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Nei giardini di piazza della repubblica 4
Nei giardini di piazza della repubblica 4
L’indomani, come concordato, ero lì per l’appuntamento con il Carlo, il quale mi vide già fuori dalle toilette e mi si avvicinò con un gran sorriso. Come lo vidi, gli dissi “Ci sono della novità. Parla con il custode, io arrivo tra un attimo.” E mentre lui andava avanti mi trattenni un attimo per guardarmi attorno. Ebbi modo di notare, così, che nei paraggi ruotava una discreta fauna che osservava ciò che accadeva nel raggio delle toilette. A quel punto scesi anch’io e trovai l’Antonio ed il Carlo che stavano ancora parlando. L’Antonio mentre passavo mi allungò una chiave dicendomi: “La solita”. Andai, mi spogliai e mi preparai alla prima marchetta.
Fu il Carlo. Si presentò un po’ risentito per la situazione ma, alla fine, aveva accettato, riconoscendo che era un mio diritto. Per ammorbidirlo un po’, dopo avergli calato i pantaloni, iniziai a fargli un super pompino, che lui gradì molto, dopo di che, prima che godesse, dopo avergli stuzzicato i capezzoli, mi rigirai e lo invitai ad incularmi, a prendermi con forza. Non ci pensò su due volte: mi mise un po’ di crema, mi infilò due dita in culo facendole scorrere un po’ ed allargandole, dopodiché mi infilò il suo cazzo sino all’elsa, prendendomi per i fianchi ed iniziando immediatamente a fottermi con veemenza. Sarà stato perché era incazzato, sarà stato che voleva farmi notare la sua possanza, fatto sta che…. mi inculò in maniera divina, mi portò a livelli di godimento incredibili. Andò avanti così per una buona mezz’ora, in cui io stavo per dare i numeri, ma poi…. esplose, riversandomi nel culo un vero fiume di sborra. Il mio sfintere lo stava succhiando da matti, tanto era il piacere di sentirlo godere, quasi volessi che non smettesse, ma il suo piacere fu così intenso che, una volta scaricata tutta la sborra, si ammosciò in un battibaleno, ed il mio culo non riuscì a trattenerlo. Si ricompose e, salutandomi appena con un “Sarò qui di nuovo tra un paio di giorni” se ne andò. Dopo cinque minuti, il tempo che mi ero ripulito un po’, si presentò l’Antonio, dicendomi “Come va? Sei pronta per un secondo round?” ed al mio sì, sparì ritornando subito dopo con un una specie di gigante. Un tipo molto interessante, sul 1,95 di altezza, senza pancia, che mi squadrò con molto interesse, mi si avvicinò e…. mi baciò in bocca a tutta lingua.
Al mio rispondere al suo bacio con trasporto (ho già detto che il bacio, per me, è un elemento fondamentale ed estremamente erotico, mi porta subito ad elettrizzarmi) dimostrò di apprezzare la mia risposta, mi masturbò un po’, aspettandosi che io facessi lo stesso con lui, dopodiché iniziò a palparmi il culo in maniera molto lasciva. Nel momento in cui, al suo invito, avevo iniziato a palpargli il pacco, rimasi… folgorato! Mi si presentava davanti qualcosa che, in vita mia, avevo avuto occasione di vedere e di esserne posseduto una sola volta, tanti anni prima, durante una gang-bang a Grado (vedi “Riprendiamo da… 1”). A quel punto gli sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori, iniziando a segarlo. E’ una cosa mostruosa: saranno almeno 25 cm. di cazzo con una circonferenza attorno ai 15 c. Non riesco a circondarlo tutto con la mano. Si sta indurendo e sembra ancora più mostruoso. Alzo gli occhi, lo guardo fisso e gli dico: “Senti, hai un cazzo favoloso e ci tengo a riuscire a prenderlo e soddisfarti ma…. se ora soddisfo te poi non posso accontentare nessun altro, per oggi. Ti prometto che ti farò un trattamento speciale, ma dammi la possibilità di guadagnarmi la giornata. Ripassa tra un paio d’ore e…. sarò tutta tua.”
Mi guarda e mi risponde dicendomi “Sì forse hai ragione, non vorrei rovinarti, normalmente si rifiutano di prenderlo in fica, non parliamo del culo. Se mi garantisci che ti applicherai per farlo… va bene, ci vediamo più tardi”.
Si ricompose ed uscì, passando dall’Antonio per avvisarlo e dicendogli che al momento ero libero. L’Antonio arrivò immediatamente chiedendo spiegazioni e perciò gli feci presente della stazza del tizio e che, anche in seguito, avremmo dovuto adottare tale sistema con lui, ammesso e non concesso che riuscissi a prenderlo, ma avevo tutte le intenzioni di provarci, era troppo bello.
L’Antonio mi disse: “Aspetta qui, buona buona, che penso di trovarti subito qualcun altro.” E sparì. Dopo una decina di minuti ricomparve con un tizio piuttosto bruttino, bassetto, ma che quando aprì la patta, calandosi i pantaloni, fece vedere un cazzo di tutto rispetto, chiedendomi di fargli un pompino. Mi ci dedicai con buona lena ma ad un certo punto (evidentemente stava per godere) mi bloccò, mi fece rialzare, mi fece girare e, dopo avermi stuzzicato un po’ lo sfintere, trovandolo morbido e pronto all’uso, mi inculò. Il tipo ci sapeva fare, sapeva come usare quel magnifico attrezzo che si ritrovava tra le gambe. Mi ravanò a lungo, facendomi provare brividi fino alla punta dei capelli, portandomi a livelli di libidine stupendi, tanto che… godetti senza toccarmi, schizzando a lungo tutto il mio piacere.
Quando godette fu quasi un atto liberatorio, tanto ero elettrizzato dal piacere che mi aveva dato. Dopo essersi ricomposto, mi volle baciare ed alla mia piena risposta al suo bacio, si ritenne soddisfatto e prima di andarsene mi diede un 10.000 dicendomi “Ti sei veramente meritata, la mancia! Alla prossima “. Pazzesco !
Poco dopo l’Antonio me ne portò un altro che, viceversa, non mi fece provare alcun brivido e, trattandomi proprio come una puttana, se la sbrigò in meno di 5 minuti.
A quel punto l’Antonio mise una pausa, per venire a parlare con me per chiedermi: “Sai, ogni tanto c’è qualche donna che mi chiede se c’è qualcuno che potesse darle una ripassata. Non è che tu potresti farti anche qualche donna?” al che gli risposi: “Certo che sì, anzi, ben venga poter fare una pausa, tra un maschietto e l’altro, eroticamente diversa…. Magari !!” - “Allora – disse l’Antonio – avrei giusto giusto una bella signora, un po’ datata, ma interessante, che in questo momento è in una toilette qua vicina. Vado a dirglielo. Intanto per il momento rivestiti.” E si allontanò. Mi rassettai, mi ripulì cazzo e culo con delle salviettine intime detergenti, mi diedi una spruzzata di colonia che mi ero portato, e mi misi in attesa. Dopo una decina di minuti ritornò l’Antonio e mi disse “Vieni con me.” ..e mi condusse due toilette più in là, bussò ed entrammo. Ci accolse una signora ancora piacente, di oltre cinquant’anni, che vedendomi si aprì in un grande sorriso e mi porse la mano, al ché come mio solito le feci il baciamano. Era un mio vezzo, sin da quando avevo 14 anni. Rimase sorpresa ma felice di trovare tanta galanteria. L’Antonio si eclissò, chiudendo la porta. Noi ci guardammo profondamente negli occhi, dopo di ché la tizia mi si avvicinò iniziando ad accarezzarmi il torace, i bicipiti e, pian piano, scendere sino ad andare a verificare la consistenza del pacco che, ad onor del vero, viste le eccitazioni precedenti e l’attesa erotica di questo evento, si presentava già piuttosto consistente. Pur avendo goduto ero uno che recuperava in fretta.
Le aprì la camicetta, gliela tolsi e mi comparì alla vista un seno importante,(sarà stata sicuramente una quarta, sodo, ben contenuto in uno splendido reggiseno a balconcino, che mi affrettai a sganciarglielo. Dopo di ché mi chinai per leccarglielo e succhiarglielo, cosa che lei dimostrò di gradire, alzando il capo, scoprendo così una gola che mi affrettai ad andare a leccare e succhiare. Poi ripresi a succhiarle il seno, cosa che evidentemente le piaceva poiché posò una mano sulla mia testa, quasi a trattenermi in quella posizione. Ad un certo punto mi fermò. Mi disse “Ho voglia che mi scopi, che mi faccia godere.” Si tolse la gonna, si tolse le mutandine ( che facevano il paio con il reggiseno, di gran classe) alzò una gamba, appoggiandola al bidè, si masturbò un attimo il clitoride e mi disse “Vieni, scopami come una gran troia, voglio sentirti dentro.” Mi tolsi i pantaloni per essere più comodo nei movimenti, mi accostai a lei e… la infilai. Me ne ristetti un po’ dentro di lei, infilato profondamente, per gustarmi il possesso di quella vagina datata ma succosa, poi iniziai a stantuffarla per bene, con colpi lunghi e profondi. Mentre la scopavo profondamente lei avvicinò il viso al mio e mi baciò, a tutta lingua, mormorando “Sìì… così…. mi piace… me lo stai facendo sentire tutto…. era da tanto che volevo essere scopata così !” E mi venne ancora più incontro con la vagina, offrendosi tutta. Ci detti dentro come un matto, cercando di portarla al godimento e lei… dopo un po’, cedette ed iniziò a godere a mo’ di fontana, ululando un “Godooo… era da tempo che non godevo così….. siii…. Continua…. Non ti fermare.”
Quando sentì, dalle contrazioni della sua fica, che non ce la faceva più, mi fermai e… ristetti dentro di lei, muovendolo con contrazioni in maniera di continuare a farglielo sentire ma senza va e vieni. L sentì morire tra le mie labbra, il suo abbraccio perse forza e me la ritrovai tra le braccia come svenuta. Pia pianino riprese un po’ di forze e mi guardò con uno sguardo liquido, amorevole ma pieno di libidine. Mi disse che l’avevo fatta godere come non mai e mi chiese se, invece di ritrovarci lì, avrei potuto andare a casa sua, e dopo aver cercato nella borsetta, mi porse un bigliettino da visita “Contessa….” “Chiamami quando vuoi. Aspetterò con ansia che mi chiami.” E mi mise in mano un cinquantamila. Poi iniziò a rivestirsi, quasi vergognandosi di aver goduto tanto. Mi rivestì ed uscì, andando dall’Antonio a dirgli che ero libero. Mi ricordò l’appuntamento con il gigante e mi disse che, nel frattempo, se volevo allenare un po’ il culo, c’era un cliente in fremente attesa.
Era un tipo sulla sessantina, che come mi vide si leccò le labbra, mi attirò a se ed immediatamente iniziò a palparmi il culo. Nel contempo mi stava strapazzando un capezzolo, eccitandomi. Con la contessa non avevo goduto, per cui le mie forze erano intatte. Mi calò i pantaloni e mi fece girare su me stesso per guardarmi bene il culo, abbassarsi, allargarmi le chiappe ed osservare da vicino il mio sfintere. Contento per quanto visto, mi dilatò il culo infilandomi due dita, masturbandomi un po’, e quindi si appoggiò al mio buco cercando di penetrarvi. La cosa, già di per se, mi eccita. Mi piace sentire una cappella che cerca di introdursi, mi piace pensare che tra un attimo sarò penetrata e posseduta da un bel cazzo prepotente che mi vuol fare sua. Cerco di aiutare la penetrazione allargando al massimo lo sfintere spingendo come se dovessi defecare e…. sentì il “flop” della cappella che entrava. Ebbi un sussulto, un po’ di dolore, ma una cosa minima. E mi riappoggiai al lavandino per potermi offrire al meglio alla penetrazione. Il tizio, dopo essere riuscito a passare con la cappella, era rimasto un attimo fermo per poi iniziare a spingere, lentamente, un po’ per volta, per riuscire ad infilarmi tutto il cazzo nel culo. Era una sensazione splendida, sentire questo siluro che pian piano conquistava terreno, riempiendomi. Arrivato a fine corsa… ristette un attimo e poi…. iniziò ad arretrare, fin quasi ad uscire di nuovo e poi, nuovamente avanzò sino a fine corsa e quindi rifece l’intero percorso, tre, quattro volte così, lentamente, stando ben attento a cercare di spanarmi il culo. Quando capì di riuscire ad avermi ammorbidito sufficientemente, una volta arretrato al massimo si fermò per un attimo e poi…. colpì, vigliaccamente, infilandomelo tutto in un sol colpo, facendomi fare un salto di dolore che subito dopo si trasformò in piacere quando iniziò ad incularmi velocemente, a tutta corsa. Me lo sentivo in gola. Dio… che inculata… mi sentivo riempita completamente e pensai “Se con questo è così… da impazzire… come sarà se riuscirò a prendere quello del gigante?” Ed ebbi un brivido, di paura e di… desiderio. Che gran chiavatore !! Riuscì a farmi andare fuori di testa, a farmi borbottare “Per favore finiscila, godi, mi stai distruggendo!” ma lui, sordo alle mie invocazioni, continuava nella sua opera demolitrice. Godevo come una troia, quella troia che in quei giorni stavo scoprendo completamente e mai avrei pensato di poter arrivare a certi livelli, invece…. Godevo e godevo, ero piena di quel cazzo che mi stava fottendo in maniera sublime e dovevo aver fatto molti versi poiché ci vedemmo arrivare vicino l’Antonio, il custode, che dicendo “Credevo che qualcuno stesse male” guardò la scena e, eccitato da ciò che vedeva, dicendo “Sìì, fottila così, questa troia, le piace essere sbattuta, posseduta. In queste condizioni da il meglio di se, non ascoltare i suoi lamenti, sono solo pro forma, in effetti vuole essere posseduta così “ si tirò il cazzo fuori dai pantaloni e me lo presentò davanti alla bocca. Ed io non feci altro che aprirla per ritrovarmelo tutto dentro ed iniziare a succhiarlo, a spompinarlo come io sapevo fare quando ero al culmine della libidine.
Vennero all’unisono: mi sentì riempire il culo con schizzi lunghi potenti, e la bocca con il seme dell’Antonio, che ormai apprezzavo parecchio. Ristettero guardandosi l’un l’altro e poi il tizio baciò l’Antonio. Quindi… se ne uscì da me e pretese che glielo pulissi con la lingua. Il sapore della sua sborra era particolare, sapeva quasi di crema alla nocciola. Si ricompose e, accompagnato dall’Antonio, mi salutò dicendo “Ci rivediamo”. Immediatamente cercai di pulirmi, facendomi anche un piccolo clisterino, e mi misi in attesa del gigante, un’attesa febbrile piena di paure e di aspettative. Dopo un quarto d’ora sentì bussare e subito dopo l’Antonio che apriva la porta e faceva entrare il tizio. Lo guardai quasi con occhi amorevoli, tanta era l’attesa per questo incontro ed il desiderio di riuscire a prenderlo, che lo attirai verso di me per baciarlo, profondamente, golosamente, ingordamente. Ero come una sposa, vergine, nell’attesa della sua prima notte. Sì, d’accordo, la mamma l’aveva messa sull’avviso di cosa aspettarsi, ma… c’era ancora il ma del “Ce l’avrebbe fatta?!” Ero talmente tesa che stavo quasi per godere con il bacio. Lui intuì qualcosa perché si scostò da me, interrompendo il bacio, dicendomi “Calma… calma… un po’ alla volta, ok.?”
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Milano-roma
Come al solito ero in largo anticipo.
La Roma-Fiumicino era stranamente scorrevole e potevo sfrecciare con serenità verso una giornata di libertà.
Mentre guido, le immagini dell'ultimo incontro mi affiorano alla mente: l'albergo a via nazionale, gli sguardi maliziosi del portiere che mi guarda salire nella stanza con la colazione, e poi lui, sempre affascinante a torso nudo sul letto che mi aspetta per un caffè e....sesso. Un buon sesso, riflettevo. C'era una buona sintonia nonostante ci conoscessimo poco: sapeva toccarmi e soddisfarmi come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Quando lo vedo arrivare al Gate, un sorriso ebete si stampa sul mio viso. Ancora stento a credere che un uomo così, con una posizione lavorativa importante e soprattutto una moglie come la sua decida più volte all'anno di prendere un aereo per passare qualche ora con me. Come al solito gli passo le chiavi della mia auto e gli lascio prendere il governo della giornata, come pattuito fin dall'inizio: "se mi fai organizzare e pensare troppo sicuramente mi tiro indietro" avevo detto al primo incontro due estati prima. E lui aveva colto immediatamente il messaggio, da bravo manager, gestiva in toto il programma delle giornate insieme, il quando, il dove....ero il suo "obiettivo romano" come diceva lui e questo mi piaceva molto.
Questa volta aveva prenotato un dayuse a Fregene. Appena arrivati ci furono quei due minuti di imbarazzo, giusto il tempo di riprendere un minimo di confidenza ed una sorta di rituale che apre le danze. Gli piace spogliarmi piano, guardare la mia lingerie e sfilarla con una lentezza che può sembrare esasperante ma che a me fa impazzire....vedere i suoi profondi occhi azzurri osservarmi con voglia famelica mi eccita da morire.
Comincia a scendere sornione, baciando il collo, le ascelle dopo avermi alzato le braccia, e poi il seno....leccando e succhiando il capezzolo a fondo, procurandomi un misto di dolore e piacere, ed una fitta al basso ventre. Pian piano arriva al mio sesso, ormai già abbondantemente bagnato. Inginocchiato al bordo del letto, lo apre con entrambi i pollici e rimane lì a sfiorarlo per minuti che mi sembrano interminabili tanto l'eccitazione mi fa fremere. Mi tira verso il bordo del letto e comincia ad esplorarmi, con le dita, con la lingua, alternando l'uno e l'altro e chiedendomi di farmi sentire, di gemere più forte, di non trattenermi. Il primo orgasmo arriva rapidamente e per non urlare gli stringo le spalle, gli lascio i segni sulla pelle, consapevole di non doverlo fare ma impossibilitata a trattenermi. Il piacere è tremendamente intenso.
Quando capisce che sono venuta, si alza, tira viai pantaloni ed i boxer con un gesto rapido e mi sale a cavalcioni. I suoi testicoli sono tesi, il pene dritto e pulsante entra fino in fondo, io stringo le gambe attorno ai suoi fianchi e porto il bacino in alto per sentirlo ancora meglio. Le sue spinte sono potenti, mi stringe le natiche con le mani e nell'orecchio mi sussurra quanto gli piace essere dentro di me. Lo sento rantolare e spingere con forza e poi ancora rantolare e spingere con forza....finché non viene copiosamente e si lascia cadere sulla mia pancia. Gli passo le mani nei capelli, è un gesto intimo che mi avvicina a questo semi-sconosciuto.
Dopo poco è ora di pranzo, raggiungiamo uno stabilimento con ristorante proprio sulla spiaggia. Lui è simpatico, effervescente, domina la conversazione. Non ci sono imbarazzi, mi fa ridere e lo trovo estremamente interessante. Parliamo un po' di tutto, dei nostri lavori, delle nostre famiglie ed abitudini. Il vino bianco ghiacciato ci rende più disinibiti e ci troviamo a confrontarci con le nostre esperienze e fantasie. Alla fine ci torna la voglia di "noi"...i baci, le mani che frugano....dobbiamo tornare velocemente in albergo, dobbiamo "riprenderci".
Appena chiusa la porta lui mi abbraccia da dietro, i suoi baci sul collo, i morsi, mi accendono. Tira fuori i miei seni dal reggiseno, li stringe, pizzica i capezzoli. Nel frattempo infila la mano sotto lo slip. Le dita frugano ed io sono presto bagnata. Si accorge subito di come mi piace essere toccata, accarezza il clitoride, lo massaggia e le mie gambe vengono meno. Quando sono quasi all'apice entra con il dito, fino in fondo è mi masturba con esperienza. La mia mano nel frattempo accarezza il suo membro sopra i pantaloni. Lo sento pulsare, so che è pronto e che se non mi penetrera' a breve rischierà di venire nei boxer. Senza staccarsi mi spinge sul letto, a carponi. Lui in piedi finalmente si sbottona il pantalone.
Lo guardo di sottecchi e quello che vedo mi piace parecchio, il suo gesto è tremendamente mascolino e anche ciò che si appresta a fare lo sarà, ed io lo so. Mi entra dentro, diretto, senza indugiare e mentre pompa mi tiene le braccia, poi le spalle, per spingere con più forza. È in piedi al bordo del letto ed io lo sento dentro moltissimo, mugolo e mi dimeno perché il piacere sta per esplodere. Questa volta veniamo insieme e crolliamo sul materasso esausti.
Ci prendiamo un po' di tempo per riposare, lui è stanco, si vede, io di meno ma....va a bene così, sono soddisfatta...la giornata è stata estremamente piacevole: chiacchiere, vino e buon sesso, un ottimo connubio!
Torniamo a Fiumicino giusto in tempo per il suo check in...un bacio appassionato e...la promessa di rivederci a breve....
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7 anni fa
Maja71,
47/47
Ultima visita: 7 anni fa
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Nei giardini di piazza della repubblica 3
Nei giardini di piazza della repubblica 3
L’indomani arrivai da Antonio, il custode, verso le 15.30 e non lo trovai, in compenso agli orinatoi c’era un tizio molto interessante, pelato, tra i 45 ed i 50 anni, alto, piacente, che si stava masturbando. Aveva un cazzo di tutto rispetto e si accorse subito del mio interessamento. Mi avvicinai a lui, mi aprì la patta, tirai fuori il mio spadino (in confronto al suo) e guardandolo iniziai a segarmi. Lui, continuando a masturbarsi con la destra allungò la sinistra iniziando a palparmi il culo. Stava per infilarmi la mano nei pantaloni quando arrivò l’Antonio il quale, la prima cosa che fece, fu quella di verificare chi ci fosse nella zona orinatoi. Scoprirò poi che era andato a prendersi un caffè. Come mi vide mi fece un cenno, che il tizio colse, allontanando la mano dal mio culo. Dopodiché, visto che mi avvicinavo al custode, rimase dov’era, aspettando gli sviluppi della situazione. L’Antonio mi portò nella zona delle donne, facendomi entrare in una toilette, dicendomi che il tizio con cui ero un attimo prima era uno dei possibili clienti, e mi lasciò per andare a contrattare con il tizio. Dopo qualche minuto me lo portò e ci chiuse dentro. A quel punto il tizio sapeva che mi poteva usare a suo piacimento, avendo pagato, e che ero la sua troia. Mi prese immediatamente il viso tra le mani, me lo leccò tutto e poi invase la mia bocca con una lingua lunga ed invadente che mi portò immediatamente in erezione, eccitandomi da matti. Poi si tolse la giacca, mi fece cenno di spogliarmi, si calò le braghe e mi offrì il suo cazzo da succhiare. Ed eccomi a fare la mia prima “marchetta”. Quando avevo avuto la possibilità di farlo, molti anni prima ed in maniera ben più remunerativa, mi ero rifiutato. Come cambiano i tempi, quando si è giovani spesso si è cretini.
Mi inchinai lateralmente offrendogli la possibilità di fare ciò che prima aveva dovuto interrompere, cioè iniziare a palparmi profondamente il culo. Ci sapeva fare: quasi con dolcezza iniziò a pastrugnarmi le chiappe, aprirmele ed iniziare a stuzzicare il mio sfintere, rendendolo così morbido ed umido che quasi in automatico le sue dita furono inghiottite dal mio culo. Me lo lavorava così bene che provai, immediatamente, dei brividi di piacere ed iniziai a mugolare, dandogli soddisfazione per la sua opera. A mia volta glielo stavo succhiando applicando le mie grandi capacità acquisite negli anni nel fare pompini. Quando mi dicevano che ero una “gran pompinara” mi sentivo omaggiata per la mia bravura. Quando capì che ero pronto, mi fece rialzare dal suo uccello, mi rigirò facendomi appoggiare alla parete, inclinandomi in avanti, me lo puntò sul buco del culo e mi infilzò come un tordo, facendomi sussultare per la velocità dell’azione ma soprattutto per quella introduzione totale. Arrivato in fondo… si fermò, per godere un attimo della conquista della posizione, poi iniziò a ravanarmi in maniera decisa e profonda. Ci sapeva decisamente fare: aveva un ritmo né troppo veloce né troppo lento, ma profondo, costante a cui, ogni tanto, alternava qualche colpo più profondo. Mi stava facendo vedere le stelle, ero in uno stato di beatitudine: mi sentivo veramente desiderata e conquistata dal suo modo di scoparmi. Mi muovevo appena, stretta per i fianchi dal tizio che senza sosta mi dava colpi secchi, forti, decisi; in certi momenti di maggior piacere mi appoggiavo con le mani al muro... gemevo e ansimavo in un modo pazzesco... un "aaahhhhh" sommesso e cupo mi sfuggì dalla gola.
Me lo sento fino al cervello... dio che cazzo.... mi sento scoppiare la pancia!!! Lui va avanti, incurante dei miei rantoli mi incula senza sosta. Colpi continui, il mio sederino ormai è completamente suo. Dopo pochi attimi inizio a vibrare, i gemiti diventano intensi, un orgasmo meraviglioso mi assale... una serie di: "Siii... Ahhh.... Godooo..." mi escono dalle labbra, mentre il culo mi si inzuppa di miele che scivolando mi cola tra le cosce. Lui se ne accorge, sente le mie vibrazioni, sente i miei mugolii e mi risponde: "Che grandissima troia, godi mentre ti spacco il culo, ehhh?? sei proprio una puttana!!" - Nonostante mi stia sfondando divinamente il culetto, e con un filo di voce rotta dal piacere stupendo che provo nel farmi inculare come una grandissima vacca da strada gli dico: “siii... godooo!!” Ed a quel punto non riuscì più a trattenersi e… mi riempì del suo liquido seminale, riempiendomi l’intestino. Quando finalmente smise di eiaculare prese fiato e poi, lentamente, si sfilò dal mio culo, dandomi una pacca sulle chiappe, dicendomi “grazie, sei stata splendida, ci rivedremo!” E se ne andò. Iniziai, allora, a cercare di scaricare tutta la sborra di cui mi aveva riempita e, mentre stavo facendo tale operazione, cercando anche di pulirmi ed asciugarmi, entrò l’Antonio, il custode, il quale eccitato dalla situazione mentre guardava ciò che stavo facendo, seduto sulla tazza, colse l’occasione per tirarselo fuori (era già in tiro) mettermelo davanti alla bocca e dirmi “Dai… solo una succhiatina veloce, perché se ce la fai c’è un altro cliente pronto.” Lo guardai perplesso, poi lo imboccai, glielo succhiai un po’ e poi gli dissi “Bè, non possiamo far aspettare la clientela…. Vai, portalo qui!”
Si presentò poco dopo assieme ad un tizio grossolano sia nei modi che nel vestire che mi apostrofò con un “Sei tu la troietta di cui si parla? Vediamo quello che riesci a fare!” e mentre l’Antonio, chiusa la porta, si metteva in disparte a guardare dicendogli: "vai... fatti sotto... lei è ancora in calore..." mentre sono ancora seduta sulla tazza, senza parlare mi sbatte davanti la patta dei calzoni, poi con poche mosse se lo tira fuori: ha un cazzo grosso e nodoso. Inizio a fargli un pompino, si appoggia alla porta e inizia a godermi. Lunghe salite e discese con le mie labbra. Ha un cazzo da urlo, enorme, duro e gonfio da far paura! Continuo per un po’ così, a spompinarlo con dolcezza. Poi mi prende, mi gira, fa spostare l’Antonio e mi mette a pecorina. Mi lecca un po’ il culo poi con una mossa veloce mi prende per i fianchi e mi sospinge verso il lavandino della toilette. Pochi secondi dopo sono appoggiata con il bacino al lavandino; Antonio mette la sua giacca della tuta tra me ed il lavandino. per farmi stare comoda... Che porco!!! Ora con la giacca di Antonio a farmi da cuscino mi sento molto più comoda, il tizio se ne accorge e pochi attimi dopo inizia a puntarmi la grossa cappella al sedere dopo averci sputazzato sopra per bene. Con decisione inizia a sbattermi la cappella prima ed il suo grosso cazzo poi nel culetto. E' sempre stato così per me: quando sento la cappella che si appoggia con forza al mio buco del culo inizio a smaniare, a godere, un pré orgasmo mi sopraggiunge sempre, in quei momenti magici!!! Godo da morire appena sento la cappella che vuole entrarmi dentro. Non so perché ma in me la cosa dà un piacere immenso, godo come una pazza in quei momenti!!! Un dolore sordo mi fa capire che mi sta spaccando il sederino, sento che entra un po’ alla volta. Cm. dopo cm. si fa strada nel mio sederino, io appoggiata al lavandino gemo, mugolo, ma godo da svenire. Ogni tanto lo ritrae e ci sputa sopra, per lubrificarlo e per lubrificarmi il culetto. Sentendo la saliva che cola nel mio sedere mi rendo conto di come mi sta trattando: da vera troia da strada! Era quello che sognavo, sono eccitata da impazzire! Finalmente entra tutto, si assesta, sento le sue palle gonfie appoggiarsi alle mie chiappe. Mi avrà sbattuto nel culetto quasi 20 cm di quel suo cazzone da sballo. Ora comincia ad andare su e giù, mi incula con passione, stringendomi per i fianchi sento che gode, sento che si sa muovere. Lo tira fuori fino alla cappella e poi me lo rinfila dentro fino alle palle, più volte. Questo giochino mi provoca un godimento meraviglioso: il sentire quel grosso cazzone entrare ed uscire dal mio sederino ripetutamente mi dà un fremito continuo. Se ne accorge e ripete diverse volte la cosa. E così facendo mi allarga il sedere, mi spacca per bene il buchetto con quel suo entrare ed uscire, dio come godo!! Ogni volta che l'appoggia al buchetto ed entra godo, ogni volta che esce, e mi fa richiudere il culetto, rigodo. Entra ed esce dandomi un piacere estremo, ma così facendo mi spacca il sederino in un modo delizioso!!! Sono a pecorina sul lavandino dentro quella toilette, e mi sento terribilmente troia: il tizio mi sta inculando come una zoccola da marciapiede. Mi sento una vera troia da bordello!! Il mio toro da monta incomincia ad incularmi più forte. Smette di sfilarlo ed infilarlo per concentrarsi sul mio culetto; sento che il sedere mi si sta rompendo sempre di più. Mugolo... godo... un orgasmo meraviglioso si sta impossessando di me. Ancora pochi colpi e vengo come una pazza!! Godo con fremiti, mugolii e gridolini sommessi. In preda all'orgasmo inizio a parlargli: "dai.... forza.... che aspetti?? finora mi hai fatto sentire poco o nulla... ci vuole di più per farmi godere... o quel cazzo non lo sai usare?? Dai spaccami....inculami forte... più forte... dai porco... fammi sentire quel tuo cazzone meraviglioso tutto nel culo... tutto.. tutto... dammelo fino alle palle!!" E lui si scatenò, iniziando a colpirmi con forza. Credevo mi sfondasse, ma con ciò mi portò ad avere un seguito di orgasmo pazzesco. E poco dopo venne, copiosamente, allagandomi il culo e, una volta finito di godere, si trattenne dentro di me per riuscire a riprender fiato. Non mi ero accorta che l’Antonio, in tutto quel frangente, di fianco a noi se lo stava menando di brutto e, come si accorse che il tizio aveva goduto mi si affiancò e mi diede il suo cazzo da succhiare. Era la sua percentuale. Glielo succhiai in tal modo che se ne venne in pochi istanti arrivando al punto di dire: “Basta…basta… mi stai succhiando anche il cervello!” Soddisfatta, mi leccai le labbra inghiottendo anche le ultime gocce del suo sperma. Nel frattempo il tizio si era sfilato da me notando quanto spampanato fosse il mio buco del culo, facendo constatare anche all’Antonio quanto largo ( ed ospitale) fosse ora il mio culo. Si rassettò e commentando con un “Certo.. vali tutti i soldi spesi. Ci rivedremo spesso.” Se ne andò. Dissi all’Antonio che avevo bisogno di un quarto d’ora almeno per riprendere fiato e forze e lui mi disse “Fai con calma, non c’è problema.”
Quando finalmente ebbi ripreso le forze e mi ero ripulito un po’ da tutta la sborra che quello mi aveva riversato, facendo attenzione che non ci fosse nessuno nella toilette femminile, mi avviai verso il gabbiotto del custode. Lì giunto mi affacciai e trovai l’Antonio che stava contando i soldi che facevano parte della mia quota. Lui si tratteneva il quaranta per cento ed il sessanta lo dava a me. Quel giorno avevo guadagnato sessantamila lire. Mi sentivo una gran troia !! Gli dissi che l’indomani, che ci saremmo ritrovati con il Carlo, avremmo dovuto dirgli che non si faceva più nulla gratis. Se era d’accordo… bene, altrimenti si cercasse un’altra femminuccia. E, da quel momento, ciò valeva anche per l’Antonio. A parte intermezzi come il bocchino di prima, ma se voleva incularmi…. Doveva pagare anche lui. Concordò, disse che era giusto !
Ci salutammo con un “A domani”.
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7 anni fa
admin, 75
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Nei giardini di piazza della repubblica 2
Nei giardini di piazza della repubblica 2
Qualche giorno dopo, così come ci eravamo accordati, verso le 16 mi ritrovai nel locale orinatoi delle toilette del giardino di Piazza della Repubblica. Il custode, come mi vide, mi strizzò l’occhio e mi indicò gli orinatoi dove trovai, già in posizione, il tizio della volta precedente che, non appena mi vide, rinfoderò il suo attrezzo e senza frapporre indugi mi trascinò verso il custode il quale, dopo aver preso la sua mazzetta, ci riportò, come la volta precedente, nelle toilette delle signore dove peraltro non c’era quasi mai nessuna. Ce ne aprì una, bella pulita e ci rinchiuse dentro. Il tizio, questa volta, se la prese comoda, si tolse la giacca, mi si avvicinò e mi baciò. a lungo, con desiderio, assaggiando la consistenza del mio pacco oltre i pantaloni sino ad aprire la lampo e tirarmelo fuori, iniziando a masturbarmi. Dopo una decina di minuti di bacio che mi erotizzò al massimo, si accucciò e me lo prese in bocca, iniziando a farmi un pompino con i fiocchi. Quando riuscì a portarmi quasi all’orgasmo, si fermò, si rialzò e riprese a baciarmi in bocca, dandomi in mano il suo affare, affinché lo portassi alla giusta consistenza..
Una volta perfettamente eretto ( nel frattempo mi aveva calato i pantaloni e titillato il mio sfintere, mi rigirò, come l’altra volta, facendomi appoggiare alla parete, trasse dalla tasca un tubetto di Luan, me ne spalmò un bel po’ sul buco del culo e mi inculò con estremo piacere, sia suo che mio. Sentirmi riempito da quello splendido cazzo mi procurò un brivido di piacere, una inspirazione che lo aiutò a penetrarmi meglio e completamente. Ero come un pollo infilato allo spiedo e dopo un po’ iniziò a muoversi, lento ma inesorabile, facendomi sentire ogni cm. di quella verga possente. Data la posizione aveva colto l’occasione per abbracciarmi, prendere tra le dita i miei capezzoli, dopo avermi alzato la camicia, ed iniziare a torturarmeli procurandomi tali brividi di piacere che iniziai a tremare. Dio che bello essere inculati in quella maniera. La mia parte femminile si beava nel piacere che le veniva procurato e sperava che il tizio riuscisse ad andare avanti a lungo, prima di godere, cosa che in effetti avvenne poiché era uno che sapeva controllare il suo piacere. Nel mentre mi stava stantuffando già da un bel po’ il custode, impaziente di partecipare, si presentò sulla porta e come l’altra volta, mi si presentò davanti. Iniziai dapprima a masturbarlo, poi, una volta completamente sull’attenti, mi inchinai e lo imboccai per fargli un pompino dei miei.
Vennero contemporaneamente, con estremo piacere da parte mia, illanguidito dall’azione congiunta dei due. Che piacere, sentirsi desiderati e posseduti. Mi sentivo molto “troia”. Il custode, prendendomi per il viso, volle baciarmi per assaporare dalla mia bocca il suo sperma. Il tizio, che a questo punto per comodità chiamerò Carlo, mi rigirò e volle che gli ripulissi il cazzo e e subito dopo volle anche lui baciarmi. Ero elettrizzato da tutto ciò e stavo quasi per godere senza toccarmi. Evidentemente intuendo questo il custode si abbassò, prese in bocca il mio cazzo e, con un paio di succhiate, mi portò a schizzargli in bocca tutto il mio piacere che lui inghiottì tranquillamente. Tutta la scena contribuì ad rieccitare il Carlo che, pertanto, mi fece rimettere a 90° e mi inculò nuovamente, dimostrando notevole possanza. Il custode, non potendo assentarsi ulteriormente dalla sua postazione, ci lasciòdi nuovo soli e Carlo poté concentrarsi sull’opera demolitrice che stava attuando nei miei confronti: mi stava sottomettendo completamente al suo volere, voleva che fossi solamente la sua “femmina”. Stavo viaggiando su una nuvoletta del piacere, completamente erotizzato, provando brividi continui di piacere.
