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Una serata in barca
Nelle nostre esperienze c'è stata una situazione che mi rimarrà per sempre inpresso...incontro prenotato con un singolo noi in cp ...appuntamento con le auto ...ci siamo sul posto un auto ci lampeggia ..eccolo ...la mia lei : ma non e' da solo Giuseppe c'è un altro con lui ....ed io : non so sarà sicuramente un amico ...lei non risponde....ci dirigiamo verso il mare in un parcheggio dove sostiamo ..scendiamo e Giuseppe ci presenta luigi un propietario di barche posizionate sul moletto lì vicino...ci avviamo verso il molo con imbarcazioni a dx e sx ....dal parcheggio alla barca neanche una parola...pochi metri dinnanzi a noi una barca nn piccola ....luigi sale a bordo rimane sul ponte e tende la mano alla mia lei ....e gli dice: prego cara accomodati...un ingresso con salottino divanetti ecc all aperto con gazebo...poi cabine in paio bagni cucina ...propio una bella barca ..un sogno...Giuseppe presenta luigi alla mia lei :....dopo le presentazione inizia la visita alla barca ...luigi entra con la mia lei all ' interno per mostrargli lo yacht...lei : questa cosa e' meravigliosa grandiosa ed e' la prima volta che ci salgo ....Giuseppe gli dice : e non sarà l'ultima....lei: sorride e dice be mi piacerebbe anche di giorno.....Giuseppe prende una bottiglia di prosecco e la apre versa 4 calici e brindiamo ...lei: sorride ci accomodiamo esternamente la mia lei e' accanto a giuseppe seduta ...io più spostato ...luigi vorrebbe salpare.....anche perché notato in po' di casino sul mercato lo con altra gente su altre barche .....quindi si esce dal porto ...luigi mette in moto e ci avviamo in mare aperto ...intanto Giuseppe palpeggia la mia lei da dietro e sono seduti entrambi ..ed io con la coda dell' occhio non mi perdo nulla...si e' arrivato in mare aperto luigi si ferma ed in invita la mia lei in cabina per farla pilotare ....si vede tutto ....luigi : vieni ti faccio portare il barcone prendi il timone ....lei alla guida luigi la segue da dietro ...in una frazione di secondo la mia lei e' inginocchiata che glielo prende tutto in bocca....adrenalina al max per me .....entra Giuseppe mentre loro due si alzano .....ha due cazzi adesso in mano mentre loro palpeggiano ..entro anche io i cazzi diventano 3 ..ai inginocchiata e li prende perbene in bocca tutti e tre ....dura poco questo preliminare....ci spostiamo esternamente ....e Giuseppe la scopa da dietro ed a luigi continua a spompinare ed arriva in bocca a lei in un secondo .....Giuseppe in superdotato la mette a pecora io sto scoppiando mi avvicino e glielo metto in bocca ...e lei sembra una cavalla ...arrivo anche io .....rimangono lei e Giuseppe per almeno mezz'ora scopano in tutti i modi .....alla fine Giuseppe la fa inginocchiare e gli spruzza almeno mezzo litro di sborra in ciao ..nel vero senso della parola ......non aggiungo altro ...vorrei solo riaccadesse
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4 anni fa
Amicofidato1,
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Ultima visita: 4 mesi fa
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Gita al mare
Primi di luglio, finalmente anche gli esami di terza media erano passati e potevo pensare solo a godermi la tanto sospirata estate. Abitando in un paesino nell’entroterra, il mare non era troppo lontano ma per arrivarci in bici era comunque una faticaccia. Così quando quella sera sentii mio fratello che organizzava una piccola gita per la mattina successiva gli chiesi se potevo andare con lui e i suoi amici. Mi disse di no, perché i posti in auto erano già tutti prenotati. E ovviamente non aveva intenzione di avere tra i piedi un moccioso come me. Ma non mi diedi per vinto e così mi alzai presto, misi in fretta il costume e i pantaloncini, infilai la canottiera e corsi in garage. La macchina era aperta e così mi accucciai dietro il sedile del passeggero e aspettai. Qualche minuto più tardi arrivò mio fratello, salì in auto e partì per andare all’appuntamento con i suoi amici. Perfetto, non si era accorto di me. Arrivati alla piazzetta del paese fermò l’auto e dal finestrino gridò «Dai sbrigatevi che le fighe in spiaggia mica aspettano noi!» Non appena aprirono lo sportello posteriore si accorsero di me. «Francè ti eri accorto di avere un passeggero?» Lessi la rabbia negli occhi di mio fratello mentre urlava «Che cavolo ci fai qui? Ragazzi aspettate che lo riporto a casa! » «Sei matto? Così arriviamo per pranzo! Francè misà che ti tocca portarlo con noi» «Ma se non c’è posto, siamo già in cinque! Anzi no, forse un posto c’è, mi dispiace fratellino ma te ne vai nel bagagliaio o te ne torni a casa a piedi» «Non fare lo stronzo, dai ci penso io salta sù» disse Marco battendosi le mani sulle ginocchia. «Tanto è un viaggetto di mezzora» Con un po’ di imbarazzo accettai e mi sistemai sulle sue gambe piegandomi in avanti per non battere la testa sul tettuccio. Marco aveva un anno in più di mio fratello, era un bellissimo ragazzo, moro occhi verdi e già abbronzato. Mi aveva sempre messo un po’ di soggezione.
Quando tutti eravamo a bordo mio fratello partì. Non mi ero mai trovato in una situazione del genere, mi sembrava quasi di essere un po’ femmina e in fondo la cosa non mi dispiaceva. Complice il caldo col passare dei minuti la pelle delle mie gambe e delle sue comincio a diventare umida e scivolosa a causa del sudore. Non so se perché cominciavo a scivolare e voleva tenermi fermo, ma ad un certo punto sentii la mano sinistra di Marco che mi stringeva a se. Subito dopo però si infilò sotto la canottiera e iniziò accarezzarmi dolcemente il capezzolo. Con la coda dell’occhio cercai di capire se gli altri accanto a lui si stessero accorgendo della cosa ma erano distratti a guardare fuori dai finestrini. Cominciai a sentire qualcosa che premeva sul mio culo. Pensavo che avesse infilato sotto la mano destra. Poi vidi che la teneva con disinvoltura di fianco a lui. Allora capii che non era la mano, era il suo cazzo che stava diventando sempre più duro. Quando l’auto curvava io scivolavo un po’, da destra a sinistra e poi nuovamente a destra, quasi galleggiando sulla sua erezione. Gli stavo facendo una specie di sega col culo. I pantaloncini mi erano anche scesi un po’ e tra il mio buco e lui c’era solo il sottile velo di lycra del costume. Avrei voluto muovermi avanti e indietro ma non potevo, paralizzato dal timore che gli altri si accorgessero di quello che stava accadendo. Fuori dal finestrino si vedeva la spiaggia, e poco dopo mio fratello fermò la macchina e tutti scesero di corsa. «Forza ragazzi guardate che spettacolo! Marco sbrigatevi anche voi!» «Andate, arriviamo subito!» Quando si furono allontanati Marco mi strinse a se e cominciò a spingermi contro il sedile anteriore. «Ma sai che hai proprio un culetto da ragazza? Guarda in che stato mi hai ridotto» disse mentre mi faceva scivolare di fianco a lui. Si abbasso i pantaloncini e tirò fuori il suo cazzo dritto e durissimo. «Mica posso andare in spiaggia così!» Mi guardò negli occhi e mi disse «Devi aiutarmi, ho bisogno della tua bella boccuccia» Il suo sguardo era dolce e sensuale, ero come stregato, così avvicinai le labbra e d’istinto comincia a leccarlo e a baciarlo. Era profumato di lavanda con quella cappella rossa e lucida che sembrava un opera d’arte. «Se bravino, ma bisogna che facciamo in fretta, avrai già visto dei video porno no?» Feci di sì con la testa e dopo aver stretto le labbra alla base della cappella iniziai a succhiare. Mi vergognavo perché facevo un sacco di rumori, ma al tempo stesso ero eccitato, con quella cosa gommosa tra le mie labbra mentre la lingua scorreva e scorreva. Marco cominciò a mugolare e pochi istanti dopo mi ritrovai la bocca piena del suo sperma, dolciastro e denso. Non sapevo cosa fare così mi voltai e lo lascia cadere sul tappetino. «Dio che sborrata! Sai che se proprio bravo ragazzino? Se fossi tuo fratello ti porterei sempre con me» Si avvicinò e mi diede un’intenso bacio sulle labbra. «Dai adesso andiamo, gli altri ci stanno aspettando!» Quell’estate Marco divenne il mio amante ed io la sua piccola puttanella..
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4 anni fa
brunatrav, 42
Ultima visita: 4 mesi fa -
La mia prima volta da bisex
ciao, voglio raccontarmi la mia prima volta da bisex
premetto che fino ad allora ero sempre stato un etero più che convinto.
un giorno decido insieme a mia moglie di provare una cosa in tre.
troviamo finalmente un bull.
un bell'uomo, e con un bel cazzo!!
dopo un po di volte che ci vediamo e facciamo sesso tutti e tre, un giorno, ci troviamo a letto da soli mentre aspettavamo che arrivasse lei.
sbadatamente mentre parliamo incomincio a guardare il suo cazzo che nel frattempo si induriva.
lui se ne accorge e mi fa "ti piace?" subito rispondo di no, ma mi ritrovo a fissarlo
.
lui si avvicina e mi fa"perchè non lo accarezzi?"
io, non so che mi prende,avvicino la mano ed incomincio ad accarezzarlo, ero come ipnotizzato.
arriva lei e lasciamo perdere
rimasto solo, non facevo che pensare a quello che era successo, e mi sono ritrovato eccitato.
ci siamo visti altre voltre tutti e tre, io ho rotto gli indugi e glielo ho preso in mano.
era bello grosso, duro!!
qnd abbiamo finito, mi ha preso la testa me la ha avvicinata al suo cazzone ed io ho cominciato a succhiarglielo.
uauuuuuu che bello
quando ho sentito che stava per venire ,mi sono spostato e mi sono fatto venire sul petto
che sensazione tuttaquella sborra ...bollenteeee
in seguito me lo sono fatto apoggiare al mio buchino e farlo entrare, ma con doloreeee
un altra volta mi sonofatto venire in g
facciaaaaa
ora complice la distanza ecc, sono rimasto con la voglia di sentirlo nel mio culo
si ho usato dei dildo
ma credetemi non è la stessa cosa
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Tanti auguri a me
Era il mio compleanno, ed ero a casa di Giulio per festeggiare in tutta tranquillità, pregustando già l’idea di un bel festino a base di cazzo. Il suo splendido e grosso cazzo. Ormai non era più una sorpresa per me, visto che la mia bocca ed il mio culo avevano già più volte avuto l’indiscusso piacere di accoglierlo con reciproco piacere, ma ogni volta il godimento si rinnovava come la prima volta. E anche lui non sembrava essersi ancora stancato di scoparmi: aveva la ragazza, ma evidentemente lei non gradiva certi “giochetti”, che invece con me era libero di fare, e che anzi erano proprio il piatto forte dei nostri incontri, fatti di intense inculate ed appassionati pompini, il tutto condito da abbondanti schizzi di sperma rovente. Ormai diventati scopamici a pieno titolo, giocavamo e godevamo in libertà, pensando solo al reciproco piacere, divertendoci e soddisfacendo voglie perverse senza farci alcun tipo di problema. E questo era quello che mi aspettavo quella sera d’estate: certo non sarebbe stata una sorpresa, ma di sicuro sarebbe stata grossa, dura e venosa. Seduti a tavola in completo relax, vestiti solo in tuta e maglietta, la cena passò velocemente e piacevolmente tra una chiacchiera e l’altra, mentre dentro di me continuamente cresceva lentamente la voglia, alimentata dalla vista del muscoloso corpo di Giulio e dal desiderio di avere ancora per me il suo grosso uccello.
“Ti va di vedere un bel film porno?” mi chiese lui ad un tratto. “Certo!” risposi io, “Soprattutto se è pieno di pompini ed inculate: magari imparo qualcosa di nuovo...” aggiunsi ammiccando. Lui non si scompose e mi disse: “Vieni allora, c’è una sorpresa per te...”. Si alzò ed io lo seguii incuriosito, visto che andava verso la camera da letto. Pensai che avesse intenzione di guardare il film stando sul letto, ma la sorpresa che mi aveva preparato era leggermente diversa. La televisione in camera c’era sì, ma ad essa Giulio aveva collegato una videocamera pronta a riprendere le nostre evoluzioni e a mostrarle sullo schermo: il film porno di cui parlava vedeva noi come protagonisti! Rimasi quasi a bocca aperta per la sorpresa, mentre lui si era rapidamente sfilato la tuta e si era sdraiato sul letto. “Dai, vieni a scartare il tuo regalo adesso!” mi disse. Mi girai e lo vidi: aveva avvolto con cura il suo grosso uccello nella carta da regalo, ed un fiocco lo cingeva come un vero pacco dono! Sapevo benissimo cosa conteneva, ma dopo essermi rapidamente spogliato, mi misi a pecora fra le sue gambe, e lo scartai con le mani frementi di voglia, estraendo dalla carta i suoi esuberanti centimetri di carne già duri come il marmo. “Puoi buttare lo scontrino, pisellone mio”, gli dissi iniziando a baciargli la grossa cappella, “non lo voglio certo cambiare!”. “E’ della misura giusta?” chiese lui. “E’ perfetto. Sembra fatto apposta per il mio culetto!” risposi eccitatissimo, iniziando subito dopo a leccare e baciare ogni centimetro di pelle di cazzo che avevo davanti a me. “Auguri allora, troietta mia, buon compleanno!” disse Giulio godendosi il mio frenetico lavoro di bocca e di labbra.
Mi misi allora su un fianco, adagiato sul suo ventre, in modo da spompinarlo avidamente in favore di telecamera: con una mano gli accarezzavo l’uccello, mentre le mie labbra dedicavano tutte le loro attenzioni alla turgida cappella, baciandola e massaggiandone ogni centimetro. Sullo schermo mi vedevo spompinare avidamente quel grosso cazzone, vedevo le mie labbra avvolgerlo e le mie mani stringerlo ed accarezzarlo, provando il sottile piacere di dare spettacolo per me e per lui come una navigata pornostar. Mi passavo il cazzo sulle guance e sulle labbra guardando nello schermo Giulio godere del mio osceno lavoro, provando un gusto estremo nel vedere il suo enorme cazzo accarezzarmi il viso e nell’osservare la mia lingua passare lentamente e delicatamente sulla grossa cappella.
“Mi sa che come candelina per la torta è un po’ troppo grossa”, gli dissi continuando con mano fremente ad accarezzagli il cazzo. “E non ti basterà certo soffiarci sopra per spegnerla!” rispose lui, “Forse dovresti provare a sedertici sopra... Qualche volta funziona!”. Non me lo feci ripetere due volte: mi misi su di lui, con la faccia rivolta verso la telecamera per potermi gustare meglio la scena, e abbassai il bacino fino a che la punta del suo grosso uccello non fu a contatto del mio ano. Lentamente mi impalai sul meraviglioso membro di Giulio, centimetro dopo centimetro, facendomelo sparire fra le natiche: anche se avevo già preso nel culo molte volte quello splendido pisello, era comunque talmente grosso che provai come tutte le volte la meravigliosa sensazione di essere una troia affamata di cazzo che veniva sfondata per la prima volta. Mi assestai meglio seduto su quello splendido esemplare di stallone, dal corpo muscoloso e con un cazzo equino, mi appoggiai all’indietro con le mani ed iniziai la mia goduriosa cavalcata. All’inizio il ritmo era piuttosto lento, sia perché il mio sfintere doveva per l’ennesima volta abituarsi alla presenza del grosso ospite, sia perché volevo gustarmi nello schermo la vista del cazzone che lentamente entrava ed usciva dal mio culo. Era davvero eccitantissimo vedere il membro duro e percorso da vene che lo facevano sembrare un tronco nodoso, sparire con sempre maggiore facilità nel mio culo, accolto dal mio retto sempre più rilassato e sfondato. Man mano che la foia cresceva e che il mio sfintere si adattava al cazzone di Giulio, il ritmo con cui facevo su e giù impalandomi come una navigata puttana aumentava sempre di più, finché anche lui, in preda al crescente godimento, non cominciò a muovere il bacino dandomi poderose spinte verso l’alto. Arrestai il mio su e giù sul suo palo di carno, e rimasi a gustarmi sullo schermo la vista del suo bacino che dava veloci e rapide spinte, piantandomi nel culo ad ogni affondo il suo cazzone duro come l’acciaio. Lo vedevo infilarsi con estrema facilità nel mio retto ed uscirne con altrettanta velocità, mentre i coglioni grossi e gonfi sobbalzavano seguendo il godurioso andirivieni, finché nella foga il grosso cazzo non uscì dal mio culo.
Giulio mi fece allora cambiare posizione, facendomi mettere a pecora con il culetto in favore di telecamera: lo vedevo nello schermo voluttuosamente spalancato in attesa di essere ancora riempito dal fantastico cazzo del mio stallone. Che si mise dietro di me, ma in modo tale da lasciare che la telecamera inquadrasse perfettamente il buco del mio culo, e mi piantò ancora nel culo i suoi interminabili centimetri di cazzo. Iniziò un godurioso dentro-fuori, estraendo dal mio retto il grosso membro per poi riaffondarlo subito dopo, lasciandomi così gustare lo spettacolo del mio culo sfondato che ogni volta lo accoglieva docilmente. “Brava troietta”, ansimava, “Hai davvero un gran bel culetto sfondato!”. “E’ tutto per te, stallone”, gemevo io. “tutto per il tuo splendido cazzone! Dai, fottimi, inculami, riempimi di cazzo!”, lo supplicai. “Con vero piacere, troia!”, disse lui accontentando prontamente le mie voglie. Mi affondò nel culo tutto il suo cazzone, iniziando a fottermi con un vigore degno di uno stallone di razza. Vedevo sullo schermo il suo fantastico tronco di carne sfondarmi il culo in un meraviglioso avanti e indietro che mi deliziava ed estasiava, facendomi mugolare e gemere di godimento. Vedevo il mio buchetto ormai completamente sfondato risucchiare quasi completamente dentro di sé il cazzo di Giulio, che scorreva nel mio retto veloce e sicuro come un pistone nel suo cilindro. Mi inculò per lunghi e piacevolissimi minuti, durante i quali cambiò più volte ritmo, scopandomi lentamente e con foga, stuzzicandomi l’ano con la sua turgida cappella, schiaffeggiandomi le natiche col suo grosso uccello per poi riprendere a fottermi come un toro da monta. E io godevo come una vacca nel sentirlo enorme e duro dentro di me e nel vederlo sullo schermo entrare ed uscire dal mio culo.
Ma venne il momento del gran finale. Un finale già visto forse, ma non da me. L’avrei finalmente visto sullo schermo... e la cosa mi eccitava da morire. Giulio si mise in piedi regolando la telecamera in modo che riprendesse per bene il suo uccello, ed io mi inginocchiai davanti a lui, in favore di telecamera, pronto a ricevere il nettare prodotto dai suoi coglioni. Lo presi in bocca ed iniziai a spompinarlo con foga, succhiando e ciucciando quello splendido cazzone morendo dalla voglia di riceverne i caldi schizzi in faccia. Prossimo all’orgasmo, Giulio mi sfilò il cazzo dalla bocca, iniziando a menarselo con foga, mentre io cercavo più che altro di slinguargli la cappella tesa nello spasimo, ormai prossima ad esplodere. Vedevo sullo schermo l’enorme cazzo di Giulio puntato verso la mia bocca, pronto a sborrarmi addosso un rovente fiume in piena. Lo osservavo estasiato, quando il primo schizzò sgorgò prepotente dalla grossa cappella, colpendomi il viso: vidi sullo schermo il bianco nettare schizzare dallo spacchetto sulla cappella e bagnarmi le guance, seguito subito dopo da altri copiosi e densi fiotti. Era eccitantissimo vedere sullo schermo gli abbondanti schizzi che il grosso cazzone mi pisciava in faccia, e contemporaneamente sentirne il calore ed il profumo su di me. Dopo i primi schizzi Giulio lasciò che gli prendessi in mano l’uccello per accarezzarlo e farne sgorgare fuori ogni goccia di sborra, mentre la mia bocca aveva cominciato a succhiare con forza la cappella da cui ancora stille di nettare sprizzavano, deliziando il mio palato assetato. Succhiai e leccai ripulendo il meraviglioso membro di Giulio da ogni goccia di sperma, baciandolo e strofinandomelo voluttuosamente sulle guance: terminai quel godurioso show privato baciandogli l’uccello mentre guardavo la telecamera.
Ripresosi dalla sborrata, Giulio spense la telecamera e, con mia sorpresa, estrasse una schedina SD: aveva registrato tutto! “Ehi, avevi voglia di avere qualcosa da rivedere quando non ci sono?”, chiesi scherzando. “A dire il vero non è per me...” rispose lui. “Ho parlato di te ad un amico della palestra... Doveva essere lui il tuo regalo per stasera, ma non era convinto al 100%... Sono sicuro che vedendo questa si convincerà... e si morderà le mani per essersi perso una scopata con una troia fantastica!”.
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4 anni fa
AlexBsxPass,
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Ultima visita: 40 minuti fa
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Il viaggio a roma
Finalmente arrivò l’ultimo collo e la fornitura era completata. Mi chiamo Salvo, sono direttore commerciale e mi preparo per andare a Roma, con un tecnico collaudatore per la consegna di questi nuovi macchinari a un’officina meccanica. Il viaggio sarebbe stato molto breve, previsto un pernotto prima del rientro e stop. A Messina nei giorni feriali la fila ai traghetti non è sempre intensa, così l’operazione attraversamento venne sbrigata in poco tempo. Il tecnico che mi accompagna si chiama Tino, quasi trent’anni e un bimbo in arrivo, ha vent’anni meno del sottoscritto, e comunque ancora me la cavo, nonostante il leggero sovrappeso. Il dialogo è presto confidenziale, si esce dai rispetti ruoli lavorativi e mi racconta che a causa della gravidanza a rischio, si trova a secco da quasi 4 mesi e scoppia una risata da parte mia, “ridi ridi e tu come sei messo?” rispondo che ho terminato una relazione da poco e non penso a nulla. Dopo un po', fermi all’area di servizio, propongo a Tino di fare una pausa e fare guidare me, è d’accordo, faccio per scendere ma lui mi ferma prendendo il mio braccio, con la sua mano che sembra una pinza d’acciaio “Salvo non occorre che scendi, scambiamoci di posto direttamente sul furgone”, lo accontentai e quando i nostri corpi si incrociarono, io mi ritrovai di sopra e lui si inarcò prendendo i miei fianchi e con le mani portandomi sul suo pacco. Non fu una cosa veloce, casuale, si capì che era premeditata, io persi l’equilibrio e mi appoggiai completamente su di lui che con le mani mi blocco sul suo pacco duro e io sentivo davvero la sua durezza…”scusami Salvo, è capitato, però hai un culo fantastico, me lo hai fatto salire bene bene…Io non sapevo dove guardare, ma devo dire che la cosa mi ha fatto piacere e allo stesso tempo mi ha imbarazzato. Per quello che mi riguarda avrei detto “Tino rifacciamolo ancora”, ma il mio decoro me lo impediva. Io ho avuto sempre un bel rapporto con le donne, ma prendere un cazzo mi incuriosiva e tutto di me si trovava in subbuglio. “lo vuoi sentire’” Tino aveva capito che la cosa mi era piaciuta, Tino è un dominante, un conquistatore sa il fatto suo, voleva prendermi in tutti i modi e più tardi ne avrei avuto la conferma. “Dammi la mano” sembravo ipnotizzato, prese la mia mano e se l’appoggiò sul pacco, la tuta non aveva cerniera, così l’abbasso e me lo mise in mano, un cazzo grosso di lunghezza normale, ma grosso “dai menalo un po'” “ma sto guidando” “tranquillo fa piano e non succede nulla”, aveva dei segnali di gradimento “poi ci fermiamo e lo prendi in bocca”, mi mostravo contrariato ma non vedevo l’ora di prenderlo in bocca, anche se non l’avevo mai fatto, “Salvo sono contento, sei delicato sono sicuro che sarai bravo” Uscimmo dall’autostrada alla ricerca di una zona per fermarci, una volta trovata, volle fare il cambio di posizioni, questa volta restammo sulla posizione un bel po', simulò la penetrazione e poi si spostò, non fece nulla, lo tirai fuori io, menandolo piano per un po', poi chiese le mie labbra, lo fece in modo delicato, spingendo la mia testa con la sua mano, appena lo ebbi in bocca, spinse forte, facendomelo arrivare fino in gola, non mi diede il tempo di succhiarlo bene, prese a scoparmi in bocca e venne quasi subito, sulla mia faccia, abbondantemente “ Scusami Salvo, è un sacco di tempo che non lo faccio…però potevi ingoiare…comunque hai delle belle labbra, sembravano quelle di una donna”, mi ripulì, senza capire molto di quello che è successo, quel cazzo mi riempiva la bocca era grosso, più che succhiarlo e leccarlo, l’ho sentito solo stantuffarmi “Salvo tranquillo, più tardi avremo più tempo” per cosa? Mi domandavo… Arrivammo in albergo, i ruoli tornarono in campo, sistemammo il furgone con il carico nel parcheggio dell’hotel e prendemmo le stanze. Ci ritrovammo a cena, certo con un dialogo un po' formale, ordinammo la cena e Tino mi sussurrò “Ehi troiona hai delle labbra da paradiso, sbrigati che le voglio risentire”, arrossì, ma mi venne da sorridere in modo malizioso e Tino mi diede una pacca sulla spalla. Salimmo rapidi, entrammo nella sua stanza e mi mise a sedere sul letto, le sbottonai i pantaloni e iniziai a fare un pompino con calma e gusto e nel frattempo, squilla il telefono era sua moglie, “si amore va tutto bene, meglio non si può” e le diedi un piccolo morso sul suo cazzo durissimo, ridendo. “Scusami cara, ti chiedo una cortesia, posso scoparti in bocca?” basta che non vieni va bene risposi, inizio a trombarmi violentemente, ma io questa volta riuscivo a darle dei colpi di lingua e fu orgasmo pieno, questa volta non mi spostai, mi riempi tutta la bocca, un po' l’ho ingoiata un po' l’ho riversata sul suo cazzo che comunque non si ammosciava. Mi sentivo una troia in piena regola, e Tino mi diceva “OH sei più brava di mia moglie” Mi parlava al femminile. Arrivò il momento che mi aspettavo….”Salvo ti voglio” “Tino te lo puoi dimenticare”, dietro non l’ho mai fatto, così arrivammo all’accordo, che avremmo simulato una penetrazione, lui nudo e io con le mutande, era bravo, mi accarezzava e baciava la schiena, mi massaggiava con le mani, sugli slip, a me piaceva da matti, poi salì su di me, tenendosi sulle spalle e spingendo il suo cazzo “dai Salvo, fammi massaggiare il buco, non faccio nulla” quel massaggio mi fece morire, fantastico “E va bene entra ma solo la punta” le ultime parole famose, Tino mi aprì completamente e dopo un attimo anche a me piaceva, mi sbatteva contro la testiera, venendo senza fermarsi, mi scopò fino alle 4 di mattina e in quel momento mi sentivo la sua troiona. Era riuscito a prendere tutto di me e l’indomani, prima di scendere mi chiamò nella sua stanza, lo trovai vestito col cazzo in tiro “Amò prima di iniziare la giornata fammi sentire la tua bocca”…Il mio sorriso malizioso lo accontentò.
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4 anni fa
Salvo165,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Vibrazioni di piacere
Era un pomeriggio di fine aprile e la mamma di Bruno stava per uscire a fare la spesa quando suono il campanello. “Bruno dai scendi che devo uscire, qui c’è Simone, mi raccomando non fate come al solito e fate anche i compiti invece di giocare!” Dopo aver salutato la mamma del suo amico Simone andò a sistemarsi sulla poltrona e poco dopo sentì Marco che scendeva le scale. “Allora che fai, sbrigati, ho portato l’ultimo episodio di Call of Duty, vedrai, è uno spettacolo! Hei ma cosa ti sei messo?” “Non cominciare a prendermi in giro adesso, sono i leggings di mia sorella, mi mamma si è dimenticata di fare la lavatrice e non ho nemmeno una tuta pulita” “Vabbè dai sbrighiamoci, non vedo l’ora di provarlo, dai attacca la play alla tv” “Però è meglio se andiamo di là nello studio, purtroppo la rete del divano è rotta e c’è solo quella poltrona” “E qual è il problema, ci stiamo anche in due, e poi la tv dello studio fa pena, qui abbiamo un quaranta pollici, sarà come essere dentro il gioco!” “ Ok allora, ma visto che il tv è mio voglio iniziare io, dai lasciami il posto” “ Eh no, chi primo arriva bene alloggia!” “ E dai, facciamo 10 minuti ciascuno, dai siediti sul tappeto!” “No, no, è così comodo qui, ma se vuoi puoi sederti qui” disse marco battendosi le mani sulle ginocchia. “Sulle tue gambe? Mica sono una femmina!” “Mmm forse no, certo però che quei leggings ti fanno proprio un bel sederino” “Ecco lo sapevo che mi avresti preso in giro!” “E dai non prendertela e vieni qui, basta che non ti sieda troppo indietro ah ah!” “Va bene, però tu non muoverti altrimenti non riesco a giocare bene….cavolo avevi ragione ha una grafica da paura!” Dopo quasi venti minuti Bruno non pensava più a dove era seduto e aveva iniziato a muoversi assecondando i movimenti del protagonista sullo schermo. “Dai Simone, adesso è il tuo turno” “No aspetta, puoi continuare se vuoi” “No, il gioco è tuo e poi devo anche a andare in bagno a fare una scoreggia, la sto tenendo da un po” “ E che sarà mai una scoreggina, puoi farla, mica mi offendo per così poco, e poi ti confesso che così sto davvero molto comodo” Bruno si voltò e vide il gonfiore sotto la tuta di Simone. “Ma che fai, ti sei eccitato?” “Eh, volevo vedere tu al mio posto, con questo culetto fasciato dai leggings che mi ballonzola sulle cosce!” “Ah davvero, quand’è così ci penso io a farti passare certe voglie, ti meriti una punizione…….prrrrr” “Tutto qui? Eppure quando le fai a scuola ti sente tutta la classe ah ah” “Ah vuoi la guerra? prrrrrrrrrrrrrrrrrrrr prrrrrrrrrrrrrrrrrrr. Che mi dici adesso, si sentono così?” “ Ora ti riconosco!!” E così dicendo strinse le braccia attorno alla pancia di Bruno e lo tirò indietro facendolo finire col sedere proprio sopra la sua erezione” “Simò, ma che fai?” “Bruno ti prego non fermarti proprio adesso, fammene ancora!” “Ma sei matto ti eccitano le scoregge?” “Tu non lo sai, ma ogni volta che a scuola ti sento scoreggiare mi eccito da morire, non so quante volte ho sognato di trovarmi in una situazione come questa, perciò ti prego, continua a scoreggiare!” “Non pensavo che fossi così perverso, comunque se sei contento tu…. prrrrrrrrr, prrrrrrrrr, prrrrrrrrr” “E’ stupendo, un’altra dai!” “prrrrrrrrrrrr” “Ancora!!” “Guarda che non sono mica una bombola di gas…..prrrrrrrrrrrrr, ecco questa era proprio l’ultima. Hei mi hai sentito?” “Ti ho sentito, eccome se ti ho sentito!!” A quel punto Bruno sentì i leggings inumidirsi così si alzò e vide una chiazza umida sulla tuta di Simone” “Sei proprio un pervertito, sei addirittura venuto?” Quando la sera la mamma torno a casa chiese subito: “Avete fatto i compiti vero? E aprite un po’ la finestra, c’è un cattivo odore qua dentro!”.
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4 anni fa
brunatrav, 42
Ultima visita: 4 mesi fa -
b&b
Realmente accaduto. Arrivati in moto dopo un viaggio di 600 km, il b&b che tra l'altro è stupendo e confina con la spiaggia, è risultato un oasi; infatti la mia ragazza si è tuffata sotto la doccia immediatamente, nel frattempo spogliatomi completamente per abbassare la temperatura corporea armeggiavo con i caricabatterie. Avevamo chiuso solo la prima porta con le alette della persiana completamente orizzontali per far entrare aria. Siamo confinanti con un altra stanza che da sull'ampia balconata comune, dalla quale esce una bella signora sui 55 che stende alcuni costumi girata di spalle. Per una sensazione mi giro e noto che nel chinarsi a raccogliere gli indumenti nella bacinella mi vedeva completamente nudo. A quel punto mi ritraggo e dopo alcuni minuti ritorno alla stessa spina per collegare anche il carica batterie degli interfono dei caschi. La signora ritornata anch'essa a stendere altri indumenti, aveva appoggiato la bacinella sopra lo stendino e si era messa in posizione diagonale ma diretta verso la nostra porta a stendere. A quel punto mi è venuto il dubbio che volesse guardare e quindi mi alzo facendo finta di armeggiare con gli interfono le do la possibilità di vedermi completamente nudo; stende ma mi fissa e io inizio a montarmi la testa. Lascio aumentare il mio “tarello” ma devo chiudere il gioco perchè mi accorgo che non scorre più l'acqua nella doccia della mia ragazza, comunque mi sembra di intravedere un sorrisetto della signora.Il giorno dopo salgo dalla spiaggia prima della mia compagna, e noto la signora seduta al tavolino che sta facendo l'enigmistica, vado in bagno e capisco dal silenzio che è da sola. Si tratta di una donna alta un metro e settanta bel fisico tette abbondanti che sono coperte da un costume a fascia argentato il cui tessuto lascia intuire le aureole e la forma dei capezzoli.Lei che stava giocherellando tenendo la matita tra i denti aveva una gamba raccolta sulla sedia e una raccolta in modo orizzontale.Quando esco dal bagno mi faccio più audace e mi corico nudo sul letto, dandole la possibilità di intravedermi sempre attraverso la porta ; lei tamburella la matita sulla passera e io non ho visto quello che sostanzialmente mi stava indicando: aveva un labbro della fica completamente fuori dal costume. Solo dopo che lo allargava leggermente con la matita, l'ho visto, ho strabuzzato gli occhi e mi sono lanciato subito in una sega lenta e soddisfacente permettendole di vedere l'intera lunghezza del mio uccello. Dopo una serie di schizzi ricaduti sulla mia pancia lei mi fa pollice su e sorride. Continua il gioco e a distanza mi fa veder tutto con scuse assurde stende i panni probabilmente già asciutti e esce con una vestaglia aperta davanti ovviamente nuda, ci divide sempre la porta chiusa con le alette della persiana orizzontali.Mi sono attivato e voglio scoparla; esco verifico che nessuno ci veda, con il ragionamento andiamo subito al sodo e riusciamo a metterci d'accordo sulla visita ad una spiaggia il giorno dopo, ma la sua famiglia e la mia compagna non ci consentono alcun tipo di approccio.A quel punto la cosa si complica perchè il tempo passa senza che nulla succeda e due giorni dopo dobbiamo ripartire.La mattina ci incrociamo a colazione e apprendo da suo marito che la sua famiglia va a fare un giro in paese, e mi invento un giro anch'io per far benzina alla moto, invece la mia ragazza scende in spiaggia.Tutte le cose filano lisce. Dopo poco torno guardo che tutti siano dove dovevano essere , rientro e mi infilo nella sua stanza , la trovo in bagno che si sta facendo un igiene intima al quale partecipo da dietro con passione sgrillettandola sotto l'acqua a mano aperta. Gode immediatamente si appoggia a me e inizia a dirmi che lo vole in culo. Non ci faccio molto caso credevo fosse un uscita da godimento. Contiuna a godere fino a quando mi chiede di togliere il doccino dal tubo e di andare a controllare che non arrivi nessuno. Ho capito che si sarebbe fatta una lavanda anale “fatta in casa” proprio per non lasciarmi tracce. Riprendiamo in camera con una pompa mega mentre le tocco le tettone spaziali , lei si sgrilletta ed a un certo punto si gira e mi chiede di incularla. A cazzo durissimo e nonostante le mie dimensioni, sostanzialmente come lo ho appoggiato è entrato completamente, ed ho capito vista la sua sicurezza nelle manovre che usava più il culo della fica. Gli unici fatti significativi sono stati i colpi di ariete finali che avrebbero aperto una cavalla incitati dal suo sproloquio e appena le ho scaricato tutto dentro si è messa un po di carta a modi tappo tenendola dentro si è reinfilata il costume. Si è girata e mi ha sorriso. Come se volesse conservarla non so fino a quando. Il giorno dopo mi manda una foto che ritrae il bidet con liquidi vari dicendomi che l'ha tenuta e fotografata per farla vedere a suo marito.
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4 anni fa
zap67,
53/49
Ultima visita: 1 mese fa
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Due o tre ?
La mattina mi recai a prendere Agnese, era bellissima indossava infradito ed un pareo che copriva il costume; in auto notai che, come sempre, mi accontentava, era in topless, le chiesi di Maria e mi rispose che la sera prima era tornata a Camaiore, a casa.
Andammo in darsena, in spiaggia libera, tra le dune, rimase in costume, mi fece i complimenti per il mio, era chiaro, bagnato diventava semitrasparente e si vedeva bene il mio cazzo.
Passammo la mattina a pomiciare senza ritegno, ad un certo punto cominciai a stuzzicare i suoi capezzoli, li mordicchiavo e succhiavo, mentre la mia mano si insinuava tra le sue labbra bagnate ed ospitali, era calda e bagnata, lei prese il mio cazzo e, tiratolo fuori se lo abboccò alla fica, entravo piano piano, era bollente, misi le sue gambe sulle mie spalle , e cominciai a scoparla con dolcezza, ma aumentando il ritmo, mentre la penetravo la mia bocca leccava e baciava i suoi piedini, erano bellissimi, dopo un certo tempo sentivo che stavo per venire, se ne accorse anche lei e mise le sue gambe a cingere il mio fianco, squirtava ed io venne abbondantemente: giacemmo con la sua testa sulla mia spalla.
Dopo un'oretta decidemmo di andare a fare il bagno, anche li giocammo con i nostri corpi, era eccitantissimo, anche perché notammo una coppia matura che ci guardava, specialmente uscendo dall'acqua, si vedeva che ero eccitato, guardai Agnese e sorridendo ci avvicinammo alla coppia, li salutammo presentandoci, poi senza giri di parole Agnese disse alla coppia se volevano divertirsi con noi, ci guardarono e confessarono che non l'avevano mai fatto, Agnese appoggiò la mano sul cazzo dell'uomo e sua moglie fece lo stesso con me, mi guardò e rimase a guardarmi, suo marito l'aveva più piccolo; tirammo fuori i profilattici, accanto gli uni agli altri, cominciai a giocare col suo seno, aveva una 5a glielo misi tra le sue tette e lei mi fece una spagnola leccandolo, intanto vedevo che Agnese l'aveva già preso in topa, ma era abbastanza delusa, era già venuto; decisi che era il momento di scoparla, entrò senza problemi, tanto era eccitata, mentre la scopavo mi diceva che avrebbe voluto la riempissi con la mia sborra, dopo essere venuto mi sussurrò che sarebbe stata disponibile anche da sola, con esami della salute, mi scrisse il suo numero sul polso.
Li salutammo e rifacemmo un altro bagno, mentre ci asciugavamo, ci mettemmo a parlare della cena della sera, le chiesi se ricordava che ero stato il toy boy di sua madre Anna e del motivo per cui l'avevamo interrotta; mi disse che lo ricordava bene e che la causa era stata lei, perché si era innamorata di me, aveva solo 13 anni, mi si era presentata nuda davanti dicendomi di farle ciò che facevo a sua madre, le detti un bacio sulla guancia e le dissi che quando sarebbe stata più grande l'avremmo fatto.
L'accompagnai a casa, andai a casa mia a farmi una doccia e cambiarmi per la cena, telefonai al mio fioraio perché mandasse un bouquet a sua madre.
indossai un paio di pantaloni di lino con camicia, sempre di lino ed un paio di mocassini neri, alle otto suonai a casa loro, mi accolse Agnese vestita molto semplice, sempre con le infradito, poi arrivò Anna, bellissima , anche se 45 enne, si avvicinò emi baciò in bocca, devo dire che ricambiai volentieri, anche perché vedevo che sua figlia sorrideva, mi ringraziò dei fiori, poi ci avviammo sul balcone dove aveva preparato, c'era una strana aria, eccitazione mista imbarazzo, cominciammo a mangiare ed a un ceto punto detti una scatolina al mio amore,, 'aprì e vide che c'erano le chiavi di casa, il mio amore mi baciò con passione e la mia mano si posò sul suo bel culetto, poi ricordai dov'ero e mi sedetti, lei aggiunse che quello era un invito ad andare a stare da me, ovviamente dissi di si
Alla fine della cena, si alzarono e dissero che andavano a preparare il dessert, dopo dieci minuti, si spensero le luci, appena le riaccesero rimasi senza parole, indossavano un abitino cortissimo, erano con le spalline larghe che si appoggiavano sul seno e tacchi da 16, tutte e due, solo che ad Anna si notavano sia le aureole che i capezzoli spuntare fuori (5a coppa c)
Agnese si avvicinò e mi disse, lei potrebbe essere la terza, si avvicinò ad Anna e le scoprì il seno e cominciò a leccarlo e succhiare i capezzoli, la raggiunsi e feci lo stesso con l'altro seno, le nostre mani s'incontrarono tra le sue gambe, sembrava pisciasse da quanto squirtava, le nostre bocche si unirono alla sua, il cazzo mi scoppiava, Agnese mi disse scopala come facevi una volta, non me lo feci ripetere mi prese il cazzo e lo guidò nella topa di Anna, ero eccitatissimo, cominciai a pomparla, lei gemeva, mentre Agnese la leccava, continuò a leccarla mentre la riempivo di sborra, poi si riavvicinò e mi disse ora rompile il culo, prese una manata di crema e cominciò a spalmarla vedevo due sue dita entrare ed uscire, senza tanti complimenti la penetrai, dopo un tempo che sembrava non finire mai, le venni dentro.
Le abbracciai ambedue ed andammo a letto, dopo esserci spogliati parlammo ed Agnese mi disse che voleva che Anna diventasse la nostra amante fissa, poi le disse di andare in camera sua, e, dopo aver ripreso le forze facemmo l'amore con dolcezza ed amore, intanto avevamo scopato Anna.
La mattina ci portò la colazione a letto, ci guardò sorridendo, la baciammo e le dicemmo di prepararsi per le 11 saremmo tornati per andare al mare, anche con lei.
Agnese prese alcune cose essenziali e le portammo a casa nostra
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4 anni fa
fidanzatilu,
23/23
Ultima visita: 4 anni fa
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In vespa col nonno
Finalmente anche gli esami di maturità erano alle spalle e Luca poteva finalmente godersi un po' di riposo estivo prima di iscriversi all'università. Stava riposando sul letto sfogliando fumetti hentai sul lettore ebook quando fu distratto da dei rumori che venivano dal garage dietro casa. Colpi di martello. Nascose il lettore sotto il cuscino e scese per vedere cosa stava succedendo.« Hei nonno che stai facendo? »« Ciao Luca, sto costruendo un armadietto per i miei attrezzi, ti va di darmi una mano? »« Volentieri, dimmi cosa devo fare »« Prendimi le viti che sono nella cassetta »« Nonno qui ce ne sono solo due»« Soltanto? Fammi un favore, prendi la vespa e vai giù in paese, la ferramenta sarà ancora aperta»« Nonno lo sai che di queste cose non capisco nulla, vieni anche tu tanto facciamo presto»« E va bene ma vai piano che io sono vecchio»A bordo della vespa Luca e il nonno si dirigono verso il paese, qualche chilometro più a valle. Durante la discesa Luca sentiva l'inguine del nonno premere sui suoi short aderenti. Cercava di lasciare spazio sufficente ma il sedile scivoloso faceva sì che il contatto fosse molto intenso. Le cosce allargate del nonno dietro di lui accoglievano i suoi glutei tondi e quasi femminili e quella situazione lo eccitava.« Nonno adesso tieniti che c'è il pezzo con le curve»Le braccia lo strinsero alla'altezza della pancia mentre sentiva crescere l'erezione del nonno alle sue spalle.Arrivati davanti al negozio Luca fermò la vespa e disse al nonno di scendere.« Luca tu intanto entra che io arrivo subito» disse il nonno mentre si teneva una mano davanti al pacco per coprire il gonfiore.Guardandolo Luca si sentì compiaciuto e cominciò a pensare ad uno scherzo da fare al nonno durante il viaggio di ritorno.Mise il sacchetto con le viti nel portaoggetti e ripartì verso casa.Stavolta con la strada in salita era lui a scivolare indietro contro le cosce del nonno. Quando sentì che cominciava ad allargarle perchè voleva avere il massimo contatto sol suo culo decise che era il momento di agire e cominciò a dare dei piccoli colpetti al freno.« Nonno misà che sta finendo la miscela» disse mentre ad ogni colpo si appoggiava con forza a quel pacco sempre più duro. Poi all'improvviso spense il motore. « Ecco, adesso è davvero finita, per fortuna la salita è finita ma manca ancora un bel pò per arrivare a casa, dobbiamo proseguire a spinta, ma devi aiutarmi che da solo non ce la faccio» « Dimmi cosa devo fare»« Dobbiamo essere coordinati, prima con una gamba e poi con l'altra ok? Dai iniziamo con la destra, poi sinistra, destra... ok abbiamo preso il ritmo. Così con calma tra una ventina di minuti saremo casa»Ad ogni passo il culo di Luca spingeva e strusciava sul pacco del nonno che ormai era diventato durissimo.« Nonno ce la fai?»« Si Luca, andiamo così, abbiamo preso un bel ritmo.»Erano quasi arrivati e per dare le ultime spinte a Luca scappò una rumorosa scoreggia. La forte vibrazione sul pacco del nonno già da un po' al limite fu la goccia che fece traboccare il vaso. Appena fermata la vespa in cortile vide suo nonno scendere con una vistosa macchia umidiccia davanti ai pantaloni. Poi lo guardò con un sorriso malizioso e disse. « Nonno, se ti capiterà ancora di dover andare in paese dimmelo pure che ti accompagno io in vespa» Poi sì allontanò sculettando dolcemente con gli short bagnati che accentuavano la forma del suo sedere da femminuccia.
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4 anni fa
brunatrav, 42
Ultima visita: 4 mesi fa -
Continuiamo
Nel tardo pomeriggio raggiunsi Agnese al mare, mi corse incontro, era veramente bellissima, si gettò al colo e ci baciammo con passione, quando ci staccammo le dissi di togliersi la parte superiore del bikini, i suoi seni svettarono orgogliosi, le dissi che nemmeno il giorno del nostro matrimonio avrebbe dovuto metterlo.
Arrivati al suo ombrellone, mi tolsi i pantaloni e rimasi in costume, poi notai una ragazza, minuta ma carina, lei me la presentò e mi disse che era la sua amica Maria, quindi andammo a farci un tuffo, approfittai per accarezzarla tra le gambe, era veramente accogliente, poi smettemmo perché Maria era li che mi guardava, uscimmo ovviamente ero eccitato e si notava; misi un costume, Agnese si mise un pareo e andammo tutti e tre a prendere un aperitivo, quindi dissi ad Agnese che l'avrei accompagnata a casa a cambiarsi per uscire a cena, mi prese in disparte e mi disse che Maria era sua ospite e non poteva lasciarla sola, porta anche lei le dissi, facendo trasparire la mia delusione.
Le lasciai sotto casa, a casa, mentre mi vestivo ragionavo che era una fregatura, comunque ero sempre col mio Amore, quando andai a prenderle rimasi estasiato davanti Agnese, aveva un paio di sandali col tacco ed un abitino, corto ma con le spalline che davano la scollatura completa, le spalline coprivano i seni che erano liberi anche di uscire; Maria invece una mini larga con scarpe deccoltè con tacco, un toppettino ai minimi termini, si notava che il seno era piccolo ma i capezzoli sporgevano dalla stoffa.
Avevo prenotato in un ristorante che conoscevo, ci accomodammo e passammo una serata splendida conversando e flirtando; tornati in auto Agnese mi chiese di andare a parcheggiare dove andammo la prima volta, l'accontentai, anche se ero perplesso, arrivati scendemmo, posticino tranquillo e calmo, ci sedemmo per terra Agnese accanto a me e Maria, mi baciò, risposi eccitato, la sua mano si poggiò sul cazzo, sentii una mano che non era la sua, aprire la lampo ed impossessarsi del mio cazzo, Maeia lo massaggiava con perizia, poi la sua bocca scese per leccarlo, anche Agnese si mise a leccarlo, era incredibile due ragazze giocavano col mio cazzo, poi Maria si mise a quattro zampe e Agnese mi disse di sfondarla, appoggiai la mia cappella, sentivo che era bagnata ma facevo fatica ad entrare, detti un colpo e la sentii gemere mentre entravo tutto in lei, le davo colpi decisi mentre sentii la lingua di Agnese leccarle la fica ed anche il cazzo, le inondai la fica, uscii e il mio Amore cominciò a leccarle tutta la mia sborra, era eccitante infatti mi tornò subito duro, allora lo appoggiai alla sua fica, ma lei disse di aspettare, Maria cominciò a leccarle il buchetto anale, appoggia la mia verga dura al suo buchetto, che fino ad allora non avevo mai violato, mi guardò e mi disse di entrare, sentivo che si dilatava con fatica, esitai, ma lei disse ora, con un colpo entrai, vidi qualche goccia di sangue, ma cominciai a pomparla come un matto, dopo un tempo che sembrava non finire mai, venni; le abbracciai tutte e due, Agnese mi chiese se ce la facevo a fare il culetto a Maria, per lei aveva portato della crema, le spalmò abbondantemente la crema e cominciò a massaggiarle il buchino, un dito, poi due, poi fu lei che mi disse di scoparla ben bene in culo.
Devo dire che mi comportai da perfetto porco, senza tanti preparativi entrai di prepotenza, non urlò perché Agnese la baciava, la lavorai bene ed a lungo, quando venni, lei si mise in piedi e vedevo il buchetto aperto da cui colava fuori l mia sborra.
Dopo essere stati abbracciati una mezz'ora, salimmo in macchina e le riaccompagnai, prima di scendere Agnese mi baciò e mi disse che mi amava, cosa che le dissi anch'io, poi quando Maria si avvicinò per salutarmi anche lei mi baciò e mi ringraziò, tornando a casa pensai che da una serata che pensavo senza eccitazione, era venuta fuori una situazione trasgressiva, poi organizzata da Agnese, dopo essere arrivato a casa, mi arrivò un messaggio di Agnese, diceva : Amore, domani Maria passa la giornata con noi, poi alle 17 la portiamo al bus che torna a casa, mia madre ti ha invitato a cena.
Dormii meravigliosamente
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4 anni fa
fidanzatilu,
23/23
Ultima visita: 4 anni fa
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Deborah con l'acca
Finalmente il momento tanto atteso era arrivato. Sua moglie sarebbe rimasta fuori città per un paio di giorni per un corso di aggiornamento organizzato dalla ditta di cosmetici per cui lavorava. Aveva pianificato tutto da tempo. Cominciò a scendere nel seminterrato, si diresse verso l’armadio in cui teneva l’attrezzatura da pesca e aprì lo scomparto segreto, una sorta di doppio fondo in cui custodiva i suoi tesori. Aprì il baule col cuore che gli batteva a mille. Finalmente era pronto per trasformarsi in Deborah. Era quello il nick, rigorosamente con l’acca, che usava quando si loggava sulle chatroom dedicate a crossdresser, trans e bisex. Quel mare fatto di perversione lo aveva completamente soggiogato e non appena aveva del tempo tutto per se tornava a tuffarsi in quelle acque in preda alla trasgressione e al desiderio di esibizionismo più sfrenato. Osservò compiaciuto il suo corpo naturalmente glabro riflettersi nello specchio, una fugace posa ammiccante per mettere in risalto il sedere e cominciò a vestirsi. Per prima cosa scelse il perizoma. Viola, con un cuoricino di pizzo che posizionò con precisione poco sopra il solco dei glutei, mentre il sottile filo di tessuto sfiorava il suo piccolo buchetto rosa. Poi si infilò le autoreggenti a rete assaporando il brivido mentre il bordo in silicone scorreva verso l’alto per fermarsi a metà coscia. Prese il miniabito con spalline e se lo calò sul corpo fino ad arrivare appena sotto le natiche. Adesso mancava solo la parrucca, nera medio lunga. Indossò le tacco 12 dorate con suola rossa e tornò di sopra in camera da letto.
Aprì il cassetto dei cosmetici dove sua moglie teneva una marea di campioni, e dopo aver preso fondotinta, mascara, rossetto e eye liner andò in bagno per completare il suo capolavoro. Adesso era pronta. Aprì il portatile, e si preparò ad essere Deborah. All’improvviso suonò il campanello. Terrore! Chi poteva essere? Almeno era sicuro che non potesse essere sua moglie. Si avvicinò allo spioncino ma non vide nessuno. Lentamente cercò di sbirciare dalla finestra e vide un uomo grasso sulla sessantina con una valigetta di metallo. Il tecnico della caldaia! Si era completamente dimenticato che sarebbe venuto quel giorno per il controllo periodico. Cosa avrebbe dovuto fare? Il campanello suonò di nuovo. Sbirciò ancora, non lo conosceva. Considerò se farlo entrare rischiando che poi andasse a raccontare in giro cosa avesse visto. Alla fine l’eccitazione prese il sopravvento. Si avvicinò alla porta ed aprì. «Signorina buongiorno sono il tec….» «Buongiorno, prego si accomodi» esclamo cercando di farlo entrare prima possibile per non restare troppo sulla soglia. Non potendo sottrarsi allo sguardo insistente del panzuto omone che aveva di fronte si dichiarò subito per sbrogliare la situazione «E’ esattamente ciò che sembra, piacere mi chiamo Deborah» «Deborah? Complimenti bellissimo nome, e a quanto pare non solo quello» disse girandogli attorno e soffermandosi sul posteriore. «La ringrazio, vuole chele prepari un caffè prima di cominciare? Con la caldaia intendo» «Molto volentieri grazie» Sculettando vistosamente Deborah si avvicinò al piano della cucina e mentre prendeva una delle cialde dalla s**tola sentì una presenza dietro di se. Fece un passo indietro e senti il suo sedere appoggiarsi a qualcosa di morbido. Con i tacchi era un po’ troppo alta e il culo arrivava all’altezza del pancione del tizio che le strinse le braccia attorno e la tirò a se. «Signorina stia attenta non vorrà mica cadere! Sa io non potrei camminare su quei cosi così alti» «Deve ammettere però che sono molto belle, prego si metta pure seduto» L’uomo scese su una delle sedie senza mollare la presa trascinando Deborah sulle sue ginocchia. «E il caffè? Non lo vuole più?» «Magari più tardi, prima avrei piacere di assaggiare questo meraviglioso pasticcino» Prese tra le mani il volto di Deborah e la baciò. Poi si passò un dito sulle labbra e osservò la striscia di rossetto sul pollice. «Che ne dici di mettermi un po’ di questo anche sul cazzo?» Deborah sorrise, si sollevò e si inginocchiò davanti alle sue gambe. Tirò giù la zip e immediatamente salto fuori il cazzo già duro. «Omone non porti le mutande eh? Sporcaccione!» Poi avvicinò la bocca e cominciò a decorare di baci il cazzo, le palle e la pancia. Quando i segni cominciavano a diventare più chiari sollevò lo sguardo e disse: «Vuoi che vado e mettermi dell’altro rossetto?» «Magari dopo, prima vorrei vedere se quella tua boccuccia sa fare anche altro oltre che baciare» «Ogni tuo desiderio è ordine omone» Dolcemente le labbra di Deborah si chiusero attorno alla cappella e cominciarono ad andare su e giù, alternando succhiate intense a dolci pernacchie, soffiando e facendo vibrare le labbra sulla pelle turgida del cazzo. «Oh cavolo stavo quasi per venire, dove hai imparato a fare certe cose?» «Non so, forse il mio è un talento innato!» sussurrò Deborah dopo lo schiocco delle labbra con il cazzo che usciva dalla sua bocca. «mmm interessante, e quali altri talenti hai?» «So fare i pompini col culo. Davvero! Almeno così mi dicono in chat quando gioco con il plug anale. Se vuoi possiamo provare ad usare il tuo» disse Deborah strizzandogli l’occhio. «Sono curioso di vedere, dai voltati» Deborah si girò e lasciò che le sue mani le abbassassero il perizoma. Poi con disinvoltura se lo tolse del tutto, facendo passare prima una gamba e poi l’altra, e glielo appoggiò sul viso. «Ho della vaselina nella mia valigetta» «Non ce n’è bisogno, non sono una verginella, i miei plug anali già conoscono quello che so fare e poi ho questa» Deborah gli lascio cadere della saliva sul cazzo e lo massaggiò con cura. Poi si bagnò le dita e se le infilò nel buchetto. «Eccomi sono pronta» Scese dolcemente facendo entrare solo la cappella. Poi senza muoversi cominciò ad alternare piccole spinte a momentini pausa. Poi di nuovo una spinta e una pausa. Lo fece entrare un po’ di più continuando a ripetere il ciclo di spinte. Alla fine scese del tutto prendendolo completamente. I sui glutei erano sulle cosce dell’uomo e cominciò a fare piccoli e lenti movimenti, ondeggiando mentre proseguiva con le spinte. Il tutto con una lentezza e una intensità che presto portarono all’orgasmo entrambi. «Allora omone ti è piaciuto incularmi?» «E me lo chiedi? Non mi era mai capitato di venire così, praticamente senza movimenti ne tuoi ne miei, mai provato un sesso anale del genere» Deborah si sollevò poi si portò una mano dietro al culo e spinse facendo uscire lo sperma con una piccola scoreggia. Si porto la mano alla bocca e la leccò ammiccando facendo l’occhiolino. «Senti un po’ omone, misà che ti ho fatto fare tardi, forse è meglio se torni anche domani che ne dici?» «Signorina Deborah penso che sia un ottima idea, e poi abbiamo ancora in sospeso il nostro caffè» Lo accompagnò alla porta e prima di aprirla lo baciò con passione sulle labbra. «A domani omone» Con lo sperma che colava ancora dal buchetto Deborah cominciò a scendere le scale del seminterrato fantasticando su cosa indossare l’indomani per il suo omone. «A proposito non gli ho chiesto come si chiama» sussurrò tra se e se Ma non importava perché quello era l’omone che l’aveva fatto diventare davvero Deborah. Con l’acca. .
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4 anni fa
brunatrav, 42
Ultima visita: 4 mesi fa -
Un colloquio di lavoro - parte 2
I giorni successivi furono molto intensi, dedicati ad imparare tutte le mansioni che avrei dovuto svolgere per il mio nuovo capo. Danny, così si chiamava, era davvero molto esigente. Il giorno lo passavo ad imparare tutte le nozioni che mi sarebbero poi state utili per supportarlo nel suo lavoro quotidiano, e la sera la passavo ad imparare a soddisfarlo sessualmente in ogni modo. E come era esigente e determinato sul lavoro, così era a letto: ogni giorno mi inculava con passione e intensità, ed ogni giorno il mio culo lo accoglieva con maggior godimento reciproco. Un toro nero che quando usava il mio culo lo faceva senza nessun riguardo nei miei confronti: prendeva quello che voleva, come voleva e quando voleva, tanto che se durante il lavoro il rapporto era tra datore di lavoro e dipendente, a letto diventava tra padrone e oggetto del suo piacere.
Ma anche Kevin faceva la sua parte durante il periodo di addestramento, più che altro tenendo allenato il mio culo quando il capo per qualche motivo di lavoro era impegnato fuori città. Ogni volta che Danny doveva viaggiare per lavoro, Kevin sembrava ben felice di prenderne il posto, tant’è che ogni volta che tornava alla villa dopo averlo accompagnato all’aeroporto, la prima cosa che faceva era montarmi sul divano dove avevamo fatto il colloquio di assunzione. Alla fine avevo ormai imparato i tempi, per cui mi facevo trovare pronto, nudo e con il culo spalancato pronto a farmi sfondare da lui, che appena varcata la soglia della villa si spogliava e si presentava con il cazzo già di marmo nell’ampio salotto, impalandomi senza tanti complimenti. Per di più avevo ormai acquisito l’assoluta certezza che Kevin ci spiasse mentre Danny addestrava il mio culo e la mia bocca a soddisfare ogni sua voglia, perché Kevin non faceva mai nulla che Danny non avesse già fatto. Per esempio, Kevin mi fece cavalcare il suo cazzo solo dopo che Danny mi aveva per la prima volta impalato a smorzacandela col suo splendido totem di carne. Un giorno, mentre Danny mi sbatteva con la consueta foga, notai la presenza delle telecamere di sicurezza, che certamente durante il giorno dovevano essere adibite a sorvegliare ben altro. Tant’è che quando Danny raggiunse uno dei suoi animaleschi orgasmi inondami il viso di sperma, io sorrisi verso la telecamera strizzando l’occhio, con il nettare bollente che mi colava sulle guance. Quella sera Kevin infranse le regole aziendali, e non aspettò un viaggio del capo, venendo a casa mia per scoparmi a lungo e con passione: evidentemente pativa la competizione con Danny, ma la mia voglia di cazzo gli fece capire che poteva stare tranquillo.
