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Un cambiamento totale.
Guardo le foto facendole scorrere sullo schermo del mio tablet, bellissime, perfette, scattate con la cura dei particolari. Ricordo di ogni singola posa, la preparazione, i dettagli, tutto. Una foto in particolare attira la mia attenzione, è perfetta, bellissima, l'ho desiderata così, e il risultato va ben oltre le mie aspettative. Mi ritrae di spalle, con le ginocchia appena genuflesse, lo sguardo di lato ammiccante, le labbra sensuali mimano un bacio, ma tutta l'attenzione è per il mio lato B. Tondo, perfetto, provocante, appena fasciato da una mini di stoffa nera elasticizzata, alta appena venti/venticinque centimetri, che mi costringe a ricordare come tutto è cominciato. La mente ritorna indietro di alcuni anni. All'epoca avevo appena finito le medie, e già il mio corpo rivelava quello che dentro di me sentivo da qualche tempo, il forte desiderio di assomigliare a una donna. Il mio aspetto minuto non lasciava dubbi. Biondino, gambe e braccia esili, un viso incorniciato in un ovale perfetto che mi donava un’aria da efebo, un corpo che tutto aveva tranne l'aspetto maschio, virile e possente. Al contrario ero esile, minuto e con un’aria fragile impressionante. Tutte le mie attenzioni per il sesso femminile erano incentrate unicamente per ascoltare i loro discorsi. Le ragazze parlavano di moda, rossetti, trucchi, scarpe e di come far impazzire i maschi. Erano il meglio che potessi ascoltare. All'epoca vivevo ancora con i miei genitori, e mia sorella più grande, in un paese stretto fra una grossa montagna e la Statale molto trafficata. Ammiravo mia sorella quando si truccava, vestiva e subito non avevo capito perche all'inizio era fisicamente come me. Poi lentamente le erano spuntate delle protuberanze sul petto che finirono per donarle una magnifica quarta, misura che ancora oggi le invidio, e un culo meraviglioso. Quando indossava appunto la famosa “mini” il suo allora fidanzato le diceva che era talmente bello che sfondarlo era un dovere nei confronti della natura che lo aveva fatto così.
Già il suo fidanzato, oggi mio cognato. Luca è quello che si dice un vero maschio virile. Muscoli possenti da ogni angolo del corpo, massiccio, alto, e terribilmente peloso! E se non bastasse tremendamente porco. Porco, ma un porco, fantastico. Una sera che stava scopando mia sorella, avevo sentito i rumori, li avevo spiati. Avevo avuto modo di ammirare suo magnifico cazzo. Grosso, duro, nodoso, in cima una cappella grande con una fragola. Mi ero segato fino a sfinirmi al solo pensiero di averlo dentro. Circa due anni dopo, fra i sedici/diciassette anni, la mia vita ebbe la sua prima svolta. Ricordo che era un sabato sera, in paese c'era una festa e tutti vi erano andati, io no. Avevo accampato delle scuse. In realtà ero stanco delle battutine dei ragazzi del paese e delle risatine ironiche delle ragazze, e poi avevo in mente altro. Appena solo mi sono fiondato in camera di mia sorella, all'epoca era già sposata con il porco, ed era pure incinta di alcuni mesi. Aperto l'armadio, le ho preso appunto questa mini che adoravo, un paio di “ zatteroni” scarpe con il tacco a zeppa altissime, che lei metteva sempre quando indossava la mini. Le elevavano ancora di più il culo verso l'alto rendendolo ancora più desiderabile. Mi trasferisco in camera mia, nudo, indosso le cose prese. Mi ammiravo allo specchio muovendomi con movenze da troia che batte. Mi gustavo tutto quello che vedevo e a mio avviso era bellissimo. Da qualche tempo, avevo sperimentato l'introduzione nel mio culetto di vari oggetti di relative dimensioni per provare la sensazione di essere posseduto. Ora mi ammiravo fingendo di essere una puttana da marciapiede che cerca il suo cliente. Improvvisamente entra Luca in camera e mia afferra con forza un polso.
«Lo sapevo che eri una puttanella. Un frocetto tutto da gustare, una troietta da scopare con gusto, inginocchiati che voglio sentire come lo succhi.»
Senza aggiungere altro mi torce il polso, mi costringe ad abbassarmi davanti a lui che nel frattempo ha aperto i pantaloni e ha tirato fuori il suo magnifico cazzo. Senza indugi me lo pianta dentro la bocca. Mi tiene fermo il capo con entrambe le mani e mi scopa in bocca in maniera dura, brutale.
«Sei una meraviglia! Mi ricordi una giovane trav che batteva lungo la Statale qualche anno fa. Anche lei lo leccava bene, tutti la chiamavano Luana, tu gli assomigli, e allora da oggi ti chiamerò così, Luana, la mia puttanella tutta da godere!»
Parla mentre continua scoparmi infilandolo sempre più dentro la mia gola incurante del fatto se mi piace o meno. Mi sento quasi soffocare con quel palo infilato in gola, ma tutta questa brutalità mi eccita da morie, scopro che mi piace essere maltrattato. Poi mi solleva e mi gira appoggiandomi al letto, piegato a novanta. Sputa un poco di saliva sul buchetto e si lubrifica anche il cazzo poi mi penetra con durezza piantandolo tutto dentro in un colpo solo. Urlo, mi sento sfondare, squarciare, dividere in due, le gambe mi cedono.
«…aaaaahhhhhiiiiiii ... AAAHHHHiiiiiii ... Piano! ... Ti prego...»
Mi immobilizza tenendomi per i fianchi. Aspetta un momento immobile dentro di me, poi parte a limarmi il buchetto incurante delle mie suppliche. Mi sbatte con un ritmo costante che ben presto da i suoi frutti. Sento il piacere scorrere lungo tutto il mio corpo.
«Ti piace! Lo sapevo che eri una troietta! Non credevo fossi anche vergine, meglio! Mi divertirò di più a godere di questo culetto stretto, vedrai che alla fine ci passa pure un tir.»
Mi lima e mi fa godere molto. Si mette disteso e mi fa impalare su di lui e con le mani mi strappa letteralmente i capezzoli procurandomi un piacere/dolore che mi fanno sborrare senza toccarmi il cazzo. Inarca le gambe e mi scopa velocemente, poi si sfila e mi mette in ginocchio davanti a lui.
«Dai succhialo che ti faccio bere anche la sborra! ... Vedrai ti piacerà! ... Dai succhia ... così...»
Mi infila di nuovo il palo in gola, poi di colpo erutta un fiume di caldissima semenza che cerco, allora inesperto, di non farmela scappare. Da quel giorno sono la sua troia. Mi scopa e sfonda appena se ne presenta l'occasione. Mi fa impazzire quando mi sbatte e mi insulta, umilia e mi dice di tutto. Godo, mi piace essere sottomessa e lui ne è consapevole. Quando lo provoco, mi sbatte con furia selvaggia devastandomi il culo.
«…aahhii ... si ... porco! ... Ci godi a scopare mia sorella e sfondare il culo al cognato!»
Per circa due anni la mia vita è finire gli studi, e rendere felice il porco che m’inonda il culetto di una quantità industriale di caldissima sborra. Un sabato pomeriggio sono a passeggio per le vie della grande città che dista da noi circa cinquanta chilometri, quando alla vetrina di un negozio di abbigliamento vedo un cartello che indica la ricerca di un commesso. Entro deciso, ho dato la maturità, non voglio andare all'università, quindi devo trovarmi un lavoro. Scambio alcune frasi con il proprietario. Un bel maschio alto uno e ottanta, spalle larghe, moro, con un filo di capelli bianchi alle basette che gli donano un'aria veramente da macho fantastico! Per lui il posto c'è, ma devo dimostrare di saper trattare con i clienti. Proprio in quel momento entrano due donne. Subito mi attivo e senza saper nulla di moda, campionari o altro le invito a provare diversi modelli. Alla fine è un successo, le clienti escono dopo aver speso un bel gruzzolo. Flavio, il proprietario rimane favorevolmente impressionato dalla delicatezza e scioltezza con cui ho trattato le clienti, mi vuole assumere subito in pianta stabile. Obbietto che essendo di fuori non ho un posto per dormire. Lui non si perde d'animo.
«Questo non è un problema, ho un grande appartamento che occupo solo io, puoi venire da me almeno fin quando non trovi di meglio.»
Mi propone con estrema naturalezza. Accetto. La sera scopro che ha un bellissimo attico finemente arredato. Mi sento attratto dal tipo che mi mette subito a mio agio. Mi offre di fare una doccia, e quando mi spoglio, lo vedo osservarmi con occhi che brillano dalla gioia, come quelli di un bimbo davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli. Lentamente si avvicina, mi bacia il collo da dietro, sento un grosso pacco incunearsi fra il solco delle mie natiche, le gambe mi tremano, sono eccitatissimo. Insieme andiamo sotto la doccia. Mi massaggia, e copre di baci, poi avvolti in un telo bianco ci trasferiamo in camera, dove, posso prendermi cura del suo pacco che per tutto il tempo mi ha impedito di toccare. Rispetto a quello di Luca è più piccolo di circonferenza, ma sicuramente bello lungo. Lo prendo tutto in gola. Lo faccio scivolare oltre le corde vocali, ho tanta esperienza con il cazzo di Luca che per questo mi sembra una passeggiata. Intanto lui mi ha lubrificato bene dietro, poi si distende supino e mi infila dentro tutto quel ben di Dio. Mi impalo e lentamente me lo godo a lungo. Lui mi tortura divinamente i capezzoli stringendoli a morte con un dolore che mi eccita tantissimo. Passiamo quasi tutta la notte a scopare. Devo ammettere che ha una notevole resistenza. Nel pomeriggio del giorno dopo mi accompagna al paese per prendere le mie cose. Giunti in casa trovo solo Luca che sta guardando un grosso evento sportivo su Sky. Mi guarda e si rende conto che me ne vado. Osserva l'altro poi mi chiede che sia. Gli rispondo guardando verso Flavio.
«È un gran porco come te!»
I due si scambiano una rapida occhiata d'intesa.
«Se te ne vai permettimi di giocare con te ancora una volta.»
Mi chiede. Resto immobile. Lo guardo e poi mi inginocchio davanti a lui, prendo il cazzo in bocca mentre Flavio ci osserva incuriosito. Lo succhio per bene, mi eccito. Mi giro, lo invito a scoparmi lì in piedi piegato a novanta. Senza un attimo di esitazione mi lubrica sommariamente il buchetto e me lo infila con durezza.
«…ahh ...che troia fantastica che sei!... Sai mi mancherà molto Luana.
Flavio osserva la scena segandosi il cazzo già duro. Luca lo invita infilarmelo in gola, cosa che fa con piacere.
«Devi sapere che è una vera troia. Io la chiamo Luana, e scopa meglio di una puttana.»
Per circa due ore sono l'oggetto dei desideri di quei due porci che mi trattano da vera troia, mi umiliano, e coprono d’insulti che hanno l'effetto di farmi veramente godere. Da quel momento la mia vita cambia radicalmente. Di giorno sono Sergio, il perfetto commesso di abiti femminili, mentre di notte divento Luana, la puttana che fa godere il suo maschio. Passano alcuni anni, perfeziono sempre più la tecnica di travestimento. Mi perfeziono nel vestire, depilarmi, camminare con tacchi vertiginosi e nel trucco. Con Flavio vivo esperienze sempre esaltanti. Poi circa due anni fa mi porta a cena vestito da donna, e da quella sera io divento per sempre Luana.
«Amore, hai deciso quale vuoi mettere?»
Mi chiede con un bacio.
«Metto questa con la mini, e quella che mostra il mio lato B con le calze.»
Quella sera ho conosciuto un suo amico che mi ha offerto duecento euro per dormire una notte con me. Carlo, questo il suo nome è un bel maschio, non troppo alto, ma simpatico e cordiale. Sarei andata con lui anche gratis, ma lui insiste per pagarmi, dice che lo eccita di più. Con il permesso di Flavio passo con lui una notte da favola durante la quale mi ha scopato per ore con un bellissimo cazzo di notevoli proporzioni, sborrandomi dappertutto. Ora di tanto in tanto mi cerca, mi paga per avermi tutta per lui una notte. Essere pagata mi eccita da morire, Flavio ne è un poco geloso, ma un fatto triste lo convince a cambiare atteggiamento nei miei confronti. Circa un anno fa ha avuto problemi alla prostata che ne hanno compromesso la sua sempre virile erezione, quindi lui ha messo un annuncio su di un sito e ha preteso di selezionare i maschi che mi devono montare, perche come dice lui:
«Il culo di Luana è per molti, ma non per tutti.»
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baxi18, 55
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Femmine vogliose. terza parte
Nei due giorni che seguono, aiuto Flavia e Marco ad impacchettare spostare le sue cose, che ancora sono nella nostra casa alla sua sopra di noi. Al sabato ci rechiamo a casa di Sonia, mi rendo conto che anche se è un piccolo appartamento, di roba ne contiene tantissima. Lavoriamo alacremente e quasi a mezzo giorno, abbiamo impacchettato, e caricato sulle loro auto tantissimi scatoloni di cose. Mi accingo a smontare la libreria, dopo averla liberata dei numerosi libri, che vi erano sopra per portarla a casa nuova, quando improvvisamente compare Pamela. Le apro in quanto sono solo. Riprendo a svitare le viti che fissano il mobile al muro, per farlo salgo sopra uno sgabello a tre scalini. Lei dopo un momento di imbarazzante silenzio, mi chiede dove sono Sonia e Marco. Gli rispondo che hanno fatto un viaggio di scatole, che adesso torneranno. Lei si guarda in giro nervosa, sembra indecisa, non ha la solita aria strafottente, ma quasi timida, insicura. Si avvicina a me, mi guarda dal basso verso l’alto, poi fa un bel respiro, mi abbraccia appoggiando il suo viso alle mie ginocchia.
«Ho parlato con Sonia, mi ha raccontato che vi siete divertiti, che ti ha detto che sono vergine. È vero, cercavo di sembrare un’altra persona, convinta che vedervi sbavare, mi avrebbe sempre creato una immagine, di donna forte e risoluta. Ha funzionato con tutti, anche con mio padre, ma non con te. In passato ero certa, che fossi uno stronzo come mio padre, ma poi col tempo, mi sono ricreduta. Ti ho ammirato, ti volevo, ero convinta che ti avrei fatto sbavare anche a te, invece tu sei di un’altra pasta. Ho sbagliato, ma vorrei, che tu prendessi in considerazione la possibilità, di riprovare ad avere un dialogo con me, ti giuro che non to cercando di sedurti, ma voglio solo una persona da seguire, amare, e se lo vorrai godere.»
La guardo, scendo lei mi stringe, tenendo la testa bassa. Le sollevo il viso, vedo i suoi occhi carichi di lacrime, che stanno per sgorgare copiose. Sono ad un passo dalla sua bocca, lei mi bacia con passione, amore, e tanta voglia di essere stretta fra le braccia.
«Tienimi stretta ti prego. Ho bisogno di sentire che non mi odi, che non mi disprezzi, anche se lo merito. Ho fatto cose di cui non vado fiera, ma sono pronta sottostare ad ogni tuo desiderio, mi arrendo, e vorrei essere tua.»
La guardo, poi le dico che ci devo pensare.
«Quello che chiedi non è una cosa da poco. Ti sei dimenticata, che ho una famiglia, una moglie, un figlio che non voglio che soffra.»
Il suo sguardo è serio, consapevole.
«Non voglio assolutamente metterti nei casini, nemmeno litigare con mia zia, o Marco. Mi accontento dei tuoi ritagli di tempo. Non voglio che nessuno debba soffrire. Se a volte sentirò la tua mancanza, sarà il prezzo che devo pagare, per i casini che ho fatto, per tutte le volte, che ho denigrato un altro uomo. Ti chiedo solo una cosa; quando sei con me di essere solo mio. In quel momento, il mondo non gira, la vita si ferma, ci siamo solo io e te. Solo questo ti chiedo. Sono pronta, ad affrontare il mondo intero, se ti sento al mio fianco.»
La guardo, mi rendo conto che sta parlando molto seriamente. Mi dona due chiavi.
«Sono quelle dell’appartamento dove mi sono trasferita. Vivo da sola, e aspetto solo te. Ho deciso di mettermi a lavorare seriamente, voglio essere totalmente indipendente. Voglio che tu debba essere fiero di me. Solo e tutto per te, nessun altro mi avrà, nessuno, mi emoziona, mi sconvolge come quando ti penso. Ho preso una sbandata tremenda, e non voglio che mi passi. Ti amo, e tutto questo, è solo per te.»
Sono sbalordito e lusingato. Mi rendo conto che non ha mezze misure, ho io o nulla. Mi bacia ancora, poi se ne va, non prima di avermi detto ancora una cosa.
«Ti aspetto a casa mia, quando vorrai io sarò lì ad aspettare te. Puoi anche non venire, io ti aspetterò ogni sera, non me ne andrò da nessuna parte, sono solo a tua disposizione, oggi, come domani, e nei giorni a venire. Decidi tu, se merito la tua considerazione.»
Sono stupito da tanta determinazione, quasi spaventato. Decido che ci devo riflettere molto, prima di prendere una decisione. Alla sera abbiamo portato tutta la roba di Sonia, a casa nuova. Propongo di andare a mangiare una pizza, ma sono stanchi.
«Perchè non le ordiniamo e le mangiamo qui. Mentre le aspettiamo possiamo farci una doccia e poi gustarcele in santa pace.»
La proposta di Marco, trova tutti d’accordo. Mentre loro si fanno una doccia, per la prima volta nel loro appartamento, io e Flavia scendiamo a casa nostra, fatta una rapida doccia ci presentiamo a casa loro con qualche birra, nello stesso attimo che il corriere ci porta le pizze. Io indosso dei pantaloncini leggerissimi, come quelli di Marco, Flavia una vestaglia molto trasparente, Sonia una t-shirt di Marco molto più grande. Sotto le donne sono nude, lo si vede benissimo. Mentre ci gustiamo le pizze noto che si è creata una bella atmosfera. Sonia e Flavia si scambiano intriganti occhiate, mentre Marco mi sorride sornione. Dopo che abbiamo finito di mangiare, Sonia prende Flavia per mano, la porta in camera da letto. Marco mi trattiene ancora un momento, mi guarda, poi mi parla di un argomento, che non mi aspettavo da lui.
«Ho parlato con Pamela. Quella ragazza, ha fatto un cambiamento radicale. Si è messa a lavorare seriamente, ha preso un appartamento per se, ha detto che aspetta solo te. Non vuole rubare il marito a mia madre, ma solo avere un momento di piacere con te. Sei il solo che vuole. Il resto del mondo non le interessa. Credo che stia facendo molto seriamente. Non mi ricordo, una Pamela così, decisa e determinata. Mi ha stupito davvero, l’ammiro. Se mi posso permettere un consiglio, direi che ne dovresti parlare con mamma.»
Lo guardo, gli faccio un sorriso, la mia voce è assolutamente tranquilla.
«È stata a casa di Sonia questa mattina me ne ha parlato. Questa sera ne parlo con tua madre, poi vedrò cosa decidere. Adesso andiamo a vedere, cosa vogliono fare le nostre donne.»
Lui sorride, mi dice che Sonia vuole che anche Flavia provi il piacere di una doppia, come lo ha provato lei l’altra volta. Mi sento compiaciuto, di questa premura nei confronti della futura suocera. Entrando in camera le vediamo nude avvinghiate in un 69 da infarto. Flavia succhia e lecca Sonia, che le ricambia il favore facendola impazzire. Si scambiano i posti, ma è Sonia che la porta al primo orgasmo. Flavia tende il suo corpo, e gode mentre Sonia le bruca la fica, e si disseta alla fonte del suo piacere. Sconvolgente! Dopo che ha assaporato tutto il piacere dell’orgasmo, Sonia fa distendere Marco supino, e invita Flavia a cavalcarlo. Intuisco subito il suo progetto, e mi adopero per la sua realizzazione.
«Dai amore entra nel ventre di tua madre, entra da dove sei uscito, fai in modo che lei ti senta tutto dentro. Fai che goda mentre noi ci adoperiamo a farla godere ancora di più.»
Lei si impala su di lui che inarca le gambe, la sbatte dal basso, con colpi che fanno sobbalzare verso l’alto i suoi seni. Mi posiziono dietro di lei, Sonia tende le natiche di Flavia, che si allunga sul petto di Marco. Lubrifico un poco il suo fiorellino anale, che so essere ben aperto, in quanto sia io che mio padre, spesso e volentieri trovavamo molto soddisfacente, spingerci dentro quel buco. Mi posiziono, affondo in lei, che emette un lungo gemito. Resto immobile poi mi scateno, la sfondo con colpi durissimi, eguagliati solo da quelli di Marco, che la sbatte davanti. Gode, si agita, mentre noi la pompiamo con forza. Sonia le tortura i seni, la esorta godere tanto.
«Brava così godi. Ero rimasta delusa, dal fatto che quando lo hanno fatto a me questo lavoretto, tu non ne avevi avuto modo di goderne. Adesso godi, senti come ti sconvolgono due cazzi, che ti pompano a sfinirti. Dai ragazzi sfondatela, fatela godere.»
La pompiamo tantissimo, gode si dimena fin quando dopo l’ennesimo orgasmo si accascia sfinita sul petto di suo figlio.
«Basta ragazzi. Mi avete sbattuto tanto e ho goduto tantissimo. Adesso non sprecate le energie con me, ma ricordatevi che lei deve essere ingravidata, quindi è ora che vi dedicate a lei.»
La tira verso di se, la bacia in bocca. Mi sfilo e subito sono imitato da Marco, che incomincia a scopare Sonia che lo accoglie dentro di se baciandolo con passione. Li guardo mentre Flavia mi succhia il cazzo. Le sorrido, le faccio capire che la vorrei scopare ancora, ma lei con il capo, mi fa cenno che non è d’accordo. Sentiamo Sonia che gode molto, poi ci guarda, fa cenno a Marco di uscire. Si mette succhiare e leccare il mio cazzo, assieme a mia moglie fin quando sono all’apice del piacere. Lei si distende, mi accoglie dentro la sua fica con un gemito di piacere, che emette quando le inondo il ventre con la mia sborrata. Flavia intanto sta portando Marco al culmine, quando vede che io ho esaurito il mio orgasmo, lo fa prendere il mio posto. Lui le gode dentro, mentre si baciano, e abbracciano felici. Restiamo distesi, ci mettiamo ridere soddisfatti, poi io e mia moglie, ce ne torniamo nel nostro appartamento. Distesi a letto ho voglia di parlare con lei di Pamela. Le racconto tutto senza tralasciare nulla, nemmeno le parole di Marco. Lei ascolta in silenzio, mi guarda chiede quale sia la mia decisione.
«Ci devo pensare. Credo che non sia solo una scopata, ho paura, che sia diventata una cosa molto seria. Non voglio rovinare il nostro rapporto, e nemmeno quello che hanno Marco e Sonia con lei.»
Mi ascolta, poi mi lascia libera scelta.
«Puoi fare quello che vuoi, io sarà sempre con te. Comprendo che lei è giovane e bella, mentre io sono molto più matura, quindi quello che farai io lo accetterò.»
La guardo, poi mi viene una idea che le espongo subito.
«Vieni con me. Andiamo insieme da lei. Se deve essere l’occasione per farla diventare donna, farla godere chi meglio di noi due, le farebbe provare un vero momento di piacere. Ti voglio al mio fianco, oppure non se ne fa nulla. Non mi interessa, avere una giovane amante, ma insieme avremo una donna, che giocherà con entrambi. Se poi non lo accetta, pazienza non avrà nulla da me.»
Vedo una luce nei suoi occhi, che brillano di contentezza. Credo che non si aspettasse, una simile proposta. Mi sorride, mi dona un bacio.
«Adesso dormiamo, ci voglio pensare, decideremo domani.»
Si gira e dorme, mentre io resto ancora con i miei pensieri, fin quando non mi addormento. Il giorno dopo, mentre stiamo pranzando, improvvisamente Flavia mi guarda in faccia, e parla sorridendo.
«Andiamoci adesso, appena pranzato. Ti ha detto che ti aspetterà sempre, vediamo se è vero. Verrò con te. Sei il mio uomo, non voglio che lei lo dimentichi, al massimo ti posso condividere, ma non lo lascio in mano sua. Ti amo troppo, ma se credi che non vada bene questo, allora fai come vuoi, io sono, come ti ho detto, sempre al tuo fianco.»
Un’ora dopo siamo davanti alla sua porta. Quando ci apre rimane un attimo stupita, a disagio, poi fa un respiro profondo, ci invita ad entrare, ci accomodiamo sul divano. Ci offre da bere, ma nessuno ne ha voglia, si siede davanti a noi, ci osserva poi all’improvviso, si inginocchia davanti a Flavia, appoggia il viso alle sue ginocchia, e parla.
«Scusami zia, ma non voglio rubare il tuo uomo, vorrei solo il permesso, di giacere con lui, ogni volta che lui ne sente il desiderio. Hai fatto benissimo a venire anche tu, è giusto che tu sia presente, in fondo io vorrei scopare con lui, ma adesso mi piacerebbe anche averti al mio fianco, mentre mi rende donna. Sarebbe un momento indimenticabile, per me e credo anche per voi, che siete da sempre il modello, che vorrei seguire. Ho fatto tanti casini, me ne rendo conto, ma adesso ho deciso di cambiare, lo voglio fare, se fosse possibile, seguendo i vostri consigli. Posso contare più su di te, che su mia madre.»
A Flavia brillano gli occhi di felicità. Mi guarda, poi si solleva abbracciando Pamela, insieme si dirigono verso la camera. Le seguo, le osservo senza fretta. Pamela la spoglia, poi si denuda anche lei velocemente, in un attimo sono distese sul letto avvinghiate in un meraviglioso 69. Vedo Flavia un poco in difficoltà, è evidente che Pamela ha molta più esperienza. Poco dopo le fa raggiungere il primo orgasmo che fa tremare Flavia. Gode, si dimena mentre Pamela le succhia anche l’anima fra le cose. Si girano e la fa mettere supina. Si tuffa ancora a leccare la fica di mia moglie, che adesso le accarezza il capo ad occhi chiusi, mentre il piacere la fa vibrare. Pamela ha il culo in alto, la guardo da dietro, devo fare uno sforzo, per non infilare quella meraviglia. La porta a godere di nuovo, poi si allunga su di lei, infila una gamba fra le gambe di Flavia, adesso i loro clitoridi sono a contatto, si sfregano con un movimento lento, ma intenso, che le porta entrambe a godere. Si baciano, si succhiano le lingue, incuranti di me che le osservo estasiato. Quando l’ondata di piacere si affievolisce, Pamela si gira, mi guarda, poi si distende a cose aperte pronta per essere chiavata, ma Flavia mi guarda, mi fa avvicinare ai loro volti, afferra il cazzo durissimo, lo porta alla bocca, poi si gira, e lo offre anche a lei, che segue tutto in silenzio.
«Vieni avvicinati, prima va gustato in bocca così, poi dentro il ventre, ma deve essere, un momento di piacere non un sacrificio.»
La guarda stupita, poi lentamente imita, quello che fa Flavia. Ben presto ho due lingue, che mi leccano e succhiano anche le palle, il culo, il cazzo. Pamela si rivela subito, una bravissima allieva, che impara in fretta. Mi distendo, riesco ad infilare la mia testa fra le sue gambe. Vedo il taglio della sua giovane e vergine ostrica, che profuma di femmina vogliosa, e in calore. Lo aspiro, mi inebrio di quel profumo, che mi eccita, mi sconvolge i sensi. Lecco avidamente, quella vergine e succosa fica, che fra poco sarà profanata, dal mio cazzo. Lei si contorce, cerca di stringere le gambe per bloccarmi, quando le succhio il bottoncino stretto fra le mie labbra. Improvvisamente la mia bocca, è sommersa da una copiosa ondata del suo piacere. Sono riuscito a farla godere con la lingua, la sento tremare, scossa da un fremito convulso, incontrollabile. Succhia il cazzo infilandolo in gola, poi si stacca, mi guarda, mi supplica di entrare in lei, che adesso mi vuole.
«Ti prego prendimi. Non posso più aspettare. Ti voglio adesso. Voglio essere tua, ti prego.»
La sua voce trema ancora scossa dal piacere, i suoi occhi sono languidi, desiderosi di avermi. Si gira, guarda Flavia, che annuisce, mi posiziono fra le sue gambe, oscenamente aperte. Lei tiene la fica aperta con le mani, mi invita a scoparla, con molto impeto.
«Prendi, ti prego sfondami tutta!»
Appoggio la cappella sul taglio, affondo un poco fin quando sento la barriera dell’imene, che cerca di resistere. La guardo, la bacio, mentre Flavia le stimola i capezzoli, stringendoli fra le dita. Un attimo, la fisso negli occhi, poi deciso affondo in lei, che si tende. Per un attimo, sento che oppone resistenza. Poi cede di colpo, scivolo tutto dentro fino in fondo. La vedo prima sussultare, poi una maschera di dolore, si dipinge sul suo volto. Resto immobile mentre Flavia la tranquillizza.
«Rilassati piccola, il peggio è passato. Fai un bel respiro, e sentirai che adesso si gode.»
Si gira, la guarda, le sorride. Incomincio lentamente a limare quel forellino, che si apre sempre di più. La sbatto con calma, ma con un ritmo, costante e continuo, che ben preso le procura il primo, orgasmo che la fa davvero godere. Trema, in preda a convulsioni erotiche, che scuotono tutto il suo corpo. Mi stringe, mi pianta le unghie nella schiena, gode a ripetizione. Viene così forte e velocemente, che quasi sviene. Resto immobile, le faccio assaporare il piacere, lei lentamente si riprende. Mi guarda, il viso adesso è sfatto, lo sguardo languido e felice. La sua voce è solo un flebile suono.
«Non credevo che fosse così bello. Ti prego non ti fermare, fammi impazzire di nuovo.»
Si gira verso Flavia, la bacia in bocca. Giocano fra loro, mentre io, le faccio cambiare posizione. La metto su di me, così Flavia le succhia il seno, le accarezza il corpo mentre lei ricomincia a godere ininterrottamente fin quando sfinita si accascia sul mio petto. Il suo respiro è flebile, il cuore un tamburo impazzito. Non sono ancora soddisfatto, la giro e mentre Flavia si distende supina, davanti alla sua bocca, per farsi leccare la fica, io da dietro, le affondo ancora il cazzo tutto dentro. La sbatto con impeto, tenendola per i fianchi. Gode, poi dopo che anche Flavia ha goduto, si gira e mi supplica di sborrare dentro di lei.
«Ti prego, fammela sentire dentro, la mia prima sborrata. Voglio sentire la sensazione, che si prova, quando ti inondano il ventre. Stai tranquillo sono protetta, anche se un figlio, te lo darei volentieri.»
Guardo Flavia che annuisce sorridendo. Mi sfilo, subito Flavia me lo prende in bocca, sotto lo sguardo attento di Pamela, che cerca di capire quello che succede. La faccio mettere di nuovo a cosce aperte, poi quando sono prossimo al piacere mi sfilo dalla bocca di Flavia, lo pianto dentro il ventre di Pamela, che dopo il secondo affondo, sente che le sto riversando dentro il mio piacere. Serra le gambe dietro la schiena, gode nel sentirlo, trema dalle sensazioni che sta provando.
«Bellissimo. Ti sento, sei bollente. Ti sento che mi sborri dentro. Bellissimo! Un giorno mi inonderai il ventre, e ti regalerò un figlio.»
Parla guardando Flavia che le sorride e la bacia in bocca. Inizia così, questo mènage à trois. Per sei mesi, passiamo, bellissime serate insieme a lei, a Marco e Sonia, che non è subito rimasta incinta, ma lo è diventata il mese successivo, dopo che tutte le sere del periodo della sua ovulazione, l’abbiamo scopata insieme io e Marco. Flavia e Pamela, sono diventate molto intime, spesso passano la notte insieme. Questo comportamento non sfugge a Carla, che cerca di capire, come mai fra zia e nipote vi sia tanta complicità, ma per volere di Pamela, non riesce a capire nulla. Marco e Sonia, decidono di sposarsi prima della nascita della creatura, che lei porta in grembo. Optano per una cerimonia semplice, con pochissime persone, e un semplice rinfresco a casa nostra. Carla è emozionata, ma triste. Mi si avvicina durante il rifresco, e si foga con me.
«Mi fa piacere che Pamela e Flavia, abbiano una bella intesa. Purtroppo con Piero, ormai siamo alla frutta. Sempre più spesso si accoppia che Lisa, la sua ultima fiamma, che ha la stessa età di Pamela. Lo capisco, è giovane e bella, mentre io ormai sono vecchia.»
La guardo, le faccio un complimento, dicendo che non è vecchia.
«Sono sicuro che fai ancora girare tanti maschi quando passi per la strada.»
Mi sorride, mi chiede se pure io mi sarei voltato a guardarla. Le dico che sono nella lista. Ride divertita, poi arriva Flavia che la prende, la porta a fare delle foto. Un mese dopo siamo a cena casa di Pamela. Ci sono anche gli sposi, che sono tornati dal viaggio di nozze. Sonia è già bella rotondina, Pamela la guarda con ammirazione. Mentre stiamo cenando, le fa una domanda.
«È davvero bello sentire la vita che cresce nel tuo corpo?»
Sonia le sorride, ci guarda e poi risponde.
«Se l’hai desiderata davvero, si, è molto bello. Credo, che solo l’amore, porti a questa sensazione di piacere, nel sentirti crescere dentro il ventre una creatura.»
Pamela ci guarda, poi guarda le altre donne, poi abbassa il capo, e fa una supplica.
«Sarebbe troppo chiederti, il permesso di godere con Marco e Mario insieme, per essere ingravidata da loro, come hanno fatto con te?»
Sonia guarda Flavia, che guarda me, in attesa di una mia risposta. Guardo Marco, che ha ricevuto un cenno d’assenso da Sonia, mi giro verso Flavia, che si alza in piedi e parla con calma.
«Credo che i nostri due maschi, non dovrebbero avere nessuna difficoltà, a farti godere e ingravidarti, ma sei sicura di volerlo. Sei da sola, e un figlio non è una passeggiata. Se lo vuoi veramente, allora ti offro non solo, tuo zio, e mio figlio, ma anche il mio appoggio e sostegno, specie adesso, che tua madre si sta separando, e tuo padre aspetta un figlio dalla sua amante.»
Seguita da Sonia e Pamela, si avvia verso la camera, mentre io e Marco, ci diamo una bella occhiata complice.
«Papà, questo sembra diventato lo sport di famiglia, essere usati, come tori da monta. Ci chiedessero mai il permesso di decidere, se accettare oppure no. Noi dobbiamo ubbidire e basta!»
Parla ridendo, mentre incomincia a spogliarsi. Per una settimana, abbiamo letteralmente montato Pamela, con l’aiuto anche di Flavia e Sonia, che si sono adoperate, a farci sborrare sempre al momento giusto, nel ventre di Pamela, che alla fine è rimasta incinta. Carla ha capito tutto. Durante la gravidanza, si è trasferita nella casa della figlia, con la quale ha instaurato un bel rapporto. Alla fine abbiamo scopato anche lei, ha goduto tanto, poi Marco, le ha aperto il culo vergine e una sera l’abbiamo presa in doppia. Sono passati due anni, Sonia ha partorito una bella femminuccia, a cui hanno dato il nome di Silvia, mentre Pamela, ha partorito un maschio, che ha chiamato Matteo. Io e mio figlio, abbiamo continuato a montare, queste femmine sempre più vogliose. Questa sera, festeggiamo il primo compleanno di Silvia, Sonia ci comunica che è di nuovo incinta. Le abbiamo sborrato così tanto dentro, il mese passato, che mi avrebbe stupito il contrario, Pamela mi guarda, mi sorride.
«Zio, sei in forma vero? Ho voglia di sentirmi crescere ancora una creatura nel ventre. Marco tu mi aiuti vero?»
Flavia e Carla sollevano il calice propongono un brindisi.
«Hai nostri tori da monta, e alla loro vacche!»
Beviamo dopo aver sorriso compiaciuti. Che volete, la vita ci sorride.
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Femmine vogliose. seconda parte
Il giorno dopo di buon mattino arrivano sei operai che nel giro di due ore montano la cucina nuova. È molto bella, moderna e funzionale. Ha una penisola di legno che è perfetta, per due o tre persone. È una tavola di legno massello a forma di goccia con due sgabelli posti ai lati. Il colore del legno è uguale a quello del ripiano che corre su tutta la cucina. Appena cinque minuti, che gli operai sono usciti, arriva Sonia. Entra, indossa una leggerissima minigonna tenuta legata al fianco con un fiocco, una t-shirt azzurra molto leggera. Si nota subito, che sotto ha il seno nudo. Osserva la composizione, si piega per aprire l’ultimo cassetto in basso, in modo che io possa notare che ha la fica nuda, si gira verso di me sorridendo.
«Vedo che l’hanno montata benissimo.»
Rimane voltata di spalle, fingendo di osservare dei dettagli. Mi libero in un attimo dei pantaloncini che indosso, sono a cazzo nudo, le rispondo.
«No, ancora non è stata montata, ma possiamo rimediare subito.»
Mi avvicino a lei da dietro, la stringo per i fianchi mentre le bacio il collo. Lei fa un sospiro, si gira, osserva compiaciuta, si inginocchia, in un attimo il cazzo, teso e duro, sparisce nella sua bocca. Lo ingoia tutto, poi lo lascia sfilare lentamente, mi succhia la cappella, poi scende lungo l’asta, lecca le palle, ne succhia una mettendola in bocca. Si abbassa ancora, mi lecca anche il buco del culo. Risale lentamente, mi guarda vogliosa e languida. La sollevo, sciolgo il fiocco al fianco, in un attimo è nuda. Lei si sfila la t-shirt mentre la metto seduta sul piano della cucina fra il piano cottura e il lavandino. Mi inginocchio, lei appoggia i talloni sulle mie spalle. Le sue cosce oscenamente aperte mi offrono una visione della sua ostrica bagnata, profumata di voglia, di umori femminili, che aspiro, annuso come un cane che cerca la cagna un calore. Geme, mi schiaccia il capo verso di lei, ma io esito un attimo, per gioire ancora di quella stupenda visione. Quando le affondo la lingua fra le pieghe bagnate lei ha un sussulto, geme, fa un profondo respiro.
«Finalmente! Non potevo più aspettare. Dai fammi volare!»
Lecco insinuando la lingua sempre più in profondità. Ruoto il capo quando affondo e la faccio scorrere sempre più velocemente fra la clitoride e lo spacco. Geme, tende il suo corpo mentre il respiro diventa sempre più corto fin quando improvvisamente solleva il corpo ad arco, stringe la mia testa fra le cosce, poi raggiunge un orgasmo che la fa tremare tutta. Un fiume in piena di umori dolcissimi si riversa nella mia bocca. Nettare che sgorga copioso, da quella fonte del piacere che bevo come un assetato, lo lecco, succhio e aspiro fino all’ultima goccia. Il suo corpo vibra scosso da brividi di piacere, un lungo gemito esce dalla sua bocca mentre mi blocca il capo quasi a volermi impedire di muovermi, o di smettere. Le faccio assaporare tutto il piacere, poi la sollevo, la prendo in braccio, la metto distesa sul piano di legno della penisola. Le sollevo le gambe, con un affondo le entro dentro fino in fondo. Spalanca la bocca, mugola mentre incomincio a pomparla con affondi decisi ad un ritmo costante. Ad ogni affondo muovo il mio corpo, a destra e sinistra, come a volerla allargare ancora di più. Il seno sobbalza spinto in alto quando le spingo il cazzo tutto dentro. Lei incomincia godere ininterrottamente. Un orgasmo dopo l’altro fin quando la metto di lato e continuo a scoparla sempre più forte. Mi guarda compiaciuta, mi incita a scoparla sempre più forte.
«Sei stupendo! Dai, non ti fermare, scopami ancora!»
Dopo averla sentita godere ancora la sollevo, le metto i piedi in terra, poi la scopo da dietro. Appoggia i gomiti sul tavolo, spinge il corpo all’indietro, quando affondo in lei, alla ricerca del mio cazzo, quasi a volerlo sempre più dentro, sempre più in fretta. Gode senza ritegno. Afferro uno sgabello, mi ci siedo sopra trascinandola con me. Adesso si gode la scopata volgendomi le spalle. Afferro i seni che fino a questo momento ho trascurato e li stringo, li impasto con lei che sale e scende scopando senza sosta. Dopo aver goduto anche in questo modo si gira, mi cavalca ancora, offre i seni alla mia bocca che li succhia famelica. Mordo un capezzolo lei geme di piacere, mi incita farlo ancora.
«Bellissimo! Dai mordilo, fammi male! Ancora.»
La sbatto continuamente per un tempo molto lungo fin quando la distendo di nuovo sul tavolo. Lei annoda le gambe dietro la mia schiena e mi supplica di inondarle il ventre.
Ti prego vieni. Sono sfinita, ho la fica in fiamme. Ti prego vieni.»
Mi sfilo ma lei mi supplica di sborrare dentro di lei.
«Ti prego vieni dentro. Voglio sentire il tuo getto che mi inonda l’utero.»
La guardo cercando di capire.
«Perché lo vuoi?»
La sua risposta mi stupisce ancora di più di quello che potevo immaginare. Allunga la mano, prende il cellullare che aveva appoggiato la tavolo, subito mi rendo conto che era in chiamata in modalità viva voce. Parla guardandomi negli occhi.
«Amore che dici lo faccio venire dentro? Ti sei convinto che lui è molto più resistente di te? Ho vinto io la scommessa, e questa voglio che sia la mia ricompensa, sei d’accordo? Parla, lui ti sta ascoltando.»
La guardo sbigottito mentre sento la voce di Marco che le risponde.
«Certo che sono d’accordo, sia sul fatto che avevi ragione, è molto più resistente di me, poi anche sul fatto che ti deve sborrare dentro. Non perderti questa opportunità di avere una possibilità in più alla realizzazione dell’altro progetto. Ti amo, sono molto felice e orgoglioso, di come ti ha scopato. Ho sentito tutto, i tuoi gemiti, il tuo godere, adesso voglio sentire il suo grido di piacere mentre ti inonda il ventre.»
La guardo stupito, anche stranamente eccitato.
«Ti voglio dentro. Marco spesso non ci riesce, mentre tu sei sicuramente più bravo, regalami questo piacere.»
Mi guarda con occhi che supplicano il mio seme.
Mi sego velocemente. Chiudo per un attimo gli occhi, immagino che al suo posto ci sia mia moglie che stava godendo con mio padre, la cosa mi eccita terribilmente sento che sono pronto. Le affondo di colpo il cazzo dentro, la pompo per pochi attimi, poi le inondo il ventre con tre schizzi di sborra calda che lei percepisce benissimo. Serra le gambe dietro di me. Mi impedisce qualunque movimento se non continuare riversare il mio seme in lei. Sento i suoi muscoli vaginali mungere il mio cazzo quasi a volerlo spremere fino all’ultima goccia. Mi attira su di se, mi bacia con le lacrime agli occhi. Mi sollevo, mi sfilo. Osservo la fica arrossata, tumefatta, le grandi labbra gonfie, il rivolo di sborra che cola. Scatta in ginocchio davanti a me lecca avidamente il cazzo che si sta smollando. Lo succhia, pulisce alla perfezione. La sollevo, mi bacia ringraziandomi. Sono stordito da tutto quello che ho appena vissuto. Non mi aspettavo di sentire Marco che si è goduto la scopata in diretta. Lei sembra intuire le mie titubanze.
«Scusaci se ti abbiamo coinvolto in una nostra scommessa. Lui era convinto che tu saresti durato molto meno di lui. Mi ha fatto piacere scoprire che sei veramente una persona stupenda. Inoltre voglio restare incinta. Ci stiamo provando da tre mesi e ancora non ci siamo riusciti per il motivo che ti ho detto prima. Spesso lui non riesce a venire, oppure lo fa fuori. Tu invece hai calcolato il tempo alla perfezione. Ti ho sentito benissimo quando sei venuto. Credo che Marco dovrebbe imparare da te a farlo bene anche lui.»
La guardo, mi viene in mente una certa idea che adesso voglio mettere in pratica.
«Non solo lui deve imparare certe cose, anche tu puoi fare la tua parte. Questa sera venite a cena da noi che ne parliamo.»
Lei mi sorride compiaciuta, apre la borsa ed estrae un semplice e casto slip, aggiunge un salva slip, lo indossa assieme al reggiseno. La guardo incuriosito.
«Voglio che mi resti dentro il tuo piacere il più a lungo possibile. Forse oggi mi hai messo incinta, sono nei giorni più fertili. Marco è contento se ci aiuti a realizzare questo sogno. Era a questo che si riferiva quando ha detto del nostro progetto. Lo spero vivamente che si realizzi, lo volgiamo davvero.»
Mi dona un bacio, poi se ne va. Scendo in casa mia quando torna Flavia le racconto tutto nei minimi dettagli. Si complimenta con me per l’ottima prestazione e rimane stupita quando le racconto che Marco ha ascoltato tutto in diretta. Sapere che verranno a cena la incuriosisce, mi guarda in cerca di spiegazioni. Le spiego la mia idea. Mi sorride, mi bacia compiaciuta.
«Amore sei stupendo! Non avrei saputo fare di meglio. Non vedo l’ora che arrivi questa sera.»
La sera puntuali arrivano alle venti. Quando apro la porta e ce li troviamo davanti per un istante nessuno parla, ma è Flavia che rompe il silenzio, abbraccia e bacia Sonia.
«Sono così contenta del vostro progetto che non vedo l’ora che la tua pancia incominci a gonfiarsi.»
Marco mi abbraccia e si complimenta per il piacere che ho donato a Sonia. Lo guardo e con un cenno del capo gli indico Flavia.
«Anche tu questa sera puoi rendere felice una persona che non aspetta altro che di essere fra le tue braccia.»
Ha un momentaneo sbigottimento, poi sorride, mi dice che ne sarà tanto felice. Ci mettiamo a tavola per la cena. Stranamente nessuno parla, sembra che ogni uno di noi stia inseguendo i suoi pensieri. A metà del pasto Marco si alza in piedi, mi guarda, guarda anche Sonia, poi si gira verso Flavia le prende una mano.
«Ho troppo voglia di te. Non posso più aspettare. Ti voglio!»
Prende Flavia per mano e spariscono in camera. Guardo Sonia, le chiedo se vuole unirsi a loro, ma lei dice che vuole aspettare un attimo ancora. Ci sediamo sul divano, lei appoggia il capo alla mia spalla destra, la sua mano accarezza il mio petto, poi scende in basso alla ricerca del cazzo che si sta indurendo dentro i pantaloni.
«Mi sei piaciuto subito. Da quando ho iniziato a frequentare questa casa ti ho osservato molto attentamente. Mia cugina era stata in gita scolastica con te. Mi ha raccontato che ti eri scopato la loro professoressa per quasi tutta la notte. Alla mattina lei aveva un’aria distrutta ma felice. Lei ha detto, che di maschi come te, ne nasce uno ogni milione. Puoi capire quanto piacere ho avuto, quando ho incominciato a frequentare Marco. Scoprire cha lui ti assomiglia in tantissime cose, mi ha dato tanta gioia. Sono orgogliosa di averti avuto dentro, spero che vorrai ancora farmi provare questo piacere, almeno fin quando non sono certa di essere pregna.»
La guardo, lei mi bacia. La sua lingua è un serpente che si insinua nella mia bocca. Un bacio intenso, carico di piacere molta passione. La sua mano ha afferrato il cazzo duro, da sopra la stoffa. Si abbassa, lo estrae, lo prende in bocca, lo succhia un poco, poi soddisfatta di questo mi invita ad unirci a loro. Quando entriamo in camera vedo Flavia nuda sopra Marco impegnati in un 69 fantastico. La guardo succhiare il cazzo di nostro figlio con amorevole passione. Noto che a dimensioni siamo alla pari, lei lo assapora a lungo fin quando si gira e si impala su di lui che inarca le gambe e la pompa dal basso facendola sobbalzare ad ogni affondo. Sonia mi attira sul letto, mi fa mettere supino ma al rovescio. Per un attimo non afferro il significato del gesto fin quando lei si impala su di me, adesso il suo viso è contrapposto a quello di Flavia. Allunga una mano e accarezza il seno di lei che ricambia. Vedere le due donne toccarsi mi eccita tantissimo e impazzisco quando con un gesto assolutamente naturale Sonia l’attira a se e la bacia in bocca. Un meraviglioso arco di Venere si crea davanti ai nostri occhi. Loro gemono intente a baciarsi, mentre Marco si scatena a scoparla sempre più forte mentre esterna tutto il suo piacere.
«Stupende! Meravigliose! Amore sei la donna che ho sempre desiderato, sei la mia meravigliosa troia! Tu mamma sei unica, bella e porca!»
Godono e ci scopano ondeggiando si di noi mentre si scambiano bacie e carezze. Dopo diversi orgasmi Marco sussurra una cosa all’orecchio di Flavia che lo guarda, gli sorride poi si sfila da lui e si mette di lato. Lui bacia Sonia poi la fa distendere su di me.
«Rilassati amore che voglio farti vivere una fantasia che abbiamo da tempo.»
Lo guardo per capire, e quando lo vedo inginocchiarsi dietro di lei, intuisco al volo le sue intenzioni. Afferro le natiche di Sonia, le apro mentre lui lascia colare della saliva lungo il solco, ne spinge con un dito un poco nel forellino di lei, poi si bagna anche la cappella, la appoggia al suo buchetto ben aperto.
«Fai piano che così non lo abbiamo mai fatto, anche se mi fai sempre il culo, così è diverso. Fai piano.»
Lo guardo, lascio che lui si spinga con decisione dentro di lei che apre la bocca ne esce un flebile lamento, poi è piacere. Flavia accarezza i seni, la bacia mentre lei gode in continuazione fin quando stremata, si accascia su di me, e ci implora di sborrare.
«Vi prego sborrate. Mi sento distrutta! Tu questa mattina mi hai cavato anche l’anima, poi questa sera insieme mi avete distrutto. Ho la fica in fiamme, voglio il vostro seme.»
Marco si sfila e si mette a segarsi, ma Flavia lo ferma.
«Aspetta, se vuoi che lei senta dentro il tuo piacere, ti insegno io come si fa. Sonia vieni qui, mettiti a gambe aperte, pronta a riceverlo.»
Prende il cazzo di Marco in bocca e lo succhia, lo sega velocemente sotto lo sguardo attendo di Sonia, che osserva molto interessata. Poi quando vede Marco che tende il suo corpo per sborrare, lo sfila lo invita schizzare dentro la sua donna.
«Dai amore di mamma, inonda il suo ventre. Così da bravo, svuotati dentro di lei.»
Sonia stringe le gambe dietro di lui, che con un grido si svuota dentro il suo ventre, lei lo bacia, si scambiano delle coccole. Poi si gira, mi osserva, e guarda lui che ha capito.
«Voglio anche il tuo seme. Ti prego, non privarci di questa ulteriore opportunità, di realizzare il nostro sogno. Flavia ti prego spiegami come fai, a farli godere a tuo piacimento.»
Marco si sfila, lei rimane immobile a cosce aperte. La sua fica arrossata, e gonfia lascia uscire del liquido bianco, ma lei non se ne preoccupa, osserva e segue i consigli di Flavia, con molta attenzione.
«Devi concentrare i tuoi sforzi sulla punta. Lo devi succhiare molto velocemente, massaggiarlo con la lingua, mentre lo seghi per non far calare la libidine. Hanno poca irrorazione sul glande, quindi devi cercare di far arrivare più sangue possibile, cosi loro sentono il piacere e vengono. Quando lo senti che si gonfia in bocca, lo fai entrare dentro di te vedrai che lui ti inonda la fica.»
Sonia mi fa avvicinare, mi succhia fortissimo mentre mi sega con la stessa velocità. Mi rilasso, osservo la scena che ho davanti, mia moglie che si è fatta fottere da suo figlio, mentre io mi scopavo la futura nuora, mi eccita tutto questo, penso se mio padre fosse vivo avrebbe di sicuro approvato, e probabilmente partecipato. Questo ulteriore pensiero mi scatena l’orgasmo. Mi sfilo dalla sua bocca, è ho solo il tempo di affondarlo dentro di lei, che si stringe a me con le gambe serrate ai miei fianchi. Mi spreme con i suoi muscoli vaginali. La sento contrarli a suo piacimento, questo mi provoca un ulteriore piacere. Si gira attira Marco su di lei mentre io mi sfilo, lo bacia con le lacrime agli occhi. Li osserviamo in silenzio, mentre loro singhiozzano di felicità.
«Ti amo! È stato meraviglioso! Ti amo e spero di essere gravida. Spero che questa sia la volta buona. Ti amo, Marco sei la mia vita!»
Lui la copre di baci, poi si girano e ci attirano, nel loro abbraccio. Flavia commossa, li stringe e bacia mentre Sonia la ingrazia ancora.
«Siete due persone stupende. Vi amo e spero che questo ci leghi ancora di più. Voglio essere vostra nuora, amica e moglie di vostro figlio, spero anche la madre di un vostro nipote anche grazie a voi. Tu Mario sei fantastico, spero che lui abbia preso molto da te. Vi voglio bene.»
Flavia la coccola, poi le fa una domanda precisa.
«Quando mi hai baciato non era la prima volta vero?»
Sonia la tiene stretta, le spiega tutto.
«Quando ero alle superiori, l’ultimo anno ho conosciuto Pamela, con lei quando andavo a casa sua per studiare a volte ci sdraiavamo sul letto a giocare fra noi. Vi stupirà sapere che lei ama più le donne che i maschi. Ha la sua aria da femmina che si mangia tanti cazzi, in realtà è vergine. Marco ve lo può confermare avendo avuto modo in questi ultimi anni di vederla giocare con me nel nostro letto e poi lasciare che lui scopasse solo me. Ha deciso che tu Mario dovrai farle il servizietto. O tu o nessuno. Di questo ne sono assolutamente certa. Ti ha scelto quando ha sentito come hai fatto godere Flavia una notte quando eravate loro ospiti in vacanza. Aveva il ciclo mestruale non riusciva a dormire. Ti ha sentito scopare Flavia per un’ora. Ha deciso che devi essere solo tu, a farla diventare donna. Aveva visto che Flavia e sua madre ci ascoltavano la sera del compleanno e per maggior sicurezza ha preso a denigrati ben sapendo che Marco ti avrebbe difeso, e poi ha sentito quello che tu hai detto a tua sorella per una ulteriore conferma. Ti vuole, ma è troppo orgogliosa per dirtelo. Dovrai andarle incontro tu altrimenti impazzisce.»
Ci guardiamo stupiti, poi loro se ne vanno a dormire nel miniappartamento di Sonia, quello che deve lasciare, per questo hanno scelto di vivere sopra di noi. Flavia si distende accanto a me prima di addormentarsi la sua voce è molto calma.
«Mi ha stupito sapere che Pamela è vergine. Non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo. Credo che quella ragazza abbia bisogno di una figura di riferimento, sono certa, che ha identificato in te quello che cerca. Non è solo una questione di sesso, lei ha bisogno di sentirsi parte di una famiglia. Piero è sempre a caccia di donne facili, Carla insegue la sua giovinezza, fra una palestra e un centro estetico, incurante di quello, che poi realmente ottiene. Pamela vede in te una figura paterna sicura, per questo frequenta assiduamente Marco e Sonia. Il suo atteggiamento di donna matura, che fa sbavare i maschi, in realtà dimostra solo tutta la sua timidezza, e insicurezza. Adesso che la vedo sotto questo profilo, mi fa tenerezza, e un poco compassione. Se sarai tu a farla diventare donna, ti prego di essere dolce con lei, mi ricordo che con me, hai fatto un vero capolavoro. Le voglio bene, anche se è una stronza.»
Mi bacia poi si addormenta, mentre io invece inseguo i miei pensieri. Speriamo che cambi idea, mi sento gravato da troppe cose. Poi ultimamente sono capitate tante di quelle novità, che ancora non le ho messe tutte a fuoco. Ci devo riflettere, ma il sonno ha la meglio su di me.
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4 anni fa
baxi18, 55
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Femmine vogliose. prima parte.
