{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
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@bix48 monta moglie mini dotato verocuck
@bix48 I° monta moglie mini dotato verocuck, feedback è racconto erotico
"caro verocuck, come sui siti ti appelli, assediato dai bull smaniosi di fottersi la tua inesperta e fresca moglie.
Dopo che tua moglie il 25.2.2013 ha fatto I° monta con vero cazzo di bull, il mio @bix48 sei senza tema di smentita divenuto un perfetto esemplare di contento, beato, giulivo, genuino, lieto e gioioso mini dotato cornuto.
Ho vergato e te l’invio in anteprima, per tua approvazione, la positiva feedback su te e tua moglie, per esprimere e rendere noto al pianeta dei cuck e dei bull dei siti quanto sia sincero ed indubbio il mio sentimento di illimitato e grato compiacimento e/o riconoscenza per te che hai portato tua moglie alla mia monta, in arte @bix48, Paolo di nome, super dotato bull, quale mi reputo e che te hai considerato tale, onde te la disinibissi con rapidità.
Evento che ritieni foriero di future numerose piacevoli trasgressioni di tua moglie con me e/o altri super dotati bull, magari anche in coppia, non escluso di colore, in tua attiva presenza di direttore dell’erotico gioco sui materassi di camere di appartati hotel e/o di B & B.
Prima del modo con cui ci si è conosciuti ti confesso che mi preme fare intendere a te che euforicamente hai assistito al trionfale concretizzarsi dei tuoi turpi desii, far chiavare con grosso pistone di esperto maschio tua moglie al fine che da timida e inibita diventasse gran troia, una patita del cazzo come e più delle tante meretrici che hai praticato.
A te è piaciuto e c’hai goduto a iosa accoppiarti con il tuo cazzetto con mignotte ed assistere ai loro coiti con loro abitudinari clienti ed a volte anche in gruppo, altri due o tre maschi ed altra puttana.
Sono orgoglioso di aver centrato la missione affidatami, al Bar Motta, circuire tua moglie e convincerla a giocare con me.
Ha visto che lei ci stava a che le nostre cosce erano aderenti, lei m’ha infatuato e fulminato con la sua attraente persona, ed sono stato preso da un sentimento più forte ed invasivo del sesso, di chiavarmela, sono incappato nel senso amoroso e passionale, volevo farla mia carnalmente e ho desiderato che lo fosse per amabile dedizione, così le ho chiaramente detto che avrei fatto pazzie se m’avesse respinto, più del sesso ero in preda di sentimenti affettivi, l’amavo con tutti i miei sensi e sono sicuro che s’è disinibita è per questo sopravvenuto mio sentire.
Al che lei mi svela che tu le sei stato infedele, l’hai tradita con molte mignotte e ti sei invaghito di una che t’ha spillato molti euro, ti ho biasimato dicendo che un bocciolo di rosa come lei non l’avrei messo da parte per rapporti mercenari.
Caro verocuck se hai dubbi che tua moglie con me ha goduto e voluto renderti cornuto ti invito a controllare quanto è diversa da pria, chiedile di fissare data del bis con il mio cazzo, e accerterai che non rifiuta.
M’hai detto che era timida ed invece è stata un ardente tizzone con fuoco e fiamme, era inibita ed invece s’è rivelata una stufa dal perfetto tiraggio che ha ben scaldato, quasi arrostito il grosso pistone che nel continuo su e giù nella sua stretta fica carezzava e strusciava i lembi vaginali che secernevano liquido su cui scivolava dentro sua fica il mio cazzo.
Le è piaciuto che battesse sotto l’ombelico, l’ha cercato, voluto e maneggiato con maestria come una espertissima escort d’alto bordo, quelle che scaldano le notti a maturi danarosi uomini porci e viziosi.
Tu non l’hai chiavata in pose kamasutra che ho appurato ignorava, così per mia fortuna l’ho guidata docilmente nel coito.
Dopo la copula tua moglie è a tutto tondo una schiava del sesso ed è prona a tuoi voleri e fotterà con bull, pure in coppia.
Volevi che te la svezzassi, se ci sono riuscito è perché l’allieva desiderava un vero cazzo, era stufa del tuo mini pene.
Cercava orgasmi plurimi che col mio cazzo ha conosciuto, ora ne è entusiasta e mi è riconoscente.
Tua moglie ora è troia, quel che volevi e ti darà filo dà torcere nel procurarle cazzi come il mio.
Di certo dopo una dozzina di esperienze non gliene basta uno per volta, ma lo farà con due e poi in gang-bang.
Vengo al nostro incontro, è marzo 2011, letto tuo annuncio che porti matura moglie, 57 anni, timida e inibita, perché ha scopato solo con il tuo cazzetto, a parte l’imene infranto sui 18 anni dal suo primo ed unico moroso di 10 anni in più di lei, versione che tu hai ritenuto veritiera e l’hai impalmata, se tu la montavi vergine, col difettuccio che hai, restava tale.
Ti offro i miei servigi ed illustro le mie numerose esperienze con coppie trasgressive, ambivo a fottermi tua moglie dalla stretta fica certo di godere più che nei precedenti coiti.
Navigavo da tempo sui siti, quando m’imbatto in un bull di Ostia, un Marcantonio di nome e di fatto, 55 anni, alto 2 metri, 100 kg di peso, 26 cm di cazzo largo circa 7, che in chat mi informa che le migliori chiavate si fanno con coppie il cui lui è mini dotato, come a lui capitato anni prima, con trentenne signora di Roma senza prole, il cui lui 48 anni, tarchiato basso funzionario comunale possedeva pene sui 9 cm, in cerca di prestante bull che saziasse la libidinosa, porcella sposa.
Il bull tappa tutti i buchi, niuno escluso con suo asinino cazzo alla femmina e si gode fenomenali pompini come scenderle il cazzo in profonda gola, in trachea, ove sborra tutto il seme dei suoi coglioni e lei ingoia e deglutisce tutto.
Leggevo il racconto e mi struggevo di desio di incontrare una moglie di mini dotato per chiavarmela come Marcantonio.
Il massimo della esaltazione e del diletto di Marcantonio era umiliare il cornuto marito, su istigazione della porca sposa.
Fatto un cappio, alloggiatovi dentro la cappella del cazzetto del cornuto, tiravo la cordicella ed il cappio stringeva sempre più la morsa e il mini pene diveniva tappo di bottiglia, la cappella s’ingrossava da 10-11 cm a 21-22 cm, lo stelo dov’era il cappio si dimezzava da 10-11 cm a 5-67 cm ed alla radice dei coglioni era anche oltre i 23cm, e la donna orgogliosa si divertiva a misurare il tutto e a sua volta dava forti strappi alla cordicella ed il cornuto emetteva lai di dolore e piacere.
Il trattamento al mini pene terminava con modesta eiaculazione dall’uretra e color sangue vivo nei pressi del cappio.
Ho smaniato tanto d’imbattermi in un simile incontro e di poter umiliare anch’io in tal modo il mio mini dotato cornuto.
Il bull prosegue il racconto erotico con la sposa romana ricapitolando la modalità di una delle tante chiavate fatte.
Posava il cazzo ai bordi labbra fica, introduceva la cappella a rallentatore fino a mezzo stelo, poi, tirava fuori fica il cazzo e riprendeva la penetrazione con più stelo entro e lo ritoglieva, proseguiva così per irretire la femmina ed invogliarla a desiderare con impazienza d’essere fottuta a fondo, ma io non l’accontentavo, così lei indispettita dava un deciso colpo di reni e se lo prendeva tutto dentro incitandomi ad iniziare la furiosa e violenta cavalcata in fica con orgasmi plurimi che l’induceva a fare corna al coniuge a due mani.
Era l’attimo che il gongolante Marcantonio fissava con i suoi luccicanti e vittoriosi occhi quelli del cornuto romano che al colmo di libidine e schizzati fuori orbita per la inebriante visione godutosi si abbassavano socchiusi e spenti del vinto.
La tresca di Marcantonio con la coppia romana dura anni, la interrompe lui quando subentra novello sollazzo con coppia di giovanissimi fidanzati maremmani, con lui mini dotato, 8/9 cm, come il romano.
Fu una pura coincidenza che navigando leggo a Pasqua 2011 il seducente tuo annuncio: “mini dotato, 12 cm, porta la timida e inibita moglie alla monta di un superdotato bull perché le procuri orgasmi plurimi, onde lei conosca ed apprezzi il piacere del coito e sia prona ai suoi voleri di altre monte sempre con superdotati bull”.
T contatto per essere il primo a sfondare stretta vagina di tua moglie, ma con garbo m’informi dell’impegno con motorista, ing. 44 anni, 188 cm, 82 kg, 23 cm di cazzo bello e largo e 10 copule già fatte con donne, nubili e coniugate.
Ad agosto leggo del disagio di tua moglie con motorista, che arrapato alla vista del tuo cazzetto, ha penetrato con i suoi 23 cm di cazzo senza cautela nella stretta vagina, ritenendola spampanata perché porca.
Un mese a pensare come agganciarti perché la vagina di tua moglie è restata stretta, nel cervello s’accende la lampada di inviare gli auguri di Buon Natale 2012 e Nuovo Anno 2013 a te e a tua moglie e chiedere un incontro per un aperitivo.
Mi contatti in chat e sai che a 12 anni ho sfondato l’ano alla sorella della nonna di 60 anni e sverginato la fidanzata di 15 anni, a 18 anni deflorato l’imene a 5 mignotte in erba, (14 e 18 anni), a 24 anni ingravidato ventenne sposa puteolana a sua richiesta e del consenziente impotente coniuge, sposina che mi chiavo fin nelle immediatezze del parto.
A 35 ingravidato infermiera troia maremmana, di cui sono bull fisso per un decennio. Per passare a 44 anni a bull fisso di coetanea sposa senese, e qualche anno dopo incontrare 44 enne affermata dirigente d’azienda del marmo, una massese che mi chiede d’inseminarla, benché avesse avuti 4 figli, uno dal cornuto coniuge e ben 3 da maschi diversi, ed anche l’ultimo bastardo il figlio mi l’ignaro cervo e becco coniuge lo riconosce suo.
Se mi chiedi d’ingravidare la tua, con piacere la scopo e te l’impregno, ma devi promettere che me la chiavo fino ai giorni del parto ed il figlio che nasce lo allevi con amore come fosse tuo, si rimane amici e sarò il bull fisso di tua moglie.
È befana 2013 e mi comunichi che il 2.2 mi presenti tua moglie al bar Motta in p.za PPTT di Pisa.
Ci si incontra all’ingresso del bar, ci si presente e te mi indichi tua moglie, che sale la scala del soppalco, un gran pezzo di gnocca, 170 cm, gomma ampia sopra il ginocchio, color rosso pompeiano come la blusa sulle spalle, alla vita una cintura con fibbia che evidenzia uno stretto giro vite 44-46, camicetta color latte con uno scollato decolleté a balconcino che lascia intravedere un grosso seno ideale per spagnole e capezzoli aguzzi, giro vita 88-90, una meraviglia di fica.
In un lampo sono alle costole di tua moglie che spoglio con gli occhi in cerca delle occulte beltà, in primis culo da sballo.
In bella vista un culo da sballo, che m’arrapa, mi si rizza il cazzo e bramo di chiavarla all’istante, tanto sembra libidinosa.
Lei si siede allo ultimo tavolo ed io le sono accanto con le cosce ben aderenti alle sue e tu soddisfatto approvi.
Chiesto cosa vogliamo essere servito, scendi la scala e mi strizzi l’occhio, tarderai per farmi circuire tua moglie.
Incurante degli avventori agli altri tavoli, dico a tua moglie “non offenderti per i miei schietti giudizi su di te. Accidenti che schianto di femmina che sei; hai un corpo meraviglioso, armonioso, folgorante, bollente e carnale, un culo arrapante, eccitante da Silvana Mangano in riso amaro; un viso tondo che innamora a prima vista; un sembiante, misterioso e sfuggente come la Gioconda del Vinci; sembri pudica vergine come la Sibilla Cumana; somigli alla ragazza con l’orecchino di perle dello olandese Vermeer; appari lussuriosa non memo di Lana Turner in peccatori di Peyton palace; hai fascino carnale da Ava Gardner in pandore; sembri ballerina, cantante, attrice come la B.B. (Brigitte Bardot) in piace a troppi; sembri che tu hai infranto tantissimi cuori che sognavano di realizzare una notte d’amore con Gilda e si sono svegliati all’alba disillusi con l’alcolizzata Rita Haywort; sei mostruosamente sessuale come Marilyn Monroe in agli uomini piacciono le bionde; ti mostri semplice e popolana come la Loren in la ciociara, sprizzi sensualità e sessualità da tutti i pori e inviti a stuprarti perché se ti scopa con violenza ti abbandoni e godi; sei più bella della Venere del Botticelli,
Sappi che seppur tu fossi così io vorrei essere della pariglia. Già sogno d’essere a letto con te per donarti inebrianti orgasmi plurimi con il mio super cazzo e vivere attimi di celestiale paradiso. Tuo marito ti presenta matura 57 enne, timida e inibita, ma mostri 10 anni di meno, sei spigliata e disinvolta ed a letto sono certo che sei focosa, libidinosa e scopi a meraviglia. Pria che venga tuo marito voglio passare dalle parole ai fatti”, ciò detto prendo una sua mano e lascivamente e spudoratamente l’accarezzo, prendo l’altra e la porto alle mie labbra baciandola con impetuoso ardore, indi, alzo la gonna, contemplo inebriato ed inebetito la giarrettiera tricolore che avvolge la stupenda bianca liscia coscia e lesto la faccio penetrare fino alla fica, l’altra è nel decolleté che strizza aguzzi capezzoli. Poi, stringo forte al mio petto i suoi seni, lei gradisce il contatto, è fatta l’ho conquistata tra noi c’è feeling. Faccio appena in tempo a chiedere ammenda per l’audacia avuta che tu arrivi con il cameriere e le consumazioni.
Sottovoce ti dico che tutto procede bene, sono certo che tua moglie ti dirà come e quando vuol chiavare con me.
Tre giorni dopo il contatto al bar in chat so che piaccio a tua moglie, che ha gradito la mia persona e si chiava.
È fatta, tua moglie ha deciso di chiavare con me per godere palesemente e farti cornuto a dispetto!!! ed io me la godrò.
Il 24 so di essere il giorno dopo alle 10.30 a 300 metri da un dato residence da Lucca per Pisa.
Alle 10.30 del 25 sono fermo nel punto fissato, tu arrivi, ti avvicini e mi dici “stanza 45 tra 10 primi”.
Busso alla porta 45 che s’apre ed entro, ti vedo col cazzetto ritto come un fuso, ma picciolo come mai visto prima. Dubito che penetri in vagina, che abbia impregnato tua moglie, i figli sono opera di vostri parenti, amici e colleghi lavoro.
Sono meravigliato vederti lesto tornare di fianco a tua moglie e riprendere a chiavarla con impetuosa passione.
Lesto mi denudo ed estasiato osservo quel fiore di femmina semi vergine, fica sana e stretta come natura crea.
Lesto scendi dal letto e mi cedi il posto, ho il pistone duro, turgido e orizzontale che tua moglie l’inquadra, squadra, valuta e soppesa se la sua vagina lo regge ed è la volta buona che godrà ad abbondantiam.
Le chiedo come vuol chiavare, lei chiede di mettere il condon e dice di fianco come facevo con mio marito.
Metto il profilattico e le chiedo di aiutarmi a stenderlo, il tocco di cazzo della mano di tua moglie scombina i battiti cardiaci.
Da cornuto che ancor non sei hai unto le labbra vaginali, per cui col dito medio cerco il clitoride per frizionarlo, lei dice che le è stato rescisso al I° parto, quindi spingo il dito più giù a toccare il punto G, lei gradisce e sussulta.
Che letizia per un bull è l’essere il primo che s’impossessa della fica della moglie di un cuck, una vagina semi vergine.
Posiziono la cappella elefantiaca del mio cazzo sulle grandi labbra della fica di tua moglie che vibra come corda violino, intuisce che in fica le penetra un cazzo grosso come del precedente bull, motorista, ma stavolta ci godrà.
Spingo piano e lentamente il mio pistone che struscia sulle grandi labbra, sul moncone di clitoride, tua moglie emette i primi flebili lai di piacere, percepisce che il cazzo sguazza nella larga, profonda vulva come caverna marina e le piace.
Con cautela sono allo stretto foro che immette nella vagina, lei freme, emette un lai di impercettibile lamento, come di temuto dolore, io mi fermo, carezzo la coscia, titillo gli aguzzi capezzoli, bacio collo e mammelle, poi, le mollo uno schiaffo sull’anca e nell’istante che lei si contrae spingo forte e velocemente il mio cazzo nello stretto foro, tua moglie sussulta, ma sopraggiunge un rapido abbandono alla subentrante piacevole goduria.
Tua moglie ha il mio cazzo sprofondato nella sua vagina e sulle rosse larghe labbra della sua bocca affiora un aperto, lieto e giulivo sorriso e nei luminosi, caldi, lascivi, sfacciati occhi della apparente pudica e inibita tua moglie si manifesta una lussuriosa vampata di immensa attesa felicità.
Appagata al massimo dello spasimo sessuale mai prima provato tua mogli mi incita. Vai!!! Chiava!!! Non ti fermare!! Godo!! È fatta!!! Che bello!!! Finalmente ho un vero cazzo in fica!!! Oh, oh @bix48 che gran bel cazzo che hai!! Come chiavi bene!!! Non ti curare del cornuto!!! Vai, vai!! Ha quel che voleva!!! Le corna!!! Tante corna!!! Ti ho informato che me l’ha fatto e che l’avrei ripagato all’ennesima potenza!!! Ho tanta voglia di vedere umiliato il suo cazzetto!!
Studia una ingegnosa morsa per il mini pene che se ne ricorda per un bel po'!!! Son contenta di mettergli corna da cervo in testa con te!!! Non ti fermare!!! Si!!! Si!!! Sbatti forte e veloce!!! Ahh!!! Ummm!!! Fammi avere tanti orgasmi!!!
Sono versi da me ascoltati da tante insoddisfatte spose che mi son chiavate, ma senza scorrettezza ti dico che tua moglie fotte a meraviglia, gode pazzescamente, le piace immensamente il mio grosso pene ed allarga le cosce perché le entri il più possibile tutto dentro la fica, si dimena come rana per aumentare la sua goduria.
Chiava da femmina insoddisfatta da sempre, ma apprezza un grosso cazzo come e meglio di una grande troia.
Così io, @bix49, alzo le braccia al soffitto, mi scrollo e distendo le vertebre, in corpo una sensazione di piacere mai pria conosciuta, gongolante ed esultante di gioia, cavalco veloce nella focosa, accogliente, bramosa piacevole e piacente stretta fica di tua moglie, sento che il cazzo struscia ben serrato dai lembi vaginali.
Ho la cappella a fondo vagina di tua moglie, che freme e trema come foglia a vento di gioia, goduria e letizia, mai prima conosciute, ma con imprevista spontaneità ti fa le corna a due mani come rimprovero che tu non l’hai ben fottuta.
Una straordinaria strana sensazione invade cazzo e mente nella posa alla missionaria, che a lei è evidente poco piace, forse a causa del trauma di motorista, controllo la mia eccitazione e con cautela il mio pene scivola in fondo al suo utero.
Il lento progressivo strusciare sui lembi vaginali secernano l’umore che agevola una struggente veloce cavalcata che la scuote, la inebria, le piace ci gode e miagola:” vai !!!, oh oh ahi ah ah!!! è tutto dentro!!! non ti fermare!!!, godo tanto!!! bravo @bix1948, Paolo caro!!! Grazie al cornuto che t’ha scelto e ti inviterà per il bis!!!
Te attento osservatore ascolti i languidi versi di tua moglie e ti feliciti con te stesso per aver agganciato l’esperto bull che in un sol coito ti ha disinibito moglie.
Incredulo mi vedi issato sulle braccia e pian piano calare sul ventre di tua moglie in modo che il mio nudo cazzo entri diritto nella sua fica, il suo seno è sotto il mio petto, le nostre bocche sono vicinissime, le nostre labbra si sfiorano e le lingue s’incrociano e s’attorcigliano, la frigida, inibita tua moglie s’è sciolta carnalmente nell’amante del bull.
Così è del tutto appropriato quanto ti dice: “cornuto prendi e porta a casa!!!”
Sei un gran cornuto e meriti che ti indico tre chicche del coito con tua moglie: 1) la posa del kamasutra a cucchiaio, 2° la tua sorprendente inculata, 3) il pompino che ti ha propinato.
Nel primo caso siamo uno dentro l’altro, un tutt’uno come marito e moglie, le nostre cosce sono accavallate ed il mio cazzo le riempie tutta la fica, vedo che ti piace, che sei contento, lei s’è accorta che la chiavo a pelle e ti vuole umiliare con unisona goduria in modo che i nostri semi si mescolino nella sua vagina, emettendo prolungati gemiti di piacere.
ah, ah, ah, si, si dai, uhuh, ahaah, che bello, spingi forte, ummm ahii, ahahah, ah, ah si, dai, si, si, ah ah,
che si mescolano ai miei mmhuh , oh oh che gran goduria è stata la chiavata nella stretta fica di una novizia puttana.
Seconda chicca, sei coricato di fianco, hai bene unto la cappella del tuo pene e lo spingi con impeto dentro l’ano.
Vai!!! di tua moglie è il segno che il tuo pene è dentro e ti incoraggia a cavalcare.
Pistoni, ansimi, sbuffi come un lupetto per 3’-4’ e ti svuoti, dall’ano fuoriesce un cazzetto di 2-3 cm e largo 1-2 cm, mentre vi è entrato di 12 cm con largo glande, il fatto che mi stupisce.
Con sincerità ti dico che tua moglie in fatto di copula è un vulcano, ha in serbo inimmaginabili risorse, pare che il kamasutra l’abbia nel sangue e sia stata chiavata ad ufo da un manipolo di bull.
Ultima chicca è l’impareggiabile pompino che sa propinare. Ho visto come tua moglie spompina a meraviglie, come espertissima mignotta, succhia il cazzo con avidità, con la bocca semiaperta spinge il prepuzio in giù e su e con la lingua l’avvolge per ingoiare il modesto stelo, le labbra infine serrano forte la cappella e lei alza la testa come a volerla staccare. Questo è il pompino che ho visto praticare da tua moglie, è meraviglioso, è rizzante, è da manuale, è d’espertissima femmina che ne ha già fatti a bizzeffe, un pompino che darei l’anima per godermelo pure io, magari nel promesso bis.
In meno di 50’’ tu le sborri in bocca, ed io d’istinto mi complimento con tua moglie perché è nei pompini, li fa con arte, fa sospettare un annale pratica con cazzi di parenti e amici, mette in evidenza che le piace avere un cazzo in bocca.
Quando le dico che è vero che t’ha chiavato solo dall’aspi. cuck , ma in fatto di pompini non la conta giusto.
Lei nega con civetteria e chiama te a testimone che a sverginarla è stato un altro, al quale ha fatto almeno 3 pompini a settimana per 4 anni e tu caro cornuto hai rotto l’ano ed hai ricevuto un paio di pompini a settimana per 30 anni, questa è stata la unica scuola, quindi, se i pompini li fa con maestria da esperta mignotta, zoccola e troia il merito è del cornuto!
Al che tua moglie mi apostrofa, caro superdotato bull @bix48, come in arte t’appelli, tu che sbavi, schiumi di ricevere identico trattamento, fatti avanti che ho voglia di farti sborrare in due primi.
Detto fatto tua moglie s’inginocchia avanti a me seduto a bordo letto, afferra il cazzo lo guarda, con una mano spinge giù prepuzio e scopre il glande, con l’altra tasta le palle ed esclama, “caro Paolo ti dico che non hai un grosso cazzo, ma una mostruosa proboscide e mi stupisco che non m’abbi sfondato vagina e utero più di quanto fatto da motorista.
È ora è giusto che te cornuto mio coniuge sappi che il rapporto carnale tra me ed il bull, tra tua moglie ed @bix48 è stato totale, c’è stata intesa a meraviglia, c’è stato feeling, abbiamo chiavato come ricci e come fossero amanti da tempo.
Ti ringrazio della decisione di portarmi alla monta di un super cazzo onde mi disinibissi con letizia, gioia e goduria.
Che tua moglie chiava bene ed invoglia a farlo è testimoniato dalle due ore di coito con pose alla missionaria, a sponda letto, a pecorina, a spegni moccolo, in spaccata, a riccio e cucchiaio, io sfinito e lei che cercava e voleva ancora cazzo.
A questo punto mi sovviene l’umiliazione del Marcantonio al cazzetto del cornuto romano e le chiedo se vuole che t’umili.
Sono del tutto certo tu vuoi che ti pratico il cappio al cazzetto, ti piace ed è notorio che i mini dotati sono autoerotici, sui siti ci sono tue foto con anelli al pene, quindi ci stai a che procedo e ti riprendo mentre io e/o tua moglie tiriamo la cordicella che strozza la cappella, così tu li passi ai tuoi amici mini dotati, ma anche ai bull per aizzarli, arraparli e contattarti in molti. Detto fatto ti trovi la cappella del cazzetto imprigionata nel cappio e la vedi ingrossare, temi che tua moglie te la lasci per sempre, ma uscite le due gocce di sperma dall’uretra e resosi rosso a vivo sangue lo stelo, il gioco termina, perché io sedotto dallo spasmo passionale con cui tua moglie s’avvinghia a me, per essere di nuovo posseduta e montata, cerco i tuoi occhi per incrociarli e fissarli con i miei trionfanti del vincitore e costringerti ad abbassarli, chiuderli spenti da vinto e sconfitto.
Feedback che tu invii ai siti di scambio coppie a che ti contattino miriadi di superdotati bull che abbufferanno di orgasmi plurimi la tua moglie, ormai assetata di cazzo per disinibenti chiavate.
Quando la frenesia delle fasi sessuali di questo coito fatti con tua moglie mi coinvolgerà e perderò i lumi farò seconda parte feedback.
28
1
5 anni fa
torreann,
70
Ultima visita: 3 anni fa
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La mia prima e unica gangbang
Io non amo i luoghi di battuage ma quando non trovo scopamici on line e sono davvero arrapata di cazzo, non posso fare a meno di andarci.
Un paio di estati fa, ero arrivata un po tardi, più o meno verso l'una e mezza di notte.
Un paio di auto giravano ma non si fermavano.
Rimasi li per un'ora quasi e quindi decisi di andare via perché la serata era oramai andata.
Proprio in quel momento mi si affianca un ragazzo e mi chiede se volevo fargli un pompino.
Di solito non lo faccio perché non mi va di essere consoideata solo una bocca ma comunque ccettai perché pensai che era meglio di niente.
Ci appartammo in una stradina laterale ( il posto è in piena campagna e deserto) e siccome faceva caldo ci mettemmo fuori.
Mi inginocchiai, gli aprii i pantaloni, glielo tirai fuori che già era eccitato.
Gli misi il preservato, perché faccio sesso sempre e solo protetto, e cominciai a fargli un magnifico pompino, a giudicare da come mugolava e mi fissava.
Mentre ero all'opera vedo i fari di un'auto venire verso di noi
Fu istintivo per me ritratte la testa per poter rientrare in macchina ma lui me la bloccò e disse di non preoccuparmi.
Intanto l'auto ci passa vicino e vedo l'uomo alla guida che si ferma per guardare.
In fondo sono anche un pò esibizionista e pensai che poteva essere eccitante essere guardati e quindi continuai con più sensualità.
Dopo manco un minuto l'uomo scese e senza dire manco una parola, si avvicina, caccia fuori il suo cazzo e me lo avvicina alla bocca
Certo non mi faccio pregare e comincio a spompinare anche lui.
Ma dopo un po fui io a prendere l'iniziativa, avendo già avuto avuto esperienza con due maschi.
Mi tolsi i pantaloncini e sempre tenendo in bocca il cazzo di uno, mi girai con il culo verso l'altro.
(Prima di uscire di casa me lo avevo allargato, come faccio sempre, con un plugin e riempito di gel lubrificante).
In breve mi stavano scopando in due e si alternavano tra la mia bocca e il mio culo.
Ero davvero felice.
Nel frattempo sopraggiunge un'altra auto con tre ragazzi a bordo, come poi mi dissero, di ritorno da una discoteca.
Si fermarono a guardare per un po... poi scesero e si avvicinarono...
ma almeno loro chiesero il permesso di aggiungersi.
Da una parte ero davvero impaurita dalla situazione (non sai mai chi puoi incontrare e cosa passa loro per la testa) ma dall'altra ero troppo eccitata.
Metti insieme paura e desiderio e viene fuori un cocktail esplosivo...
Onestamente non saprei ricostruire tutti particolari e i passaggi da uno all'altro, ero praticamente in uno stato di trance, ma so che alla fine mi sono venuti tutti addosso tanto che, dopo. non sapevo più come pulirmi.
Ero veramente soddisfatta.
Ma mica è finita qui.
Ci stavamo salutando quando uno dei ragazzi mi prende e mi fa accoccolare davanti al cofano della loro auto, con la schiena verso di lui.
Ubbidisco tra lo stupito e l'impaurita.
E lui che fa?
Comincia a farmi pipì addosso.
Sentivo l'urina calda contro la schiena che poi scivolava giù fra le mie natiche fino a terra.
Una esperienza (l'unica che ho avuto) nuova per me... ma questa situazione mi piaceva... e inarcai la schiena.
Gli altri si fermano, tornano indietro e cominciano a farmi pipì addosso anche loro dicendomi che
era una vera troia.
Questa definizione che certo non era la prima volta sentivo usare per me, quella volta fece scattare una sorta di auto-consapevolezza e pensai:
Sono una troia?
Assolutamente si!
e se poi trovo qualcuno che mi fa tratta con dolcezza e decisione come tale, allora è perfetto.
Ma sono davvero pochi quelli che ci sono riusciti
Non sono per niente esigente né cerco super machos.
Cerco persone che mi facciano capire e sentire quanto desiderano scoparmi, che mi vedano e mi sentano come una femmina.
La maggior parte dei maschi vuole solo un buco da riempire e basta.
Mi va bene, certo, ma farmi sentire troia è tutta un'altra storia.
Comunque quando finirono mi rialzo e che ne so, forse il riflesso del mio culo bagnato o l'istinto del branco prese il sopravvento ma me li ritrovai ancora intorno, come predatori e ricominciammo tutto d'accapo.
In quella calda notte d'estate si sentivano solo i grilli e i loro mugolare per il piacere che ero capace di dare con il mio corpo.
Sebbene nessuno di loro mi usò violenza, quando tutto finì ero davvero stremata e non so come feci per tornare a casa.
Ero dolorante dappertutto ma felice come forse mai nella mia vita.
Pur essendo rimasti che ci saremmo rivisti la sera dopo, ho avuto troppa paura e non sono più tornata in quel posto per quasi un anno.
Meglio un unica volta.
Troppi rischi ma soprattutto ho avuto paura di non poterne poi più fare a meno.
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5 anni fa
be2side,
56
Ultima visita: 7 mesi fa
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La mia prima volta
Avevo 14 anni e frequentavo il primo anno delle superiori.
Ma andiamo per gradi...
Fin da piccolo avevo scoperto il piacere nel carezzarmi il culo e il buchino ma mi piaceva ancora di più quando con gli amichetti giocavamo al dottore e loro mi esploravano dappertutto.
Più avanti cominciai a stimolarmi con le dita e con piccoli oggetti.
Intanto crescevo e da adolescente il mio Lato B era già molto femminile tanto che i miei compagni di classe guardavano il mio piuttosto che quello delle ragazze.
Ma niente di più di questo.
Intanto ero al primo anno delle superiori e di voglia di studiare ne avevo poca come quasi tutti gli adolescenti.
Con il mio compagno di banco (che chiameremo Gianni) si era stabilita una bella intesa.
C'eravamo messi all'ultima fila così, in fondo alla classe, potevamo chiacchierare meglio e anche copiare meglio :)
Un giorno verso la fine dell'anno scolastico, avevo indossato un pantalone molto stretto che conteneva appena le mie forme per cui il mio Lato B, ampio e rotondo, era davvero ben in vista.
Durante la lezione mi appoggiai con la pancia sul banco per prendere qualcosa da quello davanti a noi e quando mi rialzai notai il suo sguardo sul mio culo e il rossore sulla sua faccia.
Gli feci un sorriso e lo guardai come per dire che c'è?
Lui mi disse: “sai avevo notato che hai un culo più bello di quello delle ragazze ma in quella posizione...”.
A questo punto fui io ad arrossire...
Avevo il cuore in gola.
Quel complimento aveva toccato un diapason dentro di me, mandando in risonanza tutto il mio corpo.
Rimanemmo a guardarci diritto negli occhi per un po e continuammo “a seguire” la lezione mentre le nostri menti seguivano ben altri pensieri.
Infatti dopo un po lui si fece coraggio e mi disse sottovoce:”me lo fai toccare?”
Ero davvero tra l'imbarazzato e il confuso ma anche eccitato per cui gli dissi di si.
Mi appoggiai con i gomiti sul banco e inarcai la schiena.
Gianni furtivamente allungò la sua mano e me la appoggiò su una chiappa, tastandomi dolcemente.
Poi cercò di infilarla ma non ci entrava perché i pantaloni erano davvero stretti.
Per cui mi sbottonai e tirai giù la lampo aprendo un varco alla sua mano che infilò diritto giù, afferrandomi una chiappa e stringendola.
Ci mancò poco che non urlassi per il dolore ma rimasi immobile mentre lui palpava le mie rotondità
Una sensazione che non dimenticherò mai poiché era un potente mix tra paura di essere scoperti e desiderio che non si fermasse.
Praticamente rimanemmo così fino all'uscita.
Non so come tornai a casa. Mi tremavano le gambe ed ero in preda ad una profonda agitazione.
Appena a casa mi chiusi nella mia stanzetta e mi masturbai.
Ad occhi chiusi per non perdere nemmeno un frammento dell'esperienza fatta in classse.
Il giorno dopo ripetemmo e così per i successivi.
Intanto erano gli inizi di giugno e un giorno decidemmo di fare filone a scuola e andammo in periferia, in campagna.
Girovagando ci fermammo sotto un grande albero di ciliegio, in un meraviglioso e assolato campo di grano.
Dopo che ci fummo rinfrancati un po dal caldo, per scherzo cominciammo a lottare e a rotolarci per terra, fra le spighe.
Finimmo lui su di me e le nostre giovani labbra a un centimetro l'uno dall'altro.
Giusto il tempo di uno sguardo e ci baciammo.
Wow! il mio primo bacio in assoluto!
Non saprei esattamente cosa successe ma ricordo che dopo un po eravamo nudi e sudati.
Io con le cosce aperte e lui sopra di me.
Sentivo il suo cazzo che era divento durissimo che premeva contro il mio culo.
Istintivamente mi aprii le chiappe e la punta del suo cazzo si posizionò esattamente sul mio buchetto.
Gianni cominciò a spingere e io, nonostante il dolore, a cedere perché lo volevo dentro a tutti i costi.
Infatti per quanto fosse la prima volta per entrambi, lui con l'ennesima spinta, oltrepassò il mio sfintere e si piantò dentro la mia pancia.
Mi bruciava tutto. Provavo dolore e piacere insieme e tutte e due intensissimi.
Gianni mi dava delle spinte con il bacino ma non io sentivo più il mio buchetto a causa del sangue che lo aveva lubrificato.
Durò poco ma non per questo non ero al settimo cielo
Ero felice.
Felice di sentirmi femmina per la prima volta in vita mia.
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5 anni fa
be2side,
56
Ultima visita: 7 mesi fa
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Da solo masochista divenni anche bisex per il momento solo orale
Mi è sempre piaciuto far gli incontri al buio. Nell' era pre internet mettevo sul giornale di Milano Secondamano annunci nella rubrica matrimoniale, indicando il mio telefono di casa. La rubrica Incontri mi era preclusa.
Allora, non ancora trentenne ero attratto dalle donne mature. Una volta avevo messo che cerxavo una femmina di 35-45 anni e mi avevano telefonato decine di donne.
Sono smpre stato feticista e, attratto da pratiche sadomaso. In annunci successivi accennavo chee ro attratto da donne autoritarie con bei piedi..
Un pomeriggio mi chiamò un uomo con voce cavernosa da fumatore. Faceva riferimento al mio annuncio. Gli ripsposi che non ero interessato a uomini. Lui ribattè che arano una coppia. Chiusi comunque la tlefonata. Subito dopo risuonò il telefono, Era una bella voce femminile, si chiamava Elena. Mi disse che suo marito non era omosessuale. Mi diede appuntamento quella sera stessa a casa loro in zona porta Venezia. Mi trovai di fronte una bella bionda quarantenne e suo marito ultracinquantenne con i baffi.
Mi offrirono da bere e conversammo. Al momento di andare in camera da letto pregai Ludovico di venire in camera non subito, non ero abituato...sapeva com'era. Accettò.
Elena era molto più attraente nuda che vestita glielo dissi. Fra l'altro aveva dei piedini molto carini che le dissi avrei voluto baciare e leccare. Un po' intimidita disse che quel giorno non aveva fatto nemmeno la doccia e aveva camminato un poco. Le risposi che l'afrore dei piedi mi eccitava molto, delizioso l'odore dei suoi piedi lo ricorderò sempre.
Prima in sala da pranzo avevamo parlato di pratiche sadomaso. Il marito mi aveva accennato che tempo prima avevano un giovane schiavetto.
Avevo appena cominicato a mettere la mia mazza dura dentro di lei che Ludovico entrò precipitosamente nella camera urlando: - Puttanan è questo il tuo amante!-
In malo modo mi scostò dalla moglie e prese a penetrarla lui, dicendomi che io ero solo degno di leccare loro i piedi e con voce perentoria mi ordinò di farlo.
-Anche i miei, cane!- Disse. Con un certo ribrezzo ubbidii.
Non ci mise molto avenire dentro la moglie. A quel punto mi spinse con la faccia sulla figa di lei che mi ordinò di leccare. Mi piaceva il sapore dei loro umori frammisti. P:oi l'energumeno mi ordinò di ripulirgli il cazzo. Lo feci Non era male succhiare quel cazzone. Mi ordinò di leccargl anche il culo che con un certo disgusto, dopo una breve esitazione feci. Mentre leccavo Elena con una cintura i mi colpiva sulla schiena. Di sottecchi vedevo dai suoi occhi quando le piacesse farlo. Poi mi prese a calci. Mi usò come un tappetino calpestandomi e per farmi male mise anche le scarpe coi tacchi che mi martoriano le carni.
Solo allora mi permisero di montarla. Avevo il cazzo tostissimo ma durai abbastanza facendola godere ripetutamente. Quando stavo per venire mi ordinarono di sborrarle sul corpo e dopo mi costrinsero a leccare la mia stessa sborra.
Sdraiati sul letto Ludovico disse a Elena che trovava lo schiavetto soddisfacente. Era daccordo se per qulache giorno li avrebbe serviti? Lei assentì. La loro figlia era via per il ponte dei morti. Avrei provato per un paio di giorni l'esperienza di essere schiavo 24 su 24 ore.
Ora dovevo andarmene e tronare da loro l'indomani in tarda mattinata a fare i mestieri come si dice a Milano. Rsisposi loro che non ero capace. - Meglio! Elena t'insegnerà punendoti adeguatamente se non farai bene le pulizie.-
Interessante e arrapamnte fu quell'esperienza anche se sulla schiena per parecchi giorni vidi il segno delle cinghiate che sopratutto Elena mi aveva inferto. Infatti senz'altro dei due era lei la più sadica.
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5 anni fa
aipiedi, 68
Ultima visita: 21 ore fa -
Sempre noi tre ..ultima parte
Poi una mattina ti sono svegli e scopri che fra pochi giorni avrai sessantanni. Accidenti che botta!! Mi sono guardata allo specchio, e anche se dicono che ne dimostro dieci di meno ho cercato nell’ immagine tutti i punti di cedimento del mio corpo. L’ho esplorato centimetro per centimetro. Ho visto i seni che adesso sono una terza che ancora stanno su bene e sono belli sodi, il culo ancora tonico e le gambe senza un filo di cellulite, solo la pancia mi sembra un po più gonfia ma nell’insieme posso sentirmi soddisfatta ma non è così. Ho ripensato a tutte le volte che quel corpo è stato oggetto dei desideri dei maschi che mi hanno velatamente o più esplicitamente fatto delle proposte di scopate extraconiugali. Non sto pensare a tutte, ma a quelle più significative come il collega che avrà una trenta cinquina di anni e mi aspetta tutte le mattine davanti alla macchinetta del caffè e si legge in faccia che mi scoperebbe come se non ci fosse un domani, ma potrebbe essere mio figlio. No, dentro di me voglio essere sicura di piacere ancora ad un uomo, non a uno sbarbatello. Dentro la mia testa hanno preso forma una serie di domande che quando le ho sentite la prima volta le ho ignorate, poi si sono ripresentate sempre più spesso e il giorno del mio compleanno erano già padrone delle mie paure, timori e ho avuto paura delle risposte. Quanto sono capace di eccitare ancora un maschio? Sono da buttare? sono capace di invogliare un uomo che non sia mio marito a scoparmi? Il giorno del compleanno mi hanno fatto una festa bellissima. Amici e parenti e tanti regali. C’era anche Carlo, e l’unico che lo ha guardato a debita distanza è stato Rino, che ancora non ha digerito quanto era successo anni prima. Carlo mi ha regalato un bracciale e due orecchini bellissimi e quando mi ha dato il regalo mi ha detto di tenermi libera dal ventisette Dicembre al cinque Gennaio perche ha in mente un viaggio in un posto caldo. Ho guardato Luca che si è messo a ridere perche lui già sapeva tutto. Mancavano appena due mesi alla fine dell’anno e io dopo il compleanno ho sentito sempre più forte il desiderio di tornare alla trasgressione di una volta, anche perche devo scoprire se ancora sono una donna capace di eccitare un altro maschio. Dentro di me questo pensiero ha sempre più preso forma e neanche la notizia che ho avuto pochi giorni dopo il mio compleanno che se volevo dal primo Gennaio potevo andare in pensione mi ha distratto da questo pensiero, anzi lo ha accentuato ancora di più. Così ho ricominciato a scopare con Luca mettendo in bocca di nuovo due dita simulando la presenza di un maschio. Lui lo ha notato, ho sentito il suo cazzo gonfiarsi e scoparmi con più passione, e sono sicura che lui ha capito questo mio desiderio. Dire a tua marito, a cui per anni hai proibito di coinvolgere altre persone, che adesso vorresti essere di nuovo troia in mezzo a due maschi come minimo non facile. Un bel dilemma che ogni giorno che si avvicina sempre di più l’ennesimo capodanno mi rende più nervosa. Inquieta, e tesa faccio le valige per questo viaggio che ho scoperto ci porterà a Maspalomas, un posto dove io e Luca siamo stati lo scorso anno per i suoi sessanta anni ma che invece Carlo non ha mai visitato. Metto dentro di tutto abiti leggeri, sexy e scarpe con tacchi alti e altre cosine che possono venirmi utili. Dopo un volo di alcune ora arriviamo che sono già le venti tre e preso possesso della nostra camera con in aggiunta un letto singolo, decidiamo di dormire tutti nel matrimoniale in quanto non è mai stato un problema stare fra di loro. Fa caldo e ci ritroviamo a stare nudi distesi vicini. Loro stanchi per il viaggio si addormentano subito mentre io inseguo i miei pensieri, le mie inquietudini e dentro di me prende forma il piano per verificare se sono ancora appetibile. Il mattino dopo una bella colazione ce ne andiamo al mare. Il posto è stupendo, e ci dirigiamo verso un posto dove affittiamo ombrelloni e sdraie. Mi distendo nuda e osservo la gente che mi circonda. Coppie più o meno della nostra età, qualche donna più giovane è l’oggetto delle attenzioni di alcuni singoli che però vedo indugiano con lo sguardo anche sul mi corpo. Mi sento lusingata e nello stesso tempo inquieta. Luca sono sicura che non mi farà certo nessuna proposta di giocare con nessuno di loro, memore di un certo capodanno ha sempre fatto molta attenzione e Carlo sono sicura che ha molte occasioni per dedicarsi alle donne che gli aprono volentieri le gambe e si offrono al suo sguardo che indugia molto e provoca piacere. Dopo pranzo ci spostiamo fra le dune alla ricerca di un posto un po più fresco e ombreggiato. Molte coppie hanno fatto la stessa cosa, ma in realtà si sono appartate con i singoli che hanno eccitato per tutta la mattina. Girando fra i cespugli e le palme vedo una donna che è alle prese con tre maschi che la fanno godere mentre il marito filma e fotografa con molto piacere, Passiamo più avanti e troviamo due coppie che giocano fra loro, sembrano quasi infastidite e ci allontaniamo subito e mi ritrovo davanti due femmine che si stanno baciando. Quando vedono che ho due maschi con me, mi fanno un cenno di unirmi a loro, ma declino l’offerta, non ho voglia di un gioco di lesbiche, ma ho voglia di scopare. Sempre più inquieta troviamo un piccolo spiazzo all’ombra di due palme e mettiamo distesi i nostri teli e ci mettiamo a riposare. Mi sarei aspettata che almeno Luca avesse provato a farmi anche solo una carezza, ma rimane disteso e si rilassa e si addormenta seguito da Carlo mentre io ho la fica in fiamme e non riesco a calmarmi. Poco dopo si avvicinano due ragazzi giovani che ci osservano e quando vedono che i miei maschi dormono uno di loro si avvicina e mi mostra il suo cazzo duro e si sega facendomi capire che se voglio lui mi scopa volentieri. Mi rendo conto che non mi interessa. Ho bisogno di giocare con un maschio esperto, che mi faccia impazzire e non un torello che arriva e mi scopa e via. Voglio di più, e lo voglio esperto e duro da far godere. Stizzita mi giro e lo ignoro. Cazzo!! Poi mi assopisco e vengo svegliata da Luca che mi fa notare che il sole è girato e adesso siamo dall’ombra al sole quindi è meglio tornare in spiaggia dove restiamo fino al tramonto. Tornati in camera e fatta una bella doccia mi vesto sexy per andare a cena. La serata la passiamo in giro per i locali dove ci divertiamo a vedere i vari cabaret e alla fina andiamo a letto molto tardi e mi ritrovo di nuovo nuda in mezzo a due maschi nudi che non mi considerano una donna da scopare. Il giorno dopo mentre Carlo passeggia fra le dune in cerca della pura trasgressione che si consuma dietro ogni cespuglio cerco di far capire a Luca che vorrei vivere un po di trasgressione, ma non torvo le parole giuste ella fine lui è più confuso che mai. La sera Carlo va in un privè mentre noi che abitualmente non li frequentiamo la passiamo a passeggiare poi ce ne torniamo in camera, dove Luca mi scopa e mi fa godere. Dentro di me non mi sento soddisfatta, voglio di più, e non trovo il modo per averlo. La mattina del trenta Carlo resta a dormire fino a tardi, mentre noi ce ne andiamo al mare. La giornata è bella, sento il sole sulla pelle e la voglia di giocare mi prende, ma devo limitarmi perche quando Luca se ne rende conto mi guarda stupito. La cosa che mi fa rabbia è che non trovo le parole per fargli capire che adesso vorrei essere troia come un tempo. Sembra assurdo, ma ho paura di osare, io che nella vita non mi sono mai tirata indietro adesso ho paura di ferire mi marito. Nel pomeriggio ci raggiunge Carlo e ci racconta della sua serata al privè dove ha fatto impazzire una bella troia solo con mani e lingua e alla fine le lo ha gratificato con un bel pompino. Mi sento dentro uno strano senso di disagio, vorrei essere io la troia di loro due e capisco che devo agire. Appena fatta la doccia ci prepariamo per uscire a cena come tutte le sere. Decido per un abbigliamento molto provocante. Spero che mettendo una gonna con un bello spacco laterale posso provare a stuzzicare almeno Luca. Al ristorante invece faccio un mezzo casino con un vinello fresco che va giù benissimo ma che poi mi rende quasi ubriaca. Quando usciamo loro vorrebbero seguitare la serata in uno dei centri commerciali, ma io li convinco ad andare verso la passeggiata che porta verso le dune. Nonostante siano un po scocciati mi accontentano e quando ci troviamo a metà della passeggiata in un punto un po appartato loro se ne stanno appoggiati al muro, mentre io sono appoggiata alla balaustra davanti a loro e allora faccio al cazzata delle cazzate. Sollevo la gamba e la coscia si scopre e la gonna sale e mostra la mia fica nuda. Loro si guardano e restano immobili. Li guardo con occhi languidi e dalla mia bocca escono parole che non avrei dovuto dire.
“Ragazzi che ve ne pare di giocare un poco adesso fra noi? Non mi trovate più attraente? sono così vecchia?”