Avrei sempre trovato il tempo di soddisfare anche le sue voglie.
Un giorno però Danny mi annunciò che avrei dovuto andare con lui nel successivo viaggio di lavoro: ero quindi pronto ad affrontare il lavoro fuori della villa. Da una parte ne fui felice, ma dall’altra notai Kevin abbastanza giù di tono. Gli sussurrai all’orecchio che, una volta tornato da quel viaggio, sarebbe dovuto venire da me a sfondarmi il culo come piaceva a lui. Il suo viso si illuminò, e il buonumore non andò via nemmeno quando ci accompagnò all’aeroporto. “Appena torni di distruggo il culo, troia…” mi sussurrò consegnandomi il trolley prima di risalire in auto e tornare alla villa. “Che ti ha detto?” chiese sornione Danny “Niente…. Mi augurava buon viaggio” dissi con un sorriso. “Farò finta di crederci”, rise lui.
Arrivammo in hotel subito prima di cena. Giusto il tempo di una doccia veloce e poi scendemmo nella hall per incontrare un potenziale cliente per cena. Ci raggiunse un uomo sulla cinquantina, brizzolato, dal fisico tonico e dai modi affabili, accompagnato da quella che doveva essere la sua segretaria, ma che più che altro sembrava una modella, alta, bionda, con due gambe mozzafiato ed un viso da bambola. L’uomo si presentò semplicemente ed amichevolmente col suo nome di battesimo, Marco, senza aggiungere inutili fronzoli. La cena scivolò via piacevole, con Danny e Marco che parlavano di affari come si parlerebbe dell’ultimo film uscito al cinema, come due vecchi amici. La bionda non proferì parola, restando seria ed imperturbabile tutta la sera, senza praticamente aprire bocca. “Di sicuro Marco stanotte non le aprirà solo la bocca” mi ritrovai a pensare alla fine della cena. Dopo il caffè ed un amaro per suggellare gli accordi, i due uomini si salutarono con una stretta di mano, e noi tornammo verso le nostre stanze. “Vieni con me” disse secco Kevin, eccitandomi soltanto con quell’ordine che faceva presagire che quella sera anche il mio capo avrebbe aperto bocca e culo della propria segretaria. Lo seguii docilmente nella sua stanza, iniziando a spogliarmi una volta dentro eseguendo il suo ennesimo ordine. “Davvero una gran fica la segretaria di Marco, vero?” disse lui mentre finiva di togliersi gli slip, mostrando il suo cazzo già in piena erezione. “Splendida” dissi io laconico “E’ per lei che ti è venuto così duro?” aggiunsi con un sorriso. “Non essere stupido” disse lui mentre mi prendeva per un braccio facendomi sedere sul bordo del letto e mettendosi davanti a me. “Le conosco quelle così: stai sicuro che non è abbastanza troia per me” aggiunse infilandomi senza tanti complimenti il cazzo durissimo fra le labbra, e iniziandomi a scoparmi la bocca tenendomi ben ferma la testa con le mani.
La mia bocca si riempì in poco tempo di saliva, bagnando quello splendido arnese che ad ogni affondo diventava lucido e viscido. In poco tempo il suo cazzo era durissimo, fradicio di saliva, e pronto per la monta. Danny mi fece alzare e mi fece mettere a pecora sul letto, col culo pronto a ricevere la sua razione di cazzo. Mentre ero pronto a ricevere l’assalto del suo enorme uccello, lo vidi prendere due delle sue cravatte e legarmi i polsi alle caviglie, bloccandomi così in quella posizione, con il viso premuto contro il lenzuolo e il culo a sua completa disposizione. Si mise dietro di me iniziando a massaggiarmi con forza i glutei, spalancandoli per mettere bene in mostra il buchetto che non aspettava altro che la sua razione di cazzo. Mi diede con entrambe le mani due forti schiaffi sul culo, afferrandolo poi con forza e puntando la cappella contro il buco, iniziando a spingere con vigore dentro di me il suo cazzo. Il suo cazzo entrò dentro di me inesorabile ed inarrestabile, e, nonostante il lungo apprendistato, mi lasciò senza fiato.
Iniziò a scoparmi con colpi profondi e potenti, scuotendo il mio corpo ad ogni spinta: Danny, più pesante e muscoloso di me, mi spingeva legato com’ero contro il letto, affondando ogni centimetro nel mio culo che lo accoglieva remissivo, dandomi come sempre brividi di piacere straordinari. Dopo alcune spinte, sentii bussare alla porta che dava sulla stanza accanto. Eppure non avevo ancora iniziato a gridare di piacere come facevo di solito quando Danny mi inculava… non avevamo fatto poi molto rumore… Danny non sembrò scomporsi, e mi sfilò dal culo il suo uccello, andando completamente nudo ad aprire, senza nemmeno chiedere chi fosse.
Danny aprì la porta, e sulla soglia vidi comparire Marco, completamente nudo e con il cazzo in tiro che ballonzolava tra le sue gambe mentre entrava nella stanza deciso. “Accidenti Danny…” esclamò entrando “Questa sì che è vera dedizione all’azienda!”. Allungò una mano ed iniziò a massaggiarmi i glutei, saggiandone la consistenza e dando un’occhiata al buchetto aperto che lo invitava all’azione. “Quella stronza sarà anche bellissima, ma ora è nella sua stanza che dorme… e di scopare non se ne parla…” disse lui quasi con rassegnazione. “Non preoccuparti” disse Danny mettendogli una mano sulla spalla “Sarò lieto di condividere con te Alex… Sfogati… vedrai… ne vale la pena!”. Sentii Marco salire sul letto e mettersi dietro di me: un attimo dopo il suo cazzo era puntato contro il mio culo e pronto ad entrare. Con una spinta decisa mi penetrò, affondando il suo grosso cazzo dentro fino ai coglioni, e tenendolo dentro per alcuni secondi, con sua evidente soddisfazione. “Cazzo, che splendido culo” ansimò Marco. “Offre la casa” disse Danny “Fai finta che sia la tua segretaria”, rise. “Quella troia” disse Marco mentre iniziava ad incularmi con un ritmo che lentamente andava aumentando per velocità e profondità. “Magari avesse un culo così! Troia… troia!” disse quasi con rabbia mentre mi sbatteva con forza e io mugolavo di piacere. Mi diede due o tre colpi molto potenti e poi estrasse dal culo il suo uccello, restando estasiato a guardare il mio culo aperto che non faceva altro che desiderare ancora cazzo.
Danny lo scansò delicatamente, risvegliandolo da quella trance, e mi prese per i fianchi, spostandomi di peso verso il bordo del letto. Così, stando in piedi, mi mise di nuovo nel culo il suo grosso pezzo di carne nera, iniziando ad incularmi come un vero toro, come amava fare lui. “Cazzo, ma gli piace proprio nel culo… questa sì che è una vera troia” disse Marco ammirando Danny che mi inculava con forza. Danny rallentò il ritmo, rispondendogli. “Ama il suo lavoro… e sa che io pretendo dal mio team obbedienza assoluta… per cui posso disporre di lui come voglio… e lui lo adora…. Vero Alex? Vero?!” disse quasi rabbioso mentre riprendeva a incularmi duramente. “Oh sì” mugolai io “lo adoro… il mio culo è tuo… spaccamelo… ti prego…”. Danny mi diede ancora diversi colpi e poi tirò fuori il cazzo: il mio culo rimase spalancato davanti ai due uomini, e Marco non perse nemmeno un secondo, rimettendomelo prontamente nel culo con un’unica potente spinta. “Che troia fantastica” mugolò mentre ricominciava a fottermi con decisione “Sei una splendida troia! Prendilo… prendilo nel culo… prendilo tutto!”.
Quei due porci si alternavano continuamente nel mio culo, quasi gareggiando fra loro a chi spingeva con più veemenza. Ogni cambio era accompagnato da un potente schiaffo sul culo da parte di chi lasciava il suo posto, e da una profusione di pesanti apprezzamenti su quanto me l’avessero sfondato, soprattutto da parte di Marco, finalmente libero di usare a proprio piacimento una troietta. Io ero in estasi, e dentro di me ringraziavo Danny per il duro e prolungato addestramento a cui mi aveva sottoposto, che adesso mi permetteva di godere a pieno di quella fantastica monta.
Ad un certo punto Danny mi sciolse i polsi, e disse a Marco “Se sei stanco, puoi lasciare che sia lui a cavalcarti…”. Marco non se lo fece ripetere, e si sdraiò sul letto col cazzo durissimo che svettava. Io mi misi su di lui, dandogli le spalle, e mi impalai lentamente su quello splendido uccello, fino a farlo sparire dentro di me fino alla radice. Mi sistemai meglio su di lui, appoggiai le mani all’altezza del suo petto, ed iniziai lentamente ad andare su e giù. Danny si sedette su una poltroncina, mi sorrise e mi strizzò l’occhio, iniziando a menarsi lentamente l’enorme cazzo nero, gustandosi la scena. Io gli sorrisi a mia volta ed iniziai ad aumentare via via il ritmo con cui mi impalavo sul cazzo di Marco, fino a danzare su quel grosso pezzo di carne come una troia navigata. “Cazzo, questa sì che è fame” mugolò Marco mentre, non riuscendo a resistere, stava iniziando a spingere verso l’alto il bacino per incularmi più a fondo. Ovviamente dopo poco riprese totalmente il controllo del mio culo, muovendo di nuovo con forza e con un ritmo forsennato il suo cazzo dentro di me, che rimasi col bacino sollevato a ricevere l’ennesima scarica impetuosa di spinte. Vidi che Danny continuava a segarsi gustandomi la scena e sorridendo soddisfatto. Io reclinai la testa all’indietro gemendo di piacere, mentre il cazzo di Marco continuava a correre veloce nel mio culo.
“Sei proprio una troia…. Una grandissima troia” mugolava Marco mentre mi spaccava il culo, finché ad un tratto mi diede una spinta più forte, piantando a fondo il suo uccello nel mio culo, e restando immobile così per alcuni secondi. Con la stessa rapidità riabbassò il bacino e contemporaneamente mi spinse di lato, facendomi rotolare sul letto. Si alzò come un fulmine, mi prese per un braccio e mi fece inginocchiare davanti a lui, segno che quell’incontro di lavoro volgeva ormai al termine. Mi tenne la testa ben ferma con una mano, mentre con l’altra iniziò a segarsi furiosamente il grosso cazzo: io guardandolo dal basso gli sorrisi e aprii la bocca, tirando fuori la lingua. “Hai sete, eh puttana?” rantolò un attimo prima di emettere un gemito prolungato e raggiungere un devastante orgasmo. Gli schizzi arrivarono abbondanti sul mio viso, caldi e profumati. I primi tre o quattro in rapida sequenza, mi inondarono le guance, e poi gli altri direttamente in bocca, riempiendola rapidamente. Marco mi infilò il cazzo fra le labbra iniziando a scoparmi la bocca, ed io lo sentii pulsare ancora e regalarmi altro nettare da gustare mentre si muoveva avanti e indietro nella mia bocca. “Bevi troia…. Bevi tutto” ansimò Marco mentre rallentava man mano i movimenti finendo di svuotarsi, ed io, con il viso bagnato dal suo sperma, ingoiavo avidamente ogni goccia che il porco mi aveva schizzato in bocca.
Passata l’ondata di piena, mi sfilò il cazzo dalla bocca iniziando a passarmelo lentamente sul viso, mentre Kevin finalmente si alzò e gli si mise accanto, poggiandogli una mano sulla spalla. “Che ti avevo detto amico mio? Questi sono i collaboratori veramente preziosi, non credi?”. “Cazzo se hai ragione… quella stronza di là non vale un cazzo… se avesse anche solo un briciolo del suo talento…”. In ginocchio davanti a quei due stalloni sorridevo soddisfatto per gli apprezzamenti del mio capo e del mio primo cliente. “Se concludiamo questo affare se vuoi ogni tanto te lo posso prestare” disse sornione Danny. “Così mi tenti davvero” rispose Marco “ma credo che l’affare si possa fare. Brindiamo?”. Danny non se lo fece ripetere, prendendo una bottiglia di spumante e stappandola, riempiendo due calici e porgendone uno a Marco. I due brindarono, mentre io ero ancora lì, in ginocchio a guardarli nudi mentre suggellavano il loro accordo. Marco mi guardò e disse a Danny “Forse però sarebbe carino far bere anche lui, non credi?”. “Puoi fare quel che vuoi amico mio” disse Danny “Stasera è a tua completa disposizione”. “Fantastico….” Disse Marco con una strana luce nello sguardo. Con il bicchiere ormai vuoto in mano mi fece alzare e mi portò in bagno, facendomi inginocchiare nella doccia, mentre Danny, appoggiato allo stipite della porta del bagno supervisionava il tutto. “Al nostro accordo” disse trionfale Marco subito prima di iniziare a pisciarmi addosso un abbondantissimo getto di liquido dorato. Mi inondò trionfante il viso ed il corpo dirigendo poi il getto verso la mia bocca, che riempì rapidamente di piscio. Ingoiai per quanto potei quell’abbondante liquido che ormai mi colava dalla bocca, assaporandolo voluttuosamente. Evidentemente Marco si accorse che la sua pioggia dorata mi piaceva non poco, per cui interruppe il getto, e mise il calice di spumante davanti al suo cazzo. In pochi secondi lo riempì quasi fino all’orlo e me lo porse con un sorriso. “Tieni troia…. Brinda anche tu con noi” mi disse. Io gli sorrisi, afferrai il calice e guardandolo negli occhi iniziai a berne lentamente il contenuto. La cosa eccitò non poco Marco, che non riuscì a trattenersi dal pisciarmi in faccia le ultime riserve mentre io finivo di bere gli ultimi sorsi dal bicchiere. Glielo mostrai ormai vuoto, mentre Danny intervenne porgendo a Marco una penna… “Allora, affare fatto?”. “Puoi giurarci” disse Marco prendendo la penna e tornando nella camera, dove sulla scrivania Danny aveva preparato il contratto da firmare. Firmò senza esitazione tutte le copie del contratto, riconsegnando a Danny la penna. “Domattina fissiamo il prossimo incontro per definire le consegne” disse sornione. “E le scopate” aggiunse ridendo.
I due uomini si strinsero la mano, e Marco se ne tornò nella sua camera. “Bravo Alex, grazie a te stasera abbiamo in mano un ottimo contratto” disse. “E’ sempre un piacere fare il bene dell’azienda” dissi con un sorriso. “Ti meriti un grosso premio sai” disse lui facendomi mettere a pecora sul pavimento del bagno. Un attimo dopo, il suo grosso cazzo mi stava spaccando il culo.
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AlexBsxPass,
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Di ritorno dal..............
Eravamo di ritorno da un matrimonio di una coppia di nostri amici e la mia lei come al solito era molto attraente e inoltre per tutto il giorno in ogni momento possibile mi stuzzicava , cosa che anche io facevo con lei ,quindi oltre ad essere euforici per la bella giornatae per i bicchieri di troppo bevuti mentre eravamo in macchina per tornare lei mi propose di fare il lungo mare piuttosto che la parallela che era pericolosa per via degli alberi a bordo strada . poco dopo partiti abbassa il parasole e si rimette il rossetto ma questa volta invece del color carne mi sfoggia un rosso vivo ( cosa che mi eccita tantissimo ) e alla mia domanda del perché il rossetto alle 2 di notte lei si gira mi bacia un orecchio e mi sussurra che ha voglia di fare nottata .
Mi prende una mano si alza il vestito e quando mi avvicina la mano alla sua passera mi accorgo che non ha gli slip e io girandomi di scatto gli chiedo se è partita da casa così ??? Lei si gira di scatto mi mette una mano sul pisello già eccitato e in tiro e mi dice che si era tolta le mutande in bagno al ristorante poco prima di andare via .Nel frattempo continua a massaggiarmi l'uccello , velocemente con l'altra mano prende le mutandine dalla borsetta e me le mette sotto il naso e mi dice annusale bene sappi che ho voglia di essere leccata . Allora gli dico che andiamo di corsa a casa e che l'avrei scopata tutta la notte e lei con fare deciso mi dice di andare dove andavamo da ragazzi al mare in una zona appartata per coppiette che voleva essere scopata all'aperto come una vera porca . Un po' incredulo ed eccitato al massimo mi dirigo in quella spiaggetta ed essendo giovedì era vuota sto per togliermi la camicia al volo ma lei apre la porta e mi dice scendi e scopami scendo al volo le corro addosso la abbraccio le metto la lingua in bocca cosa che lei apprezza tantissimo e con una mano sono andato a stringergli una chiappa dura e con l'altra gli ho alzato il vestito e lei con fare disinvolto mi aiuta e rimane con il reggiseno e le calze e le sue favolose scarpe con un tacco a spillo altissimo la guardo e le dico questa notte sei veramente una porca, sei una maiala ,sei la mia troia, la mia puttana . Lei mi dice questa notte devi scoparmi come una puttana .La prendo per le spalle e la faccio inginocchiare e le dico allora adesso succhiami il pisello e lei con le sue labbra carnose e il suo rossetto rosso si presta al bocchino del secolo mi stavo eccitando tantissimo e le dissi di fermarsi altrimenti sarei venuto. Lei si ferma un attimo e mi dice che una vera puttana i bocchini li fa fino ad ingoiare tutta la sborra e continua a succhiarlo a leccarlo e a ingoiarlo tutto , io credevo si fermasse perché non la faceva impazzire l'idea di ingoiare sborra aveva provato una volta sola e la aveva sturbata , allora quando avevo raggiunto il culmine tentati di tirarmi indietro ma lei lo strinse ancora di più con la mano lo tolse dalla bocca si alzò e mi baciò e mi fini di togliere la camicia e i pantaloni , a quel punto anche io ero nudo su quella spiaggetta . si mise a quattro zampe e mi disse di leccarle il suo culo fantastico cosa che feci immediatamente e nel frattempo con la mano la masturbavo nella sua bella passera tutta bagnata e di tanto in tanto qualche dito lo infilavo nel suo culetto , cosa che lei gradisce moltissimo ad un certo punto si gira e mi dice adesso inculami .
Non mi feci ripetere la cosa due volte e in un attimo le misi il pisello nel suo fantastico culo con una certa decisione e lei mi disse di fare piano ma io preso dl gioco gli risposi che una vera puttana accontenta il suo cliente e la pompai forte ……. dopo poco lei prese quel dolore in piacere e venne in un orgasmo fantastico e io continuai fino a venirle dentro il culo ci sdraiammo per un po' su quella sabbia baciandoci in maniera passionale,e ci rialzammo cercammo di toglierci un po' di sabbia , e ci rivestimmo alla malo peggio e andammo a casa una doccia al volo e a letto tutto r iniziò da capo ma questa è un altra storia ………..
P.S. non sono uno scrittore, non sono forte in italiano.Questa è la mia storia una storia che fortunatamente ho vissuto e vivo tutt'ora con la mia lei ….accetto le critiche dei professori del sito .
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4 anni fa
passero1selvaggio,
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Un colloquio di lavoro - parte 1
Quella mattina di primavera guardavo con curiosità le offerte di lavoro su siti specializzati: non ero alla ricerca di un lavoro, ma nella vita non si sa mai. Trovare un’occasione per migliorare le proprie condizioni è sempre difficile, per cui, anche se a tempo perso, una scorsa alle pagine e pagine di annunci era comunque qualcosa su cui spendere un po’ di tempo.
Un annuncio attirò la mia attenzione più degli altri: “Prestigiosa firma del lusso ricerca un personal assistant per il proprio responsabile di area”. L’annuncio era corredato di un indirizzo email abbastanza anonimo a cui inviare la propria candidatura. Seppur senza alcuna aspettativa, inviai il mio curriculum, che nulla aveva a che fare con il mondo del lusso o della moda, con tutti i miei dati.
Un paio di giorni dopo ricevetti una mail di risposta, con cui venivo convocato il giorno dopo presso un indirizzo fuori città, con la richiesta di confermare l’appuntamento, che feci senza esitare. Dentro di me ero quasi divertito da quella convocazione inaspettata, e il giorno dopo mi preparai per l’incontro come se dovessi andare a fare una gita. L’annuncio specificava che sarebbe stato informale, per cui evitai giacca e cravatta, preferendo abiti più sportivi senza però scadere esagerare: almeno la camicia è d’obbligo, pensai.
Arrivai all’appuntamento con più di quindici minuti d’anticipo, ed ebbi così il tempo di guardare la villa che mi comparve davanti una volta sceso dalla macchina. Era splendida, come si conviene ad una “prestigiosa firma del lusso”, con intorno un giardino che si intuiva rigoglioso al di là del muro di cinta.
Suonai con qualche minuto di anticipo, e dopo un po’ una voce al videocitofono si palesò. “Buongiorno sono Alex, sono qui per il colloquio”. Sentii scattare la serratura del cancelletto ed entrai: il giardino era splendido, e la piscina a fianco della villa lo era ancora di più. Il vialetto che arrivava su uno spiazzo davanti alla villa era curatissimo, e un paio di automobili di grossa cilindrata facevano bella mostra di sé davanti all’ingresso.
Appena arrivato davanti al grande portone, questo si aprì, con un tempismo quasi magico. Davanti a me comparve un uomo di colore, alto quasi due metri, robusto ed elegante, che mi tese la mano e mi invitò ad entrare.
“Buongiorno Alex, piacere di conoscerti, io sono Kevin… vieni, accomodati” mi disse con un leggero accento inglese. Evidentemente doveva essere in Italia da molto, poiché la sua pronuncia era ottima, e l’accento si percepiva, ma non era per nulla marcato.
Entrammo in un ampio salone con una grande porta finestra che dava sulla piscina, e ci accomodammo su un divano che nel mio salottino sono sarebbe mai potuto entrare. Parlare con Kevin era piacevole, e mi sembrò davvero strano definire quella chiacchierata un colloquio di lavoro. Certo, lui mi illustrò tutte le attività e le responsabilità che quel ruolo avrebbe comportato, ma lo fece con tale naturalezza e affabilità che faceva sembrare tutto molto banale. Rimarcò più volte che quel tipo di lavoro non prevedeva orari fissi, tutt’altro: le cose da fare erano tante, per cui la mia disponibilità sarebbe dovuta essere quasi assoluta.
“Questo ha fatto rinunciare praticamente tutti i candidati che ho incontrato fino ad ora” mi disse lui. “Evidentemente molte persone hanno perso il vero attaccamento al lavoro e lo spirito di sacrificio… Eppure lo stipendio è ottimo”, aggiunse. E in effetti lo stipendio era spropositato, cosa che però mi fece anche pensare che quel tipo di lavoro sarebbe stato davvero massacrante. “In effetti quando mi ha detto dello stipendio quasi credevo di aver capito male” dissi sorridendo “Ma se è così non stento a credere che lei pretenda massima disponibilità”. “Disponibilità e obbedienza assoluta” disse lui “e le necessità dell’azienda vengono prima di ogni altra cosa”. Non so perché, ma quando disse questa frase ebbi la sensazione di vedere nel suo sguardo qualcosa di strano che mi fece tentennare. “Ma devo dire che mi farebbe molto piacere se tu accettassi” aggiunse con largo sorriso “perché credo che tu potresti davvero essere adatto a questo ruolo… gli altri che ho incontrato li avrei scartati comunque, anche se si fossero resi disponibili ad accettare il ruolo di assistente personale”. “Beh, confesso che la cosa è molto allettante” dissi iniziando a pensare seriamente a quell’offerta di lavoro nata quasi esclusivamente per curiosità.
“Ne sarei davvero felice” disse lui alzandosi in piedi “perché qualcosa dentro di me mi dice che tu saresti la persona giusta” aggiunse con un sorriso malizioso. “Ma quando dico che le necessità aziendali vengono prima di tutto e che si pretende obbedienza assoluta… sono molto serio” disse slacciandosi i pantaloni e lasciandoli cadere giù fino alle caviglie.
Rimasi impietrito per quello che mi trovai davanti: non aveva biancheria intima, e fra le sue gambe un grosso uccello nero dondolava lentamente, ancora non in erezione, ma già di notevoli dimensioni. “Allora, pensi di essere all’altezza dell’incarico che ti viene offerto?” disse lui con tono professionale, nonostante io non lo guardassi più in viso, ma avessi gli occhi incollati a quel grosso arnese nero che continuava ad ondeggiare davanti a me. Ma quello che divenne chiaro era che il colloquio vero stava iniziando in quel momento. Non so se quell’incarico mi interessava davvero, ma quello splendido esemplare di uccello nero di sicuro sì. “Se sarò all’altezza non lo so” gli dissi prendendoglielo in mano delicatamente ed iniziando lentamente a massaggiarlo “ma sono uno a cui le sfide piacciono…”. Sollevai il suo cazzo che stava lentamente ed inesorabilmente diventando sempre più duro, portandomelo all’altezza delle labbra. Dischiusi la bocca per accogliere la grossa cappella nera, ed iniziai lentamente a far scorrere le mie labbra su quel pezzo di carne sempre più duro. “Bravo, mi piace vedere spirito di iniziativa” disse lui mentre si levava anche la camicia, restando nudo davanti a me, che ormai avevo iniziato a far scorrere con più decisione nella mia bocca il suo cazzo ormai duro. Lui mise entrambe le mani sulla mia testa, tenendola ben ferma, e prese il controllo della situazione, iniziando a muovere il bacino avanti e indietro con decisione, affondando il cazzo fino all’inizio della mia gola. Rivoli di saliva iniziarono a colarmi dagli angoli della bocca, mentre lui imperterrito continuava il ritmico andirivieni fra le mie labbra.
“Bravo” disse “si vede che sei portato… la dedizione al lavoro è una grande dote”, aggiunse sfilando il cazzo dalla mia bocca. Ondeggiava duro davanti a me, con abbondanti filamenti di saliva che univano le mie labbra a quell’invitante cappella. Lui iniziò a muovere il bacino a destra e a sinistra con movimenti decisi, iniziando a schiaffeggiarmi con il membro grosso e venoso, e ad ogni colpo la saliva schizzava e colava ovunque. Io rimasi a bocca aperta a guardarlo, godendomi ogni colpo di quel grosso cazzo in piena erezione, finché lui con decisione non me lo rimise in bocca, ricominciando a scoparmela. Diede alcune affondate decise, poi me lo infilò a fondo fin quasi in gola. Ma era grosso, troppo grosso per me, che non avevo mai imparato ad ingoiare un normale cazzo fino alla radice… figuriamoci uno così. Imperterrito, mi tenne il cazzo affondato in bocca per lunghi secondi, tirando anche la mia testa verso di sé, affinché io non potessi in alcun modo ritrarmi da quella prova. Un attimo prima che io andassi in crisi per la mancanza d’aria, lui sfilò il suo grosso cazzo dalla mia bocca, facendomi riprendere fiato. “Bravo, questo è lo spirito di sacrificio che cerchiamo”, esclamò. “Spogliati adesso, forza” mi ordinò, ed io, senza battere ciglio, mi spogliai in un attimo, obbedendo senza esitazione a quell’ordine. “A pecora sul divano ora” aggiunse in un tono che non ammetteva repliche. Mi misi sul divano a pecora, e lui mi sistemò meglio nella posizione da lui voluta, spostandomi le gambe e posizionando meglio il mio culo. “Perfetto così” disse dandomi una sonora sculacciata che mi fece sobbalzare. “Ora arriva la parte più importante del colloquio… ma anche la più impegnativa” aggiunse sistemandosi sul divano dietro di me. “Spero di soddisfare le vostre aspettative” dissi spingendo il culo all’indietro, spalancando così meglio davanti a lui la strada che portava a soddisfare le mie voglie perverse. Lui mise le mani sulle mie natiche e le spalancò per bene, rivelando il mio buchetto voglioso pronto ad essere penetrato.
“Mmmmmmm… non è certo il primo colloquio che fai, vero?” chiese osservando il mio buchetto che, chiaramente, non era certo vergine. “A dire il vero per un posto del genere mai…” dissi girando la testa verso di lui e guardandolo negli occhi. “Stai giù!” disse perentorio dandomi un’energica sculacciata che risuonò forte nel grande salotto. Ubbidii, mentre sentii la sua cappella appoggiarsi decisa sul mio ano e poi iniziare a spingere. Sentii il mio buco, pur allenato, spalancarsi a fatica per far entrare quel grosso arnese nero, che avanzava deciso centimetro dopo centimetro, incurante di cosa io potessi volere.
Ma, d’altra parte, più quel cazzo mi entrava nel culo, e più io non desideravo altro che continuasse, che non finisse… e lui sembrava lo sapesse, perché mi penetrò senza un attimo di esitazione finché ogni centimetro del suo grosso cazzo non fu dentro di me. “Ottimo!” disse lui con il cazzo piantato a fondo nel mio culo “Hai davvero ottime capacità… sembri proprio tagliato per questo posto. Ora vediamo come te la cavi sotto pressione…”. Non aveva ancora finito la frase che sentii il suo cazzo iniziare a muoversi nel mio culo con movimenti lenti, ma profondi e sicuri. Lo sentii afferrarmi per i fianchi e aumentare via via il ritmo di quel meraviglioso andirivieni, e soprattutto aumentare la potenza delle spinte, che diventarono nel volgere di pochi minuti energiche a tal punto da spingere con forza il mio corpo contro il divano.
Io mugolavo di piacere mentre quel nero di quasi due metri ormai spingeva come un toro il suo splendido cazzo a fondo nel mio culo sempre più sfondato. Il mio primo maschio nero non tradiva in alcun modo i luoghi comuni sugli uomini di colore, anzi… ne rispettava tutti i canoni. Mi sfondava il culo con veemenza, ad un ritmo veloce e costante, come se potesse andare avanti per ore ed ore. Io alzai la testa gemendo di piacere, e lui, senza variare per niente il ritmo dei colpi, mi sculacciò con forza ordinandomi di abbassare la testa. Obbedii, lasciandomi andare all’estasi che quel grosso cazzo nero mi procurava, sperando che non fosse un sogno… sperando che quel posto di lavoro fosse davvero mio.
Ad un tratto una voce profonda mi scosse da quell’estasi… “Allora Kevin, come va il candidato?”. Kevin si fermò, ed io aprii gli occhi, senza muovere la testa. Un altro uomo di colore, anch’egli con un fisico scultoreo, con indosso un accappatoio azzurro, era comparso nel salone, davanti al divano. Evidentemente doveva essere entrato dalla porta finestra che dava accesso alla piscina, ma io non mi ero accorto di nulla… potenza del piacere che un cazzo può dare…
“Credo stia andando molto bene” disse Kevin. “Ottimo!” rispose il secondo uomo “Sarebbe ora che finalmente trovassimo il mio assistente personale”. Il suo? Ma allora Kevin… era solo un collaboratore! “Secondo me può farcela…” aggiunse Kevin, mentre il secondo uomo lasciava cadere a terra l’accappatoio. Le ultime parole di Kevin ancora mi risuonavano nella testa quando vidi e capii: il secondo uomo aveva un cazzo già in piena erezione, ancora più grosso del suo, soprattutto in larghezza.
“Molto bene” disse l’uomo sparendo dalla mia vista, girando attorno al divano. “Finisco io…” aggiunse. Sentii il grosso cazzo di Kevin sfilarsi dal mio culo e dietro di me i due uomini darsi il cambio. Kevin si mise in piedi davanti a me, a braccia conserte. Lo vidi che mi guardava sorridendo e mi faceva l’occhiolino, mentre dietro di me sentii sistemarsi sul divano l’altro uomo, che iniziò a strofinarmi nel solco fra le natiche il suo enorme arnese. Poi lo piazzò al centro del mio buco già allargato dallo splendido lavoro di Kevin, ed iniziò a spingere. Anche lui spinse con decisione e senza fermarsi nemmeno per un attimo il suo grosso uccello nel mio culo. Direttive aziendali forse… Sta di fatto che io rimasi quasi senza fiato mentre quel devastante tronco di carne nera mi penetrò fino in fondo.
“Bravissimo!” disse l’uomo stringendomi forte i fianchi una volta piantato il suo cazzo nel mio culo. “Il lavoro potrebbe davvero essere tuo… “. “Sarebbe un vero piacere” quasi mugolai. “Mi piace questo entusiasmo…” disse lui. “Kevin ti ha detto che qui si lavora duro vero?”. “Oh sì…” dissi io gemendo, con quel grosso arnese ben piantato nel culo. “Non ho sentito!” disse l’uomo sculacciandomi con forza. “Sì! “, dissi io a voce alta, ma rotta dall’eccitazione. “Io adoro il lavoro duro…” ansimai… “Ho visto.”, disse lui, “ma alle volte Kevin è un po’ troppo tenero”, aggiunse. Vidi Kevin sorridere malizioso, mentre il suo capo dietro di me cominciava quella che probabilmente era l’ultima parte del mio colloquio.
Mi prese saldamente per i fianchi ed iniziò senza troppi complimenti ad incularmi con vigore, con colpi profondi e potenti, tirando fuori il cazzo quasi fino alla cappella e poi affondando con forza. Ogni affondo mi strappava un gemito di piacere e mi avvicinava sempre di più alla conquista di quel posto di lavoro a cui per nulla al mondo avrei rinunciato.
Il ritmo aumentò, con colpi sempre profondi e potenti, che quasi mi toglievano il fiato. “Ti piace proprio il duro lavoro…” ansimò l’uomo. “Lo adoro” gemetti io. L’uomo mi sculacciò ancora con forza. “Non ho sentito!” disse continuando imperterrito a sfondarmi il culo. “Lo adoro!” urlai io con tutto il fiato che avevo. “Lo adorooooo!” ripetei urlando, mentre vidi Kevin sorridermi con il pollice alzato. Approvava il porco, degno assistente di un uomo che mi stava sfondando a dovere. Ma forse ormai quel posto era mio…
L’uomo dietro di me sembrava un toro che non si sarebbe mai fermato davanti a nulla. Spingeva con forza il suo enorme arnese nel mio culo, incurante di ogni altra cosa. Mi stava mettendo alla prova, finendo di spaccarmi il culo che Kevin aveva già provveduto a testare col suo uccello. Ogni tanto l’uomo mi dava una sculacciata che aveva come effetto quello di farmi stringere il culo e sentire ancora meglio quanto quel grosso cazzo mi stesse sfondando. Io mugolavo come una troietta, e questo non faceva altro che fare infoiare ancora di più quel toro scatenato nel mio culo.
D’improvviso sfilò dal culo il suo cazzo e prendendomi per un braccio mi fece inginocchiare con fare autoritario. Mi infilò in bocca il grosso cazzo e, tenendomi la testa come prima aveva fatto Kevin, prese a scoparmela con frenesia. Affondò solo due o tre volte, poi mi lasciò in bocca solo la grossa cappella, e, tenendomi la testa ferma con una mano, iniziò a menarsi furiosamente il cazzo. Lo sentii fremere e subito dopo iniziare a schizzare nella mia bocca il suo nettare caldo. Quattro o cinque schizzi di sperma bollente mi riempirono rapidamente la bocca ed io, sicuro di quello che lui avrebbe voluto, ingoiai avidamente ogni goccia. Finalmente il movimento della sua mano rallentò, e gli ultimi fiotti di sperma mi finirono sulla lingua e poi in gola. Lui mi lasciò la testa e mi sfilò dalla bocca il cazzo guardandomi soddisfatto. Immaginando che non aspettasse altro, mi leccai le labbra, ingoiai le ultime gocce e mostrai la lingua e la bocca vuota per dimostrare che avevo ingoiato tutto il suo sperma. “Ottimo! Sei assunto!” disse l’uomo con un gran sorriso. “Kevin, per favore sbriga le ultime formalità…” disse prima di allontanarsi nudo verso la piscina.
Kevin mi fece alzare e poi mi spinse con decisione ancora sul divano, ma a pancia su. Mi sollevò le gambe e mi rimise nel culo il suo splendido cazzo nero. Tenendomi le gambe sollevate e spalancate, si mise su di me ed iniziò a incularmi con lo stesso vigore con cui mi aveva inculato prima che il suo capo arrivasse. “Così, bravo… così… inculami… dammelo tutto” mugolavo io. “Con vero piacere” ansimò Kevin, aumentando ancora la potenza delle spinte. Mi inculò ancora per diversi minuti, ad un ritmo ed una potenza che non calarono mai finché non raggiunse anche lui l’orgasmo. Con un balzo fu su di me, iniziando a menarsi il grosso cazzo a pochi centimetri dalla mia faccia. Io lo guardai, spalancando la bocca e tirando fuori la lingua, mentre ormai al culmine gemeva in preda ad un orgasmo impetuoso: gli schizzi arrivarono impetuosi e mi bagnarono il viso e la lingua, inondandomi di caldo sperma. Al contrario del capo, Kevin sembrava prediligere la sborrata sul viso anziché in bocca, dato che dirigeva chiaramente gli schizzi sul mio viso anziché sulla mia lingua. ”Secondo me questo lavoro ti piacerà” disse strizzandomi l’occhio. “Quando si comincia?” gli chiesi io con un sorriso. “Lo hai già fatto” rise Kevin. “Ora raggiungi il capo in piscina” aggiunse strizzando l’occhio. “Era tanto che cercavamo un assistente, e di lavoro arretrato ce n’è tanto!”. Per il mio culo ci sarebbe stato tanto lavoro e poco riposo… il lavoro dei sogni!
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Festa di carnevale
La festa di Carnevale a casa di Giulio era appena finita, e gli ospiti erano appena andati via. Almeno così credevamo io e Giulio: Andrea era invece ancora chiuso in bagno e nessuno se n’era accorto. E così io e Giulio ci ritrovammo poco dopo in camera da letto, vestiti da cowboy... ma ancora per poco. Giulio in piedi si stava ancora sfilando la camicia che io, inginocchiato davanti a lui, già gli avevo abbassato pantaloni e mutande e gli succhiavo avidamente il cazzo al pieno della sua erezione. In quel momento Andrea uscì dal bagno e sentendo mugolare si affacciò di nascosto dalla porta: rimase allibito ed eccitato, ma lì per lì non ebbe il coraggio di intervenire.
Io intanto spompinavo con foga Giulio, che ormai era nudo con il solo cappello da cowboy in testa e mi accarezzava la testa: “Sì, succhiamelo! Così, bravo!”. Gli leccai e gli succhiai il cazzo finché non fu pronto per la monta, duro come l’acciaio e lucido di saliva. “Dai cowboy!” gli dissi “Mettimelo nel culo adesso!”. Finii di spogliarmi anch’io e mi misi a pecora sul letto: Giulio si inginocchiò dietro di me e mi penetrò lentamente col suo uccellone. Me lo piantò nel culo fino alle palle, mentre io mugolavo di godimento sentendomi sfondato dal suo trapano di carne.
Andrea intanto, infoiatissimo, si era tirato fuori l’uccello e se lo menava sempre più arrapato dalla visione dell’uccello di Giulio che iniziava a muoversi avanti e indietro tra le mie chiappe.
“Dai, montami cowboy!” lo incitai “Fammi vedere cosa sai fare!”. Giulio mi prese per i fianchi e prese a scoparmi con colpi profondi e ritmati, facendomi gemere dal piacere che il massaggio anale praticatomi dal suo cazzo mi procurava. Ma io ne volevo ancora, e continuai ad incitarlo: “Hey cowboy, questo è trotto! Dai, spingi, andiamo al galoppo!”. Sentii i colpi di Giulio aumentare all’improvviso di intensità e di frequenza: ora sì che mi montava come un vero cowboy!
Lanciò qualche urlo in perfetto stile western mentre mi cavalcava, ed ogni tanto mi spronava dandomi una sonora sculacciata: “Dai, al galoppo! Su bello, corri!”. Ormai era entrato nella parte di cavaliere che gli avevo assegnato, incoraggiandolo e spronandolo: “Sì cowboy! Così! Spingi, spingi! Montami, dai, sfondami il culo!”. “Sì, sì, ti sfondo!” urlava Giulio spingendo con forza “Prendilo, prendilo tutto! Dai che siamo quasi arrivati!”. Mi fotteva ad una velocità incredibile: il mio sfintere ormai sfondato e rilassato accoglieva il suo pisellone docilmente, dandomi brividi di goduria intensissimi.
Dopo alcuni meravigliosi minuti, finalmente il mio cowboy arrivò a destinazione: mi piantò più a fondo che poté con un colpo vigoroso il suo uccello nel mio culo e venne. Il primo fiotto bollente di sperma mi allagò il retto, e ad esso ne seguirono molti altri. Ad ogni vigorosa affondata di Giulio nel mio retto, il suo membro pulsava schizzandomi nel culo un caldo fiotto. Al temine di quello splendido clistere di sborra, Giulio rimase col cazzo durissimo piantato nel mio culo.
“Vuoi fare un’altra corsetta?” mi chiese ansimando. “Sicuro!” risposi. “Anche se col cazzo che hai, più che un cowboy mi sembri uno splendido stallone!” aggiunsi. “Allora adesso tocca a te cavalcarmi!” disse lui. Senza sfilarmi l’uccello dal culo, si sdraiò su di me e mi fece ruotare con lui. Giulio si ritrovò così sdraiato sul letto a pancia in su, ed io su di lui col suo cazzo ancora ben piantato fra le chiappe. Mi misi meglio in posizione seduto sul suo cazzo, sostenendomi da una parte con le mani e sollevandomi dall’altra spingendo sulle gambe. Iniziai così la mia cavalcata a spegnimoccolo, dapprima al piccolo trotto, e poi sempre più veloce. “Bravo, così! Cavalca il mio cazzo! Dai, dai!” mi incitava Giulio. “Aaah, che cazzo che hai... lo adoro!” mugolavo io, “Sei uno stallone fantastico!”. Giulio, arrapatissimo, cominciò anche lui a spingere in alto il bacino, dando colpi veloci e profondi. “Cavalca! Cavalca!” mugolava Giulio. “Devi domarlo questo stallone! Non farti disarcionare! Dai, dai che si va più veloci! Al galoppo, al galoppo! Allarga il culo troia!” gridò aumentando l’intensità e la velocità dei colpi. Io ero ormai in balìa del suo uccello e non potevo fare altro che assecondare i suoi movimenti per non finire disarcionato.
In quel momento, Andrea non resistette più oltre all’arrapamento e si presentò nudo, con l’uccello equino di quasi 24 centimetri teso allo spasimo dalla goduria: “Posso partecipare anch’io al rodeo?” ci chiese. Io e Giulio ci fermammo per la sorpresa. Alla vista dello splendido cazzo di Andrea io cominciai a desiderare solo che Giulio dicesse di sì per poterlo gustare in bocca e nel culo. “Te la senti di domare due stalloni?” mi chiese Giulio. “Vi voglio!” risposi arrapatissimo, “Vi voglio entrambi! Scopatemi, sfondatemi, riempitemi di cazzo!”. “Si riparte allora!” disse Giulio ricominciando a pomparmi nel culo con foga la sua mazza bollente.
Andrea intanto era salito in piedi sul letto, con una gamba alla mia destra e l’altra alla mia sinistra, e si era leggermente piegato, presentandomi davanti al viso il suo cazzone, duro come il ferro e profumatissimo. Mi prese delicatamente la nuca e mi avvicinò alle labbra la cappella tesa dall’eccitazione. “Succhiamelo cowboy! Ristorati della lunga cavalcata!” mi disse mentre io aprivo la bocca ed accoglievo il so membro fra le labbra. Iniziò a muovere il bacino avanti e indietro scopandomi in bocca con il suo membro, mentre io lo succhiavo gustandone l’eccitante sapore. Ero ormai completamente succube dei loro cazzi che mi penetravano in culo ed in bocca, ed ero uno strumento di godimento al loro servizio: mi ero ormai completamente rilassato, e gustavo dentro di me la loro carne dura, in balia del loro arrapamento.
Ma ci volle poco perché Andrea, infoiatissimo, non raggiungesse l’orgasmo: fermò il movimento del bacino, lasciò che io tenessi fra le labbra solo il glande bollente ed iniziò a menarsi furiosamente la nerchia. “Ecco cowboy! Bevi, bevi! Bevi la mia sborra, bevila tutta!” rantolò mentre mi veniva in bocca. Gli abbondanti fiotti di nettare caldo e denso mi riempirono in pochi attimi la bocca, ed io ne gustai il meraviglioso sapore fino all’ultima goccia. Mentre Giulio continuava a trapanarmi il buco del culo, Andrea lasciò che io mi gustassi con calma la spremuta di coglioni che mi aveva schizzato in gola.
Poi mi sfilò dalla bocca il suo uccello che, nonostante l’eiaculazione era ancora duro come il ferro. “Dai Giulio, fammelo montare, muoio dalla voglia di provarlo!” disse. Giulio fermò la sua corsa ed io mi sfilai dal culo il suo uccello. Lui si sedette sul letto, in modo che io, a pecora, potessi spompinarlo mentre Andrea in ginocchio dietro di me si apprestava ad incularmi. “Dai Andrea, mettiglielo dentro! Sentirai che culo favoloso!” disse Giulio. Io smisi per un momento di succhiargli il cazzo: “Sì, dai! Ti prego... inculami!!” quasi supplicai Andrea, per poi riprendere con passione il bocchino a Giulio. Andrea mi spinse nel culo i suoi quasi 24 centimetri di carne dura e prelibata lentamente, centimetro dopo centimetro. Il mio sfintere, nonostante fosse allenato al pur grosso cazzo di Giulio, all’inizio fece fatica ad accogliere quel tronco enorme, ed io non potei fare a meno di interrompere il pompino a Giulio per gemere di godimento: “Aaaaaahh! Che cazzone enorme! E’ stupendo!” mugolai estasiato, sentendo Andrea che cominciava a muovere avanti e indietro nel mio retto il suo meraviglioso pisellone.
Si muoveva lentamente dietro di me, facendomi scorrere l’uccello nel culo per tutta la sua lunghezza, ed ogni volta che lo affondava io lo sentivo fino in gola. “Dai stallone, montami!” lo incitai. “Ti piace il mio cazzo, eh?” disse lui. “E’ fantastico! E’ così grosso e duro! Fottimi, sfondami!”. Andrea aumentò la velocità della scopata, squassandomi il retto con la sua proboscide, mentre io ripresi a spompinare con foga il cazzo di Giulio. Pompavo e succhiavo avidamente il suo cazzo mentre lui incitava sia me che Andrea: “Così, scopalo! Sfondagli il culo! E tu succhiamelo, così, bravo! Dai che voglio sborrarti in bocca, troia!” Andrea oramai mi pompava nel culo con colpi rapidi e profondi, e il mio sfintere ormai rilassato lo accoglieva docilmente.
Mentre mi gustavo quei due stupendi cazzoni, sentii Giulio fremere, e capii che era ormai vicino all’orgasmo. “Così, così! Succhia che ti vengo in bocca! Sì, sì! Vengo! Vengo!!” gridò Giulio in preda all’estasi. Io gli menavo furiosamente il cazzo, mentre ne succhiavo la cappella: sentii Giulio irrigidirsi e contemporaneamente il suo uccello irrigidirsi nella mia mano. Un attimo dopo, roventi schizzi di denso sperma mi si riversarono in gola: ciucciavo, succhiavo ed ingoiavo il gustoso succo dei coglioni di Giulio, mentre Andrea continuava imperterrito a sfondarmi il culo col suo cazzone, facendomelo arrivare fino allo stomaco.
Appena ebbi terminato di ripulire l’uccello di Giulio con la lingua e le labbra, mi fecero cambiare posizione: mi stesi supino, e Andrea mi sollevò le gambe e me le fece piegare, e mi ripiantò fra le chiappe il suo grosso cazzo. Giulio mi mise un cuscino dietro la testa, si mise su di me, e mi infilò tra le labbra il suo uccello, iniziando a scoparmi in bocca. Ero di nuovo totalmente il loro balìa: erano loro a dettare il ritmo della scopata con i loro uccelli che mi scorrevano nel culo ed in bocca. Io non potevo fare altro che accarezzare i glutei di Giulio ed i suoi coglioni turgidi, gustandomi la carne dei loro cazzi che penetravano dentro di me. Nei lunghi minuti che seguirono ci fu un susseguirsi ininterrotto di cambi di posizione con Giulio e Andrea che godevano a turno del mio culo e della mia bocca. Dapprima Giulio volle che gli montassi sopra a spegnimoccolo con le mani appoggiate al suo petto, mentre Andrea si faceva spompinare. Poi fu Andrea a volermi scopare su un fianco, mentre succhiavo il cazzo di Giulio che era seduto sul letto. Dopo Giulio volle scoparmi in piedi, mentre io, piegato in avanti, sbocchinavo Andrea seduto sul bordo del letto.
Ormai al culmine del piacere e prossimi all’orgasmo, i due stalloni mi sfilarono dalle labbra e dal retto i loro membri e si misero in piedi, l’uno accanto all’altro. “Dai, facci venire adesso!” disse Giulio. “Succhia i nostri cazzi, forza!” aggiunse Andrea. Io mi inginocchiai davanti a loro, ed iniziai a masturbarli. “Sì, sborrate!” li supplicai, “Fatemi bere il vostro sperma, venitemi in bocca!”. Iniziai così a distribuire succhiate, leccate, baci e carezze ai due uccelloni roventi che avevo in mano. Ne leccavo a turno le cappelle purpuree per la lunga scopata, baciandole e passandomele delicatamente sulle labbra. Gli leccavo i coglioni carichi di quello sperma che non vedevo l’ora di ricevere in faccia e fra le labbra e a turno davo energiche succhiate ai due cazzoni ormai prossimi all’ondata di piena.
Il profumo di quei due grossi membri mi inebriava, ed io li succhiavo con foga sempre maggiore, ansioso di farne sgorgare fuori la sborra. Spompinai e masturbai i miei due stalloni finché non li sentii irrigidirsi prossimi all’orgasmo: avvicinai allora le due cappelle tese allo spasimo fra loro, e vi avvicinai le labbra, mentre ora erano loro a menarsi velocemente i cazzi prossimi all’eiaculazione. Vennero praticamente insieme, inondandomi la bocca e la faccia con interminabili schizzi di sborra calda e densa. La quantità di seme che mi pisciarono in gola e sul viso fu straordinaria, tanto che credetti di affogare: sette o otto schizzi di nettare denso sgorgarono da ciascun uccello, e più si masturbavano e più mi riversavano sulle labbra il loro seme.
Io non potevo fare altro che accarezzare i loro testicoli e tentare di ingoiare lo sperma che sprizzava da due membri, finché entrambi non smisero di masturbarsi. Potei così riprendere in mano i due uccelli ancora pulsanti per il fantastico orgasmo, e potei ricominciare a succhiarli, leccarli, e baciarli avidamente per ripulirli dalla sborra e per tirarne fuori fino all’ultima goccia che ancora avevano nelle palle. Poi me li passai più volte sul viso, raccogliendo la sborra che mi avevano schizzato addosso, per leccarla dai loro cazzi.
Slinguai e baciai i piselli dei due stalloni, gustandone l’odore ed il sapore per lunghi e piacevoli minuti, finché Giulio e Andrea, esausti, si sedettero sul bordo del letto. Io continuavo ad accarezzare i loro membri caldi che andavano lentamente ammosciandosi: “Sei stato grande!” disse Andrea. “Come sempre!” aggiunse Giulio. “Ci hai davvero spompati. Dovrai darci un po’ di tregua!”. “Va bene, per stasera mi accontenterò” risposi loro, baciandoli ancora sulla cappella. Sapevo che era solo la prima di una lunga serie di splendide scopate...
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4 anni fa
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Un maschio per mia moglie.
Mi chiamo Luciano ho cinquanta anni, sono alto uno e ottanta, capelli corti castani, occhi castani corporatura normale. Sono sposato da venti sei anni con Sofia che ha la mia stessa età. Alta uno e sessanta e capelli fin sotto le spalle castano chiaro, occhi verdi, labbra carnose, seno una quarta e un gran bel culo. Sono un rappresentante di medicinali e questo spesso mi porta ad assentarmi fuori città per alcuni giorni e rientro solo nel fine settimana. Lei invece lavora insegnate nella scuola media del nostro paese. A letto, o comunque nell'intimità, siamo diversi. Io decisamente più porco lei molto più romantica, anche se, in alcuni momenti, se presa nel giusto modo, è abbastanza disinibita. Odia il sesso fatto in fretta. Ama molto essere coccolata, e le piacciono anche baci, carezze, strusciarsi nudi nel letto, e un pò di romanticismo. Da qualche tempo ho una fantasia che voglio realizzare, quella di lei che si lascia andare con un altro maschio. Abbiamo già avuto una situazione in cui io speravo che lei si fosse prestata ad un gioco che coinvolgeva anche una terza persona. È avvento un giorno che siamo andati al mare in un tratto di costa dove si può fare nudismo. Eravamo distesi al sole quando vicino a noi c’erano due ragazzi di cui uno di colore che giocavano e scherzavano. Casualmente la palla con cui giocavano è finita vicino a lei e il ragazzo di colore si è avvicinato e con garbo ed educazione è andato a riprenderla. Ho visto lo sguardo ammirato di Sofia quando il ragazzo educatamente ha sorriso e tornado verso il suo amico non la finiva più di guardarla. Un fisico davvero stupendo. Quando il sole stava tramontando e la spiaggia si è lentamente spopolata eravamo rimaste poche persone fra cui due ragazzi che avevano passato parte del pomeriggio a guardare lo splendido corpo di mia moglie Dopo aver notato il suo interesse per quel giovane dal fisico splendido ho incominciato a stuzzicarla a parole dicendole di scegliere con quale dei due ragazzi avrebbe voluto scopare. Lei all’inizio mi ha dato del porco, ma è il suo modo per farmi capire che la cosa la eccita. Quando le ho messo una mano fra le cosce e l’ho travata bagnata ho incominciato a masturbarla lentamente cercando di mantenere il più eccitata possibile. Ho cercato di ritardare il suo orgasmo, volevo che alla fine lei si decidesse a coinvolgere uno dei ragazzi per scopare con lei. I due ragazzi si sono accorti dei miei movimenti fra le gambe di mia moglie e si sono distesi vicino a noi aspettando il momento per entrare in gioco. Invece lei ha goduto coprendosi il volto e poi mi ha detto che era ora di tornare. Quando ci siamo alzati abbiamo visto i due che si segavano velocemente e le dedicavano due copiose sborrate. La più incredibile era quella del ragazzo di colore che aveva un cazzo veramente grande e lungo. Ha schizzato quattro getti lunghi e copiosi. Ho visto negli occhi di mia moglie uno vero sguardo di puro stupore. Ne ho dedotto che probabilmente è attratta dai maschi di colore. Da quel giorno ho iniziato ad avere una fantasia di lei che avesse un contatto molto intimo con un altro maschio. Dopo quel fatto ho anche capito che lei quando io sono presente si sente a disagio, quindi ho incominciato in maniera molto soft a farle immaginare di avere una avventura con un singolo da sola. Una sera stavamo facendo sesso quando mentre mi succhiava e le ho chiesto di immaginare che stesse scopando un altro maschio. La prima volta fatto finta di non capire o non sentire. Poi quando ho insistito all'improvviso ha avuto una strana reazione che non mi aspettavo.
“Ma perchè devo scopare con un altro?”
Le ho risposto che mi avrebbe eccitato sapere che gode con un altro maschio. Al momento la cosa è rimasta in sospeso. Sessualmente parlando mi dà già molte soddisfazioni. Non disdegna di succhiarmi e leccarmi fino alle palle. Le piace quando le lecco la figa procurandole grande piacere, mi reputa abbastanza bravo. Ho una buona dotazione sia in lunghezza che circonferenza. Sono anche abbastanza resistente e quando le vengo dentro lei gode moltissimo. Inoltre non mi ha mai fatto mancare il piacere del suo bel culetto. Gode molto anche in questo modo di fare sesso mentre per l’ingoio quando le vengo in gola dipende molto dal suo livello di eccitazione. Quando è molto vogliosa è assolutamente tanto porca. Naturalmente immaginare lei che fa sesso con un altro è diventato il mio sogno ricorrente. L'idea di saperla fra le braccia di un altro uomo mi fa impazzire di piacere e mi eccita tantissimo. Si, non voglio essere presente perche voglio che lei si lasci andare e goda liberamente. Dopo un pò di tempo sono tornato alla carica ribadendo il mio desiderio. Eravamo a letto e prima di una scopata. Io la penetravo con il fallo molto realistico, e lei mi succhiava quando le dico di immaginare che sia qualcun'altro a penetrarla. Mi guarda in silenzio, ma questa volta ha quasi sorriso come se la cosa le piacesse. Incoraggiato dalla sua reazione continuo nella mia fantasia e le dico di immaginare che nel letto ci sia quel bel ragazzo che ha visto in spiaggia. Per un attimo è restata immobile, quasi morivo pensando che avrebbe sbottato, invece ha incominciato a succhiarmi sempre più forte e io ho aumentato il gioco con il fallo scopandola più forte.
…ssiiii…daiiii..pensa che adesso te lo pianta dentroo…daai godi..lo senti ti sfonda…..
L’ho sentita gemere e poi è esplosa in un orgasmo forte e intenso come non lo aveva mai avuto in tutte le volte che l’ho scopata.
…huhuuummmm… veguummmmmm……
Ha preso a succhiare e godere così tanto che le sono venuto in bocca. Mi aspettavo una reazione sdegnata, invece lei mi ha guardato con occhi languidi e molto felici. Io senza nemmeno rendermene conto mi sono ritrovato ancora con il cazzo durissimo immaginando quanto piacere le poteva aver dato realizzare questa mia fantasia. Ho ripreso a scoparla e sono venuto poco dopo che lei aveva avuto un nuovo orgasmo. Ci siamo guardati un momento in faccia e subito ci siamo resi conto che la cosa era bella e lei ha sorriso.
“Sei un pazzo! Finirai col trovare il modo per realizzare questo tuo desiderio, ma fai attenzione se mi dovesse piacere, poi potrei desiderare di replicarlo ogni volta che ne avrò voglia.”
Mi ha guardato e poi è andata in bagno. Io ho capito che forse era giunto il momento di creare il presupposto per realizzare questo mio sogno. L’occasione si è presentata quasi per caso. Per lavoro mi sono travato a passare in una città poco distante dalla mia e ho incontrato un vecchio amico che non vedevo da anni. Carlo è un bel maschio, alto e dal fisico scolpito e muscoloso. Pelle leggermente scura quasi ambrata, occhi e capelli nerissimi e sguardo da vero macho. Fisioterapista massaggiatore molto rinomato che quando mi ha riconosciuto è stato molto contento.
“Accidenti! Ma quanto tempo è passato dai giorni del liceo?”
È bastato poco per ritrovare la nostra complicità. Con lui alle feste del liceo era sempre una scopata sicura che si rimediava grazie al suo aspetto che attirava le femmine come mosche sul miele. Molte volte avevamo diviso la stessa ragazza nel letto e scopato anche in tre, quindi mi è subito sembrata la persona giusta per realizzare il mio desiderio. Gli ho spiegato il mio sogno. Lui mi ha detto che per lui non era un problema, e che avrebbe fatto di tutto per far vivere a mia moglie un momento molto bello e indimenticabile. Sfortunatamente il fatto di non abitare nella mia città avrebbe reso la cosa più difficile, ma io ho detto che avevo già una mezza idea e che con la sua complicità avrei convinto Sofia ad accettare il gioco. Incuriosito mi ha chiesto di lei e io gli ho mostrato delle foto di Sofia in costume e lui ha apprezzato molto bellezza della mia donna. Mi ha confessato che ha già avuto delle esperienze di questo genere e che sarebbe stato molto contento di aiutarmi nel realizzare la mia fantasia. Abbiamo stabilito un piano e grazie alla sua già collaudata esperienza, mi ha suggerito il modo come realizzarlo. L’occasione giusta sarebbe stato l’invito ricevuto per l’imminente inaugurazione di un laboratorio per analisi al quale avevo venduto molte attrezzature. Con l’occasione avrei anche portato mia moglie presso il suo studio dove lui le avrebbe fatto un bellissimo massaggio mentre io partecipavo alla noiosa cerimonia. Conoscendo la passione di mia moglie per i massaggi la cosa non mi avrebbe creato nessun problema e sarebbe stato perfetto per far spogliare Sofia e incominciare a stuzzicarla. Quando ho detto a mia moglie di questa opportunità per un attimo mi ha guardato cercando di capire dove volevo andare a parare, poi ha fatto un sorriso malizioso e ha accettato. Le ho spiegato che lui è un vecchio amico del liceo che avevo piena fiducia e mi sentivo tranquillo a lasciarla sola con lui. Ero molto eccitato al pensiero che Carlo l’avrebbe scopata. Quando siamo arrivati ho visto subito lo sguardo compiaciuto di Sofia che ha apprezzato molto il suo bel fisico, e la sua gentilezza. L’ha fatta accomodare nello studio e l’ha invitata a spogliarsi e le ha dato una mutandina mono uso e un telo per il seno. Mentre lei si spogliava, con lui ho concordato che avrei finto un contrattempo e che lui l’avrebbe dovuta riaccompagnare a casa nostra. Naturalmente lui ha accettato di farlo molto volentieri. Una volta a casa io e lui ci saremmo incontrati per sapere come si sarebbero svolte le cosa fra loro. Quando la saluto vedo che si spoglia mentre io me ne vado lasciandoli soli. Arrivo alla cerimonia, ma sono così teso e molto eccitato che dopo poco invento una scusa e me ne vado nei pressi dello studio di Carlo per aspettare il momento in cui lui l’avrebbe accompagnata a casa e poi mi sarei fatto raccontare i dettagli del gioco. Durante l’attesa mi sono segato due volte ho sborrato subito, eccitato da quanto immaginavo stesse accadendo a poca distanza da me. Dopo circa tre ore li vedo uscire e salire in auto in direzione la mia città che dista solo dieci minuti da questo posto. Lei mi sembra felice, allegra e questo mi fa ben sperare. Ho di nuovo il cazzo durissimo e non vedo l’ora di sapere i dettagli. Appena giunti nei presi di casa mia lei scende e allora io chiamo Carlo sul cellulare. Ci incontriamo nel parcheggio di un distributore appena fuori la tangenziale. Siamo soli e lui quando sale in auto mi guarda con l’aria davvero soddisfatta. Sono impaziente e lui incomincia a raccontarmi tutto.
