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Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 3° parte
(trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)7. Era quasi tutto pronto per l’ultimo e più alto livello, anche se forse era più corretto definirlo il punto “più basso” a cui potevano arrivare. Eco decise però di dare prima una sorta di tregua rigeneratrice a Narciso, quasi un premio fuori programma. Alla fine se l’era meritato per come aveva tenuto duro, e prima dell’ultimo passo verso il baratro, era giusto farle delle coccole.
Lei era sdraiata sulla schiena, cercava di prendere fiato e massaggiarsi le parti più colpite, togliendosi i resti di cera, passandosi le mani su tutto il corpo dolcemente, ancora bendata.
Senza la vista, aveva naturalmente tutti gli altri sensi maggiormente acuiti: non le fu difficile quindi riconoscere un odore nuovo e diverso che si stava avvicinando al suo volto.
Quando le fu proprio sopra, le bastò allungare di istinto la lingua per sentire subito il sapore acre, la consistenza morbida e la calda umidità della figa dell’unica altra donna presente in sala, Boccadoro. Ne fu letteralmente estasiata, non si aspettava proprio un regalo del genere.
Tra l’altro questa femmina così bollente aveva passato le ultime ore, anche mentre spompinava Eco e suo marito, a contemplare quanto quegli uomini facevano a Narciso, con un misto di invidia, ammirazione, infinita eccitazione, ma anche di tenera preoccupazione. Ora poteva finalmente prendersi un po’ cura di quel corpo maltrattato, come solo una donna sapeva fare. Si mise in ginocchio a cavalcioni del suo viso, rivolta verso le sue parti basse.
Iniziò ad accarezzarle le tette e a piegarsi piano piano fino a far entrare tutta la faccia di Narciso nella sua passera bagnata. Narciso si mise a leccare e succhiare come da un’oasi nel deserto, e con le mani se la tirava sempre di più a sè. Intanto Boccadoro finì di prostrarsi fino ad arrivare anche lei all’altezza della figa di Narciso, ormai letteralmente incandescente, per la più classica e godereccia delle posizioni complementari tra donne.
Era una davvero una manna per Narciso: continuavano a toccarsi e leccarsi dappertutto, a strofinarsi tette su tette, pelle su pelle, con dolcezza ma anche con una voglia tutta nuova, come se non fosse appena stata scopata a ripetizione da 7 grossi cazzi.
Sentiva che stava per arrivare un altro, ennesimo, orgasmo. Ovviamente diverso da tutti gli altri, più graduale, consapevole, viscerale. Le donne, solo loro, le facevano quell’effetto.
Le mancava giusto quella componente psicologica, quella spina mentale che toccasse la sua perversione, per proiettarla ancora su un altro livello.
Fu incredibile quindi quando si rese conto, di nuovo innanzitutto grazie all’olfatto, che qualcosa di familiare si stava insinuando tra le sue labbra e quelle altre, grandi, labbra in cui aveva trovato caldo rifugio: esatto, era proprio il cazzo di Eco.
Non era la prima volta che si trovavano in quella posizione, era anzi tra le loro preferite. Ma c’era qualcosa di ancora più pungente del solito nell’idea che -dopo tutto quello che le aveva fatto passare- lui volesse comunque penetrare un’altra donna proprio a un centimetro dalla sua bocca.
Eppure, sarà stato tutto l’insieme, sarà stato che intanto Boccadoro dava pieno significato al proprio nome continuando a succhiarle divinamente il clitoride, sarà stato che in fondo a quel suo bastardo gli voleva proprio bene, non fece altro che eccitarsi ancora di più. Continuò quindi a fare il suo dovere e il suo piacere, leccando avanti e indietro tra la figa e il cazzo che ne stava entrando e uscendo, fino a inglobare le palle come sapeva piacere da morire a lui, il tutto senza sosta e con sempre più ritmo, mentre con le mani spingeva la testa di Boccadoro e con le cosce la stringeva e immobilizzava sul suo sesso.
L’orgasmo che stava montando era davvero quello più profondo di tutta quella interminabile esperienza: tre corpi che si muovevano e godevano all’unisono, alzando ogni secondo il tono delle urla, scopando, succhiando, leccando, pelle, sudore, odore, sesso, cazzo, figa, peli, palle, bocca, labbra, lingue, godo, godo, godoooo..!!
Le due donne, tremando dalla testa ai piedi, si inondarono la bocca a vicenda nello stesso preciso istante, e pochissimi secondi dopo Eco si sfilò dalla figa di Boccadoro per menarselo una sola volta: il fiotto di sborra calda che ne uscì fu il più grosso e denso di forse tutta la sua vita, finì in pieno sulla faccia di Narciso, sulle sue tette, sul suo addome.
Lei si tolse istintivamente la benda, e immediatamente si ritrovarono occhi negli occhi, stravolti e raggianti.
Si stavano ancora fissando, quando Boccadoro non potè fare altro che gettarsi sul volto di Narciso, come nella migliore tradizione dei migliori film porno, per baciarla finalmente profondamente, leccandosi di dosso a vicenda quei resti di liquido viscoso bianco.
Sorridevano ansimanti, tutti e tre, e non si erano nemmeno quasi accorti degli applausi spontanei degli altri presenti, che non potevano fare altro che omaggiare il giusto tributo a quella perfetta sincronia di orgasmi, a quell’equilibrio di corpi in subbuglio e soprattutto, come i peggiori maschi allupati, a quelle due gnocche clamorose che slinguavano tra loro accarezzandosi le tette e passandosi copiose gocce di sborra da una bocca all’altra, senza esimersi ovviamente di ripulirne insieme tutte le ultime tracce dal cazzo che ancora duro si erigeva tra i loro volti.
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7 anni fa
Eco e Narciso,
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Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 2° parte
(trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)5.
Narciso si accasciò spossata sul letto. Sembrava un’eternità, ma non erano passate nemmeno due ore dall’inizio di tutto. Stava cercando di tornare in sé, mentre gli uomini sembravano concederle una tregua, avvicinandosi al tavolino delle bevande.
Si chiese per un secondo se fosse tutto finito, ma immediatamente si rese conto che forse il clou ÂÂ doveva ancora venire. Era stato quasi fin troppo facile, finora. Non le avevano nemmeno fatto troppo male, di certo non più dei suoi standard. Sì, l’avevano strapazzata ben bene, sfondato figa e culo che ora pulsavano incandescenti, non lesinato schiaffi, insulti e sputi. Ma per qualche motivo non avevano ancora usato nessuno di quegli attrezzi di piacere e tortura che erano così in bella vista, e soprattutto pareva che nessuno di quegli straordinari amanti fosse già venuto, a parte forse uno che a un certo punto mentre la soffocava con il cazzo in gola e strozzandole il collo, tra tutti i conati di saliva le era sembrato di percepire in bocca un altro liquido caldo dal sapore familiare: nel dubbio ovviamente aveva ingoiato tutto, ubbidiente ed assetata.
Era sorpresa, almeno in parte: dentro di sé sapeva che, nonostante le remore espresse, avrebbe in fondo goduto di un’ammucchiata del genere, anche -o forse soprattutto- con tutta questa violenza. Ma in realtà non si aspettava di prenderci così tanto gusto, anche mentalmente. Essere al centro della scena di una piccola folla, unico oggetto dell’attenzione di occhi e corpi e istinti di diverse persone insieme, per lei così generalmente apparentemente riservata, era un’esperienza nell’esperienza. Un nuovo livello di eccitazione, che toccava -fino ad abbracciarlo in pieno- il concetto di esibizionismo, con tutto ciò che di perverso ne consegue. Ed era davvero solo l’inizio.
Finalmente Eco si avvicinò a lei, le prese tra le mani il volto sfatto e stravolto, la baciò dolcemente fino a morderle le labbra e poi le strizzò la bocca tra pollice e indice impedendole di parlare:
Ti è piaciuto, eh?
Mhhhh!
Non si capiva se era un mugolio di approvazione o di fastidio, ma proprio non importava.
Pensavi sarebbe stato così semplice? Lo sai che ti meriti “ben di peggio”…
Allentò la stretta sulla sua bocca per farla parlare:
Lo so, devo essere punita ancora. Ne voglio ancora, ti preego..
Si lascio scappare un sospiro di piacere, mentre con la mano si avvicinava alla sua figa ancora bagnata. Lui le diede un altro schiaffo, le fermò di colpo la mano.
Non toccare! Hai goduto abbastanza, ma ora è il momento di soffrire sul serio.
Lei fece finta di protestare, era il gioco delle parti, in realtà fremeva già all’idea della prossima fase.
Non si immaginava però neanche lontanamente che nemmeno quella sarebbe stata l’ultima.
6.
Tra gli oggetti che le era parso di scorgere sul tavolo, aveva sicuramente individuato tre vibratori di varia forma e dimensione, due fruste, una più morbida a 9 code e una apparentemente più rigida, e altri oggetti non meglio definiti. In realtà non aveva visto quali altre cose erano state volutamente nascoste, e non le avrebbe viste -insieme a tutto il resto- fino a molto dopo.
Narciso non se ne ricordava nemmeno più, ma aveva ancora addosso il guinzaglio e quando si sentì tirare su da dietro, non si accorse subito che Eco le stava per mettere una benda sugli occhi.
Immediatamente pensò che sarebbe stato eccitante essere in balia di tutti questi uomini, ma senza poterli vedere. Non aveva però idea di a che punto sarebbero arrivati. Decise di affidarsi a Eco, in fondo non poteva fare altro.
Si sentì aprire la bocca e scivolare dentro la sua lingua. La baciò e la succhiò. Si appoggiarono la fronte una sull’altra, un modo per salutarsi, ribadirsi fiducia, prima dell’incognita imminente. - Sei pronta?!
Lui aveva già un tono diverso, non sembrava nemmeno la sua solita voce
Non lo so, ho paura..
Cazzi tuoi!
Le arrivò uno schiaffo, secchissimo. Rimase del tutto sbalordita: non vedendolo partire, sentì il dolore mentre la testa le si ribaltava di colpo, prima ancora di capire cosa effettivamente fosse successo.
Si rese conto solo in quel momento che qualunque cosa le stessero per fare, l’avrebbe sentita subito sul corpo, senza avere il tempo per prepararsi mentalmente. Era tutto un altro gioco. Non aveva ancora capito se e quanto le piaceva. Iniziò a tremare, impercettibilmente.
Eco diede uno strattone al collare, e Narciso finì per terra di colpo.
Sentì quattro, cinque, sei braccia che la sollevavano di peso, per poi ributtarla sul letto. Qualcuno le tirò i capelli sollevandole la testa, fino a quando si mise a quattro zampe. Aveva aperto automaticamente la bocca, convinta -e già contenta- di dover fare un altro pompino.
Ma c’era un silenzio irreale, cercava di capire cosa stava accadendo intorno a sé, cosa volevano farle, quando le arrivò la prima frustata sul culo. Potente, dolorosa, bruciante. Ma il fatto che arrivasse dal nulla la fece gemere soprattutto di piacere.
Subito dopo ne arrivarono altre 2, veloci, una dopo l’altra, sulla schiena. Per ciascuna un urlo.
Taci, ho detto!
Cercò di ubbidire, ma le frustate continuavano ad arrivare. Cinque, sei, dieci. Aveva la sensazione che fossero di mani diverse, per l’intensità e l’altezza. Non riusciva proprio a smettere di urlare, anche perché intanto aveva preso a toccarsi tra le gambe. Voleva godere, ancora e ancora.
Taci, e stai ferma!
Era Eco, sicuramente. Le tirò il collare e finalmente le diede da succhiare il cazzo che lei conosceva meglio di tutti, non il più grosso che avesse mai assaggiato, ma quello che le dava così tanta soddisfazione da tenere in bocca e sentirne i gemiti che generava.
Tolse le dita dalla figa, fradicia, e se le leccò avidamente. Voleva usare su di lui anche le mani, accarezzargli le palle e toccarlo dappertutto, quasi dolcemente, nonostante tutto quell’impeto dietro di lei.
A un certo punto però le frustate si interruppero: qualcuno le allargò il culo, dando prima un morso fortissimo a ciascuna chiappa, e ci infilò dentro senza troppi complimenti quello che sembrò essere un dildo gigante. Un secondo dopo gliene infilarono un altro davanti, ancora più grande, e subito iniziarono entrambi a vibrare velocissimi all’unisono. La sensazione fu sconquassante. Perse la presa sul cazzo di Eco e iniziò a tremare tutta.
Oddiodiodioddiomuoiooooooo!!
Stava venendo letteralmente a fiumi, quando…SBAM! Il tremore e l’invocazione alle divinità furono interrotte da una scudisciata di qualcosa che non poteva che essere una durissima paletta di legno. Narciso ne aveva solo sentito parlare o vista in video, ma sentirsela sbattuta sul culo così potentemente le fece per la prima volta uscire delle sincere lacrime di immenso dolore.
No, no, no. Vi prego, basta!!
Cosa?!
Eco faceva finta di non capire. Non la parola, ma il senso.
Basta, fa male!
Pensavo ti piacesse soffrire…
È troppo, ti prego..
Mi spiace, dovevi pensarci prima. Nessuna safeword ti salverà, ormai.
Di nuovo stava affiorando quella sensazione quasi disperata di non avere nessun controllo, e di nuovo inaspettatamente questa stessa consapevolezza la fece abbandonare all’estasi massima di piacere. Era nelle sue, nelle loro, mani. Non poteva ribellarsi, non tirarsi indietro. Era ricattata e senza nessun potere. Doveva obbedire, e soffrire. E, quindi, godere.
La sessione di frustate e battute andò avanti ancora, anche se non avrebbe proprio saputo dire quanto. Culo, schiena, gambe, ma anche piedi e mani. Per ogni colpo un grido.
Poi, d’un tratto, si fermarono tutti, in silenzio. Narciso tese le orecchie per capire la prossima mossa, ancora immersa nel buio, cercò di alzarsi dal letto ma qualcuno la ributtò giù violentemente.
Ferma, immobile!
Obbedì, ovviamente.
Si trovava a pancia in su, gambe aperte, sesso esposto, corpo già tutto arrossato.
Il silenzio era ancora irreale, ma sentì di colpo un profumo strano, piacevole. Stava ancora cercando di associarlo a un ricordo, quando sentì una goccia bollente arrivarle appena sopra il pube. Urlò, per l’ennesima volta, ma ora era difficile non percepire quanto godimento ci fosse in quel suono smorzato.
Le gocce di cera continuavano ad arrivare, sparse per tutto il corpo, dalla testa ai piedi ma indugiando ovviamente sui capezzoli, sulle cosce, sulle tette più sensibili. Lei cercava di dimenarsi e liberarsi, o almeno faceva finta, ma era gioco facile per quelle forti braccia tenerla bloccata.
Un paio di loro non resistevano alla tentazione di schiaffeggiarla con il proprio cazzo duro, sbattendoglielo sulle labbra aperte o infilandolo dentro brevemente. Lei aspirava di dolore e piacere, non distinguendo più la differenza tra uno e l’altro.
Era una sorta di orgasmo continuo e strisciante, mentale più che fisico, anche perché nessuno le dava la soddisfazione nemmeno di sfiorarle la figa, figuriamoci di scoparla come in quel momento avrebbe voluto. Anzi, ogni volta che provava ad avvicinare la propria mano a quel clitoride capriccioso e viziato, quegli uomini glielo impedivano senza pietà, provocando in lei una frustrazione totale ma di conseguenza regalandole l’intensissimo piacere della privazione.
Non c’era tregua, per lei: tornarono fuori di nuovo le fruste, la girarono di nuovo a quattro zampe, e la giostra ricominciò. Le attaccarono a un certo punto delle mollette di ferro ai capezzoli. Anche quelle dovevano fare parecchio male, ma ormai Narciso sembrava quasi anestetizzata. Urlava e gemeva, godeva senza soste, ma forse il dolore aveva già raggiunto la più alta soglia possibile.
Eco se ne accorse, e in fondo ci contava. Era decisamente giunto il momento di passare alla terza e ultima fase. Fece un gesto agli uomini, come concordato, che si fecero indietro per prepararsi al gran finale.
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7 anni fa
Eco e Narciso,
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Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 1° parte
(trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)3.
Arrivarono nello studio del contatto di Eco che era ancora presto, nemmeno le 22.30. Ma gli invitati c’erano già tutti: 7 uomini ben piazzati tra i 30 e i 50 anni, tra cui uno più alto e grosso di tutti, implacabilmente nero, che già lasciava presagire cosa avesse tra le gambe. Narciso ebbe un sussulto solo a vederlo, e strinse forte la mano di Eco, che non aveva ancora lasciato da quando erano scesi dalla macchina. Si fecero avanti il padrone di casa e sua moglie, una donna di una bellezza particolare, non appariscente ma sensuale come poche, con tette sodissime che spuntavano dall’ampia scollatura. A Narciso piacque subito moltissimo, ma le era già stato fatto chiaro che una delle condizioni della sua sessione punitiva era che non l’avrebbe nemmeno toccata: le donne la facevano godere troppo, e lei oggi era lì soprattutto per subire. Non solo: nei momenti topici, quando Narciso avrebbe cercato Eco per un qualsiasi supporto, avrebbe anche dovuto guardare a distanza mentre quella donna glielo succhiava e risucchiava, e mentre suo marito voyeur fotografava e filmava tutto e tutti. Anche questi erano i patti, anche questo era il (prossimo) ricatto.
Narciso era vestita come lui la preferiva: calze autoreggenti, niente mutandine, gonnellina svolazzante corta e nera, camicetta bianca trasparente, niente reggiseno, capelli raccolti. Poco trucco, niente profumo. La sua pelle emanava già tutto ciò che serviva.
Erano sull’uscio della stanza, guardavano dentro dove in mezzo c’era il grande divano bianco apertoÂÂÂÂ e intorno i 7 uomini, già mezzi nudi. Di fianco un tavolino con alcuni promettenti attrezzi, che luccicavano sinistramente, e un piccolo buffet.
Mentre lui le chiudeva il collare intorno al collo, Narciso aveva quello sguardo così fintamente innocente che fin dalla prima volta che l’aveva vista nuda con quegli occhi imploranti l’aveva fatto uscire di testa.
Si trovava in uno stranissimo stato d’animo, quasi dilaniata a metà tra la paura e la voglia, a metà tra il bisogno primordiale di proteggersi di fronte all’incognito e la curiosità estrema di scoprire quei corpi e tutto quello che potevano farle, a metà tra le tracce di personale pudore che ancora conservava e la necessità vitale di esplorare ogni possibile perversione che aveva dentro di sé.
Su tutti questi dilemmi, in ogni caso, non aveva nessuna possibilità di scelta ormai. Poteva solo affidarsi al suo Eco, che si mostrava così sicuro e determinato, e che soprattutto la teneva in pugno.
Ti prego…È davvero quello che vuoi?
Sì, eccome. E tu?
Non lo so. Ho ancora un po’ paura..
Lo so, ma ci sono qui io. E ci sarò anche dopo. E soprattutto, sai cosa succede se ti tiri indietro……
Bastardo, ti odio!
Sappiamo entrambi che non è vero.
La prese per la nuca, si baciarono a lungo senza smettersi di guardarsi negli occhi.Lui di colpo le infilò due dita nella figa: come volevasi dimostrare, era già bagnata fradicia, la porca.
4.
Eco diede un segnale, si abbassò l’intensità della luce, e partì una musica soffusa, quella giusta, da film porno, ma d’alta classe.
I 7 uomini videro entrare una donna a quattro zampe, che gattonava lentamente tenuta al guinzaglio dal suo complice e amante, che aveva deciso di condividerla e concederla a loro fino a quando non ne avessero avuto abbastanza.
Lui la condusse fino al gruppo, e davanti a ciascuno si fermò per strofinarle la faccia sul loro pacco, su quei cazzi che ancora nelle mutande stavano già irrorandosi di sangue e indurendosi pronti a esplodere fuori. Lei si riempiva la bocca e già leccava sopra slip e boxer, si riempiva le narici di odore di maschio, sentendo salire sempre più la voglia. Quando Eco la strattonava con il collare per portarla davanti al prossimo uomo, emetteva un gemito come se già non volesse staccarsi da quel contatto appena creato, salvo poi rituffarsi con la stessa sete su quello successivo. Lui le premeva forte la faccia contro ogni cazzo, contro ogni palla ancora nascosta, lei quasi già soffocava, lo guardava negli occhi, implorando e cercando aria.
Cosa c’è? Abbiamo appena iniziato.
Ti prego, no..
Taci!
Le diede uno schiaffo in faccia, uno solo, forte. La buttò sul divano a pancia in giù, con il collare ancora stretto che le impediva di allontanarsi. Due pacche secche sul culo, lei girò la testa sorpresa e lui pronto le sputò in faccia, con un ringhio. Si mise davanti a lei, cazzo già eretto, e glielo ficcò in gola senza esitare. Lei, a bocca piena, alzò gli occhi già lucidi. Si guardarono per un secondo che sembrò elettrico, poi lui senza staccarle le occhi di dosso fece il cenno che gli uomini aspettavano. Si avvicinarono da dietro, e iniziarono tutti insieme a toccarla, a strizzarla, la pelle, le tette, il culo. I pochi vestiti che indossava volarono via in un secondo, e lei per la prima volta nella sua vita sentì cosa vuol dire avere 14 mani sul corpo contemporaneamente, mentre succhi il cazzo del tuo uomo.
Era in estasi. Ma era ovviamente solo l’inizio.
Eco fece un passo indietro per ammirare la scena, e il gruppo ne approfittò.
Il primo assalto fu brutale. Narciso non capì quasi niente: di colpo si trovò 3 cazzi duri davanti alla faccia, mentre qualcuno le metteva contemporaneamente 2 dita nella figa e 2 nel culo. I capezzoli le vennero strizzati entrambi con forza, lei cacciò un urlo e ricevette immediatamente uno schiaffo. - Zitta!
- Zitta e succhia!
Obbedì subito, spalancò la bocca e ci accolse dentro il primo cazzo, mentre con entrambe le mani ne segava altri due. Era a quattro zampe su quel letto, e stava intanto cercando di capire cosa stavano facendo gli altri intorno a lei, quando sentì la prima penetrazione, secca, profonda, violenta. Le mancò il fiato, perse per un secondo il ritmo del pompino che stava facendo, ma quando quello dietro di lei iniziò a stantuffarla velocemente e regolarmente riprese anche a succhiare, alternando ogni pochi secondi i 3 cazzi che aveva a pochi centimetri dalla faccia, leccando dalle palle alla cappella per poi risucchiare tutto fino all’ugola.
Era già quasi completamente partita di testa, ma con un briciolo di lucidità rimasto cercò con lo sguardo dove fosse Eco. Era a pochi metri del letto, nudo, che se lo stava menando lentamente avanti e indietro, duro come poche altre volte, con un ghigno strano in volto. Si incrociarono di nuovo gli occhi, partì un’altra scarica elettrica di adrenalina.
Di fianco aveva la moglie del fotografo, già nuda anche lei, che si stava per inginocchiare davanti a lui e al marito, ma entrambi non staccavano gli occhi di dosso da Narciso, un animale che si dimenava nelle mani di altri animali.
In quella posizione durò un tempo indefinito, con i 7 uomini che si alternavano in circolo intorno a lei per scoparla a pecorina o a smorza-candela, senza soluzione di continuità, mentre altri se lo facevano succhiare e segare, tirandola per i capelli e strozzandola quando le volevano far assaggiare il proprio diverso sapore, e il resto intanto continuava a palparle il resto del corpo, schiaffeggiando le tette, il culo, le cosce.
Le sputavano addosso, in faccia soprattutto. Le era sempre piaciuto, ma in questo modo, con questi numeri e intensità, era tutta un’altra cosa. Non serviva provocarli, questi, per farsi inondare di saliva: avevano una foga spontanea, una grinta rabbiosa che non poteva che essere stata istruita a puntino da Eco. Sembrava non avessero limiti, tranne il solito irrevocabile paletto dei baci in bocca.
Nessuno poi le dava della “troia” o della “cagna”, perché lui lo aveva espressamente vietato, ma era comunque un continuo ordinare ed eseguire:
Succhia, schiava!
Godi, porca!
Girati! Ferma! Zitta!
Il tutto mentre cercava di soffocare urla, altrimenti partivano altri schiaffi sempre più forti.
Narciso venne 2 volte solo in questo primo giro, in fondo era bagnata fin da quando era uscita di casa quella sera, e probabilmente aveva gocciolato per tutta la stanza fin da quell’entrata scenografica a quattro zampe. Ma non era certo finita.
Se la girano e la rigirarono più volte: la scoparono nel culo, prima uno, poi l’altro, poi l’altro ancora.ÂÂÂÂ Passarono alla doppia penetrazione, che poi in fondo era una tripla, perché per la prima volta -dopo le diverse doppie in coppia con Eco- ora aveva anche la bocca piena, mentre due cazzi entravano e uscivano da una figa sempre più bagnata e un culo sempre più largo. Era un’orgasmo dopo l’altro, un urlo dopo l’altro.
Erano tutti più dotati di Eco (lui li aveva scelti apposta), ma il pezzo grosso in tutti sensi doveva ancora farsi strada nei suoi buchi. Fino a quel momento era stata in grado di inglobare in bocca solo quasi la metà di quell’enorme cazzone nero, ma dopo l’ennesima doppia penetrazione era tempo finalmente anche per lui di prenderla a dovere.
Si sedette sul divano, la sollevò con due mani con una facilità disarmante, e se la fece calare di spalle fino ad appoggiarsi la figa sulla cima di quella gigante cappella. Narciso spalancò gli occhi rendendosi conto di cosa stava per accadere, lanciò un urlo che era una preghiera, cercò il suo Eco che l’aspettava al varco, proprio come aveva previsto: era esattamente di fronte a lei, con una testa bionda che si muoveva avanti e indietro tra le sue gambe e la sua mano che ne accompagnava i movimenti, con il volto tirato in una smorfia di piacere, gustandosi la scena di Narciso pronta a essere impalata come mai prima d’ora. Lei avvertì un’ondata di rabbia, di paura, ma anche di fastidioso enorme piacere.
Ti prego, basta!
Davvero? Vuoi che lo fermo?
Sì, ti prego, ti scongiuro!
Allora vuoi che faccia vedere le tue foto al mondo?
……
Ci fermiamo, va bene, non è un problema. Aspetta allora che invio…
Eco fece per avvicinarsi al suo cellulare.
NO, aspetta!
Era in trappola. Lì, appesa tra le braccia di un mandingo, circondata da altri uomini nudi che si erano appena approfittati di lei a turno, piena di lividi e macchie rosse, bagnata di sudore e liquidi non solo suoi, era completamente alla mercé di Eco. Lui le aveva tolto qualsiasi potere di scelta, e questo pensiero improvvisamente le fece sciogliere mente e corpo.
Si abbandonò di colpo su quei 25 centimetri di lunghezza, e quelli che sembravano 25 anche di circonferenza, gridò senza ritegno per il dolore, e dopo pochissime pompate potenti inizio a venire e squirtare nell’orgasmo forse più profondo della sua vita, con un urlo singhiozzante che sembrò durare minuti interi.(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/bondage-bdsm-sadomaso/2938-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-2-parte )
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7 anni fa
Eco e Narciso,
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Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - INTRO
(trovate le parti successive sul nostro profilo!)1.Narciso non si aspettava proprio che lui sarebbe potuto arrivare a tanto. E forse nemmeno Eco si sarebbe immaginato che lei l’avrebbe portato a varcare quella soglia.
Tremavano i polsi solo a pensarci. La proposta e la conseguenza di un rifiuto. Erano entrambe di un altro livello, più serio e pericoloso di quanto finora sperimentato.
Tremavano, i polsi, di paura, rabbia e inevitabile incontrollabile fermento di piacere.
Ma come c’erano arrivati?
Dopo i primi mesi di vorticose montagne russe, tra fughe e riacciuffamenti, vette di intensità e abissi di incomprensione, sembrava che ormai fossero riusciti a trovare un equilibrio, finalmente la giusta misura tra “tranquillità e complicità”.
Avevano avuto quindi esperienze letteralmente sublimi di scambio e giochi a quattro, conosciuto altre coppie sorprendentemente affini, esplorato e soddisfatto ampiamente tutte le fantasie che entrambi si portavano dentro da tempo: doppie penetrazioni, doppi pompini, tette e fighe e cazzi sempre nuovi divorati con voglia spasmodica, sempre occhi negli occhi, violenze e dolori e dominazioni sempre più efficaci ed eccitanti, sintonia sempre più totale. Fisica ed emotiva, carnale e spirituale. C’era quasi da osare chiamarla felicità, quella follia clandestina che li vedeva uniti al di fuori del mondo.
Eppure. Un piccolo tarlo rodeva da tempo nel cervello mai domo di Eco.
Era successo pochi mesi prima, un commento quasi casuale all’interno di uno dei tanti discorsi da letto, in cui ciascuno cercava di affermare e ribadire la propria identità, spiegare la propria interpretazione di questo loro rapporto così complesso e particolare. Non ci si capiva sempre, anzi. Ci si faceva male, a volte, senza volerlo o forse anche senza accorgersene. Parole in leggerezza che diventavano macigni, rivelazioni apparentemente innocue che provocavano maremoti interiori. Bisogna avere molta cautela quando due persone sanno, e ammettono, di non essere esaustivi uno per l’altro. La gelosia, l’insicurezza, la fottuta competizione: possiamo anche rigettarli come concetti, ma sono sentimenti umani ineludibili e inesorabili, e loro due inesorabilmente umani lo erano. Avrebbero voluto, per certi aspetti, assomigliare davvero a quelle figure mitologiche da cui prendevano il nome, affascinanti sì ma anche così mono-dimensionali. In realtà invece qualcosa ci dice che Eco -seppur di certo innamorato delle sue infinite parole e teorie- non sarebbe mai finito ad ascoltare la sua stessa voce ripetutamente da solo in una caverna buia, e Narciso -seppur non proprio avvezza all’empatia altruista- non si meritava in fondo di soccombere nel riflesso di un fiume.
Certo, l’incomunicabilità sembrava un ostacolo del passato, ma quel tarlo di dover in qualche maniera sempre eguagliare qualcosa o qualcuno, con cui a quanto pare tuttora succedevano cose “anche peggiori” (ovvero, per chi gode in quella direzione, tradotto in “anche migliori”), quel tarlo che paradossalmente lo aveva in realtà aiutato a sigillare -quasi con uno scatto secco- anche i suoi necessari compartimenti stagni emotivi come già spontaneamente faceva lei, quel pensiero strisciante e sotterraneo che altrove lei vivesse almeno le stesse identiche intensità, insomma, alla fine proprio non se ne andava.
E così, serviva solo l’occasione giusta, quella coppia con qualche conoscenza in più, qualche telefonata organizzativa, e la definitiva esperienza che sarebbe stata indimenticabile e finalmente completamente impareggiabile, era pronta da essere vissuta.
Mancava solo da convincere Narciso.
2.
Fin dall’inizio, da quella scintilla esplosa clamorosamente sui divani di un circolino di provincia, lei non aveva mostrato remore di nessun tipo verso perversioni considerate generalmente estreme. Sigle di quattro lettere non rendono sufficientemente l’idea della voglia viscerale di morsi, schiaffi, frustrate, umiliazioni e sottomissioni. Lui ne fu quasi sconvolto all’inizio, ma non quanto lo fu successivamente quando scoprì dentro di sé quel corrispondente istinto di dominazione che non si sarebbe mai immaginato di possedere. Quei primi sguardi di fuoco che lei gli generava quando aveva il culo in aria, ansiosa di ricevere la sua dolorosa punizione, erano solo il preludio di ben altre intensità che avrebbero poi toccato.
Durante quelle sessioni di sesso spinto e forsennato, si stimolavano poi ulteriormente a vicenda descrivendo scenari immaginari di fantasie incompiute, esagerando dettagli e spingendosi anche oltre i limiti, sull’onda dell’abbandono di ogni remora quando il suo cazzo pulsava dentro di lei ed entrambi non capivano più il confine tra realtà e desiderio.
Ma una volta tornati nell’alveo della lucidità post-orgasmica, l’idea di superare alcune frontiere mettevano oggettivo timore, in particolare a Narciso.
Aggiungere ai propri giochi un’altra coppia, un uomo e una donna, ovvero far godere e godere di altri 3 corpi, era un conto. Un meraviglioso conto. Gestire invece più uomini, magari ben dotati, magari 5/6 o anche 10 cazzi grossi e duri, tutti in una volta, magari tutti irruenti e senza pietà, doverli soddisfare e sottostare a ogni tipo di ordine, di degradazione e umiliazione, la faceva sì un po’ bagnare là sotto, ma anche parecchio inquietare e spaventare. Non ne avevano quindi neanche mai parlato più di tanto, e non aveva avuto -finora- senso forzare la mano.
A questo punto allora a Eco serviva il giusto incentivo, la giusta leva, per portarla a fare questo ulteriore passo, che avrebbe finalmente ucciso quel tarlo roditore che masticava affamato nel retro della sua mente. Gli venne quindi in mente un’idea che poteva sembrare una misura estrema, del tutto fuori luogo, un accordo talmente ovvio e tacito che veniva rotto, che la prima inevitabile reazione di Narciso fu la rabbia cieca. Non poteva proprio immaginare che lui avrebbe minacciato di tradire così la sua fiducia.
Avevano fatto quelle primissime foto soprattutto per gioco: fu il modo per dare il via all’avventura virtuale che poi realizzò la sfilza di soddisfazioni reali. Non ne fecero più altre, non ce ne fu semplicemente bisogno. Ma, nella loro versione originale, in un paio di quelle il volto di Narciso era ben riconoscibile e, per chi aveva familiarità con le sue terga o con i giocattolini custoditi nel suo cassetto delle meraviglie, anche quel culo da cui spuntava un originalissimo butt-plug rosa con criniera nera non lasciava troppo spazio a fraintendimenti.
Non serviva farne chissà cosa, come spargerle ai quattro venti indiscriminatamente, con il rischio che si perdessero nella vastità della rete. Sarebbe bastato anche solo farle girare anonimamente su alcuni circuiti telefonici, e la possibilità di creare seri imbarazzi -e dover poi fornire impossibili spiegazioni- era quasi fin troppo facile.
Nessuno dei due sapeva se Eco sarebbe stato davvero in grado di procedere con un gesto così folle e devastante. Razionalmente, sembrava proprio impossibile. Ma non si può mai sapere cosa può succedere nella testa di un uomo messo suo malgrado in una perenne gara al buio.
In ogni caso la posizione di pieno -ed enorme- Potere in cui anche solo questa minacciosa ipotesi lo poneva nei confronti di lei, li proiettò entrambi in una dimensione di gioco di dominazione totale, e eccitante come non mai. Soprattutto, sotto questa spada di Damocle, lei non avrebbe potuto rifiutare più nulla, nemmeno un tabù come una gang-bang violenta, in cui Narciso sarebbe stata la schiava completamente nelle mani del suo uomo, e degli uomini con cui avrebbe scelto di condividerla. Le avrebbero fatto letteralmente di tutto, e ad ogni possibile remora o obiezione, le foto incriminanti sarebbero state spedite. Subisci, obbedisci, o altrimenti paghi le conseguenze.Questi erano i patti, questo era il ricatto.
(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/orge-e-gangbang/2937-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-1-parte)
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7 anni fa
Eco e Narciso,
37/28
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Finale di Champions 2017
Storia Vera scritta da Lei.(Quando si dice che lo sport unisce :)Finale di Champions 2017 .. ci siamo. Decidiamo di vedere la partita assieme, lui milanista, appassionato di sport, un bel moro, altissimo, abbronzato, simpatico.Arrivo a casa sua poco prima che la partita inizi, sono bianco nera dalla bandiera che lascio di fianco a me sul suo divano di pelle, al vestito, le scarpe e l'intimo.. cosa non si fa per augurarsi la vittoria. Lui pantaloncini e maglietta. Serata afosa, portafinestra completamente aperta e augurandoci una bella partita ci sediamo sul divano con una birra ghiacciata tra le mani.I minuti passano, le azioni, la tensione, le imprecazioni, i sorsi che rinfrescano la gola e l'alcool che solletica i pensieri.. siamo uno di fianco all'altro e ammetto che il diavolo milanista così vicino mi tenta parecchio. Sento il suo profumo, la sua mano appoggiata dietro la mia testa, tra il voler guardare la partita e cedere a lui passa il primo tempo. Il fischio che manda i giocatori negli spogliatoi dà inizio alle nostre bocche che si cercano subito. La sua lingua scivola veloce nella mia così come la sua mano sulle mie cosce.Ho caldo, mi tolgo il vestito restando in intimo e tacchi, lui si sfila la maglietta. Lo accarezzo, ci baciamo.. che voglia di lui, di noi! Sento tutto il suo desiderio sopra i pantaloncini in jeans che slaccio e presto, sdraiata sul divano a gattoni, mi ritrovo con la bocca sul suo cazzo.Lecco la sua pelle liscia che sento dura, prepotente affonda tra le mie labbra e la sua voce non fa che incendiarmi. Ne sono golosa, lo sente e mi lascia fare per poi scivolare lui con la bocca tra le mie gambe. Mi sfila gli slip e inizia a baciarla, leccarla, succhiarla senza sosta. Mi lascio trascinare dal piacere, mi lascio scopare dalla sua bocca, dalla sua lingua, dalle sue dita che non ancora sazi si muovono. Mi alzo e in ginocchio sul divano lui si abbassa sopra di me, entra dentro di me mentre mi bacia e mi fa sospirare, bocca su bocca..Sono così bagnata, il suo muoversi, spingerlo a fondo dentro, mentre mi tiene per i fianchi prima e il seno dopo.Le sue mani se ne impossessano abbassandomi il baby doll, le impastano, stringono, accarezzano, lasciando tra le dita i soli capezzoli. Sono sempre più calda e quando sento che mi accarezza le natiche mi appoggio al divano e lascio che entri anche lì. Eccitati sempre di più non ci accorgiamo nemmeno che la partita è ricominciata e che ci sono stati altri goal.Ora il nostro desiderio ci ha imprigionati uno contro l'altro, i suoi colpi, il suo corpo che sbatte contro il mio, i nostri gemiti e respiri.La sua mano lo accompagna nel mio buco più stretto, l'altra mi tiene forte a lui, mi fa impazzire, grondare di nettare e piacere.Mi abbasso in ginocchio sul suo tappeto, le spalle alla televisione (in segno di protesta, ovviamente..) e di nuovo a deliziarlo della mia bocca. E il diavolo milanista si gode questa immagine.. la mia bocca che si riempie lentamente della sua asta, la mia lingua che lo lecca ovunque, sentendolo sempre più eccitato.. impossibile non essere entrambi anche divertiti, una gobba e un milanista che stanno scopando mentre dalla finestra le urla degli spettatori ci fanno da sottofondo.Mi fa alzare e mi porta in camera sua, sul suo letto.. abbiamo ancora da soddisfarci.Prende qualcosa da un cassetto che sento scivolare dentro per poi sentire il suo cazzo appoggiarsi ancora sul sedere e ricomincia la danza.. il suo bacino, la sua voglia sono adesso animaleschi e non fanno che farmi mugolare, non resisto, gemo, mi muovo, mi sento piena, mi fa sentire il piacere in ogni centimetro del corpo fino a quando spostandosi in ginocchio verso il mio viso mi lascia bere, me lo lascia asciugare.Di là sono alla premiazione mentre il mio premio l'ho appena ricevuto e .. che premio!
