IN CITTA - SECONDA PARTE -
Alle ventidue e quaranta in quella via di periferia non c'era nessuno , solo loro e quelle due ragazzine forse quattordicienni sedute sui loro motorini di fronte al portone di casa di una delle due: ora bisognava trovare il modo di portarsele a casa senza farsi scoprire .
L' idea venne a Carlo che pensò di fermarsi vicino a loro con la macchina chiedendo informazioni per poi scendere e tramortirle con il tubo di ferro che aveva sempre a portata di mano sutto al sedile .
Si prepararono , poi agirono .
Fulmineo Carlo scese dalla macchina e le colpì tramortendole permettendo a Laura ed ad Antonio che nel frattempo erano scesi di prenderle di peso e di scaraventarle nella macchina buttandone una sull'altra per poi salire e ripartire velocemente senza lasciare traccia .
Euforici del loro successo si complimentarono a vicenda fra loro , poi divennero seri : il rischio era grosso .
Ma tutto andò bene , arrivati alla loro cascina si fermarono con la macchina di fronte alla porta di casa sotto al portico e scesero , Laura ed Antonio si presero le ragazze sulle spalle portandosele su in solaio dove Carlo li attendeva pronto con due collari dei loro cani in mano , poi le depositarono a terra , misero loro al collo i collari agganciandoli a due catene fatte scendere da una trave , poi le imbavagliarono e legarono loro le mani dietro alla schiena .
A mezzanotte in città era scattate la caccia all'Uomo .
I genitori delle ragazze non vedendole rientrare e cercandole si accorsero dei motorini abbandonati di fronte al portone di casa di una delle due , di Silvia la più piccola , quattordici anni appena compiuti dai capelli castani lunghi fino alle natiche e diedero l'allarme facendo scattare le ricerche , pattuglie di agenti setacciareono la città , ma tutto fu inutile , le ragazze erano sparite .
Chi lo avrebbe mai detto che quella Donna da vittima sarebbe passata al ruolo di carnefice .
Laura insegnante delle medie che da sempre si innamorava delle sue ragazze a scuola ma che mai si era azzardata a dimostrarlo , che le guardava languendosi dentro mentre a lezione facevano i compiti , che le desiderava , ora poteva , poteva scaricare su quelle giovani ragazze svenute a terra tutta la sua repressione lesbica accumulata .
Laura scese in cucina per poi risalire con un panno imbevuto d'aceto , lo mise sotto al naso delle due facendo aspirare loro i fumi , poi attese la loro reazione che fu immediata .
Da prima trasalirono , poi accorgendosi di essere prigioniare con occhi sbarrati dal terrore si misero a piangere disperate .
Ora ve le spoglio , toglierò loro tutti i vestiti fino a che i vostri occhi possano vedere le loro grazie completamente nude .
Disse Laura accingendosi a spogliare quelle due ragazzine di fronte ad Antonio e Carlo seduti sui sacchi .
Laura alta un metro e ottanta , novanta chili di peso , mora , porca più che mai in quel momento , si tolse la camicia , il reggiseno e con le sue grosse tette andò a toccare la testa delle due , gli fece scivolare i capezzoli più volte sulla faccia costringendo le ragazze a subire violenza , poi le spogliò .
Non ci volle molto dato che le due portavano solo un maglioncino ed una gonnellina .
Loro scalciavano ma lei irremovibile e con forza , da prima tolse loro la gonna e gli slipp facendo vedere ai due spettatori le loro fighe adolescenziali quasi senza peli , poi alzando loro il maglione fin sotto al collo le loro giovani tettine .
Fu troppo per Antonio vedere quelle due ragazzine nude e le loro tettine sobbalzare ad ogni loro singhiozzo , si avvicinò ad una di loro , a Clara , quindicenne da poco con un seno sviluppato più dell'amica , mora , dai capelli lunghi e ricci fino a metà schiena e la toccò , la toccò nelle parti intime facendola sobbalzare .
Impossibilitata a reagire dato che aveva il collare al collo e le mani legate dietro alla schiena si mise a scalpitare aumentando la frenesia sessuale di Antonio che con un braccio le bloccò le gambe immobolizzandola per poi con avidità succhiarle i capezzoli , gli sbavò sopra al seno con la sua lingua rugosa , poi con le sue mani callose e ruvide la prese sotto al culo alzandola in aria fino a mettersi le sue le sue cosce attorno al collo e la figa a portata di bocca .
Appesa per il collo dal collare attaccato alla catena che man mano Antonio indietreggiava faceva alzare le leccò la figa tenendola sospesa a mezzaria e la leccò così intensamente tanto da farsela pisciare upendo Carlo e Laura che a quella scena si intromisero mettendosi ai fianchi di Clara mentre a fontanella pisciava sulla faccia di Antonio .
Fammela assaggiare , suplicò Laura con un nodo in gola .
Sempre con la sua forza bruta Antonio tenne le gambe della ragazza divaricate in alto permettendo a Laura di entrare con la testa fra loro mentre ancora la ragazzina pisciava , poi la baciò puntandole il cazzo duro sul ch ulo .
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