Mi sento una stupida perche Luca non muove un muscolo, Carlo cerca a di non guardare verso di me e io che mi sono offerta così senza capire che loro o mi considerano ubriaca o ricordano la sera del capodanno di tanti anni addietro e solo allora mi rendo conto che ho fatto lo stesso casino di Luca quella sera. Dopo un momento di imbarazzante silenzio Luca viene verso di me mentre io mi giro e scoppio a piangere come una scema.
“Tranquilla piccola, andiamo in albergo, tanto per questa sera hai bevuto un po troppo e credo che se Carlo vorrà fare due passi sarà meglio che noi andiamo in camera”
Mi stringe a se e io piango sulle sue spalle mentre sento il braccio di Carlo che mi cinge il fianco e mi sorregge.
“Andiamo a letto che per oggi ci siamo divertiti abbastanza e domani sera sarà una notte molto lunga.”
Non parlo più fino al mattino dopo quando mi sveglio con un bel mal di testa. Luca è in bagno e Carlo invece è disteso accanto a me, nudo come sempre. Mi guarda e mi sorride.
“Spero che la sbornia non ti abbia lasciato che un lieve mal di testa. Capita a tutti di sbagliare e tu ieri sera non eri in condizioni di ragionare lucidamente.”
Arriva Luca e mi chiede se mi è passata, poi fatta colazione ce ne andiamo in spiaggia. Stesso posto e stessa gente nuda. Carlo intrattiene una conversazione con una signora e io vedo Luca che mi guarda un po preoccupato. Mi alzo e vado verso il mare, ho voglia di un bagno, lui mi segue. Vorrei spiegargli tante cose, ma lui mi abbraccia e mi bacia. Mi stringe a se e sento premere il suo sesso duro contro il mio corpo, lo guardo e lo bacio con tutta la passione del mondo.
“Ti voglio. Ho voglia di essere tua.”
Lui mi guarda e annuisce.
“Pensavo che ieri sera avevi voglia di altro. Mi era sembrato che tu ti stessi offrendo ad entrambi e questo non lo capisco. Mi sono detto che eri ubriaca e allora ho lasciato perdere, quindi adesso sono confuso.”
Mi tuffo in acqua e non gli rispondo. Sono a terra e mi sento una stupida. Il pomeriggio ce ne torniamo in camera per dormire poi prepararci per la serata. Ho visto Carlo e Luca parlare molto e stare in silenzio quando io mi avvicinavo. Sono convinta che hanno parlato del fatto increscioso della sera prima e allora mi sento ancora più a disagio, ma cerco di non farlo vedere. Sembra che il capodanno passato fra noi tre debba essere sempre un disastro. A cena Carlo lancia l’idea di andare a fare il bagno a mezzanotte sulla spiaggia. Luca mi guarda, leggo nei suoi occhi quasi una supplica, e accetto. Non ho ben capito cosa vogliono fare, ma sarà sempre meglio di quello che ho fatto io. Ceniamo e poi quando è quasi mezzanotte con una bottiglia di spumante in mano stendiamo i nostri teli sulle sdraie dove abbiamo preso il sole nudi tutto il giorno. Vedo gli sguardi di Luca e Carlo che sembrano diversi, mi sembra che sia scattata una certa complicità e quando abbiamo fatto il brindisi andiamo in acqua a festeggiare e nel buio della notte loro mi stringono insieme, Luca davanti e Carlo dietro. Sento premere i loro sessi duri contro di me e la voglia di godere mi fa baciare entrambi. Un bacio lungo, carico di passione sia con uno che con l’altro. Le parole non servono più, torniamo a riva e presi i nostri teli scaliamo la duna. Saliti sulla sommità mi trovo di nuovo stretta fra loro e adesso ho capito. Si sono accordati per scoparmi insieme e decido che sarò la più troia che mai abbia goduto in questo posto. Prendo il cazzo di Luca in bocca mentre Carlo mi succhia la fica e mi masturba con determinazione. Sento una vera ondata di piacere scorre lungo il mio corpo e poi quando sto per godere lui si ferma, e resta un momento immobile. Pazzesco!!! Mi sento quasi morire e poi riprende a succhiarmi il clito, mi infila le dita in culo e fica e le muove velocemente ruotandole dentro di me. Godo, urlo e godo con tutta la voce che ho in corpo. Scarico tutta la tensione che avevo accumulato in quel grido e godo. Adesso si che mi sento troia!
……sssssssssiiii..orrraaaaaaaaaaa..VENGOOOO!!!.VENGOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!...ssiiiiiiii….
Improvvisamente sento un getto di piacere uscire dal mio corpo e mi rendo conto che stò squirtando!! Mi ha fatto SQUIRTARE!! Mi ha raccontato tante volte che era capace di far godere una donna fino a questo punto, e adesso lo sto provando. Lo stacco dal mio corpo e lo bacio in bocca e lecco tutto il mio piacere che gli ricopre il viso. Luca è rimasto sbalordito e poi si mette in mezzo alle mie gambe e mi scopa come una furia scatenata. Godo sotto i suoi colpi e faccio mettere Carlo più vicino e mi metto a succhiare anche il suo cazzo che durissimo. Luca mi afferra e si stende supino e mi scopa dal basso lasciando libero il mio culo che Carlo incomincia lubrificare. Li incito a farmi impazzire.
….ssii……..sfondatemiiiiiiiiiii…ssi………volgio godereee..voglio essere la vostra troiaaaaaaa…..
Carlo si inginocchia dietro di me e mi incula di colpo. Lo sento entrare e slargare il mio buchetto che lo riceve tutto e poi mi scopano forte tutti e due e io godo un orgasmo dopo l’altro mentre li incito e loro mi trattano da vera troia come voglio essere questa sera.
….ssiii….bastadiiii…sfondatemiiiiiii tutttaaa…..ssssssssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiii…….
…certo che ti sfondiamooo..senti come ti spacco il culo..lo senti???..ti facciamo impazzire e ti copriamo di sborra…. godi vaccaaaaaaa….
“Bravo Carlo sfondale il culo a questa troia che ieri sera la offriva ai primi due bastardi che ha incontrato sulla passeggiata. Dai facciamola impazzire e sentire una vera troia e puttana.”
Sentire che Luca ha inventato anche una fantasia sul mio disastro della sera prima mi fa adorare questo uomo mi fa impazzire di più.
……vengooooooooo!!...vengoooo…godoooo…dai..sfondatemiiiiiiiiiii…orraaaaaaa..vengooooo…
Godo così tanto che credo quasi di svenire, poi loro decidono di darsi il cambio e mi rigirano. Luca entra nel mio culo bello aperto da Carlo che mi scopa in fica e si ricomincia la giostra del piacere. Godo ancora e li incito a riempirmi di sborra.
…ssiiis daiii venitee..vi voglio sentiree dentrooo..daii che vengoooooooooo…
Tremo e godo mentre loro mi pompano velocemente. Mi scopano e sfondano cambiando spesso posizione. Uno in culo, l’altro in bocca o entrambi in culo e fica e poi quasi allo stesso momento li sento esplodere dentro di me.
…eccommiii..Carlo…io…ci….sono…eccommi…sborro!!! cazzooo..ti inondo il culooooo..daii anche tu..
Carlo mi sbatte la fica come un toro impazzito e poi lo sento che me la riempie di semenza bollente.
…ssiiii….sborrooo..eccomi…a che bello!!! ti riempo la ficca…belllissiiiimooooo…oraaaaa….
Restano immobili dentro di me e io tremo scossa dal piacere e poi li faccio sfilare, me li porto alla bocca e li lecco e succhio entrambi poi li bacio in bocca e nessuno dei due si sottrae a questo piacere. Prendiamo i nostri teli e scendiamo dalla duna e andiamo in mare dove loro mi stringono e giocano con me. Sono al settimo cielo. Ho di nuovo sentito i miei maschi dentro di me e non avrei voluto niente altro che loro, con la loro esperienza, e bravura mi hanno di nuovo fatto sentire che sono la loro troia e questo era quello che in fondo volevo. Quando rientriamo in camera sono quasi le quattro del mattino. Ci mettiamo stesi sul letto e ci addormentiamo così. La mattina dopo quando apro gli occhi sono le dodici passate Carlo è in bagno, mentre Luca dorme accanto a me. Lo guardo e poi gli succhio il cazzo e lui si sveglia. Lo bacio, lo amo.
“Buon giorno amore e buon anno. Ti amo e voglio chiederti scusa per i casini che ho fatto e voglio anche ringraziarti per quello che è successo questa notte, è stato meraviglioso.”
Lui mi guarda, mi sorride e mi stringe a se.
“Veramente non so di che parli. Io conosco una bella donna che non vuole più trasgredire in compagnia ma solo in coppia, quindi sei sicura che eri con me?”
Lo guardo e poi lui mi abbraccia, mi bacia e mi dice che lo aveva capito che volevo di nuovo essere la sua troia, ma la sera ubriaca in quel modo non gli era sembrato giusto ad entrambi. Avevano deciso che se questa sera si fosse presentata l’occasione non se la sarebbero lasciata sfuggire. Entra Carlo e mi da un bacio mi fa gli auguri, e mi chiede se va tutto bene. Sono felice, e andiamo a fare colazione che poi è meglio dire un pranzo e poi al mare. Distesi sui lettini loro si addormentano mentre io vado verso il mare e passo fra la gente che mi osserva, mi giro e vedo i miei due maschi e mi sento fiera, noi siamo in tre, ancora in tre e sempre in tre, il futuro è ancora nostro.
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
Sempre noi tre ..quarta parte..
Per diverso tempo non abbiamo incontrato Carlo se non in maniera fugace e sporadica, ma è anche avvenuto un fatto nuovo a movimentato il nostro rapporto e per la prima volta non aveva coinvolto direttamente lui. Avevo da poco superato i quaranta e mi sono trovata a cena con altre tre colleghe. Vi era anche tutto il CDA della banca in cui lavoravo, e pure il presidente un bel maschio sulla cinquantina famoso per essersi scopato quasi tutte le impiegate della banca, in tutto una decina di uomini e solo noi quattro donne. Quella sera si doveva decidere la nomina di tre nuovi direttori di filiali. Mi ero vestita molto elegante, sapendo che a metà della cena chi voleva la nomina doveva andare in bagno e inginocchiarsi. Quando alla spicciolata una dopo l’altra le mie colleghe sono andate in bagno seguite dai maschi del CdA, io sono rimasta sola con il presidente. Non ho voluto barattare il mio corpo con una promozione e sono rimasta in silenzio con lui che mi osservava con evidente curiosità. Quando le altre sono tornate assieme ai vari amministratori che si sono sorpresi della mia assenza, ho visto lo sguardo compiaciuto delle mie colleghe sicure della nomina, invece una settimana dopo la filiale più prestigiosa è stata assegnata a me. Luca era molto contento che non mi fossi prostituita, consapevole che io ho sempre deciso quando fare e con chi la troia. Due mesi dopo una sera ho ricevuto un invito a cena con mio marito direttamente a casa del presidente. Quando ci siamo presentati a casa loro, Federico, e Rita ci hanno accolto molto cordialmente. Abbiamo parlato di figli, lavoro e altre cose come vecchi amici, e Federico, ad un certo punto della cena, ha alzato il calice per un brindisi.
“Brindo a queste splendide donne.”
Luca che sapeva tutto ha aggiunto ancore una frase al brindisi.
“E soprattutto a quelle donne che non vanno in bagno a metà cena!”
Per un attimo siamo rimasti tutti in silenzio, poi ci siamo messi a ridere. Federico ha detto che aveva apprezzato la mia scelta per questo motivo avevo avuto la nomina. Per tutta la sera e durante la cena sua moglie Rita mi aveva sempre osservato e ero giunta alla conclusione che le piacessi tanto. Dopo cena ci siamo trasferiti sul bellissimo terrazzo del loro attico da cui si vedeva tutta la città e sedute su un divano di vimini lei mi ha fatto una carezza al viso, mi ha sorriso e fatto i complimenti per il mio aspetto.
“Sei molto bella e hai una pelle liscia e morbida.”
Ero incantata dal suo modo di parlare e lentamente sentivo le sue mani sul mio corpo. Avevo capito che le sarebbe piaciuto toccarmi, mi sono girata e ho visto i nostri uomini tranquillamente seduti che conversavano ignorando quello che io e lei facevamo. Non avevo mai avuto nessuna esperienza con una donna, e ne ero incuriosita perche ne avevo sentito parlare da Carlo che aveva raccontato spesso di aver visto femmine baciarsi e godere insieme. Ad un tratto la sua bocca era poca distanza dalla mia, lei mi ha sorriso e dato un lieve bacio sulle labbra. Io non ho reagito e questo le ha dato la possibilità di indugiare ancora e mi ha baciato con molto trasporto. La sua lingua è entrata nella mia bocca e si è messa a giocare con la mia. Mi ha succhiato e limonato mentre le sue mani indugiavano sui miei seni e ben presto eravamo intente a donarci piacere incuranti di tutto quello che ne sarebbe potuto seguire. La sua mano è risalita lungo la coscia e ha trovato ma mia fica già umida e allora mi ha fatto alzare e in un attimo eravamo nude entrambe mi ha fatto distendere sul divano e la sua bocca a cominciato a scendere dal viso ai capezzoli. Era meraviglioso il modo in cui me li succhiava e leccava. Un uomo te li succhia, lecca o strizza e godi, con lei era mille volte più piacevole. Poi a continuato a scendere in basso e quando ha dato il primo colpo di lingua lungo il taglio fradicio della mia fica ho goduto all’istante.
…..ssisiiiii…….è…..belllissimmmoooo… vengoooo!!..mi fai impazzireeeeeeeeeeee…….
Ho goduto molto e allora ho cercato di restituire il piacere che provavo, ma lei mi ha inchiodato sul divano. Mi masturbava e leccava a sfinire fin quando sono riuscita girarmi e mi sono trovata la sua fica in faccia. Non avevo mai avuto una simile esperienza, ma sentivo la sua lingua indugiare in certi punti del mio corpo e allora l’ho imitata e anche lei ha cominciato a godere.
…ssiii bravvva….sei bravaaaa..mia faii goderreee…ddaiiii..oraaaaaaaaa…vengooooo…!!!
Godevo e facevo godere senza più nessun ritegno quando ci siamo calmate abbiamo visto i nostri uomini in piedi di fianco a noi con i cazzi belli i duri che si segavano lentamente. Lei mi ha sorriso e mi ha chiesto poteva assaggiare quello di Luca. Io non ho risposto, perche avevo già preso in bocca quello di Federico che è rimasto affascinato dal mio insolito modo di leccarlo stretto fra lingua e labbra.
….meraviglisaaaaa..accidenti…..come…..lo…..lecca!!!!...ssisi dai che vengoooo…sborro..cazzo mi hai sconvolto!!!!! sborrro!!!! amore è fantastica…… mi ha fatto schizzare in un attimo!!!
Lei ha continuato a succhiare Luca e alla fine anche lui è venuto nella sua bocca.
…ecccommiii…arrivvooo…..bevviiiii…oraaaaa….oraaaaaaaaaa……..
Stranamente la cosa è finita in quel momento. A lei forse non interessava altro che godere nel leccarmi la fica e io dopo aver succhiato il cazzo di suo marito ho visto che lui non ha fatto nulla per proseguire il gioco mi sono rivestita e li abbiamo salutati cordialmente e ce ne siamo andati a casa dove per quanta voglia avevo mi sono scopata Luca per tutta la notte. A dire il vero questa esperienza così come era finita non mi aveva fatto impazzire più di tanto. Mi ero goduta la sua lingua, ma dentro di me ero e sono ancora una a cui piace e il maschio. Sentire un bel cazzo che ti scopa per me è sempre molto bello e se quella sera avessimo anche scopato credo che sarebbe stato più bello. Sarebbe stato un vero scambio di coppia. Qualche giorno dopo Rita è passata nel mio ufficio, mi ha ringraziato per le splendide emozioni che le avevo fatto provare soprattutto per essermi fatta leccare, un piacevole gioco che a lei gradiva molto e per aver soddisfatto anche suo marito che in genere non partecipa mai. Dopo quella volta non abbiamo mai più fatto nessun gioco a quattro, e quando lo abbiamo raccontato a Carlo lui è rimasto un poco stupito del fatto che avevo goduto più con una donna che un maschio.
Inoltre ha evidenziato il fatto che anche se mi ero succhiato il mio capo, il tutto non era riconducibile alla promozione, ma al piacere del momento e che per lui io non ero una che si vende per un vantaggio. Nello stesso periodo Carlo ad un tratto ha cambiato la sua vita. Aveva conosciuto una donna che dopo aver fatto sesso con lui è rimasta incinta. Il cambiamento del nostro amico è stato totale. Zero trasgressione, e vita assolutamente irreprensibile perche Manuela, questo era il nome della donna era una che non ammetteva nessun tipo di giochi e la libidine per lei era solo un parola scritta nel vocabolario. Ho ammirato il suo cambiamento radicale, mentre per noi è iniziato un periodo di impegni fra lavoro, e figli, che quando si arrivava alla sera eravamo cotti e stanchi. Per otto anni Carlo restò un marito fedelissimo, e poi successa una strana cosa. Manuela si fece operare all’utero per un problema, e appena uscita dall’ospedale non volle più stare con lui, anzi volle il divorzio, e si prese il figlio, fra lo sconforto del nostro amico che per suo figlio stravedeva. Fu un anno difficile anche per noi specie verso la fine. A Novembre mio padre si ammalò, e quasi rischiò di morire. Passammo un mese intero ad alternaci al suo capezzale. Fare le nottate, e stare sempre in ospedale, mi costringeva a trascurare anche la mia famiglia. Passi per i figli abbastanza grandicelli che capivano la situazione ed erano accuditi da Luca che mi sosteneva lasciandomi la libertà di stare con mio padre. Fortunatamente a Dicembre le cose migliorarono e il venti fu dimesso. Ricordo che fu il Natale più bello della mia vita. Facemmo una bella festa, e solo allora mi resi conto di quanto ero stressata, stanca, e avevo trascurato anche il sesso. Carlo ci era stato vicino informandosi continuamente attraverso Luca della situazione e si confidava con lui scaricando un poco la sua malinconia e il dispiacere per la separazione dal figlio che ogni giorno era sempre più attaccato alla madre, e di lui quasi se ne fregava. Impegnati con la malattia di mio padre ci ritrovammo decidere come passare il capodanno poi che tutti i nostri amici avevano già organizzato le loro serate noi eravamo soli. Luca propose a me e Carlo di cenare insieme e poi andare e a brindare al nuovo anno restando immersi nelle calde acque di Saturnia. L’idea di rilassarmi distesa nell’acqua calda mi fece accettare la cosa e anche Carlo si dimostrò contento. Dopo una cena semplice ci ritrovammo immersi con una bottiglia di spumante nel canale e appena scoccata la mezzanotte facemmo un brindisi e allora successe una cosa che rovinò tutto. Ero stanca, malinconica e stressata per la forte tensione accumulata nei giorni precedenti e non mi resi conto che Luca quella sera avrebbe voluto, scopare come succedeva ad ogni capodanno. Non ero in vena di giochi, volevo solo rilassarmi e non pensare a nulla. Lui incominciò a toccarmi e io all’inizio lo lascia un po fare, poi quando chiese a Carlo di partecipare, mi resi conto che la cosa non poteva funzionare, e cercai di dissuaderlo. Lui ormai eccitato, confidava che il suo amico, gli avrebbe dato una mano a farmi sciogliere, e a scoparmi insieme. Invece anche Carlo non era nella serata giusta, e si rese subito conto che nemmeno io lo volevo e quando Luca cerco di scoparmi la mia reazione fu una vera esplosione.
“Basta cazzo!!Non voglio! Lo capisci che questa sera non voglio scopare!! Non mi va di fare la troia, e lasciami stare, e voglio tornare casa. Lasciami stare o quest’anno finisce male, e comincia peggio. Lo dovresti sapere che quando dico no, è NO!”
Senza aggiungere altro sono uscita dall’acqua, e mi sono diretta vero la nostra auto. Lui è rimasto di sasso. Immobile non ha detto nulla. Carlo si è avvicinato a lui e lo ha ripreso.
“Cazzo Luca ma che combini? Come ti salta in mente di trattarla da puttana. Dovresti aver capito da tanto tempo che se lei non vuole, non si fa niente. Se continui così rischi di perderla e ti assicuro che sarebbe il tuo sbaglio più grande. Questa sera hai veramente esagerato a spingerla fra le mie braccia contro la sua volontà. Lei non è una troia che scopa con tutti, se lo vuole lo fa, e ti fa impazzire, ma se dice no, passa oltre che è meglio. Se fossi in te la tratterei meglio e me la terrei stretta.”
Poco dopo ce ne siamo andati e appena lasciato Carlo la mia rabbia è esplosa in tutta la sua forza. Ho urlato, inveito e scaricato su di lui tutta la tensione accumulata nei giorni passati.
“Cazzo ma sei proprio un fesso pazzesco! Dovevi capire che non ero disposta farmi scopare ne da te ne da lui, e poi lo hai messo in forte imbarazzo che credo che anche lui adesso si senta una merda per colpa tua. Basta! Basta!! Non voglio più trovarmi fra le braccia di nessuno capito? e ricordati che alla prossima hai chiuso con me.”
Luca rimase in silenzio e da quella sera le cosa fra di noi cambiarono radicalmente. Per un po io gli ho tenuto il muso. Lui si comportava come sempre, ma il nostro fare sesso era diverso. Mi scopava molto bene, ma lo faceva in silenzio, meccanico, senza passione, e io una sera mentre mi stava pompando in assoluto silenzio, mi sono bloccata e l’ho affrontato.
“Basta così non va. Non mi piace fare sesso così. Sembra che stai facendo ginnastica, non c’è nulla di quello che era il nostro godere. Ammetto di aver esagerato, mi sono resa conto che tu avevi le tue buone intenzioni quella sera, ma hai sbagliato il tempo e il modo. Inoltre riconosco che ho esagerato a reagire così come ho fatto, ho sfogato su di te tutta la mia rabbia, tensione e paura accumulata e questo non è giusto. Ti amo e voglio che fra noi torni il sereno, mi piace scopare con te e non essere uno strumento per scaricare le palle. Rivoglio la tua voce, lo sai che godo quando parli mentre mi scopi, e mi piace sentirmi dare della troia e altro. Vorrei che riprendiamo anche i nostri giochi di trasgressione, se lo vuoi anche tu. Non so come, ma lo vorrei, possibilmente senza coinvolgere più nessuno, nemmeno Carlo. Credo che ci sia rimasto male e mi preoccupa rincontrarlo e sicuramente mi dovrò scusare anche con lui. Ti prego parla dimmi cose ne pensi.”
Lui invece è rimasto in silenzio. Per il resto della notte non ha detto nulla, ma al mattino che era una domenica, mi ha svegliato baciandomi e mi ha scopato come piaceva a me. Le sue mani erano dappertutto, mi ha leccato e succhiato fin quando non ho goduto nella sua bocca.
….ssiiiii…….seeiiii..meravigliosooooo..vengooo!!...orraaa…vengooooo…….sssiii……oraaaaaaaaaa….
Ho goduto e poi mi sono infilata dentro il suo cazzo cavalcandolo e lui mi strizzava i seni e mi ha fatto godere di nuovo. Poi sono scoppiata in lacrime e ho picchiato il suo petto con i pugni chiusi urlando e scaricando la mia tensione.
“Brutto scimmione!!! mi sei mancato!! ti amo e voglio essere la tua donna e basta!!! Posso fare la troia quando lo vorrai, ma solo se tu mi farai sentire che in quel momento mi vuoi troia, ma solo per te e nessun altro. Ti amo! e adesso fammi sentire che mi vuoi e che mi hai perdonato per averti trattato malissimo.”
Lui ha inarcato le gambe e ha preso a sbattermi il cazzo sempre più dentro e più forte poi è esploso.
….ssi zoccola ti sfondo!! ..Lo senti come te lo spingo dentro e poi te lo faccio uscire dalla gola….. Non soddisfatto ti spacco anche il culo…cazzo adesso sborrooooo!!!!!!......
Mi ha pompato con rabbia e poi è venuto. Sentirlo parlare, e poi esplodere dentro di me è stato il momento in cui ho capito che avevamo superato il difficile momento che si era creato fra noi. Un mese dopo abbiamo anche rincontrato Carlo. Appena mi ha visto, mi ha abbracciato forte e mi ha dato un bacio su di una guancia.
“Tranquilla, va tutto bene e Luca mi ha detto che voi avete chiarito le vostre divergenze, quindi anche per me è tutto passato.”
Da quel momento è cambiato il nostro modo di trasgredire ma non è cambiata la nostra amicizia, anzi si è evoluta. Io non ho più fatto sesso con Carlo, ma solo con mio marito, ma non per questo non ho avuto momenti molto eccitanti. Lui ha creato un nuovo modo di trasgressione basato sulla coppia e non più su altre persone. Ha creato situazioni stupende, eccitanti dove gli altri a volte sono stati presenti ma solo come comparse spesso ignare del loro ruolo. Mi ha fatto ricoprire ruoli incredibili, come una volta che mi ha suggerito di giocare a fare realmente la puttana. Mi sono vestita da battona, con trucco e mini e tacchi alti e lui mi ha lasciato lungo un viale e poi ha fatto un piccolo giro in auto e si è presentato davanti a me che mi sono offerta a lui per cinquanta Eruo e sono salita e ci siamo appartati come puttana e cliente. Mi sono fatta pagare, e ho preteso il preservativo. Mi ha scopato sul sedile dell’auto e vi assicuro che avevo l’adrenalina a mille. Altre volte siamo andati alle terme e lui mi ha scopato e masturbato nell’acqua come se fossi una singola che stà al gioco. Era elettrizzante godere immersi fra la gente che non immaginava nulla. Con Carlo le cose sono tornate come sempre. Ci si vedeva quando veniva in città ma sempre più di rado perche la sua azienda adesso richiedeva sempre maggior presenza. In ogni caso col tempo la nostra amicizia si è affinata ed evoluta. Adesso parlavamo anche di economia, lavoro, e sempre sesso, anzi senza che lui se ne accorgesse era il nostro ispiratore di trasgressione. Lui aveva preso a frequentare sempre più spesso una spiaggia particolarmente trasgressiva, il Lido di Dante e ci raccontava delle porcate che faceva con le femmina che si offrivano alla sua lussuria. Amava raccontarci come le masturbava sia in spiaggia che in acqua con la complicità del marito. Io e Luca quando eravamo soli immaginavamo di essere la coppia che aveva giocato con lui. Era una trasgressione più mentale che fisica, ma per noi col tempo era diventata un gioco sempre più eccitante. Negli ultimi setto o otto anni alcuni eventi dolorosi, come la morte del padre di Luca e poi di mio padre ci hanno riavvicinato ancora di più con il nostro amico che si sentiva sempre più parte della nostra famiglia. Si, mi considerava sempre più una donna a cui chiedere consigli su tutto, e raccontare le sue porcate con estremo piacere. Così abbiamo ripreso a frequentarci sempre più spesso, ma senza che fra noi tornasse la voglia di fare sesso. Abbiamo incominciato ad andare in un centro termale dove il sabato sera fanno il notturno e passare la serata a parlare rilassarci, senza però che lui non si sia, credo, reso conto che mentre parlavo con lui o ero rilassata masturbavo Luca e lui mi faceva dei ditalini sotto l’acqua. Mi mordevo le labbra per non urlare. Ero così eccitata che quando andavamo a casa noi due ci fermavamo in un posto a scopare da quanto eravamo eccitati. Altre volte lo incontravamo a metà strada e allora il gioco mentale era che lui era il singolo con cui noi ci saremmo incontrati quella sera. Altre volte io e Luca fingevamo di non essere marito e moglie, ma Luca il singolo che mi masturbava mentre Carlo rappresentava il marito ignaro della troiaggine della moglie. L’estate poi era stupendo andare insieme alla spiaggia di Macchiatonda scortata dai miei maschi. Era eccitante vedere gli sguardi delle coppie o singoli che ci vedevano arrivare. Era insolito che un trio passasse davanti a loro e poi per tutto il giorno non facevano nulla di eccitante se non prendere il sole nudi senza giocare anzi ridendo e scherzando o la massimo qualche foto di noi nudi e basta. Abbiamo suscitato tanta curiosità che alla fine quando Carlo a preso a frequentare la spiaggia da solo è stato subito agganciato da quelle coppie curiose di capire perche una femmina veniva in spiaggia con due maschie e non ci giocava ma se li teneva in mostra e basta.
(continua)
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5 anni fa
admin, 75
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Sempre noi tre ..terza parte
Qualche tempo dopo, un sabato pomeriggio eravamo a Saturnia, e c’era tanta gente che fu difficile anche trovare un posto libero lungo il canale. Restammo immersi nell’acqua, e ogni tanto, sia Luca, che Carlo, riuscivano a masturbarmi ma senza che si potesse fare molto di più. Io ero molto eccitata, e li lasciavo fare, pur cercando a mia volta di restituire il piacere provato, ma era davvero difficile, per la gran confusione che c’era. Poi improvvisamente il tempo cambiò velocemente e fummo costretti ad uscire, e ce ne andammo a cercare un ristorante dove cenare, e lo trovammo nelle vicinanze del suo paese. Durante la cena Carlo, ci parlò della nuova casa che aveva affittato per vivere da solo, e ci invitò a visitarla. Uscendo dal ristorante, ci trovammo improvvisamente sotto un violento temporale, e per raggiungere la nostra vettura in un attimo eravamo tutti bagnati completamente. Inzuppati fradici, decidemmo di andare a casa sua, che era poco distante. Giunti nella casa, facemmo una doccia calda, lui intanto aveva acceso il caminetto, e posto davanti il suo divano fatto a angolo. Quando sono uscita dalla doccia, indossando il suo accappatoio, loro erano coperti con dei teli, mi sono seduta in mezzo a loro. Mi sentivo strana, ero eccitata, ma in un certo senso intimorita. Ero consapevole, che dopo tutto il giocare del pomeriggio in acqua, era chiaro che se accettavo di lasciarmi andare, sicuramente mi sarei ritrovata fra le loro braccia, e mi avrebbero fatto impazzire. Fu Luca che si avvicinò a me. Le sue mani sul mio corpo, il suo bacio sul collo, mi fece allentare la lieve tensione, che si era creata, e così senza dire nulla, mi sono abbandonata alle sua carezze. Mi sono voltata, e l’ho baciato in bocca, con passione trasporto. In un attimo ho deciso che volevo essere troia. Carlo ci osservava in silenzio, il suo telo era teso nella parte del pacco, si era eccitato anche lui, e si gustava il nostro limonare, senza muovere un dito. In acqua mi aveva masturbato, ma ora restava in attesa di un mio cenno. Io mi sono abbassata, e ho preso il cazzo di Luca già bello duro e teso, e mi sono messa a leccarlo, ma prima mi sono voltata verso Carlo, e gli ho fatto un cenno d’assenso. Lui mi ha aperto l’accappatoio, e si è messo a leccarmi fra le gambe, mentre io succhiavo il cazzo di mio marito, infilandolo tutto in bocca, e ho subito incominciato a godere. In tanti anni, si era sempre vantato di portare una femmina al piacere, fino all’orgasmo solo con la lingua, e ora finalmente mi rendevo conto che non diceva balle, era davvero bravo, e il mio piacere è arrivato intenso, bello, e completo. Sono venuta nella sua bocca, e in quel orgasmo, ho scaricato tutta la tensione accumulata nel pomeriggio.
uhuumm..HUUUMM….VENGhuummmm…oraaaa…mi fai venireeeeeee… ssiiiiii………
Il mio corpo si è inarcato, e ho sollevato le gambe, stringendo la sua testa, per cercare di bloccarlo, mi stava facendo impazzire, con la sua lingua che mi torturava il clitoride, e me lo succhiava forte. Mi ha lasciato godere, mentre affondavo il cazzo di Luca tutto in gola. Poi mi sono staccata e girata. L’ho attirato verso di me, offrendo la mia fica a mio marito, ho baciato Carlo in bocca, e lui ha subito risposto al mio bacio, con molta impeto, e passione. Era stupendo succhiare la sua lingua, che mi aveva fatto godere, e sentire il mio piacere sulle sue labbra. Luca mi ha aperto la gambe, e mi ha preso con un solo affondo. Mi sono sentita aprire, e arrivare fino in fondo, il suo cazzo durissimo. Ho incominciato a godere, mentre mi abbassavo a succhiare Carlo, che si è aperto, e mi ha infilato il suo palo in gola. Lo succhiavo, e pompavo, mentre il mio corpo era scosso dal piacere di essere scopata, e infilata in gola. Ho avuto un orgasmo che mi ha fatto tremare di piacere.
……..sssiiii…venggooooo!!! orrraaaa…godoooo…Odiiiooooooooooooooo…… godooooooo
Si sono fermati entrambi, e mi hanno lasciato godere, fin quando il mio corpo non si è calmato, poi Carlo, ci ha invitato ad andare sul letto, dove saremmo stati più comodi, e un minuto dopo, ero distesa fra loro due nuda, che mi accarezzavano, e mi masturbavano, insieme facendomi decollare di nuovo. Mi succhiavano un seno ciascuno, e le loro mani frugavano ogni anfratto del mio corpo, culo e fica, erano infilati, e scopati, dalle loro dita che mi facevano impazzire di piacere. Poi improvvisamente ho dato una spinta a Carlo, e l’ho fatto mettere supino, ho guardato Luca, che ha capito la mia intensione, e mi ha fatto un sorriso accennando un si, con il capo, e allora sono salita su Carlo, e ho afferrato il suo cazzo, e l’ho messo fra le labbra fradicie della mia fica, e lentamente mi sono impalata su di lui. Entrando in me lo sentivo aprirmi, e dilatare le pareti della mia vagina, e scivolare fino in fondo. Era la prima volta che mi scopavo un cazzo che non era quello di mio marito. L’ho sentito arriva fino in fondo, e sbattere sull’utero come quello di Luca, e questo mi ha fatto subito provare una scarica elettrica che mi ha provocato un inteso piacere.
…ssiiiii……mi sfondiiiiiii….ssii mi piaceeeee…daiiiiiiiiiiiiii….siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……….
Lui è rimasto immobile. Mi sentivo piena, la diversa circonferenza del suo cazzo, essendo più grosso, mi riempiva tutta, e mi faceva sentire piena e dilatata, poi ha inarcato le gambe per sbattermi dal basso, e per un poco l’ho lasciato fare fin quando, non ho raggiunto il primo orgasmo. Era sconvolgente! godevo su di un cazzo di un altro maschio, con mio marito che mi osservava stupito, mi accarezzava il seno. Sono venuta e ho preso a godere urlando.
…ssiiii…eccomiiiii…vengo!VENGOO!!..VENGOOOOO..oraaaaaaaaaaaa…….. ssiiiiiiiiiiiiiii….
Mi sbatteva con forza il cazzo dentro, sollevandomi su di lui, per poi lasciarmi ricadere, così sentivo la cappella sbattere sul fondo della mia vagina, e questo mi faceva impazzire. Poi l’ho pregato di abbassare le gambe, e mi sono piantata il palo fino in fondo, e ho preso ad oscillare avanti e indietro, sbatacchiandomi il cazzo dentro, senza che ne uscisse un millimetro e schiacciando il bottoncino sul suo corpo, e immediatamente ho sentito montare un nuovo orgasmo. Mi sono girata, ho baciato Luca, e poi l’ho fatto mettere in piedi, e mi sono infilata il suo cazzo tutto in bocca, e ho preso a succhiarlo facendolo tremare di piacere. Mi sentivo bene, ero in uno stato di eccitazione sconvolgente, godevo su di un cazzo e ne ingoiavo un altro. Da impazzire! Dopo un ennesimo orgasmo, mi sono distesa sul petto di Carlo, che fino a quel momento, mentre mi scopava mi aveva massaggiato i seni stringendoli, e fatto impazzire quando mi strizzava i capezzoli. Luca si è messo dietro di me, e ha incominciata lubrificarmi il culo. Mi sono resa conto che avrei provato una doppia. Ne ero intrigata, ma nello stesso tempo la temevo, mi spaventava l’idea di due cazzi dentro di me, ma non ho avuto il tempo di pensarci su molto, che lui con la complicità di Carlo, che mi ha aperto le natiche, si è infilato dentro di me, e lentamente mi ha affondato il cazzo nel culo. Per un attimo mi è sembrato di essere sfondata, e aperta in due, ho avuto un momento di paura.
…nnnoooo..pianoooo..mi spacchiiiii…..PIANO!!!….
Lui ha dato al mio sfintere il tempo di abituarsi all’intrusione mentre Carlo ha ripreso a scoparmi provocando subito una sensazione di piacere che ha lenito quel po di dolore e io ho incominciato a provare una sensazione stupenda nel sentirmi piena e sfondata in ogni buco. Mi ha afferrato per i fianchi e ha incominciato a pomparmi il culo sincronizzandosi con Carlo che da sotto mi sfondava la fica.
…SSII TROIA..SENTI COME TI SFONDIAMO….. GODI CHE QUESTA VOLTA TI FACCIAMO IMPAZZIRE!!!!.............
Mi sentivo veramente una troia! Era stupendo e sconvolgente il piacere che stavo provando. Mi sbattevano e io godevo in continuazione.
….sssiiii…vengooooo..cazzo..mi…uccideteeee..vengoooooo…ssiiiiii…bellissimoooo…oraaaaaaaa..
Dopo l’ennesimo orgasmo, hanno fatto a cambio. Carlo si è sfilato da sotto, e mi ha preso nel culo. Sentire il suo cazzo un po più grosso nel culo, mi ha dato una ennesima sensazione di pienezza, mentre sentire il cazzo di Luca nella fica, mi ha fatto capire che, veramente ero in quel momento una troia, che stava godendo con due maschi. Non ero più la moglie, ma la puttana, che aveva deciso di godere, impazzire di piacere, con due stalloni, che la sfondavano tutta. Mi hanno scopato ancora molto, facendomi raggiungere altri orgasmi, poi il primo ad arrivare è stato Luca nella mia fica. Ho goduto quando ho sentito il suo getto bollente inondare il mio utero.
ssi…..eccomiiii..sborroooooo!!!vaccati…riempo!!....sborroooooo!!!!..oraaaaaaaaaaa…..
Al suo grido ha fatto eco il mio orgasmo.
….siii…daiiiii…ti..sentoooo..vengooooo!!!...bellllllllliisssimoooooooooooo…….
Tremavo scossa dal piacere, e dal cazzo di Carlo che, per tutto il tempo ha continuato, a sbattermi il culo, slabbrandolo, e facendomi ancora godere di più, fin quando anche lui è giunto all’orgasmo. Si è sfilato da dentro il mio martoriato buchetto, e mi ha schizzato il suo piacere sulla schiena, con un grido di compiacimento.
…eecomiii…sborroooo….troiaaaa…ti copro di sborrraa..oraaaaaaaaa…..
Sentire i suoi getti caldi sulla schiena, mi ha dato un brivido di puro piacere. Era la troia, che godeva nel sentirsi usata, sborrata, e goduta. Ci siamo accasciati, e distesi vicini, e io ho abbracciato i miei maschi, che mi avevano fatto impazzire. Li ho baciati e stretti a me. Loro mi hanno accarezzato il corpo, e il viso baciandomi, e complimentandosi con me, per la mia intensa porcaggine.
“Sei stata fantastica. Ho scopato poche donne che hanno raggiunto un così elevato numero di orgasmi. Mi sei piaciuta tantissimo. Luca è fortunato ad averti al suo fianco, e io mi sento felice di aver avuto il piacere di godere del tuo corpo. Ti voglio tanto bene come amica, e ti adoro, come troia. Il bello di te, è che lo sei solo quando lo decidi tu, allora sei fantastica, e questo ti rende speciale.”
Mi ha abbracciato e baciato in bocca, molto intensamente, e io ho risposto con la stessa passione.
“Hai ragione, lei non è una donna che fa la troia sempre, ma solo quando decide di godere, allora mi fa impazzire. Spero che un giorno anche tu trovi una femmina così. Grazie amore di questo momento, è stato unico e bellissimo.”
Avevo le lacrime agli occhi dalla gioia, e dal piacere che avevo provato. Poi come sempre fra noi siamo tornati ad essere gli amici di sempre. Per altre volte siamo stati insieme per una pizza, una giornata al mare, anche senza l’obbligo di fare sesso fra noi, e questo è sempre stata una cosa che mi è piaciuta tanto della nostra amicizia. L’anno dopo abbiamo deciso che era ora di avere un figlio. Quando ne abbiamo parlato con Carlo, lui ci ha fatto i migliori auguri con la speranza di avere presto questa gioia, e poco dopo sono rimasta incita. La gravidanza ha però avuto anche il suo lato positivo. Quando eravamo insieme mi trattavano come una principessa, specie Carlo che aveva per me mille attenzioni e nello stesso tempo io e Luca giocavamo spesso a realizzare mille fantasie specie quando a letto, io mi lasciavo toccare da lui, come aveva visto fare del ginecologo, e poi quando era ben eccitato gli facevo dei bocchini stupendi. Oppure fantasticavo con lui sul fatto che fosse stato un altro ad ingravidarmi, e questo lo faceva impazzire di gelosia e mi inculava molto forte. Era davvero un periodo in cui io mi sentivo in certi momento una vera troia, e lui ci impazziva, e mi scopava di brutto. Dopo la nascita di Michele nostro figlio, è successa una cosa che ha di fatto cambiato un poco il nostro modo di trasgredire. In quel periodo mia sorella Maria, era in rotta di collisione con il suo fidanzato che non si voleva impegnare a fondo nella loro storia. Lei voleva sposarsi, erano fidanzati da più di nove anni, e lui invece era sempre a rimandare, anzi teneva mia sorella sulla corda, dicendole che non era sicuro, se lei era la donna giusta, che forse vi erano altre candidate più valide, e lei ne soffriva tantissimo. Un giorno di Agosto era a casa mia per godersi un poco il nipote quando arriva a trovarci Carlo. Lei lo conosceva, si erano visti altre volte, e poi lui era stato anche al nostro matrimonio. Si sono messi a parlare delle loro vicende amorose, e quando ha saputo che lei era in disaccordo con Rino, il suo fidanzato, le ha proposto di andare la settimana del Ferragosto in vacanza con lui, così, se voleva, poteva far ingelosire lui, oppure verificare se Rino il suo fidanzato, aveva altre ragazze, e se lei fosse veramente importante per lui. Così hanno preso in prestito la nostra mitica tenda canadese, e sono andati una settimana in un campeggio lungo la costa di Montalto, dove Carlo, conosceva un bel posto dove nelle vicinanza vi era una spiaggia dove si poteva fare nudismo. Rino, il fidanzato di mia sorella, non sapeva nulla di questa loro idea, e si è incazzato, e ha cercato di sapere dove lei fosse finita, ma ne io ne Luca, gli abbiamo detto dove fosse. Nel pomeriggio del quattordici Agosto lì abbiamo raggiunti per passare il Ferragosto insieme a loro dopo aver lasciato Michele a mia madre. Insieme abbiamo fatto il bagno nudi. Era la prima volta che qualcuno che ci conosceva scopriva il nostro segreto. Mai nessuno sapeva che ci piaceva il nudismo, e vedere mia sorella nuda vicino a Luca, e assieme a Carlo, mi ha dato una certa gelosia, li consideravo i miei maschi, anche se poi in fondo era solo mia sorella. La sera al tramonto ci siamo ritrovati vicino ad un grosso tronco portato a riva dal mare, e io e mio marito da un lato, e loro dall’altro, ci siamo messi a scopare. Sentire lei che godeva sul cazzo di Carlo, mi eccitava. Sapevo benissimo quello che provava, e io mi scatenavo su quello di Luca che mi faceva a sua volta impazzire. Godere insieme a poca distanza era una nuova esperienza mai fatta, anche se l’altra donna, era mia sorella. La sera dentro la tenda il gioco è ripreso, ma questa volta eravamo molto vicine, e mentre stavo godendo impalata sul cazzo di mio marito, lei che stava sotto a Carlo, che la sfondava con colpi fortissimi, quando ha goduto, mi ha guardato in faccia, e sorridendo ha sollevato una mano, e mi ha accarezzato un seno. Sono venuta subito, e anche lei ha raggiunto il suo orgasmo, togliendo la mano dal mio seno. Il giorno dopo mentre eravamo un momento da sole, le ho chiesto se voleva andare oltre, ma lei mi ha sorriso, e mi ha detto che era stato solo un gesto del momento, e che non aveva nessuna intenzione di scoparsi mio marito. Siamo rimasti con loro fino alla sera, poi siamo dovuti tornare a casa, e durante il viaggio di ritorno, ho chiesto a Luca come si era sentito nel fare sesso assieme a Maria. A lui la cosa era piaciuta, ma gli aveva creato un certo disagio, per il semplice motivo che Maria era mia sorella, e lui aveva un rapporto molto bello, con lei, e non riusciva a vederla come femmina con cui fare sesso. Se avessi voluto una esperienza di scambio, lui non avrebbe avuto problemi, ma non con Maria. Sfortunatamente quando mia sorella è tornata, ha avuto una forte discussione con Rino, e gli ha raccontato di essere stata insieme a Carlo tutta la settimana. Rino conosceva Carlo, e non lo stimava, quindi, quando ha saputo che lei aveva scopato con lui, è successo un vero casino, e io e Luca ne abbiamo fatto le spese. Per Rino il fatto che un nostro amico aveva passato una settimana con la sua fidanzata era colpa nostra e io ero una puttana per averlo acconsentito. Ho dovuto faticare moltissimo per impedire a Luca di spaccare la faccia a Rino e poi mi sono incazzata con mia sorella per averci coinvolto direttamente. Per fortuna aveva omesso di raccontare che avevamo fatto sesso insieme, ma fra noi i rapporti erano compromessi, anche dal fatto che Rino, per ripicca, aveva deciso di sposare mia sorella. Non lo trovavo giusto, e mi rifiutavo di partecipare al loro matrimonio, ma dietro le insistenze di mia madre, alla fine ci siamo andati, ma ci siamo tenuti a debita distanza. Questo fatto ha di colpo cambiato il nostro modo di trasgredire. Da quel momento noi due, fatta eccezione per Carlo, abbiamo deciso che non avremmo mai più coinvolto gente conosciuta. Tante volte avevamo avuto la tentazione di coinvolgere coppie di amici che in qualche maniera ci avevano intrigato e con un po di iniziativa si sarebbe potuto giocare insieme, ma dopo questo, tassativamente il nostri giochi sarebbero stati solo nostri e basta. Anche Carlo ne era rimasto deluso, gli piaceva mia sorella, e ci si era trovato bene. Non era in un momento in cui si sarebbe impegnato in una storia importante, ma con lei si sentiva bene, forse col tempo, avrebbero potuto stare insieme diventare una coppia, inoltre era rimasto stupito del fatto che Rino l’aveva sposata, anche lui credeva come noi che non fosse in matrimonio azzeccato e col tempo abbiamo avuto tutti e tre ragione, anche mia sorella ha scoperto l’errore. Dopo quel fatto sono passati alcuni anni durante i quali noi abbiamo avuto un altro figlio, e la vita ci ha impegnati ad allevarli.
..continua...
14
3
5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
Sempre noi tre ..seconda parte
Il passo successivo fu quando ci ha invitato a frequentare una spiaggia nudista a Marina di Albarese. Ne avevamo sentito parlare, ma io ero indecisa. Un conto è essere nudi in acqua di notte, e soli, dove si vede poco o nulla, e un altro è stare nudi in mezzo alla gente. Mi sentivo a disagio al solo pensiero, ma alla fine mi sono lasciata convincere e ci siamo andati una domenica di Luglio. La paura di incontrare gente che ci conosceva, era forte, e poi vedere tutti qui corpi nudi di donne e uomini mi intimoriva, ma alla fine dopo aver trovato una capannina libera, loro si sono denudati mentre io esitavo. Le parole di Carlo mi hanno tranquillizzato.
“Rilassati e al massimo mettiti in topless. Quando ti senti tranquilla se vuoi ti metti nuda.”
