davide accarezzavano i miei glutei, l’interno coscia fino a sentire la morbidezza dello slip verde.
In un attimo mi trovai sdraiata sul divano comodo con Davide che mi baciava in bocca, poi scendeva sui seni e andava a sentire il gusto della mia vagina umida. Io guardavo negli occhi Marco mentre Davide succhiava il mio nettare e mi provocava piacere, mi mise un dito dentro e iniziai a muovermi dal piacere.
Marco mi baciava il seno e io gli accarezzavo la testa.
Avevo voglia di vedere come Davide usasse il suo arnese, così gli tolsi i jeans, gli tolsi i boxer e iniziai ad accarezzare il suo pene. Erano entrambi eccitati, presi in bocca il cazzo di Marco, iniziai a fargli un bel pompino come piaceva a lui, lento, partendo dai testicoli e leccandogli l’interno coscia. Intanto Davide aveva messo un preservativo e mi stava penetrando da dietro, facendomi sentire tutta la sua voglia. Si muoveva veloce, i suoi enormi testicoli mi sbattevano sulla figa e mi piaceva; continuavo a leccare Marco che venne sul mio seno godendo liberamente dicendomi di essere una porca.
Mi voltai, volevo vedere ora in viso Davide, accarezzargli i muscoli mentre lo montavo, baciando ogni centimetro del suo petto.
Così lo feci sdraiare sul divano, mi sedetti sul suo bel cazzo e mi feci penetrare.
Mi muovevo costantemente, lo accarezzavo, lo scrutavo per capire se gli piacesse o no la posizione. Ero io a gestire il suo piacere e a me faceva godere solo il pensiero di avere un toro così scalmanato da controllare. Continuava a ripetermi che ero una donna fantastica.
L'insieme di cose, la mia clitoride che strofinava sul suo corpo, il suo membro turgido dentro di me, le mani di Marco che mi accarezzavano i seni e i glutei, mi fece provare un orgasmo intensissimo. Davide mi rivoltò come un esserino leggero tra le sue braccia e mi mise sotto di lui.
Era lui ora a possedermi completamente. Le mie gambe erano tese sulle sue spalle, mi penetrò energicamente, fino a godere come non avevo mai visto in vita mia. Sembrava veramente un toro da monta, si era lasciato andare completamente.
Guardai Marco sorridermi con l’espressione soddisfatta di aver ritrovato la donna porca che c’è in me.
Restammo abbracciati sul comodo divano, rilassati dalla musica di sottofondo, dalle bollicine di un vino bianco frizzantino e dalle luci soffuse in quell’ambiente accogliente e rilassante.
Incontrammo Davide qualche altra volta ancora, poi si trasferì per lavoro in un’altra città.
Ogni tanto mi capita di pensare a lui, con affetto, con entusiasmo e con un pizzico di malizia, ringraziandolo per aver fatto uscire la donna porca che c’è in me.
4523
0
10 anni fa
insiemea,
44/41
Ultima visita: 7 anni fa
-
Incontro al bar di una coppia con lui cuck
Questa è un'altra vicenda, realmente vissuta.
Il bar era un bar normale, dove si avvicendavano continuamente persone per consumare, i tavolini messi fuori, nella verandina, e qualcuno seduto lì a sorseggiare un caffè o un aperitivo.
Anche lei era seduta ad un tavolo, sola, bella, attraente ed esuberante nel suo fisico, stava consumando un aperitivo, ed a me gli occhi sono andati alla sua caviglia, che era coronata da una catenina, alla collana che portava, ed anche al pollice della mano dx che portava un anello. Mi hanno colpito questi simboli, oltre che, naturalmente, lei.
L'ho guardata per un pò, mentre con molta calma, poggiando le sue labbra sensuali al bordo del bicchiere, sorseggiava, guardandosi attorno con molta nonchalance. I nostri sguardi si sono incontrati alcune volte, e ad un certo punto le ho fatto un cenno di saluto abbassando leggermente la testa in avanti, lei mi ha sorriso, così mi sono avvicinato, e salutandola le ho detto che avevo notato il suo fare slow, di persona che si gode un attimo di tempo libero... mi ha sorriso, rispondendo che nella vita è importante dedicare a se stessi degli spazi, e che quello era uno di quei momenti.
L'accento non era palermitano, ed in effetti mi stava dicendo che veniva da un'altra parte della Sicilia. Mi incuriosiva la catenina che portava attorno alla caviglia, l'anello al pollice e la collana, che aveva due medagliette rappresentanti i cromosomi maschili e femminili, gliel'ho detto, e lei, per tutta risposta ritornò alla tesi del vivere bene fruendo degli spazi vitali per se stessi.....era molto seducente, vestita in maniera sobria, ma molto sensuale, e ad un certo punto, rigirandosi sulla sedia, mi mostrò le cosce, fasciate da seducenti calze velate.
Io ero già eccitato, il vedo e non vedo è il massimo della cerebralità, ed una donna che ti parla in quel modo, con quei simboli sul corpo, che mette in mostra le sue cosce, non fa altro che stimolarmi pensieri carnali.
Ero seduto al suo fianco, e lei, per mettersi di fronte, aveva fatto una giravolta sulla sedia, mostrandomi l'attaccatura delle cosce...avevo intravisto il chiaro della sua pelle, in contrasto con la fascia delle calze, e solo questa vista mi aveva fatto indurire il cazzo, ogni tanto deglutivo, ma lo faceva anche lei, ammiccante e bella, seduta di fronte a me, che, ormai spudorato, le guardavo i seni e le cosce che mi mostrava, quasi senza pudore.
Ero eccitato, ed anche lei, che, prendendo il bicchiere per sorseggiare l'aperitivo, fa cadere una goccia di liquido sul suo vestito; voleva asciugarla, per evitare che si macchiasse la camicetta,ed io, da perfetto cavaliere, ho preso una salviettina per aiutarla, le dico che era meglio andare nella toilette e passarci sopra una salvietta inumidita, così le propongo di accompagnarla al lavabo, entriamo, lei si mette di fronte allo specchio ed io dietro di lei, eccitato, con il cazzo che voleva uscire dai pantaloni, duro, teso, svettante.
Non potevo fare a meno di poggiarglielo sul culo, e lei, mentre con le mani armeggiava con la camicetta e la salvietta, spingeva delicatamente il suo culo verso il mio cazzo, mentre anche io spingevo verso di lei; ormai mi stava scoppiando, glielo strofinavo nel mezzo dei glutei, e vedevo la sua eccitazione, la sentivo, vedevo che era paonazza; l'ho tirato fuori, le ho alzato la gonna, le ho scostato il perizoma, dopo averci giocato un pò da sotto, e gliel'ho piantato in mezzo alle cosce, da dietro, allargandole delicatamente il culo con i pollici, lei adesso spingeva verso di me, inarcava i fianchi per sentire meglio il cazzo che ormai prepotente le si infilava in mezzo alle cosce, premendole la figa, che era bagnata fradicia, ed io lo sentivo che non aspettava altro che essere sfondata, non aspettava altro che questo, voleva sentire la mia cappella che le violava la figa, e mettendo le mani sul lavabo, inarcando i fianchi, favoriva la penetrazione.
Se lo è ritrovato tutto dentro d'un colpo, fino ai coglioni, tutto il cazzo nella sua lunghezza dentro la figa; gemeva, spingeva verso di me, si dimenava, era davvero una bella troia da monta, una donna da fottere, una cavalla che non aspettava altro che sborrarmi sul cazzo; abbiamo scopato per un pò, ogni tanto le mettevo una mano sulla bocca, per impedire che i suoi gemiti si sentissero fuori dalla porta, e ad un certo punto comincia a tremare, le tremano le cosce, i fianchi, il busto, vedo le sue tette, fuori dalla camicetta, con i capezzoli duri come pietra, glieli sfioro e le do colpi da dietro che potrebbero spaccarle la figa in due, lei se li gode come una buttana, e comincia a godere intensamente, bagnandosi ancora di più, sento che le sale la sborra, ed anche a me, le chiedo se posso sborrarle dentro, mi fa cenno di si, ed è un fiume di umori, suoi e miei, la sua sborra mischiata con la mia, che le esplode dentro la figa, che le cola sulle cosce, è bellissimo, i nostri corpi uniti attraverso la sua figa ed il mio cazzo duro, e le nostre sborre colanti.
Mi sono appoggiato a lei, puledra da monta, messa a cosce larghe, per riprendermi un pò. Ci siamo sistemati, lei ha asciugato le cosce, e siamo usciti dalla toilette, assieme, paonazzi e svuotati nelle nostre viscere; ci avviciniamo al tavolo, e troviamo seduto un signore, lei si gira verso di me e dice: ti presento mio marito.
16
1
10 anni fa
Hard3Dream,
48
Ultima visita: 9 anni fa
-
Lorena
Da alcuni anni ho scoperto la mia passione “segreta” per i travestiti e, grazie agli annunci pubblicati sui siti specializzati, ho avuto modo di conoscerne ed incontrarne alcuni. Con Marco (per me Lorena) si è però instaurato un rapporto privilegiato. Già dalla prima volta che ci siamo incontrati, ho provato per lui/lei una emozione superiore. Ricordo che, dopo un fitto scambio di e-mail, Lorena accettò di incontrarmi a casa sua. Quando arrivai, mi trovai di fronte un sensualissimo travestito 35enne . Marco/Lorena era truccata di tutto punto, ma non in modo volgare o eccessivo, con una parrucca di capelli neri lunghi e mossi . Indossava una vestaglia da camera classica, ricamata, lunga sino al ginocchio e calzava dei bellissimi sandali con tacco vertiginoso. Dopo un comprensibile iniziale imbarazzo da parte di entrambi, lei mi offrì da bere e facemmo conoscenza. Mentre parlavamo, la tensione diminuiva lasciando lo spazio ad una nascente eccitazione. Infatti, mentre eravamo seduti sul divano, non potei fare a meno di guardarle le splendide gambe che aveva magistralmente accavallato lasciando intravedere gli orli di bellissime calze velate nere, tenuti in tensione da un reggicalze anch’esso nero. Notando che mi ero quasi incantato, Lorena mi chiese a bruciapelo:- “Ti piacciono?”, non so se riferendosi alle calze o alle gambe. Bastò solo che rispondessi “moltissimo” perché Lorena si alzasse e, con lentezza e maestria quasi da consumata spogliarellista, si slacciasse la vestaglia, facendosela scivolare ai piedi ed esibendo un completino intimo di colore nero veramente notevole. Indossava un reggiseno imbottito di pizzo e delle mutandine trasparenti. Come ho già detto, reggicalze e calze nere, molto velate che, tra l’altro, sono sempre state la mia passione. Il corpo era perfettamente depilato e la carnagione abbronzata in maniera uniforme. Tale visione mi cagionò un immediata e violenta erezione tanto che il membro, compresso nei pantaloni, mi faceva male. Mi avvicinai a Lorena e la strinsi tra le mie braccia, baciandola sul collo e leccandola dietro i lobi, mentre le mie mani le accarezzavano dapprima la schiena e poi i sodi glutei. Lorena dimostrò di apprezzare molto questo approccio tanto che avvicinò la sua bocca alla mia e le nostre lingue si fusero per un lungo e voluttuoso bacio. Ormai ero eccitatissimo. Iniziai con continui baci e leccate a scendere lungo lo splendido e fremente corpo di Lorena. Mi ritrovai con il viso all’altezza del suo bacino. La mia lingua guizzava sulle sue mutandine. La girai e contemporaneamente gliele sfilai. Ebbi, davanti agli occhi, la visione del suo meraviglio culo. Forma rotonda, pelle liscia e più pallida rispetto al resto del corpo, perfettamente glabro. Poteva benissimo essere scambiato per un sedere femminile e, forse, anche meglio. Dopo alcuni istanti in cui rimasi a contemplare quell’opera d’arte, non resistetti ed iniziai a leccare e mordicchiare quelle succulente chiappe. Lorenza, gradendo il trattamento, si piegò leggermente in avanti ed io, che ero inginocchiato dietro di lei, divaricai con le mani i suoi glutei intravedendone così il bellissimo, nero, ed osceno fiorellino. Mi tuffai con il volto dentro quello splendore e leccai instancabilmente il suo buchetto con avidità, umettandolo per bene ed infilandogli ripetutamente la punta della lingua, aiutato in questo dal movimento ondulatorio di Lorena che gemeva e mi incitava. In quella posizione riuscivo anche, e con piacere, a leccare la base dei testicoli di Lorena che erano piccoli come noci ma lisci, depilati e profumati. Dopo svariati minuti di questa pratica, Lorenza si giro esibendomi davanti al volto, il suo cazzo eretto, di normali dimensioni, ma bello duro. Era ciò che aspettavo. Lo ingoiai famelico, leccandolo, baciandolo, passandogli la lingua dalla radice alla punta, succhiandogli i testicoli con ingordigia. Contemporaneamente le mie mani accarezzavano quelle stupende cosce velate dalle calze. Ero all’apice della voluttà e non mi ero ancora spogliato. L’uccello mi tirava in modo pazzesco, facendomi male, e sembrava chiedermi disperatamente di liberarlo dai pantaloni. Lorena, evidentemente avvedutasi di ciò, si staccò da me e, dopo avermi fatto risedere sul divano e toltimi i pantaloni, iniziò a leccarmi lo scroto e, con la punta della lingua, a risalire e scendere lungo la mia asta, che era dura come l’acciaio, senza peraltro quasi toccarla con le mani. Tutto ciò mi provocava dei brividi intensi lungo la schiena e credo che solo la maestria dimostrata da Lorena in tale circostanza mi abbia evitato di venire immediatamente. Infatti, intervallava la sua lenta azione con brevi pause che mi consentivano di riprendere un minimo di controllo sui miei sensi. Dopo alcuni minuti di questa pur entusiasmante pratica, Lorena, guardandomi intensamente negli occhi, mi chiese se volevo possederla. Era come chiedere ad un bimbo se volesse un regalo. Mi sentivo al settimo cielo. In un batter d’occhio, e senza alcuna difficoltà rispetto ad altre volte in cui avevo in detta circostanza avuto un afflosciamento di tensione, mi infilai il preservativo avvicinandomi a Lorena che si era già posizionata alla pecorina. Indirizzai la punta del membro verso quell’agognato pertugio che mi si apriva di fronte, e che già avevo abbondantemente umettato con la mia saliva e l’inserimento fu dolce, aiutato dalla spinta graduale che Lorena fece con il suo bacino. Una volta dentro di lei, sentii il suo sfintere avvolgere perfettamente il mio uccello, irradiandolo piacevolmente del suo calore, ed iniziai con un lento andirivieni, ben sapendo che non avrei resistito tanto visto il mio grado di eccitazione, ormai al limite. Infatti, dopo alcuni colpi, sentendomi il basso ventre ribollire, aumentai il ritmo delle spinte facendo gemere di piacere la mia partner. Ormai ero fuori controllo Non resistevo più. Feci appena in tempo ad estrarre il pene dal culo di Lorena, e liberarlo dal preservativo, che esplose in un primo violentissimo spruzzo di sperma che la raggiunse nei capelli. Seguirono violente contrazioni che liberarono fiotti di liquido biancastro che inondarono la schiena della mia amante. In quegli istanti, venni inebriato da un parossistico piacere che mai avevo provato prima di allora. Abbracciai Lorena e la baciai profondamente in bocca. Nessuno mi aveva mai fatto godere come lei e mi spiacque solo che, quella prima volta, forse durata troppo poco per lei. Ebbi comunque modo di rifarmi altre volte con Lorena per la quale, forse, è riservato anche un pezzetto del mio cuore.