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7 anni fa
1bullpercoppie, 47
Ultima visita: 11 ore fa -
tropici
Dopo una lunga escursione lungo la battigia deserta, cavalcando nella integrale nudità , il mio solerte accompagnatore locale, sicuramente ancor più stimolato dal riscontro di quella dimostrata disinibizione, volle proporre anche una gita in barca, manifestando intenzionalità neppure troppo recondite.
Accettando tale invito non potevo che essere ben consapevole di ciò che si sarebbe anche potuto verificare una volta approdati nel punto ancor più isolato dove avrebbe desiderato condurmi.
Tuttavia la mia innata voglia di sperimentare, senza preclusioni di genere, esperienze di ogni natura, non poteva impedirmi di aderire all’allettante proposta, lasciando al mio compagno l’onere di condividere quanto avevo stabilito di voler assecondare.
Coperta solo da un velatissimo pareo, che ben poco lasciava all’immaginazione di colui che in fondo aveva già avuto modo di ammirare a lungo la mia completa nudità, presi posto all’interno dell’imbarcazione sulla quale prendemmo il largo, seguiti dagli sguardi non privi di eloquente apprensione di chi era rimasto sulla sponda in febbrile attesa del ritorno.
Durante la navigazione, liberandomi del pareo, mi distesi lascivamente sul bordo della barca desiderosa di abbronzarmi in maniera integrale, confermando di non avere alcuna remora ad esibirmi alla presenza del mio accompagnatore.
Ormai convintosi di poter cogliere l’opportunità per beneficiare di ciò che gli andavo elargendo in quella spudorata maniera, si propose di aiutarmi a cospargere l’epidermide con l’unguento solare che stavo utilizzando.
Assentendo a che potesse svolgere quanto prospettato lasciai che quelle sue mani potessero indugiare sempre più nei punti nevralgici che molti uomini avrebbero ambito poter percorrere in modo altrettanto invasivo.
In breve le sue dita si impadronirono dei capezzoli già ben turgidi di passione prima di scendere lungo il ventre per andare ad esplorare anfratti ancora più estremi, iniziando una abilissima danza attorno ad una clitoride ormai in preda a convulsive sensazioni mentali.
Avvolta nella tribale morsa che mi rendeva epidermica schiava di ciò che in un solo istante si era subito trasformato nel mio nero padrone, mi ritrovai a soggiacere sotto a quella massa di scura antracite, penetrata con foga inaudita da un maglio di ebano puro.
Cullata dal flusso ondoso la barca muoveva al ritmo delle percosse che andavo subendo, mentre il vento trasportava lontana la eco rantolante della totale sopraffazione che in breve mi stava conducendo all’orgasmo.
Caduta nell’oblio artificioso di cui ero ormai preda, seguendo in ipnosi quell’ombra sino alla riva, inginocchiandomi ai piedi del nero stregone presi a venerarne la nerboruta protuberanza, accogliendola tra le labbra ubbidiente all’ordine che mi veniva impartito.
Soffocando in fondo al palato gementi latrati, ed ingollando sino allo spasimo estremo l’intera lunghezza della turgida verga, mi apprestai a cibarmi dell’effluvio copioso e violento che lasciai potesse sgorgare scivoloso tutto giù nelle viscere.
Trattenuta saldamente per i capelli venni condotta oltre la fitta vegetazione sino ad un capanno nel quale, legata per i polsi e per le caviglie, ed appesa ad un palo, ad ulteriore suggello di quell’assunto potere, subii la profanante penetrazione anale alla quale mi adeguai docile come esplicitamente preteso.
Solo all’imbrunire, e finalmente liberata dal giogo di cui ero stata consenziente ostaggio, venni ricondotta da un compagno in morbosa attesa di poter finalmente apprendere i trasgressivi dettagli di quel mio avventuroso peregrinare.
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7 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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È così che tutto ebbe inizio …. (seconda parte)
L’ambiente era strutturato con due ampie docce, non era una vera e propria stanza, ma una zona, molto accogliente, aperto al giardino, abbastanza grande da ospitarci tutti e quattro allo stesso tempo e per fornire spazio sufficiente anche per stare seduti su ampi divanetti.
Ci siamo bagnati insieme, nelle due docce, sempre suddivisi per coppia.
Virginia, è entrata per prima sotto la doccia chiedendomi di aiutarla.
Ho versato un po' di gel doccia sulle sue tette, massaggiandole a fondo.
Piacevole attività per me e, ovviamente, anche per lei.
Ho visto e sentito i suoi capezzoli indurirsi e raddrizzarsi.
Ho aggiunto un altro po' di gel doccia sulla mia mano e l'ho allungato il massaggio sullo stomaco, con movimenti della mano sempre più verso il basso.
Arrivato alle cosce, non mi sono fermato ma ho raggiunto la sua figa.
Ho massaggiato la pelle a fondo con il gel doccia. Tutto era liscio e scivoloso, così le mie dita entrarono, quasi senza sforzo, nel suo buco.
È tutto molto bello e sensuale, cosa che non mi ha lasciato indifferente. Il mio cazzo era di nuovo in erezione e, essendo molto vicina a Virginia, percepivo un piacevole calore del suo addome.
Virginia mi guardò e, vedendo la mia erezione, disse: “Che cosa abbiamo lì?"
Si vedeva dall’espressione del suo volto che era felice di essere stata lei l’artefice della mia eccitazione.
Poi, prendendo un po' di gel doccia, mi insaponò il cazzo. Lo massaggiò delicatamente con la mano scivolosa. Quindi, serrò la mano intorno al cazzo e la lasciò scivolare su e giù.
La guardai negli occhi, continuando a massaggiare il suo corpo.
Virginia disse, sorridendo: "Sento che sei di nuovo pronto!!!"
Risposi: "Si, certamente …. le tue amorevoli cure mi fanno questo effetto …".
Proprio come noi, Elena e Giuseppe si lavavano l'un l'altro. Anche il cazzo di Giuseppe non gli pendeva più tristemente, ma si era raddrizzato di nuovo.
Non era duro come il mio, ma era già quasi completamente in erezione.
Giuseppe stava insaponando il culo di Elena. La sua mano vagava sempre più a fondo, finché alla fine non l'afferrò da dietro e raggiunse la sua figa.
Elena si sporse un po' in avanti per rendere più facile il lavoro di Giuseppe.
Era visibilmente compiaciuta e si vedeva che le piaceva quello che le stava facendo. Aveva chiuso gli occhi e si dava completamente alle attenzioni che lui le aveva rivolto.
Ma poi si raddrizzò di nuovo e come faceva Virginia con me, si concentrò suo cazzo di Giuseppe. Massaggiandolo, lo afferrò, lo insaponò e, quindi, si voltò verso l'asta che ora nuovamente turgida. Ma anche lei lo abbandonò presto.
Dopo esserci abbondantemente sciacquati, ci sedemmo insieme nei salottini della stanza.
Era totalmente un momento di rilassatezza, non abbiamo parlato molto. Ma ci siamo guardati. Virginia guardava Elena, sdraiata acconto a Giuseppe, con le gambe aperte che lasciavano intravedere il pube.
Virginia mi guardò, poi rivolse lo sguardo di nuovo verso Elena, e con un tono di voce calda disse: “Ci siamo calmati e rilassati tutti, bene ……. a me, però, piace molto quello che vedo, direi che mi eccita e mi attira."
Elena alzò lo sguardo sorpresa. Poi, sorridendo, disse: "Quando vuoi, sarò felice di accontentarti!"
Ci fu di nuovo silenzio.
Dopo un po' Giuseppe mi disse: “Se ti va, andiamo dentro e prendiamo qualcosa da mangiare e da bere.”
Io annuì e, quindi, ci allontanammo.
Al nostro ritorno con snack e vino bianco freddo, notammo Elena e Virginia che si erano distese, una di fronte all’altra, per chiacchierare.
Non ricordo il perché e il come, ma abbiamo avuto tutti, in quei momenti la consapevolezza del fatto che tra di noi quattro era maturata una forma di complicità, direi la chimica giusta, che ci faceva stare bene insieme.
Questa consapevolezza deve sicuramente aver avuto inizio quando Elena ha fatto a mia moglie qualche complimento piccante sul suo corpo, soprattutto per il seno molto sodo e dalla tipica forma detta a “coppe di champagne”.
La stessa, con parole molto esplicite, invitò sua marito, Giuseppe, a massaggiare il corpo di Virginia, dichiarando la sua bravura in tale operazione.
Lui, alzatosi dalla sedia ed attraversato la piccola stanza verso Virginia, ha iniziato a massaggiarle, da dietro, il collo, le spalle. Poi, vedendo la risposta positiva di Virginia, continuò il suo massaggio scivolando sul petto, fin giù al pube.
Allo stesso tempo, io, invitato da Elena mi distesi vicino a lei.
Elena, a quel punto, con una voce sensuale, mi disse: "Guarda cosa stanno facendo i nostri sposi!"
Avevo quasi evitato di guardare, in fondo era la prima volta che la mia Virginia, in mia presenza, veniva “toccata” (e non solo) da un altro uomo, anche se molto amico. Avevo paura di sentirmi geloso, soprattutto se fosse successo, come in realtà poi è successo, vedere mia moglie baciare appassionatamente un altro uomo.
Ma ora che stava accadendo era eccitante e persino quasi naturale. Ho visto mia moglie "in azione" con un altro uomo, come se la stavo osservando esibirsi.
E intanto, avevo la possibilità di baciare e toccare un'altra donna per la quale, spesso, avevo fantasticato.
Quindi, mi girai verso Elena e senza alcun preambolo o discussione la baciai e la accarezzai su tutto il corpo.
Dopo qualche attimo, con mia enorme sorpresa, lei disse: "Mi piace baciarti, ma vorrei baciare ed accarezzare anche tua moglie".
E poi, guardando verso Virginia, aggiunse: "Non vuoi avere il tuo primo bacio con un'altra donna?"
Giuseppe ed io li lasciammo libere, ci allontanammo un po' e guardammo mentre le nostre mogli si abbracciavano su un divanetto e si baciavano sulla bocca, accarezzandosi le labbra a vicenda.
Virginia emise un leggero gemito che mi riempi di gioia. Disse: “Non posso credere che stia succedendo … non avevo idea che sarebbe successo oggi."
Decidemmo di spostarci all’interno della casa, nel soggiorno con ampi divani dove la grande vetrata dava sulla piscina e sul prato del giardino.
Durante il passaggio dalle docce esterne alla casa, io e Giuseppe scoprimmo che le nostre mogli non riuscivano, dall’eccitazione, a tenere le mani lontane l'una dall'altra.
Si sedettero al centro del grande divano, e noi due, ci sedemmo alle estremità.
Virginia e Elena continuarono a baciarsi e toccarsi facendo scorrere le loro mani sui loro corpi.
Virginia, quasi inconsciamente, strisciando sul divano si pose tra le gambe di Elena, dicendo timidamente: "Non so come darti piacere!"
Elena rispose: "Non ti preoccupare, fai quello che ti piacerebbe aver fatto".
Io e Giuseppe eravamo elettrizzati, osservavamo le nostre mogli che stavano avendo la loro prima esperienza insieme.
Elena gemeva e si contorceva: "Sei brava, veramente brava!!!" sussurrò. "Mi stai facendo morire …..!"
A un certo punto, io e Giuseppe, completamente arrapati, ci siamo alzati dal divano per guardare meglio la scena.
Virginia era inginocchiata sul pavimento e leccava Elena tra le sue gambe.
A quel punto, avvicinandomi verso Elena, mi inginocchiai sul divano, proponendole il mio sesso, lei accettò e lo leccò avidamente.
Vidi Giuseppe in ginocchio dietro Virginia, infilarsi tra le sue chiappe e iniziare a fotterla da dietro mentre lei era intenta a leccare la figa di Elena.
Quella era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da un altro uomo in mia presenza e, contemporaneamente io stavo con un’altra donna.
Non si distinguevano i suoni soffusi e lamentosi che stavamo facendo un po' tutti, ma la sensazione era che a tutti stava piacendo quello che accadeva in quel soggiorno.
Sono riuscito, dopo un po', a distendermi sul divano e far salire a cavalcioni su di me, in posizione da cowgirl, Elena.
Con grande entusiasmo, mi disse leccandomi l'orecchio: "Voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me, fottimi!!!"
Ed io risposi: "E’ da tanto tempo che lo desidero, voglio assaggiare, fino in fondo, la tua figa." L'energia che si percepiva nell’area era incredibile.
Elena iniziò a cavalcare su di me intensamente, mettendo in mostra gradi doti di scopatrice.
Ad un certo punto, per potersi massaggiare il clitoride, si girò di spalle verso di me e, infilandosi di nuovo il cazzo dentro la figa, masturbandosi, continuò a pompare con vigore sul di me mostrandomi il suo perfetto culo che ho assaporato infilandogli un dito dentro.
Idea che è piaciuta molto ad Elena, che con voce rotta dalla goduria, mi disse: “La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, mi piacerebbe averti dentro dietro, ti va?”
“Caspita”, risposi, “certamente che mi va, sempre se Giuseppe è d’accordo”.
Giuseppe non disse nulla, ma guardò negli occhi Virginia, mentre la trombava, come per dirle: “Se me lo dai anche tu il tuo culo, perché no”.
Dopo una lunga cavalcata, abbiamo entrambi condiviso un orgasmo prolungato ed intenso, mentre Virginia e Giuseppe, ancora intenti nella loro azione, ci guardavano.
A quel punto, Virginia era ora sul pavimento, inginocchiata davanti a Giuseppe, prendendo in bocca il suo sesso, disse: "Hai un bel cazzo, voglio godermelo un po' in bocca."
Dall'altra parte del divano, Elena stava ancora lavorando sul mio cazzo. Faceva scorrere la testa su e giù in un movimento ritmico, muovendosi leggermente da un lato all'altro mentre raggiungeva la base del pene.
All'improvviso mia moglie, vedendo cosa stava facendo Elena, ha deciso di unirsi a lei, inginocchiandosi accanto, le due donne si alternavano facendo scivolare le loro bocche bagnate per tutta la lunghezza della mia verga, di nuovo eretta.
Si sono alternati a leccare la cappella, le loro lingue mi sfioravano e poi si toccavano tra di loro. Poi si baciarono a tra di loro.
Ritornando su di me, Virginia disse: "Ti piace sentire le bocche di due donne su di te allo stesso tempo?"
In effetti, molte volte, durante i nostri momenti di intimità, avevamo spesso fantasticato su una situazione del genere.
Ora stava davvero accadendo. Qualcosa che avevo fantasticato così a lungo, e visto in così tante scene porno, stava realmente accadendo nella mia vita.
È successo così tanto, così in fretta. Sembrava tutto immaginario e non raggiungibile, eppure stavamo vivendo questi potenti momenti di estrema goduria.
Era estremamente eccitante vedere Elena leccare la figa di mia moglie. La prima volta che mia moglie riceveva il piacere orale da un'altra donna.
Dopo che Elena ebbe finito di baciarla, la guardai, era molto eccitata e, sembrò leggesse nella mia mente: "Vuoi assaggiarla, su di me?" lei disse.
Lasciai uscire qualcosa tra un grugnito e un gemito, e Elena e io ci baciammo profondamente, affamati, leccandoci le labbra e le lingue a vicenda. Assaggiavo gli umori di mia moglie sulle labbra di un'altra donna.
Ricordo mia moglie che strisciava sul pavimento per mettersi di nuovo tra le gambe di Elena. Lei gemette e dal piacere si contorceva: "Sei veramente brava, mi fai impazzire," sussurrò "Continua, …. continua, mi stai facendo venire di nuovo!"
Mi sono allontanato un attimo, avevo bisogno di bere qualcosa, ero troppo eccitato.
Dopo aver bevuto un drink, sono tornato verso loro, la scena che mi sono trovato davanti era meravigliosa: Elena era inginocchiata sul divano a leccare la figa di mia moglie, mia moglie si era sdraiata sul divano, mentre Giuseppe, in ginocchio sul pavimento, leccava Elena da dietro. Dopo pochi minuti, Elena, con un grande urlo di piacere, venne di nuovo.
Elena dopo un po', si allontanò, Giuseppe allora si coricò sul divano e chiese a Virginia di salirgli sopra. Iniziarono una nuova scopata.
A quella vista del culo per aria di Virginia, mi è ritornato in mente una sua fantasia più volte detta, avere due cazzi in contemporanea che la fottevano. Mi sono infilato dietro di lei, lentamente, mi sono proposto con il cazzo teso verso il culo.
Con l’aiuto di Elena, nel frattempo rientrata nel gruppo, abbiamo inumidito, con dell’olio, il buco e le pareti del culo di Virginia e, dopo aver lentamente appoggiato ed entrato il mio cazzo, ho iniziato a fotterla da dietro mentre lei stava seduta su Giuseppe.
Elena a quel punto, con le gambe aperte, si era posizionata sulla faccia di Giuseppe, per avere la sua parte di attenzioni.
Era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da due uomini contemporaneamente, e io potevo distinguere dai suoni bassi e lamentosi che stava facendo nella sua gola che la sensazione le piaceva ed anche molto.
Virginia ha iniziato a muoversi e a far entrare in profondità i due cazzi, poi sempre più veloce. Ogni movimento del suo corpo si riverberava nell’espressione del viso, come se stesse dedicando tutto ciò che aveva appreso da anni di esperienza nel piacere degli uomini in questo atto intimo.
Sentì Giuseppe dire: "Sei meravigliosa, sto venendo!" e Virginia rispose un una sorta di grugnito: "Uhh-huh!" senza fermare il suo movimento, anzi aumentando la forza e la velocità.
Giuseppe venne dentro Virginia urlando di piacere: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!”.
Anche io ero quasi pronto e dissi, con un profondo sospiro e sussurrando: "Oh Dio .... sto vendo!!!"
"Uhh-huh," disse Virginia.
Avevo visto il marito di Elena scopare mia moglie, l'avevo vista mentre leccava la figa di mia moglie, ora volevo che Elena assaggiasse me. Volevo venire nella sua bocca, volevo possedere anche quell'aspetto di lei.
Tirai Elena verso di me, e con grande piacere mi accorsi che lei aveva già compreso la mia idea. Infatti lei senza indugiare, iniziò a leccare ed a prendere in bocca il mio pene. Succiando e leccando dalle palle in su e poi agguantandolo per tutta la sua lunghezza dentro la sua calda bocca.
Cominciai a tremare e gemere, la mia erezione esplose in tante pulsazioni, in una cascata di piacere, eiaculando con forza nella bocca di Elena.
Lei rimase ferma, appoggiando la mano contro il mio scroto, la sentii deglutire senza staccare la sua bocca da me.
"Oh Dio!!!!" dissi, senza fiato.
"Stai bene?" lei disse. "Mi è piaciuto inghiottire il tuo sperma."
"Sei grande!!!!" le ho detto. Era così ... intimo.
Abbiamo finito la serata con un ultimo bicchiere di vino. Ricordo di aver visto mia moglie e Elena, nude, mentre si versavano da bere l'uno per l'altra, e proprio questa scena si rivelava ai miei occhi incredibilmente sexy.
Mi piaceva la sensazione scaturita dal vedere mia moglie nuda con un'altra donna, anch’essa nuda di fronte a me e un altro uomo.
Adoravo sapere che quest'altra coppia aveva avuto modo di sperimentare parte di ciò che amavo di più di questa donna.
Mia moglie ed io ci vestimmo per andare a casa, e prima di andarcene ognuno di noi ebbe un ultimo bacio della buonanotte da Elena e da Giuseppe.
Io e mia moglie siamo saliti in macchina e siamo ripartiti per casa, eravamo soddisfatti, ridevamo scambiandoci occhiate complici.
Non sapevamo se la nostra esperienza con Elena e Giuseppe, da poco fatta, sarebbe finita per essere una cosa da fare una volta sola, o se ci sarebbero state altri incontri, ma ci ha dato, in ogni caso, un'enorme sensazione di sicurezza e avventurosità che, sicuramente, resterà e ci consentirà di portare avanti la nostra relazione.
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3
7 anni fa
Al2016,
62
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Mike e zik amici di figa. cap 4 (ultimo)
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. IV
Johanna porta Moane ad appoggiare sul tavolo il suo sedere... un sedere che Zik solo in quell ‘ intrigantissimo momento nota: un culo in fondo perfetto: un mandolino fatto da liutaio esperto. Tondo come Giotto solo avrebbe potuto fare. Morbido come … solo chi lo avrebbe toccato poteva capire.
Zik era ammaliato: una donna sempre considerata modesta,quasi insignificante, con un corpo che era in realtà un vero ben di Dio, dolcissimo e armonioso, e in quel momento assolutamente perfetto! Una donna con una spontaneità sessuale che avrebbe eccitato un morto! E… non ultimo… con una VOGLIA… una voglia… ansimante! Da capogiro.
Il culo di Moane aveva toccato il tavolo e lei vi ci aveva appoggiato ben bene le stupende chiappe sode e tonde. Inaspettatamente… Un suono umido, come se il tavolo fosse stato bagnato: sciaff! Eppure il tavolo era fuori dalla zona vapori … come poteva essere? Era Moane… , che era ormai un lago di piacere!
Nonostante la sua non più tenera età Moane sta aumentando il ritmo del suo respiro, la voglia di contatto con il suo corpo e la rapidità dei suoi movimenti, che hanno denudato le tette della bellissima amica vestita di lino… ma ormai poco vestita. Johanna infatti, a piedi nudi, con il sonaglio dolce della cavigliera indiana si ritrova con il top abbassato, ed è ora vestita solo della gonna di lino lunga. I capelli lunghi scuri e ramati e due capezzoli lunghissimi, danno piacere a Moane, sempre più eccitata. Johanna si sta totalmente concedendo al piacere naturalissimo che sente insieme alla quasi incoscia Moane. Abilissima nel multitasking: Segue Zik, asseconda Moane e… gode di suo!
Johanna ormai si sente come fosse una protagonista del film ad altissimo contenuto erotico che si gira di fronte a Zik, e le piace sia quello che fa che quello che provoca in Zik, oltre al piacere che da a Moane. Quindi, da protagonista spontanea, con la sua dolcezza ed umanità, ma non senza un senso di eccezionale trasgressione che la fa sentire profondamente desiderata, e una bella troia, ma approvata da tutti, lentamente e dolcemente, prima sfila la gonna a Moane, e poi le mutandine… giù giù sulle gambe nude della dolcissima amica che non smetteva di ansimare e di baciarla.
Moane si era seduta sul tavolo a gambe larghe, mentre sotto il pelo corto della sua fichetta (fresca e rasata da poco) spuntava l’angolo del tavolo. Le gambe quindi tendevano ad allargarsi. E quella fichetta dolcissima si mostrava sempre più aperta… E Zik non perse il comando: indicando la patatina fresca in vista, fece il gesto di leccare!
Johanna a quel punto sta diventando sempre più presa dall’eccitazione e… sempre più porca. Non lo fa più per Moane, ma per la trasgressione e l’eccitazione che insieme alla naturale dolcezza e umanità, l’hanno conquistata. Quasi violentemente si stacca da Moane che ansimava, si mette davanti alla figa dell’amica, posa entrambe le mani sull’interno dellecoscie e…. tira fuori la lingua con un sorriso aguzzo e penetrante… come a dire “Guarda di cosa sono capace”! Moane si stupisce, come a risvegliarsi e a prendere coscienza di tutto ciò che ava fatto. E con la coscienza arriva il giudizio su se stessa: NO! Non era una soluzione quella… non avrebbe cambiato nulla tra lei e Mike… e non voleva più che Johanna continuasse. Scosse la testa per dire “NO…” Ma Johanna, la bellissima donna in stile indiano, ma italianissima, si china sedendosi sulle caviglie e ora non l’avrebbe fermata più nessuno! Sbatte via il braccio di Moane (che aveva ripreso coscienza e la stava fermando) e si tuffa nel morbido delle sue doppie labbra… E Zik… a bocca perta.
***
Moane subisce il colpo sul braccio e quello sulla fregna ! … E si contorce sul tavolo sbattendoci sopra la schiena mentre si sdraia violentemente, ritornando nell’incoscienza del piacere più sublime!! Cade anche qualche cosa per terra. Qualche rumore in più oltre ai mugulii delle due femmine impazzite per motivi diversi. Forse anche delle posate o del ferro…? un colpo di un cancello che sbatte…? sembra di sentire di tutto in quel momento.
La scena è perfetta per una masturbazione senza respiro! Moane sdraiata, a gambe larghe, piegate, colle scarpe sul bordo del tavolo, ha addosso solo (oltre alle scarpe) la maglietta bianca col collo di struzzo che è diventata trasparente per via del sudore. Gli enormi seni con aureola gigante fanno da ponte alla parte della maglietta che va da un capezzolo all’altro, unica parte rimasta bianca, mentre tutta la maglietta rimanente (aderente) ha preso la colorazione scura della pelle bagnata dal sudore. Scendendo, la scena non cambia: sudore che esce dai pori della pelle, umore che esce dalle labbra mai lasciate ferme dalla lingua dolce ma sempre più forsennata, di Johanna… sudore dai suoi capelli, sudore dalla sua schiena nuda… E…? Quello cos’era? Sudore che cadeva grondante sui piedi di Johanna e per terra? NO…!
Anche Johanna adesso …. Gocciolava sui propri piedi!
Ora però basta: Zik ha deciso di intervenire. Non ne può più di fare il guardone, come in crociera, anche se la cosa lo manda in estasi. Vuole scoperchiare il lato B a Johanna, e penetrarla da dietro in uno o l’altro degli orifizi. Johanna infatti sta godendo sì, ma solo nel cervello! Aveva bisogno di un grande cazzo tutto per lei. Le grandi spinte di cazzo le avrebbero anche dato il ritmo della leccata a Moane che ormai in preda alla sua ampia semplicità senza tabù prima con un filo divoce “Ah! Si! SII! NON SMETTERE, e poi grida: JOHANNAAAAAAAAAAAA!!!
Johanna, sentendo URLARE il proprio nome da una Moane ESTASIATA, si eccita ancora di più e oltre alla leccata infila un dito nell’ano all’ANIMALE che aveva davanti, in estasi sul tavolo! Lo fa però….. da donna! Dolcemente! In pieno controllo del piacere dell’amica. Prima succhiando il dito e inumidendolo tutto. Poi… prima solleticando l‘ano (sempre senza staccare la lingua dalla fica), e poi spingendo il dito dentro mentre Moane stringe le chiappe e le rilascia… le stringe e le rilascia, e quando le rilascia il dito entra lento ma deciso… come attraverso una porta che si apre e si chiude… finchè… la porta è aperta.
E sulla porta appare Mike!
***
Mike, entrato mestamente per non essere riuscito a fare nulla (Nulla!) con la Berbera, … ora… è scombussolato …. ! Bocca spalancata, certamente preso in contropiede, …
E il cervello si libera del pensiero della disfatta subita al porto… e il sangue dal cervello, scende al cazzo.
NON AVEVA MAI VISTO MOANE in atteggiamento LESBO. Né MAI l’avrebbe sospettato.
La lingua di Johanna lubrificava il lungo clitoride rizzo di Moane, sempre ad occhi chiusi, impazzita e senza controllo, che dall’agitazione e in preda al delirio di un piacere così semplice e spontaneo, per aumentare il suo piacere … ALZA i piedi da terra, e verticalizza le gambe al cielo: l’ano era tutto per Johanna.
Mike non credeva i suoi occhi. La sua semplice Moane… era diventata una prima donna assoluta di un cast hard e soprattutto… godeva come una vacca! E tutto con assoluta spontaneità !!!
Johanna era in preda anche lei al delirio della nuova esperienza bi-sex e desiderava solo far venire Moane… che era sempre più vicina a quel momento. Quindi non smetteva di leccare il clitoride di Moane, tenendo aperta la figa dell’amica con una mano e infilando dentro e fuori il dito dell’altra mano nel culo di Moane, grondante di piacere.
Moane, che per istinto aveva sempre tenuto gli occhi chiusi sotto il suo caschetto biondo, assaporando così tutto molto di più, non aveva più modo di tornare alla ragione e ovviamente non aveva visto Mike. Ma godeva e godeva, urlando e tremando dal piacere. Unica cosa che indossava: le scarpe e le piume di struzzo, perché ormai la maglietta bianca bagnata non esisteva quasi più. La Donna che succhia si mette in ginocchio, vestita solo della gonna di lino e della cavigliera, e nel chinarsi fa sporgere il culo…
Zik non ce la fa più: estrae il suo cazzo durissimo e come un aquila artiglia la gonna di lino con modi ruvidi, animaleschi e vuole penetrare con colpi duri quella figa ormai grondante.
Johanna capisce cosa succede ed eccitandosi ancor più fa sporgere il suo gran culo desideroso senza smettere il cunnilingus. Zik che MAI pensava di avere una avventura del genere scoperchia al massimo le chiappe di Johanna e la incula senza chiedere permesso...
Moane sente il ritmo diverso e le botte sulla sua fichetta: dal dolcissimo succhiarle il clitoride alle botte su di esso Moane esplode: Gira all’impazzata la testa a desta e a sinistra, aggrottando le sopracciglia e facendo uscire lacrime e Urla di godimento! AAAhh! AAAh!!! AAAHHH!!!!!!! E i piedi tornano a terra, poi salgono forsennatamente sul bordo del tavolo diventando quasi… prensili! Le braccia istintivamente buttate all’indietro… cosa voleva fare? O si sentiva di fare? Certamente non stava pensando… Le mani appoggiano sul tavolo e… SU il culo! Per istinto irrefrenabile Moane era ora nella posizione A PONTE, come un tavolino, ma con fica spalancata e protesa in avanti e testa e collo all’indietro, sempre roteanti a destra e a sinistra, ansimando violentemente.
Mike impazzisce dal piacere nel vedere la sua Moane così in estasi in quel trio. Estrae finalmente l’uccello turgido sapendo che questa volta avrà tutto quello che voleva e anche molto di più.
Con una decisione da comandante dei Marines si abbassa la cerniera, e vola alla bocca di Moane, che aveva sempre gli occhi chiusi. Con una mano sulla nuca le fa ingoiare il cazzo. Moane … non capisce… ma vede che Mike era tornato e…finalmente LA VUOLE! LA VUOLE CON UN ECCITAZIONE DA TORO. Si sente in paradiso…. E il suo godimento non conosce precedenti…. IN BOCCA IL CAZZO DEL SUO UOMO, LA FICA DITALIZZATA DA MANI INCANTATE, IL CLITORIDE SUCCHIATO E LECCATO COL RITMO DEI COLPI CHE JOHANNA PRENDE NEL CULO…… MOANE GODE …….E ……..
S – Q – U – I – R – T – A !!!!!!
****
Su tutto! UN IDRANTE !!!!!!!!!!!! Uno spruzzo apertissimo, amplissimo e fortissimo, che prende dalla faccia alle tette di Johanna, fino su alla faccia di Zik !!!!
E a quel punto, faccia grondante di umore di donna, e sensazione mai provata da grandissima troia… anche Johanna mette la sua mano ad arrovellarsi la fica, mentre il culo è costantemente penetrato forsennatamente dal suo uomo, ormai diventato BESTIA URLANTE (QUANTO SIETE FIGHEEEEEE!!! QUANTO SIETE PORCHEEEEEEEEE!). E sulla la sua figona già grondante di umore passa in modo frequentissimo la mano aperta a destra e a sinistra a pendolo, strapazzando il suo grilletto: e in perfetta sintonia con la dolcissima amica SQUIRTA PURE LEI !!!! Johanna squirta a spruzzi discontinui, ad ogni spinta di cazzo di Zik. Vedere una bellezza della natura come Johanna squirtare fa venire Zik immediatamente, ma senza uscire dalla sorca della bellissima donna che sta scopando, e non si sa per quante volte, continua a scoparla e a venire.
Mike attonito… vuole scoparsi Moane e strappa la figa dalla bocca di Johanna, bocca che, privata improvvisamente di un godimento, per difesa e in un attimo di deirio, usa i denti per trattenere il clitoride gigante di Moane riuscendo solo a pizzicarlo! Moane SPALANCA GLI OCCHI ululando!!!
Mike in estasi alla visione di tutto ciò, punta al culo della propria donna…, culo mai provato prima, forse per mancanza di interesse.
E Moane, la semplice Moane, genuina come il sole, quando nel culo, fino a quel momento scopato da un dito femminle, sente arrivare un cazzo superdotato in circonferenza, RI-SQUIRTA stavolta un getto senza fine mentre urlava: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! Un respiro e poi squirta ancora: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! respiro, poi: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Due stantuffate, e … SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
La testa sbatte da destra a sinistra: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ansima intanto che Mike la sfonda e la schiena si inarca: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
Per 8 volte …… un idrante… Negli occhi e nella bocca aperta degli osservatori!
***
I quattro amici sono coricati tutti sul letto ampio di Moane e Mike nella stanza buia illuminata solo dalla luna. Luna che guardano fuori dalla finestra perta, nudi. Nessuno parla. Ancora gli occhi spalancati al pensiero di cosa era successo…
Si addormentano tutti dopo poco, esausti…. Ed ancora increduli.
I loro sogni non li conosciamo…. Ma a volte la realtà li supera.
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Mike e zik amici di figa. cap 3
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. III
Quella sera Zik e Johanna si presentano alla porta della casa di Mike e Moane. Sono molto in ghingheri. Moane va ad aprire, e Zik le fa una grande festa e le presenta subito Johanna. Moane si complimenta per il vestito di Johanna: bianco avorio, di morbido lino, schiena nuda e decoro di perline sul seno. Johanna è molto bella, magra, elegante, mora e… fresca di parrucchiera: i capelli bellissimi, lunghi, coi riflessi ambrati e col movimento a ricciolo alla fine. Zik ne è fiero, e si vede. Di “strano” Johanna ha che… non se la tira! Non si sente importante perché bella. E’ bella, punto. Come un'altra è meno bella. Per lei la bellezza non è così importante. E’ invece attenta e dolce. Un pezzo raro da vedere per un uomo. Ma non dimentichiamo il punto di vista della donna: Johanna, bella, seducente e talentuosa, e al contempo molto umana e quasi… semplice, è una amica che Moane avrebbe sempre voluto. Johanna è anche pratica. Mette in riga Zik quando questi non è abbastanza attento alle altre persone e si comporta “da orso”, come gli uomini spesso fanno. Johanna … poteva essere una suora con molto talento intelligente e bella. Difficile quasi da… immaginare.
Le prime battute si svolgono all’ingresso e in salone, mentre poi, come sovente accade, il fornello chiama, e tutti si spostano in cucina.
Johanna ha i tacchi con perline, in nuance colle perline che impreziosiscono la sua coppa B. Ma i tacchi dopo un po’ le fanno male ai piedi. Quindi, poco dopo chiede di poterle togliere e rimane a piedi nudi tutta la sera. Bei piedi. Magri. Smaltati di un blu scuro serio, molto elegante. Una cavigliera di argento indiano. Tribale, insieme ai quei suoi piedi nudi.
Moane invece è apparentemente opposta: Capello corto biondo a caschetto. E’ sicuramente sempre stata una ragazza normale, magari nemmeno molto apprezzata, per la sua semplicità , tra la boy-scout e la insignificante. Ma ha una gran dote: la spontaneità, il candore, la profondità delle cose vere. Una “ragazza” attenta e dolce. Vestito semplice, nulla che ricordi il vestito di Johanna o le feste di gala. Solo le scarpe spiccano , molto femminili per l’occasione, di un camoscio color amaranto-fucsia. Gambe nude, belle, dolci. Una semplice gonna a scacchi, una maglietta bianca con scritta con brillantini, ma con una piuma di struzzo a bordare il decoltè, un bel seno abbondante, una 4a piena. Non era altissima, e non era magrissima. Le braccia però proporzionate, viso molto dolce e sorridente. Una persona equilibrata. Una persona buona, lontano un miglio. Piacevole, ma non intrigante. A prima vista.
Poi, dopo i primi convenevoli e discorsi introduttivi, Moane, intanto che è ai fornelli, nell’ isola centrale della cucina, deve ammettere: “Mike non è ancora tornato, ma sarà qui a momenti…”
Zik mangia subito la foglia e Johanna pure, perché glie ne aveva accennato Zik.
Sono sempre tutti e tre in cucina, mentre ancora l’arrosto cuoce, che dopo un po’ sia la musica di sottofondo che le battute finiscono… e Moane dopo un lungo silenzio che prelude a qualcosa di importante, scoppia a singhiozzare e poi a piangere in preda alla tristezza. “E’ ….con un’altra… lo so! Non…. non mi vuole più… ! “
Colti di sorpresa dal pianto ma non dall’argomento, Zik e Johanna provano a ribattere: “Ma che dici? Dai…- prova a tranquillizzarla Zik… e Johanna, sorpresa, si avvicina a sostenere fisicamente l’amica.