Ho ascoltato il suo consiglio, poi però è passata una coppia entrambi nudi, e vedere lei che ostentava la sua nudità, mi ha fatto scattare un senso di sfida, e mi sono messa nuda pure io. Ero in ogni caso molto tesa, e non sono riuscita a lasciarmi andare, e per questo non abbiamo fatto sesso, se non un po di masturbazione reciproca, ma ero troppo tirata, e sia Luca che Carlo hanno evitato di insistere. Nonostante tutto però, la cosa ci aveva intrigato, e in altre due occasioni ci siamo tornati da soli, e una volta abbiamo anche scopato. Quando lo abbiamo raccontato a Carlo, lui si è complimentato con me. Per un certo periodo con lui ci siamo incontrati poco, e in particolare è stato Luca che ha preso spesso dei caffè con lui, che aveva più tempo di me. Anche Carlo era impegnato in una nuova attività, ma questo non ha intaccato assolutamente la nostra amicizia. Poi noi due abbiamo deciso di sposarci. Organizzare il matrimonio, e tutto il resto, ci ha richiesto del tempo e la trasgressione è continuata solo fra me e Luca, con Carlo che ogni tanto ci aggiornava delle sue avventure, avendo da poco scoperto un posto chiamato Cape d'Agde, che a suo dire era un vero tempio del sesso estremo. Sentire i suoi racconti mi intimoriva. Ero sicura che mai mi sarei lasciata andare a un rapporto con più maschi in pubblico, anzi il solo pensiero di farlo con un altro, oltre il mio uomo, mi dava già una certa ansia, e consideravo l’esperienza vissuta a Saturnia, come il massimo della mia intraprendenza. Nonostante tutto questo, con lui ci si vedeva quando capitava, e il bello era che insieme, parlavamo di tutto come amici qualsiasi, e in più anche di sesso liberamente. Per circa due anni non abbiamo mai trovato l’occasione di giocare di nuovo con lui. Durante questo periodo, fra me e Luca avevamo sviluppato un gioco nostro. Ci piaceva immaginare di avere ognuno un amante. Mi ricordo bene che tutto era nato dal fatto che entrambi lavoravamo a contatto col pubblico, e che spesso sia io, a lui o lui a me, ci capitava di raccontarci le velate, e a volte esplicite proposte ricevute di avventure extraconiugali, che noi sistematicamente rifiutavamo, in quanto come coppia, eravamo molto uniti, complici, e assolutamente soddisfatti. Da tutto questo ne era nato un gioco, che ci faceva impazzire di piacere, e che ci eccitava tantissimo. Il tutto era semplice e nello stesso tempo complicato. Quando volevamo giocare, lui mi diceva che sarebbe uscito a giocare a biliardo con i suoi amici, e io allora gli dicevo che sarei uscita con le mie amiche. In realtà lui usciva, e andava ad aspettarmi in un posto convenuto. Io mi vestivo in maniera come se andassi davvero ad un appuntamento con il mio amante, che poi era lui, come io, ero per gioco, la sua amante. Quando salivo in auto con lui, recitavo la parte della moglie che fa le corna al marito, e parlavo con lui come se stessi facendo veramente la puttana con un altro, e lui mi rispondeva come se stese con la sua amante. Il gioco ci sconvolgeva, e scopavamo nei posti, e modi più incredibili, in auto, in un motel dove affittavamo una camera, e in ogni luogo dove si poteva fare, e godevamo tantissimo. La cosa bella era che, quando tornavamo a casa, e lo facevamo in modo da non tornare insieme, nel letto, io gli raccontavo di essere stata con le mie amiche, e lui mi diceva la stessa cosa, ma poi quando mi toccava, e mi trovava ancora piena del suo seme, mi dava della troia, che si era fatta scopare da un altro. Io gli succhiavo il cazzo e gli dicevo che aveva il sapore della fica di una altra, e allora riprendevamo a scopare come se fino a quel momento non avevamo fatto niente. Era sconvolgente, e ci piaceva tantissimo fare questo gioco, che poi alla fine ci salvava da un tradimento reale. L’unico che era a conoscenza del gioco, era ovviamente Carlo, e quando gli raccontavamo dei nostri giochi, si eccitava e spesso ci diceva che si era masturbato al ricordo del nostro racconto. Mi eccitava sapere che un maschio si segava al pensiero che io potevo essere una puttana. Poi una volta accadde un fatto che ci ha eccitato tantissimo. Tutti e due siamo da sempre stati amanti della fotografia. Una volta in occasione del compleanno di Luca, abbiamo preso due giorni di ferie da passare alle cinque Terre e precisamente a Manarola. Ero eccitatissima all’idea di stare due giorni con mio marito Venivamo da un periodo molto duro, dove il lavoro, e altri impegni, non ci avevano concesso molto tempo, ne, per il sesso, e anche meno per la trasgressione. Avevo una voglia di trasgredire, che lui la percepiva come un lupo annusa la cagna che è in calore. Si, sono sicura di essere stata veramente in calore da quanto ero eccitata. Ho messo nella valigia tante cose sexy ed eccitanti, mini mozzafiato, tacchi alti e reggicalze e auto reggenti, mini, tanga, e altre cose con cui avevo deciso usare per far impazzire mio marito. La sera del venerdì siamo arrivati, e preso possesso del piccolo monolocale con bagno, subito mi sono cambiata, e siamo usciti a cena. Ero un lago fra le cosce. Mi ero messa una mini che non copriva nulla, e una camicetta trasparente, e tacchi da capogiro. Luca era in tiro continuo. Mi strusciavo in continuazione per sentire il suo cazzo fra le natiche, sul mio ventre e lui mi infilava le mani sotto, ad ogni occasione. Per tutta la serata l’ho provocato tantissimo, soprattutto per il fatto che sia io, che lui, avevamo una macchina fotografica, lui quella sera decise che avrebbe scattato le trentasei foto solo su di me in versione sexy. All’epoca non c’erano le digitali, le foto si scattavano, e poi bisognava farle sviluppare e stampare, quindi scattare delle foto hot, hard o meglio porno era un gioco non trasgressivo, di più! Non contenti di questo, dopo che mi aveva immortalato nelle pose più oscene, e porche, siamo tornati in camera, e me lo sono scopato tantissimo, alternando un orgasmo, ad una foto sempre più oscena, o porca. Adorava immortalare il mio viso nel momento in cui godevo, incurante del fatto che il mio viso, si vedeva, e solo quando eravamo di ritorno, ci siamo resi conto che avevamo tre rullini, che non avremmo potuto far sviluppare dalle nostre parti, per il semplice motivo che ci avrebbero riconosciuto, e lo sputtanamento sarebbe stato totale. A risolvere il problema ci venne in soccorso Carlo. Lui conosceva un fotografo suo amico, fidato che a sviluppava, e stampava le foto, in un piccolo laboratorio privato, e che era molto affidabile, così gli consegnammo i rullini e restammo con il patto che il mercoledì successivo ce li avrebbe riportati trasformati in foto. La seconda sera che avevamo dato le foto a Carlo, Luca nel letto mi fece notare, che un estraneo in ogni caso avrebbe visto la mia faccia, e tutte le porcate che io avevo fatto a lui, dai pompini alla bocca piena di sborra, alle pose oscene, al cazzo tutto in culo, e in fica, e alle sborrate in faccia, che mi ero presa. Per un attimo sono rimasta basita, poi improvvisamente mi sono eccitata, al pensiero che un estraneo, forse, si sarebbe segato nel vedermi porca e troia. Ho scopato Luca in maniera sconvolgente, e lui mi ha scaricato in gola, e in fica una quantità industriale di sborra. Più si avvicinava il mercoledì, e più mi eccitavo, e scopavo con mio marito, che era sempre in tiro anche lui. Poi il martedì sera, torna a casa, e mi dice che il giorno dopo sarà fuori per lavoro tutto il giorno, e che non potrà andare all’appuntamento con Carlo per prendere le foto. Resto un momento stupita e quasi sbotto dalla rabbia. Ma lui mi abbraccia, e con fare calmo mi parla.
“Amore non è un problema. Carlo arriva alle diciotto, tu esci dal lavoro alle diciassette, quindi hai tutto il tempo di andare, tu, all’appuntamento con lui per prendere le foto. Pensandoci bene potremmo anche trovare un motivo di piacere in più da questo contrattempo. Quando vieni a casa, ti cambi e ti metti molto sexy, come se andassi ad uno dei nostri appuntamenti del gioco del tradimento. Carlo è un amico e non sospetterà nulla di tutto questo, mentre noi, per una volta potremmo quasi realizzare la nostra fantasia. Se poi decidi di scopare con lui, io sono tranquillo, perchè di lui mi fido, e sono sicuro che ti farà godere, e non ci saranno problemi di sputtanamento. Quando torni, mi racconti tutto, come facciamo sempre, allora ti scoperò pure io, e questa volta, saprò che hai fatto veramente la troia. Come sempre, dovrai essere tu a decidere fin dove vuoi arrivare. Solo tu, potrai iniziare il gioco, e decidere quando fermarlo. Io ti amo, se realizzeremo questa nostra fantasia, io ne sarò felice per entrambi. Diversamente, ti potrai fermare in qualsiasi momento. Decidi tu. Altrimenti vai all’appuntamento, ci prendi un caffe, gli paghi le foto e ci vediamo a casa.”
Ero nel pallone. Per un momento non ho realizzato quello che mi diceva mio marito, ma semplicemente pensavo al risvolto che lui mi aveva prospettato, essere la protagonista reale di una nostra fantasia, essere la puttana che va tradire il marito! Cazzo era sconvolgente! Per tutto il giorno successivo, sono stata mentalmente scarica. Non riuscivo a decidere fin dove volevo arrivare. Carlo era un gentiluomo, e non avrebbe fatto sicuramente nulla di sconveniente, se io non lo avessi autorizzato, ma non era questo il problema. Il punto era IO, fin dove volevo arrivare? mi eccitava la prospettiva di scopare con lui, e nello stesso tempo non mi piaceva farlo senza Luca. Fino a quel momento lo avevamo sempre fatto insieme, e questo cambiare le cose mi sconvolgeva in entrambi i sensi. Giunta a casa ho fatto una doccia veloce. Erto così eccitata, che mi bastava sfiorare i miei capezzoli, per sentire l’elevato livello di eccitazione che avevo raggiunto durate tutto il giorno. Poi ho indossato delle auto reggenti, niente intimo, e solo una mini, stivaletti con un tacco dodici e una camicetta bianca, molto leggera e ho coperto tutto con un impermeabile che mi arrivava alle caviglie. Quando sono arrivata nel parcheggio, dove Carlo mi aspettava, ho tolto l’impermeabile, e sono salita in auto con lui che ha sgranato gli occhi per lo stupore nel vedermi vestita cosi sexy. Ero tesa, eccitata, e indecisa, sul da farsi. Lui ha spostato la sua auto in angolo un pò più appartato, e mi ha fatto i complimenti per come ero vestita, poi mi ha dato le foto. Erano in buste sigillate, e lui mi ha assicurato che non le aveva viste. Ho chiesto quanto gli dovevo per la stampa, e lui mi ha risposto che il solo vedermi così sexy già lo ripagava, io ho insistito, e allora lui mi ha fatto una proposta.
“Non conosco il contenuto delle buste, mi accontento di vederle con te. Se accetti siamo pari."
Un poco titubante, ho iniziato a mostrargli le foto. Erano quanto di più sexy, porche, e sconvolgenti, che si potessero vedere. Era chiaro, che io nelle foto ero veramente una troia, e lui si era eccitato. Indecisa sul da farsi ho aspettato, che lui mi sfiorasse con un dito, e mi sarei lasciata scopare lì come una puttana, ma lui da vero amico, non ha fatto nulla per spingermi a donarmi a lui, e io pur vedendo il suo pacco gonfio, e sentire la mia fica in fiamme, non ho fatto nulla. Siamo rimasti a guardare le mie pose più oscene, e una in particolare lo aveva colpito. Ero seduta con le gambe raccolte, e aperte su un divano, con la fica aperta, e una rosa rossa in mano. L’ha guardata e riguardata, molte volte dicendo che se fosse stato lì, mi avrebbe leccato a morte fino a che non lo avessi implorato di scoparmi. Ero tentata di dirgli che in quel momento era quello che volevo, ma dentro di me mi mancava lo sguardo complice di mio marito, e alla fine l’ho ringraziato, e me ne sono tornata a casa. Quando è arrivato Luca, l’ho scopato in piedi, appoggiato alla porta di casa. Era chiaro che dopo questo, il nostro gioco era diventato sconvolgente, ma era anche palese che prima o poi noi avremmo scopato insieme a lui. Come ho scoperto poi, Luca e Carlo, si erano accordati, sul ritiro delle foto, appena saputo che Luca non avrebbe potuto andare all’appuntamento, aveva informato Carlo, e gli aveva detto che forse sarei arrivata vestita da troia, e che lui, si sarebbe dovuto comportare come meglio riteneva giusto, ma che avrebbe preferito che fossi io, a iniziare il gioco, lasciando a me, la decisione. Quando ho rivisto Carlo, l’ho ringraziato della sua disponibilità, e lui mi ha detto che la sera a casa si era fatto tre seghe, al ricordo di quella foto.
(continua)
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Sempre noi tre
Mi chiamo Anna, ho da poco superato i sessanta anni e sono in pensione. Sono sposata con Luca che ha un anno più di me, anche lui è in pensione. Ci siamo conosciuti che io avevo sedici anni e lui diciassette, il nostro è stato amore fin da subito, intesa forte, e tanta complicità. Luca invece è figlio unico, mentre io ho una sorella. In questi quarantaquattro anni di vita insieme abbiamo incontrato e conosciuto tante persone, che nel tempo, poi sono sparite ad eccezione di alcune coppie di amici, il resto è stato come delle meteore. Vi è però una amicizia che nel tempo è rimasta sempre la stessa, e anzi si è trasformata per diventare sempre più forte, intensa, e oggi è diventata veramente unica. La persona di cui parlo si chiama Carlo, ed è un vero amico. Ha tre anni più di Luca, e la loro conoscenza era inerente al lavoro di Carlo, che all’epoca faceva il rappresentante. Quando arrivava nella nostra città si sentiva vivo. Gli piaceva passeggiare la sera per il corso, ammirare la gente e vedere la vita che c’era in giro fino a tardi, lui, che veniva da un paesino della Tuscia laziale dove alle venti erano tutti tappati in casa. Fra loro due era stata subito intesa di ideali, e gusti, specie in campo femminile. Io e Luca eravamo già fidanzati da circa tre anni, e quando ho conosciuto Carlo, sono subito rimasta piacevolmente affascinata dalla sua educazione, rispetto, e gentilezza, ma soprattutto dal fatto che anche lui amava parlare di trasgressione. Si, lo so che vi faccio ridere, ma a quel tempo non era come oggi che la parola trasgressione è una cosa quasi banale, e di uso comune. A quei tempi se eri trasgressiva, se parlavi di pillola, o divorzio, eri una puttana. Se uscivi con due maschi e non eri sposata con uno dei due, quando entravi in un ristorante, vedevi gli sguardi ironici di chi già ti immaginava a scopare con entrambi, e allora eri etichettata come una puttana. Si, lo so continuo a farvi ridere, ma chi ha la mia stessa età, e viveva in provincia, non in una grande città, queste cose le capisce di sicuro. Per me e Luca, il sesso era stato da subito fonte di grande piacere, curiosità, e sensazione di essere liberi. All’inizio gli facevo solo pompini, mentre lui mi faceva dei ditalini fantastici. Quando gli succhiavo il cazzo fino al godimento finale, lui in genere mi sborrava in gola, e poi io lo baciavo. Mi faceva impazzire baciarlo dopo che mi era venuto in bocca. A lui piaceva, e mi diceva, che quella era la dimostrazione di quanto fossi stata troia in quel momento. Io ne godevo da morire, e poi volevo essere baciata da lui, quando ero io a inondare la sua bocca, quando mi leccava fino a sfinirmi. La sua lingua, e le sue mani, mi hanno sempre eccitato molto, e il gioco del bacio è sempre stato un nostro modo di sentirci uniti, in maniera trasgressiva. Capirete quindi, che parlare con una persona, che di queste cose ne sapeva già più di noi, era un piacere che noi due condividevamo molto volentieri. Lui ci raccontava di un posto chiamato Saturnia, dove c’era un canale di acqua calda che finiva con una cascata in un torrente. Spesso era frequentato da coppie che si facevano masturbare immerse nell’acqua. A volte anche il marito collaborava a far godere la donna, assieme al maschio di turno, che spesso la scopava oppure si faceva segare. Sentire simili racconti, era per noi, fonte di grande interesse, che ci eccitava tantissimo, e quando io e Luca scopavamo, spesso lui mi faceva prendere in bocca le dita, di una mano, e mi chiedeva di immaginare che fosse un altro cazzo da succhiare. Impazzivo di piacere, anche se non pensavo di riuscire a farlo mai. Fra di noi, il sesso era tutto un gioco. Lui mi faceva impazzire, mi scopava tantissimo, e poi che non prendevo nessun tipo di precauzione quando mi aveva fatto godere molto, ha sempre avuto un ottima resistenza, me lo infilavo in bocca, e mi facevo sborrare in gola, o a volte anche in culo. Ero vergine quando ho conosciuto Luca, ma in tre anni ero diventata una femmina, ben aperta davanti e dietro che quando sentiva il desiderio di godere, si trasformava in una troia scatenata. Questo però avveniva solo con lui, diversamente da questo provavo un certo imbarazzo, quando si ipotizzava di passare dalla fantasia alla realtà. La mia timidezza mi bloccava, ma per noi due, anche solo giocare con la fantasia, era fonte di immenso piacere. Spesso mi scopava più volte al giorno, e spesso in posti diversi, ma anche a rischio di essere scoperti, o in situazioni che ci eccitavano tantissimo. Una volta, al matrimonio di suo cugino, mi ha fatto stare tutto il giorno senza intimo, e mi masturbava sotto il tavolo, mentre io lo segavo con le mani sotto la tovaglia. Non eravamo la classica coppia tranquilla, ma due persone che adoravano giocare e godere. Capirete che parlare con Carlo, aumentava la nostra libidine in maniera incredibile. Poi una sera abbiamo deciso di andare con Carlo a Saturnia. Era la fine di Febbraio, faceva tantissimo freddo, e io avevo avuto il ciclo mestruale fino al giorno prima, e i dolori mestruali mi avevano distrutto. Per tutta la settimana avevo visto Luca solo due volte, e gli avevo solo fatto un paio di pompini, con relativo ingoio. Mi sembrava che ingoiare la sua sborra lenisse, un poco i miei dolori, e quel sabato sera avevo tanta voglia di scopare, ma ero molto tesa, e insicura, di come si sarebbe svolta la serata. Dentro di me volevo godere, però mi sentivo bloccata dal fatto che c’era Carlo, in fondo lo conoscevo da quasi un anno, e di chiacchiere ne avevamo fatte tante insieme però non ero sicura di riuscire a lasciami andare. Giunti a destinazione, ci siamo immersi nell’acqua calda, e devo ammettere che era stupenda. Calda e bianca, non lasciava vedere nulla di quello che succedeva appena sotto la superficie. Per prima cosa Carlo disse che per gustarsi appieno Saturnia, dovevamo restare completamente nudi, e si sfilò subito il costume, immediatamente imitato da Luca. Io restai un attimo indecisa, ma Luca mi abbracciò da dietro. Sentivo il suo respiro caldo sul collo, il suo cazzo premere fra le mie natiche, e le sue parole mi illanguidirono tutta.
“Lasciati andare, rilassati, e godiamo questa nostra avventura. Per la prima volta, possiamo realizzare una nostra fantasia, io e te, qui, dove nessuno ci vede, e in compagnia di un vero amico.”
Mi lasciai slacciare il costume, e le sue mani presero a scorrere lungo il mio corpo, stando dietro di me, che subito ho iniziato a sentire una sensazione stupenda. Carlo era ad un passo da me e ci guardava. Essere osservata era una sensazione nuova e molto eccitante. Cercavo di non pensare a quello che stavamo facendo, e assaporavo il piacere che stavo provando, nel sentire le mani del mio uomo su di me, poi la sua voce calda mi fece provare un brivido unico.
“Rilassati e godi, e pensa che sicuramente lui si sta segando, perche ha capito, che io ti sto masturbando, se non lo inviti tu, lui non si avvicinerà, devi chiamarlo tu, e soltanto così lui sarà partecipe con noi.”
Mi sentivo tremare al pensiero di coinvolgerlo, ma poi con un filo di voce l’ho chiamato.
“Carlo avvicinati.”
Mentre dicevo questo, Luca, mi aveva infilato due dita nella fica, e io già godevo. Sentivo il piacere scorrere lungo tutto il mio corpo, e quando ho sentito la mano di Carlo sul mi seno, ho avuto un brivido così intenso che ho goduto subito.
…huummmms ssiiiii…vengooooo!!!!... ORAAAAAA!!..........
Tremavo, e lui mi masturbava il seno. Lentamente mi ha preso una mano e l’ha portata sul suo cazzo. In quel momento mi sono lasciata andare, ho deciso dentro di me, che quella sera, sarei stata una troia stupenda. Ho avuto una scossa tremenda, quando ho stretto le mie dita su quel palo di carne, dura, e pulsante che era simile in lunghezza a quello di Luca, ma solo un po più grosso. Ho incominciato a segarlo, e mi eccitava tanto questa nuova sensazione. Luca mi masturbava velocemente, e io stavo quasi per godere di nuovo, quando ho sentito la mano di Carlo, che si univa a quella di Luca, nel toccarmi la fica. Luca a fatto posto alle dita di Carlo, che si sono unite alle sue. Mi sono ritrovata a essere masturbata in maniera stupenda. Luca mi spingeva dentro le dita, e Carlo mi torturava il clito. Ho goduto e sono venuta tremando tutta di piacere.
……SSIIIII….SSI…… venngGGGOOOOOo… vengooo..sssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……..
Ero come impazzita. Li masturbavo velocemente, e loro mi succhiavano i seni. Infilavano le dita dentro facendomi godere, poi mi sono girata e ho detto a Luca di scoparmi.
…daii ti voglioooo…scopamiiiii….. daii adessoo lo voglioooo……….
Lui mi ha preso da dietro. Ho sentito il suo cazzo entrare tutto dentro, con una sola spinta decisa, e raggiungere il fondo sbattendo contro l’utero. Mi ha sempre fatto impazzire il suo cazzo. Lungo quel tanto che basta per solleticarti il collo dell’utero, senza farti male, ma strusciando sul fondo mi ha sempre portato a un livello di piacere unico. Appena lui mi ha afferrato per i fianchi, e ha cominciato a pomparmi velocemente io ho avuto un orgasmo tremendo. Era fantastico essere scopata da lui mentre segavo Carlo con entrambe le mani, e lui mi masturbava la fica da davanti, torturando il clitoride, e questo mi faceva urlare di piacere.
…ssisii….venggo….mi fate impazzireeeee….godooooo..veng……
Luca mi teneva sollevata e grazie al fatto che eravamo in acqua, non faceva nessuno sforzo, ma questo lo agevolava, e gli permetteva di scoparmi molto a fondo e velocemente, poi mi ha spinto verso Carlo.
“Abbassati e prendi il suo cazzo in bocca come nella nostra fantasia.”
Carlo ha sentito quello che dovevo fare, e si è sollevato facendo emergere il suo cazzo duro e teso, che mi sono subito infilato in gola. Era bello, e non mi dava fastidio ingoiarlo, era solo un po più grosso in circonferenza, ma riuscivo a succhiarlo bene, e poi mi sono divertita a fare un gioco che ha sempre fatto impazzire Luca. Mettere il cazzo di lato, avvolgere la lingua lungo l’asta, e chiudere il tutto con il labbro superiore. Avvolgerlo e scorrere la testa su e giù. Questo movimento ha procurato subito tanto piacere anche a lui.
…accidenti come lo succhia!!!!...avevi ragione è fantastica!!!...che bocchinara stupenda!!!! mai sentito una cosa così bella…cazzo che meravigliosa succhiacazzi!!!!....
Fra me e Luca, nel nostro modo di scopare, il turpiloquio è sempre stato un qualche cosa in più, che mi ha sempre eccitato, e sentirmi dare della bocchinara da Carlo, ha aumentato di più il mio piacere. Mi ha preso il viso fra le mani, e ha incominciato a scoparmi in bocca. Spingeva il suo cazzo fin dentro la mia gola, e io godevo un orgasmo dopo l’altro. Era stupendo essere posseduta, sia in gola, che dentro in fica, poi mi sono resa conto che Luca non avrebbe resistito ancora molto, e l’ho pregato di venirmi in bocca. Lui è uscito da dietro, e si è sollevato portando il suo cazzo alle mie labbra, mentre Carlo si è abbassato, e mi ha messo due dita in fica, e uno nel culo. Ho goduto nello stesso momento in cui Luca mi riempiva la bocca di sborra urlando il suo piacere.
…ssiiii…eccommiii…sborrooooo!!!! bevviiiiiiii…..oraaaaa…sborrroo!!!!!
Ho serrato le labbra, e ho ingoiato tutta la sua sborra. L’ho munto e spremuto fino all’ultima goccia, e alla fine quando lui si è abbassato, ho portato una mano dietro la sua nuca e l’ho attirato a me baciandolo. Carlo ha visto e goduto tutta la scena dell’ingoio, e si è meravigliato della mia porcaggine.
“Accidenti che troia!!!... Meravigliosa!! ti ha fatto un ingoio stupendo, e poi ti fa assaggiare il tuo stesso sapore!!! fantastica!! Meravigliosamente troia!!!”
Ho baciato Luca con molta passione libidine. La sua lingua ha giocato con la mia. Ho ripreso a succhiare Carlo. Luca che era rimasto con il cazzo bello duro, nonostante la sborrata, si è posizionato dietro di me, e per non rischiare una gravidanza, lentamente mi ha infilato il palo in culo. Sentirlo di nuovo dentro, ha intensificato ulteriormente il mio piacere, mentre Carlo mi masturbava la fica infilandoci le dita. Mi sentivo piena fra davanti e dietro. Mi ha scopato il culo per un bel po di tempo, mentre succhiavo Carlo. Mi hanno fatto godere a ripetizione, e in cambio io ho scatenato la mia lingua sul cazzo che stavo succhiando portandolo all’orgasmo.
…ssiii..cazzoooo..mi faiiii impazzireeee..seii fanatasticcaaa…sborrooo…oraaa…..
Quando ho sentito che era al limite, mi sono sfilata il cazzo dalla bocca, e mi sono sollevata un poco, per ricevere i suoi getti di sborra sul viso, sul collo e sul seno. Lui si segava velocemente mentre mi inondava di sborra.
….ssiiii….sboorrooo…ssi che troiiia ti schizzoooo tuttta addossso…….. belllissiiimoo…
Al momento non ho voluto ingoiare la sua sborrata. Ho deciso che l’ingoio, era un privilegio solo di Luca, ma che in ogni caso farmi sborrare addosso, avrebbe di certo soddisfatto la mia libidine, e il suo piacere. Sentire quelle frustate calde sul mio corpo nudo, e bagnato, raffreddato da un vento gelido, mi ha fatto avere un ennesimo orgasmo. Ho spremuto anche il cazzo di Carlo, e solo alla fine ho aperto la bocca, e con la lingua ho leccato le ultime gocce, e quando lui si è abbassato l’ho attirato a me, e l’ho baciato in bocca. Pur con un certo stupore, anche lui ha risposto al mio bacio, assaporando un poco la sua semenza, che era appena un po più saporita di quella di Luca. Mentre Carlo mi sborrava in faccia anche Luca mi ha schizzato in culo. Sentirmi piena dietro e sul viso mi ha fatto godere di nuovo. Luca si è sfilato e si è messo di lato, e io ho baciato di nuovo anche lui.
“Fantastica!!Meravigliosa!! Amico mio la tua donna è una meravigliosa troia. Sei molto fortunato ad aver incontrato una donna stupenda come lei, spero un giorno di trovarne una così anche io. Baciare il suo uomo dopo che gli sei venuto in bocca, non l’ho visto fare da nessuna qui a Saturnia. Al massimo ti fanno sborrare dentro, o ti segano, ma quello che ha fatto lei, è veramente unico.”
Ero sfinita ma contenta. L’emozione di aver vissuto una simile esperienza mi ha fatto scoppiare in lacrime di gioia, che ha stupito entrami che mi guardavano preoccupati. Luca mi ha stretto forte a se e mi ha rassicurato.
“Tranquilla piccola!! va tutto bene, sei stata meravigliosa, va tutto bene, e io ti amo.”
Ho smesso di piangere, e li ho abbracciati entrambi.
“Grazie, siete stati stupendi. Ho provato delle emozioni fortissime. Vi adoro e vi ringrazio. Vi voglio bene e a te amore ti amo.”
Siamo rimasti un poco immersi nell’acqua, e ho scoperto che Luca e Carlo, si erano accordati sul fatto che ero io a dover decidere se lasciarmi andare o meno, lui non avrebbe in ogni caso fatto nulla, se non fossi stata io ad invitarlo. Dopo quella sera abbiamo ripreso la nostra vita di sempre, ma quando scopavamo, io Luca ripensavamo a quello che era successo nell’acqua, e ci godevamo tantissimo. Non mi sentivo troia, ma ero soddisfatta di me, per esserci riuscita e questo era per me motivo di vero orgoglio. Nei mesi successivi, abbiamo rincontrato Carlo, ma senza fare sesso, anzi lui si comportava come se nulla fosse successo, e questo era per me una dimostrazione di vera lealtà, sia nei miei confronti, che in quelli di Luca. Fra loro parlavano spesso dell’accaduto, e quando Luca mi raccontava quello che si dicevano, emergeva sempre il fatto che per Carlo, io ero una femmina meravigliosa, ma non una troia, ma una donna che solo quando decideva di essere troia, era insuperabile. Ovvio, questo mi faceva sentire molto orgogliosa.
..continua..
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3
5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
il singolo D.O.C.
Siamo sempre alla ricerca di un singolo serio, educato, pulito, ospitale e se ben dotato tanto di meglio.. inizialmente siamo sempre stati titubanti indecisi ed a volte selettivi.. ovviamente nn facciamo di tutta l'erba un fascio ma ci permettiamo di fare la ns. scelta. Abbiamo avuto e continuiamo ad avere dei contatti ma la ricerca è dura.. a luglio ci scrive un singolo abbiamo letto il suo profilo i sui feedback e visto le foto, dalle foto si vedeva chiaramente che scopava ed i feedback lo consideravano uno stallone, per noi che ci piace solo il gioco soft specie se orale, leggendo stallone toro da monta etc..etc.. da subito nn avevamo minimo interesse, se nn forse solo per la dotazione.. al ns. no grazie ci a risposto il motivo della negazione e gli dissi appunto che nn essendo scambisti è impensabile che incontriamo uno che viene considerato uno stallone. mi rispose che nn con tutte le coppie succede di scopare, anzi, io preferisco il gioco orale e se fatto bene è meglio che una scopata, ok. gli dissi parlo con la mia lei poi ti farò sapere.. cosi abbiamo deciso di incontrarlo al fine di incontro conoscitivo.. siamo andati a casa sua posto pulito accogliente e riservato, abbiamo parlato per una mezzora e vedevo la mia lei poco convinta di andare oltre al incontro conoscitivo, cosi dopo quasi un ora eravamo pronti nel salutarlo, lui da signore disse ok. ci sentiamo.. poi, io gli chiesi, la foto sono vere ? è vero che sei dotato 22x 20 ? e lui disse beh se nn vi offendete nn ho problemi nel farlo vedere, cosi si abbasso i pantaloni e dagli slip si notava il gonfiore del c.... abbassò gli slip e da molle era già grosso.. la mia lei alla vista in un attimo aveva cambiato idea dicendomi beh siamo già qua se rispetta il gioco si può provare.. ok. cosi lui si mise seduto sul divano e la mia lei glielo prese subito in bocca facendolo indurire in bocca vedevo la sua bocca gonfiarsi ed a fatica riusciva nel prenderlo in bocca cosi lo bagnava tutto lo leccava come un gelato e lo prendeva in bocca bene, aveva le lacrime agli occhi dalla fatica nel prenderlo in bocca ma più faticava più gli piaceva.. gli a fatto un pompino per quasi un ora era esausta ma compiaciuta.. alla fine gli mise il c.... in mezzo alla tette facendo una sborrata esagerata .
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5 anni fa
angeloedemone1984,
44/45
Ultima visita: 11 mesi fa
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plage naturiste
Girovagando qua e là nelle località marine abbiamo trovato quest’estate un bel paesello francese sul mare, molto accogliente e non caotico, ma ben frequentato.Proprio confinante con la grande spiaggia del paese c’è quella naturista: uno spiaggione molto lungo con dune retrostanti, con un maggiore affollamento in prossimità del parcheggio e campeggio e via via meno frequentato man mano ci si sposta verso ovest. Noi camminiamo in quella direzione sistemandoci laddove gli ombrelloni sono molto radi. La giornata trascorreva pacificamente e dopo le 14 qualche coppia si sistemava nei paraggi. Era il nostro primo giorno di vacanza e la voglia di stare nudi e il desiderio l’uno dell’altra ci invadeva. Ogni tanto qualche carezza, crema da spalmare, sabbia da levare, bacetto qua e là… una giovane coppia vicina a noi faceva altrettanto e la lei molto bella provocava appositamente il ragazzo con posizioni equivoche. Anche Irene spesso lo faceva, mostrando il suo bel fisico, aprendo le gambe mettendo in bella mostra la passerina ben depilata e molto umida. Verso sera molti se ne andavano e noi e altre coppie stavamo a goderci il mare e i rumori della natura; qualche uomo solitario spesso passeggiava sul bagnasciuga gustandosi le bellezze delle ragazze ignude che si godevano gli ultimi raggi di sole.Poco lontano, verso le dune, una donna mora molto carina intratteneva qualche single facendosi masturbare dal suo compagno, ora davanti ora dietro, aprendosi e mostrandosi in tutte le sue goduriose azioni. La coppia vicino a noi si scaldò non poco armeggiando a loro volta con i rispettivi sessi. Anche noi fummo travolti dalla passione. Irene mi provocò divaricandosi più possibile tralasciando ogni timore e pudore. Dopo averla leccata ben benino l’eccitazione fu al culmine e facemmo l’amore; lei divaricò le gambe al limite del possibile per migliorare la penetrazione. La coppia vicina si avvicinò ulteriormente e sembravano attori in un film porno. Alcuni single si godettero le rispettive passioni a debita distanza. Proposi a Irene di cavalcarmi a smorza candela e lei come una pantera scatenata non esitò; durante il rapporto le preparai il culetto divaricato per il gran finale e lei sembrava godere sempre più gemendo e agitandosi. Le scene per i voujeur erano sempre più esplicite e piccanti. Per completare l’opera, invitai la mia compagna ad inginocchiarsi per una penetrazione anale: senza nessuna opposizione lei scattò a 90 gradi e con delicatezza e adeguata insalivazione realizzammo anche questa posizione. Dopo i primi attimi, Ire dai gemiti era passata alle incitazioni… l’orgasmo fu simultaneo per entrambi durante il quale lei urlava dal piacere. In spiaggia ovviamente eravamo solamente in pochi eletti: noi, la coppia vicina che scopava con molta foga, la coppia esibizionista, che era passata ad azioni più hard e qualche singolo soddisfatto dalle visioni, che si complimentò con applausi. Ritornammo stanchi e molto soddisfatti e dopo una cena abbondantemente innaffiata da un buon vino facemmo nuovamente l’amore su una panchina nascosta e buia sulla passeggiata, proprio fronte mare con la luna che illuminava fiocamente i nostri corpi avvinghiati.
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5 anni fa
aries,
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Ultima visita: 5 mesi fa
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Così per caso claudia
Era un periodo che come per tante coppie, tra me e mia moglie non si andava d'accordo, ragion per cui non si scopava..assieme di certo , poi io nemmeno altrove ma la voglia era tanta. Quel sabato pomeriggio che lei era fuori a nozze da un cugino, mi misi a chattare su un sito e trovai una signora quarantenne, quindi poco più giovane di me, scontenta anch'essa del suo rapporto coniugale in quel periodo. Una chiacchera tira l'altra e così scoprii che abitava a max 15 km da casa mia e che pure suo marito era a un matrimonio di un cugino.. Vuoi vedere che...😉? Mi ero fatto un minimo di idea di chi potesse essere nel caso i nostri partners fossero allo stesso matrimonio, ma non le scrissi nulla. Nei giorni seguenti continuammo a frequentarci via chat, entrando sempre più in confidenza e riscontrando sempre più maggiori affinità in fatto di desideri sessuali. Lei aveva sempre avuto rapporti con suo marito fin da quando venti anni prima si erano fidanzati, io arrivato vergine al matrimonio ero stato comunque monogamo fino ad allora, almeno fisicamente, perché con la fantasia...
Dopo dieci giorni di chat, svelammo le nostre identità e lei ne restò sorpresa, mentre io ebbi la conferma di quanto supponevo. Lei era Claudia. La invitai a prendere un caffe' al bar del centro commerciale dove lavoro per il pomeriggio seguente e lei accettò. Mi mandò SMS appena arrivata e ci incontrammo a 20 mt dal bar. Carina, tirata il giusto senza volgarità, una gonna ampia e soprattutto, un bel sorriso. Ho sempre ritenuto che una donna non bellissima, che sorride molto, acchiappa molto di più di una bella musona. Mi chiese se mi piaceva l'abito e ovviamente assentii, anche perché stava bene davvero. Prendemmo un caffè al bar e scambiammo quattro chiacchere e venti sorrisi, ridemmo pure pensando alla casualità di due quasi cugini incontrati in chat. La riaccompagnai all'auto e decisi di non eccedere essendo il primo incontro. La baciai in fronte nel garage sotterraneo e le dissi che contavo di rivederla e lei assenti con un cenno del capo. Salì in auto e se ne andò. Appena entrambi a casa ci trovammo in chat; la sera e nei due giorni seguenti chattammo concordando la mattina in cui ci saremmo trovati per fare l'amore. Quella mattina arrivato al lavoro occupai un bel posto contro il muro nel garage sotterraneo e lasciando di proposito poco spazio per il posto a lato. Quando giunse Claudia, dopo avermi avvisato con un SMS, andai in garage e spostai la mia car quel tanto che tra il muro e la mia auto vi stesse il suo monovolume (con vetri posteriori oscurati). L'eccitazione era a mille per entrambi, lei scese e salimmo sul sedile posteriore del suo monovolume dopo esserci accertati che alcuno ci vedesse. Appena insieme le saltai addosso e iniziammo a baciarci , mamma mia come baciava bene, le nostre lingue si trovavano a meraviglia!! Poi iniziai a toccarla e ad accarezzarla, infilai pia piano una mano sotto la gonna, trovai il perizoma e lo scostai delicatamente mentre continuavamo a baciarci. La trovai fradicia e rasata.. mi staccai un 'attimo da lei , la feci leggermente distendere , alzai la gonna e le sfilai il perizoma mentre ci guardavamo con voglia.. La sua figa era liscissima e con un gradevolissimo sapore. Lo so che non avevo avuto una gran esperienza, però la trovai deliziosa e siccome mi si riconosce che so leccarla veramente bene, (ed è vero) le procurai diversi orgasmi, piacevole anche per me sentirle urlare sì sì SÌ SÌ SÌ SÌ Non sapevo fosse pluriorgasmica e devo dire che é una cosa fantastica. Venne poi il suo momento e volle prenderlo in bocca e lo faceva bene, ma dovevo tornare al lavoro per cui io seduto la feci salire sopra di me e a smorza candela mi feci scopare ben bene baciandola e succhiandole i capezzoli dei seni, cosa che la fece godere ancora di più. Trovandola sempre più eccitata e prossima all'orgasmo, le afferrai i glutei e iniziai a pompare con vigore dentro di lei procurandole un orgasmo che le fece fare un urlo che per fortuna non c'era nessuno nei paraggi. Si mise una mano davanti alla bocca e scoppiammo a ridere. Sfilai il profilattico, ci ripulimmo e ci salutammo con un mega bacio e con la certezza che ci saremmo rivisti e fu in effetti così.
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
Lo stallone del paese parte 2
A grande richiesta continua la storia, questa volta è zia Erminia alle prese con l’asta del nipote.
THE DAY AFTER
Il giorno dopo lo “sfondamento” le due sorelle aiutano Maria siccome riesce appena a camminare.
La figa le faceva troppo male, il figlio col suo pisello aveva proprio lasciato il segno.
La giornata trascorre in una clima surreale, le zie guardano il nipote con uno sguardo speciale, penetrante, sanno bene cos’era successo, avevano assistito.
Alla sera in camera di Maria arriva Erminia, aveva voglia di parlare, voleva discutere con la sorella di come anche lei voleva “aiutare”…
“Senti Maria io…..beh...vorrei darti una mano…con…capisci?...”
“Ma già mi stai aiutando, Daniela pure”
“Sì, sì…pero io intendevo aiutarti con…con Nicola!”
“Intendi dire…” – con uno sguardo intenso Maria fulmina la sorella.
“S…siii…”
“Non se ne parla, io sono sua madre ed io lo aiuterò”
“Ma non puoi farlo da sola, io e Daniela siamo sue zie, anche noi faremmo qualsiasi cosa per lui!”
“Si ma lo capisci che ce l’ha troppo…”
“Troppo cosa?” – chiede Erminia facendo finta di non capire
“Troppo grande Erminia! Ce l’ha enormee! E’ grosso così porca miseria!” con le mani cerca di descrivere le dimensioni eccezionali dell’attrezzo che la notte scorsa l’aveva distrutta.
E così ne nasce una discussione accesa, dove le due donne parlano di...dimensioni.
Dopo un paio di minuti la discussione finisce con Maria che dice: “Va bene, fà come vuoi, poi non dire che non ti ho avvertito!”
LA ZIA VUOLE PRIMA VEDERE
Subito dopo aver dato la buona notte a Maria, Erminia si dirige verso la camera del nipote, apre la porta con molta delicatezza per non farsi sentire.
Si siede accanto al letto di Nicola e resta ferma per un po’ di tempo, e con sguardo pensieroso guarda il nipote, come a chiedergli il permesso, e con mano tremante prende l’elastico delle mutande, le solleva quanto basta per infilarci dentro l’altra mano.
Di nuovo controlla il ragazzo girandosi verso il suo volto così rilassato e sussurrante gli dice: “Dormi Nicoli’, dormi che la zia vuole solo dare un’occhiata”
La sua mano è come un serpente cieco che perlustra soltanto con l'aiuto del tatto, alla ricerca della “grande” scoperta, in cerca di un altro “serpente”, e che serpente, una vera anaconda.
Il ragazzo non si sveglia, dorme come un ghiro, aveva lavorato tutto il giorno duramente sul campo.
La donna subito tocca qualcosa di...no non può essere, al primo contatto si rende conto di aver toccato qualcosa di incredibile, impossibile. Il cuore le batte a mille, impugna una massa cilindrica di carne, le esce subito un “Oh mio Dio!” a conferma che quello che ha in mano è qualcosa che non si aspettava, sapeva che era molto dotato, ha visto la sorella alle prese con quell’organo, Maria stessa ha cercato di darle idea delle dimensioni, ma tenerlo in mano è tutta un’altra cosa. E cosi comincia a tirarglielo fuori al di sopra dei pantaloni, con un po’ di difficoltà, la difficoltà stessa le fa’ capire che le la lunghezza deve essere impressionante. Il pene doveva essere molto lungo per fare resistenza con il resto dei pantaloni mentre lei cercava di tirarlo fuori. E infatti dopo un po’ lo tira tutto fuori e per lo spavento lascia andare sia il pene che l’elastico dei pantaloni. Il pene resta appoggiato sul ventre del ragazzo e bloccato dall’elastico. La punta del pene si trova ben oltre l’ombelico del ragazzo, la lunghezza è a dir poco impressionante, la larghezza pure, Erminia si porta una mano alla bocca: “Ooh mamma miaaa…”
Ma subito dopo quella stessa mano finisce di nuovo sul pene, la donna con mano tremante ma decisa glielo accarezza da dove spunta dai pantaloni fino alla punta; “wooow, che roba, non è possibile, ma sei enorme Nicoli’, ooh Maria ma che te sei presa…”
La donna eccitata, impressionata e ammaliata allo stesso tempo, impugna il pene e lo muove a destra, a sinistra, lo guarda da diverse angolazioni, ancora sussurrando frasi di ammirazione e sconcerto.
In un momento Nicola fà un mezzo movimento come a volersi spostare nel sonno, lei per paura che si stesse svegliando in fretta rimette il mostro nei pantaloni e scappa via.
La donna con ancora un gran batticuore si mette a letto, e quando si calma un po’ si rende conto di essere bagnata, era talmente eccitata che si era bagnata come mai prima, anche la fregna aveva dato risposta a quello che gli occhi avevano visto e le mani toccato.
La stessa mano che poco fà aveva ispezionato il pisellone del nipote finisce sulla figa e la donna comincia a sgrillettarsi in modo violento e frenetico e ben presto raggiunge o orgasmo pazzesco. Mai si era masturbata in quel modo e mai aveva avuto un orgasmo simile, il che la porta alla decisione di farsi il nipotino il giorno successivo.
FINALMENTE LA ZIA LO PRENDE
Il giorno dopo la donna non pensa ad altro, il nipote e il suo randello sono il suo chiodo fisso.
Come un’animale notturno aspetta la notte per sferrare l’attacco alla sua preda.
La sera Erminia aspetta che tutti vadano a dormire e poi aspetta ancora, incapace di dormire perché’ il momento tanto atteso si avvicina, e già parzialmente bagnata, e verso la mezzanotte, un’ora dopo che tutti sono andati a dormire si alza e si toglie le mutandine e rimane soltanto con una vestaglia mozzafiato, poi si dirige verso la stanza del nipote, e quando ci arriva fa’ il segno della croce ed entra senza far rumore.
Si siede sul letto accanto a Nicola e prima di svegliarlo lentamente mette la mano sui pantaloni per palpare quello che c'è all’interno, come a voler ancora una volta controllare se quello che ha toccato e visto il giorno prima fosse vero, e quando la mano tocca la bestia la donna fa’ un sorriso malizioso.
Poi da’ una scossa al nipote “Nicola?, Nicoli’ sveglia” e dopo un paio di scosse il ragazzo si sveglia e sorpreso chiede “Ma zia cosa ci fai qui’, cos’è successo?”
“Nulla Nicoli, non è successo niente volevo solo parlarti” – risponde la donna.
Anche se ancora addormentato il ragazzo nota subito l’esuberanza della zia, la vestaglia si era in parte aperta e si vedevano parte delle tettone, pensava stesse sognando.
“Sai...anch’io voglio aiutarti come ha fatto la mamma, ti va’?”
Il ragazzo ancora mezzo addormentato e incredulo non capisce nulla, la donna continua: “Dai bello di zia, voglio farti divertire stanotte…alzati e vieni a sederti qua’”, lo prende per mano e quando si alza di un botto gli tira’ giù i pantaloni. Finalmente ha per intero davanti a se’ il fallo reale: “Porca miseria che roba, dai siediti qua’”.
Lo fa’ sedere su una sedia sulla quale più tardi voleva cavalcarlo, aveva pianificato tutto la donna, meglio cavalcarlo e guidare il tutto che lasciar fare a lui, sennò sarebbero stati dolori.
Finalmente la donna ha tra le mani l’oggetto del desiderio, le mette paura allo stesso tempo, le dimensioni sono eccessive, già a riposo l’organo genitale del ragazzo incute paura.
Da subito la donna eccitatissima prende il pisellone tra le mani e comincia a masturbarlo freneticamente, ben presto ci mette anche la bocca e grazie alla capienza della stessa(la più grande di tutte le sorelle) riesce a metter dentro la cappellona.
Il ragazzo comincia a svegliarsi, e puntualmente pure il suo pene grazie a questo meraviglioso trattamento comincia a svegliarsi, eccome se si “sveglia”.
Il monumentale organo comincia ad indurirsi, aumentando le dimensioni, sempre più grande, sempre più grosso, sempre più duro.
Ormai la bocca della donna, seppur capiente non può più contenere le dimensioni esagerate del glande e lo tira fuori prima che si sloghi la mascella.
Ma il lavoro di bocca non si ferma quì, perché ora ci mette la lingua e gli slinguazza il cannone.
Proprio come aveva fatto la madre, il lavoro della zia non era da meno.
Ormai il pene aveva quasi raggiunto le massime dimensioni e la zia pure lei si lascia andare a commenti caldi: “porca miseria Nicoli’, ora so’ perché la mamma urlava così tanto!”
La paura ora era anche maggiore, ma contemporaneamente lo era anche l’eccitazione, la donna era vogliosa di scoprire i suoi confini, quanta di quella minchia ne poteva prendere? Se lo chiedeva in continuazione mentre continuava con il meticoloso e frenetico lavoro manuale e orale.
Tanto quanto il pisellone era bagnato dalla saliva della zia, tanto lo era la sua figa di secrezioni vaginali, e la donna dopo un bel pò di tempo a giocare con quella bestia di cazzo, si alza, si spoglia, e comincia a posizionarsi sopra il nipote.
“Tu stai bello fermo che il gioco voglio condurlo io, tu pensa solo a tener duro il tuo gran pistolone, hai capito bello di zia?”
Il ragazzo non può far altro che annuire con la testa ipnotizzato dalle bombe di Erminia, che dopo aver tolto la vestaglia sono di fronte a lui in tutto il loro splendore.
Sua madre e l’altra zia erano pure quelle che si possono definire vere e proprie “tettone” ma Erminia era di un altro livello, aveva una massa di tette giganti, che forse come l’organo genitale del ragazzo, potevano considerarsi addirittura abnormi, di sicuro le tette più grandi del paese.