“Appena te ne sei andato sono entrato nello studio e dove lei era distesa pancia in giù e ho iniziato il massaggio incominciando dalle caviglie. Ho indugiato molto lungo le gambe. Poi sono risalito lentamente sempre più in alto verso l’attaccatura della gamba. Dopo mi sono spostato di lato e ho visto che il filo della mutandina monouso è già sparito nel solco delle natiche e ho continuato il massaggio l’interno della coscia sempre salendo verso il suo splendido culo. L’ho massaggiato e poi sono risalito vero le spalle. Sofia si è rilassata e ha fatto un lungo respiro. L’ho la massaggiata a lungo lentamente. Quando ho raggiunto il capo mi sono disteso su di lei mentre con le mani scorrevo lungo la spina dorsale. In questo modo appena sopra il capo di Sofia si è materializzato un bel bozzo che a mala pena la stoffa della divisa è riuscito a celare. Lei lo deve aver percepito di sicuro perche l’ho volutamente messo in mostra e ho quasi avuto subito la sensazione che lei ha sollevato un poco il capo per avere un contatto con il mio cazzo. Tutto si svolto in silenzio. A questo punto mentre io avevo già il cazzo durissimo l’ho fatta girare. Lei ha fatto un profondo respiro poi si è girata e ha messo il sottile telo bianco a coprire il suo seno. A appoggiato il viso di lato sulla guancia e continua a tenere gli occhi socchiusi, ma ho visto dalla stoffa del telo che copriva i capezzoli che erano alti e tesi che si stava eccitando. Ho ripreso a massaggiarle le gambe dal basso. Prendo la gamba destra e la faccio inarcare e poi la massaggio sempre più intensamente lungo l’interno della coscia e quando arrivo all’attaccatura della gamba faccio in modo che il filo della mutandina sia teso verso l’alto. In questo modo lentamente la sottile stoffa si insinua fra le labbra della fica di Sofia che silenziosamente stava già gemendo di piacere. Mi si sposto di lato e poi sollevo anche l’altra gamba. Massaggio la coscia interna e quando salgo il alto le mie dita sfiorano le labbra della fica che adesso si sta bagnando. La stoffa della mutandina sta diventando dal colore scuro. Indugio un poco poi professionalmente risalgo il corpo, ignoro un poco i seni e poi le massaggio il collo. Lei era a pochi centimetri il mio cazzo che adesso è ben in evidenza davanti alla sua faccia. Scorro con le mani lungo i fianchi e poi nel risalire indugio fra le gambe. Improvvisamente Sofia ha stretto di colpo le gambe e imprigionando la mia mano che adesso la sta masturbando. Un gemito è uscito dalla bocca di Sofia.
……uuuhhhmmumummmmhuum……
Le lascio assaporare il piacere. Si è voltata verso di me e con un cenno del capo mi invita farla godere. Quando lei ha riaperto le gambe le ho preso una mano e l’ho porta al mio pacco. Lo ha afferrato, poi per un attimo ha esitato, quasi a voler rinunciare.”
…no…dai…ti prego…non voglio……daiiii…..
“La sua voce è incerta. Ho continuato a masturbarla e alla fine ho vinto le sue ultime titubanze. Forse si è resa conto che questo gioco oltre eccitare te piace ed incuriosisce anche lei. Ho abbassato i pantaloni e lei ha afferrato decisa il mio membro. “
Mentre Carlo parla mi sto segando la pensiero che lui per quanto mi ricordo ha una bella dotazione. Lui sorride e poi ricomincia a parlare.
“Prende il cazzo in mano, lo afferra e ne saggia durezza e consistenza. Poi mi lascia libera la mano e io mi sposto fra le sue gambe per leccarle la fica. Mi piace vederla bagnata e vogliosa la lecco con calma. Lecco e succhio il nettare che sta sgorgando. Lecco facendola impazzire e questo le procura il primo orgasmo.”
……ssssiuummmmm…venghuuuhmmmm…
“Tremava scossa dal piacere. Ha inarcato il corpo che si teso e nello spasmo del piacere e poi lentamente si è distesa di nuovo. Mi afferra per i capelli e mi trascina verso il suo viso. Le offro il cazzo da succhiare e lei lo infila tutto in bocca. Le metto una mano sul capo dettando il ritmo della pompa. Lei mi succhia e io sono molto eccitato. La incito a succhiarlo tutto.”
…sssi daii bella..troiona ssucchialo bene che te lo pianto tuttoo dentroooo……..
“Lo infila tutto dentro fin giù per la gola quasi a rischiare di soffocare. Mi guarda e si sfila il palo dalla bocca e mi supplica di scoparla.”
…ddaiiii….prendimmiiii..lo vogliooo tutto dentrooo!!!!....sssi daii scopamiiiiiiiiiiiiiiii……
“L’ho infilato tutto dentro con un solo affondo. Dopo un attimo di stupore ho visto che il suo viso si è trasformato in una maschera di puro piacere. A sollevato le gambe fino alle mie spalle mentre io la pompavo con un ritmo continuo e costante e ben presto lei ha raggiunto un nuovo orgasmo Godeva mentre io la guardavo estasiato.
…ssiiiiii………eccommii non ti fermareeeee…vengoooo! ..oraaaa!!!......
“Ho continuato imperterrito a scoparla e lei ben presto ha perso il conto di quante volte ha raggiunto il piacere. Ad un tratto l’ho sollevata e ho cambiato posizione. Adesso era in piedi piegata sul lettino con me dietro che le sono entrato in culo con un solo affondo. Era così eccitata e sfinita dai tanti orgasmi che nemmeno se ne accorta. Per un attimo si è irrigidita, poi lentamente dopo un bel respiro si è rilassata ha incominciato a godere anche di culo. Mi ha assecondato e si è fatta sfondare il culo con il cazzo ben piantato tutto dentro di lei. Ha incominciato ad assecondarmi nella pompata e mi veniva incontro per riceverlo tutto dentro.”
Ascolto le parole di Carlo e resto stupito ed estasiato. Sto quasi per venire di nuovo. Mi immagino la scena mentre lui continua a raccontare.
“In questa nuova posizione, lei ha un nuovo orgasmo e lo ha urlato con tutto il fiato che le rimane.
….sssii…vengooo!!..VENGOOOOO!!!..vengooo… bellisisimooooo….daai spaccami tutta..
Gode immediatamente e urla di nuovo di sfondarle il culo con più vigore.
…ssiiii… sfondandammiiiii tutto il culooooo!!!..spaccami tutta……vengooo!!!!
Sono al limite pure io e le scarico dentro tutto il mio piacere che la fa godere ancora di più.
…eccomiiii…SBORRROOOO!!!..oraaa!!!..oraa!!. ….ssisii eccommiii…sboorroo!! ti sborro in culo!!.
Mi fa eco il suo orgasmo.
….ssisii eccommiii…venggooo ti sentooo in culo!!.venggoooooooooooo!!!!!!...
Resto immobile e le scarico dentro l’intestino diversi fiotti di sborra. Poi mi sfilo e Sofia appena lo sfilo dal culo si gira e lo prende in bocca mettendosi in ginocchio davanti a me. Vederla succhiare il mio cazzo ancora abbastanza duro mi sconvolge mi eccita di nuovo. La sollevo, la metto distesa sul lettino e la scopo di nuovo. Lo spingo dentro fino in fondo. Poi la sbatto come un pazzo furioso e dopo che lei ha raggiunto ancora un orgasmo e le sborro in fica.
….ssisii eccommiii…sboorroo!! ti sborro in dentro….sei stupendaaa…..
Stupendo. Lei me lo sfila e lo porta ancora alla bocca, mi sorride e poi riprende a succhiare solo la cappella. Lo munge e succhia come una pazza scatenata e senza quasi che io me ne renda conto le sborro ancora in bocca quel poco che ho ancora nelle palle stupito dalla rapidità con cui mi ha fatto di nuovo venire. Beve e ingoia. Lo lecca e poi si solleva e mi bacia in bocca. La guardo affascinato dalla sua porcaggine. Lei sorride.
“Ti è dispiaciuto baciarmi in bocca dopo che ci sei venuto dentro?”
“L’ho guardata invidiando te che hai una femmina così stupenda. Le mie parole sono state di pura ammirazione.”
“Assolutamente no. Mi piace la donna troia che sa apprezzare i piaceri del sesso e li condivide con il suo uomo. Silvano è molto fortunato ad avere una femmina come te fra le braccia.”
“Mi ha guardato con un sorriso ironico. Le sue parole invece mi hanno stupito un poco.”
“Tu dici? Per lui oggi si è realizzato un sogno che ricorre da tempo nelle nostre scopate. Adesso però che ho goduto tanto con un altro maschio chissà se mi accontenterò del suo cazzo soltanto. Potrei andare con chi voglio, e quando voglio, tanto a lui farebbe solo piacere sapere che faccio la troia e lo cornifico in tutti i modi possibili.”
“Ha sorriso ed è andata a farsi una doccia e poi l’ho accompagnata a casa. Il resto adesso è nelle tue mani. Il futuro amico mio ti riserverà sicuramente tante sorprese, spero che siano belle, ma fai attenzione, lei è una femmina di livello superiore e se decide di farti cornuto non ti basterà un cazzo solo per farti le seghe.”
Ci salutiamo. Lo ringrazio di tutto e mi avvio verso casa con mille domande e altrettanti dubbi. Avrò fatto bene a farle vivere questa esperienza? Ha goduto così tanto che adesso ne vorrà sempre di più? Seguo i miei pensieri e mi incammino verso casa. Il futuro è dietro l’angolo.
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
L'orlo dei pantaloni, il coronavirus, il mistero femminile
Premessa :
Ho conosciuto Gabriella diversi anni addietro per motivi di lavoro, presentata da un'amica, venne per accompagnare a visita il figlio.
La prima volta che la vidi mi colpì il sorriso accattivante, i capelli neri e ricci, la sua semplicità nei gesti e nel modo di vestire. Conclusa la visita del ragazzo, ci salutammo dicendomi che faceva la sarta e per lavori di sartoria sarebbe stata ben felice di aiutarmi.
Dopo qualche mese la contattai per sistemare l'orlo di un pantalone che avevo acquistato e lei si mostro molto disponibile e puntuale, rimasto soddisfatto del lavoro di sartoria continuai a portarle i piccoli lavori che mi servivano.
arriviamo ai giorni nostri :
4 maggio 2020 fine del lockdown : telefono a Gabriella dicendole che ho due pantaloni a cui devo fare l'orlo, mi dice di andare a trovarla la mattina del giorno successivo
5 maggio 2020 : citofono al campanello e sento la sua voce squillante che mi invita a salire, la trovo allegra e simpatica come al solito, il metro da sarta al collo e la scatolina di spilli in mano, scambiamo due chiacchiere e poi mi dice di andare nello spogliatoio, dopo pochi minuti esco e lei mi fa i complimenti per il pantalone che indosso, mi dice di stare dritto perchè deve prendere la giusta misura per sistemare l'orlo, da dietro sento che piega la stoffa in eccesso e posiziona gli spilli, all'improvviso sento una voglia irresistibile crescere dentro, abbasso la cerniera ed esco fuori il cazzo già in tiro, quando lei finisce di prendere la misura mi vede con il cazzo in mano, duro e con la cappella che mi scoppia, si alza di scatto, mi dice che sono un gran porco, di vestirmi immediatamente ed andare via da casa sua e non farmi mai più vedere.
Provo a carmarla, chiedere scusa, le spiego che si è trattato di un attimo di debolezza e che sono sinceramente dispiaciuto e mortificato dal mio comportamento, dopo tante insistenze riesco a convincerla ad accettare le mie scuse, ritorno nello spogliatoio per indossare l'altro pantalone e prendere la misura dell'orlo, anche in questo caso le si abbassa e da dietro piega la stoffa in eccesso mettendo gli spilli per fissare il segno.
conclusa questa operazione mi passa davanti e con mia grande sorpresa abbassa la cerniera del pantalone e tira fuori il cazzo cominciando a spompinarlo, prima lentamente e poi sempre più forte, fino a farmi schizzare sulla sua faccia e sul pantalone nuovo.
9 maggio 2020 : ritiro i pantaloni, la lunghezza dell'orlo è perfetta ed uno dei due è stato anche lavato
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4 anni fa
dr3house,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Sesso virtuale... poco virtuale
Era estate, un’estate calda e afosa, di quelle in cui dovevo restare in città per finire un lavoro mentre tutti ormai erano al mare. La città era quasi deserta, e la sera la noia era diventata la prassi: la televisione non faceva altro che mandare repliche a ripetizione, e per la città le manifestazioni erano poco attraenti per chi come me era tornato stanco da una giornata di lavoro.
Per cui quella sera decisi di rilassarmi un po’ con qualche porno intrigante, ricco di inculate sfrenate e copiosi schizzi finali come piace a me. L’eccitazione ci mise poco a superare il livello di guardia, e, stanco di vedere un video, decisi di tirar fuori il mio fedele fallo in lattice, che dopo poco scorreva nel mio culo dandomi finalmente un po’ di piacere vero.
Ma avevo voglia di qualcosa in più, per cui, entrato in una chat, mi misi a cercare qualcuno da far godere, almeno in cam. Avevo voglia di mostrare il mio culo e la voglia di cazzo che aveva, eccitato all’idea di un bel maschio che godesse nell’ammirarlo. Un cazzo vero sarebbe stato l’ideale, ma per quella sera mi sarei anche potuto accontentare di far godere così un maschio.
Venni quindi contattato da un uomo sui 40, dal fisico robusto e muscoloso, con un nick che era tutto un programma: “Scassaculi”. Chattammo un po’, con l’eccitazione che cresceva, io con una mascherina e lui con l’inquadratura che non saliva mai oltre l’ombelico, finché lui non sfilò gli slip mettendo in bella mostra un uccello davvero notevole. Certo che con quell’affare tra le gambe, il suo nickname sembrava ancor più appropriato: era di certo lungo, ma soprattutto molto largo. “Ti bastano 16 centimetri di circonferenza?” disse lui con la voce piena di orgoglio ed eccitazione. “Non so… secondo te?” risposi io girandomi e mostrando alla cam il mio culo in cui il fallo era ben piantato a fondo. Lentamente lo sfilai, centimetro dopo centimetro, finché lui poté finalmente ammirare il mio buchetto spalancato sul suo schermo. “Cazzo, che culo che hai… sarebbe perfetto per il mio cazzo!” esclamò mentre si segava con forza il grosso uccello, ormai duro come il marmo.
Io infilai di nuovo nel culo il grosso fallo di lattice, iniziando a scoparmi il buchetto con movimenti profondi e lenti, lasciando che lui apprezzasse come riuscissi a prenderlo tutto con facilità.
Io ammiravo nello schermo il suo grosso cazzo, turgido e bagnato, mentre lo sentivo ansimare e ripetere che avrebbe tanto voluto essere lui a sfondarmi il culo. Io adoravo sentirglielo ripetere, e muovevo il culo e il fallo per eccitarlo sempre di più, con la voglia sempre crescente di vederlo sborrare.
Ad un certo punto però realizzai una cosa… distratto da quello splendido cazzo, non mi ero reso conto che quello che vedevo in cam non era altro che il salottino del mio vicino di casa Andrea!
Dissi allora al mio interlocutore in cam ormai a me non più sconosciuto, che sarei andato un attimo a prendere una sorpresa per lui, e che sarei tornato in pochi minuti. Lui non sembrò molto contento, eccitato com’era, ma accettò di aspettarmi incuriosito dalla sorpresa che gli avevo promesso. L’ultima cosa che vide nello schermo fu il fallo di lattice che mi entrava tutto nel culo, io che mi alzavo e lo salutavo mandandogli un bacio. Sfilai la mascherina e in fretta infilai un accappatoio e mi precipitai a suonare alla sua porta.
Andrea ci mise un po’ a venire ad aprire, evidentemente non preparato ad una improvvisa visita a tarda sera. “Chi è?” chiese evidentemente irritato. “Ciao Andrea sono Alex! Scusami per l’ora, potresti aprire per favore?” risposi. Andrea aprì la porta, e me lo ritrovai davanti con indosso solo dei pantaloncini, evidentemente infilati in fretta e furia, con l’uccello che li gonfiava a dismisura. “Scusami per l’ora, mi dispiace davvero” dissi mentre, incurante di ogni sua reazione, entravo dentro casa sua ritrovandomi nel suo salottino. “Volevo farmi una doccia ma ho qualche problema con l’acqua calda” dissi inventando la prima scusa che mi veniva in mente, mentre lui mi seguiva evidentemente nervoso per quella invasione che rischiava di mandare a monte la sua scopata, seppur virtuale.
Indicai lo schermo acceso del suo PC, sul quale campeggiava una spoglia parete bianca che sarebbe potuta essere casa di chiunque. “Ehi, stavi facendo porcherie in cam, eh?” chiesi provocatorio ad Andrea che ormai non sapeva più come fermarmi, evidentemente anche reso nervoso dal fatto che temeva che il suo interlocutore sarebbe potuto tornare sullo schermo da un momento all’altro, rivelandomi la sua passione per i culetti maschili.
Farfugliò qualcosa, e stava quasi per spegnere tutto in preda al panico, quando io rapidamente feci cadere per terra l’accappatoio e mi misi a quattro zampe sul divano dicendogli “Ma non sarebbe più eccitante dal vivo invece che in cam?”. Andrea rimase per un attimo interdetto, ma riconobbe subito il culo che fino a poco prima si esibiva in cam per lui, ed il grosso fallo ben piantato fino in fondo. Io muovevo lentamente il culo e gli sorridevo, finché vidi anche sul suo viso un sorriso carico di promesse. Si mise quindi dietro di me e sfilò delicatamente il fallo dal mio culo, restando ad ammirare il buco spalancato davanti a lui. “Mi hai fatto davvero una splendida sorpresa sai?” disse mentre appoggiava la grossa cappella al centro del mio buchetto fremente. “Adesso ne faccio io una bella grossa a te, troietta!” disse mentre iniziava a spingere nel mio culo il suo grosso cazzo. Incurante di ogni mia possibile reazione, spingeva inesorabilmente e con decisione il suo grosso trapano di carne dentro di me, che sentivo il buco del culo aprirsi e dilatarsi come non avevo mai provato prima. Gemevo sentendo quell’arnese farsi strada inarrestabile, senza troppi riguardi nei miei confronti, finché finalmente non fu tutto dentro.
Sentii le mani di Andrea afferrarmi saldamente per i fianchi, e, prima che io potessi dire nulla, lo sentii dire a denti stretti, con un tono che non lasciava dubbi riguardo al livello di eccitazione a cui era arrivato: “Hai ragione troia… molto meglio dal vivo… ora vedrai perché il mio nick in chat è “Scassaculi”…”. Non mi diede il tempo di rispondere. Sentii il suo cazzo iniziare a muoversi avanti e indietro nel mio culo con decisione, mentre le sue mani si saldavano ben strette sui miei fianchi. Le spinte diventarono in pochi secondi profonde e sempre più rapide, togliendomi il fiato per il piacere intenso che mi davano.
Andrea spingeva con forza, quasi con rabbia, aumentando il ritmo ad ogni affondo, ed io sentivo il suo cazzo prepotente aprirmi il culo sempre di più. Nella stanza risuonava il ritmico suono del suo inguine che sbatteva con forza contro il mio culo, e il nostro ansimare sempre più intenso. Io gemevo quasi in estasi con il culo preda di quel toro potente, che spingeva con forza mentre allo stesso tempo, con altrettanta forza, tirava il mio bacino verso di sé.
All’improvviso sfilò dal culo il suo cazzo, tenendomi i glutei allargati con le mani, mettendo in mostra il mio buco ben aperto dal suo instancabile lavoro. Io ansimavo senza riuscire a dire nulla, cercando di riprendere fiato dall’impegnativa monta. “Mmmmm… ancora non ci siamo sai troietta?” disse lui con voce roca “Ci vuole ancora una bella dose di cazzo!” aggiunse, infilandomi d’un colpo nel culo il suo cazzone, togliendomi il fiato. Mi girai a guardarlo, e lo vidi quasi con un ghigno dirmi “E’ quello che vuoi, vero troia?”. Io non riuscii a fare altro che ad annuire con la testa mentre lui ricominciava a fottermi con furia animalesca, levandomi il fiato. Non riuscivo a dire nulla, se non ad ansimare e gemere, in balìa di quel toro scatenato che sembrava non doversi fermare mai, inculandomi senza alcuna pietà.
Ma ad un certo punto mi tirò a sé con un’ennesima, potente spinta, piantandomi a fondo il suo grosso cazzo, ed io lo sentii rantolare. Il cazzo si irrigidì… si gonfiò… e un istante dopo sentii abbondanti schizzi riempirmi il retto. Quel porco mi stava inondando il culo di sborra, incurante di quello che io avrei voluto. Si prendeva ciò che voleva, come voleva, e quando lo voleva. “Troia…” sussurrò quasi “mi hai fatto sborrare… Sei proprio una troia…”. Mi girai e lo guardai sorridendo. “Il tuo nick è davvero quello giusto sai?” dissi finalmente ansimando, mentre sentivo che il suo cazzo era ancora ben piantato nel mio culo, duro come il marmo, mentre Andrea non accennava minimamente a tirarlo fuori. “Oh, non immagini quanto…” disse lui con un tono che lasciava presagire di tutto. “Non credere che sia finita qui, sai?” aggiunse ricominciando a muoversi nel mio culo.
Dopo pochi secondi, il suo grosso cazzo era ancora una volta all’opera, scopandomi con colpi profondi e ritmati, dalla cappella alla radice, scorrendo ancora meglio lubrificato dall’abbondante sborrata che Andrea mi aveva schizzato dentro. “Oh sì… così… dammelo ancora” gemetti io. “Ce n’è ancora tanto sai?” disse lui “Tanto cazzo per la mia troietta…” aggiunse aumentando leggermente il ritmo. “Ho proprio voglia di sfondarti a dovere” rantolò mentre le spinte ricominciavano a tornare quelle di un vero toro.
“Oh sì… sfondami… spaccami il culo…” ansimai “Adoro il tuo cazzo…”. “Allora ce l’hai la voce… pensavo non ti piacesse il mio cazzo o che ti stessi facendo male” ghignò ironicamente Andrea, ricominciando ad incularmi con ancora più foga. E finalmente riuscii a gridare tutto il mio godimento che il suo cazzo mi dava. “Aaaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!! Spaccameloooooooo!” gridai senza più alcun freno. “Brava troia! Urla… urla quanto ti pare… così ti voglio… Te lo spacco questo culo!” disse lui mentre il ritmo accelerava ancora e il suo cazzo mi devastava il culo facendomi impazzire.
Assestò altri due o tre colpi, potenti e profondi, ogni volta tenendo più a fondo che poteva il suo cazzo per alcuni secondi, e poi lo sfilò all’improvviso. “Mmmmmmm… gran culo, non c’è che dire… davvero fatto per prendere cazzi…” disse soddisfatto, per poi afferrarmi all’improvviso, cogliendomi di sorpresa, e rigirarmi con la schiena sul divano. Mi sollevò le gambe fino a portare le ginocchia contro il mio petto, e il mio culo fu di nuovo davanti a lui, aperto ed invitante. “Hai ancora voglia di cazzo, vero?” mi disse guardandomi, conoscendo già la risposta. “Oh sì… ti prego… dammelo ancora… incula la tua troietta…” fu la mia ovvia risposta. Lui mosse abilmente il bacino in modo che la punta del suo cazzo fosse sul mio buco fremente, e spinse all’improvviso, con un colpo deciso, penetrandomi a fondo. Chiusi gli occhi e inarcai la schiena, gemendo di piacere, sentendo ancora quel grosso pezzo di carne durissima dentro di me. Li riaprii, e Andrea mi guardava con un sorriso di compiacimento, fiero del piacere che mi dava e che si prendeva. “Sei un toro insaziabile” gli dissi guardandolo dritto negli occhi, mentre lui annuiva con la testa, sempre con quel sorriso malizioso sul viso, e ruotava lentamente il bacino, facendo sì che il suo grosso uccello mi massaggiasse per bene il retto.
Con le mani afferrai con decisione i suoi glutei e gli dissi con voce roca per il piacere: “Dai allora… finisci il lavoro… scassaculi… spaccamelo… distruggimi il culo…”. Andrea non se lo fece ripetere, dato che sapeva bene che sarebbe arrivato il momento in cui lo avrei implorato di fottermi ancora. “Con piacere, troia…” disse subito prima di iniziare un forsennato andirivieni nel mio culo. Io ero schiacciato contro il divano, con le ginocchia premute contro il petto e con le sue spinte potenti che mi pressavano ancora di più tanto che in alcuni momenti facevano spostare leggermente il divano. Io lo tenevo per i glutei, anzi, accompagnavo le sue spinte per far sì che fossero ancora più decise, mostrandogli che adoravo quel suo modo di incularmi. “Troia… sei una troia… e il tuo culo è mio…” ansimava lui. “Bravo… così… Spaccami il culo… SPACCAMELOOOOOOO!!” urlavo io senza ormai più alcuna remora, facendolo infoiare ancora di più, tanto che ormai spingeva nel mio culo sfondato come se stesse inculando la più rotta delle troie. E forse era quello che mi aveva fatto diventare…
Mi inculò così per alcuni interminabili e meravigliosi minuti, ripetendo quanto fossi troia e quanto ora il mio culo appartenesse a lui e a lui solo, finché all’improvviso non sfilò quel meraviglioso attrezzo di piacere dal mio culo e si spostò in avanti premendo con le sue cosce contro le mie, immobilizzandomi ancor di più contro il divano. Afferrò il suo cazzo lucido e venoso, iniziando a menarselo velocemente, avvicinandolo al mio viso più che poté. “Apri la bocca troia!” mi ordinò perentoriamente. Ed io eseguii, docilmente, e fremente per il desiderio di essere inondato dopo quella monta superlativa. “Ora ti inondo… vedrai…” disse quasi mi avesse letto nella mente, un attimo di prima di rantolare in preda ad un devastante orgasmo. Il cazzo si gonfiò, si contrasse, ed il primo abbondante schizzo mi colpì il viso, bagnandomi la fronte, il naso e le labbra. Al primo seguirono molti altri schizzi, che mi bagnarono le guance e le labbra, colandomi sul mento, e che Andrea cercava di dirigere il più possibile verso la mia bocca spalancata. Avevo il viso ormai pieno di sperma, quando Andrea si spinse col bacino ancora più avanti, infilandomi in bocca la grossa cappella che ancora schizzava gli ultimi fiotti di nettare bollente, che mi affrettai ad ingoiare, gustando il sapore di quella furibonda scopata.
Andrea lasciò che gli ripulissi per bene il cazzo, poi me lo passò sul viso per rimettermelo ancora in bocca, facendomi assaporare lo sperma che mi aveva schizzato in faccia. “Sei proprio una brava troietta” disse lui una volta ripreso fiato “e hai un culo da favola…”. “Beh… come hai detto tu… è tuo…” risposi. “Se in chat vedo uno Scassaculi posso venire direttamente da te a farmi scopare? Adoro essere inculato così…”. Andrea rise. “Puoi venire ogni volta che vuoi… ogni volta che hai voglia di cazzo… anche se non mi trovi in chat… spaccarti il culo è un godimento davvero speciale… il tuo Scassaculi sarà sempre a tua disposizione”. “Sempre? Davvero?” gli chiesi sorridendo mentre gli massaggiavo il cazzo. “Quando vuoi, troia” mi rispose, sorridendo malizioso, mentre sentivo tra le dita il suo cazzo riprendere vita.
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4 anni fa
AlexBsxPass,
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Agnese
Dopo esserci lasciati con Sara in quella maniera, decisi di telefonare ad Agnese, la chiamai e mi rispose subito, sentivo che erra felice, mi disse che Sara le aveva detto che l'avevo lasciata per lei perché ero innamorata di lei; ovviamente assecondai questa versione e le dissi che sarei passato a prenderla alle 20.00 per andare a cena, lei mi disse che mi avrebbe aspettato.
Nel pomeriggio le inviai 11 rose rosse con un biglietto, prenotai in un ristorantino sulla spiaggia, tranquillo, tavolo abbastanza defilato.
Suonai e scese di corsa, era vestita semplicemente, sandali col tacco vestitino di quelli estivi con una serie di bottoni davanti (era il 3 giugno) tre sbottonati davanti e tre di sotto, era splendida anche perché era una stoffa leggera e semitrasparente, si notavano i capezzoli duri (aveva una splendida 3a) mi corse tra le braccia e ci baciammo, la presi per mano e la feci accomodare in auto, le aprii la portiera, cosa che la lusingava, ma il mio scopo era vedere le sue belle gambe fino quasi all'attaccatura.
Arrivati al ristorante fummo accompagnati al tavolo, era un locale dove andavo spesso, ci accomodammo, non di fronte ma ai lati vicini, era raggiante, mi chiese se era vero che avevo lasciato Sara per lei, cosa che affermavo sempre più con convinzione, i raccontava che avevano parlato tantissimo e mi aveva spiegato cosa desideravo, ad un certo punto si alzò per andare in toilette, quando tornò mi posò sul tavolo il suo perizoma, sorridendomi mi disse che sapeva che apprezzavo, la baciai con passione, poi la mia mano finì sulla sua gamba e cominciò a risalire, era eccitata, anche la sua mano arrivò al punto e mi guardò compiaciuta.
Finita la cena facemmo una passeggiata sulla spiaggia, ci sedemmo su di un patino e cominciammo a darci da fare, ma senza oltrepassare certi limiti, poi lei con i sandali in mano si alzò e ci avviammo alla macchina, rimase scalza, mi chiese se gli volevo offrire da bere a casa, io abito in una piccola colonica vicino alla darsena, mentre ci avviammo lei telefonò alla madre (era separata) e le disse che sarebbe rientrata la mattina dopo.
Arrivati a casa, parcheggiato in giardino fece per avviarsi, la fermai, la presi in braccio e varcammo la soglia, era al settimo cielo, ma così, mi disse si fa con la moglie, tra 5 anni ti sposo, quindi…
Ci accomodammo sul divano nel giardino d'inverno, lei si alzò e finì di sbottonare il vestito, era bellissima, si avvicinò e cominciò a spogliarmi, quando rimasi nudo la sua mano calda prese il mio cazzo durissimo (sui 20 cm) s'inginocchio e cominciò a leccarlo, poi levando la bocca mi disse scopami in bocca, cosa che feci con ardore, sembrava soffocasse ma mai levò la bocca, la pienai di sborra, era uno spettacolo, la feci alzare e la baciai, poi la presi in braccio e la portai in camera, l'adagiai sul letto, le misi le sue gambe sulle mie spalle e, abboccata la cappella, con un colpo deciso la penetrai, era caldissima bagnatissima, era un piacere; cambiavo spesso il ritmo della penetrazione, cominciò a squirtare ero eccitatissimo, cominciai a leccarle i piedini, mentre le davo colpi sempre più decisi, dopo un'eternità o forse troppo brevemente le venni dentro, rimanemmo sdraiati abbracciati, e dormimmo come angioletti fino al mattino, mi alzai e le preparai la colazione, rimase veramente compiaciuta, sul vassoio c'era una scatoletta, lei mi guardò e al mio segno con la testa, l'aprì, era l'anello di fidanzamento, la guardai e le chiesi se voleva diventare la mia fidanzata, non solo disse si (ovviamente) ma aggiunse, che sarebbe stata la mia puttana, poi guardandomi con un sorriso malizioso, aggiunse, in tutto e senza limiti.
Facemmo la doccia insieme e l'accompagnai a casa, dandoci appuntamento al tardo pomeriggio.
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4 anni fa
fidanzatilu,
23/23
Ultima visita: 4 anni fa
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Quattro amici
La macchina mi aveva abbandonato. Si era guastata e non voleva saperne di ripartire. Era notte fonda a Roma, ma d’estate qualche macchina ogni tanto si vedeva passare. Io guardavo nel cofano motore senza saper bene cosa cercare, ormai rassegnato a farmi chilometri a piedi per tornare a casa. Mentre stavo per rinunciare, una macchina con quattro ragazzi a bordo si fermò subito dopo la mia: mi misi sulla difensiva, più temendo in un’aggressione che sperando in un aiuto. Invece i quattro ragazzi furono gentilissimi, dandosi da fare febbrilmente per cercare di far ripartire mia auto, ma inutilmente. Si offrirono di trainare la mia macchina fino a casa mia, ed io, felice della fortuna che mi stava capitando nella sfortuna, accettai di buon grado. Uno di loro, Massimo, salì con me in macchina, mentre gli altri ci trainavano fino a casa mia. Parlammo un po’, ridendo e scherzando. Finché, arrivati a casa, non offrii loro di salire un momento a ripulirsi un po’ e a bere qualcosa, visto che mi sentivo in debito con loro.
Massimo, Toni, Gianni e Giulio, questi erano i loro nomi, accettarono di buon grado, visto che tanto poi l’alternativa era quella di tornarsene a casa a soffrire il caldo dentro il proprio letto. Entrammo in casa e li feci accomodare nel salotto della mia piccola casa e, mentre uno alla volta andavano a darsi una ripulita dal grasso della mia auto, bevemmo qualcosa di fresco, chiacchierando allegramente e ascoltando un po’ di musica. Si scherzò un bel po’, giocando anche sul fatto che loro erano usciti per rimorchiare qualche bella ragazza ed avevano finito per rimorchiare me.
Io dissi loro che certo non era la stessa cosa, anche perché magari una bella ragazza avrebbe saputo come ringraziarli del favore, visto che per di più erano quattro bei ragazzi. Poi mi assentai qualche minuto, per darmi una ripulita ed una rinfrescata anch’io.
Quando rientrai nel salotto, rimasi di sasso: loro erano tutti e quattro completamente nudi, in piedi davanti a me e sorridenti, con gli uccelli sugli attenti. Ed erano tutti dei gran begli uccelli, e tra tutti svettava, era il caso di dirlo, quello di Massimo, che era un tocco di carne di certo di più di 20 centimetri, che appariva oltretutto ben più largo degli altri.
Si accorsero subito che non li stavo guardando in faccia, ma che il mio sguardo era catturato dai loro cazzi duri, e capirono che non avrebbero dovuto fare grossi sforzi per convincermi. “Abbiamo pensato che dopo tutto, anche se non sei una ragazza, ti abbiamo pur sempre rimorchiato!” disse Massimo, “E a noi farebbe molto piacere essere ringraziati da te... Ma se non ne hai voglia, non preoccuparti, ci rivestiamo e andiamo via...”. Mentre Massimo ancora stava finendo di pronunciare quelle parole, io già mi ero sfilato la maglietta ed ero in ginocchio davanti a lui. “Non posso certo farvi andar via senza nemmeno un grazie...”, dissi un attimo prima di prendere in bocca il grosso cazzo di Massimo.
Contemporaneamente nella mano sinistra mi ritrovai l’uccello di Giulio, mentre nella destra quello di Toni, sentendoli indurirsi ancora di più mentre li stringevo forte. Si avvicinarono a pochi centimetri dal mio viso, mentre Gianni era ormai anche lui vicinissimo dietro di me: ero circondato da quattro splendidi cazzi, e dentro di me ringraziavo la mia auto che mi aveva lasciato sì a piedi, ma aveva creato le premesse per una meravigliosa abbuffata di cazzo.
Iniziai così a divorare i quattro grossi cazzi a turno. I ragazzi mi avevano circondato, ed io a turno spompinavo e succhiavo con gusto uno di loro, mentre gli altri tre si menavano gli uccelli godendosi lo spettacolo. Davo alcune succhiate al cazzo di turno, date con gusto accarezzandogli contemporaneamente i coglioni, e poi, restando sempre in ginocchio, giravo verso la mia destra per passare all’uccello successivo: lo afferravo con la mano e lo prendevo avidamente in bocca, dedicandogli le mie attenzioni di labbra e di lingua.
“Bravo, facceli diventare belli duri!” mi incitavano i ragazzi “Dai, troia, datti da fare!” Ogni volta che cambiavo, il cazzo successivo era sempre più duro del precedente, segno che il mio lavoro era ben fatto. Anche la mia foga cresceva ogni volta che in bocca prendevo un nuovo uccello, mentre li sentivo commentare fra loro le qualità dei miei succulenti pompini. La scorpacciata di cazzo era davvero goduriosa, ed anche loro quattro erano ormai arrapati al punto giusto, tanto che ciascuno di loro al proprio turno più che farsi spompinare ormai mi scopava in bocca.
Avevo decisamente perso il controllo della situazione, ed erano loro a decidere quando dovevo passare da un cazzo all’altro: decisi quindi di assecondarli e di essere il loro strumento di piacere, godendomi i loro quattro grossi uccelli lasciando completamente a loro il privilegio di comandare il gioco. Lasciai quindi che a turno mi scopassero in bocca, gustando fra le labbra il sapore dei loro stupendi cazzi ormai duri come il marmo, sapendo che entro breve sarebbe stato il mio culo ad essere riempito a turno.
Dopo poco infatti, Giulio si sedette sul divano, con a fianco Massimo e Toni, mentre Gianni rimase in piedi davanti a me, che ancora in ginocchio gli accarezzavo l’uccello. “Mentre eri a rinfrescarti abbiamo pescato 4 carte” disse Massimo, “e Gianni ha vinto il privilegio di incularti per primo... poi a turno ti sfonderemo il culo anche noi!”. Allora diedi un voluttuoso bacio sulla cappella del cazzo di Gianni, finii di spogliarmi e mi misi a pecora fra le gambe di Giulio, offrendo al primo stallone il mio culo da riempire.
Iniziai a spompinare il cazzo di Giulio, mentre con le mani afferrai i cazzi di Massimo e Toni: aspettavo con ansia che il quarto cazzo, quello di Gianni, mi sfondasse il culo. Dopo qualche secondo sentii la sua cappella appoggiarsi sul mio ano ed aumentare la pressione fino a vincere la resistenza dello sfintere. Lentamente il grosso cazzo di Gianni iniziò a trapanarmi il culo, mentre io iniziavo a mugolare di piacere con la bocca piena del cazzo di Giulio. Era una sensazione meravigliosa, mi sentivo pieno di cazzo: la bocca, le mani, il culo, ogni parte di me sembrava essere preda di carne dura e calda che guizzava dando e prendendo piacere. Gianni aveva preso a fottermi con gusto, dandomi della troia pompinara, mentre gli altri lo incitavano a sfondarmi il culo e a sbattermi come una puttana. E così fece Gianni che certo non si fece pregare, fottendomi con grande e reciproco godimento.
Poi tirò fuori il suo uccello, lasciando il posto a Toni: io rimasi immobile ad aspettare che loro ruotassero, ancora una volta strumento di piacere a loro diposizione, finché mi ritrovai davanti alla bocca il grosso uccello di Massimo. Toni mi infilò facilmente in culo il suo grosso cazzo e prese a scoparmi con foga, mentre io lavoravo di bocca e di mani gli altri tre uccelli. Poi fu la volta di Giulio, che mi riempì il culo, ormai sfondato da Gianni e Toni, con un colpo secco, iniziando poi un veloce avanti e indietro fra le mie chiappe. Infine fu la volta di Massimo: il suo uccello era il più grosso di tutti, ed io smaniavo dalla voglia di sentirlo nel culo. Mi penetrò dapprima lentamente infilandomelo tutto fra le chiappe, allargandomi ancora, per poi incularmi davvero con maestria, deliziandomi con i suoi centimetri come un vero stallone, muovendo il bacino massaggiandomi il retto in modo tale da mandarmi in estasi. Dovetti interrompere il pompino a Toni per poter gemere tutto il mio godimento e per incitarlo a sfondarmi il culo ancora e ancora.
Al secondo giro la foia dei quattro stalloni era ancora aumentata ed ognuno di loro mi inculò con foga tale che fu per me impossibile accarezzare i due cazzi che avevo di lato. Ero infatti costretto a sorreggermi a chi stavo spompinando per poter contrastare le spinte dello stallone di turno. Il turno successivo diventò una vera e propria eccitantissima catena di montaggio. Mentre uno di loro mi sfondava il culo col suo uccello, facendomelo arrivare fino in fondo con spinte veloci e profonde, gli altri tre praticamente facevano la fila dietro di lui. Girando la testa indietro li potevo vedere mentre in piedi si menavano i grossi uccelli, lucidi e splendidi, pronti a penetrarmi ancora il culo. Ognuno di loro infatti mi fotteva per non più di dieci o quindici secondi, lasciando il posto al successivo nella fila, che prontamente mi riempiva il culo con il suo cazzone. Io mi sentivo la loro puttana, schiava dei loro cazzi e pronta a qualunque cosa pur di soddisfarli, e gridavo il mio piacere incitandoli a sbattermi come una troia, e supplicandoli di darmi un nuovo cazzo nel culo ogni volta che uno di loro mi sfilava dal retto il suo cetriolone di carne.
La girandola di cazzi si interruppe quando Gianni, venuto il suo turno, volle incularmi facendomi mettere a pancia su e sollevandomi le gambe. Capii allora che la festa volgeva al termine, ma mancava ancora il suggello: il gran finale. Gianni infatti mi scopò nel culo con foga per alcuni secondi, dopodiché estrasse rapidamente il cazzo: me lo ritrovai in un attimo davanti al viso, ed istintivamente afferrai il mio stallone per i glutei mentre lui se lo menava furiosamente. Un istante dopo caldi e copiosi schizzi di sperma bollente mi colpirono le guance e la bocca. Aprii prontamente le labbra, cogliendo con la lingua parte della cascata di rovente sborra che mi si riversò addosso. Mentre allora Gianni mi infilava in bocca l’uccello per regalarmi le ultime stille del suo nettare, Toni mi sollevò le gambe e mi infilò nel culo il suo uccello, fottendomi finché Gianni non gli ebbe lasciato il suo posto.
Ancora una volta i quattro ragazzi dimostravano un affiatamento perfetto, ed io ebbi il piacere immenso di ricevere da Toni la seconda sborrata mentre ancora gocce di sperma di Gianni mi rigavano le guance ed il collo. I primi fiotti di sborra di Toni quindi mi bagnarono ancora il viso e le labbra, mentre i successivi me li schizzò direttamente in bocca. Giulio lasciò che io mi gustassi il nettare di Toni prima di regalarmi il suo: a differenza degli altri due arrivò all’orgasmo senza prima incularmi ancora, e la sua calda sborra andò a mescolarsi con quella di Gianni e Toni. I violenti schizzi mi colpirono le labbra, che io prontamente spalancai in cerca del seme prezioso: erano schizzi davvero potenti e copiosi che mi avevano ormai completamente intriso di sperma, il cui intenso profumo mi mandava in estasi.
Mentre anche Giulio lasciò che gli succhiassi l’uccello per svuotarsi completamente i coglioni, mi ritrovai il grosso cazzo di Massimo piantato nel culo che lo accolse docilmente, essendo ormai diventato il nido ideale per quei quattro splendidi uccelli.
Anche Massimo arrivò in pochi secondi all’orgasmo, e la quarta e più abbondante sborrata arrivò meravigliosa a suggellare quell’orgia di cazzi. Questa volta spalancai la bocca perché volevo che lui mi schizzasse in gola tutto il contenuto dei suoi coglioni, e fui accontentato: Massimo mi infilò fra le labbra la cappella infuocata un attimo prima che da essa iniziasse a sgorgare il caldo nettare. La sborra densa e filamentosa mi inondò rapidamente la bocca, andando a mescolarsi con quella degli altri tre che ancora avevo sulla lingua e facendomi così gustare uno splendido cocktail di sperma. Ingoiai avidamente la deliziosa spremuta di coglioni che Massimo mi riversò fra le labbra, succhiando poi la cappella con foga per essere sicuro di non perderne nemmeno una goccia, fino a che lui non mi sfilò dalla bocca l’uccello, che era ancora comunque bello grosso e duro.
“Mmmmm, davvero bravo!” disse Massimo una volta ritrovato il fiato, mentre mi passava voluttuosamente l’uccello sulle guance e sulle labbra. “Credo che difficilmente stasera io ed i miei amici saremmo potuti capitare meglio”. Sentii alle mie spalle gli altri tre assentire: “Hai davvero ragione!”, “E’ davvero una gran bella troia!”, “Già, sembra fatta apposta per prendere cazzi!”. “Anch’io non credo che sarei potuto capitare meglio”, dissi allora io, mentre accarezzavo, baciavo e leccavo l’uccello ancora barzotto di Massimo che continuava a rimanere davanti a me. “Siete dei tori fantastici! E’ stato stupendo essere la vostra troia... Spero tornerete presto a trovarmi!”. “Certo!” disse Massimo alzandosi, “Ma... cosa ti fa pensare che noi stiamo per andar via?”. Erano tutti e quattro in piedi, con i cazzi ancora duri e pronti ad una nuova girandola di pompini ed inculate! “Prepara il culetto” disse Massimo “perché ora si ricomincia!”. Sorrisi felice, e mentre ancora rivoli di sperma bagnavano la mia faccia, ero di nuovo in ginocchio davanti a loro, pronto a soddisfare le voglie perverse dei miei quattro stalloni di razza. Fu davvero una notte indimenticabile!
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4 anni fa
AlexBsxPass,
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IL COMMESSO
Avevo approfittato della bella giornata e, dell’assenza di Alberto, per andare in centro a fare shopping, non perché mi servisse qualcosa, ma solo alla ricerca di qualcosa di bello, vagavo osservando le vetrine quando in una boutique di una famosa griffe avevo visto delle borse stupende ero entrata a osservarle meglio. Ad accogliermi si era avvicinato un giovane commesso, era un mulatto con carnagione color cioccolato al latte, ma la cosa che mi aveva colpito di più era la particolarità dei suoi occhi, non erano scuri ma di colore verdi, in un primo tempo avevo pensato che usasse lenti a contatto colorate, poi mentre parlavamo aveva sfoggiato un italiano perfetto senza accenti stranieri. Quando per curiosità gli avevo chiesto informazioni, mi aveva risposto di essere italiano di madre liberiana e di padre italiano, da cui aveva ereditato il colore degli occhi, il ragazzo era molto gentile e professionale, vestiva in modo molto elegante e dal modo di proporsi era chiaro che oltre a essere intelligente aveva una cultura superiore, inoltre aveva un fisico ben proporzionato ed un bel sorriso. Mentre mi faceva vedere la borsa, due signore ci osservavano, direi che la loro attenzione era rivolta al commesso, parlottavano fra loro, dandosi di gomito e continuando a fare sorrisini, non avevo trovato la borsa di mio gradimento ed ero uscita salutata con molta gentilezza da Omar, così mi aveva detto di chiamarsi il commesso. Mentre ero per strada, sul marciapiede dietro di me, c’erano ancora le due donne del negozio, anche senza volerlo riuscivo ad ascoltare i loro commenti, abbastanza piccanti, nei confronti di Omar, i loro commenti vertevano soprattutto sul fatto che avevano saputo da amica che il ragazzo aveva dotazione particolare, quasi scocciata nel sentire i pettegolezzi ero rientrata a casa ormai stanca della passeggiata. Tutto era passato nel dimenticatoio fino a quando, un paio di giorni dopo, transitando nella stessa via, all’altezza del negozio mi sento salutare, quando mi giro sull’uscio del negozio c’era Omar ricambio il saluto scambiando qualche frase di circostanza poi proseguo nella mia passeggiata. Durante quel pomeriggio più volte mi era venuto in mente Omar, la sua bellezza, intelligenza e classe, lo trovavo davvero un bel ragazzo, per una donna come me alla soglia dei 40, anche se molti e soprattutto Alberto mi continuavano a dire che ero molto bella e come fisico davo dei punti a molte 30enni, ricevere dei complimenti da un ragazzo come Omar che avrebbe potuto avere tante ragazze della sua età mi aveva lusingato molto. Quando rientravo a casa, senza rendermene conto, avevo fatto a ritroso lo stesso percorso, all’altezza del negozio avevo sbirciato all’interno, Omar era intento a far provare un paio di scarpe ad una cliente, girando il capo mi aveva intravista e mi aveva fatto un sorriso, in segno di saluto, ero subito scappata, non volevo assolutamente che potesse pensare che ero passata di nuovo per vederlo, anche se inconsciamente mi rendevo conto che in effetti era quello il motivo reale. Nelle settimane che seguirono, mi era capitato ancora spesso di passare per quella via, quando succedeva di trovare Omar davanti al negozio provavo molto piacere a parlare con lui, ma oltre a quello sentivo una strana sensazione di un altro tipo di piacere, alla fine ho dovuto ammettere a me stessa che stare a parlare con lui mi metteva addosso una strana eccitazione fino a sentirmi bagnata, mi piaceva e mi intrigava, alla fine avevo ammesso a me stessa che desideravo far l’amore con lui. Aver preso atto del mio desiderio verso Omar mi faceva sentire in colpa nei confronti di Alberto a cui non avevo ancora parlato di queste mie sensazioni. Con Alberto avevamo una ottima intesa sessuale, libera e trasgressiva, ma fra noi esisteva il patto che se ci piaceva qualcuno ci potevamo fare l’amore ma sempre insieme, spesso ci era capitato di fare triangolo, ero certa che Alberto mi avrebbe spronata a organizzare una cosa a 3, ma il mio sentimento di colpa mi veniva perché fino a quel momento avevo sempre pensato a Omar senza lui, quella sera dopo cena, mentre eravamo seduti sul divano avevo deciso di dirgli tutto:Sai amore mi è successa una cosa strana, inizialmente non credevo dovertela dire ma ora siCosa è successo dimmi amore, sai che a tutto c’è rimedioTempo fa, sono stata in un negozio in centro dove ho conosciuto un commesso molto carino, dolce, educato, è italiano ma di madre di colore e padre italiano, molto bello.Bene, non è la prima volta che ti intriga qualcuno. Hai voglia che organizziamo qualcosa?Ecco! È questo il problema, a me intriga, ma lui mai fatto nessuna avance, ma mi sento in colpa nei tuoi confronti, perché sono passata più volte a vederlo senza dirti nullaNon devi sentirti in colpa amore, me lo stai dicendo adesso, poi mica ci sei andata a letto, lo sai che per me è ok, se riesci a organizzare non c’è problema.E’ questo il problema. Non me la sento di fare proposta a 3 a lui, temo qualche sua reazione, lui è giovaneL’unica alternativa è riuscire a portarlo qui a casa. Poi vedrai che qualcosa succederà, al limite io inizialmente sto nascosto, poi arrivo quando ormai non potrà dire no. che ne dici?Vediamo dai. Adesso che ti ho detto tutto sto meglio. Prima mi sentivo in colpa.Dopo aver parlato con Alberto, ed avuto il suo appoggio, avevo cercato di farmi venire qualche idea, ma nulla di fattibile mi era venuto in mente, quel giorno avevo deciso di andare lo stesso con la scusa di comprare qualcosa, mi ero preparata con cura, ero eccitata all’idea di riuscire a farlo venire a casa, infin mi ero avviata. Arrivata al negozio, mi ero accorta di essere emozionata, Omar mi aveva accolta subito con un sorriso, avevo scelto una bella borsa, mi aveva fatto i complimenti per la scelta, ma poi aggiungeva che quella borsa veniva venduta abbinata alle scarpe e si era offerto di farmeli provare. Sono seduta su una poltroncina, lui si inginocchia davanti a me per aiutarmi a provarle, quando allungo la gamba per calzare la scarpa, nella posizione in cui è non può evitare di guardare le mie cosce leggermente scostate che suppongo lasciano libera la visione anche del mio sesso, indosso un perizoma in pizzo bianco, semitrasparente sul davanti, praticamente si vede benissimo il sesso. Omar arrossisce notando che mi sono accorta del suo sguardo, quando mi aiuta a calzare la seconda scarpa, di proposito, allargo di più le gambe, il suo rossore è accompagnato da un deglutire a vuoto, ma non toglie lo sguardo continua a osservare, quando rivolge lo sguardo verso di me, riceve un sorriso, spero con tutto il cuore che abbia capito. Lui non prende nessuna iniziativa, sono un attimo in stasi, non so cosa dire, l’occasione si presenta quando gli dico che un accessorio a forma di fiore sulla scarpa non mi convince, lui in modo professionale mi comunica che il loro laboratorio può effettuare la modifica in una oretta. A Questo punto gioco il tutto per tutto, gli dico che sarebbe ottima soluzione, ma che non potevo aspettare perché avevo un impegno e che le scarpe e la borsa mi servivano per il giorno dopo, stavo quasi per chiederlo quando con mia grande gioia, si offre di portarmeli lui a casa alla chiusura del negozio, dalla gioia sto quasi per baciarlo, ma poi cerco di restare calma, ci salutiamo con un sorriso da parte mia che vuole lasciargli capire altro, quando salgo in macchina mi accorgo di essermi cosi eccitata da essere tutta bagnata. Appena giunta a casa corro subito da Alberto a raccontargli tutto, non posso nascondere la mia euforia e lui mi sorride, poi è lui che mi propone di accoglierlo da sola e vedere come va, nel caso tutto fosse proceduto per il meglio lui, che nell’attesa restava nascosto, si sarebbe fatto vivo ed avrebbe rassicurato Omar che non c’erano problemi, poi aggiunge che toccava a me trovare il modo per circuirlo. Già 1 ora prima dell’orario del suo arrivo ero in piena fibrillazione, non avevo ancora in mente cosa fare, dopo aver fatto una doccia, avevo deciso di restare in accappatoio, qui con solo accappatoio e nuda sotto ero scesa, avevo messo della musica latinoamericana perché mi rilassa e poi mentre aspettavo l’unica cosa che mi veniva in mente era quella di provare di nuovo scarpe in modo che avesse di nuovo occasione per scrutarmi bene, ma stavolta avrebbe osservato la mia nudità. Quando sento il citofono il cuore inizia a battermi, sono nervosa mi sudano le mani, lo osservo mentre percorre il viale appena sale gli ultimo scalini apro la porta e lo faccio entrare, lo invito a sedere ma non accetta nulla da bere, è palesemente emozionato ed a disagio anche lui, sto quasi chiedendogli se mi fa provare di nuovo le scarpe che lui dice:Lei ama la musica latinoamericana?Si molto, a te piace?Moltissimo, ma mi piacciono anche i balli latinoamericaniDavvero! Anche a me. Dai fammi fare un ballo.Dicendo così lo prendo per mano e lo porto al centro della sala, quando iniziamo a ballare, Alberto dallo studio sbircia e mi fa segno che va bene con pollice alzato, mi sento sicura e tranquilla sapendo che lui è in casa e poi arriverà. Omar è un bravissimo ballerino, il ballo e molto sensuale e strusciandoci, con mio grande piacere sento che è eccitato. Mentre balliamo sento che la cintura dell’accappatoi lentamente si sta slacciando, non ci penso nemmeno a stringerla e dopo qualche di danza si slaccia completamente, inizialmente essendo stretti lui non se ne accorge, ma poi lo nota, è impacciato e non sa che fare, mi stringo di più a lui e, quando con le sue labbra bacio il mio collo, gemo di piacere, ed allora sono io che gli do un bacio in bocca, a questo punto tutto è più semplice sento le sue mani esplorare il mio corpo che rabbrividisce ad ogni carezza, in preda alla frenesia inizio a spogliarlo fino a che anche lui non è completamente nudo, le pettegole avevano ragione, il suo sesso è notevole, smanio dal desiderio di averlo dentro di me. Lo invito a seguirmi in camera, riesco a intravedere Alberto dietro la porta dello studio, arrivati in camera mi stendo sul letto, lui non mi viene sopra ma affonda la sua bocca fra le mie gambe ed inizia a baciarmi. Alberto è dietro la porta e mi fa segno che tutto è ok, poi non vedo e non capisco più nulla, i suoi baci mi fanno provare un orgasmo intenso che fanno tremare tutto il mio corpo, poi sono io che mi occupo del suo sesso, lo afferro lo accarezzo lo masturbo, poi inizio a baciarlo e poi lo ingoio solo in parte visto la sua consistenza. Quando infine viene sopra di me e con molto delicatezza si fa strada, sento un piacere grandissimo non è nemmeno tutto dentro di me ed inizio ad avere uno orgasmo, questo lo facilita a entrare tutto, resto a bocca aperta sia per la dimensione che per il piacere, continuo ad aver orgasmi uno dietro l’altro, sento che il suo sesso mi riempie tutta e quando lo sento venire dentro di me urlo dal grande piacere. Lui resta dentro di me lo sento ammosciarsi lentamente, ed è a quel punto che mi rendo conto che Alberto non si è aggiunto a noi, guardo verso la porta e non lo vedo. Sarei tentata di chiamarlo a voce alta, ma non so come la prenderebbe Omar, non so cosa fare, è Omar che mi viene in aiuto, mi dice che a malincuore deve andare, non sapeva che ci sarebbero stati questi risvolti ed aveva un impegno, scendiamo in sala nudi, spero che Alberto spunti, ma non c’è traccia di lui, una strana agitazione mi assale, non so a cosa pensare, indosso l’accappatoio mentre Omar si riveste e poi mi saluta con un lieve bacio sulle labbra ed a questo punto arriva Alberto:Perché non sei venuto? Eravamo d’accordo che arrivaviAmore, se mi presentavo, forse la sua reazione sarebbe stata diversa da quella che pensavamoAmore abbiamo un patto che non lo facciamo mai da soli ed io ti aspettavoStavi godendo tanto, sapevo che lui ti piaceva. Non devi sentirti in colpa ho deciso cosìLa decisione di Alberto mi lascia un po' perplessa sento un misto di disagio ma anche di gratitudine nei suoi confronti, siedo sul divano accanto a lui che mi dice che ero bellissima mentre godevo poi mi bacia ed inizia ad accarezzarmi il seno, allungo le mani sul suo sesso, logicamente è eccitato ed anche molto lo bacio poi lo prendo per mano e ci avviamo in camera da letto, voglio fare l’amore con lui, ma non perché mi sento in colpa, desidero fare l’amore con lui perché ancora una volta mi ha dimostrato quanto mi ama.
