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Vacanza in un residence di Sardegna- l'avventura si ripete
Vi racconto il rinnovarsi di una bella avventura che da qualche anno si rinnova durante il mio soggiorno in Sardegna, con la mia compagna P.; quest'ultima non è a conoscenza di queste scappatelle, essendo lei una persona molto riservata in materia di sesso; con lei è assolutamente impensabile ogni esperienza di trasgressione extra coniugale, tanto meno giochi con coppie, scambio di coppia, ecc.; cose che invece io pratico pur saltuariamente durante l'anno insieme con A. la mia amante segreta, con cui faccio coppia per i nostri incontri trasgressivi.Appena arrivati, io e la mia compagna, nel nostro solito residence in Sardegna e sistemati nel bungalow assegnatoci, abbiamo voluto fare un salto alla spiaggia per vedere il mare. Lì, come immaginavo, abbiamo subito incontrato V., la solita nostra “amica” di sempre, una bella donna sui 40 anni, single e molto affamata di avventure e di sesso; ma stavolta, a differenza degli anni scorsi, lei è alloggiata non proprio nel bungalow vicino a noi ma in uno poco distante più in là, ma da cui ci si può vedere e controllare a vista ogni nostro reciproco movimento. Negli anni scorsi, la vicinanza mi aveva offerto diverse occasioni per momenti di incontro con Vale, all'insaputa della mia compagna, soprattutto durante i momenti di assenza di questa per gli acquisti al supermercato in città a circa 30 KM di strada (normalmente con la possibilità per me di 2 ore di libertà).Anche quest'anno eccoci insieme per una quindicina di giorni. In spiaggia ci incontriamo e subito con baci ed abbracci di prassi; lei sempre vestita in modo provocante, bel seno in evidenza, copricostume trasparente, ecc..; nel mentre lei mi saluta, abbracciandomi e baciandomi (sulle guance), con discrezione mi sussurra nell’orecchio la parolina magica “supermercato”. Era il segnale che diabolicamente mi lanciava, chiarissimo e senza perdere tempo, per riprendere quanto avveniva negli anni scorsi!Immaginava che, come al solito, essendo appena arrivati, la mia compagna, come prima cosa, si sarebbe recata a fare la spesa (siamo noi che prepariamo i pranzi e le cene, quando non utilizziamo il ristorante); così è stato e appena lei, rientrati in casa, dopo una decina di minuti con l’auto si è recata in città, io ne ho approfittato per il solito … caffè in compagnia con questa amicaLei (V.) ovviamente già mi aspettava (dalla sua finestra controlla il parcheggio); ho trovato la porta socchiusa, con lei che già non aspettava altro: in due pezzi senza copricostume, seno traboccante e slip ridotto ai minimi termini sul davanti e le chiappe scoperte. Ci siamo abbracciati, stavolta in modo sfrenatamente passionale e ci siamo baciati pienamente in bocca, ripetutamente, con le mani che girovagavano verso i vari centri di gravità' Vi lascio immaginare cosa può succedere in tale contesto. Ma ora vi racconto realisticamente il tutto.Subito dopo queste effusioni introduttive, la V prende la palla al balzo: “ti preparo un caffè” (erano le 15.30 circa), “accomodati pure sul divanetto” che faccio subito… e così, preparata la caffettiera sul gas, si è seduta accanto a me in attesa. A questo punto sono iniziati le carezze furtive, io sul seno, e poi nello slip cercando la sua calda conchiglia; lei strusciando sul mio costume accarezzando prima il mio tesoro nascosto, poi estraendolo, senza ritegno (era già duro e tosto), e subito dopo iniziando a strofinarlo nelle mani e inghiottirlo nella sua bocca, con un pompino da paura. Ci ha interrotto il ribollire del caffè sul gas e quindi, versatolo in una sola tazzina me lo ha offerto, lì sul divanetto.“Io intanto vado in bagno un istante” – mi dice allontanandosi. Poco dopo esce indossando un vertiginoso babydoll, sexy e trasparente, da cui si intravvedevano molto chiaramente i capezzoli appuntiti del seno e l’inguine completamente depilato; “ti piace questa mia sorpresa?” mi sussurra “ma ora te ne presento un’altra” e così dicendo fa un cenno ed ecco che , sempre dal bagno, vedo uscire un’altra donna, più giovane, dalla carnagione un poco ombrata, anch’essa in babydoll, ma di colore rosso, sempre trasparente. “E’ la mia nuova amica e si chiama Hasci ed è tunisina”. “Piacere - mi dice questa timidamente – V. mi ha parlato bene di te e delle tue qualità”; subito le due, davanti a me, iniziano ad abbracciarsi ostentatamente e si baciano con molta sensualità; io divento così spettatore delle loro inaspettate effusioni; nell’abbracciarsi l’un l’altra il babydoll alzandosi lascia intravvedere le fattezze posteriori: Hasci ha un culetto tondo e ben modellato; quello di V., ormai noto, è sempre ben in carne e sodo. Io sono eccitatissimo ma vedo che le due continuano a volermi spettatore delle loro effusioni amorose. Infatti subito dopo si stendono sul letto sfatto, i loro corpi incominciano ad aggrovigliarsi, i babydoll spariscono immediatamente e rimaste nude iniziano a baciarsi in bocca, ad accarezzarsi sul seno e ad insinuare le loro mani, l’una sulla figa dell’altra. Che spettacolo! Io sono sbalordito ed eccitato nello stesso tempo; ma come – mi dico – mi invita qui perché vuole scopare con me, come altre volte, e invece mi lascia qui da solo a farsi guardare mentre lesbica con questa sua nuova amica! Intanto il loro gioco si fa sempre più intenso ed iniziano ad ansimare l’una per i piaceri che l’altra provoca, col gioco delle loro bocche e delle mani…Ma mi sbagliavo, perché subito si mettono in posizione invitante per me, per iniziare a leccare l’una la figa dell’altra: ora V. è distesa supina sul letto con le gambe ben aperte e la figa rasata in evidenza, mentre Hasci (H) si inginocchia davanti e sopra di lei per affondare la sua lingua là proprio nella conchiglia della mia amica. L’atmosfera si scalda ed io, ormai nel pieno della mia passione, mi spoglio completamente e mi accarezzo il cazzo per acquietarlo e non farlo scoppiare. In quel momento H, sollevando la faccia dalla figa di V, mi fa un cenno col capo e, muovendo provocatoriamente i muscoli del suo culetto da favola e divaricando le gambe come ad aprire la sua porta posteriore, con lo sguardo mi fa capire che mentre lei lecca la figa a V vuole che io la penetri alla pecorina. Mi avvicino e con il giusto movimento avvicino il mio cazzo al suo culo ed appena questo è alla mia portata infilo il mio cazzo nella sua figa, calda e già bagnata. Mentre lei lecca la figa di V che geme da far paura, io inizio a scoparla col movimento del mio cazzo dentro e fuori nella figa di H, che per di più collabora facilitando e rafforzando i miei movimenti. Dopo qualche minuto di questo inaspettato movimento, le due invertono le posizioni e ora mi trovo il culo di V alla mia portata. La penetro e la scopo mentre lei lecca la figa dell’altra, che esplode con un godimento rumoroso e travolgente. Io sono eccitatissimo e dopo pochi colpi nella figa di V non riesco più a trattenermi e esplodo tutto dentro di lei. Loro continuano il loro gioco, in modo sfrenato ed incontenibile. Io mi inserisco sdraiandomi sul letto e invitando ora l’una ora l’altra a rinverdire il mio cazzo con la loro bocca. Così dopo poco il mio cazzo ritorna all’altezza della situazione e loro, accorgendosene, si sdraiano entrambe a gambe aperte invitandomi a chiavarle e a prendermi cura di loro; io a questo punto inizio a leccare la figa di H, ma accarezzando contemporaneamente la figa di V; H impazzisce dal piacere: “sei proprio bravo a leccare la figa e V. me lo aveva anticipato, ma di godere così non mi era mai capitato! Sei proprio bravo!” Intanto V. mi fa capire che vuole che lecchi anche la sua di figa ed io, non prima di aver sbattuto ripetutamente il mio cazzo nella figa di H, mi dedico a leccare intensamente la figa di V, facendo memoria di come altre volte avevo imparato a farla impazzire dal piacere; H. a sua volta mi afferra da dietro il cazzo e me lo lavora, riuscendo poi a succhiarselo tutto nella sua bocca carnosa e calda con un pompino di saliva avvolgente, come piace a me. V. è eccitatissima ed emana gridolini sensuali ed inequivocabili se ascoltati dall’esterno; le metto una mano sulla bocca per contenerla e le infilo nella figa il mia cazzo; in questa posizione H. mi apre le chiappe e con la sua lingua sferra colpi insinuandola nel mio culo, la qualcosa non riesco a reggere dal piacere e mi fa sborrare definitivamente nella figa di V. Esausto mi alzo dal letto e mi siedo sul divanetto: loro continuano in modo sfrenato ad aggrovigliarsi, ancor più eccitate dal gioco a tre appena terminato. Le osservo per qualche minuto e poi con un cenno a V. io mi rivesto e di soppiatto, mandando un bacio ad entrambe, esco dalla porta per rientrare nel mio bungalow, prima che la mia donna faccia ritorno dal supermercato; infatti sono trascorse quasi due ore e non posso rischiare….
3014
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6 anni fa
felixangela,
67/54
Ultima visita: 2 mesi fa
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La mistress
Iniziò con una ricerca banale e semplice incuriosita dal mondo mistress, pensire malati forse no. Finalmente dopo una lunga ricerca trovata purtroppo non sotto casa, magari però e cosi che deve andare una volta scritto mi risponde quasi immediatamente ma non mi fa capire molto le sue pratiche, ma il desiderio di essere fra le grinfie di una mistress era molto quindi non stavo a guardare molto per il sottile bastava che mi dava indirizzo e ora per me non era un proble era quello che cercavo.
Passato qualche giorno mi arriva un messagio da lei via xxxxx numero civico xx ore 15 da donna, essendo trav in privato non mi andava molto l'idea di scendere dalla macchina far chissa quanti metri a piedi quindi guardo su google map noto che è e una bella cascina di campagna e non mi sembrava una zona cosi trafficata anzi mi sembrava classica zona dove passano piu trattori che auto. Arriva il giorno dell'incontro e accuratamente mi preparo, reggiseno gonnellina appena sotto il sedere perizoma reggicalze e calze a rete reggiseno e maglia semi trasparente ovviamente tacchi e non potevano mancare gabbietta di castità e plug anale da 4.5 cm per non essere proporio stretta. Salgo in macchina parteza via un ra e mezza circa di strada arrivo in prossimita di questa cascina mi fermo qualche metro prima sfilo il plug ultima controllata rossetto e via parto vedo il cancello aperto entro noto che c'erano altre macchine posteggiate (magari di qualche contadino) posteteggio anchio e attendo in macchina che nel giro di 20 secondi si apre la porta della casa e trovo la mistress che mi accoglie in vestaglia nera trasparente si intravedeva il suo intimo di color nero tacchi e alla mano destra una sigaretta con voce calda e tranquilla mi chiama “ben venuta micaela vieni pure” scendo e mi avvio verso di lei appena sono li da lei ad una distanza di 20 30 cm allunga mano la sotto che nota e sente la gabbietta di castità, con un sghigno malizioso mi ordina “dai su vai aprendere le chiavi e dammele”
cosi scende i 4 gradini apro la macchina prende le chiavi torno da lei e le do, che le mette in un vaso subito li all'entrata. Mi chiede di seguirla, una casa molto molto grande si sentono i rumori dei nostri tacchi arrivaimo davanti ad una porta apre ed era la cucina ma non ero sola c'erano altre due trav aveva preparato un piccolo buffet non ci siamo nemmeno presentate con le altre con tono piu acceso ordina di sederci “ su!!!! ragazze sedetevi” ma appena tiriamo fuori le sedie su ogni sedia c'era un dildodi circa 20 cm largo 4 cm circa sono la prima a sedermi piano piano lo faccio entrare tutto e riesco appoggiare il sedere sulla sedia, la mistress l'ha apprezzato molto e man mano si siedono tutti anche la mistress che sulla sedia non c'era nulla. Iniziamo a degustare questo piccolo spuntino prendo la brocca da un colore strano verso l'acqua nel bicchiere e bevo ha un sapore strano e con sguardo stranito grado la mistress con sorriso mi chiede ti piace o la preferisci calda” capi che era la sua pipi, e continuando la frase disse “e una settimana che bevo moltissima acqua per voi ho un altra brocca in frigo e qualcosa al caldo ancora”. Quasi finito lo spuntino si spoglia rimane solo in reggiseno sale in piedi sul tavolo e con il piede riesci a prendere gl'avanzi (prosciutto formaggio salame) e imboccarci una volta finito esclamo “brave!!!”.Ordinò di alzarci e portarci dietro il dildo sulla sedia ma non lo dovevamo prendere con le mani solo con la bocca, cosi ci alzammo tutto ci siamo chinate afferrato il dildo disse di seguirla con le mani dietro la schiena io ero la prima dietro di lei bellissima ancheggiava sui tacchi neri e l'unico indumento a coprirla era solo un reggiseno. Aprii le porte era un mega salone/camera poltrone letto spazio a volontà si mise al fondo del letto prendendomi per mano le altre due trav erano di fronte con tono acceso “ragazze micaela ha deciso di essere sottomessa e seviziata potete posare i vostri dildo”con sgurado un po stranito e impaurito la guardo e sussurra “amore mio sei tu che hai messa la cintura di castità le altre non l'hanno quindi sei tu ora a doverti sottomettere” e mentre mi sussurrava mi sfilo la gonna e il perizoma, affianco al letto c'era un piccolo ripostiglio apre e tira fuori una gogna bassa da star in ginocchio, esclama “questa e per micaela la metto qui al centro mentre mi siedo sulla poltrona a guardare mentre ti usano” la porta vicino a me, apre il lucchetto metto la testa polsi e chiude sono bloccata un sensazione unica forse tra piacere e paura, prende una benda e mi chiude gl'occhi da non vedere più nulla sento le mani sul mio culo mi accarezzano mi piace ho dei brividi una delle trav sento che appoggia il suo membro sul mio ano, dando piccole spintarelle leggere ma essendo stata per piu di mezz'oraseduta su un dildo, non e cosi difficile da sentir subito la cappella dentro; la mistress mi chiede se mi piace ovviamente le rispondo “SI MISS” con soddisfazione mi ringrazia “bena micaela sono fiera come prima volta ora baciami e leccami i piedi” cosi senza esitare inizia a leccarle e i piedi succhiarle le dita mentre avevo la trav dietro che stava abusando di me e detto sinceramente non sapevo se si erano date il cambio o no sentivo solo dentro fuori stantuffarmi il culo come se non ci fosse un domani. Anche con la cintura di castità mi resi conto che ero un colabrodo avevo fatto il laghetto sotto di piacere, e quando la MISS si rese conto del mio lago mi ordino di non eiaculare che doveva ancora scoparmi lei dopo che le due ragazze mi avrebbero sborrato dentro che da li a poco sento una gemere forte colpi ben assestati e riempita di sperma sfila il suo membro neanche 3 secondi avevo l'altro dentro. La MISS mi chiede mentre mi stava scopando l'altra trav se avevo sete le rispondo di “si” ma la sua risposta e stata “non ho voglia di andar di dal frigo ti va bene anche calda!?!?!?!?!”cosi annui prese un bicchiere sentii che lo riempiva prese una cannuccia e mi diede da bere, ma mentre bevevo fui riempita per la seconda volta, la trav che mi stava scopando ha sborrato tutto dentro. La MISS mi tolse la benda avevo il bicchiere li davanti al viso appoggiato in terra e con voce ironica “ora tocca a me” prese uno strap on davvero, davvero grosso era almeno 6 cm di diametro barattolo del lubrificante a portata di mano prese una siringa priva di ago da 80 ml riempita di lubrificante me lo iniettò tutto dentro, le due trav l'aiutavano a indossare lo strap on tirnado le cinghie una volta ben saldo al suo ventre viene dietro appoggiando la punta enorme piano piano la fa scivolare dentro sento l'enorme cappella dentro di me che cera di andare piu a fondo mi prende per i fianchi e piano piano me lo fa entrare tutto lo sent nello stomaco esausta ormai sono concessa solo a lei complimentandomi “brava troietta pensavo che non riuscivi se bella aperta allora ora con me puoi godere” iniziava a muoversi con quell'enorme didlo il mio membro era sparito talmente era piccolo ma non impiegai molto e dirle che ero quasi all'orgasmo cosi chiamo una delle trav e gli ordinò di mettersi sotto la mia cintura di castità che da lia poco iniziai a grondare e gemere stavo finalmente godendo mi tremavano le gambe sfilo il dildo dal mio culo ormai spalancato e da battuta la miss disse “però potresti prenderne due assieme ridendo” ma prese la chiave mi liberò. Provai ad alzarmi ma non riuscii a reggermi su tacchi cosi tolsi le scarpe le due trav si baciavano e scambiano il mio sperma e la miss con calma mi rivesti ( perizoma e gonna) a braccetto mi accompagno in cucina e mi diede un bichiere sto giro di acqua una volta ripresa ( non per il mio lato b) mi accompagno alla macchina e mi ordinò di scrivergli quando arrivavo a casa..
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Lei - 4
lunedì, in ufficio, lui naturalmente ricominciò a tessere le lodi di mia moglie, con sempre maggiore audacia: che bel corpo, che donna simpatica, che femmina arrapante, e io che sicuramente non l'apprezzo come merita, che sicuramente non la soddisfo, perchè una femmina così ha bisogno di un vero maschio, passionale, potente, porco, che sappia soddisfarla fino in fondo...
io fingevo di prendere questi discorsi come uno scherzo, ma in effetti mi eccitavano da pazzi, immaginavo che lui la possedesse sul nostro letto mentre io li guardavo e mi masturbavo, mmm, mia moglie che mi cornificava con quel toro arrapato...
quel giorno andai due volte al bagno, per sborrare... il maiale mi mandava in tilt con le sue parole e la mia immaginazione galoppava...
da casa quella sera ci fu il solito scambio di mail e di foto, ma l'atmosfera era ancora più carica di sesso e il mio collega si spingeva sempre più in là, e lei accettava anche i complimenti più spinti ed anzi si eccitava senza ritegno...
al martedì lui mi raccontò tutto e come al solito mi mostrò pure le foto, esprimendo la sua meraviglia che nè la mia "amica" nè suo marito mi avessero fatto cenno alla situazione e aggiunse che era certo che lei avesse un bel viso, che fosse bella in volto quanto lo era nel corpo, però l'accordo a cui si attenevano entrambi era che nè l'uno nè l'altro dovesse svelare le proprie fattezze...
quella sera dovevamo uscire con amici e quindi il nostro solito appuntamento saltò...
ma mercoledì mi balenò un'idea: le chiesi di indossare un anello molto vistoso e molto particolare che le avevo da poco regalato e lo inquadrai bene quando le scattai le foto mentre si sditalinava, perchè pensavo di farglielo mettere al mare prima o poi, quando avessi deciso di svelare a lui il mio gioco perverso... mi incuriosiva vedere la sua reazione...
il tempo intanto peggiorava e sicuramente quel week-end non saremmo andati in spiaggia...
al sabato mattina infatti pioveva e proposi a mia moglie di invitare a cena il mio collega... la porca ne fu ben lieta e lui, appena gli telefonai, accettò con entusiasmo... mi era scattata un'idea...
acquistammo solo cibi già pronti ed ottimi vini, così che lei ebbe tutto il tempo per prepararsi con cura, ed infatti ci mise molta attenzione: trucco accurato, profumo inebriante, abito sexy... le chiesi di mettere l'anello che mi piaceva moltissimo, che le stava così bene ... non si meravigliò più di tanto...
lui arrivò con dolci, spumante, fiori, esattamente come avevo immaginato, e fu una cena brillante e divertente, mangiammo benissimo, ma soprattutto bevemmo molto...
quasi subito lui notò l'anello e io capii che aveva compreso tutto... però seppe fingere indifferenza, anche se notai che ogni tanto mi guardava di soppiatto e immaginavo che si stesse chiedendo a quale gioco io avessi giocato finora...
comunque, fu abile nello stuzzicare mia moglie e nel passare da una corte discreta a complimenti man mano più pesanti ed espliciti, sempre più espliciti... spesso la sua mano era sotto la tovaglia ed io ero certo che stesse palpandole le gambe, le cosce (ma fin dove si spingeva?) non sapevo se lei avesse indossato o meno le mutandine, sicuramente il reggiseno non lo aveva, perchè si vedevano chiaramente i capezzoli
duri sotto il tessuto leggero dell'abito...
mi accorsi che iniziavo ad arraparmi, e che pure lui era allupato e mia moglie non era meno eccitata di noi...
oramai l'atmosfera era al limite dell'ebollizione...
quando lei volle portare in cucina alcune stoviglie, lui si offrì di aiutarla...
io dissi che avrei intanto preparato un drink per il dopocena...
erano in cucina da un bel po', sentivo le loro voci, le risatine, i silenzi...
non resistevo... andai piano nel corridoio, fino alla porta della cucina, appena appena socchiusa...
si stavano baciano, eccome si stavano baciando... un silenzio inframmezzato da sospiri, da mugolii a stento trattenuti... le bocche incollate, ma le mani, soprattutto quelle di lui, scorrevano con impeto,
si infilavano sotto l'abito di mia moglie, esploravano il suo corpo - che lei muoveva simuosamente non certo per sfuggirgli ma anzi per eccitarlo ancora di più... e lui si eccitava, sì, cazzo, quanto si eccitava...
il maialone si strofinava senza ritegno contro la sua coscia e si lasciava sfuggire sottovoce parole porchissime che lei - non l'avrei mai creduto - lo incitava a ripetere: maiala, porca, troia, vacca... sembrava che non avesse mai desiderato altro che essere trattata così da un maschio infoiato, aveva perso veramente ogni ritegno, era irriconoscibile...
pensando fossi ancora in soggiorno, lanciò a voce alta un "Arriviamo subito...!" forse temendo che entrassi in cucina e li sorprendessi...
io rientrai in salotto e da lì rilanciai un "Sto finendo...!" per rassicurarla.
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6 anni fa
bobo45sex,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Una meravigliosa sorpresa
Dopo il secondo incontro con Andrea, la nostra amicizia particolare aveva preso una piega pienamente soddisfacente per tutti e due.
Certo non era semplice incontrarci perché vivevamo in due luoghi distanti ed avevamo una vita “normale” da tutelare.
Però, ne eravamo consapevoli tutti e due, il futuro ci avrebbe sicuramente riservato altri incontri molto eccitanti.
Infatti, dopo qualche settimana, Andrea mi contattava dicendomi che nei prossimi giorni sarebbe stato nella mia zona e mi avrebbe proposto una situazione intrigate.
La mia risposta fu, ovviamente, positiva.
L’idea di rivederlo mi piaceva. Certamente la sorpresa, come per i due precedenti incontri, mi intrigava, non mi spaventava provare nuove situazioni o nuove “simulazioni”.
Dopo qualche giorno, come aveva detto, mi contatta e mi dice che se sono libero, in serata sarebbe venuto da me.
Gli risposi di sì. Era un periodo che avevo la casa libera quindi perché non approfittarne.
Ero eccitato alle proposte sessualmente avventurose che sicuramente mi avrebbe proposto Andrea.
Però, non mi aspettavo minimamente quello che, senza dire nulla, mi ha prospettato, o meglio, quasi imposto.
La sera, sento suonare alla porta, apro ….. la situazione che mi trovo davanti mi blocca ….. non riesco quasi a dire nulla …. Andrea non è da solo ma si è presentato con un amico.
Lui, con molta semplicità, entrando dentro caso, mi dice:
- Ti presento Gianfranco, un mio amico.
Dietro di lui si delinea la figura di un ragazzo molto alto e di bell'aspetto. Andrea continua, con un tono tranquillo e rassicurante:
- Gianfranco è uno stallone bisessuale …. puoi crederci, veramente ben fatto.
Andrea, quindi, aveva portato con sé un ragazzo …… questa era la sua sorpresa.
Gianfranco aveva, forse, qualche anno più di Andrea, ma era altrettanto sexy.
Io rispondo:
- Ehi, questo è la tua sorpresa? Pensi che sia più divertente per me la sua presenza, giusto?
Ed Andrea:
- Non solo per te ….. o solo per me ….. ma per tutti noi ….
Ed io:
- Va bene, vediamo come va, intanto per conoscerci meglio, per iniziare, beviamo qualcosa e chiacchieriamo un po’, se poi va bene a tutti ……. andremo oltre.
Stranamente la sicurezza di Andrea e la sua voglia di imporre le situazioni manifestata nei nostri due primi incontri si placa, è accondiscendente e tranquillo.
Probabilmente è consapevole che la sua proposta va oltre la nostra pur intensa relazione e non vuole imporre nulla.
Io li invito ad andare in salotto …. mi allontano e vado a prendere una bottiglia di vino e dei bicchieri …… ci sediamo e, bevendo del vino, chiacchieriamo un po'.
Ero così sorpreso della presenza dei due che senza rendermi conto bevo tutto di un fiato un paio di bicchieri il mio vino …. troppo vino …. quasi da stordirmi un po'.
Gianfranco era un ex giocatore di calcio, conosceva Andrea dai tempi in cui, durante il liceo, tutti e due frequentavano la stessa comitiva di amici.
Tutte notizie che non mi importavano eccessivamente ma che sono serviti a tranquillizzarmi ed a creare, con la complicità del vino, un ambiente più coinvolgente e stimolante.
Si capiva benissimo che a tutti piaceva il sesso senza vincoli.
Senza accorgercene, abbiamo iniziato, quasi naturalmente, a fare sesso.
Io mi sono spogliato, mi sono avvicinato verso Andrea, tirandogli fuori dai pantaloni il suo cazzo, prima masturbandolo per farlo rizzare e, poi, iniziando a succhiarlo.
Andrea è stato molto contento della mia iniziativa.
La sua espressione molto soddisfatta mi ha stimolato e, quindi, ho aumentato l’intensità nel succhiare il cazzo di Andrea, leccando anche le palle voracemente.
Mentre ero intento in questa operazione, la mia mente vagava e pensava al nuovo amico conosciuto quella sera e, non volendo che Gianfranco si sentisse escluso, allungai la mano per accarezzare il suo cazzo.
Gianfranco era molto ben fornito, aveva una verga molto lunga e grossa.
Preso l’iniziativa, passavo dal cazzo di Andrea a quello di Gianfranco, e con quest’ultimo avevo molta difficoltà ad “adattarlo” alla mia bocca, viste le notevoli dimensioni.
Dopo le esperienze precedenti con Andrea, adoro il sesso orale.
Mentre succhiavo il cazzo di Gianfranco, Andrea si avvicinò alle mie spalle. Mi allargò le chiappe e mi premette il cazzo duro contro il mio buco del culo. Fortunatamente, mi ero procurato il lubrificante e lo avevo appoggiato sul tavolo del soggiorno.
Andrea, preventivamente, aveva unto di lubrificante il suo pene e, senza lesinare il liquido oleoso, lo aveva cosparso nel mio buco.
Dopo tale operazione, ha spinto il suo cazzo dentro.
Sono stato già inculato da Andrea ma, questa volta, il suo pene, mi sembrava enorme. Lui, tenendomi dai fianchi, stantuffava dentro di me.
Se non avessi avuto l’enorme cazzo di Gianfranco in bocca, penso che avrei urlato così forte da svegliare anche i morti.
Oggi Andrea aveva, evidentemente, tanta energia e resistenza.
Ho amato la sensazione che mi dava il suo cazzo.
Era passato un po' di tempo da quando sono stato fottuto da lui, e le sensazioni che mi dava mi eccitavano da impazzire.
Lui accorgendosi della mia reazione, dice:
- Ti è sempre piaciuto prenderlo …. ma questa volta sento che sei più eccitato del solito …. forse è la presenza di Gianfranco.
Ed io, riprendendo un po' la vecchia simulazione:
- No maestro!!!! La sorpresa mi piace ma, soprattutto, mi piace soddisfare te ed essere la tua troia.
E poi, tra un sospiro e un lamento, avendo un cazzo enorme in bocca ed uno nel culo, aggiunsi:
- Certo che la sorpresa che mi hai riservato è veramente “enorme” ….. in tutti i sensi.
Queste mie parole hanno incentivato l’azione dei due amici …. Gianfranco, senza esitare, prendendo la mia mano, ha preteso che oltre a leccare e succhiare la cappella del suo cazzo, lo masturbassi con molto intensità.
La sua minchia era chiaramente molto lunga per poter essere presa da me interamente in bocca, la mano era lo strumento ideale per soddisfare la sua voglia.
Allo stesso tempo, Andrea spingeva il suo cazzo nel mio culo, sempre con maggiore ritmo e profondità, quasi da monta selvaggia.
Dopo una decina di minuti, Gianfranco, con un urlo spaventoso di goduria, è venuto nella mia bocca, dicendo:
- Aaaaaaahhhhhhh!!!!! Siiiiiiii!!!!! Mi fai impazzire, grande puttana continua a succhiare e masturbare il mio cazzo …. sta godendo da matti ….. non ti fermare.
Il suo enorme cazzo, schizzando come non avevo mai sentito, inonda la mia bocca di sperma.
Ho bevuto il suo seme e, senza fermarmi, l'ho succhiato ancora finché non si è fatto di nuovo duro.
Per la prima volta, avevo sentito due verge dentro di me. Situazione che mi aveva eccitato e sconvolto positivamente.
Gianfranco, scivolando giù dal divano, era disteso sul pavimento e io, allontanandomi da Andrea, mi sono arrampicato sopra di lui, ho preso il liquido lubrificante e lo cosparso sul suo cazzo, oleandolo abbondantemente.
Ho cosparso il mio buco, peraltro già lubrificato da Andrea, con altro liquido, ed ho appoggiato il pene di Giancarlo nel mio culo per iniziare a farlo scivolare dentro, molto attentamente.
L'ho guidato delicatamente per evitare al massimo il dolore ma, le dimensioni di Gianfranco, erano veramente enormi, non avevo mai visto nulla di simile in vita mia.
Mentre Gianfranco tentava di strapazzare il mio culo con il suo grosso cazzo, Andrea stava sbattendo senza pietà il suo di cazzo nella mia bocca.
Gianfranco, con delicatezza, ma con una certa forza, ha spinto il suo enorme cazzo dentro il mio culo.
L’impatto è stato devastante, ho urlato dal dolore.
• Aaaaahhhhh ….. piano …. è doloroso …. aaauuuughhhh …. aspetta non muoverti, mi muovo io, piano piano.
Con colpetti di reni tento di far entrare di più il suo cazzo dentro di me, ma è veramente enorme, il dolore e tanto.
Però, piano piano, prima la grossa cappella, poi una parte del corpo del suo cazzo, riesco a farlo entrare.
Lui, a quel punto, percependo la mia voglia di sentirlo di più dentro, inizia a spingere con una certa veemenza.
Lo sentivo scivolare dentro, allargando le mie viscere in un modo inusitato, il dolore era grande.
Pian piano diventava sempre più sopportabile, fino a diventare immensa lussuria.
Dai gemiti di dolore, senza rendermene conto, passai a quelli di piacere.
• Noooooo!!! ….. Siiiii!!! …. Siiiii!!!! Ancora …. dammelo tutto, mi fai morire …. ti voglio tutto dentro …. mi piace ..…
Queste mie parole incentivavano Gianfranco a spingere sempre di più la sua verga dentro di me con reciproca soddisfazione e libidine.
Mi sentivo così eccitato, anche se tutto mi faceva male.
Stavo urlando come non mai mentre i due amici riempivano i miei buchi con i loro grandi cazzi. Mi sentivo molto fortunato.
Mi meravigliavo del fatto che riuscivo a contenere la mia eccitazione senza arrivare a godere, e questo per un così lungo tempo!!!
Andrea e Gianfranco hanno continuato a fottermi finché non ce l'ho fatta più e sono esploso in un sonoro e abbondante orgasmo.
Loro, compiacendosi, hanno continuato ancora ed ancora a fottermi.
Mi trovavo sdraiato sulla schiena a succhiare il cazzo di Andrea mentre Gianfranco seppelliva il suo nel mio culo.
Gianfranco aveva un pene veramente molto più grosso e più lungo di Andrea e ne sentivo piacevolmente la differenza.
Gianfranco, tenendo per i fianchi, sbatteva quel grosso cazzo del mio culo ritmicamente ed incessantemente.
Io, con le lacrime agli occhi, succhiavo Andrea, il quale, ad un certo punto, ha tirato fuori il cazzo dalla bocca, per fare qualcosa di radicalmente diverso.
Si avvicinò alle spalle di Gianfranco e sistemò il suo cazzo nel culo, e con una sola spinta, lo penetrava.
Ho visto Andrea iniziare a scopare Gianfranco.
È stato stupefacente.
Un sexy stallone si stava facendo inculare da un altro sexy stallone mentre mi stava scopando.
Andammo così per molto tempo, siamo riusciti a coordinarci così bene da avere, simultaneamente, quasi un unico movimento e un unico andamento tra noi tre.
Si capiva benissimo che Andrea e Giancarlo avevo vissuto altre volte queste situazioni, riuscendo a dare a tutti il massimo godimento.
Ho urlato di piacere, e sono venuto di nuovo, mentre Gianfranco è scoppiato in un orgasmo impetuoso, riempiendo il mio culo con il suo sperma.
Allo stesso tempo, Andrea, gemendo dal piacere, comprendendo il nostro idillio, è venuto dentro Gianfranco.
Situazione incredibile di lussuria e di piacere.
Il povero Gianfranco, esausto, cadde su di me, quasi senza più forze.
Lo strinsi e lo accarezzai mentre Andrea, anche lui esausto, giaceva sopra di lui. Eravamo tutti trasaliti dal piacere e dalla fatica.
Anche se Gianfranco era venuto, il suo cazzo sempre duro ed enorme, era ancora infilato nel mio culo.
Lo sentivo dentro con un enorme piacere.
Anche la mia minchia, ancora grossa per l’eccitazione, soggiaceva umida di sperma tra di noi.
Noi tre restammo lì così, per qualche minuto, umidi di sudore.
Un'ora dopo, dopo esserci ricomposti e docciati, Andrea e Gianfranco andarono via per ritornare al loro albergo. Avevano un impegno l’indomani mattina presto, o almeno così mi hanno detto. Li ho guardati andare.
Due uomini bisessuali sexy.
Dannazione, che meraviglia.
Li rivedrei tante e tante volte ancora.
Non capita spesso di divertirsi così tanto con qualcuno.
Gli uomini come loro sono rari.
Li voglio sicuramente di nuovo rincontrare.
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6 anni fa
Al2016,
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L'iniziazione - parte 1
Ciao a tutti, sono Christina e con questo primo scritto vorrei presentarmi.
Sono nata nell'Ottobre del 1989 e sin da piccola ho avuto quella che per molti potrebbe essere una paculiarità molto sviluppata ma per altri una vera e propria attrazione ovvero... il seno.
A 12 anni ha iniziato a crescere e svilupparsi esplodendo insieme ai miei ormoni che hanno fatto di me una ragazza procace e generosa, in tutti i sensi... molto generosa, soprattutto perchè questi ormoni mi hanno dato la fortuna di avere dei cicli mestruali brevi e poco dolorosi alternati a periodi di alta libidine, forse troppo alta per essere un normale periodo di arsura da ciclo, la mia era proprio fame di sesso che, se all'inizio mi creava imbarazzo con il passare del tempo ho iniziato a trarre tutti i benefici della situazione.
Inizialmente l'imbarazzo veniva da una educazione di tipo monastico, vissuto come se fosse un tabù, che già mia madre aveva vissuto nella casa di suo padre, mio nonno, che era stata molto rigida e che voleva riproporre con me figlia; in casa, anche mio padre era vittima di questa situazione e viveva in modo represso la sua vita sessuale sfogando la sua repressione in masturbazioni violente che erano impossibili da non capire, soprattutto quando si chiudeva in bagno dopo avermi vista nuda a cambiarmi in camera oppure a fare la doccia o anche quando giocavo a pallavolo che vedevo gonfiori insoliti spingere dal cavallo dei suoi pantaloni o mentre facevo stretching in casa, era sicuro di non essere visto da nessuno ma, capita l'antifona, mi appostavo per non perdermi nemmeno una delle gocce del suo piacere.
Altri componenti della mia famiglia erano mio fratello più piccolo di me di 4 anni che è sempre stato il cocco di mamma e che in me ha sempre trovato una sorella disposta a fargli conoscere l'anatomia femminile con estremo piacere da entrambe le parti e mia sorella più grande di me di 2 anni, cocca di papà ma molto arrogante, presuntuosa e invidiosa delle mie forme; infatti, quando sbocciò il io seno, mia madre voleva che mettessi sempre magliettoni XL o dolce vita abbottonati e mia sorella la spalleggiava data la sua invidia visto che la giustizia divina le aveva regalato una miserrima 2a scarsa in confronto alla mia 4a già a soli 12 anni. Sul fatto dei magliettoni mio padre era di tutt'altro avviso ed entrava spesso in conflitto con mia madre ...
Facevo fatica a tenere il mio seno a bada e il reggiseno mi dava fastidio, non ero abituata a indossarlo e spesso preferivo fare senza e andavo a scuola senza metterlo su suscitando le ire materne soprattutto perchè anche qualcun altro aveva iniziato a mostrare interesse per le mie forme in special modo del mondo maturo, più attento a certi sviluppi precoci e in particolare, suo fratello maggiore e un amico di mio padre, che con qualsiasi scusa calava la mano tastando con estrema indifferenza come se la casualità avesse voluto che la sua mano incontrasse le mie giovani e morbide masse ed io da ragazzina non capivo i reali pericoli al quale stavo andando incontro.
Fu proprio lo sviluppo del mio seno a destare curiosità anche nei miei compagni di scuola e, dopo innumerevoli insistenze e corteggiamenti vari, l'ultimo anno di scuola media, a 13 anni, accettai di mostrarglielo; fu un vero e proprio evento, quel giorno, ero la regina indiscussa della scuola, non mi ero mai sentita così fiera di me. Non era la prima volta che lo mostravo a qualcuno, già un paio di amici delle superiori ci avevano messo su le mani (lo facevo per entrare nel gruppo di amici più grandi, altrimenti non mi avrebbero mostrato il minimo interesse) ma questa era la prima volta che mostravo le mie gemelle a più persone contemporaneamente e per di più della mia stessa età.
I miei compagni, però, a mia insaputa, avevano allargato l'invito alle altre sezioni.
L'appuntamento era nel bagno dei ragazzi alla ricreazione, c'era un grande brusio ed io ero da sola, con le spalle al muro e di fronte a me un gruppo di ragazzi del quale facevo fatica a tenere il conto sia per l'agitazione che per un pizzico di eccitazione, questi aspettavano solo che io togliessi la maglietta, era troppo evidente che non ci fosse il reggiseno perchè, data la situazione accaldata e il periodo stagionale, eravamo verso fine maggio e quindi le giornate si erano già riscaldate da un pezzo, i miei grossi capezzoli traducevano sembra ombra di dubbio la loro presenza e forma attraverso il leggero cotone rivelando il mio stato di eccitazione.
La sensazione che provavo era un mix di emozioni ma su tutti primeggiava la sensazione di libertà che volevo avere liberando il mio seno agli occhi di tutti i presenti.
Un cenno di uno dei ragazzi con il quale avevo preso l'accordo ed io sollevai la maglietta...
... silenzio...
nessuno fiatava...
... erano tutti li a fissare il mio seno, quasi fossero in stato di ipnosi...
non era la reazione che mi aspettavo ma potevo vedere nei loro occhi fissi una certa attrazione, quasi fosse brama adolescenziale di conoscenza, dopo due minuti in quella posizione feci per abbassare la maglietta e solo allora sentii un sonoro
*noooooooo...*
e subito dopo, come se fossi allo stadio
*Togli togli togli la maglietta o Christina togli la maglietta*
Non ci volle molto a convincermi anche perchè il tempo della ricreazione passava inesorabile e il mio momento di gloria volevo che rimanesse impresso per la vita negli occhi e nelle menti di tutti i presenti.
Allora decisa, tolsi la maglietta completamente e fu come se la squadra di calcio della città avesse segnato un gol. Ero contenta, mai stata così eccitata e contenta che io potessi essere così osannata.
Ma... perchè in tutte le cose belle c'è sempre un ma... qualcosa ruppe l'incantesimo, la porta si aprì di botto, creando un frastuono che sovrastò le grida dei presenti e il bidello, un uomo tozzo e panciuto con un po di canizie, attirato dalle urla e dagli schiamazzi impropri, entrò gridando
*Che cazzo succede qui?... Cosa è tutto sto casino?*
Fu un fuggi fuggi generale, io in fretta cercavo di rimettere la maglietta ma il bidello fu più veloce e mi prese per un braccio dicendo
*Sei nei guai signorina..*
Io mi misi a piangere e cercai di divincolarmi, chiedevo di non portarmi dal preside e che quello era solo un gioco fra ragazzi, ma lui pareva essere di pietra, inamovibile e mentre scacciava i maschietti dal bagno mi diceva
*Parevi così casta ma invece sei una puttanella anche tu* e poi anche *Zoccoletta adesso il direttore ti sospende*
Al sentire quelle frasi, aspettai che tutti i ragazzi fossero usciti dal bagno e rimasti da soli vidi che mi fissava le nude gemelle, sode, con i capezzoli diritti in mezzo a due grandi areole, ma mentre mi fissava, con fare determinato continuava a dire che mi avrebbe portata dal preside, allora mi prese una grande paura e gli feci una proposta
*Se non mi porti dal preside te le faccio toccare* e dalle tette il suo sguardo passo sui miei occhi e disse sprezzante
*Pensi di cavartela così?*
Ero caduta nelle mani peggiori nella quali potessi mai capitare, era risaputo che il bidello era un gran porco e che, a detta delle mie compagne più puttanelle, aveva un grande arnese in mezzo alle gambe.
Non avevo alternative, dovevo fare qualcosa, altrimenti prima il preside e poi mia madre soprattutto avrebbero saputo quello che avevo fatto con relative ripercussioni, non volevo vivere la mia vita in una prigione di stato materno per cui presi una decisione che mi cambiò la vita nel vero senso della parola.
Presi fiato e...