Mi chiamo Mario, ho quaranta sette anni, sono sposato con Flavia, che ha la mia stessa età. Abbiamo un figlio di nome Marco, che ha ventisei anni, ingegnere informatico, laureato a pieni voti, per questo ha subito trovato un ottimo impiego, in una azienda che fornisce servizi informatici. Mia moglie lavora come impiegata delle poste, mentre io, sono al momento disoccupato. Lavoravo come autista di bus turistici, ma lo scorso anno è morto il titolare, la vedova, ha venduto tutto ad una ditta concorrente, che aveva già, il suo personale viaggiante, così momentaneamente non ho un impiego, ma va bene così. Abitiamo in un palazzo al quarto piano. Anche l’appartamento quello sopra di noi, è di mia proprietà, in quanto, l’ho ereditato alla morte di mio padre. Si tratta di un piccolo appartamento, di circa una ottantina di metri quadri, con un piccolo terrazzo. Essendo all’ultimo piano, è poco più di una mansarda, ma molto carina, e accogliente. Ha una camera matrimoniale, una cameretta un bel bagno grande, ristrutturato lo scorso anno, con una bella doccia e mobili molto belli. Abbiamo deciso di dagli una bella sistemata, perché nostro figlio, ci vorrebbe andare a vivere con Sonia la sua fidanzata, una bella ragazza, molto carina, brava e graziosa. Veramente noi, avremmo voluto lasciargli il nostro appartamento, e andarci a vivere noi. Avrebbe avuto una camera, un bagno, in più, ma loro sono determinati, a voler vivere in quello che considerano un bel nido. Non avendo nessun lavoro, ho deciso di fare da solo i necessari lavori, anche perché in fondo, si tratta di poche cose, controllare l’impianto elettrico, dare una bella tinteggiata tutte le pareti. Mi organizzo, e incomincio i lavori. Dopo aver ben controllato l’impianto elettrico, sostituendo solo pochi elementi, mi dedico alla carteggiatura delle pareti, quando è giunta l’ora di dipingere, convoco mio figlio, e la sua fidanzata, per stabilire i colori che desiderano avere alle pareti. Arrivano insieme a Pamela mia nipote, figlia di Carla, sorella, di mia moglie. Mia cognata, è sposata con Paolo, un affermato commercialista. Nel suo studio ci lavora anche sua moglie, e la figlia di ventidue anni. Pamela non è una semplice ragazza, come Sonia, è molto bella, ama apparire, essere sempre al centro della scena. Alta uno e settantacinque, capelli biondi lunghi e lisci, occhi di un azzurro stupendo, seno una terza perfetto, con capezzoli ben evidenti, bocca ben modellata, con labbra carnose, che lei copre sempre con immancabile rossetto rosso fuoco. Un culetto a mandolino, che rende satellite, ogni maschio che lo guarda. Cosce lunghe, ben tornite, sempre immancabilmente lisce, in inverno, coperte da autoreggenti, accompagnate immancabilmente da scarpe con tacchi vertiginosi. Consapevole della sua bellezza, si diverte a far sbavare ogni maschio che incontra. Neppure suo padre, riesce a resistere al suo fascino, gli concede ogni cosa, esaudisce ogni desiderio, gli bastano due moine, e lui va via di testa. Non mi piace molto, che frequenti mio figlio, e la sua fidanzata, ma questo mio disappunto, evito di esternarlo, perchè quando sono insieme, siamo tutti più tranquilli, in quanto lei, considera Marco, come il fratello maggiore, gli presta sempre molta attenzione, quando lui la consiglia. Dallo scorso anno, dopo che siamo stati ospiti di mio cognato al mare in Sardegna, me la ritrovo sempre addosso, si struscia a me, come una gatta in calore. Spesso, quando siamo a pranzo insieme, non perde l’occasione di mostrarmi le sue grazie, senza troppi pudori. Un paio di volte, ha avuto qualche rimprovero sia da sua madre, che da mia moglie, che si sono accorte cha la sua finta innocenza, in realtà mascherava una vera malizia. Credo che si sia mesa in testa di scoparmi, o almeno di farmi sbavare per lei, come tutti, ma al momento sono del parere che abbaia sbagliato persona. Non sono un super fico, nemmeno un adone. Sono una persona normalissima, un poco in sovrappeso, ma non grasso. Capelli brizzolati, alto uno e ottantacinque, occhi scuri, un tipo normalissimo. Anche nel sesso, non ho, fra le gambe, nessuna trave o paracarro, ma un normalissimo cazzo di media lunghezza e circonferenza. Forse però una cosa che mi distingue nel sesso posso trovarla pure io. Un piccolo difetto, come lo definisco, che mi ha da sempre reso molto appetibile, a che mi conosce. Ho una scarsa sensibilità sulla cappella, per questo riesco a durare tantissimo. In pratica sborro quando voglio. Solo mia moglie, dopo tutti questi anni ha capito il trucco, per farmi venire quando lo vuole lei, mi succhia e sega velocemente il cazzo, alla fine sborro, quasi al suo volere. Ma per arrivare a questo, ci ha impiegato quasi trenta anni. Lascio le mie riflessioni, quando sento i ragazzi parlare nei vari ambienti. Mi sposto sul terrazzo, per fumare una delle quattro sigarette, che mi concedo ogni giorno, ho deciso di smettere allora le ho limitate. Sono appoggiato al muretto, all’improvviso sento un corpo aderire al mio, mi giro di scatto, vedo Pamela, che mi sorride bella come sempre. Indossa una mini gonna di lino bianca, una camicetta azzurra, dove sotto si intuisce un reggiseno, molto sottile che non copre i capezzoli che sembrano voler forare la stoffa.
«Mi fai fare un tiro.»
Senza attendere la mia risposta, allunga la mano, le splendide dita, con le unghie leccate dall’immancabile smalto rosso, si impossessano della sigaretta, la portano alle labbra aspirando una boccata. Per un attimo i nostri occhi si incontrano. È palese che cerca di sembrare molto seducente, poi però abbassa lo sguardo, non riuscendo a reggere il mio che la guarda con severità. Spezza il silenzio, che si è creato con una domanda.
«Che colori gli consiglieresti per le pareti?»
Non ho il tempo di rispondere, che dietro di me arrivano anche mio figlio e la sua fidanzata, che mi fanno la stessa domanda. Li guardo, espongo il mio pensiero.
«Il colore migliore è il bianco. Primo, farebbe risaltare le travi di legno del soffitto, poi essendo un colore neutro, vi potete abbinare qualsiasi mobile. Appendere alle pareti, quello che volete, non ci sarebbero problemi. Se usate tanti colori, poi ogni volta dovrete cambiare tutto.»
Mi guardano, subito Sonia trova che la mia sia la soluzione migliore. Mi chiedono un aiuto per le misure della cucina. Mentre le prendiamo Pamela, non perde l'occasione di mostrare le sue cosce, mi sbatte in faccia anche il suo splendido culo. Alla fine se ne vanno. Appena usciti mi reco in bagno per una rinfrescata. Cazzo, quella puttanella, mi ha volutamente fatto eccitare, e gli è riuscito. Quando ritorno in sala sento bussare, apro, me la ritrovo davanti.
«Scusa zio, ma credo di aver perso un orecchino.»
Entra, si dirige verso la cucina. Si abbassa, cerca di mostrare ancora di più le sue grazie. Per un attimo ho un fremito, poi mi riprendo, me ne vado fuori in terrazza. Non capisco il perché di tanto interesse per me. È una bella ragazza che potrebbe avere chi vuole, invece si deve essere fissata su di me. Certo non sono un santo, qualche bella turista me la sono scopata, ma erano donne, non una ragazzetta viziata, per di più mia nipote. Lei finge di aver trovato quello che cercava, poi mi si avvicina, sento ancora il suo profumo inebriante.
«Posso chiederti perché ti stai sempre a strusciare con me?»
Mi guarda divertita.
«Ma che dici, io non mi struscio con nessuno. Forse ti sarà sembrato.»
Parla con un tono beffardo. Comprendo, che non è questo il modo per riuscire a farla staccare da me. Gli faccio un bel sorriso, poi la invito ad andare. Prendo quello che mi serve e poi me ne vado. Nel pomeriggio vado nel negozio di ferramenta per prendere tutto l’occorrente per tinteggiare, mentre sto uscendo mi arriva un messaggio di Pamela.
«Aiuto, zio Mario, ti prego, aiutami.»
Per un attimo mi spavento, poi la chiamo, lei mi spiega che ha bucato un pneumatico, non è capace di fare la sostituzione. Mi spiega dove si trova, è a poca distanza dalla mia posizione. Quando la raggiungo ci troviamo in un parcheggio con molta gente. Lei indossa un tubino nero elasticizzato, che le copre appena l'indispensabile. Mi butta le braccia al collo, mi bacia davanti a tutti. Per un attimo sembriamo una coppia clandestina. Sento lo sguardo di invidia di tutti i maschi, che ci vedono. Prendo il necessario per la sostituzione del pneumatico, mi abbasso, incomincio a sostituire la ruota. Lei, prima si limita a stare in piedi, poi improvvisamente, si accuccia abbassandosi sui talloni. Subito mi trovo davanti la sua fica nuda, in bella mostra. Mi guarda in silenzio, consapevole che mi sta offrendo una visione meravigliosa. Mi concentro sul lavoro, quando metto la gomma forata nel bagagliaio della sua vettura, mi tolgo un piccolo sfizio.
«La prossima volta che vuoi il mio aiuto, almeno dopo che hai sgonfiato la ruota, rimetti il tappino alla valvola.»
Mi guarda sbigottita, poi cerca una scusa.
«Ti assicuro che non ho sgonfiato la ruota. È bucata veramente. Non sapevo a chi chiedere aiuto.»
La guardo, ci vado giù peso.
«Non credo, che con quello che metti in mostra, ti sarebbe stato difficile trovare un fesso che ti cambiava la ruota.»
Senza aggiungere nulla, giro i tacchi e me ne vado.
La sera mentre siamo a cena, mia cognata ringrazia mia moglie per l'aiuto che ho dato a Pamela. Dopo aver parlato con sua sorella mi chiede delle spiegazioni. Parlo in generale della sostituzione della gomma. Più tardi a letto mia moglie ha voglia di fare sesso, la scopo molto a lungo e intensamente. Quando alla fine vengo in lei, sento che per un attimo mi stringe e poi mi parla.
«Mi ha fatto tanto piacere godete con te. Nonostante che lo facciamo da tanto tempo, è sempre un piacere. Anche mia sorella mi dice che sono fortunata, ad avere un marito come te. Credo che Paolo la trascura scopando la nuova tirocinante, che è arrivata nello studio. Chi invece non capisco e Pamela. Quella puttanella si è messa in testa di scopare con te. Eppure bella com’è di cazzi ne trova a mazzi, ma lei no, vuole suo zio. Anche mia sorella, si farebbe un bel giretto su di te, specie da quando siamo andati in vacanza con loro. Ha sentito che mi scopavi a lungo, da quando le ho spiegato che era una cosa normale, ti guarda con occhi diversi. Non voglio essere gelosa, ma decisamente un pochino mi scoccia, che loro che hanno tutto, vogliono anche il mio uomo.»
La guardo stupito. Mi rendo conto che di tutte queste situazioni, io non me ne ero mai accorto. La stringo a me, la bacio.
«Stai tranquilla, che per il momento non ho nessuna intenzione di fare sesso con loro. In particolare con tua nipote. Quella puttanella non mi interessa. Molto meglio tua sorella, se non altro è più donna.»
Il giorno dopo mentre sto tinteggiando le pareti, mi piomba Pamela dentro casa.
«Guarda che chiodo vi era conficcato nel pneumatico. E tu che dicevi che lo avevo fatto apposta!»
La guardo, poi mi giro mostrando la cassetta dei miei attrezzi.
«Non ho bisogno dei tuoi chiodi, ne ho a sufficienza.»
Mi guarda stizzita, gira il culo e sparisce. Completo i lavori principali, poi mi dedico a verniciare il letto in ferro battuto, era della camera di mio padre. Loro hanno deciso di conservare anche i mobili della camera, tutti in legno di noce molto belli, che necessitano solo di una bella passata di olio per mobili. Sono, con l’armadio, un insieme molto bello, che li ha subito entusiasmati. Sono inginocchiato sul terrazzo, sto facendo un lavoro certosino, con un sottile pennello, ritocco i fiori, dipinti in un rostro al centro della parte alta della testata del letto, quando arriva Sonia, ha portato delle cose che servono per la cucina. Quando vede cosa sto facendo, ne rimane entusiasta.
«Accidenti che meraviglia! Hai fatto un vero capolavoro, adesso lo stai rendendo unico. Non vedo l’ora di dormire, in questo letto.»
«Speriamo, che non vi limiterete solo a dormire!»
Mi guarda, ride divertita.
«Tranquillo, con tuo figlio, non ci si annoia mai. Sei proprio una persona dalle mille risorse. Ma c’è una cosa che non sai fare?»
Mentre parla si è piegata a novanta gradi di lato a me, dalla sua maglietta bianca, con uno scollo molto ampio si vede benissimo, il seno appena racchiuso in sottilissimo e trasparente reggiseno. Mi volto, non posso non indugiare su quello spettacolo. Mi piace Sonia, è una bella ragazza, semplice genuina, per niente sofisticata. Ama mio figlio, per questo non ho mai indugiato con lo sguardo su di lei, ma adesso sembra che di proposito mi stia mostrando il suo seno, una terza piena, bella, che sembra compressa sotto la stoffa. Indosso dei jeans attillati, lo noto per la prima volta, non mi ricordo di averla vista altre volte così sexy. Mi sollevo, lei, dopo aver osservato ancora un poco, i fiori del piccolo dipinto restando piegata, offrendo un bello spettacolo del suo lato B molto invitante, si solleva, mi fa i complimenti, mi bacia sulla guancia e scappa, dicendo che è in ritardo. Resto un poco interdetto. Mi sembra strano il suo comportamento, mai fatta una cosa così plateale. Ci penso un attimo, mi dico che forse sono io, che mi sto facendo delle pippe mentali. Il giorno dopo a metà mattina ritorna. Indossa una mini cortissima di lino bianca, sopra una camicetta sempre bianca, chiusa solo da due bottoni, si vede benissimo il suo seno nudo, appena racchiuso dalla stoffa che ne delinea i contorni. I capezzoli evidentemente stimolati dal contatto con la stoffa sono appuntiti, molto evidenti.
«Mi servono le misure del letto, così ordiniamo la rete e il materasso.»
Andiamo in camera, dove ho provveduto a rimontare le due parti del letto. Lei prende una estremità del metro, si posiziona daccapo, si piega volgendomi le spalle, subito noto, essendo quasi inginocchiato, il suo meraviglio culo in bella mostra. Indossa uno string che si è infilato tutto dentro il solco delle natiche. Ho una violenta erezione, si vede benissimo sotto la leggera stoffa dei pantaloncini che indosso, essendo poi il resto a torso nudo. Lei si solleva, indugia con lo sguardo sul pacco, poi passa dall’altro lato per misurare la larghezza. Quando si piega ina avanti, non posso non notare che il suo seno è in bella mostra. Sento un lungo brivido lungo la schiena, mi sto eccitando a guardare la fidanzata di mio figlio, che mi sta provocando in maniera molto esplicita. Sudo a freddo, e non vorrei. Usciamo dalla camera, lei dopo aver ricontrollato che nella zona della cucina sia tutto a posto si avvia verso la porta, quando ci ripensa, torna indietro.
«Seguimi che voglio chiederti una cosa.»
Entriamo di nuovo in camera, lei apre due delle ante lunghe dell’armadio, si abbassa e sfila un cassetto. Mi volge le spalle, ho di nuovo una visione del suo culo splendido, ma lei affonda il colpo.
«Abbassati dietro di me, guarda dentro il vano del cassetto.»
Sono inginocchiato dietro di lei che si piega ancora. Adesso ho davanti alla faccia il suo culo, vedo distintamente le labbra della fica umide dove è sparita la stoffa dello string, mi eccita e sopra tutto la vedo eccitata. Sento il suo odore di femmina in calore. Lo aspiro, lo sniffo, mi inebria. Accidenti ma questa oggi che vuole da me? La sue parole non soddisfano la mia intima domanda.
«Credi che sia possibile, nascondere una cassetta di sicurezza, dentro il vano dietro il cassetto? Guarda bene, dimmi se si può fare.»
Non ho nessun bisogno di guardare dentro, mi serve solo assecondarla per aspirare ancore il suo odore che secerne la sua fica umida e fradicia. Sono tentato di affondare la bocca in quella fonte del piacere, ma all’ ultimo, un barlume di ragione, me lo impedisce. A fatica mi sollevo. Ho il cazzo così duro che mi fa male dentro i pantaloncini.
«Non serve a nulla. È il primo posto dove un eventuale ladro andrebbe a cercare, vieni con me, che adesso te la mostro io, una cosa che ti piacerà.»
Osserva il mio pacco, si lecca le labbra, poi dopo aver fatto un sospiro mi segue. Usciamo fuori sul terrazzo, apro il vano dove c’è la valvola generale dell’acqua e sposto un piccolo, pannello, dietro c’è nascosta una piccola, ma robusta cassaforte. Mi guarda sorridendo, si abbassa per vedere meglio, adesso è lei che sta davanti la mio cazzo durissimo. Osserva bene, poi si solleva, sfiora con una mano il mio petto e mi sorride.
«Ne pensi una più del diavolo! Questo mi sembra perfetto, sicuramente le mie gioie staranno benissimo in questo posto.»
La sua bocca è molto vicina alla mia, faccio un respiro, sto cercando di dominare il desiderio di stringerla fra le braccia, mi guarda, quasi aspettando una mia mossa che però non avviene. Non ci riesco così, è più forte di me. Lei sorride, mi bacia all’angolo della bocca, si gira se ne va via dicendo che il giorno dopo sarebbero venuti a portare la cucina nuova. Non resisto mi devo masturbare un poco, poi alla fine desisto, non mi piace farmi una sega così solo per sborrare. Cazzo sto impazzendo! La sera me li ritrovo insieme a cena. Sono in imbarazzo davanti a lei, che invece sembra essere la ragazza di sempre, tranquilla, solare normalissima, niente a che vedere con quella che si offriva a me. Fortunatamente è Marco che mi toglie dalle spine.
«Sonia mi ha detto, che gli hai fatto vedere la cassaforte del nonno, ha detto che il letto è diventato davvero bello. Purtroppo dovrete avere pazienza, la nostra camera è sopra la vostra, quindi ci sarà la possibilità che faremo un po’ di rumore.»
Flavia li guarda, e ride divertita.
«Ci spero proprio che facciate un po’ di rumore, altrimenti mi dovrei preoccupare.»
Sonia la guarda, le risponde ridendo.
«Con tuo figlio dovrai averne di pazienza, sai lui è uno che se la prende comoda, non ha fretta di concludere.»
Flavia scambia con me una bella occhiata, poi le parla con un tono ironico.
«Mia cara tutti i maschi di questa famiglia, hanno l’abitudine di tirare a lungo.»
Facciamo tutti una risata, comprendendo il doppio senso della frase, anche se a me è suonata un poco strana. Dopo cena i ragazzi se ne vanno. Marco è dispiaciuto che non potrà essere presente al montaggio della cucina, mentre Sonia dice che cercherà di passare almeno per vederla finita. A letto scopo mia moglie facendola godere tantissimo. Appagati restiamo un poco abbracciati, lei ha voglia di parlare.
«Ho visto Sonia e Marco hanno una buona sintonia, sicuramente lei, deve aver sperimentato il piacere che si prova a fare sesso con la tranquillità che deriva da avere un maschio molto duraturo.»
La sua frase mi fa tornare in mente quello che ha detto a tavola, le chiedo una spiegazione.
«Voglio chiederti una cosa a cui tengo molto. Mi spieghi la frase di questa sera tavola: Tutti maschi di questa famiglia hanno l’abitudine di tirare a lungo.
Hai pronunciato queste parole con molta convinzione, direi che avevi la certezza, che TUTTI i maschi della famiglia, durano molto per lo stesso difetto. Per asserire questo, devi per forza di cose, aver assaggiato anche mio padre.»
Lei resta in silenzio, la guardo, abbassa gli occhi, farfuglia una spiegazione che non trova.
«… ma io… dicevo così per dire… che vai pensando.»
Il tono è indeciso, non riesce a convincermi. Insisto e la costringo a spiegarmi le sue parole.
«Non voglio fare un casino, voglio solo la verità. Sono passati due anni, dalla tragica morte di mio padre, quindi puoi assolutamente confessare tutto senza problemi. Ti assicuro che non farò scenate, ma voglio la verità dalla tua bocca.»
Fa un bel respiro, si accosta al mio fianco sinistro e appoggia la guancia sul mio petto. La sua voce è inizialmente incerta, poi lentamente parla, si sfoga.
«Tutto è cominciato, quando Marco aveva tre anni. Tu avevi da poco iniziato a lavorare con le gite turistiche, guadagnavi bene. Mi avevano già trasferita nella sede centrale, qui a due passi da casa, tuo padre mi aiutava con la gestione di Marco. Lo portava all’asilo, lo riprendeva. Io rientravo alle quattordici, trovavo già il pranzo pronto, che consumavamo insieme. La sera poi si cenava insieme, per lui era una gioia, stare con suo nipote. Una sera ha notato che ero molto nervosa. Tu eri lontano da due settimane, io ero abituata alle tue lunghe scopate, ne sentivo la mancanza. Mi ha chiesto cosa avessi fatto, il perchè ero nervosa. Ho cercato una scusa, ma lui, ha intuito subito che mi mancava il cazzo. Eravamo seduti sul divano, il piccolo dormiva, dopo un momento che ci siamo guardati negli occhi, lui mi ha fato un discorso molto convincente.
«Sei una bella donna, sicuramente abituata a godere con mio figlio, quindi sono convinto che ne senti la mancanza. Devi capire che lui, si sacrifica per la famiglia, tu non puoi andare, a sfogare il tuo desiderio fuori di qui. Sarebbe un tradimento, lui non se lo merita. Immagina che incontra uno che ti ha scopato, per lui sarebbe una vera umiliazione. Noi siamo una famiglia, in famiglia, ci si aiuta. Se hai voglia di scopare ci sono io, ti faccio godere, tutto resta dentro queste mura, anzi se vuoi, non lo dire nemmeno a lui. Non mi ricordo cosa gli ho risposto, ma dopo un momento ero a cosce larghe, con lui che mi laccava divinamente. Ho goduto subito, mi ha fatto raggiungere rapidamente il piacere solo con la lingua. Quando ho sentito forte il desiderio di averlo, l’ho afferrato con le mani è me lo sono trascinato su di me. Il suo cazzo durissimo, ha trovato subito la mia micetta già fradicia e pronta ad accoglierlo. In un barlume di ragione l’ho solo pregato di non venirmi dentro. Lui mi ha sorriso mentre scuoteva il capo.»
“Prenditi tutto il piacere che vuoi, io non ti inonderò la fica. Quando sarai sazia, quando senti che ne hai avuto abbastanza, me lo dici, ti vengo in bocca. Stai tranquilla, se mio figlio ti scopa a lungo, io resisto molto di più, è il difetto di famiglia.”
«Mi ha scopato per un tempo lunghissimo. Alla fine ero così sfinita, che gli sono crollata addosso pregandolo di godere. Lui si è sfilato da me, mi ha fatto sedere sul divano, poi si è messo in piedi davanti alla mia bocca, se lo menava velocemente. Ha allungato la mano sinistra, sul mio capo, quando era pronto, lo ha appoggiato alle mie labbra. Ho ricevuto in bocca tre schizzi di crema dolcissima, densa. Mi ha lasciato il tempo di ingoiarla, poi di spremere ogni singola goccia. Alla fine ero così soddisfatta, che l’ho abbracciato e baciato in bocca. Dopo quella sera non abbiamo scopato per un po’ di tempo. Quando tu sei partito, per un tour di due mesi, lui ha ripreso a scoparmi tutte le sere. A volte non veniva, ma lasciava me completamente appagata. In quel periodo ho iniziato a prendere la pillola per sentire dentro di me il suo orgasmo. È stato lui ad insegnarmi come farvi godere, come superare il problema che vi affligge, anche se io credo che sia una risorsa, più che un problema. Adesso sai tutto quello che vi era da sapere. Non ti ho mai tradito con nessuno, al di fuori di lui, che mi ha sempre rispettato, aiutato e mi ha trattata da vera signora. Era fiero di aiutarmi, anche in questo. Ora decidi cosa vuoi fare, io ti ho pugnalato alle spalle, con tuo padre. Sono sicuramente una moglie indegna, tu al lavoro, io a farmi sbattere da lui.»
La guardo, la stringo forte a me, la bacio con passione. Lei mi guarda stupita, incredula.
«Nemmeno io sono immune dal tradimento. Quando ero via con il gruppo, in genere avevo una guida donna. Ben presto si è sparsa la voce che ero molto resistente, che le femmine le lasciavo distrutte nel letto. Vi erano, due o tre guide femmine, che quasi litigavano, per avermi come autista del bus, e poi nel loro letto. Quando vi era un capo gruppo uomo, spesso mi divertivo con qualche turista singola, anche se ultimamente mi capitava, che alcune coppie mi chiedevano di scopare con loro. In genere, avevano ricevuto il consiglio di giocare con me, da chi era stato in gita nel mio bus. All’inizio ero un poco titubante, nello scopare una donna davanti al marito, ma poi col tempo, era diventato un vero piacere, vederli che si segavano mentre io facevo impazzire la loro donna. Come vedi, nemmeno io sono un santo, quindi adesso smettiamola di farci la morale a vicenda, continuiamo la nostra vita cercando di godere, e divertici come meglio capita. Quello che non mi spiego, è l’atteggiamento di Sonia, oggi quando è venuta a portare della roba nella casa nuova. Era decisamente provocante, mi ha sbattuto in faccia la fica ripetutamente. Io mi sono sentito a disagio, è la fidanzata di mio figlio, non capisco per quale motivo si comporta così. Peggio di Pamela, che di suo ce ne mette tanto. Ho dovuto faticare tantissimo, per non cedere, ma ti assicuro che è stata durissima.»
Flavia mi guarda, fa un mezzo sorriso, dopo aver riflettuto un poco, mi fa partecipe delle sue riflessioni.
«Non mi vorrei sbagliare, ma credo che tutto sia riconducibile allo scorso Settembre, quando abbiamo festeggiato il mio compleanno. Ti ricordi che eravamo sul terrazzo, tu eri intento a seguire il barbecue, io ero in cucina con mia sorella, e Paolo come sempre al cellulare. La finestra della cucina era appena accostata, fuori vi erano Marco, Sonia, e Pamela. Pamela, ha fatto un commento su di te, dicendo che eri un bel maschio, ma che forse ormai, eri un po’ troppo avanti con l’età, quindi a sesso, eri quasi al limite, mentre a lei piacciono quelli che hanno una notevole resistenza. È stato Marco a prendere le tue difese.»
«Parli così, perchè non sai che quando si scopa mia madre, la sbatte come minimo una bella oretta, poi se ne viene.»
«Pamela l’ha guardato incredula, mentre lui precisava che avendo la camera adiacente alla nostra, ci aveva sentito fare sesso tante di quelle volte, che non se la ricordava una volta, che lo avevamo fatto velocemente. Sonia ha aggiunto che anche Marco aveva la stessa caratteristica, e lei ne era molto contenta. Dovevi vedere la faccia di mia sorella, che aveva sentito tutto, loro non ci avevano visto, mi ha guardato incredula. Quando le ho assicurato, che era tutto vero, mi ha detto che ero molto fortunata. Mi ha chiesto come eri messo come dotazione, ho risposto che lo hai lungo e grosso nella media. Paolo è molto dotato ma ha poca resistenza, quindi mi ha proposto uno scambio, io avrei avuto il piacere di sentirne dentro uno super, mentre lei avrebbe avuto il piacere di uno molto resistente. Le ho risposto che era mezza matta, e il discorso è finito. Lunedì mattina, appena tre giorni addietro, ho sentito Marco, parlare al telefono, ero convita che stesse parlando con Pamela, ma ricordando quello che ha detto, mi sembra di capire che si trattava di Sonia. Lui ha detto, alla persona con cui stava parlando, che poteva fare quello che voleva, usare ogni mezzo, per riuscire nel suo intento, ma che tanto, avrebbe vinto lui, la scommessa. Credo che adesso, Sonia voglia verificare, se tu, sei più resistente di Marco. Quindi sono arrivata alla conclusione, che tu adesso devi decidere, cosa vuoi fare con queste tre femmine in calore.»
La guardo stupito. Accidenti! Non mi ero reso conto di tutte queste manovre dietro le quinte. Mi rendo conto che ho un bel problema, ma è sempre mia moglie che mi propone una cosa interessante.
«Sono convinta, che per quanto riguarda Sonia, sia solo una curiosità che vuole soddisfare. Marco deve essere più o meno al tuo stesso livello, forse è più giovane, ma tu sei più esperto, quindi la partita ve la giocate alla pari. Diverso è il discorso con mia sorella e Pamela. Carla ha voglia di scopare con te, per godere tanto, a lungo. Questo potrebbe in seguito creare un problema, perché sono sicura, che se scopre che tu la sbatti tanto e a lungo, lo vorrò rifare ancora. Pamela forse è come Sonia, per lei sei un capriccio, che si vuole togliere. Probabilmente appena soddisfatto, non si farà più avanti, in fondo è giovane, ha tanti altri cazzi che le ronzano intorno. Allora ti faccio una proposta: Tu scopi, sia Sonia che Pamela, poi per Carla si vedrà. Per pareggiare il conto io mi faccio scopare da Marco, e Paolo.»
La guardo stupito, poi realizzo che mi sta offrendo carta bianca in tutto, vuole solo divertirsi anche lei. Non le importa, se stiamo parlando del figlio, e del cognato, vuole solo dei cazzi, con cui godere.
«Sei una femmina in calore anche tu. Mi lasci scopare chi voglio, ma ti vuoi divertire anche tu, questo mi va molto bene. Ci sto! Ma aggiungo un piccolo dettaglio: voglio un resoconto dettagliato oppure l’opportunità di essere presente o partecipe. Prendere o lasciare.»
Mi bacia, poi accetta, garantendomi la più assoluta complicità e leale partecipazione.
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baxi18, 55
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Una parentesi particolare della mia vita
.Mi chiamo Carlo, oggi ho cinquanta anni e sono un bisex convinto. Questa mia scoperta risale a tanti anni fa. All’epoca ero un militare arruolato nell’Aereonautica Militare, in un corpo speciale che si occupava della difesa degli aeroporti. Non so bene come c’ero finito, ma era dura veramente, guardie, esercitazioni, allarmi e marce erano all’ordine del giorno e la stanchezza la faceva da padrona. Ricordo una notte d’inverno faceva un freddo tremendo ero di guardia e avevo molto freddo ed ero stanchissimo. Me ne stavo rintanato in una buca circondata da sacchi di sabbia con due feritoie, ricoperta da una lamiera con sopra altri sacchi di sabbia una leggera tenda copriva l’entrata. Dalle feritoie veniva molto freddo e fu quel momento in cui commisi il primo dei due errori: mi misi seduto, e chiusi gli occhi per alcuni secondi almeno così credevo, invece mi addormentai profondamente. Improvvisamente una mano forte mi scosse dal sonno, e nei miei occhi fu grande lo stupore nel vedere davanti a me il nostro sergente con il mio fucile in mano. In un attimo tutta la mia vita futura si delineò chiaramente, processo per direttissima, il minimo due anni di carcere punitivo. Questo era già accaduto ad altri due soldati prima di me, e il nostro sergente, un uomo alto, forte e muscoloso dal carattere duro e taciturno che comandava temporaneamente il plotone in assenza del nostro ufficiale che si era ferito durante un’esercitazione, se ne stava in piedi davanti a me in silenzio.
«La prego non mi rovini.» Riuscì a dire un filo di voce carica di terrore.
Lui rimase un attimo in silenzio, poi fece un profondo respiro, si avvicinò a me. Ora il suo corpo era a poca distanza dal mio viso, quando lui improvvisamente aprì i pantaloni e tirò fuori un membro grosso e lungo.
“Scegli!” Mi disse con tono duro e deciso, avvicinando il suo corpo a poca distanza dalla mia faccia.
Senza nessuna esitazione, afferrai quel cazzo, ancora molle, ma già di notevoli proporzioni, al punto tale, che il mio indice pollice, a malapena riuscivano a congiungersi, poi, tirai fuori la lingua e detti la prima leccata. Rimasi stupito dal fatto che era profumato, si, sapeva di acqua e sapone, come se lo avesse lavato un momento prima. A quell’epoca ero già fidanzato con quella che sarebbe poi diventata mia moglie, e le donne in quegli anni difficilmente ti facevano scopare, principalmente per paura di rimanere incinta, quindi il miglior sistema per tenere a bada il fidanzato era quello di fare dei pompini. Mi ero sempre chiesto cosa provasse nel leccare e succhiare con estremo piacere il mio cazzo, e vedevo la gioia e la soddisfazione nell’ingoiare la mia semenza, ora improvvisamente avevo l’opportunità di togliermi questa curiosità. Cominciai a succhiare, leccare, quello splendido palo che stava lievitando nelle mie mani e nella mia bocca cercando di ripetere le stesse cose e gli stessi gesti che la mia fidanzata faceva a me. Non m’importava nulla né della situazione né di qualsiasi altra conseguenza in quel momento volevo solo dare e ricevere piacere nel sentire quel membro in bocca.
«mmmmmmm...Che bocca di velluto!»
Il lungo gemito e il commento espresso dal sergente mi riempirono di gioia e soddisfazione al punto tale che sollevare l’altra mano e slacciato i pantaloni li ho abbassati insieme alle mutande fino a metà coscia, mi ritrovai in mano due palle grosse come uova d’oca dure, piene, che accarezzai soppesandole, e lentamente feci scivolare le mie labbra lungo l’asta giocando con la lingua lungo il frenulo e succhiandolo, fino ad arrivare a quelle due magnifiche sfere gonfie e pelose che misi in bocca succhiandole una per volta. Ero sconvolto, eccitato al punto che sentivo il mio cazzo crescere nei pantaloni, mentre oramai le mie dita non riuscivano più a congiungersi da quanto era lievitato il magnifico membro che stavo segando lentamente. Mi piaceva! Stavo facendo un pompino ad un uomo! E la cosa mi stava riempiendo di piacere. Lo sentivo gemere, assecondare i miei movimenti traendone molto piacere. Ad un tratto ho sentito la sua mano appoggiarsi sul mio capo, mentre lo splendido membro ha iniziato a gonfiarsi, la stessa cosa che succedeva a me quando stavo per sborrare in bocca la mia fidanzata. Ho serrato le labbra intorno alla punta frullando con la lingua in maniera molto veloce, succhiavo, pompavo, e lo segavo sempre più forte. Improvvisamente ha emesso un lungo gemito.
«mmmmmmmmmmmmmmmmmm...mmmmmmmmmmmmm.»
Un attimo dopo un potente schizzo mi ha colpito il palato, e ho sentito un sapore agrodolce che mi è subito piaciuto. Appena l’ho assaporato e ingoiato che subito un altro schizzo più denso e corposo mi ha riempito la bocca. Ho gustato e ingoiato anche questo subito seguito da un terzo quarto e un quinto sempre potenti che mi hanno inondato la bocca. Era bellissimo, ho ingoiato succhiato leccato e spremuto, fino all’ultima goccia di piacere con lo splendido membro che mi aveva riversato in bocca in gola quel nettare prelibato, poi con uno schiocco delle labbra l’ho lasciato lucido e pulito leccandomi le labbra. Ho sollevato lo sguardo e ho visto il suo viso nella fioca luce della notte soddisfatto rilassato. Mi ha restituito il fucile, si è riabbottonati pantaloni.
«Da oggi ogni volta che ne avrò voglia tu sarai a mia disposizione! Sono stato chiaro?»
Mi ha detto con voce calma e serena.
Ha voltato i tacchi e se n’è andato. Appena rimasto solo sono reso conto che ero ben sveglio che non sentivo più freddo, ed ero ancora molto eccitato consapevole di aver vissuto un’esperienza unica e bellissima. Il mio cazzo duro mi faceva male nei pantaloni, l’ho tirato fuori, e mi sono segato furiosamente, fin quando ho sentito il mio piacere esplodere. Raccolta tutta la mia semenza nel palmo della mano l’ho portata all’altezza della mia bocca. Ho sentito lo stesso odore e allungata la lingua ne ho assaggiato il sapore: era identico! Ho leccato la mia mano, l’ho ripulita di ogni singola goccia del mio piacere rimanendo affascinato dall’emozione e dal gusto che ne avevo provato. Nelle due settimane seguenti è venuto a trovarmi altre quattro volte e sempre abbiamo ripetuto lo stesso rituale: lui in piedi, io che l’ho succhiavo, lui veniva, io ingoiavo, poi lui se ne andava, io mi segavo leccando la mia stessa sborra. Era diventato un piacere particolare, unico, incredibile per me, che continuavo a ripetermi di essere etero, anche se, osservavo quell’uomo, la cui presenza durante il giorno mi riempiva di nascoste emozioni. Poi per alcuni giorni è sparito, e quando è tornato mi ha convocato nel suo ufficio e mi ha detto.
«Vieni con me.»
Siamo saliti sopra una Jeep, e ci siamo recati al magazzino dove siamo stati accolti da Luca, il furiere, un ragazzo della mia stessa età, ma dalla forma fisica e dall’aspetto dolce e gracile. Appena entrati nel suo ufficio Luca si è inginocchiato davanti al sergente, il cui nome era Giovanni e subito e ha aperto pantaloni e si è messo a succhiargli cazzo mentre io li guardavo affascinato. Era meraviglioso e incredibile vedere con quanta facilità a sua bocca riusciva ad infilarsi dentro quello splendido palo, che dopo poche leccate era già al massimo della sua erezione. Con un gesto del capo Luca mi ha invitato ad unirmi a lui e così insieme ci siamo messi a leccare i succhiare quella meraviglia della natura fra i gemiti e sospiri di Giovanni che ora aveva appoggiato le sue mani sopra ognuna delle nostre teste quasi a volerci tenere fermi per far scorrere le nostre bocche avanti e indietro il suo meraviglioso gioiello. Quando stavo con le labbra sulla punta, improvvisamente Luca ha unito la sua bocca alla mia in un meraviglioso bacio. Dopo un attimo di stupore, ho risposto con ardore intrecciando la mia lingua alla sua mentre con la mano continuava a segare il cazzo sempre più duro. Luca si è alzato in piedi si è abbassato i pantaloni e si è appoggiato alla scrivania, mentre io continuavo a leccare il palo, Giovanni che ha messo della saliva sulle dita e lo ha lubrificato dietro poi appoggiato la punta sul foro anale di Luca che con le mani tendeva le chiappe in fuori per aprirsi meglio. Lentamente ho visto sparire quei circa venti cm di carne dalla grossa circonferenza dentro il foro anale di Luca il quale a bocca aperta spingeva il suo corpo indietro.
«Sfondami magnifico toro! Dai più forte fino in fondo!»
Li ho osservati estasiato anche se dentro di me avevo una certa paura che lo stesso trattamento sarebbe stato riservato anche il mio culo, ma Luca si è girato e mi ha invitato a sedermi davanti a lui sulla scrivania.
«Dai siediti che voglio succhiarti cazzo.»
Era fantastico, Giovanni gli sfondava il culo, Luca me lo succhiava divinamente, ed io ero prossimo al piacere, quando Giovanni mi ha fatto cenno di sollevarmi, e avvicinato la sua faccia alla mia mi ha baciato intensamente mentre continuava a pompare Luca. Per me è stato troppo un piacere così grande inaspettato mi hanno portato all’orgasmo sborrando copiosamente in bocca a Luca, che ha ingoiato tutto avidamente. Poi è stata la volta di Giovanni che con un lungo gemito gli ha inondato il culo.
«Vengo! Ora! Si ora! … mmmmmmmm…»
Lo ha spinto fino in fondo e gli ha scaricato dentro tutta la sua semenza. Si è sfilato lentamente e Luca prontamente si è inginocchiato davanti a lui e ha leccato, ripulito, quel membro ancora bello turgido. Poi ci siamo ricomposti.
«Luca deve fare l’inventario, tu da oggi gli darai una mano, questo fino al lavoro finito sarà il tuo nuovo incarico.»
Mi ha detto Giovanni che con un sorriso se n’è andato.
Abbiamo cominciato a fare l’inventario, un lavoro che al massimo sarebbero bastati tre giorni, noi ce ne abbiamo impiegati venti. Luca si è rivelato un amico simpatico, che aveva scoperto all’età di quindici anni di essere gay, e una volta arruolato aveva visto in Giovanni il suo toro da monta il suo magnifico stallone al quale si era subito offerto volontariamente per ricevere in cambio quello splendido cazzo che lui gli infilava nel culo. Giovanni durante i venti giorni è venuto a trovarci spesso e ogni volta il nostro gioco a tre era sempre più interessante coinvolgente e finiva sempre con copiose sborsate nella mia e nella bocca di Luca. Devo ammettere che la cosa mi riempiva di estremo piacere, era stupendo succhiare leccare il cazzo di Giovanni o quello di Luca indistintamente in quanto anche lui era decisamente messo abbastanza bene come me d’altronde. Devo ammettere che era quasi diventata una cosa alla quale era difficile rinunciare, bastavano appena due giorni di astinenza e subito ne sentivo forte il desiderio. Dopo quel lavoro, ho ricevuto una settimana di licenza premio sono tornato alla mia casa, alla mia donna, alla mia vita di tutti i giorni. Stranamente non sentivo assolutamente nessuna mancanza, mi sentivo perfettamente a mio agio fra i miei amici e le persone che mi conoscevano. Quando stavo con la mia fidanzata mi sentivo perfettamente etero. Poi la prima volta che lei mi ha succhiato di nuovo il cazzo ho compreso perfettamente quale gioia, quale piacere lei provava, e quando le sono venuto in bocca, lo attirata verso di me e l’ho baciata intensamente condividendo con lei la mia semenza ancora nella sua bocca, lasciandola decisamente stupita. Quando mi ha chiesto perché l’avevo fatto essendo convinta che mi dava fastidio, o che mi facesse schifo, gli ha risposto che non vi era niente di schifoso, che se lei lo faceva a me potevo farlo benissimo anch’io con lei. Mi ha guardato mi ha sorriso, e detto che ero un magnifico porco e che questo la riempiva di gioia, pur sapendo dentro di me che non era proprio tutto vero ma che volevo condividere con lei ancora il sapore il piacere della sborra in bocca. Finita la licenza quando sono tornato ho trovato un’amara sorpresa, c’era stato assegnato un nuovo ufficiale che comandava il plotone. Era un giovane tenente, tutto ordine e regolamento, appena uscito dall’Accademia e convinto che si poteva comandare un plotone anche senza l’esperienza ma con il forte ausilio del regolamento. Era talmente pieno di sé, che era subito diventato antipatico anche a Giovanni, il quale nonostante avesse molta esperienza non veniva quasi preso in considerazione dall’ufficiale, anzi sembrava come se il tenente avesse paura che il sergente fosse più esperto di lui, cosa che poi in fondo era vero, di come si comanda una squadra. Passammo due mesi veramente duri con questo scassa palle sempre tra i piedi e anche i nostri giochi a tre erano diventati molto rari per la sempre presente figura del tenente. Poi una notte, ero appena smontato dalla guardia, e prima di mettermi a dormire, volevo urinare, così mi diressi verso il bagno. Mentre mi stavo lavando le mani dopo aver espletato il mio bisogno, la mia attenzione fu richiamata dalla luce che usciva dalla finestra dell’alloggio del nostro integerrimo ufficiale, cosa insolita considerando che erano le due del mattino e che a quell’ora lui avrebbe dovuto dormire. Incuriosito sono uscito dalla porta posteriore, e nascosto dietro un arbusto di oleandro ho osservato attraverso la finestra quello che l’ufficiale stava facendo. Il nostro caro tenente si stava preparando una splendida canna, anzi, per essere più precisi un vero cannone, che poi è uscito fuori per fumare evitando di far ristagnare l’odore all’esterno del suo alloggiamento. L’indomani l’ho raccontato a Giovanni, che quando ha saputo questa cosa il suo volto si è illuminato nemmeno gli avessi detto che l’avevano promosso generale.
«Adesso lo abbiamo in pugno!»
In quel momento non ho capito di che cosa stava parlando a due notti dopo siamo tornati insieme dietro la finestra e lui aveva una piccola macchina fotografica con la quale ha ripreso ogni momento della preparazione della cospicua canna, e relativa fumata da parte del nostro tenente. Poi ce ne siamo andati a dormire. Tre giorni dopo e ha detto di andare con lui e insieme siamo andati dal tenente e Giovanni lo ha pregato di seguirlo al magazzino dove c’era una cosa che il nostro ufficiale avrebbe dovuto sapere. Una volta entrati nel magazzino Luca ha chiuso silenziosamente la porta dietro di noi entrati nell’ufficio Giovanni ha ordinato al tenente di sedersi, e questi si è rivoltato di verso di lui con un atteggiamento assolutamente irritato.
«Come si permette di darmi degli ordini a me che sono un suo superiore lei sta rischiando di essere degradato!»
Giovanni lo ha guardato con calma poi ha guardato noi, ha messo il braccio sinistro sulla spalla del tenente lo ha costretto a sedersi essendo lui più forte mentre l’ufficiale lo guardava sbalordito.
«Chiudi quella fogna di bocca salvo poi riaprirla per farci entrare questo.»
Ha detto con un tono calmo e tranquillo mentre con la mano aveva aperto i pantaloni ed aveva estratto suo splendido cazzo. L’ufficiale ha sbarrato gli occhi. Era rosso di rabbia e quando stava per tuonare contro di lui Giovanni ha estratto dalla tasca della divisa un mazzo di foto dove si vedevano chiaramente le cose che aveva fatto il tenente durante la notte.
«Scegli! Ma fai bene attenzione. Come saprai il nostro comandante ha perduto un figlio di quindici anni per colpa della droga e per lui è un fastidio anche vederci fumare una semplice sigaretta, quindi cosa pensi ti farebbe se sapesse che ti fai queste canne?»
Stefano così si chiamava il tenente era bocca aperta incapace di proferire parola e il cazzo di Giovanni a due cm dalle sue labbra erano l’alternativa a tanti guai quindi ho afferrato con la mano destra e se lo è infilato in bocca succhiandolo prima timidamente poi sempre più convinto fin quando dopo una lunga pompata Giovanni gli ha riversato in gola tutta la sua sborra, e lo ha costretto ad ingoiarla. Da quel momento la nostra vita è cambiata radicalmente, per noi quattro il piacere è stato intenso. Giovanni una settimana dopo ha rotto il culo a Stefano mentre io scopavo con Luca. All’inizio Stefano ha fatto un po’ di resistenza, ma dopo due o tre volte si lasciava inculare tranquillamente mentre succhiava il mio o il cazzo di uno di noi tre. Da quel giorno non ci sono stati più problemi avevamo sempre incarichi tranquilli, e licenze premio a volontà. Poi come tutte le cose belle arrivano alla fine e giunti quasi al congedo Giovanni e Stefano hanno organizzato una piccola festicciola per me e Luca alla quale ha partecipato anche il capitano medico che nel frattempo era entrato nel nostro giro e due giovani reclute che avevano fatto la mia stessa scelta e che quindi avrebbero preso il posto di Luca. Abbiamo passato una serata bellissima, ricca di piacere orgasmi, pompini, e inculate a volontà. Poi io e Giovanni ci siamo immersi nella vasca da bagno, lui sdraiato dietro di me, disteso in mezzo alle sue cosce con le mie spalle appoggiate al suo torace. Sentivo il suo pene premere contro la mia schiena, mentre lui mi accarezzava il petto con la sua bocca appoggiata al mio collo dietro la nuca.
«Mi ha fatto molto piacere conoscerti, fra tutti quelli che me lo hanno succhiato tu sei stato senz’altro il più piacevole, la tua bocca è come velluto puro, morbida calda e accogliente, nello stesso tempo le tue labbra, e la tua lingua sanno muoversi meravigliosamente portando una persona al massimo del piacere. Sono estremamente grato e felice di averti conosciuto.»
Mi ha detto con un filo di voce velata da una leggera malinconia che in quel momento per un attimo ho pensato fosse solo dovuta al nostro distacco.
Mi sono girato l’ho baciato. Un bacio intenso, carico di passione e di desiderio. Le mie mani sono scese in basso e hanno afferrato il suo membro che lentamente stava tornando duro. Per un attimo nella mia mente è stato forte il desiderio di provare l’unica cosa che ancora non avevo mai fatto, sentirmelo dentro dietro. Dopo averlo limonato lungo mi sono girato, e ho appoggiato le mani all’altro bordo della vasca rimanendo immobile con il mio culo davanti alla sua faccia. Lui è rimasto un attimo immobile poi ha realizzato quello che io volevo da lui e con l’ausilio del bagnoschiuma mi ha lubrificato con estrema perizia il mio fiore anale. Lentamente con calma ha infilato prima un dito, poi due fin quando ha sentito che io non opponevo più nessuna resistenza e mi stavo lentamente dilatando. Mi ha spiegato come dovevo spingere, nello stesso modo di quando si va di intestino, perché questo avrebbe aiutato lui ad entrare dentro di me. Poi ha appoggiato la cappella sul mio buco del culo e lentamente, molto lentamente è entrato dentro di me. L’ho sentito scivolare ed aprirmi con calma senza fretta con spinte leggere e continue fin quando ho sentito battere le sue grosse palle sulle mie e solo allora mi sono reso conto che lo avevo tutto nel culo! È rimasto per alcuni momenti immobile lasciandomi il tempo di abituarmi, poi ha iniziato a stantuffare sempre più velocemente regalandomi nei momenti di intenso piacere, e anche se il mio cazzo era rimasto moscio improvvisamente ho avuto un orgasmo.
«Godo! Godo! Sto sborrando! è bellissimo. Dai vieni anche tu.»
Mi ha afferrato per i fianchi e tenendomi saldamente immobile ha pompato il culo con colpi sempre più forti e profondi fin quando improvvisamente si è piantato tutto dentro di me rimanendo immobile.
«Che bello! È fantastico! Sto sborrando. Ora!»
Ho sentito un getto caldo riempirmi il retto, che mi ha regalato un piacere intenso unico mai provato prima. Poi lentamente è scivolato fuori, siamo tornati sdraiati come prima, lui mi ha abbracciato forte e mi ha girato al viso baciandomi in bocca e stringendosi a me.
«Grazie! Grazie veramente, avevo avuto sempre il desiderio di averti ma volevo che fosse una tua scelta. Da te avevo già avuto la tua bocca ed era stata una mia scelta, questa invece volevo che fosse una tua decisione. Non te l’avrei mai chiesto se non fosse stato tu a decidere di farlo. Grazie non lo dimenticherò mai.»
Dopo quel momento sono tornato la mia vita di sempre e sono stato risucchiato dal vortice delle cose. Lavoro, matrimonio, figli, e tante altre cose, ma non ho mai più da quella volta, fatto nulla né con la bocca, né con altro. In questi ultimi anni dopo che la noia e la routine hanno reso la mia vita matrimoniale monotona anche per la crescita dei figli che ormai grandi hanno lasciato la mia casa aumentando ancora di più il desiderio di nuove esperienze, ho scoperto Internet e la possibilità di cercare nuove avventure attraverso siti che permettono di soddisfare i propri desideri nella maniera più semplice possibile. Ho creato una accanto ho postato delle foto che ho scritto che mi sarebbe piaciuto prendere di nuovo un picchio in bocca. Le offerte sono state generose e subito mi sono ritrovato tanti bei membri da succhiare al punto tale che nei primi due mesi ne ha fatto una vera incetta poi sono reso conto che non tutte le persone erano corrette e pulite quindi sono diventato molto selettivo ed ora mi diverta succhiarne quattro o cinque mese. L’ultimo un bell’uomo sui cinquanta ben messo dopo che aveva ampiamente assaporato il piacere delle mie labbra mi ha detto che avere una bocca di velluto. L’ho guardato il mio sorriso,
«Grazie ma me lo hanno già detto tanto tempo fa.»
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4 anni fa
baxi18, 55
Ultima visita: 1 settimana fa -
Da sogno di essere sfondata... ad esserlo
Ciao a tutti. In realtà sono un uomo. Ma non potrei scrivere "uomo cerca uomo" perchè sarebbe limitativo, e non rende affatto l'idea... Vero, ho due figli, sono divorziato ed ho una compagna stupenda; sono un professionista affermato. Ogni tanto però, quando le condizioni lo consentono, mi piace da impazzire fare crossdressing, ovviamente in assoluto segreto. Mi piaccio, vestita da donna. E nell'eccitazione del momento, sogno di subire un rapporto anale (più rapporti anali...) e di fare pompini.
In questo momento della mia vita avverto la necessità di passare da sogno a realtà, e provare - fosse anche per una sola volta nella vita - questa esperienza davvero forte, oltre il limite… vorrei provare, cioè, la sensazione di sentirmi come una vera donna, passiva. Quindi vorrei travestirmi e truccarmi non per me, per avere un orgasmo mentre mi guardo e fantastico, magari con un vibratore nell'ano, ma finalmente per provare un orgasmo mentre sono riempita dietro ed in bocca, più volte.
Questo mio sogno mi comporta un transfert mentale, da maschio sicuro di sé, dominante, a donna. La donna che ogni tanto, evidentemente, sogno e vorrei essere, nel mio caso né forte né dominante, anzi ! Vorrei provare la sensazione di subire passivamente il sesso che mi viene “ordinato” di subire e fare. Trovo questo desiderio davvero delizioso ed estremamente eccitante. Per una notte di follia, vorrei sentirmi la peggior "p" che sia mai esistita.
Anche solo lo scrivere di questa possibile situazione mi lancia in modo netto in un’altra dimensione mentale, femminile, delicata ma assolutamente vogliosa di essere violata in bocca e là sotto. Magari, anche essere umiliata, perché no…
Come dicevo, voglio essere solo passiva, in questa occasione, quindi solo prendere e non dare. Sono sana, niente covid, con un bel viso, occhi verdi, naso regolare, bocca carnosa.
Una precisazione: non sono interessata ad un incontro a due, e vi spiego il perchè. Quando faccio l’amore con la mia compagna (la metto a quattro zampe, la posizione che preferisco) mi eccita da morire pensare che lei in quel momento stia facendo un pompino ad uno sconosciuto. Nel mio transfert da maschio che sono e donna che vorrei essere, evidentemente, c’è anche questo. Il passaggio del mio ruolo da maschio attivo al sogno di femmina che subisce, non perché costretta, ma perché lo vuole. Non ho voglia, né tempo, di analizzare il perché di questa mia ripartizione mentale; è così, la accetto, mi piace.
Temo dunque che in un incontro a due, proprio per soddisfare la mia immaginazione sessuale, probabilmente non riuscirei a fare un pompino se nello stesso momento non mi sentissi “piena” la sotto.
Ecco perché vorrei quindi concedermi ad almeno 3-4 ... (per una volta che salto il fosso, soddisfo la voglia!), con indosso lingerie sexy, mini abito davvero corto, collant, stivali con tacchi alti, ben truccata, bei capelli, profumo sensuale… Ho già scelto cosa indosserei: lingerie, calze, stivali con tacco, miniabito, ed anche quali parrucche potrei usare, sensuale o sexy. Penso già con eccitazione a quella che potrebbe essere (sarà ?) la preparazione a quel momento così desiderato...: digiuno dalla sera prima, preparazione intestinale perfetta, doccia, e nell’attesa dell'incontro inserirei nell'ano ben lubrificato un plug d'acciaio di grandi dimensioni, per prepararmi all'atto sessuale.. quindi mi truccherei, mi vestirei, e sarei pronta ad essere… violata... più volte... Penso anche al posto ideale... un motel od albergo molto pulito e discreto, in cui mi registrerei, mi preparerei, ed aspetterei di "accogliere"... in me. Nella mio sogno di essere fottuta come una cagna, senza preservativi; voglio sentire lo sperma nell'ano ed ingoiarlo con i pompini... però non sono attratta dagli uomini in quanto tali (anche se certo la condizione fisica e la pulizia possono aiutare): sono semplicemente attratta dal desiderio basico ed elementare... di essere violata, e sfondata.
Le mie condizioni per violarmi sono semplici... solo sani, niente COVID, niente HIV, ma persone che vogliono divertirsi, e farmi divertire. Senza picchiarmi, però. La violenza non deve entrare in questo gioco. Rispetto di me, e solo delle cose che vorrei fare...Qualora voleste aiutarmi a realizzare il mio sogno... scrivetemi qui o alla email: [email protected] aspetto... ciao.Alessia
4368
1
4 anni fa
CD Alessia, 40/40
Ultima visita: 4 anni fa -
La regina delle spade
Mi chiamo Andrea, ho trent'anni, lavoro come addetto alla sicurezza per una nota agenzia che si occupa di garantire la massima discrezione e riservatezza in tante occasioni mondane. Convivo con Eva, da sei anni, che di anni ne ha venti cinque. Eva è una splendida ragazza, alta, con i capelli castani, occhi scuri, bocca ampia e carnosa, seno una quarta abbondante, mani con dita lunghe e affusolate, ventre piatto, fianchi larghi, uno splendido culo, e due cosce monumentali. Ci siamo conosciuti durante una sfilata di moda, dove io ero addetto alla sicurezza, mentre lei era impegnata a creare delle splendide acconciature, alle modelle che sfilavano indossando vestiti meravigliosi. Ci siamo scambiati alcune battute, fra una passerella e l'altra, e spesso i nostri occhi si sono incrociati. Alla fine della serata, le ho offerto un passaggio per tornare a casa. Durante il tragitto abbiamo parlato di come era piacevole stare insieme, e da quel momento è iniziata la nostra storia. I primi tre mesi sono stati caratterizzati da alcuni incontri molto piacevoli, e alla fine una sera, dopo una bella cenetta, le ho offerto di venire a casa mia. Appena dentro ci siamo immediatamente ritrovati l'uno nelle braccia dell'altro, le nostre bocche si sono unite in un bacio lungo e appassionato. Abbiamo fatto sesso, e subito lei si è rivelata una donna calda e appassionata. È stato meraviglioso sentire le sue labbra su di me, poi sentirla godere mentre la penetravano cambiando spesso posizione. Dopo quella prima volta, abbiamo incominciato a desiderare sempre di più il piacere di vivere insieme, di dormire insieme, di svegliarsi la mattina sempre insieme. Così dopo due mesi da quella volta, le ho chiesto di convivere, cosa che lei ha accettato con molto entusiasmo. Nei primi tre anni di questa convivenza, la nostra unione sentimentale, ma soprattutto sessuale, è stata un continuo crescendo di emozioni intense, e bellissime. Eva, ama molto godere, ma soprattutto, ama sentirsi bella e desiderata. Questo suo aspetto è emerso gradualmente. Avevo notato col tempo, che a lei non dispiaceva quando passeggiavamo per la strada, e vedeva gli sguardi dei maschi, carichi di desiderio, oppure sentire qualche frase, a volte anche pesante, che le veniva rivolta. Mi sono reso conto, che l'esibizionismo era insito in lei, e che soprattutto esibirla mi eccitava moltissimo. Ne abbiamo parlato insieme, e nonostante la sua iniziale titubanza, alla fine abbiamo creato un profilo, in un sito di coppie esibizioniste. Nonostante abbia ricevuto molto successo, entrambi non ci ritenevamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, così casualmente una sera, mentre stavamo facendo sesso, con lei impalata su di me, che mi stava cavalcando, io ho allungato una mano, e le ho infilato un dito in bocca.
«Amore immagina, di avere un altro cazzo in bocca.»