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4 anni fa
irene_alberto,
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PRIMA TRASGRESSIONE
Gli stravolgimenti nella vita delle persone a volte arrivano all’improvviso, per caso, senza cercarli, senza valutare se si è pronti o no ad accettarli, sta poi a ognuno di noi viverli valutarli per poi decidere se proseguire un determinato sentiero, oppure cambiare percorso. A noi è successo, non ne siamo rimasti stravolti, abbiamo vissuto la novità in tutta la sua interezza, per poi decidere, non di percorre quella strada ma nemmeno di abbandonarla, di comune accordo abbiamo deciso di percorrerla in parallelo per avere la possibilità, quando ne abbiamo voglia, di tornare a percorrerla per un breve tratto. Siamo, Serena 40 anni, bionda, un fisico eccellente donata di classe innata e di gusti raffinati di professione Docente di storia dell’arte in un istituto superiore, Angelo 45enne, non eccessivamente alto con incipiente calvizie, con un passato non proprio limpido motivo per cui riesce a barcamenarsi in qualunque situazione anche in quelle di una certa pericolosità, di professione direttore amministrativo in un ente pubblico. Risediamo in una città del nord, viviamo in una villetta che abbiamo sognato da sempre, non eccessivamente grande, non abbiamo figli, ma con un ampio giardino un grande patio dove poter organizzare feste e la ciliegina sulla torta una bella piscina dove da metà primavera in poi passiamo i nostri pomeriggi. Economicamente non abbiamo problemi, potremmo dire che siamo benestanti, usiamo i nostri risparmi in viaggi alla scoperta di nuovi posti approfittando del fatto che possiamo usufruire di 2 mesi di ferie. Viviamo la nostra sessualità, fatta di frequenti ed appaganti rapporti, ma in modo normale, a letto non ci poniamo limiti, ci piace fare sesso ed approfittiamo dell’avere molto tempo liberi riuscendo a volte a farlo anche 2/3 volte al giorno. Leggendo o guardando su internet, non essendo bacchettoni eravamo venuti a conoscenza che esistevano coppie ed anche locali dove la gente con desiderio di trasgredire poteva dare libero sfogo alle proprie voglie, essendo di idee liberali abbiamo pensato che ognuno può nell’intimità la propria sessualità come più gli aggrada, noi eravamo soddisfatti della nostra e non avevamo mai avuto occasione di parlare con coppie trasgressive. L’incontro che ci aveva fatto conoscere a fondo una coppia di queste era accaduto durante una crociera, quell’anno avevamo optato per una vacanza di una settimana nella Grecia classica, per visitare monumenti e musei e l’altra settimana per una crociera nelle isole greche ed in Turchia. La prima sera della crociera, per la cena, ci viene assegnato il posto a tavola insieme ad una coppia di italiani, Aldo e Cristina veneti sui 30 anni, sono una coppia socievole e molto simpatica, al contrario di noi che avevamo cercato anche la vacanza culturale loro cercavano solo il divertimento, perlomeno non negavano il loro poco interesse per la cultura, essendoci simpatici non avevamo avuto nessun problema ad accettare di fare l’escursione a terra in loro compagnia. Il mattino dopo, quando sbarchiamo per l’escursione nell’isola, noi ci eravamo vestiti all’occorrenza, con pantaloncini maglietta e delle comode espadrillas ai pieni e con comodo zainetto a spalla, con nostra sorpresa loro erano vestiti come se dovessero andare in centro città a fare shopping, lui pantaloni e camicia bianca di lino, lei una gonna a fiori ampia con top in tinta e scarpe con tacco altissimo. Serena mi guarda in modo perplesso, non posso far altro che fare spallucce e prendere atto che eventuali escursioni in qualche sentiero impervio era da escludere, rassegnati ci avviamo alla scoperta dell’isola, che essendo abbastanza piccola aveva poco da offrire, sarebbe stato interessante salire sulla cima per osservare il panorama dell’arcipelago, ma visto il loro abbigliamento lo avevamo escluso a priori. Il paesino era a picco sul mare ed avevamo deciso, almeno, di inoltrarci lungo le scalinate per vedere la parte alta, mentre salivano una ripida scalinata, Serena mi dava un leggero colpo del gomito e facendo una espressione da grossa sorpresa mi faceva segno di osservare Cristina, quando giro lo sguardo verso di loro che sono un paio di metri davanti a noi, resto sorpreso anche io, ad ogni passo che fa, Cristina mette in mostra il suo sedere nudo non avendo indossato le mutande, con Serena ci scambiamo un sorriso ma tutto finisce lì, poiché subito dopo iniziamo la discesa. Arrivati nel cento del paese, per non essere scortesi, accettiamo di accompagnarli in un giro sulla via principale dove Cristina aveva intenzione di fare shopping, Serena accetta di buon grado poiché anche lei intenzionata a fare shopping, ad un certo punto entriamo in un negozio di calzature, le donne hanno visto delle scarpe che gli piacciono ed è in questa situazione che abbiamo la prima sorpresa. Le donne sono sedute su un divanetto mentre il proprietario/commesso li aiuta a provare le calzature, con Serena procede tutto normalmente ma Cristina quando il commesso l’aiuta a indossare le scarpe, di proposito, almeno così ci sembra, allarga le gambe in modo che il commesso inginocchiato davanti a lei possa osservare il suo sesso nudo. L’espressione del commesso ha anche un po' si esilarante, inizia a sudare, deglutisce a vuoto e balbetta quando deve parlare, Serena sceglie subito un paio di sandali, poi si alza e viene accanto a me, al suo posto accanto a Cristina siede Aldo, che invita Cristina a provare altro, davanti al sempre più impacciato commesso che adesso non riesce a distogliere gli occhi dal sesso di Cristina. Anche lei alla fine opta per un paio di sandali, chiedendo al commesso se fosse possibile fare una piccola modifica, dicendogli che sarebbe passata a ritirarle nel pomeriggio, si mettono d’accordo che sarebbero passati dopo pranzo, visto che dopo dovevamo imbarcarci, il commesso acconsente anche se era orario di chiusura. Continuiamo la passeggiata alla ricerca di un ristorante che troviamo in riva al mare, pranziamo in allegria, assaggiando le specialità locali, alla fine del pranzo visto che mancavano ancora 2 orette all’imbarco, Aldo ci propone, visto che noi eravamo interessati a visitare l’isola, di continuare il giro mentre loro tornavano al negozio a ritirare sandali, ci mettiamo d’accordo su punto dove trovarci e ci dividiamo. Il paese era molto piccolo e finire di visitarlo ci aveva occupato meno tempo del previsto, a questo punto decidiamo di ritornare al negozio in cerca di loro due, quando arriviamo al negozio è completamente chiuso, non solo la porta come tutti gli altri ma anche la serranda abbassata, ci scambiamo uno sguardo perplesso poi non sapendo cosa fare, visto che eravamo a pochi metri dal punto di ritrovo e li avremmo sicuramente visti se arrivavano ci siamo accomodati al tavolino di un bar a bere qualcosa. Il tempo era passato, ormai mancava solo una mezzoretta per imbarcarci, il molo era a un centinaio di metri da dove eravamo, stavamo quasi decidendo di avviarci quando la saracinesca del negozio si alza, insieme al proprietario compaiono Aldo e Cristina, siamo sorpresi dal modo fin troppo amichevole con cui si salutano, ma pensiamo che non ci riguarda ed una volta che ci raggiungono ci avviamo all’imbarco, a bordo ci salutiamo dandoci appuntamento per la cena e raggiungiamo la nostra cabina. Sono sdraiato a letto, dopo aver fatto una doccia, in attesa che anche Serena finisca, quando esce dal bagno mi raggiunge e si sdraia accanto a me, quando mentre la bacio, infilo la mano sotto l’accappatoio e raggiungo il suo seno, lei di scosta leggermente da me mettendosi seduta sul letto e fissandomi mi chiede:
- Amore cosa ne pensi di Aldo e Cristina?
- Non saprei, li conosciamo da poche ore. Ti riferisci al fatto che vada in giro senza intimo?
- Non solo a quello, sono rimasta basita a vedere che apriva gambe davanti a commesso. Lo faceva di proposito, e Aldo sembrava sorridesse come se gli facesse piacere
- Solo quello? Li hai osservati bene quando sono usciti dal negozio? E poi perché tutto chiuso?
- Vuoi dire che è successo qualcosa? Si in effetti avevano l’aria un po' strana.
Attiro a me Serena ed inizio a baciarla, adesso si lascia aprire l’accappatoio ed accetta le mie carezze, raggiungo subito il suo sesso e la sento già bagnatissima, bastano poche carezze e lei mi attira sopra di lei, è chiaro che desidera essere penetrata, scivolo dentro di lei con facilità poi mentre sono dentro gli chiedo:
- Tu al posto suo avresti provocato il commesso?
- Amore, io non esco mai senza mutandine, mi sento a disagio
- Non dico quello. Ti faresti guardare come ha fatto lei?
- Non saprei, è stata una cosa strana. Il commesso, poverino, non capiva più nulla.
- A quanto sembra, se le mie supposizioni sono esatte, dopo è stato premiato.
- Dici che hanno fatto sesso? Ma Cristina non era sola.
- Io credo di si. Forse Aldo ha partecipato anche, oppure osservava
- Assurdo dai. Non penso che tu staresti a osservare mentre lo faccio con un altro.
- Ma a te ecciterebbe farlo con me insieme ad un altro? Con tutte e due intendo.
Serena non risponde, mi stringe e mi bacia con trasporto, inizia ad assecondare i miei movimenti iniziando a muovere il suo bacino e quando sento contrarsi il suo corpo in preda all’orgasmo godo insieme a lei. Ci prepariamo senza ritornare sul discorso e raggiungiamo Aldo e Cristina a cena che ci accolgono in modo caloroso, durante la cena tutte e due fanno battute a doppio senso, ma è dopo, mentre siamo nel grande salone che iniziano a parlarci, all’inizio facendo attenzione a non scandalizzarci, ma poi quando hanno certezza che non avremmo avuto strane reazioni, in modo quasi naturale ci raccontano tutto. Ammettono che Serena ha provocato di proposito il commesso e poi ci confermano, come avevamo sospettato, che il pomeriggio avevano fatto sesso insieme al commesso, aggiungono che sono una coppia aperta e trasgressiva, gli piace fare sesso con altre coppie scambiandosi di partner. Logicamente restiamo sorpresi, ma loro non sembra abbiano problemi, nemmeno alle nostre domande frutto della nostra curiosità, ci descrivono il loro modo di pensare e vivere le situazioni che si creano. In linea generale e, dal loro punto di vista, non ci sarebbe nulla da obiettare, sono ambedue d’accordo e non sono gelosi, ma in una coppia normale ci sono tanti scogli da superare, alla fine in modo educato e gentile, concludono dicendo che ci trovano unna coppia molto carina e che se volessimo provare questa nuova esperienza sarebbero molto contenti di viverla insieme a noi. Dire che rimaniamo basiti e spiazzati dalla loro proposta è poco, ci guardiamo meravigliati senza dire più nulla, loro capiscono il nostro stato d’animo ed educatamente cambiano discorso, poi per ristabilire una atmosfera più rilassata ci propongono di spostarci nel salone discoteca, lì anche a causa della musica ad alto volume, è difficile continuare a chiacchierare. Durante il resto della serata, balliamo parecchio, scambiandoci come coppie, si ride e si scherza ma non possiamo fare a meno, come mi confermerà poi Serena, che i loro corpi cercano il contatto con più insistenza, Cristina sorride in modo trionfale quando sente la mia eccitazione, ma invece di scostarsi si struscia contro di me con maggiore insistenza facendomi capire che desidererebbe andare ben oltre. Quando rientriamo in cabina, dopo averli salutati, stranamente con Serena, non accenniamo alle loro confessioni ed alla loro sfacciata proposta, facciamo l’amore con una intensità diversa dal solito, sicuramente la loro proposta in noi ha scatenato una libidine sopita che adesso esplode facendoci godere in un modo diverso ma molto intenso. Nei giorni che seguirono tutto procedeva normalmente con eccezione di quando facevamo l’amore, avevo iniziato a fantasticare di accettare loro proposta e mentre facevamo sesso provavo a descrivere a Serena cosa sarebbe potuto succedere, lei ad ascoltarmi si eccitava moltissimo lasciandosi andare alle fantasie, ma tutto succedeva solo quando facevamo l’amore, poi un giorno mentre eravamo a letto rilassati io gli avevo chiesto:
- Amore ma a te piacerebbe provare questa esperienza?
- Boh non so. Quando me ne parli mi fa eccitare, ma l’idea di una cosa organizzata e obbligata non mi piace molto. Non so, forse se nascesse per caso potrebbe succedere, ma sapere già prima no.
- Mi vuoi dire che se capitasse in un certo contesto ti lasceresti andare?
- Forse, ma non so come mi comporterei. Ma tanto non succederà loro organizzano a priori.
Visto che anche a me intrigava l’esperienza, nello stesso modo che la concepiva Serena, quel giorno a pranzo in un momento in cui ero rimasto solo con Cristina, l’avevo messa al corrente di quello che avevamo parlato, aggiungendo anche che Serena non gradiva le volgarità tantomeno le cose programmate, lei ne era rimasta piacevolmente sorpresa aggiungendo che ne avrebbe parlato con Aldo e poi creare situazione. Quella sera a cena, Aldo, dicendoci che il giorno dopo saremmo arrivati a Mikonos e che saremmo salpati il giorno dopo, ci proponeva di passare la serata e parte della notte a terra, loro la conoscevano già e conoscevamo molti locali trasgressivi dell’isola, quando io aggiungevo che avevo letto che l’isola era il paradiso dei gay, mi rispondeva che si in effetti era vero, ma c’era di tutto e volendo nei locali trasgressivi ogni orientamento sessuale aveva occasione di divertirsi. Dopo cena andiamo a ballare, Cristina mi comunica che aveva parlato con Aldo aggiungendo anche che l’ideale sarebbe stato se li avessimo invitati a bere qualcosa in cabina, avevo notato che Serena, mentre ballava con Aldo chiacchierava e rideva alle sue battute, sembrava si stesse creando un certo feeling, ma anche un po' di gelosia da parte mia, soprattutto quando ritornando al tavolo si tenevano per mano, lei si era accorta ed aveva prontamente mollato la sua mano, per un attimo mi era passata per la mente l’idea di lasciare perdere tutto, poi l’eccitazione aveva preso il sopravvento ero stato io a lanciare idea di andare in cabina, proposta gradita da tutti. Dentro noi pur non parlando, eravamo coscienti che sicuramente qualcosa sarebbe successo, mentre camminavamo io avevo avuto occasione di sussurrare a Serena
- Amore se dovesse succedere qualcosa, solo sesso, niente sentimento, avrei crisi gelosia
- Vale la stessa cosa per me. prometti anche che se non me la sento nemmeno tu farai nulla.
- Lo stesso deve valere per te. Poi non è detto che succeda.
In cabina l’atmosfera diventa subito elettrizzante, vista l’esiguità degli spazi siamo seduti tutti sul letto, quando all’improvviso smettiamo tutti di parlare, scatta come un segnale, siamo tutti consapevoli che qualcosa sta per succedere, io e Serena non riusciamo a trattenere il nostro disagio, quando Aldo appoggia una mano sulla coscia di Serena lei si stringe a me e mi bacia, mentre la mano di Aldo sale lungo la sua coscia la sento tremare, mentre è stretta a me ed allora gli sussurro “lo vuoi”? lei con la testa fa cenno di si ma si stringe di più a me e quando infine la mano raggiunge il suo sesso, ha un gemito di piacere. Da seduti ci mettiamo sdraiati, sempre restando abbracciati e continuando a baciarci mentre le mani di Aldo continuano a esplorare il corpo di Serena, insieme a lui iniziamo a spogliarla, io mi occupo della parte superiore e lui di quella inferiore, Cristina si è denudata velocemente ed adesso stesa al mio fianco inizia a slacciarmi i pantaloni, ed in un attimo siamo tutti nudi tranne Aldo, che dopo aver delicatamente sfilato il perizoma a Serena ha affondato la testa fra le gambe di Irene che continua a gemere restando abbracciata a me, mentre adesso anche Cristina ha iniziato a baciare e succhiare il mio sesso. Quando Aldo si alza per denudarsi anche lui, Serena non smette di osservarlo, ha un bel fisico, e quando infine è completamente nudo Serena osserva il suo sesso con desiderio, quando lui si avvicina con la chiara intenzione di penetrarla di nuovo chiedo a Serena se desidera farlo, questa volta fa cenno di sì con la testa in modo più convinto. Cristina si appresta a venirmi sopra, ma gli faccio cenno di attendere, voglio osservare bene il momento in cui la penetra, vedo i sessi che si avvicinano e, quando dolcemente, Aldo la penetra entrando fino in fondo, Serena apre la bocca come per far uscire un suono, la sua espressione è al contempo meravigliata ed eccitata, poi mentre lui inizia a muoversi dentro di lei inizia a gemere di piacere. Nel frattempo anche Cristina venutami sopra ha inghiottito dentro di lei tutto il mio sesso, adesso si muove leggermente sopra di me facendomi provare un intenso piacere, continuo a baciare Serena, forse perché inconsciamente non gradisco vede Aldo che la bacia, continuo a chiedergli se gli piace ricevendo in risposta dei lunghi gemiti di piacere, e quando inizia a stringermi forte capisco che è il momento ed infatti gode urlando di piacere, ed a questo punto godo anche io. Loro di fermano e ci osservano, non hanno goduto con noi, ma non sembra gli importi molto, quando dopo esserci ripresi glielo facciamo notare, ci rispondono che se avranno occasione di godere dopo, sempre se noi abbiamo voglia di continuare. Restiamo seduti sul letto a dissetarci, io osservo bene il corpo, molto bello, di Cristina che mi tiene una mano sulle spalle, mi accorgo che Serena dal canto suo, spesso guarda il sesso ancora in piena erezione di Aldo per poi anche lei appoggiare una mano sulla sua coscia. Quando smettiamo di bere, restiamo ancora di nuovo tutti muti, ma l’atmosfera al contrario di prima è meno tesa, Serena lentamente dalla coscia risale fino a circondare con la mano il sesso di Aldo, che si sdraia sulla schiena lasciandola fare, lei dopo averlo accarezzato si piega ed inizia a leccarlo in tutta la sua lunghezza, poi lo prende tutto in bocca cominciando a succhiarlo. Invito Cristina a sdraiarsi e come aveva fatto Aldo con Serena inizio a leccarla, le parti si sono invertite, seguiamo lo stesso clichè seguito da loro, io penetro Cristina che è sotto di me, mentre Serena accogli dentro di sè il sesso di Aldo. Ci muoviamo lentamente cercando di farli arrivare all’orgasmo e quando godono anche noi ci lasciamo andare godendo insieme. Quando infine loro vanno via, restiamo a lungo abbracciati scambiandoci le impressioni sulle sensazioni provate, ci è piaciuto molto ance se a tratti tutte e due abbiamo provato attimi di gelosia, concordiamo fra noi il comportamento da tenere in future occasioni proprio per evitare che possa nascere gelosia. Quando ironicamente faccio notare a Serena che se stiamo cercando delle regole sul come comportarci è chiaramente palese che abbiamo intenzione di ripetere esperienza, lei sorride aggiungendo soltanto che non è obbligatorio ma che da parte sua non gradirebbe qualcosa organizzata a tavolino, mentre chiacchieravamo, non aveva smesso di accarezzare il mio sesso che adesso è di nuovo in erezione, mi osserva con un sorriso sbarazzino e poi mi dice “scopami”. Resto sorpreso dal vocabolo usato da Serena, ma capisco che ancora l’eccitazione è notevole ed ha usato il vocabolo scopami, in senso liberatorio e per sancire un nuovo tipo di disinibizione, facciamo l’amore pensando a procurarci il massimo piacere e poi ci addormentiamo esausti. Il giorno dopo arriviamo a Mikonos l’isola è molto bella ma anche molto affollata, tutti turisti, facciamo un giro per il paese, poi andiamo in spiaggia con accanto ristorante dove poter mangiare, restiamo fin quasi al tramonto poi torniamo a bordo per cambiarci, Cristina consiglia a Serena, se lo gradisce, di scegliere vestito sex e poi facendogli occhiolino aggiunge anche che sia facilmente sfilabile nel caso ci dovesse capitare occasione adatta. Quando raggiungiamo il locale dove ci porta Aldo loro, come ci avevano preannunciato, si defilano con voglia di cercare qualche avventura lasciandoci liberi di fare quello che vogliamo. Il locale è molto bello, con musica dal vivo e gente che balla, fuori una grande terrazza con tavolini dà la possibilità di godere di un panorama fantastico. La gente che lo frequenta sembra sia di tutti orientamenti sessuali, ballando abbiamo intravisto baciarsi coppie uomo/uomo ma anche donna/donna, cerchiamo di non farci caso e quando iniziamo a sentire caldo usciamo sul terrazzo a bere un drink, siamo seduti su un divanetto un po' appartato, in un divano di fronte a noi una coppia si sta scambiando effusioni abbastanza spinte, facciamo finta di non guardarli e poi anche noi iniziamo a baciarci ed accarezzarci, la sento bagnata:
- Amore sei tutta bagnata un lago di umori. Ti eccita il posto?
- Il posto è eccitante ma tutto è cosi nuovo e mi fa eccitare
Mentre parliamo accanto a noi siede una ragazza bionda, poi guardandola bene ci rendiamo conto che non è una donna ma un travestito, attacca bottone chiedendoci di dove siamo, in inglese riusciamo a capirci, lei è olandese, quando gli diciamo che siamo italiani inizia a elogiarci, diventa piacevole parlare e Serena lo trova simpatico. Dopo il secondo drink offertoci dal travestito olandese, Serena a causa dell’alcol è più spigliata, è lei a capire che Sissy ci sta invitando a casa sua ed accetta ancora prima che io mi renda conto, e quando ci invita a seguirlo lei mi prende per mano e gli andiamo dietro, ma mi viene un dubbio e chiedo
- Amore ma chi ha invitato da lui per bere?
- Si! ci ha invitato a bere qualcosa a casa sua. Ha appartamento in affitto.
- Penso che spera si vada oltre il bere un drink. In quel caso che si fa?
- Non siamo obbligati a fare nulla, a essere sincera mi ispira una esperienza del genere, sono curiosa
- Ok, se a te va bene. Non vorrei però che mirasse solo a me, non ho mai avuto esperienze gay.
Anche in casa al chiarore delle luci, Sissy se non guardata bene sembra davvero una donna, fa molta impressione la sua altezza, notevole, ed i lunghi capelli biondi naturali, ci fa accomodare su delle poltroncine in terrazzo e prepara subito un altro drink, che quando l’assaggio noto che ha esagerato molto con l’alcool, sono certo che se Serena lo beve tutto perderà gli ultimi freni inibitori, ed infatti succede quello che prevedevo. Una volta terminato drink, Serena è palesemente alticcia, ride spesso e poi ad un certo punto rivolta a Sissy gli dice che non aveva mai visto un travestito e che era molto curiosa a vedere come era messo sotto gonna, Sissy sorridendo gli risponde che se vuole è libera di alzargli gonna, dicendo questo però la invita a entrare in casa visto che nei balconi vicini ci sono altre persone, si alzano per entrare e Serena guardandomi dice:
- Amore tu non vieni? Senza te io non entro.
- Sei tu la curiosa. Sai bene che poi si andrà oltre. Lo vuoi?
- Lo voglio solo se lo vuoi anche tu e solo se siamo insieme.
Seguiamo Sissy in camera, che ci invita a sedere sul letto, poi si mette in piedi davanti a Serena dicendogli che se vuole può togliersi curiosità. Ormai non può più tirarsi indietro, ridendo per celare l’imbarazzo gli alza la gonna fino a che sotto un minuscolo perizoma non appare un sesso di buone proporzioni, Serena fa la meravigliata e poi lascia cadere la gonna, ma a questo punto Sissy davanti a inizia a spogliarsi ed in un attimo resta nudo, poi invita noi a fare altrettanto, Serena ride di nuovo poi mi guarda sempre ridendo e mi dice:
- Dai! Facciamolo, ormai a questo punto inutile tirarsi indietro
- Sei sicura di volerlo? Non è che poi te ne pentirai?
Senza rispondermi si alza in piedi ed in un attimo anche lei è nuda, poi mi guardano e senza dire nulla si avvicinano a me ed iniziano a spogliarmi quando finiscono siamo già stesi a letto, Sissy con sguardo voglioso osserva il mio sesso, sono un po' impacciato, mi affianco a Serena e di lato la penetro, è già molto bagnata quindi sono facilitato nella penetrazione, Sissy avvicina il sesso alla sua bocca e lei tenendolo con una mano inizia a leccarlo e succhiarlo e ben presto assume dimensioni notevoli, sento che è eccitatissima ed infatti ha un orgasmo subito, è bello sentire i suoi umori che bagnano il mio sesso, ma non esco da lei continuo a stare dentro, mentre lei dopo aver preso respiro continua ancora a occuparsi del sesso di Sissy per poi dirmi se poteva farlo con lui. Mi stacco da lei e vengo sostituito da Sissy, che anche se è ben dotato entra dentro tutto. Mi avvicino a porgere alle labbra di Serena il mio sesso, lei inizia a succhiarlo ma anche Sissy si avventa sul mio sesso e lo fagocita, lo ingoia tutto ed inizia a muoversi in modo più veloce dentro Serena che inizia a godere poi anche io godo in bocca a Sissy che ingoia tutto non mollandomi un attimo per poi all’ennesimo orgasmo godere anche lui. Ci rilassiamo un po', poi ci congediamo e decidiamo di tornare a bordo, anche se Sissy ci aveva chiesto se fossimo rimasti ancora perché voleva essere penetrato da me. Quando usciamo e ci avviamo alla nave, per tutto il percorso Serena ha una risata isterica, non riesce a smettere, quando siamo in cabina crolla di colpo quasi addormentata, mi sdraio accanto a lei che poco dopo, forse avendo smaltito i fumi dell’alcool si accuccia accanto a me in cerca di coccole, restiamo a coccolarci a lungo, ma quando sente che sono di nuovo eccitato, ha una frenesia sessuale che mi sconvolge, facciamo l’amore a lungo come se fosse la prima volta per poi alla fine addormentarci distrutti.
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4 anni fa
irene_alberto,
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Finalmente cornuto!
Mi chiamo Ettore, ho cinquantasette anni, e da tempo ho acquistato una villetta bifamigliare in una nuova zona della città. L’idea era di avere un appartamento per me e uno da affittare, poiche sono solo, niente figli e sono vedovo. Ho fatto questo investimento e ho selezionato i nuovi inquilini. Su questo sono molto esigente, li voglio con lei troia e lui cornuto. La coppia che ha affittato il mio appartamento mi fa ben sperare. Appena giunti mi sono reso conto di due cose: lui Michele, abile commerciante mentre lei, Marina è una bella donna che sa come farsi ubbidire da lui. Ben presto sono diventato il salvagente di lei che mi cercava per ogni cosa e il confidente di lui che per le attenzioni che dedico a lei, non finisce mai di ringraziarmi. Marina è una bella donna. Alta, quarta di seno e veste sempre molto elegante. Lavora come direttrice di un settore di una importante Azienda nazionale. Bella, colta, ha l’aria di una che il cazzo lo ama, ma che lo prende di nascosto del marito. In passato con la complicità di mia moglie, ho goduto nel sottomettere giovani donne, mentre mia moglie umiliava e sottometteva i relativi mariti. Col tempo ho creato un gruppo di persone che come me amano giocare con le mogli troie di mariti cornuti. Lei mi è piaciuta subito e ho già iniziato ad avere una certa confidenza, specie quando lui è assente per lavoro. Una volta mi sono fatto vedere anche nudo. La natura mi ha fornito un attrezzo decisamente grosso e lungo. Lo ha ammirato cercando di non farsi vedere da me, che in realtà lo mostravo di proposito. Poco dopo il loro arrivo li ho invitati a cena. Per tutta la sera mentre riempivo continuamente il bicchiere di vino a lui, facevo la corte a lei che gradiva molto, così si è instaurata una certa confidenza anche con lei. Lui invece dopo quella sera, mi ha confessato che vorrebbe che sua moglie scopasse con un altro uomo. Io gli ho fatto capire che la cosa deve avvenire in maniera naturale, altrimenti si rischia di rovinare tutto, anche il matrimonio. Lui un po’ preoccupato mi ha chiesto se avevo esperienza. Quando gli ho risposto che in passato mi ero occupato di queste cose si è sentito subito sollevato. Mi ha raccontato di come sia troia a letto. Lo prende in tutti i buchi, e ingoia tutto. Oggi sto mettendo ordine in giardino, sono vestito solo con dei pantaloncini che evidenziano molto il pacco, mentre lei sta usando un notebook seduta sotto la veranda. Mi osserva con finta indifferenza, è vestita solo con una tunica leggera bianca e sotto non deve avere nulla perchè quando si è girata per salutarmi i capezzoli duri hanno teso il tessuto evidenziano lo splendido seno. Lui è a un convegno di lavoro, poco lontano dalla città, e all’improvviso un imprevisto semplifica tutte le cose, avviene una lieve scossa di terremoto.
Marina
Mi chiamo Marina, ho quaranta sei anni, e da quasi venti cinque sono sposata con Michele. Lavoro, per una azienda nazionale e ho raggiunto un buon livello di carriera anche grazie alla mia intraprendenza e a una bella forma fisica. Sono alta uno e ottanta, quarta di seno, cosce lunghe e belle, culo da favola, e labbra carnose che amano succhiare un bel cazzo. Appena terminati gli studi, un mio conoscente mi disse di rivolgermi a una persona che dirigeva un settore importante di questa azienda dove io volevo essere impiegata. Sono andata a parlare con lui senza tanti giri di parole mi disse che il posto c’era, ma bisognava pagarlo. Io ho capito subito come funzionava la cosa, e senza indugio gli ho detto che ero, giovane, appena laureata, e vergine, ma desiderosa d’imparare tutto. Un mese dopo ero la sua segretaria e la sua troia. Mi ha sverginato in tutto e per tutto. Ho imparato da lui ha succhiare il cazzo e bere sborra, a farmi scopare, e prenderlo in culo con molta soddisfazione. Dopo due anni ho scoperto che si liberava un posto di rilievo, io lo volevo, quindi mi sono rivolta al vice presidente che sapevo essere un vero porco. Alla mia richiesta di promozione ha risposto facendomi appoggiare i gomiti sulla sua scrivania e mi ha inculato in piedi con molto piacere per entrambi. Ovvio che la promozione è stata mia. Da tempo avevo conosciuto Michele, mi era simpatico anche se ha undici anni più di me, quando mi ha chiesto di sposarlo ho accetto. La vita matrimoniale si è rivelata subito per quello che è, monotona e poco soddisfacente, specie nel sesso. Lui ha un modesto cazzetto che all’inizio me lo sono fatto bastare, ma poi col tempo e l’età, non è più riuscito a soddisfare il mio crescente appetito sessuale. Per fortuna ho imparato a soddisfare le mie voglie diversamente. Lo scorso anno, mentre eravamo in vacanza, ho fatto una scoperta molto interessante. Il direttore del villaggio, aveva notato che amavo pendere il sole in topless, e mi ha fatto capire che a lui la cosa era molto gradita. Potete immaginare quanto ha fatto piacere a me scoprire che a mio marito la cosa non dispiaceva e che mi incoraggiava a frequentarlo. In breve mi ha scopato due sere di fila mentre mio marito dormiva beato con l’aiuto di alcuni bicchieri di vino di troppo. Dopo quel fatto ha preso forma dentro di me il desiderio di cornificarlo alla luce del sole e questo mi eccita tanto. Farlo cornuto con il suo benestare semplificherebbe tanto le cose anche fra noi. Circa due mesi fa è cambiato il presidente della mia azienda. La nuova dirigente, una bella donna mi ha convocato nel suo ufficio. Mi ha fatto i complimenti per il mio, operato, e poiche è fortemente convinta che il potere lo devono amministrare le donne, mi ha chiesto di occuparmi di un settore dell’azienda, lasciato molto alla deriva dalla precedente amministrazione. Mentre mi parlava era in piedi davanti a me. Mi osservava e quando ho accettato l’incarico e la nuova promozione la sua bocca si è incollata alla mia per un bacio davvero unico, bello, intenso e ricco di piacere e passione.
“Mi sei piaciuta subito appena ti ho visto. Faccio molto affidamento su di te per il lavoro e ti do carta bianca, ma vienimi a trovare spesso, il tuo corpo mi eccita tantissimo. “
Dopo quella volta, ci sentiamo spesso. Quasi una o due volte al mese passiamo un pomeriggio a giocare fra noi donne, assieme altre tre che lei ha messo in posti di comando, traendone tanto piacere, anche se il cazzo resta in cima alle mie preferenze. Per poter svolgere più agevolmente il mio nuovo incarico abbiamo preso in affitto questa villetta situata in una comoda posizione nelle vicinanze del mio ufficio. Ettore il proprietario è un bel maschio, maturo, possente, fisico asciutto e ben curato. Mi intriga il suo sguardo, credo che alla fine se devo fare le corna a mio marito con il suo benestare direi che Ettore è l’elemento giusto. Una volta, l’ho anche visto nudo e cavoli!! ha un cazzo che in posizione di riposo è veramente notevole. Mi sono bagnata solo a vederlo, quando ho immaginato di averlo dentro ho goduto subito. Una sera ci ha invito a cena. Mi ha fatto la corte con mio marito che rideva beato, mentre io sentivo un languore allo stomaco al solo pensiero di stare fra le sue braccia. Oggi sta sistemando il giardino. Lo guardo e noto che ha dei pantaloncini molto attillati che evidenziano il pacco. Sono nuda sotto la mia tunica di lino bianco, credo che anche lui lo abbia notato. Mentre lo guardo con la mano sfioro lentamente la mia lumachina che schiuma da morire. Improvvisamente una lieve scossa di terremoto cambia la mia vita.
Michele
Mi chiamo Michele, ho cinquantasette anni e sono sposato con Marina che ne ha undici meno di me. Lavoro nel settore commerciale di una ditta che vende attrezzature per medici e ospedali, questo mi porta ed essere spesso lontano da casa. Marina è una bella donna, sa gestire la sua vita molto bene, è dirigente di un settore di rilievo di un’Azienda nazionale. Veste molto elegante, con gusto e va matta per il tacco dodici, che evidenzia ancora di più il suo meraviglioso culo. Oltre al culo ha un bellissimo seno, una quarta bella soda. Quando prende il sole in topless, mi fa impazzire di piacere vedere gli sguardi dei maschi che si fermano a guadarlo. Siamo una coppia che ha un buon legame, lavoriamo tutta la settimana e solo nel Week end stiamo insieme, tranne come questa volta che sono fuori città per un convegno di aggiornamento. Da poco ci siamo trasferiti in una villetta e il proprietario, è una persona molto disponibile specie nei sui confronti, questo mi tranquillizza soprattutto quando sono fuori. Da tempo, ho il forte desiderio di vederla scopare con altri maschi. La sera quando sono fuori città per lavoro la immagino intenta a scopare con un altro uomo, la cosa mi eccita così tanto che devo segarmi furiosamente. Lo scorso anno in vacanza l’ho incoraggiata ad accettare la corte del direttore del villaggio, ma credo che non sia andata oltre il normale corteggiamento. Peccato, perchè mi sono segato spesso immaginando lui che la chiavava. Ettore il nostro proprietario, ci ha invitato a cena da lui, e nonostante io abbia bevuto più del normale ho visto che fra loro vi era una bella sintonia, per questo qualche giorno dopo l’ho fatto partecipe del mio desiderio di essere cornificato. Lui mi ha detto che in passato aveva avuto simili esperienze, mi ha messo in guardia dal farlo in maniera sbagliata, e si è offerto di aiutarmi a realizzare questo mio desiderio. Oggi al convegno mi è arrivato un sms, che diceva che nelle nostre zone vi era stata una lieve scossa di terremoto ma che tutto era in ordine. Ho subito telefonato a Marina che era in compagnia di Ettore.
Ettore
Appena la terra ha tremato ho guardato verso Marina che è scatta in piedi voltandosi verso di me e urlando dallo spavento. Sono corso verso di lei l’ho abbracciata tranquillizzandola.
“Ettore, non mi lasciare, ho il terrore del terremoto. Stammi vicino, ti prego.”
“Calma, stai tranquilla, è tutto finito, ci sono io con te.”
Si è stretta a me, tremava come una foglia. Sentivo il mio cazzo premere contro il suo ventre e mi sono eccitato subito. Lei dopo un momento di paura si è calmata e sentendo la mia pressione contro il suo corpo si è stretta anche di più. Siamo rimasti immobili, poi lei mi ha detto che doveva avvertire il marito. Ha mandato un sms, e lui ci ha chiamato.
“Amore come stai? tutto bene? Ettore è lì con te? passamelo.”
Lei mette in viva voce il telefono. Lo tranquillizzo, e lui ripete molte volte di non lasciarla sola per che lei ha il terrore del terremoto.
“Ti prego Ettore, tienila molto vicino, fai di tutto per la sua tranquillità, qualunque cosa. Tu amore non ti staccare da lui, ubbidisci a tutto quello che lui ti chiede.”
Ci guardiamo negli occhi, lei ha un sorriso malizioso, in pratica lui ha messo sua moglie fra le mie braccia e lei non sembra dispiaciuta. La guardo e le mie labbra sono molto vicine alle sue e ci baciamo. La sua lingua entra di prepotenza nella mia bocca a cercare la mia con la quale intreccia una danza veramente erotica. Mi succhia il labbro, sento le sua mani scorrere lungo il petto fino a raggiungere il pacco che ora è perfettamente duro. Ci stacchiamo e lei mi invita d entrare.
“Hai sentito mio marito, non devi lasciarmi sola, stammi ben attaccato addosso, e allora andiamo dentro, nel mio letto mi sento al sicuro.”
La spoglio della tunica e vedo il suo corpo splendido, licio, senza nessuna imperfezione. Il seno sodo e la fica depilata ad eccezione di un triangolino di peli sul monte di Venere che la rende ancora più invitante. Lei si inginocchia davanti a me e estrae il cazzo da dentro i pantaloncini.
“..Whaoo!!!!!!..che bel cazzone!!!!..lo voglio tutto dentro di me….mi fa impazzire solo a guardarlo..”
Lo lecca in punta, scorre lungo l’asta e soppesa con la mano le grosse palle.
..accidenti come sono grosse!!!!… scommetto che dentro c’è tanta crema meravigliosa che voglio………bere……..tutta!!!!!!!!.....mmmhhuhhuumhmmmm……. sssiiii…………
Lo lecca con maestria. Lo infila in bocca assaporandolo bene, poi lo spinge in gola con qualche difficoltà.
…sssiiiii..bella troia..leccalo bene che te lo spingo in gola…ssii…cossììììì…..
Le affondo il palo in gola, non senza qualche difficoltà. Non demorde, anche se, con qualche difficoltà, continua ad affondarlo sempre più in profondità. Poi la sollevo, la distendo sul letto e infilo la testa fra le sue cosce. Sento il profumo del suo sesso che sta schiumando, l’odore di femmina in calore mi eccita tanto. Lo sniffo a pieni polmoni mentre lei m’implora di chiavarla.
….sssssiiii……………..ddaaaiiiiiiii…tttiiii voglioooooo!!!..cazzo..nonn resistoooo!!!!..
Non le do ascolto. Affondo di colpo la mia lingua fra le pieghe della sua ostrica che mi regala un sacco di umori dolcissimi. Lecco, aspiro e succhio torturandole il clito con i denti. Lo serro e lascio di continuo, questo le procura la prima ondata di piacere.
….ssssssSSSSSIIIIIiiiiii..cazzzooo…venggGGGGOOOooooo……… sssiiiii……
Trema scossa da un’incredibile orgasmo che mi riempie la bocca di nettare dolcissimo che lecco tutto. Poi mi sollevo e le affondo di colpo il cazzo tutto dentro. La sento stretta. Mi faccio strada dentro di lei che si apre al massimo per ricevermi. Sbatto la cappella sul fondo e lei ha un nuovo orgasmo che la scuote tutta. La sua bocca è spalancata ma non emette nessun suono. È scossa dal piacere e quando riesce proferire parola mi incita spaccarla tutta.
…s.ssiiiii..seeeiiii meravigliosooooo…sfondamiii tuttaaa……. vengono!!!.....
La stantuffo con calma. Voglio che assapori bene il piacere che le sto facendo provare. Lei gode, si scuote la testa a destra e sinistra come impazzita. La pompo a lungo, poi la sollevo e la faccio salire su di me. Impalata sul mio cazzo si muove avanti e indietro assaporandolo in tutta la sua lunghezza in un continuo di orgasmi. Sfinita si distende sul mio petto.
..Oddioooo..quanto ho goduto!!!...non mi era mai successo..ora voglio che godi anche tu…………
La metto di lato, la scopo con vigore e quando sono al limite le schizzo dentro tutta la mia semenza.
….sssiiii…….orrraaaaa….senti come ti riempooo..sborroooo!!!!..oraaa……..
Lei ha un ennesimo orgasmo. Gode e trema mentre io la farcisco come un bignè. Rimaniamo abbracciati e distesi sul letto. Lei mi accarezza e fa tanti complimenti.
“Ne ho presi di cazzi, ma il tuo li supera tutti. In genere dopo il mio primo orgasmo se ne vengono e tutto finisce. Tu invece mi hai scopato facendomi godere tanto. Da questo momento credo che il tuo cazzo sarà spesso ospite dentro di me se lo vorrai, farò di tutto, e sarà la tua troia per qualsiasi gioco tu voglia fare. Quanto al cornuto credo che sarà soddisfatto. Sono convinta che era quello che voleva, meglio di così non poteva andare.”
Restiamo abbracciati e lentamente lei mi fa eccitare di nuovo. Sento le sue labbra giocare con il mio cazzo, lo succhia, sega e lecca fin quando non raggiunge una nuova erezione.
“Sei fantastico!! Il tuo cazzo è già pronto, allora lo voglio in culo, ma fai piano, grossi così li prendo raramente.”
La rigiro, mi posiziono dietro di lei, le bagno il buchetto con della saliva e appoggio la punta al fiorellino che lentamente sia apre lasciando entrare il paletto.
……aaahhiiii…..piannoooo… come sei grosso…...no!!..non ti fermare..continua ma piano……
L’afferro per i fianchi e lo spingo lentamente senza sosta fin quando sento le palle sbattere sulle chiappe. Lei respira velocemente, mi prega di sfondarle il culo, cosa che faccio con piacere. Incomincio a limare quel buco sempre più velocemente e in profondità, fin quando lei che con una mano si masturba davanti non ha il primo orgasmo.
…sssiii..godooo..cazzo…mi fai godere anche dal culoooooo…..sssisisiiiii…….daaaiiiiiiii…..
La sbatto con gusto per molto tempo, facendole cambiare posizione, ma sempre restando ben piantato nel culo. Ad un tratto ci voltiamo e vediamo Michele che sulla soglia della camera si sta segando mentre ci osserva estasiato.
Lei si gira gli sorride e gli manda un bacio, poi con voce dolcissima lo fa partecipe di quello che sta avvenendo nel suo letto.
“Guarda cornuto come mi sfonda tutta!! Questo è un vero toro!!!...e tu da oggi in poi ti devi mettere bene in testa oltre alle corna, che LUI è un vero maschio e tu sarai solo il mio adorato cornuto, ma in fondo era quello che volevi?”
Lui annuisce e si avvicina mentre io sborro in culo a lei che lo estrae e lo lecca con gusto. Poi lo fa avvicinare e lo bacia in bocca facendole assaporare anche la mia semenza. Distesa a gambe aperte lo trascina con la bocca sulla fica fradicia del nostro piacere e lo obbliga a leccare tutto, cosa che lui fa con entusiasmo.
Da quel giorno sono passati due anni, lui continua lavorare sempre fuori, io ho trasformato Michela in una vera troia. Per raggiungere tale obbiettivo mi sono avvalso della collaborazione di alcuni amici che hanno scopato e usato lei a loro piacimento, mentre lui continua a ringraziarmi per le corna che porta.
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4 anni fa
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FESTA DI COMPLEANNO 1
Dopo che Alberto gli aveva organizzato la festa di compleanno a sorpresa, Irene si era ripromessa di ricambiare il pensiero gentile che aveva avuto per lei, conosceva benissimo le fantasie ed i desideri nascosti di Alberto, e si era ripromessa di fare in modo che anche la sorpresa per il compleanno di Alberto fosse davvero speciale. Quel giorno, come succedeva ogni tanto, aveva accompagnato in banca Alberto, da tempo il Direttore gli aveva assegnato una persona incaricata a seguire i loro investimenti, era una ragazza sui 30 anni, molto carina ed a detta di Alberto con un culo fantastico. Fin da subito Olga, cosi si chiamava la ragazza, aveva avuto mille attenzioni nei loro confronti, a volte assumendo un comportamento servile, forse causato dalla consistente entità del patrimonio di cui erano titolari, a volte Irene la trattava in modo freddo e distaccato perché era infastidita da come Olga faceva di tutto per mettersi in mostra e cercare di attirare l’attenzione di Alberto, era chiaro che cercava di circuirlo. Per questo motivo quel giorno gli era venuta in mente l’idea, allora aveva cercato di mettere da parte la sua freddezza e dimostrarsi amichevole nei confronti di Olga, che era rimasta sorpresa, in un momento in cui erano da sole, visto che Alberto era nell’ufficio del direttore. Irene si era dimostrata molto socievole ed amichevole nei confronti di Olga, gli aveva fatto dei complimenti sia per il lavoro che per abbigliamento, Olga ne era rimasta sorpresa e lusingata, ricambiando i complimenti ed aggiungendo anche che l’aveva sempre ammirata per la sua colasse bellezza ed eleganza. Irene aveva subito sfruttato l’occasione dicendogli che dovrebbero diventare amiche e qualche volta uscire insieme, ad Olga non sembrava vero ed aveva accolto con gioia l’invito di Irene ed era stato una vera gioia dargli il numero di telefono quando glielo aveva chiesto. Nei giorni che seguirono Irene trovava mille scuse per passare dalla banca e telefonare ad Olga, quel fine settimana l’aveva invitata a fare un giro di shopping nei negozi del centro, voleva cercare qualche occasione da sfruttare e decisa anche di cercare di crearla, poi aveva dato appuntamento ad Alberto per l’ora dell’aperitivo in modo di trovarsi tutte e 3 insieme con Olga fuori dal contesto lavorativo. Irene di proposito, per impressionarla, aveva portato Olga in boutique di famose griffe, quando provava qualche vestito chiedeva sempre la sua presenza con scusa di qualche consiglio, cercava di notare la sua espressione quando si spogliava, in una occasione aveva fatto provare un vestito anche a lei e con la scusa di aiutarla gli aveva appoggiato la mano sul seno, poi gli aveva fatto complimenti lamentandosi del suo e con scusa di sentire consistenza aveva preso la sua mano appoggiandosela sul seno, lei non aveva indugiato più del dovuto ma non era nemmeno arrossita. Quando si avvicinava l’orario dell’incontro con Aberto, Irene aveva fatto la sua scelta ma con stupore aveva fatto prendere un vestito anche a Olga dicendogli che era un regalo, lei era rimata molto sorpresa e felice e mentre si era avvicinata per dargli un abbraccio ed un bacio in senso di ringraziamento, Irene con mossa repentina aveva spostato il viso in modo che il bacio finisse sulle sue labbra mentre le sue mani si erano appoggiate sul seno di Olga che era arrossita un po'. L’euforia di Olga per il regalo ricevuto non era scemata nemmeno quando raggiunto Alberto avevano trascorso una oretta a chiacchierare di cose futili e non di lavoro, era ormai palese che Olga li ammirava e che Alberto non gli era indifferente, Irene dal canto suo era contenta da come procedevano le cose, ma doveva sbrigarsi la settimana dopo era il compleanno di Alberto e per quel giorno doveva essere certa di riuscire in quello che aveva in mente. Quel lunedì mattina Irene aveva in testa un piano che aveva elaborato ed aveva intenzione di metterlo in atto approfittando del fatto che Alberto sarebbe stato via tutto il giorno e sarebbe rientrato per cena, quindi adducendo una banale scusa su estratti conto bancari non chiari aveva telefonato al direttore chiedendo il favore, visto che lei non poteva, di mandare Olga da lei ed insieme controllarli, il Direttore non aveva fatto nessuna obiezione ed anzi si era offerto di avvertire Olga, ma Irene aveva declinato dicendo che chiamava lei per accordi sugli orari in cui vedersi, quindi la chiama:
Pronto? Ciao Olga, sono Irene ti disturbo?
Ciao Irene, non disturbi affatto è un piacere sentirti. Hai bisogno di qualcosa?
Volevo chiederti un piacere personale. Dovevo andare a fare ceretta ma estetista è via ho pensato che forse mi avresti potuta aiutare se non ti scoccia.
Figurati, non mi scoccia affatto, sono ben lieta di aiutarti, ma esco dall’ufficio alle 17
Tranquilla per quello, ho già chiamata Direttore con una scusa, gli ho detto che mi servivi per controllare degli estratti conto e lui ti ha concesso di venire da me nel pomeriggio.
Benissimo allora dimmi a che ora vuoi che ci troviamo ed arrivo.
Visto che non devi rientrare in ufficio che ne diresti di venire a pranzo? Sono sola Alberto è via.
Ottimo allora quando finisco vengo ho già indirizzo sarà facile arrivare. Ciao a dopo.
Un sorriso soddisfatto era comparso sul viso di Irene, adesso doveva organizzare per il pranzo, si sarebbe rivolta al catering, come al solito, intanto nella sua mente pensava di elaborare il piano che aveva in mente e che doveva mettere in atto all’arrivo di Olga. Irene era indecisa se apparecchiare sul patio o all’interno, poi aveva optato per intero, sul tavolo un piccolo cesto di fiori e due candele facevano da contorno ad una bottiglia di vino bianco ghiacciata il pranzo leggero, un misto carne e verdure, sarebbe arrivato tra poco, aveva tirato un po' le tende e messo musica di sottofondo, creando l’atmosfera di qualcosa di romantico. Fin dall’arrivo Olga era rimasta piacevolmente sorpresa della casa, durante il pranzo Irene aveva riempito più volte i bicchieri ed alla fine la bottiglia era finita, era di buon umore e la discussione riguardava la scusa inventata con il direttore, ridendo avevano concordato, in futuro, di usarla ancora per farsi un pomeriggio a crogiolarsi al sole a bordo piscina. Quando infine erano saliti al piano superiore per raggiungere il bagno attiguo la camera Irene aveva proposto a Olga di indossare un accappatoio per non sporcarsi ed essere più libera, lei aveva accettato ringraziando ma lo aveva indossato sopra slip e reggiseno che aveva tenuto, Irene al contrario sotto accappatoio era completamente nuda. Olga l’aveva aiutata in modo quasi professionale, anche se Irene ogni tanto faceva battute, ad un certo punto era perfino arrivata al punto di pensare che il piano sarebbe fallito, un barlume di speranza lo aveva avuto quando dopo aver finito la ceretta alle gambe gli aveva chiesto
Non so se te la senti ad aiutarmi anche a depilare il sesso. Ad Alberto piace, altrimenti rimando
Non c’è problema lo faccio anche io e so bene che è scomodo farlo da sole
Irene era ritornata fiduciosa, ed anche se durante la depilazione, pur sfiorandola non era andata oltre, alla fine quando gli aveva chiesto di spalmargli la crema antiarrossante uno spiraglio di speranza era ritornato. Quando le mani di Olga iniziano a spalmare la crema sul suo sesso Irene chiude gli occhi ed allarga leggermente le gambe, piano piano le carezze fanno effetto ed inizia ad eccitarsi, poi per facilitargli il compito alza i piedi appoggiandoli su letto e divarica le gambe assumendo quasi la posizione di una partoriente. Il massaggio continua mentre Irene finge di tenere gli occhi chiusi, ma di nascosto spia le espressioni di Olga ed ha la sensazione che anche il suo respiro è diventato affannoso, poi quando massaggiando inguine lei non può fare a meno di sfiorargli il clitoride ha un piccolo orgasmo che gli fa vibrare il corpo seguito da un leggero gemito di piacere. Olga ha un leggero rossore ed un lieve sorriso, a questo punto Irene apre gli occhi e gli propone di fare un idromassaggio insieme visto che la vasca e abbastanza ampia. Una volta nell’idromassaggio, sedute una accanto all’altra, Irene decide di giocarsi il tutto per tutto, è consapevole che se vuole fare regalo ad Alberto non deve indugiare e provare fino a che Olga è disponibile. Appoggia il capo al bordo della vasca poi nel mettersi orizzontale appoggiando i piedi dall’altro lato della vasca, per reggersi appoggia una mano sulla coscia di Olga che non toglie quando è in posizione orizzontale, Olga non fa nessun movimento nemmeno quando la mano incomincia ad accarezzare la sua coscia, allora insiste fino a che arriva al suo sesso, lei resta immobile e si lascia accarezzare, ha il respiro un po' affannoso ma non di scosta dalle carezze. Irene inarca il corpo fin quasi a essere totalmente in orizzontale, in questa posizione il suo sesso è fuori dall’acqua ben visibile, Olga lo osserva senza fare nulla, a questo punto Irene gioca l’ultima carta, prende per mano Olga ed attira la sua mano sul seno, poi la lascia e torna ad accarezzarla sulle cosce e sul sesso, la mano sul seno inizia a muoversi timidamente l’atmosfera si surriscalda ed a questo punto Irene spinge la mano di Olga sul suo sesso, poi si gira verso di lei, che la guarda in modo impacciato e gli sorride, ed a questo punto la mano inizia a muoversi ad accarezzarla ad allargare il sesso e poi introdurre prima un dito e poi due. Irene è molto eccitata sia per le carezze ma anche perché consapevole di aver raggiunto lo scopo prefissato, lascia la posizione orizzontale e si mette seduta accanto, stringendo le gambe e tenendo la mano di Olga dentro il suo sesso. Inizia anche lei a toccarla, adesso in piacere sale sempre di più, raggiunto lo scopo adesso c’è la voglia di raggiungere l’orgasmo, si stanno masturbando a vicenda e quando Irene avvicina le labbra alle sue, Olga non ha più freni ed inizia a baciarla, i loro corpi fremono, le lingue di cercano le mani non smettono di sollecitare i loro clitoridi fino a che con lunghi gemiti non godono insieme scambiandosi un lungo bacio. Quando escono della vasca si asciugano e si vestono senza dire nulla, poi quando scendono vista ormai l’ora è Irene a dirgli
Tesoro forse è meglio che tu vada prima che arrivi Alberto.
Non vuoi che ci veda insieme? Temi possa capire? Lui è geloso?
Geloso? No assolutamente anzi tutto il contrario. Ma dimmi una cosa a te Alberto piace?
E’ un bell’uomo distinto brillante, penso piaccia a molte, ma non temere non sono una rivale
Non temo nessuna rivale e fra noi non c’è gelosia, siamo una coppia aperta. Ma dimmi con sincerità se andresti a letto con Alberto. Sii sincera non avere nessun timore.
Beh penso che se me lo chiedesse non direi di no anzi. Ma tu non sei gelosa?
Sai voglio festeggiare il compleanno di Alberto, che sarà sabato, facendogli una sorpresa che gradirà molto, ma tu devi aiutarmi, devi essere mia complice e lui fino a sabato deve restare all’oscuro
Per me va benissimo, anche se oggi è stata prima volta è stato bellissimo mi è piaciuto molto.
Ok allora, fra un paio di giorni usciamo di nuovo insieme, senza dire nulla ad Alberto e poi sabato verrai anche tu a festeggiare con noi, dovrà essere una sorpresa per lui.
La settimana era passata veloce, le due donne avevano organizzato tutti i particolari del loro piano, Alberto era all’oscuro di tutto, non aveva nemmeno idea di come avrebbero festeggiato, Irene gli aveva solo detto che ci sarebbe stata una festicciola ma qualcosa di intimo senza tanta gente. Il sabato sera, Irene aveva insistito con Alberto, per farlo vestire in modo elegante, in smoking, anche lei dal canto suo aveva indossato un vestito da sera molto elegante e sex, a quel punto Alberto aveva maturato la certezza che sarebbero usciti. Irene di proposito lo aveva tenuto a lungo in camera e quando alla fine erano scesi c’era stata la prima sorpresa. La sala è illuminata in modo fioco solo da candele sparse in punti strategici, nell’ambiente si respira un profumo esotico causato da steli di incenso acceso, sul tavolo illuminato da due candele c’è una meravigliosa orchidea bianca con accanto il carrello con un cestello contenente una bottiglia di champagne, in sottofondo una musichetta arabeggiante crea un’atmosfera esotica. Appena seduti arriva una cameriera che veste un costume arabo fatto di soli veli, come quello che di solito indossano le ballerine di danza del ventre, sul volto ha una mascherina tipo burqa, che coprendoli viso lasciando libera solo la bocca, la rende irriconoscibile. Ha un corpo sinuoso il seno prorompente fatica a restare nascosto e quando si avvia verso la cucina Alberto non può fare a meno di ammirare un culo stupendo, parzialmente coperto dai veli, ha il volto sorridente, Irene è raggiante perché ha capito che ha molto gradito la sorpresa. la cena è composta da cibi esotici leggermente piccanti, tutti i cibi hanno un gusto particolare ma sono molto gustosi. Alla fine della cena Irene lo invita a sedere sul divano, dopo che l’odalisca gli ha portato da bere una bevanda ambrata ma dal gusto intenso. Lo prega di attendere 10 minuti mentre lei sale di nuovo in camera, passano più di 10 minuti ma quando Irene scende la sorpresa è grande, anche lei è vestita da odalisca in tutto simile alla cameriera che li ha serviti, l’unica eccezione, lei non indossa la mascherina. Dopo la cena, quando Irene fa partire una musica sensuale ed arabeggiante dalla cucina arriva anche la cameriera, tutte e due davanti ad Alberto iniziano a muoversi in modo sensuale, non è una danza del ventre, ma è ugualmente molto erotica, lui resta seduto ad ammirarle, è un vero piacere stare a guardarle. Ad un certo punto alternandosi iniziano a strapparsi i veli uno ad uno, ad ogni velo che cade si scopre parte del loro corpo, Alberto inizia a eccitarsi sempre di più fino al punto di sentire il desiderio di alzarsi e raggiungerle, ma viene stoppato da Irene che gli fa promettere che attenderà fino alla fine del balletto, a malincuore si accomoda di nuovo e rimane ad osservare. Esauriti i veli, rimanendo coperte solo da dei minuscoli perizomi, la loro danza sensuale non si ferma, lentamente, alternandosi, iniziano a mettere a nudo i loro seni, non si limitano solo a togliere il reggiseno ma indugiano molto a scambiarsi carezze, adesso Alberto è eccitatissimo, vorrebbe spogliarsi ma Irene con un eloquente sguardo gli fa capire che deve aspettare. Allo stesso modo procedono a sfilarsi i perizoma fino a che rimangono tutte e due nude, la musica non è finita, loro continuano a ballare continuando ad accarezzarsi a vicenda, sia il seno che il sesso, dalle loro espressioni è chiaro che anche loro sono molto eccitate, quando la musica sta per finire, si abbracciano dandosi un lungo bacio, Alberto può chiaramente vedere le loro lingue che si cercano e le loro mani che insistono ad accarezzare i loro sessi, è al culmine non resiste sta quasi per godere solo osservandole. Quando infine la musica finisce loro si avvicinano lo prendono per mano e si avviano verso la camera da letto, è una scena quasi surreale, loro due nude e lui in smoking, giunti in camera, si trova in mezzo a loro che lentamente iniziano a spogliarlo, scambia un lungo bacio con Irene che inizia a emettere gemiti di piacere, poi infine quando è nudo lo fanno stendere sul letto e loro si mettono ai suoi lati, Irene lo prega ancora di non muoversi. Iniziano tutte e due a baciarlo, le loro bocche e le loro lingue si intrecciano in un unico bacio mentre le loro mani accarezzano il suo petto. Quando poi le loro labbra iniziano a scendere lungo il suo corpo fino ad arrivare al suo sesso gli sembra quasi di esplodere, è uno sforzo immane quello che deve fare per non lasciarsi andare all’orgasmo, quando infine le loro bocche arrivano al suo sesso e sente le loro bocche che a turno lo baciano, leccano ed ingoiano fino alla radice non resiste più, ha un orgasmo che lo fa urlare di piacere, si sente succhiare ancora, avendo la sensazione che sarebbero in grado perfino di succhiargli l’anima, poi attira a se Irene dandogli un lungo bacio. Alberto resta sdraiato, con il sesso moscio, poi le donne iniziano a scambiarsi baci e carezze, i loro gemiti di piacere, piano piano, fanno rinvigorire il suo sesso, vedere due donne fare l’amore lo fa eccitare moltissimo. Quando mettendosi a 69 iniziano a baciare vicendevolmente i loro sessi la sua erezione è completa, si pone dietro Irene che per facilitargli la penetrazione si mette carponi, a 4 zampe, e scivola dentro di lei, ormai bagnatissima ed eccitata, la sua penetrazione e i baci e le leccate sul clitoride da parte dell’altra donna la fanno raggiungere subito l’orgasmo, ma nessuno si ferma, adesso Irene è eccitatissima e quando la cameriera gli offre il suo sesso lei inizia a baciarla e succhiarla fino a che non godono di nuovo tutte e due, Alberto trattiene il suo godimento, gode della situazione, adesso è lui, mentre le due donne giacciono spossate, che elargisce baci e carezze ad entrambe in attesa che si riprendano. Quando l’eccitazione arriva al culmine Irene invita Alberto a penetrare la cameriera, che ascoltato l’invito, affonda il suo viso fra le sue gambe iniziando a baciare il suo sesso, ed offrendosi per essere penetrata, Alberto non può fare a meno di ammirare quel culo favoloso che lo attrae tanto ma, come inizio la penetra nel sesso, provando un intenso piacere, inizia un movimento lento e costante, mentre Irene inizia di nuovo a gemere. La cameriera ha delle contrazioni vaginali che fanno capire al Alberto che sta per godere e quindi inizia con movimenti più intensi fino a che lei non gode, ma non si ferma, inumidisce il suo ano con gli umori del suo orgasmo poi punta il suo sesso al buchino anale, lei si inarca ancora di più facendogli capire che è pronta, e quando spingendo lui riesce ad entrare tutto lei inizia a gemere, la prima a godere di nuovo è Irene poi Alberto non resistendo più schizza tutto il suo godimento nell’ano della cameriera che con l’aiuto delle carezze di Irene gode a sua volta. Restano sazi e spossati sul letto, Alberto non smette di baciare e ringraziare Irene per la bellissima festa a sorpresa e poi chiede:
Adesso posso vedere il volto della stupenda sconosciuta?
Quando Olga toglie la mascherina, lui resta a bocca aperta, non si sarebbe mai aspettato che fosse lei, poi viene a sapere che l’artefice di tutto era stata Irene che a lungo l’aveva quasi corteggiata per poi, sapendo che a Olga non era indifferente lui, a convincerla ad essere complice di quella sorpresa. Olga afferma che per lei, sia con Irene che adesso tutte e tre, erano state le sue prime esperienze trasgressive che aveva avuto, le aveva trovate altamente erotiche e soddisfacenti e che gli sarebbe piaciuto ripeterle, ma solo con noi. Rimangono a lungo a chiacchierare fino a tardi, quando Olga sta per andare via è Irene a parlare:
Amore, visto che è la tua festa, e che tutto è stato eccezionale, questa volta voglio fare una eccezione, ma solo per questa volta. Se Olga gradisce stanotte potrà restare con noi, cosi domani possiamo continuare la festa.
Sono felicissima di restare con voi sia stanotte ed anche domani. Ho molto da imparare.