“Mike ha ragione! – continua Moane- Io…. non sono sexy,… non mi metto i tacchi a spillo e la guepiere… sono semplice…”
“Dai… - partecipa umanamente Johanna – su…” e l’abbraccia, mentre Moane si lascia andare e non muove le braccia, penzoloni. Era letteralmente disperata…!!!
***
Occhi chiusi e in pianto, Moane porta indietro la testa dalla disperazione, mentre Johanna evita che cada, prima spaventandosi un attimo e poi tenendola e sostenendola.
Moane respira, ma non apre gli occhi tristi. “Non mi vuoleeeeee!”. Porta la testa in avanti e la piega in giù, ormai in una crisi depressiva. Zik è imbarazzatissimo, perché sa dove è Mike, e sentendosi vicino a Moane, viene quasi da piangere pure a lui, così come a Johanna, che però cercava di rimanere lucida, essendo una donna pratica. Abbraccia infatti Moane con tutto il suo cuore e porta la testa di Moane sulla sua spalla. Dondolandola un po’ come a calmarla.
“Mike non ha mai apprezzato davvero nè me nè il mio corpo… - continua amara e con tono molto basso, Moane – non sono abbastanza donna….” e sudava, disperata, confusa.
A quel punto, senza schifo del sudore, Johanna con una mano le prende la testa e l’altra la schiena, appiccicandola a sé. Zik non potè fare a meno di notare che il seno grande e il seno piccolo si erano incontrati e premevano attaccati, ma in quel momento non c’era godimento. Solo tristezza.
Moane per l’abbraccio, sente un po’ di calore umano e girando la testa (sulla spalla di Johanna) verso l’interno finisce col naso e la bocca contro il collo di Johanna, anche lei dispiaciuta e sudata per il vapore della cucina, e l’emozione della tristezza.
E senza sapere bene cosa fa, sudatissima, ansimando e singhiozzando Moane…. Si alza dal collo e si attacca alle labbra di Johanna, baciandola!
Johanna… si irrigidisce immediatamente e spalanca gli occhi, così come Zik, sbalordito.
Si passa in un attimo dai lamenti, le consolazioni e i singhiozzii, al silenzio. Alla pace…. di un bacio. Non importava che fosse saffico.
Zik si intenerisce per la scena. Come una bimba che ha bisogno del bacio della mamma.
Johanna con ancora gli occhi sgranati e con la sua umanità rimane immobile e non osa ribellarsi, anche se l’istinto… insomma, baciare una donna non era cosa per lei… Ma in quel momento… le capitava.
Johanna nota nel silenzio che Moane insiste nel bacio perché trova finamente pace e piacere, e quindi anche Johanna si addolcisce. La lascia fare. Le vuole bene... è il bacio è dolcissimo.
Le mani di Moane dolcmente prendono a carezzare il viso di Johanna mentre non smette di baciarla. Poi attraversano i suoi capelli dalla fronte al collo, e il suo bisogno di umanità… sale. Insieme al suo respiro ansimante, mezzo soffocato dal bacio dolcissimo… e lunghissimo.
Le mani di Johanna che prima stringevano Moane e poi si erano irrigidite… riprendono a carezzare la maglietta sudata di Moane, vedendo che le faceva bene. Moane era felice in quel momento e Johanna per nulla al mondo l’avrebbe lasciata o avrebbe smesso di carezzarle la schiena. In fondo, pensava Johanna che doveva razionalizzare, un bacio delicato sulla bocca non era mica necessariamente da lesbica…
…finchè Moane sempre più sudata e bisognosa di sentirsi amata… non ci mise la lingua!
***
Una lingua davvero morbida… che si muove lentamente… avida di calore umano.
Le mani di Zik… a quel punto sono sul cazzo.
Moane è partita… in preda a una dolcezza mai provata prima. Si sente capita. Amata. Finalmente. Non sa più che sesso abbia. Ma non è più importante. La sua spontaneità ha preso il sopravvento. E’ lei al 1000 per 1000!
Johanne ha riaperto gli occhi e senza togliere le labbra da quelle di Moane guarda supplichevole Zik come a chiedere: “ e ora che faccio?”
E’ qui che Zik, per la prima volta con Johanna, diventa il leader e il regista assoluto: lascia il cazzo e scatta ad indicare a Johanna di non muoversi e, col palmo della mano rivolto alla fdanzata, Zik le fa cenno di calmarsi e di continuare…
Ed è solo qui che, fidandosi di Zik, Johanna finalmente smette di preoccuparsi e… accetta completamente Moane!
Moane intanto passava dalla dolcezza e dalla delicatezza ad una maggiore intensità, cominciando a baciare sul collo la sua amica, sotto i folti capelli lisci e ben pettinati e nel complice coinvolgimento del vapore della cucina…
Johanna a questo punto chiude gli occhi e “sente” Moane. Che la stava leccando!
Con dolcezza innata… Sul collo, sulle spalle, sul seno… e qui… Sotto alle perline una piccola erezione: il capezzolo duro di Johanna. Le due donne erano avvolte dal vapore, dal sudore, dalla sensazione di un massaggio così delicato che nessuna lingua da uomo avrebbe potuto creare.
Ma prima ancora di capire questo… a Johanna sembra che il solletico del vapore che le gocciola addosso all’ esterno del corpo….. le stia scendendo, anche e copiosamente, in ….fica!
Zik intanto non vuole che il “sogno sonnambulo” finisca e Moane si “svegli”. Quindi a gesti , senza emettere un suono (si sentiva solo l’ansimante Moane e … forse basta) indica il tavolo della cucina, libero dalle sedie che erano state usate in sala, dove far appoggiare Moane. Johanne ubbidì, accettando la regia di Zik, ma come ogni grande attore fa persino di più… ormai partecipe (come mai avrebbe pensato), in un desiderio che sta a metà tra la curiosità di un nuovo e inimmaginato godimento e il suo lato pratico che le dice di assecondare “tutto ciò che fa piacere a Moane”. Ma ormai… non solo a Moane!
***
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Mike e zik amici di figa. cap 2
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. II
“Occazzo!....” esclama Mike, di nuovo eccitato.
"L'americana si è abbassata in un attimo la gonna, ha fatto rientrare le tette ed era subito pronta... ad aprire! MA IO ERO SENZA PANTALONI, con la faccia LAVATA, la camicia pure e il cazzo ancora ABBONDANTEMENTE duro.... ho fatto giusto in tempo a fare un salto nascondendo la mia nudità dietro all'americana per non farmi vedere da chi bussava. E l’americana, incurante, ha aperto. Era l'ufficiale di bordo, incazzata per gli schiamazzi! Una donna alta e magra, bella, mora, capelli lunghi coi boccoli, labbra carnose, con la divisa scura, spinta appena in fuori dal seno piccolo, i pantaloni stretti che disegnavano le cosce e il culo leggermente ampio... e perfettamente tondo…. Ma stranamente portava delle scarpe colla zeppa. Un dettaglio femminile e non adeguato alla divisa. Lei una figa mostruosa… una venere. Dall’autorità che mostrava sembrava il capitano. Io sbirciavo da dietro, sempre un po’ nascondendomi, e non potevo toglierle lo sguardo di dosso…. era davvero figa. Lei nell' incazzatura per gli schiamazzi... E’ ENTRATA in stanza!"...
All’ingresso di questo nuovo personaggio della storia Mike torna interessato e senza accorgersi, forse il fascino della divisa o la donna alta e bella, incazzata e da domare pure lei... si riporta la mano sul pene, ancora bagnato.
Continua Zik:" Quella è entrata e... mi ha visto quasi nudo, ha abbassato lo sguardo e vedendo il mio LUI, ha sbattuto gli occhi INCREDULA…, eh, sai...,"
Mike oramai è infastidito, e Zik è prevedibile…
"Poi – prosegue Zik – ha visto la vasca con la schiuma... non ci voleva un genio per capire che noi dovevamo….!
E a quel punto sai che ha fatto? Si è calmata!!!
Si… Ha abbandonato la rabbia… e con uno sguardo aguzzo da porcona ha detto all'americana di chiudere la porta. "
“EHHHH?” Mike non ci crede:
"NO!!!!! NON e' possibile...!
NOn ci credo non ti puoi essere fatto anche l'ufficiale..."
"infatti, - continua Zik - come ti dicevo, purtroppo no".
“E come mai?”
Zik cambiò tono e si fece serio. Sembrava... SINCERO!
"MI ha guardato a lungo il cazzo. Sorrideva in modo infido. Poi guardava la passerona Americana. E rideva. L'Americana si mostrava forte e spavalda e le è andata incontro con la mano tesa dicendo: "Hello, I am Julie!" quali a scusarsi per lo schiamazzo precedente e proponendosi come amica, come nulla fosse...
Ma l'ufficiale… aggrottando improvvisamente le ciglia le ha schiaffeggiato con notevole violenza la mano!"
***
"NO!..." esclama Mike che davanti all introduzione delle seconda donna nel racconto già faceva fatica a tenere a bada la sua mano. Soprattutto da quando l'ufficiale aveva ordinato di chiudere la porta...!
Allo schiaffo violento sulla mano, poi... a Mike era tornato di nuovo durissimo!
"E... cosa ha fatto? Vai avanti!" incalza Mike.
"Allora..- riprende Zik- io avevo ancora i miei 30 cm fuori..."
“Seeeeeeeeh! Non esagerare! - fa Mike! – ora ce l’hai più lungo di Rocco?”
"Va beh, ok, 25! ... che questa, dai pantaloni si è tolta.... la cintura! La vacca ... ecco cosa stava pensando divertita!"
"Ma mi sembri serio, Zik.." chiede Mike.
"Sì... questa parte non mi piace, perchè MI HA COSTRETTO A GUARDARE!"
"Cosa????" chiede Mike sbalordito.
“Sì, non ci crederai: Hanno fatto di tutto… e senza di me! Il "capitano" ha detto a Julie di entrare nella vasca schiumosa così com'era: vestita”.
"Vestita? La troia!... - esclama Mike - Una lesbicona autoritaria e stupenda cui piace vedere la carne vogliosa attraverso un vestito intriso d'acqua!... e...?"
Zik prosegue: "Julie era nella vasca posta al centro della stanza, inzuppata come un babà al Rhum ! la testa e le tette sporgevano dalla schiuma. Io non potevo muovermi se no prendevo una cinghata... ma non mi lamentavo della scena, a dire il vero. La cagna in calore, si è tolta la camicetta colle mostrine e ha esibito un seno spettacolare: alto, sodo, una terza perfetta. Abbronzato pure!
Poi (bada bene) senza togliersi i pantaloni, si è avvicinata alla vasca e L’HA... CAVALCATA! mettendo le gambe aperte che penzolano fuori i bordi, il culo che si riempiva di schiuma e il corpo inclinato all'indietro con le mani appoggiate sul bordo. Ora una cosa che mi ha fatto quasi venire guardandole: la "capitana" … che fino ad ora era stata incazzata, autoritaria e a tratti violenta…. Vira di netto e… ha addolcito tutto il suo atteggiamento, quasi a ricordarsi di essere una dolcissima femme fatale.
La voce quindi è diventata dolcissima, e la sensualissima donna guardava con dolcezza la faccia di Julie che sorrideva, intanto che fuori il cielo diventava blu…. Ci sarebbe voluta una musica sottile.... tutto diventava… romantico…. E appassionatamente…. lesbo. (E io guardo…)
In quella dolce atmosfera colei che aveva assunto il comando sussurra dolcemente a Julie di abbassarle la cerniera... dietro la quale non c’erano mutandine....
La (ormai dolcissima e astutissima) comandante in capo VOLEVA essere leccata, e leccata, e leccata.... e per Julie probabilmente diventava sempre più chiaro che SOLO DOPO una lunga leccata, avrebbe potuto farle di tutto... tutto (!) quello che anche Julie voleva”.
***
"MIIIIINCHIA..... !" Esclama Mike.
"Certo che... non essere coinvolto... Col tuo cazzone...(!) deve far male... ma se è lesbica è lesbica!" Mike stuzzica un pochino Zik.
"Secondo me non è lesbica. E' per punirmi! Perche non avevo scelto di trombarmi lei, ma Julie, che non era certo bella come lei". Conclude Zik. Ma sinceramente mi sembrava molto più zoccola….”
Mike capisce che Zik non stava raccontando balle stavolta. La storia diventa profondamente intrigante poiché era una storia ... VERA!
"OK... , e poi?" chiede Mike. "Eri arrivato alla figa del capitano, aperta davanti alla faccia di Julie... tra l'altro pelosa?"
"Mike,... stavolta ti saresti fatto una sega davanti a loro, se fossi stato in me: era la fica più pelosa che avessi mai visto. Talmente pelosa che "la capitana" ha dovuto mettersi una mano dentro i pantaloni quando Julie ha tirato giù la cerniera, per non farsi strappare il pelo... e quando la cerniera era abbassata, il pelo usciva dalla patta come un cazzo. Avrà avuto 7/8 cm di pelo sporgente, o di più!"
"Eeeeeh!"
"Giuro! Credo la capitana fosse di nazionalità nordafricana troppo pelose per me... Algerina, o che. NO: Berbera! Ecco. Berbera!
Comunque Julie era estasiata! Aveva gli occhi sgranati per la bellezza ammaliante di Atef" dice Zik.
"Atef si chiama la “capitana”?"
"Sì. Lo so perchè ho fatto indagini dopo... Avrei voluto scoparmela dopo aver visto tutta quella scena, ma... lei per il resto del viaggio mi ha guardato sempre sorridendo della serie: Zero, mio caro.... Zero chance!
"Ma dopo tutta quella scena?-chede Mike. “Cosa è successo?”
“Julie, tutta piena di schiuma e bagnata come una spugna imbevuta prima ha usato le dita e toccava la capitana con una delicatezza che prima non potevo nemmeno sospettare. Tra le sue dita che morbide allargavano il folto cespuglio nero e la schiuma bianca che lo ammorbidiva e pettinava… arrivava l’altra mano a toccare e fuggire, con tocchi sapienti e repentini, il clitoride di Afef, che se non sbaglio è diventato… il triplo!!! Non ci crederai: un cazzino ritto e turgido, che Julie sgrillettava allo stesso tempo con l’altra mano.
lo spettacolo era unico. La capitana si contorceva… mugulava, sospirava… e dopo lunghissimi minuti, … un BALZO in avanti sulla vasca: la “capitana” voleva la bocca di Julie.
E con una provocantissima delicatezza da lesbicona, con un sorriso complice e porco… la bocca di Julie… è arrivata!”
***
Zik continua nel suo racconto: “Afef inarcava la schiena irrigidendosi e tremando “… AH!” A volte urlava. E Julie cambiava ritmo: ora più forte e poi la lingua succhiava… lentamente…. Poi d’improvviso, una sberla alla figa! La capitana scattava irrigidendosi per un secondo e godendo il secondo dopo…. E intanto Julie cercando delicatamente di scoprire i limiti del piacere di chi aveva di fronte, le infila, uno dopo l’altro, tre dita nella fregna! E al terzo….un profondo e diffuso AAAAAAAHHHHHHHH! pervade la cabina...
Caro Mike… Avevo l’impressione che non fosse più il bianco della schiuma a scendere dalla figa della capitana….”
Mike non ce la fa più e viene per la seconda volta…
***
“E poi, mio caro Mike, la scena finale: Afef si avvolge lentamente un capo della cintura su una mano e poi sempre lentamente, l’altro capo sull’altra mano lasciando una cinquantina di cm di cintura tra le due mani e… violentemente ha agganciato il collo di Julie che aveva riperso a penetrarla colle dita. Così tirando il collo di Julie a sé, si scivolò avanti colla sua sorca fino alla bocca di Julie e…. un'altra ondata, anzi TZUNAMI di godimento, tra le dita che la fottevano forte, la lingua ora a sgrillettare pazzamente e Afef che si teneva stretta la cinghia e la testa di Julie…
Eh, no. Non ce la facevo più… mi sono allora mosso ormai deciso a chiavarmele entrambe, col cazzone prorompente…!!!
E…. SCIAFFFFFF ! La capitana aveva calcolato tutto: anche il mio movimento. E mi ha fermato con una CINGHIATA!!! Ho ancora il segno su schiena e culo… maledetta stronza troiazza!
Voleva umiliarmi e lo poteva fare! Controllava tutto.
Cavalcava la vasca, sferzava scudisciate allo stallone (me) e si gongolava dal piacere, alternando dolcezza e determinazione!
Poi la cosa tra loro è ripresa e io buono a guardare, col mio cazzo in mano…”
Mike comincia ad averne abbastanza di venire… ma non può staccarsi dal telefono.
Il racconto è ancora lungo e questa incredibile Afef è diventata un sogno per Mike, che è abituato alla e prevedibile dolcezza della sua compagna Moane. Mike desidera ora trasgredire….
“Zik,- gli dice – la nave è ancora qui?”
“Sì… perché?”
Mike ha raggiunto quel momento della vita dove si prendono decisioni e la decisione era… che era arrivata l’ora di muoversi.
“Vado al porto.Te la trombo io quella!!!”
Detto fatto, Mike si fa dare l’ indirizzo esatto dall’esterrefatto Zik, ed esce.
“Ma Mike! - Esclama Zik,- stasera venivamo a cena da voi io e la mia nuova tipa. Volevo presentarvela, che così mi dite,…”
Ma Mike non è più al telefono. Se n’èa già andato: ormai nulla l’avrebbe più tenuto. Una volta nella vita quella Afef passa di lì. Deve provare a DOMARLA! E in un colpo vuole eguagliare e superare Zik.
Troppi anni Zik aveva parlato delle sue imprese stimolando Mike. Stavolta Mike vuole emularlo. Anche lui ha diritto a provare la fica di qualcun altra. La sua donna è sempre dolce e mai aggressiva a letto… scopare la fantastica Afef avrebbe avuto un altro sapore!!!
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Mike e zik, amici di figa cap 1
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. I
Mike è sempre stato un bravo bambino, suo cugino Zik un ragazzaccio.
Eppure sia da piccoli che ancor oggi, a 30 anni passati da un po’, sono sempre molto amici.
Da adolescenti, andavano in giro insieme ad abbordare le ragazze della loro età. Eh! A 15 anni... hai il massimo degli ormoni! Ma le ragazze… niente! Solo una o due, col fare molto più da troia delle altre, ci stavano per un po', ma poi mollavano divertite un due di picche. Quelle sere solo tante seghe.
Mike e Zik oggi sono cresciuti e si raccontano ancora molto le loro esperienze. Molto diverse per la verità…
Zik ha provato di tutto o quasi. Mike no. Ma non invidia Zik: non ha la convinzione che Zik sia realizzato perché è sempre agitato. Zik non è mai stato un ragazzo tranquillo e non si capisce se sia oggi un uomo appagato. Forse un valido motivo che spiega la cosa è proprio che Zik non ha mai avuto una compagna fissa, e questo lo rende ansioso… desideroso di apparire… mentre Mike non è come lui: è tranquillo e riservato, da tempo insieme a Moane,una sua coetanea. … Il nome ricorda la mitica Moana Pozzi, che fu una donna da capogiro… e che fece sognare il mondo dell’eros e… , a dire il vero, chiunque! Ma Moane non la ricorda per nulla. E’ anzi giudicata poco sexy, una donna senza malizia, acqua e sapone, modello “casa e famiglia”, solare e forse troppo semplice per Mike, che le vuole bene… ma invece ha la fantasia di donne sofisticate, che non te la danno “facile”, proprio come le sognava da adolescente, e quasi a farti impazzire, ti attizzano con vestiti e atteggiamenti da vere stronze di gran classe, maliziose, consapevoli, divertite, inarrivabili…
I racconti piccanti tra i due sono ancora all’ ordine del giorno. Quelli telefonici di Zik sono sempre infuocati e... forse esagerati. Ma Mike sogna molto e... a dire il vero si eccita ascoltando storie e fantasie. La verità è che si masturba persino per i racconti telefonici di Zik. Mike vorrebbe… osare come lui. Avere il coraggio… ma non è pronto. Forse un giorno.
Zik non lo sa, ma percepisce che a Mike piacciono i suoi racconti. E a lui peraltro piace raccontare e farsi bello, stando al centro dell’attenzione...
Oggi è proprio un giorno di telefonata piccante... e Zik, al rientro da un viaggio, racconta a Mike di una porcellona ricca e formosa, sui 40, e molto stronza e porca. Una di quelle donne che non sono bellissime, ma forse anche per quello hanno un richiamo sessuale enorme, per tutto: la classe, i vestiti, il trucco, le scarpe, la faccia…! Insomma: i tanti soldi rendono una ricca donna matura col fare sprezzante, da volgare bagascia ad arrapante troiona di gran lusso...
***
"Ero dunque in crociera - racconta Zik al telefono - e lei seduta al tavolino di uno dei bar della nave. Maneggiava whatsapp velocemente come avrei voluto che maneggiasse il mio cazzo. E ogni tanto socchiudeva gli occhi compiaciuta, probabilmente per un video o che. Io immaginavo che lo fosse per aver visto foto delle mie dimensioni mostruose."
A Mike non piace quando Zik si vanta del suo uccello. Mike non ha grandi dimensioni. Lunghezza normale. Ha molta circonferenza invece. Sa che molte donne apprezzano molto e a volte preferiscono la grande circonferenza, ma la lunghezza per lui è importante e… invidia da morire Zik e tutto il suo mondo esagerato, il suo pene esagerato, le sue avventure esagerate. Lui non l’avrebbe mai avuto un pene enorme. Si tiene queste cose per sé, un po’ timido… ma enormemente voglioso. Voglioso di trasgredire con qualcuna diversa da Moane… una che solo a guardarti… vuole che tu capisca che lei è troia.
"Mi sono alzato dal mio posto, a tre tavolini di distanza - continua Zik - perchè vedendo che era sola da un po', ho dedotto che non aveva nessun marito o uomo. E ho deciso di abbordarla".
"Com'era fisicamente?" chiede Mike.
“Una quarantina d'anni, forse poco meno. Grassa no… ma non magra, un po’ volgare, e con due tette enormi e mal contenute da un vestito fasciante, lungo, rosso scuro. Gambe magre, con cavigliera sottile d'oro. Scarpe di sicuro italiane, molto di lusso,... tacco 12, fatte di una garza nera traforata, con il buco centrale davanti, da cui uscivano grandi unghie rosse smaltate ... e tutto questo… era di giorno! Una puttanona di sicuro!"
"E il viso?" Chiede MIke.
"Ma checcazzo te ne frega?"
"mi eccita il viso – replica Mike - hai detto stronza: si vedeva dal viso?"
Zik ci pensa un po' e poi esclama: "Si ! Viso molto da stronza. Un viso presuntuoso con gli angoli della bocca all'ingiù, tipo da incazzata. Le sopracciglia da malefica che quando rideva nemmeno si alzavano... insomma: una “cattivona”! Ha ha ha…”
"Non dirmi che sei riuscito a trombarti anche questa..." chiede Mike che già “assaporava” la cosa, visualizzando il vestito e le scarpe…
"Certo! che ti credi?"
"Racconta, dai...!"
Zik procede: “Ho deciso l'approccio da "castigatore", pertanto mi son fatto una… carezzina in mezzo ai jeans guardando lei, me lo sono fatto rizzare subito, poi coi jeans attillati e il pacco gonfio che si vedeva benissimo, sono andato verso di lei deciso."
Mike già si era portato la mano sul pene, eccitato.
"Sono arrivato davanti a lei e lei mi ha guardato subito con disprezzo. Come dire CAZZO VUOI??..."
"YES?" mi dice con faccia schifata. Poi vede il mio RAPACE gonfio ed esplode a ridere e mi fa: “SIT DOWN!"
"Davvero? – esclama Mike - Perchè ha riso? E poi… Ti ha detto di sederti! Era inglese?"
"Calma! …. Americana. Grandi scopatrici le Americane.... Si mangiano letteralmente il tuo cazzo, con una figa che ci manca poco abbia davvero i denti...
Oh, non ci crederai, ma mi ha preso, nemmeno chiesto il nome, e portato in cabina." conclude Zik.
"Così???? Senza che tu le chiedessi nulla...?"
"Certo! Una troia affamata che secondo me si era messa i tacchi e il vestito per cuccare e... sapeva ci avrebbe messo ben poco!"
MIke si smanetta già l'uccello perchè la situazione lo intriga molto.
Zik contunua: "Non ci credevo: una scena come nei migliori film porno: abbiamo preso un corridoio riservato ai VIP, e con scheda magnetica che aveva tra le tette apre la porta borchiata e…. una cabina da sballo, grandissima, con una vasca da bagno imperiale in centro alla stanza, già con acqua e schiuma!!! Quella donna volgare e di certo troiona doveva essere una mafiosa, o una donna potente… o comunque una piena di soldi da fare schifo... abituata a prendere quello che voleva avere.
Appena dentro la cabina dopo l’attimo di ammirazione per la vasca e la cabina, mi sono girato verso di lei che aveva chiuso la porta e le sono saltato addosso con grande mascolinità! E quasi violentemente l’ho schiacciata tra… la porta e il mio CONDOR!"
Mike, sempre invidiosamente stizzito, non apprezza ma lascia correre. Vuol sapere il seguito!
" insomma – continua Zik - lei si mostrava tanto sprezzante e decisa, ma poi ho preso io il comando e l'ho fatto con furore: attaccata, e subito stantuffata!"
“Subito? Senza nessun preliminare?”
"Ma vaffanculo i preliminari! Meritava di essere subito messa al suo posto la ricca americana tettona e troiona! E così faccio: la trombo, e la trombo, e la ri-trombo!"
Mike ha una turgidità di uccello evidente... e prova gusto al più piccolo tocco…
"Poi- prosegue Zik- dopo mezz’ora che la stantuffavo per bene, lei ha fatto una cosa fantastica: sopra la porta c'era un ripiano sorretto da due grossi sostegni di ferro, e LEI…. lei... si è appesa!!!
Bella piena, con quelle tettone immense… sarà stata 80 kg ...! Eppure... agile!!!!
Allora…. Ho fatto la contromossa: io ho messo i miei avambracci sotto le sue cosce, le ho alzato le gambe e l'ho penetrata da sotto, come se fossi io a sostenere tutto quel peso! HA ha ha!!!
"Una posa piena di energia!" Disse MIke un po' invidioso... mentre, eccitatissimo, al contempo si smanettava ormai con decisione e rozzezza, e stava attento a non venire.
“Lei – continua Zik - aveva gli occhi infuocati e guardandomi con possesso diceva" ITALIAN STALLION! YOU ARE FUCKING GOOD!" E poi il suo frequente YES ! YEEEEEES! Contraendo le sopracciglia in segno di evidente godimento.
***
"Fantastico"- dice Mike - " te la sei scopata sulla porta!" E poi quasi a compensare, sminuendo l’amico, aggiunge: "Ma a me non piacciono le ciccione che di solito sono rasate e senza un pelo..." A Mike e Zik in realtà piacciono molto le donne più diverse, anche se a entrambi piacciono “tonde”, anche mature, e sicuramente delle gran porche, ma a Mike piace da morire il pelo.
"Hei!- si indispettisce Zik - 80 kg non sono ciccione, sono solo piene e abbondanti, con tanta roba che si muove e... che TU muovi! E poi.... era pelosa!"
"Davvero?" Mike sgrana gli occhi al pensiero.
"Sì... biondo rossa... pelosissima! Non si rasava da mesi! Una selva bagnata!!! Quasi ispida!....
SCHERZO!”
Mike stava per venire...! "ECCHECCAZZO, ZIK! Vaffanculo!"
“Mi dispiace per te, caro Mike, ma quella donna di pelo nemmeno l’ombra. Aveva la pelle fantastica: tesa come un tamburo africano! E la patatina era depilatissima: liscia come la polpa di un AVOCADO, e avev labbra morbide e saporite come una.... MORTADELLA FRESCA!
Dopo la stantuffata sula porta infatti, mi sono abbassato velocemente e con voracità, lei sempre appesa, mi sono messo le sue gambe in spalla HA HA HA! e ho cominciato a leccare!
Lei... MMMMH! Ah... AH... AHHHH! godeva come una vacca,....
Io, ha ha ha!, non sapevo più in quale lingua parlasse e ... premevo nella fica colla lingua dura, poi col naso e la lingua e poi con tutto il mento e il naso e... ci affondavo quasi la testa! Una fica fatta apposta per il fisting!”
***
Mike si ritrova le mani piene di sperma.
"E Lei .... E' venuta ancora, ma a questo punto, emettendo un urlo da sirena dei pompieri, ha stretto le gambe e mi ha quasi spappolato la faccia!
E' scesa da quella porta che mi guardava esausta e compiaciuta, ma, come se non ne avesse ancora abbastanza, sempre con le sopracciglia aggrottate e provocanti come per dire: SEI UN MAGO del piacere e mi hai fatto godere come una cagna…, ma non credere di aver finito!"
"Fantastico..." dice Mike.
Mike pensa che Zik sia un grande, ma gli pare che spesso ne approfitti e forse gonfi la cosa per farsi bello, con quel suo cazzo gigante, le donne super-troione, le situazioni intrigantissime, ecc... insomma non è al 100% sicuro che sia proprio tutto vero quello che racconta.
"E non è mica tutto..." aggiunge Zik.
"NO???" Mike era ormai venuto e non era interessato in altre probabili sbruffonate... Non ci credeva più tanto a quella storia.
"Si è aggiunta un altra donna..."
NO, Mike sta per dirgli che non ci crede...
"…che però non sono riuscito a scoparmi".
Mike si trattiene: qualcosa non gli torna nell’ipotesi delle balle del tutto inventate. "Continua!" gli disse quindi.
“Certo. Appena finita la leccata e il “fisting” col naso e col mento e quasi con la testa, e mentre io avevo la faccia ancora lavata dal suo umore... bussano dannatamente forte alla porta: Una voce incazzata… di donna!"
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7 anni fa
admin, 75
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È così che tutto ebbe inizio …. (prima parte)
Un'estate calda e bella di tanto tempo fa.
Mia moglie, Virginia, ed io (Luca) spesso ci ritrovavamo a parlare come sarebbe stato farlo con una coppia. Certo non sarebbe stato facile trovarne una che poteva soddisfare tutte le nostre esigenze, soprattutto quelle relative alla riservatezza.
All’epoca non avevamo nessuna esperienza in questo campo, solo le nostre fantasie.
In quel periodo avevamo stretto una solida amicizia con una coppia. Uscivamo quasi tutti i sabati sera, organizzavamo i nostri viaggi estivi ed invernali insieme, insomma, eravamo molto affiatati e, direi anche, complici.
Infatti spesso, nei nostri momenti insieme, ci ritrovavamo a parlare di sesso. Loro erano più esperti di noi, avendo avuto alcune esperienze con altre coppie e, saltuari “visite” a club privé della nostra zona.
I loro racconti ci incuriosivano sempre più, la nostra paura ricorrente era quella che se fosse successo qualcosa di sesso tra di noi, pensavamo che fosse possibile che si alterasse in nostro ottimo rapporto di amicizia.
Le discussioni, le situazioni “strane” però si accavallavano sempre più, sempre più si parlava di sesso e di rapporti con partner diversi fino a raggiugere una sorta di accordo che si configurava nel fatto che tra noi poteva benissimo accadere senza che il tutto fosse preventivamente organizzato.
I fatti dimostrarono come realmente la questione, tra di noi, fosse proprio realizzabile in questi termini.
Ma, ritorniamo, a quella estate molto calda. Visto le condizioni particolari del tempo, la coppia di amici, ha avuto la buona idea di invitarci a trascorrere il sabato pomeriggio a casa loro per goderci con loro la nuova piscina che avevano fatto costruire nel parco della casa.
Noi accettammo ben volentieri, quindi, nel primo pomeriggio, io e mia moglie ci siamo messi in viaggio, con la nostra auto, per raggiugere la loro casa.
Seduta sul lato del passeggero, Virginia indossa un pantaloncino di jeans blu chiaro, il tipo di pantaloncini che scendono appena sotto la piega dei glutei e su cui gli uomini amano lasciare vagare gli occhi. Sopra indossava una piccola canotta nera sotto la quale nascondeva un reggiseno coordinato con il perizoma che indossava sotto i pantaloncini.
Io indossavo un bermuda beige e una camicia in tinta.
Dopo alcuni minuti di viaggio, raggiungemmo la casa dei nostri amici.
Loro vivono in una bella casa di campagna con un terreno molto ampio tutto intorno all’edificio principale. Il tutto delimitato da alte siepi che non lasciano intravedere nulla dell’interno.
Mia moglie, appena scesa dall'auto, si premurò di suonare il campanello posto alla destra del cancello, le rispose la voce femminile della nostra amica Elena, Virginia a quel punto disse: “Ehi, ciao, eccoci qui!”
Aperto il cancello, ci avviammo lungo il viottolo che conduce alla casa e ci trovammo, dopo pochi passi, faccia a faccia con una grande piscina blu in cui i nostri amici già si stanno rinfrescando.
“Ciao, come va?” ci chiese Elena, avvicinandosi a noi.
Era evidente che era appena uscita dall'acqua della piscina. Il suo corpo brillava sotto l'effetto del sole sulle gocce d’acqua. Il costume da bagno nero con puntini bianchi di Elena si infilava sul suo cavallo e sul suo pube che, evidentemente, immaginavo fosse epilato. Sul petto, gli stessi motivi con piccole bretelle che si ergono sulle sue spalle.
La forma dei suoi seni ha attirato subito la mia attenzione.
“Sei già in equipaggiamento da combattimento!” disse Virginia, sorridendogli.
“Perché dovremmo privarci di questo piacere?” rispose Elena, e si avvicinò a noi per darci un bacio.
Le sue guance bagnate si sono appena incollate su quelle di mia moglie e mia. L'acqua ha sempre avuto su di me un potere molto erotico.
"Ciao amici" disse Giuseppe, il marito di Elena
“Come stai?” Gli risposi.
“Eccellentemente!” disse avvicinandosi a Virgilia i cui occhi si spostarono rapidamente sul corpo di Giuseppe, anch'esso gocciolante d'acqua.
“Vuoi farti un tuffo in piscina?” Giuseppe chiese a mia moglie.
“Certo,” lei rispose “non prima di essermi messa in costume.”
Entrambi si scambiarono un sorriso amichevole.
“Potete andare a cambiarvi in casa.” ci disse Elena.
Conoscevamo bene la casa, quindi, aprimmo la porta che si affaccia su una piccola stanza adibita a magazzino. Comincio o a spogliarmi, togliendomi i bermuda ed il boxer che indossavo.
Il mio cazzo era, a quel punto, proprio di fronte in direzione di mia moglie che lo guarda.
“Ciao”, disse sorridendo, venendo a stuzzicarlo con le dita.
Il mio cazzo rispose con un piccolo movimento involontario.
Ho sorriso a mia moglie che ha iniziato a togliersi la canottiera riponendola sulla mia testa.
Poi si sgancia il reggiseno per liberare il suo petto, un piccolo scrigno con bellissime areole sormontate da un capezzolo che aspettano solo di essere accarezzate.
Indossa la parte superiore del suo costume da bagno, un top che si allaccia sulla schiena facendo un piccolo nodo. Quindi rimuove i suoi pantaloncini di jeans e, inevitabilmente, mi appare il suo pube rasato che domina l'entrata della sua vagina.
“Ehi, piccolo guardone!!!” mi disse, voltandosi.
Sorrido e poi mi affretto a guardare i suoi glutei rotondeggianti. Un gluteo che amo toccare, guardare, massaggiare e sul quale ho già fatto molte cose “cattive”.
Pensai: “Wow, il culo di mia moglie è troppo bello!”
Lei lo nascose alla mia vista indossando il suo costume, tipo brasiliano, che lasciava intravedere la rotondità delle sue natiche per il piacere degli occhi maschili.
Legandosi i lacci sui fianchi mi disse: “Allora, hai intenzione di restare qui dentro?”
“E perché no!” Risposi con un sorriso.
“Dai, mettiti il costume e uniamoci a loro.” ha aggiunto Virginia.
Mi metto il mio boxer nero da bagno che modella il mio cazzo, non proprio a riposo ma neanche in piena rigidità, come risultato del suo solletico manuale. Usciamo per unirci ai nostri amici che ci aspettano vicino alla loro piscina. Virginia e io sentiamo i loro sguardi sui nostri corpi quasi nudi.
"Dai, andiamo a nuotare." disse Elena, iniziando a entrare nell'acqua.
“Eccomi!” dico io tuffandomi direttamente.
Virginia, nel frattempo, in modo più tranquillo, entra a poco a poco con delicatezza della scala, prima di immergere completamente il suo corpo nell'acqua.
“Ooooh, bellissimo!” Dico, sentendo la freschezza dell'acqua su di me.
“Ne approfittiamo ogni giorno.” dice Giuseppe.
"Hai ragione, è veramente bello." rispose Virginia.
Nuotiamo un po' e siamo tutti e quattro nell'acqua. Dopo alcune decine di minuti trascorsi in piscina, Elena ci offre un drink.
Esce dall'acqua vicino alla scala, momento magico perché non sono lontano e posso tranquillamente vedere le sue natiche e le sue gambe fuori, una scena super sensuale e molto eccitante.
Ritorna qualche minuto dopo con un vassoio sul quale sono collocati quattro bicchieri e una brocca di sangria.
Virginia, Giuseppe ed io usciamo dalla piscina e andiamo alle sedie, dove c'è la nostra ospite.
Sediamo Virginia e io fianco a fianco su due sdraio mentre Elena e Giuseppe sono posti di fronte a noi.
Giuseppe riempie i quattro bicchieri e ce ne offre due.
“Salute!” esclama mia moglie, alzando il bicchiere.
Tutti e quattro beviamo qualche sorso di sangria, leggera, poco alcolica.