Lei ha serrato le sue labbra intorno al mio dito, succhiandolo avidamente, mentre i suoi occhi brillavano di gioia, il suo corpo ha preso a tremare, scosso da un orgasmo stupendo. Lentamente dopo aver goduto abbiamo parlato di questa sensazione, ed è emerso che anche a lei, nonostante molte incertezze, l'idea di coinvolgere un'altra persona, la stava eccitando moltissimo. In un primo momento, Eva non era affatto desiderosa, di lasciarsi andare con altri uomini, allora ho capito, che avrei dovuto procedere lentamente percorrendo uno step dopo l'altro, per arrivare fino al punto di farla godere anche con me un altro uomo. Inizialmente gli incontri sono stati molto soft, massaggi, qualche sega, sempre ripresi e fotografati da me, che mi eccitavo in maniera sconvolgente nel vederla ammirata e desiderata da altri uomini. Dopo un po' di tempo di questo gioco, una sera, ci siamo appartati in un posto, che sapevo benissimo essere frequentato da guardoni, e così, tenendo la luce dell'auto interna accesa, ho preso a masturbarla ben sapendo di essere osservato, mentre lei, quando si è resa conto che eravamo circondati da cinque o sei uomini, che si masturbavano per lei, ha cominciato a godere in maniera intensa. Questo le ha fatta raggiungere l'apice del piacere, e un orgasmo sconvolgente. È stato bello intenso, appagante per entrambi. Dopo questo episodio ci siamo resi conto, che lei era pronta, quindi abbiamo deciso di passare allo step successivo, quello in cui avremmo dovuto concretizzare i nostri desideri. Inizialmente non è stato facile, né convincerla, né farle accettare l'idea, che un altro uomo avrebbe goduto con lei insieme me. L'occasione quasi involontaria, si è presentata una domenica, che ci siamo recati in una città mercato, per fare delle compere. In quell'occasione è Eva, indossava una mini molto corta, una camicetta bianca, un reggiseno a balconcino, color pelle quasi invisibile, che le gonfiava ancora di più il suo splendido seno spingendolo verso l'alto, un paio di calze autoreggenti, e scarpe tacco dodici. Ci siamo divertiti moltissimo per vedere gli sguardi carichi di desiderio di tutti i maschi che l'hanno osservata, e una volta tornati nel parcheggio, dove io avevo lasciato l'auto nell'angolo più lontano e più buio, lei non ha resistito e appena giunta vicino alla macchina, mi ha abbracciato baciato, era eccitata e bagnata tantissimo. L'ho appoggiata alla lettura, e dopo aver tirato fuori il mio cazzo, l'ho fatta inginocchiare per prenderlo in bocca. Mentre lo stava succhiandolo avidamente, un signore di mezza età, si è avvicinato per entrare nella vettura posta poco distante da noi, quando ha visto quello che lei mi stava facendo, ha estratto il suo sesso duro, ha incominciato a segarsi a poca distanza da noi due. Quando Eva, ha visto la scena, ha sollevato lo sguardo, sempre tenendo il mio cazzo in bocca, cercando di capire cosa volevo fare in quella situazione. Io le ho sorriso, poi ha girato lo sguardo, e ho invitato il nostro occasionale sconosciuto ad avvicinarsi. Non solo è fatto ripetere due volte, e quando è stato vicino noi, ho chiesto ad Eva di impugnare anche il suo cazzo, di segarlo insieme al mio. Dopo un attimo di indecisione, lei ha allungato la mano, ha iniziato a segarlo, mentre io appoggiando la mano sul suo capo l'ho invitata a prenderlo in bocca. Ha esitato ancora un poco, poi si è lasciata convincere, e l'ha infilato tutto in bocca iniziando a succhiarlo con molto piacere. Era per me molto eccitante vedere la mia donna succhiare un altro cazzo. Lo sconosciuto, le ha messo le mani sul capo, ha incominciato a scoparla in bocca, mentre commentava con me, per la sua bravura nel succhiare quel cazzo.
«Che troia stupenda! Succhia veramente bene, una vera bocchinara! Dai continua! Succhialo tutto che adesso te lo faccio arrivare fino in gola! Dai troia! Continua così! Dai che voglio sborrare! Ora! Adesso vengo!»
Le ha spinto velocemente il cazzo in bocca, poi improvvisamente esploso in una sborrata colossale. Schizzi di sperma, hanno riempito il volto di Eva, colando lungo le guance, per finire sopra il suo seno. Nel vedere quella scena altamente erotica, sono esploso anch'io, le ha schizzato la mia semenza in faccia godendo come un maiale.
«Eccomi godo! Sto sborrando! Adesso vengo!»
È stata un'esperienza molto sconvolgente, entrambi ci siamo resi conto che il gioco era arrivato a un punto che poteva benissimo l'evolversi in un incontro a tre. Da qualche tempo avevo scoperto un altro sito, dove i mariti offrono le mogli, per il piacere di farle ammirare, desiderare, ed eventualmente montare. Abbiamo creato un nuovo profilo, inserito foto di lei, e le pose più oscene, più sexy, con sguardi provocatori, cosce aperte, fica e culo in bella mostra. Il successo è stato subito notevole, abbiamo ricevuto tante offerte e proposte, da maschi, che si offrivano di farla godere in tutti i modi possibili e immaginabili. In un primo momento, Eva era molto indecisa, soprattutto non era affatto convinta di riuscire a fare sesso con un'altra persona, soprattutto anche in mia presenza. Per ovviare a questa sua iniziale indecisione, e vincere la sua insicurezza, ho selezionato fra tutte le persone che ci hanno scritto, quelle che mi sembravano più affidabili, esperte e più tranquille. Ho mostrato la lista dei candidati ad Eva, e alla fine dopo una lunga titubanza, ne ha scelto uno di nome Alberto, un signore di mezza età, singolo ed ospitale, anche molto esperto in questo genere di cose. Ho dialogato a lungo con lui, spiegandogli bene cosa volevo, quali erano le problematiche da affrontare, e soprattutto coinvolgerlo nel mio progetto, facendo ben capire, che Eva, era molto insicura e titubante. Il primo incontro lo abbiamo fatto ad una cena in un piccolo ristorante, dove lui ha chiaramente analizzato tutta la situazione.
«Ragazzi, dovete capire che questo, è un gioco meraviglioso, che però ha delle regole precise che vanno rispettate, e soprattutto, ci deve essere reciproca fiducia, e ognuno deve interpretare il proprio ruolo, nella più assoluta tranquillità, con la consapevolezza, che il piacere deve essere il fine a cui tutti dobbiamo arrivare insieme, ognuno facendo la sua parte.»
Gli abbiamo spiegato quali erano le nostre esigenze, e lui in maniera molto chiara, ci ha esposto la sua idea.
«In questo gioco, ci sono tre protagonisti: la troia, il cornuto, e il bull. Il bull, è il maschio dominante, che usa la troia a suo piacimento, facendola godere, in tutti i modi possibili e immaginabili, perché questo è il desiderio del cornuto, che a sua volta trae il piacere nel vedere la sua donna, montate usata come una vacca, e gode quando lei viene scopata e goduta dal bull. Nel suo ruolo di cornuto, lui è quello che ha il piacere più grande, perché vede la sua donna godere, e soprattutto anche nell'essere sottomesso da lei, e dal bull, quindi in definitiva è quello che ha meno voce in capitolo, ma che gode più di tutti, che deve eseguire ogni ordine, impartito sia dal bull, che dalla troia. È compito della troia, è far rispettare il ruolo al cornuto, con lei femmina dominante, in ogni aspetto della sua vita, sia pubblica che privata. Se volete fare questo gioco, queste sono le regole, che ognuno deve accettare senza remore.»
Eva era molto intrigata da tutto questo gioco, ed essendo anche molto eccitata quella sera stessa, ha accettato di recarsi a casa di questo nuovo amico. Appena giunti dentro casa di Alberto, ha assunto il ruolo di bull, facendo spogliare Eva, mentre io avrei dovuto recitare il ruolo del cornuto, che accetta di vedere la propria donna godere con un altro. Mi è stato permesso, di fotografare e riprendere, tutto ciò che il bull ha fatto, per far godere mia moglie. Alla fine mi sono masturbato godendo moltissimo nel vederla godere fra le braccia di quel maschio esperto. Dopo averla fatta spogliare, ha iniziato ad accarezzarle a baciarla su tutto il corpo, facendola eccitare moltissimo e poi, ha indossato un preservativo, usando solo le labbra di Eva, per srotolarlo lungo l'asta, mentre mi diceva di guardare come avrebbe fatto godere mia moglie.
«Guarda cornuto, adesso che è eccitata, che le ho fatto provare già due orgasmi, masturbandola, e leccando ogni suo buco, ed essermi fatto succhiare il cazzo, adesso la sfondo, le spano la fica, la faccio godere come questa troia si merita.»
Ha sollevato le gambe di Eva, ha iniziato a penetrarla in maniera lunga e continua, facendola godere un orgasmo dopo l'altro. Hanno cambiato spesso posizione, mentre la scopava da dietro, tenendola per i fianchi, le ha afferrato i capelli facendole sollevare il capo, poi le ha ordinato di mostrarvi le corna. Vedere quel gesto mi ha fatto quasi godere, ero estasiato nel vedere mia moglie godere sotto i colpi di quel maschio esperto, che già da un'ora stava scopando facendola godere moltissimo.
«Guarda cornuto! Guarda come gode questa vacca! Una zoccola così, deve essere montata e goduta per ore, cosa che solo un bull esperto può fare. Adesso guardati le corna che ti sta facendo, ricordati che una vacca così, da oggi in poi potrà godere solo se troverà cazzi esperti, molto dotati, e molto resistenti.»
Dopo averla scopata a lungo nella fica, ha lubrificato il suo fiorellino anale, con una spinta decisa, lo ha infilato tutto nel culo. Eva per un attimo ha cercato di sottrarsi a quell'ennesima penetrazione.
«No! Non ti prego fai piano! Mi spacchi il culo! Però mi piace! Sì dai spingilo tutto dentro! Sì lo sento! Mi piace dai, sfondami il culo! E tu porco guarda come mi sta spaccando il culo questo toro, che mi sta montando, facendomi sentire veramente una vacca.»
L'ha tenuta stretta per i fianchi ha cominciato a pomparla dicendo le cose che pensavo avessero offeso mia moglie, mentre invece in quell'occasione ho scoperto anche, che a mia moglie, il turpiloquio piace tantissimo, infatti la incitava sia a scoparla sempre più forte, che a insultarla ancora di più.
«Stai zitta puttana! Sei una zoccola! Una baldracca! Una vacca da letto! Una puttana da strada! Una troia succhiacazzo! Sfondata in rotta nel culo! E adesso godi puttana!»
Eva godeva moltissimo, lo assecondava in tutto e per tutto.
«Si dai mi piace! Sono una troia! Una puttana! Voglio essere la tua troia, sfondata in rotta in culo.»
Alla fine dopo averla fatta godere a lungo, lui si è sfilato da dietro, e dopo aver strappato il preservativo, ha presentato il suo cazzo gonfio duro davanti alla faccia di mia moglie obbligandola a bere la sua sborrata.
«Dai troia! Succhiami il cazzo di bevi tutto quello che ne esce. Succhia bene e lecca tutto. Fai vedere a questo cornuto, quanto sei bocchinara e puttana.»
Non ho resistito, sono venuto anch'io nello stesso momento in cui lui copriva il viso di mia moglie con tutta la sua sborrata. Dopo questa sconvolgente esperienza, abbiamo incontrato altre persone, e soprattutto Eva, ha preso la consapevolezza che il sesso con altri maschi le piaceva moltissimo, che godere nel farsi montare come una vacca, in mia presenza, la eccitava in una maniera sconvolgente. Soprattutto ha preso coscienza di quanto le aveva insegnato Alberto, che doveva rendermi un cornuto sottomesso, anche e sempre in ogni occasione in particolare fra le mura domestiche. La svolta significativa della mia sottomissione, è stato l'incontro con Luca, un singolo di trentacinque anni, con un fisico stupendo, e soprattutto una dotazione fuori dal comune. Un sesso lungo oltre venti tre cm, con una circonferenza di sedici cm. Un vero e proprio obelisco di carne, dura e pulsante, sormontato da una cappella rossa violacea, che quando Eva l'ha visto, è rimasta veramente stupita e affascinata. Lo abbiamo incontrato una sera invitandolo a casa nostra. Appena entrato, ha ammirato Eva, che per l'occasione indossava mini abito elasticizzato semitrasparente, che faceva risaltare in maniera sconvolgente le sue forme stupende. Quando l'ha vista, l'ha abbracciata e baciata in mia presenza, quasi ignorandomi, e dopo si è girata verso di me, ha chiaramente esposto le sue richieste.
«Sia ben chiara una cosa, che io accetto che tu da bravo cornuto mi lasci godere questa femmina stupenda e meravigliosa, senza nessuna interferenza, altrimenti te ne vai, poi lei se ne avrà voglia ti racconterà tutto quello che abbiamo fatto. Oppure discretamente te ne sta in disparte, se vuoi puoi fotografare a filmare quello che facciamo, e intervieni solo se noi due te lo chiediamo.»
Eva mi ha guardato, con occhi seri e duri, facendomi capire che non avevo nessuna intenzione di rinunciare ad una serata splendida con quel maschio, e che quindi il mio ruolo era semplicemente quello di spettatore. Dopo averlo fatto accomodare sul divano, lei si è inginocchiata fra le sue gambe, gli ha estratto quello splendido palo di carne che aveva già visto in foto, e dopo un'iniziale stupore, ha incominciato a leccarlo ad adorarlo, facendola gemere il maschio che gradiva quello che le stava facendo.
«Brava, leccalo tutto, fai vedere a questo cornuto come un vero cazzo, dai succhialo bene.»
Dopo averlo leccato ripetutamente lungo tutta l'asta della cappella, e avergli succhiato le palle, l'ho preso per mano, ha portato in camera da letto, dove lui le ha tolto l'inutile indumento, l'ha fatta sdraiare sul letto a cosce aperte. A quel punto si è girato, e mentre ha offerto ancora il suo cazzo alla bocca di Eva, mi ha invitato ad avvicinarmi a lei.
«Vieni qui cornuto, renditi utile, leccala bene, farla bagnare e preparala perché io la voglio montare, e sfondare tutta per farla godere.»
Mi sono inginocchiato fra le cosce di mia moglie che già era bella fradicia e bagnata, ho iniziato leccare la fica facendola godere ancora di più, mentre lei cercava di prendersi quel palo il più possibile in gola. Quando lui si è sentito soddisfatto, si è avvicinato e mi ha fatto spostare, e dopo aver indossato un preservativo, mi ha ordinato di prendere il suo cazzo, infilarlo nella fica di mia moglie, cosa che io ho fatto estremo piacere di lei che mi ha spinto via per poter godere appieno della monta che Luca le stava offrendo.
«Togliti dal cazzo cornuto, e lasciami godere questo maschio veramente stupendo.»
Le ha spinto tutto quel palo dentro, lentamente senza nessuna fretta, lasciandole il tempo di adeguarsi alle sue dimensioni, facendola godere subito quando le è arrivato in fondo.
«Oddio mi sventra! Lo sento tutto! Mi sta allargando la fica! È enorme!»
Lui ha preso a pomparla facendola godere subito un orgasmo dopo l'altro. Eva godeva come non l'ho mai vista godere con nessun altro maschio, cambiando spesso posizione, si è fatta scopare per quasi due ore, alla fine dopo l'ennesimo orgasmo, gli ha chiesto di venire anche lui.
«Dai godi, voglio sentire la tua sborrata riempirmi il ventre. Togliti il preservativo, scopami a pelle, e vieni dentro di me.»
Nel sentire quelle parole, mi si è gelato il sangue nelle vene, farsi scopare a pelle! Inoltre farsi sborrata dentro la fica! Anche se protetto, c'era sempre un rischio di essere ingravidata. Lui invece nel sentire quelle parole si è girato verso di me, con un sorriso ironico ha continuato a pomparla più forte, dopo essersi per un attimo fermato giusto il tempo di togliere il profilattico.
«Guarda cornuto, guarda come ha goduto questa vacca di tua moglie, che adesso io scopo pelle, e che forse per la ingravido anche.»
Ha aumentato molto la sua velocità, poi con un grido simile un vero ruggito, le ha riversato dentro una quantità industriale di sborra, che lei non è riuscita a contenere, perche sgorgava fuori dalla sua fica slabbrata. Poi sazio e soddisfatto del risultato, lo ha estratto fradicio del suo seme, e degli umori di mia moglie, e per farselo leccare tutto e ripulire fino all'ultima goccia. Dopo che lo aveva ripulito e lucidato perfettamente, Eva, ha portato la sua mano in basso, ha infilato tre dita nella fica, ha raccolto il seme del bull che stava fuoriuscendo, e poi mia chiamato vicino a lei.
«Vieni qui cornuto! Avvicinati e abbassati, avvicina il tuo capo la mia mano.»
Per un attimo non ho capito, quello che lei voleva fare, ma appena la sua mano si è appoggiata sul mio capo, la sua voce ha chiarito ogni mio dubbio.
«Lascia che spalmo il seme di questo toro, così da dare una bella lucidata alle tue magnifiche corna, in modo che siano ben lucide e ben visibili anche di notte.»
Ho avuto quasi un orgasmo, quando lei con la mano ha spalmato il seme del maschio sulla mia fronte, facendomi sentire l'odore del toro che aveva goduto dentro di lei. È stata un'esperienza tremenda sconvolgente, per entrambi, ma soprattutto per me che da quel momento la mia vita è cambiata completamente, perché Luca ha preteso di essere l'unico padrone della fica di mia moglie. Per questo incontro successivo, le ha donato un pacchetto, che conteneva una gabbietta da mettere sul mio cazzo, per impedirmi, in qualunque maniera di godere della sua fica. Tenermi ingabbiato, è diventato il passatempo che Eva preferisce. Mi tiene così in astinenza per tutto il tempo che vuole, impedendomi pure di masturbarmi, e quando lo fa, quando mi libera, e mi ordina di godere, lo fa in maniera assolutamente dura, e sconvolgente.
«Dai cornuto, hai tempo un minuto, per farti una sega e per sborrare, altrimenti chiudo di nuovo la gabbia per altri dieci/quindici giorni, non avrai la possibilità di godere.»
Devo ammettere che tutto questo mi fa impazzire di piacere, sia l'essere sottomesso che è umiliato da lei, dominato e usato a suo piacimento. Soprattutto è sconvolgente l'attesa di quel minuto di libertà, durante il quale io posso sborrare liberamente. L'altra cosa che mi fa impazzire è che una volta l'anno, il giorno del mio compleanno, mi concede di scoparla, ma tutto deve avvenire nel breve tempo di un minuto, altrimenti ci saranno trenta giorni, senza che mi tolga la gabbietta. Abbiamo passato un'altra serata insieme con Alberto, il suo primo bull, che l'ha iniziata questo gioco di piacere, con il quale è rimasta in contatto, durante la quale lui, non contento di scoparla solo nel suo letto, l'ha fatta vestire da troia, e l'ha portata in giro per un parco dove sotto lo sguardo estasiato di quindici guardoni, l'ha masturbata e scopata a pelle in mia presenza, sborrando anche lui nella fica di Eva. È stata in quella occasione, che Alberto ha coniato il soprannome ad Eva di: Regina delle spade, visto il numero di spade sguainate in suo onore, anche se sarebbe stato più giusto dire Regina dei cazzi. Io, per non mancarle di rispetto, altrimenti vengo punito, con il prolungamento, della mia castità, la chiamo semplicemente Regina, la regina del mio cuore, la regina di tutto me stesso. Ora il sogno di mia moglie, è quello di passare una serata, insieme con Alberto, e Luca, a farsi scopare da entrambi a pelle, di farsi riempire la fica con tutto il seme possibile, poi obbligarmi a leccarla, per ripulire la fica dalle sborrate dei suoi amanti. È una cosa che mi eccita, e sconvolge nello stesso tempo, avendo già leccato le sue tette, dopo che un giovane amante le era venuto sul seno. Perché dopo Alberto Luca abbiamo incontrato anche altri uomini, circa una ventina, che hanno goduto e scopato mia moglie in tutti i buchi, ma questa è un'altra storia.
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4 anni fa
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Ho sempre desiderato le corna.
Mi chiamo Ettore, ho cinquantasette anni, e da tempo ho acquistato una villetta bifamigliare in una nuova zona della città. L’idea era di avere un appartamento per me e uno da affittare, poiche sono solo, niente figli e sono vedovo. Ho fatto questo investimento e ho selezionato i nuovi inquilini. Su questo sono molto esigente, li voglio con lei troia e lui cornuto. La coppia che ha affittato il mio appartamento mi fa ben sperare. Appena giunti mi sono reso conto di due cose: lui Michele, abile commerciante mentre lei, Marina è una bella donna che sa come farsi ubbidire da lui. Ben presto sono diventato il salvagente di lei che mi cercava per ogni cosa e il confidente di lui che per le attenzioni che dedico a lei, non finisce mai di ringraziarmi. Marina è una bella donna. Alta, quarta di seno e veste sempre molto elegante. Lavora come direttrice di un settore di una importante Azienda nazionale. Bella, colta, ha l’aria di una che il cazzo lo ama, ma che lo prende di nascosto del marito. In passato con la complicità di mia moglie, ho goduto nel sottomettere giovani donne, mentre mia moglie umiliava e sottometteva i relativi mariti. Col tempo ho creato un gruppo di persone che come me amano giocare con le mogli troie di mariti cornuti. Lei mi è piaciuta subito e ho già iniziato ad avere una certa confidenza, specie quando lui è assente per lavoro. Una volta mi sono fatto vedere anche nudo. La natura mi ha fornito un attrezzo decisamente grosso e lungo. Lo ha ammirato cercando di non farsi vedere da me, che in realtà lo mostravo di proposito. Poco dopo il loro arrivo li ho invitati a cena. Per tutta la sera mentre riempivo continuamente il bicchiere di vino a lui, facevo la corte a lei che gradiva molto, così si è instaurata una certa confidenza anche con lei. Lui invece dopo quella sera, mi ha confessato che vorrebbe che sua moglie scopasse con un altro uomo. Io gli ho fatto capire che la cosa deve avvenire in maniera naturale, altrimenti si rischia di rovinare tutto, anche il matrimonio. Lui un po’ preoccupato mi ha chiesto se avevo esperienza. Quando gli ho risposto che in passato mi ero occupato di queste cose si è sentito subito sollevato. Mi ha raccontato di come sia troia a letto. Lo prende in tutti i buchi, e ingoia tutto. Oggi sto mettendo ordine in giardino, sono vestito solo con dei pantaloncini che evidenziano molto il pacco, mentre lei sta usando un notebook seduta sotto la veranda. Mi osserva con finta indifferenza, è vestita solo con una tunica leggera bianca e sotto non deve avere nulla perchè quando si è girata per salutarmi i capezzoli duri hanno teso il tessuto evidenziano lo splendido seno. Lui è a un convegno di lavoro, poco lontano dalla città, e all’improvviso un imprevisto semplifica tutte le cose, avviene una lieve scossa di terremoto.
Marina
Mi chiamo Marina, ho quaranta sei anni, e da quasi venti cinque sono sposata con Michele. Lavoro, per una Azienda nazionale e ho raggiunto un buon livello di carriera anche grazie alla mia intraprendenza e a una bella forma fisica. Sono alta uno e ottanta, quarta di seno, cosce lunghe e belle, culo da favola, e labbra carnose che amano succhiare un bel cazzo. Appena terminati gli studi, un mio conoscente mi disse di rivolgermi a una persona che dirigeva un settore importante di questa azienda dove io volevo essere
assunta. Sono andata a parlare con lui senza tanti giri di parole mi disse che il posto c’era, ma bisognava pagarlo. Io ho capito subito come funzionava la cosa, e senza indugio gli ho detto che ero, giovane, appena laureata, e vergine, ma desiderosa d’imparare tutto. Un mese dopo ero la sua segretaria e la sua troia. Mi ha sverginato in tutto e per tutto. Ho imparato da lui ha succhiare il cazzo e bere sborra, a farmi scopare, e prenderlo in culo con molta soddisfazione. Dopo due anni ho scoperto che si liberava un posto di rilievo, io lo volevo, quindi mi sono rivolta al vice presidente che sapevo essere un vero porco. Alla mia richiesta di avere una promozione ha risposto facendomi appoggiare i gomiti sulla sua scrivania e mi ha inculato in piedi con molto piacere per entrambi. Ovvio che la promozione è stata mia. Da tempo avevo conosciuto Michele, mi era simpatico anche se ha undici anni più di me, quando mi ha chiesto di sposarlo ho accetto. La vita matrimoniale si è rivelata subito per quello che è, monotona e poco soddisfacente, specie nel sesso. Lui ha un modesto cazzetto che all’inizio me lo sono fatto bastare, ma poi col tempo e l’età, non è più riuscito a soddisfare il mio crescente appetito sessuale. Per fortuna ho imparato a soddisfare le mie voglie diversamente. Lo scorso anno, mentre eravamo in vacanza, ho fatto una scoperta molto interessante. Il direttore del villaggio, aveva notato che amavo pendere il sole in topless, e mi ha fatto capire che a lui la cosa era molto gradita. Potete immaginare quanto ha fatto piacere a me scoprire che a mio marito la cosa non dispiaceva e che mi incoraggiava a frequentarlo. In breve mi ha scopato due sere di fila mentre mio marito dormiva beato con l’aiuto di alcuni bicchieri di vino di troppo. Dopo quel fatto ha preso forma dentro di me il desiderio di cornificarlo alla luce del sole e questo mi eccita tanto. Farlo cornuto con il suo benestare semplificherebbe tanto le cose anche fra noi. Circa due mesi fa è cambiato il presidente della mia azienda. La nuova dirigente, una bella donna mi ha convocato nel suo ufficio. Mi ha fatto i complimenti per il mio operato. È fortemente convinta che il potere lo devono amministrare le donne, mi ha chiesto di occuparmi di un settore dell’azienda, lasciato molto alla deriva dalla precedente amministrazione. Mentre mi parlava era in piedi davanti a me. Mi osservava e quando ho accettato l’incarico e la nuova promozione la sua bocca si è incollata alla mia per un bacio davvero unico, bello, intenso e ricco di piacere e passione.
«Mi sei piaciuta subito appena ti ho visto. Faccio molto affidamento su di te per il lavoro e ti do carta bianca, ma vienimi a trovare spesso, il tuo corpo mi eccita tantissimo.»
Dopo quella volta, ci sentiamo spesso. Quasi una o due volte al mese passiamo un pomeriggio a giocare fra noi donne, assieme altre tre che lei ha messo in posti di comando, traendone tanto piacere, anche se il cazzo resta in cima alle mie preferenze. Per poter svolgere più agevolmente il mio nuovo incarico abbiamo preso in affitto questa villetta situata in una comoda posizione nelle vicinanze del mio ufficio. Ettore il proprietario è un bel maschio, maturo, possente, fisico asciutto e ben curato. Mi intriga il suo sguardo, credo che alla fine se devo fare le corna a mio marito con il suo benestare direi che Ettore è l’elemento giusto. Una volta, l’ho anche visto nudo e cavoli! Ha un cazzo che in posizione di riposo è veramente notevole. Mi sono bagnata solo a vederlo, quando ho immaginato di averlo dentro ho goduto subito. Una sera ci ha invito a cena. Mi ha fatto la corte con mio marito che rideva beato, mentre io sentivo un languore allo stomaco al solo pensiero di stare fra le sue braccia. Oggi sta sistemando il giardino. Lo guardo e noto che ha dei pantaloncini molto attillati che evidenziano il pacco. Sono nuda sotto la mia tunica di lino bianco, credo che anche lui lo abbia notato. Mentre lo guardo con la mano sfioro lentamente la mia lumachina che schiuma da morire. Improvvisamente una lieve scossa di terremoto cambia la mia vita.
Michele
Mi chiamo Michele, ho cinquantasette anni e sono sposato con Marina che ne ha undici meno di me. Lavoro nel settore commerciale di una ditta che vende attrezzature per medici e ospedali, questo mi porta ed essere spesso lontano da casa. Marina è una bella donna, sa gestire la sua vita molto bene, è dirigente di un settore di rilievo di un’Azienda nazionale. Veste molto elegante, con gusto e va matta per il tacco dodici, che evidenzia ancora di più il suo meraviglioso culo. Oltre al culo ha un bellissimo seno, una quarta bella soda. Quando prende il sole in topless, mi fa impazzire di piacere vedere gli sguardi dei maschi che si fermano a guadarlo. Siamo una coppia che ha un buon legame, lavoriamo tutta la settimana e solo nel Week end stiamo insieme, tranne come questa volta che sono fuori città per un convegno di aggiornamento. Da poco ci siamo trasferiti in una villetta e il proprietario, è una persona molto disponibile specie nei sui confronti, questo mi tranquillizza soprattutto quando sono fuori. Da tempo, ho il forte desiderio di vederla scopare con altri maschi. La sera quando sono fuori città per lavoro la immagino intenta a scopare con un altro uomo, la cosa mi eccita così tanto che devo segarmi furiosamente. Lo scorso anno in vacanza l’ho incoraggiata ad accettare la corte del direttore del villaggio, ma credo che non sia andata oltre il normale corteggiamento. Peccato, perchè mi sono segato spesso immaginando lui che la chiavava. Ettore il nostro proprietario, ci ha invitato a cena da lui, e nonostante io abbia bevuto più del normale ho visto che fra loro vi era una bella sintonia, per questo qualche giorno dopo l’ho fatto partecipe del mio desiderio di essere cornificato. Lui mi ha detto che in passato aveva avuto simili esperienze, mi ha messo in guardia dal farlo in maniera sbagliata, e si è offerto di aiutarmi a realizzare questo mio desiderio. Oggi al convegno mi è arrivato un sms, che diceva che nelle nostre zone vi era stata una lieve scossa di terremoto ma che tutto era in ordine. Ho subito telefonato a Marina che era in compagnia di Ettore.
Ettore
Appena la terra ha tremato ho guardato verso Marina che è scatta in piedi voltandosi verso di me e urlando dallo spavento. Sono corso verso di lei l’ho abbracciata tranquillizzandola.
«Ettore, non mi lasciare, ho il terrore del terremoto. Stammi vicino, ti prego.»
«Calma, stai tranquilla, è tutto finito, ci sono io con te.»
Si è stretta a me, tremava come una foglia. Sentivo il mio cazzo premere contro il suo ventre e mi sono eccitato subito. Lei dopo un momento di paura si è calmata e sentendo la mia pressione contro il suo corpo si è stretta anche di più. Siamo rimasti immobili, poi lei mi ha detto che doveva avvertire il marito. Ha mandato un sms, e lui ci ha chiamato.
«Amore come stai? tutto bene? Ettore è lì con te? passamelo.»
Lei mette in viva voce il telefono. Lo tranquillizzo, e lui ripete molte volte di non lasciarla sola per che lei ha il terrore del terremoto.
«Ti prego Ettore, tienila molto vicino, fai di tutto per la sua tranquillità, qualunque cosa. Tu amore non ti staccare da lui, ubbidisci a tutto quello che lui ti chiede.»
Ci guardiamo negli occhi, lei ha un sorriso malizioso, in pratica lui ha messo sua moglie fra le mie braccia e lei non sembra dispiaciuta. La guardo e le mie labbra sono molto vicine alle sue e ci baciamo. La sua lingua entra di prepotenza nella mia bocca a cercare la mia con la quale intreccia una danza veramente erotica. Mi succhia il labbro, sento le sue mani scorrere lungo il petto fino a raggiungere il pacco che ora è perfettamente duro. Ci stacchiamo e lei mi invita a entrare.
«Hai sentito mio marito, non devi lasciarmi sola, stammi ben attaccato addosso, e allora andiamo dentro, nel mio letto mi sento al sicuro.»
La spoglio della tunica e vedo il suo corpo splendido, licio, senza nessuna imperfezione. Il seno sodo e la fica depilata ad eccezione di un triangolino di peli sul monte di Venere che la rende ancora più invitante. Lei si inginocchia davanti a me e estrae il cazzo da dentro i pantaloncini.
«…Whaoo! ...che bel cazzone! ...Lo voglio tutto dentro di me…mi fa impazzire solo a guardarlo.»
Lo lecca in punta, scorre lungo l’asta e soppesa con la mano le grosse palle.
« … Accidenti come sono grosse! … scommetto che dentro c’è tanta crema meravigliosa che voglio… bere… tutta! ... mmmhhuhhuumhmmmm…»
Lo lecca con maestria. Lo infila in bocca assaporandolo bene, poi lo spinge in gola con qualche difficoltà.
«Brava ... bella troia! ... Leccalo bene che te lo spingo in gola… Si…così! …»
Le affondo il palo in gola, non senza difficoltà. Non demorde, anche se, con qualche difficoltà, continua ad affondarlo sempre più in profondità. Poi la sollevo, la distendo sul letto e infilo la testa fra le sue cosce. Sento il profumo del suo sesso che sta schiumando, l’odore di femmina in calore mi eccita tanto. Lo sniffo a pieni polmoni mentre lei m’implora di chiavarla.
«… si… dai … ti voglio! ...cazzo ... non resisto!...»
Non le do ascolto. Affondo di colpo la mia lingua fra le pieghe della sua ostrica che mi regala un sacco di umori dolcissimi. Lecco, aspiro e succhio torturandole il clito con i denti. Lo serro e lascio di continuo, questo le procura la prima ondata di piacere.
«… SI ... cazzo! … VENGO!… si…»
Trema scossa da un’incredibile orgasmo che mi riempie la bocca di nettare dolcissimo che lecco tutto. Poi mi sollevo e le affondo di colpo il cazzo tutto dentro. La sento stretta. Mi faccio strada dentro di lei che si apre al massimo per ricevermi. Sbatto la cappella sul fondo e lei ha un nuovo orgasmo che la scuote tutta. La sua bocca è spalancata ma non emette nessun suono. È scossa dal piacere e quando riesce proferire parola mi incita spaccarla tutta.
«… si ... sei meraviglioso … sfondami tutta… vengono! ...»
La stantuffo con calma. Voglio che assapori bene il piacere che le sto facendo provare. Lei gode, si scuote la testa a destra e sinistra come impazzita. La pompo a lungo, poi la sollevo e la faccio salire su di me. Impalata sul mio cazzo si muove avanti e indietro assaporandolo in tutta la sua lunghezza in un continuo di orgasmi. Sfinita si distende sul mio petto.
« …Oddio...quanto ho goduto! ....non mi era mai successo...ora voglio che godi anche tu…»
La metto di lato, la scopo con vigore e quando sono al limite le schizzo dentro tutta la mia semenza.
«… si… ora … senti come vengo ... sborro! …ora!…»
Lei ha un ennesimo orgasmo. Gode e trema mentre io la farcisco come un bignè. Rimaniamo abbracciati e distesi sul letto. Lei mi accarezza e fa tanti complimenti.
«Ne ho presi di cazzi, ma il tuo li supera tutti. In genere dopo il mio primo orgasmo se ne vengono e tutto finisce. Tu invece mi hai scopato facendomi godere tanto. Da questo momento credo che il tuo cazzo sarà spesso ospite dentro di me se lo vorrai, farò di tutto, e sarà la tua troia per qualsiasi gioco tu voglia fare. Quanto al cornuto credo che sarà soddisfatto. Sono convinta che era quello che voleva, meglio di così non poteva andare.»
Restiamo abbracciati e lentamente lei mi fa eccitare di nuovo. Sento le sue labbra giocare con il mio cazzo, lo succhia, sega e lecca fin quando non raggiunge una nuova erezione.
«Sei fantastico!! Il tuo cazzo è già pronto, allora lo voglio in culo, ma fai piano, grossi così li prendo raramente.»
La rigiro, mi posiziono dietro di lei, le bagno il buchetto con della saliva e appoggio la punta al fiorellino che lentamente sia apre lasciando entrare il paletto.
«… aaahhiiii… piano! … come sei grosso… no! ...non ti fermare ... continua ma piano…»
L’afferro per i fianchi e lo spingo lentamente senza sosta fin quando sento le palle sbattere sulle chiappe. Lei respira velocemente, mi prega di sfondarle il culo, cosa che faccio con piacere. Incomincio a limare quel buco sempre più velocemente e in profondità, fin quando lei che con una mano si masturba davanti non ha il primo orgasmo.
« … si… godo... cazzo…mi fai godere anche dal culo! …si …dai continua...»
La sbatto con gusto per molto tempo, facendole cambiare posizione, ma sempre restando ben piantato nel culo. Ad un tratto ci voltiamo e vediamo Michele che sulla soglia della camera si sta segando mentre ci osserva estasiato.
Lei si gira gli sorride e gli manda un bacio, poi con voce dolcissima lo fa partecipe di quello che sta avvenendo nel suo letto.
«Guarda cornuto come mi sfonda tutta!! Questo è un vero toro! ...e tu da oggi in poi ti devi mettere bene in testa oltre alle corna, che LUI è un vero maschio e tu sarai solo il mio adorato cornuto, ma in fondo era quello che volevi.»
Lui annuisce e si avvicina mentre io sborro in culo a lei che lo estrae e lo lecca con gusto. Poi lo fa avvicinare e lo bacia in bocca facendole assaporare anche la mia semenza. Distesa a gambe aperte lo trascina con la bocca sulla fica fradicia del nostro piacere e lo obbliga a leccare tutto, cosa che lui fa con entusiasmo.
Da quel giorno sono passati due anni, lui continua lavorare sempre fuori, io ho trasformato Michela in una vera troia. Per raggiungere tale obbiettivo mi sono avvalso della collaborazione di alcuni amici che hanno scopato e usato lei a loro piacimento, mentre lui continua a ringraziarmi per le corna che porta.
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4 anni fa
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GHOST
Il viaggio era stato lunghissimo e molto faticoso ma Claudia e Roberto erano molto soddisfatti anche se stanchissimi, il b&b che avevano prenotato era proprio sul mare, fuori dalla porta dell’appartamento c’era degli scogli levigati ed a 5 metri distanza arrivava l’acqua. Avevano svuotato valigie e sistemato vestiti e dopo cena avevano fatto passeggiata lungo il borgo sul mare molto caratteristico, era una calda sera di settembre, Roberto durante la passeggiata aveva più volte invitato Claudia a fermarsi per baciarla ma quando le sue carezze diventavano più spinte fino a raggiungere il suo sesso lei lo bloccava, era troppo stanca, anche lui lo era e dopo un paio di volte aveva desistito ed erano rientrati a casa ed appena a letto si erano subito addormentati. Il mattino dopo Claudia si era svegliata quando aveva sentito qualcosa di duro appoggiato alle sue chiappe, sicuramente Roberto, appena sveglio, aveva voglia di far l’amore, lei ancora nel dormiveglia aveva assunto la posizione fetale in modo di facilitare Roberto a penetrarla. Sentiva il sesso spingere ed aveva iniziato a bagnarsi, poi lo aveva sentito entrare tutto dentro di lei, l’eccitazione era aumentata ed aveva avuto desiderio di baciarlo si era girata verso di lui ed a momenti stava per avere un infarto. Accanto a lei non c’era nessuno, il posto di Roberto era vuoto. Come era possibile? Aveva sognato tutto? Era certa di aver sentito un sesso penetrarla, si era toccata per sincerarsi ed in effetti era bagnata dall’eccitazione. Aveva dovuto ammettere che era stato davvero un sogno, si era alzata e dopo un po' era rientrato Roberto che essendosi svegliato prima era andato a comprare delle brioche per la colazione. Stava per raccontare il sogno ad Alberto ma poi aveva deciso di lasciare perdere e dopo un po' lo aveva dimenticato, avevano fatto colazione poi erano andati al mare sulla spiaggia di sabbia che si estendeva sul lungomare. A pranzo erano tornati a casa e dopo aver mangiato e sistemato la cucina, aveva raggiunto Roberto che l’aspettava in camera, l’eccitazione repressa al mattino era ricomparsa, avevano fatto l’amore a lungo ed in modo molto dolce poi avevano tirato le tende lasciando la camera in penombra e si erano addormentati. Claudia si era svegliata con la stessa sensazione del mattino, la sensazione di un sesso che spingesse per penetrarla era molto nitida, ma quando aveva aperto gli occhi ed aveva visto il corpo di Roberto disteso supino davanti a lei, certa che non fosse lui aveva lanciato un urlo ed allungato la mano dietro di sè dove aveva trovato il vuoto. Roberto si era svegliato e l’aveva trovata spaventata, era in preda ad un’agitazione esagerata e non aveva potuto fare a meno di raccontargli tutta la strana sensazione, Roberto aveva cercato a lungo di rassicurarla che era stato solo un sogno ed alla fine non essendoci altra spiegazione si era fatta convincere, anche se lei era certa che non era stato un sogno. La giornata era trascorsa tranquilla, la sera e la notte nessun altro strano evento era successo e nemmeno il giorno dopo, Claudia aveva dimenticato i suoi “sogni”, la vacanza trascorreva in modo fantastico con alternarsi di mattinate al mare, pomeriggi in giro a vedere nuovi posti ed ottime cene serali a base di cibi locali. Il pomeriggio del 3 giorno Roberto andava al suo paese di origine a sbrigare alcune pratiche, sarebbe ritornato dopo un paio di ore, Claudia ne aveva approfittato per fare riposino pomeridiano, aveva accostato le tende aveva chiuso a chiave e si era addormentata. Era stata svegliata dalla stessa sensazione, si era toccata, voleva avere la certezza di essere sveglia e quando ne era stata certa, paura e terrore si era impossessati di lei. La paura era così forte che temeva di fare qualunque movimento, era rimasta immobile con la sensazione che se avesse urlato qualcosa di peggio poteva succedere. La sensazione ormai era certezza, un sesso l’aveva penetrata, lo sentiva dentro di lei, lo sentiva gonfiarsi fino a che aveva avuto la sensazione che la sua vagina fosse completamente piena, poi lo aveva sentito iniziare a pulsare, come un cuore che batte, pulsazioni lente e costanti. Dopo un po' anche se era attanagliata dal terrore, quelle pulsazioni l’avevano fatta eccitare, adesso ad ogni pulsazioni fitte di piacere partivano dal suo basso ventre fino ad arrivare al cervello, provava un fortissimo piacere ed era bastato poco adA avere un primo orgasmo a cui ne erano seguiti altri per concludersi con un ultimo orgasmo intensissimo che l’aveva lasciato senza fiato quando aveva avuto la sensazione di sentire gli schizzi di godimento di quel sesso fantasma. Aveva avuto la sensazione che il sesso si sgonfiasse dentro di lei, un attimo prima che si sfilasse aveva allungato una mano dietro la sua schiena alla ricerca di qualcuno ma aveva accarezzato solo il vuoto, poi lo aveva sentito sfilarsi ed era rimasta immobile e terrorizzata a letto. Non era stato un sogno ma nessuno era dietro di lei, credeva di impazzire ed aveva cercato di convincersi che era stata solo una sua fantasia o allucinazione, ma quando aveva portato la sua mano al sesso e l’aveva ritratta sporca si sperma aveva urlato con tutto il fiato che aveva in gola. Era indecisa se andare a lavarsi oppure aspettare Roberto per fargli vedere le prove che quello che diceva era vero, pensandoci aveva capito che sarebbe stato difficile convincere Roberto che un “fantasma” l’aveva scopata, far vedere lo sperma avrebbe potuto insinuare nella mente di Roberto che lei l’avessi tradito con qualcuno di reale, aveva deciso di non dirgli nulla. Mentre aspettava l’arrivo di Roberto non aveva potuto fare a meno di pensare a tutta la situazione davvero assurda ed irreale, ma una cosa era certa, aveva provato un piacere mai provato prima, ancora adesso aveva la sensazione di sentire quel sesso pulsare dentro di lei, solo il pensiero l’aveva fatta eccitare di nuovo, per fortuna l’arrivo di Roberto l’aveva portata alla realtà, ed anche se Roberto aveva asserito di trovarla strana lei ormai aveva deciso di non dirgli nulla. Tutto era proseguito nella normalità, per il resto della giornata, la sera a letto Roberto era stato molto tenero e lei era ancora eccitata dal pomeriggio, era stato bello ed appagante far l’amore con lui ma quando pensava al sesso fantasma che riempiva totalmente il suo sesso ed alle pulsazioni che trasmetteva la sua eccitazione andava alle stelle. Quando Roberto l’aveva pregata di andargli sopra, dopo che si era calata sul suo sesso accogliendolo tutto, aveva avuto la ormai consueta sensazione, un altro sesso spingeva dietro di lei, l’eccitazione era andata alle stelle e quando lo aveva sentito entrare nel suo ano ed aveva iniziato a percepire le ormai note pulsazioni aveva goduto in modo straordinario fino ad urlare di piacere quando aveva sentito i due sessi svuotarsi dentro di lei. Aveva preso in considerazione il fatto di fargli vedere le prove concrete a Roberto di quello che gli aveva confessato ma poi aveva deciso di non dire nulla, si era alzata ed andata in bagno e dopo aver fatto una doccia era ritornata a dormire. Il pomeriggio seguente, con una banale scusa, aveva detto a Roberto che lo avrebbe raggiunto in spiaggia dopo e quando era rimasta sola aveva accostato le tende chiuso a chiave e si era messa a letto, non dormiva, non desiderava dormire, desiderava essere di nuovo visitata. Era passato parecchio tempo, era quasi in procinto di alzarsi e raggiungere Roberto quando lo aveva sentito, era già eccitatissima ed era stato un piacere enorme riceverlo dentro, aveva goduto a lungo e aveva provato a cambiare posizioni, appena assumeva la nuova posizione lo sentiva dentro ma non vedeva nulla era come se fosse posseduta da un sesso invisibile, aveva goduto tantissimo ed infine aveva sentito venirsi dentro, quando lo aveva sentito scivolare lentamente fuori da lei, aveva avuto la sensazione che se avesse parlato sarebbe stata sentita-A A A A A A Ti aspetto anche staseraAveva raggiunto Roberto con un’aria molto euforica ed ancora molto eccitata, Roberto se ne era accorto e ne era stato contento. Lungo il tragitto per raggiungerlo dentro di sè aveva elaborato la sua tesi, fare l’amore con un sesso fantasma non era tradimento, anche perché lo faceva insieme a Roberto, aveva deciso di non dirgli nulla. La sera con grande piacere di Roberto, lo aveva fatto eccitare molto e portato a letto, il sesso fantasma non aveva ritardato molto e lei aveva goduto in modo pazzesco. Nei due giorni che seguirono sia il pomeriggio che la sera arrivava sempre facendola godere in modo pazzesco, Roberto non si era accorto di nulla anche perché lui si credeva l’unico artefice di quegli orgasmi stupendi e non aveva nulla di cui sospettare, Il giorno della partenza un velo di tristezza era calato negli occhi di Claudia, ma quando Roberto gli aveva detto che l’aria del posto la rendeva più eccitante e focosa e che aveva in programma di tornarci periodicamente la sua espressione era cambiata illuminandogli il viso. Erano passato ormai parecchi mesi da quella vacanza, era un pomeriggio invernale, molto freddo, Roberto era al lavoro, Claudia a letto sotto le coperte cercava di fare un riposino, la sua mente andava indietro con i ricordi e come era successo altre volte non aveva potuto fare a meno di portare la sua mano al sesso ed iniziare a toccarsi. La mano accarezzava lentamente il clitoride e quando era sul punto di godere la ormai nota sensazione l’aveva fatta esplodere, lo sentiva spingere era felicissima aveva scoperto il suo corpo e velocemente si era tolta i vestiti rimanendo nuda poi si era sdraiata con le gambe leggermente divaricate e con il suo sesso in bella vista e quando lo aveva sentito scivolare dentro di lei aveva detto-A A A A A A Ti aspettavo, speravo tanto che arrivassi. Ora ti prego scopami…..
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4 anni fa
irene_alberto,
67/67
Ultima visita: 3 anni fa
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con due maschi
Mi chiamo Carla ho quarant’anni e sono sposata con Paolo che di anni ne ha 45. Sono una donna abbastanza alta capelli scuri occhi scuri un viso con un ovale quasi perfetto, bocca di media grandezza, ho una quarta di seno leggermente cadente, appesantita dal fatto che ho avuto due gravidanze. Il ventre non è proprio piatto, ma in ogni caso non presenta segni di smagliature o difetti, fianchi il culo sono un po’ più allargati, dovuto alle gravidanze, mentre le cosce sono belle snelle e ben tornite. Paolo è un classico maschio, con un po’ di pancetta, un inizio di calvizie, che lui cura tenendo i capelli molto corti, anche perché si stanno gradualmente imbiancando, è una persona dolce molto comprensiva, e anche molto attenta nei miei confronti. Con lui mi sento bene, insieme abbiamo passato più di vent’anni della nostra vita. Abbiamo un bel rapporto, che ci tiene uniti, che ci soddisfa anche il piano sessuale. Non ha una dotazione eccessiva, anzi direi nella norma, anche se la usa abbastanza bene, cercando sempre di farmi provare il piacere, prima di raggiungere il suo. Spesso per lavoro deve assentarsi da casa. In occasione di sua assenza, un giorno mentre curiosavo fra i negozi, della città mercato, ho conosciuto una persona di cinque anni più giovane di me. Stavo guardando una vetrina, che esponeva abbigliamento intimo, quando lui che mi seguiva da un poco, si è avvicinato e guardando la vetrina, e gli indumenti esposti, ha fatto un simpatico commento.
«Quel meraviglioso tanga, sarebbe bellissimo vedertelo addosso.»
L’ho guardato e ho sorriso, poi ho visto, che lui continuava indugiare sul mio corpo, così abbiamo incominciato a parlare tra di noi, a ridere e scherzare, finendo per metterci seduti davanti ad un caffè, dove lui si è presentato, dicendo di chiamarsi Lorenzo. Ne è nata una bella amicizia. Era gentile, educato, molto simpatico, ed anche scapolo. Il suo aspetto fisico, i suoi occhi chiari, le sue mani ben curate, mi hanno spinto ad accettare la sua amicizia, e per oltre sei mesi, fra di noi non c’è stato altro, che qualche caffè, e qualche lunga chiacchierata. Una sera, ho accettato il suo invito di cenare a casa sua, con lui, e dopo aver consumato e gli ottimi piatti, abilmente cucinati da lui, ci siamo seduti insieme sul divano, lui mi ha messo il braccio intorno al collo per attirarmi a sé, le sue labbra hanno cominciato a baciarmi dietro l’orecchio, e con la punta della lingua, giocava con il lobo del mio orecchio. Mi sono girata, e lui prontamente mi ha baciato in bocca. Ho sentito la sua lingua entrare prepotentemente dentro la mia bocca, in cerca della mia, con la quale ha intrecciato un gioco erotico, che per un attimo mi ha coinvolto, ed eccitato. Dopo un momentaneo stato di abbandono, ho ripreso il controllo di me stessa, l’ho guardato, e l’ho pregato di non spingersi oltre, perché volevo restare una moglie fedele, e devota. Poi però, qualche giorno dopo, dentro di me, ho sentito forte il desiderio di averlo, di essere sua, anche se essendo sposata, non riuscivo a spiegarmi, questo mio forte desiderio. Quando si è presentata l’occasione di un ennesimo viaggio di mio marito, ho accettato nuovamente un invito a casa sua, e questa volta dopo aver cenato, lui mi ha baciato, mi sono stretta a lui, che si è reso conto che questa volta non mi sarei tirata indietro. Siamo finiti sdraiati nudi sul suo letto, le sue mani hanno incominciato ad accarezzare il mio corpo, procurandovi intensi brividi di piacere, ben presto cominciato a bagnarmi fra le gambe, mentre con le mani, ho iniziato ad accarezzare il suo sesso, molto più lungo di quello di mio marito, già bello duro, e teso. Lui mi ha rigirato infilando la testa fra le mie cosce, la sua lingua ha iniziato a scorrere lungo il taglio della mia figa, e ben presto l’ho sentito fugare fra le sue pieghe insinuandosi dentro di me, procurandomi molto piacere, mentre io, ho appoggiato le mie labbra sulla sua cappella, gli ha dato un tenero bacio, poi ho cominciato leccarlo, prima lungo la punta scendendo verso l’asta, fino ad arrivare alle palle, per poi risalire e infilarne più della metà in bocca, cercando di farlo scendere lungo la mia gola. Un lungo gemito è uscito dalle nostre bocche, perché entrambi provavamo il piacere. La sua lingua scatenata ben presto mi ha portato all’apice del piacere, è un intenso orgasmo è esploso dentro di me, facendomi vibrare tutta, come la corda di un violino, che lui abilmente stava suonando. Mi ha lasciato il tempo di assaporare il suo piacere, poi si è rigirato, e si è posizionato fra le mie gambe, sollevandole fino a portarle dietro di lui, appoggiato la punta fra le pieghe della mia lumachina già fradicia, dei miei umori, e lentamente è scivolato dentro di me. Lo sentivo entrare, scorrere lungo le pareti dilatando il mio sesso, fin quando con la punta è andata a sbattere fino in fondo, procurandomi una scarica elettrica che dalla testa, è scesa lungo la colonna per scaricarsi dentro il mio ventre, procurandomi un ennesimo orgasmo. È rimasto immobile, piantato dentro di me, per qualche secondo, poi, ha preso stantuffarmi, con un movimento lento ma costante, con affondi decisi, mentre altre volte lo lasciava scivolare lentamente, mentre affondava dentro di me. Ho goduto ripetutamente e a lungo di questa scopata, quando lui è stato al culmine del suo piacere, mi ha guardato negli occhi, ho intuito quello che voleva sapere da me.
«Vieni, riempimi, voglio sentire il tuo seme inondare il mio ventre. Godi liberamente, tanto sono protetta.»
Lui ha continuato pomparmi ancora un po’, poi improvvisamente rimasto piantato tutto dentro di me, e un’ondata di calore, ha invaso il mio corpo, mentre lui con un gemito, seguito da un grido quasi liberatorio, mi ha donato il suo piacere. È stato un momento bellissimo, intenso, e appagante. In quel momento mi sono sentita veramente bene, avevo finalmente avuto l’occasione di godere, di sentirmi appagata e soddisfatta, in maniera diversa dal sesso, che ho sempre fatto con mio marito, che ultimamente era diventato monotono e ripetitivo, privo di fantasia e soprattutto non molto appagante. Per due anni, ogni volta che mio marito si è assentato per lavoro, abbiamo passato dei bellissimi momenti insieme, durante i quali, ho goduto del piacere di fare sesso con lui, di sentirmi amata, desiderata, non tanto come moglie, ma come femmina, desiderosa di provare le gioie del sesso. Un giorno, mentre eravamo insieme a fare colazione, mi ha fatto conoscere Stefano, un suo collega di lavoro. Stefano, si è rivelato subito una persona allegra e divertente, ma molto più esplicita è sfacciata rispetto a Lorenzo, facendomi subito capire, che non gli sarebbe dispiaciuto, finire fra le mie gambe, per fare sesso con me. Ho guardato Lorenzo, sembrava infastidito, quasi geloso, il modo di fare di Stefano, anche a me, in un primo momento, questo suo atteggiamento, mi ha un po’ infastidita, anche se, dentro di me, sentivo che quel bel ragazzo, mi aveva in qualche modo incuriosito. Nei due mesi successivi, mentre facevo l’amore con mio marito, o con Lorenzo, spesso e volentieri, ho pensato a come poteva essere farlo anche con Stefano. Questo pensiero mi riempiva di curiosità, nello stesso tempo mi intimidiva. Un giorno che mio marito era di nuovo assente, nel tardo pomeriggio, ero a casa di Lorenzo, quando improvvisamente, è arrivato anche Stefano. Per un attimo la cosa mi ha infastidito, e soprattutto ho guardato Lorenzo, facendogli capire che questa situazione non andava a nostro vantaggio, lasciando capire a Stefano, che fra di noi vi era qualcosa, ma lui ha sorriso, mi ha invitato a non farne un dramma. Ci siamo seduti sul divano per sorseggiare un caffè, poi improvvisamente Lorenzo, che era seduto al mio lato destro, mi ha messo una mano sulla coscia, ha iniziato ad accarezzarmi, mentre Stefano, che era seduto dall’altro lato, ha fatto la stessa cosa. Dopo un momento di stupore e di imbarazzo, ho provato dentro di me, il desiderio e la paura, nel vivere quello che stava accadendo. Poi ho sentito due mani, che mi accarezzavano sempre più intimamente, mentre due bocche mi baciavano il collo da entrambi i lati, giocando con i lobi delle mie orecchie, un languore improvviso ha invaso il mio corpo, e nonostante cercavo di dissuaderli, dentro di me, il mio corpo, aveva già deciso di arrendersi, e ben presto hanno iniziato a masturbarmi, facendomi subito provare piacere. Era incredibile la sensazione di sentirsi accarezzata da due mani, baciata da due bocche, che stimolavano ogni mia parte erotica del corpo. In breve mi hanno portato a provare un primo orgasmo, che mi ha fatto vibrare tutta, lasciandomi quasi senza fiato, poi senza neanche rendermene conto, ci siamo alzati, e mi sono ritrovata distesa sul letto, con Lorenzo e Stefano, che in un attimo mi hanno denudata. Mi sentivo osservata, nuda, ed esposta al loro sguardo, al loro desiderio. Anche loro si sono spogliati velocemente, si sono sdraiati di fianco a me, hanno incominciato ad accarezzare, baciare ogni centimetro del mio corpo, facendomi provare sensazioni dolcissime, e nello stesso tempo, salire la mia eccitazione a un punto tale, che mi sentivo bagnare fra le gambe in maniera incredibile, mentre i miei seni baciati, torturati, dalle abili mani di questi due uomini erano gonfi, con i capezzoli duri e tesi, mentre le loro dita, indugiavano in ogni angolo del mio corpo, concentrandosi fra le pieghe del mio sesso, da cui sgorgava il piacere che stavo provando. Lorenzo si è abbassato, ha preso a leccarmi fra le gambe. La sua lingua, come un serpente, si è insinuato in ogni piega della mia carne, entrando dentro di me, succhiando il mio clitoride, facendomi provare una forte eccitazione, che ha teso il mio corpo, in attesa di esplodere in un orgasmo, che è arrivato improvviso e forte, che mi ha fatto tremare come se fossi percorsa, da una scarica elettrica. Un lungo gemito uscito dalla mia bocca, dentro la quale si era infilato, fin quasi alla metà il sesso di Stefano, che me lo aveva infilato, mentre Lorenzo mi leccava. Forse un po’ più corto del suo, era sicuramente più largo in circonferenza, e questo rendeva difficoltoso, infilarlo tutto in bocca e in gola. Dopo aver goduto, e assaporato il mio piacere, Lorenzo si è sollevato su di me, e senza nessuna esitazione, ha appoggiato sul suo palo duro, fra le pieghe della mia micetta, che si è aperta, per riceverlo tutto dentro di sé. Lo ha spinto dentro di me con un colpo solo, con forza, fino in fondo, mentre il mio corpo si è inarcato, per aprirsi, per riceverlo meglio, mentre Stefano adesso, mi teneva la testa ferma fra le mani, e con un ritmo lento, ma continuo, mi pompa in bocca, quel cilindro di carne dura e pulsante. Lorenzo ha preso stantuffarmi, con un ritmo abbastanza veloce e continuo, che ben presto mi ha portato provare un ennesimo orgasmo, mentre succhiavo con forza Stefano, che apprezzava molto mia bravura orale.