Grazie amore, sei un tesoro, se Olga è d’accordo, per domani potremmo organizzare per essere in numero pari, cosi il divertimento sarà maggiore.
Olga si era dichiarata disponibile, ed a questo punto Alberto con Irene avevano concordato su chi invitare il giorno dopo, ma questa è un’altra storia, che con calma racconterò.
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4 anni fa
irene_alberto,
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FESTA DI COMPLEANNO
Tutto era pronto nei minimi particolari, avevo organizzato la festa per il compleanno di Irene tenendola all’oscuro di tutto, probabilmente lei si aspettava una cena insieme agli amici a casa nostra, ma stavolta avevo voluto preparargli una sorpresa, nessun amico invitato, solo noi, ed in un locale caratteristico, la sorpresa ci sarebbe stata ugualmente ma tenendola all’oscuro di tutto e lasciando a lei la decisione. A pranzo lei aveva cercato di indagare, capire come avremmo festeggiato, l’avevo lasciata sulle spine senza svelargli nulla, visto che aveva preso appuntamento dal parrucchiere ed estetista, l’unica raccomandazione che gli avevo fatto era quella di trovarsi a casa per le 18, a questo punto lei sorridendo aveva pensato che avessi organizzato a casa mentre lei era fuori ma si sbagliava. Al suo rientro io sono già pronto, lei è bellissima come sempre, si guarda in giro e non vedendo nessuno nè tantomeno nulla occorrente per la cena capisce che avremo festeggiato fuori, ma io non gli svelo nulla, lei và subito in agitazione non sapendo come vestirsi, io gli consiglio un abito comodo, elegante, sex, alla fine è uno schianto, indossa un abito blu marino, lungo e molto ampio, con uno spacco che lascia gran parte della coscia scoperta ed è molto scollato, è così bella che sarei tentato di mandare all’aria tutto e portarla subito a letto, ma ci sarà tempo per questo, oggi è la sua festa e voglio che si diverta al massimo. Quando la invito a seguirmi che andiamo a cena fuori, si meraviglia che usciamo così presto pensando che forse la porto in qualche posto lontano, ma quando parcheggio davanti al ristorante mi guarda sorpresa e mi chiede:
- Amore ma ceniamo così presto?
- Tranquilla amore, in questo posto si inizia a mangiare presto, ma si finisce tardi
- Che festa hai organizzato? Restare per ore seduti al tavolo a mangiare?
- Non preoccuparti, vedrai che la serata passerà velocemente. Solo una cosa, da quando saremo dentro tu sarai libera di decidere quello che vuoi, anche contro mio volere se vuoi, ma solo fino a mezzanotte, come Cenerentola, allo scoccare della mezzanotte desidero restare solo con te. Sei d’accordo?
- Amore, ma io voglio che tu sia sempre con me. Non capisco questa tua richiesta.
Il locale è molto bello, la sala è grandissima arredata come se fosse un’isola tropicale, è un misto di piante e fiori, al centro della sala una grande pista da ballo termina con un ampio soppalco dove suona una orchestra di chiare origini brasiliane, nella pista un gruppo di uomini e donne in costume continua a ballare al suono della musica, il tavolo che ho prenotato pur se un pochino defilato è in prima fila al limite della pista. A Irene il posto è subito piaciuto, per ringraziarmi mi ha dato un leggero bacio, siamo accolti con un aperitivo ed adesso lei si guarda intorno con curiosità, la sala è ormai piena, e qualche coppia in attesa del cibo ha iniziato a ballare, anche lei mi trascina con forza in pista, resto alcuni minuti ma quando l’orchestra inizia un latino americano con sollievo abbandono e torno al tavolo, Irene smania dal desiderio di ballare ed è subito invitata da un ragazzo mulatto a quanto sembra bravissimo, dopo un paio di balli torna al tavolo molto euforica. Il cameriere ci ha servito il primo piatto, iniziamo a mangiare, lei mi ringrazia della sorpresa aggiungendo che il posto gli piace moltissimo, sono molto contento che gli piaccia e ne approfitto per farla brindare sapendo che bastano pochi bicchieri di vino per farla andare su di giri, ho intenzione di farla sentire libera e disinibita per il resto della serata. Appena finito di mangiare torna in pista a ballare, resta da sola un attimo, subito un altro cavaliere si fa avanti, anche questo un ragazzo abbastanza giovane, mentre ballano chiacchierano, mi dirà poi che gli aveva fatto un sacco di complimenti, restano a ballare fino a che i camerieri passano per i tavoli con lunghi spadoni di carne infilzata fatta arrosto, molto tenera e saporita, Irene mangia con gusto non smettendo di osservare coloro che ballano e fremendo all’idea di tornare a ballare. Non abbiamo ancora finito che l’orchestra attacca con una musica sensuale, il ragazzo mulatto osserva Irene poi guarda verso di me che con un cenno gli faccio capire il desiderio di ballare di Irene, lui si avvicina e la invita, lei smette subito di mangiare e sorridendomi lo segue. La musica è molto sensuale il ragazzo è un ottimo ballerino, i loro corpi si strusciano, adesso il ballo è molto erotico, anche Irene è molto brava, a mano a mano tutti si fermano ad osservarli, i loro movimenti sono molto eccitanti, i corpi si strusciano imitando un amplesso in un ballo molto elettrizzante, alla fine tutti applaudono ed Irene arrossisce rendendosi conto che erano rimasti soli in pista, quando siede al tavolo è palese che il ballo l’ha fatta eccitare molto, stavolta non sono io a versargli da bere ma lo fa lei direttamente. Continua a ballare ancora a lungo, alternando i due ballerini, li osservo che chiacchierano spesso, poi quando per l’ennesima volta torna al tavolo, ne approfitto per chiedergli
- Hai fatto conquiste amore, non ti mollano un attimo
- Ma dai, stiamo solo ballando. Anche se sono balli sensuali
- Dai non mi dire che non ci hanno provato e che non ti sei eccitata
- Beh con balli cosi sensuali è normale eccitarsi. Ci hanno provato si, tutte e due mi hanno invitato ad andare in un posto più tranquillo a bere qualcosa
- Amore, come ti ho detto prima, fino a mezzanotte sei libera di decidere quello che vuoi.
- Ma sei scemo? Io non voglio nulla senza di te, assolutamente
- Beh se non vuoi andare a bere, puoi sempre invitarli da noi a bere qualcosa
- Ma io voglio ballare, non voglio andare via con loro
- Potete continuare a ballare da noi e bere qualcosa, fino a mezzanotte, mancano solo poche ore
A questo punto Irene, con il viso un po' imbronciato, si alza e torna a ballare, subito i ragazzi a turno ballano con lei, poi a un certo punto lei smette un attimo di ballare e si avvicina a me
- Dicevi davvero di invitarli a casa a ballare? Tutte e due?
- Certo amore, come fa piacere a te. Te lo ripeto fino a mezzanotte decidi tu
- Ok aspettami un attimo. Faccio qualche ballo e decido.
Irene balla ancora con tutte e due confabulando, poi mi raggiunge e mi dice:
- Ok andiamo a casa, li ho invitati. Ma continueremo con qualche ballo e berremo qualcosa non altro.
Durante il tragitto in auto, chiedo a Irene se c’è qualche problema visto il suo essere taciturna, lei in un primo momento non risponde, poi come per liberarsi di qualcosa si rivolge a me in modo brusco.
- Amore non capisco perché fai decidere tutto a me, di solito non è cosi
- Tesoro, oggi è la tua festa. Come ti ho detto fino a mezzanotte mi farebbe piacere che fossi tu a decidere, anzi vorrei dirti, se dovesse succedere qualcosa, sarai libera in tutto, preferisco lasciarti libera senza partecipare, sarai tu a decidere fin dove portare il gioco.
- Scusa ma perché non dovresti partecipare? Lo sai che io ti voglio sempre vicino.
- Tranquilla amore, come ti ho detto dopo mezzanotte sarai solo mia, mancano solo 2 ore ormai.
Il resto del viaggio lo facciamo in silenzio, quando entriamo in casa è ancora imbronciata, mi avvicino a lei, la stringo forte e gli dò un bacio, poi la guardo negli occhi e gli dico
- Amore è la tua festa, sei libera di fare quello che ti va. Non preoccuparti per me, avremo il resto della notte. Se ti divertirai io ne sarò felice, se vorrai solo ballare sarò felice lo stesso stai serena.
Quando arrivano i due ragazzi, mentre Irene accende la musica io prendo una bottiglia di champagne, e poi abbasso leggermente la luce per creare un’atmosfera soffusa, beviamo un calice di champagne e poi Irene mi porge il calice e sorridendomi mi chiede di riempirlo di nuovo, mentre beve si porta al centro della stanza ed inizia a volteggiare facendo passi di danza, quando parte la stessa musica sensuale del locale, il ragazzo mulatto la raggiunge e la invita a ballare. Irene è tornata di buon umore, adesso è sorridente ed euforica, ma quando mi guarda sembra essere imbronciata nei mi confronti io al contrario gli rispondo con dei sorrisi, nel modo in cui si struscia addosso al ragazzo sembra che voglia farmi ingelosire, un po' ci riesce, ma resto impassibile. Quando incomincia un nuovo brano, sempre restando in mezzo alla sala, Irene si stacca leggermente dal mulatto e, sempre dondolandosi davanti a lui, lentamente inizia a sbottonargli la camicia, lui resta immobile, Irene balla girandogli intorno e nel contempo continuando a spogliarlo fino a che lui rimane completamente nudo ed immobile. A questo punto invita l’altro e sempre alternando movenze sensuali spoglia completamente anche lui, i due ragazzi restano immobili senza prendere nessuna iniziativa, Irene mi guarda in modo interrogativo, io gli sorrido e gli faccio cenno che tocca a lei chiedere, a questo punto lei rivolgendosi ai due giovani li incita a spogliarla lentamente, i due ragazzi guardano verso di me, seduto su divano, ed anche da parte mia ricevono un cenno a proseguire. Irene ha il mulatto di fronte e l’altro dietro, mentre il mulatto infila le mani nella scollatura ad afferrare il suo seno lei allunga la mano ad accarezzargli il sesso, l’altro ragazzo facendo salire le sue mani lungo le cosce gli alza il vestito poi lentamente gli scende le mutandine fino alle caviglie e poi glieli sfila, risale lentamente con le mani accarezzandogli le cosce, poi allentando le spalline fanno scivolare il vestito ai suoi piedi. Sono tutte e 3 nudi, mentre il mulatto gli accarezza il seno, l’altro inizia a baciarla sul collo, lei piega la testa sospirando, sono attaccati come un sandwich le loro mani esplorano tutto il suo corpo mentre i loro sessi si strusciamo sul suo sesso e sul sedere. I ragazzi non sembra abbiano fretta, sempre restando in piedi iniziano a baciare ogni centimetro del suo corpo, dove non arrivano con i baci ci arrivano con le carezze, dal canto suo lei accarezza i loro sessi facendoli diventare turgidi, i loro corpi continuano a strofinarsi mentre Irene non smette di gemere dal piacere, li osservo in silenzio, la scema mi fa eccitare moltissimo. Quando ad un certo punto lo sguardo di Irene incrocia il mio, pur sapendo che rischio di rompere l’atmosfera, indicando l’orologio faccio cenno che la mezzanotte è vicina, lei capisce subito e ricorda quello che gli avevo detto, ma non sembra avere fretta. Quando dopo le lunghe carezze al suo sesso lei ha un orgasmo, per un attimo mi viene da pensare che forse non vuole andare oltre, poi tutte e due si inginocchiano e lei allargando le gambe li facilita in modo che possono iniziare a leccarla sia davanti che dietro, ed il suo corpo si contrare di nuovo in un altro orgasmo, si stende sul tappeto attirando a se il mulatto che, lentamente, la penetra facendola gemere di piacere. Adesso Irene è consapevole che è lei che deve dirigere il gioco, infatti mentre il mulatto si muove dolcemente dentro di lei l’altro è in ginocchio, immobile, lei allunga una mano ed afferrando il suo sesso lo fa avvicinare fino a che è a portata delle sue labbra, inizia a baciarlo poi lo lecca ed infine lo ingoia succhiandolo, mentre continua ad avere orgasmi uno dietro l’altro, poi si gira di nuovo verso di me che con le mani gli faccio segno che mancano solo 10 minuti, non so se capisce ma si stacca un attimo per cambiare posizione. Fa sdraiare il ragazzo per terra poi sussurra qualcosa al mulatto che fa cenno di sì con la testa, lentamente va cavalcioni sopra al ragazzo afferrando il suo sesso ed indirizzandolo in modo che lei possa scivolare fino a che non lo ha tutto dentro, quando si piega in avanti il mulatto dopo averla leccata un po' si posiziona in modo da poterla penetrare da dietro, quando anche lui, con un colpo secco, entra tutto dentro lei, inizia a urlare di piacere mentre il suo corpo viene scosso da fremiti dovuti agli orgasmi che si susseguono uno dopo l’altro fino a quando l’ultimo il più intenso la raggiunge quando i due ragazzi godono contemporaneamente dento di lei. Si accasciano tutte e 3 sul tappeto ma non trascorrono nemmeno 2 minuti ed il pendolo inizia a battere la mezzanotte, è il segnale, i ragazzi gli danno un bacio ringraziandola, poi senza dire nulla si rivestono sotto lo sguardo di Irene e dopo un cenno di saluto escono chiudendosi la porta alle spalle. Irene mi osserva con il volto estasiato di chi ha appena goduto in modo fantastico, io ricambio con un sorriso, restiamo a lungo ad osservarci senza parlare, non serve, i nostri sguardi si dicono tutto, poi lei senza dire nulla si alza e va in bagno. Quando ritorna indossa un accappatoio, io sono rimasto sempre seduto sul divano, si avvicina lentamente fermandosi davanti a me che resto muto, fa scivolare l’accappatoio restando nuda davanti a me ancora vestito, ci osserviamo senza dirci nulla, poi avvicinandosi inizia a sbottonarmi la camicia, lentamente accarezzandomi il torace e baciandomi sul collo, poi passa ai pantaloni sfilandomeli con la stessa lentezza, appoggia il suo viso sul mio grembo strofinando la sua guancia sul mio sesso ancora dentro gli slip, ma al massimo dell’eccitazione, poi lo porta allo scoperto ed inizia a baciarlo e succhiarlo, io resto sempre immobile anche se muoio dalla voglia di accarezzare il suo seno. Sono al massimo dell’eccitazione e sto quasi per venire nella sua bocca, lei se ne rende conto e si ferma, poi inginocchiata sul divano a cavalcioni su di me, lentamente mi accoglie dentro di se, baciandomi e stringendomi forte, muove lentamente il bacino facendomi provare un piacere intenso, poi quando il suo movimento si fa più frenetico mi prega di non trattenermi e godere insieme a lei, godo per primo schizzando il mio orgasmo che fa godere anche lei che si stringe forte a me baciandomi, dopo alcuni minuti si alza mi prende per mano e mi dice:
- Andiamo a letto amore, la notte è ancora lunga ed io voglio godere ancora sentendoti dentro di me.
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4 anni fa
irene_alberto,
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La prima volta in tre
Mi chiamo Valerio, ho trenta sette anni, alto uno e ottanta per ottanta tre kg. Capelli corti castani, occhi castani corporatura normale, un pò di panzetta ma nell’insieme abbastanza gradevole. Sono sposato da dieci anni con Maria che ha trenta due anni. Alta uno e sessanta e pesa cinquantasette kg. Capelli fin sotto le spalle castano chiaro, occhi verdi, labbra carnose, seno una seconda e un gran bel culo! Sono un rappresentante di medicinali e questo spesso mi porta ad assentarmi fuori città per alcuni giorni e rientro solo nel fine settimana. Lei invece lavora insegnate di supporto nella scuola media del nostro paese. Abbiamo un figlio maschio, di cinque anni. È splendido ragazzo che oltre a riempirci di gioia in ogni istante ci impegna per tutto il tempo della nostra vita lasciandocene poco o quasi niente a disposizione per dedicarci un pò a noi ed alla nostra intimità. A letto, o comunque nell'intimità, siamo diversi. Io decisamente più porco lei molto più romantica, anche se, in alcuni momenti, se presa nel giusto modo, sa è essere abbastanza disinibita. Odia il sesso fatto in fretta. Ama molto essere coccolata, e le piacciono anche baci, carezze, strusciarsi nudi nel letto, e un pò di romanticismo. Sessualmente parlando mi dà già molte soddisfazioni. Non disdegna di succhiarmi e leccarmi fino alle palle, e le piace quando le lecco la figa procurandole grande piacere, mi reputa abbastanza bravo. Nonostante abbia una buona dotazione più di circa una ventina di cm, purtroppo, anzi spesso, sono troppo veloce. Vengo prima che lei raggiunga il suo orgasmo lasciandola mio malgrado insoddisfatta. Forse questo è dovuto al fatto che lo facciamo sempre con il preservativo poi che teme gravidanze indesiderate e non vuole sentir parlare di pillola. Inoltre non mi ha mai voluto concede il suo bel culetto perchè la ritiene una cosa sporca. Naturalmente questo è diventato il mio sogno ricorrente. Per incrementare il gioco intimo fra di noi, ho acquistato un fallo di gomma nero molto realistico che ogni tanto utilizziamo in base al suo umore, ed ho notato che quando lo usiamo è come se si eccitasse di più. Da qualche tempo ho una fantasia scaturita da un fatto del tutto innocente e quasi insignificante che è avvenuto casualmente. Un giorno che eravamo al mare assieme ad una coppia di amici, eravamo distesi al sole quando vicino a noi c’era un gruppo di ragazzi di cui uno di colore che giocavano e scherzavano. Casualmente la palla con cui giocavano è finita vicino a lei e il ragazzo di colore si è avvicinato e con garbo ed educazione è andato a riprenderla. Nulla di sconveniente, ma ho notato che lei ha avuto un grande apprezzamento, per questo ragazzo di colore, per il suo fisico splendido, e per la sua educazione. Ne ho dedotto che probabilmente è attratta dai maschi di colore. Da quel giorno ho iniziato ad avere il desiderio di lei scopata da un altro maschio, meglio se di colore. Per capire se vi era una reale possibilità di realizzare questo mio desiderio ho incominciato, in maniera molto soft a cercare di capire se lei era propensa ad una simile esperienza Durante un 69 l'ho penetrata con il fallo nero. Mentre mi succhiava e le ho chiesto di immaginare che stesse scopando con due cazzi. La prima volta fatto finta di non capire o non sentire. Poi quando ho insistito all'improvviso ha avuto una strana reazione che non mi aspettavo.
“Ma perchè vorresti con scopassi con un altro?”
Non sono riuscito a capire se lo ha detto incazzata o incuriosita, sta di fatto che ho farfugliato qualcosa ed ho sviato il discorso. Ben presto è diventata una fissazione avere il suo culetto e di vederla scopare con un altro. Anzi vederla alle prese con me ed un altro. Probabilmente tutto questo deriva dal fatto che spesso ho un orgasmo molto veloce e sicuramente saperla insoddisfatta mi rattrista. L'idea di vederla ed averla tra me ed un altro uomo mi fa impazzire di desiderio. Poter fare una doppia penetrazione o avere il tempo di recuperare mettendomi da parte mentre scopa con l'altro, ma sempre davanti a me. Dopo un pò di tempo sono tronato alla carica ribadendo il mio sogno. Eravamo a letto e prima di una scopata, la penetravo con il fallo nero, e mentre me lo succhiava quando le dico di immaginare che sia qualcun'altro a penetrarla. Mi guarda in silenzio, ma questa volta ha quasi sorriso come se la cosa le piacesse. Incoraggiato dalla sua reazione continuo nella mia fantasia e le dico di immaginare che assieme a noi in quel letto ci sia anche quel bel ragazzo che ha visto in spiaggia. Per un attimo è restata immobile, quasi morivo pensando che avrebbe sbottato, invece ha incominciato a succhiarmi sempre più forte e io ho aumentato il gioco ho continuato a parlare, scopandola più forte con il fallo.
…ssis daiiii..pensa che adesso te lo pianta dentroo…daai godi..lo senti ti sfonda…..
L’ho sentita gemere e poi è esplosa in un attimo in un orgasmo forte, e intenso, come non lo aveva mai avuto in tutte le volte che l’ho scopata.
…huhuuummmm… veguummmmmm……
Ha preso a tremare e a godere così tanto che sono venuto. Ha appena fatto in tempo a sfilarlo dalla bocca che le sono schizzato sul seno. Mi aspettavo una reazione sdegnata, invece lei mi ha guardato con occhi languidi e molto felici. Io senza nemmeno rendermene conto mi sono ritrovato ancora con il cazzo durissimo immaginando quanto piacere le poteva aver dato realizzare questa mia fantasia. Ho infilato un preservativo ho preso a scoparla con molto impeto facendola godere di nuovo e poi ho sborrato di nuovo pure io. Ci siamo guardati un momento in faccia e subito ci siamo resi conto che la cosa era bella e lei ha sorriso.
“Sei un pazzo!! Speriamo che ti passi questa fissa.”
Mi ha guardato, e poi è andata in bagno, ma le sue ultime parole le ha pronunciate senza troppa convinzione. Io ho pensato che forse era giunto il momento di creare il presupposto per vivere realizzare questo mio desiderio. L’occasione si è presentata quasi per caso. Ero in un magazzino che stavo acquistando del materiale edile quando ho sentito due colleghi che coperti dallo scaffale parlavano di un sito scambista. Ho annotato il nome e la sera casa mi sono messo alla ricerca di questo sito. Quando l’ho trovato ho capito che era quello che cercavo. Oltre alle coppie c’erano tanti singoli che si prestavano a far vivere delle emozioni del tipo che volevo io. Dopo essermi registrato come coppia. Ho mandato dei messaggio ad alcuni di loro e subito mi hanno subissato di richieste di foto, e molti di loro erano molto aggressivi, e invadenti, che alla fine me ne sono andato cancellando tutto. Sconsolato ho ripreso la mia ricerca e ho scoperto altri siti che se visitati con una certa prudenza potevano avere quello che stavo cercando. Navigando quasi in incognito mi sono imbattuto nel profilo di un ragazzo di colore che garbatamente si proponeva a coppie e singole per far vivere una esperienza molto gradevole. Mi ha subito colpito la sua gentilezza e il suo fisico statuario. Mi sono registrato, era l’unico modo per contattarlo, e quando gli ho mandato un messaggio pensavo che anche lui avrebbe voluto foto e altro per accettare di conoscermi. Perde due giorni non ho avuto nessuna risposta. Stavo quasi per desistere quando lui mi ha contattato scusandosi e mi ha spiegato che essendo un fisioterapista massaggiatore era stato impegnato con un noto personaggio che aveva avuto un problema serio e si era resa necessaria la sua presenza e quindi non aveva consultato il suo profilo. Molto gentilmente mi ha chiesto cosa desideravo. Gli ho spiegato il mio sogno. Lui mi ha detto che per lui non era un problema, non aveva molta esperienza, non era uno che passa tutto il tempo a scopare, ma si sarebbe attivato in tutti i modi perche si potesse far vivere a mia moglie un momento molto bello e indimenticabile. Il fatto che non fosse un assatanato mi ha da un lato fatto sentire meglio, mentre da dall’ altro ho avuto paura che la sua scarsa esperienza poteva compromettere tutto, quindi ho deciso che ci dovevamo incontrare per capire se lui era veramente la persona giusta per quello che io volevo. Fortunatamente non abitava nella mia città ma in una dove spesso vado per lavoro e quindi fissare un appuntamento con lui è stato facile. Quando ci siamo travati in un bar, ho avuto subito la sensazione che fosse quello giusto. Altro fisico splendido e modi garbatissimi. Lui mi ha confessato che si era tenuto sul vago perche di solito nella maggior parte dei casi sono dei gay che lo contattano con la scusa della moglie per avere un contatto intimo con lui. Ho subito chiarito questa cosa mostrando anche se non richieste, delle foto di Maria in costume e lui ha apprezzato molto la mia sincerità. Mi ha confessato che ha già avuto delle esperienze di questo genere e che sarebbe stato molto contento di aiutarmi nel realizzare la mia fantasia. Abbiamo stabilito un piano e grazie alla sua già collaudata esperienza, a quel punto ha giocato a carte scoperte, mi ha suggerito il modo come realizzarla. L’occasione giusta sarebbe stato l’imminente compleanno di mia moglie alla quale io avrei regalato un week end e un massaggio nel suo studio. Conoscendo la passione di mia moglie per i massaggi la cosa non mi avrebbe creato nessun problema e sarebbe stato perfetto per far spogliare Maria e incominciare a stuzzicarla e poi intervenire insieme a farle vivere uno sconvolgente momento di puro piacere. Mi organizzo. Figlio dai suoceri, e week end da soli nella città di Kistian così si chiama il singolo di colore. Cena romantica dove lui in disparte ci osserva e vede che fra noi c’è molto romanticismo, e tanta complicità. Il giorno successivo sono tutto emozionato, ho appuntamento con lui per la seduta di massaggi. L’avrei scopata molto volentieri, ma lui mi ha consigliato di non farlo, per non far scendere la voglia a mia moglie. Lei non sta sospettando nulla e si lascia condurre dentro lo studio di Kristian che ci accoglie molto gentilmente. Vedo subito lo sguardo compiaciuto di Maria che apprezza molto l’aspetto fisico, e soprattutto che è un bel ragazzo di colore. La fa accomodare nello studio. Essendo di domenica siamo assolutamente sicuri che nessuno verrà a disturbarci e questo fa rilassare sia me, che mia moglie. Lui la invita a spogliarsi e le porge una mutandina mono uso e un telo per il seno. Lei si spoglia mentre io nascosto nella stanza accanto posso attraverso una porta lasciata socchiusa vedere tutto quello che succede dentro la stanza. Sono avvolto da buio più nero mentre lei distesa sul lettino è illuminata da alcune candele profumate e una leggerissima musica di sottofondo rende il tutto molto rilassante. Osservo in silenzio pronto ad intervenire al momento giusto. Vedo lui che entra nella stanza e lei che è distesa a pancia in giù. Le sorride e poi si mette a massaggiarla incominciando dalle caviglie. Lo osservo e vedo che lui le sta massaggiando le gambe incominciando dai piedi. Mi sarei aspettato che facesse il contrario per poter vedere mia moglie in come avrebbe reagito. Lui indugia molto lungo le gambe risale lentamente sempre più in alto verso l’attaccatura della gamba. Dopo si sposta di lato e vedo che il filo della mutandina monouso è già sparito nel solco delle natiche e che lui le massaggia l’interno della coscia sempre salendo verso il suo splendido culo. Lo massaggia e poi risale vero le spalle. Maria si rilassa e fa un lungo respiro. Lui la massaggia abilmente e poi quando ha raggiunto il capo si distende su di lei mentre con le mani scorre lungo la spina dorsale. In questo modo appena sopra il capo di Maria si materializza un bel bozzo che a mala pena la stoffa della divisa di Kristian riesce a celare. Lei lo deve percepire di sicuro perche lui lo mette visibilmente in mostra e ho quasi la sensazione che lei sollevi un poco il capo per avere un contatto con il suo cazzo. Tutto si svolge in silenzio, e nel massimo rispetto. A questo punto mentre io ho il cazzo durissimo lui la fa girare. Lei fa un profondo respiro poi si gira e mette il sottile telo bianco a coprire il suo seno. Appoggia il viso di lato sulla guancia e continua a tenere gli occhi chiusi, ma si vede che si sta eccitando dalla stoffa del telo che copre i capezzoli che sono alti e tesi. In silenzio mi spoglio nudo e resto ancora nell’ombra a vedere come prosegue il gioco che mi sta eccitando tantissimo. Lui riprende a massaggiarle le gambe dal basso. Prende la gamba destra e la fa inarcare e poi la massaggia sempre più intensamente lungo l’interno della coscia e quando arriva all’attaccatura della gamba fa in modo che il filo della mutandina sia teso verso l’alto. In questo modo lentamente la sottile stoffa si insinua fra le labbra della fica di Maria che silenziosamente sta gemendo. Lo vedo dal fatto che con un gesto quasi impercettibile si sta mordendo il labbro inferiore. Un gesto che fa quando si eccita e io mi sento fra le mani il cazzo che quasi mi scoppia. Kristian si sposta di alto e poi solleva anche l’altra gamba. Massaggia la coscia interna e quando sale il alto le sue dita sfiorano le labbra della fica che adesso si sta bagnando. La stoffa della mutandina sta diventando di colore scuro. Lui indugia un poco poi professionalmente risale il corpo, ignora un poco i seni e poi massaggia il collo. Lei si trova a pochi centimetri il suo cazzo che adesso è ben in evidenza davanti alla sua faccia. Lui scorre con le mani lungo i fianchi e poi nel risalire indugia fra le gambe. Improvvisamente Maria stringe di colpo le gambe e imprigiona la mano di Kristian che adesso di sicuro al sta masturbando. Un gemito esce dalla bocca di Maria.
……uuuhhhmmumummmmhuum……
Lui le lascia assaporare il piacere, si volta verso di me e me e con un cenno del capo mi invita ad entrare in scena. Mi avvicino molto lentamente e in silenzio. Quando lei riapre le gambe lui le prende una mano e la porta al suo pacco. Lei lo afferra, poi percepisce la mia presenza e inizialmente un pò dubbiosa, perplessa ed un pò contrariata.
…no…dai…ti prego…non voglio……daiiii…..
La sua voce è incerta. Kristian continua a masturbarla e lei alla fine decide di lasciarsi andare perchè in fondo sa bene che la cosa piace ed incuriosisce anche lei. Lui si abbassa i pantaloni e lei afferra decisa il suo membro, un bel cazzo sicuramente un pò più lungo del mio ma decisamente più grosso. Lascia libera la fica e io mi ci tuffo a leccarla con molta passione. Lecco e succhio il nettare che sta sgorgando. Alzo lo sguardo e vedo che lui adesso le ha infilato il cazzo in gola e lei lo succhia avidamente. Sono così contento che quasi sborro senza toccarmi. Lecco come impazzito e lei ha il primo orgasmo che urla a bocca piena.
……ssssiuummmmm…venghuuuhmmmm…
Trema scossa dal piacere. Inarca il corpo che si tende nello spasmo del piacere e poi lentamente si ridistende. Sono eccitatissimo nel vedere che adesso lui le ha messo una mano sul capo e le detta il ritmo della pompa. Lei succhia e io sono così sconvolto che senza nessun preavviso mi sollevo e dopo aver indossato un preservativo che mi ha passato Kristian la penetro di colpo. Per un attimo lei mi guarda basita, poi il piacere ha il sopravvento e si rilassa mentre io la scopo in profondità. Solleva le gambe e le cinta dietro la mia schiena e mi asseconda nei movimenti quasi a voler aumentare la spinta in profondità. Sono così eccitato che sborro quasi subito senza che lei abbia raggiunto un orgasmo.
…hummm vengo!! accidenti!!! sto sborrando!!!
Lei si gira di scatto. Mi osserva e si rende conto che le sto venendo come sempre senza che lei abbia raggiunto il piacere. Resto immobile dentro di lei mentre vedo Kristian che dal taschino della divisa prende un profilattico, lo apre e poi rapidamente lo infila dopo aver tolto il cazzo dalla bocca di Maria. Quando esco prende prontamente il mio posto. Lei vorrebbe dire qualche cosa, mi segue con lo sguardo, ma la sua bocca si apre ma nessun suono ne esce. Lui le ha infilato tutto il suo palo dentro con un solo affondo e io dopo un attimo di stupore vedo che il viso di mia moglie si trasforma in una maschera di puro piacere. Dopo aver sollevato le sue gambe fino alle sue spalle la pompa con un ritmo continuo e costante e ben presto lei raggiunge quell’orgasmo che io non sono stato in grado di farle provare. Gode mentre io la guardo estasiato.
…ssis eccommii non ti fermareeeee…vengoooo!
Lui continua imperterrito a scoparla e lei ben presto perde il conto di quante volte ha raggiunto il piacere. Io sono rimasto in disparte a guardarla godere. Il mio cazzo dopo poco è tornato durissimo e mi avvicino alla sua bocca. Per un attimo lei lo rifiuta, poi in preda all’ennesimo orgasmo lo affonda in gola. Mi succhia con forza e io sono molto eccitato. Guardo Kristian e gli faccio un cenno convenuto. Lei è così eccitata e sfinita dai tanti orgasmi che non si è resa conto che ho passato a lui un piccolo flacone con dell’olio e lui le ha lubrificato il culo. Lei lo ha lasciato fare e quando lui mi fa cenno di tenere aperte e alte le gambe di Maria, io lo assecondo prontamente. Afferro le sue caviglie, lui esce dalla fica, si sfila il preservativo e poi dopo aver velocemente lubrificato il cazzo lo affonda nel culo di mia moglie. Per un attimo lei si irrigidisce, poi lentamente dopo un bel respiro si rilassa e lo asseconda. Mi sarei aspettato un netto rifiuto, invece la vedo che lentamente con solo qualche smorfia che presumo sia dolore, lei lo asseconda e si fa sfondare il culo da quel cazzo lungo e grosso che adesso è tutto dentro di lei. Basito lascio le gambe che lei appoggia la petto di lui che adesso incomincia a pomparla con il suo ritmo costante e metto una mano sulla sua fica e la masturbo. Lei gode e poi afferra il mio cazzo e se lo infila in gola. Osservo il modo con cui lei lo asseconda nella pompata e come gli va incontro per riceverlo tutto dentro. Resto stupito ed estasiato. Sto quasi per venire di nuovo, ma lui dopo averle fatto provare alcuni orgasmi la solleva e sempre tenendola impalata sul suo cazzo mi indica un comando che fa abbassare tutto il lettino e quando si mette di nuovo a sedere lui è disteso supino con lei sopra. La fa ruotare usando il suo cazzo come se fosse un perno e così adesso lei è distesa su di lui di spalle e ha le gambe aperte. Lui mi incita a farla godere.
“Dai lecca la fica! falla godere mentre io le sfondo questo culo stupendo!”
Ho forte il desiderio di farle il culo, ma seguo le indicazioni di lui e mi inginocchio fra le sue cosce e mi metto a leccarle la fica mentre il suo cazzo scorre a poca distanza dalla mia bocca e ammiro al potenza con cui lui la inculando. Lei ha un nuovo orgasmo e lo urla con tutto il fiato che le rimane.
….sssii vengooo!!..VENGOOOOO!!!..vengooo…
Mi arriva in bocca un vero fiume di nettare che bevo e assaporo tutto. Poi preso dal desiderio mi sollevo indosso un nuovo preservativo e appoggio il cazzo alle labbra strette della sua fica e cerco di entrare. Lei ha un momento di indecisione che però è subito fugato dal cazzo di Kristian che la fa di nuovo godere.
…nno…daii…è troppo…..ODDiiioooo ..vengo!!..
La voce gli muore in gola mentre io lentamente non senza qualche difficoltà le entro dentro. Mi fa subito impazzire sentire il cazzo di lui diviso solo da una sottile membrana. Sembra che li abbia tutti e due davanti. Gode e noi la scopiamo con molto vigore facendola urlare di nuovo di piacere.
…ssiiii………………..vengooo!!!!..........
Per me è troppo. Sento che sto per venire di nuovo quando improvvisamente Kristian gode e le riversa in culo la sua sborrata.
…eccomiiii…SBORRROOOO!!!..oraaa!!!.
Resto immobile e questo in un certo senso ritarda il mio orgasmo. Lascio che lui le scarichi dentro l’intestino diversi fiotti di sborra e poi sono io che mi sollevo, mi sfilo e sono seguito da Maria che appena se lo sfila dal culo si gira e lo prende in bocca a lui mettendosi in ginocchio davanti a me. Vederla succhiare quel cazzo ancora abbastanza duro mi sconvolge e le metto il mio dentro il tanto agognato culetto. Lo spingo dentro fino in fondo senza nessun problema. Le scopo il culo velocemente e ben presto le sborro in culo quel poco che ho ancora nelle palle.
….ssisii eccommiii…sboorroo!!
Stupendo. Lei si gira, mi sorride e poi continua a succhiare il suo cazzo a lui che adesso se lo sega con lei che ha in bocca solo la cappella. Basta poco perche anche lui le sborri in bocca. Ero dubbioso se lo avrebbe ingoiato per il semplice motivo che una cosa che le fa solo se è veramente appagata, ma vedo che con lui non fa nessun problema. Beve e ingoia, lo lecca e poi si solleva e mi bacia in bocca. Sento il sapore della sua sborra, ma sono così contento ed eccitato che mi fa piacere anche questo. Lei sfinita ci sorride e lui le indica una porta dove c’è un bagno e una doccia.
Poco dopo mentre lei si è data una rinfrescata e io mi sono rivestito ce ne andiamo. Appena siamo in macchina in viaggio verso casa lei mi guarda con aria severa.
“Sei un porco!! Mi hai teso un tranello!!
Le ultime parole le pronuncia ridendo. Da quel giorno la nostra vita sessuale ha avuto un repentino cambiamento. Spesso quando la scopo o le faccio il culo immagino sempre lei che si fa inculare da uno sconosciuto e questo mi eccita tantissimo.
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3
4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Coppia bsx in piazzola di sosta
La mia prima esperienza con una coppia risale a un paio di anni fa, fino ad allora non avevo mai neanche pensato che potessi trovare eccitante giocare alla presenza di un altro uomo. Tutto accadde per caso in quanto, al rientro a casa dopo un viaggio, decisi di fermarmi in una piazzola di sosta per riposare una mezzoretta, così abbassai il sedile della macchina e crollai dopo pochi minuti. Fui risvegliato dopo una decina di minuti dal lampeggiare di un'altra macchina... inizialmente pensai al solito scocciatore invece con mia grande sorpresa era una coppia, lei sulla trentina e lui sicuramente oltre i 60. Fu il lui ad affiancarsi e dopo un primo sguardo si rivolse a me dicendomi che piacevo alla sua compagna e che le avrebbe fatto piacere assaggiare il mio cazzo... incredulo ed eccitato gli dissi subito di si e cosi la invitai a salire da me. inizialmente titubante il marito mi chiese se invece ero disponibile io ad andare con loro, ovviamente accettai anche perché sembravano persone distinte. appena salito in macchina e dopo le presentazioni del caso la tipa tirò fuori il cazzo del compagno e cominciò a succhiare avidamente invitandomi a tirarlo fuori, saliva azzerata ed eccitazione a mille, subito cominciai a masturbarbi. A quel punto decisi di prendere l'iniziativa toccando la fica alla donna che subito gradì ed era bagnatissima ... chiesi se potevo leccarla e a quel punto il marito mi disse che, ogni cosa che desideravo fare con lei, prima dovevo farlo con lui. Spiegai subito che non avevo mai avuto esperienze di quel tipo, ma lui quasi non mi ascoltò e incollò in un colpo solo tutto il cazzo in bocca, mentre lei continuava a succhiare il cazzo a lui... stranamente la cosa non mi dispiacque e lo lasciai fare, ma quando mi avvicinai per leccare lei, lui m'interruppe dicendomi nuovamente che avrei prima dovuto prendergli in bocca il cazzo... inizialmente rifiutai, ma cedetti subito dopo quando la moglie m'invitò a farlo dicendomi che dopo mi avrebbe fatto un pompino lei. Così appoggiai le mie labbra e cominciai a succhiare con la donna che mi incitava a prenderlo tutto in gola, lui mugolava e io ero eccitatissimo. senti un dito entrarmi piano piano nell'ano e sobbalzai, era lei che mi sussurrava dicendomi che si eccitava così, improvvisamente l'uomo mi prese la testa e con forza la spinse verso di lui... non potevo muovermi e stavo quasi per soffocare, ma ero inspiegabilmente eccitato, improvvisamente mi lasciò tirando il cazzo fuori dalla bocca, riversando una copiosa sborrata sulla mia faccia... ordinando alla moglie di pulire tutto con la lingua prima e spompinarmi.... sentire la sua lingua raccogliere lo sperma e attaccarsi subito dopo al cazzo fu stupendo. mentre mi spompinava questa volta fu il marito a infilarmi un dito nel culo.. godevo come non mai! Riversai un litro di sborra in bocca della moglie che in parte ingoio e in parte condivise con il marito dicendogli ... assaggia amore è buonissimo! dopo pochi minuti ci rivestimmo e loro scapparono via senza salutare...
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4
4 anni fa
victor972,
48
Ultima visita: 6 giorni fa
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come tutto ebbe inizio 2
COME TUTTO EBBE
INIZIO -2 Io e Claudia andammo in acqua
per darci una sciacquata e passandogli accanto mi disse che le sarebbe piaciuto
tornarci anche il giorno dopo. Ovviamente lo disse perché
lui la sentisse e sapesse che l’indomani saremmo stati ancora li. Poco prima dopo mezzogiorno eravamo
li, lungo la riva incontrammo una sola coppia e un singolo che gli girava in torno
e visto le occhiate che aveva dato a Claudia scegliemmo di inoltrarci nel verde
per far perdere le proprie tracce.Proseguimmo fino a che raggiungemmo
il nostro bel posticino, lui era già li che leggeva un libro e vedendoci ci
salutò.Buongiorno rispondemmo e ci apprestammo
a sistemare le nostre cose.Stendendo i teli però constatammo
che la distanza tra noi era diminuita in confronto al giorno prima e di parecchio,
si era dimezzata, ma la cosa non ci dispiacque augurandomi invece che questo
fosse d’aiuto per un pomeriggio ancora più vivace di quello passato.Claudia una volta finito di
sistemare le cose si stese a pancia in giù verso di lui e si mise a sfogliare
un settimanale e tra una pagina e l’altra gli gettava sguardi furtivi
constatando che era lei la sua attenzione e non il libro che teneva in mano.Lui Era disteso di fronte a
noi per traverso appoggiato con la testa sullo zaino appoggiato a sua volta su
un grosso sasso che faceva da fermo.Pensai che gli sarebbe venuto
il torcicollo o che teneva sempre la testa girata verso Claudia intanto stava
cercando qualcosa nel borsone e tirò fuori l’olio solare, si mise seduta a
gambe incrociate e come il giorno prima cominciò dal seno.Ormai il ghiaccio l’avevamo rotto
il giorno prima e quindi lui non ebbe nessuna difficoltà a tirarsi su e
mettersi seduto di fronte a lei a guardarla. Mentre si massaggiava il seno
lucido d’olio lo guardava mentre si toccava il cazzo e per far salire ancor più
l’eccitazione iniziò a cospargersi d’olio le cosce e si mise a spalmarlo a due
mani.A tre metri di distanza lui era
paonazzo e il cazzo tra le mani gli vibrava d’eccitazione.Vederlo così da vicino la
spinse a toccarsi intimamente e non passò neanche un minuto che mordendosi le
labbra raggiunse l’orgasmo. Non era passata neanche mezz’ora che era già
venuta, il pomeriggio prometteva bene.Come suo solito si voltò di
schiena e si sdraiò al sole come nulla fosse accaduto, io in attesa del secondo
round mi dedicai alle parole incrociate all’ombra dell’ombrellone. Mentre il tempo scorreva
lento lei di tanto in tanto assumeva le pose più assurde per provocarlo
continuamente e per accertarsene lo guardava sottecchi con sguardi furtivi. Mi alzai per andarmi a
rinfrescare e lei mi seguì, giocammo con l’acqua schizzandoci a vicenda e a
contatto con l’acqua fredda le si indurirono i capezzoli, era stupenda vedere
quanto fossero lunghi e duri.Lui dalla sua postazione non
si perdeva nulla di quanto facessimo e quando me la trovai di schiena
l’abbracciai e le infilai il cazzo duro tra le cosce, lei emise un gridolino
come sorpresa, poi mise la mano tra le cosce e abbassandosi leggermente se lo
infilò dentro.Avrei voluto chiavarmela ma
dovetti desistere perché seppur lontano c’erano altre persone lungo la riva e
se ne sarebbero accorte.Tornati a posto presi a
baciarla sotto lo sguardo vigile di lui e la sditalinai fino a farle
raggiungere l’orgasmo, cosa per lei veloce, poi si mise in ginocchio e me lo
prese in bocca fino a che mi fece venire.Lui si eccitò ancora di più
quando vide che lei nonostante stessi venendo continuava imperterrita, e quando
smise schioccò la lingua per far vedere che in bocca non aveva più niente e mi
baciò contenta. Passarono una ventina di
minuti durante i quali lei non stava ferma facendolo impazzire di desiderio,
fino a che decisi che era ora che mi dessi da fare per accrescere la voglia che
tutti avevamo sapendo tra l’altro che lui non aveva ancora goduto.Guardandola con sguardo
complice le chiesi se volesse che le spalmassi un po’ d’olio solare e ricevuto
il suo consenso mi inginocchiai di fianco a lei iniziando dalle caviglie.Si ripeté la scena del giorno
prima. Mentre le cospargevo le cosce risalendo verso l’inguine lei aprì per
agevolarmi, con la coda dell’occhio vidi lui che si allungava per meglio
guardare e d’istinto gli dissi: -
se vuoi puoi avvicinarti, non ci dai fastidio. -
Posso chiese
sorpreso.-
Può vero? Chiesi rivolto a mia moglie.Lei un po’ sorpresa di questa
mia iniziativa ma allo stesso tempo eccitata di averlo vicino fece di si con la
testa.Prese l’asciugamani e lo
stese a ridosso del nostro mettendosi in ginocchio quasi tra le gambe di lei.Ripresi a ungerla dappertutto
seni compresi e mentre lo facevo le dissi: - Amore guarda come è eccitato questo
giovanotto per te. Lei si sollevò sui gomiti e
si mise a guardarlo mentre io le palpavo la figa stando attento a non farla venire
e nello stesso tempo dovevo stare attento anche io a non toccarmi il cazzo perché
ero talmente arrapato che avrei potuto sborrarle addosso pur sapendo quanto a
lei piaceva quando accadeva.Questo pensiero me ne fece
scaturire un altro e rivolto a Claudia dissi:-
Amore allarga un po’ le gambe in modo che si avvicini.Lei mi guardò senza capire
cosa avessi in mente e per evitare un suo ripensamento con una mano posata
sulla gamba l’aprii di più, all’altra ci pensò lei.Seguendo il mio consiglio si
mise tra le sue gambe e mentre si guardavano io iniziai ancora a massaggiarla. Con quel cazzo a portata di
mano e conoscendola sapevo la voglia che aveva di toccarlo, stava a me far si
che accadesse, tra l’altro da vicino sembrava ancora più grosso e la cappella
era come un grosso fungo lucido e violaceo. - Claudia dissi, guarda come è eccitato il nostro amico, perché non lo aiuti tu.Mi guardò stupita di questo e
rimase basita, poi le presi l’avambraccio e lo portai verso lui.Poco dopo l’aveva in mano e
segandolo lentamente ne sentiva la consistenza. Mi scostai leggermente da
loro, lui appoggiò le mani sulle sue ginocchia tenendole le gambe aperte, io
fuori di me dall’eccitazione mi toccavo cercando di non venire, quanto mi
sarebbe piaciuto vederla scopare dal quel cazzo, ma non volevo rovinare tutto
per la fretta. - Non vergognarti dissi a lui, toccale il seno a lei piace.Lei con occhi sognanti mi
guardò senza opporsi e quando lui si chinò sopra di lei per toccarle le tette
il cazzo si adagiò sul suo ventre procurandole un brivido.Quando lui si sollevò col
busto lei l’aveva sempre in mano e lo teneva sul grembo strusciandolo sopra,
sapeva la voglia che aveva di prenderlo ma non ne aveva il coraggio, dovevo
spronarla ma senza fretta. - Amore dissi, guarda come è eccitato per te. Lei sollevò la testa e guardò
sognante il grosso cazzo che teneva in mano. -
Appoggiatelo dissi,
avvicinalo e senti se ti piace.Lei sempre guardandolo se lo
mise sulla figa e lo fece scorrere lentamente tra le labbra abbondantemente
bagnate di umori e al contatto sussultò, tremò letteralmente e venne
copiosamente bagnandogli ulteriormente la cappella di umori.Lui fremeva dalla voglia di
penetrarla, mi guardava come a pregarmi di dargli il consenso, ma non ero io
quello che doveva decidere e gli feci no con la testa, era sgamato, si vedeva
che era esperto di certe situazioni e accettò di buon grado continuando a stare
al gioco.-
Hai sentito che bello le dissi, lei mi guardò con lo sguardo pieno di voglia
e si morse il labbro inferiore. -
Sentilo bene dissi,
provane un po’ e senti se ti piace.Era talmente arrapata da
questa cosa che mi assecondava in tutto, col cazzo ben stretto tra le mani
sollevò i fianchi e si ficcò dentro oltre alla cappella una decina di
centimetri di cazzo, poi lo fece uscire per poi rimetterlo dentro come prima.Fu lui a non resistere, era
da troppo che l’aveva in tiro e non ce la fece più, lo tirò fuori, lei lo tenne
appoggiato sul suo ventre e accarezzandolo si fece impiastrare la pancia e le
tette di sborra.Lui si scusò con lei, si alzò
per prendere da pulire ma Claudia gli disse di lasciar stare che ci avrebbe
pensato lei e mentre lui si allontanava per andare al fiume lei senza farsi
vedere da lui prese con un dito dello sperma e lo portò alla bocca, lo assaggiò
e disse: mmmm che buono e ne prese
ancora un po’.Si ripulì con una salvietta
si alzò e mi venne vicino, mi cacciò la lingua in bocca e quando si staccò mi
disse: Hai sentito che buon sapore?
Non risposi ma il cazzo s’indurì immediatamente e accortasene si mise a ridere. -
Cosa mi hai fatto fare porco che non sei altro disse poi , a momenti mi fai scopare da un sconosciuto
senza che tu muovessi un dito.Voleva addossarmi la colpa e
a me stava bene.-
Perché gli hai permesso di farlo disse a voce bassa perché lui non sentisse.-
Ma si dissi
io, in fondo te l’ha solo appoggiato, che
male c’è hai provato qualcosa di nuovo e mi è sembrato che ti sia pure piaciuto
no?Mi guardò strano ma non
sapendo cosa rispondere rimase in silenzio e andò a bagnarsi al fiume.Facemmo le presentazioni, lui
si chiamava Luca e abitava in zona Vercelli, inondò letteralmente Claudia di
complimenti dicendole che mai le era capitata una donna con così tanta
femminilità, che ne aveva da vendere, e di quanto fosse erotica ecc…, non vi
dico lei: andò in brodo di giuggiole e lui così facendo stese un tappeto di
velluto e si garantì un sicuro futuro incontro.Ci scambiammo i numeri di
cellulare promettendoci di risentirci e così fu, ma questo lo leggerete nel
prossimo racconto.
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4 anni fa
krakatoanew, 66/65
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come tutto ebbe inizio 1
COME TUTTO EBBEINIZIO -1A Giugno, come l’annoprecedente con le prime giornate assolate tornammo sulle rive del Ticino dovel’anno prima scoprimmo un posto dove ci si poteva fare naturismo, era pocolontano da Malpensa dove coppie e singoli si ritrovavano per stare nudi al solee non solo, ma questo lo scoprimmo dopo e essendo mia moglie un po’esibizionista decidemmo di andarci e provare anche noi questa esperienza senzasapere che sarebbe stata la causa scatenante di ciò che accadde dopo. La prima volta che ci andammol’impatto non fu dei migliori, c’erano coppie nude sparse qua e la al sole ealcune di queste non si limitavano a questo ma facevano giochi eroticiattorniati da singoli che le guardavano masturbandosi.Seppur scettici per non farcivedere imbranati assumemmo il fare di una coppia sgamata abituata a certe cose emuovendoci con finta naturalezza scegliemmo un posto dove stendemmo i nostriteli e ci spogliammo nudi a prendere il sole.Sarà che eravamo nuovi delluogo oppure per le curve di mia moglie, fatto sta che i maschi allupaticominciarono a girarci intorno per vederla e incuriositi si toccavano igenitali davanti a lei.C’è da dire che nonostante abbiacompiuto 50 anni è parecchio bona, ha ancora un bel paio di tette belle piene eun culo da sballo, nell’insieme è proprio una bella figa. Comunque vederci attorniati cidette fastidio, erano poco distanti e si toccavano i genitali in modo, ma quellapratica doveva essere normale in quel posto perché guardandoci in giro vedemmoche altri facevano lo stesso con le altre coppie e ad alcune di queste sembravache apprezzassero, così ci adeguammo lasciandoli fare.Alcune donne di coppia li facevanoanche eccitare cospargendosi di crema/oli solari e a gambe aperte si ungevano lecosce e l’intimo fino a che questi masturbandosi godevano venendo poco distantida loro. Claudia a pancia sotto e col mentoappoggiato sulle braccia non si perdeva una sola virgola di quanto accadevacommentando sottovoce con me ogni singola cosa. Ogni tanto sollevava la testae si guardava in giro soffermandosi per lo più sui maschi ben dotati e se siaccorgeva che qualcuno di questi era in procinto di venire non lo perdevad’occhio fino a che non vedeva i loro schizzi finire sulla sabbia davanti a loro. - Haivisto quello col cappellino come se lo mena veloce disse, e come ce l’ha grosso,siè pure avvicinato, non vorrei che ci venisse sui teli. Quello come se avesse sentitoindietreggiò di qualche passo e sborrò getti che caddero vicinissimo allenostre salviette, quando finì ci buttò sopra della sabbia col piede. - Hasborrato come un cammello disse lei quando si allontanò, c’è mancato poco checi venisse addosso, hai visto quanta ne aveva. - Perforza risposi, ha un cazzo chesembrava una clava, ti piaceva e?? - Si masolo il cazzo però, lui è un buzzurroma vederlo a vederlo sborrare mi sono bagnata, mamma mia che tarello! - Mi ero accorto che lo guardavi e hopensato che fossimo stati in un posto più appartato magari ti sarebbe purepiaciuto menarglielo e farlo sborrare con le tue manine, mi sono eccitato apensarlo. - Ma sei scemo, ora ti ecciti se guardo icazzi degli altri? Tu non sei solo un porco ma anche pervertito. - Puòdarsi pure che lo sia risposi, ma l’haidetto tu che ti sei bagnata a guardare venire quel grosso, se poi vuoi farmeneuna colpa accomodati pure ma mi piace pensarti alle prese con un arnese così e mieccita. Lungo il ritorno verso a casale chiesi cosa ne pensasse del luogo e mi rispose che appena arrivati aveva comeuna repulsione a vedere degli uomini menarselo davanti a delle donne anche senude, ma di essersi pure incuriosita nel vedere che ad alcune donne delle altrecoppie quella pratica piaceva e ne traevano piacere, così si mise ad aspettare divedere se qualcuno se lo menasse per lei, cosa che accadde varie volte e che lepiacque molto perché mi confessò che si era eccitata a guardarli. Mentre le parlavo feciscivolare la mano tra le cosce accorgendomi di quanto fosse bagnata e le dissi:- Meno male che hai l’asciugamani sotto il culo altrimentim’inzuppavi il sedile dell’auto da quanto sei fradicia d’eccitazione.- Cretino rispose lei piccatadandomi un leggero buffetto dietro la nuca, sonocosì perché sono sudata.- Si si risposi ridendo, e perquella risposta rimediai un altro buffetto sulla nuca.Quella sera a letto mentre latoccavo tra le gambe le chiesi se ci fosse stato qualche cazzo in particolareche le fosse piaciuto.- Si rispose, il più bello era quello del buzzurro colcappellino bianco, ma solo quello aveva di buono, per il resto era brutto efaceva schifo, se quel cazzo l’avesse avuto quel bel ragazzo con i Rayban allorasi che ci si poteva fare un pensierino.Quelle parole insieme agliumori che iniziarono a uscirle dalla figa innescarono in entrambi un’eccitazioneincredibile e riprendemmo a scopare come due amanti arrapati. Questo nostro nuovo sfizio ciintrigava e decidemmo di declinare le vacanze al mare scegliendo di restare acasa e frequentare il fiume per tutta estate.Acquisendo più esperienza smettemmodi frequentare le rive affollate da maschi arrapati e dandoci da fare trovammo postianche più belli, meno affollati e meglio frequentati che si prestavano di più allenostre esigenze e fantasie. Uno di questi posti è sulfiume Sesia in provincia di Vercelli, lungo il fiume ce n’è molti di posti chesi prestano a praticare il naturismo, lungo il greto si trovano delle piccole oasidi sabbia per lo più circondate da vegetazione fatta di fitti cespugli e alberiche permettono un’adeguata privacy dove volendo si può fare anche sesso senzail patema di essere visti.Ovviamente non si era soli, ancheli c’è gente che gira e capita che alcuni singoli arrivando nelle vicinanze civedesse, ma è Claudia scegliere a chi dare corda o meno, se il tipo non le va agenio copre le sue nudità in modo che quello capisce che non c’è trippa pergatti e se ne va scoglionato, se invece il tipo le va a genio mostra non fanulla per nascondere le sue grazie ma assumendo pose provocanti lo eccita finoa che quello non si mette a masturbarsi davanti a lei fino a sporcare la sabbiadi sborra dinnanzi a lei.Non appena questi siallontana contento divento io il suo oggetto di gioco e con mio immenso piaceremi lascio usare come strumento per la sua libidine. Quest’anno però Claudia ha trovatoun nuovo ammiratore che le piace particolarmente ed è un ragazzo che vedemmo ilsabato prima, vedemmo un tizio che camminando in riva al fiume dirigendosiverso la nostra direzione e essendo noi coperti dal verde ci vide solo quandosuperò i cespugli, sembrò sorpreso di trovare qualcuno, posò lo sguardo su miamoglie e si guardò in giro per cercare il posto adatto in cui mettersi.Scelse un punto a una decinadi metri da noi, sistemò le sue cose si spogliò e si mise a prendere il sole. Claudia con un sorrisetto malizioso mi guardò e si sdraiòmettendo il suo bel culo in bella mostra in modo che il ragazzo potesseammirarlo mentre io sdraiato e con le parole incrociate davanti a me facevofinta di essere concentrato su di esse ma non mi facevo sfuggire il minimomovimento di lui e con l’accortezza di non farmi sentire dicevo a lei tuttoquanto faceva.Doveva avere circa trent’anni,corpo snello e un’abbronzatura da fare invidia a un Marocchino.Guardava Claudia insistentementee quando sottovoce glie lo dissi lei iniziò a muoversi e ad aprire le gambe,era un segno positivo, evidentemente le andava a genio. Mi sembrava di avergli vistoil cazzo che ora da seduto teneva tra le gambe ripiegate nella classicaposizione di yoga e mi era sembrato di notevoli dimensioni, ma era solo statoun attimo e non ne ero sicuro ma lo dissi ugualmente a Claudia che poco dopoincuriosita si voltò e pure lei si mise seduta nella sua direzione.Prese la crema solare e con naturalezzamanco fosse nel bagno di casa si mise a spalmarsi il corpo con una lentezzaesasperante.Si massaggiò il seno fino aquando la crema non fu tutta assorbita, poi passò alle gambe risalendolentamente sulle cosce che con maestria apriva sempre più. Il ragazzo a quel punto rottogli indugi e stando sempre seduto si appoggiò all’indietro su un gomito eaperte anche lui le gambe prese in mano un cazzo da paura e mostrandolo conorgoglio iniziò a menarlo lentamente davanti a noi. Restai allibito, e chi siimmaginava una cosa del genere, Claudia non se n’era ancora accorta perché atesta bassa stava mettendosi la crema sulla figa.La toccai facendole segno diguardare e appena lo vide rimase si bloccò e a bocca aperta mi guardòincredula. Sarà stato perché lei si era bloccatadopo averlo guardato e averla vista girarsi subito verso di me doveva averglifatto credere che avesse preso male la cosa e di conseguenza smise subito ditoccarsi e si sdraiò sulla schiena a prendere il sole.Il fatto però che fosseeccitato lo dimostrava senza ombra di dubbio il suo cazzo ancora turgidoletteralmente appoggiato sulla sua pancia e con dei piccoli colpi sembravavolersi sollevare, pareva un totem. Vedendo come lo guardava la immaginaialle prese con quel coso e dovetti lottare per resistere da metterglielo inbocca e farmelo succhiare.Il fatto che l’amassi non importava,e pensarla di vederla giocare con un cazzo di quelle dimensioni mi facevabattere il cuore in una maniera indescrivibile.Se pensavo a quanto fossigeloso prima che iniziassimo a frequentare le rive dei fiumi mi veniva daridere, ora invece mi eccitavo come unmandrillo sperando di arrivare a trasgredire. - Ma dai le dissisussurrando, perché ti sei fermata, ha pensato che ti fossi contrariata e asmesso di toccarsi, dai continua e fallo eccitare.Erano queste le situazioniche più le piacevano ed ero curioso di vedere cos’avrebbe escogitato pereccitarlo. Si immedesimò nella partedella seduttrice e rilassandosi aprì le cosce e ricominciò a in cremarsi tra lecosce guardandolo.Lui si girò verso leimettendosi su un fianco con il cazzo che poggiava sul telo, accortosi che lei gli guardava l’uccello loprese in mano e lo scappellò lentamente mentre io continuavo a fare finta difare le parole incrociate.Vedendo che lei continuava atoccarsi intanto che lo guardava, lui prese coraggio e sedutosi a gambe aperte difronte a lei iniziò a menarselo.Vidi che lo guardò ecompiaciuta gli sorrise, prese dell’altra crema e mentre con una mano sispalmava il seno con l’altra si toccava tra le gambe senza staccargli gli occhidi dosso.Lui col grosso cazzo in mano completamentescappellato con la cappella umida e violacea guardò Claudia e con le labbramimò un bacio.Il cazzo mi faceva male daquanto l’avevo duro, mi alzai e mi misi vicino a lei che appena lo vide loafferrò e si mise a menarlo continuando a guardare lui.Sentivo la sua vogliacrescere, spostai la sua mano e con la mia cominciai a farle un ditalino chesubito ebbe l’effetto di farla godere, inarcò il bacino e con dei versiraggiunse l’orgasmo subitaneamente seguito da un altro. Lui estasiato dalla scena simise in ginocchio e avvicinatosi al bordo del telo se lo menò aumentando ilmovimento fino a che sborrò sulla sabbia dinnanzi a lui.Ora eravamo tutti appagati oquasi, io non ero venuto e come loro mi distesi e mi misi a prendere il sole.Il bello era che non ci funeanche una parola tra noi e il bello era propri li, ci eravamo scambiatierotismo a piene mani senza conoscerci e godendo delle nostre azioni.Ci lavammo con dellesalviettine umidificate e mangiammo un po’ di frutta che ci eravamo portatiappresso e una volta finito Claudia si rimise in posizione col suo bel culoverso di lui e mi disse di metterle della crema sulle spalle.Mmmmmmm, non le era bastato,ora con la mia complicità voleva farlo di nuovo eccitare e per farlo decisi diprendere l’olio anziché la crema e lei acconsentì.Iniziai dalla schiena, neversai una buona quantità lungo tutta la schiena e presi a spalmarlo dappertutto,con la pelle lucida d’olio risultava ancora più attraente, passai a ungerle legambe che lei prontamente divaricò a benefici odi lui, una volta fattofinalmente mi dedicai al suo magnifico e tondo culo.Lasciai cadere l’olio suentrambe le chiappe facendo in modo che ne andasse anche nel solco, poi iniziaia spalmarlo per bene passando lentamente le mani sopra le natiche arrivando adaprirle e far scorrere le dita sull’ano e scendendo poi sulla figa dove misoffermavo accarezzandole le grandi labbra ancora una volta smaniose di esseretoccate.Alzai la testa e lo vidiseduto che si toccava il cazzo ancora svettante, lei sentendo che le allargavole chiappe le sollevò leggermente facilitandomi e le infilai un dito nel culo.- Hai! Fecelei emettendo un gridolino poi voltò la testa e guardandomi maliziosa disse inmodo che sentisse pure da lui: non vediche non siamo soli.- Dai dissi iogirati che te ne metto un po’ davanti. Quando si girò i loro sguardis’incrociarono e lei si compiacque di vederlo ancora in tiro per lei, si mise semisdraiataappoggiata sui gomiti con le gambe leggermente divaricate mentre le versavo trale tette l’olio che scendeva fino a riempirle l’ombelico e scendere oltre.Con gesto lento raccolsil’olio da sopra il suo pube e lentamente lo cosparsi dappertutto soffermandomia massaggiarle il seno, i capezzoli erano già duri e disse di fare piano perchéora erano sensibili, lo disse in modo da farsi sentire anche da lui.Scesi con la mano amassaggiarle il ventre e guardando il ragazzo portai la mano sulla figa gonfia,vedendolo più attento che mai allargai le labbra e la penetrai con le dita, leiper facilitarmi aprì di più le gambe sospirò e lanciò un gridolino per farsisentire e eccitarlo di più.Lui attentissimo e allupato simenava il cazzo allo stesso ritmo che usavo io mentre con le dita la penetravocon Claudia che mi segava allo stesso ritmo. Quando Claudia ebbe l’orgasmofu davvero intenso, venni anch’io e sporcai dappertutto, la salvietta ora eraintrisa dei suoi umori e dal mio sperma, anche lui venne e come prima sborròcopiosamente sulla sabbia dinnanzi a lui. Io e Claudia andammo in acquaper darci una sciacquata e passandogli accanto mi disse che le sarebbe piaciutoritornare li anche il giorno dopo. Ovviamente lo disse perchélui la sentisse e sapesse che l’indomani saremmo stati ancora li.