6
1
10 anni fa
pablomat,
62
Ultima visita: 3 settimane fa
-
Una conoscente
Questa storia è successa qualche anno fa, la mia fantasia l'ha un pò manipolata
Erano ormani 6 mesi che ero in trasferta per lavoro.
In quel periodo mi trovavo ad Ostia in hotel conobbi una donna Maria, attraente sulla 50ina, anche lei in giro per lavoro, dopo alcuni giorni in cui ci davamo appuntamento per colazione e per la cena, la confidenza si fece più profonda e ci raccontavamo delle nostre vite, fatte di lavoro e lontananza dalle famiglie.
Lei era separata con una figlia ormai grande, aveva deciso di rendersi disponibile per le trasferte in questo modo guadagnava di più e visitava posti i cui non era stata, infatti lei si fermava anche i fine settimana e poteva anche “fare quelle cose che a casa non avrebbe potuto”, e più esplicitamente disse che se voleva scopare con qualcuno nessuno l’avrebbe potuta giudicare, mentre al paese dove abita tutti notano tutto e giudicano.
Anch’io le dissi che dopotutto capitano esperienze che lontano da casa hanno un significato fini a loro stesse …..
Quella sera finimmo nella sua camera, ci spogliammo, aveva una pelle liscia, molto curata, un filino di pelo sormontava la sua figa, ci baciammo, poi fu lei a prendere l’iniziativa utilizzando il mio cazzo come un leccalecca, poi aprì le gambe e volle che le leccassi la figa, mi venne in bocca, poi continuò lei a farmi un pompino fino a quando le riempii la bocca di sperma, lo inghiottì tutto e ripulì il mio cazzo con precisione e passione. Finimmo così.
I giorni passavano e nonostante ci provassi non successe più nulla per qualche tempo, una sera mi invitò in camera sua, aveva preparato un a bottiglia di vino e ne versò due bicchieri, mi disse che aveva voglia di cazzo, e che voleva essere scopata ben bene, iniziamo a spogliarci e, sempre lei al comando, mi fece prima leccarle la figa, poi si pose a pecora e volle essere scopata, venni a breve, continuò assatanata sul mio cazzo per farlo tornare duro, poi volle essere nuovamente scopata.
Ero spompato, la foga di Maria mi aveva distrutto anche psicologicamente, non ero abituato ad essere comandato e posseduto, non ne aveva abbastanza, si stava masturbando e mi chiese di aiutarla a venire ancora una volta, mi riempì la mano di umore al momento di venire e volle che le metessi tutta la mano dentro, mente godeva strinse le gambe e urlò di piacere.
Mi disse “non ti offendere, ma scopate così ne ho fate molte, voglio di più, è un periodo che ho una voglia di cazzo da impazzire”.
Il fine settimana rientrai a casa e il lunedì quando ritornai al lavoro ricevetti un suo sms, “non ti impegnare stasera mi servi libero”, la sera uscimmo a mangiare un pizza alla pizzeria di fronte l’hotel, non accenno a nulla, ma ad un certo punto lei mi dice che ha invitato una persona in camera che lo ha conosciuto nel we w che dal costume la sua dotazione era niente male, ma che era un rozzo e non vuole essere sola e che ha detto che con lei ci sarebbe stato il compagno, si scusa per avermi coinvolto ma si fida di me, mi dice che così si sente più sicura, le ha inventato la scusa della coppia con marito guardone.
Tornati in albergo andiamo in camera sua e mi dice che io dovrò solo osservarla e non partecipare, che però nei prossimo giorni saprà ripagare la mia complicità.
Riceve un sms e mi chiede di andare a prendere la persona che è arrivata, scendo e mi si presenta Sergio uno sui 40 anni, alto e robusto per nulla tonico anzi, sembra un armadio, mi dice che ha portato anche un amico e che aveva accennato a Maria la possibilità di essere in due, che però se non ci va lo rimandava via, e mi presenta Alì un ragazzone di colore sui 30 veramente impressionate tanto è grande, circa 2 metri (sembra un giocatore di basket), per me nessun problema, possiamo salire.
Arrivati in camera Maria è stupita dei due, ma accetta che ci siano entrambi, a condizione che io sia presente, loro non hanno problemi.
In men che non si dica Sergio è nudo, sotto la pancetta ha un cazzo niente male, e ancora non è duro, inizia a leccare Maria che nel frattempo ha fatto sedere sul divanetto, poi fa cenno ad Alì di avvicinarsi e di spogliarsi, quando si toglie lo slip tira fuori un cazzo nero, lucido ed enorme, sembra il mio avambraccio, lo avvicina alla bocca di Maria che fa fatica a prendere anche solo la cappella tra le labbra, lo lecca ma non riesce a succhiarlo, si scambino i ruoli ed il cazzo di Sergio ora è bello duro, gran cazzo che di fronte al mio sembra enorme e sparisce di fronte a quello di Alì, questo però Maria lo spompina bene, riesce a prenderlo quasi tutto in bocca, questo gioco di cura dei due uomini su di lei e viceversa dura circa 15 minuti poi Sergio la prende in braccio e la porta sul letto, la pone a capretta e gli pianta il cazzo in figa senza nessun riguardo, Maria da prima ha un gemito di dolore ma poi geme di solo piacere, Sergio si rivolge a me e dice “la tua donna è proprio un puttana, un cagna in calore” nel frattempo Alì le sta ponendo il cazzo e lei lo sta lavorando con la bocca, Sergio esce e al suo posto fa andare Alì “trombala ben bene, è una grandissima troia vogliosa” dice nel frattempo, si toglie il preservativo e si mena l’uccello sul viso di Maria, gli esce un fiume di sborra che riempie la faccia di Maria “succhialo puttana” e gli sbatte in bocca l’uccello ancora gocciolante, Maria lo succhia con avidità e lo ripulisce tutto.
Alì le appoggia la cappella alla figa, Maria si dimena ancheggiando per aiutarlo ad entrare, quando la cappella sparisce in figa emette un urlo di dolore, Alì non si ferma e le infila quasi tutto quel cazzo enorme, la scena che sto vedendo è impressionante, Maria sta ululando di piacere “scopami, scopami, fammelo sentire tutto dentro” e Sergio rivolto a me “ne ho viste di troie ma una così le batte tutte, ha una voglia di cazzo impressionante” Alì resta dentro la figa di Maria per un tempo che sembra interminabile, in certi momenti arriva a sbattere il bacino sulle chiappe di Maria e lei tutte le volte che lo fa urla di piacere.
Quando le esce, Maria stravolta si gira nel letto, e lui toltosi il preservativo le sborra in bocca, tanta è la sborra che Maria non riesce ad ingoiarla tutta, mentre sta succedendo tutto questo Sergio si è disteso a fianco al lei nel letto e le dice di salire sopra al suo cazzo “non vorrai mica fermarti troia”, lei è esausta ma si tira indietro anzi è lei che rimesso un preservativo sul suo cazzo, ci sputa sopra per inumidirlo e si infila il cazzo sul quale sale e scende vigorosamente.
Alì intento si sta menando di fronte a lei che lecca il cazzo fino al momento che diventa duro e poi si sdraia di fianco a loro, Sergio spinge Maria a salire sopra il palo duro e nero, che con il preservativo sembra ancora più lucido. Maria riesce a farsi entrare il palo in figa e geme di piacere “sono una puttana” Sergio l guarda e dice “sei una grandissima troia e lui (indicando me) è un grandissimo cornuto, ti piace il cazzo” e le infila l’uccello in bocca, “succhia puttana”.
Impalata da Alì, il cazzo di Sergio in bocca, Maria è estasiata dal piacere, Sergio si mette alle sue spalle e le infila un dito nel culo, Maria gli dice di prendere l’olio nel cassetto del comodino e lui di bagna le dita, ora nel culo ne mette due, poi ne mette sula preservativo e infila il cazzo nell’ano, Maria si trova così impalata da due cazzoni, Sergio dopo poco esce ed io ho il buco di culo di Maria dilatato di fonte a me, Sergio si toglie il preservativo e sborra ancora una volta in faccia a Maria “lecca troia, succhia tutto puttanona”.
Sergio stoppa Maria ed Alì e gli chiede se vuol provare a prendere in culo il cazzone nero, lei dice di si, ma si raccomanda di far piano e lubrificare bene, Sergio mi fa cenno di avvicinarmi, ora siamo io e Sergio ai fianchi di Maria, Maria con il culo in aria a capretta e Alì con il palo in mano che sta cospargendo di olio sia la cappella che l’ano di Maria, prima le infila un paio di volte due dita poi Sergio mi fa cenno di divaricarle le chiappe il più possibile e vedo la cappella enorme appoggiarsi all’anelo anale, spinge piano Maria di divincola per aiutare ad entrare, al momento buono Alì con un colpo secco entra, Maria urla di dolore, le chiedo se devono smettere ma scuote la testa “lo voglio dentro” Alì stantuffa piano e riesce a farne entrare almeno 20 cm poi inizia ad accelerare il movimento e Maria inizia a gemere di piacere, Alì prosegue per qualche minuto poi esce, si toglie il preservativo e riempie la bocca di Maria della sua sborra.
ora sono tutti esausti e soddisfatti, Sergio ed Alì salutano “ciao bellissima puttana, se ne rivuoi ancora sai come fare e dove trovarci” poi si girano verso me e mi saluta “ ciao cornone, come fai a soddisfarla tutta????”
Maria ci mette una decina di minuti prima di riprendersi, mi ha chiesto di restare.
Mi dice che non ha mai passato una serata del genere, anche se era nelle sue fantasie, e che ha conosciuto Sergio nel fine settimana in una spiaggia naturista, lui ci ha provato ma lei (visto che la dotazione era notevole lo voleva) non si fidava, le sembrava un po rozzo e volgare e gli ha inventato la scusa del marito cuckold che ci sarebbe stato lunedì, per cui si erano accordati, ma che Alì era stata una sorpresa, e ridendo, “una notevole sorpresa”, poi mi prese in bocca l’uccello facendomi un pompino, “grazie” mi disse “vedrai che ti ricompenserò”.
Segue …..
8
0
10 anni fa
mirco1963,
49
Ultima visita: 5 anni fa
-
Una Storia Breve
I due pullman si
fermarono davanti all’albergo. Era una costruzione invecchiata male, palazzone
nato anonimo; ora gli insulti del tempo mettevano in risalto la sua natura di
casermone suburbano. Un modesto albergo di periferia insomma, buono per tasche
leggere, per gente poco esigente, per studenti in gita scolastica appunto. Da quei due pullman, una sera di maggio
inoltrato, gli studenti dell’ultimo anno di un liceo di M e alcuni dei loro
insegnanti, sciamarono accaldati e stanchi, dirigendosi al bar dell’albergo.
Una volta che la giovane masnada fu ristorata cominciò per la professoressa di
matematica l’ingrato compito di organizzare le pratiche di registrazione alla
reception, aiutata in questo da un vinto
ma poco convinto annoiato collega.
La prof. di
matematica era una donna dall’apparenza anonima; non si poteva di lei dire che
fosse brutta, ma non promanava da essa alcun segnale che non fosse
convenzionale e prevedibile.
Sembrava in realtà possedere tutte quelle doti che rendono una
persona gradevole, ma a queste qualità mancava quel lievito che la gente chiama
fascino.
Era piuttosto alta, snella, un viso pallido incorniciato da
capelli neri di media lunghezza, appena mossi. Gli occhi erano bellissimi, con
un disegno squisito di sopracciglia che sarebbero potute diventare impertinenti
o sbarazzine se una risata vera avesse tentato le sue labbra.
Di lei nessuno della scuola sapeva niente. È vero pure che
non era del posto, veniva infatti da un paesino del nord, e 4 anni di
permanenza nella sonnolenta cittadina di M non erano bastati a tirare fuori
nulla da lei. Nemmeno le più intrepide ficcanaso del paese erano potute andare
oltre banali congetture. Viveva totalmente immersa nella visibilità che in
genere ha un’insegnante che lavora in un piccolo centro, ma appena oltre il
cono di luce tracciato dal suo ruolo professionale, era come se ci fosse il
nulla.
Quando, finalmente, tutti ebbero le stanze assegnate, vi fu
un accenno di tregua, accompagnato da un sentore di frescura portato dall’imbrunire.
Durò poco la pace. Meno di un’ora dopo gli studenti andavano
per i corridoi , chi per visitare e curiosare nelle stanze degli altri, chi per
il solo piacere di fare confusione.
Alla fine, come Dio volle, fu l’ora della cena; gli
insegnanti cercavano di spalmare i più turbolenti nei tavoli dove i buoni
fossero maggioranza qualificata. Le femmine per lo più si gingillavano con i
cellulari . Finirono verso le 23. L’indomani c’era la visita al sito
archeologico dove “quello di storia dell’arte”, quello mezzo sordo, avrebbe,
con il suo charme, finito l’opera del sole cocente e della stanchezza.
“Sveglia alle 6,45 dunque”, ripeteva il corpo insegnanti ai
più ostinati che ancora cincischiavano tra la hall e il bar.
Venne poi il momento della nanna; tutti gli studenti erano
nelle camere; si sentiva di tanto in tanto qualche tonfo e qualche risatina
soffocata, ma, in sostanza, la giornata sembrava conclusasi bene.
Verso mezzanotte, a controllare che tutto fosse a posto, a
girare per i corridoi era la prof. di matematica.
Dopo cena si era cambiata d’abito e adesso priva dell’
“uniforme”, sembrava una delle tante pensionanti dell’albergo.
Passando dalla camera “12” sentiva voci di giovani donne
evidentemente allegre. La prof sorrise lievemente e andò oltre per completare
il giro.
Al ritorno, quando era sul punto di ritirarsi, la sua
attenzione fu attratta dalla “12” dove francamente si cominciava ad esagerare.
La chiacchiera si era fatta ora alta e le risa erano perfettamente udibili per
tutto il corridoio. Decise d’intervenire e bussò con discrezione alla porta. Ad
aprirle fu una biondina, Silvana, sua alunna, secondo tentativo all’esame di
Stato. La prof. fece un metro dentro la stanza e non aveva ancora cominciato
con la paternale come da protocollo, che un odore pungente d’alcol leticò le
sue narici: Silvana comprese di essere stata scoperta, tanto più che le due
compagne di stanza sguaiatamente chiedevano chi fosse a disturbare a quell’ora.