*Senti... Fermo un attimo...* dissi in modo perentorio strattonandolo
*Sono vergine...* e cambiando tono della voce in uno più morbido e suadente continuai *se... non... mi porti dal... preside... io...* non mi fece continuare afferrandomi dalle spalle
*Basta così... torna in classe puttanella, lo sapevo che non eri una santarellina... adesso non posso ma al momento opportuno ti apro in due come una cozza...* sghignazzo avvicinò il mio viso al suo a tal punto da sentire il suo alito impregnato di alcool
*Accetto l'offerta!* finì mentre in modo burbero iniziava a leccarmi il collo fino a scendere sul seno destro, cominciando a succhiarlo avidamente e mordicchiando ripetutamente il capezzolo fino a quasi farmi male per la violenta suzione... quando volle staccarsi le labbra fecero un rumore sordo quasi di tappo di champagne seguito da quelle parole che nelle mie orecchie risuonarono come un canto melodioso anzichè come una condanna
*Ti faccio diventare la mia schiava del cazzo... puttanella*
Era quello che voleva e glielo avevo servito su un piatto d'argento con la mia proposta indecente.
Mi rimisi la maglietta e corsi in classe chiedendo scusa al professore per il ritardo, i compagni iniziarono a chiedermi cosa fosse successo e se il bidello mi avesse fatto qualcosa, preferì non dire nulla ma il mio corpo non mentiva, le mie guance arrossate e i miei capezzoli eretti visibili sotto la maglietta trasparivano ancora una volta uno stato d'eccitazione ineludibile.
La giornata di scuola finì ma prima di uscire una mia amica mi portò un bigliettino con su scritto
*Domani alla ricreazione nel magazzino della palestra!* e richiudendolo lo misi in una tasca dello zaino.
Grazie per l'attenzione
Chris
PS: vi è piaciuto questo prologo? Fatemi sapere le vostre sensazioni lasciando un commento, i vostri commenti per un nuovo capitolo
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6 anni fa
xdivina89x,
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Ultima visita: 6 anni fa
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Serata tra "AMICHE"
Quella sera Bettina era stata invitata ad una festa da amici, allora decise di tornare dal lavoro un po’ prima per prepararsi.Appena arrivata si spoglio’ e si butto’ sotto la doccia.Quando usci’ si asciugo’ e si accorse di avere i capezzoli rigidi, cosi’ inizio’ a stuzzicarseli.Si palpava e accarezzava le tette, poi se li portava alla bocca per leccarle; non riusciva a morderle perché non erano abbastanza grosse, ma in compenso erano belle sode, e stavano, proprio come si dice, in una coppa di champagne.Aveva i capelli biondi, ma non un biondo acceso, tanto che qualche volta sembrava castana, era alta, con un fisico asciutto e due gambe slanciate. Avrebbe potuto fare la modella se avesse voluto, ma continuava a studiare a Firenze, tanto la mantenevano i suoi.La parte del suo corpo che preferiva erano i piedi; di tanto in tanto, quando si masturbava, amava portarseli alla bocca e per leccarli e ciucciarli, e succhiare il pollicione; lei li definiva i suoi piedini morbidi.!Vide che era tardi e andò di corsa a prepararsi.Mise un reggiseno scuro molto attillato, quasi trasparente, di quelli che non si vedono, e le mutandine abbinate.Poi cerco’ nel cassetto i collant, e quando prese in mano quelli giusti si senti’ tutta bagnata.Erano collant marron piuttosto scuri ed inizio’ a passarseli sulla bocca, stava portando una mano alla fica quando senti’ il citofono.Era Giulio, che era passato a prenderla.Allora lei decise di infilarsi le calze senza mutandine andò poi all’armadio e prese la sua serafina blu a maniche lunghe e il suo vestito lungo marrone attillato e senza maniche.Si mise le scarpe, e mentre se le infiliva e vedeva i suoi piedini scorrere all’interno della calzatura si rieccitò, in quel momento inizio’ a sperare di farsi una bella scopata nella serata.Giulio era in macchina che l ‘ aspettava:-Ormai venivo su a portarti via di peso!-Uffa quanto rompi!!! Sei stato tu a insistere che volevi accompagnarmi:-SI! SI! Va bene!Giulio era il miglior amico di Elisabetta; era un bel ragazzo, ma tra loro due non era mai successo niente.Lei aveva anche sentito che una volta che si era ubriacato di brutto aveva fatto un pompino ad un suo amico, e da quella volta si dice che se lo sia fatto mettere anche nel culo, ma a Bettina questo non importava.Erano le nove e mezza quando i due arrivarono; suonarono al cancello della grande villa.Furono subito accolti da Piera, la padrona di casa; una ragazza non molto alta ma con due tette enormi, e, a detta di molti, una gran bonazza.C’erano due o tre ragazzi carini che Betta non conosceva ancora, e da una parte c’era Anna.Elisabetta non la conosceva bene, ma qualche volta l’aveva vista all’università.Era una ragazza molto attraente, su questo non c’era dubbio con due grandi occhi neri da pantera, capelli corvini a caschetto, labbra carnose messe in risalto da un rossetto rosso fuoco.Probabilmente era più bassa di Betta, ma aveva due gambe molto lunghe; quella sera indossava una giacchetta nera corta slacciata, sotto una maglietta scollata che metteva in risalto le tette, un poco più grosse di quelle di Bettina, inoltre quella sera indossava un paio di pantaloni a sigaretta che arrivavano fino alla caviglia e un paio di scarpe che permettevano di vedere il dorso del piede, fasciato da morbidi collant neri.Le due furono presentate e, Elisabetta, sempre cosi’ spigliata, si sentiva un po’ in imbarazzo; ma ben presto legarono e si trovarono a parlare del più e del meno.Era l ‘ ora di cena e Betta si ritrovo’ vicina a Stefano, uno dei ragazzi carini che lei non conosceva, davanti pero’ aveva Anna, e preferì passare la serata a chiacchiere con lei piuttosto che conoscere lui.Era tardi ormai, ed Elisabetta sentiva il bisogno di riposare; andò a cercare Giulio.Lo trovo’ che chiacchierava animatamente con Stefano, quando la vide avvicinarsi le andò in contro:– Senti, siccome Stefano abita lontano… pensavo di dargli un passaggio…Era molto imbarazzato– Ma come!?! Prima dici che pensi a tutto tu, poi te ne esci con questa storia!– Scusa non so cosa dirti…Intervenne Anna, che era stata ad ascoltare tutto il tempo– Elisabetta, se vuoi ti do io un passaggio, tanto sono di strada, e comunque avevo deciso di andare a casa.– Grazie, sei molto gentile.– Allora e’ deciso – disse StefanoLe due erano cosi’ in macchina insieme, ed iniziarono a parlare e sparlare, in questo modo Betta venne a sapere che Stefano era una checca, e che quindi le storie su Giulio erano probabilmente vere.Il profumo di Anna era per tutta la macchina, e questo eccito’ molto Bettina, che inizio’ anche a bagnarsi; in questo modo i collant aderirono ancora di più alla figa, e questo non faceva che aumentare la sua eccitazione.Aveva voglia di spogliarsi e spararsi un lungo ditalino, magari facendosi aiutare da Anna, ma riuscì a resistere.Erano arrivate. Elisabetta scese– Vuoi venire su da me che ti offro qualcosaNon sapeva neanche lei dove aveva trovato il coraggio per quelle parole– Si – Rispose Anna; Bettina rimase a bocca aperta.SI trovarono in casa sua, Anna si accomodo’ sul divano– Allora cosa ti porto?– Un martini, secco– OkMentre si trovava in cucina a cercare l’alcolico le venne in mente la sua prima esperienza omosessuale.Era un periodo in cui i suoi rientravano sempre tardi per lavoro, lei aveva quindici anni, ed era già una bella ragazza.Una sera era sola in casa con sua sorella, Cristina che aveva da poco compiuto i diciotto, stavano guardando un film alla tv, e in quel momento c’era il bacio finale– Hai mai baciato qualcuno? – disse Cristina.– NoIn effetti, fino ad allora, non era mai stata con nessuno. Nel frattempo Cristina aveva già appoggiato una mano sulla gamba della sorella, che aveva indosso il pigiama,– Vuoi che ti insegni?Non sapeva cosa rispondere, ma non ce ne fu bisogno, in men che non si dica la più grande cinse a se l’altra, e con una mano sulla schiena e l’altra dietro la nuca inizio’ a baciarla.Poi con la lingua inizio’ a leccarle le labbra, fino a che Bettina non le dischiuse un poco; a quel punto la lingua di Cristina si fece strade nella bocca dell’altra, e inizio’ a farla roteare.Elisa non rimase ferma per molto, anche lei abbraccio’ la sorella accarezzandole i capelli, e la sua lingua “slumacava” con l’altra, andava a stuzzicarle il palato e l’incavo della guance.Rimanerono cosi’ per molto tempo, e Cristina si masturbo’ anche.L’episodio non si ripete’ più, o quasi; una volta al cinema, ma non se ne accorse nessuno, e una volta che le due fecero il bagno assieme.Nel frattempo Elisabetta aveva finito di preparare i bicchieri, e li stava portando in sala.Anna era seduta sul divano e cosi’ si sedette accanto a lei.Le porse il bicchiere e le loro mani si sfiorarono, si guardarono profondamente negli occhi, per alcuni attimi ci fu assoluto silenzio, poi Anna iniziò a parlare con estrema naturalezza.Ad un certo punto si alzò, chiese dove fosse il bagno e vi si avviò. Bettina si sentiva stranamente attratta da quella ragazza, ma non trovava assolutamente niente di male in quel sentimento, nonostante la sua educazione rigorosamente cattolica.Anzi, iniziò a sedersi nella maniera più sensuale possibile e a slacciarsi qualche bottone della serafina per mettere in evidenza il suo bel seno.Ripensandoci considerava stupido quel gesto, ma quando stava per riallacciarsi Anna stava ritornando, allora lascio’ tutto cosi’ come stava. Quando rientro’ si risedettero vicine e riiniziarono a parlare.Ad un certo punto Anna inizio’ a lamentarsi del dolore di piedi dovuto al tacco, e chiese se si potesse togliere le scarpe.Elisabetta non pensava ad altro che ai piedi nudi di Anna avvolti dai neri collant, e annui’ timidamente con il capo.Anna allora si chinò lentamente ed iniziò a sfilarsi delicatamente le scarpe, tutto con un ‘ aria molto sensuale ed un malizioso sorriso sulle labbra. Infine, con un gesto grazioso, portò entrambi i piedi sul divano.Elisa era sorpresa ed eccitata allo stesso tempo; guardava prima il volto di lei e poi i suoi piedi.Non sapeva cosa fare, ma fu il suo istinto che fece tutto.Portò inconsciamente una mano su un piede, ed iniziò a massaggiarlo, quasi ad accarezzarlo.Anna la guardava sorridendo, cosi’ Bettina fece lo stesso con l’altro.Poi si tolse anche lei le scarpe, si mise appoggiata al guanciale, con una ginocchio sul divano, in modo da poter portare i piedi di lei sul suo grembo, in questo maniera poté massaggiarli meglio, in quel momento cercò di ricordare come i suoi fidanzati le massaggiavano i piedini, e provò anche lei a fare lo stesso.Anna sembrava! Soddisfatta, ed era accaldata cosi’ si tolse la giacca e la lasciò cadere a terra; una manica della magliettina che portava sotto scivolò, mostrando una parte del suo capezzolo, ormai durissimo.Betta iniziò a dedicarsi ad un solo piede, e cosi’ l’amica portò l ‘altro verso il viso di lei, lo passò sulle sue guance, le stuzzicò l ‘orecchio, le accarezzò le labbra; a quel punto Elisabetta lasciò il piede e apri’ la bocca per ciucciare l ‘ altro come se fosse un cazzo.Lo lecco’ prima sopra e poi sotto, baciò il tallone e le caviglie, ed inizio’ a ciucciare l ‘alluce.Quasi limonava con quel piede, e presa dall ‘eccitazione si slaccio’ le bretelle del vestito, si portò la serafina fino al collo, e si abbassò il reggiseno, in questo modo poté palparsi le tette e tirarsi i capezzoli turgidissimi.Anna, che aveva guardato la scena, tolse il piede ormai zuppo dalla bocca, ed iniziò a passarlo sulle tette dell’ amica.Anche Bettina si sdraiò sul divano, e così Anna poté mettere la gamba libera sotto la gonna di lei per farle piedino, mentre pure lei aveva iniziato a massaggiarle i piedi.Ad un certo punto Anna si fermò, si levò completamente la maglietta mettendo in mostra il bel seno, poi si avvicinò a gattoni ad Elisabetta, le tolse la serafina, poi mettendole una mano dietro al collo, ed una su una tetta, iniziò a baciarla, lentamente; dischiuse un poco la bocca e diede piccoli colpettini con la lingua alle labbra della compagna, facendoli seguire da un lungo bacio profondo e bagnato.Bettina, presa dall’eccitazione mise le mani sul culo dell’amica, ed iniziò a palparlo rudemente.Non sapevano dire per quanto continuarono, ma ad un certo punto si fermarono.Anna si mise in ginocchio, col sedere sul ventre dell’altra, che nel frattempo aveva iniziato a palparle le tette a piene mani; da questa posizione iniziò a slacciarsi i pantaloni, e alzandosi un poco, riuscì anche a sfilarseli.Betta poté così vedere le belle gambe dell’amica, non molto lunghe, ma ben tornite.Notò anche che sul cavallo dei collant c’era un alone, dovuto probabilmente all’eccitazione, che rendeva le calze particolarmente attillate in modo da osservare che pure lei era senza mutandine.La bruna slacciò poi il vestito della bionda, glielo tolse completamente, così come le sfilò completamente il reggiseno.Poi si sdraiò completamente su di lei, mettendo a contatto i loro seni, e strusciando le gambe facendo quel rumore che fanno i collant quando si sfregano, e in questa posizione riiniziarono a baciarsi, durante lo scambio di effusioni amorose le due si rigirarono e questa volta fu Elisabetta a smettere per prima.Si alzò in piediVieni con me… – e così dicendo prese la compagna tra le braccia (anche se con un po’ di fatica), e in questo modo, come due sposini, si avviarono verso la stanza da letto.Bettina la appoggiò docilmente, e accese la luce soffusa di una lampada.Anna osservò la stanza, e notò che sembrava quella di una bambina, piena di peluche e con i muri colorati di rosa e rosso, ma la cosa non faceva che eccitarla.Elisa si mise in ginocchio su di lei, la guardò un poco negli occhi, poi si sdraiò ed iniziò a baciarla sul collo.Ogni tanto dava un bacio leggero, ogni tanto le si attaccava con le labbra come per farle un succhiotto, e poi la leccava tutta.Piano piano arrivò al mento e poi alle labbra , a quel punto tirò fuori la lingua, e così fece l’altra, e le due iniziarono a “limonare fuori dalla bocca”.Elisabetta poi avvicino le sue tette alle altre, e prese i cappezzoli di entrambe tra il pollice e l ‘indice, e stropicciandoli a più non posso. In questo modo Anna, che si stava masturbando di sotto i collant, fu presa da un forte orgasmo e iniziò a emettere dei fortissimi urletti, tanto che l ‘altra fu costretta a tapparle la bocca per non far svegliare tutto il vicinato.Grazie ! – disse alla fine– Ora voglio che mi fai godere tu,- disse Elisa- voglio che me la lecchi.-– Si.Elisabetta si sdraiò aprendo le gambe, e stava per sfilarsi i collant, quando l’altra disse– No, non così.Si avvicinò a lei e, nonostante le unghie fossero perfettamente curate e tagliate, riuscì a praticare un piccolo foro nelle calze, che allargò poi per tutta la lunghezza dello spacco della fica.Finito di fare questo si mise il medio in bocca, e tirandolo fuori tutto bagnato lo avvicinò alla figa bollente della morosa; e, con un rapido gesto lo infilò completamente.Bettina, che le aveva messo le cosce intorno al viso, premeva sempre di più con i talloni, e a questo punto Anna iniziò a fare avanti e indietro con la mano, e tirando fuori il clitoride con l’ altra, iniziò a leccarlo come solo una donna sa fare.Quando ormai Elsabetta stava per venire si fermò– Ma cosa fai? Perché hai smesso?!?Anna la guardò per un attimo, poi si sedette davanti a lei, le prese i piedi e se li mise sulle spalle, baciando e leccando prima uno e poi l ‘altro; e, con un suo piede ancora avvolto dai collant, iniziò a masturbarla, accarezzandole le labbra e il clito, e facendolo entrare un poco come un piccolo cazzo.A quel punto Betta provò uno dei migliori orgasmi della sua vita, e tra dolci mugolii si accasciò sul letto.Anna invece incrociò le gambe, e incurvando la schiena a più non posso iniziò a leccare gli umori che l’amica le aveva lasciato sul piede.Poi si sdraiò accanto a Bettina, le prese una mano e vide che stava per addormentarsi, allora si misero sotto le coperte, si abbracciarono teneramente incrociando le loro gambe e si addormentarono dandosi un ultimo bacio sulle labbra.Erano quasi le dieci di mattina, quando Anna si svegliò ridendo a causa di uno strano solletico alla fica; aprendo gli occhi vide che Elisabetta stava lacerando i suoi collant come aveva fatto a lei la sera prima.Betta si alzò poi di scatto e si mise a cercare in un cassetto, quando se ne uscì con in mano un vibratore.Era nero, senza marce, abbastanza flessibile, ma la cosa più interessante era che poteva essere introdotto da entrambe le estremità.– Ti piace? – Disse Bettina– Dove l’hai preso?– E’ un regalo di un mio ex, per l’8 marzo. Pensa te che tipo…Le due iniziarono a ridere, poi la bionda salendo sul letto si avvicinò alla compagna, leccandola e strusciandole le tette dappertutto, ma con particolare attenzione verso quei piedi che la sera prima le avevano dato tanto piacere.L ‘altra, mugolando si eccitava sempre di più.– Finalmente ti stai bagnando!E così dicendo Elisa iniziò a leccarle la figa. Poi prendendo il vibratore che aveva lasciato in fondo al letto disse:– Ora voglio provare una cosaPrima lo leccò per tutta la sua lunghezza, poi iniziò a pomparlo e infine, quando era ormai zuppo lo avvicinò al clitoride dell’amica, che si stava bagnando sempre più, ma quando ormai stava per raggiungere l ‘orgasmo smise.– Ora mettiti così.Disse Elisabetta, e prendendole le caviglie le sollevò le gambe, come se dovesse farle fare una capriola, portandole le ginocchia fin sopra il seno.Dopo prese il dildo, ancora lubrificato dalla saliva, e avvicinandolo alle grandi labbra lo fece scendere lentamente per quasi la metà della sua lunghezza.Grazie a questa posizione poté sedersi sul suo culo, prendendo dentro l’altra metà. In questo modo potevano anche palparsi le tette a vicenda; ma mentre Elisa lo faceva con le mani ed un po’ di saliva, Anna, che era molto slegata nei movimenti, riusciva a farlo con i suoi piedini, prendendole i duri capezzoli con le dita e i morbidi collant.In questa posizione, comunque, il piacere fisico era minimo, in quanto il vibratore era uno di quelli che “non vibrava”, ma il piacere emotivo era molto alto, in quanto le due ragazze si sentivano ognuna la parte attiva che prendeva l ‘altra, e i mugolii delle due non facevano altro che aumentare l ‘eccitazione in ognuna.E così , tra gridolini e strilletti le due, muovendo in cerchio i propri bacini e strusciando tra di loro le fiche e il clitoride vennero in un fantastico orgasmo.Tolto il vibratore le due si misero nella posizione del 69 per leccare i propri umori.Dopodiché si sdraiarono un po’ sul letto, limonando, palpandosi le tette e il culo.Decisero poi, per riprendere le forze, di fare colazione.Si recarono in cucina con l ‘abbigliamento di quando avevano scopato, cioè nude se non fosse per un paio di collant, neri per Anna, marron per Elisabetta, con uno spacco all ‘altezza della figa; dopo aver preparato la tavola, si sedettero una di fronte all ‘altra a mangiare, ridere e scherzare.Ad un certo punto però Anna decise di fare il piedino all’altra, prima accarezzandole il piede, poi la caviglia e poi, salendo, massaggiandole l’esterno del polpaccio.E così fece Elisabetta.Le due, salendo sempre più in su arrivarono ben presto alla figa, e qui non riuscirono più a fermarsi.Guardandosi negli occhi si masturbavano sempre più velocemente, ognuna con la mano sul piede dell’altra per poterlo guidare, e, alla fine, le due vennero quasi in contemporanea.Era ormai mezzogiorno, e Anna doveva tornare a casa per dare sue notizie; avrebbe detto la verità, cioè che aveva dormito da un ‘amica.Poi una volta raccolti i vestiti sparsi per la casa iniziò a rimetterseli, ma quando stava per infilarsi i pantaloni si fermò, guardò Elisabetta e le disse:– Non è che hai un paio di collant da prestarmi?-
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6 anni fa
Katia_sexy,
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Dopo l’incontro casuale in un hotel, la mia sottomissione totale
Sembrava che Andrea avesse gradito molto il nostro primo e totalmente inaspettato incontro. Il gioco delle parti tra “maestro” e “troia” che mi aveva imposto lo aveva catturato.
Dopo quella esperienza, siamo rimasti in contatto. Ci siamo rivisti, saltuariamente, per brevi chiacchierate o passeggiate nella mia città, ma nulla di più.
Però, il mio telefono era sempre assediato dai suoi messaggi:
"Mi è piaciuto molto, ci penso ancora ...."
"Ho fame di sesso"
"Ti voglio"
"Il mio cazzo ti vuole" .... ecc.
I suoi messaggi innescavano in me sempre un'immediata eccitazione; se il mio amico reclama la mia presenza, e non solo quella …. allora perché non vederci ancora, anche a me la serata era piaciuta molto.
Sapevo che lui si trovava, per lavoro, vicino la mia città, ed avendo la casa libera, gli scrissi un messaggio:
“Ciao, come stai? Puoi venire a casa mia stasera verso le 17:00."
La risposta fu quasi immediata:
"Finisco di lavorare alle 17:00, sarò a casa tua alle 17:30, va bene? "
"Certamente!" Risposi
E lui: "Fantastico, non vedo l’ora!"
Mi preparo per l’appuntamento con una certa trepidazione, attendo l’arrivo dell’ora.
Alle 17.30, puntualissimo, Andrea arriva e suona al mio campanello.
Io apro e, invitandolo ad entrare, dico:
- Ciao, come stai? Ti ho pensato tutto il giorno!
E lui:
- Ha sì? Stavi pensando cosa in particolare? – entrando in casa – Bello qui, è molto più accogliente del posto del nostro primo incontro!
Andiamo in soggiorno, io faccio strada e, lui sorridendo, già inizia a toccarmi il culo.
All’improvviso, sorprendendomi, mi prende con forza ed appoggiandomi con la faccia contro il muro, spinge il suo cazzo, già semiduro, contro il mio culo.
Iniziando lo stesso gioco delle parti del primo incontro, dice:
- Allora, ti piace il mio cazzo? Sei una troia affamata?
Ed io:
- Sì .... sì .... lo voglio ...
Andrea:
- Prendi il mio grosso cazzo, ti renderò la mia troia personale.
Ed io, accondiscendendo:
- "Hmmmm si.
Andrea, tirandomi per i capelli, dice:
- Sì chi!? …. Cosa!?! …. Sì che? Chi sono io?
- Ahi, mi fai male ….. mi dispiace! …. Sono la tua troia! ….. Scusa padrone, mi dispiace!
Andrea lasciò i capelli e, prendendo la mia mano, la infilò nel suo cavallo dicendo:
- Così vedi, ti insegnerò a essere molto saggia e obbediente.
- Sì, maestro. –
Io sbottono il pantalone, mi sfilo i jeans e resto con le natiche scoperte.
Andrea:
- È rotondo, un bel culo da troia ... vedi quanto sei puttana?
- Sì maestro, così va bene?
- Togliti tutti i vestiti!
- Sì, maestro.
Mentre mi spogliavo, Andrea si siede sul divano e mi guarda, masturbandosi.
Una volta nudo, mi avvicino a lui e, rimanendo in piedi, aspetto i suoi ordini.
Andrea, come se fosse un istruttore, dice:
- Oggi sarà più bello, e sicuramente consolideremo la nostra relazione sessuale. Oggi ti insegnerò come diventare una vera troia. Devi imparare a donare te stesso a me. Hai preso già il mio cazzo nel tuo culo da cagna, tu sei la mia femmina, la mia troia.
- Sì maestro.
Mi ritrovo completamente nudo davanti ad Andrea, consapevole del mio ruolo. E lui:
- Conducimi, cagna, nel tuo bagno …. ed entra nella vasca. Una volta entrato nella vasca, ti spiegherò cosa ti attende.
Continuando, arrivati in bagno ed entro la vasca, Andrea dice:
- Ora ti laverai il culo. Prima di ciascuna delle nostre scopate ti farai un clistere davanti a me – e tirando fuori da una busta che aveva con sé una siringa da clistere, continuò – riempila piena di acqua tiepida e poi infilala nel tuo culo. Poi, lascia scorrere l'acqua dentro, così avrai un piccolo culetto pulito e già rilassato per quello che ti aspetta.
Io, con un cenno di sottomissione, dico:
- Posso rifarlo, perché già prima del tuo arrivo, ho fatto un clistere per essere pronto. Ma se vuoi eseguo le tue istruzioni, lascio che l'acqua rientri nel mio sedere per soddisfarti.
Andrea afferma:
- Sono un po' deluso!!! Ma non fa nulla, piccola troia, andiamo nella stanza da letto!
Mi alzai timidamente dalla vasca da bagno e, insieme, raggiungemmo la stanza da letto.
Andrea si spoglia a sua volta. Tira fuori una bottiglia di lubrificante, un guinzaglio e un plug anale dalla busta. Mi lega il guinzaglio al collo. Afferra la bottiglia di lubrificante e ne versa qualche goccia sul mio culo. Poi con le dita lo massaggia.
Una volta ben lubrificato, spinge il plug anale dentro.
Mi lamento per il leggero dolore e ….. piacere all'ingresso del sextoy.
A quel punto, Andrea:
- Ecco cosa sei, una cagna, ora succhia il mio cazzo!
- Sì maestro!
Mi girai e cominciai a pomparlo .... finalmente …. tutto sta andando bene, per il momento, mi lascio andare nelle sue mani, mi piace sentire il suo pene.
La mia bocca prende il suo cazzo, la mia lingua sul suo pene va su e giù, partendo dalle palle fino al prepuzio. Inumidisco abbondantemente e succhio appassionatamente, mostrando di apprezzare la sua minchia.
Lui geme piano mentre lo succhio, e dice:
- Sei molto troia, sei una buona bocchinara, una brava scolara ... cosa direbbero i tuoi amici se ti vedessero succhiare un uomo?
- Direbbero che sono una puttana ….. – risposi.
E saggiamente continuai nella mia opera …. lui:
- Ti piace il cazzo eh, ma leccami anche le palle e il culo ora.
Dicendo questo, spinge la mia testa verso le sue palle e la infila tra i suoi glutei. Con la lingua accarezzo il suo ano.
Mi piace davvero fare la troia. Lecco il buco, le palle e l’asta sempre con più convinzione, come un vero pazzo.
Andrea, sempre più infoiato:
- Prendi il mio terzo piede! Continua piccola troia, ora stai scherzando con il fuoco!!!!
A quel punto, prendendo la mia testa tra le sue mani, incomincia a pompare il suo cazzo dentro la mia bocca. Sento il suo pene sempre più in profondità e sempre più veloce.
Andrea, dopo qualche minuto di pressante stantuffamento, infoiato come non mai, mi dice:
- Questa volta ti farò assaggiare il mio seme, goditelo tutto e ingoialo grande puttana.
Continua il suo martellamento, aumentando il ritmo, fino a quando, con una enorme gemito di piacere, sento i suoi intensi flutti di sperma dentro la mia bocca, fin giù nella gola.
- Aaaahhhhh, siiiiiii, uuuuHHHHH, ti piace il mio seme?
Un gusto caldo, intenso, aspro ma molto godurioso pervade la mia bocca, una sensazione intensa di piacere mi assale. Leccando le ultime gocce rimaste sulle mie labbra, rispondo:
- Siiii!!! Meraviglioso!!! Lo desideravo dall’altra volta.
Dopo un poco, liberando la mia testa, mi dice:
- Sei una buona leccatrice, sei stata brava, ora puoi salire sul letto per soddisfare di nuovo il tuo padrone.
Io mi alzo, riprendendo fiato. Mi inginocchio sul letto. Mi unisco a lui sdraiandomi accanto.
Lui, tira di colpo il guinzaglio, e mi dice:
- Mettiti carponi, ora ti fotterò …. troia.
Incredibile!!!!! Il suo cazzo, pur avendo eiaculato da poco, è di nuovo duro e quasi in tiro completo, impressionante.
Come una vera puttana, mi preparo ad accogliere il suo cazzo.
Lui mi allarga le natiche, mi toglie il plug anale rivelando l’ano. Mi versa un po' di lubrificante sul buco, poi versa altro olio sul suo pene, e dice:
- Ora diventerai davvero una femmina.
- Sì maestro".
Andrea preme dolcemente il suo pene sul mio ano …. io lancio un breve lamento …. ma lui va avanti piano piano.
Mi lamento con più intensità per via del dolore che mi provoca, in fondo non è mai più stato oggetto di attenzioni dall’ultimo incontro con lui. Ma lui, con decisione:
- Rilassati, non ti agitare, il tuo culo è fatto per dare il benvenuto al mio cazzo."
- Haaaa .... sì maestro, il mio culo è tuo!
E lui:
- Il tuo culo è mio? Mi stai chiamando!
E dando uno schiaffo violento sulle natiche, il suo cazzo scivola dolcemente, ma sicuro, nel mio culo ... e lui:
- è stretto, è delizioso!
Comincia una serie di andare e venire e aumentare gradualmente la velocità e l'intensità.
- "Maestro Hmmmm!!!!! Mi piace essere scopato da te …. sì, fottimi forte!
- Ti piace puttanella …. Eeeeeeh!!!
Mentre mi fotteva, cazzeggiava con il guinzaglio .... Andrea aveva capito che mi ero arreso completamente, accettando incondizionatamente il mio ruolo di troia, di donna sottomessa. E quindi, mi ordinava:
- Sulla schiena, alza ed allarga le gambe!
Eseguo immediatamente. Mi prende come missionario. Lui mi guardava negli occhi mentre pompava selvaggiamente il mio l'ano. Ed io
- ... "Hmmmmm ….. hooooo ….. si maestro!!!!"
I nostri due corpi sudati ora sono incollati l'un l'altro, il cazzo è bestiale. Mentre si muove nel mio culo, lui sente il mio cazzo sulla sua pancia ... è duro, molto grosso .... gli piace. E dice:
- Sei una vera troia.
- Ti piace …. padrone! – rispondo.
- Si, sei la mia troia, voglio godere del tuo culo!!!!
E lo infila tutto dentro, fino alle palle che sento sbattere ritmicamente sul mio di dietro.
Continuando, dice:
- Voglio vederti venire con il mio cazzo dentro il tuo culo, e poi sarai completamente mia!
Io, eseguendo il comando, con una mano, accarezzo il mio glande fino a venire ed inondare, la mia pancia e la sua, di sperma.
- Hmmmmmmmmm!!!!!!!! Hooooo ….. siiiii!!!!
E lui:
- Vai, godi, troia!!!!
Sempre più eccitato, nel vedere questo spettacolo, continua la sua folle cavalcata nel mio culo, sento il suo cazzo sempre più dentro e duro dentro di me.
La sua pressione sale, sento che sta per arriva e adatto il ritmo dei miei movimenti a quelli del suo cazzo per fargli raggiungere l’orgasmo.
Non ci è voluto molto ad Andrea a venire nuovamente, svuotando nel mio culo tutto il suo sperma.
- Hhhhhmmmmmm …. Il mio cazzo spruzza ….. booooo!!!! Piccola puttana!
Dice Andrea.
Dopo qualche minuto di rilassamento, appoggiato su di me, ritira il suo cazzo dal mio culo. Il suo sperma defluisce dal culo ..... quindi, senza dire una parola, esausto della doppia eiaculazione, va verso il bagno per lavarsi.
Torna, e dice:
- Troia …. vai a lavarti anche tu!
ed io, ubidiente:
- Sì maestro.
Vado in bagno con ancora il suo e il mio sperma che gocciola tra le mie gambe ....
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6 anni fa
Al2016,
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Ultima visita: 3 giorni fa
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Lei - 3
e infatti,il giorno seguente, appena entrò nella stanza, il maialone partì in quarta a raccontare anche nei minimi particolari quello che era successo: le mail, le foto, la telefonata, tutto, tutto... sentirmelo raccontare da lui mi faceva impazzire, rivivevo l'eccitazione che avevo provato la sera prima, mi sembrava di vedere mia moglie con i capezzoli durissimi e la fica gocciolante mentre si faceva sditalinare il culo da me per far godere lui... il porcone mi fece vedere le foto di mia moglie e le proprie mentre io fingevo di vederle per la prima volta e, infine, dovetti andare al bagno a sfogarmi sborrando da bestia...
quella sera tutto si ripeté: mail, telefonata, foto... e godemmo ancora, tutti e e tre, tantissimo...
oramai il nostro era diventato un appuntamento fisso, non ogni sera ma quasi: mail, foto, telefonate, e poi il suo resoconto al mattino...
ma a me piace giocare col fuoco... e così una sera chiesi a mia moglie che venisse ad aspettarmi davanti all'ufficio, poi saremmo andati fuori a cena... uscii assieme al mio collega, feci le presentazioni e lo invitai a bere un aperitivo con noi ... vidi subito come guardava la mia lei, con un interesse chiaramente erotico, la carezzava con gli occhi, le fece mille complimenti e apprezzò la sua bella voce (forse l'aveva riconosciuta ma non ne era certo? chissà...)
al ristorante lei mi disse che il mio collega era proprio un bell'uomo e le ricordava per certi modi di dire e per certi tratti il suo amante virtuale...
in ufficio, il giorno seguente, lui buttò lì. con noncuranza, altri complimenti su mia moglie, che io accettai con un sorriso a dimostrazione che ne ero compiaciuto; poi mi disse che ero molto fortunato, con una moglie così bella e un'amante come l'altra, così calda, così porca... gli dissi che veramente anche mia moglie era un femmina molto calda e non meno porca...
beh, sbottò: allora non sapevo proprio quanto io fossi un uomo molto molto fortunato, eheheh...
seguirono altre bollenti serate telefoniche e in ufficio gli spiegai che - ora che faceva caldo - mia moglie ed io andavamo a trascorrere i week-end appena oltre confine, in un resort naturista a pochi chilometri di distanza...
disse di conoscere il posto e che lo frequentava pure lui, magari - chissà - ci potevamo incontrare... ero sicuro che non ci fosse in realtà mai stato, ma ero altrettanto certo che al sabato sarebbe arrivato in spiaggia...
e così fu...
eravamo da poco stesi al sole, tutti nudi, che arrivò sulla spiaggia pure lui, guardandosi attorno... ci vide, rallentò, e camminando lentamente venne verso di noi, come se si trovasse lì per caso... sorrisi, saluti, lo invitai a stendersi lì accanto ... invito subito accettato, ovviamente...
chiacchiere a ruota libera, occhiate carezzevoli ma indiscrete di lui, sbirciatine di lei verso il membro del mio collega (chissà se, ora che stava iniziando a gonfiarsi, lo riconosceva? nelle foto glielo aveva visto soltanto duro...)
la mia maialina prese a passarsi l'olio solare sul corpo con studiata lentezza, dappertutto, anche nelle parti più intime, poi mi chiese che le ungessi la schiena e io lo feci passando la mano carezzevolmente anche all'interno delle cosce e sulle chiappe, guardando bene il mio amico, al quale sapevo quanto piacesse il culo... infatti il suo uccello era sempre più grosso...
chiacchiere, un tuffo, una nuotatina, ancora sole...
lui sapeva di avere un bel manico e lo ostentava, lo sfiorava con la mano, carezzandosi le palle di tanto in tanto...
lei pigramente si crogiolava al sole e si passava la mano sul corpo, soprattutto sui seni, sui grossi capezzoli scuri, come se avesse troppo caldo, e allargava le cosce con finta noncuranza per fargli vedere la fica...
decidemmo di mangiare qualcosa al grill della spiaggia, sotto l'ombrellone...
io e lui coperti da un asciugamano, lei con un pareo leggero annodato al collo, che ad ogni passo si apriva lasciando intravvedere il leggero boschetto di pelichiari, morbidissimi...
naturalmente lui le si sedette accanto...
girandomi opportunamente riuscivo a vedere il suo ginocchio che si spostava a toccare quello di mia moglie e lei non spostava la gamba, anzi... e sono certo che la la mano sinistra di lui passava lentamente dal suo ginocchio alla coscia di lei... le sue manovre mi eccitavano e sentivo l'uccello gonfiarsi, ma per fortuna era coperto dall'asciugamano, ed ero certo che anche lui fosse vicino all'erezione...
continuavamo a scherzare, mangiando e bevendo sotto l'ombrellone...
dopo il ritorno in spiaggia, il pomeriggio trascorse fra chiacchiere e risate e belle nuotate;
tutti nudi sotto al sole, lei eccitata e frizzante, lui chiaramente voglioso, al punto che fu costretto più volte a stendersi sulla pancia per nascondere l'erezione prorompente, io per ben due volte, fingendo di essermi impigrito, lasciai che andassero da soli in mare... li vedevo in acqua e immaginavo che lui la toccasse e che lei pure allungasse la mano a provare la sua virilità e quest'idea mi eccitò tanto che anch'io dovetti stendermi a pancia sotto per nascondere l'uccello che mi diventava durissimo...
dopo il tramonto, una doccia e tornammo al nostro bungalow, dovevamo vestirci per andare a cena al solito grill sulla spiaggia, io con maglietta e shorts, mia moglie con abitino nero, praticamente una canotta - e neppure troppo lunga - sul corpo nudo e abbronzato...
cenammo mentre il sole si tuffava in mare poi restammo ad ascoltare musica sotto la luna e lui naturalmente la invitò a ballare... e come la stringeva, i loro corpi aderivano l'uno all'altro e lei lo lasciava fare... io intanto mi eccitavo solo a vederli così stretti a dondolare... bevemmo abbondantemente, eravamo tutti e tre un po' brilli e molto allegri...
infine, quando oramai era molto tardi, il grill chiuse e noi passeggiamo sulla spiaggia, poi lui ci accompagnò al nostro bungalow e lì, inaspettatamente, osò chiedere a mia moglie il bacio della buonanotte, che lei fu rapida a concedere...e fu un bacio molto molto profondo, diciamo pure una lunga slinguata... tanto la scusa sarebbe certamente stata che eravamo tutti un po' ubriachi...
a letto, lei non volle che la toccassi, non volle rispondere alle mie domande su di lui, ma nel buio sentii che si sditalinava--- e godeva...
la domenica arrivammo in spiaggia tardi e lo trovammo già lì e tutta la giornata fu la copia conforme del sabato... nessuno accennò al bacio della buonanotte... loro andarono da soli a nuotare e notai che stavano via molto a lungo... la cosa ovviamente mi eccitava assai...
tornammo a casa poco prima della mezzanotte... molto stanchi, ci addormentammo subito...
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6 anni fa
bobo45sex,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Lei - 2
...il giorno dopo il zozzone mi raccontò tutto, per filo e per segno e mi fece vedere le foto sue e le foto che io stesso avevo fatto a mia moglie... questa situazione mi faceva impazzire, sentivo l'uccello che mi si gonfiava nei calzoni, sapendo che anche lui - esibizionista com'era - si stava arrapando nel raccontarmi i particolari e nel commentare quello che era successo... non faceva che lodare ogni parte del corpo della mia signora e poi mi fece notare che non poteva aver fatto da sola le foto, viste le posizioni, quindi immaginava che fossero state scattate dal cornuto e lo faceva andare fuori di testa la sola idea che la porca si facesse fotografare dal marito in quelle pose oscene per spedirle a lui ed eccitarlo fino a farlo sborrare... non osavo dirgli che quella era mia moglie e che il fotografo cornuto ero io e che ero anch'io col cazzo duro proprio perchè lei si faceva fotografare da me per eccitare il suo amante virtuale...
se solo lui avesse saputo che ascoltandolo mentre diceva tutte quelle porcate su di lei temevo di sborrare nelle mutande per l'eccitazione!
sperava che la mia "amica" mi rivelasse tutto, ma io gli dissi che finora non mi aveva detto nulla e nemmeno il marito aveva lasciato trapelare alcunché... peccato, mi spiegò, perché a lui sarebbe piaciuto sentire cosa ne pensava il cornuto, anzi gli sarebbe piaciuto chiavarla mentre lui li spiava e si masturbava, ascoltando le loro porcate e guardando come la moglie godesse con un vero maschio... tutto le piaceva di lei, soprattutto le tette e il culo, che lo faceva sbavare dalla voglia di sfondarlo... finì che andai al bagno a farmi una gran sega, per evitare di venire nei calzoni...
prima di venire via dall'ufficio mi disse che quella sera l'avrebbe chiamata perchè voleva a tutti i costi convincerla a parlare al telefono; ed io, tornando a casa, passai in un negozio e acquistai un telefono da quattro soldi proprio per questo scopo...
a casa, lei tutta agitata: chissà se il misterioso porcone avrebbe chiamato... non si era fatto vivo sulla chat quel pomeriggio, magari si era stufato, forse lei non gli piaceva, chissà quante donne contattava solo per farsi mandare le foto, e poi spariva... io la rassicurai, vedrai che ti contatta di nuovo, vedrai... e le rivelai che avevo preso un telefonino apposta, dato che ricordavo che lui voleva sentire la sua voce ... ed ero certo che il maialone avrebbe ben apprezzato la bella voce bassa e modulata della mia signora, una voce carezzevole e sexy...
mangiò poco e nervosamente, andando di continuo al pc per controllare la chat...
e finalmente ecco che il mandrillo si fece vivo...
in un attimo, l'atmosfera diventò bollente, il mio collega era su di giri e seppe far andare su di giri anche mia moglie che - a dir la verità- non aspettava altro... mentre lui le scriveva frasi oscenissime alle quali cui la porca rispondeva con righe altrettanto oscene (mai mai avrei pensato che fosse capace di scrivere certe cose...), io avevo infilato un dito sotto le sue mutandine e le stuzzicavo la fichetta, che era completamente fradicia ...
lui, come previsto, volle sapere se il marito era al corrente e se era stato lui a farle le foto, lei gli disse di sì, anzi gli disse che il cornuto era lì con lei e la stava toccando, perchè la sua fica era un lago al solo leggere le righe provocanti che lui le inviava... lui si scatenò, e chiese che si facesse strizzare i capezzoli dal marito e che immaginasse che lui stesse strofinando il cazzo duro fra le sue tette... lei si bloccò perchè la fica sembrava una fontana gocciolante... finalmente lui partì con la richiesta di telefonare e lei si fece molto pregare, poi gli diede il numero del telefonino che avevo appena portato a casa...
le chiesi di metterlo in viva voce... fu una cosa fantastica...
come avevo immaginato la voce di mia moglie lo fece eccitare al massimo e la conversazione prese una piega elettrizzante: lei gli spiegava che io la stavo palpando, che con una mano le strizzavo le tette e con l'altra le titillavo la fica, ma che lei immaginava di avere la sua grossa cappella che si strusciava sulle sue grandi labbra, di avere lui che le solleticava il clitoride, diceva che sognava di leccargli i coglioni e di passare la lingua su e giù lungo la sua asta grossa e dura, immaginava di scappellarlo piano e girare con la lingua attorno al turgido fungone che aveva visto nelle foto e che la faceva sognare...
lui ringhiava dal piacere , urlando al telefono che si stava smanettando e aveva il cazzo che scoppiava per lei, che si accarezzava le palle pelose e immaginava di intrecciare la lingua con la sua e di leccarle le tettone sode e di tuffare la testa in mezzo alle sue cosce
mentre io (il marito cornuto) tenevo spalancata la sua fica con le mani per permettergli di leccarla bene, fino in fondo...andammo avanti così molto a lungo, finchè lui le chiese se voleva prenderlo nel culo e lei nicchiava - ma era chiaramente un gioco, si capiva che era disposta a tutto - allora le impose di farsi mettere un dito nel culo dal cornuto e lei accettò,
io eseguii e presi a sditalinarle il buchetto (cosa che non avevamo mai fatto prima) e lei a quel punto squirtò come mai era successo... le dita infilate erano due, ora, e con l'altra mano mi masturbavo freneticamente... lui aveva capito benissimo che lei stava godendo come una vacca mentre ululando gli raccontava tutto al telefonino e io sentivo lui - a viva voce - che gridava di essere vicino al godimento e voleva sapere cosa le facevo e se me lo menavo... lei gli rispondeva che sì me lo menavo, ma il cazzo di lui che aveva visto in foto era più grosso e più duro del mio e che sognava di farsi sfondare il culo davanti a me.
quel punto anche lui sborrò, gridandole oscenità incredibili...
facemmo foto: gli inviammo la fica spalancata, il culo aperto, le tette con i capezzoli durissimi, svettanti... e lui inviò foto del suo cazzone in erezione e della sua sborrata sui peli della pancia... poi volle che le sborrassi sulle tette e fotografassi tutto e infine dovetti ascoltare le loro moine telefoniche, mentre tubavano come ragazzini porcelli, inviandosi baci...
fu una serata di inenarrabile piacere, lei era esausta ma soddisfatta, mai mai mai avevo visto mia moglie godere così bestialmente...
chissà cosa mi avrebbe raccontato il porco all'indomani, in ufficio... sulla mia "amica" e su quel cornutone di suo marito...