Gli sguardi vagano, di tanto in tanto, sui corpi seminudi l'uno dell'altro.
Le gambe delle donne, i torsi degli uomini, i seni delle donne, l'inguine degli uomini. In breve, passiamo un buon pomeriggio.
Una volta svuotata la brocca di sangria, ci sdraiamo sulle sedie per goderci il sole sulle nostre pelli discutendo tra di noi.
Disteso sulla pancia, la testa rivolta verso Elena, i miei occhi la scrutano con discrezione. La visione del suo corpo mi dà una certa eccitazione.
Poi mi giro per sdraiarmi sulla schiena, senza preoccuparmi del “gonfiore” del mio costume.
Virginia mi guarda meccanicamente e dice: “Beh, baby sei eccitato?”
Poi mette la sua mano tra le mie gambe, sul mio costume e accarezza il mio cazzo.
Lei sorride stringendo nella mano il cazzo, dice: "È una buona cosa, ma non è il posto giusto per mostrarti.”
Un po' imbarazzato, arrossisco, mentre Elena e Giuseppe ridono guardando la mano di Virginia accarezzare il mio cazzo.
“Oh non preoccuparti, ne ho già visti altri!” disse Elena, mettendo la mano sulla coscia di Giuseppe.
“Sì, lo immagino ….” aggiunse Virginia sorridente, “però questo è ancora il cazzo del mio uomo! Un bel pisellone.”
La mano di Virginia sul mio cazzo non calma la mia eccitazione, anzi, stimola di più l’erezione. A quel punto sento le due donne parlare tra loro.
“E tu, tu non dai retta a Giuseppe?” Virginia chiede a Elena, “mettigli una mano sul …..”
Elena, non sentendo alcuna tensione nel suo costume da bagno, inizia ad accarezzare delicatamente il sesso di Giuseppe attraverso il costume.
La sua mano si muoveva dolcemente, una carezza che sembra essere gradita dall’espressione del viso di Giuseppe.
Virginia guardando anche le carezze che Elena dà a suo marito, imita i suoi movimenti su di me. Una certa atmosfera erotica è palpabile tra noi quattro.
Giuseppe e io ci godiamo le carezze che le nostre donne ci fanno. I nostri sessi stanno crescendo entrambi. Dopo pochi minuti, Elena sposta il costume da bagno di suo marito e rivela il suo sesso ai nostri occhi.
Virginia non si nasconde dal guardarlo. I suoi occhi sono inchiodati su di esso. Ma presto, lei può vedere solo la bocca della Elena che divora letteralmente il sesso di Giuseppe, il quale inizia a gemere di piacere.
È come se io e Virginia stessimo guardando un film porno eccetto che, in questo caso, entrambi gli attori erano veri, in carne ed ossa, proprio di fronte a noi.
Le mie mani non reggono più, li faccio scivolare sul retro di mia moglie per accarezzarla e farla eccitare. Dal basso verso l'alto, dall'alto verso il basso, mentre lei guarda i nostri amici, soprattutto Elena che sta facendo un bel pompino a Giuseppe.
Poi, senza dire nulla a Virginia, tiro il nodo che allaccia la parte superiore del bikini che le cade sulle cosce.
Giuseppe si gira a guardare il seno di mia moglie che ho appena scoperto.
È elettrizzato e sorride a Virginia mentre sua moglie lo lecca dalle palle al glande.
Virginia fa scorrere la mano sotto il mio costume da bagno e mi masturba, mentre io solletico i suoi capezzoli con il mio pollice e il mio indice.
Accarezzo i suoi piccoli seni allegramente sotto gli occhi divoratori di Giuseppe.
La mia mano segue le curve del corpo di Virginia, lei comincia ad ansimare e far uscire alcuni piccoli furtivi gemiti.
Poi le mie dita scendono sul suo ventre e girano intorno all'ombelico, sentendo una piccola contrazione negli addominali, che non mi impedisce di immergermi sotto il suo costume per accarezzarla direttamente sul sesso.
Elena gira la testa verso di noi mentre succhia ancora avidamente il suo uomo.
Virginia chiude gli occhi e approfitta delle mie dita che iniziano a bagnarsi.
Giro attorno al suo clitoride e gioco con le labbra del suo sesso inserendo di tanto in tanto una falange dentro per inumidire il mio dito della sua secrezione, in modo che scivoli meglio sul suo clitoride.
Il corpo di Virginia ondeggia, lei se ne compiace.
Poi si alza, voltando le spalle a Elena e Giuseppe. Si sporge in avanti per togliere il mio costume da bagno, lasciandomi completamente nudo di fronte ai nostri amici.
Sale su di me, si sovrappone e allarga il suo costume.
Giuseppe non si priva di guardare l'intimità di Virginia che prende il mio cazzo in mano e lo introduce all'ingresso della sua figa. Lei, a quel punto, si lascia cadere delicatamente su di me.
Sento il calore della sua vagina che arriva a circondare il mio pene e, poi, la lunghezza del mio sesso.
Ci stiamo baciando e scopando di fronte ai nostri amici. Questa è la prima volta che facciamo questo genere di cose. La situazione ci dà una grande eccitazione.
Virginia ondeggia sempre di più su di me, i suoi piccoli seni al sole, mentre Elena si alza per togliersi gli slip del bikini e si pone sopra il cazzo di suo marito.
Le donne si danno da fare con i nostri gingilli, provando piacere e ne danno anche a noi.
Le mani di Giuseppe e le mie accarezzano i corpi delle nostre donne.
Per liberare completamente il corpo, Virginia, scioglie il fiocco che lei aveva fatto per tener su lo slip del costume, lasciandolo cadere sul pavimento accanto a noi.
Ore è completamente nuda, il che non dispiace per nulla a Giuseppe che accoppiandosi con la moglie non distoglie gli occhi da lei.
Elena e Virginia si lanciano qualche sguardo complice e sorridono.
Giuseppe si alza e mette Elena inginocchiata sulla sedia sdraio. Lui ora la prende da dietro.
Mia moglie guarda quella sorta di film a luci rosse, scene che non la lasciano indifferente.
Giuseppe irrompe nella figa della moglie che fa una smorfia di piacere. I suoi seni, ancora prigionieri del suo bikini, oscillano al ritmo della scopata di Giuseppe.
Sono entrambi belli in questa posizione, carini da guardare.
Virginia si alza, mi sorride, poi dice: “Dai, piccolo, sta a te lavorare ora.”
Si sdraia sul lettino, guardandomi intensamente.
Quindi, mi tolgo totalmente il costume da bagno per mettermi a mio agio. Sento lo sguardo di Elena su di me. Mi prendo del tempo per lasciarla guardare.
Poi mi adagio tra le cosce di mia moglie che ha sollevato e, allargato le gambe per facilitare il mio accesso, metto il mio glande sulla sua vagina e spingo per entrare in lei.
Lei urla di piacere: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhhh!”
Iniziamo a scopare nella posizione del missionario accanto ai nostri amici che, allo stesso tempo, stanno scopando alla pecorina.
Lo sguardo di Giuseppe è sempre su mia moglie, proprio come il mio su la sua.
A questo punto sentiamo Elena dire: “Oh sì tesoro, mi sto divertendo, continua, continua ….”
Giuseppe la sta scopando alla grande alla pecorina.
Quindi Elena porge la mano verso Virginia, sorridendo, la quale accetta il contatto allungando la sua.
Elena, dopo averla affetta, la stringe con forza mentre raggiunge l'orgasmo.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!” Possiamo sentirla gridare.
Allo stesso tempo, Giuseppe stringe le labbra e anche lui fa un gemito di piacere mentre, godendo, scarica tutto il suo sperma dentro sua moglie.
Entrambi erano al settimo cielo.
Cosa che non è diverso per noi, infatti sento la figa di Virginia che si contrae dal piacere, gli occhi chiusi, la bocca aperta, grida: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhh!” Anche lei è arrivata a godere sotto la forza del mio cazzo.
La guardo godere, proprio come Elena e Giuseppe che si abbracciano.
Dopo diversi lunghi secondi di estasi, Virginia riapre gli occhi e sorride.
Mi spinge un po' a tirarmi fuori da lei il mio pene. Distesa sulla sdraio, inizia a masturbarmi sorridendo, mi dice: “Baby, ora è il tuo turno.”
Mi crogiolo nella sua mano mentre accarezzo i suoi piccoli seni.
La sua mano è attaccata al mio sesso. Bastano pochi secondi per farmi venire. Lo sperma esce dal mio pene e innaffiando la sua pancia.
Mi sorride mentre le ultime gocce le colano sulla mano e sull'avambraccio.
Restiamo alcuni momenti così, tutti e quattro, non sapendo cosa dire.
Poi Elena, prendendo l’iniziativa, disse: “Farò una doccia prima di tornare in piscina.”
Ridemmo tutti e quattro e, seguimmo Elena, tutti nudi, verso le docce.
Continua …….
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1
7 anni fa
Al2016,
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Sul lungotevere
Sul Lungotevere
Era mezzanotte o poco più. Stavo percorrendo il Lungotevere direzione da S. Paolo verso il Flaminio. Ero giunto nei pressi di Castel S. Angelo e sentivo il bisogno di urinare. Mi ricordai che lì, dopo il ponte di Castel S. Angelo c’era un vespasiano. Rallentai, mi accostai sulla destra e posteggiai. Scesi ed attraversai la strada, poiché il vespasiano si trovava in prossimità del parapetto che dava sul Tevere.
Dovetti fare qualche decina di metri nella direzione in cui stavo andando e… eccolo lì. C’era un tizio che bighellonava nei pressi ma, iniziando ad avere una vera urgenza di urinare mi avvicinai e vidi che il primo box (il vespasiano era fatto ad otto, con due box con le aperture verso il Tevere era occupato da un tizio che stava mostrando di masturbarsi con piacere, il secondo… era libero, ed era anche quello che rimaneva meglio nel cono d’ombra rispetto alle macchine che arrivavano da Sud. Vi entrai e mi affrettai a scaricare la vescica. Il tizio dell’altro box venne a vedere meglio chi fossi e, vedendo che stavo ancora pisciando, si avvicinò e mi posò una mano sul culo. A quel punto le cose erano due: o lo scacciavo in malo modo o… ci stavo a farmi accarezzare. Essendo bsex la cosa non mi dispiaceva per niente. Tra l’altro, venendo da una partita tra amici, giocata all’Eur, ero in tuta e questo facilitò il tizio che, accortosi del mio abbigliamento, risalì un attimo sino alla cintura e, verificato che era effettivamente il pantalone di una tuta, infilò la mano nell’elastico e, facendo scendere un po’ il pantalone, iniziò a massaggiarmi le chiappe a piena mano. Nel frattempo il tizio, che all’inizio si aggirava nei pressi, si era avvicinato e allungando una mano e prendendomi per la spalla mi aveva fatto ruotare di 90° e tirato verso l’ingresso del box. In questo modo ero completamente rivolto, con le spalle, verso il tizio che mi stava massaggiando il culo e che, in tal modo, si trovò avvantaggiato nel cercare di penetrarmi tra le chiappe e stimolarmi lo sfintere, riuscendo ad inserirvi due dita. Colui che mi aveva fatto ruotare si impossessò di uno dei miei capezzoli, torturandomelo. Ero tutto un brivido, vuoi per la situazione a rischio che scatenava l’adrenalina, vuoi per le sensazioni che mi stavano dando. Entro qualche minuto sentì quello che mi stava inculando con le dita smettere di masturbarsi, calarmi i pantaloni, sputarsi sulla mano e bagnarmi il buco del culo e, subito dopo, puntarmi il suo uccello sul buco e spingere per penetrarmi. Mi resi il più morbido possibile e…. mi penetrò con una certa facilità. Respirai a fondo, mossi un po’ il culo per assestarlo meglio e…. lasciai che iniziasse ad incularmi. Prese un ritmo lento, gustando ogni cm. del suo possesso. Ero in sollucchero !
Godevo da pazzi a sentirmi inculare in quel modo. L’altro, nel frattempo, aveva smesso di torturarmi il capezzolo, che ormai era super sensibile, ed aveva iniziato a masturbarmi al ritmo dell’inculata. Allungai la mano all’indietro per prendere in mano il suo e contraccambiare la masturbazione, cosa che gradì molto.
Fui il primo a godere, schizzando sulla parete del vespasiano. Quello che mi inculava sembrava in grado di trattenersi a lungo. Cercai di stimolarlo contraendo lo sfintere e dandogli la sensazione che gli stessi facendo un pompino con il culo. Gradì molto, ma ciò non lo portò a cambiare il ritmo né ad accelerare il suo godimento. Era una super inculata. Me la stavo veramente gustando ed ero tutto un brivido. Quello che stavo masturbando iniziò a godere mentre aveva ripreso a torturarmi i capezzoli. Ma colui che mi stava inculando con il suo ritmo mi stava distruggendo ! Riusciva a controllare il suo piacere ma ciò mi stava creando grossi problemi di equilibrio e di resistenza sulle gambe, semi piegate per dargli miglior angolo per l’inculata. Erano già più di venti minuti che mi stava inculando e… andò avanti ancora per una decina di minuti. Ma ogni cosa ha un inizio ed una fine e finalmente cedette ed iniziò a scaricarmi nel culo un torrente di sborra, facendomi nuovamente godere. E in un attimo il suo uccello si ridusse e scivolò fuori dal mio culo. Riuscì, così, a rialzarmi e stendere un po’ la schiena, stanza per la posizione, ma colui che avevo masturbato e che era ancora lì, presente, mi rigirò e mi baciò in bocca, in modo lascivo, lussurioso. Il bacio, per me, è da sempre motivo di grossa eccitazione. Gli concessi molto goduriosamente la mia bocca, contraccambiando in toto il suo bacio, ritrovando una erezione di cui il tizio si accorse e pertanto smise di baciarmi, si inchinò e me lo prese in bocca iniziando a farmi un pompino favoloso.
Quello che mi aveva inculato, vedendo la posizione di colui che mi spompinava, gli posò le mani sul culo e gli abbassò i pantaloni iniziando a palparglielo in maniera possessiva, allargandogli le chiappe e cercando di violargli lo sfintere. Mi accorsi che glielo aveva infilato nel culo da come strinse la bocca sul mio cazzo. Rimase per un momento immobile… poi riprese a succhiarmelo. Gli presi la testa tra le mani per trattenerlo e cercai di controllarmi per dare al sodomizzatore tutto il tempo di godersi l’inculata. Prendemmo lo stesso ritmo. Fu così che, dopo un po’, godemmo insieme riempiendo il tizio in bocca ed in culo., una esplosione di sborra.
Ripreso fiato… mi riassettai e me ne andai salutandoli. Che bella serata !!
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
IL CAMPER SULLA SPIAGGIA
Avendo un giorno libero, decisi di andarmene sulla costa a fare una giornata di mare,da tanto non lo facevo. Così presi la mia moto, caricai il necessario e partii. In un oretta arrivai sul posto, scelsi una spiaggia libera delimitata da una piccola pineta e parcheggiai la moto in uno spiazzo che confinava con la spiaggetta. Mi spogliai rimanendo in costume e mi misi a prendere un po’ di sole. Nello spiazzo c’era anche un camper parcheggiato, ma nei dintorni non c’era nessuno…. Meglio cosi… Dopo un po’ mi buttai in acqua per rinfrescarmi un po’ e poi tornai all’asciugamano stendendomi a prendere il sole per asciugarmi. Notai che la porta del camper ora era aperta dalla quale usci un signore in costume, sui 55 anni, brizzolato, con una leggera pancetta, che si fermò a guardare nella mia direzione, e poi verso la moto. S’incamminò verso la spiaggia e poi nella mia direzione, finchè non mi fu vicino: “mi scusi se la disturbo,” mi disse “ prego… non si preoccupi” “ grazie, ho visto che ha il giubbino ed il casco sulla moto che si staranno cuocendo “ sorrise “ se vuole posso metterlo nel camper, saranno al sicuro e più freschi. “ Lo guardai sorpreso… “ Ma non si preoccupi, sono abituato” Lui si accucciò sempre più vicino: “ come vuole, sa, io sto qui da due giorni, non ho problemi… anzi sto facendo il caffè, se ne vuole un goccio, sarei contento di offrirglielo. “ Beh un caffè a quell’ora ci stava proprio bene. Decisi di accettare: “Grazie, è davvero molto gentile, lo accetto volentieri. “ Mi alzai e gli tesi la mano: “ Piacere Franco..” “Piacere mio Giovanni” Mi strinse forte la mano.
Cosi ci avviammo verso il camper. Mi fece accomodare dentro, dove c’era un freschetto piacevole. Giovanni spense il gas versò il caffè eme lo porse e, seduti sul divanetto sorseggiammo un caffè: “Quindi state qui col camper?” chiesi per fare conversazione: “ Esatto ma non in compagnia, da solo…. “ “ ah Pensavo…. “ “ Sono single e amo passare i giorni liberi in camper da solo… che poi compagnia si trova sempre” “ Si vero, anche io vado in giro spesso da solo ed è piacevole. Io amo la moto, ma certo che un camper è sicuramente più comodo.” Lui mi guardò intensamente… “Comodissimo… per tutto, anche per…piacevoli incontri…piccanti…” “ eh già…” sorrisi “ chissà quante donne ci hai portato qui… “ “ Beh, “ fece lui, “ sinceramente donne no, preferisco bei maschietti… come te “ cosi dicendo mi posò lamano sulla gamba nuda…. Non mi scostai, anche se un po’ sorpreso dalla veloce avanche dell’uomo… “ Ah si? E cos gli fai a questi maschietti? “ “ amo farmelo succhiare e poi me li scopo…. “ Si alzò in piedi, abbassandosi il costume e mi venne vicino…. “ ti va? “ Aveva già il cazzo duro ed io oramai non aspettavo altro… Me lo mise in bocca tutto tenendomi la testa ed iniziai a succhiarglielo con gusto… La giornata era diventata immediatamente interessante. Mentre glielo succhiavo, mi sfilò il costume, iniziando a palparmi le chiappe, infilando un dito nel solco…. Fino ad arrivare al buchetto che iniziò a titillare con maestria…. Ci sapeva proprio fare ed aveva capito immediatamente che ero il tipo giusto… Mi fece alzare, voltare e poggiare sul tavolo prono…. Giocò un altro po’ con le mie chiappe poi, s’infilo il preservativo, sputò su mio buco e…. in un colpo solome lo mise tutto in culo, a fondo, facendomi gemere… Io m’inarcai verso di lui che iniziò a pompare…: “ che bel culo che hai….” Mi teneva per i fianchi, scopandomi a ritmo serrato, col suo cazzo duro che mi deflorava incessantemente, regalandomi piacere e goduria…. Venne copiosamente dando gli ultimo forti colpi che mi causarono una forte erezione che io accompagnai masturbandomi e sborrando poco dopo di lui…. “ Che bella scopata…. “ mi disse, “ se vuoi dopo un bel bagno e dopo pranzo replichiamo, “ mi disse ridendo . E così facemmo, dopo bel bagno in mare, cucinammo un pranzetto veloce dopodichè mi scopò ancora con gusto. Ripartii nel tardo pomeriggio, soddisfatto di quella bella giornata di mare e pesce. .
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7 anni fa
ciroleon58,
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Ultima visita: 7 mesi fa
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Brezza marina
Quella che ti sa regalare la brezza marina è una piacevole sensazione e quel giorno di un assolato agosto leggera soffiava dal mare verso la spiaggia. Sembrava un giorno come tanti, sole, mare, relax, insomma, tutto come sempre. Percorso il sentiero che precedeva il paradiso, mi accorsi che, nonostante fosse ancora mattino presto, c'era già un bel pò di gente; il mare era fantastico così come il sole, intento a baciare quei corpi vestiti solamente dei loro colori mentre quella leggerissima brezza dolcemente li accarezzava. Liberatomi finalmente del costume mi sdraiai, ci misi poco a chiudere gli occhi, la notte a lavoro e il viaggio mi avevano un pò frastornato. Ma purtroppo la quiete durò poco, una voce interruppe bruscamente il mio sonno.. sentii chiamarmi una, due, tre volte, mi voltai e la sagoma di Simone, un amico di vecchia data, mi si parò davanti.. Simo, più a destra, ecco, bravo. così va bene.. aprire gli occhi e accecarmi non sarebbe stato proprio il massimo. Ci salutiamo e si comincia a parlare del più e del meno. Nel frattempo, però, avevo bisogno di mettermi gli occhiali da sole.. troppo chiari i miei occhi per resistere ai suoi raggi.. quel sole che, col passare del tempo, si faceva sempre più intenso.. il caldo cominciava a farsi strada e con esso anche la temperatura della spiaggia, lievitata da qualche lei di coppia veramente interessante a cui lanciavo, di tanto in tanto, qualche occhiatina nei momenti in cui Simone era intento a fare altro, come lanciare qualche pietra in mare oppure rovistare nel suo marsupio alla nevrotica ricerca di qualche mini accendino che tanto amava collezionare. Mi ripeteva spesso, se scopassi tanto quanto fumo sarei l'uomo più felice di questo mondo. Ci salutammo promettendoci che una sera saremmo andati a bere qualcosa insieme; lo seguii con lo sguardo mentre andava via, mi accorsi che non era solo, con lui c'erano altre 2 persone che non conoscevo e, nonostante il suo invito ad unirmi a loro, preferii restarmene da solo, quel giorno mi andava così. Intanto, si era fatta già metà mattinata e un bel bagno era quello di cui avevo bisogno, anche per svegliarmi un po'.. l'acqua era bellissima e cristallina, un tuffo e di ritorno in spiaggia a lasciarmi asciugare dal sole; così pensavo io ma il movimento, a mio dire sospetto di una coppia, che avevo già notato appena arrivato in spiaggia, stravolse i miei piani. Niente da dire, gran bel stravolgimento; li seguo con la coda dell'occhio e vedo che s'incamminano verso la scogliera.. lui al collo portava una macchina fotografica, lei aveva addosso solamente un pareo che portava con eleganza, nonostante ai suoi piedi non ci fossero nè scarpe nè tacchi vertiginosi ma solamente un normale paio d'infradito. Aspetto qualche attimo, il tempo di saperli già dall'altra parte della scogliera e m'incammino anch'io verso quei grandi massi.. arrivato fino in fondo oltrepasso una grande siepe, mi arresto all'improvviso e mi ci nascondo dietro.. faccio per scorgermi quanto basta ed eccomi li, nel bel mezzo di un book fotografico, dove lei giocava col pareo, in pose sensuali ed ammiccanti, mentre il suo uomo era intento a non perdersi un solo attimo di quei momenti. Toh, eccolo lì, spettatore fortunato di un film che da sempre mi ero immaginato.. quel giorno, quella mattina di un ferragosto ormai alle porte, si stava avverando un mio sogno. Toccai la siepe, chiusi e riaprii gli occhi e realizzai che ero proprio io e, soprattutto, che mi trovavo a vivere quell'esperienza che tante volte mi ero immaginato nella mia testa. Qualche altro scatto e poi via verso quella galleria abbandonata.. appena un cenno istintivo di saluto e l'emozione che dentro di me sentivo farsi sempre più forte. Abbracciati e sorridenti, mano nella mano, s'incamminano verso l'uscita della galleria mentre io li seguo a debita distanza.. ma non vanno via, chissa', forse la voglia di qualche altro scatto, pensai, avrà preso, nel frattempo, il sopravvento; ed eccola li, a mostrare tutta la sua grazia e tutta la sua femminilità al marito fotografo e a me, spettatore fortunato. Di spalle e con le mani appoggiate alla ringhiera la sua bellezza volteggiava nell'aria, quel suo profumo e il suo visino da birbante mi avevano stregato.. l'emozione provata dalla siepe si era fatta più grande e sentivo crescermi dentro l'adrenalina.. un balbettante mio "posso avvicinarmi?", quindi un cenno con la testa di lei ed eccomi li, al suo fianco. Devo ammettere che da vicino era ancora più bella, con quel suo seno favoloso e quella sua pelle finemente abbronzata.. le diedi un bacio sotto l'orecchio e il suo profumo continuava a farmi impazzire; dolcemente le accarezzai il seno fino a baciarlo, mentre notavo che suo marito per un attimo si era arrestato, ben felice di contemplare la sua meravigliosa donna. E che donna.. afferrò il mio membro e si chinò mettendosi in posa, non poteva mancare uno scatto del genere.. felice il suo lui e felicissimo io.. uno, due e poi ancora un altro.. "brava così, non muoverti.. ferma così.. bravissima"; poi fui io ad inginocchiarmi verso il suo piacere mentre le sue mani afferravano i miei capelli.. "ancora un altro scatto, ferma così".. Si voltò, regalandomi il suo culo; ero eccitatissimo, il mio membro era sempre più duro.. le toccai le sue fantastiche natiche fino ad aprirgliele per poi avvicinarci prima la bocca e poi la lingua.. aveva un buon odore, si chinò leggermente appoggiandosi al cancello. Ti piace? Da morire le risposi.. continuai a leccarglielo, i suoi gemiti di piacere mi mandavano fuori di testa. All'improvviso mi fermo', adesso tocca a me! E la vidi lentamente avvicinarsi al mio piacere.. che bocca favolosa che aveva, cominciò a prenderselo in bocca, ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare, prima con le mani e poi senza continuava nel suo gioco, mentre ero io adesso ad accarezzare i suoi capelli biondi. Ogni tanto mi guardava con quei suoi occhi belli e blu, quando invece li richiudeva potevo ammirarne il suo viso intento a spompinarmi con passione ed energia alternate a qualche momento di dolcezza. Di tanto in tanto sentivo una voce che mi ricordava di non essere soli io e lei in quel momento; era il suo uomo che molto eccitato ci guardava estasiato. Intanto il mio piacere saliva sempre di più.. daiii che vengo.. sì mi disse, lo voglio tutto in bocca; non finì di pronunciare quelle poche parole che copiosamente le inondai la sua bellissima ed accogliente bocca. Speravo che fossero attimi senza fine quelli che stavo vivendo ma alla vista del pareo che aveva, nel frattempo, raccolto da terra, mi accorsi che il mio viaggio stava volgendo al termine.. "ci sono i bimbi in spiaggia ad aspettarci".. in quel momento, lo ammetto, ho maledetto l'apertura della scuola a settembre, anticiparla ai primi di agosto, no eh?! Ci fu un saluto e uno scambio di sorrisi; rimasi lì, fermo per un pò, mentre uno stridente frinire delle cicale accompagnava i miei pensieri che andavano ad infrangersi nella bellezza di quella piacevole brezza marina.
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7 anni fa
incercadiemozioni,
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Ultima visita: 4 anni fa
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primo incontro
Beh che dire di noi, oltre a quello riportato nel profilo....siamo sportivi, eta 36/39 anni, amiamo la buona cucina e un buon bicchiere di vino, culturalmente preparati e con una gran passione comune tra di noi, che ci tiene molto legati ed innamorati...il sesso..siamo una coppia in cui entrambe partecipiamo nei giochi, e non c'è ne cuck ne sweet, ma semplicemente un grande affiatamento reciproco, che ha portato negli anni a voler cercare qualche altra sfumatura del sesso. Ci siamo da poco affacciati a questo mondo, o meglio era gia un po che seguivamo il tutto, ma al di fuori, senza essere protagonisti. Tutto poi si é avverato, e il nostro primo vero incontro, é stato un confronto ed una chiaccherata con un giovane bull.. In noi la voglia é cresciuta giorno dopo giorno, cosi abbiamo deciso di richiamarlo, richiamare sempre lui, in quanto avevamo avuto modo di conoscerlo, e ci é parso fin da subito una persona vicina e consona alle nostre aspettative. E cosi é stato, dopo l incontro conoscitivo sono passate circa un paio di settimane, e ci siamo ritrovati al solito posto, ma questa volta decisi entrambe a mettere in pratica, cio che fino a quel momento rientrava nelle nostre fantasie....e cosi é stato, passato il momento di timidezza iniziale, abbiamo inziato a giocare, e siamo entrati in un turbinio di emozioni e voglie, che ci ha portato al settimo cielo..entrambi eccitatissimi abbiamo trascorso una serata molto piacevole, ma soprattutto consci, che ci é piaciuto, e con il tempo avremmo voluto riprovare...e cosi é stato dopo neanche un mese abbiamo incontrato il nostro secondo bull, e anche li é stato un vortice di emozioni ed eccitazione... Potevamo finalmente dire, bene, siamo approdati anche noi in questo mondo. Un salutone a tutti quelli che ci seguono, con i vostri piacevoli commenti, gli leggiamo tutti, ed un benvenuto a chi avremmo modo di conoscere nei nostri incontri futuri. A&D
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7 anni fa
anitha,
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Ultima visita: 4 anni fa
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la ragazza dai lunghi e profumati capelli rossi
È sabato sera e decidiamo di festeggiare halloween in un club swing veronese. Quando entriamo L atmosfera e già calda, alcune coppie si stuzzicano e si corteggiano al bancone del bar bevendo il loro cocktail preferito. chiacchierando tra loro si vedono le loro mani che sfiorano i seni della LEI per poi scendere nell’ interno coscia sul profilo della calza autoreggente ..
Dopo aver ordinato 2 mojto c sediamo sui divanetti Rossi a bordo pista. La gente balla spensierata e noi cl gustiamo il via vai delle LEI di coppia con i loro vestitini troppo corti e i tacchi vertiginosi. A lato c’è un uomo vestito di bianco e nero che bacia una LEI dai lunghi capelli rossi ricci e dalle forme morbide.
Stanchi di stare seduti M. mi prende per mano si alza e mi trascina all’entrata del PRIVE .. sposta le tende rosse e .. in un secondo siamo catapultati nel magico mondo delle meraviglie.. c’è un lungo corridoio con a lato le varie stanzette dove si può banchettare con ogni ben di dio.. uomini che spiano dalle finestrelle, che godono dello spettacolo che hanno scelto di guardare.. le coppie scopano duro, le LEI urlano e si bagnano giocando con le altre coppie, un intreccio di mani lingue e cazzi duri; uomini che invece stanno in corridoio e si eccitano semplicemente toccando il culo che si intravede dal vestito di chi passa accanto..
dopo aver fatto un giro lungo il corridoio M. decide che è arrivato il momento anche per noi di godere sul serio, il suo cazzo già gli pulsa nelle mutande. Entriamo nella zona riservata alle sole coppie sulla sinistra del prive.
C’è una stanza con 2 grandi letti rotondi e su uno di questi ci sono delle coppie che scopano, sono completamente nudi e su un divanetto una LEI spompina il suo uomo eccitato dallo spettacolo.
Ora ho le mutandine di pizzo completamente bagnate e il cazzo di M. sempre più duro.
È arrivato il nostro momento. Ci spostiamo in un altra stanza dove c’è un letto rettangolare e li troviamo la ragazza dai capelli rossi già semi nuda con il suo LUI che la monta da dietro. Ci sediamo accanto sul bordo del letto. M. mi toglie la sua camicia bianca che indosso e le mutandine, mi fa sdraiare a pancia in su e con grande goduria inizia a toccarmi le gambe fino a arrivare dentro le cosce. Con La bocca mi assaggia e con la lingua lecca tutta la mia vagina che è fradicia ormai. Ho bisogno del suo cazzo dentro di me. Mi monta come solo lui sa fare lasciandomi senza fiato. Ho bisogno di nuovo di sentire la sua lingua nella mia vagina e così mentre lo fa L altro uomo sul letto sposta lentamente la ragazza dai capelli rossi vicino a me. Le sento le mani morbide e calde, la sua pelle e pesca, la sua bocca,che piano piano si apre prima un po’ timidamente poi sempre più vorace. Sento il profumo dolce dei suoi lunghi capelli. Non so che viso abbia ma è come se la vedessi al sole. La sento nella sua interezza. E la prima volta che sento una donna così. E la prima volta che sento lei. Ma LEI dolce e morbida ha fame.. fame di sentire che gusto ho. Mi mangia con la bocca il collo, il seno e finalmente si prende ciò che vuole. Tra le mie gambe ho una massa di capelli rossi e una lingua veloce che sa esattamente dove leccare e quando farmi godere. Le tiro i capelli e spingo più in fondo la sua bocca e godo. Godo come mai nessuna donna è riuscita. Con le gambe che tremano le prendo il viso e la bacio forte, ha il mio sapore sulle labbra.
Grazie ragazza dai capelli rossi che profumano di dolce.sere#
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7 anni fa
Marcosere1103,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Anaizit, laragazza della chat
Era una sera come tante altre, girovagavo per la chat senza riuscire ad aprire una conversazione con nessuno…quando “Anaizit” rispose al mio messaggio!
Dopo le presentazioni di rito, iniziamo a discute del più e del meno, quando le chiedo da quale città della sicilia scrivesse…lei rispose “sono di catania!” e pensai: ecco dopo tanto tempo riesco a trovare una ragazza con la quale si riesce a discutere e dove stà?! A 200km da me!
Ma comunque non mi lascio demoralizzare dai km e continuiamo a chattare, lei ragazza di 28 anni sposata senza figli, la discussione è molto varia…dall’attualità alla politica ai gusti personali e finalmente al sesso!
Ci raccontiamo gusti esperienze e preferenze sessuali, lei mi racconta che non è mai stata fedele al suo attuale marito intrattenendo incontri a luci rosse con il suo migliore amico nonché testimone di nozze, ma che interruppe questi incontri in quanto si stava innamorando e preferì fermarsi li!
Ad ogni modo, le nostre conversazioni continuarono a susseguirsi nei giorni e mesi seguenti instaurando un bel rapporto confidenziale al punto che ci siamo confidati cose che mai a nessuno avremmo detto! Lei mi disse pure che il marito non la baciava e non le laccava la figa!
Nei mesi di conoscenza non mancarono foto intime e video di masturbazioni di entrambi e sopratutto videochiamate hot su skype Decisi che si doveva passare dal virtuale al reale…lei fu d’accordo e decidemmo di incontrarci a metà strada, ovvero ad Enna!
Fissammo il giorno ed, arrivò!
La andai a prendere alla fermata del bus e finalmente la vidi in carne d ossa!
“Anaizit” è una ragazza alta circa 1.65, corporature nella norma, una 3° scarsetta di seno ma credetemi un culetto tondo da fare paura!
Ci salutammo con un bacio sulla guancia, salimmo in macchina e ci spostammo sul lago di Pergusa, li entrammo in un parco e ci sedemmo su di una panchina di fronte il lago.
Eravamo impacciati, ma passati pochi minuti iniziammo a parlare del più e del meno…trascorsa un’oretta per metterci a nostro aggio si passa ai discorsi hot e di li a poco la mia erezione si fece evidente in quanto, strategicamente misi un pantalone di tuta, lei la notò, io le passai un braccio attorno al collo e tirandola verso la mia bocca iniziai a baciarla portandole la mano sopra il mio pacco gonfio di desiderio di possederla!
Dopo pochi minuti bi bacio salivoso e strizzatine di tette il pacco mi stava esplodendo….era indispensabile dare una svolta a quella situazione!
Le dissi devo andare in bagno a fare la pipì, i servizi sono da quella parte andiamo….ci incamminammo e mentre ci si avviava verso alla toilette non facevo che altro che toccarle strizzarle il culo (cosa che per altro io adoro); Arrivati ai servizi ci dividemmo perché anche lei aveva bisogno di andare, entrato in bagno e tirato fuori il cazzo duro come il marmo, ebbi notevoli difficoltà ad urinare tanto che standoci più del dovuto sentii bussare alla porta: occupato risposi! Sono “Anaizit” tutto ok?! Si risposi, sgrullando il cazzo durissimo che non faceva cenno di volersi sgonfiare.
Presi la palla al balzo…aprii la porta e la tirai dentro e chiudendo la porta e la sbattei contro iniziando a cacciare la mia lingua dentro la sua bocca e toccandole i seni ed appoggiando il mio durissimo desiderio di lei poco sopra l’ombelico, essendo lei alta 1.60 ed io 1.80, lei inizia e a dimenarsi come se fosse posseduta e cerca il mio cazzo con le mai.
Io la fermai, mi fermai di baciarla e di esplorare il suo corpo con le mai.
La fissai e senza dirle una parola le sbottonai i jeans e tirando giù in un solo colpo anche gli slip…mi si presentò uno spettacolo paradisiaco….gli slip erano praticamente fradici di umori vaginali e la fica totalmente depilata grondante di lussuria, mi inginocchiai e lei capendo i miei intenti si distaccò leggermente dalla porta, divaricò le gambe ed inarcò leggermente la schiena in modo da offrirmi una eccellente posizione per leccarle la fica….mi ci fiondai subito….quanto la desideravo quella fica, vista fin ora solo attraverso foto e video, e finalmente era mia!
Ma bastarono poche passate di lingua a farla venire emettendo mugolii di piacere!
Ritornata in se disse: è ora che ricambi il favore, e le posizioni si invertirono!
Si inginocchiò davanti a me che appoggiato alla porta le puntavo il cazzo turgido e gonfio dritto in faccia, lo prese in mano e con una coordinazione mano-bocca eccezionale, dapprima lo scappellò e poi lo fece sparire tutto dentro la bocca iniziando un "suegiù" divino!
Mai nessuna mi aveva fatto una pompa del genere, aveva una coordinazione assurda tra mano e bocca, quando affondava prima lo scappellava con la mano e poi affondava di gola, e quando si tirava indietro sentivo la sua gola scivolare via lasciando posto alla sua mano intrisa di saliva…che goduria….non potevo più resistere dove possederla!
La allontanai, presi un preservativo dalla tasca, lo srotolai sull’asta, e la misi a pecora facendole appoggiare le mani sulla porta, e la penetrai…era bagnatissima ed il membro si face strada facilmente dentro di lei.
Iniziai fin da subito a affondare colpi secchi e potenti…lei gemeva di piacere e mentre con una mano le strizzavo la 3° scarsa con l’altre le smanettavo il clitoride gonfio e turgido di piacere, la feci godere mentre la possedevo!