La prof, a quel punto, entrò con decisione nella stanza; le altre due, Giulia e
Maria, erano nello stesso lettino mezze
nude. Una bottiglia di spumante toglieva alla prof. ogni dubbio sulle cause
dell’alito di Silvana.
La prof. non fece in tempo a partire con la rampogna di
prammatica che le risatine andavano e venivano da quei tre volti maliziosi ed
ebbri.
Giulia, una mora la cui pelle ambrata parlava piuttosto che
di studi e di ansie da vigilia degli esami, di mare e tintarelle, disse con
voce fintamente piagnucolosa:” prof, ha tutte le ragioni del mondo ma oggi
faccio diciotto anni e stiamo festeggiando. Sono anch’io nel club delle
maggiorenni e sarei felice se lei si unisse a noi per un brindisi. Non mi dica
di no la prego; siamo in gita e vorremmo vederla un po’ rilassata”. Cosi’
dicendo porse all’insegnante la bottiglia con aria fintamente supplichevole.
“Ti faccio tanti auguri e….. d’accordo, vediamo che spumante
avete rimediato”. Chiese poi un bicchiere ma Giulia disse che direttamente
dalla bottiglia sarebbe stato più cameratesco.” Noi tre siamo molto intime e
condividiamo tutto”, fece la ragazza con un largo sorriso. La prof annui’
cercando con un sorriso forzato di nascondere l’imbarazzo che provava davanti a
quella che le sembrava una sfida; portò quindi
alle labbra la bottiglia e ne cavò un lungo sorso di freddo liquido
giallo.
“E lei dove ha festeggiato i suoi diciotto anni?” chiese
all’improvviso Maria. “Ero in collegio, un collegio di suore, grande
disciplina. Ricevetti quel giorno solo una telefonata dai miei e da una suora
un paio di babucce da notte”. Ricordo che quel giorno fui anche punita per
avere rotto la regola del silenzio al refettorio”, rispose la prof.
“Essere puniti”, continuò Giulia, “è la condanna e il
privilegio di quando si è ragazzini e il mio tempo per queste cose scade
proprio oggi”.
“E’ vero ,” disse la prof quasi parlando tra sé, ”da
ragazzina sei controllata, comandata, se sbagli paghi ma questo ti protegge ;
sono gli adulti, alla fine, a prendersi tutti i carichi “.
“Senta,” disse Giulia, “d’ora in poi sarò responsabile di
tutto ciò che farò, ma stanotte voglio essere la ragazzina che ero fino a ieri;
poi lei mi deve un regalo e a una diciottenne non si rifiuta nulla”.
“Cosa posso fare per te”? chiese la prof. “Lei mi deve
punire” prosegui’ la ragazza. “Stanotte sono, voglio essere ancora una
ragazzina da correggere, da proteggere e lei ora è qui, l’insegnante piu’
severa e dura della scuola”. La prof arrossi’ violentemente e sforzandosi di
sorridere le chiese di cosa dovesse essere punita. “Ma perché le ho rotto le
balle tutto l’anno e gli altri passati, perché nessuno in casa mi ha mai
raddrizzata, perché tutti i ragazzi che ho avuto mi hanno viziata e…..perchè
stasera qui c’era alcol” disse Giulia . “E che punizione dovrei darti”? chiese
la prof con voce roca. “Lei mi deve dare una punizione corporale, un’esemplare
punizione vecchio stile, devo essere raddrizzata per tante cose e voglio che lo
faccia lei. Mi dia una lunga, vera, seria, autoritaria sculacciata.”
La prof impallidì, si alzò e fece per uscire dalla stanza ma
fu bloccata sulla porta dalle altre due ragazze che, ormai ubriache,
sghignazzavano senza ritegno. Quando fu riportata in stanza l’attendeva il
corpo nudo di Giulia raccolto a gomitolo, la testa incassata fra le spalle, le
ginocchia puntate sul letto: l’abbronzatura non era completa, le sue natiche si
ergevano bianche come una luna di latte. Un’ombra di seta nera e lucida si
intuiva tra le cosce sode, appena disegnate da lievi e guizzanti muscoli. La
figura si chiudeva coi suoi talloni che sembravano due picchetti d’ambra sulla
neve del lenzuolo.
L’insegnante era come svuotata, sembrava perduta davanti a
quella vista. Lei si sentiva più nuda di Giulia e sentiva che “la
professoressa”, il suo personaggio, la stava abbandonando, lasciandola in balia di quei sei occhi che avevano
comunque capito di lei qualcosa , e lei, la parte più intima di lei, si
liberava con vergogna e con sollievo della parte più inutile di sé stessa, del
suo involucro, come serpente che fa la
muta.
Era calato un silenzio irreale e la prof. si avvicinava alla
luna inevitabilmente, dolorosamente, e la sua mano destra scaricava tremante
dei colpi , dei meteoriti che la luna, quella luna assorbiva indifferente. I
colpi si fecero duri, cattivi ma Giulia non emetteva un gemito; la sua
reattività era in quel culo che sempre più spavaldamente si offriva al dolore
sempre più caldo e feroce, e nei suoi alluci che lei puntava sempre più
convulsamente nel materasso.
I colpi a un tratto si attenuarono, divennero più stanchi; la
tensione era calata e l’insegnante ora consolava la luna ,la luna divenuta ora
rossa.
I colpi divennero benefico massaggio, perdono, pace, e in
quel silenzio si udi’ Giulia mugolare sordamente. La prof, molto lentamente,
molto deliberatamente cominciò a spogliarsi e quando rimase nuda le tre
ragazzine restarono senza fiato. Davanti a loro la bellezza, libera da
infingimenti e da maschere diventò la bellezza, verità, disvelarsi completo di
un’anima, dei suoi desideri.
Giulia fu di colpo investita da dietro da una bocca, da due
labbra aride assetate di umori, e gli umori arrivarono e lei li assaporò tutti
passando dalla stillante vagina bagnata di chiari e trasparenti dolcezze
all’aspro sapore amarognolo che quel culo le offriva. Una lingua può muoversi
agile e spietata come un serpente, e quel piccolo rettile imperversava sopra,
sotto, dentro Giulia; era una serata umida e gli umori della ragazza, spremuti
a forza, si mescolavano con la pesantezza dell’aria e i corpi, la pelle,
diventarono scivolosi, sfuggenti, e a quel punto Giulia si senti’ arpionata,
catturata dai morsi di lei che non se la voleva fare sfuggire, come il pesce
grosso fa col pesce piccolo.
Una lotta, una
sorpresa per Giulia che non aveva immaginato chi, cosa fosse quella donna, pur
avendo di lei vagamente intuito qualcosa.
Una liberazione folle, dionisiaca, era quella dell’insegnante, trasformata in una divinità
antica, oscura, terribile.
Le Furie della passione imperversavano in quella piccola
stanza come tromba d’aria che tutto risucchia al suo passaggio, e quello fu
anche il destino delle altre due, Silvana e Maria.
Avevano esse evocato qualcosa e ora questo demone le
torturava con quella sapienza che si alimenta di silenzi, di dissimulazione,
dell’ombra in cui lei si era relegata, in cui era stata relegata . I loro corpi
divennero fragili strumenti di chi sapeva tanto desiderare e tanto bene
nascondere.
Raggiunsero Giulia e l’insegnante il climax, con le due
gregarie messe a leccare davanti e dietro la padrona mentre questa baciava
Giulia. Si baciavano e si guardavano negli occhi dicendosi tutto con quegli
sguardi.
Poi la tensione scese e le due gregarie, le due comparse,
sparirono distrutte, in un sonno
pesante, nero d’inchiostro.
Rimasero la prof e Giulia abbracciate a guardarsi in
silenzio.
A un tratto nella stanza si udi’ una voce nuova che fece
trasalire Giulia. Era lei, la vera lei che ora parlava. “ Volevi sapere dei
miei diciotto anni e della mia festa? Ti ho detto la verità. Io dico sempre la
verità. Una ragazza, un piccolo regalo, le babucce, una monaca, una punizione.
Vero, tutto vero, ma indovina ora chi fosse cosa. Vediamo: c’è una ragazza
attraente, molto attraente che compie gli anni, i suoi diciotto anni in un
collegio femminile. C’è una suora molto rigida, molto osservante, tutta d’un
pezzo che ha una crepa nel suo muro di certezze, un tarlo che scombicchera
tutto, Lei, Lei, Lei. E io, io con le mie stesse mani feci queste babucce per
Lei e Lei quando le vide Lei rise a questo regalo inaspettato, inconsueto. Quella notte volli fargliele provare, gliele
infilai io, io poi accarezzai quei
piedini che mi avevano fatto impazzire quando la vedevo in giardino correre
scalza, io la baciai tutta cominciando proprio da quei piedi e mi feci baciare
tutta, io profanai il suo candore come, esattamente come voi tre pensavate di
fare con me”, e qui la prof si mise a ridere sommessamente, beffarda, amara.
“qualcuno però vide e parlò. Io fui cacciata, cacciata con molta discrezione ma
cacciata e per mantenermi agli studi feci l’operaia, la baby sitter, la
bracciante stagionale. Da allora nessuno più, uomo o donna che fosse, nessuno.
“Posso dire che sono una donna che si è fatta da sé,” e qui tacque mentre
lacrime calde lasciavano i suoi occhi disperdendosi in dolorosi rivoli.
Poi incontrai te e ti ho amata, ti amo da tre anni e ho
immaginato tante volte di fare l’amore con te e tu e queste sceme mi provocate,
mi tormentate, volete vedere cosa cela la vostra rigida, intransigente
insegnante di matematica.”
Giulia piangeva come una bambina, tremava, cercava il calore
di lei. “Ti amo, ti ho sempre amata anch’io, ma come facevo a dirtelo, a
fartelo capire? La faccenda di stasera era uno scherzo per queste due cretine e
per me una sfida, era dirti che esisto,
magari per fare la stupida, ma esisto.”
Fecero l’amore e quello fu amore: entrare nell’altra con
delicatezza, sommessamente, per poi portare la passione trattenuta e compressa
da queste sfibranti dolcezze a esplodere in raptus di piacere, in follia di
gesti, in simboli di possesso, di
sottomissione e poi…. poi un sonno, poi
un profondo sonno, una tomba buia che di colpo le inghiotti’.
“Cara Giulia, amato amore mio, mia meravigliosa donna di
diciotto anni e un giorno; stanotte hai scoperchiato due anime, la mia ma
soprattutto la tua. Volevi ieri in regalo una punizione, ti ho accontentata.
Hai scoperto l’amore ora scoprirai l’abbandono. Vado via e tu sei grande, o
meglio, sarai grande se saprai leggere tra le pieghe di tutti gli amori che avrai, la precarietà
dell’amore che è poi l’essenza della vita stessa, perenne tensione verso la
felicità che si risolve sempre in dolore. Hai perso l’innocenza perché l’amore
fa diventare adulti e nessuno se non te stessa ti può salvare dalle sofferenze,
dalle sconfitte, dagli abbandoni. Benvenuta nel mondo dei grandi, dove la vita non
ti fa sconti e dove, dopo una sculacciata, non ti sentirai assolta e libera
dalle colpe, ma solo un poco più stanca, un poco più disperata, forse un poco più sporca. Il tempo dei giochi è
finito, infinito amore mio ”
Questo biglietto trovò Giulia il mattino seguente.
Si seppe a colazione che l’insegnante di matematica era
“rientrata a casa richiamata da gravi problemi familiari.”
La scolaresca non fu troppo afflitta dalla notizia; un
guardiano in meno.
Quella sera Silvana e Maria si ubriacarono e fecero sesso
ancora più sfrenatamente. Giulia passò la sua prima notte da maggiorenne
bagnando di lacrime un biglietto ormai diventato azzurrino e molle come una
banconota finita per sbaglio in lavatrice.
L’anno seguente all’ istituto di M arrivò la nuova prof di matematica.
3347
5
10 anni fa
Ofelia_e Cassio,
41/45
Ultima visita: 10 anni fa
-
Femminilizzato !
In un vuoto e tardo pomeriggio primaverile, con l’arrivo della sera oramai incalzante, solo e senza impegni, decisi di andare a cinema per distrarmi dalla malinconica solitudine che si era impadronita di me. Il più vicino programmava un film erotico, con tette e culi al vento oscurati da pudiche stelline appropriatamente disposte su attraenti nudità femminili. Non ne vedevo da molti mesi in quanto erano ripetitivi e senza trame interessanti, tuttavia l’immagine provocante della locandina alimentò il desiderio e, infoiato, mi trovai nella sala buia in preda a un demone incontenibile.
Presi posto in ultima fila, in posizione molto laterale, defilata rispetto all’ingresso, pronto a scappare se fossi rimasto deluso da quello che speravo e temevo che mi accadesse. Le scene cominciarono a scorrere, nella sala imperavano i mugolii di piacere che accompagnavano le scene dense di rapporti sessuali di vario tipo.
Sapevo, per qualche sporadica esperienza, che nel settore in cui avevo preso posto ci si poteva imbattere in arrapati in cerca di contatto con altri maschi, in quanto alcune piccanti esperienze mi erano già capitate. In principio avevo accettato le avances di “passivi”; in seguito era accaduto che, dietro invito di occasionali partners, avevo accettato con interesse il ruolo passivo nel rapporto orale con gradimento sempre crescente. Ciò mi aveva fatto temere di scivolare verso la passività, ma avevo esorcizzato la mia paura allora, autoconvincendomi di essere un bisex attivo.
Ero conscio di gradire il contatto omosessuale, e quindi ero lì nel cinema con la speranza che la serata avrebbe potuto donarmi una gradevole scopata con un maschio desideroso di mettere in libertà il lato femminile della sua personalità.
Trascorsero una decina di minuti, e il posto al mio fianco fu occupato da un imponente e distinto signore. Lo sentii muoversi cambiando lievemente posizione, e incidentalmente, con finta casualità ma puntualmente, accostava la sua gamba alla mia: voleva saggiare la mia reazione. Non la ritrassi, anzi la spostai ancor più verso di lui in modo da farla combaciare alla sua. Lo squillo di tromba fu perfettamente recepito e, dopo poco, in prossimità del mio ginocchio avvertii il delicato avanzare delle dita che accennavano una timida carezza; restai fermo, godendo del contatto. Comprese che gradivo e, rincuorato e più spavaldo, accarezzò la mia coscia con l’intera mano, con decisione. Mi stavo eccitando. Visto il buon esito dell’esplorazione posò la mano sulla mia, prendendola e tirandola verso di sé. Compresi che voleva instaurare una reciprocità di contatto. Lo assecondai e lasciai che la conducesse verso la sua gamba, e pochi istanti dopo mi ritrovai il palmo della mano poggiato su un caldissimo e duro cazzo che nel frattempo aveva fatto sgusciare prepotentemente fuori con l’altra mano! Non mi ritrassi a quel contatto vigoroso, anzi richiusi le dita avvolgendo il carnoso tubero in una carezza armoniosa che lentamente scivolò verso l’alto e il basso. Lo sentii sospirare, e dopo alcuni secondi avvicinò la testa alla mia e sussurrò:
- Prendilo in bocca –
- No, non qui - replicai avvicinando a mia volta la testa verso la sua - ho timore che qualcuno possa vederci –
- Allora andiamo via, andiamo a divertirci tra noi –
Il tono era stato deciso, di chi dà un ordine. Risposi annichilito con un semplice sì. Si assestò i pantaloni, ci alzammo e uscimmo insieme, senza proferire parola, come due vecchi amici.