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6 anni fa
bobo45sex,
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Un incontro sconvolgente in hotel
Per lavoro, ho trascorso alcuni giorni nella zona sud-occidentale della Sicilia. Dopo una giornata di lavoro e una piacevole cena, condita da molto vino, verso le undici rientravo nel mio albergo.
Entrando nella hall, notavo un tizio, seduto all'ingresso intento a leggere una rivista. I nostri sguardi, per alcuni secondi, si sono incrociati.
Stanco, un po' frastornato dal tanto vino bevuto, arrivo nella mia stanza, dopo aver provato più volte ad aprire la porta con la chiave elettronica e non riuscendovi, all'improvviso, vedo il tizio che era seduto al piano di sotto che scendendo dall’ascensore e vedendomi in difficoltà, mi dice:
- Non riesci ad entrare nella tua stanza?
- No ... - rispondo - sono un po' brillo e, probabilmente, o si è smagnetizzata o non riesco io a far funzionare la chiave per aprire la porta, mi toccherà scendere alla Reception.
E lui ….
- Fammi provare, l’aprirò io per te.
- Funziona!!! Potrò finalmente andare a dormire! – esclamai - Grazie mille, senza di te, sarei rimasto bloccato.
- Ma di niente, mio caro … mi risponde dandomi una pacca sulle natiche.
Imbarazzato, rispondo con un sorriso e un "buona notte".
Entrato nella stanza sentivo, dopo una giornata impegnativa, il bisogno di una doccia. Quindi, sistemo la giacca nell'armadio a destra dell'ingresso, mi denudo dai vestiti, prendo un asciugamano e vado in bagno.
Dopo una bella doccia, ancora molto alticcio per via del vino, sento bussare alla porta della mia stanza, mi avvicino e, prima di aprire chiedo:
- Chi è?
- Sono io, l’amico che ti ha aiutato ad aprire la porta della stanza.
Rassicurato, apro, pensando …. probabilmente ha da chiedermi una cortesia per qualcosa di cui ha bisogno.
Scusandosi, l’amico, presentandosi (si chiamava, almeno è quello che ha detto, Andrea) mi dice ….
- Ti va di parlare un po', non ho voglia di andare a dormire subito.
E poi, continuando, aggiunge …
- Ti ho notato al tuo ingresso in albergo e, quando mi sei passato d’avanti, mi sono sentito stuzzicare!!!
- Scusami?
Ribatto, molto perplesso.
E lui, senza nessuna remora ….
- Mi ha colpito il tuo sguardo e, poi, quando ti ho visto in difficoltà, il tuo bel culetto. Ho sentito una forte attrazione nei tuoi confronti. Mi hai invitato con il tuo atteggiamento!
- Ma no ... non ho fatto niente ...
Ho risposto balbettando con difficoltà
E lui ….
- Sono sicuro che sei una piccola troietta, dai ammettilo!
Ed io, farfugliando non sapendo cosa rispondere in quella situazione molto strana ed imbarazzante …
- …. io ... no … sì ... ma cosa dici ... no!
- Vedi, lo sapevo! La mia sensazione è giusta …
Senza dire null’altro, mi prende la mano e la porta sul suo cazzo, dicendomi ….
- Si sincero e rispondimi … hai già succhiato il cazzo almeno una volta?
Ed io con una strana sincerità rivolta nei confronti di un perfetto sconosciuto, minimizzando le mie esperienze, rispondo.
- Una solo volta, con un travestito con cui ho scopato ... era una mia fantasia che tentavo di esaudire ...
Poi, quasi per rifarmi una verginità inesistente, dissi
- Lui ha abusato di me …. io ero molto inesperto ……
Ma di cosa sto discutendo e giustificandomi, in una stanza d’albergo, con un perfetto sconosciuto, seminudo e con il suo cazzo in mano, anche se attraverso i pantaloni, in sostanza, con uno che vuole farmi il culo? ... Cosa mi succede?
Lui, da questo mio stato confusionario, prende coraggio e prendendo il mio braccio con la mano sul suo cazzo ... comincia a muoverlo massaggiandoselo attraverso i pantaloni ...
- Beh!!! vedi, che effetto mi fai ... se lo tiri fuori ti mostrerò come superare la noia dell’essere solo in albergo.
Tento di fermare i movimenti della mano da lui imposti ma, forse per il troppo vino o la troppa forza che mette lui, non ci riesco.
E lui, vista la mia opposizione, dice …..
- Ooooh, pensi che abbia finito con te? Non ho nemmeno iniziato a divertirmi con la mia piccola troia! Sei un po' frocio, sono sicuro che il tuo culo sia stato già preso!
Con queste parole, si abbassò i pantaloni e cominciò a strofinare il suo cazzo su di me.
Tento, con piccoli gemiti, a protestare …. ma, in effetti, non riesco a dire nulla ed a realizzare una vera opposizione.
Il piacere ha preso il posto della protesta e i miei gemiti sono più come “grida” di piacere.
La mia mente non pensa ad altro, l'alcol aiuta l'eccitazione ma con una sensazione di paura che mi impedisce di fare qualsiasi cosa.
Sono qui, di fronte al mio nuovo amico, in una stanza d’albergo, con l'unica reazione di un'erezione pazzesca …..
Lui comprende che non faccio niente per oppormi. Capisce che ha strada libera perché sono nella condizione di lasciarmi andare ... allora, mi prende dalle spalle girandomi, mi fa inclinare in avanti togliendomi l’asciugamano che mi copriva.
Con le mani, delicatamente, allarga le mie chiappe e sputa sul buco del culo, sento che la sua lingua mi attraversa le chiappe, umidendolo per bene.
Ansimando esprimo il mio piacere, con un lungo “lamento” di compiacimento che lo convince ad agire, ad andare oltre.
Senza neanche chiedermelo, prende il suo cazzo in mano e lo spinge delicatamente tra le mie chiappe. Dopo aver massaggiato, con il suo pene, il mio buco, con un movimento veloce e preciso, lo fa scivolare dentro il mio sfintere.
Mi fa male, urlo, ma lui mettendo la sua mano sulla bocca, per soffocare il mio lamento, dice ….
- tranquillo, non urlare, ti fotterò con calma e delicatezza, deve piacerti!
E, a quel punto, tutto cambia, il dolore è presente ma mi sento più tranquillo per quelle parole.
Il mio livello di alcol aiuta o c'è qualcos'altro?
Il dolore gradualmente lascia il posto al piacere e inizio a gemere dal piacere.
- Aaaahhhhh, aaaahhhhh, per favore …. piano ... aaaahhhhh ... fermati ... continua ….. siii …. ancora.
- Lo so che ti piace! Aiutami a scoparti ancora e ancora!
Ha detto baciandomi sul collo e schiaffeggiandomi le chiappe.
- Ed io …. si, si, mi piace ….. uuuhhhhh ... fermati ... si, continua ... continua …. padrone ... fottimi come una cagna ... mi fai impazzire!!!
Mi sta violentando un uomo totalmente sconosciuto e mi piace! Sono diventato una vera troia ... non sogno, è tutto vero!
Con tali richieste, il mio messaggio è chiaro e lui inizia a fottere il culo selvaggiamente.
- Si, cagna, ti piace, eh? Sei una vera puttana, hai voluto prendere il cazzo stasera, eh? ….. Dice schiaffeggiandomi sui glutei.
Completamente fuori di me, rispondo solo con gemiti, ma lui, ovviamente, vuole sentirmi dire qualcosa perché mi tira per i capelli e ripropone la stessa domanda:
- Non ho capito grande cagna. Rispondimi!
- Ooooohhh si, mi piace, ancora, ancora!!! Fammi diventare la tua puttana, mi piace essere scopata da te. Usami come vuoi!
- Oh, vuoi essere scopata? Perfetto, grande cagna perché è quello che faccio e che continuerò a fare! Scoperò il culo in tutte le posizioni possibili, prenderò la tua bocca e alla fine sborrerò dentro di lei!
Risposi ….
- Siiiii, mi piace. Farò qualunque cosa tu voglia!
Dopo diversi minuti, estrasse il suo cazzo dal mio buco e togliendosi completamente i pantaloni, sfilò la cintura e me lo legò al collo …. dicendo …..
- Questo è un guinzaglio per una troia! Inginocchiati e cammina col culo per aria fino al letto!
Esaudisco i suoi ordini, ormai completamente passivo alla sua volontà, mi esibisco a culo per aria come segno di sottomissione.
Strisciando, vado verso il letto … lui mi ferma si mette di fronte a me e, senza pensarci un attimo, mi mette in bocca il suo cazzo …. tenendomi la testa.
Non riesco assolutamente a muovermi, sento il suo pene strisciare dentro la mia bocca e, di tanto in tanto, colpire la parte profonda, entrando quasi nella mia gola. Assaporo i suoi umori.
Poco dopo, si ferma e mi ordina:
- Sul letto, sdraiati sulla schiena!
Poi si mette sopra di me e continua a infilarmi in bocca il cazzo, che si addentra sempre più in profondità in questa posizione.
La mia faccia viene coperta da sbavature e umori. Dopo circa 10 minuti, si ferma per darmi nuovi disposizioni.
- Mettiti in ginocchio appoggiando il petto sul bordo del letto!
Mi metto a quattro zampe, pronto, offrendo il mio culo.
Lui riprende a schiaffeggiarmi sui glutei. Poi, insultandomi e mi ordina di allargare le chiappe.
Esito un po', non sapendo cosa fare, sono giù dal letto, con il culo pronto.
Lui, con fare autoritario, dopo avermi messo inclinato contro il bordo del letto, le gambe dritte, allarga le mie natiche con le mani. In quella condizioni il mio culo e pronto e aperto.
Mi chiede, stranamente, il mio nome.
Stupito, gli rispondo – Luca - e in quel momento mi fa i complimenti con una frase che risuona ancora oggi nella mia mente.
- No, ti chiami Nadia, ti fotterò di nuovo il culo, entrerai in trance così ti piacerà! E sai perché? Perché le troie come te hanno bisogno di aiuto per scoprire chi sono, ma dopo, sono le migliori scopatrici!
Io, quasi inebetito tra i postimi dell’alcol e le sensazioni di essere posseduta, ribatto …..
- Cosa stai aspettando a penetrare il culo della tua cagna? Ho fame di cazzo, mi vuoi fottere o no? Sono qui per essere buono con te, fottimi, voglio il tuo cazzo!
Lui sputò di nuovo sul mio buco e poi mi schiaffeggiò le natiche, appoggiò il suo cazzo e, usando ancora la saliva per lubrificarmi, rapidamente, infilò il suo pene direttamente nel fondo del mio culo. Mi esce un lamento di piacere e dolore …
- Aaaahhhhhhhhh!!!
E lui
- Si urla, grande troia! Fammi sentire che ti piace…..
Ed io
- Oh sì, vai avanti, fottimi, ooooh si, va bene, adoro il cazzo, sono la tua troia!!!
E lui
- Eccolo, Nadia, sei una buona troia, incassi bene!
Di rimando, in modo quasi naturale mi viene da dirgli …
- Sì maestro, ancora, più forte, sono una puttana, adoro farmi scopare, appartengo a te! Fai quello che vuoi con me!
A queste parole, la sua forza nel penetrarmi, diventa sempre più potente, ritmica e veloce ….
- Ecco, prendilo nel culo, grande troia! Hai un bel culo da femmina, sei bravo a farti fottere! Oooohhhh ….. dannazione, mi stai facendo morire dal piacere ….. sto per venire!!!
Ed io, tra le forti sensazioni di piacere, mi tornarono in mente le parole da lui dette precedentemente …. e quindi gli dico …..
- Dai, volevi schizzare nella mia bocca? Vieni sono pronto a riceverti!
E lui ….
- Troppo tardi, siiiiii, siiiii, sto godendo!!! Oooooohhhh sì, ti inonderò il culo, è troppo bello, senti il calore del mio sperma!
Sento allora il suo pene che si svuota dentro di me e mi manda un enorme quantità di sperma nelle mie viscere, sento questo piacevole viscido caldo dentro di me.
Resta, così, dentro di me, con il cazzo nel mio culo per qualche minuto prima di uscire e, poi, mi ordina ancora ansimante, di masturbarmi e godere.
Non ho problemi a godere in pochi secondi, schizzando il mio sperma sul letto, nello stesso posto deve vi è già il suo.
A quel punto lui dice …
- sei una brava troia! Una puttana come te merita di avere sperma nel culo, avere sperma sul viso!
Strofina il suo cazzo sul mio viso, divertendosi a spargere il suo sperma dappertutto.
Mi vergogno ma sono eccitato, continuo a non muovermi, gli occhi chiusi, poi aggiunge di nuovo:
- Ora hai tutto quel buono sperma sulla faccia, leccalo!
Obbedisco, in qualche modo, con la lingua, cerco di recuperare lo sperma ...
Nel frattempo, lui si veste e prima di andarsene, dice:
- Vai a fare una doccia e vai a dormire grande troia, ma soprattutto non chiudere la porta, è possibile che ti rifaccia visita questa notte ...
Poi se ne va con una grassa risata.
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6 anni fa
Al2016,
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Ultima visita: 3 giorni fa
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Moglie padrona. femminilizzazione e devozione totale
Moglie Padrona. Femminilizzazione e devozione totale
Devozione totale (parte 1).
I rapporti tra me e mia moglie erano sempre rientrati nella norma: sesso da routine, un paio di volte al mese.
Una situazione che andava avanti da un bel po' di anni.
Talvolta però mostrava la sua tendenza dominante, chiedendomi di leccarle i piedi e l'ano; non nascondo che mi piaceva molto questo suo atteggiamento.
Poi, un giorno, mentre mi mordicchiava i capezzoli e mi accarezzava le natiche... La sua mano si spinse oltre... Mi porse un dito in bocca, chiedendomi di inumidirlo per benino, dicendomi che era meglio per me se lo facevo. Poi... Andò dritto alla meta e mi penetrò analmente.
Spinse con foga quel dito forzandomi lo sfintere. "rilassati" mi disse. E quando lo tirò fuori aprì un cassetto del suo comodino e prese un olio per massaggi che mi sparse nel solco tra le natiche, lubrificandomi tanto da non sentire più alcun fastidio quando cominciò ad andare su e giù prima con un dito, poi con due. Tutto questo mentre con l'altra mano, tenendomi per i capelli, mi spingeva la testa tra le sue gambe, ordinandomi di leccare tenendo il ritmo dei suoi "massaggi" anali al mio fondoschiena.
Questo "giochino" però era solo un preludio a ciò che mi sarebbe accaduto in seguito.
L'umiliazione
Tutto avvenne in una calda giornata primaverile.
Eravamo in soggiorno, io, mia moglie e Carla: la domestica; un'avvenente e giovane brunetta.
Io leggevo un libro sulla poltrona, mia moglie guardava la tv distesa sul divano e Carla stirava camicie.
Mia moglie mi chiese, di prenderle una bottiglia d'acqua per dissetarsi.
"per quale motivo dovrei prenderla io" le risposi. "anche io ho una gran sete! Prendila tu piuttosto" rimarcai, anche per far capire a Carla che c'è una gerarchia da rispettare in famiglia!
Mia moglie mi trafisse con lo sguardo. Si alzò di scatto, andò in cucina e tornò con due bicchieri.
Bene. Pensai. Ha capito che i miei ordini non si discutono.
Mi ero sbagliato di grosso, perché porse il bicchiere a Carla, e lo riempì, poi riempì il suo.
La guardai e le dissi "anche io voglio bere!".
"Certamente, sarai servito subito!" mi rispose seccamente.
Appena ebbe terminato di bere si avvicinò furiosa, mi afferrò per i capelli e tirandomi con un'impeto che non le riconoscevo, mi trascinò accanto all'asse da stiro...
Fece spostare Carla e mi fece piegare in avanti disteso sull'asse, praticamente a pecorina, e con decisione mi slacciò la cintura e abbassò i pantaloni.
"immobile!" urlò. "Non muoverti! Carla è giovane ed è giusto che sappia come vanno addomesticati I porci come te."
Mi tolse i boxer, afferrò la cintura e mi colpì sulle natiche, una volta, poi un'altra e un'altra ancora.
"chiedi subito scusa" disse.
"non ho nulla di cui scusarmi" le risposi seccato e imbarazzato.
Per tutta risposta mi disse di contare fino a 10 e mi giunsero altrettanti violenti colpi di cinta. Avevo il culo in fiamme, sentivo il calore dei colpi di cinta e percepivo persino i segni che certamente mi aveva lasciato. Poi sentii le sue mani allargarmi le natiche. E senza alcuna esitazione, sotto lo sguardo sorpreso di carla, mi affondò con decisione due dita nello sfintere!
Diventai di tutti i colori. La situazione era realmente imbarazzante. Umiliato davanti alla domestica! Mai avrei potuto immaginarmi una scena simile!
A Carla però sembrava che le luccicassero gli occhi a guardare mia moglie condurre la scena con tale veemenza.
"vedi? Bisogna schiavizzarli gli uomini quando provano a tirare fuori la testa dal guscio." disse mia moglie.
Con una mano mi teneva per i capelli a testa in basso con l'altra mi stantuffava l'ano. La mia posizione a pecorina sull'asse da stiro era esemplare: sodomizzato dalla mia padrona. Tanto che mi disse "da oggi in poi dovrai chiamarmi Padrona, siamo intesi?"
Volevo reagire, ma non ebbi neppure il tempo di aprire bocca che mi strappò la camicia di dosso e mi ordinò di stendermi con la schiena a terra, faccia all'aria.
Poi sussurrò qualcosa all'orecchio di Carla che subitamente, compiaciuta dall'oscena proposta, sollevò la gonna e si sfilò le mutandine.
La voce di mia moglie tuonò!
"Brutto porco schifoso. Avevi sete? Adesso ti accontentiamo. Berrai la stessa acqua che abbiamo bevuto noi." e scoppiarono a ridere tutt'e due.
"Non perderne neanche una goccia o per te saranno guai!".
Carla si accovacciò sulla mia faccia, mostrandomi in primissimo piano un folto ciuffo castano scuro.
non ebbi neppure il tempo di eccitarmi che un fortissimo odore di vulva umida avvolse le mie narici, poi un fiotto caldo mi riempì la bocca. Era salata, abbondante. Carla mi stava urinando nella gola! Dovetti ingoiare tutto, fino all'ultima goccia. L'umiliazione era fortissima. Io, il padrone di casa, obbligato a sottostare alle angherie di due troie che avevano deciso di rendermi inerme e succube urinandomi in bocca!
"da oggi in poi sarai il nostro cesso. Come vedi sappiamo come dissetarti" mi disse.
Avevo le narici fradice di urina e la vulva oscenamente aperta sulla mia bocca.
"Puliscila con la lingua. Porco!" mi ordinò mia moglie.
Leccai fino all'ultima goccia quella fica grondante. "e già che ci sei dalle anche una bella ripulita al buco del culo! dovrai cominciare ad abituarti..."
L'accontentai, passando e ripassando la lingua sulla rosetta anale di carla, liberandola da qualunque impurità.
Poi toccò a lei, la mia padrona. Si accovacciò con le gambe divaricate, mi afferrò la testa per i capelli reclinandomela all'indietro. "apri bene la bocca" disse. "Devo guardarti negli occhi mentre ti disseti e non voglio vedere neanche una goccia a terra".
"si padrona" le risposi. E spalancai la bocca.
Mi ritrovai davanti agli occhi le grandi labbra oscenamente aperte poi vidi
un'inarrestabile fontana di liquido caldo che mi inondò la gola. Deglutivo senza sosta.
"ti sto pisciando in bocca fottutissimo porco" "così impari chi comanda qui!"
Mentre mi riempiva la bocca intravidi che lei e Carla si scambiavano effusioni e si lasciarono andare in un lungo ed appassionato bacio.
Quei baci che a me negava sempre li stava dando a Carla, in un avvolgente abbraccio saffico.
Poi cominciarono a stringersi i capezzoli a vicenda ed a morderli...
Quella visione mi provocò un'erezione che mi fece distrarre. il liquido caldo e salato mi fuoriuscì dalla bocca e si riversò, sul pavimento. Non ce la feci, avevo già bevuto abbondantemente la pioggia dorata di Carla.
Questo scatenò l'ira della padrona. Con i suoi slip cercò di asciugare a terra, poi cambiò idea.
Sempre tenendomi per i capelli mi fece girare con la faccia rivolta verso il pavimento.
"lecca! " Urlò. "Asciuga il mio nettare con la lingua! Adesso ti faccio vedere io. Diventerai la nostra troietta!."
Chiese a Carla di prendere una scatola in bagno. L'aprì e tirò fuori la ceretta depilatoria.
Ero a quattrozampe, intento a leccare l'urina riversa sul pavimento. La padrona fece sedere Carla sulla mia schiena, poi come fossi un pony mi impose di portarla in camera da letto. Gattonando sulle ginocchia obbedii alle signore che mi incitavano a tenere il passo dandomi cinghiate sulle natiche.
Depilazione e iniziazione
In camera da letto mi fecero stendere a pancia sotto e mi legarono mani e piedi ai quattro angoli del letto.
Mi passarono la ceretta sulle natiche, nel solco anale e sullo scroto, poi... Cominciò la tortura.
Ad ogni strappo sentivo il fuoco sulla pelle. urlai dal dolore. Allora mia moglie prese I suoi slip intrisi dell'urina che aveva raccolto dal pavimento del soggiorno e me li ficcò in bocca dicendo "così la smetti di rompere con le tue urla. E poi dovresti essere contento, ti stiamo togliendo tutta questa peluria inutile, diventerai una perfetta puttanella depilata".
La tortura continuò tra i miei mugugni smorzati dalle mutandine intrise di urina che mi riempivano la bocca e le sonore risate delle due torturatrici. Dopo la ceretta perfezionarono il lavoro con un rasoio da barba.
Alla fine, palpandomi le natiche, escalmò soddisfatta "hai un culetto che è un capolavoro, non vedo l'ora di stuprarti!"
morsi lo slip che avevo tra i denti!
Che voleva dire?
La risposta ai miei pensieri morbosi arrivò subito.
Mi mostrò il suo nuovo giocattolo: uno strap-on dotato di un fallo medio, disse lei, "di appena 22 cm, giusto per iniziarti, poi si passerà a qualcosa di più serio."
Lo indossò e cominciò a pressarmi l'ano. A pecorina, col culo depilato, stavo per subire una violenta sodomia. Mi tremavano le gambe e cominciai a sudare freddo. "troppo asciutto" disse. "Bisogna lubrificarlo un po' questo buchetto vergine".
"so io come fare" proferì soddisfatta..
Questa scelta mi diede sollievo.
Si allontanò con Carla e al ritorno con mia grande sorpresa mi slegarono. Mi fecero alzare in piedi e Carla, con garbo e delicatezza, mi infilò un preservativo sul pene in evidente stato di erezione.
Cominciò a masturbarmi. Wow, pensai, finalmente si comincia a fare sesso sul serio.
"fai presto" disse mia moglie. "Deve godere meno possibile il porco."
Carla cominciò a masturbarmi, andava su e giù.
Pochi movimenti veloci delle sue delicate mani, pochi secondi di eccitazione, con il membro rigido, svettante... poi
il godimento, rapido e insignificante... e il preservativo si riempì di sperma.
Velocemente lo sfilò, lo rivoltò e lo fece scorrere sul fallo che aveva indossato mia moglie.
"Adesso mettiti in ginocchio ai piedi del letto, faccia sul cuscino e natiche ben aperte" disse.
"Come vedi abbiamo trovato un ottimo lubrificante naturale".
Carla si sedette sulla mia schiena, con il sedere sulla mia nuca, e la testa rivolta verso le mie natiche lisce, appena depilate; con le mani me le teneva bene allargate mentre la mia padrona puntò il fallo pieno di sperma sul foro anale.
Entrò con delicatezza, quasi non volesse farmi del male. Sentii questo arnese enorme farsi strada dentro di me, scivolando tra rivoli di sperma, mentre la fica calda di Carla mi inumidiva la nuca e l'imbarazzo della situazione mi avvolgeva la mente.
Il fallo spingeva, spingeva, per oltrepassare la prima soglia: lo sfintere.
Una volta entrata, con 22 cm di fallo nell'ano, cominciò lo stupro, la cavalcata selvaggia. Uno stantuffamento inesorabile. Avanti e indietro, 22 cm entravano, 22 cm uscivano, scivolando tra le pareti dello sfintere lubrificate dal mio stesso sperma. Entravano, poi uscivano, senza sosta, entravano, uscivano, con vigore, per cinque, forse dieci interminabili minuti. Entravano, uscivano. Completamente.
Avevo giusto un attimo per rilassare lo sfintere che subito la cappella enorme di quel dildo si faceva di nuovo strada allargandomi i muscoli anali, per farmi scivolare dentro i suoi 22 cm, poi fuori, lo sfintere si richiudeva su se stesso all'uscita di quell'invasione prorompente, e via, di nuovo veniva forzato ad allargarsi, oscenamente, dolorosamente. Non c'era scampo, nessuna possibità che finisse l'erezione. Uno sfregamento che mi infuocò lo sfintere, che mi spaccò in due. Una spada di fuoco che mi trafisse senza indugi.
Entrava, usciva, entrava, usciva. Le due complici sembrava che neanche si accorgessero di me, intente a scambiarsi effusioni e baci appassionati sui capezzoli mentre abusavano dello schiavo.
Fu così, che quella calda giornata primaverile per me divenne bollente e mi rese inevitabilmente, e per sempre, la puttanella di mia moglie.
Fu così che persi la mia verginità anale, vittima di uno stupro sodomita.
Cornificato da mia moglie in un rapporto saffico con la domestica.
Dopo almeno 20 minuti di sfregamento anale...mi lasciarono il dildo ben piantato nello sfintere e passarono alla fase conclusiva.
Si misero entrambe con le gambe oscenamente aperte e mi obbligarono a leccare fino a farle godere, perché dissero, "a questo serve la tua lingua, oltre che come carta igienica", ma questa è un'altra storia...
Devozione totale (parte 2).
La scena si ripeté più volte nelle settimane successive. Il sabato era la giornata dedicata alle pulizie di casa, e Carla arrivava sempre puntuale. Ormai aveva un impegno duplice al quale non voleva mancare.. Ma anche per lei non erano tutte rose e fiori...
Un giorno mentre si ripeteva il rituale decisero di cambiare strategia. Dopo avermi denudato mia moglie ordinò a Carla di prepararmi alla sessione odierna. Ormai erano diventate due esperte. Prima mi fecero un clistere per ripulirmi per bene. A mia moglie non piaceva sporcare il suo strap on .
Poi, in fase preparatoria, mi allargarono preventivamente con un dildo che una volta inserito lasciarono agire almeno per un quarto d'ora, per abituare il muscolo dello sfintere a rilassarsi per il trattamento successivo che prevedeva la sodomia con uno strap on di dimensioni maggiori.
Per quanto piccolo il dildo era comunque molto invasivo. Ma nella mia condizione di schiavo non avevo alcuna possibilità di replica.
Il mio compito era quello di servirle e riverirle, dovevo massaggiare piedi e schiena, ripulirle esclusivamente con la lingua dopo l'espletamento dei bisogni.
Ebbene si, come mi aveva preannunciato, non usarono mai più la carta igienica. Anche dopo aver evacuato il loro schiavo era preposto alla pulizia con la lingua.
Imparai ad assaporare tutte le impurità che imbrattavano lo sfintere delle mie signore. Leccavo con devozione, facendo attenzione a lasciare l'ano perfettamente pulito e la vulva asciutta.
Un giorno mi lasciarono solo in casa dicendomi che sarebbero tornate presto con una sorpresa.
Ed infatti... Tornarono in tre. Accompagnate da un amico di Carla.
Rimasi un po' interdetto, poi cominciarono le danze.
Prima però mi trasformarono nella perfetta puttanella, come amava dire mia moglie.
Mi fecero indossare un paio di mutandine, i collant, una gonna ed un paio di scarpe col tacco. La "vestizione" si concluse con un cerchietto nei capelli e un'abbondante passata di rossetto sulle labbra.
poi Carla e mia moglie si spogliarono e si posizionarono a 69, Carla sopra e mia moglie sotto. Cominciando a leccarsi a vicenda.
Sia io, sia Giulio, l'amico di Carla, cominciammo ad eccitarci. Io naturalmente con un po di difficoltà col membro costretto nelle mutandine...
Lui passò alla fase due. Mia moglie gli ordinò di sodomizzare Carla perchè dalla posizione che aveva voleva gustarsi tutta l'entrata del membro tra le natiche della domestica, naturalmente mentre quest'ultima le leccava il clitoride.
Mia moglie la preparò inumidendole l'ano con la saliva.
Io questa volta ero solo spettatore.
Mi godetti la scena del membro di Giulio, durissimo, e di dimensioni ragguardevoli, che si faceva strada, a fatica, tra le natiche di Carla che urlava dal dolore, prontamente zittita dalla mia padrona che la obbligava a tenere impegnata la lingua tra le sue gambe. Quando fu il momento di Giulio le scaricò nell'ano un mare di sperma. Ma quando tirò fuori l'arnese gocciolante le sorprese per me erano appena cominciate.
Mia moglie lo prese tra le mani con piacere, forse per ingelosirmi, pensai, poi disse "fattelo ripulire dalla servetta" "voglio vedere la mia puttanella ciucciare un cazzo vero".
Mi fece avvicinare e mi afferrò per i capelli, mentre con l'altra teneva il membro grondante e ancora in tiro di Giulio e delicatamente me lo porse sulle labbra piene di rossetto.
Ero un po' riluttante e cominciai a dare qualche leccatina, così mia moglie con tono aspro mi disse: "deve entrarti nella gola, stronzetta, non è un gelato, è un cazzo! Lo stesso che se non fai la brava tra un po' ti entrerà nel culetto! Ed è meglio per te se lo lubrifichi per benino. Puttanella!"
Aprii la bocca e sentii un sapore acre e dolciastro invadermi la gola. Come una perfetta puttanella appunto cominciai a leccare la cappella enorme di Giulio, a leccare e succhiare in modo da ripulirgli bene il membro.
"Brava la mia troia" disse la padrona. "Adesso devi dimostrarmi che sei un porco schifosissimo, non devi perderne neanche una goccia".
Mi fece distendere sul pavimento ed invitò Carla a sedersi, sulla mia faccia, facendo attenzione a pormi l'ano sulla bocca . Gocciolava sperma...
Poi con le mani si allargò le natiche e con un piccolo sforzo cominciò a liberarsi da tutto lo sperma che aveva trovato riparo tra quelle calde pareti. Naturalmente dovetti ingoiare tutto e dopo mi toccò anche ripulirle il culo con la lingua.
Un'esperienza davvero forte, che mi rese consapevole di essere completamente alla mercé della mia padrona.
L'affronto e l'umiliazione
Nel frattempo Giulio aveva recuperato le forze dimostrando di avere una grande resistenza nonché un cazzo spropositato. Così lei, la padrona, incurante dei miei sentimenti mi guardò negli occhi e disse "oggi voglio perdere la mia verginità anale, ma non con te. Tu sei la mia servetta. Sarà Giulio ad avere un rapporto sodomita con me".
Sapeva la troia che aveva colpito nel segno. Glielo avevo chiesto mille volte. "mai" mi rispondeva. "non accetterò mai un rapporto contro natura. E poi lo sai che non sopporto il dolore fisico." oggi invece aveva deciso di farsi fare il culo, ma non da me!!
"a te però riserverò un posto in prima fila". Disse.
Mi fece distendere sul letto e mi salì di sopra a 69. Si sedette sulla mia faccia, e spalancò le natiche "lubrificami l'ano" "schiava!" "preparami per una sessione indimenticabile".
Le riempii il buchetto di saliva.
Poi si piegò in avanti a 69, ponendomi il clitoride a portata di bocca.
"adesso leccami e fammi godere come una troia mentre un vero uomo mi spacca in due. E goditi lo spettacolo" terminò.
Cominciai a leccare quella fica che come sempre scatenava in me mille emozioni. Mentre ad un palmo dai miei occhi vidi la cappella enorme del membro di Giulio farsi strada dove fino a pochi secondi prima c'era la mia lingua.
"Aahhh!" Urlò mia moglie, appena la cappella scomparve, inghiottita tra le natiche.
Le palle di Giulio mi sfioravano il naso mentre leccavo avidamente le grandi labbra e sentivo i mugugni della mia signora. ma in realtà non capivo se fossero mugugni di dolore o di godimento.
"Mmhhh, mmmmmmhh, mmhh, aahh, mmmhhh, aaaaahhhhhhhh, siiiiii, aahhhhh, mmmmmmmhhhhhhhhhh, ahi, ahi, siiiiiiiii".
Vedevo il cazzo di Giulio entrare e uscire ed ogni spinta era un affronto a me che quella situazione potevo solo osservarla dato che il culo di mia moglie non mi era concesso.
I mugugni erano alternati "mmhhh, mmmhhhhhh, aahh, ahi, ahi, aahhh, mhh,mmmhhh, sssiiiiiiiii, siiiiiiiii". E sentivo crescere sotto la mia lingua il clitoride sempre piú duro, e la vulva completamente fradicia dall'eccitazione, mentre l'asta rigida di Giulio stantuffava come un martello pneumatico lo sfintere che assunse un colore rosso fuoco grazie a quello sfregamento passionale, violento, intenso, che si stava consumando proprio davanti ai miei occhi.
Il godimento di Giulio arrivò con un fremito, accompagnato dalle pulsazioni che stavano pompando lo sperma nel secondo canale della mia dolce metà. Riuscii a percepire il passaggio del liquido lungo l'asta poderosa di Giulio. Fu allora che intensificai la leccata della fica e percepii chiaramente il sussulto della mia compagna, impalata da un membro che adesso mi sembrava gigante, che raggiunse un orgasmo da manuale sulla mia bocca. "Mmmmmmmmmmmhhhhh, siiii, siiiiiiiiii, siiiiiiii. Porco, lecca, lecca. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii."
Fu incredibilmente appagante.
E quando Giulio tirò fuori il membro esausto dal culo di mia moglie, quest'ultima non esitò un istante a sedersi sulla mia bocca per farsi lenire quel buco in fiamme e contemporaneamente per umiliarmi liberandosi dello sperma presente nelle sue cavità anali facendolo colare direttamente nella mia bocca.
"ingoialo e ripuliscimi il culo con la lingua" furono le sue ultime parole.
Appena terminai la pulizia mi disse: "Adesso Giulio ha bisogno di una bella giornata di riposo, poi domani toccherà a te, puttanella che non sei altro. Dovrai prostituire il tuo buco del culo, assecondando i desideri della tua moglie e padrona. Domani voglio vedere il cazzo possente di Giulio sparire tra le tue natiche mentre mi lecchi la passera bagnata..."
"Adesso vai a farti una doccia, rivestiti con le tue cose che usciamo tutti insieme a mangiare una pizza, come vecchi amici, io, tu, Carla e Giulio..."
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6 anni fa
bavagli,
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Ultima visita: 6 anni fa
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Lei - 1
Lei - 1
il mio collega porcone continuava a sollecitarmi per vedere foto sempre più esplicite della "mia amica" e mi diceva che gli piaceva da matti, che doveva essere una gran maiala, molto vogliosa, una a cui piaceva tantissimo il cazzo... e voleva sapere se amava spompinare e se le piaceva farsi leccare la fica e se l'avevo trombata e se glielo avevo messo anche dietro...
io gli raccontavo le cose con il contagocce e vedevo che si eccitava e si toccava mentre gliele dicevo e anch'io mi eccitavo moltissimo, vedendo che parlare in questo modo di mia moglie faceva tirare il cazzo a un altro maschio - e sapevo benissimo che, se lui avesse saputo che quella di cui parlavamo era mia moglie, sarebbe andato fuori di testa -
insisteva perchè gli dicessi se il marito sapeva o se almeno aveva capito e voleva sapere come mi comportavo quando eravamo tutti e tre assieme, e come si comportava lei...
queste rivelazioni lo mandavano in sollucchero...
intanto, pian piano tentavo di convincere mia moglie a mettere una foto, una sola, su un sito di incontri - le dissi che sarebbe stato un gioco, che mi eccitava pensare che lei stuzzicasse altri maschi , che nessuno avrebbe visto il viso ma che il suo splendido corpo avrebbe eccitato chissà quanti maialoni - fu dura, ma finalmente cedette e pubblicammo una bella foto, in calze a rete, guepiere e tacchi alti...
il giorno dopo dissi al mio collega che avevo convinto la moglie del mio amico a mettere la foto su quel sito, una delle foto che lui aveva già visto... si buttò a capofitto a controllare e partì in un panegirico (molto osceno) sulla bellezza di quella "femmina arrapante", tanto che volle subito scriverle per esternare tutta la sua ammirazione e la sua eccitazione... gli chiesi solo di non farle capire che aveva già visto alcune foto e di farsi passare per uno sconosciuto ammiratore...
fu bravissimo, insinuante, galante, sottile, faceva trasparire quant'era arrapato attraverso il velo di educati, ma eccitati, complimenti; quelle sue righe erano un piccolo capolavoro di erotismo, qualsiasi donna avrebbe voluto essere la fortunata femmina a cui erano indirizzate quelle stuzzicanti parole, quelle calde attenzioni, quelle proposte gentili ma pruriginose...
quella sera al mio ritorno a casa trovai lei molto frizzante, ma solo dopo cena mi disse che qualcuno le aveva scritto un messaggio assai allettante... mentre me lo leggeva, io la toccavo: era già bagnata... si fece possedere come una vera vacca, mugolando sordamente, e poi ne parlammo a lungo, carezzandoci e immaginando il suo misterioso (per lei, eheheh...) corrispondente... non ci volle molto perchè la convincessi a ringraziarlo, lasciandogli capire tutto il piacere, anche fisico, che le sue parole le avevano procurato... e mentre scriveva io le titillavo i capezzoli...
il giorno dopo, in ufficio, la prima cosa che mi sentii dire fu che lui si era fatto una sega perchè la mia "amica" gli aveva risposto in modo così elettrizzante facendogli capire che si era bagnata pensando a lui, e lui mi pregava che la convincessi a pubblicare una foto della figa e io gli suggerii di chiederlo a lei con le sue parole sempre così convincenti... mi sarebbe piaciuto che la portasse a scatenarsi, a sentirsi femmina, come mai le succede con quel cornuto di marito... l'idea lo eccitò da pazzi, e ridemmo alle spalle di quel cornutone (!?!)...
restammo in ufficio a scrivere a mia moglie il messaggio... lui superò se stesso, disse tutto ma proprio tutto senza essere volgare, scrisse un vero capolavoro, non era pornografia, era vero, profondo erotismo, un inno alla femmina, ad ogni sua parte del corpo, in cui il maschio le offriva il meglio di se stesso...
a casa, la trovai davanti al pc: aveva appena letto quel poema in suo onore ed era fuori di sè... volle che le leccassi subito la fica gocciolante e partimmo a fantasticare (lei fantastiva...) sull'aspetto del suo amante virtuale...
l'aiutai a scrivere la risposta e la convinsi a chiedergli di corrispondere in privato per mail, e infatti le avevo creato un account dedicato allo scopo...
in pochi minuti lui rispose e questa volta fu molto più esplicito e molto molto molto porco,
cosa che eccitò mia moglie come non avevo mai visto
infatti, si lasciò fotografare le tette nude , come lui chiedeva, e gli inviammo subito la foto, che fu estremamente apprezzata, accompagnandola con la richiesta di una foto di lui completa ed esplicita ...
la foto arrivò e per la gioia di mia moglie si vedeva il corpo - nerboruto e pelosetto- del mio collega, che esibiva il notevole uccello duro e le grosse palle... anzi devo dire le foto, perchè aveva mandato anche altre due: un primo piano in cui si scappellava il grosso fungone turgido e un'altra in cui si vedeva la pancia pelosa coperta di sborra...
quanto al testo, era assolutamente irriferibile, ma mia moglie lo trovò follemente eccitante e non volle nemmeno che la leccassi, ma squirtò sditalinandosi da sola...
per ringrazialo, accondiscese alla richiesta e si fece fotografare con la fica spalancata...
lui rispose immediatamente spiegandole che ce l'aveva duro di nuovo e che se lo stava menando
e voleva vedere il suo culo, per sborrare ancora...
la porca assunse delle pose di cui non l'avrei mai creduta capace e scattai foto di culo e fica e del culo in primo piano, che gli inviammo subito, con i dovuti commenti, suggeriti da me...
la seconda sborrata del maschione fu testimoniata da tre foto, con coscione e coglioni pelosi ricoperti dal succo bianco e appiccicoso; foto accompagnate da frasi oscene, che però la mia signora apprezzava oltre ogni misura e accompagnate pure dalla richiesta di poterla sentire al telefono...
la maiala preferì non rispondere, ma volle che mi masturbassi davanti a lei, cosa che fui ben felice di fare...
era stata una delle serate più eccitanti della mia vita...
il giorno dopo...
