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La vacanza al sud. 2. parte la prima notte di nozze
Prendo la via verso la casa dei miei amici, abitano nel quartiere Cannizzaro e dopo circa una mezz’ora sono alla loro abitazione. Arrivo che è quasi mezzogiorno, mi accolgono con molto calore. Carmelo e Assunta mi abbracciano forte e lei mi bacia quasi in bocca, poi mi dicono che stanno aspettando Luca e Maria, la sua futura moglie per pranzare e insieme. Ne approfitto dopo aver messo la valigia nella camera che mi hanno preparato per sentire con una video chiamata con whatsapp mia moglie. Insieme parliamo con lei, che sembra qui con noi. Poi arrivano gli sposi e Luca mi abbraccia forte.
“Zio Mario!!! Che piacere vederti! Lei è Maria.”
Da sempre i nostri figli ci considerano degli zii, sia Luca con noi che il nostro con loro. Quando si avvicina Maria è una bella ragazza mora, capelli molto lunghi, occhi scuri, e un bel seno diciamo una terza abbondante e un culo da infarto. Sodo, alto e a mandolino perfetto che sormonta due belle gambe molto affusolate. Inoltre noto che la giovane sposina indossa una mini di jeans, e una maglietta molto sottile sotto cui si vedono i capezzoli duri, indice che la piccola non indossa nessun reggiseno e ai piedi dei sandali a zeppa molto belli dal tacco dodici come minimo. Evito per non mettere nessuno in imbarazzo di guardare con insistenza la bellezza di Maria che invece si muove e suo agio anche in mezzo ai futuri suoceri. Dopo mangiato, nel primo pomeriggio, Assunta e Luca se ne vanno per fare la prova del vestito, il matrimonio sarà fra tre giorni, il giovedì, e noi tre che restiamo in casa ci sorseggiamo una bibita fresca quando arriva a Maria una chiamata da Luca. Dopo aver parlato con lui me lo passa e lui mi chiede se per piacere posso accompagnare Maria a prendere gli addobbi dal fioraio che devono essere messi a casa sua così poi lui ci raggiunge casa dei suoceri che mi vogliono conoscere. Accetto e poco dopo ce ne andiamo noi due con lei che appena salita in auto si gira verso di me e mi mette le sue splendide cosce sotto gli occhi. Fatico un casino per non guardare tanta bellezza. Arrivati dal fioraio, io carico tre scatole in auto mentre lei riceve una ennesima chiamata da Luca che la prega di passare anche dalla casa dove abiteranno da sposati per prendere una cosa che gli serve per il giorno dopo quando dovrà recarsi in un ufficio.
Non trovo nessuna difficoltà ad acconsentire anche questa variazione e ne approfitto per vedere la futura casa degli sposi. Una bella palazzina di recente costruzione, situata poco più avanti sulla strada per Aci Castello. Appena dentro lei mi mostra la casa, Con I mobili ancora coperti da teli per la polvere, e continua a mostrami sempre più sfacciatamente le sue grazie che cerco di ignorare, ma il mio cazzo in evidente erezione la pensa diversamente e quando lei sale su di uno sgabello nella loro camera matrimoniale decido di stare al gioco anche perche da sotto vedo che la puttanella non ha le mutandine e la sua fichetta nuda mi appare in tutta la sua bellezza. Quando lei si rende conto che a raggiunto quello che voleva, cioè eccitarmi, chiama Luca e ci parla con la scusa di riferire che per quanto abbia cercato non ha trovato i documenti, ma che in ogni caso è tutto a posto. A quel punto lei mi passa Luca che mi parla mentre lei abbassa lo sguardo e resta in disparte.
“Scusami zio Mario, se ti faccio impazzire, ma ho bisogno di un piacere da te, ma essendo una cosa molto delicata ho bisogno della tua totale riservatezza e discrezione.”
Lo ascolto e gli garantisco la mia disponibilità, riservatezza e assoluta discrezione, ma lo invito a parlare a non tenermi sulle spine, anche se dal comportamento di lei ho una certa sensazione che sia una cosa inerente il sesso.
“Grazie, ma come ti ho detto è una cosa un poco delicata. Noi due facciamo sesso da circa un anno e lei gode tantissimo quando la scopo, anche perche ho una bella minchia soprattutto grossa. In fatti è questo il problema, quando ho cercato di sverginarle il culo ha sentito tantissimo dolore e io da allora, se sono molto eccitato quando lo appoggio al suo splendido culetto schizzo subito, oppure mi si ammoscia al pensiero di farle male. Zio Mario, ti volevo chiedere se tu le potessi sverginarle il culo, sono sicuro che tu le farai in bel servizio e come avrai capito non lo posso andare in giro a chiedere di rompere il culo di mia moglie al primo che passa.”
Guardo lei che tiene la testa bassa e non parla, assicuro a lui che se questo è il loro desiderio farò quanto sia in mio potere per soddisfare questa richiesta. Chiudo la conversazione e subito lei mi si avvicina e mi abbraccia. Mi guarda e poi mi bacia con passione. Sento il suo corpo aderire al mio, le afferro le natiche e gli faccio sentire la mia erezione che adesso è al massimo. In un attimo siamo nudi e distesi sul loro letto matrimoniale e ci avvinghiamo in un 69 da urlo. Lecco e succhio l’ingente fiume di piacere che sgorga dalla sua fichetta che schiuma sempre più eccitata mentre lei ha infilato il mio cazzo in gola e lo succhia da vera professionista. Per un attimo ho come la sensazione che lei sia anche troppo brava e la rigiro e la metto supina sotto di me. La sua voglia di cazzo ha qualche cosa che non quadra, se Luca la scopa sempre perche lei è così calda e vogliosa? Mi guarda impaziente di scopare. Mi supplica di entrare dento e di farla godere.
….sssii daiii …..scopamiii lo vogliooo….
Affondo dentro la fica con un colpo secco e deciso. Lei lo sente tutto fino in fondo e poi incomincio a scoparla molto forte. Gode e urla di piacere…
.daaaiiii…si vengooooo!!! ssi adesso…. sssssiiii….
Le lascio assaporare il piacere e poi la rigiro, lei è convinta che voglia incularla, ma io le pianto il cazzo dentro da dietro e lei gode di nuovo.
….sssii che torooooo!!! mi sfondiiii………….
Impressionante il modo veloce con cui raggiunge l’orgasmo. La scopo a lungo e poi quando sento che si è rilassata e ha goduto abbastanza sfilo il cazzo da davanti e lo spingo piano dietro. Appena appoggio la cappella sul fiorellino anale lei fa un respiro, mi aspetto di sentirla gemere di dolore invece al primo affondo scivolo dentro di lei che si lascia inculare senza nessun dolore ma gode subito. Per un attimo resto immobile, poi voglio una spiegazione, la futura signora è tutta aperta e ben sfondata di culo. Mi sfilo e la rigiro, le sollevo le gambe in alto e la inculo da davanti. Entro di nuovo senza nessuna resistenza, la guardo negli occhi in cerca di una spiegazione. Lei cerca di sottrarsi al mio sguardo, ma io insito.
“A Luca lo puoi fare fesso, ma io non ci casco, sei più aperta di culo, tu, che una galleria del treno.”
Lei mi guarda con gli occhi lucidi in cerca di una scusa, ma io voglio la verità. Sospira e poi a testa bassa con un filo di voce mi racconta tutto.
“La scorsa settimana Luca ha fatto l’addio al celibato, e io non volevo restare a casa, così sono andata di nascosto in discoteca con un mio amico. Ho ballato e mi sono divertita, poi ad un certo punto lui ha incontrato una bella donna e se la voleva scopare, ma lei era con il marito e a detto al mio amico che lo avrebbe soddisfatto ad una sola condizione, lui doveva trovare una fica per il marito. In un primo momento lui credeva che scherzasse, ma poi lei lo ha fatto parlare con il marito che ha confermato tutto, se lei scopava doveva scopare pure lui. Quando è venuto da me e mi ha proposto di scoparmi il marito della signora, credevo che avesse bevuto, ma poi si sono presentati tutti e tre insieme allora mi sono detta che volevo provare, che potevo anche risolvere il mio problema del culetto vergine e l’ho fatto con lui. Si chiamava Marco, mi ha portato assieme a sua moglie ed al mio amico in un motel e in due camere separate e io gli ho chiesto di aprirmi il culo perche ero vergine. Mi ha leccato molto e mi ha eccitato tantissimo. Prima mi ha scopato come hai fatto tu e poi mi ha sfondato il culo. All’inizio ero impacciata, non sapevo come fare per non sentire dolore, ma poi lui mi ha portato a desiderare di sentirlo dentro fino in fondo e io ho goduto come una vacca. Ieri Luca mi ha detto che voleva chiedere a te di sverginare il mio culo, e allora ho accettato ad una condizione che fossimo solo io e te, lui avrebbe voluto essere presente, ma io per paura che capisse che ero già aperta non ho accettato. Ti prego, non dire niente a lui, scopami, sfondami tutta, ma non dire a Luca che sono stata fare la puttanella con un altro maschio.”
La guardo sempre eccitato anche dal racconto e decido di stare al suo gioco. La scopo e la faccio godere poi me la inculo con gusto e lei gode moltissimo. Due ore dopo ci troviamo a casa dei suoi genitori che mi accolgono a braccia aperte, mentre Maria abbraccia Luca e gli sussurra in un orecchio che adesso potrà godere quando vuole nel suo culetto. I genitori di Maria sono due persone molto adorabili. Lui Antonio ha una bella fattoria e produce vino e olio e tante altre cose che lei Immacolata vende in un negozio al centro di Catania. La serata scorre veloce e poi io e Luca toniamo a casa sua per dormire. Durante il viaggio di ritorno il giovane sposo mi chiede se è stato difficile sfondare il culo della sua giovane mogliettina.
“Mi sarebbe piaciuto esserci. Ho da qualche tempo il desiderio di scopare con Maria assieme ad un altro maschio. Ti sembra strano che abbia queste fantasie?”
Lo guardo e gli sorrido.
“Non sei strano, tutti abbiamo certe fantasie anche io e mia moglie a volte abbiamo desiderato di avere una coppia nel letto, e vedere che effetto fa scopare con una donna mentre un maschio fotte la tua, e credimi è sconvolgente.”
Lui mi fissa stupito, poi mi chiede se è meglio un singolo o una coppia.
“Noi abbiamo preferito una coppia, è più divertente, e poi ci scappa anche il gioco fra le donne, la libidine diventa sconvolgente.”
Mi fissa incredulo, poi mi fa promettere che prima di ritornare al nord facciamo sesso insieme noi tre, ma che deve restare un segreto, vuole far provare a Maria una bella doppia, ma deve essere una sorpresa. Rifletto fra me che se continua così sarà lui ad avere della belle sorprese da una puttanella come quella che sta per sposare.
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5 anni fa
admin, 75
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La vacanza al sud. prima parte. il volo
Mi chiamo Mario, ho cinquanta anni e mi dicono ben portati. Sono alto uno e ottanta fisico asciutto. Occhi scuri e mani grandi, capelli brizzolati, che a detta di mia moglie mi fanno molto attraente. Sono sposato con Giulia che ha un anno più di me. Lei è una bella donna che ancora fa la sua porca figura specie quando decide di mettersi in tiro è capace di attirare tutta l’attenzione dei maschi presenti. Alta come me, seno una quarta che non accenna a nessun cedimento, culo alto e sodo, e gambe lunghe e affusolate, ma quello che mi eccita tantissimo di lei sono le sue labbra carnose e la bocca ampia. Perfetta per succhiare e ingoiare un cazzo anche di buone proporzioni. Sessualmente parlando siamo una coppia che in passato si è divertita un poco a giocare all’esibizionismo e abbiamo fatto anche qualche scambio di coppia. Lei quando si scatena non ha molti limiti sa quello che vuole e lo prende con ogni mezzo. Io ben dotato sia in lunghezza che circonferenza mi applico per far si che lei abbia sempre una bella razione giornaliera di cazzo anche se a volte abbiamo vissuto situazioni in cui lei si è scopata altri maschi e io altre femmine pur non essendo insieme. Abbiamo un figlio di nome Marco che in questo periodo e all’estero per lavoro. Durante il militare sono diventato amico con Carmelo un siciliano. Come militari, abbiamo diviso freddo, paura sofferenze, questo ci ha legato molto e anche dopo il congedo, la nostra amicizia è andata sempre più aumentando nel tempo anche se io sono umbro e lui siciliano. Dopo i primi anni di matrimonio, lui è venuto al mio quando mi sposato con Giulia, noi al suo, quando lui ha sposato Assunta, abbiamo preso l’abitudine di passare sempre le ferie estive insieme. Un anno io con la mia famiglia vado al sud, e l’anno dopo lui con la sua viene dalle mie parti e insieme andiamo in ferie a divertirci. Con un legame così forte i nostri figli sono amici e si sentono spesso e a volte sono andati in ferie da soli una volta diventati grandi. Carmelo è un maschio tipico del sud, alto scuro di carnagione, capelli e occhi nerissimi, fisico muscoloso e ben curato. Ha un bel cazzo di ottime proporzioni. Assunta è una bella donna. Alta, seno generoso, una quarta piena e soda, fianchi stretti e un bel culo a mandolino che fa innamorare chi lo guarda. Occhi e capelli scuri, bocca ampia e labbra carnose che ti invogliano ad avere impuri pensieri se ti fermi a guardarle. Hanno un figlio di nome Luca che ha la stessa età del nostro. Con Carmelo e Assunta abbiamo col tempo raggiunto una bella intesa e una complicità molto intrigante. Non abbiamo mai fatto cosa molto esagerate, ma quando si va in vacanza insieme le nostre donne come minimo stanno in topless o se ve ne è l’opportunità anche nude. Ovvio, quando questo succede attirano molti sguardi e io e Carmelo ne siamo molto compiaciuti. Qualche volta abbiamo scopato in spiaggia l’uno vicino all’altro, ma non siamo mai andati oltre qualche palpata fra le signore. Nessuno di noi sa il motivo, ma è sempre rimasto così nell’aria il desiderio di scambiarci le donne, ma al di là di famelici sguardi io e lui non abbiamo mai fatto un passo avanti. Negli ultimi tre anni noi non siamo andati al sud per il motivo della precaria salute di mia suocera. Di conseguenza lo scorso anno loro sono saliti da noi, ma le nostre sono state ferie un po arrangiate dovute al fatto che Giulia essendo figlia unica doveva accudire la mamma malata. Quest’anno Luca si sposa e non posso mancare al matrimonio anche se mia moglie non potrà venire per il fatto che le condizioni di salute di mia suocera sono peggiorate e lei non la può lasciare sola. Per non essere scortese abbiamo deciso che scenderò solo io. Per non farmi tanti km in auto prendo un volo Roma/Catania, e per spostarmi quando arrivo ho noleggiato una vettura. L’aereo è stracolmo di gente. Mi siedo al mio posto vicino al finestrino e di fianco a me si siede una bella ragazza alta occhi scuri e capelli neri che le arrivano alle spalle. Ha sicuramente una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Di fianco a lei nel terzo posto sul lato del corridoio si siede una anziana signora che subito incomincia a lamentarsi di tutto. La ragazza mi guarda e subito scatta fra noi la ferma convinzione che il viaggio con quella signora così lamentosa sarà una bella rottura. Al momento di decollare la mia vicina trova qualche difficoltà nell’allacciare la cintura di sicurezza perche è troppo lunga, si gira e mi chiede come fare. Io prendo le due estremità e poi stringo la parte lunga e quando la chiudo sul suo corpo sento un brivido particolare. La bella vicina indossa una mini mozzafiato e mi dona un sorriso che vale mille ringraziamenti. Dopo alcuni minuti con la vecchia che continua a lamentarsi decolliamo. Giunti in quota con la vecchia che sbraita in continuazione lamentandosi del fatto che ha poco spazio, alzo il bracciolo che separa me e la mia vicina che si può spostare più verso di me. Adesso i nostri corpi sono in stretto contatto e lei da un piccolo zainetto estrae un portatile e dei fogli e si mette a visionare le immagini dal portatile e controlla con i foglio cifre e schemi. La vecchia alla vista di questo chiama per l’ennesima volta la hostess, e la mia vicina cerca di mettere lo zainetto in qualche posto e non avendo molto spazio io mi offro di appoggiarlo sulle mie ginocchia. Lei mi sorride di nuovo e si presenta.
“Piacere Elisa.”
Le sorrido e le dico che sono Mario, e l’aiuto a reggere il portatile e lei riprende a controllare i suoi schemi ed essendo in bellavista mi rendo conto che sono disegni di un progetto. Le chiedo se è stata lei a realizzarlo e mi risponde che si, è un progetto a cui sta lavorando da un pò di tempo e poi che il committente abita a Roma è dovuta salire da Catania fin lì per avere la sua approvazione. Mentre la vecchia continua a stressare per l’ennesima volta la hostess, Elisa distrattamente infila la mano nello zainetto posto sulle mie ginocchia e facendo finta di cercare qualche cosa dentro mi accarezza volutamente il cazzo che ha subito una discreta erezione. Resto immobile e lei dopo aver constatato che mi sto eccitando prende una matita e toglie la mano. Resto piacevolmente sorpreso dal gioco e per mascherare la mia ormai avvenuta erezione sposto lo zainetto più verso il mio corpo. Lei nota il gesto e sorride compiaciuta. La guardo e vedo pura lussuria nei suoi occhi. Si sporge un poco in avanti sul sedile, la vecchia chiama per l’ennesima volta la hostess e ci dona le spalle. Elisa allora solleva la sua borsa e la mette sulle sue ginocchia e poi infila di nuovo la mano nello zainetto, ma volutamente sbaglia e sento che è direttamente sotto e afferra coperta dallo zainetto il mio cazzo durissimo. Indosso dei pantaloni di lino bianco, e sono molto sottili e leggeri, sento chiaramente le sue dita che mi torturano con esperta maestria. La vecchia e sempre di spalle sbraita in continuazione e io con celata indifferenza infilo la mano destra sotto la borsa e lei apre un pò le gambe. Scivolo con la mano lungo la coscia interna e quando arrivo alla fica la trovo bagnata. Cazzo! è nuda! La puttanella era già decisa a giocare. La masturbo lentamente scorrendo con due dita lungo il taglio, lei si morde il labbro inferiore nell’angolo destro della bocca e io mi diverto a giocare senza affondare dentro di lei. La sua reazione è molto piacevole, mi stringe il cazzo e lo sega molto bene con piccoli colpetti sulla punta. Sono al massimo dell’eccitazione. Di colpo affondo le dita dentro di lei che stringe sia le gambe che il mio cazzo. Si avvicina a me appoggia la testa sulla mia spalla, geme quasi in silenzio anche se il vociare della vecchia copre ogni altro rumore mentre gode.
…..hhuummmmm……..
Sposto la mano sinistra sotto lo zainetto e apro la cerniera dei pantaloni e lei ci infila la mano e afferra con decisione il cazzo e adesso lo sega velocemente coperta dallo zaino. Si blocca di colpo quando la vecchia richiama l’attenzione della povera hostess che si avvicina mentre io resto immobile con la mano stretta fra le sue gambe. L’ hostess si avvicina e aiuta la vecchia che vuole andare in bagno mentre impreca perche le hanno sequestrato il bastone, si alza aiutata dalla hostess se ne va. Guardo dall’altro lato dei sedili della nostra fila e vedo che sono occupati da una giovane coppia con una bambina che stanno girati di spalle e guardano fuori dal finestrino. Anche Elisa ha visto che nessuno bada a noi e si allunga su di me, con il corpo copre ogni visuale e si abbassa e mi prende per un momento la punta del cazzo in bocca e lo serra fra le labbra. Mi succhia come una idrovora, e la sua lingua è un demone scatenato che sconvolge la mia mente. Non ho nessuna intenzione di resistere a quella suzione. Sia per il momento altamente erotico, che per l’adrenalina che gioco che mi procura le schizzo rapidamente due getti di crema in bocca. Resta un attimo ferma, poi si alza e allunga il collo su di me che le mostro il panorama e con un flebile filo di voce le parlo.
“Guarda la Sicilia ci….viene ..incontro…”
Pronuncio quel “viene” mentre sono sconvolto da quanto è accaduto. Infilo velocemente le mani sotto lo zainetto e mi rimetto il cazzo dentro, poi sollevo la mano che ho usato per farla godere e la metto vicino alla mia bocca. Aspiro il profumo del suo piacere di cui sono impastate le dita e le lecco mentre lei mi guarda, si avvicina alla mia bocca e le sue labbra sono sulle mie e mi bacia con passione. Appena spinge la sua lingua dentro la mia bocca sento tutto il mio piacere che lei non ha ingoiato che si mischia con il sapore del suo orgasmo che ho sulle labbra. Per un attimo resto immobile, stupito, poi rispondo con piacere a quel bacio così erotico e porco. Limoniamo per un poco, poi la voce delle vecchia che torna al posto e l’avviso di allacciare le cinture di sicurezza ci dividono. Quando siamo atterrati la vecchia obbliga l’hostess a scortarla fino all’uscita. Non abbiamo fretta di scendere, tanto il nostro bagaglio è nella stiva e quindi dobbiamo aspettare. Lentamente la gente defluisce, e alla fine lei si alza, e mi sbatte in faccia il suo culetto meraviglioso che prenderei a morsi lì davanti a tutti. Si gira, mi manda un bacio e mi fa l’occhietto e mi saluta con un cenno della mano. Nessuno di noi due dice nulla, è stato un momento di pura adrenalina che ci ha sconvolto, ma adesso siamo arrivati, ed entrambi riprendiamo le nostre vite. Un gioco durato il tempo di un volo, un momento unico, un piacere intenso che questa femmina mi ha regalato, ma che adesso è finito. Scendo con calma. Vado al ritiro bagagli e la rivedo che anche lei cerca la sua valigia. Arriva prima la mia, la prendo e vado a ritirare l’auto presa a nolo. Quando esco verso il parcheggio la vedo abbracciata ad un bel maschio, alto, moro, un bel fisico, spalle larghe e forti che la tiene di fianco e lei lo bacia in bocca. Provo un sottile piacere nel pensare che adesso anche lui sentirà il sapore del mio seme sulle labbra di quella femmina stupenda.
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5 anni fa
admin, 75
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MARETTIMO
Avevamo Scoperto Marettimo, molti anni prima, in occasione di un tour delle isole durante una nostra vacanza a Favignana, ne eravamo rimasti affascinati, tutta l’estate eravamo stati in giro, ma ad un mesetto del nostro ritorno in città avevamo ancora desiderio di tornare al mare, e visto che ormai eravamo a fine settembre avevamo deciso per Marettimo sperando di non trovare la calca del periodo luglio ed agosto. Dopo varie ricerche avevamo trovato la sistemazione a noi gradita, alloggiare direttamente sul mare ma allo stesso tempo vicinissimi a negozi e ristoranti, per ottenere questo avevamo dovuto prendere, anche se eravamo solo in due, una villa con 3 camere da letto, ma questo non importava la cosa gradita era che avevamo trovato quello che cercavamo, oltre ai vari accessori la proprietà metteva a disposizione delle biciclette ed un quad per eventuali escursioni. La villa era dislocata al limite del paese penultima di una strada a fondo chiuso, nell’ultima, praticamente attaccata e divisa solo da un muretto alto non più di 50cm ci abitava il proprietario, la loro era una villa quasi simile ma con un grande giardino curatissimo ed un’ampia piscina a ridosso del mare. Al nostro arrivo, il proprietario Don Tano e la moglie Rosa ci avevano dati il benvenuto offrendoci una eccezionale granita al limone come solo in Sicilia puoi gustarla, Don Tano era sui 60 anni, uomo affabile, dall’eloquio con marcato accento siciliano ma con conoscenza anche delle lingue straniere frutto, come confermato da lui, dei moltissimi viaggi all’estero fatti in gioventù, la moglie Rosa era la, classica signora siciliana alta borghesia, verremo a sapere dopo di origini nobiliari avendo il titolo di contessa, come donna era carina, anche lei più vicina ai 60 che ai 50, un bel viso un corpo florido anche se appesantito, ma la particolarità erano i suoi occhi, il modo in cui ti guardava, era dolce ed enigmatico sembrava ti volesse dire tutto anche se non diceva nulla, l’avevo trovata da subito molto sensuale ed affascinante, d’altro canto da quando eravamo arrivati Don Tano non faceva altro che mangiarsi con gli occhi Irene, e la ricopriva di attenzioni e complimenti sapendo toccare i punti giusti con frasi gentili, per ringraziarli dell’accoglienza e della disponibilità ed anche per farci indicare i posti che ci sarebbero tornati utili li avevamo invitati a cena, Rosa in un primo tempo era sembrata restia ma era bastato uno sguardo di Don Tano per fargli cambiare idea, era il prologo per capire l’autorità che Don Tano aveva con tutti. Quando ci avviamo al ristorante Irene, in modo spontaneo, prende a braccetto Don Tano, mentre io e Rosa camminiamo dietro a loro chiacchierando del più e del meno, quando arriviamo nella piazzetta centrale iniziamo a capire lo spessore della figura di Don Tano, tutti salutano con molta deferenza quasi in modo timoroso ed all’ingresso del ristorante il proprietario ci viene subito incontro per salutarci per poi condurci ad un tavolo leggermente isolato al limite della veranda con vista del mare sottostante, durante la cena Don Tano ci parla tantissimo dei loro viaggi e della decisione ad una certa età di ritirarsi in questo paradiso che è Marettimo. Quando rientriamo a casa con Irene tiriamo le conclusioni che praticamente Don Tano sull’isola è un’istituzione, benestante, proprietario di decine di immobili, autorità riconosciuta da tutti e sotto sotto concludiamo fra noi, non ci meraviglierebbe affatto che fosse lui il “boss” dell’isola, mentre andiamo a letto scherzo con irene e gli faccio una battuta-A A A A A A Dai amore, forse questa è l’occasione per scoparti un “mafioso” ahahahhah-A A A A A A Perché? i mafiosi lo fanno forse in modo diverso?-A A A A A A Beh non saprei dovresti sperimentarlo tu-A A A A A A Sai amore, a me fa un po’ pena Rosa, hai notato che ogni volta che deve parlare prima lo guarda come per ottenere l’autorizzazione?-A A A A A A Hai ragione, ma questo in parte fa parte della loro cultura maschilista e le donne ne sono succube, ma sembra che la cosa non gli dispiaccia, forse gode a essere sottomessa, succede.Prima di addormentarci ci scambiamo un po’ di coccole e quando mentre bacio ed accarezzo Irene torno sul discorso della possibilità di fare esperienza con un “mafioso” stranamente la sento bagnarsi di più, più fantastico e più Irene si eccita al punto che appena la penetro arriva subito all’orgasmo seguita subito da me, ci addormentiamo abbracciati stanchi del viaggio e della lunga giornata. Al mattino quando mi sveglio, Irene non è accanto a me, mi alzo e mi avvio in cucina credendo di trovarla lì a preparare la colazione ma non la trovo nemmeno lì, inizio a chiamarla girando tutta la casa ma di lei non c’è traccia, ma appena esco sul patio mi sento chiamare, Irene è seduta insieme a Don Tano a bordo piscina e stanno facendo colazione, li raggiungono, il tavolo è imbandito con ogni ben di Dio e mentre mi accomodo, arriva Rosa con una moka fumante e con un meraviglioso profumo di caffè, facciamo colazione tutte e 4 insieme godendoci il sole il mare un paesaggio pazzesco e tutte quelle prelibatezze-A A A A A A Oggi andiamo a fare il bagno nella mia caletta riservata, ci restiamo anche a pranzoDon Tano aveva esordito in questo modo, per un attimo ho avuto un senso di fastidio, lo aveva detto in un tono che non ammetteva repliche, non era un invito, ma a modo suo una decisione non discutibile, stavo per ribattere per fargli capire che con noi non funzionava in quel modo, ma l’euforia di Irene nell’accettare il programma mi fa soprassedere. Quando andiamo a prepararci mi sfogo con Irene, ma lei mi rassicura dicendomi che secondo lei non era altro che una cortesia facendomi notare quanto erano stati gentili disponibili ed ospitali, convengo con lei che forse il modo poco ortodosso dell’invito era solo una loro abitudine, dopo aver messo i costumi e preso l’occorrente li raggiungiamo,A una scaletta scavata nella roccia ci porta a un piccolo approdo dove ad attenderci c’è un ragazzo sui 25 anni a bordo di una piccola barca, è in costume abbronzatissimo un fisico molto prestante e come tutti molto deferente con Don Tano, quando arriviamo fissa con molto interesse Irene che con indosso un costumino ed un pareo trasparente ha una aria molto sex, anche Irene squadra bene il ragazzo e quando i nostri sguardi si incrociano ci scambiamo un sorriso, bastano 5 minuti di navigazione ed arriviamo in una piccola caletta incastrata fra gli scogli, è una spiaggetta larga un 10 metri e profonda non più di 15, la sabbia è finissima e pulitissima e l’acqua ha una trasparenza assoluta, restiamo meravigliati da tanta bellezza, Rosario il ragazzo che ci ha accompagnato, che scopriamo essere un cugino di Don Tano scarica le borse e poi aiuta prima Rosa e poi Irene a scendere dalla barca, e visto che il fisico di Irene non è affatto abbondante quanto quello di Rosa la prende in braccio e la trasporta a riva senza farla bagnare, furbescamente le sue mani sono a contatto una con il culo e l’altra sotto la schiena ma non le dita che sfiorano il seno, Irene mi guarda e mi sorride facendomi cenno di guardare Rosario ed anche io noto che ha avuto una erezione, poi ci saluta e si allontana a bordo della barca, quando mi avvicino a Irene lei sorridendo mi bisbiglia che Rosario glielo aveva strusciato sul culo. Rosa intanto ha aperto 4 sedie da spiaggia, ma io ed Irene optiamo per sdraiarci sul telo da mare direttamente sulla sabbia, Don Tano è con un costume a pantaloncini, io ho un piccolo slip con bottone laterale che basterebbe tirarlo per restare nudo, Rosa toglie il vestito, sotto indossa un bikini, e nonostante l’età e qualche chilo di troppo è ancora una donna molto appetibile, restiamo a prendere il sole ed a chiacchierare del più e del meno per quasi una oretta, il sole inizia a picchiare e chiedo a Irene di passarmi la crema protettiva che non avevo voluto spalmare all’arrivo quando lo aveva fatto lei, quando ho la crema in mano e sto per spalmarmela Don Tano, sempre con il suo tono perentorio dice:-A A A A A A Rosa spalma la crema ad Alberto, lascia Irene tranquilla a prendere il soleIo ed Irene sorridiamo, anche se non protestiamo, ci sembra molto ridicolo il fatto che avesse sottinteso che sarebbe stata Irene a spalmarmela e non farlo io da solo, da parte mia mi riprometto di non dare più peso ai modi di Don Tano, guardo con sguardo complice Irene che sorride e che si avvicina per baciarmi, Rosa inizia a spalmarmi la crema sulle spalle, lo fa in modo molto delicato, sembra quasi mi stia facendo un massaggio, un senso di benessere pervade tutto il mio corpo, allungo la mano e stringo quella di Irene lei mi guarda con un sorriso complice, quando Rosa mi chiede di girarmi Irene si avvicina di più a me e stringe con più forza la mia mano, quando mi giro, il piccolo costume non può celare la mia iniziale erezione, volgo lo sguardo verso Don Tano, devo ammettere con un po’ di timore, ma da parte sua ricevo un sorriso, Rosa inizia a spalmarmi la crema sul petto le sue mani sfiorano quasi la mia pelle, è molto eccitante e lo è ancor di più quando inizia con le cosce avvicinandosi spesso al mio inguine, adesso la mia erezione è molto palese, abbiamo tutti smesso di parlare, e i nostri sguardi sono tutti rivolti ai movimenti delle mani di Rosa, che scambia uno sguardo con Don Tano, Irene allo stesso tempo inizia a darmi piccoli baci senza affondare la lingua, mi sento coccolato al massimo, ad un certo punto Irene avvicina la mano al bottone a strappo del mio costume poi volge lo sguardo versoA Don Tano lui gli sorride e gli fa un cenno affermativo con la testa, allora lei con una leggera pressione slaccia il mio costume ed il mio cazzo duro svetta dritto davanti alle mani di Rosa, che continua con il suo massaggio all’inguine, Irene si stringe al mio lato ed inizia a baciarmi con più foga, poi è lei che prende la mano di Rosa e la porta sul mio cazzo, inizia a menarmelo lentamente mentre con l’altra mano mi accarezza le palle, mentre lo mena con il pollice struscia la mia cappella, tutte e 3 guardiamo Rosa che gioca con il mio cazzo, poi lentamente sento le sue labbra sfiorare la mia pancia, la sua lingua percorre il mio corpo, scende in giù segue i contorni del mio cazzo ma senza prenderlo in bocca, percorre il mio inguine da ambo i lati, sono eccitatissimo, inarco la schiena ad offrirgli, il cazzo in bocca e finalmente la sua bocca lo ingoiaA tutto, succhia per poi tornare a percorrerlo con la lingua in tutta la sua lunghezza ed ogni volta che lo ingoia mi fa provare sensazioni indescrivibili, avrei voglia di godere, ma resisto è troppo bello perché finisca subito, nel frattempo le mie mani hanno iniziato ad accarezzare il corpo di Irene, prima il seno ed adesso la sua figa, anche lei è molto bagnata ed eccitata, Don Tano imperturbabile resta immobile e ci osserva con occhi vogliosi e divertiti. Quando Rosa prende un braccio di Irene e l’attira facendogli cenno di venirmi sopra, lei con uno sguardo chiede il consenso a Don Tano ed invita Rosa a venirmi sopra, lentamente toglie il reggiseno mettendo un mostra un seno abbondante ma ancora sodo e turgido, poi toglie lo slip ed una figa contornata da un fitto pelo si presenta ai miei occhi, allungo la mano per accarezzarla e la sento un lago di umori, poi si inginocchia sopra di me Irene prende in mano il mio cazzo lo indirizza alla sua figa e la invita a scendere piano, mi sento risucchiare dentro di lei in un attimo il mio cazzo e tutto il mio inguine sono inondati di umori, è come un fiume in piena, inizia a dondolarsi sopra di me lentamente, sento le contrazioni della sua figa che sembra vogliano fagocitare il mio cazzo, a questo punto Irene dopo avermi dato un lungo bacio si alza fa due passi e si posiziona davanti a Don Tano, lui resta immobile ad osservarla, lei prima toglie il reggiseno poi lentamente ed in modo molto sensuale, come se facesse uno strip, sfila lo slip mettendo in mostra la sua figa parzialmente depilata e con un ciuffettino di peli sul monte di venere, Don Tano la guarda estasiato, lei prima si accarezza il seno guardandolo fisso, poi lentamente una mano scende ad accarezzare la sua figa, è lei ad accarezzarsi poi si avvicina di più afferra la mano di Don Tano e la porta alla sua figa, lui sapientemente inizia ad accarezzarla dolcemente, poi la invita ad allargare le gambe ed avvicinarsi di più in modo da potergli leccare la figa e mentre gli succhia il clitoride gli infila un dito nella figa ed uno dietro nel culetto, basta poco ed il corpo di Irene si contrae raggiungendo un intenso orgasmo, a sentire le grida di godimento anche io e Rosa ci lasciamo trasportare dall’orgasmo e godo dentro di lei con una lunghissima sborrata mentre lei quasi mi allaga con il suo orgasmo. Restiamo nudi a crogiolarsi al sole mentre Don Tano ci mette al corrente che non sono nuovi a trasgressioni, raccontandoci delle loro vacanze trasgressive in costa azzurra, con frequentazioni di amici di diverse nazionalità e disinibiti, poi si rammarica del fatto che un tumore alla prostata lo abbia reso impotente, e quando Irene gli da un bacio sulla guancia dicendogli che era stato ugualmente bravissimo e l’aveva fatta godere tanto lui la guarda con grande riconoscenza. Siamo ancora nudi quando arriva Rosario, non ci rivestiamo, Rosario dalla barca scarica un tavolino da pin nic e dei contenitori con del cibo ed un frigo portatile con le bevande, Irene si avvicina all’acqua ed esordisce dicendo:-A A A A A A Farei volentieri un bel bagno prima di pranzo per rinfrescarmi un po’Don Tano, sempre con tono perentorio e con un sorriso rivolgendosi a Rosario gli dice:-A A A A A A Rosario porta la signora Irene a fare il bagno e stai attento che non vada in acqua profondaRosario segue Irene che entra in acqua, si nota subito che è un provetto nuotatore ed Irene con lui vicino si sente sicura, mentre Rosa apparecchia noi osserviamo Rosario ed Irene che fanno il bagno, Irene inizia a scherzare schizzando acqua su Rosario, fino a che ad un certo punto si avvicina a lui gli si avvinghia al suo collo e dalla posizione sembra aver intrecciato le gambe alla schiena, Rosario sembra un po’ a disagio e volge lo sguardo verso di noi, un sorriso benevolo di Don Tano ed il mio cenno con pollice per dirgli che è tutto ok lo tranquillizzano,A Irene inizialmente scoppia a ridere divertita della situazione, poi si fa seria attira a se Rosario e gli da un lungo bacio, riusciamo a vedere vista la poca distanza e la limpidezza dell’acqua, che Irene ha infilato le mani dentro il costume di Rosario e si è impossessata del suo cazzo continuando a baciarlo poi lo invita a togliere il costume e restare nudo, viene alla luce un cazzo di notevoli dimensione che Irene osserva con molto gradimento, si aggrappa di nuovo a lui e se lo fa scivolare dentro, in piedi in acqua Rosario ha un precario equilibrio e cade, allora Irene lo prende per mano e viene a riva, si sdraia sulla sabbia bagnata, quando arrivano le onde la bagnano fin quasi al seno, Rosario gli va sopra e lentamente gli infila il cazzo in figa, Irene intreccia le gambe sulla sua schiena e lo tiene stretto dentro di lei, anche a restare immobili al sopraggiungere di ogni onda sente la spinta dentro di lei, continua a baciare Rosario fino a che tutte e due non godono urlando. Rosario con grosso dispiacere di Irene si prepara ad andare via, ma Don Tano gli ordina di liberarsi presto degli impegni e di ritornare entro 2 ore. Mangiamo in clima di euforia ed allegria, e Don Tano ci confida che da quando lui è rimasto impotente Rosario è diventato il loro amante preferito, un ragazzo serio ubbidiente e soprattutto “muto” e ce lo consiglia se per il nostro soggiorno nell’isola avessimo voglia di trasgredire. Il pranzo era ottimo, tutto a base di pesce, e senza accorgercene avevamo quasi scolato 3 bottiglie di vino, Irene è leggermente euforica e perde i suoi freni inibitori e mentre Rosa sparecchia e sistema prende per mano Don Tano lo fa alzare dalla sedia, dove stava seduto da quando eravamo arrivati, lo fa sdraiare sul telo e poi sdraiandosi al suo fianco gli dice:-A A A A A A Con le mani sei stato bravissimo, adesso fammi vedere se lo sei con la boccaDon Tano, sorride e guarda Irene con tanta dolcezza, il fatto che lo abbia cercato gli ha fatto molto piacere, lui e molto esperto ed inizia ad accarezzarla in modo molto dolce, mentre con le mani esplora il suo corpo con la lingua lo percorre tutto in lungo ed in largo, Irene inizia a emettere mugugni di piacere e si bagna sempre di più e quando lui inizia a lavorargli la figa con la lingua basta poco perché abbia il primo orgasmo, l’eccitazione ed il vino hanno uno strano effetto su Irene, rare volte l’avevo vista cosi eccitata, nella foga si mette a 69 ed inizia a succhiare il cazzo di Don Tano nell’impossibile speranza di farglielo diventare duro, io li osservo sempre più eccitato seduto a fumare una sigaretta mentre con una mano me lo meno fino a farlo diventare duro, Rosa vedendomi eccitato smette di sistemare si inginocchia davanti a me ed inizia a farmi un pompino mentre io accarezzo il suo seno, sento Irene che continua a godere ed a un certo punto si alza e si avvicina a me, insieme a Rosa inizia a leccare il mio cazzo, per poi appena Rosa si sposta di un po’ approfittarne e venirmi sopra e poi iniziare a cavalcarmi chiedendomi diA farla godere, e quando un orgasmo fortissimo scuote tutto il suo corpo sento le sue unghie graffiare la mia schiena. Si lascia andare spossata, meravigliata anche lei della sua voglia e sensualità, ma non si stacca mi dice che è troppo bello sentirmi dentro, mentre siamo stretti Rosa continua ad accarezzarmi ed inizia anche a baciarmi infilandomi la lingua in bocca, Don Tano ci osserva divertito, siamo ancora in quella posizione quando arriva Rosario, Irene senza staccarsi da me lo invita ad avvicinarsi e quando lui è accanto gli prende il cazzo in bocca ed inizia a fargli un pompino, sento di nuovo la sua figa contrarsi e poi sento gli umori del suo nuovo orgasmo bagnarmi fino alle palle, stavolta però si stacca subito e si stende sul telo chiamando a se Rosario che senza aspettare la penetra subito, Io e Rosa ci stendiamo accanto a loro ed anche io inizio a scopare Rosa anche lei basta poco e gode urlando, poi la faccio mettere a pecorina, inizio a leccarla anche dietro, lei capisce ed allarga di più le gambe,A bagno il suo culo con parte dei suoi umori e con la saliva leccandola fino a che non è lei a dirmi di incularla che non resiste più, quando appoggio il cazzo al suo culo non trovo resistenza scivolo dentro di lei fino alle palle ed inizio a dare colpi regolari, lei contrae i muscoli dello sfintere facendomi provare sensazioni bellissime e quando con una mano inizio a toccargli l clitoride inizia a godere urlando, le contrazione del suo ano non mi fanno resistere ed anche io sborro dentro di lei, mi sdraio accanto a Irene ed inizio a baciarla mentre Rosario continua a martellargli la figa con colpi cadenzati, i suoi orgasmi si susseguono, poi consiglio Rosario di metterlo dietro anche a lei, invito Irene a restare in quella posizione ma ad alzare le gambe il più possibile, Rosario dopo alcuni tentativi riesce ad entrare nel suo culo con la cappella, Irene urla di piacere e quando lui sprofonda dentro di lei fino alle palle inizia a godere, urla e si dimena fino a che anche Rosario non sborra dentro di lei. Irene impiega una decina di minuti per rimettersi in sesto, poi mi abbraccia forte inizia a baciarmi e mi dice:-A A A A A A Ti amo amore mio, ti amo per tutto quello che mi dai e mi fai provare-A A A A A A Ti amo anche io tantissimo, ed è per questo motivo che voglio accontentarti in tutto.Rientriamo stravolti, abbiamo il bisogno urgente di una bella doccia rinfrescante e una dormitina per riprenderci, rientriamo contenti e soddisfatti consci che se vogliamo sarà una vacanza indimenticabile
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5 anni fa
irene_alberto,
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GITA IN MONTAGNA
La passeggiata in montagna era al suo epilogo e mentre ci avviavamo al punto in cui avevamo la macchina, visto che eravamo già al tramonto, ci era venuta la malsana idea di prendere una scorciatoia che costeggiava la diga, il risultato era stato che Irene era scivolata ed ea caduta in acqua ed in più sembrava si fosse slogata una caviglia, imprecare ormai no serviva a nulla e ci siamo avviati alla casa al bordo della diga, dove sicuramente c’era il guardiano, sperando ci potesse dare aiuto, quando arriviamo e gli spieghiamo la situazione ci guarda con un sorrisetto ironico, come la gente di montagna guarda la gente di città e ci mette a conoscenza che fino al giorno dopo tranne che farla a piedi non c’era soluzione, ma visto le nostre condizioni se ci saremmo adattati ci avrebbe ospitato. Tony il guardiano era un signore sui 50/60 abbronzato con un fisico temprato dalle fatiche e dai muscoli notevoli per la sua età, ci fa accomodare in casa e per prima cosa consegna un accappatoio a Irene e la invita a togliere i vestiti bagnati ed a fare una doccia, dicendogli che dopo gli avrebbe guardato la caviglia visto che ormai con tutti i gitanti sprovveduti si era fatto una grande esperienza in slogature, la casa non era altro che un bilocale una camera con un letto matrimoniale ed un armadio, un bagno con doccia ed un locale che faceva da cucina e zona giorno, appena Irene esce dalla doccia lui la invita ad andare a sdraiarsi sul letto e prende i suoi vestiti per appenderle fuori ad asciugare, tiene tutti i vestiti in una mano mentre nell’altra tiene il minuscolo perizoma in pizzo poi guarda Irene negli occhi e gli fa un sorriso. Dopo aver steso i vestiti dalla credenza prende una boccetta dicendo essere unguento e si avvicina ad Irene, gli prende la caviglia in mano e la manipola da intenditore la rassicura che è solo una cosa da niente e che grazie al suo unguento il giorno dopo avrebbe potuto camminare regolarmente, io sono seduto sul letto accanto a Irene, lui versa l’unguento e poi delicatamente inizia a massaggiare la caviglia, quando gli solleva la gamba per massaggiarla meglio, è normale che l’accappatoio tenuto chiuso solo dalla cintura, gli lascia la visione della figa di Irene che lui pur facendo finta di non guardare di sicuro non disdegna lo spettacolo, Irene per un paio di volte cerca di coprirsi ma i continui movimenti non lasciano niente di nascosto agli occhi di Tony. Si dilunga molto nel massaggio e dalla caviglia sale anche lungo il polpaccio e fino al ginocchio, Irene resta rilassata e dopo avermi stretto la mano come cenno di intesa chiude gli occhi e si rilassa non preoccupandosi degli sguardi vogliosi di Tony, dopo una buona mezzoretta di massaggio si alza, e sia io che Irene possiamo notare la consistenza del suo pacco e sicuramente della sua eccitazione, ci invita a sederci a tavola e divide con no la sua cena a base di polenta coniglio arrosto formaggio e salame, durante la cena chiacchieriamo del più e del meno, Tony ci racconta un sacco di aneddoti sulla sua vita di guardiano della diga e si rivela una persona anche molto simpatica, ad una certa ora, ormai e quasi buio, ci dice che deve fare il suo giro di controllo della diga e che sarebbe ritornato dopo una oretta- Amore visto come ti guardava? Se eri da sola ti sarebbe saltato subito addosso- Ahahah ci credo, vivere qui da soli non è il massimo, ma non credo ci resti anche inverno- Comunque è un bell’uomo ed anche simpatico piacevole parlare con lui- Ed è anche bravo a massaggiare non sento quasi più dolore alla caviglia ed era anche rilassante- Solo rilassante? Ho avuto netta sensazione che fosse anche eccitante- Ahahah si è vero amore era anche eccitante, sarebbe stato piacevole se le sue mani fossero salite- Ahahha vedo che ti intriga, ok amore la notte è lunga e se non sarà lui a prendere iniziativa faremo noi in modo che sia coinvolto. Che ne dici?- Per me va bene amore è un bell’uomo e poi dopo stanotte non ci vedrà più togliamoci capriccio.Tony arriva prima di una ora, noi siamo sul piccolo patio ad attenderlo, Irene, stavolta credo di proposito è seduta con accappatoio leggermente aperto, Tony ci offre una grappa da sorseggiare e poi mentre fumiamo una sigaretta ci dice che possiamo dormire nel suo letto e che lui dormirà per terra in cucina- Tony non mi sembra giusto, il letto è grande ci stiamo n 3, starò in mezzo io se mi dici che posso fidarmi ahahaha che non ti vengano strane idee ahahah- Le idee ci sono sempre, ahahah e mica sono strane sono naturali mica sono di legno, ma fidatiAnche se abbastanza presto, per orari città, andiamo a letto, Tony va in bagno a fare una doccia, intanto io mi spoglio e resto solo in boxer, ma quando Irene prendendomi in giro dice che ho paura di Tony e tengo boxer io che di solito dormo sempre nudo, tolgo anche quelli, lui invece quando esce dal bagno ha un paio di pantaloncini ed è a dorso nudo, Irene lo guarda ammirata, è veramente in ottima forma abbronzato e con fisico che sembra un 30enne palestrato, una volta a letto spegne la luce, e mi gira le spalle tentando di dormire io sono rivolto verso Irene stretto quasi a lei che si avvicina ed inizia a baciarmi, lentamente i baci si fanno più profondi, e quando allungo una mano e gli tocco la figa la trovo un lago di umori lei inizia a baciarmi con più frenesia e la sua voglia cresce ad ogni istante così le chiedo:- Hai tanta voglia amore?- Si tesoro, ti prego prendimi ho voglia di godere- Amore sai bene che se iniziamo anche se dorme Tony si sveglierà e non cedo affatto che si accontenterà solo di ascoltare i nostri mugolii, vorrà partecipare, ti va?Irene come risposta mi da un lungo bacio mentre con la mano va al mio cazzo, è chiaro che ha voglia anche di Tony, io la assecondo ed i miei baci e carezze si fanno più intensi fino a quando Irene si piega prende il mio cazzo in bocca ed inizia a farmi un pompino, era più che logico che Tony non dormiva ed anche se avesse dormito lo avremmo svegliato, si gira a faccia in su e nella penombra rischiarata dalla luna dopo aver abituato gli occhi, vedo chiaramente che si sfila i pantaloncini e resta anche lui nudo, ormai siamo scoperti totalmente e quando dopo avermelo succhiato un po' Irene mi viene sopra per impalarsi sul mio cazzo e normale che tocchi Tony con la gamba, lui si scosta per fargli spazio ed Irene lentamente si fa entrate tutto il mio cazzo in figa, io allungo le mani a toccargli il seno ed adesso il suo sguardo è focalizzato sul cazzo di Tony che svetta eretto, Irene è come rapita non riesce a distogliere lo sguardo da quel cazzo a pochi centimetri da lei, Tony non prende nessuna iniziativa ci osserva e se lo mena, io non faccio nulla aspetto che sia Irene a prendere l’iniziativa, lei è sempre più eccitata mi sento inondare dai suoi umori, poi cambia posizione, non più eretta, si piega verso di me e contemporaneamente allunga una mano, adesso che riesce a raggiungerlo, e afferra il cazzo di Tony ed inizialo ad accarezzarlo, il contatto con il cazzo la fa eccitare di più e le contrazioni della sua figa mi fanno capire che sta per godere, e quando si piega e glielo prende in bocca mi sento inondare dai suoi umori e lei inizia a urlare, resto dentro di lei ma mi sposto in modo che lei gli possa succhiare bene il cazzo, ma dopo un minuto sono io a invitarla ad andare sopra a Tony, mi sposto in modo che si possano spostare al centro e quando dopo averlo preso in mano ed averlo puntato alla sua figa si lascia scendere fino a riceverlo tutto dentro il suo corpo ha come degli spasmi causate da un altro orgasmo molto intenso, Tony non resta fermo muove il bacino facendola ballonzolare ed ad ogni colpo Irene emette un gemito di piacere, io mi posizioni dietro di lei e la invito a piegarsi, il suo culetto adesso è a portata della mia bocca, inizio a leccarla spingo la lingua dentro e quando la sento bella dilatata lentamente spingo e scivolo dentro di lei, sembra quasi che il mio cazzo e quello di Tony siano a contatto, il leggero diaframma sembra non esistere quando inizio a dare colpi Irene inizia di nuovo a urlare tutto il suo godimento, vari orgasmi fanno vibrare il suo corpo e quando quasi contemporaneamente io e Tony godiamo riempiendola del nostro orgasmo lei si accascia sul letto quai distrutta, resta immobile per quasi 10 minuti poi va in bagno a fare una doccia veloce ed al ritorno si lascia andare a letto distrutta Tony mi ringrazia, ma io gli dico che ea stato un desiderio di entrambi, poi esce dicendomi che deve ripetere il controllo mi sdraio accanto a Irene e lei si è già addormentata mi rilasso e mi addormento anche io. Mi sveglio sentendo i baci di Irene su tutto il volto e le sue mani che mi accarezzano poi lei si avvicina e mi dice:- Amore Tony me lo ha messo dentro mentre dormivo- Stanotte?- No no amore adesso quando ti ho svegliato- Ti piace sei eccitata?- Quando lo ha infilato dormivo mi sono svegliata perché ero asciutta ed ho sentito male- Ed adesso? senti male? Ti piace? Vuoi farlo ancora?- Adesso sono bagnata, si ho voglia, anche di te però, come ieri seraresto un attimo fermo e continuo a baciare Irene mentre Tony da dietro continua a spingere sempre con pù veemenza fino a che Irene mi stringe forte facendo mi capire del sopraggiungere dell’orgasmo, continua a godere anche quando io abbassandomi inizio a leccargli la figa e succhiare il clitoride dopo una serie di orgasmi consecutivi, si stacca da Tony e mi viene sopra, è un lago di umori e scivolo subito dentro di lei, poi si piega e fa cenno a Tony di andare dietro, lui non se lo fa ripetere gli punta il cazzo nel culetto e con un colpo secco è dentro di lei inizi a urlare e muoversi quasi come una forsennata e dopo poco godiamo contemporaneamente tutte e 3. Dopo in po' di riposo una doccia rivestiti e fatto colazione ci prepariamo a partire, dobbiamo camminare 1 oretta per arrivare alla nostra auto, Tony ci aveva invitato di restare ancora, ci sperava, poi ci ha invitato per tutte le volte che volessimo andare e per ultimo visto che eravamo irremovibile segna su un numero di carta il suo numero di telefono e lo da a Irene dicendo che lui era sempre a disposizione bastava chiamarlo. Ci avviamo e quando arriviamo ai bordi della diga mi fa fermare fa una pallottola di carta con numero di toni lo lancia nel lago e mi dice:- Noi siamo come Paganini vero amore? “Paganini non ripete”
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5 anni fa
irene_alberto,
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Travesta
L' uomo nero
Come sapete dal mio profilo sono una trav in privato. quest'anno nel mese di giugno un mio amico, che ogni tanto mi scopa, mi ha invitato a trascorrere una settimana al mare in Basilicata, un villaggio molto bello, ma frequentato da gente normale, conoscendo il tipo mi aspettavo un ambiente molto diverso dove ci sarebbero stati molti porci da soddisfare, comunque per me bastava anche lui.
Il primo giorno di mare mi stavo preparando, visto che già prima di partire avevo provveduto alla depilazione completa ed a smaltarmi le unghie dei piedi con un colore rosa tenue brillante, non molto evidente, mi stavo mettendo il costume a perizoma, ma lui mi ha subito fermata e fatto indossare uno slip con apertura sul fianco, dicendomi che sarebbe stato più comodo per scoparmi quando avrebbe voluto.
Per arrivare al mare non molto distante si percorre una pineta, prima di entrare nella grande spiaggia c'erano dei banchi di persone di colore che vendevano indumenti, ciabatte ed uno in particolare vendeva degli anellini e braccialetti, nel passare mi sono fermata a vedere degli anellini per le dita dei piedi, molto graziosi ed uno in particolare aveva attirato la mia attenzione, in parure con una collanina ed un braccialetto, me lo sono squadrato molto tempo, che non mi ero accorta dei venditori che mi guardavano incuriositi, non do mai troppo peso a chi non capisce cosa faccio, mi sono distolta dal curiosare e mi sono recata in spiaggia con il mio amico.
Ci siamo sdraiati sul lettino e poi siamo andati a fare un bagno, nelle splendide acque che avevamo davanti, nello sguazzare in acqua, visto che non so notare, il mio amico non ha perso tempo di farmi sentire la sua verga dura sulle chiappe e girandomi intorno mi ha portato dove l'acqua era molto più alta, facendomi prendere in mano il suo pisello per menarglielo un pò fino a farlo godere, soltanto dopo ho saputo perchè era così eccitato. Tornati a stenderci al sole, poco dopo mi dice che va a prendere un gelato e si allontana, tornando soltanto dopo un' ora, con il gelato, si mette vicino a me e mi mostra che è nuovamente eccitato e vorrebbe scoparmi, mi fa alzare e mi porta dietro una grande massa di vegetazione che non lasciava intravedere nulla aldilà, arrivati sul posto ha sfoderato il suo pisello e me lo ha fatto leccare e ciucciare fino ad indurirsi notevolmente, sbavandomi addosso ed ovunque, soltanto quando a reputato di essere pronto mi ha girato a 90° aprendo lo slip dal gancio facendomi rimanere a culo nudo, nel frattempo mi sono accorta di in movimento un po strano dietro altra vegetazione, non ho dato peso e mi sono presa la mia razione di verga fino a farmi sborrare nell'intestino, cosa veramente eccitante e soddisfacente, sentirsi piena di crema calda.
ma la cosa non è terminata lì ma bensì ha preteso che mettessi subito lo slip, tanto che poco dopo sentivo colare la sborra dal culo e bagnarmi lo slip, alla mia lamentela mi asseriva che non se ne sarebbe accorto nessuno e che poi a lui piaceva così.
Per non contraddirlo mi sono nuovamente stesa al sole girandomi a pancia in su per camuffare l'imbarazzo del culo bagnato dopo non molto tempo si avvicina dicendomi che qualcuno mi aveva vista e si era molto eccitato, tanto da chiedergli se avrei soddisfatto anche le sue voglie, il maiale, ha subito accettato senza dirmi nulla, ma me lo dovevo aspettare, anche altre volte mi ha portato in luoghi dove mi ha fatto scopare da altre persone, trattandomi da zoccola, non che mi dispiaccia, ma mi piacerebbe conoscere prima le persone e scegliere che mi debba scopare, invece con lui mi dice che sono una zoccola e devo scopare con chi piace a lui.
Mi ha fatto alzare e ci siamo incamminati all'interno della pineta dove da lontano si intravedeva una roulotte, raggiunto il mezzo siamo entrati e subito riconosco il venditore di colore dove mi ero soffermata a vedere l'anellino, che era seduto su un divanetto insieme ad un'altro uomo anch'esso di colore, sento che farfuglia qualcosa con loro in lingua inglese ma non riesco a capire cosa dicono, poi si gira verso di me e mi invita a mettermi seduta fra di loro e lui esce dicendomi che fra poco torna, " vedrai che sarai brava avrai il tuo regalino", mi dice prima di andare.
I due uomini si presentano nella loro lingua mista all'italiano, facendomi capire i loro nomi " Mark " e " Kabir " entrambe molto scuri di pelle, Kabir inziò subito col toccarmi fra le cosce e prendendo nella sua manona il mio pisellino guardò Mark sorridendo e toccandosi di conseguenza il suo pacco che messo in mostra sotto il bermuda doveva essere di buone dimensioni, non mi feci attendere ed allungai la mano per palpare il suo pacco e rimasi un pò sorpreso dal volume ingabbiato in quei pantaloni. Comiciai a palpare e sentivo un pezzo di carne che si stava indurendo e voleva essere liberato da quella trappola, allora scesi a baciarlo da sopra i pantaloni e mi accorsi ancora di più che era abbastanza voluminoso, curiosa l'ho fatto uscire dal pantalone e subito mi è apparso un'enorme cazzo che mi ha fatto subito preoccupare pensando a cosa potessi fare. Ho iniziato a baciarlo e ho puntato la cappella sulla bocca e Kabir è voluto subito entrare forzando ma non riuscendo a far entare altro che tutta la cappella, era troppo grande mi avrebbe spaccato la mandibola, comunque si è accontetato che gli succhiassi bene l'asta per tutta la sua lunghezza, e che lunghezza, mai visto niente di simile.