Non parlammo in macchina perché le gole erano serrate dal desiderio di dare sfogo alla nostra sessualità.
Mi condusse in un casolare abbandonato, e pensai che quel casolare era sicuro testimone di altre scorribande conclusesi con gioiose sborrate. Continuavamo a esser silenziosi, come se tra noi ci fosse una antica e collaudata intesa. Nel locale filtrava la poca luce fornita da una pallida luna che in cielo aveva preso il posto del sole, e si avvertiva solo lo spiegazzarsi dei tessuti dei nostri pantaloni che venivano sfilati. Le orecchie mi ronzavano sotto la spinta del sangue che ribolliva in tutto il mio essere. Non pensai più a nulla e ci abbracciammo ruvidamente, levigando reciprocamente i nostri tessuti muscolari, godendo del tepore che i nostri corpi si scambiavano.
D’un tratto distinsi, nell’affanno e fra i rantoli che uscivano dalle nostre gole, la sua voce, come in un sogno, che mi incitava a chinarmi per assaporare il suo turgido sesso nell’alveo orale. Non capii più dov’ero e cosa ero, provai solo l’irrefrenabile desiderio di esaudire quella impellente e prorompente sua richiesta, e di farlo con gran dedizione. Mi era già capitato e col passar del tempo lo gradivo sempre più. Dicono che ho talento per tale pratica e, ringalluzzito, a mia volta ho avuto la pretesa di insegnare a qualche amica a migliorare la prestazione in materia.
Ormai dilavavo la gran stecca con la lingua, le labbra, la bocca tutta, lo facevo uscire per strofinarlo sulla guancia e al contempo carezzarlo col palmo della mano per poi farlo sprofondare nell’avida bocca, e serrar forti le labbra in fase di risalita. Il monumentale attrezzo mi balenava davanti agli occhi entrando e uscendo dalle mie ospitali cavità, sempre più umido e duro, gonfio di tutto il sangue del mondo, inturgidendo il collo sotto il glande che si protendeva più in alto. Era bello nel suo sapore salino, mentre l’odore si inaspriva con il crescere dell’eccitazione. Succhiavo e pompavo a più non posso vibrando in tutto il mio essere trasformato in nuda gelatina, macchina di puro piacere. Con un fil di voce disse che la mia bocca val più di una fica; la frase mi gratificò alquanto, intuii che stavo dando il meglio di me e volevo sentirlo in paradiso, continuai con lo spirito di una fanciulla devota, e di lì a poco udii nuovamente la sua voce ovattata e profonda come in un rantolo:
- Girati - mi disse - voglio sentirlo tra le tue gambe –
Obbedii come se fossero state le sinapsi del mio cervello a comunicare l’ordine ai miei nervi, ai miei muscoli, al mio sangue. Le mie membra si rivolsero nella posizione migliore per accogliere il nuovo accadimento. In rapido religioso silenzio inarcai la schiena ed allargai le gambe per agevolare l’occasionale amante. Provai il calore immane che sprigionava il teso randello che s’appoggiava sulla stretta apertura dell’ignavo mio ano ancor stretto e vergine.
- No – emisi un roco urlo smorzato, divincolandomi – non voglio! non mi piace, è una cosa che non faccio! Non sverginarmi! –
- Calma - replicò - non preoccuparti. Mi piace solo appoggiarlo all’esterno sul buchino...sentire la punta del pene avvolta dalle tue morbide chiappe. Calmati tesoro mio, ti voglio bene, non voglio farti del male. Mi basta il gran piacere mentale di immaginare l'inculata... mi basta immaginarla –
Blandendomi con quelle rassicurazioni, accarezzandomi e spingendomi con delicata essenzialità, mi fece chinare in avanti in maniera che il capo fosse più in basso dell’estremità posteriore. I glutei erano pronti a cullare il bimbo! La posizione, sussurrò, lo intrigava enormemente. Ero un automa nelle mani del suo padrone. Provavo piacere ad accontentarlo, ne presi coscienza in seguito ripercorrendo mentalmente quei momenti.
Le sue mani, forti, possenti, che accarezzavano vigorose i miei fianchi, passavano sui capezzoli induriti dal desiderio che il mio essere provava, e tornavano ad afferrarmi i fianchi, lisciavano il mio giovanile pendulo addome, entrando nell’area pelvica ed incanalandosi verso l’asta tesa che circuiva fra il pollice e il medio, stimolando il flusso di liquido prostatico. Trasalivo ogni volta che le sue dita sfioravano il frenulo. Mi si infiammavano le meningi nell’attesa di esalare l’ultimo sperma. Soffrivo e godevo nell’attesa pregando che non finisse mai, ma che pur avesse un termine.
L’inferno si spalancò improvviso dentro il mio ano. Fu un ribollire di carni roventi che si accartocciavano nel delirio di un momento. L’inganno ruppe ogni indugio e si fiondò nel mio interno. Avvertivo violento il buio che mi circondava; annaspavo cercando di gridare tutto il dolore che quegli istanti di tregenda mi elargivano con tanto livore. Dimenai le anche, spingendo le mani contro il suo bacino, quasi a schiodarlo dal povero corpo martoriato. Ma ogni mio sforzo era vano!
Mi attanagliava con mille mani, con il peso della sua possanza fisica avanzava fino a farmi piangere; silenziosamente piangevo dentro la mia gola riarsa, dentro i miei occhi asciutti, nel mio animo ferito di essere umano violentato! Lo sfregamento violento irritava il povero ano preso alla sprovvista fino a farmi dolere in tutte le giunture. Supplicai di uscire da me, pregai di non farmi soffrire più.
La sua risposta fu dolce, rassicurante, e contrastava con la forte presa che esercitava sui miei fianchi, tipica di chi si è impadronito dell’altrui corpo. Infatti era ingannevole!
- Devi star fermo – disse – per non farti male devo uscire delicatamente perciò non devi dimenarti, ti conviene collaborare. Ora rilassati, io sto fermo, i tessuti del culo si distenderanno e uscirò facilmente. –
Ancora una volta la mia mente abbindolata dalla voce suadente mi indusse a seguire i consigli. Sentii che la verga indietreggiava nel mio colon traumatizzato, scivolando verso l’esterno, ma d’improvviso.... un affondo poderoso e violento mi rigettò nell’inferno facendomi rabbrividire e sudare freddo, mentre disperatamente la mia psiche urlava.
- E’ dentro, sta fermo che ti laceri! - disse per ottenere ancora una volta la mia collaborazione - Per uscire dovrò farlo piano, perché è tutto dentro fino alle palle –
Stetti fermo stringendo i denti, e stette fermo anche lui. Ansimavo. I miei fianchi erano sempre prigionieri delle sue forti mani, ma ormai non lo sentivo più come un estraneo, ma quasi come un male dovuto. Poi cominciò effettivamente ad arretrare, piano, e.... subito dopo a spingere, di nuovo, e poi di nuovo! Arretrava e avanzava, ritmicamente. Mi stava scopando, e non potevo sottrarmi: ero prigioniero. Delle sue forti mani, del suo desiderio. Forse anche della mia indole, giacché quando mi chiamò “bella puttana mia” non mi sentii offeso!
Nel frattempo i tessuti del mio povero culetto avevano cominciato ad assuefarsi alla dilatazione, con la conseguenza che il dolore si attenuava fino a scomparire lasciando il posto ad un leggero bruciore; lui ormai mi scopava energicamente, come forse aveva immaginato e desiderato di fare sin da quando ci eravamo sfiorati nel cinema. Ma nella mia mente stava accadendo qualcosa di strano: sentivo che un po’ di piacere si stava unendo al dolore, anzi stavo scoprendo che il dolore stesso può esser fonte di piacere, di un piacere sofisticato, di alto livello perché coinvolgeva non solo il corpo ma anche la mente!
Mi riscoprii eccitato, e mentre mi scopava sbattendo ripetutamente il bacino sulle mie natiche...... sborrai impetuosamente, inondando il pavimento!. Era come una fontana che zampillava allegra senza che nessuno la toccasse. Uno, due tre, quattro, cinque violenti zampilli, sei, sette, otto liquidi rivoli di sborra fluirono dall’opercolo della povera asta sbattuta dal retro e costretta a trovar sfogo al vulcano interiore che gli bruciava il deretano!
Aveva cantato, l’implume uccello, senza che mano lo avesse toccato! Il piacere provato nella mente sballottata dall’imprevista piega degli avvenimenti, la goduria prostatica provocata dall’ingresso dell’estraneo organo cavernoso aveva donato al giovane uccello un insopprimibile e inimmaginato orgasmo!
Dopo pochi istanti le sue mani divennero una morsa d’acciaio e le mie viscere furono invase da una sensazione di intenso calore e gioia profonda: la belva umana urlava il suo orgasmo apostrofandomi malamente con voce roca, sentii le sue energie versate nel mio corpo. Lui era impetuosamente esausto, io ero incredibilmente felice!
Si accasciò un attimo su di me, poi si sollevò tirandomi con sé. Mi tenne stretto al suo petto, il respiro affrettato come dopo una lunga corsa, io compresi che quella sera non solo avevo provato la piacevole sensazione di essere posseduto, ma che era cambiata la mia vita. Orizzonti nuovi mi si schiudevano, orizzonti che nella vita mi hanno spesso consentito di poter entrare in comunicazione profonda con l'universo femminile perché oramai ne ero parte.
Per un po’ mi tenne fermo nel suo abbraccio, poi cominciò ad accarezzarmi mentre mi baciava teneramente sul collo. Mi abbandonai fra le sue tenere e forti braccia, poi carezzai le sue mani, con le mie spalle interamente poggiate sul suo petto. Provavo una felicità nuova!
Non saprò mai chi è stato l'ignoto che ha saputo violentarmi con tanta determinata concupiscenza, ma sarei lieto di poterlo ritrovare per ringraziarlo.
40
8
10 anni fa
dolce3mente3bsx,
58
Ultima visita: 5 giorni fa
-
La piu grande sorpresa
una storia che assieme abbiamo deciso di raccontare, ci diverte e più la pensiamo più ci eccita, ecco perchè lo vogliamo fare con voi. e vero che questo gioco ci piace e da oltre 9 anni che volutamente ci siamo lanciati in questo mondo di vero erotismo. ma le sorprese non finiscono mai: una sera al mio rientro trovo una sorpresa un pò preannunciata ma mai avrei creduto che lei riuscisse in tutto senza il mio aiuto. entro in casa luci spente molto profumo e musica molto molto soft. a voce bassa chiamo lei in cucina, in bagno ma non risponde penso alla camera da letto ovvio. mi avvicino lentamente alla camera porta socchiusa e immagino che dorma. nella fessura della porta intravedo queste candele profumate accese la cosa gia pensando a quello che facciamo mi stuzzica e mi eccita. ma non riesco a pensare a quello che troverò apro la porta lentamente e intravedo un uomo nudo a bordo letto e un altro inginocchiato a letto trovo la mia lei nuda a centro che succhia entrambi. al mio arrivo accendo la luce, lei si ferma e mi dice cosa aspetti spegni e siediti ti farò godere come mai riusciresti a godere., adesso siediti e apprezzami con loro. poi si rivolge a questi 2 ragazzoni che gia in precedenza conoscevamo per altre serate, ragazzi facciamo vedere di cosa siamo capace. dopo essersi fatta leccare per dei minuti interminabili decidono di comune accordo di penetrarla contemporaneamente sento i suoi gemiti che colpiscono le mie orecchie sempre di più. apprezzavo uno di loro. con doti abbastanza grosse che affondava sempre di più dentro di lei girandola in varie posizioni mentre l'altro affondava nel suo culetto affondando colpi su colpi andando avanti per tempo scambiandosi più volte le posizioni. poi la chicca finale. credo che sia stata decisa da loro come sorpresa per me. ad un certo punto dopo circa un ora di sesso e che sesso, lei si prende il centro del letto, posizione pecorina direzione girata verso di me. capisco da subito cosa vuole fare. e la incito a terminare follemente. mentre il più grosso la penetra da dietro in figa riempendola di sua erotismo caldo l'altro pensava bene di riempirgli la bocca vedevo colare da entrambi i lati quel nettare che loro le davano e lei ne chiedeva ancora. dopo essersi rivestiti i due amici ci salutano e vanno via lei si avvicina dolcemente e mi chiede se la sorpresa da lei promessa era piaciuta. io dico SIIIIIIIII allora stai attento alla prossima volta. sarà una sfida che mi lancia? TERGIN
10
2
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Questo piccolo grande agosto - seconda parte
Dedico la seconda e ultima parte del racconto a "lurido cane", l'unico che si è mostrato curioso di sapere come andava a finire!
Ovviamente, vi consiglio di leggere la prima parte e vi prego di non scrivere commenti negativi solo per cattiveria. Critiche negative saranno ben accette solo se costruttive.
Le due di notte. Sto vagabondando ormai da ore. Non so come riuscirò a guardarla in faccia, a starle accanto. Ieri sono riuscito a non tornare da lei, nel bungalow; le ho detto che avrei passato la notte con il direttore, a una festa.
Ma non posso più rimandare oltre; il tempo di prendere qualcosa al bar, e la raggiungerò. Cercherò di sentire se il suo corpo è cambiato, se c'è ancora qualcosa che ci può tenere uniti. ...Una voce, qualcuno mi chiama.
"Ma cosa fa quì?!? Il direttore la cercava, perchè non era nella sua stanza?"
"Emh... mi era piaciuto il villaggio, volevo darci un'occhiata..."
"Sa bene che il direttore non lo consente! Comunque è fortunato, ha marinato il suo lavoro proprio nel posto giusto..."
Mi preoccupo... "Di nuovo quella donna?"
"Si, il direttore non riusciva a prendere sonno, allora gli andava di giocare. Io sono quì per organizzare la cosa..."
"Cavolo! Il direttore sarà su tutte le furie..."
"Abbastanza. Guardi, lei sta facendo comunque un ottimo lavoro, e le verrò incontro. Contatterò il direttore e dirò che lei si era allontanato dalla sua stanza, ma non dall'hotel. Che era stato informato del gioco e che ha creduto che fossimo già qui, raggiungendo il villaggio con un taxi."
"Farò la figura del cretino..."
"Suvvia, regga la scusa, magari dia la colpa alla stanchezza, alla sonnolenza; lei sa recitare bene... e poi lo consideri come un colpo di fortuna, ha parecchi milioni da recuperare..."
