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Michela la barista
Scusate la lunghezza ma essendo una storia vera, è piena di dettagli
Nel 2005 avevo 21 anni e avevo bisogno di lavorare. Parlando con il mio migliore amico mi disse che i suoi zii per il bar cercavano personale per il bar-pizzeria. I coniugi Michela e Angelo furono felici in quanto mi conoscevano e si fidavano di me. Iniziai nel mese di giugno, andavo la mattina alle 10 per caricare i frigo e poi tornavo con Michela alle 14:30, lei preparava l'impasto per la pizza e io stavo al bar. Notai subito dal primo giorno gli apprezzamenti che i clienti abituali del bar rivolgevano a Michela, all'epoca 47 enne in carne ma ben curata, capelli biondi tinti, rossetto, con una 5 di seno e un culo grosso.
Da dopo ferragosto il bar chiuse per le ferie e loro hanno una casa al mare in Calabria ed avendo entrambe le figlie al nord proposero a me e al mio amico di andare con loro. Io e il mio amico dormivamo nella stanza adiacente alla loro e scherzavamo sul fatto che la notte avremmo sentito i suoi zii scopare. Da premettere che Angelo ha 9 anni in più rispetto a Michela. Dopo la prima settimana, non si sentiva scopare, e io e il mio amico pensavamo scopassero il pomeriggio quando noi rimanevamo in spiaggia e loro tornavano per la penichella. Un pomeriggio decisi così di verificare e con una scusa mi liberai del mio amico e tornai in silenzio a casa. Stavano dormendo, ed era impossibile che avevano scopato perchè erano rientrati poco prima di me. I giorni passavano velocemente e Michele iniziava sempre più a farmi venire strani pensieri. Una notte mi alzai per andare in bagno e passai dalla loro camera mi fermai a sbirciare e notai Michela con solo le mutande e le tettone libere. non mi accorsi che era sveglia, e mi disse sottovoce: che c'è anche tu hai caldo? io gli risposi affermativamente con la testa e andai in bagno. Ovviamente con il cazzo duro impiegai più tempo per pisciare, e quando uscii dal bagno, Michela non era più a letto ma era in cucina a bere dell'acqua sempre con solo le mutande addosso. Mi avvicinai per bere anch'io e mi disse che sarebbe uscita in terrazzo a prendere un pò di refrigerio e se volevo potevo andare con lei a fare due chiacchiere. Accettai l'invito e ci sedemmo uno di fronte all'altro. Ovviamente ero imbarazzato perchè la visione delle sue tettone mi fece rizzare il cazzo. Poi mi disse che se volevamo portare quanlche ragazza a casa, loro ci avrebbero lasciato la casa libera per qualche ora, e mi confessò che ci vide andare in spiaggia con due ragazze. la conversazione si fece piccante, con battutine e si scusò se era in topless ma aveva troppo caldo, e poi mi disse che lei non si vergognava di mostrarsi davanti a me perchè mi reputava come un figlio. Ovviamente lo stesso non era per me, che volevo schizzarla ovunque... Poi la conversazione si fece più piccante e gli feci una battuta: tu e gino fate l'amore in silenzio. Al che lei iniziò a ridere e disse: non lo facciamo in silenzio, non lo facciamo proprio. Sono 2 anni che non mi tocca..
Rimasi senza parole e cambiammo discorso. Dopo qualche giorno io e il mio amico tornammo al nostro paese e loro rientrarono dopo una settimana per riaprire il bar.
Quell'anno a fine settembrefaceva ancora caldo e al bar lavoravamo ancora con la tenuta estiva. pantaloncini di lino e t-shirt. Ovviamente anche Michela nonostante il suo fisico prorompente indossava pantaloncini di lino e magliettina, e quando ci incrociavamo dietro al bancone spesso strusciava il suo culone contro di me. Un pomeriggio, non c'era nessuno, e lei passò davanti a me per prendere il lievito per l'impasto. Si chinò per prendere il lievito e il pantalone di lino mise in mostra il suo culone. in un attimo il mio cazzo si fece duro, e quando passò e i nostri corpi si strusciarono, mi venne d'istinto spingere il mio cazzo sul suo culone. il giorno succissivo accadde la stessa cosa, solo che invece di passare dandomi le spalle, passò frontalmente a me, si fermò e guardandomi negli occhi disse: perchè ora non spingi? e mi tocco il cazzo e mi baciò mettendomi la lingua in bocca. le sue carezze sul mio cazzo, in breve tempo mi fecero sborrare nelle mutante, sporcando così anche il pantalone. Lei si rifugiò in pizzeria ed io ero scioccato per quanto accaduto. Mi cambiai nel bagno e ritornai dietro in bancone. per tutta la sera non ci guardammo nemmeno.
Il giorno successivo entri nel bar e lei era con dei clienti, io presi la mia posizione e lei finite le chiacchiere andò a preparare l'impasto. Rimanemmo nuovamente soli, ero deciso ad affrontare la situazione e scusarmi con lei. Ma mi anticipò e mi disse: credevo mi volessi accontentare, ma invece sei troppo veloce e scoppiò in una risata. La porta del bar mi fece ritornare al mio posto, e dopo aver servito i clienti e questi erano usciti, chiusi la porta a chiave, andai nel retro dove Michela stava preparando l'impasto, mi tirai il cazzo fuori e accompagnai la sua testa verso il mio cazzo. La suo bocca larga lo accolse tutto in bocca e mentre ciucciava e con la lingua giocava con la cappella emetteva dei mugolii di piacere. dopo un pò gli tolsi il cazzo da in bocca e sborrai. Si alzò mi disse: oggi già va molto meglio, però la sborra non si spreca. E mi baciò
ero fuori dai panni, michela si svelò essere una gran troia...
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6 anni fa
gianni30enne,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Il sapiente massaggiatore che mi convinse a diventare una troia
Non sono mai stata una ragazza monotona ed ho sempre vissuto le mie relazioni in modo semplice, passionale e da vera donna quale son sempre stata. La famiglia felice del mulino bianco sempre stato il mio simbolo. Quattro anni fa, io ed il mio attuale ragazzo, ci trovavamo in Lituania per il matrimonio di mia sorella. Ci siam recati in una sala dove trasmettevano un film del quale nemmeno ho capito il titolo. Dopo esser usciti dal cinema, siam andati a mangiare un panino nel locale ristorante. Mi sono incantata a guardare delle coppie che mangiavano e nemmeno si guardavano in faccia perche erano assorti nei loro telefonini. Io non volevo che la mia relazione finisse cosi. Durante il tragitto a casa, appena dopo il piccolo ristorantino di Algrid, c era un centro massaggi dal quale venuta fuori una bellissima ragazza. Una volta a casa e messi a letto, il mio lui inizia a chiedermi come mai io avessi guardato quella ragazza con insistenza, quasi per saltarle addosso. Gli risposi che era la sua impressione ma lui mi disse invece che secondo me un massaggio mi avrebbe fatto sicuramente bene. Lui sempre stato piu aperto di me e giocava spesso con le parole. Mentre facevamo sesso mi diceva che sarebbe stato bello vedermi sotto le mani di un abile massaggiatore. Durante la notte ho continuato a pensare a quello che mi aveva detto, alle mani di un perfetto sconosciuto che mi accarezavano ma non per toccarmi ma per massaggiarmi. Due settimane dopo, al nostro rientro in Italia, lui rientra a casa con una specie di volantino e mi dice che aveva vinto un massaggio. Un nuovo centro estetico aveva messo in palio un massaggio ma lui non voleva farlo perche voleva che lo facessi io. Il centro estetico offriva trttamento a domicilio. Alle ore 21.00 mentre sto tornando a casa ( c era anche mia madre) lui mi manda un messaggio dicendomi, amore fa presto ad arrivare a casa. Visto che hai passato una giornata pesante ti ho prenotato il massaggio. Io ero infastiditissima perchp non avevo alcuna intenzione di farmelo. Comunque arrivo a casa, saluto la mamma e con aria scocciatissima vado a fari velocemente la doccia per aspettare il massaggiatore. Dopo circa 20 minuti ariva questa persona palesemente gay ( ovviamente era solo una scenetta per tranquillizzarmi e per far star tranquilla anche mia madre) e si mette in ufficio dove prepara il fouton e gli oli. Io arrivo da lui in accappatoio ed in lingeire. Ero imbarazzatissima. Mi fa togliere l accappatoio e mentre me lo tolgo lui nemmeno mi guarda e la cosa mi piaciuta perche non mi son sentita osservata. Mi son sdraiata e dapprima ha iniziato a massaggiarmi delicatamente le spalle ma senza olio e dopo un po ha iniziato a toccarmi dappetutto: sulla schiena, sulle gambe, glutei e piedi. Mi piaceva, ero decisamente rilassata e a mio agio. Riparte dal collo e delicatamente va verso l allacciatura del reggiseno per slacciarlo, ma ho lasciao fare, ero a mio agio. Quando ha iniziato a massaggiarmi con l olio ho sentito i brividi che mi percorrevano lungo tutta la schiena, le sue mani sapienti mi massaggiavano e accarezzavano lentmente. L olio scivolava decisamene bene. Quando si avvicinato al sedere ed ha iniziato a massaggiarlo, il calor ha iniziato ad invadere il mio corpo. Sentivo un caldo insopportabile, il battito cardiaco aumentava e…non so davvero cosa davvero volevo ma pensavo vhe se fosse sceso un altro po con la mano, non mi avrebbe dato fastidio, anzi…..Dopo tutto quel massaggiare, quel non fastidio era diventata una voglia, ogni volta che si avvicinava al sedere speravo andasse un po piu giu per fargli vedere che non mi dava fastidio, anzi, ero anche disposta ad aprire un po di piu le gambe. La schiena era davvero il collegamento che lo collegava al mio sedere, ero tutt uo. Quando andava verso il collo, si fermava sotto le ascelle facendo finta di non volermi toccare ma un po alla volta arrivato finoa prendermi i capezzoli in mano. Li la mia figa pulsava, avevo voglia che togliesse le mani dal seno soltanto perche poi avrebbe dovuto mettermele di prepotenza in figa. Le sue mani scivolavano e andavano su e giu e quando arrivate finalmente al sedere, alzai il bacino per fargli capire che volevo tirar via gli slip. Pian piano, un po alla volta arriva ancora una volta tra le mie gambe, ma senza togliermi quei cazzo di slip. La mia figa era un lago, avevo voglia che mi mettesse qualsiasi cosa dentro. Se mi avesse scopata, sbattuta o violentata, non avrei detto nulla, anzi, avrei anche sperato ci fosse un suo amico. Mentre mi accarezzava l interno coscia, facevo finta di aggiustarmi sul lettino facendogli vedere tutta la mia disponibilita a farmi toccare. Continuava a sfiorarmela, toccarmela pian piano facendo finta di nulla fino spostarmi totalmente gli slip ma….senza toccarla. Sapevo che la stava guardando. Prendo forza e tiro su il braccio per metterlo sotto la testa e mentre lo tiro su mi scontro con la mano sul suo cazzo durissimo e mi ci son fermata un secondo. Mi ha fatto girar pian piano e io in modo assolutamente naturale mi son girata e gli ho guardato e fissato il cazzo per circa un minuto. Il mio slip era messo malissimo, la figa depilata da poco era tutta bella li esposta e mentre mi metteva l olio sul seno aprii le braccia per posizionarmi meglio e si fermarono sul suo cazzo, ma da li non le spostai, anzi, glie lo presi in mano e mentre lui mi muoveva gli feci una quasi sega, glie lo toccavo in modo naturale, spontaneo, ma avrei voluto staccarmi dal massaggio e prenderglielo in bocca. Mi sarei fatta scopare, sbattere, mi sarei fatta chiamare puttana, troia, gli avrei succhiato la sborra da quel suo bel cazzo in tiro. La sua mano era andata ancora una volta tra le mie cosce e io ancora una volta spalancai le gambe per fargleila toccare. Mi massaggio per bene la figa, avevo finalmente le sue mani li nella mia figa, la calda figavogliosa di cazzi, anti cazzi tutti per me.Mentre era li a menarmela per bene, io presi coraggio e gli tirai fuori il cazzo e gli feci una sega pazzesca. Gli guardavo il cazzo e speravo che me lo pompasse dentro, ma lui era li intento a guardarmi la figa. Ad un certo punto i miei battiti cardiaci accellerano, iventano molto piu intensi, veloci, avevo voglia, stavo per esplodereeeeeee e mentre ero li che godevo come una troia, la sua sborra mi schizzo sulla figa e sulle tette. Mi leccai le mani, mi infilai un dito in culo e gli dissi che il massaggio mi era piaciuto un sacco, ma la prossima volta anche lui sarebbe dovuto eser nudo. A distanza di questo tempo, abbiam scopato soltanto tre volte ma rimasta una bella amicizia. Io d allora ho iniziato a provare cose nuove, abbiam frequentato prive, scambisti, bsx, anche un singolo. Insomma, le abbiam fatte tutte. A distanza di due anni, ho scoperto che questo massaggiatore lo chiamano soprattutto per sbloccare le mogli eheheheh incredibile.Grazie caro amico
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6 anni fa
bipbopvr,
31/22
Ultima visita: 10 mesi fa
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Quella volta al cinema
Lei si era convinta ...e quella sera allo spettacolo sarebbe andata solo con le autoreggenti e un vestitino che poco laciava alla immaginazione.
Entrammo in sala e seppur deluso dalle poche presenze ci accomodammo in ultima fila per poter giocare un po' tra noi ... qualche carezze e un ditalino avrebbe soddisfatto il desiderio.
Dopo poco inizio dei titoli , arriva a sorpresa un ragazzo che si siede proprio al suo fianco anche se c'eranno tanti posti liberi ma si sa con le prenotazioni non ci si domanda ....
passa qualche minuto e lei che aveva già scoperto le gambe mostrando autoreggenti, vedo che si muove e sempre di più verso lui... che sta facendo cosa stanno facendo ... sembravamo ragazzini .. lei stava facendo piedino giusto per giocare un po ma lui prese quel gesto come un invito ...
la mano destra arrivo al ginocchio e inizio piano piano a risalire sino al bordo della calza ... lei si lasciava andare e non mostrava segni di voler smettere ... bene pensai... e infatti il ditalino che arrivò la porto in estati ...
l'invito verso i bagni non lasciava dubbi .. lei lo segui ... un po di vantaggio e mi avvicinai anch'io
lei era senza vestitino e le autoreggenti mostravano ancor di più il sesso gonfio dalla ricerca di piacere
dopo avergliela leccata per qualche minuto ... lei si chino per assaggiare l'oggetto del piacere .. ma non ci fu tempo .. l'aveva già messa a pecorina e senza indugio la stava penetrando .. lei perse il controllo e inizio ad urlare di piacere .., e li la sorpresa vera... una domanda una sola domanda "ne vuoi di più , ne vuoi altri ...?" ...
"si prendetemi tutti !..."
era fatta ... non mi ero accorto ma ero stato raggiunto da altri tre ragazzi .. che non persero tempo e le saltarano addoso .. ora aveva da fare con quattro ragazzi ... che a turno la penetravano facendole ragiungere più orgasmi .. e lasciandole il succo in bocca ...
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6 anni fa
alfrredoro,
53/53
Ultima visita: 1 anno fa
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L'asta di beneficenza
Le feste di fine anno ci spingono ad essere più buoni e a fare beneficenza e così accetto l'invito di una coppia, che conosco da un po a partecipare alla loro asta natalizia.
Conoscendo quanto sono porcellini, immaginavo che ci sarebbe stato un intrigante gioco erotico ma non immaginavo di essere io l'oggetto di questa fantasia.
Arrivo col mio solito ritardo e trovo la loro casa di vacanza con almeno una decina di coppie molto disinibite e altri amici e amiche ...
mi presentano a tutti decantando le mie abilità orali ... ma una amica particolarmente sfaccaita mi chiede : "ma non hai qualità nascoste?" la mia amica le risponde : "si un culo da troia" ...
la serata si comincia a fare hot ... dopo i primi drink quando la coppia amica chiama tutti e dice : "stasera faremo un'asta di beneficenza ... destineremo il ricavato alla mensa dei poveri ... ok?"
Tutti a gridare "si ... facci vedere cosa proponi ... vogliamo vederlo bene .."
Mi chiamano e mi dicono : "Dai troia fai vedere le tue qualità nascoste .... spogliati e mettiti a pecora che ti possano vedere bene ..." .
Essendo io completamente slave ... eseguo subito ... e la mia amica dice ... :" La troia si farà inculare dalla coppia che offre di più ... potete usare la nostra collezione di strap..on"
l' asta comincia e ci stanno un paio di coppie che rilanciano alto ... ma vince una coppia di Frosinone che offre di più ...
Vengo fatto mettere al centro della stanza a pecorina lui Marco ha un cazzo largo con una bella capocchia mi si avvicina e mi dice ... : "o k Troia ... comincia a leccarmi le palle da buco del culo e poi ingoiatelo tutto se sei capace". Io eseguo alla lettera ma devo dire che è veramente largo e per farmelo arrivare fino in gola quasi mi slogo la mandibola.." ma da gran pompinara quale sono non rinuncio ad ingoiarmelo tutto e sentire come mi allarga la gola ... era fantastico sentirselo scivolare tutto fino alle palle che mi sbattevano in faccia.
La compagna intanto si faceva prestare un bel vibratore ... ma prima di incularmi ... mi infila in culo un paio di dita e me lo allarga bene .
Sento lo strap on che lei spinge a colpi di bacino e che mi scivola dentro ... mentre il marito quasi mi soffoca col suo cazzo ... Lei è brava la sento che è esperta a usare il vibratore e la sento venire più volte.
il marito mi si stacca e lei mi mette la fica in faccia ... è bagnata come non ne avevo mai viste .... spontaneamente la lecco tutta con la lingua e gliela asciugo ... ma sento intanto che da dietro il marito i sta montando con quel cazzo tanto largo che nemmeno il vibratore mi aveva sfondato ...
Una inculata forte e decisa ... mi sentivo una vera troia ... i colpi mi sfondavano e mi aprivano il culo senza tregua ... cominciavo a provare dolore ... ma la compagna mi dice ... : " no cara ti abbiamo comprato all'asta e sei nostra fino alla fine ..."
Temevo che non finisse più ... ormai il mio culo era più sfondato della fica di una puttana di strada ... ma mi sentivo felice ... ero finalmente una troia in vendita ...
All'improvviso senza dire nulla i estrae il cazzo dal culo mi si avvicina in faccia e mi inonda di sperma ... sembrava un fiume ... tutto in faccia ....
La compagna sorridendo mi si avvicina e dice : "che brava troia che sei ora ti ripulisco io ... aprila bocca cesso ..." Non faccio in tempo ad aprirla che mi inonda di piscio ...
Una serata favolosa sofferta ma è stata a fin di bene ....
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
La padrona
Dopo tante richieste Lei accetta di umiliarmi con la mia pratica preferita ... da vero toyboy dopo fatto clistere per la pulizia, la Padrona comincia una visita al mio buchetto per valutare la misura piu adatta... di vibratore... dopo di che a pecorina mi ha fatto sentire le sue mani che colpiscono i miei glutei sempre più forte, prima a destra, poi a sinistra, sempre più forte... sempre più forte.... mi accorgo che la fa andare fuori di testa......... e poi mi insulta e mi chiama per quello che sono e mi ordina : "troia zoccola allarga le gambe... fammi vedere bene il buco del culo che te lo devo rompere, voglio aprirti come una baldracca rottainculo"
La mia eccitazione di puttana dichiarata era enorme ormai ed a questo punto sentii le sue dita che si fanno strada nel buco del mio culo e lo lubrificano.... entrano e escono e lo lubrificano per bene... fino in fondo Prende un enorme strap on e mi urla : "mmmmmmmmmmmmmmm... com'è grosso.... è lungo e largo.... ha una forma piramidale, con la base larga e grossa....... e fra non molto sarà tutto nel tuo buco.di culo puttana! "
Mi frusta le chiappe con un paddle e quando ritiene che sono pronto mi fa preparare... e mi ordina: "Troia, allarga bene le gambe, abbassa il busto e porta il culo in fuori... allarga bene le chiappe e fammi vedere il buco del culo... stai ferma così zoccola che ora ti rompo il buco..."
A questo punto poggia la punta dello strap on sul buco del culo non è molto grossa, perché si allarga sempre più fino alla base enorme che mi sfonderà ...
inizia a spingere e sento che lentamente entra si fa strada nel mio culo lentamente, entra ed esce e ad ogni spinta lo fa entrare dolcemente sempre più dentro..... avverto che si allarga sempre più.....
all'improvviso mi urla : "Zoccola, troia ora ti rompo il culo te lo apro e te ne andrai di qui con il culetto sfondato a dovere.... sei la mia puttaqna. la mia baldracca... la mia troia"
entra sempre di più nel buchetto stretto.. ormai entra quasi tutto, ma la base è davvero larga, grossa... posso vedere che si allarga ad ogni spinta..... a questo punto l'eccitazione è al top e le urlo :" si Padrona.... rompetemii , sfondatemii , entratemi dentro e possedetemi..."
in un attimo all'improvviso è tutto dentro ora, sento il buchetto che mi brucia anche se è già il culo di una puttana
Mi pianta tutto il suo strapon nel mio culo lo tiene ben fermo dentro, in modo da farmi sentire aperto, mi abbraccia da dietro e me lo tiene piantato tutto dentro....
mi ordina : "stai ferma Zoccola ora ti rompo...!!!!"
"stando ferma abbracciata da dietro a me, con il suo arnese piantato dentro mi da tre botte violente con il movimento del bacino una due tre e il buco si rompe : Ora sei una troia sfondata ... puttana !!!"
Io grido dal dolore e piacere ... a quel punto sempre tenendomi ben piantato il vibratore in culo fa entrare una sua amica ... che ha filmato tutto ... mi fa spalancare al bocca e mi inonda di piscio ....
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Mia moglie e il ragazzino
ciao a tutti, finalmente posso raccontarvi una storia avvenuta la scorsa settimana. Eravamo al mare in una località toscana, noi e i nostri due figli di 28 e 26 anni. Io ero eccitato al pensiero di fare qualcosa con mia moglie e singoli del posto ma non potevamo per i ragazzi, sarebbe un disastro. Mentre eravamo in spiaggia mi accorsi che un ragazzino sui 20 anni guardava insistentemente mia moglie mentre lei prendeva il sole dormendo... e insisteva con lo sguardo nelle parti intime.. Mia moglie ha una fica molto gonfia!! non potevo nemmeno parlarne con lei perchè i ragazzi erano vicini.Solo la notte gliene ho parlato. Poi il destino mi da una mano. Il più grande mi dice che va con una amico in Sicilia e il più piccolo con amici in montagna. Una volta via i ragazzi ci siamo ritrovati in spiaggia col ragazzino alto e magrissimo ma molto carino. Mia moglie si eccitava ad essere guardata. Poi verso sera vado al bar sulla spiaggia e li vedo anche lui. Con una scusa mi avvicino e chiedo informazioni sul posto ma lui mi dice che è di Parma e non sa molto. Diventiamo amici, gli offro una bibita e cominciamo a parlare di tutto, anche di donne. Mi dice che non ha la ragazza ecc. Decido di buttarmi, anche perchè li non ci conosceva nessuno e io ragazzo unba volta andati via non ci avrebbe piu rivisti. Mentre parlavamo di ragazze gli chiedo se andrebbe con una donna di oltre 50 anni e mi disse imbarazzato che non ci era mai stato. "Vuoi scopare mia moglie?! gli dissi all'improvviso....lui imbarazzatissimo..cosi sblocco la situazione ridendo e dicendogli di stare tranquillo. Vado sui particolari e gli dico che deve scoparla e sborrarle dentro la fica se mi assicura salute. Era titubante perchè pensava fosse uno scherzo. Lo invito da noi per la sera stessa. Verso le 21,00 ci troviamo in piazza e lo invito in casa, in appartamento.. Entriamo e quando vede mia moglie diventa tutto rosso. Si vedeva benissimo che non aveva esperienze ma la cosa lo eccitava. Mia moglie indossava una gonna normalissima, estiva, bianca, una maglietta dove si vedevano bene le tette. Anche lei era imbarazzatissima perchè il ragazzo ha 20 anni e questo la imbarazzava molto. Ma aveva voglia di cazzo! Ci sediamo, beviamo bibite fresche, parliamo, mia moglie dopo un po si sblocca e parla con lui come se parlasse con i figli e pure il ragazzo si era sbloccato. La troia era eccitata e ogni tanto accavallava facendo in modo che lui vedesse. " Allora" , dissi, "vedo che avete fatto amicizia...bene!...ma potete conoscerci meglio...Dai Davide(cosi si chiama il ragazzo), avvicinati a Monica...fai qualcosa..!". Ma il ragazzino era come bloccato forse dalla nostra era, eccitato ma bloccato. Cosi decido di sbloccare la situazione, mi avvicino a mia moglie e la bacio..la sentivo fremere...le infilo la mano sotto la gonna ed vera fradicia..mentre la toccavo lei guardava eccitata il ragazzino aprendo le gambe..." DAI", dico a Davide , " tira fuori il cazzo, faglielo vedere". A questo punto lui si alza e cala i jeans...rimane col cazzo fuori...cazzo!!!!! aveva un uccello pazzesco, dritto e lunghissimo, non larghissimo ma lungo almeno 22 cm con cappella a fungo rosa. Eccitato sposto le mutandine di mia moglie dicendo a Davide di guardare..lui era talmente eccitato che non sapeva nemmeno più dove era..se lo toccava e si segava. Mi metto in disparte seduto e aspetto ...ma è stata mia moglie a prendere l'iniziativa. eccitatissima glielo prende in mano e comincia a spompinarlo..mugolava dall'eccitazione..il ragazzo si spoglia tutto rimanendo nudo. Era alto e magro e il cazzo sembrava ancora piu grosso per la magrezza...mia moglie lo succhiava, scappellava..leccava..gli leccava palle e culo...ma io volevo vedere la monta!!! Cosi prendo mia moglie e le tolgo le mutandine poi la faccio sedere sul divano, le alzo le gambe tenendole in alto e dico a Davide " dai...monta la troia...scopala..sborrale dentro...la puttana è tutta per te..dai.." Li si avvicina e tenendolo con le mani glielo spinge dentro. Mia moglie emette un urlo..mi dice che è bellissimo..lungo..che lo sente in gola...il ragazzino si muoveva su e giu velocissimo. Mi moglie lo incitava e tratteneva con le gambe sulla schiena. Vedevo il cazzo affondare nella figa e mi segavo..l'ho toccato..aveva lòe palle durissime e il tronco sembrava ferro...ad un tratto sento che comincia a sborrare e mia moglie sborra con lui, godeva come mai aveva goduto...dalla fica usciva la sborra spinta dai colpi di cazzo...usciva a fiotti...e ho sborrato pure io...esiste un ragazzino come Davide per montare ancora la troia?
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6 anni fa
cornuto3e3troia,
55/55
Ultima visita: 4 anni fa
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History of violence 21
Notte. Mi rigiro tra le lenzuola, inquieta. Ho chiamato Sergio oggi, spinta dai miei peggiori impulsi interiori. Non è stata esattamente una conversazione piacevole. Il bastardo mi ha derisa e mi ha completamente scaricata. "Sei merce di Fausto, adesso, e non vado contro un amico per far piacere ad una troia". Con un sonoro e poco elegante "vaffa" da parte sua si chiude la nostra breve conversazione.
Mi chiedo quanto Sergio mi manchi. Non ho più un lavoro che mi impegna, non ho una famiglia da seguire. Non che ne senta la mancanza, ma ora passo tante ore sola a casa e la mente galoppa. Mi piace pure essere l'amante di Fausto. Mi piace fare la escort a tempo perso. In fondo con un paio di marchette a settimana, non dovendo pagare l'affitto, posso vivere tranquillamente e fare tutto quello che mi pare. Le relazioni sociali non mi mancano, ho conservato un buon rapporto con il mio ex-marito, con cui vado volentieri a letto quando lui ne ha voglia. Ho un bel rapporto con Aldo, il cinquantenne carino che insiste sempre per venirmi a trovare, che mi riempie di messaggini dolcissimi e spesso mi spedisce perfino mazzi di fiori a casa. Ma il guaio è che trascorro troppo tempo da sola, ed i miei pensieri sono ormai irrimediabilmente morbosi. Mi ritrovo la notte ad accarezzarmi e masturbarmi nel letto, pensando ai giorni in cui Sergio mi obbligava ad assogettarmi a tante indecenti e a volte ripugnanti esperienze. Penso al mio addio al nubilato, a quelle due ore passate nel cassone di un autoarticolato a soddisfare le voglie di un gruppo di camionisti maleodoranti. Penso a quando Sergio mi ha lasciato per strada, di notte, da sola, sulla Tiberina, vestita da prostituta.
Non mi manca Sergio, la verità è mi manca qualcuno di cui essere succube, che mi obblighi a scendere sempre più in basso, che mi umilii profondamente, che si approfitti di me, che mi usi senza ritegno. Vengo dolcemente con questi pensieri, poi mi addormento.
La settimana seguente scorre piacevoli e tranquilla. Fausto viene a trovarmi un paio di volte, mi scopa sempre da paura. L'ultima volta si è presentato con una bottiglia di Cordon Rouge. Dopo averla scolata insieme, me l'ha infilata parzialmente nella fica mentre mi sodomizzava, con un effetto notevole sulla qualità dei miei orgasmi. E' tornato a trovarmi Marco, che ha voluto trascorrere un'intera notte tra le mie cosce. E ho ricevuto pure Aldo.
Venerdì invece l'ho trascorso da sola, girando a fare shopping. Sabato pomeriggio sono tutta un fuoco, ma non ho nulla in programma, nessuno dei miei frequentatori mi ha cercata. Mi piacerebbe trovarmi un cliente per fare una marchetta, ma dipendo da Fausto in questo e non mi va di chiederglielo. Non mi dispiacerebbe nemmeno che Enzo mi invitasse al suo locale, ci andrei a letto volentieri, è un po' che non lo vedo. Al limite potrei chiamare Rodolfo, mio marito e invitarlo da me... Ma sono palliativi, e lo so benissimo. Ho voglia di qualcosa di forte, e vorrei che ci fosse qualcuno che mi obblighi a viverlo. Quello stronzo di Sergio, magari, che il diavolo se lo porti...
Arrivano le 20, sta facendo buio. Non mi va di stare a casa davanti alla tv. Mi regalo una superba cena solitaria in un ristorante abbastanza esclusivo. Sono l'unica persona seduta da sola ad un tavolo, ma non mi dispiace affatto. Però a questo punto ho decisamente bisogno di una scossa. Torno a casa, sono le 22,30. Vado su Internet e cerco "club privè roma". Non ho voglia di tornare in quello dove sono stata con Rodolfo. Gira che ti rigira decido per un locale dalle parti della Bufalotta. Indosso un abitino elasticizzato nero, molto aderente, sotto solamente gli slip, e scarpe con tacchi. Capelli sciolti, sono decisamente sexy. Ho proprio voglia di fare un po' la puttana.
Arrivo al locale, molto anonimo visto da fuori. Entro. Un paio di receptionist mi guardano incuriositi e mi chiedono se sono da sola. Rispondo affermativamente. Faccio la tessera e pago la quota. Mi dirigo subito verso il bar, mi siedo su un girevole ed ordino un superalcolico. Non faccio in tempo a portarmi il bicchiere alle labbra che un tipo sui 40, un po' dozzinale, si siede sul girevole accanto al mio e attacca bottone. Potrebbe essere la sua serata fortunata, penso tra me e me ridacchiando, ma ancora non è il momento. Al suo invito a ballare rispondo che ho bisogno di scaldarmi un po' con l'alcool. In pista diverse coppie e parecchi singoli ballano un ritmo di discoteca. La maggior parte delle donne è ben oltre i 30 e penso con soddisfazione di non avere troppe rivali. Il locale è parecchio grande e pieno di gente. Il tipo si fa appiccicoso e, esaurita la fase dei complimenti, inizia ad avvicinarsi e sfiorarmi "per caso". Ma non sono ancora eccitata e lo respingo. Ordino un altro gin tonic, mentre il tipo si allontana con la promessa di tornare tra un po'.
Dopo in quarto gin tonic la testa mi gira abbastanza da permettermi di buttarmi nella mischia. Sulla pista della discoteca subito tre o quattro singoli si avvicinano strategicamente. Penso sia ora di lasciarmi andare un po' e mi accarezzo i fianchi sensualmente, fissando negli occhi un ragazzo belloccio sui 28/30. Il tipo parte a razzo. mi si piazza davanti. La musica infernale ci impedisce di socializzare verbalmente, ma non di scambiarci sguardi abbastanza espliciti. Il ballo si trasforma in una serie di strusciamenti e le mani del ragazzo cominciano a scorrere sul mio corpo. Mi sto eccitando piano piano. Lui mi prende per mano e mi porta al bar. E' il quinto gin tonic e comincio a ridere come una scema. Le sue mani sui miei fianchi, la mia mano ad accarezzargli un braccio, scatta il primo bacio. Ce ne andiamo abbracciati su un divanetto, iniziamo a toccarci. Lui mi accarezza i seni, le mie dita scendono svergognate a massaggiargli il pacco. Due o tre tizi si avvicinano, io divarico un po' le gambe. L'abitino risale e sono consapevole di offrire ai tizi una generosa visuale delle mie mutandine, mentre sono impegnata in abbondanti travasi di saliva con il mio accompagnatore. Il ragazzo è irritato dalla vicinanza degli sconosciuti, ci alziamo e cerchiamo una stanzetta. Tutte occupate. Infine troviamo un posticino semioccultato da un tendaggio che ci consente un minimo di privacy. Slaccio la patta del ragazzo ed estraggo un discreto membro già in erezione. Mi chino e glielo prendo in bocca, ma dopo pochissime ciucciate senza alcun preavviso mi arriva un fiotto sapido contro il palato. Irritatissima tiro fuori un fazzolettino dalla borsetta e sputo lo sperma. Lui si scusa dicendo di non essere riuscito a trattenersi, io lo mando al diavolo senza tanti complimenti. Mi faccio un sesto gin-tonic per levarmi il sapore dello sperma di quel cretino dalla bocca. Poso la borsetta nel guardaroba, torno a ballare. Sono subito attorniata da altri singoli. Rifiuto le avances dirette e lascio che mi ronzino intorno. Lentamente faccio risalire l'abitino elasticizzato, sempre più in alto. Le mutandine cominciano ad occhieggiare, allora mi abbasso le spalline continuando a ballare in maniera sensuale. Ora mi sto bagnando davvero, ho qualche decina di occhi maschili puntati su di me. Lascio scoperto un mezzo capezzolo, poi ricomincio la manovra al piano di sotto... l'abitino lascia scoperte le mutandine, che dietro sono limitate a poco più di un filo... ho mezzo culo in bella mostra... diverse mani mi sfiorano le natiche, ma le respingo ridendo... finisco per scoprire del tutto i capezzoli e me li pizzico in modo provocante... i singoli fanno cerchio attorno a me, saranno una quindicina, e mi incitano a continuare quello che sta diventando un autentico spogliarello. Qualcuno si preoccupa di puntarmi addosso un faretto. Ora ho le tette completamente di fuori, sono quasi del tutto ubriaca e stordita dalla musica fortissima, continuo a dimenarmi a ritmo di musica, gli occhi chiusi. Lentamente mi sfilo del tutto l'abitino e lo lascio cadere, rimanendo semplicemente in mutandine e scarpe. Apro gli occhi sulla mia platea, mi pare di essere una gallinella circondata da tante volpi fameliche. Rido, mi riavvio i capelli con fare disinvolto, esco dalla pista e adocchio un ampio divanetto vuoto. Mi accomodo al centro guardandomi intorno con aria spregiudicata accarezzandomi le tette. Mi si siedono subito accanto i due uomini più intraprendenti, altri si accalcano davanti, perfino dietro il divano, un po' scostato dalla parete, ne intravedo due o tre. Uno dei due mi spara la lingua in bocca. Fanno immediatamente capolino numerosi cazzi dalle patte dei più vicini. Lascio che facciano di me quello che gli pare. Sento mani dappertutto, dita che mi tormentano i capezzoli. Pochi secondi qualcuno riesce non si sa come a sfilarmi le mutandine, ridotte ormai ad uno straccetto fradicio. Gli uomini fanno a gara per accarezzarmi la fica ed infilarci le dita dentro. Ho dita pure che mi rovistano nel sedere. Abbandono la testa sullo schienale e da dietro il divano un uomo si accavalla sulla spalliera appoggiandomi il cazzo su una guancia. Giro la testa e glielo bacio. Quello seduto alla mia destra si abbassa i pantaloni e sgomitando i tipi dirimpetto a me mi afferra per le gambe, me le allarga, mi sale sopra. Faccio appena in tempo a verificare che indossi il preservativo che vengo penetrata velocemente. Sconosciuti mi prendono le mani e me le guidano sui cazzi, che meno come posso al ritmo della chiavata. Un altro me lo appoggia sulle labbra e me lo spinge in bocca. Sono completamente circondata da uomini, sembra una scena da film di zombi che sbranano la vittima. Il tipo che mi sta scopando mi gode dentro con un grugnito e si toglie. Mi rialzo dal divanetto a fatica e subito qualcuno mi prende per mano. Vengo trascinata quasi di peso da un drappello di uomini, mi portano in una stanza provvista di un grande letto rotondo, concepito probabilmente per le orge.
Mi distendono sul letto, sono completamente nuda a parte le scarpe. La stanza si riempie velocemente. Sono quasi tutti uomini, ma vedo anche diverse donne che mi guardano torve ma affascinate, probabilmente invidiose. Gli uomini iniziano a soddisfarsi a turno con me, ho l'unica preoccupazione di badare che indossino il preservativo.
I primi dieci o dodici mi possiedono tutti alla missionaria. Mi scopano in modo convulso, frettoloso. Quasi tutti vengono dopo pochi minuti, ognuno riempiendo il proprio preservativo dentro la mia fica. Godo di tale trattamento ma non riesco a venire. Comincio a provare fastidio alla vulva, mi sottraggo alla monta per sedermi sul bordo del letto. Sono attorniata da uomini in erezione. Mi ritrovo davanti al viso un grosso cazzo da succhiare. Faccio quattro o cinque pompini di fila finchè incappo in un altro cretino che mi viene in bocca. Chiedo un fazzoletto per sputare lo sperma, fortunatamente mi porgono dei kleenex. Invito quelli che vogliono essere succhiati a mettere il preservativo. Si è sparsa la voce nel privè che c'è una troia disponibile e la stanza diventa un viavai. Abbastanza spontaneamente si forma una fila dove ognuno attende il proprio turno. Me lo faccio mettere in bocca da una quindicina di uomini. Mi ritrovo la mascella dolorante, il sapore del lubrificante dei preservativi inizia a darmi la nausea.
Mi alzo improvvisamente in piedi chiedendo ad alta voce se c'è qualcuno che desidera farmi il culo. Subito un tipo sui 50 si fa sotto. Mi sistemo a pecorina, lui mi viene dietro ma non riesce a penetrarmi, ha l'uccello mezzo moscio. Lascia il posto ad un quarantenne tarchiato che sfodera un bell'arnese. Lo invito ad infilarmi due dita nel culo per allargarmelo, lui esegue diligentemente. Poi è la volta del cazzo. Prima me lo mette in fica, io subito protesto e lui mi accontenta sprofondandomelo nel culo senza incontrare soverchie resistenze. L'uomo sembra insaziabile, va avanti una mezzoretta a sodomizzarmi con furia. Quando infine mi sborra dentro urlando ed imprecando, sudato come un maiale all'equatore, tutti i presenti applaudono. Mi faccio inculare da altri tre uomini, di cui uno davvero ben dotato.
Quando l'ultimo viene sono veramente sderenata e dolorante. Mi alzo dal lettone a fatica, respingendo altre avances. Non trovo più le mutandine e mi rendo conto di aver perso pure l'abitino. Rientro nella sala discoteca, la attraverso completamente nuda fra gli sguardi divertiti di cento persone, lo cerco ma non lo trovo, sempre seguita da un codazzo di corteggiatori che non si scoraggiano. Frastornata chiedo al barista di indicarmi la direzione. Il gestore è gentile e disponibile e manda a cercare l'abito che purtroppo non si trova più. Mi portano un accappatoio scuro in microfibra. Sono quasi le tre del mattino. Il gestore, vedendomi non accompagnata, mi consiglia di aspettare una mezzora prima di andarmene per evitare che qualcuno mi segua alla macchina. Si offre di scortarmi invitandomi naturalmente a tornare.
Guido fino a casa, sono quasi le cinque del mattino di domenica. Sono completamente distrutta, stasera mi sono fatta scopare da un intero reggimento. Una lunga doccia calda mi accoglie. Mi sono divertita, anche so non ho raggiunto l'orgasmo. Lo raggiungerò adesso, toccandomi sotto il getto dell'acqua. Inseguendo con la fantasia il mio desiderio di diventare una schiava.
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6 anni fa
fd5947,
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Ultima visita: 3 anni fa
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La peccatrice Vittoria,redenzione a suon di cazzi...
Nel paese con il simbolo del "Cavallino Rampante",c'è una "casa dei peccati" le cui insegne spente in settimana,ogni venerdì sera "magicamente" prendono vita e si illuminano a festa.Lo "slogan" del padrone di casa,recita: "Puttanieri e troie...welcome".Sta di fatto che ogni tanto questo albergatore apre a nuovi amici e un venerdì,la nostra confraternita ha avuto da lui libero accesso agli ambienti della sua "maison particulière".Noi frati confessori delle peccatrici peggiori,chiamati a purificare e redimere la bella Vittoria.Vittoria,immorale espressione della femminilità più assoluta...,angelo del demonio con la sua bellezza statuaria doveva essere presa e riportata sulla retta via.Giorgio il compagno,in confessione privata con me (padre Davide) mi aveva confidato che la giovane donna si era lanciata da tempo in rapporti carnali con tanti uomini sconosciuti.Eresia,inganno,Vittoria era un dono del cielo e come tale solo persone del signore potevano avere il diritto di toccarla ed esaminarla.Noi frati mendicanti bolognesi,a pieno titolo rivendicavamo la pecorella smarrita e volevamo riportarla sotto la nostra ala protettrice.Per il suo trattamento si necessitava di tanti confratelli e quindi alla sacra riunione erano presenti padre Antonio,padre Luca e padre Francesco...proprio loro erano con me in preghiera in quella casa della perdizione.Il nostro saio indossato come arma di difesa,il solo nostro credo per purificare e riportare sulla retta via la giovane Vittoria.Ecco il tocco della campanella ad introdurre l'arrivo della viziosa e del suo compagno.Io padre Davide davanti e dietro di me i frati confratelli; l'uscio si apre e dall'oscurità emergono due figure umane.La peccatrice statuaria entra nella sala della confessione,si inchina in mezzo ai frati in ascolto della predica.Devota annuisce quando incomincio l'orazione."Peccatrice per te c'è una possibilità di redenzione ma dovrai eseguire i nostri voleri..."Lo sguardo della donna è un misto tra paura e perplessità,ha peccato tanto nella sua vita e in quella sera ne avrebbe pagato le conseguenze.Ci mettiamo in cerchio intorno a lei,solleviamo la tonaca e indichiamo il sesso,la devota esegue a turno impegnandosi nella redenzione.I frati confratelli rinvigoriti le prendono il capo e la costringono a ingoiare completamente il membro,deve per colpa,sentirselo proprio dentro alla gola,fino in fondo.Il processo di espiazione è iniziato,si procede alla seconda fase.Sollevata da terra viene condotta al piano superiore dove l'aspetta un attrezzo di pentimento.L'abito immorale che indossa le viene tolto,le mani immobilizzate e legate a una balaustra di legno...lei si trova quindi bloccata,girata di schiena verso il volere dei frati confratelli.Le viene messo sotto le gambe un giaciglio che la porta alla giusta altezza per la redenzione finale.I suoi due buchi del piacere quindi si trovano disponibili per essere usati.Questo accadrà...la bella Vittoria viene presa a turno dai confratelli che eseguono il processo dell'espiazione finale.Aperta e bagnata dopo aver subito questa punizione spirituale viene condotta in un'altra posizione.Vittoria occhi chiusi e testa inclinata all'indietro...i getti arrivano sul suo volto a decretare l'assoluzione finale.Noi siamo qui sempre in attesa di nuove peccatrici...