Dopo pochi minuti che la trapanavo ero al limite non potevo resiste più…avevo necessità di esplodere, le sfilai l’asta dalla fica grondante e nel frattempo sfilandomi il condom le dissi: inginocchiati davanti al mio cazzo e guardami godere…detto..fatto!
Diedi forse 1 o 2 scappellate alla mazza e le esplosi in faccia inondandole il viso con il mio sperma!
Ci ricomponemmo e ripulimmo ed uscimmo dal bagno, le poche ore che rimasero da trascorre insieme passarono parlando del più e de meno.
Poi la riaccompagnai a prendere il bus e salutandoci ci dicemmo….dobbiamo rivederci…..ma questa è un’altra storia.
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
FANTASTICANDO
venerdi sera, intorno le 20.00 passeggiamo lungo le strade affollate del centro città illuminate da decori Natalizzi,dalle luci multicolor delle vetrine dei negozi, alle luci dorate dei monumenti e dell'albero centrale della piazza.Si sente un buon profumo di cibo proveniente dal mercato poco infondo la strada,cosi per levarci quella sensazione di appetito che si stava iniziando a far sentire, decidemmo di sederci in un pub ed ordinare 3 jaghermeister con ghiaccio, per iniziare a scaldare un pò l 'atmosfera.Si percepiva un leggero imbarazzo tra noi,ma tra un bocconcino e un altro del nostro tagliere,accompagnato da un sorso di amaro,la serata si andava facendo sempre più animata.Iniziammo a ridere tra noi,non so se le risate erano per mascherare l' imbarazzo ma sta di fatto che pian piano iniziarono le prime provocazioni.Iniziammo a stuzzicarci a vicenda con gli sguardi e con qualche battutina maliziosa.Fra me e me pensavo che non vedevo l'ora di arrivare a casa nostra e toglierci i vestiti di dosso per dar spazio alle nostre fantasie.Mi guardai intorno mentre il mio uomo e la nostra affascinante compagna di avventura chiaccherano,pensai,chissà se c'è altra gente che come noi finito di bere va a fare quello che avremmo fatto da li a qualche minuto dopo.Un pò ero infastidita a sentire la super sexy mora dalle curve prorompenti, filtrare in modo cosi sfacciato con il mio uomo,giocandosi tutte le sue migliori carte per iniziare a farsi desidera, dall'altra parte cercavo di studiarla,cosi avrei saputo usare i suoi metodi per un prossimo incontro.Si ancora non avevo fatto nulla,ma già desiderano e fantasticavo altre scene con altre donne.Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso,aveva un jeans super aderente che le fasciava il sedere sodo,sicuramente era una donna sportiva,e una maglioncino nero con tanti strass che percorrevano tutta la scollatura della maglia che si poggiava in modo armonioso sul seno. Non vedo l ora di leccarglielo pensai,era cosi grande,proprio come lo adoro io,e sicuramente anche il mio uomo lo avrebbe apprezzato.Vidi che lei mi appoggiò una mano sulla coscia e mi iniziò ad accarezzare la mia gamba nuda,ricoperta solo da un leggero strato di collant che mi permetteva di percepire il calore delle sue dolci mani.Mentre la sua mano esplorava la mia coscia desiderano che con la mano salisse un altro pò,giusto un pò sotto la gonna nera aderente in pelle che indossavo, ma sapevo che li dove eravamo non era possibile,e allora gli lanciavi uno sguardo malizioso quasi ansimante,lei lo capì, e mi sorrise..il mio uomo di fronte a noi capivo che iniziava a fantasticare su di noi e che si stesse eccitando. Lo si notava anche dal gonfiore che si formò nei suoi jeans. Dopo quache bicchiere di troppo, ci alzammo, il tragitto dal pub a casa non volevo finisse mai, amavo quella sensazione di eccitazione che percepivo fra le mie gambe. Il mio uomo guidava mentre io e la super sexy decidemmo di sederci dietro,non resistevamo più, era evidente che ci desideravamo, cosi in auto mentre iniziammo a baciarci con dei baci passionali, le nostre mani iniziarono a esplorare i nostri rispettivi corpi. Il mio uomo ci osservava dal vetro retrovisore,sono sicura che stesse impazzendo.Entrati in casa ci diriggemmo verso la camera da letto,e mentre io e la mia compagna continuavamo quello che avevamo lasciato a metà in macchina,iniziammo a spogliarci, prima le maglie ed i reggiseni, e osservai i suoi super seni rilassarsi dopo essere stati liberati da quel maledetto reggiseno nero in pizzo che non vedevo l ora di toglierle di dosso. iniziammo a leccarci i seni e a toccarci sempre più desiderose l una dell altra,quando ormai eravamo nude, e la sua mano sinistra passò fra le mie umide cosce, con l'altra fece segno al mio uomo di avvicinarsi.Sembrava quasi che il suo jeans stesse per scoppiare.Iniziammo a spogliarlo e baciarlo entrambe, dall'alto verso il basso,senza tralasciare nulla.Prima di iniziare a toccarlo lo spogliammo tutto,si percepiva la sua eccitazione dal suo dolce ansimare.Ci inginocchiammo e iniziammo a leccarglielo mentre lui teneva le mani poggiate sulle nostre teste e ci osservava dall'alto,era in estasi. Le sue mani iniziarono ad esplorare tutto il suo corpo dal grande seno alto e sodo,alle sue labbra,cosi la girò e la inizio a penetrare mentre lei inizio a leccarmi fra le gambe. percepivo che stesse godendo dal modo in cui mi leccava. Sono quasi sicura che non si aspettava di poter godere cosi tanto,ma io so di cosa è capace il mio uomo,e il suo modo di fare e di certo avvicente. Lo abbiamo fatto distendere e mentre lei gli sali di sopra io mi misi sul viso del mio uomo,deisiderosa di sentire la sua lingua fra le mie gambe, eravamo tutti fin troppo eccitaci che non sapevamo cosa voler provare prima. Io iniziai a baciare il suo seno mentre faceva sali e scendi su di lui. Dopo un pò era l'ora che io e lei ci prendessimo un pò cura di noi,così presa dall eccitazioni gli feci capire di voler fare una 69,era la prima volta che leccai una donna,ma la sua pelle era cosi liscia che non ci volle molto a convincermi ad assaggiarla. Io sotto e lei sopra, mentre il mio uomo ci penetrava un pò l'uno, aggiungendo anche un pò di anale, fu cosi eccitata di riceverlo che per il forte ansimare si fermo di leccarmi per un istante, ci invertemmo io passai sopra e lei sotto, e anche a me fece provare quella sensazione.Il mio uomo scese e venne ai piedi del letto dove io ero rivolta con la testa e mi fece cenno che voleva essere leccato e cosi lo accontentai mentre era con le ginocchia un pò chinate per arrivare a infilare due dita alla nostra compagna che era ancora sotto di me che mi leccava.Era una serata speciale finalmente tutti ci stavamo togliendo ogni fantasia,finalmente stavamo provando tutto quello che da mesi ci passava per la testa. Mentre io e lei eravamo in ginocchio sul letto ci baciavamo e leccavamo i seni,lui si distese ed intrufolò la sua testa tra le nostre gambe leggermente divaricate ed iniziò a leccare prima l'una e poi l'altra,mentre con le mani giocherellava con il clitoride dell altra di noi che attendeva ansimando di essere leccata.Era cosi bravo a leccarmi che non riuscì a trattenere un leggero urlo di godimento.Mentre mi penetrava a missionario sulla vagina,lei gli leccava il pene ogni qualvolta lui lo usciva e con una mano mi accarezzava dolcemente il clitoride e con l altra si toccava lei.Decidemmo di metterci entrambe a pecorina mentre lui ci penetrava un pò l'una e con una mano toccava il sedere di chi penetrava e con l altra ci accarezzava facendoci continuare a bagnare più di quanto non lo fossimo già.Adesso toccava a lei mettersi a missionario con il mio uomo,lasciai per un attimo che il mio uomo la penetrasse e gli leccasse il seno e poi mi misi in ginocchio con le cosce aperte sul viso di lei,mi inizio a leccare con una foga pazzesca,irresistibile,il e il mio uomo gli toccavamo un seno l'uno, si sentiva i capezzoli super tesi.Dopo qualche oretta passata cosi,si oretta,perchè nessuno di noi voleva che finisse tutto,meno male che prima andammo a bere qualche drink perchè non so se ero capace da lucida di fare tutto ciò,ero brilla al punto giusto per lasciarmi andare,e anche loro lo erano.Ci inginocchiammo a leccarglielo e lasciammo che venisse in bocca a lei,aveva un modo di leccarglielo cosi eccitante che quasi invidiavo il mio uomo poter provare quella sensazione cosi piacevole, lo sguardo di lui che godeva mentre lei lo leccava mi faceva eccitare ancora di più,ci iniziammo a passare lo sperma mentre ci baciavamo,sapevo che il mio uomo impazziva per questa cosa e lei lo degluti e io finì per farlo pure con quello che mi resto in bocca.Lui infine si distese sul letto lasciando le gambe cadere fuori dal bordo del letto in modo da lasciarci piu spazio, lei si mise a pecora sul suo viso in modo da poter essere leccata mentre con le dita la penetrava e io mi distesi pure sul letto e lasciai che lei mi leccasse e che mi penetrasse con le dita,finimmo con venire entrambe,prima lei e poi io,ci siamo distese entrambe sul letto e ci iniziammo a baciare dolcemente mentre il mio uomo ci lasciava fare,non so cosa stesse pensando,se avesse voglia di rifarlo, ma so per certo che gli è piaciuto,e che io non riuscivo a farmi passare l eccitazione perchè fantasticavo un altro rapporto del genere al più presto possibile. Una volta che lei andò via,io e lui ancora sul chiudere la porta di casa,iniziammo a baciarci e spogliarci,ancora pensando a quello che avevamo fatto con la super sexy mora che andò via, e finimmo per il farlo di nuovo.
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1
7 anni fa
Claudia14,
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L’idea ….. particolare di virginia (seconda parte)
Sin dalla mattina di sabato, dopo una nottata tranquilla, trapelava nell’aria una certa tensione.
Già dalla colazione, Virginia, sembrava che volesse farsi perdonare, in anticipo, per qualcosa che avrebbe fatto solo nel tardo pomeriggio.
Sicuramente emergeva in lei una certa sensazione di disagio nei miei confronti.
Atteggiamento messo in atto per tutta la mattinata e per l’intero pomeriggio. Fino, quasi, all’ora dell’appuntamento.
Avendo capito il perché di tale comportamento, la rassicurai, dicendogli: “Virginia, non essere né ansiosa né preoccupata per me, va tutto bene, in fondo se vedi che le cose non vanno per il verso giusto o che la situazione non ti piace o non piace a me, basta dire di no e fermare tutto. Siamo a casa nostra, anche per questo devi sentirti tranquilla, qui comandi tu.”
Lei, facendo un gran sospiro, rispose: “Hai proprio ragione, sono tesa come le corde di un violino. Troppo agitata, soprattutto per te. In fondo io sono l’artefice di tutto ciò, l’unica responsabile e se le cose non vanno bene ….”
Te lo ripeto, dissi: “Non preoccuparti, basta parlare o solo darci uno sguardo e se non ti va, o se ti senti a disagio, si blocca tutto, ok? …. Ora rilassati, fatti un bel bagno caldo tonificante e preparati per la serata.”
Virginia per l’occasione aveva comprato un bel completino, molto sexy, reggiseno e tanga in pizzo nero, accoppiandolo ad una vestaglia di seta nera. Aveva voluto presentarsi così agli ospiti, senza abiti, senza l’ipocrita falsità della scena dei vestiti. Lo aveva anche detto a Johnny e Federico di non aspettarsi preamboli di discussione in salotto o di caffe o altro. Essendo lei sempre molto risoluta, puntava sempre all’obiettivo.
A quel punto si erano fatte le 19, Virginia era pronta e sedeva sul divano in vestaglia. Io, vestito normalmente, sorseggiavo un bicchiere di vino bianco seduto accanto a lei.
Sentimmo, con un sussulto, il suono del campanello di casa. Ci aspettavamo l’evento ma ci raggiunse quasi inaspettato.
Guardai Virginia e le chiesi: “Vuoi andare tu, o vuoi che vada io ad aprire?”
Lei rispose, con un filo di voce: “No, vai tu, sono troppo agitata e mi batte forte il cuore.”
Le dissi: “Ok.” e mi allontanai per andare alla porta di casa.
In qui momenti mi risuonavano nella mente le parole di Virginia: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!"
Quelle parole di Virginia per me erano state (e lo sono ancora) pura lussuria e senza pensarci, dopo averli fatti entrare, condussi i due amici nel salotto di casa dove ci attendeva Virginia.
I due sembravano aver già vissuto quella situazione, in pratica sapevano quello che sarebbe successo da lì a poco e sorrisero fiduciosi e si avvicinarono decisi verso Virginia. Lei si alzò dal divano e venne in contro a loro.
Io pensavo: “Wow, che spettacolo, due ragazzi di bell'aspetto e la mia Virginia, sono così belli che non sembra reale”.
Mi sono fermato un po' in disparte per guardare il tutto. Il mio cuore pulsava e ho notato come il mio pene stava già rizzandosi.
Entrambi, senza preamboli, come avevamo concordato nelle lunghe discussioni in chat e Skype, si sono avvicinati a Virginia e hanno iniziato subito a toccarle le tette e il culo. Tutto il suo corpo è stato sondato da quattro forti mani.
Virginia chiuse gli occhi e si lasciò andare. Potevo sentire un gemito sommesso che le usciva dalla bocca.
Johnny, gli levò la vestaglia di seta nera, e il reggiseno, e si concentrò con un massaggio sui capezzoli di Virginia.
Virginia mise le mani attorno alla testa di Federico, la avvicinò alla sua e lo baciò intensamente.
Io, molto eccitato, ma al contempo, molto impaurito, a quella visione, mi sono chiesto: "cosa sta succedendo qui, cosa stiamo facendo, amo così tanto la mia Virginia da concedergli questo! È giusto quello che stiamo facendo? "
La risposta è stata immediata, è bastato toccare il mio cazzo. Era così duro, che non ne potevo più, dopo averlo tirato fuori dai pantaloni, ho iniziato a masturbarmi.
Johnny se ne accorse e sorrise. Anche Virginia mi guardò e sorridendo annuì.
Johnny si tolse la camicia mentre Federico apriva la cintura e sbottonava i pantaloni.
Virginia a quel punto disse a tutti noi: “perché non andiamo di là, nella stanza da letto, staremo tutti più comodi.”
Arrivai nella stanza per primo, indicando a Johnny e Federico la strada. Quindi, mi sedetti sul letto per guardare loro.
Virginia, raggiungendoci nella stanza, sembrava pienamente convinta e capace di gestire la situazione.
Baciava entrambi toccandosi le sue tette calde. I suoi capezzoli erano ora molto duri.
Federico si tirò giù i pantaloni e allo stesso tempo, la mia dolce piccola Virginia, cadde in ginocchio ai suoi piedi.
Non potevo credere ai miei occhi. Ora il cazzo circonciso di Federico era diventato veramente grosso e duro.
Senza pensarci troppo, Virginia aprì la bocca e iniziò a succhiarlo e leccarlo. Con la sua mano era intenta, inoltre, a massaggiare le palle. Dopo un poco, lo tiro fuori dalla bocca, per massaggiava il prepuzio con entrambe le mani. Cominciò a coccolare con la lingua il glande, era completamente fuori di testa. Non avevo mai visto Virginia così prima d’ora.
Federico, dimostrando di gradire molto l’opera di Virginia, gemette. Si tolse anche la maglietta e le scarpe e rimase completamente nudo. Il suo corpo era armonioso e muscoloso.
Anche Johnny ha iniziato a spogliarsi. Virginia si gustava, leccandolo e succhiandolo, lo scroto di Federico, mentre Johnny tirava giù i suoi boxer, tutti guardammo il suo cazzo. Ragguardevolmente più lungo di quello di Federico. La venatura del pene erano davvero incredibili. Erano così evidenti come se stesse facendo esercizi di forza con il suo membro.
Virginia non ci pensò a lungo. Lasciando quello di Federico, ha immediatamente iniziato a succhiare il cazzo nero di Johnny. Gemeva per la pura lussuria, anche se non la toccavano nemmeno.
Ora i due cazzi erano tesi e duri, leccati e succhiati entrambi da Virginia. Si sentiva un suono schioccante mentre rilasciava il cazzo di Johnny dalla sua bocca e prendeva quello di Federico. Lo stesso al contrario. Lei gemeva mentre veniva afferrata e palpeggiata dalle quattro mani dei nostri amici.
Ad un certo punto, Federico, guardandomi, l'afferrò per i capelli e premette il suo viso verso di me. La spinse sempre di più nella mia direzione finché lei non arrivò con la sua bocca all’altezza della mia. Lei a quel punto, comprendendo le intenzioni di Federico, mi baciò.
Sentii un sapore molto intenso e particolare. Una miscela della sua saliva di Virginia e il sapore dei due grossi cazzi che prima aveva succhiato.
Nel frattempo, tutti i miei dubbi erano spariti, la conferma era data dalla possente erezione del mio pene.
"Guardalo Virginia, ehi, a Luca piace!" disse Johnny sedendosi sul letto.
Non mi importava nulla ora, i miei pensieri si erano dissolti. Di nuovo, ho spinto la mia lingua nella bocca di Virginia. Mi resi conto di come sorrideva e gemeva con lussuria e dissi in risposta a Johnny "Si amico, è fico. Virginia! Ti amo!".
Virginia si sedette inginocchiata sul letto. Il pene di Johnny era proprio di fronte al suo viso. Ancora una volta, prese il suo cazzo in bocca e si lanciò in un andare su e giù selvaggio.
Che spettacolo!
Il culo si sollevò in modo che io e Federico avessimo una visione perfetta della sua fica esposta e arrapata e totalmente rasata, e del suo buco del culo anch’esso rasato.
Mai prima d'ora avevo visto la figa di Virginia così bagnata, la sua secrezione addirittura colava con tante piccole gocce.
Federico si avvicinò e si sistemò in ginocchio proprio dietro di lei, appoggiando il glande sulla fica umida di Virginia e, lentamente, lo infilò dentro. Virginia si fermò e gemette rumorosamente. Centimetro per centimetro Federico spinse il suo cazzo più avanti nel buco.
Johnny aveva ora premuto la testa di Virginia contro la sua minchia, ed è per questo che si sentivano solo dei sommessi gemiti soffocati. Lei non riusciva a gestire le dimensioni del pene, ma fece uno sforzo.
Dopo che Federico ebbe affondato il suo cazzo dentro di lei per diverso tempo, il gemito di Virginia si fece più forte e improvvisamente iniziò a godere come una matta.
Virginia, liberandosi dal cazzo di Johnny dalla bocca, gridò violentemente per l’orgasmo raggiunto.
In quel preciso momento, dalla emozione suscitata dalla sonora goduria di Virginia, sono venuto anche io, facendo cadere alcune gocce del mio sperma sul pavimento.
I ragazzi nel sentire i geniti di Virginia e nel vedere la mia reazione, scoppiarono a ridere. Erano anche loro in estasi.
Ho visto Federico spingere energicamente, di nuovo, il cazzo dentro Virginia, la sua galoppata continuava ritmicamente. Tirandolo, ogni tanto, interamente fuori, sulla sua asta ora era chiaramente visibile il muco della fica. Anche le sue palle, quasi penetrate dentro, erano piene di muco.
Johnny si alzò. Ora voleva scopare Virginia da dietro. Federico, a quel punto, tirando fuori il cazzo, lasciò Virginia all’amico.
Una figa completamente aperta si manifestò davanti ai miei occhi. Non ho potuto resistere e ho dovuto alzarmi e leccare quella meraviglia. Virginia non aveva mai assaggiato così bene la mia lingua. La mia faccia era completamente bagnata dagli umori. Virginia gemette e si contorse al minimo tocco del suo clitoride.
All'improvviso, notai la verga di Johnny accanto alla mia faccia. Lui mi guardò, e, senza dire nulla, improvvisamente, mi prese per i capelli e mi ficcò il suo cazzo in bocca.
Strana sensazione che però non mi diete fastidio, anzi, assecondandolo, cercai di infilare il suo caldo pistone più a fondo nella mia bocca.
A Johnny la cosa piacque, lasciandomi fare, disse: “Hai visto che anche tu sei bravo a succhiare, non solo Virginia.”
Virginia, sentendo queste parole, ha afferrato il pene di Federico succhiandolo voracemente.
Dopo un poco, Johnny guardando Virginia, fu attirato dalla posizione che aveva assunto, quindi tirò fuori il cazzo dalla mia bocca e di girò verso di lei. Mi sedetti di nuovo sul bordo del letto per guardare la scena.
Johnny era proprio dietro a Virginia, lei era ancora con il cazzo in bocca di Federico.
Johnny la sollevò per i fianchi e avvicino il suo lungo pene verso il suo culo. Sentii Virginia lamentarsi, gemendo e ansimando, con un respiro sincopato.
Dissi a Virginia: "Cosa ti sta succedendo?!"
Lei non rispose, ma dalla espressione del suo volto, non sembrava nulla di negativo, anzi …
Ho pensato guardando Johnny “Quel mascalzone ha davvero messo il suo enorme pene nel culo di Virginia?”
Si, Johnny aveva infilato il suo mostruoso cazzo nel suo buco stretto. All'improvviso l'urlo di Virginia fu più intenso. Una miscela di dolore e lussuria attraversò il suo corpo.
Johnny spinse il suo cazzo nero rasato sempre più nel suo buco del culo. Fino a quando non è stato completamente riposto in esso. I suoi testicoli ora toccavano la fica di Virginia.
Virginia ha cominciato a vibrare di nuovo sotto i colpi di Johnny, scatenandosi in un gemito di godimento che non lasciava dubbi.
Gli chiesi: “Sei venuta di nuovo?”
Lei mi guardò senza rispondere. Aveva le lacrime agli occhi, ma sembrava enormemente felice.
Johnny continuava a pompare nel buco del culo di Virginia. Ancora e ancora, tirava fuori il suo cazzo completamente, lo metteva nella figa di Virginia, per poi, tirarlo fuori e spingerlo di nuovo nel suo buco del culo ora completamente allargato. Ogni volta che lo tirava fuori, il suo ano era sempre più visibilmente aperto.
Anche il mio cazzo era di nuovo duro.
Ho guardato verso Federico. Si era appena alzato in piedi e, subito dopo, inginocchiato davanti a Virginia.
Lentamente, Johnny iniziò a gemere più forte. Era arrivato il momento per lui?
A quel punto, i tre interruppero brevemente il loro sesso.
Federico si sdraiò sul letto di schiena. Fece segno a Virginia di salire su di lui. Virginia, afferrato il suo uccello, lo spinse dentro la sua fica ancora bagnata e gocciolante. Ora stava cavalcando su Federico.
Johnny, tornando di nuovo di dietro, spinse il suo cazzo dentro il buco del culo di Virginia.
Ora i suoi due buchi erano allargati fino all’inverosimile.
Dopo alcune spinte, Virginia è arrivata a godere con un enorme orgasmo. Vidi le sue unghie scavare nella pelle di Federico. Virginia gemeva e tremava come non mai.
Federico e Johnny, a quel punto, hanno aumentato il ritmo. Virginia li assecondava. Le loro palle si toccavano sbattendo tra di loro.
Ansimando e gridando dal piacere, i due sono venuti allo stesso tempo.
Sono venuti con forza nella mia dolce compagna.
Entrambi hanno pompato il loro sperma nella mia Virginia, una volta così timida e pudica.
Tirarono fuori il loro cazzo, ancora duro, dal culo e dalla figa di Virginia, lei era inondata di sperma, gli colava a tutte le parti.
Virginia si voltò, scese da Federico e si sdraiò sul letto, immobile e ansimante. Il seme dei due ragazzi le scorreva tra le gambe.
La seguii con attenzione, mi avvicinai e la baciai appassionatamente. Lei sollevò il bacino e mi strinse la testa con una mano. Sapevo cosa dovevo fare ora. Pieno di piacere ho leccato la sua figa. Una miscela di sapori, sensazioni e situazione estrema che mi ha fatto venire di nuovo.
Con la faccia imbrattata, ho baciato di nuovo Virginia e mi sono sdraiato accanto a lei.
Intanto Johnny e Federico erano spariti nel bagno. Dopo poco sono ritornati. Ci siamo seduti sul letto per parlare un po' dell’esperienza vissuta insieme, tutti eravamo molto soddisfatti, soprattutto Virginia che aveva avuto a disposizione tutto il necessario per soddisfare i suoi sogni più reconditi.
Dopo circa 30 minuti, Johnny e Federico, si sono rivestiti e sono andati via, non prima di prendere l’impegno di rivederci ancora.
Dopo che sono andati via, Virginia ed io ci siamo guardati e ci siamo abbracciati, eravamo ancora nudi e odonati degli umori di tutti. Ci siamo ripromessi che quell’incontro non avrebbe cambiato nulla nella nostra vita di coppia, ma che, sicuramente, andava rifatto.
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7 anni fa
Al2016,
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L’idea ….. particolare di virginia (prima parte)
L’altro giorno, a tarda sera, quando siamo andati a letto io e Virginia, ho notato nel suo volto una espressione del tutto inattesa, sembrava che sognasse a occhi aperti.
Le chiesi cosa stesse pensando in quel momento. Lei mi diede una risposta evasiva, asserendo che non pensava a nulla.
Risposta che non mi ha convinto, per cui ho insistito, precisando che poteva dirmi tutto, come al solito, senza nessun problema.
Ha esitato un po' e, poi, mi ha fatto capire che aveva appena pensato a come sarebbe stato tra di noi se avessimo fatto sesso insieme con un ragazzo di colore.
A quel punto gli chiesi: “Vuoi dirmi che non sono abbastanza per te? Forse l’idea di avere un cazzo nero tra le gambe ti è nata per via del film porno della sera prima?”
Lei rispose: “Sei bravo a letto ma ho, dà qualche tempo, questa idea che mi gira per la mente.”
Continua dicendo: “l’idea mi è venuta a causa di una cosa che mi è successa l’altro giorno mentre stavo camminando per il parco in una zona molto tranquilla ed isolata. Sono passata accanto a una siepe molto alta ed ho sentito un violento gemito. Non mi sono fermata e sono andata avanti, ma la curiosità era così grande che sono tornata indietro per capire chi e cosa fosse stato a generare quel gemito. Tra gli arbusti alti, allora, vidi cosa stava succedendo, una donna stava scopando con un ragazzone nero. Volevo allontanarmi, ma non lo feci. A quel punto, osservando di nascosto, ho visto tirare fuori dalla figa della donna l’enorme cazzo del ragazzo di colore, il quale, girando come un fuscello la donna, la impalava da dietro, credo nel buco del culo. I gemiti della donna diventarono veri e propri ululati di piacere, si vedeva e si sentiva che gli procurava un enorme piacere la sventola del ragazzo.”
Dopo qualche secondo di pausa, Virginia continua il racconto: “… Andai via, ma quella vista mi aveva così catturato e turbato positivamente che avrei avuto voglia di ritornare indietro. Appena arrivata a casa ho preso il vibratore e mi sono scatenata.”
A quel racconto, io risposi: “Cosa ti aspetti da me? Cosa vuoi che ti dica o che faccia dopo questo racconto.”
Lei: “Io dico solo che mi andrebbe di provare con un ragazzo di colore, ma solo se tu vuoi farlo e sei partecipe.”
Non era la prima volta che avevamo fantasticato con situazioni come quella che mi aveva raccontato Virginia. Sempre e solo fantasie mediate dall’uso di vibratori durante il nostro sesso.
Qualche volta era capitato di fare sesso assieme ad una coppia di amici. Ma in quanto amici veri, il tutto era passato senza lasciare nessun segno particolare. In fondo ci conoscevamo così bene da essere quasi “normale” scambiarci i partener e fare sesso insieme.
Quella sera però era tutto diverso, passò interamente discutendone senza fare sesso, restando d’accordo che il giorno dopo avremmo fatto una ricerca in rete sui siti specializzati per valutare meglio la cosa.
L’indomani mattina, Virginia si sedette davanti al computer prestissimo e, navigando tra moltissime inserzioni di uomini neri che si proponevano per le coppie, ne ha selezionato alcune e me le ha proposte.
Disse Virginia: “Spero che la cosa non ti turbi, lo so è un desiderio folle però, spero, che sia bello anche per te vedermi godere con un uomo nero dal cazzo enorme. In fondo è già successo che qualche altro mi fotta assieme a te, e la cosa ci è piaciuta molto.”
Poi si gira verso di me, mi prende la mano e la spinge tra le sue gambe. Posso sentire quanto è bagnata dopo aver solo visto delle foto, la sua eccitazione era quasi incredibile.
Non avevo mai visto così determinata Virginia, quindi che era assolutamente inutile oppormi a quella sua idea, conoscendola bene, l’avrebbe realizzata anche senza il mio consenso.
Lei, senza aggiungere altro, mi diede un bacio, io la abbracciai e, quindi, continuammo ad andare avanti nella ricerca.
Navigammo tra gli annunci e ne evidenziammo alcuni di singoli di colore. Quindi studiammo attentamente questi annunci un po' più in particolare.
Io chiesi a Virginia: “cosa pensi che sia importante per te individuare in questi uomini.”
Virginia: “dovrebbe avere un bell'aspetto, avere anche un lungo e grosso cazzo resistente, oltre ad essere molto serio e riservato. Non deve avere preclusione per la tua presenza.”
Cercammo ancora fino a trovare un annuncio in cui si descriveva un ragazzo nigeriano: “ho 28 anni, pratico molti sport, sono alto 190 ed il mio cazzo è 22x5, vivo a (in sostanza molto vicino a noi), ecc.”
Chiedo a Virginia: “Cosa ne pensi?”
Virginia mi guarda con gli occhi scintillanti e dice: “Sì, potrebbe piacermi, il suo aspetto fisico si adatta a quello che avevo immaginato di avere”.
Continua dopo qualche attimo: “Quindi, cosa ne pensi, scriviamo a lui e gli chiediamo altre foto e un incontro su Skype. Gli spiego meglio cosa intendiamo fare ed aspetto la sua risposta?”
Gli risposi di sì, anche se non ero molto convinto, e le dissi: “Se per te è ok, scrivigli un messaggio”.
Quasi immediatamente arrivò la risposta.
Il suo nome è Johnny, accettava positivamente tutte le nostre richieste dichiarando di aver avuto, in precedenza, esperienze del genere altre volte. Chiedeva più notizie su Virginia, soprattutto rispetto a cosa si aspettava da questa avventura e ci dava appuntamento sulla chat del sito.
Una volta fatto l’accesso alla chat, lascio la tastiera a Virginia e mi siedo accanto a lei.
Dopo un'iniziale imbarazzo ed esitazione, lei si sblocca, e chatta liberamente. Quando i due sono totalmente d'accordo su tutti punti, prendono un appuntamento per il prossimo fine settimana. Ci diamo anche un appuntamento su Skype per il giorno dopo. Quindi ci salutiamo.
Virginia è così eccitata che riesce a malapena a contenere sé stessa, lei mi prende tra le braccia, mi bacia e dice: “Tesoro, grazie per aver consentito di esaudire questa mia fantasia, vedrai sarà meraviglioso.”
Poi lei tira la mia mano verso il suo addome, e dice: “senti come sono bagnata, è successo adesso”.
Davvero lei era così bagnata che il suo umore usciva già fuori dalla figa. Potevo spingere, senza problemi, le mie dita dentro. Lei era così calda e vogliosa che, con un movimento delle mani sulla gonna per rimuoverla, mi invita esplicitamente a scopare.
Sono un po' confuso, non avevo mai visto Virginia così, sicuramente l’idea di venire scopata da un cazzo nero l’aveva stimolata.
Comunque, pensai, perché non approfittarne in fondo il mio attrezzo era già pronto, tirai giù i pantaloni e, dopo aver fatto distendere Virginia sul divano, lo infilai in profondità nella sua umida figa.
Dopo una lunga e aggressiva cavalcata, Virginia si girò per farlo alla pecorina, posizione che le piaceva particolarmente. Quindi, con quel movimento, mi mostrò il suo culo perfetto, io feci scorrere con cura le mani sulle sue curve. Mi fermai, per un attimo, a godermi quel momento e quella vista perfetta.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse per le sue chiappe. Mentre mi avvicinavo all'ano con la lingua (perfettamente rasato come lo teneva sempre Virginia), lei girò la sua faccia di colpo verso di me, e mi guardò con la passione dipinta negli occhi, le restituii lo sguardo e le dissi: “Se per te va bene, io continuerei, lentamente, a lubrificare il tuo culo.”
Lei, con un profondo sospiro rispose: “Si, mi piace molto … ma non ti dimenticare di masturbarmi il clitoride”.
Arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente ma intensamente. Ad un certo punto, notai la contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva dire e cosa dovevo fare. Infatti, mentre allargavo con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le sue gambe e accarezzato il clitoride. Dopo alcuni colpi, la senti genere e godere con una intensità tale che aveva raramente provato prima, almeno per quel che io mi ricordo.
Io mi stesi di schiena sul divano e strisciai tra le sue gambe. Mentre facevo questo movimento, lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa già bagnata. Felicissimo, la leccai intensamente. Ero così eccitato che non ci voleva molto prima che arrivassi. Infatti, è bastato la mano di Virginia, posta dietro la sua schiena, che mi masturbasse, ed io, con un sussulto di piacere, le spruzzai il mio sperma lungo la sua schiena.
Eravamo tutti e due esausti ma felici, Virginia si abbassò su di me, e con passionalità prese il mio cazzo, ancora pieno di sborra, in bocca. Lo succhiò così intensamente da tiragli fuori tutto il seme. Lo sentì rinvigorirsi così tanto da diventare duro di nuovo.
A quel punto non ebbi più dubbi, era la volta di inculare Virginia per bene. La stuzzicai di nuovo con la lingua tra il clitoride e il buco del culo e, dopo averla lubrificata abbondantemente, la presi da dietro con delicatezza.
La senti vibrare e genere sotto i miei colpi, senza pensarci su, anche con una certa violenza, la penetrai con il mio cazzo con un ritmo sempre più intenso.
Lei diceva: “Si, è così che ti voglio. Dai continua … continua, mettilo tutto dentro, sto arrivando di nuovo.” E con la mano stuzzicava vivacemente il suo clitoride.
Dopo alcuni minuti la sentì urlare dalla goduria, le vibrazioni e i sussulti del suo culo e della sua figa mi eccitarono così tanto che venni dentro di lei quasi all’unisono.
Eravamo veramente stanchi, ma, tutti e due, soddisfatti e piacevolmente rilassati.
Se tutto questo era nato solo dall’idea di avere tra di noi qualcuno, immaginavamo tutti e due, cosa sarebbe potuto accadere di più intenso con un cazzo reale in più tra di noi.
Nei giorni successivi, prima dell’incontro, Virginia chatto più volte con Johnny, e più volte ci incontrammo su Skype, entravamo sempre più in confidenza, a tal punto che lo stesso propose qualcosa di molto trasgressivo.
Parlando delle sue avventure, Johnny aveva citato alcune sue esperienze con coppie e un suo amico bianco, Federico. Anche lui dal pene ben messo e che aveva come caratteristica particolare di essere circonciso. Ne avevano parlato così tanto, nei minimi particolari, che Virginia era rimasta, prima, molto turbata, poi, confusa, ed in ultimo molto stimolata e catturata.
Quella idea gli ha frullato in mente per tutta la settimana, parlandone ripetutamente con me. Io non sapevo cosa dirle, più volte ho tentato di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di tale situazione, ma lei non riusciva a staccare la mente da quella idea dicendomi: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!".
Non opposi più la mia volontà, raccomandando a Virginia di contattare Johnny per avere maggiori informazioni su Federico e, se fosse possibile di metterlo in contatto direttamente con noi per conoscerlo meglio.
Virginia acconsentì e si mise subito in contatto con Johnny.
L’appuntamento era rimasto inalterato come giorno ed orario, l’unica cosa che cambiava erano gli ospiti, sarebbero stati due invece che uno.
…….. Continua …….
17
1
7 anni fa
Al2016,
62
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Una esperienza .... travolgente
Per un po', dopo la prima mia esperienza bisex, non sapevo davvero quale fosse la mia sessualità.
Una sera, nel mio appartamento, mi sono trovato da solo (mia moglie era in viaggio per lavoro), con le mie domande e con le mie fantasie.
Come al solito, invece di stare a guardare la tv, mi sono connesso a un sito di chat, erano già le 18, volevo chattare, solo chattare.
Mi sono immerso, come al solito, in discussioni molto strane e spesso sconnesse quando, improvvisamente, un uomo di 55 anni, luigi (nome probabilmente inventato) mi ha contattato.
Dai discorsi intrapresi, sembrava più “normale” di quelli con cui avevo chattato fino a quel momento. Un uomo davvero simpatico, che riusciva a intraprendere discorsi molto affascinanti, aperto mentalmente e capace di discutere di tutto.
Dopo una buona mezz'ora di discussione, visto che vivevamo nella stessa città e molto vicini tra di noi, mi ha chiesto se avessi voglia di incontrarlo dal vivo, bere qualcosa insieme, e continuare a parlare.
Ammetto che ero un po' spaventato ma accettai lo stesso l’invito. Concordammo di vederci ad un Bar che conoscevamo tutti e due, molto vicino casa mia, quindi, fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito da casa.
Come concordato, vedo la macchina di Luigi posteggiata proprio davanti al Bar, ci presentiamo e, dopo, siamo entrati nel Bar per bere qualcosa e parlare un poco.
Sin dal primo approccio si è dimostrato un uomo dall’aspetto molto curato e carino, con un modo di fare molto tranquillo, per cui, tutti i miei timori e paure svaniscono, mi rassereno e tranquillizzo.
Dopo aver consumato l’ordinazione al Bar, Luigi mi invita a raggiugere la sua auto per continuare la nostra discussione a casa sua. Entrato nella sua auto, ci avviamo, come d’accordo. Arrivati siamo saliti nel suo appartamento, molto normale, in ordine, con un buon profumo.