"Giovanotto, ma cosa diamine ha fatto? Capisco la stanchezza, il debito contratto" sento un pizzico di vanto nelle sue parole... "ma stia più attento, cribio!"
La situazione ora è questa: l'istruttore ha contattato la mia ragazza, ha organizzato un incontro con lei; fra i cespugli vicino ai campi da tennis.
"Lui sarà nascosto tra i cespugli, lei dovrà avvicinarsi al cespuglio, magari fingendo di orinare, nel caso dovesse vederla qualcuno"
La cosa sta degenerando. Devo fargli cambiare idea; raggiungo il mio posto, accanto alla sua poltrona.
"Ma... ha già avuto un incontro ieri, e dopo l'orgasmo non mi sembrava contenta di essere stata con quell'uomo..."
"Giovanotto, cerca forse di fare il doppio gioco? Di intimorirmi? Non ci casco a questi bluff! Ricordi che le donne cedono sempre alla voglia di uomo..."
E' acceso un monitor solo. La telecamera tra i cespugli è una di quelle che permette di riprendere anche al buio. Ora bisogna solo aspettare, capire se la mia ragazza prenderà parte a quest'ennesima pazzia.
"A che pensa, giovanotto?"
"Non credo che verrà. Mi sembrava pentita del suo gesto; e poi non mi sembra una donna che lo fa all'aperto, in piena notte..."
"Io invece sono certo che si presenterà. Sarà pure come dice lei, ma siamo pur sempre in estate; è una stagione che fa perdere i freni inibitori... mi ci gioco i guadagni degli affari dei prossimi tre mesi, oltre ai miei averi. Se ha ragione lei, le dimezzo il debito..."
Mi guardo intorno; nella stanza, nulla sembra cambiato: i monitor, anche se spenti sono sempre lì; dietro di me, i segretari. Eppure, sento come se manca qualcosa...
Trasaliamo sentendo dei fruscii provenire dalle casse. ((Ci sei?)) è la voce della mia ragazza, che parla bisbigliando. Il direttore ha il volto raggiante, come per dire "vittoria!".
Vedo l'istruttore che allunga una mano oltre i cespugli; gli starà facendo qualche cenno per farle capire che è lì.
Qualche secondo, ed ecco apparire, tra le foglie, il sedere nudo di lei (e non solo il sedere...). Immagino fuori dal cespuglio la mia ragazza che, rassicurata dalla mano dell'istruttore, si alza la gonna, si sfila le mutande e, curvandosi come per fare la pipì, ma senza abbassarsi troppo, introduce il suo sedere e le gambe fra i cespugli. In poche parole, lei è a novanta gradi, dal bacino in giù dentro il cespuglio, dall'ombellico in su fuori il cespuglio, in attesa di essere posseduta.
Ho il cuore ormai a pezzi. E' più disinibita, disinvolta: farmi le corna è ormai una cosa naturale, per lei. Ma perchè non l'ho raggiunta, ieri notte? Potevo parlargli, cercare di rimediare e recuperare i cocci del nostro amore, ormai infranto.
((Ti va prima di toccarmelo?))
Lui ha una voce strana, o almeno me la ricordavo diversa. Si sbottona i pantaloni e se li sfila. Non ha le mutande. Il suo cazzo svetta duro. Non ha cambiato solo voce... Non è lui! Questo è il cazzo di un normo-dotato! Non riesco a nascondere lo stupore...
"Sorpreso, giovanotto? Uno dei miei segretari mi ha consigliato una variante interessante, si è sostituito all'istruttore" Bastardo... "Sono certo che quella ninfomane non si farà problemi!"
Il segretario, tra i cespugli, se lo impugna delicatamente, e lentamente inizia a menarselo, su e giù.
Non so cosa mi prende. E' come un fuoco che brucia giù, nella pancia. Ho paura che mi piaccia, vederla scopata da un altro...
La mia ragazza esce dal cespuglio, vedo rientrare solo il suo braccio. Mi fa sempre tanta tenerezza.
((Dai, smanettalo...))
Lei allunga il braccio, appoggia la mano sulla gamba del segretario. Tastando, cerca di capire cosa sta toccando. Inizia a salire su, trova i testicoli. Vedo la sua mano che tocca i testicoli di un altro uomo. Ora non ha più dubbi, deve solo salire un po' più su per masturbarlo.
"Pensa che lei se ne andrà inviperita, dopo essersi accorta dello scambio?"
Ormai non so più cosa pensare. Per un attimo, incrocio lo sguardo del segretario che prima mi ha aiutato. Mi incoraggia, con lo sguardo mi invita a stare al gioco.
"Sono certo che lei non sopporterà l'inganno" gli rispondo, anche se dentro di me non ne sono affatto convinto.
"I miei guadagni del prossimo anno contro i suoi debiti?"
Non ho più energie, annuisco soltanto un si.
La mia ragazza affera il cazzo del segretario. Vedo le sue dita avvolgere il suo membro e cominciare a menerglielo. Porta la mano un po' più su, cercando "il resto" del cazzo, che non c'è...
Lui subito le afferra il polso. Ho quasi la sensazione che stia usando anche un po' troppa forza.
((ehi, ma chi sei?!))
Inaspettatamente anche per me, lui inizia a fare subito la voce dura ((stai zitta, so chi sei, dirò tutto al tuo ragazzo))
((Cazzo!)) non avevo mai sentito una parolaccia da parte della mia ragazza.
L'uomo tra i cespugli tiene il polso di lei stretto. La mia ragazza non ha mollato la presa... lui ne approfitta; muovendo la sua mano, che le stringe il polso, muove la mano di lei, che continua così a masturbarlo.
Il direttore continua a seguire l'andamento del gioco, occhi fissi sul monitor e leggero sorriso di godimento. Io lo guardo con la coda dell'occhio, alternandolo con la visione dolorosa e ahimè eccitante delle immagini che scorrono sullo schermo.
Il silenzio fra i due amanti è irreale. Sento che si sta creando tra loro un legame di complicita; si stanno studiando, cercano di capire e di capirsi fra di loro. ((Lo vuoi in bocca?))
Una domanda che mi spiazza. Il direttore ora ruota leggermente gli occhi verso di me, per vedere le mie reazioni.
Lei, con la voce bassa, cavernosa, chiaramente eccitata, emette un ((si...))
"Vede, giovanotto! Tutte uguali! Tutte felici di farsi fottere!"
Mentre vedo la mia ragazza entrare fra i cespugli, inginocchiata per avvolgere tra le sue fauci il membro del segretario, io, con il cuore a pezzi, cerco di farmi forza, di non mostrarmi distrutto e di dare una risposta al direttore. "Non si spingerà oltre"
Non ci credo nemmeno io. Lei è lì; vedo il suo faccino che sale e scende sul cazzo di quell'uomo, che geme ((siii, brutta troia, succhia. Ti piace il cazzo, eh?))
Men di tutti, ormai, ci crede il direttore "Giovanotto, lei non ha più nulla da giocare, ormai la partita è persa per lei! Guardi..."
Ora la mia ragazza è a novanta gradi; dal bacino in su è fuori dai cespugli, mentre il suo sedere è piazzato lì, davanti al naso di lui, che non sa neanche dove cominciare. ((Dai, sbrigati, non ho molto tempo...)) Vedo lei che sculetta per invitare il suo amante a scoparla il più presto possibile, probabilmente prima che io torni e non la trovi in camera. Il segretario non se lo fa ripetere due volte. Lo vedo inginocchiarsi davanti a tanta meraviglia, poggiare le mani sui glutei e leccare l'intimità della mia ragazza, che incomincia già a emettere i primi versi di piacere.
Sente che non può aspettare oltre. Afferra il cazzo e lo poggia sulla vagina di lei. Lo vedo mentre cerca di dare il primo "colpo", ma evidentemente non deve essere entrato bene. Qualche secondo di "lotta", e finalmente la penetra. Io assisto impotente alla scena.
Muove veloce il bacino avanti e indietro, mi sembra quasi di vedere un cane che monta la cagna. E mi sale un po' di rabbia quando penso che la cagna, sotto, è la mia ragazza.
((uuh... uuuuhhh...)) gemono senza ritegno. Malgrado il segretario non sia all'altezza dell'animatore, lei sembra gradire il trattamento.
((fatti toccare le tette...)) la mia ragazza inizia a indietreggiare. Lui non riesce più a muovere il bacino, quindi indietreggia insieme a lei e si stacca. Vedo il cazzo che sguscia fuori dalla figa, è bagnatissimo. Ora anche il busto di lei è fra i cespugli; solo la testa rimane fuori.
Lui riappoggia il ventre sul sedere e i reni di lei. Lo vedo mentre infila le mani sotto la sua maglietta. Allunga le braccia e raggiunge i suoi seni. Sotto la stoffa, vedo la forma delle sue mani che palpano con energia, con voglia, con curiosità. Lo guardo, un po' rabbioso, mentre si appropia di quelli che erano i miei soli seni, fonte di nutrimento dei nostri futuri figli.
Le bacia la parte alta della schiena, il cazzo svetta duro tra le gambe della mia ragazza. E lei, provocandomi un brivido di rabbia ed eccitamento, senza cambiare la sua posizione a "120 gradi", allunga il suo braccio verso il bacino di lui, prendendogli il cazzo in mano e infilandoselo nella figa.
Riprendono la cavalcata, lui continua a palpare le tette della mia ragazza.
((ti sta piacendo, troia?))
((uuh... non preoccuparti, stai andando bene... aahh...))
La mia ragazza parla come un'esperta di cazzi. Il direttore esulta, anche lui gode, ha vinto la partita. Il più porco dei segretari si è pappato in un sol boccone la sua preda, mentre i suoi colleghi, dietro di me, massagiandosi il pacco, si godono lo spettacolo. Ma come è stato possibile?
((Si... si... fottimi... sto godendo come una troia... ooohhh...))
((ah, ah, tu sei una troia! ah, aaahhh!!!))
E' arrivato al limite, ormai non resiste più. Muove avanti e indietro il bacino il più veloce che può, porta le mani sui fianchi di lei, ed ecco che libera il suo piacere nell'utero della mia ragazza.
((No, no, fuori... schizza fuori... ooohhh...))
Sento che tutto è perduto. Penso allo sperma che pochi attimi prima era nei testicoli di lui ed ora si trova nel ventre di lei. Hanno il fiatone, il segretario gradualmente rallenta la scopata. Fermandosi del tutto, sfila il pene dalla mia ragazza, che, come dopo aver scopato con l'animatore, si accovaccia e incomincia a cacciare fuori lo sperma.
Vedo il suo uccello penzolone, gocciolante ancora della sua virilità. Si ripulisce con dei fazzolettini e si rimette i pantaloni. Mette dei fazzolettini puliti nella mano di lei, che usa per risistemarsi l'intimità.
Passando il fazzoletto sulla figa, la mia ragazza emette ancora qualche gemito.
((non sei venuta?)) che intenzioni ha, fare il "bis"? Mi volto per capire cosa stia succedendo, e mi accorgo solo ora che il direttore e i suoi segretari sono già andati via.
((mmm... non preoccuparti... sono abituata!)) stronzetta... ((dovevi solo resistere di più... mmm... ma sei stato bravo... tanto ora ci penserà il mio ragazzo a finire il lavoro!))
Ma come parla?!? Non l'avevo mai sentita parlare così nei miei confronti. Si, avevamo litigato tante volte, ma mai avevamo smarrito la bussola del cuore. E adesso?
Mi muovo come in trance. Non sono nel presente, i mille pensieri che mi stritolano la mente mi portano a compiere i movimenti come un automa. Il segretario mi ha avvisato che il direttore è crollato dal sonno, che sono tornati in albergo e di raggiungerli al più presto. Io rientro nel bungalow, mi abbandono sotto le lenzuola immobile, rigido, senza saper che fare. Lei è già nel letto.
Si sente che ha ancora voglia. Sento la sua energia sessuale, anche senza toccare il suo corpo, che si trasmette dai suoi genitali ai miei, e scorre per tutto il corpo, e fin fuori ai nostri corpi; anche nella stanza, intorno a noi.
Per quanto l'immagine del suo didietro sia eccitantissima, e il mio cazzo bussi prepotente nei calzoni, mi rendo conto che qualcosa si è rotto, lei non è più lei. Forse ora è consapevole del suo potere sugli uomini, e del potere che gli uomini hanno su di lei; e il piacere di esercitare e subire questo potere le ha fatto smarrire il cuore. E che ne sarà di noi, dopo questa vacanza? Torneremo a volerci bene come prima? Non ce la faccio...
((E allora?))
Non ce la faccio...
((mi sa che ti piace il cazzo, amore mio...))
La pugnalata al cuore della buonanotte.
Sono dietro la sbarra del passaggio a livello. Incredibile che al giorno d'oggi ce ne siano ancora. Sto fermo qui, insieme a una donna anziana che aspetta il momento in cui passerà il treno e finalmente si alzerà la sbarra.
L'estate è bella e lontana, siamo in autunno inoltrato. A quest'ora è già buio, e il freddo mi fa sentire che l'inverno sta cominciando a bussare.
Poche ore fa, lei mi ha confessato tutto. Non solo quello che già sapevo.
Fisso i binari davanti a me. Ripenso all'ultimo giorno al villaggio. Seduti al tavolino facevamo colazione insieme, prima che io andassi dal direttore; un momento trascorso non senza il timore che qualcuno avesse potuto vedermi in compagnia di lei. La paura di essere riconosciuto come il "fidanzato di puttana" non mi aveva mai abbandonato. Soprattutto se ripenso ai racconti del segretario, su quello che era successo nei giorni successivi all'avventura tra i cespugli.
Un uomo si avvicina e aspetta come noi che si alzi la sbarra. Guardo i nostri cappotti e penso all'estate che è soffiata via. Come tutti gli altri anni, è stato un po' morire e un po' rinascere. Anche io, come la mia ragazza, mi sento diverso, ma non più forte; sento che l'infanzia ormai è finita. La vita mi ha trascinato violentemente nel mondo adulto, e non riesco a smettere di chiedermi cosa ci sia di buono.
Anche in quell'ultimo giorno al villaggio provavo il disagio di questa nuova condizione; non vedevo l'ora di andarmene da quel villaggio, ma c'era una strana parte di me che avrebbe voluto restare, provare a fare di quest'estate una stagione migliore di quello che è stata, più simile a come la desideravo. L'infanzia non vuole proprio morire.
La mia ragazza, seduta al tavolo del bar, aveva più semplicemente il magone. Stava dando l'addio a un momento della sua vita nuovo ed eccitante, senza sapere se si sarebbe ripetuto. Sfuggiva sempre il nostro sguardo, guardando lontano, chissà dove...
Ma mentre la guardavo, mi sembrava di leggerle negli occhi...
Pensavo all'animatore che, forse ridendo, gli chiede come è andata tra i cespugli. Chissà come avrà reagito lei! Avrà riso, si sarà un po' incavolata? Fatto sta che gli è piaciuto...