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1987 la nave scuola
- Buongiorno, signora. C'è Marco?- chiedo, parlando nel citofono.
- Ciao Pluto!- risponde la mamma di Marco, con il solito tono "allegro ma non troppo". La signora Gianna fa di tutto per sembrare sempre di buonumore, ma è una cosa un po' forzata. Non spontanea ne naturale. E poi Marco mi ha raccontato dei problemi che ci sono tra i suoi genitori e quindi è abbastanza facile fare due più due. Non posso dire di conoscerla molto bene, anzi, in quasi cinque anni di amicizia con suo figlio, abbiamo scambiato relativamente poche frasi, quasi sempre semplici saluti, informazioni sulla scuola o roba del genere. Insomma i minimi rapporti di buon vicinato - Non è ancora tornato. Dovevate vedervi?- mi chiede.
- No, non proprio. Avevo un paio d'ore libere e volevo chiedergli se voleva venire a fare un giro in moto.- per la cronaca, Marco ha un anno e mezzo meno di me ed è un patito di motociclette come lo sono io. Ed ora che sono maggiorenne, nell'attesa che lo sia pure lui per andarcene in giro assieme, lo scarrozzo in giro con il mio nuovo gioiellino... beh, in realtà è una trappola di seconda mano nemmeno troppo ben tenuta, ma per me è la più bella del mondo. E ci rimorchio le ragazze, cosa affatto trascurabile.
- Sei sempre così gentile, tu.- mi fa lei.- Dai, sali, magari torna tra poco.-
Fisso il citofono con gli occhi sgranati. La signora Gianna mi invita a salire a casa? Sta sempre sulle sue e non è mai stata molto prodiga di inviti, mentre Marco è a casa mia un giorno si e un giorno pure.
- Non vorrei disturbare.- rispondo, incapace di trovare qualcosa di più intelligente da dire.
- Ma, disturbare cosa?- ribatte lei.- Forza, sali, ci beviamo un caffè assieme.- e sento lo scatto del portone che si apre. "Boh!" Mi dico. "Forse ha voglia di fare quattro chiacchiere: a parte Marco è sempre da sola". Così apro il portone e salgo al terzo piano.
La porta di casa è solo accosta. Entro e me la chiudo alle spalle.
- Sono in cucina. In fondo al corridoio a destra.- sento dire la signora Gianna. In realtà l'appartamento lo conosco abbastanza bene. Marco ed io abbiamo approfittato varie volte dell'assenza dei suoi genitori per starcene in pace a casa sua. Una partita a subbuteo, un giro a carte, una sfida a Pong sulla televisione, qualche giornaletto porno... a dire il vero, molti giornaletti porno... una vera collezione di giornaletti porno... ed un'infinità di seghe in compagnia, essendo scarse le occasioni di sfogarsi in modo più consono.
Raggiungo la cucina ed entro. - 'giorno!- saluto.
- Ma ciao, caro!- mi saluta lei, voltandosi a metà, mentre chiude la moka e la piazza sul fornello. Poi accende il gas, si volta e mi viene incontro. Io tendo la mano da giovanotto beneducato, lei la ignora e mi abbraccia, stampandomi due baci sulle guance.
Se prima ero confuso dall'invito, ora sono completamente perso. Che io ricordi è la prima volta che la signora Gianna ha un simile slancio d'affetto.
- Forza, siediti, non stare li impalato. Tanto paghi uguale che a stare in piedi.- mi fa, con un sorriso, indicando una delle sedie del tavolo da pranzo. - Non ti secca se mentre il caffè sale, io finisco di rassettare un po'? Poi ci mettiamo comodi in soggiorno e ci facciamo due chiacchiere aspettando quel delinquente di Marco.- e prende uno straccio dei piatti, mettendosi ad asciugare una pentola. Io mi siedo dove ha ordinato, assolutamente incapace di trovare qualcosa da dire... e che cavolo dovrei dire ad una donna di quarantacinque anni, madre del mio migliore amico, con la quale non ho praticamente mai parlato e che improvvisamente mi invita a bere il caffè a casa sua.
Fortunatamente ci pensa lei a tenere viva la conversazione, imbastendo una quantità di chiacchiere tale da recuperare tutte quelle che non ci siamo fatti finora. Io la ascolto solo a metà e nel frattempo prego che Marco si faccia vivo rapidamente. Le ho detto che ho due ore libere, dirle adesso che ho un impegno ci farei la figura del coglione.
-... che ci vuoi fare, questa è la vita.- sta dicendo lei. Io annuisco e sorrido, fingendo la massima attenzione. Non avendo altro da fare, la guardo mentre sbriga le faccende. Indossa un abitino "da casalinga", di quelli a fiori, semplicissimi e praticamente fatti a posta per le faccende domestiche. In realtà le sta piuttosto bene: le lascia le spalle scoperte ed arriva a mezza coscia. Non l'ho mai notato prima, ma la signora Gianna è piuttosto ben fatta... beh, se non si da troppa importanza all'espressione da cane bastonato ed alla massa di capelli rossi, ricci e perennemente spettinati che si ritrova. A dire il vero mi ha sempre ricordato la signorina Silvani, l'amore impossibile del Rag. Ugo Fantozzi... come si chiama l'attrice? Ah si, Anna Mazzamauro. Però dal punto di vista del fisico, non c'è che dire, non è per niente mal messa. Un bel paio di tette, due gambe chilometriche ed un bel sedere a mandolino, valorizzato dal vestitino decisamente ridotto.
Per la miseria! Non è mica giusto fare certi pensieri sulla mamma del mio amico. Sono veramente un porco fatto e finito.
Eppure li faccio, anche perché la signora Gianna continua a trafficare in giro come se niente fosse, mentre la caffettiera borbotta sul fuoco, e nell'agitarsi si china, si sporge, si contorce nei modi più assurdi. E nel farlo mette in mostra parecchia mercanzia.
Spegne il gas, mi sorride, ed afferra l'immancabile sgabellino da cucina a tre gradini.
- Dammi solo un minuto, poi sono tutta per te. - mi fa. Prende un piccolo innaffiatoio, sale sullo sgabello e si sporge per innaffiare l'immancabile Photus (almeno penso si chiami così, quella piantina rampicante che sembra trovarsi in quasi tutte le cucine del pianeta). Dell'insulsa piantina non me ne può fregare di meno, ma dell'abitino che risale sulle cosce della signora Gianna mi importa anche troppo. Lei è sullo sgabello, io seduto, l'abitino è corto... panorama completo e tripudio di mutandine in pizzo ottimamente riempite di chiappe e gnocca.
Mi schiaffo una mano sulla bocca per evitare di esprimere a voce alta il mio apprezzamento e vorrei pure distogliere lo sguardo ma, cazzo, ho pur sempre diciotto anni ed il testosterone che mi trasuda da ogni poro. Mettici pure il fatto che non è semplice trovare coetanee disponibili allo sfogo... mi ritrovo ingrifato come un muflone!
Lei finisce di bagnare la piantina, ridiscende serafica, poggia l'innaffiatoio e si mette a preparare il necessario per servire il caffè.
- Vieni, mettiamoci in soggiorno.- mi fa, sollevando il vassoio.
"Bello!" Mi dico. "Come del cacchio faccio ad alzarmi in queste condizioni?" Ho l'impressione che l'erezione che mi ritrovo potrebbe stracciarmi il davanti dei pantaloncini che indosso.
- Possiamo anche restare di qua.- le dico, facendo il possibile per mantenere sotto controllo la voce. Evidentemente non ci riesco del tutto, perché lei mi guarda strano per un istante.
- Ma no, dai! Per una volta che posso bermi un caffè in pace con un bel giovanotto, voglio farlo come si deve.- e infila la porta della cucina. Io sospiro mentalmente e la seguo a ruota: almeno mi da le spalle e non mi può vedere. Mentre cammino cerco di piazzare meglio l'uccello, in modo che non si noti troppo il bozzo sui calzoncini fin troppo leggeri.
Sono quasi soddisfatto del risultato, ma lei si china in avanti per appoggiare il vassoio sul tavolinetto davanti al divano, perciò mi rischiaffa il culo davanti alla faccia. Stavolta non riesco a trattenere un gemito.
- C'è qualcosa che non va?- mi chiede, disponendo le tazzine e versando il caffè.
- No, no, niente!- balbetto, sedendomi rapidamente sul divano e chinandomi in avanti per nascondere la protuberanza. - Un po' di raucedine.- e mi schiarisco la voce con qualche colpetto di tosse.
Lei mi porge la tazzina, poi ne prende una per se e si siede sulla seggiola di fronte a me. Sospiro di sollievo: dovrebbe essere abbastanza distante da non notare il mio problemino.
- Non è che tu e mio figlio fumate di nascosto?- insinua con un sorrisetto sornione.
Io mi ustiono la lingua col caffè. - Ma no! Nemmeno per idea!- ribatto frettolosamente, tossendo di nuovo. E come se non bastasse mi rovescio pure del caffè sulla maglietta e sulle gambe.
- Cazzo!- sbotto.
- Porca miseria!- ribatte lei, scattando verso la cucina. Ne ritorna un attimo dopo con uno straccio umido. - Ma guarda cosa ti sei combinato!?- dice, iniziando a pulirmi la maglietta con lo straccio.- Tutti uguali: Marco è lo stesso, sempre sbrodolato!- lei ridacchia, io sudo freddo, perché so che da li ad un momento...
La signora Gianna finisce con la maglietta, mi spinge indietro e mi ripulisce anche le gambe.
- Ma guarda tu!- borbotta. Sono assolutamente certo che abbia notato il bozzo. Si è ridotto a causa dell'incidente, ma c'è ancora.- Anche i pantaloncini sono andati.- commenta invece. Li strofina energicamente con lo straccio e la sua mano è pericolosamente vicina al mio pacco. Come è possibile che non lo veda?
- Vabbè! Di meglio non si può fare.- dice, sollevando il viso verso di me e fissandomi negli occhi. Non me ne ero mai accorto ma ha gli occhi di un verde scurissimo. Mi guarda per un lunghissimo minuto, poi si alza lentamente. Io la guardo dal basso e lei mi sorride.
- Finisci il tuo caffè, prima di versartelo addosso.- Mi fa.- Io sciacquo lo straccio, torno in un momento.- ed esce, diretta in cucina. Io sospiro di sollievo: o non si è accorta del bozzo o ha voluto ignorarlo. In entrambi i casi ho scampato un potenziale casino. Finisco il caffè come da ordini e mi tranquillizzo un po'.
Dopo un paio di minuti lei rientra, mi sorride e riprende il suo posto seduta davanti a me. Sorseggia il caffè e mi fissa.
- Allora?- mi chiede alla fine.- Ce l'hai la ragazza?- spara a bruciapelo.
- Ehmmm... no.- rispondo, imbarazzato.
- Uhff, certo! Lo immagino!- ribatte, con l'aria di chi non ci crede affatto.- Proprio dei bei ragazzi come tu e Marco senza la morosa per divertirvi... ci credo proprio!-
- Davvero!- ribatto subito, quasi dovessi difendermi da chissà quale accusa.- Proprio non ce l'ho la ragazza. Purtroppo.- l'aggiunta finale mi scappa proprio.
Lei sorride di rimando. - Immagino il problema.- dice ammiccando. - Alla tua età certi istinti sono... pressanti!- aggiunge, poi appoggia la tazzina e si sistema sulla sedia. Non posso fare a meno di vedere il vestitino risalire sulle sue gambe, scoprendo un pericoloso tratto di coscia. Deglutisco a vuoto, ma non riesco a staccare gli occhi da quel tratto di pelle morbida.
- Con tutti gli ormoni che avete in circolo, siete di certo sul punto di esplodere.- continua lei, con tono distratto. - Ne so qualcosa, con Marco. Il tuo caro amico è completamente fuori di testa... e certo quei giornaletti non aiutano... o forse si, dipende dai punti di vista.- dice. L'affermazione mi costringe a guardarla di nuovo in faccia, anche se devo forzarmi per farlo, perché lei continua a muovere le gambe in un modo che è quasi ipnotico. - Che giornaletti?- farfuglio, ben sapendo di cosa si tratta.
- Di quelli che tenete nascosti da anni in quella vecchia cartella di scuola.- dice. - Mi sono sempre chiesta dove ve li procuravate. Ora tu sei maggiorenne e puoi comprarli per tutti e due, ma qualche anno fa...- fa spallucce.- proprio una bella collezione, complimenti.-
Devo essere diventato di un rosso talmente acceso da far invidia al miglior semaforo del mondo. - Ma... io, veramente..- farfuglio.
- Guarda che non ti devi giustificare. È una cosa naturale, avere certe curiosità e certi... bisogni.- mi interrompe lei. - Non c'è niente di cui preoccuparsi o vergognarsi.- torna a sistemarsi sulla sedia. Ed il vestito è risalito su sufficienza per farmi intravvedere di nuovo un lampo rosso delle sue mutandine. "Ma non erano nere, prima, in cucina?" Mi chiedo, restando a fissarle la parte alta delle cosce, e quanto intravedo nel mezzo, come un idiota.
- Purché, raggiunta una certa età, si smetta di fantasticare e ci si dedichi alla vita reale.- dice. Poi scosta lentamente le gambe e, sempre lentamente, le accavalla. E quello che ho potuto vedere non sono le mutandine: la signora Gianna è rossa naturale! E le mutandine sono misteriosamente scomparse. Il che, mi porta a pensare una certa cosa alla quale non riesco a credere: la mamma del mio amico sta tentando di sedurmi... e ci sta riuscendo alla grande, pure! - Per questo ti ho chiesto se hai la morosa... ormai sei grande abbastanza per...- lascia il discorso in sospeso.
- Beh, ora non ho la morosa, ma prima...- dico, decisamente incerto sul da farsi. E vorrei bene vedere, vista la situazione. Fortunatamente è lei a reggere in mano il gioco, e chiaramente sa come portarlo avanti. Si alza lentamente, non senza avermi permesso una nuova lunga occhiata, e si avvicina a me. Si china, sposta da un lato il tavolino con sopra il vassoio, poi si accoscia davanti alle mie ginocchia, come aveva fatto prima per pulirmi la macchia, solo che ora è esattamente davanti a me... il vestitino è corto... e lei tiene le gambe aperte... e non ha le mutandine, proprio non le ha! Ora lo vedo perfettamente, chiaramente e certamente! Osssssignur! Appoggia i palmi delle man sulle mie cosce e... resto paralizzato, con lo sguardo pallato, la gola asciutta e la lingua ridotta ad una spugna... esattamente come Fantozzi.
- Vedi, io capisco certi bisogni per il semplice fatto che sono comuni a tutti.- mi spiega, gentilmente, massaggiandomi i quadricipiti. - Li ho anch'io.- aggiunge poi, mentre le sue mani raggiungono il mio inguine.- E come te non ho la possibilità di accontentarli.- mi strizza il pacco, saggiandone la consistenza.- Ma forse una soluzione c'è, e potrebbe essere piacevole per entrambi.- mi lascia il pacco e fa scivolare le mani sui miei fianchi, poi mi afferra i pantaloncini e li tira verso il basso. Sempre ipnotizzato, quasi di riflesso sollevo il sedere dal divano e lei mi sfila calzoni e mutande in un colpo solo. L'uccello le ondeggia davanti al viso, poi resta puntato contro la sua faccia come un grosso punto esclamativo. Lei lo osserva con uno sguardo famelico. Sento il suo fiato bollente solleticarmi la cappella, poi la signora Gianna apre la bocca e abbassa la testa sul mio inguine. Non è la prima volta che una bocca bollente si avvolge alla mia cappella, ho conosciuto una ragazza che i pompini li faceva e pure bene, perciò al momento penso di poter resistere, ma poi lei mi guarda negli occhi ed inizia a lavorare di lingua e di labbra... e io sono perso. Mai provato niente del genere. La famosa ragazza si limitava ad andare su e giù con la testa, mentre la signora Gianna succhia con forza, poi gioca con la lingua attorno alla cappella, poi lo inghiotte quasi tutto, lo risputa coperto di saliva e ricomincia da capo, mentre con una mano mi accarezza le palle. Mai provato niente del genere! In meno di due minuti, sono inarcato contro il divano e mi sto mordendo le labbra per non venire.
- La prego.- rantolo, supplichevole. - Basta, si fermi!-
- Perché? Non ti piace quello che sto facendo?- chiede, con un sorrisetto ironico in faccia, continuando a stimolarmi lentamente con le mani.
- Così mi fa venire subito.- ribatto, rifiatando.
- Non è quello che vuoi?- mi chiede, inclinandola testa da un lato e continuando a sorridere.
- No!... Si!... non voglio... ancora...- farfuglio, decisamente incoerente.- Pensavo che dopo... anche lei...-
- Ma che gentile!- dice, e non capisco se parla seriamente o se mi sfotte.- Vuoi dire che dopo di questo vorresti fare altro? Sono lusingata.- si abbassa e mi consegna un'altra succhiata veloce. - Però, mio caro, ho paura che dureresti veramente poco.- mi spiega. - Ed io ho bisogno di un trattamento prolungato. Quindi...- riapre la bocca e ricomincia il pompino, con più trasporto di prima.
Un minuto. Due minuti. Non resisto più.
- Sto per venire!- riesco a dire, digrignando i denti, ricordando che quella famosa odiava lo sperma.
- Mmhmmm! - fa lei, continuando a fissarmi negli occhi e annuendo, senza interrompere l'azione.
- Oddddio!- gorgoglio, e le sparo in gola il primo schizzo. Lei non batte ciglio e serra le labbra attorno alla mia cappella, continuando a stimolarmi il meato con la lingua. Partono altri getti, sempre più deboli, e lei inghiotte tutto, continuando a guardarmi con gli occhi che le sorridono e mugolando soddisfatta.
Alla fine collasso debolmente sul divano. Lei da un ultima leccata alla punta del mio cazzo, poi finalmente mi libera.
- Come pensavo!- commenta.- Buono ed abbondante.- mi guarda e rimane accosciata davanti a me, che riprendo fiato.
- E lei?- le chiedo, quando riesco a riemergere dal'abisso in cui sono precipitato a causa sua.
- Oh, mio caro ragazzo.- mi fa, alzandosi in piedi.- Sei giovane e pieno d'energia. Dopo una piccola pausa e con gli stimoli giusti, vedrai che qualcosa si potrà fare.- mette le braccia dietro la schiena ed armeggia col fiocco che le chiude il vestito. Poi riporta le mani avanti, afferra i due lembi di stoffa e li apre, togliendo il vestito. Resta in piedi davanti a me, nuda, a gambe divaricate. Sul monte di venere spicca il cespuglietto di peli rossi che ho visto prima. Le tette sono sode e ancora svettanti. La pancia è ancora abbastanza piatta anche se cominciano a vedersi i primi segni del tempo. La cosa più particolare sono le lentiggini: ne è completamente ricoperta. Ma il maculato le sta oltremodo bene.
La sto fissando ammaliato quando un pensiero mi colpisce.
- Marco!- esclamo, cercando di alzarmi dal divano.- Potrebbe arrivare da un momento all'altro!-
Lei mi respinge a sedere piazzandomi una mano sul petto, poi solleva una gamba e la piazza sul bracciolo accanto a me. Con due dita scosta i peli pubici e apre le grandi labbra, scoprendo la clitoride.
- Il tuo amico non tornerà a casa prima di questa sera, e di questo sono assolutamente sicura.- mi dice, spingendo avanti il pube, in un chiaro invito.- Non penserai mica che mi farei trovare a fare sesso da mio figlio? E con il suo migliore amico, per giunta?- poi allunga l'altra mano, mi afferra per i capelli e mi tira verso di se. - Ora pensa a far contenta me. Leccami!- ordina, categorica. Ordine che eseguo molto volentieri.
Fino dalla prima volta che l'ho fatto, mi è sempre piaciuto leccare la figa ed ho sempre pensato, visti i risultati, di essere piuttosto bravo. Ma evidentemente le ragazze con cui sono stato non avevano grande esperienza in materia. La signora Gianna, invece si, ed inizia subito a spiegarmi per benino cosa fare e come farlo. E capisco subito che leccare una figa non è semplicemente agitare la lingua a caso tutto in giro.
- Ora ci sei, piccolo!- fa, dopo una decina di minuti di consigli e tentativi. Sollevo lo sguardo al suo viso e finalmente la vedo con un'espressione davvero felice dipinta in faccia.- Si, continua così! - mi incita.- Adesso si che stai facendo un bel lavoro per la tua Gianna.- Il complimento mi incita a fare pure di meglio ed i risultati si vedono subito: la signora inizia a mugolare soddisfatta, strizzandosi i capezzoli ed ondeggiando il pube contro la mia bocca. E alla fine mi gratifica con un bell'orgasmo, che mi impiastriccia il mento di bava femminile.
- Bravo ragazzo!- esclama, ritirandosi dalla mia bocca.- Sei davvero portato! - mi osserva compiaciuta mentre si sgrilletta lentamente, mordendosi il labbro inferiore. Abbassa lo sguardo al mio inguine. - Vedi!? Te l'ho detto che non ci avresti messo molto a riprenderti.- In effetti, vista la situazione, solo un blocco di granito potrebbe rimanere insensibile.
- Stenditi sul divano.- mi fa, allontanando definitivamente il tavolino. Eseguo al volo. Lei si piazza al mio fianco e mi scavalca con una gamba, piazzandosi a sessantanove.- E ora vediamo di completare l'opera.- borbotta, schiaffandomi la figa in faccia e chinandosi sul mio cazzo, che rapidamente imbocca. Io riprendo a leccarle la figa con rinnovato entusiasmo e lei si dedica a ciucciarmi l'uccello con altrettanto ardore. In due minuti, cresco nella sua bocca che mi infligge stupende sensazioni di piacere. Ma questa volta sono assolutamente determinato a resistere ai suoi stimoli: se ho capito bene, mi spetta anche una bella scopata e non voglio di certo perdermela. Lecco e slappo come un labrador mentre lei ciuccia come una vitella. Quando, evidentemente, ho raggiunto il giusto grado di rigidità, si stacca e si rialza in piedi. Un secondo dopo mi cavalca e, guidandomi con la mano, si impala sul mio uccello. Geme rumorosamente a bocca spalancata. - Oh si! Un bel cazzo, dopo tanto tempo!- ed inizia ad ondeggiare lentamente, appoggiandosi al mio petto con le mani. Io le agguanto le natiche e le massaggio, godendomi la vista delle sue tette che ballonzolano ad una spanna dal mio viso. Già che ci sono, mi sollevo un po' e mi approprio di un capezzolo, succhiandolo di gusto.
- Bravo! Così si fa!- mi dice, ansimando leggermente.- Sei bravo... hai un bel cazzo, duro... e io... era tanto... tempo...- non finisce la frase. Ispira bruscamente, si pianta sopra di me e, cadendomi sul petto, viene una seconda volta.
A questo punto, sta a me continuare a muovermi dentro di lei, godendomi le pulsazioni del suo orgasmo. Le strizzo le chiappe e continuo a scoparla allo stesso ritmo che aveva imposto lei. Dopo qualche istante solleva la testa e mi bacia, infilandomi la lingua in bocca e tenendomi la testa con le mani.
- Lo sapevo che saresti stato un bravo amante!- Mi dice, sorridendo.- E poi, giovane che sei, la voglia di scopare di certo non ti manca.-
- È lei che è strepitosa!- dico, poi mi sento avvampare, incapace di credere di aver trovato il coraggio di aprire bocca.
- Grazie, tesoro!- ribatte le ridacchiando. - per una quarantacinquenne, sentirselo dire da un ragazzo di diciotto anni è un complimento bellissimo.- e a questo punto devo aver raggiunto una sfumatura violacea stile melanzana, almeno stando al calore che sento in faccia.
Lei si solleva e si sfila dal mio cazzo. - Vieni.- mi fa, alzandosi in piedi e facendomi fare altrettanto. Poi si siede sul divano, giusto sul bordo, e si lascia cadere indietro, spalancando le gambe. - Vieni a scopare la tua Gianna.- mi dice, allargandosi la figa con le mani.
Mi scapicollo tra le sue gambe e mi inginocchio davanti a lei. In un attimo lei si appropria del mio cazzo e mi guida verso la sua figa. - Ora scopami forte.- mi ordina.
Sprofondo nuovamente dentro di lei e comincio a sbatterla. Aveva ragione, se non fossi venuto prima, non potrei resistere a una cosa del genere. Lei chiude gli occhi, con un'espressione beata, e si fa scopare, strizzandosi le tette con una mano e sgrillettandosi con l'altra. Ho l'incavo delle sue ginocchia appoggiato alle spalle, la tengo per i fianchi e la scopo con foga, facendola sobbalzare ad ogni affondo. - Da quanto tempo non mi facevo una bella scopata!- dice, guardandomi ad occhi socchiusi. Ma non sono sicuro stia parlando con me.
- Solo sveltine serali mordi e fuggi. E nemmeno tanto spesso.- si solleva sui gomiti e mi fissa negli occhi. - Ma forse avrò occasione di rifarmi... tu che ne dici?- mi fa. Poi mi piazza una mano dietro alla nuca e mi attira verso di se, baciandomi con foga.
- Lo sapevo che eri il tipo giusto!- mi fa quando ci stacchiamo. Poi mi spinge via, si rigira e si piazza a quattro zampe sul divano.- Dai, dacci dentro!- mi incita. - Adoro farmi scopare così!-
Mi piazzo alle sue spalle e torno a sgusciare dentro di lei, ricominciando a pomparla.
- Dai! Forte, più forte!- ingiunge. - Devi sbattermi come una troia.- si infila una mano tra le cosce e si mette a sgrillettarsi.
Io la agguanto per i fianchi e ci dentro. Non veloce, ma colpi cattivi, che la fanno sobbalzare.
- Oh si! Hai capito perfettamente!- dice, scuotendo la testa. Poi si volta verso di me e mi guarda scarmigliata. Strizza gli occhi e boccheggia.- Sculacciami mentre mi scopi.-
Per un secondo penso di non aver capito, e perdo il ritmo. Ma lei ripete la richiesta e non vedo perché non accontentarla. Le calo una manata su una chiappa e lei geme sonoramente. Altra pacca, sulla chiappa opposta, altro gemito. Poi prendo il ritmo ed i colpi sul suo culo si fanno costanti e ritmati come il mio pompare nella sua figa. Il problema è che comincio a non resistere più.
- Signora?- le dico.- Non so quanto...-
Le si volta, mi guarda ed ansima.- Oddio quanto mi arrapa sentire che mi chiami "signora" mentre mi scopi. Ha un che di perverso.- sembra che non le importi una mazza del mio avvertimento.
Rallento i colpi, sentendo che il piacere sta per travolgermi. - Io... veramente...- grufolo.
- Vuoi venire, vero?- mi chiede, sgrillettandosi furiosamente.- E allora vieni!- mi dice. Sposta pure l'altra mano, se la piazza tra le chiappe e si infila un dito nel culo. Io la guardo con gli occhi sbarrati, robe del genere le ho viste solo sui Le Ore.
- Vieni!- dice, con voce gutturale.- Vienimi dentro! Schizzami tutta.-
La sola idea mi porta di botto all'orgasmo. Do un ultimo affondo e resto piantato dentro di lei, scaricandole un getto dietro all'altro direttamente nella cervice. Per me è in assoluto la prima volta. Anche lei, al mio primo schizzo viene a ruota, continuando a lavorarsi grilletto e culo con le dita. La vedo sobbalzare e sgroppare come una puledra. Poi le mani le ricadono sul divano e si lascia cadere su un fianco, sfilandosi il mio cazzo dal corpo. A mia volta collasso a fianco a lei sul divano, dove restiamo ad ansimare quasi all'unisono.
Dopo un poi, si stiracchia e mi guarda languida. - E stato molto bello.- mi fa.
- Anche per me!- rispondo immediatamente e sinceramente.
- Allora... potremo rifarlo, se vuoi.- mi propone, come se ci fossero stati dubbi in materia.
- Magari!- esclamo.
- Mi piace il tuo entusiasmo.- fa lei.- E vedrai che ci sono tante altre cose, che ti posso far provare.- si sporge e mi da un bacio piuttosto casto sulle labbra, poi mormora ad un millimetro da me.- La prossima volta ti voglio dietro.- mi dice.
La guardo sbigottito e guaisco.
- Si, hai capito bene: ti voglio nel culo.- dice sorridendo.
Io non posso fare altro che guaire più forte: si sta per avverare un mio sogno.
- Lo sapevo che ti avrebbe interessato.- ridacchia, poi si alza e raccatta il vestitino. - Lo sai da cos'ho capito che saresti stato il tipo giusto?- mi chiede, mentre se lo infila e si rifà il fiocco al sulla schiena.
- Non saprei proprio.- dico, in tutta sincerità, rivestendomi a mia volta.
- Dai giornaletti che ho trovato in quella borsa.- mi dice, convinta.- Quelli con le donne mature!- la guardo, sbigottito, con i pantaloncini a metà gamba.- Sulla carta che li avvolgeva c'era scritto il tuo nome. Da quello, ho capito che ti piacciono le donne sopra i quaranta.- mi sento cedere le gambe, ma faccio di tutto per mantenere il sorriso, mentre un brivido di orrore mi scende lungo la schiena.
Non ho proprio il coraggio di dirle che quelli li ho solo procurati, ma non sono miei.
È Marco, che va pazzo per le donne mature.
E ora capisco il perché!!!
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6 anni fa
admin, 75
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Il nuovo vicino (2)
finalmente il nuovo vicino si trasferisce e oggi sono qui a dargli una mano per sistemarsi...
fa ancora caldo e indossiamo entrambi solo i calzoncini corti, sfatichiamo chiacchierando liberamente, come vecchi amici...
"Bobo, tu sei un uomo fortunato, hai una moglie così... così... beh, insomma non offenderti,
è proprio quello che si dice un gran pezzo di fica"
"Lo so, Diego, lo so, è bella e... "
"Non solo bella, ha un corpo splendido, due tette magnifiche e un culo da sballo. Ma soprattutto è tremendamente sexy, Ti ripeto, non devi offenderti, ma è terribilmente arrapante, è così... femmina, ecco."
"Non mi offendo. Sì è vero, è una donna molto sensibile, bisogna andarci pian piano con lei, ma poi quando si scalda si scatena."
"Basta guardarla per capire che è una femmina molto calda..."
"Dovresti vedere come la guardano al mare. Sai, noi andiamo ogni estate in Croazia, in un resort naturista e Lea non passa inosservata, tutta nuda."
"Sfido! Ma tu non sei geloso?"
"No, Ti dirò che in fondo mi piace vedere come mia moglie eccita i maschi, e penso che pure a lei piaccia stuzzicarli , eheheh"
"Lasciamo stare 'sti doscorsi, altrimenti appena la vedo le salto addosso, ahahah... Sai ora che sono separato sono sempre arrapatissimo!"
"Ahahaha, allora le dirò di stare attenta... mandrillo!"
Dopo un po' che continuiamo a sistemare i mobili, sentiamo battere alla porta... è Lea che viene a chiedermi se posso tornare a casa per aiutarla a tenere la scala , perchè deve prendere degli scatoloni nella parte superiore dell'armadio
Subito Diego si offre per aiutarla lui. Sistemiamo la scala nel nostro ripostiglio e Lea vuole salirci lei perchè sa cosa deve prendere. Io vado in cucina a prendere da bere. Li sento ridacchiare e vado a spiarli dalla porta socchiusa...
Lui, seminudo, è sotto a tenerle la scala, mentre mia moglie tenta di tirare giù i pacchi e, nel muoversi fa salire l'orlo del cortissimo vestitino... accidenti, la porca ha messo il tanga rosso, che le lascia completamente scoperte le belle chiappone. Dice che non lo mette perchè è osceno, con quel filo che affonda in mezzo... ma oggi, chissà perché, eheheh...
Vedo che lei passa a Diego le scatole, lui le appoggia a terra, poi - per aiutarla ascendere, le mette le mani sui fianchi e fa salire il vestito, il culo di Lea è ora tutto nudo ma lei scende ancora un gradino, lui la stringe sotto le ascelle, lei si ferma, lui fa scivolare le mani fino alle tette, gliele stringe, mia moglie sospira piano, scende ancora, lasciandosi scivolare fino a terra. Ora è ferma, stretta fra la scala e il corpo di Diego, lui si appoggia pesantemente contro la sua schiena, il suo culo, e intanto pastrugna con le mani nella scollatura, le strizza i capezzoli, massaggia le tettone, emettendo dei rumori rochi, bassi. Vedo il culone di lui che va e viene, chiaramente sta facendo sentire alla mia signora quant'è duro il suo cazzo e lei lo lascia fare, anzi rovescia indietro la testa, sospirando più forte. Il maschio inizia a leccarla sul collo... che maiale, evidentemente si ricorda bene
quello che gli ho raccontato...
lui la gira all'improvviso e tuffa la testa in mezzo ai seni che ha tirato del tutto fuori dalla scollatura, inizia a leccarli rumorosamente, slap, slap....
"No, noo, non dobbiamo... ti prego..."
"Ma dài che ti piace, lo so che ti piace, lo sento... oddio che splendide tette e questi capezzoli duri, mmm..."
La manona di lui si infila fra le cosce di mia moglie, sotto il pizzo rosso del perizoma, la sta sditalinando...
"No Diego, nooo..."
"Ma se hai la fica tutta bagnata! godi, porca, mmm,..che magnifica fighetta..."
Si accuccia e dopo averle abbassato le mutandine prende a leccarla avidamente e la mia mogliettina gli stringe la testa con le mani e allarga le cosce per lasciare che lui affondi la lingua fra i leggeri peli biondi.
Quando il maschio se lo tira fuori dai calzoncini, pronto a chiavarla, lei tenta di allontanarlo.
"Bobo! Arriviamo, hai preparato da bere?"
Io mi allontano e dalla cucina rispondo:
"Certo, ho preparato la limonata, vi va bene?"
Dopo un po' arrivano, sudati tutti e due, e beviamo la nostra bibita...
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6 anni fa
bobo45sex,
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Lei
storia che risale a qualche anno fa
devo dire che da tempo, per vivacizzare il nostro rapporto, avevo convinto mia moglie ad indossare lingerie sexy e a lasciarsi fare qualche foto molto spinta, poi d'estate l'avevo convinta a frequentare una spiaggia naturista in Croazia e la cosa ci stuzzicava molto... da qui passammo a commentare i maschi che la colpivano di più e assieme ci si fantasticava sopra: se questo attaccasse discorso, se quello ti palpasse, se l'altro si strusciasse, sempre davanti a me, se tu glielo menassi a quel moro, se lo prendessi in bocca a quel biondo, se ti facessi chiavare da quello pelato, se quel manzo peloso te lo mettesse nel culo...
queste fantasie aggiungevano molto pepe alle nostre serate...
sul lavoro c'erano stati degli spostamenti e così mi sono ritrovato a condividere l'ufficio con un collega simpatico, che sapevo essere un mandrillo, ed ora ne avevo la prova... a lui piaceva parlare delle sue avventure e, sinceramente, a me piaceva ascoltarlo e devo riconoscere che i suoi racconti mi eccitavano, visto che amava scendere nei particolari... trovavo arrapante la sua narrazione di come pescasse in rete mariti cuck che gli offrivano le mogli, ma specialmente mi piaceva sentire come lui pian piano le corteggiasse, convincendole a concedergli le proprie grazie e soprattutto a farsi possedere davanti al marito...
non mi ci volle molto a capire che questo maiale del mio collega era un porco esibizionista quando iniziò a farmi leggere le mail che scambiava con i mariti o con tutti e due e arrivò persino a farmi ammirare le foto e i video - e fu così che potei vedere che era molto ben dotato...
spesso restavamo in ufficio dopo l'orario, da soli, per poter parlare in libertà delle sue porcate e delle femmine vogliose che si sbatteva e per poter commentare senza freni i cornuti che godevano a vedere la propria moglie che si faceva riempire la fica ed il culo da quel grosso cazzo, fotografandole con le tette sborrate da lui (che adorava farselo menare in mezzo ai seni)...
non osavo raccontargli delle fantasie che mia moglie ed io ci costruivamo per accrescere il nostro piacere... però pian piano cominciavano a frullarmi in testa delle idee...
finchè...
una sera mi feci sorprendere da lui, volutamente, mentre avevo sullo schermo una foto di mia moglie, non una di quelle più porche, ma comunque molto sexy: si vedevano le belle tette dai grossi capezzoli duri e la figa era appena velata da uno slippino molto trasparente, non si vedeva il viso, ovviamente...
appena rientrò in ufficio e vide la foto, come mi aspettavo, partì con una sparata di commenti a dir poco salaci: che femmina, chi è questo gran pezzo di figa,che tette, ma te la sbatti, è sposata (questa per lui era la conditio sine qua non, perchè cornificare un altro maschio era il massimo del godimento...)
gli feci credere che fosse la moglie di un amico, a cui io facevo il filo e che si lasciava fotografare... non credo che se la bevesse ed anzi penso che avesse immaginato subito la verità, ma finse molto bene...
già la sera seguente prese a tormentarmi per vedere altre foto, subissandomi di domande: voleva sapere tutto su quella "splendida femmina" e sui miei rapporti con lei e col marito... io da parte mia lo stuzzicavo, chiedendogli cosa gli sarebbe piaciuto fare a quella "splendida femmina" e lui snocciolava una lunga serie di porcate irriferibili... soprattutto mi eccitava il fatto che avrebbe voluto farle tutte davanti al marito, trasformandola in una vera ingordissima vacca...
fu da lì che prese avvio il nostro gioco sempre più spinto...
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6 anni fa
bobo45sex,
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Serata calda - parte 3
...segue...I 4 erano a tavola e avevano appena finito di mangiare dei panini, naturalmente non avevano perso tempo a rivestirsi, quindi se ne stavano lì seduti completamente nudi, Cristina si alzò con i piatti e lì andò a posare nel lavandino. Cesare seguendola con lo sguardo, non resistette e la raggiunse abbracciandola da dietro e cominciando a baciarla sul collo. Anche gli altri due iniziarono a stuzzicarsi con baci e toccatine. A un certo punto Marco andò da Cristina la prese per la mano e la trascinò via da Cesare dicendo a lui di seguirli, passando di fianco ad Anna prese la mano anche di lei e portò entrambe in camera da letto, le fece sedere una di fronte all'altra sui due lati del letto e poi ordinò di cominciare a masturbarsi guardandosi tra di loro. Lui e Cesare si piazzarono ognuno dietro la rispettiva partner e iniziarono ad accarezzarsi i membri.Quando vide le donne sufficientemente umide Marco disse all'altro uomo di prendere Anna per le gambe e tirarla verso Cristina, lo stesso fece lui, in questo modo avvicinarono le ragazze incrociando le gambe e portando a contatto le due passere, dopodichè fecero sdraiare entrambe con la testa che sporgeva fuori dal bordo del letto, la posizione ideale per un bel pompino rovesciato, in un attimo infatti i due cazzi si infilarono ognuno nella bocca della rispettiva compagna. I due uomini si godevano lo spettacolo di quelle dee spingendo i loro membri in profondità, la posizione permetteva di vedere i rigonfiamenti nelle gole delle donne e questo lì eccitava molto. Anna e Cristina a loro volta eccitate da quella sottomissione iniziarono a muoversi, strusciando le loro belle fighe bagnate, l'eccitazione e il piacere crescevano e i loro corpi acceleravano, sembravano due anguille impazzite. L'orgasmo le sorprese contemporaneamente, dovettero smettere di succhiare per riprendersi.I maschi però non sembravano apprezzare l'idea di fermarsi proprio in quel momento, Marco rovesciò Anna e la mise a pecorina penetrandola da subito con foga, Cesare invece fece girare la su donna di 180 gradi le prese le gambe, se le mise sulle spalle e iniziò a scoparla con determinazione. In quella posizione le teste delle ragazze si trovavano una sopra l'altra, così ne approfittarono per scambiarsi lunghi baci carnali mentre i loro uomini continuavano a trombarle.Marco si infilò un dito in bocca e poi cominciò a passarlo sul buchino massaggiandolo e lubrificandolo, in poco tempo Anna si ritrovò con due dita nel culo..."uhm si che bello, godo..." ansimava la ragazza, dall'altra parte nel frattempo Cesare aveva messo anche Cristina a pecora e la stava scopando così forte che le palle gli sbattevano contro il clitoride, alternava poi colpi di cazzo a pacche sul culo dicendole: "ti piace così vero? fammi sentire quanto ti piace" "oh si...più forte spingi più forte".Marco intanto aveva preparato per bene il culo di Anna, sfilò il membro dalla figa e lo appoggiò al buchino spingendo piano piano, la ragazza era così eccitata che non ci fu molta resistenza e il cazzo in un attimo fu dentro fino alle palle "si dai, così, sfondami tutta". Dopo un po' le posizioni si invertirono, Anna salì sopra di lui dandogli le spalle, si impalò e cominciò la cavalcata.Anche Cesare sentendo un po' di stanchezza decise di sdraiarsi e lasciò che fosse la bocca di Cristina a proseguire il gioco, la ragazza alternava grandi succhiate profonde a seghe spettacolari durante le quali volgeva lo sguardo per vedere cosa faceva l'altra coppia, la visione di Anna che saliva e scendeva facendo sparire quel palo di carne la eccitò ancora di più, non resistette, si posizionò davanti all'amica, la spinse facendola adagiare con la schiena sul corpo di M e mentre lui continuava a incularla lei cominciò a leccarle il clitoride.Cesare si godette per qualche istante quello spettacolo, poi si alzò in piedi sul letto, si piazzò sopra Anna e dopo essersi chinato a darle un bacio con la lingua, le piazzò in bocca il suo uccello."Dai facciamola impazzire, sfondiamola tutta, in fondo è questo che vuole, vero tesoro?"disse Marco "si voglio essere completamente aperta" rispose Anna in preda agli spasmi dell'ennesimo orgasmo. Cesare incrociando lo sguardo del ragazzo intuì subito i suoi pensieri, si portò ai piedi dell'amica, fece spostare Cristina, la quale diede un paio di leccate alla cappella del suo uomo e poi lo aiutò a puntare il cazzo sulla figa dell'amica.Pian piano riusci ad infilarsi, attraverso la carne riusciva a sentire il cazzo di Marco che si muoveva nell'altro buco e dopo un po' di impaccio iniziale i due uomini riuscirono a prendere i tempi giusti e a muoversi sincronizzati. La situazione era all'eccitamento estremo, Anna riempita di cazzo fin nelle viscere scoppiò subito in un violento e prolungato orgasmo che quasi la fece svenire dal piacere, anche Cristina che incantata dallo spettacolo offerto dai tre aveva iniziato a masturbarsi furiosamente raggiunse in fretta un orgasmo.Non passò molto che pure i due ragazzi esplosero inondando tutti i buchi della ragazza di sperma. "ah sto per morire" disse Anna mentre gli altri si sfilavano dal suo corpo. La giovane si distese completamente devastata dalle penetrazioni e dagli orgasmi, dai suoi buchi colavano i liquidi che l'avevano riempita.Anche Marco e Cesare si accasciarono sul letto sotto lo sguardo malizioso e furbetto di Cristina che li rimproverò:"non sarete mica stanchi? Ora arriva il mio turno!".Così detto allungò le mani e afferrò con ognuna un uccello, massaggiandoli per farli tornare duri. Lì fece sdraiare in modo che i due membri fossero molto vicini, praticamente a contatto, dopodichè ci si fiondò con la bocca passando la lingua da uno all'altro e infilandoli in bocca insieme. Non ci volle molto perchè entrambi tornassero al loro iniziale vigore.La ragazza lì voleva entrambi, salì in groppa a Cesare facendo scivolare il cazzo nella sua passera, quando fu tutto dentro si chinò verso il membro di Marco e lo prese in bocca, mentre succhiava faceva oscillare il bacino, provocare piacere a due uomini contemporaneamente la mandava in estasi. Decise che era giunto anche per lei il momento di penetrata in tutti i buchi così chiese a Marco di incularla. I ragazzo approcciò con lentezza e delicatezza, ma lei desiderava essere riempita quindi anche questa volta la penetrazione fu facile. "oh si, mi sento piena" i tre cominciarono a muoversi come una sola persona, Anna intanto lì osservava massaggiandosi le parti intime. Arrivò in fretta il primo nuovo orgasmo di Cristina che non si abbandonò ma continuò a incitare i due uomini, ne voleva ancora, ne voleva di più, dopo un po' cambiarono posizione, questa volta lei si girò facendosi impalare il culo dal cazzo di Cesare e accogliendo nella figa invece quello di Marco "ah...ah...ah" i versi della donna crescevano di intensità, sentiva che mancava poco ad esplodere. "si sto per venire, spingete spingete...siiii vengooo" l'orgasmo fu molto potente, la fece vibrare dalla testa ai piedi, i suoi buchi si strinsero in uno spasmo facendo venire gli uomini che non resistettero a quella ulteriore botta di piacere. Spremettero dentro di lei fino all'ultima goccia, poi si abbandonarono tutti stremati.Quando ritornarono in loro passarono un po' di tempo a chiaccherare e a commentare l'andamento della serata che venne poi conclusa con un rilassante bagno a 4 dove a turno in 3 lavavano il quarto.Si separarono con la promessa di rivedersi presto per sperimentare altri giochi e nuove esperienze.FINE.
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6 anni fa
blueyes5,
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Serata calda - parte 2
...segue...Le ragazze sul sedile dietro erano come indemoniate, continuavano baciarsi e toccarsi, e soprattutto a spogliarsi. Nella macchina si stava propagando un profumo di sesso femminile che unito ai mugolii e agli urletti faceva girare la testa ai due uomini seduti davanti che non vedevano l'ora di arrivare.Giunti finalmente sotto casa Cristina e Anna infilarono velocemente i vestiti dentro le borse e indossarono solo i loro cappotti dopodichè scesero e tutti assieme si avviarono verso l'ingresso del palazzo. L'attesa davanti all'ascensore sembrava non finire mai, i maschietti avevano dei rigonfiamenti nei pantaloni che lasciavano immaginare che sotto quelle cuciture i cazzi erano pronti ad esplodere. Appena entrate nell'ascensore le ragazze ripresero a baciarsi lasciando cadere a terra i cappotti, rimanendo con addosso solo le scarpe col tacco. Raggiunto il piano Cristina strappò letteralmente le chiavi dalle mani di Cesare, prese per mano Anna e la trascinò verso l'appartamento lasciando indietro i due uomini inebetiti che si guardarono estremamente arrossati, raccolsero borse e cappotti e si avviarono verso l'uscio socchiuso della casa, attraverso il quale già si sentiva ansimare e godere. Chiusa la porta alle spalle non persero tempo, mollarono tutto lì per terra e si spostarono velocemente in camera dove vennero accolti dallo spettacolo offerto dalle due donne che erano impegnate sul letto in uno stupendo 69, Cristina stava sotto con la testa appoggiata ai cuscini in modo da poter leccare meglio la figa di Anna la quale invece stava sopra a carponi, con il muso affondato tra le gambe dell'amica. In un attimo i maschi furono nudi e con l'uccello in mano, si spostarono ai piedi del letto. "Amore, guarda cosa c'è qui per te" disse Marco "mmm" rispose lei alzando la testa, aprì la bocca e prese il suo cazzo, intanto con la mano cominciò a segare quello di Cesare. I due uomini cominciarono ad alternarsi dentro quella bocca calda, a volte la penetrarono contemporaneamente, fino a quando ad un certo punto Cesare. si stacco per andare a farsi continuare quel lavoretto orale dalla sua donna. Cristina lo accolse ben volentieri, succhiò subito con avidità mentre con le dita penetrava la fighetta bagnata dell'amica.Dal canto suo Anna pareva apprezzare sia le attenzioni di Cristina sia il cazzo di Marco che ad ogni colpo affondava sempre più in profondità nella sua gola. Con la sua mano intanto alternava carezze al clitoride dell'amica a vere e proprie penetrazioni, prima con un dito, poi con due. Quando la sentì bagnata al punto giusto smise di succhiare il cazzo di Marco lo prese e lo indirizzò verso il buco di Cristina guardando il suo ragazzo negli occhi e trasmettendogli tutta la sua eccitazione. Senza mai staccare il suo sguardo da quello di lei Marco cominciò a penetrare quella bella figa lentamente, per tutta la lunghezza, entrava fino alle palle e poi tornava indietro quasi fino a sfilarlo. Cristina in estasi per quella doppia penetrazione cominciò a mugugnare sempre più forte aumentando ulteriormente l'eccitazione di Cesare che le stava scopando la bocca e che cominciò ad accarezzare il culo di Anna tirandole delle sberle di tanto in tanto."ah si così, più forte più forte" Cristina sentiva l'orgasmo avvicinarsi e incitava Marco a darci dentro, il suo uomo aveva gli occhi fuori dalle orbite nel vedere la sua compagna in preda agli spasmi del godimento e non resistette più, doveva infilare anche lui il suo membro in un bell'antro caldo, così si posizionò dietro a Anna e cominciò a penetrarla con colpi decisi, la ragazza cominciò a urlare di piacere e assecondò i movimenti inarcando di più la schiena e spingendo indietro col culo. "ah si così, sfondami!". Cesare non se lo fece ripetere due volte e aumentò il ritmo.Nel frattempo anche Marco pompava fortissimo Cristina che ormai era al limite "ci sono, si, sto per venire...continua...oh...si si si siiiiii vengoooo ahhhhh" una serie di scosse elettriche partirono dalla sua figa e si propagarono per tutto il suo corpo, per qualche minuto non capì più nulla. Quando si riprese scivolò da sotto a Cesare e Anna che nel frattempo godevano come dei maiali e si scambiavano frasi impronunciabili, e si piazzò di fronte a Marco baciandolo con la lingua per poi scendere sempre più in giù fino a prendergli in bocca il cazzo. Succhiava con foga aiutandosi con una mano mentre con l'altra accarezzava le palle, "oh si che brava! non ce la faccio più sto per venire" "mmmm...mmm" Cristina succhiò ancora più forte e il ragazzo non resistette più esplodendo in un poderoso orgasmo e riempiendole la bocca di succo cremoso. A quel punto lei si girò verso Anna e cominciò a baciarla, sentire il sapore del suo ragazzo nella bocca di un'altra mentre veniva trombata dall'uomo della stessa fu il colpo di grazia, l'orgasmo la prese squassandole tutto il corpo. Neanche Cesare potè resistere, sfilò il cazzo e cominciò ad annaffiare la schiena di Anna che nel frattempo era crollata sul materasso. Cristina scambiò un bacio col suo uomo che era visibilmente soddisfatto, poi con uno sguardo provocatorio si chinò sulla schiena dell'amica e cominciò a ripulirla con la lingua.Alla fine di questa scena eccitante i 4 erano stanchi e soddisfatti, ma ancora non del tutto appagati."Cosa dite facciamo una pausa per uno spuntino?" disse Cesare "Si, anche perchè dobbiamo recuperare le energie per quello che ci aspetta dopo..." rispose Marco "e cosa ci aspetta?" ribatterono in coro le ragazze incuriosite e provocanti. Uno sguardo complice tra i due uomini e un sorriso malizioso fu tutto ciò che ebbero come risposta...Continua...
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6 anni fa
blueyes5,
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Serata calda - parte 1
Era ora di andare, Anna diede l'ultimo ritocco al trucco e raggiunse Marco alla macchina. Arrivarono sul luogo all'appuntamento, Cesare e Cristina erano già lì. Venendosi incontro si capiva che la serata, nonostante l'aria autunnale, sarebbe stata bollente, gli uomini infatti non fecero neanche in tempo a stringersi la mano che la loro attenzione venne attirata da Cristina e Anna che si stavano salutando con un profondo bacio carnale. "Cominciamo bene" disse Marco che con lo sguardo percorse le gambe delle ragazze dalle caviglie fino all'orlo delle minigonne, lasciando il resto della risalita all'immaginazione."Eh si, mi sa che ci aspetta parecchio divertimento stasera" ribattè CesareDopo un tempo interminabile le ragazze si staccarono e i 4 si incamminarono verso il ristorante.Appena entrati la maggior parte degli uomini si girò a guardare le due donzelle le quali parvero apprezzare, anzi cominciarono ad atteggiarsi e sfilarono per raggiungere Marco e Cesare che nel frattempo avevano occupato un tavolo in un angolo un po' appartato.Durante la cena gli argomenti erano svariati anche se alla fine tutto si perdeva in doppi sensi, battutine e sguardi dall'alto contenuto erotico.Arrivati al dolce Anna e Cristina andarono in bagno e gli uomini ne approfittarono per raffreddare un po' gli spiriti parlando del campionato.Dopo una decina di minuti le donne raggiunsero gli uomini mettendo in mostra sguardi maliziosi e risatine che nascondevano dei segreti, infatti appena seduta Cristina prese qualcosa dalla borsa e la mise nella mano di Cesare sussurrandogli nell'orecchio: "sono le mutandine di Anna" - "ve le siete scambiate come fanno i calciatori con la maglia?" - "mmm no...io non potevo darle le mie...non le ho messe". Cesare arrossato bevve un bicchiere di vino rosso tutto d'un fiato."ueilà pensavamo foste cadute nel buco" disse Marco ad Anna dopo le stampò un bacio sulle labbra e rimase interdetto "sai di..." - "di Cristina" finì la frase Anna"Che è successo in bagno?"- "Beh sai com'è..."-rispose lei fissando l'altra -"eravamo lì, una ritoccatina al trucco, poi ci siamo guardate, ci siamo avvicinate e poi..beh passare dalle labbra alle grandi labbra è un attimo, si è seduta sul tavolino ha allargato un po' le gambe facendomi notare che era senza mutande e io non ho resistito, ho cominciato a baciarle l'interno coscia, poi sono risalita su su su fino al suo frutto proibito, l'ho leccata fino a quando ha avuto un orgasmo" - "ah! e poi?" - "e poi dopo che è venuta ha ricambiato il piacere!" - "ehm" mentre Anna parlava Cristina, aveva preso la mano di Marco e se l'era portata sul ginocchio, trascinandola sempre più su fino a farla sparire sotto la minigonna. Nel frattempo Anna aveva allungato la mano portandola sul pacco di Cesare il quale parve apprezzare molto e favorì l'azione abbassando la lampo e lasciando il suo membro libero di tuffarsi nel palmo della ragazza.La mano di Marco era ormai arrivata nell'antro del piacere di Cristina, cominciò a massaggiarla con delicatezza, infilò il dito che sprofondò senza difficoltà grazie agli abbondanti umori, non pago infilò anche il secondo dito e cominciò a ruotare lentamente, lei ebbe un sussulto di piacere e si morse il labbro per non lasciarsi sfuggire un gridolino. Guardandola negli occhi Marco sfilò le dita e se le portò alla bocca per gustare il suo sapore, poi si rivolse a Cesare il qualche stava ricevendo una bella sega sotto il tavolo, e dopo un cenno di intesa chiese il conto.Si ricomposero, pagarono e uscirono ognuno a braccetto con il partner dell'altro, inutile dire che le mani degli uomini si muovevano sul culo delle ragazze, sia sopra sia sotto la gonna, attirando gli sguardi curiosi dei passanti. Arrivati alle macchine sia Cristina che Anna decisero di prendere in mano la situazione, o meglio, non era la situazione, e a dirla tutta non era in mano...ma in bocca.Entrambe cominciarono a succhiare avidamente, scambiandosi spesso di posizione. Leccavano bene tutta l'asta per poi prenderla in bocca e farla sparire completamente nella loro gola mentre con le mani accarezzavano le palle, la situazione era estremamente eccitante, i due uomini in piedi con la schiena appoggiata all'auto ogni tanto si scambiavano degli sguardi carichi di soddisfazione, mentre le loro donne accucciate davanti a loro lì portavano in paradiso con la bocca. "sto per venire!" esclamò Marco ma Cristina non pareva avere intenzione di fermarsi, andò avanti fino a che lui non le esplose in bocca riempiendola del suo succo caldo, continuò ancora finchè non bevve anche l'ultima goccia, la stessa cosa accadde subito dopo a all'altra coppia ma quando lui esplose Anna tenne tutto sulla lingua, si staccò, aprì le labbra per mostrare a Cesare la bocca piena del suo sperma, dopodichè mandò giù."Adesso è il nostro turno"- disse Marco - "però è meglio spostarci a casa". Salirono in macchina, gli uomini davanti e le donne dietro..che per ingannare l'attesa del viaggio iniziarono a limonare per scambiarsi i sapori dei rispettivi partners, ma si sa, in certe situazioni le mani non possono stare ferme così....CONTINUA..
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6 anni fa
blueyes5,
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Dalle parole ai fatti - seconda parte
Dopo quanto accaduto e descritto nel primo racconto, siccome l'appetito viene mangiando, abbiamo
continuato a frequentare locali a tema e saune naturiste, con lo scopo o la speranza di provare nuove
sensazioni.
Fu proprio in una sauna naturista che conoscemmo una coppia simpatica che, come noi, era immersa
nella grande vasca e che, come noi, era abbracciata stretta e si baciava appassionatamente, ma
guardandosi anche intorno alla ricerca di possibili incontri.
Dopo esserci avvicinati abbiamo cominciato a chiacchierare un po'; le mie mani hanno cominciato ad
esplorare il corpo della sua donna e in breve ci siamo ritrovati ognuno con un nuovo partner da toccare,
baciare, accarezzare, fino a ritrovarci poi legati in un unico intreccio di corpi che faceva salire il desiderio
in maniera quasi incontrollabile.
Approfittando di tutte quelle mani che si muovevano invisibili sotto il pelo dell'acqua sono andato a
cercare il cazzo duro di Marcello che, non sapevo se consapevole o meno del fatto che quella mano era
la mia, la lasciava fare.
I miei dubbi sono stati dissipati quando mi sono accorto che anche la mano che mi stava masturbando
lentamente era proprio la sua e che, in fondo, non ne provavo certo fastidio.
Dopo un bel po' di tempo passato immersi in acqua a toccarci in tutti i modi, tra la curiosità dei soliti
single che ogni tanto allungavano le mani a toccare i corpi di Carla e di Luisa, decidemmo di andare
nella sauna ad asciugarci un po'.
Appena dentro io e Luisa, che eravamo entrati per primi, abbiamo posato i nostri asciugamani sul sedile
di legno e ci siamo seduti nudi uno accanto all'altra, baciandoci teneramente; all'improvviso ho sentito
una lingua morbida sul mio uccello, che subito dopo è stato ingoiato dentro una bocca calda e
accogliente, che ha cominciato a lavorarmelo in maniera divina.
Io stavo lì, con la bocca di Luisa sulla mia, a gustarmi quello splendido trattamento quando, aperti gli
occhi, mi sono accorto che la bocca che mi stava spompinando divinamente non era quella di Carla, ma
quella di Marcello e, cosa sorprendente, non avevo nessuna voglia di farlo smettere, mentre Carla e
Luisa guardavano la scena scambiandosi occhiate complici.
Ad un tratto abbiamo visto una sagoma avvicinarsi alla porta della sauna e ci siamo dovuti ricomporre
velocemente, decidendo di andare a proseguire la nostra esperienza al chiuso, in una delle stanze del
locale.
Nella stanza abbiamo steso gli asciugamani sul grande letto a mo' di lenzuola e da lì sono cominciati i
nostri giochi: io ho cominciato a leccare la figa di Carla che, evidentemente già eccitata da quello che
aveva visto nella sauna, era già un lago di umori e pronta per un orgasmo sconvolgente, che è
puntualmente arrivato riversando nella mia bocca tutto il suo piacere, gridando e contorcendosi come
un animale; nel frattempo Marcello si era infilato un preservativo e mi si stava scopando Luisa che,
evidentemente anche lei eccitata da quello che era successo, ha avuto un orgasmo pazzesco, durato
incredibilmente a lungo.
Io, come sempre mi accade ogni volta che Luisa gode con un altro maschio, ho deciso che dovevo
possederla subito e rimarcare il territorio, così me la sono messa a cavalcioni e le ho infilato dentro tutta
la mia grossa asta, mentre lei mi cavalcava come un'indemoniata.
Marcello, che evidentemente si era un po' stancato a forza di fottermi la donna, si era tolto il
preservativo e mentre io me ne stavo sdraiato a godere dei movimenti della mia splendida compagna,
ha avvicinato il suo cazzo ancora duro alle mie labbra, premendo per entrare.
A quel punto non ho capito più nulla: tra la figa di Luisa che mi stava scopando come poche volte prima
ed il Cazzo di Marcello ormai piantato nella mia bocca, ho cominciato a fare quello che credo sia stato
un gran bel pompino, visto che dopo pochi minuti ho sentito il suo cazzo diventare ancora più grande
nella mia bocca e, dopo una specie di fremito, donarmi tutto il frutto del suo piacere.
Pochi secondi e sono esploso nella figa accogliente di Luisa che, forse eccitata nel vedere quel cazzo
uscire gocciolante dalla mia bocca, ha avuto un secondo orgasmo, forse più grande del primo.
Finito tutto abbiamo salutato i nostri nuovi amici, promettendo di rivederci presto e, dopo una bella
doccia, ci siamo diretti alla macchina per tornare verso casa; nel viaggio di ritorno Luisa mi ha chiesto
che effetto mi avesse fatto ad avere, per la prima volta, provato il sapore dello sperma nella mia bocca
ed è stato lì che finalmente ho ripensato a quello che era successo, perché mentre mi facevo la doccia
e poi mi rivestivo il mio cervello era ancora chissà dove; ebbene devo dire che mi aspettavo, nelle mie
fantasie, di ricevere nella mia bocca un getto caldo, potente e salato, mentre invece mi sono ritrovato
poche gocce di un liquido quasi insapore, per niente eccitante.
Luisa mi ha ricordato che nei tanti film visti, sia porno che di coppie reali, alcuni uomini hanno piccole
eiaculazioni ed altri grandi schizzi, per cui magari la prossima volta, se ci sarà, sarò magari più fortunato.
Credo comunque che non finirà certo qui....
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6 anni fa
Sesso3con3classe, 61/61
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la prima volta che.....(parte seconda..)
...dunque eravamo rimasti che P. stava leccandomi la passerina(da ora in avanti la chiamerò fighetta)
mentre con una mano spostava il perizoma. Come già detto provai un nuovo piacere molto eccitante
anche perché mio marito osservava la scena e questo mi faceva ancora godere di più. Ad un certo punto
sentii P. che mi sfilava il perizoma, lo aiutai alzando prima una gamba poi l'altra e allargandomi bene
le cosce introdusse la sua lingua dentro facendomi eccitare tantissimo specialmente quando ogni tanto
mordicchiava il mio clitoride orami ritto per poi ritornare ad affondare la lingua dentro la mia fighetta.
Dalle mie labbra uscivano dei gemiti di piacere sempre più lunghi anche perché P. molto esperto con un
dito mentre era intento a leccare mi sfiorava il buchino del culetto con carezze sempre più audaci per
arrivare ad introdurlo dentro facendomi uscire un si..... godo ..continua..
Ormai la mia mente eccitata era occupata ad altro, volevo il cazzo.., mio marito conoscendomi bene si
avvicinò e introdusse nella mia bocca il suo cazzo rigido dove incominciai a spompinare mentre P. era
sempre intento ad occuparsi delle mie parti intime. Andammo avanti per una decina di minuti poi
mio marito ritornò nella poltrona mentre P. alzandosi senza perdita di tempo si tolse i pantaloni e slip
mostrando il suo cazzo in tutta la sua statuaria bellezza ( devo dirvi sinceramente che era molto più
grande ma soprattutto tozzo rispetto a quello di mio marito) invitandomi a prenderlo in bocca, cosa
che feci con grande lussuria a farlo entrare e uscire mentre lui mi teneva la testa tra le mani.
L'eccitazione era talmente grande che dopo poco mi arrivò in bocca una schizzata di sperma seguita da
altre che deglutii per non perdere neppure una goccia di quel nettare prezioso. Eravamo tutti e tre
ansimanti e seduti sul divano diedi un bacio a mio marito(tra l'altro poi mi disse a tu x tu che sapeva
di sborra ) e un altro bacio a P.
fumammo una sigaretta e poco dopo P. ci salutò e rimasti soli chiesi a mio marito se ero stata brava
ricevendo un ok di compiacimento e naturalmente scopammo come non mai ripensando a quello
che era accaduto prima e nell'amplesso mio marito godendo mi disse...però vorrei che tu prendessi
anche il cazzo di P. in figa...la mia risposta questa volta fu subito un siiii e sussurrando le dissi..organizza
sono pronta quando lo vuoi tu ( la curiosità è ..femmina giusto ?). Dai non me ne volete...nel prossimo
racconto continuerò a svelarvi il seguito della mia prima volta che...un bacio Anna
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Strana coppia
nella mia città c'è un cine porno - e di solito è pieno soltanto di maschi, soprattutto
al pomeriggio escono dal lavoro e vengono a spararsi seghe l'un l'altro o spompinarsi e, nei cessi, a metterselo in culo. L'anno scorso, nella tarda primavera, faceva già caldo, ci sono andato una sera sul tardi. La sala era quasi vuota, e mi sono seduto nelle ultime file.
Dopo un po' entra una coppia, sembrano molto giovani: lui ha la testa rasata ed è muscoloso, con due tatuaggi; lei invece è bionda, capelli lunghetti, una mini da sballo, belle gambe e tacchi altissimi.
Nel buio della sala, mi sembra una gran figa...
Si siedono nella fila davanti a me e dopo poco prendono a baciarsi slinguandosi, mentre lui allunga le mani e mi sembra che lei faccia altrettanto. Io comincio ad eccitarmi, soprattutto quando lei abbassa la testa e chiaramente si mette a fare un pompino al suo uomo. Io sbircio e mi tocco, lui gira la testa e mi guarda, poi mi fa segno di andare davanti. Cambio posto e mi metto accanto a lui. Ha i calzoni spalancati e lei sta slinguandogli il cazzo, che è una sberla di tutto rispetto ogni tanto lui le tira su la testa e la bacia ingordamente, infilandole una mano dentro la camicetta, anche se mi sembra che non abbia quasi tette. Comunque, vedere la bionda che spompina avidamente questo maschiaccio mi eccita da pazzi: tiro fuori l'uccello e mi metto a smanettarlo. Mi sembra che la giovane signora sia piuttosto interessata al mio manico. Lui mi fa segno di uscire dalle fila di poltroncine e andare a sedermi a fianco alla sua lei. Non mi faccio pregare e mi accomodo accanto a lei, che prontamente smette il pompino al marito e inizia a masturbarmi.
E' il ragazzo stesso a metterle una mano sui capelli biondi e spingerle la testa verso il mio cazzo.
Lei parte con una leccata fenomenale, poi passa a ciucciarmelo come una vacca, mentre lui si sporge per guardare e si mena la grossa minchia. La troia è proprio di strepitosa bravura, ciuccia il cazzo da dio.
Mi solleva la maglia, mi carezza la pancia e il petto, e intanto succhia come un'idrovora. Mi ha aperto completamente i calzoni. Vedo che lui allunga le mani sotto la sua mini e mi sembra di capire che le infila un dito nel culo; lei si muove come un'anguilla e continua a farmi godere da bestia. Che lingua, che bocca! La bionda mi costringe ad alzarmi in piedi, i calzoni mi scivolano fino alle ginocchia e mi accorgo che un vecchio si è piazzato vicino a noi e ci guarda masturbandosi. Mentre lei va avanti con il suo splendido lavoro di bocca, sedendosi un poco più comodamente, il marito le carezza le cosce e tenta di sfilarle le mutandine e lei lo aiuta muovendosi come un serpente. Gliele sfila fin quasi a terra, solleva la minigonna e... salta fuori un cazzone, non enorme, ma con una grossa cappellona! Il maschio ci si butta sopra e lo inghiotte in un attimo, mentre "lei" mi guarda dal sotto in su e continua a papparsi il mio cazzo durissimo. Anzi, ora è ancora più duro: mmm, come mi eccita questa situazione! woowww , la "moglie" che mi succhia l'uccello mentre se lo fa succhiare da suo "marito". Il ragazzone tatuato si alza e capisco che vuol combinare qualcosa, infatti ci trascina fuori dalle poltroncine, nel corridoietto e così io mi appoggio al muro, mentre "lei" si mette a 90° e riprende il pompino che mi aveva interrotto, e il marito le allarga le chiappe con le mani e le spinge nel buco del culo il suo grosso palo. Siamo tutti e tre eccitati come bestie. Anzi, tutti e cinque, perchè oltre al vecchio si è avvicinato anche uno grosso, pelato, peloso, bassotto, con un cazzone molto grosso e due palle incredibili. Lui e il vecchio ci guardano e si smanettano reciprocamente. La situazione mi manda fuori di testa, anzi fuori di testa un po' lo siamo tutti, siamo eccitati come maiali. La bionda che mi spompina come una bestia, il suo maschio che la incula, stantuffandola senza pietà e adesso il vecchio, che lo succhia al grosso pelosone, mentre questo ha allungato una mano e mena il cazzo della bionda. Il più scatenato mi sembra il "marito", che la incita a bassa voce, roco, trattandola da troia e anche il pelosone le dice porcate schifose, che sembrano eccitare lei e il marito come due bestie.
Io non sono da meno e sto godendo come un toro.
Il pelosone è il primo a sborrare nella bocca del vecchio, poi il marito viene soffocando le urla di piacere
( ma tanto oramai siamo soli in sala!) io quindi le scarico in bocca tutta la mia sborra mentre lei si vuota il cazzo nella mano del pelosone. C'è nell'aria un odore intensissimo di sborra... diomio come abbiamo goduto tutti. La coppia si bacia, slinguandosi: mi piace che lui assaggi sulla lingua della bionda il sapore della mia sborra! Ci ricomponiamo tutti ed usciamo dalla porta di sicurezza che dà sulla via laterale, e loro mi propongono di andare a bere qualcosa, in un pub vicinissimo. Davanti ad una birra, apprendo che non arrivano ai trent'anni, che si conosco da scuola e che amano molto queste porcate, ma che la bionda si veste raramente da donna - di solito è un ragazzone dai lunghi capelli biondi, raccolti in una coda - e che hanno deciso di vivere assieme. Sono molto simpatici. Dopo non li ho mai più visti. Peccato.
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6 anni fa
bobo45sex,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Io, giulia e l’ex cognata
....quando mio cognato dopo anni si separò dalla moglie, inizió la convivenza con una ragazza rumena, occhi azzurri come il cielo, biondina, seconda di seno ma con un culo tondo e sodo come il marmo. Anche questa relazione non andò a buon fine, ma Natalia con noi rimase in ottimo rapporto, per cui continuammo a frequentarla con mia moglie. Capitava spesso di messaggiare ed un giorno decisi di sondare un poco il terreno, cominciai a riempirla di complimenti e lei rispose a tono, sentenziando: "peccato che rispetto troppo Giulia, perché una bella scopata con te l'ho sempre sognata". Dato che mia moglie aveva sempre sognato di vedermi possedere una donna nel nostro letto, le raccontai di Natalia. Figuriamoci se mia moglie si fece pregare, in meno che non si dica, invitó a cena l'ex cognata, cenetta a tre, qualche battutina, un calice di vino rosso e grappa rumena fatta in casa. Mia moglie propone a Natalia un massaggio mentre io lavo i piatti e si trasferiscono velocemente di la, lasciando la porta semiaperta, così come concordato. Candele, luci soffuse, musica di sottofondo, sbircio la mia ex cognata nuda a pancia in giù, occhi chiusi e le mani di mia moglie che scorrono sul suo corpo reso lucido dall'olio. Ho il cazzo in tiro, il cuore a mille. Mia moglie fa un cenno entro quatto quatto e comincio pure io a massaggiare l'ex cognata. Al contatto Natalia alza la testa stupita, Giulia la tranquillizza dicendole: "quattro mani sono meglio di due".
Il massaggio si fa sempre più audace, le nostre mani sempre più curiose di scoprire il corpo di Natalia. Inizio ad affondare le mani tra le sue cosce, le mie dita scorrono affondando sulle labbra delle sua figa, è allagata, i suoi umori misti all'olio rendono i suoi buchi voragini. Iniziamo a masturbarla, alternandoci, così facendo iniziamo a spogliarci, Giulia in solo perizoma, fa sparire la sua manina dentro alla figa di Natalia, io mi sposto piazzando il cazzo davanti alle labbra; Natalia inizia a succhiarlo avidamente e con maestria, mentre la mia mano, le massacra i capezzoli, i suoi gemiti sono musica per le nostre orecchie.
La prendo di peso e realizzo il sogno di Giulia, la lascio di schiena sul lettino da massaggio, mi porto le gambe sul mio petto e comincio a pomparla come un forsennato, colpi secchi e decisi, Natalia è in delirio, mentre mia moglie sparisce per qualche secondo, torna e ci invita a spostarci nel nostro letto. Troviamo la stessa atmosfera ma un letto in più e specchi ovunque, faccio montare Natalia sul cazzo mentre lavoro Giulia con la lingua, le sfiorò il clitoride, mi perdo tra i sensi, tocco tette ovunque, sento le loro mani che si esplorano, ma dura poco perché subendo così passivamente sarei durato 10 minuti. Mi alzo e metto Natalia davanti allo specchio a pecora, questa volta tocca a lei leccare il clitoride e la figa di Giulia, spingo a fondo, sento il rumore della nostra carne, sento i suoi gemiti e quelli di Giulia che subisce i contraccolpi, la sculaccio e le mungo i capezzoli come fosse una vacca, gode come non mai, mi sento un Dio in mezzo a loro due. Adesso tocca alla mia mogliettina, Natalia le tiene le gambe sollevate mentre io su di lei pompo con colpi secchi e decisi, adesso tocca a Giulia impalarsi sul cazzo, viene a ripetizione, mentre l'ex cognatina la bacia e le lavora i capezzoli. Adesso tocca a Natalia salire su cazzo, è una maestra, ora capisco perché nonostante le incompatibilità caratteriali, mio cognato non riusciva a mollarla, io bacio Giulia, ma sento che non durerò tanto, ho le palle dure e gonfie, per cui per evitare di ingravidarla, mi sollevo, la poggio di fianco e senza neanche chiederle il permesso le svuoto il mio nettare in gola, Giulia che è un po' restia, guarda incuriosita, non si perde neanche una goccia, anzi per evitare problemi comincia a ripulire l'asta dalla base alla punta. Il tempo di due chiacchiere e Natalia versione idrovora ricomincia a lavorarmi il cazzo, non è mai sazia, ed io non mi lascio pregare, Giulia un po' sfiancata si limita a guardare, ad incitare e a toccare, io continuo a godermi il mio giorno da Dio e le regalo un'altra sborrata sul pube. Crolliamo sfiniti nel letto, i nostri occhi parlano da soli, commentiamo ogni attimo e ogni passo della serata. Ci concediamo una doccia, Natalia ci saluta, io concedo a Giulia un ultimo orgasmo, più intimo, tutto nostro.
Storia vera.
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6 anni fa
primesperinza,
51/51
Ultima visita: 2 settimane fa
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Pelle su pelle
Vogliamo raccontare un po' una serata ....e la raccontiamo assieme, pertanto di proposito è scritta un po' da lei, un po' da lui ed un po' in terza persona. E' un sabato dello scorso settembre, i sensi sono ancora bollenti dall'estate che sta per arrivare alla fine. Decidiamo di uscire a cena, e giusto per stare in compagnia chiamiamo alcune coppie che conosciamo. Una anche molto intimamente.Luca ha un impegno di lavoro quel pomeriggio così Amanda è libera di prepararsi per bene con calma.Quando Luca arriva a casa va' in camera a cambiarsi ed Amanda dal bagno gli grida che è quasi pronta ! Nel cervello di Luca si accende il desiderio...si immagina Amanda...come sarà...Amanda chiede quali degli amici hanno confermato la presenza... in base a ciò magari si abbiglia..."Sembra tutti coloro che abbiamo chiamato, Amore mio ! ""Ah, bene", risponde lei...."Ma non essere troppo troia altrimenti le altre donne si ingelosiscono..."In realtà Luca non vede l'ora che Amanda si vesta elegantemente. Amanda mi grida di sedermi sul divano per una sfilata in esclusiva per me! Mi siedo. Esce con dei jeans molto attillati, un top che alza e pone in evidenza i suoi seni e copre a malapena i capezzoli, e delle scarpe con tacco da 16 cm che sotto i jeans non la fa' sembrare neanche tanto troia. Era stata dalla parrucchiera e si era fatta fare un' acconciatura molto moderna ed aggressiva. Il cazzo dentro i miei pantaloni già mi si stava rizzando. Mi alzai gli accarezzai i fianchi e la baciai in bocca con un lungo bacio finché le mie mani scivolavano e massaggiavano il suo rotondo culo. La coppia con cui abbiamo più confidenza (ed intimita') ci telefona e ci dice che passano loro a prenderci. Hanno un Porsche Panamera: e la pelle di Amanda già ben conosce la pelle dei suoi sedili. Arrivati al bel ristorante ci troviamo in 4 eleganti signore e 4 signori. La cena scorre allegramente tranquilla...beh con tempeste di ormoni perché credo che ciascuno dei 4 maschi al minimo segnale avrebbe scopato tutte le splendide signore. Eravamo al dolce e da un tavolo si alza una signorina sui 25 anni con un vestito che poco lasciava all'immaginazione, in pizzo, attillato e che faceva trasparire il suo bel seno e l'intimo. Luca volle fare lo spiritoso e ridendo disse "un attimo che mi gira la testa !" La serata stava proseguendo bene, vedevo che gli occhi dei nostri amici maschi desideravano qualcosa di me.... e quella sera volevo divertirmi anche con più di un uomo... Non sopportai che Luca la fissasse per tutto quel tempo ! Così partii al contrattacco e gli dissi "amore guarda che quella lì sa appena come si fa' ad andare a letto con un uomo ! Non ha l'esperienza delle 40enni come noi !! Così Luca guardandomi aggiunse ma proverei a vedere se è davvero così !! Io che stavo seduta di fronte a lui con una signora da un lato ed un signore dall'altro mi alzai e mi sedetti direttamente sulle gambe di colui che era passato a prenderci a casa nostra e che in quel momento era seduto accanto a me. A quel punto strinse i miei fianchi e le mie anche tra le sue mani !! Io cominciai a muovermi lentamente sul suo cazzo per vedere la reazione di Luca e dell'amico (Stefano). Sua moglie si mise a ridere (??) e a fare casino ! Ma lo sapevo che a lei piace fare questi giochi !! Dopo un minuto che ero lì, seduta sopra Stefano dissi agli altri scherzando "beh se anche rimango sopra a Stefano mica sa' questa gente qual'è il mio marito ! " ...e così Luca pensa alla 25enne !! Così si perde una serata con una mogliettina d'oro in cambio di una che chissa' se la becca innanzitutto !! Penso che in quel momento Luca avrebbe pagato non so cosa per avere la signorina seduta sulle sue gambe !! Ma la vita non sempre va' come si vorrebbe, anche se sei benestante, ed intanto era lì a mani vuote ed io tra le mani di un altro uomo che, complice un paravento che c'era accanto al nostro tavolo, massaggiava il mio collo, le mie spalle e quando mi alzavo un po' anche il mio culo !! Ma eravamo tutti insieme, tutti amici open-mind e tutti in vena di scherzare ! Ad un certo punto per non farlo soffrire troppo tornai in maniera più composta sulla mia sedia. Luca e Stefano era stuzzicati !! La moglie di Stefano un po' stordita ma pensierosa....C'erano gli altri 4 che conosciamo meno... La cena si conclude bene, in modo educato, da signore eleganti ma non volgari.... Ci salutiamo tutti, solo che i due ci devono accompagnare a casa.... così finché i maschi andarono a pagare chiesi alla moglie di Stefano se gli andava di giocare un po' a casa nostra e gli chiesi se potevo salire sul sedile posteriore della loro auto con suo marito. Senza esagerare. Ci penso’ ed acconsenti'. Uscendo abbracciai Luca e gli chiesi se gli era piaciuta la serata e mi rispose "si troia" ! "ma se ti piace che io lo sia", " si amore" , "allora ho un'altra proposta: ma te la dico quando sentono anche i nostri due amici di stasera ! ". Prima di entrare in auto, nel buio del parcheggio, Amanda si frappone tra me e la porta posteriore dell'auto dove stavo salendo...mi tocca e dice non ti piacerebbe provare a guidare la Porsche di Stefano così lui si siede dietro con me e magari io provo lui ? o lui prova me ? Luca con lo sguardo cercò subito una reazione contraria della moglie di Stefano, ma lei sorrise ! era mia complice ! E Luca dovette dirmi “ok, amore !” . Quindi tutti concordi, e via partimmo! Avremmo impiegato circa 20 minuti a ritornare. Appena Luca partì gli chiesi come era l'auto, come la sentiva, come era la pelle del sedile. Finché Luca rispondeva io mi tolsi i jeans ed il perizoma. Mi sedetti sopra Stefano come a smorza-candela, ma lui era vestito, per ora. Premetto: è stato difficilissimo perché c'è un tunnel centrale tra i due sedili dietro e poi è stretta ! Girandomi verso il mio guidatore Luca, feci scendere lentamente dalla sua spalla i miei jeans per fargli capire la situazione... Ora diciamo a Stefano che provi la mia di pelle... e così Stefano lanciò le sue mani sulle mie gambe e poi sul mio culo ! Quando si rese conto che avevo tolto anche il perizoma mi baciò il collo mi disse "sei forte" e dopo un po' comincio' ad accarezzarmi le grandi labbra. Io presi il perizoma e lo lanciai sul cruscotto davanti ! Tutti al corrente ! Luca grida "troia ! " A me piace sentirmelo dire quando mi diverto e lo posseggo, mentalmente e non solo !! Stefano ha un bel fisico e mi sapeva toccare bene, mi ha massaggiato bene, e anche se il cazzo se lo tenne dentro i calzoni, durante il viaggio di ritorno ci siamo divertiti tutti lo stesso, penso io più di tutti !
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6 anni fa
lucaeamanda, 51/50
Ultima visita: 2 giorni fa -
La prima volta che ....
ciao sono Anna 48 anni dalla toscana, mi sono decisa a raccontare come iniziò il mio percorso nel mondo
erotico-sessuale. Mio marito(oggi 61enne) circa 4-5 anni fa ogni volta che si faceva sesso continuava
a ripetere che sarebbe bello conoscere altre coppie e singoli per condividere la voglia di entrambi di
provare altre emozioni diverse dal solito tran tran familiare. Naturalmente essendo eccitata nell'amplesso
ripetevo sempre di si , poi il giorno dopo tutto svaniva. Tutto questo durò circa un paio di mesi quando
dopo l'ennesimo ripetersi di ciò mio marito il giorno dopo andò sul discorso ricevendo naturalmente
la mia non approvazione. Iniziarono a quel punto alcuni disguidi familiari rientrando sempre nei ranghi
fino a quando una sera a cena dissi a mio marito che avrei esaudito i suoi desideri ricevendo in cambio
un sorriso e un bacio. Dopo circa appunto una settimana un pomeriggio mi chiama al telefono dicendo
che aveva invitato a cena un caro amico d'infanzia e che dovevo essere "carina" con lui. Il mio cuore a
quelle parole andò a 1000 anche perché non sapevo cosa dovevo fare. Cercai su internet alcuni consigli
e trovando siti specializzati ne presi atto. La sera mi preparai con tutta calma indossando autoreggenti,
scarpe con tacco 10, perizoma come intimo ,gonna nera stretta ai fianchi e sopra una camicietta bianca
aperta fino al terzo bottone per far si che si poteva vedere il mio seno nudo. Mi guardai allo specchio e
dissi sorridendo" però Anna sei una bella topa". Arrivarono a cena come concordato alle 21, mi presentò
l'amico che conoscevo soltanto di nome ci sistemammo a tavola io capo tavola e loro due ai lati.
Durante la cena si parlò quasi di ricordi infantili e di gioventù notando che P... sbirciava sempre il mio seno
nudo e mentre lo faceva mio marito mi sorrideva compiaciuto. Terminata la cena ci spostammo in salottino
per prendere caffè. mi accomodai nel divano, P si sedette vicino a me mentre mio marito nella poltrona
accanto. Non sapevo cosa fare e mi sentivo veramente imbarazzata in quella situazione, tra l'altro la
gonna strettissima era scivolata a meta coscia facendo intravvedere la balza delle autoreggenti. P con
disinvoltura poso una mano su una mia coscia e inizio ad accarezzare con movimenti che provocarono
subito un piacere dentro di me lasciandolo fare anche se piano piano si fece più audace introducendo
l'altra mano sotto la gonna cercando di arrivare dolcemente alla mia patatina ( tra l'altro già umida
dei miei umori). Mio marito osservava compiaciuto alla scena, non parlammo nessuno dei tre e in
totale silenzio P mi bacio dolcemente sulle labbra poi introdusse la sua lingua dentro ricevendo dalla
mia un assenso totale, si inginocchiò davanti a me sollevò la gonna fino all'inguine iniziando a leccare
le cosce arrivando a spostare il perizoma e leccare la mia sorellina facendomi emettere un gemito di
piacere. Vorrei aggiungere altro della serata ma non vorrei annoiare con un lungo racconto, perciò
la prossima volta continuerò questo ok ?. Ciao ciao un bacio a tutti Anna
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Una sorpresa inaspettata!
Storia da Singol.
Anche se appartenevamo a due Amministrazione diverse, lavoravamo nello stesso stabile. La prima volta che vidi Monica (nome di comodo), rimasi fulminato dal suo stupendo tisico, 8 anni più giovane di me, alta, coscia lunga, un seno perfetto, insomma un fisico straordinariamente in forma da far invidia ad una 30enne. Il suo look era sempre diverso, un giorno in jeans con maglietta attillata che evidenziava il seno, il giorno successivo con una minigonna mozzafiato, il giorno successivo ancora con abito elegante e spacco laterale, insomma una che non passava inosservato per niente e infatti tutti le stavano dietro e facevano a gara per chi riusciva a conquistarla. Davanti a tutti questi pretendenti, peraltro molti anche più giovani di me, sinceramente non vedevo alcuna speranza che una gnocca cosi prestigiosa potesse degnarmi di attenzione o di interesse. Col trascorrere del tempo, visto che ci accumunava il maledetto vizio del fumo, spesso ci incontravamo dove era prevista l’area fumatori….vai oggi, vai domani, col tempo iniziamo a scambiare qualche parola sino al punto che dopo aver simpatizzato ci accordavamo con incontrarci in sala fumatori chiacchierare. Successivamente, avevamo anche iniziato a frequentarci i fine settimana con tutta la sua comitiva, andando a cena e a ballare tutti assieme . nel corso di 3 o 4 anni, trascorsi in periodi in cui c’era una frequentazione assidua, in altri invece, in cui ci si allontanava semplicemente perché qualcuno/a intraprendeva storie con altre persone esterne al gruppo. Dopo una brutta storia che aveva attraversato, la incontro casualmente e faccio fatica a riconoscerla. Era dimagrita tantissimo, quei jeans che da sempre le avevano messo in evidenza le sue perfette forme,sembrava un sacco vuoto, era triste, desolata, rassegnata, insomma non era più la Monica che avevo sempre conosciuto. Nell’occasione si confidò, la delusione amorosa che aveva appena vissuto e non si capacitava del come era caduta nella trappola; Lei che faceva sbarellare gli uomini e che ne faceva ciò che meglio preferiva, si era scontrata con uno che invece l’aveva ridotta succube di Lui….
Piano piano, riuscii a superare questo brutto periodo e a riprendersi, riprendemmo la frequentazione con la comitiva e tutto ritornò come ai vecchi tempi. Poiché abitiamo in un’isola fantastica dove per prendere il sole ed abbronzarsi nn bisogna necessariamente aspettare l’estate, anche Lei amante del mare, abbiamo già iniziato a prendere la tintarella, anzi Lei qualche settimana prima di me. Cosi una domenica, decidemmo di andare in una spiaggetta appartata frequentata da nudisti per la tintarella integrale. Anche se avevamo una confidenza straordinaria in quanto ci raccontavamo tutto anche le nostre avventure e gusti sessuali, non era mai capitato di trovarci nudi uno di fronte all’altra e cosi quella domenica ci siamo spogliati e distesi a prendere il sole con una naturalezza straordinaria come fossimo abitudinari. Durante la mattinata, avevamo spaziamo, come nostro solito, in vari argomenti finchè raccontò di un tipo che la corteggiava da tempo e che armatosi di coraggio le disse: tu parli parli, fai capire che…. mi illudi, a poi alla fine nn me la dai. Presi l’occasione al volo e feci la battuta: già ha ragione povero uomo, anche a me non l’hai mai data!.....mi fissa negli occhi e mi risponde: amico TU PERO’ NON ME L’HAI MAI CHIESTA!!, non persi l’occasione e le ribadii; certo, per un semplice motivo, perché anche se mi piaci un casino non voglio perdere la tua amicizia in quanto per me è molto più importante di una scopata!!!.....A quel punto, guardandomi fisso negli occhi mi disse che il tutto dipendeva nel sapere dall’inizio che percorso affrontare e che due persone intelligenti potevano intrattenere anche un rapporto di TROMBAMICO…..non mi feci ripetere l’invito due volte e le nostre bocche si trovarono incollate in un bacio passionale. Mentre con le mani accarezzavo tutto il suo corpo, ( quello che avevo sempre desiderato fare ), giunsi al suo fiorellino e mi resi conto che era tutto bagnato fradicio e li capii che anche Lei mi desiderava tanto. Ci lasciammo trascinare dalla passione e dopo una bella “LIMONATA” la penetrai, ci lasciamo travolgere dal desiderio come se il mondo fosse tutto nostro ma così non fu, ad un certo punto mi sussurrò: abbiamo spettatori a quanto pare, ma che siamo al cinema???....mi voltai ed effettivamente 4 o 5 guardoni, se pur a 6/8 metri distanza, ci ronzavano attorno per cui ci fu l’interruzione dello spettacolo e si allontanarono. Ci buttammo in acqua per spegnere i bollori e poi ritornammo a sdraiarci negli appositi asciugamani e commentammo l’accaduto. Le avevo manifestato il dispiacere per il mancato orgasmo, visto e considerata l’intesa e la passione che ci aveva coinvolto, ma lei mi replicò: amico io un orgasmo l’ho raggiunto, e sai quando…..quando me la stavi leccando e ti ho chiesto di mettermelo dentro…continuò…. certo che non mi sono potuta lasciare andare con le mie solite rimostranze, ma solo perché siamo pur sempre in spiaggia e mi fece l’occhiolino con un sorriso accattivante. Devo essere sincero se nn me lo avesse detto, anche se sono molto attento alle reazioni del partner, non l’avrei mai immaginato…. si avevo capito che era vicinissima all’orgasmo ma non che lo avesse raggiunto. La cosa mi aveva fatto piacere anche se io ero rimasto all’asciutto e infatti poco dopo mi misi seduto dietro di lei e dopo averla abbracciata iniziavo a baciarla sul collo, a succhiarle l’orecchio, ad accarezzarle i seni e infine la mia mano raggiunse il fiorellino che trovai di nuovo bagnato…..dopo un po’ smisi perché mi ero reso conto che nonostante la mia amica gnocca fosse disinibita si imbarazzava per il continuo va e vieni dei curiosi. Intanto la mia mente cercava una soluzione per porre rimedio a quella scopata a metà dove non avevo potuto nemmeno dimostrarle totalmente la mia arte amatoria e quindi, dopo aver ricevuto una telefonata da parte di mia figlia che i informava che non sarebbe rientrata a pranzo decisi di proporre a Monica di pranzare assieme. Inizialmente mi rispose che aveva già preso un impegno con una sua amica e che quindi doveva prima contattarla e vedere se riusciva o meno a posticipare l’appuntamento….. Detto… > ….fatto……, dopo aver informato l’amica accettò l’invito però specificandomi che subito dopo pranzo sarebbe andata via. Rientrammo a casa, una doccia veloce, pranzammo e i nostri discorsi ritornarono sempre a bomba…IL SESSO…. Non c’era nulla da fare, effettivamente eravamo due maialini passionali e il pensiero che dopo mangiato se ne andasse cosi non mi stava bene, per cui mi rimaneva una sola carta da giocarmi. Infatti, quando si alzò per salutarmi, nonostante il suo rifiuto tassativo per coerenza nei confronti dell’amica che l’attendeva, con la scusa di darle l’ultimo bacio di saluto, visto che rispondeva con tanta passione inizia a toccarle il seno e poi scesi giù e constatai che era bagnatissima a questo punto andò su di giri e iniziò a spogliarsi e ci dirigemmo immediatamente verso la camera da letto. Ci lasciammo andare come due affamati di sesso, per un’ora e più, abbiamo percorso tutte le posizioni, 69, rapporti orali, classica posizione, pecorina e infine il rapporto anale, questo me lo chiese mentre facevano il 69 quando la mia lingua le lavorava per bene l’ano, ad un certo punto si sposta e mi implora di penetrarla analmente, mi raccomandò solo di iniziare piano di darle il tempo di adattarsi….abbiamo goduto come non mai, la sentivo rabbrividire, sentivo i nervi del suo corpo che le reagivano con delle scosse…..Alla fine le chiesi se potevo arrivarle in bocca e lei con un cenno affermativo mi prese il membro in iniziò a succhiare come una ninfomane e a gustarsi tutto il mio sperma senza lasciarne cadere una goccia. Eravamo tutti e due completamente sudati però eravamo entrambi soddisfatti, non so quante volte lei abbia raggiunto l’orgasmo ma posso dire che era un continuo fiume in piena. Ormai si erano fatte le 17, lei doveva raggiungere l’amica per cui una doccia veloce, un caffè e il bacio di saluto, stavolta solo sulle labbra.
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6 anni fa
CPynuSonia,
55/55
Ultima visita: 4 anni fa
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Le cose fatte senza fretta sono sempre le migliori.
Da circa due anni e mezzo, frequentiamo questo mondo trasgressivo e come capita a tutti, almeno cosi presumo, abbiamo incontrato tante coppie per un caffè conoscitivo, ad alcune siamo piaciuti e ad altri no e viceversa. Durante tutti questi caffè conoscitivi, una sera della trascorsa estate, una coppia ci aveva colpito sin dal primo istante, per la loro simpatia e spontaneità, cosa che capita raramente. Li chiameremo, con nome logicamente di fantasia Mara e Nicola……..dicevo…..dopo aver trascorso una bella serata conoscitiva in un chiosco del Poetto, ci lasciammo salutandoci, lasciando intendere che se eventualmente fossero interessati ci saremo rivisti. Come di consueto, con la mia compagna ci eravamo confrontati e la coppia in parola ci aveva particolarmente colpito, sia per la simpatia e sia per l’educazione e correttezza. Io ero quello un po’ più scettico, infatti le rappresentavo che c’era molta differenza di età, avevamo quasi un decennio di differenza e che probabilmente erano interessati ad altro. Sonia invece, sosteneva che il suo intuito le diceva che invece erano interessati e sdrammatizzo’ sull’età dicendo che anche se c’era questa differenza non eravamo certo da buttare via e che facevamo la nostra porca figura….và beh, risposi, se son rose fioriranno…..L’estate prosegue e continuiamo a fare altre conoscenza davanti a un drink o una pizza e ogni tanto chiedevo a Sonia se Mara si era fatta sentire, visto e considerato che i rapporti telefonici li tenevano le donne. In sostanza succedeva questo; la coppia era interessata ma, per vari motivi, non coincidevano mai i momenti di disponibilità di entrambi, e cosi siamo andati avanti. Recentemente, mentre facevamo il punto della situazione e le rappresentavo l’intenzione di eliminare l’account, in quanto ritenevo che era solo una perdita di tempo sia perché molti mettevano foto vecchie e anche per il fatto che avevamo riscontrato poca sincerità e schiettezza da parte di alcuni e facendo riferimento alla coppia in questione, la buttai cosi: “ vedi anche Mara e Nico, spariti”, e Sonia ribadii, non sono spariti, lo sai che hanno problemi familiari, altrimenti non mi avrebbe contattato nemmeno per gli auguri di Natale e Capodanno. Senti, facciamo cosi, visto e considerato che la prossima settimana abbiamo casa a disposizione, le mando un messaggio d’invito per una cena e secondo come risponde la metto alle strette chiedendole la massima sincerità. Il giorno dopo, mi informò che Mara le aveva risposto affermativamente, fatto salvo che il marito fosse libero la domenica successiva e che in tutti i modi il pranzo si sarebbe fatto a casa loro. Da buon pessimista, manifestai immediatamente seri dubbi sul risultato, cosa che irritò la mia compagna la quale mi accusò di portare sfiga. Come concordato, il sabato sera, Mara dà conferma per il giorno successivo, fornendoci l’indirizzo di casa e accordandoci con l’orario. Come concordato, ci presentiamo presso la loro abitazione e ci accolgono col loro meraviglioso sorriso mettendoci a proprio agio parlando come vecchi amici di tutto e di più. Ad un certo punto della mattinata, mentre io e Nicola parlavamo davanti al caminetto, quasi contemporaneamente ci siamo resi conto che da un po’ le Signore erano sparite dalla stanza e che probabilmente Mara le stava facendo vedere la casa e cosi decidiamo di raggiungerle. Non immaginavamo mai lo spettacolo che ci attendeva quando siamo giunti davanti alla camera da letto; Sonia e Mara erano distese sul letto, con solo i perizoma addosso che si baciavano intensamente. Ci guardiamo per un attimo con Nicola e senza proferire nulla, ci spogliamo simultaneamente e in tempo di record ci buttiamo sul letto tra le due porcelline che continuavano a baciarsi con una passionalità indescrivibile. Inizialmente le liberiamo dal perizoma e senza alcun accordo, abbiamo iniziato a leccare le loro fighe. Il clima si stava riscaldando, le due donne iniziano a mugolare dal piacere e cosi apriamo le danze. Avevano una sincronizzazione stupefacente, senza proferire parola, si dedicavano entrambe a un solo cazzo, alternando i cazzi per par condicio, poi si leccavano la figa e le tette tra di loro, se una si metteva a 69 con un maschietto l’altra collaborava col pompino mentre veniva presa alla pecorina, mentre una veniva presa alla pecorina l’altra si piazzava sotto e le leccava il clitoride e a sua volta veniva leccata dall’uomo che non era intento alla penetrazione, insomma una sincronizzazione tacita ma perfetta che nessuno mai avrebbe immaginato che due sconosciute si muovessero con tale maestria e sincronizzazione che solo la profonda conoscenza ti porta a tale risultato. Insomma, abbiamo giocato per un ora e mezza con più e bellissimi orgasmi, sicuramente da ripetere e da migliorare.
Qualcuno si chiederà come mai non abbiamo lasciato un feedback, la risposta è semplice; entrambi , abbiamo convenuto che non siamo interessati a far sapere con chi scopiamo, tanto se avrete modo e la fortuna di giocare con questi meravigliosi amici vi accorgerete della loro raffinatezza, lealtà, buon gusto e passionalità, come si dice: 1000 cuori a loro.
Il motivo per cui abbiamo deciso di raccontarlo è semplicemente per rappresentare che non siamo una coppia che gioca cosi per fare numero, che ci piacciono le cose fatte con calma, con spontaneità e che non bisogna mai dare nulla per perduto e che per ogni cosa ci vuole il suo tempo e le circostanze adatte. Buon gioco a tutti!
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6 anni fa
CPynuSonia,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Io, mia moglie e l’ex di suo fratello
....quando mio cognato dopo anni si separò dalla moglie, inizió la convivenza con una ragazza rumena, occhi azzurri come il cielo, biondina, seconda di seno ma con un culo tondo e sodo come il marmo. Anche questa relazione non andò a buon fine, ma Natalia con noi rimase in ottimo rapporto, per cui continuammo a frequentarla con mia moglie. Capitava spesso di messaggiare ed un giorno decisi di sondare un poco il terreno, cominciai a riempirla di complimenti e lei rispose a tono, sentenziando: "peccato che rispetto troppo Giulia, perché una bella scopata con te l'ho sempre sognata". Dato che mia moglie aveva sempre sognato di vedermi possedere una donna nel nostro letto, le raccontai di Natalia. Figuriamoci se mia moglie si fece pregare, in meno che non si dica, invitó a cena l'ex cognata, cenetta a tre, qualche battutina, un calice di vino rosso e grappa rumena fatta in casa. Mia moglie propone a Natalia un massaggio mentre io lavo i piatti e si trasferiscono velocemente di la, lasciando la porta semiaperta, così come concordato. Candele, luci soffuse, musica di sottofondo, sbircio la mia ex cognata nuda a pancia in giù, occhi chiusi e le mani di mia moglie che scorrono sul suo corpo reso lucido dall'olio. Ho il cazzo in tiro, il cuore a mille. Mia moglie fa un cenno entro quatto quatto e comincio pure io a massaggiare l'ex cognata. Al contatto Natalia alza la testa stupita, Giulia la tranquillizza dicendole: "quattro mani sono meglio di due".
Il massaggio si fa sempre più audace, le nostre mani sempre più curiose di scoprire il corpo di Natalia. Inizio ad affondare le mani tra le sue cosce, le mie dita scorrono affondando sulle labbra delle sua figa, è allagata, i suoi umori misti all'olio rendono i suoi buchi voragini. Iniziamo a masturbarla, alternandoci, così facendo iniziamo a spogliarci, Giulia in solo perizoma, fa sparire la sua manina dentro alla figa di Natalia, io mi sposto piazzando il cazzo davanti alle labbra; Natalia inizia a succhiarlo avidamente e con maestria, mentre la mia mano, le massacra i capezzoli, i suoi gemiti sono musica per le nostre orecchie.
La prendo di peso e realizzo il sogno di Giulia, la lascio di schiena sul lettino da massaggio, mi porto le gambe sul mio petto e comincio a pomparla come un forsennato, colpi secchi e decisi, Natalia è in delirio, mentre mia moglie sparisce per qualche secondo, torna e ci invita a spostarci nel nostro letto. Troviamo la stessa atmosfera ma un letto in più e specchi ovunque, faccio montare Natalia sul cazzo mentre lavoro Giulia con la lingua, le sfiorò il clitoride, mi perdo tra i sensi, tocco tette ovunque, sento le loro mani che si esplorano, ma dura poco perché subendo così passivamente sarei durato 10 minuti. Mi alzo e metto Natalia davanti allo specchio a pecora, questa volta tocca a lei leccare il clitoride e la figa di Giulia, spingo a fondo, sento il rumore della nostra carne, sento i suoi gemiti e quelli di Giulia che subisce i contraccolpi, la sculaccio e le mungo i capezzoli come fosse una vacca, gode come non mai, mi sento un Dio in mezzo a loro due. Adesso tocca alla mia mogliettina, Natalia le tiene le gambe sollevate mentre io su di lei pompo con colpi secchi e decisi, adesso tocca a Giulia impalarsi sul cazzo, viene a ripetizione, mentre l'ex cognatina la bacia e le lavora i capezzoli. Adesso tocca a Natalia salire su cazzo, è una maestra, ora capisco perché nonostante le incompatibilità caratteriali, mio cognato non riusciva a mollarla, io bacio Giulia, ma sento che non durerò tanto, ho le palle dure e gonfie, per cui per evitare di ingravidarla, mi sollevo, la poggio di fianco e senza neanche chiederle il permesso le svuoto il mio nettare in gola, Giulia che è un po' restia, guarda incuriosita, non si perde neanche una goccia, anzi per evitare problemi comincia a ripulire l'asta dalla base alla punta. Il tempo di due chiacchiere e Natalia versione idrovora ricomincia a lavorarmi il cazzo, non è mai sazia, ed io non mi lascio pregare, Giulia un po' sfiancata si limita a guardare, ad incitare e a toccare, io continuo a godermi il mio giorno da Dio e le regalo un'altra sborrata sul pube. Crolliamo sfiniti nel letto, i nostri occhi parlano da soli, commentiamo ogni attimo e ogni passo della serata. Ci concediamo una doccia, Natalia ci saluta, io concedo a Giulia un ultimo orgasmo, più intimo, tutto nostro.
Storia vera.
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6 anni fa
ms1773pi,
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Ultima visita: 1 giorno fa
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INCONTRO DI BOCCHE
Arrivammo al club verso le 11,00 , la ragazza in reception mi informò che c’era la possibilità di prenotare un massaggio ,io accettai con molto entusiasmo ;Fabio invece declinò la proposta. La ragazza mi avvisò che con me avrebbe messo un singolo, io acconsentii tanto con me ci sarebbe stato anche Fabio .Salutammo ed entrammo nel club.Una volta svestiti ci indirizzammo verso la zona estiva e li mi immersi nella vasca sentivo la sensazione calda dell’acqua sulla pelle mi abbandonai tra le braccia di Fabio completamente appagata. Ad un certo punto sentii una voce femminile che mi chiese “posso entrare , vi disturbo?” Aprii gli occhi e vidi due sagome , mi girai verso le donna e notai quanto fosse bella , pelle ambrata , gambe lunghe e toniche , una cascata di ricci castani e due seni “pieni d’oro” ,rotondi, caldi, morbidi, vogliosi. Fabio parlò per me perché io rimasi stupefatta .Entrarono in vasca lei si sedette dalla mia parte e notai i suoi occhi verdi e profondi come una foresta misteriosa e fitta.Iniziammo a parlare e notai presto una certa sintonia con quella Venere ammaliante e capì presto che lei era molto esperta nell’antica arte della seduzione e che erano assidui praticanti dello scambio di coppia.Ad un certo punto la Venere mi sfiorò la coscia con la mano e sentii il mio corpo pervaso da brividi non mi capacitavo non avevo mai provato attrazione per una donna e presa dal panico sorrisi alla Venere e chiesi a Fabio di andare sui lettini per prendere un po’ di sole li salutai e ci alzammo.Mi pentii subito , non volevo lasciarla eppure la paura mi fece fare quel gesto , la Venere e il suo compagno ci salutarono e sparino all’interno della spa che in quel momento mi sembrò un grosso buco nero e vidi il suo dolce corpo sinuoso perdersi al di la della porta..Decisi di non pensarci e cercai di rilassarmi , arrivò l’ora del pranzo e io e Fabio ci avviammo alla zona buffet e mi sorpresi quando mi accorsi che la stavo cercando e non vedendola sentii un morso di rabbia nello stomaco e pensai tra me” ecco ..sicuramente saranno andati via adesso non la rivedrai più ..”Dopo aver pranzato entrai con Fabio nel bagno turco ed assaporai il vapore e l’assenza fresca di menta..Arrivò l’ora del massaggio e Fabio mi accompagnò davanti alla porta entrai nella stanza e notai la Venere li davanti a me di schiena che stava parlando col massaggiatore .Il mio corpo prese a pulsare , il cuore a battere e senza pensarci due volte mi girai verso Fabio e gli dissi “amore se vuoi prendere un po’ di sole mentre io sto qui vai pure tanto c’è una donna che fa il massaggio con me” lui mi baciò sulla bocca e mi disse che mi avrebbe aspettato fuori.Mi girai e vidi lei che mi guardava con occhi famelici , la massaggiatrice ci fece sdraiare sui lettini e il massaggio iniziò.Chiusi gli occhi per rilassarmi e calmare il mio inguine , sentivo il sangue bollire , non capivo , quella donna mi aveva stregato.MI concentrai sulla mano della massaggiatrice ma ad un certo punto sentii un piccolo gridolino apri gli occhi e la vidi .. mi guardava con occhi irreverenti e mentre aveva fissi gli occhi su di me iniziò a leccarsi le labbra della bocca ,io rimasi li ad osservare la maestrie e l’ingordigia della sua lingua e sentii il mio inguine bagnarsi come non mi era mai capitato.. ero eccitata..Il massaggio finì e io potei alzarmi , la massaggiatrice ci avvisò di fare una doccia così da poter togliere l’olio .Io pensai sinceramente che più per l’olio mi serviva una doccia fredda per calmare i miei bollori e schiarirmi le idee..La Venere si mise a parlare col massaggiatore , io cercai di rimanere li il più possibile ma poi mi resi conto che lei era impegnata nella conversazione quindi mio malgrado salutai e mi avviai verso lo spogliatoio più confusa che mai..Aprii la doccia e optai per l’acqua tiepida mi ci ficcai dentro e chiusi gli occhi ..Mi sentii afferrare le mani e mi sentii spingere contro il muro , aprii gli occhi presa dal panico e mi sentii sussurrare all’orecchio “TI voglio adesso ” riconobbi subito la voce della Venere mi si avventò da dietro e inizio dapprima a stuzzicarmi con le dita il mio capezzolo poi a giocare con il mio seno con un movimento rotondo , accelerando sempre di più ..poi scese e con frenesia iniziò a giocare col mio clitoride , io ero completamente nelle sue mani e più eccitata che mai…con l’altra mano giocava col mio seno sinistro.. “mi disse apri bene le gambe e appoggia le mani al muro” sentii la sua lingua scorrere sulla mia schiena fino alla mie chiappe .. le aprì e inizio a leccarle con la maestria di un’artista .. girava , infilava la lingua e risucchiava il mio buchino.. ad un certo punto si fermò, mi girò e mi disse” io ti voglio fare impazzire .. vieni con me .. la guardai e lei capì subito.. ho mandato mio marito dal tuonon si accorgerà di nulla.. “ nel mio intimo morivo dalla voglia di possederla ma non riuscivo ad ammetterlo .Lei non mi diede la possibilità di declinare l’offerta perché mi sbatté di nuovo contro al muro e iniziò a stuzzicarmi di nuovo il clitoride guardandomi con quei suoi occhi felini .. si alzò mi baciò e per la prima volta ebbi il contatto con la sua lingua che sapeva di me.. il tocco fece esplodere le ultime resistenze . Lei si staccò e mi disse “seguimi”..La seguii , mi portò nel privè e ci avviammo nella stanza con la porta , una volta dentro mi fece sdraiare sul letto e iniziò ad assaporare tutto il mio corpo con la lingua , iniziò dalla bocca e scese fino a miei seni dove iniziò a succhiare prima con delicatezza poi con estrema voracità .Il mio miele colava come non mai ,non ero mai stata così bagnata come con lei e senza dirmi niente infilò la mano all’interno di me .. sempre più dentro e li venni per la prima volta..Lei a quel punto si buttò sopra di me apri le gambe all’altezza della mia faccia e mi disse “prendimi , leccami” mentre con la mano non mi dava tregua e continua a stuzzicarmi il mio sesso .. io mi avvicinai ero in certa sul da farsi per me era una situazione completamente nuova allora lei presa dalla frenesia mi spinse il suo clitoride forte sulla bocca continuando a gemere . Aprii la bocca e iniziai a leccare sentii il suo profumo di donna , dolce ed etereo che mi riempiva la bocca .. presi il suo sesso e iniziai a mordicchiarlo e più sentivo i gridolini della Venere più io mi eccitavo.. finché sentii il suo sesso gonfio di piacere e pronto ad esplodere .La Venere a quel punto completamente presa dal piacere si staccò , mi mise seduta mi apri le gambe, lei fece la stessa cosa e con avidità si avvicinò e con ingordigia inizio a strofinare il suo sesso col mio sempre più forte finché entrambe esplodemmo in un piacere sconvolgente..Tutte grondanti ci accasciammo sul letto , lei a quel punto mi si avvicinò e cerco la mia lingua con la sua , ci baciammo dapprima con dolcezze poi sempre più passionali finché lei si avvicinò al mio orecchio e in un sussurro mi disse “ non è ancora finita , girati ,mettiti a carponi vicino alla ringhiera “ io la guardai stupita mi girai e vidi il mio compagno dalla ringhiera con uno sguardo pieno di desiderio .. lei mi guidò alla ringhiera ,mi misi a carponi e lei si sdraiò proprio sotto di me , chiamò il mio compagno e lui tutto preso dal desiderio si abbassò per penetrarmi . Lei iniziò a leccarmi da sotto .. morsicchiando e inghiottendo completamente il mio sesso e i miei umori.Chiamò a lei suo marito che entrò nella stanza e iniziò a sua volta a leccarla .. a quel punto Fabio non resistette più mi alzò le chiappe , le allargò un pochino ed entrò con una voglia mai sentita .Iniziò ad entrare con forza , sentii tutto il suo membro duro e pulsante tutto dentro di me e le sue palle sbattere su di me e sulla Venere.Mi sentii in visibilio , e li che provai il piacere più alto vedere la Venere sotto di me che mi assaporava tutto il sesso e con le mani mi schiacciava e massaggiava il seno mentre Fabio mi penetrava.Mi fece esplodere ed emisi un urlo di piacere .Fabio sentendomi urlare non resistette più ed arrivò all’ appagamento .Sentii il suo liquido scorrere fuori da me e la Venere leccò il mio umore con il sapore di Fabio.Lei arrivò all’orgasmo poco dopo di me … Ci alzammo lei si avvicinò mi bacio il seno .. stringeva ,morsicchiava e leccava il capezzolo . .. mi prese la faccia e la avvicinò al suo e io assaporai i suoi seni sodi ,tondi, gonfi e sentii il suo capezzolo turgido in bocca nel frattempo il marito la prese da dietro e inizio a spingere sempre più dentro e sempre più forte a quel punto fu lei a mettersi a carponi e mi fece capire con i suoi occhi famelici cosa avrei dovuto fare.. mi sdraiai io a pancia in su e iniziai a leccarla , baciarla , il suo sapore mi mandava in estasi le morsicchiavo le grandi labbra le leccavo le piccole labbra e risucchiavo il clitoride e mi resi conto di essere ancora bagnata perché sentivo il mio liquido scorrere tra le chiappe.. finché vidi lei che si abbassò coi gomiti e iniziò di nuovo a succhiarmi , mi penetrò prima con un dito poi con tutta la mano sempre più veloce ed è li che venni un’altra volta.. sentii che anche la Venere stava per esplodere è così fu.. e sentii il suo sapore in bocca fino a quando non assaporai un sapore nuovo e li capii che anche suo marito raggiunse il massimo piacere.Lei a quel punto mi sorrise .. si avvicinò alla mia bocca mi baciò portandosi via il suo umore e quello del suo compagno .. e mi disse “ti ho voluto e ti voglio ancora “ poi mi salutò con un bacio , salutò Fabio e com’era comparsa si allontanò insieme al suo compagno con il suo sorriso beffardo…
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6 anni fa
laure, 30/27
Ultima visita: 6 anni fa -
Il nuovo vicino (1)
successe qualche anno fa...
Sento suonare alla porta, c'é un uomo sui 50, non alto, piuttosto tozzo, con occhi scuri, lucidi e furbi. Si presenta, ha acquistato lui l'appartamentino accanto e si scusa se farà qualche rumore, ma i lavori li fa da solo, e quindi andrà avanti per un bel po'. Mia moglie esce dal salotto per vedere chi c'é e glielo presento; lui la guarda con molto interesse, direi spudoratamente; è chiaramente uno a cui le donne piacciono e mia moglie ha destato in lui un notevole interesse.
Lo invito a entrare e propongo di bere alla nostra vicinanza, accetta immediatamente ed entra senza staccare un attimo gli occhi dal corpo di mia moglie. Certo che Lea, bionda e formosa, fa una gran figura malgrado i suoi 42 anni, soprattutto ora, d'estate, con quella bella abbronzatura e quel vestitino corto e aderente, così scollato. Il nuovo vicino dice di chiamarsi Diego e di essere separato da poco, senza figli; buttà là due commenti sulla bellezza di Lea, poi - visto il sorriso compiaciuto di mia moglie - va avanti e si fa più audace, guardando verso di me per controllare la reazione, e visto che anch'io sorrido propone un brindisi alla bellezza procace e sensuale (dice proprio così) della sua nuova vicina, e lo dice piantando fissi gli occhi scuri in quelli di mia moglie, che finge di schermirsi. Brindiamo , chiacchieriamo ancora un po', poi ci saluta e se ne va.
"Hai visto come ti guardava? Deve essere un gran porco."
"Beh mi guardava come un vero maschio guarda una donna, eheheh..."
"Anche tu però lo guardavi in un modo... Ti piace vero?"
"Non è bello, ma sprizza sesso da ogni sguardo, ogni movimento, ogni parola... è carnale, ecco, sembra una bestia pronta all'amplesso:"
"Insomma ti eccita, magari ti sei bagnata. Dovrò essere geloso? Anche se ha un po' di pancetta?"
"Non lo sei mai stato, geloso, ora mi sembra tardi per cominciare. E lui avrà pure la pancetta, ma gli dona, a lui!""
Quella sera a letto io torno sull'argomento e mia moglie dice che, sì, quel maschio maturo le piace; insisto ancora e finìsce per eccitarsi, bagnandosi molto.
Alcuni giorni dopo Diego viene a chiedere se posso prestargli una prolunga per il trapano: è a torso nudo, nerboruto e villoso, e indossa solo dei jeans tagliati cortissimi che lasciano vedere le grosse cosce e i polpacci pelosi. Intanto che cerco la prolunga, mia moglie gli offre una bibita fresca e io li trovo in cucina e vedo che questa volta è lei ad avere gli occhi incollati sul corpo possente del maschio che, mentre beve avidamente, si tocca il bozzo, stretto nel tessuto aderentissimo. Lui ringrazia e torna a lavorare.
"Mammamia, hai visto che bestione? e hai visto come se lo tocca? Proprio un gesto da vero maschio..."
Mi avvicino da dietro, la bacio sul collo.
"Ti piace eh?"
"Sì, mi sento femmina ogni volta che mi guarda con quegli occhi avidi, mi sento come se mi spogliasse. Non mi è mai successo con nessuno..."
"Vuoi che gli diciamo di mangiare con noi, stasera?"
"Magari."
Suono alla sua porta. Gli dico che può tenere la prolunga finchè gli serve e gli chiedo se vuole cenare con noi, visto che è da solo.
Accetta prontamente. Lavorerà ancora un'oretta, poi si farà una doccia e verrà da noi.
E infatti, puntualissimo suona il campanello. Ha in mano una bottiglia di vino. E' sceso sotto ad acquistarla dopo la doccia. Si scusa per l'abbigliamento, ma non si è ancora trasferito e l'unica cosa pulita che aveva sottomano erano questi calzoncini da bici in lycra azzurra e questa canotta da palestra. Non gli credo, penso che ha fatto apposta a (s)vestirsi così, per far vedere a Lea quanto è figo: i calzoncini non nascondono nulla, nè le grosse palle, nè il notevole manico e la canotta sembra fatta apposta per esaltare la sua muscolatura e far vedere tutto il pelo scuro, riccioluto e lucido.
Mia moglie non è da meno. Ha messo un vestitino bianco di cotone a costine, praticamente una canotta lunga sì e no a metà coscia, che non porti reggiseno lo si vede dai capezzoli che sembra vogliano bucare il leggero tessuto. Non vedo segno delle mutandine: che non abbia messo neppure quelle?
Mi scuso: sarà una cena messa su con poco. Ma Diego spiega che è comunque felice di cenare in compagnia, soprattutto in compagnia di una donna bella e sensuale, che riempie del suo profumo questa notte di luna, Uuhhh, è proprio un poeta...
Ceniamo in terrazza, fra loro c'è una corrente di sensualità tangibile, ammiccamenti, sorrisi, forse sotto al tavolo i loro piedi si intrecciano, muovendosi sul ritmo voluttuoso della musica sudamericana che Lea ha messo in sottofondo. Mi sento di troppo, ma la situazione mi stuzzica, anzi diciamo pure che mi eccita. Entro ed esco, porto il cibo dalla cucina, vi riporto i piatti ed ogni volta li sento parlare sottovoce e ridacchiare con aria complice. Chiaramente mi ignorano.
Il vino è ottimo, il digestivo gelato scivola giù facilmente, la musica sembra quasi lasciva... la notte è limpidissima, ammiriamo la luna, ci vorrebbe un binocolo; vado a prenderlo. Mia moglie sta appoggiata al parapetto e Diego al suo fianco , vicinissimo. Lei finge di non riuscire a mettere a fuoco (ma è impossibile, lo usiamo da sempre...) lui allora le si piazza dietro, si appoggia sul suo corpo e la spinge contro la ringhiera, le passa le braccia attorno alle spalle e finge di sistemare il binocolo. Vedo che Lea spinge il culo in fuori contro il pacco del maschio e lui si strofina lentissimamente contro le chiappe sode di lei. Sento i loro respiri, pesanti.
"Mmm, ora sì... che bello!"
"Proprio una notte stupenda, vero?"
La mano sinistra di lui scende piano fino alla pancia di mia moglie e la stringe contro di sè. La destra invece si piazza sul seno, poi sparisce, capisco che da sotto l'ascella l'ha infilata dentro l'abito di Lea e ora le strizza il capezzolo destro. Lei sospira.
"Oh, è magnifico, sì, veramente magnifico... mmm."
Fa buio, ma non abbastanza per non accorgermi che il maiale le sta leccando l'orecchio e poi il collo. E io lo so che questo la fa impazzire, a mia moglie. E infatti non riesce a trattenere un sospiro, anzi un mugolìo di piacere. E intanto il bestione si strofina contro il culo di Lea senza ritegno, come se la stesse inculando. Forse pensa che , malgrado la luna, io non riesca a vedere le loro manovre, che continuano a lungo, molto lungo.
Mi accorgo di avere un'erezione incredibile...
Ora sono fermi, stretti, ma immobili...
Si sente una gran frenata nel silenzio notturno... i soliti pazzi al volante.
Lui si stacca da mia moglie.
"Mammmia abbiamo fatto molto tardi. Domani devo andare al lavoro prestissimo. E' stata una cena magnifica, non so come ringraziarvi. Siete dei vicini perfetti!"
Lo accompagno alla porta. Sull'azzurro dei suoi calzoncini di lycra si allarga una macchia scura, inequivocabile segno che ha goduto...
"Ciao, spero che ci saranno altre cene. E' stato un piacere averti come ospite."
Io faccio una doccia, mentre mia moglie si infila direttamente a letto. Nuda. Non vuole parlare.
E non vuole che la tocchi. poi sento che si muove, chiaramente si sta masturbando. La lascio al suo piacere solitario, al ricordo di una serata al chiaro di luna con un bestione peloso, davanti a suo marito...
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6 anni fa
bobo45sex,
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Ultima visita: 2 anni fa
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La zietta virgina a 45 anni ano sano da me sfondato a 20 anni
La Zietta
di verocuck
26.07.2016 | 18.278 | 1
"Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano..."
Nel 1° episodio Virginia, così s’appellava la zietta, una sorella della nonna materna, aveva ultimato di farmi il primo pompino della mia lunga attività sessuale, ed era distesa a gambe aperte a bordo letto con la sua natura ben esposta. Confidenza ed intimità mi resero audace. Le leccai il nudo corpo. Succhiavo un capezzolo e l’altro lo titillavo con i polpastrelli di pollice ed indice. Sull’inguine posai l’altra mano. Il dito medio stuzzicò il clitoride, grosso come i mini pene dei cuck che, poi, conobbi, e fattosi largo nella fessura s’infilò dentro la vagina. Con occhi supplichevoli dissi a Virginia che ardevo di voglia di fare la prima fottuta. Bruciavo del desiderio di montare nella vagina di una donna di grande esperienza. La zoccola, tale era per le numerose chiavata che s’era fatte con frotte di uomini diversi per statura e attrezzatura, bianchi, mulatti e neri, anche quando i suoi coniugi erano viventi, acconsentì. Sistematosi al meglio a bordo del letto, aprì di più le sode, bianche e tornite cosce, e la fica ornata da folta peluria nera era pronta alla penetrazione. Sentii . Scesi dal letto posizionai la cappella della verga al centro della fessura che m’appariva come un taglietto sotto pancia della zietta e spinsi in avanti il tanto che nella fica, che presumevo ampiamente alesata e trapanata, v’entrasse soltanto la larga cappella, e per tutta risposta udii un vigoroso mugolio di lamento tipico delle gatte in calore.
Arrapato, non l’ascoltai e d’istinto in un attimo con un colpo secco feci sparire tutti i 25cm del cazzo fino in fondo al suo utero. Un urlo m’investì. Ritenni che lei si lamentasse per il dolore che le procuravo ed ero prono ai suoi rimbrotti, invece, con enorme piacevole sorpresa, constatai che il miagolio era di piacere. Virginia con languida voce, rotta da lieti mugolii, m’incitava a continuare la monta con foga perché voleva godere di più. Pompai a più non posso. La cavalcai velocemente con furia selvaggia. Non ci vidi più e per tantissimi minuti, (dieci, quindici) il mio cazzo, come un pistone di motore d’auto a folle velocità, alesava a mezza canna la fica della matura zoccola. Istintivamente tirai il pene dalla guazza vagina dell’amica d’infanzia per godermi il novello piacere di un altro sfondamento nella fica. Questi movimenti la fecero piacevolmente sussultare e lei ci diede dentro con alzate di bacino perché il cazzo le penetrasse nel più profondo possibile. Questa mia prima chiavata è tuttora indimenticabile. Anche la zietta ammise in seguito che un simile godimento non l’aveva mai provato prima. Virginia, gran troia, fu per lungo tempo la mia nave scuola e l’ho montata fino ai suoi ottant’anni. Lei sbandierò ai quattro venti le mie performans, e fui oggetto di continue richieste sessuali da parte della sua parentela femminile, sia in età feconda che in meno pausa. Da allora la fica non mi mancherà più. Lei insistette che la fottessi spesso e io le chiesi di farmi dono del suo ano, che lei mi accordò. Mentre la chiavavo a pecora poggiai il cazzo nel buco più in alto e prima che lei fiatasse misi la cappella dentro e dissi “vedo che l’ano l’hai ben largo, vai e godrai tanto come avanti. Godi bella mia che sei la prima donna a cui faccio il culo” e lei di rimando “vai che meriti il premio di fottermi in culo, però, t’impegni a raccontarmi nei minimi particolari il primo ano sano che la tua bestia sverginerà.”. Tanto bastò che spinsi più oltre il mio cazzo ed era a mezza corsa quando lei” fermati un poco l’hai troppo grosso e lungo, mi spacchi il culo se vai oltre”. Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano. Se quando la chiavai strillava, stavolta lei emise un urlo disumano. Mi fermai e smisi di cavalcarla. Le diedi modo di prendere fiato e di godersi un esilarante piacevole venuta anale. Poi, su sua richiesta mossi lentamente il cazzo nel culo e lei si sciolse, il dolore cedette il posto ad un godurioso piacere più intenso e gradevole del coito. Qualche giorno dopo mi confidò che prendere il mio randello nell’ano gli piaceva e che l’avremmo fatto tante altre volte ancora nei mesi a venire. Rinnovò, però, la richiesta di sapere nei dettagli la prima rottura anale.
Sei mesi dopo mantenni l’impegno preso e gli raccontai dell’incontro con una ventenne, Giulia, sua pronipote, vergine di fica e culo, a cui sfondai entrambi i buchi con reciproca goduria, preceduta dagli inevitabili inumani lamenti per ogni buco che le trapanavo con al mia possente e ben rizzata verga.
Oltre lei mi sono chiavato una dozzina di donne, singole, sposate, vedove, separate, più giovani di me e molto anziane. Il militare lo feci al confino con la Jugoslavia. Conobbi intimamente diverse mule, alte donne bionde ben posizionate in ogni parte del loro corpo. Mi consentirono il piacevole atto di togliere loro tutti gli indumenti intimi a mo di spinto spogliarello. All’età di 25 anni mi sposai con una signorinella vergine di tre anni meno di me e poco distante da dove nacqui e sempre abitato. La prima notte di sesso per me è di immensa goduria. Piacevolmente ruppi l’imene alla mogliettina e guardai il roseo sangue che bagnava il bianco lenzuolo. Eppure tale ebbrezza l’avevo già provata sverginando quasi una dozzina di fanciulle. La mogliettina, invece, ci patì, perché la rottura dell’imene avviene con strappo totale e le procurò una un’abbondante emorragia. Inoltre, soffrì le pene dell’inferno al passaggio della mia bestia che le slabbrò i lembi vaginali. Dovette curarsi per mesi e di continuo mi ha ricorda che ho un innato bestiale istinto sessuale. A mio merito ho da dire che le femmine che hanno sofferto per le dimensioni del mio pene non le ho cercate, ne corteggiate, si sono offerte spontaneamente perche le fottessi. Messosi in forma la moglie non disdegnò di farsi sfondare il sano ano e dopo il primo assalto se lo fece fare spesso.
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La pubertà, a 13 anni si sporge voce che sono superdotato ...
La Pubertà
di verocuck
26.07.2016 | 21.882 | 3
"Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato..."
Sono un maschio sessantenne, maturo non solo per i dati anagrafici ma soprattutto dal punto di vista delle numerosissime esperienze sessuale vissute. Coniugato con prole. Attività lavorativa autonoma e redditizia. Bull, cuck e sweet pubblicano le loro avventure erotiche. Ci provo anch’io per l’altrui sollazzo. Posso affermare senza remore d’essere smentito che ho fottuto, tanto, moltissimo. Ho le meningi zeppe di ricordi di gradite, sublime, soddisfacenti, saziante, interessante, intrigante, arrapante, celestiale, eccelse e appagante monte di donne, assatanate, vogliose, sessuate, belle, giovani e/o mature, nubili e/o coniugate fatte in circa cinquant’anni. Il merito del successo con tante femmine è del mio grosso pene che la natura m’ha fornito fuori dalla norma. sbriciolerò, con salvaguardia della privasi in più episodi i coiti avvenuti. Per primo tratto la mia pubertà, poi, lo svezzamento sessuale da parte della matura zietta. Indi, il fortuito incontro con una ventenne sposina puteolana che ingravidai a richiesta del coniuge impotente. Seguirà la ninfomane sposa massese, madre di tre femmine ed un maschio dai 6 ai 15 anni, che pretese che l’ingravidassi di nascosto, perché pazza del mio cazzo.
L’ultimo episodio, non in ordine di tempo, tratta la monta di una matura avvenente minuta sposa di un mini dotato. È l’avventura, di cui ho il cogente rimpianto di non averla ben coltivata per renderla amicale, come voluto dal cuck. Mi struggo che per demerito ho perduto l’occasione di fottermi spesso e per lungo tempo la donnina a cui io piacevo e che il cuck fremeva nel vederla sbrodare sotto i martellanti colpi del cazzo. Sono nato e cresciuto in una grossa città portuale e tutt’ora vi abito. Mi sono approcciato con il sesso in pubertà, 10 anni. Con frotte di coetanei giocavamo sulla spiaggia, al di la del molo. Si scommetteva su chi la piscia la faceva più lontano. Sei, otto ed anche una dozzina di ragazzini ci mettevamo in fila dietro una linea dritta tracciata sulla sabbia e via giù i pantaloncini s’iniziava a pisciare. Le gare le vincevo sempre io. Con orgoglio mi resi conto che la natura m’aveva fornito di un attrezzo, il pene, che a confronto di quello di altri ragazzi coetanei o più grandi d’età di me, era più lungo e largo. Leggevo, soddisfatto, negli occhi di quei ragazzi l’invidia di non averlo così. Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato. Le cuginette e loro amichette dai 13 anni in poi, mi cercavano e mi chiedevano di mostrargli il mio pene. Con scuse diverse idem facevano le zie paterne, materne e loro numerose amiche. La curiosità di vedere de visus e facto le reali dimensioni del mio extra cazzo era contagiante.
Nei loro visi coglievo sorpresa mista a desiderio. Le donne di età diversa, che avevano corso la cavallina, meravigliate commentavano che cazzi di tali dimensioni non l’avevano ne visto e provato. Ridendo commentavano . Mi resi conto di avere una carriera sessuale goduriosa di toro da monta. Di nascosto ragazzine, giovane spose e mature, vedove e separate, si alternavano a palpeggiarmi e scappellarmi il cazzo, desiderose di usarlo. Il primo pompino me lo fece Alessia, una di 14 anni di Milano ospite dei vicini di casa. Dai 12 anni a tutt’oggi non mi sono mai fatto seghe, c’è stata sempre una femmina pronta a soddisfarmi. La prima spagnola la feci con Ilaria, sposina vicina di casa, che da pochi giorni aveva sgravato una bimba. Lei piegata a 90° gradi strizzava panni in una tinozza ed io strofinavo il cazzo tre le sue grosse zizze. Lei ci prese gusto e nei mesi seguenti oltre le arrapante ed amorevoli spagnole mi fece tanti succosi pompini mentre io con il dito medio le titillavo il clitoride della sua bagna fica L’iniziazione al coito fu ad opera di Virginia, una sorella minore di mia nonna. La donna, vedova da qualche tempo, fin da piccolo ogni mattino mi tirava giù dal letto. Stavo per compiere 12 anni, essendosi reso conto che ogni mattina il mio cazzo era duro e ritto e fuori dallo slip, che mi disse .
L’indomani, scoperto il letto, mi tirò giù gli slip, mi afferrò l’uccello, lo scappellò, abbassò la sua testa, aprì la bocca al massimo se lo fece entrare con qualche difficoltà in gola. Iniziò un su e giù con il pene in bocca, prima piano, piano e, poi, veloce ed infine celermente. Il piacere che provavo era come se volteggiasse tra le nuvole e toccassi le stelle. Mi succhiava la mazza con vorace libidinosa passione ed io avvertivo forti pulsazioni e non sapevo come regolarmi. Stavo per tirarlo fuori dalla bocca di lei ma istintivamente mi fermai le schizzai in gola il denso, caldo ed abbondante seme dei miei già rigogliosi coglioni. M’aspettavo che protestasse ma lei deglutendo lo sperma mi disse < vai, vai spingi a fondo che ci ho piacere ad ingoiarlo>. Il cuore batté forte, il sangue affluì alla testa, i capelli ritti e la verga pompò tutta la sborra accumulata nei coglioni nelle settimane inoperose fino all’ultima goccia nella bocca della zietta, che deglutì e si leccò per bene le sue labbra.
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Ventenne puteolana ingravidata su commissione coniuge sterile ipotente
Racconti Erotici > trio > sposina puteolana
TRIO
Sposina Puteolana
di verocuck
26.07.2016 | 13.653 | 5
"Alla seconda domenica che passo a Pozzuoli ho la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini..."
Questo episodio riguarda l’incontro con Ninetta, diminutivo di Filomena, una giovane avvenente sposina puteolana. L’ingravidai con il consenso del coniuge, impotente e sterile.
M’ero sposato da pochi mesi che per lavoro dovetti staccarmi dalla sensuale, avvenente e bella giovane moglie, dalle incantevoli carni bianche, dalle sode cosce e dalle grosse mammelle, già gravida. Fui inviato a Pozzuoli vicino Napoli, a inizio estate. Presi alloggio al primo ed ultimo piano di un casetta che l’adiacente appartamento era occupato da una coppia di novelli sposini ventenni, ancora senza prole. Lui, impiegato, usciva all’alba e rientrava ad ora di cena. Lei casalinga ma in cerca di lavoro. L’elasticità d’orario del mio lavoro mi permise di stringere da subito amicizia con lei. A prima vista fui preso dal desiderio di possedermela. La sposina, era un gran pezzo di gnocca, bella, anzi bellissima, magra il giusto, occhi verdi, bionda, un sedere da mordere, sotto una camicetta bianca semitrasparente, aveva un seno prorompente, tutto da leccare, e si intravvedevano capezzoli poco pronunciati su una estesa rosetta. Una vera naturale afrodite, un corpo da modella per sfilate d’alto bordo. Decisamente il mio tipo!.
Indossava spesso fuseaux neri che le slanciava lo statuario corpo e magnificava gli stretti fianchi e l’ampio bacino. Il suo coniuge, invece, era un ragazzo basso, fisico flaccido, addome pronunciato, un uomo sovrappeso, capelli e barba castani, dall’aspetto non proprio del tipico "bello e dannato" che fa colpo. ma .evanescente e insignificante. Lei ci sfigurava accanto a quel maschio. Non mi ci volle molto per appurare che la donnina era insoddisfatta del coniuge. Capii da subito che mi si prospettavano intriganti, inaspettate, amicali ed allettanti scopate a breve con la sposina. Mi balzò in mente l’idea di abbindolare lo sposo e fottergli la freschissima e inesperta moglie alle gioie del sesso. A fine settimana rientravo in sede, da mia moglie. Evento che mi impediva di coltivare assiduamente l’amicizia con i vicini ed insidiare la bona vicina e godermi, quindi, le sue certe stupende prestazioni sessuali. Decido di stare a Pozzuoli il più a lungo possibile, diluendo i rientri in sede di fine settimana. Alla seconda domenica che passo a Pozzuoli ho la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini. Scambiate le frasi di rito. Si entra nel vivo della nostra esistenza. Rompo subito il ghiaccio e confido di essere un esperto play boy. Ho molta esperienza nel soddisfare le voglie femminili perché non ho mai trovato resistenza nel conteggiare femmine singole e/o di coppia. Ne lui e ne lei si scandalizzano. Con mia meraviglia mi invitano a raccontare le avventure galanti vissute e di maggior gradimento. Riassumo la mia vita sessuale dalla pubertà al matrimonio, come descritta negli episodi 1° e 2° già pubblicati. La incuriosita sposina chiede che entri nei dettagli dei rapporti erotico avvenuti ed il coniuge l’asseconda. La sposa ed il coniuge non credono che esistono peni fuori misura e che io sia un tale esemplare. Un cazzo lungo 25cm e grosso 20 a loro parere non esisteva, e se fosse esistito era naturale che fosse molto ricercato. Loro erano originari di un paesino dell’interno. Fidanzatini fin dall’infanzia e giunti alle nozze con lei illibata. Lei insofferente del tran, tran paesano chiese ad un conoscente, maturo industriale napoletano che villeggiava da anni dalle sue parti, di trovare un impiego al coniuge a Napoli, lasciando intendere che lei sarebbe stata compiacente con lui per la cortesia ricevuta. M’ero di già reso conto di quale compiacenza lei aveva promessa una volta accontentata. L’uomo che a volte vedevo loro ospite era il maturo industriale, che faceva visita alla sposina e s’intratteneva con lei per delle ore quasi sempre in assenza dello sposo. Era palese che lei ripagava in natura il favore ricevuto. Superato l’ iniziale diffidenza e creato il giusto feeling entrai nelle cose intime di lei. Quando eravamo soli, e sia lei che io lo ricercavamo, fui reso partecipe dei suoi tentativi, senza buon esito, di restare gravida, sia ad opera del consorte che del maturo industriale. Presi l’abitudine di sorseggiare il caffè a casa di lei dopo la partenza di lui. Poi, passai a vie di fatto. Un giorno con gesto istintivo e veloce ma apparente innocente le strisciai il mio duro malloppo sulle sue natiche. La sposina non si mostrò infastidita, insofferente, anzi, m’apparve interessata e compiaciuta del mio gesto.
Non pranzavo più in ufficio ma cenavo a casa dei vicini frequentemente. Lo sposo cominciò a rincasare sempre più tardi. Ormai ero certo che l’uomo ci stava. Mi metteva a mio agio nel corteggiare la sua mogliettina, perché lui non era in grado di soddisfare le normali voglie sessuali di lei ne d’ingravidarla. Una sera lo sposino entrò nel mio appartamento mentre facevo la doccia e fantasticavo che mi stavo chiavando la dolce vicina con il cazzo in piena erezione. Nudo uscii in camera e sfacciatamente gli mostrai il cazzo dicendo “ guarda se è vero che l’ho di 25cm e chiedi a tua moglie se lo vuole provare” Lui lo osserva ed esclama, “desideri fotterti mia moglie? Te lo consento fino a che l’ingravidi! Neppure l’amico industriale finora c’è riuscito. Egli si deve fottere la moglie di Napoli e l’amante di Cuba. Quindi, passato il capriccio della novità di montarsi la mia giovane mogliettina dirada le sue visite e non me l’ingravida.” Una sera io e lui passeggiavamo sul molo e conversavamo amichevolmente e francamente. Egli mi spiegava che voleva coinvolgere con garbo la moglie a chiavare con me salvando la sua faccia. Gli proposi di far preparare una cenetta con i fiocchi a base di frutti di mare afrodisiaci. Formaggi piccanti e tante altre pietanze che rendessero agevole tracannare il rinomato locale vino, falangina di 14°. Durante il pranzo lui avrebbe proiettato uno video porno molto spinto e se la mogliettina ci stava lui fingeva di cascar morto di sonno. Così una sera fu proiettato un filmino osé ove una giovane procace e provocante novella sposa, una fotocopia della lei, li presente in carne ed ossa, scopava con due dotati vicini di casa della coppia a perfetta conoscenza che la sposina era insoddisfatta delle prestazioni del marito. Lei va per le spicce e li accoglie nel talamo coniugale. Le scene mostrano i due stalloni che a turno stantuffano la fichetta della donnina con i loro grossi cazzi. Lei alza il culo per favorire la desiderata penetrazione a pelle dei peni che spariscono nel fondo fica per riapparire e affondare di nuovo. La donna gode a iosa e i maschi svuotano il seme dei gonfi coglioni tutto dentro l’utero al fine d’ingravidarla come lei ed in cornuto marito desiderano. Sul televisore scorrono le scene di cazzi uno in ano e uno in fica, poi, due in fica e anche due in ano. I maschi sono infoiati perché la femmina è giovane, è ben fatta, è calda assai e mostra che le piace il cazzo e desidera essere fottuta. Bastarono una decina di minuti di video per accendere la sposina li presente, accanto a me. Si rivolse al coniuge”provvedi a spegnere il fuoco che arde nella mia fica o in alternativa, avendo tu visto che il toscano ha un cazzo più lungo e grosso di quelli del video accordagli il permesso di chiavarmi all’istante”. Lui di rimando “ora gli aprirò la patta e tu controllerai se ti piace che lui ti monta ”. Fu così che mi sbottonò i pantaloni, intrufolò la mano e ne tirò fuori il mio cazzo che era al massimo dell’eccitazione e durezza e disse alla moglie “ so che non t’intendi a fondo di cazzi perché di certo hai visto e provato il mio pisello e scappellato, succhiato e fottuto con quello del tuo amante, il nostro amico industriale. Vedi che hai l’occasione di soddisfarti con un vero cazzo, autenticamente super extra”. Mentre lui così parlava lei aveva già allungato la piccola manina e me lo stava scappellandomelo e menandomelo.
È pleonastico dire che la mia testa veleggiava in alto tra le nuvole del terreste paradiso e che toccai i vertici del piacere quando avvertii che due calde labbra me lo stavano leccando e succiando piano, piano e che il mio cazzo scivolava sempre più giù nelle profondità della boccuccia della arrapata sposina. Sulle sedie non era agevole andare oltre ed il bravo sposino propose di sdraiarci sul divano. Lei si mise in mezzo a noi due maschi e mentre il marito mezzo ubriaco iniziava a spogliarla lei scosciata mi sfilava il pantalone. Non mi persi d’animo. Sfoggiai la mia arte seduttrice. Con maestria aiutai lui a denudare lei, e lo feci a mo di audace spogliarello sexy. Gli occhi del cuck sfavillavano ma il cazzo restava moscio. Carezzato freneticamente ogni lembo di quel corpo che prometteva di elargirmi gioie sessuali per duraturo tempo, le sfilai il cazzo dalla famelica bocca e lo posizionai al centro delle labbra della fica. Lei mi ficcò le unghie sotto le scapole e mi strinse ai suoi seni. Con fare naturale il cornuto si mise a fare lingua in bocca a lei. Io partii con il l’alfabeto dei preliminari sessuali insegnatami dalla matrona mia nave scuola dell’erotismo. Passo imprevisto fu che dopo una veloce penetrazione in vagina, il cuck e la sposina s’impossessarono del mio cazzo e s’alternarono a tenermelo in bocca, facendomi un favoloso pompino a doppia fauce. Lui, disinvolto, finse che era per addormentarsi, ma prima .prese i bicchieri li riempì di champagne e ci invitò a brindare ad una sincera e duratura amicizia intrisa di buon sesso. Poi, tra i denti le disse “che aspetti a farti chiavare ed ingravidare, l’attrezzo è proprio quello idoneo” e s’assopì russando. Ormai era fatta. Non avevo più dubbi che il marito desiderava ardentemente essere fatto da me cuck ingravidandogli la moglie.
Sullo schermo scivolavano immagini di sesso di gruppo, di gang bang. La sposina era ora alle prese di quattro cazzi. In ano quello di un negro, alto, massiccio, proprio imponente, in fica due mazze lunghe e spesse ed in bocca un altro maestoso pene. Feci scorrere velocemente il video fino a che proiettò una donna che spingeva un carrozzino con un bebè. Lei accortosi o no che il marito dormiva gli disse “tu non sei stato buono ad ingravidarmi, ne lo è stato l’amico industriale, metterò alla prova questo toscanaccio da stasera e per tre mesi mi farò montare e chiavare da lui, dormirò in mezzo tra te e lui. Sono certa che questo cazzo che mi tiro a letto m’ingraviderà. Se lui non ci riuscisse sta certo che tra un anno ti sgraverò un figlio di colore, nero, nero come il carbone. Ho visto il negro come l’ha lungo e grosso a costo di farmela sfondare andrò a cercarmelo”. Terminata la ramanzina al cuck lei mi tese la mano e mi condusse in camera da letto. Lo sposino russava o fingeva di dormine a sonno pieno, ma a me poco calava. Lei già nuda, con in bella mostra le lisce carni bianche, i seni turgidi e regolari, fianchi stretti su un culo tondo e portentoso, un insieme degno delle modelle del Botticelli, di un afrodite di Fidia o una venere di Milo m’aprì le stupende e splendide cosce e mostrò il taglietto nel mezzo del pronunciato pube. Ero smanioso di sfondare quel buchetto, la fica della donnina in cui era entrato il moscio cazzo del cuck e raramente quello altrettanto inidoneo dell’amante.
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6 anni fa
torreann,
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Dopo l'astinenza....
L'estate, le ferie, hanno tenuto lontani due grandi amanti del sesso come lo siamo io e il mio compagno
di giochi....e finalmente dopo quasi tre mesi ieri sera ci siamo ritrovati
ci adoriamo scopiamo alla grande ci piacciono le stesse cose a letto siamo due porci.....
arriva mi faccio trovare pronta e profumata con una voglia che non riesco a contenere
cominciamo coi baci.....poi le carezze.....
ho voglia del suo meraviglioso cazzo
so che gli piace che io glielo prenda nella mia calda bocca e gli piace spingerlo in gola giù sempre più giù fino a farmi annaspare.......
e io per farlo contento mi sdraio sulla schiena con la testa che fuoriesce dal letto...e lui pronto me lo ficca fino in gola
e io succhio lecco lo ingoio fin che posso è meraviglioso come mi scopa la bocca lo tira fuori e poi con forza me lo spinge ancora dicendomi ."apri questa cazzo di bocca troia"
e io apro più che posso per accogliere il suo grosso cazzo.....
intanto la voglia di essere scopata con forza cresce la mia già bagnatissima figa sembra urlare scopami spaccami aprimi tutta.....
ci mette niente a capire mi si mette davanti mi solleva le gambe e mi penetra con decisione....io che ero
già eccitatissima comincio a godere a mugolare a bagnarmi e bagnarlo tutto come lui vuole dai godi troia puttana porca mi incita stasera sarai la mia latrina.....ti farò recuperare tutto il tempo che non ci siamo visti....
e io ho continui orgasmi e vengo come un fiume in piena non so più quante volte....
poi mi ordina di mettermi a pecora aprendomi tutta a lui.....che esclama "ti adoro in questa posizione ho tutto a disposizione"
e senza gel e continuando a dirmi come sono troia porca e vogliosa di cazzo me lo infila senza nessuna pietà dritto nel culo....ho gridato ho chiesto di fare piano ma lui con dolcezza mi dice" calmati fra poco non sentirai più nulla solo piacere" ecco questo suo modo di trattarmi con durezza forza e dolcezza insieme mi mandano in estasi e sono completamente alla sua mercè
ha cominciato a pomparmi con forza facendomi allargare al massimo le gambe perchè lo sentissi tutto fino alle palle mi sono sentita spaccata in due sotto quei colpi vigorosi poi comincia ad alternare un colpo in culo uno in figa e ancora ancora e ancora.....non capivo più niente godevo e lo incitavo a continuare dicendogli come mi sentivo troia e porca...
poi si ferma mi fa girare sulla schiena si alza dritto su di me mi ordinare di aprire la bocca e mi ci ficca
il cazzo che aveva un mix di sapori di culo e figa.....che meraviglia!!!! poi esce e guardandomi e tenendomi ferma la testa mi dice ."ora ti piscio in bocca" nooo non voglio apri...e io ubbidiente apro...e così per la prima volta ho dovuto assaggiare la sua pipì.....
non contento mi rimette a pecora e ancora mi sfonda il culo.....mi piace mi dimeno gli vado incontro per sentirlo ancora più in fondo.....godo mi bagno e sento qualcosa di caldo scorrere tra le mie gambe e si mescola ai miei abbondanti umori....mi ha pisciato nel culo.....
poi si sposta in fica e fa lo stesso.....è una furia mi scopa con forza in entrambi i buchi facendomi godere come solo una troia può fare e io non sono mai sazia....
torna alla mia bocca apri...mi dice e ancora pipì che mi spalma tutta sul viso.....ingoia troia bevi
sono sfinita è un'ora che mi gira e mi rigira che affonda il suo cazzo nei miei buchi....lo imploro di fermarsi ma lui ancora mi vuole mi rigira a gambe larghe davanti a lui mi solleva le gambe e me lo ficca nel culo lasciandomi senza fiato sa che in questa posizione prenderlo nel culo mi spezza il respiro...e riprende a spingere con forza godi troia puttana porca godi prenditi tutto il cazzo....
ti spacco ti apro poi esce e entra in figa e ricomincia il balletto...dentro fuori, figa culo, figa culo....bastaaa mi brucia il culo sono in un bagno di umori non so più da dove sto godendo.....mi dice che mi farà scopare da un uomo di colore, da una trans e il mio godimento aumenta se ne accorge e mi dice sei proprio una troia una puttana una mangiatrice di cazzi te ne farò prendere talmente tanti che camminerai appoggiandoti al muro è una furia non l'avevo mai visto così.....
lo assecondo dicendo che è vero che sono una puttana una porca una mangiatrice di cazzi una troia...la sua troia pensando che oramai eravamo alla fine...invece si siede sul bordo del letto poggiando i piedi a terra e mi mi fa girare dandogli la schiena e mi ordina di sedermi sul suo cazzo...anzi di impalarmi sul suo cazzo...timidamente chiedo con cosa???prima con la figa....mi ci siedo sopra e lo sento fino in pancia comincio una vera danza ad ondeggiare avanti e dietro a disegnare cerchi coi fianchi ad alzarmi e abbassarmi facendomi scorre il cazzo dentro a godere sfrenatamente grondando il mio piacere e miei umori sul suo cazzo sulle gambe lasciando un lago sul pavimento
poi è la volta del culo.....mi ci impalo sopra lui solleva le gambe e mi ci fa ballare sopra non so dove prende questa forza visto che sono pure pesante letteralmente mi fa saltare sul suo cazzo i miei piedi non toccano più a terra mi sembra di avere un trapano ficcato nel culo urlo parlo un piacere che mi squassa tutta poi esce e si mette lui a pecora offrendomi il suo culo e cazzo e mi dice leccami troia e ripuliscimi dei tuoi umori e io con avidità lecco tutto il suo buco ,il suo cazzo le sue palle ......po imi chiede dove voglio la sborra...
non lo so rispondo ormai non capivo più niente......
"a pecora" mi ordina obbedisco....infila ancora quel cazzo grosso dritto duro come il marmo...ancora alcuni colpi vigorosi fino a sentirmi gli schizzi della sua sborra nella mia figa che si uniscono al mio piacere veniamo insieme dicendoci come è bello come è appagante come è meraviglioso godere.....
poi esce ancora una cosa voglio dico io questa volta....leccami e poi baciami voglio sentire quel mix di sapori che solo i nostri umori insieme possono dare.....
se questi sono i risultati dopo l'astinenza dico: benvenuta astinenza!!!!!!
questa è stata una vera scopata....non è un racconto....
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11
6 anni fa
kucciola,
60
Ultima visita: 6 ore fa
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Una sera sola in sauna
Premetto che il gioco della sauna mi eccita moltissimo e mi piace andarci anche sola, per poi raccontare a mio marito quello che è accaduto. Tramite un amico singolo ho individuato una sauna di un Hotel poco fuori Bolzano, dove dopo una certa ora si poteva trovare poca gente e qualche singolo valido. Così una sera mentre lui era al lavoro, ho pensato di andare a farmi in sauna.Arrivata al Hotel verso le ore 20:30 circa non c’era più tanta gente nella zona sauna.Già durante la prima sauna avevo adocchiato un bel ragazzo sui 25 anni con fisico atletico. Il ragazzo si fece sempre più intraprendente già dalla prima seduta di sauna.Così dopo che mi ero messa a riposare e ho visto il ragazzo entrare in sauna, ho pensato di seguirlo.Facendo finta di nulla mi sono sistemata di fronte a lui. Dopo un po’ ho iniziato ad accarezzare le mie cosce e ad allargare lentamente le gambe, mostrando per bene la passerina. L’eccitante era che tutto sembrava fatto per caso con indifferenza, come se lui non vi fosse. Niente sorrisi, niente parole. Lui iniziò a toccarsi in maniera molto discreta e con grande indifferenza, il cazzo che divenne durissimo.La situazione era diventata eccitante!Lui con indifferenza aveva mosso un suo piede e aveva sfiorato il mio polpaccio. Io non mi sono mossa, e questo aveva chiaramente dato l’ok a lui, che con il piede era risalito alla mia coscia. Ma ecco che un uomo un po’ bruttino entra in sauna e cosi aprendo la porta interruppe il gioco. Presi l’asciugamano e uscì a fare la doccia, strizzando l’occhiolino al ragazzo. Dopo la doccia mi rilassai un su un lettino e mi accorsi che il ragazzo di prima era entrato in una grande vasca idromassaggio che era nella sala di fronte al mio lettino, dove vi era immersa un’altra coppia di turisti anziani. Lui entrò in acqua nudo e si immerse sino al torace. Mi avviai in acqua prendendo posto vicino a lui. Sempre con grande indifferenza lui mise le braccia in acqua e il braccio destro era palesemente protratto verso di me che però mostravo estrema indifferenza anche perché da fuori non si poteva vedere nulla visto l’enorme massa di bolle che produceva l’idromassaggio. Poco dopo altri due ragazzi circa 30enni entrarono in acqua e si misero quasi di fronte a noi, mentre la coppia anziana uscì dalla vasca. Chiaramente le cose si erano un po’ rallentate. Lui aveva ritirato la mano da sotto l’acqua e così, visto il suo imbarazzo ripresi in mano il gioco e fu io ad allungare una mano sotto l’acqua e ad accarezzargli il cazzo che mi tornò durissimo. I due di fronte avevano capito il gioco ma vedendo che in quel momento non erano graditi uno dopo l’altro uscirono dalla vasca. Il secondo aveva un gran bel cazzo duro e mi passò vicino, sorridendomi, cosi senza nascondere la sua erezione e uscì. Così il giovane ritornò a toccarmi sotto l’acqua e io a masturbarlo lentamente.Ad un tratto dopo essermi guardata attorno, mi spostai e salì a cavalcioni su di lui guardandolo di fronte e iniziai a ondeggiare sul suo cazzo in acqua mentre lui mi toccava le tette e mi baciava. Il gioco andò avanti un altro po’ ma si interruppe per il passaggio della coppia di prima. Io uscì dall’acqua eccitatissima. Andai a fare la doccia e così anche il ragazzo mi raggiunse sotto la doccia ancora un po’ eccitato. Mentre facevo la doccia lui mi propose di andare nelle stanze relax e massaggio dove si poteva giocare un po’ visto che lui era bravo a fare i massaggi e aveva l’olio da massaggi. Andai in spogliatoio dove avevo il cellulare e via sms informai mio marito di cosa stava succedendo. Con l’occasioni ho potuto accertare che in sauna era rimasta ancora la coppia di anziani e i due ragazzi di prima. Scrissi a mio marito se potevo andare con lui in stanza relax a farmi massaggiare. Mio marito eccitatissimo mi rispose di sì e mi chiese di portarmi il cellulare per mandargli sms e qualche foto. Cosi andiamo nella zona relax, che nel frattempo si era svuotata. Lui si mise subito a massaggiarmi mentre io ero sdraiata a pancia in giù. Lasciavo qualche piccolo sospiro.Ad un certo punto lui mi sussurra qualcosa nell’orecchio e subito prendo il cellulare e per informare con un sms mio marito “Questo mi vuole scopare che faccio?” mentre il ragazzo continuava a massaggiarmi. Sento la vibrazione dell’arrivo del sms di mio marito “vaiiiiiiiii!”Pensai di rilassarmi prima in sauna a vapore, anche per capire se siamo rimasti soli. Notai che la coppia era già andata e rimasero soltanto il mio amichetto e gli altri 2 singoli. Entrai in sauna a vapore e mi misi sull’ultimo scalino, dove eccitata dalla situazione, potevo starmene oscenamente a gambe aperte a far prendere aria alla mia fica calda.Pochi secondi dopo intravedo l’ombra di lui che si avvicina verso di me e vedendomi sola in sauna e lui ancora vistosamente eccitato si avvicina toccandomi subito tra le gambe. Poi lui mi girò a pecorina e inizio a baciarmi e leccarmi i buchini. Mi stacco da quella posizione e inizio a spompinarlo, mentre lui è semi seduto e io inginocchiata e piegata a sbocchianarlo come una vera porca. Lui mi prende i capelli dalla nuca e mi scopa in bocca come se fosse la fica mentre io emetto rumori gutturali di sforzo e lui mi incita a succhiare sempre più a fondo.A quel punto entrano dentro anche i due ragazzi di prima. Senza scomporci per il loro arrivo e senza presentazioni riprendo a spompinare a turno facendoli tornare i cazzi duri.Visto che ormai siamo rimasti soli, gli proposi di andare nella stanza relax, dove saremmo stati più comodi. Ad un certo punto il mio amichetto di turno prese un condom lo aprì e lo mise sul cazzo durissimo mentre io lo feci sdraiare, poi girandogli le spalle mi sedetti su di lui e gli dissi di stare fermo che mi sarei messa il suo cazzo nel culo per la doppia. Qualche minuto dopo il suo cazzo era totalmente infilato nel mio culo e lo cavalcavo con grande passione, mentre lui mi sditalinava con furia.Guardando gli altri due il mio amichetto disse: ”dai cazzo, che aspettate a sfondarla!!!!” La cosa mi eccitò moltissimo. Senza tante storie uno dei due si infila un condom mi entrò in fica pompandomi lentamente.Mi trovai a sentire i due cazzi che mi pompavano con violenza come piace a me. La situazione era troppo eccitante. Il terzo ragazzo invece era a fianco in piedi che si toccava e guardava un cazzo veramente notevole che avevo voglia di gustare. Poco dopo quello che mi scopava in fica mi sborrò sul pancino, riempiendomi tutta. L’altro invece continuava a incularmi ancora, mi fece girare mettendomi a pecora con la faccia affondata nel cuscino, mentre mi dava colpi di cazzo nel culo da farmi saltare, mentre mi insultava dicendomi che mi avrebbe rotto tutto il culo. Ma anche lui preso dall’eccitazione durò poco e si tolse velocemente il condom. Mi fece girare e mi spruzzò tutto sul collo e sulle tette, ordinandomi di spalmarmela tutta. Rimasi esterrefatta della quantità di sperma che aveva spruzzato e me la spalmai su tutto il seno e mi leccai la mano per sentire il suo succo.Andammo tutti e tre a fare una doccia e mentre io mi dovevo fare lo shampoo e il balsamo e la cosa richiedeva un po’ i due ragazzi andarono verso gli spogliatoi. Mentre facevo la doccia il terzo ragazzo che assisteva a tutto nella zona relax toccandosi quel bel cazzo enorme, mi aveva avvicinata sotto la doccia, apre la porta del box e mi chiede se poteva finire quel giochetto, mostrandomi il cazzo durissimo. Eccitata per quel cazzo lunghissimo prendo una manata di gel da doccia e gli insapono il cazzo iniziando una lenta sega. Mi inginocchio subito ed inizio a sbocchinarlo. Lui inizia a godermi in bocca senza neanche un preavviso, tenendomi la testa spinta dalla nuca, contro il suo cazzo, impedendomi di farlo uscire dalla bocca. Un po’ sorpresa lascio che lui si scarichi tutto in bocca e aspetto che lui molli la presa, ingoiando quell’enorme quantità di seme caldo e densissimo, lasciando defluire un pó fuori dalla bocca .
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6 anni fa
coppiaintimissima, 30/36
Ultima visita: 2 anni fa -
al crepuscolo
Non era certo quella la prima volta che osservavo un tramonto dalla scogliera del villaggio naturista dove altre volte mi ero già recata in vacanza assieme al mio compagno.Tuttavia quel magico tepore, unito alla brezza del vento, mi faceva apprezzare più del solito, quel senso di assoluta libertà generata dalla totale esposizione del corpo ai raggi solari che, declinando lentamente verso l’orizzonte, scandivano il finale di una giornata ulteriormente trascorsa nell’ozio più assoluto.Piegato sui remi solo un uomo apparentemente molto anziano occupava quella superficie increspata lievemente dalla onde quando, volgendo la prua verso riva, ancora del tutto incurante della mia nuda presenza su quella scogliera, all’improvviso parve accorgersene iniziando ad osservarmi quasi che gli fosse apparsa una di quelle sirene che dagli abissi marini risalgono le correnti come vogliono quelle leggende tramandate sin dai tempi più arcaici.In quel preciso frangente avvertii l’inusuale vibrazione epidermica che prese a percorrermi per tutto il corpo sebbene fossi ormai avvezza al fatto che mi si potesse guardare nella più integrale nudità, abituata come già ero a che ciò avveniva durante l’arco dell’intera giornata.L’imbarcazione, avvicinandosi sempre più, e dando forma ulteriore all’anonima presenza su di essa, ed ormai prossima al piccolo molo sottostante al punto in cui mi trovavo, rendeva concretamante più tangibili le fattezze senili dell’individuo che la governava.Una volta attraccata, ed ancorata saldamente all’ormeggio di una boa, l’uomo iniziò a scaricare, assieme alle reti da pesca, alcune casse di pesce sicuramente frutto della sua intensa giornata che lo aveva visto di certo intento a procacciare quanto in esse abbondantemente contenuto.La mani callose, ed il volto solcato da rughe che il sole e la salsedine dovevano avergli scolpito col tempo, lo rendevano particolarmente interessante, molto più di tanti altri giovani palestrati che sovente non mancavano di tentare, anche in maniera a volte assai maldestra, di avvicinarmi con l’intento non certo sottointeso di ottenere da me qualche riscontro ulteriore.L’uomo non parve curarsi più di tanto del fatto che fossi completamente nuda, di certo abituato a vedere soggetti femminili che in quei medesimi luoghi di vacanza si esponenavo a loro volta in modo analogo al mio.Eppure in quello sguardo così penetrante che volgeva nella mia direzione, incurante che ciò potesse in qualche maniera infastidire, era come se volesse lanciare dei messaggi subliminali che la mia mente andava raccogliendo in maniera fantasiosamente perversa, portandomi ad immaginare di situazioni ai limiti dell’estremo.Se soltanto il mio compagno fosse stato in quel frangente al mio fianco non avrebbe mancato di esternare delle morbose fantasie che sovente animavano i nostri momenti di intimità.Ora l’uomo risaliva per il sentiero lungo la scogliera reggendo alcune di quelle casse di pescato, giungendo all’altezza del punto in cui ero rimasta immobile ad osservarlo palesemente interessata per quelle movenze e per quel modo di porsi che mi avevano fatto restare ancor più statuariamente esposta e forse anche un po inebetita a guardare.Incrociando il mio sguardo sorrise esibendo una dentatura perfetta che risaltava ancor più candida su quella abbronzatura che ora lo rendevano insospettabilmente attraente a dispetto della sua età.Come ipnotizzata non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel suo andare e venire dal piccolo molo per tornare poi in su oltre la scogliera passandomi di fianco per recarsi a caricare quelle casse su un piccolo furgoncino parcheggiato sulla stradiciola che si trovava alle mie spalle.Quando anche l’ultimo viaggio stava per essere concluso mi rivolse la parola domadarmi se mai,considerata l'ora ormai tarda, avessi per caso necessità di un passaggio alla volta del paese.Ricoprendomi alla meglio con un pareo, che ben poco in realtà occultava della mia nudità, ma incurante di ciò, e senza un preciso motivo non preoccupandomi neppure di indossare prima il costume, accettai prendendo posto su quel vecchissimo automezzo.Durante il breve tragitto egli ebbe comunque modo di chidermi se mi avesse fatto oltremodo piacere visitare anche il posto in cui dimorava, dimostrandosi molto sicuro che ne avrei apprezzata l’ubicazione.Non so cosa mi spinse ad accettare quell’invito che mi trovò obbligata ad ammettere quanto davvero avesse avuto ragione sul luogo dove lo avevo seguito e che affacciava direttamente sul mare con una vista realmente incantevole.Del tutto rapita dalla bellezza che mi circondava, quasi dimentica di avere un compagno che forse si stava già domandando che fine avessi mai fatto, mandai un sintetico messaggio telefonico in cui gli annunciavo di non preoccupasi e che avrei fatto ritorno appena conclusa quella visita.Nel frattempo il mio ospite aveva versato in un bicchiere un liquore a base di sidro che contribuì a rendermi ancor più disinibita di quanto già non gli avessi dimostrato di essere, e che, complice quella inusuale situazione, in cui la loquacità permise di appurare alcuni aspetti anche molto intimi, mi ritrovai euforicamente immersa in una vasca nella quale, completamente nuda, ebbi modo di apprezzare ancor meglio l’ospitalità di colui che così repentinamente si rivelò capace di saper essere un insospettabile amante.Avvertendo quella mani così callose che percorrevano la mia umida epidermide, accarezzandola sino nei punti più nevralgici in cui l’intimità si collega al cervello, facendomela vibrare in maniera ossessiva, mi abbandonai tra le sue braccia lasciandomi galleggiare sulla superficie dell’acqua sino a che, sollevatami ancora grondante mi depose su un giaciglio di crine, assai ruvido come il suo corpo, prendendomi con la foga di chi, avendo avuto forse anche una fame da molto arretrata, non vedeva che l’ora di cibarsi avidamente di un pasto rovente servitogli con tale abbondanza.
1914
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6 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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Falso massaggiatore
Avevo conosciuto una coppia napoletana per caso o meglio avevo conosciuto lui su FB, la sua idea era concedere la moglie, liberare tutto il suo potenziale da Troia. Ci scambiamo qualche foto e qualche fantasia, lei era una bella bionda sui trentacique anni con tutte le forme al punto giusto, la bocca sensuale e un viso da Bocchinara che te lo faceva venire duro all'istante.
Alla fine decidiamo di incotraci io e lui in un bar per un caffè, il suo sogno era quello di vederla scopata in una Gang Bang, dalle foto io avrei detto che una così poteva soddisfarne anche 100. Gli dissi però, "Amici per una scopata di gruppo con una Troia come tua moglie ne trovo quanti ne vuoi, però qui dobbiamo prima sbloccarla".
E lui, "Ineffetti esperienze non ne abbiamo mai fatte".
A:" Pensi di riuscire a convincerla a farsi fare un massaggio di fronte a te, dicendole che vorresti vedere un altro uomo che perlomeno la tocca?"
Lui: "Si può tentare"
A: "Ok fammi sapere" e ci salutiamo
Qualche settimana dopo mi arriva il messaggio su FB, "Ce l'ho fatta ha detto che almeno un massaggio se lo fa fare" e io "Ok, facciamo così, tu mi porti a casa dopo il lavoro e mi presenti come un massaggiatore a domicilio dicendole che hai voluto farle una sorpresa e vediamo fino a che punto riusciamo ad arrivare. Anche solo se si fa massaggiare è un passo in avanti". Lui: "Ok, giovedì puoi alle 18.30?" ed io "D'accordo, scrivimi dove".
Arriva il giorno dell'appuntamento, io mi presento in jeans e camicia sportiva con un piccolo zainetto in cui tenevo il cambio da usare durante il massaggio, canottiera e pantaloncino nero aderente, il gel per il massaggio di quelli che non ungono e hanno un sapore dolce e qualche giocattolino da usare all'occorrenza.
Lui arriva, io avevo già parcheggiato e mi fa sengno di salire in macchina. Lo raggiungo in un attimo e in 5 minuti siamo a casa sua. Si vedeva che non vedeva l'ora e anche io.
Entriamo e Lui. "Tesoro, sono qui con la tua sorpresa", la moglie entra in soggiorno e mi guarda un po' interdetta. Aveva un leggins nero che sottolineava le sua game tornite e una maglietta bianca molto semplice dal quale si intuivano le sue belle tette. Non aveva trucco e aveva i capelli legati, ma era bellissima anche così.
Lei:" Che sorpresa sarebbe?" indicandomi
Lui:" Andrea, fa massaggi a domicilio, ho pensato che potesse farti piacere"
Non la vedevo molto convinta, però poi mi guarda e dice "Ok, mi trovi un po' così in disordine", ed io "Signora è bellissima e poi io sono un professionista, non bado a queste cose" (mai menzogna più grande fu proferita).
Lei:"Cosa devo fare?"
A:" Potrebbe stendersi sul letto di traverso vicino al bordo a pancia in giù, magari con una asciugamano sotto e uno per coprire i glutei"
Lei: "Quindi dovrei essere nuda"
A:" Signora non si preoccupi, se mette l'asciugamano io vedrò solo la schiena e le gambe e poi c'è suo marito presente"
Lui:"Dai Tesoro non fare la timida, Andrea è un professionista, l'ho scelto apposta per te"
Qui temo che il marito abbia un po' esagerato e ho l'impressione che lei cominci a mangiare la foglia, ma forse vuole stare al gioco.
Lei:"Va bene vi chiamo quando sono pronta", va 5 minuti in bagno e poi si chuide in camera da letto.
Io rivolto al marito:" Posso usare il bagno un attimo anche io?"
Lui:" Certo, vai"
Entro in bagno mi spoglio e mi metto solo la canottiera aderente e il pantaloncino, senza boxer, appena mi fosse venuto duro (ed era già sulla buona strada) si sarebbe visto subito.
Poco dopo che sono uscito dal bagno la mogle ci chiama: "Sono pronta"
Lui:"Prego, vieni di qua" e mi guida in camera da letto, per un attimo ho avuto l'impressione che fosse un somelier che mi offriva un vino prelibato
Lei si era messa come le avevo suggerito, appoggiava la testa sulle braccia incrociate e guardava fuori dal letto, le gambe sporgevano un po', i capelli sempre legati. Aveva una bella schiena e le gambe tornite e lisce erano molto sensuali. I'asciugamano purtoppo copriva il pezzo forte.
Mi posiziono sul fianco del letto dalla parte della testa, prendo il gel e comincio dalla zona collo, delicatamente. Era un po' tesa, ma aveva una pelle liscia e vellutata e le mie mani scorrevano sulla sua schiena grazie al gel.
Lui:"Amore come sei tesa, rilassati un po', Andrea è qui per farti stare bene". Altra allusione pesante, tanto che lei lo guarda per un attimo attonita.
Io intanto scendo piano piano sempre più giù, le massaggio i fianchi e poi risalgo in un ciclo continuo che comincia a scioglierla.
Appena la sento rilassarsi e godersi il massaggio oso un po' di più, con le mani arrivo sotto le ascelle e le lambisco i contorni del seno e poi scendo giù verso i fianchi e, mentre li massaggio, i pollici si insinuano sotto l'asciugamano.
Lei sembra godersela ad occhi chiusi, il marito in piedi a fianco a me mi lancia uno sguardo complice.
Lui:"Vedi Tesoro, come è rilassante e piacevole"
Lei:"Sì, hai ragione, mi sto proprio lasciando andare" risponde quasi provocatoria
Passo quindi alle gambe, parto dai piedi, poi salgo piano piano sui polpacci ed esploro gradualmente le cosce, per ora solo dall'esterno.
Le mie mani la accarezzano e le lambiscono le natiche, senza però toccarle e intanto il marito comincia a toccarsi il cazzo nei pantaloni.
Riparto di nuovo dal collo e scendo piano, insinuando sempre di più le mani sui fianchi attorno ai seni, arrivato vicino alle natiche posiziono entrambe le mani sui fianchi e comincio a salire piano fino ad insinuarmi sotto l'asciugamano. Lei apre gli occhi e guarda il marito, lui restituisce uno sguardo complice ed io vedo una certa luce di sfida nei suoi occhi. Continuo a salire sempre di più, sempre di più spostando l'asciugamano fino a scoprire un culo spettacolare, tondo, accogliente morbido che palpo con avidità.
Mi giro e lei se la sta godendo:" Signora, lei ha un corpo fantastico"e lei con sguardo malizioso :"Vedo che apprezzi soprattutto alcune parti".
Lui:"Ero sicuro che Andrea ti avrebbe apprezzato" e lei lo guarda maliziosa
Allora supero il culo e scendo di nuovo sulle cosce e le gambe godendomele per bene, quando risalgo questa volta passo per l'interno cosce, ma prima prendo un'altra bella dose di gel, la zona deve essere lubrificata bene!
Le mie mani salgono fino ad arrivare nel solco dei glutei e lei non oppone resistenza anzi allarga un po' le gambe, comincio a passarle piano dal buchino fino a lambire le grandi labbra, la sento contrarre le natiche e vedo che guarda di nuovo il marito, forse aspetta un intervento, ma lui:"Vedi Amore come ti stai lasciando andare, dai Andrea vai avanti così"
Decido allora di osare ancora un po', ritorno sulle cosce e le metto la gamba destra a 90° per massaggiarla meglio, passo dalla coscia al gluteo in un massaggio ciclico senza fine in cui il taglio della mano le passa in mezzo alla fica, non la sto masturbando, ma quasi. Ha una bella fica, pelosa ma ben curata, proprio come piace a me ed è già bagnatissima.
In questa posizione è quasi su un fianco, quindi il seno destro è quasi scoperto, prendo un altro po' di gel e dalla coscia passo al fianco e su su fino al seno. Glielo prendo in mano e comincio a palparlo, avrà avuto una quarta bella soda, una goduria fra le mani. Lei si sposta definitivamente sul fianco per agevolarmi, aveva dei grossi capezzoli rosa, cominco a stuzzicare quello destro con la punta delle dita. Quasi subito diventa duro come un chiodo.
A questo punto lei si gira a pancia in su, che spettacolo di femmina! Comincio a palpalre tutte e due le tette, i capezzoli svettavano quasi stessero per staccarsi, poi scendo giù e le passo la mano destra in mezzo alle cosce e sulla fica, ero eccitatissimo. Non ce la faccio più, mi abbasso ed inizio a succhiarle i capezzoli, prima il sinistro e poi il destro in alternanza mentre le palpo le tette. La mano destra scende fino alla fica, le metto un dito dentro, nessuna resistenza, allora due, poi tre, aveva la fica talmente allargata che avrei potuto metterci il braccio, così comincio a masturbarla praticamente con tutta la mano. Lei comincia ad ansimare, il marito si sta godendo la scena quasi ipnotizzato, lei si gira e lo guarda, ma il suo sguardo è vuoto, allora lei si riquote, si ferma si mette seduta, lo guarda e dice:"Ancora non ti basta, mi sono fatta mettere le mani dappertutto, sto godendo come una Troia, ma ancora non ti basta?" e lui :"Amore mi fai impazzire così, ti voglio Zoccola, lo vedi come hai eccitato Andrea" e lei:" Ah sì devo essee Zoccola? devo farmi scopare dal tuo "Massagiatore"? e va bene, ora vedrai quanto sono Zoccola, uscite fuori, vi chiamo io".
Noi ci guardiamo interdetti, ma usciamo dalla camera da letto, dopo qualche minuto ci sentiamo chiamare,
La moglie aveva indossato una vestaglietta trasparente nera con i ricami in pizzo che arrivava a mezza coscia, chiusa da una cinturina di seta, delle mutandine nere di seta e delle autoreggenti nere super sexy con un fiocco di seta sul bordo e un disegno a strisce bianco. Non portava il reggiseno, le aureole si intravedevano sotto la vestaglietta ed i capezzoli erano così duri che sembravano volerla bucare . Ora aveva i capelli sclioti, un bel rossetto fuxia che evidenziava ancora di più le sue labbra sensuali e dello smalto coordinato. Era una bomba ed io stavo impazzendo dalla voglia di scoparla.
Lei:"Sono abbastanza Troia adesso"
Il marito:" Sì Amore, così ti voglio, una vera Puttana da offrire a mio piacimento"
Io mi tolgo la canottiera e vado verso di lei che mi guarda con desiderio, finalmente la bacio, le mie mani possono ripercorrere il suo corpo senza indugi: le sue cosce tornite ed invitanti, il suo culo tondo ed accogliemte, la sua schiena liscia, le sue splendide poppe. Il mio cazzo era duro da far male e premeva su di lei attraverso i pantaloncini.
Mi sposto verso il lettone la porto verso di me, mi siedo e le sfilo piano le mutandine, la sua fica era uno spettacolo, un bosco da esplorare ed io comincio ad esplorarlo con la lingua. Saggio il clitoride e le grandi labbra, poi porto le mie mani sul suo culo generoso e affondo la faccia in mezzo alle sue cosce.
La mia lingua si fa strada dentro di lei ed io premo sempre più il viso sul suo corpo palpandole lo splendido culo. I suoi gemiti mi incitano a continuare:"Sì sono una Puttana, leccamela, così, mi fai impazzire." e rivolto al marito "E tu Porco, ti ecciti mentre mi leccano la fica eh", lui rispose solo annuendo, ma si vedeva che era super eccitato.
Dopo essermi gustato il sapore di quella fica stupenda, alzo il viso, mi tolgo i pantaloncini liberando finalmente il mio cazzo e le dico:" Una vera Zoccola lo prende anche in bocca, succhiamelo". Lei non se lo fa ripetere due volte si inginocchia in mezzo alla mie gambe e comincia un superbo pompino.
Io:"Ah sì come sei brava, che Bucchinara che sei, una vera Troia". Era davvero fantastica, me lo leccava fino a farmi impazzire e poi lo metteva tutto in bocca, una professionista del pompino.
A:"Oh si che Zoccola, mi fai venire così, sei troppo arrapante", stavo per esploderle in bocca, così lei si ferma, ma io le abbasso di nuovo la testa "Voglio venirti in bocca, Puttana", lei esita un po' poi ricomincia con più foga di prima e dopo qualche pompata le esplodo in bocca, sta per sputare, ma poi cambia idea e ingoia tutto.
Io continuo ad incitarla "Ti è piaciuto eh, continua a succhiare Puttana, continua", la sua maestria mi tiene il cazzo duro, quando ormai era chiaro che non si sarebbe ammosciato le sollevo il viso e: "Dai Porcona, mettiti sul letto che ho voglia di chiavarti"
Lei si alza e rivolta al marito "Sei contento ora, ho ingoiato anche la sua sborra. Non ti basta? Vuoi che mi faccia scopare?" e lui "Sì Tesoro, non fermarti ora, fatti scopare, voglio offrirti a lui come la più maiala delle Troie"
Io la raggiungo da dientro, le sciolgo la cinturina e le sfilo la vestaglia. La abbraccio da dietro, il mio cazzo premeva sul suo culo accogliente e le mie mani le palpavano avidamente le tette.
Lei si lascia andare al mio abbraccio per qualche minuto, poi si gira e va verso il letto chiededomi di seguirla con lo sguardo. Si sdraia a pancia in su con le ginocchia raccolte, le spalanca piano fino a offrimi lo spettacolo del suo caldo bosco e rivolto a me "Scopami, voglio il tuo cazzo"
Mi avvicino piano, eploro le sue cosce voluttuose con le labbra, salgo su su fino alla fica. La lecco con vigore e poi salgo ancora, sulla pancia e poi i capezzoli che succhio con avidità. Mi tiro su, appoggio il cazzo sulle grandi labbra e finalmente la penetro, era calda come un forno e fradicia di umori. Comincio a pomparla prima piano, poi sempre più veloce, lei comincia ad ansimare."Sì scopami così, così". Le sua mani attravresano il mio corpo, mi esplora il petto, la schiena, sono in visibilio.
Io:"Sì quanto sei Bona, quanto sei Porca, il tuo corpo mi fa impazzire: le tue cosce, le tue tette" e nel mentre le mie mani la percorrevano in lungo e in largo mentre la pompavo.
Stavo quasi per venire, allora esco da lei e le scivolo accanto, lei si mette sul fianco con il viso verso il marito. Il suo culo e i suoi fianchi erano irresistibili, le accarezzo la coscia sinistra sentendo la seta delle calze e poi passo alle natiche. Le allargo e mi avvicino con il cazzo cercando la sua fica, la trovo quasi subito, lei alza la gamba sinistra per agevolarmi la penetrazione, io mi incollo alla sua schiena e comincio a scoparla mentre con la mano sinistra le palpo le tette. "Sei Fantastica, sei una vera Maiala, una Porca vogliosa di cazzo" le dicevo godendomi i suoi gemiti mentre la scopavo.
Lei rivolta al marito:"Sei contento ora Porco, vedi come mi scopa per bene?" e poi rivolta a me"Sì chiavami, sono una Porcona, chiavami per bene".
Io avevo in mente un bel finale per farla godere a dovere, così la spingo a sdrairsi a pancia in giù, riprendo il gel e dallo zainetto prendo un Plug Anale rosso e un Cazzo di gomma, il marito mi guarda come a dire "E ora che vuoi fare?" e io con lo sguardo "Stai tranquillo".
Comincio a massaggiarle il culo con il gel, era così tondo e invitante, irresistibile! Lei non aveva ancora notato i miei giocattoli
Dapprima le massaggio le natiche, poi prendo una bella manciata di gel e comincio a stimolare il suo buchino:"Hai proprio un bel culo, adesso giochiamo un po'", lei si gira vede il Plug e chiede "Che vuoi fare?" ed io "Farti godere"
Il Plug è fatto con una punta adatta a stimolare il buchino e una pallina che entra tutta dentro appena il culo cede. Comincio a stuzzicarla e sento che geme di piacere, così mi faccio strada piano piano, lei fa un piccolo sussulto, allora lubrifico ancora di più il Plug e ricomincio.
La stimolo con calma e lei dopo poco si rilassa cosicché il Plug entra completamente. Io prendo il cazzo di gomma e lo ungo per bene con il gel, che ha un sapore dolce e gradevole al palato.
Comincio a stendermi su di lei e le sussurro "Ti sembra di avere un cazzo nel culo eh?", lei annuisce e io le passo il cazzo di gomma "Allora succhia questo così immaginerai di averne uno in culo e uno in bocca", lei lo prende e comincia piano a succhiarlo, io intanto mi faccio strada fra le sue natiche con il cazzo cercando la sua fica, lei si inarca quel tanto che basta per farmi entrare e io "Alla tua fica invece ci penso di persona" e comincio a pomparla.
Da quella posizione il mio corpo preme sul Plug spingendolo dentro ad ogni mia pompata, in pratica era come se la stessi scopando in culo e in fica contemporaneamente.
Lei."Oh, oh sì, sì" ed io:" Ti piace immaginare di avere un cazzo in fica, uno in culo e uno in bocca eh? Tre bei cazzi tutti per te, li vorresti?"
Lei:"Sì che bello, che bello" e rivolta al marito."Guarda ora, guarda come sono Troia, mi sta facendo anche il culo" e lui:"Sì Amore, devi essere sempre più Troia"
Io:"Puttana, succhia il cazzo mentre ti scopo" lei ricomincia subito e mentre la pompo da dietro i suoi gemiti arrivano strozzati dal cazzo di gomma.
La chiavo in quella posizione, sempre con più foga e ho davvero voglia di venire :"Oh sì Troia, quanto sei Troia, mi fai godere da pazzi" e così dicendo le esplodo dentro.
Le do qualche altro colpo, ma sono stremato. So però che lei non è ancora venuta, mi sposto, la faccio girare a pancia in su e mi faccio dare il cazzo di gomma.
Io: "Ecco così, appoggiati sul culo, lo senti il Plug che preme?", lei annuisce "Ora immagina di impalarti con il culo su un bel cazzo, mentre un altro ti sfonda la fica" Così dicendo le infilo il cazzo di gomma nella fica. Il cazzo era così lubrificato e lei così bagnata che entra in un attimo. Comincio a masturbarla, premendo il suo corpo verso il letto affinchè sentisse anche il Plug dietro.
Lei geme da pazzi ed io:"Ti piace così eh Puttana, stai godendo" e lei :"Oh sì, che Troia che sono. Porco guarda cosa mi faccio fare, guarda che moglie Troia che hai" e spalanca le cosce ancora di più puntandosi sul bacino, metre si tocca le tette con gli occhi chiusi, in estasi. Io le infilo il cazzo di gomma dentro sempre di più e sempre più veloce, quasi mi fa male il braccio, ma in quel momento non sento niente, sono in estasi anch'io. Questa mogliettina quasi riluttante era una Porcona come se ne trovano poche.
Il marito alla visione della moglie completamente disinibita non regge più e tira fuori il cazzo.
Si avvicina alla sua bocca e lo infila dentro:"Ti mancava un cazzo in bocca eh, Puttana. Devi ingoiare anche la mia sborra adesso"
Lei lo succhia avidamente, mentre io la masturbo con il cazzo di gomma e lui:"Sì, sei ancora più brava del solito, Bucchinara, fammi venire così, così" e le viene in bocca dicendo:"Brava non perdere neanche una goccia, ingoia tutto, Troia" e la guarda orgoglioso.
Ora bisogna far venire lei e io faccio del mo meglio per portarla all'apice stimolandola con il cazzo di gomma e finalmente dopo qualche minuto "Ah, ah, sì così bravo, vengo vengooooo" e si rilassa.
Mi rilasso anch'io, ora sì che il braccio mi fa male, siamo stesi tutti e due sul letto esausti, lei ha ancora il Plug nel culo e il Cazzo di gomma nella fica e respira ansante con gli ochi chiusi.
Dopo un paio di minuti, mi guarda con una strana dolcezza, si libera dei giocattoli e si alza dal letto presumibilmente per andare in bagno a darsi una sistemata, devo dire che anche se stremato apprezzo ancora il suo corpo nudo, in particolare il suo bel culo che mena con grazia mentre cammina.
Ritorna dopo qualche minuto, ha ancora il rossetto e i capelli sciolti, ma è vestita come quando sono arrivato, io raccolgo le mie cose e vado in bagno anch'io a darmi una pulita e a rivestirmi.
Quando esco trovo molglie e marito che parlano in salone, lei stava dicendo:"Ma come ti è venuto in mente..." poi mi vede e si rivolge a me con un sorrisino:"Mi ha raccontato che è un po' che siete in contatto e pianificavate questo scherzetto" ed io:"Sì ma non immaginavamo andasse così bene" ricambiando il sorriso malizioso.
Lei:"Siete due Porci, però non mi posso davvero lamentare" e guarda maliziosa il marito
Io:"Magari la prossima volta, possiamo vedere di averli in carne e ossa un altro paio di cazzi per soddisfarti, di sicuro li trovo un paio di amici che hanno voglia di scopare una bella donna come te"
Risponde Il marito:"Sarebbe fantastico poterti offrire a 3 stalloni!"
Lei:"Ma sei matto, non ti è bastato ancora? Devo essere la Puttana di un gruppo di sconosciuti?"
Io:"Io vi saluto, vi lascio alla vostra discussione" e così vado via, ma penso che lei non mi sembrava poi così arrabbiata e scandalizzata dall'idea di farsi chiavare da tre uomini contemporaneamente, era una protesta deboluccia. Mi sa che la mogliettina ci ha preso gusto a fare laTroia..........
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Michela la barista - 2
Per una settimana insieme a me e Michela, al bar c'era anche sua figlia scesa al paesino per le ferie. La presenza della figlia l'aveva completamente trasformata. Non era più la troia che avevo scoperto essere. Ogni tanto cercavo un contatto fisico e lei mi rifiutava a volte anche in malo modo.
Finalmente sua figlia fini le ferie, e dopo una settimana sarebbe scaduto il mio contratto. Era fine ottobre e non serviva più l'aiuto al bar in quanto ormai c'erano poche persone al paesino.
Il giorno dopo la partenza della figlia ci ritrovammo così nuovamente da soli. Visti gli ultimi rifiuti, decisi di avere con lei il rapporto che avevamo nei giorni in cui c'era sua figlia, quindi un normale rapporto di lavoro.
Dopo qualche giorno, mi chiamò per svuotare il sacco della farina nel contenitore, e involontariamente sfiorai una sua tetta. Mi prese entrambe le mani e le portò al seno dicendomi: che c'è non ti arrapo più? e mi baciò.
Il rumore della porta d'avanti del bar ci interruppe e corsi al mio posto dietro al bancone. Non abbiamo più avuto modo di essere soli fino alla sera, quando gli spiegai che i suoi rifiuti mi fecero allontanare da lei. Mi spiegò che aveva paura che la figlia scoprisse qualcosa, ed inoltre in quei giorni aveva il ciclo e quindi era intrattabile.
Dalla mattina successiva cominciammo ad inviarci sms (all'epoca non c'era whatsapp) e notavo la sua voglia di avermi.
Il pomeriggio entrammo direttamente dal retro lasciando la serranda anteriore del bar abbassata.
Iniziammo subito a baciarci e le mie mani iniziarono a sbottonargli il pantalone e infilai una mano nelle sue mutandine e l'altra la passavo tra i suoi capelli.
in un battibaleno me la ritrovai inginocchiata con il mio cazzo tra le mani. Non ci pensò molto ad ingoiarlo tutto. Fu il mio primo bocchino che ricevevo, e che bocchino... Gli venni in bocca ma era talmente tanta che lo cacciò dalla bocca e gli schizzai anche i capelli biondi e ricci che aveva.
Me lo ripulì talmente bene che non avevo bisogno di lavarmi.
Mi disse, preparati che la prossima volta devi farmi godere tu.
Non vedevo l'ora
Continua..
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6 anni fa
gianni30enne,
31
Ultima visita: 4 anni fa
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Ulisse
E’ successo un giorno di agosto 2018, non tanto tempo fa. Avevo chiesto a mia moglie di andare al mare ma lei aveva declinato l’invito. Ho la fortuna di vivere sul mare, mi piace nuotare e trovo un crimine con belle giornate di sole non andarci. Meno male, dissi tra me e me, così vado a Capocotta, sperando di incontrare qualcuno.
Mi preparai un piccolo pasto vegetale, pomodori e un po’ di frutta, afferrai il borsone e scesi in garage.
Accesi il motore, partii e dopo aver svoltato due isolati mi fermai. Chiamai una persona conosciuta qui sul sito e con cui mi ero già visto una volta, ma niente da fare, era al lavoro. Quindi ripartii e intorno alle 0950 ero a Capocotta.
Presi borsone e ombrellone e mi avviai in spiaggia. Il mare era favoloso. Calmo come poche volte.
Piantai l’ombrellone, mi spogliai del tutto e detti una guardata in giro.
Eravamo tutti uomini oltre gli “anta”, nessuna donna, nessun giovane.
Dopo solo 5 minuti di sole decisi di farmi il primo salutare bagno. Avevo fiducia che nessuno avrebbe toccato nulla, ma per essere più sicuri chiesi a un signore, con due palle enormi e un cazzetto, se mi poteva dare una guardata alla mia roba. Aveva due palle veramente enormi. Chissà quanto sperma produceva.
Mi avviai. Entrai in acqua e feci una bella nuotata fino alla boa. Mi riposai un pò facendo il morto a galla, poi ripresi a nuotare per tornare a riva, ma come sempre accade, non riuscendo ad andare sempre dritto, approdai un po’ più distante dal punto da cui ero partito.
Tornando verso il punto in cui avevo piantato l’ombrellone passai davanti a un lettino in cui era steso un uomo tra i cinquanta e i sessanta. Era un po’ corpulento, ma faceva bella mostra un bel cazzo a riposo. Sicuramente una volta sull’attenti doveva avere una misura del tutto rispettabile.
Mi stesi sul lettino ad asciugarmi a pancia in sotto sperando che le chiappe a vento potessero in qualche modo richiamare l’attenzione. Ma niente. Nel frattempo continuavo a perlustrare la spiaggia.
Sono un versatile e come tale mi piace prenderlo e darlo. Non mi sarebbe dispiaciuto anche un giovane passivo. Ma niente. Però avevo voglia, anche perché questa estate si è rivelata, al contrario delle previsioni, magra di incontri. Vari soggetti contattati o che mi avevano contattato, desiderosi di incontri anche all’aperto, si sono rivelati una grande fregatura.
Finito di sciugarmi, presi il marsupio, e mi avviai verso le dune retrostanti. Una volta salito mi diressi nella direzione dove c’erano un po’ di uomini sparsi qua e là.
Arrivato sul posto vidi una coppia di uomini distesi sull’asciugamano intenti in un “tranquillo” sessantanove.
Senza fretta se lo leccavano e se lo pippavano a vicenda. Intorno, distanti non più di 8 metri, 3, 4 uomini che guardavano. Qualcuno che si toccava l’uccello.
La cosa mi ricordò un video sulla spiaggia naturista francese “Cap d’Antibes”.
Rimasi a guardarli anche io. Avevo quasi voglia di unirmi ai due scopatori, chiedendoglielo ovviamente. Chissà che reazione avrebbero avuto. Ma non riuscivo a prendere la decisione. Intanto dentro di me aumentava la voglia. Uno dei due aveva un pene tra il normale e il super. L’acquolino in bocca aumentava. Avevo una gran voglia di succhiarglielo.
A un certo punto vidi un altro uomo tra noi guardoni. Era ad una distanza di 5, 6 metri da me. Aveva un profilo greco, lineamenti scuri, barba nera curata, corpo normale. Non grasso né palestrato, tutto sommato si potrebbe dire un bell’uomo. Mi ricordò Bekim Fehmiu, l’attore che impersonò Ulisse nello sceneggiato RAI degli anni 60. Ogni tanto si toccava l’uccello anche lui.
Stando lì in mezzo alla natura, nel modo più naturale che ci sia, ossia nudi, la mia mente corse ai comportamenti che certi animali utilizzano per attuare il richiamo sessuale.
Invece di toccarmi l’uccello, cominciai a passarmi la mano nel sedere. Iniziai a carezzarmi il culo, poi mi infilai la mano, e quindi il dito verso l’ano. Aspettavo una reazione che infatti non tardò ad arrivare.
Dopo un po’ sentii la sua mano poggiarsi sulle mie chiappe. Poi il dito scivolare verso l’ano. Istintivamente io gli toccai il cazzo.
Mi girai. Ci guardammo e ci salutammo. Poi dopo un po’ ci dirigemmo in mezzo ai cespugli per trovare intimità. Ma alcuni posti erano veramente squallidi per la sporcizia. Girammo un po’ finché trovammo un sentiero un po’ più pulito. Iniziammo subito con il toccarcelo a vicenda mentre i nostri sguardi si incrociavano. I suoi occhi emanavo un fluido magnetico. Mi sentivo quasi ipnotizzato. In breve le nostre bocche si trovarono unite, e le lingue a ricorrersi.
Non ricordo chi fu il primo a prenderlo in bocca, ma ha poca importanza. A vicenda ci si inginocchiava per succhiarcelo. Finché dopo un po’, mentre lui era intento a succhiarmelo, vedendo il suo cazzo bello eretto, afferrai il marsupio, tirai fuori il preservativo e glielo passai invitandolo a indossare, mentre io mi passavo un po’ di lubrificante sull’ano.
Quindi mi girai e mi piegai un po’. Aveva il pene come piace a me, di quelli che iniziano con il glande a punta per poi allargarsi.
Lentamente entrò tutto dentro e tenendomi per i fianchi cominciò la cavalcata. Ohh che bello, sentirlo andare e venire. Intanto con la mano mi carezzavo l’uccello per non fargli perdere erezione. Poi chiusi gli occhi e con la mente vidi la sua spada che entrava ed usciva, entrava ed usciva.
“Sii, ancora, non fermarti” riuscirono a dire le mia labbra mentre lasciavo libero il mio uccello e con entrambe le mani afferrai le sue chiappe attirandolo verso di me. Questo fu un chiaro segnale per lui. Mi afferrò per il petto e cominciò ad assestarmi dei colpi più secchi e decisi. Era proprio un piacere.
La passione e l'irruenza con cui mi stava possedendo provocò da li a poco il mio orgasmo. Non dovetti aspettare molto per poter sentire esalare anche i suoi gemiti di piacere.
Rimanemmo un po’ attaccati, poi presi un fazzoletto l’aprii e ci misi dentro il preservativo, la sua confezione, e gli altri fazzoletti con cui ci pulimmo e che buttai nel secchione una volta tornato in spiaggia.
E’ BELLO SCOPARE ALL’APERTO, DOVE VI PARE E PIACE, MA CAZZO NON COSTA NULLA PORTARSI VIA LA SPORCIZIA, IN PARTICOLARE QUELLA NON BIODEGRADABILE COME I CONDOM LE CONFEZIONI E LE BOCCETTE D’ACQUA!! QUESTO PAESE STA DIVENTANDO UN IMMENSO MONDEZZAIO PER COMPORTAMENTI STUPIDI. PORTATEVI UNA BUSTINA QUANDO ANDATE A SCOPARE ALL’APERTO!!
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6 anni fa
singlebsx1959,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Marito cockold
Ti sento suonare alla porta. Lei ti apre. Io sto sopra nel mio studio. Ansioso scendo nel piano di sotto per sentire cosa vi dite nel piano terra (la casa è a tre piani). L’ho preparata come tu mi hai chiesto: autoreggenti nere, mutandina rossa, gonna di raso attillata, tacchi molto alti, décolleté spinto che lascia vedere le coppe gonfie dei seni.
«Ciao, entra» - dice lei.
«Ciao, finalmente!» - sento dire a te.
Poi silenzio. Evidentemente vi state abbracciando e baciando. Mi spingo sulle scale e sbircio. Vi state baciando in bocca: con le lingue vi rovistate… vi succhiate la saliva… con il capo reclinato all’indietro lei ti succhia la lingua… la tieni stretta con una mano sul culo… le fai sentire l’uccello già duro sulla pancia… vi contorcete…
«Dai, vieni» - finalmente riesce a dire lei, staccandosi. Ti prende per mano e ti conduce nel salotto.
«Cosa possiamo offrirti?»
«Va bene anche un caffè».
«Amore – dice lei chiamandomi – ci vieni a preparare un caffè».
Io scendo le ultime scale e mi presento. Ci stringiamo la mano e me ne vado a preparare il caffè. Dopo un po’ arrivo e vi servo un vassoio con due tazze di caffè e vari tipi di biscotti. Lei è seduta su una tua coscia, con una mano posata sulla patta dei tuoi pantaloni a gustarsi il rigonfio duro del tuo uccello.
«Ci vediamo dopo» - balbetto e fingo di tornare nel mio studio. In realtà resto a sbirciare lungo le scale.
Vi vedo che continuate a pomiciare mentre prendete il caffè… vi baciate in bocca… le palpeggi le tette… tiri fuori i seni dal décolleté e li lecchi… succhi i capezzoli…
«Dai, andiamo in camera da letto» - dice lei svincolandosi tra i contorcimenti. Ti prende per mano e ti conduce, mentre tu con una mano le alzi la gonna e la palpeggi nel culo liscio e sodo. Entrate in camera e accortamente lasciate la porta socchiusa per fare in modo che io in qualche modo partecipi… almeno sentendo e possibilmente vedendo… Lei si siede sul bordo del letto: tu in piedi davanti a lei, con la patta dei pantaloni davanti al suo viso… ti sbottona… tira fuori l’uccello, gonfio, duro (io posso vederlo), lo scapoccia … annusa… comincia a leccare… Se eccitatissimo, la prendi per la testa e glielo ficchi tutto dentro… glielo spingi in gola e cominci a stantuffarla… lei geme… bava… a un certo momenti tiri il cazzo, le sollevi la testa e la baci in bocca… ti scosti un poco… lei resta a bocca aperta… con la lingua fuori… e tu le sputi sopra la tua saliva… prima sulla lingua e poi direttamente in bocca… lei assapora e ricomincia a ciucciarti l’uccello… Lei apre e inghiotte… lecca e succhia… scende sui coglioni e lecca anche quelli… A un certo momento cominci a stantuffarla con forza… geme… vedo rivoli di bava che le colano dalla bocca…
A un tratto la sollevi, con il suo aiuto ti togli i pantaloni, le mutande e tutto il resto. Quindi spogli lei… completamente nuda… completamente nudi entrambi… la giri con il culo verso di te… la fai mettere in ginocchio sul bordo del letto… a pecora… con una mano le prendi la testa… per i capelli… e la tieni inchiodata sul letto… con l’altra prendi il tuo mastodontico uccello e glielo punti tra le chiappe…
Vedo il tuo cazzo che svetta maestoso davanti alla sua fighetta tutta bagnata, Lei allunga la mano tra le cosce, te lo prende e se lo ficca dentro… ma, nonostante la vagina sia lubrificata dai suoi liquidi, l’uccello entra con difficoltà: è troppo grosso, sia in larghezza che lunghezza… vedo il suo corpo che si contorce, non so se per piacere o dolore…lo vuole tutto dentro… tu pompi con forza ed ecco che entra… le scuoti l’utero… tutto il suo pancino si contrae e si scuote… gode come una cagna, penetrata dal tuo uccello… ad un certo punto lo tiri fuori dalla fica e glielo punti sul buco del culo…
No, mi fai male! – implora lei.
No, dai…- piagnucola ancora.
Ma tu, impietoso, la schiacci sul tuo cazzo…lo tieni dritto sul suo sfintere…
Noh! Noh! Noh! – geme lei.
Vedo il tuo uccello che comincia a entrarle nel culo… prima la capoccia … poi dai un colpo possente… ed ecco che sei tutto dentro…
Nooooooooh! – strilla.
Ma tu ormai glielo hai spaccato il culo. Dopo una decina di minuti di crudele stantuffamento finalmente ti sentiamo dire:
Vengo… vengo… vengo…
Lei si solleva e al posto del culo porge la sua boccuccia… glielo ficchi dentro e sborri a più riprese… la tieni con la testa ferma… ingoia… ingoia… ma un paio di rivoli le colano dalle labbra… quando molli la presa e finalmente può sollevare la bocca dal cazzo… con una mano raccoglie la sborra che cola e se la porta in bocca, leccandosi le dita…Tu sei sfinito. Ti allunghi sul letto… accanto a lei… che pure si rilassa… il cazzo è ancora duro, possente; filamenti di sborra continuano a gocciolare insieme ai suoi liquidi.
«Amore, vieni» - mi chiama lei.
Io, che già stavo sbirciando dalla porta socchiusa, entro… sono quasi nudo. solo con la camicia… sbottonata… ho il cazzo semifloscio…
«Amore – dice lei rivolta ancora a me – prendi un fazzoletto di carta e pulisciglielo».
Io ubbidisco. Prendo un fazzoletto di carta e te lo pulisco, con delicatezza, piano piano… provo gusto a farti docilmente questo servizio. E lei (sempre rivolto a me):
«Amore, c’è il rischio che resti incinta. Sai cosa devi fare per evitarlo… dai, amore, ora leccami tutta e togli ogni traccia del suo seme da dentro di me....così non corro nessun rischio e mi darai un’altra prova che mi ami da impazzire».
E anche ora, ormai rassegnato e devoto solo al suo piacere, ma in fondo perché godo anch’io, rispondo di sì. Mi metti tra le sue cosce, tiro fuori la lingua e comincio a leccarle la fica… lecco i suoi umori e la tua sborra… allargo le labbra grandi, poi le piccole, e ficco la lingua nella sua vagina… la pulisco… succhio… rificco la lingua… risucchio… con cura la ripulisco di tutta la sborra che le hai lasciato dentro. Quando penso di aver finito e mi sollevo, ho tutto il viso imbrattato delle vostre impurità.
«Vatti a lavare» – ordina lei.
«Vado prima io» - intervieni tu.
«Andate insieme» - dice lei.
Quando siamo nel bagno, io tu ti metti in piedi davanti al bidé. Io mi inginocchio e ti lavo il cazzo, i coglioni e anche il culo. Con cura e delicatezza. Dopo che ti ho asciugato, come ultimo atto di devozione ti lecco la cappella. Vorrei succhiartelo il cazzo. Ma me lo impedisci.
«Adesso basta. Vatti a curare di lei. La prossima volta ti farò ancora vedere come me la inculo».
«Ok» - balbetto.
Quando sei perfettamente rivestito e pronto per andartene, abbracci la mia lei e le dai un bacio in bocca, mentre le palpeggi le tette e il culo. Le ficchi la lingua dentro e la rovisti fino alla gola… lei gode e succhia…
«Sei magnifica – le dici – succhiami ancora il cazzo così…». E la spingi con la testa verso la tua patta nuovamente gonfia. Lei ti sbottona, lo tira fuori e comincia di nuovo a leccarti e a ciucciarti… glielo strofini sul viso… lei apre le labbra e tu glielo infili dentro con forza.
Io guardo stupito e confuso… resto inchiodato di fronte allo spettacolo che mi offrite. La scopi in bocca per una decina di minuti. Ogni tanto lo tiri fuori… bagnato e gocciolante della sua saliva… lo prendi in mano e glielo sbatti sulle labbra, sulle guance, sugli occhi… e lo rificchi dentro… fin quando di nuovo sborri… la tieni ferma tenendola per i capelli…
«Succhia tutto, troia».
Glielo scoli bene dentro… con una mano ti spremo il canale lungo l’asta per scolarlo fino all’ultima goccia… quindi piano piano lo tiri fuori. Io estatico ed eccitato, prendo un fazzolettino di carta e mi avvicino per ripulirmelo… comincio dai coglioni, la base della mazza e poi piano piano risalgo fino alla cappella…
«Cara – dici tu rivolto a lei – ho l’impressione che il tuo lui oltre ad amare te ama anche il mio cazzo».
La mia lei, ancora in ginocchio davanti a te, fa di no con la testa. Ma tu, rivolto a me, mi ordini indicando il tuo uccello:
«Bacialo, dai, bacialo. Se l’ami veramente, devi desiderare tutto quello che piace a lei».
Ed ecco che io posi la mia bocca sulla boccuccia del mio uccello… mi spingo anche a dare una leccatina alla cappella…
«Lo vuoi succhiare?»
Faccio no con la testa.
«Va bene. Ormai sono già spompato. Sarà per la prossima volta».
A questo punto ti rimetti l’uccello dentro i pantaloni e ti riabbottoni. Io e la mia lei stiamo entrambi sempre in ginocchio davanti a me. Ci dai uno scappellotto e finalmente te ne vai.
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6 anni fa
playme,
49
Ultima visita: 2 anni fa
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Temporale estivo
Tengo a precisare che questo è un racconto realmente accaduto.
Ho la fortuna di vivere nel nord della Sardegna, in una città sul mare e ricca di turisti.
Giorni fa, approfittando dell'uscita in ritardo dal lavoro di mia moglie, decido di fare un giro nella spiaggia dove è autorizzato il naturismo ma è anche frequentata da famigliole, opto per la parte che abitualmente occupano i primi, con la speranza di riuscire a trovare una coppia esibizionista.
La giornata non era delle migliori, la mattina sole mentre nel primo pomeriggio nuvoloso, in lontananza si sentiva tuonare e il cielo diventava tutto scuro.
A metà spiaggia si scatena un vero diluvio, tutti sono costretti a ripararsi sotto gli ombrelloni oppure con gli asciugamani sulle spalle.
Nelle mie vicinanze ne noto uno, con due ragazze, che poi scoprirò essere spagnole, che completamente nude cercano riparo. Avvicinandomi chiedo gentilmente di potermi riparare mentre si aspettava che la pioggia diminuisse.
Soliti discorsi di convenevoli, ma notavo che le gocce fresche della pioggia provocavano, nelle due, piacevoli reazioni sul loro corpo.
Avevano pressapoco la stessa età, circa 38 anni, una mora e alta circa 1.70, seconda di seno con aureole scure e capezzoli sull'attenti, bel culo e patatina tutta rasata. La seconda castano chiaro, un pochino più alta della sua amica, un seno piccolo ma capezzoli duri e dritti con un culo da favola.
Il temporale non accenna a diminuire e le due, dopo essersi avvolte con i pareo, stanno decidendo di lasciare la spiaggia e spostarsi nella loro auto parcheggiata dietro le dune.
Non sapevo come comportarmi essendo la prima volta che mi capita una situazione del genere, comunque ringrazio le due per l'ospitalità, offrendomi di darle una mano con la borsa frigo e quella degli asciugamani, ricevendo un diniego.
Comincio ad avventurarmi, sotto la pioggia, in direzione dove avevo parcheggiato la mia macchina, quando la "mora" che chiamandomi mi offre di accompagnarmi con la loro auto.
Ringrazio e ci dirigiamo verso il Suv oltre le dune.
In macchina mi siedo nel sedile posteriore.
Il calore del nostro corpo con la pioggia esterna fanno appannare in un istante i vetri, creando così un ambiente intimo.
Noto nel loro sguardo una certa complicità e la mora senza aprire lo sportello, scavalcando i sedili, viene a sistemarsi al mio fianco. Ho il cuore a mille e il mio compagno di giochi già comincia a fare il monello nel costume a boxer che indossavo.
Prendendo un po di coraggio mi avvicino e comincio a sfiorarle il collo, spostando i capelli e accarezzando, lei si rilassa e mi lascia fare.
Intanto la sua amica al posto di guida, si sistema meglio nel sedile guardando.
Aprendo il pareo, trovo i suoi seni, sodi e vogliosi di essere toccati, i capezzoli sembravano due chiodi di quanto duri. Non aspettai oltre, prendendo a leccarli e mordicchiare. Lei cominciava a sospirare e lasciandosi andare sul sedile.
Iniziai cosi a baciarla e scendere verso il suo fiorellino, soffermandomi sull'ombelico e interno coscia.
Trovai tra le sue gambe un vero lago di umori, le grandi labbra di colore scuro, semi aperte e accoglienti,
Cercai con la punta della lingua il suo clitoride duro, ogni leccata provocava il lei un gemito di piacere. Continuai così sin quando non ebbe un orgasmo delirante, continuava a tenermi la testa premuta contro il suo succoso frutto.
Tastai le sue natiche e mi feci strada verso l'ano, notando di provocargli piacere, continuando intanto a succhiare gli umori provocati dal suo orgasmo.
Con il cazzo duro come il marmo che reclamava le attenzioni, mi levai il costume. L'attesa non durò a lungo, così che "lui" venne avvolto da una lingua calda e vogliosa.
La spagnola sapeva farci con la bocca, alternando lingua e gola, stimolandomi l'ano con il dito medio della mano,
Devo essere sincero, non resistetti molto e mi svuotai completamente nella sua bocca.
Ci ripulimmo e asciugammo dal sudore.
Mentre mi accompagnavano all'auto ci promettemmo di rivederci in quella spiaggia nei prossimi giorni.
Ci salutammo tutti e tre con un bacio con la lingua.
E' arrivata l'ora che vada a prendere mia moglie dal lavoro.............
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6 anni fa
nespolino61,
56
Ultima visita: 6 anni fa