Non noto nulla di speciale a parte, con mio grande stupore, un film gay, piuttosto esplicito, che andava sulla sua TV.
Lui nota che osservo il film e mi dice immediatamente:
"Se ti dà fastidio, posso spegnere la TV".
Gli dissi di no, d'altronde durante le discussioni online avevo parlato e fatto domande a lui soprattutto su quell'argomento. Quindi ci accomodammo su un ampio divano per chiacchierare, lui mi offre un drink che accetto molto volentieri.
La discussione è normale, lui fa di tutto per farmi sentire a mio agio.
"Cosa fai nella vita, da dove vieni, ecc."
All'improvviso inizia a parlare apertamente di sesso. Mi sento un po' a disagio, forse non mi sentivo ancora pronto ad affrontare quei discorsi, quindi ci tengo a precisare che ho poca esperienza e che la sodomia mi attrae molto ma che non so se potrei anche provare piacere.
Dopo queste mie parole, cominciò a cambiare un po' il suo comportamento, mostrandosi sempre più apertamente interessato. Mi manifesta il suo gradimento nei miei confronti ed afferma che avrebbe avuto molto piacere ad aiutarmi a svelare la mia vera natura sessuale.
Mi ritrovo improvvisamente rosso di vergogna ma molto interessato alla sua proposta. Il film porno gay era sempre in background e improvvisamente mi ha chiesto se la sua visione mi eccitava, ho confessato di sì.
I tanti drink e la situazione particolare mi avevano sbloccato, riuscivo ad essere più sincero rispetto ai miei veri sentimenti.
A quel punto lui disse:
"Senti penso che tu sia molto bello, ti piacerebbe vedere il mio uccello dal vivo invece di vederli in TV?"
Continua dicendo, con una voce rassicurante:
“Rispondi di si solo se l’idea ti piace e ti può interessare.”
Con qualche imbarazzo, ho acconsentito. E lui, senza perder tempo, ha tirato fuori il suo membro. Era già visibilmente eccitato. Nella mia mente mi sono detto: "wow, è davvero enorme!”
Lui, vedendo il mio volto stupito, mi dice:
"Quindi ti piace?"
Ed io: "Sì, ammetto che è più grande di quanto pensassi."
"Bene, ora che hai visto il mio cazzo, mi faresti vedere il tuo culo?"
Non sapevo cosa dire, ma accettai, così mi alzai dal suo divano per sbottonarmi i pantaloni, appena abbassati, tirai giù anche i boxer, mostrandogli, inavvertitamente, il mio cazzo, già in erezione.
E lui: "Wow, ma sei già eccitato!”
Ero in una stanza, con i pantaloni e i boxer abbassati alle caviglie, davanti a un cazzo enorme, e tutto mi sembrava normale. Mi girai per mostrargli il culo, come mi aveva chiesto.
A quel punto, lui prende l’iniziativa, mi afferra per i fianchi per avvicinare il mio culo al suo cazzo. Mi sono ritrovato senza accorgermi, con il culo per aria e con lui che lo allarga le chiappe per individuare meglio il mio buco vergine. Ero rosso di vergogna. Ma anche molto emozionato ed eccitato.
"Bene, ora che sei qui che ne di ci di provare tutto quello che ci siamo detti?"
Non ero in grado di rispondere. Lui mi ordina:
"Mettiti a carponi sul divano."
Istintivamente ho eseguito l’ordine. Mi sono ritrovato a quattro zampe, con il culo per aria, i pantaloni ancora alle caviglie e lui che stava già cominciando, dopo aver spruzzato del liquido oleoso, a spingere le dita nel mio buco senza chiedermi nulla ... Ero elettrizzato.
"Ora ti apro il culo e ti fotto, vedrai ti piacerà", mi disse.
"Sono vergine, sono spaventato dal possibile dolore", gli dissi a bassa voce.
"Non preoccuparti, ci so fare, non è il primo che apro".
La mi paura era tanta, lui sembrava ignorare tutto ciò che gli avevo detto, affondando il dito spingendolo nel culo, con l'altra mano mi reggeva per poter manovrare meglio, dicendomi:
"Ti piace? Pian piano vedrai, prenderai tutto il mio cazzo dentro".
"lo vuoi? Chiedimelo puttana" ha detto, io non ho risposto subito ... e lui ha spinto un secondo dito nel mio culo lubrificato.
"Il cazzo, lo voglio" gli ho detto.
Avevo due dita di uno sconosciuto nel culo, già pronto a sfondarmelo. Non sapevo cosa fare, più volevo fuggire più mi sentivo intrappolato.
"Vuoi il mio uccello, avrai il mio caro tesoro!"
Ero paralizzato, spaventato e con il desiderio di scappare, ma anche con un forte desiderio di andare fino in fondo alla mia fantasia, quest’ultima ha preso il sopravvento su tutti gli altri stati d’animo.
Lui, intanto, allargava il mio culo con le sue due dita, e la cosa mi piaceva sempre più, ho iniziato a rilassarmi davvero. E più muoveva le dita, più mi sentivo eccitato.
All'improvviso tolse le dita dal mio buco. L'ho sentito mentre cercava qualcosa nel tavolino del salotto. Non mi sono mosso, le natiche aperte. Vidi che appoggiava un pacchetto di preservativi sul divano.
Non ci credevo, le cose che avevo immaginato pensavo che sarebbe sempre rimaste una fantasia, un desiderio latente, ma non che il tutto poteva accadere proprio ora. Stasera sarei stato sodomizzato. Mi sentivo in dovere di implorarlo, con una voce molto bassa:
"Ho paura, farà del male?"
"No, lubrificheremo tutto, vedrai, scivolerà dentro il tuo piccolo buco senza problemi"
In quel momento, sempre a culo aperto, non vedendo nemmeno quello che Luigi stava facendo, immaginavo quello che sarebbe successo e lui, aggiunse:
"Spero che tu sia bravo a scopare come sembra" mi disse in un modo che era quasi dolce quanto brutale.
Come riflesso a tale considerazione ho messo in atto un movimento quasi incontrollabile, o inarcato il mio culo ancora un po'.
E lui:
"Hai capito velocemente come offrire il buco del culo al cazzo."
Le parole che Luigi utilizzava, a quel punto, sono diventate molto volgari, ma anche terribilmente eccitanti. All'improvviso senti un liquido viscoso correre nel mio culo, e quasi immediatamente le sue dita tornarono a cercarmi il buco.
"Ti fotterò mia cara", ha detto lui!
Più durava questo momento, più mi vergognavo, e non cessavo mai di dirmi:
"Ma cosa ti sta facendo!!! Perché lo vuoi così tanto!!!"
"Dai, tesoro, adesso ti fotterò!" Il mio cuore batteva all’impazzata. Sono quasi entrato nel panico.
Ho sentito il suo pene appoggiato sul culo ed una forte sensazione di piacevole calore.
"Vedrai come ti piacerà" e cominciò a spingere delicatamente.
Mio Dio, ho sentito che il mio culo che stava per strapparsi, ho tentato di emettere dei lamenti, ma le parole non mi sono uscite di bocca:
"Io ... att ..." Non ho finito nessuno dei miei tentativi di parlare.
"Zitto, concentrati sulla mia verga nel tuo culo!" ha detto autorevolmente.
Mi bruciava tutto, ho avuto l'impressione di morire dal dolore e non provare piacere quando il suo membro mi ha aperto il culo.
All'improvviso si fermò:
"Ok, ora spingo un po' di più!" mi ha detto.
Pensai: “Mio dio, ho capito bene, ora spingerà tutto il suo pene nel mio culo!”
Sono entrato nel panico, cercando di discutere la cosa con lui, il quale, tenendo i miei fianchi saldamente, inizia a spingere il suo cazzo fino in fondo nel mio buco, troppo stretto per il suo cazzo enorme. Il mio culo era lacerato, mi contorcevo ma non osavo dire nulla per paura di deluderlo.
In pochi istanti sentivo le sue palle contro il mio culo. Mi resi conto che aveva entrato il suo intero membro. Ho sentito un terribile calore nella mia pancia.
"Ecco, mia cara, ora pensa che il mio cazzo è in fondo al tuo buco" mi disse.
"Ugh! AAARGH! Sto soffrendo", gli dissi.
"Ti abituerai, rilassati e sentirai con piacere il mio cazzo in fondo al tuo culo da troia", disse come se avesse qualche volta provato la stessa sensazione.
Sapeva come farlo, il mio culo ha iniziato a tollerare quel cazzo, il dolore si attenuava piano piano fino a diventare piacere. Ecco, ho avuto un cazzo nel culo fino in fondo. Dovevo sapere se alla fine lo avrei amato o se mi fosse rimasto solo il dolore. Quindi, ho provato a dare dei piccoli colpi indietro con il corpo, nonostante il dolore.
E lui: "Hai visto, hai capito come si fa, puttana"
Il mio movimento Luigi l'ha preso come un invito a darci dentro. Ha iniziato a ficcare nel mio culo, andando avanti e indietro, il suo enorme cazzo. Il buco del culo sembrava in fiamme. Prima, tutto in fondo. Poi più movimenti brevi. Ripetendo innumerevoli volte la sequenza. L'ho sentivo ansimare: "Sì! YAAH! Sì! WOW! Sì!"
Il dolore intenso è gradualmente scomparso senza che me ne fossi accorto e ho iniziato a sentire piacevolmente qualcosa che si muoveva nel culo. Senza accorgermene, non stavo più lamentando sotto i suoi colpi di cazzo ma gemendo.
Quando se ne accorse, divenne quasi incontrollabile: "Ti sfondo il culo, non sarai in grado di camminare dopo", ha detto. Ma anche, con voce calda, si complimentò del mio culo stretto.
Una volta che lui ha preso il ritmo, ho iniziato a sentire aumentare il piacere anale. Ma montava anche una terribile vergogna per aver offerto il mio culo a un completo sconosciuto.
Mi sentivo eccitato come non lo ero mai stato prima. Cominciai a rantolare, ad amare questo cazzo, le sue spinte, ho allargato il culo come se mi fosse naturale.
All'improvviso, lui, lo ha tirato fuori dal mio culo, dicendomi:
"Guarda quanto è aperto quel culo vergine! Eccoti diventato una vera troia!"
Con mia sorpresa, ricordo ancora la mia voce sommessa che diceva: "Oh, peccato, dai rimettilo dentro!"
Non ci potevo credere! Come potevo trasformarmi da un uomo pieno di dubbi come ero, in un animale in calore.
Ovviamente la risposta non si è fatta attendere per molto: "Ti vado a fottere mio piccolo frocio, apri il culo!" E ha conficcato il suo cazzo, senza timore, nel mio culo ancora aperto.
Ha continuato a fottermi senza tregua: "Mi godrò la mia troietta preferita" disse.
ho capito che gli piace tanto, spingendo fino in fondo il suo cazzo, sbattere le palle sul mio sedere.
Insultarmi per Luigi era un vero e proprio divertimento, non ricordo le sue esatte parole, ma ovviamente era sempre molto oscene.
Mi ricordo, però, perfettamente, quando stava per venire. Tirò fuori il cazzo, tolse il preservativo e con la sua mano finì l’opera. Sentì i suoi gemiti e la forza dirompente del suo caldo sperma che inondava il mio fondo schiena.
Queste sensazioni intense, credo, non le dimenticherò più per il resto della mia vita.
27
6
7 anni fa
Al2016,
62
Ultima visita: 3 giorni fa
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Capodanno (cont.)
tornai in casa, mia moglie sembrava molto indaffarata anzi agitata, mentre Gianni aveva l'aria pacifica, malgrado il suo pacco fosse ancora molto gonfio... li seguivo con gli occhi mentre giravano per la casa, tra il salone, il salotto, lo studio, il pranzo, la cucina, ma non era mai da soli...
oramai si avvicinava la mezzanotte, saltarono i tappi di spumante, scambi di auguri, baci ed abbracci con tutti, Lalla fu molto dolce con me, ma quando lui l'abbracciò era tesa spasmodicamente, il suo corpo era una muta offerta al maschio che aveva saputo eccitarla al massimo... finalmente mi accorsi che scendevano e li seguii con gran cautela mentre andavano verso la cantina e lui la spingeva delicatamente con
la manona posata sul suo splendido culo: si chiusero la porta alle spalle.
Io entrai dal garage, al buio, da lì si passava nel ripostiglio per il giardinaggio che comunicava direttamente con la cantina vera e propria, e fu lì che mi acquattai nel buio per spiarli... e potevo vederli bene, perchè avevano acceso la luce nella cantina...
si stavano baciando, ma già lui freneticamente le sollevava il vestito fino in vita e le sfilava l'esiguo slippino di pizzo rosso, aiutandola a sedersi sul tavolo da lavoro, con le gambe allargate... la testa di lui affondò immediatamente fra le cosce di Lalla, e lei emise un gemito prolungato, ora potevo sentire il rumore della lingua che lappava la fica di mia moglie mentre la porca fatti scivolare gli spallini tirava fuori le tette e bagnati i diti di saliva si umettava i capezzoli, grossi, duri... l'uomo si accorse della manovra, e continuando a slinguarle la fregna allungò entrambe le mani a strizzarle i capezzoli quasi con violenza, ed infatti lei ululava sordamente ma credo che il piacere superasse il dolore... la leccò a lungo fra le gambe passando poi anche al buchetto (cosa che a me la porca non voleva mai concedere)...
finalmente, lui si sollevò, slacciò i calzoni e li lasciò cadere attorno alle caviglie, attirò mia moglie sul bordo estremo del tavolo e, stringendo in mano il suo grossissimo affare, lo scappellò appoggiandoglielo alla fica... lo sfregava lentamente contro le labbrone bagnate mentre le titillava il clitoride con il dito medio... certi di essere da soli, gridavano scatenati, sfogando tutta la loro lussuria... lei lo implorava di sfondarla, di farglielo sentire fino nella pancia, di inondarla di sborra... e lui la trattava da troia, lodando le sue magnifiche tettone, la figa bagnata, dicendole che era una vacca da soddisfare, da riempire di cazzo...
la penetrò all'improvviso con un colpo secco che le tolse il respiro e quindi prese a cavalcarla con ritmo sicuro, accelerando man mano...
ben due volte lei urlò tutto il piacere, da me mai - disse - era stata squassata da un orgasmo come quello che il porco le procurava e lui sghignazzava promettendole che l'avrebbe fatta godere ancora di più...
tolse il cazzone sbrodolante dalla fica di mia moglie e si arrampicò sul tavolo, si inginocchiò sopra di lei, calandosi pian piano fino a posarle l'uccello fra le tette... la porca capì a volo e le strinse attorno al bastone nodoso, che lui strusciava mugolando... ogni volta che la cappellona spuntava fra i seni, lei allungava la lingua a leccarla con ingordigia... poi lui avanzò ancora e iniziò a chiavarla in bocca... sentivo i suoi lamenti sordi e qualche rigurgito, sembrava soffocasse...
io, nel buio, mi masturbavo frenetico, impazzito dal piacere...
lo stallone per qualche attimo si bloccò... scese dal tavolo e fece scendere pure Lalla, mettendola a 90°, le braccia appoggiate sul piano, le gambe leggermente divaricate e il culo offerto alle sue voglie... prese a passare lentamente il grosso cazzone nel solco dell chiappe sode di mia moglie e poi iniziò a spingere molto lentamente, ignorando i lamenti di lei, veramente assai deboli... potevo vedere l'enorme pezzo di carne dura che affondava nel suo corpo , fino a scomparire completamente... si fermò per un momento prima d'iniziare
a penetrarla ritmicamente, stringendola per i fianchi e inculandola a lungo... i grossi coglioni pelosi sbattevano con un rumore sordo... e la porca godeva, godeva e glielo diceva ed ascoltandola godevo anch'io.
Quando il maschio urlò che stava per venire, lei gli gridò di riempirle la fica, quindi lui estrasse il grosso manico dal suo culo e lo infilò in mezzo alle cosce di Lalla, chiavandola alla pecorina... con pochi colpi violenti si vuotò nel corpo di mia moglie... erano esausti tutti e due...
io avevo già schizzato a terra, nel buio, da un bel po'...
mia moglie raccolse da terra le mutandine e si asciugò le cosce lungo le quali scendeva il liquido del maschio che le aveva riempito la fica, poi si rassettò l'abito, mentre anche Gianni si rivestiva...
scivolai in casa un attimo prima di loro, lei mi vide, si avvicinò e mi disse compiaciuta che la festa stava andando proprio bene e lei era molto contenta, io le risposi che il nuovo anno sarebbe stato certamente bellissimo...
se ripensavo che lei sotto l'abitino elegante ora era nuda, con la fica ancora bagnata del succo del mio amico, mi tornavo ad eccitare...
entrai nel salone, la festa continuava...
12
1
7 anni fa
bobo45sex,
27
Ultima visita: 2 anni fa
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Capodanno
è successo l'altro capodanno...
il mio collega ed amico Gianni è un bell'uomo molto ben dotato e un grande porco, ama vantarsi con me delle sue conquiste e anche se mi racconta tutti i particolari, molto correttamente mai mi ha detto chi erano le donne - quasi tutte sposate - con cui compie le sue indescrivibili maialate...
proprio un anno fa invitammo a casa nostra un foltissimo gruppo di amici per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo e naturalmente c'era pure lui (con sua moglie)...
mia moglie era particolarmente attraente con un elegantissimo abitino mini dalla profonda scollatura, tanto profonda che non potè mettere il reggiseno, quindi sotto il leggerissimo tessuto indossava soltanto il doveroso slippino rosso benaugurale...
c'era chi ballava, chi chiacchierava, chi giocava, come la moglie del mio amico, ma con tanta gente che invadeva la casa, c'era naturalmente una gran confusione, però il mio amico per fortuna dava una mano a mia moglie tra la sala e la cucina mentre io mi occupavo delle bevande...
ad un certo punto uscii sul terrazzo per prendere una cassetta di bottiglie e vidi che la cucina era illuminata, mi accostai alle persiane, le cui lamelle erano semiaperte e li vidi: lui con mia moglie...
le stava carezzando le spalle, la schiena, la stringeva a sé e lei lo lasciava fare molto compiaciuta poi la lingua di lui prese a scorrerle sul collo, le mordicchiava l'orecchio (lo so che è una cosa che le fa perdere ogni freno) quindi si baciarono, a lungo, voluttuosamente, slinguandosi in modo osceno; intanto la manona di lui le carezzava le chiappe, per infilarsi sotto l'abito, sollevandolo in modo da poterle accarezzare il culo ed infilarsi sotto lo slippino mentre lei muoveva i fianchi lascivamente...
accidenti... sentivo il bozzo che mi si stava gonfiando, non era possibile... stavo guardando mia moglie che pomiciava pesantemente con il mio migliore amico e l'uccello mi tirava... sì, ero eccitato come un porco...
Gianni ora le palpava le tette e senza difficoltà riuscì a farne uscire una dalla scollatura di mia moglie leccandola e succhiandole il capezzolo mentre lei gettava la testa all'indietro e spalancava la bocca sospirando di piacere...
pure lei però si dava da fare, vedevo le sue mani curate che massaggiavano il bozzo prorompente del maschio, per poi far scorrere lo zip infilandosi nella patta, fino a tirargli fuori la minchiona dai calzoni, ed era un arnese incredibile, grosso e duro, già in completa erezione che lei prese a menare vigorosamente...
l'uomo le posò una mano sulla spalla premendola verso il basso e costringendola così ad abbassarsi fino ad essere accucciata con il viso davanti al grosso cazzone svettante: lei lo ammirò estasiasta prima di scappellarlo scoprendo il glande rosso-violaceo tutto imperlato di goccioline... naturalmente prese a baciarlo, a leccarlo con avidità, facendo scorrere la lingua rosea su e giù lungo quell'asta
sontuosa...
io non resistevo più, spiando mia moglie che leccava il cazzo di un altro maschio (e che maschio) mi tirai fuori l'uccello e presi a menarmelo... mi eccitavo come un matto guardandola succhiare quel manico eretto, e leccare le grosse palle pelose che il mio amico aveva tirato fuori strofinandole sul viso della mia signora... oramai stavo per scoppiare, ma in quel momento qualcosa o qualcuno li disturbò e si ricomposero con rapidità frenetica... ma io oramai avevo sborrato nella mia mano... oddio: avevo sborrato mentre mia moglie si faceva palpare da un amico e lo spompinava perdutamente...!
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3
7 anni fa
bobo45sex,
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Ultima visita: 2 anni fa
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La mia prima volta da bisex
Qualche anno fa ho scoperto la mia curiosità bisex.
Ho sempre amato guardare i film porno e, col tempo, ho capito che mi piaceva guardare sia le donne sia gli uomini.
La fantasia di fare sesso con un uomo è nata automaticamente.
Un'estate, ho avuto la possibilità di entrare in contatto in rete e fare amicizia con un uomo, Francesco.
L'ho trovato subito interessante e simpatico, così, durante le nostre chiacchierate online, gli ho proposto di conoscerci dal vivo.
Avevo 32 anni a quel tempo e lui aveva 39.
Quando ha accettato il mio invito, non ero sorpreso, in effetti si era creata tra di noi una certa amicizia,
direi quasi complice, avevamo avuto modo di parlare di tutto e sinceramente.
Francesco arrivò all’appuntamento con qualche minuto di ritardo.
Quando ci siamo presentati per la prima volta nella vita reale, è stato tutto molto naturale, ci siamo sentiti subito a nostro agio, quasi automaticamente.
Abbiamo chiacchierato un po' e poi, spiegandogli che stavo molto vicino a quel posto, l’ho invitato a salire nel mio appartamento per bere qualcosa insieme.
Lui accettò molto volentieri. Arrivati a casa, gli ho offerto una birra.
Abbiamo parlato a lungo, del più e del meno.
Dopo qualche tempo, tra una birra e l’altra, Francesco, ha iniziato a parlare di cose più personali.
Situazione che ha stimolato in me un certo nervosismo, l’eccitazione mista a un po' di alcol mi ha portato a sciogliermi ed a eliminare il mio imbarazzo.
Abbiamo parlato dei nostri rapporti sessuali passati con le donne, le nostre prime volte, le nostre situazioni strane.
Lui ha continuato con le relazioni che ha avuto con uomini, cosa che ha attirato maggiormente la mia attenzione.
Non sapevo cosa dire, e per rompere un po' la tensione che si era creata, gli ho proposto di continuare la discussione guardando uno dei miei film porno.
Accettò la mia proposta scherzando sul fatto che capiva le mie intenzioni, e comprendeva completamente perché ero così nervosa in quanto, quella situazione, era per me una novità.
Fu allora, immagino, che decise di prendere l’iniziativa. Si alzò e si avvicinò a me.
Mi chiese se mi sentivo agitato e cominciò ad accarezzarmi la schiena per farmi rilassare.
Andando sempre più in basso fino ad accarezzare i glutei. Nell’eccitazione di quel momento,
ho completamente dimenticato l'idea di vedere il porno. Ho iniziato ad accarezzargli e baciargli il petto
chiedendogli se anche lui si sentiva bene in quella situazione che si stava venendo a creare. Lui rispose di sì.
Ero così eccitato che il nervosismo e l'imbarazzo non esistevano più.
La voglia di prendere il suo cazzo tra le mie mani era per me irresistibile, quindi mi sono tolto la maglietta e i jeans, e mi sono avvicinato a lui chiedendogli di sedersi sul divano.
Con le mani, pian piano, l'ho accarezzato su tutto il corpo.
L'idea di essere sottomesso ad un altro uomo, fantasia che aveva accompagnato la visione di molti film, era diventata realtà, la mia eccitazione era al massimo.
Mi inginocchiai davanti a lui. Ero pronto a tutto. Guardandolo negli occhi, ho visto quanto era eccitato, gli ho tolto la cintura, gli ho sbottonato i pantaloni e ho aperto la cerniera.
Alzò i fianchi per aiutarmi a togliersi i jeans. Indossava anche un paio di boxer stretti.
Poi ho visto il suo pene per la prima volta. Non era ancora completamente eccitato, ma le sue dimensioni sembravano enormi, sicuramente era più grande del mio.
Ho messo le mie mani sul suo boxer, accarezzando dolcemente, ho avvicinato la mia bocca per baciarlo.
Ero completamente fuori di testa ed ipnotizzato dal suo membro.
A quel punto, ho iniziato a tirare giù il suo boxer, per vederlo finalmente, sussurrandogli che l'ho trovavo davvero bello e grande.
Dalla sua espressione, sembrava gradire il commento. Poi ho preso il suo cazzo in mano e ho iniziato a masturbarlo molto lentamente.
Non era circonciso, quindi ho tirato giù il prepuzio per rivelare il suo glande.
A quella visione, non ho potuto fare a meno di avvicinarlo alla bocca.
Ero motivato a fare tutto il necessario per dargli il massimo piacere possibile, così ho iniziato a succhiarlo, leccarlo ed accarezzarlo ovunque.
Pian piano era diventato talmente duro e imponente da impressionarmi, non avevo mai visto una tale consistenza.
Succhiando, massaggiavo le palle, ed allo stesso tempo, lo masturbavo, adattando la velocità della fellatio con il piacere che individuavo dai suoi gemiti di piacere.
Mi sono divertito ed ho sentito un immenso piacere nel succhiare il suo cazzo, facendolo entrare sempre più profondo della mia gola.
È stato davvero intenso. Dopo alcuni minuti, mi ha detto che stava per venire.
L'ho succhiato finché non ho sentito degli spasmi delle palle e del suo cazzo e, quindi, l'ho tirato fuori dalla bocca e lo ho fatto venire sul mio petto continuando a masturbarlo.
Il sentirlo e vederlo venire è stato meraviglioso. Dopo il suo orgasmo, mi guardò e disse che, per essere stato il mio primo pompino, lui lo aveva apprezzato molto, dichiarandolo uno dei migliori tra tutti quelli che gli avevano fatto in tutta la sua vita.
Sono stato davvero contento di avergli dato così tanto piacere.
Ero coperto di sperma su tutto il petto, e la cosa mi piaceva immensamente.
Dopo essermi lavato, restammo a parlare sul divano ancora a lungo, lui mi chiese di rivederci ancora,
promettendomi che avrebbe fatto di tutto per farmi esplorare tutti i lati della mia bisessualità.
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7 anni fa
Al2016,
62
Ultima visita: 3 giorni fa
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Giochini particolari
Tutto era iniziato con un semplice incontro di conoscenza, come al solito, senza pretese da parte di nessuno.
Ci incontrammo fuori ad un bar, ci presentammo ed entrammo per sederci.
Iniziammo a fare conoscenza, loro mi descrivevano quello che cercavano e perché… ed io descrivevo i miei desideri…
Lei era una donna procace, elegante, poco trucco ed una silhouette molto intrigante.
Lui era un signore con un volto rude, un omone in piena regola. Elegante nella sua mise casual.
Li guardavo entrambi, seduti di fronte a me, che con parole e tono pacato, sembrava mi stessero dando il benservito.
Sono un tipo normale, non sono un fotomodello e non ho muscoli che straripano dai vestiti, quindi avevo immaginato che non fossi il loro tipo.
Parlavamo di come l’esperienza nella trasgressione avesse cambiato le nostre vite, la lei di coppia mi fissava, mentre lui si continuava a guardare intorno come a cercare qualcuno che non riusciva a trovare.
Ero quasi sul punto di chiedere scusa per il poco tempo a disposizione e di congedarmi, quando lei allunga una gamba sotto il tavolo e mi fa il piedino…
Ok, forse le mie impressioni erano sbagliate, quindi continuiamo a discorrere.
Saremo stati una mezz’oretta in quel bar. La coppia era molto affiatata e sembravano stare bene insieme.
Pago il conto ed usciamo fuori, lei mi chiede se voglio salire in macchina con loro e fare un giretto per continuare a parlare senza persone che possano ascoltare i nostri discorsi. Faccio cenno di si, ma avverto che ero andato “impreparato”, quindi non ho “protezioni”…
Saliamo in macchina, io siedo dietro.
Appena partiti si inizia a parlare apertamente di quello che loro intendono per trasgressione. Sono uniti, non hanno bisogno di sesso, non hanno bisogno di bull. Vogliono una persona normale da coinvolgere nella loro vita, una persona che possa rendere eccitante il tran tran quotidiano. Una persona con cui guardare la partita e, perché no, giocare…
Penso che io sia quello che cercano. Più o meno le nostre speranze sono le stesse.
Chiacchieriamo di quello che loro intendono per trasgressione, le fantasie che vorrebbero realizzare, i posti in cui hanno fantasticato di farlo.
Abbiamo parlato per più di un’ora, adesso è il momento di separarsi e di riflettere su quello che vogliamo e se siamo compatibili.
Lui mi saluta con una stretta di mano vigorosa, lei con un dolce bacio sulla guancia.
Ritorno a casa e rifletto su quello che ci siamo raccontati. Dopo poco tempo ho le idee chiare, sono la coppia che cerco, semplici, fantasiosi, trasgressivi.
Adesso non devo fare altro che attendere una loro chiamata, sempre che ce ne sia una, ed accordarci sul da farsi.
Passano tre o quattro giorni, il telefono squilla, sono loro. Il lui mi dice che hanno pensato bene a quelli che ci siamo detti e non sono sicuri che io sia compatibile con quello che cercano, ma la lei della coppia vorrebbe comunque avere un incontro “particolare”.
Chiedo cosa significasse e mi spiega che vorrebbe realizzare una fantasia. Se questa fantasia andrà bene, potremmo avere incontri ripetuti…
Gli chiedo di spiegarmi la fantasia, ma lui mi dice di rincontrarci nello stesso bar, da soli, per parlarne.
Prendiamo appuntamento e ci incontriamo. Come per il primo appuntamento, si avvicina e mi stringe la mano. E’ un omone grosso, mi incute timore, ma pensando a sua moglie, tutto passa.
Ci sediamo ed ordiniamo un caffè, lui mi dice che la moglie vorrebbe che io andassi a casa loro (avrei trovato la parta aperta), entrassi, mi mettessi un cappuccio che avrei trovato sullo svuota tasche all’ingresso ed andassi in camera.
Lui sarebbe già legato al letto (residui di un gioco), avrei dovuto svegliare in modo rude lei ed avrei dovuto abusarne…
Insomma un kidnapping… un gioco di ruoli…
Ripeto per l’ennesima volta che sono etero e non avrei mai abusato di lui, quindi se quel gioco sarebbe arrivato al punto in cui lei mi avesse chiesto una cosa del genere, io sarei andato via.
Accenna un sorriso. Neanche lui ha voglia di essere sodomizzato.
Ci accordiamo per realizzare il tutto un venerdì sera.
Sono su di giri, non ho mai provato un gioco del genere, ma mi elettrizza, sperimentare è la base della trasgressione…
Fermo l’auto sotto casa, entro nel portone ed inizio a salire le scale. Arrivo davanti alla loro porta, è socchiusa, qualcosa dietro fa resistenza. Spingo dolcemente per non fare rumore, entro in casa e nello svuota tasche all’ingresso c’è un cappuccio (come mi aveva detto), lo indosso ed inizio a vagare per la casa. C’è una sola luce, fievole, accesa. La segue, credo sia quella della camera da letto. Mi affaccio dall’uscio per controllare, non vorrei trovare brutte sorprese, la scena che mi si para davanti è proprio quella che mi ha descritto. Lui è steso sul letto, semi legato e lei accovacciata su di un lato nuda.
Mi avvicino, tiro un po’ di più le corde in modo che i movimenti non siano così ampi e vado dall’altro lato del letto dove, rannicchiata su di un lato, c’è lei.
Stupenda, con un seno molto prosperoso e le gambe affusolate.
Inizio a spogliarmi, mi tolgo i pantaloni e le metto una mano sulla bocca. Non sono sicuro che stesse dormendo, ma la reazione è alquanto realistica.
Non urla, ma si dimena e cerca di liberarsi dalle mie braccia che nel frattempo l’avevano cinta.
Lui si sveglia, cerca di alzarsi, ma le corde lo impediscono. Sul comodino c’era uno di quei bavagli bondage, ordino a lei di metterlo al marito così non potrà disturbarci. Lei, ubbidiente, esegue gli ordini e mentre imbavaglia il marito, inizio a toccarle il seno. Sento dei gemiti sommessi e la sua mano scivola sul pene del marito. Io, che le mantenevo la mano sulla bocca, mi appoggio al suo culo, lei inizia a stusciarsi.
Di sicuro non urlerà, quindi le tolgo la mano dalla bocca e le prendo le braccia tirandole leggermente indietro. Voglio che senta il mio membro che cresce. Lei si abbassa ed inizia a leccare il boxer del marito. Credo sia eccitato, il pene si ingrossa, ma non può calarsi i boxer. Allora libero una mano della moglie e lei delicatamente li abbassa.
Mi sfilo gli slip. Oramai anche il mio pene è bello duro, le allargo il culetto e lo poggio in mezzo. Lei si abbassa ed inizia a fare un pompino al marito ed io da dietro inizio ad inumidirle la figa…
Probabilmente lui è eccitatissimo, è diventato paonazzo, vorrebbe scoparla, ma non può, così, all’improvviso, la tiro via dal cazzo del marito e la giro verso di me.
La stendo sul letto, le prendo la testa e le porto la bocca davanti al mio cazzo.
C’è un po’ di resistenza, fa parte del gioco, ma dopo pochi secondi lei apre la bocca ed inizia a leccare mentre con la mano sega il marito…
Nel frattempo, io, con le mani, continuo a farla bagnare. E’ bella bagnata, sarebbe quasi il momento di penetrarla ma, essendo un gioco di ruoli, la afferro delicatamente per i capelli e la costringo a strofinare la sua figa sul cazzo del marito che, eccitato ancora di più da questa pratica, è diventato oramai color peperoncino…
La faccio alzare e la metto distesa sul lato con una gamba sulla mia spalla. Ho proprio voglia di scoparla, ed inizio a mettere il mio cazzo dentro, piano piano, delicatamente.
Sarà passata una mezz’oretta e nel mentre giocavo con il buchetto del culo mentre lei, nei momenti in cui aveva le mani libere, continuava a masturbare il marito.
Ad un certo punto lui venne e lei le tolse il bavaglio. Si sentì una fragorosa risata e, visto che non poteva muoversi, disse che si sarebbe goduto lo spettacolo in quella posizione.
Lei venne ed una macchia di umori macchio le lenzuola.
Ora, viste le mie esperienze passate, mi resi conto che avrei dovuto uscire dalla figa ipersensibile. Ma siccome non ero ancora venuto, la girai sul letto, la misi a pecorina e, con estrema delicatezza, iniziai a metterle il mio cazzo nell’ano.
Il culo delle donne è particolare, ognuno si comporta in maniera diversa e, se non si ha un po’ di esperienza, si rischia di far male la partner.
Quindi iniziai molto lentamente e, quando sentii che potevo aumentare il ritmo, lo feci.
Si sentivano di tanto in tanto dei mugolii, ma credono fossero di piacere ed infatti lei iniziò a baciare suo marito e a mordergli i capezzoli.
Ero pronto anch’io a venire, quindi, seguendo il ruolo del gioco, tolsi il preservativo, la feci girare e le ordinai di succhiarmelo.
Non dovetti insistere troppo. Ricevetti uno dei pompini più gustosi della mia vita.
Volevo toglierle il cazzo di bocca e venire, ma lei, vogliosa, lo volle tenere e farsi venire in gola…
Io contentissimo la accontentai e lei, con il mio sperma in bocca, si avvicina al marito ed inizia a baciarlo passandoglielo.
Poi, le mise la figa alla bocca e lui, avidamente, iniziò a leccarla. Dopo pochi minuti iniziò a sciogliere le cordicelle che lo trattenevano e venne vicino a me, mi riprese il cazzo in mano (oramai nel periodo refrattario) e con la lingua iniziò a pulirlo.
Poi mi chiese se anche il marito potesse aiutarla.
Avendo avuto esperienze del genere accettai, avevo già ricevuto soft bisex, e mi stesi sul letto aspettando che decidessero di andare a lavarsi.
Dopo qualche minuto in cui mi leccavano cazzo e coglioni, si fermarono.
Chiesi loro di darmi una pulitina e lei mi accompagno in bagno. Quando uscii li trovai in cucina. Lui stava preparando il caffè, lei mi fece sedere e si sedette sulle mie gambe.
Parlammo dell’esperienza appena vissuta e se quella trasgressione mi sarebbe stata concessa ancora.
Dissero che era piaciuta, che ci avrebbero pensato e, nel caso, ricontattato loro.
Dopo il caffè andai via, ripensavo a quello che avevamo fatto. Speravo in un loro messaggio in cui mi dicevano che erano stati bene…
Da allora li ho incontrati altre volte, non spesso, ma la trasgressione non si “conta”, si vive…
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7 anni fa
Hypnos1975495932,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Una serata come tante altre... o almeno così sembrava
Ieri è stata una di quelle giornate interminabili e piene di problemi che avrei voluto non fosse mai iniziata. Uscito di casa alle 6:00 e senza neanche avere il tempo di pranzare sono rientrato alle 19:00, a quel punto le alternative erano solo due: doccia divano/tv ad aspettare l'arrivo di Morfeo, che non avrebbe sicuramente perso troppo tempo, o doccia e quattro passi all'aria aperta per distendere corpo e anima; la bella serata facilita la scelta della seconda opzione.
Infilo jeans, camicia e scarpe, metto le cuffie alle orecchie e inizio la riproduzione random della musica del mio iPhone.
Vago per una trentina di minuti, mi sento già meglio e la musica mi aiuta a non pensare alla giornataccia trascorsa, fino a raggiungere un localino molto carino e poco frequentato. Decido di fermarmi e ordinare da bere, direi che è la serata adatta ad un bel Southern Comfort. Ordino e mi siedo al banco aspettando di essere servito, la cameriera gentile e simpatica riesce a strapparmi un sorriso e decisamente mi inietta una bella dose di positività.