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4 anni fa
krakatoanew, 66/65
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La patatina del nonno.
Mi chiamo Genny, ho diciannove anni e sono alta uno e settanta, capelli neri e occhia azzurri, regalo di nonna paterna, seno una terza, e un bel culetto a mandolino gambe lunghe e affusolate. Sono decisamente una bella ragazza che tiene molto al suo aspetto fisico e alla sua immagine, come mi ha insegnato mia nonna, che di classe ne aveva da vendere, una bella immagine fa sempre colpo e che aiuta in tanti casi della vita, e io sono sempre stata convinta che avesse veramente ragione. Da sei mesi vivo in una altra città essendo iscritta all’Università nella Facoltà di belle Arti. Abito in un piccolo bilocale con bagno posto in una bella zona di questa città, molto diversa da quella dove sono nata e anche questo nuovo modo di vivere è per me tutta una frizzante novità. Devo spiegarvi una cosa che caratterizza la mia famiglia. In casa mia hanno tutti l’abitudine di sposarsi presto, e in particolare di mettere incinta le moglie molto giovani. Non vi so spiegare il motivo o perche succede, ma succede e basta. Mio nonno Augusto ha sposato mia nonna Silvia che era incinta e aveva diciassette anni, ha partorito due maschi, mio zio Mario, che a sua volta ha sposato mia zia Claudia anche lei incita a diciassette anni e a diciannove aveva già due figli, e suo fratello Carlo che poi è mio padre, ha sposato mia madre Lucia, anche lei era incinta a sedici anni e ha diciannove aveva già mio fratello Stefano, e me che adesso mi ritrovo ad avere una madre che sembra mia sorella e mio padre che sembra il fratello maggiore di mio fratello. Da un certo punto di vista è anche un vantaggio, ci si ritrova sempre ad avere genitori giovani, ma nello stesso tempo la cosa mi rende un po inquieta perche io a diciannove anni, non sono ne fidanzata, ne sposata, e nemmeno incita mentre mio fratello ha già due figli avendo messo incinta mia cognata a diciassette anni e che ha partorito due gemelli, maschi. Siamo una famiglia benestante, e abbiamo due settori dove la mia famiglia ha investito e ha realizzato la propria fortuna. Un settore è la grande distribuzione alimentare, con sei super mercati, e nel settore delle maioliche e piastrelle, dove voglio inserirmi io e per questo frequento la Facoltà di belle Arti. Voglio dipingere maioliche, e fare dei capolavori con la mia fantasia e rinnovare un settore che i miei vorrebbero dismettere. Ovvio questo mi ha portato a scontrami con la mia famiglia che avrebbe voluto che pure io mi fossi inserita nelle varie amministrazioni dopo aver fatto studi di ragioniera o da dirigente per affiancare i miei fratelli e zii per dirigere le varie attività di famiglia, ma io ho deciso che voleva fare una cosa diversa e in questo solo mio nonno mi ha appoggiato. Per studiare mi sono allontanata dalla villa di famiglia dove tutti viviamo in totale armonia, e questo devo ammettere mi manca un poco. A diciannove anni essere di colpo libera è come prendere una sbornia. Ti senti padrona del mondo, e allora puoi fare quello che ti pare, andare dove vuoi e con chi vuoi. Allora penserete sesso a go go. Assolutamente no! Sono così terrorizzata dall’idea di rimanere incinta che ho cominciato ad assumere la pillola dai sedici anni. E questo mi ha condizionato sempre l’esistenza. Quando si tratta di sesso sono molto cauta, chiusa e soprattutto non ho mai messo il sesso fra le mia priorità, anche se ho avuto qualche frequentazione non ho mai ritenuto che la persona con cui uscivo era quella giusta. Dentro di me c’è sempre stata una sensazione che mi mancasse qualche cosa che mi portasse a lasciarmi andare. Sono sempre fuggita quando una relazione si stava incanalando in maniera molto seria. Naturalmente il mio aspetto, i miei occhi e il mio modo di essere sempre elegante, con mini e tacchi alti, ha scatenato un nugolo di maschi che mi ronzano intorno da quando ho messo piede all’Università. Poi visto che non riuscivano ad ottenere nulla è stata la volta delle ragazze che hanno senza mezzi termini iniziato a sedurmi sperando che fossi lesbica. Io mi sono sempre concentrata sullo studio, senza lasciarmi sedurre dal sesso e soprattutto ho continuato a mantenere i contatti con la mia famiglia che non vedeva di buon occhio il fatto che io me ne andavo a vivere da sola. Mio nonno Augusto, il patriarca di famiglia quando ha saputo le mie intenzioni ha detto una cosa che tutti hanno accettato.
“Vieni a casa una volta ogni quindici giorni, e telefoni almeno due volte al giorno ai tuoi genitori e una volta a me.”
Tutti d’accordo. Da quando è morta mia nonna per un banalissimo incidente, un ubriaco non ha rispettato uno stop, uccidendola, lui è cambiato. Per anni lui e mia nonna sono stati il mio punto di riferimento. Lei gran donna di una classe innata e sempre molto elegante anche in casa, che mi ha di fatto cresciuta e insegnato tutto quello che c’era da sapere nel vestire, muoversi, e in genere a vivere. Lui sempre dolcissimo con me che a suo dire ero la copia giovane della nonna, e che mi ha sempre chiamato la sua patatina. Un vero signore, sempre posato, nei modi e nelle reazioni. Un vero patriarca, un imperatore, come quello di cui lui ha il nome che però ha sempre fatto le cose in maniera giusta ed imparziale soprattutto con i suoi figli che ha istruito alla guida del suo impero consapevole che un giorno gli sarebbero succeduti, ma non con me. Per me ha sempre avuto un debole, un trattamento speciale e io ho un forte ascendente su di lui, gli posso chiedere ogni cosa e lui non me la rifiuta mai, in particolare dopo la morte della nonna. Oggi a cinquanta cinque anni ha un fisco che quando passa le donne lo divorano con gli occhi. Alto, imponente spalle larghe, asciutto, e con ancora quasi tutti i capelli neri, mani grandi e braccia forti che mi hanno sempre fatto sentire protetta e al cento del mondo. Da un po di tempo mi sono resa conto che c’è qualche cosa che non va in lui. Le nostre telefonate duravano in genere una ventina di minuti, invece adesso mi chiede appena le solite cose come se voglia evitarmi. Sono stata a casa la scorsa settimana e lui non l’ho visto, era a convegno a cui avrebbe potuto inviare chiunque e così, quando sono tornata all’Università e ho scoperto che non avremmo avuto lezioni ne venerdì ne sabato per i festeggiamenti del santo patrono, l’ho chiamato e l’ho invitato a raggiungermi per passare tre giorni insieme. All’inizio ha cercato delle scuse per non venire, ma io l’ho minacciato di sparire dalla sua vita se non mi accontentava.
“Ti prego non farlo. Vengo, il giovedì pomeriggio dopo l’ufficio vengo e staremo tre giorni insieme. Faccio prenotare dalla mia segretaria una camera in un albergo vicino a te e ti raggiungo.”
L’ho incenerito.
“Tu non devi prenotare nulla! Ho abbastanza spazio per entrambi e poi se non lo dici a nessuno è meglio. Ti voglio tutto per me e dimentica il cellulare che tanto non ti serve.”
Ha accettato tutte le mie condizioni. Il giovedì alle 13.30 me lo sono ritrovato appoggiato alla sua splendida Maserati, bello, sorridente e con una rosa rossa in mano. Naturalmente fin quando non l’ho salutato per tutti quelli che mi hanno guardato ero la classica troietta che si è venduta ad un ricco.
“Nonno!! che sorpresa!”
Lui mi ha abbracciato e mi ha aperto lo sportello della sua vettura e quando sono salita, la mini gonna è scivolata verso l’alto e lui ha ammirato le mie splendide cosce fasciate dalle mie inseparabili autoreggenti. Nel breve tratto fino a casa gli ho chiesto come mai mi aveva fatto questa sorpresa e lui ha detto che in ufficio il climatizzatore si era rotto e lui che aveva già la valigia in auto l’ha preso come un segno, se ne doveva andare a trovare la sua patatina. Appena dentro il mio appartamento ha dato una bella occhiata e ha annuito compiaciuto.
“Bello, intimo e ben tenuto. Non che avessi dubbi sul fatto che la mia patatina non fosse in grado di vivere da sola e di dimenticarsi di suo nonno che oggi le ha fatto fare la figura della troietta che si vende ad un vecchio porco che ama le ragazzine.”
La parte finale della frase la sussurra quasi a bassa voce. Mi giro lo afferro per il bavero della giacca e lo fulmino con uno sguardo mentre il mio viso molto vicino dal suo è una maschera di rabbia pura.
“Non ti permettere di dire queste cose! Oggi ho avuto una bellissima sorpresa da una persona che adoro e che non è affatto vecchio! In quanto alla troietta devi sapere che io non devo spiegazioni a nessuna delle persone che ci hanno visto e quando ti ho chiamato nonno tutte quelle puttanelle mi hanno sicuramente invidiato. Quindi chiariamo una cosa importante: qui c’è un bel maschio e non ci sono vecchi!”
I nostri occhi si scrutano, lui mi sconvolge con il suo sguardo profondo, e le nostre bocche sono vicinissime ad un tratto le sue labbra sono incollate alle mie. Dopo un attimo di stupore apro la bocca e la sua lingua penetra di prepotenza e si mette a giocare con la mia e ci scambiamo un bacio sconvolgente, forte, carico di passione. Sento uno strano languore nel ventre mentre le mie mutandine si bagnano in maniera incredibile. Ho un improvvisa ondata di calore che dal basso ventre sale fino al cervello e mi sconvolge la cosa che questo rivela. Ho sempre desiderato questo bacio! Fin da quando ero bambina e lo vedevo baciare mia nonna ho sempre desiderato essere così stretta fra le sue braccia e ora mi sembra di sognare. La sua mano mi accarezza la nuca, e sento il suo corpo aderire con il mio in un abbraccio carico di piacere soprattutto quando sento una forte erezione salire e comprimere il mio ventre che si spinge sempre di più verso di lui che dopo questo interminabile momento si stacca da me poi abbassa lo sguardo.
“Scusami, devo essere impazzito.”
Lo guardo e non gli rispondo, ma torno a baciarlo con la stessa passione di prima. Lui reagisce e mi abbraccia forte e continuiamo a limonare fin quando mi stacco e lo guardo dritto in faccia.
“Smetti di avere dei dubbi o ripensamenti. Io l’ho desiderato da quando ti ho visto farlo con la nonna. Mi sono resa conto solo adesso che in tutti questi anni ho solo desiderato te. Non ho voluto nessun legame, o altro uomo che te. Sei e resterai la sola persona al mondo che desidero avere dentro di me e quindi adesso ti prego fammi diventare donna perche io non lo farò mai con nessun altro.”
Lui mi guarda, i suoi occhi brillano di piacere poi si lascia condurre verso la camera da letto e quando sono dentro e mi spoglio lui mi stringe un attimo a se.
“Pensaci bene, dopo non sarà più possibile tornare indietro. Se andiamo avanti su questa follia devi promettermi che poi ti troverai un bravo marito e che mi farai felice quando avrai dei figli, promettimelo.”
Lo guardo e non dico nulla, lo bacio e poi mi abbasso e in qualche modo riesco ad aprire i pantaloni che poi scendono giù fino alle caviglie. Mi trovo davanti il suo scettro di carne dura e pulsante. Lo annuso e mi riempio le narici del profumo di maschio e poi lo lecco un po timidamente. Ho visto molti filmati su internet di come si succhia un cazzo, e si scopa, ma solo ora mi rendo conto della mia totale inesperienze e cerco di rimediare al meglio delle mie capacità. Lo imbocco in gola e lui geme.
…humumum…. ssii succhialo e leccalo tutto……
Mi appoggia le mani sul capo e mi imprime il ritmo della pompata. Io mi sento un lago fra le gambe. Sento la mia fichetta che si sta bagnando e che mi sembra bruciare da quanto la sento bollente. Lui mi solleva e io ne approfitto per far scivolare la mini e il reggiseno raggiunge sul pavimento la maglietta. Quando faccio per togliere le calze lui mi dice di lasciarle che mi rendono più sexy. Mi siedo sull’angolo del letto e lo riprendo in bocca con lui che adesso muove il bacino avanti e indietro e mi pompa in bocca il suo meraviglioso scettro che cerco di ingoiare più che posso. Lui mi asseconda e poi mi spinge sul letto, si inginocchia e mi da una delle leccate più belle che abbia mai ricevuto. Godo quasi subito e porto le mie mani sul suo capo e lo schiaccio contro la mia fica che gronda umori come un fiume in piena.
…humuhhm…ssiiii….sei…seiiii…stupendoooo!!!..
Sento la sua lingua scorrere lungo il taglio delle mia fica e poi si insinua dentro le grandi labbra mi succhia il liquido che sgorga copioso. Poi raggiunto il basso si insinua fra le chiappe e mi solletica anche la rosellina anale e poi risale e mi schiaccia il clito che è gonfio e molto sensibile. Mi fa godere un primo orgasmo che mi scuote tutta facendomi tremare.
…ssiii..eccomiii…vengo!!...vengoo.VENGOOOO!!!........vengoooo…..ORAAAAAAAAAAAAAA!!!...........
Mi lasci assaporare il mio primo orgasmo, poi io lo costringo a salire su di me lui mi sovrasta con il suo corpo massiccio. Mi guarda negli occhi mentre sento la punta del suo meraviglioso palo che si insinua fra le pieghe della mia fica bagnatissima che non aspetta altro che di riceverlo dentro.
..dai prendimi…dai…lo sai che ti voglio…. daiiii…fammi tua ….fammi diventare donna…….
Lui mi guarda e sorride.
“Sei ancora in tempo per rinunciare a commettere questa pazzia. Poi non si potrà tornare indietro.”
Lo guardo e lo supplico d scoparmi.
“Ti prego dai… entra dentro di me..sverginami…ti prego lo voglio…voglio solo te…. daii….ssiii……
Lui spinge un poco la punta dentro e io sento che deve essere in prossimità dell’imene e allora do un colpo di reni e spingo il mio corpo in alto andando incontro al suo con lui che appena sente che spingo mi da un colpo secco e scorre tutto dentro di me. Per un attimo mi sento come se mi stessero lacerando il ventre. È un attimo, perche quando il suo cazzo dopo che è scivolato dentro e avermi aperto tutta sbatte contro il fondo mi provoca una scarica elettrica che mi stordisce da quanto mi fa godere. Io urlo il mio orgasmo e poi la voce mi muore in gola.
…HHHAAA….SSIIII…VENGOOOO….venguhummm.
Lui resta immobile, mi guarda e i suoi occhi brillano di piacere.
“Godi e lasciati andare che adesso ti porto in paradiso.”
Poi incomincia a pomparmi e mi sbatte tutto il suo palo dentro e fuori con me che quando lo sento uscire gli vado incontro con il corpo per paura di non sentirlo tornare dentro. Mi fa godere e ben presto perdo il conto di quante volte ho detto vengo. Poi di colpo mi afferra e si gira e mi ritrovo su di lui impalata su quella trave che adesso entra dentro in tutta la sua lunghezza e che mi sfonda il ventre. Lui mi fa oscillare avanti e indietro e io mi sento come se la mia fica fosse una campana e il suo cazzo il batacchio. Godo di nuovo urlando il mio piacere mentre lui ha sollevato le mani e adesso impasta i miei seni e tortura i miei capezzoli. Godo e lo urlo con tutto il fiato che ho in gola.
…VENGO…VEGOOOO!!!...SSIIII..ORAAAAAAAA!!
Sfinita mi accascio su di lui che mi abbraccia e mi mette di lato. Solleva la mia gamba sul suo fianco e mi scopa di lato. Mi fa godere ancora, e io lo incito a farlo sempre più forte. Lo provoco e lui mi risponde per le rime.
….dai porco bastardo…scopami..fammelo sentire tutto..dai che ci godi a sventrare la tua patatina..sei un porco che gode a scopare la nipotina vergine..dai scopamiii…ssiiii..dai …..
..ssi piccola troietta ti scopo e ti slabbro tutta….
Mi afferra e mi sposta di lato, poi si mette dietro di me e mi solleva il culo e mi scopa da dietro. Lo sento tutto fino in pancia. Urlo di scoparmi così più forte che mi fa impazzire.
…sssiii…cazzo..mi…….sventriiii…sei.meravigliosoo…ssi daiii scopa la tua patatina..dai che sei un toro meraviglioso!... ssi daii più forte..daiii.. che vengooooooooooooooo…… oraaaaaaaaaaaa…
Mi sbatte così forte che il suo corpo si impatta col mio che ne subisce i colpi tremendi e mi scuote tutta. Sento le sue palle sbattere sulla fica e questo mi sconvolge di più e allora allungo una mano e cerco di accarezzarle. Lui lo sente mi sprona a masturbarmi e ad accarezzare le sue palle.
…daii…toccati che godi di più….ssi mi piace sentire che mi tocchi le palle…dai piccola che questo toro ti fa sentire quanto sei vacca…cazzo mi fai sborrare…ssi daii vieni che sborro…..daiiiii….
Lo sento scoparmi sempre più velocemente e poi mi scarica dentro una colossale sborrata.
….SSSSSIII…ECCOMMI…SBORROOOOOO!!!!
Sento questa ondata di calore che si riversa dentro di me e mi provoca un nuovo orgasmo. Vengo con lui.
…ssiii..ti senttooo…ssi bellisisimooo..vengo!!
Mi inonda la vagina e da quanto ne scarica dentro me. Alcuni schizzi fuoriescono agevolati dal fatto che lui continua a scoparmi sempre più forte. Poi si accascia su di me lentamente mi distendo con lui che resta dentro, ma si mette di fianco. I nostri respiri sono flebili, i nostri cuori battono all’impazzata e sono fradicia di sudore, di sperma che cola da tutte le parti, ma non me ne frega nulla. Mi giro e lo bacio in bocca e lui mi ricambia con passione e amore. Resto un momento in silenzio, poi gli parlo con voce rotta dall’emozione.
“Grazie, sei stato davvero meraviglioso. Solo ora mi sono resa conto di quanto ti desideravo. Tu e la nonna siete sempre state le mie figure di riferimento. Tu come maschio mentre la nonna come donna e siete sempre state le due persone che ho ammirato di più al mondo. Una volta vi ho visto fare sesso e sicuramente da allora ho desiderato essere fra le tue braccia. Grazie e ti prego non mi far mai mancare questa sensazione di piacere che ho sentito quando eri dentro di me. Unico! Lui mi guarda e poi mi parla. Anche la sua voce è emozionata.
“Tu sei stata meravigliosa. Da tanto tempo lo volevo, ma avevo anche paura di pensare una cosa simile. Anche tua nonna si era accorta che ti guardavo in modo diverso. Ti ricordi il tuo sedicesimo compleanno quando vi siete tuffate in piscina insieme e quando siete uscite dall’acqua i vostri costumi bianchi lasciavano vedere le vostre forme. Lei aveva notato il mio sguardo di desiderio e per tante notti fin quando poi è morta spesso quando la scopavo mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto averti nel letto con noi due. Non puoi capire quanto mi eccitava una simile fantasia. Quando lei è venuta a mancare per un periodo di tempo mi sembrava di impazzire, ma poi c’eri tu e allora mi ricordavo le sue fantasie e mi sono illuso che tu restassi con me. Poi quando te ne sei voluta andare sono stato favorevole perche credevo che non avresti potuto fare a meno della tua famiglia e invece mi sono sbagliato. Allora mi sono convinto che tu mi avevi definitivamente messo da parte e me ne ero fatta una ragione, per questo ti stavo evitando. Ma ora mi sento molto felice, ti amo come se amassi tua nonna, tu sei la sua copia che mi fa impazzire mi sono segato tante volte pensando al tuo splendido corpo e adesso spero che non ti limiterai a una sola scopata.”
Sentirlo parlare mi ha fatto eccitare ancora di più. Mentre lo ascoltavo gli ho segato piano il cazzo che in breve era già quasi duro e senza dire nulla mi sono abbassata e l’ho preso di nuovo in bocca. Era ancora bagnato dei miei e suoi umori e l’ho leccato e succhiato fin quando è tornato di nuovo duro e lui ne ha goduto tanto.
…ssiiii..sei mervigliosaaaa…ssi dai succhialo..mi fai morire ..sei una bocchinara stupenda….ssiii……
Quando l’ho sentito bello duro mi sono girata e mi sono messa con il culo in alto. Lui mi ha guardato e per un attimo cercando di capire quello che volevo e quando l’ha capito ne è rimasto basito.
“Lo vuoi nel culo? Ma sei sicura? non è come davanti ti farò soffrire un po di più, ma poi sarà piacere immenso.”
Io l’ho invitato a scoparmi il culo.
“Lo so che sarà più doloroso, ma lo voglio. Non puoi lasciare le cose a metà e adesso fai quello che deve essere fatto. Io voglio il tuo cazzo nel culo e in ogni buco dove lo vorrai mettere io lo prenderò. Dai e non esitare.”
Si posiziona dietro e mi lecca e dilata piano con un dito e poi due il buchetto che dopo uno scatto iniziale si lascia sondare e dilatare bene. Poi mi lubrifica con la saliva e i miei umori che prende dalla mia fica che ancora cola del suo seme e quando è quasi pronto lo infila davanti per bagnarlo bene e poi lo appoggia la culo e lo spinge dentro deciso. Lo sento entrare e appena la cappella si fa strada dentro di me emetto un grido e lui si ferma subito.
..AHHH…piano…. NOOO!!..non ti fermare ..entra.
Lui molto lentamente lo spinge dentro. Mi sento dilatare il culo e mi sembra che mi stia sfondando le reni, ma sopporto e quando sento le sue grosse palle sbattere sulla mia fica mi rendo conto che l’ho tutto in culo. Lui resta un momento immobile, poi mi fa mettere una mano sulla mia fichetta per masturbarmi così il dolore si attenua e intanto incomincia a muoversi dentro e fuori.
….Dai toccati..mettiti due dita davanti e masturbati che così godi subito e sentirai meno dolore…
Io dopo un poco lo assecondo e quando cerco di fare entrare le dita dentro la fica la sento schiacciata e mi accarezzo il bottoncino gonfio e molto sensibile. Lui intanto mi sta limando il culo con molta maestria e io in breve incomincio a sentire il piacere e mi dimentico il dolore. Lo incito a sfondarmi il culo.
..ssii..dai porco..sfondami il culo!!! cazzo sei enorme…. mi spacchi…sei un porco che gode a spaccare il culo alla nipotina ..maiale..ci godi..dimmelo…porcoooo..cazzo mi fai godere….
Lui ha abbandonato ogni remora e adesso mi pompa il culo come un toro scatenato e senza quasi rendermene conto mi sento due dita dentro la fica. Piena e sfondata godo con lui che mi apostrofa i peggio epitaffi.
…sii certo che ti sfondo il culoo..sei una zoccoletta che deve essere sfondata..una vacca da letto..una troia che voglio spaccare tutta e farcire di sborra…. sii sono un porco che ci gode a spaccare e fottere la nipotina troia…e puttanaaa….. godii che sborro….ssiii daiii ti spacco…orra sborrooooo…. ssii eccomii..godi……oraaaaaaa….
Lo sento squassarmi il culo con colpi tremendi e poi mi inonda il culo di seme bollente. Continua a pomparmi e sento schizzare dal suo cazzo che dopo incomincia a scorrere sempre meglio lubrificato dal suo stesso seme.
…ssiii…eccommi vengooooooooo..orra..ssi ti sentooo..sei bollenteeeeeeeeeeeeee……
Poi mi abbraccia e si distende di lato con me girata di spalle e resta piantato dentro di me. Sento la sua erezione scemare, il cazzo scivolare fuori e allora mi giro e lo metto tutto in bocca. Lui geme di piacere.
….mhummm…ssi sei stupenda..non ti facevo così troia….. mi fai impazzire…piano ti prego…ho una certa età e due insieme cominciano ad essere una cosa seria…. si… leccalo mi piace…..ssiiii…..
Sentirmi dare della troia mi fa sentire orgogliosa e lo succhio e assaporo i nostri umori, poi mi sollevo e lo bacio con passione. Lui risponde al mio bacio e poi mi sorride compiaciuto.
“Sei una vera meraviglia. Tua nonna ne sarebbe fiera. Non sai quante volte mi diceva di sperare che tu un giorno ti trovavi un maschio che ti facesse godere come lei godeva con me. Altre volte mi diceva che se questo non fosse accaduto lei si sarebbe sacrificata e ti avrebbe fatto scopare da me in sua presenza per essere certa che tu potevi provare il piacere di essere posseduta da un vero maschio.”
Lo guardo e mi sento emozionata. Restiamo distesi e abbracciati per un bel po di tempo, poi ci facciamo la doccia insieme lui mi fa vestire veramente sexy e mi porta a cena in un bel posto distante solo venti minuti di auto da noi in riva al mare. Quando siamo tornati io gli ho messo le mani sulla patta e gli massaggiato il cazzo che ho sentito diventare durissimo. A letto quella notte è stato meraviglioso e mi ha scopato tantissimo. Per i restanti giorni mi sono fatta scopare in tutti i modi. Mi ha sborrato in gola e in ogni buco sempre e io mi sono dedicata a lui con tutta me stessa. Da quei giorni siamo diventati amanti e lui veniva spesso a trovarmi. Per tre anni abbiamo scopato e mi ha farcito in ogni buco, poi appena data la tesi di laurea breve, gli ho chiesto di ingravidarmi. Lui all’inizio si è opposto dicendo che poi sarebbe stato un casino con i miei fratelli, non avevo un marito. Io ho ribadito che la vita era la mia e che nessuno avrebbe mai saputo che lui era il padre. Dopo un po di tempo ha accettato e alla fine mi ha ingravidato due volte. Oggi ho due figli un maschio e una femmina, tutti miei, lui è morto da anni e loro che sono grandi hanno scoperto la verità e spesso mi ospitano nel loro letto, poi che sono da tempo amanti, ma questa è un’altra storia.
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4 anni fa
admin, 75
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Un movimentato dopo cena
La cena a casa di Renato era finita da un po’, e dopo le solite chiacchiere a tirar tardi ormai quasi tutti erano andati via. Aveva voluto festeggiare la sua nuova casa, anche se le stanze erano ancora piene di scatoloni e pacchi e le tracce del recente trasloco erano evidenti. Eravamo ormai rimasti solo io, il padrone di casa, e Roberto, un suo vecchio amico. Avevo conosciuto Renato circa un mese prima, ad un matrimonio, e vista la simpatia reciproca avevamo cominciato a frequentarci spesso. Era un ragazzo moro, di circa 35 anni, con un fisico asciutto migliorato dal nuoto che lui amava praticare con assiduità. Roberto, anche lui sopra la trentina, biondo col pizzetto, aveva invece il fisico ben scolpito dal continuo esercizio in palestra: la sua prestanza quasi contrastava con il fare piuttosto pacato e tranquillo.
Buttati sul divano del piccolo salotto, parlavamo di argomenti classici quando dopo una serata si rimaneva fra maschietti. Il fisico di una bella biondina, Federica, portata da un’amica di Renato, aveva conquistato tutti, e gli apprezzamenti si facevano via via sempre più piccanti. Il viso della ragazza era dolce, e faceva da contraltare ad un fisico prorompente e sensuale: un seno ben tornito, anche se forse aiutato da un reggiseno di marca cha aveva fatto bella mostra di sé sotto una camicetta semitrasparente, ed un culetto fasciato da leggeri pantaloni bianchi. Della biancheria intima nessuna traccia...
“Davvero un culo spettacolare” disse Renato con un sospirone. Noi assentimmo con partecipazione quasi malinconica. “Beato chi se la incula!” aggiunse Renato “Voi avete mai inculato una?” ci chiese. “No...” dissi io.
“Nemmeno io” aggiunse Roberto “ma è sempre stato uno dei miei sogni. E tu?”. chiese poi. “Neanch’io” disse Renato “Tutte paurose. Non sono mai riuscito a convincere nessuna neppure a fare un tentativo”. “Non è che magari ce l’hai troppo grosso e s’impauriscono per quello?” gli chiesi sorridendo, con un pizzico di malizia. “Beh, certo piccolo non è, visto che vado per i 23 centimetri...” disse lui, sfoggiando una sicurezza che mi fece pensare che di certo doveva aver verificato con una riga. “Ma le ho provate tutte. Ho pure preparato una chiavetta con solo video di bellissime inculate per far vedere come può essere eccitante, ma niente... Eppure...” aggiunse cercando in un cassetto del mobile sotto la televisione, dal quale tirò fuori una chiavetta USB. La chiavetta incriminata immaginai. “Guardate un po’ e ditemi se non convincerebbe chiunque!” disse infilando la chiavetta nella porta USB ed accendendo la televisione. Subito sullo schermo comparve la scena di uno splendido uccello, grosso e turgido, che affondava ritmicamente fra un paio di stupende natiche di una bruna che a pecora mugolava di godimento.
“Effettivamente...” disse Roberto, ipnotizzato dalla scena. “Convincerebbe davvero chiunque...” dissi io, immaginandomi eccitato al posto della mora a godermi l’inculata. “Cosa c’è,” mi disse ridendo “vuoi dire che non sono mai riuscito a convincere una ragazza... ma che ho convinto un ragazzo?”. “Non mi dirai che la tua voglia di culo è arrivata a tal punto che ti accontenteresti del mio!” risposi io scherzando. Ma non troppo... “Quasi, quasi...” disse Renato “Più vedo questi video e più mi viene voglia di culo... Roberto, che ne pensi?” chiese sorridendo, ma con nella voce una specie di fremito. Roberto aveva gli occhi incollati al video, nel quale ora la bruna cavalcava a spegnimoccolo il grosso cazzo dello stallone, facendoselo sparire con facilità nel culo. Si girò con una luce maliziosa e perversa negli occhi. “Se anche lui non si spaventa per le dimensioni...” disse voglioso.
Io non dicevo nulla, felicemente sorpreso ed eccitato per la piega che la serata stava prendendo, ma preso così alla sprovvista che non sapevo cosa dire. Renato e Roberto si guardarono, capirono che certo non avrei detto loro di no, e si alzarono insieme, slacciandosi i pantaloni e calandoseli rapidamente insieme agli slip, lasciando così liberi i loro uccelli. Erano già belli duri per l’eccitazione dei nostri discorsi e per il video che la televisione mostrava, ed erano davvero grossi: Renato non sembrava aver esagerato sui suoi 23 centimetri, mentre il cazzo di Roberto, di certo era leggermente più piccolo, ma di sicuro più largo. Una bella sfida... “Allora” disse Renato “non mi dirai che ti fai spaventare anche tu!”
“Effettivamente sono davvero belli grossi” dissi io afferrandoli dolcemente ed iniziando a massaggiarli con cura. “Ma vederli qui davanti a me, mi fa solo venire una gran voglia prendervi nel culo..." dissi con la voce piena di eccitazione. "Vorrà dire che il primo culo che vi farete in vita vostra non lo potrete raccontare in giro!”.
Mi ero ormai seduto sul bordo del divano ed accarezzavo i grossi cazzi che ormai Renato e Roberto, in piedi davanti a me, avevano avvicinato al mio viso ormai a portata di labbra. “Allora comincia a spompinarci per bene” disse Renato, mentre lui e Roberto finivano di togliersi di dosso gli ultimi indumenti. “Stasera finalmente ci toglieremo un bello sfizio, vero Roberto?” aggiunse. “Pensavo che sarei rimasto con la voglia del culo di Federica tutta la notte... Invece ho come l’impressione che non lo rimpiangerò” rispose Roberto, mentre io cominciavo a distribuire leccate sulle due cappelle turgide che avevo davanti.
Dapprima muovevo la lingua in modo timido ed impacciato, ma via via che prendevo confidenza con quei grossi tronchi di carne i movimenti diventavano sempre più rapidi e vogliosi. Sentire sulla lingua la pelle dei loro cazzi mi eccitava ancora di più, ed aumentai la passione che mettevo nel leccarli. Le mie labbra iniziarono a sfiorarli a turno, mentre le mie mani tremanti li accarezzavano e gli soppesavano i coglioni. Con sempre più convinzione ed eccitazione iniziai a succhiare la cappella di Renato, gustando il sapore del suo grosso cazzo, per poi passare a succhiare quello di Roberto. Quasi metodicamente spompinavo a turno i due eccitatissimi ragazzi, cercando di distribuire equamente fra loro il mio lavoro di bocca.
L’odore di maschio in calore che quei due uccelli emanavano ed il loro sapore nella gola mi inebriavano, e mi spingevano a succhiarli con passione e con foga sempre crescenti. Ero così infoiato che me li strofinai avidamente sul viso entrambi, carezzandomi le guance e le labbra con la pelle di seta dei loro grossi membri, mugolando di piacere. Li baciai ancora e depositai su entrambi quanta più saliva potei, che poi spalmai accuratamente lungo i due cazzi: la vista di quei due grossi uccelli bagnati e lucidi di saliva, percorsi da vene pulsanti, con le cappelle gonfie di arrapamento puntate verso il mio viso quasi mi ipnotizzò, e per qualche secondo rimasi in trance ad accarezzarli lentamente ed a stringerli fra le mani.
“Non riesco davvero a capire come i vostri splendidi cazzi possano fare paura... Più li spompino e più aumenta la voglia di farmi sfondare...” dissi con un filo di voce. “Allora credo sia giunto il momento” disse Renato. “Scegli tu chi vuoi che ti inculi per primo”, aggiunse subito dopo. “Non voglio certo fare torto al padrone di casa... E dopotutto è stato lui ad avere questa magnifica idea” dissi sorridendo guardandoli dal basso. “Sarà un onore per me sfondarti il culo per primo” disse Renato facendomi alzare in piedi. Mi aiutarono a spogliarmi in fretta, poi Renato mi fece inginocchiare davanti a lui, e mi ritrovai ancora davanti al viso il suo grosso cazzo. Io ci depositai sopra ancora abbondante saliva, spalmandola con cura su quello splendido cetriolone di carne calda, mentre dietro di me Roberto mi palpava i glutei, accarezzandoli ed esplorando il solco fra di essi. “Mettiti a pecora, adesso. Ho proprio voglia di provare il tuo culetto” mi disse Renato. Io obbedii ansioso di farmi inculare, e dopo essermi messo a pecora come lui voleva, mi insalivai le dita e lubrificai anche il buchetto che di lì a poco avrebbe dovuto accogliere il suo grosso uccello.
“Inculami, dai” gli dissi con voce piena di voglia “Muoio dalla voglia di provare nel culo il tuo splendido cazzo”. “Finalmente una troietta vogliosa di prenderlo in culo...” disse Renato col tono di chi stava per fare una grande conquista. “Accontentalo allora,” disse Roberto “Sfondagli il culo!”. Renato appoggiò la grossa cappella al buco del mio culo, ce la strofinò sopra un paio di volte e poi cominciò a spingere. Il mio sfintere si spalancò a fatica per far entrare quel grosso uccello, che pian piano, centimetro dopo centimetro si faceva strada dentro di me. Una volta messami nel culo tutta la cappella, e sentendomi mugolare di godimento, Renato capì che poteva proseguire in quella sua prima esplorazione del mio retto. Lentamente, poco alla volta, mi infilò nel culo il suo cazzo: sembrava interminabile mentre avanzava inesorabile, centimetro dopo centimetro, fino a quando finalmente arrivò alla radice.
“Mmmmm, che culetto fantastico!” mugolò Renato muovendo il bacino per assestarmi meglio nel culo il suo grosso arnese. “Vedrai Roberto che meraviglia!” disse poi rivolgendosi all’amico. “Perché dopo di me t’inculerà anche lui sai?” mi disse poi infoiato, “E tu vuoi prendere in culo anche il suo cazzo, vero troia?”. “Oh, sì” rantolai di piacere. “Certo che dopo voglio anche lui... Ma adesso scopami, fammi vedere quanto ti piace il mio culo!” lo incitai voglioso. Renato mi prese per le natiche, le allargò con le mani ed inizio a muovere lentamente avanti e indietro il suo splendido uccello nel mio culo. Lo sentivo grosso e duro aprirmi il culo sempre di più ad ogni affondo, e ogni volta il mio buchetto si faceva sempre più accogliente.
Mentre con gli occhi chiusi mi godevo l’inizio di quella eccitante monta, fui risvegliato piacevolmente dal secondo stallone, che reclamando anche lui le mie attenzioni aveva preso a schiaffeggiarmi il viso col suo grosso randello di carne. “Dai troia, succhiami il cazzo”, mi ordinò Roberto in preda all’eccitazione, “Non dimenticarti del mio uccello!”. Aprii la bocca e subito Roberto me la riempì col suo grosso cazzo, ed io lo guardai dal basso mentre cominciava a scoparmi. Mi faceva scorrere fra le labbra il suo uccello con abilità, senza mai affondare troppo le spinte: ero così meravigliosamente in balìa di due splendidi cazzi, grossi e duri, che mi riempivano contemporaneamente il culo e la bocca, facendomi sentire la più grande troia del mondo. Renato ormai si era reso conto che il suo cazzo non incontrava più alcuna resistenza nell’entrarmi nel culo, ed aveva aumentato l’intensità della scopata, facendomi impazzire di godimento nel sentirlo incularmi con movimenti ampi e profondi.
Improvvisamente mi sfilò l’uccello dal culo e, tenendomi le chiappe allargate con le mani, chiamò Roberto: “Vieni qui, vieni a vedere che spettacolo!”. Roberto smise di scoparmi in bocca e si mise a fianco di Renato dietro di me, ed io girando la testa li potevo vedere mentre estasiati guardavano dritto in mezzo al mio culo, che tenuto spalancato con le mani da Renato era per loro un libidinoso spettacolo. “Ragazzi, è davvero un culetto fantastico!” commentò Roberto. “Dài, allora, provalo” gli disse Renato “Mettiglielo nel culo, è davvero eccitante”. Roberto non se lo fece ripetere: prese il posto di Renato dietro di me e mi infilò di slancio nel culo il suo grosso cazzo.
Renato aveva fatto un ottimo lavoro nell’aprirmelo, ma quando Roberto mi impalò sentii comunque il suo largo trapano di carne calda e dura aprirmi il buco del culo all’inverosimile. Prendendomi per i fianchi iniziò subito a incularmi con foga, mugolando che il mio culo gli piaceva da impazzire, che me l’avrebbe sfondato, che mi avrebbe fatto arrivare il suo cazzo in gola. Io intanto, godendomi il suo enorme uccello che mi sfondava il culo, lo incitavo infoiato come una troia in calore, quasi urlando di piacere: “Fottimi, inculami, sfondami il culo... Così, così! Spaccamelo, dammi tutto il tuo cazzone!”. Intanto mi aspettavo che Renato avrebbe preso il posto di Roberto e sarebbe quindi venuto davanti a me ad offrirmi il suo cazzo da spompinare, ma le mie aspettative furono deluse.
Entrò in una stanza e ne ritornò subito dopo con in mano una di quelle tavole di legno con le rotelle che servivano ai trasportatori per spostare mobili pesanti. Non feci in tempo a chiedermi il perché di quell’oggetto, quando lui fece cenno a Roberto di smettere di sfondarmi il culo. Roberto, a malincuore, non capendo le intenzioni dell’amico, interruppe la goduriosa monta. Renato mise quindi in terra la tavola, e mi ordinò di mettermici sopra a pecora. Io obbedii, salendo sulla tavola nella stessa posizione di prima, con il culo voglioso offerto ai due stalloni: Renato in un attimo mi rimise nel culo il suo splendido cazzo, e prendendomi saldamente per i fianchi riprese l’opera di sfondamento che Roberto aveva già portato a buon punto, iniziandomi a sbattermi con foga e passione.
Mi scopò per non più di un minuto, mi sfilò il cazzo dal culo, e facendo leggermente ruotare la tavola mi offrì a Roberto, che intanto si era messo in ginocchio al suo fianco. Rapidamente Roberto mi riempì ancora il culo con la sua mazza durissima, ricominciando a sbattermi di gusto. I due stalloni presero quindi a passarsi il mio culetto fra loro facendomi di volta in volta ruotare sulla tavola, fottendomi a turno come dei veri tori da monta. Era fantastico sentire i due grossi membri darsi il cambio con quella rapidità: ci volevano pochissimi secondi perché uno dei due cazzi prendesse il posto dell’altro, ed era eccitantissimo essere per loro un giocattolo di godimento. Ormai l’eccitazione era al massimo, e tutti e tre non facevamo altro che ansimare e mugolare. I due stalloni si incitavano a vicenda a fottermi con maggior vigore, ed io incitavo in estasi lo stallone di turno a sbattermi, a darmene ancora, a rompermi il culo scopandomi come una troia, come la loro troia.
Furono lunghi e meravigliosi minuti di godimento intenso, durante i quali riuscirono a farmi sentire una vera troia amante del cazzo. E loro da troia mi trattarono, anche quando si trattò di sborrare. All’improvviso Renato, che in quel momento mi stava fottendo, fece ruotare la tavola di mezzo giro, ed io mi trovai davanti al viso i loro grossi cazzi, con le cappelle gonfie, prossime a schizzare tutto il loro godimento. Vicini ormai all’orgasmo, se li stavano menando furiosamente, ed io feci appena in tempo ad aprire la bocca prima che la sborrata arrivasse inarrestabile.
I due stalloni rantolavano in preda all’estasi, mentre dalle loro cappelle turgide iniziarono a schizzare densi e copiosi fiotti di sperma bollente, che mi colpirono il viso, le guance, le labbra e la lingua. Mi inondarono di sborra, riempiendomi la faccia e la bocca con una sequenza interminabile di schizzi roventi, che io cercai per quanto possibile di raccogliere con la lingua per poterli assaporare ed ingoiare. Dopo quella doccia calda e profumata Renato mi infilò per primo il cazzo fra le labbra, ed io prontamente lo succhiai a fondo, mentre lui me lo faceva scorrere fra le labbra. Mentre me lo sfilava per lasciare il posto a Roberto, densi filamenti di sborra si allungarono tra le mie labbra ed il suo cazzo.
Anche Roberto lasciò che io gli succhiassi il cazzo gustando il sapore della sua sborra per poi sfilarlo anche lui. Poi entrambi presero a schiaffeggiarmi delicatamente le guance con i loro splendidi uccelli, spalmandomi la sborra sulle guance e raccogliendola per poi strofinarmi i cazzi sulle labbra. Quando il loro livello di eccitazione fu finalmente calato, presi in mano i loro meravigliosi uccelli per accarezzarli e baciarli sulla cappella, guardando i loro visi soddisfatti. “E’ stato davvero fantastico!” disse allora Roberto. “Finalmente un culo tutto per noi!” aggiunse Renato. “Chi ha avuto paura dei vostri cazzi si è perso un’esperienza fantastica” dissi io. “Prendervi nel culo è stato stupendo” aggiunsi distribuendo poi leccate ai due grossi cazzi che, nonostante la prepotente sborrata, mantenevano una certa durezza. “Per noi è stato un vero piacere” disse Renato “Anzi...”. Fece ancora ruotare la tavola di mezzo giro, ed in un attimo mi ritrovai ancora ben piantato nel culo il suo grosso cazzo. La giostra ricominciava...
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4 anni fa
AlexBsxPass,
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Ultima visita: 40 minuti fa
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Una gita in moto
Era un po’ che vagavamo con la moto per la costa sarda alla ricerca di un posticino tranquillo per goderci il caldo mare estivo in pace e solitudine. Faceva caldo, ma la fresca brezza che ci accarezzava mentre tranquilli percorrevamo la strada assolata rendeva piacevole la gita. Finalmente, dopo chilometri e chilometri di totale assenza di tracce di vita e di turisti, decidemmo di fermarci. Trovammo infatti una specie di radura che avrebbe riparato la moto dai raggi roventi del sole, e ci levammo quel poco che avevamo addosso, rimanendo in costume: io avevo il mio solito paio di bermuda un po’ castigati, mentre Giulio, fiero di esibire il suo corpo ben modellato (anche se solo io quella volta avrei potuto goderne della vista), indossava un perizoma nero che metteva in evidenza tutte le sue forme, anche quelle più nascoste.
In un batter d’occhio fummo in spiaggia, a godere dei caldi raggi del sole e della frescura del mare trasparente e calmo. Io non potevo fare a meno di guardare il suo costume che sembrava di qualche misura più piccola, visto che pareva trattenere a stento al suo interno quello che doveva essere davvero un splendido esemplare d’uccello. Lo sbirciavo mentre usciva dall’acqua, quando il costume bagnato aderiva alla pelle ed esaltava ancora di più il suo contenuto, o stando sdraiato a prendere il sole, facendo finta di tenere gli occhi chiusi, e ammirando la montagna che svettava fra le gambe di lui che si godeva la tintarella supino.
A forza di guardare il suo corpo e di sbirciare il vistoso pacco, la mia mente aveva cominciato a galoppare, e mi stavo eccitando. Per fortuna avevo messo i miei castigati bermuda! Passai praticamente la mattina cercando sotterfugi ed inventando stratagemmi per poterlo guardare meglio ed immaginando cosa quel perizoma potesse nascondere.
Quando il sole era ormai a picco decidemmo di prenderci una pausa dalla calura e di andare in mezzo alla vegetazione dove avevamo parcheggiato la moto a consumare la colazione al sacco che ci eravamo portati dietro. La radura era così fitta che riparava egregiamente dal caldo e dallo sguardo di chiunque fosse mai capitato da quelle parti, dandoci protezione e refrigerio. Mangiammo un po’ di frutta e ci dissetammo seduti su un’ampia tovaglia, chiacchierando del più e del meno, e dicendoci contenti di aver trovato quel posto.
“E’ davvero tranquillo”, disse lui. “Il posto ideale per portarci una ragazza per farci di tutto al riparo di sguardi indiscreti”. “Hai proprio ragione”, risposi un po’ scherzando, “è davvero perfetto! Ma, spiacente per te, questa volta dovrai accontentarti della mia compagnia”.
“Mi accontenterei volentieri, se solo tu ne avessi voglia!”, disse lui ammiccando. Rimasi sorpreso, e pieno di voglia e di speranza al tempo stesso. “Accidenti, se proprio in crisi d'astinenza, eh?” dissi buttandola sullo scherzo.“E dai", disse lui, “sarebbe davvero un peccato sprecare un così bel posto non credi? E sì, hai proprio ragione, io ho davvero una tale voglia di scopare!” Mentre parlava io non potei fare a meno di notare che il suo perizoma si gonfiava rapidamente, e non riusciva praticamente più a contenere al suo interno l’uccello che andava risvegliandosi. “Ad essere sincero” dissi io, “è tutta la mattina che ti guardo e che ti immagino nudo... Mi hai fatto venire certe voglie...” “Allora è l’occasione giusta per divertirci davvero!” disse lui raggiante, “Ma ti avviso che a me le ragazze piacciono molto porche!”, aggiunse alzandosi in piedi ed avvicinandosi a me.
Il suo uccello barzotto aveva ormai fatto capolino fuori dal ridotto costume, ed aveva ipnotizzato il mio sguardo: lo osservavo oscillare a mezz’asta mentre lui lentamente si avvicinava. Appena mi fu davanti infilai le mani nel costume e glielo tirai giù lentamente, accarezzandogli le cosce e le gambe. Liberai così il suo uccello da quello stretto rifugio, e mentre gli sfilavo il costume lo guardavo pieno di voglia danzare a pochi centimetri dal mio viso, mentre lentamente andava indurendosi: pur se ancora mezzo moscio era davvero grosso, forse anche più di quanto io avessi fantasticato tutta la mattina. In preda alla voglia più sfrenata lo afferrai con una mano iniziando a menarlo dolcemente, mentre con l’altra mano gli accarezzavo lo scroto. Avevo le mani piene dell’oggetto dei miei sogni perversi, e già morivo dalla voglia di essere usato per soddisfare ogni suo desiderio di maschio in calore. A lui le ragazze piacevano porche? Io sentivo dentro di me bruciare la voglia di essere per lui la più porca di tutte!
“E’ davvero splendido” dissi con un filo di voce, mentre sentivo il suo uccello crescere lentamente fra le mie mani. “Sono felice che ti piaccia” disse lui, “perché ho davvero una gran voglia di fotterti!” “E io ho una gran voglia di essere la tua puttana”, dissi guardandolo voglioso e cominciando a baciargli la grossa cappella, mentre le mie mani frementi continuavano ad accarezzargli ed a stringergli l’uccello. Iniziai così un delicato ed accurato lavoro di lingua e di labbra, leccando e baciando con voluttà dapprima il glande e poi tutto l’interminabile tronco di quello splendido cazzo, giù giù fino ad arrivare ai coglioni che feci sobbalzare voluttuosamente a colpi di lingua, per poi risalire di nuovo lungo l’uccello per tornare a sfiorare con le labbra la cappella ormai in tiro. Il suo enorme cazzo era ora al pieno della sua erezione, con i suoi oltre venti centimetri di carne calda e prelibata davanti a me, nelle mie mani che tremanti e vogliose ne saggiavano le dimensioni e la rigidità.
Man mano che dentro di me cresceva inarrestabile il perverso desiderio di prendere nel culo quel cazzo da vero stallone di razza, le attenzioni che con le labbra e la lingua gli dedicavo facevano sempre di più trasparire la mia voglia, che il meraviglioso sapore dell’uccello nella mia bocca contribuiva a far aumentare a dismisura. Avevo preso a succhiarlo con foga ed impegno, anche se certo riuscivo a prenderne in bocca soltanto una parte, ed ogni tanto interrompevo il pompino passandomi voglioso quello splendido uccello sul viso e sul collo, godendo nel sentirne la pelle di seta accarezzarmi.
“Brava porcellina”, mi disse lui con una voce da cui traspariva chiaramente il godimento che le mie attenzioni gli procuravano. “Leccalo tutto, lubrificalo per bene... Riempilo di saliva, ché fra poco ti sfondo il culo!”. “Non vedo l’ora...” risposi io pieno di voglia, guardandolo dal basso con il suo cazzone stretto fra le mani. Ripresi a spompinarlo con cura, roteando la lingua sulla cappella che faceva ritmicamente avanti e indietro fra le labbra. Più volte interruppi il pompino per depositare sulla cappella della saliva, che poi con le mani spalmavo su tutto il cazzo. Ora il suo meraviglioso cazzone era splendidamente pronto per la monta, e la vista di quel tronco di carne duro, venoso e lucido di saliva mi ipnotizzò a tal punto che rimasi alcuni secondi ad ammirarlo estasiato.
“Me l’hai fatto diventare di marmo... Hai fatto davvero uno splendido lavoro”, disse lui risvegliandomi all’improvviso dal trance. “Ora è arrivato il momento di goderne i frutti... Mettiti a pecora!”. Eseguii il suo ordine in un attimo, sfilandomi i bermuda e mettendomi a pecora sulla tovaglia, sporgendo il culo all’indietro verso di lui, che ancora in piedi mi guardava. Mi inumidii due dita e me le infilai nel culo per lubrificare il buchetto e per mostrargli la strada da seguire. Invece di essere impaurito dalle dimensioni del suo uccello, ero eccitatissimo al pensiero di prendere quel grosso pezzo di carne nel culo, e non vedevo l’ora che lui mi sfondasse per farmi sentire la più grande troia del mondo. “Ti prego inculami” dissi voglioso “Dammi il tuo cazzone, sto morendo dalla voglia!”.
Lui si inginocchiò dietro di me e mi schiaffeggiò più volte i glutei con l’uccello, con il risultato di far crescere ancora di più la mia voglia di cazzo. Spinsi all’indietro il culo per cercare istintivamente il suo grosso cazzo in preda ad una spasmodica voglia di essere finalmente sfondato. Lui mi afferrò per un fianco con una mano, mentre con l’altra appoggiò la cappella al centro delle mie chiappe, iniziando lentamente a spingere. Spinse il cazzo fino a far leggermente allargare il mio sfintere e poi lo tirò indietro. Ripeté l’operazione diverse volte, e ogni volta spingeva il cazzo più a fondo, e ogni volta il mio buchetto si apriva un po’ di più per accogliere il suo pisellone. Lo sentivo sempre più rilassato, ed ogni volta che lui spingeva lo sentivo aprirsi sempre di più per adattarsi alle grosse dimensioni del suo cazzone.
Mi infilò e sfilò più volte dal culo la sua grossa cappella finché non decise che il mio ano era ormai pronto a prendere tutto il suo enorme tronco. Alla successiva spinta sentii che il mio culo si era ormai completamente spalancato, ed ancora una volta la sua cappellona era entrata dentro di me. Ma questa volta non si fermò. Continuò a penetrarmi lentamente, spingendomi nel culo centimetro dopo centimetro il suo grosso cazzo, facendomi quasi mancare il respiro. Nonostante tutta la preparazione, quell’uccello era così grosso che mi sentii completamente sfondare: non sentivo dolore, ma sentivo il buco del mio culo aperto all’inverosimile per accogliere quell’enorme cetriolone di carne e mi sembrava quasi fosse ancora più grosso di quanto non fosse realmente, dato che lui continuava ancora a spingerlo lentamente dentro di me, dandomi l’impressione che non finisse mai.
Era una sensazione indescrivibile e perversa, che diventò ancora più intensa quando lui, una volta infilatomi più a fondo che poté il cazzo nel culo, serrandomi per i fianchi cominciò davvero a scoparmi. Muoveva il suo grosso uccello lentamente avanti e indietro allargandomi sempre di più il buco del culo che ad ogni affondo lo accoglieva con sempre maggiore facilità. E più il suo cazzo affondava con facilità, più lui aumentava il ritmo della scopata, facendo aumentare di conseguenza il mio godimento.
“Hai davvero un bel culetto” disse lui ansimando, “Sembra fatto apposta per il mio cazzo!”. “E’ tutto per te, per il tuo splendido cazzone!” dissi io con un filo di voce, “Dammelo tutto, lo voglio tutto nel culo!”. “Ti accontento volentieri, puttanella”, disse lui allora, aumentando man mano il ritmo dell’inculata. Ad ogni suo affondo mi sentivo sempre più troia e con sempre maggiore voglia di cazzo, incontenibile e prepotente, mentre lui evidentemente sempre più infoiato ansimava sempre più forte fottendomi nel culo come un vero stallone da monta. Il suo cazzone mi scorreva nel culo duro come il marmo sempre più veloce e con colpi sempre più profondi, e lui mi fotteva ormai con foga gustandosi il mio culo come se stesse inculando la più splendida delle troie. La sua eccitazione crebbe a dismisura, e mentre io lo incitavo a fottermi, a scoparmi, a sfondarmi il culo, lui ben presto arrivò all’orgasmo.
Sentii il suo uccellone gonfiarsi ed indurirsi fino allo spasimo, e caldi schizzi inondarmi all’improvviso il retto. Dava forti spinte infilandomi per bene a fondo nel culo il suo uccello, e ad ogni affondo lo sentivo pulsare e schizzare caldo sperma nel mio retto. Per cinque o sei volte mi pisciò nel culo i suoi fiotti bollenti e dopo alcuni secondi in cui tenne ben piantato nel mio culo il suo grosso cazzo riprese lentamente a scoparmi. Il suo cazzo era rimasto grosso e duro nonostante la sborrata, segno evidente che la sua voglia di incularmi per mia fortuna non era ancora passata.
“Adoro il tuo cazzone” ansimai “Mi piace da impazzire! Non smettere ti prego! Dai stallone, scopa ancora la tua troia!” “Ti piace, eh?” disse lui voglioso, “Non preoccuparti troia, ce n’è ancora tanto, sai?”. “Mi piace, mi piace!” rantolai in preda alla voglia più sfrenata “Lo amo, sono la sua schiava! Dammelo ancora, ancora!”. Il suo uccello riprese il godurioso avanti e indietro nel mio culo con foga e passione, scorrendo ancora più facilmente nel retto ormai lubrificato anche dal meraviglioso clistere di sborra che mi aveva fatto. All’improvviso sentii il culo svuotarsi: aveva tirato fuori il suo cazzone, e si godeva la vista del mio culo spalancato davanti a lui, completamente ed oscenamente sfondato. Mi infilò di nuovo nel culo l’uccello, per poi estrarlo subito dopo. Si divertì più volte a farmi solo assaggiare il suo splendido cazzo, con un dentro e fuori eccitantissimo, per poi ripiantarmelo tutto nel culo, ricominciando a scoparmi con foga.
Dopo alcuni minuti mi sfilò ancora il cazzo dal culo per cambiare posizione, e si sdraiò sulla tovaglia, tenendo il suo enorme cazzo puntato verso l’alto. “Vieni qui e impalati sul mio cazzo”, mi ordinò, “Fammi vedere quanto sei troia e quanto ti piace prenderlo nel culo”. Non me lo feci certo ripetere: mi misi in piedi dandogli le spalle, piegai le gambe e mi abbassai finché il suo cazzone non fu a portata del mio culo. Abbassai ancora il bacino mentre lui teneva il suo cannone di carne puntato sul buco del mio culo, finché non sentii la cappella bollente sull’ano. Mi lasciai andare lentamente, sostenendomi con le mani sulle sue gambe, impalandomi voglioso sul suo grosso pisello che mi penetrò facilmente nel retto. Mi puntellai allora all’indietro con le mani ed iniziai a cavalcare il mio stallone: cominciai il mio su e giù sul suo cazzone dapprima lentamente, ma ben presto iniziai una furiosa danza. “Brava troia, ballami sul cazzo!” mi incitava lui, “Fammi godere, puttana, fammi godere!”. Mi muovevo su e giù sul suo uccellone con foga, sentendolo sempre grosso e duro, godendomelo come una troia affamata di cazzo, accogliendolo nel mio culo mai sazio di carne dura. Ma evidentemente il mio ritmo non lo soddisfaceva completamente visto che dopo alcuni minuti in cui mi lasciò godere a mio piacimento del suo tronco di carne, volle ancora cambiare posizione, per riprendere il controllo della situazione.