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6 anni fa
Gangbangbologna2018, 44/39
Ultima visita: 5 anni fa -
History of violence 20
Il secondo giorno di permanenza nel mio nuovo appartamentino, dopo tre giorni di silenzio, ricevo la telefonata di Rodolfo, mio marito. Sapevo che mi avrebbe richiamato. Si dimostra addolorato e disposto a parlare, desidera un chiarimento che ovviamente gli devo. Lo invito a venirmi a trovare... lui trasecola quando vede la mia nuova sistemazione. Si siede sul divanetto e la prima cosa che mi dice è che mi ama ancora, anzi molto più di prima. Ci abbracciamo teneramente. Anni insieme non si cancellano in un momento. Gli faccio giurare e stragiurare che sono disposta a raccontargli la verità purchè lui sia disposto a perdonarmi incondizionatamente, altrimenti meglio che torni subito da dove è venuto. Lui ribadisce di provare per me un amore immenso e mi implora di fargli capire. Inizio a raccontargli tutto... la prima violenza sessuale, l'incapacità di uscire da quella situazione ed il piacere abietto di esserne succube. Gli racconto della fine del rapporto con Sergio e dell'attuale rapporto con Fausto. Mi rifiuto naturalmente di fornirgli qualsiasi informazione possa consentirgli di identificare Sergio. Rodolfo piange e si dispera e mi chiede perchè non ho chiesto il suo aiuto. Tra una lacrima ed un sospiro finiamo ovviamente a letto insieme. Rodolfo mi possiede in maniera animalesca sfogando tutta l'emotività del momento. Mi viene dentro dicendomi di volermi mettere incinta e che ora tornerò con lui a casa.
Dopo il sesso deludo immediatamente le sue aspettative informandolo che faccio uso della pillola, che anche Fausto mi viene dentro quasi tutti i giorni, e che ho fatto recentemente sesso anche con altri uomini, per cui sarebbe complicato per lui ricavare qualche certezza sulla propria paternità.
La recentissima fine del rapporto con Sergio ha cambiato di fatto il mio modo di vivere la sessualità. Ora che ho perso gran parte delle inibizioni che avevo mi ritrovo giocoforza ad essere io a dettare le regole agli uomini. Dico chiaramente a Rodolfo che sono disponibile a continuare il mio rapporto con lui, ma ognuno a casa propria e nella libertà reciproca, prendere o lasciare. Ma il grosso problema è che a me dettare le regole non piace poi tanto. Fausto mi domina sessualmente, è vero, ma sostanzialmente mi rispetta e lascia che tutto sia comunque frutto di una mia libera scelta. Ormai tuttavia sono consapevole che ciò che io desidero nel profondo è essere succube di un bastardo che non mi rispetta, ma mi usa. La verità è che Sergio ha lasciato un vuoto che nessuno è in grado di riempire...
La mattina dopo viene a trovarmi Fausto. Mi scopa divinamente sul tavolo da pranzo, poi mi afferra per i capelli e premendomi il viso sul tappeto mi sodomizza con decisione sul pavimento. Quando sento accelerare il suo ritmo lo incito volgarmente a spruzzarmi mezzo litro di latte caldo in fondo al culo. Dopo che mi ha accontentata gli racconto di Rodolfo e gli esprimo il desiderio di fare qualche marchetta, dato che non lavoro più. Lui promette di occuparsene. La sera stessa mi manda un whatsapp avvertendomi che di lì a poco mi avrebbe fatta chiamare da un suo conoscente, un professionista fidato.
Alle 21 mi squilla il cellulare. Emozionata rispondo, ed una voce maschile baritonale piuttosto distinta si presenta come tal Marco, mi parla della segnalazione di Fausto e mi chiede se sono dosponibile ad uscire con lui in serata. Rispondo affermativamente e lui mi chiede delle mie "rose". Non ho idea di quanto chiedergli, ho paura di essere esosa e azzardo un "duecento". Lui risponde che intendeva tutta la notte. Mi viene da ridere e per reggere la mia parte ribatto che per l'intera notte sono "trecento". Sono rossa come un peperone quando chiudo la chiamata. Vado a docciarmi ed a vestirmi carina. Indosso uno dei completini intimi regalatimi da Sergio. Un reggiseni a balconcino con i capezzoli scoperti con calze autoreggenti e mutandine minimali. Sopra vado sul classico per non apparire troppo volgare e indosso un tailleur abbastanza elegante.
Marco viene a prendermi sotto casa alle 22, mi aveva avvertito che intende cenare con me e godersi pienamente la serata. Mi attende sotto casa con una bella Alfa Romeo. E' un 50enne decisamente appesantito, alto più di uno e ottanta, quasi completamente pelato, ma ha occhi molto rapaci e decisi. Mi apre lo sportello e mi rivolge parole galanti. Mi dice che non immaginava fossi così bella. Per prima cosa vuole sistemare le pendenze pecuniarie e sfila dal portafogli tre bigliettoni verdi da 100 euro, che metto in borsetta.
Mi porta in un elegante ristorante nei pressi di Piazza Cola di Rienzo. Passiamo con l'auto davanti al bar dove mi sono fatta rimorchiare dai due toscani un mese prima e sorrido al ricordo. Ceniamo piacevolmente e Marco si rivela un abile conversatore. Mi affascina raccontandomi del suo lavoro di commercialista e di tutte le gherminelle che deve inventarsi per facilitare la vita fiscale della sua clientela. Mi fa ridere di gusto più volte, finchè mi rendo conto che lui è davvero molto preso da me. Finita la cena ci dirigiamo in un hotel. Gli propongo di venire nella mia garconniere ma lui insiste per l'hotel perchè è più vicino. In camera Marco non perde tempo. Appena chiusa la porta mi spinge contro il muro senza troppo garbo e mi invade letteralmente la bocca con la sua lingua. Ha una lingua enorme e molto mobile con cui mi esplora ogni angolo della bocca. E' estremamente invadente, raccoglie tra le labbra la propria saliva e me la spreme in bocca. Poi inizia a spogliarmi e ogni centimetro quadrato di pelle che scopre lo lecca ed insaliva esageratamente. Quando arriva ai capezzoli me li mordicchia fino a farmi male, Mi lecca avidamente tutto l'addome, poi il mio tailleur scivola sul pavimento seguito subito dopo dalle mutandine. Le sue dita si insinuano prepotenti nella mia fica, ne raccolgono gli abbondanti umori che subito dopo devo leccare intrecciando la mia lingua con la sua.
Marco è una forza della natura. Mi spinge sul letto mentre si toglie pantaloni e mutande. Ha un grosso cazzo nodoso sotto il quale ballonzolano due enormi testicoli, alla cui vista mi bagno indecentemente. Sono distesa sul letto, lui mi sale sul viso al contrario, come volesse fare un sessantanove. Invece rimane eretto su di me, mi infila il cazzo tra le labbra tenendomi la testa ferma con le mani ed inizia a scoparmi in bocca spingendo la cappella fino in gola. Ormai so gestire bene questo tipo di situazione e lo lascio fare, intanto non resisto alla voglia di sditalinarmi un po'. Dopo un quarto d'ora ho le mascelle indolenzite e comincio a sperare che la smetta di affondarmi il cazzo fino in gola, con i coglioni che mi sbattono ritmicamente su occhi e naso. D'improvviso si toglie, infila un preservativo con un solo veloce gesto e finalmente mi sale sopra. Sono eccitatissima e la penetrazione è veloce e completa. Marco si assesta bene tra le mie cosce e inizia a chiavarmi profondamente. Mi chiede di aprire la bocca e tirare fuori la lingua. Mi ci sputa sopra più volte e devo bere tutto. Poi mi sputa sul viso, prende lo sputo e me lo infila con le dita in bocca. Una decina di minuti di questo trattamento ininterrotto e Marco si toglie, mi afferra per i fianchi, mi rigira letteralmente e mi sistema prona sul letto, mi fa allargare le gambe freneticamente. Sento il suo cazzo premere contro l'ano, inarco il bacino per favorire la penetrazione e il membro mi sprofonda nell'intestino con tutta la spinta dell'uomo che ho sopra. Godo da morire. Poi, senza tirare il cazzo fuori, mi afferra per i fianchi e continua a possedermi analmente alla pecorina. Esplodo in un orgasmo fantastico e veniamo all'unisono urlando come due pazzi. Mi svuota il preservativo sulle tette, io accetto di spalmarmelo con le mani. Ci abbandoniamo abbracciati nel letto, completamente sudati. La notte prosegue incalzante. Ogni ora Marco si risveglia dall'assopimento e mi salta addosso senza tanti complimenti, trovando le mie cosce e le mie natiche sempre disposte ad aprirsi per accoglierlo in tutti i buchi. Mi rimane in mente un lungo momento svoltosi alla finestra della camera, io affacciata a respirare l'aria notturna ammirando le luci di Roma mentre lui dietro di me indaffarato a sodomizzarmi. Credo che Marco sia venuto almeno sei volte, tanto che la mattina sia io che le lenzuola siamo completamente incrostati di sperma secco.
E' stata questa la mia prima vera marchetta e devo dire che l'ho trovata molto piacevole. Marco al mattino, dopo una bella colazione in hotel, mi paga il taxi che mi riporta a casa. Mi ritrovo un sms nel cellulare:
"Sei fantastica, staremo insieme tante altre volte, devo ringraziare Fausto. Un bacio. Marco"
Io però non resisto più.
Cerco Sergio sulla rubrica del cellulare e lo chiamo.
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6 anni fa
fd5947,
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Ultima visita: 3 anni fa
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in posa
Il collant calato sino alle ginocchia, protendendo le nude terga verso colui che ne immortala la trasgressiva esposizione, quasi a voler trasmettere un incentivo ulteriore ad abusarne nella maniera più assoluta, penso sempre, come avviene in ognuna di tali occasioni, a quanto in seguito si ecciterà il mio compagno sapendo in che modo ho elargito il mio corpo lasciandolo divenire oggetto per le ulteriori interpretazioni che sa dare quel mio senile estimatore al quale integralmente l’ho affidato per dare seguito a simili giochi.Non ho mai fatto eccessivo mistero che se un giorno avesse mai desiderato di volermi possedere realmente, ed in maniera ben più tangibile di quanto avvenuto sino ad ora con modalità cerebrali, varcando finalmente quella soglia che limita un'intesa fattasi così tanto assoluta, non ci sarebbero stati motivi di opposizione affinchè ciò potesse verificarsi, ormai certa da lungo tempo di come sarebbe capace di farmi raggiungere quell'oblio che già sa come ottenere con il semplice sfioramento epidermico quando mi impone le pose che dovrò assumere, ed obbligandomi a manterle a lungo immobile mentre mi ritrae.Relegata in quelle forme così strutturate, alle quali poi saprà in seguito far assumere forma definitiva, sia che si tratti di immagine, oppure un dipinto o anche di una scultura, il mio corpo assumerà l'aspetto statuario che ogni osservatore vorrebbe animare magari immaginando di entrarvi dentro con tutto il proprio essere per goderne appieno.Presa in un modo così atipicamente onirico, da chi non potrò mai davvero conoscere, stimola la mente, accrescendo la voglia di sperimentare ancora altre sensazioni mai provate, estendendo la ricerca spasmodica verso tutto ciò che di più inusuale saprà catalizzare segreti interessi.Questo sa e bene anche il mio compagno, già consapevole che non esistono pregiudizi di sorta verso chiunque sappia trovare la formula per vincere ogni mia reticenza, mentre mi penetrerà conducendomi sino all'orgasmo indipendentemente dall’involucro che fa da contorno all'aspetto del mio estimatore.
2042
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6 anni fa
gloria1951,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Cosa vorremmo fare
cosa cerchiamo:
Lei si presenta in un ufficio o camera adeguata , deve fare un colloquio / provino perché vorrebbe lavorare come modella hot, lui è solo il suo accompagnatore, una volta entrati si presenta un signore sulla 50/60ina , è un signore alto e robusto dall'aspetto curato e le dice di essere il responsabile per verificare quanto lei possa essere idonea, così dopo una formale ed educata presentazione le spiega che c'è una prassi da seguire per fare questo provino e le chiede se si è portata l'abbigliamento adatto. Lei risponde di si , con se ha qualche vestitino qualche body trasparente nonché un completino intimo e sandalini con tacco molto alto. Dopo queste poche e utili informazioni scambiate lui la invita a cambiarsi per potersi esibire. Si accomoda in zona appartata e torna con un vestito molto corto e attillato e scollato che mette in evidenza le curve della sua 5^ di seno , la invita a fare qualche passo girandosi e poi le chiede di mostrare qualche altro completo. Così dopo qualche minuto ritorna con un body a rete da sexy shop che lascia intravedere le mutandine e il reggiseno , sa già di dover mostrarsi camminando un po sui suoi tacchi alti, lui la guarda e le fa qualche complimento dicendo che fisicamente è molto simile a quanto stava cercando. Ora la invita ad accomodarsi così semi nuda davanti a un monitor (pc o tv) dicendole di mostrarle alcuni filmati di un servizio fotografico standard, così accende il monitor fa partire il filmato e si accomoda di fianco a lei. Nel filmato si vede un altra modella che ha appena eseguito cose simili a quanto fatto qualche minuto prima, poi il fotografo del filamto chiuede allamodella qualche posa un po più sensuale ,la fa appoggiare al muro prima con la schiena poi con il petto chiedendo di inarcarsi per esporre il culo poi le chiede di mettersi giu a 4 zampe e mostrarsi in vari profili. A questo punto ferma il filmato e chiede a lei di imitare quelle pose , lei accetta e si mostra davanti a lui eseguendo quanto richiesto. Le chiede di tornare a sedersi di fianco, le spiega che una parte del provino è stata completata poi le chiede se è interessata a proseguire la visione dove vedrà altri provini che le permetteranno di poter aspirare a lavorare anche in altri settori,. Lei incuriosita conferma l'interesse. Quindi fa ripartire il filamto e le mostra una lei seduta vicino a qualcuno il quale le prende lamano se laporta in mezzo alle gambe e glielo mette in mano accompagnandola in una lenta masturbazione. Insieme stanno guardando questa sequenza dove una attrice hard sta masturbando chi le è seduto vicino. Dopo un iniziale momento di imbarazzo lei viene rapita a guardare cosa succede nel film dove ora l'attrice scende in ginocchio davanti all'attore esi scopre le tette mettendosi in mezzo il suo cazzo e facendogli una spagnola lenta e sensuale. Poi ricomincia a masturbarlo tocacndosi in ginocchio davanti a lui seduto. L'atmosfera è molto accesa leinon sa se le chiederanno di fare anche queste cose e infatti dopo 1 minuto sente la mano dello sconosciuto che prende la sua e se la porta sulla patta come nel film… Lei quasi ipnotizzata dalla situazione non reagisce e lo lascia fare, lui sui apre la zip e glielo mette in mano dicendole "fai come hai visto" Così inizia a masturbarlo mentre davanti a lei le sceneche scorrono son sempre più forti ed esplicite, nel film l'attrice ora lo sta succhiando in ginocchio. A questo punto il signore le ordina di mettersi giu in ginocchio e di scoprirsi le tette facendo tutto come ha appena visto fare lei esegue gli ordini come fa una sottomessa soft, lui diventa sempre più deciso e autoritario infatti dopo averle messo l'uccello fra le tette le ordina di toccarsi davanti a lui mentre lo masturba. In quel momento suona il telefono dell'accompagnatore che stava assistendo al provino, così si allontana un attimo dalla stanza per rispondere. Loro rimango così soli cone lei in quella posizione, lui le ordina di alzarsi in piedi lei si alza davanti a lui, ora è li al suo cospetto con le tette fuori in mutandine sui tacchi alti, lui allunga una mano la infila fra le sue cosie , lei è molto eccitata sono li loro 2 e ha uno sconosciuto che le scosta la mutandina per sentire se si è bagnata ed eccitata, non c'era alcun dubbio lei ha già infradiciato le mutande, lui le scorre un dito lungo la sua fessura bagnata e poi guardandola le dice senza mezzi termini "ora sarai lamia troia per mezz'ora" e a queste parole leiè ancor più eccitata di prima anche se vorrebbe nasconderlo, cosi lui si alza davanti a lei tenendo lamano in mezzo alle sue gambe e accennando di infilarle la punta del dito, leiè sempre più in estasi e non sa cosa le succederà, ma subito dopo lui toglie lamano, la appoggia sulla sua spalla e spingendola in basso le fa capire che deve inginocchiarsi davanti a lui, abbassandosi si ritrova il suo cazzo durissimo davanti alla bocca, così le viene ordinato di leccarlo poi di leccare anche le palle, dopo un po sente la mano dietro la testa che laspinge verso il suo cazzo, le ordina di aprire la bocca lei esegue come in trans, glielo infila e le dice "succhialo" lei af tutto quanto le viene richiesto e inizia il pompino. Dopo un po sente entrambe le mani di lui che la guidano tenendole la testa e decidono come deve succhiarlo. Poi la stacca si risiede e le ordina di mettersi in ginocchio sul divano /letto con lui , stando di traverso alla pecorina così mentre glielo succhia lui le tocca le tette e le accarezza il culo. Poi girandosi verso l'accompagnatore (rientrato nel bel mezzo della scena) gli dice di portargli quell'anal plug che si vede sulla scrivania, l'accompagnatore lo fa così lui glielo infila nel culo delicatamente poi la lascia così in quella posizione a continuare a succhiarlo con il plug inserito. Lei è eccitatissima basterebbe sfiorarla un attimo per provocarle un orgasmo , ma il compito è quello di dimostrarsi brava nel fare queste cose quindi continua a succhiarlo aiutandosi con le mani. Mentre lo fa lui le sussurra all'orecchio "se tornerai un altra volta da me ti inculerò davvero e non con questo giocattolo" Lei ansima facendo capire che forse vorrà tornare per farlo veramente. A questo punto la stacca le dice di stendersi sul divano/letto e di iniziare a masturbarsi così aprendo un po le gambe. Lei lo fa, non vedeva l'ora dopo averla guardata un po gli avvicina il cazzo alla faccia e gli ordina di succhiarlo mentre si masturba, così in quella posizione lui decide di venirle in faccia e poi dicendole per un ultima volta che la vede come una troia le ordina di toccarsi fino a venire mentre lo pulisce con la punta della lingua. Non serve insistere dopo un minuto lei ha un orgasmo travolgente.
cerchiamo chi voglia esaudire questa fantasia in un gioco di ruolo/recita nella massima riservatezza
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3
6 anni fa
admin, 75
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History of violence 19
Sera. Ho appena fatto l'amore con mio marito, che ormai è ossessionato dall'idea di tornare in un club privè dove possa scoparsi un'altra donna concedendo in cambio sua moglie ad un altro uomo. Me lo chiede ogni giorno, in modo un po' ossessivo. Trovo la faccenda stupida e banale. Stupida e banale come l'uomo che ho appena sposato. La realtà pura e semplice è che l'amore che provavo per lui è evaporato in questi pochi mesi in cui la mia vita è completamente cambiata. Vedo il mio futuro con Rodolfo come un abisso di noia e di stupide bugie indispensabili per salvaguardare una situazione matrimoniale ormai per me priva di qualsivoglia interesse. C'è un solo uomo che davvero mi stimola, ed è Fausto. Non so dire quanto io ne sia innamorata, ma l'idea di vederlo mi fa torcere lo stomaco.
Controllo il cellulare, tanti messaggi come al solito. Tre sono di Aldo, tre professioni quasi poetiche di desiderio e di amore. Li leggo distrattamente, sorridendo, ma passo oltre senza rispondere.
La vita è strana, a volte, perchè è in questa precisa temperie psicologica che, nel pomeriggio, ricevo una proposta da Fausto. Ci vediamo verso le 17 a casa sua. Mi possiede a lungo, riempiendomi con il suo grosso sesso bruno. Mi fa venire tre paradisiache volte prima di svuotarsi i coglioni nella mia bocca rantolando e lasciandomi bere un buon mezzo bicchiere di sperma.
Fausto mi chiede di trasferirmi in una bella garconniere non lontano da casa sua, che mi metterebbe gratuitamente a disposizione. Vuole in cambio da me una sorta di collaborazione molto libera: accompagnarlo spesso in cene, occasioni e viaggi dove lui possa avvalersi della mia giovinezza, del mio viso pulito e della mia bella presenza per ben figurare. Mi dice senza mezzi termini che mi chiederà ogni tanto di andare a letto con degli uomini. Mi dice che, a mia completa discrezione e libera scelta, può facilmente trovarmi pochi e selezionati clienti con cui svolgere la "professione" di escort per mantenermi alla grande, indipendentemente da lui. Mi dice che non ha mai incontrato una donna come me e che vuole avermi vicino, in una relazione informale, mantenendo entrambi la propria libertà personale.
Per fare questo ovviamente devo mandare in malora il mio fresco matrimonio, affrontare il terremoto familiare che ne conseguirà, ed infine licenziarmi dal posto di lavoro che è stata la mia sicurezza per diversi anni.
Devo fare questa scelta, che in realtà dentro di me era già compiuta. Voglio essere libera e seguire i miei istinti senza lacci e lacciuoli. Se Rodolfo soffre, se i miei genitori mi disapprovano, non me ne frega un bel niente. Fausto riceve il mio immediato si.
Il giorno dopo Fausto mi porta nella garconniere, una deliziosa mansardina di una sessantina di metri quadri, arredata in maniera abbastanza inequivocabile. Colore rosso antico dappertutto, tende e trasparenze, un magnifico grande letto con baldacchino. In effetti è più un'alcova che un appartamento, ma dotato di un piccolo ed efficiente angolo cottura, un bellissimo bagno con vasca idromassaggio per due. Mi consegna le chiavi, poi mi butta sul letto. Il suo grosso cazzo bruno torreggia immediatamente dalla patta dei pantaloni. Mi inchino a baciarlo, leccandolo golosamente come fosse un gelato. Fausto mi afferra la testa e mi spinge la cappella in gola. Pregustavo una lunga scopata invece dopo pochi minuti mi scarica in bocca un'altra mezza bicchierata di sborra caldissima che deglutisco con piacere. Mi saluta con un bacio e mi lascia padrona del vapore nella mia nuova casa.
La sera stessa prendo il coraggio e dico freddamente a Rodolfo che lo lascio, voglio il divorzio, me ne vado di casa e vado a vivere con un altro uomo. Non mi dilungo sulla catena di problemi e di discussioni che ho dovuto affrontare nel periodo successivo. Ma quando una donna è decisa sa essere molto più spietata e determinata di un uomo. Il giorno dopo vado in ufficio e presento le dimissioni. Non sono preoccupata dell'avvenire incerto. Ho nemmeno 25 anni, sono bella, sono una gran troia e ormai ho acquisito la consapevolezza che all'occorrenza posso spremere gli uomini come limoni.
L'indomani mi trasferisco nella garconniere, sono mentalmente gasatissima. Fausto si offre di mandarmi un paio di ragazzi per aiutarmi a trasferire le mie cose dalla casa del mio ex-marito. Si presenta Giorgio insieme ad un ragazzo più giovane, sui 20 anni. Giorgio mi ha già scopata due volte e sono settimane che mi scrive periodicamente per rivedermi. Si è sempre comportato in maniera volgare ed arrogante con me, quando era in combutta con Sergio. Ma adesso che sono una "protetta" di Fausto la musica è cambiata e Giorgio è tutto moscio e rispettoso, sta al posto suo senza fiatare e senza sguardi strani o ammiccamenti. Cavolo, Fausto deve essere bello potente!!!!
Gli faccio caricare su un furgone la mia scrivania, tre scatoloni di scarpe e vestiti, un altro scatolone con il computer e altri effetti personali. I due uomini mi portano nella mia nuova casa dove sistemano tutto. Mi diverte immensamente vedere Giorgio costretto al posto suo da un'autorità superiore, dopo che in passato mi aveva trattato ed usato come una cagna. Guardo i due uomini al lavoro che disfano gli scatoloni, sistemano la scrivania, collegano lampade e computer, e la mia fica comincia a bagnarsi. Giorgio mi ha già chiavata due volte in maniera brutale, ricordo bene il suo grosso cazzo dentro di me, ed il ragazzino di 20 anni è abbastanza carino. Voglio divertirmi un po'. Chiedo a Giorgio di andarmi a comprare due pacchetti di sigarette e lui parte in direzione del tabaccaio senza fiatare. Vado al bagno, mi tolgo i jeans, resto in mutandine e camicetta. Esco dal bagno e chiamo Cristiano che nel salottino è ancora intento ad installare il mio computer. Entra in camera da letto e mi trova seduta sul letto in mutandine che lo guardo in maniera inequivocabile. Sapevo di piacere al ragazzo, avendolo sorpreso diverse volte a spiarmi il culo. Cristiano si avvicina, appena mi è a tiro gli appoggio una mano sul pacco. Armeggio con la lampo dei jeans e quando gli estraggo il cazzo dai pantaloni è già completamente eretto. Mi pare inutile tergiversare in preliminari, visto che sono già bagnatissima. Gli chiedo di indossare un preservativo, di togliermi le mutandine e di scoparmi subito. Mi diverte un sacco manovrare questo ragazzino a mio piacimento. Cristiano mi viene sopra, io allargo le cosce e lui inizia a chiavarmi alla missionaria. Certamente non è Fausto, ma è bravo e mi fa godere. Stiamo fottendo alla grande quando suona il citofono, è Giorgio con le sigarette. Dico a Cristiano di pregare Giorgio di aspettare giù al furgone qualche minuto e di tornare subito qui. Lo attendo posizionandomi a pecorina e lo incito a darsi da fare. Cristiano mi prende per i fianchi e me lo mette di nuovo dentro. Lo incito a sculacciarmi. Andiamo avanti quasi un'altra ora a scopare, cambiando più volte posizione. Penso sadicamente a Giorgio che aspetta nel furgone, rimasto a becco asciutto. Vengo urlando, dimenandomi insieme al ragazzino che a sua volta sbrodola tutto il suo piacere dentro la mia fica. Mentre lui si dà una ripulita io mi rivesto.
"Vai giù da quel cretino buzzurro del tuo amico, digli che mi hai scopata.... poi torna su e portami le sigarette... poi potete pure andarvene", lo liquido piuttosto freddamente.
E' bello assaporare una piccola vendetta, ogni tanto.
Passo il pomeriggio a riordinare e sistemare le mie cose negli armadi. Vorrei che Fausto mi chiamasse ma non lo fa. E' la mia prima sera da single, orovo una certa sensazione di abbandono e smarrimento che si accentua man mano che la sera si avvicina. Controllo il cellulare, trovo altri due messaggi di Aldo. Vuole tanto rivedermi, quando e dove voglio io.
Lo chiamo.
"Francesca!!!!". Sembra che lo abbia chiamato la regina d'Inghilterra.
"Ciao Aldo...."
Gli chiedo se desidera venire a trovarmi a casa mia, lui accetta entusiasta. Gli dò l'indirizzo pregandolo di presentarsi tra un paio d'ore.
Ho bisogno di un po' di calore per colmare il senso di vuoto che mi attanaglia. Vado al supermercato e faccio la spesa visto che frigo e dispensa sono completamente vuoti.
Quando Aldo arriva ho apparecchiato il piccolo tavolo. Ho cucinato un ottimo risotto alle ortiche e preparato il tiramisu che è la mia specialità.
Aldo entra, mi bacia. Stiamo qualche minuto a scambiarci effusioni come due fidanzatini.
Ceniamo insieme, lui si scioglie e mi racconta un sacco di aneddoti. E' simpatico e dolce, e mi fa ridere di gusto.
Dopo aver gustato un buon amaro di marca tace e mi guarda languido. Lo prendo per mano senza dire nulla e lo porto in camera da letto.
"Francesca... ma tu non sei sposata?"
"Si... ma ho divorziato... da un po' di tempo"
Arriva l'inevitabile domanda.
"Come è possibile che una ragazza bella e dolce come te faccia la prostituta? Non riesco a crederci, non è verosimile"
Non gli rispondo, gli abbasso i pantaloni e inizio a giocare con il suo cazzo, che non tarda ad indurirsi come il legno. Lo faccio impazzire con la lingua, con cui gli solletico il filetto, gli lambisco i bordi della cappella, gli vellico dolcemente le palle pelose per poi intrufolarmi nel culo. Aldo ama tantissimo il rimming; gli solletico l'ano a lungo per poi penetrarlo con le dita e la lingua. Aldo mi ricambia il favore infilandomi a sua volta la lingua davanti e dietro, succhiandomi a lungo la clitoride. Poi mi possiede fino allo sfinimento reciproco. Ci addormentiamo abbracciati. Sento di avere bisogno di un uomo gagliardo come Fausto, ma anche di un uomo dolce e carino come Aldo, che sappia rassicurarmi ed essermi vicino. Che riesca a colmare l'inevitabile senso di vuoto che mi prende dopo che mi sono divertita a farmi sbattere da tanti sconosciuti sporcaccioni...
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6 anni fa
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Ultima visita: 3 anni fa
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History of violence 18
Ho ancora qualche giorno residuo di ferie davanti a me. Rodolfo, il mio neo-marito, è appena uscito di casa per recarsi al lavoro. Mi rigiro nel letto in un piacevolissimo dormiveglia molto sensuale. Mi accarezzo il corpo, i seni, le mani si fanno strada tra le cosce... ho quasi voglia di masturbarmi al pensiero delle ore d'amore trascorse con Fausto il giorno addietro... e sempre il mio pensiero ritorna alla porca notte in balia dei camionisti, che non riesce ad uscirmi dalla mente. Ma non cedo alla tentazione di abbandonarmi ad un orgasmo.
Ieri sera Rodolfo mi ha chiesto di tornare ancora insieme al privè, magari con Marisa e Marcello, oppure buttandoci all'avventura, io e lui da soli, in cerca di qualche altra coppia o situazione stuzzicante. Devo dire che l'idea non mi attrae troppo. E poi... Sergio che mi ha consegnato senza fiatare alle cure di Fausto, è una faccenda che non mi quadra troppo, Sergio sembrava molto preso da me e troppo aggressivo per cedermi così di punto in bianco ad un amico... cosa ci sarà sotto? E Fausto [Dio, come mi scopa bene il mio Fausto...] che mi ha prospettato la possibilità di fare del sesso mercenario, un'idea che mi stimola non poco, anzi mi travolge decisamente.... Poi... ho il cellulare sempre pieno di messaggi, in particolare da uno dei due toscani che vorrebbe rivedermi, da due o tre tizi amici di Sergio, da Enzo e soprattutto da Aldo che mi scrive quasi disperatamente tre o quattro volte al giorno. Sono una moglie, da poco sposata in chiesa, ma solo sulla carta; la verità è che il desiderio maschile, da qualsiasi parte provenga, è per me linfa vitale, è adrenalina, è richiamo della foresta, è sangue che mi ribolle nelle vene. Tutto il resto è noia.
Prendo il cellulare e chiamo Aldo. Ho trascorso un paio di ore molto belle con lui pochi giorni prima del mio matrimonio, in macchina a fare sesso. Ora insiste, credo sia andato in fissa con me. Mi piace che un uomo stia in fissa con me. Mi risponde quasi trafelato.
"Francesca, oddio che bello sentirti... come stai?"
Un po' di convenevoli, poi la prevedibile dichiarazione che non fa che pensare a me e che non ne può più dal desiderio di vedermi. Ridacchio sotto i baffi, decido di dargli corda.
"Sono libera stamattina...."
Lo sento impacciato, ingolfato. Avrà degli impegni lavorativi, starà facendo qualcosa, vediamo se sa rinunciare a tutto per me.
"Dove possiamo vederci?". Mi fa. Si arrende subito... così è troppo facile.
"Sei tu l'uomo, decidi tu". Lo spiazzo un po'.
"Beh... io non sono molto esperto... tu dove porti i tuoi clienti di solito... quando li incontri di giorno..."
Aldo crede che io sia una prostituta, tanto vale lasciarglielo credere.
"Vado a casa dei clienti, oppure in motel...." rispondo.
"Allora... senti, non ti dispiace se ti porto in motel..." è ridondante, ma non glielo faccio notare.
Ci accordiamo, ci si vede tra un'ora ad un certo bar.
Non voglio propormi in maniera vistosa, indosso dei leggings neri con camicetta e giacchetta sopra, scarpe con tacchi non troppo alti, intimo curato. Aldo è emozionato, quando mi vede sembra l'emoticon con gli occhi a forma di cuore.
Mi bacia sulle labbra, glielo lascio fare. Lo ricordavo bene, un discreto cinquantenne dall'aria pulita.
Mi porta in un grazioso motel poco lontano. Appena entriamo in camera mi abbraccia con frenesia ed inizia a ricoprirmi di baci. Mi bacia dappertutto, collo, viso, labbra, occhi, orecchie. Mi piacciono da morire le sue effusioni ed incollo la mia bocca alla sua. Andiamo avanti a limonare almeno venti minuti. Aldo non vuole solo sesso, e si vede.... ciononostante appena mi sale sopra sento l'erezione contro il mio inguine. Apro le cosce e lo abbraccio con le gambe, intrecciandole dietro la sua schiena. Adesso il suo cazzo preme come un chiodo contro la mia fica, impedito però dagli indumenti. E' un attimo per lui sbottonarsi i pantaloni e per me abbassare i leggings quel tanto che basta per farmi penetrare. La scopata è travolgente, lui sembra letteralmente perdersi dentro di me. Poi improvvisamente il suo ritmo rallenta, gli occhi gli si riempiono di lacrime e inizia a ripetermi "ti amo", più e più volte. Gli prendo il viso tra le mani e lo zittisco con un lungo bacio con la lingua. Poi bruscamente lo faccio smontare da me, mi sfilo del tutto i leggins e gli sfilo i pantaloni prendendogli contemporaneamemte il membro in bocca. Non ce l'ha molto grosso, ma è duro come legno. Mi rendo conto solo allora che stiamo scopando senza preservativo. Pazienza.
"Mettimelo subito nel culo, ti prego" gli faccio, anche per ricondurre il nostro incontro ad un contesto più realistico.
Aldo mi trafigge il didietro, il suo cazzo è duro da morire e ha dimensioni perfette per il mio ano. Non me lo dilata esageratamente ma lo stimola alla perfezione. Mi incula a ritmo velocissimo finchè veniamo urlando insieme, lui riversando tutto il seme nel mio intestino.
Dopo due ore di sesso ritengo opportuno terminare l'incontro in maniera sbrigativa.
"Vorrei che non smettere mai di stare con te..." inizia Aldo, ma, sapendo dove vuole arrivare lo zittisco con un bacio.
"Sono una puttana, Aldo, e sono anche sposata...."
Lui tira fuori tre banconote da cento euro. Ne accetto una soltanto. Non vorrei nemmeno quella, ma a questo punto mi preme mantenere il mio ruolo.
Tornando a casa chiamo Enzo. Mi dice che sta al locale, gli chiedo se posso passare e se ha cinque minuti da dedicarmi. Enzo accetta. E' l'unica persona che spero possa dirmi che tipo di rapporti ci siano tra Sergio e Fausto.
Entro nel locale semideserto, visto che è passato da poco mezzogiorno. Ci sono un paio di inservienti che puliscono. Enzo sente lo scampanellio della porta e mi viene incontro. Mi porta nel suo ufficio.
"Dimmi tutto, bella Francesca mia".
Gli spiego la situazione. Mi pare un po' imbarazzato e restio a parlare. Mi spiega che lui è amico di Sergio, che Fausto lo conosce poco e non sa molto sui loro rapporti
Non mi accontento e gli dico con fare scherzoso che se vuole scoparmi ancora mi deve aiutare a capire bene la situazione. Enzo si mette a ridere e mi viene vicino. Mi abbraccia, mi bacia in bocca e mi appoggia le mani sulle natiche.
"Niente confessione, niente fica". Lo stoppo ridendo.
Mi porta sul divanetto dove ci sediamo e mi dice che in effetti qualcosa sa: Fausto ha molte attività, lecite e meno lecite. Gestisce un paio di ristoranti con altri tizi, una saletta di videogiochi e ha pure qualche giro strano, e che si serve di Sergio in diverse occasioni, quando si tratta di riscuotere soldi e crediti. Mi dice che Fausto tiene molto a me e che Sergio ha accettato di farsi da parte, accantonando definitivamente con questa "cessione" alcune loro vecchie pendenze. Mentre ancora sta parlando ritengo doveroso ringraziarlo, anche se mi ha rivelato cose che avevo già immaginato da sola. Armeggio con la lampo dei suoi pantaloni e quando arrivo ad estrarre il cazzo lo trovo già semieretto. Enzo non ha bisogno di chiedermi di chinarmi e prenderglielo in bocca perchè provvedo di mia iniziativa. Regalo ad Enzo un bel pompino molto insalivato e rumoroso... lui se lo gode completamente rilassandosi sul divano ed allungandosi. Mi metto in ginocchio davanti al divanetto per succhiare più comodamente e ci metto tutto l'impegno possibile. Enzo non tarda a rantolare di piacere, lascio che mi sbrodoli in bocca un fiotto di sperma caldo che assaporo con la lingua. Altri due o tre fiotti, poi mando giù tutto. Vuol dire che la fica gliela darò un'altra volta.
Torno a casa riflettendo sul mio futuro. Penso al senso di potere che oramai sto consolidando nei confronti del genere maschile. Sto imparando a giocare con la mia avvenenza, a servirmi della sfrontatezza e della mancanza di qualsiasi scrupolo che ormai fanno parte di me. Non ho nulla contro Rodolfo, gli voglio bene. Ma mi rendo conto sono passate soltanto tre settimane dal matrimonio e io proprio non so più che farmene di un marito. Preferirei passare qualche notte a settimana con Fausto piuttosto che tutte le notti con Rodolfo e soprattutto sta diventando imperativa l'esigenza di fare tutto quello che mi pare, senza dover inventare scuse e senza dover rendere conto a nessuno. Anche il lavoro di ufficio, a cui tra pochissimi giorni dovrò ritornare, mi sta ormai proprio stretto stretto stretto.
Urgono cambiamenti.
Grossi cambiamenti.
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6 anni fa
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Ultima visita: 3 anni fa
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History of violence 17
Mi siedo al tavolo con Fausto e Sergio un po' disorientata. Fausto mi scosta la sedia, mi fa sedere e prende la parola: mi spiega di essere da anni in affari con Sergio, di conoscere i dettagli della mia situazione attuale e che è ora che le cose vengano messe a posto. Sergio annuisce impassibile, mi rendo conto che per qualche ragione che io ignoro il coltello dalla parte del manico ce l'ha Fausto. Fausto mi dice di aver parlato a lungo con Sergio e che lui non ha problemi a lasciarmi stare per il futuro. Sergio non aggiunge nulla, si alza e se ne va.
Rimango sola con Fausto, che diventa improvvisamente più tenero e premuroso. Mi prende le mani e mi confida di tenere moltissimo a me, e che un fiore tanto bello e delicato (parole sue), non va lasciato gestire da una persona rozza ed ignorante come Sergio. Gli chiedo per quale ragione non mi ha parlato prima a quattr'occhi, lui ribatte che era necessario vedersi in tre, affinchè non restassero questioni non chiarite.
Mi spiega che ciò che Sergio mi ha costretto a fare con il vecchietto di Corso Rinascimento è stato un favore dovuto ad una persona molto importante. Fausto soggiunge che non vuole che io venga usata, sfruttata e lasciata all'oscuro in questo modo e che se voglio fare queste cose è giusto che ne sia pienamente consapevole.
"Sapessi che ho dovuto fare con quel vecchio...." gli confido.
"Immagino, ma io ora voglio che sia tu a scegliere quello che vuoi fare, se lo vuoi fare... e che tu goda appieno dei benefici che ciò può portarti".
"Cosa intendi dire?..." gli rispondo intimidita.
Fausto invece di rispondere mi prende per mano e mi porta nel famoso bunker di Enzo. Sono già bagnatissima quando lui mi afferra per i fianchi da tergo e inizia a spogliarmi con studiata lentezza. Gli massaggio il pacco con spudorata iniziativa e mi pare di toccare un piccolo lampione. Mi inginocchio, gli sbottono la patta tesa, estraggo con impazienza quel paletto di carne turgida, gli insalivo la grossa asta leccandola golosamente mentre gli massaggio i coglioni. Appena le mie mutandine scivolano sul pavimento è un attimo per lui rovesciarmi sul letto, salirmi sopra e riempirmi con la sua enorme erezione. Mi scopa lentamente, assestandosi bene tra le mie cosce divaricate.
"Allora, come ti dicevo, una ragazza bella, giovane e porca come te può trarre grandissimi benefici da incontri come quelli che hai avuto con il vecchio"
"Si...." rispondo io, quasi in stato di trance per il sublime piacere che il suo cazzo mi sta regalando.
"So bene che ti eccita l'idea di prostituirti, vero?"
"Siiii..." rispondo, obnubilata dalle sensazioni della penetrazione.
"Puoi farlo lavorando per me, invece che fare favori a quello quello str@@@o di Sergio, e guadagnandoci pure un sacco di soldi?"
Fausto si toglie con mio enorme dispiacere.... ma subito mi gira, mi mette a pecorina e lascia che il suo arnese mi scivoli senza troppe resistenze fino in fondo al culo. Noto che è senza preservativo. Mi scopa il culo lentamente e divinamente.
"Allora che ne pensi della mia proposta?" mi fa.
Che io possa dare una risposta sensata mentre sono riempita da quella meraviglia di cazzo è fuori questione.... inizio a sospirare un "si" dopo l'altro abbandonandomi ad una serie di orgasmi celestiali....
La sera torno a casa da mio marito. Dal giorno del matrimonio Rodolfo mi salta addosso tute le sere, e anche stasera non fa eccezione. Appena ci mettiamo a letto per dormire mi afferra e mi ritrovo la sua lingua in bocca.
Mi faccio scopare con piacere e Rodolfo mi fa pure venire, ma io penso a Fausto ed alla sua proposta che mi sconvolge le budella...
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6 anni fa
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Ultima visita: 3 anni fa
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Viola la peccatrice...espiazione a suon di cazzi...