E chi se la dimentica l'euforia degli altri segretari quando seppero che lei voleva farlo con più maschi! Sentivo la terra mancarmi sempre più sotto i piedi, arrivando alla conclusione che l'incontro avuto con due maschi diversi in meno di due giorni doveva avergli acceso qualche desiderio morboso...
Da un altro tavolo cadde un bicchiere, e per un attimo mi ripresi dai miei pensieri. Solo ora mi accorsi che la mia ragazza aveva girato il volto verso di me. Mi guardava, con un sorriso appena accennato tra le labbra. Io, con un grandissimo sforzo, le ricambiai un piccolo sorriso.
Subito portai lo sguardo altrove. Cavolo, non riesco più a guardarla. Finsi di essere interessato a qualcosa e guardai un po' più in là. I suoi occhi... cercavano il coraggio di guardare, ma dov'era questo coraggio mentre si godeva la sua gang?
Il segretario me le raccontava. Lei era bendata, i segretari intorno a lei; non mi era difficile immaginarli in cerchio, intorno alla mia ragazza, nudi, mentre se lo menavano a pochi centimetri dalla testa di lei inginocchiata. Immaginavo un cazzo che si strusciava tra i suoi capelli, uno nella sua bocca, due tra le sue mani; ma subito le mani liberavano la presa per due altri cazzi, così la bocca. Qualche altro uccello, prepotente, colpiva ripetutamente le sue guance, come per ricordargli che c'era anche lui. E lei subito si liberava la bocca per il nuovo ospite. Mani, bocca, bocca, mani, mani, bocca, bocca, bocca...
Finalmente, qualcuno un po' più intraprendente la prendeva per i fianchi, mettendola a pecorina. Si posizionava dietro di lei e con un colpo di reni dava inizio alla danza delle scopate.
La mia ragazza, accavallando le gambe sotto il tavolino, guardando di nuovo lontano, cercando chissà chi, mi mostrava involontariamente il culo. L'immagine del suo sedere mi martellava nella testa; non riesco a non immaginarla nella gang, mentre a pecorina portava il suo sedere avanti e indietro, seguendo il movimento di chi le aveva infilato il cazzo in figa. Un movimento che l'aiutava anche a farsi meglio il cazzo che aveva in bocca. E qualcuno non sarà più riuscito a trattenere lo sperma, schizzandogli fiumi di lava calda e biancastra sulla schiena, sui seni, nella bocca...
"Le venivamo anche nella figa!" mi precisava il mio "amico" segretario... Il desiderio di metterla incinta... la necessità di imporre la propria virilità per sentirsi più forti, quasi per dare un senso alla propria vita.
La donna anziana sbuffa, appoggiata alla sbarra. Inizia a lamentarsi delle cose che non vanno. Ma saranno realmente questi i suoi problemi? Un passaggio a livello? Il mal governo? Gli extracomunitari? O forse anche lei, ex grande proletaria, ha passato una vita a farsi fottere dal potere, a farsi illudere dalle gioie infime e bugiarde del piacere, e ora cerca un qualsiasi pretesto per sfogare la frustrazione di essere stata sedotta e abbandonata?
Il treno starà facendo ritardo, e stare fermo qui mi porta inevitabilmente a pensare alla sua confessione, a quello che non sapevo.
Era terminata l'ultima gang bang. Lei era rimasta nella camera presa dai segretari per farle la festa. Seduta sul letto, ancora nuda, gomiti puntati sulle ginocchia, volto ricurvo sulle mani, piangeva sommessamente. "Casualmente", entrò il direttore.
Lui finse sorpresa, quasi rabbia, lei era imbarazzata. "Calmatosi", il direttore le si avvicinò, prendendole una mano: "Perchè piangi, piccina?"
Lei riabbassò la testa, non riuscendo a parlare. "I tuoi amici ti hanno fatto qualcosa di male?"
"non... non lo so... io invece ho fatto del male, di sicuro! Sono andata a letto con loro, e sono una donna sposata..." "oh... perchè dici questo?"
"li ho seguiti... penso sia una cosa sbagliata" La mano del direttore ora le accarezzava il petto, all'altezza del cuore. L'altra mano, attorno alla sua spalla.
"oh, mbè... vedi... il matrimonio è un impegno serio, che merita rispetto. Ma alle volte veniamo travolti da forze che sono più grandi di noi..."
In quel momento le mancava un po' d'amore, o forse una figura paterna. Fatto sta che provò i brividi per la morbidezza delle sue mani; e non riuscì a fare a meno di socchiudere gli occhi, far ricadere la sua testa sulla spalla di lui, abbandonandosi al piacere del suo tocco "ma allora, di chi è la colpa? dei miei amici? del mio uomo?"
La mano del direttore scese sul suo ventre "nessuno! Non è colpa di nessuno..." Gli diede dei baci sulla testa, mentre la mano scendeva più giù " ...i tuoi amici non hanno colpa..." Delicatamente, allontanò la spalla dalla sua testa e si sedette accanto a lei, che restava come in trance, con gli occhi chiusi "... il tuo uomo non ha colpa..." sentiva le sue labbra che le baciavano il petto, scendendo piano piano, delicatamente; la baciò sulla bocca dello stomaco, l'ombelico, il ventre "...nessuna colpa..." Avrebbe voluto ribellarsi, ma il piacere è più forte. E lui sa che non doveva chiederle nulla; sentiva che ricambiava la sua voglia, sentiva la sua che, prepotente, tornava a bagnarla tra le gambe...
Si sbottonò i calzoni, se li calò giù fino alle caviglie, e la stessa cosa fece con le mutande. Il cazzo si ereggeva maestoso davanti a lei. Dolce e famelica, chinò il viso sul pezzo di carne e iniziò ad amarlo con la bocca. Lui sentiva le labbra che scorrevano, la lingua che avvolgeva il glande. Lei ormai è esperta di cazzi; capiva quando era troppo, quando doveva allontanare la bocca dall'uccello, affinchè il gioco non finisse troppo presto. Ma lei faceva buon viso a cattivo gioco, e approfittava delle pause per sentire con le dita la consistenza di quell'uccello, per sentire nella bocca il sapore che le ha lasciato.
Il gioco andava avanti da un bel po', quando una voce la fece trasalire "signor direttore"
Ero io, che mi chiedevo come mai avevo dovuto raggiungerlo in quella stanza.
Lo spavento intanto l'aveva svegliata, strappandola dallo stato di trance. Tutto è di nuovo chiaro, lucido; anzi, molto più chiaro di prima. Lei era inginocchiata davanti al direttore del suo fidanzato, con il suo cazzo nella bocca e gli stava facendo un pompino. Gli occhi erano aperti, si fissavano; l'improvvisa coscienza accende dentro di lei le prime sensazioni, sentimenti contrastanti. Com'è stato possibile? Come ha fatto a spingersi fin li? Ma la voglia e l'energia la sovrastavano, per questo non cambiò nulla, il rapporto riprese come prima, arricchito dal pregio della consapevolezza.
"Seguimi"
Il direttore, mettendole una mano sulla testa, si alzò e si mosse verso il bagno. La mia ragazza, senza togliersi il cazzo dalla bocca, portò le mani ai fianchi di lui, camminando quasi in ginocchio; "Entri pure, giovanotto!" mi disse il direttore, prima di chiusersi nel bagno insieme a lei.
Lui era in piedi, lei in ginocchio continuava a fargli il lavoretto con la bocca. "Sono nella toilette! La prego di controllare quella fattura!"
Un incosciente, stanco di aspettare, passa sotto la sbarra, attraversa di corsa i binari e raggiunge l'altro lato del passaggio a livello. Mi passa accanto, io cerco di mascherare le perplessità che mi ha suscitato. Conviene rischiare? Buttarsi in un pericolo simile per arrivare prima? Aveva realmente la neccessità di correre altrove o semplicemente non sopportava di dover aspettare? E' così insopportabile stare fermi, aspettare, anche a costo di perdere qualche istante di piacere o soddisfazione?
Ora capisco il perchè di quella richiesta. Non si era mai preoccupato più di tanto delle fatture, gli scontrini. Lui era lì, che godeva nel parlarmi mentre la mia donna gli faceva un bocchino. Lei mi raccontava e a me sembrava di vedere la sua nuca, la testa che si portava avanti e indietro, su e giù; mentre lui mi domandava del prezzo di quel primo, del secondo.
Solo allora lei prese la base del suo cazzo con la mano destra, se lo sfilò dalla bocca per dire ((non è giusto...))
"ok, lasci pure la fattura sul tavolo, giovanotto! ((Piccina mia, noi esseri umani siamo fatti così, passiamo il giorno a pentirci di quello che abbiamo fatto la sera prima. E di chi è la colpa?))"
Lei pendeva dalle sue labbra, lo fissava a bocca aperta, la mano ferma che ancora le teneva il cazzo. Lui le porta la punta del piede sulla figa, senza togliersi la scarpa, masturbandola.
((Della morale cattolica, bimba mia! L'abbiamo subita per secoli, è ci ha lasciato dentro quel senso di colpa che è contro natura, non ci permette di vivere a pieno il nostro corpo))
"Direttore, le ci vuole ancora molto?"
"Eh, un po'... ma lei mi aspetti quì, caro giovanotto!"
Lei è tornata in trance, persa nel piacere provocato dal direttore ((Stia tranquilla, il suo partner ha dimostrato a tutti di essere un uomo; dopo quest'ultima prova avrà una bella ricompensa))
Lei non potè indugiare oltre. Fu un attimo. Si alzò in piedi, il direttore le prese le mani e la tirò verso di lui. Lei completamente nuda, lui con i pantaloni calati intorno alle caviglie.
I loro genitali nudi, uno di fronte all'altro; il suo uccello a pochi centimetri dal suo pube. Lei cercò subito la posizione per essere scopata meglio; mise le mani sulle sue spalle, portò il bacino all'altezza del suo cazzo, mettendosi appena sulle punte e allargando le gambe, mentre lui fletteva un po' le ginocchia.
Il suo cazzo puntava verso la sua figa; lui sentiva l'odore della sua intimità. Si afferrò il cazzo; sentivano che era arrivato il momento; lo appoggiò sotto il pube e cercò di entrare. Lei mise il palmo della sua mano sinistra sul suo pube, le dita rivolte verso il basso. La mano era nella stessa posizione del ditalino. Puntò l'indice e il medio ai lati del clitoride e tirò su le labbra della figa per agevolargli l'entrata. Lui le appoggiò il glande alla sua apertura vaginale, ma si bloccò un attimo; forse l'immagine di lei, nuda, che con le dita si allarga la figa era troppo arrapante e doveva far calare l'eccitamento, per evitare di venire subito.
Lei gli diede appena il tempo di riprendere il controllo; subito portò la mano libera dietro la schiena di lui, all'altezza dei reni, e tirandolo a sè, lo obbligò a penetrarla.
"((oh... si... uh)) Bravo, giovanotto, lei sta facendo un ottimo lavoro"
Io, dietro la porta di quel bagno, pensavo fossero i complimenti che, dalla bocca del segretario, ora passavano dalla bocca del capo. Mentre il suo cazzo entrava veloce dentro di lei, io gli risposi "La ringrazio, signor direttore"
((aahh... il mio cazzo avvolto dalla tua carne, umida, calda, morbida. Il tuo uomo farà una grande carriera... ahh)) Lei iniziò a muovere il bacino, come per fargli una sega con la figa. La sensazione per lui fu molto intensa, sentendo le pareti vaginali scorrere sul suo cazzo.
Lei portò le braccia attorno al suo collo. Bisbigliava il piacere nel suo orecchio ((aahh... si... è per lui... ooh... è solo la morale cattolica... aahh)) I loro genitali sembravano di fuoco; faceva caldo, e il sudore iniziò a scorrere dai loro corpi, dalle ascelle, il collo, il corpo, le chiappe...
((Forse abbiamo bisogno di una doccia, bambina mia!))
Senza uscire da lei, il direttore la portò sotto la doccia. Lei lo seguì imbambolata, come fosse un automa. Intorno a loro c'era un'atmosfera strana, come in un sogno, irreale.
Lui aveva comunque un certo controllo della situazione; riuscì a togliersi i vestiti, lasciandoli lì per terra. Lei pensò, per un attimo, "ma che sto facendo?" c'era una parte di lei che ancora trovava tutto sbagliato, ma era anche tutto troppo eccitante... I loro odori, forse sgradevoli in altri momenti, ora avevano un non so che di afrodisiaco; un senso di repulsione ed attrazione che rispecchia perfettamente i desideri che abbiamo dentro.
Lui aprì il rubinetto; un po' di tempo per abituarsi al getto dell'acqua, e subito riprese a far scorrere il suo cazzo nella figa della mia ragazza, nella stessa posizione di prima, in piedi, abbracciati.
I loro bacini si muovevano uno verso l'altro, e poi si riallontanavano, e si riincontravano, e si riallontanavano; i loro pubi, incontrandosi e dividendosi infinite volte, compivano un gesto compiuto non pensando, ma in una condizione di abbandono della mente a favore del corpo, ascoltandosi e intuendosi inconsciamente. E questo senso di accordarsi naturalmente, la sensazione che i respiri, anche se affannosi, siano in perfetta sincronia che mi fanno pensare che l'atto sessuale sia uno dei momenti più alti della vita di un essere vivente. Nel momento in cui un essere vivente fa l'amore, dietro di lui ci sono tutti i rapporti avuti dagli altri esseri viventi che sono esistiti. C'è tutta la storia della vita, dalle origini all'ultimo istante in cui ci sarà l'amore nell'universo. Bisognerebbe valutare bene la persona che si sceglie di amare; ci si potrebbe sporcare in maniera irrimediabile.
((ah... ah... oh... che bello)) ((si, si, si, così... oohhh...))
"uuff... Non si preoccupi dei suoi debiti, giovanotto... oooh..." Il direttore, dal bagno, continuava a parlare a me, nella stanza affianco. Solo ora mi rendo conto che era anche un espediente, insieme al getto della doccia, per gemere più liberamente.
Arrivarono al limite, lui non resisteva più... I movimenti dei loro bacini si fecero più rapidi ((adesso... finalmente... ooohhh...))
Eruttò dentro di lei una quantità impressionante di sperma. Non riusciva più a muovere il bacino, teneva il cazzo spinto tutto dentro di lei, mentre l'orgasmo lo sconquassava. Anche lei raggiunse l'orgasmo; non terminarono i gemiti a parole, ma baciandosi con la forza, lui prendendogli la testa fra le sue mani e portando la sua bocca a quella di lei.
Eiacularono, entrambi al culmine dell'orgasmo, e le lingue, attorcigliandosi e vibrando per via dei loro gemiti ((mmmm...)), moltiplicarono il piacere.
Il piacere, pian piano, svanì. Rimasero ancora abbraciati, le bocche sono ancora unite, come i loro genitali. Le lingue tornarono a posto, permettendogli di riprendere fiato. Rimasero così per un po', l'acqua continuava a scrosciare su di loro, fino a quando, lentamente, si allontanò da lei, che portava la testa verso il basso, guardando i suoi piedi.