Mi fece mettere in piedi, piegato in avanti appoggiato alla moto, e mi fece sollevare una gamba appoggiandola alla moto. Mi piantò ancora il cazzo nel culo, iniziando a scoparmi con foga, facendo sobbalzare ad ogni affondo tutto il mio corpo: mi fotteva come un vero toro da monta in calore, dando spinte forti e profonde che mi toglievano il fiato. “Prendi troia, prendilo tutto!” rantolava in preda alla foga, “Voglio sfondarti il culo, puttana!”. E mentre lui mi scopava io lo incitavo a darmene ancora: “Dai stallone, sfondami! Così, così!” urlavo in preda all’estasi di quella meravigliosa scopata estiva in un posto solitario ed incontaminato. “Sei fantastico, fantastico! Che cazzo meraviglioso! Dai, dai, sbattimi più forte!”. Potevo gridare tutta la mia gioia ed il mio godimento di prendere in culo quel meraviglioso esemplare di cazzo senza paura, incitando il mio stallone a darmene ancora e ancora. E lui mi inculò a lungo, fottendomi con il suo meraviglioso arnese facendomi mugolare come una cagna in calore, finché non arrivò ancora al culmine del piacere.
Mi sfilò dal culo il suo enorme uccello e fece un passo indietro: “Vieni qui, puttana!” mi ordinò, “Inginocchiati davanti a me... Voglio riempirti di sborra adesso!”. Io mi inginocchiai davanti a lui, voglioso e speranzoso, non vedendo l’ora di ricevere su di me il suo caldo nettare. Gli accarezzavo le gambe ed i glutei ben torniti mentre lui si menava il grosso cazzo, la cui cappella purpurea per la lunga inculata era gonfia e lucida, dando l’impressione di esplodere da un momento all’altro. Stavo morendo dalla voglia, e la vista del quel magnifico uccello grosso, con le vene gonfie, duro, teso allo spasimo, e pronto a schizzarmi addosso il suo caldo nettare mi eccitava da morire. Aprii la bocca avvicinandola alla grossa cappella, cercando di lambirla con la lingua mentre lui si menava il cazzo all’impazzata, subito un attimo prima che la sborra cominciasse a sgorgare copiosa.
Il primo schizzo, denso, copioso, mi raggiunse sulla lingua e sulle labbra, seguito da altri che mi inondarono il viso. Il suo uccello schizzava i suoi lunghi fiotti di sperma come impazzito, ed io cercavo di raccoglierli facendomi inondare la bocca per gustarne il più possibile. Gustavo l’intenso sapore dello sperma mentre altri fiotti roventi continuavano a sgorgare da quella grossa fontana del piacere, soddisfacendo la mia sete di sborra. Mi fece una meravigliosa doccia di sperma bollente, schizzandomi addosso una decina di abbondanti fiotti caldi e densi. Finalmente lui smise di menarsi l’uccello ed io potei prenderlo vogliosamente in bocca, iniziando a succhiare con foga per assaporare fino all’ultima goccia di sborra, mentre con le mani ero io adesso a menarlo e ad accarezzarlo fremente, sentendolo ancora pulsare per l’orgasmo prepotente che lo aveva colto.
Mi lasciò fare per un po’, riprendendo fiato e facendosi coccolare e slinguare per bene l’uccello, finché carezzandomi la testa mi disse: “Sapevo che ci saremmo divertiti! Sei davvero una gran troia!”. “Con un meraviglioso cazzo come il tuo a disposizione, essere una troia è un vero piacere!”, gli dissi baciandogli affettuosamente l’uccello. “Quando vorrai scoparmi, sarò sempre pronto per te... Farò tutto quello che desideri, sarò la schiava del tuo cazzo!”. “Il mio cazzo sarà sempre felice di sfondarti il culo e la bocca... Sarà davvero una splendida vacanza!” Passammo il pomeriggio sdraiati in spiaggia, a riposarci e a riprenderci dall’animalesca scopata. Tornando verso casa, in moto, io mi reggevo a lui soddisfatto della splendida giornata. Mentre lui guidava la mia mano scivolò verso il basso ad accarezzargli lo strumento di piacere fra le sua gambe, e fui felice di sentirlo reagire alle carezze. Per tutto il viaggio gli sarei rimasto aggrappato, sicuro che sarebbe stata una notte di lungo piacere...
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4 anni fa
AlexBsxPass,
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Un momento speciale.
Mi chiamo Mario, ho cinquanta cinque anni e sono sposato con Irene. La nostra unione è da sempre stata caratterizzata dal reciproco dialogo, fiducia completa e tanta complicità. Lei ha sempre saputo delle mie scopate extra e io delle sue e solo raramente lo abbiamo fatto separati perche nella maggior parte dei casi abbiamo sempre trovato il modo per godere insieme della persona coinvolta nel nostro rapporto. Lavoro come contabile in un industria dolciaria e alimentare, lei invece è commessa in grande super mercato. Per un motivo legato alla produzione la mia fabbrica ha dovuto fermarsi per tre giorni necessari all’installazione di una serie di nuovi macchinari e quindi chi come me non era necessario al lavoro ha potuto usufruire di tre giornate di ferie che volevo trascorrere in montagna con mia moglie, ma non è stato possibile per lei, potersi assentare dal suo lavoro e così alla fine mi ha convinto a prendere il nostro motorhome per andare a trascorrere tre giorni di puro relax in montagna. Nel tardo pomeriggio mi sono incamminato lungo l’arteria autostradale e dopo circa due ore di viaggio mi trovo improvvisamente incolonnato e proprio mentre sto sorpassando un tir la colonna si ferma e io resto stretto fra un tir di lato a destra e uno davanti e uno dietro. Sono le diciannove quando la colonna si ferma. Aspetto dieci minuti e poi venti e alla fine scendo dal mio camper per vedere cosa ci blocca. Per farlo devo usare la porta laterale del camper perche quella del posto guida e stretta dalla barriera jersey. Appena sono fuori mi sposto verso il tir che sta di lato e quando raggiungo la parte anteriore subito ne discende un ragazzo sulla trentina, giovane e vestito con dei jeans e maglietta, mi guarda e mi spiega la situazione.
“Salve, credo che siamo fermi perche ci deve essere stato un incidente. Forse se andiamo più avanti riusciamo a vedere meglio.”
Ci incamminiamo fino alla cabina del tir che sta davanti al mio veicolo e lui bussa alla portiera e da sopra si affaccia il camionista che ci dice che in lontananza ci deve essere un bel casino, si vedono anche delle fiamme.
“Probabilmente è un incidente con un incendio e chissà cosa diavolo altro avranno combinato. E porca vacca ho anche finito il caffè e siamo molto lontani da un ristoro.”
Li guardo e faccio la mia proposta.
“Se volete un caffè io ho il camper. Potete venire dentro e ce lo facciamo subito.”
Si danno uno sguardo e accettano subito. Il giovane si presenta e dice di chiamarsi Luca, mentre l’altro più anziano si chiama Antonio, ma tutti lo chiamano Tony. Quando sta per salire si volata dietro e osserva il terzo veicolo posto dietro di me e mi fa una richiesta.
“Quello sul tir è Diego un mio collega, lavoriamo per la stessa ditta, ti dispiace se invito anche lui a prendere un caffè con noi?”
Mi giro e faccio un cenno a Diego di raggiungerci poi entro dentro seguito anche da gli altri. Quando sto per preparare il caffè li guardo e lancio una proposta.
“Ragazzi che ne dite di una spaghettata veloce? Sono le diciannove e trenta e un aio, oio, e peperoncino veloce ci sta benissimo tanto da quello che ho capito qui rischiamo di restare fermi almeno due ore come minimo.”
Accettano tutti con entusiasmo e subito scatta il cameratismo complice. Chi come me prepara la pentola e il resto, mentre loro su mia indicazione prendo la tovaglia, piatti di plastica e bicchieri e poi mentre siamo in attesa di consumare la pasta prendo dal frigo pane, salame, e formaggio. Quando chiedo se vogliono bere vino o birra è Tony che dopo una veloce occhiata tutti mi risponde.
“Meglio una birra e piccola. Dopo che avremo finito dovremo pur sempre guidare allora è meglio non rischiare.”
Comprendo subito il loro senso di responsabilità e metto sul tavolo quattro birre piccole poi mangiamo fra un aneddoto e l’altro. Mi raccontano di ingorghi paurosi, e incidenti mostruosi in cui si sono trovati e si divertono a raccontare le cazzate fatte per ingannare il tempo. Condisco la pasta e mangiamo sempre parlando fra noi. Mi sento dentro una strana sensazione. Da studente del liceo all’ultimo anno un compagno di scuola venuto a casa mia per studiare mi fece vedere un giornaletto porno e molto eccitati ci mettemmo a segarci insieme. Ad un certo punto mi chiese se poteva farmela lui la sega e io ho acconsentito. Ho provato una strana e piacevole sensazione nel sentire una mano diversa dalla mia segarmi e mi sono lasciato andare inclinando la testa all’indietro tenendo gli occhi socchiusi. Quando ero sul punto di sborrare lui improvvisamente mise la sua bocca sulla mia cappella e io gli dissi che sborravo.
“Che fai fermati!! Sto sborrando, toglilo dalla bocca che schizzo!”
Lui invece di fermarsi aumentò la suzione, io non riuscii a trattenermi, e gli sborrai in bocca gemendo il mio piacere.
……fermatiii…sborro…ssii eccomiii…sborroooo!!.
Serrò le labbra sulla cappella e ingoiò tutto. Ero sconvolta dal piacere provato. Mi disse prima di andarsene che se volevo lo avremmo rifatto ancora, ma io dopo gli esami andai in vacanza con i miei genitori mentre lui si trasferì in una altra città per studiare all’università e non l’ho più visto. La seconda volta che ho avuto un rapporto con un uomo fu durante il militare. Ero all’undicesimo mese, e un pomeriggio mi sono recato in un cinema a vedere una delle tante commedie erotiche, quelle classiche con la troiona di turno che si mostrava tutta nuda. Coloro che hanno una certa età li ricorderanno di sicuro. Quando sono entrato in sala il film era appena iniziato e c’era pochissima gente. Mi sono seduto quasi in ultima fila e poco dopo al mio fianco si è seduto un signore molto distinto e ben vestito. Mentre guardavo il film e il mio cazzo era già duro per le scene erotiche proiettate, sento una mano sulla mia coscia destra. Resto immobile e allora la mano scorre verso l’alto e raggiunge il mio pacco duro e lo accarezza. Resta un attimo in attesa della mia reazione che non c’è stata e allora lo stringe, e poi lo sega attraverso la stoffa. Poi prova a far scorrere in basso la lampo e io lo aiuto, slaccio anche il bottone dei pantaloni. Ora la mano può agevolmente entrare dentro e stringere la carne dura. Un gemito sommesso esce dalla bocca dello sconosciuto che si avvicina al mio, orecchio e mi sussurra.
“Mi alzo e vado in bagno. Se vuoi seguirmi non te ne pentirai.”
Detto questo si alza e scompare dietro una pesante tenda. Aspetto un momento, guardo il resto della sala che è intenta a seguire il film e entro velocemente in bagno. Appena dentro il tizio mi trascina dentro un gabinetto e chiusa la porta si inginocchia davanti a me tirato fuori il cazzo lo mette in bocca dopo averlo ammirato.
…hummmm ..che bel cazzone!!!...ssi lo voglio!!
Modestamente ho una discreta dotazione sia in lunghezza, quasi venti che una notevole circonferenza e una grossa cappella che sparisce fra le sue fauci. Lo succhia in maniera divina e io che ero in crisi di astinenza continua sento che non reggerò molto a quella bocca che me lo succhia come una idrovora. Lo ingoia meravigliosamente tutto dentro fin giù per la gola e poi lo fa scorrere fuori e lo lecca tutto lungo l’asta e mi succhia le palle e poi ricomincia sempre più forte e sempre più velocemente fin quando lo avviso che sono prossimo all’orgasmo.
..fermati…eiii..fermatii..sborro!! sborroooo!!!!
Imperterrito continua la pompata sempre più forte e io mi scarico dentro la sua bocca. Serra le labbra sulla cappella e lo ingoia a fiotti mentre io sborro anche l’anima dentro quel forno incandescente. Poi quando penso che sia tutto finito lui continua a succhiarmi e a segarmi con le mani facendolo restare durissimo.
…. un bel cazzone così lo voglio in culo..ssi tutto dentro dai sfondami le chiappe..ti pregooo….
Mi rendo conto che sono eccitato come un cavallo e quando lui si solleva e si appoggia piegato al muro e mi offre il culo dopo aver abbassato i pantaloni sento dentro di me il desiderio di fotterlo. Lo appoggio piano lui si gira e mi incita spingerlo dentro.
..che faii..esiti?..dai spingilo dentro tutto…dai sfondami il culooo…si dai spaccalo…..
Lo afferro per i fianchi e affondo dentro le sue chiappe che si aprono e sento che scivolo fino in fondo e lui geme di piacere.
…ssi……cazzooo…che……..belloo!!!..sei….enorme!!!..spingi……daii sfondami il culoooo…..
Lo pompo come un forsennato e gli slabbro il culo mentre lui si sega velocemente e gode come un maiale.
…ssi…daiiii..scopamiii tutto!! godooo..sii godooo!
Lo pompo e resisto molto di più di prima avendo già in parte svuotato le mie palle nella sua bocca e quando lui mi dice che sta sborrando per la seconda volta io sento di essere vicino all’orgasmo. Lui se ne rende conto e mi incita sborrare nel suo culo.
… siii …sborra!!sborramiiii in culloooo!!!
Sono al limite e mi scarico dentro di lui restando immobile. Mi svuoto e poi improvvisamente lui si sfila e si inginocchia e lo prende in bocca e succhia e lecca ogni cosa mentre la mia erezione sta ormai scemando. Quando è perfettamente pulito lui si solleva e mi ringrazia del piacere avuto, mi lascia il suo indirizzo pregandomi di tornare a trovarlo, ma io due giorni dopo sono tornato in licenza a casa e ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie e del tizio me ne sono dimenticato. Adesso sono in compagnia di tre maschi le cui battute sul sesso stanno scaldando l’atmosfera. In particolare Luca domanda che ci sia di male nel fare sesso liberamente anche fra maschi. Nessuno risponde, anzi ci diamo uno sguardo e sorseggiamo un pò di birra in un tacito assenso. Lui si alza in piedi, ci guarda e poi si sposta verso il letto posto nella parte posteriore del camper e si spoglia seguito da Diego che si denuda anche lui e lo raggiunge sul letto. Tony mi guarda e poi si spoglia anche lui e si distende sul letto e insieme guardano verso di me che mi alzo, mi sposto sul davanti e tiro la tenda che chiude la visuale da fuori fra il posto guida e il resto del veicolo, poi vado verso il letto e mi denudo pure io e mi distendo sul letto assieme a loro. Tony sembra ben dotato in circonferenza, mentre Luca è ben messo in lunghezza ma è più sottile del mio mentre Diego è sicuramente nella media. Quando vedono il mio già in tiro Diego è il primo che lo mette in bocca e incomincia a succhiarlo molto bene intanto è succhiato da Luca che essendo inginocchiato su di lui ha il culo in alto e adesso Tony si è messo dietro e lo lecca facendolo gemere subito.
….humm..come lo lecchi bene…ssi daii mi piaceeee…. ssi… hummm…… che belloooo….
Tony si distende continua a leccare Luca e nel cambiare posizione me lo ritrovo davanti alla faccia e io che non ho mai succhiato nessun cazzo lo porto alla mia bocca e per la prima volta lecco e succhio una bella cappella dura e gonfia. Tony geme di piacere nel sentire la mia bocca e poi è Luca che lo esorta a scoparlo.
…ssis daii..cazzo…..SCOPAMIIII……..
Lui si solleva e lo imbocca fra le chiappe di Luca che spalanca la bocca quando sente che lui affonda tutto dentro il suo culo.
…ssi cazzo….come sei grosso…spinggiiii…..
Tony lo tiene per i fianchi e lo pompa con dei colpo decisi e forti e lui gode mentre Diego che ha smesso di leccare e succhiare il mio cazzo si distende sotto Luca a creare un 69 e gli prende il cazzo in bocca e lo succhia dopo avermi invitato a scoparlo in culo.
…dai mettilo dentro…lo voglio sentire fino in fondo un bel cazzone come il tuo….daiiii..
Gli sollevo le gambe in alto sul mio petto e poi dopo averlo lubrificato in poco appoggio la cappella al suo buco e spingo piano. Lui smette di succhiare il cazzo dell’altro e mi incita spingere deciso.
…daii spingilooo..lo sento mi apre!! cazzo come lo sentoooo!!...ssi dai fino in fondooo!!!...
Affondo deciso e poi lo scopo con un ritmo cadenzato mentre Luca gode sia dal fatto che Tony lo sfonda nel culo ma anche dalla bocca di Diego che li succhia il cazzo molto intensamente mentre gli pompo il culo a fondo.
…ssis eccommii..sborro..cazzo…è bellissimooo..
Trema scosso dal piacere anche Tony sembra abbastanza vicino all‘apice del suo piacere intensifica i colpi nel culo di Luca che adesso sembra sfinito dall’orgasmo provato. Con un ultimo affondo Tony sborra in culo a Luca.
…sisi…..eccomiii…ooohh… cazzo!!!..sborrooo!!!
Lo affonda ancora un poco poi si sfila mentre io continuo a scopare Diego che adesso riceve da Luca il piacere di sentire il suo cazzo succhiato dall’amico. Con me che lo pompo in culo e Luca che lo succhia il suo orgasmo esplode improvviso e completo.
…eccomii…ssii daii…scopamiii..sborrooooo!!!!
Lo lascio assaporare il piacere poi mi sfilo da lui mentre e Tony si gira e mi chiede di provare anche lui il piacere di sentire il mio cazzo in culo.
..dai inculami che voglio sentirlo dentro un bel cazzo come il tuo… dai spingilo dentro..tuttto…
Mi metto dietro di lui e dopo aver bagnato la cappella con un poco di saliva lo abbocco al suo buco e spingo dentro. Sento un attimo di resistenza poi il culo si apre di colpo e affondo dentro di lui che geme e gode all’istante.
….hhhaaaa….ssisii…cazzoo!!...mi sfondi le reni!!!..
Si distende con me sopra che lo inculo con colpi decisi e continui quando Diego lo fa girare di lato e poi si mette a succhiare il suo cazzo e ben presto ridiventa duro e allora lui si mette di davanti a lui e vuole essere inculato da Tony mentre io lo scopo. Per un momento resto immobile, il tempo che Tony riesce a infilare il suo cazzo nel culo di Diego e a quel punto io resto fermo come Diego e solo Tony si muove avanti e indietro. Sembra una sfera su di un filo di cazzi. Quando incula Diego si sfila il mio cazzo dal culo e quando si sfila da Diego lo prende in culo da me. Luca ci guarda estasiato e decide che vuole essere in gioco anche lui e dopo aver succhiato il cazzo di Diego si pone davanti a lui e se lo infila in culo. Sconvolgente! Ora quattro maschi si infilano a vicenda in un trenino erotico godendo moltissimo. Il primo a schizzare è Luca che si è masturbato mentre lo prendeva in culo da Diego e poi è la volta di Diego che sborra in culo a Luca. Io sono al limite, lo pompo più forte e mi scarico dentro Tony che ne gode all’istante.
sssi..cazzo come ti sentooooo…..ssi bellissimo!!.
Resto immobile e il gruppo si scioglie e Tony che non è venuto mi chiede se pure io lo voglio in culo. Gli rispondo che sono vergine. Loro si danno uno sguardo stupito, poi Luca mi dice che sarà lui a preparami se lo voglio, e detto questo si posiziona dietro di me e incomincia a leccare e succhiare la mia rondella che dopo un comprensibile momento di tensione si scioglie lentamente. Mi lecca e infila lingua dentro, poi fa colare della saliva e la spinge dentro con un dito che sento scivolare sempre più velocemente e il piacere che ne deriva mi rilassa e quando mi sento pronto faccio un cenno a Tony che per tutto il tempo si è fatto succhiare e bagnare di saliva il cazzo da Diego. Lui si posiziona dietro di me lo spinge dentro lentamente. Subito sento il mio sfintere che cerca di resistere a quella introduzione, mi irrigidisco un poco, ma Tony mi invita a rilassarmi e lo faccio facendo un bel respiro. Improvvisamente con una spinta decisa Tony entra. Per un attimo mi sento sfondare e mi irrigidisco, poi mi rilasso e dopo che lui è rimasto immobile lo invito spingere ancora dentro. Lui lo sfila un poco e poi lo affonda tutto dentro di me. Mi sento sfondare e aprire con decisione, e Luca si mette sotto di me e mi succhia il cazzo che sta tornando duro.
..aaahhhh…piano..mi….sfondi!!!...fermo..resta fermo…….si va bene adesso muoviti piano…..
Lui rimane immobile e io mi rilasso anche perche sento il piacere che mi procura Luca che mi succhia il cazzo ritornato duro e mi fa godere. Tony si muove sempre più e lentamente l’azione combinata delle due cose mi procura un piacere mai provato. Lo sento scorrere dentro di me sempre più velocemente mi scopa e all’improvviso sento che sborro in bocca a Luca e godo.
…..ssi eccomiii…sborro!!!Luca..SBORROOO!!!
Mentre mi scarico di nuovo inaspettatamente in gola a Luca, Tony mi inonda il culo.
…sie eccomiii cazzo ti sborro in culooo..orraaaa!!
Sento una ondata di calore invadere il mio intestino e lui che continua a scoparmi fin quando il suo cazzo si ammoscia e esce. Restiamo un momento a guardarci stupiti e sorridenti, poi il rumore di motori che si riaccendono ci riporta alla realtà, il blocco è finito e si riparte. Ci rivestiamo in fretta e io mi metto alla guida e parto con loro che mi salutano suonando le trombe. Mi rendo conto di aver vissuto un momento veramente magico di sesso fra uomini in completa libertà, e tanto piacere e mi stupisce quanto ne ho provato. In tutti questi anni con mia moglie abbiamo avuto spesso e volentieri altri maschi nel letto. Non ho mai avuto la voglia di interagire con loro per scoprire cosa si provava, il suo ruolo in quel contesto era di far godere lei non me. Lei invece a volte si era divertita con la troietta di turno che trovava nel letto con me e più di una volta ne ha goduto la lingua fra le sue cosce. Passo i tre giorni in montagna e rifletto su quanto accaduto, in quel meraviglio momento imprevisto. Quando ritorno avrò una bella novità da raccontare a mia moglie, ma questa è una altra storia.
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
In treno
Sono sul treno.... sto viaggiando, sto andando in Calabria... il viaggio è lungo, durerà tutta la notte e arriverò a Cosenza alle prime luci del giorno...Di fronte a me c'è un signore distinto, continua a scrivere sul suo portatile da quando si è seduto. Ha le gambe piuttosto lunghe, per questo come mi muovo il più delle volte le urto. Puntualmente chiedo scusa, puntualmente mi sorride con un cenno di capo.Accanto a lui una signora, bella donna.. avrà al massimo una quarantina d'anni, non smette un secondo di chiacchierare con la sua amica seduta di fronte, accanto a me..Il vagone è abbastanza pieno, anche se non affollatissimo... studio i passeggeri tra un momento e l'altro che scrivo a te.... ma c'è poco da studiare, sono perlopiù tutti già addormentati...L'uomo seduto di fronte a me continua a scrivere.. ogni tanto alza gli occhi e mi sorride, poi torna a guardare lo schermo... piano piano anche gli ultimi rimasti svegli si abbandonano al sonno, comprese le nostre vicine.. io continuo a scriverti... ti sto descrivendo la scena e tu mi scrivi le tue fantasie....L'uomo abbassa lo schermo e mette via il portatile..“Finito di lavorare?” gli chiedo amichevole.. lui annuisce e indica con un cenno il mio telefono “Non è un po' tardi per parlare col fidanzato? Non vuole proprio mollarti eh..”“E chi ti dice che è il mio fidanzato?”“Beh... sorridi quando leggi... ti mordi il labbro mentre scrivi.... o è il fidanzato, o una persona speciale...”Sorrido “E' complicato.... ma non ci sei andato lontano.... comunque ora ho finito, domani ha un incontro di lavoro e deve svegliarsi presto...”“Quindi ti ho tutta per me, finalmente....” sorride affascinanteMi coglie di sorpresa, cerco di cambiare discorso “Ah ehm.. scusami se ti urto sempre con le gambe.. questi posti sono cosi stretti... non trovi?”“Ma figurati... poi con questi stivali puoi farmi di tutto... posso?”Io annuisco, anche se non so quali siano le sue intenzioni.. indosso i primi stivali che mi hai regalato, quelli neri scamosciati alti fino a metà coscia, morbidissimi e sensuali, con il tacco altissimo e sottile da 12, sensuale ed elegante..Mi solleva la gamba e mette il piede sulle sue, per ammirarli meglio… “Scusa se mi sono permesso, ma gli stivali sono il mio feticcio.. ride – non prendermi per pazzo, ho una piccola ditta di calzature e da sempre gli stivali mi fanno impazzire.. specialmente quelli di questo tipo, con il gambale che arriva sopra il ginocchio.. complimenti, hai gusto...”Sorrido “In realtà sono un regalo, ma grazie... piacciono molto anche a me...”“Li ho notati prima, mentre venivi a sederti... poi con questa gonna ti stanno davvero d'incanto... e piacciono anche al tuo fidanzato barra amico barra è complicato?”Sorrido “Sì, piacciono anche a lui...”“Che uomo fortunato....” intanto continua a tenermi sollevata la gamba, accarezzandomela coperto dal tavolino, mentre il piede lo ha fatto scivolare fra le sue gambe.. forse è solo un'impressione mia, ma mi sembra che faccia una leggera pressione verso di lui.. il tutto con nonchalance, come se ci conoscessimo da sempre.. in effetti non mi sento imbarazzata per quel contatto e quando realizzo che non è solo un'impressione ma che ci sta provando davvero gusto ad avere il mio piede sul suo cazzo sento un brivido percorrermi... “Allora, hai una ditta di scarpe..?” .. mi protraggo verso di lui, appoggiandomi al tavolino per avvicinargli la scollatura, mentre con l'altro piede decido di passare al contrattacco cominciando ad accarezzargli l'altra gambaLui sorride lasciandomelo fare e annuisce “Esattamente.... proprio in Calabria... magari te la posso mostrare.. vieni spesso in calabria?”“Mh.. non esattamente... ma una visita alla tua fabbrica la faccio volentieri.....” e penso già ad un nuovo paio di stivali che potrei comprarmi che potrebbero piacere anche a teContinua a guidarmi il piede sul suo cazzo, che ormai non è più un'impressione: sta diventando sempre più duro.. “Puoi anche lasciarla.... il piede non scappa..” sorrido.. lui fa altrettanto, lasciando la mia caviglia.. e il mio piede non accenna a smettere di massaggiargli il cazzo, ora lo fa con più cura... con più voglia... sto già immaginando il momento in cui ti racconterò tutto... come diventerà duro il tuo cazzo a sentire le mie parole... il solo pensiero aumenta la mia eccitazione...“E il tuo fidanzato che dice quando fai queste cose?“Lui è felice...... anzi, scommetto che se gli raccontassi cosa sto facendo inizierebbe a toccarsi chiedendomi di continuare.... lo eccita sapermi in queste situazioni...”Lui non sembra colpito dalle mie parole, anzi. Colgo nei suoi occhi una luce particolare.“Ti eccita sapere che ha il cazzo duro? Talmente grosso che preme contro i pantaloni? Come se implorasse di essere tirato fuori?” ..io annuisco... lui riprende “Allora perchè non glielo racconti cosa stai facendo? Così si eccita.... e magari ti chiede anche di fare qualcosa con me......”Io sorrido e mi mordo il labbro.. prendo il cellulare e comincio a scrivere, senza smettere di accarezzargli il cazzo con lo stivale... ti mando un sms.... leggo la tua risposta e sorrido.... lo guardo...Alla prima fermata le nostre vicine scendono.. come si alzano ho modo di vedere l'uomo seduto opposto a me, dall'altro lato del corridoio.. ha osservato la scena sotto il tavolino e la sua mano è vicino la patta, evidenziata da un leggero rigonfiamento...Io mi alzo e sorrido all'uomo di fronte a me dicendo che vado un momento a sistemarmi il trucco, ma con il chiaro messaggio “seguimi”...Passo vicino all'uomo che ci osservava.. lui è più maturo.. gli sfioro la spalla... lui ci guarda allontanarci insieme......Andiamo alla toilette.. come siamo dentro mi bacia facendomi aderire con la schiena alla parete e subito le sue dita si insinuano fra le mie gambe“Wow sei già così eccitata...... e quanto sei bagnata..... è da quando ti sei seduta che aspetto questo momento.......... mi sa che io e te ci divertiremo......... mmmhh ti voglio!!! Voglio la tua fica!!”Gli prendo in mano il cazzo... voglio abbassarmi, voglio succhiarglielo, è già bello grosso... ma lui vuole sentirmi gemere e continua a stuzzicarmi il clitoride e a masturbarmi fino a che vengo.... mi lascio andare alle urla di piacere, coperte dal rumore del treno.... sento le gambe molli, mi stringo a lui..... vuole togliere le dita ma io gli chiedo di continuare..... lo guardo eloquente... torno con le spalle alla parete.... mi rilasso e lo invito a ricominciare.... ci metto qualche minuto di più a venire stavolta, ma è altrettanto superlativo.... sento il liquido che mi cola fra le gambe......Mentre sorrido e riprendo fiato lui mi guarda senza parole... e mi bacia.... le mie mani intanto gli aprono i pantaloni.... prendono il cazzo e cominciano a masturbarlo.... fin a che non mi abbasso e allora è la mia bocca a prendersene cura.... lo succhio... lo lecco... lo bacio.... e lo succhio di nuovo... lo ingoio.. me lo spingo tutto in gola....... continuo a succhiare vogliosamente, lui accompagna i movimenti della nuca sorreggendomi con la mano.... e mano mano che il suo piacere cresce aumenta la velocità dei miei movimenti....... continuo a succhiare fino a sentirlo così duro da scoppiare quasi..... lo faccio venire in bocca...... lo bevo tutto.... lo lecco.... lo ripulisco.... poi mi alzo e mentre ci rivestiamo sorrido “La prossima volta me lo metti dentro...”Torniamo ai nostri posti... e penso a te... non vedo l'ora di raccontarti tutto, di dirti come ho goduto... ci sediamo e senza neanche che me lo chieda riprendo a solleticare il cazzo di quell'uomo... con la coda dell'occhio vedo il nostro vicino che ci guarda compiaciuto... allora lo guardo e gli chiedo se vuol venire vicino a noi..Lui sorride e con lo sguardo indica il vagone pieno di persone che dormono “Forse questo non è il luogo adatto per parlare.... perchè non andiamo in un altro vagone dove possiamo parlare tranquilli?”Lo seguiamo... cammino sorreggendomi ogni tanto ai sedili, mentre l'uomo che mi sono appena scopata mi cammina dietro e ha la mano sotto la mia gonna...Arriviamo in un vagone vuoto, in fondo al treno. Qui i sedili sono più larghi... ci sediamo a un tavolino da quattro e ci presentiamo... comincia il nuovo arrivato, che si chiama Mauro, mentre il primo uomo si chiama Luca. Come nulla fosse il mio piede torna fra le gambe di Luca, mentre Mauro comincia a chiacchierare e a farci domande.... ma io non posso fare a meno di notare il rilievo fra le sue gambe e decido di provocarlo, così mentre parlo la mia mano indugia a lungo sulla sua gamba.... prima sul ginocchio.... e poi all'inguine.... e arrivo al suo cazzo mentre con Luca stanno parlando del lavoro...... “Perchè non parliamo di cose serie, adesso?” chiedo io guardandolo negli occhi mentre con la mano continuo ad accarezzargli il cazzo... Mauro è un uomo maturo... avrà una cinquantina d'anni... robusto.... ha l'aria di avere proprio un bel cazzo... Mauro e Luca si guardano.. io abbasso i braccioli mandando leggermente indietro lo schienale di Mauro, quindi gli tiro fuori il cazzo, mi metto sopra di lui, leggermente sollevata, con le ginocchia sui sedili, e accarezzo la fica con la cappella, muovendomi piano, simulando una lieve penetrazione“Mh... proprio come immaginavo.... hai proprio uno splendido cazzo...” ..scendo da lui... mi metto nel corridoio, in ginocchio, e affondo il suo cazzo nella bocca.... è più grosso di quello di Luca ma promette di diventare ancora più grosso... è quello a cui aspiro nonostante già adesso fa fatica ad entrarmi in bocca.. Mauro sospira deliziato, mi fa i complimenti per come succhio... gli piace quando le donne se lo spingono fino in gola... ma ho voglia di scoparlo... voglio sentire il suo cazzo tutto dentro di me..... così dopo diversi minuti che gli ho succhiato il cazzo torno alla posizione di prima, a cavallo sopra di lui, e comincio a cavalcarlo.... lui guida i miei movimenti tenendomi per i fianchi..... mi toglie la camicetta e comincia a mordermi, a baciarmi i seni...Lo sto scopando divinamente e al momento dell'orgasmo mi lascio andare ad un urlo liberatorio..... sto godendo incredibilmente tanto!!!!!Intanto Luca se lo è tirato fuori e si sta masturbando.... ce l'ha di nuovo duro.... mi vuole anche lui così.... lascio riposare Mauro e torno da Luca.... lo bacio con passione mentre il suo cazzo scivola nella mia fica con molta facilità... comincio a muovermi, a cavalcare anche lui.... lui mi stringe i seni... li bacia.... poi di divarica le natiche... e improvvisamente mi infila due dita dietro.... dall'eccitazione comincio a muovermi più veloce... più veloce.. più veloce... sto godendo, sto godendo ancora... quelle dita e quel cazzo magnifico mi stanno mandando in estasi e... aaaaaaaaaaaahhhhh!!! Ho un altro magnifico intenso interminabile orgasmo.... wow.... era come avere due cazzi dentro di me.....Mauro mi accarezza la schiena.... richiede attenzioni..... mi giro e lo bacio mentre Luca mi tiene i seni tra le mani e me li bacia... Mauro mi sussurra che vuole che glielo succhi ancora.... vuole venirmi in bocca, non ce la fa più a trattenersi....Così esco dai sedili, mentre lui rimane seduto sui tavolini centrali... anche Luca si alza.... lui si mette dietro di me..... così mentre io riprendo a succhiare il cazzo a Mauro, Luca comincia ad incularmi..... cullati dall'eccitazione reciproca che quei gesti ci stavano dando a tutti e tre e dal movimento del treno, veniamo tutti e tre nello stesso momento, l'uomo dentro l'altro....L'indomani ci salutiamo e ci scambiamo i numeri di telefono, con la promessa di sentirci presto...Io sarò dalla mia amica per qualche giorno poi tornerò a Roma....
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4 anni fa
ladybutterfly,
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Storia vera di una avventura di mezza estate
STORIA VERA DI UNA AVVENTURA DI MEZZA ESTATE
Qualche anno fa la mia compagna, Celine, ed io decidemmo di concederci un fine settimana di fine luglio in Liguria e naturalmente invitammo a venire con noi Cristiana, la nostra amica del cuore, con la quale formavamo un trio (che in effetti durò per quasi 5 anni).
Scegliemmo i dintorni di Imperia, in quanto lì viveva un mio amico, Manuel, che avevo già fatto conoscere a Celine, in occasione di un altro fine settimana.
Manuel ci aveva avvertito che, a causa di una piccola operazione, non avrebbe potuto combinare molto, ma che comunque ci teneva a rivederci e a far conoscere a Celine la sua ex moglie (che io conoscevo già).
Prendemmo alloggio in un bel 4 stelle con piscina e, approfittando del terrazzo ben riparato, ci mettemmo a prendere il sole nudi.
Celine è bruna, alta, magra , con una terza di seno, un culo non comune e non dimostra i suoi 40 anni. Anche Cristiana è bruna, ma più piccola, minuta, qualche anno più giovane , con una proporzionata seconda di seno. Celine ha occhi neri, penetranti, che fanno intuire la sua durezza da mistress, temperata, per chi la conosce e viene riconosciuto, come me, quale suo pari, da una dolcezza e una affettuosità particolari, spesso preludio di momenti di sesso senza limiti; Cristiana ha candidi occhi da cerbiatta, che nascondono una sessualità esplosiva, perfettamente bsx. Ci eravamo trovati empaticamente e la complicità era totale; tanto più che Celine ed io, entrambi dominanti, stavamo guidando Cristiana a esplorare le sue potenzialità di dominatrice.
Sul terrazzo, al sole del tramonto di quel venerdì, le due fanciulle, scaldate dal sole, si lasciarono andare in un 69 spettacolare, che per un po’ io guardai affascinato masturbandomi. Poi , quando fui certo che Celine, che era sopra, fosse ben lubrificata , gli entrai in figa e cominciai a pompare come un invasato. Cristiana, sotto, leccava entrambi e, non appena Celine ebbe un orgasmo, le sfilò il mio uccello e reclamò’ la sua parte: mi fece sdraiare e si impalò’ su di me di schiena, si chinò in avanti attaccandosi alle mie caviglie, chiuse gli occhi e cominciò il suo su e giù (salire in giostra, lo chiamava lei), fino a venire con il suo classico mugolio arrapantissimo; che infatti portò anche me al limite: Celine, che ben mi conosce, lo capì, mi afferrò il cazzo , lo tolse dalla amica e se lo infilò in bocca, dove esplosi.
L appuntamento con Manuel era per la sera dopo e quindi uscimmo a cena e poi andammo in un bar a bere qualcosa.
Nel bar Celine notò il tatuato giovane barista e ci confessò che “le faceva sesso”. Siamo sempre stati poliamorosi e quindi era scontato che sarebbe stata libera di approcciarlo, ma esitava. Cristiana, dà disinibita birichina quale era, con un lampo di malizia negli occhi e un sorrisetto furbo, si alzò dal nostro tavolo, andò dal barista e gli chiese a che ora smontava, precisando ,a voce non troppo bassa e a beneficio dei presenti al bancone, che la cosa interessava quella sua amica laggiù, che cercava qualche concreta distrazione serale. Inutile dire che, chiarito non essere uno scherzo, il giovanotto fu ben felice di dare un appuntamento fuori dal locale a fine serata. Celine si presentò da sola, prese sottobraccio il ragazzo (vent’anni al massimo, bruno e palestrato), si levò lo slip davanti a lui, in mezzo alla strada, e gli chiese: ”dove andiamo?” II giovane era ovviamente intimorito, ma Celine era sfolgorante nel suo vestito estivo di maglina trasparente sostenuto solo da due sottili spalline, con la sua terza senza reggiseno ben in evidenza . Si avviarono verso la spiaggia e Cristiana ed io li seguimmo a distanza. Il barista aveva le chiavi di uno stabilimento balneare (come disse a Celine, era aiuto bagnino lì, durante il giorno) e condusse Celine nell’ufficio del bagnino. Cristiana ed io riuscimmo a seguirli nello stabilimento e, giunti vicino al locale dove si erano rinchiusi i due, feci appoggiare Cristiana a un muro con le mani, le sollevai la gonna, le scostai lo slip e, senza levarmi i pantaloni, la presi da dietro; con facilità, devo dire, perché la troietta si era ben bagnata al solo pensiero di quel che stava facendo la sua amica.
Dopo neanche un quarto d’ora, mentre stavo ancora pompando, Celine usci dall’ufficio, completamente nuda, si guardò intorno, evidentemente cercando noi, e ci si avvicinò.
“Sapevo che vi avrei trovato qui intorno –disse- Meno male: il ragazzo è durato dieci minuti e poi è venuto; accidenti a lui, sono rimasta appesa. Sergio, adesso devi farmi venire tu.” “ E no - disse Cristiana - sono in pista io adesso. Aspetta il tuo turno”. Io ricominciai a sbatterla mentre Celine cominciava a toccarsi. In quel momento dall’ufficio fece capolino il barista, nudo anch’egli, che rimase basito dallo spettacolo. Cristiana lo squadrò. I palestrati sono sempre stati una sua passione (una volta si fece, uno ad uno, allenatore compreso, tutti i componenti di una squadra di Thai boxe) e quindi gli gridò, ansimando: “ Ehi, tu, rientra e aspettami; arrivo”. Il ragazzo, sconcertato, ubbidì. Cristiana guardò Celine e le disse: “Si spera che dopo la prima sia un po’ meglio, no?” Poi venne con il suo caretteristico gemito sommesso e prolungato. Celine scosse le spalle, la scostò e prese il suo posto contro il muro; io la infilai prontamente. Cristiana si sfilò il vestito, si tolse lo slip e, nuda, si avvio verso l’ufficio.
Quando uscì, meno di una mezzora dopo, Celine ed io avevamo appena concluso. Malgrado fosse “la seconda”, il giovanotto non era stato granchè: lungo a riprendersi e breve a venire. Tanto fumo e poco arrosto, insomma. Le due fanciulle convennero che le avevo abituate male: malgrado i miei 55 anni ero ancora meglio di tanti 20/30enni, aiutato anche dai miei 22 cm e dalla capacità di durare ore. Ce ne andammo salutando brevemente.
Inutile dire che in albergo, prima di dormire, ci conciliammo il sonno con una sana scopata a tre.
Il giorno dopo passò tra piscina, bagni, brevi incursioni in un ampio bagno per handicappati vicino alla piscina, nel quale mi appartavo ora con una, ora con l’altra, e pisolini al sole.
In serata, altra cena in un buon ristorante. Le due si erano “ messe giù da guerra” e facevano la loro porca figura. Naturalmente, con gonne (non mini: troppo facile!)) e senza intimo.
Dopocena, nel bar nel quale ci eravamo dati appuntamento con Manuel, nell’ attesa, guardavamo il passeggio. A un certo punto Cristiana ci fa notare una coppia, dicendoci: “ Guardate che belli quei due: me li farei al volo entrambi”. Fu piacevolmente sorpresa nello scoprire che erano proprio Manuel con la sua ex moglie (Eva).
Fatte le presentazioni, Manuel, che, oltre a essere un gran bell’uomo (35 anni, alto, riccio, occhi chiari e parlantina facile) era un tipo sveglio, sottolineò subito che dopo la separazione i rapporti con sua moglie erano rimasti ottimi, specie per quanto riguardava il gioco. Celine intervenne, complimentandosi con Manuel per l avvenenza della compagna (più alta di lei, bruna, taglio dei capelli maschile, terza di seno, occhio malandrino, ampio vestito estivo rosso fuoco) e precisando, incidentalmente, che né lei, né Cristiana portavano intimo. Eva sorrise e disse: ”Se è per questo, neanch’io”.
Stabilita, con soddisfazione di tutti, la esistenza di tale importante par condicio, ci avviammo sul lungomare, a quell’ora ormai tarda, poco frequentato.
Dopo qualche decina di metri passammo accanto a due chioschi chiusi, in mezzo ai quali vi era uno spazio piuttosto riparato. Ebbi una idea e, strizzando l’occhio a Manuel, dichiarai che non mi fidavo delle parole di tre furbette come le nostre accompagnatrici e che questa storia del senza intimo era da verificare. Manuel mi appoggiò, naturalmente, e le tre pantere, dopo essersi scambiate qualche occhiata e due risatine, si sollevarono insieme le gonne, esponendo le loro splendide passerotte perfettamente depilate ( sul lungomare di Alassio!!!) . Se le accarezzarono brevemente reciprocamente per verificare la qualità della depilazione e poi…. abbassarono il sipario. Noi maschietti, ovviamente, avevamo una erezione imbarazzante (e pericolosa per Manuel, in convalescenza).
Dopo una ulteriore camminata, condita di allusioni, ammiccamenti e imbarazzo per la situazione “impedita” dalla condizione di Manuel, giunti vicino alla nostra auto, sempre per par condicio, questa volta a mio sfavore, stante la invalidità di Manuel, decidemmo di salutarci.
L’ auto dei nostri amici era lontana e quindi decidemmo di accompagnarceli. Eva salì davanti con me e le mie due grazie dietro, con Manuel in mezzo. Naturalmente, due minuti dopo, le due fetenti avevano già allungato le mani, anche slinguazzando a turno la bocca del ben contento Manuel, che non risparmiava carezze e toccamenti sui corpi seminudi delle due. Io allungai la destra, alzai la gonna di Eva e cominciai a masturbarla con leggerezza; lei mi venne dietro e inizio una “radiocronaca” ad alta voce di quello che le stavo facendo, con contorno di ansimi e gridolini.
Dopo poco, alzando lo sguardo sul retrovisore, mi si gelò il sangue: una gazzella dei carabinieri ci stava seguendo a un paio di metri di distanza ed era evidente che stavano valutando con interesse, attraverso l’ampio vetro posteriore della mia station, quello che stava succedendo sul sedile posteriore( in pieno centro cittadino).
Di conseguenza, al primo incrocio svoltai, per vedere se ci avrebbero seguiti. Fortunatamente ritennero di continuare sulla statale e noi tirammo un sospiro di sollievo. Purtroppo, avevo svoltato a sinistra, verso monte, e ci stavamo arrampicando su una di una di quelle tante strade liguri così strette da impedire la svolta ad U per ritornare sulla statale.
Peraltro, mentre continuavamo ad salire a bassa velocità, gli animi in auto non si erano raffreddati affatto, anzi; per cui, a un certo punto, adocchiato il passo carraio di una villa che avrebbe consentito l’inversione di marcia, invece mi sono fermato, sono sceso, ho aperto la portiera lato passeggero, ho tirato fuori l’attrezzo rimanendo in piedi ed Eva, rimasta seduta in macchina, me lo ha entusiasticamente preso in bocca, iniziando un pompino favoloso e sditalinandosi freneticamente. Nel frattempo anche Manuel, impossibilitato ad usare il suo arnese per via di quella piccola operazione, era sceso, si era inginocchiato a terra e stava leccando la figa di Cristiana stesa, nuda, sul sedile posteriore. Dalla parte opposta, Celine, anch’essa ormai nuda, si era seduta sulla faccia della amica per farsi leccare ben bene, con la schiena verso l’interno dell’ auto e il corpo quasi tutto fuori dalla portiera aperta, verso la strada.
Dopo parecchi minuti di questo circo, successe l’inevitabile: un’ auto, scendendo dal monte verso il mare, illuminò la scena con i fari, passando a poche decine di centimetri da noi. Non andò a sbattere contro qualcosa, ma sbandò vistosamente; e altre auto stavano arrivando .
Era troppo; ci ricomponemmo alla meglio e iniziai la manovra per invertire la marcia.
Nel farlo, alzai lo sguardo e solo allora notai, e feci notare, due telecamere di sorveglianza della villa puntate sul punto in cui eravamo.
Scoppiamo a ridere: chissà se qualcuno ci aveva ammirato; o magari erano collegate a un registratore!!!
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4 anni fa
2vivaci,
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Ultima visita: 10 mesi fa
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Quella doccia rinfrescante
Mi chiamo Antonio, ho 48 anni e lavoro come autista per una grossa ditta di trasporti internazionali. La scorsa estate, un giovedì di Agosto tornavo da Strasburgo in Italia e attraversando la Svizzera sono rimasto bloccato tre ore sotto una galleria per un grave incidente stradale. La prima cosa che ci ha ordinato la polizia è stato, ovviamente, quello di spegnere i motori per non morire asfissiati. Restare fermi sotto una montagna può sembrare semplice fresco, invece faceva un caldo boia. Climatizzatore spento e sudore a catinelle, e poi ti parlano della fresca Svizzera. Dopo questa prolungata sosta ci fanno ripartire e io sono sudato da far schifo. Puzzo come una concimaia, e vorrei riaccendere il climatizzatore, ma sono consapevole che se lo faccio mi si gelerà il sudore addosso e domani resterò bloccato dai dolori e non me lo posso permettere. Mi ricordo che fra pochi minuti di viaggio ci deve essere una piccola area di sosta. Non quelle con il distributore, ma una piazzola al fresco e con un bagno dove è consuetudine in questa nazione, vi è anche una doccia a monete che si può utilizzare liberamente in quanto quando un cliente esce subito si blocca per igienizzarsi con un getto di vapore bollente che la rende sterile poi si può usare nuovamente. Mi concentro sulla strada e dopo alcuni minuti vedo il cartello che lo indica e mi dirigo immediatamente verso la costruzione adibita ai bagni. Quando mi fermo noto che anche altri tre colleghi hanno avuto la mia stessa idea. Un bestione parcheggiato un po più avanti ha delle scritte in olandese, mentre dietro di lui uno con la targa rumena, mentre dietro di me si ferma un mezzo con scritte in tedesco. Cazzo! c’è mezza Europa in questo parcheggio! Prendo il necessario per la doccia, scendo e mi incammino verso la costruzione dove arrivo insieme al collega olandese. Un bel maschio, alto e biondo con un bel fisico dai lineamenti marcati. Dietro di me entra il rumeno, anche lui imponete e massiccio, mentre il tedesco che puzza da morire è il più basso e il più grassoccio, anzi è la sua panza da bevitore di birra che lo rende un falso magro. Appena dentro ci dirigiamo subito nel locale docce e il tulipano si avvicina a una delle due e impreca nella sua incomprensibile lingua. Lo guardiamo tutti e ci avviciniamo alla gettoniera e scopriamo che prende solo monete svizzere da un franco e che una delle docce è inservibile perche un genio tanto tonto, ci ha incastrato una moneta da un euro che è di spessore più grosso e quindi è inutilizzabile. Gli altri due cercano nelle, loro tasche le monete. Apro il mio porta spiccioli e scopro che ho cinque moneta da un franco e una sola da due necessaria per poter utilizzare gli armadietti dove si conservano gli effetti personali. Si mette la moneta e con la schiave si chiude e quando si rimette la chiave per aprirlo il meccanismo ti restituisce la moneta. Tutti e tre si voltano verso di me che mi sono seduto su di una panca di metallo posta nel mezzo della stanza e mi chiedono ognuno nella sua lingua di fare un cambio. Li guardo e mi sento uno strano fremito lungo il corpo. Sono quattro giorni che non scopo e dopo quasi venticinque anni di questo lavoro ho imparato che quando hai voglia va bene tutto, maschi e femmine tran o trav o gay, basta godere e l’olandese ha un bel fisico molto invitante. Gli passo la moneta per la doccia e gli spiego che metteremo quella da due franchi nell’armadietto che lui utilizzerà per conservare la sua roba, e quando avrà finito mi restituirà la moneta che a turno utilizzeremo per ogni uno di noi fin quando tutti avremo fatto una doccia rinfrescante. Il rumeno mi ringrazia nella mia lingua con parole semplici ma comprensibile e intanto il tulipano si spoglia e mette in evidenza un bel fisico con un bel culo tondo e invitante. Quando si gira verso di noi dopo aver depositato le sue cose dentro l’armadietto notiamo che ha anche una bella dotazione di tutto rispetto. Il tedesco che puzza peggio di tutti noi messi insieme fa un cenno di compiacimento mentre si tocca il pacco subito imitato anche da noi. L’olandese si chiude dentro la doccia e io incomincio a spogliarmi imitato dal rumeno mentre il tedesco si è seduto di lato mi eccita il suo fetore all’improvviso quando siamo nudi lui si allunga verso il mio cazzo e lo impugna mentre il rumeno che sta in piedi davanti a me mi offre un bel cazzo di generose proporzioni, decisamente il più dotato di tutti noi sia in lunghezza, ben oltre i ventidue che in circonferenza. Lo porto vicino alla bocca e aspiro l’odore di piscio, sudore e secrezioni bianche che ricoprono la cappella indice di una scarsa igiene che anzi che farmi indietreggiare mi eccitano ancora di più e lo imbocco fra le labbra e incomincio a succhiarlo mentre lo sento crescere e diventare molto duro e grosso tanto che le dita della mia mano non riescono più a cingerlo in circonferenza. Il tedesco intanto si è disteso e mi ha preso il mio in gola e lo succhia come se non ci fosse un domani. Godo nel fare una pompa colossale mentre mi succhiano il cazzo in maniera sconvolgente! Mentre mi dedico alla trave che ho in gola il rumeno mette una gamba sulla panca e mi fa capire con un movimento della mano sul mio capo che desidera che gli lecchi anche il culo. Mi abbasso e sento il fetore del sudore mi eccito ancora di più e lecco il suo culo non troppo pulito, ma sempre molto eccitato. Sento il tedesco che mi sta succhiando anche l’anima, sono quasi sul punto di sborrare quando si riapre la porta della doccia, dura solo due minuti di acqua e ne esce il tulipano che fa una esclamazione dice delle cose in olandese che nessuno capisce, ma tutti comprendiamo benissimo che la cosa che vede lo eccita e si mette a succhiare il tedesco. Quando il puzzolente sente che gli succhiano il cazzo aumenta la suzione del mio e mi porta inesorabilmente a godere nella sua bocca con un grido che dovrebbe farlo smettere, ma che invece lo incita a ingoiare tutto quello che gli scarico in gola.
…hhhaaaaaaa!!!!!...sborrrroooooooo!!!! cazzooo!!! sboorroooooooooooooooooo!!!!
Mi spreme tutto il mio succo e poi si dedica al cazzo del tulipano che adesso si è disteso sotto di lui in un 69 da infarto mentre il rumeno si posiziona dietro al tedesco e lo incula mentre io me ne vado a fare la doccia sconvolto dal piacere provato un poco barcollando. Prendo la moneta e deposito i mie averi nell’armadietto ed entro nella doccia. Appena sento l’acqua scorrere sul mio corpo mi sembra di essere in paradiso dal piacere che mi procura. Sento ancora il mio cazzo duro e ho i capezzoli tesi, mi sento ancora molto eccitato per tutto quello che ho lasciato fuori. Mi lavo mentre sul display i secondi da 120 vanno velocemente a zero. Quando si riapre la porta della doccia la scena che vedo è molto arrapante. Il rumeno sfonda il culo al tedesco mentre il tulipano gli lecca le palle e da sotto e succhia il cazzo del tedesco. Mi avvicino e osservo il rumeno che sta sfondando quel culo con immenso piacere. Me lo meno per farlo rimanere duro il rumeno con un grugnito incomprensibile si scarica nel culo sfondato del tedesco che trema di piacere. Dopo averlo farcito a dovere il bestione prende la moneta e entra nella doccia mentre io resto in compagnia dei due che adesso si cambiano di posto. Il tedesco si sposta e permette all’olandese di leccarli il culo da cui sgorga la sborrata del rumeno e così facendo mi ritrovo il bel culo olandese davanti al cazzo e dopo averlo lubrificato con un poco di saliva lo spingo tutto dentro. Lo sento caldo e morbido, lo pompo con vigore tenendolo fermo per i fianchi e a quel punto il tedesco che adesso sembra puzzare ancora di più si sdraia sotto di lui e gli rende il piacere succhiando il cazzo mentre io lo sfondo con colpi sempre più forti. Lo scopo intensamente e lui alla fine sborra in bocca al tedesco che si ingoia anche questa ricca schizzata e lo pulisce tutto e quando si riapre la porta della doccia e ne esce il rumeno lui prende va a farsi la doccia mentre il rumeno lo mette in bocca all’olandese che lo succhia molto forte e lo ingoia tutto poi che al rumeno non è rimasto duro, ma solo barzotto e mi rendo conto che adesso lo vorrei assaggiare pure io in culo, e quindi spero che riesca tornare bello e grosso come prima. Godiamo più intensamente ognuno di quello che l’altro fa e poi torna il tedesco che si mette a succhiare il cazzo del rumeno mentre io sfondo il tulipano. Nonostante due lingue lo succhiano a lui non si indurisce e allora con gesto del capo mi invita incularlo. Lo guardo sorpreso e poi mi metto dietro di lui e dopo aver bagnato la cappella con un poco di saliva lo affondo deciso dentro il suo culo che lo accoglie molto bene. Lo pompo deciso e intanto il tedesco si incula il tulipano mentre succhia il cazzo al rumeno che per effetto della mia pompata adesso è di nuovo eccitato e dopo un po di tempo gli sborra in bocca. Quando si svuota nella bocca di chi lo succhia contrae i muscoli anali e questo mi provoca una immediata sborrata che scarico dentro di lui che cerca di divincolarsi, ma fra chi lo succhia e io che lo inculo rimane ben fermo e quando mi sfilo lo vedo un poco contrariato, ma ci guardiamo in faccia e una risata con un applauso scioglie la tensione erotica che si è creata. Il tedesco adesso che ha sudato di nuovo continua a puzzare e lentamente se ne vanno lasciandomi da solo. Prendo il franco rimasto e mi infilo di nuovo dentro la doccia per una ennesimo attimo di puro piacere prima di riprendere il mio cammino.
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4 anni fa
admin, 75
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Guardare e non toccare. ultima parte.
Anna adesso sta appoggiata ad un tronco, e sta succhiando Paolo a gambe aperte, rivolte verso il singolo che si sega senza perdere uno movimento di lei che si masturba lentamente. Anche Agnese si è distesa e mi sta segando piano mentre io la masturbo e poi sono imitato da Paolo che adesso ha infilato due dita dentro la fica di Anna che tiene le gambe inarcate per aprirle ancora di più e mostrare il gioco che sta sconvolgendo il singolo che si masturba velocemente convinto forse che adesso sarà il suo turno di godere con lei che succhia il cazzo di Paolo sempre più forte lo fa gemere di piacere. Osservo la scena e mi viene una idea che condivido con Agnese.
“Girati e mettiti con il culo in alto che lo facciamo morire. “
Lei guarda verso il singolo e poi si mette in ginocchio rivolta verso di me che le porgo il cazzo da succhiare di nuovo mentre mi allungo su di lei e le inumidisco il buco del culo. Lei porta una mano sotto di se, si masturba mentre io adesso le infilo un dito nel culo e la faccio mugolare di piacere.
..huhumhumm…si il culoooo!!! ssi mi piace…
Il suo gemito fa girare anche i nostri compagni, e Anna sorride per un attimo sfilandosi il cazzo dalla bocca e poi lo succhia di nuovo con più intensità. Paolo masturba Anna con molto vigore e le procura un orgasmo che le fa inarcare il corpo e tremare mentre urla tutto il suo piacere.
…ssi daiii….ssiiiiii..eccommiii..vengoo!! si vengoooooooo…daii non ti fermareeee……
Gode e poi succhia il cazzo di Paolo facendo godere anche a lui.
……ssiiiiiiiiiiiiii…daii…seiii…. divinaaa!!! dai che mi fai impazzireeeeeee….Annaaaaa!!!! sborrooo!!!
Lei si sfila il cazzo dalla bocca e sparge il seme sul corpo, dal seno al ventre larghe chiazze di sborra bianca la ricoprono, poi si rimette il cazzo in bocca e lo succhia ancora. Masturbo il culo di Agnese che si smanetta le dita in fica e gode anche lei.
…ssi..daii………mi………..fai….impazzirreee..vengoo..Cazzooo!!vengo……..……e…..godoooooo…oraaaaaaaaaaaa…ssiiiii…….
Sono quasi al limite e sto per sborrare quando Agnese smette di tremare e di succhiare il mio cazzo, si gira e si allunga sul corpo di Anna e incomincia a leccare la sborra che la ricopre. Lecca e succhia anche i seni e questo fa impazzire sia me che Paolo e pure il singolo che si masturba con frenesia. Anna solleva i capelli dell’amica per rendere più visibile quello che sta facendo e poi le prende il viso fra le mani e la bacia in bocca dove assapora il piacere di Paolo direttamente dalle labbra di Agnese con cui si scambia un bacio molto passionale. Dopo aver leccato le labbra dell’amica si gira verso di me mi sorride, le sue parole mi sconvolgono sia per la sensualità con cui le pronuncia sia per la libidine che mi procurano.
…adesso ..volgiamo la tua sborra……..
Agnese si distende di lato a lei e Paolo sta in ginocchio dal lato di Anna che mette il suo viso sul seno sinistro dell’amica e mi guarda a bocca aperta. Agnese allunga la mano e mi sega velocemente e io schizzo su di lei e in faccia a mia moglie che ne riceve uno schizzo fra le labbra e la guancia. Sborro con un grido di puro piacere sui loro corpi.
…ssi cazzo..che porcheeeee!!! sborroooo!!! ora!!!
Agnese mi masturba per spremere ogni goccia e poi si solleva e lo lecca mentre Paolo si masturba veloce il cazzo ancora durissimo. Anna si mette a leccare la mia semenza dal corpo di Agnese che le lecca il viso. La scena è talmente porca che restiamo in tiro e ci seghiamo mentre il singolo che non si è perso nulla del gioco sembra impazzito e vorrebbe sborrare. Fissa Anna che non lo degna di nota, anzi dopo aver goduto le labbra dell’amica la guarda, le fa un cenno con il capo indicando Paolo e poi si gira verso di me. Si sono intese al volo e Anna si distende supina a gambe aperte e invita Paolo a scoparla mentre Agnese la imita e mi trascina su di lei. Imbocco il mio cazzo far le fradicie labbra della sua fica mentre Anna che sta ricevendo Paolo dentro di se già gode lo incita scoparla con vigore.