Nel mentre Mark aveva sganciato il mio slip ed ero rimasta nuda con il pisellino all'aria, anche lui rise così che potei capire che ridevano per il mio pisello che era della stessa misura del dito mignolo del piede di Kabir.
Comunque Mark infilò subito un dito nello spacco del culo che sentendolo bagnato mi fece alzare e posizionare a 90° facendo vedere anche a Kabir che ero bagnata ma di sborra che ancora mi usciva dal buco del culo, approfittò subito per infilarci un dito e poi due per arrivare a tre ruotandoli a destra e sinistra come se volesse allenarmi il buco, mi affrettai a tastare il pacco di Mark che si presento subito altrettanto voluminoso ma più morbido dell'altro. Capendo quello che volevo si tolse i pantaloni rimanendo con il cazzo penzoloni tra le gambe, diverso dall'altro, lungo abbastanza largo e liscio con una bella cappella non spropositata come l'altra ugualmente bella grande, tanto che mi ha attratto e l'ho subito presa in bocca. Ho iniziato a fargli un bocchino e cominciato a sbavare su tutta l'asta, mentre Kabir mi proponeva anche la sua cappella vicino la bocca, al punto me le sono succhiate una alla volta erano troppo grandi, così per un pò di tempo e tanto che Mark aveva la sua bestia in tiro e voleva scoparmi, prese un tubetto di crema me lo spalmò sul buco del culo e mi penetrò con le sue tre dita, avanti e dietro per un bel pò, dopo di chè si spalmò il suo cazzo e puntò la cappella sul mio buco che si aprì subito ad accogliere la cappella. Fù molto delicato ed attese che mi abituassi a quel corpo dentro di me, poi spinse poco per volta fino a farmi sentire le sue palle contro le mie chiappe, iniziò a pompare lentamente arrivando quasi a farlo uscire e poi rientrare fino in fondo tanto che se mi toccavo la pancia sembrava che gli potessi massaggiare la cappella, si perchè quello di Kabir era grande in circonferenza ed anche in lunghezza, ma quello di Mark era ancora più lungo, però era bello perchè mi riempiva tutta.
nel mentre Kabir mi dava da succhiare il suo cazzo sperando che riuscissi ad ingoiarne di più e forzava ad ogni affondo di Mark, uno nel culo mi sfondava e l'altro nella bocca mi devastava, tanto che se avessi voluto urlare per il dolore della penetrazione non avrei potuto visto che non potevo aprire la bocca più di quello che era aperta.
Ad un certo momento mi sono accorta che tutti questi movimenti mi stavano eccitando ed anche il mio pisellino si era drizzato e subito dopo ho schizzato tanta sborra che non mi sembrava vero, alla vista di ciò ho sentito Mark che aveva iniziato a muoversi più rapidamente e poi irrigidirsi e provocandomi un forte dolore al buco del culo che sembrava si stesse strappando, ma durò poco perchè mi sentii riempita di tanto liquido che mi sembrava un' otre piena di vino. Quando usci dal buco mi fece colare parte della sua sborra lungo le cosce e Kabir ne approfittò subito passandoci su la sua cappella e senza indugi inizio a spingere sul mio buco, nel frattempo Mark si era posizionato dava alla bocca per farsi pulire il cazzo, cosa che feci molto diligentemente. Da dietro iniziavo a sentire un pò di dolore visto che Kabir stava spingendo con forza per far entrare la sua bestia, in un momento vidi Mark riproporsi con il suo cazzone nella mia bocca facendomi pompare ed infilandomi fino in gola, tenendomi per la testa fermo con il cazzo in bocca, in quel momento sentii un dolore lancinante ed una spinta che mi fece quasi cadere e riuscii ad emettere un soffocato urlo, Kabir aveva fatto entrare la sua cappella e mi sembrava di avere un trave nel culo, si fermò e stette così per un pò dopo di chè Mark mi ribloccò la testa tra le sue mani infilandomi quanto più cazzo poteva nella bocca ed allora che sentii stravolgermi la vita da una spinta devastante un dolore mai provato, il suo cazzo entrato quasi per metà e subito dopo una seconda spinta con le palle che sbattevano sulle chiappe, ho urlato con tutto il cazzo in bocca con tutta la mia forza ed ho pianto per il dolore.
Kabir dopo un pò ha iniziato a muoversi avanti e dietro dentro di me, ed ogni volta che entrava sembrava mi squartasse, non contento usciva tutto e rientrava con una sola spinta e li mi devastava ancora di più, sono riuscita anche ad eccitarmi e a godere, questa volta però non mi si drizzato ma ho sborrato con il pisello moscio.
Sentivo che Kabir riusciva a scivolare meglio, segno che il mio buco si stava abituando a quella mazza impossibile, fino a chè ho sentito aumentare il volume del cazzo che mi stava distruggendo il culo, ebbene poco dopo mi sentii riempire la pancia di tanta di quella sborra che neanche un clistere da 10 litri riusciva darmi.
Uscì dal mio culo che sembrava avessimo stappato una bottiglia di champagne e sentii colarmi per le cosce la sua sborra che però aveva un colore rossastro e più ne usciva e più diventava rosso, mi aveva proprio sverginato per bene.
L'incontro si è concluso con Kabir che mi ha messo al collo la collanina che mi piaceva molto e Mark mi metteva la cavigliera e l'anellino al dito del piede, guardando Kabir mi sono accorto che aveva ancora il cazzo sporco del mio sangue misto alla sua sborra, li ho baciati e mi hanno detto che mi avrebbero aspettato quando volevo.
Mi sono rimesso lo slip e sono corso al mare per farmi un bagno e lavarmi bene il buco del culo, che per quanto mi faceva male non sentivo neanche l'acqua salata.
Tornato sul lettino al sole, quello stronzo del mio amico che se la rideva, mi disse che camminavo in modo strano, avrei voluto vedere lui con il culo rotto e che quando le chiappe strusciavano sentivo dei forti bruciori al buco del culo.
per fortuna era soltanto il primo giorno di sole!
Fiorellinob22
10
1
5 anni fa
fiorellinob22,
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Nuove ed intense emozioni. terza parte
Mio chiamo Marco, ha quarantanni, sono alto uno e ottanta, moro, occhi scuri, fisico tonico, spalle larghe e forti, e sessualmente parlando ho una bella dotazione. Di professione sono un imprenditore edile. Sono sposato con Elisa che ha trentacinque anni, alta uno e settantacinque, occhi scuri e capelli neri che le arrivano alle spalle. Ha una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita è un architetto che esercita la libera professione. Siamo una coppia cui piace divertirsi sessualmente in maniera libera e soddisfacente. Fin da quando l’ho conosciuta mi sono reso conto che con il lavoro che faccio, e i vari impegni, la sera quando torno sono stanco non sarei stato in grado di soddisfare al massimo i suoi desideri di femmina vogliosa e calda. Generalmente durante il giorno è una donna impegnata nel lavoro che svolge con passione e serietà, ma la sera si trasforma in una femmina da letto calda e molto esigente. La mia dotazione extra, ho un cazzo di oltre i venti centimetri con una bella circonferenza, sono sempre sufficienti a farla godere, ma col tempo ho capito che a una donna così un cazzo solo non le sarebbe mai bastato e allora la scoperta dello scambismo mi ha risolto al meglio il problema di eventuali corna indesiderate, e creatrici di tanti problemi. Noi quando ne abbiamo voglia, ci troviamo insieme a coppie vogliose, e scopiamo divertendoci moltissimo con la reciproca soddisfazione che ne ricaviamo nel vedere il proprio partner soddisfatto e appagato. Questo gioco ha reso il nostro rapporto molto forte e complice. Io amo Elisa, e lai ama me, su questo non ci sono dubbi, poi tutto quello che facciamo come coppia è puro divertimento. In questi giorni il lavoro ci sta impegnando tantissimo. Lei è alle prese con un progetto che la fa uscire pazza, il committente le cambia continuamente il progetto con modifiche decise all’ultimo momento. Io invece sono stato contattato da un cliente con cui o lavorato in passato, che mi ha chiesto di finire un lavoro che altri hanno lasciato a metà. Ho cercato di rifiutare, ma lui ha insistito che voleva solo la mia impresa edile.
“Andiamo Marco lo sai che di te mi fido. Mi devi finire un residence dove al massimo ci lavori tre giorni. Poi lo sai che non faccio storie per i pagamenti. A lavoro finito mi dici la cifra, e non ti chiedo nulla pago e via. Dai che sei il migliore e lo hai dimostrato tante volte.”
In effetti con lui ho sempre guadagnato bene. Vado a vedere il lavoro e mi rendo conto che ci vorranno almeno una settimana a lavorare dall’alba al tramonto. Cerco di obbiettare che non ho tanto tempo, ma lui mi anticipa metà della spesa e alla fine si parte. Una settimana a Sigonella. Dobbiamo finire un palazzo adibito a residence dove alloggeranno le persone che lavorano nella base militare. Decido di dormire nelle vicinanze per essere la mattina presto, sul posto di lavoro, e finire in tempo. Questa lontananza forzata, rende me e mia moglie, molto tristi, e cerchiamo con un contatto continuo di renderla più sopportabile. Il giovedì mattina stò cercando alcuni materiali che mi servono per completare il lavoro. Ho già girato tre rivenditori senza trovarli, sono incazzato per la perdita di tempo, e alla fine mi hanno indicato un posto dove posso trovare quello che cerco, ma devo spostarmi in un paese vicino. Cammino lungo le strade del paese alla ricerca del rivenditore quando sono quasi in periferia e vedo un cartello che attira la mia curiosità. RISTOSEX. Vedo delle persone che stanno facendo le pulizie e mi avvicino per capire cos’è un posto così. Ottenute le informazioni me ne vado a cercare quello che mi serve e poi torno la cantiere. La sera finiamo che sono quasi le venti. Rientrati in albergo i miei operai, stanchi dopo una veloce cena, se ne vanno a letto mentre io ho altro per la mente. Torno davanti a quel ristorante e entro dentro. Appena entrato mi trovo immerso in una incredibile bolgia dantesca. Gente che ride, beve e si diverte in particolare sono americani, in servizio alla base Nato di Sigonella. Mi siedo e subito una bella cameriera praticamente nuda, si avvicina e mi chiede la consumazione, poi mi mostra un psd per chattare tra tavoli e per fare richieste. Mentre consumo un drink, vedo che entrano delle coppie, singoli, e donne in coppia fra loro. Dal psd vedo che ci sono continue offerte, soprattutto quando i camerieri si avvicinano alla donne, e le invitano a spogliarsi. Immediatamente scattano le offerte anche in denaro. Mi eccito al pensiero di trovarmi qui con Elisa. Resto ad osservare il gioco, e ben presto gli avventori, in particolare quelli stranieri, ottengono quasi sempre di combinare un incontro, e poi li vedo allontanarsi su per le scale che portano al piano di sopra. Sono così assorto nel osservare il gioco, che non mi accorgo di aver attirato l’attenzione di una coppia seduta a poca distanza da me. Mi giro e li osservo. Lui alto capelli bianchi, fisico asciutto e serio, lei più minuta, ma con le curve al posto giusto. Entrambi mi sembrano prossimi alla sessantina ma ben portati. Li raggiungo, sono curioso, si presentano, sono Mario e Anna una coppia del messinese mi invitano a salire in camera con loro. Guardo lei che mi sembra molto intrigante e lui che non ha detto che un breve saluto. Non capisco neanche il motivo per cui hanno scelto me.
“Ci sono tanti americani anche di colore perche volete me?”
Lui sorride ironico, ma è lei che mi risponde.
“Già provati, e non ne sono rimasta molto soddisfatta. Se vuoi venire con noi non te ne pentirai.”
Saliamo in silenzio il piano superiore, ci assegnano una camera appena dentro lei si spoglia con un semplice gesto e rivela un corpo tonico e bello. Ha il seno piccolo una seconda, si inginocchia davanti a me, mi tira fuori il cazzo mentre mi spoglio.
…hhuum che bel cazzone che abbiamo qui!!!!…..
Compiaciuta della scoperta, lo prende in bocca e nonostante non abbia una bocca grande, lo infila direttamente in gola. Mi succhia con estrema maestria, mentre mi aiuta a spogliarmi velocemente. Lo tiene in gola, senza nessuna difficoltà, indice di grande esperienza. Lui si spoglia lentamente mentre noi adesso ci siamo distesi sul letto e abbiamo iniziato un 69 da urlo. Lecco il taglio della sua fica che già gronda umori come un fiume in piena, mentre lei dopo avermi ingoiato il cazzo estrae la lingua e me lo lecca. Incredibile! Lui sale sul letto e mi osserva mentre la faccio godere. Lecco il buco del culo, e lei geme di nuovo. Stupito, guardo lui che sorride compiaciuto. Lui si distende e ci mettiamo di lato. Adesso io continuo a leccare la fica mentre lui ha dilatato le chiappe e si dedica al fiorellino anale. Lo lecca e infila due dita con lei che geme, e mi succhia il cazzo sempre più forte. Se non la fermo rischio di sborrare adesso. Sono stupito dalla bravura della donna, e lui che ha visto il mio stupore sorride compiaciuto. Mi rendo conto che ho per le mani una femmina che sa il fatto suo, e che non si accontenta certo di una rapida sborrata, ma si aspetta una bella scopata. Dopo ha raggiunto un elevato livello di eccitazione, si sfila e mi fa distendere sotto di lei e si impala sul mio cazzo che svetta in alto. Mi aspetto una fica slabbrata e aperta, vista l’esperienza, invece scopro che lei è bravissima nel contrarre i muscoli vaginali, e sento che il mio cazzo viene munto mentre scorre dento le pareti strettissime della vagina molto lubrificate. Gode quando arrivo in fondo.
…….sssiiii…che bellloooo!!.......spingilo……..tuttoo dentroooo………. che bel cazzone!!!!!.......
Si muove lentamente, assaporando il piacere della scopata, e contemporaneamente lo strige e lo rilascia masturbandolo con le pareti della fica. Unica, mai provata una sensazione così bella!!! Mi rendo conto che stò scopando una femmina che è molto esperta. Gode e mi fa godere, a suo piacimento. Guardo lui che si è avvicinato, e lei lo masturba. Ha il cazzo più corto del mio ma con una buona circonferenza. Dopo l’ennesimo orgasmo, lui si distende al mio fianco supino, e lei si sfila da me e si impala su di lui che mi fa cenno di mettermi dietro per incularla. Senza nessuna esitazione mi posiziono dietro di lei, e lui con le mani apre le natiche dilatandole, il fiorellino anale mi appare in tutta la sua bellezza. Lo lecco un poco e poi appoggio la cappella sul foro e lo spingo dentro deciso. Sento che il mio cazzo scivola dentro senza resistenza, ma quando arrivo a toccare con il mio corpo il suo, lei contrae i muscoli anali, e lo stringe ritmicamente. Cazzo mi stà facendo un bocchino con il culo! La pompo assieme a lui che ha inarcato le gambe e la sbatte da sotto mentre io le sfondo il culo. Gode e grida il suo piacere, e dopo alcuni orgasmi lei si gira e mi sorride compiaciuta.
…daii…scopami..ancora…il culooo!! dai che ti voglio sentire sborrare dentro!!!..ma ne voglio un poco anche in bocca..daii..che vengoooooo…..
Trema scossa dal piacere e aumenta le contrazioni muscolari, che mungono il mio cazzo e lo avvolgono come un guanto. Sono vicino all’orgasmo, lei lo sente e viene di nuovo.
..ssiii…eccomiiii…vengoooo….oraaaa!!!!
Sono al limite pure io, e la sfondo con colpi fortissimi, e poi sborro. Le schizzo dentro due sborrate, e poi lo estraggo e lo presento alla sua bocca che lo infila direttamente in gola.
….oorrrraaa!!! sboorroroo!!!! bevvi..beviiiiiiii!!!!
Non ne perde una goccia. Mi distendo di lato mentre vedo lui che adesso la scopa con molta passione vigore. Lei ha un nuovo orgasmo, e poi lo fa uscire lo prende in bocca fin quando lui non le ha riversato in gola il succo delle sue palle. Ci guardiamo un momento e mi sento curioso.
“Accidenti che bella scopata. Hai un modo di mungere il cazzo che non avevo mai provato, mi piacerebbe che mia moglie scopasse come te, ci vuole molta pratica per arrivare ad una simile bravura?”
Si guardano e lui sorride compiaciuto.
“Siamo scambisti da anni, e lei ne ha provati di tutti i tipi, si, credo che ci voglia molta pratica.”
Gli chiedo perche ha preferito me e non i ragazzi americani, e lei mi dice che ne ha provati alcuni, ma sono troppo irruenti, e poi a lei piacciono i cazzi che la fanno godere non quelli che ti lasciano il culo in fiamme per giorni. Quando ce ne andiamo è l’una di notte passata, e ci siamo scambiati i recapiti telefonici, lei mi ha detto che se passiamo dalle sue parti li dobbiamo andare a trovare. Il giorno dopo lo racconto ad Elisa che mi dice che anche lei la sera prima si è divertita in modo strano. Mi spiega che ha goduto con la sua personal trainer, che credeva fosse una donna invece era una trans. Quando lo sento mi eccito, e le dico che alla prima occasione la dobbiamo fare insieme. Lavoriamo come pazzi tutto il giorno e la mattina dopo fino a metà pomeriggio, ma il lavoro è finito con grande soddisfazione del committente che mi chiede di inviargli la fattura che pagherà tutto senza battere ciglio. Soddisfatto rientro a casa e trovo mia moglie con una voglia di cazzo da paura. Passiamo due ore a scopare come se non ci fosse un domani. Gode e mi fa godere molto intensamente, poi quando il desiderio va un po’ scemando lei mi racconta del trans, e io di un ristorante dove volendo si mangia anche, ma la cosa più divertente è che le donne si spogliano e scelgono chi le dovrà montare come vacche da letto. Vedo i suoi occhi che brillano di lussuria, ma per la serata abbiamo la cena di mio suocero che compie gli anni, e non possiamo mancare, ma le prometto che il sabato successivo andremo a cena in quel posto particolare. Tutta la settimana il lavoro ci impegna. La sera lei quando va a letto si diverte a chattare con un tizio che ha conosciuto in un sito scambista che la fa eccitare e quando io vado a letto, lei è sempre calda e vogliosa. Mi pace che faccia la puttanella in chat, perche si eccita e poi si sfoga con me che a mia volta mi eccito nel sapere che lei quando vuole sa far impazzire chi unque. In particolare con questo tizio si eccita così tanto che devo capire cosa le racconta per portarla così in alto. Al sabato non lavoriamo nessuno dei due. Lei nel pomeriggio va dall’estetista per un servizio completo di depilazione e tante altre cose. Quando siamo pronti per questa nuova avventura lei ha indossato un tubino elasticizzato con una grande cerniera dietro che si toglie facilmente, calze nere autoreggenti e un completo intimo di pizzo sempre nero che è uno spettacolo. Quando entriamo nel locale lei è elettrizzata e tesa. All’ingresso ci spiegano le regole del gioco, e che è un locale molto spregiudicato e ricco di intense emozioni. Seduti al tavolo lei si è accorta che i camerieri sono nudi tranne le parti basse che però possono essere mostrate a comando o richiesta. E allo stesso tempo sono molto espliciti con noi in tutti i sensi anche manualmente potevano accettare ogni tipo di richiesta. Poi c’erano dei psd per chattare tra tavoli e per fare richieste. Un cameriere è venuto da noi, ha fatto alzare Elisa e l’ha spogliata davanti a tutti, lasciandola in reggiseno e mutandine. Mentre lo faceva l’ha toccava e gli strofinava il suo pacco. Dopo questo siparietto il nostro psd ha cominciato a sfornare offerte e richieste a non finire. Abbiamo fatto una rapida scernita. Le richieste delle coppie non erano allettanti, o la lei, o il lui, non erano granché. Mentre l’attenzione di Elisa è stata attratta da due soldati americani. Uno bianco alto e muscoloso, l’altro un po’ più basso un ragazzo di colore, anche lui fisicamente molto ben fatto. Loro hanno iniziato a fare dei complimenti a mia moglie sulla chat e si sono proposti, ma noi abbiamo declinato anche perché a me non andava fare da spettatore. A quel punto hanno mandato una cameriera con messaggio per me. Si si è seduta su di me mi ha sussurrato all’orecchio una richiesta e mi ha baciato in bocca con la lingua in maniera particolare. Elisa mi ha guardato stupita.
“Cosa ti ha detto?”
Ho sorriso a mia moglie e ho girato lo sguardo verso di loro.
“Hanno detto che sono disposti a tutto anche economicamente per averti.”
Lei ha realizzato in un attimo che in quel momento si stava concretizzando una sua fantasia che ha da tempo, essere pagata per scopare. Non mi sentivo tranquillo. L’idea di lasciarla sola con loro mi dava un po di pensieri. Elisa mi ha chiesto di considerare tutte le ipotesi, quindi abbiamo risposto che volevamo una loro valutazione e che comunque io non volevo restare a bocca asciutta. Elisa era tesa e curiosa di sapere quanto le davano per fare la puttana con loro. Loro hanno proposto 400 euro è una cameriera a mia scelta. Io gli ho risposto che ci volevano per Elisa 800, e due cameriere per me, loro hanno accettato. Scelte due cameriere disponibili, una ucraina, e una nigeriana pagate da loro, siamo saliti in camera e prima di separaci abbiamo specificato che io averi potuto entrare e verificare quello che faceva mia moglie in ogni momento, e se lei non si trovava bene avremmo fermato il gioco in qualsiasi momento. Loro hanno accettato tutte le condizioni, e io mi sono ritrovato in camera con due sventole di femmine che la sapevano lunga su come far godere un maschio. Si sono tolte quel poco che avevano, e la bionda di nome Olga, mi ha subito succhiato il cazzo che era già bello duro, mentre io bacio il seno di Alicia la ragazza di colore. Ero eccitato anche dal pensiero che nella stanza accanto c’era Elisa che si faceva sbattere da due maschi di cui uno di colore. Questa sera con un colpo solo ha realizzato tre delle sue fantasie più ricorrenti. Scopare separatamente, essere pagata per farlo, e con un maschio di colore. Non ho tempo di pensare a lei perche le mie puttane mi stanno lucidando il cazzo in tutta la sua lunghezza inginocchiate davanti a me e si compiacciono delle mia dotazione. Poi ci mettiamo sul letto e distesi di alto incominciamo a fare uno strano triangolo. Io lecco Olga, mentre lei lecca Alicia, che mi succhia il cazzo. Godiamo e poi loro si mettono a fare un 69 e io mi scopo il culo della bionda mentre l’altra la lecca da sotto e sento che massaggia anche il mio cazzo quando lo affondo nel culo dell’amica. Godono e si danno il cambio girandosi nel letto. Così mi ritrovo a scopare la bionda mentre l’altra mi lecca le palle. Sono vicino al primo orgasmo e loro se ne rendono conto e mi chiedono di schizzare la mia sborra sul volto. Le ricopro di semenza e loro si mettono a leccarsi a vicenda mentre io ho in mente di andare a dare uno sguardo per vedere come se la cava mia moglie. Nudo prendo il cellulare, e mi infilo dentro la camera adiacente, dove vedo Elisa alle prese con il nero che supino la scopa dal basso, con un cazzo di proporzioni esagerate, mentre l’altro le fa leccare il suo infilandolo in bocca, a lei che gode come una vacca e urla di piacere. Quando mi vedono lei mi sorride. Il suo viso è una maschera di piacere, mostro il cellullare al bianco e lo prego di scattare delle foto, lui annuisce e io me ne torno dalle mie donne, che si stanno mantenendo eccitate leccandosi a vicenda. Gli basta poco per far tornare durissimo il mio cazzo, e mi sdraio supino con la bionda che si impala su di me e saltella sue e giù mentre l’altra seduta di spalle sul mio viso mi fa leccare il suo piacere che sgorga copiosa dalla sua fica. Mi piace quello che stò facendo, era anche una mia fantasia scopare con due donne di cui una non fosse mia moglie, poi una è anche di colore questo rende la cose ancora più bella. Godono e mi scopano benissimo. Si alternano sul mio cazzo con un fare molto professionale, erotico, ma per quanto cerco di evitarlo, mi viene da fare un paragone con la lei della coppia che ho scopato la prima sera che sono venuto in questo posto. Lei si sentiva che adorava scopare un cazzo, mentre loro lo fanno meccanicamente, come porno dive davanti alla macchina da presa. Anna ci metteva passione, erotismo vero e non meccanico. Capisco che queste lo fanno per lavoro, e ne prendo atto. Alla fine mi stanco del gioco e sborro di nuovo sulla nera che poi si fa leccare dall’altra mentre io mi rivesto e prima di scendere di sotto passo di nuovo per la camera dove c’è mia moglie che adesso sta godendo presa in doppia con il nero sotto e l’altro dietro. Gli faccio cenno che l’aspetto sotto e me ne vado. Mi siedo sul bancone del bar e mi bevo un whisky mentre mi guardo intorno e vedo che c’è ancora tanta gente che si diverte. Una coppia con tre maschi si avvicina, la donna mi sorride e mi invita a seguirla, ma rifiuto e poco dopo vedo arrivare Elisa. Ha l’aria stanca ma felice. Prende il mio bicchiere beve un sorso e poi ce ne andiamo a casa. Lungo la via mi faccio raccontare tutto. Da qui il racconto lo lascio a lei.
Appena chiusa la porta mi hanno stretto a loro in un abbraccio. Io li ho fermati e ho detto che di regola si paga prima. Ero eccitatissima, si realizzava una fantasia che avevo da tempo. Essere pagata per scopare. Mi hanno dato i soldi e si sono presentati. IL bianco si chiamava Red, e il nero Tom a quel punto io mi sono lasciata di nuovo abbracciare. Loro hanno cominciato a spogliarsi mentre mi baciavano nel corpo, poi volevano bendarmi ma non ho voluto avevo paura che mi riprendessero con il cellulare. Delicati all’inizio e molto molto gentili soprattutto Tom. Nuda mi hanno fatto inginocchiare davanti a loro e il mio stupore è stato grande nel vedere il cazzo di Tom. Non riuscivo neanche a metterlo in bocca. L’ho afferrato con la mano e non sono riuscita a congiungere le dita da quanto era largo di circonferenza. Poi si sono messi uno di fronte all’altro con la punta dei cazzi unita. Mi sono ritrovata davanti al viso più di quaranta centimetri di cazzo! Li leccavo dalle palle di uno fino alle palle dell’altro scorrendo la bocca lungo quell’asta di carne durissima. Dopo che li ho lucidati bene mi hanno fatto distendere sul letto e si sono alternati con me in bocca, fica, o culo bocca, o fica culo. Mi hanno leccato molto la fica. Sono venuta più volte e loro mi sono venuti su di me, poi mi hanno massaggiato il corpo con il loro sperma. Dopo che sono venuti mi sono accorta che il loro cazzi erano sempre belli duri, e poi li leccavo senza sosta anche se quello di Tom facevo molta fatica a metterlo in bocca. Quando è stato soddisfatto del mio succhiare si è disteso supino e mi ha fatto impalare su di lui. Ero sconvolta nel sentire quel palo entrarmi dentro e scivolare fra le pareti della mia fica che era un lago fra umori, piacere ad un certo punto è arrivato in fondo. Sentire battere la cappella sul collo dell’utero mi ha fatto godere all’istante ho gridato tutto il mio piacere. Ero sconvolta tremavo tutta e lui si è fermato per lasciarmi assaporare tutto l’orgasmo che mi aveva procurato.
…..aahahahhhhiiissiisi…… veggoooooooo………..
Ero in preda ad una frenesie erotica che non ho capito più nulla. Red mi ha messo prima il cazzo in bocca e il suo lo riuscivo a prenderlo quasi bene, mentre Tom mi sfondava dal basso con colpi che mi facevano sentire il suo cazzo fino in gola. Poi Red si è messo dietro e mi è entrato nel culo. Ho avuto un orgasmo devastante quando si sono stretti a me e hanno cominciato a sfondarmi tutta.
….sssiiiii…..daiiii…scopatemmiiiii…s..siiiiiii……vengoooooo…goddooooo……..mi spaaccateee!!!!!
Mi hanno scopata molto ben e a fondo. Quando sei entrato tu ero appena venuta e non mi ricordo quante volte ho detto vengo. Poi Red mi ha sborrato in culo. L’ho sentito che si è bloccato di colpo e ha spinto tutto il cazzo in profondità mentre mi inondava il culo. Quando è uscito me lo ha presentato in bocca e io l’ho leccato e ripulito tutto. Tom, si è spostato e si è messo dietro di me con l’intensione di metterlo in culo, io ho fatto un gran respiro, poi lui ha cominciato a spingere, ma non ci riusciva, mi faceva tanto male era troppo grosso. E poi di cazzi in culo ne ho presi, ma il suo non c’era modo di farlo entrare. Alla fine ha appoggiato la cappella e ha dato una bella spinta decisa e me lo sono sentito tutto dentro. Faceva un male atroce e l’ho pregato di uscire. Sono rimasta ferma a culo in aria mentre Red rideva e a detto a Tom che mi aveva sfondato il culo. Era tutto un bruciore. Tom si è scusato per il dolore che mi aveva procurato. Poi anche lui si è presentato con il cazzo davanti alla mia bocca e mentre lo succhiavo mi ha sborrato in bocca e Red ha scattato altre foto con il tuo cellulare. Sfinita mi sono distesa sul letto, e Tom si è scusato di nuovo per il dolore che mi aveva procurato. Mi hanno abbracciato e si sono complimentati per la mia troiaggine sperando di vedermi ancora, ma per ora penso solo al fatto che mi si deve sfiammare il bruciore al culo. Giunti a casa nonostante tutto mi sono eccitata di nuovo nel raccontare a mio marito le mie sensazioni di femmina che aveva goduto nel vivere questa esperienza di grande impatto morale e di immenso piacere e poi che anche lui era eccitato mi sono lasciata scopare di nuovo. Strano a dirlo, ma con lui è stato diverso. Non abbiamo scopato, ma fatto l’amore, in maniera totalmente diversa dal sesso fatto con altri. C’era amore e sentimento mentre lui mi sfondava i mie buchi doloranti e slabbrati, ma ho goduto subito, prima nel cervello e poi nel resto del corpo. Adesso per qualche giorno ci riposiamo, poi vedremo di vivere altre intriganti avventure.
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Nuove ed intense emozioni 2 parte ( una piacevole scoperta)
Mi chiamo Elisa ho trentacinque anni, e sono alta uno e settantacinque, occhi scuri e capelli neri che mi arrivano alle spalle. Ho una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita sono un architetto ed esercito la libera professione. Mio marito si chiama Marco. Nella vita siamo una coppia cui piace giocare anche con altre persone uomini o donne o coppie, ma in questi giorni siamo divisi dal lavoro. Marco con la sua impresa edile stà ultimando un residance a Sigonella e nonostante la distanza non sia elevata ha deciso che restare sul posto li aiuta a finire prima un lavoro urgentissimo, ma non prima di venerdì o sabato. Io invece sono alle prese con un progetto a cui stò lavorando da tre mesi. Ogni volta che incontro il cliente mi chiede l’ennesima modifica e questo alla fine è snervante. Ho rifatto il progetto almeno dieci volte fra correzioni, modifiche e inserimenti di nuove idee. Oggi dopo l’ennesima richiesta di modifica me ne sono andata e ho preso la mia borsa con l’occorrente che mi porto dietro da tre giorni senza averne mai avuto il tempo di andarci e sono andata sfogarmi in palestra. Sono esausta, scazzata e ho voglia di sfogarmi. Avrei anche voglia di scopare, ma Marco non c’è e l’astinenza si fa sentire, ma sono certa che sabato al massimo avrò tutti il cazzo che voglio. Lui da questo lato è fenomenale. Quando entro in palestra ci trovo solo sei persone e mi ricordo solo allora che domani in città è la festa del patrono, una ricorrenza molto sentita e poi che cade di giovedì tutti fanno il ponte. L’arrivo poi della primavera con le temperature miti invoglia a fare una gita fuori porta. Delle sei persone quattro sono maschi, e due femmine una più giovane e l’altra una donna sulla quaranta cinquina. Mi piace venire in questa palestra, la dirige Pamela che è mia amica e con lei stò molto bene anche quando ci troviamo insieme per delle seduta di puro sesso fra donne. Mi lecca divinamente mi fa godere come poche donne sanno fare. Per lei il sesso fra donne è un’arte e lei ne è una vera maestra. Pamela è una femmina stupenda sia come donna da letto che fisicamente. In questa settimana è assente per uno stage formativo per l’apprendimento di tecniche inerenti la palestra e ci ha lasciato con una nuova personal trainer di nome Yasmin una bellissima ragazza brasiliana. Yasmin ha un corpo stupendo, ma non lo valorizza al massimo. Indossa quasi sempre dei pantaloncini larghi e solo la parte superiore del corpo porta magliette attillate che ne risaltano il seno. Deve avere come minimo una terza abbondante, tonda perfetta come tutti i suoi lineamenti. Parla sempre a bassa voce, attenta ci segue in ogni esercizio, e da quando l’ho conosciuta tre settimane fa ho sempre avuto l’impressione che il suo sguardo si posa spesso su di me. Dopo un poco due di quattro maschi se ne vanno salutando Yasmin, mentre gli altri due stanno facendo i cascamorto che le due donne rimaste. La più giovane scocciata se ne va e allora loro si dedicano alla signora che sembra gradire le loro avance. Uno il più giovane dei due viene verso di me ma il mio sguardo truce la fa desistere di venire a rompere. Vedo Yasmin che fa un mezzo sorriso di compiacimento alla mia reazione nei confronti di quel galletto e poi mi metto e spingere sull’attrezzo che sto usando per scaricare al massimo la mia tensione, frustrazione rabbia che ho dentro. Peccato era un bel maschio, ma non voglio sesso con lui, fra due giorni avrò Marco tutto per me e adesso devo concentrarmi. Dopo un poco se ne vanno anche la donna con i due galletti che gli scodinzolano intorno e la palestra rimane il silenzio rotto solo dal mio muovermi con gli attrezzi. Yasmin mi osserva da vicino in silenzio, e quando sente che gli altri se ne vanno si assenta per un momento poi torna e si mette vicino a me e mi consiglia, mi spiega il modo di avere il massimo dall’esercizio che faccio, con il minimo sforzo. La sua voce un calda, sensuale, mi piace, dolce e gradevole, mi eccita il suo osservarmi in silenzio e mi sento spiata dentro. Cazzo mi stò eccitando! Sento uno strano languore che mi fa bagnare le mutandine e la cosa mi piace tantissimo. Si avvicina, e le sue mani si uniscono alla mie nella spiegazione di come usare una particolare attrezzatura e sento il suo seno premere contro la mia schiena, mi eccito, sento che potrei anche lasciarmi andare con lei, sono troppi giorni che sono in astinenza e la voglia di godere sta prendendo il sopravvento nella mia mente. Ci guardiamo per un momento in silenzio, le sue labbra sono ad un passo dalle mie, poi mi distendo per fare la panca per gli addominali e lei mi allunga le braccia e mi sento una strana sensazione di piacere a quel contatto. Yasmin mi osserva in silenzio. Io sudo e cerco di concentrarmi sull’esercizio, ma la mia fica sta già schiumando. Ho voglia e si vede. Se continua così fra poco i liggins saranno bagnati oltre che dal sudore anche dal mio piacere che sta colando fra le gambe. Si avvicina e mi massaggia delicatamente gli addominali sento una vibrazione che parte dal cervello e si scarica fra le gambe. Il suo sguardo penetra il mio e non capisco più nulla. Le sue labbra si adagiano delicatamente sulle mie e la sua lingua si insinua con decisione dentro la mia bocca in cerca della mia con la quale intreccia una danza erotica sconvolgente. Mi bacia con passione, desiderio, e sento la sua mano che mi massaggia il seno, lo stringe e mi tortura il capezzolo da sopra la stoffa. Mi attira a se e mi fa distendere a terra. Distese ci spogliamo senza che nessuno delle due si preoccupi se può entrare qualcuno adesso abbiamo solo voglia di godere. Ho voglia, però mi sento a disagio, sono sudata, ma lei non si lascia condizionare, mi annusa e la vedo che si eccita ancora di più nel sentire la mia fragranza di donna mista al sudore. Nuda fra le sue braccia resto passiva, lei incomincia a farmi sentire la sua lingua sul mio corpo che freme e si lascia andare. Mi bacia prima, e poi lentamente scivola verso il basso, succhia divinamente i miei seni e poi sempre più in giù fin quando la sento che far scorrere la lingua lungo tutto il taglio della mai fica, dal clito, al buco del culo. Divina! Sento la sua lingua che si insinua dentro le pieghe della mia lumachina che sbava e gode al contatto di quel serpentello che la sconvolge. Tremo e ben presto sono preda di un orgasmo che mi fa tremare tutta. Vengo!
……..sssisiii…….oddioooooo!!!!sssiii…vengooooo!!
Sono scossa dal piacere. Il mio corpo si tende e poi si lascia andare quando il piacere mi sconvolge anche l’anima. Lei beve, si disseta alla fonte del mio piacere. Succhia ogni goccia del nettare che sgorga copiosa dal mio corpo. Resto un momento distesa e poi decido che voglio darle lo stesso piacere che ho provato io. Mi rigiro e allungo le mani sul suo corpo. Tortura i suoi seni che sono scoperti e poi mi distando in 69 per scoprire il resto di lei che ancora indossa i pantaloncini. Quando li faccio scorrere verso il basso ho una sconvolgente sorpresa. Davanti ai miei occhi si materializza uno splendido cazzo di ottime proporzioni perfettamente eretto. Adeso capisco il suo abbigliamento, doveva mascherare un simile gioiello. Ben oltre il venti centimetri dalla forma tronco conica, più largo alla base e con una cappella rossa come una fragola matura. Non ho mai provato una esperienza con una trans, e adesso mi voglio proprio divertire. Dopo un attimo di stupore apro la bocca e mi infilo in gola, il meraviglioso palo che ho davanti. Sento lei che fa un gemito di puro piacere mentre continua a sconvolgere la mia fica.
……huuummmHUHUMMMmmmmmmmmm……
Adesso mi bagno ancora di più e già fremo al pensiero di ricevere dentro la pancia quel meraviglioso cuneo di carne viva. Ho un altro orgasmo sconvolgente. Tremo e succhio come se non ci fosse un domani! Yasmin si rigira e mi mette sotto di se, sento il palo che preme sulle labbra della mia fica che non aspetta altro che di sentirlo entrare dentro per tutta la sua lunghezza.
….ssisii…daiiii…spingillooo..dentroooo!!!!
Tremo e imploro. Lei fa un sorriso malizioso e spinge tutta quella meraviglia dentro di me. Lo sento affondare e dilatare le pareti della mia fica che lo lasciano scivolare fin quando sento la cappella che sbatte sul fondo mentre il suo corpo aderisce al mio. Godo, ho un orgasmo istantaneo. Lei mi lascia assaporare il piacere e poi mi scopa con estrema maestria. Affonda il cazzo dentro con colpi sempre diversi. A volte veloci, altri lenti con un affondo secco e rapido, spesso lo fa ruotare dentro e mi fica sempre più dilata. Godo e vengo a raffica. Mi pompa e perdo la cognizione del tempo e del piacere che provo. Poi mi solleva, mi appoggia girata di schiena sulla panca e la sento che mi penetra di nuovo da dietro. Mi scopa con una resistenza incredibile e mi strappa un ennesimo orgasmo.
……ssssssiiiiiii…..vengooooo!!!!! daiii …..
Mi sento sfinita e la lascio fare quando la sento che mi sfila il cazzo dalla fica e lo punta deciso al culo. Una breve pressione e me lo sento fino in gola. Lascia che mi abitui alla penetrazione e poi mi incomincia a limare il culo con una maestria unica. Lo spinge dentro con decisione, mi tiene per i fianchi e mi pompa velocemente. Ho un orgasmo inaspettato, è raro che godo di culo, ma lei è meravigliosa e urlo tutto il mio piacere.
….s.siii daiii..spaccamiiiii ..vengoo!! vengooo!! mi fai godere di culooooo…..sssiiiii………
I suoi colpi sono sempre più veloci e improvvisamente sento che resta piantata dentro di me e una sensazione di calore mi inonda le viscere. Sento il suo piacere che sgorga e si riversa nel retto mentre lentamente lo sfila.
…ssiiii eccomiii..sborrooo!!!!..adessoooo!!!
Lo sfila e velocemente lo presenta alla mia bocca che lo riceve mentre due schizzi mi frustano il viso. Apro la bocca e poi lo infilo dentro e mi succhio quello che ancora esce da quel meraviglio strumento di piacere. Restiamo per un lungo istante immobili, poi lei si solleva e mi aiuta rialzarmi.
“Dai che andiamo a fare la doccia. Ho chiuso al palestra e adesso siamo solo noi due. “
La guardo stupita e capisco che cosa era andata fare quando si è assentata. Facciamo la doccia insieme lei mi continua eccitare passando le sue mani sul mio corpo. Io la masturbo fin quando lei mi fa inginocchiare davanti a lei e mi scopa in bocca e mi scarica dentro la gola l’ennesima sborrata. Quando ci lasciamo lei mi ringrazia del piacere che le ho dato. Pamela, le aveva detto della mia bisessualità, ma non sperava se mi sarei lasciata andare anche con lei, e questo le ha fatto molto piacere. La sera mentre ne parlo con Marco sento che si eccita e mi fa promettere che al suo ritorno ci divertiremo insieme a Yasmin e Pamela. Non vedo l’ora!
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5 anni fa
admin, 75
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Nuove ed intense emozioni
Mi chiamo Elisa ho trentacinque anni, e sono alta uno e settantacinque, occhi scuri e capelli neri che mi arrivano alle spalle. Ho una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita sono un architetto ed esercito la libera professione. Mio marito si chiama Marco, ha quarantanni, alto un pò più di me, moro, occhi scuri, fisico tonico, spalle larghe e forti, e sessualmente parlando ha una bella dotazione che sa usare benissimo. Di professione è un imprenditore edile. Non lavoriamo insieme, io ho il mio studio, ed lui la sua impresa. La nostra è una vita molto intensa, e spesso ci è capitato che qualche episodio stuzzicasse la nostra fantasia. Una sera in particolare, eravamo ad un rinfresco per l’inaugurazione di un complesso che aveva realizzato l’impresa di Marco, e c’era una signora sulla cinquantina che non lo mollava un attimo, era sempre incollata a lui e io ho notato che il marito assecondava il gioco della moglie. La cosa mi ha in principio un po’ stupito, specie quando ho realizzato che al marito la cosa lo eccitava. Tutto questo mi ha incuriosito è lì ho lasciati soli in più occasioni, ma sempre sotto lo sguardo del marito. La sera nel letto l’ho fatto notare a Marco, che aveva intuito qualche cosa, ma si era limitato alla normale cortesia. Sentendo la mia velata gelosia, mi ha confessato che la sua paura più grande era che io avessi voglia di altri maschi, che non fossi soddisfatta di lui, essendo stato, fino a quel momento il solo e unico cazzo provato. Gli ho assicurato che ero assolutamente soddisfatta, e che la mia era stata solo una cosa che mi aveva incuriosito soprattutto il fatto che il marito era complice del gioco della moglie. Ho notato che questa mia affermazione lo ha lasciato un poco stupito, e sicuramente deve averci riflettuto molto, perche dopo questo episodio, la nostra vita sessuale è cambiata. Mi sono accorta, che lui sempre più spesso, quando facevamo l’amore, mi diceva di immaginarmi presa da due uomini, oppure mi diceva, tu ed io, con un altra donna. All’inizio ero stupita che lui mi faceva partecipe di simili fantasie, ma poi lentamente ho cominciato ad eccitarmi, e la cosa è sempre andata aumentando, anche se non ci era mai passato per la mente di farlo. La scorsa estate, abbiamo avuto la nostra prima esperienza, avvenuta per caso, in maniera inaspettata, in un villaggio turistico dove eravamo in vacanza. Arrivati nel villaggio abbiamo conosciuto con una coppia, che erano vicini di bungalow, e fare amicizia con loro, è stato facile ed immediato. Stefano e Monica erano già navigati ed esperti in questo mondo, e in breve tempo hanno capito che con noi, potevano osare, e sperare di realizzare il gioco che ci avrebbe portato ed una situazione molto intrigante. L’esperienza che loro avevano, li portava a comportarsi in maniera che noi, fossimo sempre più al centro delle loro attenzioni. Con loro abbiamo iniziato ad andare al mare o in piscina insieme. Mangiavamo insieme e tutto il resto. Ben presto ci siamo resi conto che, con loro ci trovavamo sempre in perfetta sintonia e soprattutto è nata una complicità, che ci faceva sentire bene, sempre a nostro agio, e lui sempre molto attento alle mie esigenze. Marco dal canto suo era contento dal fatto che un altro maschio mi corteggiasse, anche se in maniera garbata, e pure lui era oggetto delle attenzioni di Monica. Ero consapevole che stava nascendo una particolare intesa con Monica e stranamente non ne ero gelosa. Inoltre sentire le mani di Stefano che mi spalmavano la crema addosso mi metteva certi brividi mai provati prima, anche passeggiare lungo la spiaggia, fianco a fianco, e parlare sottovoce fra noi, mi dava una certa sensazione di languore allo stomaco, che avevo sentito solo con mio marito. Ero combattuta dal piacere che ne provavo, e l’evidente imbarazzo che sentivo, anche quando vedevo mio marito che assecondava il gioco, e a sua volta giocava con Monica. Era uno scambio mentale e fisico, senza scambio reale, e che la sera nel letto, si traduceva in scopate fantastiche. Immaginare cose che avevamo sempre fantasticato, e che sembravano essere alla portata di entrambi ci eccitava, ma nessuno di noi due si decideva a parlare di una eventuale realizzazione. Pur volendolo e averlo desiderato tanto, nessuno di due voleva rompere l’incantesimo che si era creato con loro. Per questo motivo che ognuno assecondava il gioco a favore dell’altro. Marco poi era affascinato dal comportamento esibizionistico di lei, che indossava dei micro string cosi esigui, che lasciavano poco da immaginare, e il suo topless era degno del mio. In fatto di seno eravamo entrambe un bello spettacolo da vedere, e molti maschi passavano spesso davanti al nostro ombrellone, con lei che in maniera quasi indifferente si mostrava per vederli sbavare. Una sera siamo andati in uno dei ristoranti del villaggio che aveva in più anche la musica dal vivo e si poteva ballare. Dopo una bella cena a base di pesce, ben annaffiata da quattro bottiglie di un vinello fresco e frizzantino, ci siamo addentrati nella discoteca. Io e Monica abbiamo ballato e provocato i nostri maschi. Sia io, che lei, ci strusciavamo in maniera molto lasciva e del tutto casuale, sia che fosse mio marito, o che fosse il suo. Vedevo Marco che subiva il fascino di Monica, e la sua eccitazione era molto evidenziata dal pacco gonfio che si vedeva chiaramente. Eravamo molto su di giri, e un po’ brilli, quindi abbiamo deciso di uscire e camminare in spiaggia, per schiarirci le idee, e lentamente abbiamo raggiunto gli ombrelloni e i lettini, e fra una discussione e l’altra, mio marito si è addormentato. Allora loro hanno iniziato a corteggiarmi. Ero seduta su un lettino, lui si è seduto dietro di me e ha iniziato a massaggiarmi la schiena, e a sussurrare frasi ammiccanti.
“Dai piccola lasciati andare…. vedrai sarà bellissimo…….”
Lei davanti a me, mi accarezzava il viso, dicendomi che ero bella, e che le piacevo molto. Io ero imbarazzata non sapevo cosa fare.
…no vi prego…sono….. io mi sento..io vi prego…. mio marito è….ssiiii..noooooo…..io…sono…..
Avevo capito dove volevano andare a parare, ed in fondo, era quello che volevo provare, allo stesso tempo mio marito dormiva, e non sapevo quale poteva essere la sua reazione. Sentivo che il tono della mia voce era sempre più incerto, indeciso, e loro sempre più persuasivi. Lei iniziò a mettere le mani tra le mie gambe, ed io la lasciai fare. Mi ritrovai tra le braccia di lui, che mi massaggiava il seno e baciava il collo, mentre lei invece con la lingua nella mia fica, mi ha portato all’estasi. Un ultimo tentativo di resistenza fu sommerso dal piacere che lei mi dava leccando la mia fica che si contraeva e già schiumava.
…uhhummumum….nnoooo….ummmm…ssisiiii…..ssiisiiii………venguuumummm….
Ho avuto un orgasmo sconvolgente. Mai provato prima con una donna, e lei ha succhiato tutto il nettare che sgorgava dal mio corpo, poi mi ha baciata in bocca facendomi sentire il sapore della mia fica. Ero stravolta e molto eccitata, ho risposto al suo bacio, poi quando ci siamo staccate, mentre la guardavo negli occhi, le ho sorriso, e con un filo di voce rotta dall’emozione, ho indicato Marco che dormiva ignaro di quello che stava accadendo fra noi.
“Anche lui deve giocare con noi, altrimenti non se ne fa nulla.”
Lei si è alzata e si è diretta verso mio marito. Gli ha abbassato i pantaloni ed ha iniziato a spompinarlo. Lui si è svegliato, ha visto lei, si è alzato e si girato verso di me, io gli fatto un segno di assenso, il suo sorriso complice è stata la risposta che volevo, poi lui ha continuato a farsi spompinare. A questo punto sentendomi libera mi sono girata, ed ho iniziato a baciare Stefano che poi mi ha messo il suo cazzo in bocca. Mi sono ritrovata fra le mani prima, e in bocca poi, un bel cazzo grosso e duro. Era la prima volta che succhiavo un cazzo che non fosse quello di Marco, e la cosa mi stava eccitando tantissimo. Mi sono girata e ho visto Monica che lo succhiava in maniera stupenda.
….uuhummmm…come succhia bene……ssiiiiii…
Marco aveva la testa reclinata all’indietro e si era appoggiato ad un lettino lasciato aperto.
…accidenti Marco..anche la tua è una bravissima bocchianara..di questo passo le inondo la gola…….sssiiiii……..siii….daiiiiiiiiii
Dopo che mi aveva scopato in gola, Stefano mi ha rigirato e messa distesa su di lui abbiamo fatto un bellissimo 69 che mi ha portato ad un primo orgasmo che mi ha fatto tremare tutta. Monica invece si era messa in ginocchio sul lettino, e Marco la scopava da dietro. Vedere mio marito scopare con un’altra donna, mi ha eccitato di più, mi ha fatto sentire fiera del mio maschio che faceva godere una che non ero io. Mi sono impegnata di più nel succhiare Stefano, che alla fine, dopo avermi fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo, mi ha rigirato e mi ha penetrato distesa sulla sabbia. Avevo le gambe in alto, sul suo petto, e mi sentivo infilzata in profondità, da un bel membro che mi sbatteva la punta sul collo dell’utero, facendomi provare un misto di piacere /dolore sconvolgente. Ho girato lo sguardo, è ho visto Monica godere, e allora mi sono lasciata andare ad un orgasmo che mi ha fatto gridare. Lei dopo aver goduto, si è sfilata da Marco, e si è avvicinata a me, mi ha accarezzato i seni, mi ha baciato in bocca, e poi ha guardato suo marito che deve aver intuito al volo le sue intenzioni, poi che si è disteso supino, e mi ha fatto impalare su di lui, sotto lo sguardo incuriosito di Marco, che era vicino e mi guardava con occhi curiosi. Infilata su quel palo che mi sembrava arrivare fin dentro lo stomaco, Monica ha prima succhiato il cazzo di Marco, poi ha dilatato le mie natiche lo ha invitato a prendermi da dietro, cosa che lui ha fatto con estremo piacere.
…. Dai ragazzi sfondatela…...fatele sentire i vostri cazzoni tutti in corpo…..ssii bella sentirei che piacere averne due insieme…
Mi sono sentita in paradiso! Mai avevo avuto un simile trattamento. Solo nelle nostre fantasie, si era ipotizzata una simile eventualità, che adesso era diventata una realtà, che mi stava mandando ai pazzi. Ho goduto, e mi hanno sbattuto facendomi perdere il conto, di quante volte ho gridato il mio piacere con Monica, che mi succhiava i capezzoli, e poi ad a un certo punto si è messa a cavallo di suo marito, e abbassandosi davanti a me, mi ha dato da leccare la sua fica, che già grondava piacere. Dopo avermi fatto impazzire di piacere i nostri uomini, si sono scambiati la donna. Sono usciti da me, e si sono messi a scopare in doppia anche Monica. Hanno fatto distendere Marco supino, e lei si è impalata su di lui, ricevendo Stefano dietro, per una bella razione di cazzo come quella che avevano dato a me.
Mi sono messa seduta vicino a loro e mi masturbavo lentamente, mentre ammiravo lei, che stava impazzendo di piacere fra loro, che la sfondavano senza ritegno incitati da Stefano che pregava Marco, di spingerlo sempre più dentro di lei che urlava di piacere.
….dddaiii Marco…. sfondala!!!! spingi tutto il cazzo dentro……che questa troia impazzisce se gli arriva in gola!!!!....
Monica ha preso a godere, e ha incitare il maschi a scoparla più forte.
…ssiiii…..daaiiii..porciii…..bastardiii……sfondatemiiiiiiiii….
L’hanno scopata con la stessa intensità, e ho ammirato il suo modo completo di godere. Dopo che aveva goduto tantissimo, i due maschi, si sono dati uno sguardo, e si sono sfilati da lei, e hanno ripreso a scopare, Marco con Monica, e Stefano con me. Si è messo di lato, e mi ha sfondato la fica, con colpi sempre più forti, e profondi, fin quando sono venuta per ennesima volta, e ho capito che anche lui era al limite. Si è sfilato dal mio ventre, e mi ha presentato il suo cazzo fradicio dei miei umori, davanti alla bocca, e mi ha riversato in gola una colossale sborrata.
Anche Marco era al limite, solo dopo mi sono accorta che la stava inculando, e l’ho visto spingere il suo cazzone sempre più velocemente dentro di lei, alla fine con un grido rauco le ha scaricato un fiume di bollente semenza dentro il culetto slabbrato. Dopo un momento di pausa si è sfilato, ed è stato subito preda di Monica, che lo ha preso in bocca succhiando il poco seme che ancora sgorgava. Siamo rimasti un momento a guardarci compiaciuti del piacere che ci eravamo dati, poi Stefano si è avvicinato a Monica che stava in ginocchio a succhiare Marco. Lei ha perso anche il cazzo di suo marito in mano e li ha riportati in breve tempo ad essere duri. Mi ha inviato ad avvicinarmi, e dopo avermi baciato in bocca, ha allungato una mano, e mi ha accarezzato la mia martoriata micetta. Trovarmi in ginocchio, vicino a lei, che aveva già rinvigorito i cazzi dei due maschi, e mi stava accarezzando fra le cosce, mi ha eccitato di nuovo, e guardando Marco, ho capito che il gioco non era finito. Monica mi ha attirato a se, e mi ha fatto distendere su di lei, poi ha infilato la sua testa fra le mie cosce, e la sua bocca si è incollata fra le labbra della mia fica, leccando e facendomi godere immediatamente. Sono impazzita in un istante, sconvolta da quel gesto, che non mi sarei aspettato, e ho raggiunto in breve un orgasmo che mi ha fatto tremare di piacere, come se fino a quel momento non avessi goduto abbastanza. Subito dopo ho sentito un cazzo, forzare il mio culetto, che ha reagito dilatandosi, e solo quando mi sono girata, ho scoperto che era Stefano, che mi stava inculando con gusto e molta potenza. Lo sentivo scorrere dentro di me, come una furia scatenata. Marco alternava il suo cazzo fra le mie labbra, e la fica di Monica, che ben presto a ripreso a godere e alla fine ha incitato i nostri uomini a sborraci in faccia come due troie.
…ssiii…daiiii sborrateci in faccia….. ssi come due troie… schizzate la vostra sborra sui nostri visi …daii..vi vogliooo…ora!!!!
Avevo appena raggiunto l’ennesimo orgasmo, ad opera dell’azione combinata, della lingua di Monica, che mi leccava la fica, e dal cazzo di suo marito che mi sfondava il culo, che li ho visti immediatamente inginocchiarsi di lato a noi, e smanettarsi il cazzo velocemente per sborrarci in faccia.
Monica si è messa con la guancia attaccata alla mia, e ha aperto la bocca nel preciso istante che loro hanno cominciato a schizzare.
…ssisisiiiii…eccoomiiii..sborroooo!!!!
…sssi…schizzoooo!!!...ssi tieni troia!!!!!..
Ero convinta, che avevano dato tutto nella prima sborrata, invece, ne avevano ancora tanta, e ci hanno coperto il viso di crema bianca, che colava sulle nostre guance.
Dopo questa ennesima ondata di piacere, siamo rimasti distesi sulla sabbia.
Ero sfinita, e non ero in grado di reagire, di ricambiare le sensazioni che stavo provando. Poi Monica ha preso il mio viso fra le sue mani, e ha cominciato a leccare il nettare che colava, e me lo metteva in bocca baciandomi, facendomi sentire il sapore degli umori, che si erano mischiati dentro di me. Dopo un pò di tempo ci siamo rivestiti sommariamente ci siamo diretti nei nostri alloggi. Quando siamo giunti davanti alla porta del nostro bungalow, lei mi ha baciato, e mi ha ringraziato del piacere che le avevo fatto provare. Io ero invece preoccupata, dalla reazione che avrebbe potuto avere Marco, appena fossimo restati soli. In fondo, quando si era svegliato, aveva già trovato il gioco iniziato, e quindi era preoccupata, non sapendo come l’avrebbe presa. Entrati e chiusa la porta mi sono girata e l’ho abbracciato.
“Amore vorrei sapere cosa pensi. Capisco che la cosa ci è un poco sfuggita di mano, per questo vorrei sapere il tuo pensiero, e soprattutto vorrei capire cosa ci riserverà il futuro.”
Marco mi ha dato un dolcissimo bacio.
“Tranquilla è tutto a posto. Mi ha fatto piacere che alla fine ti sei lasciata andare e abbiamo realizzato questo desiderio, che in fondo volevamo da tempo. Però, voglio solo, che fra di noi non ci siano malintesi. Se ti viene voglia di giocare, dimmelo, e lo stesso farò io, l’unica cosa che voglio che fra di noi, non ci siano mai dubbi, o incertezze, la sincerità, deve essere il nostro filo conduttore.”
L’ho abbracciato forte, e molto emozionata, gli ho dato un bacio carico di passione, e da quel giorno, abbiamo avuto momenti indimenticabili insieme. Ho scoperto, che in realtà mi piace, essere presa da più uomini, e se ora sono molto decisa, e determinata godere in ogni situazione, in quel momento era molto imbarazzata, intimidita e preoccupata da come avrebbe potuto reagire mio marito. Un conto è parlarne, e un altro, è svegliarsi, e vedere al propria donna fra le braccia di un altro. Oggi grazie al suo amore, e alla sua grande pazienza, e disponibilità, nei mie confronti mi sento come una troia sbocciata. Ora giochiamo insieme e ho altre fantasie da realizzare, e con il suo aiuto credo che riuscirò a provare nuove ed intense emozioni.