Il piacere e il desiderio hanno lasciato ora il posto al senso di colpa.
Lui approfittò dell'acqua per sciacquarsi il cazzo, lo scroto, le ascelle e vari punti del corpo. La mia ragazza, come sempre, si accovacciò per cacciare fuori lo sperma, agevolata questa volta dall'acqua della doccia. Adesso lui chiuse l'acqua.
"Giovanotto, mi passa degli abiti puliti e un accappatoio?"
Io, che fino a quel momento ero rimasto ignaro, seduto su una poltrona, quasi felice pensando che forse le cose stavano mettendosi per il meglio, presi quello che mi aveva chiesto e glieli passai dallo spiraglio che il direttore mi aprì.
In silenzio, senza che lei avesse il coraggio di guardarlo, uscì dalla doccia. Il direttore indossò l'accappatoio che era nel bagno, e avvolse dietro le spalle di lei quello che le avevo passato io, incominciando ad asciugarla. Lei era davanti a lui, con la testa bassa, rincoglionita, che si lasciava asciugare inerme da quell'uomo, come una bambina che si fa asciugare dal papà dopo il bagnetto. Forse rimpiangeva anche lei le illusioni dell'infanzia?
((Adesso vado avanti io, piccina. Quando saremo usciti, chiama uno dei miei segretari, chiedigli quello che ti serve))
Tornati in città, il rapporto fra noi due è tornato, apparentemente, normale. Abbiamo sbalordito le nostre famiglie, decidendo di colpo di convolare a nozze: tra qualche mese saremo genitori. E l'infanzia mi sembra lontana millenni.
Con gli occhi fissi sui binari, rivedo la mia ragazza; la sua pancia cresciuta, anche i seni sono già un po' più floridi. Noi abbiamo ripreso tranquillamente a recitare i ruoli della coppia felice; ma, senza confessarcelo prima di oggi pomeriggio, sapevamo già dal primo giorno in città che è solo una recita, che è tutto falso. Le sue frequenti uscite, gli impegni improvvisi; tutte cose che mi fanno supporre che abbia un amante.
Mentre davanti ai miei occhi scorrono le immagini di lei, le parole del mio "amico" segretario mi martellano la testa "gli sono venuto dentro!" "l'avrò messa incinta?" "Le venivamo anche nella figa!". Il mio amico... era contentissimo quando mi annunciava che ero stato promosso di livello; non più un semplice impiegato, ma un ruolo di maggiore responsabilità: mi si sta preparando una grande carriera.
Da lontano, si vede una luce. Il treno sta per arrivare.
Pericolosi questi passaggi a livello... la gente è impaziente, inconscientemente oltrepassa la sbarra per passare subito dall'altra parte, e spesso si ritrova sotto le rotaie. Sono notizie che ci sbalordiscono sempre, leggendole in fondo a qualche pagina sul giornale. Eppure, accadono abbastanza frequentemente.
11
0
10 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
TRIANGOLO IN VACANZA
Era ormai la fine del mese di agosto e come tutti gli anni io e Andrea avevamo deciso di partire per concederci una vacanza lontano dal rumore e dal caos.
La meta scelta per la vacanza di quell’anno era la Sardegna.
Avevamo preparato la nostra attrezzatura da campeggio e il poco necessario per passare tre settimane in assoluta tranquillità immersi nella natura.
Quindi ci imbarcammo sul traghetto a Genova con tutto il desiderio di ritrovare la pace che da mesi non riuscivamo ad avere a causa del lavoro molto pesante.
Arrivammo pieni di entusiasmo sull’adorata isola e ci dirigemmo verso
il campeggio che avevamo scelto consultando internet. Era un semplice campeggio “alla buona” gestito da piemontesi. Aveva anche una parte di spiaggia destinata al naturismo, cosa che ogni tanto ci capita di fare.
Piazzammo la nostra tendina in un luogo bellissimo del campeggio a due metri dalla riva del mare. Di fianco a noi c’era una famiglia composta da una bella coppia giovane con una bambina. Venivano da Roma e si sarebbero fermati per due settimane.
Scambiammo qualche parola per presentarci e provammo subito simpatia reciproca.
Il posto era incantevole, si sentivano le onde del mare infrangersi contro la riva e di notte il rumore del mare ci accompagnava nel sonno.
La mattina presto facevamo il bagno e, dopo colazione, ci recavamo alla spiaggia naturista. I nostri vicini non venivamo mai in quella spiaggia, sostenevano che non fosse educativo per la bambina, ma ogni tanto, guardando verso la direzione in cui c’era la nostra tenda li vedevamo guardarci con il binocolo.
Passavamo le nostre serate in loro compagnia, si cenava insieme avendo le tende vicino e poi si passeggiava nel paese.
Nei giorni che seguirono, mentre facevo il bucato, venni distratta dalla vista di un ragazzo molto affascinante, che stava risciacquando alcuni indumenti da motociclista.
Rimasi colpita dal fisico statuario di quell’uomo: dall’aspetto dimostrava all’incirca 35 anni, molto alto, magro, scuro di carnagione, testa rasata e un paio di occhiali scuri che gli coprivano gli occhi. Indossava dei pantaloncini da mare colorati che lasciavano immaginare la forma del suo pene, di modesta grandezza.
Nelle ore successive, ogni scusa era buona per andare nella zona dei servizi: il lavaggio dei denti, la toilette, il bucato, i piatti… finché notai poco distante dalla nostra tenda, la sua moto da enduro parcheggiata nei pressi di una piccola tendina, ma del bel ragazzo non c’era traccia.
La sera stessa ci incrociammo al solito posto con entrambi la trousse della toilette in mano; andai a sbattergli contro senza volerlo, mi fece un sorriso che ricambiai.
Raggiunsi Andrea che nel frattempo era in tenda e gli raccontai l’accaduto; capì subito che mi potesse piacere un tipo così e mi confessò che lo aveva visto la mattina prestissimo, alla spiaggia naturista.
Mi disse anche che era dotato di un pene molto grande e che se avessi voluto incontrarlo e vedere da me le misure di cui parlava, sarei dovuta andare alla buon’ora alla spiaggia naturista.
Scherzavamo molto su questo argomento, non avevamo mai condiviso alcuna esperienza di sesso con altre persone, avevamo sempre e solo espresso le nostre fantasie. Stavamo insieme da ormai 9 anni ma l’idea di mettere in pratica certe fantasie non mi sfiorava minimamente. Il mio compagno invece era determinato a provare e ogni occasione era buona per cercare di fare emergere il mio lato nascosto.
Andrea aveva capito che volevo conoscere meglio quel ragazzo, mi eccitavo ogni volta che ne parlavo, dimostrando imbarazzo e nervosismo. La mattina successiva perciò ci recammo alla spiaggia naturista.
Arrivati stendemmo il nostro telo sulla sabbia e ci tuffammo nell’acqua fresca.
Al nostro ritorno alla riva, vicino a noi si era appena sdraiato il mio principale pensiero in quel momento e Andrea ne approfittò per presentarsi subito.
Il suo nome era Salvatore e veniva da Pescara. Con molto imbarazzo in quanto ero nuda, mi presentai e gli strinsi la mano con molta energia.
Appena mi fu possibile buttai un occhio alla sua zona pelvica e notai che Andrea non si era sbagliato circa le misure. Era in effetti ben dotato; ero bagnata non solo dall’acqua del mare. Parlammo tutta la mattina, poi ci tuffammo insieme e ben presto tra noi ci fu un rapporto confidenziale. Ci disse che era in vacanza solo perché, poco prima della partenza, aveva bisticciato con la fidanzata e si erano lasciati.
Così con pochi stracci e la sua tendina era partito con la moto in cerca di svago: un po’ come noi.
Le nostre giornate erano veramente entusiasmanti, era una persona estremamente gentile e con tanta voglia di divertirsi. Eravamo sempre insieme e condividevamo il nostro spazio con lui durante la cena, essendo il nostro posto tra i più belli del campeggio. A noi si univa la famigliola di Roma. Erano dei bei momenti, ma quando restavamo soli provavo imbarazzo perché credevo che leggesse nel mio sguardo tutto il desiderio che provavo per lui.
Al nostro gruppo si unirono altre coppie, gente da tutta l’Italia e avevamo formato il gruppo più rumoroso del campeggio.
Era una vacanza splendida e spensierata.
Decidemmo una sera di recarci tutti presso un agriturismo dell’entroterra dove, a detta di chi era già stato, si mangiava molto bene. Decidemmo di andare tutti, eravamo una quindicina.
Salvatore venne in auto con noi, guardavo dal sedile posteriore i due uomini seduti davanti: Andrea guidava con attenzione e ne ammiravo il suo profilo che tanto amavo. Dall’altra parte Salvatore, un uomo che avevo conosciuto da appena pochi giorni e che mi sembrava di volerlo scopare da sempre. Non ce la facevo più a contenere la voglia di strappargli un bacio e una carezza, ma mantenevo la compostezza che mi caratterizzava, aspettando di raggiungere il ristorante.
Giunti a destinazione mi sedetti vicino a lui. Intanto annusavo il profumo che emanava, un odore forte e speziato; indossava un paio di jeans e una camicia bianca piena di piccoli bottoni, sembrava morbida. La mia voglia di toccarlo aumentava per il fatto di averlo così vicino a me e di poterlo sedurre.
Mi sentivo molto sexy quella sera, avevo indossato un vestitino nero leggero, scollato e con gli spacchi laterali che lasciavano intravedere le mie gambe abbronzate e l’intimo nero composto da un perizoma e da un reggiseno in pizzo imbottito.
Andrea sedeva di fronte a me e mi guardava con sguardo intenso e innamorato. Sapeva che avevo voglia di saltare addosso a Salvatore, aspettava solo il momento migliore affinché succedesse. Mi conosceva da molti anni e sapeva che se desideravo una cosa potevo fare di tutto per averla e quello era il momento giusto…lo aveva capito prima lui di me.
Durante la cena, incrociando lo sguardo di Andrea, cercavo il contatto con Salvatore. Appoggiavo la mia gamba nuda contro la sua; gli presi la mano tra la mia e, coperti dalla tovaglia, la stringevamo, talvolta gli toccavo la gamba fino quasi a sfiorargli quella massiccia protuberanza che mi incuriosiva toccare.
Il mio sguardo era quello di una donna vogliosa di uscire da lì e di farmi sbattere nel primo luogo appartato e soddisfare il mio desiderio. Guardavo mio marito negli occhi mentre toccavo un altro uomo, noncurante della gente intorno che mangiava e beveva senza accorgersi di nulla.
Anche Salvatore mi toccava le gambe, ogni tanto faceva cadere il tovagliolo per poterlo recuperare e baciarmi la coscia; io mi accorgevo di essere bollente in viso ma anche nella mia vagina. Con i piedi cercavo Andrea di fronte a me che era vigile e meravigliato a quella vista di me così porca.
Tutto terminò così, la cena volse alla fine e ognuno riprese ad andare nella propria auto per il ritorno al campeggio.
Nuovamente presi posto sul sedile posteriore e i miei due uomini sedettero davanti. Eccitata dalla situazione insolita che stavo vivendo, con la mia parte nascosta estremamente bagnata, senza pensarci due volte mi precipitai sul sedile anteriore del passeggero e mi sedetti a cavalcioni su Salvatore.
Meravigliati Andrea e Salvatore rimasero a bocca aperta. Io ero eccitata, bagnata e avevo voglia che Salvatore mi toccasse e capisse quanto lo volevo. Guardandolo negli occhi mi muovevo sul suo pene ancora sacrificato nei jeans e alternavo lo sguardo con gli occhi verdi di mio marito. Gli sbottonai la camicia e toccai quei pettorali che da tanti giorni volevo toccare. Iniziai a baciarlo e a toccarlo, muovendomi con foga per cercare il piacere da quel contatto. Mi spostò lo slip per mettere un dito dentro la mia parte umida e bollente e mi sentivo gemere dal piacere. Andrea, che aveva accostato a bordo strada, mi baciava e mi palpava il seno. Il mio vestito era sparito e semi nuda cercai la bocca di entrambi per non fare mancare niente a nessuno dei due.
Mentre i miei due uomini mi toccavano ovunque, pensai che avrei desiderato fare questa esperienza in un luogo più comodo, ma avrei interrotto un’atmosfera di eccitazione che forse non si sarebbe più presentata.
Così, ormai priva di ogni indumento, mi avvicinai al cazzo di Andrea, lo tirai fuori dai pantaloni e dagli slip e iniziai a leccarlo non facendo mancare niente alle zona pelvica, poi lo presi in bocca e lo succhiai con tutto l’entusiasmo possibile. Intanto Salvatore con una mano mi toccava il seno e con l’altra mi mise due dita dentro, agitandole con energia. Non riuscivo a contenere l’eccitazione, mi sembrava di esplodere.
Continuavo a succhiare il membro di Andrea e intanto Salvatore, prese dalla tasca un profilattico, lo infilò e mi mise in ginocchio, alla pecorina. Mi rigirò senza alcuna fatica; il suo pene enorme entrò senza problemi, ero molto lubrificata.
Con poche spinte, toccandomi la clitoride nello stesso momento, esplose in un orgasmo interminabile. Rimase dentro di me anche dopo aver goduto,
per mia fortuna, intanto io succhiavo a non finire, interrompendo ogni tanto il movimento per farlo durare di più. Il cazzo di Salvatore aveva ora una dimensione più piccola, ovviamente, ma era comunque piacevole.
Anche Andrea non riusciva più a contenere la voglia di godere e
venne nella mia bocca; io, in questo clima insolito e caldo, sentivo le mani di Salvatore che mi tenevano i seni, il suo cazzo dentro di me si muoveva al ritmo regolare e dalla mia bocca usciva lo sperma caldo di mio marito: mi lasciai andare anch’io ad un orgasmo intenso e terribilmente dolce.
Ripresi da quella esperienza mozzafiato, ci guardammo tutti e iniziammo a ridere, non so perché, forse al pensiero delle posizioni assunte nella nostra piccola automobile.
Da quella sera le nostre vacanze presero un aspetto diverso…tutto cambiò in campeggio: quando andavo a fare la doccia incontravo Salvatore, poi entrava anche Andrea e sotto il getto dell’acqua mi sentivo toccare da tutte quelle mani e baciare dalle loro bocche; nella spiaggia naturista eravamo tutti e tre in continuo contatto, nuotavamo al largo per riuscire a toccarci senza che nessuno ci vedesse e le nostre serate nella tenda in riva al mare erano allietate da belle risate post orgasmiche.
Tutti capirono tutto ma nessuno disse niente, ciò che ci rendeva felici era il fatto di aver trovato un nuovo modo di vivere la nostra sessualità di coppia, oltre che un amico di giochi instancabile e sincero.
Le nostre ferie terminarono in breve tempo, tutti dovevamo tornare alle nostre vite. Salvatore al suo rientro in Abruzzo ritrovò la sua fidanzata, parlarono, si chiarirono, lei seppe della nostra avventura estiva…E’ stato cosi che io e Andrea abbiamo iniziato a fantasticare sulle nostre future vacanze insieme a loro.