Lei nota l’espressione del nipote e la direzione del suo sguardo… “Ti piacciono?” sorride divertita.
“Ooh si zia, molto” e comincia a palparle mentre lei tenendogli il pene con una mano comincia a scendere, pronta ad impalarsi da sola.
Finalmente il glande fa’ contatto con la figa caldissima ed eccitata della donna, che ormai vuole solo sentirlo dentro.
Erminia si lascia andare sempre di più, lasciano che il suo stesso peso favorisca il lavoro d’entrata e il glande finalmente comincia ad entrare.
La donna nota subito una resistenza sostanziale, la circonferenza del glande è eccessiva, mai aveva provato nulla di simile, la figa si allarga a dismisura.
“Oooh Dioo, uuugh quanto ce l’hai grosso Nicoliii’”
Nella stanza si sentono i respiri intensi della donna alle prese con l’introduzione del mastodontico organo sessuale del nipote, lei decisa a farlo entrare ad ogni costo, ne andava pure del suo orgoglio di donna, se sua sorella era in grado di farlo entrare, allora doveva riuscirci anche lei.
“Sii, aah, dai, facciamolo entrare, dai daiiiii, aaaagh”
E finalmente il glande entra e la donna non può trattenersi di commentare: “OOH! Ooh che roba, uoooh mi spacchi in due!”
Il ragazzo quasi non la ascolta nemmeno, troppo indaffarato a massaggiare le mammelle giganti e succhiare i capezzoli eccitati della zia.
Lui divertito e godente, lei invece dolente battagliando con il suo arpione, ci si doveva abituare a quel coso, l’inizio era tutto tranne che facile.
A denti stretti la donna continua ad impalarsi, pochi millimetri alla volta, ma ne fà entrare sempre di più.
Dopo una decina di minuti almeno, e ulteriori centimetri di massa fallica introdotta, quando le sembra che si fosse abituata almeno in parte, la donna comincia il classico movimento su e giù.
Il respiro si fà più veloce, e anche i suoi “OOH” sono diversi, più lunghi, più profondi, più intensi.
La donna ha un primo orgasmo, uno di quelli come mai ne aveva avuti, grazie al quale diventa ancora più passionale, aumenta la profondità e ritmo.
La sedia, vecchia com’era, comincia a scricchiolare e di parecchio, tanto che lo scricchiolio e quello dei gemiti di Erminia che aumentano di volume, svegliano Maria, la cui camera non era molto distante.
Non ci volle molto per capire che l’arnese del figlio era di nuovo in azione, e probabilmente con sua sorella Erminia, considerando di cosa avevano parlato il giorno prima.
Il ritmo della scopata continua ad accelerare, Erminia ha orgasmi in continuazione, geme di piacere, ulula, non si ferma mai, il ragazzo gode pure, la buona zia ormai con una bella parte di minchia che si prende e con un buon ritmo, lo fa’ godere di brutto.
Anche Maria a sentire il tutto si eccita parecchio: “Te lo stai gustando eh Erminia? In fondo meglio così, la mia figa ha ancora bisogno di recuperare”.
Erminia dopo un numero infinito di orgasmi, ognuno dei quali le tocca persino l’anima, è esausta ma continua a cavalcare sperando che il nipote venga presto, ma ad un tratto lui la prende, la alza e la butta sul letto e la mette alla pecorina.
Voleva fotterla come ha fatto con la madre, ai suoi ritmi, come piace a lui.
La donna si gira e lo guarda con uno sguardo misto tra sfida e paura, ma non dice nulla, in fondo Maria era stata presa da dietro e pure lei non voleva essere da meno.
Il ragazzone prende con una mano la sua minchia gigante e la porta all’ingresso della figa, ed entra senza un minimo di delicatezza.
La profondità e il ritmo sono da subito molto impegnativi per la donna, e il ragazzo dopo ogni minuto ne aumenta l’intensità.
Dopo poco a causa della la potenza devastante dell’attributo a quei ritmi e profondità, la donna raggiunge il limite massimo di sopportazione.
Erminia per corporatura era la “più grande” di tutte le tre sorelle, piuttosto alta, larga di spalle, larga di fianchi, tutta in carne, insomma un vero e proprio “donnone”, ed era anche la più capiente, non facile da soddisfare sessualmente, ma neanche lei aveva la forza e la resistenza necessarie per contenere la potenza sessuale del nipote, scopata in quel modo proprio no.
E così via con le solite urla, Erminia che comincia a citare tutti i santi e pregare in sé che quel supplizio finisca presto.
Il rumore aveva svegliato pure Daniela che da vera pervertita, era già alla porta per sentire meglio o per sperare di dare un’occhiata.
Le urla di Erminia erano chiaramente di dolore, e mentre Maria provava pena per la sorella e pure lei pregava che Nicola finisse presto, Daniela si gustava la scena della sorella che veniva martellata senza alcun riguardo.
Infatti Daniela aveva una mano nelle mutande e commentava a bassa voce: ”Dai fottila così, ficcaglielo dentro ancora…siii cosiii…ahah te lo godi ora sorellona?! dacci dentro Nicola!”
E il nipotino ci dava dentro eccome…
Erminia eroicamente resiste, cerca di farlo in tutti i modi, stringe le lenzuola, stringe i denti, urla di qua’, urla di là, ma quell’organo infernale non ne vuol sapere di spruzzare una buona volta.
Nicola se la sbatteva di santa ragione
Ormai Erminia urlava tanto da far tremare i muri, e alla fine la poveretta deve alzare bandiera bianca, mette una mano sull’addome del nipote infoiato e lo fa’ smettere giusto per pregarlo:
“ti prego Nicoli’, non ce la faccio più, la zia non ce la fa’ più amore!”
“fa’ male amore di zia, capisci? Sei fottutamente enorme e ci dai dentro come un forsennato!
Hai distrutto pure tua madre in questo modo, dovrai imparare ad essere più gentile, ne parleremo domani!”
Ora dai che ti faccio venire, vuoi finire come hai fatto con la mamma? Ti va? Dai ti pregoo..”
E il ragazzo accetta, gli piaceva spruzzare sui seni, le tettone di zia Erminia erano più grandi di quelle della mamma e l’idea di spruzzare pure su quelle lo eccitava parecchio.
Erminia si mette in posizione e lo incita proprio come aveva fatto la sorella:
“Dai bello suu, vienii, voglio sentirla tutta sulle mie gemelle!”
Il ragazzo si masturba l’asta a velocità inaudita e ben presto comincia il fiume di sborra.
Le tette della donna vengono impastate, i getti sono così potenti e un paio di questo colpiscono la donna sui capezzoli ancora eccitati e lei impazzita lo incita ancora: “Siiii così, guarda che spruzzate, ooh madonna Nicoliii quanta ne faiii…”
Quando gli schizzi diminuiscono di volume e intensità Erminia glielo prende in mano e mette gran parte della cappella in bocca succhiando più forte che può. Voleva gustarsi quel nettare così abbondante e intenso di odore, di conseguenza gli succhiò le ultime gocce inghiottendo tutto.
Erminia tutta sudata, e ricoperta pure di sborra, si alza e confessa al nipote: “E' stato magnifico, ma devi imparare a fare l’amore, non quello che fai tù, con un arnese come il tuo si deve fare attenzione, domani io e la mamma te ne parleremo. Buona notte stallone!” e se ne va’ dandogli una bacio.
E chissà che da allora Nicola di poco a poco non imparò ad essere più bravo con le donne e non farle soffrire così tanto?
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5 anni fa
MDingo30,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Lo stallone del paese parte 1
1. INTRODUZIONE
Storia che inizia prima della seconda guerra mondiale in u paesino sperduto in Sicilia dove nel 1932 da genitori contadini nasce un bel figlioletto. Non ci sono state complicazioni durante il parto e il piccolo sembra sano anche se c'era un 'piccolo' dettaglio che già dava nell'occhio - erano i genitali del piccoletto ' il pene era il doppio di quello che era considerato 'normale' per un neonato. I genitori comunque per nulla preoccupati anzi orgogliosi del piccolo pensando 'un giorno farà la felicità di tante ragazze'. In realtà il ragazzo aveva quello che si definisce un megalopene o chiamato anche macrofallo ' per definire un membro virile eccessivamente sviluppato, che nel caso suo era causato da un eccessivo sviluppo di certi ormoni. Gli anni passano e il ragazzo cresce, anche parecchio, a causa degli ormoni a mille, che gli provocano un certo tipo di gigantismo, non eccessivo nella corporatura in generale ma comunque agli organi genitali sì, che pure continuano a crescere, ma in modo eccessivo. La madre, durante gli anni nei quali ancora lo lavava, notava il suo pisellone pensando infatti qualche volta che era veramente superdotato. Dopo i 7-8 anni la madre comunque non lo vide più nudo, dopo che il figlio incominciò a lavarsi da solo. Arriva la guerra e tutti gli uomini del paese vanno al fronte, incluso suo padre e gli zii. A fine guerra in pochi tornarono a casa, ma i maschi di casa non erano tra i fortunati. Di conseguenza starà al ragazzo diventare 'l'uomo di casa', trovandosi a vivere con 3 donne mature, sua madre e le due zie. Tutte e tre avevano uno specifico 'tratto di famiglia' ' erano tutte tettone. Sua madre Mariagrazia aveva una quinta misura, la zia Daniela una sesta, e la zia Erminia addirittura una settima.
2. LE PRIME MASTURBAZIONI E RAPPORTI
Il ragazzo come tutti i ragazzini che si sviluppavano ad una certa età aveva impulsi sessuali e cominciarono le prime masturbazioni. Le 3 tettone in casa di certo non era di aiuto, tutt'altro. Quando si parla di 'accoppiamento', durante l'adolescenza il ragazzo poté assistere più volte a quello del regno animale, alla fattoria avevano anche uno stallone e una giumenta e lui fu' colpito dalle dimensioni del membro del cavallo e dal modo in cui montava la giumenta. Più volte pensò 'anch'io potrei metterglielo dentro come lo stallone'. Nella sua testa l'idea di 'farsi' la giumenta gli frugava sempre più spesso, finché un giorno arrappato come mai, decise di passare all'azione. Entra nella stalla, si cala le braghe e ne esce fuori un pisello fuori misura, per niente adatto ad un ragazzino della sua età. Poi comincia a masturbarsi e il pisello comincia ad indurirsi e a crescere ulteriormente fino a diventare un cilindro di carne che oggi ogni attore porno invidierebbe. Poi infila il pisellone nella giumenta e comincia ad andare avanti e indietro proprio come faceva lo stallone, e dopo pochi minuti eiacula nella giumenta. Fu così che iniziò a fottersi la giumenta, e continuò per diversi anni durante i quali il suo pisello continuò a crescere a dismisura. Poco ne sapeva il ragazzo che il suo arnese era di dimensioni record, ma proprio da record mondiale. A sviluppo terminato era praticamente un fenomeno da baraccone. Il ragazzo era comunque un bel vedere, alto, muscoloso e ogni ragazza ma anche le donne mature del paese gli davano sempre occhiatine speciali. Dai 16 anni cominciò a frequentare le ragazze, e un giorno poco dopo aver compiuto i 18 anni gli si presenta la prima occasione di scopare con una bella ragazza ma questa si rifiuta dopo che Nicola si sfilò i pantaloni e gli mostrò il suo esagerato pisello. 'Questo portalo a tua madre! Mostro!' ' furono queste le ultime parole della ragazza impaurita prima che se andasse a gambe levate. La stessa cosa continuò a ripetersi con le successive ragazze e per giunta un paio di loro gli rifilarono la stessa battuta: 'Sei deforme! Questo lo porti a mamma tua che te l'ha fatto!' Dopo l'ennesimo rifiuto il ragazzo cadde anche in depressione. Ben presto in paese si diffusero voci della 'dotazione' del ragazzo e tutte le ragazze lo guardavano come un mostro. Voci che giunsero persino a sua madre e alle zie. Così un giorno la madre decise di parlargli...
3. LA SCOPERTA DELLA MADRE
Toc!Toc! Nicola sente bussare alla porta della sua stanza. 'Posso entrare amore?' ' era sua madre. 'Ma certo mamma entra. Cosa c'è?' La madre si siede sul letto e lo chiama a sé: ' Vieni siediti qua accanto a me. Dobbiamo parlare' Lui fa quello che gli chiede e si siede accanto a lei... 'Di cosa mamma?' 'Sentii...come va' con le ragazze?' L'espressione nel volto del ragazzo cambia immediatamente, mettendo in evidenza imbarazzo e tristezza allo stesso tempo. 'Cos'è questa faccia? Dai è evidente che c'è qualcosa che non va', tempo fa ti vedevo con parecchie ragazze e ora da un bel po' di tempo zero ragazze. Cosa c'è che non va?' Il ragazzo con lo sguardo triste non risponde e la madre cerca di spronarlo. 'Dai parlami, sono tua madre, puoi dirmi qualsiasi cosa, sono qui per aiutarti' Il ragazzo finalmente decide di aprirsi un po'. 'Nessuno può aiutarmi, sono un mostro!' La madre preoccupata: 'Ma quale mostro? Sei un bellissimo ragazzo, dovresti piacere a tutte le ragaz...' 'Sono deforme!' la interrompe lui. 'Deforme? Ma in che senso deforme? Ma di cosa stai parlando?' 'No dai mamma lascia stare...' La madre si alza e si mette in ginocchio di fronte a lui. 'Ora stammi bene a sentire, non me ne vado da questa stanza finché non mi avrai spiegato perché pensi queste cose! Hai capito?!' Il ragazzo timidamente annuisce con la testa. 'Va bene ora dai parlami per Dio!' 'Sono...deforme'laggiù'! indicando la zona inguinale. 'Intendi dire il tuo...pene?' Il ragazzo di nuovo annuisce senza parlare. 'E cosa ci sarebbe che non va' con il tuo pene?! Fino ad una certa età ti ho lavato e per quanto mi ricordo era tutto a posto, anzi, mi ricordo che era anche un po' grosso per la tua età' gli dice con una piccola risata. Scena muta, il ragazzo non parla... 'Dai voglio vedere!' 'Ve'vedere cosa mamma?!' il ragazzo chiede quasi impaurito. Non avrebbe potuto sopportare che anche sua madre gli confermasse che era un mostro. 'Il tuo pene sciocchino! Alzati dai!' Il ragazzo comunque obbedisce e si alza. 'Ora calati i pantaloni!' 'No mamma dai mi vergogno!' 'La mamma di Cinzia mi ha detto che davanti a sua figlia non ti vergognavi mica così tanto, e ora ti vergogni di me?' 'Ma mamma...lei come tutte le altre mi ha detto che sono un mostro, che non scoperò mai, mi ha detto questo portalo a mamma tua' 'Infatti mamma è qui tesoro'senti, ormai sei un uomo, non dovresti vergognarti davanti ad una donna, te lo dirò io se va tutto bene con tè, lascia stare le ragazzine, te lo dirà mamma se va tutto bene amore. Dai giù con i pantaloni!' Il ragazzo ancora bloccato se ne sta' impalato e la donna continua a spronarlo in tutti i modi. 'DAI FAMMELO VEDERE!' 'Dai non essere così timido, dai fai vedere cos'hai alla mamma, dai... fammi vedere cos'hai!' E ancora: 'Dai amore fai vedere alla mamma cos'hai quaggiù, fammelo vedere tesoro!' Sembra tutto inutile e cosi la donna decide di prendere la situazione 'in mano'. 'Allora faccio io!' E comincia a slacciargli i pantaloni e a tirarli giù insieme ai boxer. Lui la lascia fare. Davanti alla donna si presentano i primi centimetri di pisello e il volto della donna cambia immediatamente. Rimane subito colpita dalla circonferenza del pene, grossissimo, porca miseria se era grosso, si vedeva che era ancora a riposo ed era grosso quasi quanto l'avanbraccio della donna. Notevolmente impressionata continua a tirare giù e continuano ad accumularsi i centimetri e centimetri di pisello extra large. Super extra extra large. La donna non può non esclamare un timido 'O mio Dio!' ma continua a tirare giù pantaloni e mutande, decisa a trovare la fine di quel mostro. Finalmente dopo un tempo che le sembrò interminabile ed in vicinanza di una decina di centimetri dal ginocchio del figlio, finalmente si presenta la cappella ' gigantesca, ben più grossa de fusto del pene. Il ragazzo aveva un pisello di dimensioni esagerate. Gli occhi della donna rimangono fissati su tanto anzi troppo ben di Dio, e per buoni 30 secondi senza dire nulla, con la bocca aperta a confermare lo stato di incredulità. Poi gli alza i pantaloni e alzandosi pure lei comincia a consolarlo: 'Amore c'è l'hai bello grosso sì ma le ragazzine non possono apprezzare un pene grosso come il tuo, è normale che si spaventano, sono inesperte, vedrai che un giorno con una donna più matura non avrai questi problemi. Non ti preoccupare amore mio, vedrai che si troverà una soluzione, te lo prometto...' e poi esce turbata dalla stanza del figlio. La stessa notte la donna trova difficoltà' a chiudere occhio pensando al figlio e al suo uccello mastodontico. Si domandava se il ragazzo fosse consapevole di cosa aveva tra le gambe, e se in effetti mai avrebbe trovato una donna disposta a fare l'amore con lui, sì ma quale donna sarebbe disposta a farsi penetrare da quell'arnese? Poverino, tanti si preoccupano perché c'è l'hanno piccolo e lui invece aveva problemi perché c'è l'ha troppo lungo. Si chiedeva se addirittura gli si alzava, considerata la mole del cosone ne dubitava fortemente. Da buona madre era lei che doveva aiutarlo, era lei che doveva sacrificarsi, cominciando a controllare se l'incredibile arnese funzionava...
4. LA SOLUZIONE
L'indomani il ragazzo andando a cena avvicinandosi al tavolo vede le tre donne parlare sottovoce e in maniera abbastanza animata, sua madre con le mani indicava qualcosa alle sorelle. Era troppo lontano per vedere bene e sentire, in realtà le donne parlavano del suo pisello, eh già la donna non poteva non dirlo alle sorelle. Giù con i particolari: 'C'e l'ha enormee!, Lungo così(indicandola con l'indice delle due mani una lunghezza smisurata che faceva venire il nodo alla gola alle due zie) e grosso tanto(indicando con indice e pollice ma di nuovo con entrambe le mani una larghezza impossibile) e non c'è l'aveva neanche duro!' Vedendo avvicinarsi il ragazzo, le donne cambiano immediatamente argomento e le due zie fissano il loro sguardo tra le gambe del nipote. La cena trascorre in un strano silenzio, e Nicola nota che le donne lo guardano in un modo strano, come non lo avevano mai guardato, non ci capisce nulla poverino. Un'ora dopo finita la cena le due zie bussano alla porta del nipote. 'Cosa c'è?' ' chiede il ragazzo 'La mamma vuole vederti!' ' risponde zia Erminia. Nicola non ci capisce niente e domanda il perché, e zia Erminia risponde: 'Lo vedrai bello di zia, dai è nella camera da letto che ti aspetta, mi raccomando fai il bravo!' e gli dà un'occhiatina. La zia Daniela aggiunge: 'Tieni duro stallone!' e le due si fanno una bella risata maliziosa e se ne vanno. Il ragazzo confuso si dirige verso la stanza della madre non capendoci niente. Entra nella stanza della madre che sta seduta al bordo del letto vestita soltanto con una vestaglia da notte, che metteva in risalto le bellissime cosce della donna ed un decolleté pazzesco che faceva vedere gran parte delle bombe. 'Nicola vieni, vieni qua'' Il ragazzo si avvicina alla madre e lei mettendo una mano sulla zip del figlio gli dice: 'Ricordi cosa ti ho detto ieri? Che ti avrei aiutato...' e comincia a sbottonargli i pantaloni. Libera quel cazzo pauroso e afferrandolo alla base, ne percorre la lunghezza con la mano. 'Mio dio amore com'è grosso '' Poi la donna si alza e mette a sedere il figlio e poi si inginocchia tra le sue gambe. 'Per prima cosa vediamo se ti funziona...' e glielo prende in mano cominciando a masturbarlo lentamente prima con una mano poi con entrambe. Il ragazzo comincia a godere e lei comincia ad incitarlo: 'Così cosii lasciati andare, fa' tutto la mamma, rilassati'' Per segare quella mostruosità ce ne sarebbero volute più di due mani, ma il ragazzo gode come non ha mai goduto in vita sua. Il mostro comincia a crescere... La donna lo incita: 'Bravo, bravo, fallo andare suu, fattelo rizzare, mandalo su per la mamma, falle vedere quanto sei maschio! Fammi vedere come lo mandi su' dai!' E gli si stava rizzando eccome! 'Oooh mammaa..' ansimava lui...e il pene continuava s crescere, ad allungarsi, ad indurirsi , a diventare anche più largo... 'Mmm bravo cosiii, ti sta diventando durissimo...' La donna prese a baciare e leccare quella cosa enorme che mai le sarebbe entrata in bocca. Febbricitante cominciò a muovere la testa a scatti, si scopò la bocca con quel poco che riusciva a mettere dentro la bocca. Comincia a fargli un lavoro di bocca, di labbra, di lingua, leccandoglielo con gusto dalle palle al glande, insalivandolo tutto, ormai pieno di saliva la faceva impazzire ancora di più vedendolo tutto luccicante. 'Ti piace quello che ti fa la mamma mmh? Ti si rizza eccome!' L'immane palo continuava a crescere in lunghezza e larghezza!!!! 'Bravissimo, ti funziona alla grande! Hai un arnese che ti funziona a meraviglia!!!' Poi la donna si alza e mette giù le spalline della vestaglia facendo scendere la parte che le ricopriva le tettone e a petto nudo scende di nuovo verso il palo di carne del figlio. 'Adesso ci mettiamo anche le gemelle...' e glielo mette tra quelle tette enormi, gli fa una spagnola pazzesca, e siccome il pisellone è talmente lungo esce dalle tette e la cappella gigantesca le arriva ad altezza della bocca, e allo stesso tempo gli succhia la punta. Subendo quel trattamento incredibile, non ci volle molto perché il ragazzo megadotato sfoderi la massima erezione di quel membro esagerato. 'Mmm sei durissimo, bravo amore di mamma, alle donne piace quando è duro!' La donna ammaliata da quel palo perde qualsiasi inibizione e si lascia andare a frasi di apprezzamento: 'La madonna che tarrello che hai...sei enorme...con questo sfondi anche una vacca...' E così quel gioco di tette, mani, lingua e bocca durò per una buona mezz'oretta, durante la quale lei giocò con il membro del figlio in tutti i modi possibili, lo leccava come un'assatanata, ci metteva talmente tanta di quella saliva che gli colava sui coglioni. Al ragazzo sarebbe bastata soltanto quella visione del membro tutto luccicante insalivato dalla madre a farglielo diventare duro. Le sue mani che scivolavano sull'asta piena di saliva, facendo suoni bagnati, poi i baci su tutto il cazzone, una sinfonia di suoni perversi. In certi momenti la masturbazione addirittura si fece violenta, glielo stringeva parecchio con la mano e la sua lingua non si staccava mai, non c'era un millimetro asciutto del cazzone, tanto lo slappava. Lei si stava divertendo con le sue fantasie masturbatorie su un membro smisurato facendogli mille versioni di masturbazione, una mano su tutta la lunghezza dal pube vino al glande suu e giuu suu e giuu su tutta la lunghezza dell'asta. Poi a due mani su e giù per l'intera asta, poi tutto il membro solo con la lingua, poi se lo sbatteva sulle labbra e sulla faccia, che roba, l'avrebbe fatto diventare duro ad un impotente. Prima di smettere e passare alla 'fase successiva' glielo tiene alla base e lo guarda per un paio di secondi, il pene è esageratamente lungo, grossissimo, è enorme, gigantesco, smisurato, mastodontico e con le vene in rilievo che lo fanno sembrare ancora più animalesco. Il pene nonostante la mole riesce a puntare verso l'alto, imponente e massiccio. Anche la prostituta più spanata del mondo avrebbe avuto paura di quel palo, in effetti anche la madre aveva paura, ma era pronta a soffrire pur di svezzare il figlio e farlo godere.
5. LO SFONDAMENTO
Finalmente quando smette di segarlo, la donna si mette alla pecorina e lo invita a penetrarla: 'è ora di diventare un vero uomo amore, dai stallone fammi vedere cosa sai fare, fammi vedere come lo usi!' e girandosi prende on una mano il membro del figlio e lo pilota all'ingresso della fica. 'Prima di venire devi avvertirmi!' 'Si 'mamma' 'Dai spingi ora!' lo incita la madre. Lui comincia a spingere leggermente ma è inutile, la cappella è gigantesca, non ci entra. La fica si allarga ma non abbastanza e ne segue il primo 'Oooh' della donna, uno dei tanti di quella notte. Era proprio una questione di dimensioni, parliamo di un'arma dalle dimensioni veramente fuori scala. La donna voleva far penetrare il figlio ad ogni costo, non smette di incitarlo: 'Dai amore di mamma, spingi! Spingi! Spingi con tutto te stesso!' E così il ragazzo spinge sempre più forte, la fica continua ad allargarsi e la donna continua con l'incitamento vocale alzando anche il volume, quasi ad urlargli 'Daaii spingiii, ooh, mettilo dentroo, oooh...' Il ragazzo ormai stufo comincia a spingere al massimo ed ecco che la fica della povera donna non può che cedere davanti a quel maglio di carne. E così la cappellona mostruosa finalmente entra, allargando la fica quasi al punto di rottura, in effetti procurando micro lacerazioni sulle labbra vaginali e all'interno. Gli occhi della madre strabuzzarono fuori dalle orbite, avevano appena cominciato e già se la sentiva spaccare, era come il parto all'opposto! Già la spaccava in due, per far entrare il glande grande come una mela doveva allargargliela praticamente fino al punto di rottura. La donna non può contenere i commenti: 'DIIOOO è ENOR....OOOOHOOH!!' Ed ecco che il ragazzo comincia a lavorare di istinto, proprio come faceva con la giumenta, avanti e indietro. Solo che con l'animale il suo arnese scivolava dentro molto più facilmente e riusciva a metterlo tutto dentro, voleva fare altrettanto con la madre ma era tutto molto stretto, riusciva a malapena a muoverlo di pochi centimetri avanti e indietro. Le spinte del ragazzo infuocato non calano d'intensità, anzi non smette mai di spingere come un ossesso e poco a poco la fica cede ulteriormente territorio al palo di carne che sfascia tutto davanti a sé. Il suo pene rompe, rompe tutto ciò che gli si para davanti, ad ogni botta la lacera sempre di più. La povera donna continua ad urlare sempre di più, ma al ragazzo non importa, anzi le urla sono più un incitamento per lui. Infatti le urla della povera madre cominciano a farsi sentire anche nelle stanze delle due zie. Daniela viene nella stanza di Erminia e le due cominciano a commentare i suoni provenienti dalla stanza della sorella alle prese con il figlio: 'Mi sa' che l'arnese di Nicola funziona alla grande eh? Eheheheh' se la ride Daniela. Le grida della donna si alzano di intensità e sempre Daniela: 'Wow mi sa' che Mariagrazia se lo sta beccando per bene eheheh!' Erminia: 'Ma la senti? Mi sa' che le sta facendo male!' Daniela: 'Dani andiamo a dare un'occhiata!' e le due si dirigono verso la camera dell'incesto. Arrivate spiando dall'enorme buco di una vecchia serratura la scena che si presenta alle due donne e a dir poco pazzesca. Una donna a pecorina e il figlio da dietro che la penetra con un arnese fuori misura. Erminia: 'Oh mio Dio!' Daniela: 'Wow! Poverina la nostra sorellina ehehehe!' I commenti di Daniela sono sempre un po' piccanti e quasi a sembrare un po' sadica godendo a vedere la sorella spanata per bene. Erminia: 'Ma le sta facendo male!' Daniela: 'E certo che fa male, guarda che arnese infernale che c'ha, ahahaha' Il ragazzo ormai l'aveva quasi sfondata completamente, raggiungendo profondità mai raggiunte da un pene. La povera donna sentiva zone dentro di sé che non sapeva di avere, e non era mica tanto piacevole. Ma spinta dopo terribile spinta, il ragazzo eventualmente raggiunge il fine corsa, con tanto di pene che gli rimane fuori, una massa di centimetri che mai sarebbero entrati. La madre si era sacrificata per completo, accogliendo tutti i centimetri che il ragazzo le aveva spinto dentro. Il ragazzo nonostante avendo raggiunto il fine corsa, dava ancora botte di cazzo pazzesche, per lei era come se le stesse dando botte allo stomaco. Le urla della povera donna ormai si fecero disperate, e quando riusciva a trovare aria ne urlava di tutte, c'è n'erano di tutti i colori: 'AAAAAAH MADONNA SANTISSIMAA' 'DIO CHE BOTTE!' 'DIOOOOOOOO' 'Dio che cazzone che hai, dio che cazzone'' 'Mi sfondi, mi sfondi tuttaaaa!' 'C'è l'hai enormeee!!!' Ma lui continuava a spingere e spingere, a trivellarla sempre di più, sempre di più con quel cazzo di spropositata misura. ''Dioooo santo come monti, monti come uno stallone!!!' ' gridava la donna disperata. E così continuava a sbatterla come un forsennato, e lei che gridava come una pazza isterica. Urlava come una matta, quel megalopene la stava sventrando come un pollo allo spiedo... le rovistava il corpo senza tregua. Ormai la donna non capiva più nulla' dimenava la testa a destra e a sinistra, cercava di contenere il dolore in tutti i modi possibili, inalando l'aria attraverso i denti stretti con una mano stringeva le lenzuola, mentre con l'altra mano sbatteva a pugno chiuso sul letto. Il letto cigolava a mille, il ragazzo sembrava una locomotiva, BAM, BAM, BAM inesorabile spacca la madre, gliene dava di santa ragione. Sembrava che da un momento all'altro il pisello del figlio le debba uscire dalla bocca. Infatti la solita Daniela commenta: 'Guarda quanto gliene ha spinto dentro, tra poco gli esce dalla bocca!' Il pene, sebbene fosse fuori misura, era stato menato con ben pochi riguardi. Per fortuna della donna cominciarono gli orgasmi e, insieme al dolore pazzesco almeno provava un certo tipo di goduria. Ed erano orgasmi che mai aveva provato in vita sua. Che orgasmi della madonna. La povera donna ormai urlava tanto forte da sentirsi raschiare la gola dalle sue stesse grida, infatti, ad un certo punto smise pure di urlare perdendo gran parte della voce. Ormai l'attrezzo di distruzione le aveva fottuto anche il cervello. Urlava frasi sconnesse insieme a suoni disarticolati: 'Porca troia....enorm....aaah...spacchi...woooh....santo idddio...amore...gaaaah!' Per fortuna sua il tutto non durò a lungo perché il ragazzo finalmente annuncia: 'Mamma sto' per venire!' La madre sottovoce e con la voce roca dice : 'Finalmente grazie a Dio non ce la facevo più' La donna si butta in avanti per far uscire quell'interminabile proboscide dalla fica ormai rotta, sfondata, slabbrata ed aperta come mai lo era stata. Gli si mette davanti in ginocchio e lo incita a venire con quel poco di voce che le era rimasta: 'Dai vieni amore, vieni...' e lo masturba con entrambe le mani...'Dai, Dai, vieni...' 'Dai spruzza tutto sulla mamma...' Il ragazzo ad un tratto si prende il pisello con entrambe le mani e la madre spostando le sue si prende le tettone in mani pronta a ricevere la sborra del figlio. 'Siii figliolo daii...' Ora è il ragazzo ad urlare e con un 'aaaah' dal mostro escono i primi schizzi di sborra. Più che schizzi era come se pisciasse sborra. Il ragazzo esplode ma non come un normale uomo. Schizzi che durano decine e decine di secondi. Eiaculava come una fontana, schizzi dopo schizzi, sulla faccia della madre, nei capelli, sulle tettone, sembrava non dovesse finire mai. 'Sii amore sii cosii bravooo, Dio quanta ne fai'' La sborra è bollente, caldissima e densa, altri schizzi ancora devastano le sue tettone e lo sperma inizia a colare dalle bombe della donna. Era come se aveva sborrato un cavallo, e il ragazzo a fine sborrata si butta sul letto sfinito. La donna, poverina, lei che era veramente sfinita e pure dolorante si sdraia anche lei e con le ultime energie e quel poco di voce rimasta dice al ragazzo: 'Sei stato magnifico, fantastico, ora vai a dormire in camera tua'. Il ragazzo si alzò, prese i suoi indumenti e andò in camera sua. Le zie entrarono poco dopo nella stanza della sorella distrutta, la ripulirono e la misero a letto. Il giorno dopo Mariagrazia non poté nemmeno camminare perché quasi svenne dal dolore alla fica quando cercò di alzarsi, e così per un paio di giorni fu' aiutata dalle due sorelle. La donna continuò a sacrificarsi per la gioia di suo figlio, e così fecero pure le due zie aiutando la povera madre a non essere sempre lei il solito 'pollo allo spiedo', sacrificandosi anche loro.
E così il ragazzo se le sbatteva a turno, tutte allo stesso modo, senza pietà.
FINE
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5 anni fa
MDingo30,
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Ultima visita: 2 anni fa
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La maestrina "2" parte
Chi ha letto la prima parte capisce quello che vi racconto ora.
Finalmente vedo che spegne la luce Olga..e a quel punto capisco che tutto quello che mi era passato per la testa è svanito...cerco di dormire anch'io...è difficile ma ci provo.....il camino dà gli ultimi colpi di calore e dorme anche lui...incomincia a fare un freddo della madonna....
Olga aveva il suo bel piumino d'oca a me una coperta che avevamo trovati in casa zero caldo...ora il problema era il freddo no il sesso...
Mi rannicchio di lato mi aggroviglio a dx e poi a sx ma ho troppo freddo....non so come risolvere il problema la legna era finita..e allora con un coraggio da leone chiedo a Olga come fare fa un freddo che non riesco a prendere sonno...e Lei placida e ingenua mi dice che se vuoi e non farti venire idee puoi dormire nel lettone sotto il piumone... non finì di dirlo che stavo già nel lettone-
Premetto che io quando dormo non riesco a star fermo più di 5 minuti mi giro a dx e poi a sx e poi a pancia sotto etc....
L'affare mica si era calmato anzi con il calore era diventato più potente..e nel fare tutti questi movimenti immancabilmente un pio di volte sfiorò il culo di Olga o le cosce che nel frattempo si erano denudate...Lei faceva finta di dormire...io altrettanto poi piano piano mi avvicinai e mi misi a cucchiaio dietro di Lei...
Avevo un cazzo duro ma duro che neanche una sega elettrica lo tagliava...le chiesi scusa ma avevo troppo freddo e lei disse che andava bene..incominciai a stringere i fianchi e poi allungai le mani sul seno i suoi meravigliosi capezzoli mi fecero sussultare che Lei mi disse se vai di questo passo non solo mi rompi il pigiama ma anche qualche cosa che non deve avvenire...quindi fai il bravo....
Ok Le dissi ma fammi stare vicino a te...ok mi rispose....ma la cosa durò pochi minuti che Lei ribadì...
Ma domani abbiamo lavoro se andiamo avanti così sarà una nottataccia..e intanto mi aveva afferrato il cazzo con la mano senza voltarsi e mi disse se ti faccio una sega poi dormiamo...accettai subito...e intanto che mi segava incominciai a sussurrare nell'orecchio quello che Le avrei fatto....Lei nel frattempo aumentava il ritmo con l'intento di farmi arrivare.....dovete sapere che ho una resistenza da far schifo...me lo masseggiava lungo tutto l'asta...me lo scapocchiava...lo stingeva..lo buttava a destra e poi a sinistra ma sentiva che diventava sempre più duro e allora con una mossa rapida si girò e lo prese in bocca...ma non solo la capocchia in un baleno l'intero cazzo sparì nella sua bocca per poi apparire fino al glande per poi sparire di nuovo..lo baciava e lo leccava come un gelato...ci sapeva proprio fare...mi stava facendo impazzire....
Smise un secondo e mi disse...ti piace..non riuscivo a parlare ma solo a mugolire ma capì che mi piaceva...
incominciava a fare caldo il piagiama di Olga sparì e anche il mio box..incominciò a strofinarlo sulle tette sui capezzoli a farmi una spagnola aveva due tette"terza" abbondante che nonostante le mie misure spariva quando le univa e mi segava.....allungai le mani le prese in mano la fica..era bagnata..era un lago pensavo che si era pisciata addosso talmente bagnata che era....le sussurrai che era un peccato non metterlo nella fica...egià disse Lei non si può non hai preservativo e non prendo pillola..e quindi è rischioso e non ci pensare.....ma una ripassatina di lingua te lo permetto....non finì la frase che avevo gia la fica in bocca in mezzo alle sue gambe aperte aperte come una spaccata da ballerina gli passavano la lingua in mezzo alle labbre grandi e piccole e mi succhiavo il clito da farla impazzire......
La sentivo che si lasciava andare e diceva ecco cosa cercavo che quello stronzo non mi dava e giù fiumi di sborra in bocca,leccavo succhiavo ma non riuscivo a stargli dietro...e allora dalla fica sono passato a leccare il culo ho infilato dentro prima un dito poi due e avendo la strada aperta la lingua calda e unta si era inarcata come un'arco..non ne pote più stava perdendo il lume della ragione...ma per non far succedere qualche casino..la rivoltai e gli puntai la capocchia del cazzo sul sfintero anale che nel frattempo si era aperto comer una bocca....nell'orecchio allora gli sussurai" non posso venire con una sega...non posso venire con un bocchino...non posso venire con una spagnola...non posso venire nella fica che non si può.....silenzio da parte mia...e allora Olga mi disse ma mi puoi spaccare il culo che non rischiamo niente...quando finì la frase almeno 10 cm già era dentro...nonostante che era umida della mia lingua e dei suoi umori facevo fatica an entrare tutto...sentivo e capivo che ne voleva dentro il più possibile e allora ho incominciato a lavorare bene dentro e fuori e ogni volta che entravo un centrimetro in più senza staccarmi da Lei la mise alla perorina le aprii le gambe e con un colpo secco lo infilai fino alle palle restai dentro di Lei per almeno 5 minuti senza muovermi con Lei che fremeva e si agitava in preda a un deliliro che sembrava spasimi di un ossessa...ma quando sentii che aveva sborrata di nuovo e si era rilassata...iniziai io a martellarla andai avanti per un buon 20 minuto dentro e fuori solo di capocchia e con tutto il cazzo nel culo...fino a quando mi implorò di farla finita che non c'è la faceva più a quel punto con tutto quello che mi aveva dato l'accontentai gli sborrai nel culo almeno mezzo litro di sborra che riuscii a trattenere per evira che entrasse in fica con tutte le conseguenze.....estrassi il mio cazzo durisso ancora...andò a lavarsi e quando torno' mi confesso' che senbrava di avere la diarrea talmento lo spermo che le usci dal culo...mi alzai e andai a lavarmi anch'io...tornai a letto e ci addormentammo abbracciati fino alla mattina e dopo quella notte ho vissuto con Lei per 5 mesi fino al trasferimento.....Lei nel frattempo aveva presa la piccola e abbiamo fatte delle belle chiavate con sborrate in fica...un ricordo che ance duro.
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5 anni fa
carlosolo,
25
Ultima visita: 5 anni fa
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La maestrina
Mi presento ero un giovane impiegato venuto dal sud.....ebbi come incarico un ufficio pubblico in un paese vicino Domodossola" non sapevo neanche dove si trovasse" mi trovo catapultato in questo piccolo Comune e alloggiavo in una piccola pensione...non c'era mezzi di trasporto..non avevo auto...avevo solo le gambe.
In quel comune c'era il municipio e una scuola materna piccola con pochi bambini gestita da una bella maestrina di Catanzaro anche Lei catapultata in questa situazione...
Facemmo amicizia presto,compagni di ventura..anche Lei fissa ed immobile senza auto....
Era gennaio e quel giorno mi sono attardato per completare una pratica che non riusciva a mettere a posto e non guardando l'orologio ho perso l'unica corriera che mi portava alla pensione...ormai buio in montagna...distante quasi 10 km...un freddo da non credere con qualche fiocco che cadeva...
Bhe rassegnato penso di passare la notte nell'ufficio e di arrangiarmi alla meno peggio...e intanto che passavo in rassegno come procedere...passa la Maestrina"Olga" che mi saluta e mi chiede cosa faccio ancora in ufficio...in 5 minuti spiego tutto..e Lei guardando la mia espressione legge tutto il mio sconforto.
Perciso che Lei Olga abitava sul posto in una bella casetta che aveva preso in affitto..e senza pensare due volte mi invita a casa sua sia per cenare...che per dormire...ci arrangeremo in qualche modo fu la sua ultima proposta se non ti dispiace e hai voglia.
Non aspettavo altro...una casetta accogliente non c'era riscaldamento un bel caminetto con legna da ardere...un tepore e un caldino era come vincere al lotto quella sera...
Cena senza infamia e senza lode di una ragazza 25 anni con pochi principi di cucina ma per me quella sera era come stare all'Hilton un bel bicchiere di vino anzi più di uno...due chiacchiere qualche battutina sul più e sul meno e poi come al solito per due giovani il discorso scivola sul sesso.
Non era fidanzata e anzi non ne voleva sapere dopo ua brutta esperienza di violenza con un ragazzo...io libero da ogni impegno..si parlava del serio e dello scherzo...e allora cercai di mettere in atto tutta la mia diplomazia tutto quello che non sapevo fare...per convincere Olga che le cose passano e non si possa essere così per tutta la vita...
La confidenza cresceva nel frattempo Olga chiese il permesso e si fece una doccia ristoratrice si presento'in accappatoio corta come un beby doll....aveva delle gambe che erano una meraviglia e dei capezzoli che si intravedevano grossi come due ciligie...l'affare si incomiciò a ingrossare...cercavo di fare il non curante...mi chiese se volevo farla anch'io...accettaio col pensiero che quelle idee mi passassero con una bella doccia...mi diede un accappatoio suo e per il mio fisico 1,75 per 70kg a mala pena riuscivo a chiudere il ventre ma il mio piccoletto"18cm" che quella sera per farmi dispetto sembrava 1/2 metro non sapevo dove masconderlo...Lei alla vista di ciò incominciò a ridere ma a ridere da non fermarsi più.
Le chiese cosa aveva da ridere tanto..ma sai la tua situazione sembri che non vedi una donna da anni e che hai arretrati da millennio..non sai dove metterlo..ma dai non aver vergogna siamo giovani e sappiamo come vanno le cose non ti preoccupare....bhe ci asciugammo Lei si mise in pigiama..i capezzoli erano diventati ancora più duri e avevo finalmente notato un culo da pallavolista o di altra che fa atletica duro bello rifinito da spaccare in poche parole...io in box e canotta tutto quello che avevo prima...ci siamo dati la buona notte Lei nella sua camera io sul divano meglio di niente....
Spenta la luce Lei si mise a leggere qualcosa io cercavo di addomentarmi....non riuscivo avevo un arnese che non sapevo dove metterlo.......
Non voglio annoiarVi questa è la prima parte...
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5 anni fa
carlosolo,
25
Ultima visita: 5 anni fa
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La bidella parte seconda amatoriale
Cari amici chi ha letto il primo racconto veramente accaduto capirà la seconda parte di questa avventura.
Quando ebbi il trasferito a circa 600 km dalla mia amante bidella le visite si fecero non rare ma quasi impossibile....
Nel frattempo mi ero fidanzato..e quando potevo dovevo recarmi dalla mia ragazza..non avevo scuse...che a sua volta si trovava ad altri 200 km..... tranne una volta.....
Avevo un corso di aggiornamento a Roma e dato che la mia amante bidella non aveva mai visto Roma l'ha invitai a passare un fine settimana visto che mi trovavo sul posto e il corso durava dal giovedi al martedì con buco sabato e domenica.
Lei che non mi vedeva da almeno 1 anno accettò volentieri e ci demmo appuntamento a Roma.
Arrivo' al sabato mattina...era diventata una strafica..bella elegante ma soprattutto bona...bona più bona di quanto le la ricordavo...appena la vidi ci facemmo una slinguata davanti a tutti come mai visto tutti si fermavano e qualcuno mi disse sottovoce di non trombarla in stazione talmente eravamo arrapati---
Andammo a pranzo...incominciammo a raccontarci le nostre cose....e alla fine ci recammo in albergo.
Dopo una doccia ristoratrice...un'uscì dalla doccia con un'asciugamani che non copriva niente...mostrava due cosce da cerbiatta e un culo come mai avevo visto le tette dure con due capezzoli che da soli reggevano l'asciugamani...non potevo non fargli dei super complimenti e dai a poco a poco si incominciò a parlare di scopate...mi confesso' che aveva un amante ma che era bravissimo nella vita a non tanto a letto quanto me...ma si doveva accontentare perchè gli faceva fare una bella vita....
Ma a scopate ero in prima fila...a quei discorsi anch'io avevo fatto la doccia e avevo l'asciugamani attorcigliato alla vita ma staccato dal bacino perchè il cazzo era diventato duro dome il ferro.
Al che Lei mi disse vedo che non ti sono indifferente...ma come Le disse sei venuta per questo ti ho invitato per questo e allora cosa aspettiamo...l'ho presa in braccio l'ho stesa sul letto ho piantato la lingua nella fica e dopo la leccatica e un risucchio di clito...incomincia a bagnarsi come una fontana--
E allora incomincia a dire che gli sono mancato è mancato il mio cazzo ..le mie sborrate dentro e fuori intanto che lei raccontava io incominciavo a pomparla in fica con dei colpi da sentirlo all'altezza dello stomaco..Lei mi incitava di sfondarla che ne aveva bisono e llargava sempre di più le gambe..e io entravo sempre di più dentro gli sborravo e lo tiravo fuori lo facevo pulire con la sua avida linqua..e poi lo infilavo in gola con quel suo modo di fare i bocchini da spavento...
Dopo due sborrate una in fica e l'altra in bocca il mio armese si era messo a riposo...
Allora Lei si era allontanata per pulirsi.. e quando torno' si sdraio al mio fianco e mi disse "l'antipasto " e' accettabile..al che mi addormentaio sulle sue tette.
Il pomeriggio una bella passeggiata per Roma...e una bella cenetta al centro un tocco di romantico che Le mancava...e poi tormanno in albergo per recuperare il tempo che non ci avevamo visti...
Nudi come vermi uno accanto all'altro mi disse e mi confesso...lo sai e da quando ti ho perso non sono riuscita più a farmi una inculata come si deve..anzi mi è mancata del tutto ho provato una sola volta...ma non andava e ho evitato...ho accettato la tua proposta di venire a Roma per l'intento di farmi una inculata come una volta...
A queste parole il mio cazzo che solo quello voleva sentire si sveglio e sembrava un'asta al vento ...e Le disse e allora datti da fare...mi venne sopra incominciò a succhiare il cazzo e a farlo uscire dalla bocca e dalla gola come sapeva fare Lei...poi mi venne sopra a 69 la leccaii sapientemente la feci venire un paio di volte si rilasso..notavo i glutei morbidi gli piazzai due cuscini sotto il ventre la mi alla pecorina gli fece allegare il culo gli piantai dentro il cazzo con una forza e una voglia che quando si ficco dentro dal sussulto e dalle grida pensavo di averla sfondata e andavo dentro e fuori e me lo succhiava dentro come solo Lei sapeva fare la pompai nel culo una bella mezz'ora....quando lo tiravo fuori Lei me lo accarezzava se lo sbacciuccava se lo leccava... mi saliva addosso a spegnignocco..e se lo infilava dentro fino alle palle...e diceva che se non sentiva le palle vicina alla fica non sentiva neanche il cazzo nel culo...andammo avanti cosi tutta la notte cercando di non arrivare ..altrimenti non c'è la facevo Lei una sborrato dietro l'altra fino a quando col cazzo che mi pulsava come un manicotto di una stufa che sta per scoppiare....gli riempii il culo di almento nezzo litro di sborra...che non fece uscire neanche una goccia....e per punirmi che gli avevo rotto il culo volle che gli bacai la fica che mi aveva messo in bocca ...ma quando arrivò in preda a sussulti e a griga mi rovescio sul torace tutto il mio sperma che Le usci dal culo...una notte immomorabile...dormimmo come ghiri fino a mezzogiorno della domenica...poi una doccia e la promessa di vederci più spesso.....non l'ho mai più vista e sentita...so solo che si è risposata ha un altro figlio..e anc'io sono felicemente sposato...PECCATOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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5 anni fa
carlosolo,
25
Ultima visita: 5 anni fa
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La bidella amatoriale
Era un giovane impiegato al suo primo incarico al Nord...eravamo cresciuto con l'idea che al nord si faceva sesso facilmente...non era vero.
Ero un segretario comunale in un piccolo comune del Piemonte,da solo giovane"23" anni vivevo nell'appartamento messo a disposizione del Comune.
A mia disposizione c'era anche la bidella che doveva governare il mio appartamento.
La signora...in quanto aveva 37 anni..per me era un'adulta...purtroppo per Lei vedova con prole che però era in colleggio.
Veneta"focosa".. era intoccabile a detta di un'altro impoegato che ci provava da tempo....io timido com'ero ...La signora era la bidella della suola materna...una bella donna ben messa alta un culo e due tette di marmo...all'inizio mi sono sparato delle seghe quando la incrociavo in alcune posizione,....
Una domenica mi saltò l'appuntamento di un impegno a Milano e rimasi nel paesello...la trattoria dove andavo a mangiare era chiusa..l'auto quel giorno non mi partiva per batteria scarica...una sfiga quel giorno....fino a quando incrocio per strada la bidella che mi chiese come mai non era andato via...raccontai il tutto...e Lei per risposta mi invitò a pranzo"forse le facevo pena..oppure pene.." un pranzo ordinario e piacevole si parlo' del più del meno e anche di problemi cose che non era mai accaduta....sarà per il buon vino...sarà per l'ammazzo caffè..che non reggo..incomincia a fare delle domnde pensando di non avere risposta...tuut'altro...
Mi confessò che non faceva sesso da quando era morto il marito quindi 3 anni.. e che non ne sentiva il bisogno..alche perchè sapeva che altri volevano solo quello...
Con la mia simpatia..con il mio saper fare la feci sciogliere e la confessai del tutto..in poche parole la feci eccitare a tale punto che non stava ferma un secondo..
Avevo un cazzo duro come l'acciaio per il 23 anni e per i discorsi che avevo affrontato e per le domande che mi faceva sulla mia vita sessuale...tirai fuori tante di quelle balle...he non ne pogtevo più e volevo andare a casa per spararmi una bella sega!!!
Quando mi alzai per salutarla Lei non voleva perdere l'occasione mi disse" ma vai via" era passata dal Lei al tu...e io candicamente Le dissi che stava ancora un minuto la scopavo!! e Lei mi disse e allora perchè non lo fai..e mi afferrò il cazzo con un'abilità che non avevo mai visto..lo stringeva in un modo che era duro e nello stesso tempo lo faceva gonfire come una ciambella...lo tirò fuori dai pantaloni e se lo ficco in bocca,lo succhio per non so' quanto tempo..lo faceva sparire in gola e lo ricacciaca fuori dall'lto guardavo quel gioco ma non avevo ancora voglia di riempirgli la bocca resistevo..girava la linqua attorno al glande sembrava una piuma e lo faceva vibrare come un'asta al vento...
Gli gridai basta non c'è la faccio più...Lei mi prese in mano i glutei e si tiro il cazzo in gola facendomi arrivare e senza staccarlo dalla gola" ancora oggi" non so come abbia fatto ingoiò tutto..una pulizia che sembrava che avessi fatto il bidet....e quando si stacco' mi disse....non pensare che sia finita qua!!!
Ma neanche ci pensavo....mi prese per mano e dalla sala da pranzo andammo in camera da letto...mi spoglio in un attimo...mi bacio' da per tutto..ora non sapevo che pesce...anzi che figa prendere....mi incitò a fare anche a lei quello che aveva fatto per me.....
La spogliaia tutta in un minuto aveva come avevo immaginato due tette due come il marmo a forma di cono...una pancia piatta e un pube che era uno spettacolo.
La figa aveva dei peli lisci e non riccioli come avevo visto altre volte e un culo che era una spettacolo....
Purtroppo...non avevo preservativo...e ne Lei dovuta alla castità non prendeva niente...allora ho abbozzato e ho pensato la farò godere di mano e lingua.
Ho incominciato a baciarla a leccarla da perutto sono stato nella sua figa con la lingua almeno 20 minuti si inarcava come un'arco sarà venuta almeno 5 o sei volte quelle che ho contato ma penso di più dal lago che era ridotto il letto.
Mi esortava di non fermarmi di continuare che aveva una voglia da mtta e da diversi anni...non mi son fatto pregare....l'unico problema e che ora avevo un cazzo che non riuscivo a metterlo da nessuna parte anzi mi dava fastidio perchè era talmente duro che quando la stava slinquando a cazzo giù quasi si spezzava...e si che lei me lo succhiava e abbiamo fatto più di una volta il 69 con grande sbrotolate in faccia...ma avevo voglia di fare altro
In fica non lo potevo mettere con gli arretrati che aveva la mettevo incinta subito...presenvativi zero..e la guardavo e dagli occhi mi supplicava che gli dovevo rompere qualcosa..spaccargli fa fica...ma avevo paura...
Allora incomincia a succhiare il clitoride..al punto tale che qundo stava venemdo ancora gli ho piazzato la linqua nel buco del culo Si è inarcata gli ho infilato due dita in fica l'ho ribaltata e l'ho messa di schiena e ho pensato ho mi va bene ho finisce qua...ho puntato la testa del cazzo sul buco del culo che si è aperto come d'incanto come una bocca che sbadiglia e mi ha succhiato dentro il cazzo fino alle palle....
Non mi dava il tempo di tirarlo fuori che lo risucchiava dentro in un movimento che sembrava un'aspirapolvere tamnente era forte......siamo andati avanti così per almeno un 15 minuti si metteva a spegni gnocco o di fianco o alla pecorina senza mai fare uscire il cazzo dal buco del culo...ad un certo punto ho sentito un calo e un gonfiore che mi stingeva il cazzo che gli avrò versato nel culo almeno un quarto di sperma..Lei impazziva mi incitava di non ritirarmi di continuare....ma oramai ero stravolto sdraiato sul letto.....
Lei si alzata andata a lavarsi e tornato con un ascigamano mi ha pulito tutto e mi ha chiesto se volevo dormire da Lei...Le ho sorriso l'ho ringraziata e sono andata nel mio appartamento....ho dormito come un ghiro.
L'ho chiavata almeno 5 giorni alla settimana er un paio di mesi fino a quando non mi hanno trasferito...era rinata da parte di tutti e non sapevano il perchè noi eravamo come prima indifferenti e anche dopo tornavo a fine settimana e me la chiavavo come un forsennato...prendeva la piccola e allora gli riempivo la figa e il culo di sborra e mi diceva che non ne poteva fare a meno siamo andati avanti qualche anno...fino a quando ci hanno separati molti km e la cosa si è interrotta...tranne una volta che poi vi racconto...
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5 anni fa
carlosolo,
25
Ultima visita: 5 anni fa
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La prima volta per caso
Ciao a tutti siamo Roberto e Roberta coppia matura di anni 60 e 55. Io e mia moglie siamo insieme da una vita e mai e poi mai pensavamo di vivere un momento come quello vissuto da noi. Ci piaceva uscire e giocare magari in auto ma sempre da soli. Un pomeriggio decidemmo di andare a fare una passeggiata al mare, era il mese di ottobre e gia indossavamo indumenti pesanti. Roberta indossava una gonna ampia con uno spacco profondo da dove si intravedeveno le autoreggenti e diciamo che eravamo eccitati per aver giocato in auto. C'era sole e da soli c'incamminammo sulla battigia, non c'era nessuno ed era piacevole passeggiare e fermarci ogni tanto per scambiarci un bacio, per toccarci a vicenda fino a quando da lontano vedemmo una coppia piu giovane di noi che stesi per terra facevano sesso. Ci fermammo per un attimo per non dare fastidio o dare l'impressione di essere dei guardoni. Lei era una stupenda donna sui quaranta anni e lui molto piu giovane di lei. Lei sopra di lui inarcava la schiena per riceverlo meglio e lui che la scopava con una veemenza incredibile. Bello spettacolo e dire il vero, mi eccitai molto e anche mia moglie sembrava essere interessata alla cosa. Lei cominciò a leccarglielo e si vedeva che il regazzo era ben fornito veramente. Ci sedemmo a terra e cominciammo a toccarci ed eccitarci guardandoli scopare e vedere come godevano. Feci togliere il peri a mia moglie e le infilai due dita in figa, era bagnatissima e aveva perso ogni freno inibitorio scoprendosi. Per circa 15 minuti andammo avanti cosi quando all'improvviso vicino alla coppia si fermò un uomo sui 50 anni che avvicinandosi baciò lei e poi diede la mano al ragazzo. Pensammo subito che fosse una persona conosciuta dalla coppia e infatti capimmo poi che era il marito di lei che si eccitava e masturbava nel vedere la moglie scopare in quel modo. Lei si alzò si rimise in sesto, baciò il ragazzo e prese la mano del marito e se ne andarano. Il ragazzo col cazzo ancora duro rimase li e da lontano ci fece un segno di saluto facendoci capire che si era accorto della nostra presenza. Mia moglie si alzò e ricomponendosi mi invitò ad andarcene. Prima di andarcene entrambi guardammo il ragazzo che ci salutò. In auto restammo in silenzio per circa un quarto d'ora poi fui io a rompere il chiaccio e chiesi lei se le era piaciuto lo spettacolo. Non mi rispose ma guardando la patta dei miei pantaloni e accorgendosi che ero eccitato mi disse fermati. Lo feci subito, mi saltò addosso e mi fece una velocissima pompa. Eravamo tutti e due super eccitati. Giunti a casa dopo una stupenda doccia ricominciammo a scopare e nel mentre lo facevamo ci ricordavamo della giornata. Dopo un paio di giorni con mia sorpresa mia moglie mi chiese se volevamo uscire accettai e in auto le chiesi dove volesse andare e con mia sorpresa mi disse di voler andare al mare. Per scherzare le dissi " dove abbiamo visto quei ragazzi scopare? e lei " si proprio li, ormai già eccitato le dissi: " speri di trovare quel ragazzo? e lei perchè ti piacerebbe vedermi scopare con lui? risposi si (pensando che stesse scherzando) si alzò il vestito e stava senza perizoma. Uno spettacolo vedere la sua figa pelosa già bagnata. Giunti al mare facemmo lo stesso percorso, purtroppo non c'era nessuno e quindi rassegnati ci sedemmo un attimo per riposarci. Fu proprio in quel momento che da dietro un albero c'era una persona che ci stava spiando. Lo dissi a mia moglie e lei mi chiese di andarcene ma io subito ribattei dai divertiamoci un poi felle vedere un po di te. Mi diede del matto ma non era convinta, le scoprii le gambe e cominciai a toccarla era bagnatissima e mi chiedeva se il tizio stesse guardando. Le risposi di si e poi le chiesi dai girati anche tu e guardalo vedi ha il cazzo di fuori e si stà masturbando, lei ormai presa dalla situazione si girò e laprima cosa che disse " uau che cazzo stupendo, guarda come mi caccia la lingua deve essere un vero porco mmmmmmm" veniva in continuazione quando le chiesi vuoi che lo faccia avvicinare? lei " si dai proviamo" feci un cenno all'uomo che si avvicinò, la guardò negli occhi e abbassandosi cominciò a leccarla, lei allargò ancora di piu le gambe e il tizio continuando a leccarla alzo le braccia e cominciò a toccare i suoi capezzoli turgidi come il marmo. Come ipnotizzato da quella scena mi staccai un attimo lui la prendeva con veemenza e la baciava intensamente. Per lei non esistevo piu , si sdraiarono e lui infilandosi un preservativo cominciò a chiavarsela senza ritegno. Sentivo il rumore delle palle sulla figa poi girandola la prese a pecora ed infine venne , togliendosi il preservativo, sul suo seno poi rivolgendosi a me mi disse puliscila porco cornuto. Eseguii e mentre lo facevo si alzò e disse vi aspetto qui la prossima settimana. Ci ripulimmo un attimo lei andò seminuda al mare per lavarsi. Giunti in auto senza parlare fino a casa. Dopo una doccia ci mettemmo sul letto e lei mi disse ti è piaciuto? io le risposi a te? Lei: Tantissimo la baciai e facemmo sesso ripensando a quell'uomo.
p.s. all'appuntamento ci siamo poi andati ma è un altra storia
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5 anni fa
profcouple70,
60/60
Ultima visita: 4 giorni fa
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Ho messo l’intimo di Vickoria’s Secret che mi hai regalato
Alis mi comparve davanti, finalmente pronta, dopo che ne avevo seguito tutta la preparazione e vestizione. La guardai ammirato partendo proprio dai piedi dove indossava le bellissime scarpe dal tacco altissimo e dalla suola rossa che le avevo preso e ancora non aveva mai messo. Le gambe erano fasciate da calze velate con la riga dietro sostenute, ma questo non si vedeva, da un reggicalze. Un vestito elasticizzato le partiva da poco sopra le ginocchia e le disegnava un culo ancor più bello del solito. Fece una giravolta mostrando come dietro il vestito legato dietro al collo le lasciasse l’intera schiena nuda mentre davanti fosse scollato e le aderisse ai seni, lasciati, per forza di cosa, senza reggiseno. Era bellissima. Molto sexy. Forse troppo. Chiunque si sarebbe girato a guardarla. Arrivammo al ristorante di lusso che avevamo prenotato. Il cameriere ci accompagnò al tavolo in fondo alla sala, come da noi richiesto. Gli spiegai che le altre due persone per cui avevamo prenotato dovevano ancora arrivare. Nell’attesa ci offrì da bere un vino da aperitivo e noi accettammo con piacere. Nell’attraversare la sala mia moglie aveva fatto colpo, molti l’avevano notata, mentre camminava sculettando e tenendomi la mano. Fu molto affettuosa, nessuno poteva avere il dubbio che fossimo una coppia e molti, probabilmente, un po’ mi invidiarono. “Eccole!” esclamò vedendo entrare nel locale i nostri commensali. Un sorriso le comparve sul volto. Appoggiò il bicchiere e si alzò per andare loro incontro, facendosi quindi nuovamente notare dagli altri avventori. Mise le braccia intorno al collo prima donna che non si fece troppi problemi a sostenerla con una mano sul culo. Lo baciò, ma non innocentemente sulle guance come uno si sarebbe potuto aspettare. Lo baciò sulla bocca. Con la lingua. Restandogli avvinghiata qualche istante di troppo. Notai subito qualche sguardo perplesso nella sala. Con la seconda donna la scena non si ripeté anche perché fu chiaro che non si conoscevano. La donna li presentò. Si salutarono e poi vennero verso il tavolo dove io, ancora seduto, li avevo osservati. Anche a me venne presentata la seconda donna, mentre la prima già lo conoscevo. Erano entrambi molto eleganti, la prima donna indossava un tailleur, la seconda con un tubino nero attillatissimo, erano entrami molto belli, entrambi più giovani di noi. Si sedettero ai fianchi di mia moglie che, da quel momento, ebbe occhi, orecchie e attenzioni solo per loro. Si capiva benissimo che flirtavano, che c’era molta intesa fra loro e che io, invece, ero lasciato in disparte. Si scambiavano effusioni, non preoccupandosi di nascondersi neanche alla presenza del cameriere. Chiunque guardasse verso il nostro tavolo non poteva avere dubbi sulla situazione. Certamente poteva esserne stupito visto che l’uomo con cui era entrata quella bellissima donna, cioè in modo evidente suo marito, non sembrava batter ciglio di fronte ad altri due commensali con cui lei sembrava essere molto intima. Ad un certo punto lei e la prima donna si alzarono, dopo che lei le aveva sussurrato qualcosa nell’orecchio. Sculettando in modo evidente e trascinandosela dietro tirandolo per una mano si diresse nelle toilette del ristorante. Passò qualche minuto e non erano di ritorno. La mia commensale si alzò, per andare a vedere. Rimasi solo seduto al tavolo con i camerieri che intanto ci portavano i piatti ordinati. Mi sentivo tutti gli sguardi addosso. “Fra poco arrivano.” mi disse la seconda donna, di ritorno dalla toilette, appoggiando a fianco del mio piatto un mucchietto di stoffa. Forse non tutti capirono di cosa si trattasse sebbene fosse abbastanza evidente: il perizoma di mia moglie, umido e profumato. Lei tornò poco dopo, sorridente e su di giri, seguita dall’altra. Dopo che si fu seduta ci fissammo negli occhi per un tempo lunghissimo. Lei con una espressione tra il malizioso e l’eccitato. La bocca leggermente aperta. Sembrava come se fossimo telepatici e lei mi stesse raccontando cosa aveva appena fatto. In qualche modo ci riuscì. Io, a causa di tutta la situazione, non riuscii a trattenermi. Sentii il mio cazzo eiaculare in un orgasmo silenzioso. Lei capì. La cena proseguì, la tensione si allentò un po’ e sembrammo anche quattro normali amici che cenavano. Dopo il dessert, mangiato da lei con gesti molto equivoci, loro tre si alzarono. Lei mi salutò con un bacio sulla bocca sussurrandomi ti aspettiamo in macchina fai presto e si fece condurre fuori da loro, ognuno con una mano su un suo fianco, pericolosamente vicina al culo. Rimasi di nuovo da solo al tavolo, sentendomi ancora osservato. Dopo essermi gustato mentalmente il momento passato e pregustandomi quello che mi aspettava fuori, chiamai il cameriere per farmi portare il conto. Continua… liberamente tratto dalle fantasie di Alis e Miky
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5 anni fa
Alisemiky, 29/29
Ultima visita: 3 anni fa -
Bis autunnale
Era mercoledì 23 settembre, l’autunno era entrato da due giorni. Erano mesi che non avevo un rapporto ed avevo una gran voglia di essere inculato come si deve. L’ultimo rapporto mi aveva visto protagonista attivo con un quarantenne. Ora avevo voglia di godere di culo. Avevo voglia di essere posseduto e di sentire qualcosa di duro dentro di me.
Così essendo una bella giornata decisi di andare a Capocotta.
Prima di uscire mi feci un bel clistere nella speranza che sarebbe servito a qualcosa, e non di andare in bianco come mi era successo nelle settimane precedenti.
Arrivato all’altezza del “Settimo cielo” fermai la macchina e parcheggiai. Rimasi un po’ deluso perché c’erano poche macchine parcheggiate sulla litoranea, ma essendo ancora relativamente presto, erano circa le 0950, sperai che arrivasse altra gente.
Entrai, raggiunsi la parte frequentata maggiormente da gay dove c’era pochissima gente, e mi diressi direttamente sulle alture retrostanti la battigia.
Sistemai l’asciugamano sulla sabbia e mi spogliai. Giù in uno spiazzo retrostante l’altura c’era un uomo che sdraiato si menava il cazzo. Cercai di mandare qualche segnale volgendogli le spalle, allargandomi le chiappe e infilando il dito nell’ano. Ma niente.
Così mi sdraiai sull’asciugamano con le chiappe al vento. Ogni tanto passava qualcuno, ma evidentemente avevano desideri passivi anche loro visto che dopo essersi fermati pochi secondi, andavano oltre.
Ad un certo punto comparve un sessantenne/sessantacinquenne in pantaloncini.
Si mise a poca distanza da me e cominciò prima a toccarsi la patta poi lo tirò fuori. Allora mi sdraiai supino allargai le gambe e cominciai a sditalinarmi l’ano.
Finalmente capì e si avvicino.
Glielo presi in bocca e cominciai a succhiarlo. Aveva una bella cappella lucida, e anche le dimensioni una volta completamente duro, dovevano essere rispettabili. Pian piano cominciava a indurirsi. Era piacevole sentirlo gonfiarsi in bocca, le sue mani bloccarmi la testa quasi a soffocarmi mentre con il bacino spingeva.
Gli chiesi se gli andava di incularmi, ma rispose che non aveva tempo. Siccome non mi piacciono gli egoisti gli dissi che ero lì per godere anche io. Così prese e se ne andò.
“Se la montagna non va da maometto, maometto va alla montagna”, mi dissi. Così presi il marsupio e decisi di scendere nello spiazzo.
“Ciao, come va?” gli chiesi quando fui davanti “Bene, e tu?” rispose, “Bene anche io. Che ne pensi?” dissi volgendogli le spalle e allargandomi le chiappe. “Penso che hai un bel culo” rispose lui, “Beh, allora è un peccato non assaggiarlo, che dici?” dissi di nuovo io inginocchiandomi. “Certo, accomodati” rispose lui.
Mi inginocchiai e glielo presi in bocca. Riassaporai il piacere di sentire un cazzo gonfiarsi sotto la nobile arte del bocchino. Mentre ero intento in questo lavoro vidi che a distanza di qualche metro un altro uomo si era tirato fuori il cazzo e se lo toccava vistosamente. Gli feci segno di avvicinarsi.
Ora avevo due cazzi davanti a me con cui divertirmi. Mi era capitato solo una volta, vari anni fa, di giocare in tre. Il gioco a tre è sicuramente il migliore in quanto più completo.
Il cazzo del primo uomo intanto era diventato duro, così chiesi se gli andava di montarmi. Alla sua risposta affermativa tirai fuori il condom e glielo porsi.
Lo indossò, mi venne dietro, mi fece arcuare la schiena, si posizionò bene e me lo infilò.
Ora stavo proprio sul trono. Un cazzo che mi scopava la bocca e uno dietro, anche se il secondo uomo alternava facendosi sbocchinare ora da me, ora dall’altro.
Era proprio un piacere. Essere al centro. Sentire quella mazza dentro che mi spingeva, e davanti un’altra (anche se non molto dura) che mi scopava la bocca.
Io non dovetti attendere molto. Dopo un po’, sotto i colpi ben assestati raggiunsi l’orgasmo. Di lì a poco anche loro vennero.
Ci pulimmo, raccolsi i rifiuti generati e li misi in una bustina per non lasciare sporco, ci stringemmo la mano e ci salutammo.
Tornai sull’altura e mi sdraiai sull’asciugamano.
Ah, finalmente dopo tanto una goduta. Mi rilassai al sole mettendomi ora supino, ora pancia in terra. Fu durante uno di questi momenti che vidi un uomo in piedi a qualche metro da me con la mano dentro il costume all’altezza del suo equatore.
Lo guardai e riconobbi che era Nico un uomo conosciuto due mesi prima e con cui avevo giocato senza che nessuno dei due raggiungesse l’orgasmo, ma, ricordo bene, lo eccitavo molto.
“Ciao Nico, sono Paolo, ci siamo conosciuti due mesi fa, ricordi?” “Ah, si certo, ora che ti vedo bene ricordo. Come stai?” “Bene. Dovevamo vederci la domenica seguente a quell’incontro, ma non potei più venire” “Anche io non potei venire”.
Si sdraiò vicino a me sull’asciugamano e cominciò a carezzarmi il corpo. “Ti trovo bene” mi disse, “Non è passato molto tempo” risposi io, “Mi fai arrapare proprio” e mentre pronunciava queste parole mostrava il cazzo già barzotto che faceva capolino dal costume. “Ma perché non ti togli il costume?” gli dissi. “Hai voglia di giocare?” mi rispose, “A dir la verità io ho già goduto, però mi ricordo che hai un bel cazzo, se vogliamo giocare un po’, per me non c’è problema”, “Si, ho proprio voglia, però magari troviamoci un posto più tranquillo visto che comincia a esserci un po’ di gente”.
Raccolsi lo zainetto e l’asciugamano e ci spostammo alla ricerca di un posto più tranquillo.
Lo trovammo, ridistesi l’asciugamano per terra e ci sdraiammo entrambi nudi.
“Insomma hai già goduto? Porca miseria quanto mi piaci” disse posandomi le mani sul corpo e carezzandomi le natiche “Mi ecciti proprio”. Ed aveva ragione. Aveva il cazzo già quasi completamente duro. Lo presi in bocca e cominciai a lavorarlo un po’. Non era molto lungo, ma aveva una bella circonferenza, ed era molto duro. E’ proprio bello quando hai a che fare con un cazzo duro.
“Piano, altrimenti vengo subito” mi disse bloccandomi la testa. Ci sdraiammo, e mentre ci strofinavamo i cazzi mi infilò la sua lingua in bocca.
“Mi piaci proprio. Ho una gran voglia di scoparti” disse. Io avevo già goduto, ma il pensiero di essere così desiderato mi eccitava. “Ce l’hai il preservativo?” gli chiesi, “No purtroppo” “Ahi, ahi , ahi, e come si fa? li ho finiti anch’io” “Porca puttana, li devo ricomprare. Fammi giocare un po’ con il tuo culo” e così dicendo si levò da sopra, si mise di lato e spostandomi lateralmente cominciò ad affondare le dita nelle natiche. Dopo un pò cambiai posizione e mi misi a pecorina. Ora alternativamente sentivo le sue dita entrarmi dentro, oppure il cazzo strofinarmi sull’ano e il glande entrare dentro. “Che bel corpo che hai. Si vede che ci tieni” disse mentre giocava. Avevamo entrambi una gran voglia di copulare, ma entrambi eravamo restii a farlo senza.
Dopo aver giocato un po’ così cambiai posizione e mi misi supino e a gambe larghe. Ora Nico giocava alternando lo strofinamento del suo cazzo al mio, allo strofinarlo sull’ano e spingere il glande leggermente dentro.
Non potevamo passare tutta la mattinata così. Quindi dopo un po’ ci segammo a vicenda mischiando le nostre creme quando furono servite.
Aahh che goduria finalmente.
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5 anni fa
singlebsx1959,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Sodomia prima volta.
Erano ormai passati 4 mesi dal quel nostro primo incontro. Lo ricordo come se fosse ieri, il tuo invito a bere qualcosa a casa tua, mi hai fatto accomodare sul divano e hai preparato da bere. Essere il desiderio sessuale di un altro uomo è una cosa che mi fa andare fuori di testa...Quando mi porti il bicchiere sei in piedi davanti a me, ti fermo e accendo l'abatjour sul tavolino accanto al divano, e ti chiedo di spegnere la luce. L'oscurità mi aiuta a non vergognarmi di ciò che voglio fare. Cosi nella penombra ritorni davanti a me, poso il bicchiere e ti passo le mani sulle gambe, risalgo piano fino all'inguine e accarezzo il tuo pacco che già sento gonfiarsi. Ti slaccio la cintura e ti apro lentamente la zip... lascio scivolare giù i tuoi pantaloni e ammiro per un attimo il grosso gonfiore nei tuoi slip... lo sfioro con le dita, avvicino la bocca e ti faccio sentire la lingua sopra la stoffa... il tuo cazzo diventa durissimo e una perla di umore sulla punta bagna la stoffa... porto le mani sui tuoi fianchi e inizio a sfilare pianissimo gli slip e ogni centimetro che scopro lo assaggio con la lingua... finchè scopro il tuo lui nella pienezza dell'eccitazione... è la prima volta che mi trovo faccia a faccia con il pene di un altro uomo... lo tocco con le dita, lo accarezzo piano, è caldissimo, ti masturbo dolcemente in un lento su e giù... poi non resisto e avvicino le labbra... sento il tuo sapore... mi piace... apro le labbra e inizio a succhiarlo piano... mi riempie la bocca... è enorme ma mi piace da morire... intanto continuo a masturbarti anche con la mano mentre l'altra ti accarezza sotto le palle... sento che sei al limite... sento il tuo orgasmo montare... le contrazioni del tuo sesso che aumentano... stai per esplodere... allontano la bocca perchè la prima volta voglio vedere lo sperma che sgorga dal tuo cazzo per opera mia, lo voglio sentire scorrere sulle mani, voglio sentirne l'odore, il calore.... il primo schizzo mi colpisce sul mento.. poi mi faccio coraggio e lo prendo di nuovo in bocca per sentirne il sapore, salato, afrodisiaco. Dopo quella volta abbiamo preso a frequentarci sempre più spesso, due tre volte alla settimana e ogni volta finivo col ricevere il tuo orgasmo in bocca, avevo ormai imparato ad apprezzarne il sapore (ci vuole un pò di tempo) e ingoiarne una buona parte (mi riempivi così tanto la bocca con i tuoi schizzi abbondanti che non riuscivo a trattenerlo tutto e lasciavo che mi colasse sul mento).
In 4 mesi avevo imparato come gestire il tuo sesso e i tuoi orgasmi ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivata la fatidica richiesta da parte tua, l'avevo preventivata fin dal primo incontro, nel momento in cui ho sfiorato per la prima volta il tuo sesso sapevo che avrei dovuto affrontare questo momento. Mentre la mia bocca ti succhiava dolcemente come sempre mi hai preso la testa tra le mani e mi hai fermato. Me lo hai sfilato dalle labbra e guardandomi dall'alto hai detto in un sussurro: 'Flo voglio penetrarti... ti prego, ti desidero troppo!'. Ho abbassato istintivamente gli occhi sul tuo sesso, lo tenevo stretto in una mano, ho immaginato per un attimo quella cappella che mi allargava il buchetto vergine' ho avuto un brivido, un fremito di paura ma sapevo che ormai era tardi per ripensarci e cosi quasi senza voce risposi 'si', e nello stesso istante il tuo cazzo ebbe un guizzo di piacere' Mi fai alzare e inizi a spogliarmi ma molto lentamente, resto con gli slip e faccio il gesto per togliere anche quelli ma mi dici di tenerli su, me li toglierai tu più tardi. Mi prendi la mano e mi chiedi di seguirti in camera da letto. Quando entro mi rendo conto che avevi già preparato tutto, avevi già deciso che quel giorno sarebbe stato 'particolare'. Sul letto ci sono solo lenzuola di colore blu elettrico (il contrasto con la mia pelle bianca risaltava moltissimo) e giusto al centro hai preparato una pila di 3 cuscini dove appoggerò il mio ventre. Sul comodino c'è un tubetto di lubrificante su cui c'è la scritta: "LUBRIFICANTE ANALE" e un profilattico chiuso nella sua confezione. La stanza è piena di specchi, tutti puntati sul letto. Dopo un attimo di esitazione mi avvicino al letto e prima di salire mi volto verso di te e con occhi di cerbiatto impaurito con un filo di voce ti dico: 'fai piano ti prego'. Mi sdraio a pancia in giù sulla pila di cuscini che mi tiene sollevati i fianchi, quasi in offerta sacrificale. Tu sei già nudo e eccitatissimo, Sali sul letto e ti chini su di me, ho ancora gli slip e sento la tua bocca sulla mia nuca, la tua lingua sulla pelle delle mie spalle e attraverso la stoffa degli slip sento la durezza bollente del tuo sesso. Scivoli piano con la lingua lungo la colonna vertebrale' sempre più giù, sempre più lentamente, e quando arrivi in fondo alla schiena sento le tue dita che mi sfilano dolcemente gli slip e la tua bocca che avidamente ricopre e succhia ogni centimetro scoperto delle mie natiche. Finchè ti concentri sul solco, parti dall'alto con la tua lingua e lentamente lo percorri verso il basso. Brividi di piacere intenso mi percorrono la schiena e tu te ne accorgi, appoggi la mani aperte sulle mie natiche e le apri con i pollici per scoprire il mio buchetto roseo, e vi affondi la lingua. E' terribile il piacere che provo nel sentirla scavare nel mio intimo, ed è istantanea e irrefrenabile la voglia di subire una penetrazione profonda. Dopo un po' ti alzi e mi sfili completamente gli slip, resti un attimo a fissare lo spettacolo del mio culetto tondo, chiuso, con le natiche ampie ma proporzionate ai fianchi. Appetitoso, godibile, ma soprattutto... vergine !! Ti allunghi verso il comodino e prendi il tubetto di lubrificante, dallo specchio che ho di fronte posso vedere i tuoi occhi che luccicano di libidine e vedo anche il tuo pene talmente eccitato che mi sembra ancora più grosso, come non l'avevo mai visto. Mi allarghi delicatamente le natiche con il pollice e l'indice e vi spremi una generosa dose di lubrificante direttamente sul buchetto, è freddo e ho una contrazione involontaria. Inizi a spalmarmi la crema nel solco e tutto intorno, è un massaggio rilassante che mi calma e mi conforta. Poi riprendi il tubetto, che ha il beccuccio un po' allungato e lo spingi dentro premendo ancora e riversando lubrificante direttamente nel condotto anale, mi sfugge un flebile lamento ma sono eccitatissimo. Togli il tubetto e provi subito a entrare con un dito che scivola senza problemi tutto dentro. Inizi a muoverlo avanti e indietro, prima lentamente poi sempre più in fretta come a simulare un coito, mi piace, sospiro di desiderio assurdo e le gambe, ancora chiuse, fanno in modo che i miei glutei si stringano intorno al tuo dito, accentuando il piacere. All'improvviso ti fermi, avvicini la tua bocca al mio orecchio e mi sussurri: "sei pronto''' Mi sfili il dito, fai per prendere il profilattico sul comodino ma ti afferro la mano e con una voce rotta dall'emozione ti dico: "no, la prima volta voglio che sia completo..e poi ormai ti conosco da molto tempo". Ti alzi dal letto, mi prendi le caviglie e mi allarghi le gambe sempre con movimenti lenti, esasperanti. 'Ci siamo' penso, sto per essere posseduto, penetrato, deflorato, cerco di rilassare tutti i muscoli, nello specchio vedo te che usi la mano ancora sporca di lubrificante per accarezzarti il pene.. è il momento. Usando le mani aperte sui miei glutei mi allarghi e appoggi la cappella bollente sul buchino, ti sdrai completamente su di me e passi le tue braccia sotto le mie ascelle per afferrarmi saldamente le spalle e tenermi fermo sotto di te. Sento il mio corpo tremare dall'ansia e dal desiderio e allo stesso tempo dalla paura.. Inizi con una breve spinta e ti ritiri quasi subito, poi di nuovo una spinta ma un po' più profonda e poi ti ritiri, poi la spinta successiva più lunga e più profonda che inizia a dilatarmi, ma ancora ti ritiri' il tuo è come un massaggio molto dolce, un modo per abituare gradualmente il mio corpo ad aprirsi alle tue spinte. E poi arriva la spinta decisiva, me ne accorgo perché non ti ritiri più e continui a spingere'. Mi sento dilatare, cerco di rilassare al massimo i muscoli ma il dolore aumenta e arriva violento al cervello come una spada di fuoco che affonda nelle mie carni. Mordo il lenzuolo per non gridare, le mani artigliate a stringere forte i bordi del letto' non resisto, cerco istintivamente di fuggire, sottrarmi a quel supplizio ma tu mi stringi più forte nella morsa del tuo abbraccio' avevi previsto anche questo e sono praticamente immobilizzato sotto di te' ti rendi conto del momento decisivo e dai un colpo di reni calcolato.. la cappella è entrata, trattengo a stento un grido soffocato di dolore. Tu rimani immobile cosi, sei bravissimo aspetti che il mio corpo si abitui alla presenza ingombrante e che il dolore diminuisca un po'.. ed è proprio cosi, dopo qualche minuto in cui ho continuato a dibattermi sotto di te mi sono poi calmato, il dolore è diventato sopportabile e mi sono rilassato del tutto. A questo punto hai ripreso a spingere e a entrare e il tuo sesso entrava, entrava, sembrava non finisse mai di entrare, ho temuto che mi arrivasse allo stomaco ma finalmente ho sentito il contatto dei peli del tuo ventre sulle natiche e i tuoi testicoli tra le mie gambe. Sei rimasto per un tempo che mi è sembrato infinito cosi, penetrato completamente dentro di me mantenendo sempre la spinta anche se eri entrato tutto. Mi sentivo 'pieno', riempito, una sensazione strana, eccitante e angosciante allo stesso tempo. Hai finalmente iniziato a muoverti, da principio lentamente con delicatezza un va e vieni fatto con metodo preciso, ti ritiri fino a metà della lunghezza del tuo sesso e poi riaffondi piano ma quando arrivi in fondo continui la spinta come a voler entrare un po' di più, e ad ogni affondo inizio a sentire un piacere crescente nonostante il dolore sia ancora dominante. Adesso il tuo ritmo aumenta, mi stai proprio scopando nel vero senso della parola, il pensiero mi fa impazzire 'sono posseduto da un uomo, mi sta scopando, sodomizzando, mi sta facendo suo!', hai smesso di 'pensare' a me, a non farmi troppo male e ora pensi a godere della verginità del mio buchetto. Sento contro il cuscino sotto di me crescere la mia eccitazione in una erezione complicata, non lo credevo possibile ma mi sta piacendo, fa ancora male ma il piacere aumenta ad ogni colpo e ogni volta che ti ritiri alzo istintivamente i fianchi per andare incontro alla tua spinta per sentirlo ancora entrare dentro. Il movimento ritmico ha ripercussioni anche su mio sesso che strofina sul cuscino, sento che presto potrei avere un orgasmo, non lo avrei mai creduto, ma mi rendo conto che è quasi impossibile perché a causa della dilatazione anale non riesco ad avere le contrazioni necessarie. All'improvviso sento il tuo respiro aumentare, diventare quasi un rantolo agonizzante, le tue spinte accelerano di colpo e diventano più potenti stai per venire, mi preparo a ricevere il tuo orgasmo afferrandomi di nuovo ai bordi del letto, torna il dolore e torno a mordere le lenzuola pregando dentro di me che tu venga in fretta. Ogni tuo colpo adesso è come una pugnalata nelle viscere, non mi trattengo più e dalla gola mi esce un grido soffocato ad ogni tuo colpo, il tuo abbraccio è una morsa d'acciaio che quasi mi impedisce di respirare, quando finalmente arrivi, con un ultimo devastante colpo di reni e un urlo liberatorio che ti esce dalla gola, lo tieni spinto dentro di me con tutte le tue forze e sento le sue contrazioni e un fiume bollente che mi riempie le viscere, e può sembrare assurdo ma quel sentire il suo orgasmo ha scatenato anche il mio che però impedito dalla dilatazione anale è senza contrazioni orgasmiche e il mio seme esce senza fiotti, solo come un fiume continuo e calmo a bagnare il cuscino sotto il mio ventre. Ti rilassi finalmente sopra di me, sento il tuo sesso perdere dimensioni e lo sfili pianissimo, lentamente e mi baci lieve sulla spalla come a scusarti del dolore che mi hai fatto provare. Quando sei fuori del tutto ho una sensazione di vuoto, ho l'impressione di rimanere 'aperto' e sono un po' spaventato, ma è tutto a posto, mi tocco con le dita laggiù ed è solo tutto lubrificato ma caldissimo, direi bollente a causa dello sfregamento penso. Dopo un'ora sono in auto che torno a casa, ancora non ci credo, ho avuto la mia prima volta ed è stato incredibile, si vero dolorosa come mi aspettavo ma il piacere è stato immenso, incomparabile a qualsiasi altro piacere sessuale io abbia mai vissuto. No non è possibile non ci credo.. e mentre penso questo sento una goccia del tuo seme uscire dalla mia intimità e bagnare gli slip. Sorrido .. è tutto vero
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5 anni fa
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Le storie di eva - i sogni son desideri
I SOGNI SON DESIDERI
L’estate…. Stagione meravigliosa, sole, mare, belle giornate.. ma potete mai immaginare cosa possa significare l’estate per una ragazza…. “diversamente femmina”?.. è l’inferno, altro che paradiso.
Non poter indossare le amate calze che… dio ci perdoni… toccateci tutto ma non le calze; attenzione, non che qualcuno ci vieti di metterle per carità…. ma con 40 gradi all’ombra si fa prima a buttarsi nel fuoco.. almeno si soffre meno e tutto finisce nel giro di qualche minuto… ma le calze d’estate… che sofferenza atroce, per non parlare del trucco, e non veniteci a dire…. un filo di matita ed un po’ di rossetto. Non è proprio così.
Ed è così che iniziano i 3 mesi più lunghi nella vita di una trav…. aspettare che finiscano o che si attenui il caldo per poter tornare ad indossare ciò che più amiamo al mondo. Ma tutto passa, ed è così che arriva finalmente il tanto agognato autunno. Iniziano così i grandi preparativi, calze, e tacchi vertiginosi rispuntano fuori dagli armadi come conigli dal cappello di un prestigiatore, fondotinta, matite, rossetti…., e i cosmetici? i più disparati e colorati trucchi ritornano fuori a far bella mostra nelle nostre specchiere, per non parlare delle parrucche che…. per amor di Dio, a chi ha una folta capigliatura possono sembrare quasi da ridere, ma chi come noi… diversamente donne.. non ha questa fortuna.. be sia ringraziato il celo che le hanno inventate. Così come sia ringraziato il cielo che esista internet…. Che accorcia le distanze e fa allungare i piselli.
“Ciao amore, spero che tu possa ricordarti di me… l’estate è finita, che ne dici, ci incontriamo ?” Inizia quasi sempre così, nel modo più banale e scontato possibile… (i maschi.. quanta poca fantasia possano avere lo sappiamo solo noi povere donne).
Ma a noi trav mezze matte le cose banali e scontate non sono mai piaciute e così per la grande inaugurazione della stagione scopatoria si cerca qualcosa di particolare, di esagerato… e anche un po’ rischioso.. perché si sa, il rischio aumenta sempre di più l’eccitazione. E cosa può esserci di più eccitante di un bell’incontro al buio?...
Diciamoci la verità…. Se avessimo avuto il coraggio di fare tutto ciò che ci passa per la nostra immaginazione tutti più o meno avremmo almeno una volta nella vita fatto un incontro al buio.., donne e… diversamente donne comprese…, ma il coraggio e l’incoscienza non è di tutti, e per chi c’è l’ha almeno una volta nella vita può essere il sale che a volte manca nella nostra esistenza. E il bello è che a volte il tutto si realizza quasi per caso.
Fu così che una sera mi decisi ad incontrare un ragazzo che da tempo di faceva il filo.. (a dire il vero mi ero quasi rotta di leggere i suoi messaggi sdolcinati e pieni di esagerati complimenti..), ma complici alcune foto da lui inviatemi be…. mi sono decisa, e una sera gli ho dato appuntamento in una casa in campagna che utilizzavo spesso per incontrare gli amici. Mi preparo di tutto punto, iniziando con un accurato peeling, che a volte sembra assomigliare ad una delle famose fatiche di Ercole… ma va bè… la strada per la bellezza è sempre lastricata di sforzi e sofferenze. Scelgo l’intimo e i vestiti più carini e sexy… le scarpe che più si adattano ad una serata del genere, le calze rigorosamente .. autoreggenti, abbinate ad una guepiere e a un perizoma coordinato ma rigorosamente nero e di pizzo, uno smalto che faccia risaltare le mani e le dita, un trucco abbastanza vistoso ma non volgare e via….. Signori e signori…. Eva è tornata tra voi.
Squilla il telefono…. È lui… certo un po’ di emozione c’è dopo 3 mesi di forzato riposo…. Ma ciò rende tutto più eccitante. Apro il cancello, lascio socchiusa la porta per farlo entrare e mi siedo in poltrona ad aspettare…, pochi minuti e sento la porta aprirsi… “ permesso, Eva ci sei?”.. “prego accomodati,” rispondo.
Pochi e soliti convenevoli, qualche gradito complimento, un caffè e qualcosa da bere per mettere l’ospite a proprio agio .. e… ecco l’inaspettato e fatidico…. “caso”.
Sai Eva… volevo proporti una cosa… perché invece di stare qui, per una volta non sono io ad invitarti a casa mia… Non è molto distante da qui e poi avremo anche l’opportunità di fare un giro in auto… anche questo potrebbe essere molto eccitante non trovi?...
A tutte le donne piacciono le sorprese… e anche alle ..”diversamente femmine” non dispiacciono affatto, soprattutto quando si conoscono le qualità trasgressive di chi si ha di fronte.. e si, perché a causa della mia pessima memoria non mi ero resa conto che quel ragazzo in realtà lo avevo già incontrato in precedenza.. e così accettai di buon grado. Presi giacca e borsetta..(a proposito, sopra l’intimo indossai un tubino nero smanicato appena sopra il ginocchio e una giacca nera avvitata, completai con una collana di perle, orecchini in coordinato, e bracciale rigido) e via.
Salimmo in macchina e subito il suo occhio cadde sulle mie gambe che, complice il vestito cortino e l’indole non proprio da brava ragazza, erano scoperte quel tanto da lasciar intravedere a stento il bordo di pizzo delle calze rigorosamente nere e velate.
Partimmo e non feci fatica a notare che al mio bel autista iniziava a spuntare un rigonfiamento sospetto in mezzo alle gambe e siccome nemmeno lui era proprio quel che si dice un bravo ragazzo non ci mise molto a capire che avevo già notato la cosa. Che ne dici se mentre guido mi dai un assaggio delle tue famosissime doti da pompinara? Che modi sono di parlare ad una brava ragazza pensai io tra me e me.. ma poi ricordai di non essere affatto una brava ragazza e con le mani iniziai ad accarezzare e a prendere coscienza di quello che, sino a qualche istante prima, non era che solo una impressione. Ed in effetti non lo era affatto, dentro i pantaloni si faceva strada qualcosa di duro e di dimensioni non indifferenti…, lo massaggiai per qualche istante e con fare deciso ma molto delicato abbassai la cerniera e feci emergere quello che fa la differenza fra .. un bravo ragazzo e un bravo amante.
Dai massaggi a prenderlo in bocca poco ci volle e riassaporai finalmente quel gusto dolce e leggermente acidulo che una volta assaggiato non si dimentica più. Delicatamente lasciai scoperta tutta la cappella e dapprima dolcemente e poi piano piano sempre più decisa iniziai a succhiarlo facendolo sparire e riapparire dalla mia bocca e sentendo con piacere quei mugolii che stavano a testimoniare come tutto ciò era molto gradito a quello che pochi minuti prima era il mio ospite e che adesso invece aveva, in modo abile, capovolto le cose.
Dovetti faticare non poco per evitare di farlo venire, il piacere di.. “dargli piacere”, la voglia mia di assaporare quel meraviglioso pezzo di carne, l’eccitazione di farlo in macchina, unitamente alla consapevolezza di ciò che stava pensando di me il mio “maschio” vanificarono le mie fatiche e dopo pochi istanti sentii un lungo mugolio seguito da un caldo fiotto di liquido denso e saporito arrivarmi direttamente in gola, proprio nel momento in cui il suo membro era sparito interamente dentro di essa. Aspettai di sentir scendere tutto lo sperma dentro di me prima di uscirlo lentamente dalla mia bocca, cercando di non perdere nemmeno una goccia di quel meraviglioso nettare. Da brava cameriera (perché voi non lo sapete ancora, ma Eva è anche una brava e docile cameriera), cercai di pulirlo ben bene, evitando che potesse in qualche modo sporcare i suoi pantaloni, e dopo essermi assicurata che il tutto si era svolto nel migliore dei modi provvidi a rimettere al suo posto quello che, sino a pochi minuti prima, fremeva di piacere dentro la mia bocca.
Passò appena qualche minuto ed arrivammo a destinazione. Il posto non era affatto, come mi aveva detto prima, la sua casa. In verità non capii nemmeno io di cosa si trattasse, forse un magazzino, forse una rimessa. Lo guardai con aria perplessa e notai subito un ghigno beffardo sulla sua faccia. Cercai di non far capire la mia apprensione ma evidentemente non fui molto brava perché notò subito il mio disagio e sembrò godere di questo. Rimasi in silenzio cercando di valutare bene la situazione in cui mi trovavo, certo iniziai a preoccuparmi, ma come dicevo prima il rischio, nelle non proprio brave ragazze, fa l’effetto di accentuare l’eccitazione e fu così che un brivido di piacere e di paura mi corse lungo tutta la schiena al punto da far notare anche su di me quella eccitazione che poco prima avevo io notato su di lui.
“Non preoccuparti puttanella” mi disse lui, “oggi passerai una di quelle serate che difficilmente dimenticherai per tutta la tua vita”.
Mi prese per un braccio e mi fece uscire dalla macchina, io ero completamente imbambolata al punto che non riuscivo nemmeno a parlare. Mi tremavano le gambe e non riuscivo e tenere nemmeno la borsetta fra le mani, tanto che più di una volta mi cadde a terra costringendomi ad abbassarmi per recuperarla.
Mi fece entrare dentro questo enorme garage molto buio sino ad arrivare in fondo, dove si apriva una porta che immetteva in un ambiente profondamente diverso dal precedente. Era una stanza non molto grande ma nemmeno piccola, un grande armadio con uno specchio enorme adornava la parete mentre nella parte opposta un grande letto faceva bella mostra di se. Un divano con un tavolo in cui vi era sistemato un televisore e un computer completavano l’arredamento della stanza, mentre un’altra porta dava accesso a quello che presumibilmente doveva essere il bagno. A questo punto mi girò, mi fece sedere nel grande letto e mi disse: “Da questo momento e sino a quando non finiremo il nostro incontro tu sarai solamente un oggetto nelle mie mani, non ti sarà fatto alcun male, non aver timore, ma sarai trattata da vera troia quale tu sei. Non ho dimenticato il discorso che abbiamo avuto l’ultima volta che ci siamo incontrati, mi hai parlato dei tuoi desideri e di ciò che la tua mente da puttana ti facesse sognare, bene, oggi io sono qui per esaudire alcuni dei tuoi più perversi desideri.”
Cercai di ricordare quale fosse stato l’oggetto della nostra chiacchierata e per un momento maledì la mia linguaccia lunga, ma fu solo un istante… poi cercai di riprendere il controllo di me stessa e con fare disinvolto e forse un po’ sfrontato dissi che qualsiasi cosa lui potesse realizzare in quella stanza sarebbe stato solo una piccola percentuale insignificante della mia perversione. Lui rise, mi prese per un braccio, mi fece girare e mi mise le mani dietro la schiena in modo da bloccarmi i movimenti, si avvicinò al mio orecchio e con voce decisa mi ordinò di togliermi i vestiti e rimanere solo in intimo. Ubbidii al suo ordine e quando rimasi in calze e guepiere si avvicinò nuovamente, mi disse di mettere le mani dietro la schiena, e un istante dopo sentii il freddo metallo di un paio di manette stringersi ai polsi e bloccarmi mani e braccia. A quel punto lo vidi avvicinarsi con un foulard e mi disse che da quel momento in avanti non avrei più avuto la possibilità di vedere ne ciò che mi sarebbe stato fatto ne tantomeno chi e quanti avrebbero potuto abusare di me. Le gambe mi tremavano per la paura, ma tanto essa aumentava tanto più cresceva l’eccitazione dentro di me, e non desideravo altro che mi usassero e facessero di me l’oggetto di tutti i loro sogni perversi. Lui intuì ciò che stavo pensando e passò subito ai fatti bendandomi gli occhi e facendomi mettere in piedi in mezzo alla stanza. Fu a quel punto che sentii dei passi venire dal fondo del garage, due, tre, quattro…. Cercai di capire quante persone fossero ma non vi riuscii.
Sentii loro parlottare, salutarsi, ridere e a quel punto il mio carceriere mi presentò come .. la troia di cui avevano discusso precedentemente. Assicurò loro che avrei fatto tutto ciò che loro avessero voluto e per far vedere ciò di cui ero capace li invitò ad avvicinarsi. Sentii i loro movimenti, lo slacciarsi delle loro cinture, e ad ogni loro movimento cresceva la voglia di essere usata da questi sconosciuti… ammesso che lo fossero sconosciuti, perché un istante dopo sentii la sua voce sussurrarmi… non è bello? Tu non sai chi possano essere, forse persone che non conosci… ma potrebbe anche essere che siano persone che conosci bene e che da questo momento in avanti vengano a conoscenza della tua doppia natura e di quanto sei troia. Un istante dopo sentii l’inconfondibile odore del cazzo davanti alla mia bocca e un istante ancora dopo le loro mani aprirmi la bocca e riempirmela con l’oggetto del mio desiderio. Dapprima uno, poi un altro, e poi un altro ancora… tre, tre cazzi affamati e vogliosi di essere succhiati si avventarono su di me entrando ad uno ad uno nella mia bocca e costringendomi, ma poi mica tanto, ad essere succhiati e baciati. Li succhiai avidamente con tutta la forza che avevo in corpo, riuscii a prenderli interamente in gola sino a poter sentire le loro palle sbattermi sulla faccia, per poi sentirli uscire e consentirmi di non morire soffocata. Sentivo la loro eccitazione e i loro commenti e questo non faceva altro che aumentare l’impegno e la mia voglia di essere la loro puttana.
Dopo che si furono saziati di questo, sentii slacciare le manette e mi condussero in quello che doveva essere uno sgabello, mi fecero inginocchiare per terra e appoggiare il ventre su di esso in modo da poter toccare con la testa il lato opposto a quello in cui mi ero inginocchiata. A quel punto sentii loro legarmi le caviglie e le mani in modo da non potermi alzare. Rimasi così, la schiena mi faceva male ma in compenso il mio sedere si offriva interamente a loro completamente aperto e indifeso. Sentii un liquido vischioso colare sulle mie natiche e capii immediatamente di cosa si trattasse, un gel lubrificante, preludio per quello che sarebbe successo da lì a qualche istante.
Iniziarono a massaggiarmi e a infilare le loro dita dentro di me, prima uno poi due, poi tre; Le pareti dello sfintere iniziavano a cedere a quei ripetuti colpi tanto da diventare sempre meno rigide e sempre più elastiche, questo permetteva loro di aumentare il numero delle dita e non passò molto tempo che non solo le dita, ma l’intera mano, sino al polso, scivolasse dentro di me. Un grido di dolore misto a piacere uscii dalla mia bocca, grido che assomigliava più ad un muggito che altro visto che ero imbavagliata oltre che bendata, ma questo muggito, così dissero loro, mi faceva assomigliare a quello per cui ero nata… l’essere vacca, la loro vacca.
Uno, due, tre volte sentii le loro mani entrare ed uscire da quello che definirono.. una fica anale.
A quel punto mi slegarono e mi portarono sopra il letto, i polsi e la schiena mi dolevano non poco, mi tolsero il bavaglio dalla bocca, ma solo per poter riempirla con i loro cazzi bagnati di piacere.
Mi fecero sdraiare sul letto, uno di loro si posizionò sotto di me facendomi sedere sul suo cazzo, mentre uno di loro si mise dietro di me. Non riuscivo a capire cosa stessero facendo, ma lo capii immediatamente nell’istante in cui sentii le punte dei loro membri spingere contemporaneamente ed entrare in modo brutale dentro di me. Urlai di dolore ma l’altro, che era rimasto a guardare, mi prese la faccia fra le mani e dopo avermi dato uno schiaffo, per la verità non molto forte, mi ordinò che mai e poi mai avrei dovuto più permettermi di gridare. Strinsi i denti, ma oramai i due membri si erano fatti strada dentro di me ed entravano ed uscivano come se questo fosse stato per me una condizione naturale e non un sogno perverso che in un momento di eccitazione mi ero trovata ad esternare a quello che, mesi dopo, si sarebbe rivelato l’artefice di tutto ciò.
Li sentii parlottare fra di loro e dopo anche l’altro si infilò nel mezzo degli altri due… per un attimo sperai che non fosse ciò che stavo pensando ma la speranza fu vana perché anche il terzo cazzo iniziò a farsi strada insieme agli altri. Mi lacrimavano gli occhi dal dolore, ma più il dolore aumentava più il piacere cresceva… ci volle un po’, ma alla fine anche il terzo cazzo entrò dentro di me. Rimase per poco, due, forse tre colpi, poi sentii la cappella bagnata di uno dei tre premere nella mia bocca mentre i restanti due continuarono a scoparmi entrambi e contemporaneamente alternandosi nel movimento di entrare ed uscire. Un’ora, forse due.. non so dire quanto la cosa andò avanti, dentro di me i pensieri erano contrastanti, una parte di me sperava che smettessero in quanto il dolore era notevole, ma l’altra parte sperava non finissero mai, e loro in effetti continuarono.. sino a quando un urlo di piacere di uno dei tre non mi fece capire che stesse per sborrare.
Così mentre uno di loro continuava a farsi succhiare il cazzo, l’altro con le dita mi teneva aperto lo sfintere in modo da consentire al terzo che stava per venire, di poterlo fare comodamente dentro di me. A quel punto anche il secondo si posizionò dietro ed iniziò a scoparmi forte, sempre più forte, sino a quando anche lui non si svuotò. Solo l’ultimo dei tre preferì scegliere un altro modo per riempirmi di sperma… la tua bocca merita di essere inondata come si deve disse, e così iniziò ad entrare ed uscire il suo membro dentro la mia gola tenendomi con forza le mani in modo tale da impedirmi di chiudere la bocca e di respirare con il naso… continuò così sino a quando non sentii entrare il suo membro tutto dentro la mia gola sino in fondo, e sentire il suo sperma riversarsi dentro il mio ventre. Rimasi sul letto esausta non so per quanti minuti, ed intanto sentivo loro parlare.. non capivo cosa dicessero ma un istante dopo sentii l’artefice di tutto ciò avvicinarsi a me. Dolcemente mi accarezzò il viso e le mani, sei stata splendida mi disse. Lo sentii slacciarsi la cintura, sedersi sulla mia schiena e accarezzarmi con il suo membro i miei glutei. Lo sentii mugolare di piacere e ripetere quanto ero stata troia e quanto si era eccitato a guardare loro tre scoparmi come una puttana, adesso però era il suo turno e voleva scoparmi a sua volta. Fu un lampo premere il suo cazzo sul mio culo e penetrarmi. Mi fece inginocchiare, inarcare la schiena e così iniziò ad entrare ed uscire dentro di me, e mentre con una mano stringeva i miei capezzoli duri dal piacere sentii con l’altra stringermi i testicoli mentre con un caldo getto anche lui dava il suo contributo di sperma al mio culo, voglioso e oramai distrutto.
Eva trav sicilia-
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5 anni fa
Evatravsicilia, 45
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il massaggiatore
A tutti/e piace il massaggio, la mia lei li adora farebbe qualsiasi cosa per un buon massaggio.. era da un bel po' che se ne parlava di trovare un singolo abile massaggiatore, ahimè purtroppo quelli che si sono proposti erano più che altro dei palpeggiatori, poi arriva un messaggio, sono un massaggiatore di professione disponibile per un massaggio allo lei senza pretendere nulla in cambio ! Ma.. lei mi dice si poi alla fine cerca anche ''quello'' va beh gli dico potrebbe essere eccitante dopo un buon massaggio giocare, beh vedi tu mi dice parlaci e vedi di essere chiaro.. prima il massaggio poi per il gioco valuto io, ok. detto fatto, lo chiamo gli spiego il tutto e lui mi ribadisce con fermezza che gli piace massaggiare senza pretendere nulla in cambio. Dopo una settimana abbiamo preso accordi per vederci da lui, sin dal primo istante ci siamo trovati davanti una bella persona in tutti i sensi. educato bello esteticamente fisico scultorio due braccia che sembravano le mie gambe, bevemmo un caffè e parlammo per una mezzora, poi ci fece vedere la stanza con il lettino e gli chiese se voleva.. ok. si spogliò si mise a pancia sotto senza togliere il perizoma, lui iniziò a massaggiarla partendo dai piedi salendo alle gambe e piano piano sulla schiena spalle collo era tutta unta di un olio profumato la massaggio per mezzora e vedevo lei molto sciolta contenta e rilassata. poi le chiese se voleva girarsi a pancia in su, non se lo fece ripetere e da sola si tolse anche il perizoma, lo lasciai massaggiare per un 15 minuti ma vedendo le sue mani scivolando sul seno sfiorarle la patata mi si rizzava il cazzo ! cosi dopo 5 minuti mi avvicinai a lei mettendole in bocca il mio cazzo e chiesi a lui di fare altrettanto.. beh ci a fatto un pompino succhiando tutti e due assieme i cazzi non ci stavano ma le li è infilati in bocca tutti e due assieme..
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5 anni fa
angeloedemone1984,
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Ultima visita: 11 mesi fa
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La troia nascosta
Mi chiamo Massimo, ho sessanta anni sono vedovo da venti, e vivo nelle vicinanze della casa di mia figlia che ha una bambina che adesso è cresciuta, ma io per tanti anni la portavo a scuola, e a fare attività sportive. Fisicamente sono alto e ho un corpo curato e anche se non palestrato ho un aspetto decisamente bello e giovanile. Ci va poi aggiunto che ho i capelli ricci e totalmente bianchi, gli occhi, regalo della nonna materna sono di un azzurro che incanta chi li guarda. Amo molto la mia libertà ho contatti e avventure in diverse città italiane dove mi recavo per svolgere il mio lavoro. Un pomeriggio ero alla città mercato e ero appena uscito da un negozio che vende un particolare tipo di bracciale che volevo regalare alla mia nipote per i suoi quindici anni, e mentre camminavo giro l’angolo di una colonna e splafftt!!! una signora un po distratta da quello che succedeva dentro una vetrina dove un bel ragazzo stava esponendo degli abiti e quindi non guardava verso di me mi spiattella il suo cono gelato sul petto.
“Oddio!!Mi scusi sono mortificata!”
Dopo un attimo di smarrimento la guardo e vedo anche lui il marito che ripresosi dallo stupore mi guarda con occhi attenti quasi a valutare la persona che ha davanti. Per un attimo la guardo, è una bella donna, con le curve arrotondate ma non grassa, un seno fasciato da un reggiseno che si intravede sotto una camicetta bianca e ha una gonna che le arriva al ginocchio. Nell’insieme è una di quelle donne che quando passano non ti fanno rizzare subito il cazzo, ma se la guardi bene scopri che dietro l’apparente semplicità si nasconde una femmina vera e sensuale. Con un dito assaggio il gelato e sorrido ironico e un po’ divertito.
“..uhuummm..cioccolato e vaniglia! Abbiamo gli stessi gusti.”
Lei si riprende e sempre più mortificata cerca il modo di scusarsi.
“Mi scusi, sono mortificata, mi dispiace di averle sporcato la camicia.”
La guardo, mentre lui cerca il modo per inserirsi nel discorso, ma sembra che lasci lei a districarsi in questo frangente.
“Non si preoccupi, a casa ne ho altre e quindi mi basta rientrare e sostituirla.”
Quando pronuncio queste parole lui entra nel discorso.
“Da quello che ha detto lei non è di queste parti.”
Lo guardo cercando di capire dove vuole arrivare e lo assecondo specificando che sono di passaggio in questa zona, abito in un paese vicino. Lei lo guarda senza capire, mentre a lui prendono a brillare gli occhi come se avesse finalmente trovato quello che cercava.
“Potrebbe venire a cena a casa nostra e mia moglie le potrebbe lavare la camicia così la risarciremo del danno, ovvio dopo che sarà andato a casa a cambiarsi.”
Lei mi guarda con occhi imploranti, mentre lui sembra non respirare in attesa della mia risposta. Accetto incuriosito da come la cosa si stà evolvendo. Per anni ho fatto un lavoro che mi poneva a contatto con il pubblico e col tempo impari a capire quando hai davanti uno che cerca qualche cosa, e che se la trova te la offre su un piatto d’argento, e io ho la netta sensazione che lui mi stia offrendo sua moglie. Mi indicano il loro indirizzo e ci lasciamo con un impegno a cena da loro per le venti. Puntuale due ore dopo mi presento all’indirizzo che mi hanno dato. Un bel condomino moderno dove trovo lui che mi aspetta direttamente in strada, mi indica pure il posto dove parcheggiare la mia vettura. Mentre saliamo in ascensore lui decanta le virtù di sua moglie.
“Ti ringrazio di essere venuto. Mia moglie era così mortificata che per farsi perdonare ha preparato una cenetta con i fiocchi e vedrai resterai soddisfatto della sua bravura, in tutto quello che fa, specie in certi momenti in cui se è a suo agio non ti nega nulla.”
Lo guardo e cerco di capire, anzi voglio sentirlo dire direttamente da lui quello che avevo già intuito.
“Quindi mi stai dicendo che per farsi perdonare è disposta a tutto? Le potrei chiedere di tutto? e tu ne saresti contento? non ti sentiresti offeso se osassi chiedere MOLTO? ma molto davvero?”
Lui mi guarda con occhi che brillano dalla gioia di quello che dico e mi ribadisce che posso osare tutto quello che voglio. Quando entro mi trova davanti lei che si è cambiata. Indossa una bella gonna a portafoglio, e una camicetta ricamata che in alcuni punti lascia intravedere che sotto forse non indossa nessun intimo, e questo mi elettrizza molto perché mi rendo conto che il suo seno deve essere stupendo. Mi chiede timidamente di consegnare la camicia sporca e subito la mette a lavare in lavatrice mentre e lui mi fa accomodare in salotto e prepara un aperitivo che poi offre anche a lei appena torna. Lei è molto emozionata, ma che ha una bella eccitazione che si manifesta in particolare sui capezzoli, belli, duri e tesi che sembrano voler bucare la stoffa. Ci accomodiamo a tavola, e lui spesso si presta ad andare in cucina per prendere le pietanze lasciano me in compagnia di lei che mi guarda con occhi vogliosi. Ho come la sensazione che entrambi vogliono la stessa cosa, ma sia lei che lui hanno paura di chiederlo esplicitamente. In uno di questi momenti le parlo facendole dei complimenti.
“Certo che tuo marito è fortunata ad avere una bella donna come te al fianco. Farei cose folli per farti sempre felice.”
Lei mi sorride un poco, e credo che dentro di se ha voglia di parlare, ma non vuole che lui senta quello che mi dice a bassa voce parla di loro e della loro vita coniugale.
“Veramente io sarei molto soddisfatta di lui, non mi fa mancare nulla, ma è che ultimamente ha delle strane fantasie che vuole realizzare e la cosa mi spaventa un poco.”
Ho intuito perfettamente quello che mi stà dicendo, ma voglio che sia lei a confessarlo, così fra una portata e l’altra insisto.
“Che genere di fantasie avrebbe tuo marito? mi sembrate una bella coppia molto affiatata, e non mi sembra che ti manchi nulla, e credo che anche in campo sessuale lui ha l’aria del marito che soddisfa la moglie.”
Ho volutamente specificato il discorso sessuale per indurla ad aprirsi e infatti lei si apre benissimo.
“Si, mi accontenta in tutto, ma sembra che adesso io lo debba assecondare nel realizzare il suo desiderio di vedermi con un altro uomo. La cosa mi spaventa un poco ma nello stesso tempo mi elettrizza tanto.”
La guardo e finalmente mi rendo conto che ora posso osare al massimo.
“Mi vuoi dire che lui vorrebbe che tu andassi con un altro uomo con lui compiacente? ma tu che ne pensi? lo hai mai fatto?”
Ad un tratto suona il telefonino di lui che essendo un medico questa sera ha la reperibilità.
“Scusatemi, ma dovrete finire la cena da soli, un caso urgente mi reclama al lavoro.”
Poi ci saluta e se ne va. Aspetta che lui si allontani, e poi si sfoga.
“Veramente io l’ho già fatto una volta con un collega in ufficio. Mi faceva una corte spietata e un giorno ho commesso un piccolo sbaglio e lui se ne accorto così ho dovuto sottostare alle sue voglie. Devo ammettere che mi è piaciuto tanto. Mi ha scopato ripetutamente per sei mesi. Ma questo succedeva di nascosto, mentre ora lui vuole vedere e forse partecipare. Spesso mi mette le dita in bocca e mi chiede di immaginare che quello sia il suo cazzo che lui mi fa succhiare mentre un altro mi scopa. Mi eccito a questa fantasia, ma ho paura che poi lui non si accontenterà più e vorrà fare altro e la cosa mi spaventa. Qualche tempo fa eravamo distesi in riva al mare, mi ha scopato mentre un vecchio si masturbava di nascosto. Lui credeva che io non me ne fossi accorta invece la cosa mi ha eccitato tanto, ma ho finto di nulla quando la sera a letto mi ha detto del tizio, non volevo che pensasse che mi divertiva, mentre invece ci ho goduto molto. Il problema è che se non ne parliamo ho paura che poi non ci siano più limiti. Giorni fa in spiaggia mi ha fato togliere il reggiseno del costume e dovevi vedere quanti maschi sono venuti a sbavare davanti a me. Certo la cosa mi ha eccitato, ma a lui questo esibirmi lo ha fatto uscire di testa. La sera mi ha scopato come se non ci fosse un domani.”
La guardo e mi rendo conto che lui non ha capito che lei è una troia nascosta che vuole solo sentirsi sicura di emergere, e adesso sono convinto che giocando bene le carte mi divertirò tanto nel farla uscire allo scoperto. Ci spostiamo sul divano. Seduti vicini, io allungo la mano e la poggio sulla sua gamba scoperta. La guardo e le sussurro di lasciarsi andare che se mi darà retta le farò toccare il cielo con un dito, ma soprattutto le permetterò di decidere fin quanto spingersi in avanti nel gioco. Deve solo fidarsi di me. Lei annuisce e mi bacia con immenso trasporto. La mia lingua insegue la sua in bocca mentre le mie mani la spogliano. Noi lo ignoriamo, ma lui non è affatto uscito, ha solo finto, e ci osserva di nascosto e questo a lui lo eccita in maniera sconvolgente. Poi lei si alza e mi prende per mano e ci accomodiamo nella loro camera da letto. Giunti in camera mi dedico completamente a lei. La spoglio completamente, l’accarezzo e la faccio eccitare leccando i suoi generosi seni e succhiando i capezzoli duri e tesi con lei che geme e inizia godere.
….huummmm…sisiii…daaiiii..miii…piaceeeee…..
Si contorce mentre scendo in basso fra le sue gambe e mi trovo una bella fica semi depilata. Le lecco l’interno delle cosce e lei cerca di spingermi verso il taglio che già gronda umori, ma io la lascio soffrire un poco e poi di colpo faccio scorre la lingua lungo tutto il solco fino al clito che gonfio e teso sporge dalle grandi labbra bagnate e lei ha un improvviso orgasmo.
..……huuhummmmm…..UUMUUM…vengooooo..
Trema scossa dal piacere e io mi rigiro e la metto su di me lei si avventa sul mio cazzo teso e duro e in un attimo lo sento sparire dentro la sua bocca fin giù in gola. Lo tiene dentro fin quando non rischia di soffocare, poi lo fa scorrere fuori e lo succhia in punta. La rigiro e mi stendo su di lei che mi guarda con occhi languidi e vogliosi. La penetro lentamente. Si sente che è molto eccitata e bagnatissima, e inizia a godere appena lo sente sbattere in fondo. Trema subito dal piacere mi stupisce la velocità con cui ha raggiunto l’orgasmo.
….s.siiiiiiiiiiii….venggoooooooo!!!!!! ORAaaaaa!!!
Le lascio assaporare il piacere, poi mi muovo con calma pompandola con colpi sempre più cadenzati e costanti. Lei gode a raffica. Dopo un numero svariato di orgasmi decido di prenderla da dietro. La faccio inginocchiare e poi affondo in lei che adesso si sconvolge con me che la pompo da dietro tenendola per i fianchi. Gode e urla tutto il suo piacere e in questo frangente che noi ci accorgiamo della sua presenza. Lui, capito di essere stato scoperto, si presenta nudo sulla soglia della porta, e lei dopo l’ennesimo orgasmo si gira e gli fa le corna con le dita della mano e lo chiama cornuto ripetutamente. Lui è in estasi. Gode nel vederla sbattuta da me a che adesso la sfondo con colpi sempre più forti e veloci. Dopo l’ennesimo orgasmo, lui, le fa succhiare il cazzo e mi incita a sborrarle dentro.
… SI DAIII…. SCHIZZA DENTRO TUTTO IL TUO SEME ..DAI CHE LA VOLGLIO VEDERE FARCITA DI SBORRA….
Lo guardo un pò stupito, poi essendo al limite lo assecondo. Ancora pochi colpi e poi le scarico dentro tutto il succo delle mie palle. Gode lei e anche lui, le viene in bocca.
…ssi eccommmiii ..bevviiii….sboorro……
Lei ha quasi delle convulsioni da quanto trema di piacere.
….HUUUMMM…..ssiiiii…vengguuuuuu…..uuhhm
Io li seguo a ruota con lui che mi guarda estasiato.
..ECCOMMIII..TI SBORRO DENTROOOO!!!!!...
Schizzo ripetutamente tutta la mia semenza dentro di lei che si accascia sfinita e mentre mi sfilo, lui di colpo, si distende fra le sue gambe e lecca fino all’ultima goccia il mio piacere che sgorga dalla fica slabbrata. Lo guardo stupito. Non mi aspettavo certo che lui andasse a leccare il mio seme, ma vedo che lei lo asseconda aprendo bene le labbra gonfie e facendo in modo che lui ne riceva quanto più è possibile. Poi dopo lui si gira verso di me e mi chiede il permesso di succhiare anche il mio cazzo. Io mi giro verso di lei che annuisce allora sento la bocca di lui che lecca con estrema maestria a tutta l’asta e la cappella fini a pulirla tutta.
Lei sorride e commenta.
“Bravo cornuto, se ti piace così tanto te lo farò pulire sempre. Sia ben chiaro adesso che abbiamo cominciato questo gioco, sono io che decido con chi voglio, andare e quando non mi va non se ne parla nemmeno, altrimenti mi scopo tutti i maschi che voglio e non ti dico nulla, anzi mi diverto a farti delle corna sontuose a tua insaputa! sei d’accordo? decidi adesso o mai più!”
Lui le promette la totale disponibilità, e gli giura, prendendo me come testimone, che lei sarà sempre l’unica a decide con chi scopare a patto che lui sia presente. Lei mi guarda e ribadisce le sue condizioni.
“Io scopo con chi mi pare, sia in tua presenza che da sola, solo così che deve essere il patto.”
Lui mi guarda stupito e io lo consolo dicendo che è il meglio per lui. Poi mi chiede del perche lo facciamo sul loro letto e io gli dò la giusta spiegazione.
“Se devi essere cornuto il tutto deve essere consumato nel talamo nuniale per sancire la tua definitiva sottomissione a lei e al toro che verrà di volta in volta montarla come una vacca. Cerca di essere un cornuto servizievole e sottomesso.”
Mi guarda stupito e lei gli sorride e lo coccola chiamandolo adorabile cornuto. Resto un poco disteso poi lui va prendere una bottiglia di prosecco per brindare a questa nuova situazione che si è creata fra loro. Mentre è via lei mi ringrazia.
“Grazie di averlo assecondato. Sono convinta che sia bisex, e questa sera ne ho avuto la conferma. Se ci sarà l’occasione lo farò scopare da un bel maschio, così mi prendo la rivincita di quando lui quasi a tradimento mi ha rotto il culo.”
La guardo un po stupito, il mio cazzo è di nuovo in tiro e le chiedo se vuole sentirlo dietro, ma con tutte le dovute precauzioni. Lei sorride e mi dice che lo ha preso sempre in culo quando si scopava il collega. Non voleva rischiare gravidanze e allora lui finiva sempre per inondarle il culo. Adesso le piacerebbe tanto, ma non vuole che lui se ne renda conto che lo ha praticamente sfondato. A lui dopo quella volta non l’ha più dato. Le sorrido malizioso, mi inginocchio dietro e le lecco il fiorellino e poi quando lui è assente le pianto il cazzo dentro in un solo colpo, proprio mentre lui ritorna e lei fingendo dolore urla.
…ahahaiiiii…piannoooo..me lo spacchiiii!!!!! pianooo….ssi daiiii…ssi..mi paiceeeee… spingiiiiii..
Le afferro i fianchi e la pompo con decisione con lui che stupito mi guarda.
“Accidenti come sei bravo!!! A me non l’ha più dato, da quando le ho messo accidentalmente il cazzo in culo. Bravo sfondalo bene così poi me lo faccio pure io.”
Lei si gira e lo fulmina con una occhiataccia mente io adesso mi scopo un bel culo aperto e la faccio godere anche così. Gode e mi incita a spingere più forte.
…ss.iiiiiiiiiiiii…daiii spaccammi il culloooo..daaii piùùù..forteeeeeeeeeeee…godo!! cazzo godo di culooooooo….siiiiiiiiiiii…venggooooooooo!!!!!....
Trema e gode scuotendo la testa e lui le mette il cazzo ancora in bocca e lei lo succhia velocemente poi riceve ancora una sua sborrata direttamente in gola. Dopo alcuni orgasmi sono al limite anche io e lei che se ne rende conto mi chiede di sborrarle in bocca. Mi sarebbe piaciuto inondarle quel bel culo, mi sfilo, e lo presento alle sue labbra con lui che sta vicino a lei, e allora capisco il suo gioco. Lei lo succhia insieme a lui e con due lingue scatenate resisto poco e gli sborro in bocca a lei che poi la passa a lui. Limonano con la mia sborra fra le labbra e lui poi mi pulisce il cazzo mentre lei mi lecca le palle. Sono esausto, e mi distendo mentre loro amoreggiano compiaciuti e felici. Resto ancora un poco e poi me ne vado con la promessa di ripassare il pomeriggio del giorno dopo per riprendere la camicia. Il giorno dopo verso le undici di mattina lui mi chiama e mi chiede se posso passare più tardi in quanto lui è impegnato con il lavoro e vorrebbe essere presente alla monta, ma io mi voglio divertire con la troia di sua moglie e gli dico che non è possibile. Lui rimane un poco in silenzio poi accetta e alle tre del pomeriggio assieme ad un amico fidato, molto dotato, mi presento a casa sua, e troviamo la maiala ad aspettarci. Quando vede che sono in compagnia, per un attimo, resta un poco perplessa, ma io la stringo a me, e le sussurro parole molto convincenti.
“Stai tranquilla, lui è molto fidato, e poi a quel cornuto di tuo marito, non gli può bastare da leccare solo la mia sborra, in due ti inondiamo tutti i buchi, e pensa come sarà contento di sentire che ti abbiamo sbattuto come una puttana e farcito di sborra.”
Lei mi sorride eccitata, e ci porta in camera da letto, e denudata, si lascia sbattere per più di due ore da noi che le sfondiamo culo, fica e le infiliamo il cazzo così profondo gola che lei alla fine ci dice che le fa male la mandibola.
Quando stiamo per uscire lui fa ritorno, e lei vede la sua faccia stupita, io gli sorrido, e gli dico che lei le racconterà tutto quello che gli abbiamo fatto. Lui la guarda, e subito la vorrebbe scopare da quanto è eccitato, ma lei lo fa inginocchiare e gli fa leccare i buchi da cui sgorga copiosa la nostra semenza e gli parla di come le abbiamo riempito i buchi che sta leccando.
“Quando li ho visti in due mi sono sentita un momento impaurita, ma poi loro sono stati così bravi, che mi hanno eccitato e leccandomi dappertutto, e poi prima uno in culo, e l’altro in bocca, mi hanno scopato facendomi godere moltissimo. Poi Massimo ha detto al suo amico di scoparmi in culo, e lui era già davanti, non puoi capire quanto ho goduto nel sentire quelle due nerchie che mi trafiggevano e spanavano entrambi i buchi. Era sconvolgente mi hanno pompato dentro un fiume di sborra, che adesso tu lecchi e pulisci. Da oggi ne voglio sempre due, o meglio tre, sempre insieme, così si, che riuscirò a godere come una vacca.”
Dopo quel giorno ho iniziato a frequentare la puttana sempre in compagnia di amici fidati. Sono iscritto ad un circolo di bocce, e di maturi che vogliono scopare una puttana ne trovo tantissimi.
Ogni volta, lei ci riceve da sola, e questo è un bene perche quando lui è presente, lei si sente a disagio, nel comportarsi liberamente come una vera zoccola. Generalmente ci aspetta seduta sul divano indossando sempre lingerie, molto arrapanti e bebydoll trasparenti, come una puttana di un bordello di alto bordo. Io mando sempre delle foto a lui, ogni volta che entrando in casa lei ci aspetta e spesso fingo di pagarla. Quando lui riceve le foto di lei che viene pagata come una vera puttana, sborra nelle mutande senza toccarsi. Poi lui ha insistito per essere presente alla monta, e lei non era molto d’accordo, allora io ho rimediato facendolo mettere seduto e bendato e nudo. Lei ha urlato tutto il suo piacere, mentre tre amici miei la sfondavano, con me, e un altro, pronti a prendere il posto di quello che per primo sborrava dentro di lei. Ovvio lui ha schizzato senza toccarsi, con lei che lo insultava, chiamandolo cornuto, e dicendo che la stavamo facendo godere come una vacca, e che lui se era un bravo cornuto ci avrebbe dovuto ringraziare.
…..ssiii..spaccatemi tutto anche il culoooooooooo.. e tu cornuto senti come mi fanno godereeee..vengooooo….. ssi dai che poi ne voglio ancoraaa e aancoraaaaaaaa…..
Era scatenata! mai sentito una zoccola godere di più, anzi dopo alcune volte lo ha sbendato, e gli ha fatto vedere bene, come godeva, e come si ingoiava i nostri cazzi sempre più carichi di sborra, che poi lui a gioco finito puliva con molta perizia e in fine poteva, dopo avervi leccato bene a noi ripulire anche lei. Mai visto un cornuto così felice e sottomesso!
La seconda, o terza volta, che siamo andati da lei con lui presente, lei in precedenza, mi aveva chiesto se fra le mie amicizie vi era uno che poteva fare il culo anche a lui. Non ho avuto nessuna difficoltà a trovare un vero spacca culo, anzi erano quasi tutti disponibili a sfondare sia lei che lui. Mi ricordo la faccia stupita, e un poco preoccupata, di lui, quando lei ha scelto il più super dotato dei miei amici, che lo ha fatto prima mettere in ginocchio, davanti a lui, e poi dopo avergli scopato un po la gola l’ha girato, e seguendo le precise indicazioni di lei, gli ha sfondato il culo con un colpo secco e deciso. Ha urlato di dolore, ma lei inesorabile ha preteso che il toro lo montasse senza pietà. Alla fine ha goduto pure lui. Da un po di tempo si sono trasferiti in un’altra città e ho visto le loro foto in un annuncio di una coppia che cerca super cazzoni per sfondare sia lei, e volendo anche il culo a lui.
Mi fa piacere sapere che adesso si divertono in coppia con lui trasformato in una vera puttana sottomessa e lei che lo umilia per farlo godere.
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
la voglia....
Il nostro racconto...da dove iniziare...dalla voglia...la voglia che dentro di noi è cresciuta, il guardare altre donne, altri uomini e fantasticare insieme come sarebbe stato farsi guardare, farsi desiderare, farsi prendere dal sopravvento...lasciarsi andare e ...giocare....ma nel rispetto di entrambi, godere ma ancor prima far godere e l'eccitazione di veder godere il proprio partner con l'altra-o .....L'inizio?disastroso...l'idea di cercare una coppia inesperta proprio come noi...imbarazzo, iniziativa repressa...paura...inibizione...tutto questo ci ha avvolto....x un pò di tempo stop...non fa x noi....poi...una coppia...proprio qua su sexycommunity...una coppia insistente...con la lei prima carina, prima signora, poi via via decisa, con in testa...noi.....giorni, settimane, mesi di insistenze mai banali, iniziate con un'approccio soft, per poi seguire una linea ben precisa, stuzzicarci....i complimenti a mio marito...poi a me....i particolari....dapprima erotici...poi sexy...intriganti...poi più hard....e la nostra eccitazione, la nostra immaginazione su come sarebbe stato, su cosa.....l'inibizione che come x magia se ne andava giorno dopo giorno e quei commenti sempre più intimi che ci raggiungevano e ci colpivano....giocare tra noi iniziava a strrci stretto, le fantasie volavano, il desiderio si faceva forte, ci rapiva , ci trasportava in una dimensione mai provata prima.....la voglia di vedere mio marito giocare con un'altra lei...il pensiero di guardarli insieme, di vedere i loro visi ammiccare , lo spavento di vederli di fronte a me baciarsi, intrecciarsi...di sentire i loro gemiti e di vederli fare sesso, orale, poi di vederli uniti...l'uno dentro l'altro...avvolti, tutto questo rappresentava inizialmente una fantasia...ma poi con il passare dei giorni...qualcosa in più....come una cosa quasi dolorosa...la sensazione che mio marito potesse provare troppo piacere, di vederlo eccitato come mai prima d'ora....di vedere il suo...membro...no...il suo cazzo più eccitato che con me, di vedere lei, l'altra lei desiderosa di lui, di vederli insieme, come una coppia....una sola parola...sensazioni conturbanti e distanti tra loro......E poi....io....una donna fino ad ora irreprensibile, come tante, come tutte...poche storie, sempre "normali", finita una storia...il tempo x riprendersi...e poi una'latra storia...sempre cosi "normale"...sesso...si , giochi...normali.....e allora cosa mi stava succedendo...pensavo a lei con mio marito e mi faceva quasi male...ma...pensavo a me..con lei....e la volevo, sentivo le sue labbra sulle mie....la sentivo scendere, baciarmi lette, sudavo freddo, aprivo gli occhi e vedevo mio marito che mi guardava...e finiva il sogno...mi sentivo giudicata, vedevo nei suoi occhi il terrore di vere una donna sporca, lesbica....x un'attimo finiva tutto...ma poi i pensieri si ripresentavano, e diventavano forti e decisi, prendevano il sopravvento...e andavo oltre...mi sentivo bisex...questa strana parola...cosa significava, che ero lesbica...che mi piacevano le donne...no mi dicevo non è possibile...eppure....guardavo le foto di lei...e mi eccitavo...la sentivo bagnarsi...mi passavo una mano sugli slip...e sentivo il piacere che si faceva strada...non può essere mi dicevo...sarà x l'altro lui..x suo marito...è un bell'uomo e ha delle foto...hmmmm...niente male...ma poi mi rendevo conto che...le avevo guardate la volta scorsa...ora avevo visto solo le foto di lei e le avevo riguardate, sognate, desiderate, si in alcune foto volevo esserci, mi immaginavo con la lingua che la cercava, che la baciava, sentivo il suo sapore, era dolce, era meraviglioso....mi riempiva la bocca e non volevo che se ne andasse, cercavo le sue labbra, cercavo consensi, poi la baciavo cosi forte che che...la stavo leccando...avidamente e sentivo i suoi mugolii...le piaceva e ...insistevo....cosi tanto che la mia bocca si inebriava del suo piacere e desideravo che lo sentisse, che lo vedesse, nei miei occhi cercavo un modo xchè tutto questo mi potesse dare la certezza......allora risalivo verso il suo viso xchè volevo vederla...guardarla negli occhi e farle sentire il suo sapore, quello che portavo con me....desideravo la sua lingua ossessionatamente, i pochi minuti di piacere erano finiti in una preoccupazione che mi invadeva, guardare negli occhi mio marito, suo marito ma prima ancora lei.....era come se non fossi x nulla sicura che le fosse piaciuto, come se tutto questo dovesse finire....avevo un solo pensiero...baciarla, farle sentire i suoi umori a poi vedere al sua reazione...se si fosse staccata da me...se anche solo x un'attimo la sua lingua mi avesse lasciato mi sarei accorta....e il pensiero mi terrorizzava...avrei voluto scappare, rivestirmi e lasciarmi alle spalle tutto questo....ma il desiderio era più forte e la speranza anche ...volevo fortemente che lei.....e fu cosi...Quella fu la prima volta, per alcuni giorni non parlammo dell'accaduto poi piano piano con mio marito iniziammo a scambiarci le sensazioni di quel giorno che ci avrebbe cambiati, la cosa che ricordo è la sensazione di aver voluto "fare di più", stranamente la vergogna non faceva parte di quanto successo ma aveva preso il sopravvento il ...godere...si volevamo entrambi godere...di nuovo...rifarlo, magari con un'altra coppia, magari ancora più bisex, magari ancora più disinibita, iniziammo a cercare..., guardavamo tutto, x filo e x segno, quello che le altre coppie scrivevano , le foto e ci immaginavamo i nostri corpi a disposizione, fantasticavamo su come sarebbe stato e x la prima volta non mi sentivo sporca, guardavo le lei e immaginavo mio marito con loro, il pensiero mi inebriava, me ne accorgevo dalle..mutandine...si bagnavano alla ricerca su sc. e quando a volte i nostri gusti sembravano combaciare un brivido mi attraversava il corpo in un fremito che durava anche tutto il giorno, eravamo pronti x una nuova sfida, questa volta più decisi e vogliosi, volevamo toglierci il ruolo di coppia inesperta, lo eravamo ancora ovviamente ma il desiderio era cosi forte che nulla ci fermava, gli annunci più porco e perversi che prima scartavamo a priori adesso ci intrigavano....si trattava di trovare le persone giuste, il nostri requisiti erano tanti ma ci eravamo focalizzati su uno che ci sembrava obbligatorio x fare il "salto" di categoria...l'anal, un'esperienza anale che non fosse circoscritta solo a noi 2 ma un vero e proprio scambio anale, avevo voglia di essere presa dietro, x avere la figa libera xl'altra lei, immaginavo come potesse essere avere il cazzo che mi prendeva mentre la lingua mi faceva godere, ne avevo il desiderio, ero fermamente convinta, amavo il sesso anale da anni ed ero abbastanza dilatata x non dovermi preoccupare troppo delle dimensioni del cazzo che si sarebbe preso cura del mio lato b, avevo la mia fedele crema che mi faceva godere fin da subito e il pensiero fisso della lingua sul mio voglioso clitoride mi dava profonda sicurezza, sapevo di poter fag godere due uomini ed una donna e mio marito ne era entusiasta!!!
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5 anni fa
coppiacalorosa,
48/50
Ultima visita: 2 mesi fa
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Tutto in bocca
Circa un anno fa, avevamo deciso di provare con un singolo, sebbene pensavamo che nn sia stato facile trovare la giusta persona abbiamo iniziato con la ricerca utilizzando i last minute, abbiamo avuto molti contatti ma ahimè leggendo i profili stavamo per desistere, poi, ci arriva l'ennesimo messaggio, notammo dalle foto un bel fisico ed un cazzo oltre i 20 cm. ma soprattutto largo come piace a lei, ci lasciò il mum. di cell. e decisi di ''sentirlo'' e fargli capire cosa cerchiamo noi, da subito entrammo in sintonia ed organizzammo un incontro precisando che sarebbe stato in primis conoscitivo poi la lei decide se andare oltre. il venerdì successivo andammo a casa sua. a subito ci a messo a ns. agio.. parlammo per quasi un ora e notai la sua patta che era gonfia lo notò anche lei e notai che era diventata più affabile più sorridente e capii che aveva voglia di vedere se il gonfiore era vero.. cosi lo invitai a sederci vicino lei in mezzo, inizia a toccarla a spogliarla e le presi le mani una sul mio cazzo e l'altra sulla sua patta, lei nn perse tempo gli tirò giù la cerniera e si trovò davanti un cazzo duro e ben grosso, mi alzai in piedi e glielo misi in bocca invitai anche lui ad avvicinarsi e lei senza dire niente glielo prese subito in bocca, a fatica riusciva nel prenderlo tutto in bocca ma demorse.. anzi, al quel punto io mi allontanai godendomi la scena, la feci mettere in ginocchio davanti a lui e le dissi di succhiarlo bene senza mani, inizio nel leccarlo e bagnarlo tutto poi piano piano inizio nel prenderlo in bocca, dal piano la frequenza era sempre più veloce inizio nel spingerglielo in bocca alternando la velocità poi quando lo aveva tutto in bocca le teneva la testa sino quasi a soffocarla.. notai il mascara che gli scendeva dagli occhi.. ma prosegui sino a farlo venire. Beh 22 cm. di lunghezza per 19 di larghezza quasi tutto in bocca è un bel vedere..
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5 anni fa
angeloedemone1984,
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Ultima visita: 11 mesi fa
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Uno scambio culturale
Mi chiamo Anna e ho venti nove anni, sono sposata con Luca che ha un anno più di me. Sono alta uno e settanta, mora occhi scuri e una terza di seno, gambe lunghe e ben tornite, mani con dita lunghe e bocca ampia con labbra abbastanza carnose, un bel sedere a mandolino, in generale sono una donna che ama il suo corpo e passa diverse sera alla settimana in piscina mantenersi in forma. Mi si potrebbe definire la classica bellezza mediterranea. Da un anno sono sposata con Luca, un bel ragazzo che come me ama prendersi cura del suo corpo e anche lui frequenta la piscina da molti anni e per questo ha un fisico che spesso le mie amiche lo ammirano. Stiamo insieme da dieci anni e ne abbiamo passati a convivere quattro prima di sposarci. Luca è un ragazzo molto dolce, mi ama come nessuno altro potrebbe, quasi mi venera e mi fa sentire il centro di tutto il suo universo. A letto è un buon amante, dolce e premuroso, mi fa godere molto anche se non è molto esperto, sono stata la sua seconda fidanzata e con l’altra non aveva fatto tante esperienze. Mi scopa con passione e desiderio, mi fa godere molto quando mi lecca e poi ha una discreta dotazione il che non guasta. Io lo amo, lui mi fa sentire molto importante e pure lui per me lo è sempre stato. Prima di lui avevo avuto due fidanzati, con i quali non ho fatto sesso completo, ma solo pompini e per questo quando lo prendo in bocca a Luca lui impazzisce di piacere, si sono decisamente brava a succhiare il cazzo, e poi lui ci scherza su dicendo che io essendo una professoressa di lingue non potrei non sapere usare la lingua. Mi piace che ci scherza anche se è vero, sono una insegnate di lingue straniere, parlo e scrivo correttamente inglese e tedesco e parlo correttamente anche lo spagnolo. Mi piace il mio lavoro anche se mi impegna tanto. Lavoro come insegnante in, una privata dove insegno inglese per dodici ore settimanali e poi insegno tedesco per sei ore settimanali. In questa scuola privata ci lavoro da tre anni, e sono l’insegnate più giovane. Ho come colleghi un gruppo di persone che hanno una età che va dalla mia, al più anziano che è dieci anni più grande. Come me anche gli altri sono coniugati e io sono l’unica che non ho figli, e per questo tre settimane fa il preside mi ha chiesto se ero disponibile per la realizzazione di un progetto europeo per lo scambio culturale fra insegnati. Dopo averci riflettuto un momento ho accettato. Non è la prima volta che vado in trasferta per la scuola, in estate alla fine delle lezioni portiamo sempre una classe, di alunni a Londra per una settimana per il perfezionamento della lingua, io ci sono andata sempre nelle ultime tre edizioni, ho inoltre partecipato alle uscite ecologiche andando con la mia classe a fare rafiting, e altre iniziative simili. Per questo scambio culturale mi sono dovuta preparare con cura poi che si sarebbe svolto in Polonia a Varsavia. Cosi una domenica mattina mio marito si è svegliato molto presto per accompagnarmi all’aeroporto per prendere l’aereo che mi avrebbe, dopo circa due ore e mezza di volo a destinazione nella capitale polacca. Quando sono arrivata ho trovato ad accogliermi una giovane donna con un grosso cartello scritto sia in italiano che in inglese mi comunicava che ero la ben venuta e subito mi sono ritrovata assieme diversi altri insegnati di altri paesi con i quali ho subito preso confidenza. Le persone che erano a questo scambio di culture sono le più disparate. Ci sono in tutto venti persone, cinque donne compresa la polacca, una francese, dall’aria alquanto equivoca, una olandese, classica bionda con gli occhi azzurri, e in fine una ragazza belga dai capelli rossi. Io sono la quinta donna del gruppo. Dopo averci raccolto tutti ci portano dentro Varsavia per prendere possesso delle nostre camere dove dormiremo e scopro che siamo al centro della città vecchia, e dalla mia camera si vede il fiume. Dopo un pranzo di benvenuto ci accompagnano in giro per la città. La francese indossa un abbigliamento che costituito da una mini mozzafiato e tacchi da urlo. Vedo che molti dei maschi la guardano con occhi molto vogliosi, e ben presto si delineano diversi gruppi di colleghi che stanno solo e sempre nelle vicinanze di una donna. Mi sorprende il fatto che io mi trovo con un rumeno di nome Igor, una montagna, ha delle mani enormi e braccia da paura, è sempre molto taciturno, poi Pablo il collega spagnolo, un bel moretto riccio e molto allegro, e in fine mi ritrovo spesso anche Karl il collega austriaco. Dopo un giro turistico ci portano di nuovo in albergo e consumata una cena veloce ce ne andiamo tutti a letto per la stanchezza. IL giorno successivo è tutto un continuo di incontri visite, pranzo ad una mensa scolastica, dove mi ritrovo con i miei soliti tre amici. Mentre stiamo mangiando passa la francese che sembra quasi nuda e io e faccio notare, ai miei commensali, parlando in inglese che non hanno fatto la scelta giusta. Igor li guarda e a bassa voce mi risponde facendomi notare che al suo paese di donne che quella ne trova quante ne vuole e per pochi spiccioli. Gli sorrido compiaciuta e Karl ci fa notare come anche la bionda olandese sembra infastidita dal comportamento della francese. Mi rendo conto che ogni donna si trova sempre in compagnia di tre maschie tutti sembrano accettare questo strano abbinamento. La sera siamo liberi di muoverci a nostro piacimento e i miei soliti accompagnatori mi propongono di andare a cena in un locale che sta proprio dall’altra parte del fiume che Igor conosce molto bene perche lui è già stato Varsavia. Decido di accettare e mi vesto con un jeans aderente, un maglioncino e scarpe dal semplice tacco dieci. Quando mi presento ai loro occhi li vedo che si danno uno sguardo di compiacimento. Passato il ponte ci addentriamo in un vicolo con una piccola scalinata che ci porta davanti a una porticina dove entriamo e subito ci troviamo in un bel localino molto caratteristico dove ci aspetta un tavolo già prenotato. La serata è un vero spasso. Ci divertiamo tantissimo e io cerco di non bere, non mi voglio ubriacare.
“Ragazzi andiamoci piano con le birre, io non mi voglio ubriacare.”
Igor guarda gli altri due e mi sorride, poi con molta calma mi risponde.
“Tu non ti devi ubriacare, quando faremo sesso con te voglio che tu sia ben sveglia e consapevole del piacere che ti daremo, e poi come puoi ubriacarti con una birra che ha solo pochi gradi di alcool.”
Li guardo per un attimo stupita poi ci mettiamo a ridere di gusto. La cena e la serata scorre in maniera divertente ridendo e ascoltando della buona musica live. Dopo la mezza notte ce ne adiamo a letto io saluto all’uscita dell’ascensore i mie tre amici che molto educatamente mi danno un casto bacio della buonanotte. Il giorno successivo è ancora più frenetico. Al mattino abbiamo un incontro con la stampa e ci portano a far visita ad un giornale che ci intervista e poi insieme andiamo nella loro scuola di giornalismo dove interagiamo con insegnati e studenti. In questo posto ci offrono il pranzo e nel pomeriggio visitiamo altri istituti e quando torniamo in albergo sono le diciannove passate. Igor propone di tornare nel locale della sera precedente e questa idea trova il consenso di tutti noi. Indosso per la serata un vestito leggero e le solite scarpe con il tacco dieci. Poco dopo che siamo nel locale, mentre stiamo consumando un pasto leggero incomincia a piovere e io che ho il terrore dei lampi chiedo ai miei amici di tornare in albergo. Loro si danno una occhiata e poi acconsentono e quando attraversiamo il ponte sulla Vistola, arriva un bel acquazzone che ci bagna tutti. Corriamo fino all’albergo dove arrivo inzuppata e fradicia dalla testa ai piedi. Karl fa una bella proposta prima di entrare.
“Che ne dite di un bel pigiama party dopo una bella doccia che ci riscalda. Prendiamo quattro birre e ci troviamo in una camera per passare il resto della serata, è un peccato andare a letto così presto.”
Tutti sono d’accordo e propongono la mia camera per incontrarci per il semplice motivo che si trova nella parte estrema del corridoio. Sono bagnata ed infreddolita e poi ho paura dei tuoni quindi accetto e scappo in camera mia per una doccia calda e quando ho appena finito di asciugare i capelli li sento arrivare. Indosso una semplice camicia da notte che mi arriva fino al ginocchio e un semplice paio di mutandine molto caste. Il più elegante è Karl che indossa un bel pigiama di seta, mentre Pablo ha solo una maglietta colorata e un paio di pantaloncini che arrivano a metà coscia, mentre Igor indossa l’equivalente di una tuta ginnica. Entrano e ci sediamo sul grande tappeto vicino al mio letto dove io appoggio le spalle mentre Igor siede alla mia sinistra e a destra c’è Pablo, Karl è seduto davanti a me e tutti teniamo le gambe incrociate. Tra un sorso di birra e l’altro parliamo della strana esperienza che stiamo vivendo e ogni uno commenta le varie situazioni che si sono succedute in questi giorni quando all’improvviso un lampo seguito da un tuono fortissimo fa tremare i vetri della finestra e io urlo impaurita. Loro mi tranquillizzano e Igor mi mette un braccio sulla spalla e riprendiamo a parlare quando un ennesimo lampo è seguito da un tuono ancora più forte e io urlando mi giro e metto le mie braccia intorno al collo di Igor. Lui delicatamente mi stringe a se e mi parla con calma mentre mi accarezza il capo.
“Stai calma che ci siamo noi, niente e nessuno ti farà del mane. Calmati.”
Lo guardo per un momento e improvvisamente un nuovo tuono fa tremare tutto. Urlo e mi stringo a lui che mi avvolge fra le sue braccia forti e poi improvvisamente viene a mancare la corrente tutta la zona piomba nel buio. Ho avuto uno scatto improvviso e mi sono stretta di più a Igor e per un momento siamo rimasti immobili e l’unico rumore che si sentiva era la pioggia battente. Lui mi ha rassicurato e poi non so bene come è successo ma le sue labbra erano sulle mie e ci siamo baciati tenendoci stretti. La sua lingua è andata a cercare la mia, e ci ha giocato mentre mi accarezzava i capelli e ho sentito altre mani sul mio corpo, erano i miei altri amici che visto il bacio si sono stretti di più e Pablo mi ha accarezzato la schiena mentre Karl il sedere. Poi dopo Igor con un gesto molto dolce mi ha sollevato e mi a disteso sul letto sfilandomi la camicia da notte che indossavo e sono rimasta con solo le mutandine che Pablo mi sfila in un attimo. I miei seni sono stati subito preda e delle mani di Karl che me li ha massaggiati dopo essersi spogliato in un attimo e quando mi sono girata mi sono ritrovato davanti al viso il suo cazzo già bello e duro. Lungo e abbastanza grosso con una cappella grande che mi ha subito avvicinato alla bocca. Ho aperto le labbra e me lo sono infilato in gola. Lui mi accarezzava i seni mentre la lingua di Pablo come un serpente scatenato scorreva lungo il taglio della mia fica che già grondava umori a fiumi. Igor si è spostato un momento e si è spogliato e quando è tornato vicino a me mi ha presentato il suo palo davanti alla faccia! Splendido!! lungo più di quello di mio marito ma MOLTO più grosso, decisamente fuori dal comune, e sicuramente proporzionato alla sua mole imponente. Ho subito incominciato a godere sotto i colpi della lingua di Pablo che mi succhiava e leccava senza sosta mentre mi ingoiavo il palo di Karl in gola con Igor che aveva ripreso a massaggiarmi i seni con le sue mani enormi dove i miei seni sparivano tanto erano grandi. Ho goduto molto velocemente.
…seuuhuuhuhmmmm….ssiuiummhuh…..
Scossa dal piacere mi sono lasciata sollevare poi adagiare delicatamente sul cazzo di Pablo che si è disteso supino e subito mi sono resa conto che se lui era quello con il cazzo più corto di era certo lo aveva molto grosso perche mi ha dilatato le fica e aperto fin quando non è arrivato in fondo facendomi godere subito.
….HHHAA….ssiiii…….vengoooooouuummmhu..
Distesa su di lui avevo in bocca il cazzo enorme di Igor mentre ho sentito Karl che molto delicatamente mi stava lubrificando il buchetto del culo. Non sono vergine ma lo l’ho usato solo una volta con mio marito, che dopo avermi sverginato non me lo ha più chiesto anche se a me non mi era dispiaciuto sentirlo in culo. Mi lascio aprire il culo mentre godo sopra Pablo da Karl che dopo un dito è a passato a due e poi dopo averci fatto colare un poco di saliva ha appoggiato la cappella sulla rondella spingendo dentro il cazzo con decisione. Mi sono sentita aprire in due mentre avevo Pablo davanti che è rimasto immobile per agevolare l’amico che mi sfondava il culo. Igor osservava la scena mentre io respiravo velocemente. Poi di colpo mi ha piantato tutto il cazzo dentro e io ho gridato nello stesso momento che un tuono fortissimo facesse tremare tutta la stanza.
..hhhhaaiiii!!!!!..pianooo!!!!...mi spacchiiii!!!!
Sono rimasti immobili mentre Igor mi accarezzava e mi diceva di stare calma che avrei subito sentito tanto piacere, e che poi ci avrebbe pensato lui a sverginarmi del tutto i miei buchi. Ero così stordita dal sentirmi piena che non ho dato molto peso alle sue parole e loro hanno incominciato a pomparmi insieme e ben presto ho iniziato a venire a ripetizione. Ero convolta dal piacere che li incitavo a sfondarmi di più.
..SSIII.daiiii….ssi…VENGOOOO!!!!...godo..sssi..dai ssi..piùù forteeee!!!!! cazzooo!!venggoooo!!..
Ero piena, sia nei buchi che in bocca con Igor che mi scopava in bocca con molta delicatezza consapevole che le sue dimensioni non erano facili da infilare in gola. Il primo ad arrivare è stato Karl. Dopo avermi pompato a lungo il culo e fatto godere due volte l’ho sentito spingersi fino in fondo e godere con un gemito prolungato.
…sssssssssiii… piccolaaa ti inondo il culo!!!! sborrooooo!!! eccomiiiiiiii..ora!!!!!ora!!!!!
Mi ha inondato il culo di caldissima semenza e io ho avuto un ennesimo orgasmo, mentre Pablo è rimasto immobile per lasciarmi godere quell’attimo fino in fondo. Anche Igor si è sfilato dalla mia bocca e dopo che Karl si è sfilato da me si è posizionato dietro e ha appoggiato la sua enorme mazza fra le mie chiappe e sul buchetto che era ancora dilatato e pieno del seme dell’amico. Con un leggero affondo l’ho sentito entrare. Ero ancora stordita del piacere provato che quando ho realizzato quello che stava facendo lui era quasi tutto dentro. Mi sono sentita aprire e dilatare le pareti del culo, ho respirato forte e ho guardato Pablo con occhi sbarrati, la bocca aperta da cui non è uscito nessun suono. Poi incredibilmente è stato piacere. Mi sono sentita piena e ho incominciato a incitarlo a spaccarmi il culo.
…ssiiiis..daiiiiiiiiiiii..spingiiii….sisisi lo voglio tuttto dentroooooooooo…..ssiiiii….daiiiiii sssiisiiii…….
Lui mi ha afferrato con le sue enormi mani per i seni. Li ho sentiti stretti dentro il palmo delle manie mi sono sentita sollevare e trascinare su di lui che si è disteso seguito da Pablo che ha continuato a scoparmi davanti mentre lui ha inarcato le gambe e mi pompava da sotto. Lo sentivo sfondarmi il culo in maniera unica e sconvolgente. Ho ripreso a godere e poi Pablo è venuto e si è sfilato. Allora Igor mi ha rigirato e messa a pecora mi ha pompato il culo da dietro. Era sconvolgente! Mi sentivo sfondare le reni, lo sentivo nel profondo del culo e ci godevo come una pazza mentre Karl mi ha infilato il suo cazzo in bocca e mi esortava a succhiarlo. Lo assecondavo frà un orgasmo e l’altro fin quando anche Igor è venuto. Mi ha stretto i fianchi, e lo ha spinto tutto dentro sborrando un fiume di bollente semenza che mi sembrava arrivare fin dentro lo stomaco come un clistere. Quando si è sfilato ho avuto la sensazione di vuoto e lui però non ha dato tregua, mi ha rigirato e con il cazzo ancora gocciolante lo ha piantato davanti con me che l’ho guardato stupita.
“Tranquilla piccola, ti scopo anche davanti, a me una sola sborrata non riesce a farlo ammosciare.”
Mi ha sollevato le gambe e lo ha spinto tutto dentro. Nonostante avevo già preso il cazzo di Pablo e relativa sborrata lui mi ha aperto in due come se fossi ancora vergine. Lo sentivo scivolare fra le pareti ben lubrificate dalla sborrata precedente e scorrere fino in fondo. Quando la cappella ha sbattuto sul fondo ho avuto un orgasmo che mi ha sconvolto.
…iioooo…ioo…venGGGOOOOoooooooo!!!...io…
Lui è rimasto immobile e mi ha lasciato tremare scossa dal piacere, poi ha sfilato un po quel palo e lo ha riaffondato con un colpo ancora più deciso. A continuato così fin quando non l’ho sentito aderire il suo corpo al mio. Era tutto dentro!!! Penso di essere quasi svenuta dal piacere e quasi inerte l’ho lasciato fare. Mi ha scopato per un tempo indefinito, durante il quale mi ha rigirato in diverse posizioni semplicemente sollevando con estrema naturalezza il mio corpo e lasciando che anche glia altri si prendessero il loro piacere entrando sia nel culo che in bocca. Alla fine messa di lato mi ha scopato fortissimo e ha sborrato tutto il suo piacere. Un fiume!
Siamo rimasti tutti immobili, poi lentamente ci siamo rivestiti, e loro dopo avermi aiutato a rimettermi in piedi, barcollavo come se fossi ubriaca, mi hanno salutato e se ne sono andati. Per ultimo è uscito Igor.
“Piccola se vuoi resto. Se hai ancora paura dei tuoni resto con te.”
L’ho guardato e ho constatato che fuori non pioveva più, quindi gli ho dato un bacio e sono rimasta sola.
Distesa sul mio letto ho cercato di dare un senso a quello che era successo, e come mai io, che amo mio marito avevo accettato di vivere una simile esperienza. La stanchezza non mi ha dato il tempo di trovare una spiegazione. Il giorno dopo ero tutta un dolore. I miei buchi erano arrossati e quando abbiamo fatto colazione i miei amici mi hanno trattato con molto riguardo. Fortunatamente la giornata era meno frenetica e alla sera quando siamo tornati in albergo stavo molto meglio. La cena era con tutti gli altri e il giorno dopo saremmo tornati ognuno alle nostre case. Dopo cena i ragazzi sono venuti a salutarmi in camera. Li ho accolti molto cordialmente e per un momento siamo rimasti tutti in silenzio, poi Igor mi ha abbracciato, e non ho capito più nulla. Le loro mani sul mio corpo hanno destato il desiderio che avevo di provare ancora le forti emozioni della sera precedente, è stato sesso a sfinire, si proprio a sfinire perche alla fine se ne sono andati che era quasi l’alba, dopo avermi fatto godere un numero infinito di volte e essere venuti tutti almeno tre volte. Quando sono tornata a scuola i miei colleghi mi hanno chiesto come era andato lo scambio culturale e io ho raccontatole varie esperienze. Durante la pausa caffè una delle colleghe, la più grande di età rispetto a me si è avvicinata e mi ha chiesto con chi ero nel gruppo, e ha specificato se vi era un certo Igor. Alla mia risposta affermativa mi ha sorriso e mi ha detto che per il prossimo anno cercherà di essere lei a tornare allo scambio culturale, perche una volta che hai fatto coppia con Igor, il mondo non ti sembra più lo stesso. L’ho guardata cercando di fingere di non capire, ma lei che di scambi ne ha fatti sei, ha detto che era una esperienza unica che non si doveva raccontare, meno si sa in giro e più ci si diverte. L’ho guardata e entrambe abbiamo capito che era giusto così. Chissà se il prossimo anno ci riuscirà ad andare lei, io spero di tornarci.
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
La marchesa di campagna 2
La Signora si alza sulle sue lunghe gambe, affusolate, caviglie sottili e tacchi alti, calze in nylon, i capelli castani raccolti, ed un profumo di classe, inebriante...
Saliamo su al primo piano, lasciando il salone con camino acceso; mi precede in una camera e mi presenta: "amore, ecco il nostro giocattolino per stasera!!". Entro, c'era un uomo seduto su una grande poltrona, che mi accoglie con un sorriso; incrocia lo sguardo con la Marchesa, complice e divertito.
"Questa sera abbiamo trovato chi ci farà divertire come vogliamo, per cui seguici con le telecamere...". Il Signore aveva evidenti problemi di salute e non si muoveva dalla poltrona, probabilmente per spostarsi doveva essere aiutato. Su di un tavolo dei monitor che osservavano i vari ambienti della tenuta, compreso il fienile ed un altro edificio esterno.
Mi invita a sedermi sul bracciolo della poltrona, la Marchesa seduta sul letto che osserva, è un festival di gambe e tacchi, il mio vestitino si apre generosamente ed il marito dopo avermi offerto un sorso di brandy mi prende la mano e la porta tra le sue gambe.
Che sorpresa...! Sento un cazzone duro e doppio, capisco che devo soddisfare l'anziano marito, e non mi dispiaceva neanche...
Gli apro la patta e comincio a leccare inginocchiata un bel cazzo con una grossa cappella sotto lo sguardo della Marchesa.
"Non fermarti fino a quando non avrai ripulito tutto, non voglio che mio marito si sporchi!" con tono autoritario interruppe il silenzio; si sentivano solo le leccate ed il succhiare della mia bocca, fino a quando mi sento sollevare il vestitino da dietro: la Marchesa mi stava infilando qualcosa nel buco del culo, con dolcezza e maestria. Il problema è che era lungo ed abbastanza doppio...
"Non ti girare e continua a succhiare troia" mi ripete due volte; così per altri 7/8 minuti, mi sentivo il culo bruciare, ormai aperto, e dallo specchio intravedevo il viso impegnato e divertito della Signora...
Dopo un urlo di piacere il marito mi venne in bocca, e ricordando ciò che desiderava la "mia" Padrona, ingoiavo a poco a poco tutto, leccando le palle e quel gonfio glande, saporito... umido, ed alla fine morbido...
"Brava la nostra puttana, ora - rivolgendosi al marito - guardaci..." dice la Signora, prendendomi per mano ed accompagnandomi alla porta della camera.
Scendiamo nuovamente nel salone, dove approfitto di un grande specchio per ripulirmi il viso e sistemarmi il rossetto; il tutto sotto lo sguardo sornione di Sanè, che ci osservava da lontano in attesa di ordini dalla Signora.
Un bicchiere di liquore e via, seguo la Marchesa che mi sembra impaziente...
Continua...
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
Ricevere un atto giudiziario non è sempre un male...
Premessa: il racconto non vuole avere nessuna pretesa della migliore letteratura erotica; ma una semplice connotazione umoristica, un pelino erotica.
Diffamazione aggravata e minacce. Un ridicolo capo di accusa in concorso con altre persone a lui sconosciute. Il mandato di perquisizione che la postale gli aveva messo in mano alle 5 di un mattino novembrino gli attribuiva, a lui ed altri utenti di un forum, la partecipazione attiva ad una discussione avente soggetto il sindaco e la sua particolare attività "affaristica"; e che scrivere il cazzo che ti pare non è sempre accettabile. In culo l'articolo 21 della costituzione.
La solerte postale si è portata via un paio di cose: qualche libro che poteva far pensare (giusto un po') a roba propagandistica, t-shirt dello stesso bizzarro tenore e lo strumento che determina la prova del reato: il PC.
E pensare che si serviva del PC esclusivamente per gli innumerevoli portali che la pornografia ha da offrire, ma per smorzare la monotonia delle pippe decide di iscriversi ad un forum con tendenze destroide e dare sfogo, seppur non fisica, ad una complessa depravazione: a chi scrive post più cretini.
Perché è quello che credeva di fare. Lui a quelle cose ci pensava mica; e il fatto che lo abbiano associato ad altri tizi di cui non conosce nemmeno i volti era avvilente. La prima cosa che gli venne in mente era l'acquisto di un altro PC. Gli appunti di laurea potevano attendere, le pippe no.
Passavano i mesi e tra notifiche di una proroga e un'altra per le perizie agli strumenti informatici, chissà poi cosa cazzo c'era da individuare; quasi come lì si trattasse alla stregua di pedofili incalliti. Lui, comunque, era in una botte di ferro; a parte i soliti passaggi sui siti pipparoli, c'era qualche film scaricato, di qualità pessima, e da poco usciti nei cinema e la musica di band fracassone e molto incazzate. Sta a vedere che gli appioppano qualche altro tipo di reato? Avrebbe pensato nel momento. L'unico reato che avrebbero potuto constatare è per genocidio di spermatozoi se, questo, fosse relegato al codice penale. Forse lo faranno in futuro, chissà?!
L'incarico di pubblico ufficiale era per lei un motivo di vanto; il più delle sue amiche era finito a fare le sciacquette che sono sempre state. Lei era il cigno nero. Poco trucco, poche movenze da zoccola esibizionista, poco sesso. Questo suo lavoro era appagante almeno quanto il piacere fisico che non si concedeva; il senso di onnipotenza quando si consegna un atto giudiziario riguardanti un sollecito di pagamento, una diffida, e la sua preferita, una sentenza di divorzio.
Brillante e diligente nei suoi casti vestiti, avevano provato a sviarla per altre vie del piacere, ma niente. Imperturbabile lavoratrice legata agli adempimenti del dovere civico e penale.
Chi le stava intorno non era poi tanto immune dalla visione che gli si parava davanti agli occhi. L'abbigliamento era quello che era, ma si poteva comunque delineare le curve armoniose che assemblavano il corpo. Seno, una terza, gambe non lunghe ma toniche...e il culo, quest'ultimo difficile non notarlo seppure messo dentro a dei pantaloni fin troppo larghi. Grosso, ma al punto giusto. Nella categoria "onion booty" avrebbe trovato largo spazio.
L'indomani doveva notificare la richiesta di rinvio a giudizio ad un povero fesso che abitava in un contesto extraurbano; l'aperta campagna. Questo la rammaricava, avrebbe voluto portare la "sfogliatella" al solito stronzo, opportunista, in giacca e cravatta da fare piangere lacrime amare. Fa niente. "Uno stronzo vale un altro" Si diede il giusto stimolo.
Ancora orfano del PC, da giorni provava a smanettarsi alla vecchia maniera: usando l'immaginazione. Niente. Il porno bastardo l'aveva uccisa, cazzo. Era come provare a cagare col tappo al culo. Orrendo.
Preso dallo sconforto fu catturato dalla polvere che quattro ruote avevano innalzato in aria. Una macchia a lui sconosciuta di vista e di marca si stava avvicinando. Da essa scese una donna che gli viene incontro e si presenta come un ufficiale giudiziario ed era lì per notificare una richiesta di rinvio a giudizio firmata da un giudice di udienza preliminare. Per lui era latino, ma afferrò che doveva trattarsi della storia del forum con cagate annesse.
Fatta accomodare, la tizia comunica che deve mettere qualche scippo ai fogli e di girarli al suo avvocato di fiducia. Già di fiducia. Non ne aveva ancora uno, gli avevano affibbiato lo sbarbatello d'ufficio. Saranno altri soldi che prenderanno il largo. Addio PC.
Notando l'inquietudine dell'uomo, pensava che non poteva permettersi nemmeno l'ultimo del foro. E poi la guardava insistentemente da diversi minuti. Fu un attimo. Come nella più banale sequenza iniziale di un film porno, le accarezzò la schiena partendo dai capelli arrivando al culo. Il gesto inaspettato le ricorda che era provvista di una libido e che gridava: " sono viva, fammi uscire adesso".
Fece capolino dai jeans un nodoso fallo dalla erezione appariscente. Ancora titubante, gli si avvicina e ne intuisce l'odore eccitato. Con la lingua, timidamente, inizia a saettare la fungosa violacea cappella. Un susseguirsi di dentro e fuori dalla bocca salivosa e da versi strozzati fa sì che l'eccitazione trovi un punto di incontro.
La prende di peso e la stende sul tavolo, le sfila quei pantaloni fin troppo ampi e le mutande poco da puttana. Fa niente. C'è una figa la sotto. Umida, pelosa, eccitata e attende di essere mangiata. La lingua pennella la vulva con movimento circoscritto. Le sensazioni sono reciprocamente indescrivibili. Ha intenzione di leccarmela fino a perdere la sensibilità alla lingua, pensa lei. E giù secrezioni. Infoiato né ha ancora per un po', quando decide che è abbeverato abbastanza e che la bocca lasci il posto al suo vigoroso "amico".
La penetrazione è fulminea. Aveva dimenticato per troppo tempo lo stato di coscienza che avrebbe provocato un pene dentro di lei. Quell'iniziale dolore accompagnato subito dopo dall'inebriante piacere sensoriale. I colpi ritmati vanno a passo con lo spostarsi del leggero tavolo; un colpo, tre centimetri.
È il momento di girarla. Quattro zampe sul tavolo. Presa da dietro, l'iniziale dolore sembra accentuarsi. Fa niente. È un attimo. Il godimento lo debella all'istante.
Alla vista di quelle gargantuesche chiappe viene preso dal delirio. Ora i colpi sono tali quanto i battiti che ha nel petto. Lo schiocco della pelle contro pelle sovrasta i respiri affannosi e pesanti. Le strizza le tette, le si avvicina con la lingua alla bocca e mulina con la sua. Ancora un attimo e sarà la detonazione. L'apoteosi in crescendo ha la sua prevedibilità infatti; l'arresto fulmineo viene determinato da un intenso orgasmo in tre rapide sequenze che vanno a beccare il coccige e parte della fessura della chiappe. Esausta avverte il caldo fluido che scivola su di essa.
In piena fase di defaticamento si accascia sulla schiena di lei, gli sembra di avvertire il sincrono delle loro pulsazioni. Si sfila via, "l'amico" è in fase calante e appagato, viene riposto. Lei sembra scossa, deglutisce più volte. Si ricompone e fa come per assumere l'atteggiamento da lavoro. Ripone i fogli nella cartella e lascia le copie al tizio. Chiede un bicchiere d'acqua, con mano tremante lo beve. Augura buona giornata e ricorda i suggerimenti inerenti al procedimento penale. Fila via.
Ha appena vissuto una scena del più banale film porno. Si chiese in quale altro modo potesse riviverla. Un atto giudiziario non è poi così male.
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5 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 14 ore fa -
Un massaggio a 4 mani è...
Un massaggio a 4 mani, ispirato al massaggio tantra, è tradimento?Ecco, questa era la domanda che Carlo, il marito, mi fece al telefono. La mia risposta non si fece aspettare: Dipende. Per esempio, se il marito è consapevole o presente può essere un'esperienza appagante anche per lui. Anzi talvolta si arriva ad un'intensa eccitazione del marito a vedere la moglie nelle mani di un altro uomo o, come in questo caso, di un uomo e una donna.Ah, si. Ho letto di cose simili in un sito che parlava di come un marito può vivere da cuckold il proprio matrimonio..., beh, e come funzionerebbe?E' semplice, io e F. arriviamo con lettino e oli da massaggio e ci si mette dove avete uno spazio tranquillo in casa...il resto, i dettagli del rituale si possono definire anche al momento. Quello che chiedo è solo chiarezza e rispetto reciproci. Nessuno è tenuto a fare cose che non vuole, e i limiti devono essere definiti prima del massaggio. Anzi, chiediamo al marito di far firmare prima alla moglie una liberatoria di consenso al massaggio a 4 mani.Ah, come sei formale!Vero, ma non vorrei mai che il gioco fosse solo nella testa del marito...e la moglie e noi ci trovassimo in una situazione a dir poco imbarazzante.Ah,haha vero...Credo che si possa fare, ma potrei invitarti in hotel invece che a casa nostra per il massaggio? E puoi dirmi di più di come si svolge?Casa od hotel per noi è uguale, non chiediamo soldi ma neanche li vogliamo spendere, e riguardo a come funziona....che dire? Ogni esperienza è diversa ma ti racconto qualcosa del massaggio di settimana scorsa, anche se in quel caso ero da solo e la cosa era una sorpresa regalo per la moglie, così riesci ad avere un'idea di come può essere...Con il marito ci si era accordati il giorno prima con whatsapp per andare in casa prima di cena, appena lei tornava dal lavoro di cassiera. La moglie sapeva del massaggio ma non sapeva che era quella la serata dedicata e trovò il marito ad accoglierla a casa sulla porta...per dirle che avevano ricevuto un invito e di andare subito a far la doccia ...che lui, nel frattempo, le preparava i vestiti da indossare e che non doveva truccarsi ma solo controllare di essere totalmente depilata. Appena sotto la doccia, Carlo mi conferma di salire in casa e preparare il setting per il massaggio.Quando la moglie finisce la doccia, il marito le fa mettere un paio di tacchi, la benda e la porta nuda per mano nel salotto dove avevo allestito per il massaggio e si sentivano profumi e musica di sottofondo. Una volta entrati, le dice:Ecco ora ti lascio nelle mani del massaggiatore...Ed io prendendole la mano,piacere, io sono Paoloe guidandola verso il lettinoprego..accomodatiL'ambiente era profumato, la musica piacevole e la temperatura perfetta così con un sospiro la moglie di Carlo si siede sul lettino e togliendosi le scarpe, si lascia andare sdraiandosi sulla schiena, totalmente nuda..esposta allo sguardo e nelle mani di un estraneo.Sia lei che il marito in quel momento desiderano solo scoprire come lei potrà godere di questa esperienza totalmente nuova.A quel punto anche io mi spoglio e comincio ad avvicinarmi per sentire l'odore della sua pelle e permetterle di sentire il mio.Lei mi chiedeCome mi dovevo mettere? Va ben cosi?chiede un po' timidamente.Stai pure così, rilassati e lascia che sia io a muovere il tuo corpo. Ti puoi affidare a me ora?e nel dirlo, vado nella parte del lettino opposta alla testa e delicatamente le prendo i piedi e muovo le sue gambe come per aprirle un pò e sentire se è pronta a lasciarsi andare completamente.Lei lascia che io cominci a governare il suo corpo, come se avesse capito che solo cosi potrà avere il massimo del piacere da questa esperienza.Ecco ora ilcontrattoè fatto, la liberatoria era solo un proforma..il senso vero dell'incontro sta in questo lasciarsi andare e nel mio prendere la responsabilità di governare quel corpo attraverso un'esperienza di piacere fisico e mentale.Il massaggio inizia, le mani sanno come fare e i sospiri non tardano ad arrivare sotto gli occhi del marito...Che ne dite, il marito si sentirà tradito?
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5 anni fa
cptantrami,
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A mio marito piace il cetriolo 5
Sono le sei del mattino, guido verso casa mia.
Valerio mi ha distrutta, mi ha fatto di tutto.
Come un indemoniato mi è saltato addosso e mi ha posseduta brutalmente, regalandomi una serie di orgasmi paradisiaci. Poi tante ore confuse nella mia mente. Mi ha fatto bere due volte il suo seme, la terza sul divano ho dovuto ripulirla con la lingua.
Ora torno a casa da Emanuele, ho il cellulare spento, mi avrà certamente chiamato, non si torna alle 6 del mattino da una pizzata con le amiche.
Ora bisogna affrontare la situazione, inutile menare il can per l'aia.
"- Amore cosa ti è successo??" più trafelato o più contrariato sulla soglia di casa? Non dormiva.
Non esito.
"Stavo a casa di Valerio, nascosta. Ho visto mentre lo spompinavi. Valerio era un mio ex e ti ho teso una trappola per sapere come stavano lei cose. Poi ho scopato con lui fino a mezzora fa. Non ti avevo mai tradito prima di stanotte. Ti amo tantissimo."
Non guardo la sua reazione. Con gli occhi bassi vado in bagno, mi chiudo dentro e mi butto sotto una mezzora di doccia bollente.
Emanuele è a letto, con gli occhi chiusi. Mi avvicino ed inizio a baciarlo con dolcezza. Lui ricambia, facciamo l'amore teneramente e ci addormentiamo.
Domenica all'ora di pranzo, andiamo a mangiare fuori. Adesso bisogna parlare.
Lui mi racconta delle sue pulsioni omosessuali, che ha represso per tanti anni. Diverse esperienze giovanili con uomini, poi il matrimonio e la consacrazione all'eterosessualità. Poi, un anno fa, un'occasione con un uomo maturo con cui ha avuto una relazione di 6 mesi, che lo aveva ridotto a fargli da puttanella.
Tre o quattro volte a settimana passava da lui per fargli un pompino o per farsi inculare. Mi dice che con me la sua parte maschile funziona, con altre donne non ci prova nemmeno. Questo non gli impedisce di amarmi tantissimo.
Tocca a me. Lui sapeva che avevo avuto 3 o 4 ragazzi prima di lui. Gli confesso che invece si trattava di un numero dieci volte superiore. Sono sempre stata una gran troia finchè ho conosciuto lui. Ho fregato l'uomo a tante amiche per il gusto di scoparmelo. Ho scopato con tre uomini contemporaneamente. Hna volta ho scopato con uno la mattina, con un altro il pomeriggio e con un altro ancora la sera. Stanotte mi sono fatta scopare da Valerio e ho goduto come una pazza. Anche a me tutto ciò non mi impedisce di amarti tantissimo.
Che senso di leggerezza stare abbracciati sul dondolo del ristorante con la sigaretta tra le dita e il bicchiere di ammazzacaffè nell'altra.
Ci siamo confessati per la prima volta le nostre debolezze, dopo tanti anni di matrimonio. Mi sento profondamente felice e vedo che per Emanuele è lo stesso.
Torniamo a casa e facciamo l'amore. Vedo che lui ha mille pensieri. Decido di parlare io per prima mentre lui mi monta standomi sopra.
"Che meraviglia il cazzo di Valerio, amore, voglio godermelo insieme a te".
Lui si ferma per non venire immediatamente.
Prendo il cellulare...
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5 anni fa
cplat38,
25/26
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E il cornuto stà a guardare
Mi chiamo Stefano, ho 55 anni e sono sposato con Lidia che ne ha 49. Lidia è una bella donna, alta e formosa, ha una quarta di seno e un bel culo che lei evidenzia con indumenti che ne risaltano la rotondità. Lavora come impiegata e in tutti questi anni ho sempre pensato che lei mi mettesse le corna. Il mio aspetto non induce a molte fantasie, non sono molto alto e in sovrappeso, quasi calvo e per di più non ho una grande dotazione, anzi direi piccolo. Ed è per questo che col passare degli anni mi sono sempre reso conto che lei si divertisse con altri cazzi, ma non ero mai riuscito ad avere la conferma fin quando circa quattro mesi fa, ho scoperto nel suo cellulare alcuni messaggi di un suo amico che non conosco, ma che lei invece sembra conoscere molto bene ed essere in confidenza molto stretta se lui in un messaggio le chiede cosa indossa come intimo. Dopo una simile scoperta ho capito che bisognava correre ai ripari se non volevo essere deriso da tutta la città. Mentre cercavo una soluzione ero, si, corroso dalla gelosia, ma contemporaneamente ero eccitato come un maiale nell’immaginare lei fra le braccia di un altro maschio. Ero così eccitato che dopo tanti anni mi sono fatto una sega godendo come un porco e mentre sborravo ho chiuso gli occhi e ho immaginato lei che mi osservava mentre schizzavo e mi faceva le corna nel preciso istante in cui lui le sborrava in faccia. Dopo questa scoperta ho deciso di affrontare l’argomento con mia moglie che dopo un momento di imbarazzo ha ammesso che aveva una certa confidenza con questo suo amico di nome Carlo, e che spesso lui le faceva dei complimenti e che l’aveva più volte invitata a prendere un caffè, ma che lei aveva sempre rifiutato. Mentre la sentivo parlare il cazzo mi si era drizzato al massimo. Ero eccitato e lei se ne accorta.
“Ma amore, che ti succede? ti ecciti se ti dico che un altro uomo mi corteggia? che mi vorrebbe chiaramente portare a letto?”
L’ho guardata con occhi lucidi e molto emozionato le ho confessato i miei dubbi e le mie paure ma anche i miei più intimi desideri.
“Ho solo paura che tu possa lasciarmi per un maschio più bello e più importante di me. Si, mi eccita sapere che un altro maschio ti desidera, e pur di non perderti sono disposto ad accettare che tu scopi con altri maschi, ma voglio solo essere presente.”
Lei mi ha guardato stupita e mi ha abbracciato forte e coperto di baci.
“Amore, ti amo! Sei la persona più dolce del mondo e non ti cambierei per nessun motivo e nessun maschio può darmi quello che mi dai tu! Ti confesso che mi piacerebbe scopare con altri maschi, e se tu vuoi essere presente io non avrei problemi, ma sei sicuro di tutto questo? Capisci che se imbocchiamo questa via non se ne verrà più fuori. Io mi sento molto attratta da questo gioco che tu mi prospetti, ma anche un poco intimidita, se poi mi dovesse piacere e non se ne potessi più fare a meno tu potresti sentirti ferito, trascurato o peggio escluso. Quindi pensiamoci bene, non voglio rovinare il nostro matrimonio, ma sono così attratta da tutto questo che mi eccita tantissimo.“
L’ho guardata ed ero già consapevole che non mi sarei mai tirato indietro se lei avesse accettato le mie condizioni e quindi ho fatto un cenno d’assenso con il capo e siamo andati a letto dove me la sono scopata con furore e passione. Dopo averla fatta gode un poco, ed essere venuto due volte per la forte eccitazione abbiamo ripreso a parlare.
“Come ti ho detto voglio sapere sempre tutto quello che tu fai con i tuoi eventuali amanti e se vuoi scopare con loro lo voglio sapere. Dimmi anche se in passato ci sono state altre occasioni in cui qualche maschio ti ha fatto delle proposte piccanti. Lo voglio sapere, devo essere al corrente di tutto quello che hai fatto, che fai, e che farai.”
Lei mi ha dato un bacio e poi con un certo imbarazzo iniziale ha cominciato il suo racconto.
“Da quando siamo sposati ho cercato di esserti fedele, ma non sempre ci sono riuscita. Come ti ho detto prima di te ho avuto due fidanzati, ma non è tutta la verità. A sedici anni ero già brava succhiare il cazzo. Me lo aveva insegnato il proprietario del negozio dove mia madre mi mandava a fare la spesa e lui da bravo porco mi portava sempre nel magazzino e mi faceva succhiare il cazzo e in cambio mi faceva uno sconto nella spesa e io mi trovavo dei soldi in più in tasca. Era una cosa che mi piaceva tantissimo sentirlo crescere in gola e poi schizzare anche l’anima e io ingoiavo tutto e lo pulivo alla perfezione. Non mi scopava perche ero minorenne e aveva paura di mettersi nei casini. Dopo che ci siamo trasferiti non l’ho più visto io avevo quasi diciotto anni e ho avuto il mio primo fidanzato. Era un bravo giovane, molto timido che lavorava in una autofficina. Spesso lo passavo a trovare e il proprietario le prime volte ci guardava poi dopo alcune volte lo mandava sempre a prendere dei pezzi di ricambio e mentre lo aspettavamo lui mi corteggiava e io ero lusingata dai suoi complimenti e ben presto mi ha infilato il cazzo in gola e sapessi quanto era grosso. Era enorme. A fatica lo riuscivo a mettere in bocca e quando veniva mi teneva il capo fermo e mi faceva ingoiare tutta la sborra che usciva dalle sue palle enormi. Era un piacere unico bere tanta sborra e lui mi ha detto che ero sprecata per un giovane come il mio fidanzato e che mi avrebbe fatto godere tantissimo se mi fossi data a lui. Per essere più convincente un giorno fece assistere al mio fidanzato mentre gli succhiavo il cazzo. Ero molto eccitata dal fatto che lui mi guardava con occhi così dolci e il capo gli spiegò che lui non avrebbe mai potuto soddisfare una bella troietta come me.
“Vedi come lo succhia? Questa è una troia nata per il cazzo e sicuramente tu non puoi certo con quel cazzetto soddisfare una zoccola così.”
Lui annuiva convinto e io ero molto felice di renderlo partecipe del mio e suo piacere. Dopo un mese circa il capo scoprì che ero ancora vergine. Chiamò il mio fidanzato e lo convinse che solo lui sarebbe stato in grado di sverginarmi in maniera perfetta, e lui acconsentì a patto di poter assistere alla scopata. Fu incredibile. Io che ero con il cazzo in gola e il mio fidanzato che mi leccava la fica per prepararmi alla monta. Devo ammettere che tutta la faccenda mi eccitava tantissimo, era surreale ma incredibilmente vero. Mi stavano per sverginare e lui stava guardare segandosi il cazzo che in confronto a di quello del suo capo era assolutamente piccolo. Mi ha leccato la fica che era già un lago e intanto io succhiavo un palo di carne durissima che lì a poco mi avrebbe spaccato tutta e aperto in maniera totale. Poi mi hanno fatto distendere sul divano che c’era nell’ufficio e mentre il mio ragazzo mi teneva la mano guardandomi negli occhi con tanta ammirazione lui si è posizionato fra le mie gambe, ha spennellato la grossa cappella lungo il taglio della fica che era fradicia e desiderosa di sentirlo tutto dentro. Si, lo volevo e non aspettavo altro, anche se con un poco di timore e paura del dolore che avrei potuto sentire.
“Rilassati e fai un bel respiro. Vedrai che dopo un attimo sentirai tanto piacere.”
Ho guardato quell’uomo che stava per sverginarmi e quando ho aperto la bocca per respirare lui di colpo è entrato dentro di me. Per un attimo mi è sembrato che una lama mi squartasse il ventre. Ho spalancato la bocca ma non sono riuscita a dire nulla ero sconvolta. Lui mi ha sorriso e ha guardato il mio ragazzo che aveva le lacrime agli occhi.
“Tranquilli, va tutto bene. Dai che il peggio è passato adesso sentirai solo piacere.”
Ha incominciato a pomparmi e subito ho sentito quel palo che mi scorreva dentro e la sensazione di essere aperta mi ha fatto godere all’istante. Ben presto lo assecondavo spingendo il mio corpo incontro al suo cazzo che ora entrava tutto dentro fino in fondo e ogni volta che sentivo la punta battere contro l’utero era una scarica elettrica che mi sconvolgeva la mente. Ho avuto il mio primo orgasmo e ho urlato tutto il mio piacere.
…SSI…SSIII..VENGOOOO!!!oraaaaaa!!!.....
Ero scossa da scariche elettriche che facevano tremare il mio corpo che reagiva in maniera convulsa alle spinte che lui mi dava. Il mio ragazzo aveva ripreso a segarsi e quando ho goduto ha sborrato anche lui schizzando il suo seme per terra.
“..bene bravo!! vedi come faccio godere questa troietta!!! ti piace mentre le sfondo la fica… segati…bravo…..”
Lui mi guardava estasiato mentre io ero in preda ad un delirio sconvolgente che mi faceva dire cose che mai avrei pensato.
…SSIII daiiii….spaccamiiiiiiii!!! godoo!! dai più forteeeee!!! vengoooooo!!! oraaaaaa!!!
Mi ha pomato per un altro poco poi ha aumentato il ritmo e mi ha inondato la fica con getti di sborra bollenti.
…ssisi eccomiii troiettta ti sborro dentro!!!!!la prima volta la devi sentire dentroo..ora…ssiis SBORROOOOOOO!!!!!!!.......
Ho sentito la mia vagina inondata da un getto di calore che mi ha fato godere di nuovo.
…sssiiii….ti sentoooooooo!!! ora venggoooooo!!!!
Lui dopo aver goduto ha estratto il cazzo ancora barzotto e pieno dei miei umori e la sua sborra.
“Leccami il cazzo zoccoletta! lecca la tua prima borrata dentro. Senti il sapore anche del tuo piacere e del sangue di quando eri vergine!”
Ho preso quel cazzo in gola e l’ho leccato e succhiato fino all’ultima goccia. Dopo quel giorno mi scopava tre o quattro volte alla settimana. A volte anche quando non c’era il io ragazzo che a dire il vero mi ha scopato solo una volta e con lui non ho goduto molto, anzi per nulla. Ero così aperta che il suo cazzetto nemmeno lo sentivo e poi lui appena messo dentro veniva subito. Una volta mentre ero nel suo ufficio piegata sulla scrivania a prenderlo dentro da dietro è entrato un cliente e lui lo ha invitato a mettermi il cazzo in gola.
“Bene, giusto te volevo. Questa puttanella mi fa godere tanto e voglio che le prescrivi delle precauzioni altrimenti rischio di ingravidarla subito e poi finisce il divertimento. Intanto falle sentire il tuo cazzo in gola che ti assicuro lo succhia meravigliosamente.”
Il tizio che era un ginecologo dopo avermi inondato la gola mi ha dato appuntamento per il giorno dopo nel suo studio. Quando mi sono presentata da lui era solo, mi ha fatto spogliare e mi ha chiavato sborrandomi dentro anche lui. Mi ha prescritto la pillola, e la seconda volta che sono andata per avere la ricetta lui mi ha fatto spogliare di nuovo e quando si è reso conto che il mio culo era vergine ha spalmato del gel lubrificante e mi ha sfondato anche il culo. All’inizio ho sentito come un fastidio, ma poi ho incominciato a godere anche di culo e quando ha sborrato mi è sembrato di svenire dal piacere che sentivo. Per circa due anni mi hanno scopato anche insieme e mi facevano godere tantissimo. Poi i miei genitori si sono trasferiti e all’inizio mi mancava molto il sesso come lo facevo con loro e ho avuto qualche avventura occasionale. Quando sono stata assunta nello studio di ragioneria i tre titolari hanno capito subito che il cazzo mi piaceva, e ben presto mi scopavano anche tutti e tre insieme. Poi una delle mogli se ne accorta e allora ha stampato un mezzo casino e loro sono stati costretti a licenziarmi. Ho trovato un nuovo lavoro, e mi ero ripromessa di rigare dritto per non perdere di nuovo il lavoro e a quel tempo ho incontrato te e allora ho deciso che era ora di fare la brava moglie. Da quando siamo sposati ti ho messo le corna solo due volte. La prima volta con il tecnico della lavatrice circa due anni fa e la seconda quando eravamo al mare in vacanza e tu sei dovuto tornare una sera a casa e io sono uscita, avevo voglia di cazzo e ho trovato tre militari che mi hanno inondato ogni buco. Credo che ti lo ricordi perche quando sei tornato mi hai detto che avevo l’aria stanca e ero distratta. Questo e tutto.”
Mentre lei mi raccontava la sua vita da troia io ero così eccitato che alla fine del discorso lei si è abbassata e lo ha preso in bocca nel preciso istante in cui io sborravo. Ha bevuto tutto e ci simo addormentati. Il giorno dopo a colazione siamo tornati sul discorso e io le ho chiesto di indagare e prendere precise informazioni sul questo Carlo, il tizio che la corteggia. Due giorni dopo mi ha detto che lui è scapolo, viva da solo e sembra un tipo molto affidabile e porco, così abbiamo deciso di invitarlo a cena da noi. Quando è arrivato per un attimo è rimasto stupito della mia presenza, credeva che lei lo avesse invitato perche io non c’ero, ma poco dopo ha capito quello che noi volevamo da lui, e allora le cose sono cambiate. Subito è scattata fra di noi una certa complicità che ha messo lei al centro delle nostre attenzioni e alla fine siamo andati nel nostro letto dove io ho assistito alla monta di mia moglie che ha preso il grosso cazzo di Carlo in ogni buco. Quando l’ha inculata lui mi ha chiesto di aiutarlo. Dopo che io le avevo leccato bene e lubrificato il buchetto anale lui che era in ginocchio dietro di lei mia ordinato di posizionare il suo cazzo sul buco del culo di mia moglie. Sentire quel grosso palo fra le mani mi ha dato un certo brivido e quando lui lo ha spinto dentro sfondandola tutto ho avuto un orgasmo senza toccarmi. Lui ha sorriso e ha incominciato a scoparla con forza mentre lei si è voltata e mi ha fatto le corna sorridendomi.
“Guarda caro come mi sfonda il culo! mi sventra con quella bestia di cazzo che mi spinge dentro.”
…ssii eccommii..mi fa goderreeee..venggoooo!! caro venggooooo!!! mi sfondaaaa!!!!!
Lui l’ha chiavata a lungo e poi quando ha sborrato lo ha estratto fradicio di umori anali, sborra e lo ha presentato alla sua bocca. Vedere lei che lo puliva mi ha fatto eccitare di nuovo e mi sono segato mentre lui rideva compiaciuto.
“Bravo cornuto, segati che a farla godere ci penso io e tu mi ringrazierai.”
Quando mi ha chiamato cornuto ho sentito un brivido lungo la schiena. Mi sono reso conto che per amore di mia moglie non averi più dovuto interferire con lei quando decide di scoparsi un altro maschio. Mi sono reso conto che stava godendo, che io non sarei mai riuscito a farla impazzire di piacere come stava facendo lui e per tanto mi sono seduto sulla sedia e sono rimasto a guardare lei che veniva scossa dai possenti colpi di lui che nonostante fosse già venuto era rimasto bello duro e che la scopava con molto impegno portandola a vette di piacere che io in tutti questi anni non ero mai stato in grado di farle provare. Dopo che avevano scopato per quasi tutta la notte lui se ne andato e io ho abbracciato mia moglie che mi ha coperto di baci.
“Grazie amore. Sei la persona più buona e dolce del mondo. Ti amo, e voglio che tu sappia che io sono molto felice del fatto che mi hai permesso di godere come una troia e sono sicura che in futuro continuerai a farmi provare queste sensazioni uniche.”
L’ho abbracciata e le ho detto che ero molto felice del fatto che aveva goduto tanto e che se lo voleva poteva far tornare Carlo ogni volta che voleva. Da allora lui è diventato il suo amante fisso. Spesso la porta fuori e la fa montare anche ad altri maschi e a volte io vado a riprenderla e lui me la rimanda ben piena del seme di tutti quelli che hanno goduto dentro di lei. Ultimamente ho espresso il desiderio di leccarla dopo che era tornata o che lui aveva finito di scoparla. Carlo ha sorriso e mi ha permesso di farlo. Sentire nella mia bocca il sapore del seme di un altro maschio mi ha eccitato notevolmente e lui mi ha detto che in futuro provvederà affinche io non debba mai lamentarmi della carenza di sborra da leccare dalla fica di mia moglie. Da allora aspetto spesso mia moglie a casa e lei dopo un primo momento di imbarazzo adesso quando arriva apre le cosce e mi invita a leccarla.
“Dai cornuto dai fai il tuo dovere che così godi anche tu.”
Si, è vero ci godo pure io nel sentire i diversi sapori di sperma che inondano la fica di mia moglie e adesso non mi importa di guardare con chi gode, ma di sentire il piacere che le hanno riversato dentro e questo mi eccita così tanto che spesso vengo senza toccarmi. Ho capito quale sia il mio ruolo di maschio sottomesso e felice di sapere che la donna che ama ha goduto e si preoccupa che pure io ne tragga piacere. Se questo non è amore……
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5 anni fa
admin, 75
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La marchesa di campagna
Di risposte al mio annuncio poche, o meglio, non in linea con i miei desideri...
Fino a quando un giorno ho trovato un messaggio di una coppia del centro Italia: dalle foto Lei molto femminile e bella, Lui anziano, ma con la particolarità di avere un pisellino a fungo, eccitante...
Mi scrivono freddamente che vorrebbero altre informazioni, e se è tutto vero quel che vedono e leggono.
"Certamente che è vero!" rispondo un pò meravigliata.
Approfondiamo la conoscenza telefonicamente, poi la Signora mi invita ad andarli a trovare.
Circa tre settimane e riesco ad organizzarmi, parto per l'incontro e finisco di prepararmi in un'area di sosta vicina al luogo dell'appuntamento.
Viene a prendermi il loro domestico, un uomo di colore, di bell'aspetto ed educato.
Mi invita a salire in macchina, e partiamo verso casa loro.
Aver lasciato la mia macchina ed essere in totale balìa di sconosciuti, mi preoccupava, ma mi eccitava anche...
Avevo indossato un vestitino a fiorellini aperto avanti, cinta in vita, i miei amati tacchi e calze classiche senza pizzo, sorrette da una guepiere con reggicalze; tutto rigorosamente in nero, tranne smalto mani e piedi rosso scuro, e rossetto intonato alle mie labbra. Labbra vogliose, incuriosite dal bel nero di fianco a me..., tanto che comincio a giocare un pò alla signora mostrando gambe e balza delle calze...
Sanè (questo il suo nome) osserva compiaciuto e sorride, ma procede velocemente verso casa... purtroppo... chissà quando mi riaccompagnerà se mi permetterà di mangiare e bere... un suo bel gelato...
Arriviamo alla tenuta, in campagna, tre fabbricati di diverse dimensioni ed un terreno con viti ed alberi da frutta, ma era già buio, e mi portò in salone dicendomi di aspettare lì.
Dalla sommità della scalinata appare Lei, la Marchesa, che scende e mi saluta sorridendo.
Non c'è che dire, una bella Signora, di classe, camicetta bianca e gonna su al ginocchio grigio scuro gessato.
Ci sediamo e dopo un pò di chiacchiere, mi ripete ciò che scrisse nel messaggio: "Desideri realmente ciò che scrivi sul tuo profilo?"
Con un pò di imbarazzo faccio cenno di sì con il capo, e da quel momento la Marchesa cambia tono: "Seguimi!!"
Comincia il gioco...
Continua...
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3
5 anni fa
admin, 75
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la nostra prima volta
Premessa: è il primo racconto che scrivo. Siate magnanimi.il racconto è un fatto realmente accaduto e risale a novembre 2016Ci presentiamo;io sono Diego ho 35 anni sono siciliano , Moro e con un fisico asciutto.icono un ragazzo attraente. Maria è la classica bellezza Siciliana; mora,occhi marroni,capelli ricci ed un corpicino da far invidia a molte.Con Un seno piccolo e sodo ed un culetto a mandorlino.Siamo sposati da 3 anni e la nostra vita sessuale è da sempre stata molto attiva con un feeling pazzesco. Da qualche tempo abbiamo iniziato a fantasticare su situazioni trasgressive. Maria si eccita tanto nell'immaginare di trovarci in mezzo ad altre coppie ed in particolar modo perde le staffe quando gli prospetto situazioni con più uomini. Un week end di novembre siamo dovuti partire per lavoro,destinazione Milano. Una volta li ho incominciato a smanettare con il cell. nell'intento di trovare un club o qualcosa di trasgressivo per prospettarlo a lei. Così una volta intercettato il posto,lo feci vedere a Maria che rifiutò di andarci,forse perché presa dalla paura di poterci ficcare nei guai. Dopo un po di pressioni e con i giusti paletti, Maria si convinse ad andare, forse spinta dalla curiosità o dall'eccitazione. Così ci andammo a preparare per questa nuova esperienza. Arrivati al club,entrammo e subito alla reception capirono che eravamo una giovane coppia inesperta. Cosi iniziammo a girovagare vicino al bar, per cercare di ambientarci ma il posto che ci faceva stare meglio era la sala fumatori. Li tante coppie e singoli ci osservavano con aria da predatori e noi ci sentimmo prede. Maria era molto agitata e così proposi di bere qualcosa di più forte in maniera da poter abbandonare le paure ed i freni inibitori. Dopo il secondo gin/tonic eravamo più rilassati, così con coraggio ci siamo incamminati verso quei meandri del club più segreti, quelle stanze buie dove i corpi si aggrovigliano,dove l'odore degli umori sessuali e le grida di piacere fanno venire i brividi. Ci avvicinammo davanti ad una stanza dove una coppia si scambiava effusioni con la partecipazione di un singolo. Era buio ma si intravedeva quanto bastava per capire che,erano ragazzi giovani e belli. Subito si accorsero di noi e ci fecero segno di unirci a loro. Maria pur essendo un po libera da freni inibitori, rifiutò all'istante e mi fece cenno di allontanarci. Camminando ancora verso altre stanze, vedevamo altre orgie ed altre situazioni molto spinte. In una stanza si stava consumando un gang con una donna e circa 10 uomini attorno che,alternandosi possedevano la donna in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. La mia testa però era bloccata in quella stanza con i ragazzi. Cosi chiesi a Maria di ritornare di la a vedere i ragazzi a che punto erano. Lei capì le mie intenzioni e con una freddezza degna di un lottatore di boxe, mi fa ''amò io non ho paura che mi facciano qualcosa ma ho paura se mi lascio andare del tutto e dopo ci rimani male''. A quelle parole nella mia testa si è scatenato un groviglio di emozioni. Da un lato ho sentito una forte gelosia ma dall'altra un eccitazione mai avuta. Il mio cazzo voleva esplodere dai pantaloni. Così con cenno d'intesa ci dirigemmo verso quella stanza. Arrivati li davanti l'invito fu riproposto e stavolta accettato. Si spalancarono per noi le porte dell'inferno. Io presi subito la situazione in mano e avvicinandomi ai ragazzi spiegai che per noi era la prima volta e che volevamo solamente fare soft. Mentre io mi spogliavo i ragazzi iniziarono a spogliare delicatamente Maria, la lei di coppia iniziò a limonarla mentre i ragazzi si attaccarono ai suoi capezzoli e con le mani non lasciarono scoperto un solo centimetro del suo corpo. Io mi sentii per un attimo a disagio e non sapevo cosa fare ma, l'attesa durò poco perché lei si avvicinò a me e con dolcezza iniziò a baciarmi il collo per poi scendere fino ad arrivare al mio cazzo. Era da tanti anni che non sentivo un altra bocca succhiarmi e la sensazione fu straordinaria. Girandomi verso mia moglie uno spettacolo inatteso mi stava aspettando! maria aveva il cazzo in bocca del singolo mentre il lui di coppia era intento a leccarle la Fica. La sentivo ansimare e si dimenava come un anguilla. Quella visone mi fece raggiungere un'eccitazione tale da non capirci più nulla. Così quei paletti prefissati prima di entrare,quegli accordi presi con i ragazzi e tutte le seghe mentali ,svanirono nel nulla. Maria si lasciò andare a tutte le attenzioni che i nostri compagni di gioco le dedicarono. Iniziò a cavalcarli a turno, iniziò a scopare come una forsennata sempre con la bocca impegnata.Con il mio cazzo in bocca o a turno quello dei ragazzi, e per non farsi mancare nulla, anche con la fica di lei. Dopo più di un ora di sesso sfrenato,i nostri corpi esausti si adagiarono su quel materasso fradicio di umori e sudore. Una volta usciti dal club e saliti in macchina,un silenzio agghiacciante ci avvolse entrambi. Provavamo vergogna per quello che poco prima eravamo riusciti a fare. Per tutta la strada di ritorno non ci siamo detti una parola per paura di ferirci a vicenda. Arrivati in hotel dopo aver fatto la doccia, una serie di sguardi anticiparono una risata imbarazzante ma allo stesso tempo liberatoria. La serata si concluse con un altra ora di sesso, ripensando a tutto quello che avevamo fatto al club.Â
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5 anni fa
Diegoemaria83,
36/35
Ultima visita: 5 anni fa
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Anna clara ed il vestito rubato
Ho sempre pensato che Anna Clara, oggi mia convivente, non fosse un tipo particolarmente emotivo. Per questo rimasi sorpreso, quel giorno, da quel lieve ma improvviso sbalzo di umore.
Eravamo in una filiale Auchan con moltissimi negozi vari, e mi aveva chiesto di accompagnarla in una boutique con sartoria, dove doveva fare degli aggiustamenti al vestito che portava e che aveva comprato qualche settimana prima.
Io ero rimasto ad aspettarla nel salottino mentre lei andava nel camerino a cambiarsi. Era allegra come al solito, ma quando tornò invece era molto nervosa ed irritata. Mi chiedevo perché, ma lei mi disse che il titolare (era anche il sarto) che le avrebbe apportato la modifica che desiderava ma che doveva prendere le misure.
Gli disse che sarebbe tornata subito; andò così in uno stanzino, si tolse l’abito e rimanendo in mutandine e reggiseno si fece prendere le misure.
E' buffo, ma mentre la guardavo andar via, pensai al suo corpicino. Pensai che non corrispondesse con la sua personalità. Lei era la classica ragazza "tutta casa", carina, educata, simpatica. Non portava gonne troppo corte, ne trucco pesante. Non era vergine quando ci mettemmo insieme, e andavamo a letto regolarmente, quindi non voglio dire che era una bacchettona. Ma non era il tipo da atteggiamenti sessualmente provocanti, non so se mi sono spiegato.
Sotto i suoi abiti tranquilli e comuni, però, Anna Clara aveva un corpo da modella. Un seno terza ma molto sodo, dei grossi capezzoli rosa e solo una piccola stonatura: una bocca da pompinara, con labbra pronunciate. Fianchi non molto pronunciati ed una vita abbastanza regolare. E un culo proporzionato con un bel solco profondo scolpito tra le due natiche che ti facevano sognare.
Mi chiedevo a cosa fosse stato dovuto quel cambiamento di umore. Forse il sarto aveva fatto storie per quanto riguardava il vestito oppure avesse osato un po’ … Mah pensai tra me !
Così, pensando vagamente di poterle dare un supporto morale nel caso di una discussione con il sarto, mi incamminai verso il retro del negozio. Dietro una porta vidi una serie di piccoli stanzini per provare i vestiti, chiusi dalle classiche mezze porte bianche. Anna Clara doveva essere venuta qui. Entrai, un po' nervosamente, quasi in punta di piedi, con la paura che da un momento all'altro mi trovassi di fronte qualche signora mezza svestita che cominciasse a urlare.
Non sentivo la voce di Anna Clara. Il corridoio continuava a sinistra, poi girava a destra. Magari più avanti c'era il laboratorio del sarto. L'avrei trovata lì ? Girai l'angolo e trovai effettivamente il laboratorio del sarto.
C'erano diversi tavoli con pezzi e frammenti di stoffa, spilli e forbici da tutte le parti. Un disordine pazzesco. Secondo me era un settore dove tenevano magazzino !
Non sembrava ci fosse nessuno. Cominciai a guardarmi meglio intorno quando all'improvviso sentii un suono come un respiro affannato, e poi un basso mormorio, di qualcuno che parlava sottovoce. Una voce maschile, profonda, che chiedeva insistentemente qualcosa.
Allora udii perfettamente chiara la voce di Anna Clara. Diceva "D'accordo, ma facciamo in fretta" in un tono perfettamente normale, senza sussurrare. La voce veniva dalla mia destra, dietro un enorme tavolo su cui c'era una tale quantità di rotoli di stoffe accatastati che non si riusciva a vedere dietro ed un tendone posto a fianco dell’enorme bancone. Provai a sporgermi leggermente dietro dai bordi della tenda e rimasi di sasso. Per un momento non riuscii nemmeno a capire quello che stavo vedendo.
C'era un uomo, sui cinquantacinque - sassnta, capelli brizzolati e una camicia azzurra. Deve essere il sarto, pensai. Non portava pantaloni ma si vedeva che doveva avere un cazzo asinino. Era in piedi, con le gambe leggermente divaricate. Graziosamente inginocchiata davanti a lui, ormai in mutandine e reggiseno, c'era Anna Clara. I suoi capelli corvini ondeggiavano insieme alla testa mentre lei andava avanti e dietro con la bocca aperta sul quel palo enorme dell'uomo.
All'improvviso Anna Clara si alzò. Mentre si girava verso di me io mi accucciai in fretta dietro il tavolo, con il cuore in gola. Si portò la mano alla bocca e asciugò una traccia di saliva dal mento. Aveva un po' di rossetto quel giorno, ma ora non l’aveva più.
Si girò dalla parte opposta, infilò le mani sotto lo slippino e lo fece scivolare giù fino alle caviglie. Quindi se lo tolse, appoggiandolo ordinatamente su un grosso bancone di legno. Si girò di nuovo, mise in bella mostra i fianchi scoprendo completamente il suo bellissimo buchetto, e si chinò sul bancone. Quindi portò indietro le sue manine sottili e delicatamente divaricò le chiappe. Si vedevano benissimo i contorni anche della fighetta sbarbata ma rosea e molto bella.
Il vecchio, nel frattempo, stava muovendo la mano su e giù sul suo nodoso cazzo, spalmandoci sopra qualche sostanza oleosa. Notai appena si tolse le mutande che aveva un uccello spaventosamente grosso e mentre se lo strofinava diventava sempre più duro. Si mise alle spalle di Anna Clara e le appoggiò una mano sulla schiena. Potevo vedere tutto perfettamente. Guidò il palo verso il culetto di Anna Clara e piazzò la cappella tra le chiappe di lei, spingendo direttamente sullo sfintere. Quindi lentamente, ma senza alcuna esitazione, il vecchio spinse tutto il suo cazzo duro dentro il buco del culo della mia ragazza. Aveva le lacrime agli occhi, ma non fece nulla per urlare, la vidi solo stringersi e mordersi le labbra era anche dannatamente forte e determinata.
Il maiale grugnì quando la penetrò ed emise un grosso sospiro quando fu tutto dentro, con la sua pancia pelosa appoggiata alle chiappe candide di lei. Cominciò a spingere dentro e fuori, avanti e dietro nel sedere di Anna Clara. Mise le mani sui fianchi di lei per meglio tenersi in equilibrio e cominciò ad accelerare, fottendola sempre più velocemente e massacrandole quel culetto fantastico.
Il cazzo di lui diventava sempre più duro al crescere dell'eccitazione, e non potevo fare a meno di immaginare che il culo di Anna Clara si faceva sempre più profondo. Anna Clara cominciò a mugolare piano, a tempo con i movimenti di lui per attenuare i colpi del vecchio porco. Dalla sua bocca usciva solo un ritmico sospiro.
All'improvviso la presa dell'uomo sui fianchi di lei si fece più violenta e cominciò a fotterla furiosamente. Diede colpi più forti e lunghi e un paio di volte riuscii perfino a intravedere la cappella che usciva completamente fuori dall'ano prima di immergersi nuovamente. Cominciò a muggire e a grugnire rumorosamente, evidentemente stava per venire.
Io cominciai ad agitarmi in preda a non so quale emozione, mentre immaginavo gli schizzi di sperma denso che si spargevano nel culo di Anna Clara e pensavo a quello che lei avrebbe provato a sentire quel cazzo pulsare e gonfiarsi nel suo stretto culo. Una morsa di gelosia mi prese ….. volevo andare da quel bastardo e massacrarlo di botte ma l’eccitazione maledetta mi teneva ben fermo nel mio nascondiglio.
Poi lui gridò "Aaaah!" e smise di pompare, sposto le mani dai fianchi alle cosce di lei e la tirò violentemente a se cercando di infilare il cazzo più a fondo possibile nel culo della mia ragazza.
Poi, qualche secondo dopo, ansimando si staccò da lei. Mentre indietreggiava gli vidi il cazzo che scivolava moscio dal culo di Anna Clara. Un flotto ancora di sborra misto a residui di merda dondolò dalla punta del cazzo andandosi a versare sulla chiappa di Anna Clara.
Era difficile sapere cosa fare in quel momento. La mia mente era confusa. I pensieri si rincorrevano. I ricordi andavano al casto bacio che Anna Clara mi diede al nostro primo appuntamento, alla timidezza con cui aveva reagito la prima volta che mi aveva fatto un pompino. Tutto questo in stridente contrasto con la crudezza di quello che avevo appena visto, Anna Clara che si apriva il culo con le sue mani per permettere ad un perfetto estraneo di fotterla come una puttana da strada e con la massima comodità.
Mi portai indietro e fui subito nel corridoio. Sentii voci e rumori e capii che restando lì sarei certo stato sorpreso. Avevo bisogno di tempo per pensare, così me ne tornai indietro, rapidamente ed in maniera silenziosa attraverso il corridoio dei camerini di prova. Quando tornai in sala d’attesa, provai una sensazione di irrealtà. Da dentro vedevo donne che camminavano avanti indietro con le borse della spesa e tutto mi parse un sogno. L'atmosfera asettica del centro commerciale contrastava in maniera stridente con quello che era appena successo: la mia donna era stata inculata alla grande da un cazzuto vecchio bastardo.
Cosa avrei detto ad Anna Clara? Erano passati circa 60 minuti da quando mi aveva lasciato e sicuramente sarebbe tornata presto; del resto il bastardo l’aveva già inculata e sborrata dentro. In effetti arrivò proprio in quel momento. Sembrava perfettamente normale, mentre camminava verso di me sorridendo gentilmente come al solito ma solo molto contrariata. Il vestito che portava era in ordine e il rossetto era stato rimesso a posto. Ma mi accorsi che i capelli erano leggermente scarmigliati. E, ovviamente, pensai a quello sperma misto di merda che avevo visto cadere su una chiappa. Sapeva che era lì o si era pulita prima di rimettersi lo slippino ?
Lasciammo il negozio. Mi disse che il sarto le avrebbe ritoccato il vestito e che sarebbe tornata a prenderlo entro tre giorni.
Ci dirigemmo verso il corridoio centrale del centro commerciale, dove c'era il negozio di dischi che era la nostra meta originaria. Passammo davanti ad un gruppetto di ragazzi, intenti a scherzare con i loro telefonini, ed uno di essi fissò Anna Clara con grande ammirazione. Mi sentii orgoglioso come sempre al pensiero di avere una così bella ragazza al mio fianco. Potevo vederla dal riflesso sul vetro: aveva un aspetto meraviglioso. Capelli corvini, bel sorriso, gambe ben fatte e un bel seno. Ma all'improvviso pensai: questa donna che cammina accanto a me, con la mano nella mano, in questo preciso istante ha il culo pieno della sborra di un altro.
Quest'idea mi faceva sbarellare, dovevo sedermi. Chiesi a Anna Clara se le andava di mangiare qualcosa, lei disse di si, ed entrammo in un fast food. La cameriera ci portò i menu e mentre io guardavo il mio Anna Clara disse che andava un attimo al bagno a "rinfrescarsi un pochino !"
Qualche anno prima avevo avuto una ragazza con cui ho provato il sesso anale due o tre volte, e avevo scoperto che quando una ragazza viene inculata gli fa un po' l'effetto di un clistere; spesso subito dopo sente lo stimolo di andare al bagno per cagare, e in questo modo si libera dallo sperma nel retto.
In un primo momento non ripensai a questo fatto mentre me ne stavo li a studiarmi le fotografie dei sandwich di pollo e degli hamburger. Poi mi venne in mente tutto in una volta e così capii perfettamente cosa era andata a fare Anna Clara al cesso.
Il fatto era successo quando eravamo fidanzati, circa tre anni prima.
Una sera, dopo la visita di una coppia amica con la quale si era scherzato tutta la sera, seppi che questo nostro amico era stato assunto in una rinomata boutique. Per giunta quella sera Anna Clara portava quel vestito maledetto.
Subito mi affiorò in mente la storia di Anna Clara di tre anni addietro. Adesso la complicità tra me e Anna Clara era davvero tanta; a letto le nostre fantasie esplodevano. Così dopo quelle ore passate con la nostra coppia di amici con la quale volevamo sondare le loro disponibilità per un eventuale scambio, tra discorsi mirati, barzellette spinte e la visione di un filmino stuzzicante mi assalì quel ricordo.
Van via i nostri amici ed andiamo a letto. Mentre osservando il culetto di Anna Clara che si svestiva di quell’abito le chiesi: “Ti piacerebbe essere chiavata nel culo da un altro uomo ? Tu con me non l’hai mai fatto ma volevo sapere se ti piacerebbe essere inculata da uno sconosciuto magari con un grosso cazzo !”
“….. Cosaaaaa? Sei stupido - mi rispose – sai che non mi piace toccare quel tasto ! Comunque si potrebbe fare qualcosa se il tipo fosse di mio gradimento …. Mah sai,ho fatto una vita di merda per quasi tre anni quando andavo a lavorare fuori città. Prendevo il pullman tutti i giorni andata e ritorno e sul quel pullman ci passavo giornalmente almeno due ore. Non vi era un vecchio porco che non conoscesse a fondo le mie natiche; tutti che facevano a gara per potersi appoggiare al mio culo bene e farmi sentire i loro cazzi. E’ vero, allora mi piaceva e mi faceva godere sentire tutte quelle nerchie che mi pulsavano sul culo e facevo sempre di tutto per agevolare tutti coloro che avevano difficoltà a poggiarmelo bene. Come sai, spesso qualche porco mi ha anche sborrato sulla gonna, addirittura mi ricordo di un vecchio che mi è venuto sulla mano …. Phuaaa ! Lasciamo perdere !”
Non appena si stende mi guarda e mi dice “Ma ti piacerebbe davvero farmi fottere nel culo da uno sconosciuto magari con un cazzo doppio del tuo ? – Ma dai adesso dormi … ciao buonanotte !”
“Scusami, Anna Clara ma sono un po’ in tiro stasera; Michela quando tu eri in cucina e Flavio armeggiava con il cd, mi ha toccato ripetutamente il cazzo …. Non so ma mi sembrava decisa a farsi fottere … non so !”
“Ok, dai anch’io sono un po’ su di giri ma per quel vino che han portato loro !”
Appena a letto comincia a toccarmi ed ha voglia di menarmelo e vedo che allarga le gambe per farsi chiavare (sicuramente quel cazzo del vecchio non le abbandonava la mente;) malgrado quello che aveva vissuto nel pomeriggio !
Iniziamo come al solito ad aprirci alle nostre fantasie (ma lei è ancora irritata ma ne approfitto per sapere) e subito le chiedo di quella storia di tre anni prima in boutique quando doveva farsi aggiustare una gonna di pelle. Per un attimo rimane totalmente immobile ma subito dopo mi dice che fu un accaduto davvero eccezionale.
“Dai raccontami – le dissi – non me ne hai mai voluto parlare ed è una delle poche cose che non so di te. Mi fece uscire dalla sua figa e mi disse di mettermi al suo fianco, si accese una sigaretta ed iniziò a raccontarmi. “
Un giorno, io e te non eravamo ancora ufficialmente insieme; io entrai in quella boutique perché avevo visto che era sempre poco frequentata. La gonna di pelle, oggetto della mia entrata in quel negozio, dovevo farla allungare un paio di centimetri, così chiesi per la riparazione.
L’abito che indossavo stasera era in quel negozio. Più volte ero passata e volevo averlo a tutti i costi; il prezzo allora non era per le mie possibilità così prima di uscire, dopo aver discusso della gonna e quindi avevo fornito tutti i miei dati, in un momento sfilai quell’abito dalla silhouette e non vedendo nessuno lo presi al volo e cercai di uscire. Purtroppo quando lo sfilai l’antifurto del negozio chiuse la porta ed il proprietario mi beccò. Mi portò sul retro, aveva tutti i miei dati, e mi disse che sarebbe andato in polizia a denunciare il fatto. Lo pregai di non farlo ero disposta a tutto per evitare lo scandalo. Ci pensò su e mi disse che se fossi andata un po’ di volte, non mi avrebbe denunciata. Ero davvero abbastanza inesperta per capire cosa poteva succedermi. Pensavo magari mi farà fare lavori di pulizia o lavori al computer o forse vorrà uscire a cena con me …. Bohhhh” Non era più qualcosa di preoccupante per me, pensai: “ma sì … me la caverò !”
Il giorno dopo ricevo la sua telefonata e mi dice che ha una soluzione per risolvere la cosa ed evitare la denuncia.
Contenta mi presento prima della chiusura e lo vedo trafficare agli scaffali. Saluto e mi dice di seguirlo nell’atelier. Quel posto era un casino … tagli di stoffa e rotoli ovunque.
Mi fece accomodare, si accese una sigaretta e mi disse in maniera molto pacata:
“Io lavoro quasi quindici ore al giorno in questo buco, sono separato da oltre quattro anni e non vedo una donna da almeno tre. Non voglio che tu pensi che vorrei approfittarne ma almeno mi piacerebbe passare qualche ora spensierata con te. Se me lo prometti, io ti prometto che non ti denuncerò.”
“Un po’ stupita gli chiesi cosa intendesse e per tutta risposta aprì la patta e tirò fuori qualcosa di sbalorditivo: era un cazzo enorme … almeno venticinque centimetri e grosso il doppio del tuo.” Mi chiese se me la sentivo di menarglielo perché da mesi che non aveva orgasmi. Lo guardai ripetutamente ma mi spaventava solo a tenerlo in mano… non riuscivo; così mi disse di provare a prenderlo in bocca. Fu il posto dove ho potuto tenerlo ma in pochi minuti ingoiavo un fiume di sborra. Volevo sputare tutta quella roba ma lui mi tenne delicatamente la testa incollata al suo cazzo e bevvi tutto ! Il sapore, forse perché era la prima volta, mi sembrò un nettare. Non ne persi una goccia. Appena lo tirò fuori dalla mia bocca mi chiese se gradivo un bicchierino di marsala. Gli risposi che non bevevo ma lui insistette dicendomi di berlo così avrei meglio digerito lo sperma. Ancora con il cazzo in tiro sembrava un guerriero greco. Quel sapore e la forte eccitazione per quel cazzo enorme mi abbagliarono. Dopo qualche sorso ero senza controllo. Mi fece alzare mi prese ai fianchi e mi sedette sul bancone; mi sfilò con delicatezza le mutandine e vide che erano bagnate marce. Le annusò a lungo e poi leccò tutto il mio umore. Non sazio si chinò alla mia figa e cominciò a succhiare tutto quello che c’era dentro.
Ero frastornata, non capivo nulla sentivo solo che cercava di intrufolarsi nella mia figa perché continuava a sputare sul suo cazzo e sulle dita che regolarmente mi passava sulle grandi labbra. Gli chiesi tra un momento di lucidità e l’altro di non farlo perché ero ancora vergine, ma queste mie parole lo scatenarono. Un attimo ed avevo quel palo dentro… mi sentii svenire fu un dolore pazzesco ma al suo ritmo nel fottermi il dolore si attenuò e cominciai ad avere orgasmi a raffica. Dopo il terzo od il quarto orgasmo lui aumentò il ritmo e mentre sentivo ancora che stavo per godere, lo vidi tirarsi indietro.
La mia pancia le cosce, per terra era un lago di sborra. Anche se per un momento l’ho odiato, quel cazzo mi aveva portato nell’Eden. Non gli feci capire che ero soddisfatta di quella chiavata e che mi aveva tolto l’incombenza di essere sverginata di chissà chi, così mostrai un muso durissimo e mi feci vedere molto risentita.
Prima di congedarmi però mi fece firmare un foglietto dove per annullare la denuncia, più avanti, voleva rompermi il culo. Ebbi un ripensamento ma dopo quello che era stato feci finta, a malincuore, di accettare. Per l’incontro stabilimmo un mese dopo. Era il 15 di aprile quando noi ci siamo conosciuti; io avevo perso la mia verginità il 3 di aprile quindi stavo con te da due settimane ma dovevo pagare il mio debito e così presi il vestito e ne approfittai per farmelo riaggiustare. Quando ci siamo recati insieme in boutique sono andata ….. verso l’atelier …” “Basta Anna Clara … per favore non voglio che tu riviva quei momenti immaginando quello che hai passato !”
“Con il cazzo in tiro per l’intero racconto di Anna Clara …. La feci girare di spalle e me la inculai con molta foga ed una portentosa eccitazione.”
La nostra vita prosegue felicemente ed oggi abbiamo due bimbi meravigliosi: il bambino assomiglia molto al vecchio porco ma la bimba è tutta la sua mamma !
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5 anni fa
Signorile65,
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Ultima visita: 5 anni fa
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La signora troia
Ciao a tutti,
non sono solito scrivere storie, post, blog e quant'altro (infatti questa è la mia prima esperienza in tal genere) ma sono convinto che quando ci vuole ci vuole...e questo è uno dei quei rari casi.
Vorrei condividere con voi (e con il "voi" intendo singoli segaioli, coppie esibizioniste, singole vogliose e chi più ne ha più ne metta) una bella esperienza che sto vivendo, non solo per il piacere della condivisione ma anche per - chissà - eccitarvi.
Bene, dopo questa doverosa introduzione veniamo al dunque.
Ho la fortuna di scopare ed inculare regolarmente una bella signora della mia regione, non dirò - per ovvi motivi - nome e provenienza ma vi basti sapere che ha dai 50 ai 55 anni.
Fin qui niente di eccezionale direte voi... ma ora entrerò nei dettagli, spiegando la troiaggine della signora in questione.
Dunque, come dicevo è una signora sposata da molti anni (è presente anche il marito, una brava persona ma abbastanza inetto ed alla mercé di lei o di me...simpatico però dai). Ha due figli grandi, maschi (chissà se sanno che la loro mammina è una così gran pompinara!).
Quando arrivo lì a casa loro mi apre la porta lei, oppure lui (se lei si sta ancora preparando) e si parla in maniera molto educata del tempo, piuttosto che di lavoro e cose così...diciamo una decina di minuti, dopodichè lei dice "beh, andiamo?" e qui si trasforma in troia!
Dovete sapere che a vederla così non colpisce più di tanto: è una bella signora sì, ma non particolarmente alta, un (bel) po' grassottella, e con due grosse tette. Non una fotomodella, ma - almeno per me - rispecchia appieno il tipo di mignotta casalinga.
Arrivati in camera da letto lei si spoglia completamente e così facciamo anche noi: io ed il marito (lui un po' impacciato a dire il vero). Il bello di questo momento è che lei da sempre la precedenza a me, ovvero se il marito inizia a toccarla o a succhiarle il seno ed io invece la voglio vicino a me lei abbandona immediatamente il marito (il quale, da buon cornuto direi) non osa fiatare, e si mette a mia disposizione.
A me eccita molto la donna "amatoriale", con un po' di pancia, il bel culone grande e le tettone da succhiare, se poi sono mamme meglio ancora... perciò solitamente la faccio sedere sul letto ed io, in piedi davanti a lei, le presento il cazzo già bello duro davanti al viso.
La signora inizia subito a spompinarmi con grande passione, assaporando e succhiando avidamente la cappella e tutta l'asta, con una mano sulle palle e con l'altra sulle mie chiappe, quasi a volersi assicurare che non le scappi il cazzo dalla bocca.
Una pompinara favolosa davvero, e non mostra mai nemmeno un minimo segno di cedimento...andrebbe avanti per ore; un piacere immenso, ve l'assicuro! Anche perché se alzo lo sguardo ho proprio davanti a me una grande fotografia di lei e del marito il giorno del loro matrimonio! Un particolare che - personalmente - mi eccita molto.
Spesso devo fermarla, perché altrimenti lei continua ed il rischio di sborrarle in bocca è concreto più che mai!
Mentre si svolge questo solenne pompino il marito armeggia meglio che può con le tette della moglie o toccandole il culone, ma niente di che...
Poi, a volte, le do una leccata di figa o più frequentemente, la faccio stendere sul letto ed inizio a metterle un paio di dita in figa... dopo poco si ritrova con la mia mano intera che le entra ed esce dalla figa in fiamme!
Un vero e proprio fisting in piena regola, con tanto di marito cornuto che guarda eccitato e si sega.
Bene, dopo questo direi che la troia è pronta per la monta. E qui arriva il bello: alla signora piace essere montata alla pecorina, però la faccio girare e mentre sta in ginocchio sul letto le ficco dentro il cazzo duro che subito va a sbattere contro la parete finale della figa! Non ho un cazzo particolarmente grande (diciamo una misura media) ma arrivo a riempirle tutta la figa, proprio fino in fondo. Già al primo colpo si sente la MILF ansimare con un “mmmmmmm, aaaaaaaaa”...musica per le mie orecchie!
Di solito mentre la sbatto lei cerca il cazzo del marito da succhiare, il quale volentieri le porge il cazzo. La monta continua così finché non decido di cambiare qualcosa, mi sfilo dalla figa bollente e la giro, me la metto seduta davanti a me: tolgo il preservativo e mi faccio pompare di nuovo, cosa che lei fa assai volentieri!Stavolta non la fermo e la faccio andare avanti finché non le riempio la bocca di sperma! Adoro sborrare in bocca alle mamme!
Un po' ne ingoia ed un po' lo trattiene in bocca, prima di andarlo a sputare in bagno (eh sì, su questo dovrebbe migliorare...la sana sborra va sempre bevuta!). Rimane in bagno sì e no un minuto e poi torna in camera, con la stessa carica da vera troia che aveva prima. E mentre sono lì disteso sul letto, rilassato in seguito alla sborrata lei cosa fa? Inizia subito a farmi un pompino, non mi lascia tregua! Devo dire che è semplicemente stupendo quando una vera troia ti succhia il cazzo da moscio, ancora gocciolante di sperma. E questa mamma cinquantenne fa proprio così...lei con passione si fionda sul mio cazzo e lo pompa, lo sega senza sosta...nonostante abbia appena sborrato. Ovviamente in poco tempo mi torna duro, pompa troppo bene!
Che ne dite?
Continuo il racconto...?
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5 anni fa
Lo1Sborratore,
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Ultima visita: 4 anni fa
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esperienza omo, spiaggia gay tenerife
Come ogni giorno, al mattino mi sono recato nella parte gay della spiaggia di La Tejita a Tenerife, nella zona cespugliosa ove vi è la possibilità di prendere il sole all’interno di uno dei piccoli bunker in muretti di pietra che sono disseminati a margine della spiaggia. Messomi nudo dopo un po’ nel bunker poco distante al mio, si è installato un bel uomo di mezza età (55-60), longilineo, completamente depilato e con il capo totalmente rasato. Ha steso la sua asciugamano e poi in piedi ha cominciato a irrorarsi il corpo con un diffusore di acqua accarezzandosi la pelle con la mano. Mi aveva notato e vedendo che avevo il mio sguardo su di lui, si è posto di profilo facendomi vedere che piano piano il suo membro si ingrossava…..a quella vista mi sono messo pure io ad accarezzarmi lentamente tra le gambe..continuavamo a osservarci e ad accarezzarci…lui in piedi..io seduto…ad un certo punto con un gesto del capo e della mano mi ha invitato a prendere posto accanto a lui; ho preso la mia asciugamano, l’ho affiancata alla sua e mi sono seduto..davanti a me questo maschio sublime..rasato ovunque e sempre più eccitato…era tedesco…..si è seduto accanto a me accarezzandomi il viso..ho cominciato ad accarezzare il suo.. a baciarlo sul capo completamente calvo….poi le nostre labbra..dolcemente si sono avvicinate..le nostre lingue hanno miscelato la nostra saliva di uomini mentre ci abbracciavamo sempre più teneramente accarezzandoci ovunque….distesi, con la bocca sono sceso sui suoi capezzoli…le sue mani tra i miei capelli…era tutto di uno spontaneo e gradevole immenso..essere al sole nudi…con un uomo accanto da baciare e accarezzare, in una zona frequentata solo da omosessuali nudi…mi pareva di sentirmi in paradiso…mi eccitavo a essere omosessuale..ad avere accanto un omosessuale con il quale condividere i propri desideri….distesi fianco a fianco di lato ce lo siamo baciato reciprocamente, accarezzandoci i testicoli, entrambi consci del prezioso, tiepido e cremoso succo di maschio che vi era all’interno. Poi ho chiesto se poteva anche girarsi sul ventre…e ho cominciato ad accarezzargli la schiena ..baciargliela..a mordergli piano i lobi delle orecchie….poi sono sceso….con le mani ho aperto quelle natiche sode e miei occhi si sono posati sul suo ano completamente liscio....non ho resisto…ho cominciato a baciarglielo..a leccarglielo…finalmente potevo dare sfogo ad uno dei miei sogni repressi..leccare un maschio nella sua parte più intima, avere con lui il massimo dell’intimità…capire quanto è bella la parola culo riferita ad un uomo…mi ha chiesto di accarezzarlo anche dentro con le dita..piano piano..ho messo un ditino…l’ho tolto e facendomi guardare da lui me lo sono messo in bocca…poi piano piano..due dita…poi in bocca di nuovo e poi ci siamo baciati….si era instaurato un feeling eccezionale..lui mi sentiva e io lo sentivo….aveva un cazzo di lunghezza normale..ma di notevole diametro…come ho sempre gradito…mi piace sentire il palato completamente a contatto con la pelle del pene, quando un uomo mi sta venendo in bocca, sento ancora di più pulsare il suo membro se il diametro è notevole e dietro, per me, è più lo spessore che conta che non la lunghezza, sin da quando, adolescente, amavo sodomizzarmi con zucchine enormi stringendogli il più possibile in mio ano attorno una riuscito a farle penetrare. Ci siamo poi amati in un meraviglioso 69 con io sopra, le sue dita e la lingua lungo il mio culetto...a un certo punto sono scivolato verso i suoi piedi baciandogli e leccandogli le dita...non vi era nulla in lui che non desiderassi...La mancanza di conoscenza ci ha poi fatto venire masturbandoci...entrambi non aveva profilattici..ripromettendoci però che la prossima volta si sarebbe agitato dentro il mio corpo con il suo grosso calibro….dopo siamo rimasti abbracciati al sole..dandoci ancora dei bacini e accarezzandoci, parlando di noi..di cosa facevamo, da dove venivamo, ecc..ecc...Ad un certo punto si è alzato dicendomi che doveva andare a fare pipi..nei cespugli...non ho resistito ad un altro mio desiderio: gli ho detto che mi sarebbe piaciuto farmela fare addosso, sul viso e in bocca ...da lui. Mi ha risposto ben volentieri! E tra i cespugli inginocchiato di fronte a quell’uomo mi sono fatto irrorare del suo secondo succo di maschio su tutto il corpo...e in bocca; con mio stupore mi ha chiesto di baciarlo...poi ci siamo tuffati in acqua nella vicina spiaggia. E’ stata un’altra meravigliosa sensazione...la pipì di un uomo..di un maschio..per me...mmmmm..esperienza deliziosa che allo stesso tempo mi ha fatto sentire gay e cagna di quel maschio divino...La storia è poi continuata per tutto il periodo di vacanza e finalmente siamo arrivati a rapporti completi. A lui piaceva farlo anche indossando tacchi a spillo, calze nere e giarrettiere…...mmmmm…..era una meraviglia e di un sexy sublime in quella tenuta...calvo completamente...depilato...con la sua muscolatura di maschio in tacchi alti... ma narrare tutto potrebbe diventare lungo e noioso. Spero che sin qui la mia storia sia piaciuta. Dal quel giorno ringrazio sempre più il cielo di essere anche attratto dagli uomini...anzi..le donne mi dicono sempre meno e non vedo l’ora di tornare dal mio Horst...questo è il suo nome..ci sentiamo via whatsapp ogni giorno..ed entrambi abbiamo il desiderio di stare assieme il più possibile...
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5 anni fa
000PeterP,
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Ultima visita: 4 anni fa
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A mio marito piace il cetriolo 4
Arriva venerdi.
Valerio ha chiesto ad Emanuele di rivederlo, possibilmente il sabato sera. Escono a farsi una birra e poi lo porta a casa sua.
Il mio compito è facilitare l'uscita a mio marito.
E poi assistere a ciò che accadrà in casa di Valerio.
Me ne starò nella stanza degli ospiti, senza che Emanuele lo sappia.
Così conoscerò, al di là di ogni ragionevole dubbio, il lato oscuro di mio marito.
Così divento completamente partecipe di questo gioco oscenamente perverso.
Venerdì tardo pomeriggio, rientriamo in casa, bacio Emanuele.
"Amore, domani sera sarei invitata ad una pizzata di sole donne... ti dispiace?"
Lo scruto, non pare di scorgere reazioni significative.
"Va bene, amore, non c'è problema". Mi viene vicino, mi bacia teneramente.
Io ricambio, sento le sue forti mani stringermi e non riesco ad immaginarmelo mentre sbocchina Valerio in macchina.
Domani sera vedrò con i miei occhi. Domani sera saprò.
Valerio mi ha dato una delle due chiavi del suo portoncino blindato.
Sono le 22 di sabato sera. Entro nel suo appartamento buio.
Ovviamente non c'ero mai stata, 14 anni fa viveva da un'altra parte.
Emanuele è uscito verso le 21 per andare a giocare a bowling con alcuni amici.
Guardo l'ambiente. Una bella casa raffinata, Valerio è sempre stato un amante del lusso.
Entro nella camera da letto, mi siedo sul letto, penso a tante cose.
Vado nella stanza accanto, quella degli ospiti. Più piccola, con due letti singoli.
Accosto la porta, mi sdraio su un letto, sfoglio il cellulare per passare il tempo.
Alle 23.25 arrivano.
Prima l'ascensore, poi la serratura che scatta. Poi le due voci maschili.
Li sento ridere. Rimango muta, mi metto a sedere sul letto. Ho il cuore a mille.
Respiro profondamente, piano piano mi rilasso. I minuti al buio scorrono lenti.
Tintinnio di bicchieri, La televisione del salotto che si accende.
Pochi minuti e sento gemere, ma non sono loro. Capisco che hanno messo un film porno.
Apro la porta lentissimamente e mi affaccio sul corridoio.
Dalla porta del salotto fuoriesce la luminosità del televisore. Mi sono tolta le scarpe e mi avvicino silenziosamente.
Mi affaccio dal corridoio buio con estrema prudenza.
Vedo un'immagine che mi rimarrà scolpita nella memoria finchè campo.
Valerio è seduto sul divano, ha i pantaloni calati a mezza gamba.
Emanuele, inginocchiato sul pavimento, gli sta succhiando il cazzo. Lo fa palesando un piacere indescrivibile. Passa la lingua sull'asta di Valerio leccandola come il più gustoso dei gelati. Lo prende in bocca infilandolo fino in gola. Valerio gli spinge la testa sul cazzo e lo insulta, dandogli della troia. Poi finalmente si volta verso la porta. Emanuele ha il viso sprofondato tra i peli di Valerio, non può assolutamente vedermi. Mi sporgo e mi faccio vedere. Lui alza una mano e mi fa cenno di avermi vista nella penombra.
Mi ritiro verso lo stipite, guardo ipnotizzata la fellatio che mio marito sta prodigando al mio ex.
Sul televisore scorrono le immagini di un film che vede una donna impegnata in una gang-bang con uomini di colore.
Lo sciacquio del pompino, accoppiato alle immagini della morona che si fa sbattere da cinque o sei maschioni, comincia a farmi effetto. La fica mi si bagna.
Lentamente la mia mano scivola verso le mutandine. Mentre Valerio chiede a mio marito di succhiargli le palle la mia mano arriva sulla clitoride.
Sono bagnatissima. Mi masturbo dolcemente e sento scosse elettriche che mi percorrono le gambe ed il bacino.
Ora Valerio si distende meglio sul divano e ordina ad Emanuele di leccargli il buco del culo.
Mio marito sprofonda il viso tra le natiche di Valerio. Non può vedermi. Mi affaccio sulla porta.
Tiro su la gonna e abbasso le mutandine.
Voglio che Valerio veda che mi sto masturbando.
Lui si sta gustando la lingua di mio marito che gli vellica l'ano, mi guarda.
Allargo le gambe, poi sollevo una coscia per mostrargli le dita che pizzicano la clitoride.
Lui mi guarda, io lo guardo, la fica mi si inonda di piacere, mi lecco le labbra per provocarlo.
Emanuele è riemerso dall'infrachiappe di Valerio e ha ripreso a succhiarlo davanti.
Valerio allunga una mano, prende il cellulare e fa qualcosa che non vedo.
Dopo una trentina di secondi il cellulare gli squilla.
Lui risponde mentre la sua cappella è ancora affondata nella bocca del mio consorte.
Mi fa cenno di andarmene.
Capisco che Valerio ha trovato una scusa per liquidare Emanuele.
Li sento parlottare per diversi minuti, poi la voce di Valerio.
"Dai, ci vediamo presto, scusami veramente tanto ancora....".
Lo sta accompagnando alla porta.
Mi sembra di impazzire.
Mi stendo sul letto, senza gonna nè mutandine. Sbottono la camicetta e denudo le tette.
Apro bene le cosce, voglio che Valerio mi trovi così.
La porta si chiude.
Lo aspetto.
Lo voglio prendere in tutti i buchi.
Voglio essere la troia di Valerio.
La sua cagna in calore.
La sua schiava.
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5 anni fa
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A mio marito piace il cetriolo 3
Valerio è stato il mio uomo per un anno e mezzo, dai miei 22 anni fino ai 24. Belloccio e mascalzone, eternamente bugiardo, inaffidabile. Ma pieno di energia e voglia di vivere. Mi scopava da Dio. Un libertino impenitente, mi aveva anche proposto di fare cose con lui ed un suo amico, ma a suo tempo non accettai. Ero pazza di lui ma eternamente insoddisfatta dalla sua infedeltà che non si curava di nascondere. All'ennesimo corno con una mia amica non gliel'ho fatta più e ho deciso che per la mia salute mentale era imperativo mollarlo.
Adesso, dopo 14 anni, può tornarmi utile. Ho il suo numero, lui ogni morte di papa mi chiama e invariabilmente ci prova . Ho sempre rifiutato per amore di Emanuele, ma mi fa sbellicare dal ridere e gli voglio veramente bene.
Lo chiamo, gli chiedo un incontro, so di potermi fidare di lui.
Ci vediamo un pomeriggio in un caffè. Gli spiego la situazione. Dopo mezzora ci stiamo sganasciando dalle risate alle battute che lui tira fuori sulla faccenda.
E' lui stesso ad anticiparmi e proporsi per contattare Emanuele in veste di gay attivo.
Era proprio quello che volevo da lui, trasecolo letteralmente.
"Così ci rendiamo proprio conto della situazione" mi fa.
Mi riaccompagna alla macchina.
"Vedrai che ci sarà da divertirsi", mi fa con il suo atteggiamento beffardo e sornione.
Mi fa sciogliere e se ne accorge.
Mi acchiappa con forza e mi infila mezzo metro di lingua in bocca.
Ne avevo una voglia pazza, ci facciamo una limonata selvaggia di un paio di minuti. Poi si stacca e se ne va con un cenno di saluto.
Torno a casa, e non mi sento in colpa nemmeno un pochetto.
Anzi, dalle condizioni di grondante umidità della mia fica direi che ho una voglia irrefrenabile di farmi scopare da Valerio.
Emanuele non c'è. Mi metto a letto e mi sditalino pensando a Valerio. Vengo cinque volte di seguito ricordandomi di come, tanti anni fa, sapeva usare meravigliosamente il cazzo.
Il giorno dopo mi chiama.
"E' fatta, domattina all'ora di pranzo mi vedo con tuo marito. Ci prendiamo un caffè."
"Oddio, ma è proprio vero? Ma cosa farai, come affronterai la situazione?" ribatto.
Valerio non è gay.... Emanuele nemmeno però dovrebbe esserlo. Non ci capisco più un tubo in questo cazzo di mondo.
Lui ribatte con voce quasi fredda:
"Se per riaverti devo passare per tuo marito non ho problemi."
Non so che cavolo rispondere. So solo che appena chiusa la telefonata devi farmi altri due ditalini.
Il giorno dopo.
"Che fai oggi, amore?" gli chiedo scompigliandogli affettuosamente i capelli.
"Giornata impegnativa, ho da fare un po' di giri fuori azienda"
"Peccato, speravo di raggiungerti in pausa pranzo per mangiare insieme". Sono un po' stronza, lo ammetto.
"Proprio non posso, mi spiace"-
Arriva l'ora di pranzo. Non riesco a concentrarmi su nulla.
Penso a Valerio che incontra Emanuele. Mi si ritorcono tutte le budella, non so nemmeno io perchè.
Che situazione paradossale.
Sera.
Sto a casa, Emanuele gioca alla Play.
Mi apparto quando Valerio per Whatsapp mi chiede se può chiamare.
Esco in terrazzo.
"Tuo marito è frocio perso, Eleonora".
"Come sarebbe a dire?".
"Mi ha fatto un pompino in macchina".
Valerio è sempre diretto, non gira attorno alle cose. Sento le gambe cedermi un pochetto. Devo sedermi.
"Gli ho sburrato in bocca. Gli ho detto di togliersi, nulla da fare, ha bevuto tutto".
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5 anni fa
cplat38,
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