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5 anni fa
admin, 75
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La finestra
La Finestra
“Andiamo al mare questo fine settimana?” Chiese con aria annoiata Mara, dopo aver bevuto un sorso di vino..
“Magari tesoro, lo sai che sono a Roma, c’è lo stage con Giovanni, se non vado se la prende..”
Mara abbassò gli occhi con l’espressione di chi malvolentieri ricorda la cosa. Le si prospettava un altro fine settimana noioso nella grigia e calda Milano, mezza deserta perché tutti tranne lei erano al mare a prendere il sole. Si sarebbe sicuramente sfogata con la sorella che abitava con il marito e le due figlie nell’appartamento sopra il suo nel condominio signorile affacciato sul sempre trafficato viale Corsica.
“Lei non sembra mai annoiata!” pensò Mara. “tra figlie e lavoro ha sempre da fare”. “Forse dovrei trovare anche io un lavoretto, forse dovrei fare un figlio…si, bella questa. Per fare un figlio bisogna scopare e con Alberto si fa una volta alla settimana. Non sia mai.”
Mara era una bella ragazza, mora con i capelli lisci fino alle spalle. Due occhi castani profondi e grandi. Bocca carnosa. Un bel corpo con le giuste rotondità con le quali faceva girare i maschietti, soprattutto quando si metteva in canottiera e jeans attillati.
Lei ed Alberto si conoscevano dai banchi di scuola. Fidanzati per anni e quindi sposati. La classica storia da Mulino Bianco…noiosa. Il sesso tra di loro era normale. Certo, all’inizio era più travolgente ma si era spento con il tempo, nella routine. Non aveva avuto altri uomini se non durante un attimo di incredibile e pura follia al matrimonio della sua amica Eva. Un episodio della sua vita che ancora faticava a spiegarsi. Forse centrava la quantità di prosecco bevuta quel giorno ma questo Giacomo, praticamente uno sconosciuto, le aveva fatto proprio perdere la testa. Alberto non c’era ma lei era andata lo stesso. Per quanto provasse a dimenticare e rimuovere l’episodio dalla testa e dai propri ricordi, ad intervalli regolari le venivano in mente i suoi occhi, il calore dentro.. si erano guardati per tutta la mattina, prima in chiesa poi alla festa. Compariva improvvisamente ovunque lei fosse. Poi quando tutti ormai erano sazi e mezzi ubriachi lo aveva visto salire le scale e lo aveva seguito con lo sguardo. Una volta sopra aveva aperto la porta di una sala e si era messo a fissarla. Mara aveva sentito le sue stesse gambe muoversi verso la scalinata e salire frettolosamente i gradini. Lo aveva raggiunto e spinto dentro la sala vuota. Lo aveva letteralmente assalito, gli aveva liberato il sesso già eretto e se l’era infilato dentro semplicemente spostando le mutandine già fradicie di desiderio. Lo avevano fatto da vestiti con le bocche incollate e le lingue intrecciate. Senza proferire una sola parola. Sapeva solo che il suo nome era Giacomo perché gliel’aveva detto Eva.
Dopo si era sentita malissimo. Era scappata dal matrimonio senza salutare e aveva passato due giorni a rimuginare incazzata e depressa su quanto fosse stata stupida, irriconoscibile…porca. La Mara spudorata e viziosa che aveva sempre relegato nei meandri della sua identità era esplosa e preso il controllo del suo corpo e della sua mente. Non avrebbe dovuto ma per quanto si sforzasse di dimenticare e cancellare quell’episodio ogni tanto ci tornava con i pensieri e malvolentieri ammetteva che quella era stato il miglior orgasmo della sua vita. Sperava solo che ce ne fossero altri così.
Respingendo ancora una volta quei ricordi tornò presente al tavolo dove con Alberto stava consumando la solita cena in compagnia del telegiornale regionale. In quel momento la voce della giornalista stava commentando lo “stagionale” aumento dei furti negli appartamenti della città semi deserta.
“Non mettere su Instagram che vai a Roma”, disse Mara, “la finestra della camera è ancora rotta e non vorrei che qualcuno decidesse di ripulirci la casa proprio quando non ci sei..”
“OK” aveva mormorato lui.
“Ma possibile che non si trovi un fabbro per aggiustarla? Hai chiamato oggi??” Chiese spazientita con un tono di voce abbastanza alterato..
Alberto distolse gli occhi dalla giornalista e fissandola le rispose altrettanto brusco:
“SI! Ho chiamato ANCHE oggi. Era in ferie e viene domani! Possibile che non ci possa pensare tu a queste cose?”
Mara abbassò gli occhi ma non smise l’espressione severa..non aveva voglia di litigare anche stasera. Prese il piatto, posate e bicchiere e mise tutto nella lavastoviglie avviandosi verso il salotto dove prima o poi Alberto l’avrebbe raggiunta e insieme avrebbero riempito di Netflix il tempo che li divideva dall’andare a dormire.
***
L’episodio di Dynasty era scivolato via come tutti gli episodi precedenti, tra le assurde cattiverie di Alexis, la smodata idiozia di Blake (che secondo Mara avrebbe potuto passare alla storia come l’uomo più schiavo della figa) e la mal sfruttata intelligenza di Fellon che invece avrebbe potuto usare quei neuroni fenomenali per finire la fame nel mondo, o trovare una cura per il cancro. Ma soprattutto era scivolato nella solita noia, mentre la sua mente vagava in cerca di un rifugio un po’ più eccitante dove nascondersi per qualche minuto. Alla fine, come al solito si erano preparati per la notte ed infilati sotto le lenzuola. Nudi, perché entrambi dormivano nudi, ma senza alcun intento di far fruttare quella nudità. Faceva anche caldo e l’aria condizionata era accesa. Alberto non aveva fatto in tempo a mettersi i tappi alle orecchie che si era immediatamente addormentato e il suo respiro pesante lo confermava. Mara non capiva come facesse a dormire con quei cosi nelle orecchie, li metteva perché il rumore del traffico gli dava fastidio, secondo lei invece metteva i tappi semplicemente per mandarle un tacito messaggio del tipo “non sono disposto a prolungare la giornata con chiacchiere da cuscino e soprattutto ..sesso.
Causa la frustrazione sessuale in cui spesso ricadeva, Mara una volta certa che lui dormisse, si accarezzava. Adorava la soffice sensazione che le regalava la scarsa peluria sul sesso, la morbidezza della sua figa. Faceva scorrere la punta delle dita tra le labbra, lungo l’apertura della vagina, facendo in modo di bagnarla per poi portare un po’ di quell’umore sul clitoride e poterci giocare. Ci girava intorno con i polpastrelli, lo spingeva sui lati, infilava una falange o due nel buchino per catturare altro liquido e ricominciare. Era un rituale che le consentiva di scaricare la tensione accumulata durante il giorno, nonché di sopperire parzialmente alla indesiderata castità di coppia. Infine, le consentiva di scivolare del sonno al termine del puntuale orgasmo. Lui non se ne accorgeva mai. O forse faceva finta di non accorgersene. Alberto non le aveva mai dimostrato molto desiderio sessuale. Si scopava solo il sabato in occasione del pisolino. Meglio che niente, si consolava.
Si stava addormentando con la mano ancora umida e le ultime onde di piacere che la stavano abbandonando. Con un senso di tranquillità generale, il suo corpo mezzo scoperto dalle lenzuola scalciate per una vampata di caldo post orgasmo. Si girò sulla schiena, la testa su di un lato e un sospiro per abbandonarsi a Morfeo. Ma sentì un rumore.
Le si spalancarono gli occhi e un fremito la riportò cosciente. Qualcosa sul terrazzino, al di la di quella finestra che da mesi non si chiudeva bene e che era a meno di un metro da lei. “Forse è caduto un vaso” pensò, “Forse è il gatto del vicino”. Una volta lo aveva trovato in camera, Bernie, il gatto nero della famiglia che abitava di fianco, amava fare l’equilibrista e saltava da un terrazzino all’altro con la dovuta maestria felina. Il pensiero giustificante il rumore, iniziò a rilassarla nuovamente ma per poco in quanto la finestra si stava aprendo. Si rese conto che l’abitudine di non abbassare le tapparelle perché le piaceva la luce del sole al mattino era stupida e pericolosa. Qualcuno forse stava per entrare in casa.
Rigida e con il respiro corto fissava la finestra nella penombra rischiarata solo dalle luci della strada. Era spaventata, ma per qualche motivo non terrorizzata, pensava di veder di li a poco spuntare il musetto di Bernie e si chiedeva quanto ancora avrebbe osato avanzare. Ma non era di Bernie la mano che stava lentamente spingendo l’anta e non erano certo di Bernie quegli occhi sconosciuti che apparentemente sorpresi la stavano fissando.
Chiunque fosse questo spider man milanese, che si era arrampicato alle pareti del palazzo per arrivare sul suo terrazzino contava di non trovare nessuno perché i suoi movimenti seppure lenti nell’aprire la finestra si erano arrestati bruscamente quando aveva visto lei. E ora i due si stavano fissando, come due animali selvatici sorpresi dalla presenza altrui e in attesa di vedere quale sarebbe stata la prossima mossa. Erano occhi profondi, scuri. Sembrava non battere le ciglia mentre la guardava. Si era ammorbidito dalla postura felina nella quale si era reso conto della presenza di Mara, da accovacciato si era alzato dritto e girato di fianco come per tornare da dove era venuto. Ma non l’aveva fatto. Era immobile e la fissava ancora negli occhi.
Mara era rigida, ma non terrorizzata, era incredula come non capisse cosa stava succedendo. Lui non aveva ancora fatto nulla per farle temere per la propria incolumità ed era convinta che sarebbe bastato un urlo per farlo scappare. Ma non urlava. Si rese conto di essere nuda, e scoperta e che forse, era proprio questa la ragione per cui ancora non era scappato. Mara fu la prima a muoversi e lentamente prese il bordo del lenzuolo facendolo scorrere verso il suo seno per coprirlo. A quel punto fu lui a muoversi e con uguale lentezza le fece un cenno morbido come a supplicarla non farlo, di fermarsi e di non aver paura. Portò quindi la stessa mano al petto, al cuore, e le fece un cenno di scuse. Lei vide i suoi occhi sganciarsi dai propri e scorrere lungo il suo corpo, fino al suo seno. Percepì il calore di quello sguardo neanche fossero le sue mani ad accarezzarla. Lui fece un mezzo inchino, la guardò nuovamente negli occhi e con un sorriso compiaciuto sparì dalla finestra e dal terrazzino.
Fu un urlo acutissimo che spaventò anche se stessa. Alberto saltò in piedi con gli occhi increduli e sbarrati. Le mani tese come a fermare qualsiasi cosa stesse succedendo e cacciò un urlo anche lui.
“C’era qualcuno!! Un ladro! La finestra!!! È scappato!”
Alberto si riprese e fatto il giro del letto uscì sul terrazzino nudo come la mamma lo aveva fatto. Rientrò in camera dopo una decina di secondi: “Che cazzo è successo?” Chiese con una mano sulla testa, i tappi che ancora spuntavano dalle orecchie e il suo discreto pisello penzolante.
“Ho sentito un rumore sul terrazzino e qualcuno ha aperto la finestra ma quando ci ha visti è scappato”.
“Non ho visto nessuno li fuori. Nemmeno in strada!
In compenso ho visto mezzo vicinato affacciato alle finestre che mi guardava il pisello!
Hai svegliato mezza Milano con quell’urlo. E un quarto l’hai mandata in ospedale con un infarto.. e sto pensando di andarci anche io… Ma sei sicura? Non te lo sei sognato? Non è che era Bernie?”
Mara fece una pausa. “no! Ero sveglia! Ne sono…quasi sicura!”
Alberto cacciò fuori un sospiro, crollò sul letto guardando il soffitto e probabilmente giunse alla conclusione che non c’era stato nessuno..
“Tutto ok Mara..ti prometto che domani sistemano la finestra!! Tutto a posto!”
La cinse in un abbraccio affettuoso, un po’ compassionevole forse ma poco importava…Mara non ci stava facendo caso… lei stava pensando a quegli occhi.
***
Non aveva chiuso occhio. Era rimasta tutta la notte a fissare quella dannata finestra. Era rimasta tutta la notte con le orecchie tese, respirando piano. Aspettando quel rumore sul terrazzino. Aspettando quell’ombra alla finestra, quegli occhi che sapevano accarezzare.
La sveglia di Alberto arrivò finalmente come un sollievo per Mara. La giornata ricominciava, poteva distrarsi e fare qualcosa, togliersi dal letto e da quella finestra. Velocemente andò in cucina a preparare la colazione, Alberto partiva per Roma.
Era un po’ preoccupato, più affettuoso e premuroso del solito. L’aveva vista scossa e i suoi tentativi di rassicurarlo non avevano avuto molto successo.
“Vuoi che cancelli lo stage? Preferisci rimanga qui?”
“No. Vai tranquillo, oggi sistemano la finestra e probabilmente è stata solo la mia immaginazione. Dovessi aver paura posso sempre salire da mia sorella. Non preoccuparti tesoro. Grazie”.
“Ok, torno venerdì, sono solo due giorni ma se mi chiami sarò qui in un paio d’ore con il primo volo ok?”
“Certo ma non preoccuparti… ho dormito poco. Tutto qui.”
Con un bacio lo congedò alla porta, si volevano tanto bene e se ne sarebbero voluti per sempre, ma la passione era da troppo tempo svanita e sarebbe stato difficile riaccenderla. Mara lo sapeva. E sicuramente lo sapeva anche lui, pensava Mara.
Chiuse la porta con sollievo. Doveva pensare. Doveva capire cosa sentiva, cosa bruciava dentro, cosa era quello sconvolgimento, quella improvvisa risolutezza, coraggio e forza che sentiva dentro. Si sedette pesantemente sul divano, si raggomitolò su se stessa con una tazza di the fumante nelle mani e nel silenzio della casa rimase li a pensare per ore.
Fu il campanello a riportarla alla realtà. Si era appisolata alla fine, stremata dalla notte e dai pensieri. Il fabbro finalmente che veniva a sistemare quella maledetta finestra. Lo accompagnò alla camera e tornò sul divano. Il rimuginare aveva localizzato in parte il suo malessere. Non era terrorizzata. Quell’uomo avrebbe potuto ucciderli, avrebbe potuto fare loro molto male, avrebbe potuto rovinare le loro vite. Mara avrebbe invece dovuto essere terrorizzata dalla cosa. Perché non aveva urlato subito. Perché era rimasta così calma…perché aveva ammesso che forse non aveva visto nulla, tranquillizzando così Alberto? Sarebbe stata sola in casa quella notte. La cosa avrebbe dovuto preoccuparla e invece era calma. Non si sentiva debole, non si sentiva vulnerabile. Si sentiva forte e la cosa non aveva alcun senso logico.
Terminato il lavoro, il fabbro dimostrò a Mara il ripristinato funzionamento della porta finestra. Mara provò lei stessa ad aprire e poi chiudere, controllando non fosse possibile spingerla ed aprirla nuovamente. Soddisfatta lo pagò e lo accompagnò alla porta.
Aveva passato il pomeriggio dalla sorella e le sue figlie. Stare con loro la aveva distratta abbastanza. Emilia aveva sentito l’urlo durante la notte e Marco, il marito era tra gli apparentemente numerosi vicini di casa che ora conoscevano le dimensioni dell’uccello di Alberto. Avevano cenato insieme ma senza discutere dell’accaduto. Anche la sorella era giunta prematuramente alla conclusione che il tutto era da attribuire alla fervida immaginazione di Mara.
La videochiamata su Skype era stata relativamente veloce. Non ci aveva messo molto a tranquillizzare ulteriormente Alberto. Gli aveva detto che era esausta, ed era vero. Sarebbe andata subito a nanna. Non aveva assolutamente voglia di uscire con le amiche, gli aveva detto, voleva solo dormire.
Si era spogliata nuda come al solito. Dopo essersi guardata allo specchio e concluso di essere anche quella sera, una bella donna, aveva spento le luci e controllato con attenzione che la finestra fosse chiusa correttamente anche se per un attimo, un assurdo istante, aveva esitato e contemplato la demenziale possibilità di lasciarla aperta. Coricatasi, aveva lasciato scorrere la mano lungo la gamba, il suo inguine, un dito sul suo amico clitoride per finire sul capezzolo. Si era inumidita immediatamente ma era troppo stanca per accarezzarsi. Si girò su di un fianco e sprofondò immediatamente in un sonno profondo e ristoratore.
***
Il mattino arrivò con un carico di risolutezza insperato. Mara si alzò determinata. Era ora di iniziare una nuova fase della sua vita. Qualcosa doveva necessariamente cambiare drasticamente. La sua era noia, era insoddisfazione, era frustrazione. Si vestì con l’intenzione di piacere. Di affascinare. Con una precisa lista di persone amiche in mente usci di casa munita di un solo obiettivo. Oggi avrebbe trovato un lavoro.
Non le fu difficile grazie al suo ottimo curriculum scolastico ed universitario, il fatto che non avesse grosse pretese in merito a retribuzione o responsabilità, il network di conoscenze che era riuscita a mantenere negli anni e la sua femminilità. Mara sapeva di piacere. Il tutto le aveva consentito di tornare a casa quel tardo pomeriggio con tre diverse proposte che avrebbe potuto concretizzare la settimana successiva dopo i colloqui che almeno per due di questi sembravano essere proforma.
Pimpante, aveva raccontato il tutto ad Alberto su Skype. Le era sembrato piuttosto sorpreso ma compiaciuto. Aveva il suo supporto ed approvazione e la cosa le faceva piacere. Era cambiata, Mara aveva un piano. La sua giornata era stata produttiva e non vedeva l’ora di affrontarne una nuova l’indomani.
Aveva cenato tranquilla, senza televisione, lei e i suoi pensieri. Qualche messaggio su whatsapp con le amiche alle quali aveva comunicato la sua ritrovata risolutezza. Tutti erano sembrati entusiasti del cambiamento. Con un sorriso stava chiudendo la giornata. Si prese cura di se con un lungo bagno caldo. Con cura si era asciugata il corpo e curata la pelle con un velo di crema. Aveva massaggiato le sue gambe, il suo petto le sue braccia compiaciuta. Spente le luci del bagno e della camera si era avvicinata al letto, aveva guardato fuori attraverso i vetri della finestra ancora chiusa, tranquilla che nell’oscurità nessuno l’avrebbe vista. Rimase li qualche secondo ad osservare il passaggio delle macchine di sotto, i marciapiedi vuoti, la vita dentro gli appartamenti di fronte e poi senza la minima esitazione aveva sbloccato la serratura della finestra, azionato la maniglia e l’aveva spalancata. Fino al battente. Si era girata, spostate le lenzuola si era coricata continuando a guardare fuori. Ed aveva preso sonno.
Erano da poco passate le tre quando aveva sentito di nuovo il rumore. Aveva aperto gli occhi senza muoversi e lo aveva guardato mentre scavalcava la ringhiera del terrazzino. Era agile e morbido nei movimenti. Socchiuse gli occhi facendo finta di dormire, senza muovere un muscolo, osservandolo attraverso le palpebre semichiuse. Non aveva nulla nelle mani e la cosa non la stupiva. Non le avrebbe mai fatto del male ne era sicura. Una volta sul terrazzino, si era chinato ed avvicinato alla finestra lungo lo stipite. Guardava dentro, guardava lei, guardava dietro di lei, lo spazio vuoto dove avrebbe dovuto essere Alberto. Mara immaginava lo stupore, la confusione e la curiosità che sicuramente stava provando vista l’esitazione. Sembrava incerto ed insicuro sul da farsi. Passarono così una manciata di secondi interminabili e finalmente aveva fatto il passo che lo separava dalla camera. Si era avvicinato e la stava guardando. L’aveva guardata da capo a piedi soffermandosi sulle sue curve. Poi era tornato a guardarla in viso. Con l’uomo a meno di un metro di distanza Mara lentamente aprì gli occhi fissandolo inespressiva. Colse l’ulteriore sorpresa di lui e l’istinto di ritornare sui suoi passi per non spaventarla. Mara con gli stessi gesti che lui aveva usato durante il loro primo incontro gli fece cenno di fermarsi. Di non avere paura. Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi Mara lentamente si girò supina, rilassò le spalle mostrando in tutta la sua gloria il suo seno sodo e i capezzoli turgidi che puntavano il soffitto. Stese le gambe e le divaricò leggermente. Mosse le braccia all’unisono e le adagiò tra la sua testa e la testiera del letto.
L’incredulità dell’uomo era palpabile. L’incertezza gli rallentava i movimenti. Dopo altri interminabili istanti si mosse verso di lei. Si sedette sul ciglio del letto, pose una mano sul suo seno e scivolò lentamente sul suo ventre e poi sul suo sesso. Scese ulteriormente lungo l’interno della sua gamba spostandola ulteriormente verso di se per poi tornare con il palmo della mano sul suo monte di Venere. Le sue dita iniziarono a palpeggiarle le grandi labbra che si inumidirono velocemente sotto la piacevole stimolazione. Il suo dito medio trovò varco nella carne e scivolò all’interno causando una fitta di piacere in Mara che allargò ulteriormente le gambe favorendo un accesso più profondo e arcuando la schiena per offrire tutta se stessa al piacere. Lui continuò l’esplorazione con i movimenti giusti, ritmici, lenti mai bruschi e il primo orgasmo di Mara esplose velocemente contraendole i muscoli delle gambe e facendole emettere un gridolino sommesso.
Mara strinse le cosce, bloccando la mano dentro di se. Con un deciso movimento iniziò a rotolare dalla parte opposta dell’uomo e con le mani gli prese la testa favorendone lo scivolare sul letto alla sua destra. Lui non se l’aspettava ma non aveva posto la minima resistenza. Se questa femmina voleva guidare le danze poteva anche lasciarglielo fare. Sfilò le dita dalla vagina di Mara e scivolò di fianco a lei pancia all’aria, la testa sul cuscino di Alberto. Le sorrise, genuinamente divertito. Si portò le dita umide di lei al viso, ne annusò l’essenza e compiaciuto ne assaggiò il gusto leccandosi le dita. Mara restituì il sorriso e gli salì sopra. Gli mise il sesso bagnato sopra il suo spingendo e sentì il gonfiore sotto la tuta sportiva che indossava. Scivolò sulle sue ginocchia e con entrambe le mani liberò il suo ventre rivelando la sua asta perfettamente eretta e gonfia. Mara volle prima toccarlo e lo massaggiò con la mano destra, cominciando dalla punta della sua cappella fece scorrere il suo palmo lungo l’asta fino alla base trascinando la pelle in basso scoprendo la totalità della cappella poi verso l’alto lungo tutta la sua lunghezza e di nuovo giù fino alla base. Rimase un istante ad ammirare la goccia di liquido pre-seminale apparsa dall’orifizio, prova inappellabile del piacere che il suo ospite stava provando. Un altro giro con la mano destra e poi entrambe le mani a spalmare quel piacere lungo l’asta che a breve avrebbe avuto dentro di se. Non voleva aspettare oltre. Risalì il corpo di lui strofinando il pube sulla sua gamba e lasciando una scia di piacere. Giunse al bacino e guidando il pene separò le labbra con la punta e l’appoggiò all’apertura per lasciarsi quindi cadere pesantemente sul suo bacino.
L’asta la penetrò profondamente, fino in fondo. Un gemito uscì dalla bocca di lei già prossima al secondo orgasmo della serata. “A quanto pare Mara è multiorgasmica” pensò la parte pudica di lei, ormai relegata in un angolo dimenticato della sua anima. Le sue gambe avvolsero le gambe di lui in una stretta che quasi lo immobilizzò. Spinse ancora più giù divorandogli il pene in tutta la sua lunghezza. Iniziò a scivolare avanti e indietro strofinando il clitoride sul suo addome trovando sostegno e appoggio sulle sue braccia muscolose che avvinghiò con le mani. Quattro, cinque, sei colpi forti non diedero scampo alla sua vittima che esplose in un ringhio animalesco emettendo tutto il seme caldo che aveva dentro spruzzandolo con potenza in fondo alla sua vagina. Il fiotto bollente, il pulsare dentro la vagina e la sua espressione orgasmica diede fuoco alle polveri del suo piacere e per qualche istante Mara fu pervasa da spasmi incontrollabili lungo tutto il corpo che non aveva mai immaginato di poter provare. Perse il controllo dei propri muscoli e in uno sciame convulsivo crollò sul corpo dell’uomo spalmandocisi sopra cercando una penetrazione sempre più profonda…come se fosse possibile.
Ci vollero alcuni minuti prima di tornare in se. Mara riaprì gli occhi, ritrovando il controllo del respiro. Lasciò la presa dai bicipiti di lui e mollò la morsa delle sue gambe. Scivolò di lato estraendo lentamente il pene dalla guaina. Vibrò ad ogni millimetro. Con un respiro profondo si lasciò andare su un fianco dove prese un attimo di pausa. Lentamente procedette a retrarre le sue mani dal corpo di lui e quando non vi fu più contatto trovò il coraggio di alzare gli occhi ed incontrare i suoi. Li trovò grandi, belli ma ancora attoniti, esterrefatti, certamente increduli di quanto era appena successo. Li fissò per qualche secondo. Poi volse lo sguardo alla finestra sempre spalancata e quindi di nuovo a lui. Lui colse il messaggio. Scivolò indietro verso il bordo del materasso allontanandosi da lei. Scese dal letto, si ricompose i capelli lunghi, la guardò ancora con uno sguardo incerto come per chiederle cosa fare. Mara annuì sicura, forse anche una punta spazientita eliminando in maniera impietosa ogni speranza residua. L’intruso si volse verso la finestra e nel silenzio si riassorbì nell’oscurità del viale.
Mara fece un ultimo sforzo e si alzò dal letto. Mosse un passo verso la finestra e la chiuse bloccandola. Con veloci movimenti delle braccia abbassò completamente la persiana e si lasciò cadere sul letto. Abbracciò il letto e le venne da ridere, “c’è un nuovo record tra i tuoi orgasmi Mara!” Disse ad alta voce.
Sistemò il cuscino, pose la mano sulla figa accoccolandosi su se stessa,
“…e non sarà l’ultimo!”.
Il sorriso rimase sulle sue labbra mentre Mara prese sonno serena e appagata.
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LEZIONE DI BALLO
Finalmente Irene l’aveva avuta vinta, si era messa in testa che mi doveva insegnare a ballare e ci era riuscita, lei appassionata di ballo mi aveva convinto, per tutto l’inverno mi aveva portato a scuola di ballo, e dopo tante lezioni, a 45 anni di età, la mia goffaggine era sparita, lei diceva che ero diventato bravo, a me bastava soltanto potermi muovere in modo armonioso e farla contenta portandola ogni tanto a ballare. Fino ad adesso avevo ballato solo alla scuola questo primo week end di inizio giugno lei aveva organizzato la nostra uscita, mi aveva tenuto nascosto il luogo dove aveva prenotato, unica condizione che io gli avevo posto era che il vestito per quella serata lo avremmo scelto insieme ma la parola finale toccava a me. La boutique in cui l’avevo portata era una di quelle in cui lei faceva pochi acquisti poiché a suo parere i vestiti erano troppo sex e spinti e non adatti a serate di gala, stavolta però io volevo proprio quello un vestito elegante ma anche molto sex, dopo tante prove alla fine avevamo scelto un vestito color argento in seta una ampia scollatura davanti e schiena totalmente scoperta, logicamente da portare senza reggiseno, completava il lato sex un vistoso spacco che se non si restava attenti lasciava intravedere mutandine, con il vestito era compreso un minuscolo perizoma dello stesso colore e stoffa del vestito. Anche se lo considerava un po' troppo osè, Irene mi aveva accontentato, logicamente come ogni donna non si era accontentata di un solo vestito ed all’uscita della boutique eravamo colmi di pacchetti, per me eravamo andati sul classico, un paio di pantaloni blu che mi calzavano a pennello e la classica camicia bianca. Il giorno dopo appena sveglio vedo Irene già pronta mi invita a prepararmi dicendomi che voleva partire prima di pranzo e che avremmo pranzato per strada, faccio una doccia veloce ed un’altrettanta veloce colazione e partiamo, appena in circonvallazione mi fa subito prendere l’autostrada e mi dice di proseguire verso Venezia, ora avevo chiara la nostra destinazione, quando gli chiedo conferma lei ride negando sia Venezia la destinazione e dicendo che sarebbe stato un posto che lei conosceva bene poiché per anni ci aveva passato le vacanze estive. Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio, dopo che ci siamo sistemati in camera, sistemato la nostra roba, mi avvicino ad Irene con l’intento di baciarla e portarla a letto per farci l’amore, lei mi blocca subito dicendomi di stare buono di farmi una passeggiata perché lei aveva appuntamento dal parrucchiere, di cattiva voglia acconsento e lei dopo avermi dato un bacio esce per il suo appuntamento, non sapendo come passare il tempo decido di fare una passeggiata sul lungomare in cerca di un buon ristorante per la sera. Passano un paio di ore e di Irene ancora nemmeno l’ombra, inizio ad essere impaziente, decido allora di scendere nella hall ad attenderla, passa quasi un’altra ora, ormai la mia pazienza è al limite, da innervosito divento incazzato anche perché non so nulla del programma della serata e non ho nemmeno prenotato ristorante, sono a smadonnare davanti all’entrata dell’hotel quando la vedo arrivare, più si avvicina più resto sbalordito, quando mi è davanti resto a bocca aperta, è stupenda, ha accorciato i suoi capelli biondi. Sta benissimo. Ma il lavoro perfetto lo ha fatto la truccatrice e stupenda mi avvicino ad abbracciarla e lei mi da un fuggevole bacio sulle labbra e poi prendendomi per mano mi porta di corsa verso la nostra camera, gli chiedo dove vuole andare a mangiare ma lei mi assicura che è tutto a posto e già prenotato, in un attimo è nuda davanti a me, e cerca il vestito da indossare, non resisto a vederla cosi bella gli sono addosso e lei sorridendo mi scaccia pregandomi di aver pazienza, si veste in un attimo aggiungendo qualche gioiello che la rende più affascinante. Come al solito appena arriviamo al ristorante tutti gli sguardi sono diretti al nostro Ferrari, stavolta per poco, appena Irene scende dall’auto i presenti spostano gli sguardi su di lei, gli uomini se la mangiano con gli occhi e mi guardano con molta invidia, facciamo l’ingresso al ristorante e ci portano al tavolo prenotato da Irene, la sala è enorme con in mezzo un grande spazio vuoto, dove presumo si ballerà, il nostro tavolo è in fondo al terrazzo su una piattaforma sul mare, praticamente ci affacciamo sul mare e lo abbiamo anche sotto, è una serata bellissima la nostra zona è illuminata solo dalle candele sul tavolo e dalla luna, devo dire che anche come posto è molto bello, si sente l’odore della salsedine ed il rumore delle onde che si infrangono nei pilastri della struttura, anche io continuo a mangiarmi con gli occhi Irene e lei mi promette che mi farà passare una notte indimenticabile. Quando iniziamo a mangiare una orchestra inizia a suonare ed i primi avventori nella pausa tra una portata e l’altra iniziano a ballare, noi decidiamo di mangiare con calma, prima del dolce Irene mi invita al primo ballo, e un languido e romantico swing, ci dondoliamo abbracciati Irene mi guarda sorridente i suoi occhi sprizzano felicità e mi elogia come ballerino, io sono in estasi a tenerla fra le braccia, e non solo io, basta poco ed ho una notevole erezione, temo che al ritorno al tavolo qualcuno se ne potrebbe accorgere, lo faccio presente a Irene che fa una risata ma ballando, essendo provetta ballerina mi porta in prossimità del nostro tavolo dove possiamo sedere tranquillamente. Passiamo la serata a ballare ed io sono sempre più eccitato, Irene è euforica, ha bevuto qualche bicchier in più e perde in parte i freni inibitori, non cerca più di stare attenta allo spacco del vestito, ne tantomeno al fatto che ogni tanto dalla scollatura fa capolino un capezzolo, io non ho fatto altro che strusciarmi contro di lei per tutta la serata facendogli sentire la mia erezione ed in un momento in cui siamo stati affacciati al balcone sul mare avendo potuto con la mia mano raggiungere la sua figa ho constatato che anche lei era eccitatissima. Ad un certo punto della serata un ballerino di latino americano, si avvicina a Irene e la invita a ballare, lei con mia meraviglia declina l’invito dicendogli che aveva già il ballerino per tutta la serata, approfitto per dargli un bacio e lei mi sussurra che stanotte vuole essere solo mia, sono al settimo cielo dalla gioia ed anche quando un signore sui 50 anni insieme a una ragazza molto bella anche se un po' volgarotta si avvicinano con l’intento di attaccare bottone li liquidiamo gentilmente ma in modo fermo, è chiaro che stasera non ci sarà spazio per trasgressioni e ci godremo la nostra serata. Verso mezzanotte chiedo ad Irene se ha voglia di rientrare, lei sorridendo mi risponde che è consapevole che la voglia è più mia che sua e che dovevo avere pazienza perché avevamo tutta la notte ed il giorno dopo davanti poi ad un certo momento mi prende per mano e mi invita a seguirla, imbocca una scaletta che scende sotto la piattaforma, dove c’è un altro spazio, molto più vicino al mare, con alcune poltrone e due sedie a dondolo, siamo al limite della piattaforma 10 centimetri sotto di noi c’è l’acqua il mare è calmissimo altrimenti credo che le onde sommergerebbero lo spazio, Irene si appoggia alla balaustra poi mi attira a se ed inizia a baciarmi, la sua lingua non mi da pace, bacia con una intensità maggiore del solito, in un momento di pausa lentamente allarga suo vestito e mette a nudo il suo seno è un chiaro invito a baciarlo io inizio ad accarezzarlo, sento i capezzoli inturgidirsi sotto le mia dita Irene sospirando piega il capo all’indietro lasciando scoperto il collo, io inizio a baciare e sfiorare con la lingua il suo collo per poi scendere lentamente fino a raggiungere il suo seno, succhio i suoi capezzoli e con le mani scendo a cercare la sua figa, il minuscolo perizoma è un ostacolo irrisorio, quando sto per inginocchiarmi per poter leccare la sua figa, Irene mi trattiene pregandomi di continuare il quel modo, l’accontento e lei allargando il vestito mette a nudo la sua figa, io continuo a baciare l sua bocca il suo collo il suo seno mentre lei lentamente apre la cerniera dei mie pantaloni ed afferra il mio cazzo, lo accarezza lo stringe e poi se lo struscia sulla figa, la mia cappella sente il suo clitoride sono sempre più eccitato ed invito Irene verso le poltrone, lei mi blocca li e non mi fa muovere continua a strusciarsi il mio cazzo su suo clitoride poi appoggia il suo piede alla ringhiera in questo modo resta con le gambe divaricate e poi aver indirizzato il mio cazzo alla sua figa mi chiede di prenderla in quel modo, anche lei e bagnata fradicia basta una leggera spinta e sotto tutto dentro di lei, mi stringe fortissimo e basta poco e gode con un orgasmo che la scuote tutta continuo a baciarla ed accarezzarla e lei mi chiede di godere anche io vuole sentirsi inondare del mio orgasmo, quando mi lascio andare e i primi schizzi arrivano dentro di lei ha di nuovo un altro orgasmo e si stringe forte a me uso il mio fazzoletto per aiutarla a pulirsi un po' ci sistemiamo e ci sediamo sulla dondolo a riprendere fiato. E’ a questo punto che seduti in un angolo della piattaforma notiamo il signore di prima con la ragazza giovane, lei è intenta a fargli un pompino, sicuramente hanno assistito al nostro amplesso ed adesso vogliono farci capire che sono disponibili anche ad altro, restiamo seduti sulla sdraio Irene abbracciata a me, e li osserviamo, adesso siamo noi a goderci lo spettacolo, l’uomo ci osserva con sguardo invitante ma noi restiamo immobili, poi cambia posizione va piegare la ragazza a pecorina gli alza la minuscola gonna mettendo in mostra un bellissimo culo, la ragazza è senza mutande e lui subito con un colpo secco gli è dentro, si sono posizionati in modo che noi possiamo vedere chiaramente, lui continua a guardare Irene voglioso, come a fargli capire che desidererebbe avere lei, mentre Irene resta impassibile, basta poco ed anche lui gode dentro la ragazza. Dopo che si sono sistemati, con la banalissima scusa di chiedere di accendere sigaretta s avvicinano a noi, la ragazza sposta subito una poltroncina e senza chiedere permesso si siedono davanti a noi quasi a contatto, Irene in un primo momento ha un moto di stizza, li sta quasi invitando ad allontanarsi, poi si calma, dopo le presentazioni si chiacchiera dl più e del meno Arturo e Franca hanno l’educazione ed il buon gusto di non fare nessun accenno agli amplessi consumati pubblicamente poco prima, e con il passare del tempo si rivelano 2 persone colte ed intelligenti anche ad Irene diventano simpatici e la sento più rilassata ed a suo agio, sono regolarmente sposati anche se noi avevamo pensato di no, vista la differenza di età, 20 anni ci confermano loro, Arturo è un piccolo industriale venuto su dal niente e Franca diciamo quadi che se la è cresciuta, ci invitano a pranzo per il giorno dopo a casa loroinvito che accettiamo, poi mentre Arturo che sicuramente ci ha visti arrivare inizia a chiedermi di parlargli del mio Ferrari, mentre noi discutiamo di auto, mi accorgo che Franca furtivamente ha messo una mano sula gambe di Irene che ha un leggero movimento, la guardo e lei mi fa cenno che è tutto a posto e si stringe di più a me, Franca accarezza la coscia nella sua lunghezza, Irene sempre stretta a me si sistema meglio sul dondolo divaricando leggermente le gambe, anche Arturo ha smesso di parlare ed assiste alla scena leggermente più staccato, adesso le carezze di Franca sono più decise con la scusa di dare un bacio bisbiglio all’orecchio di Irene se tutto ok, lei mi fa uno sguardo eloquente dicendo si con la testa, Franca si sposta leggermente in avanti ed affonda la sua bocca sulla figa di Irene ed inizia a leccarla, lei si stringe a me baciandomi ed inarcandoci in modo che Franca posso leccarla a fondo, mentre il suo respiro diventa più affannoso le sue mani armeggiano con mie pantaloni li sbottona raggiungendo il mio cazzo e tirandolo fuori, anche Franca accarezza il mio cazzo e quando Irene ha un primo orgasmo, sposta la sua bocca dalla sua figa al mio cazzo ed inizia a farmi un pompino, Arturo che fino a quel momento era stato in disparte si sposta mettendosi accanto a Franca ed allunga le mani per accarezzare il seno ad Irene, alla prima carezza, anche con mio stupore, Irene gli allontana la mano poi chiede a Franca di spostarsi ed essendo di nuovo il mio cazzo duro mi viene sopra infilandosi il mio cazzo dentro ed attaccandosi al mio collo ed iniziare a baciarmi si muove lentamente in modo dolce, Franca ed Arturo per un po' la accarezzano sulla schiena e sul culo poi anche loro iniziano a far l’amore fra di loro, Irene inizia a tempestarmi di baci tutto il volto e dopo un po' gode di nuovo avendo un orgasmo accompagnato da gridolini, io mi trattengo anche perché la notte sarà lunga e per adesso va bene cosi, pochi minuti dopo anche Arturo e Franca godono, ci sistemiamo sempre non parlando di sesso come se fosse un tabù e ci salutiamo dandoci appuntamento al giorno dopo, mentre rientriamo in hotel chiedo a Irene se ci fosse qualche problema con Arturo e lei mi risponde che non c’era nessun problema e che anzi era un tipo molto intrigante e sicuramente molto delicato e dolce come piaceva a lei, ma poi aggiungeva che quella notte voleva essere solo mia e fare l’amore solo con me, gli do un bacio ed abbracciati saliamo in camera. Appena arriviamo in camera, Irene si avvicina a me mi da un bacio e lentamente inizia a sbottonarmi camicia pregandomi di restare immobile, inizia ad accarezzarmi il torace poi a baciarlo mentre con le mani inizia a slacciarmi pantaloni, quando mi ha spogliato spostando leggermente le spalline fa cadere il suo vestito a terra e poi si sfila il minuscolo perizoma, siede al bordo del letto e mi attira verso di se, il mio cazzo duro è a pochi centimetri dalla sua bocca, lo prende in mano lo accarezza lo sfiora con le labbra, con una mano mi tocca le palle poi lentamente lo fa sparire nella sua bocca, inizia a succhiare come un bimbo succhia il capezzolo, il cazzo mi diventa duro come il marmo, tento di farla sdraiare ma lei mi prega di restare ancora in quella posizione, continua a succhiare ed accarezzare il mio cazzo, ci gioca in tutti i modi, faccio fatica a trattenermi, finalmente lentamente si sdraia, mi inginocchio ai piedi del letto gli faccio mettere le gambe sulle mie spalle ed inizio a leccarla, con la lingua disegno i contorni del suo inguine mentre con una mano le massaggio lentamente il monte di venere, mi avvicino al suo clitoride sfiorandolo e facendogli sentire solo il calore del mio alito, inarca la schiena offrendomi la sua figa ed allora lentamente inizio a leccarla, prendo in bocca il suo clitoride ed inizio a succhiarlo la sento rabbrividire di piacere, poi inizio a dargli lunghe leccate dal clitoride fino al buchetto dietro, le sue mani tengono bloccata la mia testa e quando sento le sue gambe che stringono imprigionandola capisco che sta per godere inizio a succhiare più forte fino a che la mia bocca non è inondata dai suoi umori, succhio fino all’ultima goccia poi mi alzo e lentamente affondo il mio cazzo dentro di lei che attorciglia le sue gambe intorno alla mia schiena tenendomi bloccato dentro di lei. Alterno colpi leggeri e cadenzati alternandole a nuove leccate di figa e culetto, poi quando è bagnata al punto giusto, gli faccio alzare di più le gambe punto il mio cazzo nel suo buchetto dietro e lentamente spingo fino a che sono tutto dentro, continuiamo a baciarmi i nostri respiri diventano sempre più affannosi e quando la sento di nuovo godere mi lascio andare anche io e libero il mio godimento dentro di lei, continuiamo a baciarci per un tempo indefinito e poi ci addormentiamo abbracciati. Il mattino dopo finita la colazione e dopo aver fatto passeggiata ci avviamo verso casa di Arturo e Franca, entriamo in una bella e moderna villa con un ampio e bello giardino, all’entrata un grande patio confina con una piscina altrettanto grande con accanto una vasca idromassaggio, Arturo e Franca ci accolgono in modo caloroso, dopo i saluti di rito Irene si avvicina al bordo della piscina seguita anche da noi, Franca gli chiede se ha desiderio di prendere il sole e fare il bagno che in quel caso gli avrebbe prestato un costume, Irene fissandola gli risponde che non ne ha bisogno e che noi siamo patiti del naturismo e senza aggiungere altro sfila il vestito e le mutandine e resta nuda accomodandosi su una sdraio, Arturo resta a bocca aperta, la fissa incantato mangiandosela con gli occhi, lei lo guarda e gli sorride, poi invita anche me a spogliarmi e sdraiarmi accanto a lei, chiedo ad Arturo se ci sono problemi se anche io mi metto nudo e lui deglutendo sempre con gli occhi puntato ad Irene mi invita a fare come se fossi a casa mia, mi spoglio anche io e mi stendo sulla sdraio accanto a Irene, Arturo e Franca si congedano un attimo dirigendosi verso casa e dicendoci che sarebbero arrivati a momenti. Quando restiamo soli fisso Irene con aria interrogativa, lei mi sorride dicendomi che il giorno prima voleva essere solo mia, ma che oggi se capitava occasione avrebbe gradito anche trasgredire, quando gli faccio notare che Arturo era dal giorno prima che se la mangiava con gli occhi lei mi dice che lo trova un bell’uomo, intelligente, colto e molto intrigante, aggiungendo anche che la sera prima aveva notato che era anche ben dotato, sorridiamo consapevoli che oggi a differenza della sera prima ci sarà un seguito con Arturo e Franca. Quando ritornano, anche loro, sono in parte nudi, Arturo ha un costume a pantaloncini, si nota un fisico asciutto e già abbronzato, mentre Franca in topless mette in mostra un bellissimo seno sodo e formoso, il culo lo avevamo ammirato la sera prima ed anche quello era molto bello. Irene li osserva poi si alza e sorridendo di avvicina ad Arturo dicendo che non poteva stare con pantaloncini e senza dargli nemmeno tempo di capire glieli fa scendere sfilandoglieli ed invitandolo a sedere davanti a noi, poi rivolta verso Franca invita anche lei a mettersi nuda, e quando toglie slip mette in mostra una bella figa depilata ma con un ciuffetto di peli all’altezza del monte di venere. Restiamo a chiacchierare del più e del meno, si nota dal loro leggero disagio che non sono abituati a stare nudi, per noi invece è una cosa naturale, Arturo va a prendere aperitivi mentre Franca sistema il tavolo per il pranzo a bordo piscina, Irene intanto ha avvicinato le sdraio ed adesso mi bacia ed inizia a strusciarsi, quando glielo chiedo mi conferma che Arturo è intrigante ed ha voglia di scoparselo, poi facendomi battuta mi dice che nemmeno a me andrà male poiché Franca è una gran bella figa. Quando arrivano gli aperitivi, Irene ha appoggiato la testa sul mio petto , iniziando a darmi bacetti, mentre con una mano sta giocando con il mio cazzo che intanto è diventato duro, Arturo siede e ci osserva un po’ impacciato, Irene continua a massaggiarmi il cazzo fissando Arturo, che memore del rifiuto della sera prima non osa avvicinarsi ne a prendere iniziativa, quando Irene inizia a farmi un pompino lui non riesce più a nascondere la sua erezione e dopo un po’ si tuffa in acqua ma non smette di guardarci, Irene si alza fa passare le gambe a cavallo della sdraio e rivolta verso la piscina lentamente si fa scivolare il cazzo dentro la figa, con una mano si tocca il clitoride e con l’altra si accarezza il seno sempre fissando Arturo che è sempre più impacciato ed eccitato, a questo punto Irene rompendo gli indugi chiama Arturo e lo invita ad avvicinarsi, in un primo tempo resta un po’ interdetto poi lei gli fa chiaramente cenno di avvicinarsi, quando esce dalla piscina, si nota chiaramente che il bagno non è servito a calmarlo, il suo cazzo svetta in piena erezione e bastano due passi per essere davanti a Irene che allunga una mano afferrandoglielo ed iniziando a segarlo, poi lo attira a se e lo prende in bocca ed inizia a succhiarlo, Arturo chiude gli occhi con una espressione estasiata poi allunga le mani ed inizia ad accarezzargli il seno, Franca ci osserva ma non si avvicina sento la figa di Irene bagnatissima, anche lei è molto eccitata inizia a muoversi più velocemente e raggiunge l’orgasmo, a quel punto anche Arturo eccitato al massimo gode in bocca a Irene che con mia sorpresa – visto che non lo gradisce molto - ingoia tutto nel frattempo anche Franca si è avvicinata abbraccia Irene e gli da un lungo bacio in bocca, sento gli umori di Irene scendere lungo il mio cazzo, ma mi trattengo dal venire e quando Irene si stacca da me è Franca che succhia i suoi umori dal mio cazzo facendomi un pompino, ma anche stavolta mi trattengo dal venire. Ci rilassiamo un po’ e poi pranziamo, stavolta parliamo sia della sera prima che di oggi ed Irene spiega ad Arturo perché aveva rifiutato il suo approccio la sera prima aggiungendo che al contrario oggi era giornata di trasgressione. Finiamo il pranzo con calma e dopo il caffè Irene in modo sorprendente – di solito non prende mai iniziativa – va dietro Arturo ancora seduto a tavola gli mette le mani sul petto ed inizia a baciarlo sul collo, io mi avvicino a Franca mi metto davanti a lei e la invito a succhiarmi il cazzo, dopo un po’ Irene prende Arturo per mano e si avvia verso l’interno della casa, anche io e Franca li seguiamo in camera da letto, Irene si sdraia sul letto ed invita Arturo a leccarla lui è raggiante, dopo sera prima mai avrebbe sperato di scopare Irene, inizia ad accarezzarla dai piedi lentamente sale con le mani lungo il suo corpo facendo seguire la sua lingua lungo le sue cosce fino a che non arriva alla figa, inizia a leccarla delicatamente e dolcemente come piace ad Irene che allarga le gambe offrendosi tutta ai suoi baci per poi invitarlo a prenderla, Arturo delicatamente affonda tutto dentro di lei ed inizia a pomparla aumentando la frequenza dei colpi, lei ha un primo orgasmo ma Arturo non si ferma fino a quando dopo l’ennesimo orgasmo anche lui gode dentro di lei, nel frattempo accanto a loro Franca mi aveva fatto sdraiare supino e mi era venuta sopra godendo anche lei, quando Arturo si stacca da Irene, Franca si alza la afferra dai piedi e la attira il fondo al letto, lei in piedi si piega a 90 gradi ed inizia a leccargli la figa ancora piena del godimento di Arturo ed invita me a prenderla a pecorina, inizio a sbatterla, mentre Irene si gode le sue leccate, poi mi stacco mi abbasso ed inizio a leccargli buchetto, Franca capisce mie intenzioni ed allarga di più le gambe, la bagno con la mia saliva mista ai suoi umori, e dopo avergli infilato il cazzo in figa per bagnarlo, lo sfilo e lo appoggio al suo buchetto, la sento che si contrae e mi prega di fare piano perché è la prima volta, do una spinta decisa e la mia cappella è dentro facendo urlare Franca, resto immobile un attimo e quando vedo che lei lecca con nuova foga Irene spingo con decisione fino a che non sono tutto dentro, Franca smette di leccare Irene anche perché sul suo volto le smorfie di dolore e di godimento si alternano, a questo punto Irene si gira e va sotto ed inizia a succhiare il clitoride a Franca che lentamente trasforma i lamenti di dolore in lamenti di godimento Arturo ne approfitta e si posizione fra le gambe si Irene ed inizia a leccarla per poi dopo un po’ quando torna di nuovo duro affondare il suo cazzo nella figa di Irene, la prima a godere è Franca seguita poi ad uno ad uno da tutti noi in un godimento totale, restiamo a letto a coccolarci, scherzosamente prendo in giro Irene dicendogli che era la prima volta che la vedevo così trasgressiva e piena di iniziativa, risponde allo scherzo dicendomi che visto che gli dicevo sempre che doveva essere più intraprendente e che una volta fatto avevo da ridire sarebbe stata ultima volta. Continuiamo a scherzare e visto il feeling che si è creato con Franca ed Arturo li invitiamo per un week end da noi visto che ci hanno svelato che per loro era stata la prima volta, anche se era da tanto che cercavano occasione, gli proponiamo un week end lungo in modo di avere la possibilità di fargli visitare anche qualche locale scambista e di aiutarli nel loro percorso, ci salutiamo con la promessa di rivederci a breve.
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5 anni fa
irene_alberto,
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INCONTRO IN PALESTRA 2 PARTE
Dopo l’incontro con Gabry eravamo rimasti d’accordo che sarebbe venuta a cena insieme al suo uomo, Diego, il sabato sera a casa nostra, e finalmente siamo a sabato.Fin dal mattino una strana eccitazione si era impossessata di me, oltre all’eccitazione nell’immaginare la serata ero molto indaffarata a preparare in modo che gli ospiti si trovassero a loro agio. Gabry ci aveva avvisato che per loro, ma soprattutto per Diego era la prima esperienza di scambio, in effetti pur se molto presente nelle loro fantasie non aveva mai avuto esperienze, con Alberto ci eravamo messi d’accordo di far partire tutto in modo soft per poi vedere come si sarebbero comportati loro. Ormai era tutto pronto, avevo deciso che avremmo cenato all’interno per evitare sguardi indiscreti dei vicini, avevo preparato il tavolo in penombra illuminato da candele aromatiche, la cena era pronta per essere servita ed il vino in fresco. Nel pomeriggio avevo fatto un salto da estetista e parrucchiere adesso stavo aspettando Alberto, ero indecisa su cosa indossare, il suo consiglio mi sarebbe stato utile. Al suo arrivo Alberto mi guarda raggiante, non smette di farmi complimenti, continua ad adularmi dicendo che sono bellissima, insieme ci avviamo in camera e gli chiedo consiglio su cosa indossare, optiamo tutte e due per un completo pantaloni di seta nero con scollatura fino a ombelico, Alberto mi consiglia di lasciarlo aperto anche se ad ogni piccolo movimento il mio seno ben visibile, un paio di scarpe in vernice con tacco 10 completano il tutto, mi spoglio per cambiarmi e apro un cassetto per scegliere un perizoma, Alberto dietro di me, mi bacia sul collo e poi con le mani mi sfiora i capezzoli, un brivido mi percorre, da stamane che sono eccitata, sorridendo lo prego di smettere, lui insiste facendomi sentire la sua eccitazione, poi sento che mi passa qualcosa attraverso il collo, resto sorpresa, mi sta allacciando al collo una catenina in oro bianco con una perla come pendaglio, sono felicissima, mi giro verso di lui e lo abbraccio fortissimo dandogli un lungo bacio, mi fa arretrare e mi fa sdraiare sul letto, mi fissa estasiato ed in un attimo nudo anche lui, inizia a baciarmi tutta, appena arriva al mio sesso bastano pochi baci ed ho un primo orgasmo, lui continua a leccarmi per poi lentamente venirmi dentro, accavallo le gambe dietro la sua schiena in modo da sentirlo tutto dentro, continua a baciarmi sempre dicendomi che mi trova bellissima, sono come in estasi, ed ho un nuovo orgasmo, poi lui si sfila da me dicendomi che meglio rimandare a dopo. Andiamo in bagno a darci una pulita, lui fa una doccia veloce mentre io mi rinfresco e mi profumo, ma le sorprese non sono finite lui dalla sua giacca estrae un pacchetto e me lo porge, lo apro con molto curiosità e vengono fuori un paio di minuscoli slip bianchi a forma di farfalla, sono bellissimi, sto per indossarli ed Alberto mi raccomanda di controllare bene, a questo punto mi accorgo di un’altra perla agganciata allo slip, dalla parte interna, al mio sguardo interrogativo si mette a ridere prende lui in mano lo slip e me lo fa indossare delicatamente ed a questo punto capisco la funzione della perla. E’ attaccata in modo che una volta indossati gli slip resta a contatto con il clitoride ed a ogni piccolo movimento trasmette una piacevole sensazione, gli do ancora un bacio dicendogli che facendo cosi mi vizia troppo, lui mi osserva ancora con occhi raggianti e sorride, finiamo di vestirci e scendiamo, ormai manca poco ed i nostri ospiti dovrebbero arrivare. Sento squillare il campanello, vado in agitazione, Alberto mi dice di stare calma ed apre la porta, Gabry saluta sorridente, ha una minigonna rossa elasticizzata ed una camicia abbastanza aperta da far intravedere che non indossa reggiseno, dietro di lei un bellissimo ragazzo sui 30 anni abbronzatissimo con occhiali da vista che gli danno un aspetto di professorino, molto bello ed anche fisicamente molto ben messo, mi piace proprio, arrossisco un po’, Gabry da un veloce bacio sulle labbra ad Alberto e poi uno anche a me, approfitto anche io per dare un bacio sulle labbra a Diego, questo mi fa venire brividi, davvero molto bello, dopo i saluti di rito, io e Gabry facciamo una risata, ci siamo accorti che Alberto e Diego indossano tutte e due camicia bianca e pantaloni di lino blu, qualche battuta scherzosa serve a farci entrare in sintonia. Durante la cena veniamo a sapere che Diego in effetti deve la sua abbronzatura alla sua nazionalità, infatti lui un ingegnere cubano da una decina di anni in Italia, la cena prosegue in allegria, Gabry molto loquace mentre al contrario Diego abbastanza timido e parla di meno, Alberto spesso mi guarda e mi lancia dei sorrisetti, ha capito perfettamente che Diego mi piace molto, ed in effetti non vedo l’ora che succeda qualcosa, fosse per me gli salterei subito addosso. Finita la cena ci spostiamo in sala, vado a preparare il caff ed al mio ritorno trovo Gabry seduta sul divano accanto ad Alberto mentre Diego siede su una poltrona, lo guardo un po’ delusa, avrei voluto averlo vicino, con Alberto ci scambiamo uno sguardo e lui scoppia in una risata di cui solo noi due capiamo il motivo. A questo punto Alberto, sempre un vero tesoro, si alza va allo stereo e mette un disco di ritmi latino americani, poi rivolgendosi a Diego gli dice che io adoro ballare e che sarebbe giusto approfittarne. Guardo con grande gratitudine Alberto, mi avvicino a lui e gli do un bacio come ringraziamento, Diego sempre timido non fa nessun movimento, allora decido di dargli io una scossa, lo prendo per mano e lo invito a ballare con me.Appena iniziamo a ballare scopro gli effetti della perla, ad ogni contatto batte contro mio clitoride sprigionando piacevoli sensazioni, dopo un paio di balli sento anche l’eccitazione di Diego, lo guardo fisso negli occhi, lui arrossisce un po’ quasi a scusarsi, ma io gli faccio capire che gradisco molto stringendolo di più e strusciandomi contro il suo sesso, inizia un ballo un pò più lento ed allora le sue labbra si avvicinano al mio collo, sento il suo respiro sulla mia pelle, poi inizia a baciarmi sul collo facendomi rabbrividire dal piacere, scambio uno sguardo con Alberto e lui, con un cenno prestabilito, mi fa capire che siamo liberi di giocare come vogliamo, non aspetto più, mi avvento sulla bocca di Diego ed inizio a baciarlo, risponde al bacio, la sua lingua si intreccia con la mia, le sue mani iniziano a percorrere tutto il mio corpo, intanto Gabry ha slacciato i pantaloni ad Alberto ed ha iniziato a succhiarlo, lui mi guarda incitandomi a essere più intraprendente, sono eccitatissima mi sento bagnatissima mi stacco da Diego ed inizio a slacciargli la camicia, lui sposta le spalline ed il mio vestito cade a terra, tolgo le scarpe e mi libero del vestito, fa una carezza al mio sesso facendomi sentire di più la perla ed io ho un primo piccolo orgasmo, continuo a slacciare i pantaloni a Diego, anche lui resta in slip, resto quasi allibita, dal pacco che si nota con su slip deve essere molto dotato, non serve più ballare, gli sfilo gli slip e davanti ai miei occhi appare qualcosa di eccezionale, ha un cazzo più grande della media ma anche abbastanza lungo, lentamente lo afferro ed inizio ad accarezzarlo lo sento duro come il marmo lo avvicino alla mia bocca ed inizio a leccarlo mentre con una mano gioco con le sue palle, per essere più comoda lo faccio sedere su una sedia, inginocchiata davanti a lui continuo a succhiare, riempie tutta la mia bocca, poi lentamente mi rialzo e sto davanti a lui che lentamente mi sfila gli slip, sono un lago di umori, bastano poche carezze ed ho di nuovo un orgasmo, gli vado cavalcioni, mi attacco con le mani al suo collo ed iniziamo a baciarci, il suo cazzo struscia contro la mia figa regalandomi sensazioni bellissime, ma non mi basta, ho desiderio e voglia di averlo dentro di me. Alzo leggermente il bacino prendo il suo cazzo e lo indirizzo alla mia figa, anche se sono bagnatissima fa un pò fatica ad entrare, scendo lentamente e centimetro dopo centimetro entra tutto dentro di me, mi sento piena, una sensazione bellissima, inizio a cavalcarlo lo sento sbattere contro di me mentre lui adesso succhia i miei capezzoli, inizio a muovermi sempre più velocemente fino a che con un urlo non vengo con un orgasmo che mi sconquassa dentro, mi fermo solo un attimo e riprendo la mia cavalcata, voglio sentirlo venire dentro di me, inizio a baciarlo succhio la sua lingua e poi sento il caldo dei sui schizzi dentro di me mi stringe forte anche lui fino a che non ci fermiamo esausti. Mi giro verso Alberto e Gabry, sono nudi anche loro, Alberto seduto sul divano Gabry di schiena lentamente continua a farsi penetrare anche lei sembra vicina all’orgasmo, mi avvicino a loro ed inizio a baciare Alberto mi guarda e mi chiede se mi piaciuto al mio cenno affermativo ha una espressione felice mi sposto davanti a Gabry, lei mi attira per darmi un bacio, ed io inizio a toccargli il seno, basta poco ed anche lei gode stringendosi a me, ci fermiamo un attimo a prendere respiro, Diego torna su poltrona, siedo su bracciolo della poltrona ed accarezzo il suo petto, per un attimo vedo negli occhi di Alberto un misto di tristezza e gelosia, corro subito da lui lo abbraccio e lo bacio lui mi stringe forte mi prende in braccio e viene dentro di me, lo sento duro ed eccitato lo invito a godere dentro di me ma lui mi dice che lo farà dopo, restiamo per un po’ abbracciati, poi invitiamo Gabry e Diego a seguirci in camera da letto al piano superiore. Vado in bagno a lavarmi del seme di Diego, al ritorno Gabry a pecorina e mentre Alberto la pompa da dietro lei continua a succhiare Diego vado anche io sul letto e Diego mi invita a inginocchiarmi sulla sua faccia, inizia a leccarmi e l’eccitazione mi invade di nuovo, mi sporgo in modo di poter raggiungere Alberto e baciarlo e mentre lo faccio lui mi sussurra se voglio provare…. faccio una faccia strana e poi gli dico che sono d’accordo di provare. Diego sembra essere in pausa ha bisogno di recuperare, Alberto si stacca da Gabry e la invita a giocare con me, i due uomini ci lasciano soli sul letto aprono la finestra e si fumano una sigaretta, bisbigliano ma non riesco a capire cosa si dicono. Siamo abbracciate, soddisfatte ma non sazie, ci baciamo dolcemente scambiandoci carezze, ci osserviamo con un misto di desiderio e complicità, le nostre bocche continuano a cercarsi mentre le nostre mani esplorano i nostri corpi, dopo un po’ che giochiamo cosi, mi alzo dal letto prendo per mano Alberto dicendogli che voglio fare l’amore con lui, mi segue ed iniziamo ad amarci dolcemente gli chiedo se offeso con me ma lui mi tranquillizza, mi godo la sensazione di averlo dentro di me, assaporo i suoi baci e godo del suo movimento dentro di me, accanto a noi Gabry e Diego ci imitano, anche loro fanno l’amore, Alberto mi chiede se sono pronta, mi sento bagnatissima e desidero averli tutte e due dentro di me, gli dico di si, Alberto fa un cenno a Diego che ritornato eccitato al massimo si sposta da Gabry e di sdraia ai bordi del letto con piedi penzoloni, io gli vado sopra mi faccio penetrare e poi mi sporgo verso di lui, Alberto dietro inizia a leccarmi, Gabry ha capito tutto ed allora anche lei inizia a leccarmi, sento la sua lingua sul mio buco dietro mi bagna, mi dilata, infila un dito ed inizio a godere sento sempre di più il desiderio fino a che sono io a chiedere ad Alberto di venirmi dentro, si avvicina a me, sento il suo cazzo che spinge nel mio culo, avere quello di Diego dentro non facilita la cosa, lo sento entrare lentamente la cappella dentro, poi con un colpo secco dentro di me, urlo dal piacere riempiono ogni parte di me, una sensazione indescrivibile Diego resta immobile dentro me, mentre Alberto da dietro inizia a pomparmi sempre più forte, godo urlando, ma non finita mi sento impazzire dal piacere, Gabry si avvicina a me mi accarezza e mi bacia sul viso incitandomi a godere, gli orgasmi si susseguono uno dopo l’altro fino a quando sento contemporaneamente gi schizzi caldi di tutte e due ed in quel momento ho un orgasmo sconvolgente che mi lascia senza fiato, mi butto sul letto incapace di muovermi mentre Gabry continua a baciarmi e coccolarmi, siamo esausti, mentre loro si rilassano io faccio una doccia e poi ci ricomponiamo. Torniamo in soggiorno, loro recuperano i vestiti, dopo essersi rivestiti ci diamo appuntamento al prossimo sabato, Gabry dice che vuole anche lei provare la “doppia” ci salutiamo con un bacio, ma io stavolta non bacio Diego in bocca. Ci mettiamo a letto io appoggio la mia testa sul petto di Alberto ed accarezzo il suo ventre, mentre siamo cosi Alberto mi chiede come mai nei saluti non avevo dato il bacio in bocca a Diego, gli rispondo che ormai il sesso era finito e non era il caso, mi guarda con occhi lucidi e mia bacia, io aggiungo di non gasarsi troppo che il sabato dopo lo bacerò ancora, sorride e mi accarezza il seno, allungo una mano a toccargli il cazzo e lo sento che si sta svegliando, scendo verso il suo inguine lo prendo in bocca ed inizio a succhiare, lo sento svegliarsi, mi chiede se ho ancora voglia ed alla mia risposta affermativa lentamente viene sopra di me in ginocchio, mi guarda e dice che sono bellissima si avvicina e lentamente lo sento entrare dentro di me, restiamo immobili ed abbracciati stretti, sento il suo cazzo pulsare dentro di me, non servono movimenti, siamo come una cosa sola, la mia figa si contrae intorno al suo cazzo vorrei restare tutta la notte cosi, Alberto continua a baciarmi ed a parlarmi non abbiamo fretta di godere. La notte non finita.