«Che splendida pompinara! Lo succhia veramente bene.»
Mentre continuavo a tremare dal piacere che mi procurava Lorenzo, Stefano improvvisamente, gli ha chiesto di cambiare posizione, lui si è sfilato da me, si è disteso supino, mi ha fatto sedere su di lui, e anziché infilarmi il suo cazzo davanti, lo ha piantato direttamente dentro il mio culo. Ho cercato di protestare, per la rapida intrusione, e per il fatto che ho immediatamente intuito il loro scopo, era chiaro che adesso mi avrebbero preso in doppia. Stefano infatti, dopo aver aiutato Lorenzo a piantarsi bene dentro di me, sollevando le mie gambe, si è posizionato fra di esse, e dopo aver appoggiato la sua splendida cappella, fra le pieghe della mia figa, ha iniziato ad affondarlo dentro di me. L’ho guardato con occhi carichi di stupore, e nello stesso tempo, sentivo dentro di me, il forte desiderio di averlo, di sentirlo tutto dentro, fino in fondo. Lentamente è scivolato dentro il mio corpo, dilatando le pareti della mia vagina, strusciando contro il sesso di Lorenzo, che anche se era infilato dietro, avevo come la sensazione di averlo davanti, insieme a quello di Stefano. Ha portato le mie gambe dietro di lui, poi ha iniziato a pomparmi, facendomi sentire tutta la sua potente dotazione, che mi apriva e mi faceva impazzire di piacere, aiutato in questo da Lorenzo, che inarcate le gambe, mi pompa dal basso in un insieme di piacere, che ha cominciato a sconvolgere la mia mente, facendomi provare orgasmi in continuazione. Non so per quanto tempo mi hanno sbattuto, e goduto, scambiandosi, per due volte il posto. Quando Stefano mi è entrato dietro, mi sono sentita dilatare ancora di più, nonostante avevo Lorenzo davanti, ho goduto nel sentirmi piena e totalmente posseduta. Ho perso la cognizione del tempo, e degli orgasmi provati, fin quando dopo l’ennesimo piacere, che mi ha portato quasi a svenire, li ho sentiti irrigidirsi dentro di me, con un perfetto sincronismo, hanno inondato il mio corpo con la loro sborra bollente, che ha preso a tracimare dai miei buchi slabbrati e ben aperti. Dopo essersi scaricati dentro di me, li hanno presentati davanti alla bocca, per farsi leccare, pulire fino all’ultima goccia. Siamo rimasti distesi senza fiato per qualche momento, poi Stefano si è complimentato con me, per il piacere provato.
«Sei stata magnifica, una troia stupenda, una femmina calda, e una puttana meravigliosa. Spero che questo sia l’inizio di una bella esperienza a tre, che tu voglia ripetere alla prima occasione.»
Mi sono rivestita sono tornato a casa mia, che era quasi mezzanotte, e dopo una bella doccia, mi sono sdraiata nel mio letto, cercando di pensare a quello che avevo vissuto, alle sensazioni che avevo provato. Sentivo ancora il mio corpo, scosso dai brividi del piacere provato, sentivo ancora a mia figa, tumefatta e gonfia, il mio culetto aperto e arrossato, ma nonostante tutto, sentivo dentro di me due cose contrastanti, il piacere provato che era stato immenso, e il rimorso per aver tradito e messo le corna mio marito, che fondamentalmente non se le meritava, questo senso di colpa mi faceva stare male. Mi sono addormentata. Al mattino sono stata svegliato dalla presenza di mio marito. L’ho guardato stupita, avrebbe dovuto ritornare il giorno successivo, quindi gli ho chiesto come mai la sua improvvisa presenza. Lui mi ha guardato dritto negli occhi, si è spogliato nudo ed è entrato nel letto, senza dire una parola si è messo tra le mie cosce, mi ha penetrato con il suo sesso duro e teso, in modo imprevisto, che quasi mi ha fatto provare, più dolore che piacere. Sentivo ancora la mia fica indolenzita e gonfia, da tutto quello che aveva provato la sera precedente, e nonostante le mie proteste, lui ha continuato a sbattermi in continuazione, per poi improvvisamente esplodere, e godere dentro di me con un grido rauco, quasi di rabbia. Ho guardato cercando di capire, lui disteso accanto a me, mi ha fissato negli occhi, la sua voce calma e dura, è risuonata nel silenzio della stanza. Mi ha chiesto, se avevo qualche cosa da raccontare, io ho finto di non capire, ma lui ha ripetuto la stessa domanda.
«Sei sicura, che non hai nulla da raccontarmi?»
L’ho guardato cercando di reggere il suo sguardo, ma ben presto mi sono resa conto, che evidentemente lui doveva aver intuito qualche cosa, quindi ho cercato in ogni modo di sviare il discorso, ma lui, ha ripetuto ancora la stessa domanda.
«Sei sicura, che non hai nulla da dirmi? Non hai niente da raccontarmi, di dove sei stata ieri sera? Mi vuoi spiegare, come mai sia tornata, che era quasi mezzanotte?»
Ora i suoi occhi erano fissi su di me, sua voce ferma, e abbastanza dura, ho intuito, che doveva aver capito, oppure scoperto qualcosa, quindi cercato di minimizzare i danni. Gli ho raccontato di aver passato la serata insieme ad un amico, cenando a casa sua. Lui ha scosso il capo, ha preso la mia testa fra le mani, fissandomi dritto negli occhi, ha ripetuto per l’ennesima volta, la stessa domanda.
«Voglio sapere con precisione, perché mia moglie ha passato la serata con due uomini, ed è tornata a casa che era quasi mezzanotte, con l’aria sbattuta, il trucco sfatto, e l’espressione di chi ha fatto sesso in maniera intensa sconvolgente.»
Mi sono sentita cedere la terra sotto i piedi, era chiaro che sapeva tutto. Ho guardato senza riuscire a reggere il suo sguardo, poi abbassato il capo, e a grandi linee, gli ho raccontato di aver fatto sesso con entrambi. Lui mi ha ascoltato, poi sollevando ancora il mio capo, ha chiesto ancora, di raccontare in maniera dettagliata, quello che era successo la sera precedente, con i miei due amici. L’ho guardato, mi sono resa conto che il suo sesso, era di nuovo teso e duro, che si era eccitato nel sentire il mio racconto, allora prima di tornare a ripetere il mio racconto nei minimi dettagli, mi sono giocato tutto in una domanda.
«Sei sicuro di volere sapere tutti i dettagli? Vuoi veramente sapere, come due maschi, hanno sbattuto e goduto tua moglie? Mi sembra, che ti stai eccitando di nuovo, nel sentire, che tua moglie, ha fatto la puttana, con due maschi, facendosi sfondare ogni buco e riempire di sperma, poi pulire quei membri ancora turgidi, che l’avevano fatta godere tantissimo? È questo che vuoi? Perché se è questo che vuoi, ti accontento subito!»
Lui mi ha guardata, con occhi carichi di desiderio, il suo viso era calmo e sereno, la sua voce quasi rotta dall’emozione, quando mi ha detto, che era quello che voleva e che soprattutto, lo desiderava da tempo. Gli ho raccontato tutto nei minimi dettagli, senza tralasciare nulla, lui senza aggiungere altro, mia disteso supina è salito su di me, e mi ha posseduto di nuovo, questa volta con più forza e vigore, e più a lungo. Poi dopo che avevo provato un bell’orgasmo, mi ha rigirato, e senza tanti complimenti, lo ha piantato dritto nel culo, spingendolo dentro con forza, ignorando completamente, la mia supplica di fare piano, perché ancora arrossato, e indolenzito, da tutto quello che aveva ricevuto la sera precedente. Lui mi ha pompato il culo con forza, fin quando non è venuto dentro, come un orgasmo ancora più appagante, di quello che aveva provato prima. La sua voce, le sue parole, mi hanno eccitato ancora di più, facendomi godere di quello, che mi stava facendo.
«Non ti lamentare zoccola, rotta in culo, lo sento che ti hanno aperto e sfondato in ogni buco.»
Dopo aver goduto dentro di me, ci siamo sdraiati, lui mi ha abbracciata e baciata, spiegandomi che da qualche tempo, aveva il sospetto, che io avessi un’amante, e quindi aveva finto questo viaggio, per poter controllare, se i suoi sospetti erano veri. Mi aveva seguita e aspettato, per vedere quando sarei uscita dalla casa di Lorenzo. Aveva visto, anche arrivare Stefano, per questo, dopo che era passato del tempo, si è reso conto, che io stavo tornando, era rientrato in casa nostra, si è nascosto, mi ha visto mentre mi lavavo, e controllavo la mia fica il mio culo, cospargendoli di crema, per ridurre l’arrossamento che avevano subito. Il suo unico rammarico era stato quello di non avermi potuto vedere fra le braccia dei miei due amanti, mentre venivo scopata e sbattuta, sfondata in ogni buco. Da quel momento sono passati oltre due anni, durante i quali, gli ha fatto conoscere Lorenzo e Stefano, ed insieme a loro, mi hanno scopato spesso davanti a lui, che a volte quando ero all’apice del piacere, mi infilava il suo cazzo in bocca, sborrando e facendomi ingoiare fino all’ultima goccia.
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4 anni fa
baxi18, 55
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Finalmente!
Come ogni fine settimana andai sul mio sito preferito per incontri hot, preferito non tanto perché mi avesse permesso di incontrare compagni di letto, quanto perché mi permetteva almeno di giocare con la fantasia. Fino a quel giorno infatti avevo ricevuto molti messaggi, ma pochi avevano realmente attirato la mia attenzione, e alla fine nessuno aveva portato ad un incontro. I motivi erano tanti: io non potevo ospitare, lui non poteva ospitare, le sue foto non mi attiravano, qualcuno andava troppo di fretta per i miei gusti, qualcuno sembrava interessato solo a collezionare culi, qualcuno non sembrava degno della benché minima fiducia.
Però era comunque piacevole ricevere apprezzamenti, curiosare qua e là, e pubblicare le mie fantasie sotto forma di raccontini che a qualcuno erano piaciuti davvero molto. Purtroppo la maggior parte delle volte si trattava di passivi che si immedesimavano nel mio personaggio, ma ogni tanto un apprezzamento molto gradito arrivava anche da qualche attivo. Far venire un maschio solo con i miei racconti era una piccola soddisfazione.
Un pomeriggio di inizio estate ricevetti gli ennesimi complimenti per i miei racconti. Andai subito sul suo profilo per guardare le foto e la descrizione, e rimasi piacevolmente colpito: 40 anni, fisico atletico, splendida dotazione e bisex. Lo ringraziai per i complimenti e lui manifestò di apprezzare non solo i miei racconti, che trovava eccitanti, ma anche il mio culo, aggiungendo che gli sarebbe piaciuto aiutarmi a realizzare qualcuna delle mie fantasie.
“Magari” pensai io, “guarda che splendido cazzo”. Chattammo piacevolmente per un po’, raccontandoci a vicenda i nostri gusti in fatto di sesso, che in effetti sembravano combaciare quasi perfettamente: un maschio dominante, a cui piace sbattere con forza la puttanella di turno, per di più amante del pissing. Cosa potevo desiderare di meglio? E proprio leggendo i miei racconti lui si era immedesimato nei vari stalloni delle mie fantasie, eccitandosi all’idea di farmi da insegnante e farmi diventare la sua troia.
Purtroppo, essendo sposato, neanche lui poteva ospitare. La mia solita sfortuna. Rimanemmo però in contatto, nella speranza (soprattutto mia) che si riuscisse a trovare un’occasione. Che per fortuna arrivò qualche settimana dopo: sua moglie partiva per un periodo di vacanza, mentre lui doveva rimanere in città per motivi di lavoro. Mi contattò e mi propose di vederci per un caffè, e vedere se anche dal vivo le nostre voglie erano, per così dire, reali e compatibili.
Ovviamente accettai, e il giorno dell’incontro mi preparai accuratamente: non sapevo come sarebbe andata a finire, ma fui meticoloso nell’arrivare pulito e soprattutto aperto dal mio amico di plastica che usavo per fantasticare. Ci ritrovammo seduti ad un tavolino di un caffè a chiacchierare come vecchi amici, anche se il mio imbarazzo e la mia voglia dovevano essere abbastanza evidenti. Lui fece di tutto per mettermi a mio agio, ma ogni volta che mi guardava io mi sentivo in soggezione e quasi sotto esame, con il timore di apparire talmente goffo e imbranato da fargli passare ogni fantasia.
Lui pagò le nostre consumazioni ed io ebbi quasi l’impressione che stesse per mollarmi lì, deluso dall’incontro. “Allora andiamo?” disse con un sorriso, “Ho proprio voglia di sfondarti il culo…”, aggiunse sussurrando. Rimasi quasi sorpreso, ma sorrisi e senza dire nulla mi alzai, ed iniziai a camminare al suo fianco, con le gambe che quasi tremavano per l’emozione. “Vedrai, ci divertiremo” disse lui. “Beh, spero di essere all’altezza” risposi. “Ma sì, tranquillo… sono sicuro che lo sarai… ti insegnerò ad essere una brava troietta” disse strizzandomi l’occhio.
Entrammo a casa sua dopo pochi minuti di silenziosa passeggiata, durante la quale il mio desiderio non fece altro che crescere. Si sedette sul divano del salotto, che era stato coperto con un copridivano evidentemente in previsione del nostro incontro, mentre notai un gel lubrificante che faceva bella mostra di sé sul tavolino davanti al divano. “Carino qui” dissi cercando di stemperare l’emozione. “Sono contento che ti piaccia… perché è qui che imparerai a prenderlo nel culo” disse sorridendo. “Spogliati” aggiunse con un tono deciso. In pochi secondi mi sfilai di dosso i pochi indumenti estivi che avevo addosso, rimanendo nudo davanti a lui. “Molto bene” disse lui alzandosi. “Ora iniziamo la lezione” aggiunse mettendomi le mani sulle spalle e spingendomi ad inginocchiarmi davanti a lui.
Mi ritrovai quindi in un attimo nudo ed in ginocchio davanti a lui, che iniziò a sfilarsi la maglietta. Con le mani che tremavano per l’emozione afferrai i suoi pantaloni e li sbottonai, per poi abbassarli insieme agli slip. Il suo grosso uccello balzò fuori già in erezione, iniziando a dondolare invitante davanti al mio viso, segno inequivocabile che la sua voglia di sfondarmi era reale. Era davvero grosso e turgido, e dentro di me pensai che le foto sul sito non rendevano l’idea, e non gli rendevano giustizia. Restai imbambolato a guardarlo, senza riuscire a dire nulla, mentre il suo odore iniziava a stimolare i miei sensi da aspirante puttana. Pietro spinse il bacino in avanti e iniziò a fare ondeggiare il suo cazzo sbattendomelo sul viso per risvegliarmi da quella specie di trance. Dal basso lo guardai e gli sorrisi, afferrai il suo cazzo, e iniziai timidamente a passare la lingua sulla grossa cappella. Man mano che slinguavo quello splendido esemplare la mia convinzione aumentava, e sentire quel cazzo durissimo nella mia mano mi spronava a fare del mio meglio. La lingua sempre più veloce passava intorno alla cappella, mulinava sulla punta svettante del cazzo di Pietro per poi ricominciare ad accarezzare ogni centimetro del turgido glande. Aprii la bocca e diedi una succhiata a quel grosso pezzo di carne, gustando l’inebriante sapore di maschio che era sempre più eccitato per il lavoro di lingua e di bocca.
Pietro lasciò che io assaporassi il suo cazzo per un po’, lasciandomi giocare con le labbra e la lingua, finché non decise di riprendere in mano il gioco. Mi mise le mani sulla testa tenendola ben ferma, ed iniziò a muovere lentamente avanti e indietro il cazzo nella mia bocca. I movimenti erano lenti, ma evidentemente stava valutando quanto a fondo potesse spingere il suo grosso cazzo nella mia bocca, non certo allenata a ricevere un uccello, tantomeno delle sue dimensioni. E infatti non era facile accogliere quel duro ospite nella mia bocca, che riusciva ad ingoiarne non più di metà. Pietro spingeva con sapienza la cappella riuscendo a farla arrivare ad ogni affondo all’inizio della gola, ma senza forzare. Invece che spingere più a fondo preferì aumentare il ritmo con cui mi scopava la bocca, facendomi scorrere fra le labbra e sulla lingua il suo serpente di carne sempre più velocemente, provocandomi un’abbondante salivazione. Mentre lui tenendomi saldamente la testa mi scopava la bocca con affondi decisi, la saliva iniziò a colarmi dalla bocca finendo sul mento. Mi abbandonai a quel cazzo che scorreva rapido nella mia bocca, iniziando finalmente a sentirmi puttana nelle sue mani, e lo afferrai per le natiche muscolose, accompagnando i suoi movimenti. Il sapore del suo cazzo nella gola, il suo ansimare, la saliva che colava, la bocca aperta a contenere faticosamente le dimensioni esuberanti di quel meraviglioso pezzo di carne non fecero altro che aumentare la mia voglia, non fecero altro che farmi desiderare con ancora più convinzione di essere inculato da un maschio così.
D’improvviso Pietro sfilò dalla bocca l’uccello, che, grondando saliva, si muoveva lentamente davanti al mio viso. “Brava puttanella” disse lui “stai andando bene… ti piace il cazzo?”. “Lo adoro…” dissi con la voce che tradiva un’eccitazione spasmodica, subito prima che lui me lo rimettesse in bocca senza troppi complimenti, ricominciando ad affondare con decisione. La mia voglia evidentemente faceva aumentare la sua voglia, e provò ad affondare di più il cazzo nella mia gola, tanto che più volte ero sul punto di tossire. Fu bravo a non superare il limite, facendomi gustare il suo uccello per eccitanti minuti, finché non lo spinse fino all’inizio della gola tenendomi la testa ferma. Dovetti trattenere il respiro per lunghi secondi per non essere soffocato dal quel cazzo ormai padrone della mia bocca, finché non gli strinsi le natiche con le mani in segno di resa e lui sfilò ancora il cazzo dalla mia bocca. “Mmmmmmm… non male… ma vedrai che con la pratica imparerai ad ingoiarlo tutto” disse mentre io ansimavo per riprendere fiato e annuivo con la testa come una brava scolaretta che ha appena preso una sufficienza risicata e stava ricevendo un rimprovero. “Mi spiace, non sono una gola profonda” dissi un po’ deluso, col timore che il mio primo test da troia stesse andando male.
“Imparerai… Si vede che il cazzo ti piace” disse con voce quasi professionale, e mi fece alzare. “Ma ora ho proprio voglia di romperti il culo” aggiunse facendomi mettere a pecora sul divano. Afferrò il flacone di gel lubrificante, ed un attimo dopo sentii del liquido fresco colarmi fra le natiche fin sul buchetto. Lo spalmò con cura sul mio ano, e poi sentii un suo dito farsi strada sapientemente, seguito dopo poco da un secondo. Mi unse abbondantemente il buco del culo, affondando più volte le dita e muovendole dentro di me. Poi le sfilò, e lo sentii montare sul divano dietro di me: sentii la sua cappella appoggiarsi al mio buco e strofinarsi più volte fra le mie natiche. “Lo vuoi troia?” mi chiese, pur sapendo la risposta. “Inculami ti prego” risposi quasi mugolando “Voglio il tuo cazzo…”. “Brava puttanella” disse iniziando lentamente a spingere. Sentii il cazzo farsi strada centimetro dopo centimetro, e il culo allargarsi come non mai… Nonostante fosse abbondantemente lubrificato, il suo cazzo entrava con fatica, ma lentamente ed inesorabilmente. Quasi mi mancava il fiato, e strinsi forte il copridivano sentendo quell’enorme palo di carne dilatarmi il culo, mentre lui strinse forte i miei fianchi affondandolo dentro di me. “Brava, stai andando bene” disse lui “Vuoi che mi fermi?”. Feci cenno di no con la testa e lui continuò a spingermelo nel culo con tale lentezza che sembrò non finire mai, facendomi ansimare ed inarcare la schiena.
Ad un certo punto, altrettanto lentamente, iniziò a sfilarlo fino a che non fu tutto fuori. Dentro di me temetti che fosse rimasto deluso e mi dicesse di rivestirmi, per cui girai la testa per guardare dietro di me e vidi che guardava il mio buco spalancato davanti a sé. Fece ancora colare gel lubrificante nel mio culo, puntò di nuovo il suo splendido cazzo sul mio buco e ricominciò a spingere. Il cazzo entrò con maggior facilità, e lui affondò dentro di me con più decisione, penetrandomi fino in fondo nel culo che si andava sempre più rilassando. “Niente male davvero” disse Pietro subito prima di iniziare ancora a sfilarmi il cazzo dal culo. Questa volta però non lo sfilò completamente, ma iniziò un lento avanti e indietro che ad ogni spinta faceva aprire e rilassare il mio culo. “Ero sicuro che saresti riuscito a prenderlo” disse lui con la voce da cui traspariva la crescente eccitazione. “Ti piace il mio cazzo vero puttana?”. “E’… fantastico…” ansimai io mentre il mio culo iniziava a darmi sempre maggiori brividi di piacere. “Cazzo com’è grosso… duro… tutto nel mio culo…”. Pietro mi strinse più forte per i fianchi e aumentò leggermente il ritmo del suo andirivieni nel mio culo che, sempre più rilassato e cedevole, sembrava accoglierlo con sempre maggior facilità.
Mi inculò lentamente per un po’, per poi spingermi a fondo il cazzo tenendolo dentro il mio culo e ruotando il bacino. “Hai un culo da troia” disse Pietro prima di assestarmi una sonora sculacciata che mi fece stringere il culo e sentire il suo splendido membro in tutta la sua durezza e virilità. “E tu un cazzo da toro” dissi quasi mugolando. “E tu sai cosa fa un toro ad una troietta, vero?” disse lui. Vedendo che non rispondevo, mi diede un’altra sculacciata e mi ripeté in tono deciso “Lo sai?!”. “La scopa?” dissi timidamente. “Le sfonda il culo…” disse lui ricominciando a pomparmi nel culo il suo durissimo cazzo. Il ritmo cresceva, lentamente, ma cresceva inesorabilmente. Il suo cazzo ad ogni affondo si faceva più potente e prepotente, strappandomi mugolii e gemiti di piacere. “Ti piace vero troia?” ghignò quasi lui mentre il ritmo diventava sempre più sostenuto “Ti piace il mio cazzo…”. “Oh sì… mi piace da impazzire… così… bravo… inculami…” mugolai in preda al piacere intenso che quella monta mi dava. Pietro non aspettava altro, e alle mie parole aumentò ancora il ritmo e la forza delle spinte. “Ora iniziamo a fare sul serio sai?” disse a denti stretti mentre le sue mani si serravano ancora più strette si miei fianchi e le spinte iniziavano a diventare ancora più veloci e potenti. Il mio corpo era scosso dal suo bacino che con forza sbatteva su di me e dalle sue mani che ad ogni affondo mi tiravano con forza a lui: ero ormai in sua completa balìa, abbandonato a quella inculata selvaggia, con il mio culo letteralmente usato da quel porco che con maestria me lo sfondava.
“Te lo sfondo questo culo sai?” ansimava Pietro mentre imperterrito mi sbatteva con forza. “Oh sì… sfondamelo…. spaccamelo… spaccameloooo!” mi misi quasi ad urlare in preda ad un godimento mai provato. Con un colpo profondo Pietro mi piantò nel culo il suo totem di carne e mi diede un’altra sculacciata che risuonò nella stanza. “Sei proprio una troia…” quasi mi sussurrò all’orecchio “La mia troia… Ed ho proprio voglia di accontentarti sai?” aggiunse. “Vuoi proprio che ti spacchi il culo, puttana?”. “Oh sì… ti prego” sussurrai. “Non ho sentito, troia!” disse lui in tono autoritario sculacciandomi ancora una volta. “Ti prego… spaccami il culo… spaccamelo!” ripetei con maggior convinzione. Pietro ricominciò allora a fottermi con colpi vigorosi che spingevano il mio corpo contro il divano, facendo risuonare nella stanza il ritmico sbattere del suo bacino contro il mio culo. “Oh sì…. sì… ti prego… non smettere… spaccamelo… spaccamelooooo!” urlavo in preda al piacere che il suo cazzo mi dava, mentre lui non faceva altro che ripetere che ero una troia e che mi avrebbe accontentato, spaccandomi il culo a colpi di cazzo.
E fu di parola: mi inculò a lungo e con veemenza e vigore, rendendo il mio culo una fica capace di prendere un cazzo grosso e potente come il suo come fosse la cosa più naturale del mondo. Ad un tratto mi diede due o tre colpi ben assestati, sfilò rapidamente il suo uccello dal mio culo ormai apertissimo, mi prese per un braccio facendomi mettere in ginocchio e si mise a menarsi il cazzo furiosamente davanti al mio viso. “Adesso ti inondo puttana” rantolò Pietro. E ci vollero solo pochi secondi perché il primo schizzo, potente e abbondante, mi colpisse il viso. Spalancai la bocca mentre lui in preda ad un devastante orgasmo continuava a menarsi il cazzo e a schizzarmi in faccia, sulle labbra ed in bocca, roventi fiotti di sperma che sembravano non finire mai. Fu di parola: mi inondò il viso di sperma, e alla fine della sua impetuosa sborrata mi ritrovai con il suo seme che mi colava abbondante sul naso, le guance, le labbra ed il mento. Un paio di schizzi erano finiti anche tra i capelli. Lo guardai dal basso sorridendogli: lui ricambiò il sorriso ed iniziò a passarmi sul viso il suo cazzo ancora pulsante per la sborrata. “Sei proprio una brava troietta…” disse “Brava ed ubbidiente” aggiunse spingendomi fra le labbra il suo cazzo bollente. Mi scopò la bocca lentamente, facendomi assaporare ancora il suo cazzo e lo sperma che aveva raccolto dal mio viso.
“E adesso… lo sai vero?” mi disse prendendomi per un braccio ed aiutandomi ad alzarmi. “Ti ricordi qual è il tuo racconto che mi è piaciuto di più…” aggiunse. “Certo” dissi io leccandomi le labbra ancora umide del suo seme “E’ “La scommessa”…” aggiunsi ben sapendo dove Pietro mi stava conducendo. Una volta arrivati in bagno mi sistemai in ginocchio nella doccia, pronto a ricevere l’ultimo premio. “Non ho fatto altro che bere tutto il pomeriggio… e ora tocca a te bere… Perché la mia puttana deve bere…”. “La monta mi ha messo molta sete…” risposi voglioso. “Questa è la risposta giusta” disse Pietro iniziando a pisciare a meno di un metro da me. Il getto era abbondante e potente e non accennava a diminuire, segno che in effetti aveva davvero bevuto moltissimo. Con grande abilità diresse il getto sul mio viso e poi verso la mia bocca spalancata, riempiendola in pochi secondi di liquido bollente che provai ad ingoiare. Il getto era così abbondante che io riuscivo ad ingoiarne solo una parte, mentre molto altro liquido mi colava sul mento e sul petto bagnandomi abbondantemente. Pietro interruppe il getto e mi guardò, fradicio del suo piscio. “Brava troia. Ne vuoi ancora?”. “Oh sì” risposi con un sorriso. “Devi pregarmi puttana” disse lui con tono perentorio. “Ti prego Pietro, riempimi di piscio… ho sete… ti prego…” lo implorai. Lui non se lo fece ripetere, avanzò verso di me e mi infilò in bocca il cazzo ancora barzotto, ricominciando a pisciare. “Bevi troia” disse tenendomi ferma la testa mentre imperterrito continuava a pisciarmi in bocca un getto prorompente di liquido bollente. Cercai di ingoiarne più che potei, ma ancora una volta la quantità fu tale che dagli angoli della bocca abbondante piscio mi colò sul corpo. Lui mi lasciò la testa e finì di svuotarsi la vescica su di me, che ormai ero fradicio del suo piscio. Mi sgrullò il cazzo sul viso, regalandomi anche le ultime gocce profumate a suggellare quella nostra prima scopata.
“Cazzo, è stato davvero fantastico…” dissi riprendendo fiato. “Anche tu non sei male… hai delle potenzialità…” disse lui quasi con sufficienza. “Allora mi scoperai ancora? Magari posso migliorare” chiesi mentre accennavo ad alzarmi. “Ehi, fermo…. Chi ti ha detto che puoi alzarti?” mi disse lui deciso. “Non ho ancora finito con te…” aggiunse infilandomi in bocca il cazzo che si induriva rapidamente fra le mie labbra. “Non ho ancora finito di sfondarti, puttanella” disse rendendomi una troia felice. Sarebbero state ore molto impegnative… ma molto eccitanti.
Nota: Purtroppo, anche questo racconto è frutto della mia fantasia (incluso il nome dello stallone) ... Ma se qualcuno pvolesse renderla reale... ;)
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4 anni fa
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La moglie scambista
Mi chiamo Mario, ho quarantuno anni e sono sposato con Anna che ne ha uno di meno. Sono un tecnico informatico e lavoro per una ditta che istalla e si occupa anche della manutenzione di sistemi informatici. Inoltre ho come hobby la riparazione di pc e tutto ciò che è collegato al mondo informatico. Per fare questo mi sono ricavato uno spazio nel garage, un piccolo mondo dove mia moglie non ha mai messo piede. Il mio lavoro mi porta a essere spesso fuori casa. Mia moglie è una bella donna, mora, alta uno e settanta cosce snelle e ben tornite, terza di seno, ventre piatto nonostante una gravidanza, ma quello che la rende spettacolare è il suo stupendo culo a mandolino. Uno spettacolo della natura che rende satelliti tutti i maschi che lo vedono. Circa tre anni fa nella zona dove abitiamo ci sono stati una serie di furti compiuti da ignoti ladri che approfittando del fatto che le abitazioni erano per quasi tutto il giorno vuote entravano e si prendevano tutto quello che c’era da rubare. Per ovviare a tutto ciò ho deciso di istallare, a insaputa di mia moglie che al solo pensiero già si era spaventata una serie di micro camere collegate attraverso il wi-fi ad un computer che ho nascosto in garage. In un potente e capace Hard disk immagazzino le immagini che lentamente giorno dopo giorno vengono riprese, cancellando sempre lo stesso giorno ma di tre anni prima, in questo modo conservo le immagini dell’anno precedente così via. Un giorno un mio amico di nome Claudio, marito di Marina, collega di mia moglie mi chiede se posso dare una ripulita al suo portatile dopo che il figlio ci ha scorrazzato per vari siti porno, e come lo ha definito lui è “impestato di sicuro dei peggiori virus." Ovviamente mi chiede di salvare alcuni documenti e foto contenute in alcune cartelle. Per precauzione salvo in un piccolo Hard disk tutti i suoi file e poi lo formatto. Quando rimetto dentro i suoi dati per essere sicuro di non inserire qualche virus nascosto apro e controllo tutto il materiale, mi imbatto in una cartella che ne apre un’altra e poi ancora una e poi un’altra. In breve ne apro dieci, alla fine scopro una cosa che mi lascia a bocca aperta. Sono quattro foto di mia moglie nuda sul mio letto a cosce aperte, con le mani che invitano il fotografo a raggiungerla sul letto, poi una del suo meraviglioso culetto ben in mostra. Dopo un lungo momento di puro stupore mi metto ad osservare attentamente le foto. Sono bellissime! Mi riprendo dallo stupore. Mi assale una rabbia che mi fa diventare pazzo. Che cazzo ci fanno le foto di Anna nel suo pc? E quando le ha scattate? Analizzo attentamente le immagini. Vedo data e ora sul dettaglio della foto e allora vado nel mio pc che registra in casa mia e digito la data in questione. Arrivano precise le immagini del giorno. Mi ricordo che ero fuori per due giorni per un lavoro, vedo Anna che esce con Luca nostro figlio, e poi dopo circa un’ora torna, si spoglia e si fa una rapida doccia. Esce dal bagno e apre il nostro armadio a otto ante e prende delle cose da una scatola che non le ho mai viste. Calze velate, autoreggenti e un paio di scarpe dal tacco altissimo. Si ammira allo specchio e poi indossa il chimono azzurro che le ho regalato lo scorso anno e corre verso la porta di casa, evidente che qualcuno aveva suonato. Vedo arrivare l’ospite, è Claudio. Appenda dentro chiude la porta e la bacia con passione appoggiando entrambe le mani sul suo culo e lo palpa con gusto. Lei si stacca e si abbassa davanti a lui, gli apre i pantaloni ed estrae un grosso e lungo membro già perfettamente duro. Avevo sentito parlare di lui come un super dotato, ma non credevo che fosse così grosso e lungo. Io ho un membro nella norma quasi diciotto cm, e di media grandezza, ma lui ne ha molto più grande e lungo. Lei lo lecca e succhia infilandone almeno la meta dentro la gola e si impegna ad affondarlo quasi tutto. Resto stupito della facilità con cui lei ci riesce. Io e Anna siamo un coppia decisamente normale, facciamo sesso ogni volta che ne abbiamo la voglia, e possibilità. Lei era vergine quando l’ho conosciuta e l’ho sverginata io sia davanti che dietro. Oggi lei gode anche nel prenderlo in culo con estremo piacere, ma vederla così abile nel succhiare e ingoiare con facilità quel palo mi lascia stupito. Osservo la scena che dura alcuni minuti durante la quale lui le appoggia appena la mano sulla nuca giusto per dare il ritmo alla pompata. Poi lei si solleva, lascia cadere il kimono e nuda lo trascina tenendolo per il cazzo in camere nostra. Appena dentro si sdraia sul letto e lui dalla soglia gli scatta le foto che ho trovato nel suo pc. Poi abbandona il cellulare sul letto e si infila fra le sue cosce aperte e la lecca impegnandola in un 69 veramente bello durante il quale Anna raggiunge un orgasmo. La micro camera che non ha l’audio riprende il viso estasiato dal piacere di mia moglie. Le immagini sono talmente nitide che sembra di essere lì con loro. Lei sale su di lui e si impala su quel membro lungo e dritto che la sfonda in tutti i modi per almeno una mezzora o più. Infine dopo averla fatta venire varie volte la rigira e dopo averle dato una bella leccata al buchetto gli e lo pianta tutto dentro il suo culo che lo accoglie con estrema disinvoltura indice di ripetuti ingressi da parte del suddetto palo. Si, devo constatare che mia moglie ha il culo sfondato! A volte, mi era sembrato strano, quando tornavo dopo giorni passati lontano che facendo l’amore con lei era, come dire, un po’ più aperta, ma non vi avevo mai fatto caso più di tanto. Ora so il morivo, si fa sfondare da un super cazzo! Analizzo il tutto e decido di fare un bel casino. Cazzo non ci sto a fare la parte del cornuto! Per prima cosa clono il cellulare di mia moglie. Si, è da ignobili, e scorretto, anche illegale, ma non me ne fraga nulla, voglio sapere. Di conseguenza ad ogni telefonata o messaggio io saprò con chi a parlato o scambiato messaggi. Poi un improvvisa e reale richiesta di intervento fuori città mi dà l’opportunità di allontanarmi da casa. Lei come sempre è comprensiva e mi prepara la valigia, ma in realtà starò fuori al massimo una notte. Le faccio credere che saranno almeno tre. La metà del primo giorno è tutto regolare, poi inizia con lui, una serie di messaggi che annunciano una sera, la successiva molto intrigante. Claudio la passerà a prendere intorno alle venti, e la prega di essere puntuale e sexy. Io dal canto mio mi metto al lavoro rapidamente, risolvo il problema e torno a casa mia nel tardo pomeriggio, del giorno successivo. Mi apposto nelle vicinanze di casa e la vedo uscire e salire in auto con lui. Li seguo con discrezione. Immagino che se ne andranno da qualche parte per cenare e stare da soli e poi andare a scopare insieme. Percorrono un po' di strada e poi escono dalla tangenziale, vanno verso la collina ed entrano in un gruppo di nuove casette molto carine e distanti fra loro, si fermano davanti a una villetta molto bella. È circondata da una bassa recinzione e ha molti fiori e piante che mi permettono di osservare il tutto senza essere visto. Al loro arrivo vengono accolti da una giovane coppia che li abbraccia e bacia con affetto e calore, mi stupisce la cosa, ma resto anche più basito quando vedo arrivare anche Marina, la moglie di Claudio che scende da una vettura insieme a tre maschi molto giovani e belli. Nel piazzale ci sono anche altre vetture, e subito dentro si sentono risate e la cosa mi incuriosisce molto. Giro intorno al perimetro, e scopro un posto dove se scavalco la recinzione mi ritrovo coperto da alcune piante e silenziosamente entro. Sono passati circa venti minuti dall’arrivo di tutti e ora si sente solo della musica melodiosa di sottofondo. Mi avvicino con circospezione e in silenzio osservo dentro da una posizione leggermente rialzata che mi mostra una verità che non mi aspettavo. Dentro ci sono quattro donne di cui una è mia moglie, e quattordici maschi! Si, li ho contati due volte. La scena è semplicemente una gang in piena regola, dove ogni donna ha più maschi a disposizione e se li gode alla grande. Una delle donne, una bionda dalle tette enormi ha un maschio sotto che la scopa, uno in bocca e due che giocano con i suoi seni, Marina è già a cavallo di uno che la scopa da sotto mentre un altro la incula di gusto, e lei ne spompina un terzo. Resto meravigliato da mia moglie che a pecora si fa inculare da uno mente un altro da sotto la lecca e lei ne sega e succhia uno per mano. Osservare questa scena mi fa venire il cazzo durissimo, senza accorgermene mi sego come un sedicenne davanti al primo porno. Improvvisamente la scena cambia, Anna viene prese da tre che le riempiono tutti i buchi e pure le mani, Marina gode urlando insultata da un maschio che le sborra in faccia. La moretta che stava succhiando due cazzi è infilata da entrambi direttamente in figa e urla di piacere. Io sono combattuto fra il piacere nel vedere mia moglie come gode e fa godere, e l’incazzatura che riprende il sopravvento. Senza quasi rendermene contro entro nel salone fra lo stupore di tutti, l’ultima ad accorgersene è Anna, che mi guarda senza dire nulla.
«…Sei…. Sei… una puttana!»
Non aggiungo altro, mi giro e me ne vado, come un fesso che ha fatto un casino, senza sapere il perchè.
Mi aspetto che lei mi rincorra, ma girandomi vedo che nessuno esce dalla casa, resto meravigliato e lentamente ritorno verso casa. Mi chiudo in garage e riguardo tutti i filmati che sono nel pc. Scopro che se avessi dato una occhiata anche a casa mia c’erano state delle orgette più o meno uguali, Mariana che si lecca Anna, maschi che le inculano, e coppie bellissime che si sono godute mia moglie e io come un cretino non me ne sono mai accorto di nulla, anzi ho anche fatto la figura del cornuto e ingenuo. Mi è tornato durissimo nel vedere la bravura di mia moglie nel prenderne due o tre insieme, mi domando perche non me lo ha mai chiesto. Ripenso a tutto il mio modo di fare. Mai una trasgressione, sempre preciso e lineare, anche nel sesso, appena un bell’orgasmo, una inculata ogni tanto e credevo che tutto fosse perfetto. Invece scopro che ho al fianco una vera bomba di donna che gode a fa godere anche più maschi. Sento la vettura parcheggiare davanti a casa, salgo dalle scale interne ed esco dalla cucina nel momento in cui lei intra in casa, sono pronto a farle una scenata, ma è lei che mi attacca.
«Razza di stronzo che non sei altro!! Ti sei divertito? Non potevi stare nascosto nel giardino, o meglio ti potevi spogliare, avremmo detto che eri una sorpresa e ti godevi la festa insieme a noi tre che eravamo gli unici a sapere chi eri? No, lo stronzo deve fare l’entrata trionfale e la sceneggiata napoletana! Bravo lo stronzo! Ma ce n’è voluto per fartelo capire che mi ero rotta di scopare solo in maniera insignificante con te e avevo voglia di cose nuove! Cazzo!! Abbiamo passato la scorsa estate a fartelo capire in tutti i modi, ma tu niente, alla fine abbiamo dovuto dimostrartelo con le foto, e non credi che ce ne fossimo accorti che ci seguivi? Non capisci che abbiamo scelto la casa apposta perche tu entravi e ti univi a noi, no? Non ti è venuto in mente?»
La guardo sconvolto. Non ho capito nulla di come ragiona mia moglie, mi è venuto duro e lei lo vede.
«Cazzo ma sei proprio uno stronzo!! Ti viene duro a vedermi sfondare da maschi cazzuti e poi mi scassi con le tue menate!»
Si gira e va in bagno. La seguo, mi osserva, la sfuriata è passata quasi per magia, mi abbraccia e bacia. Sento il sapore di maschio fra le sue labbra, addosso al suo corpo, mi eccito ancora di più e la voglio scopare.
«No dai sono stanca e poi ho addosso tutta la sborra dei maschi …e dai…no.»
Ma io non demordo. La faccio sedere sul lavandino, mi inginocchio e lecco la sua fica slabbrata e piena del suo piacere e di sborra. Sono eccitatissimo, glie lo pianto dentro. Mi metto a pomparla come un pazzo. Lei asseconda il mio movimento e poi improvvisamente gode.
«Si…dai…mi piace… adesso Vengo! No, mi fai godere…. Sei un bastardo!»
Sborra e si dimena, pure io sono al limite. Mi sfilo e la faccio inginocchiare davanti a me.
«Bevi vacca! Ingoia anche la mia sborra! Vengo!»
Le schizzo il mio piacere in gola e lei lo succhia tutto. Poi dopo ci trasferiamo a letto e li si ricomincia nonostante le sue proteste la scopo altre due volte. All’alba ci svegliamo abbracciati, mi bacia e mi stuzzica un poco.
«Buon giorno cornutello mio. Come ci si sente a sapere di avere una moglie troia e tu un bel mucchio di corna?»
La guardo, sorrido.
«Bene, considerando che adesso voglio mettermi in paro scopando tutte le tue amiche vacche come te! Poi alla fine e vedremo chi ha più corna!»
Lei sorride mi bacia e incomincia a succhiarmi il cazzo mentre dentro di se fa una bella riflessione.
"Intanto io ora, mi godo mio marito, poi a scambiarlo con le altre vedremo."
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4 anni fa
baxi18, 55
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Il passato di mia moglie.
Mi chiamo Franco, ho quarantasei anni, sono sposato con Maria che ne ha due di meno, abbiamo una figlia sposata che vive in una città molto lontana da noi. Lavoro, anzi lavoravo, in un grosso capannone della zona industriale assieme a nove persone come capo operaio tornitore. Il lavoro mi piaceva, la ditta era stata creata da me, e dal titolare, ero stato il suo primo operaio quando aveva comprato l’immobile. Pietro era un datore di lavoro, come meglio non si può desiderare, sempre presente, preciso, mai alzato la voce, un tipo tranquillo, tutto casa e lavoro. In vita sua credo che si sia tolto la tuta blu solo per sposarsi, già, forse il solo errore fatto in vita sua. Pamela, sua moglie era la quinta l’essenza delle zoccole. Bella, molto vistosa, seno enorme, cosce lunghe e labbra da troia, che lei evidenziava con vistosi rossetti, che completavano sempre un abbigliamento da perenne puttana. Lo cornificava sempre con tutti, senza un minimo di riguardo, non che lui fosse bellissimo, piccolo, basso e calvo e pelato, non era certo il massimo, ma lei lo aveva sposato solo per i soldi, che sperperava senza ritegno. Circa tre mesi fa, la troia non ha trovato di meglio, che darsi al gioco d’azzardo. Frequentava un tipo losco, che oltre a fotterla, e farla sbattere dai suoi amici, decide di iniziarla al gioco in una bisca clandestina. I proprietari, visto l’alto potenziale della preda, prima la fanno vincere, poi le danno un colpo di grazia da settecento mila euro. Quando l’indomani, si presentano dal marito per riscuotere, a lui, quasi viene un infarto: o paghi o ci prendiamo tutto! Lui ci riflette un poco, poi il mattino successivo che era di venerdì, si reca in banca, ci paga due mesate anticipate, tutta la liquidazione, poi torna nel capannone, e con alcune taniche di benzina incendia tutto, ma resta, o forse vuole morire nell’incendio. Risultato, noi tutti a spasso, lui morto e la vacca dicono, che la fanno prostituire, su al Nord per pagare i debiti. Con la crisi che c’è in giro, mi ritrovo a spasso, mi resta difficile trovare un nuovo lavoro. Passa un mese, comincio a deprimermi. Maria si arrangia a fare le pulizie a una signora, che abita nello stesso palazzo dove abitiamo noi, ma sono pochi spiccioli, che non risolvono nulla. Maria è la classica donna italiana, alta, mora, seno quarta ancora bello sodo, forme generose, ma non grassa, poi un culo bello, tondo, grande dannatamente invitante. Quando ci siamo conosciuti, aveva appena compiuto diciotto anni. Per noi è stato subito amore, mi ha subito fatto incendiare i sensi. A letto, l’ho trovata aperta, abbastanza esperta, frutto di una precedente relazione, con un giovane coetaneo, che poi se ne andato. Il fatto che non fosse vergine, non mi ha dato nessun disturbo, anche il fatto che lo succhiava bene, mi dava sempre molto piacere, quindi non ho mai riflettuto, o dubitato, delle sue parole. Una sera, dopo averla scopata e sborrato in culo, come piace tanto anche lei, ci mettiamo a parlare prima di dormire.
«Perche non provi fuori città? Ti ricordi alla marina, vicino la porto, c’era quell’officina da fabbro, un lavoro che tu hai fatto da giovane, potresti chiedere lì?”»
Mi ricordo, del posto, è al porto vicino alla nostra città, appena trenta chilometri. Due mesi fa, era ancora inverno, noi passeggiavamo lungo il molo del piccolo paese, che il turismo, ha trasformato in meta balneare, quando per caso, appena dietro il porto, dove il vecchio borgo finisce, c’era una piccola, ma ben messa officina da fabbro, lavoro che conosco e amo, avendolo praticato fina da piccolo, nella fucina di un amico di mio padre. Mi piaceva plasmare il metallo, ma, mio padre, volle che ottenessi anche il diploma di tornitore, poi fui assunto, e smisi di farlo. Quel lavoro è come andare in bici, se lo impari una volta, anche dopo tanti anni, lo fai di nuovo. Mi ricordo anche del proprietario, un tipo basso, tarchiato, ma dalla muscolatura robusta, peloso, dalla pelle scura, che mentre ero intento a guardare i suoi manufatti, lui non smise mai di guardare Maria, come se avesse visto una dea. Il suo insistere, fece si, che lei mi costrinse ad andare via. L’indomani mi reco sul posto. Lui sta forgiando un pezzo di ferro battendolo sull’incudine con un grosso martello, mi presento, e scopro che si chiama Vito, mi guarda, ascolta quello che ho da dire, poi mi parla.
«Certo, avrei bisogno di un aiuto, ho tanto lavoro, ma mi serve uno bravo, prendi e fammi vedere come te la cavi.»
Mi porge il ferro incandescente e il martello. In un attimo mi metto a eseguire il lavoro come vuole lui, tempo cinque minuti ho fatto. Lui mi ha osservato in silenzio, poi soddisfatto mi guarda negli occhi.
«Va bene cominciare lunedì?»
Accetto, lui riprende il suo lavoro, mentre io torno a casa. La sera a letto, scopo Maria con insolita passione. Mentre la pompo da dietro, mi torna in mente il fatto di Vito, che gli guardava il culo. Mi eccita da morire, la sbatto con forza, sborro dentro di lei, che quando scende per andare in bagno, mi sorride compiaciuta.
«Amore che ti succede? Questa sera sembri più focoso del solito?»
Chiudo gli occhi e penso, al fatto, che in fondo sono soddisfatto, ho trovato un lavoro, ho scopato mia moglie, anche se, non sono un super dotato, lei ha goduto. Si, lo ammetto, ho un cazzo non proprio lungo, o grande, assolutamente nella norma, ma lei non si è mai lamentata, ed io, non ho mai cercato altre donne, all’infuori di lei. Il lunedì, mi presento di buon mattino al lavoro. Lui si mette a lavorare in coppia con me. All’ora di pranzo abbiamo portato avanti tanti lavori, e ne abbiamo finiti molti di più. Durante il lavoro abbiamo parlato molto, di lavoro, di esperienze di donne, sembriamo in confidenza da sempre. Ad un tratto, se ne esce con una domanda diretta mentre mi guarda negli occhi.
«Quando hai sposato tua moglie, era vergine?»
Sono preso alla sprovvista, non mi aspettavo una simile domanda. Rispondo in modo molto sintetico.
«No, ha avuto un ragazzo, di diciassette anni, un coetaneo, che le ha insegnato tutto.»
Lui mi guarda poco convinto.
«Una ragazzina, che sa fare tutto, l’ha imparato da un coetaneo? No, non ci credo, deve essere stato uno esperto, più grande.»
Lo guardo, cercando di capire dove vuole andare a parare, ma non ci riesco, e la cosa finisce li. Cambio discorso, gli faccio una domanda diversa.
«Scusa, sai dove posso trovare un piatto di pasta, tornare a casa, mi costa troppo, in benzina e tempo?”
Lui mi guarda, poi mi fa cenno di seguirlo sul retro della casa, dove una scala porta al piano superiore, dove lui ha l’abitazione. Appena dentro, ci troviamo in un ampio salone, a destra la cucina, dietro una porta, e dall’altro lato, c’è un bagno, una camera grande, e una piccola. La casa è un poco in disordine, sintomo che manca una donna. Mentre mettiamo a cuocere la pasta, si giustifica in qualche modo.
«Scusa il casino, ma la mia domestica non viene più, è troppo vecchia, ed è andata lontano, dalla figlia, quindi mi arrangio un poco. Tua moglie lavora?»
Mentre mangiamo, gli spiego che lai fa le pulizie da una signora anziana lì nel palazzo, lui fra un bicchiere di vino e l’altro mi fa una richiesta.
«Credi, che dietro un compenso, farebbe le pulizie, qui, anche a me? Al massimo due volte a settimana. Potrebbe venire giù con te, e tornare la sera, la pagherei bene.»
Lo guardo, penso che sarebbe interessante vedere, quanto lavora, o quanto tempo passerebbe, ad ammirare il culo di Maria. Questo pensiero, mi fa tirare immediatamente il cazzo. La sera lo dico a lei che accetta, senza commentare, poi ripenso alle parole di Vito, e decido di approfondire una cosa che mi sta molto a cuore.
«Vorrei sapere, che tipo era quello, che frequentavi prima di me?»
Lei mi osserva in silenzio, l’ho presa in contropiede, farfuglia, poi taglia corto, ma la sua risposta, e un tono un poco allarmato, tradiscono un certo nervosismo.
«Che vai a pensare, ti ho detto che era uno come tanti, è finita, stiamo insieme da anni, tu ora che vuoi sapere? Lascia stare, dormiamo dai che è tardi, domani ci dobbiamo alzare presto.
Mi rigiro nel letto, sempre più convinto, che non sia la tutta la verità, ho una bella erezione, che vado in bagno a sfogare, tirandomi una bella sega, pensando al suo ex, ma stranamente, mi viene in mente, il viso di Vito. Il mercoledì la porto via con me, quando arriviamo, faccio le presentazioni, ma ho subito l’impressione, che loro si conoscono. Dopo un momento d’imbarazzante silenzio, Vito la porta sopra, a vedere il lavoro. Per un momento resto immobile, poi vinto dalla curiosità, li seguo silenziosamente. Salgo le scale, dal portone semiaperto, li vedo nel salone di spalle. Lui parla di lato a lei, con la sinistra, indica le cose da fare, mentre con la destra gli accarezza il culo, lei resta immobile. Ho di nuovo una tremenda erezione! Poi lentamente, la mano scende oltre il bordo della gonna leggera che indossa, risale all’interno delle cosce. Lei in silenzio, lo lascia fare, si piega per agevolare la palpata, lui con l’altra mano apre i pantaloni, la fa inginocchiare davanti a lui, che girato mostra una mazza da paura. Saranno un bel venticinque centimetri, di notevole diametro, vedo lei che lo afferra con le mani, lo infila spedita in gola. So, che è brava a succhiarlo, ma la praticità con cui esegue la pompa, mi lascia basito. Lui si compiace di quanto lei sia brava.
«Brava, succhialo bene! succhia veloce che non abbiamo molto tempo. Come sei brava!»
Lei succhia con vigore, io eccitato al massimo, lo tiro fuori, e con tre smanettate, schizzo in mano una sborrata fiume, mentre anche Vito è al limite, le riempie la bocca e la gola.
«Brava la mia troietta, ingoia tutta la mia sborra!»
Scendo le scale, poco dopo lui mi raggiunge. Lavoriamo alacremente tutto il tempo, poi, all’ora di pranzo saliamo sopra, dove Maria, ha preparato un buon pranzo. Fa caldo, l’estate sta arrivando, lei per fare le pulizie si è cambiata, ora indossa una vestaglia a fiori non molto abbottonata, dove si vedono chiaramente, il reggiseno e mutande. Lui mangia, e la guarda compiaciuto, poi finito il pranzo, torniamo al lavoro, lui cerca una scusa per farmi allontanare.
«Prendi la bici, vai a controllare le misure di quelle grate, mi sembrano troppo piccole, non voglio fare due volte il lavoro.»
Scendo le scale, prendo la bici, faccio il giro dell’isolato, e torno indietro. Risalgo le scale, li vedo dentro la cucina, mi avvicino silenziosamente, dalla luce dello stipite, li spio. Lui è posto dietro di lei, in ginocchio, la lecca in mezzo alle cosce aperte, mentre lei appoggiata al lavello, scuote il capo in preda al piacere, che non ho mai visto provare a mia moglie, poi un lungo gemito, annuncia il primo orgasmo. Trema scossa dal piacere, che lui le sta facendo provare, urla che sta godendo. Lui si rialza, da dietro le infila dentro con un colpo secco, tutto il suo poderoso cazzo, lei inarca la schiena, grida di piacere. Gode, asseconda le spinte poderose con cui lui lo spinge dentro il suo ventre. Inarca la schiena per reggere l’impeto della monta.
Li guardo basito, tremendamente eccitato, mi tiro fuori il cazzo, mi sego lentamente, cercando di tenere il loro ritmo. Lui la sbatte, le parla eccitato.
«Piccola troietta, ti sfondo! Oggi, più di allora! Vacca puttana, godi. Senti come ti sfondo. Godi, che poi ti sfondo anche il culo. Prendilo tutto! Piccola puttanella allora, e troia adesso!»
Lei scuote il capo, a destra e sinistra, inarca la schiena, viene con un grido, che non le ho mai sentito fare. Urla e lo incita a scoparla sempre più forte. Resto basito da come sta godendo mia moglie, non le ho mai visto provare un simile piacere. La sbatte con furia, squassandole il corpo con affondi bestiali, poi lo estrae, grondante del suo piacere, lo solleva, e con un colpo secco lo pianta tutto d’infilata nel culo di Maria, che grida di dolore e piacere.
«aaahhhhiiiiiiiiii…piano! Mi spacchi! Però dai che mi piace, è bello!»
Lui la serra per i fianchi, la sbatte come un toro selvaggio, la pompa velocemente, con affondi durissimi, che la scuotono tutta, poi di colpo anche lui è al limite. Viene con un grido liberatorio dentro di lei. Le spinge un ultimo affondo, poi lo estrae, e lei velocemente s’inginocchia davanti a lui, per ricevere in gola, tutta quella infinita sborrata. Ritorno velocemente di sotto, mi do una pulita, quando lui arriva, io sto già lavorando, mi chiede con tono sarcastico il risultato del mio lavoro.
«Erano giuste le misure?»
«Una era stretta, ma ora credo che sia giusta, e ben aperta.»
Gli rispondo usando il doppio senso. Lui mi guarda, poi si mette a lavorare. La sera torniamo in silenzio, ho molte cose da chiederle, ma lei appena a letto, si addormenta. Il giorno dopo mentre mangiamo, lui mi chiede, se il sabato, mi piacerebbe andare a pescare. Ha un gozzo perfettamente restaurato, potrei portare anche Maria, che il mattino, darebbe una sistemata a casa, poi nel pomeriggio potremmo andare tutti e tre in barca. La sera ne parlo con lei a letto, che accetta, allora le chiedo di darmi una spiegazione, con calma, con un tono assolutamente sereno, le chiedo di lei e Vito. Rimane un momento in silenzio, fa un bel respiro, si gira verso di me, si distende appoggiando la guancia al mio petto.