"Ti fidi di me...lo sai che sei una porca depravata...sei venuta qui per espiare le tue colpe di peccatrice..."Prendo la mano di Viola...apro la porta che conduce nei sotterranei del palazzo e la conduco giù nel nostro inferno...Enrico,il compagno,ci segue...Viola nelle mie mani di gran sacerdote della depravazione...sento le sue vibrazioni di eccitazione e timore...,siamo estranei e sconosciuti...solo il compagno è stato filtro per lo svolgimento di questa serata...Io sono la sua estensione..è presente ma lascia fare...Scendiamo le scalinate...armonioso il tacco che si infrange sul gradino...ogni tacchettio mi giro guardo Viola e la sfido visivamente per vedere i segnali equivocabili sul suo volto...In quei 30 gradini percorsi ho percepito curiosità,preoccupazione e un crescente e irrefrenabile desiderio...Siamo arrivati alla porta...mi sono fermato frontalmente a lei ho preso la benda e l'ho calata sul suo volto..."Bene cara puttanella...ora sei qui nel nostro luogo sacro,sei venuta per avere la tua espiazione...sei pronta?".Viola: "Non lo so..."Davide: "Lo capirai ben presto troietta !"E con questa ultima perentoria frase ho aperto la porta del nostro inferno.Buio...solo tante candele illuminate...una musica liturgica in sottofondo...Viola ha allungato le mani come a cercare un senso,uno cognizione dello spazio...io sono arretrato dietro di lei e materialmente le ho fatto fare quei passi che la portavano all'interno...Io e Enrico eravamo ben consapevoli che li dentro erano presenti 6 sacerdoti pronti a venire fuori per incominciare il processo di punizione della giovane peccatrice...lei no invece...ancora sentiva le nostre presenze dietro di lei...ma il rito prevedeva che la puttanella avesse iniziale timore per questo portata in posizione centrale nella stanza,ci siamo pure noi allontanati lasciandola quindi bendata la così da sola...Passati qualche minuto e abbiamo goduto nel vedere quel suo crescente smarrimento nel non sapere cosa sarebbe precisamente capitato...la puttanella cercava cazzi ma poteva subire la punizione di una bella frusta...Ho assaporato il momento opportuno per ripresentarmi sulla scena..."Bene cara vogliosa peccatrice se sei qui ti sei voluta sacrificare al nostro gruppo...ora sarai la nostra troia di questa sera...entrate fratelli..."E da ogni angolo del locale eccoli 6 confratelli uscire e accerchiare la giocane Viola che bel presto si è sentita sei presenze maschili a cerchio..."La puttanella è stata fatta inginocchiare e ad ogni sacerdote è stato oralmente interrogato...presa e rialzata stata condotta nella camera penetrata con vigore...Godeva la puttanella...il rito è proseguito sempre con più intensità...Viola punita e scopata...la punizione si è tramutata in godimento assoluto in una sorta di rito magico...i suoi schizzi di piacere testimoniavano che il rito di punizione si stava trasformando in rituale di piacere...I sacerdoti hanno continuato per ore prendendosi ogni pertugio della donna che si lasciava fare vinta dalla forza dei valorosi sacerdoti...Portata,esausta e basgnata nuovamente nel centro del'ambiente ha sentito esplodere schizzi caldi di 7 uomini dentro la sua bocca...
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6 anni fa
Gangbangbologna2018, 44/39
Ultima visita: 5 anni fa -
Un altro incantesimo riuscito alla perfezione..
"Rotta per casa di Dio...stiamo volando alla festa...rotta per casa di Dio e siamo già con la testa...e le troveremo già a 90° gradi e noi...con il plug anale e noi...ce le tromberemo per tutta la notte"...ecco con la colonna sonora rivisitata degli 883 una delegazione Gangbangbologna si lanciava un venerdi sera in direzione bassa modenese dal leggendario Merlino.Merlino conosciuto nell'ambiente per le sue feste orgiastiche,ricche di artifizi,cambi di scenario e personaggi...vera icona in questo mondo pirotecnico e trasgressivo.Che onore presenziare anche se non tutti noi del gruppo,alle sue celebrazioni festaiole.Così Davide,Tony e Francesco veramente rotta per casa di Dio bazzicando posti sconosciuti ai più come Cavezzo,Bomporto,Sorbara...con quella meta,il castello del mago Merlino.Laggiù si tengono i riti carnali più forti e potenti e anche noi volevamo respirare quella magica sensazione delle sue serate...e come suoi aiutanti di una sera eravamo stati chiamati e non potevamo mancare all'appello.Forse troppo emozionati e troppo sul pezzo che eravamo anche troppo in anticipo.Sosta in apposito luogo di ricovero con un Tony rinfrancato dalla cura Rizzi anche noi "bolognesi" nel nostro piccolo cerchiamo illusioni e artifizi al normale scorrere dell'esistenza.Arriviamo con orario più consono sotto al Castello.Rimaniamo in attesa.Nel metre nel piazzale vediamo altri valorosi cavalieri gironzolare con agitazione.Sono cavalieri come noi,andiamo a stringere amicizia.Ecco il via libera...si aprono le porte del regno di Merlino...come il mondo incantato si apre lo scenario con una bella cula a 90° gradi riposta su un giaciglio...noi proseguiamo il cammino e troviamo in un altro ambiente una vogliosa sola nel letto...In questo primo momento saremo noi di Gangbangbologna a prendersi cura di lei...portandola al massimo dell'eccitazione e godimento...Davide tranquillizza...,Francesco convince e Tony penetra...penetra con vigore,forza tanto che siamo costretti a tenere la puledra,vuole scappare alla punizione anale che la aspetta.Ma non riuscirà a sfuggirci.Gli artifizi solo paventati eccoli che si manifestano.Da non so dove arriva una bionda spumeggiante portata al gunzaglio come una cagnetta nervosa e pervertita....,Merlino la cinge con una strumentazione di tortura e godimento...vediamo le sue nudità alla mercè di ogni cavaliere...lei aperta con le gambe spalancate...,a turno entriamo in lei,sentiamo i suoi spasmi la sua eccitazione primordiale...è bendata non sa quale cazzo di quale individuo la sta penetrando o deflorando...i liquidi goduriosi che emana il suo sesso hanno lubrificato ogni canale rendendolo via preferenziale di godimento...La tensione raggiunge livelli altissimi quando questa cagnetta viene ricondotta a 4 zampe nell'ambiente sottostante...si sente i colpi assestati di una frusta o qualcosa che lascia sul suo corpo segni inequivocabili di punizione...Ancora in balia dei cavalieri che se la ripassano per bene...Il rito magico prosegue per ore...si ode quel melodioso lamento femminile di trasporto intervallato anche da qualche momento maschile...Le damigelle vengono tenute per qualche ora dalla comitiva dei cavalieri.Nessuno sa o può solo immaginare questi fenomenali momenti magici del mago Merlino.Illusione o realtà?.a voi la sentenza...
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6 anni fa
Gangbangbologna2018, 44/39
Ultima visita: 5 anni fa -
Anna la tentatrice
Ciao Ragazzi, mi chiamo Andrea e volevo raccontarvi ciò che mi è successo con mia moglie Anna. Mia moglie ha 29 anni ed è una splendida donna con un corpo fantastico e sodo che mantiene in forma con sedute massacranti di palestra e un’alimentazione sana. Ventre piattissimo, cosce sode e un culetto che fa risaltare con leggings, jeans stretti e minigonne mozzafiato che ogni volta che siamo in giro fa girare tutti i maschietti. Abbiamo un’affinità, una complicità sessuale elevatissima che ci porta spesso ad inventarci le scenette più disparate per appagare il nostro grande appetito sessuale dove lei si diverte a far eccitare, con il suo grande fare da troia, soprattutto stalloni sulla 50ina che mai si immaginerebbero di essere provocati, stuzzicati e fatti eccitare da una femmina spettacolare come Anna. Abitiamo in provincia di Saronno e le nostre giornate sono piene del mio lavoro di programmatore e del suo insegnamento artistico in un liceo della città finquando un giorno non si stabilì nel piano sotto al nostro un insegnante di nome Angelo di 53 anni, un uomo ben piazzato brizzolato e soprattutto single. Facemmo conoscenza con lui nelle varie salite e discese delle scale; scoprimmo che insegnava latino in un’altra scuola della città, che adorava il calcio e io non potei non notare che le piaceva soprattutto la fisicità di mia moglie che nel salire le scale mostrava in leggings un magnifico culo solcato da un’eccitante perizoma. Un giorno a cena confidai a mia moglie questo particolare di Angelo e chiacchera dopo chiacchera scattò in noi il desiderio di farlo eccitare, morire di desiderio, soprattutto quando mia moglie venne a scoprire un particolare molto aprrezzato dalle donne…..un giorno mia moglie andò a fare la spesa in un grosso supermercato del centro con la collega di nome Francesca che le raccontò un aneddoto particolare su Angelo riferitogli dal marito anch’egli insegnante e collega del nostro vicino. I due si ritrovarono il venerdì nella consueta partitella di calcetto tra colleghi, un po’ per rilassarsi dalla dura settimana e un po’ per stare in forma; terminata la partitella si diressero negli spogliatoi del campetto rionale e il marito riferì a Francesca che Angelo tolta la divisa da calcetto mostrava un uccello di grosse dimensioni, massiccio, venoso con una cappella grossa e violacea e con due grossi testicoli penzolanti…un bellissimo esemplare di apparato genitale maschile completamente glabro. Francesca ne parlò entusiasta a mia moglie che al rientro dalla spesa notai molto eccitata e felice. Domandai durante la serata ad Anna il motivo di questa sua eccitazione e mi riferì il fatto che gli era stato raccontato da Francesca, che sarebbe stato eccitante stuzzicare uno stallone come lui, giocare, esibirsi e chissà magari se l’eccitazione e la situazione si scalda magari tirargli fuori il suo uccello e magari toccarlo. Un brivido di eccitazione scosse la mia schiena.. passai tutta la sera a pensare come agganciare Angelo, o per invitarlo a casa nostra, o per farci invitare da lui….l’idea che mi venne in mente era di fargli vedere alcuni libri che avevo in casa con la scusa di capirne meglio il loro significato; appena lo vidi rientrare mi precipitai sulle scale e con la scusa dei libri lo agganciai e mi invitò in casa sua facendomi accomodare nel suo elegante appartamento. Non mi trattenni molto poiché Angelo doveva rispondere ad alcune e-mail, ma mi invitò la sera per un aperitivo con mia moglie…era il via al nostro gioco…..salii le scale che separavano i due appartamenti completamente eccitato, entrai in casa e trovai mia moglie pronta a sapere che aveva detto….gli dissi che ci aspettava fra un’ora per un aperitivo….mi disse” vedrai amore mio come sarà eccitante stuzzicare Angelo….sono sicuro che gli piacerà vedere una femmina come me disposta a fargli gonfiare il suo grosso uccello…lo farò impazzire di godimento”..andò a farsi la doccia e prepararsi; uscì dopo un’ora dal bagno e rimasi frastornato dalla sua bellezza: capelli sciolti, leggero trucco e lucidalabbra da vera succhiatrice, orecchini, top corto senza maniche, una strepitosa minigonna che metteva in risalto le sue cosce sode e ai piedi eleganti ed eccitanti sandali con tacco altissimo……una femmina da competizione pronta a stendere lo stallone di turno. Giunte le 19 scendemmo e suonammo, il nostro cuore batteva all’impazzata così come l’eccitazione aveva riempito i nostri respiri e le nostre menti, ci aprì e ci accolse sorridente e gentile, notai che rimase favorevolmente impressionato dalla fisicità di Anna e ci fece accomodare sul divano sedendosi di fronte a lei sicuramente per poterla avere a tiro ed osservarla meglio. Notai che nel sedersi la gonnellina le si era accorciata e sicuramente le si poteva vedere il perizoma, ma non fece nulla per celare ciò che Angelo avrebbe dovuto vedere. Dopo i convenevoli parlammo a lungo del libro, anche se a noi poco ci importava, infatti la femmina pensava più ad accavallare ora da una parte ora dall’altra le sue gambe lucide e nude dove di tanto in tanto si perdeva lo sguardo del professore. Terminata la noiosa parte inerente al libro, ci rilassammo ed Angelo andò a prepararci un caffè mentre Anna si alzò e si poggiò alla ringhiera della veranda, che essendo non molto alta la faceva poggiare un po’ in basso, distese le gambe e inarcò la schiena mettendosi praticamente a 90 gradi mostrando due cosce splendide e un culetto sodo cui faceva capolino il perizoma con l’eccitante rigonfiamento della sua figa…..io cercando una scusa dissi che mi sarei ritirato per una telefonata e mi spostai in una stanza, ma rimasi nel buio andito dietro ad un mobile ad osservare la scena. Angelo rientrò dalla cucina e rimase pietrificato dalla visione celestiale che gli si presentava, notai che dopo aver poggiato il vassoio portò la mano sulla patta dei pantaloni che sicuramente gli si erano gonfiati..mia moglie si girò e notò la situazione e da grande troia gli chiese che stesse facendo…lui intimidito e rosso in volto non seppe rispondergli allora lei tastandogli il grosso pacco gli disse:” sai, sarei la donna giusta per il tuo uccello, sai sono brava ad addomesticare i cavalli specialmente quelli rinchiusi da tanto tempo e saprei sicuramente come farlo sfogare”….ancora” fammi vedere se ciò che si dice in giro sul tuo uccello è vero”!..l’ego maschile di Angelo vinse sulla timidezza , sbottonò i pantaloni e gli abbassò insieme alle mutande. Mia moglie alla visione di quello splendido uccello non ancora completamente eretto ebbe un’esclamazione di stupore..”wow, complimenti, posso?”…e portò la sua bella mano affusolata e ben curata sull’asta ancora morbida mentre con l’altra prese il grosso scroto. A quel contatto lui tirò indietro il capo ed ebbe un’espressione di godimento, sicuramente era da tanto tempo che non aveva contatti con qualche donna, ed averlo con una cavalla come Anna aveva effetti estasianti, tantè che ormai l’esemplare aveva raggiunto le sue dimensioni..bellissimo uccello duro in completa erezione con una grossa cappella violacea, due grossi testicoli penzolanti e gonfi……..lei si inginocchiò e disse:”mmmm....che palle piene che hai..chissà quanto bel succo contengono, non vedo l'ora di berlo tutto!...ora facciamo sfogare questo cavallo”!!!...e delicatamente si mise in bocca la cappella grossa massaggiandogli le palle con l’altra, mentre lui accompagnava il gesto tenendogli la testa per i capelli…entrava con calma olimpica ed usciva provocando al professore un sublime godimento, fin che lei accorgendosi dell’imminenza della sborrata si fermò e gli disse” ora mi scarichi in gola tutto il tuo nettare”..riprese a succhiare fin quando lui non le esplose in gola tutta la sua sborra che lei da brava cagna inghiottì tutto..rimase lunghi secondi a scaricarle tutto il suo sperma in bocca…era una scena pazzesca vedere una splendida femmina come Anna provocare un godimento simile ad un uomo più grande e ad abbatterlo con la sua splendida bocca. Terminato di sborrare lei si portò con un dito alla bocca una goccia di sperma rimasta sul labbro e gli ripulì da brava troia la cappella e si ricomposero. Io allora uscì dalla stanza facendo finta di nulla e notai la sofferenza nel volto di lui che non sapeva che pesci pigliare. Discorremmo un’altra mezz’ora finchè non rientrammo a casa e scopammo come ricci per tutta la notte.
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6 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Mr.3dipicche
Tutto ebbe inizio il 15 di Ottobre , era un classica giornata lavorativa , frenetica, ed intensa .
Dalla mia finestra iniziavo a vedere i primi segni dell'autunno , gli ultimi raggi di sole che accarezzano il prato .
Quando ad un certo punto mi suonarono al campanello ed io con molta poca voglia, aprì e mi trovai davanti uno dei miei clienti preferiti. Un ragazzo simpatico e solare di un anno più giovane di me e fin da subito ci fu gran sintonia.
Quando lo vidi pensai "finalmente qualcuno che mi rallegra la giornata" iniziammo subito a scherzare ed ovviamente a lavorare ma quella volta sentii qualcosa di diverso. Una sensazione mi pervase l' inguine , e sentii le pulsazioni e il calore misto a fuoco espandersi dentro il mio corpo e mi accorsi che anche lui mi osservava con occhi sfacciati.
Iniziammo a flirtare e nella mia testa si accese un desiderio profondo di sentirlo dentro di me. Con estrema lentezza mi alzai e andai per chiudere la porta dell'ufficio lui si alzò di scatto mi spinse contro il muro e mi slaccio ’ la gonna ,si abbassò ,si avvicinò
al mio sedere e iniziò a morsicchiarmi la natica e con una mano mi sfilò il perizoma nero e con l'altra sfiorò il mio sesso. Mi ritrovai completamente bagnata e senza biancheria , mi sentii completamente in estasy ma nel momento in cui lui si slacciò i pantaloni sentii aprire la porta d'ingresso , in tutta fretta mi tirai su la gonna e lui si sistemò la camicia e con ancora i bollori del sesso in corpo ci risedemmo e finimmo il nostro incontro. Mi bussarono alla porta ed apparve il mio capo , salutò il cliente e mi chiese di seguirlo un attimo in ufficio per delle pratiche , al mio rientro notai sul tavolo una carta col 3 di picche con scritto "bella riunione, se rivuoi il tuo tanga chiamami " ancora eccitata andai dal mio capo e gli chiesi due ore di permesso. Una volta fuori chiamai subito Mr3di picche e lui mi disse di incontrarci in una vietta laterale , senza mutande e tutta bagnata mi affrettai per raggiungerlo .
Arrivai al posto concordato…, trovai lui che mi aspettava in macchina , salii ,e non appena fui dentro mi mise la sua mano tra le cosce e con fermezza mi disse "Ti porto in un posto dove ti posso possedere tutta…. ma, nel tragitto fino a Gessate la mia mano non si staccherà mai da qui" Sentii le pulsazioni che divamparono e cercai di arrivare al suo membro per sentirlo , leccarlo , succhiarlo ma lui mi bloccò e mi sussurrò "non ancora , arriverà il momento ma non ora ".
Non so di preciso quanto sia durato il tragitto; ma il mio calore espose circa 3 volte , arrivammo a destinazione ,lui scese dalla macchina e con ancora le mie mutande in ostaggio mi aprì la portiera e ci avvicinammo all'ingresso della spa naturista.
Suonò il campanello… la ragazza in cassa mi chiese i documenti ed io, un po’ scombussolata glieli porsi…. Nel frattempo, lui proseguì nel suo gioco. La ragazza in Reception mi spiegò di che natura fosse il locale quindi come già sapevo, un club prive con spa naturista .In quel momento mi accorsi che la mia voglia di assaporare e di sentir dentro Mr3dipicche aumentò.
Entrammo negli spogliatoi ci avvicinammo al nostro armadietto , ci spogliammo e finalmente potei vedere il suo corpo ed lo immaginai dentro di me. Lui si avvicinò e mi disse "dai che ti voglio" io con tutta la bramosia in corpo mi spogliai più veloce che potei ed una volta messo il telo ci avviammo alla spa.
Io incuriosita guardai l'ambiente che mi circondava lui invece puntò diritto alle scale , io completamente in balia sua mi feci trascinare su e notai molte stanze. Si fermò davanti una con le ringhiere e dalla borsa tirò fuori tre bende . Con le sue mani forti mi buttò sul letto , iniziò a leccarmi tutto il corpo , sentii la sua lingua che mi sfiorò e le sue palle che mi accarezzarono , mi afferrò i polsi e iniziò a legarmi una mano e poi l'altra e per finire mi coprì gli occhi con l'ultimo pezzo di stoffa.
La mia mente e il mio corpo ormai succubi delle sue mani esperte persero ogni inibizione.
Sentii la sua lingua che mi percorse le natiche e nello stesso momento mi toccò con estrema forza il sesso . Le sue dita scorsero dall'inguine all'ano e le sentii calde che penetrarono sfacciate all'interno di quest'ultimo.
Io bramavo il suo membro , volevo sentirlo dentro e finalmente lui mi accontentò. Spinse così forte da farmi quasi male, misto a piacere; con una mano teneva spalancato il mio ano continuando ad accarezzarlo.
Allungò una mano ed iniziò a slegarmi , una volta libera mi inginocchiai di fronte a lui e finalmente presi in bocca il suo membro pulsante ed iniziai a leccarlo con estrema gola .. sentii il suo sapore ..dolciastro esplodermi in bocca e dopo averlo assaporato lo spinsi con decisione dentro di me ,mi esplose un urlo di puro godimento appena mi sentii penetrata.
Cominciò a muoverlo lentamente , aumentando sempre di più il ritmo e di tanto in tanto mi tirava qualche schiaffo deciso sulle natiche
io ansimavo come non mai .
Continuò con ritmo sempre più sostenuto, finché non ci fù un esplosione di puro godimento.
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6 anni fa
laure, 30/27
Ultima visita: 6 anni fa -
Claudia
Se avessi scommesso, avrei perso! L’ipotesi o la speranza che la Pantera potesse aver messo gli occhi su di me non mi ha mai sfiorato. Sto pensando questo, mentre la sua lingua sta esplorando la mia cavità orale e il suo bacino si muove ritmicamente, strusciando il suo sesso contro la dura realtà che è imprigionata nei miei pantaloni. La sua lingua si muove sapiente, lasciando poco spazio alle manovre della mia, il contatto delle sue labbra è erotico, sa decisamente come si bacia un uomo. Seduta sopra di me ha il controllo totale della situazione, le sue mani trattengono la mia testa e il suo corpo è appoggiato al mio. Con una mano le massaggio un seno constatando che sotto la maglia non è presente altro indumento intimo. L’altra mano accarezza la stoffa dei suoi leggings saggiando la consistenza dei glutei e verificando la presenza delle mutandine.
Ma facciamo un passo indietro. Voi non sapete perché sono qui adagiato su questo divano con addosso questa femmina felina in avanzato stato di eccitazione.
Allora lasciate che ve lo racconti.
La mattinata è iniziata male, non trovo una pratica: “Maledizione, dove ho messo quei documenti, eppure sono sicuro che fossero qui”, impreco mentalmente.
Chiamo la mia collega e le chiedo se ha preso lei le carte che sto cercando da dieci minuti. Mi risponde che si, le ha lei, scusandosi per averle sottratte mentre ero in riunione, ma il nostro direttore le voleva visionare.
La informo che mi servono subito perché devo portarle a Pink Panther la nostra consulente legale, ho un appuntamento con lei entro quarantacinque minuti. A casa sua. E devo attraversare mezza città.
La gattona è a casa perché, come altri milioni di Italiani, è costipata. Quest’anno l’influenza sta facendo una strage.
Claudia, per noi Pink Panther, è uno degli avvocati dello studio legale che collabora con la nostra azienda. Il soprannome è dovuto ad un paio di fattori che la caratterizzano. Adora il colore rosa. Lo sfoggia non tanto nell’abbigliamento, quanto nell’uso di rossetti e smalti, in tutte le tonalità disponibili. L’altra caratteristica riguarda il suo modo di porsi. Sempre elegante, impeccabile, ha un fisico che definirei sportivo, una voce calda e movenze sinuose, insomma sprigiona sensualità da ogni poro. Ha 52 anni, 14 più di me, e mi eccita da morire, stato emotivo che condivido con quasi la totalità dei miei colleghi maschi. E’ consapevole di padroneggiare con maestria l’arte della seduzione, quando passa tra la gente non ha bisogno di voltarsi, lei sa benissimo che tutti gli organismi viventi di sesso maschile, nei dintorni, hanno gli occhi puntati sulla sua figura.
Arrivo a casa sua, suono il campanello e la sua voce alterata dall’altoparlante del videocitofono mi invita a salire. Dove, se non all’ultimo piano?
Quando esco dall’ascensore la trovo appoggiata allo stipite nel vano di ingresso del suo appartamento. Ingoio un po’ di saliva mentre guardo la sua splendida figura vestita da una maglia girocollo e da un paio di leggings attillatitissimi, il mio sguardo si sofferma per un secondo, forse di troppo, sul triangolino alla sommità delle sue cosce toniche. Ai piedi indossa dei calzerotti spessi:
-“Sei in ritardo, ciao.”- mi apostrofa. Le braccia conserte.
-“Ciao, si scusa. Non trovavo le carte perché le aveva prese il mio capo.”- mi giustifico, timidamente.
Entriamo nel suo regno, lei mi precede guidandomi verso il salone e mi invita a sedere all’importante tavolo e si accomoda di fianco a me. Estraggo dalla borsa il fascicolo e glielo porgo, lei lo apre ed incomincia a leggerlo dopo aver inforcato gli occhiali.
Ora non sono certo io il primo a rendervi edotti che ogni uomo è sensibile a certi particolari che le donne esibiscono più o meno consapevolmente, ci sono persone che vengono attratte dai piedi, altri dalle mani, oppure dai seni o dai glutei, elementi che provocano nei maschi, sensibili a queste caratteristiche, interesse ed eccitazione. Ecco, nel mio caso, provo assoluta attrazione per le donne coi capelli legati in una coda e che indossano gli occhiali da vista. Claudia esibiva entrambe le variabili, proiettandomi in uno stato di attrazione sensuale.
Il mio sguardo accarezza la sua figura scivolando dal volto al seno, alle mani e poi a ritroso, in un attimo vengo strappato dalle mie elucubrazioni quando, il soggetto delle mie divagazioni cerebrali, mi indica un passaggio che secondo lei non è chiaro e andrebbe riscritto utilizzando un linguaggio più facile da interpretare ma comunque sempre in stile “avvocato che la sa lunga”. Lei non si scosta e non mi porge il foglio, tiene il documento davanti a se, così sono io a sporgermi avvicinando la mia testa alla sua per leggere il passaggio che ha appena criticato, sento il suo profumo entrarmi nelle narici ed arrivare dritto al cervello, nel farlo appoggio un braccio allo schienale della sedia su cui lei è seduta.
-“Ecco, questo punto è da migliorare.”- dice, indicandomi col dito un paragrafo.
-“Si, certo, ma leggi questa parte.”- affermo indicandole, a mia volta, dove leggere.
Nel compiere questo gesto assolutamente innocente le nostre mani si sfiorano ed io avverto un brivido piacevole percorrere il mio corpo, dalla testa ai piedi. Se fossi un maestro Jedi di Star Wars direi che ho avvertito un tremito nella forza.
-“Hai delle belle mani, mi piacciono.”- declama sorniona, mentre accarezza il dorso della mia con le sue dita dalle unghie lunghe e perfettamente laccate di un rosa acceso. Non mi ritraggo, fossi matto.
-“G…grazie”- balbetto, godendo di quel contatto.
-“Le tue sono più belle”- aggiungo impacciato.
-“Mi stai per caso adulando, Carlo?”- domanda lei maliziosamente.
-Assolutamente………..si!”- affermo io titubante, percependo che anche l’inquilino del piano di sotto sta manifestando la sua contentezza.
Lei intreccia le sue dita con le mie, i nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi sembrano scintillare, mi sorride piegando leggermente di lato la testa e abbandona il documento sul tavolo.
-“E cos’altro ti piace di me?”- chiede con un tono erotico che fa fremere il mio, a questo punto, marmoreo ego maschile.
-“Tutto.”- ammetto ormai intraprendente e aumentando la stretta delle sue dita tra le mie.
-“Bugiardo!”- mi apostrofa lei.
-“C’è sicuramente qualcosa di me che non ti piace”- insiste, maliziosa.
Allora, come avrebbe detto il grande Albertone Sordi “Maccarone tu me provochi……..e io me te magno”. Sono timido, certo, ma fatto di carne e sono sensibile, molto sensibile, al fascino che questa femmina emana da ogni cellula del suo corpo. Così recepisco il messaggio e mollo gli ormeggi.
-“Beh, una cosa c’è”- borbotto indossando la maschera del tipo dispiaciuto.
-“Il sapore del tuo rossetto”- le dico, e avvicino il mio viso al suo mentre lei assume un’espressione interrogativa.
-“Permetti?”- e agevolandole il quesito, senza attendere risposta, appoggio le mie labbra alle sue.
Lei non si sottrae alla mia invadenza, le sue dita stringono le mie, le sue labbra importunate dalle mie. Rimango incollato alla sua bocca alcuni secondi, un contatto elettrizzante nonostante la castità del bacio.
-“Allora?” domanda divertita e mia regala un altro dei suoi sorrisetti provocanti.
-“Mi sono sbagliato, ha un sapore buonissimo.”- ammetto.
-“Credo tu possa fare di meglio!”- mi bacchetta mentre con una mano dietro la mia nuca mia attira a se.
Stampa le sue labbra morbide sulle mie e subito sento la sua lingua violare, senza che io opponga alcuna resistenza, la mia bocca che la accoglie giubilante. Le nostre lingue fanno conoscenza, toccandosi, strofinandosi, spintonandosi e gustandosi. Non mi staccherei più da quel contatto così delicato ed intimo ma al tempo stesso forte della passionalità erotica del momento. Secondi, minuti forse, poi lei si scosta alzandosi in piedi e tenendomi ancora per mano mi guida verso il divano.
Ecco spiegato a voi lettori come e perché mi ritrovo qui, semisdraiato nel divano di Claudia che sta sopra di me strusciando il suo pube sulla mia rigida mascolinità. La sua lingua in piena attività mi sta massaggiando le papille gustative ed io non riesco a vincere la battaglia contro questo agguerrito invasore.
Mi stacco dal suo abbraccio, il tempo di riprendere fiato e afferro i suoi seni, coi pollici sento i capezzoli inturgidirsi sotto la stoffa della maglia, li bacio, le sue mani affondate nei miei capelli mi attirano a se.
Gioco con la lingua con quei turgidi pistilli, li solletico, li succhio, ci giro attorno leccando delicatamente, lei asseconda le mie manovre accarezzandomi la nuca. Faccio scivolare le mani sui suoi fianchi, trovo il bordo della maglia e lo sollevo, ci infilo sotto entrambe le mani, finalmente il contatto con la pelle nuda della sua schiena, la carezzo con un tocco lieve. Le nostre labbra ancora una volta si incontrano, le nostre lingue nuovamente si cercano, trovandosi. Non so lei, ma sono ripetutamente percorso da fremiti piacevoli ed eccitato più che mai, le mie dita scivolano con un tocco delicato lungo la sua schiena, sotto i polpastrelli sento le protuberanze delle sue vertebre. Credo che le mie carezze siano di suo gradimento perché inarca la schiena spingendo in avanti il busto e il suo seno contro la mia bocca dove la mia lingua lavora freneticamente, leccando e titillando i suoi capezzoli protesi.
La veemenza delle mie pratiche linguistiche, ha disegnato due umidi aloni più scuri lì dove le turgide punte delle sue mammelle spingono contro il tessuto che le ricopre. Li vede anche lei e ride, incrocia le braccia afferrando il bordo del maglioncino e con mossa rapida quest’ultimo vola via, liberando quei due succosi pompelmi che ora sono davanti ai miei occhi disponibili ai miei baci e a portata della mia lingua. Mi tuffo tra quelle colline, mentre lei sospira infilando le mani sotto la mia giacca che fa scivolare lungo le mie braccia, io le agevolo la manovra sollevando la schiena. Le sue dita armeggiano coi bottoni della mia camicia, mentre non smetto di assaporare il calore dei suoi seni, la dolcezza dei suoi capezzoli e delle areole che li incorniciano.
Stacco le mani per slacciare i bottoni che chiudono i polsini della mia camicia, lei la strattona per estrarla dai miei pantaloni e come per la giacca, la fa scivolare alle mie spalle, afferro i suoi fianchi, la attiro verso di me, le sue tette schiacciate contro il mio petto. Per un attimo ci fissiamo, occhi negli occhi, respiriamo con un leggero affanno, poi le nostre bocche tornano ad essere un tutt’uno. La sua tonica figura poggia sulla consistente erezione che lei mi ha procurato, Claudia la percepisce, muove il bacino avanti e indietro lungo l’asta legnosa che abita le mie parti basse.
Quanto è intimo un bacio? Quante sensazioni ci trasferiamo l’un l’altro col contatto delle nostre labbra? Quanta passione comunichiamo trafficando con le nostre lingue? Ma soprattutto; perché mi sto facendo queste domande invece di godermi il momento?
-“Spesso, in riunione, ho fantasticato su di te, su noi.”- mi confessa in un sospiro.
-“L’ho fatto anch’io! Non sai quante volte ti ho spogliata con la fantasia”- le rimando.
-“Solo spogliata?”- chiede con quella sua voce sensuale.
-“No, non solo spogliata.”- le confermo.
Le mie dita scivolano sotto l’elastico dei suoi leggings, i polpastrelli incontrano, prima il bordo poi il pizzo delle mutandine che ricoprono il suo fondoschiena, afferro quelle rotondità a piene mani, le strizzo sono sode, allenate da ore di palestra. La sento armeggiare con la fibbia della mia cintura, la libera e sfila la striscia di cuoio dai passanti che la trattenevano, lanciata di lato, atterra in un angolo del grande sofà. Tra un bacio e l’altro cerchiamo di riempire i nostri polmoni respirando con sempre maggiore affanno.
Claudia si piega sul mio petto e comincia a restituirmi i baci e le leccatine che sino a pochi minuti fa io avevo concesso ai suoi seni e a quei meravigliosi capezzoli. La sua lingua si muove sapiente, sembra conoscere i miei punti sensibili, le sue labbra baciano e succhiano con padronanza della situazione.
Armeggia coi bottoni e la zip dei miei calzoni, vincendo facilmente la loro resistenza, si solleva e li cala fino a metà delle mie cosce, la sua mano scivola sui boxer e trova l’impertinente voglia che ho di lei. La accarezza saggiandone la consistenza rocciosa. A mia volta la imito tirando verso il basso l’elastico dei leggings, poi mi sollevo, la giro facendola sedere e la libero da quell’indumento e dagli spessi calzerotti che nascondevano i suoi piedi curati. Lei ricambia abbassandomi e liberandomi dai pantaloni io mi sfilo scarpe e calze, il suo sguardo fissa l’erezione che i miei boxer elasticizzati non riescono a mascherare. Accarezza il tessuto rigonfio, mi attira a se e, protendendosi in avanti comincia a baciarlo. Le accarezzo la testa e la lascio fare.
-“Ora tocca a me.”- le comunico. E mi abbasso tra le sue cosce.
-“Accomodati.”- mi risponde, scivolando in avanti col bacino e divaricando le gambe.
Ho gli occhi puntati sul suo sesso velato dal pizzo del suo intimo, mi avvicino lentamente carezzandole le cosce lisce, accosto le labbra al tessuto e lo trovo umido della sua eccitazione, appoggio la lingua sul rigonfiamento che cela le labbra della sua femminilità e ne gusto il sapore, lo succhio cercando di riempirmi la bocca di quell’aroma sessuale che mi eccita ancor di più. Le sue dita stringono saldamente i miei capelli incoraggiandomi a proseguire in quella pratica. La sento ansimare lievemente. Mi inebrio dei suoi umori per un tempo che non saprei definire. Poi:
-“Vieni qui!”- comanda, battendo con una mano sul cuscino del divano ad indicarmi dove sedermi.
-“E’ il mio turno di assaggiarti”- aggiunge con impazienza.
-“Come lei comanda, avvocato”- rispondo io ironicamente e ricevo uno “scemo” in controbattuta.
Claudia afferra l’elastico delle mie mutande tira verso il basso, io cerco di agevolarle l’impresa alzando le mie terga e finalmente tutto quello di cui madre natura mi ha dotato viene di colpo esposto ed è lì davanti ai suoi occhi a sua completa disposizione. I miei boxer volano da qualche parte, le sue mani scivolano sulle mie cosce, una mano afferra l’asta eretta l’altra prende ad accarezzarmi i guardiani del cetriolo.
I suoi occhi fissano il mio sesso, sembrano studiarlo, delicatamente le sue dita scivolano verso il basso lungo la base della prominente rigidezza facendo scivolare la pelle del prepuzio, svestendo e liberando il mio glande gonfio e pulsante. Lo scruta per un attimo, col pollice ne accarezza la punta, lì dove l’orifizio ha liberato alcune gocce di liquido prespermatico, lo spalma sulla lucida pelle della cappella pulsante. Sposta l’asta imprigionata nella sua mano e prende a leccarmi lo scroto separando con leccate decise e delicate i due inquilini che sono lì dentro racchiusi. Prende un testicolo in bocca, lo succhia e lo accarezza con la lingua mentre, con movimenti lenti e circolari massaggia l’apice del mio sesso racchiuso nella sua mano. Per non fargli un torto ripete il trattamento orale anche al testicolo gemello, poi si dedica alla turgidità della mia mascolina appendice percorrendone la lunghezza con la lingua e una volta arrivata in cima inizia a baciarne delicatamente la punta. Apre leggermente le labbra e la accoglie dentro la sua bocca, sento la sua lingua scivolare lungo il mio frenulo mentre le sue labbra si contraggono attorno al mio glande, lo succhiano. Quindi lo libera e prende a dedicarsi all’intera asta, la lecca, la bacia, la mordicchia, dall’apice alla base e ritorno tenendo il mio sesso premuto contro le sue labbra con le dita della sua mano che accompagnano lievi le sue manovre.
Dalla mia posizione la guardo mentre è intenta a farmi impazzire di piacere, ogni tanto lei solleva gli occhi mi guarda godere della sua maestria.
Ora la punta del mio uccello è nuovamente nella sua bocca, la succhia e la esplora con la lingua mentre la sua mano scivola su e giù lungo il mio cetriolo che, all’improvviso, scompare totalmente nella sua cavità orale strappandomi un mugolio di piacere. Rimane così alcuni secondi, con le labbra avvolte attorno la base del mio sesso e poi riprendendo fiato prende a pomparmi con decisione aiutandosi con la mano.
Il piacere intenso delle sue attenzioni mi provoca brividi che percorrono il mio corpo della testa ai piedi, vedo i suoi occhi scrutarmi, sembra sorridano, le accarezzo il viso e reclino la testa all’indietro, ansimando.
Poi mi piego in avanti, verso di lei, non voglio ancora venire. La invito a sollevarsi e la bacio, assaporando il mio sapore. Lei si distende su di me mentre scivolo di lato adagiandomi sulla schiena, avverto la mia erezione premuta contro il suo ventre e la sua lingua lavorarsi la mia. Le mie mani scivolano sotto l’elastico dei suoi slip e li fanno scivolare verso le cosce portando alla luce le sue chiappe tonde. Con l’indice scorro dentro il solco del suo lato B e il mio polpastrello trova le creste del suo ano. Le tasto descrivendo dei cerchi su quella corona di carne, la sento contrarre, premo, con più convinzione non offre resistenza, dalla posizione in cui sono non riesco ad introdurre più della prima falange dentro la sua cavità posteriore, Claudia emette un gemito senza staccare le sue labbra. Poi si solleva sulle ginocchia senza abbandonare il contatto con le mie labbra, si sfila definitivamente le mutandine e le butta da qualche parte.
Ora nella mia mente si fa largo la necessità di leccare la sua parte più intima, quella che sino a pochi istanti prima era celata dal prezioso indumento intimo ed ora è libera, alla portata dei miei baci.
-“Perché non ti sdrai?”- le chiedo, arrapato più che mai.
-“Cos’hai in mente?”- domanda assecondando la mia richiesta.
-“Voglio consumare la mia lingua nella tua passera.”- le confesso.
Claudia si corica e divarica le cosce una gamba fuori dal divano il piede poggiato sul tappeto, l’altra gamba sollevata con la coscia piegata ad angolo retto e il polpaccio che scavalca lo schienale del divano. Il suo sesso semischiuso è lì, umido, di fronte a me che lo ammiro estasiato, il suo dito indice accarezza il clitoride e con l’altro dito, il medio, lo scappuccia e poi prende a far scivolare le due dita avanti e indietro. Come ipnotizzato la guardo masturbarsi, eccitato più che mai, metaforicamente dai lati della mia bocca scivolano due rivoli di bava.
-“Cosa aspetti?”- mi interroga lei riportandomi alla realtà.
-“Se…sei stupenda”- balbetto riscuotendomi delle mie elucubrazioni.
-“Fammi sentire la tua lingua.”- dichiara vogliosa.
Mi piego e prendo a baciarle l’interno delle cosce salendo verso la sua ostrica dischiusa che attende le mie attenzioni, mi dilungo tergiversando con baci e leccate sulle sue cosce e sul monte di venere senza mai arrivare a contatto diretto col suo sesso. La sento ansimare ed infine esasperata mi afferra saldamente i capelli e mi strattona sino a quando non sente il contatto della mia bocca contro il suo fiore dischiuso.
La mia lingua inizia a leccarle il perineo, e salgo ad assaggiarle il punto dove le grandi labbra iniziano a dividersi guidandomi verso la sua cavità vaginale, bagnata copiosamente come lo sono le mie labbra e il mio mento, esploro quella delizia che mi viene offerta dischiusa e pronta, la lecco e la penetro fin dove riesco. Claudia inarca la schiena ed emette un gridolino di piacere sentendo la mia lingua entrare in lei dolcemente, il sapore del suo sesso è afrodisiaco e inasprisce la mia già considerevole eccitazione. Con le labbra bacio e succhio le labbra della sua vulva pregne della sua ambrosia, prima una poi l’altra e poi di nuovo la prima quindi ritorno alla gemella. Lei geme e muove il bacino, io torno nel suo solco leccandolo verso l’alto, come la prua della nave fende l’acqua del mare, così la mia lingua solca le pieghe della sua femminilità separandole ed infine raggiungo il suo pistillo. Lo succhio delicatamente, lo bacio dolcemente, quindi prendo a sfiorarlo con la lingua, la sento ansimare sempre più forte sino a quando incomincia a gemere, allora prendo a leccarle il clitoride, con decisione, descrivendo piccoli cerchi intorno a quel piccolo glande, lo bacio con più convinzione e quindi comincio a fale una sorta di pompino. Lei geme sempre più forte poi all’improvviso inarca il bacino e smette letteralmente di respirare l’unico segno vitale che percepisco è la pressione esercitata dalla sua mano premuta sulla mia nuca, che mi invita a non smettere. Non ho idea di quanto tempo passi prima che i suoi polmoni tornino a riempirsi d’aria, solo dopo avere emesso un lungo e sonoro gemito liberatorio, solo allora distolgo l’attenzione dal suo pistillo e prendo al leccarle la passera in tutta la sua presenza.
Claudia mi prende la testa tra le mani e mi attira a se piegandosi leggermente in avanti cerca le mie labbra a cui si attacca con passione.
-“Voglio sentirti dentro di me!”- ordina con enfasi.
Ho l’uccello così duro che quasi fa male, mi abbasso portando il mio pube verso il suo fiore ormai non più proibito, la sua mano afferra e guida il mio attrezzo, sento il glande entrare in contatto con la sua apertura si fa strada con facilità scivolando dentro quel corpo a lungo desiderato e ora conosciuto, giù sino a quando non ho più nulla da offrirle. La guardo, è bellissima, i suoi occhi sembrano chiedermi di muovermi dentro di lei, lo faccio con movimenti lenti, voglio sentire tutta la sua essenza stringersi attorno al mio io che ora è dentro di lei. Mi ritraggo quasi sino ad uscire da quella tana calda ed accogliente, mi fermo qualche istante e quindi lentamente torno ad esplorare la sua profondità e a fermarmi in quel dolce abisso sentendo le sue contrazioni attorno alla mia asta.
-“Muoviti, Carlo.”- mi implora, ansimando.
-“Voglio che duri per sempre.”- le confesso continuando a muovermi con lentezza.
-“Così mi fai morire.”- ammette con tono supplicante.
Piega le gambe e le appoggia alle mie spalle, la mia testa tra le sue ginocchia, i suoi polpacci spingono sulle mie scapole, in questa posizione mi sembra di scivolare un po’ di più dentro di lei. Percepisco le sue contrazioni.
-“Muoviti, muoviti, muoviti, cazzo!”- mi intima quasi urlando.
L’accontento aumentando il ritmo delle spinte, lei ansima e mi incita a darle di più, io spingo fino in fondo sino a dove fisicamente mi è concesso e mi ritraggo quanto più è possibile senza uscire dalla sua passera, quindi affondo con veemenza, sento il mio pube schiacciarsi contro il suo sesso le mie palle cozzare contro le sue chiappe. Aumento il ritmo e la forza delle spinte, Claudia non ansima più ora geme con crescente intensità il livello sonoro si alza ed inizio a godere anch’io. Affondo dentro di lei con forza, i nostri gemiti sono accompagnati dal sonoro sbattere delle mie cosce contro le suo chiappe. Percepisco nel mio basso ventre il diffondersi del consueto calore che precede l’estasi, i suoi gemiti sono quasi un urlo, la trafiggo con impeto quasi violento sento il mio piacere espandersi dal ventre alle gambe e all’improvviso il silenzio, Claudia ha smesso di respirare in un rantolo ha piegato la testa all’indietro, io continuo a muovermi dentro di lei e in un attimo le mie gambe si fanno di burro, il respiro mi si strozza in gola ed esplodo dentro il suo ventre liberando tutto me stesso nella sua accogliente femminilità che percepisco contrarsi attorno al mio carnoso cilindro come se volesse spremerlo per accogliere ogni goccia del mio sperma.