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5 anni fa
irene_alberto,
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Ultima visita: 3 anni fa
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INCONTRO IN PALESTRA
L’acqua della doccia scivola sul mio corpo donandomi un piacevole refrigerio, dopo 2 ore di esercizi in palestra ci voleva proprio. Sono Irene ho 45enne 1.65 per 51 chili e cerco in tutti i modi di tenermi in forma, Alberto il mio uomo dice che ho un corpo stupendo da far invidia a tante 30enni, lui vorrebbe che mettessi 2 o 3 chili in più dicendo che sarei perfetta, io al contrario preferirei avere 2 chili in meno, la cosa che mi piacerebbe molto, invece, sarebbe un seno un pò più abbondante, ho una 3^ scarsa e vista l’età un po’ cascante. Alberto insiste a dire che sono bellissima, ma forse mi guarda con occhi da innamorato, anche se devo ammettere che quelle volte in cui riusciamo a frequentare un centro benessere naturista, molti sguardi “vogliosi” sia di uomini che di donne mi fanno capire che in effetti sono desiderata. Siamo una coppia abbastanza trasgressiva, ci capita di praticare lo scambio senza remore e pur se non prenderei mai iniziativa mi è capitato di “giocare” con una donna, non disdegno le carezze ed i baci di una donna e se la situazione si fa elettrizzante ricambio, anche se onestamente devo ammettere che preferisco un bell’uomo giovane e prestante, in questo assecondata da Alberto che pensa soprattutto al mio piacere. Mentre sono assorta nei miei pensieri e mi godo il refrigerio dell’acqua che scorre sul mio corpo, nelle docce entra una ragazza, avrà sui 30/35 anni mi scappa subito un sorrisino perché a malincuore devo ammettere che Alberto ha ragione, la ragazza in questione in effetti è in sovrappeso, non dico che sia grassa, ma è alta più o meno quanto me ed a prima vista penso che abbia almeno una decina di chili in più, in compenso ha un seno da far invidia avrà una 4^ ma è turgido e sodo, noto che anche lei mi guarda, non è prima volta che una donna mi guarda, Alberto mi dice sempre di fare attenzione a come mi guardano perché secondo lui sono sguardi di desiderio e di velato invito, io sono sempre stata molto scettica su questa sua teoria ma stavolta voglio seguire il suo consiglio. La ragazza continua ad osservarmi mentre si lava, ci scambiamo un sorriso, lei non mi toglie gli occhi di dosso e mi accorgo che indugia a lungo con la mano fra le gambe, cerco d’osservarla di nascosto ma lei sicuramente si è accorta dei miei sguardi, certa che la osservo allarga di più le gambe ed insinua un dito dentro il suo sesso. La consapevolezza che lo ha fatto certa che la osservavo mi mette un po’ a disagio, ma nello stesso tempo sento che inizio ad eccitarmi, mi giro verso di lei che mi fissa con uno sguardo molto eloquente, faccio finta di non capire. Sarei tentata di uscire e correre a casa ma non so perché continuo a restare sotto la doccia, verso ancora del bagnoschiuma sulla spugna ed inizio di nuovo a lavarmi sempre con il suo sguardo addosso, siamo a nemmeno 1 metro distanza, lei fa un passo verso di me, e sempre guardandomi negli occhi mi chiede se voglio che mi aiuti a lavare la schiena, per un attimo resto senza parole, poi senza dire nulla gli passo la spugna. Non mi giro, e lei non si sposta dietro di me, allunga la mano e passa la spugna sul mio seno, chiudo leggermente gli occhi ed al secondo passaggio sento chiaramente la sua mano sul mio seno, ha lasciato cadere la spugna ed adesso accarezza il mio seno, sento dei brividi lungo la schiena, il mio sesso si bagna ma non è l’acqua della doccia, resto immobile ed a occhi leggermente chiusi, l’altra sua mano inizia a percorrere il mio corpo fino a che raggiunge il mio sesso, si accorgerà sicuramente che ormai sono bagnata fradicia, accarezza il mio clitoride e poi lentamente infila il medio dentro, il mio corpo vibra, mi poggia una mano dietro la nuca attirandomi a se, le sue labbra sulle mie sento la sua lingua che si fa strada ricambio il bacio e lentamente la mia mano si poggia sul suo seno, come avevo immaginato è sodo e turgido, lei mi stringe a sè sempre attaccate in un bacio che sembra non voglia mai finire, si stacca e si inginocchia davanti a me, sò cosa vuole fare e lo desidero anche io, allargo le gambe e sento la sua lingua sul mio sesso, prende fra le labbra il mio clitoride ed inizia a succhiarlo, sento che basterà poco per farmi godere. Il rumore della porta dello spogliatoio e delle voci ci fanno ricomporre velocemente, mi rendo conto della pazzia che stavo per fare, sono molto a disagio ed ho il terrore di essere stata scoperta, invece per fortuna ci siamo ricomposte in tempo. Schizzo fuori dalla doccia mi asciugo ed inizio a vestirmi, la ragazza fa lo stesso, il suo armadietto è abbastanza lontano, mi fa cenno di andare da lei ma non accolgo continuo a vestirmi, è lei ad avvicinarsi a me, ogni passo che fa verso di me il mio sesso si bagna sempre di più, mi dice se ho voglia di continuare, sono in totale subbuglio, senza nemmeno sapere cosa sto dicendo la invito a prepararsi ed a seguirmi in macchina fino a casa mia. Nel parcheggio attendo che esca, sembra non mi abbia visto, un leggero colpo di clacson, si gira verso me e fa cenno che è pronta a seguirmi, sono sconvolta agitata ed eccitata da tutta la situazione, senza indugiare chiamo Alberto, lo metto al corrente di tutta situazione, lui è entusiasta, e mi chiede se la sera gli racconterò in modo dettagliato, io invece gli dico di venire subito a casa perché desidero che lui sia con me, abbiamo trasgredito sempre insieme ed anche stavolta voglio che sia cosi.Arriviamo a casa, appena chiusa la porta si avventa su di me e mi da un lungo bacio, ricambio, poi la prendo per mano e la porto verso la camera da letto senza parlare, le parole non servono, ci spogliamo velocemente e ci sdraiamo sul letto, a questo punto la avverto che potrebbe arrivare il mio uomo, lei mi risponde che non ci sono problemi. Siamo sdraiate una accanto all’altra iniziamo a baciarci, le mie mani continuano ad accarezzare il suo seno mentre le sue martellano il mio sesso, mi sposto e la mia bocca adesso succhia i suoi capezzoli mentre lei continua a infilarmi 1 o 2 dita dentro, spinge la mia testa facendomi capire che gradirebbe essere leccata, faccio resistenza, e resto sul suo seno, allora è lei a spostarsi mi fa allargare le gambe e la sua lingua inizia a leccare il mio sesso, cerca di infilarla dentro come un piccolo cazzo, la cosa mi fa impazzire, lecca succhia e non mi da pace, sento le viscere contorcersi e poi con un urlo godo, vengo in continuazione 1 – 2 -3 orgasmi che mi sconquassano tutta, sono un lago di umori che lei continua a leccare, poi si sposta e mi bacia in bocca mi sa sentire il sapore del mio godimento, mi eccito ancora di più la faccio sdraiare delicatamente e vado sopra di lei a 69, inizio anche io a leccarla, ha un buon sapore, il suo clitoride è molto pronunciato lo prendo in bocca ed inizio a succhiarlo lo sento ingrossarsi dentro la mia bocca come un cazzo. Mentre siamo a fare il 69 sento un'altra lingua che lecca il mio buco del culo, capisco subito che è arrivato Alberto, smanio sono super eccitata, Alberto sa quanto io gradisca il sesso anale, ma prenderlo dietro mentre una donna ti succhia il clitoride è una cosa meravigliosa. Sento il cazzo di Alberto che entra dentro la mia figa, è una sensazione meravigliosa, inizio a leccare e succhiare la ragazza sempre con più vigore fino a che la sento godere, succhio tutto non smetto di leccarla lei si contorce ma io insisto, gode ancora ed ogni volta il suo corpo si contorce cose se volesse liberarsi. Intanto Alberto continua a pomparmi a pecorina, la ragazza esce da sotto di me, si mette in posizione sotto di noi ed inizia a leccare il mio sesso e le palle ed il sesso di Alberto, godo di nuovo urlando, Alberto si stacca da me e da il cazzo in bocca alla ragazza che inizia a succhiare con foga, io riprendo a leccarla, è lei che chiede ad Alberto di prenderla, è sdraiata al bordo del letto, alza le gambe in modo che Alberto possa entrare tutto dentro di lei, io mi inginocchio e gli metto il mio sesso sulla faccia, lei alterna leccate a gridolini di piacere, fino a che urlando ancora non ho un altro orgasmo, Alberto mi guarda ed io capisco, prendo la posizione che aveva lui ed inizio a leccare ancora la ragazza, lui inizia di nuovo a leccarmi il culo, poi sento la sua cappella che si fa strada fino a che non lo sento tutto dentro di me, succhio il clitoride della ragazza con più intensità sento che sta per godere di nuovo anche io ci sono vicina, e godo quando i caldi schizzi di Alberto riempiono il mio sfintere godiamo tutte e 3 insieme poi ci lasciamo andare esausti sul letto, la ragazza inizia a succhiare le ultime gocce di godimento di Alberto mentre lui continua a baciarmi ed a ripetermi GRAZIE AMORE GRAZIE AMORE. Rilassati ci presentiamo ed a questo punto la ragazza ci propone altro incontro insieme al suo uomo, accettiamo con gioia e facciamo invito a cena per sabato sera. CONTINUA.
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5 anni fa
irene_alberto,
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EDO PARTE 2^
Il mattino dopo al ritorno della mia corsetta mattutina, mentre sto per entrare in casa, sento Marisa chiamarmi ed invitarmi a colazione, accetto volentieri e vado da lei, ci accomodiamo in cucina e capisco subito che ha voglia di parlarmi di qualcosa. Mentre beviamo il caffè, con palese disagio, Marisa esordisce dicendo che con Edo, da sempre, si confidano tutto e che lui la sera prima gli ha raccontato tutto. Cerca di rassicurarmi che restera’ per sempre un segreto e non devo preoccuparmi poiché Alberto non lo avrebbe mai venuto a sapere. Faccio una risatina e poi da parte mia gli dico che Alberto è già al corrente di tutto, che siamo una coppia molto aperta e senza andare nei particolari, che a volte ci piace molto trasgredire. Mi guarda meravigliata e la vedo rilassata al punto che inizia a raccontarmi del suo rapporto con Edo, il ragazzo fin da piccolo ha avuto un rapporto quasi morboso, e con l’inizio dell’adolescenza un trasporto anche fisico verso di lei, mi confida che il ragazzo ha più volte tentato di avere un rapporto fisico con lei, senza scendere in particolari, e che il suo desiderio lo aveva portato a non riuscire ad avere rapporti con le sue coetanee, questo lo ha portato in uno stato di depressione fino al punto, negli ultimi tempi, a sperimentare perfino i rapporti omosessuali. Mi dice che mi sarà eternamente grata, poiché grazie a me il ragazzo ha finalmente avuto il suo primo rapporto, la rassicuro dicendo che in fin dei conti per me era stato, un gioco, un capriccio, che non avrebbe creato nessun problema fra me ed Alberto, aggiungendo anche che per me era stata anche prima volta senza Alberto presente e che non ero piu intenzionata ad avere esperienze senza Alberto, ci salutiamo dandoci appuntamento per il pomeriggio avendo desiderio Marisa di continuare a parlare con me. Rientro in casa e mi dirigo in bagno a fare una doccia, essendo sabato, Alberto e ancora a letto faccio la doccia indosso accappatoio e poi scendo in cucina a preparare il caffe, decido di portarglielo in camera, entro in silenzio ed appoggio il caffe sul comodino, Alberto dorme ancora, scosto il lenzuolo lui come sempre è nudo, la situazione dell’ultima giornata mi ha lasciato una strana eccitazione addosso, guardo il cazzo moscio di Alberto e mi eccito ancora di più, mi metto supina fra le sue gambe e lo prendo in bocca, inizio lentamente a succhiarlo, lo sento rinvenire, è una sensazione bellissima sentirlo crescere dentro la mia bocca, ho la certezza che si è svegliato quando sento le sue mani accarezzare e spingere la mia testa, continuo a succhiarlo in silenzio sono sempre piu bagnata, ho voglia di prenderlo dentro, tolgo in fretta l’accappatoio salgo cavalcioni sul letto ed infilo dentro di me il cazzo, inizio a muovermi freneticamente ho voglia di godere subito, bastano pochi minuti ed un orgasmo mi scuote tutta, mi lascio andare sopra di lui che inizia a baciarmi dolcemente, mi accarezza mentre lo sento ancora dentro di me, lo sento vivo, duro, si contrae in modo molto piacevole, ma la cosa che gradisco di più sono i suoi baci e le sue carezze, gli chiedo se vuole godere, ma accarezzandomi mi risponde che visto il tipo di risveglio è certo che durante la giornata ci saranno molte occasioni per farlo, beve il suo caffè poi ci alziamo ed andiamo direttamente in piscina a sdraiarci al sole. Mentre siamo in piscina ragguaglio Alberto sulla mia chiacchierata con Marisa, su tutto quello che lei mi ha detto, lui mi dice che dopo il mio racconto di incontro con Edo, aveva immaginato che sotto poteva esserci qualcosa, poi mi chiede che intenzione ho di fare nei giorni a venire, gli dico che non ne ho idea ma di una cosa sono certa, senza di lui non ci sarà piu nulla con ragazzo, Alberto, cosa che mi sarei aspettato, mi chiede se mi va di continuare il gioco cercando di coinvolgere anche la madre, gli dico che per me va bene anche se sono scettica che Marisa possa farsi coinvolgere, lui mi guarda sorridendo dicendomi che non ho nemmeno idea di quanto Marisa vuole essere coinvolta. A meta pomeriggio vedo Marisa, la chiamo e lei si avvicina, resta un po’ sorpresa nel vedermi nuda ma non dice nulla, mi dice che Edo ha accompagnato il papà in aeroporto, per un viaggio di lavoro e che sarebbe rientrato fra un paio di ore, gli propongo di venire da noi in piscina e che se gli va potremmo cenare insieme, accetta dicendo che andava a mettere il costume e che ci avrebbe raggiunto, la avverto che volendo potrebbe farne a meno e gli chiedo se aveva problemi se io e Alberto avremmo continuato a prendere il sole nudi, resta un attimo titubante ma poi dice che non ce problema e che sarebbe arrivata dopo 5 minuti. Ragguaglio Alberto sull’invito fatto e lui ha un leggero sorriso, fra me e me penso che le sue deduzioni forse si rivelano esatte, dopo un 10 minuti Marisa arriva, ha il costume ma solo slip, visto mio invito si e decisa a venire in topless, ha il seno piu grande del mio, leggermente cascante, probabilmente a causa allattamento ma in compenso ha un bel corpo, Alberto per non metterla a disagio si è messo a pancia in giù anche se lei non sembra affatto scandalizzata. Restiamo a chiacchierare un po’ del piu e del meno e poi decidiamo per la grigliata serale, di sua iniziativa telefona ad Edo dicendogli al ritorno di passare in una pescheria a prendere il pesce per grigliata ed avvisandolo dell’invito, essendo molto vicini riusciamo a sentire la voce Edo che ci sembra molto felice per la serata e avvisa che arriverà il prima possibile, con Alberto ci scambiamo uno sguardo pieno si sottintesi e lui con gli occhi mi fa un cenno rivolto a Marisa, capisco subito le sue intenzioni e mi trovo d’accordo con lui, adesso dobbiamo fare in modo che lei si lasci andare. Mentre Alberto e sdraiato ancora a faccia in giù prendo la crema da sole ed inizio a spalmargliela, chiedo a Marisa di aiutarmi, lei mi guarda perplessa ma poi si avvicina, siamo seduti una da un lato ed un’altra dall’altro mentre gli spalmiamo crema scherziamo fra noi, dopo un po’ chiedo ad Alberto di girarsi, appena lo fa il suo cazzo svetta davanti a noi, è duro e turgido, Marisa arrossisce un pochino ma non dice nulla, inizia a spalmare la crema su petto di Alberto mentre io inizio dalle gambe, lentamente ambedue arriviamo vicino al suo cazzo io lo prendo in mano ed inizio a segarlo delicatamente mentre lo faccio guardo Marisa negli occhi il mio è uno sguardo eloquente ma lei rimane titubante, l’atmosfera è elettrizzante, io prendo la mano di Marisa, che non oppone resistenza, e la porto sul cazzo di Alberto, ora anche lei inizia a segarlo e fissa il cazzo sempre piu turgido, anche io adesso mi sposto dal suo lato mentre Alberto si sposta leggermente per darci possibilità di stare sedute sulla sdraio, mentre lei continua a segarlo io inizio a leccare la cappella, la invito a continuare mentre allungo una mano verso la sua figa, il suo costume è bagnato dai suoi umori, lo scosto ed arrivo alla sua figa, anche lei e depilata ed anche bagnatissima, un lago, mi sollevo e guardo lei, con uno sguardo gli faccio cenno di prenderlo lei in bocca, mi guarda sorpresa ed imbarazzata, con la mano continuo a toccare la sua figa, adesso gli ho infilato un dito dentro e lei inizia a sospirare, tiene gli occhi chiusi e poi all’improvviso si piega e prende in bocca il cazzo, lo ingoia tutto ed inizia a succhiare, adesso anche la mano di Alberto è arrivata alla sua figa, io ne approfitto e lentamente gli tolgo lo slip. Alberto si alza ed invita lei a sdraiarsi, poi mette la testa fra le sue gambe ed inizia a leccarla, lei si dimena come una invasata io accarezzo le sue tette, poi lentamente divarico al massimo le gambe e mi metto sopra la sdraio adesso la mia figa è a pochi centimetri dalla sua bocca, lei ne può sentire l’odore, sono eccitatissima anche io lentamente mi abbasso, ora le sue labbra sono a contatto della mia figa, inizia a leccarla prende il mio clitoride in bocca ed inizia a succhiarla, poi la sua lingua entra dentro di me, spinge la lingua dentro me come un piccolo cazzo ed a questo punto non ce la faccio piu e mi lascio andare, ho un orgasmo stupendo e riempio la sua bocca dei miei umori, allo stesso tempo anche lei gode in bocca ad Alberto, urla e si dimena continuando a godere, lui si alza e fa alzare anche lei, mi invita a distendermi sulla sdraio, mette lei a pecorina e gli va dentro, inizia a pomparla sempre piu forte e la invita a leccare me, Marisa continua a godere ha ripetuti orgasmi, poi Alberto esce da lei cambiamo posizione io e Marisa ci mettiamo a 69, io sopra, lei continua a leccarmi e succhiarmi come una invasata, sento il cazzo di Alberto che si fa strada nella mia figa, ora e tutto dentro e continua a spingere, basta poco ed un altro orgasmo mi travolge appena sento i primi schizzi di Alberto che gode dentro di me, dopo i primi schizzi esce da dentro me e lo da in bocca a Marisa che succhia fino all’ultima goccia ci lasciamo andare esausti ma felici. Dopo esserci rilassati, io mi lavo nella doccetta esterna mentre Marisa ed Alberto fanno un bagno in piscina, ci ricomponiamo e restiamo in attesa di Edo, a quel punto Alberto ci chiede cosa avevamo intenzione di fare una volta che lui fosse arrivato, io non dico nulla poiché non saprei cosa dire, Marisa nominando Edo ha una faccia impaurita, poi esordisce che per lei quella di prima era stato in assoluto l’unica esperienza trasgressiva era molto preoccupata che Edo lo venisse a sapere, ma piu di questo era preoccupata delle sue possibili reazioni. A questo punto Alberto le chiede se era disponibile a lasciare che le cose seguissero suo corso senza programmare nulla e decidere eventualmente durante l’evolversi delle situazioni della serata, lei si nota a questo punto che è molto rilassata e dice che si fida di nostra esperienza, passano una decina di minuti e vediamo arrivare Edo in macchina, Marisa prende subito slip per indossarli ma Alberto gli consiglia di non farlo, anche per vedere la reazione del figlio. Quando lui arriva accanto a noi guarda con meraviglia e con sguardo voglioso la madre nuda per poi dirgli che servivamo noi per fargli perdere il suo lato bacchettone, scoppiamo a ridere ed Alberto invita anche lui a spogliarsi, Edo non smette di guardarci i suoi sguardi passano di continuo da me alla madre, ci vuole poco per vedere sua eccitazione, Alberto mi guarda e mi fa un sorriso, poi invita me ed Alberto ad andare in cucina a pulire il pesce mentre lui prepara la griglia e Marisa apparecchia, iniziano i preparativi per la cena, Edo mentre siamo in cucina continua a ogni occasione a farmi sentire il suo cazzo duro e nel contempo fa domande a mitraglia su come era andato pomeriggio e su cosa pensavo potesse succedere la sera, io gli dico che potrà succedere tutto o nulla e che tutto dipende da lui, e che soprattutto doveva mettere da parte eventuali gelosie, facendogli presente che se lui avesse scopato ancora con me, sarebbe stato piu che normale che Alberto lo avesse fatto con la madre, per un attimo resta perplesso preoccupato ed indeciso, poi quando aggiungo che la situazione poteva evolversi fino a trovarci tutte e 4 a letto insieme, a questo punto capisce tutto ed il suo viso si illumina, gli ho ventilato ipotesi che stasera il suo sogno potrebbe avverarsi. Sono al lavello a sciacquarlo quando lui mi viene dietro inizia a baciarmi sul collo e mi fa sentire l’eccitazione del suo cazzo, lo sposto un momento vado la tavolo della cucina ed aiutandomi con una sedia salgo a sedermi sul bordo, invito Edo a sedersi davanti a me, davanti a suoi occhi adesso ha la mia figa, lo invito a leccare raccomandandogli di non avere fretta, si avventa subito ed io di nuovo gli consiglio a non avere fretta, inizia a leccarmi lentamente seguendo le mie istruzioni, devo dire che se guidato sa essere molto bravo, basta poco e sono tutta bagnata come un lago, mi lascio andare sul tavolo e appoggio le mie gambe sulle sue spalle, ora sono totalmente aperta davanti a lui, sta per staccarsi ma gli ordino di continuare mi piace troppo, dopo un paio di minuti sono io a chiedergli di venirmi dentro, si alza sposta la sedia ed e proprio all’altezza perfetta per poter penetrarmi, lo prego di venire dentro dolcemente ed un pochino per volta, esegue diligentemente come un bravo scolaro facendomi sentire un piacere stupendo, mentre lo ho dentro di me sentiamo la voce di Marisa che ci chiede se quello era altro modo di pulire il pesce, lo sento per un attimo avere un attimo di indecisione, non sa che fare, perché anche Alberto è accanto a noi, sento per un attimo il terrore in Edo, sta quasi per staccarsi da me e ricomporsi, allaccio le gambe dietro la sua schiena e lo tengo prigioniero dentro di me, quando sente la voce di Alberto che lo invita a continuare lo sento rilassarsi, Marisa gli va accanto ed inizia ad accarezzarlo incitandolo anche lei a continuare lo sento rilassarsi ma soprattutto indurirsi in modo straordinario dentro di me, lo incitiamo tutti a pompare ma soprattutto a non aver fretta di godere, Alberto si sposta e zi avvicina a me, anche lui è eccitato, struscia il suo cazzo sulle mie labbra, io apro la bocca e lo accolgo dentro ed inizio a succhiarlo, poi tiro verso di me Edo lascio per un attimo il cazzo e lo bacio in bocca, alterno un paio di volte baci a leccate e dopo un attimo come avevo immaginato anche Edo prende in bocca il cazzo e inizia a succhiare, senza vergogna, le nostre bocche si incrociano sul cazzo, Marisa continua ad accarezzare Edo sulla schiena e sulla testa coccolandolo con parole dolci, poi anche lei inizia a incrociare la sua lingua con le nostre, fino a che ingoia tutto il cazzo, a questo punto Edo inizia a invocare il nome mamma, capiamo tutti che sta per venire ed Alberto toglie il cazzo dalla bocca di Marisa e lo infila nella mia mentre la invita a baciarlo, appena le loro bocche si incontrano sentono i primi schizzi che mi inondano, attiro a me Alberto facendogli capire che anche io desidero essere baciata, ed a questo punto restiamo a baciarci tutte e 4 fino a che Edo esce da dentro me, Marisa si avventa sul cazzo del figlio a succhiarne tutti gli umori per poi tornare a baciarlo. La cena, complice qualche bicchiere di vino in più, procede in allegra euforia in ragazzo e seduto accanto a me e la madre accanto ad Alberto, durante la cena le toccatine e gli ammiccamenti si sprecano, abbiamo tutta la notte a disposizione per questo facciamo tutto con calma, finito di mangiare, con Marisa decidiamo di sparecchiare e mettere tutto in ordine, mentre siamo in cucina Marisa mi chiama invitandomi a guardare fuori, Alberto seduto sta fumandosi una sigaretta, Edo è inginocchiato davanti a lui e gli sta facendo un pompino, Marisa resta a bocca aperta continua ad osservarli, probabilmente per lei è la prima volta che assiste ad uno spettacolo del genere, restiamo per un po ad osservarli, nel frattempo passo una mano fra le gambe di Marisa e mi accorgo che è bagnatissima, la scena l’ha fatta eccitare tantissimo, la prendo per mano e la invito a seguirmi, quando siamo accanto a loro anche io mi siedo accanto ad Alberto, basta uno sguardo e Marisa si inginocchia davanti a me ed inizia a leccarmi, Alberto si sporge verso di me e mi bacia, poi senza farsi sentire mi dice che la situazione ideale perché finalmente lo facciano fra loro. Edo è tutto preso a succhiare il cazzo di Alberto, si nota chiaramente che ha fatto piu pompini che leccato fighe, quando anche la madre inizia a succhiare il cazzo lui non smette, si nota chiaramente che gli piace molto, nemmeno la lingua della madre che cerca di insinuarsi nella sua bocca lo distrae, Alberto mi fa alzare e mi attira a se, poi mi fa mettere cavalcioni sopra di lui, allargo bene le gambe e sento il suo cazzo entrare tutto dentro di me sono a gambe larghe dilatata, la posizione ideale per una doppia penetrazione, Alberto da indicazioni a Edo e Marisa perché mi preparino, tutte e due iniziano a leccarmi dietro e quando sento un dito dentro ho un primo orgasmo, appena sento la cappella di Edo che inizia a spingere per entrare dentro me inizio ad avere orgasmi in continuazione, poi con un colpo secco entra tutto dentro, lancio un urlo di godimento e non connetto più, sono piena dei loro cazzi, un piacere indescrivibile mi fa urlare, Marisa per attenuare i miei urli inizia a baciarmi in bocca, iniziano tutte e due a pomparmi sempre piu forte, mi sembra di impazzire dal piacere, il culmine arriva quando sento gli schizzi prima di Edo nel culo e poi di Alberto in figa, un orgasmo pazzesco mi pervade facendomi vibrare ed urlo come un ossessa lasciandomi andare esausta abbracciata ad Alberto, resto abbracciata a lui per un tempo indefinito mentre lui copre il mio viso di baci, quando mi stacco da lui per andare sotto la doccia le mie gambe vacillano e serve un po per riprendermi, raggiungo Edo sotto la doccia e ci diamo una lavata, nel frattempo vedo Marisa che succhia il cazzo di Alberto pulendolo dei suoi e dei miei umori, ritorniamo a sederci e beviamo qualcosa rilassandoci, mentre siamo seduti Marisa senza farsi sentire mi sussurra all’orecchio che ha deciso è arrivato il momento giusto e vuole farlo con Edo, Alberto ci guarda e basta un mio cenno e capisce tutto. Mi alzo prendo per mano il ragazzo e mi avvio verso l’interno della casa, Alberto fa la stessa cosa con la madre, mentre saliamo la scala per raggiungere la camera da letto il ragazzo allunga una mano fra le mie gambe, io a malincuore gliela scosto, entrati in camera lo faccio sdraiare sul letto, Alberto fa lo stesso con la madre che si gira verso di lui e gli da un bacio in bocca, a quel punto Alberto fa allargare le gambe alla madre si avvicina e lentamente inizia a leccarla, io mi piego ed inizio a succhiare il cazzo del ragazzo che dopo un pochino mi invita a fare un 69, io lo prego di stare fermo e mi concentro sul suo cazzo che ci impiega poco a diventare di nuovo duro, la madre continua a baciarlo mentre inarca sempre di piu la schiena offrendo la figa da leccare, l’unico che sembra non aver capito cosa sta per succedere è il ragazzo, se ne rende conto quando la madre spinge da parte Alberto dicendo che è il momento e che lo vuole, invito il ragazzo a prendere la madre mentre lei lo attira a se continuando a baciarlo, adesso lui gli e sopra la schiena in arcata non crede ancora a quello che sta per succedere, è la madre che dolcemente prende il suo cazzo e lo indirizza alla sua figa poi lo invita a prenderla, lentamente scivola dentro di lei le loro bocche si cercano in modo famelico il ragazzo inizia a dare colpi sempre piu frenetici, basta poco e la madre inizia a urlare sconquassata da un orgasmo pazzesco il ragazzo continua con una foga inaudita, lo invitiamo a fare con calma e godersi il momento il piu possibile la madre continua ad avere una serie ripetuta di orgasmi fino a che anche il ragazzo urla e gode dentro di lei, si accascia sul suo corpo mentre lei singhiozzando continua ad accarezzarlo, Alberto mi prende per mano e mi porta nella stanza dei ospiti. Siamo sdraiati da una decina di minuti, abbracciati e chiacchierando chiedendoci se abbiamo fatto bene che succedesse, arrivando al punto di dire che in fin dei conti era quello che volevano tutte e due, sentiamo ancora dei bisbigli e sospiri Alberto preoccupato di un’altra crisi di pianto si alza e va a sincerarsi, da occhiata e mi fa subito cenno di andare a vedere, sono avvinghiati in un 69, Marisa succhia con frenesia il cazzo e quando è diventato bello duro gli dice che adesso anche a lei lo deve mettere nel culo, con Alberto ci scambiamo un sorriso lo prendo per mano e lo porto al bordo piscina avvicino le sdraio ed appoggio la testa sul suo petto mentre lui fuma una sigaretta. Passa piu di una oretta prima che i due scendano a raggiungerci, arrivano abbracciati, stravolti ma felici, Marisa ci chiede se ci offendiamo se loro vanno a casa loro a passare la notte, avuto rassicurazioni passano ai saluti ringraziandoci di tutto, Marisa mi da un bacio in bocca e fa lo stesso con Alberto, io bacio in bocca in ragazzo che poi si avvicina al Alberto imbarazzato su come salutarlo, Alberto gli da pacca sulle spalle e finisce li, si avviano verso casa abbracciati, saranno felici, almeno fino a domani sera quando rientra Antonio poi chissà. Restiamo abbracciati sulle sdraio è una bella serata ed io mi addormento, ad un certo punto mi sembra di sognare poi mi rendo conto di essere sveglia, Alberto ha infilato il suo cazzo dentro la mia figa ed adesso dolcemente e delicatamente si muove con movimenti leggeri dentro di me, le sue mani sfiorano i miei fianchi mentre la sua bocca sfiora la mia schiena, faccio finta di continuare a dormire è troppo bello sentirlo dentro cosi e un momento magico non aspetto altro che sentire gli schizzi dentro di me… vorrei che questa notte non finisse mal.
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5 anni fa
irene_alberto,
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Ultima visita: 3 anni fa
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EDO
I nostri vicini della villetta accanto si era trasferiti per motivi di lavoro da una città vicina circa un annetto fa, Antonio e Marisa, ambedue professionisti non erano quasi mai a casa, la mattina uscivano alle 9 e la sera non arrivavano mai presto, erano tutti presi dal lavoro, ambedue sui 40/45 anni, una decina meno di noi, una bella coppia, che aveva stuzzicato le fantasie mie e di Alberto, il nostro tentativo di fare amicizia si era rivelato vano, non eravamo andati oltre ad un caffè insieme e qualche chiacchierata sui problemi del residence, inizialmente pensavamo che erano senza figli come noi, poi eravamo venuti a conoscenza che avevano un figlio, che studiava all’università e che attualmente era all’estero per il programma Erasmus. I nostri contatti si limitavo solo ai buongiorno e buonasera ed a qualche battuta di circostanza. Era un pomeriggio agli inizi di giugno quando, cosa insolita, vedo arrivare in macchina Marisa e con lei un’altra persona, quando scende la saluto e lei mi fa cenno di avvicinarmi e mi presenta il figlio Edo, come lo chiamano, il vero nome era Edoardo, appena rientrato dagli Stati Uniti, si notava che era molto contenta e nell’euforia mi fa invito insieme ad Alberto affinchè la sera prendessimo insieme un aperitivo, ringrazio e gli confermo la nostra presenza. Al rientro di Alberto lo ragguaglio e lui resta un po’ sorpreso dall’invito, ci prepariamo e pur non sapendo se l’invito si limitava al solo aperitivo Alberto va in cantina a prendere una bottiglia da portare in regalo. Quando ci presentiamo da loro, dal tavolo imbandito nel patio capiamo che sarà un apericena, salutiamo ed il tempo trascorre nei racconti delle esperienze di vita in un'altra nazione da parte di Edo, mi accorgo che Alberto come me è molto incuriosito dal ragazzo, che veniamo a sapere ha 22 anni, e continua ad osservarlo, dopo 1 oretta ringraziamo e salutiamo ricambiando l’invito per una delle prossime sere. Arrivati a casa Alberto mi chiede se sapevo come mai dell’invito e poi mi chiede un giudizio sul ragazzo, io gli rispondo che lo avevo trovato “fin troppo bello”, in effetti era un bel ragazzo con un bel fisico, molto intelligente e colto, ma la cosa che ci aveva colpito e di cui chiedevo conferma ad Alberto, che oltre che essere fisicamente molto curato, guardandolo bene mi era sembrato che facesse uso di trucco soprattutto per quando riguardava ciglia e sopraciglia ed a inizio serata mi era sembrato che avesse un po’ di rossetto sulle labbra, Alberto mi faceva notare che era normale nei ragazzi di oggi e che forse negli Stati Uniti la pratica veniva accentuata aggiungendo anche che non aveva notato nulla che potesse far pensare che fosse gay. Nei giorni a seguire vedo spesso Edo in giardino, mentre sono a prendere il sole in piscina, e soprattutto lo intravedo all’ora di pranzo mangiare nel patio alla maniera statunitense, il suo pranzo è sempre a base di panini veloci, però la cosa che noto è che esce pochissimo e sembra che non abbia amici. Un giorno mentre sono a prendere il sole in piscina ho la sensazione che di nascosto mi osservi, faccio finta di essere appisolata e tengo gli occhi socchiusi, controllando bene ho la certezza che mi sta osservando, incurante della sua presenza tolgo il reggiseno per prendere il sole in topless, mentre continuo a osservarlo noto che si sposta per avere una visuale migliore, la situazione mi intriga, essere osservata da un giovane ragazzo fa sempre piacere, nella posizione in cui è adesso riesco a vederlo chiaramente e dopo un po’ resto meravigliata, Edo ha in mano il cazzo e si sta masturbando, lo vedo chiaramente, sapere che si sta masturbando guardandomi mi fa eccitare molto, faccio finta di spostare la sdraio al fresco e la posiziono in modo che mi possa vedere bene e prima di sdraiarmi di nuovo tolgo anche lo slip del costume, ora sono nuda, alzo un pò le gambe e le apro, adesso ha una visione completa della mia figa, continuo ad osservarlo mentre lui è tutto preso a guardarmi la figa e continua a masturbarsi con più vigore fino a che non mi accorgo che gode, dopo si ricompone e di nascosto torna verso casa. La sera appena arriva Alberto gli racconto subito l’accaduto, lui ridendo dice che ci eravamo sbagliati tutte e due e che a quanto sembra di gay ha poco, la sera a letto Alberto mi fa fantasticare su quello che era successo durante la giornata, lui sa come fare per eccitarmi di più e dopo aver goduto insieme mi chiede se mi era venuta voglia di scoparmi il ragazzo, in un primo momento gli dico di no, poi mi rendo conto che la situazione mi intriga, glielo dico ma aggiungo anche che se dovesse succedere mi piacerebbe molto che ci fosse anche lui, Alberto mi tranquillizza e mi dice di portare avanti la cosa nel modo in cui mi farà più piacere. Il mattino dopo, mentre disbrigo le faccende di casa mi rendo conto che continuo a sbirciare dalla finestra per vedere se Edo c’è, non lo vedo in giro e per un po’ non ci penso, finito di sistemare vado in piscina stavolta completamente nuda, l’unico posto da cui possono vedermi è dalla loro casa e mi accorgo che in effetti è quello che voglio, Edo sicuramente mi stava a spiare da dietro la finestra perché non passano nemmeno 2 minuti e lo intravedo che di nascosto di avvicina alla siepe in una posizione da cui può tranquillamente spiarmi, la cosa mi eccita e non poco, sento che inizio a bagnarmi, come il giorno prima lo vedo che inizia a masturbarsi, vista la distanza e la siepe che ci separa non riesco a vedere bene il suo cazzo, in ogni caso mi diverte il gioco e dopo un po’ anche io sono eccitatissima, mentre lui mi guarda allargo di più le gambe e con una mano raggiungo la mia figa, adesso anche io inizio a masturbarmi, sono un lago, cerco di sbirciare per vedere il suo cazzo ed un suo movimento scomposto per un attimo fa incrociare i nostri sguardi, faccio finta di ricompormi e coprirmi mentre Edo scappa verso casa anche lui a meta della masturbazione, resto eccitata ma non continuo, mi piace molto questo gioco. Indosso il costume mi avvicino alla siepe e chiamo più volte senza avere risposta, supero la siepe e vado a bussare alla porta della cucina, arriva Edo, è rosso in viso e nei suoi occhi leggo un po’ di paura, fisso fra le sue gambe e noto che il timore che possa dirgli qualcosa ha fatto sparire la sua eccitazione. Quando gli chiedo se è solo mi risponde balbettando ed in modo sconclusionato, sicuramente pensa che sono andato a lamentarmi con i suoi genitori perché lui mi spia, appena gli dico che visto che anche lui è solo e che lo vedo sempre mangiare panini ho pensato di invitarlo a pranzo si calma rispondendo che non voleva disturbare, lo rassicuro che non disturba e che faro una spaghettata veloce, gli dico che lo aspetto tra una mezzoretta e che poi se non ha impegni può farmi compagnia in piscina, lo saluto e vado a preparare. Appena pronto lo chiamo ed arriva subito, mentre mangiamo ne approfitto a chiedergli qualcosa in più di lui, scopro che aveva una ragazza negli stati uniti, ma era solo una cosa momentanea, man mano che parliamo sento che è molto più rilassato, finito il pranzo e sparecchiato lo invito in piscina e ci mettiamo su due sdraio che io di proposito avevo messo molto vicine. Con la scusa che voglio stare al sole metto le sdraio testa piedi in modo che possiamo vederci, lo invito a togliere i pantaloncini ma lui con ritrosia dice che non può perché è senza costume, gli dico che non c’è problema e senza attendere una sua risposta tolgo il costume e resto nuda dicendogli che con Alberto siamo abituati a prendere sole nudi e che non mi crea problemi anche perché è da 2 giorni che ne approfitta a guardarmi quando sono nuda. Edo diventa rosso come un peperone ed inizia a balbettare adducendo scuse che non reggono, faccio opera di convincimento e finalmente anche lui si spoglia nudo. Ha un bel cazzo, non eccessivamente grande ma con una leggera curvatura e semi eccitato e si sente un po’ a disagio, faccio finta di distogliere lo sguardo, ma allo stesso tempo allargo di più le gambe, adesso sotto gli occhi ha la mia figa spalancata, deglutisce più volte mentre io faccio finta di socchiudere occhi, non riesce a distogliere gli occhi dalla mia figa ed in un attimo il suo cazzo diventa totalmente duro, il ragazzo mi ha fatto venire voglia, lui non accenna a nessuna iniziativa, sono sempre più bagnata, lentamente scendo con la mia mano ed inizio ad accarezzarmi, sfioro il clitoride per poi infilare dentro prima uno e poi due dita, lui porta la mano sul suo cazzo come per celare la sua eccitazione, apro gli occhi lo guardo e gli dico perché non continua quello che aveva interrotto al mattino. Continuo a guardarlo senza smettere di masturbarmi allora anche lui inizia a menarsi il cazzo io allargo sempre di più le gambe ed inizio a scoparmi sempre più velocemente, il suo viso cambia espressione e il suo respiro diventa quasi un rantolo, di colpo schizzi di sborra mi arrivano fino alla pancia, mentre continuo a masturbarmi, spalmo il suo godimento sul mio seno, lo sento ancora caldo, basta poco ed anche io ho un orgasmo stupendo, lo guardo ed è ancora a disagio, mi chiede scusa per avermi sporcata, mi alzo mi avvicino a lui gli sfioro le labbra con un bacio e gli dico di aspettarmi mentre vado a darmi una pulita. La mia era solo una scusa, appena sono in casa telefono subito ad Alberto, gli racconto tutti i particolari e lo invito a venire subito a casa, insisto molto quando lui mi dice che ha problemi, ma quando gli dico che non proseguirò con il “gioco” lui insiste a dirmi che devo continuare, all’inizio sono restia, ma poi vista la voglia che mi è venuta mi faccio convincere facilmente, con accordo che lo avrei invitato per un’altra sera a casa da noi. Quando ritorno Edo è in acqua che sta facendo il bagno, mi tuffo e lo raggiungo, è imbarazzato, allora gli do un bacio in bocca e lo invito a uscire, una volta fuori si asciuga e sta per sdraiarsi, lo fermo e lo invito a entrare con me in casa, mi segue docilmente fino in camera da letto, mi sdraio e lo invito a venirmi accanto, si sdraia accanto a me ma resta immobile, gli prendo una mano e la porto sul mio seno, all’inizio resta quasi immobile poi su mio invito inizia ad accarezzarmi, il ragazzo sembra abbastanza imbranato la cosa mi meraviglia quando gli porto la mano sulla mia figa ed inizia ad accarezzarmi in modo maldestro, ho un presentimento ed allora gli chiedo se ha mai fatto l’amore, mi risponde chinando la testa per evitare mio sguardo, confermandomi che non l’aveva mai fatto con una donna. Lo rassicuro lo attiro a me ed inizio a coccolarlo, lo invito a toccarmi di nuovo la figa seguendo le istruzioni che gli sussurro, le cose sembrano andare meglio, lo invito a leccarmela e dopo un inizio un pò impacciato, man mano inizia a farmi provare un piacere intenso, mi metto a 69 ed inizio a succhiarlo anche io, il suo cazzo è tornato durissimo, inizia a spingerlo come se volesse scoparmi la bocca, lo invito a restare calmo e a non avere fretta, sento le pulsioni del suo cazzo, mi fermo altrimenti gode subito, mi sdraio e gli chiedo di continuare a leccarmi, ha imparato bene ora sono bagnata fradicia ed ho desiderio di averlo dentro, lo invito a venirmi sopra e prendermi, devo continuare a tenere a bada la sua frenesia, spinge ed è subito tutto dentro, lo sento, pur non essendo molto dotato è una sensazione bellissima, lo invito a muoversi piano e dolcemente e dopo un attimo anche io godo con spasmi del mio corpo, lui aumenta le spinte, lo invito a rilassarsi e a non godere subito, per un po’ segue i miei consigli poi inizia a pomparmi come un forsennato sento i suoi schizzi che mi inondano e godo di nuovo anche io, la sua è una lunga sborrata e mentre viene lo sento chiaramente invocare la madre, resto per un attimo perplessa, poi lo assecondo chiamandolo figlio mio, a questo punto scoppia in una crisi di pianto pazzesca, non riesco a farlo smettere, smetto di parlargli, lo temgo stretto a me ed inizio ad accarezzargli la testa, passa un buon quarto d’ora cosi, poi si rilassa ed iniziamo a parlare. E’ un fiume in piena mi racconta tutti i suoi problemi da bambino ed adolescenziali cerca di tirare fuori mille motivazioni, ha pause di pianto ma alla fine tutto mi è chiaro mi fa molta tenerezza, è come un passerotto impaurito, inizio di nuovo a baciarlo con molto tenerezza, all’inizio resta quasi immobile, poi appena inizio un “gioco di ruolo” e fingo di essere la madre si eccita in modo esagerato, mi viene sopra di nuovo ed inizia a scoparmi con una foga indescrivibile, basta poco e mi fa godere, non smette, continua ed i miei orgasmi si susseguono uno dopo l’altro fino a che, di nuovo invocando la madre non tira fuori il cazzo e si affretta a darmelo in bocca, gode tanto che non riesco a ingoiare tutto, gocce di sperma escono con un rivolo dalla mia bocca, si avventa su me ed inizia a baciarmi e succhiare parte del suo sperma fino a che non ci sdraiamo esausti. Nel tardo pomeriggio torna a casa e dopo un po’ arriva Alberto, mi guarda perplesso e mi chiede come fosse andata e se lo avevo scopato, gli rispondo affermativamente, ma aggiungo anche che oltre ad essere stato molto erotico era stato molto sconvolgente, racconto tutti i particolari ad Alberto, e di comune accordo prendiamo decisione che se capiterà occasione cercheremo di farlo tutte e 3 insieme. Il racconto ha eccitato molto anche Alberto e la sera ne approfittiamo per scopare, scherzando ad un cero punto inizia a chiamarmi “mammina”, mi fa un effetto strano, non mi fa ridere al contrario mi fa eccitare moltissimo ed anche con Alberto ho parecchi orgasmi. Restiamo un po’ a chiacchierare, visto che domani inizia week end ed Alberto è a casa e quindi può dormire fino a tardi come piace a lui, mentre sto per addormentarmi abbracciata ad Alberto lo stringo forte, lo amo, con lui mi sento protetta, ma anche libera, e lui ha una sensibilità estrema verso di me ed è molto felice quando io mi lascio andare al godimento, poi mi addormento..
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5 anni fa
irene_alberto,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Primo massaggio a quattro mani
Era da tempo che proponevo di fare un massaggio alla mia compagna. Dopo tanti dinieghi e rinunce, sembra stavolta accetti, anche perché avevo già concordato un appuntamento con un massaggiatore olistico. È così che, con tanta agitazione accetta di prepararsi, senza nessuna certezza ma forse lei inizia ad immaginarsi qualche possibile epilogo oltre il puro massaggio al punto che accetta anche una accurata depilazione alla sua ancor bella topina nonostante non sia più una ragazza.
Con mia grande attenzione e anche tanta eccitazione la depilo con cura tutta la zona intima. Iniziò con la parte davanti, lasciando solo una striscia di peli sopra alla sua già gonfia Figona, procedo poi con le labbra, l’interno labbra e qua inizia la parte più difficile per me ossia quando vedo che inizia a bagnarsi senza limiti. mi riesce davvero complicato restare vestito, ma volevo tenere tutto per il dopo. A fatica riesco a terminare il mio lavoro compreso la parte posteriore del culetto e con tanta attenzione a rendere liscia tutta la zona come fosse una bimba.
Finito il non semplice compito, ci muoviamo per raggiungere lo studio del massaggiatore, io lo avevo già provato e mi sono fidato a proporlo essendo lui una splendida persona e pure lo studio davvero curato e pulito in maniera impeccabile, ero certo della favorevole impressione che avrebbe avuto la mia lei. Almeno volevo evitare avesse altri imbarazzi oltre a quanto già di alto livello che percepivo e dovuto al fatto di svestirsi davanti ad un terzo.
Naturalmente ho fatto tutto il possibile per rendere la cosa il più naturale possibile, arrivati a destinazione ci accoglie il massaggiatore con Una gentilezze ed una cordialità più che rassicurante e questo predispone la situazione in maniera ottimale.
Fatte le presentazioni e cercando lui di capire da me come avrebbe dovuto comportarsi, se osare e fin dove, Invita poi la mia lei a svestirsi, ad indossare lo slip leggero da massaggio ed a sistemarsi sul lettino intanto che anche lui si prepara. Io non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto, ho creato di trasmettere a lui di partire professionale poi a seconda degli sviluppi, intensificare azioni più spinte o no, dettate dallo stato gradimento di lei.
Finalmente rientra ed inizia la sua opera spalmando l’olio a schiena, alle gambe, e sui glutei, poi parte con l’azione del massaggio vero. Dice di trovarla molto tesa e lavora molto sui punti dove rileva la maggior tensione muscolare poi, con il sensibile miglioramento, allarga le zone di azione. Lui mi guarda inviandomi messaggi come per dire, posso azzardare?, io vorrei urlare vaiiiiii, ma non posso e vado con cautela ma cerco di tramettere un prova ad osare un po di più!
Inizia pertanto ad infilarsi un attimo di più tra le natiche che lei sembra tenere chiuse sicuramente per la sua iniziale premura puritana. La conosco e so benissimo che superata una certa fase, dopo diventa molto più disponibile ad accettare situazioni che al primo impatto non vuol nemmeno sentir nominare, non sarebbe la prima volta che fa impazzire oltre a me qualche altro uomo.
Visto che l’indecisione persiste mi alzo dalla sedia, dove ero sistemato in qualità di guardiano ammiratore, per intervenire nel massaggio cercando di copiare le azioni del più esperto massaggiatore, polpacci, cosce, schiena poi di nuovo polpacci, cosce ed ogni volto un maggior affondo tra le chiappe dove il sottilissimo filo dello slip non riusciva a celare un invitante buchetto. La temperatura sale, lei sempre più tranquilla e ricettiva, mi infilo sempre un di più come ad invitare anche l’altro ad osare. Lui le chiede di girarsi e qua succede il mio ulteriore scossone nei panataloni, i suoi seni compaiono e si presentano a noi in tutto la sua generosità, un quarta super.
Continuamo allo sfregare a 4 mani sul corpo di lei, gambe, cosce, addome, tette poi ritorno addome con sempre di più passagggi in zona ravvicinata alla sua stupenda ed oramai gonfia di piacere, Figona. Persiste ancora lo slippino di plastica che però sempre più risulta inutile ed un di più, le sue gonfie labbra escono, ora da una parte, ora dall’altra, anche perché io sempre cercavo la maniera di tirare lo slippino a dx o sx nell’azione del massaggio.
Oramai ho valutato fosse giunto il momento che lei avrebbe consentito mostrare la sua figa in tutta la sua bellezza ad un altro uomo ed in mia presenza, ho pertanto sfilato con lente manovre lo slippino e sua maestà “la figa” ci è apparsa meravigliosa. Anche il massaggiore ho percepito il suo stato di eccitazione, tentando in tutte le occasioni di sfregare il suo oramai cazzone sulla lei nelle sue operazione di massaggio. Abbiamo poi proseguito nella nostra azione e sempre più incisiva fino ad occuparci in perfetta sintonia, prima sulle tette poi sulla figa tenendo e stimolamndo il smpre più bagnato clitoride tra le nostre dita, ammirando il volto compiaciuto ed in pieno senso di appagamento.
Non abbiamo voluto andare oltre per questa volta ma siamo riusciti a farci promettere dalla mia lei che ci ripagherà entrambi ed assieme di simile massaggio e non vedo l’ora di riceverlo, anche perché mi ha confessato nella successiva fantastica scopata appena rientrati, che vorrà scoprire cosa esiste sotto ai pantaloncini del bravo professionista.
Davvero una bellissima ed indimenticabile esperieza, della quale spero avere presto il proseguo per raccontarlo.
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5 anni fa
ugo61,
59
Ultima visita: 3 mesi fa
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Un amico … tra di noi
Federica, è una ragazza con cui ho percorso un bel pezzo del sentiero della mia vita. Quasi dieci anni. Ci siamo conosciuti quando avevamo appena 26 anni io e 24 lei.
Una ragazza molto bella e ben fatta, dall’aspetto dolcissimo e dai modi estremamente tranquilli e cordiali.
Per chi la conosceva solo superficialmente, appariva come la classica ragazza seria, tutta casa e lavoro.
Io che la conoscevo in profondità, anche negli aspetti più intimi e nascosti, ero conscio della sua vera natura selvaggia e molto trasgressiva, a letto nulla era impossibile con lei. La sua idea di sesso libero poteva tranquillamente sconvolgere anche una porno star. Non aveva limiti.
Una sera, io e Federica, eravamo seduti sul letto, a guardare la TV. Parlando del più e del meno, ci ritrovammo a ricordare le nostre amicizie passate e le potenziali amicizie future.
Poi, lei, inaspettatamente, mi fece una domanda: "Quindi, tu ancora mantieni i contatti con Fernando?"
Fernando era un mio grande amico, con cui avevamo condiviso tante esperienze e con cui, da qualche tempo, non ci sentivamo più, anche perché vivevamo in città diverse.