28153
6
10 anni fa
insiemea,
44/41
Ultima visita: 7 anni fa
-
ESIBIZIONISMO AL FIUME
Oggi pomeriggio giornata insulsa, tempo incerto, qualche nuvola, non siamo andati al mare anche perché Max era impegnato, ma non mi andava di stare tutto il giorno sul divano a oziare, quindi verso le 15 ho preso la macchina, il lettino, la sacca e sono andata al fiume. Era pieno di gente che faceva i pic-nic, ho evitato accuratamente di fermarmi nei posti troppo affollati, volevo stare un po’ in pace. Suona strano, al fiume o al mare mi addormento sempre sul lettino.
Finalmente ho trovato il posto giusto, comodo, vicino alla strada ma non troppo e non troppo imboscato, sono sola e non volevo certo correre rischi. Ho sistemato il lettino, il telo, mi sono messa in costume e ho tirato fuori l’ipod e un libro. Ho acceso l’ipod e messo la mia playlist, dopo quattro canzoni mi devo essere appisolata, mi sono svegliata quasi alla fine sulle note di Battisti. All’inizio non capivo cosa mi aveva distratto dai miei sogni, ma dopo un po’, tolto le cuffiette, ho cominciato a guardarmi attorno per ammirare il paesaggio e improvvisamente ho notato che sulla riva opposta, dietro agli alberi, c’era una persona. Forse era stato proprio lui, pestando i rami secchi, a far rumore. Il fiume lì è molto profondo, non si può guadare e non ci sono passerelle, quindi non mi sono preoccupata più di tanto. Ho preso fuori il libro, una raccolta di racconti erotici, e ho cominciato a leggere. Non nascondo che leggere racconti erotici mi eccita un casino, a volte divento bagnata solo con quello e oggi in effetti è una giornatina un po’ ”mossa” sotto questo aspetto, a dire il vero questo ultimo anno è stato tutto un po’ particolare, ho sempre voglia di fare sesso, di esibirmi, di farlo in tutti i modi, per non perdere niente di quello che il tempo, che pure con me è stato clemente fino ad ora, potrà ancora regalarmi.
Ogni tanto sbircio sopra le pagine del libro per vedere cosa fa il tipo di là dal fiume, per il momento è in piedi vicino alla riva in un punto un po’ nascosto, ha gli occhiali scuri, non vedo esattamente dove guarda, ma mi sembra vagamente interessato.
Decido di saggiare il terreno così tanto per divertirsi un po’, mi tolgo la parte sopra del costume e rimango in topless, ma non fa una piega, continua a guardare insistentemente dalla mia parte ma non si muove. Forse è gay, so che nei fiumi spesso ci sono, non mi da certo fastidio, anzi mi piacerebbe guardare due ragazzi giovani fare sesso. Questo non mi sembra ne giovane ne vecchio, più un mio coetaneo, ma da lontano e con gli occhiali non saprei. Però vedo che guarda sempre quindi forse non gli sono proprio indifferente. Allora provo ad allargare un pò le gambe, indosso solo il perizoma e praticamente si vede tutto. Deve essere un segnale perché vedo che il tipo comincia a toccarsi sulla patta dei pantaloni e cerca di trovare un posto il più vicino possibile per guardare e non essere visto dalla strada, forse pensa che non sia sola e si aspetta di vedere comparire un altro uomo. Mi piace questa situazione, lui non può passare il fiume, quindi non rischio niente, io ho tenuto gli occhiali, sono molto grandi e scuri, e quindi non mi si vede la faccia. Comincio a toccarmi sopra le mutandine nere e vedo che lui si slaccia i pantaloni e tira fuori il cazzo, caspita e che cazzo, anche da lontano sembra enorme. Comincia a menarselo lentamente e diventa sempre più grande. Io sto al gioco e scosto leggermente la stoffa continuando a toccarmi con lenti movimenti circolari sopra il clitoride. Mi rendo conto che ansimo leggermente, di solito non lo faccio mai da sola, ma la cosa mi ha scaldato parecchio, ho bisogno di godere. Prendo la bottiglietta dell’acqua e la passo sopra le mie labbra aperte, le scanalature fanno un massaggio stimolante, la velocità dei passaggi aumenta sempre di più, così come il mio ansimare. Infilo due dita nella figa bagnata e continuo a toccarmi con la bottiglietta fino a esplodere in un orgasmo liberatorio. Il tipo intanto si è fatto una gran sega e pochi secondi dopo è venuto, ho sentito i gemiti, poi è sparito. Credo sia meglio andare tanto di sole ormai non se ne prende più e poi voglio raccontare tutto a Max, so che a lui sarebbe piaciuto un sacco vedere una scena del genere, magari domani ci torniamo, magari dopo…. Chissà.
12219
0
10 anni fa
sexonfirebo,
45/37
Ultima visita: 10 anni fa
-
IL VIAGGIO
Sono single, per scelta, ma mi piace il sesso, quello occasionale, senza problemi, senza aspettative, senza patemi, senza obblighi, per cui mi sono iscritta a questo sito. Sono stata molto chiara nel mio annuncio, non cerco fidanzati o mariti, solo compagni per un sano divertimento. La scorsa settimana ho risposto a un messaggio di un ragazzo della mia zona, mi è sembrato un tipo a posto, devo stare attenta, io mi presento da sola e non si sa mai chi c’è dall’altra parte. Abbiamo chattato un po’ sul sito, poi ci siamo scambiati mail e cell per rapido contatto. Entrambi abbiamo skipe, ci siamo visti e ci siamo piaciuti quindi abbiamo deciso di vederci oggi.
Sono appena salita sul treno, quello delle 7,40 Varese - Milano, il solito che prendo ogni giorno per andare al lavoro, ma oggi è un giorno speciale, mi fermerò prima, alla seconda stazione. Ho un vestitino estivo sopra al ginocchio e le scarpe con il tacco. Sono pettinata e truccata con cura, gli altri occupanti del vagone, quelli di sesso maschile, gli stessi che ci sono tutte le mattine, niente di nuovo, mi guardano, qualcuno anche un po’ troppo insistentemente, ma non mi interessa. Di solito mi vedono sempre in “tenuta” da lavoro, pantalone o tailleur elegante, le scarpe,si, quelle sono sempre con il tacco. Sono la mia passione, ne ho a decine, è una specie di mania, non posso resistere, quando sono un po’ depressa me ne compro un paio.
Ho preso un giorno di ferie, cosa rara, sono sempre al lavoro, ma ho bisogno di conoscere Marco di persona, oddio mi sembra di conoscerlo da tempo tanto ci capiamo e ci intendiamo ma finora non l’ho mai visto. Sono emozionata, eccitata, non vedo l’ora di arrivare, di scendere dal treno e di vederlo finalmente.
Immagino che mi aspetterà al binario e non avrà difficoltà a riconoscermi, ci siamo già visti in cam, mi è sembrato un tipo timido e penso mi bacerà sulle guance, per educazione non farà di più in stazione, e mi accompagnerà fuori. Poi faremo un giro in macchina, vuole farmi vedere un posto speciale. Mi porterà al capanno da caccia di suo nonno, me ne ha già parlato diverse volte e vorrei proprio che me lo mostrasse; il posto lo immagino un po’ buio e antico, con un grande camino di pietra che nelle giornate invernali riscalda tutti gli ambienti, mi ricorda un po’ L’Amante di Lady Chatterly, il guardiacaccia; mi ha detto che c’è un grande tavolo e delle sedie, mi farà accomodare e mi chiederà se voglio bere qualcosa. Non potrei, ma un goccio di vino posso concedermelo. Stapperà la bottiglia che ha preparato, champagne, ma sul tavolo c’è un solo bicchiere. Strano. Siamo soli, non c’è nessuno, lui beve un sorso e poi si avvicina e dolcemente mi versa il liquido in bocca direttamente dalla sua e mi bacia prima piano poi sempre più avidamente, come se ne avesse bisogno, un bisogno antico. Io sono seduta, lentamente mi alzo bevo un sorso dal bicchiere e faccio la stessa cosa con lui. Lo assaporo lentamente, lo abbraccio, lo tocco e lo spingo verso il tavolo, fino a quando non si appoggia con il sedere al bordo. Continuo a baciarlo e a toccarlo e la mano scivola in basso verso i suoi pantaloni, la sua eccitazione è evidente, il cuore batte forte, lo accarezzo sopra i jeans. Improvvisamente mi prende per le spalle e mi sdraia sul tavolo, mi alza il vestito e comincia a baciarmi le cosce e accarezzarmi sopra le mutandine che sono già bagnate, me le scosta e pian piano comincia a toccarmi lì proprio sul clitoride. Alterna dolci tocchi con dolci baci poi comincia a penetrarmi con le dita, io sono un lago e presto perdo il controllo e vengo sulla sua bocca. Ci baciamo appassionatamente poi io gli slaccio i pantaloni, glieli sfilo e lo lascio in boxer, ma presto anche questi vengono tolti e così libero la sua erezione. Lo assaporo tutto con la bocca, lo accarezzo piano con la lingua che guizza sopra e sotto e lo tocco piano accarezzandolo con le mani, E’ eccitatissimo e dopo poco mi ferma, non vuole venire subito, mi sdraia su tavolo, mi prende le gambe e lentamente mi penetra, è così dolce, intanto mi parla e mi bacia sulla bocca e la sua lingua cerca la mia in un forsennato balletto. Questa volta sono io a fermarlo, voglio che mi prenda in tutti i modi possibili, mi giro, mi appoggio con le mani al tavolo e gli offro a visione del lato b. Credo che gli piaccia. Adesso è meno dolce ma mi piace un po’ violento, spinge fino a farmi sentire tutto il suo cazzo e intanto stuzzica con le dita il mio buchino posteriore. Gli dico di fare piano anche se mi piace che mi tocchi e che mi infili un dito. Sento il suo desiderio e sento il mio, siamo entrambi troppo eccitati e insieme perdiamo il controllo, lo sento venire dentro di me anche se ha messo il preservativo e questo mi fa godere ancora di più.
Ecco sono arrivata alla stazione e finalmente il mio viaggio finirà, chissà se andrà come mi sono immaginata…
2757
0
10 anni fa
sexonfirebo,
45/37
Ultima visita: 10 anni fa
-
IL MIO NUOVO COLLEGA
Mi chiamo Laura, ho 35 anni , vivo a Milano, dove lavoro per una grande azienda di marketing, sono single per scelta, i corteggiatori non mi mancano, ma sul lavoro sono irreprensibile. Ormai i miei colleghi maschi lo sanno e non ci provano neanche più'. Un mese fa e' arrivato un nuovo collega, anche lui trapiantato a Milano per lavoro, Michele, 30 anni, fisico asciutto, gentile, educato e solo. Me l'hanno affidato per un po' per introdurlo nell'ambiente e abbiamo fatto amicizia. Siamo usciti a pranzo tante volte, abbiamo parlato delle nostre vite private e scoperto che viviamo vicini in un complesso residenziale alle porte di Milano. Ogni tanto facciamo il viaggio insieme. Stranamente non mi mai chiesto di uscire insieme, forse e timido, oppure gli altri, che di solito non si fanno mai gli affari loro, gli avranno detto che e' inutile, tanto io sono una che non la da. Che sciocchi, se sapessero che sono iscritta su un sito di annunci, gli verrebbe un infarto. La scorsa settimana Michele mi ha dato le chiavi di casa sua, "per sicurezza", mi ha detto, "tanto vivo solo, non ho la fidanzata, puoi piombare da me quando vuoi". Di solito non sono un'impicciona, ma domani dobbiamo andare insieme a Varese e da ieri sera non mi risponde, ha il telefono spento per cui mi sono decisa, sto andando a casa sua per vedere se sta bene, sono un pò preoccupata. Apro la porta, dopo aver suonato un paio di volte ed entro in casa. C'e' un gran disordine, il telefono e' sul tavolo, ovviamente spento, ci sono un sacco di vestiti sul divano del soggiorno e anche due paia di scarpe buttate alla rinfusa, forse non e solo? Ormai sono qui, almeno vado a vedere se sta bene.
In silenzio mi avvicino alla camera da letto e rimango di sasso, Michele sta bene per fortuna, più' che bene, ma e' a letto con un ragazzo!! Cavolo , ecco perche non mi ha mai chiesto di uscire, e io non mi sono accorta mai di niente, però' sono sicura di piacergli, alcune volte l'ho beccato a guardare dentro la scollatura o a sbirciare le gambe e ho notato sospetti rigonfiamenti nella patta dei jeans. Mi ha sempre incoriusito vedere dal vivo due ragazzi, quindi mi nascondo un po' dietro la porta e guardo la scena. Sono tutti e due molto carini, non sembrerebbero gay, ma sono nudi sul letto in atteggiamento inequivocabile. Si baciano con passione, si toccano dappertutto sono tutti sudati, sul comodino c'e' una scatola di preservativi aperta e un flacone di crema. Si stanno toccando a vicenda e i loro cazzi si stanno inturgidendo anche se hanno la faccia esausta, non riescono a smettere di toccarsi . Io sono eccitatissima, a casa a volte mi eccito così guardando filmini o leggendo racconti su a69 prima di masturbarmi . E' più' forte di me sollevo la gonna estiva e comincio a toccarmi sopra le mutandine di pizzo bianco, che sono già bagnate fradice. Devo aver fatto rumore perchè l'amico di Michele si accorge di me. Non so cosa fare, la situazione e' imbarazzante ma lui non si scompone, sussurra qualcosa nell'orecchio a Michele e poi tutti e due si mettono a ridere, si alzano dal letto, vengono verso di me, mi prendono per mano e mi portano nella stanza. Mi spogliano e mi fanno sdraiare sul letto in mezzo a loro. Improvvisamente divento il loro giocattolo, mi baciano, mi leccano, mi toccano dovunque, mi tormentano i capezzoli , poi scendono giù giocano con il mio ombelico , mi allargano le gambe e insieme mi toccano . Mentre uno mi accarezza il clitoride, l'altro mi scopa con le dita. Sono bagnatissima, sento che presto perderò' il controllo. Li bacio entrambi nella bocca, sanno di sesso, un buon sapore davvero. Mi fanno aprire ancora di più' le gambe e mi leccano io urlo tutto il mio piacere, non resisto più e vengo copiosamente sulle loro lingue, poi ci baciamo a lungo. Restiamo sdraiati per ore a chiacchierare. Loro sono bisex, si conoscono da un po’, ma non si può dire che stanno insieme, il loro è un rapporto molto aperto e non disdegnano anche le ragazze, anzi Michele gli aveva parlato di me e insieme stavano pensando come fare a coinvolgermi nei loro giochi. Il mio nuovo collega ha degli amici interessanti. Credo che ci divertiremo molto....
3710
0
10 anni fa
sexonfirebo,
45/37
Ultima visita: 10 anni fa