L’orgasmo ci ha colti quasi all’unisono, riprendiamo fiato abbracciati. Poi quando il respiro si è regolarizzato ci baciamo, con tenerezza e a lungo, io che ancora sono dentro di lei percepisco il defluire della mia erezione e anche lei ne è consapevole ma entrambi non ci liberiamo da quell’abbraccio.
Ci ricomponiamo appagati, nudi, abbracciati, portiamo a termine lo scopo lavorativo della mia visita. Mentre rileggiamo il documento e gli appunti la mano di Claudia accarezza le mie aree erogene per eccellenza, mentre il mio braccio le passa dietro la nuca e la mia mano gioca col suo capezzolo.
-“Dove eravamo rimasti, prima che il lavoro ci interrompesse”- mi chiede sorridendo maliziosa.
-“Mi sembra stessimo ansimando e gemendo”- le rispondo.
-“Appunto!”- esclama lei.
E il mio uccello scompare tra le sue labbra. Mentre la sua lingua ispeziona ancora una volta la consistenza del mio essere maschio, io mi ritrovo a pensare a quante altre pratiche ho sulla scrivania da sottoporre alla sua supervisione.
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6 anni fa
masaraj,
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Ultima visita: 8 mesi fa
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Miss e la bambola
M:_Ciao stellina, entra pure. Ma come ti sei ridotta? Sei proprio senza speranze, così proprio non va.
Entro e mi accompagna in una camera dove mi fa rimanere in piedi davanti a lei.
M:_Ecco, ora togli questi stracci da ragazzo, che non si addicono alla tua essenza. Via la maglietta... Uhm... sei meno in forma oggi, ti sei data alla pazza gioia eh? Non va bene! Vuoi diventarmi una scrofa anche in apparenza? Sù, via anche il resto forza! Fammi sentire come siamo messe qui...
Con delicatezza mi controlla il plug che mi aveva inserito il giorno prima, ormai non mi dava più fastidio nonostante fosse grande quanto una mela, provo un po' di piacere mentre lo muove un po' per vedere se è lubrificato e si compiace di notare che ho mantenuto tutto pulito, lubrificato e dilatato come piace a lei.
M:bene, noto con piacere che almeno hai fatto i compiti, oggi allora ci dedicheremo a vedere se è servito allo scopo. Ora metti questo, l'ho conservato proprio per quest'occasione speciale!
Mi fa entrare in un vestitino da scolaretta giapponese, mi è sempre piaciuta la sua passione per il manga e il cosplay, a quanto pare a lei piace vestire anche le sue schiavette. Le mutandine fucsia hanno un'apertura dietro, molto ampia, il ché mi fa intuire che questa volta ha intenzione di sfiancarmi davvero. La minigonna è praticamente poco più di una cintura, e la maglietta aderente lascia intravedere il reggiseno rosa che mi ha allacciato sotto. Apre un'anta a fianco a quella dei vestiti e ne estrae una chioma viola a caschetto, che mi sistema con la cura di chi sta preparando una principessa, solo che in questo caso sta solo prolungando la propria attesa, per pregustarsi tutto con calma mentre pianifica il da farsi. Io rimango docile mentre mi guida con le sue mani mettendomi in posizione come un manichino, per farmi indossare le autoreggenti bianche e le scarpette viola.
M:_Ecco qua, adesso sembri proprio una bella ragazzina appena uscita dalla maturità. Direi che è ora di smetterla con gli esercizi e lo studio, e di darsi alle cose serie, non credi?
S:_Certo miss, sotto la sua guida che spero di seguire come meglio le aggrada, confido di raggiungere l'obiettivo di diventare la sua bambola preferita.
M:_ma che carina che sei, dai vieni che adesso iniziamo a giocare, so che in fondo non vedi l'ora, maialina che non sei altro!
Mi accompagna in un'altra stanza piuttosto scarna, con due armadi rosa decorati con motivi floreali, nei quali tiene tutti gli strumenti con i quali gioca con le sue bambole, ormai mi è tutto familiare, ma aspetto come sempre che sia lei a muovermi e a guidarmi, come le piace fare, come se fossi un manichino. Mi guida verso quello che chiamo il legatoio, che usa quando deve giocare seriamente, nel caso che le sue bambole comincino ad agitarsi o a muoversi troppo le piace tenerle ben ferme con cinghie e corde che impediscono loro qualsiasi movimento, rendendole praticamente inermi e spalancate davanti a qualsiasi perversione le passi per la testa.
M:_non ti spaventare stellina, è per il tuo bene, so che vuoi diventare una brava bambola, ma per questo devi passare un po' di tempo qui, in modo da abituarti.
Per prima cosa mi sistema piegata in avanti con la testa all'altezza delle ginocchia, appoggiata al cuscino del legatoio. Assicura il mio busto con una cinghia molto larga, che mi copre quasi metà schiena e mi tiene incollata al legatoio. Già così non riesco a muovermi molto, ma so che a lei non basta. Con delicatezza mi solleva le gambe, applica delle cinghie alle caviglie e le assicura alla cinghia più grande in modo che rimangano sollevate da terra, ora sono in una posizione che è equivalente all'essere accucciata, ma quasi a testa in giù.
Prende una corda e assicura le ginocchia al legatoio, ora dal busto in giù è come se fossi letteralmente pietrificato, sento il plug sistemarsi nel mio buchetto largo, so che le piace questa posizione perché quando toglierà il plug il mio buco rimarrà spalancato davanti alla gioia dei suoi occhi mai stanchi.
Ora mi si pone davanti e mi assicura un cuscino comodo sotto il mento, prima di passare la corda su spalle e avambracci, immobilizzandomi completamente alla sua mercé.
M:_bene stellina mia, ora possiamo cominciare. Cerca di fare la brava e avrai un premio quando avrò giocato con te, se sarò contenta.
La sento già armeggiare con il plug dietro, lo sta girando per prepararmi all'estrazione, ma non mi spaventa perché lo sento girare davvero comodo ormai.
M:_ma senti che robe! Sei proprio cresciuta bene stellina!
Lentamente ma con decisione estrae il plug, e sento distintamente un "plop", seguito dalla sensazione dell'aria all'interno del buco. Dev'essere davvero spalancato, penso, e la conferma mi è data dal suo silenzio prolungato, so che sta contemplando la scena.
Sento che sta infilando i suoi guanti, dopo qualche attimo senza che dica una parola sento che introduce le dita e comincia a giocare un po', credo con entrambe le mani... sì, decisamente con entrambe le mani. Sento che sta tirando con tre dita per mano, allargando il buco per bene. Sento che sta inserendo qualcosa di freddo...
M:_questo è per tenerti aperta per un po' stellina, così posso lubrificarti bene anche in fondo
Sì, lo sento che entra e una volta in posizione viene allargato per bene, sono quasi al mio limite... mio dio, sento l'aria fresca fin dentro! Credo che me l'abbia proprio spalancato per bene stavolta, sento tirare tutto... Ed ecco che arriva, una sensazione fredda che scende in profondità, sento che mi sta colando dentro un sacco di lubrificante... ma quanto ne mette? Che sensazione, sembra che voglia riempirmi completamente... Ecco, ora si ferma.
M:_mi raccomando, rimani rilassata. Se solo provi a muoverti e a rovesciare il mio lavoretto, non la passerai liscia!
S:_certo miss, ce la faccio
M:_ma che brava stellina, continua così e il tuo premio si avvicinerà sempre più.
Mentre mi parla, la sento prendere qualcosa, e non ho nemmeno il tempo di pensare che sento subito entrare qualcosa di morbido e lungo...
M:_questo è per distribuire bene tutto il lubrificante stellina, brava così.
Mi sento penetrare in profondità, non è grosso ma sento che scava in fondo, sempre più in fondo... ora lo sta muovendo avanti e indietro, sento scorrere tutto e sento le mie parti più interne stimolate dal suo gioco, comincio a gemere un po', e la sento sorridere come intenerita dalla cosa. Continua così per un po', aumentando sempre più il ritmo, fino al punto che sento scorrere un sacco, probabilmente lo sta inserendo ed estraendo continuamente per tutta la sua lunghezza... Ma quanto lungo è?!?
M:_ok stellina, sembra essere tutto a posto ora.
Sento che mi toglie il divaricatore, il buco non sembra chiudersi per niente, e mentre mi passa davanti per appoggiare i giocattoli, riesco a vedere che ha usato un coso che è lungo quasi quanto un braccio, sottile ma decisamente lungo! Cavoli... Mi sa che oggi sarà dura, chissà cos'ha in mente...
Senza dire una parola, torna dietro di me e comincia a giocare con le dita, in poco tempo sento che sta dilatando, segno che sta cercando di inserire la mano. Oh, beh, a questo punto speriamo che vada tutto bene, l'ultima volta ci ho messo un sacco ad abituarmici, mi ha fatto male tutto il giorno dopo!
S:_uh...
M:_eee dai sù, non vorrai dirmi che è troppo, ieri sembrava ti fossi abituata
S:_sì miss, mi piace così
M:_bene, che brava che sei, è entrata bene sai? E sento tutto così morbido qui... Sei un tesoro stellina mia
S:_grazie miss
Sento che si muove delicatamente, un po' ruotando la mano, un po' avanti e indietro, poi pian piano sento che la tira indietro un po' di più, e torna dentro, sempre lentamente, ma senza fermarsi. Pian piano si muove in modo da far quasi uscire le nocche e poi rientrare, sento il buco dilatato come non mai, credo che abbia la mano chiusa a pugno... Ora sta aumentando la velocità, sento che il buco si è abituato ormai, si sta muovendo agevolmente ruotando e stantuffando, ora rallenta e cerca di uscire con tutto il pugno, cerco di trattenere i gemiti quando estrae
M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai?
ora la sento che rientra, lentamente... passa le nocche e subito estrae, e continua a rifarlo sempre più velocemente, entrando ogni volta sempre più in profondità, sento che ora quando entra chiude il pugno per estrarlo con decisione, riesce a far tutto così bene che il mio buco si abitua subito... o sono le sue "cure" ad avermi resa così "disponibile"? Resta il fatto che ora la sento entrare e uscire a pugno chiuso, fino al polso, al ritmo di una scopata dolce. Mi escono dei gemiti che non so trattenere, mi si sta sciogliendo la mente nel piacere come se fossi in un mare di crema, con la mia miss che mi scopa il buco con i suoi pugni...
M:_ma sentila, la mia maialina! Non hai un minimo di ritegno eh? Cerca di contenerti o niente premio!
Ora rallenta e si ferma, estrae con calma l'ultimo pugno e torna all'armadio, sento un rumore di cinghie e di metallo, probabilmente sta indossando il suo strap-on.
M:_oggi c'è una sorpresa per celebrare l'evento stellina, preparati
Mi passa davanti con quello che sembra avere il diametro di un braccio attaccato allo strap-on. Non so cosa pensare, a questo punto non posso più fare nulla che mi possa sottrarre all'impalamento. Una mera considerazione è la fortuna che abbia scelto qualcosa di non troppo profondo, a occhio direi sui 30cm, all'inizio non è così grosso, ma poi circa a due terzi si allarga parecchio; sembra un enorme tentacolo conico che sussulta come un serpente a ogni suo passo. Senza dire una parola mi cammina dietro, sento scorrere dentro una cascata di lubrificante che mi scivola all'interno riempiendo ogni profindità raggiungibile, è ancora tutto ben dilatato per fortuna.
M:_ora rilassati, iniziamo...
Sento entrare la prima parte, scivola dentro come se fosse risucchiato, non sembra così enorme in effetti. Poi però si blocca, c'è un ingrosso che sento spingere sul buco che è già ben dilatato, è così grosso che sento la mia miss prima appoggiarsi con il suo peso, poi prendere le maniglie del legatoio per tirare e fare forza, quando ad un certo punto sento il buco cedere lentamente per accogliere in profondità l'ultimo terzo del biscione, avrà almeno sette o otto centimetri di diametro. Mi sento impalata, non riesco a muovere un muscolo, incollata al legatoio cerco di non gemere, mentre mi sento scavare, quando percepisco le sue anche ricoperte di latex appoggiarsi a me. È entrato fino in fondo!
M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai? Ora tieni duro che ci divertiamo un po'.
Ora comincia lentamente ad andare avanti e indietro, badando bene a non far uscire la parte grossa in modo che il buco si abitui a quella dilatazione estrema. Non ho mai preso niente di così grosso,
sento che scava in profondità dentro di me e mi dilata il buco come mai prima d'ora. Piano piano riesco a rilassarmi di più, e lei, sentendo una minr resistenza, prende ad aumentare la velocità sempre di più, senza fermarsi, ora mi sta praticamente scopando come se fossi la puttanella di un camionista, spingendo a un ritmo frenetico e affondando il tentacolo gigante nelle profondità del mio buco, mentre a ogni mio gemito ride come divertita dalla scena che lei stessa ha architettato con soddisfazione.
Piano piano rallenta il ritmo, dopo quello che sembra un tempo infinito. Da quanto tempo sono lì? Ore? Giorni?
M:_ma guarda la mia stellina che è stanca! Ma scommetto che ti sei divertita a godere come una maialina, dico bene?
S:_sì miss, grazie
M:_ci avrei giurato... Ma dai, devo dire che sei stata brava, posso dire che ti meriti il premio
Piano piano estrae il mostro, sembra che le mie profondità cerchino di trattenere quell'enormità risucchiando e muovendosi mentre esce, provocandomi moti di piacere che mi fanno fremere il corpo. se non fossi legata credo che le mie gambe cederebbero sotto il piacere, come sciolte.
Ora mi massaggia bene con le mani, aggiungendo lubrificante ed entrando con una mano alla volta, ormai così agevolmente che sembra un dolce massaggio rispetto a prima. La mia dilatazione dev'essere assurda vista da lì. Ora la sento armeggiare con qualcosa di metallico...
M:_questo è un po' più grande del precedente stellina mia, ormai sembri lo scarico di una grondaia. Dai che è quasi finita...
Sento l'acciaio freddo entrare, non troppo in profondità, mentre con quella che credo sia una vite mi allarga a dismisura il buco, fino al punto in cui potrebbe entrare di nuovo il mostro di poco fa. Con la mano lubrificata entra e spalma sulle pareti di quella che ormai è una piccola caverna, un sacco di lubrificante. Chissà cosa vuole fare adesso, sono un po' eccitato e un po' agitato, lei lo sente, e se ne compiace.
M:_stai tranquilla stellina mia, ti ho detto che avresti avuto un regalo e così è, ti ho preparato la cena con le mie manine, e ora, visto che hai fatto tanta fatica per me, ti ricompenserò imboccandoti fino a quando sarai sazia. Contenta?
S:_sì miss, grazie
M:_ne ero sicura. Aspetta qui, vado a prendere la tua cena e torno. Non ti muovere mi raccomando!
Ed esce dalla stanza ridendo sarcastica.
Torna poco dopo con dei contenitori in ceramica coperti, e me li appoggia davanti. Immediatamente ho la conferma di cosa pensavo che volesse fare...
M:_ora facciamo un bel giochino io e te, stellina mia. La tua bocca è bella spalancata, l'ho preparata a dovere perché tu possa saziarti con tutto il cibo che ti piace, perciò iniziamo subito; scegli una delle terrine, e io ti imboccherò con tutto quello che c'è dentro.
S:_...
M:_sù sù, lo so che hai tanta fame stellina, non essere timida, l'ho fatto per te, non vorrai dirmi che non hai fame?
S:_miss, ho tanta fame, la prego mi sazi, non vedo l'ora di assaggiare i suoi piatti...
M:_così mi piace, quale vuoi mangiare prima?
S:_la seconda
M:_bene. Guarda un po' cosa ti ho preparato: Spaghetti! E visto che ti piace tanto, li ho preparati con il lubrificante che preferisci, ce n'è davvero tanto come puoi vedere, so che sei una golosona e ho voluto accontentarti, ti piace?
S:_sì miss, moltissimo
M:_oh, che tenera che sei... dai sù, mangia
Quindi mi si mette dietro e inizia a prendere manate di spaghetti e a ficcarmeli dentro il buco, ma ci staranno tutti? È praticamente un piatto abbondante, non è possibile... Sento che con la mano spinge in profondità, facendo scivolare gli spaghetti fin nei recessi più interni del buco
M:_ma guarda la mia stellina che brava, non si vedono più i primi bocconi! L'hai mandato giù tutto d'un fiato eh? Maialina che non sei altro!
E continua a gettare spaghetti a manate, fino a riempirmi il buco, per poi spingere con il pugno per farli entrare in profondità.
M:_che brava la mia stellina, hai mangiato tutto! Adesso dimmi, sei sazia?
S:_no miss, ho ancora fame
M:_così mi piace, lo immaginavo. Per questo ho preparato tante cose per te. Cosa vuoi mangiare adesso?
S:_la prima
M:_uuuh che ingorda la mia stellina, vuoi mangiare già il dolce? Uff, e va bene ti accontento. Ho preparato per te un'intera tortina di yogurt gelato, sei contenta?
S:_sì miss, molto
M:_bene allora, dai che ti imbocco
Sento la crema freddissima entrare assieme alla sua mano, la "tortina" sarà per almeno quattro persone, mi sembra impossibile che entri tutto... e invece sento che spinge, gli spaghetti in fondo li sento muoversi verso le profondità, mi sta riempiendo davvero!
M:_e brava la mia stellina, dai sù che devi mangiare tutto! Adesso cosa vuoi?
S:_la quinta
M:_bene, so che adori le uova sode e te ne ho preparate una decina, così ti rimetti in forze!
Praticamente le sto facendo da canestro, mentre getta le uova una ad una facendole cadere nel buco aperto, per poi spingerle in fondo con la mano.
M:_ma che ingorda! Scommetto che hai ancora fame eh? Quale vuoi?
S:_la quarta
M:_ah, questo è il contorno: insalata di piselli, fagioli e mais, con salsa di lubrificante che ti piace tanto
E qui prende un imbuto e comincia a versare una terrina di insalata "lubrificata" nella caverna, aiutandosi a farci stare tutto con un dildo della misura dell'imboccatura. Sono allo stremo, sento che non ci può stare più niente, lei se ne accorge
M:_eh, sei un'ingorda, guai a te se adesso butti fuori, mi arrabbio sai!
S:_no miss, ancora la prego
M:_così va meglio. Devi rimetterti in forze dopo le fatiche di oggi. È rimasta l'ultima, vuoi sapere cos'è?
S:_sì miss, ho fame
M:_ma il tuo piatto preferito stella! wurstel bavaresi extra large! Te ne ho preparati quattro dei più grossi che il macellaio mi ha trovato, ti piacciono?
S:_sì miss, ne voglio ancora!
M:_però questi te li devi gustare bene, togliamo questo coso che così te li prendi come si deve
Lentamente svita il divaricatore, tenendo il cibo dentro con la mano e facendo scivolare lentamente l'acciaio su per l'avambraccio, in modo che il buco si chiuda leggermente attorno al suo polso. Poi lentamente estrae la mano, badando a lasciare dentro ogni briciola di cibo, io faccio del mio meglio e fortunatamente non esce nulla. Poi senza che io abbia il tempo di realizzarlo, infila a forza il primo missile facendomi sussultare.
M:_piano, vuoi ingozzarti? Lo so che ti piacciono, maialina!
Poi il secondo, praticamente sparato dentro, e poi il terzo, che inserisce allo stesso modo. Infine sento entrare la punta del quarto, seguita dalla sua mano che lo tiene. Inserisce tutto il pugno e spinge il cibo ancora in profondità. Sono davvero stupito che ci stia ancora tutta la sua mano... ma credo che sia parte dei suoi piani. Infatti si alza e va verso l'armadio.
M:_brava la mia stellina! Adesso facciamo in modo che non esca niente, così digerisci per bene. Sarai sazia adesso, dico bene?
S:_sì miss
M:_Mi fa piacere vedere che ti sei finalmente messa in testa come si debba stare in casa mia, sono proprio felice. Ecco, tieni...
Sento entrare una cosa enorme che si allarga, si allarga un sacco, è quasi come il mostro, ma appena penso di cedere, ecco che si restringe di colpo... è un plug enorme! Viene immediatamente risucchiato dentro dal grosso diametro, spingendo tutto il cibo in profondità. Il collo è talmente stretto che nonostante sia pieno di tutto quel cibo, mi è impossibile spingere a sufficienza per farlo uscire. Dev'essere estratto con l'aiuto di una mano che lo tira, ma dubito che la mia miss abbia in mente di estrarlo così presto.
Mi sento ripieno come un tacchino, mentre piano piano mi libera dal legatoio, mi asciuga e mi pulisce tutto attorno al buco, e mi rimette in piedi. Se non fosse per i cinque piatti di cibo che spingono contro l'insormontabile plug, dilatando le profondità del mio buco come niente mai prima, potrei anche riuscire a sembrare una scolaretta per bene, ma in questo stato devo davvero fare del mio meglio per compiacere la mia miss. Mi guarda soddisfatta, mentre mi scivola dietro abbracciandomi teneramente... Ma poi appoggia un ginocchio sulla base del plug, spinge e allo stesso tempo stringe le braccia attorno alla mia pancia, facendomi gemere da un misto di dolore e piacere. Poi si allontana e mi lascia lì inerme, va a prendere un collare e me lo allaccia addosso, assicurandoci una catena con la quale mi guida in giro per casa, fino a portarmi in una stanza vuota con una gabbia nella quale mi rinchiude, legandomi le mani alle sbarre per evitare che mi tolga il plug. Rimane lontana per un tempo interminabile, sembrano passare ore sotto quella tortura, ogni mio movimento fa sì che tutto spinga per far uscire tutto, ma il plug regge molto bene, il mio buco si è ormai stretto attorno al collo e rimuoverlo sarà un'impresa.
Ma ecco che entra nella stanza con due amiche, mi riportano nella stanza del legatoio mentre la mia miss si vanta della sua schiavetta molto capiente, e invita le amiche a provarmi. Incredula, vengo legata nuovamente, immobile e alla mercé di tre sadiche. Sento tirare il plug e a mia volta cerco di spingere per farlo uscire, quando uno schiaffo della mia miss mi avvisa che lei non vuole che esca nulla. A quel punto cerco di tenere il più possibile, ma quando il plug viene estratto inevitabilmente escono due dei quattro wurstel che contenevo alla fine di tutto quel cibo.
In tre si mettono a ridere e a schernirmi, la miss mi dice che verrò punita per questo, e senza troppe cerimonie mi rimette dentro a forza entrambi i wurstel in un colpo, con tutto il pugno, spingendo in fondo tutto quanto stava per uscire.
A questo punto il legatoio viene girato sul perno dove sta montato, ed io finisco per assumere una posizione verticale, come se fossi accucciato, ma legato e sospeso. Mentre una delle amiche mi tiene tappato il buco con un pugno, non senza divertirsi a ruotare e stantuffare, vedo con sgomento che la miss con l'altra sua amica trascinano sotto di me un dildo meccanico corto, delle dimensioni di una lattina di quelle strette. Sento la mano dentro aprirsi e accogliere il dildo, uscendo piano per non trascinare il cibo. Ora si allontanano tutte e tre, e con il telecomando azionano lo stantuffo che parte lentamente, ma presto sento il movimento accelerare, la miss mi intima di trattenere o sarà peggio per me, ma ad un certo punto il movimento veloce stimola troppo ed escono di nuovo i due wurstel, sono troppo dilatato perché il dildo riesca a fare da tappo. A questo punto, prima che mi renda conto dell’errore commesso, sento la miss
M:_Metti al massimo.
Immediatamente sento il mio buco sconquassato da quella che è l’entrata e l’uscita per intero del dildo alla velocità di una vibrazione. La stimolazione è così forte che sento uscire prepotentemente ogni pezzo di cibo che mi è stato inserito, tra le risa a profusione della miss e delle sue amiche. Dopo un minuto che mi è parso un’ eternità, sento un liquido freddo spruzzato con violenza dal dildo per raggiungere le profondità e far uscire anche il più piccolo granello di cibo rimasto, senza il minimo cenno a rallentare il dildo continua a stantuffare spruzzando acqua e lubrificante per interminabili minuti, mentre le mie padrone decidono cosa fare di me in seguito.
La macchina infernale viene spenta, e sento le miss deridermi per il mio stato pietoso. D’un tratto una delle due amiche vuole provare a rifare il gioco, e terrorizzato vengo nuovamente ruotato col legatoio a testa in giù…
Passano ore interminabili, mentre vengo riempita, svuotata e ripulita per altre due volte, quando alla fine, distrutta e dilatata fin dove possibile, vengo rimessa a testa in giù per l’ultima volta.
A:_direi che è ora di riporre la nostra bambolina ripiena, che ne dite?
M:_certo, ma non vorrete mica lasciarla così, rischiamo che si restringa, poi ci tocca rifare tutto da capo
A:_hai ragione, ho capito al volo. Vado a prendere il tappo.
Vedo tornare l’amica con quello che sembra essere un serpentone molto flessibile, del diametro di un braccio ma soprattutto lungo come un braccio! E come se non bastasse alla base si ingrossa il doppio, finendo con un collo dello stesso diametro della lunghezza e una base. È un enorme e lungo plug!
L’altra amica lubrifica bene l’entrata e con entrambe le mani spalanca impietosa il mio buco. La miss inizia quindi a versare un litro di lubrificante molto denso che scende in profondità grazie alla dilatazione estrema che ho subìto. A quel punto sento entrare il plug gigante, sempre più in profondità, mi sembra incredibile che una cosa simile mi stia riempiendo a tal punto. È come se stessero inserendo ancora cibo, ma lo sento scorrere in profondità molto più velocemente, ben lubrificato ed enorme. Quando penso di non farcela, sento il buco allargarsi oltremodo, mentre l’amica spinge l’ultima parte che entra in uno schiocco umido, stringendosi e impedendomi di espellerlo. Vengo ruotato diritto, e per istinto sento le profondità spingere per far uscire il tappo, che però è talmente in profondità e ben stretto alla base, che alla fine si rivela tutto vano.
Tra le risate delle amiche, la miss mi slega e mi rimette in piedi. Riesco a malapena a camminare con il mio buco così pieno e dilatato, e mentre mi mette il collare, la miss spiega alle amiche:
M:_allora, direi che la puttanella è stata promossa a bambolina ufficiale del gruppo di cucina. Che ne dite?
A:_per noi va bene, gli incontri GIORNALIERI sono sempre divertenti quando le bambole sono così ben fatte.
A:_si, sono sicura che col tempo potremo farci stare anche più cibo, le altre del gruppo non vedono l'ora di provarla!
M:_e sia allora! Abbiamo la bambola! Avvisate le altre, da domani ci ritroveremo tutte e quindici ogni giorno, per iniziare penso che faremo dei turni di tre al giorno, mentre le altre osservano e commentano. Alla fine, la migliore riceverà in premio questa bambola tutta per sé, per tutto il tempo che vorrà. Chissà quanto potrà contenere a quel punto…
A:_già, non sto più nella pelle!
A:_a domani
M:_a domani mie care
M:_bene stellina, sono proprio contenta di te. Sei stata promossa a pieni voti dalle due più severe, sono sicura che le altre ti adoreranno. Ora vieni, ti ripongo in gabbia che de i riposare.
S:_si miss.
Sono completamente alla sua mercé, incapace di reagire o di fare alcunché, in quelle condizioni. Posso solo fare ciò che mi chiede, e prima o poi, se sarò brava e lei soddisfatta, mi libererà. Forse.
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6 anni fa
experiman,
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66 candele verso il cammino della perdizione...
66 candele disposte sulla scaletta che portava al nostro appartamento,un cammino riservato a due bellissime troie portate dai loro compagni cuck al branco di Gangbangbologna...Sopra questo cammino dei peccati...dieci bull nascosti nella penombra,nudi con i cazzi eretti e pronti a entrare nelle bocche delle belle porche...Tensione nell'aria...e in quel misto di oscurità...dieci orecchie in tensione per sentire il calpestio dei tacchi salire i gradini di legno...Le verge tese aspettavano chi le doveva sfamare...Ecco...quel classico e divino calpestio segnale dell'arrivo delle troie alla monta.Tic,tic,tic...eccole li paventarsi nella penombra due stupende figure femminili,alte come dee...imperiali...una musica in sottofonfo e via...subito un ballo sensuale tra loro...Due corpi femminili che si aggrovigliano...si uniscono...Fiona che si china,toglie le mutandine a Lulù e incomincia a leccarli la figa...Noi intorno come lupi...pronti a sbranare le pedre...i cazzi pulsavano volevano entrare dentro quei corpi che continuavano a muoversi in un amplesso bisex...Eccitazione incredibile nell'aria...avere davanti a pochi cm due due divine che si leccavano a vicenda...Poi Fiona...come a prendere contatto con tutti noi...è passata a uno a uno a stringerci il cazzo e a segarlo un attimo...come per un segnale di intesa,di comprendere quanto era riuscita a farci eccitare...Anche Lulù ha seguto il suo esempio...Ci siamo alzati dai divanetti e abbiamo accerchiato le due porche...Hanno incominciato a succhiare a destra e a sinistra...speccatolo divino vederle prendere tanti cazzi...E' incominciata la monta...animale,cazzi che entravano e altri che uscivano...Lulù e Fiona indemoniata volevano cazzi in tutti i buchi...Vedere queste stupende dee ci ha riempito di forza...i culi sono incominciati ad essere preparati...con olio speciale...e via magnifiche doppie con le cavalle che saltavano sui cazzi...Qualcuno non ha resistito alla situazione super eccitante ed è esploso sul corpo di Fiona...Meraviglia a questo punto...Lulù si è avvicinata e in un altro groviglio bisex ha incominciato a lesbicare con la sua amica...Estasiati noi singoli le abbiamo lasciate stare...per poi ripartire a montarle anche dietro con una forza e una deciosione incredibile..Una monta senza sosta con i bull che si ruotavano,coordinati e quei culi a pecorina che venivano aperti dalle verghe dure...Altre esplosioni abbondanti stavolta sul corpo di Lulù e Fiona che ricambia strusciandosi su di lei come una gatta in calore...Tutti e dieci bull le hanno possedute come troie in calore...sono venuti su di loro...Il cammino della perdizione è riuscito veramente alla grande...le due troie sono state confessate dai nostri cazzi...
3011
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6 anni fa
Gangbangbologna2018, 44/39
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Un trio indimenticabile - quarta parte
La mattina successiva era una nuova era per la nostra coppia. Mi sono alzato per primo, subito dopo una doccia, sono andato a preparare la colazione. Mi sentivo bene, perfettamente, con la certezza di aver aperto un angolo della nostra personalità, fino a quel momento assopito.
Virginia si unisce a me un po' più tardi, ci baciamo a lungo, teneramente. Mi sussurra il suo amore. Sento la sua forza sessuale, intensa, presente in profondità dentro di lei.
Antonio, dopo la doccia, si unisce a noi. Assaporiamo la nostra prima colazione insieme.
Virginia, bevendo un caffè, inizia la discussione sulla serata precedente, e dice: «come vedete il sequel, miei cari? Che mi dici tu Antonio?» e poi continua, passando lo sguarda da uno e l'altro, sperando di vedere nei nostri occhi la stessa sua lunghezza d'onda «… ve lo sto chiedendo perché vorrei rispettare le vostre decisioni … se volete … ci si può fermare qui …»
Antonio, risponde così: «Ma, devo dire, siete troppo attraenti, mi sento davvero bene con voi ... questa prima esperienza con un uomo mi è piaciuta …. da quello che ho visto, credo, che anche per voi è così. Non pensavo che fosse possibile, tutto era molto naturale, inoltre, non ho visto nessuna reazione contraria sia in me che in voi. Si ha l'impressione che tutto questo sia parte della nostra natura umana. Virginia, sei assolutamente sublime …. e vorrei anche imparare a farti godere e darti il massimo piacere possibile.»
Luca: «Antonio, sei stato molto rispettoso, ma lo sapevamo già, ti sei preso cura della mia piccola Virginia, e ti ringrazio per questo. Sì, all'inizio ammetto di avere avuto un po' di apprensione nel condividere Virginia con te. Ma fin dai primi minuti tutto era perfetto, tempismo, condivisione, ambiente, sensazioni …. Sì hai ragione quando dici che era naturale. Sapevo che l’idea di altri uomini non mi infastidisse, ma era solo un pensiero, lo conferma a me l’evento reale. Da parte mia, vorrei continuare.»
Virginia: «Io vivo un sogno. Da parte mia, … Sì... mi sento pronta a condividere me stessa completamente tra voi due. Mi piace darmi a voi senza limiti. Antonio sei stato un grande amante, non credo che mi sbaglio nel dire che continuerà così. Mi sento pronta.»
E continua così Virginia: «Sarà tutto come prima nella nostra amicizia e nei rapporti con gli altri nostri amici …, tranne le nostre serate che organizzeremo di tanto in tanto … io già mi sento pronta per il prossimo incontro…»
«Ottimo» afferma Antonio «Mhhhh …. anche io sono già pronto …. ed ho intenzione di godere della nostra relazione già ora».
Virginia viene verso di noi, si toglie l’accappatoio e si ritrova nuda di fronte a noi. Vediamo il suo corpo perfetto, i suoi grossi seni ben alti arroccati, i suoi splendidi capezzoli appetitosi, i fianchi femminili, la sua pelle seducente e dorata.
Lei va a cavalcioni su Antonio, offre i suoi seni. Lui li bacia mentre le sue mani accarezzano il suo corpo e le sue gambe.
Lei prende il suo cazzo in mano e lo masturba con intensità.
Io mi avvicino e, mescolando le nostre bocche baciandoci, appoggio il mio pene sulla schiena di Virginia.
La voglia di sesso cresce tra di noi, quindi ci trasferiamo nella stanza da letto. Ci rotoliamo sopra il letto e ci baciamo.
Siamo, io e Antonio, inginocchiati davanti a Virginia distesa sul letto, lei allarga le gambe e ne appoggia una sulla mia spalla e l’altra su quella di Antonio …. è superba, davanti a noi, con le gambe completamente allargate, la sua bella fessura, con le labbra morbide, è lì, in tutta la sua bellezza, davanti ai nostri occhi, e pronta a ricevere attenzioni.
Invito Antonio ad assaggiarla. Ben presto gioca con la sua lingua, passando dal piccolo foro al clitoride, mentre Virginia mi succhia il cazzo con mio enorme piacere. Poi mi piego e, chiudo la distanza tra i nostri corpi, vado verso il sesso di Antonio, fino a introdurlo nella mia bocca, lo pompo con grande piacere di entrambi. Formiamo un 69 ha tre molto caldo.
Virginia mi guarda succhiandomi, lei mi sorride mentre la mia bocca viene e va sulla bella minchia dura di Antonio.
La guardo diritto negli occhi, Virginia accarezza la testa di Antonio mentre la sua lingua e le dita la portano a gemere dal piacere.
Nella sua posizione, Antonio allarga le gambe e posso accarezzargli i testicoli nello stesso tempo che lo pompo. Dopo qualche attimo, prende la mia mano e la allunga tra le sue natiche alzando la coscia per liberarmi la strada … io capendo le sue intenzioni …. gli solletico, con il dito, il suo piccolo foro, poi con la mia lingua, introducendomi tra le sue gambe, lo raggiungo per lubrificarlo bene per preparare l’introduzione del dito.
E lui: «Ohhhhh … sì Luca ….. continua …. ora si che scivola bene in me»
Virginia, a questa esclamazione di Antonio, si alza e guarda la scena, avvicina la sua testa verso di noi per non perdere una briciola dello spettacolo delle mie dita scivolare dentro Antonio.
Io, prendo il suo cazzo in profondità nella mia bocca, assaporando il suo prepuzio, giocando con la mia lingua. Sento la premessa di godimento, salata sulla mia lingua. Lo masturbavo più forte giocando con la mia lingua e le mi labbra, e ritmicamente facevo scivolare il mio dito più in profondità nel suo culo.
Dissi: "Antonio, ti piace ……, eh?"
E lui: "Ohhh yeah …. moltissimo ... sto per venire se continui così!"
Io continuo, sperando che la mia attività possa far godere il nostro amico, ora con un ritmo più lento e poi aumentando la velocità e l’intensità dei miei movimenti.
Vidi Virginia che si riposizionava di nuovo davanti ad Antonio, proponendogli di leccare la sua figa. Dopo qualche minuto, improvvisamente, senti che i gemiti di Virginia aumentavano e diventavano sempre più sonori, il suo orgasmo arrivava sotto i colpi della lingua di Antonio sul suo clitoride.
Lei si abbandona … riprendendo, successivamente, i sensi. Il suo respiro ritorna normale dopo il forte piacere.
Nel frattempo, io ho smesso di giocare con il culo del mio amico, aumentando l’intensità della mia attività sul sesso di Antonio, leccando intensamente il suo prepuzio.
Ero di schiena rispetto a Virginia, Antonio è davanti a me ... mi trovo circondato dai miei partener. Virginia accarezza il mio cazzo. Io continuo a succhiare Antonio, lentamente per non farlo venire troppo velocemente.
Antonio, girandosi, prende il mio sesso e lo colloca tra le sue natiche. La sensazione è completamente diversa rispetto a una donna. Lui inizia un movimento, andare e viene, con il suo bacino, che continua a farmi indurire il cazzo. Poi, prende il mio uccello in mano e lo trascina sul suo piccolo buco e lo adagia delicatamente su di esso.
Io, chiedo: «Antonio … ti eccita il mio cazzo sul tuo culo?»
Lui risponde, con un tono di voce tra l’eccitato e il vergognoso: «sì …., mi piace sentirti così ... »
E poi, aggiunge: «Luca ….. mio caro, continua, adoro questa sensazione che sto provando ... non l’avrei mai detto … fai scorrere il tuo sesso bene ... »
E Virginia: «… hai capito, Antonio, perché noi donne amiamo questo? »
E Antonio: «Mhhhhh …… assolutamente... »
Virginia: «ti guarderò, andare avanti su questo sentiero … mi piace ….»
Luca, quindi, allarga le gambe di Antonio, mentre Virginia torna con l’olio lubrificante. Con un gesto intelligente, si prende cura di Antonio, aprendo, delicatamente, il suo piccolo buco, oleandolo e proponendolo a me.
Il gemito di piacere di entrambi si intensificano. Lei mi prende in mano e mi guida lentamente.
Gradualmente, la mia minchia sta scivolando dentro.
Mi fermo un attimo per non fargli male e …, Antonio mi dice, con una voce molto sensuale, di continuare perché la sensazione, fino a quel momento, è deliziosa.
E dice: «Vieni dentro di me, fai piano, ma non fermarti ... »
Virginia, dalla sua posizione, vede il mio sesso penetrare Antonio. Le nostre gambe sono aperte, così lei si china a baciare le mie palle, lei li prende in bocca e, masturba, Antonio allo stesso tempo, poi prende in bocca anche le sue palle. Lei geme di felicità, va da palle a palle, mentre io penetro Antonio, che mi chiede di continuare più forte.
Virginia prende il sesso di Antonio in bocca e si mette su a succhiarlo profondamente, combinando il mio movimento di andare e venire in modo sincrono.
Antonio: «Ohhhh …. questo è grande ….. sono completamente in estasi... »
La testa di Virginia, va sempre più velocemente, su e giù, con ampi movimenti.
Antonio: «Luca …. è fantastico continua ... e, si Virginia …. la tua bocca mi fa impazzire, Ohhhhh … che felicità ... » e poi continua «Virginia, la tua lingua mi fa sentire bene... Luca mi sento dentro il calore del tuo cazzo, mi fa impazzire ….. mi piace …. dai continua così!»
A un certo punto, Virginia si alza e va davanti ad Antonio avvicinando la figa al suo cazzo. La vedo che prende in mano il sesso di Antonio, lei allarga bene le gambe e introduce il cazzo dentro con movimenti rapidi e ritmici, posso quasi vedere la penetrazione ... è incredibile come sensazione. Per qualche minuto la nostra fusione è totale, io penetro Antonio che penetra Virginia, ci muoviamo con delicatezza, senza correre.
Virginia sente che presto sarà in grado di godere, Antonio mi informa: «Continuate, continuate e andate fino alla fine ...»
Io gli dico: «Sei sicuro?»
E lui, per tutta risposta: «Sicuramente, dammelo tutto!»
Io do un paio di colpi di reni un po' più rapidi, poi continuo con movimenti ampi e profondi, dopo alcuni minuti, inizio a godere ... mi perdo in lui … con una eiaculazione impressionante e il godimento che raggiungo mi lascia quasi inconscio.
Virgini: «Oooooooh miei cari, mi piace vedervi insieme!»
Sono ancora in Antonio, dopo la eiaculazione e sento tutto il suo corpo, ma soprattutto il suo ano contrarsi, lui, con un urlo di piacere, rilascia il suo sperma nella vagina di mia moglie.
E Virginia: «Ohhh, è troppo bello, vai avanti, non tirarlo fuori … dammi il tuo sperma mi stai facendo impazzire! Tesoro … guardami amore … ti amo … quanto ti faccio gode?»
Io rispondo: «il mio godimento è impressionante».
La forza di quei momenti ci lascia tutti esausti sul letto.
Antonio e Virginia si uniscono a me sul letto, lei ci bacia appassionatamente.
Noi assaporiamo questo momento, senza dire nulla. Le parole sono superflue. Dopo un lungo periodo di petting, accovacciati sul letto tutti e tre, tutti noi andiamo a fare una doccia.
È tardi mattinata, eppure è come se tutto fosse stato una continuazione di godimento ininterrotto. Abbiamo preparato qualcosa per pranzo, mangiando allegramente come se nulla fosse accaduto, un'atmosfera molto bella regnava, prova della naturalezza della nostra situazione.
Antonio bacia teneramente Virginia dicendogli: «Mi mancherai, questo è un passo decisivo nella mia vita, non lo dimenticherò mai. Non so come dirvi grazie per avermi accolto nella vostra vita sessuale. Sono molto onorato, vorrei davvero rimanere il vostro amante. Spero si possa rifare presto ….»
Virginia: «è lo stesso per noi! È una follia questo fine settimana, penso che nulla sarà mai come prima tra di noi. Antonio, andiamo avanti, non vedo perché non possiamo» e continua «ora che il reale sta prendendo il sopravvento sulla fantasia, devo confessare che me lo ero immaginato ben al di sotto di quello che è stato. Ho sognato di vivere questa esperienza con due uomini ... e grazie ad entrambi i miei cari è successo. Mi piace che sia tu, Antonio, il nostro amante. Non pensavo che fossi così forte sessualmente.»
Dopo esserci ricomposti e parlato un po’ tra di noia, ci salutiamo e ci riproponiamo di vederci a più presto per provare nuove sensazioni.
Chiudiamo la porta, Virgilia ed io riprendiamo la nostra vita di tutti i giorni. Ci sediamo sul divano, la stringo teneramente, non diciamo nulla, ma assaporiamo questo momento.
Virginia, a voce bassa, dice: «amore mio, ti sarò grata per sempre.»
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6 anni fa
Al2016,
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Un trio indimenticabile - terza parte
Virginia è di nuovo in azione, affamata di sesso ... Lei ci bacia, ci accarezza dolcemente.
Virginia si gira di lato, io sono dietro di lei, con il cazzo che strofina nelle sue natiche, è una vera felicità avere il suo bel sedere a disposizione ed accogliente e caldo.
Antonio si mette a 69 rispetto a lei, gli lecca il clitoride, mentre il mio sesso strofina pochi centimetri dalla sua bocca, a volte, Virginia, gli dà un paio di colpi di lingua per stuzzicarlo.
Io, da dietro, riesco a penetrare la bagnatissima figa di Virginia, provo un immenso piacere … e comincio il mio andare e venire, a volte il mio sesso esce per via della posizione e Virginia lo rimette dentro sempre non abbandonando Antonio.