"No, davvero!!! – affermai – è stato tanto tempo fa l’ultima volta che l’ho sentito. Perché mi chiedi di lui? "
"Oh, non ho nessun motivo particolare. Tutto questo parlare circa il passato mi ha fatto pensare a lui. È successo qualcosa tra di voi, avete litigato per qualche motivo?"
"No, non proprio. Dopo la laurea, per via del lavoro è semplicemente andato via, e gradualmente non ci siamo sentiti più.” - ho risposto.
"Quindi, se tornasse in città ti potrebbe interessare ad uscire con lui?" - chiese Federica.
"Sì, certo, perché no" - risposi.
"Bene," - disse lei - "perché hai ricevuto oggi una chiamata da lui. C’è un messaggio registrato nella segreteria telefonica. Sta tornando in città per lavoro, e voleva incontrarti!"
"Oh, ok, perché tutti questi preamboli, perché non me lo hai detto subito?" - ho chiesto.
"Beh, perché stavo pensando a qualcosa, ascoltami e dimmi cosa ne pensi" – disse Federica.
"Ok, vai avanti."
"So, perché ne abbiamo parlato, quanto ti siano piaciute le tue precedenti esperienze, e che non te ne penti, hai persino detto che, probabilmente, ti farebbe piacere fare ancora del sesso in tre. Non ci ho mai pensato molto fino a quando oggi non ha chiamato Fernando, mi ha fatto riflettere, e la cosa mi ha fatto davvero molto eccitare, penso che sarebbe incredibilmente stimolante avere un rapporto a tre con un altro ragazzo. Non posso spiegarlo, ma l'idea di averti assieme ad un altro uomo mi fa bagnare solo a pensarci. Fernando è tornato nella nostra città per una visita temporanea e dato il tuo passato di amicizia, potresti essere disposto a provare a fare qualcosa del genere con lui?" - mi guardò speranzosa.
Potrei dire che era davvero eccitata da questa idea, spesso durante le nostre scopate, immaginava una cosa del genere. All'inizio ero leggermente contrariato. Non volevo che un altro uomo toccasse la mia donna.
Questa ultima richiesta di Federica mi ha fatto riflettere. Infondo, Federica era una donna così straordinaria. Si concedeva e mi lasciava fare tutto il sesso che volevo, anche assieme ad altre donne, come potevo io dirle di no per un altro uomo? Inoltre, dovevo ammettere, l'idea di Fernando tra di noi non mi dispiaceva.
Dopo questa attenta considerazione le ho risposto.
"Ti piace davvero questa idea, vero?" - ho chiesto.
"Si, sono davvero interessata, ma se non vuoi …. capisco" - disse lei.
"No, sei stata così brava in tutto questo periodo con me, te lo meriti, certo che non posso promettere nulla, per quanto ne so, Fernando ha una relazione seria."
"Capisco, ma ci proverai? "- chiese.
"Sì, e ad essere onesti, l'idea di rincontrarlo, dopo le tante situazioni avute insieme durante la nostra lunga amicizia, mi ha molto emozionato" - risposi.
"Ohhhh, lo farai allora?" - chiese mentre faceva scivolare la mano sotto le coperte.
Mi scappò un gemito quando la sua mano morbida trovò il mio cazzo, ormai già rigido. Ha avvolto le sue dita attorno ad esso e lentamente ha cominciato a masturbarmi.
"Mmmm, sei davvero eccitato dall'idea, vero?" – chiese - "Scommetto che ci stai pensando in questo momento. Stai immaginando che questa mano che ti accarezza lentamente, possa passare anche sul cazzo di Fernando? Non ti piacerebbe che prendessi il suo cazzo duro in bocca? E dopo, lui lo infila in profondità nella mia fica …. ancora e ancora?"
Queste chiacchiere indecenti mi stavano facendo impazzire. Dovevo ammettere che mi piaceva davvero l'idea di guardare il mio vecchio amico scopare Federica. Potevo immaginarla inginocchiata che veniva montata in profondità e, potevo sentire i suoi profondi gemiti di piacere. Federica ha visto come mi accendevo e mi ha interrotto. Ha buttato via le coperte e rapidamente mi ha montato. Il mio cazzo scivolò facilmente dentro di lei, era praticamente gocciolante di umori.
"Cavalcami Federica, sììììì, cavalcami forte" - le dissi.
"Sìiiii, Luca, sìììììì, il tuo cazzo è così duro e profondo in me. È così bello" - esclamò.
Federica mi cavalcava con forza e con una velocità crescente. I grandi seni rimbalzavano splendidamente con il movimento. Ero praticamente ipnotizzato. In poco tempo sentivo quel familiare formicolio nei miei coglioni.
Il corpo di Federica iniziò a contorcersi in spasmi quando raggiunse l'orgasmo. Strinse le sue ginocchia strettamente contro il mio corpo mentre vibrava. Anche la sua fica si è stretta sul mio cazzo avvolgendolo completamente.
Mi sono arcuato di più e ho spinto con più forza dentro di lei il mio cazzo, sentivo che stavo per esplodere dentro di lei.
"Oh dio, sì, dammi il tuo sperma, riempimi Luca!" - urlò.
Mentre ansimavamo entrambi, lei aumentò i suoi movimenti facendo esplodere il mio cazzo dal piacere, il mio seme allagò la sua figa.
Le si accovacciò su di me lasciando il mio cazzo, ormai moscio, dentro di lei.
Io, allungando la mano, raggiunsi il comodino e presi il telefono.
"Che cosa stai facendo?" - Chiese.
"Sto chiamando Fernando, vediamo come sta, prendiamo contatto" - risposi con un sorriso.
"Sei meraviglioso!" - rispose lei.
Ho cercato il suo numero e l'ho chiamato. Il suo telefono squillò un paio di volte, poi rispose.
"Ehi, Fernando, sono Luca, la mia ragazza mi ha detto che mi cercavi".
"Ehi amico, sì, sì, sono in città per il fine settimana, speravo che potessimo incontrarci e fare una rimpatriata."
"Certo, ci piacerebbe stare insieme, che ne dici di cenare domani sera?"
"Perfetto, mi trovo in centro, c'è un ristorante carino a un paio di isolati dal mio albergo, come ti suona?"
"Certamente, per noi va bene" - Risposi.
"Ok, ci vediamo li, ti aspetto alle 20 al bar del ristorante."
"A domani, abbi cura di te."
Ho riattaccato il telefono. Federica era assolutamente estasiata. Ormai si era fatto un po' tardi, quindi ci siamo addormentati.
Quella notte ho fatto dei sogni piuttosto vivaci ed eccitanti. Erano pieni di ogni sorta di visioni di donne e uomini in varie scene caricate di erotismo.
Quando arrivo il mattino, mi svegliai con un furioso impeto. Per fortuna avevo una bella donna nel letto accanto a me per aiutarmi con un tale problema. Mi sono accoccolato vicino a lei, premendo contro il suo sedere.
Lei si è svegliata e mi ha fatto le fusa.
"Mmmm. Sembra che qualcuno abbia fatto sogni piacevoli questa notte!!!"
"Li ho fatti, e ora ho un serio bisogno di sollievo!!!!"
"Povero piccolo, bene, sdraiati e lascia che la tua donna si prenda cura di te" - si girò verso di me e mi spinse sulla schiena. Poi allontanò via le coperte fino alle ginocchia, esponendo la mia erezione spessa e dura. Si è arrampicata tra le mie gambe e mi ha iniziato a leccare il cazzo dappertutto.
La sensazione è stata incredibile. Ero così sensibile per via di tutti i sogni della notte prima che sentivo che sarei arrivato quasi subito.
Lei percependo le mie condizioni, strinse forte la base del mio cazzo per impedirmi di venire. Soddisfatto del fatto che non avevo intenzione di sborrare proprio in quel momento lei abbassò la testa e prese il mio cazzo in profondità nella sua bocca. Federica era una maestra dei pompini. Sembrava che ogni parte del mio cazzo ricevesse uguale attenzione, e mi stava facendo impazzire. Dopo pochi minuti, non ne potevo più, e l'ho avvertita.
"Oh Dio. Federica, sto sborrando" - Lei fece scivolare la bocca in modo che la cappella fosse per intero nella sua bocca.
Tutto il mio corpo si irrigidì e, poi, ho fatto esplodere il mio primo colpo in profondità nella sua bocca. Ho continuato ad eiaculare ancora e ancora.
Lei ha tenuto duro il mio cazzo dentro la sua bocca, succhiando tutto il mio seme. Quando finalmente mi sono fermato, ha fatto scivolare il cazzo tra le labbra. Ha aperto la bocca per mostrarmi che stava ancora trattenendo il mio sperma. Poi mi guardò profondamente negli occhi e ingoiò tutto, leccandosi le labbra.
"Wow Federica, è stato incredibile, ne avevo davvero bisogno" - dissi.
"Piacere mio …. Tesoro!!!" - rispose lei con un sorriso.
Dopo di ciò ci siamo preparati per le attività previste per la nostra giornata.
Quando si avvicinava il momento della nostra cena con Fernando, visto che stavamo andando in un bel ristorante, volevamo vestirci adeguatamente.
Io indossai un paio di pantaloni neri, una camicia grigia e scarpe nere.
Federica, bellissima, in un abito rosso scuro, lungo fino alle caviglie ma tanto stretto da abbracciare i suoi fianchi. Le sottili bretelle dell’abito le cingevano le spalle, uno scollo a V molto profondo metteva in risalto le sue tette. L’abito aveva uno spacco alto su una gamba con il quale scopriva oltre il polpaccio buona parte della sua coscia. Indossava un paio di scarpe rosse con tacchi alti. Aveva i capelli sistemati elegantemente. Le sue labbra erano di una tonalità di rosso abbinate al suo vestito. Infine, portava una lunga collana con un ciondolo che pendeva nella sua scollatura.
Il suo intero look era elegante e sexy allo stesso tempo. Era bellissima e lei lo sapeva.
Ero certo che questa mise avrebbe fatto impazzire Fernando.
"Accidenti, penso che avrai la sua attenzione" – le dissi.
"Questa è l'idea" - rispose lei con un ghigno.
Siamo saliti in macchina e ci siamo diretti per incontrare Fernando. Posteggiai vicino il ristorante, c'erano alcuni uomini in piedi fuori e subito tutti gli occhi si posarono su di lei. Le uniche occhiate che ho avuto sono state quelle dell'invidia. Entrammo nel ristorante e andammo al bar dove dovevamo incontrare Fernando.
Ho camminato davanti a Federica sperando di nasconderla da lui fino all'ultimo minuto. L'ho visto seduto al bar sorseggiare quello che sembrava un Campari. Mentre mi avvicinavo, alzò lo sguardo e mi vide. Si alzò immediatamente e venne a salutarmi. Ci siamo stretti l'un l'altro.
"Luca, è bello vederti" - disse.
"Ed io di vedere te, è da troppo tempo che non si sta insieme." - ho risposto.
"Questa è la mia ragazza, Federica …. Federica, questo e Fernando." - con ciò mi sono tolto di mezzo.
Federica tese la mano verso Fernando …. i suoi occhi si spalancarono.
"Wow Luca, non mi avevi detto nulla di Federica …. è una splendida donna …. come sei riuscito a conquistarla? È molto bello conoscerti.”
"Il piacere è tutto mio, Luca mi ha parlato molto di te, e sono contento di avere finalmente avuto l'opportunità di incontrarti" - rispose lei con uno sguardo accattivante.
Ovviamente Fernando era un po' sorpreso dal tono civettuolo della sua voce.
"Allora, andiamo a sederci per la cena" - rispose.
"Mi sembra una buona idea" – disse Federica.
Dopo esserci seduti, Fernando ha iniziato a parlare della sua nuova attività, spiegando perché si trovava in città. Stava lavorando per una buona compagnia, e gli piaceva davvero il periodo che stava vivendo.
Mentre la cena progrediva, Federica diventò più provocante che mai. Faceva di tutto, si inventava qualsiasi scusa per toccare la mano o il braccio di Fernando. Rise delle sue battute un po' più del necessario. Alcune volte ho visto il volto di Fernando avere una espressione un po' scioccata.
A un certo punto, Fernando si scusò perché doveva andare in bagno.
"Be', penso che tu ti sta impegnando per farti notare” – dissi a Federica.
"Questa è l'idea," rispose maliziosamente.
"Non ho potuto fare a meno di notare alcune espressioni di sorpresa da parte di Fernando. Stai giocando con lui?" - ho chiesto.
"Se intendi se sto provocando Fernando, la risposta è sì!!! Ho stuzzicato il suo cazzo e le sue palle con il piede sotto il tavolo" - rispose lei.
"Wow, sei cattiva!!!!"
Proprio in quel momento ritornò Fernando. Ordinammo il dessert. Mentre completavamo la cena, si capiva che Fernando si sentiva, ovviamente, a disagio.
Speravo solo che Federica lo avesse abbastanza eccitato da permettere che il nostro piano giungesse a buon fine.
Quando il cameriere ha portato il conto, ho messo la mia carta giù per pagare io.
Federica si scusò ed andò in bagno. Fernando e io restammo seduti per un attimo in silenzio. Poi ho rotto il ghiaccio.
"Allora amico, sembri un po' preoccupato. C'è qualcosa che non va?" - ho chiesto.
Si agitò per un minuto poi rispose - "Beh, non so come dirtelo, ma la tua ragazza mi sta stuzzicando per tutta la cena."
"Davvero?" - dissi sorpreso - "Che cosa te lo fa pensare?"
"Beh, per tutta la sera è stata seducente, lo ammetto. Ma non è la cosa peggiore, per buona parte della cena mi ha praticamente stuzzicato con il piede sotto il tavolo, ho provato a resisterle, ma lei non lasciava in pace il mio cazzo. " – disse con timore.
Proprio in quel momento Federica tornò al tavolo - "Di cosa state parlando ragazzi" - chiese.
"Beh, Fernando, mi stava solo raccontando di come hai massaggiato, con i piedi, il suo cazzo per tutta la sera" - risposi calmo.
"Cosa posso dire" - rispose lei - "Non potevo fare a meno di farlo, la cosa mi eccitava."
"Be', immagino ci sia solo una cosa da fare ora. Fernando, dovremo andare nella tua stanza in modo che la mia ragazza possa scoparti" - dissi.
L'espressione sul viso di Fernando era impagabile.
"Aspetta ….. Cosa? Vuoi che scopi Federica?" - chiese.
"E’ lei che vuole scopare con te, tra le altre cose, ed io gli ho detto che va bene" – dissi - "perché non saliamo nella tua stanza e ne parliamo ancora, a meno che tu non voglia farlo?" - chiesi.
"Oh, non devi chiedermelo due volte!" - disse eccitato.
Abbiamo lasciato il ristorante e raggiunto l'hotel. Quando siamo saliti nella stanza di Fernando ci siamo seduti tutti a parlare per qualche minuto.
La sua era una bella stanza, spaziosa.
"Quindi, immagino che voi abbiate pianificato tutto questo?" - disse Fernando.
"Indovinato, soprattutto lei" - ho risposto.
"Allora, cosa, mi lascerai fare sesso con Federica? Non ci sono vincoli?" - ha detto.
"Beh, è più di questo, lasciami spiegare" - risposi.
Ho continuato a dire a Fernando di come Federica sapeva tutto delle nostre storie. Rimase scioccato nell'apprendere che non solo sapeva della sua storia con mia sorella, ma anche di tutte le avventure sessuali che avevamo fatto insieme. Gli ho raccontato di come Federica sia stata perfetta nel farmi fare sesso, assieme, con alcune nostre amiche e che quindi non potevo dire di no a lei con un altro uomo. Poi gli dissi tutti i piani che Federica e io avevamo ipotizzato per questa notte.
"Quindi, se ti va di farlo, potremmo divertirci un po' come facevamo in passato con le altre ragazze" - dissi.
"Wow, non ho fatto niente del genere da molto tempo, beh, dall’ultima volta che siamo stati insieme." - rispose.
"Allora, cosa dici?" - ho chiesto.
"Stai scherzando?! Certamente sì, sono dentro!" - esclamò.
"Mmmm, sono contenta di essere qui" - intervenne Federica.
"Prima di essere coinvolto voglio davvero vedervi divertire un po'." – dissi.
"Devo ammettere che sono stato molto eccitato tutto il giorno a pensare a questo" – disse Federica mentre si avvicinava a Fernando.
Quando lo ha raggiunto, si è abbassata sulle ginocchia.
Quasi non riuscivo più a sopportare l'eccitazione.
Ho adorato Federica e abbiamo fatto sempre sesso fantastico.
Ma quella situazione mi eccitava enormemente.
Federica ha slacciato la cintura, poi, di seguito, ha aperto il bottone e la cerniera dei pantaloni. Gli sfilò le scarpe mentre abbassava i pantaloni e i boxer tutto in una volta.
Dopo aver tolto i pantaloni, si voltò per guardarmi. Poi, ha allungato la mano e lentamente ha iniziato ad accarezzare il suo cazzo.
Fernando gemeva di piacere.
Mentre una piccola goccia di pre-sperma brillava sulla punta dell’asta di Fernando, lei si sporse in avanti e inizio a leccarlo. Premette la sua testa della minchia sulle sue labbra e lentamente la fece scivolare dentro.
"Oh dio, quanto sei brava!!!" – disse Fernando.
"Oh Fernando, è così caldo il tuo pene" - disse Federica.
"Succhia bene il cazzo, vero? Dai dacci dentro Federica!!!" – dissi io.
Con quell'incoraggiamento, lei ha iniziato un ritmo di pompata in cui era così brava.
Con il suo membro duro, lungo, bello e bagnato, lo ha fatto scivolare per intero, senza sforzo, fino alla gola.
Ingoiandolo, lo massaggiava con la lingua.
Poi, lo faceva scorrere ed usava la lingua per leccare per tutta la lunghezza della verga e, infine, si soffermava sulla cappella una volta fuori dalla bocca.
"Dio è così bello, cazzo, non fermarti!!!" – disse Fernando.
"Sì, lo voglio far venire, ed ingoiare tutto il tuo sperma!" - disse Federica.
A questo punto Federica era sul letto accanto a noi. Il suo vestito era salito sopra i suoi fianchi. Si era tolta le mutandine e si stava masturbando furiosamente mentre succhiava Fernando.
Dall’accelerazione dei gemiti di Fernando si intuiva che si stava avvicinando a godere.
Vedevo che stava iniziando a spingere sempre di più dentro la bocca di Federica il suo cazzo. Quando il suo corpo si irrigidì, Federica afferrò le sue palle e le accarezzò mentre faceva scivolare fuori dalla bocca tutto il suo pene lasciando dentro solo la cappella.
Con l'altra mano la ha preso energicamente lungo l’asta ed ha iniziato a masturbarlo con movimenti ampi e veloci.
Lui gemette e inarcò la schiena.
Poi ha inondato la bocca di Federica di sperma.
Lei ha tenuto tutto in bocca, facendo attenzione a non perdere una goccia. Quando finalmente finì si alzò e mi mostrò lo sperma.
"Oh Luca, è così caldo!" – disse e, dopo, lo ha ingoiò.
"Accidenti, è stato incredibile!!!" – disse Fernando.
"Sono contenta di averlo fatto, non mi rendevo conto di quanto mi potesse piacere farlo davanti a Luca, fino a poco tempo fa" – rispose Federica.
"Merda, ho bisogno di tornare più spesso, credo!" – Ribattè lui
"Ragazzi, odio interrompere la rimpatriata, ma ho bisogno di farmi scopare. ORA!" - urlò Federica.
Abbiamo guardato Federica, lei aveva rimosso tutti i suoi vestiti tranne i suoi gioielli.
Era in bilico sul letto.
Le sue sensuali tette erano incoronate dalla collana che pendeva proprio al centro.
La situazione era incredibilmente erotica.
"Se ne hai ancora, è tutto tua" – dissi a Fernando.
"Oh, non sono neanche lontanamente finito" - ha esclamato Fernando.
"Mmm, allora vieni qui e metti quel grosso cazzo succoso nella mia figa."
Senza aspettare che l’avesse detto due volte, Fernando si alzò sul letto e in un colpo solo la sua minchia tornò in profondità nella mia ragazza.
Mi ha davvero fatto eccitare vederlo mentre la scopava.
Poi Federica mi ha guardato.
"Che cosa stai facendo Luca? Questo è un trio. Sali qui e mettimi in bocca quel tuo meraviglioso cazzo" - disse.
"Sì, signora!" - ho risposto.
Sono saltato sul letto di fronte a lei.
Ha subito infilato, per tutta la lunghezza, il mio cazzo dentro la sua bocca.
Non posso descrivere quanto sia stato fantastico.
Ho continuato a guardare avanti e indietro tra il mio cazzo che scivolava dentro e fuori dalla sua bocca e il mio migliore amico che la scopava da dietro come se non ci fosse un domani.
La situazione era così eccitante che non mi ci volle molto a raggiungere l’orgasmo.
"Cazzo, Federica, sto per venire." - gridai.
Non ha nemmeno perso un colpo.
Ha continuato a succhiare fino a quando le mie palle hanno cominciato a pompare quello che sembrava un secchio di sperma.
Mentre terminavo ho ritirato il mio cazzo dalla sua bocca e sono crollato sul letto accanto a loro.
Quindi, Fernando ha deciso di cambiare posizione.
Tirò fuori il cazzo e fece girare Federica, facendola adagiare sulla schiena.
Poi allargò le gambe e spinse il suo cazzo dentro di lei.
"Oh dio sìììììì, Fernando, cazzo, cazzo, cazzo!!!!!" - esclamò.
"Accidenti, la tua ragazza è incredibile!!!" - mi disse.
"Non devi dirmelo, so quanto sono fortunato!!!" - risposi.
Fernando stava scopando Federica come lei voleva.
Sono rimasto incantato dal movimento delle sue tette che rimbalzavano a ogni nuova spinta.
Lei accarezzava furiosamente il suo clitoride mentre Fernando la impalava inesorabilmente.
"Oh ... dio ... sto per godere" - disse lei - "Scopami, non fermarti, fammi venire!"
Dopo tutto ciò, tutto il suo corpo iniziò a tremare e tremare mentre un orgasmo mostruoso la squarciava.
Guardai mentre l'intero corpo di Fernando si irrigidiva.
Poi ha grugnito e scaricato il suo carico in profondità nella figa della mia ragazza.
Quando finirono, crollarono sul letto accanto a me.
"Santo cielo, è stato fantastico" - disse Fernando.
"Sì, lo è stato" - concordò Federica.
"È stato incredibilmente caldo guardarvi ragazzi" – dissi - "Mi sento pronto per ricominciare tutto di nuovo."
“Ooooh. Questo è quello che voglio sentire" - ha detto Federica - "C'è ancora dell'altro che voglio provare a fare. Luca voglio farmi scopare da Fernando nel culo."
E voltandosi verso Fernando, fece le fusa.
Fernando guardò verso la mia erezione, di nuovo dura come una pietra.
"Sembra che tu sia pronto per scopare di nuovo. Mi piacerebbe accontentare la tua donna." rispose Fernando alla sollecitazione di Federica.
Lei, allungando una mano nella sua borsa, ha tirato fuori una bottiglia di lubrificante che avevamo portato.
Federica fece sdraiare sulla pancia Fernando, gli mise un cuscino sotto per sollevarlo di più.
Il suo cazzo era completamente in erezione, si è avvicinata, e poi salendoci sopra, dopo aver versato dell’abbondante lubrificante, ha messo il suo buco increspato del culo sul cazzo di Fernando.
Ha, quindi, sollevato le sue ginocchia, e ha spinto la cappella del cazzo contro il suo buco.
La cappella scivolò facilmente nel suo sfintere.
Federica fece penetrare il cazzo di Fernando con molta attenzione, poi, con dei piccoli colpi rapidi, lo fece penetrare quasi per intero, facilitando lo scivolamento nel suo culo.
"Ohhhh Luca. È passato molto tempo dall’ultima volta che lo abbiamo fatto noi due, è bello avere dentro il cazzo di Fernando.” – disse Federica.
"Oh sììììììì. È bello anche per me!!!" - ha esclamato Fernando.
Quando il cazzo è entrato per intero, ed ha cominciato a spingere ritmicamente dentro e fuori dal suo culo, è stato incredibile.
Vedere Federica cavalcare mi ha eccitato così tanto che non ho esitato a ficcare il mio di cazzo nella sua bocca mentre lei continuava a scopare il suo culo con la minchia di Fernando.
Era incredibilmente eccitante guardarla muoversi sul suo lungo, grosso e duro cazzo mentre succhiava il mio.
"Ohhhhhh, dannazione, ragazzi, è fottutamente fantastico. Ohhhhhh, non fermatevi" - disse Fernando.
"Cazzo, sìììììì, Federica, succhia il mio cazzo mentre lui ti scopa il culo, la situazione è così eccitante!!!!!" - dissi.
Federica lancia lamenti di godimento per l'eccitazione e il piacere.
Il nostro ritmo continuava ad aumentare e stava crescendo verso il culmine.
All'improvviso ho sentito le mie palle stringersi e ho grugnito mentre scaricavo un enorme carico di sperma nella bocca di Federica.
La calda e umida bocca di Federica, unito alla visione del cazzo che se la scopava, mi eccitava immensamente.
Fernando, eccitatissimo gemeva e, si capiva in modo evidente, che stava per arrivare all’orgasmo. Poi, con un sussulto, ha svuotato tutto il suo sperma nel culo di Federica.
Proprio mentre finiva di deglutire le ultime mie gocce, Federica iniziò a tremare mentre le sue dita spingevano e massaggiavamo il suo clitoride.
"Wow, se avessi saputo che mi stava aspettando questo, sarei tornato prima!" - disse Fernando.
"Bene, ora lo sai. Sentiti libero di tornare in qualsiasi momento" - ho risposto.
"Sì ... fallo" - disse Federica con uno sguardo diabolico.
Dopo aver preso un po' di tempo per riprenderci, ci siamo appisolati insieme sul letto.
La mattina dopo eravamo ancora esausti ma completamente soddisfatti.
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5 anni fa
Al2016,
62
Ultima visita: 3 giorni fa
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La mia storia di cuckold 5
Nel 1995 vi era una vera e propria psicosi per l'AIDS, forse più di oggi, Ne avevamo parlato a lungo con R. che capiva le nostre perplessità. L'incontro successivo lui ci disse che teneva tantissimo al rapporto con noi due come coppia e ci fece vedere il certificato di sieronegatività. Aveva fatto le analisi del sangue e questo ovviamente sottintendeva la possibilità di lasciarci andare ad una conoscenza reciproca più approfondita.
A due settimane dal primo incontro Selene vestiva in minigonna generosa e camicetta, seduta sul divano a casa di R. , il bordo delle autoreggenti non aveva modo di starsene nascosto, con l'effetto di far gonfiare i rispettivi pacchi di noi due maschietti. Gli ultimi giorni prima dell'incontro io e lei avevamo parlato - e scopato - a lungo e lei era ragionevolmente sicura di poter contare sul mio consenso per andare oltre nel nostro rapporto con R.
Era sera, eravamo digiuni e il cinquantenne la portò in camera da letto per applicarle ancora una volta il plug anale ed uscire poi insieme a mangiare qualcosa. Io rimasi sulla soglia della porta un po' inebetito. Lei come da copione appoggiò le mani sul letto offrendo il posteriore ad R. Lui sollevò la minigonna e lentamente le abbassò le mutandine. Il superbo spettacolo della fica bagnata della mia fidanzata gli si parò dinanzi agli occhi. Invece di inserire asetticamente il plug come l'altra volta R. le posò le mani sulle natiche accarezzandole. Le sue mani con dolci movimenti circolari si spostarono verso il centro, fino a lambire le grandi labbra della fica di Selene che ormai grondavano umori. Era la primissima volta che lui la toccava intimamente. Io tirai fuori il cazzo duro e presi a menarmelo dolcemente. Ormai la consapevolezza di essere cuckold mi aveva pervaso i sensi. La mano di R. iniziò ad accarezzare la fica di Selene, indi si concentrò sulla clitoride. Lei iniziò ad agitarsi per il piacere. Si volse a guardarmi per un'ultima conferma, mi vide sbavare davanti a quella scena con il cazzo in mano e capì che poteva procedere. Staccò le mani dal letto, si girò, si sfilò del tutto le mutandine. Selene ed R. si guardarono per un istante poi furono l'uno tra le braccia dell'altra. Entrambi esplorarono avidamente la bocca dell'altro con la lingua, senza limitare copiosi travasi di saliva. Ci volle poco perchè il grosso cazzo del cinquantenne fuoriuscisse dalla cerniera dei pantaloni, ancor meno perchè le mani di lei lo avvolgessero delicatamente in un massaggio segatorio. Lei si sbilanciò all'indietro avvinghiata a lui trascinandoselo sopra e spalancando le cosce. L'uomo armeggiò per slacciarsi i pantaloni ed abbassarli quel tanto che bastava. La penetrazione, senza preservativo, avvenne immediatamente, Selene iniziò a mugolare incessantemente, io mi spostai dalla porta alla poltrona antistante al tetto e ricordo vividamente il culo scarno dell'uomo alzarsi ed abbassarsi ritmicamente tra le cosce aperte della mia fidanzata.
Guardando la scena pensavo che fino a quel momento l'unico uomo che l'aveva posseduta ero io, e che lei non avrebbe mai più potuto sussurrarmi all'orecchio quanto si sentiva felice di aver fatto l'amore soltanto con me. Eppure ero eccitato morbosamente davanti alla mia fidanzata che per la prima volta mi metteva le corna, seppur con il mio consenso. Mi menavo il cazzo allo stesso ritmo della loro chiavata, sforzandomi in ogni momento di non eiaculare, soprattutto per non dover affrontare il post-orgasmo davanti a loro che non avevano ancora finito, del tutto dimentichi della mia presenza.
Selene venne in un lungo orgasmo lamentoso intrecciando le gambe attorno al corpo del cinquantenne. Lui, come me, si trattenne per conservare le cartucce per il proseguo della serata-nottata.
Uscimmo in una bellissima serata romana, camminando tenendoci per mano in tre, con lei ovviamente al centro, per via dei Fori Imperiali. Qualcuno ci guardava con curiosità e malcelata malizia. Seduti al ristorante Selene era luminosa dalla felicità, teneva le mani di entrambi. Una tavolata di donne in uscita senza i compagni iniziò a fulminarci di occhiatacce, con commenti probabilmente assai salaci al nostro indirizzo. Selene se ne accorse subito e, assunto un atteggiamento di sfida, baciò profondamente prima me e subito dopo R., senza lasciarci le mani. Il tavolo delle streghe ammutolì, ma continui e veloci sguardi dardeggiavano su di noi autentiche lingue di fuoco.
Quella sera vivemmo un momento di indescrivibile felicità ed armonia, noi tre sentivamo di essere un cerchio perfetto. Io, con la sensazione inebriante di avere la mia donna condivisa con un altro uomo, più maturo ed esperto di noi, lui uomo solitario con la sensazione di avere trovato una coppia che dimostrava un autentico bisogno psicologico della sua presenza, lei estasiata dalla consapevolezza di avere due uomini completamente pazzi di lei, dediti soltanto al suo benessere ed al suo godimento.
Al ritorno a casa di R. ci mettemmo a guardare un film pornografico piuttosto pesante. Fui io ad esprimere il desiderio che Selene gli prendesse in bocca il membro. Furono felici di accontentarmi. Il cazzo del cinquantenne svettava tra i suoi inguini e la vorace lingua di Selene esplorava l'asta con evidente godimento. Le sue labbra avvolsero il glande dell'uomo che ben presto le sprofondò fino in gola. Mi accucciai dietro di lei, inginocchiata davanti al divano a succhiare, le scostai le mutandine e le esplorai la fica con la lingua, dove solo un paio di ore prima era transitato il cazzo dell'altro uomo.
I due mesi che frequentammo R. costituirono un periodo di grande pienezza sessuale.
Io e R. vedevamo film pornografici commentandoli, mentre lei pompinava l'uno masturbando l'altro, scambiando i cazzi continuamente. Selene imparò a prendere due cazzi in bocca contemporaneamente. R. la inculò a lungo profondamente mentre io mi masturbavo in poltrona, la sottoponemmo a numeroso doppie penetrazioni riempiendole entrambi i buchi e riuscendo perfino ad inserirle entrambi i cazzi nella fica. Io diventai esperto nel leccare la fica della mia fidanzata occupata dal cazzo dell'altro.
Tuttavia, come le rose di Marinella, però, ogni bel fiore appassisce presto, come il nostro sodalizio sessuale. Ci rivedemmo in totale soltanto altre 5 o 6 volte. R. iniziò a lavorare per dividerci, a lei parlava male di me ed a me parlava male di lei. Una sera decidemmo di andarcene in un locale e lui andò su tutte le furie perchè non lo avevamo coinvolto. Quando lui iniziò a contattare lei sostenendo di esserne innamorato e di volerla per sè capimmo di non avere alternative se non di troncare il rapporto.
Si concluse così l'iniziazione alla nostra futura vita sessuale, che vide lei diventare sempre più felicemente troia ed io sempre più felicemente cornuto.
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5 anni fa
romano1967,
47
Ultima visita: 5 anni fa
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Piccole trasgressioni.
Mi chiamo Matteo, ho ventisette anni e convivo con Giulia che ne ha ventisei. Io sono alto uno e settanta, fisico asciutto ma non palestrato, e ho una dotazione fra le gambe che va ben oltre la media, anzi credo che in lunghezza sia decisamente molto oltre. Giulia è una ragazza dal corpo stupendo, alta quasi come me, gambe lunghe e ben affusolate, con un culetto stupendo, viso bello, e sguardo solare, ma il suo punto di vera forza è il seno. Lo adoro. Una quasi quarta, o se vogliamo, una terza al massimo, che sta su sfidando ogni legge di gravità. Lei lo valorizza con reggiseni che lo gonfiano, e lo innalzano ancora di più e a volte il suo decoltè, rende satelliti tutti i maschi che incontra, che si girano ad ammirarla. La nostra storia è nata quattro anni fa, e dopo due ci siamo trasferiti per motivi di lavoro, in un’altra città. Vivendo in un contesto diverso e privo di amici, ma solo per lo più conoscenti, ci ha portato a dare sfogo alle nostre fantasie erotiche. Fin da subito abbiamo capito che, per noi il sesso era qualche cosa di speciale. Da quando ci siamo trasferiti è sempre stato un crescendo di emozioni. All’inizio era un poco restia ad assecondarmi, ma, da quando si è resa conto di quanto le piace essere ammirata, le cose vanno sempre meglio. Uno dei nostri giochi preferiti, è quando la faccio vestire con una mini molto corta, autoreggenti, tacchi altissimi, e una camicetta con il reggiseno extra push-up, che evidenzia ancora di più quella meraviglia di seno che si ritrova, e poi la faccio camminare davanti a me, distanziata di pochi metri, e mi godo lo sguardo allupato, e voglioso dei maschi che sbavano al sua passaggio. La sera poi, nel nostro letto, è sesso a sfinire, eccitati dalle situazioni, che in aggiunta a quelle vissute, immaginiamo avrebbero potuto crearsi. Un sabato pomeriggio, abbiamo deciso di andare a cena fuori. Lei sempre vestita sexy, era seduta accanto a me in auto, quando lungo il viale, abbiamo visto delle prostitute, allora lei mi ha chiesto, se sarei stato capace di andare con una di loro. L’ho guardata, cercando di capire dove voleva arrivare, e lei sollevando ancora un pò la mini, e scoprendo le gambe mi ha detto che avrei potuto immaginare lei che era salita in auto con me come una puttana. Ho trovato un parcheggio deserto, e ho reclinato il suo sedile, lei si è tolta il perizoma, e mi sono messo a scoparla come un pazzo eccitato da quella fantasia. Non c’è voluto molto tempo per farla godere e quando lei ha urlato tutto il suo piacere, lei quando gode urla tantissimo e forte, sono venuto dentro di lei inondandole la vagina con un fiume di sborra. Ci stavamo pulendo con dei fazzolettini quando ho visto due auto entrare nel parcheggio e preso dalla paura, ce ne siamo allontanati velocemente. Giunti al ristorante lei nello scendere dall’auto si è accorta che non aveva rimesso l’intimo. Ho insistito perche non lo indossasse, e alla fine siamo entrati con lei che era decisamente tesa convinta che tutti dentro il locale avrebbero saputo che era nuda sotto. Invece dopo un poco si è rilassata e la serata è stata molto bella e divertente con me che la stuzzicavo e alla fine quando siamo usciti eravamo molto eccitai entrambi che siamo tronati a casa a scopare come matti. Questa intensa emozione ci è durata un bel po’, e lei l’ha voluta ripetere diverse altre volte rendendo questo gioco uno dei nostri preferiti. Passato qualche mese un week end abbiamo deciso di andare in un hotel in montagna dove c’era anche una bella SPA. Quando siamo arrivati il povero concierge si è trovato davanti agli occhi il suo splendido seno e questo l’ha mandato nel pallone. Era confuso eccitato e ha pure sbagliato la chiave della nostra camera. Appena in camera Giulia ha voluto farsi una doccia e io eccitato da quanto successo prima ho iniziato a scoparla dentro la doccia. Lei era molto calda e vogliosa e mi sono messo a fantasticare con lei delle situazioni eccitanti che avrebbero potuto nascere in questa vacanza. Ero molto eccitato che sono venuto sulle sue tette e sul viso. Ci siamo trasferiti sul letto e mentre la scopavo ho notato che la nostra camera aveva un finestrone enorme che dava direttamente sulla piazza del paese. Immediatamente l’ho sollevata e appoggiata nuda conte la vetrata, da fuori chiunque alzando lo sguardo avrebbe potuto vedere noi che stavamo scopando. Ero elettrizzato dal fatto che contro il verto i suoi meravigliosi seni erano schiacciati e dilatati. Lei tutta nuda con le braccia aperte in alto di fronte alla vetrata e io da dietro che ad ogni affondo gli appiccicavo le tette sul vetro. Mi ha sconvolto anche il fatto che lei godeva come una pazza dall’insolita situazione e dal fatto che ci potevano vedere. Dopo aver goduto sfiniti ci siamo distesi sul letto e senza accorgersene ci siamo addormentati per circa due ore. Al risveglio lei ha indossato un costume molto esiguo e siamo andati sul retro dell’hotel dove c’era una piscina di acqua calda e quando lei è entrata dentro tutti i maschi si sono girati ad ammirarla e io ero già eccitato di nuovo. Siamo rimasti a giocare fra noi sotto lo sguardo voglioso di diverse persone fin quando abbiamo deciso che era ora di andare a cena. Giunto in camera l’ho invogliata a vestirsi sexy per la cena al ristorante dell’albergo e lei mi ha accontentato. Ha indossato un top molto sottile che faceva l’effetto vedo non vedo, e senza reggiseno era una favola. Una mini molto corta e sempre le autoreggenti, e tacchi molto alti. A cena un povero cameriere era quasi impazzito ogni volta che si avvicinava al nostro tavolo iniziava sudare freddo e lei si divertiva provocarlo accavallando spesso le gambe. La serata e poi proseguita in un pub dove c’era un gran casino di gente che beveva e rideva di gusto e lei ha sempre monopolizzato gli sguardi di molti maschi che passavano spesso davanti al nostro tavolo dove io mi divertivo a stuzzicarla con una mano fra le sua cosce. Eccitata al massimo mi ha letteralmente trascinato in camera e mi ha scopato come una furia selvaggia e alla fine il suo urlo soffocato da un mio bacio è stato l’indice del suo massimo appagamento. Il mattino seguente al risveglio lei mi stava facendo una delle sue meravigliose pompe e quando mi ha portato al massimo dell’eccitazione ho incominciato a pomparla. Era quasi all’apice del piacere che sentiamo bussare alla porta per la colazione in camera e lei essendo tutta nuda ha indossato qualcosa molto sexy e velato ed è andata ad aprire. Si trova davanti il cameriere della sera precedente e che quando la vede a momenti rovescia tutto il carrello. Lo fa entrare, e poi dopo che lui ha preparato per la colazione lei fa per dargli la mancia, ma lui la rifiuta dopo aver dato un ennesimo sguardo al sua meraviglio seno con un sospiro se ne va. La trascino a letto e la scopo facendole immaginare che mentre io la sfonda dietro lei abbia in bocca il cazzo del cameriere. Gode come una pazza e urla mentre mi inonda il cazzo un orgasmo come non aveva mai fatto. Passiamo la giornata alla SPA fra bagni, giochi eccitanti e molti occhi di maschi che sbavano nel vedere lei che li provoca spudoratamente mentre io sono eccitato da paura. La sera in camera mentre ci vestiamo è tutto un continuo di provocazioni che mi portano ad un livello di eccitazione elevatissimo e lei per giunta si veste da vera troia. Una mini veramente esagerata, autoreggenti che si intravedono, niente intimo ne sotto ne sopra, una camicetta quasi trasparente che mette in evidenza i capezzoli ben eccitati e dei tacchi da diciotto che le inarcano il culo e lo rendono assolutamente desiderabile. Quando entriamo nel ristorante si sente solo il rumore dei tacchi. Tutti i maschi la guardano e sbavano. Le donne presenti la trafiggono con occhiate di pura invidia, io sono al settimo cielo. Arriva il nostro cameriere che non le stacca gli occhi di dosso e lei fa di tutto per una ennesima provocazione. Appena ordinato lei mi invita a seguirla nel bagno, e appena entrati mi spinge conto il muro e mi estrae il cazzo durissimo sono molto eccitato da tutti i giochi fatti nella giornata e lo infila in gola e lo succhia come una pazza. Mi godo la pompa quando vedo con la coda dell’occhio che dietro la porta c’è il nostro amico cameriere che ci sta spiando. Lo faccio presente a lei che mi sorride e mi pompa sempre più forte fin quando non le arrivo in gola. Serra le labbra e lo ingoia tutto, poi ce ne torniamo in sala e quando lui ci serve le portate lei gli fa gli occhi languidi e lui è sempre più impacciato. La serata termina sempre nel pub dove alla fine la devo trascinare fuori altrimenti me la scopano come minimo in sei. La mattina sempre come l’altra volta, mentre scopavamo bussano alla porta e lei sempre vestita trasparente apre e si ritrova davanti il solito cameriere. Lei che dalla sera prima mi aveva confessato che oggi avrei avuto una sorpresa sale sul letto mi toglie il lenzuolo inizia a segarmi. Il cameriere si gira e guarda la scena, rimane immobile, e lei si abbassa e lo mette in bocca sempre guardando il poveretto dritto negli occhi. Io che mi sto eccitando come un porco decido che voglio vedere fin dove lei vuole arrivare, faccio un cenno a lui e lo invito ad avvicinarsi.
“Tiralo fuori e segati.”
Lui mi guarda stupito, poi esegue e sfodera un bel cazzo lungo e duro. Lei, mi guarda stupita e mi succhia come una pazza, poi allunga una mano e lo afferra, mi guarda cercando il mio consenso e quando vede il mi cenno del il capo capisce che può osare. Lo sega e mi succhia poi gira il capo e assaggia anche il suo per un attimo. Il poveretto resta un poco basito e si sega velocemente e alla fine schizza nella sua mano e io le inondo la gola eccitato da tanta porcaggine. Dopo questo lui se ne va e noi dobbiamo fare i bagagli per il ritorno. Il gioco è stato molto provocante ci ha fatto eccitare per un bel po di tempo nei mesi a venire. Abbiamo immaginato tutti i possibili sviluppi di quella situazione e mi sono eccitato molto al pensiero che lei in fondo aveva succhiato anche se per un attimo un altro cazzo. Ogni inizio stagione Maggio o Giugno andiamo al mare in una riserva naturale dove per arrivarci bisogna fare molta strada a piedi per questo ci va poca gente. Noi andiamo per prendere un po di sole per non farci vedere bianchi quando andiamo nelle spiagge affollate. Spesso è frequentata da gay ogni tanto anche qualche coppia nudista. Lo scorso Giugno siamo andati in settimana e c’era poca gente. Lei si è messa in topless, a me piace tanto vederla con le tette al vento alla luce del sole. Per tutto il giorno è stato uno stuzzicarci di continuo, poi, quando erano le 17 e anche l'ultimo uomo dalla spiaggia che era più vicino a noi stava andando via, passando davanti a noi per tornare al parcheggio, io mi sono subito buttato su di lei. Avevo tanta voglia. Eravamo rimasti quasi soli, c’era altra gente ma era lontana e quel uomo stava andando via. Iniziamo a toccarci lei subito mi ha tirato fuori il cazzo e lo sega e poi lo mette in bocca, mentre quel uomo si incamminava ogni tanto si voltava per guardarci, aveva capito che stavamo per scopare e si è messo ha spiarci in maniera non troppo velata. Iniziai a scoparla, lei sdraiata e io sopra di lei. L’ho scopata e fatta godere diverse volte, poi l’ho messa a 90 ma per l'eccitazione della situazione sono venuto. Era sconvolgente scoparla mentre lui ci guardava, ed ero certo anche dietro le dune ci fosse qualcuno. Anche il tizio che se ne andava si era fermato e si stava segando e quando sono venuto l’ho visto che godeva anche lui. Era una situazione sconvolgente sapere che ci stavano spiando ci eccitava tantissimo per la prima volta abbiamo fatti il bagno e nudi, e abbiamo ripreso a scopare in acqua, fin quando non sono venuto nella sua bocca e sulle sue tette. Quando siamo usciti e ci stavamo rivestendo lei mi ha dato un bacio e mi ha assicurato che l’estate che stava arrivando sarebbe stata una di quelle indimenticabili, e io non aspetto altro.
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3
5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La mia storia di cuckold 4
Selene iniziò a masturbarsi dolcemente sul tappeto con il pitone di lattice mentre io e R. sedevamo sul divano gareggiando a chi le esibiva il cazzo più duro, per rendere omaggio allo spettacolo che lei ci offriva. R. le andò vicino dicendole che non era così che doveva procedere, e che la sua fica aveva bisogno di altro.
Senza toccarla afferrò l'estremità del lungo fallo che fuorisciva dalla fica della mia fidanzata ed iniziò a pistonarglielo dentro-fuori con una frequenza esagerata. Selene iniziò a strillare per il piacere e dopo un paio di minuti ebbe il primo violento orgasmo. R. rallentò per lasciarla riprendere, ma senza fermarsi, per poi riprendere il ritmo che, minuto dopo minuto diventava sempre più indiavolato. Stille di sudore rigavano la fronte di lei impegnata a sostenere il pompaggio selvaggio di quel bestione di gomma di 5 o 6 centimetri di diametro. Selene ed R. iniziarono a guardarsi negli occhi. Mi squillò dentro un campanello d'allarme. Improvvisamente R. si voltò verso di me e mi disse che Selene voleva essere baciata. Rimasi confuso per un attimo perchè non avevo capito immediatamente chi avrebbe dovuto baciarla. R. mi chiese se io lo permettevo. In quel momento lui sopraffece la mia personalità, perchè pur non volendo che accadesse non mi sentii di negarglielo. Risposi affermativamente. R. incollò la bocca su quella di Selene e lei rispose avidamente al bacio, con il serpentone sempre inserito nella fica e mosso dalla mano di lui. Vidi con un senso di rimescolamento interiore le loro lingue intrecciarsi. Distolsi lo sguardo qualche decina di secondi, quando lo rialzai vidi che la mano di Selene stava scappellando ritmicamente il grosso cazzo del cinquantenne. Andarono avanti credo per una ventina di minuti, quando lei ebbe un secondo orgasmo, lungo ed intenso, mentre succhiava la lingua del cinquantenne che le esplorava oscenamente la bocca.
R. fece alzare Selene e la condusse sul divano accanto a me e ci lasciò soli per qualche minuto. La strinsi a me e iniziammo a baciarci, la sua bocca era intrisa del sapore di sigaro di R., che poco dopo tornò e si sedette vicino a lei. Selene stretta fra noi due baciava alternatamente lui e me, infilando la lingua nelle nostre bocche, mentre le nostre mani esploravano il suo corpo palpandole le cosce, l'addome, le tette, il collo, il viso. Quattro mani avide di lei e del suo corpo, che la facevano sentire in Paradiso.
Per me fu meno paradisiaco il post-incontro. Ebbi una crisi di depressione fortissima e cercai di isolarmi nei due-tre giorni successivi. Il contraccolpo di aver visto la mia lei tra le braccia di un altro mi aveva prosciugato ogni vitalità. Il terzo o quarto giorno ebbi l'impulso a masturbarmi. Mi scorrevano davanti agli occhi le immagini di Selene ed R. che si baciavano, e improvvisamente mi salì dalle viscere alla testa un'eccitazione morbosa. Eiaculai dolorosamente e ricaddi nella depressione. Dopo qualche ora ripresi a masturbarmi e andai avanti così per diversi giorni. Mi masturbavo continuamente non appena mi si riformava un po' di sperma nei coglioni sempre pensando ossessivamente a quei baci, oltre che alla mano di Selene che smanettava il cazzo di lui. Mi masturbavo sul lavoro, andando al gabinetto quattro o cinque volte al giorno e facendo colare il seme nella tazza pensando a quel secondo lungo orgasmo di lei. Dopo ogni sborrata ricadevo nella sofferenza ma ogni volta la sofferenza si attenuava e piano piano fu sostituita da una sorta di esaltazione. Alla fine della settimana l'esaltazione si trasformò in piacere morboso nel rivedere mentalmente quelle immagini. La metamorfosi era compiuta e l'amore passionale che nutrivo per Selene si era trasformato in un'adorazione morbosa ma anche abietta della sua sessualità.
In fondo fu una faccenda piuttosto veloce.
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5 anni fa
romano1967,
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La mia storia di cuckold 3
Il sabato successivo tornammo a trovare il nostro pigmalione. Durante la settimana io e lei eravamo stati febbricitanti al pensiero di cosa era successo. All'epoca eravamo fidanzati e lei viveva insieme ai suoi genitori. Abitavamo lontano, su due consolari diametralmente opposte di Roma, quindi normalmente stavamo insieme nel weekend e al massimo ci vedevamo una sera a settimana. Dopo l'incontro invece lei mi supplicava di andarla a trovare ogni sera perchè non riusciva a fare a meno del cazzo. Per non insospettire i suoi ci davamo appuntamento nel suo garage, lei mi aspettava li a luci spente, già seminuda, e la scopavo su un vecchio materasso. La insultavo facendola godere e le chiedevo ossessivamente quanto le fosse piaciuto masturbarsi la fica e il culo davanti al cinquantenne. Le scopate duravano pochi minuti, perchè appena le dicevo che lui ci aspettava il prossimo sabato venivamo insieme. Venerdì pomeriggio andammo a fare shopping in negozi di intimo e le regalai due bellissimi completini sexy, una minigonna molto corta e diverse paia di calze autoreggenti. Nel camerino del negozio entrai con lei e per un paio di minuti le leccai golosamente la fica.
Devo precisare che io ero molto innamorato di Selene. Nei tre anni precedenti la nostra felicità era fortemente sostenuta anche dalla consapevolezza di esserci sverginati a vicenda. Lei, nelle dolci notti d'amore, mi sussurrava sempre all'orecchio quanto si sentisse felice di aver fatto l'amore soltanto con me nella sua vita. Io non ero ancora un cuckold, o almeno non ne avevo ancora coscienza. Selene era la mia donna, era soltanto mia e solo io dovevo toccarla. La sua fica apparteneva a me soltanto. Mi sentivo certamente un allegro porcellone esibizionista, ma quello era il limite oltre il quale non avrei mai pensato di andare.
Arrivò il sospirato sabato sera. R. ci aprì la porta sorridente, Selene era rossa di eccitazione. Erano le 20 circa e lui ci propose di andare a mangiare una pizza insieme. ma ci chiese di seguirlo un attimo in camera da letto prima di uscire. Chiese a Selene di appoggiare le mani sul letto, di sollevarle la minigonna e abbassarle le mutandine. R. prese un plug anale in lattice, lo lubrificò e senza sfiorare nemmeno la mia donna glielo inserì delicatamente nel buco del culo. Lei iniziò a sospirare di piacere, tirò su le mutandine e sistemò la minigonna. Uscimmo nella fresca serata discorrendo allegramente di seduzione e fantasie sessuali. Selene al centro tra noi due era luminosa, addirittura radiosa, e si leggeva sul suo viso l'esaltazione di avere due uomini dedicati soltanto a lei. Quando ci sedemmo al tavolo della pizzeria iniziò qualche smorfia di fastidio. Il plug che teneva inserito nel culo iniziava a farsi sentire.
Anni dopo, quando anche io iniziai ad andare in giro con i plug inseriti nel culo, capii cosa doveva aver provato lei quella sera. Un fastidio sordo e persistente che si mischia ad un piacere indecente. Il culo lentamente si indolenzisce e reclama il rilassamento. E lei potè mangiare solo mezza pizza, dovendo scontare con la sofferenza fisica il piacere di stare con due uomini molto porci, completamente concentrati su di lei e sulla sua esuberante sessualità.
Tornammo a piedi a casa di R. Lei camminava male, non ce la faceva più a sopportare il plug, ma il cinquantenne sadicamente le impose di tenerlo fino a casa.
I cuscini sul tappeto del piacere erano già pronti. Selene obbedì all'ordine di spogliarsi davanti a noi. Tolse camicetta e minigonna, e subito dopo le mutandine. rimanendo con il reggitette sexy a balconcino che le lasciava scoperti i capezzoli, il reggicalze e le calze a rete, con scarpe a tacco alto.
Era uno spettacolo. R. le ordinò di coricarsi sul tappeto in posizione prona, mostrandoci il culo ancora riempito dal plug. Si armò di una spatola di cuoio ed iniziò a sculacciare metodicamente il culo di Selene che gemeva di dolore e piacere. Dopo 10 minuti di spanking lei aveva le chiappe arrossate, e solo allora lui le permise di sfilarsi il plug dall'ano. Selene non riuscì a trattenere forti sospiri lamentosi al momento dell'estrazione del plug. R. le andò vicino impugnando un grosso pitone di lattice, un fallone largo e lungo. Le disse che era il momento di pensare alla sua fica.
Fu quello che successe nella mezzora successiva che diede il via al processo che, nel giro di poco tempo, mi avrebbe fatto prendere coscienza della mia natura cuckold.
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5 anni fa
romano1967,
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La mia storia di cuckold 2
All'epoca, all'inizio dell'estate del 1995, io e Selene eravamo due giovani ragazzi senza esperienza, incredibilmente eccitati dalla nostra avventura in cui ci ritrovavamo ad esplorare insieme le rispettive sessualità. Non avevamo reale coscienza dei nostri gusti, delle nostre esigenze profonde nè di dove questa ricerca del piacere ci avrebbe condotti.
D'accordo con Selene ci mettemmo a spulciare gli annunci dei giornaletti pornografici alla ricerca di un singolo disponibile a diventare il nostro guardone. Non ricordo a quanti uomini scrivemmo nè le loro proposte, ma ricordo perfettamente l'inizio dello scambio epistolare con R.
L'annuncio a cui avevamo risposto recitava: "Uomo maturo cerca coppia dove lei sia desiderosa di un secondo marito". Nella mia lettera di risposta avevo specificato che cercavamo un singolo disposto a guardarci purchè disponibile a restare al proprio posto. Lui rispose che la faccenda lo incuriosiva e che suonava per lui come una sfida. Lo chiamammo al telefono e prendemmo un appuntamento.
Ci ricevette in una casa superba nel centro storico di Roma, vicino ai Fori. Sedemmo su un divano e facemmo conoscenza prendendo un tè. Lui si defini immediatamente come un erotomane, desideroso di approfondire la conoscenza se noi avessimo voluto. Selene aveva indossato una minigonna non troppo vistosa, e lui si mantenne sempre a rigorosa distanza nel massimo rispetto. Non successe nulla, dopo un'ora abbondante di conversazione lui ci accommiatò raccomandandoci di chiamarlo qualora avessimo desiderato un secondo incontro. Ero mezzo deluso e temevo che la mia fidanzata non avrebbe accettato.
Non fu così. Il sabato pomeriggio successivo ci ripresentammo a casa sua. Qualche giorno prima R. ci aveva raccomandato di realizzare un video erotico di lei da mostrargli. Fu molto emozionante, con la vecchia videocamera a nastro, riprendere un lento spogliarello di Selene con sfondo musicale il sax di John Coltrane. Nel video, della durata di una decina di minuti, la mia lei si spogliava lentamente, mostrando prima le tette, poi sfilandosi piano piano la minigonna ed infine le mutandine.
Seduti sul divano tutti e tre con lei al centro davanti ad un enorme (per quei tempi) televisore retroilluminato guardammo scorrere le immagini dello spogliarello. Io e Selene tesi come due corde di violino, il nostro ospite perfettamente rilassato e sorridente. Finito il video lui ci chiese se potevamo rivederlo, e domandò alla mia fidanzata se le dispiaceva se lui estraeva il membro dai pantaloni. Lei rispose imbarazzata che poteva, lui con tranquillità estrasse un grosso arnese già semieretto... dopo qualche minuto anche io lo imitai e presi a menarmelo lentamente mentre il video scorreva. R. chiese a Selene se le dispiaceva farsi risalire un po' la minigonna per lasciargli guardare le cosce. Lei eseguì, poi spontaneamente la fece risalire ancora, fino all'inguine, mostrano all'uomo le mutandine semitrasparenti.
Selene era in deliquio, terminato il video R. ci chiese se eravamo d'accordo che lei togliesse pure le mutandine. Mentre lui metteva su una videocassetta dove diversi uomini si davano da fare con una ragazza lei, guardandomi imbarazzata, inizio a sfilarle. R. si risedette vicino a Selene senza nemmeno sfiorarla, io ero pazzo di eccitazione nel vedere la mia fidanzata 25enne con la fica esposta seduta vicino ad un cinquantenne che si menava lentamente il cazzo parlando con lei. Lui le chiese di denudare le tette, lei slacciò la camicetta e abbassò il reggiseni.
Lui si alzò, prese dei cuscini ed invitò Selene a sdraiarsi sul tappeto davanti al televisore e ad aprire le cosce per bene. Lei eseguì sospirando di piacere, la sua fica era talmente bagnata che appariva lucida. R. si avvicinò ad un armadio e torno con due grossi falli in lattice e glieli porse dicendo di baciarli.
La mia ragazza li prese docilmente, ormai succube dell'uomo. Lui le ordinò di inserire il più piccolo nella fica, molto lentamente. Io mi masturbavo senza ritegno a quel superbo spettacolo sforzandomi di non eiaculare. Selene si pistonava lentamente il cazzone di gomma nella passera guardando negli occhi il cinquantenne che si masturbava a sua volta davanti a lei. Ora toccava al culo. Lei si passò il fallone da davanti a dietro e lo immerse nell'ano cedevole senza grosse difficoltà. Fu una lunga sessione di dilatazione anale al termine della quale lei, stremata e gocciolante sudore, riuscì a sedersi su un grosso plug nero fino a farselo scomparire nel culo. A quella vista il nostro ospite improvvisamente sborrò sul tappeto, maledicendosi per il suo scarso controllo, Mi disse di andarle sopra e di chiavarla finchè lei non fosse venuta. Esegui e montai la mia fidanzata furiosamente mentre R. ci guardava con occhi stanchi. Io e lei venimmo insieme in un tripudio di godimento. Quella seconda volta R. non sfiorò mai Selene, rispettoso del nostro accordo.