Dopo un bel po’ di tempo, quando le gambe non ce la facevano più a mantenermi in quella posizione, finalmente si decise a godere, riempiendomi nuovamente, nel mentre aveva iniziato a masturbarmi, portandomi a godere assieme a lui. Dio che bello, che godimento totale. Ci ricomponemmo ed uscimmo e passando davanti al custode ci salutammo dandoci appuntamento ad un paio di giorni. Fortunatamente non c’era nessuno negli orinatoi e, mentre stavamo per andarcene, il custode mi chiese se poteva dirmi due parole. Carlo però ci salutò, andandosene. Il custode mi chiese se andavo di fretta, poiché voleva sottopormi un’idea. Gli dissi che avevo tutto il tempo che voleva, ed allora, tutto contento, mi disse che intanto avrebbe voluto incularmi, visto che prima non aveva potuto farlo, e poi che voleva farmi una proposta: se avessi accettato ci sarebbe stato da guadagnare per tutti e due, poiché conosceva un sacco di avventori di quelle toilette che avrebbero fatto i salti mortali per poter disporre per una mezz’oretta di uno splendido culo quale il mio. Rimasi basito: tutto mi sarei aspettato meno che una proposta del genere. Si, spesso mi sentivo troia, ma di qua al pensare di fare realmente la troia ne passava. Gli dissi che la sua proposta mi coglieva impreparato; sì, era pur vero che mi piaceva fare sesso, ma da qui a prostituirmi…. Intanto, però, potevamo provvedere alla sua prima necessità, il desiderio di incularmi, perciò…. Se voleva fare strada…. Ci potevamo appartare. Ancora elettrizzato da tutto ciò che mi avevano fatto prima accolsi con piacere quel notevole cazzo in possesso del custode, di nome Antonio, scoprì. Si diede immediatamente da fare inculandomi con colpi profondi che mi squassavano tutto l’intestino. Era un inno all’inculata, me la godetti tutta. Una volta che godette, miriempiì completamente, tanto che iniziò a tracimare e lui dovette intervenire con della carta igienica per tamponare ciò che stava fuoriuscendo. Poi prendendo dell’altra carta mi invitò a cercare di espellere ciò che avevo dentro, nel mentre lui guardava il tutto con molta libidine. Alla fine, dopo che mi ebbe asciugato tutto, approfittando per infilarmi nuovamente due dita nel culo, ci ricomponemmo e. dopo un rapido controllo da parte sua che la strada fosse libera, ci ritrovammo nelle toilette dei maschi, e lì riprendemmo il discorso della sua proposta.
Mi chiese in quale parte della giornata avrei potuto essere disponibile ed io gli risposi che, in linea generale lo sarei stato al pomeriggio, dalle 16 in poi, ma che qualche volta, pre-concordata, avrei potuto rendermi disponibile anche la mattina, dalle 10 alle 13. A quel punto mi baciò in bocca, un bacio molto lascivo, chiedendomi poi di passare il pomeriggio successivo per accordarci meglio, poiché avrebbe sicuramente avuto dei contatti e saputo quali erano gli orari migliori. Ci salutammo con un “A domani”.
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7 anni fa
admin, 75
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Luciana
Luciana
L’avevo conosciuta diversi anni prima, quando eravamo stati presentati dai nostri “mentori” Nino e Leo (vedi racconto “Quarto seguito a “Ecco come fu.. “, “Settimo seguito a Ecco come fu” e anche nel racconto “Sesso al cinema”) e dopo la loro morte, avvenuta a causa di un incidente stradale, ci eravamo trovati al loro funerale e, tristi, ci eravamo avvicinati ancor più. Era una giovane femmina, molto calda, che aveva iniziato, da poco, a lavorare come infermiera ed era andata ad abitare da sola in un piccolo appartamentino. Pur essendo, io, molto più giovane di lei le piaceva fare sesso con me perché, diceva, non ero come tutti i maschi egoista.
C’è da dire che, avendo sempre sentito dire che il maschio, quando “scopava”, pensava solo a godere senza pensare al piacere della donna e che, una volta goduto, gli calava la libido e se ne fregava se la donna avesse goduto o meno, mi ero sin da allora (all’epoca, quando ne sentì parlare per la prima volta, non avrò avuto 14 anni) messo in testa che quando fossi riuscito a farmi la prima scopata, il mio imperativo sarebbe stato “prima far godere la donna e poi pensare al mio piacere” sposando, così, la filosofia del Tao dell’amore. Anche grazie agli insegnamenti di Nino e Leo, i miei “maestri”, riuscì sin dalla prima volta a mettere in atto tale proposito. E la prima volta fu proprio con la Luciana a casa del Nino.
Al funerale lei mi disse: “Vorrei non ci perdessimo di vista. Tieni, questo è il mio numero di telefono e, non appena ti va di parlarne, chiamami.” Per una quindicina di giorni non feci che piangere, ripensando ai momenti passati con Nino e Leo, a come mi avessero fatto scoprire la mia vera sessualità ed a come mi avessero iniziato ai piaceri del sesso. Poi, piano piano il dolore si attenuò e ripresi una certa normalità, non ultima quella di avere appetiti sessuali. Fu così che le telefonai, chiedendole di poterle parlare. Luciana fu ben contenta e mi disse di andare a casa sua nel pomeriggio del giorno dopo avendo, in ospedale, il turno della mattina.
Ci andai e, quando mi aprì la porta, come la vidi… iniziai a piangere e lei mi abbracciò stretto stretto. Le stavo bagnando il seno, con le mie lacrime, ma essendo con la faccia in mezzo alle sue tette, ciò mi fece calmare perché la natura scatenò gli ormoni e… iniziai a leccarglielo. Lei iniziò ad accarezzarmi la testa, incitandomi a continuare, anzi, si abbassò una spallina del vestitino e mi offrì il seno da leccare, seno che non era costretto da un reggiseno ma si ergeva fiero nella sua consistenza.
Sempre tenendomi stretto a se, pian pianino mi condusse in camera da letto e lì mi fece distendere sul letto con lei sopra di me. Per un momento si erse a schiena dritta per togliersi la camicetta, dandomi così la possibilità di guardare il suo splendido seno e poi si riavvicinò per permettermi di riprendere a suggerlo e leccarglielo. I suoi capezzoli, sotto la mia azione, si erano inturgiditi ed erano veramente splendidi.
Avete presente due olive greche ? Bene, una volta inturgiditi erano proprio così, e sentirseli in bocca era pura libidine. Ed iniziai a succhiarglieli voracemente.
Stando a gambe larghe, seduta su di me, ebbe modo di sentire perfettamente la mia erezione e pertanto iniziò a strofinare la sua fighetta, nascosta solo da una leggerissima mutandina, sulla mia patta. Infilò una mano tra i nostri corpi e slacciò i miei pantaloni, riuscendo, in breve, a far fuoriuscire il mio pene, iniziando a masturbarlo. Una volta che riuscì a portarlo alla giusta consistenza, spostò la mutandina e ci si impalò sopra. Stette qualche momento ad assestarselo ben bene dentro, muovendosi un po’ a destra, un po’ a sinistra, e poi iniziò a cavalcarmi ad un ritmo veloce, dimostrando di apprezzare ciò che aveva nella fica, visto che riusciva a contrarla per stringerlo ed assaporarlo meglio. Io praticamente subivo quella splendida cavalcata, strizzandole i capezzoli, in qualche momento anche un po’ dolorosamente, ma che lei diede segno di apprezzare emettendo suoni disarticolati, per arrivare a commenti del tipo “ Sììì. cosììì…. Oddio come mi piace….. non godere… resisti, ti voglio gustare tutto, fino in fondo, mi piace da morire….. più resisti e più mi fai godere, sono tutta un brivido…” - Ed iniziò a squirtare come una fontana, bagnandomi tutto il pube ed a quel punto non resistetti più e le scaricai in pancia un torrente di sborra. Lei iniziò ad ululare dal piacere, stringendo, a sua volta, i miei capezzoli prolungando, così, il mio piacere. Alla fine si abbatté su di me, abbracciandomi stretto, continuando ad avere contrazioni di piacere nella fica che non facevano altro che mantenermi in erezione.
Pian piano i nostri respiri si normalizzarono e…. ci baciammo come due forsennati, mangiandoci letteralmente le lingue, suggendo le nostre salive.
Era un piacere, fare all’amore con lei. Quando fummo, tutti e due, in grado di ragionare, lei iniziò dicendo: “Senti… a questo punto io voglio che tu sia il mio ometto. Hai imparato benissimo come controllarti, i tuoi maestri ti hanno insegnato meravigliosamente come fare, e non troverò nessuno altrettanto bravo. Sì, sei giovane ma, pian piano diventerai più maturo ed io non voglio perderti.
Perciò… ogni volta che vorrai… vieni a scopare con me. Il mio numero ce l’hai, se vuoi posso anche darti una chiave e puoi venire a studiare qui da me, anche quando non ci sono. L’unica cosa che ti chiedo è… schiettezza e lealtà. Se vuoi scopare con altri… dimmelo prima, non nascondermi nulla, e puoi fare tutto ciò che vuoi. Ma non farlo senza che io lo sappia, mi incazzerei da matti e la nostra storia sarebbe chiusa.” La guardai, meravigliato da tutto ciò che aveva detto e le dissi “Sarà un piacere, per me, essere il tuo uomo.” Si alzò dal letto, tutta nuda (un piacere per gli occhi e lei, da gran mignotta, si fece guardare tutta) e andò a fare un caffè.
Quando pronto lo bevemmo seduti in soggiorno, poi, sempre nuda, andò ad affacciarsi alla finestra. Bè, vederla così, nuda, appoggiata sul parapetto, inchinata in avanti, con tutto il suo lato B esposto meravigliosamente alla mia vista, fece imbizzarrire il mio compagno di giochi che immediatamente si erse in tutto il suo splendore ed a quel punto non potei esimermi dall’alzarmi, accostarmi a lei ed appoggiarglielo al culo. Immediatamente mosse i fianchi e se lo fece entrare tra le chiappe, stringendolo poi e facendomi quasi una sega con le chiappe. Appoggiai le mani alle sue chiappe e gliele allargai, le misi una mano sul buco del culo, masturbandoglielo un po’, mi sputai sulle dita e gliele infilai nel culo, allargandoglielo, dopodiché risputai sul buco, ci appoggiai l’uccello e…. me la inculai.
Lei era sempre affacciata alla finestra; nessuno, anche vedendola dalla strada avrebbe potuto immaginare cosa stesse facendo, tutt’al più avrebbe potuto immaginare che era nuda. Iniziai ad incularla. L’erotismo era al culmine, io ero eccitato da matti ed incominciai a stantuffarla con una certa veemenza, avendo riscontro da parte sua che la cosa le piaceva poiché iniziò a mugolare. Io ci davo dentro… la mia sciabola si trovava in un fodero che la avvolgeva perfettamente, dandomi e trasmettendomi sensazioni incredibili. Lei si lasciava inculare con piacere e anzi… prese le mie mani e se le mise sui seni affinché le strizzassi i capezzoli, cosa che feci con piacere. Andai avanti così per un lungo periodo: cercavo di trattenermi il più possibile per erotizzarla al massimo e, quando iniziai a sentirla dire… “Basta … ti prego… godi, riempimi, mi stai facendo impazzire..” orgoglioso del fine raggiunto, le scaricai un clistere di sborra nel culo! E li rimasi infisso. Lei smaniava, si dimenava e tremava dal piacere, era tutta una brivido.
La abbracciai stretta stretta, appoggiandomi alla sua schiena, sempre ancora ben infisso in lei, sentendomi… Superman.
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7 anni fa
admin, 75
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Nei giardini di piazza della repubblica
Nei giardini posti tra piazza della Repubblica ed il palazzo Massimo alle Terme, dove c’è l’Obelisco di Dogali, andando verso Piazza dei Cinquecento e la Stazione Termini la strada è a senso unico, fiancheggia le baracche dei librai e dietro, nel giardino, c’è una toilette posta ad un piano interrato, con due rampe, una per uomini ed una per le donne.
Quel pomeriggio mi trovavo da quelle parti, avevo intenzione di andare al Cinema Moderno ( un po’ più in la, in Via Montebello c’è un altro cinema dove ero andato più di qualche volta) per vedere se facevo qualche nuovo incontro, ma visto che ero sceso dall’autobus praticamente a due passi dalle toilette, sentì il bisogno di andarci per scaricare la vescica.
Notai appena che c’era un po’ di movimento, nei paraggi. Scesi la rampa di scala e mi trovai con da una parte gli orinatoi, dietro un muretto che li celava, dall’altra i vani W.C. e di fronte lo sgabuzzino del custode. Mi avviai verso gli orinatoi, tutti vuoti, e ne scelsi quello che non si poteva sicuramente vedere dal gabbiotto del custode. Mi sbottonai la patta ed iniziai ad orinare. Di lì a poco giunse un tizio, sulla cinquantina, un tipo affascinante, ben vestito, che si mise a fianco a me, tirò fuori un membro di tutto rispetto e guardando me, ed ogni tanto il mio uccello, iniziò a masturbarsi. Vedevo tutto con la coda dell’occhio e feci l’indifferente, ma sentii il mio uccello preso in mano dal tizio, non potei più fingere indifferenza. Iniziò a masturbarmi con delicatezza e quando sentì che ce l’avevo ben duro, smise un attimo, prese una mia mano e la posizionò sul suo. Andammo avanti a masturbarci per una decina di minuti finchè si girò verso di me, continuò a masturbarmi con l’altra mano, mentre iniziava a palparmi il culo, impastandomelo ben bene fino a riuscire ad infilare una mano nei miei pantaloni ed arrivare a masturbarmi lo sfintere. Nel momento in cui capì che la cosa mi piaceva e ci stavo, smise del tutto e, prendendomi per un braccio, mi trascinò verso il gabbiotto del custode, parlottò con lui che, avendoci visti arrivare, si era affacciato alla porta del gabbiotto e gli passò una banconota. Questi prese delle chiavi, aprì il passaggio alle toilette delle donne, ci fece entrare e ci aprì la porta di una toilette, pulita e accogliente; ci fece accomodare e ci chiuse dentro. Non appena si chiuse la porta il tizio mi attirò a se e…. mi baciò, lingua in gola. Ciò m rese immediatamente disponibile: il bacio, per me, è la cosa più erotica che ci sia ed il tizio sapeva baciare molto bene. Ero un’ameba, tra le sue mani, e poteva fare di me tutto ciò che avesse voluto. Continuò a baciarmi profondamente, attirandomi a se ed impastandomi le chiappe che sentì belle dure e ben conformate. Mi aprì i pantaloni e me li calò, assieme alle mutande, imboccando, così, il mio scettro, dandogli un paio di sbocchinate e, subito dopo, rigirandomi per leccarmi il culo a tutta lingua, infilandosi fra le mie chiappe, allargandole sino ad arrivare a leccarmi lo sfintere ed infilarci la lingua, iniziando ad incularmi con la stessa. Quando sentì di avermi reso sufficientemente morbido e pronto ad accogliere il suo membro, si rialzò, mi fece appoggiare bene al muro con una posizione di quasi 90° e, fuoriuscito il suo cazzo dai pantaloni, già bello eretto, me lo puntò e…. mi inculò con una sola sciabolata. Aspirai aria come un mantice, tanta era stata dolorosa l’azione da lui fatta, nonostante mi avesse preparato a dovere, ma un conto è una lingua o delle dita, ed un conto un cazzo di tutto rispetto, ben più grosso di tre dita. Arrivato in fondo si fermò, mi diede il tempo di abituarmi a quella invasione, si mosse un po’ a destra e sinistra per allargarmi di più ed assestarsi meglio nella postazione conquistata, poi… quando sentì che iniziavo ad abituarmi all’intrusione, che iniziavo a contrarre i muscoli dello sfintere quasi a prendere le misure dell’invasore, iniziò a muoversi, lentamente, avanti e indietro, gustando appieno ogni passaggio, sentendo che il mio culo si stava adattando sempre più all’invasore, fino a quando iniziò a contrarsi per gustarlo di più, per succhiarselo dentro, per.… bramarlo! A quel punto… iniziò ad incularmi possentemente e, ad ogni mio mugolio di piacere, affondava ancor più il colpo. Ero tutto un brivido! Mi stava pian piano portando all’orgasmo, tanto che, cercando di parlare a bassa voce, lo incitai “Sìì, così…. sono la tua troia…. Fottimi… fammi tua!” Lui si trattenne ancora qualche minuto, portandomi quasi alla pazzia, ma infine si scaricò dentro di me, un vero torrente in piena.
Finito di sborrare rimase ancora infisso in me, gustando appieno la sua conquista. In quel momento sentimmo un breve bussare alla porta e poi una chiave che la apriva. Il custode ci trovò così, con il tizio ancora infisso in me, e si sbottonò la patta e mi presentò, davanti agli occhi, un cazzo di tutto rispetto, saranno stati circa 20 cm. per un diametro di almeno 3,5 – 4 cm. Spinse sulla mia testa e se lo fece imboccare. Non opposi resistenza, era un piacere farlo, tanto più che venivo ancora eccitato da quello splendido che mi aveva appena chiavato. Il quale non si era “ammosciato” per nulla e continuava, bello eretto, a mantenere la posizione. Sentirmelo ancora dentro, che mi stuzzicava la prostata, era un piacere unico, pertanto, quasi in automatico, il mio sfintere riprese a succhiarlo tanto che il tizio, dopo aver fatto partecipe il custode del fatto che gli stavo facendo un pompino con il culo….. riprese ad incularmi. Dovetti abbarbicarmi ai fianchi del custode per riuscire a mantenere un minimo di equilibrio, il quale iniziò a fare versi di piacere per come glielo stavo succhiando. Ad un certo punto mi fermò e disse che non voleva godere così ma voleva godere gustando, anche lui, il mio culo. Chiese pertanto al tizio di lasciargli il posto e questi non si fece problema, dicendo “Tanto, poi, ricomincio!” e gli fece spazio. Il custode, con occhi pieni di libidine, mi venne dietro e, trovando il sito bello ampio e morbido, non ci mise molto a penetrarmi ed iniziare a stantuffarmi con foga. Era tanto eccitato che non ci mise molto a godere, scaricandomi dentro un litro di sborra, densa. Rimase così, come fulminato, poi… riprendendo fiato, pian piano se ne uscì, anche perché il suo uccello si stava riducendo ai minimi termini. Una volta uscito, non feci a tempo a rialzarmi per sgranchirmi un po’, che il tizio riprese possesso delle mie chiappe e…. mi inculò nuovamente. Sembrava non gli bastasse mai. Una volta entrato rimase per qualche minuto fermo, quasi per gustare il possesso, e poi…. iniziò a muoversi con calma, affondando i colpi, prendendo totale possesso del mio culo. In quel momento ero la sua femmina e come tale mi usava. Ero al settimo cielo. Mi sentivo totalmente “phoemina”, sottomessa al suo signore e padrone, desiderosa solo di dargli il massimo del piacere. Approfittando del mio stato di totale sottomissione, il custode, che nel frattempo aveva avuto qualche sintomo di una nuova erezione, eccitato dalla scena, si ripresentò davanti al mio volto e me lo mise nuovamente in bocca affinché lo spompinassi. Ormai non ero più in grado di rifiutare nulla, ero completamene erotizzato e volevo solo che godessero per potermi rialzare. Il mio padrone, intanto, continuava a possedermi con calma ma continuità ed io… stavo per dare i numeri: posseduto da ambo i lati, senza possibilità di sfuggire ai miei partner, completamente elettrizzato dalle sensazioni che mi stavano trasmettendo, iniziai a godere come una fontana. Colui che mi stava inculando allungò una mano per raccogliere un po’ del mio sperma e poi… se la leccò. Dio… che bello… e in quel mentre il custode iniziò a scaricarmi in bocca tutto il suo piacere, mugolando. Sarà stato per questo, o per il gusto del mio sperma fatto sta che anche il mio sodomizzatore godette, riempiendomi completamente e creando in me un moto orgasmico di tremore.
Riprendemmo fiato e…. ci demmo appuntamento di là a qualche giorno.
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7 anni fa
admin, 75
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La notte bianca
Era il mese di settembre, l’estate ormai alle spalle e la mente proiettata verso l’inverno e la stagione invernale, non per il sesso e le maialate ovviamente. Di tanto in tanto dopo il lavoro un drink leggero prima di fare ritorno a casa lo faccio, e quasi sempre al solito bar. Una birra chiara, qualche patatina ed i relativi quotidiani. Al tavolo accanto il mio una coppia giovane, lei vestita molto bene, una gonnellina bianca estiva, un bel paio di sandali alla schiava, unghie laccate, un bellissimo top bianco dal quale si intuivano senza ombra di dubbio le sue forme interessanti, sarà stata una bella terza soda. Ero assorto nella lettura di un articolo riguardante la forma fisica, come mantenerla anche in inverno, ecc…. ed ero molto preso. Annuisco nella lettura di un trafiletto e vedo che d’un tratto il lui mi guarda, sorride e rivolgendosi a me mi chiede: qualcosa di interessante? Si molto, rispondo. Illustri medici danno consigli su come non farsi prendere dalle eccessive calorie invernali. Ad un tratto anche lei risponde dicendo che a tutto c’è rimedio, basta fare sport, mangiare bene, bere tanto, ma soprattutto stare bene a livello psicologico. Non posso che essere d’accordo con lei, rispondo. Ad es., mi dice lei, noi stasera faremo una cena leggera, senza abbuffarci, ed in seguito ci occuperemo del nostro benessere psicologico. In che modo, chiedo incuriosito.
Guarda, se vuole può venire anche lei. Penso si tratti dei classici inviti che si fanno, …, ma la signora insiste ma principalmente insiste lui. Guardi, noi abitiamo qui vicino, abbiamo un bel terrazzo, e stasera visto che il clima lo permette possiamo anche stuzzicare qualcosa. Ok, non posso rifiutare l’invito, soprattutto se fatto in questo modo da due persone gentili e cortesi come voi. Ci alziamo, insisto per offrire loro il drink che avevano preso, e ci dirigiamo verso l’uscita.
Avevo l’auto proprio difronte al bar, ed anche al loro era li. Il marito, ( penso che erano sposati viste le fedi al dito) si rivolge alla moglie dicendole di dirigersi verso casa con me, lui doveva passare a prendere quella cosa che lei sapeva. Ah, ok, mentre lei sorride.
Le apro la portiera, sale in macchina e già mi rendo conto che per me questa sarà una serata diversa da quella del giorno prima. La gonna presenza uno spacco laterale, lato sx, e non posso fare a meno di notare le sue forme dolci e morbide.
Ci mettiamo in viaggio, 5 minuti e siamo arrivati, parcheggio e mi fa accomodare in casa. Una casa molto bella, molte vetrate e pochi mobili. Chiedo di andare in bagno per guardarmi allo specchio. Esco e la vedo sul divano, comoda, cambiata di abito, aveva addosso una vestaglietta dalla quale trasparivano bene le forme che poco prima avevo immaginato.
M’invita a sedermi accanto a lei, lo faccio senza indugio e mi chiede cosa volessi bere, bollicine, qualche succo, o non so, cos’altro desideri. A questo punto rivolgo lo sguardo verso le sue forme, e lei di riflesso mi dice che, io non posso sapere dove sono le bollicine o i succhi, ma se penso di sapere dove si trova qualcosa che desidero, beh, posso prenderlo tranquillamente. A questo punto chiedo se è meglio attendere suo marito, ma lei replica dicendo che per lui è ancora piu’ ospitale attenderlo mentre le persone hanno già iniziato a fare quello che vogliono, insomma, non vuole che gli altri si privino per un suo ritardo. Beh, non posso fare altro che sfiorare la sua gamba, lei poggia la sua sopra la mia e mi guida in su, sotto la gonna, poi devia e si dirige verso il seno. Lei chiude gli occhi, sento i suoi gemiti, sotto la immagino come un lago.
Porta la sua mano sopra i miei pantaloni, e non posso piu’ nascondere una bellissima erezione, a questo punto si sposta, mi alza, mi abbassa i pantaloni e dopo averlo guardato con ammirazione lo mette immediatamente in bocca, tutto fino alla fine. Mi chiede se mi fido di lei, ed io ovviamente …, prende una benda e me la mette negli occhi, non vedo nulla, nel frattempo mi toglie tutti i vestiti e mi guida in un’altra stanza. Mi butta nel letto e continua con il suo lavoro di bocca. Blocca le mie mani con delle fasce, non fanno male, ma danno l’idea di possesso. La sua bocca continua, e di tanto in tanto porta i suoi seni, le sue labbra e la sua figa a contatto con il mio volto. Sono passati un po’ di minuti, almeno penso, sento i suoi seni sul mio viso, e poco dopo una figa si appoggia sul mio viso, riconosco che non è la sua. Per un secondo mi blocco, ma continuo il mio lavoro di lingua. Mentre leggo la nuova fighetta, una bocca si impossessa del mio cazzo, sempre su e giù, di continuo, sensazione stupenda. A questo punto mi viene messo un preservativo e da li capisco che si inizia con la seconda parte. Entra immediatamente in figa, nessuna resistenza, ma la sento stretta, e la cosa mi piace. Mi cavalca per un bel po’, poi mi libera dai polsini dicendomi di non togliere la fascia agli occhi, mi gira e mi guida verso un coito anale. Fa fatica ad entrare, culetto stretto, o forse largo il mio pisello. Inizia ad urlare, urla che diventano godimento. Anche li pr un bel po’, poi mi gira, mi toglie il preservativo e me ne mette un altro. Intuisco che toccherà all’altra adesso. E cosi’ è, qui invece entra a stento, sembra che non sia usata da un bel po’, o non so cosa, cmq, entra ed inizio a sentire le sue grida, i suoi gemiti, dice qualcosa, ed intuisco che si tratta di una straniera, dell’est, non capisco da dove, ma poco importa. Mi gira e guida il mio cazzo verso il suo culo, un po’ di gel applicato dall’amica e via, si parte. La prendo per i fianchi, mi avvicino ai seni, sono piccoli, belli, sembrano a coppa di champagne. Non resisto, non so quanto tempo è passato, ma mi sento un leone. Poi si sposta, me lo tolgono e ne mettono un terzo. Nuovamente il culo della prima, vuole essere sfondata, piu’ forte, ancora, sempre piu’ forte. Qualche colpo nelle chiappe e lei strilla di piacere, continuo ed aumento l’intensità. La sento venire e poi crollare, sembra che abbia anche squirtato visto che sotto è tutto bagnato. Mi rendo conto che ancora manca l’orgasmo della straniera, ed infatti, un quarto preservativo e via in figa, piegata all’indietro, quasi a piegarle le gambe. E’ molto agile, morbida, liscia, la sento arrivare, mi sposta, si avvicina al mio corpo e mi spruzza addosso tutto il suo piacere. Wow, non immaginavo mai ….
Mi fanno alzare dal letto ed iniziano una pompa doppia, mi leccano ovunque, poi mi girano con le spalle alla porta, mi tolgono la benda e finalmente le vedo. Difficile dimenticare quei momenti, e dopo poco un fiume di sperma esce. Non ne fanno perdere neanche una goccia, se lo passano e ripassano a vicenda, ed infine lo ingoiano. Si alzano , mi giro e vedo il marito seduto, con un drink in mano, compiaciuto e soddisfatto. Si complimenta con me, accetto i complimenti, mi accompagnano in bagno dove trovo tutto per una doccia rinfrescante. All’uscita li trovo in balcone, con una cena fredda già pronta. Mi accomodo con loro, parliamo del piu’ e del meno, ma niente piu’ del sesso di poco fa.
Di tanto in tanto ci rivediamo, ed ogni volta la seconda è sempre diversa.
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7 anni fa
lugano, 32
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Donna caterian
Donna Caterina
Era la fine degli anni ’70. Lavoravo a Roma, come libero professionista e mi arriva la telefonata di una signora che aveva avuto il mio numero da un suo conoscente, mio cliente. Aveva un problema con il suo condominio ed il suo conoscente le aveva consigliato di rivolgersi a me. Le dissi “Non c’è problema, passi da me, a studio, domattina e ne parliamo.” Mi rispose: “ Il problema c’è… ho una gamba in gesso e non posso camminare. Se potesse venire lei da me…” Risposi che non era un problema e ci accordammo per il giorno dopo, primo pomeriggio, a casa sua. Mi diede l’indirizzo e mi spiegò come arrivarci.
Il giorno dopo ero da lei. Suonai, al citofono mi disse a che piano arrivare e, giunto davanti alla sua porta, feci per suonare ma mi aprì prima che lo facessi. Aveva sentito l’ascensore. Donna Caterina (questo il suo nome) mi fece entrare, appoggiandosi a due stampelle. Era una tipa magra, non bella, ma emanava una femminilità ed una sensualità pazzesca. Non si poteva non notarla e non sentirsene attratti. Aveva almeno una decina d’anni più di me. Mi fece accomodare, mi chiese se gradivo un caffè ed al mio cenno di assenso si spostò per prepararlo iniziando, nel frattempo, a spiegarmi quale problema avesse con il condominio. Ascoltai, quando pronto bevetti il caffè e nel contempo iniziai ad esporle quelli che, secondo me, tutti da verificare, erano i punti salienti della questione e come, a mio parere, potevano essere risolti. Nel mentre le esponevo le mie osservazioni, lei mi osservava intensamente passandosi, ogni tanto, la lingua sulle labbra con fare sensuale e, di quando in quando, passandosi una mano sul seno, che aveva piccolo, sarà stata forse una seconda misura scarsa. Ma che facendo ciò fece erigere i capezzoli che, viceversa, erano di una grandezza notevole e che ben si notavano sotto la camicetta bianca semitrasparente. La cosa fece scattare sull’attenti il mio compagno di giochi che però, stante il fatto che ero seduto, si trovò strizzato nelle mutande in maniera dolorosa tanto che, con un gesto istintivo che non sfuggì a donna Caterina, dovetti cercare di aggiustarmelo nelle mutande. Ci fu un ulteriore passaggio di lingua sulle sue labbra, fissandomi diretta negli occhi. Ci accordammo per rivederci di lì a qualche giorno, il tempo di fare delle verifiche legislative da parte mia. La salutai facendole il baciamano, cosa che la colpì moltissimo.
Dopo qualche giorno le telefonai per dirle che ero pronto a portarle tutti i chiarimenti del caso e mi disse che se per me andava bene potevo passare da lei dopo le 16. Le dissi che non c’era problema. Alle 16 suonai e, devo dire, con una certa aspettativa erotica. Sentivo che, con quella sensualità straripante che emanava, qualcosa sarebbe successo. Mi accolse con un sorriso che la faceva apparire quasi bella e, al mio baciamano, mi attirò verso di se dicendomi: “ E’ dall’altro giorno che non faccio che pensare a lei e… a masturbarmi per l’eccitazione che mi da” - Rimasi basito e senza parole, ma lei, dimostrando notevole faccia tosta, mi attirò a se e mi baciò, lingua in bocca. Il mio compagno di giochi diede immediatamente cenno di avere afferrato la situazione, ergendosi fieramente nei pantaloni, cosa che a donna Caterina non sfuggì, poiché nel baciarmi si era stretta a me e sentì, pertanto, sul suo ventre l’ergersi del mio pene. Immediatamente abbassò una mano per saggiarne la consistenza, iniziando a masturbarmelo.
Dopo qualche minuto, eccitatissima, smise di baciarmi, si accucciò davanti a me, me lo fece uscire dai pantaloni e… lo imboccò, letteralmente, infilandoselo sino in gola ed iniziando a suggerlo con l’esofago. Fu una cosa stupefacente, che mi erotizzò al massimo, tanto che feci fatica a trattenermi dal godere immediatamente. Di una libidine pazzesca. Mi tratteneva a se tirandomi per le chiappe e continuando a suggerlo con qualche movimento di testa, alzando lo sguardo per vedere sul mio viso gli effetti della sua azione. Io ero preso in una ridda di sensazioni che riuscivo a stento a controllare ma che comunque mi portarono a mugugnare “Sìì… cosììì… che bello… stai per farmi godere” al che lei, strizzandomi le chiappe e stringendomi ancor di più a se, mi fece capire che voleva le godessi in bocca. Nel frattempo le stavo torturando i capezzoli che si ersero immediatamente in tutta la loro bellezza. Due olive tutte da succhiare e gustare. Riuscì a trattenermi ancora un po’, ma poi borbottai “ Sto per godere!” al ché mi strinse ancor più a se e…. venni, direttamente nella sua gola e lei continuò nella sua opera, portandomi ad un orgasmo pazzesco, iniziando a tremare come fossi sotto una scarica elettrica.
Finalmente sazia di ciò che aveva ottenuto, inghiottendo e succhiando le ultime gocce del mio sperma, spremutomi a dovere, si staccò da me e si rialzò.
Guardandomi fisso negli occhi mi trascinò nella camera da letto ed iniziò a spogliarmi. Ero come in trance… le lasciavo fare tutto, completamente sotto il suo influsso magnetico. Mi stava dominando con la sua sensualità. Una volta spogliatomi completamente mi fece distendere ed iniziò a spogliarsi. Come immaginavo era molto magra, se avesse avuto qualche chilo in più ( almeno cinque) avrebbe avuto belle forme. Il culo era ben formato, anche se aveva bisogno di aggiungerci almeno una bistecca per chiappa. Il bacino aveva le ossa sporgenti, causa la magrezza, ma emanava erotismo da tutti i pori. Una volta nuda mi venne vicino ed iniziò a leccarmi tutto, senza tralasciare nulla, succhiandomi i capezzoli, rigirandomi per leccare la schiena ed il culo, infilandoci la lingua a stuzzicare lo sfintere, infilandoci poi un dito, per rimettermi a pancia in su e sdraiarsi sopra di me, letteralmente incollandosi addosso a me, infilandosi tra le gambe il mio cazzo che, nel frattempo, aveva ripreso le sue dimensioni ed iniziando a masturbarmi con le cosce. Quando ne ebbe abbastanza di giocare e stuzzicarmi… aprì le gambe e se lo infilò in un colpo solo. Era fradicia di umori. Avrei voluto leccargliela, e glielo dissi, ma mi rispose “Dopo, ora chiavami!” Ed iniziò a cavalcarmi come un’amazzone, con un ritmo mediamente veloce ma alzandosi completamente dalla “sella”, facendo quasi fuoriuscire il cazzo, e poi rinfilandoselo completamente dentro facendolo sbattere contro l’utero, cosa che ogni volta le strappava un “Ohh.. sìì… così…” Io, avendo goduto da poco, riuscivo a controllare perfettamente la mia prestazione ed avevo allungato le mani per strizzarle i capezzoli che, a quel punto, si ergevano fieri, quasi fossero due cannoncini di una postazione di contraerea. Arrivò il punto in cui non ce la fece più a farseli torturare e si abbassò addosso a me per farseli suggere. Libidine, doppia libidine. Sentirsi in bocca quelle due olive mi portò a succhiarle voracemente. Era una goduria sentirsele in bocca ed iniziai a masticarle un po’. Ciò la mandò al manicomio e, ululando, iniziò a godere come una fontana, bagnandomi tutte il pube con i suoi umori. Non godetti, volevo farle provare la mia legge: “Io godo… quando tu non ne puoi proprio più.”
Si accasciò sopra di me, cercando la mia bocca e baciandomi voracemente, libidinosamente. Fu un bacio alla ricerca di un respiro più normale, liberatorio ma, nel contempo, estremamente erotico. Io adoro baciare, posso arrivare a godere solo con un bacio. Riprendemmo a respirare normalmente e… riprese a guardarmi con occhi libidinosi. Era una vera femmina, sensuale e molto motivata sessualmente. Era un piacere scopare con lei: sapeva far uso dei muscoli interni della vagina in modo da farti provare tutte le sensazioni possibili ed immaginabili.
A quel punto la sollevai da me e, messala a pancia in su, mi fiondai su quella fica succosa ed iniziai a leccarla, a succhiarla, torturandole il clitoride, portandola a smaniare dal piacere. Andai avanti con il cunnilingus per un pezzo portandola ai limiti della pazzia. Smaniava dal piacere e ad un certo punto non ce la fece più ed iniziò a squirtare con spruzzi violenti che mi bagnarono tutta la faccia. Pian piano diminuì le leccate sino a quando, sentendo che ero tutto uno spasmo, una vibrazione continua di piacere, smisi di leccarla e mi adagiai accanto a lei, abbracciandola. Girò il volto verso di me e cercò le mie labbra, baciandomi, completamente inerme, senza forze. Fu un lento ritorno alla normalità.