…ssi daii…scopamiiii..sfondami la ficaa..ssiiiii.
Agnese solleva le gambe e le annoda dietro di me e io le infilo tutto il cazzo dentro con solo affondo che la fa tremare di piacere.
…ssi cazzoo..ti sentoooooo..mi spacchiii..daii lo volevo da tantoooooo..scopamiiiiii…..
Paolo scopa Anna con colpi tremendi che la portano velocemente al piacere gode spronando il suo stallone continuare.
…ssiiiiii.daiii..vegnooo..cazzo!! mi faiii godere…..
Agnese non è da meno e mi incita spaccarle la fica e a farla godere.
…ssi…………porcoo..sfondamii..sei….fantasticoooo..vengooo…goddooo…mi uccidiiiiiiiiiiii….
Gode e si stringe a me con le gambe e poi si rilassa, si gira verso Anna e le fa un cenno del capo. Anna si sfila da Paolo e si mette in ginocchio e lo esorta ad incularla mentre anche Agnese si mette nella stessa posizione, ma solo davanti al viso dell’amica che impugnato il cazzo di Paolo lo posiziona sul culo e lo invita sfondarlo.
…dai porco..sfondami il culoo..dai che mi piace..
Paolo le afferra le chiappe lo spinge tutto dentro con lei che gode, mentre io dopo aver lubrificato di nuovo il buchetto di Agnese lo spingo dentro con calma e lei lo apprezza.
…si…così..piano che sei grosso…mi fa impazzire ..ti sentoooo..cazzo mi spani il culooo..piano….
Lo affondo lentamente dentro di lei mentre Paolo sta scopando il culo di Anna con colpi tremendi e lei gode moltissimo.
….ssi daii sfondamiii..ssi mi piaceee… godooo…
Spingo il cazzo dentro il culo stretto di Agnese e poi la scopo con vigore lei ne gode subito.
…siiiiiiiiiii………..adesso…………mi………………piaceee..scopami..oddioooo..questo me lo sgarrraa..amoree..mi sfonda il culoooo………
La sbatto mentre Anna incita Paolo a sborrare sul suo viso.
..dai….si scopami e vieni…ti voglio in facciaaa…..
Paolo la sbatte come un toro impazzito e poi con gridio di piacere esce e si mette di lato e le schizza un getto bianco in faccia. Lei sega il cazzo fino a spremere ogni singola goccia e poi lo lecca con uno sguardo soddisfatto mentre del suo viso la sborra cola sul suo seno. Agnese visto tutto questo mi esorta a fare la stessa cosa.
…dai anche tuuuu…ssi daii… mi stai spanando il cullo..ma cazzo!!! è bellisssimo..dai sborrami in faccia anche tu!!! cazzo vengooo…..
Sono al limite e mi sfilo e lo metto davanti a lei che riceve sulle labbra la mia schizzata. Lo succhia e pulisce, poi si gira verso Anna e le due porche si leccano il piacere come due cagnette e poi si baciano mentre io e Paolo ci mettiamo seduti appoggiati la tronco. Il singolo si sta segando e Anna lo guarda e con un gesto lo fa sborrare. Lui schizza lunghi fiotti e poi stremato si siede pure lui. Restiamo un momento immobili e ci guardiamo poi una bella risata scioglie la tensione erotica che si era creata e ci solleviamo per andare a fare un bel bagno quando il singolo si avvicina e ci parla.
“Scusatemi, se vi disturbo, ma volevo fare i complimenti a queste due splendide femmine. Vengo in questa spiaggia da tanto tempo ma non avevo mai visto un gioco così erotico e molto eccitante. Mi scuso per la mia iniziale arroganza, ma in genere quando le donne vedono le mie misure ignorano tutto il resto, mentre voi avete goduto con questi due signori, che presumo siano i vostri partner, e mi avete fatto impazzire. Grazie e scusatemi.”
Anna lo guarda e gli sorride mentre insieme andiamo verso il mare.
Anna
“Avere delle misure come le tue non ci ha lasciato indifferenti, ma non era il nostro gioco. Avevamo deciso tutto questo da tempo e lo abbiamo realizzato esattamente come lo avevamo immaginato, tu eri solo un elemento in più del gioco, ma non la parte essenziale, per questo ti abbiamo ignorato. Grazie di aver capito e di essere restato al tuo posto.”
Passiamo il resto della giornata prendere il sole, a parlare con il singolo che abbiamo accettato vicino a noi e che per tutto il tempo è rimasto sempre in tiro con le donne che hanno fatto di tutto perche questo accadesse, senza mai dargli la possibilità di sfiorarle nemmeno con un dito. Da quel giorno Anna e Agnese diventano inseparabili, si contattano molte volte al giorno. Due mesi dopo ho ricevuto l’invito di Carla per assistere all’inaugurazione della nuova agenzia e lo faccio presente ad Anna che subito lo comunica ad Agnese, le due donne si organizzano per passare un week end nella sua città. Contatto Paolo che mi racconta che con lei ha raggiunto una bella sintonia e che ha conosciuto anche suo marito, un porco al nostro stesso livello che ama esibire la moglie anche più di noi. Il venerdì pomeriggio raggiungiamo i nostri amici che hanno prenotato con l’aggiunta di Carla una cena tutti insieme in un bel ristorante. Quando arriviamo a casa di Paolo che ci ospita, Anna e Agnese spariscono un bagno per un tempo lunghissimo e quando ne escono e si vestono ci lasciano senza fiato. Anna indossa un tubino elasticizzato nero e Agnese bianco e tacchi alti, insieme di certo non passeranno inosservate, ma poi in fondo è quello che vogliono. Giunti al ristorante quando entriamo io e lui lasciamo il passo alle donne che ci precedono e raccolgono tutti gli sguardi di ammirazione di tutti i maschi presenti e l’invidia di tutte le donne, tranne Carla che quando le vede fa un cenno di puro compiacimento. Lei non è da meno. Indossa un abito che le arriva appena sopra il ginocchio con spacchi laterali e la parte superiore mostra in bella evidenza il suo seno stupendo e abbondante che fatica ad essere contenuto dalla stoffa del vestito. Subito scatta fra le donne la complicità e anche fra di noi quando iniziamo a conoscere Giulio, suo marito ci rendiamo conto che è un vero porco.
Giulio
“Complimenti, avete due femmine stupende, ammirarle è un vero piacere per gli occhi e una vera tortura per la mente che non può esimersi dall’immaginare come dovrebbero essere a letto. Quanto a te caro Mario, ho saputo che hai dedicato una bella sega a mia moglie e ti assicuro che mi sarebbe piaciuto vedervi mentre lei ti faceva impazzire. Spero di avere un giorno lo stesso piacere. Anche tua moglie Agnese ha un corpo molto invitante, e sono sicuro che il suo culetto deve essere una vera favola scoparlo.”
Assodato che non ci sono segreti all’interno delle nostre coppie passiamo ad elencare ognuno i pregi e i difetti delle nostre donne che alla fine ci stupiscono quando finita la cena decidono di andare a casa di Carla che è nelle vicinanze. Appena dentro ci fanno accomodare su di un bel divano e lei ci sorprende con proposta insolita.
Carla
Cari amici, e ho appena conosciuto le vostre donne e subito mi sono sentita in perfetta sintonia con loro, e abbiamo deciso di comune accordo di fare un bel gioco che sembra piace a tutti. Adesso noi ci mettiamo sedute su quelle poltrone e voi restate qui sul divano e vi godete lo spettacolo.”
Guardo Anna che mi sorride in maniera molto maliziosa e immediatamente mi sento crescere una forte erezione. Giro lo sguardo e vedo che Giulio si è già estratto il cazzo fuori dai pantaloni e si sta masturbando lentamente copiato da Paolo che mi fa un cenno indicando le donne che si spogliano lentamente ci offrono l’immagine sconvolgente di tre femmine che si toccano, accarezzano e baciano con estrema disinvoltura. Anna e Carla si succhiano i seni mentre e Agnese lecca il culo di Carla e che si sporge indietro per agevolare la manovra. Mi sento un fremito dentro quando vedo i seni di Carla impastati dalle mani di mia moglie che li succhia e li strizza facendola gemere. Si mettono a leccarsi in maniera decisamente molto erotica. Il gioco erotico della provocazione dura poco. Giulio si stà eccitando molto in fretta e sfodera un cazzo di belle proporzioni, fra i tre è sicuramente il più dotato e dopo un attimo ci chiede di andare in camera per stare più comodi e gustare meglio lo spettacolo. Le donne ci precedono e quando entriamo noi loro sono nude sul letto con Agnese che lecca il culo a Anna che sta facendo un 69 con Carla. Ci spogliamo anche noi e ci avviciniamo al letto mentre Giulio incita la moglie far godere le amiche.
…si daiiii porcona…falle godere…queste troiette..dai che poi le voglio scopare… dai mi fa impazzire vederti leccare le loro fiche…sei..stupendamente….. troiaaaaa…..
Il gioco cambia, e adesso è Anna che lecca il culo di Carla mentre lei succhia la fica di Agnese che gode e reclama un cazzo in bocca.
…ssi mi fai impazzireee…..vengooo…..accidenti..voglio un cazzo!!!! lo vogliooooo…..mi fate morireee……
Gode moltissimo mentre le altre due adesso si concentrano su di lei. Anna le succhia la fica e Carla il seno e lei viene di nuovo mentre Giulio che si è avvicinato al letto le offre il cazzo da succhiare mentre anche Paolo si inginocchia sul letto e lo offre a Carla che lo ingoia tutto subito e lo succhia facendolo gemere di piacere.
…accidentiii..che bocca!!!... sei stupendaa…
Io mi avvicino al culo di Carla e lo accarezzo e lo bacio insinuando la lingua lungo il solco delle chiappe belle e grandi, cercando di raggiungere il buchetto, ma lei si gira e si siede sull’angolo del letto e mi attira a se.
….dai mettilo fra i miei seni..dai che te lo voglio succhiare tutto fino a farti morire……
Affascinato da tanta bellezza e abbondanza infilo il cazzo fra le sue mammelle e lei incomincia a farmi godere con un movimento lento e assolutamente sconvolgente. Lo faccio scorre su e giù e lei ogni volta che lo vede emergere sotto il suo mento lo lecca e lo bagna con la saliva per migliorare lo scorrimento. Mi fa impazzire e godo come un maiale.
…ssi troiia…leccalo…tutto..cazzo..mi fai impazzire..ho sognato tutto questo per mesi…cazzo sei fantastica…dai che mi piacee…
Giulio intanto si sta inculando Agnese che messa a pecora ha sotto di se Anna che gli lecca la fica mentre è scopata da Paolo e gode.
…ssi daii sfondamiii…siiiiiiiiiiii…… vengooo….
Carla mi sta facendo impazzire nel segarmi con le tette, e mi tiene sul, filo del piacere fin quando si distende e mi invita a scoparla. Mi metto su di lei e affondo il cazzo dento la fica bollente come una fornace. Lo prende tutto in sol colpo e geme quando lo sente arrivare in fondo.
…aaaaahhhh…ssiiiii…..bellissimoooooo…….
La scopo e lei gode mentre intorno a noi è un continuo susseguirsi di orgasmi a ripetizione. Poi Carla mi fa distendere supino e mi sale sopra. Lo spettacolo del suo seno enorme che sobbalza ad ogni spinta verso l’alto che le imprimo lo rende una cosa sconvolgente. Gode e mi offre i capezzoli in bocca. Li succhio e li mordo facendole ancora provare più piacere. Poi Paolo che si è sfilato da Anna che sta godendo la lingua di Agnese che la lecca si posiziona dietro Carla la spinge a distendersi su di me e poi lentamente lo infila nel suo culo e lei ne gode urlando.
….aahhh..porcoooo!!! mi sfondi il culooo!!! ssi maiale..sfondamiiiii..cazzo!! mi sventrate!!!!
Gode e trema scossa dal piacere anche Giulio sta per eruttare dentro Agnese che ha un nuovo orgasmo e poi sborra anche lui.
…eccommiii…sborroooo!! che meravigliaaa!!!!... ti inondo…. il culooo..belliisssimooooo…
Si sfila dal culo e lo offre alla bocca di Carla che lo succhia con molta passione nonostante sia scopata in doppia da noi, e lo fa restare duro mentre Paolo gli inonda il culo sborrando e godendo.
…ssi eccommii sborro!!...sborrro…..
Si scarica dentro di lei e si sfila mentre Agnese si avvicina e lo succhia. Carla si solleva da me si fa leccare il culo da Anna che messa a pecora le pulisce la sborra che sta sgorgando. Giulio vede il culo di mia moglie esposto e lo infila subito di colpo facendo gemere Anna.
..aaaahhh pianoooo!! me..lo spacchi..sei grosso!!!
Lui resta immobile per un poco e poi inizia a stantuffarla e lei incomincia a godere mentre io adesso mi sono infilato nelle fica di Agnese che sta facendo un 69 con Carla. Godiamo tutti e quando sto per venire è Carla che reclama la mia sborra sulle sue tette. Si distende supina e aspetta che io sborro sui suoi seni che tiene uniti. Sborro con Agnense che mi sega e mi fa schizzare sul viso e seno di Carla.
…cazzooo…venggooo…sborroooooo!!!!
Mi scarico su di lei con Agnese che mi succhia anche le ultime gocce e poi lo infila in gola e me lo fa restare duro mentre osservo Anna che adesso è stretta in doppia fra Giulio nel culo e Paolo in fica. Geme, gode e si sconvolge dal piacere poi raggiunge un ennesimo orgasmo.
-…sssi maiali..mi sventrateeee..vengoooo..dai….s si….. vengooooo…più forteeee..oraaaaaaa!!!....
Gode mentre anche Giulio le scarica una sborrata addosso mentre Paolo si sfila e si mette scopare Carla che è distesa davanti a lui. Poche pompate e sborra pure lui sulle sue tette che adesso sono ricoperte di sborra bianca e calda. In un intreccio di corpi dove ognuno ha perso la cognizione di chi scopava e che veniva scopato. Per un attimo restiamo immobili ad osservarci, poi sono le donne che ci sconvolgono quando si mettono leccare le tette di Carla ricoperte di sborra. Un intreccio di corpi femminili che fanno a gara chi ne raccoglie di più e poi la porta alla bocca dell’amica che l’assapora direttamente dalle loro labbra. Un piacere nel piacere che noi osserviamo sfiniti. Dopo baci e coccole le donne si placano e ci osservano compiaciute.
Carla
“Complimenti, un bel trio di maiali veramente unici. Mi avete fatto godere molto, e grazie anche a queste due maialine che sanno fare impazzire una donna. Due vere troiette stupende.”
Agnese
“Grazie a te che ci hai regalato una così bella emozione, e al tuo maschio che ha un bel cazzo che sa usare benissimo e che mi ha sfondato il culo. “
Anna
“Veramente la fortunata sono io. Da anni andavamo alla ricerca di una coppia con cui divertirsi e quando avevamo perso le speranze il destino ci ha fatto incontrare quattro persone stupende come voi. Un vero piacere aver goduto fra le vostre braccia, spero che sia l’inizio di una bella amicizia.”
Paolo
“Sono veramente fortunato ad aver scoperto quanto mi piace mostrare mia moglie e conoscere voi è stato il regalo più bello che la vita mi potesse fare, spero che come ha detto Anna questa sia la prima sera di tante altre.”
Giulio.
“Con una donna come Carla la vita non è mai monotona, lei ama scopare e mi dice tutto quello che fa anche con altri maschi. Quando mi ha raccontato del gioco con Mario morivo dalla voglia di conoscerlo e devo dire che aver conosciuto anche voi mi sembra un sogno. In genere ci limitiamo a giocare in cam con coppie che lo accettano, ma essere qui stasera e aver visto voi tre giocare ed eccitarci così mi ha fatto impazzire. Grazie e spero che si possa ripetere ancora altre volte.”
Li guardo e confermo il mio piacere nell’aver avuto la possibilità di godere e del magnifico seno di Carla, del meraviglioso culo di Agnese e ammirato la troiaggine di mia moglie. Dopo quella sera ci siamo rivisti altre sei volte e una volta siamo andati in vacanza tutti e sei insieme passando una settimana sconvolgente fatta di sesso esibizionismo scambio e chi più ne ha più ne metta. Poi è scoppiato il casino del virus e abbiamo riscoperto il piacere di giocare in cam. Fin quando questa pestilenza moderna non avrà fine, guardare e non toccare è tutto quello che ci resta.
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Guardare e non toccare. seconda parte.
Dopo aver vissuto l’esperienza in cam abbiamo avuto altri contatti con la coppia di nuovi amici e dopo tre mesi si è creata l’occasione per passare una bella giornata al mare insieme su di una spiaggia di un parco naturale coperta di grossi tronchi portati dalle onde e dove noi ci distendiamo per essere al riparo dal passaggio della gente. In particolare è stata la complicità che si è creata fra le nostre donne a determinare tutto questo. Ma voglio che sia mia moglie Anna a raccontarvi questo passaggio della storia.
Anna
Quando Mario è tornato e mi ha raccontato tutta la storia, compresa la bella sega fatta con la procace collega a cui aveva detto, per invogliarla a fare una spagnola con lui, che io avevo un seno molto piccolo, una seconda scarsa, mentre credo che la mia terza sia abbastanza buona come misura, ho sentito il desiderio di conoscere anche questa maialona, ma questo di sicuro sarebbe successo un seguito. Nell’immediato mi sono concentrata su Agnese con la quale ho intavolato prima una fitta conversazione con waths app e poi quando fra di noi si è creata una bella complicità anche di video chiamate. Come noi anche loro avevano avuto delle esperienze scambiste finite per una scarsa motivazione a proseguire questo tipo di gioco. In effetti anche noi ci eravamo trovati abbastanza male con le coppie incontrate. La prima che abbiamo incontrato erano molto nervosi e noi essendo inesperti non ci eravamo resi conto che loro giocavano allo scambio per cercare di risolvere i problemi che avevano all’interno della coppia e quindi come esperienza è finita con una litigata fra loro e noi che ce ne siamo andati a casa. La seconda peggio della prima. Lui un super dotato, non che Mario sia scarso, ma il suo era davvero extra, e quando ha notato sul mio volto lo stupore ha subito trattato mio marito malissimo offendendo il suo pisellino incapace di far godere una donna. Mi ha appena infilato il suo dentro mentre la sua compagna ha tergiversato per non fare sesso con mio marito e poi è tornata a scopare con il suo compagno lasciando noi al solo ruolo di spettatori come a dimostrare che solo lui era in grado, se ve ne fosse stata la necessità, di far godere entrambe. A quel punto siamo noi che ce ne siamo andati scocciati da tanta superbia. Il terzo esattamente l’opposto. Il lui era assolutamente mini dotato, ma io non ne ho fatto un dramma, solo che quando ha cercato di penetrarmi, il preservativo era troppo grande rispetto al contenuto e quindi si sfilava in continuazione. Alla fine l’ho fatto venire di bocca e la cosa è finita così. Abbiamo vissuto anche altre due esperienze ma non troppo intriganti. I maschi di queste coppie cercava più un singolo per le loro donne che una coppia per lo scambio e quindi abbiamo deciso di lasciar perdere di dedicarci alle nostre reciproche passioni, a lui la fotografia e a me l’esibizionismo. Mi sono sempre piaciuti gli sguardi dei maschi quando passo e metto in mostra il mio corpo. L’ho sempre fatto fin da ragazza, da quando mi sono resa conto che mi faceva bagnare tanto, e con Mario questo atteggiamento è emerso e lui lo ha accentuato facendomi indossare mini e tacchi alti, un tipo di abbigliamento che ha evidenziato il mio corpo che dimostra sempre minimo dieci anni di meno rispetto alla reale età. Per anni ci siamo sempre divertiti così in ogni luogo, e da qualche tempo avevamo intrapreso un dialogo con una coppia attraverso la cam, ma che poi forse per la loro timidezza, o forse per la nostra scarsa disponibilità a forzare il gioco non era sfociato a quasi nulla. Quando mi ha proposto questa nuova esperienza non ho esitato ad accettare anche se per abitudine prima gli ho dato del porco per tenerlo un poco sulle spine mentre mi scioglievo fra le gambe per l’eccitazione, poi ho accettato. La conoscenza della donna dell’altra coppia mi ha intrigato molto e nei mesi successivi ho capito che forse avevamo imboccato la via giusta per un nuovo capitolo delle nostra vita sessuale anche se ho paura di essere un po troppo in avanti con l’età per sviluppare tanti giochi. Agnese si è rivelata una vera porcellina viziosa e complice. Fra di noi spesso ci siamo mandate messaggi e foto davvero erotiche o provocanti e spesso in video chiamata ci masturbiamo mostrando all’altra le emozioni che proviamo. Naturalmente abbiamo raccontato a modo nostro e solo in parte quello che facciamo ai nostri rispettivi compagni che già così si eccitano come cavalli e ci montano come troie. Se avessimo raccontato tutte le varie porcate che ci siamo scambiate sarebbero impazziti o avrebbero fatto mille richieste aggiuntive. Meglio così, un po di limitazione con loro non guasta. Alla fine abbiamo deciso di conoscerci, ma di farlo a modo nostro facendolo sembrare casuale, organizzato da noi due che volevamo sempre avere il controllo del gioco. Abbiamo deciso di passare una bella giornata su di una spiaggia nudista posta a metà strada fra le nostre abitazioni, e loro non hanno avuto nessun sospetto. Quando ci siamo trovati gli uni davanti agli altri è stato bello vedere il loro stupore.
Agnese
Mi sono subito sentita in perfetta sintonia con Anna. Una bella, donna che mi ha coinvolto molto intensamente nel gioco che ci hanno proposto i nostri uomini. Dopo quella esperienza il dialogo fra di noi è diventato giornaliero, splendido e virale al punto tale che spesso ci masturbiamo in videochiamata. Adesso che li vedo arrivare in spiaggia dove sono in topless aspettando lei che mi vuole nuda, sento dentro di me la gioia nel vedere che dal vivo è ancora più bella.
“Ciao, finalmente ci vediamo. Sei incantevole e più bella che in video. Grazie di aver accettato la mia proposta.”
Anna
Complimenti anche a te, anche tu sei molto più bella che in video. Come potevo rifiutare di conoscerti realmente dopo quello che ci siamo dette e scambiate in questi tre mesi. Dai mettiamoci nude poi facciamo impazzire questi due maiali che già sbavano.”
Una bella risata rende subito cordiale la situazione e vedo Paolo che si mangia Anna con gli occhi mentre io mi godo lo splendido culo di Agnese che sorride compiaciuta. Dopo esserci denudati le due donne, mano nella mano si avvicinano al mare parlando fra loro.
Anna
“Sei incantevole, e non ti nascondo che avrei voglia di baciarti. Se tu sei d’accordo oggi vorrei che noi due facessimo impazzire i nostri maschi nello stesso modo in cui loro ci hanno fatto tremare la sera che ci siamo conosciute. Li facciamo mettere un po distanti da noi e fingere di essere due singoli e noi ci divertiamo ad eccitarli, come la scorsa volta ma con la differenza che qui siamo più da vicino, e poi non saremo soli. Che ne dici, ti stuzzica l’idea?”
Agnese
Accidenti Anna, sei un vulcano di idee stupende. Non sono sicura di riuscire lasciarmi andare così bene, non ho la tua disinvoltura, ma ce la metterò tutta per non deluderti, e per il bacio eccoti accontentata.”
Vedo le due donne sorridere poi baciarsi sulla bocca con incredibile dolcezza e tornare verso di noi che per tutto il tempo siamo stati ad ammirarle con occhi carichi di desiderio. Paolo mi confida che sarebbe molto felice di scopare mia moglie e io gli rispondo che incularmi la sua è il mio sogno ricorrente. Quando ritornano ci sconvolgono con la loro decisione.
Anna
“Abbiamo deciso di ripetere lo stesso gioco che ci ha fatto conoscere, quindi cari maschietti maialini prendete le vostre cose e spostatevi un poco più distanti da noi che in cambio vi faremo eccitare e sborrare come fontane.”
Le guardiamo allibiti. Tutti i nostri progetti di fotterle vanno rimandati. Paolo replica convinto di ottenere qualche sconto, ma loro sono irremovibili.
Agnese
“Non ti lamentare, questo gioco è da sempre il tuo sogno preferito, vedermi esibite e desiderata da altri maschi è la cosa che più ti eccita e lo chiedi da sempre, quindi adesso vai e divertiti. Se farai il bravo oggi avrai la giusta ricompensa.”
Guardo mia moglie, evito di replicare. Raccolgo il mio telo e mi sposto ad una distanza che loro ritengono giusta per essere ammirate e quando anche Paolo mi raggiunge lo vedo già in tiro.
“Mi sembra che veramente il gioco ti eccita!
Paolo
“Sono sicuro, che i due singoli che stanno un poco più lontani adesso si avvicineranno e sono curioso di vedere mia moglie come se la gioca. Certo che mi eccita, a te non sconvolge l’idea che saranno al centro dell’attenzione di più occhi e molti si masturberanno per loro? A me sconvolge, anzi spero che Agnese si lasci un poco andare con qualche maschio.”
Guardo verso le donne e mi rendo conto che adesso i singoli sono tre che si sono messi in bella mostra esibendo i loro membri già tesi e duri. Uno si masturba molto velocemente e quando sborra lancia un forte sospiro e poi se ne va. Poco dopo viene sostituito da un altro, un bel maschio, alto moro con un cazzo fuori dal comune e che porta un grosso anello fra l’attaccatura del membro e le palle. Non ha notato il fatto che prima eravamo insieme, e quando si avvicina non ci da nessuna considerazione e si concentra con lo sguardo verso di loro cercando di attirare il più possibile la loro attenzione. Guardo verso mia moglie e conoscendola credo che ci sarà da divertirsi, a lei questi maschi che pretendono di essere al centro della scena non piacciono, anzi li considera dei boriosi che pensano che avendo un super cazzo tutto gli è dovuto, mentre per lei è il gioco mentale quello che conta.
Anna
Ho appena visto la prima sborrata di uno che si è segato subito per poi allontanarsi e lasciare il posto ad un bell’esemplare di maschio, peccato che si consideri un dio e non un uomo. Mi voglio divertire a farlo impazzire con voce sommessa chiedo ad Agnese di stare al gioco. Lei mi guarda, vede il tipo e fa un mezzo sorriso ironico.
Agnese
Vedo che subito uno non ha resistito a segarsi e schizzare, poverino forse andava di fretta. Poi è arrivato questo con una aria così arrogante che ha messo in mostra un bell’attributo. Mi piace, ma non voglio essere la zoccoletta che gli sbava addosso. Anna mi ha fatto capire che lo vuole fare impazzire e io non vedo l’ora di aiutarla.
Per prima cosa Anna guarda verso di noi e ci sorride, poi incomincia un sottile gioco di seduzione rivolta a tutti gli altri maschi che la seguono e si masturbano lentamente. Io e Paolo siamo molto eccitati, ma seguiamo il gioco segandoci lentamente per non schizzare subito. Il maschio che è arrivato per ultimo, cerca di attirare l’attenzione delle ragazze che volutamente lo ignorano, si mena il grosso arnese mostrando la sua imponete erezione, ma le donne si girano verso di noi e ci regalano un assaggio di erotismo fatto fra loro che si toccano, si sfiorano e si eccitano mentre noi le guardiamo estasiati. Nel tentativo di farsi notare il tizio si avvicina troppo a loro, sto per intervenire quando Anna gli fa cenno di andarsene e lui stizzito le guarda con disprezzo. Lei gli sorride e poi torna ad accarezzare la sua fica che si vede benissimo luccicare da quanta è bagnata. Lui rimane ad osservarle, si rende conto che lo stanno umiliando con la loro indifferenza e allora cambia tattica, si siede e sta solo a guardare mentre ora le donne si masturbano visibilmente rivolte sia verso di noi che stiamo impazzendo, che verso gli altri maschi che si segano furiosamente e poi che stanno per sborrare chiedendo la loro attenzione. Uno schizza subito.
…ssi eccomiiii..sboorro…bellissimeeee..sborroo!
Loro accennano una leccata di labbra a gratificare il tributo che gli viene offerto mentre il secondo si avvicina un poco e schizza stando in piedi. Si vedono chiaramente i getti di sborra uscire con forza e poi dopo averlo spremuto bene lui fa un inchino e poi se ne va. Restiamo io Paolo e un altro singolo mentre il super dotato adesso osserva e si sega piano convinto che poi sarà la sua volta di sborrare magari addosso alle femmine. Anna sussurra una cosa ad Agnese e poi si volta verso l’ultimo rimasto e lo invita assieme a noi ad avvicinarsi a loro. In tre adesso siamo a poca distanza, e Anna mi fa allungare una mano per toccare il suo seno. Il super dotato sta impazzendo, cerca di avvicinarsi ma lei lo blocca di nuovo e lui se ne ritorna al suo posto. Ci guarda senza capire per quale motivo queste due femmine preferiscono noi a lui, e quando Anna mi accarezza il cazzo e lo porta alla bocca, lui si sega e si mette in vista per mostrare a mia moglie che lo sta facendo per lei. Sono molto eccitato e lo stesse lo è anche Paolo che mi osserva in attesa di ricevere da Anna l’invito ad assaporare il suo cazzo. Agnese che si masturba lentamente mi accarezza le palle e a questo punto Anna si gira, le sorride e lascia il mio membro alle cure dell’amica e si dedica quello di Paolo. L’altro singolo è prossimo alla sborrata, e Anna con un gesto eloquente lo invita schizzare sui suoi splendidi piedini, cosa che lui fa elogiandola.
….ssiiiii…sborrroooo!!!! ..sui tuoi meravigliosi piediniiii…cazzo!!!.che belloooo!!! meravigliosa!!!
Spreme tutta la sua semenza sulla caviglia di Anna, le da una carezza all’altro piede dove spalma un poco di sborra poi con un cenno del capo si allontana e tutto il gioco adesso si svolge fra noi e il super dotato che si sta segando più lentamente. Lei lo guarda e lui dopo un momento abbassa lo sguardo e si gira verso di me che gli sorrido. Ha capito che ha sbagliato approccio, si sposta un po più lontano e ci osserva.
continua…
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4 anni fa
admin, 75
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Soggiogato
Mettere giù uno scritto della mia prima esperienza è un modo per riprovare le emozioni di quel lontano periodo... e la condivido volentieri.
Dunque, era estate, ed era quella di un ragazzo timido e piuttosto solitario, non perchè fossi introverso, ma perchè con due genitori iperprotettivi c'era poco da interagire con chiunque.
D'inverno era casa e scuola, scuola e casa.
D'estate sarebbe stata solo casa se non fosse stato che almeno la mattina riuscivo a sgattaiolare via, andando in giro per la città.
Lo spirito "avventuroso" di quel periodo mi spingeva alla ricerca di strutture edilizie abbandonate da esplorare e, tra queste, c'era uno stabilimento balneare sul lungomare, in disuso da anni a causa dell'inquinamento.
Una mattina di metà giugno, dopo un giro per lo stabilimento, ero seduto su quel che restava della sabbia della spiaggia a fissare il mare, quando avvertii la presenza di qualcuno.
Mi voltai e vidi un uomo che si aggirava tra le cabine a una ventina di metri da me.
Non era cosa strana, come me chiunque poteva accedere, quindi lo osservai senza timore pensando che una volta finito il suo giro sarebbe andato via.
Dopo essersi girato un paio di volte a guardarmi entró in una cabina sparendo nell'ombra.
Dopo qualche secondo, durante i quali continuai a fissare quella cabina, stavo per voltarmi a farmi i fatti miei, quando lo vidi riapparire sull'entrata, nudo dalla vita in giù, la maglietta tirata sul torace, a gambe larghe, con il cazzo in bell'evidenza.
In un primo momento non realizzai bene la cosa, poi concentrai meglio lo sguardo.
Nel frattempo il tipo, dopo essersi ancora guardato attorno per essere certo che potessi vederlo solo io, fece ondeggiare il suo cazzo con un movimento di bacino indicandomi con una mano di raggiungerlo.
Lo guardavo con curiosità, vidi che cominció a segarsi fino a raggiungere l'erezione, ma non mi passó neanche lontanamente per la testa di avvicinarmi.
Così restai qualche minuto ad osservarlo mentre si segava lentamente, alternando la sega a momenti in cui si afferrava il cazzo alla radice con due dita per farlo ondeggiare a mezz'aria, dopodichè mi alzai e me ne andai.
Detta così sembrerebbe quel che era stato, un episodio che avrebbe potuto non avere alcun peso.
Invece la fantasia di un 15enne timido e represso cominció a lavorarci sopra.
Il pensiero fisso di quell'età era il sesso ma, ovviamente, timido com'ero, non avevo frequentazioni femminili, quindi, aver visto un uomo che si masturbava s**tenó in me una certa voglia di approfondimento mista alla curiosità di capire se ció avesse potuto darmi un qualsiasi tipo di soddisfazione.
Dire che quel giorno non mi tornassero alla mente gli istanti vissuti in mattinata sarebbe ipocrisia.
Ci pensai e ci ripensai e decisi di tornare il giorno dopo allo stesso orario.
Il giorno dopo non lo vidi e neanche il giorno appresso ma il terzo giorno riapparve così come la prima volta, solo che stavolta avevo accorciato la distanza ed ero seduto a circa 10 metri dalla cabina, una distanza che ritenevo sicura per una eventuale fuga.
Arrivó, sempre scrutandosi intorno per verificare che non ci fosse nessun altro che io, e si diresse direttamente alla cabina della volta precedente e davanti alla quale ero seduto sulla sabbia.
Si fermó sulla soglia e si giró portandosi una mano sulla patta massaggiandosi mentre con l'altra mi invitava a raggiungerlo.
Io non mi mossi quindi si tolse i pantaloni e gli slip e restó un attimo a gambe larghe e mani sui fianchi.
Poi cominció a segarsi e in men che non si dica la mano scorreva avanti e indietro sul cazzo in erezione.
Non sarei dovuto essere presente?
Avrei dovuto andarmene?
So solo che ero affascinato da quel che vedevo, la distanza, sia pure più vicino rispetto alla volta precedente, era ancora tale da non permettermi una visione ottimale, ma stavolta rimasi fino all'eiaculazione.
Si rivesti in silenzio e mentre se ne andava si giró e disse una sola parola che udii a malapena, "venerdì".
Mi sembró ovvio che mi stava dando un appuntamento al venerdì successivo e la cosa mi agitó alquanto perchè passai i giorni successivi a pensare e ripensare a quanto visto e sentito, tra atteggiamenti esibizionistici e gemiti, e questa volta con la certezza che avrei potuto ancora assistere a qualcosa che non sapevo perchè avrebbe dovuto, ma mi attirava.
Il venerdì successivo, stesso posto, stessa ora, ero lì, e stavolta seduto a non più di tre, quattro metri dalla soglia della cabina per poter vedere meglio, in attesa.
Puntuale come un orologio svizzero lo vidi arrivare, sempre controllando che non ci fosse nessun altro, arrivando fino alla cabina.
In quel momento, da così vicino, realizzai quanto fosse ben più alto di me e quanto robusto fosse.
Era quello che si poteva definire un omone, credo fosse almeno 190 cm alto, non definibile come palestrato ma decisamente massiccio, con un accenno di pancia, che in seguito seppi avere 47 anni.
Al contrario io ero estremamente magro, alto solo un metro e settanta, con ancora solo 4 peli messi in croce sul corpo.
Senza parlare si spoglió e vidi subito che era già in erezione.
Afferrandosi il cazzo alla radice con indice e pollice fece un passo avanti e sporgendo il bacino in avanti cominció a parlare con voce profonda e allo stesso tempo pacata e decisa, esprimendosi, come sempre avrebbe fatto, in dialetto (traduco per comodità), e dicendomi ció che ancora ricordo come se fosse successo ieri.
"Bello eh?"
"Vieni, avvicinati, non ti faccio niente, vieni a vedere meglio che bella cappella che ho."
A quelle parole sobbalzai perchè mi resi conto di essere ormai a non più di due metri da lui che si era fermato un po' più avanti della soglia della cabina, ma non riuscivo a staccare gli occhi dal suo cazzo.
Oggi, col senno di poi, posso affermare che avesse un gran bel cazzo, saranno stati più o meno 20, forse 18 o 19 centimetri, ma larghi, decisamente larghi, con una cappella ben proporzionata e grossa.
Quindi, mi alzai ma le mie gambe non risposero al comando istintivo di indietreggiare e rimasi lì a fissarlo tra le gambe.
Lui approfittó di questa indecisione e fece due rapidi passi verso di me, mi prese la mano destra e indietreggió tirandomi senza forzarmi e dicendomi "Vieni, stai tranquillo, entriamo, così te lo faccio vedere bene da vicino".
Le mie gambe si mossero da sole e lo seguii nella cabina.
All'interno mi appoggiai istintivamente ad una parete e lui si paró di fronte a me, con un braccio teso e mano appoggiata al muro affianco alla mia testa, e con l'altra continuando a tenere la mia, che guidó verso il suo cazzo dicendomi "Dai, prendilo in mano, accarezzalo, vedrai che ti piacerà".
Ubbidii stringendo la mia mano sul suo cazzo, senza per altro riuscire a contenerlo tutto tanto era grosso rispetto alla mia mano e avendone una gradevole sensazione di calore, morbidezza e durezza al contempo.
Stringevo e mollavo cambiando la posizione della mano per rinnovare la sensazione che provavo senza distogliere lo sguardo dal suo cazzo, poi mi mise le mani sulle spalle e mi disse "Tieni ben stretta la mano, tieni immobile il braccio e guardami in faccia".
Non capii subito il perchè di quella richiesta ma ubbidii irrigidendo la mano ed il braccio e alzando lo sguardo.
Cominció a muovere il bacino avanti e indietro lentamente, letteralmente scopandomi la mano ben stretta intorno al suo cazzo.
Il suo sguardo si fece languido e, passandosi la lingua sulle labbra, mi disse "Dimmi la verità, ti piace, vero?"
Per la prima volta dissi qualcosa e risposi quasi sottovoce un "Si" balbettato.
Lui ebbe un gemito, "mmmhhh", accelleró il ritmo del bacino accarezzandomi con una mano il viso e la testa e dicendomi che avevo una manina morbida e calda.
Dopo un paio di minuti si fermó e mi fece posizionare al suo fianco destro in modo da potergli afferrare il cazzo e poterlo segare con la mano destra, inizialmente guidato dalla sua mano sinistra, mentre con la destra mi cingeva le spalle.
Non dimenticheró mai quella prima sega.
Credo che duró una decina di minuti prima che venisse e furono davvero dei bei momenti, tra la soddisfazione che provavo mentre, stringendolo, menavo quel cazzo, e gli incitamenti volgari, ma inaspettatamente graditi, che lui mi indirizzava.
Cominció a rivolgersi a me al femminile chiamandomi puttanella e zoccola, gemendo mentre continuava a dire che avevo una manina dal tocco delicato.
Inoltre, la sua mano destra era scivolata dalle spalle lungo la schiena fino a palparmi le natiche, ricavandone il complimento che avevo "un bel culetto".
Quando stette per venire mi disse " Non ti fermare, sto sborrando, continua".
Tra i suoi sospiri e le contrazioni del cazzo, che avvertivo con la mano, vidi i fiotti fuoriuscire restandone estasiato, mi sembró una cosa stupenda essere stato io a farlo sborrare.
Ricordo che quando se ne andó, lasciandomi solo, andai con le dita a toccare lo sperma sul pavimento per "sentirne" la consistenza.
Ebbi l'impressione che fosse molto più densa e vischiosa della mia e quel contatto non mi dispiacque per niente.
Inoltre mi dette appuntamento a una settimana dopo, dicendomi che gli ero proprio piaciuto, ma senza curarsi di quanto avessi o meno gradito.
Che dire, passai quella settimana a contare le ore, avevo proprio voglia di sentire le sue sconcezze, di vedere i suoi atteggiamenti esibizionistici, di sentire ancora al tatto il suo cazzo, e magari di farlo venire ancora.
Arrivó il giorno dell'appuntamento con largo anticipo andando direttamente alla cabina.
Poichè l'attesa era lunga mi sedetti a terra con le spalle al muro e aspettai.
Arrivó e sorrise vedendomi già lì dentro, dicendo "Ero certo di trovarti, il mio bel cazzo ti piace".
Mi stavo alzando ma mi fermó, dicendomi di restare seduto perchè dovevo vederlo da vicino, poi si spoglió e cominció a segarsi allargando le gambe e protendendo il bacino in avanti fino a ritrovarmi con il suo cazzo ormai duro a pochi centimetri dalla faccia.
Mi disse che voleva accarezzarmi la faccia col cazzo e, tenendolo al solito alla radice con pollice e indice, cominció a passarmelo sulle guance, da destra a sinistra e viceversa, accompagnando con un movimento laterale del bacino.
Poi si staccó leggermente e disse le parole che in quel momento non mi parvero tali ma che più di tante altre restarono indelebili negli anni nella mia memoria, "Dai, prendilo in bocca, assaggialo. È così buono che non potrai più farne a meno".
Così dicendo mi mise una mano sulla testa e appoggió la punta della cappella alle mie labbra.
Ho ancora in mente quegli attimi, con il cuore a mille per l'emozione, chiusi gli occhi e socchiusi leggermente le labbra per richiuderle sulla punta della cappella, per poi farle scivolare indietro, riaprirle e richiuderle con un po' di cappella in più nelle bocca e facendole ancora scivolare indietro.
Il tutto finchè non mi ritrovai l'intera cappella in bocca, che a quel punto mi sembró enorme.
Con un gemito disse "mmmhhh, ora tieni la cappella in bocca e succhiala mentre l'accarezzi con la lingua".
In effetti, realizzai che la lingua era rimasta indietro, in fondo alla bocca, così la rilassai e la portai a contatto con la cappella cominciando a leccarla tutt'intorno, permettendomi così di poter serrare meglio le labbra e creare il risucchio della succhiata.
Mi sembrava quasi impossibile, stavo facendo per davvero sesso, sesso serio, un sesso che consideravo proibito perchè fatto con un altro uomo, ma pur sempre sesso e, con mia sorpresa, decisamente piacevole.
Eh si, perchè quella cappella turgida risultava essere davvero gustosamente buona, il contatto con le labbra e la letterale carezza della lingua mi davano una sensazione di buon sapore, al punto che mugolai d'apprezzamento anch'io.
Lo sentii ridere e mi disse "Ti piace, eh?"
Senza staccare le labbra mossi la testa per esprimere il mio "si".
A quel punto mi disse "Brava, adesso succhia" e portando anche l'altra mano alla mia testa cominció un lento e gradualmente, sempre più accentuato movimento di bacino avanti e indietro, affondando sempre di più il cazzo nella mia bocca.
Si fermó quando, con circa mezzo cazzo infilato nella mia bocca, mi venne un conato di vomito per il fatto che era quasi in gola.
Mi disse di continuare io muovendo la testa e, riprendendo fiato, ubbidii.
Cominciai così la prima impacciata pompa della mia vita, ma nonostante un ritmo incostante, la scarsa padronanza e le interruzioni per riprendere fiato, ma credo soprattutto grazie al fatto che fossi per lui una novità, lo feci arrivare in pochi minuti all'eiculazione.
Quel che ricordo fu il suo silenzio, probabilmente voluto, mentre scorrevo avanti e indietro con le labbra e una mano sul suo cazzo che pareva di ferro tanto era teso.
D'improvviso avvertii una contrazione e contemporaneamente mi sentii la bocca piena di un liquido indefinibile, mi ritrassi istintivamente svuotando la bocca all'esterno e capendo contemporaneamente che si trattava del suo primo fiotto di sborra.
Rimasi a bocca aperta a guardarlo mentre fuoriuscivano gli altri fiotti, poi alzai lo sguardo e lui ebbe un'espressione sorniona che mi dava tanto di un "oops", come se non lo avesse fatto apposta.
Andandosene fu prodigo di complimenti, dicendomi che avevo una bocca morbida e calda, un vero nido per il suo uccello, che per essere la mia prima volta gli ero "sembrata" sufficientemente passionale, e che probabilmente ero "nata" per fare bocchini.
Fu anche molto risoluto perchè mi dette l'appuntamento per la settimana dopo ma, non avendo gradito il mio tirarmi indietro mentre veniva, testuali parole, mi disse "Se non ti fai sborrare in bocca, non venire proprio!".
Credo che sia stata la sua prima, palese, azione dominante nei miei confronti.
Ovviamente fu una settimana pensierosa, da una parte mi era piaciuto un casino tenere il suo cazzo in bocca e volevo rifarlo senz'altro, dall'altra non ero certo che avrei gradito la "sborrata in bocca".
Cercai in tutti i modi di fare mente locale a quegli attimi, a quali sensazioni avessi provato, al sapore sentito, ma non trovai motivazioni valide atte a impedirmi di farlo.
In effetti non è che le sensazioni fisiche fossero state nettamente negative, la densità era stata, più o meno, come quella di un succo di frutta e il sapore non aveva sapore, solo un vago retrogusto dolciastro, quindi mi convinsi che forse potevo farlo, anzi, dovevo, perchè, appunto, volevo ancora succhiare quel cazzo.
Quindi, la settimana dopo ero in cabina ad aspettarlo.
Quando arrivó fu soddisfatto di trovarmi, dicendomi che aveva proprio voglia di farmi una bella sborrata in bocca, mi disse di abbassarmi spingendo in basso la mia testa e mi ordinó (a questo punto tutto era diventato un ordine a cui dovevo obbedire) di spogliarlo.
Gli tolsi i pantaloni e gli slip e, anche se ancora molle, stavo per mettermelo in bocca, quando mi fermó, così, a bocca aperta, e mi disse con un certo tono di cattiveria psicologica:"Senti troia, se vuoi il mio cazzo mi devi pregare di dartelo, mica lo do a tutte, e poi voglio sentire la tua voce, voglio sentirti dire -TI PREGO, FAMMI SUCCHIARE IL TUO CAZZO- mentre mi guardi in faccia".
Non potevo non obbedire, e con un bel po' di vergogna (che a sentir lui mi dette la giusta espressione da "troietta vogliosa"), glielo dissi guardandolo in faccia.
Protese il bacino verso il mio viso e mi disse che non dovevo succhiarlo, ma leccarlo.
Non che sapessi come fare, ma cominciai a scorrere verticalmente con la lingua su e giù, modello gelato, poi, mano mano che diventava duro, il movimento si trasformó in un avanti e indietro lungo la mazza.
Cercavo di leccarlo tutto, sopra, sotto, sui lati, ma era solo un lavoro di lingua, poi mi fermó, me lo appoggió lateralmente sulle labbra e cominció a strofinarmelo avanti e indietro con movimento di bacino, tenendosi il cazzo con una mano e tenendomi la testa con l'altra.
Era ormai tutto insalivato e scorreva sulle labbra molto agevolmente, al punto che presi l'iniziativa e cominciai a farlo in autonomia soffermandomi sempre di più sulla cappella fino a prenderla in bocca e cominciare a sbocchinare.
Di quei momenti ricordo ancora il piacevole senso di soddisfazione fisica che provavo nel riempirmi la bocca di quel cazzo mista al piacere di essere guidato nei movimenti dai toni dominanti e di comando che mi venivano rivolti insieme ad incitamenti decisamente volgari.
Quel giorno cominciai a capire quanto mi piacesse essere sottomesso alle voglie sessuali di un porco che mi usava per il proprio piacere.
E così, tra un "succhia zoccola, succhia" e un "hai visto che bontà ti perdevi?", tra un "ti piace il cazzo, eh?", un "hai proprio una faccia da bocchinara", e un "dai, dai, che ti sto montando la sborra", arrivammo alla temuta sborrata in bocca.
Questa volta non fu silenzioso... si lasció andare a gemiti che mi fecero capire quanto fosse piacevole per lui quel che facevo.
Ricordo un "Tienilo in bocca, succhialo, arriva la sborra, è tutta per te" e un attimo dopo mi sentii letteralmente inondare la bocca da qualcosa di denso e caldo, come ricordavo, senza un sapore definito ma con retrogusto dolciastro.
Ricordo ancora le pulsazioni del suo cazzo ad ogni schizzo e quanto sentissi la bocca sempre più piena, al punto che non riuscii a tenerla tutta e me ne uscì un bel pó dalle labbra.
Si staccó un momento da me e mi ordinó di ingoiare, lo feci e in un lampo mi ritrovai ancora il cazzo in bocca con lui che voleva che succhiassi le ultime gocce e glielo ripulissi per bene mentre mi accarezzava la testa con dolcezza dicendomi anche che mi avrebbe usato a lungo.
In effetti, quello fu certamente il mio primo pompino con l'ingoio, ma non fu l'ultimo.
Infatti inizió una relazione durata ben 10 anni, terminata solo quando dovetti lasciare la mia città per studio e lavoro.
Anni in cui ho bevuto tanta di quella sborra da riempire una cisterna.
Anni in cui, oltre ad avere un'esistenza "cosiddetta" normale (le donne mi piacciono e col tempo mi sono sposato ed ho avuto dei figli, e amo la mia famiglia), ho imparato ad apprezzare, anche e sempre più, l'aspetto omossessuale della mia vita.
Anni in cui ho fatto esperienza e in cui ho imparato a trarre un sottile, ma sostanziale, godimento psicologico (soprattutto) dall'essere usato come oggetto di piacere da parte di un altro uomo.
Ovviamente per merito di Domenico (si chiamava così), che capì quanto mi piacesse umiliarmi e sottomettermi alle sue porcate, credo almeno quanto piacesse a lui sottopormici.
Lo trovavo stupendamente dominante, non avendo nessun tipo di inibizione nel dichiarare e dimostrare le sue voglie.
Aveva capito perfettamente quanto piacere mi dava il farlo godere e spesso mi diceva "La sborra è mia e se la vuoi te la devi guadagnare".
E devo dire che era anche un porco di tutto rispetto, la cui fantasia gli ha permesso di farsi sbocchinare (era il termine che gli piaceva usare) nelle più svariate posizioni, arrivando anche a legarmi per sentirsi padrone assoluto della situazione.
Ovviamente una tale condizione fu possibile solo perchè di lì a poche settimane cominció a portarmi a casa sua, dove poteva "godersi la sua troia" in assoluta tranquillità.
Il suo piacere massimo era vedermi ingoiare la sua sborra (che diventó anche la mia passione), facendomi sperimentare la cosa sborrandomi in bocca nei modi più lascivi, facendosela leccare dalle mani, da un bicchierino o dal preservativo,
Già, dal preservativo, perchè in poco tempo volle anche il mio culo, per il quale, appunto, usava il preservativo, e quando non riusciva a trattenersi si faceva ripulire il cazzo dopo aver tolto il preservativo che, alla fine, mi svuotava in bocca.
Le prime volte che mi inculó mi fece un male cane, non posso certamente dire che io ci sia stato perchè lo desiderassi ma negargli qualcosa era impensabile per come era impostato il rapporto.
Peró fu solo per le prime volte, perche dopo le prime 3, 4, la cosa diventó sempre meno spiacevole e decisamente più piacevole, anzi, direi che ormai ritenevo indispensabile farmi cavalcare.
Seguivamo una sorta di rituale, certamente frutto della conoscenza dei gusti reciproci, per cui, dopo averglielo fatto diventare duro a colpi di lingua e di labbra per gustarmelo un po', mi ritrovavo rialzato e girato di spalle con lui che mi stringeva le braccia intorno alla vita e al torace mentre spingeva il bacino in avanti ritmicamente, mentre io spingevo il mio indietro, facendomi scorrere il cazzo tra le chiappe, in una sorta di spagnola, e mentre mi baciava il collo o mi ansimava in un orecchio dicendomi sconcezze stupende, il tutto per qualche delizioso minuto.
Inutile dire quanto mi piacesse quel preliminare (e cosa non mi piaceva?), mi è sempre piaciuto il contatto fisico dei corpi ed in quel modo sentivo tutto il suo corpo a contatto col mio.
Aveva due posizioni preferite, accomunate dal tenermi bloccato col suo corpo e le sue braccia, o restando dietro di me in piedi tenendomi contro il muro, o (di gran lunga la mia preferita) stendendomi pancia sotto sul letto sotto di lui con un cuscino sotto il bacino.
Preferivo la seconda perchè mi rilassavo meglio e avvertivo sensazioni più goduriose.
Lui si sedeva sui miei polpacci e si chinava a leccarmi la schiena, scendendo fino in mezzo alle natiche, arrivando a leccare quello che una volta era un buchino e che aveva allargato ben bene a colpi di cazzo.
Aveva una lingua dannata, arrivava a farmi pregare di essere inculato.
Poi un rapido inserimento del preservativo con relativa lubrificazione con quella che credo fosse vaselina, mi puntava la cappella sul buco del culo e, senza spingere, si stendeva di peso su di me.
A quel punto mi sussurrava in un orecchio dicendomi che aveva voglia di cavalcarmi ma, come al solito, voleva che lo pregassi.
Che volete che vi dica, mi mandava così in tilt che addirittura lo scongiuravo di farlo.
Cominciava a spingere il bacino e sentivo la cappella farsi strada dilatandomi il buco e aprendosi la strada.
Ad ogni spinta lenta sentivo la cappella avanzare sempre più, fino ad entrare tutta oltrapassando la zona anale e affondando, poi, nell'intestino con un solo poderoso colpo di bacino, facendomi inarcare alla piacevole sensazione di pienezza.
Sarà stata la sensazione di totale sottomissione, bloccato sotto il peso del suo corpo, sarà stata la piacevole sensazione dello scorrimento del cazzo tra le crespe anali dilatate, sarà stato il meraviglioso massaggio della cappella lungo la parete intestinale adiacente la prostata, ma provavo un reale piacere fisico che mi induceva ad un vero comportamento da zoccola, tra inarcamenti, contorsioni e gemiti, accompagnati da incitamenti di rimando ai suoi.
Il mio preferito era forse il meno volgare, ma era carico di libidine, "Lo vuoi tutto eh? Allora toh, toh, toh, toh", accellerando il ritmo dei colpi di bacino e affondando il suo cazzo nel mio culo mentre il suo bacino, letteralmente, sbatteva sulle mie natiche.
La mia languida risposta tipo era "Si, si, si, si, dammelo tutto, scopami, riempimi il culo".
Se la memoria non mi inganna, dopo le prime dolorose volte, ho avuto spesso un orgasmo anch'io durante le inculate.
Mi cavalcava per un tempo variabile tra i 10 ed i 20 minuti, poi, a volte mi veniva dentro, facendomi bere la sborra dal preservativo, ma il più delle volte usciva dal mio culo, toglieva velocemente il preservativo, si segava per pochi secondi, e poi mi ripiazzava il cazzo in bocca per riempirmela della sua, ormai adorata e desiderata, sborra.
Che dire, mi ha regalato momenti unici nel genere, compresi gli incontri dell'ultimo anno (più o meno una decina), che ormai avvenivano ogni 30 o 40 giorni, ma che lui arricchì della presenza di un suo amico, forse un po' meno dotato, ma porco tanto quanto.
Ricordo che si cominciava sempre con una leccata a due cazzi, per poi ritrovarmi costantemente impegnato su due fronti, bocca e culo, fino a ricevere le due sborrate in bocca e raddoppiando il gusto dell'ingoio, una vera delizia.
Poi la vita ha deciso altrimenti e son dovuto andare via dalla mia città, come già detto, prima per studio, poi per lavoro, e tutto andó a scemare nel giro di pochissimo tempo.
Nei quasi 20 anni successivi non ho più avuto modo od occasione di poter dar sfogo a questa "innocente" passione.
Poi, con l'avvento della tecnologia internettiana, sono nati i siti con annunci online di tutti i tipi, ivi compresi quelli per incontri "uomo x uomo".
Oggi ho 49 anni, negli ultimi due anni ho incontrato qualche altro amico, con un paio ho allacciato delle brevi relazioni, ma a tutt'oggi, nonostante abbia "assaggiato" qualche bel cazzo, aspetto ancora chi mi faccia sentire la sua puttana di strada.
Per caso sei tu?
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4 anni fa
complice3affidabile,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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è successo finalmente
Malgrado la mia vita da etero e la fortuna con le donne ho sempre avuto attrazione sui giochi tra maschi e quando immaginavo di far sesso con un uomo le mie erezione erano pazzesche e finivo sistematicamente per segarmi e questo bastava a soddisfare i miei istinti gay. La mia vita andava avanti normalmente tra famiglia amici e donne ma ogni tanto la mia mente viaggiava e spesso andava a finire nel sesso tra uomini e la cosa mi piaceva, ma ogni volta che mi si presentava l' occasione di fare sesso con un uomo mi tiravo indietro. Una sera smanettando su internet entro in un sito con una chat, tante stanze ma la mia attenzione va su una stanza in particolare, stanza " GAY", entro incuriosito e vedo tanti utenti che scrivono, rimango li a leggere fin quando vengo chiamato ad una chat privata, eccitato accetto e mi ritrovo a parlare di sesso con un altro uomo e trovo la cosa eccitante. Mi si apre un mondo fatto di chat con sconosciuti e seghe pazzesche ma voglio che tale rimanga. Ma la curiosità avanza fino ad iscrivermi in siti club per soli uomini, conosco tanta gente, molti simpatici tanti da evitare, vengo abbordato da tanti ma nessuno che valga la pena conoscere realmente e anche la paura faceva la sua parte, fino a quando conosco A, bravo ragazzo, educato e rispettoso, ci sentivamo spesso in chat, ci vedevamo in videochat e ci sentivamo al telefono finendo per segarci insieme. Dopo molti tentennamenti decido di conoscerlo dal vivo, lui lavora fuori e torna di tanto in tanto nella nostra regione in vacanza a trovare la famiglia. Ci diamo appuntamento in un b&b dove lui ha preso una stanza e per essere più liberi e tranquilli. Vado all' appuntamento eccitato e spaventato allo stesso tempo, quando ci incontriamo siamo entrambi imbarazzati ma contenti, ci salutiamo ci guardiamo negli occhi e ci avviamo verso la camara senza dirci nulla, qualche commento sulla stanza e a lui squilla il telefono comincia a parlare e io decido di prendere la situazione in mano, mi tolgo giubotto e scarpe e mi butto sul letto, lui parla ancora io non sento nulla tanta e l' adrenalina addosso, lui e ai piedi del letto che parla io avvicino il piede al suo pacco lo tocco ed è eccitato, bello duro, mi piace il contatto con quel pacco, lui mi sorride io prendo coraggio mi avvicino e lo tocco con le mani, gli sbottono i jeans li abbasso lo tocco da sotto il boxer lo tiro fuori e mi ritrovo davanti un bel cazzo, non lungo ne grosso ma ben fatto, lo prendo in mano e comincio a segare, lo guardo un attimo e lo prendo in bocca, il primo pompino della mia vita, finalmente finisce di parlare al cell, mi mette una mano in testa segno che gli piace quello che gli sto facendo, mi fermo e lui comincia a spogliarmi, nudo mi stendo sul letto osservando lui che si spoglia a sua volta, sale sul letto e comincia a leccarmi cominciando dalla pancia, sale ai capezzoli e arriva al collo, io mi rilasso godendomi quel momento, mi lecca l' orecchio e lentamente si dirige verso la mia bocca, sento le sue labbra sulle mie e subito dopo la sua lingua che cerca di entrare, apro la bocca e la sua lingua trova la mia, io mi ritraggo un po, l'unica cosa che nn avevo previsto di fare era baciarlo e lui lo sapeva, lui capisce e non insiste, io rivoglio il suo cazzo in bocca e me lo riprendo e da li in poi è un susseguirsi di emozioni, mi metto a pancia sotto e lui mi lecca i glutei e si dirige verso il buco e lo lecca sento la sua lingua che entra e a me piace, infila un dito e capisco che da li a poco è il momento del cazzo, mi metto a pecorina con delicatezza mi punta il cazzo sul buco mi prende per i fianchi e comincia a scoparmi, prima piano, poi via via aumenta i colpi fino al massimo godimento, io sono talmente eccitato che sborro solo con i colpi del suo cazzo nel mio culo fin quando anche lui si svuota dentro di me. Esausti ci buttiamo uno vicino all'altro guardandoci, lui è felicissimo e lo si vede dai suoi occhi, io anche, lui si avvicina e mi abbraccia, rimaniamo per un po così senza dirci nulla fin quando gli dico che vado a farmi una doccia, vado in bagno apro l'acqua entro e lui mi segue, ci laviamo a vicenda e giochiamo un po e finalmente parliamo un po, facendoci complimenti reciprochi, ci asciughiamo ci rivestiamo e insieme lasciamo il b&b, ci salutiamo con un abbraccio e con la promessa di rivederci prima possibile. Questa è la mia prima volta, c'è stata la seconda ed ultima , almeno fino ad ora, una scopata pazzesca che vi racconterò presto e che è successa due mesi dopo la prima, quando lui è tornato per trovare la famiglia e secondo me anche perchè voleva rivedermi e vi assicuro ne è valsa la pena per lui e per me.
ciao e alla prossima
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4 anni fa
complice3affidabile,
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Ultima visita: 2 mesi fa