Lei lo succhia e allo stesso tempo, prendendo in bocca la sua verga, lo masturba ... all’improvviso cambiamo posizione e mi trovo leccare Virginia tra le gambe, che mi succhia, mentre Antonio va dietro di lei e si strofina la sua verga tra il suo piccolo buco …. si sente avverte, dai continui mugolii, che Virginia è sul punto di un orgasmo.
Lei è molto clitoridea, così mi sono attivato con la mia lingua per farle raggiungere l’apice del piacere. A volte il sesso di Antonio arriva, nel suo movimento, a toccarmi ed io lo prendo un po' in bocca. Tutto quello che immaginavo stava accadendo davanti ai miei occhi.
Virginia, allargando le chiappe, invita Antonio a penetrarla da dietro con più ritmo e più intensamente, lei è in trance tra i suoi due uomini.
Io lecco ancora e ancora. Antonio mantiene il movimento e asseconda Virginia nei sui desideri con il palo ben incastonato in essa. La mia lingua, con movimenti prima ampi e poi rapidi e brevi, si accanisce sulla punta del clitoride, sento irradiare e riverberare su tutto il suo corpo il suo godimento. Da li a pochi secondi, Virginia esplode in un orgasmo incredibile di eccezionale intensità.
Virginia, dopo l’intensa esplosione di piacere ci dice: «voglio sentire il vostro cazzo dentro di me mentre godete», e senza perdere tempo, fa distendere Antonio sul divano, si siede sopra di lui, riprende il suo sesso, lo masturba un po' e, poi, la introduce alla figa.
Lei inizia a fare piccoli movimenti del bacino, come lei ama, per poi aumentare l’intensità, risucchiando tutto l’asta dentro la sua figa, i testicoli di Antonio, in questo movimento, veniva spesso schiacciata tra le chiappe di Virginia, accentuando il piacere di Antonio.
Allo stesso tempo, lei richiamandomi a se, e facendomi posizionare in piedi sopra la testa di Antonio, mi succhiava e leccava in modo ritmico, assecondato dal suo movimento per la penetrazione di Antonio.
Il piacere che provavamo tutti era molto intenso e grande.
Antonio, alternando movimenti molto morbidi e penetrazioni più profonde, non può più contenersi, ci avverte che è sull'orlo del godimento.
Virginia: "Non trattenerti! Voglio sentire il tuo sperma che scorre in me. Ohhhh …. lascita andare, non ti fermare, godi in me, dammi tutto il tuo seme, riempi il mio ventre con il tuo sperma … ahhhhhhhh!»
Così, Antonio, dopo un intenso gemito, eiacula a lungo dentro il sesso di Virginia. Sento la sua bocca e la sua lingua sempre più “violenta” sul mio cazzo in corrispondenza dell’orgasmo di Antonio.
Dopo un buon momento di silenzio, riprendiamo forza e le nostre menti. Virginia si alza da Antonio, vedo lo sperma che scorre tra le gambe della mia donna che dice: «grandissima sensazione …. il nostro mix mi fa impazzire... Antonio, amavo farti venire in me, sono pieno del tuo sperma e mi piace» e rivolgendosi a me «amore viene a riempirmi … ora è il tuo turno»
Lei mi vuole ancora una volta, così io scivolo lentamente verso di lei … Antonio ora ci guarda …. continuando ad accarezzare e succhiare i seni Virginia …. mentre io la prendo nella posizione del missionario, la mia minchia ben piantato in lei.
Fa una strana impressione scivolare nel suo sesso pieno di sperma del nostro amico, è Incredibilmente bello e intenso.
Virginia: «Ohhhhh, amore mio continua, è grande così, mi fai impazzire ... dammi il tuo sperma …. Riempimi per bene, mi piace! ….. Ahhhh»
Comincio ad accelerare il mio movimento, mentre Virginia tira su le gambe per sentirmi meglio e profondamente dentro di lei. Ora do grandi colpi mentre Antonio sorride a guarda noi.
La situazione è troppo eccitante …. non riesco a resistere a lungo …. esplodo per la seconda volta per la gioia di Virginia: «Oh mio amore sì ... dammi anche il tuo sperma!»
Mi adagio su di lei per recuperare il respiro, e ci prendiamo qualche istante di riposo, Antonio continua ad accarezzare Virginia e me.
Gli occhi di Antonio brillano di una luce intensa, Virginia quasi piange di felicità, ci sentiamo così vicini ora. Lei mi ha ringraziato per avergli permesso di realizzare la sua fantasia.
Antonio è disteso accanto a lei, io dall'altra parte, Virginia dice: «grazie a entrambi, ho incredibilmente goduto …» prende le nostre mani e le appoggia tra le sue cosce «… grazie per avermi dato il vostro godimento, la sensazione del mescolamento in me il vostro sperma è favoloso ...».
Passiamo il resto della serata tutti e tre nudi di fronte al dessert e a qualche bicchierino di grappa. È abbastanza tardi, e proponiamo ad Antonio di dormire da noi.
Nuda tra noi due, Virginia allarga le gambe e passa le dita tra le sue piccole labbra, dicendo: «Guarda, sento il tuo sperma in me, mi piace ...». Si accarezza anche i seni mescolandogli umori attinti dal bacino, lentamente, come elettrificata dalla situazione.
Quello era il nuovo segnale. La tensione è diventata così forte, ancora una volta, che decidiamo tutti e tre di riprendere il “movimento” immediatamente...
Virginia, leccandosi le labbra sensualmente, ci dice, con una voce molto erotica, che gli piacerebbe averci dentro di lei contemporaneamente ...
Fa distendere Antonio, e sale su di lui …. la sua schiena arcuata che mostra tutto il suo culo, mi fa impazzire dal desiderio. Antonio accarezza e succhia i suoi seni. Il movimento lento è molto bello, il sesso di Antonio affondare nella fica di Virginia, fino in fondo … lei gioca con me …. per eccitarmi …. mi guarda invitandomi con gli occhi.
Vedo il suo ano che mi viene offerto, mi attrae da morire …. Capisco che è necessario, però, lubrificarlo, quindi prendo da un cassetto un lubrificante comprato ad hoc, e lo verso su sua ano da dietro, mentre lei cavalca Antonio ... la massaggio lentamente per lubrificare tutta la parte … immergo un dito dentro per lubrificare anche la parte interna, ed a quel punto, Virginia, gemendo disse: «la sensazione di due uomini su di me è stupefacente, mi piace da morire … dai mettilo dentro … sono pronta a ricevere i miei due uomini insieme.»
Quindi mi sposto dietro di lei, lubrifico anche il mio pene e, con attenzione, fermando il loro movimento, lo appoggio sul buco.
Apertura da me già conosciuta (e non solo da me) e molto esplorata in tante occasioni, certamente sempre molto stretta da penetrare.
Ma, con l’aiuto del lubrificante, e piccoli colpi ben eseguiti, penetro con il mio cazzo il bel buco di Virginia, affondandolo lentamente tutto dentro.
Un grido misto tra dolore e piacere viene emesso da Virginia, per qualche attimo lei resta ferma nella sua posizione ed io e Antonio cominciamo, timidamente, a muoverci senza nessuna coordinazione. A quel punto Virginia, prendendo l’iniziativa, ci chiede di assecondarla nei movimenti, ed inizia lei a dettare il ritmo.
I nostri movimenti diventano sincroni. È vero …. posso sentire il sesso di Antonio contro il mio attraverso la parete sottile di Virginia, …. è delizioso. Andiamo avanti dolcemente nei movimenti, assecondandola, per paura di farle del male, lei apprezza …. Soprattutto quando il nostro movimento è lento e profondo.
Virginia è arcuata, ondeggia, geme, si muove, prendo il suo seno in mano, continua a farsi penetrare ampliando i suoi movimenti …. fino a che … lei senza dare un segno premonitore … improvvisamente piangendo dal piacere …. scarica con un urlo il suo godimento ... lungo, molto intenso, sentiamo le sue contrazioni intorno ai nostri due sessi, dura davvero a lungo il suo tremore di piacere ... così intenso che ci conduce al nostro godimento, io eiaculo nel suo ano, poco dopo Antonio gode in lei, con getti lunghi...
Ci ritiriamo con cautela, è pieno di ovunque dei nostri umori ...
Questa volta ci sdraiamo veramente sfatti, ansimiamo per la mancanza di respiro tutti e tre ... ma tutte e tre siamo molto soddisfatti.
Abbiamo trascorso il resto della notte insieme, Virginia tra noi due. Nel sonno, ci siamo svegliati a volte strofinando i nostri corpi, ma la fatica era stata troppo grande. E il sonno ripreso, come un massetto di irrealtà che ci ha immerso tutti e tre nella schiuma dei sogni lucidi.
Continua ….
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Un trio indimenticabile - seconda parte
Finalmente Antonio suonò al campanello di casa, ci salutammo, come al solito. Antonio fece i complimenti a Virginia per il suo vestito e le sue “graziose forme”, lei non mancava di ringraziarlo dandogli un grande bacio sulla guancia.
La conversazione è iniziata con una grande naturalezza, parlando di lavoro, di cibo, ecc..
Eravamo seduti sul divano, Antonio sulla poltrona di fronte a noi.
Dopo poco, abbiamo iniziato la cena, durante la quale, casualmente (o causalmente) abbiamo iniziato a parlare della conversazione telefonica che avevo avuto con lui giorni prima.
In Antonio traspariva un lieve barlume di disagio, ma gli abbiamo detto che non doveva preoccuparsi in quanto noi eravamo aperti a qualsiasi discussione.
E per essere più chiaro possibile, dissi: «posso assicurati, Antonio, che Virginia ha le stesse fantasie tue. Abbiamo avuto le stesse voglie e c’è stato, in passato, qualche incontro di Trio».
Virginia evidenziava un certo imbarazzo ma, allo stesso tempo, metteva in evidenza che la mia iniziativa la eccitava ...
Antonio, esclamò: «Wow! E.... come è andata?»
Risposi: «Molto bene, tutto molto tranquillo, senza nessuna fretta e con molto coinvolgimento da parte di tutti.»
«Sì, vedi,» disse Virginia «penso che sia un desiderio piuttosto particolare, che a pochi capita di raggiungere. Per paura … sicuramente...», continuando «suppongo che ami le donne e che, per te, l'opportunità non si è mai presentata per di fare sesso in tre? Come hai scoperto questo desiderio?»
Antonio: «Non saprei dirti, ma è una fantasia che da tempo ho e che non ho mai potuto mettere in pratica.»
Virginia: «Per noi è nata dopo tante discussioni, ed è successo di metterlo in pratica qualche volta. Poi, in particolare, un giorno che stavamo facendo l'amore Luca ed io, nella discussione e capitato di parlare di quello che ci sarebbe piaciuto fare oltre all’incontro a tre. Io ho detto che quello che immaginato oltre, era vedere i due uomini fare sesso tra di loro»
Antonio spalanca i suoi occhi, felice di avere avuto così tante confidenze da noi. Si agita un po' sul divano, sento la sua eccitazione.
Antonio con un tono di voce molto caldo dice: «e...? Cosa mi vuoi dire oltre?»
E Virginia: «Mi chiedo se ho bevuto troppo questa sera ... ohhh e poi, dopo tutto quello che ti sto dicendo, chi sa cosa penserai di noi …. comunque cercherò di andare fino alla fine della discussione. Sì, immagino ancora di fare l'amore con due uomini allo stesso tempo e che loro hanno un rapporto regolare tra loro. Sembra pazzesco e irrealistico, ma mi eccita. »
Antonio: «e tu Luca, come hai preso il suo desiderio? Nessuna gelosia? »
Ed io: «ad essere onesti, non immaginavo un trio del genere. Una donna tra due uomini, coccolati, pieni, e due uomini complici e aperti ad accarezzarsi tra di loro. Questo non mi era mai venuto in mente, però, ora penso che può essere piacevole, per non parlare del piacere che mi provoca il soddisfare le idee sessuali di Virginia!»
Virginia mi fa l’occhiolino e mi sorride. La vedo accavallare le gambe, rivelando la parte alta delle sue calze dicendo: «Sì, abbiamo scoperto il nostro piacere comune, anche per gli uomini, non pensavo che avremmo potuto condividere questo, data la gelosia maschile, ma a noi accade di essere perfettamente sintonizzati sui nostri desideri.»
Io aggiungo: «è una sensazione inebriante essere in grado di condividere tutto ciò efficacemente, e anche se molte coppie condividono le loro fantasie, a volte ci sono squilibri. I gusti di uno non sono quelli dell'altro. Così, quando abbiamo capito e abbiamo confessato che entrambi amiamo le stesse cose, è stato facile dare un impulso alla nostra sessualità.»
Antonio chiede: «e come si fa a immaginare …. che cosa si accende, cosa ti eccita in questa combinazione? Come ti dividi tra due uomini Virginia? E tu Luca, come si fa a concepire la tua complicità con un amante?»
Virginia risponde: «Mhhh …. penso che sia il fatto di avere un'attenzione costante per una notte, di essere pienamente donna, facendomi desiderare, rendendoli pazzi per me e portando i miei due uomini a godere sia una cosa assolutamente eccitante e coinvolgente. Li vedo insieme, li vedo complici in carezze, e ci vedo indistintamente a fare l'amore tutti e tre.»
Ribadisce Antonio: «Devo ammetterlo, quello che dite, mi rende molto invidioso. Lo vedo come un sogno e non saprei proprio come creare una situazione per viverlo e, quantomeno, vederlo in pratica. Forse perché tutto è possibile nei sogni, ma la realtà è sempre più difficile da gestire. Non riesco a immaginare io con un estraneo e la sua compagna. Sembra così irrealistico ... »
Io continuo: «io, in realtà, non so se la gelosia non si risvegli oltre la fantasia nel momento vivo del rapporto a tre. È ancora un argomento difficile da immaginare senza provarlo, ma, credo che sia tutta una questione di fiducia tra la coppia che possa non far nascere la gelosia. Quello che abbiamo costruito è più importante del resto .... »
Virginia, aggiunge: «condivido, mio caro, un trio è una fantasia e un desiderio che non va oltre la fase della sessualità e del gioco.»
Antonio: «certo, deve rimanere così!!!»
Luca: «La mia idea è che i due uomini si mettono al servizio della donna, una sorta di divinizzazione del godimento e del piacere femminile, Il mio compagno dovrebbe essere così aperto alle mie carezze … e restituire il favore»
Virginia, aggiunge: «Mi piacerebbe, tesoro, lo sai, anche vedere far sesso tra i due miei uomi!!!»
Antonio: «Posso dirvi una cosa, penso di essere pronto per una fusione totale del Trio, che ognuno si prenda cura degli altri due a sua volta. Non lo avrei mai immaginato, quattro anni fa, quando eravamo insieme, Teresa ed io. Era tutto molto “tradizionale”, molto saggio, molto poco cerebrale. E devo confessare che le mie idee, che ho tenuto per me, mi stavano già toccando un bel po' di tempo fa, ma era impossibile condividerle con lei. Forse avrei dovuto osare? Dopo tutto … queste sono solo idee, desideri, nulla è obbligatorio. Forse avrebbe potuto salvare il nostro matrimonio? Non lo so ... »
Virginia, visibilmente su di giri, si muove sempre di più accanto a me. Passa la mano sulla mia patta come per assicurarsi che tutto questo sia reale. La prendo tra le mie braccia e la faccio accovacciare su di me.
Antonio, di fronte a noi, guada con attenzione tutti i nostri movimenti.
Passo la mia mano tra i capelli, e la bacio sulla bocca, preludio ha una tensione che si manifesta e che aspetta solo di contenere per esplodere.
Sento il suo desiderio e la sua eccitazione, come se la presenza di Antonio gli desse un ardore in più. La sua lingua affonda nella mia bocca, lentamente.
L'ho messa a cavalcioni su di me, il suo bellissimo culo è alla vista di Antonio che non crede ai suoi occhi.
Sfilo via il vestito di Virginia, che si ritrova in topless di fronte a me. Antonio osserva le natiche ben rotonda e piena strofinare sulla patta dei miei pantaloni.
Virginia, spastandosi di lato, mi spoglia, togliendomi pantalone e slip, poi si toglie con estrema grazie, guardando negli occhi Antonio, il suo piccolissimo perizoma, siamo tutti e due nudi, è Impossibile fermarci, l’eccitazione è alle stelle ...
Si risiede a cavalcioni di fronte a me, sulle mie cosce, e continuiamo a baciarci, la prendo per i capelli e, davanti ai suoi grossi seni, comincio a prenderli in bocca, a giocare con i capezzoli.
Il suo sesso strofina il mio, è bagnato fradicio. La sua mano da sotto, gioca con i miei testicoli, lei mi masturba contro il suo sesso, mentre io lecco i suoi capezzoli eccitati dalla tensione erotica del momento.
Virginia: «Oh mio caro … sì continua …»
Si gira per vedere la reazione di Antonio, che non osa fare un gesto e dice: «Va tutto bene? …. Vuoi che ci fermiamo?»
Antonio: «Niente affatto, sei meravigliosa ... Virginia sei una vera dea, il tuo corpo e la tua bellezza sono incredibili. Ti ho sempre trovato la più bella del nostro gruppo... Luca, sei fortunato ... Virginia, il tuo uomo ci sa fare, mi piace come ti accarezza, amo il suo modo di prendere in mano la situazione, amo il suo sesso, mi piace vedervi così ... »
E Virginia, di rimando: «allora mettiti a tuo agio» disse «non rimanere così, unisciti a noi.»
Lui si alza dalla poltrona e, lentamente si spoglia. Mette in mostra un corpo molto bello, equilibrato, pulito, con un bel sesso di considerevoli dimensioni, già pronto e turgido.
Virginia, gli dà la schiena, e io, gradualmente, scivolo tra le sue gambe... poi, lentamente, si gira di fronte Antonio, mostrando pienamente il suo bel seno e il suo bel sesso.
Accarezzando da dietro, lo sento particolarmente umido e aperta, come mai prima d'allora. La accarezzo dolcemente, la mia mano si muove tra le sue piccole labbra, sul suo clitoride... lei bagnata come non mai, mi dice di «continua …. ti prego …», sento la morbidezza della sua pelle ... e i primi sui gemiti di desiderio e di eccitazione.
Lei mi masturbava lentamente, prendendo il piacere di sentire il mio cazzo rigido e duro in mano... Io, la faccio sedere sul divano e mi accovaccio davanti a lei. La mia bocca prende possesso della sua figa. La mia lingua stimola il suo clitoride, il quale si rivela in tutto il suo splendore, duro e molto grande.
E lei: «Ahhhh …… , mi piace molto, non voglio che ti fermi!». E rivolgendosi ad Antonio gli chiede se andava tutto bene, lui era visibilmente molto eccitato.
Lei, a quel punto, lo avvicina a sé e lo bacia, e gli sussurra discretamente: «era da molto tempo che mi immaginavo di averti … ora che sei qui voglio giocare con te e farti giocare con Luca»
Senza esitazione, prende la mano a Luca, portandola verso il sesso di Antonio, cinge lo stesso sovrapponendo la sua.
A questo punto, Luca e dietro a Virginia, che ha sul davanti Antonio. Una sorta di sandwich con lei al centro. La bacio sul collo, mentre lei prende il mio sesso in mano. Luca, aiutata dall’altra mano di Virginia, masturba Antonio. Situazione veramente incredibile e molto eccitante.
Io giro intorno, per mettere Antonio tra noi due. La sua schiena era proprio li, davanti a me. Le sue natiche strofinavano con il mio cazzo duro ... continuavo a masturbarlo lentamente, la mia mano scorrevole sul prepuzio, ho trovato la situazione molto bella, e, restando dietro, continuavo ad accarezzare le sue natiche con il mio cazzo.
Eravamo così vicini che sentivo Antonio sussurrare all’orecchio di Virginia, baciandola: «sono scioccato, sei bellissima, ti desidero più di ogni altra cosa, voglio avere la tua figa.»
Virginia: «anche io ti desidero dentro di me, vedo però che apprezzi anche essere masturbato da Luca, il tuo cazzo e dritto e duro all’inverosimile»
Io non pensavo che per vederla masturbare il sesso di un altro uomo rispetto al mio mi avrebbe dato tanto piacere, ero assolutamente felice della situazione che si era creata.
Così, circondato dai nostri due corpi e catturato dalla situazione a tre mi sento molto eccitato.
Quindi dico ad Antonio: «Virginia è la regina della serata, ora noi due ci prenderemo cura di lei.»
Lui mi guarda con un sorriso complice, strizza l'occhio dicendo: «sarò molto felice di assecondare tutti i desideri di Virginia, già mi sta facendo impazzire dal desiderio, le sue forme sono bellissime e mi eccitano, le sue curve armoniose e la morbidezza della sua pelle mi fa dare di matto dalla eccitazione.»
Ora sono di fronte a Virginia e Antonio è dietro di lei. La accarezziamo dappertutto, Antonio prende i suoi seni in mano e li accarezza dolcemente, li baciamo a turno. Virginia passa da una bocca all'altra, mescolando i nostri umori.
Afferrando i nostri sessi, ci masturba entrambi allo stesso tempo, mentre le nostre mani lo coprono con carezze e le nostre bocche la riempiono baci e leccate ...
Antonio, improvvisamente mette la mano sulla mano di Virginia che posta sul mio sesso ... Lei lo guarda e sorride... e poi, guarda me cercando la mia approvazione ... io annuisco.
A quel punto, Antonio con un grande sorriso rivolto verso di me toglie la mano di Virginia ... continuando lui a masturbarmi ... continua il movimento e vedo che si eccita immensamente.
Entrambi, super eccitati, gemono dal piacere. E anche io … Il mio migliore amico mi masturba ... non so se è un sogno o se sia reale.
Virginia allarga le cosce e fa scivolare la mia mano nel suo sesso, con un movimento sensuale appoggia le sue natiche sul cazzo di Antonio, facendolo adagiare perfettamente tra di esse.
I suoi movimenti lenti, terribilmente sensuali, producono un inteso piacere ad Antonio che, di rimando, accelera i movimenti della mano sul mio cazzo. Io continuo ad accarezzare il clitoride di Virginia.
Quel movimento sensuale di Virginia su Antonio mi cattura talmente che trovo naturale scendere di nuovo verso il sesso di Virginia per leccarla, a volte, tra una un movimento e un altro, anche il sesso di Antonio, scivolando tra le piccole labbra di Virginia, arriva sulla mia bocca.
Per la prima volta nella mia vita ho il sesso di un uomo così vicino... Continuo a girare la lingua sul suo clitoride .... Virginia non può più trattenersi, prende la mia mano e la dirige verso le natiche, dove c’è il bel cazzo duro di Antonio. Capisco cosa vuole. Sono in ginocchio di fronte a Virginia, che si scosta di lato in modo che io potessi essere libero con il cazzo di Antonio davanti a me. Lo prendo con tutte e due le mani, ricoprendolo per intero e assaporo il piacere intenso di masturbarlo vigorosamente.
Lei ci accarezza entrambi, ci bacia, strofina la sua bella figa inondata di umori su di noi. È così bella, fluttuando sensualmente sotto le nostre carezze, ci masturba lentamente di nuovo allo stesso tempo, mentre noi succhiamo i suoi seni, uno su ogni lato, sul dorso. Le sue cosce, istintivamente si aprono..., avendo cura di dargli il massimo del piacere con le carezze le nostre dita si mescolano.
Io e Antonio ci scambiamo uno sguardo complice.
Gli dico: «Penso che non sia mai troppo tardi per sperimentare?»
E lui con un cenno della testa accetta di andare oltre.
Virginia ci guarda teneramente sorridendo, annuisce e si capisce che possiamo andare oltre, esaudendo tutti i nostri desideri...
Così Virginia ci chiede di stare in piedi, si inginocchia e la vedo dolcemente leccare il cazzo di Antonio, le prende le palle in bocca mentre si masturba allo stesso tempo. Ingoia tutto il sesso di Antonio. Poi, molto delicatamente, massaggia con la lingua il glande. Ritmicamente passa da un sesso all'altro, chiudendo gli occhi per assaporare questo momento, succhia uno e masturba l'altro allo stesso tempo e viceversa, ora accelera il movimento. Intuisco, conoscendola, cosa intende fare e sono felice di vedere la sua intenzione di farci godere … la tensione sale ...
Virginia, allora, mi chiede di sdraiarmi. Poi si inginocchiano davanti a me e, rivolgendosi verso Antonio, gli chiede di assecondarla.
Prendendo con la mano il mio sesso, dice, con un tono di voce suadente: «Lasciati andare, vedrai che ti piacerà.»
Poi, dolcemente lo invita a passare la lingua su tutta la mia asta. Lentamente il mio pene scompare nella sua bocca e lui inizia a succhiarlo. Poi, ritmicamente, sale su e giù sull’asta, sempre succhiandolo.
Virginia, guarda la scena ed accarezzandosi tra le gambe, gemeva intensamente.
Io sentendo la lingua di Antonio tutta intorno al cazzo, ricevo sensazioni incredibile ...
Antonio, tirando fuori in mia cazzo dalla bocca, lo condivide con Virginia, così ora ho due lingue e due bocche che mi fanno godere da impazzire.
La mia eccitazione è al massimo, li fermo per evitare di eiaculare.
Virginia mi chiede di alzarmi così da mettere nella stessa situazione Antonio. Quindi ci avvicendiamo, io e lei, succhiamo e lecchiamo il cazzo di Antonio.
Esperienza incredibile, prendo per la prima volta il sesso di un uomo in bocca e, allo stesso tempo, sento e gusto della lingua di Virginia, la sensazione è deliziosa.
Virginia è pazza dal desiderio, lei ama vedere quella situazione molto stana. Antonio geme con gridolini sempre più intensi e forti.
Ad un certo punto, Antonio dice: «Ohhhhh …., Virginia e Luca, stop. Non ce la faccio più, sto per godere ….»
Guardo Virginia, lei è quasi in trance, si accarezza i seni e, di tanto in tanto, la sua mano scivola tra le sue cosce. Con un filo di voce, dice: «tesoro, vai avanti …. e la sua festa …. fallo godere»
Così io continuo a pompare Antonio, aiutandomi con la mano, capisco dai sussulti di Antonio, che il momento della liberazione della tensione, sarebbe arrivato presto.
Improvvisamente, con un intenso genito, arcuando la schiena verso di me, inizia a eiaculare nella mia bocca. La quantità dello sperma è impressionante, tengo i sorsi di sperma di Antonio e quando finisce il suo godimento con grandi grida, condivido il seme con Virginia mescolandolo nella sua bocca. Lei geme nel sentire il nettare di un altro uomo, io sono molto eccitato dallo spettacolo, il suo gusto è buono e insieme ingoiamo, per la prima volta, uno sperma diverso dal mio.
Antonio prende fiato. Sembra anche completamente estasiato dalla situazione, e dice: «è stato... incredibile ... non so cosa dire ... Luca e Virginia, grazie ... voglio restituirti il favore.»
E così ricomincia, come già fatto prima, a succhiarmi a fondo il mio cazzo. La mia eccitazione e all’apice, e dopo poco, con un sussulto e un fremito di piacere, eiaculo con grandi getti nella sua bocca.
Antonio e Virginia, come prima, condividono il mio sperma.
Ci stendiamo, esausti, tutti e tre sul divano, abbracciati. Stanchi ma tutti e tre felice di condividere questa intimità ... i nostri corpi restano aggrovigliati dopo aver condiviso tante sensazioni e sentimenti.
Virginia, confida: «è stato incredibile ... che serata, non immaginavo di ricevere tanto piacere da voi. Mi piacerebbe stare ancora tante ore insieme, per tutto il weekend. Per voi come è stato? Luca, come ti senti?»
Io rispondo: «Ascolta Virginia, questo è un enorme sconvolgimento per tutti, almeno io la penso così, e voi? … E’ stato tutto molto intenso, sicuramente più di quanto avrei potuto immaginare. Mi sento come se volessi andare avanti per sempre, e tu Antonio?»
Antonio: «sono già pronto per rifare tutto, quando volete possiamo andare avanti!!!»
Virginia: «chi l’avrebbe mai detto, riuscire a sperimentare e vivere i miei desideri con i miei due uomini? Incredibile!»
Continua …….
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Al2016,
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Un trio indimenticabile - prima parte
Io sono Luca, e mia moglie, Virginia, ci siamo incontrati tanti anni fa, nella città dove viviamo.
Abbiamo avuto sempre una grande complicità, e questo in tutti i settori, nessun segreto e tabù per noi. Così abbiamo costruito un rapporto di ascolto, di rispetto, di comprensione, in modo naturale.
Istintivamente, la nostra vita sessuale si basa anche su questa grande complicità.
Abbiamo iniziato a parlare delle nostre fantasie molto presto nel nostro rapporto, parlando liberamente dei nostri desideri, senza cercare di nascondere, di mentire, o di sopprimere i nostri desideri.
Eravamo d'accordo che parlare di fantasie erotiche non significasse necessariamente che le avremmo realizzate, così abbiamo capito che potevamo dirci tutto senza timore del giudizio dell'altro.
Un giorno, ci riposavamo tranquillamente sul letto, lei tra le mie braccia ha iniziato o rievocare il precedente incontro avuto con Francesco.
Io, di conseguenza, confermavo il piacere che avevo avuto da quella situazione in tre, e che da tempo avevo immaginato una situazione simile, una donna ben circondata e assecondata da due uomini e che, il vero trio, era proprio quello in cui i tre protagonisti fanno l'amore insieme, mescolandosi senza distinzioni, in fondo quello che era successo con il nostro amico Francesco.
Virginia ama queste mie attenzioni nei suoi confronti, e dopo qualche esitazione, sussurra nel mio orecchio una sua grande fantasia: «Mhhhh ... amo questa idea di essere circondata, di essere il motore erotico di un trio. Sono super eccitata all’idea che tre persone si mescolano, si leccano, si succhiano, accarezzano l'altro senza limiti. Mi bagno solo a pensarci ...»
A quel punto dopo un sospiro aggiunge: «E tu, tesoro, preferiresti provare di nuovo con un altro uomo o con un'altra donna?»
Sento nelle sue parole l'aspettativa di conoscere i miei gusti e i miei desideri, esitando a sviluppare i suoi pensieri.
Virginia prende in mano il mio sesso e lo accarezza sul palmo della mano. La sua gamba è piegata sulle mie gambe, si strofina il cavallo contro il mio bacino, lentamente, come volesse prepararmi a penetrarla.
«Oh sì, - risposi io – rifare un incontro a tre, mi piacerebbe molto. Devo confessare che nei miei sogni erotici sono davvero emozionato quando ti immagino circondata da due uomini. Il fatto di soddisfare intensamente la donna, le posizioni che permette, ha sempre eccitato il mio pensiero erotico. Quindi Sì, non mi dispiacerebbe di rifarlo con un uomo.»
La vedo sorridere e comprendo che lei è sollevata ... capiamo allora che abbiamo la stessa fantasia.
Lei sospira e si avvicina sempre più verso di me, prendendo con tutte e due le mani il mio cazzo. Io gli accarezzo i capelli, e le dico in un orecchio: «Immaginati, ora, un bell'uomo dietro di te che ti bacia sul collo con me, mentre masturbi entrambi …»
Lei risponde: «Ohhh … questo mi farebbe impazzire!!! …» facendo scorrere il cazzo tra le sue dita ... e continua: «nei miei sogni, spesso mi vedo con due uomini, tu e il nostro amante, mi vedo totalmente immersa tra voi due, sentendo il vostro desiderio per me, ma anche tra voi ...»
Lei, prendendomi la mia mano, bagna il mio dito media nella sua bocca, poi, lo fa scivolare nel suo sesso già abbondantemente bagnato.
«Continua …» gli dico.
E lei: «Mi sento presa tra te e lui, mi sento totalmente donna, per ricevere il tuo sesso in bocca, in me, e, allo stesso tempo, sentire la sua bocca sul mio seno, il mio sesso, il mio piccolo buco...» poi aggiunge, quasi nascondendo le parole tra brevi gemiti per via del movimento del mio dito sul suo clitoride «mi farebbe impazzire molto vedervi che vi masturbate a vicenda …. ti piacerebbe anche questo, masturbare il sesso di un altro uomo?»
Continua a godere del movimento delle mie dita sul suo sesso, aspettando la mia risposta, ma io la lascio attendere un po'...
«Ahhhhhh …. continua la mio caro, mi piace quello che fai!» Lei dice
Dopo qualche attimo rispondo: «Penso che non mi dispiacerebbe farlo …. anzi, credo che mi piacerebbe masturbare un altro uomo, sentire la sua verga tra le dita... questo anche perché so che ti farebbe eccitare …»
E lei, di rimando: «Assaggiare un po', leccare? Passare la lingua sul suo pene?» … aggiunge poi con un sospiro: «Ahhhh …. sento che sto per arrivare … non fermare la tua mano!!!»
Io dopo un attimo, senza pensarci su molto, eccitato dalla situazione, risposi: «Sì mi piacerebbe baciare il suo sesso, passare la mia lingua, prenderlo lentamente in bocca .… farlo reciprocamente fino a farlo godere …. »
Il corpo di Virginia trema tutto ... risponde con un tremore al movimento delle mie dita che le causano piacere. Sta prendendo una specie di intensa febbre sessuale ...
Virginia aggiunge: «Ohhhh, e se lui ti dice che godrà .... quando lo pompi, cosa fai?»
Lei aspetta le mie parole ... ma io le lascio immaginare la risposta perché sento che si sta trattenendo nel godere ….
Quindi mi giro e ci mettiamo nella posizione del 69 … lei mi succhia vigorosamente, prendendo in bocca tutta la mia verga, con una intensità che non accadeva da qualche tempo, forse per darmi una consulenza su come fare e, quindi, mostrarmi la possibile estensione di sensazioni che possono fornire una bocca nel succhiare.
Io le solletico il clitoride con la mia lingua e ho messo un dito nel suo sesso, accarezzando delicatamente il suo ano allo stesso tempo.
Immagino il sesso di un uomo dietro Virginia che scorra tra le natiche, venendo a diffondere le sue piccole labbra e toccando passando le mie labbra.
E quindi, risposi: «Se il nostro amante mi avverte che godrà mentre è nella mia bocca, penso che lo lascerei eiaculare senza ritirarmi. Vorrei lasciarlo versare nella mia bocca e vorrei ingoiare tutto senza dimenticare una goccia».
È in questo momento, quando finisco la mia frase, lei scoppia in un godimento insolito, come non gli avevo mai visto e sentito fare. Le lacrime scorrono sulle sue guance. L'ho lasciata riguadagnare la sua compostezza, sembrava totalmente stravolta dal piacere.
Lei, dopo un attimo, ritorna con la bocca sul mio cazzo, io sono sul punto di godere. Lei pompa con vigore, e dice: «mio caro, impara da me, impara a succhiare come faccio io, tu stai arrivando a darmi tutto il tuo sperma …»
La sua lingua gira intorno al mio glande, poi va il più giù possibile, quando improvvisamente, con un gemito, il mio seme viene schizzato nella sua bocca.
Quattro lunghi schizzi ... lei non si ritira, mantenendo tutto in bocca, quindi, sale a cavalcioni su di me e mi fa cenno, con la bocca piena di sperma, di mettermi di fronte a lei.
Il mio sesso è contro di lei, io tengo le sue natiche da dietro, lei si avvicina e poi mescoliamo le nostre bocche, condividendo il mio seme.
Così abbiamo "giocato" con questa idea per un lungo periodo facendo sesso.
Avevamo realizzato, anche con persone conosciute in rete, incontri ma mai con una tale modalità di complicità e di scambio. Niente del genere era mai successo.
Pensavamo, se fosse successo, allora sarebbe il risultato del caso e l'opportunità di coglierla sarebbe stata attivata al momento senza premeditazione.
La nostra vita continuava il suo corso, con gioie e dolori, come sempre. Nessuno nel nostro gruppo di amici, nonostante il fatto che la maggior parte di loro sono molto intimi, sembravano di condividere con noi questa idea di amore a tre.
Le nostre discussioni sul sesso, nei nostri incontri, erano sempre molto generali. A tutti piace parlare e scherzare su di esso fino a quando non rivela nulla dei loro desideri intimi.
Un episodio, nato da una situazione di uno dei nostri amici più intimi, Antonio, con cui abbiamo forti legami, la separazione dalla moglie mi ha portato a confidenze sempre più personali con lui. Qualche volta parlando tra di noi, la discussione si spostava sul sesso, ma sempre in modo generale, senza rivelare troppo.
Un giorno, parlando al telefono, mi ha detto che si sentiva molto solo dopo la sua separazione e che non aveva avuto l'opportunità di incontrare altre donne.
Gli ho confidato che invidiavo la sua condizione in quanto poteva approfittarne per sperimentare qualsiasi cosa o situazione e, confidenza per confidenza, gli ho chiesto cosa avrebbe voluto provare.
Lui, rispondendo alla mia sollecitazione, mi disse, tra le altre cose, che l'idea di essere invitato da una coppia lo avrebbe interessato molto, ed era una situazione che stimolavo molto le sue fantasie erotiche.
Io colsi la chance al volo, dicendogli che in effetti la sua è una bella idea e che, probabilmente, prima o dopo avrebbe potuto incontrare una coppia aperta a tale situazione.
E lui, di rimando: «Mi piacerebbe crederti, ma come si fa a incontrare una coppia talmente libera? In box Swingers, in una discoteca o altro, non credo che sia facile …» ha detto scherzando.
Ed io: «Beh ci sono annunci online sui siti specializzati, su alcuni giornali ... non lo so, credo che li si possa avere una chance.»
Antonio: «è difficile in ogni caso» e continuando, «ho tentato di osservare e sondare le persone che conosco... ma sembra quasi impossibile realizzare questa mia fantasia... nessuno dei nostri amici e delle persone che frequento sembra interessato o è connesso a siti del genere.»
Ed io: «è un po' particolare come situazione, non è comune comunque o facile da confessare anche se piacerebbe farlo ... ci vuole una intimità superiore alla semplice conoscenza o amicizia.»
Antonio: «sì certamente, non è facile confessarla, e poi presuppone una buona ed indistinta comunione sessuale tra le tre persone, deve essere una situazione sorprendente ed eccitante. Beh io preferisco non pensarci, se troverò la situazione giusta, bene … ma probabilmente sarà difficile se non impossibile realizzarla.»
Quella sera, ho parlato con Virginia circa la conversazione avuta con Antonio. Lei ha trovato questo, naturalmente, molto interessante. Ci siamo detti allora che avremmo potuto invitare il nostro amico per una cena, e che se la discussione si fosse ripresentata … qualcosa sarebbe potuto accadere o no, ma senza preordinare nulla, tutto sarebbe rimasto aperto.
Pochi giorni dopo, invitammo a cena il nostro amico, cosa che era già accaduta più volte dopo la sua separazione.
Virginia si era preparata un vestito particolarmente sexy, ha messo su un bel vestito nero, molto aderente, con una scollatura molto aperta che metteva in evidenza il suo seno.
Il vestito era spaccato su un lato, e lasciava intravedere le calze nere autoreggenti. Inoltre, si era messa un perizoma davvero piccolo abbinato ad un reggiseno in pizzo.
Nel vederla vestire in quel modo sexy, non ho potuto fare a meno di accarezzarle le natiche e i suoi bei seni. La mia mano, poi, è scivolata già per accarezzare il suo piccolo ciuffo di peli sul pube, masturbandola per qualche secondo, ci siamo baciati, la tensione ha cominciato a salire...
Abbiamo lottato per resistere alla voglia di fare sesso prima che arrivasse Antonio a casa nostra, ma abbiamo concordato che fosse meglio aspettare ...
Continua ………
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6 anni fa
Al2016,
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Tutto per caso
Erano mesi che nei nostri rapporti esisteva nell'immaginario il terzo da
inserire nel nostro letto. Siamo una coppia sposata da una vita e volevamo
provare nuove esperienze. Mia moglie quando ne parlavamo pareva le
piacesse l'idea ma quando era il momento di mettere in pratica ciò che
fantasticavamo si tirave indietro e io rimanevo con la dannata voglia di
vederla posseduta da un altro uomo.
Siamo un coppia matura io 60 e 55 mia moglie e spesso giocavamo in auto con la speranza di essere spiati da qualcuno ed era un bel vedere perchè mia moglie è una bellissima donna che ama vestire in modo sexy, sempre in autoreggenti, capelli biondi ricci, quarta di seno e per mio piacere non depilata. Spesso andavamo a cinema con la voglia di giocare e io sempre speranzoso di mettere in pratica il mio sogno. La stuzzicavo parecchio, le scoprivo le gambe mettendo in mostra le sue gambe fasciate da bellissime autoreggenti. Col passare del tempo avevo perso le speranze di sentirmi finalmente cornuto perchè era risoluta solo quando immaginavamo o che stavamo solo io e lei. Ma una sera nel vedere un film di Tinto Brass tutto si avverò come per incanto.
Entrammo in sala con le luci ancora accese, c'erano pochissime persone poichè il film lo davano già da un paio di settimane. Mia moglie indossava un gonna leggerissima un dito sopra le ginocchia, una camicia bianca che metteva in mostra il suo bellissimo seno (quarta taglia) ovviamente le
immancabili autoreggenti e scarpe tacco 10 nonostante la sua altezza 174 cm. Un leggerissimo spolverino la copriva in parte, infatti nel momento
che ci sedemmo, mi accorsi che la sue gambe rimanevano scoperte da far intravedere le sue calze. Di questa cosa ne fui contentissimo.
Il film cominciò e vuoi le scene eccitanti vuoi la voglia di giocare, cominciai a toccarle le gambe, sembrava piacerle parecchio perchè mi agevolava nei
movimenti delle dita che piano piano s'intrufolavano sotto il perizoma.
Volevo farla perdere qualsiasi freno inibitorio perchè ero eccitatissimo solo
al pensiero che qualcuno potesse toccarla e che potesse giocare con un altro cazzo. Aveva le gambe scoperte sino all'inguine, le sfilai il perizoma
rendendomi conto che era bagnatissimo. All'orecchio le commentavo le scene del film invitandola ad immedesimarsi, a lasciarsi andare.
Finito il primo tempo ci ricomponemmo alla buona e in fretta ma lei rimase con le gambe scoperte in quella posizione. Si vedeva che stava senza perizoma ma con mio piacere non si coprì incurante di essere vista da qualcun altro. Fu in quel momento che mi accorsi che un coetaneo si era
seduto a quattro o cinque poltrone distanti da mia moglie. Il cuore mi batteva forte forse si stava avverando il mio sogno. Mi avvicinai all'orecchio di mia moglie e le dissi di quel tizio ma lei mi disse che se ne era accorta e questa cosa la eccitava parecchio.
Si spensero le luci e cominciò il secondo tempo il tizio a fianco non guardava più lo schermo ma le gambe di mia moglie che aprendo le gambe cominciò a toccarsi guardandolo, e fu li che vide che poverino ormai eccitato si stava masturbando.Non proferii parola restai in silenzio senza muovere un dito lasciandola libera di fare quello che voleva. Poco dopo il tizio si alzò si avvicinò a mia moglie e senza proferire parola le mise due dita nella figa ormai in attesa da molto di quella mossa. Le aprì la camicetta e tirò fuori il capezzolo durissimo cominciando a succhiarlo poi prese la sua mano e se la portò sul suo cazzo. Stavo impazzendo senza nemmeno toccarmi venni copiosamente. Il tizio comandava tutta la situazione si abbassò e cominciò a leccarla facendola venire diverse volte poi la prese per il collo e cominciò a farselo succhiare. All'improvviso il tizio si alzò e guardandomi negli occhi mi disse " cornuto ricomponiti e portamela fuori ho voglia di chiavarla" gurdai mia moglie per avere il suo
assenso ma non feci in tempo perchè si era già alzata per raggiungerlo. Uscimo poco dopo, lui che ci stava aspettando, si avvicinò e con autorevolezza mi disse " la troia viene con me seguici con la tua auto" ubbidii senza proferire parola. Vidi mia moglie allontanarsi dando la mano a quell'uomo che tirandola a se le mise una mano sul culo. Salirono in auto e cominciai a seguirli...........ma questa è un altra storia
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14
6 anni fa
profcouple70,
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Avventura in belgio
Storia vera
Sono un tecnico, per lavoro andiamo in Belgio in una ditta, come a volte capita c’è in ditta un italiano e con me altri 5 tecnici venuti dal Italia, divento molto amico di Mario e una sera ci invita tutti a casa sua per una spaghettata. Conosciamo la sua compagna, una italiana mista olandese che ha vissuto in Inghilterra, la serata va a meraviglia, noi portiamo il vino in abbondanza e gli spaghetti sono favolosi, serata bellissima con la compagna sempre un po in disparte, io riesco a fine serata a parlare con lei, non parla molto ma io riesco a metterla a suo agio e con me dialoga, mi racconta un po la sua vita. Non è bellissima, ma ha un bel fisico, non magra ne grassa, un bel seno e bionda, per avere 50 anni è una bella donna, Serata finita e andiamo a casa.