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5 anni fa
romano1967,
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La mia storia di cuckold 1
Sono passati un po di anni da quando la mia storia di cuckold si è conclusa con la separazione dalla donna, mia moglie, con cui ho condiviso circa 24 anni della mia vita.
I fatti che racconto sono rigorosamente veri, percepiti e raccontati dal mio punto di vista, in parte basati anche su quanto lei mi ha raccontato nei momenti in cui non sono stato testimone diretto. La cronologia è molto precisa, perchè fin dai primissimi sviluppi della vicenda ho sempre accuratamente registrato tutto: date, nomi, descrizioni sommarie.
Ho conosciuto Selene (non è il nome vero) nel 1992. Eravamo entrambi giovani ed illibati. Entrambi abbiamo avuto la prima esperienza sessuale completa insieme. Lei alta 1,70, bionda con capelli lunghi mossi, fisico generoso con belle curve, due seni floridi di quarta misura.
Ci siamo fidanzati e per tre anni abbiamo vissuto la nostra storia d'amore come due normalissimi ragazzi innamorati. Il sesso funzionava molto bene, lei era naturalmente portata a divertirsi ed esplorare insieme a me i giochi anche particolari. Con un po' di pazienza abbiamo fatto sesso anale che lei ha presto imparato ad apprezzare moltissimo e che è diventato il nostro prediletto sistema anticoncezionale. L'unico suo limite è sempre stato legato al disgusto per lo sperma ricevuto in bocca. In seguito, come vedremo, ha parzialmente superato questo problema, ma mai completamente.
Nel 1995 la prima crisi di coppia. Una serie di litigate, dovute principalmente alla mia sensazione di mancanza di libertà ed alla gelosia esagerata di lei. Abbiamo superato questo momento trasferendo nel letto il malumore delle litigate, e quindi perdendo parecchio del "rispetto" formale che caratterizzava i nostri amplessi fino a quel momento. Quindi sono iniziate le prime parolacce, che hanno avuto l'effetto di eccitarci fino all'inverosimile. Ho iniziato a darle della puttana e della troia durante le penetrazioni e la sua risposta era esagerata... bastava insultarla per farla arrivare all'orgasmo velocemente. Siamo poi passati ai toys. Il primo lo costruii io in legno ed era terribile, impossibile da usare a causa dell'attrito del materiale. Risolto il problema con mirati acquisti nei sexyshop, lei ha conosciuto la gioia dei vibratori sulla clitoride, in particolare durante le sessioni anali.
Il passo successivo si verificò il giorno in cui, facendo l'amore, le ho prospettato la possibilità di farci guardare da qualcuno durante i rapporti sessuali. Il suo orgasmo devastante ha inaugurato la nostra ossessione di fare l'amore in presenza di un guardone. Prendemmo la decisione di rivolgerci al suo ex-ragazzo, con cui lei era stata diversi anni senza mai riuscire a consumare un rapporto sessuale completo. Un pomeriggio lei gli chiese di uscire, lei e lui da soli, e, con infinito imbarazzo, gli chiese se gli andava di venire in camera da letto con noi per masturbarsi solamente. Fu un fiasco, perchè lui, dopo essersi dimostrato un incapace come amante si dimostrò incapace pure come complice di una coppia, e rifiutò. Io passai l'intera giornata con il cazzo in erezione aspettando l'esito dell'incontro e rimasi molto male quando lei mi riferì.
Rimaneva il problema di trovare una persona. Allora non esisteva Internet e l'unico modo di contattare qualcuno erano le riviste per incontri. Decidemmo di provare nei giardinetti del Pincio, nella nostra Roma, a fare qualche esperienza. Un meraviglioso pomeriggio di maggio lo trascorremmo a spostarci da una panchina appartata all'altra nella speranza di imbatterci nella situazione sperata. Lei indossava una minigonna abbastanza attillata e senza le mutandine. Solo per un paio di minuti capitò un tizio che si mise a guardaci da una trentina di metri, su un vialetto semideserto. Mi sbrigai a denudare le tette di Selene per mostrarle al tizio mentre ci baciavamo. Lei era eccitatissima ma si vergognava e nascondeva il viso dietro al mio baciandomi. Quando ci staccammo, poco dopo, il tipo era scomparso. Tornammo a casa in eccitazione febbrile e andammo in una stradina a fare foto erotiche all'aperto. Su un vialetto deserto lei mi apriva le cosce mostrando l'intimità all'obiettivo della macchina fotografica. Non riusciva a fare a meno di stropicciarsi la clitoride. Eravamo entrambi febbrilmente eccitati dal semplice fatto che uno sconosciuto le aveva potuto guardare le tette. La serata finì con una scopata memorabile.
La settimana dopo escogitammo un sistema per esibirci. Parcheggiammo la macchina in una stradina sterrata solitaria nei pressi di un binario dove passava un trenino regionale. L'idea era di farsi vedere dai passeggeri. Sistemai Selene sul sedile accanto a quello del guidatore, con la portiera aperta. Le avevo scoperto generosamente le tette e la convinsi a spalancare le cosce. Aveva la minigonna e calze nere autoreggenti, senza mutandine. L'obiettivo era quello di mostrare la fica agli sconosciuti passeggeri. Passavano numerosi treni, a circa 30 minuti di intervallo, ma lei veniva presa dal panico, chiudeva lo sportello e diceva che non se la sentiva. Quando vidi l'ennesimo treno che arrivava scesi dalla macchina, le aprii lo sportello, le allargai le cosce e le infilai il cazzo nella passera. Lei urlava dal piacere, quando il treno fu vicino mi tolsi e la lasciai così, aperta agli sguardi altrui. Lei si coprì il viso con le mani ma rimase a cosce spalancate e tette in bella mostra. Il treno passò, e diversi passeggeri affacciati al finestrino poterono gustarsi lo spettacolo. Ci arrivò un fischio di un ragazzo. Quando il treno sparì dietro la curva mi sbrigai a spostare la macchina. Lei stava ad occhi chiusi e ripeteva inebetita dal piacere quanto faceva schifo a comportarsi così. Poi mi prese il cazzo in bocca e succhiò avidamente sditalinandosi. Venimmo insieme in una decina di secondi, e lei si lasciò sburrare in bocca per la primissima volta. Fu una delle pochissime volte che se lo fece fare.
Per diversi sabati il nostro gioco erotico divenne quello di fare shopping in centro. Lei in minigonna, stivali e senza mutandine, passeggiavamo per Via del Corso, e ogni tanto entravamo in un bar, ci dirigevamo alla toilette dove io la sditalinavo qualche minuto trovandola sempre abbondantemente lubrificata.
Eravamo pronti per andare oltre e iniziammo a rispondere agli annunci erotici sui giornaletti porno.
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5 anni fa
romano1967,
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Serata di ballo latino
...venni contattato da il lui di coppia ...sapendo che fossi ballerino di latino volle organizzare serata di ballo coinvolgendo la leie così fu .Ci siamo dati appuntamento al locale e dopo po mi avvicinai alla
Lei con la complicità di lui che si era allontanato e lasciai biglietto e mi allontanai. Dopo po si avvicinarono alla. Pista da ballo e invitai la lei ....le mani si stringevano....che scendevano sul suo corpo tonico e ben formato e alla. Fine del ballo le sfiorai la mano allontanandomi. Più tardi si avvicinò lei invitandomi a star con loro e bere qualcosa ....tra sguardi e qualche battuta ...uscimmo fuori verso la loro auto...lei si sedette dietro con me e lui. alla guida....le mani sfioravano il suo corpo ...e quel seno tonico arrivo ad esser baciato su quei bei capezzoli.... mentre la mia mano scendeva in mezzo le gambe .lei era già bagnata mi sfilo i pantaloni e togliendolo fuori rimase a bocca aperta viste le dimensioni e dopo qualche succhiata mi misi sopra di lei e iniziai con foga. ad entrare ed uscire lei gridava lui si fermò e guardandosi si segava ..... dopo esser stata sbattuta perbene lei mi. sposto e lo prese in bocca succhiando forte l’inondai abbondantemente come è il mio solito.... questo fu un. Incontro fantastico che spero ripetere con qualche coppia...
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6 anni fa
admin, 75
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Attimo fugace
strano il destino di noi psicoterapeuti.
ascolti per lavoro le vicende sentimentali e sessuali di tanti, coppie o single, sposati o amanti.
naturalmente, con gli anni di esperienza impari a cogliere inequivocabili segnali, e cosi' attimi
fugaci, fuggenti per i piu', diventano sublimi erotici momenti per chi riesce a catturarli.
Matera, pochi giorni fa, gran folla per le manifestazioni del 2019, in pausa dal lavoro decido di far visita all'ipogeo al centro della citta', antica cisterna visitabile in piccoli gruppi.
davanti a me, sulle ripide scalette in metallo, magnifica vista su due supreme chiappe divise dalla
minuscola stringa di un perizoma viola.
il viola e' arrapante, le chiappe appartengono ad una bella bionda con compagno al seguito, che, constatati i miei sguardi interessati di maturo e distinto signore, immediatamente sospinge la compagna presso una nicchia laterale, discosta...... ma non troppo.
l'invito e' chiaro, la guida, un po' piu' in alto illustra storici eventi mentre io sono gia' con la lingua profondamente immersa in una bagnatissima e profumatissima fica bionda naturale, poi, molto servizievole, e' lo stesso compagno che mi prende il cazzo in mano e lo deposita in una accogliente bocca aperta per un pompino breve quanto intenso, la bionda ingoia fino all'ultima goccia e poi, sorpresona, e' lui a ripulirmi la cappella con una bella leccata tipo cono gelato. somma goduria!!
non ci siamo scambiati ne' cellulare ne' recapiti...gli attimi fuggenti sono indimenticabili finche' restano irripetibili.
Al prossimo. se vi va.
Alfio
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6 anni fa
admin, 75
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Prestami tua moglie
Mi chiamo Luigi, ho cinquantotto anni e sono sposato che Livia che ne ha undici meno di me. Sono alto uno e settanta, in sovrappeso e ho un bel principio di calvizie. Non sono certo un adone, ma ho una certa simpatia, sono dolce e affettuoso, non troppo dotato sessualmente. Accontento quasi sempre mia moglie facendola godere prima con mani e bocca, poi con una penetrazione che la porta ad un ennesimo piacere solo quando sta sopra di me. Livia è una bella donna nel fiore degli anni. Alta uno e ottanta, mora, seno tondo e florido una quarta piena che sfida la legge di gravità, ventre piatto, non ha mai partorito, io sono sterile, culo tondo e sodo che sormonta delle gambe lunghe e ben tornite, bocca ampia e labbra carnose molto sensuali. Quando ci siamo conosciuti lei veniva da una brutta storia con tizio manesco e violento e l’ha fatta innamorare la mia dolcezza e la serenità che le ho trasmesso. A letto è un vero portento. Brava con la bocca, fa delle pompe fantastiche, scopa con molta passione e lo prende in culo con estrema disinvoltura. Ama vestire bene, con eleganza e ama anche essere molto sexy, indossare le autoreggenti e i tacchi vertiginosi, tutte cose che il precedente compagno le imponeva con la forza e che lei adesso fa per me per puro piacere. Lavora come impiegata alle Poste e ha sempre mezza giornata libera. Io invece lavoro presso una ditta di contabilità aziendale. Nel mio settore siamo in tre più il nostro capo che si chiama Carlo, un bel maschio che non è sposato, ma che riscuote molte successo con le donne e che è un porco rinomato che si scopa anche la giovane segretaria che hanno assunto da poco, una troietta appena sposata. Lavoro in questo settore da sei anni e fino ad un mese fa non era mai successo che Livia venisse nel mio ufficio. Una mattina mi sono accorto che la mia auto aveva la revisione scaduta da almeno venti giorni. Ho chiamato un amico meccanico e l’ho pregato di provvedere a metterla in regola. Lui ha acconsentito, ma quando ho lascito il veicolo presso la sua officina mi ha detto che sarebbe stata pronta nel pomeriggio e allora ho pregato Livia di passare a prenderla poi che l’officina è a pochi passi dal suo luogo di lavoro e di riportarla presso il parcheggio del mio ufficio cosa che lei ha fatto. Mentre mi stava consegnando le chiavi, è uscito Carlo dal suo ufficio e quando l’ha vista ha fatto un gesto molto compiaciuto e si è avvicinato a noi. Ho fatto le presentazioni, e ho spiegato il motivo della sua presenza. Livia ha sorriso amabilmente e poi se ne andata mentre Carlo le guardava attentamente il sedere.
“Complimenti Luigi, hai una bella mogliettina.”
Detto questo è tornato al suo lavoro, mentre io mi sono sentito uno strano effetto dentro di me, un misto di gelosia e piacere nel constatare che Livia come sempre riscuote molto successo fra i maschi che ne ammirano lo splendido corpo. Mi sono ritrovato stranamente con una violenta erezione. La sera nel nostro letto ho scopato con impeto e passione mia moglie la quale si è stupita di tanto ardore, e quando mi ha chiesto cosa mi avesse eccitato così tanto, le ho detto che era stato il modo di con cui Carlo le aveva osservato il culo, il suo commento e la chiara voglia di scoparla che era ben visibile sul suo volto. Ho chiesto poi a Livia quale fosse la sua impressione su di lui, e lei, dopo un momento di riflessione, mi ha dato un bacio e con un certo distacco ha commentato che era un bel maschio. Ho riflettuto un poco sul suo commento, e mi sono sentito crescere di nuovo la gelosia e il cazzo. Mi sono eccitato di nuovo pensando a loro due che scopano, e la cosa mi fa impazzire perche non mi era mai successo. Certo altre volte ho visto il desiderio nella faccia di altri maschi che guardavano Livia, ma non mi ero mai eccitato, mentre il pensiero di lei scopata da quel porco che si dice sia anche molto dotato mi sconvolge. Passano alcuni giorni e un lunedì mattina Carlo mi convoca nel suo ufficio.
“Caro Luigi, avrei una cortesia da chiederti, ma non vorrei che tu mi fraintendessi, poi che si tratta di una cosa molto delicata vorrei spiegarti con calma la mia esigenza. Nel prossimo fine settimana devo andare al sud al matrimonio di mia nipote, e poi che mia sorella quando ero ragazzo una volta mi ha visto insieme ad un amico che mi succhiava il cazzo, lei crede che io sia gay. Aggiungi il fatto che ho quaranta tre anni e non sono sposato e il quadro è completo, allora mi chiedevo se tu mi puoi prestare tua moglie per fare presenza a questo matrimonio. Ho visto che è una bella donna, che ha una certa classe e che sono sicuro mi farà fare bella figura. Avevo anche pensato ad una escort, ma mia sorella l’avrebbe capito subito e mi sarei sputtanato da solo. Ovvio sarebbe solo scena, niente più. Sono disposto a pagare tutte le spese che questo evento le comporterebbe, e ti assicuro che la cosa resterebbe solo fra di noi.”
Lo guardo stupito mentre cerco di realizzare quello che mi sta chiedendo. Sento crescere una potente erezione che non sono capace di mascherare e che viene notata anche da lui che finge indifferenza.
“Devo chiedere a mia moglie se è disposta, vieni questa sera casa nostra a cena e ne parliamo.”
Lui fa un bel sorriso e poi allarga le braccia.
“Ma quale cena a casa tua! Livia dovrebbe passare tutto il pomeriggio ad impazzire a preparare, andiamo al ristorante che offro io e non si discute.”
Torno nel mio ufficio eccitato e sconvolto da una simile eventualità. Chiamo Livia che quando le racconto la cosa per un attimo mi chiede se sto scherzando, poi quando le assicuro che è tutto vero resta un momento in silenzio, poi mi dice che ne parleremo a cena. Per tutta il resto della giornata sono distratto da questi pensieri e alla fine mi sono segato in bagno al solo pensiero di loro due insieme. Si, mi eccita tantissimo il fatto che lui la terrà fra le braccia. Mi rendo conto che l’idea di essere cornuto mi sconvolge! Mi eccita e spero che Livia non crei ostacoli alla realizzazione di questo progetto. Quando rientro a casa la trovo che ha gia fatto la doccia e si sta preparando per uscire con noi. Mi faccio una doccia veloce e mentre mi vesto vedo lei che indossa delle autoreggenti nere velatissime, una mini di pelle nera e camicetta bianca quasi trasparente che fa notare l’intimo nero indossa sotto, completa il tutto con stivaletti tacco dodici e rossetto che fa risaltare la sue splendide labbra. Osservo che lei ha una certa aria compiaciuta nel guardarsi allo specchio. Al ristorante è tutto un continuo di complimenti da parte di Carlo che la mette al centro di tutte le sue attenzioni. Lei sembra gradire e lui le spiega nel dettaglio quale sarà il suo ruolo mentre io osservo in silenzio e sono dentro di me compiaciuto del fatto che mia moglie decida di accettare. Quando ci salutiamo lui le chiede in numero di telefono per poterla contattare in settimana per fare gli acquisti necessari per il viaggio e la cerimonia. Livia è molto entusiasta all’idea che potrà fare shoppig a volontà e a letto mi sembra molto calda, mentre io sono troppo eccitato e vengo quasi subito lasciandola con una notevole voglia di cazzo. Il mercoledì successivo escono insieme nel pomeriggio, e lui le compera tante cose carine e intriganti compreso due completi intimi molto belli. La sera mi chiama dicendo che lui l’ha invitata a cena e rientrerà tardi. Resto sveglio a pensare loro insieme e mi faccio due seghe tremende e vengo tantissimo. Quando torna fingo di dormire, poi quando lei si addormenta vado in bagno e cerco fra la biancheria sporca i suoi slip e li trovo sporchi, intrisi di seme maschile e per la prima volta mi rendo conto che lei mi ha fatto cornuto e da bravo cornuto mi tornano in mente le altre volte in cui lei è uscita a cena con le colleghe, e al rientro non ho mai guardato la biancheria, ma sono sicuro che non deve essere la prima volta che mi cornifica. Il giorno successivo di prima mattina, Carlo mi convoca nel suo ufficio e parliamo di lavoro, poi mi comunica quali saranno le mie mansioni nei prossimi giorni.
“Poi che dobbiamo fare tanta strada con Livia abbiamo deciso che partiremo questo pomeriggio, e saremo di ritorno lunedì in serata quindi vorrei che ti occupassi tu di tutto il lavoro, mi fido di te. Per quanto riguarda Livia dovresti astenerti da qualsiasi contatto, non vorrei che rovinassi la mia copertura, tanto se vi saranno problemi ti chiamerà lei, spero che non avrai obbiezioni e mi raccomando fai molta attenzione con quei ordini che partono il sabato.”
Detto questo mi ha congedato e io sono rimasto per qualche minuto seduto alla mia scrivania cercando di riprendermi dalla forte emozione provata nel sentire che per minimo quattro notti loro sarebbero stati insieme, al solo pensiero quasi venivo senza toccarmi. Chiamo mia moglie e la sento molto euforica. Mi racconta che la sera precedente con Carlo ha passato momenti indimenticabili, e che al rientro mi racconterà tutto quello che faranno insieme. Mi sento cornuto come nessun altro al mondo. Non riesco a calmarmi e devo andare in bagno per segarmi e sborro copiosamente al solo pensiero di loro insieme. Dentro di me mi domando come ho fatto a non provare una simile emozione nel sentirmi cornuto e alla fino mi rendo conto che lei probabilmente mi ha sempre cornificato, ma che io non accorgendomi di questo non ho mai pensato a quanto poteva eccitarmi, mentre adesso che mi rendo conto che Carlo la scoperà a morte la cosa mi eccita e mi sconvolge tantissimo. Rientro e trovo casa vuota. Per tutti i giorni della loro vacanza li penso sempre a scopare e mi sego come un pazzo immaginando come lei gode fra le sue braccia. Torna il lunedì sera e io li vedo che si salutano e si baciano in bocca davanti a casa nostra incuranti di chi li poteva vedere. Quando entra in casa è euforica, allegra e mi da una carezza e un bacio sulla guancia. A letto le chiedo di raccontarmi la vacanza.
“Appena siamo partiti mi ha subito messo una mano fra le cosce, ero già un lago. Ti devo confessare che da tempo impazzisco per i maschi autoritari. Certo quando ti ho conosciuto venivo da una storia con un maschio violento e la tua dolcezza mi ha fatto innamorare, ma col tempo sentirmi dominata da un maschio possente e virile e molto autoritario mi ha sconvolto e adesso non ne posso fare senza. Mi piace essere dominata e scopata con irruenza cosa che Carlo sa fare benissimo. Non siamo andati a nessun matrimonio, era solo la scusa per potermi scopare liberamente per alcuni giorni. Ci siamo diretti verso un resort dove lui aveva già prenotato una bella suite e li mi ha montato come una vacca facendomi godere come tu non sei mai riuscito a fare. Capisco che per te deve essere difficile da accettare, è per questo che non ti ho mai fatto capire che scopavo anche prima di conoscere Carlo, ma ho visto che ti sei eccitato al pensiero di avere le corna e allora mi sono lasciata andare con lui che ha un cazzo fuori dal comune, una vera trave che mi ha sfondato in ogni buco e da adesso non voglio fare altro che assecondarlo e di essere la sua troia e se tu farai il bravo ti faccio leccare la sua sborra che cola dai miei buchi e a sentire quanto ti sei eccitato direi che la cosa ti piace tantissimo.”
Effettivamente per tutto il tempo che lei mi ha raccontato come sono andate le cosa ero in uno stato di pura eccitazione che non avevo mai provato. Ho accettato il fatto di avere una moglie vacca e troia che mi ha cornificato in tutti questi anni e che non me ne ero mai reso conto. Il giorno seguente in ufficio Carlo mi ha dato le ultime direttive su come devo comportarmi con mia moglie.
“Capirai che uno come te non sarà mia in grado di soddisfare una femmina calda e porca come Livia. Ti rendi conto che ti faccio un vero piacere se la scopo io e tu sei d’accordo e non ci poni limiti. Dal canto tuo invece di limiti ne devi avere e li devi rispettare. Inutile che ti dica che da oggi non la puoi più scopare. Non voglie che lei debba subire il fastidio del tuo cazzetto, e poi che piacere le daresti in confronto ai oltre venti centimetri che le pianto dentro io. Invece se sarai molto rispettoso e discreto non escludo che ti possa far assistere alla monta di Livia quando vengo a casa tua.”
Ho accettato tutto senza battere ciglio. Ero così contento ed eccitato che mi sarei segato davanti a lui. Da allora abitualmente lui viene a casa per scopare Livia e spesso quando li vedo entrare in casa abbracciati come due innamorati ho una violenta erezione che non sfugge a loro che ridono divertiti.
“Carlo guarda il cornuto si è eccitato di nuovo. Chissà quante seghe si è fatto pensando a come tu mi scopi divinamente.”
Lui mi guarda con scherno e ride divertito.
“Va bene cornutello, questa sera abbiamo deciso che vogliamo essere ripresi e fotografati mentre scopiamo e quindi da oggi ti nomino nostro fotografo ufficiale, se fai un bel lavoro poi ti do un premio.”
Mi sento dentro un piacere immenso nell’essere umiliato da un maschio cosi autoritario. Li guardo con ammirazione, e assecondo ogni loro desiderio. Mi sconvolge vederlo mentre monta Livia che gode come non mai e questo mi rende molto felice. Dopo averli accontentati come fotografo ho ottenuto il premio di leccare sia Livia riempita da lui che il suo meraviglio cazzo che l’ha fatta godere. Adesso che finalmente sono cornuto e contento la mia vita ha assunto una nuova dimensione che mi soddisfa molto.
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6 anni fa
admin, 75
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La prima volta
Questo è un racconto di vita vissuta reale in tutto.Siamo una coppia lei Angela io Antonio che da diversi anni frequenta questo ambiente scambista incontriamo coppie e singoli oltre che avventure capitate casualmente o tramite siti appositi andiamo anche in club prive. Una sera Angela mi chiede di contattare qualcuno x il sabato successivo che aveva voglia di divertirsi un po, cosi mi metto alla ricerca su un sito e scelgo un singolo che dalle foto e annuncio ritenevo idoneo,la chiamo vede il profilo legge guarda le foto e mi chiede di contattarlo e parlarci,mando un messaggio e mi risponde subito, si chiama Marco ha 38 anni single depilato e bisex ma non ospita ne parliamo di come possiamo fare x incontrarsi e assieme decidiamo, senza dire niente a lei, di incontrarci direttamente in un club prive lui mi dice anche che ama mettersi intimo femminile in queste occasioni ci accordiamo anche come riconoscerci e dove ci troveremo nel locale.Ad Angela dico che purtroppo non se ne fa niente che non ospita e che comunque andiamo sabato in prive. Il sabato ci prepariamo di tutto punto dico a lei come vestirsi e andiamo al locale come sempre affollato con tanta gente saluti e abbracci poi alle 23.00,come concordato con Marco andiamo nella saletta buia e ci sediamo sulle poltroni dopo circa 10 minuti sulla soglia della stanza appare un ragazzo vestito di nero capelli rasati e con un segnale visibile sulla maglietta riconosco subito che è Marco si avvicina a noi e sii abbassa tra le cosce scoperte di Angela e inizia a baciarle accarezzarle a leccarle sempre più su, lei inizia ad eccitarsi e per agevolarlo scende sulla poltrona sino ad offrigli la fica da leccare e baciare a lei piace tanto farsi leccare la fica,Marco si impegna molto piace anche a lui io eccitatissimo metto il cazzo fuori dai pantaloni e lei subito lo prende in mano si fa leccare ala fica e ha il mio cazzo in mano ad un tratto sento un’ altra mano che afferra il mio cazzo durissimo e assieme le due mani mi accarezzano e segano poi sento una bocca che me lo succhia e lo lecca ma non è Angela è Marco che succhia avidamente poi tira fuori il suo e lo da in bocca ad Angela che con piacere lo spompina per bene le piace la situazione e mi dice.:
ANDIAMO IN CAMERA SU CHE CON QUESTO CI DIVERTIAMO
cosi dico a Marco di seguirci in camera ci aggiustiamo un po e saliamo, arrivati in camera ci presentiamo e subito ci spogliamo Marco tolti i pantaloni esce con calze autoreggenti nere e un perizoma rosso fuoco era divino si gira su se stesso x farsi ammirare Angela rimane colpita e lo abbraccia lo bacia accarezza quel culo bellissimo lo spinge sul letto gli sposta il perizoma ingoia il suo cazzo durissimo delirando - BELLO CAZZONE COME MI HAI LECCATO BENE MI HAI FATTO IMPAZZIRE SON VENUTA 2 VOLTE SEI BRAVISSIMO UMMMMM - e giù leccate e ingoiate al cazzo mi avvicino anch’io a lei x baciale il volto e guidarla con la testa sul cazzo ma lei improvvisamente mi afferra la testa e mi spinge con la bocca sol cazzo- DAI SUCCHIAMOLO ASSIEME CHE CI DIVERTIAMO - cosi iniziamo a slinquare e succhiare lei le palle io l asta ci alterniamo e anche assieme, imprigionando il cazzo tra le nostre labbra avide.lei poi fa mettere il preservativo e sale su quel cazzo e chiava divinamente. A quella vista eccitatissimo mi fiondo tra le loro cosce e lecco culo fica palle porzione di cazzo che esce dalla fica,è stato un susseguirsi di emozioni molto forti poi si sono voltati lei sotto lui sopra e vedere il culo di lui cosi bello me venuta voglia di giocarci lo baciato leccato e col cazzo strofinavo le chiappe sode sbattendo sopra facendoci sentire la durezza del mio cazzo,una vera goduria.
poi un po stanchi ci siamo distesi sul lettone tutti e tre coccolandoci e accarezzandoci sempre eccitati quando lei dice a lui -TI PIACEREBBE METTERLO NEL CULO AL MIO AMORE -Marco -SI CERTO HA UN BEL CULO -io-ANGELA NON LO MAI FATTO CHE DICI HO GIOCATO PERCHE A TE PIACE VEDERE 2 MASCHI CHE GIOCANO TRA LORO MA QUESTO NO - lei - DAI CHE FA c è SEMPRE UNA PRIMA VOLTA E POI MI PIACEREBBE VEDERE COME PRENDI IL CAZZO NEL CULO DAI ACCONTENTAMI - venendomi vicino baciandomi e accarezzandomi mi gira e inizia a leccarmi il culo Marco si avvicina anche lui e mi accarezza e tiene in allenamento il suo cazzo mette un preservativo lei mi mette a pecora sul letto e guida il cazzo di Marco al mio buchino vergine e inizia a spingere una due tre volte e mi sento aprire si fermano poi ricominciano a spingere sino a quando lo sento dentro un po di dolore ma poi lo sento tutto lei guarda la scena e si masturba forte gridando e godendo molto anch’io inizio a godere non pensavo che fosse cosi bello anche se quando inculavo lei la vedovo che godeva ma sentirlo in prima persona è tutt’altra cosa è bellissimo alla fine prima di venire lo ha estratto e ha chiavato lei che ancora godeva è stato un incontro bellissimo. Usciti dal locale lei mi ha detto che vorrebbe rincontrarlo magari a casa nostra con più tranquillità ma da allora non ci siamo più visti con Marco,Angela ci spera sempre chissà che lui non legga e magari si fa vivo.
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6 anni fa
coppiaberte,
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La nuova estetista
Mi chiamo Monica, ho trenta cinque anni e sono sposata con Antonio che tutti chiamano Tony. Sono alta uno e settanta, capelli e occhi scuri, seno una quarta abbondante, e nell’insieme il mio è un fisico nella media ne grasso ne magro, direi con le curve al posto giusto. Tony, è un bel ragazzo, alto poco più di me fisico robusto ma non grasso, occhi scuri mani grandi, ha fra le gambe un bel sesso di tutto riguardo. Stiamo insieme da sette anni, cinque da sposati e due da fidanzati. Quando l’ho conosciuto io venivo da tre storie finite e qualche scopata senza importanza. La prima era stata con un bel ragazzo molto dotato che mi ha sverginato. Mi piaceva molto, ma era anche tanto ansioso e quando mi scopava durava pochissimo, con lui ho rischiato di restare incinta almeno tre volte. La sua insicurezza derivava da una madre troppo ossessiva. L’ho lasciato per non dovermi scontrare sempre con lei. Il secondo era carino e simpatico, mi scopava bene e durava anche molto, aveva la fissa per il mio culo e dopo un mese che stavamo insieme mi ha sverginato dietro. Ha fatto un buon lavoro, tanto che la prima volta non ho sentito dolore, ma solo piacere. Era bravo, ma terribilmente geloso. Era sempre un continuo chiedere del ragazzo che mi aveva sverginato, se era più bravo, se lo aveva più grosso e cosi via. Alla fine l’ho mollato per non sentire più le sue paranoie. Il terzo era perfetto. Mi scopava bene con calma, non era geloso e lavorava qui da noi provenendo da un’altra città. Il sabato tornava al suo paese perche aveva un madre malata che non poteva restare più di una settimana senza vederlo. Ho chiesto di andare con lui per conoscerla ma lui niente inventava sempre scuse. Così un sabato l’ho seguito e ho scoperto che la madre malata era invece una moglie ed un figlio. Delusa mi son dedicata al mio lavoro di estetista. Sono passati due anni durante i quali ho avuto solo sporadiche scopate senza nessun coinvolgimento sentimentale, non ne volevo, desideravo solo sesso. Ero dipendente di uno studio di estetista, con altre tre ragazze, un giorno si è verificato un guasto che ha richiesto la presenza di un elettricista e in quella occasione ho conosciuto Tony. La sera mi ha aspettato all’uscita e abbiamo incominciato parlare di noi e delle nostre passate esperienze. Lui aveva avuto due storie molto serie. Una con una bella ragazza che lo amava alla follia, lo scopava divinamente ma era tanto ricca che i suoi genitori non volevano che la figlia sposasse un semplice elettricista. Così, è stato costretto a lasciarla. La seconda era dolce e carina, una ragazza simpatica e disponibile, ma a letto era una frana incredibile. Ferma e passiva si lasciava scopare solo alla missionaria, immobile e passiva. Scopare una bambola di gomma avrebbe dato più emozioni. Dopo che siamo messi insieme lui mi ha spinto ad aprire un studio da estetista tutto mio, e devo dire che ha avuto ragione. All’inizio era solo un piccolo locale dove avevo poche cose e ricevevo solo clienti con pochi appuntamenti, ma poi, visto il buon andamento del lavoro, mi ha invogliata a trasferirmi presso una nuova zona industriale, dove ci sono molti centri commerciali, e diversi uffici amministrativi. La sua lungimiranza ha di fatto aumentato il mio lavoro e la qualità dei miei clienti. Né ho di tutte le specie maschili e femminili. Di quelli maschili il più incredibile è Augusto, un bel cinquantenne che spende una fortuna per curare la sua immagine. Ma la cosa che lo distingue è che vuole essere depilato interamente due volte al mese usando il rasoio. Lo devo rasare per tutto il corpo. Ha un bel corpo, tonico e ben curato, ma la cosa che mi fa bollire il sangue è la sua dotazione, ha un cazzo che è un vero monumento ai cazzi! lungo oltre i venti, e grosso, davvero molto grosso con le vene che quando si gonfiano lo fanno sembrare ancora più grosso. All’inizio mi scocciava un poco doverlo rasare tenendo in mano quel palo che si gonfiava fino ad esser perfettamente eretto. Lui cercava di rimanere sempre indifferente, mi pagava bene per questo servizio e io non ho mai osato andare oltre. Col temo però mi sono sempre più appassionata alla sua erezione. Lui ha notato che il mio abbigliamento da lavoro era solo composto da un bel camice bianco e sotto solo un perizoma e un reggiseno con calze autoreggenti dello stesso colore. Ho visto che indugiava spesso nella mia abbondante scollatura in particolare quando gli facevo la pulizia del viso. Un giorno non ho resistito, quando gli ho fatto la depilazione del suo meraviglio cazzone l’ho impugnato e ho cominciato a segarlo lentamente con la scusa di verificare se vi erano altri peli. Lui ha allungato una mano e l’ha messa fra le mie cosce che si sono divaricate per riceverlo meglio. Ero un lago. Mi ha incominciato a masturbare lentamente piantandomi due dita dentro e io mi sono allungata su di lui e ho cercato di prendere in bocca quell’arnese stupendo. Ho appena imboccato la cappella e poco più. Ero in estasi. Mi godevo quel palo e lui mi sconvolgeva la fregna con le sue dita che mi scavavano fin dentro l’anima. Ho goduto, ma solo un gemito strozzato è uscito dalla mia bocca piena di lui.
…sssiiuummmhhmmumummm…s.sii…..mmmmmmmmmmmmmmmm.......
Ho tremato e lui mi ha sorretto perche le gambe mi stavano cedendo. Si è seduto sul lettino e io ho continuato a succhiarlo. Mi ha messo una mano dietro il capo e mi ha imposto il ritmo della pompa. Me lo infilava sempre più in gola. Mi sono girata un attimo e ho azionato il comando del lettino facendolo abbassare. Quando ha capito le mie intenzioni mi ha tolto il cazzo dalla bocca e mi ha messo in ginocchio sul letto e si è posizionato dietro di me. Ho sentito la sua cappella scorre lungo il taglio delle mia fica fradicia di umori e poi lentamente mi ha penetrato con calma afferrandomi per i fianchi. L’ho sentito scivolare dentro. Era enorme mi dilatava e mi è quasi sembrato che mi sverginasse di nuovo. Quando la cappella ha battuto il fondo ho goduto all’istante.
…ssii…vengooo!!..ssi venggooooo!!! …sssiiiii….VENGGOOOOOOooooooo......
Ho incominciato a tremare scossa da un brivido incontrollato che ha percorso tutto il mio corpo. Ho allungato una mano dietro e mi sono resa conto che non ero riuscita ad averlo tutto dentro, ne mancava ancora un poco, lui intanto ha cominciato a pomparmi con più determinazione infilando sempre più in profondità il suo meraviglioso arnese. Quando il suo corpo ha aderito al mio ero gia al terzo orgasmo. Mi ha scopato con molta determinazione, mi pompava divinamente e con tanto piacere.
…mmmmmm.huum…sii che meraviglia!!!!..ssi ti sfondoooo!!! era tempo che lo volevo fare…ssisiii…. sei molto stretta, ma io ti apro a dovere…..ssi…. godi vacca che ti sfondo tutta!!!!!.......
Mi ha scopato per un tempo indefinito durante il quale ho goduto senza ritegno, poi lui ha cambiato posizione sul lettino. Si è disteso supino e mi ha messo su di lui. Impalata su quella trave mi è sembrato di sentirlo in gola. Ho danzato su di lui che mi sfondava come mai prima d’ora. Ho goduto e urlato il mio piacere mentre lui torturava i miei seni.
…ssii…goddoooo!!..venggoooo!!daiiii…mi sfonddiiiiiii……venGGGOOOoooo!!!!!!....
Era sconvolgente la sua resistenza. Mi ha letteralmente spanato la fica e ancora non era vicino a godere. Sfinita mi sono adagiata su di lui. Lui mi ha rigirato e dopo avermi messo a pecora mi ha inculato. L’ho sentito entrare nel culo con decisione. Mi ha dilatato l’ano con quel cazzo che mi sembrava ancora più grosso. Ho goduto ancora e l’ho incredibilmente incitato a sfondarmi di più il culo.
….ssiii…daiiiii…mi fai..morireee…spaccami il culoooooo….sssssii................. sei ..............meravigliosoooooo…….ancoraaaaaaaaaa............
Dopo avermi scopato a lungo, improvvisamente si è sfilato e posto di lato mi ha piantato la cappella in bocca. Un attimo dopo un fiume in piena di sborra cremosa e densa mi ha gonfiato le guance. Ero sommersa e ho fatto la sola cosa possibile ingoiare.
….sssiiii…bevviiii…daiii che ti inondo la golaaa…bevii…. troia!!!!!...tutta in golaa……
Era una quantità incredibile che sgorgava senza fine dalle sue palle enormi. Ho bevuto e ingoiato tutto senza perdere una sola goccia. Poi lui soddisfatto si è rivestito. Ha aperto il portafoglio e oltre ai soldi che mi doveva per il trattamento ha aggiunto altri cento euro.
“Sei stata fantastica te li sei meritati tutti.”
Fortunatamente era l’ultimo cliente. Mi sono rivestita me ne sono tornata a casa che era vuota, Tony era a calcetto con i suoi amici e quando è tornato era stanco e non ha voluto scopare. Oltre ad Augusto c’è anche un altro cliente un po strano. Un signore sulla quarantina che quando viene da me gli piace mentre gli faccio la pulizia del viso toccarmi il seno con una mano e con l’altra si sega velocemente e quando è quasi all’apice del piacere mette un dito dentro la mia fica bagnata e fradicia e poi viene e alla fine si lecca il dito che ha messo dentro di me. Fra le clienti invece quella che più si comporta in modo anomalo è la signora Flavia. Alta bella ha cinquanta anni, ma un fisico di una trentenne. Cura moltissimo il suo aspetto in ogni dettaglio. Ha un seno così tonico che sembra rifatto invece è tutto naturale. A lei piace molto quando le faccio la depilazione essere accarezzata in mezzo alle gambe. Lentamente si eccita e poi alla fine mi mette la mano sotto il grembiule e infila le dita dentro la mia fica che è gia pronta a riceverla. Gode e mi fa godere e quando il nostro piace è al culmine ci scambiamo un bacio appassionato che soffoca i gemiti che escono dalle nostre labbra.
…sssuiiuumhuummmm…ssuhuummmmm….
Mi rendo conto che è un fare un po da puttana, ma mi lasciano laute mance e poi mi eccito sempre così tanto che spesso quando entro in casa e trovo Tony lo scopo immediatamente. A lui questo gioco lo eccita molto. Spesso a letto gli piace fantasticare di me con i miei clienti, e anche se lui non lo sa, spesso gli racconto di Augusto e del suo cazzo che mi slabbra la fregna questo lo eccita molto, come l’idea di me con un’altra donna. Per lui sono solo fantasie, e non sa che per me sono fatti realmente avvenuti, ma è contento così e io non mi lamento del fatto che si eccita e poi mi scopa a morte. Tutto questo aumento di lavoro extra mi hanno costretto a cercare una valida assistente. Ho mandato ad una agenzia interinale la richiesta di alcuni nominativi per fare delle selezioni. Ne ho ricevuto le proposte di sei candidate. Per motivi di tempo ho specificato che i colloqui sarebbero avvenuti a casa mia. Le prime quattro non hanno nemmeno voluto accettare di venire a casa mia per paura che era una truffa, la quinta era una persona sudicia e trasandata che non mi ha fatto per niente piacere conoscere, poi ho chiamato la sesta il sabato mattina specificando che il mio ultimo appuntamento della giornata era alle diciannove e che fra tutto non sarei stata a casa prima delle venti. La sua risposta è stata semplice e chiara.
“Ho la giornata libera, abito poco distante da lei e mi va bene anche alle venti a casa sua se non è un problema vengo accompagnata da mio marito.”
Non ho avuto nessuna difficoltà ad accettare che vi fosse anche suo marito e quindi mi sono messa al lavoro. Alle quindici mi chiama la cliente delle diciannove e mi prega di spostare l’appuntamento alla prossima settimana perche ha un impegno imprevisto. Allora consulto la mia agenda e vedo che il mio ultimo appuntamento della giornata sarà alle diciotto e venti, quindi richiamo la mia candidata e le comunico che se vuole ci possiamo vedere alle diciannove e trenta. Lei accetta con entusiasmo. Finisco di lavorare e vado a casa che sono le diciannove. Una rapida doccia e a quel punto mi vesto per uscire come facciamo tutti sabati quando io e Tony, andiamo a mangiare una pizza, tanto il colloquio dovrebbe durare pochi minuti. Per l’occasione indosso un abito elasticizzato nero che lascia scoperte le mie spalle, sotto un velatissimo reggiseno e un perizoma al quanto striminzito, calze autoreggenti velate nere e scarpe tacco dodici. Curo le unghie applicando uno smalto rosso fuoco dello stesso colore del rossetto che ho sulle labbra. Alle diciannove e trenta precise suonano alla porta, apre Tony e io sono al suo fianco. Davanti a noi ci si presenta una giovane coppia. Lei Silvia, alta come me, bionda con capelli alle spalle, sguardo molto da sbarazzina e ben truccata, con mani curatissime. Indossa una mini che le arriva a metà coscia, sopra una giacca abbottonata con un solo bottone dietro cui si cela un velato reggiseno. Calze velate sicuramente autoreggenti e scarpe nere con tacco minimo quindici. Lui Luca, un bel esemplare di maschio, non palestrato ma dal fisico curato, alto come Tony, indossa una giacca con sotto un maglioncino dolce vita, pantaloni scuri. Ha l’aria simpatica e divertente che ti conquista subito. Dopo un momento in cui i miei occhi restano incollati a quelli di Silvia, è Tony che rompe il silenzio e ci invita ad accomodarci tutti in salotto. Mentre noi donne ci mettiamo comode lui e Luca vanno in cucina per preparare un aperitivo con degli stuzzichini. Silvia si siede davanti a me e accavalla lentamente le gambe e mette in evidenza delle cosce veramente belle. I nostri sguardi continuano ad esplorare il corpo dell’altra. Per un lungo istante nessuna delle due parla ma ci guardiamo con occhi vogliosi. Non capisco cosa mi sia preso, ma trovarmi davanti una bella ragazza così, dopo una settimana che non scopo per via del ciclo mi sta eccitando oltre misura. Lei sembra nella mia stessa condizione, e alla fine mi decido a dialogare con lei. La mia voce fatica un poco ad uscire dalla bocca, ma le spiego le mie condizioni mentre lei mi segue e non perde una parola di quella che dico. A grandi linee mi racconta che ha lavorato in uno studio da estetista per quattro anni, ne ha ventisei, ma da qualche tempo la padrona ha un comportamento strano, da quando ha ammesso un nuovo socio le cose sono cambiate e lei non vuole poi lavorare in un ambiente in cui non si sente a suo agio. Accetta le mie condizioni, e a quel punto arrivano i nostri uomini con dei calici di prosecco e degli stuzzichini. I due ragazzi sembrano a loro agio, ridono divertiti mentre io e lei siamo ancora fissarci cercando di capire fino a che punto il desiderio reciproco potrebbe spingersi. Tony fa una proposta che lascia tutti stupiti.
“Noi questa sera eravamo intenzionati ad andare a mangiare una pizza, che ne dite di ordinarla e mangiala qui con voi? il frigo è pieno di birre fresche.”
Loro si danno uno sguardo d’intesa e poi annuiscono favorevolmente, lei si gira verso di me e i suoi occhi sembrano cercare il mio consenso. Abitiamo all’ultimo piano di una palazzina ed abbiamo un bel terrazzo da cui si gode una bella vista sulla città, la prendo per mano e mi dirigo fuori dove intendo apparecchiare mentre i ragazzi ordinano le pizze, Tony chiede a Silvia come la vuole. Lei mi guarda e poi sorride divertita.
“La voglio al salame piccante!”
Usciamo fuori e ci mettiamo appoggiate alla balaustra mentre i ragazzi iniziano a preparare la tavola. Lei mi tiene vicino, i nostri occhi sembrano mai sazi di esplorare il nostro corpo. Arrivano i nostri uomini ci abbracciano da dietro e ci baciano sul collo.
“Un magnifico spettacolo la città da qui vero?”
Tutti annuiscono e restiamo un momento in silenzio gustando ognuno il momento che stiamo vivendo. Passiamo diversi minuti a parlare del lavoro che lei dovrà svolgere con me, i ragazzi ridono e si sentono complici, mentre io e lei ci sentiamo sempre più in sintonia. Sento il desiderio delle sue labbra ma voglio aspettare per gustare ancora di più questo momento. Il suono del campanello ci riporta alla realtà, i ragazzi portano sul tavolo le pizze incominciamo, a mangiare fra uno scherzo e un doppio senso. La guardo e vedo un filamento di mozzarella che dalla bocca scende giù dal mento. Lo afferro e lo porto alla mia bocca, ci guardiamo e seguendo il filo ci ritroviamo unite in un bacio saffico che lascia i nostri mariti stupiti ed entusiasti. Dopo di che noi due sembriamo sazie di pizza e vogliose di altro. Di colpo non ho più fame mi alzo da tavola e lei fa la stessa cosa. La prendo per mano e lei mi segue in camera mia. In un attimo siamo nude e distese sul letto avvinghiate in un 69 da urlo! Mi lecca in maniera stupenda, adoro essere leccata, e in breve raggiungo il mio primo orgasmo che grido mentre vedo Tony che si sta spogliando.
…sssiisii….venggoooooo…non ti fermareeeee….
Siamo distese di lato e all’improvviso sento delle mani che mi aprono le natiche e subito dopo una lingua si insinua lungo il solco. Riesco a vedere che si tratta di Luca, godo e lecco assecondando la lingua di Silvia che mi sta portando in paradiso. Poi lei si stacca da me si gira e si trova il cazzo di mio marito davanti alla bocca che lo accoglie senza esitare. Li guardo per un attimo e poi mi giro anch’io, e finalmente lo vedo quello di Luca. Bello e lungo, abbastanza grosso, lo infilo in gola e lui geme mentre Silvia sta arrivando ad un orgasmo che le procura la lingua di Tony che la lecca in maniera furiosa.
..s.siii belloooooo..vengguhummm…. huuhmmmmmmmmmmmmm........
Succhio Luca che mi lecca molto bene, sono prossima al piacere, quando Tony e Silvia si mettono a scopare distesi di lato a noi. Li osservo per un momento e vedo lo sguardo compiaciuto di mio marito che mi manda un bacio, nemmeno nelle sue più sfrenate fantasie si era immaginato un momento così erotico. Silvia lo cavalca e lui gli massaggia i seni procurandole altro piacere. Mi lascio girare e Luca si distende supino e mi attira su di se, ma io mi metto girata e gli volto le spalle. Impalata su di lui posso vedere il volto di Silvia e baciare la sua bocca. Ci scopano molto intensamente, poi Luca mi attira distesa facendomi girare e mi scopa di nuovo, guarda Tony e lo invita a prendermi in doppia. Godo immediatamente quando lo vedo che si mette dietro di me e lo sento che mi spinge in culo il suo cazzo fradicio degli umori di Silvia che sta distesa di lato e mi accarezza i seni mentre loro mi sfondano.
…ssii daii ragazzi…fatela godere….sfondatela tutta….ssisi che bello!!! poi lo voglio ancch’io..
Li incita e loro mi sconvolgono anche l’anima. Godo e vengo a ripetizione. Non ero mai stata presa in doppia e pure Tony è scatenato, mi sfonda il culo come un toro impazzito.
…ssiii tiii spacco il culoooooo……..ssiiiiiiiii....godiiiiiiiiiiiiii...........
Io urlo e godo in continuazione.
..vvenggoooo…..vengooooo……oraaaa…….sssiiiiii....adessoooooo.........
Mi lasciano godere e poi si sfilano da me, e rivolgono le loro attenzioni a Silvia che li accoglie dentro di se e si lascia scopare fin quando dopo che ha goduto tanto anche lei li incita a sborrare nelle nostre bocche.
..venggo…daiii..anche voiii..in bocca…daii in bocca…. voglio bereeeeee..tutta…la vostra sborraaa….ssi daiiiii........la voglioooooooooooooo..........
I due maschi la portano ad un ennesimo orgasmo, poi si presentano ognuno davanti alla bocca della propria compagna e ci inondano la gola con le loro copiose sborrate.
…ssisi sborrooooo….bevviiii…oraaaa…..
ddaiiiii…amoreeee sborrooooo……..ssiiii…
A bocca aperta mi lascio riempire dalla copiosa schizzata di Tony. Lo mungo e lo spremo fino all’ultima goccia, ma non la ingoio. Mi giro e trovo Silvia che mi guarda e poi incolla la sua bocca piena alla mia e ci scambiamo la sborra dei nostri mariti. Un piacere unico. Limoniamo per un poco, poi quando ci stacchiamo vediamo i nostri compagni che seduti sul letto ci guardano ancora vogliosi. Un attimo dopo mi ritrovo il cazzo di mio marito in bocca e lo succhio per farlo tornare velocemente in tiro. Basta poco per risorgere, l’eccitazione del momento lo ha eccitato gia di suo. Ci scopano ancora per diverso tempo, ci scambiano a loro piacimento, noi due godiamo moltissimo. Alla fine distese sul letto io lei stiamo abbracciate mentre i ragazzi sono andati a prendere del prosecco per festeggiare.
“Grazie, mi hai regalato un’emozione che desideravo provare da molto tempo. Spero che sarà l’inizio di una bella amicizia, e una collaborazione lavorativa che ci regalerà molte soddisfazioni.”
La bacio mentre penso che finalmente ho trovato una nuova amica, e spero una brava dipendente, ma prima che gli affidi Augusto dovrà passare un po di tempo.
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6 anni fa
admin, 75
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lupo di mare
Chi avrebbe mai potuto immaginare che quel vecchio pescatore, da astuto lupo di mare quale si dimostrò di essere, sarebbe riuscito la dove molti altri avevano dovuto arrendersi.Così, approfittando del fatto che eravamo rimasti noi due soli, a bordo dell’imbarcazione ormeggiata nella baia antistante la località in cui gli altri naviganti, compreso il mio compagno, si erano recati con il tender a riva per fare alcuni acquisti, egli non perse tempo nell’intraprendere una azione persuasiva volta a fare di me la sua ambita preda.Già in altre occasioni non aveva celato interesse nei mie confronti, sicuramente in ciò motivato anche dal fatto che sovente mi ero esposta ai raggi del sole in maniera che ben poco poteva lasciare all’immaginazione, e per nulla inibita dalla presenza di lui, non potendo certo immaginare che quella mia nudità potesse turbarlo più di tanto, già avvezzo, come ritenevo che fosse, a situazioni analoghe.Tuttavia, confessandomi esplicitamente che alla sola vista del mio corpo aveva difficoltà a trattenere le proprie pulsioni più lubriche, ed aggiungendo, senza alcun ritegno, di essere giunto a masturbarsi nella propria cabina immaginandosi di me, cogliendomi alla sprovvista si liberò dei pantaloni, incurante del tutto della propria senile nudità esposta con arrogante spudoratezza.Quell’azione così repentina sortì l’inusuale effetto di ipnotizzare le mie difese impedendomi di reagire con prontezza di fronte ad un simile atteggiamento.Quella mia titubanza venne interpretata come un segnale di assenso che gli permise allora di proseguire nell’azione intrapresa intimandomi di lasciar scivolare il pareo, che parzialmente ancora fungeva da esile riparo alla mia nuda epidermide, in modo che potesse accarezzare quel corpo che così tanto lo aveva fatto impazzire.Senza neppure comprendere meglio cosa mi sospinse ad assecondarne la presuntuosa richiesta, e non certo il timore di qualche gesto inconsulto se mai avessi deciso di contraddirlo, ma forse più per una sconsiderata volontà di trasgressiva follia, generata dalla calura estrema che aveva offuscato le mie normali facoltà intellettive, il baluardo a protezione della mia intimità volò via nello sferzante fruscio della brezza marina.Elargendo l’ambita esposizione ne avvertii la ruvidità delle mani callose che percorrendomi subito le forme epidermiche del corpo, e facendomi trasalire di inusuale quanto inaudita passione, mi resero ancora più duttile a quelle carezze che andavano facendosi sempre più efficacemente molto intime.Con altrettanta repentinità mi prese, trapassandomi senza alcun ulteriore ritegno con veemente energia, sfogando in me tutta la voglia accumulata e repressa durante quelle estenuanti giornate di navigazione, riempiendomi le viscere del suo orgasmo senile accompagnato dalla frenesia di una cosi facile quanto inimmaginabile conquista.Soltanto con il trascorre di ulteriori giornate passate nell’ozio più assoluto, ed in un momento in cui il mio compagno ed io ci ritrovammo a bordo assieme a colui che era stato il mio segreto amante, trovai il coraggio per confessare dell’accaduto, già ben consapevole delle morbose quanto perverse passioni che da sempre animavano le fantasie del mio stesso compagno.Incitata allora da lui stesso a ripetere quanto già era avvenuto, ed immortalata in quella ulteriore profanazione ad opera dell’anziano marinaio, mi abbandonai totalmente all’amplesso ormai coinvolta sempre di più in quel turbinoso confronto fattosi insospettabilmente molto appagante a dispetto di quanto avrebbero potuto mai sospettare tutti gli altri nostri ignari compagni di viaggio.
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6 anni fa
gloria1951,
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In una cena tra amici … tutto può accadde
Diversi anni fa, durante un periodo molto fortunato del mio lavoro (avevo avuto un aumento di stipendio consistente), la mia ragazza dell’epoca, Giulia, ed io stavamo festeggiando, a casa mia, il nuovo incarico con un mio grande amico, Antonio,
Cena a base di pesce e tanto, ma tanto vino.
Dopo cena eravamo seduti in salotto, alquanto alticci, a cazzeggiare un po' tra di noi, quando Antonio, per versarsi ancora un po' di bourbon, del buon Four Roses Kentucky Straight, alzandosi dal divano dove era seduto, vicino alla mia ragazza, si sporse eccessivamente in avanti, perdendo l’equilibrio.
Il movimento innaturale lo portò ad agganciare la tasca dei pantaloni al bordo del tavolo che stava proprio lì davanti, portandolo a strappare i suoi pantaloni in modo assurdo.
Antonio, con un movimento di reazione e per allontanarsi dal tavolo, saltò in avanti perdendo l’equilibrio ancora di più.
Giulia, quasi automaticamente, tentò di tirarlo indietro per evitargli una rovinosa caduta (il che non era molto facile considerando che Antonio aveva una stazza considerevole).
L’interazione tra i due portò, con un girò strano, a far perdere l'equilibrio ad entrambi, facendo “atterrare” Antonio su Giulia.
Stavamo tutti ridendo fino a quando non abbiamo visto il danno che aveva causato lo strano movimento di Antonio.
Il suo pantalone era quasi completamente aperto sul davanti, e da esso fuoriusciva, in bella mostra, il suo enorme cazzo, flottando proprio davanti alla faccia di Giulia che, accortosene, lo ha guardato con una espressione scioccata e incredula.
Lei, istintivamente, disse:
- "Santo cielo!!! Questo è il più grande uccello che abbia mai visto!"
Antonio, in quel momento di imbarazzo, tentando di allontanarsi dal divano e da Giulia, finì a sistemarsi, seduto, accanto a lei con i pantaloni, per via dello strappo, aperti completamente sul davanti, da cui si affacciava spudoratamente il suo enorme cazzo che pendeva in libertà.
Giulia, con una sfrontatezza mai avuta (probabilmente attivata dall’alcol), gli chiese quanto fosse grande quando lui era completamente in tiro, e lui, senza nessun incertezze le risposte:
- "Prendilo in mano e scoprilo".
Giulia mi guardò con in volto una luce che non avevo visto mai, e mi chiese:
- “Posso farlo? Sono molto curiosa …”
Ero ancora scioccato dalla situazione venutasi a creare e, senza pensarci, le risposi:
- "Fallo …. se proprio vuoi".
Lei allungò la mano e cominciò ad accarezzarlo e sorridendomi, mi chiese:
- "Mi sembra di stare in un film porno …. di quelli dove gli attori hanno un cazzo gigante!!! Pensa, non riesco a tenerlo tutto tra le mie mani ed è ancora moscio ….. figurati se si eccita."
La situazione era così strana, per cui non sono riuscito a rispondere, ma solo ho annuito con un cenno della testa, quindi continuai a fissare incredulo quella scena.
Lei sempre più nella parte, disse ad Antonio, di alzarsi e di porsi di fronte a lei e, quindi, iniziò ad accarezzarlo con entrambe le mani.
Il suo cazzo iniziò ad allungarsi e gonfiarsi sempre più mentre lui la guardava e sorrideva. L’enorme testa del cazzo cominciava a gonfiarsi a pochi centimetri dal viso di Giulia.
Lei, a quel punto, gli chiese, quasi come una scolaretta:
- “Ma quanti centimetri è una volta tutto in erezione”.
E Antonio:
- “25 centimetri, quando sono completamente duro, ma non lo è ancora … come vedi".
La mia ragazza incuriosita dalla risposta, guardandomi, mi chiese:
- “Sei d’accordo se provo a farlo diventare veramente duro?”
Ed io, risposi:
- "Va bene, se ti va ….".
Prima che ognuno di noi potesse immaginare cosa stesse per fare, si sporse in avanti e si ficcò la testa della minchia di Antonio in bocca e cominciò a succhiarla mentre accarezzava, con entrambe le mani, le palle.
Poi, guardandomi e tirando fuori dalla sua bocca quell’enorme cazzo, con un sorriso smisurato, mi chiese:
- “Sono sexy con le labbra intorno al cazzo di Antonio?”
Non potevo credere che mi stesse praticamente tradendo con il mio migliore amico in mia presenza e con il mio consenso tacito.
Ero in parte ferito, confuso, geloso e molto frastornato mentre iniziavo a sentire il mio pene che diventava duro.
Lei, senza indugio, ha iniziato a succhiarlo davvero forte e con intensità crescente, afferrandolo per il culo Antonio e tirando il suo massiccio pene, ormai semi duro, nella sua bocca il più in fondo possibile.
Sensazione strana la mia, sto guardando la mia ragazza seduta sul bordo del divano che lecca e infila in profondità, fino alle sue palle, il cazzo di un altro uomo!
Dal volto e dagli occhi di Antonio si capiva che stava apprezzando il lavoro di Giulia e lui, con un filo di voce, disse:
- "Sei brava, nessuna era stata mai in grado di farlo diventare duro in così poco tempo, ed in ogni caso, poche erano state in grado di infilarselo tutto in bocca! Sei fortunato Luca!!!"
Giulia lo guardò e gli chiese:
- "La tua ragazza non lo succhia così bene?"
Antonio non riuscì a rispondere. Ha farfugliato qualcosa mentre lei iniziava a sbattere l'intera verga nella sua bocca più e più volte.
Ad un certo punto, tirandolo fuori dalla bocca, Giulia mi chiese:
- "Ti va se mi faccio una bella scopata con te e Antonio, quando mi ricapita di avere a disposizione due cazzi insieme di cui uno come questo?"
Ho solo fatto un cenno di sì con il capo, non potevo smettere di guardarla.
Lei si alzò, afferrò per l’uccello Antonio, e ci disse di andare in camera da letto. Raggiunta la stanza, lo spinse giù sul letto di schiena, a me disse di sdraiarmi dall'altra parte di Antonio e iniziare a masturbarmi guardandola.
Ero già molto eccitato, il mio cazzo era già molto duro, l’ho tirato fuori e ho iniziato ad accarezzarmi.
Lei continuava a guardarmi e sorrideva mentre accarezzava il cazzo di Antonio con entrambe le mani e succhiava le palle.
Facendo scorrere la sua lingua su e giù per la sua asta, dalla sua testa massiccia alle palle.
Giulia, ad un certo punto, mi ha chiesto di avvicinarmi a lei e di baciarla. Quando mi sono chinato verso di lei, mi ha afferrato dalla testa offrendomi il cazzo di Antonio, ridendo mi disse:
- “Dai succhiagli la minchia!”
Ho provato ad allontanarmi ma ero in una posizione scomoda, senza possibilità di fare molta forza.
Lei continuava a sfregarmi la cappella del cazzo di Antonio contro le mie labbra dicendomi di succhiarlo.
Continuai a girare la testa e le dissi di no ma, lei, insistendo, disse che non si sarebbe fermata finché non me lo fossi messo in bocca per qualche secondo.
Insistendo, aggiunse:
- “Poi farlo anche perché già te l’ho sfregato comunque sulle tue labbra, baciandoti ….”
Ho notato che Antonio stava semplicemente lì in attesa, ridendo per la situazione che aveva creato la mia ragazza, lasciandola completamente fare.
Alla fine, ho acconsentito a farlo solo se mi avesse lasciato libero dopo, lei accettò.
Aprii la mia bocca e lei spinse forte la mia testa sul cazzo duro, infilandolo il più possibile nella mia bocca.
Poi mi lasciò andare e pensai che mi avrebbe liberato da quella situazione imbarazzante
Questa, in realtà, era una mia illusione, lei riprese a spingere la mia testa costringendomi a succhiarlo.
Continuava a dire quanto fosse eccitante vedere tutto ciò e quanto fosse calda ed eccitata.
Mi chiese di non interrompere la mia azione e di continuare a succhiarlo fin quando lei non fosse arrivata a godere.
Era da un po’ che aveva iniziato a toccarsi e masturbarsi il clitoride.
Notai che la sua mano, quella che mi teneva dai capelli, aveva lo stesso ritmo a quello dell’altra che lei utilizzava per masturbarsi il clitoride.
Il cazzo di Antonio era così grande e duro da fare paura.
Mentre la mia ragazza si toccava, Antonio, che apprezzava la situazione, disse:
- “Uuuhhhh, dai, succhiami con la tua bocca più forte!!! Mi piace ……”
Lei, in risposta a quanto detto da Antonio, e per incitarmi a farlo più intensamente, si è chinata e ha iniziato a succhiare il mio cazzo, rendendolo duro come non mai.
Che situazione strana, il mio migliore amico e lei stanno costringendomi a succhiare il cazzo a lui, ed allo stesso tempo lei succhiava il mio …. situazione difficile da immaginare fino a pochi minuti prima.
Giulia, con un urlo di piacere, ha iniziato a godere:
- “Oooohhhh!!!! Godooooo!!!! Dai Antonio dagli il tuo sperma …..”
Sento, all’improvviso, che la sua enorme cappella diventa ancora più grande, le sue palle sono diventate molto dure e lui, ansimando, disse:
- “Siiiiii …. sto per venire!!!!! Dai Luca …. continua a succhiare il mio cazzo più forte e più in profondità!!!!!”
Quindi, con un gemito, ha iniziato a sborrare e spingendomi giù per la gola il più possibile il suo enorme cazzo.
Il suo seme ha iniziato a riempire la mia bocca e la mia gola e, lui, tra un gemito e l’altro, mi implorava di continuare a succhiare il suo cazzo, dicendo:
- “Uooooohhhh!!! Tieni duro il mio cazzo … non lasciarlo andare …… continua così mi fai morire!!!!!
Non sapevo cos'altro fare, ho continuato a succhiarlo come mi chiedeva.
Il suo cazzo è rimasto duro anche dopo aver versato tutto il suo seme, o almeno così credevo che fosse.
Dopo qualche minuto, Giulia si riposiziona, chiedendomi di coricarmi sulla schiena e ha iniziato un 69 con me.
Mentre le sto leccando la figa e succhiando il clitoride, guardando verso l'alto, vedo l’enorme cazzo di Antonio iniziare a strofinare le sue chiappe e la sua figa.
L'ho visto giocare con il suo cazzo all'ingresso di questa grotta umida di Giulia. Senza apparenti intoppi il sesso di Antonio penetrò Giulia con notevole dolcezza.
Delicatamente, la sua enorme cappella, iniziò ad allargare le grandi labbra della figa. Con una sorta di sfida, Giulia mi chiese:
- “Riesci a vedere le labbra della mia figa che avvolgono la cappella del suo cazzo?”
Le ho risposto di sì, e lei, ancora più insistente mi chiese:
- “Cosa te ne sembra …. del suo enorme cazzo nella mia piccola figa?”
Lei era consapevole che le sue piccole labbra strette si sarebbero allargate all’inverosimile per il cazzo enorme, tutto era super eccitante.
Giulia, con una voglia strana di parlare, vista la situazione, chiese ad Antonio:
- "Ti piace scopare la mia figa stretta con il tuo cazzo a pochi centimetri dal viso del mio ragazzo?"
La strana situazione mi aveva portato ad essere molto eccitato, sentire quelle domande e le successive succhiate di Giulia suo mio cazzo, mi hanno portato ad eccitarmi così tanto da sborrare e lei, in un modo quasi violento, ha iniziato a ghermire il mio sesso fino a quando non è riuscita a far venire fuori fino all’ultima goccia del mio seme.
Quindi, ha iniziato a incitare Antonio a spingere il suo cazzo dentro la sua figa.
Lui, gli rispose:
- “Nessun problema per me …. tesoro ... ma Luca è d’accordo?”
Il mio amico mi guardò, aspettando il mio consenso che con un cenno del capo gli diedi.
A quel punto, armeggiando e titillando con le dita, allargò il suo buco.
Una volta che il buco è stato abbondantemente lubrificato e allargato, ha iniziato a infilare il suo enorme cazzo dentro la figa di Giulia, che si allargò all’inverosimile.
Quando il suo pene scomparve, sentii un sospiro di Giulia, un sospiro di piacere e lei affondò di più la testa tra i cuscini.
Pensavo che Antonio avrebbe forzato l’ingresso della figa, anche se lentamente. Con enorme sorpresa, era Giulia che, con una spinta all’indietro del suo culo, ha fatto entrare i 25 cm di cazzo di Antonio, per intero, dentro la sua figa.
Per Giulia, non era più sorrisi e sospiri, ma ora era un rantolo di dolore molto intenso.
Con ogni avanti e indietro, si sentivano i suoi gemiti sempre più sostenuti, Giulia, si capiva, stava davvero provando un grande piacere.
Fu allora che lei urlò, prima per il dolore causato dalle dimensioni del cazzo di Antonio, percependo il momento magico, gli chiese:
- “Ti piace? Dai tuoi gemiti si direbbe di sì?”
Lei disse, tra gemiti e sospiri sempre crescenti:
Uuuuuhhhh!!! Ooooooohhhh!!! Siiiiii!!!! Aspetta, però, vai piano …. fai piano …. muovilo lentamente e poi, pian piano, fallo scivolare dentro aumentando il ritmo e la forza …. infilamelo tutto dentro …. ti prego …. mi fai morireeeee!!!”
Il suo volto era segnato dal dolore e dal piacere!
I movimenti di avanti indietro di Antonio stavano diventando sempre più veloce e sempre più lui la stantuffava in profondità.
Dal mio punto di osservazione potevo vedere benissimo che il cazzo di Antonio, da una posizione inziale quasi completamente fuori dalla figa di Giulia, pian piano, lo aveva portato a sbattere le palle sul suo ventre.
Il cazzo lungo 25 cm entrava ed usciva dalla figa di Giulia con una facilità inaspettata.
I gemiti di goduria e di lussuria di Giulia aumentavano con l’aumentare della penetrazione e del movimento di Antonio.
Cambiammo le nostre posizioni e mi ritrovai ad essere davanti a Giulia che, senza pensarci un attimo, ricominciò a succhiarmi con una forza micidiale.
Dal dolore iniziale per tale assurda forza ... passai rapidamente ad un intenso piacere.
Il mio amico, senza un attimo di tregua, stantuffava tutto il suo enorme cazzo dentro Giulia, che in simultanea, masturbava e succhiava il mio.
Anche se con la bocca impedita dal mio pene, si sentivano i suoi gemiti soffusi di piacere.
Velocemente stavo cominciando a sentire l'eccitazione crescente che da lì a poco tempo mi avrebbe portato all’orgasmo.
Evidentemente Giulia se ne era accorta e quindi, senza fermarsi con il leccare e succhiare, ha preso a masturbarmi più intensamente, facendomi eiaculare, un’altra volta, dentro la sua dolce bocca per poi ingoiare tutto il mio seme.
Antonio, godendosi tutta la scena, ci dava dentro per raggiungere l’orgasmo e godere ... quindi incitava Giulia:
- “Dai …. dagli dentro …. muoviti …. siii …. siiiii …… mi fai impazzire quando lo fai … ho voglia di venire, il mio cazzo sta per esplodere!!!”
Dicendo questo, ha girata Giulia mettendosela sulle gambe. L’enorme palo di Antonio si infilava dentro la figa di Giulia fino in fondo.
La scena era bellissima, mai visto nulla di simile, e soprattutto, mai vista Giulia così infoiata.
Saliva e scendeva con una intensità di movimenti e con un’espressione del volto bellissimo, il rumore provocato dallo stantuffare del cazzo dentro la sua figa era incredibile, le sue grida di piacere inondavano la stanza.
Ad un certo punto, con un fremito che gli pervase tutto il corpo, Giulia raggiunse l’orgasmo:
- “Siiiiiiii!!! Siiiiiii!!! Ooooooooohhhhhhhhhh ……. Oooooohhhh!!!!, Non ti fermare …. continua …. sto impazzendo dal piacere …. fottimi più forte …. fottimi … fottimi … sono la tua troia …. fottimi!!!!
Quasi in contemporanea, il mio amico, al massimo del piacere, urlò:
- “Vengo ……vengo …. sento la tua figa che si contrae sul mio cazzo ….. Ooooohhh!!!! Oooooohhh!!! È meraviglioso!!!”
Dopo qualche attimo, Antonio uscì il cazzo da dentro la figa di Giulia e, con l’aiuto delle mani, le inondò, con il suo sperma, tutto l’addome e il seno.
Dopo aver eiaculato, stanchissimo, si adagiò esausto sul letto.
Anche Giulia, esausta, si adagiò sul letto, abbracciandomi.
Dopo 15 minuti di silenzio quasi assoluto, vidi Antonio che ci osservava, sembrava totalmente soddisfatto e felice.
Lo eravamo anche noi due.
Quella sera rimase un momento indimenticabile, la nostra amicizia si consolidò e, nel tempo, abbiamo avuto altri momenti magnifici come quello appena vissuto.
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6 anni fa
Al2016,
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Ossessioni incestuose
Salve amici lettori, mi chiamo Mimmo, ho cinquanta anni e vivo a Monza.
Sono sposato con Sandra che è obiettivamente una bella donna di 49 anni, alta uno e settantacinque con un gran bel fisico, gambe lunghe e tornite e un culo prosperoso, così come il seno che è da 5^ misura.
Siamo sposati da ventuno anni e abbiamo due figli, Giulio di ventuno e Simona che ne ha compiuti diciotto tre mesi fa.
Siamo una bella famiglia. Viviamo in armonia, sia come marito e moglie e sia nel rapporto con i nostri figli, quello che però devo confessarvi è che da diverso tempo sono tormentato e ossessionato da certi pensieri piccanti su mia figlia Simona che è straordinariamente rassomigliante alla madre quando aveva la sua stessa età.
Quando Simona aveva tredici e si era sviluppata da ragazzina a donna ho iniziato a notare la somiglianza, e la cosa mi faceva sorridere e mi dava un piacere innocuo, infatti ne parlavo compiaciuto anche con mia moglie. Poi però questo guardarla si è fatto via via più penetrante e morboso. Dopo qualche mese ogni volta che guardavo mia figlia gli occhi cadevano sulla maglietta, all'altezza dei seni, o sui fianchi e sul culo e iniziavo a sentire un certo movimento nei pantaloni.
Nei primi momenti questa cosa mi suscitava ribrezzo, quasi disgusto. Un'erezione guardando mia figlia minorenne? Che schifo! Mi odiavo solo a pensarci. Poi mi sono detto di lasciar correre la cosa, e che col tempo mi sarebbe passata; che lo stigmatizzare quel cadere degli occhi sul suo corpo sarebbe servito solo ad ingrandire quello che in realtà era solo una fantasia niente affatto pericolosa. Ho quindi lasciato a quelle occhiate peccaminose e a quei moti all'altezza dell'inguine di presentarsi senza che io reagissi turbandomi e inquietandomi, e di passare. Sempre credendo che sarebbe servito ad esorcizzare la cosa ho preso a masturbarmi pensando a Simona, ed anche a pensare a lei mentre scopavo con Sandra.
E così per eccitarmi, farmi venire il cazzo duro, e scoparmi mia moglie sono dovuto arrivare a fantasticare di fare sesso con nostra figlia! Cosa aberrante di per sé, ed oltremodo assurda se si pensa che mia moglie è una strafiga di donna, e che diversi miei amici (per loro stessa confessione) ci hanno fatto su certi lussuriosi pensierini... Eppure è stato, ed è così. Ciò che pensavo potesse aiutarmi a guarire dal desiderio incestuoso verso mia figlia ha invece finito per farmi diventare schiavo di quell'osceno desiderio di possederla.
Oramai ossessionato da Simona non ho più posto limiti alle fantasie su di lei; non ho messo freni alla libidine che mi procura l'osservarla anche nei gesti e nelle pose più innocue e normali.
E così adesso mi ritrovo nel mio studio, sulla poltrona, a cercare di leggere. E' un tardo pomeriggio autunnale ed io sfoglio di continuo il giornale del mattino come se cercassi una notizia introvabile. In realtà sono distratto da una mia solita fantasia su Simona. Guardo una pagina è immagino un titolo a caratteri grossi: "PADRE DEPRAVATO SFONDA LA FICA DELLA FIGLIA DICIOTTENNE!", sorrido e sospiro, poi stropiccio il giornale afflosciandolo sulle ginocchia mentre il cazzo si drizza per quel titolo e le mie fantasie.
In quel momento entra nello studio mio figlio Giulio che si siede sull'altra poltrona. Più che sedersi si lascia cadere e sbuffa, visibilmente scocciato e affranto. Io lo fisso e, preoccupato, gli chiedo cos'ha.
"Le femmine, papà. Già a quindici anni, se non prima, si atteggiano a donne di mondo, ti fanno credere di essere facili e poi al momento di dartela fanno le preziose e le difficili. Uff... ti rincoglioniscono!"
Mi sento maledettamente solidale con mio figlio. Gli dico che ha ragione e gli confesso che sono nella sua stessa situazione. Lui mi fissa sorpreso e mi fa: "Ma papà che cazzo dici! Tu nella mia situazione? Ma va. Hai una moglie che ti invidiano tutti. Se sapessi quante battute e quante confidenze mi fanno tutti i miei amici, sulla mamma. E cazzo, ti confesso che anche io sono anni che mi sego pensandola...". Nel dirlo fa il gesto di smanettarsi, portandosi la mano sulla patta dei pantaloni ed io scoppio a ridere, seguito a ruota da lui.
Quella risata mi mette a mio agio e mi spinge ad aprirmi un po' con Giulio.
"Sapessi chi sta rincoglionendo me, figliolo...", gli dico sospirando e scuotendo il capo. Lui riprende a squadrarmi con un'espressione ancora basita e un pizzico pure infastidita e mi fa: "Cazzo papà, hai una strafiga come moglie, che a cinquant'anni fa intostare cazzi a tutti i giovanotti che la conoscono e tu vai a rincoglionirti per un'altra? Ma sarai pirla o no?", poi incalza: "E magari trascuri pure mamma per andare dietro a qualche sciacquetta, che per quanto può essere carina non può mai valere il rischio di mandare a puttane un matrimonio con una bella MILF come mamma. Che coglione sei!"
Confesso a mio figlio che sì, da diverso tempo per eccitarmi e fare sesso con sua madre devo ricorrere a fantasticare su quell'altra, e lui rincara con il darmi ancora del coglione, cosa che a quel punto mi fa scattare di rabbia.
"Oé, coglione cosa?! Ma sarai coglione tu che hai una sventola di sorella e ti seghi pensando a tua madre! Idiota sfigato!...". Ecco, in un momento di rabbia ho confessato a mio figlio che esco matto dalla voglia di scopare con sua sorella. Lui adesso è così sconcertato che scoppia a ridere mentre io a sto punto mi metto e gli racconto tutto. In poco tempo viene a sapere di tutte le mie ossessioni morbose su Simona e mentre ascolta lo sento sospirare, sempre più interessato ed eccitato.
SCOPO CON MIA FIGLIA MENTRE LEI LO SUCCHIA AL FRATELLO!
Proprio in quel momento ecco che rientra Simona. La sentiamo canticchiare appena varcato l'uscio di casa, poi entra nello studio con passi ballerini e fischiettando. Quel suo incedere la fa sculettare, le solleva la minigonna a ruota e inoltre le fa ballare il seno, stretto dalla maglietta aderente.
L'aria nello studio è pervasa da una eccitazione che le confessioni tra me e Giulio hanno reso quasi palpabile. Simona, come fa sempre, si piega per abbracciarmi e nel farlo si mette a novanta gradi proprio davanti al fratello che, seduto sulla poltrona di fronte alla mia, si vede quasi sbattuto in faccia il culo bello sodo e procace della sorella che, ignara dei nostri discorsi e dell'arrapamento a cui ci hanno portato, continua a ballare il motivetto che canticchia, sculettando sotto gli occhi di Giulio che la fissa turbato ed eccitatissimo.
Mentre Simona mi sbaciucchia sulla guancia io piego la testa, con gli occhi indico a Giulio il favoloso culo della sorella e con una voce bassa sussurro: dimmi tu se non c'è da uscirci pazzi per due chiappe così... Lui all'inizio resta sorpreso poi, dal mio cenno con gli occhi, capisce che cerco la sua complicità e ricambia il mio sguardo ammettendo un po' imbarazzato che in effetti ne ho tutte le ragioni.
Simona si raddrizza di scatto, facendomi ballare le tette davanti il muso, e sorpresa dice: "ehi, ma che sono questi discorsi... e di quali chiappe parlate voi due?!!!". Piazza le mani, chiuse a pugno, sui fianchi e ruotando il busto ci squadra, prima uno poi l'altro. Io ho un cazzo enorme dentro i pantaloni, e Giulio pure, a giudicare dal gonfiore della patta dei suoi.
Essermi confessato con lui e avere sentito la sua solidarietà mi ha come liberato da un peso e ringalluzzito. Questa solidarietà fra maschi ci ha eccitati e l'entrata di Simona è come un segno di un destino pazzo e porcellone.
"Di quali chiappe stiamo parlando? Ma delle tueeee... bella chiappona di pàpà!", dico a mia figlia e, in uno scatto incontrollato, piazzo le mani aperte sulle sue cosce per farle poi salire sotto la gonnellina e palparle il culo.
"Ma papà!!! Ma sei pazzo??? Ma cosa fai..." Simona sbotta allibita, girandosi di scatto verso di me, fissandomi e sgranando i suoi grandi occhi nocciola.
Io resto poi indifferente alle sue proteste che continuano però senza particolare energia, e continuo a tastare a piene mani il suo culo. Poi le sollevo la minigonna a ruota e invito mio figlio, che ha le chiappe di Simona davanti, a palparle anche lui il culo.
"Senti, Giulio... senti che belle chiappe morbide ha tua sorella... uhmmmm...". Giulio segue il mio invito e si mette anche lui a palpare quel culo.
"Ma nooo... Siete pazzi!!!... Giulio, papà... fermi!..."
Simona protesta, ma borbotta sempre meno convinta, e quando faccio scorrere le mani sul davanti, infilandole dentro le mutandine, trovo la sua fica bagnata.
"Bella di papà. Fatti toccare... che cazzo di gnocca sei... sapessi da quanti anni sogno questo momento... uhmmm...," le sussurro mentre, al culmine dell'eccitazione, la palpo e la accarezzo dappertutto.
Sono ingrifatissimo e dalla foga mi butto con la faccia tra le sue cosce come se volessi divorargliela. Le stropiccio la gonna e la maglietta mentre ci infilo le mani per arrivare alle tette e tastarle con avidità.
Simona adesso è arresa al mio ardore. La palpo dappertutto e lei mostra segni di apprezzamento e goduria piegando lentamente la testa a destra e a sinistra e spingendo il bacino in avanti per accompagnare le mie leccate nella fica.
Mia figlia è in piedi e si concede alle palpate del fratello che le sta dietro toccandole il culo ed alle mie, con cui le esploro le tette pizzicandole pure i capezzoli. Simona ansima e geme ed i suoi "no... fermatevi... non possiamo farlo..." sono solo un invito a continuare con magari ancora più lussuria.
Adesso mi sbottono i pantaloni e libero dalla costrizione delle mutande un cazzo lungo e grosso che svetta dritto e che lei commenta con un "oooh" compiaciuto e goloso. Io la invito a chinarsi. "Ti piace eh...," le sussurro.
"Papà, che cazzo enorme hai!" Risponde lei sorridendo.
"Dai, prendimelo in bocca... Dai succhiamelo..." faccio io tirandola giù. La faccio piegare e adesso lei si mette a novanta gradi. Ha la gonnella tutta spiegazzata e arrotolata sui fianchi e la maglietta sul petto che lascia scoperte le tette, che le manate voraci mie e di Giulio hanno fatto uscire dal reggiseno e che ora ballano oscene sotto le nostre continue e morbose palpate.
"Su, tesoro... fai la brava bambina," sussurro mentre piano piano spingo la sua testa verso il mio cazzo, "succhialo al tuo papà, dai."
Simona si lascia spingere docilmente, fino ad avere la mia cappella a toccarle le labbra. Le schiude lentamente e la imbocca tutta. Per un po' se la lascia entrare e uscire dalla bocca poi se la ingoia e spingendo la testa in avanti arriva ad infilarsi l'asta per una buona parte. Più volte vorrebbe ingoiarmi il cazzo fino alla base, fino ad affondare il muso nei miei peli ma le dimensioni del mio arnese non glielo permettono e quando la cappella le arriva in fondo alla gola si ritrae dando colpi di tosse e conati di vomito. Non voglio però che rinunci al pompino e subito le ripresento il cazzo che lei, ingolosita e divertita, prende a leccare e succhiare. Mi succhia la cappella e poi mi lecca l'asta, partendo dall'alto e scendendo alla base per poi risalire con una sola lunga slinguata, mentre accompagna questo sublime lavoretto con mugolii di piacere.
"Mmmhhh bella di papà, sei una pompinara meravigliosa," commento estasiato mentre lei scende a leccarmi le palle, "non ti facevo così brava a succhiare un cazzo...". Simona alza gli occhi e senza smettere di succhiare mi guarda facendo un largo e luminoso sorriso.
"Giulio, vieni, su. Vieni a provare come sa fare pompini tua sorella." Mentre accarezzo la mia 'bambina' faccio segno a mio figlio di venire avanti, lui lo fa e quando si accosta a Simona lei gli prende in mano il cazzo e lo smanetta. Con una espressione golosa fissa i due cazzi che le svettano davanti il muso e poi prende a leccarli e succhiarli alternando un po' uno e un po' l'altro, poi spalanca la bocca, avvicina le due cappelle e con la faccia divertita si mette a slinguarle tutte e due.
Gioca così per un po' la mia vogliosa bambina che si mostra una vera, intrigante e fantasiosa zoccoletta, per l'enorme sorpresa mia e del fratello. Ride molto divertita mentre leccandoli solletica le cappelle dei due cazzi che tiene nelle mani. Io sono affondato sul divano con il bacino che sporge sul bordo, voglio scopare con Simona e allora la invito a cambiare posizione.
"Dai, amore di papà," le sussurro mentre lei si tira su, "mettiti a cavallo delle mie gambe e impalati il mio cazzone nella fica, uhmmm...". Sono arrapatissimo mentre guardo mia figlia levarsi la maglietta e sganciarsi il reggiseno restando con le tette all'aria, poi si sistema inforcando le mie cosce e mi afferra il cazzo tenendolo dritto in su mentre si abbassa col bacino facendoselo entrare. Una volta dentro prende a cavalcare sempre più decisa, gemendo e mugolando spinge affinché il mio randello guadagni sempre più centimetri nella passera.
E' una scopata favolosa, mia figlia saltella sul mio cazzo facendo saltellare anche le sue belle tette da 5^ misura come quelle della madre. Io ci piazzo sopra le mani e me le palpo per bene spiaccicandole fra loro e pizzicando i capezzoli. Giulio intanto offre di nuovo il suo cazzo alla sorella che glielo prende in bocca e glielo ciuccia con gusto, tanto che vedo le sue guance incavarsi per il risucchio e sento il gorgoglio nella sua bocca. Vedere un altro uomo godere del pompino della mia bambina mi fa provare una forte gelosia, nonostante quell'uomo sia mio figlio e nonostante sia stato proprio io ad invitarlo a partecipare. Questa gelosia mi carica ancora di più e così aumento le spinte del bacino. Il cazzo assesta colpi prepotenti, ficcandosi sempre più deciso nella fica di Simona e facendola saltare con urla, gemiti di piacere ed i suoi "sì sì sììì!!!".
Le sussurro che sto per venire e lei, con la voce rotta dal godimento, ripete con insistenza "non uscire papà... vienimi dentro... riempimi con la tua sborra... mmmm riempimi tutta della tua sborra... aaahhh daiii...". E così faccio, staccando le mani che come ventose strizzavano le sue tette e le piazzo ad afferrarle forte i fianchi per tenerla inchiodata al mio cazzo, mentre con getti copiosi inondo di tanta sborra calda il suo pancino.
Quando smetto di dare colpi coi reni Simona smette di saltellare e ruota lentamente il bacino sentendo così il mio cazzo penetrarla fino in fondo. Mugola soddisfatta e mi regala un altro intenso godimento nell'ancheggiare sinuosa, strusciando le labbra della sua fica e le chiappe sul mio cazzo. Intanto anche Giulio giunge all'apice del suo piacere scaricando in bocca alla sorella la sua dose di sborra. Simona se la ingoia tutta, una goccia scivola dalle labbra lungo il mento e lei, come una pornostar davanti ad una telecamera, con la punta delle dita se la riporta in bocca e le succhia poi ci guarda felice e appagata e candidamente ci confessa che fin da ragazzina fantasticava di fare sesso con suo padre e suo fratello.
Giulio è incredulo ed è come se realizzasse solo adesso ciò che ha fatto, solo dopo essersi svuotato i coglioni nella bocca della sorella, e con le mani fra i capelli corre verso le scale per salire a chiudersi in camera sua. Simona lo chiama, due tre volte, perché vuole rassicurarlo dicendole che non è successo niente di grave e che anzi è stato bellissimo, poi, quando sente la porta sbattere si gira verso di me e l'amarezza si trasforma in un sorriso mentre si getta fra le mie braccia e mi si stringe forte addosso.
"E' stato bellissimo papà," mi sussurra con dolcezza, poi alza la testa e fissandomi languida: "dimmi che lo rifaremo, promettilo!". Lo dice decisa, come quando da piccola mi chiedeva di portarla alle giostre. Io rido di gusto, sorpreso e compiaciuto di tanto entusiasmo, ma anche tanto tanto eccitato.
Le prendo il mento tra le dita facendole sollevare le testa. "Bambina mia, se sapevo che ti piaceva così tanto prendere cazzi avrei iniziato a scoparti quando avevi quindici anni. O anche prima," le sussurro mentre la bacio sulla bocca.
"Mmm papà... perché non l'hai fatto! Non aspettavo che questo, già allora..." mi risponde con una smorfia, poi si dice preoccupata per il fratello, vista la sua reazione, ma io la tranquillizzo. "Poco prima che arrivassi tu mi ha confessato di essere ossessionato dalla voglia di scoparsi vostra madre, magari una volta che l'avrà fatto si libererà da questa ossessione. Non ti preoccupare per tuo fratello, è normale che adesso sia un po' scioccato, però hai visto che nerchia dura gli è venuta su... Vedrai, tesoro, altro che sensi di colpa. Quello è figlio a me dopotutto, e adesso che ha provato quanto sei porca non ti si staccherà più di dosso... Proprio come ho intenzione di fare io!". Concludo abbracciandomela stretta, le piazzo le mani sul culo e lo palpeggio per bene. Glielo spingo in modo da farle toccare la pancia contro il mio cazzo che torna a indurirsi dentro il pantalone e naturalmente a mia figlia non sfugge la cosa.
"Mmm papà," mi sussurra ingolosita, "il randello ti è tornato già duro eh. Sei proprio un porcello insaziabile...". Così, mentre mi sorride maliziosa e arrapata, si inginocchia fino ad avere la faccia sulla mia erezione, mi apre i pantaloni, mi tira fuori il cazzo e se lo mette in bocca per un altro, meraviglioso pompino...
CONTINUA
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6 anni fa
pensieriosceni,
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Ultima visita: 6 anni fa
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Cornuto e contento ultima parte
Era eccitante, ma ben presto questo gioco a rivelato i suoi limiti. Si, il dover sempre cercare un maschio che mi montava alla fine era snervante e quindi ci siamo messi a cercarne uno fisso. Non è stato facile, e solo per caso una sera Luigi è tornato dicendo che secondo lui il candidato perfetto era Francesco.
“Ma sei matto! È tuo socio, amico.”
Secondo lui era perfetto. Divorziato, bello, serio e riservato, e in più ben dotato. Da tempo mi ero spesso soffermata a guardarlo specie quando ballava, ma poi che era suo socio e amico non mi era mai passata per la mente l’idea di metterlo nel nostro letto. Come abbiamo fatto ve lo ha raccontato quel cornuto di Luigi, mentre a me piacerebbe sapere cosa ne ha pensato Francesco di questa storia.
Mi chiamo Francesco, da anni sono socio di Luigi. Lo scorso anno mi ha stupito con la richiesta di essere il bull della moglie e di renderlo cornuto e contento. Non sono nuovo a queste situazioni. Già in passato ero stato il toro di una coppia molto particolare, lui cornuto e sottomesso ai voleri della moglie. Si, mi scopavo la troia così bene che quando la figlia è tornata dall’Inghilterra addestrata da una mistress molto brava, che l’aveva resa una perfetta schiava me l’ha offerta in moglie. Non l’ho sposata, ma questo non lo sapeva nessuno, e per questo le proibivo di avere amicizie nel gruppo, e di avere sempre un atteggiamento serio e distaccato. Per lei non era un sacrificio in quanto essendo schiava adorava vedermi giocare con le altre che riteneva tutte troie indegne. Per diversi anni l’ho tenuta con me, le ho anche fatto partorire una figlia, e per questo lei mi ha sempre adorato, avevo usato il suo utero per avere una discendenza, un onore grandissimo per una schiava. Circa dieci anni fa ho conosciuto Luca e Andrea, due industriali che non vivono nelle mia città, ma hanno qui dei commerci dove necessitava la mia competenza. Col tempo siamo diventati amici. Ho scoperto che anche loro avevano sottomesso le loro mogli, ma quando hanno visto la mia Irene, si sono resi conto che lei era veramente di un altro livello di sottomissione. Ci abbiamo giocato spesso tutti insieme e una volta in casa loro ho conosciuto un signore, uno straniero che è rimasto piacevolmente colpito da come io avevo addestrato la mia schiava. Quando mi ha chiesto se gli e la prestavo per un poco io non ho avuto esitazioni.
“Puoi tenerla quanto vuoi.”
Così, per tutto il gruppo di amici ho divorziato, senza sapere come erano in realtà le cose. Avevo gia messo i miei occhi su di una nuova schiavetta che già addestro in gran segreto. È la figlia del mio vicino di casa. Una puttanelle docile e timida che lui mi ha affidato affinche io la faccia migliorare nello studio per diventare commercialista. In realtà dopo la seconda lezione la troietta stava sempre in ginocchio ai miei piedi a leccarli sparando che poi avrebbe potuto avere anche il mio cazzo. È vergine e penso che ne farò una schiavetta che mi darà grandi soddisfazioni. In tutto questo movimento sono rimasto colpito dalla richiesta di Luigi di chiavare Cristina. È una bella donna, ma è una zoccola, non va bene per essere sottomessa, è meglio aumentare il suo livello di troiaggine, mentre invece lui è perfetto per renderlo cornuto e sottomesso. Sono così compiaciuto di questa situazione che nemmeno io lo speravo. Lo conosco da anni, e non mi ero mai soffermato su di lei come donna in quanto non volevo creare dissapori nello studio che necessita della sua esperienza in materie di economia e contabilità. Invece a letto è un segaiolo che adesso ho fatto anche diventare frocio e cornuto. Si, oltre a sfondare la troia mi sono occupato anche di lui. Un giorno casualmente l’ho sentito parlare con un tizio e fissare un appuntamento in un luogo che spesso usano i gay. Incuriosito l’ho seguito e quando ho visto che si faceva inculare da un maschio, ho provveduto a invitare i miei amici, che con una scusa anche banale lo hanno portato in camera loro dove lo hanno scopato e farcito in ogni buco. Hanno anche fatto tanto di video per me che ho potuto notare come il cornuto dopo essere stato scopato da loro, adesso, anela solo di sentire anche lui il mio cazzo nel suo culo, mentre io non sono d’accordo. Il cazzo lo do solo alla troia altrimenti mi perdo il rispetto del cornuto che deve sempre sperare. Sono appagato da tutto questo e le calde labbra di Cristina che mi sta succhiando il cazzo mi riportano alla realtà. È brava, mi succhia con estremo impegno e poco dopo ho il palo bello diritto e lei ci sale sopra.
….humummm…sssiii..mi fa impazzire sentirlo fin dentro lo stomaco…sssiiii..sfondami…..
La scopo mentre penso che in fondo sono grato al cornuto per aver desiderato una moglie troia e zoccola come lei in cambio di corna che saranno sempre più lunghe e umilianti. Si una vacca così la metterò assieme alla troietta e sarà bello godere di uno spettacolo unico, loro che mi succhiano e lui che si sega. Non ha prezzo!
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Cornuto e contento. terza parte
Mi chiamo Cristina, ho 50 anni, e devo dire che oggi sono una zoccola felice. La mia vita sessuale prematrimoniale è cominciata quando a 22 anni sono stata assunta in uno studio di un commercialista amico di un mio zio. Augusto, il titolare era un maschio stupendo. Alto completamente calvo, spalle larghe e mani forti, occhi scuri profondi che ad ogni sguardo ti mettevano a nudo anche l’anima. Credo di essermene innamorata subito, anche se lui era sposato con una splendida signora. Dopo un mese che lavoravo per lui è successo un casino con un conteggio sbagliato. Per fortuna lui se ne accorto in tempo, e dopo una sonora lavata di capo mi ha detto che ne avremmo riparlato la sera. Quando alle sei del pomeriggio lui ha chiuso lo studio mi ha detto di seguirlo nel suo ufficio. Voltato di spalle a me, ha preso un foglio dalla scrivania, e poi si è girato. In una mano aveva il foglio e nell’altra il cazzo. Uno splendido cazzo! specie per me che ne avevo appena stretti un paio di poco conto, vedere quel meraviglioso palo mi ha fatto tremare le gambe.
“Scegli: ho la lettera di licenziamento, o me lo succhi.”
Mi sono avvicinata e l’ho preso in mano. Prima di inginocchiarmi davanti a lui gli ho detto che non avevo molta esperienza, essendo figlia di un Carabiniere i maschi si erano tenuti a debita distanza, quindi avrebbe dovuto insegnarmi tutto.
..accidenti!!!! sei vergine!!!! Ssi che goduria…
Dopo un momento di incertezza, ho imparato a fare dei bocchini stupendi, mi lasciava succhiare il cazzo fin quando non mi riempiva la gola di sborra che ingoiavo con estremo piacere. Sapendo che ero vergine, mi ha invitato ad andare da una nostra cliente ginecologa che mi ha prescritto la pillola, e mentre aspettavamo che facesse il suo effetto mi ha fatto il culo. La sua sverginatura è stata all’inizio un po dura. Lui ha avuto molta pazienza, ma alla fine il mio culo lo riceveva con estrema a facilità, e mi piaceva tantissimo farmi sborrare dentro. Sentire i suoi getti caldi mi faceva venire. Poi è stata la volta della fica. Mi ha sverginato con estrema dolcezza e poi mi ha pompato come un toro scatenato. Ho goduto come la più consumata delle puttane. Per tre anni sono stata la sua fedele troia sempre disponibile, anche quando mi ha condiviso con un suo carissimo amico. Piero, era il direttore di una agenzia statale che dopo avermi scopato insieme a lui mi ha desiderata così tanto che mi ha fatta fare il concorso per entrare nella sua stessa agenzia. Ovviamente sono stata assunta, ma dopo appena un mese lui ha avuto un infarto e io sono stata spedita in una filiale molto lontano da casa. Senza la mia quotidiana razione di cazzo mi sentivo dentro, vuota. Dopo un mese mi sono fatta rimorchiare da uno sconosciuto che mi ha scopato sul sedile di una vettura come una puttana di strada, ma dentro di me era cambiato qualche cosa, avevo voglia di avere una famiglia. Quando ho conosciuto Matteo ho pensato che si poteva realizzare il mio desiderio. Lui era molto dolce e affettuoso, ma ha letto una vera frana. Mi scopava molto, ma quando lui era venuto tre volte io a mala pena una. Per otto mesi siamo stati insieme, poi mi hanno ritrasferito vicino casa e la nostra storia, mai decollata è finita. Al matrimonio di una collega, tre mesi dopo, ho conosciuto Luigi. Mi è piaciuto subito, e dopo appena una settimana eravamo a letto insieme. Non è un super dotato, ma ci sapeva fare e poi durava almeno il tempo che io raggiungevo un orgasmo. Credo di avergli detto prima vengo che ti amo, ma l’ho sposato l’anno dopo e subito sono rimasta incinta mettendo al mondo un bel maschietto. Per diversi anni la mia vita è scorsa su binari tranquillissimi. Moglie fedele con lui che mi ha sempre fatto sentire benissimo. Nel frattempo, lui, insieme a Francesco, hanno rilevato lo studio dove lavoravano iniziando una collaborazione societaria che ha dato splendidi frutti. Francesco è sempre stato un bell’uomo, ma sua moglie non sono mai riuscita a capirla. Seria molto silenziosa non si è mia aperta alle nostre amicizie, specie quando poi ci siamo iscritti alla scuola di ballo, e lei non si è mai lasciata andare con noi. Poco dopo i miei 45 anni è avvenuto un cambiamento nelle mia vita. Era estate, e eravamo in vacanza, al mare dove avevamo preso un appartamento. Luigi e mio figlio erano andati a pescare quando sono uscita per andare al mare, mi sono ritrovata nel mercatino settimanale che facevano lungo la via. Ero vestita con un semplice costume a due pezzi coperta con un trasparentissimo pareo. Mi sono messa a curiosare fra i banchi alla ricerca di un nuovo costume. In fondo alla via c’era una bancarella che li vendeva. Il titolare era un tizio anziano, con barba incolta e pancetta, aiutato da un giovane ragazzo sulla ventina. Alla mi richiesta di vedere o provare dei costumi, lui mi ha invitato nel reto del furgone dove era allestita una cabina di prova. Appena dentro il giovane mi ha passato uno dei due costumi che volevo provare e quando ha acceso la luce, io avevo la mutandina abbassata, mentre lui era già con il pacco bello gonfio. Mi sono sentita bagnare tutta, e mi sono inginocchiata davanti a lui che con un semplice gesto ha abbassato sia i bermuda che indossava che le mutande mettendo a nudo uno splendido cazzo, lungo e di buona circonferenza. Dopo averlo spompinato un poco mi sono messa giù a quattro zampe e lui da dietro me lo ha infilato dentro tutto d’un colpo.
..hhhhaaiii…piano….mi..spacchi!!!......ssi..spinggiiii
Lui si è messo a ridere.
Ssiii…vedrai quando te lo pianta dentro mio padre se ti spacco io…dai zoccola che mi piace….
Mi ha pompato bene e velocemente fin quando dopo il mio ennesimo orgasmo è venuto dento con dei getti bollenti.
..ssisiii….venggooooooooo..
..ssssiiii….vaccaaa…sborrooooo!!!!
È venuto e si è sfilato mentre io mi sono distesa sul tappeto posto sul fondo del furgone a riprendere fiato e lui è uscito. Subito dopo è entrato il vecchio che con un ghigno divertito mi ha subito infilato da dietro il suo cazzo. Mi sono girata appena in tempo per vederlo. Cazzo!! Che cazzo. Il doppio di quello del giovane, sia in lunghezza che circonferenza. Me lo ha piantato dentro con una serie di colpi secchi e decisi.
Hhhaa….sssiiiiiiiiiii..spingilooooo…..ssiiii..
…ti sfondo zoccola…….
Mi sono sentita arrivare quel palo fin dentro lo stomaco da quanto era lungo. Mi ha pompato per circa una ventina di minuti facendomi sborrare anche l’anima, poi rapidamente l’ha sfilato dalla mia devasta fica e lo ha piantato direttamente in culo.
Hhhaaaiiii…pinoooo…me lo sfonddiiiii…
Sssiiii…troiaaa.. te..lo spano questo culo da vacca che ti ritrovi!!!...
È stato bellissimo. Mi ha limato il buco del culo con una velocità pazzesca fin quando dopo che ero venuta per l’ennesima volta ha sborrato pure lui.
Sssiiii…eccommiii…sssborroooo!!!….
Me ne ha riversato in culo una quantità industriale. Non la finiva mai di schizzare al punto tale che io l’ho estratto e lui me lo ha messo in bocca facendomi bere ben tre schizzi.
…sssiii bevvi troiaaa..succhia tutto….
Dopo questa avventura mi sono sentita diversa, ma non ho realizzato subito che dentro di me si era risvegliata la mia voglia di essere troia, per che siamo stati distratti dal divorzio di Francesco. Luigi ed io abbiamo riflettuto molto su questo fatto. Siamo giunti alla conclusione che i due non avevano più nulla da raccontarsi, si erano annoiati a vivere insieme, non c’era più nel loro rapporto nulla di esaltante. Anche se poi la verità l’ho scoperta tanto tempo dopo. Per Luigi questo fatto ha segnato una svolta nel nostro rapporto. Per lui era ora di movimentare la nostra vita sessuale. Quando me lo ha detto, stentavo a crederci. Dentro di me avevo voglia di novità, ma sentirselo dire dal proprio marito che vuole farti scopare da altri maschi non era nemmeno nelle mie più sconfinate fantasie. Ci ho messo un poco realizzare quello che lui voleva, e ben presto mi sono resa conto che mostrare tette, e fica mi eccitava tanto e lui mi scopava con rinnovato entusiasmo. Il passo successivo è avvenuto per caso. Una domenica al mare, lui aveva insistito per andare in una spiaggetta nudista. Vicino a noi ci si è messo un bel ragazzo che ha subito incominciato a segarsi mentre mi guardava godere stimolata da Luigi che mi stava masturbando. Lui lo ha invitato ad avvicinarsi. Ero eccitata già dal gioco, è quando lui mi ha toccato e poi si invito di mio marito mi ha scopato ho goduto tantissimo specie quando anche Luigi mi ha messo il suo cazzo in bocca. Una doppia sborrata ho ricevuto, da lui in bocca dall’altro, che quando è venuto, si è tolto il preservativo e mi ha schizzato in faccia la sua sborra. Una goduria pazzesca! È stato così eccitante che lo abbiamo rifatto alcune volte, anche se dopo le prime due Luigi si limitava a guardare sua moglie montata come una vacca dal toro di turno che mi sfondava mentre lui si segava insultato da noi.
Sssiiii…cornutooo… guarda come la sfondo..questa vacca di tua moglie….
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Cornuto e contento. seconda parte
Due giorni dopo finite le feste di Natale abbiamo riaperto lo studio e io e lui abbiamo fatto una bella chiacchierata chiarificatrice. Io sono venuto a sapere che in passato lui era stato il bull di una coppia, con la quale si è divertito tantissimo. Il fatto che abbia una certa esperienza mi ha fatto tanto piacere. Abbiamo messo in chiaro tutto quello che c’è da sapere su come io desidero che questo rapporto continui. Gli ho chiesto di scopare mia moglie sempre di più. Di farla godere del fatto che da ora è di fatto la sua troia personale, e possibilmente di umiliarmi sempre di più, ovviamente nel giusto contesto. Dopo le prime volte, le cose hanno preso a girare meravigliosamente, fra loro e fra me che ero al settimo cielo, dalla contentezza che finalmente avevamo trovato quello che stavamo cercando. Il mio rapporto lavorativo con lui non cambiato di una virgola, e fra di noi c’è sempre il reciproco rispetto. Quando viene a casa mia mi scopa Cristina con sempre più affiatamento al punto tale che dopo due mesi ha smesso di usare il preservativo e ora la scopa a pelle. Da questa novità io ci ho guadagnato il fatto che ora vengo usato per pulire il loro piacere, lui compreso. Sono sempre più umiliato da mia moglie che mentre gode mi insulta meravigliosamente.
“Guarda cornuto come mi scopa un vero cazzo. Lui si che mi fa godere, mi sfonda e mi riempie per bene ogni buco.”
Si ogni buco. Dopo un mesetto circa che non usava più precauzioni le ha fatto il culo. Non che fosse vergine, ma certo sentirsi dentro quel palo di oltre ventidue centimetri e molto grosso di circonferenza le ha procurato, prima un po di dolore, e poi tanto piacere.
…siii daiii spaccami il cullooo…si sfondamiiii ..
“Cornuto guarda come mi rompe il culo questo meraviglioso cazzo altro che quel moscetto del tuo!!”
Non so se capite quanto piacere ne provo a vederli godere. Sono felice quando mi umiliano anche in pubblico come in primavera quando siamo andati in Trentino a sciare. Appena arrivati avevamo assegnate due camere, una singola e una matrimoniale. Nel prendere le chiavi Francesco si è rivolta al portiere.
“La singola datela al cornuto mentre la matrimoniale la prendiamo noi.”
Quasi mi sborravo nei pantaloni. Per tutta la settimana ho visto dei sorrisi ironici nel viso di diversi ospiti dell’albergo. In quella occasione poi Cristina ha potuto sperimentare la doppia penetrazione, ma non con me, ma con Francesco e il maestro di sci. Lei lo trovava bello e Francesco la sera prima di venire via lo ha convocato al nostro tavolo a cena con noi. Durante la cena gli ha fatto questa domanda:
“Dimmi, sinceramente scoperesti lei in tre?”
Lui dopo un attimo di smarrimento mi ha guardato, sapeva che ero io il marito, ma Francesco gli ha specificato che in tre era senza di me loro due e lei. Ovviamente lui ha accettato e dopo cena siamo saliti in camera, e loro le hanno sfondato realmente tutti i buchi. Per premio io ho pulito sia le loro sborrate sul corpo e nei buchi di lei, ma pure i loro cazzi mentre mi umiliavano con gusto.
“Lecca cornuto che poi le facciamo un secondo giro di cazzi in doppia e la sfondiamo tutta questa troia.”
Lei ha goduto tantissimo. Mi ha anche umiliato davanti al maestro di sci.
“Grandissimo cornuto guarda come mi fanno veramente godere due maschi fantastici come loro, mentre tu sei solo bravo a leccare, altro non puoi fare e quindi leccami bene che ne voglio ancora.”
Spesso quando finisce la giornata lavorativa, Francesco mi convoca nel suo ufficio.
“Questa sera portami Cristina che la voglio montare.”
Sempre più spesso io ricopro il ruolo di accompagnatore di lei che vestita come piace lui la deposito o casa sua o in ogni altro luogo che a lui fa piacere. Puntualmente la porto da lui che poi mi chiama per andare a riprenderla bella sfondata e riempita della sua semenza. Adesso abbiamo festeggiato da poco il primo anno di questa nuova realtà. Lui le ha fatto dei regali, vanno a fare dei week end da soli, o a volte dorme lui da noi. Ovviamente all’alba io mi preoccupo di preparare la colazione per loro e di servirla a letto ad entrambi. Molto spesso capita che mentre loro sorseggiano il caffè io mi dedico a pulire il suo cazzo o i buchi spanati di lei che ovviamente mi insulta per il mio piacere.
“Caro, mi sembra che tu sia un po troppo tenero con questo cornuto.”
“Lascialo fare, dopo tutto lo devo a lui se ha reso te una troia stupenda e lui cornuto e contento.”
Io gli sono grato di tanta generosità.
Con il passare dei mesi, io, mi sono sempre più reso conto che Cristina è veramente una troia. Lo avrei dovuto capire da subito, anzi mi ha fatto piacere scoprirlo adesso che ne godo tantissimo. Con l’arrivo di Francesco nella nostra vita e soprattutto fra le cosce di Cristina anche per me la vita, specie quella sessuale è cambiata. Da quando mi fanno leccare e pulire sia i suoi buchi pieni di sborra o succhiare il suo cazzo, ho sentito dentro di me il desiderio di approfondire questo mio desiderio di diventare gay. Si, ho da tempo ho incominciato a succhiare altri cazzi e farmelo sbattere in culo. La prima volta che ho realizzato questo desiderio era in riva al lago che dista poco dalla città dove vivo. Ero lì che stavo controllando dei documenti avuti poco prima da un titolare di una azienda e nel tornare mi ero fermato a guardare il tramonto, bellissimo. Stavo rilassato quando al fianco della mia vettura si è messo un grosso SUV. Il tizio da dentro mi fa fatto una semplice domanda:
“Che stai cercando?”
Io l’ho guardato senza capire, lui ha sorriso e mi ha invitato a salire con lui. Si è spostato un poco, in una zona più tranquilla, e mi ha spiegato che in quel posto è facile trovare coppie o gay che cercano sesso. Lui ci viene spesso e quasi sempre rimedia una scopata o qualche pompa. Nel parlare ha estratto un bel cazzo duro che mi ha invitato a segarlo. Ero ipnotizzato dal quel bel palo e senza stare a pensarci su l’ho preso in mano e mi sono messo a segarlo lentamente. Lui ha subito gradito e mi ha messo una mano dietro alla nuca invitandomi a succhiarlo cosa che ho fatto facendolo gemere.
Huuhmmm…si come succhi bene…siii daii che vengo…..
Gli ho detto di non venirmi in bocca e quando dopo averlo succhiato parecchio lui ha sborrato mi sono tolto e lui si è pulito con dei fazzolettini. Ci siamo scambiati il numero di telefono e l’indomani l’ho chiamato, mi ha invitato a casa sua e lì per la prima volta l’ho preso in culo. All’inizio è stato un po doloroso, ma poi mi sono rilassato e alla fine lo incitavo a sfondarmi il culo da quanto mi piaceva.
…sssi…daiii….ssi mi piaceee…. Sssi…
Tti…piace troiaaa…ti sfondo il culooo..vacca ..
Dopo di lui ne ho avuti altri cinque, non insieme, ma nel tempo ho imparato a godere nel farmi sfondare il culo o riempire la bocca di sborra. Il massimo è stato circa tre mesi fa quando ero impegnato con due clienti che vengono da un’altra città ma che hanno interessi notevoli che noi curiamo presso lo studio. Luca e Andrea sono due bei maschi. Alti, forti, simpatici e allegri hanno delle belle moglie che noi conosciamo e non mi sarei aspettato mi facessero un certo discorso a cena dopo una lunga giornata di lavoro.
“Sai, a noi piace molto divertirci, specie quando siamo fuori città come in questo momento.”
Ho pensato che si riferissero alle donne, invece i loro discorsi sono scivolati sul sesso fra uomini.
“Si, a noi piace anche un bel culo, diciamo come il tuo, e se ti va ci piacerebbe giocare con te. “
Dopo un momento di puro imbarazzo e un po di incertezza ho accettato di salire in camera loro. Quando ci siamo spogliati e loro si buttati su di me facendomi eccitare tantissimo. Mi hanno scopato e fatto succhiare tanto di quel cazzo alla fine ero esausto. Mentre Andrea mi scopava Luca faceva delle riprese e poi mi ha infilato il cazzo in gola.
Daaiii..succhia troiaaa…si sei zoccola sfonddata..e questa sera ti spaniamo questo culo da frocio che hai….sssi..senti come te lo infilo in golaaa… succhiaaa..che sborro …
È stata una bellissima esperienza che spero di ripetere presto. In quanto a Cristina quando l’ho conosciuta lei aveva 29 anni. Veniva da due storie finite e al momento non ho chiesto molto. Poi col tempo quando abbiamo incominciato a scopare le ho chiesto del suo passato e qui lascio a lei il racconto.
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Cornuto e contento
Mi chiamo Luigi, ho 60 anni e sono sposato con Cristina che ne ha 50. Cristina è una bella donna, alta, quinta di seno, un bellissimo culo, labbra carnose, cosce lunghe, lisce e ben tornite. Io sono il classico impiegato un po sovrappeso capelli radi, anzi ho la classica pelata, pancetta quanto basta, che una vita sedentaria non aiuta a migliorare. Appena finiti gli studi sono stato assunto in uno studio di un commercialista e tre anni dopo è arrivato anche Francesco. È un bell’uomo, serio, molto prestante e con un fisico ben curato. È stato sposato fino a circa cinque anni fa. Per tanti anni abbiamo lavorato gomito a gomito, e quando il capo ha deciso di andare in pensione ci ha lasciato lo studio a noi che lo abbiamo fatto diventare il migliore della città. La nostra collaborazione è molto intensa, e fin quando era sposato spesso si usciva anche con sua moglie, anche se non era un tipo molto socievole, spesso stava sulle sue e in silenzio mentre a noi è sempre piaciuto divertirsi insieme specie quando ci siamo iscritti ad una scuola di ballo Latino/americano. La separazione di Francesco da sua moglie, mi ha fatto riflettere sulle cause e sono giunto, alla conclusione che si erano annoiati a vivere insieme, la routine li aveva resi apatici, due estranei. Io non volevo fare la stessa fine con mia moglie e allora ho deciso di trovare un modo per rendere sempre più vivo il nostro amore. Dopo una attenta riflessione non trovavo nulla che facesse fare un salto di qualità al nostro rapporto. Casualmente una sera mentre eravamo a lezione di ballo ho notato due ballerini che guardavano il culo di Cristina. È scatta la scintilla, e nei miei pantaloni si è verificata una potente erezione che mi ha costretto ad andare in bagno per segami. Era questo che volevo, lei desiderata da altri maschi! E non solo, col tempo la volevo anche scopata. Facile a pensarci, ma molto difficile da realizzare. Quando ne ho parlato a lei mi ha quasi preso per matto. Lentamente ho intaccato le sue convinzioni, e piano, piano ha accorciato le sue gonne, messo camicette più scollate, mettendo in mostra sempre più pelle nuda. Dopo un inizio un po titubante, col tempo, ha apprezzato gli sguardi che le venivano rivolti quando lei mostrava tette e gambe aperte fin a far vedere anche l’intimo se lo portava. Il risultato è stato che io la scopavo con rinnovato vigore e lei si sentiva sempre più femmina desiderata. Una vera goduria per me che già anelavo ad altri e più intensi piaceri. Con pazienza, il passo successivo e stato una scopata con un singolo alla quale ho partecipato pure io. La cosa è stata casuale. Una domenica al mare con noi nudi e lui che ci guardava segandosi. Io gli ho fatto cenno di avvicinarsi e alla fine dopo che l’avevamo masturbata insieme lui ha indossato un profilattico e l’ha penetrata mentre io mi facevo succhiare il cazzo. È stata una forte emozione per entrambi. Al ricordo di quanto accaduto, le sere successive ci siamo eccitati tantissimo. Lei si è convinta che la cosa era di suo gradimento, mentre io volevo di più. Abbiamo ripetuto il gioco due altre volte, poi io ho deciso che mi sarei limitato a guardare lei posseduta dal singolo di turno. Non è stato facile raggiungere questo obbiettivo. Lei era assolutamente contraria, voleva la mia partecipazione mentre io impazzivo nel vederla usata dal toro di turno e scopata come la più consumata delle puttane. Ben presto si è adeguata anche a questa nuova realtà, anche se non è stato facile. Si, ci divertivamo, ma era sempre un gioco limitato nel tempo, luogo e soprattutto era una cosa temporanea, mentre io volevo una cosa continua, un maschio che la montasse di continuo, facendola diventare la sua troia personale, e io il cornuto felice e contento. Per un po abbiamo continuato questo gioco, ma anche lei ben presto si è resa conto che avevo ragione io. Ci voleva un maschio fisso, altrimenti alla fine questo mordi e fuggi, ci avrebbe anche potuto creare dei problemi, mentre noi volevamo solo divertirci. Trovare una soluzione non è stato facile. Tutti i nostri ragionamenti hanno portato ad una unica conclusione: dovevamo trovare un toro fisso e possibilmente uno che noi conoscevamo bene al punto di poterci fidare ciecamente di lui, e lui di noi. Mica facile. Abbiamo esplorato molti siti scambisti, abbiamo realizzato pure un accaunt in un sito appropriato, ma ne abbiamo avuto in cambio solo poche soddisfazioni e nulla di fatto. Non era quello che volevamo, e non era quello che IO volevo! Allora abbiamo esplorato il giro delle nostre amicizie per verificare se vi era un potenziale candidato al ruolo di amante di mia moglie. Dopo un attento esame non siamo giunti a nulla di concreto, erano sposati, impegnati, poco seri, inaffidabile poi, e poi.. Alla fine ci abbiamo rinunciato. Una mattina il destino ha mischiato le carte. Vado al lavoro con in testa la mia idea fissa di trovare un toro per mia moglie e mi dimentico il portafogli. La chiamo pregandola di portarmelo in ufficio. Giungo nello studio e trova ad attendermi un cliente molto importante che mi chiede di seguirlo perche vuole il mio parere su di una questione finanziaria che gli sta a cuore. Io sono con lui e Cristina arriva in studio e ci trova Francesco che mi telefona dicendo che la mia splendida moglie mi ha portato la “testa” che mi ero dimenticato a casa. Ho avuto una illuminazione istantanea! Francesco! Cristina insieme! Certo, chi meglio di lui. Divorziato, socio, assolutamente irreprensibile, un bell’uomo e pure dotato, e su questo ne ero sicuro poi che l’ho visto quando dopo il tennis ci facciamo la doccia insieme, ha una dotazione fuori dal comune sia in lunghezza che circonferenza. Si lui è il candidato perfetto. La sua scoperta mi provoca una tale erezione che sono costretto ad andare in bagno a farmi una sega velocissima che mi fa sborrare anche l’anima. Quando lo racconto a Cristina mi prende per matto.
“Ma dai!! Non credo che lui sia quello giusto. E poi siete soci”.
“Appunto, perche siamo soci, amici e ci teniamo in reciproco rispetto, è il giusto candidato. Di lui ho la massima fiducia, è separato, e quindi ha tutto il tempo e la disponibilità del mondo. E poi a te piace, o sbaglio?”
E lei alla fine si lascia convincere anche se poi evidenzia un problema grande da risolvere: come lo coinvolgiamo nel nostro gioco? Facile a pensarlo ma difficile realizzarlo. Non posso certo digli scopa Cristina! O forse no. Ci studiamo un poco sopra poi elaboriamo un piano che decidiamo di mettere in pratica in occasione della cena di fine anno a cui siamo invitati assieme a lui da tutto il gruppo di amici che amano ballare il Latino/americano. Per quella occasione prego Cristina di ballare con lui il più possibile specie i balli come la lambada, e la bachata che sono quelli che ci si deve strusciare di più. Naturalmente il tutto avviene sotto gli occhi dei nostri amici che non sospettano nulla anche se lei lo ha provocato facendo sentire il suo culo ad ogni occasione di contatto con il duro pacco di lui che educatamente scostava. Alla fine della serata mi ha detto che era riuscita sicuramente a farlo eccitare tantissimo. Per due giorni non lo abbiamo contattato, poi lei mi ha detto che se volevamo realizzare il nostro piano avremmo dovuto invitarlo a cena da noi, per battere il ferro fin quando era caldo. Nel dire questo ho notato nel suo sguardo un po di desiderio di avere quel maschio per se. Lo abbiamo invitato per la sera successiva abbiamo messo a punto una strategia per farlo capitolare. Cristina quella sera si era vestita in maniera davvero provocante. Un tubino elasticizzato con uno scollo anteriore che ne esaltava il suo splendido dècolletè, accentuato da un piccolo ma perfetto reggiseno a balconcino che lo spingeva ancora più in alto del dovuto, calze velatissime e con dieci cm. di pizzo che usciva da sotto il vestito, un micro tanga quasi invisibile, tacchi da dodici, labbra e unghie colorate di un rosso passione che le esaltava. Quando lui è arrivato puntualissimo è rimasto stupito.
“Cristina stasera sei meravigliosa! Lo sei sempre, ma stasera hai un aspetto davvero unico. Luigi sei fortunato ad avere una bella donna come lei per moglie. “
Lei ha sorriso ai complimenti e io ho annuito compiaciuto. La serata è subito decollata. Buona cucina, e due bottiglie di Sagrantino di Montefalco hanno reso la cena divertente e piacevole. Abilmente noi due abbiamo pilotato il discorso sulla serata di Capodanno e sul fatto che loro due erano molto bravi a ballare insieme, mentre io ero più goffo. Lui ha fatto i complimenti a lei, dicendo che il merito era tutto suo. Allora io ho ribadito che era il ballerino che faceva la differenza, senza togliere nulla a lei, e per avvalorare la mia teoria ho messo della musica, una lambada e ho pregato mia moglie di ballare sia con me che con lui. Ovviamente lei ha fatto in modo che il contatto con lui gli provocasse una visibilissima erezione. Dopo averlo provocato un poco, lei ha detto che si occupava di sparecchiare la tavola, mentre noi ci saremmo gustati una grappa, guarda caso Bocchino, tanto per ironizzare sul nome e per non far calare la sua eccitazione. Seduti sul divano io gli ho chiesto cose ne pensava di Cristina.
“È decisamente una bella donna. Si, mi sono divertito a ballare con lei alla festa.”
“Eravate una bella coppia, mi faceva piacere che ballava con te. A suo dire, sei stato il meglio della serata. Si, eravate una bella coppia, e poi che ci conosciamo da anni dimmi come la vedi come donna? Ti piace?”
Lui mi guarda con un certo imbarazzo. Nei nostri discorsi, in tutti questi anni, non abbiamo mai affrontato questi argomenti, nemmeno quando lui era sposato. Lo vedo che cerca una risposta che non mi manchi di rispetto ma che renda l’idea di cosa pensa di lei.
“Si, è una bella donna, sei fortunato ad averla per moglie.”
“Grazie, ma certo ora la vedi così vestita, ma dovresti vederla in lingerie. Il suo aspetto ne sarebbe esaltato di più.”
“Ma che dici, dai lasciamo stare, non voglio metterti in difficoltà con lei.”
È evidentemente in imbarazzo. Cerca di capire dove voglio andare a parare, ma io lo incalzo.
“Nessuna difficoltà anzi adesso lo chiediamo a lei.”
Detto questo chiamo Cristina che viene da noi.
“Cara, Francesco ed io vorremmo vederti in lingerie.”
Lei ci guarda e sorride.
“Siete due scemi.”
Gira i tacchi e se ne va. Dopo nemmeno cinque minuti torna e si presenta vestita solo di un reggiseno molto piccolo che esalta il suo meraviglioso seno, un micro tanga che non copre nulla della sua splendida fica ben depilata e che dietro è solo un filo interdentale infilato fra le natiche e le calze di prima con le stesse scarpe tacco dodici.
“Allora che te ne pare? La trovi bella?”
Mentre lui resta a bocca aperta io mi alzo e rimetto la musica di prima.
“Dai balla con lei ora, e vediamo come te la cavi.”
Lui si alza in piedi, lei lo abbraccia e lui mi guarda cercando di capire. Ha una vistosa erezione, mentre lei si struscia su di lui che continua a guardare me. Li invito a ballare, e a stringere Cristina, che ora è visibilmente eccitata. Ballando deve toccare il suo corpo nudo, e la sua eccitazione sale, fin quando finita la musica resta ancora abbracciato a lei che ridendo si rivolge e me.
“Adesso che altro vuoi che faccia? Lo devo forse baciare?”
Senza aspettare una mia risposta incolla le labbra sulle sue e lo bacia con passione. Lui per un momento resta immobile, gira lo sguardo verso di me che annuisco e sorrido. A quel punto risponde al bacio infilando la sua lingua nella bocca di mia moglie con la quale limona un poco. Quando si staccano mi guarda stupito e incredulo.
“Va tutto bene, stai tranquillo, vorrei solo farti una domanda alla quale mi devi rispondere con estrema sincerità: la scoperesti Cristina?”
Lui guarda me e poi lei.
“Certo, ma sei sicuro di volerlo?”
Intanto lei non ha atteso la risposta, si è inginocchiata davanti a lui e ha aperto la lampo dei pantaloni mettendo a nudo il mostro che io so celarsi dentro le mutande. Lei lo guarda affascinata, lo accarezza compiaciuta, poi ci porta entrambi in camera da letto.
…accidenti che bel cazzone mmuhum..umhhm… lo voglio godere tutto…..
Lui è ancora un attimo titubante, ma io gli tolgo ogni remora.
..dai scopala..falla godere..lo voglio..io e lei..se lo farai lei sarà per sempre tua..scopala bene e falla godere…..
Si denuda e dopo averla eccitata la scopa con impeto e passione. Lei gode e mi guarda con occhi carichi di amore e piacere che lui le da. Quando ha il terzo orgasmo si gira verso di me e mi fa le corna con la mano.
..GUARDA CORNUTO COME MI MONTA UN VERO MASCHIO!!!...
Ho una violentissima erezione che mi fa sborrare subito. Lui la scopa per circa due ore, facendola godere tantissimo, poi se ne va e ci lascia soli.
“Grazie amore. Sei stata fantastica! Ho goduto tantissimo nel vederti sfondata da lui. Io da questo momento non ti scopo più, sei solo di lui e se vorrà io sarò presente oppure no, non mi importa. La sola cosa che vorrei è quello di essere reso cornuto e umiliato ad ogni occasione che se ne presenti al di fuori del nostro contesto cittadino.”
Lei mi guarda ancora un po incredula.
“Ho goduto tantissimo. Mi ha sfondato il ventre, e mi ha fatto impazzire con quel meraviglioso palo che ha fra le gambe. È di gran lunga il migliore che abbia mai conosciuto e poi sono sicura che da oggi me lo farà godere sempre più. Per le corna stai tranquillo che provvederemo nel migliore dei modi, adesso vorrei dormire, che sono stanca.”
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
L'auto in vendita- storie vere
Chi mi conosce lo sa, ma per tutti gli altri farò una piccola premessa.
Sono un singolo molto fantasioso i classici incontri di sesso fini a se stessi non mi sono mai interessati, al contrario adoro organizzare sorprese e situazione ad alto contenuto erotico…
Così un giorno, mentre fantasticavo su qualche bella situazione da ricreare mi venne un’idea pazzesca…
Inserì un annuncio che replicava così: “ cercasi coppia con la lei ignara della situazione in cui si ritroverà..”
L’annuncio era molto generico ma ebbe un ottimo riscontro, mi contattarono in tantissimi… e così inizia a leggere e rispondere, dicevo a tutti piu’ o meno quale fosse la mia idea da attuare, molti incuriositi e forse eccitati mi facevano tante domande… ma vabbè, lasciamo perdere non vi annoierò!
Tra i vari contatti, una coppia in particolare mi incuriosì molto! Ci scambiammo i numeri e iniziammo a parlare telefonicamente; organizzammo un incontro a sorpresa, l’idea era di mettere in atto una finta vendita d’auto; in quel periodo possedevo un bel suv, una di quelle macchine che tutti o quasi tutti si girano a guardare e così misi subito l’annuncio di vendita, con le foto reali del veicolo, ad un prezzo veramente ridicolo per il tipo d’auto e subito dopo la conferma della messa online, inviai il link alla coppia.
Mi contattarono subito dopo e il lui di coppia mi fece davvero molte domande sul veicolo, come se fosse realmente interessato all’acquisto, mi disse che, l’auto sarebbe diventata la nuova famigliare e che a breve mi avrebbe fatto sapere il giorno in cui insieme a alla moglie sarebbero venuti a vederla.
Mi richiamò piu’ tardi, mentre era lontano dalla moglie e mi disse che la moglie aveva ascoltato la nostra conversazione e aveva davvero creduto alla storia dell’auto e che avevano deciso di venirla a vedere il sabato mattina successivo, così che, con la scusa di venire nella prov. di Catania per vedere l’auto, sarebbero poi rimasti a pranzo in zona, approfittando della giornata per rilassarsi.
Arrivò quel sabato mattina, diedi appuntamento alla coppia nella piazza centrale e andai con l’auto a prenderli.
Con la scusa che subito dopo l’appuntamento sarei andato a mare, indossai dei pantaloncini in tessuto tecnico morbido senza mutandine e una canottiera molto scollata… Il pantaloncino prendeva delicatamente le forme del mio membro e la canottiera metteva in mostra la mia abbronzatura e il mio fisico atletico..
Arrivai in piazza e.. Wow che Donna!!!!
Scendendo dall’auto non le levai un attimo gli occhi di dosso, era fantastica e molto elegante, carnagione scura, capelli corti neri, occhi nocciola da gatta selvatica… indossava un vestitino nero floreale, molto corto, che risaltava in alto la sua magnifica scollatura, e scendendo, si allargava un pò, mettendo in mostra le sue magnifiche gambe, per finire su un paio di tacchi neri! Era la classica moglie molto ben curata, ben vestita per l’occasione e con uno sguardo molto malizioso, che mi fece eccitare subito….
Mi presentai ad entrambi e dopo aver fatto vedere un attimo l’auto, li invitai a fare un giro di prova..
Il marito mi disse che avrebbe guidato lui in una zona meno caotica e di accompagnarli da qualche parte per guidare liberamente e provare per bene l’auto.. Così feci strada verso la zona dello stadio del paese, di giorno quasi deserta, arrivati, mi fermai ed invitai il marito a guidare l’auto, scendendo invitai invece la moglie a mettersi davanti, le aprì lo sportello posteriore e porgendogli la mano le osservai quelle gambe magnifiche mentre si apprestava ad assecondarmi… il mio membro, nella visone spettacolare di quella donna si indurì e venne fuori in maniera davvero spudorata da quel sottilissimo pantaloncino che indossavo, lei guardò un po’ imbarazzata e un po’ divertita in direzione del mio pacco e sorridendomi scese, una volta fuori il vento le tirò su un po’ su la gonna, ma sia io, che lei, fingendo di non averci fatto caso continuammo a guardarci intensamente mentre l’accompagnavo alla portiera anteriore… Il marito, guardava eccitato ma in maniera molto seria e fece finta di non aver notato nulla, ricopriva bene la situazione che stavamo realizzando, interrompe quegli sguardi facendomi delle domande sul veicolo…
Iniziò la prova, fece un test vero e proprio, accelerazione, frenata, curve, buche, provò tutti comportamenti dell’auto, ma nel frattempo, appoggiava la mano sulla coscia della moglie, dove il suo vestitino tra buche accelerazioni e curve, mostrava e non mostrava parte delle magnifiche gambe, lei si tirava giu’ quel poco che poteva e io la guardavo negli occhi sorridendole e ammiccandole, accarezzandomi il cazzo che ormai da seduto, sembrava sbucasse fuori dal pantaloncino, lei rossa in viso da un mix di eccitazione e vergogna, si girava e rigirava, guardando quanto poteva in direzione del mio cazzo duro e ben in mostra…
Finì il giro di prova, e il marito chiese alla moglie se volesse guidare, lei saltò un attimo, come quando qualcuno viene svegliato di botto, ritornò in sé e rifiutò… dicendo che lei non era molto brava su queste cose e che già lui aveva provato in quasi tutte le situazioni il veicolo.. allora il marito sorridendo, mi chiese se gentilmente potevo mostragli i documenti dell’auto e io con un sorriso molto malizioso risposi che i documenti erano in casa e che avremmo potuto andare a vederli senza problemi…
Risalì dal lato guida e andai in direzione casa, avevamo davvero organizzato tutto nei minimi dettagli, e la magnifica moglie sembrava stesse rispondendo bene a tutte quelle cazzate che ci eravamo inventati per farla cadere in una magnifica situazione erotica come quella..
Arrivati davanti casa, li invitai a scendere per vedere i documenti e con la scusa che gli avrei offerto un buon caffè li convinsi, lui guardò l’orario e poi guardò la moglie e mi rispose, vabbè prendiamo questo caffè, e guardando la moglie rincalzò, tanto è ancora presto per andare… Lei rossa in viso, annuì, era in balia della situazione, guardava il marito come a volergli dire..(ma non ti stai accorgendo che questo è un porco? Tu scendi anche a prendere il caffè da uno che guarda tua moglie così?)…. Ma lui fece finta di nulla, sorridente aprì lo sportello e accompagnò la moglie verso la porta di casa mia….
Feci gli onori di casa, presi i documenti, e inizia preparare tre caffè… chiesi alla lei se volesse dello zucchero e mi rispose che lo prendeva amaro, che lo zucchero l’avrebbe fatta ingrassare e così presi la palla in balzo per iniziare a farle dei complimenti e mi feci raccontare un pò da lei chi era e cosa faceva, così che si iniziò a sciogliere…
Mi disse che era una sportiva, faceva nuoto agonistico e che si era dovuta fermare per via di una bellissima gravidanza, io risposi che sapevo benissimo cosa volesse dire smettere di allenarsi e gli mostrai dei miei video sul telefono di alcuni allenamenti fatti in casa… ovviamente, presi tutti video dove ero semi nudo e lei iniziò a farmi un sacco di domande sul mio allenamento e altro, guardava il telefono e guardava me, era evidentemente eccitata da tutta quella situazione…
Il marito se ne accorse subito che la moglie era ormai a suo agio ed evidentemente eccitata, quindi fece finta di rispondere al telefono ad una chiamata di lavoro e mi chiese se potesse uscire un attimo per parlare tranquillamente, così gli aprì la porta dell’ingresso e lo feci accomodare fuori, uscendo mi fece un occhiolino e io capì al volo che era il momento, ovviamente gli lascia la porta socchiusa… Mi diressi verso la moglie che invitai ad accomodarsi nel divano del salone, lei era eccitata, non faceva altro che guardare nei mie pantaloncini la mia protuberanza che sbucava fuori e mentre aveva ancora il telefono in mano, le afferrai l’atra mano e la tirai sul mio cazzo, Lei scioccò, si fermo un secondo e guardò verso la porta d’ingresso in direzione del marito, vide la porta semi chiusa e mi afferrò il cazzo dal pantaloncino in maniera decisa e vogliosa, iniziò a stringere sempre piu’ forte, ma guardava in direzione della porta, come se volesse farlo di nascosto dal marito… nei pochi istanti successivi, il marito rientrò e lei mollo subito la presa, come se nulla fosse, entrando lui ci guardò, lei era nel panico, non stava capendo piu’ nulla, così chiesi al marito di accomodarsi accanto a lei, lui acconsentì e si sedette, io mi avvicinai in direzione di lei, e gli uscì il cazzo duro proprio all’altezza della sua faccia, davanti gli occhi del marito che sorrideva divertito, lei non fiatò ma con gli occhi diceva tutto , guardò il marito quasi sbigottita, ma lui da gran galantuomo, le accarezzò la testa, le diede un bacio in bocca e la spinse verso il mio cazzo… fu’ così che mi tirò verso di lei ed inizio a pomparmi con foga, da li a poco si liberò di tutti quegli imbarazzi…
Si guardavano e sorridevano, in uno magnifico sguardo di complicità…
Continuammo così per qualche ora, tra le svariate posizioni…
Alla fine dei giochi le confessammo che avevamo già organizzato tutto e che non c’era nessuna auto in vendita..
Lei sorrise e si divertì molto, ringraziando il marito della bellissima sorpresa e ringraziando me, con la promessa che da quel giorno, sarebbero venuti piu’ spesso a prendere un caffè a casa mia.
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6 anni fa
Le1vie1di1Tinto,
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La prima volta con una coppia
Estate 2012, lei mi aveva lasciato ed era ritornata in casa dei genitori. Un grande vuoto, specialmente in camera da letto.
La vita doveva continuare, se c'è una cosa che ho imparato è che il nostro tempo è limitato e non è giusto sprecarlo lamentandosi o ancorandosi al passato.
Insomma, stavo iniziando a superare il momento di crisi e grazie ad amici e amiche l'estate proseguiva tra un'uscita e l'altra.
Per rendere più interessanti le cose risposi ad un annuncio su un famoso sito di incontri e iniziai a scambiare mail con una giovane coppia. Loro abitavano a circa una sessantina di km, si spostavano di rado ma essendo impossibilitati ad accogliermi decisero di approfittare della mia ospitalità.
Non era il loro primo trio ma all'inizio un minimo di imbarazzo era palpabile.
Cercai di metterli a loro agio e da buon padrone di casa servii da bere cercando di rompere il ghiaccio.
La discussione era interessante, vuoi perché eravamo più o meno coetanei, vuoi per il vino, ma quando saremmo passati ai fatti???
Approfittando di un bisogno fisiologico del lui, fù la lei a prendere in mano la situazione,
mi chiese di avvicinarmi perché incuriosita da un tatuaggio che faceva capolino dai pantaloncini, quando fui davanti a lei, con un gesto rapidissimo mi slacciò i pantaloni e iniziò ad accarezzarmi il pacco.
La reazione non tardò a palesarsi e in men che non si dica me la ritrovai attaccata il mio cazzo già duro.
Ritornato dal bagno, il lui ancora armeggiava con la cerniera, ma vista la scena non perse tempo a togliersi i pantaloni per avvicinare l'uccello ancora moscio alle labbra di lei.
Eravamo entrambi in piedi con lei che ci spompinava alternando i nostri cazzi nella sua bocca vogliosa.
A un certo punto anche lui si siede accanto a lei che dolcemente gli porge il mio cazzo da succhiare.
Wow una coppia con lui bisex, benissimo!!!
Essere al centro di queste attenzioni mi aveva fatto diventare il cazzo tre volte il normale, sentivo la cappella esplodere sotto i loro colpi di lingua.
Mi sentivo in obbligo di ricambiare il favore e iniziai leccando la sua passera messa in bella mostra.
Me ne stavo inginocchiato ai suoi piedi con la lingua che frullava tra clitoride e vulva, lei ansimava mentre si dedicava al cazzo del suo uomo.
Direi che il ghiaccio era stato rotto debitamente, era arrivato il momento di scopare.
Ci alternammo tra bocca e fica facendola godere da matti, poi lui mi invitò a sedermi e fece accomodare lei su di me, giusto il tempo di darle due botte che sentii qualcosa strusciarmi vicino al cazzo, stava insalivandole il buco del culo e nel frattempo leccava anche le mie palle. Iniziò così una doppia penetrazione da manuale. Movimenti in sincrono e mugolio di godimento al limite dell'urlo.
Cambiammo altre posizioni per poi concludere nel più classico dei modi, con lei in ginocchio e una sana doccia di sborra.
Una volta ripulito il tutto con una bella doccia riprendemmo a chiacchierare e bere vino come se nulla fosse accaduto.
A notte inoltrata i saluti e la promessa di rivederci al più presto.
Promessa che è stata onorata con un foursome bisex che vi racconterò in seguito.
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La mia prima esperienza con una coppia
Alcuni anni fa abitavo in un palazzo a Catanzaro Lido, ultimo piano del palazzo, non feci mai amicizia con nessuno se non con alcune famiglie sotto di me.
La mia vita continuava come al solito, lavoro, feste a casa, amiche che mi venivano a trovare, una vita spensierata.
Un bel giorno, e ancora lo ricordo con affetto, era il 14 agosto, come il mio solito presi l'ascensore per ritornare a casa, quando con la coda dell'occhio vidi la mia vicina arrivare di corsa con una cassetta di frutta verso l'ascensore.
Subito fermai la porta e la feci entrare, lei era ed è ancora una donna bellissima, bionda, molto magra, di classe.
Una volta dentro, lei poggiò la cassetta a terra e notai in un attimo che sotto il vestitino leggerissimo aveva dell'intimo bianco di pizzo molto sexy.
Faceva molto caldo, lei era molto sudata, ma aveva un profumo favoloso, molto inebriante.
Mi eccitai subito, e non potei nascondere l'eccitazione dato che avevo solo il costume.
II mio imbarazzo era alle stelle come anche la mia eccitazione. Notai il suo sguardo sul mio membro, ma non disse nulla.
schiacciai il 6° piano come mia norma e lei il 5°, si chiusero le porte e in quel momento mi chiese di aiutarla a prendere la cassetta per spostarla.
Lei si chinò con la faccia sul mio membro, sentì la sua faccia strofinare sulla mia cappella già fuoriuscita dal glande, morivo dalla voglia, non sapevo che fare.
In quel momento lei perse l'equilibrio e io prontamente l'afferrai al volo, ma furbescamente con il braccio con cui la tenevo schiacciai lo stop dell'ascensore.
ci fermammo tra il 4 e il 5 piano, si vedeva il cemento d'avanti il vetro dal'ascensore.
Lei mi sorrise con quei suoi occhi magnifici guardandomi intensamente e senza che me ne accorgessi la baciai.
Senza accorgemene avevo una mano sul suo sedere, e lei con una voce sensuale e un tono molto diretto mi disse: che stiamo aspettando non possiamo tenere l'ascensore bloccato tutto il tempo.
Mi mise una mano nel costume e si girò con le sue natiche verso di me dicendomi solo due parole: "ho voglia!".
Non dovetti fare altro che abbassare le mutandine e metterlo dentro, lei era bagnatissima, si muoveva come un serpente e ansimava.
Dopo 5 minuti era tutto finito eravamo venuti insieme come non mai.
Lei si alzò gli slip, mentre io rimisi a moto l'ascensore e senza dire nulla scese al 5° piano.
Io continuai fino al 6°.
Pensai fosse tutto un mio sogno per qualche giorno, tanto meno la vidi più salire in ascensore
Tre giorni dopo tornai dal lavoro un pò prima, erano le 15.30 feci subito una doccia, quando sentì suonare alla porta.
Apri la porta in costume, senza curarmi di chi potesse essere, in effetti non aspettavo nessuno, apri la porta ed era lei.
Sempre più bella e con un vestitino a fiori che mi fece subito impazzire.
Lei mi guardò, non disse una parola, la presi per la mano e la portai subito sul mio letto.
Scopammo come pazzi per due giorni, fin quando il marito non ritornò dal viaggio di lavoro.
La nostra storia andò avanti per molto tempo, un giorno lei mi chiese se volessi conoscere suo marito, io mi senti molto agitato, lei mi tranquillizzò dicendomi "mio marito lo sa di noi vuole conoscerti".
Mi sentì perso, mi tremavano le gambe, pensavo di aver fatto una cazzata.
Lei mi tranquillizzo, dicendomi di scendere sotto la sera dopo che stava organizzato una bella cenetta in tre.
Decisi di andare, pensando che a limite il marito mi avrebbe menato, invece, andò tutto in un altro verso.
Suonai alla porta, apri il marito, un uomo molto più grande di lei, molto curato, e con uno stile impeccabile, mi chiamò per nome (immaginate la mia espressione) dicendomi "caro xxxxx entra benvenuto".
Mi misi a chiacchierare con lui, una persona molto colta, parlammo di tutto politica religione storia scienze, dopo ci sedemmo a tavola e la serata continuò tra qualche bicchiere di vino e dell'ottimo cibo raffinato.
Lei mi accarezzava ogni tanto la mano come per tranquillizzarmi e io ogni volta mi eccitavo per la situazione.
Finito di cenare lei chiese il permesso di allontanarsi da noi, restammo io e lui soli, dopo un po mi guardò negli occhi e mi disse "perchè non ci spostiamo nella camera da letto, lei ci sta aspettando".
Nella camera lei era bellissima aveva un completo stupendo di pizzo nero con autoreggenti, era sul letto, che ci aspettava.
Lui chiuse la porta, e si rivolse a me dicendomi "avanti, voglio solo guardare mia moglie con un altro, e mi piace l'intesa che abbiamo".
Quella notte lei fu sensazionale, mi soddisfò in tutti i modi, per molte volte, eravamo in sintonia tutti e tre, alla richiesta di una doppia penetrazione, lui partecipò e fu bellissimo.
Continuiamo ancora a vederci tutti e tre, quando lui parte tengo compagnia a lei, o lei viene a trovarmi quando ha voglia di stare con me, ma nessuno tranne noi sa della nostra relazione.
Tuttavia io sono libero di farmi tutte le esperienze che voglio, non mi precludono nulla, solo l'amicizia vera e il rispetto è importante per noi tre.
Grazie di aver letto questo racconto.
Ps. dimenticavo non abito più sopra di loro :-)
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6 anni fa
catanzarosex21cm,
43
Ultima visita: 1 giorno fa
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Il tecnico del pc
Lavorando nella grande distribuzione di materiale elettronico e tecnologico,
sono costantemente soggetto a relazionarmi con un pubblico variegato.
Il giorno della settimana che preferisco è la domenica, perché la domenica
porta nei centri commerciali una folla variopinta di persone, dalle famiglie in cerca di affari
alle coppie e singoli in cerca di prede!
Quella domenica indimenticabile di agosto la preda sono stata io.
Siamo quasi alla vigilia di ferragosto, la città è semideserta e il centro commerciale dove lavoro non è da meno.
Ora di pranzo, i pochi avventori, per lo più pensionati in cerca di refrigerio, affollano le aree ristoro;
in pratica il negozio è deserto. Distrattamente chiacchiero con qualche collega quando all'improvviso vedo apparire di fronte a me una creatura celestiale.
Bionda, sui 40, trucco leggero e un abitino che lascia poco all'immaginazione, pelle ambrata, il corpo tonico di chi si concede poco ai piaceri della tavola e molto alla palestra.
Sembra spaesata, la intercetto prima dei colleghi e chiedo come da routine come posso aiutarla.
E' alla ricerca di un pc nuovo perché il vecchio è appena deceduto e per via della sua attività non può permettersi il lusso di rimanere senza.
Bene, è proprio il mio reparto, la accompagno e dopo qualche domanda di rito per comprendere le sue esigenze optiamo per un buon pc fisso completo di monitor e stampante.
Nel frattempo ci raggiunge il marito (troppo bella per essere single), anche lui un bel tipo.
Giusto 4 chiacchiere per capire come la moglie stesse impiegando la sua carta di credito e poi la domanda fatidica...
"Ma una volta a casa, chi monta il tutto?", attimo di smarrimento anche della moglie la quale aveva bellamente saltato questo particolare.
"Già" le fa eco, "chi viene a montarlo, visto che noi non siamo capaci?".
L'azienda per la quale lavoro ha una politica tutta sua riguardo l'assistenza a domicilio e ritenendo che questa attività non giustifichi il guadagno esiguo non la include insieme ai prodotti.
Capisco che questa mancanza può compromettere la vendita, cerco di spostare l'attenzione dei due su un pc portatile ma senza risultato. Vogliono il fisso perché ha un rapporto qualità prezzo migliore e soprattutto può tranquillamente rimanere acceso h24 senza problemi.
Abbiamo preso un po' di confidenza e quasi per scherzare mi offro volontario a titolo di cortesia per questa missione ingrata.
Noto con la coda dell'occhio che i due si lanciano uno sguardo di intesa e iniziano a scrutarmi più attentamente. Siamo quasi coetanei e la mia passione per la palestra non passa loro inosservata.
La signora mi palpa il braccio e a mo di battuta dice al marito "certo, con queste braccia non farà nessuna fatica a portare gli scatoloni su da noi"; anche il marito tasta e si lascia scappare un sospiro di apprezzamento.
Ok, non hanno colto la mia ironia, in fondo non avevo nessuna intenzione di andare a fare una consegna con relativo assemblaggio ma l'improvviso turgore dei capezzoli di lei mal celati sotto una canottiera che lascia poco all'immaginazione mi fanno cambiare idea in un nanosecondo.
Ormai è fatta, mi tocca accontentarli. Pagano, mi lasciano un biglietto con su scritto l'indirizzo e mi danno appuntamento alla sera stessa.
Arriva l'ora di chiusura, carico in macchina i prodotti e mi dirigo verso il loro appartamento.
Si tratta di una villetta appena fuori città, effettivamente a due passi dal centro commerciale.
Provo un senso di disagio perché essendo appena uscito dal lavoro non ho avuto tempo per una doccia, ma non era messa in conto questa situazione...
Sistemo il pc nello studio di lei, collego tutto, installo la stampante e il modem e qualche software, in meno di 1h ho fatto tutto e sono pronto per fare ritorno a casa.
La signore invece non è della stessa idea...
Sia lei che il marito indossano un completino sportivo che mette in risalto le forme mentre i piedi nudi svelano la loro cura quasi maniacale del corpo.
Mi offrono da bere e mi chiedono se per caso fossi in grado di passare i dati del vecchio pc sul nuovo.
Per fortuna ho sempre con me un hd esterno e il loro vecchio pc non era defunto del tutto.
Riverso il backup sul nuovo pc e per constatare il buon esito dell'operazione la signora si mette a smanettare e apre qualche cartella... ad un tratto sullo schermo da 24" 4k comincia una rassegna di foto delle loro scopate, soli e in gruppo.
Non c'è dubbio che il mio lavoro è stato fatto bene, la signora si complimenta per la professionalità e il suo occhio e la sua mano cadono sulla mia patta che non può più nascondere il turgore del mio sesso.
Ormai ho compreso la situazione, fingo giusto un minimo di imbarazzo poi lascio che la signora mi accarezzi e mi sbottoni i pantaloni.
Nel frattempo il marito è dietro di me e inizia delicatamente a massaggiarmi le spalle mentre la moglie massaggia le palle. Sono preso tra due fuochi. Sento la lingua di lei per tutta la lunghezza dell'asta, va con maestria dalle palle alla cappella, bagna di saliva e poi massaggia con il palmo. Un movimento sapiente di torsione e compressione. Chissà quanti anni avrà trascorso a fare bocchini nei cessi per arrivare ad un simile livello di perfezione.
Il marito è sempre dietro di me, mi massaggia i trapezi ma sento che da sotto i pantaloncini qualcosa bussa alla mia nuca... Anche lui ha raggiunto la piena erezione e l'intimo che indossa a malapena riesce a contenere quel ben di dio. Mi prende la testa e delicatamente appoggia il suo pacco in prossimità della mia faccia. Aspetta una reazione.
Non mi faccio pregare, so che cosa vuole e non mi dispiace affatto, apro la bocca per accogliere quel bozzo, lo mordicchio un po' e aspetto di trovarmi al cospetto della sua nerchia.
Mi accontenta subito, solo il tempo di far scivolare a terra pantaloncini e slip.
Ha un cazzo bello dritto e nodoso con una cappella grossa e lucida per l'eccitazione.
Mentre la moglie si dedica al mio cazzo, inginocchiata ai miei piedi, io inizio a spompinare il maritino.
Colto da un raptus mi tiene la testa e inizia quasi a scoparmi la bocca e io inizio a produrre saliva come un rottweiler.
Adesso però è il mio turno per prendere l'iniziativa. Mi alzo e porto entrambi verso un di
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6 anni fa
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Si inizia in famiglia
Le prime esperienze sessuali spesso vengono fatte in famiglia. È un fenomeno sommerso ma diffusissimo di cui non si parla mai. Il più delle volte avviene tra cugini. “Non c’è cosa più divina che scoparsi la cugina” recita un vecchio detto. Mio cugino declinò questa massima al maschile e pensò bene di scopare me. Avevo appena dieci anni, lui quattordici. In piena tempesta ormonale, approfittò di un momento che eravamo soli per prendermi la mano e avvicinarla al suo pene. Mi disse per filo e per segno come dovevo fare. Quando poi pensò di penetrarmi, rifiutai e per un po’ mi tolse il saluto. Poi, gli rivenne la voglia e mi chiese di fargli un’altra sega. Lo accontentai. Credo di avergli fatto una decina di seghe in tutto, poi la cosa finì.
Due anni dopo, mentre stavo per fare pipì dentro i gabinetti pubblici della villa comunale della mia città, un signore anziano mi si affiancò.
Mise una mano in tasca e mi fece sentire un tintinnio di monete:
- “Li vuoi?” – mi disse.
- “Sì” – risposi deciso.
- “Devi soltanto prenderlo e muovere la mano così" – e mi mostrò come fare.
- “Lo so come si fa” – dissi con tono adulto.
Presi il suo cazzo e lo segai finché non vidi una serie di schizzi erompere dalla cappella gonfia di sperma.
Non ero io a cercare cazzi, erano loro che venivano da me. Avevo da poco compiuto diciotto anni e dopo esser uscito da una discoteca feci l’autostop. Un uomo sui cinquanta anni si fermò e io salii. Iniziammo a parlare del più e del meno, poi il suo tono di voce si fece più basso e mi chiese se volessi appartarmi con lui. Era una persona molto educata e non avrebbe fatto storie in caso di un mio rifiuto, ma io pensai: "Perché no" e risposi di sì. Ci infilammo in un boschetto, lui lo tirò fuori che era già duro e iniziai a segarlo. Con garbo lui mise una mano dietro il mio collo e diede una spinta leggera verso il suo cazzo turgido. Non avevo mai fatto un pompino. Non ci pensai più di tanto. Aprii la bocca e lo feci scivolai fino in gola. Il suo cazzo pulsava come una pompa di petrolio a pieno regime. Con voce strozzata mi chiese se potesse venirmi in bocca. Non avevo pensato a questo ma l’idea di farlo impazzire di piacere avendolo in bocca mentre veniva mi piaceva. Non dissi nulla e continuai a succhiarglielo.
- “Dai, ti prego, dimmi di sì – disse – fammi venire in bocca…
Mi piaceva pensare che aspettasse adorante una mia risposta. Il suo cazzo era diventato duro come il marmo e dai suoi fremiti capivo che non avrebbe saputo contenersi per molto.
- “Vienimi in bocca” – dissi con un tono da troia. L’eccitazione della mia risposta fu tale che finì appena di dirlo che fiotti di liquido caldo mi riempirono la bocca.
- “Sei la fine del mondo, ragazzo” – mi disse.
- “Grazie” – risposi.
Il suo cazzo gli rimase duro, nonostante fosse venuto. Lui stesso sembrava stupito e, allo stesso tempo, contento che il suo uccello fosse rimasto in posizione eretta.
- “Hai mai fatto sesso anale?” – mi chiese.
- “No.” - risposi
- “Vorresti farlo? Ti piacerà…”
Fui tentato di dirgli di sì ma mi mancò il coraggio. Forse non era quello il momento giusto.
C’è una frase bellissima di Luciano De Crescenzo che recita pressappoco così: “Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.”
È proprio così. Quanti giorni della nostra vita sono uguali? Cosa contano? Niente! Allungano solo la vita inutilmente.
I giorni veramente importanti sono quelli diversi; sono quelli che allargano la vita, la rendono degna di essere vissuta, ma sono così pochi… e spesso lo sono perché teniamo sempre conto dell’opinione degli altri, temiamo di essere giudicati e ci adeguiamo al pensiero dominante. Fu a quella frase di De Crescenzo che pensai, quando, anni dopo, mi ritrovai a letto con un uomo che mi fece la stessa domanda di tanti anni prima: - “Vorresti farlo? Ti piacerà…”
L’avevo conosciuto su un sito per adulti. Era sveglio, bravo con le parole e molto riservato. Aveva avuto una esperienza molto soft con un uomo, dopo di che gli era rimasta la voglia.
Chattammo per un bel po’ di tempo, poi un giorno decidemmo di vederci. L’incontro sarebbe avvenuto in uno spiazzo che entrambi conoscevamo, alle ore 19:00. Avremmo usato gli abbaglianti per identificarci, poi io sarei salito sulla sua auto e ci saremmo spostati in un punto più tranquillo.
Avevo il cuore in gola quando, dopo aver eseguito il gioco degli abbaglianti, aprii lo sportello della sua auto. Ci salutammo poi lui ingranò la prima e andammo via. In quel breve tratto di strada, prima di appartarci in un posto tranquillo, parlammo del più e del meno con molta emozione. Eravamo entrambi in imbarazzo, lui molto più di me perché continuava a parlare senza sosta. Posteggiammo in un posto tranquillo ma nessuno di noi riusciva a prendere l’iniziativa. Alla fine fui io a fare il primo passo e mentre parlava mi abbassai i pantaloni e le mutande.
- “Sei già in tiro, vedo” – mi disse.
- “Da un bel po’. – risposi.
Si abbassò anche lui i pantaloni e le mutande e anche lui l’aveva già duro. Allungai la mano verso il suo cazzo e lo segai. Dopo un po’, lui fece la stessa cosa con me. Poi abbassò la testa e le sue labbra avvolsero il mio sesso come una ventosa. Succhiò così forte da farmi quasi male.
- "Andiamo dietro che si sta più comodi" - disse
La sua auto era un SUV e, in effetti nel portabagagli c’era uno spazio enorme, quasi una piccola stanza. Ci accomodammo dietro e ci spogliammo. Lui mi allargò le cosce e si tuffò sul mio cazzo. Sentivo la sua lingua che andava in tutte le direzioni. A un tratto mi afferrò le gambe tirandole su. Era chiaro il suo intento. Voleva leccarmi l’ano. Con le mani allargai le chiappe e la sua lingua si insinuò dentro come una biscia. Gli afferrai i capelli e tirai la sua testa verso il mio culo. Mi leccò per dieci minuti buoni, poi mi chiese di girarmi. Lo feci. Arcuai la schiena per mettere in evidenza il mio culo. Mi meravigliavo io stesso di quanto fossi troia. Lui prese il suo cazzo e lo strusciò tra le mie natiche. Sentivo quel pezzo di carne calda che vibrava tra le mie chiappe andando su e giù senza attrito. Aveva bagnato il mio culo con la saliva e tutto scorreva liscio.
- "Dai, tu a me adesso, succhialo, dai.”
Si spostò e si pose col cazzo che fletteva in aria. Non lo toccai con le mani. Lo presi direttamente in bocca e lo succhiai. Lui gemeva come se stesse esalando l'ultimo respiro. Gli leccai le palle, il buco del culo e di nuovo il cazzo. Lui allungò la mano su un portaoggetti e prese un tubetto. Era un gel. Si riempì tre dita e lo spalmò sul suo sfintere. Quando fu ben lubrificato, alzò le gambe e disse:
“Mettilo dentro.”
il mio cazzo scivolò dentro liscio come olio. Sentii le sue pareti interne vibrare intorno al mio cazzo e un gemito uscì dalla sua bocca.
“Oh, che bello…continua…così…oh.. “
Il mio cazzo entrava e usciva dal suo sfintere lentamente finché non sentii che stavo per venire. I miei muscoli si contrassero e il respiro divenne più affannoso. Lui lo capì e mi fermò.
“No, voglio bere il tuo sperma. Lo voglio in bocca.”
Si staccò da me e avvicinò la sua bocca al mio cazzo. La sua lingua lo leccò tutto poi prese la cappella tra le sue labbra e cominciò a scendere su e giù sul cazzo duro come marmo. Un’ondata di calore attraversò tutto il mio ventre e venni dentro la sua bocca.
“Mm buono, è la prima volta che l’assaggio. Ha un buon sapore.”
Mi distesi accanto a lui spossato. Il mio cazzo lentamente si acquietò e il respiro divenne di nuovo normale.
“Posso metterlo di nuovo in bocca?” – mi disse
“Scherzi? Sono venuto un minuto fa.”
“Solo per pulirlo, è tutto sporco di sperma.”
“Ok.” - dissi
Lo rimise in bocca e mentre puliva con la lingua il mio cazzo si segò finché venne.
Rimanemmo fermi, senza parlare per alcuni minuti, poi lui disse:
“Se avessi saputo che era così bello avrei iniziato molto tempo prima”
“C’è il tempo per recuperare.”
“Venerdì, dopodomani, ho casa libera, che dici, ci vediamo? Ho una cosa che voglio fare"
“Cosa?”
"Lo saprai venerdì. Andiamo adesso"
Venerdì pomeriggio l'appuntamento era nello spiazzo in cui ci eravamo visti la prima volta. Fummo entrambi puntuali. Salii sulla sua macchina e subito lui disse:
"Ti presento mia moglie!"
Dal sedile posteriore sentì una voce che diceva: "Piacere Silvana!"
Ero esterrefatto. Allungai la mano per stringere la sua e mi presentai.
"Sai, ho raccontato a mia moglie quello che abbiamo fatto e vorrebbe che lo rifacessimo mentre lei ci guarda. Che ne dici?"
"Sarà un piacere."
"Bene. Andiamo allora."
Diede mezzo giro di chiave ed il motore si avviò. Le luci si accesero, il cruscotto si illuminò e la risata di Silvana da dietro fu come un raggio di sole in un temporale impetuoso.
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6 anni fa
admin, 75
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Le mie femmine
Amo le donne. Sono così complicate, caparbie, indecise, fragili, determinate, divertenti, isteriche, premurose, forti, dolci, vendicative, generose, spietate.
Le amo.
Ma in particolare mia moglie, che oltre a possedere tutte le qualità che ho elencato, amo per la sua empatia, la sua ironia, la spensieratezza, perché è disinibita e perché mi è complice.
Non ci sono limiti, il sesso per lei è un’arte, la sua fantasia a volte mi travolge e mi coinvolge in giochi che mai avrei pensato di praticare.
Ad Agosto eravamo in Toscana, da mia suocera (racc. Adele ndr) per qualche giorno di relax di ritorno dalla vacanze. Si stava abbandonati e soddisfatti delle contorsioni appena concluse dove avevo generosamente elargito in pari misura il mio cetriolo, prima scivolando a turno nelle passere di entrambe, poi, su richiesta di Valeria, mia moglie, sono passato all’orifizio stretto e sempre accogliente, quindi anche Adele ha voluto la sua parte. Le ho infilato il cazzo nel culo lentamente assecondando i suoi gemiti e poi quando ho sentito che si era rilassata ho preso a stantuffarla energicamente mentre la lingua di Valeria giocava coi suoi capezzoli e le dita di mia suocera lavoravano frenetiche col clitoride. L’ho sentita gemere per l’orgasmo e dopo due o tre affondi ho travasato dalle mie palle al suo sfintere tutto lo sperma disponibile.
Così, come dicevo prima, spossati e rilassati, eravamo sdraiati a goderci quella sensazione di appagamento che segue dopo essersi donati senza risparmio.
-”Quanto vi piace prenderlo dietro?”- chiedo a entrambe.
-”Dipende.”- risponde pronta Adele.
-”Deve essere fatto solo se lo si vuole veramente.”- aggiunge, guardandomi.
-”E’ vero, devi sentirti pronta, rilassata.”- chiarisce mia moglie. Le sue dita giocano col mio capezzolo. Mentre la mano di Adele a preso ad accarezzarmi la pancia.
-”Se non sei pronta a riceverlo senti solo un gran dolore”- mi spiega mia moglie.
Il discorso di dipana in mille spiegazioni, le mie due donne, raccontano senza pudori le loro sensazioni quando praticano questo tipo di rapporto.
Hanno ancora voglia di scopare e non ne fanno mistero mentre tentano sapientemente di risvegliare il mollusco tra le mie gambe, ma lui al momento non collabora. Allora iniziano a dedicarsi l’una all’altra, lasciandomi spettatore privilegiato dei loro giochi. Si esplorano vicendevolmente con le mani, si assaggiano con la lingua, offrono ai miei occhi i loro sessi dischiusi, bagnati, invitanti. Appaiono quasi magicamente tra le loro mani un paio di sex toys ronzanti con cui si danno piacere continuando a limonare con passione. Poi compare un dildo verde fluo a due cappelle lungo quanto un capitone, Adele lo tiene in mano e fa stendere mia moglie sulla schiena, lubrifica una delle due cappelle spompinandolo un pò mentre maliziosa mi guarda negli occhi e poi tra le gambe, notando che il mio cannolo si sta gonfiando. Quindi appoggia la punta alla passera pronta di mia moglie e con una leggera pressione glielo infila dentro. Che spettacolo, le labbra spalancate della figa di Valeria avvolgono il cilindro fluorescente e la parte sporgente penzola come un cazzo tra le sue gambe. Mia suocera si sdraia a sua volta incuneando le gambe tra quelle di mia moglie, la sua figa è a pochi centimetri da quella della mia consorte. Capisco le intenzioni e mi butto nella mischia. Afferro il cilindro di silicone e infilo la seconda cappella di quel giocattolo iridescente nella mia bocca, lo succhio, lo ricopro di saliva, guardo le due “maialine” sorridermi, poi lo introduco lentamente nell’apertura trepidante di mia suocera che geme di piacere. Il serpente di silicone scompare del tutto alla mia vista risucchiato da quelle due bernarde ingorde. I corpi si contorcono, gemono, io cerco di darmi da fare con la lingua passando da un clitoride all’altro. Si danno piacere a vicenda con me spettatore passivo, marginalmente partecipe del loro amplesso. Poi i gemiti di Adele si fanno più insistenti sino a quando grida a tutti l’apice del suo piacere e si abbandona a braccia aperte. Cerco le sue labbra e le infilo la lingua in bocca lei risponde a quel bacio con passione cocente, l’uccello è duro come un pezzo di legno la sua mano ne prende possesso, mentre si libera dal cilindro gommoso che teneva dentro di sé.
-“Ora voglio un cazzo vero, il tuo cazzo lo voglio dentro di me, adesso”- esclama imperativa mia moglie.
Mi giro verso di lei, le sfilo il dildo fradicio dei loro umori, appoggio il glande all’ingresso spalancato della figa gocciolante di Valeria, le scivolo dentro in un attimo mentre lei emette un gridolino di compiacimento. Alza la testa verso di me e cerca la mia bocca, intrecciamo le nostre lingue con avidità, rimaniamo immobili così, col mio cazzo nella sua figa che sento contrarsi attorno alla mia turgida erezione, nessun movimento se non quello delle nostre lingue. Adele, alle mie spalle si tira su e prende tra le mani i miei testicoli e inizia a giocarci mentre appoggiandosi alla mia schiena prende a baciami un fianco.
-“Sei bravo a fare i pompini.”- esclama la sua voce alle mie spalle.
-“Come?”- rispondo un po’ interdetto.
-“Eh si, l’hai succhiato davvero bene il cazzone di gomma”- dichiara mia moglie.
-“Mi è sembrato ti piacesse”- aggiunge mia suocera.
Mentalmente chiedo a me stesso se mi è piaciuto e mi sorprendo a rispondermi di “si” ma con l’attenuante della situazione eccitante in cui ero coinvolto e poi era un giocattolo di gomma, mica un cazzo vero. Mi ritrovo così in uno stato di strana eccitazione mentre scopo mia moglie come se, inconsciamente, volessi ribadire il mio ruolo di maschio, la stantuffo con impeto. Ma lei mi ferma.
-“Aspetta”- dice lei, ansimando.
-“Possiamo farti provare cosa si prova a prenderlo nel culo?”- chiede maliziosa.
-“Che cazzo dici?”- le rispondo in modo brusco.
-“ Amore, prima hai chiesto cosa sentiamo a prenderlo lì, se vuoi te lo facciamo provare.”- aggiunge sibillina.
-“Non se ne parla!”- esclamo io perentorio.
Ma le due sono davvero ostinate e cercano in tutti i modi di convincermi, mia moglie mi ricorda quanto sia intenso il piacere che provo quando lei mi infila un dito nell’ano. Mia suocera sostiene la tesi dicendo che la sensazione di riempimento è impagabile e che questo non toglierebbe nessuna dignità al mio ego di maschio è solo un gioco erotico tra noi, una nuova sperimentazione per me, ma anche per loro, un diverso modo di trovare appagamento dando e ricevendo piacere l’uno dall’altro.
In questo modo Adele e Valeria, facendo leva sulla mia curiosità, senza lesinare lusinghe sul modo in cui godono quando scopiamo insieme, riescono, a fare breccia, mi convincono con qualche riserva.
Mi ritrovo così carponi a leccare la figa di mia moglie, il perineo, l’ano, infilo la lingua nella sua bernarda e assaggio il suo sapore che ben conosco. Mentre sono impegnato in queste pratiche mia suocera si applica eseguendo le stesse cose su di me. Sento la sua lingua leccarmi l’orifizio mentre mi stringe delicatamente i coglioni, la sento premere come se volesse penetrarmi, io contraggo il buco del culo, lei insiste.
-“Rilassati, non ti faccio male”- dice per tranquillizzarmi.
Io provo una sensazione di piacere e al tempo stesso di timore, il tutto unito all’eccitazione che avverto sentendo la mia donna godere mentre le sto spalmando la lingua sulla passera bagnata dei suoi umori e dalla mia saliva. Sento qualcosa di consistente spingere il mio orifizio lubrificato, sapientemente, dalla lingua di mia suocera, una pressione leggera e sento il suo dito farsi strada dentro di me. Mi piace, non sento dolore, lo sento premere contro la prostata, mi eccito ancora di più, lecco avidamente le grandi labbra della figa che conosco così bene, Valeria mugola e si muove offrendomi il suo pube. Mentre il dito che ho nel culo scivola piano avanti e indietro sento il mio sfintere rilassarsi e quando un secondo dito preme, leggero, per farsi strada, lo accolgo senza fatica, avverto solo una leggera fitta che passa subito quando questo trova il suo posto nel mio sfintere. Succhio avidamente il clitoride gonfio di mia moglie, anzi le sto praticando un vero pompino, con le dita le ho scappellato la punta e con la lingua gioco col suo bottoncino del piacere, mentre Adele continua a chiavarmi con le dita nel mio didietro.
Sono eccitatissimo, sento la mia cappella pulsare, gonfia e vogliosa di infilarsi in una figa accogliente, mi accorgo che un terzo dito di mia suocera si fa strada nel mio ano perché la fitta che provo è un tantino più forte della precedente ma, quando anche questo trova il suo spazio nel mio culo tutto diventa piacevole. Adele spinge, ritrae, rotea lentamente, dolcemente una sensazione nuova, piacevole, un calore si diffonde nel mio basso ventre. Io lecco succhio e spompino la bernarda di mia moglie che geme ed ansima.
-“Direi che sei pronto”- esclama mia suocera e ritrae le dita. Quasi non lo avverto, concentrato in quello che sto facendo. Mi accorgo che lei non è più dentro di me perché contraendo lo sfintere non sento più le sue estremità. Lei ha preso il vermone verde fluo, lo ha lubrificato per bene e ora sento la punta premere contro il mio ano, una leggera pressione, rilasso i muscoli e il cazzo gommoso si fa strada dentro di me sempre più su, ben oltre il punto in cui sentivo le dita di Adele. Lo pilota avanti e indietro scopandomi lentamente. Non avrei mai pensato potesse essere così piacevole ma del resto ho a che fare con due esperte di livello altissimo.
-“Mettimelo dentro!”- afferma con tono inderogabile Valeria, la mia consorte complice.
L’accontento. Se è possibile la percepisco lubrificata dei suoi umori come mai prima, la scopo lentamente affondando l’uccello dalla punta sino alla base poi mi ritraggo quasi uscendo e poi ancora giù, piano, con calma mentre mia suocera asseconda i miei movimenti, scopandomi il culo col dildo extraterrestre allo stesso ritmo dei miei affondi dentro la sua figliastra. Ad un tratto mi chiede di aspettare un momento, la sento muoversi dietro di me mi volto per quanto mi è possibile senza uscire dalla calda tana di mia moglie, la vedo girarsi e mettersi a pecorina appoggiando le sue chiappe alle mie poi afferra l’estremità del sex toy che penzola dalle mie chiappe, lo appoggia al suo buco del culo e gemendo lo fa scomparire dentro di se.
-“Dai scopaci insieme, stallone.”- esclama determinata.
-“Si, sbattici come non hai mai fatto, amore”- supplica mia moglie.
Queste due Femmine con la loro fantasia, l’assenza di inibizioni riescono a coinvolgermi mentalmente e fisicamente in questo nuovo gioco erotico, mandandomi fuori di testa. Mi fanno sentire oggetto sottomesso alle loro voglie ma, allo stesso tempo, protagonista del loro piacere.
Comincio a muovermi piano cercando una sincronia nel ritmo con cui scivolo dentro Valeria quello con cui spingo nel culo di Adele lo stesso cetriolo che sta scopando me, le due maestre ansimano sonoramente ed io mi unisco al coro aumentando la velocità degli affondi e il volume dei gemiti, a volte mi sembra di percepire il gommoso cazzo nella pancia, altre volte di affondarlo fino in gola a mia suocera, mentre stantuffo mia moglie che ha preso a gemere con forza, quasi urlando.
Per Valeria l’orgasmo si manifesta all’improvviso i gemiti si interrompono, inarca la schiena, anche il respiro si interrompe per lunghissimi secondi, poi con un grido liberatorio si adagia sul letto, appagata, il volto rilassato in una espressione di beatitudine.
Io non sono ancora pronto, ne ho ancora un po’ e anche mia suocera, così mi ritraggo lentamente da mia moglie e mi giro verso Adele, la penetro da dietro le afferro i seni e la tiro verso di me mettendomi in ginocchio con le cosce divaricate, lei mi asseconda posizionandosi tra le mie gambe, in ginocchio a sua volta, ed inizia a cavalcarmi mentre io spingo in su il bacino, ci scopiamo con impeto, poi mi dice di sdraiarmi, ho ancora il battacchio verde nel culo, lei monta sopra di me afferra l’estremità di gomma e se la infila nel culo, poi si sporge all’indietro afferra il mio cazzo pulsante e lo fa scomparire nella sua accogliente figa ed inizia a cavalcarmi come se fosse posseduta. Si fa scopare la passera dal mio uccello di carne turgida e il culo dal suo giocattolo in silicone che a sua volta scopa me nel mio lato B.
Il coinvolgimento erotico/mentale mi travolge portandomi all’apice e le inondo la vagina con una esplosiva eiaculazione accompagnata da un sonoro gemito, lei si impala ancora per qualche secondo e infine arriva anche per lei l’orgasmo, violento e ripetuto.
Ci ritroviamo tutti e tre abbracciati, appagati, sconvolti e al tempo stesso sorpresi dall’intensità di questa esperienza per noi nuova.
-“E’ stato stupendo.”- afferma mia moglie e mi bacia con passione infilandomi tutta la lingua in bocca.
-“Incredibile”- conferma Adele.
-“Erano anni che non provavo un orgasmo di questa intensità”- aggiunge e mi bacia delicatamente.
-“Concordo con voi.”- ammetto senza pudore.
-“Mi avete fatto provare sensazioni sconosciute”- affermo con gratitudine.
I giorni sono passati in fretta, ci sono state altre scopate altre piccole fantasie, sono davvero fortunato ad avere queste due donne sempre disponibili.
La matrigna di mia moglie è donna di esperienza, un giorno che eravamo soli in casa, mi ha raccontato con dovizia di particolari di una scopata con suo marito e un giovane keniano che faceva loro da guida durante un viaggio in Africa. Il racconto ci ha eccitati a tal punto che non abbiamo saputo trattenerci finendo nudi, sdraiati, avvinghiati in un sessantanove. Rientrando, Valeria ci ha trovati così, mentre io leccavo la figa di mia suocera con un dito infilato nel suo culo e lei mi succhiava il cazzo con un dito infilato nel mio didietro.
-“E io?”- ha chiesto un pò imbronciata.
Entrambi abbiamo allungato le braccia invitandola ad unirsi a noi.
Però le vacanze finiscono, il lavoro chiama e siamo dovuti rientrare, sentiamo Adele regolarmente. Per il ponte dell’immacolata ci ha chiamato per verificare che andassimo a trovarla, Valeria ha messo il vivavoce.
-“Si mami, tranquilla veniamo.”- la rassicura.
-“Bene, perché ho un nuovo giocattolino.”- dice sibillina.
Sono curioso, cosa avrà escogitato questa volta? Vai a saperlo. Credo che mia moglie ne sia a conoscenza ma, quando cerco di saperne di più, lei fa spallucce e mi guarda con un sorrisetto malizioso. Ormai non importa, siamo quasi arrivati, tra non molto lo scoprirò.
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6 anni fa
masaraj,
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