«Quando avevo diciassette anni, passai un’estate al mare nella casa dei genitori di Mirella, la mia amica che vive all’estero. Da qualche tempo conosceva Vito, non era proprio la fidanzata, ma si faceva toccare, e ci godeva a succhiargli il cazzo. Si era solo fatta rompere il culo da lui, ma niente fica, aveva paura di restare incinta. Vito, all’epoca era l’operaio di Carmelo, il vero proprietario dell’officina da fabbro, che possiede tuttora. Carmelo, era già molto più grande di loro, aveva circa cinquanta anni, ma era un porco, cui piaceva da impazzire farsi succhiare il cazzo. Era un po’ meno dotato di Vito, ma era un vero fanatico della pompa. Mirella ed io, eravamo inseparabili, finire fra le loro grinfie, fu tutt’uno. Vito si divertiva con Mirella, mentre io imparavo, istruita da Carmelo, a succhiare, e durante il primo mese d’estate, in pratica non feci altro. Divenni bravissima, ricordo che la prima volta che mi venne in gola, lui temeva che io lo sputassi, mi tenne la testa ferma, ma io ferma, lo ingoiai, ne rimasi veramente entusiasta, anche perchè, far sborrare di bocca Carmelo, era durissima, il porco, aveva una resistenza unica. Il secondo mese, fu Vito a dedicarsi a me, mi ruppe il culo. Lo fece con calma, durante il primo mese, si era sempre divertito a infilare un dito dentro di me, mi lubrificava, e quando vedeva che ero rilassata, ne aggiungeva un secondo, poi un terzo. Col tempo mi ero abituata, quando mi spinse dentro il suo cazzo nodoso, quasi non mi accorsi, ma ricordo, che provai un bellissimo orgasmo, quando m’inondò il culo di sborra. Tutto il mese di Agosto, fu un seguirsi di bocchini, e inculate da parte loro, io mi ero specializzata nelle pompe, mi faceva impazzire sentirlo schizzare in gola, ma non disdegnavo il cazzo di Vito in culo, mentre Carmelo impazziva per la mia bocca. L’ultima settimana restammo sole, i genitori di Mirella, erano partiti prima, una sera, c’era una festa in paese, ci fecero bere un po’ troppo, poi ci portarono a casa loro, assieme a un amico di Carmelo, credo si chiamasse Vanni. Appena a casa, ci incominciarono a toccare dappertutto, io mi ritrovai con due cazzi da succhiare, quello di Vanni era da paura, lungo, ma soprattutto enorme in circonferenza. Vito mi scopava il culo da dietro, mentre Carmelo si alternava fra la bocca mia, e di Mirella, a un tratto stavo godendo quando Vito estrae il cazzo dal culo, e lo pianta di colpo dentro la mia fica fino in fondo. Cerco di ribellarmi, ma dopo un momento di paura ho cominciato a godere, e incitarlo a scoparmi più forte. Raggiunsi un orgasmo sconvolgente. Appena goduto, mi sono ritrovata il cazzo di Carmelo in gola. Vito mi pompava divinamente, godevo da matti, Mirella mi guardava stupita, poi venne dentro di me. Sentivo spingere dentro tutto il suo palo fin quando è esploso inondandomi l’utero con un grido di vittoria.
«Finalmente…ti ingravido troia!»
Scossa dal piacere sono rimasta stordita, lì con il culo in alto, il viso appoggiato sul materasso. Quasi senza rendermene conto, Vito ha a lasciato il posto ha Vanni, che mi è entrato dentro come un ariete. Ho sentito la mia vagina dilatarsi, per poi essere riempita da un cilindro enorme, che mi trafiggeva fino in fondo. Quando ha toccato il collo dell’utero, ho gridato e goduto nello stesso tempo. Sono rimasta sconvolta da un orgasmo rapido e imprevisto, che dopo il dolore ha lasciato il posto al piacere. Mi teneva stretta per i fianchi, mi pompava velocissimo, mentre Vito si stava facendo leccare e succhiare il cazzo da Mirella, che era scopata da Carmelo, io godevo sempre più. Fin quando, con un durissimo affondo, si è piantato dentro di me sborrando dentro la mia slabbrata fichetta, una quantità enorme di sborra. Scossa da brividi di piacere, sono crollata sul letto, mentre Vito aveva fatto girare Mirella, e ora erano in due, a scoparla lui dietro e l’altro davanti. Io dopo un momento di pace, mi sono ritrovata il cazzo di Vanni in bocca. Nonostante era venuto, era ancora duro, e di notevoli proporzioni, mentre lo leccavo, mi sembrava che si gonfiava di più. Carmelo intanto era venuto dentro Mirella, e ora voleva la mia bocca per farsi succhiare il cazzo, Vanni si rimette dietro di me improvvisamente lo sento entrare dentro il culo. Cerco di impedire questo ulteriore sfondamento, ma inutilmente, lui con un colpo secco è entrato tutto dentro, che in un attimo ho sentito un dolore e piacere quasi immediato. Per un attimo ho avuto paura che mi rompesse lo sfintere, ma non me ne fregava nulla, il piacere immediato mi ha fatto ignorare il dolore, ho cominciato a sborrare sempre più. All’alba ci hanno fatto tornare a casa, eravamo ubriache più di sborra, che di vino. Per due giorni non ci siamo mosse dal letto, eravamo terrorizzate, dalla paura di essere incinta, ma fortunatamente due giorni dopo, ci vennero le mestruazioni ad entrambe. Mirella raggiunse i suoi, e da allora, non abbiamo mai più parlato di quella notte, io sono tornata in città, e per la paura come avrai visto, non siamo mai tornati al mare in quel posto, poi ti ho conosciuto, ho voluto dimenticare quella folle estate. Due mesi fa, quando tu sei voluto andare al mare, ormai credevo che anche la vecchia officina da fabbro, non ci fosse più, e quando siamo capitati lì per caso, mi ha fatto ricordare ogni attimo vissuto. Vederlo mi ha fatto bagnare, pure a lui è venuto duro, tu non lo hai notato, ma gli sarei saltata addosso lì davanti a te, per questo ti ho pregato di andare via. Ma il fuoco mai spento, si era riacceso, più forte di prima, una settimana dopo, una mattina sono andata da lui. Mi ha portato in casa, dove non era cambiato quasi nulla, mi ha scopato per due ore di fila, facendomi godere tantissimo. Da qual giorno sono tornata una volta settimana da lui, è diventata la mia droga, la mia maledizione, ti amo, ma non posso fare a meno del suo cazzo, di come mi scopa. Quando tu sei rimasto senza lavoro lui, si è subito offerto di assumerti, ma solo per avermi sempre più vicino a lui. Ora sai tutta la storia, se mi lasci, io ne morirei, ma comprendo, che ti ho tradito da sempre, che ho abusato della tua fiducia, io ti amo, mentre lui mi fa impazzire come mi scopa.»
Finito di parlare il mio cazzo era durissimo, le monto sopra, la penetro con impeto, sborro quasi subito, ma continua a pomparla come un pazzo. Si, forse lo sono. Il sabato la porto con me, appena arrivati, lei sale sopra per le pulizie, lui la segue, torna dopo un’ora circa. Io sono rimasto di sotto, sapevo benissimo che la stava scopando, ma anche se mi sono segato, ho sborrato tantissimo, sono rimasto a lavorare. Quando è sceso, mi ha fatto un cenno di compiacimento, di soddisfazione. Dopo pranzo siamo usciti in barca, lei era seduta fra me e lui, il sole tramontava quando abbiamo raggiunto un gruppetto di scogli al largo e gettata l’ancora, Vito si denudato, si è tuffato per un bagno rinfrescante subito seguito da noi. Poche bracciate, poi io sono risalito, loro si sono abbracciati, e baciati in acqua, per poi risalire. Nudi, ci siamo seduti, lei si è inginocchiata davanti a noi, e ha cominciato a succhiare i nostri cazzi già duri.
«Che bocca meravigliosa! Il vecchio Carmelo ti ha insegnato bene.»
«Tu scopale il culo, sborraci dentro, che così gode di più, quando gli pianto dentro il cazzo.»
Lo guardo, poi la rigiro, appoggio la punta sulla rondella, faccio colare della saliva, poi lo spingo dentro deciso. La scopo di gusto, mentre la vedo leccare e spompinare lui, sborro poco dopo, e guardando lui in faccia, gli faccio posto. Lui si mette dietro, la sfonda con un colpo solo, lei gode, si scuote tutta, mente i suoi seni liberi, ondeggiano avanti/indietro a ogni affondo. Poi si siede, fa allargare le cosce a Maria, m’invita a leccarla davanti, mentre lui le sfonda il culo. Mi abbasso, vedo il suo pistone scorrere liberamente dentro di lei, che trema di piacere, affondo la lingua fra le labbra del suo sesso, sento il suo movimento, ho come l’impressione di leccare lei e lui. Lei gode, lo incita a scoparla più forte. Lui mi guarda, con gli occhi mi fa capire, che devo prenderla davanti. Il mio cazzo nonostante abbia sborrato è rimasto durissimo, la sollevo, glielo infilo dentro, non senza qualche difficoltà, dovuta a lui che riempie il culo. Ci muoviamo insieme, lei gode, anche lui è pronto a sborrare. La sbatte ancora un poco, poi le riversa in culo tutto il suo piacere godendo, e urlando. Sborra restando piantato in lei, sento che io non resisterò oltre. Vengo ancora, e godo assieme a loro. Sfiniti, restiamo per un momento immobili, lui si sfila, io abbraccio Maria mentre lui si tuffa di nuovo in mare.
«Grazie amore, sei una persona meravigliosa. Mi avete fatto impazzire ti amo.»
Mi bacia con impeto, poi ci tuffiamo anche noi. Seduti mentre mangiamo del pane e salame, ci guardiamo in faccia. Vito parla con sottile velo di tristezza.
«Maria da ragazza, mi piaceva da morire, ma eravamo troppo giovani e incoscienti, avrei dovuto sottrarla alle grinfie di Carmelo, e soci, ma non ci sono riuscito. Rabbiosamente le ho sborrato dentro, sperando che mettendola incinta, potevo avere delle aspettative con lei, ma ho fallito anche in questo. Quando siete venuti da me, ho avuto il forte desiderio di averla ancora. Ti invidio, lei ti ama, mentre io al massimo, la posso solo scopare, ma va bene così se lo vuole lei.»
Maria mi guarda, poi allunga le braccia, stringendo me invita anche lui. Da quella sera sono passati due anni, ho venduto la casa in città, ora abitiamo tutti e tre nella sua casa sopra l’officina, dove, sono socio al 50%, mentre per quanto riguarda Maria, credo che la società oggi sia 70% lui e il resto io. Spesso lei dorme con lui, ed io nella cameretta, a volte li guardo scopare, se mi va, partecipo, mi eccita più vedere Maria godere felice fra le sue braccia, mi va, bene così.
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4 anni fa
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Libera di essere troia
Appena la porta della sala operatoria si apre, scatto in piedi. Disteso sulla lettiga, c’è mio marito Paolo, è stato sottoposto a un intervento di fimosi. Siamo sposati da venticinque anni, con una figlia già grande in giro per il mondo. Circa sei mesi fa, lui ha cominciato ad avere sempre più difficoltà, durante l’erezione, a scappellare il membro. Col passare del tempo, il problema è sempre più aumentato. Dopo un mese ha preso contatto, con un suo caro amico d’infanzia, Carlo. Un bell’uomo della stessa età di mio marito, che di professione fa l’urologo. Paolo e lui, si conoscono dalle elementari, poi finiti gli studi, Paolo è diventato ingegnere, mentre Carlo è andato all’estero, per finire la specializzazione in urologia. Da circa tre anni è tornato nella nostra città, e quando è stato contattato da mio marito, si è subito offerto di risolvere il problema. La sera prima del ricovero, è venuto a cena da noi. Lui scapolo, ha passato la serata, a parlare dei loro divertimenti, con le ragazze, durante la gioventù. Ed io, molto spesso, mi sono spesso sentita osservata, il suo sguardo, è scivolato addosso al mio corpo in maniera sempre discreta. Con il problema che ha Paolo, sono circa due mesi, che non faccio sesso, quindi sentirmi il suo sguardo, che scrutava il mio corpo, mi ha fatto un certo effetto. In più c’è da aggiungere, che ero vestita abbastanza leggera, per il caldo. La mia camicetta, aveva due bottoni di troppo aperti, questo, ha permesso a lui, di insinuare più volte i suoi occhi, dentro la mia scollatura. Ho anche avuto l’impressione, che mio marito si sia accorto della cosa, e che sembrava compiaciuto delle attenzioni, che il suo amico mi rivolgeva. Sistemano mio marito dentro una camera, dove c’è solo lui. Mi avvicino e gli chiedo come va, com’è stato l’intervento, ma prima di Paolo le risposte le ho direttamente da colui, che ha eseguito personalmente l’operazione.
«Tranquilla, è andato tutto bene, ora dovrete avere un poco di pazienza, poi tornerà a farti divertire come prima.»
Lo guardo, poi mi giro verso mio marito, i nostri occhi s’incrociano, in uno sguardo ricco di significati per noi. Certo, non mi posso lamentare, ma dire, che lui mi faceva divertire, non è proprio la definizione corretta, al massimo sono arrivata qualche volta all’orgasmo, ma per il momento è un dettaglio secondario. Mi offro di passare la notte con lui, ma sia Paolo, che Carlo, insistono, che ci sono delle bravissime infermiere, che si prenderanno cura di lui. Carlo chiede se voglio andare a mangiare qualche cosa, ma io rifiuto.
«Sei stata tutto il giorno chiusa qua dentro, dai vai a cena con lui, io qui non ho bisogno di nulla, e tu invece sei stanca, e oggi non hai toccato cibo.»
L’insistenza di mio marito, finisce per convincermi. Usciamo insieme.
«Vuoi passare a casa per darti una rinfrescata?»
Mi chiede Carlo. Io annuisco, e poco dopo, siamo a casa mia. Lui si siede sul divano, io mi faccio una doccia veloce, esco e vado in camera con solo l’accappatoio. Cerco un vestito per la sera ma, resto indecisa, torno da lui, con in mano due capi diversi.
«Preferisci che indossi questo, o il completo?»
Gli chiedo ponendomi davanti con i due capi in mano, vestita solo dell’accappatoio corto, che tenendo le braccia alte, mostra una buona porzione di coscia scoperta. Lui ammira le mie gambe, poi indica il vestito, mi giro torno in camera, ma lascio volutamente la porta socchiusa. Sento i suoi passi avvicinarsi alla porta della camera, sicuramente mi osserva, io resto girata di spalle a lui, apro l’accappatoio, e nuda, incomincio a vestirmi. Mi eccita sapere che mi guarda. Io non sono proprio una moglie fedelissima, negli anni passati, ho tradito alcune volte mio marito. Alcuni anni fa, trovai delle tracce di rossetto, sul collo della, camicia di Paolo. Da allora, ogni tanto mi concedo un’avventura, rapida e anonima. Vado in un’altra città, mi faccio scopare da un perfetto sconosciuto, poi ritorno, e tutto torna nella normalità. In questi ultimi anni ho smesso di tradirlo, ma da un poco, mi sono resa conto, che dai discorsi, che mio marito mi fa, a lui certe idee trasgressive non dispiacciono, specie quando facciamo sesso. Anche le ultime volte, mentre mi penetrava, dopo aver indugiato a lungo nei preliminari, mi ha ripetutamente chiesto di immaginare, che in quel momento, ci fosse un altro nel letto con noi. In principio mi dava fastidio, ma ho notato che, lui si eccitava di più, e quindi l’ho assecondato. In considerazione, che lui non ha una grande dotazione, quando mi scopa, viene velocemente, con questo giochetto il suo cazzo tornava rapidamente duro, e lui continuava scoparmi portandomi anche all’orgasmo. Non essendo ancora estate, la sera è più fresco, quindi decido di indossare delle autoreggenti nere.
Carlo mi osserva, ora lo vedo, dal riflesso sullo specchio. Indosso le scarpe con il tacco alto, e per ultimo il vestito, senza reggiseno ne mutandine. Quando devo chiudere la lampo, posta dietro al vestito, senza voltarmi lo chiamo.
«Mi aiuti con la lampo?»
Si avvicina in silenzio. Afferra la stoffa e chiude la cerniera, appoggia le mani sulle spalle, mi guarda attraverso lo specchio.
«Sei molto bella.»
Spingo indietro il mio corpo, sento un notevole bozzo appoggiarsi, per alcuni secondi al mio fondo schiena, mi eccito subito, resto a guardarlo attraverso lo specchio. Lunghi interminabili secondi, i nostri occhi si guardano, non seve altro. Mi gira, le sue labbra incontrano le mie, si uniscono in un bacio furioso. La sua lingua entra prepotente in me, io la succhio, lui, mi strige a se. Tutto il desiderio represso di due mesi, emerge prepotentemente, sono un fuoco che brucia, sento la mia passerina inumidirsi, colare allo stesso tempo. Le sue mani, mi stanno spogliando rapidamente, mi ritrovo nuda, con solo le calze. In preda a un desiderio erotico, mi abbasso davanti a lui, la mia immagine e riflessa nello specchio, apro i suoi pantaloni, ed estraggo il suo membro. Duro, molto più grande di quello di mio marito, lo osservo, ne aspiro l’odore di maschio, che mi eccita da morire, apro la bocca, e comincio a leccare il glande delicatamente
Un lungo gemito esce dalle sue labbra, si spoglia, in un attimo ci distendiamo sul letto, rovesciati. Mentre continuo a leccare quel palo, che mi sembra, crescere sempre di più, lui insinua la sua lingua dentro le pieghe della mia vulva, si sofferma sul bottoncino, lo succhia, lo aspira e stringe fra i denti.
Gemo, piena di desiderio come sono, non gli ci vuole molto a farmi godere.
«…Vengo! …si… dai scopami…Prendimi ti voglio!»
Lui con calma mi rigira, e disteso sotto di me, mi fa impalare su di lui. Resto per un momento senza fiato.
«…oddio…si…è…bellissimo…VENGO!.... vengo! …Si… »
Stupita, da uno sconvolgente orgasmo, mi distendo su di lui, che mi lascia il tempo di rilassarmi. Poi mi afferra, e gira di lato, solleva la mia gamba sinistra, su di lui, e incomincia a limare il suo palo dentro, e fuori di me. Mi spinge dentro il suo cazzo, in maniera lenta e continua, lo sento sempre più in profondità. La mia vulva si apre, e chiude al suo passaggio, aspirandolo in maniera tale, che ho la sensazione di mungerlo. Il canale vaginale ed i muscoli pelvici, hanno preso a contrarsi e rilassarsi, stringendo e allentando la presa sul pene, mi sembrava che stia entrando sempre più dentro di me.
« …Si… dai… sbattimi… aaahhhh … Vengo …»
L’ennesimo orgasmo, è il segnale per lui, che è giunto il momento di godere, lo sento aumentare, poi esplode dentro di me, con un affondo potente.
«Adesso! …eccomi …tieni… sborro!»
Si immobilizza dentro di me, mi scarica una quantità industriale, di liquido bollente. Sconvolta dal piacere, mi stacco da lui, mi abbasso, prendo in bocca il suo membro, appena uscito da dentro la mia vulva, che ora cola dei suoi umori. Lo infilo in gola, lo succhio. Mi fa morire di piacere, sentire lui, che mi rigira di nuovo, affonda due dita, dentro la mia fica, ed estrae il seme, che vi ha schizzato, e incomincia lubrificarmi il forellino anale. Succhio con passione il suo cazzo, che rimane duro, e teso, lui intanto ha provveduto, a prepararmi dietro, quando mi rigira, non ho dubbi, su dove vuole infilare il suo durissimo palo. Sento la grossa cappella spingersi dentro il retto, resto immobile per agevolare l’inculata. Non ho usato di recente questo foro, solo prima di sposarmi, mi facevo sbattere il cazzo in culo per restare vergine, per il matrimonio, e mi piaceva moltissimo. Piero non è un grande estimatore, lui preferiva schizzarmi davanti. Godo, sento tutti il cazzo dentro, e godo, lui mi pompa con forza e impeto.
«…Tieni troia! … Senti come ti sfondo il culo! … Sei una vera troia! »
Mi pompa fortissimo, lo incito.
«…Si… dai… spaccami il culo… si vengo …dai… ooooohhh… si …VENGO! …ora!…»
Il primo orgasmo anale, che non provavo da tempo, mi scuote più e meglio, di tutti quelli avuti prima. Tremo scossa dal piacere, lo incito ancora.
«Più forte! Dammelo tutto! Dai che vengo… aaahhh …si eccomi sto…. godendo!»
Sono sconvolta da un fortissimo orgasmo. Contraggo i muscoli anali, e lui non resiste, lo sento infilarsi sempre più velocemente in me, poi viene copiosamente nel mio culetto.
«Si troia...ora! …eccomi… si…senti come ti sfondo questo culo stupendo! adesso… SBORRO!»
Sento un calore intenso, inondare il mio retto. Sfiniti, restiamo distesi, poi io mi separo da lui, mi giro e lo guardo in faccia.
«Grazie, sei stato fantastico, ne avevo un disperato bisogno.»
Lui mi sorride.
«Lo sapevo, era la preoccupazione maggiore di Paolo. Mi ha fatto promettere, che mi sarei occupato di te, durante tutta la convalescenza, quindi, ora facciamo una doccia insieme, poi andiamo a cena.»
Lo guardo stupita, cerco di capire e lui intuisce la mia perplessità.
«Da quando sono tornato, io e tuo marito siamo tornati, ai vecchi sistemi, che avevamo ben collaudato da ragazzi. Una femmina scopata in due. Lui abile linguista io più dotato, abbiamo fatto impazzire più di una donna. Quando si è verificato il suo problema, mi ha chiesto di aiutarlo in tutto anche con te.»
Ci facciamo la doccia insieme, poi andiamo a cena, ma al ritorno passiamo a casa sua, dove resto a dormire. L’alba ci sorprende ancora uno nelle braccia dell’altro, mi scopa con forza, godo meravigliosamente. Quando torno in clinica, con lui, vado da Paolo, lui ci osserva, vedo il gesto d’intesa, sorrido.
«Dunque avevi progettato tutto, e se io non fossi stata d’accordo?»
Loro si guardano, poi Paolo ride.
«No, ero sicuro che ti sarebbe piaciuto. In passato, ti ho visto una volta fare la troia, con tipo della sua corporatura. Tu non mi hai visto, per il semplice motivo che, io stavo scopando nello stesso alberghetto, dove sei entrata tu. Se vuoi, in questo periodo che io non sono operativo, puoi fare quello che ti pare, ma se scopi con lui soltanto te ne sarei grata, considerando che io da quella volta ho smesso di avere altre troie.»
Rifletto un momento.
«Accetto, ma a una sola condizione, che appena il tuo funziona, mi prendete in due, muoio dalla voglia di sentire due dentro di me, altrimenti, poi che mi hai appena concesso il permesso di essere troia, mi vado a cercare due maschioni, che mi sbattono.»
Loro si guardano e sorridono.ma è Carlo che ribatte.
«Se per il momento ti accontento io, bene, altrimenti, provvederò, a trovare un valido aiuto fin quando lui non si sarà rimesso.»
Io abbraccio mio marito, lo bacio, e rivolta a loro aggiungo.
«Per ora mi vai bene tu, ma se hai un terzo tienilo in caldo, sai mi potrebbe venire il desiderio di provarne tre dopo averne assaggiati due!»
Ci mettiamo a ridere mentre dentro di me sento che ci sarà davvero un grande cambiamento.
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4 anni fa
baxi18, 55
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Gli ho offerto mia moglie.
Mi chiamo Paolo, ho cinquanta sette anni, sono sposato da ventisei anni con Valeria, che ha dieci anni in meno di me. Fisicamente parlando non sono una bellezza di maschio, mi reputo normale, in sovrappeso, si ho la pancetta da impiegato, in effetti lo sono. Lavoro come impiegato postale. Ho una calvizie molto vistosa, che cerco di minimizzare portando i capelli cortissimi. Per il resto sono una persona assolutamente normale. Sessualmente parlando ho une dotazione assolutamente nella norma, forse un po’ meno, ma Valeria, riesco a farla godere, sempre aiutandomi, anche con lunghi preliminari, che la fanno eccitare moltissimo, poi quando lei ha goduto, anche io mi prendo il mio piacere. Valeria è una donna normalissima, un bel fisico, indubbiamente, ma non è una di quelle che quando la guardi, ti viene subito duro, è bella, per me moltissimo, ma lei si sminuisce dicendo che ce ne sono più belle meglio di lei. La cosa che però colpisce subito, quando la si conosce, è la sua spontaneità. Si, è una donna davvero solare, allegra, molto ironica. Spesso mi fa impazzire, con le sue battute spiritose, qualche volta mi provoca, con il suo fare divertente, specie se parliamo di sesso. In effetti fra di noi vi è un bel dialogo. Riusciamo a parlare di tutto, in particolare, del sesso. Spesso ci troviamo a condividere le stesse idee, i desideri, a volte anche le stesse fantasie. Lo scorso anno, per la prima volta, abbiamo messo in pratica una di queste fantasie. Era un weekend di fine Giugno, con Valeria ci eravamo recati fuori città, per fare un fine settimana diverso dal solito. Per l’occasione ci siamo trovati a fare un sentiero di montagna, che portava da un rifugio a mezza costa, fino alla vetta della montagna dove avremmo pernottato, in una baita del Servizio Alpino. In quell’occasione, non eravamo soli, ma in compagnia di una guida alpina, in quanto l’ultimo tratto del sentiero, diventava una vera propria scalata, di una bella parete non molto impegnativa. Luca, il nome della guida, ci è rimasto subito molto simpatico, con Valeria ha subito legato. Li osservavo, e mi stavo domandando, se questa situazione poteva portare a realizzare un nostro desiderio, a lungo fantasticato durante le nostre scopate, farlo in tre. Siamo partiti la mattina appena giorno. La prima parte del sentiero, si è rivelata subito molto agevole, questo ci ha permesso di conversare con lui. Poi ci siamo diretti lungo il sentiero, che si inerpicava ci offriva un bellissimo panorama. Solo la natura ci faceva da contorno a quella splendida giornata azzurra. A metà del percorso, ci siamo fermati per una sosta ristoratrice, vicino ad una cascata. Durante quella sosta, li ho lasciati un attimo da soli, andando dietro un masso per fare pipì, li ho guardati, che ridevano e scherzavano. Mi è sembrato che oramai, le cose sembravano volgere nei migliori dei modi, con un pizzico di fortuna Luca avrebbe trombato Valeria davanti a me. Abbiamo ripreso il cammino, ho notato che loro scherzavano molto, le battute erano spesso a doppio senso. Mi sono avvicinato a Valeria, gli ho chiesto a bassa voce, se era disposta a un gioco con lui. Lei mi ha sorriso, mi ha fatto l’occhietto in segno di compiacimento. Abbiamo camminato a lungo, alla fine siamo arrivati al base della parete che bisognava scalare. Prima di iniziare la scalata, lui ci ha fatto indossare una imbracatura, che ci avrebbe aiutato nella salita. Per indossarla, bisognava far passare delle cinghie, in mezzo alla gambe, vicino all’attaccatura della coscia. Ho fatto in modo che lui aiutasse Valeria. Ho visto con quanta perizia, ha passato le mano in mezzo alle sue gambe, vedevo lei, che in silenzio gemeva, mentre lui passava la mano sopra la sua fica. Ho avuto una forte erezione che lei ha notato, si è messa a ridere, compiaciuta. Poi Luca ha attrezzato il percorso precedendoci, e istallando i chiodi, dove noi mettevamo i moschettoni con la corda. Dopo appena un’oretta, eravamo in vetta, in tempo per goderci uno di più bei tramonti che avessimo mai visto. Appoggiati ad una roccia, mi sono stretto a Valeria che si era già liberata delle imbracatura. Ero appoggiato in piedi, dietro di lei, che spingeva il suo fondoschiena conto il mio cazzo, già duro, stretto nel solco delle natiche. Luca stava incominciando ad organizzare una cena frugale, e il pernottamento nel rifugio per la notte. Il piccolo capanno, era costituito da una unica stanza con un caminetto dove abbiamo subito acceso un fuoco, poi dei letti fatti di tavole dove noi abbiamo appoggiato dei sacchi a pelo che ci eravamo partati. Seduti davanti al fuoco, che era l’unica fonte di luce nella stanza, abbiamo incominciato a consumare il pasto costituito da del formaggio, del pane, salame con una bottiglia di vino e dell’acqua. Valeria stava seduta fra me e Luca. Valeria ha iniziato a sentire caldo quindi, si è alleggerita rimanendo solo con un maglioncino, e i pantaloncini di stoffa leggera. Lui dopo aver versato del vino, ha proposto un brindisi.
«Alla donna che ha scalato la parete senza nessun problema, che è fra quelle più belle che hanno dormito in questo rifugio.»
L’ho guardato, lui ha ricambiato il mio sguardo.
«Quanto ti piace mia moglie?»
Lui, le ha dato l’ennesima occhiata, poi ha risposto sempre guardando lei in faccia.
«Mi piace moltissimo. Ti reputo fortunato ad averla tutte le notti nel tuo letto.»
Ho guardato Valeria, che mi ha sorriso ammiccando, con il capo verso di lui.
«Troveresti sconveniente se questa sera, lei fosse più presente, nel tuo sacco a pelo che nel mio?»
Luca mi ha guardato incredulo.
«Ma sei sicuro, che a te andrebbe bene?»
«Forse sarebbe meglio, che tu, lo chiedessi a lei.»
Lui si è girato verso di lei, che già si stava spogliando seduta vicino a me. Senza dire una parola mi ha baciato. Appena tolti i pantaloni, subito abbiamo visto che aveva un intimo sexy, con delle mutandine nere in pizzo, davvero molto piccole che addirittura, sembravano non contenere la sua figa bollente. Per avviare il gioco, ho messo una mano fra le sue cosce, ho iniziato a strofinare un dito sullo slip, contro il suo clitoride, pressando poi, il dito verso il suo buco. Già aveva gli umori che colavano dallo slip, così ho guardato Luca, che si stava spogliando nudo.
«È pronta!»
A quel punto, ho sfilato le mutandine a Valeria, le ho annusate, erano già pregne dei suoi umori. Luca non si è fatto attendere, l’ha fatta mettere a cavalcioni su di lui, ha puntato il cazzo già duro fra le pieghe della fica di Valeria. Anche io, ho impugnato il cazzo, ed ho iniziato a masturbarmi lentamente. Avevo già cazzo il in tiro. Valeria si è girata verso di me, mi ha invitato ad avvicinarmi. Sono rimasto per un momento immobile. Volevo gustarmi questo momento, vedere certe cose. Dal mio punto di vista, ho ammirato il pisello di Luca, che era abbastanza grosso, decisamente molto più del mio. Valeria cavalcava abilmente Luca, che si lasciava scopare, senza nessun sforzo apparente, mentre gli aveva messo a nudo il seno, che sobbalzava davanti alla sua faccia. La cavalcata si faceva sempre di più serrata, Luca di tanto in tanto, dava qualche sberla ai seni, facendola gemere di piacere. Poi di colpo Luca, decise di cambiare posizione, di piazzare a pecorina Valeria. Inginocchiata su di un letto di legno, iniziò a sbattergli il cazzo, con maggiore vigore nel buco della vagina. Lei saltava ad ogni sbattimento, ansimava sempre di più. Io a quel punto, non potevo far altro che incitare Luca, a spingere ancora di più, a darci dentro. Luca iniziò a dare dei colpi più forti, cercando di far giungere, il suo grosso cazzo infondo alla figa di Valeria. Era una vera scena di goduria, che andò avanti ancora per qualche minuto. Valeria godeva senza ritegno. Lo incitava sfondarle il ventre, sempre più forte, lui non si risparmiava. Iniziò ad estrarre, ed introdurre, più volte il suo pene dalla figa di Valeria. Ad ogni affondo, lo spingeva sempre più in fretta, sempre più in fondo, con colpi fortissimi, che la scuotevano tutta. Era splendido vederla godere. Poi iniziò di nuovo una cavalcata assurda. Sembrava quasi che volessero esplodere le sue palle, per la foga che ci stava mettendo. Dopo altre due sbattute estrasse il suo cazzo, e sborrò sul culo di lei, che venne insieme a lui. Mi avvicinai e gli misi il mio cazzo in bocca, lei scossa dal piacere, prese a succhiarlo con vigore, mentre Luca, lo aveva di nuovo infilato dentro di lei, ricominciando a fotterla. La scena mi ha così eccitato, che quando ho sentito un brivido lungo la schiena mi sono lasciato andare, le ho sborrato in bocca. Lui ha continuato a scoparla ancora, poi le ha dato il cazzo in bocca, fin quando lei non ha ricevuto anche la sua crema. Ho guardato mia moglie fiero di quanto avevamo fatto, soddisfatto di averla messa nelle sue mani. Da allora lo faccio spesso, quando ne abbiamo voglia, lei trova un bel maschio, e io gli offro mia moglie.
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4 anni fa
baxi18, 55
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La donna che ho sempre voluto. secondo capitolo
Due giorni dopo l’ho accompagnata dal miglior ginecologo della città. Quando siamo entrati ci siamo trovati davanti un uomo sulla cinquantina, alto occhi scuri capelli brizzolati, che quando ha visto mia moglie è rimasto affascinato dalla sua bellezza, anche perché Graziella, indossava un abito leggero, che metteva risalto le sue forme. Dopo le domande di rito, ha fatto accomodare mia moglie sopra l’apposito lettino, facendole divaricare le gambe, si è seduto davanti alla sua fica posta in bella mostra, facendo dei prelievi e dei tamponi vaginali. Vedere un uomo, che osservava la fica di mia moglie, mi ha procurato un’eccitazione enorme, che difficilmente si riusciva a celare, al punto tale, che anche il medico se n’è accorto, ma con finta indifferenza, ha pregato mia moglie di ripassare due giorni dopo, per avere le risposte dei suoi esami. A sera quando siamo andati a casa, ho scopato Graziella, con intensa passione, per la forte eccitazione, che mi aveva procurato lo sguardo carico di desiderio del dottore. Due giorni dopo ho lasciato, che Graziella andasse da sola, nello studio medico, e la sera nell’intimità del nostro letto, mi sono fatto raccontare come si era svolta la visita.
«Appena entrata, mi ha pregato di spogliarmi completamente nuda, dopo avermi fatto distendere e sollevare le gambe, ha iniziato a palparmi il seno, ma non in maniera professionale, in maniera intensa ed erotica, stuzzicando e pizzicandomi i capezzoli, fino a renderli duri ed eccitati. Girando lo sguardo verso sinistra, ho visto la stoffa dei pantaloni, che si stava gonfiando, denotando la presenza di un considerevole pacco. Non soddisfatto di questo, si è seduto fra le mie cosce, e prima un dito, poi con due, a preso a masturbarmi intensamente, mentre con il pollice dall’altra mano, continuava a torturarmi il clitoride, fin quando ho raggiunto l’orgasmo. A quel punto, lui si è alzato, si è messo di nuovo di lato a me, continuando con la mano destra a masturbarmi, mentre guardava la mia bocca, e il suo grosso pacco, posto a poca distanza dal mio viso. Non ho saputo resistere, ho allungato la mano, e attraverso la stoffa, ho sentito la notevole consistenza, di ciò che doveva esserci sotto. In un attimo ha aperto una cerniera, e un grosso membro di splendide proporzioni, si è presentato a pochi centimetri dalle mie labbra, che ho aperto per accogliere quel meraviglioso membro, che mi veniva offerto.»
“Brava succhialo bene, poi te lo pianto tutto dentro di scopo a dovere, così questa sera, avrei qualcosa da raccontare a quel cornuto di tuo marito, che si è eccitato, quando l’altro ieri, mi ha visto, che guardavo con desiderio, la tua splendida fica.»
«Dopo averlo succhiato un po’, lui si è spostato in mezzo alle mie cosce, e lentamente mi ha penetrato fino in fondo. Sentivo il suo cazzo entrami dentro, dilatarmi le pareti, arrivare fino in fondo, procurandomi un intenso piacere. A preso a pomparmi lentamente, facendo ruotare il bacino, procurandomi tre orgasmi in rapida successione, fin quando all’improvviso, mi ha schizzato dentro tutto il suo piacere.»
«Eccomi troia… Sì così… Dai godi…Vieni che ti sborro dentro!»
«Dopo essersi svuotato dentro di me, mi ha offerto di fazzolettini per ripulirmi, mi ha fatto rivestire, dandomi appuntamento al mese prossimo.»
Ho abbracciato Graziella, l’ho baciata con intensa passione, poi le sono salito sopra, e l’ho scopata con impeto e passione, facendola godere, riversando in lei tutto il mio piacere. Per i nove mesi della gravidanza, regolarmente il ginecologo, è stato l’unico cazzo che Graziella s’è presa, oltre il mio. Una splendida mattina, ha dato alla luce una bimba bellissima, sembrava la copia della madre, alla quale abbiamo dato il nome di Silvia. Dopo tre mesi, è tornata a far visita al ginecologo, per controllare, se dopo il parto, tutto fosse tornato regolare, poiché in questo tempo non avevamo avuto nessun rapporto sessuale completo se non sporadici bocchini. Ovviamente lui non la scopata, per non correre il rischio di metterla di nuovo incinta, ma ha voluto provare il piacere, di infilarlo tutto dentro il suo splendido culo. La sera a letto Graziella, mi ha raccontato del piacere, che aveva provato a sentire di nuovo un membro dentro di lei, e io mi sono eccitato dal suo racconto, senza esitare, sono salito su di lei, ho cominciato a scoparla di nuovo. All’inizio ho dovuto fare particolare attenzione, in quanto come le aveva detto il ginecologo, la prima volta, sarebbe stata come se l’avessi dovuta sverginare di nuovo. In effetti, all’inizio era molto stretta, per un attimo ho avuto proprio la sensazione di sverginarla. Abbiamo iniziato a godere entrambi, del piacere della scopata, che stavamo facendo, al punto tale, che lei ha iniziato a godere, e a pregarmi sempre di più, a farla impazzire.
«Dai amore, sbattimi sempre più forte, fammelo sentire tutto, dai più forte…Ora… Dai…Vengo…Si è bellissimo!»
Disteso su di lei, la scopavo con piacere, lei ha sollevato le gambe stringendole dietro la mia schiena. Ho cominciato pomparla come un dannato, facendole assaporare il più possibile il piacere, che stavo dando fin quando improvvisamente sono venuto. Era talmente bello, che nessuno dei due, ha avuto il coraggio di interrompere l’orgasmo, nel momento in cui venivano, e quindi sono rimasto ben piantato dentro di lei, inondando la vagina con caldi getti di seme caldo è bollente, che immancabilmente l’hanno fecondata di nuovo. Dopo un attimo di smarrimento, lei mi ha sorriso, mi ha ringraziato. Così nei mesi successivi, ha ripreso a far visita al ginecologo, il quale era molto compiaciuto, del fatto che lei era incinta, ma soprattutto, del piacere di poterla chiavare ancora. Questo secondo parto, però avuto una lieve complicazione, costringendo il ginecologo ad effettuare un taglio cesareo, per far nascere uno splendido maschio al quale lei, ha voluto mettere il nome di Nino. Non dovendolo l’allattare al seno, per via dell’operazione, dopo poche settimane sono tornate le mestruazioni, e lei ha iniziato di nuovo a prendere la pillola. Durante gli otto mesi successivi, si è presa la libertà, di provare altri quattro maschi, anche se, non ne ha ricavato una grande soddisfazione. L’estate successiva, abbiamo deciso di prendere una settimana di ferie, e di andare in una nota località balneare, della nostra bellissima regione. Il secondo giorno mentre stavo giocando con i figli, ho visto Graziella, che parlava con un signore, che stava seduto sotto l’ombrellone accanto a noi. Passata la mattinata, siamo tornati in albergo per il pranzo. Appena messi i bimbi a riposare, per via del caldo del pomeriggio, lei mi ha guardato con occhi languidi, e un sorriso carico di desiderio.
«Il signore di fianco a noi, si chiama Roberto, e mi ha invitato a fare un giro con la sua barca, se non ti dispiace ci vediamo tra un po’.»
L’ho osservata dalla terrazza attraversare la strada, prendere sottobraccio il tizio, che la stava aspettando. L’ho vista tornare alle sette del pomeriggio, con il viso rilassato, stanca, ma felice. Dopo una rapida doccia, siamo scesi per la cena, e dopo una passeggiata, poiché i figli erano stanchi, siamo ritornati in albergo, e ci siamo ritrovati abbracciati nel nostro letto, dove lei sdraiata su un fianco, con la mano destra, che segava lentamente il mio cazzo, mi ha raccontato come aveva passato il pomeriggio.
«Siamo andati al molo, dove lui ha una splendida barca. Dopo aver lasciato il porto, ci siamo diretti al largo, fino a un punto dove lui, ha gettato l’ancora, poiché faceva molto caldo, mi ha invitato a fare il bagno, ovviamente nuda. Ci siamo tuffati, dopo una bella nuotata, siamo risaliti sulla barca, lui mi ha abbracciata tenendomi da dietro. Sentivo premere sul solco delle natiche, uno splendido palo di carne dura e pulsante. Siamo sdraiati, e abbiamo iniziato a fare un 69. Mentre cercavo di infilarmi in gola, buona parte di quel meraviglioso cazzo, lui mi faceva impazzire, leccandomi superbamente fra le pieghe della mia fica, succhiando con forza il mio bottoncino, fin quando ho raggiunto l’orgasmo. Poi lui si è girato, e tenendomi sul lato destro, ha sollevato la mia gamba, ed è entrato tutto dentro di me, iniziando un lento, ma costante movimento di pompaggio, che ben presto mi ha fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo.»
«Si dai… Si dai più forte… Sei fantastico…Mi fai morire… Dai che vengo…Ora…Vengo!»
«Ho iniziato a godere sempre più forte, mentre lui ha continuato a pomparmi sempre con lo stesso ritmo, sembrava instancabile, fin quando dopo che ero venuta di nuovo, è venuto anche lui, scaricando dentro di me, caldi getti di seme bollente.»
«aaaahhh…uuuhhmmm…Eccomi… Ora...sborro…»
«Siamo rimasti distesi e abbracciati, quando lui mi ha offerto di fare un altro bagno. Mentre eravamo nell’acqua, ha continuato a stuzzicarmi, e a giocare con mio corpo, mantenendo sempre viva la mia eccitazione. Quando siamo risaliti, lui era già quasi in tiro, e con poche leccate, l’ho fatto tornare perfettamente duro. Lui mi ha fatto inginocchiare, poi ho sentito la sua lingua, indugiare a lungo sul mio fiorellino anale, e lentamente la sua bruciante cappella, mi ha penetrato, aprendomi il culo, e con calma è entrato tutto dentro di me. Mi ha afferrato per i fianchi, ha preso a stantuffarmi, con un ritmo costante, mentre io godevo senza ritegno.»
«ooohhhh…Si…È bellissimo…. Dai più forte… Sfondami il culo!»
«Ho perso il conto, di quante volte ho urlato vengo, fin quando lui, me lo ha piantato tutto dentro, ed ha iniziato a svuotarsi dentro di me, con un vero e proprio clistere di sborra.»
«Eccomi troia! Ti farcisco il culo…Te lo riempio…sborro!»
«Dopo esserci rinfrescati, siamo ritornati. Mentre tornavamo, mi ha detto, che domani ha degli impegni, ma sé voglio, dopodomani uscirà di nuovo in barca assieme a quattro amici, e non ti nego che mi piacerebbe andare con loro.»
Ero talmente eccitato dal racconto, che stavo quasi per venire, quando ho detto, che mi sarebbe piaciuto scoparla.
«No, ti voglio in bocca, tutti mi inondano la fica e il culo, ma nessuno me lo schizza in bocca, anche se è una cosa che mi fa impazzire, specie se sei tu a farlo, poiché il tuo è il più buono di tutti.»
Detto questo lo ha infilato in gola, e mi ha spremuto fino all’ultima goccia. L’indomani, ha passato tutta la giornata, a giocare con i figli, ed io la guardavo, ammirando quella madre premurosa, che con gioia e pazienza, si dedicava interamente alle sue creature. La sera dopo una breve passeggiata, siamo tornati in camera nostra, e lei ha voluto fare l’amore con me in maniera calda e appassionata. L’indomani mentre giocavo con i miei figli sul bagnasciuga, ho visto arrivare Roberto, che dopo averle fatto un breve saluto, l’ha invitata ad andare con lui. Lei mi ha guardato, mi ha tirato un bacio, poi se ne andata con lui. È tornata la sera, erano quasi le venti, aveva il viso stanco, l’aria distrutta. Le ho chiesto di venire a cena con noi, ma lei, mi ha sorriso, mi ha detto che avrebbe fatto una rapida doccia, che mi avrebbe atteso del nostro letto. Circa due ore dopo, quando sono tornato, lei stava dormendo profondamente, ed io nel buio della camera, ho ammirato il suo corpo nudo, che dormiva maniera calma rilassata. Immaginando quanto poteva aver goduto, ho iniziato a segarmi lentamente. Ero così preso dal piacere, che tenevo gli occhi chiusi, per immaginarmi le scene, di lei alle prese con altri uomini, che un lungo gemito uscito dalla mia bocca.
«Lascia faccio io.»
Mi ha detto lei che si era svegliata, e afferrato il mio cazzo duro, lo segava lentamente. Dopo avermi dato un bacio in bocca, è scivolata silenziosamente sul mio corpo, per poi stringere fra le labbra, il mio membro duro e pronto all’orgasmo. Un piacere intenso e sublime, ha invaso il mio corpo, e un attimo dopo, le ho riversato in gola, tutto il mio piacere. Dopo aver spremuto fino all’ultima goccia, lei si è distesa di nuovo vicino a me, e ha iniziato a raccontare, come aveva passato una giornata con i suoi amici.
«Quando siamo arrivati al molo, abbiamo già trovato la barca di Roberto pronta per salpare. A bordo vi erano quattro suoi amici, che dopo una breve presentazione, mi hanno accolto calorosamente fra di loro. C’era Gino, che dei quattro era il più anziano, poi Luca, il più giovane, Tino completamente calvo, mentre Lucio era il più magro di tutti. Ci siamo allontanati, e come la volta precedente, abbiamo ancorato la barca al largo. Dopo uno sguardo d’intesa, tutti e cinque si sono denudati, e mi hanno invitato a fare lo stesso, poi ci siamo tuffati in mare, per un bagno rinfrescante. Quando sono risalita, loro erano già sulla barca, e a quel punto, hanno iniziato a baciarmi, a toccarmi. Sentire cinque bocche, dieci mani, che ti baciano, toccano, e accarezzano dappertutto, mi ha mandato fuori di testa. Ad un tratto, mi sono trovata inginocchiata fra loro, che mi stavano intorno, formando circolo, mentre ognuno mi dava da succhiare il suo membro, già teso e duro. Gino, era quello più dotato circonferenza, mentre Lucio, sicuramente era quello, che lo aveva più lungo di tutti. Roberto è stato il primo a sdraiarsi supino, a farmi impalare su di lui. Appena l’ho sentito, entrare fino in fondo, mi hanno fatto distendere su di lui, e subito Lucio, dopo avermi lubrificato il fiorellino anale, con della saliva, ha appoggiato la sua dura cappella, e con una spinta decisa, mi l’ha infilato, più della metà nel culo. Sentirmi prendere da due maschi contemporaneamente, mentre un terzo, lo spingeva giù per la gola, e gli altri due, si facevano segare, uno per mano, mi ha mandato veramente in estasi. Non so quante volte sono venuta, ho goduto tantissimo. Ogni volta, che uno mi riempiva uno dei buchi, subito un altro prendeva il suo posto, in una girandola di orgasmi e sborrate, senza fine. Dopo un lungo lasso di tempo, durante il quale ho goduto senza ritegno, anche loro hanno deciso, che era ora di fare una pausa. Mi hanno fatto scendere sulla piccola piattaforma, che c’è sulla poppa della barca, e dopo avermi fatto distendere, loro, si sono allineati sopra di me, e tutti e cinque improvvisamente, mi hanno urinato addosso. Sentirmi la pioggia dorata, che bagnava ogni centimetro del mio corpo, mi ha fatto quasi avere un orgasmo. Poi ci siamo di nuovo tuffati in mare, dove abbiamo scherzato molto, e una volta risaliti a bordo, mi hanno fatto distendere sul tavolo, e improvvisamente, hanno deposto sul mio corpo il loro pranzo, un’insalata di riso freddo, che poi ognuno, ha preso a mangiare senza l’ausilio di nessuna posata, ma semplicemente mangiando con la propria bocca, quindi continuando ad eccitare il mio corpo. Terminato questo gioco, ero già pronta a godere di nuovo, e loro, hanno ripreso ad infilarmi, a tre per volta, facendomi godere tante altre volte. Improvvisamente, abbiamo sentito il rumore di una barca, che si stava avvicinando, era un peschereccio, il cui proprietario è un amico di Roberto.»
«Vediamo se hanno del pesce fresco.»
«Ha detto Roberto. La barca si è avvicinata, e il proprietario, dopo aver scambiato i saluti con Roberto, ha visto che cosa gli altri tre mi stavano facendo, quindi ha chiesto di partecipare. Immediatamente mi sono trovata circondata da altri tre maschi. Il proprietario del peschereccio, tipo grasso e sudicio, con un cazzo piegato, un tizio più anziano, che però ce l’aveva grosso e nodoso, ma il più spettacolare era il ragazzo di colore, che sembrava avere un serpente fra le gambe, da quanto lo aveva lungo. Senza tanti convenevoli, mi sono trovata impalata sul vecchio, mentre il grassone lo spingeva con forza in gola, quando improvvisamente, ho sentito che il ragazzo di colore, che me lo appoggiava al culo, e con una spinta decisa, lo ha infilava tutto dentro. Mi hanno scopato per più di un’ora, alternandosi nei miei buchi, per poi schizzarmi tutta la loro sborra addosso. Hanno salutato tutti, e dopo aver regalato una cassetta di pesce, a Roberto, se ne sono andati.»
«Guarda troia, questo pesce, questa sera, lo mangeremo con la soddisfazione, perche tu, ce l’hai pagato, facendoti sbattere, per quella puttanata sei.»
«Hanno ripreso a scoparmi sempre con più gusto, e insultandomi, fin quando, ormai stava calando la sera, e dopo che tutti, si erano di nuovo svuotati dentro di me, mi hanno sollevato di peso, e gettato in acqua, gridando, che quello era l’unico modo, per poter ripulire, una vacca sfondata e farcita di sborra. È stato incredibile, intenso, e molto sconvolgente. Essere posseduta, contemporaneamente da più maschi, mi ha fatto provare, sensazioni uniche e irripetibili.»
Finito il racconto, si è di nuovo messa a dormire, ed io mi sono alzato, sono andato in bagno per non disturbarla, mi sono tirato una sega monumentale, sborrando anche l’anima. L’indomani ce ne siamo andati, e nei tre mesi successivi, Graziella sembrava cambiata. Si è presa la libertà, di andare con due o tre maschi, ma a suo dire, non ne aveva ricavato molto piacere. Ho cercato di capire il motivo, e alla fine mi ha detto, che l’unico maschio singolo, con il quale riusciva a godere ero io, mentre con gli altri, non trovava quello stimolo il piacere, che aveva provato quando era posseduta da più maschi insieme. A quel punto ho deciso che dovevo fare qualcosa, per far tornare il sorriso e la voglia di godere, a mia moglie. Dopo una breve ricerca, ho avuto l’ispirazione giusta, e così per il ponte dell’8 Dicembre, abbiamo lasciato i nostri figli ai miei suoceri, che ne erano molto contenti, e siamo andati a Milano. Giunti in città, siamo andati in albergo, e dopo una breve passeggiata, abbiamo raggiunto con un taxi, un negozio molto particolare, che volevo, lei vedesse per la prima volta: un sexy shop. Entrati nel negozio, è rimasta letteralmente stupita, dalla gran quantità di cose interessanti, che vi erano, e dopo un’attenta ricerca, abbiamo acquistato: tre abiti veramente sexy, con l’aggiunta di scarpe dal tacco proibitivo, nonché alcuni stivali, sempre con il tacco altissimo. La sera dopo cena, sempre in taxi, siamo andati davanti a un locale molto particolare, un club prive. Appena entrati mia moglie, è rimasta subito affascinata, sia dall’ambiente, che dagli sguardi ammirati, che i maschi presenti, le rivolgevano. Per prima cosa, ho voluto che provasse un glory hole. È stato fantastico, vedere il suo sguardo compiaciuto, quando dai tanti buchi, si è trovata dei splendidi membri da succhiare e far godere. Dopo averne spremuti circa una decina, ci siamo diretti nell’altra parte del locale, sempre seguiti da un discreto numero di maschi, desiderosi di avere un contatto più intimo, con lei. Siamo entrati in una piccola camera, dove lei, ha ricevuto le attenzioni di molti uomini, che l’ha toccavano, la eccitavano, con baci e carezze, fin quando, hanno cominciato a penetrarla a tre per volta. Ha goduto tantissimo, perché per ogni maschio, che le schizzava addosso il suo piacere, subito un altro prendeva il posto, nel buco lasciato libero. Abbiamo lasciato il locale, che erano le quattro del mattino, stanchi, ma felici. Da quella sera sono passati diversi anni, e Graziella ha sempre più affinato il gusto, e il piacere, di farsi possedere da più maschi. Col tempo ho scoperto un sito, dove si può offrire la moglie ad altri uomini, definiti bull, che provvedono a montare, a far godere la donna, che viene offerta. Due giorni fa, in occasione del suo 40º compleanno, con la complicità di un bull, ho organizzato, una festa a sorpresa, dove l’ospite femminile era solo lei. Grazie a una webcam, ho potuto ammirare a distanza, tutto quello, che un numero considerevole di maschi, ha fatto mia moglie. Quando sono andato a riprenderla, stava ancora succhiando, un ultimo maschio. Dopo averlo spremuto fino all’ultima goccia, ce ne siamo andati. Appena salita in auto si è addormentata, mentre guidavo, guardavo la mia donna, che dormiva beatamente accanto a me. Non m’importa nulla, di quello che pensa la gente, se lei è una gran troia, ed io ho un gran cornuto, ma il piacere sublime sottile, che io provo, nel vedere mia moglie posseduta da altri maschi, per me non ha prezzo.
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4 anni fa
baxi18, 55
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La donna che ho sempre voluto. primo capitolo.
Mi chiamo Franco, ho 46 anni, e da 22 sono sposato con Graziella. La nostra storia, è cominciata quando lei è stata assunta come cassiera in uno dei due supermercati che all’epoca avevo, oggi ne ho quattro. La sua prorompente bellezza, non era certo passata inosservata, e molti le facevano la corte. Alta uno e 85, capelli neri e lunghi, occhi scuri, viso tondo e dolce come una bocca ampia, e labbra carnose, una terza di seno, cosce lunghe e affusolate, sormontate da uno splendido culo a mandolino. Appena l’ho conosciuta l’ho invitata a cena, e dopo una splendida serata, passata a ridere e scherzare al ristorante, le ho chiesto se voleva salire a casa mia, poiché all’epoca, già vivevo da solo. Appena entrati l’ho abbracciata e stretta a me, i nostri occhi si sono incrociati, e un attimo dopo le nostre bocche si sono unite in un bacio caldo e sensuale. Ci siamo spogliati velocemente, e sdraiati comodamente nel letto abbiamo iniziato ad esplorare i nostri corpi. La sua bocca famelica, dopo aver percorso tutto il mio corpo si è impossessata del mio membro turgido e duro. Le sue calde labbra lo hanno stretto e risucchiato tutto in gola, mentre io passavo ripetutamente la mia lingua nel taglio bollente della sua fica. Ad un tratto il suo corpo si è teso e ha cominciato a tremare dal piacere che stava provando, e contemporaneamente la sua bocca dopo essersi infilata tutto il mio membro fino in fondo alla gola si è scatenata fino a farmi raggiungere un orgasmo. Le sono venuto in gola schizzando tutto il mio piacere mentre nella mia bocca ricevevo il suo orgasmo. Dopo un lungo istante, in cui siamo rimasti immobili, lei ha ripreso a succhiare, leccare e segare il mio membro per farlo rimanere duro. Pochi minuti dopo mi ha spinto di lato facendomi sdraiare supino per poi impalarsi su di me. Sono scivolato dentro di lei senza nessuna fatica da quanto era bagnata fradicia dei suoi umori. Ha iniziato un lento movimento con il quale assaporava intensamente il piacere che la mia penetrazione le dava, fin quando ha iniziato a godere di nuovo mentre io, sollevate le mani, le stringevo e impastavo i seni strizzandole con forza i capezzoli.
«Vengo! Si dai... Vengo! Ora… Vengo…»
Ha iniziato a tremare e a muoversi velocemente, portando anche me ad un piacere intenso fin quando ho sentito montare velocemente anche il mio orgasmo.
«Eccomi, si è ancora un poco… Ora… Sto per sborrare…»
L’ho guardata cercando di capire se era il caso di farlo uscire o venirle dentro. Lei mi ha sorriso e continuando a muoversi più velocemente e ha detto di continuare che era protetta. Pochi istanti dopo scaricavo dentro di lei due getti caldi bollenti. Sfinita si è distesa su di me, sentivo il suo cuore battere con un tamburo, mentre i nostri respiri corti ci facevano ansimare. L’ho abbracciata forte tenendola stretta, e lei dopo un po’ è scivolata in basso e ha ripreso il mio membro in bocca succhiandolo con forza dopo averlo ripulito i miei e dei suoi umori di cui era intriso.
«Lasciati andare, voglio che ti torni duro, perché lo voglio sentire anche nel culo.»
Quelle parole hanno eccitato e mi sono lasciato andare abbandonandomi al piacere delle sue labbra. Pochi minuti di intenso lavoro, e subito il mio cazzo ha raggiunto di nuovo la giusta consistenza e durezza, lei mi ha sorriso, si è girata piegandosi sulle ginocchia con il viso appoggiato al cuscino ha portato le mani dietro, e afferrando le chiappe, per aprirsi il buco del culo. Ho lasciato colare un po’ di saliva e poi ho appoggiato la cappella sul suo fiorellino anale, che dopo una breve pressione ha ceduto immediatamente e in un attimo le sono entrato tutto dentro fin quando le mie palle non hanno sbattuto le labbra della sua fica.
«Si…Dai…Spingilo tutto dentro fino in fondo…Fammelo sentire fino in gola!»
Ha iniziato a godere muovendo il culo in senso rotatorio, per assaporare meglio la penetrazione. L’ho afferrata per i fianchi e ho iniziato a pomparla spingendolo tutto fino in fondo. Era meravigliosa, godeva e mi incitava a muovermi sempre più forte. L’ho stantuffata il più a lungo possibile, ma l’eccitazione era tanta, e piacere che stavo provando mi hanno portato ben presto all’ennesimo orgasmo.
«Dai godi, vieni che sono quasi al limite, ma voglio sentire ancora un tuo orgasmo.»
Le ho detto pompandola al massimo. Lei ha preso a muoversi velocemente mentre con la mano destra si masturbava con forza.
«Si eccomi… Ancora un attimo….Dai ci sono… Ora…Vengo!»
Il suo grido di piacere, è stato per me il massimo e le sono esploso dentro il culo. Sfiniti ci siamo adagiati sul letto ancora abbracciati e stanchi ci siamo addormentati. Da quella sera per più di un mese, siamo sempre usciti tutte le sere insieme, ripetendo sempre lo stesso copione, cena, e intensa scopata. Una sera, dopo aver goduto abbondantemente, e averla riempita in tutti i buchi mentre eravamo abbracciati le ho fatto una proposta.
«Voglio sposarti, voglio passare con te il resto della mia vita. Voglio averti sempre al mio fianco, addormentarmi con te, svegliarmi ogni giorno con il tuo sorriso.»
È rimasta un attimo in silenzio, quasi a riflettere sulle mie parole, poi mi ha guardato mi ha dato un bacio e mi ha sorriso.
«Ci devo pensare, non è così facile risponderti.»
Per tre giorni io sono rimasto assente per lavoro, quando sono tornato, l’ha cercata, ma solo al sabato, sono riuscito a stare di nuovo con lei, dopo l’ennesima scopata, le ho rinnovato la mia offerta.
«Sei proprio sicuro, di volermi sposare? Mi conosci da poco tempo, non sai molto su di me, e poi io amo molto la mia libertà, e questo potrebbe non piacerti, perché al mio senso di libertà, io non ci rinuncerò mai.»
Mi ha detto guardandomi dritto negli occhi. L’ho abbracciata forte, coprendola di baci, l’ho guardata dritta negli occhi.
«Tutto quello che devo sapere le te, l’ho imparato in questo mese passato insieme, e cioè, che mi piaci perché sei molto bella, soprattutto mi fa impazzire il tuo modo di fare l’amore, quindi quello che pensa la gente, o ciò che hai fatto prima, non me ne frega niente. Per quanto concerne il tuo senso di libertà, io non ho nessun problema a concederti tutta la libertà che vuoi, in ogni momento, in ogni luogo, e per tutto il tempo che vorrai, tu sarai libera di fare ciò che vorrai.»
Due mesi dopo, ci siamo sposati, con una bella cerimonia riservata a pochi parenti e pochi amici intimi. Abbiamo fatto un bel viaggio di nozze durante il quale siamo divertiti molto, poi siamo tornati e abbiamo iniziato nostra vita insieme. Per circa sei mesi le cose sono filate benissimo, io andavo al lavoro al mattino fino alla sera, passava le sue giornate fra piscina, palestra, estetista, parrucchiere quant’altro. Lentamente mi sono accorto che anche il nostro rapporto sessuale era un po’ scemato, il desiderio andava calando, avevo la sensazione che la monotonia stesse prendendo il sopravvento sulla nostra intesa sessuale. Casualmente un pomeriggio, mi sono trovato a passare, nella zona dove lei andava in piscina, e l’ho visto uscire insieme ad un uomo. Un tipo basso, tarchiato, dall’aspetto massiccio, e insieme si sono allontanati con l’auto di mia moglie. Stupito per la scoperta, si sono messo a seguirli. Dopo un tratto di strada, hanno imboccato un viottolo di campagna, che portava ad un piccolo lago, si sono fermati fra la vegetazione vicino all’acqua. Sono sceso, dopo aver percorso un breve tratto a piedi, mi sono nascosto dietro le grosse rocce dalle quali avevano una perfetta visuale di ciò che stava succedendo dentro l’auto. Quando sono arrivato ho visto mia moglie piegata sul corpo dell’uomo, le stava facendo una pompa stupenda. Per un attimo la rabbia ha avuto il sopravvento, stavo quasi per andare a gridarle tutto il mio disprezzo. Lei intanto si è staccata da lui tirandosi su per spogliarsi, ha reso visibile il cazzo di lui, che era di proporzioni mai viste. Non eccessivamente lungo, ma dalla grossa circonferenza, questo per un attimo mi ha bloccato. Mi sono subito reso conto, che quel grosso palo avrebbe fatto godere mia moglie, più di quanto avessi fatto io in tutti questi mesi, e questo in un certo senso mi ha affascinato, facendomi rimanere ad osservare la scena. Dopo essersi spogliata Graziella è salita su di lui, e lentamente si è infilata dentro quel grosso palo, iniziando a godere del piacere che le procurava. Io alla mia posizione osservavo la scena, e ben presto mi sono reso conto che mi stavo eccitando, nel vedere mia moglie, farsi sfondare da un altro uomo. Ben presto i suoi movimenti sono diventati rapidi, e lei è iniziato a godere, urlando come una pazza, incitando lui a scoparla più forte.
«…oooohhhh…Si più forte…Dai sfondami tutta…Fammelo uscire dalla bocca… Si… Vengo! Ora!»
L’ho vista tremare tutta, scuotersi per l’orgasmo che stava provando. Mi gustavo questa visione altamente erotica di mia moglie, che stava godendo su quel grosso cazzo, che la sfondava, e senza neanche rendermi conto, avevo preso il mio cazzo in mano, e mi stavo segando come un pazzo, assecondando i movimenti di lui che la scopava. Ad un tratto lui ha cambiato posizione, dopo averla messa di lato, ha preso a stantuffarla con forza, gridando frasi oscene e insultandola, con lei lo incitava a pomparla ancora più forte.
«Vacca…Troia…Zoccola…Ti sfondo tutta… Te la spacco tutta…E adesso ti farcisco tutta…Eccomi…»
Le ha dato alcuni colpi ancora più forti devastanti, poi si è piantato dentro di lei sborrando come un fiume in piena, riempendola con lunghi getti di seme caldo.
Per un lungo istante sono rimasti immobili, in quel momento mi sono accorto, che anch’io nel momento in cui lui veniva, avevo raggiunto l’orgasmo, schizzando la mia semenza sulla pietra, che avevo davanti. Ho visto che si stavano rivestendo, quindi sono tornato rapidamente sui miei passi, e me ne sono andato. La sera nel letto, l’ho abbracciata forte, dopo averla baciata l’ho guardata dritta negli occhi.
«Come ti ho detto a suo tempo, tu sei libera di fare ciò che vuoi, l’unica cosa, che vorrei sapere è, se con il tizio con cui ha scopato oggi, è solo sesso oppure c’è dell’altro.»
Lei è rimasta per un attimo sbalordita, poi mi ha abbracciato, dopo un lungo istante di silenzio, mi ha dato la sua versione dei fatti.
«Non so come tu lo abbia scoperto, ma tanto credo che ormai sia inutile, domani mattina prendo le mie cose me ne vado, poiché non credo che tu vorrai ancora vivere con una donna, che quando sente forte il desiderio di provare un altro maschio, non sa resistere.»
Ho preso il viso fra le mani, l’ho guardata dritta negli occhi.
«Non capisco perché, tu te ne voglia andare, poiché come t’ho detto sei libera di fare ciò che vuoi, questo significa, che può scopare con chi vuoi, ma io vorrei riuscire solo a capire, che cosa sono io per te. Tutto qui.»
Mi ha abbracciato e mi ha baciato.
«Loro non sono niente, è, soltanto sesso, e solo quello sarà, mentre a te, ti amo. Tu per me se tutto, l’amore, il compagno, il complice dei miei giochi, ai quali non so rinunciare. Decidi tu, cosa vuoi da me.»
«Voglio che tu viva le tue avventure, che godi di tutti i maschi che vuoi, l’unica cosa che voglio, che ogni volta che vai con un altro, io lo voglio sapere, è inoltre mi deve raccontare per filo e per segno, tutto quello che fai con lui. Credi di riuscire a tener fede a questo patto?»
Mi ha abbracciato, mi ha giurato che avrebbe tenuto fede al nostro patto, tenendomi sempre al corrente di tutto quello che avrebbe fatto, con altri eventuali maschi. Allora le ha chiesto chi era l’uomo con cui era stata nel pomeriggio.
«Si chiama Nino, è un cugino del proprietario della piscina, capitato per caso. Da un po’ di giorni, quando nuoto, lui si mette vicino a me, mi mostra sempre il suo pacco considerevole. Oggi mi ha guardato negli occhi, mi ha detto se volevo assaggiarlo. Per un attimo ci ho pensato, poiché sono mesi che non mi concedo nessuna libertà, ho deciso di vivere un attimo di trasgressione. Devo ammettere, che quando me lo sono trovato davanti, sono rimasta letteralmente sbalordita, era il più grosso cazzo, che avessi mai visto e per un attimo, ho avuto paura di non riuscire a prenderlo dentro. Tu invece come hai fatto scoprilo?»
Le ho raccontato brevemente, tutto quello che era successo, anche del fatto che mi ero segato, nel vedere lei mentre godeva impalata sopra quella trave. Le ho chiesto poi, se aveva ancora intenzione di rivederlo. Lei mi ha detto, che si sarebbero sentiti il giorno dopo. Mentre parlava, la sua mano accarezzava il mio membro che era di nuovo tornato duro.
«Accidenti, ti eccita proprio sapere che tua moglie fa la troia con un altro uomo!»
Senza aggiungere altro è l’ha messo in bocca, e mi ha succhiato anche l’anima. L’indomani prima di uscire, l’ho pregata di fare una cosa per me.
«Quando ti chiama Nino, invitalo a venire qui a casa nostra, prendi il telefono della nostra camera, chiamami, lasciando la comunicazione aperta, voglio sentire quando ti scopa.»
Circa due ore dopo è suonato il telefono, appena ho risposto ho sentito lei che mi ha detto: ascolta. Ho sentito dei passi di una persona, che stava entrando nella mia camera da letto.
«Accidenti, se proprio una troia, mi vuoi scopare nel letto dove dormi con quel cornuto di tuo marito. Scommetto, che quando farai di nuovo l’amore con lui, ti basterà chiudere gli occhi, per ricordarti di quanto hai goduto con me. Dai zoccola, inginocchiati e succhiamelo.»
Dopo un attimo di silenzio, ho sentito i classici rumori, di mia moglie, che sicuramente si stava godendo con la bocca, quel grosso cazzo.
«Mettiti sdraiata, che voglio leccarti la fica, così entrerà più facilmente.»
Poco dopo, lei gli ha ordinato di sdraiarsi supino, perché voleva impalarsi su di lui, e dopo un lungo istante di silenzio, ho sentito i gemiti di mia moglie, che evidentemente iniziava infilarsi quel grosso membro nel il ventre.
«Muuuuhhhhuuu…Si spingimelo tutto dentro… Oddio... Mi sta sventrando… È bellissimo… Ora… godo!»
Lentamente ho cominciato a sentire il cigolio del letto, alquanto ritmato, e Graziella che continuava a godere fin quando sfinita si è adagiata su di lui.
«Zoccola, riprenditi un po’, perché voglio scoparti e goderti tutta. Dai, girati, che ti voglio da dietro.»
Dopo un istante di silenzio, ho sentito mia moglie di nuovo genere di piacere, mentre forte si sentiva il classico ciaf, ciaf di due corpi, che sbattono, con lei che lo incitava a sbatterla sempre più forte. Poi lui è arrivato all’apice del suo piacere.
«Godi Troia, che sto per riempirti questa fica spanata… eccomi…Ora…sborro…Si… Ti inondo il ventre!»
Per il lungo istante c’è stato il silenzio, mentre io mi sono accorto, che mentre li ascoltavo mi ero segato furiosamente ed ero venuto, riempendo un fazzolettino, che tenevo in mano nello stesso istante in cui lui aveva inondato il ventre di mia moglie.
«Dai vacca, succhialo, fallo tornare di nuovo duro, che voglio sfondarti anche il culo.»
Di nuovo, ho sentito i classici rumori di una bocca che sta succhiando avidamente, mentre lui continuava a insultarla chiamandola troia, zoccola, vacca, succhia cazzi, fin quando le ha intimato di girarsi, che l’avrebbe inculata. Ho sentito muoversi i loro corpi sul letto, poi mia moglie, che lo pregava di fare lentamente.
«Piano… Ti prego fai piano… Mi spacchi…»
«Zitta troia, tanto dallo spacco questo culo da vacca…
Se vuoi sentire meno dolore masturbati…»
Per un lungo istante di silenzio, ho sentito solo cigolare del letto, e dei lievi lamenti di Graziella, che poi dopo un lungo gemito, ha iniziato ad incitare il maschio pomparla più forte.
«…È bellissimo… mi stai spando il culo…si dai… più forte che mi piace…. Dai sfondalo tutto…Fammelo arrivare in gola…»
Lui ha preso a sbatterla con forza, sempre continuando a insultarla, con lei che godeva e urlava sempre più forte, fin quando lui, con un lungo gemito, deve averle sborrato in culo. Poi per un momento c’stato il silenzio, fin quando lui, deve essersi rivestito, perché l’ha salutata, dandole appuntamento alla prossima volta, appena si fosse ripresa del piacere, che aveva provato. Dopo un lungo istante, ho sentito Graziella sollevare il telefono.
«Ti è piaciuto? Ora sono stanca vado immergermi nella vasca da bagno.»
La sera quando sono tornato, lei mi ha abbracciato e baciato con molta passione. Poco dopo, mentre eravamo intenti a cenare, abbiamo sentito dal notiziario regionale una notizia che ha fatto sbiancare il viso di Graziella. Un motociclista non aveva rispettato lo stop ad un incrocio, ed era finito sotto le ruote di un camion morendo sul colpo. Guardando la foto ho riconosciuto l’uomo, che avevo visto insieme alla moglie, che nel del mattino era stato in casa mia, e l’aveva fatta godere, mentre io li ascoltavo. Dopo quell’episodio per circa tre mesi, Graziella, era caduta in uno stato di costante malinconia. Ho cercato in tutti i modi di farla distrarre, invitandola a trovare altri maschi, ma lei non sembrava avere altri interessi. Così ho deciso di farle una nuova proposta.
«Che ne dici, se mettiamo al mondo un figlio?»
È rimasta un attimo in silenzio, poi mi ha guardato, il suo viso si è illuminato quasi per incanto.
«Sai che potrebbe essere una bella idea, in fondo siamo sposati da quasi un anno, e l’idea di restare incinta non mi dispiace affatto. Quindi sarà necessario che io smetta di prendere la pillola, che tu faccia una semplice serie di esami per vedere se tutto è a posto.»
Dopo dieci giorni sono venute di nuovo le mestruazioni, e a quel punto, lei ha smesso di prendere ogni precauzione, e verificato che per me era tutto a posto, abbiamo iniziato a scopare ogni giorno, con me, che le inondavano regolarmente la vagina, con calde sbarrate, dopo averla sentita godere fra le mie braccia. Dopo circa due settimane, una mattina mentre stavamo facendo colazione, mi dice che devo trovare un idraulico, perché lo scarico del water si era rotto. Sono andato in azienda, ed ho telefonato ad uno specialista, pregandolo di venire ad aggiustare il guasto in casa mia. A sera quando sono tornato ho visto Graziella alquanto pensierosa, le ho chiesto se era venuto l’idraulico.
«Per essere venuto, è venuto tanto, accidenti, quanto è venuto!»
Mi sono seduto sul divano, tenendola fra le braccia, l’ho guardata, cercando di capire. Lei con l’aria pensierosa, mi ha dato la spiegazione.
«È venuto l’idraulico, ed ha aggiustato rapidamente il guasto, a quel punto ho chiesto se potevo offrirgli qualcosa. Lui mi ha guardato, mi ha detto, che bella com’ero, qualunque cosa le avessi offerto, l’avrebbe accettata volentieri, in cambio mi ha detto, se vuoi ti offro questo. Alle parole ha fatto seguito il gesto di toccarsi un voluminoso pacco, che già era evidente sotto la tuta da lavoro. Non so cosa mi sia preso, ma senza pensarci due volte, mi sono inginocchiata davanti a lui, che ha aperto la patta dei pantaloni, e subito mi sono trovata davanti, un bel cazzo di buone proporzioni, già quasi perfettamente duro. Ho preso a fargli un sontuoso pompino con gusto, lui mi ha preso la testa fra le mani, e tenendomi ferma l’ha spinto ripetutamente giù per la gola.»
«Accidenti come succhi bene! Dai leccalo bene, che te lo pianto tutto dentro.»
«Ad un tratto, mi ha sollevato, e dopo avermi girato, e ha fatto appoggiare al lavabo, ha abbassato le mutandine, e appoggiato il cazzo direttamente sul taglio della fica, con un sol colpo la spinto tutto dentro. Mi ha afferrato per i fianchi, ed ha cominciato a pomparmi molto velocemente. Lo spingeva con forza fino in fondo, ed io ho iniziato a godere sbrodolando senza ritegno.»
«ooohhhh… si.. Dai scopami…Fammelo sentire tutto…Fino in fondo… Dai che vengono…Ora…Vengo!»
«Ho goduto tre volte, poi improvvisamente l’ha spinto tutto dentro fino in fondo, un attimo dopo mi ha inondato l’utero, con una quantità industriale di sborra. Poi si è sfilato, si è rivestito, mi ha detto che per il conto era già stato pagato quindi se n’è andato. Io mi sono seduta sul water, perché le gambe hanno iniziato a tremare, prima per il piacere, poi per il fatto che come una scema, mi ero fatta venire dentro, dimenticando che non sono protetta, quindi lui potrebbe avermi messo incinta.”
Ho guardato Graziella dritto negli occhi.
«Hai detto a lui, che non eri protetta?»
«No lui non sa niente, mi ha solo sborrato dentro.»
«Allora non farti più nessuna colpa, nessuno saprà mai questo fatto, quindi andiamo avanti nel nostro progetto, poiché ora mi hai eccitato, girati che ti scopo pure io.»
L’ho penetrata, scopata con intensa passione schizzandole dentro tutta la mia semenza. Tre settimane dopo, una mattina mentre stavamo facendo colazione, si è alzata di corsa, è andata in bagno a vomitare, quando è tornata mi ha guardato, e con un sorriso malizioso mi ha detto, che da due giorni aveva strane nausee mattutine, che a suo dire doveva essere incinta. Abbiamo fatto un test di gravidanza ed è risultato positivo.
30
3
4 anni fa
baxi18, 55
Ultima visita: 1 settimana fa -
Bsx
arrivati in hotel, facemmo una bella doccia, ovviamente facendo una grande scopata, Anna non sapeva cosa volevo fare.
Si mise un abito lungo nero, con spacco laterale , da ambedue i lati che arrivava quasi alla vita, quindi non mise intimo poi saliva con uno scollo profondissimo sulla schiena, davanti due spalline fini che coprivano a malapena le aureole, era uno schianto; scendemmo e ci accompagnarono nella saletta dove avevo prenotato la cena, avevo chiesto di avere Carmela come cameriera, Anna si accorse di lei e mi guardò, le dissi sottovoce da questo momento fai tutto ciò che desideri, mi baciò, sorrise e si rivolse a Carmela, le chiese come fosse, lei la guardò e le disse che si era preparata benissimo per suo marito, Anna rise, le disse che non si era vestita cos' per me; incuriosita le chiese, allora per chi si era vestita così sexy, si avvicinò a lei e le disse, per te !. La guardò con un misto di stupore e piacere, poi balbettò, allora ti piaccio; Anna si avvicinò e la baciò con passione e lei portò le mani sullo spacco dell'abito, dopo un certo tempo passato così, ci sedemmo ed Anna le disse che l'aspettava nella nostra camera, intanto io avrei dormito sul divano, dato che domani sei di festa, aggiunse, passeremo la giornata insieme.
Ci mettemmo a mangiare, dopo di che salimmo, in camera Anna mi chiese se aveva esagerato, le dissi che era stata perfetta.
verso le 23, andammo a letto, lei in camera io sul divano; ora proseguirà lei a raccontare.
verso le 24 sentii bussare, poi aprirsi la porta, era lei era veramente carina, mi prendeva un casino, era in jeans con dei sandali bassi ed una camicetta, sotto la quale s'intravedeva il reggiseno; entrò titubante e mi chiese se era uno scherzo o era vero, mi avvicinai, ero nuda, le levai la camicetta e poi il reggiseno, cominciai a leccare e succhiare i capezzoli, gemeva dal piacere, ero eccitatissima, la gettai letteralmente sul letto, levai i sandali e le sfilai i jeans, le strappai le mutandine.
La mia bocca scese sulla sua pancia perfetta, mi soffermai sull'ombelico, quindi proseguii verso la sua fichetta calda, lei si spostò e ci trovammo in un 69 favoloso, sentivo la sua lingua leccare, succhiare era una cosa mai provata, io la imitai, gemevamo godendo come matte, dopo diversi orgasmi, mi fece mettere le gambe sulle sue spalle poi cominciò a mettermi due dita in fica, era meraviglioso, poi ne aggiuse una terza, mi faceva andare di fuori, poi furono quattro poi, lentamente sentii che entrava la sua manina calda, mi stava scopando con la mano, poi seppi che si chiamava fisting, arrivò ad infilare la mano fino al polso e cominciò a scoparmi, mi fece impazzire dal piacere, arrivai a squirtare.
Dopo questo ci addormentammo una abbracciata all'altra-
La mattina dopo Guido entrò in camera con un vassoio della colazione per noi due, lo lasciò e se ne andò di là, facemmo colazione baciandoci ed accarezzandoci, poi facemmo la doccia insieme, lei cominciò a lavarmi la schiena e la sua mano cercava la mia fica, ma le dita andavano anche sul buchetto posteriore, poi, con le mani prese tra le dita i miei capezzoli e li strizzava bene bene, all'inizio pensai che era impazzita, poi cominciai a godere mi sentivo la sua puttana, si rivestì, io misi una mini chiara perizoma in tinta, camicetta di lino senza reggiseno ed uscimmo, presi la range e ci recammo in un cento estetico; Carmela mi guardava, le dissi di lasciarmi fare; arrivate ci facemmo fare una pulizia inguinale, poi levare tututti gli inestetismi dei piedi e mettere lo smalto, lo stesso con le mani, erano quasi le 12, le dissi ora andiamo a pranzo, un bellissimo ristorantino sulla costiera, ci comportammo come due innamorate, mano nella mano, piedi che toccavano; dopo il pranzo andammo in un paio di boutique per acquistare abbigliamento: lei tentò di protestare, ma le dissi che se mi voleva bene doveva fare come volevo io, lei accondiscese, avevo saputo che mi voleva bene, cosa reciproca.
Mentre andavamo in boutique, mi disse questa sera si va in un localino di sole donne, ti va bene? Le risposi, certo Amore, mi guardò a bocca aperta, la presi per mano ed entrammo nel negozio, vidi subito un abito che mi piaceva, molto corto, bianco con spalline che coprivano appena i capezzoli, lei lo prese come me, la proprietaria mi disse che la mia amica aveva i miei stessi gusti, la guardai e le risposi che non era la mia amica, ma la mia compagna, la baciai e ce ne andammo; il prossimo negozio era di scarpe, optammo per dei sandali alla schiava con tacchi da 12, poi l'accompagnai a casa, si scusò se non mi faceva salire ma era tutto in disordine, ci baciammo e gli dissi che alle 21 sarei stataa sotto casa.
Tornando in hotel mi fermai in oreficeria ed acquistai un anello di fidanzamento, mi aveva presa-
32
1
4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
la rivincita
forse non è il termine giusto, non è una rivincita in quanto la prima volta non era una gara, ma un incontro fra due donne con la stessa passione e voglia di sottomettersi a vicenda. ci siamo incontrati nuovamente a fine ottobre, appena in tempo viste le restrizioni attuali. durante i mesi successivi alla prima volta, qualche messaggio, qualche telefonata fra le due lei, ma ogni volta Claudia faceva finta di nulla salvo poi dirmi che si, con Roberta c'era un conto aperto, volevano rivedersi e questa volta sarebbe stata realmente una sfida sessuale, fino in fondo, tutto concesso. Il giorno stabilito, Claudia era tremendamente eccitata e me ne accorsi dal modo e da quello che indosso': un tubino nero, a pelle che le esaltava le forme, tacco dodici, senza autoreggenti, che le slanciavano ulteriormente le sue splendide gambe abbronzate. Salimmo in macchina, rimanemmo in silenzio per un po', la sentivo pensierosa, assorta nei suoi pensieri, poi sentii la sua mano accarezzarmi la gambe, arrivare alla "patta" e stringermi l'uccello, sussurradomi...saro' ancora io a scoparvi, tutti e due e quella troia dovrà accettare chi fra noi due è la più femmina….io e lei ancora lotteremo per scoparvi ma saro' io a metterla ancora sotto, io ero al culmine e stavo realmente per venire tanto ero eccitato. Arrivammo all'appuntamento, anche Roberta era veramente splendida, abbronzata, gambe nude e tacco 12, una minigonna strettissima con una camicetta che non lasciava dubbi su i suoi seni veramente da baciare ed anche lei, come Claudia, penso fosse completamente senza intimo. Si salutarono guardandosi negli occhi, stringendosi le mani, in silenzio, per qualche secondo, come per sfidarsi, niente aperitivo questa volta, andiamo subito in stanza. Io e Paolo, l'uomo di Roberta, cercavamo di alimentare la serata con qualche battuta, entrambe rispondevano a monosillabi, mentre si spogliavano, sempre fissandosi l'un l'altra. Via le scarpe, i vestiti, completamente nude entrambe si annodano i capelli dietro la nuca….Sei pronta chiede Roberta, da un pezzo risponde Claudia.Si avvicinano lentamente i due corpi sono ad pochi centimetri i seni si sfiorano, si intrecciano le mani ed inizia una prova di forza che dura qualche minuto, poi rotolano sul letto in silenzio avvinghiate. Si sente solo l'ansimare dei corpi,tesi a sopraffarsi a vicenda, Roberta infila le dita nella vagina di Claudia che ricambia allo stesso modo, si stanno fistando a vicenda occhi negli occhi. Ad un tratto Roberta capovolge Claudia e da dietro le apre il culo,....te lo spacco troia, l'altra lascia partire un grido, sente male , ma non molla. Roberta insiste con il braccio sinistro le avvolge il collo quasi a soffocarla, i piedi e le gambe sono intrecciate...sembrano due serpenti avvinghiati...arrenditi..mai risponde Claudia, ma la vedo sofferente mentre mi guarda come a cercare aiuto. sembra cedere, ma trova la forza per reagire, infila le dita nella vagina di Roberta che per un attimo molla la presa, ora e Claudia sopra, e la ripaga stringendole i seni sino farle male, hanno perso il controllo, stanno lottando realmente, ma ne io ne Paolo interveniamo...siamo ipnotizzati. La lotta sta andando avanti da almeno 20 minuti, sono esauste, sudate, ma Claudia sembra dare segni di cedimento, Roberta le è sopra,la soffoca con la figa ,Claudia prova a liberarsi, ma tutto il peso del corpo dell'altra è sulla sua bocca. ...basta, mi arrendo….ho vinto troia.. e continua a rimanere in quella posizione invitandoci a raggiungerla con i cazzi duri allo spasimo, ci spompina entrambi per poi farsi una doppia io in figa il suo maschio nel culo. Claudia guarda, aspetta il suo turno, questa volta tocca a lei stare a guardare in attesa che la sua rivale le dia il permesso di entrare in gioco,...Roberta mi sta scopando e mentre il mio cazzo gode del suo piacere, la guarda negli occhi in segno di sfida….siamo pari puttana. E' stato un incontro fantastico, vederle poi nuovamente di fronte, baciarsi in bocca mentre noi le scopavamo a pecora, era una sensazione unica. Siamo andati avanti parecchio, con i loro orgasmi e scambi continui fino a che si sono bevute, scambiandoselo fra loro a bocca piena, il nostro piacere. Ora c'è il blocco per la pandemia, ma il terzo incontro sarà certo,.... appena possibile.
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0
4 anni fa
azzurroblu,
47/50
Ultima visita: 1 anno fa
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Appendicite
Non mi piace inventare o forse non sono capace. Questa è una storia vera. Avevo 19 anni quando dopo dei doloretti fastidiosi a un fianco ho scoperto di avere l'appendice e dover essere operata. Siccome avevo gli esami di maturità imminenti, il medico mi diede da fare delle punture per sfiammare un po' e darmi il tempo di fare gli esami. Siamo alla fine degli anni 80. Lì sul momento il cuore ha iniziato a battermi per paura e imbarazzo. Imbarazzo a scoprirmi il sedere e imbarazzo a far vedere la mia paura visto che non ero più una bimba. La mattina seguente prima della scuola passo alla ASL per farmi fare la puntura. Si presenta una infermiera anzianotta. Mi abbasso i pantaloni col cuore a 3000,lei con fare rapido mi solleva il lato delle mutande infilandomele in mezzo alle natiche tipo perizoma, un po' di ovatta e Zac mi pianta l'ago nel sedere. Un dolore terribile, poi mi liquida. Ripenso tutto il giorno alla puntura perché la sera devo tornarci. Verso le 18 mi incammino. A differenza della mattina trovo 3 postazioni. Mi avvicino, cerco di sbirciare. Vedo un infermiere maschio, l' imbarazzo mi va alle stelle, nella stanza accanto c'è una donna, nell'ultima non so. Mentre penso vengo chiamata dove c'è lui. Il panico. Il cuore batte all'impazzata. Voglio scappare. Entro. C'è anche una giovane infermiera. Spero ci pensi lei. Mi sdraio. Lui è lì, mi abbasso i pantaloni, ricordo dell'infermiera della mattina e mi aspetto da un momento all'altro di sentire le mutande tra i glutei ma la ragazza afferra l'elastico superiore e mi scopre tutto il sedere. Ho un sussulto. Stringo il sedere sprofondo nella vergogna. Sento sfiorare la pelle è lui che mi dice: rilassa il sederino altrimenti ti faccio male. Mi sfiora di nuovo e mi viene davanti. Credo di essere viola in viso, sono tremendamente a disagio. Lui mi guarda e mi dice: dai, non ti vergognare. Sai quanti culetti vedo al giorno? La vergogna è fuori controllo. Voglio sprofondare, sparire, disintegrarmi. Cerco di ammorbidire il sedere, lui mi passa l'ovatta e mi sembra interminabile. Poi sento improvvisamente l'ago entrare nel culetto, brucia ma il dolore passa in secondo piano. La vergogna è alle stelle. Dopo una lunghissima puntura mi passa di nuovo l'ovatta. Sembra durare una vita. Poi interviene lei e mi ritira su alla meglio le mutande. Saluto alla svelta e sparisco. Tutta la sera solo quello è il mio pensiero e l'imbarazzo si accompagna a eccitazione. Dal giorno dopo, per tutte le 10 punture rimanenti lo cercherò sempre. Mi farà di nuovo la puntura a culetto scoperto per almeno altre 5 volte e sarà eccitazione pura.
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4 anni fa
Vergognosa,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Spiaggia nudista
dopo l'esperienza del bus, eravamo sempre eccitati, comunque la mattina dopo, chiedemmo alla cm,eriera ai piani, Carmela una giovane ragazza di 25 anni, se conosceva una spiaggia dove prendere il sole nudi o quasi, ci dette le indicazioni; devo dire che avrei preso informazioni su di lei, guardava sempre con insistenza Anna.
Comunque ci preparammo, Anna con un vestitino leggero estivo abbottonato davanti senza intimo, con delle semplici infradito: partimmo e notai che gli ultimi tre bottoni del vestito erano aperti, che spettacolo, arrivati parcheggiammo sotto a degli alberi, trovammo un posto in spiaggia, abbastanza tranquillo, oltre noi c'erano altre tre coppie, una singola e diversi singoli che passeggiavano
Sdraiati sull'asciugamano ci appisolammo, dopo un pò mi svegliai e notai un ragazzo giovane che osservava Anna con estremo interesse e, devo dire che era abbastanza dotato e con una semi erezione, svegliai Anna, mi guardò e le feci notare il ragazzo, lo guardò con interesse, mi guardò e la baciai dicendole fai come vuoi e le detti un profilattico, mi guardò, mi baciò e mi disse che mi amava
Si avvicinò a lui che arrossì, sentii che le diceva, mi guardavi e ti faccio effetto, vedo; cosa vorresti fare con me? La guardò e la baciò in bocca e quella vacca rispose con passione, la sua mano si era impossessata del cazzo durissimo del ragazzo, lui si mise a leccarle il seno, mordicchiava i capezzoli, Anna lo tirò alla duna dietro di noi, in maniera che era abbastanza riparata ma permetteva aa me di assistere.
Lui portò la bocca a leccare la fica di Anna, gemeva e godeva, poi fece per metterle il cazzo dentro, lo fermò e gli fece mettere il profilattico, la fece sdraiare, le gambe sulle spalle avvicinò il cazzo alla porta del piacere, la cappella s'insinuava tra le labbra fradice, poi, con un colpo secco la penetrò di colpo, lei emise un gemito e sotto i suoi colpi possenti, gemeva e gli diceva di sfondarla, che era la sua puttana, dopo più di una mezz'ora venne, lo tirò fuori ed Anna venne da me e mi baciò, mi disse che aveva provato sensazioni incredibili, avere il cazzo di un altro che la scopava, che mi stava facendo cornuto
Le dissi che era quello che voleva e che dato che le cose si stavano mettendo così, durante queste ferie, dovevamo prendere al volo ogni occasione; facemmo il bagno in mare, poi, asciugandoci tornammo all'auto.
In auto le dissi che Carmela la guardava molto, lei rispose che sarebbe stato bello avere anche questa esperienza; arrivati in hotel prenotai per le 21.00, Carmela la sera era cameriera
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Incontro al fiume 2 - conclusione
........Restai un pò interdetto nel vederlo, assorto com'ero a far godere la sua signora di lui mi ero completamente dimenticato, mi feci passare in fretta il disagio che provai inizialmente, in fondo ero io il "terzo incomodo" e era anche grazie a lui se avevo potuto godere di quella situazione.
La signora ora era sdraiata, completamente abbandonata sul sedile, spossata da quell'orgasmo che le aveva squassato il corpo, il respiro ancora un pò affannato andava piano piano regolarizzandosi, nel frattempo aveva richiuso la pelliccia, non faceva molto caldo e passato il momento del godimento aveva sentito il bisogno di ricoprirsi.
-e adesso che succede,cosa devo fare?- mi chiesi mentalmente;
non sapevo se la cosa fosse finita lì, se potesse esserci un seguito, certo era che se lei era esplosa in quel mirabolante orgasmo io ero ancora con il mio membro che premeva dentro i pantaloni;
decisi di allontanarmi un pò aspettando gli eventi, pertanto mi alzai e mi diressi verso il boschetto che delimitava la radura, mi incamminai lentamente accendendo una sigaretta rivivendo mentalmente gli ultimi momenti, mi sedetti su un masso con lo sguardo rivolto in direzione dei due nella macchina, vidi lei Lei richiudere la portiera e tirare su lo schienale del sedile, e lui rimettersi al posto di guida, iniziò ad accarezzarle il volto e a baciarla, non potevo vedere cosa stessero facendo con le mani ma immaginai che lui fosse eccitato e che forse lei gli stava maneggiando il cazzo mentre ricambiava i suoi baci.
Finita la sigaretta la mia eccitazione si era leggermente affievolita ma avevo ancora un certo gonfiore nei pantaloni, sentii il bisogno di urinare per cui mi alzai, mi addentrai per un paio di metri nel boschetto e scostando le falde del giubbotto che portavo aprii i pantaloni e tirando fuori il membro dagli slip iniziai a pisciare.
Solo tirarlo fuori fu una liberazione, e anche se ancora turgido non dovevo preoccuparmi di piegarlo verso il basso per centrare un wc per cui farla così all'aperto fu una vero sollievo.
Dopo pochi secondi sentii il rumore di una portiera che veniva aperta e poi richiusa, istintivamente girai la testa senza smettere di pisciare e vidi che la signora era scesa e stava venendo verso di me con la pelliccia sbottonata tenuta chiusa con le mani, aveva anche sistemato la calza che prima penzolava lungo la sua gamba.
La sentii arrivare alle mia spalle poi mi superò andando oltre per quattro o cinque passi dentro al boschetto, si girò verso di me e si accovacciò tirando su l'orlo della pelliccia, si mise a pisciare anche lei.
io avevo quasi terminato ma a quella vista invece di ricompormi continua a scrollarmi l'uccello che subito ritrovò la piena erezione, la scrollata si trasformò ben presto in un inizio di sega, mi piaceva veder pisciare la signora che nel frattempo aveva allargato per bene le cosce aprendosi le labbra della fica con due dita, aveva aperto la pelliccia il cui orlo ora poggiava abbondantemente a terra, la guardavo tra le cosce sempre continuando a menarmelo, vedevo il fiotto della sua urina scaturire dalla sua fontana di carne e formare una momentanea pozza schiumosa prima di venir assorbito dal terreno, sentivo lo scroscio di quel getto dorato, sia quando usciva sia quando arrivava a terra, mi eccitai moltisimo guardandola mentre con la mano teneva sollevata la pancia e si "manovrava" la fica per spostare leggermente il getto, facendo questo mi guardava anche lei, ora il mio membro era duro e se non fosse successo altro sarei arrivato a finire la sega tanta era la voglia che avevo;
pensai però che magari la signora sarebbe stata disposta a darmi letteralmente una mano senza lasciarmi fare tutto da solo e pensando questo, continuando a masturbarmi mi diressi verso di lei.
Non aveva ancora finito di pisciare, probabilmente aveva bevuto molto in precedenza forse proprio in previsione di una situazione del genere,
le arrivai vicino mentre dalla sua fica uscivano le ultime gocce, mi chinai e senza nemmeno pensare troppo a quello che stavo facendo le strizzai per un attimo una tetta scendendo immediatamente con la mano verso la pancia e subito andando a palparle la grossa ficona, il pelo molto folto anche attorno alle grosse labbra era tutto imperlato di gocce di urina che le strofinai con le dita tra le cosce, tutto l'umido che sentivo non era però dovuto solo a quello, intrufolando un dito nella sua vagina sentii che la signora era di nuovo ben calda ed eccitata.
Nel chinarmi vicino a lei il mio cazzo sempre fuori dai pantaloni le si presentò ad altezza del viso in tutta la sua erezione, l'asta era turgida e dura, il glande gonfio, lucido e rosso;
gradì la cosa perchè dapprima accennò una leggera carezza sulla punta, poi slacciandomi la cintura e abbassandomi pantaloni e slip fino a metà coscia me lo tolse letteralmente dalla mano iniziando a menarlo lentamente per tutta la sua lunghezza mentre contemporaneamente mi accarezzava i testicoli;
a quel punto mi risollevai rimettendomi in piedi per godermi a pieno il meraviglioso trattamento che la signora mi stava riservando, guardai un attimo verso l'auto e vidi il marito che in piedi appoggiato alla portiera dell'auto ci stava osservando, il suo sguardo mi parve molto compiaciuto.
La signora imperterrita e sempre accovacciata continuava a manovrarmelo alternando movimenti lenti ad altri più veloci, arrivava a richiudere il prepuzio sul glande e in quel momento effettuava leggeri movimenti rotatori che mi mandavano in estasi, il mio cazzo ormai duro all'inverosimile svettava dritto verso l'alto, la guardai mentre tirata fuori la lingua cominciò a farla scorrere su e giù, partendo dalle palle per poi risalire, per arrivare alla cappella doveva sollevarsi un pò, tentò due o tre volte di piegarlo verso il basso per metterlo in bocca restando accovacciata ma con scarsi risultati, la mia eccitazione era tale che era impossibile per lei farlo senza provocarmi un discreto fastidio.
Accortasi di questa cosa e desiderosa ormai di finire quel meraviglioso pompino si mise dapprima in piedi per sgranchire un pò le gambe senza mai mollare la presa sul mio uccello e continuando a smanettarlo, così in piedi con la pelliccia spalancata avevo piena visione del suo corpo giunonico, non potei fare a meno di toccarlo ,le afferrai le tettone con entrambe le mani e iniziai ad accarezzarle e stringerle, la sua carne morbida cedeva sotto le mie dita dandomi una meravigliosa sensazione, mollai le sue grosse mammelle e passai a lavorarle prima i fianchi contornati da meravigliosi rotoli di ciccia, poi la grossa pancia, che ricadendo le copriva parzialmente il pube, mi piaceva da matti palpare questa donna dalle carni abbondanti , mentre divaricava un pò le cosce per facilitarmi arrivai a ritoccarle la grassa figona infilando due dita dentro la sua fessura e sentendola ancora abbondantemente bagnata.
Ma lei voleva finire il lavoro iniziato col mio cazzo, quindi standomi di fronte si chinò a 90 gradi e tenendomi l'uccello con entrambe le mani dapprima diede qualche leccata alla cappella che talmente gonfia che pareva volesse scoppiare, poi se lo fece scivolare lentamente in bocca, sentivo le sue labbra stringere il glande, mi stava regalando sensazioni meravigliose, non potei fare a meno di cominciare a muovere il bacino e spingendo con i fianchi mentre le appoggiavo le mani sulla testa glie lo infilai per bene in bocca, iniziando a scopargliela.
La cosa le piaceva molto le sue labbra scorrevano sulla mia asta, messa a pecorina muoveva ritmicamente la testa sue e giù a volte affondando facendosi arrivare la cappella fino in gola, la sua bocca faceva un gran rumore di risucchio, ciucciava e leccava con foga il mio cazzo duro bagnandolo e inondandolo di saliva, lo teneva con una mano mentre con l'altra mi massaggiava le palle, sentivo che non avrei resistito ancora molto, era da parecchio che ero eccitato e non ci avrei messo molto a schizzarle il mio sperma in bocca.
Mentre era china su di me vedevo la nuca, il suo grasso corpo piegato e il suo grosso culone che nella foga del pompino si dimenava coperto dalla pelliccia.
Sentivo che stavo per esplodere ma non resistevo alla tentazione di palparla ancora mentre me lo succhiava con tanto desiderio, per cui mentre lei non smetteva un momento di pomparmelo mi spostai un pò portandomi perpendicolarmente a lei, a quel punto potei afferrare l'orlo della peliccia ribaltandolo sulla sua schiena e scoprendole il grosso sederone, presi a palparglielo, feci poi scorrere le dita nella fessura tra le sue enormi chiappone, sue giù, erano umide, forse per il sudore o forse per gli umori dela sua eccitazione, o probabilmente per entrambi i motivi;
Lei continuava a pomparmi forte, la sua testa faceva su e giù ritmicamente, ogni tanto rivolgeva il viso verso di me e mi guardava senza levarsi il mi cazzo dalla bocca, lei muoveva ritmicamente la testa io seguivo il suo ritmo muovendo i fianchi mentre seguitavo a rovistare tra le sue natiche arrivando a toccarle il buco del culo e la figa, infilavo le dita dove potevo, mentre mi spompinava emetteva dei mugolii ogni volta che le mie dita affondavano nel suo corpo, forse stava per godere di nuovo.
Io ormai ero al limite , arrivai al punto di non ritorno sapendo che a causa della prolungata eccitazione gli schizzi del mio sperma sarebbero stato piuttosto abbondanti, vero che la signora mi stava sbocchinando come una maiala golosa che probabilmente avrebbe gradito bere tutto il prodotto del mio godimento, ma in un attimo di lucidità con una scrupolo di coscienza mi chiesi se sarebbe stato il casi di sborrarle in gola per cui una frazione di secondo prima di venire feci per prendermi il cazzo in mano e sfilarlo dalla sua bocca, probabilmente da succhiatrice esperta quale doveva essere,dalle contrazioni del mio cazzo che precedevano al sborrata, si accorse che stavo per venire, era quello che voleva perchè aggrappandosi ai miei fianchi e spingendo giù la testa mi impedì di sfilarlo dalle sue labbra e anzi andò ancora più a fondo con la bocca.
Voleva bere tutto quello che stavo per darle e finalmente le venni copiosamente in bocca, il mio orgasmo fu così intenso che sentii le mie gambe cedere e piegarsi letteralmente, non caddi a terra solo perchè allungando una mano mi appoggiai ad un albero abbastanza vicino.
arrivarono gli schizzi, uno ,due, tre, e ancora e ancora,uno ad ogni contrazione i primi molto copiosi non riuscì a trattenerli in bocca e mentre ancora una volta rivolgeva lo sguardo verso di me, un rivolo bianco iniziò a colarle fuori dalle labbra, la sentii deglutire, la quantità maggiore la stava ingoiando avidamente mentre non smetteva un attimo di ciucciarmelo, il rumore del risucchio cambiò sia a causa dell'arrivo di quel liquido che tanto aveva desiderato e che ora le stava riempiendo la bocca e impiastricciando le sue labbra ma anche perchè con le mie dita dentro la figa stava avendo un altro orgasmo anche se non esplosivo quanto il primo avuto in auto.
Continuò ancora a succhiarmi per diverso tempo mentre pian piano il mio cazzo dopo l'eiaculazione perdeva l'erezione ,non fu sazia fino a quando non me lo pulì completamente mettendosi in ginocchio. il mio cazzo pago di quello stupendo lavoro di bocca si stava mestamente piegando verso il basso , prese a leccarmelo con la punta della lingua sorreggendolo da sotto con le mani, attenta a non perdere nemmeno una goccia di quel liquido che poco prima le aveva inondato la bocca, dato che si era ridotto di dimensioni potè metterlo tutto in bocca arrivando con le labbra a toccare i testicoli per poi farlo scivolare fuori e scappellandolo gli diede un'ultima succhiata cercando forse qualche ultima goccia.
Dal canto mio ero esausto, spompato e appagato, la signora mi aveva regalato un orgasmo come forse non avevo mai provato prima durante un pompino, anche lei visibilmente soddisfatta finalmente lasciò il mio uccello accovacciandosi sui talloni forse un pò stanca, iniziai a ricompormi tirando su slip e pantaloni e richiudendo zip e cintura, non avevo bisogno di pulirmelo dato che mi aveva fatto proprio un lavoro di fino e niente era rimasto appiccicato al mio cazzo o ad altra parte dle mio corpo, allungai una mano verso di lei per aiutarla ad alzarsi, prontamente la afferrò rimettendosi in piedi;
Si spolverò alla bell'e meglio la pelliccia e le calze alle quali erano rimasti attaccati fili d'erba e rametti, così facendo la pelliccia si aprì ancora una volta e ancora una volta non resistetti all'impulso di darle un'altra palpata veloce alle tette ,alla pancia e alla figona, dopo avermi lasciato fare per un pò si ricompose e dopo avermi rivolto un debole sorriso che ricambiai si avviò a passi svelti verso l'auto dove sempre appoggiato fuori c'era il marito, o pseudo tale che la aspettava e che naturalmente aveva visto tutto.
Appena lo raggiunse lo abbracciò baciandolo a stampo sulle labbra e risalì al posto del passeggero, lui fece il giro dell'auto e prima di mettersi al volante mi fece un cenno di saluto con la mano, mise in moto e andarono via in fretta.
Accendendo un'altra sigaretta mi incamminai lentamente verso il mio scooter ripensando a quello che mi era successo, non avevo mai avuto un'esperienza così con una sconosciuta e per di più in presenza di un'altra persona, un'altra cosa alla quale ripensavo era il fatto che il tutto era successo senza una parola sia da parte loro che da parte mia, come se lo scambiarsi parole potesse in qualche modo "inquinare" la situazione che si era venuta a creare.
Finita la sigaretta mi preparai per rientrare a casa, ormai era quasi il tramonto, non avevo visto l'acqua del fiume ma potevo dirmi molto soddisfatto;
Nel tragitto verso casa pensai e ripensai ancora a tutto quello che era successo augurandomi magari di reincontrare ancora quella coppia che sicuramente sarei tornato a cercare.
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Incontro al fiume
Era il pomeriggio di una domenica d'autunno inoltrato ed era un pò che non usavo lo scooter, poichè con i primi freddi e il brutto tempo naturalmente preferivo usare l'auto, ma dato che c'era un sole piuttosto caldo per quel periodo decisi di fare un giretto in solitaria, non sapendo inizialmente dove andare di preciso decisi di recarmi sulle sponde del fiume, distante da casa una ventina di chilometri, partii quindi verso le 15.
Arrivai nel giro di una ventina di minuti in una radura dove sapevo ci fosse anche un bar trattoria, la mia intenzione era quella di bere qualcosa, andare a guardare un pò lo scorrere dell'acqua e rientrare prima che facesse buio e calasse il freddo.
Presa una bibita al bar salutai la simpatica barista che sfoggiava una corta minigonna e due gambe da copertina e l'altro unico avventore del locale, mi incamminai verso gli argini distanti circa cinquecento metri, quando la mia attenzione venne attirata dalla presenza di un'auto parcheggiata non molto distante dal mio scooter, inizialmente non ci feci molto caso, ma avvicinandomi notai che nell'auto c'era una coppia apparentemente di mezza età, entrambi
fermi quasi immobili;
la cosa che mi sembrò strana fu che lui seduto al posto di guida ogni tanto girava la testa guardandosi in giro come se cercasse qualcuno e che la portiera dal lato della donna era spalancata.
Per incamminarmi sulla strada sterrata che portava all'argine del fiume dovevo passare per forza davanti e molto vicino all'auto, la coppia cominciava ad incuriosirmi, proseguendo voltai lo sguardo verso di loro e feci un lieve cenno con la testa che voleva essere niente più che un cenno di saluto, loro però probabilmente lo interpretarono diversamente perchè subito lui scese dall'auto e richiudendo la portiera si allontanò lentamente, mentre lei si girava sul sedile appoggiando una gamba a terra e l'altra sul bordo della portiera, incuriosito invece di proseguire feci qualche passo verso di lei e potei finalmente vederla bene;
non ho mai saputo dare un'età precisa alle persone ma sicuramente poteva avere tra i 55 e i 60 anni, di corporatura piuttosto robusta, capelli biondo castano, ricci e di media lunghezza, indossava una pelliccia scura di non so quale animale che contribuiva ad ingrossare il suo fisico già pienotto, calze nere piuttosto velate e scarpe anch'esse nere con poco tacco.
Il viso era di aspetto gradevole, tondo con un accenno di doppio mento e gli occhi, come vidi meglio dopo di un bel colore azzurro, non potei fare a meno di avvicinarmi ancora un pò e fatti un paio di passi quando ero ormai a meno di tre metri la situazione mi si fece chiara, solo un attimo prima che lei si muovesse intuii cosa stava per succedere, aprì lentamente la pelliccia continuando mantenere coperta la gamba destra e l'inguine ma scoprendo invece completamente la sinistra, quella sollevata.
Alla mia vista apparve una coscia robusta dalla pelle bianchissima, coperta fino a metà della sua lunghezza da una calza autoreggente, dove la balza la stringeva si formava un simpatico rotolino di carne, continuò a spostare la pelliccia portandola lateralmente al fianco sinistro mentre dall'altro lato continuava a mantenersi coperta, ebbi modo di scoprire che gli unici indumenti che portava erano quelli che potevo vedere, cioè pelliccia, calze e scarpe
poichè sul fianco scoperto non c'era l'ombra di slip e dall'apertura che si era venuta a creare al centro del petto non si scorgeva il reggiseno.
Restai stupito e per un attimo imbambolato, sapevo di luoghi nei quali coppie o anche singoli si recavano per praticare il car sex, esibizionismo e cose simili ma mai e poi mai avrei pensato di trovarmi in una di queste situazioni.
La signora probabilmente intuì la mia sorpresa e senza proferire parola alcuna mi rivolse un debole sorriso probabilmente di incoraggiamento, dopo il breve attimo di smarrimento, ormai conscio della situazione ripresi a camminare verso di lei, con quattro passi la raggiunsi mormorando un "buongiorno" alquanto imbarazzato al quale lei rispose a sua volta.
Mentre facevo quegli ultimi passi rapidamente ripresi il pieno controllo dei miei pensieri e decisi cosa avrei fatto mentre sentivo già montare la mia eccitazione, non disdegnavo affatto quella bella donna dalle forme robuste, anzi a dire il vero mi piacevano più le donne in carne di quelle secche, negli ultimi tempi anche quelle molto in carne e questa decisamente mi stava facendo arrapare, qualcosa mi si stava gonfiando nelle mutande e anche la signora se
ne accorse quando senza ritegno rivolse lo sguardo compiaciuto proprio all'altezza del cavallo dei miei pantaloni, non sono certo un superdotato ma da quel lato sono messo discretamente quindi la cosa sicuramente si notava abbastanza;
il primo impulso fu quello di metterle una mano sulla coscia scoperta, mi chinai quindi leggermente su di lei e iniziai ad accarezzarle il ginocchio, dapprima con un pò di riluttanza poi prendendo coraggio dato che ormai la situazione era chiarissima, iniziai a salire più in alto sempre accarezzandola, la mia mano andava su e giù per la sua morbida cosciona, e quando raggiunse il bordo della calza e i miei polpastrelli presero contatto con la sua pelle calda e la sua carne morbida e bianca, ebbi una specie di scossa e sentii dentro i pantaloni il membro che aumentava di volume raggiungendo la piena erezione.
Proseguendo con le carezze la guardai un attimo negli occhi per poi tornare con lo sguardo sulla sua carne, quello che mi elettrizzava era la vista del suo fianco scoperto, della metà della pancia che riuscivo a vedere, arrivai a toccare tutto quel ben di Dio, accarezzai il fianco riempiendomi la mano con le sue grazie,la palpavo, le strizzavo quei rotoli di ciccia inebriato da quel contatto, continuai sulla pancia col palmo della mano aperto a farle una specie di
massaggio, la carne era morbida e la mia mano sembrava volesse affondarci dentro cercando di vincere la resistenza della pelle comunque piuttosto tesa, lei mi lasciava fare e la mia incertezze iniziali a quel punto svanirono del tutto.
Spostai l'altro lembo della pelliccia per scoprirla completamente e poter toccare tutto il toccabile, lei mise la gamba sinistra dentro l'auto, quindi ancora con la gamba destra appoggiata a terra divaricò completamente le cosce in modo osceno , a quel punto ebbi di lei una visione completa.
La pelliccia completamente aperta da entrambi i lati mi mostrò totalmente il suo corpo giunonico, le sue gambone strette dalle calze, la sua carne abbondante creava due pieghe, una all'altezza dello stomaco l'altra sulla pancia andando a coprire parzialmente un monte di venere peloso e paffuto e sui fianchi altri rotoli di ciccia la circondavano morbidamente.
Ero affascinato, incredulo per ciò che mi stava accadendo e in preda ormai al delirio dei sensi continuai a palparla in ogni dove, restando chinato la mia mano ormai priva di ogni remora dapprima le sfiorò appena il pube coperto di riccioli neri e folti che arrivavano fino agli inguini e salivano su fin dove non sapevo dire dato che la pancia si riversava di di esso, senza mai staccare mano dal suo ingombrante corpo poi cominciò a risalire, toccavo ogni centimetro di pelle mentre sentivo che il suo respiro si faceva più veloce ed affannoso, iniziò anche a dimenarsi sul sedile, agitando i fianchi ed emettendo ogni tanto qualche lieve mugolio.
Arrivai alle tette, due tettone piuttosto grosse rivolte verso l'esterno e adagiate mollemente sul suo stomaco, le areole erano enormi con un diametro di circa cinque centimetri,le più grandi che avessi mai visto e i capezzoli rivolti verso il basso erano carnosi e già dritti per la sua eccitazione, mi riempii la mano con quelle tette, prima una poi l'altra alternativamente, le accarezzavo le stropicciavo spingendole verso l'alto per poi farle ricadere pesantemente, Iniziai poi a pizzicare un capezzolo facendolo se possibile inturgidire ancora più di quanto era già, dal canto suo lei con la testa rovesciata all'indietro sullo schienale del sedile teneva gli occhi chiusi mordendosi il labbro inferiore mentre con le mani stringeva e martoriava i lembi della pelliccia che ricadevano ai lati del suo corpo ormai in preda al piacere che le stavo procurando.
Capii che i mie movimenti stavano diventando troppo frenetici, mi stavo comportando come un ragazzetto alla sua prima esperienza, pertanto rallentando i miei gesti proseguii per un pò nel palpeggiare le sue grosse mammelle che si plasmavano sotto la stretta delle mie dita, mentre lei ansimava e respirava forte mugolando ogni tanto per il piacere,la mano scese nuovamente verso il suo ventre continuando sul grasso pube ad accarezzarne i il pelo e la carne facendo pressione, quindi lo afferrai con la mano e lo strinsi lentamente ma piuttosto energicamente, a quella manovra lei reagì inarcando la schiena e sollevando il bacino con un piccolo grido soffocato,Il suo rapido sollevarsi fece si che io potessi arrivare alla fessura della sua vulva, immediatamente la sentii umida e calda, era talmente eccitata che le mie dita in men che non si dica si bagnarono dei suoi umori seppure le labbra di quel caldo ed invitante
sesso voglioso fossero ancora chiuse.
Ben presto le dischiusi, aveva le grandi labbra grasse, gonfie e carnose che richiudevano completamente la vagina, mantenendo il palmo premuto sul suo morbido pelo vi intrufolai l'indice, dapprima spingendolo dentro poi piegato ad uncino lo feci scorrere tra le labbra e risalendo alla ricerca del clitoride che immaginavo ben nascosto da quel meraviglioso scrigno di carni pelle e pelo.
Ci volle qualche manovra per trovarlo ma appena sentii un punto più duro e sporgente iniziai a massaggiarlo delicatamente, la cosa diede i suoi frutti perchè la signora, benchè non glie lo avessi ancora lavorato come volevo fare andrò subito in estasi iniziando a dimenarsi sul sedile muovendo il bacino, il mio dito era completamente fagocitato da quella caverna del piacere che grondava copiosamente dei suoi umori, lo muovevo alternando tocchi lievi e altri più decisi, passando dal clitoride che ogni tanto perdevo al tatto anche a causa dei suoi movimenti, alle labbra che percorrevo in tutta la loro lunghezza, prima dentro poi all'esterno e nuovamente dentro con una masturbazione che la stava portando al settimo cielo.
La signora ansimava, sbuffava, gemeva e si dimenava ,dal canto mio ero sempre più eccitato ma, troppo intento a procurarle quel godimento non mi occupai del mio membro che scalpitava nei pantaloni.
Ero però ancora in piedi fuori dall'auto e lo stare con la schiena piegata chinato su di lei con la testa infilata nello spazio della portiera iniziava ad essere scomodo, pertanto decisi di sedermi di traverso sul bordo tenendo tra le mie gambe la sua che ora penzolava all'esterno , la signora mi lasciò fare e anzi allargò ancora più le grosse coscione posizionando l'altra gamba al di là della leva del cambio e si sdraiò abbassando lo schienale del sedile.
A quel punto avevo il campo di battaglia a completa disposizione, quella donna lasciva e morbida che ,come una grossa rana mi offriva a gambe oscenamente divaricate il suo sesso voglioso e desideroso di attenzioni, ora mi si presentava in tutta la sa opulenza una passerona grassa con enormi labbra gonfie e bagnata all'inverosimile.
Ricomincia a pastrugnarla tra le cosce, aprendola adesso con le dita di entrambe le mani che dopo il cambio di posizione potevo utilizzare a pieno, le labbra schiudendosi mi rivelarono l'interno frutto della sua vagina rosa e delicato, le piccole labbra piuttosto nascoste in cima alle quali sporgeva il clitoride turgido e dritto seppur di non grandi dimensioni, il tutto abbondantemente irrorato dei suoi viscidi umori.
Ripresi a masturbarla infilando un dito in quell'antro ormai completamente a mia disposizione, la signora riprese ben presto ad agitarsi e a muoversi per cercare il piacere che avrebbe placato il suo desiderio, capii in fretta che un dito non era sufficiente per quell'immensa e vogliosa ficona quindi al medio aggiunsi anche l'indice che subito sparirono come risucchiati in quella sconcia voragine, sentivo salire la sua eccitazione, i suoi umori ormai colavano copiosamente mentre le mie dita le scivolavano dentro come una lama calda nel burro, iniziarono a scorrere fuori in un rivolo che scendendo lungo il perineo andò a bagnare l'ano che intanto vedevo allargarsi e contrarsi al ritmo dei movimenti;
non potevo certamente perdermi quell'occasione per cui per un attimo mi dedicai a quel buchetto fremente massaggiandolo e penetrandolo seppur di poco, evidentemente la signora doveva essere abituata a ricevere piacere anche in quel modo perchè non oppose nessuna resistenza, anzi scendendo un pò col bacino lungo il sedile e rilassando lo sfintere fece in modo che il mio dito la penetrasse senza fatica entrando fin quasi a metà.
Iniziai pertanto a muoverlo avanti e indietro mentre con 'altra mano le allargavo la fica cercando per quanto possibile di darle piacere in entrambi i canali contemporaneamente.
La signora era in estasi, continuava a mugolare di piacere -mmmmmhhhhhh..... aaahhhhh... - ma non diceva altro, non parlava ma sdraiata sul sedile rovesciava all'indietro la testa e inarcando la schiena si strizzava con entrambe le mani le grosse mammelle pizzicando e torturando i capezzoli, si afferrò la destra e me la porse da baciare;
distolsi una mano dai suoi profondi meandri e continuando con l'altra a rovistare tra le sue cosce e nel buco del culo le afferrai la grossa e molle tetta avvicinando la bocca, la mordicchiai,la baciai, succhiai avidamente con forza il capezzolo eretto, lo leccavo slinguazzandolo e ricoprendolo di saliva, tiravo con le labbra mentre la signora ormai quasi persa nel suo piacere mi spingeva la testa contro quella massa morbida facendomi quasi soffocare, arrivai a mordicchiarlo cercando di non essere troppo rude, la cosa la stava facendo impazzire.
Capii che era vicina all'orgasmo, le tolsi il dito dal culo e mi dedicai esclusivamente alla ficona che nel frattempo si era parecchio dilatata per il desiderio di ricevere qualcosa di più consistente che un semplice dito, pensai che quella fica vogliosa ed enorme, per le dimensioni e la lubrificazione avrebbe potuto benissimo contenere due membri senza nessuna fatica e forse li aveva anche ricevuti.
Nell'intento di riempirla di piacere unii tutte le dita della mano e le appoggiai a quello sconcio orifizio iniziando a farle scivolare dentro, con movimenti alternati ,dentro e fuori allargandole ogni tanto per farmi strada, non sapendo comunque fin dove sarei potuto arrivare sentivo i tessuti della vagina che cedevano senza riluttanza e si dilatavano man mano che la mano si faceva strada.
La signora stava per godere, non le mancava molto si dimenava sempre più a cosce spalancate, nel trambusto la calza della gamba stretta tra le mie fuori dall'auto era scesa arrotolandosi all'altezza del ginocchio, con l'altra gamba si teneva puntata spingendo col piede contro al cruscotto dell'auto.
Stava andando in orbita, il suo respiro era sempre più veloce ed affannoso, il suo corpo iniziava ad essere sconquassato dall'orgasmo che intuivo iminente, sollevava ed abbassava ritmicamente i fianchi e il grosso culone, seguendo il ritmo della mia mano che si muoveva dentro di lei facilitandone la penetrazione, le mie dita erano sparite dentro il suo ventre non le vedevo più mentre continuavo a masturbarla avanti e indietro e il resto della mano restava fuori.
Aveva il viso stravolto, la testa all'indietro e con le mani si frugava tutto il corpo facendole scorrere sul collo, sulle tettone, sui fianchi e sulla pancia,si torturava i capezzoloni tirandoli all'inverosimile portandoseli alternativamente alla bocca per succhiarli, quando erano libere le sue tette sballottavano a destra e sinistra e la sua grossa pancia sobbalzava ad ogni suo movimento;
ad un tratto si sollevò dallo schienale, mi afferrò con una mano il polso e mettendo l'altra dietro il mio gomito .... iniziò a spingersi dentro la mia mano, seguendo il suo insano volere rilassai completamente il braccio e mantenendo immobili le dita nella fica la lasciai fare.
Iniziò ad usare il mio avambraccio come un dildo spingenoo il mio gomito in modo da penetrarsi con la mia mano e tirando il polso per agevolare il movimento in senso contrario, era una cosa pazzesca!
La signora ormai in preda al piacere più lascivo si stava masturbando con la mia mano, non ero più io che decidevo cosa fare era lei che conduceva il gioco, ero diventato per lei uno strumento di piacere, una specie di vibratore umano.
Accelerava sempre più i movimenti con un ritmo forsennato, la guardavo estasiato e stupito allo stesso tempo finchè spingendo sempre più a fondo si infilò completamente la mia mano dentro la fica fino al polso, percepivo l'interno di quel baratro lussurioso,caldo e scivolosissimo, sapevo cos'era il fisting ma non avendolo mai sperimentato con nessuna prima ne conoscevo solo la teoria, sentendo le pareti della sua vagina che cedevano sotto le sue spinte azzardai a chiudere moto lentamente le dita a pugno , era proprio quello che la signora desiderava perchè in un attimo successe il finimondo, tutto il suo corpo iniziò a tremare, il respiro era sempre più veloce, mugolava e respirando affannosamente ogni tanto grugniva, per un attimo ebbi la visione di una grossa scrofa mentre proseguiva in quello stantuffarsi con la mia mano, il volto era rosso per l'affanno e il piacere - Sì... Sììì... Sììììììììììì !!!!-
furono le uniche cose che le sentii dire mentre godeva come una forsennata e i tremori del suo corpo si facevano sempre più intensi, tremava a tal punto che quasi mi preoccupai che potesse venirle un colpo, ma non fu così.
Giunse all'apice del piacere quando dalla sua grassa gnoccona iniziarono ad uscire spruzzi di liquido trasparente, uno, due, tre, quattro, non abbondantissimi ma i primi talmente potenti che ne sentii perfettamente il rumore, gli ultimi di minore intensità;
la signora mi aveva offerto un meraviglioso squirting, anche quello lo conoscevo solo in teoria e apprezzai molto la cosa.
Lentamente dopo l'orgasmo iniziò a calmarsi, le sue gambe che prima erano contratte dagli spasmi lentamente si andavano rilassando, tutto il suo corpo si stava rilassando sul sedile, il respiro man mano stava tornando regolare, restai lì con la mano ancora infilata nelle sue profondità forse per un minuto senza più muoverla, ero frastornato oltre che compiaciuto per quello che era successo, sfilai quindi lentamente la mano dal suo corpo, fece un rumore di
risucchio che ancora adesso non posso dimenticare,era piena di umori appiccicosi e odoranti, se avessi conosciuto meglio quella signora probabilmente mi sarei ciucciato le dita , ma non sapendo nemmeno chi fosse mi guardai bene dal farlo, come per lo stesso motivo anche se avevo un gran desiderio di farlo non mi azzardai mai a leccarle la fica .
Sfilata al mano la grossa ficona si richiuse quasi completamente assolutamente non sembrava nemmeno che fino ad un momento prima ci fosse entrato qualcosa, tanto meno una intera mano, quasi immediatamente ne uscirono tre o quattro peti, quelle grosse labbrone mi stavano facendo le pernacchie a causa dell'aria incamerata mentre la masturbavo e mi sono sembrati quasi un ringraziamento.
Sul cruscotto dell'auto era appoggiata una scatole di fazzolettini di carta, ne presi uno e mentre mi asciugavo la mano, solo allora mi accorsi del marito della signora, almeno pensavo che fosse tale, del quale mi ero proprio completamente dimenticato che nel frattempo si era riavvicinato all'auto e stava guardando dentro.......
continua........
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
All'aperto
Per noi inospitali è difficile organizzare un incontro ma a volte succede.
il mio conoscente era carico come me, forse anche di più.
ci eravamo accordati per incontrarci in una zona poco frequentata, a detta sua e così si era dimostrata.
bene, il tempo per un saluto, due parole e si era slacciato I pantaloni, offrendo la sua virilità.
bene, non tanto lungo ma grosso quanto basta per farsi sentire, dentro.
un bel cono gelato da assaporare, due palline da accarezzare.
Alla prima goccia, un bella smanettata per tenerlo duro, si è indossato un guanto in lattice, spalmato di gel e mi ha preparato alla penetrazione, bene
Dopo un po' si era avvicinato col cazzo duro e piano piano me l'aveva infilato, entra esce per un po', per adattare alla situazione e poi via col montaggio fino che mi sono cedute le ginocchia lasciandomi andare sul sedile posteriore dell'auto...
Ancora montaggio, e da lì in avanti si era aperto tutto
Nessun fastidio più, solo il calore del cazzo nel culo avanti ed indietro, non era riuscito a trattenersi, come dicevo prima era bello carico. , mi ha pompato fino alla fine...
Aperto, riempito e dissetato...
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4 anni fa
Fvg52Bsx,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Prima esperienza
Ciao Siamo Guido ed Anna, intanto desideriamo precisare che tutti i racconti che metteremo sono reali al 100 x 100, gradiamo commenti, contattateci per incontri in base ai racconti
Eravamo in ferie sulla costiera amalfitana, alloggiavamo in un bel hotel, confortevole co +n un ottimo servizio in camera; una mattina decidiamo di fare un giro della costiera, ma questa volta in autobus, era molto pieno ed io e Anna eravamo di fronte, lei alta 163 peso forma bionda occhi azzurri, 3a scarsa di seno, ben fatta, quella mattina aveva indossato un abitino leggero estivo con delle infradito, perizoma e niente reggiseno.
Ad una fermata salgono delle persone, tra cui un ragazzo sui vent'anni, si mette dietro Anna che, ad un certo punto, spalanca gli occhi vedo un'espressione sorpresa, poi un'aria che conoscevo molto bene, eccitazione, guardo e vedo che il ragazzo si è appoggiato a lei, faccio per intervenire ma lei, con lo sguardo mi blocca, poi vedo che inizia a muovere in maniera impercettibile il sedere, dura circa un quarto d'ora, poi vedo lei rilassarsi, lui con un espressione estasiata mista ad imbarazzo, aveva una vistosa macchia sui pantaloni, Anna l'aveva fatto venire; arrivati a destinazione le chiedo di raccontarmi, lei mi dice che avevo visto tutto,, ma lo sai, mi disse, che ero eccitata che un altro uomo ci provasse con me.
Niente di strano le dissi, sei veramente uno schianto, ma lei aggiunse che se fossero stati in un posto isolato mi avrebbe cornificato, intanto il cazzo mi scoppiava nei pantaloni, lei lo notò sorridendo, aggiunse che la cosa mi avrebbe eccitato, accidenti a lei aveva ragione
Dopo quell'esperienza ne parlammo e rimanemmo con l'idea che se fosse successo casualmente, saremmo andati fino in fondo
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4 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
una serata molto particolare
Siamo iscritti da tempo nei siti di scambio, molte conoscenze, tante piacevoli, incontri appaganti, altri meno, un po' di noia, in sostanza quello che capita spesso dopo anni di frequentazione, come succede nella vita di tutti i giorni ed a volte anche in questo piacevole gioco per adulti. Gli incontri si fanno sempre piu' di rado, a volte anche per mancanza di tempo e così cerchiamo di essere il più attenti possibile nel selezionare le coppie, almeno per quello che si puo' percepire dalle foto e dalla presentazione. La scorsa estate, ci colpisce, o meglio colpisce la mia compagna, una coppia veneta, con una lei decisamente attraente ed una presentazione condita con foto che lasciavano immaginare una decisa tendenza al gioco fra donne condito con il coinvolgimento dei maschi sino ad arrivare allo scambio completo. Una serie di mail, il contatto telefonico fra le due lei e già da quel momento percepisco nella mia donna, ed evidentemente anche nell'altra lei, una forte curiosità unita al desiderio di mettersi nuovamente in gioco. Arriva la sera dell'incontro, ci incontriamo a metà strada per un aperitivo, scendono dalla macchina, sono entrambe splendide, veramente due belle donne. Noi maschi restiamo a guardare, incantati, e per quello che mi riguarda sono sorpreso visto che non è certo la prima volta che incontriamo una coppia. Eppure sento Claudia eccitata e durante il tempo di un aperitivo, entrambe si sono guardate e misurate come se una sottile sfida del tutto femminile si fosse accesa fra loro. E' bastato pochissimo per stabilire di salire in albergo e lasciare spazio ai nostri desideri. La mia Claudia e Roberta si sono immediatamente prese, avvinghiate in un lungo profondo bacio per poi separarsi, spogliarsi e mettersi una di fronte all'altra nude, come due gatte; ecco cosa avevano deciso, affrontarsi in una lotta fra donne all'ultimo orgasmo, fino a che una delle due non si fosse arresa e per la vincente, il premio di scoparsi da sola, per prima, i due maschi davanti alla perdente. Io ed il compagno di Roberta, rimanemmo sbalorditi da questa loro scelta, pur avendo intuito, anche in base ai discorsi ed al modo in cui si erano provocate poco prima al bar, che non sarebbe stata la solita scopata in quattro. Iniziarono a lottare in un corpo a corpo eccitante con un misto di forza, dolcezza e sensualità tale da renderle ancor più femmine, nel vero senso della parola. Stavano lottando per sottomettersi a vicenda, figa su figa, seno contro seno, le gambe allacciate fra loro, baciandosi a bocca piena con l'obbiettivo di dimostrare all'altra chi era la più femmina che si sarebbe gustata i cazzi dei maschi, nel frattempo tesi e duri da scoppiare. Non importa precisare chi vinse il match fra loro due, non è questo il motivo per cui ho scritto questa storia, è stata solo una serata irripetibile, unica, probabilmente ci rivedremo per una rivincita, ma devo dire che è stata per tutti e 4 una esperienza unica che mi conferma quanto le donne siano, se lo vogliono e se non ne sono costrette, le vere protagoniste di questo gioco. Noi maschi siamo dei comprimari, magari anche ben dotati, ma le regine sono loro e mai come in questo caso, due donne lo hanno dimostrato. Â
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4 anni fa
azzurroblu,
47/50
Ultima visita: 1 anno fa
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Una sera diversa per caso...
Ormai da qualche giorno sono solo in casa, mia moglie (con cui non ho rapporti da tempo) e le mie figlie hanno approfittato della fine del lock down per trascorrere una settimana in Sicilia. Durante la settimana il tempo passa velocemente grazie a gli impegni lavorativi che mi assorbono totalmente, ma questo ultimo weekend di giugno sembra interminabile e il tempo nuvoloso non aiuta affatto, giro per casa e dopo qualche lavoretto casalingo decido di buttarmi nel divano in mutande e con un bel bicchiere di vino incomincio a guardare un pò la TV e un pò il cellulare, cercando sul sito qualche annuncio interessante. Principalmente attratto da coppie sbircio, guardo video e foto cercando situazioni che possano soddisfare un'incipiente desiderio di sesso, fatto bene senza complicazioni e tabù. Ad attirare la mia attenzione è l'annuncio di una coppia romana matura in cerca di un bisex, lei sembra essere stupendamente porca e lui un distinto cinquantenne bisex A/P. rispondo senza indugi all'annuncio e invano attendo una risposta o un cenno che mi possa far ben sperare. mi scopro eccitato nel guardare in foto il culo e il cazzo di lui, lei oscena con le gambe aperte e due seni enormi stimola la mia fantasie e in pochissimo libero il cazzo dalla costrizione degli slip e incomincio a segarmi, prima lentamente e poi con più foga. immagino di essere li con loro di leccare la figa aperta di lei mentre la lingua di lui si sofferma sul mio buco inviolato, un rivolo di saliva mi cola dalla bocca e con le dita la raccolgo e la cospargo sul mio buco ancora vergine, affondo il dito e sento che l'erezione si fa più consistente, lentamente gioco con il mio culo e inserisco anche il secondo dito, entra a fatica e ci vuole un pò per abituare il poco elastico ano ad accogliere le mie lunghe ed affusolate dita... penso alla lei dell'annuncio e quanto sarebbe piacevole ricevere in bocca tutti i suoi umori, ma diventa preponderante il desiderio di toccare e succhiare anche il cazzo di quell'uomo distinto. Vengo copiosamente con quel pensiero e con due dita piantate nel culo che pian piano tiro fuori.. con gli occhi chiusi ne assaggio il sapore acre e sento il profumo del mio culo violato. Guardo l'orologio la mia masturbazione è stata molto più veloce di quello che pensavo, così decido di docciarmi e andare a fare un giro per negozi con la speranza febbrile che la coppia risponda in tempo utile per organizzare un incontro, magari con una bella cena a tre a premessa dell'attività godereccia. Giro per i negozi senza acquistare nulla fino a quando prima di tornare a casa non decido di entrare in un negozio di abbigliamento da uomo. Decido di provare un completo e dopo qualche insistenza del gestore prendo una taglia leggermente più grande della solita. la giacca veste bene ma il pantalone come immaginavo veste largo, ma lui, un uomo brizzolato di mezza età, continua a sostenere che con qualche piccola modifica possa andare benissimo. Ormai siamo in orario di chiusura e anche la commessa è andata via abbassando leggermente la saracinesca del negozio. Siamo soli nel camerino e lui si da da fare nell'appuntare spilli ovunque mentre con le mani mi sfiora le gambe, le caviglie e il sedere, è inginocchiato e la sua bocca è all'altezza del mio cazzo che nel frattempo è diventato durissimo a causa degli stusciamenti casuali. Ancora inginocchiato alza lo sguardo mi fissa negli occhi e senza dire una parola abbassa la cerniera del pantalone e tira fuori il mio cazzo già bagnato dal liquido pre-seminale, lo lecca e lo accoglie in bocca tutto fino in fondo in contemporanea tira fuori la lingua e mi stuzzica le palle. adesso le mie mani hanno afferrato la sua testa e la spingono sempre più forte assecondando il suo pompino, ha i conati di vomito e resta senza fiato, con un filo di voce e con un filo di saliva sussurra: ho sentito l'odore del tuo cazzo dai pantaloni e non ho resistito... A quelle parole rispondo in modo autoritario dicendo che volevo sentire la sua lingua scorrere tra le chiappe, ma prima affondo una mano e tiro fuori il suo cazzo dai pantaloni, lo porto alla bocca e lo succhio avidamente mentre le mie dita rovistano le sue chiappe e toccano lo scroto gonfio di desiderio. Chiude la saracinesca spegne la luce e ci spostiamo nel magazzino ... il suo cazzo profuma e così decido di pomparlo ancora un pò prima di accomodarci su un tavolo in un 69 da brividi. lecca avidamente cazzo e culo infilandomi prima uno e poi due dita, io faccio lo stesso, il culo è ben dilatato e con tanta saliva lo fotto con ormai 4 dita, geme si contorce e mi implora di spaccarlo, vuole il mio cazzo dentro ma siamo sprovvisti di profilattico e non vogliamo rischiare.... continuiamo per un tempo indefinito a pomparci a vicenda fino a quando non esplodo nella sua bocca... il porco beve e ingoia avidamente pulendo e lucidando la mia cappella... adesso tocca a lui che si mette a cavalcioni su di me e dopo poche menate mi schizza sul corpo e in viso... ci ricomponiamo senza dire una parola, chiedo del bagno e lui mi indica un piccolo locale angusto... tiro fuori il cazzo per pisciare e sento la sua mano... con un filo di voce mi dice... posso fare io? lo prende e dopo avermi fatto urinare se lo rimette in bocca .... sono esausto, il cellulare continua a suonare ricordandomi che era giunta l'ora di rincasare, con la consapevolezza però di aver trovato un piacevole nuovo compagno di giochi. tornato a casa ripensai a quanto vissuto non potendo fare a meno di riguardare le foto di quella coppia romana e soprattutto di quella figa slabbrata che tanto avrei voluto leccare e fottere!
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4 anni fa
victor972,
48
Ultima visita: 3 settimane fa
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Halloween 2019.. una storia sissy
Mi chiamo Alex e sono sposato con Claudia da due anni.
Abbiamo entrambi 40 anni.
Mia moglie e originaria di Matera, alta 1.89, fisico tonico, fa tanta palestra, un bel seno, una terza abbondante e capelli neri medio lunghi...io sono di Bologna, questa è la storia di halloween 2019.
La nostra relazione è sempre andata a gonfie vele, anche a letto ma questa avventura ve la devo proprio raccontare.
Una settimana prima di Halloween ci trovammo a cena a casa di due amici, Layne e Cristina.
Come al solito dopo qualche bottiglia abbiamo cominciato ad approfondire diversi argomenti.. e tra una chiacchiera e L altra andammo a parare sulla differenza maschi e femmine..
“E vero che anche se siamo nel 2019 le donne sono ancora sottovalutate.. non hanno responsabilità sociali, la discriminazione sociale e ancora presente.. “ disse Cristina
“Ma non diciamo stupidate.” Rispose a tono Layne..” LA discriminazione esiste solo quando fa comodo a voi.. le donne che hanno coglila ottengono tutto, quelle che si rilassano e fanno lavorare i mariti poi vanno a dire che c’è discriminazione..” continuo lui.
“Non è vero,” disse Claudia, “ la discriminazione c’è e voi uomini ve ne approfittate... “
“Non sono d’accordo.. le donne hanno molto più potere degli uomini.. basti pensare che siamo noi a chiedervi di sposarci e non viceversa.. magari in certi paesi si, c’è discriminazione.. ma in Italia? Oggi? Non c’è discriminazione.. io nella prossima vita voglio nascere donna, così non me la meno a lavorare, sposo uno ricco e scopo chi mi pare... voi donne lo potete fare.. noi maschi no” dissi io.
“Sono d’accordo con Lui,” mi appoggio layne, “ voi donne siete sempre a fare le vittime e poi potete fare quello che volete.. “
“Da quando? Da quando possiamo fare quello che vogliamo?” Disse Claudia
“Il paradigma della questione.. io te lo do o non te la do non fa parte della discriminazione..” continuo.. “certo che se gli uomini sono concentrati sempre e solo a quella cosa lì, allora noi diventiamo oggettivamente...”
“Oggettivamente basta farvi vedere due tacchi alti per farvi ululare.. poi quando si tratta di avere posizioni di responsabilità la donna è sempre in secondo piano.. e la cultura che la Donna in carierà è e deve essere stata comunque puttana e comune in ogni dove” disse Cristina.
Layne sghignazzo.. “se fossi stato donna io avrei fatto uguale.. “ e si verso ancora da bere.. “essere maschio oggi è più incasinato che essere femmina...” continuo
“Il vostro più grosso problema è che non ve la diamo, avete in testa solo il sesso, i siti porno vi hanno ipnotizzato, le donne non sono tutte ninfomani come vi fanno credere, e il risultato di tutto questo è che vi super eccitate e venite in 5 minuti.. poi vi lamentate che non ve la diamo abbastanza e che abbiamo mal di testa..” si intromise Claudia..
“Bum!!” Disse Layne.. “qui mi sa che ci si sta rivolgendo a qualcuno” affermo guardandomi..
“Cosa ti ridi, che tu hai una collezione di porno che fa invidia a siffredi.. “ disse Cristina maliziosa... “se fossi un uomo ti farei vedere io come si chiava una donna , non una botta e via mensile tanto per fare e poi al bar, a fare la voce grossa..”
“Bum!!” Gli risposi io a tono... “ma se una persona e fredda e passiva quando fa L amore non aiuta..” dissi poi io.
Claudia mi guardò arrabbiata « ah, e quindi io sarei fredda... ma se appena cambiamo posizione vieni subito e mi lasci a secco cosa dovrei fare?” Affermo decisa
“Bum!!!” Ribatte Layne
“Bum cosa? .. anche tu a bum bum non vai micca forte..” gli rispose a tono Cristina... “una donna non la da perché un uomo non sa come chiedergliela.. “
I toni si facevano incandescenti ed il vino bevuto non aiutava di certo.. in vino veritas.. come si suol dire.
Mi accesi una sigaretta e affermai “ beh, sicuramente in questa casa la discriminazione non esiste, vista la libertà di parola.. tra una settimana sarà halloween, vi dovreste travestire da maschio..” buttai li
“Haha, questa si che è un idea, e facciamo a gara quanti numeri di telefono portiamo a casa” disse Cristina un po’ più distesa..
“Ah no,” disse Claudia.. “se io mi travesto da uomo, tu ti vesti da donna!” Disse lei
“Ma cosa c’entra!” Dissi io.. “voi avete cominciato”
“Noi ci vestiamo da uomini e voi da donne.. e vediamo quanti numeri di telefono portiamo a casa.. allora si che la sfida è alla pari” rilancio Claudia.
“Haha giusto” aggiunse Cristina.. “la notte di Halloween.. e avete interesse a vestirvi bene .. altrimenti non rimorchiate neanche con il carro attrezzi”
“E cosa ci giochiamo?” Chiese Layne
“Mah, non so.. se vinciamo noi ci pagate una bella crociera a Natale...” disse Claudia
“E se vinciamo noi?” Chiese Layne
“Se vinciamo noi dovrete, prima di tutto scusarvi, e poi un abbonamento allo stadio per la prossima stagione. Risposi io
“Tribuna VIP” aggiunse Layne
“Sento già il sole dei caraibi sulla pelle.. “ rispose Claudia.
La conversazione fini li.. ed io e Claudia tornammo a casa.
In macchina non smise di parlare.. la crociera, Halloween, il sesso.. arrivati a casa facemmo L amore, con passione e fino li.
Il giorno dopo andai a lavorare tranquillo, Claudia era a scuola e la giornata scorse tranquilla.
Poi su what’s up mi arrivò L invito ad un gruppo: Halloween 2019, i partecipanti eravamo io, Layne, Claudia e Cristina.
Cristina fu la prima a scrivere.
“Due tavoli prenotati in discoteca.. andiamo alla villa delle rose.. bottiglia di champagne su ogni tavolo...”
“Due tavoli?” Digitai io
“Uno per le donne ed uno per i maschi.. o viceversa..” rispose
“Allora a quello dei maschi ci vuole il black label, lo champagne e per ragazze..” risposi
“😨” rispose lei
“Allora se e così cambio prenotazione”
La sera tornai a casa e a cena Claudia mi disse che Cristina era partita in quarta.. aveva prenotato per halloween un truccatore professionista... e pure un attore per insegnarci i movimenti ed essere più credibile.. “in ogni caso ci sarà da ridere.. ma vi consiglio di fare lo stesso se volete avere qualche probabilità di vincere” aggiunse.
Nei giorni successivi parlai a Layne.. “cazzo, fanno sul serio.. mi sa che dobbiamo entrare nella parte..” disse con un tono serio.
Claudia mi disse che avrebbero avuto 3 lezioni sabato e domenica e mi passo in segreto il numero della compagnia teatrale per avere almeno un contatto in più.
Layne mi chiamo mercoledì sera... “jackpot!” Disse al telefono.. un agenzia di cinema.. trans formazione completa e noleggio dei vestiti per 24 ore 250 euro a testa.. questi sono professionisti.. vinceremo sicuro” mi disse entusiasta.
Durante la settimana ci organizzammo.. sabato sera alle 21.30 scattava la prenotazione.
Le regole erano chiare: dalle 22.00 alle 2.00 saremmo stati nello stesso locale.. poi alle 2 ci saremmo riuniti allo stesso tavolo per contare i punti.
Ci saremmo lasciati sabato mattina e non ci saremmo rivisti fino a sera...
Venerdì sera L ultima cena prima del giorno x.
Arrivammo in pizzeria verso le 20.00.. Layne e Cristina ci stavano già aspettando.
“Allora, pronti per domani?” Chiese Claudia.
Layne annuii.. eccome.. farete fatica a riconoscerci..
“Vedremo se voi riconoscerete noi!” Disse Cristina... e comunque abbiamo una sorpresa per voi due.. dato che domani dovrete comportarvi da tali.. non avrete diritto ad eccitarvi ...” continuo..
Claudia scoppio in una forte risata..
“In che senso ?” Chiesi io perplesso.
Cristina estrasse dalla borsetta due pacchetti regalo rosa sghignazzando...
“Siamo andati da uno psicologo che conosco.. il libido maschile e più forte della donna.. se vogliamo fare un incontro alla pari.... beh aprite..!” Disse perentoria.
La pizza arrivò e non ci badammo.. quando aprimmo il regalo fummo sorpresi..
“Si chiama e-lock, e una cintura di castità maschile collegata con un app ai nostri cellulari.. la cintura non può essere disattivata che con i nostri iPhone, abbiamo già provato, funziona..” disse Claudia...
“La scatola dice che c’è un gps incorporato” replicai io.
“Giusto..” rispose lei
“E a cosa serve?” Chiese Layne
“A bloccarvi l erezione e ad abbassare il libido al livello che è normalmente presente in una donna..” rispose Claudia
“Ma in questo modo voi sarete avvantaggiate..” disse Layne
“In Che senso?” Chiese cristina
“Nel senso che voi domani con la vostra app saprete sempre dove siamo... non sono d’accordo... se volete che indossiamo questo la indosseremo a partire delle 16.00, non prima” spiego Layne.
“Per me va bene” disse Cristina...
“Anche a me..” disse Claudia...
“Eh no!” Risposi io, “il. Ostro libido scende a quello di una donna.. anzi mi è già sceso solo all idea di questo arnese.. ma voi dovrete avere un tasso di libido più alto, a livello maschile.. per cui dovreste pensare continuamente ad un sesso eterosessuale en non omosessuale-lesbico, e dovrete vostro malgrado cercare di attrarre donne e non ragazzi.. se il vostro libido sale.. automaticamente avrete voglia di sesso.. ma sarete forzate a malavoglia di abbordare ragazze.. io la cintura non la metto perché secondo me diventa una sfida impari, non è giusta” spiegai io.
“Tanto perderete lo stesso “ disse Cristina
“Non è vero!” Risposi io, “ se vuoi veramente che sia una scommessa alla pari.. allora perché domani mattina non vai in farmacia e ti compri una scatola di Vyleesi? Il nuovo viagra per donne.. dicono che se ne prendi due pillole ti girano gli ormoni come sulle montagne russe..” continuai io.
“E tu come lo sai?” Mi guardò stupita Claudia..
“Conversazioni da bar.. ma hanno sempre un fondo di verità!” Aggiunsi.
“Confermo! “ disse Layne... “las fida deve partire alla pari!, metteremo le cinture solo quando avremmo le prove che voi avete preso le pillole “
“Va bene” disse Claudia
“Ok” aggiunse Cristina
Poi tornammo a casa, ebbi una delle migliori scopate con Claudia.. la cosa ci ecctava da morire.
I’l mattino seguente alle 9 incontrai Layne al bar..
“Ma siamo sicuri?” Gli Chiesi a bruciapelo mentre stavamo prendendo il primo caffè..
“Vai tranquillo.. dai.. è solo per una sera.. stadio VIP, dai.. perché no?” Rispose lui
“Allora alla salute LILY!” Gli dissi io
“Haha, alla tua ALESSIA!” Rispose lui
“E loro come si chiameranno? Claudio e Cristiano? Hahahaha!”
“ non lo so davvero!” Rispose lui “dai andiamo! Dobbiamo essere la alle 10.00”
La sede dell agenzia era in uno stabile appena fuori Bologna, arrivammo puntuali ed ad accoglierci fu una graziosa ragazza..
Una volta controllata la prenotazione arrivò un ragazzo, molto effemminato, si chiamava Gianluca, dopo una piccola introduzione , ci disse che a Halloween aveva molte richieste di quel tipo.. e vista la nostra situazione particolare ci chiese 200 euro in più.. “sarete irriconoscibili!” Garanti.
Accettammo.. e lui con ghigno malizioso ci disse di andare prima ad una spa li vicino per la preparazione del corpo.
Ci recammo al condominio da lui citato, 3 ragazze vietnamite ci fecero accomodare poi ci vennero a chiamare separatamente.
Mi portarono in una stanza, mi fecero cambiare e mi fecero stendere su un lettino.
Cominciarono un massaggio rilassante poi con mincosparsero di una crema aromatizzata alla citronella, almeno credo, poi con minuzia e con un sottile rasoio levarono ogni pelo dal mio corpo, poi fecero ancora 30 minuti di massaggio con olii essenziali... mi ritrovai alla reception dello stabile dopo 2 ore ci Layne.
“Mi sento dolce come il culo di un bambino..” mi disse
Tornammo all agenzia e li passammo davanti ai 6 clienti che aspettavano.
Gianluca ci fece entrare in due camere separate
Nella mia c era una pila di indumenti e accessori.. il ragazzo effemminato mi chiese di spogliarmi, mi chiese di indossare delle mutandine in pizzo nere e di mettere delle cale autoregenti nere.
Poi mi squadrò per qualche secondo e disse con convinzione “una terza”
Spari e torno con un un top con due tette in silicone realistiche.. il body in lattice aderiva perfettamente al mio corpo, ed il colore rosa carne in qualche modo si adattava aderentemente al mio corpo.
Era una sensazione strana, mi sentivo eccitato, cominciai ad avere un erezione.
Il fatto si trovarmi in quella situazione in qualche modo mi eccitava.. poi, l assistente minuto mi fece sedere su una sedia , come dal barbiere, comincio un lungo procedimento di trucco, smalto alle unghie e capelli.
Mi infilo una retina per i capelli e termino con una parrucca.. “no, non va bene.. “ disse il ragazzo.. quindi spari e torno con una maschera in silicone super sottile.. “questa coprirà il pomo di Adamo e la fisionomia..” disse..
Mi spennello la faccia già truccata con una sostanza viscida.. Vedrai che dopo che finito.. neanche tua mamma ti riconoscerà’” disse sorridendo “ma perché lo fai?” Chiese..
“Una scommessa, una stupida scommessa .. “ affermai..
“Beh, non è stupida se ci mettiamo tutti i soldi che avete speso.. “ rispose..
Poi mi aiutò a indossare la maschera a fatica, mi spiego che era L ultimo modello della roanyer, che era difficile da indossare ma super realistica.. e che non c era nessuna controindicazione.. la maschera in effetti si modello perfettamente alla mia faccia.
Poi passo una seconda parte di trucco sulla maschera.. ero sempre seduto guardando un muro bianco..
Gianluca in quel momento entro nella stanza “ottimo” disse verificando i dettagli.. “ora vestiamo la questa bambola..” continuo e mi prese per mano portandomi nel guardaroba.. mi mise prima una parrucca a capelli neri e lisci lunghi, poi una capelli ricci corti.. decise che quella a capelli lunghi, neri e lisci era la più adatta a me.. quindi fece provare un reggiseno nero e poi un completo rosso tutto di un pezzo con la cerniera posteriore... prima di chiudere il vestito si bloccò..” qui manca qualcosa.. dove la tua cintura?... mi chiese..
“Quale cintura?” Risposi io imbarazzato... “quella che abbiamo installato al tuo amico.. mi ha detto che anche tu je hai una.. allora? Dai che ho altri pazienti.. » capii a cosa si riferiva e indicai il tavolino dove avevo posato i miei vestiti..
“Prima di completare l opera vai in bagno e inseriscila.. ti aspetto qui..” disse Gianluca.
Entrai nello sgabuzzino che chiamava bagno e misi la cintura di castità come da copione.. quando uscii GIanñuca era sulla porta.. “bene “ affermo. “Ora proviamo questo vestito..
L’abito era un completo in pelle nero, me lo infilai ed aggiunse un corsetto rosso per risaltare i’l seni, quindi mi passo un paio di scarpe, tacco 16 .
Quando alla fine mi guardai allo specchio ebbi un colpo al cuore.. ero una gran fica, pensai tra me e me che con il tacco ero quasi 1.90 cm.. ero decisamente transformato.
Mi porto una bibita e si assicuro che la maschera in l’attrice era ben aderente al mio viso.. “ prova a bere.. prova a masticare .. sbadiglia.. “ aggiusto qualche dettaglio e mi assicuro che la maschera sarebbe stata una seconda pelle per le prossime sei ore.. quindi diede istruzione all’ assistente di sistemare la colla per fissare la parrucca.
L assistente si diede da fare e quando mi alzai mi volle a tutti i costi fare una foto.. “se fossi etero cascherei ai tuoi piedi.. “ disse.. fammi vedere il culo... “come?” Risposi un po’ imbarazzato.. “dai.. le ragazze lo hanno morbido e tondo.. fammi vedere..” mi girai.. “ non male.. “ secondo me stasera trovi un fidanzato.. mi disse.
Guardai il telefono e vidi L ultima notification. Un selfie , delle ragazze che prendevano le 2 pillole di viagra per donne. “A presto ragazze” digito Cristina.
Tornai alla reception e vidi una ragazza in abito da sera, capelli rossi, ricci, indossava un tailleur ben composto ed un paio di occhiali da vista.. stivaletti con le borchie..
Mi sedetti nella poltroncina a fianco.. erano ormai le 20.00
Mandai un messaggio a Layne.. “ok sono fuori” digitai “t aspetto alla reception..” come mandai i messaggi vidi la ragazza seduta vicino a me controllare il telefonino.. ci guardammo automaticamente con stupore..
“Ahhh, non ci credo! Sei tu??” Dissi sconcertato!
“Cazzo non ti avevo riconosciuto! “ disse lui .. “il taxi e qua fuori, perché non l hai detto subito che eri tu?” Disse
“Perche non sapevo che eri tu!!” Risposi io
“Dai andiamo! “ disse.. salutammo la ragazza alla reception e ci dirigemmo verso il taxi.. “certo che questi ci sanno fare “ buttai li..
“A proposito mi devi 200 euro..” mi disse..
“200 euro? E per cosa?” Chiesi stupito
“Le maschere in l’attrice che abbiamo noleggiato.. o passavamo per due trav effemminati oppure noleggiavamo il meglio.. e ho detto a Gianluca che non c era verso di perdere.. se siamo arrivati fino a qui, tanto vale farlo bene..” disse
“ cazzo mi sento strano.. ma ormai siamo in ballo” dissi io
“Ascolta, andiamo adesso in un bar in via farini e ci facciamo una bella bottiglia.. poi ho un idea.. quando andremmo in discoteca le due saranno lì a cercarci e magari a riconoscerci.. allora ecco qua.. “ disse cercando in un sacchetto.
“Cosa fai?” Chiesi..
“Mi sono organizzato.. ecco qua due cover rosa per il telefonino e due sim card.. non e che possiamo arrivare in discoteca e farci sgamare subito.. quindi avremmo dei numeri di telefono diversi.. ed ora andiamo al pub. Ci creiamo un nuovo profilo Instagram è un profilo Facebook.. ci facciamo un po’ di foto e facciamo il set up.. “ spiego con entusiasmo
“Andiamo dai.. passami la sim.. “ Risposi convinto.
Arrivammo in un bar ed ordinammo una bottiglia di champagne.. ci facemmo qualche foto e montammo i nostri profili..
“Come mi chiamo? .. Alessia.. suona bene Alessia.. Cognome? Cognome? .. Rossi.. tanto per stare nel vago.. “ dissi ridendo
“Allora io sarò Lily.. Lily la beau!” Disse lui..
“Come la pornostar?... noo.. io direi piuttosto Lililiana.. per le amiche Lilly, cognome Casta.. dato che sei casta e in castità.. hahaha..” ribattei a tono scherzoso..
“ e sia per Liliana!” Rispose lui.. “tanto è solo per una sera.. a proposito ho un idea..” disse “ora finiamo la bottiglia poi al locale ci andiamo separati.. loro saranno sicuramente li ad aspettare.. o tu o io arriviamo prima.. facciamo un giro di perlustrazione e ci raggiungiamo dopo..” disse ormai Lillly.
“Tanto ci sgamano lo stesso..” risposi io.. “la tua donna ha prenotato il tavolo.. e appena ci sederemo su quei divanetti sapranno subito chi siamo..” spiegai io.
“Eh no mio caro.. o meglio.. mia cara Alessia.. ho prenotato un altro tavolo.. in una zona più ViP, con tenda e Privee.. a nome Lily.. per cui studieremo L area e loro guarderanno un divanetto vuoto fino alle 2 del mattino.. Haha!” Disse Lily
“Noi, bella pensata socio, cioè.. scusa .. sorella.. Dai vai.. io finisco la bottiglia e arrivò” dissi
“ ok , chiedo il conto.. “ disse Lily..
“Tranquilla, la bottiglia la assorbo io.. vai e spiana la strada.. ci vediamo tra mezz’ora ora..” risposi con tono pacato “hai già fatto tanto.. questa te la meriti!” Gli dissi compiaciutA.
“A dopo allora” e si dileguò.
Rimasi dieci minuti da solA a impostare il telefono quando un ragazzo dal nulla appari e si mise a sedere... “scusa ma guardavo te e la tua amica.. posso offrirti qualcosa? .. ma se aspetti qualcuno me ne vado!” Disse il ragazzo.
“Se paghi la bottiglia ti può sedere .. tra 10 min devo andare.. “ dissi in maniera fredda..
“E dove vai la notte di halloween senza maschera? “ mi chiese..
“Tutti noi abbiamo una maschera . Anche tu stasera ne hai una.. la maschera del figo che ha voglia di ficcare.. paga la bottiglia.. sgancia il numero di telefono e domani.. se non ho niente di meglio da fare ti chiamo e ti faccio un pompino da svuotarti lo stomaco..” gli dissi a bruciapelo.. “cosa ce? Non è questo che volevi? Non mi dire che ti sei seduto perché volevi chiedermi in matrimonio.. se vuoi il mio numero paga la bottiglia e spera che ti chiamo domani” gli dissi convintA.
I’l ragazzo rimase scioccato.. quindi allungai la gamba e misi il mio piede tra le sue gambe.. sotto il tavolo.. “allora.. ?” Continuai..
“Un altra bottiglia?” Disse lui timidamente..
“Il conto per favore!” Dissi io al cameriere, il quale dopo pochi secondi porto lo scontrino..
“Allora ? Pago io o paghi tu?” Dissi con innocenza..
“Happy halloween my princess !” Rispose il ragazzo con un sorriso.. “questo è il mio numero.. abito da solo.. puoi chiamarmi a qualsiasi ora...”
E detto questo allungo la sua carta di credito al cameriere..
“Come ti chiami?” Chiesi
“Riccardo” rispose..
“Piacere, IO sono Alessia..” e detto questo memorizzai il suo numero gli mandai un messaggino.. “a domani 🥰😂”
“Perché non adesso?” Mi disse lui..
“Te L ho detto, ho un appuntamento.. ma se va male .. domani ti chiamo ..” risposi fredda.
Il ragazzo si dileguò e lo vidi tornare dai suoi amici con aria di esultanza.
Ebbi una sensazione strana, mi trovai a sentire un emozione di superiorità, il ragazzo aveva pagato la bottiglia e non aveva realizzato chi ero.. feci una capatina in bagno prima di lasciare il locale.. stetti attento a non sbagliarmi ed entrai nel bagno delle donne..
Mi guardai allo specchio con attenzione.. ero in effetti una bella figa, le gambe erano snelle ed i miei seni erano in risalto, non c era più niente di me che mostrava che ero un uomo.. il viso ben truccato e la maschera ben aderente era un capolavoro.. le ragazze che entravano accompagnate non badavano a me.. cominciai ad avere un erezione.. ma ebbi dolore.. cazzo dovevo stare calmo.. rimasi 10 minuti ad osservarmi e cominciai a fare selfie.
“Serve qualcosa dolcezza?” Disse una voce dietro di me.
“Scusa?” Chiesi io
“Hai bisogno di qualcosa?” Disse una ragazza mentre si lavava le mani.
“No grazie..” risposi
“Vuoi delle pillole?” Chiese
“Che pillole” rispose
“Extasy.. e Halloween.. faccio lo sconto.. ho le più buone della città.. con le mie farai un halloween sulle montagne russe.” Continuo mentre si asciugava le mani..
“Quanto?” Chiesi
“20 al pezzo, 100 per sei” disse
Presi dalla borsetta una banconota e glie la porsi.
Lei mi porse a sua volta una bustina.
“Divertiti dolcezza.. con queste stasera ti diverti di sicuro ” e detto questo se ne ando.
Misi le pillole in borsetta.. poi indugiai.. ripresi la bustina e presi una pillola e la ingoiai direttamente.. quindi mi diressi verso L uscita.
Ormai mi ero abituato a camminare sui tacchi e mi resi conto che stavo cominciando pure a sculettare senza accorgermene.. all uscita mi diressi verso il marciapiede dove c erano dei taxi che aspettavano.
Erano ormai le dieci e venti.. mi diressi verso la discoteca.
La villa delle rose era un locale situato un po’ fuori città.. un ambiente vip, una vecchia Villa signorile con un parco enorme, parcheggio ampio e con la pista da ballo nel giardino principale, all interno c erano 4 stazioni bar e due sale privee. Il proprietario portava ogni mese DJ famosi, e aveva transformato la villa in una macchina da soldi.. ogni sabato sera faceva almeno 600 persone.. ad Halloween si aspettava almeno 1000.
All entrata il buttafuori mi diede una mascherina in pizzo rosa.. “per chi non ha la maschera” disse.
Mi diressi verso il parco e mandai un messaggio a Layne..
Andai verso la zona vip che mi aveva spiegato.. non mi ricordavo più con era vestito.. c erano tante ragazze.. qual era..
“Ma che bel filetto!” Disse una voce schiaffeggiandomi una chiappa..
La ragazza era lui.. “ciao! Non mi avevi riconosciuta in mezzo a tutta questa gente vero?”
“No, proprio no, e difficile distinguerci.. “ sorrisi
“Vieni il tavolo e la” disse
Lo seguii e trovai al tavolo un magnum di champagne.. “offerto dalla casa hahaha” disse ridendo “essere donna è un po’ puttana ha i suoi vantaggi.. avevo ragione.. ho preso due numeri di telefono e ho guadagnato un magnum di moet.. salute Alessia!!”
“Salute risposi.. ci sono novità delle ragazze? “ chiesi
“Ho fatto un giro di perlustrazione.. e ho chiesto al cameriere che tavolo avessero prenotato.. me lo ha indicato, e dall’ altra parte.. sono passato due volte ma non c era ancora nessuno..” disse
“Muoio dalla voglia di vedere come si sono conciate..” dissi divertito..
Poi ad un tratto ebbi un mancamento, sentii un calore avvolgermi.. appoggiai la testa sul divanetto per qualche secondo e mi raddrizzai..
“Ehi? Tutto ok?” Mi chiese Lilly
“Cazzo!” Affermai, “cazzo che botta” dissi io
“Tutto bene? Che cosa hai?” Mi chiese
“Wow, che botta! Ho comprato delle pillole in bagno prima.. ne ho presa una..” spiegai
“Che pillole?” Chiese LIlly
“Che pillole? Secondo te..” e porsi la bustina...
“ non ci credo.. e come ti senti?” Mi chiese
“Da dio, ho voglia di ballare, di divertirmi.. ho caldo e sono eccitato.. L unico problema è sta cazzo di cintura.. non c’è verso di disattivarla?” Risposi
“No pultroppo.. e collegata ad un applicazione ai loro cellulari.. e comunque non ti lascio da sola..” e così dicendo ingoio una pillola.
Sorseggiammo champagne e osservavamo le persone .. la discoteca era piena imballata..
“Dai andiamo a farci offrire da bere da qualcuno.. “ dissi io.. lo champagne stava cominciando a dare alla testa.. mi dovevo muovere. “Fammi vedere il tavolo delle ragazze..” dissi
Vidi Lilly diventare tutta rossa..
“Fatto colpo eh?” Gli dissi
“Wow... sono su di giri.. neanche all università ero così euforico... andiamo!”
Attraversammo il parco e trovammo il famoso tavolo.. una bottiglia di whisky a metà e due bicchieri erano lì.. ma dei due ragazzi nessuna traccia..
“Scusate, avete una sigaretta?” Ci chiese un ragazzo sulla trentina.. carino e atletico..
“Non hai una scusa migliore?” Disse perentoria LIlly..
“Dai non lo scoraggiare.. se mi trovi un pacchetto ti faccio ballare.. ho lasciato le mie in macchina..” gli dissi
“Se me lo chiedi con due occhi così ... dammi 5 minuti e torno” disse e andò viA..
“Un altro numero da aggiungere.. haha.. e poi dicono che le donne sono discriminate.. vado a prendere da bere.. “ dissi
“Ok ti aspetto qui!” Rispose Lilly.
Mi diressi verso il bar.. era incredibile come nella calca ci fossero tante mani morte.. mi sentivo toccare, a ogni contatto la mia pelle lanciava segnali di eccitazione.. mi dovevo calmare.. il mio uccello stava cominciando a scoppiare..
Tornai dopo pochi minuti con due gin tonic.. il ragazzo era lì.. stava fumando con Lilly..
Mi offri il pacchetto e mi accesi una sigaretta...
“Mi devi un ballo principessa..” mi disse in maniera galante..
Mi diressi con lui verso la pista e cominciai a lasciarmi andare.. ballavo come non avevo mai fatto prima.. mi sentivo diverso.. cominciai a strusciarmi con lui.. ero eccitato e il mio uccello scoppiava.. poi innocentemente gli appoggiai la mano sulla patta dei jeans.. lui si avvicinò e comincio un bacio lungo e con la lingua.. ero perso.
“E già duro!” Mi disse lui in un orecchio
Quella cosa mi eccitava.. avevo un male cane.. quindi lo allontanai con le mani..”abbiamo detto un ballo.. dammi il tuo numero.. ti chiamo domani..” gli dissi
“Ma come mi lasci così?..” disse il ragazzo frustrato
“Dolce attesa..” risposi
Mi diede il numero.. si chiamava Roberto
Tornai al tavolo non trovai Lilly.. quindi ritornai verso il tavolo delle ragazze.. rimasi perplesso.. al tavolo ora c erano 4 bicchieri e quattro ragazzi.. come poteva essere? Mi accesi una sigaretta e osservai la situazione.. non riuscivo a distinguere Claudia e neanche Cristina... la storia si faceva complicata.. i ragazzi avevano L aria di divertirsi e continuavano a bere whisky.
Poi ripensai a quello che era appena successo.. mi ero eccitato a toccare il cazzo di un uomo? Ero entrato troppo nella parte pensai.. bevvi un altro sorso di gin tonic e decisi di andare a ballare da sola.
Neanche dopo un minuto due ragazzi cominciarono a ballare vicino a me, uno dei due si mise dietro di me e mi prese per i fianchi.. cominciai a sculettare.. ero super eccitato.. mi girai e cominciai a balllare con aria provocatoria.. gli guardai i jeans e vidi un rigonfiamento.. ancora una volta non resistetti.. allungai la mano e strinsi .. poi mi avvicinai al suo orecchio.. “dammi il numero”.. il ragazzo scrisse il suo numero sul mio telefono.. quindi lo lasciai con il suo amico del tutto euforico.
Mi sentivo puttana.. il cazzo mi stava esplodendo.. non sapevo più dov era Layne e non me ne fregava un cazzo.
Avevo voglia di toccare cazzi.. avevo voglia di sentirmi donna.. tornai al tavolo e presi dalla borsetta un altra pillola.. vidi che ne restavano 3.. Layne doveva essere nelle stesse condizioni.. sorseggiai ancora un po’ di champagne, fumai una sigaretta e mi diressi verso i bagno.. controllai il trucco, tt ok, tornai in pista.
Era ormai L una.. mancava ancora un ora allo scadere.. ripassai davanti al tavolo delle ragazze.. non c era nessuno, le bottiglie erano vuote.
Tornai a ballare.. ero ingoiato perso, il cazzo mi scoppiava nei pantaloni.
Sentii due mani possenti stringermi i fianchi.. mi lasciai andare.. ballai e mi strusciai.. quando mi girai vidi un ragazzo di colore, muscoloso, pantaloni attillati in pelle e canottiera bianca.. lanciai la mia mano tra le sue gambe.. ebbi un sussulto.. era decisamente uno stallone.
Continuai a strusciarmi.. poi azzardai .. “fa caldo.. ti va di prendere un po’ d’aria?” Chiesi..
Il ragazzo mi sorrise, quindi mi prese per mano ed andammo a fare una passeggiata nel parco.. vicino ai parcheggi non c era nessuno.. e qualche coppia limonava dietro qualche siepe..
Trovammo una panchina appartata ..
“Sei bellissima” mi disse..
“Grazie” risposi
“Come ti chiami?” Chiese lui
“Alessia.. “ dissi io e cominciai ad accarezzargli i jeans tra le gambe.. lui allungo la testa e partimmo in un bacio passionale, ero eccitato.. gli slacciai i pantaloni e tirati fuori il suo pene.. era già duro, grosso.. doveva essere almeno 22 cm.. cominciai a segarlo e a baciarlo nello stesso tempo..
“Ti pics il cazzo nero Alessia?” Disse lui dolcemente
“Siii,” risposi io in estasi “come ti chiami?” Chiesi
“Joshua” rispose
Cerco di infilare la mano sotto la gonna ma lo bloccai.. “non vuoi?” Chiese
“Mi piace comandare! “ risposi
“Lo vedo!” Disse lui..
Il suo cazzo era diventato di marmo, smise di baciarmi, mi mise la mano dietro la nuca e mi spinse la testa verso quel bastone in tiro...
Aprii instintivamente la bocca e cominciai a succhiargli la cappella..
Aveva un sapore salato.. non doveva essere proprio pulito.. affondai la sua verga fino in gola quando sorprendentemente fui accecato da una luce forte..
“Cosa succede qui?” La voce era vaga
Un guardiano notturno ci aveva scoperti..
Joshua si riallaccio velocemente i pantaloni ed io mi alzai di scatto...
“E vietato, atti osceni in luoghi pubblici.. via via! O chiamo i carabinieri...” aggiunse
Ci alzammo e tornammo verso la villa.. gli dissi che la mia amica mi stava aspettando.. ci scambiammo quindi i numeri di telefono e ci separammo.. a malavoglia soprattutto sua..
Mi sentivo colpevole.. cazzo.. ero diventato gay? Mi chiesi..
Poi pensai alla scommessa.. dovevo trovare Layne.. erano quasi le due..
Tornai al tavolo, mi versai dell altro champagne e mi accesi una sigaretta.. Layne non si trovava.. decisi quindi di andare a vedere il tavolo delle ragazze.. magari era L da qualche parte..
Attraversai la pista e vidi due ragazzi soli seduti al tavolo sospetto con una bottiglia di whisky..
Vidi Layne, o meglio Lilly arrivare con un due gin tonic e sedersi al tavolo con loro.. mi accesi una sigaretta e li guardai da lontano.. ridevano.. ma i due ragazzi non sembravano proprio le nostre mogli.
Mandai quindi un messaggio a Lilly
“Dove sei?” Chiesi
Vidi Layne prendere il telefono e rispondere..
“Al nostro tavolo tra 5 minuti” rispose
Tornai al tavolo e mi servii dell altro champagne, erano ormai le 2 meno 10 ..
Lilly arrivò con un sorriso beffardo..
“Che figata essere donna.. “ disse
“Allora, ti ho visto al tavolo delle ragazze.. ci hanno scopero?” Chiesi impaziente
“No, non sono loro.. Li ho osservato per un po’, poi ne ho seguito uno in pista.. e ho provato ad abbordarlo.. altro che ragazza.. mi sono trovato in mezzo a quattro maschi arrapati.. che casino.. poi sta pillola mi ha fatto venire tendenze gay..” continuo dopo essersi acceso una sigaretta..
La serata era ancora viva.. tanta gente non era ancora rientrata..
“Ti fa male?” Mi chiese
“Mi sta scoppiando..” risposi
Mi passo un pacchetto di sigarette.. vai in bagno a farti due righe.. la notte e ancora lunga e questa te lo butta giù.. io non ne potevo più.. dopo due righe mi sono calmato e sono tornato lucido.. le tue pillole hanno effetti strani..” mi disse
Mi diressi verso i bagni e come al solito ignorai le mao morte che si scontravano con il mio culo o il mio seno..
Mi chiusi nel gabinetto e sniffai due righe abbastanza grosse.. tornai davanti allo specchio e vidi che il trucco e tutto il resto erano ancora a posto.. mi feci due selfie.. ero veramente una bella figa, pensai.
“Tutto a posto dolcezza?” Disse una voce..
Guardai indietro e vidi la stessa ragazza che mi aveva venduto le pillole..
“Sei veramente bella.. come che non ti ho Mai incontrato?” Chiese
“Sono qui a trovare dei parenti..” risposi tranquillo
Lei si avvicino e non mi diede il tempo di reagire.. mi mise le mani tra le gambe e mi spinse verso il lavandino.. fece per baciarmi poi si bloccò... sentii L sua mano toccare la cintura di castità.. “nooo, non ci credo.. hahaha.. bravo! Bravo!” Disse facendo un passo indietro.. “sei riuscito a confondermi.. davvero complimenti, bel lavoro!” Disse
“Grazie” risposi.. ed uscii in fretta verso Layne
“Guarda il gruppo!” Disse lui
Guardai il cellulare.. Claudia e Cristina alle due precise chiedevano nostre informazioni.. “game over! Dove siete?” Chiedeva Claudia.
“Tavolo 58 “ rispondeva Layne
“Arriviamo”
Ci versammo ancora dello champagne e cominciammo a sorseggiare..
“Possiamo farvi compagnia principesse?” Disse un ragazzo che si era avvicinato con un amico
Aveva capelli neri, corti, portava un maglione girocollo nero e dei pantaloni in pelle, aveva una maschera che gli copriva gli occhi, bianca, con un trucco leggero vicino al labbro, sembrava sangue che colava.. sorrise.. e i suoi denti mostrarono i canini di un vampiro.
“Se offrite la bottiglia e ne ordinate un altra siete i benvenuti ..” risposi io
“Non c’è problema! Vero Claudio?” Rispose il secondo ragazzo.
Il secondo ragazzo aveva un paio di pantaloni neri .. una camicia rossa ed una cravatta nera, indossava una maschera bianca.. tipo fantasma dell opera.. aveva capelli biondi corti.
Si sedettero e il secondo ragazzo comincio a ridere.. “piacere, io sono Cristiano”
“Hahaha.. togliamo la maschera Cristiano, dolce fantasma..” dissi io
Lui si levò la maschera e svelo un volto maschile, occhi verdi e un pizzo biondo ben curato.
“ allora tu sei Cristina e tu Claudia!” Disse Layne.. “incredibile!”
“La cosa incredibile è che ti sei sbagliato!! Haha.. ci siamo invertiti i nomi, io sono Cristina e lui è Claudia!” Disse il primo ragazzo.
Scoppiammo in una risata generale..
“Voi piuttosto.. come vi chiamate?... aspetta aspetta.. fammi indovinare.. tu ti devi chiamare Alessia.. “ disse indicando Layne...
“No” rispose Layne.. “Alessia è lei.. io mi chiamo Liliana, LIlly per le amiche.”
Scoppiammo ancora in una risata generale..
Cristiano mi guardava stupito.. mi accarezzo la guancia poi il seno.. “tesoro sei tu? Hahaha, non ci credo.. sei una gran figa!” Disse
“La Mia e piu figa della tua!” Disse Claudio
“Questione di gusti” rispose Cristiano
Ci mettemmo ancora a ridere e spiegammo a vicenda come e dove eravamo andati per mascherarci.
“Allora quanti numeri di telefono?” Chiesi io..
“Tranquilla.. abbiamo tutto il tempo” disse Cristiano.. “perché non balliamo?” Mi chieae..
Mi alzai e allungai la mano..
“Ma cosa fai.. sono io il cavaliere stasera.. hahaha” disse Cristiano.
Lasciammo i due a tavola ed andammo in centro pista.. cominciammo a strisciarci e a baciarci.. lui mi toccava il seno ed io ero attaccato a lui, poi di istinto misi la mano tra le sue gambe.. rimasi perplesso.. c era qualcosa.. non poteva essere..
“Stupito?” Mi sussurro all orecchio.. “non potevo non provarlo..” disse lui
“Che cosa e.. ??” Chiesi
“Sorpresa.. dopo lo potrai vedere..” rispose lui
Tornammo al tavolo dopo quasi 10 min.. erano ormai le 3.00... sbadigliai. « Allora? Ci avviamo verso casa?” Chiesi io..
“I vampiri vanno dormire all Alba..” disse Claudio .. « la serata non è ancora finita.. c’è un motel qui vicino.. siamo noi gli uomini stasera.. e voi sarete le nostre conquiste.. sarà eccitante!” Disse Claudio
“Cosa avete in testa?” Chiese LIlly
“La notte di halloween non è finita tesoro.. ti voglio scopare.. sei proprio figa!” E detto questo Claudio comincio a limonare con LIlly.
“Piano, mi sta scoppiando.. “ si stacco lui..
“Cristiano si alzò.. « andiamo.. prima che sorga il sole.. vieni tesoro..” disse porgendo mi la mano.
Uscimmo dalla discoteca, mano nella mano, le ragazze avevano persino noleggiato un hammer .. « visto che macchina figa? » disse Claudio.. “abbiamo rimorchiato parecchi numeri con questa stasera..” continuo..
Cristiano si mise al volante e ci dirigemmo verso un motel sulla tangenziale.
Le ragazze, o meglio i ragazzi avevano prenotato due camere comunicanti con il salotto.
Scesi dalla macchina Claudio prese una bottiglia di whisky e prese sotto Bracci LIlly.
I’l motel era un 4 stelle.. roba da prostitute.. le camere erano pulite con divanetti Rossi ed in palo da lap dance nel centro del salotto.. le camere comunicanti praticamente avevano una porta che dava sul salotto della camera più grande.
Entrammo e ci accomodammo.. cominciammo a bere un bicchiere quando poi la conversazione si accese..
“Allora! “ disse Claudio.. “in questi casi le donne si spogliano.. e nel frattempo fanno lo spogliarello..” disse
“Esatto!” Disse Cristiano.. “forza ragazze.. fatecelo venire duro.. haha.. e vedremo di sbloccarvi la cintura..”
Mi alzai e presi LIlly per la mano.. Claudio mise un po’ di música.. quindi cominciammo a spogliarci a vicenda..
“Vi hanno depilato bene!” Disse Cristiano..
Ci levammo gli indumenti e restammo con in intimo.. quindi i due ragazzi cominciarono ad aprire le gambe.. io mi avvicinai e mi misi in ginocchio davanti a Cristiano... gli toccai la patta dei pantaloni e cominciai a massaggiarlo.. c era qualcosa .. ma non capivo.. mi sembrava impossibile.
LIlly seguii il mio esempio e fece come me...
Claudio si slacciò i pantaloni e davano a
Me si eresse uno strapon.
Un fallo fintó, rosa, grosso.. era davanti al mio naso.. rimasi ipnotizzato.. rimasi titubante e mi girai la mia sinistra.. vidi Claudio con un fallo in bella vista.. nero.
Cominciammo a succhiare lo strap on.. contemporaneamente..
“Che belle troiette..” disse Claudio.. “hai visto come succhiano... avanti.. succhia puttana.. se vuoi essere Liberato succhia” continuo..
Poi afferrai i pantaloni di Cristiano e cercai di sfilarli.. lui si alzò.. si tolse la camici e si sfilò i pantaloni.. rimase solo con lo strap on ben ancorato alla vita.. andò verso la camera da letto e torno con una boccetta di lubrificante e con un doppio fallo di gomma..
Ero sempre in ginocchio.. osservai le sue gambe muscolose e toniche girare per le stanze..
Nel frattempo Claudio si spogliò a sua volta.. il suo fisico tonico era eccitante.. ed il suo strapon nero era in risalto.
Si avvicinò a LIlly e gli prese la testa tra le mani.. “avanti succhiacazzi.. fottimi..” disse
Cristiano mi prese per mano e mi fece sdraiare a pancia in giù sul letto.. sentii un liquido freddo colare sulla mia chiappa.. mi abbasso le mutandine e comincio a massaggiare il mio buchetto, avevo il cazzo che scoppiava.. non fece tanti complimenti e mi sentii affondare lo strap non con un colpo secco..
“Happy halloween puttana” disse, e comincio ad affondare con colpi secchi..
All inizio ebbi un forte bruciore.. poi il dolore si trasformò in piacere..
Sentii LIlly gridare, poi gemere.. anche lui doveva prendere lo stesso trattamento...
“Allora Alessia? Ti piace? Ti piace sentirti troia? Muovi il culo, se vuoi venire devi muovere il culo.. “ disse Cristiano accellerando i colpi..
Ero in balia di mia moglie.. stavo sudando freddo.. cominciai ad assecondare i colpi.. godevo come una puttana..
Poi la sentii uscire.. rimasi qualche secondo in trance quando dell altro lubrificante colo sul mio culo..
“Adesso tocca a me!” Disse Claudio, le due ragazze si erano scambiati gli ruoli.. sentii Cristina giocare con il mio buchetto poi schiaffo violentemente il suo strap on nero nel mio culo.
“Ahhhhhj, piano, fai male!!” Urlai io
“Zitta puttana!! , Claudia guarda che puttana che è tuo marito! “ disse
Cristina aveva un fisico decisamente palestrato.. dava colpi regolari e veloci.. sentii un calore interno.. stavo per venire ma non riuscivo a venire.. cominciai ad assecondare i suoi colposo.. più mi inculava e più sentivo L
Orgasmo arrivare.. ma non riuscivo a stimolare il cazzo.. ero assatanato..
“Ne vuoi ancora puttana? Ne vuoi ancora?” Disse pompando
“Siii , siii!! Scopami, scopami il culo! Più forte! Più forte!!” Urlai
“Sei proprio un rotto un culo..” disse cominciando a pompare ancora di più...
Non capivo più niente.. era la prima volta che godevo così.. stavo per venire, avevo la sensazione di stare per venire, ma non riuscivo ad esplodere... poi ad un tratto ebbi dei fremiti su tutto il corpo e sentii una sensazione di fare la pipì... Claudio era una macchina.. continuava sbattere il suo strap on senza pietà!!!
Spinsi i muscoli anali come se stessi facendo la cacca e la sensazione si moltiplico.... quindi venni in un copioso orgasmo che colo dalla mia cintura di castità...
“Ahhhhh” urlai...
Claudio non si fermò, come mi aspettavo ma continuo! “Haha, Claudia guarda , la puttana è venuta!! Ho fatto venire tuo marito prima di te!! Haha che puttana!!” Disse..
Sentii Layne mugugnare e urlare
“Ahh basta, basta, sto venendo siii, basta.. ti prego” urlava
“Bastaa bastaa, urlai anche io, sono venuto, basta! Mi fa male” urlai..
Le due ragazze smisero e tolsero i loro cazzi.. predefinì telefonini e disastrino le cinture di castità.. mi mossi a fatica, riuscii a liberare il mio cazzo e lanciai la cintura due metri lontano da me..
Quindi Claudia venne a baciarmi.. basta , e finita.. disse baciandomi. Poi prese il mio uccello in mano e comincio un pompino dolce.. e lungo.
Mi alzai e Claudia mi aiutò a togliermi la maschera... avevo il viso arrossato, ed andai a fare una doccia con lei.
Cristina rimase con Layne, nella sua camera.. sentii Layne urlare ancora 1 minuti.. Cristina non ne voleva sapere di smettere.. poi il silenzio.
Mi addormentai nelle braccia di mia moglie.. e verso mezzogiorno ci svegliammo.. facemmo L amore, e venni copiosamente....
Questo successe L anni scorso.. quest anno non abbiamo festeggiato halloween, siamo a casa causa COVID con un bimbo di 3 mesi..
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4 anni fa
billy6969,
34
Ultima visita: 4 anni fa
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Incontro in treno
Un' anno fa' come al solito prendo il treno dalla mia città x andare a Bologna ,per comodità viaggio spesso
di notte per arrivare di mattina,dopo essere salito sul treno mi accomodò ed inizio a leggere una rivista
Nel scompartimento non c'è nessuno,arrivato a Bari verso mezzanotte,entra una coppia ci si scambia un saluto ,buonasera ecc,non faccio neanche caso , riprendiamo il viaggio e dopo un po' il marito mi dice le dispiace se spegniamo la luce visto che che è quasi l una?acconsento ,intanto cerco di chiudere gli occhi per vedere se riesco a riposare un po',stavo sonnecchiando e sento premere contro il mio ginocchio,apro gli occhi e c'era la signora che mi strofinava la sua gamba,sino a quel momento non avevo dato molto peso ,nel guardarla,mi accorgo che ha un bellissimo seno un bel viso e una cascata di capelli sulle spalle,pian piano fissandola al buio dove ogni tanto entrava della luce ho iniziato a toccarmi la patta,lei mi guardava fisso negli occhi e più spingeva la sua gamba sulla mia,ad un tratto ha iniziato a ricaricare le cosce ,la sua lingua umettava le labbra,il mio cazzone diventava sempre più duro e grosso,portando i jeans si notava parecchio,il marito dormiva profondamente,ad un certo punto eccitato da porco mi sono abbassato la ziplei si è chinata in avanti e con la mano mi ha tirato fuori il cazzo,ero eccitatissimo ho sentito la sua bocca avvolgermi la cappella turgida uhmmun la sua lingua martellarmi il glande e con la mano mi sbatteva,con voce sommessa quando toglieva la bocca dal cazzoni diceva,porco voglio la tua sborra e.poimi devi scopare,non preoccuparti x il cornuto,dimmi dove sei diretto gli dico a Bologna e lei faluce mi dice anche noi ,riprendo a succhiare dopo un bel po' gli arrivo un fiume di sborra tutto in bocca e lei eccitata ingoia tutto e poi....continua
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3
4 anni fa
lothar61,
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Ultima visita: 5 giorni fa
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La prima coppia
Vedevo Roby da qualche mese,quasi sempre lungo il percorso da jogging e alcune volte incontrandoci quando qualcuno aveva la casa libera.Fare sesso con lui era molto bello ma spesso avevo dei sensi di colpa verso mio marito.Decisi cosi di provare a riprendere in mano il nostro matrimonio che stava su un binario morto da quando 2 anni prima lui si era pensionato.Ora passavamo molto tempo in casa insieme quindi iniziai un gioco in seduzione velata sperando lo destasse da quelľapatia da pensione che lo aveva colto da qualche mese.Un pomeriggio dopo aver sbrigato le faccende lo scoprii che stava al pc,chiuse in fretta le finestre aperte quindi capii che stava guardando qualche cosa di eccitante.Le chiesi se stesse guardando qualche sporcacciate,lui negò ma non poteva nascondere ľerezione che intravedevo nei pantaloni."Bugiardo,com'e che sei eccitato allora,fammi vedere cosa stavi vedendo",apri le finestre nascoste e vidi che stava guardando filmati di una donna con 2 uomini,di lesbiche,di coppie."Perchè non guardi me invece di guardare video",mi ero abbassata avevo aperto la,zip e liberato il suo cazzo costretto negli slip,iniziai a leccarlo come non facevo da mesi,poi mi sedetti sopra di lui,"scopami porco,fammi godere come facevi una volta,guarda come gode con 2 uomini quella del video,ti piacerebbe vedermi cosi vero",lui era eccitato come non lo vedevo da molto,"si mi piace,vorrei vederti con un altro uomo,con una donna,vedere se sai essere troia come quelle dei video."Quei discorsi ci fecero raggiungere un orgasmo simultaneo molto intenso e dopo 2 anni ero felice di esser riuscita a scuoterlo unn pò.Dopo quella scopata gli chiesi se veramente avrebbe voluto vedermi con un altro uomo,lui disse che si,sarebbe stato bello provare a giocare con altri,ne avevamo parlato ancora ma sempre scherzandoci sopra."Ok se capiterà di trovare un uomo che mi piace proveremo".Alcuni giorni dopo durante il solito percorso con Roberto gli raccontai di quello che era successo,di come mi fossi eccitata e che mi sarebbe piaciuto provarci ma con lui e sua moglie.Lui mi disse che sua moglie ogni tanto gli parlava di un amica del liceo di quanto tempo avevan passato insieme e di quanto si eccitò ľunica volta che si baciarono e fecero sesso insieme."Perche non organizziamo una,serata in birreria fingendo un incontro casuale,pou vediamo che succede"?Organizzai per la settimana successiva,era il compleanno di mio marito cosi gli dissi se voleva andar a bersi un paio di birre al pub.Mandai un sms a Roby avvisandolo che il venerdí saremmo andati nel pub che anche lui conosceva.La serata si avvicinava e io ero sempre più eccitata,frastornata e in confusione.Arrivammo al pub alle 20.30 ci sistemammo ad un tavolo e mangiammo un hot dog,ogni tanto guardavo la porta,loro non arrivavano e il locale era tutto pieno,avevo ormai perso le speranze quando li vidi entrare e guardarsi attorno per cercare un tavolo,il cameriere gli fece notare che eran tutti pieni poi si avvicinò a noi e ci chiese se potevamo far sedere la coppia in attesa si liberasse un tavolo,mio marito mi precedette e invitò Roby e sua moglie a sedersi con noi.Ci presentammo e cominciammo a parlare scoprendo che abitavamo vicini e avevamo amici in comune,dopo un paio di ore e alcune birre sembrava fossimo amici da sempre,vista ľora decidemmo di andarcene a casa ma la moglie di Roby ci disse che per sdebitarsi dovevamo andare da loro per ľultimo bicchiere.Guardai mio marito che accettò subito e ci avviammo alle nostre macchine,lui mi accarezzò le gambe poi infilò una mano e scopri che ero eccitata,cercai di minimizzare le dissi che forse ľalcool e la musics mi avevano eccitato un poco.Arrivati in casa ci accomodammo in salotto,Roby andò a preparare dei coktail io ne aprofittai per chieder di usare la toilette,lei mi accompagnò(sapevo la strada e stavo per andarci da sola).Stavo chiudendo la porta ma vidi che stava entrando anche lei,mi guardò dicendomi che ero molto bella e mi baciò,era la prima volta che baciavo una donna,ora non potevo più fingere con nessuno ero eccitata e complice ľalcool disinibita come mai,ricambiai il bacio sentii le sue mani sotto la gonna bastarono poche carezze per farmi godere nella sua mano.Tornammo in salotto,Roby aveva portato da bere ed era uscito a fumare,noi ci sedemmo vicine di fronte a mio marito.Lo guardai e poi bacia quella donna stupenda"ti piace o preferisci guardare i video,siamo troie come quelle che guardi sul pc?"Lui si tolse il cazzo già duro e cominciò a masturbarsi,nello stesso istante rientrò Roby che mi guardò con ľeccitazione negli occhi.Sua moglie si era già buttata sul cazzo di mio marito,io feci un cenno a Roby che si avvicinò,mi spogliò iniziando a leccarmi tutta,in pochi minuti eravamo tutti nudi sul tappeto,guardavo mio marito e mi eccitavo sempre di più,feci sdraiare Roby e mi infilai su quello che doveva essere un cazzo sconosciuto ma che invece conoscevo bene,vedendoci sua moglie si mise in piedi mettendosi a cavalcioni della,faccia di suo marito mentre con la lingua cercava la mia bocca e il mio seno,mio marito sembrava ipnotizzato dovrei invitarlo io a prendermi dietro."Scopami il culo,volevi una troia aprofittane",non avevo mai fatto sesso anale con lui,in una serata stavamo regalandoci giochi sempre immaginati da tutti ma mai messi in pratica.Sentii il suo cazzo entrare nel mio culo dolcemente,avevo due cazzi,i due uomini che amavo mi stavano scopando insieme e la moglie di Roby mi procurava ulteriore piacere leccando i mie capezzoli e la mia bocca,godemmo quasi tutti insieme avevo sperma che usciva dal mio culo mischiandosi a quello che usciva dalla mia vagina.Fù un orgasmo stupendo per me ma anche per gli altri,il tempo era passato in fretta,era notte fonda salutammo ringraziandoli con un bacio e la promessa di vederci ancora.
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4 anni fa
patti1204,
64/64
Ultima visita: 1 anno fa
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Tra le dune
È una storia vera che risale a tanto tempo fa e che vorrei rivivere.
Io giovanissima, 19 anni, lui pure, più o meno coetaneo. In Puglia, spiaggia selvaggia, dune e qualche cespuglio tra le dune. Lui straniero, norvegese, bianco, biondino, fisico da statua. Finiamo tra le dune senza capire più di tanto quello che dicevamo in un inglese scarsissimo. Mi attrae il suo fisico perfetto. Bellissimo, poco disinvolto ma compiacente. Si stende sulla sabbia ormai fresca, siamo al tramonto. A pancia in giù, io cavalcioni sulle sue gambe gli accarezzo la schiena ma il mio obiettivo è un altro. Appena lo sento un pochino più rilassato inizio ad abbassargli il costume. Appaiono due glutei bianchi di puro marmo. Qualcosa di perfetto. Lo accarezzo con le mani e con le labbra. Lui è imbarazzato ma mi lascia fare. Ha la pelle liscia e fresca, senza difetti, glutei di una perfezione esagerata. Non resisto. Accenno leggermente ad aprirli un po ' ma lui stringe il sedere senza dare troppo all' occhio. Interpreto che vorrebbe ma si vergogna. Non mi lascio intimidire e allargo un po' di più quel culetto perfetto. Gli accarezzo il buchino leggermente col dito poi con la lingua. Lui tenta di stringere il sederino. È tutto rosso in viso. Si sente a disagio ma non rifiuta e io continuo. Ormai è affascinato seppur imbarazzato e sta godendo. Sul più bello qualcuno lo chiama. È sua madre ma è lontana. Lui stringe forte il sederino, probabilmente teme di essere visto. Mi abbasso di più sul suo culetto per non essere vista. Il tempo stringe. Affondo con estrema lentezza il dito nell'anno. È stretto e caldo. Entrambi stiamo godendo follemente in silenzio e quasi in apnea. Gli massaggio i glutei rimanendo comunque nel suo ano. Tutto è stupendo. La signora è sempre più vicina, capisco il terrore sul suo viso di essere beccato dalla madre col sedere scoperto e una ragazza col dito nel suo ano. In effetti sarebbe terribile. Quando tutto sembra finire nel peggiore dei modi, la signora lascia perdere la salita sulle dune e torna indietro. Lui si rilassa. Stiamo godendo come mai prima di allora. Lui allunga le mani su di me per cui lascio il suo culetto e capisco che vuole sperimentare anche lui per cui i ruoli si invertono. Mi sdraio, mi scopre il sedere, non bello come il suo ma non male vista anche la mia giovane età. In pochi minuti l'eccitazione è alle stelle. Mi allarga i glutei e per me è la prima volta. Mi piace ma mi sento parecchio in imbarazzo. Sento la sua lingua intorno all'ano. Cerco di non stringere il sedere ma non riesco. Un po' e citazione un po' vergogna. Più mi vergogno più mi eccito e più mi eccito più mi vergogno. Mi penetra col dito nel sedere e va molto molto in profondità. Sento l'ano pulsare e il cuore va a tremila. Senza far rumore alcuno raggiungiamo un orgasmo unico mai provato prima né dopo. Siamo sfiniti. Dopo poco scendiamo verso la riva. Un bagno rinfrescante. Nell'acqua mi accarezza il sedere. Riappare la madre e lui se ne va.
Oggi a distanza di più di 30 l'immagine di quel culetto perfetto è ancora fonte di ecitazione estrema.
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4 anni fa
Vergognosa,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Ellie
Lei era lì, nuda, su quel letto che da lì a poco sarebbe stato oggetto di mille notti di sesso.
La osservavo, era così bella, quelle labbra così carnose eccitavano al sol pensiero di ciò che potesse fare con esse; il suo seno sodo e tondeggiante invitava chiunque a tastarlo, leccarlo e assaporarlo e poi, a concludere quel capolavoro come una ciliegina sulla torta, c'era lei, l'oggetto dei miei pensieri da quando la conoscevo.
Restò in quella posizione per qualche secondo, poi si inginocchiò davanti a me e iniziò a stuzzicarmi nella maniera più sensuale possibile, lo accarezzava come se fosse un giocattolo e man mano che il tempo passava l'eccitazione nell'aria aumentava.
Iniziò a leccarlo dalla base per poi risalire e prenderlo tutto in bocca, giocava con quella sua lingua esperta durante il tragitto e mi portava ad apici di piacere che mai avrei pensato di poter raggiungere. In men che non si dica il mio cazzo svettava in aria in tutta la sua lunghezza e durezza, lei lo osservava estasiata, come un cagnolino che aspetta il suo osso, poi riprese a fare ciò che aveva interrotto pochi secondi prima con più passione, se possibile.
Si alzò, si avvicinò a me e mi abbracciò. Alzò il mio viso, in modo da potermi guardare negli occhi, e il suo pollice lo accarezzò. Si avvicinò alla mia bocca e la sua calda lingua percorse il contorno delle mie labbra, fino a quando la suo bocca si chiuse in un bacio. Stringeva il mio viso tra le sue mani, e le mie braccia attorno a lei, appoggiate sulle sue natiche. Le nostre lingue iniziarono una sinuosa danza, le sue turgide labbra si staccarono dalle mie ed iniziarono a percorrere il mio collo.
Le strinsi un capezzolo iniziando a massaggiarlo, si lasciò andare e la sua testa cadde all'indietro. Le mie dita abbassarono il reggiseno, lasciando la tetta scoperta. La guardai fisso nei suoi occhi nocciola, e ci dirigemmo verso la mia camera, e durante il tragitto iniziammo a toglierci gli indumenti, fino a restare in intimo.
Lei prese il controllo della situazione, si avventò su di me, iniziando a muovere il suo bacino sul mio pene. Mi abbassò i boxer, il mio membro era lungo e caldo. Lo prese in mano e il piacere segnò il suo viso. Si inginocchiò, e con la punta della lingua iniziò a percorrere la lunghezza, dalle palle fino alla rosea cappella, dove si soffermò di più, accogliendola tra le sue labbra.
Mi reggevo sulla scrivania mentre lei massaggiava il suo fiore, gustava il mio membro con tutto il piacere. La presi per le spalle facendola alzare, slacciai il reggiseno e abbassai i suoi slip. La buttai sul letto, lei divaricò le gambe. Quello che vedevo era solo la sua testa ricoperta di capelli biondi che si muoveva dolcemente. Passai la mie mani tra i suoi capelli, mentre le sue labbra baciavano il mio dolce frutto proibito e le mie dita penetravano nella sua vagina. Lo gustava con passione, fino a farmi emettere dei gemiti rumorosi.
Mi spostai ed iniziai a penetrarla con movimenti decisi. I nostri occhi si incontrarono spesso, quando lei decise di cambiare le carte la ritrovai sopra di me. Mentre le strizzavo i seni, il suo bacino si muoveva su di me. Stavamo godendo come pazzi, fino al momento in cui mi fece capire che stava venendo.
Ci vollero pochi attimi per portarmi ad un punto di non ritorno ma in un momento di lucidità riuscii a "sfuggire" dalle sue labbra per permettere anche a lei di godere come non mai. Mi posizionai in mezzo alle sue gambe, ormai fradice, e iniziai a penetrarla lentamente, la sua figa era così calda e accogliente che avrei voluto quel momento non finisse mai, e così cominciai ad aumentare.
Quel momento era così magico e così fottutamente eccitante che, purtroppo, non potte durare a lungo, dopo il suo orgasmo arrivò il mio, le venni dentro mentre la baciavo e lei mi ringraziò con un secondo orgasmo consecutivo, più potente di quello precedente.
Mi lasciò lì, sdraiato su quel letto, senza sapere se l'avrei rivista, con il cazzo ancora duro e il suo magnifico sapore in bocca..
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4 anni fa
ctxxx,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Dolce dolore
I raggi rossi di un sole ancora incerto si facevano strada tra le stecche delle persiane. Scorreva la luce sui pochi mobili, sopra ai quali erano sparsi gli indumenti del giorno prima, e sul muro, che sarebbe stato da tinteggiare ma aspettiamo l’estate, che il lavoro viene meglio.
Dalla sua posizione l’uomo percepiva senza vederli tutti i piccoli particolari di quella mattina di primavera. Il suono smorzato delle auto lungo la strada oltre il giardino, il canto degli uccelli. Voci.
La sua attenzione era rapita dal panorama meraviglioso della schiena nuda di lei, stesa sulle lenzuola sgualcite dalla notte appena trascorsa, i cuscini gettati di lato. Lei si sollevò porgendogli le natiche calde e morbide. Gli si offriva con tutta la sonnacchiosa voluttà del mattino.
Lui si abbassò per baciarle la curva della schiena bianca, poi continuò baciandola delicatamente fino alle cosce morbide.
La sua lingua iniziò a sfiorarla. Sempre più audacemente la lingua di lui danzò intorno all'ano di lei, che godeva di quell'inusuale gioco.
Lui non si fermò. Proseguì nella sua discesa verso l'intimità di lei, che trovò grondante per il piacere atteso. Vi affondo la bocca. Lecco e succhiò.
Con una mano la teneva stretta. Con l’altra le afferrava i seni, stringendo tra le dita i capezzoli eccitati. A volte quella mano audace aiutava la lingua, dandole altro piacere quando sfiorava il clitoride o massaggiava l’ano.
Sentiva l’orgasmo che si stava avvicinando ma a lui quel gioco piaceva troppo per farlo terminare subito. Rallentò il ritmo. Si scostò baciandole le gambe.
Finalmente il piacere di lei arrivò, lento e immenso come un'onda del porto.
Soddisfatto come un leone che alzi la testa dalla carcassa della sua preda, con le fauci lorde di sangue, lui scostò la bocca fradicia dell'orgasmo di lei.
Trovò ancora il panorama familiare di prima, ma come dopo una tempesta.
La schiena inarcata non più distesa. Il letto ancora più sgualcito. Lei con la testa tra le mani mentre ansimava.
Lui non aspettò oltre. La tenne ferma, la penetrò. Si trovò immerso in un’ondata di calore, che lo fece eccitare ancora di più. Affogò in lei., che rispose con gemiti e parole, senza negarsi, senza allontanarlo. Era con lui in quel loro angolo di inaspettato paradiso, che si erano regalati.
Quando anche in lui esplose il piacere, lei lo seguì. Di nuovo.
Rivestendosi, si scambiarono sguardi complici, pieni delle parole che si dicono quando ancora l’odore dell’amore riempie la stanza.
Lui la guardò. Ci rivedremo questa notte? Oppure mi userai quel dolce dolore: la separazione?
Sai che non posso. Non possiamo. Addio.
Si salutarono con un lieve bacio. Ognuno tornò sulla sua strada.
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4 anni fa
ctxxx,
24
Ultima visita: 4 anni fa
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Di che colore mettiamo l'ombretto?
Sono esaltata,eccitata,un po' nervosa.Dopo mesi ho la possibilità di incontrare di nuovo Lara...
Applicando il mascara,ho la cura maniacale di esaltare ogni singola ciglia, che insieme alle altre incornicerà questa tela umida di querce infuocate: i suoi occhi, fragili e forti, schivi ed intensi, fumosi ed abbaglianti.
Ora mi guardano dal basso, fiduciosi e speranzosi.
Sì,credimi, sarai bellissima.
Già lo sei ...
Mi guardano dal basso, quegli occhi che da tempo desidero scoprire docili e persi di eccitazione.
Io, un'inedita "Mangiafuoco", tra le dita avrei i fili delle tue fantasie.
Mi guardano dal basso i tuoi occhi e li immagino più lontani e rapiti...
In quel posto magico che connette basso ventre e testa, esplode il desiderio di vedere già le tue labbra carnose tinte di rosa scuro, accogliere cazzi che non vedono l'ora di godere nella tua bocca.
Mi guardano ancora quegli occhi...
Sanno di potersi fidare e non vedono l'ora di godere e divertirsi insieme alla padroncina.
Siamo compagne di gioco, lo sappiamo entrambe... ti tengo stretta al guinzaglio mentre in fila, uno dopo l'altro, i cazzi si avvicinano per farsi leccare e succhiare da te.
Lo so che sei brava a stare in ginocchio, ma ora mi servi a 4 zampe. Voglio il tuo bel culetto a disposizione.
Bisogna tenerlo lubrificato quel buchetto delicato e stretto.
Pronto ad essere usato per farti godere come piacerebbe a me...
Mi piace tenerti ferma dal collare mentre uno con un cazzo bello grosso cerca di fartelo succhiare tutto fino a sbattertelo in gola.
Ma poi ti comando di leccarlo dolcemente, e golosamente, come sai fare tu...
Ora ti sono molti intorno, ti lascio un po' baciarli e accoglierli come ti piace, mentre chiedo al mio nuovo amico di penetrarmi e farmi godere come mi piace.
Lui mi tiene dal collo e mi scopa forte.
Godo e gemo, sono quasi completamente abbandonata...ho il guizzo di lanciarti un'occhiata e ti faccio i miei complimenti: hai due cazzi che cercano di scoparti la bocca contemporaneamente.
Sei la mia troietta preferita.
Eccoti fuggire dalla folla dei cazzi duri e correre verso me. Ti inginocchi e chiedi di poter leccare i liquidi della tua padroncina...
I cazzi ti inseguono e facendosi un po' succhiare un po' leccare ancora dalla mia splendida cagnolina le vengono addosso...i più cercano di cogliere il contatto della sua lingua golosa, ma la pioggia si fa' intensa e complessa da gestire.
Devi stare lì finché non ne ho abbastanza.
E non ne avrò abbastanza finché non dovrò portarti via avvolta in un accappatoio...
Di che colore mettiamo l'ombretto?Miss Hanna
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4 anni fa
LucaHanna,
30/28
Ultima visita: 3 anni fa
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Incredibile ma vero
Mi chiamo Bart, sono gay passivo, avevo invitato la mia amica del cuore a cena a Formia, ci stavamo divertendo
tantissimo, avevamo anche un po' bevuto, ad un tratto notai un ragazzo seduto al tavolo al mio fianco, che credevo stesse fissando Patty, il nome della mia amica
glielo feci notare e incominciammo a fare gli stupidi per farlo incuriosire, il ristorante è molto intimo ma troppo austero ,motivo per cui non potevamo fare molto
baccano, ad un tratto il ragazzo, un bellissimo uomo di 42 anni,io ne avevo 53 e Patty 49, chiese di potersi
sedere al nostro tavolo, lasciando i suoi commensali divertiti, disse che per caso aveva sentito i nostri discorsi, e che gli ero ( IO non Patty ) piaciuto subito, tra lo
stupore e il compiacimento Patty gli disse " beh se volete io torno a casa da sola e voi vi conoscete un po'" chiaramente mi opposi e Chicco, questo il nome dell'uomo
che avremmo accompagnato prima Patty con due macchine e poi se avessi voluto potevamo andare a bere un drink in qualche locale, ando' esattamente cosi
esattamente cosi, e verso le 5 del mattino mi accompagno a casa chiedendomi di salire, cosa che non gli feci ripetere due volte, mi travolse in un vortice di baci e
tocchi sapienti poi mi disse che avrebbe voluto il mio culetto nel frattempo bagnato dalla sua saliva, mi misi subito in posizione supina e fu una penetrazione fantastica.
La mattina era ormai prossima e Chicco mi disse che doveva andare, mi diede un lievissimo bacio su una natica uno sulle labbra si vesti e se ne ando'. Ero talmente estasiato che non gli avevo ne chiesto il tel ne gli
avevo dato il mio di telefono sono passati 5 anni non lo ho mai più visto e sentito ma abbiamo passato le due ore più belle della mia vita insieme. Chicco ovunque tu sia non ti dimentichero' mai
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4 anni fa
sepotessidirti,
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Ultima visita: 5 mesi fa
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Una serata con i fiocchi
Quando dici il destino. Il fatto che vi sto raccontando è successo un pò di anni fà a Milano, dove ho abitato per un bel pò di tempo, e di fatto mi ha introdotto in questo mondo affascinante e intrigante. Abitavo alla periferia sud di Milano, zona Idroscalo per chi conosce, alle spalle dell'aereoporto di Linate e quella sera stavo rientrando a casa sotto una pioggia battente e per aprire il cancello di casa dovevo per forza scendere dall'autovettura per il guasto del telecomando. Quando dici il destino. Siccome la pioggia era molto intensa ho pensato di aspettare un pò con la speranza che cessasse o quanto meno diminuisse ed ero fermo con il motore acceso. Ogni tanto passava qualche macchina, a passo molto lento, ma la mia attenzione si concentrò su una mercedes bianca in quanto continuava a fare su e giù per la strada. Tra me e me ho pensato: staranno cercando qualche strada. mi si affianca, si abbassa il finestrino e i miei occhi rimangono folgorati dalla bellezza della donna seduta sul sedile passeggero mentre alla guida vi era un uomo calvo e un pò rotondetto. Abbasso anch'io il finestrino percependo che volessero chiedermi qualche informazione e infatti la donna, con voce quasi flebile mi chiede: scusa ma un bar aperto da queste parti non esiste? Considerata l'ora, era l'una di notte e la zona alquanto periferica ed isolata. ho risposto di no e che uno immediatamente vicino lo avrebbero trovato sulla tangenziale, a circa 5 minuti. Mi hanno ringraziato e sono partiti. Io intanto ero sempre combattuto tra lo scendere dalla macchina o aspettare ancora per aprire il cancello, non avevo nessuna intenzione di bagnarmi. Nel mentre mi decido, scendo dalla macchina con la giacca sulla testa per ripararmi dalla pioggia e nell'inserire la chiave per l'apertura del cancello vedo arrivare una macchina, la stessa mercedes di prima. Dalla mia visuale vedevo l'uomo e la donna sporgendosi su di lui mi dice: grazie per l'indicazione, abbiamo trovato il bar e bevuto un buon caffè e siamo marci bagnati come te, tu abiti qui? La domanda mi ha colto di sorpresa, e mentre stavo per rispondere lei era ancora sporgente vicino al finestrino del marito lasciando intravedere un seno molto sodo sotto una camicia bianca anch'essa bagnata che ne esaltavano le forme. Certo, rispondo, abito qui. Ti andrebbe di farci salire, giusto il tempo di asciugarci? Ancora più sorpreso rivolgo il mio sguardo verso l'uomo, cercavo di capire cosa stesse succedendo, d'altronde non li conoscevo, e lui di rimando mi fà un occhiolino consenziente. La curiosità ha preso il sopravvento e facendomi coraggio ho risposto: perchè no? Ho aperto il cancello e sono entrato con la macchina e loro dietro di me e abbiamo parcheggiato. Oramai ero bagnato fradicio ed ho completato l'opera andando a richiudere il cancello. Con la giacca sulla la testa mi sono avviato verso il portoncino e lei si è infilata sotto, non prima di avermi chiesto: posso? Entrati in casa ho indicato loro il bagno dove avrebbero trovato l'occorrente per asciugarsi, nel mentre ho rianimato il camino, un bel fuoco era proprio quello che ci voleva. Li sentivo farfugliare nel bagno e confesso che non ero proprio tranquillo comunque mi son fatto coraggio e mi sono infilato sotto doccia nell'altro bagno. Sono uscito in accappatoio e li ho trovati vicino al camino che si scambiavano effusioni, lei era tutta nuda un bel fisico non c'è che dire, ma soprattutto bella. Mi ha guardato e con sorriso malizioso si mordeva le labbra, l'invito era esplicito. Mi sono avvicinato e mettendomi dietro di lei l'abbiamo chiusa a sandwich. Il mio pene era diventato come il marmo e lei con gesti voluttuosi allargava le gambe per sentirlo meglio. Che ne dici di questa bella puledra? mi dice l'uomo, semplicemente fantastica gli rispondo. Lei sempre in mezzo a noi si eccitava sempre di più e scendendo piano piano fino a mettersi quasi in ginocchio ha iniziato a giocare con i nostri membri: lo vedi caro che non mi sbagliavo? Oltre ad essere un bell'uomo è anche ben fornito, rivolgendosi al marito. Ed ha iniziato a succhiare intervallando i 2 cazzi nella sua bocca voluttuosa fino a farli entrare entrambi. Ad un certo punto il marito si è sdraiato per terra e lei si è seduta sopra infilandosi il cazzo nella figa mentre con la bocca continuava a succhiare il mio. Era una sensazione piacevolissima, mai provata prima. Un marito che mi offriva la sua donna per farla scopare. Lo sai che ho voglia di prenderlo anche nel culo? mi dice sempre più arrapata e senza finire la richiesta si mette a cavalcioni sul marito infilandosi il cazzo in figa e offrendo alla mia vista un culo che parlava da solo e che chiedeva solo di essere penetrato. Mi sono infilato il preservativo ed ho iniziato prima a massaggiarla, poi piano piano con le dita ho iniziato a sfiorarle il buchetto fino a iniziare a masturbarla con il dito medio, che nel frattempo gli era entrato tutto dentro, oramai la libidine aveva raggiunto livelli impensabili e appoggiandomi da dietro sono entrato nel suo buchetto con il mio cazzo che stava per scoppiare. Una doppia fantastica. Mi imponevo di non venire perchè era troppo di tutto. Dopo che l'abbiamo stantuffata per bene e dopo tanti orgasmi da parte sua ha voluto riprenderli in bocca chiedendoci di venirle in faccia perchè aveva voglia di dissetarsi, e così è stato, l'abbiamo inondata e lei ingorda ha bevuto tutto. Il camino è servito a rilassarci un pò e bere un drink. Oramai si erano fatte le quattro del mattino e ricomponendosi si sono avviati verso l'uscita, ringraziandomi. Ci rivediamo? ho chiesto loro. No mi risposto il marito, questo per noi è il divertimento di una notte con una persona che non rivedremo mai più. Facciamo sempre così. Allora grazie a voi per la stupenda serata, gli ho risposto, non ho saputo neanche i loro nomi. Sono sceso ho aperto il cancello, loro sono saliti in macchina, e dopo un ultimo saluto sono spariti nella notte.
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5
4 anni fa
carpediemsalento,
28
Ultima visita: 1 mese fa
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Al percorso vita
Come ogni mattina ero pronto per farmi il solito giro su un monte dove era stato allestito un bel percorso vita e da qualche giorno incontravo una donna, mentre io mi accingevo a tornare lei partiva e mi accennava un saluto e un sorriso.Capitò un giorno che facessi tardi e mentre stavo parcheggiando la vidi che si stava incamminando,forse il rumore delľ auto la fece girare,mi fece un cenno con la mano per salutarmi ma anzichè proseguire aspettò che mi avvicinassi a lei."buongiorno,le dispiace se faccio il percorso con lei?ho sentito sparare dei cacciatori e non vorrei essere impallinata",ok và bene e nel frattempo le diedi la mano per le presentazioni,si chiamava Patrizia.Facemmo il giro parlando e conoscendoci scoprimmo molte cose in comune,dai figli ai nipoti,mia moglie che lavorava e suo marito in pensione.Il suo aspetto giovanile tradiva la sua etá,aveva 68 anni ma ne dimostrava molti meno.Mi raccontò del marito in pensione da 2 anni ma sempre chiuso in casa a letto o davanti alla tv,quindi lei aveva deciso di riprendersi degli spazi a cui da troppi anni aveva rinunciato.Eravamo alla fine del percorso,le chiesi se le andasse di prenderci un caffè o fare colazione insieme e con mio stupore accettò ringraziandomi.Al bar continuò la nostra chiacchierata finchè giunse ľora di tornare a casa,"grazie ho passato 2 ore piacevoli ed erano anni che non prendevo un caffè con un uomo".Durante il week end mi ritrovai spesso a pensare a lei,era una donna molto affascinante e simpatica.La settimana iniziò e quasi non pensavo più a quelľ incontro,io andavo presto lei credo arrivasse più tardi (mi disse poi di aver avuto impegni con i nipotini e quindi andava più tardi).Un mattino arrivai al parcheggio e vidi la sua macchina,mi incamminai lungo il sentiero ed a metà percorso la scorsi accovacciata mentre faceva i suoi bisogni fisiologici,quella vista mi provocò un erezione e la mia mente iniziò a fantasticare su di lei.Feci il giro di corsa a quando arrivai alla macchina lei stava partendo,"ciao non ti ho visto stamattina"feci una risatina e le dissi che io ľavevo vista ma era impegnata,rise anche lei,"potevi chiamarmi,non sono pudica per fortuna avremmo fatto il giro insieme",neanche io sono pudico le dissi ma non ero presentabile in quel momento,una nuova risata da parte sua fece galoppare la mia mente ancora di più.Arrivai a casa e nella doccia non potei fare a meno di masturbarmi,avevo nella testa quel culo stupendo che mi si era presentato davanti inaspettatamente.Il giorno successivo ci ritrovammo al parcheggio e decidemmo di fare il percorso con una corsetta leggera,saltammo le varie stazioni per gli esercizi ed arrivammo alla fine in poco tempo,lei si sdraio sulľerba mi chiese se potessi tenerle le gambe ferme mentre faceva qualche addominale,la sentivo ansimare e avvicinarsi sempre più vicino a me,non resistetti decisi di fare un passo avanti e quando si avvicinò a me la baciai.La sua reazione mi sorprese,ricambiò il bacio,quando si staccò le dissi:scusa,non avrei dovuto ma da quando ti ho vista l'altro giorno non faccio che pensare a te."Non preoccuparti è stato piacevole anche per me,non baciavo un altro uomo da anni.Tornammo alle macchine e ci salutammo,"ci rivediamo?"Spero proprio di si.Per 2 giorni non potei tornare per impegni,ci vedemmo a fine settimana,"scusa se non sono venuta ma ho avuto problemi"neanche io ho potuto esserci ma ho spesso pensato a te.Un sorriso disarmante da pate sua mi fece capire che forse anche lei aveva ripensato a quel bacio,cosi decisi di provare ad andare oltre.Ci incamminammo in silenzio,eravamo entrambi a disagio,fù lei a rompere gli indugi."Sai,quel bacio mi ha provocato forti emozioni,non provavo nulla di simile da non ricordo più quanti anni"Anche per me è stato cosi,pensando al bacio e alla vista del tuo culo ho dovuto masturbarmi."Dici davvero?"Mi fermai e le dissi che si,aveva un culo bellissimo.Si avvicinò mi baciò e sentii la sua mano accarezzarmi prima il culo e poi il cazzo che era già durissimo."Hai un bel culo sodo anche tu e sento che anche altro e sodo".Mentre mi parlava si era abbassata e aveva abbassato i miei pantaloncini"heiiii cos'e questo,non ho mai visto una roba cosi",iniziò con dei piccoli baci poi sentii la sua lingua scorrere lungo il cazzo,la sua mano accarezzava il mio culo e un dito mi stimolava ľano,dovetti fermarla o sarei venuto subito."che c'è non ti piace,sono anni che non lo faccio",sei bravissima ma voglio vederti tutta.Le alzai la maglietta,i suoi capezzoli erano durissimi,il suo seno sodo nonostante ľetá,iniziai a baciare il suo seno,leccare i capezzoli e toccargli il culo,lei si stava lasciando andare,le sue gambe tremavano,la,sorressi e la spinsi contro un albero.La mia lingua ora era sul suo sesso bagnatissimo,aveva un clitoride reattivo ogni volta che lo leccavo aveva degli spruzzi che sentivo in bocca,la feci girare per vedere da vicino quel culo che mi aveva stregato,lei abbracciò ľalbero e si piegò per mettere in mostra quell'opera d'arte."leccami tutta ti prego,scopami,fammi quello che vuoi"Le infilai la lingua nel culo i suoi orgasmi non smettevano mai,la scopai e sentii i suoi umori bagnarmi tutto,lei si tolse il mio cazzo,si allargò il culo e ľinvito fù chiaro.Appoggiai il mio cazzo ma la sentii urlare,"scusami è troppo grosso e li non ľho mai fatto.La girai e mi baciò,la sua lingua sembrava volermi scopare la bocca,poi si abbassò iniziò un pompino favoloso,lo sentivo nella sua gola,nel frattempo ero riuscito a raggiungere il suo culo.Un dito,due,iniziai a masturbarlo delicatamente,lo sentivo rilassarsi mentre lei con una mano si toccava un seno.Le urlai che stavo venendo ma lei continuò e bevve tutto il mio orgasmo.Ora,era,sdraiata ai piedi delľalbero."Grazie sei fantastico mi hai fatto sentire ancora una donna".Era tempo di tornare in famiglia per entrambi,un ultimo bacio e un arrivederci mentre ognuno saliva sulla propria auto
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4 anni fa
patti1204,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Con mia figlia
Eravamo stese a terra,guardavo Chiara mentre mia figlia si stava rivestendo in fretta e sempre in fretta usciva da casa mia lasciandoci sole.Chiara si era avvicinata accarezzandomi,"va tutto bene non preoccuparti",io ero ancora frastornata,avevo fatto ľamore con due donne una delle quali era la mia figlia maggiore.Chiara era ancora eccitatissima,si era dedicata a mia figlia senza che io la potessi soddisfare.La presi per le braccia e la strinsi contro i nostri capezzoli si erano inturgiditi e si stuzzicavano,la bacia e cominciai a toccare il suo sesso bagnato fino a che non raggiunse un orgasmo anche lei.Ci salutammo,era notte fonda,lei doveva ritornare a casa perchè il mattino seguente sarebbe dovuta partire per il lavoro.Passarono alcuni giorni,non sentii mia figlia,avevo paura del suo giudizio e neanche lei mi chiamò.A fine settimana,sentii suonare alla porta,ero appena uscita dalla doccia,misi ľaccapatoio ed andai ad aprire.Mia figlia era li davanti a me,entrò e andò in cucina a prepararsi un caffè,ľatmosfera era tesa,evitavamo di incrociare gli sguardi.Dopo il caffè tentai di aprocciare un dialogo,"Ornella riguardo quella sera....."non mi fece finire il discorso,"mamma,lascia stare non devi giustificarti e io non sono qui per rimproverarti ".Mentre parlava si era avvicinata a me e aveva posato una mano sulla mia gamba."Mi è piaciuto tanto,erano anni che non provavo un orgasmo cosi e averlo fatto con te è stato bello",ora la sua mano si era infilata sotto ľaccapatoio,lei era sempre più vicina a me,non resistetti e la baciai,prima sulla fronte poi sulla bocca,piccoli baci fino a quando lei non apri la bocca infilando la sua lingua nella mia.Era un bacio intetminabile,carico di eros e di voglia,dolcemente scostò il mio accapatoio dalle spalle che scivolando mise a nudo il mio seno,con le dita stuzzicava i capezzoli già durissimi,la sua lingua stava scendendo dal collo per fermarsi sul seno,ero completamente fuori di me,sentivo il mio sesso bagnato,lei lo stava toccando,aveva infilato le dita e se le portava alla bocca leccandole come fosse un fallo.Stavo avendo un primo orgasmo,lei lo capi e aumentò il ritmo fino a farmi esplodere.Ora ero completamente nuda davanti a lei,la baciai e la invitai a spogliarsi."la volta scorsa e stata Chiara a farti godere,oggi voglio provare iose ti và",."Mamma spogliami tu,voglio sentire la tua bocca dapperttutto,voglio godere con te".Le tolsi la felpa e la tuta che indossava,sotto la maglietta i suoi grossi capezzoli sembravano voler bucare il tessuto.La baciavo e le toccavo il seno,tolta la tshirt mi precipitai ad afferrare i capezzoli,la mia lingua leccava ogni parte del suo corpo che sentivo fremere sempre di più.Mi abbassai e sentii il profumo del suo sesso,lo bacia,aprii le grandi labbra e vidi il suo clitorire che mibaffrettai a leccare."Mammaaaaaa,sei una porca,stò venendo leccami più forte",sentivo i suoi umori sgorgare e bagnarmi la bocca la faccia.Eravamo felici,ora non servivano altre parole,entrammo insieme nella doccia,la lavai con cura come quando era bambina e quasi mi ero dimenticata che eravamo diventate amanti con ľaiuto di Chiara.Erano passate 2 ore,Ornella,doveva ritornare a casa ma prima mi bacio intensamente,"mamna questo è il nostro segreto,sin da piccola ti spiavo e ti ammiravo,ora non voglio che finisca tutto"."Tesoro io ci sarò sempre per la mia bambina"oggi è iniziata una nuova fase della mia vita,non mi faccio domande se sia giusto o no,voglio solo vivere liberamente questa mia nuova vita sessuale.
3467
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4 anni fa
patti1204,
64/64
Ultima visita: 1 anno fa
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Chiara 5
Ogni volta che devo fare le pulizie mi soffermo sempre al tappeto che ha accolto me e Chiara in una serata indimenticabile,mi abbasso,mi sdraio,cerco di sentire il suo odore e ľodore dei nostri orgasmi.La primavera è alle porte,durante ľinverno ha avuto altre sarate con Chiara e le mie figlie ma senza mostrare le nostre intese.Chiara ancora non ha smaltito la separazione,non vuol incontrare uomini e si e buttata a capofitto nel lavoro.In una della cene che abbiamo fatto tra donne e capitato anche di parlare di sesso,con le mie figlie ed altre amiche,ognuna raccontava le proprie esperienze tutte più o meno le stesse,ľamore,il matrimonio la routine della vita quotidiana,poi i figli,i rapporti sessuali praticamente inesistenti o consumati più per dovere che piacere.Io ho preferito non raccontarmi e ho lasciato fosse Chiara a parlare.Anche lei come tutte,i racconti sembravano tutti uguali ma poi con mia sorpresa Chiara parlò del suo rapporto con una donna e di come avesse provato piacere a far sesso con lei.Le commensali erano con gli occhi sbarrati,tutte tranne le mie figlie che ho cresciuto senza pregiudizi ne tabù.La sorpresa è stata Ornella la mia primogenita quendo ha detto che le sarebbe piaciuto provare a fare sesso con una donna soprattutto se come diceva Chiara gli orgasmi erano intensi.Schernita dalle amiche che asserivano ci volesse il cazzo per provar liacere e iniziata una discussione infinita.Io ero molto imbarazzata,mai avrei creduto che Chiara raccontasse quella cosa.Alcune settimane dopo quella serata mi ritrovo una giornata libera,mio marito stará fuori a dormire perchè aveva un lavoro da finire.Non ci penso 2 volte,chiamo Chiara e la invito a cena,lei accetta subito e sento il suo entusiamo al telefono.Come per la nostra prima serata mi preparo e preparo la casa,ho preso altra lingerie e giochini sexy.Lei arriva puntuale,sempre bella e profumata,un bacio intenso e ci mettiamo a tavola per un apritivo.Le chiedo: "ti piace il riso"se,"mmmm il mio piatto preferito".Corro in cucina,per finire la cottura avviata in precedenza,riso nero con gamberetti,un pò di vino fresco e iniziamo a cenare."buonissimo tesoro",avevo paura non gradisse invece mangia tutto e mi chiee se ne e rimasto."intento prendi questo"mi chino e gli metto in bocca quello che avevo io,me lo ruba tutto e lo mangua avidamente,quando porto quello rimasto si alza si siede sulle mie gambe e ci scambiamo il cibo.Sentire il cibo nelle nostre bocche mi eccita molto,le accarezzo la coscia,apro la camicia e prendi il suo seno in bocca,siamo talmente eccitate che non mi accorgo della porta che si apre,ci accorgiamo solo quando sento la voce di mia figlia:"mammaaa che fate".Non capivo più nulla,le ho chiesto cosa ci facesse li,"ho dimenticato le chiavi di casa e son venuta a prender le tue".Ornella era ancora impalata sulla porta,io non riuscivo a parlare,ci pensò Chiara a rompere quelľimbarazzo.Si alzò andò verso mia figlia e la baciò,prima mia figlia cercò di scansarsi ma Chiare le ricordò della,serata tra amiche."ti sarebbe piaciuto provare non ricordi",si lasciò baciare uno due baci poi Chiara la portò da me e le disse che ero io la donna con cui aveva avuto orgasmi intensi.Ora davanti a me non avevo mia figlia ma,due ragazze stupende.Tesi la mano,Ornella,si avvicinò,le presi il viso e le diedi un piccolo bacio,lei ricambiò sentimmo le nostre lingue cercarsi mentre Chiara toccava il suo seno e le infilava la mano nei pantaloni.Tolta la mano la mise nella mia bocca,"tesoro ti piace il sapire della tua bambina"?.Era dolce,quasi come il mio,Chiara ora dava a mia figlia la mano umida dei miei umori,la leccò e vidi Ornella trasformarsi,mi baciò,tolse il mio seno dal body ed iniziò a leccarlo,io ero completamente rilassata,la toccavo tutta,le presi il viso e me lo portai in mezzo alle gambe,mentre Chiara le stava togliendo i pantaloni e la leccava da dietro,durò poco quella situazione mentre stavo godendo nella bocca della mia bambina la sentii urlare"mammaaaaa godoooooo",aveva avuto uno squirting che aveva bagnato tutto.Eravamo tutte e due sdraiate,ma mi ero dinenticata di Chiara.
2204
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4 anni fa
patti1204,
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Ultima visita: 1 anno fa
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La nostra unica volta
Eravamo, lo scorso anno, in darsena a Viareggio col nostro camper, ci recammo on spjaggi, io rigorosamente in topless: dopo un'oretta arrivo una coppia più o meno come noi, sorridenti ci chiesero se potevano mettersi vicino a noi, lei disse, sorridendo, abbiamo visto ke tette di kei e ci siamo avvicinati, a quelle parole mi sentii avvampare sotto, kei Giulia 38 anni, lui Stefano 45,, si stava bene insieme, io e Giulia ci lanciavano occhiate, verso sera dissero che dovevano andare, dovevano cercare un alloggio, all'unisono dice.mo che li ospitavano noi in camper: absMmo a prendere pizze da asporto, mio marito e Stefano, mentre noi si prepara, ad un certo punto allunghi ke nani verso il seno di Giulia, una 3, dicendole che erano bellissime, lei fece altrettanto e mi mordicchio un capezzolo, poi sentimmo arrivare i nostri nariti.
MNgiammo e loro bevevo un paio di birre di troppo, Guido venne e mi prese le tette in mano, queste sono tette, Marcello invece, fece lo stesso con le tette di Giulia dicendo che se avesse potuto scegliere avrebbe preferito le sue
Per punizione ubriaconi dormite sulla dirette io e Giulia sul letto letto nautico come quello di cada, ci guardiamo e ci mettemmo a ridere, faremo in fretta a dpogliarci, Giulia si avvicinò e mi sfilo le mutandine, non rimasi indietro, poi successe, ke nostre bocche si trovarono, pensare che non avevo mai fatto niente di trasgressivo fino ad allora le nostre mani cominciarono ad esplorare i nostri corpi avdvMk organi on successione, misi ka tezta fra le sue gambe e cominciai a keccare e succhiare, ci mettemmo nella posizione del 69 ci keccavamo e le dita esplora ano, penso che fossero passate diverse ore, ci chiamo e ci abbracciammo, prima di addormentarci sentimmo i nostri mariti dire, come possiamo convincere a fare scambio di coppia e ci addormentammo
Segue la seconda parte
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4
4 anni fa
Sarmar40,
40/40
Ultima visita: 4 anni fa