Il lavoro finisce e io per contratto devo rimanere in Belgio per 2 settimane, con Mario diventiamo molto amici e lavorando insieme vuole che gli racconti tutti le mie avventure erotiche avute in giro per il mondo, e si diverte da matti ad ascoltarle.
Un giorno dopo l’ennesima storia erotica raccontata mi dice “stasera la racconto a Tina, si ecciterà di sicuro” al che io dico “ma sei matto ?” (sto sintetizzando il piu possibile, cerco di essere breve) mi spiega che loro applicano lo scambio di coppie e ogni tanto vanno nei club privè, io sono uno che quando ero a Londra frequentavo dei circoli fetisch (potrei raccontare decine di storie qui anche molto interessanti) quindi non mi scandalizza la cosa. Mi dice con naturalezza “ dai stasera vieni a casa mia che scopiamo la Tina, a lei tu gli piaci…” dico “ok vengo…voglio vedere !”.
Arrivo alle dopo cena, suono e viene ad aprirmi Mario nudo “ Giusto in tempo, dai entra che noi abbiamo iniziato” entro in camera e in effetti c’era Mario e Tina nudi nel letto, mi guardano, io calmo mi avvicino a Tina, la saluto baciandola in bocca, lei noto è eccitata e la cosa noto le piace molto, poi dico “ ok voglio vedervi un po, io rimango seduto e vi guardo un po, voi continuate, decido io quando entrare” (ricordo e faccio capire che io sono un Dom, decido io quando e come) lei guardandomi annuisce, si sdraia e invita Mario aprendo le gambe a penetrarla, , Mario esegue, lei chiude gli occhi e comincia a godere, io guardo, e aspetto, ad un certo punto, e io lo sapevo, Tina apre gli occhi e mi fissa, come a dirmi, dopo voglio te, si instaura tra me e lei un colloquio di sguardi, di sfida, mi fa capire “poi mi scopi ?” e io “certo che ti scopo !, te lo metto anche in bocca…” lei interrompe Mario, prende il cazzo di Mario e inizia a succhiarlo, e dopo un po mi guarda e mi fa capire “ guarda come succhio il cazzo, va bene cosi ?” naturalmente faccio capire a lei che va bene, chiude gli occhi come se avesse capito, è eccitata, si muove sinuosa, fa di tutto per provocarmi e far in modo che io mi spogli, ma io resisto, mi fa vedere tutto il suo repertorio, tutti i sui movimenti sono lenti, studiati, il cazzo è di Mario ma guarda sempre me, e anche a Mario la cosa piace. Resisto ed aspetto, giocano fanno di tutto, usano un vibratore, si sputano e si leccano , io mi alzo solo per offrire lo champagne, naturalmente lo verso sui seni e sulla figa di Tina e per l’eccitazione di tutti e due iniziano a leccarsi, torno a sedermi e noto la delusione di Tina, Mario dopo averle provate tutte e eccitatissimo fa girare la Tina e cerca di incularla, sapevo da Mario che lei non amava tantissimo la cosa, e io sapevo che sarebbe arrivato questo momento, Tina prima cerca di resistere ma poi troppo eccitata accetta, timorosa si blocca e lascia fare a Mario, vinta, a questo punto arrivo io già nudo vado da Tina, le prendo la faccia e la bacio, la lingua in bocca, le dico “ ci sono io ti aiuto io, con me vicino non sentirai dolore” Tina vede il mio cazzo duro e si eccita ancora di più, non gliene frega niente del culo, vuole il mio cazzo, mi sistema sulla spalliera e nello stesso momento che gli metto il cazzo in bocca Mario da dietro la incula, ma lei è concentrata sul mio cazzo, le prendo la testa e con forza gli sbatto il cazzo in fondo alla gola, Mario fa lo stesso con il culo, in fondo, io gli sbatto le palle in faccia, gli strizzo le tette e gli accarezzo la figa, le gode e rantola come una pazza…Mario gli sborra in culo e esce esausto, lei continua a sbocchinare, la fermo, e dico “pulisci il cazzo a Mario che adesso tocca a me scoparti” lei annuisce buona e ubbidiente, basta dare gli ordini giusti e tutte ubbidiscono, si gira verso Mario e incomincia a pulirgli il cazzo con passione, si mette volutamente a pecorina, il culo ancora aperto e sporco di sperma, la prendo per i capelli, la aiuto a sbocchinare Mario, poi tirando i capelli la penetro con forza, quando ha finito con mario si concentra su di me, gode come una pazza, finalmente un cazzo in figa, la prendo con forza e gli sussurro “ sei una troia fantastastica…adesso fammi venire “ a queste parole si eccita ancora di piu aumenta il ritmo del bacino, sa come fare venire alla svelta un uomo, prima di venire esco il cazzo la giro e spriccio in modo esagerato sulle tette, sul collo, lei si agita mi prende il cazzo e lo slinguazza, mi fa vedere lo sperma che gli cola dalla bocca, è contenta eccitata , sudata e felice, urla…”cazzo che scopata !!!” Mario è felice e gli appoggia il cazzo in bocca, lei succhia tutto quello che si muove, lecca anche il vibratore, poi si butta su di me sfinita.
Dopo un po mi dice “ Sir tu qui devi venire più spesso…promettimelo…” io non posso far altro che dire “ Sicuro “
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6 anni fa
willywin,
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Ultima visita: 2 settimane fa
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Esibizionismo al Lago ....
Premetto che questo non e' un racconto di fantasia, ma e' tratto da un'avventura realmente accadutami qualche settimana fa.Ho iniziato a messaggiarmi con questa coppia, lei 40 anni e lui 47 anni. Erano alle primissime esperienze sui siti, infatti mi dicevano che loro amavano tantissimo l'esibizonismo fatto nella quotidianeita', soprattutto nelle uscite fuori porta..si ..lei amava mostrarsi e provocare altri uomini davanti al suo uomo, infatti mi raccontavano di uomni increduli nel vederla mentre si provava le scarpe senza intimo, in spiaggia con il costume leggermente spostato o, adirittura, al ristorante dove i camerieri godevano di una meravigliosa vista..con scollature vertiginoseche mettevano in mostra i confini delle aureole dei suoi capezzoli...Tutto cio' senza mai programmare nulla...Ormai pero',nelle loro fantasie, c'era anche l'idea di andare oltre... di avere qualche "contatto" fisico con un'altro uomo e, cosi', l'idea di contattare qualcuno su questi siti .Un giorno , una domenica pomeriggio, mi arriva un loro messaggio:" noi tra un po' andremo a Desenzano per far shopping e per bere qualcosa...lei vestita molto leggera...magari potrebbe essere l'occasione per ammirarla di presenza e per sfiorarla con tocchi quasi casuali" Quale migliorre occasione, pensai io, e, Cosi', ci demmo appuntamento ...ma non ci si doveva presentare, avrei dovuto seguirli e giocare inzialemnte solo con gli sguardi, rimanendo sempre in contatto via messaggio con lui...si, perche' voleva sapere "live" cosa pensassi degli atteggiamenti della moglie.Eccoli...sono loro seduti davanti ad una gelateria ..lei indossa scarpe con tacco alto, mini di jeans e un top molto largo e scollato....!Come d'accordo gli mando un messaggio, ho la conferma che sono l'oro...lei mi guarda e mi fa un sorriso e il marito mi scrive:" adesso guarda cosa fa Claudia"... come per magia', scavalla le gambe.....e voila..si mette in un modo da regalrmi la visione del suo perizoma bianco retato.... con evidente trasparenza...Io gli scrivo:" Niente di piu' paradisiaco"Lui risponde:" E questo e' solo l'inizio..."Si alzano si incamminano verso la piazza...io li seguo e vedo che entrano da Yamamaylui mi scrive:"entra e fai finta di povarti qualcosa.." cosi' faccio finta di scegliere qualcosa a caso e noto che lei entra in camerino, prendo al volo una canotta e mi dirigo anche io verso i camerini mettendomi in fila e rimanendo dietro il marito.Lei, molto spudoratamente, ha lasciato la tedndaun po' aperta e assisto al suo strip...si toglie tutto e rimane solo con quel perizoma, molto trasparente, che lascia...davvero poco all'imaginazione. Ecco.. adesso si prova un corpetto.. e noto che mentre lo fa si sfiora le tette..., il ventre..mettendo anche le dita dentro quel perizomino e giocandoco con il suo corpo con dei movimenti molto ma molto sensuali... ma purtroppo mi tocca entrare nell'latro camerino che nel frattempo si e' liberato.Esco per primo e nel passare vedo che lei ormai si e' rivestita, quindi metto giu' la canotta, che nenahce mi ero provato, ed esco dalnegozio decindendo di aspettarli fuori. Ariva cosi' un messaggio:" sono Claudia...prima in camerino mi sono "coccolata" solo per te.."Escono anche loro... vedo che lui sta scrivendo e mi arriva il messaggio: " andiamo a bere qualcosa...mi raccomando siediti di fronte a lei" e, cosi' , dopo che si sono accomodati, in un locale all'aperto, mi siedo anche io di fronte...fortuna vuole che siamo molto vicini. Eccola....lei comincia a muovere le gambe in tuti i modi facednomiammirare ancora quel perizoma...ma non solo...con un gesto quasi molto causale fa in modo che un capezzolo faccia capolino nella scolllatura, si... e' ben in vista... e devo dire che e'stato davvero eccitante vedere la faccia del cameriere, come dai loro racconti precedenti, che ha preso l'ordinazione....!Ormai i nostri sgaurdi divorano i nostri corpi, anche lei nota, e me lo scrisse, che dai miei jeans, molto stretti, si vedeva quanto la desiderassi... , l'eccitazione era alle stelle...Vedo che lei prende il telefono del marito e comincia a scrivere, arriva il messaggio: "adesso vado in bagno, con modo molto garbato seguimicosi' ci presentiamo...ma voglio che tu mi tolga gli slip perche' mio marito vuole annusarli per senire quanto sono eccitata". Si alza e va verso il bagno, io la seguo...siamo nell'antibagno..lei di frontelo specchio che si lava le mani cosi' le vado dietro,la stringo e le bacio sul collo...lei sospira... le giro un po' la testa cosi le nostre labbra vengono a contatto..si anche le ligue adesso... e le mie mani cominciano a percorrere il suo corpo, prima entrando all'interno della scollatura e poi lungo i fianchi... lei mi dice che ha tantisimavoglia di mema che li potrebbe essere pericoloso,potrebbe entrare qualcuno e cosi' .. mi inginocchio dietro di lei, le alzo la mini... le sfilo quel perizoma... al tatto bagnatisimo...consegnandolo a lei...ma non prima di aver affondato la mia bocca fra le sue natiche.....e sentendo con le labbra la sua voglia....!! Mi alzai,diede un bacioe mi disse che era stata la situazone piu' ecccitante ed intrigante mai vissuta......! Io Uscii dal bagno, pagai e andai, ma dopo un po' arrivo' il messaggio del marito che diceva:" grazie di avermela fattabagnare cosi'... il suo perizoma sapeva di sesso...Adesso Caludia ha voglia di te e non vede l'ora di proseguire cio' che avete inizato in quel bagno..ed io voglia di ammriarvi mentre la fai bagnare ancor di piu'"E' stato un incontro molto soft ma, credetemi , e' stata un "orgia olfalmica" che ha mandato in tilt i miei sensi..Adesso continuiamo a sentirci e prospettiamo un altro incontro altamente eccitante..ma con un finale ben diverso....e , magari, ve lo raccontero'.....!!!Marcoilary
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6 anni fa
Marcoilary,
32
Ultima visita: 4 mesi fa
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master
L’uomo la fece spogliare completamente, verificandone compiaciuto la totale rasatura del pube, eseguita in modo integrale così come le era stato richiesto, quindi le fece indossare un corpetto formato da un insieme di strisce in cuoio che, cingendole il busto, strizzandole i seni e comprimendole la vagina, le ponevano in ulteriore risalto le intime labbra, solcandogliele profondamente.
Soddisfatto da ciò la fece rivestire, ordinandole di indossare obbligatoriamente sotto gli abiti quella singolare struttura, sino a quando si fossero nuovamente incontrati, osservandola allontanarsi con passo incerto a causa della cinghia che le strofinava la clitoride ad ogni movenza.
Mostrandosi al compagno, nella costrizione in cui era stata posta, recependone l’inevitabile turbamento al pensiero di quanto avveniva, si predispose ad uscire non senza provare un sottile senso di eccitazione al pensiero delle persone che avrebbe incontrato, del tutto ignare della condizione in cui si trovava.
Trascorso il periodo convenuto, ed ormai assuefattasi al bustino che le fasciava il corpo in maniera così succinta, si ripresentò all’uomo che l’aveva obbligata ad attenersi scrupolosamente a quell’insolito rituale.
Egli, consegnandole un paio di lunghi guanti in lattice, le fece poi indossare, direttamente sulla nuda epidermide, un abito da sera, quindi uscirono assieme verso una destinazione a lei del tutto ignota.
Giunti nella località prestabilita si trovò a contatto con numerose altre persone a lei sconosciute con le quali si intrattenne restando inconsapevole se queste ultime potessero mai essere al corrente di quanto il proprio accompagnatore avesse preteso da lei.
La serata trascorse con apparente normalità senza che nulla di particolare potesse modificarne lo svolgimento se non fosse stato per l’insospettabile condizione in cui sapeva di trovarsi.
Ancora una volta venne congedata dall’uomo, il quale pareva attratto più dal fatto di vederla con indosso quella struttura, nella quale l’aveva obbligata sotto ai vestiti, che dal volerla possedere realmente come in molti avrebbero di sicuro desiderato alla sola visione della sua nudità integrale.
Lo stesso compagno di lei pareva molto stupito che in seguito ad eventi così particolari non avesse dovuto anche concedersi alla persona che l’aveva coinvolta in un gioco nel quale lui stesso si era lasciato trasportare emotivamente, se pure relegato al ruolo passivo di complice.
Altre serate ebbero eguale decorso prima che l’uomo si decidesse a confermarle quanto trovasse estremamente eccitante avere imposto ad una donna come lei il giogo che la faceva apparire quale propria schiava disposta ad accettare di sottomettersi a qualsiasi altra prova avesse stabilito di imporle.
Solo allora la attrasse a se, sollevandole l’orlo dell’abito e scoprendola sino alle reni, allentandole il corpetto in modo da poterla possedere dopo averla posta piegata in avanti, penetrandola con veemente determinazione senza più alcun altro indugio, profanandola con perentoria determinazione in entrambe gli orifizi.
Con le braccia protese contro ad una parete G. si lasciò invadere senza opporre alcuna resistenza, incurante che i propri gemiti potessero raggiungere coloro che, nelle stanze adiacenti a quella dove si trovavano, avrebbero potuto coglierne l’ansimare mentre, in preda ad un piacere così dissoluto, si abbandonava all’orgasmo.
Solo allora ebbe la certezza che stava iniziando per lei un nuovo percorso, al quale avrebbe dovuto scrupolosamente attenersi se non voleva essere severamente punita come l'uomo le aveva preannunciato nel caso si fosse opposta alle ulteriori richieste che le avrebbe fatto di volta in volta pervenire.
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6 anni fa
gloria1951,
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Ultima visita: 3 anni fa
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una volta
mi piace raccontare di piccole storie realmente accadute,le stesse che tiro fuori dai ricordi quandomi sego il cazzo pensando a quanto sia troia la mia adorabile compagna.una volta eravamo a mare dalle parti nostre,puglia adriatico tra polignano e monopoli,era una domenica primaverile , faceva caldo e avevamo voglia.si decise di mettere un annuncio online di cornuto che cerca bull per sfondare la sua giovane compagna quello stesso pom.a corredo dell'annuncio inseriamo una bella foto scattata al momento in una caletta appartata con il suo maestoso culo a pecora in attesa poggiata ad uno scoglio e qualche indicazione per risalire alla zona.pubblicato l'annuncio continuiamo a camminare sul litorale non pensando a quanto internet certe volte sia veloce .....ed efficiente.fatto sta che un ora dopo tornando verso la macchina ci accorgiamo di un giovane uomo che ci guarda con insistenza e sorridendo si avvicina e ci chiede se siamo quelli dell'annuncio e nello stesso momento senza neanche attendere la risposta tira fuori un cazzo grosso per davvero,uno di quelli larghi che riempiono la mano a stringerli.eravamo in una zona appartata sul mare ma non troppo e quel grosso cazzo li davanti a noi era una tentazione irresistibile sopratutto perchè cosi improvvisa.lei senza nessun indugio gli si avvicina e lo prende in mano davanti a me,lo guarda negli occhi,mi guarda negli occhi e lentamente si inginocchia e si riempie la bocca fino in gola.io adoro guardarla alle prese con i cazzi in generale,ma quelli molto grossi(diciamo piu grossi del mio ) mi fanno impazzire e da cornuto semplice divento cornuto e sottomesso in un istante.lei che mi conosce e questo lo sa bene,dopo averlo succhiato un po mi prende per mano,mi fa inginocchiare e li davanti al mare e allo sguardo probabile di qualcuno li nei dintorni,mi spinge la testa sul cazzo e me lo infila in bocca.e io lo prendo tutto in ginocchio,mentre loro si baciano con la lingua sopra di me e lui le infila subito due dita in fica e poi,subito dopo due dita nel culo.questo lo so perchè mentre continuo a succhiare il cazzo in ginocchio,lei parla col bull del suo cornuto che lo prende in bocca e poi dice"amore mi ha messo due dita nel culo,che faccio?" mentre mi sorride con la lingua in bocca al bull e la sua mano che mi spinge il cazzo fino in gola
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6 anni fa
cuckk,
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Ultima visita: 6 anni fa
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Tracy
Come al solito dopo tre ore di riunione la noia ha preso il sopravvento sulla maggior parte dei partecipanti, ed io non faccio eccezione, l’abbiocco è in agguato. Cerco di tenere viva la mia attenzione scarabocchiando sul block notes che ho davanti. Finalmente il mio interesse si riaccende quando il direttore della mia divisione prende la parola e spiega agli astanti che presso la nostra filiale Statunitense si è presentata un’emergenza. In pratica il progetto su cui stanno lavorando si è bloccato per le dimissioni improvvise, improrogabili e immediate dell’unica risorsa che lo stava portando avanti. Urge trovare entro pochi giorni qualcuno che prenda un aereo e si rechi presso la nostra sede d’oltreoceano e si dia da fare per portare a termine il lavoro rimasto in sospeso giusto il tempo necessario ad assumere un sostituto.
Del mio reparto sono il più papabile in quanto ho quasi terminato il mio progetto, rimangono solo dei dettagli che posso gestire tranquillamente anche da un ufficio americano. Mi ritrovo, così, investito della trasferta fuori programma ma che non disdegno, cambiare aria ogni tanto fa bene, poi tutto è a carico della compagnia, auto, hotel, telefono per quindici giorni da passare in USA.
Arrivo di notte e ho qualche difficoltà a trovare il mio hotel, l’auto prenotata, sebbene richiesta con navigatore mi è stata consegnata senza e così devo affidarmi alla cartina gentilmente fornitami in aeroporto dalla compagnia di noleggio. Alla fine lo trovo, era nascosto dietro un ristorante davanti al quale sono passato e ripassato almeno quattro volte. Prendo possesso della mia camera e punto un paio di sveglie prima di abbandonarmi al meritato riposo ma solo dopo che una doccia ristoratrice si è portata via una parte del peso accumulato nelle quindici ore, tra voli e scali, spese per il viaggio.
La prima suoneria mi riporta alla realtà ma mi sembra di avere chiuso gli occhi solo da pochi minuti, quando la seconda attacca mi faccio violenza e metto le gambe fuori dal letto, qualche minuto per prendere possesso delle facoltà minime che mi consentono di posizionarmi sotto la doccia e che la giornata abbia inizio.
Arrivo presso la sede Americana della mia compagnia in perfetto orario. Ad accogliermi, dietro il bancone della reception c’è Sandy, giunonica e sorridente, sui quaranta, con due notevoli bocce strizzate dentro un reggiseno push up a sua volta fasciato dalla maglia attillata provvista di un generoso décolleté, il suo nome è serigrafato sulla targhetta appuntata sulla sua tetta destra.
- “Sono Carlo (taldeitali) “ - mi presento.
- “Ben arrivato! Scott la sta aspettando. “ – mi informa, mentre sulla tastiera del telefono digita il numero del mio collega yankee con cui devo incontrarmi.
La giornata passa abbastanza velocemente. Torno in hotel dopo avere mangiato qualcosa e fatto quattro passi digestivi. La doccia mi restituisce un po’ di vigore ma appena mi accomodo nel letto King Size la palpebra cala e perdo letteralmente i sensi. Il fuso orario ha avuto la meglio, quando riapro gli occhi sono le quattro del mattino, in Italia sono le dieci, non ho più sonno. La televisione mi aiuta a tirare l’ora di alzarmi.
Scendo nella sala dove servono la colazione, mi districo tra salsicce, uova strapazzate, bacon e altre prelibatezze tipicamente americane e infine trovo il caffè, il latte e le marmellate. Mentre sono intento a nutrirmi consulto la posta elettronica. Sono concentrato nella lettura quando la mia attenzione viene catturata da due scarpe di vernice rossa che vestono due piedi dalla pelle liscia e chiara, le caviglie sottili proseguono verso due polpacci torniti. La gonna del tailleur cela, dal ginocchio in su, le cosce che immagino proporzionate e toniche. Dalla mia posizione posso apprezzare la rotondità del lato B di questa femmina che si muove con atletica leggiadria padroneggiando l’equilibrio offerto dall’esile appoggio dei tacchi che definirei importanti.
I capelli castani sono raccolti sulla nuca e fermati da due bastoncini che ricordano le bacchette utilizzate nei ristoranti asiatici. Quando passa sul lato opposto del bancone posso rimirare anche il lato A. Il seno è discreto né piccolo né grande, giusto, come piace a me. Il viso è grazioso ma non riesco a cogliere il colore degli occhi che rimane celato dietro i riflessi delle lenti degli occhiali che le danno un’aria autorevole. Mi lascio trasportare dalla fantasia cercando di immaginare che lavoro fa, da dove viene, cosa le piace e cosa no, ma anche che lingerie indossa e come possa essere senza tutte quelle bucce, nature, come mamma l’ha fatta, insomma, nuda. Mi passa vicino per andare a sedersi poco più in là a consumare la sua colazione, non mi degna di uno sguardo. Ha un buon profumo.
La vibrazione del mio smartphone mi riporta alla realtà avvisandomi che è ora di andare, mi alzo cercando di dissimulare la mia erezione tenendo il tablet ad altezza inguinale.
La mattinata lavorativa inizia con una riunione che finisce verso le dieci e trenta, ci prendiamo una pausa caffè, ed è nell’angolo ristoro che mi attende la sorpresa. La Femmina con le scarpe rosse è lì davanti a me con un bicchiere in mano sta parlando con un’altra donna che i miei colleghi americani salutano e così partono le presentazioni.
La donna misteriosa che qualche ora prima ha solleticato la mia fantasia si chiama Tracy, è una collega inglese, lavora nella sede di Birmingham e si occupa di risorse umane.
- “Carlo, piacere di conoscerti, sono della sede di Milano.” – le dico afferrando la mano che lei mi sta porgendo.
- “Questa mattina ti ho vista fare colazione in hotel” – aggiungo. Mi sembra anche di arrossire un tantino ripensando all’effetto che la sua visione mi ha procurato. Se lei se ne è accorta non lo dà a vedere.
- “Ah bene, allora probabilmente ci rincontreremo.” – afferma lei. Io e tutto il mio ego lo speriamo vivamente.
Finalmente arriva sera, torno in hotel. Tracy è al banco della reception, mi avvicino. Lei si volta mi riconosce e mi sorride, l’impiegata dell’Hotel le allunga una cartina sulla quale ha tracciato qualche cerchio con la penna.
- “Ciao, giornata pesante?” – le chiedo.
- “Abbastanza, ma ora è passata.” – mi risponde lei. Così parliamo per qualche minuto di lavoro e vengo a sapere che lei si fermerà sino a fine settimana.
- “E’ quasi ora di cena, ti va di mangiare qualcosa assieme?” – chiedo con un po’ di azzardo.
- “Volentieri, mangiare sola non mi piace.” – risponde accettando l’invito. Ci accordiamo per vederci dopo un’ora, il tempo di cambiarci mettendoci qualcosa di più comodo.
Arrivo nella hall per primo mi accomodo in uno dei divanetti e attendo. Dopo cinque minuti le porte dell’ascensore si aprono e Tracy appare in tutto il suo splendore. Indossa un giubbino di pelle, nero, sopra ad un tubino grigio, le scarpe rosse sono state sostituite con più confortevoli scarpe da tennis bianche.
- “Andiamo?” – chiede.
- “Sono pronto.” – le rispondo e ci avviamo alla macchina.
Lascio a lei il compito di decidere dove cenare, mi elenca i consigli che ha ricevuto dai colleghi, opta per una steak house vicino al centro cittadino. Ceniamo divorandoci due bistecconi con contorno di patatine e diamo fondo ad una bottiglia di vino. Conoscendo la rigidità delle regole americane in merito alla guida in stato di ebrezza mi limito ad un bicchiere e mezzo di Cabernet il resto finisce a piccoli sorsi nella pancina della mia nuova amica. Passiamo così un paio d’ore rilassanti ridendo e scherzando, la mia collega si rivela essere una compagnia piacevole, è dotata di ironia e intelligenza, l’alcol poi si sa, aiuta a lasciarsi andare. Usciamo dal ristorante e optiamo per fare una passeggiata. Il centro cittadino è popolato, ci sono molti locali aperti con tavolini all’esterno e musica country a manetta. Entriamo in uno di questi bar dove un gruppo suona dal vivo. Tracy si spara due bicchieroni di Moijto, io un paio di birrette. Mentre torniamo in hotel mi rendo conto che La mia collega è alquanto alticcia non ubriaca ma decisamente su di giri. Mi chiedo mentalmente “ma quanto bevono sti Inglesi”. Arrivati a destinazione mi premuro di accompagnarla alla sua camera non tanto per un innato senso cavalleresco ma più che altro per assicurarmi che entri nella stanza giusta.
- “Grazie per la serata.” – le dico, mentre lei inserisce la chiave elettronica nel lettore sopra la maniglia.
- “Sono stata bene.” - mi risponde, sporgendosi mi bacia su una guancia e mi augura una buonanotte. Quindi si gira e perde per un attimo l’equilibrio, riacquista la stabilità appoggiandosi allo stipite, mi sorride e sparisce nella sua camera, la porta si chiude dietro di lei.
La mattina seguente scendo per la colazione nella sala semideserta, di Tracy nessuna traccia. Mi propongo di andare a cercarla qualora ritardasse più del dovuto. La vedo apparire dopo una decina di minuti, è in perfetta forma. Indossa un bell’abito a fiori e si muove con sicurezza sopra tacchi alti quanto quelli del giorno precedente, avanza senza esitazioni con le sue belle gambe che poggiano su di un paio di scarpe colore blu cobalto in perfetto coordinamento coi motivi floreali del vestito.
- “Buongiorno, dormito bene?” – le chiedo con curiosità.
- “Benissimo, grazie.” – risponde lei.
- “Andiamo al lavoro insieme?” – chiedo offrendole un passaggio dal momento che lei si sposta in taxi.
- “Certo, volentieri!” – risponde, sorridendomi.
Il tragitto dall’hotel alla ditta è alquanto breve, ci impegna per una ventina di minuti scarsi che trascorriamo parlando del più e del meno. Non perdo l’occasione però per chiederle di cenare ancora con me. Tracy accetta.
Ci incontriamo nella hall, lei è splendida. Abbandonati gli abiti consoni all’ambiente lavorativo si trasforma nella ragazza della porta accanto e libera un fascino magnetico. Mentre mi avvicino noto che gli sguardi di tutti i presenti appartenenti al genere maschile e anche quelli di un paio di signore sono calamitati dai glutei della mia collega, messi in evidenza dagli aderentissimi leggins grigi che, come una seconda pelle, avvolgono le sue rotondità, insinuandosi senza pudore nel solco che divide quelle chiappe modellate alla perfezione.
Ceniamo in un ristorante che offre cucina messicana. Durante la cena, da alcuni atteggiamenti di comunicazione non verbale, ho la netta sensazione di non esserle indifferente, sta decisamente flirtando con me.
- “Facciamo una passeggiata?” – le chiedo.
- “Prendiamo un dessert?” – controbatte.
- “Se il dolce sei tu, non posso rifiutare.” – azzardo io con le palpitazioni accelerate.
Lei mi guarda per qualche secondo piegando la testa di lato, si ravviva i capelli con la mano e mi sorride.
- “Spero che tu noi sia diabetico.” – risponde maliziosamente fissandomi coi suoi occhi ammaliatori.
Mi alzo porgendole la mano che lei afferra lasciandosi guidare verso l’auto. Prima di uscire mi fermo, le cingo i fianchi e l’attiro a me, le nostre labbra si uniscono, la mia lingua si fa strada nella sua bocca, ad impedire che arrivi a toccarle le tonsille c’è la sua che sembra avere le stesse intenzioni, faccio scivolare una mano che termina il suo percorso su una chiappa della mia collega. Noto gli sguardi delle persone sedute nella sala. Alcune infastidite esprimono il loro disappunto con smorfie malcelate, altre fanno commenti sottovoce ma buona parte degli sguardi maschili non riesce a dissimulare ammirazione e una punta di invidia. Deve essere chiaro a tutti che lo splendore che stringo tra le braccia è mio territorio, con buona pace per il mondo.
Arriviamo in hotel in un lampo, ci fiondiamo nell’ascensore, Tracy pigia il pulsante che ordina al mezzo meccanico di portarci al suo piano. Dentro la cabina mi inchioda contro la parete e mi bacia appassionatamente strusciandosi contro la mia prepotente voglia di lei. Entriamo nella sua camera e i nostri vestiti schizzano in tutte le direzioni. Finalmente siamo nudi, uno di fronte all’altra, contempliamo a vicenda i nostri corpi. Il suo è meraviglioso, la desidero e il mio ventunesimo dito, il più grosso di tutti quelli che ho in dotazione rigidamente puntato verso il suo corpo sembra dire, impertinente: “ti voglio”.
Lei si avvicina, si impossessa con salda presa delle mie chiappe mi attira a se facendo aderire il suo ventre al mio schiacciando la mia erezione nel mezzo, le sue labbra cercano le mie le lingue si intrecciano, la tengo per la nuca e le spalle. Le sue dita mi sfiorano l’ano, mi contraggo, non smetto di baciarla avidamente e sento il mio cazzo pulsare ardente. Le afferro la parte alta delle cosce e la sollevo, il mio uccello liberato si appoggia contro la sua figa, stringe le gambe attorno ai mie fianchi, non mi molla mentre la sua lingua continua a strusciarsi contro la mia. Mi giro verso il letto e la adagio sopra, stacco a malincuore le mie labbra dalle sue e scendo a baciarle i seni, i suoi capezzoli sono due piccole dita puntate verso il soffitto. Ne saggio il turgore con la lingua, voglio entrare nella sua intimità. La prendo per i fianchi, la sua mano afferra la mia manifesta mascolinità guidandola all’imboccatura del suo sesso, entro nella sua passera lentamente, lei mi accoglie con facilità dischiudendosi alla mia timida pressione. E’ così bagnata. Sono dentro di lei, così, fermo, sento le pareti della sua bernarda contrarsi stringendo il mio rigido pennacchio. La mia cappella pulsa in quell’accogliente fiore del piacere.
- “Dai scopami.” – mi incita Tracy ansimando.
Inizio a muovermi avanti e indietro, lei inarca il bacino accompagnando i miei affondi. Quanto è bella questa donna che sta sotto di me, vedo il suo piacere e ne godo anch’io. Il ritmo si fa più intenso così come i mugolii, il suo corpo è un tempio consacrato al sesso, percepisco le sue contrazioni i suoi movimenti che assecondano le mie spinte. Il suo orgasmo si manifesta con l’inarcamento della schiena, la sospensione del respiro e le sue dita contratte a stringere le mie chiappe, spingo a fondo più che posso e libero dentro di lei il mio piacere. Faccio per uscire ma lei me lo impedisce agganciando, tra loro, le caviglie dietro la mia schiena.
- “No. Ti voglio ancora.” – mi comunica.
Faccio scivolare le mani dietro di lei e la attiro a me, ci ritroviamo in una posizione scomoda, io inginocchiato e lei seduta sulle mie cosce ancora trafitta dalla mia banana. Sostenendola mi giro e mi sdraio sulla schiena, ora lei è sopra di me, ha il pieno potere della situazione, inizia a cavalcarmi con crescente intensità io le afferro i seni. Sono sodi e i capezzoli sono turgidi, lei ansima aumentando il ritmo, mi sta possedendo prendendo dentro di se tutto quello che ho da offrirle, sono alla sua mercé col timore che la mia erezione ceda. Non succede. Tracy è in preda ad un frenetico su e giù sopra il mio paletto di carne, inarca la schiena senza smettere di cavalcarmi furiosamente e i mugolii diventano ansimi che sfociano in un liberatorio urlo di piacere. Si adagia su di me, la sua bocca cerca la mia e torniamo a baciarci mentre le mie dita trovano il suo ano ed inizio a giocarci mentre le pareti della sua passera si stringono attorno alla mia erezione che va scomparendo.
Mi tocco il bassoventre e lo trovo fradicio, non è il mio sperma e non sono gli umori della sua lubrificazione è qualcosa di diverso che mi infradicia il pube colando sulle palle, è la sua eiaculazione. Lei me lo conferma.
Rimaniamo abbracciati, appagati ma non sazi. Infilo una mano tra le sue cosce, lei le spalanca lasciandomi libero di esplorare la sua figa. E’ così bagnata. Voglio assaggiarla. Mi accovaccio tra le sue gambe ed inizio a leccarla. I suoi umori sono colati sino al buco del suo culo, li raccolgo con la lingua hanno un sapore asprigno, il suo ano si contrae. Risalgo leccandole le labbra esterne e mi soffermo a succhiarle il clitoride, lei muove il bacino e mi afferra i capelli attirandomi a se. Insinuo la lingua tra le labbra interne, carnose, le esploro poi scendo ancora un poco e cerco di penetrarla per quanto possibile con la lingua. Succhio e lecco avidamente sentendola ansimare, poi torno a dedicarmi al suo turgido clitoride. Lo solletico con la punta, lo succhio, lo libero, ci gioco lei mi invita a non smettere. L’accontento. Mentre mi inebrio dei suoi umori, infilo un dito là dove poco prima il mio uccello scivolava avanti e indietro, poi ne infilo un altro e la scopo così, con le dita, mentre continuo a leccarle il grilletto. I movimenti del bacino accompagnano le mie pratiche e il suo orgasmo si presenta prepotente. Mi sollevo le sue gambe divaricate mi consentono di ammirare le contrazioni della sua figa dalla cui apertura cola un liquido traslucido.
Ho una erezione imperiosa, prendo una mano di Tracy e la guido verso il mio battacchio, lei lo afferra saldamente ancora preda del piacere appena provato ed inizia a massaggiarlo su e giù. Poi si solleva sulle ginocchia, io mi sdraio sulla schiena. La mia collega abbassa la testa e prende tutto il mio uccello dentro la sua bocca. Lo succhia da vera esperta, le sue labbra scivolano lungo l’asta dalla base sino alla punta. La sua lingua sa come accarezzare una cappella gonfia e pulsante. Un pompino maestoso, delicato ed intenso allo stesso tempo. Le sue mani giocano coi miei testicoli. Sono rapito dalla sua arte così raffinata e esplodo in un orgasmo galattico riempiendole la bocca di sborra.
Ci abbandoniamo soddisfatti nel grande letto. Abbracciati, ci coccoliamo sino a quando il sonno ci raggiunge.
La sveglia del mio smartphone suona implacabile, la spengo, Tracy ha gli occhi chiusi, dorme. Mi alzo e vado in bagno e mi infilo sotto la doccia. Mentre mi sto insaponando sento una mano scivolare tra le mie chiappe e afferrarmi le palle, la mia collega si è svegliata. Entra anche lei nella doccia, ci baciamo.
- “Buongiorno.” – le sussurro.
- “Sei già sveglio?” – chiede, stringendo con la mano la parte di me che è più pimpante.
Ci insaponiamo a vicenda arrivando alle parti più remote e intime dei nostri corpi, la passione si riaccende. Lei si volta piegandosi in avanti, appoggia i palmi alle piastrelle e struscia le chiappe sul mio battacchio più pronto che mai.
- “Prendimi!” – mi ordina.
Punto la cappella all’imboccatura della sua figa, la afferro per i fianchi e scivolo dentro di lei con estrema facilità. Lei Incoraggia i miei affondi spingendo all’indietro il suo magnifico culo, capisco che vuole essere sbattuta con più vigore, l’accontento. Glielo spingo dentro con forza fino in fondo, la sento gemere sempre più forte, ansimo anch’io, sento arrivare il culmine del piacere, si espande dall’inguine, le gambe si fanno molli ma spingo come se volessi trapassarla col mio cazzo. Esplodo dentro di lei tutto il mio sperma e la sento emettere un urlo sommesso e prolungato, il suo corpo si rilassa, smetto di spingere rimango lì dentro di lei, percepisco le sue contrazioni.
Che donna stupenda. I restanti giorni passano in un baleno, di giorno in ufficio di notte in un letto, nudi, scopando come se non ci fosse un domani. La trasferta perfetta. Ma come tutte le cose belle e piacevoli arriva velocemente il momento della separazione. Dopo l’ennesima notte di passione l’accompagno all’aeroporto, ci siamo scambiati i numeri di telefono, con la promessa di rivederci.
Sono passate tre settimane dal mio rientro in Italia, è un venerdì ed è quasi ora di pranzo, sono impaziente perché ho preso mezza giornata di ferie, alle 15 ho un aereo che mi porterà in Inghilterra. Ho un appuntamento per cena con Tracy, ho da dedicarle tutto l weekend, spero lo apprezzerà.
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7 anni fa
masaraj,
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Ultima visita: 8 mesi fa
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Prime corna a treviso
Cp matura, io, coniuge da 35 anni di una donna sexy bella e sensuale, ma asp. cuck fin da poche settimane dopo le nozze, perché attizzato ed arrapato dal constatare che la mia consorte è un bocconcino desiderato dai maschi, miei e suoi amici, dai colleghi di lavoro di entrambi e da buona parte di quelli che incontriamo per strada e più ancora al mare. Uomini smaniosi di corteggiarla con palese intendo di montarla ed alcuni sono così sfrontati da chiedere il mio consenso e aiutino per realizzare la loro sospirata scopata con l’avvenente moglie che mi ritrovo. Molti dei medesimi sono convinti e certi che io non la soddisfi a pieno sessualmente e provano a circuirla per potersela chiavare per via di diceria che mi danno essere mini dotato, vale a dire sotto i canonici 13,5cm della media dei cazzi maschili nazionali. In tutti questi anni non è accaduto nulla, sono sempre stato il solo maschio che mi sono chiavato la mia moglie e l’ho ingravidata 2 volte. Diversi anni fa le ho dichiarato di avere ardente voglia di vederla fottere con dotati bull, anche di colore. L’ho pressata spesso perché si decidesse a farmi assistere alla monta di un dotato maschio di suo gradimento. Quando siamo stati in viaggi di piacere ho creato sempre favorevoli condizioni perché camerieri, amici di viaggio o avventori dell’hotel potessero spingerla e convincerla a farsi scopare da loro medesimi. In agosto scorso a Treviso avviene il sospirato ed atteso evento. In un bar poco distante dall’hotel dove alloggiavamo, ad un avventore, mio coetaneo, fisico atletico, alto 190,asciutto e bel viso, chiedo informazioni sulla città e lo invito ad accomodarsi al tavolo. L’uomo posizione una sedia accanto a mia moglie, quasi a contato fisico e si accomoda. Parla forbitamente, è uomo di classe, che a volo ha intuito ciò che io vorrei che lui facesse con mia moglie, cioè che la concupisse e la menasse a letto con lui. Vedo mia moglie per la prima volta essere attratta, interessata e disposta ad accettare i cortesi galanti complimenti dello occasionale avventore, rapportandosi con lui in un amabile discorrere. Io do lena ad entrambi di fare una più intima conoscenza dei reciproci interessi culturali e non, anzi acconsento che con libertà di accompagnarla in giro per le vie della Città. Per mia moglie è ovvio che io, asp. cuck, sarei stato ligio ad ogni suo capriccio o gioco. Escono dal bar uno accanto allo altro e sbirciano la merce esposta nei negozi, soffermandosi sempre a lungo avanti a quelli di biancheria intima, confabulano sotto voce tra loro sui modelli molto sexy e spinti. Il presunto bull sa di dover saggiare la disponibilità di mia moglie per ciò che vuole proporle. Il pensiero del maschio, che mi si accosta, è accertarsi se voglio che si scopi mia moglie, anzi me lo chiede esplicitamente. E’ evidente che da gran signore quale si considera vuole un preventivo mio assenso ad essere più audace e lascivo con mia moglie, toccarle le parte intime del corpo al fine di centrare l’obiettivo, cioè la piena e totale sua partecipazione a soggiacere con lui sessualmente. Il bull si tranquillizza quando reclino innanzi il capo per dire si, cioè che mi piace essere gravato da tante pesanti corna, così passa a via di fatto. Ritorna accanto a mia moglie, la prende sotto braccio come fosse moglie sua. Si ferma in disparte in un angolo del caseggiato e messola spalle a muro le liscia e carezza cosce e seni, sottolineando quanto è bona e come starebbero bene addosso a lei i sexy abiti in esposizione, anzi vuole farle una sua attenzione e le propone di accedere al negozio per scegliere ciò che più le piace. Offerta che mia moglie con fare civettuolo, schernendosi rifiuta, ma acconsente e lo invoglia a procedere i contatti fisici, tanto che lui ficca tra cosce la mano e lesto le tocca la fica. Mia moglie trasale di gioia. Vedo, spero e mi convinco che è la volta buona che sarò reso cornuto e lascio fare. Li seguo a debita distanza sul marciapiedi opposto e giunti avanti hotel mia moglie preso per mano lo sconosciuto si dirige alla reception, prende la chiave ed entra in ascensore con lui. Quando a mia volta dopo alcuni minuti entro in camera, loro sono già nudi e assai avanti nello scambio di lascive effusioni a bordo letto e disinvoltamente entrambi mi ignorano. Alquanto sorpreso vedo mia moglie piegare la testa tra le cosce di lui e preso il cazza in bocca repentinamente comincia a leccare cappella e prepuzio. Cazzo che pende non proprio verticalmente dall’inguine del maschio anche se non segna mezzogiorno, cioè no è ritto verticalmente. Cazzo che nella boccuccia di mia moglie cresce rapidamente in consistenza fino a divenire grande giusto il doppio del mio e che mia moglie spalancata a dismisura le mascelle se lo fa scendere in gola fino alle palle. Senza sosta lei succhia avidamente i 25cm e passa del lungo cazzo che è anche molto grosso ed è sormontato da una larga cappella a testa di fungo tonda 20cm, che lo rende ancora più mostruoso. Lui spinge e ritira il cazzo dalla bocca di mia moglie per poi ricacciarcelo prepotentemente in fondo alla gola con immensa sua goduria, di mia moglie ed ancor più mia. Contorsione e spasimo di piacere sono un tutt’uno nel bull per l’inaspettato famelico pompino che mia mogli gli sta propinando con la bramosia della neofita. Bucchino che lui apprezza e se lo gode quale esperto fruitore di tante monte di cp. A sentir lui quello che mia moglie gli fa è il migliore fino ad ora ricevuto. È molto ghiotto perche praticato da un assatanata succhia cazzi in astinenza da sempre, anzi golosa per non avere avuto prima a sua disposizione un vero cazzo, cosa che lei attende da una eternità. Fare una pompa come Dio comanda non era in lista. Quindi, il bull rivolto a mia moglie le dice “sai vorrei farti un complimento molto spinto, però, temo che mi fraintendi e ti offendi ”. Rispondiamo all’unisono che siamo gente di mondo, dica pure in libertà quel che gli frulla in testa. “Cara signora, (attacca a dire il bull), ti confesso che sei una eccellente pompinara, mi fai un bocchino e dei succhiotti di alta ed eccelsa qualità, mostri una esperienza e pratica di gestione del cazzo che supera ampiamente quella delle centinaia di mogli di cuck che mi sono chiavato nella mia lunga vita di gaudente gigolò e ti assicuro che la tua boccuccia sta dando una goduria al mio cazzo come non ha mai provato neppure con le centinaia di mignotte scopate, alle quali tu fai degna straordinaria emulazione. Ti prego di continuare, voluttuosamente e con impegno a poppare in modo che gradisco lo tua pompa come effettuata da boccuccia molto allenata a farlo e concludi con ingoio totale del mio seme che tra qualche istante ti inonderà la gola. È palese che hai un’abilità e maestria degna di esperienza paragonabile a quella di una prostituta in attività da prolungato tempo, cioè una sublime ed elevata bravura nel praticare il bucchino che acquisiscono solo le mignotte dopo tanti, tantissimi cazzi spompinati. Penso e temo che benché lo neghi hai già fatto voraci pompe a centinaia di cazzi di dotati maschi senza che tuo marito ne sia venuto a conoscenza” Sono teso come una corda di violino per una prevedibile reazione di mia moglie, che invece si lascia scappare una formidabile risata. Poi, a sua volta dice al bull “ ti confermo e mi devi credere che ho succhiato solo il mini pene di mio marito, se mi reputi esperta il merito non è della mia bocca ma del cazzo che possiedi, che a confronto del cazzettino di mio marito mi costringe a spalancarla per accogliere un vero pulsante pene che mi da la giusta ispirazione oltre il consueto di come va fatto un bocchino ad un magnifico simile attrezzo, il tuo invidiabile pene”. Capisco e giustifico che mia moglie non mi cerca con i suoi occhi intenda come è a procedere di godersi la imprevista grazia di Dio, una manna non dal cielo, ma di un lungo e ritto cazzo che sporge enormemente dall’inguine del bull, un qualcosa che lei da sempre ha rifiutato di conoscere e di cui ora si pente di averlo fatto. Intanto il bull ha i suoi occhi appuntati e ben fissi nei miei per avere conferma di poter continuare a godersi la piacevole e imprevista pompa di mia moglie. Nel contempo mi esprime, sempre con gli occhi ora sfavillanti e vittoriosi, la sua pseudo stima di avere una assatanata sessuata moglie nonché gratitudine e riconoscenza per il mio comportamento da perfetto sottomesso contento cornuto, quale lui a momenti mi renderà con una lunghissima forsennata formidabile chiavata con cazzo a pelle nella fica di mia moglie ch’egli presume stretta, anzi molto stretta, che si appresta a compiere, versandovi dentro il copioso seme dei suoi grossi coglioni colmi come uova sode, con piacevole goduria di noi tre partecipanti. Spogliatomi a mia volta prendo in braccio mia moglie e l’adagio in mezzo al letto a gambe aperte con in bella mostra il taglietto della sua depilata farfallina che sino a quello istante solo il mio cazzettino ha violato. La mia mogliettina con dito indice mi indica che vuole dare la precedenza al cazzo del maturo ospite che è già duro a sufficienza, rispetto al mio ancora flaccido. Il cazzo del bull si ingrossa a vista d’occhio a dismisura. Lei capisce che il mio mini pene aumenta lentamente e meno dello abituale per la soggezione che ho nel vedermelo osservato dai luminosi, spavaldi e gaudenti occhi del bull, che mostra palese meraviglia che sono ancora aspirante cornuto, cioè che mia moglie si è accontentato incredibilmente del mio cazzerttino e non ne ha cercato di più consistenti per cui si ritrova una vagina per niente slabbrata, allargata e sfondata, una fica quasi intatta, cioè semivergine che lui, il fortunato bull, avrà tutta a sua completa disposizione per un coito da favola, da sogno e da mille e una notte. È spettacolare la visione che mi è data godere, cioè la maestria del bull che, lubrificatosi il pene a pelle, insalivato con una lenta leccata o la fica di mia moglie, compreso l’insinuazione della sua lunga lingua a fondo vagina, molto meglio di come da sempre io ho fatto, roteato il dito medio a bordo grandi labbra vulva. Poi, tolto il dito medio pone la cappella del suo cazzo sulle labbra della fica e inizia a strusciarci sopra, fa fare capolino in vagina del solo mezzo prepuzio e lo fa tante volte con mia moglie che inarca il sedere per farlo entrare di più, ma il bull non è pronto ad accogliere la sua maldestra perorazione. Continua imperterrito a sollecitare la bocca vagina per alcuni minuti fino a che mia moglie calda abbastanza le pone le mani sui glutei per tirarlo a se. è il segnale che il trevigiano attende per inizia la chiavata vera e propria, una metodo a me sconosciuto, lunga preparazione alla penetrazione in fica ambita e voluta dalla femmina. Lui ha costretto mia moglie a segnala di essere pronta a prendersi il grosso attrezzo tutto intero dentro la vagina, quindi, si inarca sui ginocchi e spinge progressivamente e lentamente i 25cm di cazzo in fica fino a sentire le palle strusciare sulle labbra vulvari e la punta del cazzo essere giunta a contatto del fondo dell’utero, il punto che fa sobbalzare mia moglie, che avverte ed apprezza la novità alzando per la prima volta il culo onde godersi il contatto del pene tutto dentro fino dove mai prima era entrato altro cazzo. Il bull è certo che mia moglie è sessualmente sua, l’afferra per i fianchi e se la tira sotto di se per iniziare una furiosa violenta veloce cavalcata che fa sobbalzare di continuo mia moglie che a sua volta gli si avvinghia alla sua schiena con le unghia ficcate nella carne. Il bull pur intensamente occupato nella libidinosa e lussuriosa chiavata, non si esima dal fissare prepotentemente i suoi occhi nei miei perché vuole che io sia a perfetta totale conoscenza e coscienza di quanto mi sta accadendo. Vuole che mi renda conto di come mia moglie partecipa alla monta con un entusiasmo che a suo avviso non ha mai fatto prima così. Vuole che io prendo nota che mia moglie gode assai e che risponde con colpi in su del suo bacino ai continui affondi del cazzo in fica, agevolando le penetrazioni per facilitare e rendere fattibile che con i possenti colpi di pistone del cazzo si fonda e si forgia la corona che sarà da entrambi a breve calata ed assestata sul capo mio quale emblema che sono stato reso un perfetto, lieto e contento cornuto. Il bull ha intrinseche caratteristiche sessuali di resistente e duraturo chiavatore, ma è certo che egli ora con mia moglie vuole e sta dando il meglio di se. Desidera vederla godere a go go sotto di se e avanti a me e farmi costatare che egli le dona i suoi primi orgasmi plurimi. Sempre il bull incrocia e fissa i suoi sfavillanti e vittoriosi occhi, fuori orbita, nei miei, increduli per quel che vedono, smorti e bassi perché mia moglie con netta soddisfazione mi sta rendendo cornuto. Inoltre il bull ha il chiaro intendo di comunicarmi che ho una moglie bona, sexy e sensualissima, apparentemente frigida, ma in realtà nel suo intimo di insoddisfazione sessuale, è molto, troppo troia e lui si arrapa meravigliosamente. Poi, che io non mi distragga, ma segua a puntino i singoli successivi flessi del coito. Vedere come egli si inarca sui ginocchi e con un colpo secco dei reni velocissimamente cala a fondo fica di mia moglie il suo cazzo e svuota dentro tutto il seme dei gonfi coglioni colmi come uova sode. Seme che egli vuole che accerto essere depositato li dove il mio mini pene mai è giunto. Sentirgli dire sotto voce a mia moglie di confermargli che mai pria di ora lei ha goduto tanto e avvertito copiosa sborra a fondo utero. Di sputarmi in faccia il suo disprezzo per essere poco dotato e quindi predestinato ad essere cornuto, cosa che sarebbe dovuto avvenire anni addietro, magari a 40-45 anni, quando era più fresca e pimpante. Il gioco continua per ore e mentre io mi scopo mia moglie, lui il bull si lava nel bagno il pene e lo ficca nuovamente e prepotentemente nella spalancata accogliente boccuccia di lei, che con fatica ed occhi sbarrati se lo lascia scivolare tutto in fondo alla gola. Mia moglie riprende a succhiare e smanettare avidamente il cazzo fino a farlo rinvigorire completamente con la inusitata sua lena e ardore e smette solo ingoiando il totale residuo sperma dei coglioni di lui che con grugnito da gorilla seguito da infinito sospiro si abbatte sul letto esausto, ringraziando ed elogiando mia moglie di averlo appagato come mai prima. Assistendo all’eccitante coito anche il mio si rizza e arrapo e gongolante di letizia sborro sui suoi seni della moglie e con caldi baci ricambio la piacevole sorpresa regalatomi. Il bull seduto a sponda letto chiede a mia moglie se è proprio vero che lui è il primo maschio, a parte il coniuge, che loro due hanno reso, oggi, “cornuto”di fatto e di nome, che l’ha scopata, se la chiavata l’è piaciuta, se si sente disinibita al punto giusto di volergli concedere il bis, pur dopo essersi soddisfatta facendosi montare da altri maschi, magari dotati quanto lui o anche di più, visto che lei ha fattezze di gran troia. Avuto risposta affermativa, si ringalluzzisce e coricatola a sponda letto a gambe alzate sulle sue spalle reintroduce il cazzo in fica, dopo aver tentato più volte di ficcarlo in culo. Vedo le braccia di mia moglie stendersi ed abbrancare il bull avvinghiandosi con le mani alle sue spalle e ficcando l’unghie nella pelle delle terga re e languidamente baciargli il collo ed un gelido fremito mi percuote la schiena da capo a pie, m’ha reso cornuto!!! Scopa per altri 20 primi, tempo nel quale mia moglie lieta e felice gode più volte. Poi, tira il cazzo fuori dalla fica lo scappella velocemente un attimo e lo dirige in modo da schizzare in facci a me le residue grumose gocce di seme degli svuotati coglioni, ed è l’atto conclusivo della duratura seduta di sesso, circa 4 ore. Non abbiamo scambiato cellulari ne indirizzi per cui lo sconosciuto che mi ha disinibito la moglie non avrà il mio futuro grazie quando mia moglie farà bis e sarò vero cornuto.
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7 anni fa
torreann,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Prima volta in SPA
Durante l’inverno del 2013 siamo venuti a conoscenza che in provincia di Verona avevano aperto delle terme e una Spa, una location molto bella, struttura nuova, molto spaziosa e bella, la zona SPA su due livelli con saune e bagno turco di diverse dimensioni e caratteristiche. Incuriositi e bisognosi di un po’ di relax abbiamo deciso id regalarci una giornata intera presso questa nuova struttura. Così un mercoledì mattina, partiamo per le terme intenzionati a rilassarci e ritemprarci. Una mattinata magnifica passata tra piscine piene di idromassaggi e grotte con diverse caratteristiche, cromoterapia, aromaterapia e per finire grotta del sale, il tutto con musica di sottofondo. In qualche occasione complice l’acqua e la penombra, siamo riusciti a coccolarci più volte, anche con carezze molto profonde. Nel primo pomeriggio rilassati e un pochino eccitati decidiamo di salire nella SPA. All’ingresso una commessa ci informa che all’interno della SPA è vietato l’uso del costume, per noi è la prima volta, ma decidiamo comunque di entrare lo stesso. Muniti di accappatoi e teli entriamo nella SPA, inizialmente siamo soli poi subito dopo arrivano altre persone….. imbarazzo palpabile i primi momenti, poi ci si scioglie. Ci godiamo le saune di gruppo, dove insieme ad altre persone ci crogioliamo al caldo secco, poi passiamo ai bagni turchi, dove complice la grande umidità, inizio pian piano a massaggiare lentamente la schiena di Barby, per poi passare alle spalle e infine al suo magnifico seno. Massaggio che si protrae per alcuni minuti, mentre nel frattempo sento sguardi di invidia da parte dei maschietti presenti. Successivamente passiamo alla doccia emozionale, un box di cristallo al centro della zona SPA dove completamente nudi ci si lascia accarezzare da spruzzi colorati e profumati di acqua, vedere molte persone (uomini e donne) sedute lateralmente che ti scrutano e osservano le nostre nudità, è piacevolmente eccitante…….. leggeri brividi corrono lungo la schiena e………… si concentrano lì…… Al piano superiore della Spa ci sono saune e bagni turchi per una, massimo due coppie, ci rechiamo e lì con un po’ di apprensione e molto guardinghi diamo sfogo ai nostri desideri, dita che si incrociano, dita che penetrano, lingue che baciano e leccano, e poi … il pericolo di essere sgamati non fa altro che aumentare l’adrenalina, sino a che in piedi nel bagno turco avvolti in da una nuvola di vapore e bagnati dai nostri stessi umori giungiamo al godimento per entrambi. Un piacere nuovo per noi, in quanto era la prima volta che ci mostravamo senza veli davanti a tante persone. Questa nostra prima esperienza in una SPA, non è altro che il preludio di quello che ci è successo quest’anno. Un giorno sulla mia mail arriva un’offerta di Groupon per l’ingresso ad una SPA naturista + privè che aveva aperto nella nostra città. Incuriositi dalla “SPA naturista” e allettati dal prezzo effettivamente molto basso, abbiamo acquisto il coupon. Un pomeriggio di fine marzo abbiamo deciso di sfruttare il nostro coupon e provare questa nuova SPA. All’ingresso una cortese e gentile signorina ci fornice di teli e ciabatte e ci accompagna verso gli spogliatoi, mentre ci spiega che il coupon dava diritto sia all’utilizzo della SPA sia all’accesso al privè (cosa questa che, per la verità, per il momento non ci interessava più di tanto). Ci siamo trovati in un ambiente molto raffinato ed elegante. Una volta spogliati, con i nostri teli ci siamo recati nella zona SPA, dove una serie di comodi lettini facevano da contorno ad una piscina con idromassaggio, completavano il tutto due saune a diversa temperatura, un bagno turco e una doccia scozzese. Due coppie, già presenti, erano distese sui lettini completamente nude intente a esplorare i loro corpi. Io e Barby ci siamo subito precipitati nella piscina a godere il piacere dell’idromassaggio, l’ambiente molto soft ha fatto sì che i nostri corpi iniziassero ad avvinghiarsi tra loro, nel frattempo una delle due coppie si è alzata e entrata in acqua vicino a noi, lei una ragazza dall’aria esotica e con un culo spettacolare si è seduta sul suo uomo e ha iniziato a mimare, quella che nascosta dall’acqua e dalle bolle dell’idromassaggio, era una vera propria smorzacandela. Spettacolo bellissimo e molto eccitante. A quel punto guardandoli negli occhi anche noi abbiamo iniziato a fare il nostro show……. baci, leccate e scopate nelle più svariate posizioni, sempre con gli occhi fissi negli occhi dell’altra coppia, che eccitata dalle nostre performance si dava sempre più da fare. Ma la cosa più bella e più eccitante è stata quando io, in piedi al centro della piscina, ho dato il mio cazzo in bocca alla Barby, che inginocchiata davanti a me e gli occhi fissi sulla coppia, mi ha deliziato di un meraviglioso pompino. Successivamente usciti dalla piscina ci siamo recati in una delle due saune per beneficiare del caldo abbraccio che esse danno. Anche lì è stato un continuo sfiorarci e baciarci alla continua ricerca dei nostri sessi sempre più eccitati. Quando dopo circa 10 minuti siamo usciti dalla sauna, ci siamo accorti, con non poca sorpresa, che da piccole finestre rettangolari, poste alle spalle dei lettini, si poteva sbirciare la sottostante sala privè. Sorpresa gradita e spettacolare, proprio in quel momento due coppie su un lettone al centro della sala davano sfogo a tutta la loro passione….. scopate, leccate, pompini, un susseguirsi di posizione erotiche, il tutto condito dalla presenza di un paio di singoli che in disparte osservavano e se lo menavano, in attesa che qualche signora donasse loro un briciolo di piacere. Ci siamo guardati negli occhi……… la libidine e l’eccitazione era ai massimi livelli, avevo il cazzo che stava per scoppiare, allungo la mano a toccare la figa depilata di Barby……… un lago…… La prendo per mano e …. lentamente la conduco nella sala sottostante. L’aria era intrisa di sessualità, il profumo di sesso aleggiava intorno a noi…… I singoli appena ci hanno visto si sono avvicinati, ma un gesto della mia mano li ha tenuti correttamente a distanza. Ci siamo stesi su uno dei letti e abbiamo dato sfogo a tutta l’eccitazione e l’adrenalina che avevamo in noi….. Essere osservati da uomini e donne in quel frangente, ha fatto cadere gli ultimi tabù che ci portavamo dentro. Scopare come ricci, in tutte le posizioni che si voleva, sotto lo sguardo eccitato e eccitante di tante persone, ha portato il nostro piacere a vette inaspettate. Godere nel e…. sul corpo di Barby in maniera così intensa è stato un completamento al nostro rapporto. Questo è SESSO ……… divertimento trasgressione, fantasia, complicità. L’AMORE invece lo teniamo per noi due, al chiuso della nostra camera da letto, dove a tutto quello di cui sopra ci aggiungiamo dolcezza, delicatezza e sentimento. Sperando di non avervi annoiato, vi invitiamo a provare. Ciao Miky e Barby
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7 anni fa
mikbarby, 39/45
Ultima visita: 5 anni fa -
Martedì mattina al bar
Stamane, martedì, io ed Amanda a metà mattina ci fermiamo al caffè un po' più "in" della nostra città.
Quando Amanda scende dall'auto con i suoi capelli biondi freschi di parrucchiera, un giacchino corto, tacco moderato ma significativo, leggins blu di classe ma incollati al suo corpo, non sono riuscito a non guardarmela per bene e, perchè no, orgoglioso di lei... Una volta che mi rigirai dopo aver chiuso l'auto Amanda stava andando verso una vetrina di abbigliamento (....) e ciò mi diede l'occasione per guardargli il culo ben scolpito dai sottili leggins. La raggiunsi e nel momento in cui si rigirò verso di me notai che i leggins scolpivano perfettamente anche le forme delle grandi labbra tra le sue cosce ! La cosa mi fece piacere, non so se Amanda ne era consapevole o fosse un disguido dovuti all'intimo sottile sotto i pantaloni ancor più sottili !! La abbracciai per quei pochi metri fino ad arrivare all'entrata, quando mi girai per aprirgli la porta e farla educatamente entrare per prima. La signora era così ben presentata agli altri presenti nel locale. Il barista, che guarda abitualmente con interesse Amanda, l'ha accarezzata con uno sguardo da capo a piedi... Sempre al bar un pò più avanti c'era un bel ragazzo donnaiolo che ben conosciamo ed ho notato il dolce tono di voce col quale ha salutato Amanda....lui aveva già notato quel che c'era da notare... A dir la verità anch'io notai che, a sua volta, lui era in dolce compagnia di una bella ragazza con un bel fisico interessante... Lui è spesso in compagnia con belle ragazze: è bello, single e benestante. Visto che Amanda dava spettacolo gli proposi di prendere il caffè al banco con la scusa di sciogliermi un po' le gambe. A me fa' sempre piacere esibirla, e a lei non spiace di certo ! Restammo lì in piedi un po' più del necessario visto che il barista si mise a parlare del più e del meno con noi (il corpo di Amanda gli intratteneva lo sguardo dei clienti). Due cinquantenni su di un tavolino accanto a noi non staccarono mai lo sguardo dalla vita di Amanda. Altre signore belle e distinte mostravano indifferenza verso l'esibizionista, ma era solo apparente. Amanda parlando con me e col barista continuava a girarsi dando così modo a chi faceva piacere di guardarla bene e di "rifarsi gli occhi" ! Il suo sorriso malizioso mi fece pensare che era consapevole di essere al centro dell'attenzione (e gli faceva piacere). Così finché pagai alla cassa Amanda si girò per scambiare due parole con una commessa ed io per richiamarla senza interrompere il dialogo gli appoggiai dolcemente la mano sul culo per girarla verso di me e sospingerla leggermente verso l'uscita. Mano che tenni orgogliosamente finché non mi servì ad aprire la porta. Altra sfilata della signora fino all'auto e poi via nel mio ufficio...dove i miei collaboratori non hanno disdegnano di guardare la mogliettina del capo.......
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7 anni fa
lucaeamanda, 51/50
Ultima visita: 3 giorni fa -
Quando per caso ti scopri esibizionista.
Quando per caso ti scopri esibizionista.
La scorsa estate, in una bellissima giornata di sole, io e Barby decidiamo di passare una mattinata al lago, avevamo bisogno di staccare un po’ e di dedicare qualche ora a noi stessi. Andavamo in cerca di una spiaggia tranquilla, lontana dal trambusto e dalla gente. Così mentre si ragionava su dove andare, in agosto non è facile trovare posti così, mi viene in mente che sulla sponda veronese del Garda ci sono alcune spiaggette che facevano al caso nostro. Era molto tempo che non mi recavo più in quelle zone, un pò per pigrizia un pò perché negli ultimi anni le spiagge erano superaffollate. In tarda mattinata partiamo per la meta prefissata, passato il centro di Garda e punta S. Vigilio scendiamo verso le scogliere e le spiaggette sottostanti. Pace assoluta, nessuno in giro……… acqua limpida e piatta, tutto lasciava presagire una mattinata calma e rilassante. Stendiamo i teli e iniziamo a spogliarci, restando in breve tempo in costume, poco dopo, constatando l’assenza assoluta di persone, Barby con un lento e sensuale movimento si toglie il reggiseno, mettendo in mostra il suo magnifico seno. Stesi al sole ci godiamo la carezza calda del sole agosto, ogni tanto qualche singolo passa e fugacemente dà una rapida occhiata al seno di Barby, sarà stato il sole, oppure gli sguardi di apprezzamento di quelli che passavano, fatto stà che i capezzoli iniziano a svettare imperiosi, uno spettacolo arrapante. Sarà stato il caldo, oppure l’essere mezzi nudi, fatto stà che iniziamo a baciarci e a carezzarci, sempre in modo abbastanza soft, del resto siamo su una spiaggia normalissima. Dopo circa un’ora vediamo scendere dalla statale una coppia dall’età apparente di circa 50/60 anni, in cuor nostro ci auguriamo che vadano a stendersi il più lontano possibile e, invece……… dopo qualche minuto arrivano e si posiziona a pochi metri da noi. Il primo pensiero è stato “che rottura, stavamo così bene, adesso dobbiamo stare fermi”. Mai pensiero fù più sbagliato, questi due con fare molto naturale con calma e molta naturalezza si spogliarono completamente restando nudi. La cosa detto tra noi, ci ha fatto piacere, perché aldilà dell’età, bisogna dire che fisicamente stavano proprio bene, alti, fisico atletico, ambedue completamente depilati e abbronzati. Dopo qualche minuto, in cui ogni tanto sbirciavamo, Barby sorridendo e provocandomi mi chiese se avessi avuto il coraggio di togliermi il costume……. Detto fatto, non l’ho fatto ripetere due volte e oplà anche io ero nudo, girandomi verso la coppia, ho intravisto sul loro volto una sorriso di apprezzamento. A quel punto sono stato io a provare chiedendole se avesse avuto il coraggio di spogliarsi completamente, ed anche lei, in un attimo è rimasta completamente nuda, con la sua fighetta completamente depilata. Uno spettacolo, una sensazione di libertà e di piacere unica. I nostri occasionali amici, nel frattempo continuavano a lanciare occhiate di apprezzamento e sorrisi maliziosi. La situazione si faceva molto eccitante perché nel frattempo essi avevano incominciato a giocare con i loro corpi, carezze e baci per niente velati, anzi molto espliciti… Il vedere quei corpi nudi esposti al sole e al nostro sguardo, ha fatto crescere in modo esponenziale, come ce ne fosse stato bisogno, la nostra eccitazione. Come si dice “lo spirito è forte ma la carne è debole” e così, mentre loro continuavano a toccarsi e leccarsi, io e Barby li abbiamo seguiti a ruota, non si contavano più i baci su tutto il corpo, le dita che frugavano e le mani che impugnavano……. tutto per la gioia di un singolo che ogni tanto faceva capolino da dietro una siepe. Era scoppiata in noi una frenesia, una voglia di mostrarsi e di trasgredire che non sapevamo di avere. Un sottile brivido di piacere scorreva lungo la schiena, quando i nostri sguardi si sono incrociati, e più ci si guardava, più i giochi diventano audaci, sino al punto in cui mi sono alzato in piedi e la Barby ha iniziato a leccare e ingoiare il mio cazzo. Un pompino su una spiaggia, di giorno davanti ad un’altra coppia, con il pericolo di essere visti da altra gente……………. cavolo un piacere incredibile……adrenalina allo stato puro…….. Un fiume di adrenalina e libidine scorreva nei nostri corpi…… Ogni tanto poi per calmare i bollenti spiriti, ci si tuffava in acqua completamente nudi…… anche quel semplice gesto di alzarsi nudi e fare quei pochi passi sino a immergersi nell’acqua, sotto lo sguardo di altri, era eccitante, sentire gli occhi addosso che ti scrutavano era piacevolmente eccitante. Purtroppo, nel primo pomeriggio, per motivi lavorativi siamo dovuti andare via, senza portare a termine quello che sarebbe stato l’epilogo naturale della giornata. Carichi da adrenalina abbiamo salutato con un sorriso i nostri casuali amici e siamo andati via. Adrenalina e libidine che è esplosa quando siamo tornati a casa …… neanche il tempo di chiudere la porta che appoggiati al frigo abbiamo dato sfogo alla nostra passione…. Una giornata che difficilmente dimenticheremo, anche grazie a quella coppia ignota, che inconsciamente ci ha avviati verso questo nuovo mondo. Nel caso si riconoscessero in questo racconto, li invito a contattarci. Ciao e grazie ancora. graditi commenti
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7 anni fa
mikbarby, 39/45
Ultima visita: 5 anni fa -
Cinema a luci rosse
Era una piovigginosa giornata invernale, essendo solo a casa, mia moglie era andata a trovare i suoi e sarebbe tornata dopo due giorni , mi sono al-
dato sul tardi e con una noia infinita . Mi sono tolto il pigiama ed ho rimira-
to il mio nudo corpo statuario e mi sono piaciuto. Mentre mi rimiravo ho
pensato che non era giusto che fossi solo io a guardarmi ma che le mie fem-
mine fattezze fossero rimirate anche da altri .
Premetto che sono completamente depilato e quindi guardandomi da dietro
è difficile capire il mio sesso. Mi sono dato un leggero trucco , ho messo un paio di autoreggenti a rete nere ( che mi stanno una meraviglia ) mi sono infilato pantaloni della tuta , naturalmente senza slip , con cintura elastica ( così scivolano meglio ) e mi sono messa una maglietta con la zip davanti in modo da poterla aprire
fino in fondo x fare vedere le mie deliziose tettine.
L'unico luogo dove avrei potuto avere qualche incontro immediato era sicuramente un cinema a luci rosse e quindi mi sono incamminato per andarci.
Appena entrato l'oscurità totale non ti fa vedere nulla e quindi a tentoni mi
sono diretto verso un angolo della sala dove sapevo che vi era una rientranza molto frequentata. Mi sono messo in una posizione tale da lascia-
re un po di spazio detto di me per..........
Ho aspettato n bel po e , quando avevo perso tutte le speranze, sento una mano che comincia a palparmi le natiche e poi mi abbassa i pantaloni e comincia a lavorare con le dita nel mio buchetto.Non potete immaginare che
meravigliosa sensazione si possa provare quando nel buio di un cinema qualcuno comincia a palpare.Ad un tratto sento qualcosa di molto grosso che sostituisce le dita ed incomincia a strofinarsi nel mio buchetto.Sento una vampata di calore al viso e capisco che finalmente avrò quello che cercavo.
il mio occasionale amico incomincia a forzare l'entrata dapprima lentamente ma non appena la cappella è dentro, con un colpo siccome lo infila tutto dentro. Per il dolore non ho potuto fare altre che gridare anche se attutito dalla mia mano che avevo messo davanti la bocca , ma naturalmente era stato sentito e questo aveva fatto avvicinare altre persone. Mentre era alla pecorina che stavo godendo come una troia con quel cazzo che entrava ed usciva con violenza, sento un altro cazzo che si fa largo nella mia bocca ed io incomincio a succhiarlo avidamente con immenso piacere.
Mentre stavo godendo come non mai si era radunata un po di gente e tra questi ho notato un extracomunitario che si stava segando un cazzo enorme
( penso ameno 24 cm e molto grosso ). Ad un tratto sento che i miei trom-
batori stanno per godere ed ad un tratto mi trovo la bocca ed il culo pieni
di sborra che colava da tutte le parti ed io mi dimenavo come una gran troia,
la troia che mi sentivo in quel momento. A questo punto sento che il cazzo che avevo in culo si affloscia , ma non era ancora uscito del tutto che un urlo pazzesco ( sicuramente sentito in tutta la sala ) esce dalla mia bocca ,
l'extracomunitario aveva sostituito il mio primo occasionale amico e, dato che il buco era ancora aperto e lubrificato dalla sborra , me lo aveva infilato
con un colpo secco che mi aveva spaccato in due.
Dopo i primi momenti di dolore , non appena il cazzo ha incominciato ad en-
trare ed uscire dal mio culo con colpi possenti , il piacere che provavo è stato indescrivibile e più stantuffava più il piacere aumentava. Penso che mi
abbia sodomizzato x più di un'ora e mi ha sborsato dentro per tre volte senza mai uscire il cazzo dal culo e naturalmente il mio buco non potendo trattenere
tutto quello sperma , ha incominciato a colarmi lungo le mie lunghe cosce. ( N.B. Io godo con il culo non con il cazzo,quello che provate voi quando sborrate io lo provo durante tutto il tempo che un cazzo entra ed esce dal mio culo.)
Durante tutto questo tempo chi mi spompinava ,chi mi succhiava le tette e chi me lo metteva in bocca, praticamente ero diventata la troia di tutti.
E stata un'esperienza bellissima e fantastica, è indescrivibile il piacere che si prova ad essere inculati da diverse persone nel buio di una sala e mentre altre persone ti guardano.
P.S. Il racconto è vita vissuta è realmente accaduto tutto quanto descritto, la fantasia riguarda le sborrate in bocca ed in culo, il tutto è avvenuto con la massima protezione ( non sono i tempi di farsi sborrare dentro , farsi sborrare dentro è fantastico ma solo da persone conosciute ).
Sono stato un po in ansia quando mi ha inculato l'extracomunitario che avendolo molto grosso e lungo avrebbe potuto rompere il profilattico ed infatti controllavo in continuazione).
Mi piacerebbe sentire i vostri pareri e se qualcuno ha avuto esperienze del genere, gradisco anche vostri messaggi)
Un 👄👅da Ninetta23
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7 anni fa
Ninetta23,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Che meravigliosa sorpresa.
Sono giorni che il mio amante non viene a trovarmi , il troppo lavoro che lo porta fuori città spesso, l'influenza una prima volta, la ricaduta, poi una fiera, ci hanno impedito di vederci per un po'. Sono vogliosa e desiderosa di vederlo come non mai. Ceno e sparecchio, poi lavo i piatti, sono emozionata ed eccitata tanto da avere un leggero tremolio alle mani. Per l'occasione mi sono travestita proprio bene, calze trasparenti velatissime, reggicalze, perizoma e reggiseno neri, ai piedi un paio di ciabattine nuove che porto spesso in casa anche quando non aspetto lui. Sopra una gonna nera che mi fascia i fianchi e una camicetta che mi disegna le forme e mi fa davvero assomigliare ad una vera donna. La casa in penombra, ho solamente la luce sul lavello accesa, musica in sottofondo. Lo sento arrivare, apre la porta ed entra, mi raggiunge in cucina e mi abbraccia da dietro. mi sfila subito la camicetta dalla gonna, mi bacia il collo, i lobi delle orecchie e mi spinge la lingua dentro, procurandomi dei brividi di piacere. infila le mani sotto la camicetta, poi solleva il reggiseno e cerca i capezzoli che inizia a solleticare con le mani, sa come toccarmi per rendermi disinibita e porca. Mi solleva la gonna, mi accarezza le gambe nella parte dove finiscono le calze, le gambe liscie, i glutei, sono andata dall'estetista ed ho fatto una ceretta completa. , mi sculaccia e mi apostrofa come la sua troietta. Mi solleva una gamba per farmela appoggiare sul top della cucina, lascio che la ciabattina si sfili dal mio piede, lo appoggio e lui si china, mi sposta il perizoma di lato e inizia a leccarmi la fichetta, la chiamiamo così , mi procura un piacere immenso, le sue mani mi accarezzano su tutta la lunghezza velata delle calze. Ora complice la fica tutta bagnata dalla sua lingua inizia a spingerci dentro un dito, ho un brivido di piacere, anche perchè lui continua a leccarmi e a spingere su e giù il dito che ben presto diventano due. Sono così eccitata che non capisco più nulla , si alza in piedi ma lascia le dita dentro di me e le fa scorrere su e giù, mi bacia in bocca, sono così eccitata che non mi accorgo che non è solo e che adesso c'è un'altra lingua che mi lecca la fica mentre lui sfila le sue dita e lascia il mio buchetto , si fa per dire, tutto libero e aperto per la lingua del suo amichetto, che in ginocchio dietro di me ha preso allegramente il posto suo. Ho un sobbalzo di paura perchè non me lo aspettavo e non mi ero accorta che non era da solo. Era da molto tempo che ne parlavamo e che mi sarebbe piaciuto fare sesso a tre con un altro maschio oltre a lui ma non me lo aspettavo . Ora mi prendono mi piegano in avanti facendomi appoggiare al tavolo , mi divaricano le gambe e il mio lui mi solleva la gonna e mi sposta di lato il perizoma, iniziano a penetrarmi con le loro dita, prima uno poi due, tre e infine quattro , sono così sincronizzati che quando uno spinge le sue due dentro, l'altro le fa scorrere in giu, è una sensazione nuova per me ed eccitantissima, mi dice che sono un troia, si abbassa i pantaloni tira fuori il membro turgido e inizia a spingermelo dentro, mentre il suo amico mi tiene ferma la testa sul piano del tavolo e inizia a sfiorarmi le labbra con la punta del pene, me lo fa ingoiare e mi scopa la bocca come fosse una fica. Vanno avanti così per parecchio, la mia fica oramai è bella rilassata e dilatata il mio amante entra ed esce con il suo membro molto facilmente procurandomi un piacere intenso, ma sento che anche a lui sta piacendo dai gemiti che emette. Si ferma, esce e si cambia di posto con il suo compare. Mi rigira facendo appoggiare la schiena al tavolo, mi solleva le gambe afferrandole per le caviglie , me le apre, poi se le appoggia alle spalle e mi spinge dentro un fallo enorme che poco prima facevo fatica a tenere in bocca. Mi strappa un gemito di dolore ma che piano piano diventa di piacere, quando mi rilasso e la mia fichetta si abitua al calibro. il mio amante mi mette il pene sulle labbra e io inizio a leccarglielo , lui mi gira la faccia e me lo mette in bocca e inizia a scoparmi . Poi mi sbottona la camicetta e va a cercare i capezzoli, è così bravo a stimolarli che temo non durerò molto senza raggiungere un orgasmo intenso, cosa che avviene tra le mie grida di piacere subito dopo. Anche a loro non deve mancare molto perchè mi fanno mettere in ginocchio, mi fanno aprire la bocca e tirare fuori la lingua, mi sbattono il loro membri duri sulla bocca si masturbano all'unisono fino a inondarmi la bocca del loro nettare. Che magnifica serata abbiamo trascorso. Spero solamente che il mio uomo lo inviti di nuovo a giocare con noi. magari assieme alla sua compagna, donna avvenente e disinibita da quel che si dice.
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7 anni fa
Erika1Monti,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Un trio in una calda serata di luglio
Dopo le belle serate trascorse con i nostri cari amici di scorribande sessuali, Elena e Giuseppe, incontri sempre più intensi e trasgressivi.
Volevamo, io e Virginia, passare oltre, trovare nuovi stimoli per evitare la “monotonia” di situazioni già vissute.
La ricerca di una nuova coppia, però, risultava sempre molto complicata. Spesso non si riusciva a trovare la situazione giusta e, soprattutto, coinvolgente.
Qualche altro incontro lo avevamo realizzato, anche molto bello, ma ha sempre richiesto molto impegno nell’organizzarlo ed è stato sempre complicato da gestire nel tempo.
Dal momento che la nostra voglia di sesso di gruppo era sempre viva, e non volevamo continuare solo a sognarlo, in alcune chat abbiamo accettato di condividere l’amicizia anche con singoli in cerca di coppie.
Accettammo, effettuando una certa selezione tra le innumerevoli richieste, le proposte di amicizia di alcuni singoli.
Nella vastità di Internet, ci capitava di chiacchierare con persone, spesso molto simpatiche e cordiali. Con alcuni di loro c’era anche una certa affinità di idee.
Con uno in particolare, tutti questi aspetti collimavano quasi perfettamente con le nostre.
Francesco (così si faceva chiamare in rete), viveva vicinissimo a noi, non nella stessa nostra città (condizione favorevole per noi) ma ad una distanza chilometrica colmabile con pochi minuti di viaggio. Quindi situazione quasi ideale.
Abbastanza presto, l’idea di organizzare un incontro per conoscerci meglio e, soprattutto di presenza, divenne operativa.
Dopo esserci incontrati in rete, scambiando le nostre idee, passammo alla fase successiva, contattandoci per telefono, abbiamo discusso i dettagli di un eventuale incontro.
Per telefono abbiamo parlato liberamente sia dei nostri desideri sia dei nostri tabù (anche se in realtà non ve ne erano troppi di tabù).
Quando il nostro interlocutore ci ha confessato la sua inesperienza, abbiamo esitato un attimo.
Ma dal momento che era soprattutto Virginia interessata all’incontro, in qualche modo, l’inesperienza di Francesco l’attirava e, quindi, abbiamo finalmente concluso che l'incontro poteva realizzarsi e prendemmo un appuntamento.
In quella calda serata di luglio, dopo esserci vestiti adeguatamente per l’incontro. Ci siamo diretti verso il punto d'incontro concordato.
Arrivati all’appuntamento, Francesco era già lì ad attenderci, sicuramente molto emozionato ed eccitato anche lui.
Dopo una breve presentazione, lo abbiamo fatto salire in auto, per poter parlare più tranquillamente.
In brevissimo tempo, la nostra discussione, aveva preso una piega molto “eccitante”, parlando delle nostre esperienze e, lui, ribadendo la sua quasi completa inesperienza, si diceva totalmente convito di voler avere un rapporto di amicizia con una coppia, anche non solo per il sesso.
Con la nostra discussione, sincera e cordiale, abbiamo posto le basi di un rapporto positivo tra di noi.
Sembrava quasi che ci conoscessimo da tanti anni, la confidenza nasceva anche dalla capacità di Francesco di essere totalmente esplicito ma, allo stesso tempo, molto rispettoso ed educato.
L’idea di un possibile rapporto di amicizia “particolare” maturava sempre più tra di noi, la convinzione di tutto ciò non modificava, però, per nulla l’idea di Virginia, che il primo incontro doveva essere solo per fare conoscenza, magari “particolare”, ma senza nulla di più.
Infatti, dopo una bella chiacchierata in macchina, una lunga passeggiata a piedi e un buon momento ricreativo in un bar del posto, ci siamo salutati, prendendo, però, appuntamento per il sabato successivo a casa nostra.
Virginia era stata molto attenta nel fornire tutte le indicazioni per raggiugere la nostra casa, si capiva che aveva molta voglia di rincontrare Francesco.
Gli aveva spiegato nei minimi particolare come raggiungerla ed aveva fissato più volte l’ora in cui ci saremmo rivisti.
Dopo esserci salutati con Francesco, ritornammo a casa. Nessuno dei due, lungo il tragitto aveva detto nulla sull’incontro.
Rientrati in casa, Virginia, però, ha iniziato a sondare la mia sensazione.
All’improvviso, con voce ferma disse: “Cosa ne pensi di Francesco? Sembra un bravo ragazzo!!!”.
Gli risposi, sorridendo, intuendo le sua vere intenzioni: ”Perché mi fai questa domanda, …. hai intenzione di fidanzarti con lui?”
E Virginia: “Dai … non scherzare … lo sai cosa volevo dire.”
Ed io: ”Si sembra tranquillo, educato e molto … impacciato. Si vede che non ha esperienza. Ma a te è piaciuto?”
Virginia: ”Si, non è male, mi piace l’idea di essere io a poterlo condurre nel gioco. Sembra eccitante come situazione. Ma a te l’idea che io possa essere posseduta da un altro uomo ti va?
Risposi con un tono sarcastico: “Beh, è già successo, non sarebbe sicuramente la prima volta, non è vero?”
Virginia: “Si, ma questa volta è diverso, non ci sarebbe una lei che ti trastulla e soprattutto ti distrae da me.”
Dopo aver pensato per un attimo, risposi: “Si vedrà, non saprei darti una risposta adesso. Credo di no. Non mi dovrebbe dare fastidio, infondo siamo sempre insieme. Ci sei tu, ed io con te voglio fare sesso anche se ci sarà Francesco, lo faremo in tre, non solo voi due da soli…… certo sarai molto impegnata tu …. e penso che la cosa ti dispiaccia molto …. vero?”
Virginia: “Certamente … lo sai, sarà un peso enorme per me .....” con una risatina si allontana da me per andare in cucina per preparare la cena.
Per il resto dei giorni ne parlammo solo saltuariamente, ma senza aggiungere nulla di più a quanto detto.
Senza farci caso, Il sabato era già arrivato, era tutto pronto per l’incontro. La casa ben profumata, il grande schermo della tv pronto a diffondere un bel film porno.
Per l’occasione, avevo scelto un film molto particolare che avevamo già visto, tempo prima, con Virginia. Un film dal titolo “Patricia Petite in a threesome double penetration”, molto particolare ed eccitante. Era pronto e posizionato in standby.
Virginia si era attrezzata bene per l’incontro. Nel suo negozio preferito di lingeria aveva comprato un body nero molto sexy che lasciava intravedere tutto. Delle autoreggenti con una balza di pizzo chiusa con fiocchetti. Nell’insieme una visione molto “cattiva” e sofisticata.
Aveva scelto un miniabito nero a fascia elasticizzato, una via di mezzo tra una canotta lunga o un tubino molto corto.
Molto sexy e provocante, soprattutto perché lasciava intravedere tutte le sue forme, dai seni ai fianchi, fino giù al pube.
Nell’attesa, io e Virginia, in quel tardo pomeriggio, avevamo bevuto un drink, come diceva sempre lei: “è il modo migliore per sciogliermi, l’alcol che gira nel mio corpo mi fa questo effetto.”
All’ora concordata, con estrema puntualità che sicuramente faceva trasparire una certa ansia, Francesco ha suonato al nostro campanello.
Ho chiesto a Virginia: “Vuoi aprire tu, per metterlo a proprio agio o vuoi che vada io?”
Lei rispose, con un’aria compiaciuta: “No, no vado io, tu aspettaci qui, voglio parlare con lui per un attimo prima di venire da te.”
Risposi: “Ok. Ti aspetto qui!!!”
Non so cosa si sono detti Virginia e Francesco di la, all’ingresso, ma l’impressione che ho avuto, dopo qualche minuto, quando sono entrati nella stanza, è stata subito positiva.
Si vedeva che era ancora teso ma, sicuramente l’aver incontrato prima Virginia, lo aveva tranquillizzato.
Francesco era vestito in modo casual, con una camicia e jeans.
Appena entrato nella stanza mi ha salutato calorosamente, manifestando il suo gradimento per l’accoglienza informale che avevamo messo in atto.
Entrambi, Virginia e Francesco, quando sono entrati nella stanza, hanno dato l’impressione di aver superato il momento iniziale di timidezza e che la simpatia di entrambi abbiamo avuto un forte impatto nello sciogliere tutti e renderci molto cordiali e socievoli.
Soprattutto, guardando attentamente Francesco, i suoi modi e il suo vestito davano una forte sensazione, rendendolo molto attraente.
Ci siamo accomodati nel salotto e abbiamo iniziato a parlare un po' di cose "normali". Seduta sul divano con lui, bevendo qualche bicchiere di vino bianco freddo, ascoltando i brani di un cd di Tracy Chapman, l’atmosfera ben presto si scaldò.
Virginia era seduta accanto a Francesco, sul divano, io ero di fronte, ad una certa distanza ma non lontano, seduto su un altro divano del salotto.
La discussione era diventata sempre più piccante, ed ho notato, che se non avessi preso io l’iniziativa, Francesco non avrebbe avuto mai il coraggio di proporsi.
Quindi dissi a Virginia: “Perché non fai vedere a Francesco il completino che hai comprato in suo onore?”
E lei: “Se vi va, vi faccio uno strip tese.”
Francesco non rispose, ma dall’espressione del volto si capiva che gradiva la cosa.
Io gli dissi: “Certamente …. Mi piace l’idea!!!”
Virginia si alzò dal divano e, mettendosi tra noi due, iniziò a muoversi in modo sexy.
Cominciò a danzare al ritmo della musica. Il vestito, molto stretto, pian piano si alzò sempre più sulle gambe, rivelando, prima le cosce cerchiate dall’autoreggente, e poi, pian piano, le parti intime ancora coperte dal body.
Il volto di Francesco era completamente catturato dai movimenti di Virginia e dal suo corpo.
Virginia con fare molto “sensuale”, mentre ballava, a volte si avvicinava così tanto, quasi ad avere involontari contatti con lui.
All’improvviso con movimento sinuoso, si sfilò il vestito, restando con il solo body e le calze.
Ora Francesco, poteva fantasticare meglio sul corso di Virginia, quasi completamente visibile vista la trasparenza dei body.
Quei pochi minuti di ballo avevano fatto diventare sempre più caldo l’ambiente.
Sia io sia Francesco, sognavamo di assaporare quei fianchi snelli e il suo culo perfetto.
A quel punto mi ricordai del film che avevo impostato nella TV, chiesi se avessero voglia di vederlo. Il consenso fu unanime, quindi attivai, con il telecomando il film.
Le scene, molto esplicite di sesso a tre, scorrevano sullo schermo catturando parzialmente i nostri sguardi.
Quando Virginia notò i nostri sguardi, da dove trasparivano tutti i nostri pensieri, ci sorrise e bevendo un sorso dal suo bicchiere di vino, ci disse: “Vedo che il mio ballo vi piace, ma quello che fanno quei tre forse di più. Appena finisco lo strip vi sottoporrò ad un controllo fisico lì sotto … i vostri uccelli non mentono ….”
Con un sorriso riprese a muoversi.
Anche io ho alzato il bicchiere in segno di consenso, poi ho rivolto la mia attenzione a Francesco, dicendogli: “Non ti sentire obbligato al solo guardare, se ti va, puoi interagire con Virginia, massaggiarla per tutto il corpo, a lei piace avere certe attenzioni.”
Francesco, sentendo le mie parole, si alzò immediatamente dal divano, ed andò da lei e la baciò appassionatamente sul collo accarezzandola e massaggiandola.
Le mani di Francesco, sempre più esigenti, alla fine scomparvero sotto il suo body.
Virginia, a questa iniziativa di Francesco da me stimolata, rivolse uno sguardo lussurioso nella mia direzione.
Lasciò che le mani di Francesco vagassero sul suo corpo, sotto il body.
Lui le toccò i seni, poi tornò indietro sul ventre.
Lentamente le massaggiò la schiena, sganciando il fermaglio che teneva il body, lo spinse decisamente verso l'alto, rivelando tutto il suo sesso.
Quando finalmente la liberò dal body, lasciandolo cadere a terra, lei si accoccolò vicino a lui, e i due, muovendosi lentamente, al ritmo della musica, si strusciavano uno contro l’altro.
Mentre danzavano così intensamente davanti a me, lentamente la sollevò delicatamente e, mentre mi voltava le spalle, ho intravisto uscire dai suoi pantaloni, il cazzo di Francesco.
Evidentemente Virginia aveva iniziato a fare quella esplorazione che aveva accennato prima.
Ora tutte le "dighe mentali" erano state infrante e, sicuramente Francesco aveva acquisito una certa sicurezza.
Il video che andava nella grande TV, sicuramente stimolava le nostre fantasie sessuali.
Mi sono liberato del mio pantalone e sono andato dai due.
Quando Virginia notò il mio sguardo lussurioso, con il quale indubbiamente la guardai, si voltò verso di me e con uno sguardo seducente e per provocarmi cominciò a massaggiarsi i seni.
Quella vista mi ha fatto impazzire e, quindi, mi sono unito al loro movimento.
Virginia si inginocchiò davanti a me. Come in un film, ha strisciato tra le mie gambe, si è arrampicata su di me ed ha iniziato a infilare le mani nei miei boxer. non senza toccare le mie palle e il mio cazzo già duro.
Per un momento si fermò, e solo allora ho notato il suo respiro ritmico, ed ho visto accovacciato dietro di lei Francesco, il quale, evidentemente, aveva appena cominciato a rovistare la figa di Virginia con le dita.
Almeno questo è quello che immaginavo non avendo la visione libera, vedevo, però, la lussuria nei suoi occhi.
Virginia, senza preavviso, improvvisamente, afferrò il mio cazzo e cominciò a “massaggiarlo” su e giù con la lingua, mentre mi accarezzava le palle con una mano, sentivo che il mio cazzo si stava facendo sempre più duro.
Solo per un po' lo massaggiò poi, cominciò a succhiarlo e infilarlo in bocca. Era una sensazione bellissima, non perché non l’avesse mai fatto, ma la situazione diversa amplificava le mie sensazioni.
Per la prima volta, la mia donna ha avuto l’opportunità di avere due uccelli a disposizione ma, con mia sorpresa, aveva preso per primo il mio in bocca.
Lei mi succhiò, mi lecco, con una intensità tali, da pura lussuria: ero stravolto, avevo gli occhi che vagavano per la stanza, sono caduto, quasi in trans, sul divano e l’intensità delle sue labbra sul mio cazzo erano entusiasmanti.
Mentre giacevo sul divano con le gambe divaricate e ho alzato lo sguardo, ho sentito la sua lingua girarmi delicatamente attorno al mio glande - non senza pizzicare occasionalmente anche il mio scroto. Lì ero particolarmente sensibile e così, senza accorgermene, mi uscirono dei brevi suoni incomprensibili dalla bocca.
Mentre lei mi succhiava, tuttavia, il nostro amico non era rimasto inattivo, dopo essersi liberato degli abiti, continuava ad accarezzarla da dietro, la cosa non dispiaceva per nulla a Virginia.
Poco dopo, Virginia si fermò e i ci suggerì di andare in camera da letto, sicuramente saremmo stati più comodi.
Andando nella stanza, lei camminava, facendo strada, davanti a Francesco, il quale lasciava che i suoi occhi scivolassero sulla sua schiena e sul suo culo perfetto.
Il mio cazzo era ancora rigido, come quello di Francesco, camminando, passo dopo passo, ballonzolavano da sinistra a destra.
Virginia sembrò averlo notato, perché, ad un certo punto, si fermò per un momento e ci guardò mentre ci avvicinavamo a lei.
Quando ci fermammo di fronte a lei, tutti e due, istintivamente allungammo le mani per toccarla, lei ci ha afferrato per i cazzi e ci ha trascinato in camera da letto.
Una volta lì, si gettò a letto con il suo nuovo amico ormai nudo e lo baciò di nuovo appassionatamente.
Dopo un po', si inginocchiò con le gambe aperte, si sporse in avanti e cominciò a baciare, leccare e succhiare il cazzo di Francesco, a quel punto, con stupore, si accorse che era circonciso, non lo avevamo notato nessuno prima.
Con curiosità chiese a Francesco: “Ma per te e meglio o peggio essere circonciso, voglio dire, hai sensazioni diverse rispetto ad uno non circonciso?”
Francesco, tirandolo su, rispose: “Guardalo, cosa ha di verso da quello di Luca, nulla solo una piccola pelle in meno. Alcuni dicono che è meglio, probabilmente per il fatto che è meno sensibile essendo sempre scoperto. Se fosse così, ci devi lavorare di più per farlo godere, ci stai?”
L’inziale timidezza di Francesco era sparita completamente, ora sembrava. E forse lo era veramente, totalmente a proprio agio con noi.
Virginia, con un sorrisetto malizioso, disse: “Certo che ci sto, e ti farò vedere come godrai tra poco, ci darò dentro alla grande …..” poi guardando verso di me, aggiunse: “Bada bene anche tu, non ti trascurerò, anzi ….”
Io annui con un cenno del capo, quella situazione, la presenza di Francesco, il loro rapporto avevano in me fatto sviluppare un senso di tranquillità che allo stesso tempo, oltre ad essere rassicurante, era molto eccitante.
Virginia si girò di nuovo verso Francesco, e con un gesto armonioso si distese su di lui, gli afferrò il cazzo, e con movimenti prima rotatori e poi dalle palle fino alla punta, lo lecco per bene inumidendolo col la saliva.
Con quella posizione che aveva assunto Virginia per succhiare Francesco, mi mostrava il suo culo perfetto e io feci scorrere con cura la mano sulle sue curve.
Mi sono fermato, un attimo, per godere di quella vista perfetta.
Tuttavia, sono stato rapidamente riportato alla realtà dal suo respiro e dal suo forte schiocco che lei esercitava ogni volta che tirava fuori dalla bocca il cazzo di Francesco.
Così ho fatto scorrere lentamente la mano verso la sua figa e l'ho masturbata con attenzione, come piaceva a lei.
Tuttavia, dato che non era molto bagnata nonostante il massaggio intimo avuto prima dal nostro amico, mi sono chinato e ho provato a leccarla con la lingua. Dal momento che non sono riuscito davvero ad arrivare alle sue labbra per via della sua posizione, sono tornato al suo culo.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse sulle sue natiche.
Mentre mi avvicinavo all'ano perfettamente rasato con la lingua, lei mi guardò in un modo sensuale.
Le restituii lo sguardo ed ho continuato con il mio trattamento.
Quando sono arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente.
Quando ho notato una contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva.
Mentre stavo cercando di possedere con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le gambe ed ho accarezzato la sua figa e il suo clitoride.
La sollevai di più, quindi, mi stesi sulla schiena e strisciai tra le sue gambe.
Lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa ora bagnata.
Io, lentamente, cominciai a stuzzicare il suo clitoride con la lingua, prima delicatamente e poi sempre più intensamente.
Alternando movimenti veloci con leccate più intense e profonde con tutta la grandezza della lingua.
Sapevo che Virginia amava essere leccata in quel modo e, con enorme felicità, la senti gemere dal piacere.
Lei, allo stesso tempo, con la sua calda bocca, stava “lavorando” Francesco, con movimenti, una volta più veloce, una volta più lenti.
Si sentivano e si capiva quando aumentava il ritmo, dai segnali che l’amico rilasciava con i suoi gemiti, dicendo: “Si, si …. così, no, no … non ti fermare … continua ti prego!!!”.
Mentre io "impastato" con la mia lingua e le guance dagli umori di Virginia, continuavo a “massaggiare” le labbra della sua figa e il clitoride.
Lentamente le sue labbra si aprirono e così presto la penetrai con la lingua, massaggiandola dentro.
Movimento ritmico, dentro, fuori, clitoride che la condusse a godere in poco tempo.
La sentii vibrare, la sia figa, appoggiata sulla mia faccia, si contraeva.
Lei gemette rumorosamente e mi versò un torrente di umori in faccia.
Strisciando fuori da sotto di lei, ho notato che Francesco, dopo aver preso un preservativo che si trovava sul comodino. Si avvicinava, da dietro, a Virginia.
Anche lei lo notò, allora mi tirò in avanti, verso la sua faccia, e prese il mio uccello in bocca, lasciando a Francesco il suo bel fiore oramai molto umido dagli umori suoi e dalla mia saliva.
Francesco si posizionò dietro Virginia e, con un movimento rapido ma allo stesso tempo leggero, la penetrò.
Io potevo vedere tutto essendo inginocchiato sul letto davanti a Virginia.
Lei era in ginocchio sul letto, appoggiata sugli avanbracci, in una posizione tale da dare l’intera figa libera a Francesco.
Lui la stava montando con movimenti lenti ma profondi.
Movimenti che inducevamo Virginia a riproporli, con la bocca, sul mio cazzo.
Una movenza così armoniosa e così sensuale da stimolarmi all’inverosimile.
Avrei voluto avere a disposizione una telecamera per riprendere tutto, così da poter dire dopo, è successo veramente, era tutto così bello.
Sentivo il cazzo di Francesco che, entrando ed uscendo dalla figa di Virginia, emetteva un suono particolare, molto singolare ed eccitante.
Non ci avevo mai fatto caso a quei rumori nei precedenti nostri rapporti, forse erano creati dalla particolare posizione che aveva assunto Virginia o dalla consistenza del cazzo di Francesco, non sicuramente molto lungo ma, estremamente grande di circonferenza. Un vero e proprio stantuffo.
Lo sentivo ansimare e lodare Virginia per le belle sensazioni che ci stava regalando.
Mi guardava negli occhi con una espressione di compiacimento e di gratitudine per aver concesso a lui quelle ore di passione sfrenata con mia moglie.
Sentivo Virginia ansimare dal piacere ma, allo stesso tempo, non abbandonare neanche per un attimo il mio pene, leccandolo e succhiandolo con una energia tale da farmi sentire al centro delle sue attenzioni.
Non avrei mai immaginato che quella situazione, così particolare, potesse piacermi in quel modo.
Quando, con enorme soddisfazione e piacere, prima Francesco e poi io siamo venuti, alternativamente Virginia, prese in bocca i nostri cazzi, leccandoli e gustandosi tutti i nostri umori.
Era una situazione molto intima e molto coinvolgente.
Ma, soprattutto eccitante, infatti, visibilmente i nostri cazzi riprendevano vigore.
Lei, accorgendosi della situazione, si strinse di nuovo il cazzo del nostro amico tra le mani, poi si fermò e mi guardò e disse: “Vi andrebbe di continuare … a me piacerebbe provare altre posizioni”.
La risposta fu una e una sola, formulata da noi due all’unisono: “Siiiiii!!!, Certamente.”
Affascinato da quella situazione che si era creata, molto coinvolgente e sensuale, mi sono coricato sulla schiena sul letto, offrendo il mio cazzo a Virginia.
Lei mi salì sopra e spinto il mio sesso tra le sue gambe, lo adagiò alle labbra della sua figa.
Poi con un leggero movimento del ventre verso il basso, lo fece entrare, per tutta la sua lunghezza, dentro la figa, iniziando un movimento “su e giù” con una intensità e una forza da stravolgermi e farmi genere.
Francesco, nel frattempo era rimasto calmo.
Ho lasciato il mio sguardo verso la sua direzione e ho scoperto che mi guardava con pura lussuria, così ho tirato indietro il mio cazzo un po' e poi, lo ho spinto lentamente di nuovo dentro Virginia.
Lei gemette e subito, richiamando a sé Francesco, prese il suo cazzo nella bocca.
Lentamente, iniziai a muovere il bacino avanti e indietro, il che evidentemente non era abbastanza per lei.
Infatti, lei ha iniziato a premere il bacino contro il mio a un ritmo più veloce.
Mi fermai di nuovo per un momento.
Mi piaceva e mi divertivo a sentire lei che scopare il mio cazzo, ma dopo un breve momento ho iniziato a spingerlo di nuovo, trovando rapidamente il ritmo giusto, afferrandola dai fianchi.
Stare sotto è una delle posizioni che mi piace di più, ho scopato lei (o lei me?), distribuendo momenti veloce e profondi, con momenti lenti e superficiali, estraendo il mio cazzo, ogni tanto, strofinando, brevemente, il mio pene sul suo bocciolo, per poi spingerlo velocemente dentro di lei.
Il suo ansimare stava diventando sempre più veloce e intenso, stava diventando sempre più difficile, per lei, tenere il cazzo del nostro amico in bocca. Quindi lo lasciò scivolare fuori.
Vidi Francesco, dopo aver recuperato un profilattico, posizionarsi per prenderla da dietro, lo osservai raddrizzarsi e posizionarsi in ginocchio sul letto, superando le mie gambe.
Senza tirare il mio cazzo fuori da Virginia, le ho chiesto di piegarsi in avanti appoggiando suo seno sodo su di me.
Questo per dare la possibilità a Francesco di posizionarsi proprio in corrispondenza del buco del culo di Virginia.
Lui capì la mia mossa e la assecondò, ora era dietro di lei, intento a massaggiare il suo buco del culo con l’olio che avevamo comprato per l’occasione.
Poiché era molto resistente alla penetrazione il buco di Virginia, vista la posizione e la presenza già del mio cazzo nella figa, Francesco trovava molta difficoltà a penetrarla. Quindi, accontentandosi, lasciò scivolare il suo cazzo lungo le chiappe ma, fuori da lei.
L’inesperienza di Francesco, si manifestò in modo evidente in questa situazione.
Io, tuttavia, dopo essermi fermato bruscamente per aiutarlo, ho iniziato di nuovo a scoparla.
Virginia ansimava e respirava sempre più velocemente.
Era evidente che era molto eccitata, vicina a raggiungere di nuovo l'orgasmo.
A quel punto Virginia, comprendendo la situazione, disse a Francesco: “Non ti preoccupare se non ci sei riuscito, mettilo dentro la figa. Dai che ti aiuto anche io….. Mi piacerebbe sentire il calore del tuo cazzo dentro di me, dai prova!!!”
Poi, rivolgendosi a me, con un sorrisino malizioso, disse: “Lasciagli il posto, non essere egoista, non te ne farò pentire….”
Lui, senza aspettare altro, si riposizionò meglio dietro Virginia e, si ripropose con il suo cazzo nella figa ormai ben oleata da me.
Questa volta, anche se con difficoltà, riusciva a penetrare Virginia, la quale, con un gridolino, manifestava la sua approvazione.
Ora era invasa dal cazzo di Francesco, che si muoveva ritmicamente dentro di lei, l’espressione del suo volto faceva trasparire la sua forte goduria.
Con movimenti alternati, avanti – indietro, Virginia accompagnavano quelli di Francesco. Tutto questo dava il senso del piacere che lei provava.
Bastarono pochi minuti, soprattutto per l’enorme spinta erotica che sprigionava Virginia, e Francesco, con un vigoroso urlo, venne.
Francesco si allontanò da Virginia togliendosi il preservativo, era evidentemente molto soddisfatto.
Quando si allontanò, per lasciare la stanza e ci guardò, noi eravamo ancora intenti nella nostra cavalcata e ci stavamo godendo quei momenti.
Ci ha sorriso e poi è scomparso nel corridoio. Attraversandolo in cerca del bagno.
Noi continuammo a scopare fino dopo il suo ritorno nella stanza da letto, raggiungendo l’orgasmo in simultanea.
Virginia gemeva ed urlava per il piacere e l’eccitazione mentre sentiva il mio sperma caldo nel suo corpo.
Restammo abbracciati mentre il mio cazzo si stava ammosciando in lei, entrambi guardavamo Francesco, nudo e seduto accanto a noi, che accarezzava dolcemente le spalle di Virginia.
Virginia volle ringraziare Francesco per i bei momenti avuti insieme, si alzò da me ed avvicinandosi a lui, lo baciò in modo passionale.
Cosa che colpì Francesco. Eravamo tutti esausti ma molto soddisfatti.
Il tempo era passato così velocemente, che non ci eravamo accorti che si erano fatte quasi l’una di notte.
Dopo essersi rivestito, Francesco, ci salutò per fare rientro a casa, ribadendo il suo grande desiderio di voler consolidare la nostra amicizia appena nata.
La nostra risposta fu di un assoluto consenso, confermando, la nostra volontà di voler approfondire i nostri rapporti di amicizia, proprio perché avevamo molto gradito il suo comportamento, molto educato e rispettoso ma, allo stesso tempo, molto sensuale.
Avevamo fatto una nuova amicizie ed una nuova esperienza particolare, eravamo sicuri che avremmo sperimentato molti altri incontri, anche più belli e arrapanti, con il nostro nuovo amico.
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1
7 anni fa
Al2016,
62
Ultima visita: 3 giorni fa
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Mitologia perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - Gran finale
(trovate le parti precedenti sul nostro profilo!)8.
A quel punto Narciso era davvero convinta che fossero arrivati alla fine. In fondo era stata la conclusione pressoché perfetta di un’esperienza travolgente, l’estasi estrema vissuta in piena condivisione e complicità con il suo Eco, portandoli un ennesimo -enorme- passo più vicini uno all’altra.
Alla fine, tutto sommato, le era anche andata bene. Nel retro della sua mente, in attesa di questa serata così misteriosa, aveva già iniziato a farsi pensieri anche più estremi, soglie che non era nemmeno sicura di poter o voler superare, dove il peso di quella leva ricattatoria forse avrebbe avuto un ruolo ancor più determinante. Invece tutto quanto aveva fatto in quella lunga serata, lo aveva svolto diligentemente come una brava schiavetta, sicuramente con qualche momento particolarmente tosto ma nulla che in fondo non era poi anche curiosa ed eccitata di far succedere.
Per questo motivo non capì subito cosa stesse facendo Eco, mentre la aiutava a rialzarsi, facendole bere un bicchiere d’acqua e poi uno di vino, accarezzandola e parlandole dolcemente di quanto fosse stata brava fino a quel momento, di quanto l’avesse fatto impazzire, ma anche di come ora fosse giunto il momento di ripagare quegli stalloni che per tutta la sera, diciamolo, le avevano regalato un orgasmo dopo l’altro. Insomma, non sarebbe proprio stato carino mandarli a casa con i coglioni ancora pieni.
Lei chiaramente non avrebbe proprio voluto sembrare maleducata ed egoista, nonostante la sua fama mitologica, e in realtà quindi era volentieri prontissima a far scorrere sborra a fiumi, sul suo corpo e nella sua bocca. Ma qualcosa le stava suggerendo che forse non le sarebbe bastato fare 7 semplici pompini in sequenza per pareggiare quanto quel gruppo le aveva fatto provare finora.
E in effetti, visto che di soldi ovviamente nessuno voleva sentir parlare, nella fase organizzativa Eco si era accordato con loro su una equa ricompensa, che soddisfacesse pienamente i loro istinti più beceri senza le limitazioni che un uomo coinvolto anche emotivamente avrebbe posto per forza a un certo punto.
Narciso di colpo comprese con una punta di terrore che Eco la stava per lasciare in completa balìa di quella gang.
NO! Aspetta! Vuoi davvero andartene!?
Non voglio, in realtà. Ma devo. Non credo riuscirei ad assistere a tutto questo. E poi…
E poi!?
E poi non possiamo rifiutarci. Ormai siamo entrambi ricattati. Tutte queste foto e video di stasera..non ci possiamo permettere che vengano rese pubbliche..nessuno di noi..
No! ti prego, non mi lasciare..!
Su, dai. Sarò di là, ad ascoltare. E non lo farei se non pensassi che, sotto sotto, più sotto di quanto puoi forse razionalmente ammettere, non vedi l’ora anche di quest’ultimo livello.
Narciso non disse niente. Non sapeva se piangere o arrabbiarsi, se resistere o lasciarsi andare.
Ci pensò Eco a risolvere il dilemma, una volta ancora. Prese a baciarla, sul collo, su tutto il volto e poi sulle labbra. Intanto, senza che lei lo notasse, agguantò le manette costrittive da dietro il tavolino e le infilò rapidamente sulle mani di Narciso, senza smettere di baciarla.
Lei spalancò gli occhi, provò a divincolarsi, ma lui la immobilizzò e strinse ancora più forte, fino a farle congiungere le mani strette una contro l’altra. Subito dopo le strinse ulteriormente il collare che ancora aveva addosso, facendole mancare per un secondo il respiro.
Era sicuramente la condizione che lei temeva di più, la limitazione di movimento era ancora più determinante e pervasiva della vista negata. Ora il suo tremolio iniziò ad aumentare sensibilmente.
Era pura paura, ma non si stupì nemmeno più di tanto quando si rese conto che aveva, di nuovo, la figa tutta bagnata. Eco le aveva messo dentro un dito, solo uno, velocemente, proprio per darle la prova che erano di nuovo esattamente in sintonia. Lo leccarono e succhiarono insieme, quel dito, per condividere il suo sapore di sesso, ma anche tutte le emozioni che a entrambi passavano per la mente in quell’istante.
Con un ultimo sguardo negli occhi, un buffetto a metà tra uno schiaffo e una carezza sulla guancia, e senza dirle più nulla, Eco si girò e si avviò verso la porta, da dove erano già usciti il fotografo e Boccadoro.
“È tutta vostra”. Disse solo agli uomini rimasti nella stanza, uscendo senza voltarsi.
9.
“Puttana!”
“Cagna!”
Narciso sentì in meno di un secondo che il clima era cambiato. Senza freni inibitori imposti dall’alto, sette uomini che avevano per ore assistito una donna lasciarsi andare così tanto, godendo di e con tutta la l’irruenza possibile, non potevano che finalmente sfogare tutto quello che pensavano di lei.
Quasi nemmeno concepivano razionalmente, figli del sistema culturale patriarcale in cui erano sempre vissuti, che una donna consapevole delle proprie perversioni non è certo vittima né tantomeno colpevole, ma è in realtà in pieno potere di sé e del proprio corpo. Qualcosa di strano però lo percepivano: gli orgasmi di Narciso erano inequivocabili, come già tutti i suoi vicini di casa sapevano da tempo. E quindi se una godeva di tale apparente degradazione, non avevano altri termini con cui inquadrarla. E non potevano che degenerare ulteriormente.
“Sei proprio una troia, vero!?”
“Adesso ti facciamo vedere cosa si fa alle troie”
Uno di loro la tirò per il guinzaglio e la avvicinò a sé. Senza il suo uomo presente, poteva finalmente infilarle 10 centimetri di lingua in bocca. Narciso reagì quasi schifata, ma si prese subito uno schiaffo, e quindi senza pensarci troppo ubbidì, accogliendo quel bacio estraneo e invasivo, mentre quello le strizzava i capezzoli e toccava il culo.
Quando ne ebbe abbastanza, il tizio la spinse letteralmente via, fino a capitare nelle braccia di un altro di fronte a lui. Lei si rese conto che erano tutti in piedi in circolo, nudi e con il cazzo in tiro, e se la stavano per passare come un pallone da basket.
Provò a reagire, implorando pietà, quasi più per inerzia che per reale convinzione. Stava già montando dentro di lei la sensazione di abbandono ultimo e definitivo, ma cercava ancora di aggrapparsi con le unghie a quel pezzo di sua identità, comunque fieramente indipendente e volitiva.
Il circolo di uomini reagì con scherno e furia: iniziarono in effetti a spingersela avanti e indietro, da uno all’altro, non senza elargire a ogni possesso schiaffi, manate sul culo, dita nella figa, nel culo, sputi addosso, qualcuno le mordeva le tette, i capezzoli, senza che lei potesse nemmeno allontanarli con le mani, inesorabilmente legate. Il tutto mentre continuavano a menarselo, pronti finalmente a esplodere.
Narciso a un certo punto capì, o forse decise, che se la cosa doveva finire così, tanto valeva accelerarla e -dal suo punto di vista- paradossalmente dominarla. Si rese conto, come fece subito dopo la prima sessione, che il suo lato esibizionista le stava solleticando la mente. Immaginare che, oltre a letteralmente “farsi scopare” quasi del tutto passivamente -com’era stato il gioco, divino, finora-, poteva mandare in estasi quegli uomini navigati anche dimostrando una certa iniziativa, le aprì un mondo tutto nuovo, una luce su di sé e il suo modo di vivere il sesso che la riempì di euforia.
Appena venne spinta verso l’ennesimo uomo, anziché arrivargli tra le braccia, si accasciò a terra finendo in ginocchio davanti a lui, all’altezza proprio perfetta.
Dal basso verso l’alto lo guardò con quegli occhioni che Eco non riusciva ogni notte a togliersi dalla testa, e con quel suo tono implorante perfezionato negli anni, mormorò le magiche parole:
“Posso succhiarvelo? Dai, vi prego…fatemeli succhiare tutti..voglio la vostra sborra addosso…”
Prevedibilmente, e meravigliosamente, questa frase gettò nello scompiglio totale ciascuno di loro. Le saltarono immediatamente addosso e iniziarono a contendersela per infilarle il cazzo in bocca. Narciso diligentemente spalancava il più possibile la mascella, tirava fuori la lingua per leccare qualsiasi cosa le arrivasse davanti, ma non doveva nemmeno fare la fatica di muovere la testa avanti e indietro e succhiare: ognuno di loro le stava letteralmente scopando la bocca, tenendole ferma la testa, fino ad arrivare con la cappella il più possibile giù nella gola, provocando riflessi faringei e conati di saliva che non facevano altro che rendere tutto il più bagnato, vischioso e godurioso possibile.
Poco dopo fu chiaro che, avendo una bocca sola e nemmeno potendo usare le mani, non era in grado di soddisfare abbastanza velocemente quegli uomini sempre più impazienti. Fu un attimo quindi che qualcuno la sollevò da dietro, e dopo uno sputo ben calibrato, la penetrò nel culo. Narciso lanciò un urlo di dolore, ma ormai era una cavalcata in discesa sempre più veloce, e il punto di non ritorno anche mentale si stava avvicinando inesorabile.
Era piegata a novanta gradi, senza nemmeno più il conforto del letto, con le mani legate e un guinzaglio al collo che la strattonava ogni pochi minuti, aveva cazzi che le entravano costantemente in gola che la soffocavano, la scopavano da dietro e da davanti con quelli che sembravano pali di marmo, stava veramente per perdere di nuovo e del tutto il controllo.
Si dimenticò di ogni possibile ricatto: ogni remora era finalmente abbattuta e nulla la poteva fermare.
“Sìììì! Oraa!! Voglio la sborra! Venitemi in faccia! Riempitemi tutta!”
Non finì neppure la frase che il primo getto caldo le arrivò in fronte, senza nemmeno che lei si accorgesse da che direzione, colando subito sulle guance da dove cercò di leccarselo via avidamente con la lingua:
“Ancora! Ancoraancoraa!!”
Aveva davanti alla faccia tre cazzi con i loro proprietari che se lo menavano furiosamente. Lei spalancava il più possibile la bocca, pronta ad accogliere tutto. Stavano per venire da un momento all’altro ma lei era impaziente, ne prese uno dei tre in bocca leccandone a velocità spropositata la cappella, fino a quando quello finalmente esplose. Accolse il primo fiotto in bocca ma poi si allontanò per farsi gocciolare il resto sulla faccia, e vedendo questa scena anche gli altri finalmente la inondarono tutta con nuovi schizzi densissimi. Lei li guardò riconoscente e ringhiosa, mentre si passava le dita sulla faccia e portandosi in bocca ogni goccia che vi trovava.
Intanto dietro di lei altri due continuavano a scoparla insieme nella figa e nel culo, con un ritmo sempre più vorticoso:
“Sì, sì..scopatemi, più forte!! Più forteee!”
Con un urlo e una serie di insulti, dopo qualche pompata ben assestata, entrambi quegli amanti sconosciuti si tirarono fuori di colpo. Lei si girò velocemente capendo il momento e entrambi le vennero simultaneamente e copiosamente addosso, uno sulle tette e uno sul culo.
Narciso, anche se con le mani legate, prese a spalmarsi quella sborra calda sul resto del corpo, e succhiarsi le dita con lo sguardo infuocato. Era tutta bagnata e appiccicosa, completamente fuori di testa, ma non aveva mancato di accorgersi che all’appello ne mancava ancora uno.
Il mandingo nero, oltre ad essere quello più dotato, evidentemente era anche quello più resistente.
Si era seduto sul bordo del letto a menarselo, sempre più grosso e duro, mentre assisteva a quello spettacolo clamoroso di Narciso in calore. Lei lo guardò, lo fissò, non negli occhi ma solo e soltanto quell’enorme cazzo. Quasi solo d’istinto, animale, si avvicinò a lui lentamente gattonando.
Arrivatagli davanti, non pretese neanche lontanamente di poterlo accogliere tutto in bocca come aveva fatto con quegli altri. Iniziò quindi a dedicarsi al suo altrettanto grosso sacco scrotale, quei coglioni così proporzionati al resto, che quando leccati sono tra le zone più erogene di ogni maschio, di qualsiasi etnia sia.
Quell’uomo nero stava godendo come mai prima d’ora, ma decise di fare un passo in più. Spinse, senza troppi complimenti, verso il basso la faccia di Narciso che le stava leccando così avidamente le palle, fino a farla arrivare davanti al suo buco del culo. Lei capì l’antifona, e ormai non le serviva più nemmeno un ordine verbale: si tuffò a leccargli l’ano come se fosse il sapore più irresistibile della sua vita. Lui continuava intanto a menarsi il cazzo su e giù, su e giù, svettando imponente sulla sua faccia.
Narciso non ce la faceva più: stava accumulando tutte quelle sensazioni ed energia dentro di sé che iniziò a toccarsi il clitoride quasi aggressivamente.
Passò dal suo culo alle sue palle di nuovo fino alla sua cappella, succhiava e leccava e si toccava, vedeva la scena da di fuori, riavvolgendo il nastro fino a inizio serata, e le sembrava il miglior film porno mai messo in scena, di cui era sfolgorante protagonista, pensava al suo Eco nell’altra stanza che l’ascoltava urlare e gemere e poteva solo immaginare in che stato si trovasse.
Le sembrava il massimo concepibile piacere che un essere umano potesse toccare.
Finalmente, con le ultime stoccate di bocca e lingua, anche quel settimo uomo era pronto a farle assaggiare il suo nettare. Questa volta però non voleva perdersene nemmeno una goccia: quando lui iniziò a imprecare con il suo “succhia, troia, sto venendo!”, lei accelerò ulteriormente il movimento senza smettere di aspirare. Quella sborra calda le riempì di colpo la bocca, fece in tempo a sentirne il sapore sulla lingua prima di ingoiare voracemente. Qualche goccia ne cadde comunque fuori e quasi ci rimase male.
Si stava tuttora toccando la figa, e ora dopo aver accontentato tutti poteva infine dedicarsi al suo ultimo orgasmo, giustamente meritato e fieramente auto-generato.
Il problema è che aveva ancora sete, quel tipo di sete non di acqua fresca ma di altri liquidi umani, caldi e pungenti.
Si guardò intorno, con ancora quegli uomini sopra di lei, e cercò ovunque gocce di sborra da leccare via: ne trovò sulle loro gambe, sui piedi, sui cazzi, per terra. Prese a succhiare e leccare ancora, compreso il pavimento, sempre con le mani tra le gambe. Quegli uomini erano quasi più increduli che eccitati, ma quando si resero conto dell’animale che avevano davanti, uno ebbe l’intuizione:
“Hai proprio sete, eh!? Cagna! Allora perché non ti prendi anche questa, che è bella saporita!?”
Di colpo direzionò il suo cazzo ancora mezzo in tiro verso la sua faccia, e partì un getto di liquido dorato. Lei ebbe un, ennesimo, sussulto. Era esattamente quello che le mancava, di cui aveva forse bisogno. Il suggello ultimo di sottomissione e piacere, di degradazione e godimento, di umiliazione e estasi.
Aprì la bocca, pronta ad accogliere tutta la sua piscia, mentre si stava avvicinando pericolosamente all’orgasmo più forte mai provato in vita sua. Iniziò a emettere un suono profondo, montante, costante, mentre con le mani accelerava sempre di più il contatto con il clitoride. In pochi secondi anche gli altri diedero sfogo a quell’istinto primordiale e lei si ritrovò di colpo sotto multipli gettiti di uomini che le stavano pisciando addosso su tutto il corpo.
Le urla erano a un livello talmente alto, che di colpo si spalancò la porta e vi entrò Eco, più incuriosito ed eccitato che realmente preoccupato.
Narciso non aveva più bisogno di altro: il suo sguardo che si rifletteva nel suo, quella scena vista con gli occhi di lui, lei coperta di sborra e piscia di altri uomini, il sentimento e la complicità che li univa, le esperienze passate e future che li avrebbero visti protagonisti.
Fu un terremoto: il decimo orgasmo della serata, il primo del resto della sua vita.
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7 anni fa
Eco e Narciso,
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Ultima visita: 1 mese fa
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“l’autostrada ed il casello bagnato”
PRECISO CHE NON SONO UN PROFESSORE E L’HO SCRITTO SENZA RILEGGERLO, AL SOLO SCOPO DI RACCONTARE UNA VECCHIA ESPERIENZA REALMENTE ACCADUTAMI.
Anni fa una coppia mi contattò tramite un sito di annunci. Veniva in vacanza nel catanese e mi chiese di organizzare qualcosa di molto intrigante e trasgressivo.
Allora contattai alcuni miei amici fidati, spiegai loro la situazione ed ovviamente erano entusiasti! Sfido.....
La coppia arrivó nel mio bel paesello. Una macchina di grossa cilindrata si parcheggia, un sms con scritto: “siamo arrivati” li aveva preceduti di qualche istante. Dall’auto scende lui, uno sguardo attorno i ns sguardi s’incrociano e come accade in questi casi, un accenno comune per capire che siamo noi. Lui, rassicurato che fossimo persone ok, si gira verso di lei e gli fa cenno che può scendere. L’adrenalina scorreva dentro i ns corpi, regalandoci emozioni indescrivibili. Mille domande ci ponevamo: “saremo capaci di soddisfarla, appagarla, ecc. ecc.). Lei scende, una donna sui 45/50 anni, ben vestita, alta sul metro e settanta circa, con le curve giuste al posto giusto. Un bel viso, labbra carnose, occhi grandi e luminosi. Ricordo ancora quella gonna nera appena sopra il ginocchio, con uno spacco vertiginoso che arrivava fino all’inguine, tuttavia temuto chiuso da un accessorio a specchio che lasciava intravedere quel tanto per far viaggiare le menti di tutti gli astanti. Ci avviciniamo presentandoci e dopo i convenevoli, chiedo se volessero un caffè conoscitivo. Loro annuiscono e come precedentemente accordati tra noi quattro amici, due andammo al bar a prendere un caffè, gli altri due andarono a preparare la location.
Giunti al bar in pieno centro, ci accomodiamo; lei con stile, classe ed eleganza si siede, lasciando ben poco alla ns immaginazione. Infatti, sedendosi, ci regalò la prima visione di quella meravigliosa fica, completamente depilata! In quel periodo avevo 28 anni ed era la prima volta che mi accingevo a queste esperienze. Pertanto, vi lascio immaginare come il sangue mi ribolliva nelle vene. Ordiniamo e lei sorseggiando il caffè, mi chiese: “Ma questo paese è famoso per certi vs prodotti, vorrei acquistare qualcosa, dove mi consigliate di andare?”. A questa domanda, mille pensieri mi pervasero la mente, tranne quello corretto. Ci guardammo negli occhi col mio amico, vedendoci sfumare tutto in pochi istanti; in quanto pensammo: “Vuole fare shopping, senza andare oltre”. Da persone educate e rispettose, annuimmo e accompagnammo la coppia di amici nel più grande negozio di prodotti tipici. Uno spazio di circa mq 1000 nel cuore del centro storico, pieno di tanti prodotti artistici e fatti a mano. Entrammo e tutto potevamo aspettarci, tranne che....dopo alcuni minuti di girare tra i corridoio, mentre lei ammirava quelle opere d’arte; lui mi avvicina da dietro e mi sussurra: “Se vuoi toccala!”. Nella mia mente pensai: “Ho sentito bene? Forse la voglia di possederla è talmente tanta che ho sentito male”. Lui mi guarda e mi annuisce di palparla. Alche parte una palpatina di culo a mordi e fuggi. Pensai che qualcuno potesse vederci essendo dentro un grande locale pubblico pieno di gente e turistiche. Lui mi rincara la dose, facendomi segno di essere più deciso. Alche pensai: “Ma cu si ni futtiiii!” e feci scivolare la mano sotto la gonna, tra le gambe. Mi girai attorno, in quel corridoio non c’era nessuno e feci salire la mano su tra quell’autostrada liscia e vellutata, fino a giungere in quel casello bagnato come se cadesse acqua a catinelle. Lei non aspettava altro che qualcuno la toccasse. Nel sentire tutta quella lussuria, vi lascio immaginare la mia reazione.....
Intanto il mio amico era incredulo e mi fece cenno di fare attenzione che qualcuno poteva vederci e che siamo persone molto conosciute nel ns paese. Figuratevi in quel momento, quanto stavo pensando a tutto ciò!
Ad un certo punto c’era un ripostiglio con accesso unico e un po’ riparato, entrammo li e non so come ci ritrovammo con lei chinata e con i ns membri in mano mentre il marito faceva il palo e godendosi quello spettacolo della moglie che spompinava due dei quattro ragazzi conosciuti mezz’ora prima. Esplodemmo nella sua bocca ed avidamente non lascio perdere neanche una goccia. Ci ricomponemmo, lei scelse alcuni oggetti e si avvicinò alla cassa. Feci cenno al
cassiere che avrei pagato tutto, quindi lei si giro e partirono i soliti convenevoli. La rassicurai che era un omaggio fatto col cuore e senza nessuna intenzione di essere mercimonio. Girandomi, vidi che negli uffici dove c’era la moglie del titolare c’era un impianto di video sorveglianza con una telecamera puntata anche in quel ripostiglio. Lì per lì non dissi nulla a nessuno in merito ma questa è un’altra storia. Alche ci avviammo verso la location dove ci aspettavano gli altri due. Sorvolo sul fatto che durante il tragitto il marito guidava con accanto il mio amico ed io dietro con lei che continuò quanto aveva iniziato nel ripostiglio. Lui ci guardava dallo specchietto mentre il mio amico mi sussurrava: “Bastardo che culo!”.
Giunti a destinazione, inutile scendere nei particolari siamo scesi e ci siamo ritrovati a fare sesso in cinque con una donna. Tutti assieme, tanto da pensare che forse stavo sognando. Invece era pura realtà. Aveva tutti e tre i buchi pieni e le due mani occupate. Una visione a dir poco estasiante, eccitante che magari vi racconterò in seguito.
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7 anni fa
BULLSICILIA158863,
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