Mentre aspetto noto entrare nel locale una bella e attraente ragazza, vestita come se stesse rientrando o meglio, visto l'orario, stesse andando ad una festa, gonna corta ma non proprio mini, una bella camicetta che lascia intuire l'abbondanza del suo seno, un paio di scarpe con un bel tacco e una giacca portata solo sulle spalle. La guardo per qualche istante e riconosco in lei la stessa mia aura negativa di qualche ora addietro, lei fissa il cellulare come se aspettasse una chiamata da un momento all'altro e nemmeno si accorge di me che la fisso.
Inizio a sorseggiare il mio whisky e sono indeciso se avvicinarmi o no a quella ragazza, così vestita e così attraente starà sicuramente aspettando qualcuno ...
Finalmente mette via il cellulare, da un'occhiata rapida al menù e cerca con lo sguardo la cameriera che la nota e non tarda ad arrivare, decido che potrebbe essere l'occasione che aspettavo!
Faccio un cenno al ragazzo dietro al banco e quando si avvicina gli dico che vorrei offrire io la bevuta alla ragazza che ha appena ordinato, lui chiama la cameriera che ci raggiunge, scopro anche che la ragazza sola e pensierosa ha appena ordinato un Sex on the Beach.
Non appena il cocktail è pronto la cameriera si dirige al tavolo, le poggia il bicchiere sul tavolo e dopo averle detto qualcosa indica verso me, lei volge finalmente lo sguardo nella mia direzione e con un gesto di cortesia mi ringrazia e mi indica la sedia vuota al suo tavolo.
Prendo il mio whisky e dopo averle dato la mano ed essermi presentato mi accomodo.
Da vicino è ancora più bella, ha solo un filo di trucco e usa il mio profumo preferito, Hypnotic Poison di Dior. Scambiamo qualche chiacchiera e tra una cosa e l'altra mi dice che il ragazzo con cui sarebbe dovuta andare ad una festa di amici l'ha simpaticamente bidonata!
La conversazione è molto piacevole, lei si dimostra colta e intelligente, il tempo passa e in modo del tutto naturale ordiniamo un altro giro da bere. Colpa di quella situazione così insolita ma anche così piacevole, o sarà stata colpa dell'alcool fatto sta che ben presto i nostri discorsi prendono una piega decisamente esplicita riguardo al sesso, gusti e esperienze passate iniziano a venir fuori senza freni. Lei senza false moralità mi racconta di essere commessa in un sexy shop da un paio d'anni e di aver praticamente provato quasi tutti gli articoli del suo negozio: "il miglior modo per consigliare bene i clienti è conoscere alla perfezione i prodotti che devono essere venduti" mi dice con un sorriso malizioso e fissandomi dritto negli occhi. L'effetto è immediato, patta gonfia e ormoni in subbuglio!
E non ancora contenta di quello che stava suscitando in me decide di appoggiare la mano sulla mia gamba e avvicinandosi mi sussurra: "ti andrebbe di vedere qualche mio giocattolino in azione?" la mia risposta è immediata quanto inattesa: "si, ma devo essere io a sceglierlo!".
Pago il conto, le rimetto la giacca sulle spalle e ci avviamo verso il suo negozio che scopro non aver mai visto pur essendo a pochi isolati da casa mia.
Una volta entrati l'atmosfera è decisamente diversa, la porta si chiude alle nostre spalle e entrambi lasciamo spazio alla parte più libidinosa che ognuno di noi si porta dentro: siamo lì solo per un scopo, il piacere senza compromessi...
Lasciata scivolare la giacca per terra mi afferra per la camicia e mi bacia facendo scivolare la lingua calda e vogliosa tra le mie labbra, io ricambio afferrandola per i fianchi e stringendola le faccio sentire la protuberanza della mia patta tra le sue gambe e mentre lei continua ad esplorare la mia bocca, cercando il continuo contatto con la mia lingua, io inizio a sbottonarle la camicetta e le stringo le grosse tette tra le mani. I capezzoli sono turgidi e le tette stanno perfettamente in su anche quando il reggiseno non è più lì a sorreggerle.
Si stacca dalle mia bocca, mi prende per mano e mi porta davanti ad una vetrina piena di oggetti, dai comuni falli a manette e frustini, mi fissa e dice di prendere ciò che voglio: "io e il mio negozio siamo a tua completa disposizione"... È così che dopo averla ammanettata la faccio inginocchiare sbottono i pantaloni e le piazzo davanti il mio bel cazzo che aspetta solo di essere accolto da quelle calde labbra che ho assaporato fino qualche minuto prima, inizia a baciarlo e dopo una rapida leccata lungo tutta l'asta se lo infila in bocca, inizia ad andare avanti e indietro ma lentamente, devo però prenderla per i capelli e spingerle la testa fino in fondo per poterlo vedere sparire completamente nella sua gola, cosa che dimostra ben presto di apprezzare. Continua a succhiare e leccare avidamente per lunghi minuti, poi mi supplica di riempirle la bocca del mio caldo liquido, perché ha sete ed ha bisogno di bere... Aumenta il ritmo e non si ferma finché non mi sente venire, con abbondanti getti di cui non si perde neanche una goccia, beve e ripulisce con attenzione la cappella. Le ore successive le passiamo a provare su di lei ogni giocattolo e scopando col un solo obbiettivo, il reciproco piacere.
Da quella notte quel negozio ha acquistato un nuovo cliente... Spesso ci porto anche qualche amica che, in caso di dubbi, viene aiutata dalla commessa esperta... Anche con dimostrazioni sul come certi giochi vadano usati!!!
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7 anni fa
dolcemisterioso,
44
Ultima visita: 3 anni fa
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Un incontro casuale ma voluto
Sono una donna matura di 57 anni barese bisex. Sono alta 1,63, un bel seno della
taglia 4^ o 5^, belle cosce, insomma non sono male.
Con mio marito da alcuni anni ci dilettiamo nella conoscenza di coppie serie, distinte e perbene e qualche singolo altrettanto affidabile con i quali, dopo aver consolidato l'amicizia, ci
dilettiamo e pratichiamo lo scambio di coppia o un triangolo.
Io e mio marito abbiamo iniziato questo tipo di esperienze dal 2007 ed abbiamo incontrato per la prima volta un singolo, tanto per rompere il ghiaccio da parte mia,
molto educato, un po’ timido, insomma: una brava persona.
Dopo averlo conosciuto ed incontrato due volte, abbiamo deciso di concretizzare la
conoscenza invitandolo in un residence di Torre a Mare un sabato pomeriggio. E così
fu che io ho iniziato la mia esperienza di donna e di moglie trasgressiva ed esibizionista.
Se poi lo vorrete, potrei dilettarvi con i racconti di tutte i miei incontri.
Ora arriviamo al dunque.
Una domenica pomeriggio avevo una certa voglia e pregai mio marito, senza dirgli niente del mio grado di eccitazione, di contattare un nostro amico per uscire insieme e andare a bere qualcosa insieme, tanto per rompere la monotonia della domenica pomeridiana.
Mio marito prontamente ha contattato il solito amichetto ma il telefono risultava spento. Motivo per cui tramite un sito di annunci erotici ha contattato un singolo di Casamassima, mai conosciuto prima.
Me ne ha parlato e mi ha domandata se era il caso per me di fare una nuova amicizia e mi ha chiesto il permesso di fissare l’appuntamento per l’incontro solito conoscitivo. Io un po’ scocciata e delusa ho acconsentito.
Ci siamo incontrati in un bar di Casammasima ed abbiamo consumato qualcosa tra una chiacchiera e l’altra, battute simpatiche e domande da parte del singolo un po’ imbarazzanti.
Ad un certo punto l’amico conosciuto si allontana e poco dopo ritorna con un pacchetto per me: un dono che mi aveva riservato, ed aperto il pacchetto ho trovato un bel foulard davvero carino, in pura seta e firmato da una casa stilistica di alta moda. Non volevo accettare, ma lui ha insistito dicendomi che è proprietario di una boutique alquanto conosciuta a Bari.
Ho accettato il dono ed abbiamo continuato nel bar a scherzare amichevolmente.
Dopo aver trascorso più di un’ora nel locale, ed aver constatato che l’amico era una persona a modo, non permettendosi di compiere avance nei miei confronti, lui ci ha invitati a casa sua per proseguire con l’allegra conoscenza. Mio marito si è riservato di far decidere a me sicuro che non avrei accettato. Io ero molto imbarazzata a dire il vero ma anche molto eccitata. Il tipo era simpatico, tuttavia non ho mai consumato un rapporto al primo incontro. Voglio sempre approfondire facendo più incontri conoscitivi e solo dopo essere sicura decido di concedermi.
No, non è il caso che ti disturbi, continuiamo qui, stiamo bene …. Dissi con voce incerta
Lui ha insistito più volte ed alla fine ho ceduto e ci siamo tutti e tre recati in casa dell’amico. Una bella casa, accogliente, e l’amico ha acceso subito la TV in un canale che trasmetteva una partita di calcio della squadra preferita di mio marito che si è subito collocato a seguire l’incontro.
Dopo pochi minuti l’amico mi ha detto che voleva farmi vedere una cosa al computer. Ci siamo quindi recati al suo studio, una stanza adiacente al salone, ed aveva il computer accesso e dal monitor si vedeva una mia foto ingrandita alquanto spinta. Era una delle mie foto postate nel sito d’incontri utilizzato da mio marito per reperire il nuovo amico.
Mi ha chiesto se conoscessi la persona della foto, ed io con un certo imbarazzo sono scoppiata a ridere dicendogli: ma daiiii, cosa mi chiedi ?
Lui, come se non ci fosse nulla di strano e come se ci conoscessimo da vent’anni ha reagito dicendomi:
volevo conoscere la persona che avrei incontrato da lì a poco, vedere com’è fatta, curiosità, null’altro che curiosità
Quindi è passato a descrivere con me la mia foto:
vedi, sei una bellissima donna, hai un seno spettacolare, delle cosce fantastiche, una bocca sensuale ….
LA mia foto mi ritraeva vicino al muro di casa, con le gambe aperte, il tanga che ricopriva parte della mia figa, la camicetta bianca aperta ed il seno che fuoriusciva dal reggiseno mostrando due capezzoli turgidi, ed una delle mie mani sgrillettavano la figa. Vi immaginate la scena ?? Io imbarazzata ma contemporaneamente eccitata di lui che mi guardava in una posa così oscena. Mi ha detto, guardandomi negli occhi:
sei proprio una gran bella figa, sei una donna molto eccitante ed hai un viso da grande troia !!
Io non mi sono per niente sentita offesa perché da un lato sapevo che ero effettivamente una grande troia e dall’altro perché mi ero bagnata tutta fra le gambe.
Lui si è alzato dalla sedia e dopo essersi sbottonato i pantaloni ha tirato fuori il suo cazzo dritto e duro e me l’ha avvicinato. Io, senza indugiare e senza toccarlo con mano ho aperto la mia bocca ed ho preso in bocca tutto d’un fiato il membro dell’amico. Le mie mani tenevano le gambe e la mia bocca andava avanti e dietro succhiando e leccando a ritmo la capocchia del suo cazzo. Lo vedevo andare in estasi ……. Ed io lavoravo di bocca ed ingoiavo i sapori di quell’uccello fantastico. Ad un certo punto lui mi ha preso la testa ed ha iniziato a scoparmi in bocca, spingendo il suo cazzone fino in fondo alla mia gola. Io era eccitata da matti …
Poi ha preso a sbottonarmi la camicetta ed ha tirato fuori i miei seni grandi ……. Li ha massaggiati, palpati e tirava i capezzoli fino a farmi gemere di piacere ….. Io succhiavo, succhiavo e leccavo anche le palle ……
Si è fermato e mi ha presa e messa a sedere sulla scrivania a cosce aperte …. Senza neanche leccarmi la figa, ha preso e mi ha infilato il suo cazzo nella mia figa che era un bagno di liquido !!! Diceva:
che grande troia che sei, una vera puttana, hai una figa enorme e si vede che hai preso tanti cazzi e pure grandi, ora prenditi il mio cazzo, tutto dentro tutto in fondo !!
e così sbatteva e sbatteva, pompava e pompava ed io lo incitavo affinchè pompasse sempre più:
dai, sbatti, scopami, sono la tua troia, continua siiiiiii
fino a farmi godere come non mai !!
Dopo, lui mi ha presa e mi ha girata con le mani sulla scrivania, mi ha allargato le natiche e mi ha penetrata dritto nel culo, senza neanche ungerlo o almeno bagnarlo. Io ho fatto un salto di dolore, ho dovuto frenare il lamento per non farmi sentore da quel cornuto di mio marito. SI, perché dopo questo incontro, mio marito è diventato un gran cornuto.
Dopo il dolore iniziale, ho iniziato a gemere di piacere, e lui stantuffava il mio culo ed io mi masturbavo il clitoride, la figa ….
In un orecchio mi ripeteva, dai, rottainculo, fammi godere grande zoccola, voglio sborrareeee ..
Così fu che io ho rigoduto una seconda volta come una vera troiaaaaaa.
Accortosi l’amante che ero giunta al termine, mi ha presa, mi ha messa in ginocchio e mi ha schiaffato il cazzo dal culo alla mia bocca (mai nessuno l’aveva fatto prima), mi ha penetrata bene bene ed io succhiavo tutto il suo cazzo, i suoi umori ed i sapori. Quindi ha concluso con una grande sborrata tutta dentro in bocca che ho in parte ingoiato e parte è scivolata sul collo per poi cadere sulle mie tette. Io ho spalmato tutto quel bel liquido sul mio corpo e sono andata infine in bagno.
Sono uscita ed ho trovato l’amico con mio marito a commentare la partita, l’amico entusiasta in volto per avermi scopata bene bene e mio marito contento e cornuto per aver tifato per la sua squadra.
Io, invece, avvertivo difficoltà nel camminare, mi faceva male il culo e non riuscivo a tenere le cosce strette. Camminavo a cosce larghe cercando di non farmi accorgere da mio marito del dolore che ancora provavo.
Però ero contenta, molto contenta di aver fatto una esperienza per me nuova fino ad allora, contenta per aver preso un cazzo grande nel mio culo senza prepararlo e contenta di aver bevuto una così buona sborra non sempre così saporita e desiderata
Dimenticavo, contenta anche per aver fatto cornuto mio marito, per ciò che da li a qualche anno sarebbe successo.
Alla prossima, se lo vorrete.
Rossella
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5
7 anni fa
Rossella1963,
27
Ultima visita: 5 anni fa
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Photò
G. si era recata dal professionista che le era stato suggerito dall’amico artista per aggiornare la propria immagine fotografica.
L’assistente del fotografo, all’ultimo istante, aveva avuto un contrattempo, così le riprese ebbero egualmente luogo anche in sua assenza per non perdere il momento stabilito ad eseguire quanto già in programmazione.
-”C’é una luce perfetta e sarebbe un vero peccato non approfittarne !”- suggerì il fotografo rivolgendosi a G, la quale, del tutto accondiscendente, convenne con lui per il proseguimento del lavoro.
Era la prima volta che G posava per quella persona, accettando di indossare quanto prospettatole e che prevedeva l’utilizzo di alcuni vestiti anche molto sofisticati.
-”Brava,ferma così che abbiamo ormai finito!!”- le disse il fotografo immortalandola con addosso l’ultimo abito.
-”Sei davvero moto brava e bellissima vestita così!!”- proseguì riponendo la fotocamera ed avvicinandosi a lei che innegabilmente aveva generato in lui emozioni difficili da poter essere mascherate del tutto.
-”Dai non fare il cretino, non sarà la prima volta che realizzi immagini di questo genere!”-commentò G. divertita ed anche lusingata da quell’atteggiamento alquanto insolito nel professionista che le avevano descritto essere omosessuale.
-”E’vero, ma é la prima volta che una fotomodella mi fa ‘arrapare’ in questo modo!!!”- le confessò dichiarandole l’eccitazione che era riuscita a far nascere in lui.
Presa alla sprovvista non seppe ritrarsi dall’abbraccio che l’uomo le rivolse, baciandola istantaneamente sul collo, senza incontrare grandi resistenze.
G si accorse improvvisamente di non riuscire a respingere l’azione fulminea che, senza più tanto tergiversare, il fotografo stava compiendo ed alla quale si abbandonò , come impietrita, consentendogli di spogliarla del vestito che ancora indossava.
-”Fantastica!!!”- commentò liberandola dalla cintura attorno ai fianchi e sfilandole quel mini completo di cachemire.
-”Devo essere impazzita a consentirti una cosa del genere!!!”- gli disse chinando lo sguardo ed accrescendo, con quell’atteggiamento così permissivo, l’eccitazione dell’uomo.
Egli, dopo averla spogliata completamente, contemplandola a lungo in quella sua statuaria bellezza, si sbottonò i pantaloni ed abbassandoli assieme ai boxer le esibì la propria morbida intimità interamente rasata.
G, alla visione di quella minuta forma, non seppe trattenersi dall’impulso morboso di provarne immediatamente il contatto.
China, come in adorazione di quel pene ancora in perfetto riposo, accostò delicatamente la lingua al prepuzio iniziando a saggiarne la consistenza.
-”Brava,così,leccalo lentamente!!”- la esortò l’uomo condividendo la medesima emozione della sua bellissima musa ispiratrice.
Poi, osservandola compiaciuto mentre, nella completa osservanza delle esortazioni ricevute, lei stessa lo aiutava a liberarsi a propria volta degli abiti, si gratificò per l’ulteriore verifica della reale eccitazione che la donna gli dimostrava, accarezzando con estrema cautela il suo rilassatissimo membro.
-”Mi fa impazzire vederlo così, molle e depilato!!!”- confessò stupefatta per la propria maliziosa affermazione mentre, sempre più in preda ad un concitato coinvolgimento, gli addentava lo scroto mordendogli voluttuosamente i testicoli.
-”Favolosa!!!!”- commentò l’uomo godendo per la situazione assai particolare.
-”Ooohh, finalmente inizia a venirti anche un po’ duro!!”-gli disse quasi stupita per l’aumentato volume del membro che stava da un bel po stimolando.
-”Non avrai pensato che fossi impotente!”-
-”Nooo, ma all’inizio ero delusa che non si fosse già da subito irrigidito!”-
-”Ti apparirò forse perverso, però devi sapere che mi piace di più poter dominare a lungo l’ erezione!”- le confidò l’uomo osservandola, decisamente molto partecipe nel condividere quelle emozioni, mentre se lo andava ancora trastullando con estrema cautela, continuando a giocare attorno al suo pene.
-”E’ un’esperienza che non avrei mai immaginato di poter condividere con tale facilità!”- rispose G. dominando ancora le proprie sensazioni emotive, ma sempre più incapace di resistere al desiderio crescente di affogare in fondo al proprio palato la carnosa protuberanza che stava manipolando.
-”Rallentare così esasperatamente i momenti della massima eccitazione deve accresce ancor più il desiderio!!”- tentò di giustificarsi mentre, senza più ascoltare null’altro che la propria passione, si poneva in bocca del tutto il pene dell’uomo, iniziando a pomparlo con estrema voluttà.
-”Aaaaahhhhhh,cosìììììì...bravissimaaaahhhhhh.....!!!!”- ne convenne il fotografo finalmente cedendo alla coinvolgente azione della sua occasionale fotomodella.
-”Aspettaahhhh, fai pianoohhhhh voglio godermi tutta la tua prorompente bellezza il più a lungo possibile!!!”- le disse liberandosi da quella che era ormai divenuta una voracissima degustazione che rischiava di farlo godere anzitempo.
-”Sei pazzooohhhhh..!!!”- strillò lei abbandonando visibilmente delusa la presa -”Hai deciso di farmi impazzireehhhh...!!!”- ribadì lasciandosi sollevare e, rovesciata improvvisamente a testa in giù, subito obbligata ad una acrobatica prestazione orale .
-”Leccamelo ancora come piace a me!!!”- la incitò trattenendola nell’incomoda posizione e costringendola a lambirgli il prepuzio, eccitatissimo per la prestazione che la donna accuratamente stava compiendo, ed iniziando a propria volta a mordicchiarle la clitoride ormai madida di passione.
G, avvampando sino al cervello, improvvisamente comprese che quell’uomo riusciva a godere molto eccitandosi in quella maniera, e tuttavia non poteva negare che tale follia era riuscita a contagiarla a tal punto dal desiderare lei stessa che quel gioco potesse proseguire sino all’infinito.
-”Siiiiiiihhhhh, daiiiihhhh....ancoraaaahhhhhh..... sbattimi come se fossi una grandissima troiaaaahhhhh....!!!”-gridava in preda alle più sfrenate convulsioni mentre l’uomo, dopo averla sospinta sul pavimento, la sovrastava brandendosi il membro e mimando una inconsistente penetrazione che tuttavia riuscì egualmente a raggiungerla nella mente, procurandole un orgasmo assolutamente inimmaginabile.
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7 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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Piazzola di servizio
Questo che sto per raccontarvi l'abbiamo vissuto circa 10 mesi fa.
dovevo andare a Genova per andare a trovare i miei figli e parenti.
Decidemmo di partire verso sera, da Napoli a Genova era un bel viaggio e partendo la sera avremmo evitato un bel po di traffico.
Eravamo in autostrada, ci trovavamo in Toscana e un po per la stanchezza decisi di fermarmi in una piazzola di servizio. Era un po nascosta e dissi a mia moglie ...
" fumiamoci una sigaretta amore"
" si ne ho proprio voglia"
spensi le luci, era buio totale. dopo poco si fermò a poca distanza da noi una macchina, accese le luci interne e vedemmo che era un uomo sulla trentina.
" Hai visto amore......non sembra male.....mi vengono certi pensieri...." dissi a Rosy.
" Vero amore, non e niente male....scommetto che si sta toccando il cazzo."
" ti è venuta voglia....troia mia"
" mmmmmm si la situazione e eccitante, tiralo fuori cornuto mio che ti faccio un pompino."
Cominciò a giocarci....lo toccava e succhiava in modo sublime. eravamo eccitati al pensiero di quello che sarebbe accadere.
accesi le luci interne e baciai Rosy, la toccavo...poi spensi e aspettammo.
lui scese dalla macchina e si avvicinò a noi..guardava. si vedeva che si stava toccando il cazzo.
Rosy gli disse.
" mmmmmm si segati, fammelo toccare. ho voglia di fottere."
aveva un cazzo stupendo, grosso come piace a noi, aprì la portiera, lui si mise davanti a lei e glielo mise in bocca.
" oh che cazzo stupendo, fammelo godere tutto. guarda cornuto come me lo godo in bocca."
Lui era eccitatissimo, Rosy si alzò e si mise a pecora.
" adesso fottimi non resisto più, mmmmmmm si riempimi la ficaaaaaaa"
la scopava da dietro gli dava dei colpi di cazzo che gli riempiva la fica.
" prendilo troia goditelo tutto, mi stai facendo godere come un porco."
" oh siiiii chiavami, spaccami la fica....."
la scopava e io ero estasiato a vederla fottere con un altro uomo, io ero sceso e stavo vicino a lui e li guardavo godere. poi non resistette piu.
" diooooo sto x sborrareeeee"
tirò fuori il cazzo e sborrò come n porco. mi abbassai e cominciai a succhiarglielo tutto lo ripulii bene , sentivo il sapore della sua sborra e gli umori della fica di mia moglie.
si ricompose e ci ringraziò per la bellissima scopata.
" ti è piaciuto troia stupenda che sei......"
Da morire amore. mmmmm che cazzone stupendo che aveva....adesso fottimi tu cornuto mio."
la scopai, ero cosi eccitato che dopo poco sborrai in fica. mi chinai su di lei e leccai tutto.
" mmmmmm che marito porco che ho...."
ci fumammo una sigaretta appagati, e ricominciammo il nostro viaggio.
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5
7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Ieri sera
Racconto reale di Mercoledì 6 Dicembre.Ho ricevuto un messaggio mail da parte di una donna che aveva visto il mio profilo su un sito Sm.Mi chiedeva disponibilità per un incontro durante la mattinata senza specificare meglio consa volesse ne altri particolari. La richiesta era chiara e breve : vederci in un posto pubblico (bar di un supermercato in zona Monza) e poi se ok per entrambi trasferirci. Niente numeri di telefono, solo un giorno ed un orario preciso nel quale avrei dovuto farmi trovare seduto al primo tavolino libero contro la vetrata del posto.Ho risposto dopo qualche ora, il tempo di pensarci e di organizzarmi la mattinata libera dal lavoro, dando la mia disponibilità, in fondo , male che andava avrei buttato via un'oretta, visto che il posto era comunque comodo.Due giorni dopo alle 9 ero seduto al bar come richiesto. Ho aspettato pochi minuti (sono quasi certo che lei fosse già li in anticipo) e una donna molto elegante (pantaloni neri attillati, camicetta bianca, golfino nero cappotto lungo, stivali alti) a cui ho subito dato circa 40 anni, si è seduta al tavolo .In modo molto diretto si è presentata come Axxxxx e mi ha chiesto se volevo seguirla in un motel vicinissimo a dove eravamo, dove l'aspettava un'amica, per qualche ora di giochi Sm alle loro condizioni.Ha aggiunto che se accettavo dovevo dirle subito se qualcosa non mi andava in modo assoluto e poi semplicemente di seguirla.Sono rimasto un po' spiazzato e dopo qualche attimo di indecisione ho detto di si e che, visto che mi aveva contattato tramite un sito dove c'è modo di dettagliare molto bene il profilo, quello che non volevo lo sapeva di certo . Lei ha annuito dicendo che il profilo era chiaro, si è alzata e l'ho seguita nel posteggio del centro commerciale. E' salita sulla sua auto (una audi A4) e mi ha fatto segno di sedermi dietro.Appena partita mi ha detto che dovevo stare in silenzio, e che avrebbe pensato lei al motel. In effetti , il tempo di uscire dal posteggio e fare una rotonda, eravamo all'ingresso dove lei è passata facendo solo un cenno alla guardiola.Ha posteggiato, è scesa e mi ha detto di seguirla. Appena arrivati alla porta della stanza mi ha bendato e mi ha detto che da quel momento non avrei avuto più modo di guardare e non avrei dovuto parlare se non richiesto.Adrenalina a mille ma anche un po' di timore perché non sapevo chi ci fisse nella stanza e lei mi sembrava molto decisa.Entrati ho subito capito della presenza di un'altra persona ma se ci fossero stati dubbi Axxxxx ha salutato e ricevuto la risosta da un'altra donna.Subito mi è stato ordinato di spogliarmi completamente, cosa che ho fatto lasciando cadere i vestiti a terra; appena nudo sono stato preso per le mani e guidato in quello che ho capito essere il bagno in quanto subito dopo è stata aperta la doccia. Mi hanno detto di lavarmi mettendomi in mano del docciaschiuma e hanno poi spento l'acqua e passato un asciugamano. Poi mi hanno guidato e fatto stendere sul letto aperto gambe e braccia che sono state legate. A questo punto l'altra donna , che avevo solo sentito salutare Axxxxx, ha detto che avrebbero iniziato a divertirsi e subito dopo ho sentito applicarmi ai capezzoli, testicoli e corpo pinze molto dure. Erano ai lati del copro e ognuna applicava le pinza su una parte. Ho urlato per il dolore ai testicoli e una di loro mi ha subito chiuso la bocca prima con la mano e poi mettendomi in bocca qualcosa (immagino un foulard ) mentre continuavano ad applicare pinze sul corpo.Dopo un periodo lunghissimo e penso almeno un centinaio di pinzette o mollette addosso, ho sentito chiaramente che si spogliavano e baciavano e poi si sono sedute entrambe sul mio petto, lentamente per scostare le mollette e non farsi male ma facendone molto a me. Ho capito che stavano toccandosi sedute su di me muovendosi in modo sensuale (sicuramente per loro, poco per me) fino a che una delle due è chiaramente venuta e nello stesso tempo l'altra ha iniziato a togliere le mollette facendole saltare velocemente con le mani e i piedi.Liberato il corpo dalle mollette la donna che non conoscevo, mi ha sussurrato all'orecchio che ora si sarebbero divertite a torturarmi i genitali e il pene in erezione e infatti immediatamente ho sentito bruciore dovuto sicuramente a cera calda che veniva fatta cadere sul pube. Hanno proseguito a lungo con una delle due seduta sul petto e l'altra sulle cosce.I miei sobbalzi e le mie urla soffocate dal bavaglio non le hanno fermate .Finito di giocare con la cera sempre l'altra donna mi ha detto che era il momento di vedere quanto brave fossero ad usare la cinta dei pantaloni per ripulirmi ed infatti subito hanno iniziato a frustarmi facendo saltare via la cera.Non so quanto tempo sia passato, ma io ero esausto. Le ho sentite allontanarsi e ridere, e dopo qualche minuto salutarsi. Con me era rimasta solo Axxxxx che mi ha slegato e tolto benda e bavaglio (che ho scoperto essere una paio di mutandine). Lei era rivestita con i pantaloni , senza stivali e in reggiseno (non aveva ancora la camicetta).Mi ha detto di portarle gli stivali e aiutarla ad indossarli, poi si è fatta passare la camicetta e mi ha ordinato di allacciarla senza sfiorarle i seni, mentre la sua mano mi teneva per i testicoli.Mi ha quindi ordinato di rivestirmi .Mi ha detto che mi avrebbe riaccompagnato al posteggio, di non fare domande, di non cercare di contattarla e che lei e la sua amica si erano divertite, anche se erano state tranquille perché era la prima volta con me.Arrivati al posteggio mi ha salutato con un sorriso dicendomi che ci saremmo risentiti ma raccomandandomi ancora di non provare a ricontattarla di mia iniziativa.Tre ore intense, non capita spesso....
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7 anni fa
schiavo30,
32
Ultima visita: 3 anni fa
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una fantasia di lei ...
immagina la scena....
Arriviamo a casa parcheggiamo la macchina in garage io ti aspetto come sempre,il nostro vicino chiude il garage e viene verso di me io calze a rete ed un vestito cortissimo con la parte del seno un po' scoperta e trasparente senza giubbotto perché l'avevo già tolto durante il nostro rientro con insieme le mutande e il reggiseno! Inizia a parlare con me mentre tu parcheggi inizia a provocarmi e ad alzarmi un po' il vestito,tu rimani a guardare mentre io cerco la tua approvazione!mi sussurra all'orecchio che vuole che gli succhio l'uccello,io obbedisco e mi inginocchio gli apro i pantaloni e tiro fuori il suo cazzo duro e grosso,inizio a succhiarglielo,tu eccitato da morire ti gusti la scena fino al momento che non resisti e ci raggiungi mi alzi il culo di cattiveria mi rompi le calze dove serve e affondi la tua lingua vogliosa nella mia figa fradicia fino a farmi venire nella tua bocca! Invitiamo il nostro amico a salire in casa,in ascensore mi spogliate le vostre lingue ovunque e mi strizzate i capezzoli!
Entriamo in casa e mi fate stendere sul divano,sono completamente nuda,tu ti metti sopra di me e con il tuo cazzone duro mi penetri fino in fondo però lentamente,lui cerca la mia bocca e mi lecca la lingua poi ci infila il suo cazzo e lo sponpino quasi da soffocarmi,tu mi stai scopando pesantemente ogni tanto esci e vuoi che te lo pulisca... lui si siede e si masturba un po' guardandoci poi mi inviti a sedermi sopra di lui però decido di dargli le spalle perché voglio prendere in bocca il tuo cazzo,voglio andare nel letto,voglio mettermi sopra di lui e voglio avere te nel mio culo,lì scopiamo come dei pazzi io raggiungo un mega orgasmo e tu mi riempi il culo e poi soddisfo il nostro amico con una sega finale mentre mi viene nelle tette!
Lo salutiamo e noi torniamo a letto nudi e continuiamo ad amarci e a fare l'amore....
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7 anni fa
follia inevitabile,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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Una mattina stupenda
questa è una trasgressione vissuta.
ci scrive un singolo, anche lui della campania. ci dice che gli farebbe piacere poterci conoscere e che gli sarebbe piaciuto giocare con noi.
Faccio vedere la sua foto a mia moglie e gli dico se le piacerebbe conoscerlo.
Lei mi dice " si magari per un caffè, possiamo fare lunedì mattina che siamo soli e il bimbo è a scuola."
" va bene amore allora organizzo per lunedì."
lo contatto, gli dico che sarà per un caffè conoscitivo e che niente è scontato. gli do l'indirizzo e ci salutiamo.
Arriva il lunedì, mia moglie era eccitata e nervosa, si era messa solo un vestitino senza troppe pretese, mi disse "amore sono eccitata come una porca come sai tu, ma non so ancora che farò."
" tranquilla farai solo quello che ti senti di fare."
Suona il citofono, è lui Marco ( non è il suo vero nome)
Entra al primo impatto sembra simpatico, ci salutiamo e ci sediamo .
" Ciao, piacere di conoscerti, piacere Rosy. ti faccio un bel caffè"
Eravamo un po nervosi per la situazione che si creava ma eccitati, lui si vedeva dalla patta che aveva il cazzo duro, Rosy se ne era accorta e lo guardava.
era eccitata e dopo una mezz'oretta che stavamo parlando si alza dalla sedia e si avvicina a lui.
" Ora Marco ti saluto come si deve...."
Si mise davanti a lui, lo baciò in bocca, la sua lingua era affamata, lui le mise le mani sotto il vestito, gli toccava il culo e poi andò a toccargli la fica. Rosy era eccitata.
" mmmmm si toccami senti come è zuppa.mmmmmm siiiiiiiii"
Marco stava scoppiando lei gli toccava il cazzo, poi gli disse,
" Vieni con me porco, e tu cornuto mio guarda"
Andarono sul letto, si spogliarono affamati di godersi, Marco gli aprì le cosce e cominciò a leccargli la fica che era un fiume.
" Mmmmmmm che fica che hai rosy"
" Come lecchi bene, voglio succhiarlo non ne posso più"
fecero un 69 stupendo mia moglie si godeva il suo cazzo come non mai, poi la mise a pecorina e cominciò a fotterla. lei godeva.
mi spogliai anche io e mentre la fotteva lei mi fece un pompino stupendo, ormai si era lasciata andare e voleva godere.
" siiiiiii fottetemi, sono la vostra troiaaaaaaaaa"
ci mettemmo a 69 e marco la fotteva a pecora, io vedevo il suo cazzo che entrava nella sua fica e lei che urlava di piacere. io leccavo fica e cazzo insieme quando non trattenendosi più vennero entrambi, la mia bocca era piena di sborra e dei suoi umori.
lei succhiando a piu non posso mi fece sborrare.
"Godi porco, cornuto mio guarda come mi ha fatto godere.... mmmmmm si mi piaceeeeee"
dopo ci mettemmo a fumarci una sigaretta.
Marco poi si alzò e andò in bagno, vidi Rosy che lo seguiva.......dopo poco mi alzai e li vidi a farsi la doccia insieme. si toccavano, si baciavano e la prese da dietro, la riempiva di colpi di cazzo nella fica e la sentivo gemere di piacere fino a che non sborrarono entrambi.
é stata una mattinata di sesso stupenda.
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
Zingarelli e vecchietto.
di estate passo spesso giornate al sole di Capocotta, spiaggia trasgressiva di Roma, ricca di cazzi, e culi, come il mio.Prendo il sole armata solo di zatteroni e perizoma che mi lasciano completamento scoperto il sedere, giacche' si capisce che solo li' a prendere......altro, oltre il sole.Mi ero appena sdraiata quando mi si avvcirano due ragazzi molto giovani, zingari, riconoscibili dai tatuaggi e dal caratteristico odore della pelle, selvatico.Si sdraiano vicino a me e cominciano a toccarmi sulle tette.Li lascio fare poi metto le mie mani sui loro arnesi e mi accorgo che gia' sono gonfi, gli sfilo gli slip e continuo a massagggiarli, anzi, a segarli.Non hanno grosse dimensioni, ma non sono niente male..Uno dei due mi dice......ce lo fai un bocchino? Rispondo.....le vostre ragazze non ve li fanno? No, rispondono insieme.Va bene, rimediamo subito, termino.Mi alzo, mi sfilo il perizoma, mostro la mia micropasserina, il mio culo, maestoso nella sua interezza e mi piego, anzi, mi inginocchio tra di loro, sempre sdraiati.Alterno bocca e mani , per cui nessuno rimane fuori dal nostro gioco......Poi sono loro ad alzarsi in piedi ed avvicinare al massimo i loro cazzi per fare in modo che possa sbocchinarli insieme, cosa che faccio lentamente.Uno mi mette un dito nel culo, senza neppure insalivarlo:mi alzo a pecorina, ma ho capito che non vogliono incularmi.Infatti vengono uno dopo l'altro, innaffiandomi la faccia e le tette.Non mi pulisco, mi spalmo lo sperma della faccia sulle tette, loro, senza nemmeno ringraziarmi, vanno via, mentre solo ora mi accorgo di un vecchietto, avra' oltre 70 anni, che aveva assistito al tutto......Si tocca la patta e mi dice......sbocchini davvero bene, lo faresti anche a me?Ed io....perche' no? Gli tolgo gli shorts e mi accorgo del suo giocherello moscio.Non sapevo che accettavo il bocchino piu' lungo della mia vita.....si sdraia ed io comincio il mio lavoro di bocchinara.....Mi sembra di avere in bocca una caramella, talvolta una liquirizia, ha pochi peli e questo mi facilita il compito, ma non vuole saperne di crescere.....Mi aiuto con le mani......macche'.Poi gli dico......vuoi toccarmi il culo? E lui,mugulando comincia prima ad accarezzarlo poi si umetta un dito e me lo infila dentro.Il suo cazzo ne risente, mentre continuo a sbocchinarlo, comincia a prender forma dentro la mia bocca.Gli concedo di incularmi col dito, anzi,sempre col suo cazzo in bocca, assumo una posizione per lui piu' comoda.Continuo il mio lavoro con piu' foga, soffiando, aspirando, leccando e ciucciando cazzo e coglioni, finche', dopo 30 minuti dall'inizio, e miagolando come un gatto, finalmente mi viene in faccia.Me lo strofina e mi dice......che bocchinara che sei!Sono sposato, ma se non lo fossi, ti sposerei per farmi sbocchinare tutti i giorni.....Tornero' a trovarti, ed io salutandolo gli dico.......Si, ma la prossima volta dovrai pagarmi.Lui, andando via...Te lo meriti......