Riprese le forze, appoggiandosi su un gomito per ergersi un po’ e potermi guardare bene in volto, mi disse: “ Sei pazzesco, avevo intuito sin da subito che sarebbe stato bello far l’amore con te, ma non credevo tanto. Sin quando lo vorrai sarò la tua amante, disponibile in tutto, ti darò tutto ciò che vorrai e che sarà nelle mie possibilità ma…. tu devi, e dico devi, continuare a scoparmi, ora che mi hai fatto provare tutto ciò. Sarò discreta, non ti romperò le palle in famiglia, ma… dobbiamo continuare a vederci al di là dei rapporti professionista/cliente. …E la prossima volta DEVI farmi anche il culo. Promesso?” “Ok., - dissi – sarai la mia donna”.
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7 anni fa
admin, 75
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mail
Mentre si apprestava a quell'anonimo incontro pensava che fosse stata una vera follia aver accettato l'invito di una persona il cui unico contatto era avvenuto scambiandosi alcune mail.
Eppure, predisposta come le era stato indicato, si recò all'appuntamento seguendo le indicazioni ricevute e presentandosi all'indirizzo in precedenza trasmessole.
L'uomo la accolse con il volto occultato da una maschera, mostrandole subito alcune stampe che la ritraevano, e precedentemente estrapolate dalle immagini presenti sul sito attraverso il quale era avvenuta quell'insolita conoscenza.
Senza molto tergiversare le ordinò in maniera perentoria di togliersi subito il vestito, aggiungendo, con un tono che non ammetteva repliche, che desiderava vederla finalmente anche dal vero tutta nuda.
G., sebbene fosse pervasa da sensazioni di inevitabile imbarazzo, ubbidì, lasciando che l'abito le scivolasse lungo il corpo, restandosene esposta statuariamente di fronte allo sconosciuto in equilibrio sulle elevatissime calzature dal tacco finemente appuntito.
Immobile, mentre veniva accuratamente ispezionata dall'individuo, che girandole attorno ed osservandola con palese soddisfazione raccolse da terra il suo vestito, incrociandone lo sguardo già ne intuiva le ulteriori intenzioni.
Egli, indicandole il divano sul quale andò a sedere, e contemplando ancora compiaciuto l'integrale nudità che aveva di fronte, la esortò ad avvicinarsi per prendere posto sulle proprie ginocchia.
Assecondandolo, quasi fosse stata un automa se non per le movenze sinuose, si dispose in grembo all'uomo, già ben consapevole di quanto l'attendeva, trasalendo comunque al primo contatto epidermico con le sue avide mani che iniziarono a percorrerle l'intera superficie del corpo sospingendosi subito dopo anche verso gli anfratti più intimi.
Al contatto delle dita sulla clitoride, non potendo trattenere un sussulto di inconfessabile eccitazione, ed avvertendone l'efficace manipolazione che la obbligò a rivelare di uno stato emotivo giunto sin troppo repentino al culmine di un convulso piacere, gli si abbandonò docile ed ormai succube di quelle prevaricanti attenzioni.
Senza opporre alcuna resistenza, neppure vedendolo sbottonarsi i pantaloni, si lasciò penetrare, del tutto incapace di poter distogliere lo sguardo dal turgido pene che, incuneandosi nell'alveo già fradicio di passione, prese a percorrerla facilmente con estrema irruenza.
Quando anche l'effluvio spermatico la colmò nelle viscere, procurandole l'orgasmo immediato alla sola idea di come avrebbe più tardi descritto di quella nuova follia al rispettivo compagno, ribadendo la propria segreta indole di insospettabile troia, andò a lambire con golosità voluttuosa il glande dell'uomo, gratificandolo senza ritegno ormai pronta a donargli altre inenarrabili sensazioni.
1959
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7 anni fa
gloria1951,
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Ultima visita: 3 anni fa
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I muratori croati
I muratori croati
All’epoca abitavo in una casetta a due piani. Ero in affitto al piano superiore, con un bel terrazzo. Ad un certo punto iniziarono i lavori per la costruzione di una villetta nel terreno antistante, sul pastino posto più in basso, con accesso dal cancello della casetta dove abitavo io avendo diritto ad una servitù di passaggio. La ditta che aveva in appalto i lavori aveva assunto una squadra di muratori croati. Quattro, e nessuno parlava una parola di italiano. Tipi rozzi, tra i trentacinque ed i cinquantacinque anni. Era estate, faceva caldo ed io mi aggiravo per casa in mutande, tanto al massimo mi avrebbero visto i muratori.
Mentre facevo le mie cose, muovendomi da una stanza ad un’altra della casa, mi accorsi, soprattutto quando ero in cucina che offriva una visuale migliore dell’interno di casa mia dal cantiere, che il muratore più anziano spesso e volentieri si fermava ad osservare i miei movimenti e, fissandomi, si passava una mano sul “pacco”. Iniziai a fare più attenzione alla cosa e, dopo qualche giorno, vidi che ogni volta che mi fermavo davanti alla porta finestra della cucina, di profilo, il tizio aumentava lo strofinamento del pacco, quasi masturbandosi. Decisi di provocarlo.
Ogni volta che passavo davanti, mi fermavo e… mi accarezzavo il culo. La cosa non passò inosservata e dopo tre, quattro volte di questa manfrina vidi il tizio guardarsi attorno e poi tirare l’uccello fuori dai pantaloni ed iniziare a menarselo, guardandomi fisso. La cosa mi eccitò. Lo guardai e…. mi tolsi le mutande, iniziando a masturbarmi. Fu un attimo: iniziò ad eiaculare con forza scuotendosi tutto per il piacere. Venni anch’io e feci sì che vedesse il mio godimento.
Il giorno dopo, mentre stavano scaricando del materiale al cancello d’ingresso alle proprietà, mi feci vedere, in pantaloncini, e chiesi loro, praticamente a gesti, se volevano un caffè. Tutti risposero di sì e dopo una decina di minuti mi suonò alla porta il tizio anziano, per prendere i caffè. Richiusi la porta e, nello stesso momento mi sentì mettere una mano sul culo che iniziò a palparmelo in profondità.
Come mi rigirai mi sentì mettere una mano sulla testa che spingeva per farmi abbassare e mi ritrovai davanti al naso un cazzo di tutto rispetto che non aspettava altro di essere imboccato. Cosa che feci immediatamente ma, benché mi aspettassi di sentirlo puzzolente di urina, così non fu e lo imboccai con estremo piacere.
Nel mentre lo sbocchinavo lui continuò a masturbarmi il culo portandomi quasi a godere per il piacere. Dopo neanche cinque minuti mi sentì riempire la bocca da una sborrata densa, pastosa, per niente disgustosa che ingoiai piacevolmente. Glielo pulii per bene, dopo di che lui mi prese il volto in mano e mi baciò a tutta lingua, profondamente, facendomi godere. A quel punto mi ricomposi e gli diedi i caffè da portare ai suoi colleghi. Il giorno dopo, con la solita manfrina dei passaggi davanti alla finestra, verso le dieci lui venne facendomi capire che avrebbero gradito il caffè e con la scusa, mentre aspettava che li preparassi, mi accarezzò il culo e si fece fare un altro pompino. Io speravo in qualcosa di più, ma lui, evidentemente, gradiva solamente palparmi e farsi sbocchinare. Due, tre giorni così poi, al quarto giorno, ci fu uno sviluppo inatteso. Mi suonarono alla porta ed erano tutti e quattro. Per fortuna non ero in mutande ma in costume da bagno.
Mi fecero capire, chiaramente, che avrebbero gradito il caffè e mi seguirono in cucina, dove io li avevo preceduti per accendere la macchinetta espresso.
Mentre l’accendevo e controllavo il livello dell’acqua nel serbatoio mi sentì appoggiare sul culo il pacco del tizio anziano e, mentre mi calava il costume, sentirmi strizzare i capezzoli. Rimasi basito. Non mi aspettavo una mossa del genere e volsi lo sguardo verso gli altri: mi stavano tutti guardando, con occhi libidinosi, con il cazzo in mano, masturbandosi. A quel punto l’anziano (evidentemente il capo del gruppo che doveva aver parlato di ciò che era accaduto tra di noi) mi girò verso di se, mi baciò a tutta lingua e poi mi spinse a fargli un pompino. Messo così, a 90 gradi, il primo del gruppo si accostò al mio culo, si sputò sulla mano, me la passò in mezzo alle chiappe, dilatandomi lo sfintere e poi… mi sodomizzò. Fu una cosa improvvisa, un po’ dolorosa, che mi prese alla sprovvista ma che, dopo un po’, mi diede un piacere incredibile. Da una parte spompinavo un cazzo che ormai conoscevo piuttosto bene e che sapevo come controllare, dall’altra avevo iniziato a prendere le misure di quello che mi stava inculando succhiandolo con le contrazioni dello sfintere e portandolo, in breve, a godere mentre torturavo l’anziano senza permettergli di godere.
Non appena quello che mi aveva goduto nel culo si sfilò, un altro lo rimpiazzò, trovando la strada facilitata e morbida, ben lubrificata. Fu devastante: era uno che sapeva come muoversi e, soprattutto, che sapeva controllarsi. Mi portò quasi alla pazzia. Iniziai a supplicarlo di godere, di darmi pace ma… nulla. Sarà perché non capiva l’italiano, sarà perché non gliene fregava niente di accontentarmi, fatto sta che continuò, imperterrito, a fottermi e andò avanti per una mezz’ora. L’anziano, nel frattempo, aveva goduto schizzandomi sul volto una quantità pazzesca di sborra e, immediatamente, mi era stato messo davanti il cazzo del quarto componente della squadra. Un bel cazzo, devo dire, quasi profumato (cosa del tutto inaspettata), che iniziò a scoparmi in bocca con un ritmo tranquillo, che andava di pari passo con quello che mi stava inculando divinamente. Mi sembrava di impazzire, non credevo di poter provare simili sensazioni. Stupendo, non erano una squadra di muratori ma di… demolitori. Alla fine… uno mi venne in bocca e l’altro mi riempì il culo. Favoloso. Il giorno dopo…. la cosa si ripeté. … e divenne una costante quotidiana, con un’unica variante: la mattina appena arrivati e la sera quando chiudevano il cantiere. La cosa andò avanti per tutta l’estate e l’autunno. D’inverno il cantiere rimase chiuso ma a primavera…. Si riaprirono le danze, con rinnovato piacere e con qualche fattore in più perché, ogni tanto, coinvolgevano qualche altro attore (una volta il piastrellista, un’altra il pittore, un’altra ancora il serramentista) fattori evidentemente già collaudati perché si prestarono con molto… vigore !
Commentate, gente, commentate!!
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
In calore
Avevo un appuntamento con un uomo sposato.
Non lo conoscevo ma avevo scambiato messaggi con lui per molto tempo.
Eravamo diventati intimi sulla chat.
Mi aveva confessato che lui aveva spesso voglia ma che non riusciva a soddisfarla.
Un uomo stanco della solita routine con una moglie che ormai si concedeva raramente.
Lui sui 60 alto 190 brizzolato e grosso. Insomma un tipo ancora piacente. Il mio tipo.
Ci eravamo dati un appuntamento in riviera dove lui aveva un appartamento ma ci siamo prima visti in un parcheggio per capire se ci saremmo piaciuti.
Mi ero preparata con molta cura. Tacchi alti, intimo sexy con sottoveste, camicetta nera, gonna nera sopra al ginocchio, cappottino rosso aragosta. Volevo piacere.
Sono arrivata che lui era già ad aspettarmi. Camicia azzurra con pantaloni eleganti. Proprio un bel tipo.
Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare in auto con molta naturalezza e a un certo punto si è avvicinato e mi ha baciata. Un bel bacio. Passionale e porco allo stesso tempo.
Non aspettavo altro, l'ho abbracciato e mi sono fatta baciare sul collo che mi piace tanto.
Sono andata letteralmente in calore! A quel punto lui ha proposto di andare a casa sua.
Ero eccitata e felice. Avevo voglia ma soprattutto mi piaceva così tanto che cominciavo a bagnarmi tutta. Ero entrata in calore come mi succede quando ho l'uomo giusto.
Salendo le scale cercavo di sculettare il più possibile per eccitare anche lui, che , appena dentro mi ha preso, stretto a se e cominciato a toccarmi e baciarmi da vero porco.
Non mi sembrava vero e l'ho lasciato fare. Sentivo sotto i pantaloni il suo arnese contro di me. Lo abbracciavo forte per sentirlo tutto.
Anche lui era eccitato e a quel punto ha tirato giù la cerniera e lo ha tirato fuori...
Era ancora mollo e piccolo! ma perfetto e con una bella cappella disegnata!
Ero rimasta a bocca aperta. Non ero riuscita a dire più nulla... Era come lo avevo sempre sognata. Ero in estasi.
Lui mi guarda e mi dice: "ti piace? ho così voglia di usarlo che rimarrai contenta"... Non riuscivo a parlare pensavo che era proprio quello che desideravo e quanto avevo sognato un cazzo così... Non so se in quel momento lo ha capito.
Non era grande ma mi piaceva così tanto che mi pulsava la testa e sentivo il buchino contrarsi dalla voglia....
Lui è stato un galantuomo. Si è avvicinato e mi ha preso dolcemente la mano se l'è avvicinata al suo arnese e io ho cominciato ad accarezzarlo come si fa con un oggetto prezioso...
Sentivo l'eccitazione pulsarmi la testa e il buchino mi si stava aprendo tutto.
Ero ubriaca di voglia!
Ho iniziato a baciarlo tutto... lui, la sua pancia, la cappella, le palle, l'asta...
Lui mi incoraggiava: "brava, è tuo, fanne quello che vuoi..."
Lo sentivo crescere dentro la mia bocca. Poi ha cominciato a scoparmi in bocca tenendomi la testa. Ormai lo avevo tutto duro in bocca.
Poi all'improvviso mi mette a pancia in su sul divano e mi viene sopra. La mia gonna era ormai all'inguine e il suo arnese contro le mie mutandine che spingeva. Mi tira su le gambe e se le mette dritte lungo il corpo e ormai la sua cappella è contro il mio buchino.... Ero già tutta lubrificata e pronta a godere e farlo godere.
Mi guarda dolcemente, mi prende per i fianchi e comincia lentamente a spingere dentro la cappella e montarmi con un ritmo da trentenne e una faccia da porco che mi eccitava moltissimo.
Io mugulo:"scopami come faresti con una cagna in calore!"
Lo abbraccio e lo gli accarezzo il viso, le braccia, i glutei. Lo bacio e mentre mi scopa gli sussurro continuamente: "dai, dai, dai,... sfondami e poi riempimi tutta"
Mi ha scopata, baciata, girata e riscopata per un'ora di seguito senza darmi tregua con colpi forti e piano. Continuavo a venire e ormai ero venuta nelle mutandine e sulla pancia almeno 3/4. Volevo che venisse anche lui. Non ce la facevo più!
Poi finalmente lui: "ora voglio farti sentire quanta crema ho da riempirti".... e nello stesso istante sento uno spruzzo caldo dentro con un grido di goduria degno di una bestia. Un colpo secco dentro che mi ha fatto urlare di piacere e di dolore...
L'ho voluto leccare tutto ma anche lui mi ha leccata... E poi baci e abbracci...
Quanto mi sono goduta questo uomo fantastico!
Amore ho sempre voglia di te.
Ti adoro.
Daniela
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7 anni fa
Daniela1Do,
45
Ultima visita: 3 anni fa
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Col marito della mia collega
ho una collega molto bella e attraente, ma da un po di tempo ho scoperto x vie traverse che non da il culo a suo marito!...conosco il marito da tempo lui non sa nulla delle mie passionoi x il travestimento e io non sapevo nulla delle sue,,,dimensioni...Per farla breve una volta facendo una partita di calcetto vedendolo nudo sotto la doccia, ho capito xche Sonia , la mia collega e sua moglie , non gli da il culo!!!,,Lucio, ha un cazzo da paura, non tanto x la lunghezza, quanto x la circonferenza,,impressionante...IO da quel giorno non mi levavo dalla testa di assaggiare quel randello e sentirmelo fra le chiappe...ma non sapevo proprio come fare,,, l occasione arrivo' una mesata dopo quando tutti insieme ,,io la mia fidanzata lLucio e Sonia siamo andati in vacanza insieme...Un pomeriggio rimasti soli in casa io e lui, mentre le nostre donne erano scese a prendere il sole, abbiamo tirato fuori l argomento delle dimensioni,,,e lui tutto remissivo mi ha confessato che Sonia non le da mai la parte piu' attraente di se xche ha paura ...IO cercai di indagare sul perche e x come,,e lui mi spiego' che le dimensioniodel suo cazzo erano tali che la moglie le rifiutasse sempre il culo!!!...Allora presi coraggio e le raccontai di me e di Patrizia la mia ragazza, che aveva lo stesso problema, con me che ho un cazzetto piccolo e spesso floscio..non si faceva fare il culo!!!!, Gli raccontai della vacanza dll anno precedente dove la spinsi tra le mani di un bull superdotato che dopo averla scopata x una setrtimana di vacanza,, l ultimo giorno le ruppe anche il culo...,,,lei ancora mi ringrazia x quell esperienza....Lucio dopo questo racconto era sconvolto era eccitatissimo,,,vedevo il suo cazzo sotto il costume gonfiasi a dismisura e gli chiesi,,,vorresti incularti Patrizia?...ma prima devi fare il culo a me...senza farselo ripetere mi abbasso il costumino,,vide il io culetto implume e invityante come quello di una donna , inizio ' a leccarmelo e senza neanche farmi ciucciare il suo randello me lo infilo' fra le chiappe...all inizio mi feve male da morire,,ma dopo un minuto gia era allargato e godevo come una porca,,,,durante l inculata gli ho confessato che oltre che essere cuckold sono anche troia travesta,,,mi ha sborrato nel culo inondandomi di sperma calda,,sentimmio aprire la porta , l e nosrtre donne stavano rientrando feci appena in tempo ad andare in bagno con la sborra di Lucio che mi colava dal culo,,,di li a poco anche Patrizia avrebbe goduto di quel fantastico randello!!!
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7 anni fa
pamela24,
40
Ultima visita: 6 anni fa
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un fine settimana di troiaggine
Erano settimane che mi trascinavo nella routine lavoro famiglia, ma gli ultimi giorni mi vedevano eccitata ed impaziente per il fine settimana in arrivo.
Avevo parlato al mio cornutone della voglia che avevo di fare una bella scopata. Lui cosciente delle sue scarse capacità ed essendo ormai avvezzo a vedermi procurare il piacere, al quale una donna ha diritto, tramite altri uomini non ha potuto far altro che prendere atto della mia decisione ed appoggiarmi nella gestione logistica familiare dei figli.
Venerdì sera uscita dal lavoro mi dirigo in stazione per prendere il treno che mi porterà dal bull che mi attende pronto a allargare ogni mio orifizio.
La ceretta full body appena fatta, manicure e pedicure in ordine con smalto sexy per mani e piedi.
Zaino in spalla con in realtà pochi accessori, non conto di rimanere molto vestita.
Già in treno sono molto eccitata ed ansiosa di arrivare. Il caldo e l'eccitazione crescono sempre di più ed il perizoma si inumidisce dei miei umori.
Un messaggio sul cellulare mi scuote dalle mie fantasie. Il mio bull scrive: “sono in stazione non
vedo l'ora di montarti!”
Sento il viso avvampare per l'eccitazione e la figa pulsarmi.
Finalmente eccolo! scendo dal treno un bacio appassionato emcon la mano scivolo sulla patta dei pantaloni. Lo sento già pronto, all'orecchio gli dico:”sono fradicia...forse avrei bisogno di una doccia” lui mi guarda, sorride e mi dice: “non c'è tempo”.
Appena entrati in casa sua mi sbottona i jeans lasciandomi sfilare solo una gamba mi solleva da terra ed inizia a penetrarmi con forza piantandomi le sue mani nel culo e divaricandomelo nel contempo per agevolare la penetrazione. Come al solito mi scopa a pelle entrambi sappiamo che non vogliamo barriere tra noi e io voglio godere del suo seme caldo quando lo lascia sfogare nelle mie viscere.
Dopo avermi scopato alcune volte facendomi godere ma ancora vestita vado a fare la doccia per prepararmi per la cena ed il resto della serata.
“Ho voglia di sperimentare” gli dico dirigendomi in bagno lasciandogli gustare la vista del mio culo...
Mentre sono in bagno approfitto per chiamare mio marito. Dopo le informazioni sui figli il cornuto morbosamente mi chiede dettagli piccanti... decido di dirgli l'essenziale per lasciarlo sulla corda scopro un nuovo piacere in questa crudeltà psicologica nei suoi confronti.
Fatta la doccia mi vesto: sandali neri con il tacco alto, una blusa che decido di indossare senza mettere il reggiseno in questo modo le tette saranno visibili dalle aperture delle maniche. Completo con pantacollant neri molto trasparenti con il culo coperto solo parzialmente dalla blusa.
Esco dal bagno ed anche lui è già pronto mi guarda tra l'eccitato per la mia mise da troia e l'imbarazzato per doversi accompagnare ad una donna che lascia poco all'immaginazione.
Decide di portarmi in un ristorante un po' fuori mano ufficialmente vicino ad un luogo di incontro car sex, ma io sospetto per evitare di incontrare conoscenti.
Sento il suo imbarazzo mentre entriamo nel locale e gli altri avventori si girano a guardare prima di sfuggita poi a secondo con sguardi lascivi o di riprovazione.
Quando arriva il cameriere mi sporgo verso di lui per agevolare la vista delle tette il cui capezzolo è turgido per l'eccitazione. Tra gli sguardi degli altri avventori le occhiate del cameriere al quale pare le mie tette non dispiacciono qualche risata per il vino, consumiamo la cena.
All'uscita dal ristorante, attraversando la sala, sento gli occhi puntati sul mio culo che ora è completamente visibile poiché ho fatto in modo che la blusa non lo coprisse.
Già eccitati ci dirigiamo verso il luogo del car sex. Arrivati purtroppo non sembra esserci nessuno aspettiamo un po' giochicchiando tra noi.
Dopo qualche tempo di attesa non ce la faccio più ed esco dalla macchina. Non indosso più i pantaloni ne il perizoma e la blusa non copre nulla lasciandomi praticamente nuda dalla vita in giù. Il mio bull ancora in auto mi sorride dal parabrezza mentre mi appoggio con i gomiti sul cofano guardandolo. Non serve altro, esce dall'auto infoiato con il cazzo turgido in mano e la cappella gonfia dal desiderio accresciuto dai giochini in auto.
Si china dietro di me e mentre aspetto che inizi a leccarmi lui si rialza e appoggiandosi con il suo corpo su di me mi sussurra all'orecchio: “alle troie non si lecca la figa”
Si solleva, mi divarica il culo con le mani e mi fa mettere per quanto mi è possibile in punta di piedi, poi mi sputa nella figa e con il cazzo lo spinge con un sol colpo iniziando a pompare con forza. Sento il suo cazzo i suoi fianchi che mi spingono sul cofano e lui che mi dice che sono una troia, una vacca mentre io gli rispondo che si sono una puttana affamata di cazzo e che voglio che mi riempa la fica con il suo sperma.
Lui è sempre più eccitato continua con il turpiloquio e mi sculaccia con vigore. Sento il calore sulle natiche ed il piacere diffondersi ad ogni schiaffo. Godo più volte in quella posizione finché lui non mi dice di girarmi, mi fa inginocchiare davanti a lui e mi riempe la bocca con il cazzo pochi istanti prima di eiaculare copiosamente.
Il getto è talmente impetuoso e tanto che non riesco a trattenerlo in bocca...sento tutto il suo corpo fremere mentre svuota le palle nella mia bocca ed io con le mani sulle sue natiche lo spingo verso di me ingoiandogli tutto il cazzo che si sta ora rilassando e nel contempo gli massaggio le palle. Entrambi soddisfatti dispiaciuti solo di non aver potuto condividere il nostro piacere con altri risaliamo in auto per dirigerci a casa.
La notte è ancora lunga e la passerò interamente con lui sentendomi una vera troia ancora di più pensando al cornutone che si struggerà di curiosità ed ai miei figli che non sospettano di avere una madre zoccola.
Tornati a casa dopo aver ancora goduto dei nostri corpi ed essermi fatta inculare con soddisfazione crolliamo stremati e ci addormentiamo.
Mi sveglio a mattina inoltrata, il mio bull ancora dorme approfitto e faccio le telefonate di rito a mio marito che mi chiede notizie ma ancora una volta perfidamente non do dettagli, la mia voce deve aver svegliato il mio compagno di scopate perché mentre sono al telefono parlando con mia figlia inizia ad accarezzarmi sempre più audacemente prima le gambe ed il seno, poi direttamente la figa infilando un dito ed iniziando a titillare il clitoride.
Volutamente prolungo la telefonata facendomi ripassare mio marito mentre mi sento sempre più una vacca a parlare con i miei familiari e farmi toccare da un altro uomo sono eccitatissima ed inizio a sbrodolare dalla fica.
Saluto distrattamente mio marito che mi chiede come mai del mio tono diverso dal solito. Metto giù il telefono e mi tuffo sul cazzo due rapidi colpi di lingua intorno alla cappella non necessari perché la sua verga di 18 cm punta già verso il cielo.
Vado a cavalcioni ed inizio una lunga cavalcata alternando la fica al culo squirtando il mio piacere finché anche lui al suo culmine finalmente mi riempe la figa con il suo sperma.
Entrambi siamo stremati e sudati. Mi accascio sul suo petto lasciando che la mia fica coli su di lui e sulle mie cosce tutta la nostra passione.
Dopo un breve sonnellino ristoratore andiamo a comprare un frugale pranzo al sacco per dirigerci a prendere il sole nudi al fiume.
Consigliato da altre coppie troviamo una bella ansa con una spiaggetta dove possiamo immediatamente metterci nudi.
Ancora una volta non siamo fortunatiN nessun altro vicino a noi ad eccezione di un paio di attempati signori anche loro nudi dall'altra parte del fiume.
Mentre prendiamo il sole, dopo poco, le nostre mani ed i nostri corpi tornano a cercarsi.
Iniziamo una serie di massaggi con bocca e mani ed un paio di sontuose scopate...il tempo scorre piacevolmente baciati dal sole e sudati per il caldo e le nostre effusioni tra l'altro gradite dai guardoni dell'altra sponda.
E' giunta l'ora di prendere commiato dal mio bull che non si trattiene dal darmi un ultimo colpo mentre a casa sua preparo il mio zaino per tornare indietro dal mio cornuto e dai miei figli.
In treno sorrido mentre ripenso al fatto che sono proprio una zoccola...
Elle
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1
7 anni fa
elledi,
47/40
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la seconda volta ....
... la voglia di un secondo incontro è rimasta , e c'è il desiderio di assecondarla , tra i mille impegni riusciamo a pianificare la serata che stavolta prevede la benda e la totale non conoscenza da parte di lei del partner  che ho accuratamente scelto conoscendo i suoi gusti . Si dovrà fidare di me e questo accende il gioco e la voglia ... arriva il momento lei è molto poco vestita su tacchi vertiginosi e bendata con in mano un calice di vino , suona alla porta l'ospite che faccio entrare ed invito a presentarsi a lei ... non perde un secondo di tempo e passa dal dirle ciao a metterle le mani sui seni già visibili e pronti e pochi istanti dopo verifica se anche la sua fichetta è nello stesso stato , e la trova infatti più che pronta , aperta e fradicia ... lei abbandona i bicchiere per lasciarsi avvolgere dai baci e dalle attenzioni dell'ospite  e mie , e nel frattempo la spoglio della sola vestaglia che indossava lasciato così il suo corpo nudo , meravigliosamente eccitante ... inizia lei a sfiorare i nostri corpi ed essendo bendata con le mani cerca di scoprire le forme dell'ospite e si assicura della mia presenza costante , da li a poco dell'ospite ormai ha "la situazione in pugno" ed avendone compreso la solidità si inginocchia ed incomincia un rituale di benvenuto , lo succhia lo lecca , lo tocca , ed alterna le sue attenzioni tra lui e me ... la facciamo chinare in avanti a mentre continua a succhiarmelo il nostro ospite inizia a scoparla da dietro , lei al suo entrare emette urla di piacere , e da li in avanti un continuo crescendo di intensità ci coinvolgimento ed una innumerevole quantità di orgasmi di lei , che alterna momenti in cui finge di sottoporsi a richieste ed altri in cui decide cosa vuole , e pretende. Dal salotto ci spostiamo in camera e li realizziamo un sogno non ancora concretizzato , una doppia, lei cavalca il nostro ospite ed io le entro nel culo , la posizione e la situazione mi eccitano moltissimo ed io ho il mio orgasmo nel culo , dopo il quale il nostro ospite la gira e finisce di scoparla per bene fino a venire inondandole ventre e seni .Due minuti di intesa tra me e lei ed il garbo del nostro amico gli chiede di allontanarsi dalla stanza e si dirige in salotto , si versa un bicchiere di vino e ci attende ; lo raggiungiamo da li a poco , soddisfatti e sorridenti ora si possono presentare davvero, lei e l'ospite ( la benda l'avevamo comunque già tolta da un po) ... continuiamo per un pò a chiacchierare della piacevole serata e proseguiamo con della conversazione piacevole , fino a salutarci ... Lei mi  fa i complimenti per la scelta che ha gradito , ci infiliamo in doccia e ci sistemiamo sul divano lasciandoci andare in un piacevole relax Il tatto e la capacità dell'ospite hanno saputo mettere così tanto lei a suo agio da farle vivere una esperienza davvero fantastica ...rimane il desiderio di incontrarlo di nuovo ... Â
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7 anni fa
follia inevitabile,
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Negozio egiziani
Dopo altre avventure con la mia amica trans ormai dietro avevo un culetto pronto per qualsiasi misura e ogni volta che sentivo crescere la voglia cercavo di prepararmi ed uscire in giro per cercare qualcuno o qualcuna da scopare per scopare ed essere penetrata.
Un pomeriggio d’estate, mentre ero sdraiata sul divano a guardare la tv iniziai a sentire un prurito nel culetto e il mio sfintere iniziava a reclamare qualcosa da inghiottire.
Per essere sincera non volevo proprio andare dalla mia amica ma mi era salita la voglia di cercare qualcosa di nuovo, nel senso che volevo andare in giro e se mi capitava la storia….era OK; se andava male, pensavo che nulla fosse successo e basta.
Indossai una mutandina brasiliana che avvolgeva i fianchi di colore bianco trasparente e sopra una guepiere con laccetti ed elastici con pinzette per le calze.
Non misi le calze perché faceva caldo e lasciai cadere le fettucce sulle gambe libere di muoversi.
Indossai una tuta bianca un po’ aderente e la giacchetta della tuta con la cerniera un po’ abbassata con la scritta della marca. Scarpette da ginnastica con fantasmini ed ero pronta per uscire in strada.
Arrivata in centro iniziai a gironzolare per negozi di lingerie e abiti sia femminili che maschili e senza farci caso mi ritrovai dalle parti della stazione nelle viuzze dove ci sono parecchi negozi di stranieri di colore ed egiziani.
In particolare fui attratta da quelle vesti leggere e larghe che indossano le donne e in un negozio in particolare dovetti scendere delle scale ritrovandomi immersa in una miriade di abiti di quel genere.
Il caldo mi aveva fatto sudare un poco ma sotto il negozio c’era una bella frescura e perciò volli fermarmi di più per assaporare il fresco e gli abiti in esposizione.
Due ragazoni egiziani vennero verso di me chiedendomi se stavo bene dato che mi ero seduta su una sedi e piegata con la testa in avanti con le mani nella fronte.
Io dissi che era tutto a posto e pregandoli di farmi riposare un poco mi girai ancora di lato per toccare le vesti e senza accorgermi, la tuta era scesa parecchio sotto i fianchi mostrando la brasiliana e i glutei bianchi con le bretelline verso fuori.
I due ragazzoni iniziarono a sorridere e a parlottare tra di loro e uno di loro con la scusa di mostrarmi la veste si mise davanti il mio viso con il pacco a due centimetri dai miei occhi. Io rimasi un po’ di stucco ma poi, quando vidi che l’altro ragazzo iniziava a toccare e tirare fuori sia la bretellina che la mutandina facendola finire tra le mie natiche capì che ero stato scoperto e iniziai a sorridere pure io.
Strusciai il naso a mò di scherzo su quel rigonfiamento prima e poi iniziai a toccarlo con la mano per cercare di intuire le dimensioni.
Il rigonfiamento era notevole e i jeans che indossava a stento lo tenevano fermo ed era come se voleva farsi strada verso l’esterno.
L’altro ragazzo nel frattempo era salito sopra e aveva chiuso la porta del negozio e pensai il momento di quando ero uscita di casa e l’avventura che stavo cercando.
Il buchetto ancora reclamava qualcosa e forse, lì in quel negozio, avevo trovato quello che cercava.
Certo ero un po’ impaurita ma quando iniziai a sbottonare la cerniera e tirare fuori l’uccello di quello che mi stava davanti, sentì una voglia irrefrenabile e non badai più a niente: volevo essere scopata, violentata, penetrata da due perfetti sconosciuti, ingoiare sperma caldo e abbondante per saziare le voglie della parte femminile e troia che era in me.
Infilata la mano dentro i jeans e con l’altra cercando di sbottonarli tirai fuori un ammasso di carne in semi erezione rimanendo sbalordita: un membro bello nodoso e turgido dalle dimensioni notevoli anche il lunghezza si proiettò verso di me; penzolante a metà con una cappella grossa e già umida svettava sulle mie labbra e con modo involontario aprì la bocca e lo ingoiai.
Lo sentì crescere dentro la bocca e facendolo mio cercavo di ingoiarlo fino in fondo ma ne rimaneva oltre la metà fuori che menavo con la mano fino al ventre piatto.
Un sapore di cazzo pervadeva il mio naso e il palato assaggiava il sapore di quel bastone che diventava sempre più duro come il ferro.
Nel frattempo l’altro ragazzo mi aveva sollevato e tirato giù la tuta rimanendo piegata verso di lui e mi palpava il culo stringendolo e infilandomi le dita dentro iniziava ad allargarlo.
I due indici delle mani tiravano e allargavano lo sfintere ormai dilatato e il sudore fungeva da lubrificante.
Mi stava preparando per l’amico e quando lui capì che ero ormai pronta mi girò e messami in ginocchio sulla sedia mi allargò le chiappe incitando l’amico a penetrarmi.
Sentì il cazzo puntare sullo sfintere e con un colpo deciso e aiutato dal sudore mi penetrò con forza fino a sbattere le chiappe sul suo ventre: sembrò un colpo di sciabola che ti squarcia la pancia e senza fine fino in fondo come se volesse trapassarti.
Ma lì non era la pancia ma il mio culetto voglioso ed accogliente che fu trapassato ed allargato da quel palo di carne infuocato.
Mi sentivo piena e nonostante abituata a certi calibri sentì un brivido che invadeva la mia pancia dolorante dall’interno.
Ero piena di quel cazzo che mi aveva impalata e fissata a quella sedia; non si muoveva avanti e dietro ma faceva piccoli movimenti per rovistare l’intestino giù in fondo; mi piegava di lato strusciano il suo ventre sulle chiappe e poi muovendosi verso l’alto e verso il basso.
Mi aveva inchiodata e lui voleva che capisse che ormai quel cazzo sarebbe rimasto dentro di me per parecchi tempo.
Dentro sentivo le pulsazioni del suo sangue che pompava ed era come se la sua cappella stesse ancora crescendo dentro di me allargandomi l’intestino.
Mi teneva stretta dai fianchi ruotando il bacino mi rovistava contorcendomi le budella; io gemevo e godevo: cercavo questo e l’avevo trovato.
Ad un tratto lo tirò fuori all’improvviso di colpo e senza darmi nemmeno il tempo di respirare per quell’azione veloce lo ricacciò di nuovo dentro continuando quei movimenti di prima.
Ero abituato ai colpi veloci e possenti di alcune trans ma questo modo di scopare mi fece davvero trasalire e sembravano delle stilettate di carne che mettevano in subbuglio il mio stomaco facendomi provare sensazioni uniche.
Io ero sbrodolante e iniziai a masturbarmi fino all’orgasmo e lui dietro che alternava queste stilettate ogni trenta o quaranta secondi facendomi assaggiare i suoi 25 centimetri di carne ad ogni colpo.
Lo sentì crescere a dismisura e capì che stava per venire e allora tenendogli i glutei e stringendolo verso di me aspettai che i fiotti di quella crema riempissero il mio intestino.
Iniziai a sentire che tremava e un calore forte invadeva la mia pancia; ora si che potevo dire che ero riempita e farcita a dovere.
Lo tirò fuori piano piano questa volta e con la testa piegata verso il basso iniziai a vedere che lo sperma colava fuori.
Ne aveva fatto parecchio e iniziai a raccoglierlo con la mano e spalmandolo sulle mie cosce ogni tanto ne portavo un poco sulla bocca per sentire il sapore.
Ma non rimasi all’asciutto perché l’altro amico, nel frattempo che si era eccitato per la scena, si era e masturbato e mi costrinse ad ingoiare lo sperma caldo e denso dal sapore indescrivibile.
Dopo un paio di minuti mi tirai la brasiliana e pulite le labbra mi accompagnarono sopra per le scale e senza dirmi nulla ritornarono di sotto.
Io camminavo ma sentivo che dietro usciva ancora sperma e speravo di non macchiare la tuta e farmi scoprire dalle persone.
Arrivata a casa mi feci un bel lavaggio e iniziai, con le dita nel culetto allargato, a masturbarmi nuovamente ripensando ai due ragazzoni e sarei ritornata a ritrovarli.
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7 anni fa
admin, 75
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Antonietta detta
Antonietta detta “Cicci” – 2° seguito
E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora. Ero al massimo dell’erotismo, ero nel mio mondo, mi sentivo pienamente consapevole delle mie capacità e del potere che avevo raggiunto, in quel momento, su quelle due femmine. Pertanto lasciai che fosse Barbara a condurre il gioco, cavalcandomi, e fissandola negli occhi abbrancai i suoi fianchi e la indussi a muoversi sopra di me, ad infilarselo tutto in fica, a cercarlo e cavalcandolo cercare il suo piacere. Era splendida. Dopo aver goduto per la prima volta per una scopata era… Radiosa ! Una gran femmina, uguale a sua madre che, nel frattempo, un po’ frastornata dal modo di fare, dalla presa di posizione della figlia era comunque eccitata dalla situazione e dall’erotismo che il tutto emanava.
Non resistette e si inchinò a baciarmi, eccitandomi ulteriormente e…. non si staccò dalla mia bocca per almeno una decina di minuti. Pazzesco!
La Barbara iniziò a smaniare, a mormorare “ mio dio… sto impazzendo…. che bello…
Scopami ancora così…. mi piace da morire.. sì… così… ancora…. godooo…..sì… ancora così, non smettere….” Ed iniziò a godere come una fontana. E si adagiò sul fianco, facendo uscire il mio cazzo dalla sua fica e la Cicci ne approfittò immediatamente per succhiarmelo (che troia, voleva gustare gli umori della figlia) e successivamente se ne appropriò infilandoselo nella fica, iniziando a cavalcarmi in maniera forsennata dicendomi “L’hai fatta godere, ma tu sei mio ed ora fai godere me!” E si inchinò per baciarmi, sapendo che così mi portava al massimo del carico erotico. E mi scopò in modo famelico, per farmi capire che ero suo e che, anche se mi aveva concesso di sverginare la figlia, non dovevo farmi altre illusioni. Comunque… mi ero scopato una magnifica ragazza, con un corpo stupendo e ciò… mi faceva sentire un re.
E tanto per ribadire ciò che mi aveva concesso… se lo sfilò e… se lo infilò nel culo, con estrema facilità, a dimostrazione della sua disponibilità nei mie confronti, offrendomi nuovamente ciò che era stata la sua verginità che mi aveva donato!
La figlia, nel frattempo, aveva seguito il tutto masturbandosi e, vedendo questa sodomizzazione, si eccitò da matti ed aumentò il ritmo della sua masturbazione, arrivando poco dopo a godere dicendoci “Siete due porci libidinosi, mi state facendo impazzire.” La Cicci, sollevandosi in posizione seduta su di me, guardandomi intensamente negli occhi, mi disse “Sto per godere… voglio che godi insieme a me” e, torturandomi i capezzoli, iniziò a tremare e godere intensamente scatenando il mio orgasmo e facendomi schizzare dentro la sua fica una quantità di sborra incredibile, tutta quella che avevo accumulato con tutto ciò che mi avevano fatto quelle due femmine. Ero esausto. Ma come la Cicci si sfilò da me… la Barbara si fiondò sul mio cazzo iniziando a succhiarmelo per gustare la mia sborra unita ai succhi della madre. Che libidine !
Poi, rialzando la bocca dal fiero pasto, guardandomi, disse “ Mhh… che buono… mi piace… ora che ne conosco il gusto penso che…. assaggerò più spesso questo gelato !” Al che la Cicci rispose: “Non ti ci abituare…. possiamo parlarne ma… lui è mio!” … e si distese accanto a me, abbracciandomi. Lo stesso fece la figlia. dall’altra parte, abbracciandoci tutti e due, dicendoci : “Grazie! Vi voglio bene!”
La giornata, praticamente, finì lì. Dopo un po’ andammo in un ristorantino a pranzare, scambiandoci sguardi teneri ed affettuosi. Pieni, però di libidine.
Io e la Cicci riprendemmo a vederci a casa della Wanda e, una su due, partecipava anche lei con scene saffiche tra di loro di un erotismo pazzesco. Io mi sentivo un re.
Avevo a disposizione più donne contemporaneamente e non avevo che l’imbarazzo della scelta, visto che, tutto sommato, non c’erano scene di gelosia tra di loro anche perché la Cicci aveva, comunque, ribadito che anche se mi condivideva, io ero suo.
(segue)
Gradirei commenti, anche sui precedenti.
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Seconda volta con coppia bisex
Sono passati alcuni anni da quando sono riuscito x la prima volta a provare a prenderlo in bocca.Sinceramente vista l'esperienza positiva della prima volta ero convinto che x la "seconda" sarebbe passato poco tempo...tornato alla normalità etero mi ripetevo hai provato ora basta...ma tutte le volte che una lei mi succhiava pensavo a quanto era "fortunata"....come avevo scritto nel primo racconto adoro i giochi orali...preferisco subirli ma leccare una patatina...mmh..se poi depilata...mi piace tantissimo leggere racconti di pompini...di prime sborrate in bocca..vedere video amatoriali di pompini con venuta in bocca...quindi a poco a poco la voglia di riprovare aumenta sempre di più...inizio blandamente a contattare alcune coppie..a leggere annunci di coppie con lui bisex attivo(non sono interessato a un lui versatile)...ma tutto inutilmente..o copie mercenarie o coppie che non vogliono venire in motel..(non mi piace andare a casa di persone che non conosco)...fino a quando una coppia mi risponde che a mie spese e' disposta a venire in motel...inizia così uno scambio di email..mi dicono che hanno entrambi 35 anni..senza figli..alcune esperienze sia con coppie che con singoli..e che la lei è felice e divertita a insegnare a un uomo a succhiare il suo lui...io non ho detto loro che ho già provato..voglio far credere loro che e' la prima volta...poi e' passato tanto tempo che e' come una prima volta.Arriva la sera dell'appuntamento..ci si vede davanti al motel...ci si saluta..due chiacchiere x rompere il ghiaccio..si sale su una macchina ed entriamo..loro sono come si erano descritti..entrambi non molto alti..lei un fisico snello..un viso normale..non una figa da copertina x intenderci..ma a me interessa altro..ci si spoglia..una doccia..io sono un po' teso e nervoso..lo dico a lui e gli chiedo se mi fa giocare da solo con la lei x qualche minuto in modo da sciogliermi un po'..sorride e mi dice fai pure..infilo la mia testa fra le sue gambe e inizio a leccargli la patatina perfettamente depilata...passa pochissimo tempo e lei chiede a lui di metterglielo in bocca...andiamo avanti così alcuni minuti...poi io ridendo dico loro che sono lì x provare una certa cosa...vieni mi dice lei...prova..si ok rispondo io..mi avvino a loro e lei prima che mi abbassi mi bacia x alcuni secondi...voleva fosse abituarmi la bocca al sapore...mi dice di iniziare a leccare l'asta..su e giù mi dice...piano con calma..deve eccitarsi poco alla vota..io da una parte e lei dall'altra lecchiamo con calma...dai ora baciagli la punta e poi inizia a metterti la cappella in bocca..mi suggerisce come devo comportarmi..ora tienilo in bocca e inizia a giocarci con la lingua...dai su mi dice ridendo..qualche pompino te l'avranno pur fatto?...non è difficile..in effetti avrò visto migliaia di video e inizio a darmi da fare...sei sicuro che è la prima volta? mi dice lui...non si direbbe...non so se dice la verità o lo dice x farmi contento..vado avanti...intanto lei mi prende in bocca il mio e inizia a succhiarmi...ecco x me appassionato di orale e' il massimo...io che succhio e una lei con il mio cazzo in bocca...divento durissimo e la lei si alza prende un preservativo e me lo mette..non era previsto..preferisco la bocca..ma lei mi si siede sopra e inizia a scoparmi..io intanto mi diverto a tenerlo in bocca....dopo qualche minuto la fermo e gli dico di scopare con lui..ho perso ogni freno...mi metto sotto di loro e lecco l'asta mentre entra dentro la patatina...ogni tanto lui si ferma e me lo mette in bocca...fantastico sentire il gusto di una fica dal cazzo....dopo un po' si torna indietro...io spompino lui e lei me...a un certo punto lui mi chiede dove deve sborrare...panico...io penso che in un vero pompino la sborrata deve essere in bocca...ma non credo di essere pronto a questo..ho paura di vomitare...gli dico di avvisarmi e magari di venirmi in faccia e sul corpo e subito dopo di mettermelo in bocca in modo da provare il gusto di un cazzo appena sborrato e vedere la mia reazione...la lei ridendo mi dice di non avvisarla che sa cosa deve fare...in pochissimo tempo vengo nella bocca di lei..a quel punto perdo tutte le fantasie e gli stimoli che avevo e dico a lui di fermarsi..si mette a ridere e dirige il suo cazzo nella bocca di lei dove dopo pochi minuti sborra...che dire bella esperienza...mi piacerebbe diventare con gradualità ed esperienze nel tempo un pompinaro completo...intendo non solo prenderlo in bocca ma anche farlo venire...vediamo in futuro...non vorrei che passassero altri anni prima di riprovare...anche perché poi ci si dimentica tutto....
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7 anni fa
robymil, 45
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Antonietta detta “cicci” – seguito
Antonietta detta “Cicci” – seguito
Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo. E ripresi a baciarla, lasciando che la Barbara continuasse a masturbarmi. Ad un certo punto la Cicci smise di baciarmi e, guardando la figlia, si inchinò sul mio uccello e dicendole “Ora guarda” lo imboccò ed iniziò a spompinarmi. Qualche minuto di dimostrazione e poi invitò la figlia a fare altrettanto. Ero al settimo cielo. Una splendida ragazza, vergine, con un seno ed un culo da favola stava iniziando a fare il suo primo pompino su di me. Grandioso!!
Dovetti impegnarmi al massimo per non eiaculare subito, tanto era eccitante e pieno di erotismo il tutto, anche perché la Cicci mi prese le mani e le portò sul seno della Barbara, invitandomi a massaggiarglielo, a stimolare quelle due bellissime sfere stuzzicando, in particolare, i capezzoli tanto che dopo poco la Barbara iniziò a mugolare dal piacere ed a bagnarsi. La Cicci, nel frattempo, aveva fatto si che Barbara ruotasse, nel mentre continuava a spompinarmi, per offrirmi la vulva della figlia onde potessi leccarla, eccitandola ancor di più. Non appena iniziai a suggerle il clitoride iniziò a smaniare e dopo poco ebbe il suo primo vero orgasmo. Nel mentre rialzava la testa dal mio cazzo per il piacere iniziò a dire “Godoo…. Oddio che bello…. Che sensazione magnifica….!” …. Ed a quel punto le infilai due dita nella fica, senza spingere per non lacerarla ma masturbando morbosamente il suo clitoride. Iniziò a tremare, continuando a godere, mentre la madre la baciava in bocca, a tutta lingua. Intanto, con una mano, avevo iniziato ad accarezzare la fica della Cicci che dimostrò, sin da subito, di apprezzare la cosa iniziando a muovere i fianchi per offrirsi ancor meglio alla mia carezza. Io ero al massimo dell’eccitazione, facevo una fatica bestia a trattenermi e controllare il mio piacere. D’altronde… se avessi goduto tutta la situazione sarebbe crollata, ma…. se riuscivo a controllarmi…. sarei riuscito, viceversa, a portarla all’esasperazione creando un atmosfera ad alto tasso erotico con possibili ulteriori sviluppi !
Mi concentrai al massimo per sviluppare tutta la filosofia del Tao dell’amore, che si fonda principalmente sul fatto di dare piacere senza pensare al proprio, perché il premio finale sarà quello di averne tratto il massimo del piacere. Ed in quel preciso istante la Cicci spostò la figlia in modo che la sua fica aderisse con il mio pube e mi invitò a…. deflorarla, dicendomi “Non posso pensare a persona migliore di te per sverginarla e farle conoscere i piaceri (ed i misteri) del sesso!”
Barbara, con occhi pieni di voglia iniziò a strusciare il suo pube sul mio cazzo dicendomi: “Ti prego, fammi tua, la mamma non è gelosa, vuole solo il mio piacere, ieri sera ne avevamo parlato. Sono pronta, lo voglio!” Bè, davanti ad un simile invito… qual è quell’uomo che rinuncerebbe ad una simile esperienza? Chiesi solamente qualche minuto per riprender fiato e recuperare il mio self-control.
A quel punto, dopo aver dato un lungo bacio alla Cicci, feci distendere Barbara ed andai a prepararla suggendole la fica ed il clitoride in modo da bagnarla tutta, renderla umida e morbida. Andai avanti così per una decina di minuti, senza fretta. Più fosse stata morbida e rilassata, meglio sarebbe stato per l’atto finale.
Convinto di aver fatto tutto il possibile per renderle meno dolorosa la deflorazione… mi posizionai all’imbocco della sua vulva e guardandola negli occhi (tra l’altro aveva due occhi stupendi, come la madre) le chiesi se si sentiva pronta e alla sua risposta affermativa iniziai, pian piano, a dilatarle la fica introducendo poco per volta il mio scettro finché, a forza di avanti e indietro, non arrivai a sentire l’ostacolo.
Lì mi fermai, mi inchinai verso di lei ed iniziai a baciarla, prima piccoli baci solo sulle labbra, poi passandole la lingua sulle labbra cercando di introdurla nella bocca e, quando iniziò ad aprire un po’ la bocca, la forzai, ci infilai la lingua ed andai alla ricerca della sua. Iniziò a rilassarsi e corrispondere al mio bacio con sempre maggior intensità finché non mi consegnò la sua lingua che iniziai, immediatamente, a succhiare. Fu un bacio ad alto contenuto erotico che ci portò a congiungerci maggiormente tanto che lei iniziò a muoversi, sotto di me, cercando che la penetrassi maggiormente e a quel punto… basto un colpo ben assestato e fui tutto in lei. Fece un piccolo grido e mi strinse ancor più a se con le gambe. Rimasi perfettamente fermo, dandole tutto il tempo di abituarsi all’intrusione, tanto che, ad un certo punto fu lei ad iniziare a muovere i fianchi, a cercare di abituarsi a quell’oggetto che la riempiva ma che iniziava a darle delle sensazioni particolari, che non erano più di dolore ma iniziavano a sembrare di piacere.
La Cicci, in tutto quel frangente, aveva seguito da vicino tutta l’azione accarezzando amorevolmente la figlia sul seno, strizzandole ogni tanto i capezzoli acciocché si ergessero belli fieri, sino a inchinarsi per succhiarglieli.
Iniziai a muovermi, lentamente, delicatamente, per far sì che iniziasse a provare il piacere della scopata. Man mano che procedevo nell’azione constatavo che la Barbara si offriva sempre più, aprendo completamente le gambe e iniziando a venirmi incontro, così che ad ogni affondo sembrava quasi che stessi riuscendo ad entrare ancor più in lei. Aumentai leggermente il ritmo, constatando come l’ex verginella si adattasse perfettamente alla situazione iniziando ad emettere versi e incitandomi a darle piacere. Ora sì che c’eravamo: il dolore era passato e stava iniziando a godere della scopata provando tutti quei brividi che si provano prima di arrivare all’orgasmo, orgasmo che dopo un’altra decina di minuti la colse comunque impreparata portandola ad urlare tutto il suo piacere con frasi del tipo “Oh mio Dio… è pazzesco, sono tutta un brivido…. mi stai facendo impazzire… non pensavo potesse essere così bello!” ed iniziò a tremare tutta, quasi fosse stata colpita da una crisi epilettica, finché non svenne. Rimasi fermo dentro di lei e la sua vagina era tutta una contrazione, mi stava letteralmente succhiando il cazzo.
Chiaramente non avevo goduto, concentrato al massimo sul fatto di portarla a godere, per la prima volta, durante una scopata. La Cicci mi guardo con occhi pieni d’amore e mi baciò ringraziandomi per la delicatezza con cui avevo sverginato la figlia. Barbara, dopo un po’ rientro nel mondo dei vivi, ancora sospirando, ansante e guardandomi fisso negli occhi mi disse “E’ stato fantastico… non credevo si potesse godere tanto!” al che la Cicci le rispose “Non credere che possa essere così con tutti gli uomini, dovrai imparare a selezionarli!” - “OK,-disse la Barbara – ma intanto, se non ti dispiace, fammi approfittare di questo che ha saputo sverginarmi e farmi conoscere il piacere così bene.” E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora.
(segue)
Vorrei più commenti possibile, son curioso di capire le sensazipni che posso creare con questi racconti. Grazie
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7 anni fa
admin, 75
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Antonietta, detta "cicci"
Antonietta detta “Cicci”.
La conobbi quasi per caso. Stavo facendo una passeggiata a Grignano e, passando davanti al bar “Principe di Metternich” notai una tizia, dall’aria sbarazzina, con i capelli corti color rosso mogano, con degli incredibili occhi verdi, in compagnia di un’amica: sedute sulla veranda del locale, stavano prendendo un aperitivo. Ci fu un intenso scambio di sguardi.
Proseguì sino alla fine del porticciolo, sotto lo sperone di roccia del Castelletto e… tornai indietro. Arrivando nuovamente nei paraggi del bar notai che la tizia aveva seguito i miei movimenti e vedendomi giungere aveva fatto alzare l’amica e si erano dirette verso una macchina posteggiata più avanti. Mi diressi, a quel punto, velocemente verso la mia, facendomi notare. Entrai in macchina ed attesi che lo facessero anche loro e si avviassero. Le seguì meditando, intanto, un possibile approccio. Una volta passate le due gallerie di Miramare le superai e, arrivato nei pressi del bivio, misi la freccia indicando di dirigermi al Parco di Miramare. Mi seguirono. Arrivato al parcheggio del Parco cercai un posteggio che ne avesse un altro libero accanto e andai a posteggiare. Scesi velocemente e, tipo un posteggiatore, agitai le braccia indicando il posto libero. Posteggiarono, scesero e mi presentai dichiarando immediatamente di essere rimasto colpito da quegli occhi, da quello sguardo. Ci avviammo verso l’interno del Parco ed il parterre dove c’era un bar ove avremmo potuto prendere qualcosa per fare conoscenza.
Seduti al bar, mentre sorseggiavamo non so più cosa, non riuscivamo a smettere di fissarci negli occhi. L’amica era come se non esistesse.
Iniziammo a frequentarci, per conoscerci meglio, finché ci incontrammo da soli per andare a fare una passeggiata nel bosco. Li giunti, scesi dalla macchina ci addentrammo nel bosco, poi ci abbracciammo ed iniziammo a baciarci. Fu come se avessimo preso la scossa elettrica: un bacio sensuale profondo, che ci fece tremare dal desiderio, tanto che ebbi un’erezione immediata, pazzesca, che lei non poté ignorare dal momento che eravamo strettamente abbracciati, tanto che intrufolò una mano tra i nostri corpi per iniziare a massaggiarmi il membro da sopra i pantaloni e sentirne la consistenza.
Evidentemente ciò che sentì le piacque perché non smise più di palparlo, tanto che dovetti farla smettere altrimenti mi faceva venire nei pantaloni.
Pian pianino, sempre continuando nel bacio ci distendemmo sull’erba del sottobosco e potei, così, iniziare ad accarezzarla dalle gambe sino al pube arrivando, prima da sopra le sue mutandine e poi infilandoci una mano dentro, a trovarla bagnata al punto che non sembrava avesse una fica ma un lago. Nel mentre continuava il bacio iniziò a smaniare, a fare versi di piacere agitandosi sotto le mie mani quasi a cercare qualcosa di più. Le tolsi le mutandine e… mi fiondai su quella vulva polposa ed umida iniziando a leccarla voracemente e succhiandole il clitoride che era di tutto rispetto, sembrava quasi un piccolo pene. Lo succhiai con gusto quasi stessi facendo un pompino, e lei iniziò a smaniare, a scuotere la testa, digrignando i denti dal piacere, iniziando a squirtare tanto che la mia faccia venne copiosamente bagnata dal suo orgasmo. Non le diedi tregua e, non appena ebbe finito di godere la infilai con il mio cazzo che, nel frattempo, avevo fatto uscire dai pantaloni. Arrivai sino in fondo, mi fermai un attimo per assestarmi e poi iniziai a fotterla lentamente ma inesorabilmente, finché non iniziò di nuovo a smaniare.
Nel frattempo avevo iniziato a stuzzicarle lo sfintere, riuscendo, pian pianino, ad infilarle un dito, poiché ce l’aveva molto stretto. Meraviglia delle meraviglie: era vergine di culo !! Mi misi di buzzo buono per riuscire a portarla a vette di piacere mai raggiunte. Dovevo riuscire a sverginarle il culo, e per riuscire in ciò dovevo farla diventare schiava del piacere, tanto da non potermi rifiutare nulla.
Pertanto controllai al massimo la mia soglia del piacere e cercai di capire sino a che punto la stessi facendo godere. La risposta la ebbi poco dopo, quando uno schizzo poderoso della sua sborra mi investì il pube. Ciononostante non mi fermai, e continuai a trapanarla tanto che iniziò ad emettere tali versi di piacere che se qualcuno si fosse trovato a passare a meno di 100 m. da lì avrebbe pensato che stavo ammazzando un maiale. Era una bambola di pezza tra le mie mani: nel frattempo avevo continuato a masturbarle il buco del culo, che ora era bello rilassato, e dove senza alcuno sforzo ero riuscito ad infilarci un secondo dito.
A quel punto me ne uscì da lei e le rialzai il pube iniziando a suggerle il clitoride e passare la lingua, con un va e vieni, dal clitoride al buco del culo, soffermandomi ogni volta per un attimo per infilarle la lingua nel culo. Iniziò a smaniare e a trattenere la mia testa sulla sua fica, per farsi succhiare meglio. Se mi soffermavo a leccargliela tutta ne approfittavo per infilarle, nuovamente, due dita nel culo dandole un piacere che la portò, in breve, a spingere il culo verso la mia mano offrendosi maggiormente alla penetrazione. Mi fermò: annaspava in cerca d’aria ma, nel contempo desiderava contraccambiare. Pertanto si ruotò in modo da raggiungere il mio cazzo ed imboccarlo, iniziando a farmi un pompino. Allungai la mia lingua fino ad arrivare al bottoncino che si gonfiò quasi fosse un piccolo membro eretto e duro. Lo leccai, titillai, e poi lo avvolsi fra le mie labbra e lo succhiai con vigore; a quel punto lei, sfilandosi il cazzo dalla bocca, iniziò a vaneggiare. Continuando a suggerle il clitoride l’avevo a gambe spalancate, completamente offerta alle mie mani che ne approfittarono per impastarle le chiappe, allargargliele meglio ed infilarle in culo, dopo averglielo bagnato per bene, non due ma ben tre dita. Non avevo mai visto una donna godere tanto, con una tale continuità, né tantomeno mi era mai capitato di assistere allo squirting di una donna. Mi arrivavano continuamente in faccia schizzi del suo piacere.
A quel punto tornai a girarla in modo da poterle rialzare le gambe ed appoggiarmele sulle spalle in modo da avere libero accesso al suo culo ed iniziare a sverginarglielo.
Lentamente, guardandola negli occhi, che ormai erano colmi del piacere che le stavo dando, iniziai a penetrarla, fermandomi non appena mi sembrava stesse provando un po’ di dolore e riprendendo non appena sentivo che il suo sfintere si era adattato alla situazione. Centimetro dopo centimetro, con calma, riuscì a penetrarla completamente e…. lì mi fermai, contraendo il mio pene per farla abituare alla presenza ed accettarla vogliosamente. Dopo un po’, abituatasi alla dilatazione, il suo sfintere iniziò a contrarsi, desideroso di ben altro che di una presenza passiva. A quel punto, con molta delicatezza, iniziai ad incularmela. Ero al settimo cielo: mi stavo facendo uno splendido culo vergine, se pur datato, una libidine assoluta.
Ah.. dimenticavo… aveva più di qualche anno più di me.
Io… non avevo ancora goduto, e pur essendo al limite, riuscivo ancora a controllarmi. Troppa era la voglia di riuscire a portarla ad un tale stato di erotismo da renderla succube del sesso e della voglia di me. Mi confesserà, in seguito, che mai suo marito era riuscito a sodomizzarla o a farsi fare un pompino.
Nel mentre me la inculavo avevo continuato a stuzzicarle il clitoride e quando, per l’ennesima volta, iniziò a godere squirtandomi addosso la sua sborra non seppi più trattenermi e le riempì il culo di sborra con schizzi che lei sentì benissimo, poiché ad ogni schizzo ebbe una contrazione. Stanchi, stravolti, ci distendemmo uno accanto all’altra, per riprendere fiato. Lei aveva in volto un’espressione sognante, come di chi avesse provato, per la prima volta, il vero piacere. Quando riprese coscienza di dove eravamo, si girò verso di me e mi diede un bacio lascivo, eroticamente eccitante, che fece riprendere immediatamente, al mio compagno di giochi, la posizione eretta e lei, a tal vista, ci si tuffò sopra e lo prese tutto in bocca, iniziando a suggerlo voracemente. Fu talmente piacevole che mi lasciai andare ed in breve iniziai a goderle in bocca. L’avevo avvisata che stavo per godere ma lei continuò a succhiarmelo, inghiottendo sino all’ultima goccia tutto ciò che fuoriuscì dal mio uccello. Non me l’aspettavo, ma proprio per ciò ancor più gradito. Ci ricomponemmo e tornammo in città, ma prima di lasciarci pretese che le promettessi che l’indomani ci saremmo rivisti. Sarebbe venuta con la sua macchina, più comoda disse per ciò che aveva intenzione di fare.
L’indomani salì sulla sua Fiat 132 e ci dirigemmo fuori città, cercando un posto dove infrattarci. Mi ricordai di quando andavo a Basovizza con la mia prima, vera, fidanzata che aveva una Lancia Flavia con il sedile davanti unito: una volta abbassato, unito al sedile posteriore, diveniva un vero letto matrimoniale. Andammo lì, entrammo in un viottolo che curvava dopo neanche 50 metri e dove ci trovammo riparati agli sguardi di chiunque fosse passato sulla strada o nei paraggi. Immediatamente lei abbassò il mio sedile, si denudò e mi calò i pantaloni andando subito ad impalarsi sul mio membro che era già bello duro ed eretto. Una volta fatto ciò emise un sospiro di sollievo e di piacere e rimase dritta, sopra di me, guardandomi famelica e soddisfatta per tale possesso. Poi iniziò un sali e scendi lento, sensuale, libidinoso che la portò in breve a sospirare dicendomi: “Sì. Così… lo voglio…. Riesci a farmi desiderare di essere scopata come una troia…. Chi sei… cosa sei riuscito a fare di me in un’unica scopata ? Mi hai fatto scoprire una parte di me che non conoscevo!” Così dicendo iniziò a far uscire il cazzo dalla fica e puntarselo nel culo, inculandosi da sola con molto piacere, lo si notava dall’espressione estatica che le si era dipinta sul volto. Ed iniziò ad alternare i passaggi: 4-5 volte nel culo, uscita, introduzione in fica, 4-5 volte in fica e avanti così, alternando i passaggi.
E questa non l’aveva mai preso in culo !! Ero all’apice del piacere e della libidine !
Nel momento in cui, mentre lo aveva nel culo, iniziò ad avere un orgasmo mi rilassai anch’io ed iniziai a riempirle il culo di sano, pastoso sperma. Iniziò a tremare dal piacere, digrignando i denti ed urlando “Oddio come godo…. Sei fantastico… mi stai facendo morire…” e si accasciò sul mio petto.
Quando si riprese, guardandomi con occhi innamorati, mi raccontò che non aveva mai goduto tanto. Che il marito, dirigente Rai, in possesso di un cazzo notevole per dimensioni, era convinto che bastasse avere ciò e sbatterlo a più non posso in una fica acciocché questa fosse succube delle sue voglie, senza preoccuparsi del piacere del partner. Per questo si era sempre opposta al fatto di farsi sodomizzare o di fargli un pompino. Ora aveva scoperto, con me, il piacere di queste due attività ed aveva tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto. Mi raccontò anche che, non provando piacere con il marito, si era data ai piaceri saffici con l’amica in compagnia della quale l’avevo conosciuta, amica che era anche bsex (divorziata). Pertanto mi chiese se, eventualmente, sarei stato disponibile a farla partecipare ai nostri giochi, visto che aveva una casa a disposizione dove viveva solo lei e che pertanto avremmo potuto usufruirne per stare più comodi. Le risposi che ero aperto ad ogni proposta, a patto che il piatto principale fosse lei, che mi arrapava da matti. Era sorta, tra di noi, una particolare corresponsione “d’amorosi sensi”, ove eravamo attratti l’un l’altra in maniera sublime. Mi baciò appassionatamente.
Nei giorni a seguire il ns. feeling sessuale si acuì ulteriormente al punto che iniziammo ad avere orgasmi al telefono. Mi chiamava telefonicamente con telefonate lunghissime e si finiva per desiderare di essere insieme e lei iniziava a dire quanto mi desiderava iniziando a masturbarsi, corrisposta, finché non iniziavo anch’io ed arrivavamo a godere all’unisono. Era incredibile come fosse esplosa la sua sensualità, il suo erotismo. Fu così, per poter stare insieme su un letto, che si accordò con la sua amica ed una domenica (al marito aveva detto che andava in gita con l’amica) ci ritrovammo a casa di Wanda (questo il suo nome).
Wanda ci accolse, ci offrì un drink e poi ci fece vedere la camera da letto e… uscì dalla stanza. La “Cicci” mi guardò vogliosa, mi si avvicinò e mi baciò a tutta lingua, strusciandosi addosso a me. Iniziai a spogliarla nel mentre lei faceva lo stesso con me. Ci ritrovammo, così, nudi in un battibaleno e ci distendemmo accarezzandoci e stuzzicandoci in tutti i modi. Nel mentre eravamo impegnati ad eccitarci e finalmente riuscivo a mettermela sotto ed a penetrarla, la porta della camera si aprì e Wanda, quatta quatta, entrò e si sedette in poltrona, in un angolo, guardandoci ed iniziando a masturbarsi. Io non mi ero accorto della sua entrata, ma la “Cicci” evidentemente sì, tant’è che fece di tutto per rovesciare la posizione e ritrovarsi sopra di me, iniziando una cavalcata sfrenata, a corpo eretto ed inarcato, con quel seno piccolo ma tosto, con dei capezzoli eccitati e notevolmente eretti, tutti da succhiare, da mordere, ed infatti mi protesi a succhiarglieli, tanto stava facendo tutto lei. Io ancora non mi ero accorto, perché con la testa in mezzo al seno della “Cicci”, della presenza della Wanda che, nel frattempo, si era spogliata ed avvicinata a noi, iniziando ad accarezzare la schiena della Cicci arrivando a stuzzicarle lo sfintere. Prese un po’ di crema da un cassetto ed iniziò a spalmarlo sul buco del culo della Cicci, introducendovi delle dita ed allargandole lo sfintere.
Una volta preparatala per bene estrasse da un cassetto uno strap-on, lo indossò, si accostò alla Cicci, la fece inclinare verso di me e… la inculò! Una volta preso il ritmo con cui la Cicci mi stava scopando iniziò ad incularla alla grande ed io, attraverso la sottile parete tra vagina e retto, sentì ogni movimento, eccitandomi ulteriormente. La Cicci iniziò a smaniare ed a dire: “ Siete due bastardi… mi state facendo impazzire ma… guai a voi se smettete!” Andammo avanti così per più di mezz’ora e lei, ormai, era una bambola di pezza tra le nostre mani e continuava a godere senza soluzione di continuità. Alla fine ci dovemmo fermare: la nostra resistenza era al limite. Come uscì da lei si inarcò e me lo prese in bocca, iniziando a succhiarmelo finché non mi fece esplodere nella sua bocca e…. ingoiò tutto, voracemente. Wanda la stava ancora inculando, ma si fermò, uscì e….iniziò a baciarla, tutta, sino a condividere la mia sborra dalla sua bocca. Iniziarono a baciarsi libidinosamente, intensamente. Erano completamente prese dal loro rapporto. Io mi sedetti sulla poltrona, osservandole morbosamente.
Era una situazione di un erotismo pazzesco. Erano stupende per come si baciavano, si toccavano, si palpavano, facendo versi di piacere. E quando iniziarono a godere fu una festa dei sensi. Quando, dopo aver goduto, si distesero per riprender fiato mi riavvicinai ed andai a baciare teneramente la Cicci che, a quel punto, mi invitò a baciare anche la Wanda. Voleva, nella sua libidine, che i suoi due amanti condividessero il piacere, fossero un tutt’uno.
La accontentai e rimasi meravigliato dalla morbidezza con cui la Wanda rispose al mio bacio, in maniera molto lussuriosa. La cosa mi eccitò e la Wanda lo notò, al punto che impugnò il mio scettro ed iniziò a masturbarmi sino a inchinarsi ed iniziare a farmi uno splendido pompino. La Cicci iniziò a baciarmi e, nel farlo, mi invito a fottere la sua amica la quale, avendo evidentemente sentito l’invito che la Cicci mi aveva fatto, smise di succhiarmelo e si distese, allargando le gambe ed invitandomi a fotterla. Entrai con molta calma, voglioso di assaggiare quella nuova fica e scoprendo che non solo era bella umida ma sapeva stringersi attorno al mio cazzo succhiandomelo come fosse una bocca. Splendido !! Iniziai a fotterla riprendendo a baciarla, poiché sapeva baciare molto bene, e per me il bacio è fondamentale per raggiungere il piacere. La Cicci intrufolò il viso tra noi due iniziando ad intrecciare la sua lingua con le nostre e cercando di condividere il bacio con tutti e due, nel mentre mi accarezzava il culo spronandomi a scopare la sua amica con più foga.
Una vera e propria festa dei sensi, di un erotismo pazzesco. A quel punto, dopo che la Wanda aveva avuto il suo secondo orgasmo, mi lasciai andare e pensai solo a godere, arrivando in breve ad eiaculare e riempirla di sborra. Come uscì da quella vagina la Cicci ci si fiondò per andare a leccarla e suggere tutta la sborra che vi avevo scaricato. Stupendo !!! Pura libidine !!
Qualche giorno dopo la Cicci mi disse che la figlia voleva conoscermi e mi chiese se ero disponibile. Mi disse che avevano una grossa confidenza e si raccontavano tutto, per cui la figlia (diciottenne) desiderava conoscermi. Accettai e ci organizzammo per andare a passare una giornata al mare. La figlia era una splendida ragazza, di nome Barbara, e giunti al mare, in una spiaggetta che conoscevo e ci permetteva di avere una certa “privacy” mentre stendevo i teli per poterci distendere le signore si denudarono completamente. A tale vista ebbi qualche problema a controllare il mio compagno di giochi. Se si fosse eretto sarebbe stato molto sconveniente. Dovevo avere l’aplomb di un inglese. Ma ci riuscì e mentalmente mi feci un buffetto di approvazione. Mi spogliai anch’io e mi offrì di spalmarle di crema solare, cosa che ambedue gradirono moltissimo. Dopodiché andai a farmi una nuotata, per raffreddare i bollenti spiriti, poi mi distesi accanto a loro, a pancia sotto.
Stavo quasi per appisolarmi quando la Cicci iniziò a massaggiarmi la schiena e fece di tutto per riuscire a baciarmi. Mi lasciai trascinare dal piacere del bacio, mettendomi sul fianco, ma in questo modo non riuscì più a controllare l’erezione che, quasi in automatico, dato il bacio, si sviluppò. Notai come la figlia guardasse con curiosità ciò che stava accadendo tra di noi e, dopo qualche momento, si avvicinò ed impugnò il mio scettro. Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo.
Il seguito alla prossima !
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7 anni fa
admin, 75
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Con il marito e il vicino l’ orgasmo è più vicino
Inizio dicendovi che questa è una storia realmente accaduta, io e mia moglie siamo sposati da quasi 20 anni In tutto questo tempo o sempre notato che quando vedeva il nostro vicino la sua mente andava chissà dove, dopo molti anni qualche sera fa mi dice che ne penseresti se ti dicessi che voglio scoparmi il nostro vicino, io subito rimasi di stucco a sentire una richiesta simile ma dopo pochi secondi realizzai cosa sarebbe potuto accadere se le avessi detto di si, cosi decisi di dirle di si ma ponendo la possibilità che pure io partecipassi al incontro cioè che ce la saremmo fatta in 2 io e lui, lei disinibita più che mai disse che era il suo sogno più recondito essere messa in mezzo alle attenzioni di 2 uomini, le dissi prova a vedere se lui ci sta alludi un po’ e se vedi che è propenso fai la proposta, e cosi fece lui dopo aver titubato un pò accettò si misero d’accordo per farlo una mattina dei giorni seguenti, mia moglie sentendosi desiderata nel frattempo si era tutta eccitata e bagnata al idea di essere posseduta da 2 uomini le misi una mano dentro alla gonna sino ad arrivare alla sua splendida e bagnatissima passerina lei come sempre in casa tranne nei giorni del ciclo non portava ne mutande ne reggiseno, nel giro di pochi secondi eravamo entrambi nudi la buttai sul tavolo della sala e affondai la mia faccia nella sua lussuriosa passera piena ormai di tutti i suoi umori leccai e succhiai tanto la sua passera e le sua splendide tette sino a quando con una serie di gridolini non iniziò a venire ebbe un orgasmo esagerato sembrava non finire mai, a quel punto finito il suo orgasmo scese dal tavolo lego i suoi capelli con un elastico e iniziò un pompino fatto bene ma tanto bene da farmi inondare tutta la sua bocca faccia e seno del mio caldo seme continuo a succhiare sino che il mio membro non diventò piccolo. Passarono i giorni che ci separavano da quel appuntamento a casa del vicino arrivo la mattina e l’ora di andare entrammo in casa sua e dopo pochi minuti di convenevoli ci ritrovammo tutti e 3 nudi nel lettone matrimoniale del vicino lui è un uomo sui 60 ma con un fisico da quarantenne muscoloso ben tenuto e con un cazzo tanto grosso e lungo che mai avrei pensato potesse avere, prese mia moglie le allargo bene le gambe e gli si butto dentro con tutta la faccia mentre io mi davo da fare con la sua splendida sesta la sentivo ansimare come non aveva mai fatto prima si vedeva sulla sua faccia un espressione di estremo godimento i suoi mugolii divennero presto grida del primo di molti orgasmi, a quel punto la sua passera era be inondata dal orgasmo dalla saliva e dai suoi umori, era pronta a prendere quei almeno 22 cm di splendido cazzo tutti dentro di se cosi si mise a missionaria e il mio vicino le dava di quei colpi che sembrava la aprisse in due nel mentre io le ero salito sul seno e le scopavo la bocca con il mio splendido arnese anche il mio non scherzava 18 cm di nerchia bella gonfia lei venne per una seconda volta e pure noi per una prima lui le venne tutto dentro e o in gola ingoio tutto, passarono 10 minuti dove lei si dilettava in ginocchio a leccare i nostri membri per far si che tornassero duri non ci volle poi cosi tanto che eravamo entrambi in tiro a quel punto era giunta l’ora di farla godere da due canali in contemporanea, le ficcai 2 dita nella figa fradicia per prendere un po di liquidi e subito dopo senza nemmeno tanta delicatezza glie le ficcai dritte nel suo culo emise un grido misto di dolore e piacere allo stesso tempo, capimmo che era pronta io mi sdraiai sul detto e lei se lo ficco dritto nella sua figa il mio vicino Sali sul letto e la prese da dietro prima con un po poi con tutti i suoi centimetri eravamo in due a martellarla cosi e lei ebbe 2 orgasmi potentissimi, non ancora soddisfatta ci chiese de potevamo farle provare una doppia penetrazione vaginale io e lui ci guardammo e alla fine acconsentimmo da subito entrarono con un po di fatica ma basto un minuto per far si che la sua figa ci facesse posto la martellammo per più di 5 minuti cosi e lei rivenne nuovamente e intensamente a quel punto pure noi avevamo voglia di venire rientrammo nella sua figa ormai slabbrata e ci sincronizzammo sino a venire entrambi quasi in contemporanea dentro, estraemmo i nostri cazzi gocciolanti di sborra e dalla sua fica vedemmo colare giù il nostro sperma mescolato ai suo orgasmi il letto era ormai inondato dalla varie venute lei si alzo colante di sborra ci fece mettere uno affianco al altro e inizio a leccare via dai nostri cazzi ormai quasi a riposo ma ancora scappellati le ultime lacrime di seme che avidamente ingoiava come se ancora non ne fosse sazia.
Sono passate quasi 2 settimane dal quel incontro e oggi chissà perché il nostro vicino ci a chiesto se possiamo andare a casa sua per un problema al pc, sarà un problema al pc o sarà che vorrebbe replicare quella splendida mattinata ce lo sapremmo dire in seguito……..
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7 anni fa
Desideria80,
40/40
Ultima visita: 4 mesi fa
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Non tutto viene per nuocere
Tutto è accaduto a giuno dell'anno scorso. Io e la mia compagna di nome Anna, eravamo andati in campagnia alla villa, per fare le solite pulizie per l'estate.
Dopo circa 2 ore di lavoro una pausa per un boccone, una doccia per rinfrescarci.
Premetto che lasciammo il cancello aperto. Eravamo sotto la doccia entrambi quando sentiamo arrivare una macchina. Io velocemente mi asciugo, metto l'accappatoio e vado fuori per vedere che era, erano due uomini sulla cinquantina e chiesero se nei dintorni c'era qualche villa in vendita e di avere una bottiglia di acqua. Alla mia risposta e concessione della bottiglia, mentre entavo dentro, mi spindero da dietro e mi dissero di non urlare. Nel contempo Anna uscì anche lei in accappatoio ed i due rimasero meravigliati dalle forme di lei. Ci legarono entrambi e ci spogliarono. Uscirono due cazzi belli e ci costrinsero a prenderli in bocca. Videro che il mio cazzo era diventato duro e che mi stavo eccitando ed anche la mia Anna. Non capivamo cosa stesse accadendo.
Allora presero Anna gli leccarono figa e culo ed obbligarrono lei a farmi un pompino.
Era bellissimo.Il mio cazzo si faceva sempre più duro. Ad un tratto gli infilarono i loro cazzi in figa e nel culo.Dopo essere venuti entrambi, mi obbligarono di mettermi a pecora, uno mi dilatò il mio buchetto e l'altro lo mise in bocca. E dissero"vedi come gode anche tuo marito". Poi si alternavano, non ne potevo più sborrai come non mai.
Ci ringraziarono ed andarono via. La sera ci facemmo una scopata tutta nostra.
Ecco che non tutto viene per nuocere.
8
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7 anni fa
baia68,
56
Ultima visita: 2 anni fa
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una passeggiata alla fiera dei fiori...
Stamattino tutta bella tirata con un minivestitino rosso e intimo nero (bustino,perizomino,reggicalze e.calze appese al reggicalze sono andata a farmi una passeggiata tra i fiori della fiera...mentre sculettavo su tacco 12, mi sentivo tutta osservata...e x l'emozione mi si era gonfiato paurosamente il perizomino ripieno.....dopo pochi metri mentre sculettavo sui tacchi ampliando la falcata facendo ballar le.tette e stringendo un po le coscie ho innondato il perizomono di una favolosa panna calda.....poi tutta bagnata ho proseguito la mia passeggiata....sono andata in un bar a bermi una coca cola...ed è andata a finire con un bel pompino a un signore nel bagno....mi sono presa in una bancarella una bella poi me ne sono tornata a casa....baci a tutte.
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7 anni fa
VanessA transex, 42
Ultima visita: 7 anni fa -
in equilibrio
Immagino che possa risultare alquanto difficile per chiunque da accettare a cuor leggero l'eventuale condivisione della rispettiva compagna anche con altri, pur nella voluta complicità di sperimentarne le forti sensazioni emotive che potranno derivare dall'emozionante esperienza di saperla apprezzata da chi ambirebbe possederla in modo integrale.
Ecco allora che a lenire un tal genere di confronti sarà il perfetto equilibrio instaurato con le persone divenute col tempo fidate, senza tuttavia poter reprimere del tutto la cerebrale sofferenza che non potrà mai eludere la consapevolezza che il corpo della propria compagna verrà percorso del pene che andrà a colmarne le viscere sino all'orgasmo.
Irrilevante sarà in ogni caso che ad esserne l'artefice sia un soggetto esteticamente poco attraente, la dove in ogni caso rimarrà colui che andrà beneficiando di quelle forme che si vorrebbero esclusive solo per se medesimi, pur nell'incongrua eccitazione derivante da similari frangenti.
A seguire poi l'essere edotto, in minuzioso dettaglio, di come sarà avvenuto il possesso, in quell'orgia compartecipe e sensoriale che avrà trasformato l'individuo di turno nel focoso protagonista capace di condurre allo spasimo estremo.
Ad ogni nuovo invito sarà acerrimo il sussulto di colui che dovrà rimanere in obbligata attesa del ritorno dall'ulteriore evento di cui già ben si conosce l'epilogo, nell'impotenza complice che potrà essere, in quel surreale frattempo, appagata solo con una spasmodica auto masturbazione.
Similmente è quanto accade nel mio compagno mentre si ritrova costretto ad immaginarsi del rubicondo faccione che l'amico di una mia giovanissima infanzia andrà posizionandosi tra le cosce, degustando quella medesima fessura che nell'adolescenza trascorsa già aveva esplorato con le sue tozze dita, le medesime che la dilateranno nuovamente predisponendomi a ricevere il minuto pene con il quale avevo già in quel tempo ormai lontano giocato con maliziosa curiosità.
Molto diverso accoglierlo adesso in una vagina madida di emozionanti trascorsi, osservandolo mentre si incunea trepidante ed ansioso di poterla percorrere sino alle profondità cervicali a produrre insospettabili orgasmi pur nell'assenza di giganteschi attributi.
Montando a mia volta l'adiposa figura, rivolgendo pensieri a chi aspetta che si vada compiendo un rituale a lui tragico, esortando il mio amante a sconcezze che facciano di me la più sordida delle troie, mi lascerò irrorare di seminali eruzioni, accogliendole voluttuosamente in ogni mio percorribile anfratto.
Posando nuda, a ricordo indelebile dell'avvenuto amplesso epidermico, andrò alla fine ricomponendo la mia intera essenza, certa che nessuno potrebbe mai sospettare quanto possa divenire così insospettabilmente puttana.
1915
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7 anni fa
gloria1951,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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Così nacque alessia trav
“Questa storia reale vi racconta come iniziai questo percorso di vita e di come sono stato sverginato provando delle sensazioni mai provate prima”.
Da un po’ di tempo avevo iniziato a masturbarmi eccitandomi con una candela nel culetto in modo da provare più piacere in quell’atto solitario.
La lubrificavo prima con la crema per pelli sensibili e poi la facevo scivolare lentamente dentro premendo sull’interno del mio intestino.
La candela con il calore prodotto del culetto iniziava a deformarsi leggermente arcuandosi e adattandosi dentro di me provocandomi delle sensazioni indescrivibili.
Spingevo sempre più in fondo e schizzavo nel momento cruciale tirandola tutta fuori di colpo.
Dopo un po’ però le voglie aumentavano cercando qualcosa di vero e anche di grosso dato che le dimensioni delle candele erano quelle normali.
Leggendo in giro per i siti mi attiravano i trans con quelle loro verghe penzolanti pensando che con loro avrei potuto assaggiare la femminilità di una donna ma con qualcosa di eccezionale e cioè il loro cazzo.
Deciso su questo ne scelsi una molto attraente e con un arnese degno di essere provato.
Certo, ero vergine in quel senso, e avevo un po’ di timore dato che per la prima volta mi sarei trovato davanti ad una creatura meravigliosa e che mi avrebbe sverginato dietro.
Contattata al telefono mi ritrovo davanti alla sua abitazione e, suonato il citofono e preso l’ascensore, arrivato al pianerottolo intravedo già la porta socchiusa e una voce che mi invita ad entrare.
Appena dentro mi ritrovo una donna bellissima e statuaria: capelli neri lunghi lisci, due occhi neri e le labbra con un rossetto di colore porpora.
Pensavo che forse avevo sbagliato annuncio e davanti a me c’era una donna vera.
Anche il fisico che aveva mi lasciava senza fiato: una quarta di seno, un culo da favola e due gambe slanciate avvolte da calze velate nere con reggicalze e un perizoma sempre nero di pizzo che gli entrava nel solco delle natiche.
Io ero titubante e senza dirmi altro si avvicina prendendomi per mano e mi inizia a baciare con quella bocca carnosa e dicendomi cosa volevo fare.
Tremolante rispondevo che volevo provare tutto e detto questo mi invita nella stanza da letto dicendomi di spogliarmi tutto.
Lei era davanti a me che mi guardava mentre mi spogliavo e solo allora, osservando meglio l’inguine di lei notai che aveva un pacco bello grosso ma comunque non riuscivo a capire come fosse fatta.
Ero già eccitato e lei sorridendo mi dice di sdraiarmi sul letto iniziando a spompinare il mio uccello dritto.
Con estrema naturalezza mi passa la mano dietro il culetto e inizia a toccarmi il buchetto e con un sorriso di sorpresa mi dice: “sei stretto dietro; mica sei vergine?”
Io annuendo e quasi vergognandomi le dissi che mi ero penetrato solo con qualche candelina o pennarello ma mai avevo provato qualcosa di vero.
A quel punto lei si tolse il perizoma mostrandomi quella bellezza tra le gambe e lasciandomi di stucco.
Un cazzo asinino ripiegato verso sotto e all’indietro si nascondeva tra le gambe di quella meravigliosa creatura facendomi esclamare con un sussulto.
I suoi occhi avevano cambiato espressione forse perché già assaporava la sua preda.
Non capita tutti i giorni scoparsi un ragazzo vergine e alle prime armi e io in quel momento ero ormai nel suo letto e sarei stato suo per tutto il tempo che voleva.
Non mi chiese nemmeno di prenderlo in bocca ma mi tirò per i fianchi con forza facendomi assumere una pecorina sfacciata e sempre tirandomi mi posiziono sul bordo del letto.
Era già eccitata conoscendo la mia situazione e iniziando a masturbarsi, con le dita dell’altra mano fece scolare una crema fredda sul mio buchetto dicendomi che mi avrebbe facilitato la penetrazione.
Sentivo un dito che entrava ed usciva dentro di me; poi due dita che cercavano di allentare lo sfintere per poi sentirli strusciare ai bordi dello sfintere e sulle natiche appena fuori del buchetto.
Già mi dava un senso di fastidio le due dita e tra me e me pensavo che forse avevo fatto male a presentarmi in quella maniera.
Lei mi diceva di rilassarmi e lasciarmi andare a quel massaggio perché era un atto preparatorio prima della penetrazione e spingendomi con l’altra mano a piegare di più la schiena e quasi con la pancia sul letto.
Dopo un paio di minuti sentì che si alzava e mettendosi dietro puntava il suo cazzo tra le mie natiche.
Mi venne in mente in quel momento quando da piccolo facevo la puntura: tutto normale nel momento in cui ti massaggiavano la natica con batuffolo e alcol per farti rilassare ma dopo, quei pochi secondi dopo, sentivi l’ago pungerti.
Erano quei pochi secondi dopo quindi che aumentava il terrore e che ormai non potevi svincolarti ma eri pronto a subire.
Così lo stesso, ora, quando lei si alzò e dopo pochi secondi iniziai a sentire la cappella che faceva pressione sul mio buchetto; una pressione che aumentava e che allargava a dismisura quel muscolo come mai mi era successo.
Cercai involontariamente di buttarmi in basso con il culetto ma lei con forza sui miei fianchi mi risollevò su bloccando il mio corpo.
Un dolore dietro che faceva tremare le mie gambe ad ogni minimo movimento e urlando la pregavo di smettere e farsi indietro.
Non curante delle mie suppliche spingeva ancora di più, lentamente ma con continuità.
Iniziavo a gridare e a mordere le lenzuola piangendo e pregandola di fermarsi ma lei aveva cambiato atteggiamento e mi urlava che ero una troia in calore e che mai si sarebbe fermata davanti a un culetto vergine come il mio.
“Sei una troietta in calore; cagna; puttanella; vedi come ti faccio gridare con il mio cazzo troietta vergine; ti spacco il culo troia; ormai la cappella è entrata e già senti dolore vedi quando ti spacco tutto”.
Queste erano le parole che mi rivolgeva continuando a spingere e a tenermi fermo per i fianchi.
Ad un tratto un dolore acuto e un rumore sordo e lei affondò il cazzo dentro di me fino a metà scivolando e allargando a dismisura oltre che lo sfintere anche l’intestino.
Io gridavo e piangevo con le lacrime che mi arrivavano fino alla bocca e bagnando le lenzuola.
Per un paio di attimi, una volta spaccatomi il culetto, lei si fermò ma poi iniziò a stantuffarmi prima lentamente affondando ad ogni colpo il cazzo sempre più giù e tirandolo di colpo e velocemente verso fuori sentivo un risucchio delle budella verso fuori.
Sembrava che l’intestino venisse fuori ad ogni risucchio per poi spingere verso dentro fino allo stomaco.
Lo sentivo sulla pancia da fuori quel cazzo lungo e grosso e mi rovistava dentro come un mulinello.
Il calore aumentava per lo strofinio e avevo il culo in fiamme facendo tramutare il dolore in piacere e le grida, ad ogni colpo, erano diventate grida di piacere con mugolii sempre più evidenti.
“Visto troia? Ora ti piace il cazzo? Non mi credevi cagna? Ti sto spaccando il culo come nessuno lo aveva fatto. Cazzo non mi scopavo un culo vergine da una vita troietta che sei”; continuando a stantuffarmi e a stringermi le natiche e a tirami verso di lei.
Io non capivo più nulla ed ero come in estasi: il piacere aveva assalito il mio cervello e non sentivo nemmeno le parole e le frasi che mi diceva ma solamente un caldo dentro di me che saliva per tutto il mio corpo.
Iniziavo a tremare e a venire copiosamente sul quelle lenzuola sporcandomi la pancia e stringendo il culo.
Venni un’altra volta con tutti i muscoli del corpo allentati e senza forza dopo un quarto d’ora dopo e sempre con lei che usciva ed entrava dentro di me.
Ormai ero rotto e lei aveva cambiato modo di scoparmi: lo tirava tutto fuori per poi puntarlo sul buchetto e penetrandomi con un solo colpo fino alla base.
Lo sentivo scivolare dentro nella mia galleria per tutta la sua lunghezza; aumentava ritmo e forza facendomi sbattere la palle sotto il culo e io con le mani le toccavo e stringendogliele lo incitavo a venire.
Un ultimo possente colpo che mi ha tolto il fiato e spingendomi di fianco lo toglie dal culetto e tolto il preservativo inizia a menarlo davanti al mio viso.
Due menate e un liquido bianco e caldo mi colpisce la faccia e gli occhi e con la bocca aperta ne ricevo un paio dentro la gola che inghiotto avidamente.
Con naturalezza spalanco le labbra e ingoio quel cazzo asinino che allarga a dismisura la mia bocca assaporando le ultime gocce di sperma caldo e pungente.
Solo allora mi rendo conto delle misure di quel cazzo che mi ha sverginato e prendendolo con la mano e continuando ad ingoiarlo non riesco a stringerlo e a chiudere attorno le mie dita.
“Non avevo mai scopato un culetto vergine come il tuo troietta; ti è piaciuto e vedo che ti piace anche ciucciare il cazzo a quanto pare” carezzandomi il viso e spingendo quell’ammasso di carne ormai floscio dentro di me.
Io annuendo continuai in quella manovra per rilassarlo e dopo le dissi che mi era piaciuto da matti e che sarei tornato ancora magari indossando lingerie sexy per sentirmi più troia come lei desiderava.
Dietro mi sentivo allargato: ero rotto e la strada intrapresa mi avrebbe portato ad altre eccitanti avventure con lei o altre trans; anzi ne volevo due in contemporanea.
Quel giorno era nata Alessia
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7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Costretta legata ad un letto.. 4 parte
Erano passate settimane dal nostro incontro iniziatico.
In tutto questo tempo avevamo continuato a vederci nel suo appartamento. Ognuno conduceva la propria vita quotidiana in modo indipendente dall'altro, poi qualche sera a settimana ci incontravano.
A volte lo raggiungevo nel tardo pomeriggio, fermandomi da lui fino all'indomani. Altre volte, magari durante una delle mie feste, veniva a bussare alla porta, lamentandosi per il troppo rumore. Lo facevo apposta, per provocarlo, per farlo venire da me. Sapevo che una volta rimasta sola mi avrebbe "punito" con un'intera notte di passione e godimento.
Quello che c'era fra noi era un rapporto particolare: non eravamo fidanzati, non eravamo amanti. Eravamo compagni di giochi con un'incredibile intesa sessuale. Col tempo avevo imparato a conoscerlo: conoscevo il suo corpo, sapevo come eccitarlo, a letto e non solo. Avevo imparato a riconoscere le espressioni del suo viso, i gemiti e i minimi segnali che preannunciavano un suo orgasmo. E lui sapeva tutto di me, del mio corpo, dei miei punti deboli..
Nessuno sapeva di noi..
Un giorno, sarà stato tarda primavera, primi giorni di estate, non ricordo, iniziava a fare caldo, mi disse che l'indomani sarebbe venuta una coppia di suoi amici e avrebbe "gradito" che ci fossi anche io. Gradire, ovviamente, era un eufemismo. Lui pretendeva.
Io non sapevo cosa mi sarebbe aspettato, così decisi di fare la brava ragazza ma al tempo stesso di provocarlo. Così per quel pranzo scelsi una gonna corta, leggera, una camicetta velata, di cui lasciare aperti i primi bottoni, e un paio di sandali con il tacco molto alto.
Avevo la passione per i tacchi alti e fini, avevo molti stivali così per l'inverno e giusto qualche giorno prima avevo fatto questo nuovo acquisto. Il plateau non era molto alto, percui il sandalo rimaneva elegante senza però eccedere. La passione per i tacchi alti e fini era una delle tante cose che ci univano: durante i nostri incontri mi faceva tenere sempre gli stivali, ed io assecondavo volentieri queste piccole fantasie che eccitavano entrambi. Ma quel giorno decisi di osare di più.
Quando arrivai i suoi amici erano già li. Mirco, un ragazzo sui quarantanni, e Silvia, sua moglie, sulla quarantina anche lei. Non potei fare a meno di constatare che era davvero una bellissima donna: più alta di me, indossava un paio di sandali estivi, con tacco finissimo e una stringa di pelle che avvolgeva la gamba salendo fin quasi al ginocchio. Un abito morbido, senza spalline, e i capelli corvini che le accarezzavano le spalle.
Poco dopo ci sedemmo a mangiare: aiutai il mio vicino a servire le varie portate, facevo come fossi io la padrona di casa. Accanto a me era seduto Mirco, mentre il mio vicino mi stava di fronte. Durante il pranzo lo osservavo chiedendomi il motivo percui mi aveva fatta venire, perchè ci teneva così tanto che quei suoi amici mi vedessero..
Poi decisi che era il momento di iniziare a giocare.. così, mentre parlava di architettura - entrambi gli ospiti erano architetti - e di progetti, iniziai con il piede ad accarezzare il suo cazzo.. piano piano il mio piede si fece spazio fra le sue gambe.. lui mi guardò un attimo sorpreso per quel gesto del tutto inaspettato.. lo vidi con la coda dell'occhio, perchè mentre lo provocavo così, partecipavo alla conversazione con i suoi amici.. e proseguii così per un po' , senza dar peso a quello che stava succedendo a me. Mirco era seduto comodamente, con il braccio sullo schienale della mia sedia, accarezzandomi di tanto in tanto la spalla.. io lo lasciavo fare perchè, appunto, li prendevo per gesti casuali, involontari.. verso la metà della seconda portata tolse la mano dalla mia sedia ed ogni tanto, con la scusa di voltarsi verso di me per fare una battuta, la sua mano finiva sulla mia gamba.. le prime volte era questione di attimi, poi la ritraeva.. piano piano cominciai a notare che la mano si fermava sempre più tempo fino ad accarezzarmi sotto la gonna, arrivando quasi al limite coll'inguine.. trovai la cosa inaspettatamente eccitante: continuavo ad accarezzare con il mio sandalo il cazzo del mio vicino mentre il suo amico stava per scoprire che oltre la gonna e la camicetta il mio corpo non indossava altri indumenti..
Ero così presa dalle mie sensazioni che mi scossi quando il mio vicino mi chiese di accompagnare Mirco al bagno. Dovetti accompagnarlo al mio appartamento, il suo era guasto. Così entrammo e Mirco mi fece i complimenti per la casa e per l'arredo: in soggiorno, accanto al divano, avevo tanti cuscinoni a terra
"Un po'... etnico... carino... tipico per una ragazza di vent'anni... certo, magari non proprio comodi per uno della mia età.."
Io scoppiai a ridere "Ma guarda che è solo un'impressione... in realtà sono molto comodi.. ho amici di tutte le età che ci si divertono un mondo.. vieni, il bagno è di la.."
Lui non aveva più urgenze, almeno di quel tipo.. "Ah si? Ti diverti parecchio anche tu qui?"
"Abbastanza.."
"E ti va di far divertire anche me?"
Lo guardai interrogativa "Come?"
Lui sorrise "Dai che hai capito..... guarda che cosa hai combinato qui.." invitandomi a guardarlo all'altezza del cavallo "Non posso mica tornare così da mia moglie... come pensi la prenderebbe sapere che mi sono eccitato per una ragazzina? Dai.... lo so che lo vuoi..." lo volevo. Avevo lo sguardo di chi non desiderava altro che fare un bocchino.
La sua mano accompagnò la mia spalla nello scendere fino ad inginocchiarmi di fronte a lui. Aprii la lampo, gli tirai fuori il suo cazzo già piuttosto duro e lo presi in bocca. Leccai la cappella, poi piano piano ingoiai, con la lingua che lo accarezzava e accompagnava i miei movimenti avanti e indietro verso di lui. Mi mandava letteralmente in estasi quel sentirlo indurirsi sempre di più nella mia bocca, così cominciai ad aumentare il ritmo mano mano che il suo piacere cresceva
"Ahh si... così.... dai.. come succhi bene.... ah.... sei fantastica.... che maialina che sei.... mi fai godere siii.."
Il mio intento era proprio quello, spompinarlo fino a farlo godere e bere tutto, il mio dolce preferito. Ma lui aveva altri desideri, così quando sentì che era eccitato abbastanza mi chiese di fermarmi "Voglio scoparti.. voglio godere dentro di te!". Gli misi il preservativo, lo eccitava di più quando a farlo erano le donne. Mi fece sedere sul tavolo, aprendomi le gambe per masturbarmi, pensando fosse necessario per farmi bagnare e lubrificarmi in modo naturale, ma la vista della mia fica totalmente libera e completamente bagnata lo eccitò al punto che mi penetrò subito e immediatamente cominciò a scoparmi. Il suo cazzo entrò con una facilità incredibile tanto ero eccitata. Iniziò a scoparmi veloce, sempre più veloce
"Dai così! Godi!! Sei una maialina fantastica.... ah, cosa sei.... ti scoperei tutto il giorno!! Godi!! Godi!!! " ... ebbe un orgasmo infinito... godemmo insieme....
Mi baciò, infilandomi la lingua tutta in gola
"Io e te mi sa che ci rivedremo presto.... sei fantastica..."
Quando tornammo nell'altro appartamento vidi Silvia guardarlo nella zona della patta e marito e moglie si scambiarono uno strano sorriso.
Poi lei guardò me.
In quel momento non potevo immaginare cosa sarebbe successo poi...
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7 anni fa
ladybutterfly,
30/37
Ultima visita: 2 anni fa
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Quattro passi con laika
Come tutte le mattine sono su questa strada di campagne con Laika al guinzaglio. La primavera sta per lasciare il posto all’estate, il sole sta sorgendo e la temperatura è gradevole. Come tutte le mattine incontro Angela, la mia nuova vicina di casa e come al solito indossa stivali da cow-boy e una gonna corta e svolazzante che mette in evidenza delle gambe lunghe e lisce. Si è trasferita da circa un anno nella casa difronte alla mia. Un marito, due bambini e un cane. Mentre la saluto con il sorriso sulle labbra il suo cane si avvicina alla mia e la monta, io cerco di tirare il guinzaglio per allontanare Laika e Angela mi ferma: “Beati loro che possono sfogare i propri istinti senza preoccuparsi dei giudizi degli altri.”
In genere sono una persona posata, che prima di fare una cosa cerca di valutare le conseguenze. Anch’io come lei sono sposato, due bambini e un cane, appunto. Quella frase, le gambe di Angela e i cani che trombavano mi hanno offuscato la mente. Così mi abbasso i pantaloni e le mutande mostrando il mio pisello in fase di erezione. Guardandola negli occhi le dico: “Qui non ci vede nessuno.”
I suoi occhi si spalancano.
“Ecco,” penso fra me “ora mi tira un ceffone.”
No.
Angela mi da una spinta tale da stendermi a terra e mentre riapro gli occhi vedo la pianta del suo stivale che si sta per posare sulla mia faccia.
Per la paura chiudo gli occhi e porto le mani sul volto. Sento, con sollievo che lo stivale si posa vicino alla testa seguito dall’altro che si posa dalla parte opposta della testa. Riapro gli occhi e vedo Angela che letteralmente si siede sulla mia faccia. Sento la pressione del suo peso e mi accorgo che non indossa le mutandine. Mentre tiro fuori la lingua per esplorare, lei ondeggia il suo bacino premendo vigorosamente la sua fica sulla mia bocca. Vorrei toccarle il seno, ma le mia braccia sono completamente bloccate. Non riesco neanche a leccarla come vorrei, ma mano mano che passa il tempo la mia faccia si inumidisce. La sensazione che provo è un misto di fastidio, non riesco a partecipare come vorrei, e piacere, evidenziato dal mio pisello dritto come un pioppo.
Angela aumenta il ritmo. Io sono inerme, con la lingua di fuori cercando di dare il mio contributo al suo piacere. Mentre sono così sento due lingue che lappano il mio pisello. Una mi lecca il glande, l’atra è concentrata fra la base del pisello e i testicoli. L’attimo di meraviglia lascia il posto al panico quando intuisco che quelle due lingue sono di Laika e di Fido, il cane di Angela. Vorrei urlare. Non riesco. Ho paura che le lingue lascino il posto ai denti. Ma, impedito in ogni movimento, il panico si trasforma in rassegnazione e subisco passivamente la situazione. Agito un po’ la faccia cercando di partecipare al piacere che sembra provare Angela e mi godo il piacere che i due cagnolini mi stanno facendo provare con le loro lingue.
Angela comincia ad ansimare e contemporaneamente aumenta la sua pressione sulla mia faccia.
Il mio pisello freme sotto i colpi di lingua dei cagnolini.
La mia faccia si inumidisce sempre di più e dal mio pisello esplode la mia sborra. Laika e Fido cominciano ad abbaiare. Angela si ferma e inizia a ridere. Finalmente mi libera la faccia e dall’alto mi guarda negli occhi. Ha due occhi castani, grandi e mentre mi ci perdo dentro, lei inizia ad orinarmi in faccia. Mi sta pisciando in faccia. Ma non sono arrabbiato, anzi, inconsapevolmente apro la bocca e sollevo la testa cercando finalmente di metterle la lingua nella sua fica. Non me lo permette.
Si alza, richiama il suo cane e se ne va lasciandomi lì; steso a terra col pisello ritto e la faccia pisciata.
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7 anni fa
renatofanto,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Andrea
L’ascensore si ferma durante la sua corsa fra un piano e l’altro. Alzo lo sguardo verso la pulsantiera e vedo la mano di lei, Andrea, che da lì si allontana. Andrea e lavora alla Reception. Capelli neri lisci, sempre acconciati. Ruota la testa verso di me e con le sue labbra rosse fuoco attira la mia bocca. Mi avvicino. I nostri respiri si mischiano. Lavoro in questa azienda da una settimana. Andrea è la prima persona che vedo al mattino e l’ultima quando esco. Confesso di aver fatto da subito pensieri erotici. Ma non ho avuto alcun tipo di approccio con lei perché penso che quando inizi un nuovo lavoro è sempre meglio stare attenti. Ma qui. Ora. Un metro quadrato o poco più di ascensore. Le sue labbra. Il suo respiro. Delicatamente avvicino le mie labbra alle sue. La posizione non è comoda per un bacio. Ma le lingue si sono già intrufolate nell’altrui palato. Lo stanno esplorando a fondo. L’abbraccio da dietro facendo aderire il mio corpo alle sue spalle. Le mie mani provano a scendere dal ventre, ma le sue me lo impediscono spingendole verso il seno. Sodo. Lo palpo cercando di non trascurare nessun angolo. Le sbottono la camicetta. Gliela tolgo. Mi tolgo la mia. Comincio a baciarle il collo fino all’orecchio, nel quale intrufolo la lingua. Intanto le mie dita si concentrano sui capezzoli, ritti come dei chiodi. Contemporaneamente muovo il bacino sfregando il mio uccello contro il suo culo, riuscendo a farlo scorrere fra le sue chiappe. Nonostante i pantaloni il mio piacere esplode comunque. Mi fermo. Glielo dico. Lei ricomincia a baciarmi. Con le mani cerco di raggiungere la sua passera. Lei invece s’inginocchia e in un attimo i miei pantaloni cadono alle caviglie mostrando il mio pisello ancora inebriato. Sento la sua lingua correre dai testicoli verso il glande e contemporaneamente un brivido mi attraversa la schiena. Finalmente le sue labbra cominciano a baciarlo e quindi a ingoiarlo. Riconosco il suo palato. Vorrei urlare. Metto le mani dietro la sua testa. Proprio come si vede in quelle fotografie sui siti porno. I brividi attraversano tutto il mio corpo. Il mio bacino comincia a sussultare. Anche lei aumenta il ritmo. Sempre più veloce. Poi di colpo tutti fermi, o quasi. Io eiaculo e lei ingoia ogni goccia, mentre le accarezzo i capelli. Quindi la tiro su. Lei si rigira e si abbassa i pantaloni di pelle nera mostrandomi il suo culo tondo. Si piega in avanti e con le mani si allarga l’ano. La penetrazione anale inizia sempre in modo difficoltoso. Non voglio farle male. Quindi spingo lentamente, ma con vigore. Quando riesco ad entrare completamente, lei agita il suo bacino come fosse una ballerina di danze latino americane. Il mio movimento è invece ondulatorio. Sento che anche lei, come me, è percorsa da brividi. La sento mugolare. Mh. Mh. Mh. Anch’io mugolo. Mh, mh, mh. Finché entrambi raggiungiamo il piacere. Si solleva. Si volta verso di me. Mi abbraccia. Mi dice: “Tranquillo non lo dirò a nessuno”. Resto a bocca aperta. Non per quello che sentono le mie orecchie. Ma per quello che avverte il mio pube. Infatti fra di noi sono incastrate due verge, ritte, dure: la mia e la sua.
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7 anni fa
renatofanto,
45
Ultima visita: 4 anni fa
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Il mio capo
Vi è mai capitato mai di pensare che sarebbe stato meglio tacere quella volta?
Adesso mi trovo a fissare il soffitto bianco di questa camera d’albergo, sfinito ma con la verga ancora dura, ma anestetizzata. Lei, bionda tinta, con la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi, fa su e giù, piegandosi sulle proprie gambe. Ormai non la sento più, ma credo sia colpa di quelle pasticche che le mi fa ingerire non appena il mio pene si sgonfia un po’. Sono stanco, sfiancato e assonnato, mentre lei sembra prendere sempre più vigore. Ho perso la cognizione del tempo.
Da quel giorno divenni il suo amante, anzi il suo giocattolo, il suo dildo. Il giorno successivo mi disse che avrei dovuto accompagnarla ad un pranzo d’affari. Il pranzo non ci fu. Lei mi aspettava in auto pronta a partire e seduta dal lato passeggeri. Quanto salii notai dapprima le sua gambe nude, lisce e lucenti, poi mi accorsi che non indossava nient’altro all’infuori di una camicetta. Mi ordinò di fare la stessa cosa e così mi tolsi pantaloni e mutande. La nerchia si mise, naturalmente, in posizione eretta e lei cominciò ad accarezzarla. Non sapevo se allungare le mie mani sulle sue cosce o mettere in moto e partire. Era il giorno di ferragosto, faceva molto caldo. La sua mano afferrò energicamente il mio pene e cominciò ritmicamente a muoversi su e giù finché non si accorse che stavo per schizzare fuori tutto il mio seme e con un gesto rapido lo raccolse in un fazzolettino di carta. Aprì lo sportello e mi disse di andare dal suo lato, così feci il giro dell’auto, e mi dovetti inginocchiare davanti alla sue gambe aperte. La mia lingua cominciò ad inumidire il suo pube peloso e scendendo lungo il linguine, la infilai fra le labbra di quella grotta calda e umida. Ci poggiai sopra le mie labbra e, facendo finta che fosse una bocca, cominciai a baciarla a ventosa, inserendo la lingua, come fosse una bocca. Le sue mani si posarono sulla mia testa e le mie, partendo dalla coscia salirono lungo in fianchi fino a raggiungere i capezzoli. Li trovai duri come marmo e comincia a stuzzicarli con l’indice. Intanto con la lingua raggiunsi il suo grilletto. Le sue mani impedivano alla mia testa di allontanarsi, mentre il mio pene, pronto ad esplodere, urtava con la carrozzeria della macchina. Ad un certo punto lei permise alla mia testa di liberarsi e così mi alzai in piedi deciso a penetrarla, ma chiuse le gambe e mi masturbò con violenza ed eiaculando non ebbi una piacevole sensazione. A questo punto le chiesi se potessimo partire e lei mi infilò un preservativo e si sdraio sul cofano dell’auto e si fece penetrare. Salimmo in auto, lei si rivestì, io fui costretto a rimanere con la sola polo. Misi in moto l’auto, mentre la sua mano accarezzava il mio membro, sempre eretto, ma un po’ meno vigoroso di prima. Arrivammo davanti un cancello di una vecchia villa sperduta nelle montagne. Mi mise in mano una vecchia chiave ed andai ad aprire il cancello seminudo. Anche lei scese dall’auto e prendendomi per il pisello mi guidò a piedi fino alla porta di casa. Ci ritrovammo su un divano posto nell’ampio ingresso della casa, entrambi nudi, con in bocca la lingua dell’altro, mentre le mani di entrambi vagavano lungo il corpo. Abbiamo fatto sesso manuale, orale, penetrativo, sul divano, sul letto, in giardino persino sulla lavatrice in durante la centrifuga, insomma abbiamo realizzato ogni piccola fantasia erotica. Naturalmente, per quanto sia resistente, ogni tanto il mio membro cercava riposo e lei mi faceva ingerire una pasticca blu.
Fu solo l’inizio. Se quella volta avessi taciuto.
Ogni mese inventava un pranzo di lavoro, una cena d’affari che puntualmente saltava e finivamo nel casolare in mezzo alle montagne. Questa volta la cena d’affari però ci fu. Lei mi presentò come il direttore amministrativo ad una coppia di cinquantenni. Claudio mi strinse la mano calorosamente e mi presentò Emilia, come sua segretaria. Durante la cena Claudio e il mio capo parlarono effettivamente di lavoro, cercando di accordarsi su prezzi e quantità. Io ed Emilia ci guardavamo in silenzio senza poter intervenire. Anche lei, come il mio capo, era bionda tinta truccata in modo da dare risalto ai suoi occhi verdi, che quasi facevano passare in secondo piano un seno molto prosperoso. Quando ci alzammo per andare via io salutai la coppia, ma tutti si misero a ridere. Non avevo intuito quello che sarebbe successo subito dopo. Con l’auto di Claudio raggiungemmo questo motel lungo la tangenziale. Il portiere sembrava conoscergli da molto tempo e allungò a Claudio un mazzo di chiavi. Mentre salivamo in ascensore Emilia mi abbassò la zip e infilò la sua mano nelle mutande. Il mio capo si avvinghiò a Claudio. Entrammo in una stanza con due letti matrimoniali. Ci spogliammo e quando fummo nudi tutti e tre si inginocchiarono davanti a me cominciando ad accarezzarmi. Sentii le loro lingue che correvano lungo le gambe e sui genitali. La situazione imprevista mi fece provare così tanto piacere che il mio seme schizzò fuori copioso. A questo punto mi inginocchiai anch’io e insieme al mio capo ed Emilia feci ciò che fecero loro prima con me. Quindi Emilia mi invitò sul letto e mi fece esplorare con la lingua la sua vagina. Lei era depilata e già molto umida. Da come stringeva la mia testa fra le gambe capii che ciò che facevo era di suo gradimento. Il mio capo invece trafficava con Claudio. Emilia si girò di scatto allontanando da lei la mia testa e mi mostrò il suo posteriore, mentre con una mano mi consegnava un tubetto dicendomi di ungermi il pisello. Così feci e lentamente la penetrai fino a quando i miei testicoli non combaciarono con le sue natiche. Quindi cominciai a dimenare il bacino, intanto con le mani cercavo di raggiungere il suo enorme seno. Mentre giocavo ad occhi chiusi con il suo seno eiaculai emettendo un gemito di piacere. Aprendo gli occhi trovai Claudio con il tubetto in mano. Pensando che volesse anche lui provare piacere con Emilia mi alzai. Ma con mio stupore prese in mano la mia nerchia e la unse, dopodiché mi invitò ad entrare fra le sue chiappe. Mi guardai intorno e notai che Emilia e il mio capo avevano la propria testa fra le gambe dell’altra. Allora, anche se un po’ mi ripugnava, infilai il mio membro nel culo di Claudio che emise un grugnito di piacere e cominciò ad roteare il suo bacino. La mia diffidenza piano piano si trasformò in piacere e anche il mio bacino cominciò ad ondulare fino all’eiaculazione. A questo punto Claudio disse che era già appagato e che sarebbe andato a fare una doccia. Così mi ritrovai sdraiato con in bocca la figa pelosa del mio capo, mentre Emilia, piegandosi sulle proprie gambe, faceva su e giù con la mia verga in erezione. Il mio corpo era invaso da un’inebriante piacere, che si concentrava sul glande, il quale mi dava l’impressione che fosse vicino all’esplosione. La mia lingua esplorava le pareti umide della vagina pelosa, che premeva pesantemente sulla faccia. Poi si scambiarono di posto ed io ero sempre più ubriaco di piacere, tanto da non aver capito se avessi o meno sborrato. Si sdraiò Emilia e io la penetrai mentre leccava la figa pelosa del mio capo. Fu poi la volta del mio capo. Poi componemmo un triangolo dove ognuno aveva in bocca i genitali dell’altro. Claudio uscì dalla doccia nudo. Si mise sul divano e guardandoci ebbe un’erezione che calmò masturbandosi, mentre contemporaneamente giocava con un vibratore fra le chiappe. Emise, mentre schizzava il seme, un urlo di piacere, che però bloccò tutte le nostre attività. Sembrava il fischio finale di una partita di basket. Il mio capo ed io raccogliemmo i vestiti e uscimmo nudi dalla camera, per infilarci in questa. Se avessi taciuto non avrei vissuto tutto questo. Entrati in camera mi fece ingerire la solita pasticca blu, anche se il mio pene era ancora in piena erezione. Si prospettava una notte molto lunga. Cominciammo baciandoci, poi succhiando i genitali fino alle penetrazioni in tutte le posizioni. Non capivo dove trovasse tanta energia. Alla fine mi sdraiai sfinito sul letto chiudendo gli occhi, mentre lei continuava ad armeggiare con il mio membro ancora in erezione, ma privo di sensibilità, come se fosse anestetizzato. Ripenso a quando tutto è cominciato. Se avessi taciuto.
Lavoro in una azienda come ragioniere e il giorno prima di ferragosto dell’anno scorso ero in ufficio, da solo perché gli altri colleghi erano già in ferie. Passata l’urgenza per la quale ero stato richiamato, dovevo comunque passare quelle ore che ancora mancavano alla fine del turno, così mi misi a navigare su internet e naturalmente finii su un sito porno. Mentre guardavo le immagini il mio cazzo cominciò a gonfiarsi, ampliandosi lungo il linguine, strappando quei peli che cercavano di impedirgli il passaggio. La sensazione che provavo era un misto di piacere e leggero dolore. Nella mia testa aleggiavano fantasie erotiche, quando il suono del telefono esplose nelle orecchie. Il mio capo mi voleva in ufficio. Mentre andavo da lei cercavo di dissimulare la mia erezione, ma non riuscendoci decisi di entrare nel suo ufficio tenendo le mani congiunte proprio lì davanti. Il mio capo è una signora di sessant’anni, bionda tinta, truccata in modo da risaltare le sue labbra carnose e nascondere le rughe intorno agli occhi profondi. Speravo che le mia erezione sarebbe svanita dopo un po’, ma entrando nel suo ufficio i miei occhi caddero sul suo petto. Una camicia molto trasparente, non ricordo se a fiori o a pois, faceva trapelare il suo seno e mi tornarono alla mente le immagini pornografiche di poco fa e il pisello invece di sgonfiarsi premeva ancora più violentemente nei jeans per uscire definitivamente. Dissimulai malamente e lei se ne accorse, ma prima che potesse dire qualunque cosa le dissi ciò che forse avrei dovuto tacere: “Chiedo scusa, ma questo è la causa della sua presenza. Mi succede ogni volta che la vedo”. Sgranò i suoi occhi che cominciarono a guardare alternativamente i miei occhi e il mio “pacco”. Si alzò e sganciandomi i pantaloni la verga saltò fuori proprio davanti la sua bocca carnosa, che l’accolse avida. Eiaculai molto presto e abbondantemente. Allora si mise seduta sulla punta della sedia, aprì le sue gambe facendomi segno di inginocchiarmi davanti a lei. Cominciò così il mio inferno paradisiaco.
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7 anni fa
renatofanto,
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Ostaggio
- Madonna, quanto ci sta questo alla cassa. Ne potrebbero aprire un’altra.
Penso questo mentre sono seduto in attesa del mio turno per pagare la bolletta. L’estate è scoppiata con tutto il suo calore e qui dentro si soffre. Intanto il brusio di sottofondo di questo ufficio postale aumenta, diventa concitato, agitato, nervoso. Poi una voce femminile:
- Fermi tutti questa è una rapina.
Con la coda dell’occhio scorgo delle pistole puntate ad altezza d’uomo.
Con il volto coperto dal passamontagna si dirige verso la cassa. La cassiera alza le mani. Sono così vicino da sentire l’odore acido, intriso di tensione, della rapinatrice. Ci sono altre due persone sulla porta d’ingresso, ma sono così imbacuccate che non riesco a capire il loro sesso. Anche loro indossano una mimetica e dei neri anfibi.
Mentre la cassiera consegna i soldi alla rapinatrice, irrompe nell’ufficio un vigilantes, ma non ha nemmeno il tempo di intimare l’alt, che la rapinatrice mi afferra e puntandomi la sua arma alla tempia mi utilizza come scudo ed urla
- Getta la pistola o lo ammazzo.
Il sangue cominciò ad accelerare facendo aumentare i battiti del mio cuore. La vista mi si è appannata. Non riesco a distinguere le voci intorno a me, mi sembra quasi che provengano da una stanza lontana. Poi vengo spinto, tirato. Corro, ma sempre prigioniere. Mi ritrovo in un’autovettura che sgommando parte. Subito mi vengono bendati gli occhi.
- Non fare scherzi e presto tornerai a casa.
Il cuore ha rallentato i sui battiti, ma ancora sono un po’ sollecitati e sento l’adrenalina scorrere copiosa nelle vene. Sono accomodato nel sedile posteriore in mezzo a due rapinatori, mentre l’auto corre a velocità elevata, sballottandomi ad ogni curva.
Intanto il mio pisello si gonfia nelle mutande e quindi cerco di coprirmi con le mani.
- Fermo!
Urla la rapinatrice seduta alla mia destra. La voce è femminile. Poi continua a voce più bassa: - Ehi! Guardate qui.
Sento le sue mani che armeggiano con la cintura e la zip, con la camicia. Le mani diventano quattro. Vengo completamente denudato. Le mani corrono lungo il mio corpo peloso su e giù. Una si avventura lungo il linguine e raggiunge i testicoli stringendoli.
- Ahi!
- Devi stare zitto!
L’auto si ferma. Si aprono gli sportelli. Mi tirano fuori nudo. Sento una porta che si apre. Salgo due gradini. Attraverso la porta, perché l’aria che accarezza il mio corpo d’un tratto si fa più fresca. Quindi mi guidano dentro casa fino ad un letto dove vengo disteso a pancia all’aria. Mi ammanettano mani e polsi al letto. Adesso la paura a ripreso il sopravvento e il mio pene si è afflosciato. Intanto sento la porta che si chiude. Ma non sono solo. Sento un respiro leggero.
- Chi c’è? Dove sono?
Nessuna risposta. Provo a liberarmi contorcendomi sul letto. Ma niente. Impossibile svicolare. Allora mi rassegno fermandomi. Cosa accadrà adesso? Cosa mi faranno? Mi libereranno o mi. No. Non voglio pensare a quell’eventualità. Mi addormento.
Quanto ho dormito? Con questa benda non riesco a capire se è giorno o notte. Provo a muovermi ma sono sempre legato a letto. Nudo. La mente torna a farsi quelle domande senza risposta. La mente è sempre in movimento. Non riesco a non pensare a niente. Rivedo ancora l’ufficio postale. La fuga in auto. Sento ancora le carezze sul mio corpo. Ogni volta che il pensiero raggiunge questa situazione sento il pisello alzarsi come una sbarra al passaggio a livello. Vorrei potermi masturbare ma le mani non riescono ad andare al di sotto della testa. Le gambe non si chiudono e non riesco nemmeno a sfregarlo contro il materasso. Dimeno il bacino strusciando le natiche sul lenzuolo. Provo una sensazione piacevole, ma questo mi aumenta solo la voglia di eiaculare. Aumento il ritmo ma il piacere non scoppia. Questo è l’unico modo che ho per impedire alla mente di vagare fra brutti pensieri. Sento la porta che si spalanca proprio mentre mi dimeno. Ma nessuno proferisce una parola. Naturalmente mi blocco restando con l’asta in piedi, gonfia e pronta a scoppiare di piacere. Sento dei movimenti intorno a me. Ma nessuno parla. Tornano alla mente le solite domande: cosa succederà? Cosa mi faranno? Intanto, dalla destra due mani mi accarezzano il petto, concentrandosi sui capezzoli. Li sento indurirsi. Contemporaneamente altre due mani corrono lungo le gambe indugiando sul linguine. Nessuna delle mani si avvicina alla verga, ma il piacere mi pervade e sembra quasi che voglia scoppiare. Provavo ad immaginarmi le loro facce, i loro corpi, i loro seni. Avrei voluto toccarli. Li vedevo, nella mia mente, rigogliosi, sodi, turgidi. Se solo me lo toccassero, ma continuavano ad accarezzarmi. Altre due mani si aggiunsero, ma anche loro si tenevano lontane. Le carezze di quest’ultime sono meno delicate, più decise, esperte. Vi prego toccatelo sto per scoppiare. Adesso le mani che scorrevano sul petto hanno lasciato il posto alla lingua, calda, umida. Sto per scoppiare. Le sue labbra cominciano a succhiarmi il capezzolo. Nessuno lo aveva mai fatto finora. Mi sembra che il glande voglia esplodere. Qualcuno lo tocchi. Anche le mani decise si trasformarono in labbra carnose che si poggiarono sulle mie. La sua lingua ha subito urtato con la mia partita in esplorazione del nuovo palato umido. E così anche le mani che correvano lungo le gambe hanno lasciato il posto ad una lingua, un po’ più ruvida delle altre. Questa ha cominciato a inumidirmi il linguine e finalmente quello che erano i suoi capelli si posarono sulla punta del pisello. Mi ricordarono la mano di Margherita quando mi chiese di mostrargli il mio pisello. Eravamo nel giardino della scuola media. Ci nascondemmo dietro un albero. Sento ancora l’odore del pino. Lo tirai fuori e lei cominciò ad accarezzarlo come si accarezza il proprio animale domestico. Mi divenne duro. Lei continuò ad accarezzarlo finché non suonò la campanella. Durante la lezione successiva continuò ad accarezzalo attraverso i pantaloni. Presi una nota quel giorno perché all’improvviso scappai in bagno senza chiedere il permesso. Però evitai di sporcare i pantaloni con il mio liquido seminale. Mentre penso a quella sborrata giovanile finalmente eiaculo. Una mano lo afferra con decisione e forza cominciando a menarmelo con violenza. Un’altra mano mi strizza i testicoli. La sensazione è contemporaneamente piacevole e dolorosa. Eiaculo ancora.
Quello che è successo dopo è incredibile. Il sogno di tutti gli uomini. Sono l’oggetto sessuale di quattro persone che si alternano sul mio pene. Chi lo cavalca, chi lo lecca, chi lo succhia, chi lo maneggia. Sono ubriaco di piacere e il pisello sembra anestetizzato. Ho infilato la lingua in caverne umide. Quella con il pube peloso è tornata a farsi esplorare più volte. Mentre lecco qualcuno armeggia con i miei genitali. Eiaculo. Eiaculo. Eiaculo ancora.
- Buongiorno caro! Ti sei svegliato finalmente.
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7 anni fa
renatofanto,
45
Ultima visita: 4 anni fa
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backstage
Non saprei descrivere con esattezza le sensazioni provate quando, completamente nuda, mi trovo di fronte a coloro che, immortalandomi, ritraggono aspetti molto intimi della mia femminilità, ben consapevole che tali immagini potrebbero essere in seguito condivise anche con diverse altre persone a me sconosciute.
Tuttavia le scariche di adrenalina, che pervadono la mia insospettabile essenza, lasciano che sia il corpo ad esprimere linee segrete, esponendomi priva di apparente inibizione.
Quello di cui invece sono sicura è ciò che prova nel frattempo il mio compagno che, seppure complice degli eventi organizzati come sempre dall'anziano artista per il quale ormai poso da tempo, fatica a trattenere le proprie incongrue manifestazioni di gelosia, sapendo della mia nudità esibita in un modo così audace.
Duranti questo genere di convegni, nei quali divengo protagonista, la mente si perde tra fantasie sovente anche molto trasgressive, nelle quali non esistono limitazioni a far si che possano compiersi onirici confronti di ogni tipo assieme alle persone più disparate, rendendo ancora più intensa e del tutto inverosimile una ipotetica variante a ciò che si sta nel contempo verificando.
L'eco di voci che mi vorrebbero più flessibile, anche nell'assumere posizioni ai limiti della decenza, inducono a dover contenere l'euforia degli astanti, offrendomi ad essi attenta a non andare troppo oltre nell'esaudire il preteso.
Eppure è nel concedermi volutamente lasciva che immagino quello che sarebbe se tutte le attrezzature adottate per immortalarmi venissero all'improvviso abbandonate permettendo alle persone che mi attorniano di dare libero sfogo a libidinose attenzioni sino a quell'istante represse.
Allora le mie forme diverrebbe oggetto di ben altre penetrazioni, che non si limiterebbero a sfiorare epidermiche superfici corporee, quanto a trapassare anfratti che in molti so per certo vorrebbero poter invadere.
Persa nell'orgia dei sensi, perdendo facoltà razionali, e profanata da dimensioni capaci di aggredire ogni possibile volontà di opporre resistenza, tra gemiti di palese consenso, mi abbandono al fremito ripetuto di orgasmi altrimenti inimmaginabili dove nulla rimane proibito.
1911
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7 anni fa
gloria1951,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Il grande magazzino
l'altra settimana siamo andati a fare un giro alla ovs per acquistare qualcosa. Mia moglie si è vestita elegante, calze nere, tacchi a spillo e siamo andati. Abbiamo guardato cio che ci interessava e poi mi sono accorto che un ragazzino sui 20 anni la stava guardando in maniera molto assidua. Lo dico a lei e lei mi dice che è un ragazzino, di continuare a guardare i vestiti che era meglio. Ma io ero eccitato da questo e dopo un po la convinco a fare qualcosa che o eccitasse, per vedere la sua reazione. Mia moglie quando ci si mette è veramente puttana! Si siede fingendo di provare scarpe e fa in modo che il ragazzo veda bene le cosce e le mutandine. Era tutto rosso poverino, guardava eccitatissimo cercando di non farsi vedere ma era impossibile per lui. Solo che anche Monica si eccita,...cosi nell'orecchio mi sussurra che è carino... La conosco, cosi l.e dico che se vuole puo farsi sbattere da lui..sempre che lui cui riesca. La lascio sola e vedo che gironzola attorno al ragazzo, dopo un po parlano..poi lei viene da me e mi dice che lo ha conosciuto con la scusa di sapere dove si trovano i jeans CARRERA ...mi dice che è molto sveglio! le dico" amore cosa vuoi dire? che vuoi fartelo?". lei mi risponde che è giovanissimo e se sono contento forse ci starebbe. Bene, le dico, vai e fatti fottere..poi mi racconti a casa....!io la lascio sola, fingo di non vedere, e dopo una mezz'ora vedo che escono e vanno ai sotterranei verso l'auto. Li seguo e vedo che lei sale con lui. Partono...stanno via circa una ora e mezza e poi tornano, lei scende e lui riparte, ero eccitatissimo. La chiamo e andiamo subito in auto..chiedo eccitatissimo cosa ha fatto e lei mi racconta...mi dice che l'ha portata appena fuori parma, in auto si è fermato in uno spiazzo nascosto fra gli alberi e subito gli è saltato addosso. Mi descriveva la montata mentre io in auto al parcheggio, eccitatissimo lo tiro fuori e mi faccio fare un pompino. Sentivo con le dita la fica ancora fradicia. Poi Monica mi fa vedere la gonna macchiata di sborra e li faccio una sborrata pazzesca. Mi ha detto che si è fatta chiavare, dopo averlo spompinato...unica opecca è stata che ha sborrato dopo poco...
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7 anni fa
parmasex505597,
50/50
Ultima visita: 7 anni fa
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La roulette
Pronto “Gio”?. ….
…Buongiorno Luisa, che bella sorpresa, come va?…..
Bene grazie….Libero giovedì pomeriggio?....
Aspetta che verifico (fingo di verificare in agenda) ..si non ho impegni…..
Ok allora vieni da me alle 3. Ci saranno anche Dari e Ari . Solito accordo ok?…..
Si certo…ovvio.
A giovedì un bacio…. mi raccomando in forma….
Certo Luisa … contaci, ciao.
Chiudo il telefono. Penso mentalmente a giovedì e che Luisa deve essere su di giri. Non è la prima volta che mi “prenota” con le sue amiche e ogni volta è sempre stato qualcosa di particolare, sicuramente da cagnara.
Luisa splendida 49enne (guai a dirle 50enne per arrotondare) donna “liberatasi” dopo legame noia, della “città da bere”, capricciosa quanto basta, senza peli su lingua e stomaco quando decide di avere quello che vuole.
Dari e Ari, come Luisa le chiama, sue amiche di vizio, Daria 40enne single incallita e convinta, Arianna coetanea di Luisa e pure lei.. “liberatasi”.
Luisa la incontro da alcuni mesi e in qualche occasione aveva invitato alternate Dari e Ari, mentre in una sola occasione particolare c’erano tutte e tre, assieme.
Giovedì sono puntuale, parcheggio nel silos e mi dirigo verso casa di Luisa a pochi passi dal centro-centro della ”città da bere”.
Suono, salgo e arrivo alla porta dell’appartamento. Mi apre Luisa, che saluto con affetto e mi accompagna nel salotto “rosa” dove ci sono Dari e Ari che pure saluto con sorriso, abbraccio e bacio sulle guance.
Luisa mi offre da bere la mia gradita Cola, mentre loro stanno sorseggiando un drink.
Alcuni minuti di convenevoli, poi Luisa va al sodo: allora “Gio”…oggi vogliamo giocare alla Roulette e tutte sorridono.
La mia mente ricorda che abbiamo già giocato tutti e 4 alla roulette, in quell’unica volta che siamo stati già tutti assieme…ma Luisa aggiunge: però oggi con una variante rispetto all’altra volta. Giochiamo alla roulette attiva , non passiva.
Bhe spiegami come è l’attiva, dico.
Si..si adesso vedrai che spieghiamo. Andiamo di la? chiede Luisa guardandoci . Tutti diamo l’ok.
Luisa si alza per prima e ci fa strada verso la sua stanza da letto e dice alle amiche: dai scaldiamo un pò “Gio”, altrimenti non riusciamo a iniziare il gioco.
Loro si avvicinano, Daria mi abbraccia davanti e inizia a baciarmi in bocca, Arianna mi accarezza di fianco su una coscia e poi i glutei, Luisa abbraccia Daria e facendosi strada tra me e lei che siamo abbracciati, comincia a sbottonarmi lentamente la camicia, poi me la sfila e rimango a torso nudo.
Luisa mi slaccia la cintura dei pantaloni…intervengo staccandomi dalla bocca di Daria dicendo…aspettate prima tolgo scarpe e calzini. Mai calerò le braghe restando con i calzini… è una ossessione che mi perseguita, una immagine che mi terrorizza perché niente è più brutto di un uomo nudo con i calzini.
Tolto le scarpe e i calzini mi rimetto in piedi e questa volta viene Arianna a slinguarmi in bocca mentre Luisa mi slaccia i pantaloni e delicatamente li fa scivolare a terra.
Sono con il solo intimo e dentro… il mio cazzo si sta gonfiando.
Prima Luisa poi Daria mi toccano con le mani il cazzo da sopra i boxer. Poi Luisa infila la mano da sopra e inizia a toccarlo pelle a pelle.
Daria invece inizia a sfilarmi lentamente i boxer e rimango nudo.
Luisa invita Daria a prendermelo in bocca e dice: dai dobbiamo carburalo per bene poi ci prepariamo alla roulette.
Daria inizia a pomparmi il cazzo, è brava, ma lo so… abbiamo già giocato assieme.
Arianna mi sta sempre slinguando in bocca e intanto mi accarezza il petto e ogni tanto mi strizza lievemente i capezzoli.
Luisa si porta dietro a lei e le toglie la maglietta, sotto non ha il reggi e rimane con le sue belle tette sode eccezionali per la sua età, una opera d’arte del suo chirurgo estetico, inizia a strusciarmele contro il petto e questo è eccitante e mi fa tirare il cazzo ancora di più.
Daria si accorge e intanto che mi pompa il cazzo emette un mugolio di piacere, come per dire: ho avvertito il sussulto del tuo cazzo nella mia bocca, mi piace.
Luisa sfila la gonna ad Arianna che rimane in peri.
Smette di baciarmi in bocca e si abbassa a prendere il mio cazzo in bocca , lasciando libera Daria.
Daria e Luisa si spogliano e intanto ci guardano sorridendo. Rimangono nude…è una bella visione…in effetti sono tutte e 3 delle belle fighe…molto curate. Luisa si avvicina e intanto che Ari mi sta pompando le toglie il peri.
Adesso iniziamo..dice Luisa.
Vieni “Gio” e staccando Arianna da me, mi porta verso il letto e mi sussurra: allora caro “Gio, facciamo la roulette attiva.
Questa volta a differenza dell’altra, saremo noi 3 a giocare con te che sarai passivo.
Il meccanismo è lo stesso, qualche minuto a rotazione per ciascuna di noi…attiva con te da sola, come più gradisce, senza limiti, mentre le altre non possono intervenire.
Però, aggiunge Luisa, sarai legato ai polsi e bendato, cosi non vedrai: dovrai eccitarti solo per quello che sentirai, restando imparziale per il risultato del gioco. Avrai libere solo le gambe.
Fino ad ora non mi ero mai fatto legare e bendare nello stesso momento, ma conosco Luisa e non c’è motivo di preoccuparmi…in fondo è un gioco….e un po’ mi eccita, come tutte le novità.
Luisa mi fa sdraiare in mezzo al letto a pancia in su, intanto Arianna, mi masturba per tenermi eccitato, invece Daria da una mano a Luisa prima e bendarmi forte gli occhi e poi a legarmi i polsi alla testata del letto in ferro battuto con dei nastri di tessuto. Alla fine in effetti non riesco a svincolare le braccia e neppure vedo.
Arianna smette di masturbarmi e sento che scende dal letto, come hanno fatto Luisa e Daria.
Sento Luisa che dice: allora iniziamo rispettando l’ordine come ci siamo messe d’accordo e aggiunge: ricordo che è vietato parlare, salvo per necessità, …solo mugolare senza far sentire la voce…chi sgarra è eliminata.
Sento una di loro che viene sopra al letto, mi accarezza le gambe partendo dai piedi, divaricandomele e va su toccandomi all’interno. Quando arriva alle cosce si sofferma ad accarezzarmele con movimenti circolari e intanto mi sfiora le palle con le dita.
Il cazzo è in tiro appoggiato sulla mia pancia, sento la lingua che mi lecca le palle e poi delicatamente con la punta mi percorre tutto il cazzo fino alla cappella e poi ritorna giù e poi ancora su e poi ancora giu. Il cazzo ha dei sussulti di vigore, sto cercando di capire chi può essere ma le mani e la lingua possono essere di ognuna di loro.
Quando la lingua ritorna sulla cappella , la bocca si spalanca e me la prende.
Percepisco che il mio cazzo è entrato in bocca quasi completamente
Intanto che me lo prende in bocca, sta risucchiando come una ventosa, che bella sensazione. Non posso non mugolare di piacere. La bocca mi lascia il cazzo e comincia a baciarmi il petto, i capezzoli. Che furba mi dico…sta passando il tempo a sua disposizione e non vuole lasciarmi all’altra stra-eccitato… che sarebbe come concederle un rigore e farle fare gol.
Si perché la roulette….la roulette del sesso…questo gioco che stiamo facendo…consiste che a turno cadenzato, una di loro gioca con me e vince quella che raccoglierà il mio seme…cioè quella che starà giocando con me quando io sborrerò……le altre avranno perso…e pagheranno pegno, che ancora non so quale sia.
E’ finito il suo turno si toglie e ..ecco arriva lei…ma chi è …non so....ma sento che comincia pure lei con la bocca sul mio cazzo, ma con una mano mi accarezza prima le palle e poi il cazzo e me lo mena intanto che mi tiene la cappella in bocca.
Poi si toglie sento che mi viene sopra con la figa sul cazzo steso sulla mia pancia e comincia a masturbarmelo con la figa che è già bella umida….come fosse una bocca ..e fa passare tutta l’asta muovendo la figa avanti e indietro sul mio cazzo.
La figa è bella depilata, ma non mi aiuta a capire chi è ..sono furbe…tutte e 3 sono depilate.
Mi caccia un dito in bocca e gioca con la mia lingua. Io lo succhio come fosse un cazzo da fargli un pompino. Con la mano libera mi strizza i capezzoli. Subito penso a Luisa. È un gioco che facciamo spesso quando siamo io e lei. Credo voglia mandarmi un segnale per farmi capire che lei è la seconda del turno…si sta raccomandando…sta barando al gioco…cerca di fregare le amiche. Ma io mi dico: hai voluto giocare? Adesso giochiamo, ma nessuna preferenza.
Il tempo è passato si toglie e arriva la terza. Anche lei mi pompa in bocca …è piegata verso di me sulle mie gambe…sento le sue tette solide e grandi che sbattono sulle cosce intanto che mi spompina. Un lampo: le tette cosi solide e grandi! Cosi le ha solo Arianna che è una quarta abbondante. Luisa e Daria sono una seconda abbondante forse una terza….ma questa è di sicuro Arianna.
Lei intanto si toglie dal cazzo e mi si sdraia addosso cominciando a strusciare tutto il corpo sul mio. Rotea soprattutto con la pancia, masturbandomi il cazzo….pancia contro pancia. E’ brava a scappellarmelo e ogni scappellata è un impulso di eccitazione.. Intanto mi mette la lingua in bocca e mi slingua. Si ricordo le slinguate di Arianna di prima…è lei …mi dico con estrema sicurezza.
Mi sento fiero di avere ricomposto la sequenza delle giocatrici: la seconda Luisa, la terza Arianna, di entrambe sono certo, quindi per esclusione la prima è Daria.
Anche la terza si deve togliere ..finito suo turno, adesso riprende Daria.
Viene sopra di me e mi mette la figa sulla bocca, percepisco che è a cavalcioni sulla mia faccia e inizio a leccarla dentro e fuori sul clitoride….e percepisco quanto è bagnata.
Sento il cazzo che è preso tra 2 tette, quindi segno che lei si è messa a 69 su di me.
Ma…cavolo.. sono le tette grandi e sode…la famosa quarta abbondante…quindi non può che essere ancora Arianna, non Daria.
Un altro lampo mi illumina ..intanto che lecco a fondo la sua figa: che scemo pensare che la furba Luisa organizzasse un giro a rotazione fisso che io potevo capire chi fossero.
Ruotano si tra loro…ma non in maniera fissa.....fregato. Ma chi se ne frega.. che interessa a me…mi dico. Penso al gioco, a goderne e a fare la mia …parte: farle divertire e godere.
E ci do dentro con la lingua come so che a queste amiche troiette piace e lei mi ricompensa strisciando il cazzo forte con le tette..che eccitazione. Intanto con una mano mi stuzzica il perineo e sfiora l’ano. Sento un dito umido che gioca sempre più profondamente con il mio buchino del culo e tenta di entrarci …e un pochino ci entra…che bello.
E’ il momento del cambio.
Sento una mano che mi afferra il cazzo e me lo tiene su dritto…e sento altra mano che mi appoggia qualcosa sulla cappella. Capisco mi stanno mettendo un preservativo…segno che la prossima vuole cominciare i giochi profondi.
Infatti percepisco due mani che mi srotolano il condom lungo il cazzo
Adesso una di loro è sul letto, da come si muove è in piedi perché il materasso si affossa ai lati dei miei fianchi.
Una mano con tocco leggero mi sfiora il cazzo partendo da giù in fondo alle palle e su fino alla cappella. Si toglie… poi ripete… tenendomi il cazzo dritto.
Il mio cazzo risponde con dei forti impulsi di tiro ….è al massimo.
La mano continua diverse volte cosi…e il mio cazzo è bello ritto…a questo punto sento che la mia cappella incontra qualcosa …è una figa…non è una bocca.
Non so di chi sia anche perché il preservativo non mi lascia possibilità di percepire un contatto di pelle che mi dia degli indizi.
E’ una figa e basta. La cappella sta iniziando a entrare in quella caverna.
Immagino lei sia sopra di me a smorzacandela, con le gambe belle larghe.
Entra tutta la cappella.
Lei lentamente si sta abbassando e non si ferma e il cazzo entra sempre più in profondità. Chiunque sia tra Daria o Luisa se la sta giocando bene. Questa “entrata in figa”, cosi lenta mi eccita forte. Meglio di un pompino. Percepisco che le mie palle stanno cominciando a pompare il cazzo di sborra….e il cazzo è bello duro in figa.
Adesso lei si ritrae lentamente fino a quando la cappella è tutta uscita dalla figa e…di colpo… si abbassa sopra il cazzo prendendolo in figa forte e su di colpo e giù ancora di colpo….. mi sta montando forte…sa che fra un po’ deve togliersi e allora sta tentando il tutto per tutto per farmi sborrare …cavalcandomi a più non posso.
Mi godo questi momenti ma cerco di resistere. Come un pugile suonato che aspetta il gong per la sosta…cosi io aspetto che lei si tolga per sfruttare il momento del cambio della troietta che giocherà con me, per scaricarmi un poco dell’eccitazione….e resistere.
Lei si toglie. Dico che ho sete ..di darmi qualcosa da bere. È un trucco per guadagnare tempo e scaricare l’eccitazione..
Dopo un po’ sento una mano che mi tiene su la testa da dietro la nuca e un bicchiere appoggiato alle labbra e mando giù la mia…. cola.
Intanto il cazzo si sgonfia leggermente. Sento la voce di Luisa che dice…e no cazzo cosi non vale..Le altre le dicono di tacere, che non può parlare come da regola, ma a lei..tutto è perdonato. Rido capisco che adesso tocca a lei se si è incazzata perché deve ricarburarmi e perdere tempo. Allora prima era Daria. Mi compiaccio della mia capacità di deduzione, ma anche un ragazzino ci riuscirebbe, non è che io sono un genio.
Lei viene sul letto, mi sfila il preservativo e mi passa un tessuto non identificato sul cazzo per pulirmelo dal lubrificante del condom.
Me lo prende in bocca e inizia a rifarmi un pompino utilizzando le mani anche per scappellarmelo bene. Dopo un poco ritorno in tiro. Mi immagino Luisa… sono certo che è lei adesso…. che sta pensando se eccitarmi tanto, con il rischio di dover smettere e lasciarmi eccitato alla prossima che dovrà giocare.
Opta per eccitarmi al massimo, perché ci mette molto impegno con la lingua anche di punta sul cazzo. Poi sento che si ritrae e poco dopo mi trovo dei capezzoli sulle labbra. Lecco e succhio avidamente ..lei me li calca quasi in bocca , poi si ritrae dolcemente per lasciarmeli sulle labbra e farseli leccare lievemente…intanto mi sta menando il cazzo con una mano ….quanto mi eccita.
Allora Luisa sta giocando duro…forse dopo tocca ancora a lei e vuole sfruttare il…doppio turno.
Si muove nuovamente e poco dopo spostandosi mi da la figa in bocca…ci infilo tutta la lingua dentro , so che le piace e mugola, cosi mi distraggo un pò, perché lei intanto con la mano mi sta menando di brutto e questo mi eccita assai…..lei lo sa.
Percepisco che gesticola…dopo un pò sento che altre mani mi rimettono un preservativo.
Una volta messo lei si toglie dalla mia bocca e poco dopo sento la sua figa che mi prende il cazzo violentemente.
E’ sopra di me a cavalcioni, si abbassa e intanto che mi cavalca mi bacia in bocca infilandomi tutta la sua lingua che io succhio e ricambio con la mia lingua dentro tutta la sua bocca. Si sta eccitando forte e si muove su e giù baciandomi in continuazione. Sicuramente a Luisa, che riconosco bene anche dai baci, tocca il doppio turno come avevo immaginato e se lo gode senza staccarsi.
Mi sta scopando al meglio…come quando siamo io e lei soli.
Non può parlarmi ma ansima, vuole farmi capire bene che è lei…sembra voglia dire: dai “Gio” sono io …godi con me, fammi vincere e godiamo assieme…sarebbe il massimo.
Ma provo un senso di ribellione e allora gioco il trucco del “nonno” per resistere, perché se continua cosi non saprei resistere e mi farebbe sborrare.
Spingo il mio pube contro il suo pube e seguo i suoi movimenti.
Il mio cazzo nella sua figa è come incollato dentro….si, ci muoviamo al suo ritmo… ma non ci “sfreghiamo” cazzo dentro figa….cazzo che entra e esce dalla figa.
Di fatto il mio cazzo e la sua figa sono una unica cosa: si muovono ma non si strusciano e a noi maschietti questo da respiro. Ti sto fregando Luisa…mi ecciti… ma resisto.
Deve togliersi, con enorme dispiacere perché non mi ha fatto venire e perché … lei non è venuta, e forse a questo punto le interessava più quello.
Chi viene dopo non perde tempo con la mano prende il cazzo, sfila velocemente il condom e ne infila uno nuovo e poi si infila il cazzo di corsa in figa e comincia a cavalcarmi forte pure lei. Deve aver notato guardando che ero eccitatissimo.
Sento che le altre due non sono ferme…dai rumori stanno facendo qualcosa…probabilmente come l’altra volta durante la roulette “passiva” …si stanno toccando tra di loro o baciando…comunque stanno eccitandosi e del resto la scena che vedono dovrebbe essere eccitante.
Non capisco chi mi è sopra tra Ari e Dari, ma comincio a non resistere… e capisco invece che se continua cosi… è lei che vincerà.
Ci da dentro su è giù e intanto mugola e con le mani mi strizza i capezzoli.
Comincio ad andare in pressione senza ritorno…capisco che le palle stanno pompando a tutta forza la sborra nel canale del mio cazzo in tiro e percepisco che in quella posizione semi immobile non riuscirò a resistere troppo a lungo dall’esplodere.
Come da accordo, lo dico , preavvisando: “ragazze sto sborrando”.
Sento due …nooooooooooo.
Una è la voce di Luisa l’altra è quella di Daria.....quindi sopra ho Arianna.
Ripeto di nuovo: fra un pò sborro.
Arianna si toglie …mi sfila il preservativo e comincia a menarmelo e pomparmelo assieme.
Io ansimo come un porco perché cosi bendato…e legato…sento il piacere che mi viene su lentamente dal cazzo… Mi dimeno alzando il bacino per quello che posso intanto che lei me lo mena e pompa.
Ci sto arrivandooooooo… lei si toglie con la bocca e riduce la menata manuale del cazzo che diventa dolce… e la sborra comincia a uscire e schizza sulla mia pancia.
Percepisco la sensazione del liquido caldo sulla mia pelle….come è eccitante.
Arianna adesso parla e dice….che bello…ho vinto io…. :”il colpo di canna” l’ho sparato io.
Intanto continua a menarmi piano per farmi uscire tutta la sborra.
Mi lascio andare sfinito ma rilassato.
Arianna toglie la benda e mi sorride, si avvicina e mi bacia in bocca.
Con la coda dell’occhio vedo Luisa e Daria che si stanno baciando e toccando in figa. Adesso che sono rilassato percepisco anche i loro mugugni di piacere. Le troiette si stanno dando piacere….Luisa alza il ritmo della mani sul clito di Daria fino a che lei gode e poi si tocca e si masturba anche lei e dopo un pò gode slinguando Daria come una forsennata.
Arianna assiste con me e quando loro si sono rilassate fa segno di avvicinarsi e dice loro … avete perso, adesso ripulite bene con la bocca e non lasciate neppure una goccia.
Luisa e Daria si abbassano con la testa sulla mia pancia e con lingua e bocca cominciano a leccare e succhiare tutta la mia sborra fino a pulirmi tutto.
Poi Arianna si sdraia allarga le gambe e ride verso Luisa e Daria…che sanno cosa devono fare: devono farla godere.
Si avvicinano a lei …Daria ficca la sua lingua ancora sporca della mia sborra nella sua bocca e la bacia avidamente e quando si sente la lingua ben ripulita, si abbassa sulla figa di Ari e inizia una slinguata voluttuosa come solo una donna è capace , mentre Luisa comincia a baciarle i capezzoli e ad accarezzala tutta.
Continuano cosi per un bel po’ fino a quando Arianna comincia ad ansimare e ad emettere un urlo di goduria inarcando le gambe e stringendole, fermando la faccia di Daria che le sta leccando ancora la figa.
Gode cosi, con un urlo di liberazione…..
Adesso che hanno finito chiedo di slegarmi i polsi, lo fanno e finalmente riesco a sedermi e mi rilasso.
Bevo la mia adorata cola e mi stendo in relax.
A quel punto tutte e tre mi si avvicinano ed iniziano a massaggiarmi e coccolarmi.
E’ un relax piacevole: immagino vogliano riprendere i giochi, ma ho bisogno del mio tempo di ripresa ed è cosi piacevole questo relax, che intanto me lo godo, poi vedremo…riprenderemo…c’è tempo…
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7 anni fa
admin, 75
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Papà non è un super dotato
Sono distesa nel letto, cerco di dormire ma non ci riesco, sarà colpa del fuso orario o del fatto che dopo più di tre anni sono di nuovo a casa mia distesa nel mio letto. Mi chiamo Anna e da più di tre anni, lavoro negli Stati Uniti come medico specializzato in urologia. Dopo essermi laureata con dei bellissimi voti riuscii ad avere un posto in America per un Master, e poiche fu subito chiara la mia bravura venni assunta da un grande ospedale. La mia passione per l’urologia è nata quando appena diciottenne mi feci sverginare da un maschio con una dotazione enorme, che mi fece impazzire di piacere, e da allora tutta la mia curiosità sui “gioielli” maschili la riversai nello studio. Abito vicino al grande ospedale, condivido il piccolo appartamento con una collega e amica di nome Nancy, una creola bellissima con due occhi da cerbiatta che ti fanno eccitare, e fra di noi c’è una vera amicizia che ci porta spesso a condividere il letto giocando fra di noi a lesbicare con estrema soddisfazione reciproca, anche se entrambe amiamo molto godere facendo sesso con i maschi. Io a dire il vero ho due veri stalloni che mi sfondano in maniera divina. Miky, un ragazzo di origini irlandesi, con un cazzo da paura, ben oltre i venticinque centimetri, e di buona circonferenza, e Alan un giamaicano dalle misure esagerate specie in circonferenza che supera anche quello di Miky. Li ho conosciuti separatamente, me ne ero innamorata, quando ho scopeto che erano amici e colleghi, entrambi dottori, dell’ospedale, avevo deciso di lasciarli. Loro, saputo quale era il problema si sono dati una occhiata e mi hanno chiesto se per me era un problema stare con entrambi. Così mi scopano a volte separatamente, ma spesso insieme e io ne resto molto appagata, distrutta, ma felice di aver goduto fino allo sfinimento. Di rovescio va detto che quando succede il giorno dopo, spesso, non vado al lavoro perche sono a pezzi, gola dolorante, mandibola indolenzita, culo in fiamme e spanato al punto tale che spesso uso una mutandina da incontinenti, e la micia slabbrata e peggio di tutto sento forti dolori all’utero che ha sopportato i colpi di due cazzi esagerati, ma ne vado pazza e per questo sono disposta a sentire questi dolori. Purtroppo per impegni e motivi di lavoro è circa un mese che non ho più di questi dolori. Sento caldo, mi rigiro guardo la sveglie che segna le 23.00. In silenzio mi alzo per andare in cucina a bere un bicchiere d’acqua, esco dalla camera a piedi nudi indossando solo una T-shirt bianca con ampio scollo e sotto sono completamente nuda. Mentre percorro il breve corridoio sono attratto dalla luce che esce dalla camera dei miei genitori, curiosamente guardo attraverso lo spiraglio della porta. La fioca luce della abat-jour illumina quello che vedo: miei genitori stanno facendo sesso. Incuriosita resto a guardare. Mio padre nudo sul letto, con mia madre piegata su di lui che mi volge le spalle e sicuramente lo sta succhiando dal movimento sta facendo con la testa. Devo ammettere che mia madre ha proprio un bel fisico, e il suo splendido culo è in mostra davanti agli occhi miei, e resto affascinata provando un lieve fremito fra le cosce. È proprio una bella donna, che ha partorito me appena diciottenne, ed oggi alla soglia dei 48 ha un fisico davvero invidiabile. Impiegata di professione, pratica diversi sport e si mantiene in forma con diete alquanto equilibrate. Mio padre invece è un insegnante di educazione fisica in un liceo della città, e inoltre allena la locale squadra di atletica leggera femminile, e praticando tanto sport lui ha un fisico veramente stupendo. Mentre li osservo sento sempre dentro di me aumentare la mia eccitazione e paradossalmente mi rendo conto che non ho mai visto le dimensioni del sesso di mio padre. Dopo qualche minuto la madre si gira mostrandomi la dotazione di mio padre: ma è assolutamente normale, si, sicuramente ha una buona circonferenza, ma la sua lunghezza è assolutamente media, nulla di speciale. Ironicamente sorrido fra me e me pensando a quanto piacere si sta perdendo mia madre giocando con un simile “gioiello” senza immaginare quanto piacere può provare con un super dotato. Vado in cucina, bevo e torno indietro. Quando ripasso davanti alla porta la sento gemere di piacere, incuriosita, mi fermo di nuovo a guardare. Mia madre sta impalata su di lui, ha smorza candela, con le spalle rivolte verso di lui e vedo il suo viso che è una vera maschera di piacere. Stupita osservo meglio la scena, mi rendo conto che sta godendo veramente, questo mi incuriosisce e continuo ad osservarli mentre ora cambiano posizione. Ora sono distesi, guardandosi negli occhi mentre lui continua a scoparla con un impeto ad un ritmo veloce ma continuo, lei gode un orgasmo dopo l’altro. Sono affascinata, e decisamente incuriosita dal fatto che un maschio con una simile dotazione riesca a far godere molto una donna. Ora loro, hanno cambiato di nuovo posizione, lui la prende da dietro ed ha come le tortura bottoncino davanti sono fermamente convinta che la sta sodomizzando con forza e lei ne trae altri due orgasmi, fin quando improvvisamente lui esce da lei e si sdraia supino, lei rapidamente se lo infila tutto in gola. Vedo il corpo di lui tendersi in quello che credo sia il momento in cui sta provando anche lui il suo orgasmo e silenziosamente me ne torno nella mia camera da letto. Lentamente passo la mia mano lungo il solco nel taglio della mia figa, mi masturbo velocemente e provo un intenso orgasmo che anche se non attenua la mia voglia, mi calma, e mi addormento. Quando mi sveglio il sole penetra direttamente dalla finestra in camera mia, guardo la sveglia che segna le 10 del mattino. Immediatamente le mie narici catturano un odore di caffè meraviglioso, una bevanda che non assaporo da anni almeno non come quella che fanno qui in Italia. Mi alzo un po’ assonnata e raggiungono la cucina, indossando sempre la mia T-shirt bianca. In piedi voltato di spalle c’è mio padre che indossa un accappatoio in microfibra che gli arriva a metà della coscia, mostrando il suo splendido fisico da atleta. Lo osservo e immediatamente in me si concretizza l’immagine della sera precedente, lo guardo non più come un padre ma come un maschio che stuzzica sensibilmente la mia curiosità. Mi avvicino a lui da dietro lo abbraccio mentre sento i miei capezzoli indurirsi e premere contro le sue spalle.
“Buongiorno mia piccola, la colazione pronta se ti siedi te la servo subito.”
La nuova cucina dei miei genitori, ha a una penisola come tavolo, formata da una splendida lastra di cristallo trasparente, mi giro faccio due passi mi siedo, e subito mi rendo conto che attraverso il vetro la visione delle mie cosce completamente scoperta sarà perfettamente visibile a lui. In un attimo decido di provocarlo, voglio stuzzicare questo maschio per riuscire a soddisfare la mia curiosità. Lui appoggia un piatto con fette di pane tostato e imburrato, una tazza di caffè, sul tavolo poi si siede, e io per provocarlo accavallò le gambe in maniera che la maglietta salga ancora di più mettendo in mostra il triangolino di peli che sormonta il taglio della patatina. Decido di provocarlo per vedere la reazione, che, dà come si sta gonfiando il tessuto all’altezza dell’inguine credo che già abbia fatto effetto. Lo guardò dritto negli occhi mentre lui mi sorride, poi per stuzzicarlo ancora di più prende un cucchiaino di marmellata e l’appoggio un po’ sopra una fetta biscottata, e m’infilò un cucchiaino fra le labbra succhiando in maniera lasciva e provocatoria. Vedo gonfiarsi la stoffa del suo accappatoio credo che si stia eccitando. Lo guardo, cerco di capire il suo stato d’animo e mentre lui tranquillamente beve il suo caffè il lecco il cucchiaino. Mangiamo continuando ad osservarci in modo provocatorio, poi lui si alza e va a mettere la tazzina nel lavandino. Lo seguo, lo abbraccio da dietro egli infilo le mani sotto l’accappatoio, e ne afferro il cazzo già duro. Lui si gira e prima che possa dire una parola la mia bocca è incollata alla sua. Lo bacio, infilo la lingua dentro a caccia della sua che trovo e con cui intreccio una danza erotica e sconvolgente. Lo sento gemere mentre lo bacio e lo masturbo. Improvvisamente mi stacco, mi abbasso davanti a lui e gli e lo prendo tutto in bocca. Mi entra tutto senza che io senta dolore in gola, scivola liscio e piacevole fra le mie labbra senza impedimenti, mi solletica l’ugola ma non mi da fastidio, non sento conati di vomito, ma solo la piacevole sensazione di un cazzo che si lascia succhiare piacevolmente, è per me una vera novità! Mentre lo succhio mi sto bagnando come una fontana, sento il desiderio di averlo dentro e mi stacco da lui.
…. Dai scopami che non ne posso più!!!...dai ti voglio!!!..
Lui resta un attimo indeciso, poi mi distende sul tavolo, si siede fra le mie cosce, e si mette a leccare la mia lumachina che sta schiumando in maniera sconvolgente. Mi lecca e succhia portandomi in breve al primo orgasmo che scarico tutto nella sua bocca.
….uhmuhhmumuhmmmm……. venGGGGOOOOOooooooo…..siiiiiiiiii…..
Lo afferro per i capelli e lo tiro verso di me.
..ti voglio scopami!!!...
Lui mi solleva, fa un passo indietro e si siede. Lo scavalco e mi infilo il suo cazzo che ora mi sembra anche più grosso tutto dentro di me. Lo sento scivolare agevolmente fino in fondo. Sento la punta appena lambire il collo del mio utero e solleticarlo in maniera piacevole, senza nessun dolore. Il mio clito schiacciato contro il suo corpo mi procura subito un orgasmo che mi fa tremare tutta. È fantastico sentire il corpo di lui a contato con il mio, generalmente devo stare attenta a quanto me ne infilano dentro mentre con lui sto proprio godendo del contatto!. Oscillo avanti/indietro sfregando il clito contro di lui mentre dentro di me il cazzo mi sbatacchia come fossi una campana. Godo e vengo perdendo il conto degli orgasmi che provo mentre lui mi succhia i seni fin quando senza fiato lo abbraccio per costringerlo a fermarsi altrimenti non ho più fiato. Dopo un momento lui mi solleva, mi mette in piedi, mi gira e mi appoggia al tavolo, poi me lo infila da dietro e ricomincia a pomparmi di buona lena. Godo di nuovo, e sempre più stupita dal fatto che pur non essendo un super dotato mi sta facendo impazzire lo stesso, decido, di assaporarlo anche in culo. Mi giro apro le natiche e lo guardo in modo eloquente. Lui mi sorride, si sfila e me lo pianta dentro lentamente. Appena appoggia la cappella sul buchetto, questo si apre e lo lascia entrare agevolmente.
…accidenti figlia mia come sei aperta!!!! Ma quanti ne hai presi in culo per essere cosi spanata??...
Non gli rispondo, sono così intenta a godere del piacere di sentirmi limare il culo senza dovere stare attenta a quanto me ne infilano dentro, ma invece sento solo un bel cazzo che mi fa godere tantissimo. Mi lima e con estrema bravura, vengo e godo meravigliosamente, poi sento il desiderio di assaporare il suo nettare, mi giro e gli è lo dico.
..in bocca..ti prego sborrami in bocca…..
Lui sorride compiaciuto, afferra i miei fianchi e incomincia a pomparmi più forte fin quando, dopo l’ennesimo mio orgasmo lui si sfila e si siede. Mi giro, mi inginocchio davanti a lui e apro la bocca e ne metto la metà dentro in tempo per ricevere direttamente in gola i primi due schizzi che ingioio e poi afferro le palle e mi metto a mungerle spremendo fino all’ultima goccia di quel succo dolcissimo e buono. Dopo averlo spremuto per bene appoggio la testa sulle sue ginocchia e mi rendo conto di una cosa che fin ad ora non avevo mai preso in considerazione: si, è vero le misure contano, un bel cazzo super ti fa godere, ma anche un bel cazzo, diciamo MEDIO, se saputo usare ti porta in paradiso, e poi adesso mi sento appagata, soddisfatta e non sento dolori, ne, alla bocca ne, al culo e nemmeno nel ventre, e per scoprire questo, mi sono dovuta far scopare da mio padre! FANTASTICO!
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3
7 anni fa
admin, 75
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PARI OPPORTUNITA'
Al telefono mi ha chiesto di non vestirmi seminuda, cioe' solo tanga, tacchi e lingerie, ma da "donna", cioe' con sopra camicetta, gonna.. e cosi' ho fatto, d' altronde a carnevale mi son vestita da donna manager, tailleur con gonna al ginocchio, giacca, camicetta e tacchi, calze con riga (speso non poco),la moglie tailleur gia' suo, giacca e pantaloni a righe, ma baffi finti e cappello Borsalino, scarpe basse( mie ) stile inglese, a proposito serata splendida in giro per il centro, qui a Udine.Comunque,E'entrato e ci siamo accomodati in veranda, fra una chiaccherata e l' altra io, sopra i miei tacchi 12, mi sono alzata ( al femminile perche' in quel momento mi sentivo) per prendere dal frigo una bottiglia di bollicine..e mi chiede "siediti sulle mie gambe".. e cosi' ho fatto;Fra un sorso dai calici di un buon Ca' del Fosco e l' altro mi accarezza le gambe, le cosce..e con un tono che gia' dice tutto..mi dice "come invidio la tua complicita'che hai con tua moglie, io non posso farlo" ...Qui mi fermo con quanto successo perche e' altro che vorrei dire:E' un invito alle lei di coppia, che per il 90% si dichiarano bsx:Praticamente io ho continui contatti e alcuni incontri con i VOSTRI lui di coppia, che di nascostoa voi lo fanno, anche per questo non ci sono feedback, perche' sarebbero imbarazzanti per i lui nei vostri confronti.Io non incontro chi si dichiara gay o trav, non mi attirano, mi piacciono uomini veri e attivi e lady calde, solari e libere mentalmente.QUINDI:Ma cosi' come voi vi dilettate con le parisesso, perche' non liberate dalle catene il vostro amato ?per esempio, se lui non ha coraggio di confessare i propri desideri nascosti, perche' non provate voi a dirgli" mi piacerebbe vederti avvinghiato ad un altro uomo, mi ecciterei sicuramente"..e se pensate che sia ..innaturale, ripensate a voi, capperi..E credetemi, belle signore, che quando e' successo, la serata e tutti assieme... abbiamo preso fuoco,TUTTI.Sono sicuro che se mi legge qualcuno che lo ha provato puo' solo che confermare.in nome delle "pari opportunita', per l' appunto.
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0
7 anni fa
arbagarba,
42
Ultima visita: 5 anni fa
-
Il mio lui “francesco” ha un amico di nome “francesco”
Domenica dopo pranzo, mentre siamo sul divano, mio marito mi racconta che questa settimana è rientrato in contatto con un amico di gioventù veramente fidato che non vede da oltre trent’anni, ai tempi del militare erano inseparabili. Francesco non mi ha mai parlato di quel periodo della sua vita, gli chiedo di dirmi qualcosa di più e mi racconta volentieri di Francesco, sono omonimi e i commilitoni chiamavano lui Francesco e Franz l’amico. Franz vive vicino a Rimini, fa l’informatico, è sposato anche lui come noi da circa 30 anni e ha due figli. Durante il servizio di leva avevano girato tutta l’Italia per installare e manutenere i ponti radio.
Francesco conclude il discorso dicendo che hanno deciso di trovarsi alla prima occasione che Franz fosse stato nella nostra zona. Ho subito pensato che queste sono cose che si dicono, ma, chissà tra quanto capiterà! Invece dopo solo quindici giorni Francesco mi dice che il mercoledì successivo sarebbe passato Franz, che però aveva declinato l’invito a stare a casa nostra e quindi avevano trovato un agriturismo in collina veramente molto bello e curato che noi conosciamo bene.
Il programma era di trovarsi da Noi nel tardo pomeriggio, accompagnare Franz in centro per fare delle commissioni, e, poi andare assieme a cena all’agriturismo dove alloggiava.
Mercoledì pomeriggio mi preparo per tempo, giacca aderente e gonna blu a portafoglio che si ferma qualche centimetro sopra al ginocchio, camicetta bianca un po' trasparente, intimo bianco, autoreggenti e scarpe col tacco.
Come concordato alle 18:00 arriva Franz che si presenta con una scatola di cioccolatini per la “padrona di casa”, mi è simpatico, ha un atteggiamento spontaneo e solare e un fare accattivante.
Francesco che ha avuto un problema di lavoro arriva dopo pochi minuti, ma deve assolutamente farsi la doccia prima di uscire, quindi mi offro di accompagnare io Franz in gioielleria per districarsi nei sensi unici del cento a patto che andiamo con la mia agile Smart.
Detto, fatto, Francesco e Franz si capiscono con un’occhiata Franz passa le chiavi della sua auto a Francesco che mi dice “ci vediamo direttamente in Agriturismo”, mi meraviglia l’intesa perfetta non si sono quasi parlati.
Prendiamo la Smart per andare in centro, per strada il dialogo è amabile, Franz è bravo a mettere le persone a proprio agio, mi fa raccontare della mia vita, ascolta e mi fa tanti complimenti: per la casa, per i risultati professionali e per il mio abbigliamento, io faccio un po' la civettuola perché mi sento bene.
Lo accompagno in una gioielleria del centro dove deve ritirare un piatto d’antiquariato, lui scende mentre io lo aspetto in auto perché non c’è parcheggio.
Mentre aspetto ascolto musica e, ripensando al dialogo, sorrido, mi rendo conto che molti dei complimenti di Franz erano rivolti al mio fisico, ha lodato il mio sorriso, le mie gambe, il mio lato B, e, soprattutto il mio seno, furbetto questo Franz. Si libera un posto, parcheggio e aspetto su una panchina dell'area verde vicino alla macchina.
Dopo quasi venti minuti torna con il pacco che doveva ritirare e un altro pacchettino, me lo porge dicendomi “ecco per te, bellissima, per farmi perdonare dell’attesa, è solo una sciocchezza” lo dice con una tale gentilezza che non riesco a rifiutare, apro il pacchetto, è un inserto per il mio braccialetto PANDORA, ma allora Franz aveva notato anche quello, che osservatore. Mi piace molto, è un anello con un cuoricino e un ala dal titolo “Charm Amore e Protezione”, abbraccio Franz ringraziandolo e Lui mi bacia prima sulle guance e poi leggermente sulle labbra, io d'istinto contraccambio, non so perché ma mi viene con naturalezza, mi aiuta ad inserire il nuovo pendaglio nel braccialetto.
Ripartiamo per l’agriturismo, sempre chiacchierando amabilmente e Franz riesce a portare il discorso su cose più intime ma sempre con tono scherzoso che non mi imbarazza, parla poco ma sempre al momento giusto e fa parlare molto me che senza quasi rendermene conto gli racconto anche qualcosa delle mie abitudini e dei miei desideri sessuali. Non so perché gli ho detto che non amo fare sesso con il secondo canale, che adoro i preliminari che le mie zone erogene sono molto sensibili, che ho la morbidosa depilata, . . . Durante il dialogo appoggia anche la mano sulla mia coscia, gioca con il bordo della gonna e mi carezza le gambe senza apparente malizia. Che diavolo questo uomo mi fa sentire bene ma sotto sotto ne ho un po' paura.
Mentre sto facendo questi pensieri sento che Franz è al telefono con Francesco che è già all’agriturismo, quindi Franz mi chiede quanto manca, ma non è necessario rispondere siamo davanti all’insegna sul grande sul cancello, percorriamo ancora 500 metri di strada sterrata e siamo arrivati. Mio marito è davanti alla porta e ci saluto con un sorriso, parcheggiamo e lo raggiungiamo... io sono al centro sottobraccio ai miei cavalieri, uno per lato.
Appena entrati ci accoglie una signora, saluta cortesemente e ci guida verso una saletta interna in cui c’è solo un tavolo già preparato per tre, mi ritrovo seduta tra di loro senza che nessuno dica niente sui posti a sedere.
Francesco e Franz iniziano a parlare di come va la vita in generale, mi meraviglio che non è venuto nessuno a prendere l’ordinazione, ma arrivano gli antipasti e noto che la presenza della signora viene preannunciata da una nota melodica che garantisce la nostra privacy e riservatezza.
Mentre gustiamo degli antipasti la conversazione scorre brillante, Francesco fa da spalla alle battute di Franz, e, viceversa, ma fanno parlare molto me, mi ritrovo a raccontare di fatti avvenuti prima che conoscessi mio marito, e, anch’io comincio a capire qualcosa di più sulla conoscenza tra i due, oltre a lavorare assieme e a dormire nella stessa cameretta, uscivano assieme e comincio a intuire che “cacciavano” assieme.
Tra gli antipasti ed i primi Franz va a prendere in macchina il Notebook, appena siamo soli Francesco mi chiede se la serata è di mio gradimento, e, come mi trovo con Franz, io rispondo che mi sto divertendo che Franz è amabile, un’adorabile canaglia e anzi faccio notare al mio maritino che anche Lui stasera ha un occhietto birichino e un fare intrigante ed accattivante. Ma chiedo a Francesco quanto conosca bene le condizioni di salute del Franz di oggi, e, Francesco con un sorriso angelico mi rassicura prendendo dalla tasca alcuni fogli piegati e dicendomi “sono le analisi recenti di Franz se Tu decidessi di giocare non ci sarebbero problemi”. Comincia a fare caldo, mi alzo in piedi e rivolta a mio marito, con movimenti sensuali tolgo la giaca restando con la camicetta semitrasparente.
Sentiamo il solito campanello ma stavolta arriva Franz con il computer che subito viene posizionato davanti a me mentre i due volponi spostano le sedie e mi si avvicinano ai lati per vedere comodamente le loro foto da giovani. La conversazione riprende anche parlando di mie amiche e per ridere le cerchiamo sui social networks.
Mentre armeggiano con il PC, una volta uno, una volta l’altro, sfiorano i miei seni, inizialmente sembra una cosa del tutto causale e involontaria, ma, poi la evidenziano con tono scherzoso, fino ad arrivare a commentare le carezze sul mio seno con complimenti. Ci sono scambi di battute a cui partecipiamo volentieri tutti e tre, fino a che io li fermo un attimo e faccio una magia, senta togliere la camicetta ma aprendo solo i primi bottoni, sfilo il reggiseno e lo metto in borsa dicendo “adesso si che posso gustarmi le vostre carezze porci!”, mio marito mi bacia sulla bocca mentre Franz sgancia un altro paio di bottoni e si mette a gioca con le labbra su un capezzolo, poi Francesco sgancia un altro bottone e prende possesso dell’altro capezzolo. Con azioni delicate, armoniose e molto efficaci mi stanno mandando fuori di testa massaggiano, carezzano, succhiano e leccano i seni poi si concentrano sui capezzoli per tornare a giocare con la mia quarta.
Si sente il campanello e abbiamo tutto il tempo per ricomporci, Franz toglie il PC e la signora, come se fosse la cosa più naturale del mondo, riordina velocemente la tavola in modo che possiamo mangiare restando tutti vicini.
Riparte la conversazione, più intima ed intrigante mentre lentamente mangiamo, stasera voglio stupirli veramente, esco dalla mia posizione passando sopra a Francesco che pretende un bacio passionale come pedaggio, con movimenti sensuali sbottono la camicetta e, poi, tolgo la gonna rimanendo in camicia aperta, mutandine, autoreggenti e scarpe col tacchetto. Mi faccio ammirare ancora un po' pavoneggiandomi e poi torno al mio posto ma stavolta passo sopra a Franz, lui con delicatezza avvicina le labbra alle mie lasciando a me la decisione, con a coda dell’occhio vedo Francesco che mi sorride e mi lascio baciare con passione da Franz, poi scherzando siedo al mio posto e gli dico “Ehi voi, vecchi porci, non starete pensando che io sia una scopata facile.” e scoppiamo tutti a ridere.
Si sente il campanello, chiudo diligentemente la camicia e mi avvicino al tavolo, da davanti non si dovrebbe notare niente, la signora ritira i piatti e serve i secondi mentre noi scherziamo, Francesco racconta anche una barzelletta un po' spinta ma non volgare.
Gustiamo i secondi senza fretta sempre conversando, Francesco racconta una delle avventure di cui abbiamo visto le foto, poi, Franz ne racconta un’altra non dettagli che quasi mi fanno arrossire, e poi all’unisodo chiedono a me di raccontare una mia avventura prima di conoscere Francesco, normalmente mi sarei vergognata ma in quella situazione non mi sono fatta pregare troppo e ho raccontato, intanto vedevo le patte dei miei ragazzi belle tese.
Al termine del racconto ho guardato negli occhi Francesco e l’ho baciato con passione mentre Lui con una mano mi carezzava l’interno della coscia salendo verso la morbidosa. Nel frattempo Franz aveva riaperto la camicetta e si stava coccolando il mio seno, la sua bocca avida si prendeva cura dei miei capezzoli turgidi per l’eccitazione. Le mie mani sono andate con soddisfazione a tastare la consistenza dei birilli, il dito di mio marito giocava sul mio clitoride e con la bocca è sceso sul seno mentre Franz è salito a baciarmi dolcemente sulle labbra, sul collo e dietro i lobi delle orecchie, ero in estasi.
Si sente nuovamente il campanello, e, a malincuore ci ricomponiamo, la signora ci serve i sorbetti e chiede se il dessert lo prendiamo nel salottino della camera, Francesco dospo uno squardo d'intesa conferma, e la signora ci indica la scala di servizio con la quale raggiungere la camera.
Sorseggiamo il sorbetto e Francesco mi guarda negli occhi aspettando la mia decisione, li tengo sulla corda un po', e poi esordisco “forza torelli portatemi nell’arena”, e giù tutti a ridere.
Saliamo al piano di sopra, sul tavolino basso del salottino c’è una ciotola di panna, una di crema al cioccolato calda, una ciotola con del giaccio, un secchiello con lo spumante e una bottiglia d’acqua.
Tolgo la camicia e le mutandine, metto un po' di crema di cioccolata sui capezzoli e chiedo “chi vuole favorire”.
Franz si occupa di pulire il mio seno con la lingua mentre Francesco si spoglia ed intinge il cazzo nella cioccolata per poi darmelo da succhiare, mi inginocchio ed inizio a lavorare il mio maritino, adoro la cioccolata e adoro il sapore del cazzo.
Franz si spoglia e intinge anche lui il cazzo nella cioccolata poi ci raggiunge accanto a Francesco, adesso ho due cazzi da pulire e succhiare, ma, non mi perdo d’animo.
Francesco si siede su una poltrona e mi chiama a impalarmi su di Lui, lo faccio volentieri, dandogli le spalle posiziono la cappella tra le grandi labbra e scendo lentamente assaporando la sensazione di pienezza, lui mette le mani sui miei fianchi ed inizia a muoversi lentamente.
Nel frattempo Franz si mette davanti a me appoggiando il suo cazzo tra i miei seni, con le mai tiene i seni uniti intorno al cazzo e con i pollici stimola i capezzoli. I movimenti dei miei amanti sono sincronizzati Francesco si muove con potenza nella morbidosa e Franz gioca non maestria tra le gemelle portando spesso la cappella a portata della mia lingua che certo non si fa pregare.
Una lunga e stupenda cavalcata che si conclude con un orgasmo quasi simultaneo di tutti, Francesco mi farcisce a dovere, mentre Franz mi schizza la crema in faccia e sui seni.
Il tempo di riprendere fiato, poi vado a fare una rapida doccia, mi sto beando dell’acqua calda e vedo sulla porta i miei cavalieri che mi guardano maliziosi, sono stati fantastici, ma dalla loro espressione non è finita la serata, quando esco mi asciugo con movimenti sensuali ed indosso mutandine, calze e scarpe facendo uno spettacolo per i miei boys poi vado da Franz, lo abbraccio e lo bacio con passione mentre mi lui abbraccia e mi carezza il collo, dopo alcuni momenti per noi, mi giro e mi tuffo tra le braccia di Francesco lo ringrazio “sei un marito fantastico e un amante splendido” e lo bacio con trasporto.
Francesco mi prende in braccio e mi porta sul letto, e Franz ci segue con le ciotole, mi stendono e iniziano a giocare con le creme e le loro bocche su tutto il mio corpo, qualcuno mi toglie le mutandine ed iniziano a darmi piacere con le bocche fameliche.
Mentre uno mi bacia appassionatamente, l’altro mi lecca la morbidosa, poi una bocca è su un seno e l’altra sul clitoride, poi il ghiaccio sul capezzolo, e subito dopo la crema tiepida, una lingua gioca con il mio ombelico e l’altra si intrufola nella morbidosa, ci sono baci passionali e semplici baci delicati, si prendono cura dell’interno delle cosce come del collo senza dimenticare neanche i piedi, perdo la cognizione del tempo, credo di aver raggiunto più volte l’orgasmo, ma voglio ricambiare.
Mi sollevo, guido Franz a sedersi con la schiena appoggiata alla spalliera del letto, mi accovaccio tra le sue gambe e mi prendo cura del suo pene leccando e succhiando intanto Francesco si mette dietro di me, poggia la cappella sulla morbidosa e lentamente mi penetra facendomi sentire piena e facendomi raggiungere un altro orgasmo, poi inizia a penetrarmi con possenti affondi lenti che dettano il ritmo del mio pompino a Franz quando Francesco si scarica dentro di me sento il calore del suo sperma e godo nuovamente, quasi contemporaneamente Franz mi riempie la bocca ed io ingoio avidamente, sono stremata e mi abbandono sul letto.
Quando mi risveglio sono accanto a mio marito che dormiamo vicini, siamo solo noi e per un attimo penso di aver sognato tutto, ma la stanza non è la nostra e mi sento tutta appiccicosa, mi alzo e vado sotto la doccia Francesco mi raggiunge dopo pochi minuti e ci baciamo appassionatamente, io gli dico “Ti amo tanto”, Lui risponde con dolcezza “Ti amo e Ti amerò sempre”, restiamo per un po' abbracciati rilassati e soddisfati.
Mentre ci rivestiamo osservo la stanza ed il salottino, è un campo di battaglia, il letto poi! ha macchie di cioccolata e di crema, per non indagare oltre, quando stiamo per uscire chiedo a Francesco “hai già salutato Franz” Lui mi guarda negli occhi e risponde “No, ci siamo addormentati subito e mi sono svegliato con te, come hai visto Franz è un vero Amico e ha saputo rispettare la nostra intimità di coppia, vedrai che ci sentiremo nei prossimi giorni”, allora mi sono sentita di dire “Hai un buon amico, se a te non dispiace, qualche volta potremmo vederci di nuovo”.
9
4
7 anni fa
Balliamo62,
55
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una foto,il video o.. me?
Un’altro anno e’ passato,si avvicina un’altra  estate e con i primi caldi ritornano in mente certe cose ma soprattutto ritorna  la voglia di uscire,voglia di spazi aperti,di sole e di spogliarsi dopo l’ennesimo inverno imbacuccata di vestiti fino a sembrare un barile.Luca si lamenta perche l’inverno riesce a vedermi nuda poche volte e quando mi vede si meraviglia del mio corpo che,essendo nascosto sotto maglie e maglioni,non lascia piu immaginare alle forme che poi si rivelano tali  quando mi spoglio.E stato un inverno di cambiamenti,il nostro amico medico ha avuto il trasferimento in Sicilia ed  e’ tornato  a casa ,ci siamo visti l’ultma volta il mese scorso(ma questo merita un capitolo a parte) e Dario e Lena stanno cercando di avere un bambino quindi non c’e’ stata piu possibilita’ ed occasioni di divertirsi a modo nostro,complice anche l’inverno e il freddo.Finche’ una sera ,tornato dalla solita partitella settimanale di calcetto ,Luca mi racconto’ della chiaccherata con Dario.Quella sera Luca torno’ quasi un’ora piu’ tardi proprio perche’ erano rimasti  a parlare dopo la partita,a quanto pare Dario e lena avevano qualche problema.
Dario ,confidandosi con Luca ,gli disse che dopo 3 mesi di tentativi Lena non era ancora  rimasta incinta,in piu’,a forza di farlo cosi’ spesso lui aveva un po di problemi a eccitarsi,a suo dire Lena gli chiedeva di fare sesso in momenti e in condizioni in cui non era facile farlo.
Ovviamente Luca giunse alla conclusione ,parlando con me quella sera,che Dario e Lena stessero tramando qualcosa,certi particolari non si raccontano tanto per,io invece la pensavo diversamente,secondo me era un semplice sfogo con un amico .
Ma rimurginando quelle parole ,il giorno dopo,un pensiero inizio’ a solleticarmi la mante,qualcosa mi diceva che Luca non aveva torrto ,cosi chiamai Lena ..tanto per sentire l’altra”campana”.
Beh,rimasi abbastanza sorpresa da quello che  mi disse,mi racconto’ che all’inizio andava tutto bene,poi ,l’ultimo mese ,Dario aveva difficolta’ di erezione oppure, quando ci riusciva durava troppo,durava talmente tanto che poi lei aveva la patata in fiamme e non poteva farlo per un po di tempo,lei mi sembro’ un po demoralizzata per questo e anche un po stanca..
cercai di rassicurarla,le chiesi se avevano provato con degli aiutini tipo film porno o cose simili,lei mi disse di si ma che dopo un paio di volte avevano  abbandonato  quel metodo perche’ sembrava poco romantico ma subito dopo mi sorprese chiedendomi ,a tal proposito,se potevano usare “quelle” foto .Si trattava di foto erotiche che proprio lei volle farci fare per fare un regalo a Dario nel tentativo di toglierli quella  fissa una volta per tutte (e devo ammettere che la cosa funziono’ perche’ dal quel momento Dario non cerco’altre  situazioni per vedermi nuda).Quella volta ,in occasione delle foto,successe di tutto,ci fu il nostro primo vero “scambio” di coppia,
Dario finalmente ,dopo oltre 7 anni,riusci ad avermi tutta,ricordo che fu tanto,tanto eccitante,le foto erotiche fatte subito prima mi avevano liberata da ogni inibizione,ero bagnata come non mai e alla fine volevo solo..insomma desideravo essere scopata ,e Dario mi infilo’ il suo pisello mentre ero distesa su un fianco sul divano  a guardare le foto ,e mentre noi lui mi faceva in ,Luca si scopava Lena che invece era seduta a gambe aperte su un bracciolo del divano,mi ricordo che ero talmente eccitata che venni praticamente non appena  mi penetro’ gia’ all’inizio  facendomi sentire la sua grossa cappella(che  e’ veramente grossa) attraversarmi dentro.Non lo dissi a nessuno e cercai di nascondere trattenendo il piu’ possibile ma venni come una cretina e non seppi trattenermi,poi Dario fece il suo,continuo’ con ritmo lento a fare su e giu’ mentre guardavamo Lena e Luca ,fino a quando non tornammo con i rispettivi partner.A dire il vero,io fui abbastanza passiva ,nel senso che non feci nulla di particolare in quanto a partecipazione,ero solo li,nuda,disponibile ma fu bellissimo e fu la prima e ultima volta,anche perche’ certe cose non si sa mai come possono svilupparsi e, tutti e 4 ,senza dirci nulla,non cercammo piu  di ricreare altre situazioni simili.
Ogni tanto io e Luca  ci siamo riguardati quelle foto,erano belle,sensuali e ci facevano venire voglia di fare sesso,
“Cosi voi volete fare un bambino mentre vi guardate le mie foto?”dissi io a Lena per cercare di capire se era sicura di cio’che voleva fare e lei rispose in un modo del tutto naturale ,disse”Certo che si,magari se facciamo un bambino poi e’ anche un po vostro,noi quattro siamo piu’ che amici,io potrei fare un figlio anche con Luca e tu con Dario ,sarei felice perche’ voi per me siete speciali e io sono sempre stata innamorata di voi due e di Dario.
A quel punto io mi ero commossa,stavo quasi per piangere ,provavo sentimenti diversi e ammirazione per quell’apertura mentale che noi italiani spesso non abbiamo e che in altre parti del mondo invece e’ normale,ancora una volta stavo imparando da Lena un’altra bella lezione di vita,la cosa strana e che quando disse che era innamorata io mi bagnai! . Comunque dissi  a Lena che se Luca non aveva nulla in contrario gliele avremmo fatte avere.Il mio fu uno sforzo non da poco dire di si,in alcune di quelle foto ero in nudo integrale,quelle foto erano troppo intime ,persino in alcune ero con le mie tette sulla faccia di Dario e altre col suo pisello….sulla mia faccia e in...bocca.Ero imbarazzata ma il senso di sentirmi al centro di un desiderio vinceva sull’imbarazzo ,quindi io dissi di si.Farmi vedere nuda e desiderata,mi fa sentire i brividi .
Dopo quella telefonata andai in camera da letto,accesi il tablet e mi masturbai pensando a quella giornata.
Quando torno’ dal lavoro,Luca mi chiese piu’ volte se fossi sicura di dare a loro le foto,per me era solo necessario sapere che erano in mani sicure e basta,per il resto non avevo problemi,gli raccontai della telefonata e del dopo in camera da letto ,e lui mi disse”perche pensi che io non l’abbia mai fatto?
La settimana dopo ero curiosa di sapere come stavano procedendo i “lavori” ,chiamai Lena e stetti al telefono un’ora!mi disse che Dario non lo dava a vedere ma era troppo contento di avere quelle foto,solo che ,tranne che per la prima volta,quel metodo si era rivelato sbagliato perche’ lui,nella volersi gustare le foto fino alla fine ,ci metteva molto a venire e per cui lei aveva sempre la povera patatina in fiamme e ora non sapeva cos’altro inventarsi.
Io le dissi,”ma scusa ,non potrebbe usare la mano?o la tua bocca o...il tuo di dietro,non devo di certo suggertirti io niente….”ma  lei trovo’ per ogni soluzione alternativa una scusa diversa a quel punto non sapevo piu’ che dire se non che augurargli un in bocca al lupo,d’altronde non potevo mica veramente farlo io per lei,”no di certo”,disse lei”ma una mano me la potresti dare,anzi…. piu’ che una mano….servirebbero le tue tette!!!”aggiunse Lena con voce bassa e sensuale.Cosi ora capivo il perche’ di un po di cose….”questo no,questo,no,questo non si puo’ fare,questo e triste..etc..”volevano una aiuto da noi in persona,o forse veramente volevano farci partecipe..
Quelle foto ,che all’inizio avevano reso l’effetto desiderato ,ora si stavano tramutando
in qualcos’altro,Dario voleva passare dal “digitale” al “reale” cosi pensai subito  di divincolarmi facendogli presente che se le mie foto non avevano funzionato forse io non potevo essere d’aiuto,e lei invece diceva di si, tipo un’infermiera che assiste e controlla che tutto fili liscio e,io le dissi subito di no e che anche Luca non sarebbe stato d’accordo,ma lei insisteva dicendo”ma  daii….non devi mica fare tu...devi solo dare un piccolo aiutino “psicologico”.....oppure perche' non ci fate un bel video sexy  tu e Luca?..e io "volevi dire porno?".........
“Non mi sembra una brutta idea”...neanche a dirlo,invece disse Luca quando gli raccontai tutto,quando si tratta di sesso lui non dice mai di no,purche’ in sua presenza.Insomma ,il sabato successivo andammo a cena da loro,ci preparono uno squisito piatto di pesce e tanto vino bianco fresco,Dario era allegrissimo,sembrava non starci nella pelle come se gia’ gli avessimo  dato speranze,almeno fino a quella sera.A un certo punto proprio Lena disse”allora ci presti le tue bellissime tette o no?...eravamo ormai tutti e 4 mezzi ubriachi e molto allegri e non c’era piu’ imbarazzo nel modo di parlare visto che durante la cena molti erano stati i riferimenti espliciti,alle foto,al bel sedere di Lena.Io risposi di si,che le avrei smontate e avrei messo le tette sul loro comodino cosi potevano usarle quando volevano,Luca per scherzare disse di no perche’ non voleva rimanerne senza a meno che non gli si dava in cambio il sedere di Lena,io sotto sotto ero eccitata per in attesa di quel momento in cui qualcuno avrebbe iniziato a parlare di come volevano usarmi per fare il loro bambino invece il livello di conversazione era diventato quasi da bar,privo del tutto di pudore ma allegro e sincero.
Luca ando’ a prendere dal frigo un limoncello ,era gia’ un’ora che avevamo finito di cenare e si continuava a ridere e parlare insieme,lui ando’ verso il divano e subito dopo anche noi,
Dario accese il televisore tanto per avere un sottofondo,Luca ,stava dietro di me,io ero seduta in mezzo alle sue gambe,inizio’ a massaggiarmi il collo,si rivolse a loro e disse a mo di sfida”perche non lo fate adesso un bambino?”e mentre lo diceva mi mise la mano su un seno,io dissi di smettere e  di non metterli in imbarazzo,lui invece mi tiro’ giu la spallina facendola cadere e scoprendo il seno quasi al capezzolo sapendo che quella manovra avrebbe fatto eccitare i nostri amici.In casa faceva abbastanza caldo,io ero vestita con jeans a zampa ,sopra una maglia a collo scoperto e aperta davanti,Lena aveva un meraviglioso fuso’ e una maglia lunga verde oliva...anche Lena pretese un massaggino e Dario non se lo fece ripetere...la fece distendere sul divano a pancia in giu’,dopo di che le sfilo’ di netto la maglia facendole alzare le braccia.Stranamente lei aveva sotto il reggiseno che di solito non usa mai,era un reggiseno color carne,sul rosa,aveva la pelle bianchisima,come me  del resto.Sentivo che dietro di me Luca si stava eccitando e sentivo anche che la serata sarebbe andata in un certo modo.
In pratica io ero seduta all’estremita ‘ del divano in mezzo alle gambe di Luca che a sua volta era appoggiato sullo schienale laterale;Lena era stesa per intero a pancia in giu’ Â con la testa quasi in mezzo mie gambe ,mentre Dario stava sopra di lei ,all’altezza del sedere,con le mani sulla schiena,quelle mani che com un gesto repentino,,un secondo dopo,
avevano tirato giu’ il pantalone aderente di Lena svelando due meravilgiose chiappe ,bianchissime,al limite del trasparente,con un filo di perizoma nero e rosa di una bellezza e di una sensualita’ incredibili.Luca ,per non essere da meno,mi abbasso’ ‘altra spallina mettendo in mostra i rigonfiamenti delle tette,ma io ero rimasta estasiata dalla vista del sedere di Lena,se c’e’ una cosa che mi piace vedere della donna e che mi fa eccitare,e’ proprio il sedere e il suo era  meraviglioso,me lo immaginavo vista dalla parte di Dario che le vedeva in mezzo alle gambe ,da dietro,le labbra della patata.Ora desideravo  solo vederla con un bel “tronco” in mezzo ai glutei,sembrava il suo naturale completamento.Insomma,mi eccitai anch’io,mi infilai senza problemi la mia mano davanti,con i pantaloni ancora leggermente abbottonati ma con quel lasco che mi permetteva di muovermi all’interno con la mano...mi toccai rendendo molto evidente i movimenti della mia mano sulla patata che agiva sotto il mio jeans,Luca giocava con la spallina della maglia,un po giu e un po piu’ su ,mostrava il seno e poi lo nascondeva ancora per ripassarci con le mani subito dopo….. e Dario si infuoco’ ,si sollevo leggermente e si porto’ le mani sulla zip del suo pantalone ,si slaccio’ la cintura e si abbasso’ in sequenza prima il jeans e poi le mutande,io gia’ sospiravo forte per il piacere che provavo :il vino ,la musica,il culo tondo di Lena e Dario che si spogliava ,potevo gia’ venire ma qualcosa mi diceva di resistere ancora.
Il tempo di pensare questa cosa e Dario si era tolto anche le mutande rimanendo col pisello che lui mostrava orgoglioso proprio davanti a me…....continua...
3043
2
7 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 1 giorno fa
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Il turno di lavoro che non ti aspetti...
Tutto succede quanto meno te l'aspetti....Ore 20:00 cominciamo il turno notturno....
noto una collega 6 anni più grande di me che mi guardava intensamente con occhi dolci....
è pensavo 💭 mi è sempre piaciuta....
Lei è bionda, smalto rosso,sempre molto curata è vestita sempre in modo attillato.....
Ho sempre provato una gran voglia....Ma poi pensavo...
che lei è una amica della mia lei....e che fosse meglio non fantasticare....
Quella sera la guardavo è pensavo che ci fosse stata ...
così con qualche battuta e qualche apprezzamento gli misi la mano sul culo!!
💭💭💭pensavo che farà ..ci sta!!
è così...è stato...
durante le nostre pratiche lavorative, davanti ad altri colleghi ...
ma senza farsi vedere inizia a toccarmi il cazzo ....
che mi si fa subito duro come una pietra ...
è continuavo ha pensare 💭💭 lo sempre desiderata..
inizio ha farmi i miei film ...
gli faccio segno con gli occhi ...è dopo poco ...
ci incontriamo nel bagno dove lei dopo svariate toccate...
ci troviamo ha quattro occhi ...
io ne approfitto è parto subito all'attacco baciandola
ma sappiamo entrambi di avere poco tempo
così mentre la bacio
Lei.... mi tira fuori il cazzo è lo comincia a leccare e succhiare
stavo inpazzendo nn sapevo se era un sogno... o realtà...
Ad un certo punto veniamo chiamati, lasciamo tutto e torniamo a lavoro!!!
Dove di li a qualche ora ci sbrighiamo ...
Ormai è notte fonda è si decide di andarsi a riposare un po' ...
L'indomani mattina mi sveglio col rumore della porta che si chiude,
allora mi alzo è noto che erano i miei colleghi che andavano a fare colazione !!
Penso....ora o mai più....
vado nelle stanze e la trovo nel letto con gli occhi aperti...
ci guardiamo ...
💭💭💭💭💭
ed io entro nel suo letto... dove ci siamo baciati !!
ma ha lei piaceva tanto tenermelo in bocca ..
è così mi fa un estasiante pompino ...mentre io gli lecco la patata...
lei inizia ha squirtare è viene la prima volta!!
grazie alla abilità della mia lingua !!
Mi lascio venire in bocca..lei non capisce più niente è continuo a leccargli il clitoride ....
è in estasi...
allora mi monta su ha candela
è dopo avermi dominato per circa 20 minuti
la metto al contrario a testa in giù con le mani sul letto e
le gambe in aria all'altezza del mio bacino...
la fantomatica carriola !!
Lei è eccitatissima è mi dice che ha voglia di sesso anale ...
Ed io la accontento così lei afflitta da una voglia pazzesca ...
Dopo essere venuta due volte !!
Decide di prendermelo in bocca e succhiarmi tutto fino all'ultima goccia 💧
Dove esplodo...
mi sentivo frastornato e nello stesso tempo un leone....
Quando ad un tratto..
sentiamo rientrare i colleghi ...
ci sistemiamo ..
è di comune accordo decidemmo di incontrarci ancora .......
9
2
7 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
la paura
Premetto, non sono bravo a scrivere, sbagliero' sostantivi e verbi a iosa, ma questa e' una situazione avuta e vissuta realmente, che per un scambista, credo, spaventi un po'.Scrivero' sintetico, come mia abitudine;Fra i vari contatti avuti ne arriva uno che, cavolo, m' intriga parecchio, foto per niente volgari, corpo integro, piacevole, ecc; beh, do' il mio cell... e ci sentiamo la sera, mi sembra verso le 20... Mi chiama e la voce.. non mi era nuova, ma non riuscivo ad associargli un volto.Appuntamento a casa mia, domenica pomeriggio.Salto i preliminari, ma quando io, tacchi 12, calze, e abitino sexy, apro la porta eeee .. davanti a me vedo il mio collega di lavoro che lavora esattamente seduto di fronte a me, in ufficio...abbiamo le scrivanie una di fronte l' altra, attaccate, per capirci..Momento di ovvio imbarazzo, una scarica d' adrenalina si scatena nelle mie vene, mi sono sentito il volto rosso paonazzo, non riuscivo a muovere un muscolo, ma anche lui non era propriamente.. rilassato;Scendo dai tacchi e gli dico, "vabbe', entra, beviamo qualcosa, tanto ormai ci siamo svelati, no ?"Ero convinto che mi rispondesse: no no, vado ecc ecc, invece..mi dice: "rimetti i tacchi"... e cosi' faccio.. e sono di fronte a lui, alta come lui..istintivamente, e credetemi, senza quasi accorgemene, la mia mano fa scivolare la zip della sua patta, e in un attimo ho il suo cazzo in mano, il tutto stando uno di fronte l' altro, guardandoci negli occhi, senza parlare, ma respirando sempre piu' velocemente..e mille pensieri passano, come freccie che trapassano le tempie....cavoloLui, Marco, suo nome, si spoglia quasi selvaggiamente, gettando tutto a terra, in un attimo...in un' attimo ho il suo cazzo in bocca, non chissacche' grande ma ben propozionato, con un glande ben definito, ci gioco con la lingua nel suo profilo; me lo spinge fino in fondo alla gola, mi sta scopando in bocca, tenendomi e dandomi il ritmo tirandomi per i capelligli dico: "INCULAMI"mi prende ( lui e'ÂÂ 100 kg di muscoli, gioca a rugby )letteralmente mi solleva e mi gira fronteÂÂ a lui, mi mette le gambe nelle sue spalle e comincia a pomparmi, pomparmi, con le mani mi prende il viso e mi stampa una limonata furiosa.. chiaro, abbiamo perso tutti i freni inibitori..sono in sua balia, mi gira e mi volta dandomi della troia ( cosa che gradisco ) , poi trova la posizione, perfetta anche per me, cuscini sotto la mia pancia, culetto bello in alto.. lo sfonda con energia anche grazie al suo peso.. ma perfetto..il suo cazzo mi sfiora e stimola il mio punto "ELLE", la mia prostata, ..sento che sto per venire, sotto le sue energiche spinte..vengo, godo e sento il mio sfintere contrarsi, soffocando il suo cazzo, FANTASTICOOOO, ho spasmi incontrollati di piacereesce da me, si sfila il guanto e mi prende con la mano dietro la nuca, sono ancora in preda all' orgasmo, e..mi schizza, mi gode in pieno viso, e LO BEVOOO, tutto, godendo assieme a lui, sentivo la rosellina che si apriva e richiudeva..Da quel giorno siamo diventati amanti a tutti gli effetti, ci scappava anche qualche pompino nel parcheggio dell' azienda, durante la pausa pranzo.E' durata per quasi due anni, poi Marco e' stato trasferito all' estero, ma quando torna da ste parti non manca mai di venire a trovarmi a casa..
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7 anni fa
arbagarba,
42
Ultima visita: 5 anni fa
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In palestra – atto 2°
In Palestra – atto 2°
Nelle giornate di palestra seguenti il trio continuò a funzionare con estrema soddisfazione di tutti e tre. Come al solito ci si attardava a fare la doccia finché non erano usciti quasi tutti e poi…. ci si scatenava in un’orgia di pompini e inculate, dove io facevo la parte della troia per soddisfare i loro appetiti. In quel periodo di allenamenti avevo osservato meglio i compagni di ginnastica, spesso commentando con alcuni di essi gli esercizi che l’istruttore ci faceva fare. Tra di essi avevo notato un tizio, sulla cinquantina, estremamente interessante, che scoprì essere un architetto arredatore di barche e di yacht. Mi ero accorto che spesso e volentieri mi osservava e nel farlo quasi come nulla fosse si strofinava “il pacco”. Facendo finta di niente un giorno, giunto nello spogliatoio per prepararmi per la seduta di ginnastica, lo avevo trovato che anche lui si stava cambiando, attardandosi; mi spogliai e rimanendo in slip, molto mini, tanto che mi si infilava tra le chiappe, mi chinai a 90° per cercare nella borsa i pantaloncini da ginnastica. Così facendo gli mostravo interamente il culo e riuscendo a vedere all’indietro non mi sfuggì che la visione del mio lato B gli aveva causato un’erezione ed immediatamente si era strofinato l’uccello. Si alzò e si diresse verso la palestra, passandomi dietro e, dal momento che lo spazio era ristretto, strofinò il suo pacco sul mio culo, dandomi un brivido. E proseguì come nulla fosse.
Evidentemente, osservandomi, si rese conto che ero sempre tra gli ultimi a fare la doccia e doveva essersene chiesta la ragione.
Una sera che, come al solito, noi tre ci attardavamo, lui fece finta di uscire, salutando a voce alta e noi entrammo nelle docce. Eravamo già indaffarati quando lui entrò nel vano docce sorprendendoci così in posizioni inequivocabili. Senza dir nulla iniziò a spogliarsi. A quel punto il custode, infilandosi un accappatoio, si fiondò a chiudere la palestra, onde evitare altre intrusioni, spegnendo le luci della stessa e rientrando nelle docce quasi di corsa per non perdersi nulla della situazione.
L’architetto si presento con una dotazione di tutto rispetto: saranno stati perlomeno 23-24 cm. di lunghezza ed almeno 13-14 cm. di circonferenza.
Nel frattempo io ero rimasto sempre con ben infisso nel culo il paletto del mio compagno di allenamenti che, per comodità, chiamerò Mario. Pertanto l’architetto mi si presentò davanti e mi offrì il suo scettro affinché finissi di farglielo indurire e lo eccitassi al massimo, preparandolo, così, a quella che sarebbe stata l’azione successiva e che, mi confesserà in seguito, era stata la sua massima aspirazione fin da quando aveva avuto modo di osservare per bene il mio culo: aprirmelo completamente, godendoselo fino in fondo e riempiendomelo di sborra.
Il custode, nel frattempo, se lo stava menando e, improvvisamente, ebbe l’idea di cominciare a palpare il culo di Mario, scoprendo così che lo stesso apprezzava quelle carezze al punto che il piacere si ritrasmetteva al suo uccello, ingrossandolo e procurandomi ulteriore piacere dall’inculata che mi stava facendo. Il custode approfondì le carezze, arrivando a stuzzicare l’ano di Mario che iniziò a rilassare lo sfintere facendo sì che il custode riuscisse a penetrarlo con facilità, tanto che, dopo un po’, vi appoggiò il cazzo e se lo inculò. Eravamo un trenino molto eccitante, con io a fare da locomotiva, attaccato ai fianchi dell’architetto mentre glielo succhiavo voracemente. Mario, stimolato davanti dal mio culo che gli stava succhiando l’uccello con le contrazioni che davo al mio sfintere, e dietro dal custode che se lo stava inculando alla grande, iniziò a godere eruttando come una fontana una quantità impressionante di sborra, riempiendomi a tal punto che iniziò a traboccare dal mio culo.
Subito dopo il custode gli venne nel culo procurandogli un altro godimento, tanto che lo sentimmo borbottare: “ Sii… cosìììì… godoooo !!”
Il tempo che gli si ammosciassero i cazzi, fuoriuscendo dai culi ove erano stati infissi, che l’architetto, vedendo che avevo il culo libero, mi rivoltò, mi fece inginocchiare, e mi infilò in un colpo solo con il suo cazzo spettacolare. Ebbi un soprassalto per la brutalità del gesto e per il dolore causatomi da quella introduzione di un corpo di notevoli dimensioni, ma per fortuna, una volta apertomi ed arrivato a fine corsa, si fermò, dandomi il tempo di recuperare sia il respiro che la sensibilità. Muovendomi un po’ con il bacino lo assestai meglio, il mio sfintere iniziò ad abituarsi a quel palo che mi riempiva completamente tanto che iniziai ad avere delle contrazioni dello sfintere per sentire meglio le dimensioni di quel qualcosa che mi stava violentando e che si era appropriato del mio culo.
Dopo un po’ di contrazioni, il mio sodomizzatore capì che mi ero abituato e diede iniziò ad una inculata divina, senza soluzione di continuità, arrivandomi in gola e poi estraendolo quasi del tutto per poi rinfilarmelo totalmente. Ad un certo punto, tenendomi le chiappe allargate, lo estrasse del tutto, ammirando quanto era aperto il mio buco, tanto che si sentì un “Ohhh” di meraviglia da parte degli altri due compari che nel frattempo si stavano smanettando per riportare i loro attrezzi in erezione, e subito dopo me lo rinfilò tutto, in un unico gesto, procurandomi un piacere perverso nel sentirmi posseduto in tale maniera. E continuò così per una mezz’ora, portandomi al limite della pazzia, tanto che iniziai a dire “Sii, così… ancora… fottimi, godimi, riempimi… sono la tua troia, fai di me quello che vuoi ma… riempimi di sborra !!” Davanti a questa scena i due compari (Mario e il custode) iniziarono a riempirmi di schizzi di sborra il volto, la bocca ed il petto e ciò portò, finalmente, l’architetto a riempirmi il culo con un clistere di sborra calda, densa. Pura libidine, tanto che iniziai a godere anch’io con lunghi schizzi che si andarono a posare sul pavimento. Diventammo, da quel momento, un quartetto di strumenti a fiato: io flauto a pelle, poi il custode l’oboe, Mario il clarinetto e l’architetto il fagotto. Andammo avanti così per diverse sedute, sinché un giorno Mario ed il custode non mi fecero sdraiare con la schiena appoggiata al torace del custode, che iniziò ad incularmi e poi…. Mario iniziò, pian piano, ad infilarmelo insieme a quello del custode.
Mi sembrava mi stessero aprendo in due ma, incredibile ma vero, Mario riuscì ad infilarlo, con qualche lamento da parte mia che, però, dopo un po’ seppi adattarmi ed iniziai a godere di quella doppia penetrazione. L’architetto, intanto, se lo stava segando finché non me lo presentò davanti alla bocca, imponendomi di succhiarglielo. Elettrizzato da quei due cazzi nel culo gli feci un pompino da urlo, tanto che non ci mise molto a riempirmi la bocca di sborra, pastosa, calda, dolce, che inghiottii per non sprecarne neanche una goccia. Il mio lato “femminile” era appagato, mi sentivo una grandissima troia, una grandissima pompinara.
La volta successiva l’architetto, alla fine della lezione, ci presentò il suo autista, nonché mozzo di bordo della barca da 19 m. che possedeva e…. sua “femmina” fissa. E ci convinse a farlo partecipare ai nostri giochini. Ormai il custode, ogni volta, chiudeva la palestra con noi dentro, così potevamo fare i ns. porci comodi. Diventammo, pertanto, tre maschi e due “femmine” in calore. Mentre Mario ed il custode prendevano possesso della novità, riempiendola da tutte le parti, coinvolgendola anche in una doppia, atto in cui ormai erano diventati bravissimi, l’architetto prendeva possesso di me, in tutti i sensi. Stavolta iniziò succhiandomi i capezzoli, che avevo molto sensibili, e poi iniziò a baciarmi, forzandomi ad aprire la bocca per andare a rovistarmi dentro con la sua lingua. Ora dovete sapere che sono molto sensibile al bacio che, in assoluto, è per me la cosa più erotica. Posso godere anche solo grazie ad un bacio ben dato. Pertanto, questa novità del ns. rapporto mi eccitò moltissimo e, mentre lo baciavo menandogli l’uccello per portarlo alle dimensioni adatte alla sodomizzazione, iniziai a godere grazie alle sensazioni datemi dal bacio. Ed iniziai a tremare dal piacere, cosicché, nel mentre mi baciava, iniziò a stuzzicarmi lo sfintere, allargandomelo un po’ alla volta, sin quando, sentendo che ero pronta, mi mise spalle a terra, alzò le mie gambe appoggiandosele sulle spalle e, guardandomi fisso negli occhi, disse: “Ora ti faccio mia, ti apro tutta e ti farò godere come non hai mai goduto in vita tua !” Ed iniziò una cavalcata al piccolo trotto, profonda sia in entrata che in uscita (dopo le prime volte mi ero ormai abituato alle dimensioni del suo pene) e ad ogni penetrazione mi strappava un lamento di piacere. Nel frattempo Mario, che stava sopra la nuova femmina facendo una doppia penetrazione, si sporse verso di me e dando seguito a quello che aveva iniziato l’architetto prima, iniziò a baciarmi. Queste sensazioni, sommate a quelle procuratemi da quel tronco che mi stava inculando mi mandarono fuori di testa e, mugolando, dato che non potevo parlare avendo la bocca impegnata, iniziai a godere riversando lunghi schizzi su me stesso ma anche addosso al torace di chi mi stava possedendo. Godetti come un pazzo mentre lui continuava a stantuffarmi, a stringermi i capezzoli sinché iniziò a godere, mandandomi fuori di testa. Finito di godere rimase ben infisso in me, stimolato dalle contrazioni del mio sfintere che non voleva farlo uscire e lo stava succhiando come fosse una bocca. E dopo un po’… ricominciò a trapanarmi, facendomi uscire letteralmente di testa, pregandolo di smetterla perché ero elettrico, troppe sensazioni, troppo… piacere !
Alla fine la smise, dopo avermi riempito nuovamente, e ci facemmo tutti una doccia. All’uscita dalla palestra mi mise in mano un suo biglietto da visita dicendomi di chiamarlo che avrebbe avuto piacere se, la domenica successiva, fossi uscito in barca con lui. E così fu. Lo chiamai, ci accordammo e quella domenica ci vedemmo a Fiumicino, dove lui aveva la barca, ed uscimmo per una gita. Era una barca stupenda di 19 m., con un albero alto 19 m., tutta in legno, costruita nel 1929, da lui restaurata e modificata nelle ripartizioni interne: aveva un ampia camera da letto matrimoniale ed una singola per lo skipper (il suo equipaggio fisso), un bagno ed una cucina, più i magazzini per le vele e le attrezzature varie.
Una volta al largo, a vela, ci mettemmo tutti nudi. Eravamo io, lui ed il suo skipper (la sua fidanzata fissa). Era splendido sentire solo il rumore del vento nelle vele; per il resto silenzio, odore di mare e… di sesso. Sì, sesso, perché fin dai primi momenti in cui ci mettemmo nudi passò, tra di noi, una corrente magnetica di voglia di sesso, di condividere il desiderio che sin dal primo momento avevamo di ….. godere, di assaggiare il piacere dell’altro. Mentre nudo, in piedi sulla tolda, sostenendomi ad una sartia guardavo il mare, lui mi si appoggiò, da dietro, e mi strinse a se torturandomi i capezzoli. Quindi, palpandomi bene il culo, mi girò verso di se e mi baciò.. Fu un bacio lungo, possessivo, invasivo, che come al solito mi rese inerme e a disposizione dei suoi desideri, facendomi avere un’erezione incredibile e lui, immediatamente, prese in mano il mio scettro iniziando a masturbarmi mentre continuava possessivamente il bacio con cui mi aveva reso senza forze, in sua balia. Evidentemente d’accordo, mi sentì accarezzare, da dietro, ed una lingua intrufolarsi tra le mie chiappe, mentre due mani me le allargavano per riuscire a bagnare il mio sfintere, inumidirlo per bene e riuscire ad intrufolarvisi dentro. Stavo provando sensazioni incredibili. Ero tutto erotizzato e rispondevo a quel bacio in modo ed a quelle carezze con tutto me stesso. Capito di avermi in pugno, pian piano si distese, tirandomi su d se, e facendo sì che il suo partner avesse migliore accesso al mio culo, ed infatti, di lì a poco, mi sentì puntare un cazzo di tutto rispetto che, pian piano, si fece strada nel mio culo, violandolo. Avendomi lubrificato bene non provai dolore ma mi sentì riempito completamente. Rimase infisso, fermo, dentro di me per qualche minuto, godendo del possesso. Quando sentì che mi ero abituato all’intrusione, iniziò un lento va e vieni che, grazie anche al bacio con cui l’architetto continuava a erotizzarmi, mi portò, in breve, a emettere suoni disarticolati per il piacere che stavo provando. Non godette dentro di me, lasciando così il posto pulito al suo mentore che, non appena quello uscì dal mio culo smise di baciarmi, mi venne dietro e, avendo la strada già aperta, nonostante le sue dimensioni fossero maggiori, non ebbe alcuna difficoltà a penetrarmi ed iniziare immediatamente a possedermi, nel mentre il suo partner mi dava da succhiare il suo cazzo che in men che non si dica riversò nella mia bocca una sborrata pazzesca. L’architetto continuava nella sua opera di demolizione: ormai ero uno straccio tra le sue mani, alla sua completa mercé, poteva fare di me ciò che voleva, mentre il mio unico desiderio era quello di sentirlo godere, di sapere di avergli dato il piacere che cercava.
Io ero tutto un tremore dal piacere che stavo provando. Quando alfine iniziò a godere mi morse sulla spalla, quasi a segnare il suo possesso. Non la finiva più di sborrare. Mi sentivo riempito tanto che, quando finalmente uscì dal mio culo dopo una decina di minuti di sborrata, dovetti farmi forza ed andare in acqua per un bagno rigenerante e per svuotare l’intestino da quel clistere di sborra. Ritornai a bordo e mi distesi, senza forze. Viaggiavo su una nuvoletta. Poche volte mi ero sentito tanto desiderato. Dopo un po’ ci rifocillammo con dei panini che lui aveva portato e ci dissetammo con delle birre. Quindi ci distendemmo a prendere un po’ di sole ed io mi ero assopito quando fui risvegliato da una bella sensazione: qualcuno mi stava facendo un bocchino. Aprì gli occhi e vidi lo skipper, inginocchiato tra le mie gambe, che me lo stava succhiando voracemente nel mentre il suo capo lo stava sodomizzando alla grande.
La giornata trascorse così, tra un’inculata, un pompino, un bacio, un 69. Quando tornammo a Fiumicino ero talmente senza forze che feci fatica ad arrivare alla macchina. Andai altre volte a trovarlo a studio.
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7 anni fa
admin, 75
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Desiderio.
... ho immaginato il nostro gioco a tre...è sabato sera abbiamo cenato,sistemato docciati e siamo nel divano tu con i tuoi jeans morbidi io uno dei miei baby-doll trasparentiSuonano il campanello e mi chiedi di andare ad aprire,mi alzo il cuore impazzisce e le palpitazioni sono fortissime perché sta iniziando il nostro gioco!Lo faccio entrare ci presentiamo e lui mi si avvicina mi sfiora I seni e mi apre leggermente il baby-doll.. lo prendo per mano e lo accompagno nel divano e lo invito a sedersi,tu ci stai aspettando..sono in mezzo mi allungo verso di te e ti bacio con tanto desiderio e amore per fargli capire quanto sono innamorata di te e che sei tu il mio uomo,allungo la gamba verso di lui e con il piede comincio a sfiorargli i pantaloni,siete eccitati,io fradicia,tu mi apri il baby-doll e inizi ad accarezzarmi i seni e a leccarli,lui ancora mantiene le distanze e rimane a guardare,poi lo invito a giocare prendendogli la mano appoggiandola nel seno,ti alzi e mi spogli e insieme iniziate a toccarmi e a leccarmi,poi vi alzate entrambi e vi sfilo i pantaloni,prendo in mano i vostri cazzi duri ed iniziò a prenderli in bocca e a masturbarvi con le mani,è eccitante da impazzire "e sto impazzendo all'idea " poi tu mi alzi e ti siedi mi fai sedere sopra di te dandoti le spalle in modo che posso riprendere in bocca il cazzo del giocatore.. poi tocca a lui mi inginocchio nell puff tu rimani sempre seduto e inizio a farti un mega pompino mentre il giocatore si inginocchia e mi lecca il culo e la figa finendo con il scoparmi,è un continuo gioco eccitante io sono tanto aperta e i miei occhi sono sempre collegati ai tuoi...sono seduta e mentre mi sto masturbando voi mi riempite del vostro piacere!
Sono fradicia al solo immaginare e scrivere questa serata non oso pensare a quando succederà
3604
2
7 anni fa
follia inevitabile,
29/29
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