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7 anni fa
sloopy,
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Ultima visita: 4 anni fa
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sottile rivalsa
Immaginando di incontrare uno degli amici, assieme ai quali da tempo condivideva in maniera molto discreta alcuni segreti convegni, G. si trovò invece a dover fronteggiare un evento imponderbile, sfociante nell’iraconda macchinazione della compagna di uno di essi che, con un sotterfugio, l’aveva attirata nel luogo dove avrebbe posto in atto una perversa vendetta.Sotto la minaccia di una pistola automatica non potè fare altro che assecondarne terrorizzata le esplicite volontà, seguendola docilmente dove l’aguerrita donna aveva stabilito di condurla per attuare il proprio spregiudicato disegno.D -“ e così saresti tu dunque quella stronza per la quale quel porco di mio marito ha perso la testa ,rincoglionendosi a tal punto!!!”-G -“ signora, la prego metta via quell’arma le assicuro che non abbiamo fatto proprio nulla di irreparabile!”D -“ non vorrai farmi credere che non te lo scopi, già mi immagino ciò che faccia una come te per attrarre gli uomini pari alla stregua di insetti sulla frutta!!”G -“ la supplico non è assolutamente quello che pensa, e cosa mi vorrebbe poi fare!” proseguì G. non senza celare la propria apprensione.D -“ tra poco lo scoprirai da te grandissima troia che non sei altro!!!” aggiunse la donna sempre più irritata nei confronti di quella che vedeva sempre più quale rivale pericolosamente inarrivabile.Cercando di assecondarla, senza opporre alcuna ulteriore resistenza, G. si lasciò condurre dove la donna aveva stabilito.G -“ non potremmo parlarne da persone civili e lasciare che mi possa spiegare….!”D -“ taci e non farmi perdere la pazienza se non vuoi che ti spari subito in quella tua bella testolina!!”G -“ spero non voglia fare sul serio, in fondo se mi ascoltasse almeno un po….”D -“ allora non mi sono spiegata!!! Fai una bella cosa inizia a spogliarti che voglio proprio vedere di che pasta sei fatta e guardarti mentre implorandomi chiederai perdono per le tue colpe!!”G -“ ma di quali colpe mi accusa non ho certo violato la sua onorabilità….D -“ cosa credi carina che non abbia visto alcune delle tue foto!?! E d’ora in poi rivolgiti a me chiamandomi padrona!!!G -“ se è ciò che vuole farò tutto quello che mi chiederà ma la supplico ancora di mettere via quell’arma che potremmo farci davvero del male!!D -“ ecco vedrai adesso quanto ti farò male stronza….!!! aggiunse osservadola mentre G. iniziava ubbidiente a liberarsi degli abiti.Rimasta coperta con la sola biancheria intima la osservò estrarre dalla borsa alcune corde ed uno di quegli strumenti costrittivi con il quale le venne intimato di tapparsi da lei stessa la bocca.Quindi, dimostrando una insospettata maestria, prese a legarla saldamente in maniera da immobilizzarla del tutto.Ormai completamente succube della donna G. poteva solo augurarsi che non volesse infierire oltre a quella umiliazione che già le stava infliggendo.D - “ avrei una gran voglia di abbandonarti così, lasciandoti alla mercé del primo sconosciuto che dovesse passare da queste parti!!!”Non potendo fare altro che supplicarla con gli occhi, ne accettò quasi di buon grado la sonora fustigazione eseguita con lo scudiscio che la donna aveva portato con se.Sentendosi arroventare le natiche da quelle sferzate, che senza tregua le venivano inflitte incurantemente ai mugolii che andava emettendo, ritenne tuttavia quello un fattore liberario, sperando che potesse soddisfare la propria severa aguzzina.D – “ bene, bene, e adesso passeremo ad occuparci dei tuoi meravigliosi orifizi!!” aggiunse palesemente non ancora paga di quella tortura.Dalla borsa G. la vide estrarre un ulteriore strumento a forma conica che, senza proferire altre parole, si ritrovò conficcato nell’ano mentre con un enorme fallo di lattice veniva contemporaneamente percossa con altrettanta efficacia sulle intime labbra.Con quei due oggetti infilati in corpo venne immortalata attraverso il telefonino, le cui immagini sarebbero state conservate, a dire della donna, quale monito, e nel caso divulgate, ove avesse ancora provato ad incontrare il di lei marito.Assentendo immediatamente alla perentoria domanda, se avesse ben compreso quello che con ciò si intendeva, G. venne finalmente liberata ed autorizzata a congedarsi.Dolorante, e ricompostasi alla bene e meglio, si accomiatò con altrettanta rapidità, non prima di essere stata obbligata a fornire precisa garanzia che si sarebbe attenuta alle promesse fatte, dileguandosi poi velocemente temendo che la propria implacabile aguzzina potesse avere qualche ripensamento.
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7 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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Come sono diventata la sua amante.
Avevo un appuntamento con un uomo sposato.
Non lo conoscevo ma avevo scambiato messaggi con lui per molto tempo.
Eravamo diventati intimi sulla chat.
Mi aveva confessato che lui aveva spesso voglia ma che non riusciva a soddisfarla.
Un uomo stanco della solita routine con una moglie che ormai si concedeva raramente.
Lui sui 60 alto 190 brizzolato e grosso. Insomma un tipo ancora piacente. Il mio tipo.
Ci eravamo dati un appuntamento in riviera dove lui aveva un appartamento ma ci siamo prima visti in un parcheggio per capire se ci saremmo piaciuti.
Mi ero preparata con molta cura. Tacchi alti, intimo sexy con sottoveste, camicetta nera, gonna nera sopra al ginocchio, cappottino rosso aragosta. Volevo piacere.
Sono arrivata che lui era già ad aspettarmi. Camicia azzurra con pantaloni eleganti. Proprio un bel tipo.
Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare in auto con molta naturalezza e a un certo punto si è avvicinato e mi ha baciata. Un bel bacio. Passionale e porco allo stesso tempo.
Non aspettavo altro, l'ho abbracciato e mi sono fatta baciare sul collo che mi piace tanto.
Sono andata letteralmente in calore! A quel punto lui ha proposto di andare a casa sua.
Ero eccitata e felice. Avevo voglia ma soprattutto mi piaceva così tanto che cominciavo a bagnarmi tutta. Ero entrata in calore come mi succede quando ho l'uomo giusto.
Salendo le scale cercavo di sculettare il più possibile per eccitare anche lui, che , appena dentro mi ha preso, stretto a se, e cominciato a toccarmi e baciarmi da vero porco.
Non mi sembrava vero e l'ho lasciato fare. Sentivo sotto i pantaloni il suo arnese contro di me. Lo abbracciavo forte per sentirlo tutto.
Anche lui era eccitato e a quel punto ha tirato giù la cerniera e lo ha tirato fuori...
Non era ancora completamente duro ma perfetto e con una bella cappella disegnata!
Ero rimasta a bocca aperta. Non ero riuscita a dire più nulla... Era come lo avevo sempre sognata. Ero in estasi!
Lui mi guarda e mi dice: "ti piace? ho così voglia di usarlo che rimarrai contenta"... Non riuscivo a parlare pensavo che era proprio quello che desideravo e quanto avevo sognato un uomo così... Non so se in quel momento lo ha capito.
Mi piaceva così tanto che mi pulsava la testa e sentivo il buchino contrarsi dalla voglia....
Lui è stato un galantuomo. Si è avvicinato e mi ha preso dolcemente la mano se l'è avvicinata al suo arnese e io ho cominciato ad accarezzarlo come si fa con un oggetto prezioso...
Sentivo l'eccitazione pulsarmi la testa e il buchino mi si stava aprendo tutto.
Ero ubriaca di voglia!
Ho iniziato a baciarlo tutto... lui, la sua pancia, la cappella, le palle, l'asta...
Lui mi incoraggiava: "brava, è tuo, fanne quello che vuoi..."
Lo sentivo crescere dentro la mia bocca. Poi ha cominciato a scoparmi in bocca tenendomi la testa. Ormai lo avevo tutto duro in bocca.
Poi all'improvviso mi mette a pancia in su sul divano e mi viene sopra. La mia gonna era ormai all'inguine e il suo arnese contro le mie mutandine che spingeva. Mi tira su le gambe e se le mette dritte lungo il corpo e ormai la sua cappella è contro il mio buchino.... Ero già tutta lubrificata e pronta a godere e farlo godere.
Mi guarda dolcemente, mi prende per i fianchi e comincia lentamente a spingere dentro la cappella e montarmi con un ritmo da trentenne e una faccia da porco che mi eccitava moltissimo.
Io mugulo:"scopami... sono in calore... e ho bisogno di cazzo!"
Lo abbraccio e lo gli accarezzo il viso, le braccia, i glutei. Lo bacio e mentre mi scopa gli sussurro continuamente: "dai, dai, dai,... sfondami e poi riempimi tutta!", "così mi fai venire..."
Lui scopandomi ha cominciato a mugulare e poi a dire ad alta voce: "sei mia, sei tutta mia..."
Le parole mi eccitavano... mi sentivo solo sua... mi stava facendo godere tanto.
Lo sentivo mio. "Amore così mi fai venire..."e dopo pochi colpi ho iniziato a colare...
Mi ha scopata, baciata, girata e riscopata per un'ora di seguito senza darmi tregua con colpi forti e piano. Continuavo a venire e ormai ero venuta nelle mutandine e sulla pancia almeno 3/4 volte. Volevo che venisse anche lui. Non ce la facevo più!
Poi finalmente lui: "ora voglio farti sentire quanta crema ho da riempirti".... e nello stesso istante sento uno spruzzo caldo dentro con un grido di goduria degno di una bestia. Un colpo secco dentro che mi ha fatto urlare di piacere e di dolore...
L'ho voluto leccare tutto ma anche lui mi ha leccata... E poi baci e abbracci...
Quanto mi sono goduta quest'uomo fantastico!
E quanto me lo sto godendo...
Amore ho sempre voglia di te.
Ti adoro.
Daniela.
16
2
7 anni fa
Daniela1Do,
45
Ultima visita: 3 anni fa
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Tra dire e non dire
Prima di poter scrivere questa storia ho dovuto decidere se e come raccontarla
a Luca,non sapendo come l'avrebbe presa ,anzi non sapevo neanch'io come reagire
a cio’ che era successo quella sera insieme a Lena.
Quando pensi di conoscere le persone ,ecco che quello e' proprio il momento in cui si viene smentiti e Lena mi ha quasi "scioccata".
Ripenso a come l'avevamo conosciuta,a un capodanno,lei si butto' nelle braccia di Luca quella stessa sera in macchina, facendosi fare di tutto,memore di quella volta avrei dovuto tenere in mente che il buongiorno si vede dal mattino ,solo che dopo 3 anni avevo lasciato
indietro quel ricordo anche perche' lei faceva ormai coppia fissa con Dario e per di piu'
stavano cercando di avere un figlio.
Invece una sera mi chiese di uscire con lei,mi disse che c'era un su
o cugino a Genova che di tanto intanto veniva in Italia e che andava a trovare,
a volte si incontravano a Genova ,a volte a Milano,un certo Thomas ha circa 35 anni.
Partimmo da casa alle 19 circa e rientrammo alle 3,Luca dormiva ,cercai di essere silenziosa,gli raccontai tutto solo due giorni dopo,domenica pomeriggio ,quando finalmente eravamo abbracciati sul nostro divano,io gli dissi:"non ti ho raccontato proprio tutto,non ti ho detto cosa e' successo dopo cena"Lui si acciglio' e chiese se si doveva preoccupare,io gli risposi di si ma forse per Dario,perche in quanto a zoccolaggine lei mi superava 10 volte....Insomma cominciai a parlare e...questo fu il racconto In macchina,quel giovedi sera, Lena mi parlo' di lui e della sua famiglia,della passione di Thomas per le arrampicate e per la mantagna,bello pensai io,avevamo in comune la passione per la montagna.Arrivammo a Genova e ci incontrammo davanti al ristorante dove dovevamo cenare,lui,anzi loro
erano gia' li davanti.Gia ,erano in due e Lena non me l'aveva detto e questo mi sembro'
strano,poi mi disse che non lo sapeva neanche lei.Thomas si presento',devo dire un bel ragazzo,non il mio tipo ma veramento bello con un fisico super tonico,il suo amico invece,un certo Nicolas,era un po bruttino.Parlavano bene in italiano,ma l'accento slavo si sentiva e come,infatti erano entrambi sloveni,anche questo mi sembro' strano...
A cena parlarono molto tra di loro,io mi sentivo un po fuori,poi con qualche bicchiere di vino la cosa miglioro',Thomas mi scrutava e mi guardava,Nic invece zero,Lena sembrava tanto su di giri e non staccava gli occhi di dosso a suo cugino.
La cena duro' poco,mi sembravano sbrigativi,appena un'ora avevamo finito,erano poco piu' delle dieci,Lena si alzo' per andare in bagno,era vestita da urlo ma questo lo faceva sempre,aveva una minigonna moolto mini,giacchettona di pelle bianca e sotto un top che tra l'altro le avevo regalato io.Io invece ero vestita normale ,jeans a zampa e la mia giacca di finta pelle marrone.Gli uomini ci pagarono la cena ,io ero un po stranita,praticamente la serata era finita e si tornava a casa,non che mi dispiacesse ma i conti non mi tornavano.
Lena torno dal bagno e poi andai io ,al ritorno loro erano sempre li all'uscita del locale che mi aspettavano.Uscimmo fuori e Lena mi disse se volevamo andare con loro in un pub vicino Camogli,"che cosa?"risposi io alzando le sopracciglia,e lei "dai e solo mezzora di strada,alla una saremo di ritorno a casa"Non potevo rovinare la serata,andammo....ma le stranezze comincirono a prendere una forma,Lena lascio' la sua macchina li e mi disse che saremmo andati con quela di Nic,e per di piu' lei si volle sedere dietro con suo cugino sicche' a me tocco' sedermi d'avanti.Inizia a pensare a dove voleva arrivare lei,cosa stava architettando a mia insaputa,mi aveva forse organizzato una serata per questo Nic?Chi erano veramente questi due?
Durante la strada i due dietro scherzavano e ridevano,giocavano molto con le mani ma va beh,avevamo bevuto tutti,giustificai io tra me e me.Arrivammo al locale che incredibilmente trovammo chiuso,era in un posto bellissimo sul mare ma
in effetti , a settembre inoltrato ci poteva stare pero' che fosse chiuso,i ragazzi si arrabbiarono molto,fecero delle telefonate ma ovviamente senza soluzione,cosi' facemmo 4 passi verso il porto che pero' era un bel po distante,la serata poteva essere
molto romantica con le persone giuste e con quel grado lieve alcolico invece era sempre piu' strana.i "cugini"passeggiavano dietro di noi,mi davano piu la sensazione di essere una coppia,ci fermammo a guardare una scogliera ,era buio abbastanza,mi sembro' di vedere la mano di thomas sul culo di lei e poi andare sotto la minigonna,poi si avvicinarono con le faccia a faccia mentre ridevano,non capivo se si toccavano le labbra,faceva piuttosto freddo e io chiesi di andare via.Ritornammo a riprendere la macchina,nei dieci minuti successivi ci fu abbastanza silenzio tranne del mormorio dietro da loro due,speravo non fosse vero ma sembrava che lui ci stesse provando e che lei di gli diceva di stare fermo,avevo voglia di in caffe' per riprendermi dal sonno e ci fermammo al primo autogrill,scendemmo solo io Nic,loro restarono in macchina ad aspettarci,speravo di non scoprire quello che ormai sospettavo...e...infatti,tornati alla macchina li trovammo avvinghiati a baciarsi e limonare con una foga da adolescenti,io non ebbi il coraggio di aprire la portiera,chiesi a Nic
di entrare per primo e finalmente si accorsero di noi e smisero di baciarsi.Solo per poco perche' rientrati in macchina ricomincorono come prima.Io pensavo a Dario,ma non me la sentivo di fare la moralista in quel momento,ne avrei certamente parlato dopo ma ora dovevo solo farmi i fatti miei.A un certo punto mi sentii pizzicare il braccio,lei mi fece un segno per cercare approvazione da me per quello che stava facendo,Nic si
comportava come se fosse abituato ad assistere a quella scena .Lena mi toccava il braccio da dietro,voleva che la guardassi,e guardai prima dallo specchio,era arrapatissima e con uno sguardo da vera porca,e poi....beh,aveva l'altra mano nei pantalone di lui,gli stava facendo una sega e appena vide che ,io stavo guardando ,glielo tiro' tutto fuori ,e ..beh..restai turbata,un cazzo incredibile,due volte la sua mano,mi girai dall'altra parte verso il finestrino,lei si affaccio verso i sedili anteriori e disse a Nic,puoi fare un giro un po piu' lungo?...lui rispose Ookkey..Sporgendosi in avanti verso di noi ,si era spostata piu al centro,sulle gambe di Thomas che a quanto pare la stava gia' scopando ...in
quel momento mi venne in mente la mia prima volta con Matteo,io e lui dietro e Luca che guidava,ero senza mutande e mi feci infilare proprio in quella stessa posizione in una delle brevi scopate piu eccitanti della mia vita,in quella stessa posizione anche Luca si scopo' Lena la prima sera che la conobbe,e ora la scena si ripeteva,Lena si mordeva il labbro inferiore per quanto stava godendo,io facevo finta di niente ma...sotto sotto ero eccitata e bagnata,per un attimo mi parve di aver pensato e sperato che Nic allungasse le mani,ma lui non sembrava affatto interessato a me ed era impegnato a guidare,mi immaginavo pero' quel tronco appena visto dentro la patata di Lena e mi bagnavo e cercavo di non pensare a quello..invece Thomas la prese per i fianchi voltandola di lato e io non resistetti a guardare,
vedevo dallo specchietto il tronco che entrava e usciva dal suo sedere,che stronza,pensai di lei,ma se la stava godendo ..scopavano con gusto e senza vergogna..Nic andava pianissimo e si addentro' in un parcheggio mezzo illuminato,li non c'era nessuno ma non credo che
per loro avrebbe fatto differenza,la nostra stessa presenza non era un deterrente per loro,finche Lena ,in un momento di ultriore eccitazione,invito' Nic a darsi una mossa con me,io le dissi di non
dire cavolate e lei maliziosamente mi disse "ah..allora vuoi venire qui dietro bella porcellina",io risposi subito di non fare la cretina,invece in fondo in fondo era proprio vero,
volevo essere io al posto suo ma non potevo,piu' cercavo di resistere piu' mi immaginavo la scena di me seduta sopra quel ragazzo.Lena da stronza provocava ancora"lo sapete che sotto quella giacca ci sono due tette meravigliose?...dai falle vedere ai ragazzi"
Intervenne Nic dicendo a Lena, e anche rimproverandola un po, di lasciarmi in pace ....Per me fu abbastanza strano,se insistevano ancora un po avrei sicuramente ceduto,avevo una voglia di scopare pazzesca,in quel momento forse non mi sarei piu' controllata,e meno male ,devo dire col senno di poi,che non e' successo nulla,dopo forse 15/20 minuti hanno finito credo che lui sia venuto persino in bocca lei ,ma si erano abbassati dietro e non vedevo piu’ e tanto meno non avevo il coraggio di girarmi per sbirciare,solo che lei si puli’ la bocca col fazzoletto.
"Ecco...finito il racconto della serata" dissi a Luca,"ora sai tutto,ora sei arrabbiato vero? "
Lui invece era solo pensieroso e mi disse che non era arrabbiato,anzi,lui probabilmente si sarebbe buttato nella mischia,altro che! e che io ero stata forte a resistere.Poi chiese"dimmi la verita',se avevi la certezza che io ti davo il permesso avresti scopato?Io li per li li non sapevo che rispondere ma poi ho capito che dire la verita' e' sempre la cosa piu' bella…”certo che si”,fu la mia risposta ma “senza di te non mi diverte,non mi piace,se ci fossi stato tu mi sarei fatta scopare ..e come..”
Qualche giorno dopo Luca riprese il discorso,mi disse che pensarmi a scopare con quelli lo faceva eccitare ,cosi come pensare a Lena con me e lui insieme,a me invece venne in mente il fatto che Lena mi “invogliava” spesso con Dario,il suo uomo e nostro amico,ora capivo meglio il perche’ ,mi chiedevo solo se Dario ne era a conoscenza.
Il dubbio fu sciolto il lunedi successivo,Luca ne parlo’ con lui e venne fuori la verita’,in pratica Dario acconsentiva a delle scappatelle di Lena in cambio di….me…..
“cazzo!!” esclamai io…..”ecco perche”.....tante cose ,situazioni e serate insieme,mi fu tutto finalmente chiaro,come avevo fatto a non capirlo prima!!...insomma ,per ultimo,la richiesta di aiuto da parte di Lena quando ho fatto da “assistente” al rapporto sessuale per rimanere in cinta,e per il quale ci si doveva incontrare la domenica successiva ...e ci saremmo andati si!
ma ve lo racconteremo piu’ tardi…
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7 anni fa
AdamDTS,
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Ultima visita: 16 ore fa
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Il gigante 2
Il gigante 2
Fu così che divenni la sua amante fissa. Due volte a settimana andavo a trovarlo per farmi inculare e soddisfarlo. Due sole volte a settimana poiché, nonostante tutti gli esercizi fatti e che continuavo a fare, per almeno due giorni non riuscivo a pensare di farmi scopare da lui per l’indolenzimento allo sfintere che comunque mi causava. Riuscivo a farlo con altri, di ben altre dimensioni, ma per andare con lui… mi ci volevano almeno un paio di giorni di pace. Nel frattempo mi alternavo un po’ con la Contessa ed un po’ continuando a frequentare le toilette dei giardini di Piazza della Repubblica. Non potevo abbandonare l’Antonio che smaniava per incularmi e portarmi clienti. Mi ero fatto, ormai, una discreta clientela fissa che mi garantiva un bell’ introito. In uno di quei giorni l’Antonio mi disse che c’erano due clienti fissi, che si conoscevano tra loro, che gli avevano chiesto espressamente se ero disposto a farlo con tutti e due assieme. Gli dissi che non era un problema. Di li a poco me li vidi arrivare. Erano due con i quali mi ero sempre trovato bene, due con cazzi importanti ma non grandissimi, che sapevano controllarsi e non godere in due minuti, due che mi facevano “vibrare”.
Iniziarono con lo spogliarmi completamente e palparmi da tutte le parti mentre mi succhiavano i capezzoli. Io intanto, avevo iniziato a masturbarli, visto che avevano tirato fuori gli uccelli. Avevano portato un materassino gonfiabile sul quale, dopo un po’ e dopo che ci fummo spogliati, uno di loro si distese attirandomi sopra di se a mo’ di 69 iniziando a succhiarmelo e chiaramente facendo si che contraccambiassi il pompino. L’altro mi si mise dietro, iniziando a leccarmi il buco del culo, cercando di penetrarmi con la lingua, predisponendomi così alla vera e propria inculata. Dopo un po’ di questa lavorio lo senti appoggiarsi al mio culo con il suo attrezzo ed iniziare a penetrarmi. Mentre continuavo a spompinare quello sotto di me mossi un po’ il culo per favorire la penetrazione ed in breve… mi sentì riempito completamente, profondamente da quel cazzo che, in un primo momento, ristette un po’ fermo dentro di me e una volta capito che ero pronta iniziò a stantuffarmi lentamente, profondamente. Colpi lenti e profondi, una vera goduria. Se aveva l’impressione che stessi per godere si fermava. In questo modo mi portò alla follia, a chiedergli di godermi, di riempirmi ma lui…. Niente, continuò con il suo ritmo devastante. Quello sotto di me, che stava quasi per godermi in bocca, si fermò, si sciolse dalla posizione, si girò in modo di baciarmi in bocca e fece segno a colui che mi stava inculando di fermarsi. Lo fece uscire dal mio culo e mi mise sopra di lui in modo che mi inculassi da solo mentre mi baciava con tutta la lingua, rovistando nella mia bocca, erotizzandomi da impazzire. Una volta che fu tutto dentro di me, mi attirò ancor più sul suo petto, offrendo il mio culo totalmente al suo compare, il quale, presa una crema apposita per facilitare le inculate, iniziò a spalmarmela prima tutto intorno allo sfintere, poi pian piano, cercando di introdurre un dito alla volta accanto al cazzo che mi stava possedendo riuscendo, con molta delicatezza, ad introdurre un secondo dito, iniziando a muoverli nel mio culo, allargandoli e stringendoli, in modo da ampliare lo spazio. Quando fu soddisfatto del risultato ottenuto tolse le dita ed iniziò a forzare il mio culo con il suo cazzo. Piano piano, con molta calma, si fece spazio e riuscì a penetrarmi completamente. L’altro, durante tutta l’azione di penetrazione, era rimasto fermo, ma una volta che anche l’altro fu tutto dentro di me, si guardarono negli occhi e presero a stantuffarmi, alternativamente. Uno entrava e l’altro usciva, dandomi sensazioni incredibili. Iniziai a smaniare ed a godere, come una fontana, sul petto di colui che era sotto di me. Andarono avanti così per un bel po’, finche non decisero di cambiare ritmo ed entrare e uscire contemporaneamente. La cosa mi portò vicino alla pazzia per le sensazioni che mi stavano dando. Continuarono così per una buona ventina di minuti finché iniziarono a godere contemporaneamente. Io smaniavo dal piacere. Dicevo loro di non smettere, troppo era il piacere che mi stavano dando. Il loro sperma tracimava dal mio culo. Finito di godere rimasero ancora dentro di me godendo delle contrazioni del mio sfintere, ma alla fine la natura ebbe il suo decorso ed i due membri iniziarono a perdere la loro erezione e, quasi per magia, mi ritrovai improvvisamente vuoto. Era stato troppo bello. Ero tutto un brivido. Avevo un buco del culo morbido ed elastico ed immediatamente pensai che in quelle condizioni avrei potuto farmi riempire con facilità dal gigante.
Non appena si furono ripresi e mi fui ripulito e rivestito, fattami pagare la marchetta li salutai velocemente e mi avviai verso il bar più vicino per telefonare al gigante.
Quando mi rispose gli dissi subito: “ Non era programmato di vederci, ma ho voglia di te. Ti va di vedermi?” La risposta affermativa non si fece attendere (“E me lo chiedi? Lo sai che non desidero altro che poterti godere!”) ed allora gli dissi che entro mezz’ora sarei stata da lui. Mi accolse a braccia aperte e mi baciò a tutta lingua, eccitandomi ancor di più di quanto già non lo fossi.
Lo spogliai velocemente e lo trascinai in camera da letto. Era eretto in tutta la sua possanza. Mi inchinai e lo leccai, quasi famelicamente. Non stavo più nella pelle pensando a come, stavolta, sarebbe stato facile accoglierlo in me. Mi stava guardando sorpreso dalla mia irruenza. Quando non ne potei più di succhiarglielo, per la voglia che avevo di sentirmelo dentro, mi spogliai in fretta e, distesa sulla schiena, alzando le gambe e tenendole aperte con le mani poste sotto le ginocchia… mi offrì a lui che, più che mai impaziente di possedermi, me lo puntò ed iniziò a spingere, delicatamente, penetrandomi. Rimase sorpreso dalla facilità con cui riuscì a penetrarmi e mi guardò, sorpreso. Gli spiegai cos’era successo e che, quando mi ero reso conto di come mi avevano ammorbidito in modo splendido, mi aveva fatto desiderare di verificare se veramente potevo accogliere meglio lui, Livio (questo il suo nome) che desideravo soddisfare con tutta me stessa poiché…. e qui ebbi un momento di impaccio…. mi ero accorta di essermi innamorata di lui e del suo cazzone. Mi penetrò completamente e mi baciò a tutta lingua, lussuriosamente, iniziando a fottermi, con calma, amorevolmente.
Fu una cosa lunga, elettrizzante, possessiva! Ero la sua donna e lui mi voleva.
Non so quanto tempo durò quell’inculata, ma ci sfinì entrambi. Dormì da lui, con il suo cazzo nel culo, completamente dilatata. Una nottata splendida: ogni tanto si risvegliava e riprendeva a godermi. Non so quante volte godette, quella notte.
Fu così che andai a convivere con lui: era di famiglia benestante e viveva praticamente di rendita. Un periodo splendido: ormai riuscivo ad accoglierlo in me con facilità ed era un totale godimento, mio e suo. Amava le cose belle ma soprattutto le motociclette, per le quali aveva una vera passione e purtroppo questa passione, un brutto giorno, me lo portò via.
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 12 ore fa -
La prima volta ad una festa privata
Allora da premettere che ero diventata già un bel puttanone come mi chiamava il portiere del nostro parco; mi tenevo mio cognato oramai da qualche tempo e spesso appena mio marito andava al lavoro lui veniva a casa e si metteva a letto con me per delle scopate memorabili; inoltre avevo fatto la porca con i nigieriani e mi ero fatta fare da vari amici e in vacanza dal capo animatore di un villaggio nonchè da alcuni ragazzi per cui effettivamente un bel puttanone lo ero diventato. A mio marito oramai lo tenevo sottomesso e lo avevo trasformato in un cuckold di accompagnamento per cui ero molto libera. Comunque una sera venimmo invitati ad una festa privata in una villa ed era sottinteso che ci sarebbero stati tanti single e che le porcate ed il godimento sarebbe stato tanto. Convinco facilmente il mio cuckold ed andiamo; mi vesto con minigonna di pelle tacchi alti , calze e reggicalze e una maglietta trasparente di pizzo senza reggiseno e sopra la pelliccia ed andiamo. appena entriamo vedo su un divano una donna con due uomini vicino che la toccano su tutto il corpo e la cosa già mi eccita; volevo ovviamente godere anche se non sapevo fino a che punto sarei andata e comunque non volevo farmi scopare in culo ma ahime alla fine della serata non sono riuscita a evitare questa cosa. Ci sedemmo su un divano e mio marito andò a prendermi da bere e qualche rusticino. Subito si accomodò vicino a me un uomo di una certa età molto distinto che mi offrì un cioccolatino nudo che io stavo prendendo quando lui mi bloccò la mano e avvicinò il cioccolatino alla mia bocca con la sua... ed appena aprii la bocca lui mise anche un suo dito in bocca... molto eccitante come cosa.. il sapore era misto di cognac o forse gin o altro liquore molto forte ed anche di sborra... sapore che conoscevo bene oramai per i tanti pompini fatti; dal suo dito passò alla sua bocca e quel bacio mi eccitò ancora di piu... non vedevo intanto mio marito. Ci sedemmo sul divano e mentre mi baciava mi toccava le cosce per arrivare ben presto alle mie mutandine già belle bagnate ed io cercai il suo pacco e inizia a masturbarlo dal pantalone. Mio marito lo intravidi che parlava con un altro tipo e intanto il bel tipo che mi stava toccando e baciando si era aperto la cerniera e ora lo stavo masturbando a pelle come d'altronde stavano facendo in altri divani altre signore quindi continuai a farlo. lui mi disse che voleva scoparmi e io dissi di no perchè nessuna stava chiavando in quel momento ma erano solo giochi di mano o di bocca ma lui con un fare svelto mi tolse le mutande ed io capii che non potevo evitare la cosa. Mi misi a cavalcioni su di lui che me lo infilò dentro senza neppure il preservativo ma eravamo entrambi talmente eccitati che poche botte dentro ed ebbi il primo orgasmo insieme a lui che sentivo che mi schizzava dentro. Mentre ero avvinghiata con lui sento delle mani sulla schiena e vedo un bel ragazzo di colore che cerca la mia mano e mi mette il suo arnese in mano... qualcosa di davvero grosso. Scendo dal cazzo del maturo che oramai aveva svuotato tutto nella mia fica e sento colarmi la sua sborra mentre il ragazzo di colore mi spinge su un divanetto mi allarga le cosce e me lo mette dentro... sento un dolore nonostante sono bagnatissima perchè era di dimensioni davvero mai viste da me. Con la bocca intanto il ragazzo di colore mi prende in bocca i capezzoli e inizia con dei morsetti che me li fa diventare come dei chiodi. Intravedo mio marito che se lo sta facendo in mano con i pantaloni abbassati e la cosa mi fa eccitare sempre di piu. il nero mi infila pure un dito nel culo e capisco le sue intenzioni e gli dico di noooo con quel cazzo mi avrebbe rotta davvero tutto ma lui è forte non riesco a svincolarmi ; intanto un0altro uomo con il cazzo duro ma piu piccolo tipo una sigaretta si avvicina e mi salva perchè scosta il ragazzo e dice che tocca a lui incularmi e tra i due sicuramente mi è andata meglio perchè questo tipo anche se bruttino senza capelli molto rozzo , tiene un cazzetto secco e lungo e me lo infila tutto nel culo ... è un porco e mi prende per i capelli chiamandomi puttana ma la cosa mi eccita e ho un secondo orgasmo insieme a lui che mi riempie il culo. Mio marito lo vedo che sta con i pantaloni abbassati e le mutandine mie che gli avevo fatto mettere e le calze anche lui per sembrare una bella puttanella e vedo che sta facendo un po di giochi manuali e orali . Avevo le calze piene di sborra bianca ed ero senza piu camicetta e gonna... le mutande non sò che fine avevano fatto .. tanti occhi addosso... pensavo di averla scampata e cerco di ricompormi per andare in bagno... ma vengo presa dal ragazzo nero che stavolta mi mette a pecora e me lo mette in culo; un dolore misto al piacere... lo lascio fare anche se sò che mi stava allargando il buco del culo in maniera esagerata. Alla fine lui viene tutto dentro di me... che bello... anche se dolorosa come cosa... vado in bagno e vedo che mi ha rotta a sangue ... mi disinfetto recupero la minigonna piena di sborra e la camicetta mi rimetto la pelliccia .. vado da mio marito che sie ra ricomposto anche lui e che mi stava cercando ed andiamo via. A casa mi faccio mettere la cremina nel culo ed anche nella fica che questa sera aveva davvero dato tanto.
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7 anni fa
Elena e marito cuckold,
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Ultima visita: 5 anni fa
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la lontananza
Quando è la distanza a separare dalla condivisione di eventi molto particolari, dei quali resta sempre primario complice il mio compagno, questa viene colmata dagli strumenti che ne facilitano la comunicazione.
Molto sovente è proprio questa forma di obbligata costrizione a rendere ancora più agevole ed eccitante tutto quello che avviene, soprattutto permettendo, all’evolversi di situazioni altrimenti non fruibili con altrettanta facilità, di compiersi senza eccessive remore.
Perfettamente consapevole di quanto tutto ciò fosse da lui vissuto in maniera dirompente anche per causa della lontananza, nella consapevolezza di come la mia esteriorità spesso fosse fonte nel catalizzare interessi molteplici, ecco ogni nuovo contatto divenire lo strumento per altrettante fantasiose ipotesi d’avventura.
È soprattutto in occasione di viaggi all’estero, dove si vanno rarefacendo i limiti del plausibile, anche i più inverosimili incontri possono trovare materia per tramutarsi, da onirico sogno, in emozionanti convegni dove abbandonare ogni forma di pregiudiziale negazione.
Notata da un individuo di colore, sin dal mio primo arrivo in hotel, non potevo fare a meno a mia volta di prendere atto di quella presenza che in brevissimo tempo si fece concreta, avvicinandomi con il palese intendimento di approfondire ancor meglio la mia conoscenza.
Senza celare l’attrazione provata, e manifestando in modo esplicito il proprio interesse nei mie confronti, non gli fu molto difficile ottenere ciò che voleva, invitandomi ad un incontro decisamente particolare, facendo leva sulla mia innata curiosità verso tutto ciò che poteva risultare insolito.
Audacemente invogliata a predispormi in modo adeguato, ed accettando con trasgressiva malizia di accondiscenderne le intenzioni, divenute sempre più esplicite, lo incontrai come prestabilito.
Ricevendomi in un luogo alquanto particolare, presentandosi con il volto coperto da una maschera, ed ordinandomi perentoriamente, senza oltre tergiversare, di sfilarmi subito le mutandine, con tonalità che non ammeteva ulteriori replice, fu consegnandogliele che ottenne l’immediata conferma della mia assoluta disponibilità.
Docilmente remissiva, e sollevando, ad un successivo ordine, l’orlo del vestito, mi esposi in modo che potesse contemplare anche la mia intima essenza, restando immobile di fronte a lui per concedergli di poter ammirare quando tanto ambilmente desiderato.
Lasciandomi poi scivolare l’intero vestito lungo al corpo, restando seminuda in bilico sulle elevatissime calzature, ormai consapevole di essere divenuta schiava integrale di quello che si stava sempre più rivelando come il mio nero padrone, ammirandomi compiaciuto, dirigendo verso di me, prese a palpeggiarmi tra le cosce e sui seni, procurandomi sensazioni di intensa passione.
Appropriandosi anche delle mie labbra e baciandomi voluttuossamente, esplorando, in contemporanea profanazione, sia palato che cavità vaginali, facendomi gemere di convulso piacere, proseguì sculacciandomi con sonora energia sulle natiche, stabilendo di punirmi come affermava che mi meritavo, del tutto incurante delle mie suppliche.
Piegata in avanti, e sodomizzata analmente con indomita energia, lo accolsi nelle viscere offrendomi con remissiva docilità ad ogni sua intemperenza, del tutto succube di quel manifesto potere.
Pensando a quando avrei in seguito descritto al mio compagno gli accadimenti ai quali avevo consenzientemente aderito, già imaginandone le morbose reazioni, accogliendo nell’ovattato tripudio dei sensi il frutto spermatico dentro al corpo, raggiunsi l’orgasmo, implorando, priva ormai di qualsiasi reticenze, il nerboruto amante, di castigarmi altrettanto severamente, andando ben oltre a quel già spasimante delirio.
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7 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa