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Il viaggio
Il viaggio
Era giunta la stagione calda, quella in cui i desideri (almeno i miei) diventano quasi esagerati; dopo averti scritto mi dai una notizia particolare: verrai nella mia città e ci resterai qualche giorno per soggiornarvi insieme a delle tue vecchie amiche
- mi fa davvero piacere, affermo io
- veramente? La cosa mi lusinga, dopo aver tanto scritto e riscritto, finalmente ci potremo vedere;
- eh già…la cosa mi piacque alquanto visto che la curiosità di vedere di persona quest’effimera bellezza era cresciuta di molto in questo tempo.
La verità era che durante quel periodo, le frasi ammiccanti, i toni sempre più caldi e la voglia di vederla era veramente cresciuta a dismisura; ero molto eccitato da questa cosa e incuriosito al tempo stesso. Che strano mi sentivo quasi a disagio ma anche con molta voglia di accelerare i tempi; due giorni prima che tu venga ti chiedo quale sarà il tuo treno e l’orario…
Il giorno venne e presi il treno fino a 150 km dalla mia città e così aspettai il tuo….salii e ti cercai in ogni convoglio: finalmente ti vidi: eri insieme alle tue amiche……uno spettacolo; un vero spettacolo, eri seduta con le gambe accavallate, abbronzantissima e la tua pelle bronzea mi inebriava la vista compreso il tuo seno che stava per esplodere, ogni volta che il treno sussultava le tue tette si muovevano così attraenti…due vere calamite; viso abbronzato sorriso bellissimo insieme ai tuoi capelli; ti voltasti e mi vedesti e mi guardasti a lungo quasi mormorando il mio nome ma io lo dissi in pieno:
-….anna…..ciao sono alex mi riconosci?
-…alex….che sorpresa
Per non far capire alle tue amiche che mi avevi conosciuto in questo modo originale dicesti loro che mi conoscevi da tempo e io inventai che ero di ritorno da un viaggio di lavoro per tornare nella capitale; mi facesti accomodare e c’era un posto proprio davanti a te; scherzavamo anche con le tue amiche dopo le presentazioni ma per i 150 km che ci separavano ma mancavano ancora un paio d’ore e nelle fasi si relax i nostri sguardi s incrociavano: ci eravamo piaciuti subito e molto spesso ci guardavamo fissi negli occhi…penetrandoci nelle intenzioni; i miei occhi diventano sempre più intensi e le tue movenze con le labbra e la lingua sempre + eccitanti e la cosa si poteva notare visto che il mio sesso stava per esplodere; mi alzai e mi misi poggiato sulla barra della porta dello scompartimento con il mio busto verso di te e solo tu potevi notare il bozzo che avevo sui pantaloni; avevo la cappella veramente gonfia e la curva dei pantaloni sempre + dilatata; ti accorgesti immediatamente e ogni volta mentre parlavamo il tuo sguardo andava lì…..approfittai del movimento ferroviario per muovermi con il bacino verso te…..orami ero con il bacino a 20 cm dal tuo viso e il mio cazzo era veramente vicino; tu eri seria ma non arrabbiata…solo presa dalla visione e avrei giurato che sotto quella gonna ci fosse stato un fiume d’eccitazione viste le volte che incrociavi le gambe; finì che in una galleria mi sentii mordere dolcemente sopra i pantaloni lasciandomi andare a un leggero gemito….e passato il breve buio notai la forma del leggero morso che avevi dato al mio sesso…era divino…decidemmo di cambiare scompartimento per chiacchierare in pace mentre le tue amiche sonnecchiavano; ci sedemmo da soli ma dopo un po’ arrivarono delle perone anziane e due suore; per far posto a loro in maniera provocatoria ti dissi
- vieni dai ti prendo sulle ginocchia
- ma dai ci rialziamo
- no no sono stanco non mi va di stare in piedi
Accettasti al fine e ti sedesti sulle mie gambe ma il treno era veramente un valido aiuto, infatti scivolasti sempre di più (involontariamente?) verso il mio pube; sentivo le tue chiappe dure come il marmo arrivare a contatto; il mio sesso era duro e grosso come un bastone di puro legno; anche qui ogni tanto approfittavo delle brevi sonnolenze per sfiorarti le gambe e la cosa ti piaceva; sentivo il calore della tua fica e percepivo anche i movimenti del tuo bacino per sfregarti sul mio pene;
A un certo punto mi dicesti:
- Alex non ne posso più ho voglia di scopare….voglio sentirmi il tuo cazzo dentro;
- ne sei sicura? Allora aspettiamo la prossima galleria;
Prima che la galleria arrivasse però ti muovesti un po’ per allargare il tessuto della tua gonna affinché le tue chiappe nude poggiassero direttamente sulla stoffa dei miei pantaloni noncurante delle altre persone, anzi la cosa era ancora + eccitante; la galleria arrivò….era di 10 km come quella del Gran Sasso; infilai la mano sotto sollevandoti un pochino e sfilai quel membro pieno di durezza per guidarlo all’interno della tua passera; la cappella entrò piano piano e ogni cm che entrava sentivo gemere il tuo sospiro fino a farlo scivolare tutto dentro; calda, bagnata…..avevi una fica travolgentemente piena di voglia….cominciasti a muoverti quasi freneticamente approfittando del umore sotto galleria….giurerei che forse qualcuno ci avesse sentito gemere ma chi se frega; continuavi e continuavi in quel ritmo mentre io stringevo le tue tette dure facendo uscire i capezzoli dal tuo decolletèe e li strizzavo per tuo godimento; e sottovoce leccandomi l’orecchio con la testa all’indietro dicevi:
- ti monto ti sto scopando senti?
- Si ti sento sei meravigliosa, hai una fica unica ti faccio sentire quanto è duro, senti senti senti
- Si ..lo sento mi fai godere me lo sento scoppiare….dammelo tutto dai dai spingi anche tu, spingimelo
- E’ tutto tuo tuo tuo tuo
Era meraviglioso bisbigliare così mentre mi montavi ma la galleria stava per finire e non poteva finire così; eravamo un po’ sconclusionati ma prima che finisse uscimmo fuori e corremmo verso il bagno anche se non era il massimo ma cosa cazzo ce ne fregava….entrammo dentro mentre ci mancava poco che avessi l’uccello di fuori, ti poggiasti sul lavandino, ti presi sotto le cosce e te lo rinfilai di colpo facendoti sussultare e dando una serie di colpi così forti da farti sussultare; spingevo come un ossesso facendoti godere liberamente ora:
- godo godo si così si….così mi fai morire
- ti voglio far svenire di voglia, voglio sbatterti non una ma cento volte
- ecco dai dai ancora….dai ancora…..
- voltati
le dissi all’improvviso e la misi con il viso verso lo specchio mentre il suo culo era divino davanti a me…..la leccai tutta….e all’improvviso le reinfilai il mio bastone a farla sussultare di nuovo: la sbattevo selvaggiamente con il mio pube che si schiantava contro le sue chiappe e a ogni colpo le vedevo ballare sode e avevo la cappella che scoppiava quanto tu:
- aaaaaahhh…ecco ….ecco….ora spingi, spingi…ecco ancora più veloce dai….dai….più forte….ecco….ecco…vengo ..vengo, scopami dai…vengoooo;
Furono 30 secondi di orgasmo violento, meraviglioso…..mentre scemavo le mie spinte ti alzasti…mi facesti mettere in piedi sul water e prendesti in mano il mio cazzo pulsante di voglia: ti applicasti in un pompino meraviglioso, la tua lingua lo divorava quasi fino a che non venii con una veemenza assurda, controllasti ogni goccia della mia sborra uscita copiosa…….mi facesti godere come un pazzo…..ci ricomponemmo e tornammo allo scompartimento e tu alle tue amiche:
- avete fatto un bel riposino? Io e alex abbiamo discusso di alcune cose ma alla fine…siamo “venuti” al sodo………..
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18 anni fa
LupoCattivo42, 39
Ultima visita: 18 anni fa -
Un vero piacere
Tornato a casa dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, mi spoglio e, mi reco in bagno; mi metto nudo per lavarmi, ma, senza sapere perchè, e come, all'improvviso, prendo in mano il cazzo ed inizio a carezzarlo e a farmi una sega. Mentre mi masturbo mi prende la voglia di avere un cazzo in culo, purtroppo in casa ero solo, ed allora aprii l'armadietto sotto al lavandino ed estrassi lo sturalavabi. Presi in bocca il manico dello sturalavelli e lo bagnai per bene con la saliva, poi, lo infilai, tutto di colpo, nel culo ed iniziai a farlo andare su e giù sempre più forte; contemporaneamente, con l'altra mano, alternando la dx e la sn tra loro, mi masturbavo. Raggiunsi, con il cazzo un primo orgasmo ed ebbi una sborrata in contemporanea al mio culo, subito dopo ebbi un secondo orgasmo ed una sborrata. Entrambe le sborrate me le sparai in mano e da questa le leccai ed assaporai, poi, me le ingoiai. Non ancora completamente soddisfatto, incominciai a succhiarmi il manico dello sturalavelli, sporco di merda, e, contemporaneamente, inizia una seconda sega, la cui sborrata, raccolsi in mano e........come prima, me la ingoiai, non prima di averla lungamente assaporata. Conclusi l'attività erotico-sessuale, introducentomi, in contemporanea, nel culo, il manico dello sturalavelli ed un vibratore; provai talmente tanta soddisfazione ed un orgasmo così intensi, che sborrai ancora e molto copiosamente; anche questa volta, inghiottii la mia sborra calda e succolenta. Provate, vedrete che vi divertirete moltissimo.
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Elisea è stata la prima volta in tre
ELISEA fu la prima volte in tre.
Eravamo amanti cinque anni fa, io ero singles e lei fidanzatissima prossima al matrimonio, il suo ragazzo lavorava fuori città ed io donnaiolo me la scopavo quando le circostanze lo permettevano. Bellissima, capelli neri corvino di un lucido pauroso lisci e lunghi fino a sotto il sedere, che lei teneva sempre in ordine, la pelle del viso vellutata, liscia, senza imperfezione alcuna, due labbra rosse e carnose da immaginarsi un mega pompino solo a guardarle, una buona 4° di seno e il culo tondo, alto, di un bello mozzafiato, uno di quei culi che non puoi non voltarti a guardarlo quando passa. Io in quel periodo spargevo il seme del mio uccello un po’ qua un po’ là e lei mi soddisfala parecchio. Ci vedevamo durante la settimana quando il cornuto lavorava, me la scopai in tutte le posizioni possibili e a lei piaceva molto variare, ricordo che da subito tirammo fuori perversioni e voglie strane, solo il culo non mi diede mai, non riuscivo mai nemmeno a metterci un dito. Una volta la scopai in figa perfino con una bottiglia vuota del vino dal collo molto lungo, le era piaciuto talmente tanto che nei giorni dopo lo volle fare da sola. Si sedeva sulla bottiglia mettendosela in figa e mi chiedeva di darle il cazzo da succhiare, quando mi portava vicino all’orgasmo se ne accorgeva ed aumentava il suo movimento sussultorio per godere insieme a me. Scopavamo parlando di ciò che ci sarebbe piaciuto fare e lei mi confesso più di una volta che avrebbe voluto condividere il mio uccello con un’altra donna. Io ovviamente le dissi di chiamare una sua amica, ma lei mi rispose che amiche con le quali poteva scopare non ne aveva. Mi confidò di aver avuto una mezza esperienza con una cugina francese, avevano cominciato per scherzo con dei baci sulla bocca ed erano passate al mostrarsi le parti intime facendo battute sul sesso, ma dopo un po’ lasciarono perdere. Lei però era molto gelosa, una volta mentre scopavamo mi chiese se avessi trombato qualcun’altra durante il fine settimana, risposi di si e lei incazzata si allontanò e ne scaturì una lite. Io le dissi:Ma scusa vuoi scopare assieme a me ed ad un’altra troia e poi fai la gelosa?
Lei:Si, certo, lo vedi che non capisci, io scopo con te ed un’altra e godo del vostro corpo, così avete goduto solo voi.
Io: allora non sei gelosa sei invidiosa?
Lei:No sono gelosa del fatto che lei ha goduto del tuo cazzo senza di me.
Le litigate cominciarono ad essere sempre più frequenti ed io evitavo spesso di chiamarla, lei del resto era prossima alle nozze prima o poi doveva finire, lasciai perdere tutto, anche se il fatto di non averle scopato il culo mi era rimasto davvero sullo stomaco.Gli anni passarono e di lei persi le tracce non ci cercammo più.
Un mese fà avevo finito di lavorare presto, andai a trovare mia moglie al nostro ufficio commerciale in centro, e chi ti incontro con lei “Elisea”. Non credevo ai miei occhi, ha aperto un negozio e si era rivolta a mia moglie per fornire il suo magazzino. Quando mi vide spalancò gli occhi
e mi disse: Ciao che ci fai qui?
Io:Veramente ti stavo per chiedere la stessa cosa!
Ci salutammo con un breve abbraccio e senza nemmeno pensarci le misi una mano sul culo come facevo sempre in passato. Mia moglie fece finta di nulla… io pure…ed Elisea pure.
Parlammo del più e del meno raccontandoci in grandi linee quello che era successo negli anni che non ci eravamo visti, lei aveva lasciato il marito e… tutta vita,andammo a prendere tutti un caffè al vicino bar e notai che mia moglie si trovava in sintonia con Elisea. Ridevano, scherzavano, parlavano di lavoro e di progetti per il negozio di Elisea, sembravano due vecchie amiche. Conoscendole entrambe capii subito “SI PIACEVANO”. Elisea se ne andò ed io e mia moglie restammo da soli in ufficio, era l’ora di pranzo ed io le proposi di andare al solito ristorantino, lei invece mi guardò con il suo solito sguardo da porca e mi disse: E se per pranzo tu ti mangiassi questa?
Si sfilò le mutande da sotto la gonna ed alzandola mi mostrò una figa apertissima e bagnatissima.
Mi ci fiondai a pesce, ero inginocchiato sotto di lei e la leccavo con voracità. Lei alzò la gamba e mise il piede su di una sedia, io lì cominciai a lavorare di dita, le appoggiai un dito sul buco del culo continuando a leccare e provai ad affondare, entrai piano piano e le piaceva, ansimava ed emetteva dei piccoli gemiti lenti e costanti. Era un lago di umori e saliva, ne approfittai e sfilando il dito dal culo lo misi in figa, poi le dita dentro divennero due. Le bagnai bene bene e le poggiai sullo strettissimo sfintere, leccai con velocità il clitoride cercando di portarla all’orgasmo e quando la sentii arrivare affondai in profondità, con forza e violenza le due dita nel culo, lei lanciò un urlo che dimostrava un po’ di dolore e tanto godimento. Il cazzo era pronto ad eruttare, la feci inginocchiare e dopo poche ciucciate le schizzai il viso con una copiosa sborrata.
Andammo a pranzo e lei mi confesso mentre mangiavamo, che aveva capito che in passato io ed Elisea scopavamo e la conferma era stata la mano sul culo. Io non negai assolutamente, sarebbe stato da sciocchi. Lei mi chiese:Come scopa Elisea?
Io: Normale, come tutte, Perché?
Lei: No niente è solo che mi sa di gran troia e in più le piace anche la figa.
Io:Si effettivamente è abbastanza porca, però non so se davvero le piace la figa…
Lei:Le piace, le piace, ho visto come mi guardava il culo in ufficio.
Io:Si mò ti guardava il culo.
Lei:Si mi guardava e mi si voleva fare pure lei.Scommettiamo?
Io:Come pure lei, perché tu te la vuoi fare?
Lei: Perché no! Io sono una bella figa lei lo è pure…
Io: Si scommettiamo e cosa te la fai?Lo hai sempre detto che ti saresti fatta una donna prima o poi, ma non credo che lo faresti davvero.
Nei giorni che vennero durante le nostre scopate parlavamo di Elisea e mia moglie si eccitava sempre di più quando le raccontavo le scopate che io la porca ci facevamo in passato.
Pensavo fosse diventato il gioco erotico del momento, invece una volta arrivai a casa ed entrando ascoltai la telefonata tra mia moglie ed Elisea, parlavano di sesso e senza farmi accorgere spiai nella stanza, notai che la zoccola era sul divano con il cellulare nella mano sinistra e la destra sulla figa, anzi nella figa visto che non portava le mutande.La guardai mentre si masturbava al telefono parlando con quell’altra puttana e quando finirono entrai nella stanza con il cazzo fuori dai pantaloni, senza dire nulla mia moglie mi fece una pompa che mi fece schizzare goduria in maniera esponenziale, aveva capito che sapevo ed avevo assistito, parlare non serviva a nulla.Dopo mi disse che aveva preso appuntamento con Elisea per il giorno dopo all’ ufficio verso l’orario di chiusura, così dopo aver parlato di lavoro sarebbero andate a mangiare qualcosa assieme. Io non ci potevo credere, ma l’eccitazione mia e di mia moglie era tale che quella sera scopammo tre volte di fila e due volte le venni nel culo, la scopavo con foga e vigore cercando di deufradarla sempre di più.Il giorno dopo andai all’orario di chiusura in ufficio, non potevo perdermela, le incontrai nelle scale stavano uscendo per andare a cena.Elisea vedendomi, mi sorrise e prendendomi soto braccio mi disse:Dai vieni a mangiare con noi, non fare lo stacanovista a quest’ora in ufficio.Andammo a cena e vidi gli sguardi complici delle due troione. Durante tutta la cena il cazzo era gonfio di voglia. Invitammo Elisea a casa per un drink e lei ovviamente accettò.Arrivati a casa preparai subito da bere alle due donne che si misero sul divano sedute vicine, si respirava profumo di sesso, si leggeva su tutte le facce. Mi allontanai con una scusa banale per lasciarle un po’ da sole e quando tornai non credevo ai miei occhi. Elisea era seduta su di una bottiglia e si muoveva su e giù leccando la figa di mia moglie che le stava in piedi davanti. Mi spogliai velocemente e cominciai a partecipare, uno spettacolo sublime.Ci spostammo sul letto e si misero subito in posizione di 69 rovesciato, mia moglie mi offriva il culo e l’altra porca guardava e leccava, ero quasi pronto a sborrarle in faccia quando lei sciolse la posizione e mi chiese di trattarla come avevo appena fatto con mia moglie. Le dissi: Sei sicura che vuoi essere inculata, ricordo che non me lo facevi toccare.
Lei:Se lo fai a tua moglie lo devi fare anche a me.
Mia moglie:Si dai inculala mentre la lecco dai mi piace.
Si posizionarono e cominciai a preparare l’orifizio con umori e saliva, infilavo le dita piano piano, una per volta e quando ero arrivato a mettere 3 dita nel culo lei era ormai in estasi.mia moglie disse: Dai porco ora chiamala con il cazzo
Appoggiai la cappella sul buco che si apriva alla mia pressione e quando la cappella era orami sparita dentro affondai con forza, riscattandomi di tutti quegli anni che lo avevo desiderato.
L’andirivieni duro poco perché i gemiti di Elisea si facevano sempre più intensi e sonori, nel frattempo si era fiondata con il viso nella figa di mia moglie che gridava di piacere e mi incitava a sfondarla sempre più forte. Arrivammo ad un culmine in cui tutti e tre godevamo e gridavamo incitandoci a vicenda. Godendo contemporaneamente scaricai tutta la mia sborra nelle viscere di quella puttana, che senza ritegno beveva gli umori di mi moglie che veniva come un vacca.
Ci siamo visti di nuovo tutti e tre ultimamente, ma ho constatato che loro due si vedono tutti i giorni ormai. Quella è stata la prima volta che con mia moglie abbiamo trasgredito inserendo un’altra persona tra di noi, sicuramente la prima di una lunga serie.
Strong100
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Esibizioni amici
Mi lasciavo convincere a fare ciò che chiedeva, anche esibizionista e anche da sola lasciavo la camicetta aperta o scoprivo le cosce in varie occasioni per mostrarle sino agli slip. A volte mi portava in posti dove poteva vederci qualcuno scoprendomi e palpandomi, è successo di tirarmi lo slip da una parte per farmi sedere su di lui o appoggiarmi in piedi contro un albero e scoparmi così.Poi lui cominciò a parlare di divertirsi con altri , all’ inizio non volevo poi mi feci convincere e andammo da un amico. Avevo capito che mi dovevo vestire un po sexy con sotto calze nere e reggicalze, che mentre ero seduta chiacchierando lasciavo intravedere dall gonna . Si cominciò a parlare di quanto era divertente mostrarsi e che provocante in quel modo lo facevo diventare duro. Mi fecero scoprire di più e l’ amico continuava a guardare eccitato , poi lui cominciò ad accarezzarmi le cosce salendo fino agli slip. L’ altro lo aveva tirato fuori , lo fece avvicinare e gli strinsi il mano il cazzo mentre lo prendevo in bocca a lui e continuarono fino quando mi schizzarono sul corpo.
La volta che tornammo l’ amico aveva invitato anche un altro , dopo un po' di chiacchiere sempre più disinibite, mi lasciavo guardare con le cosce scoperte ero tra loro che mi palapavano tirando fuori i cazzi duri di fuori che mi fecero stringere in mano, ma dissi che no avrei fatto altro e continuai con una sega lasciandoli venire sulle tette e le cosce.
amo scambiare racconti di vita vissuta e foto con signore come me:
[email protected]
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18 anni fa
distinta, 47/47
Ultima visita: 2 anni fa -
Sala di doppiaggio
Non era una bella giornata.Avevo lavorato veramente troppo e la testa mi scoppiava
.Il lavoro doveva essere consegnato entro una settimana, ma questo doppiaggio faceva acqua da tutte le parti cosi' come chi partecipava a terminarlo...mai visti attori cosi' scadenti.
.A dire il vero per la parte del narratore avevamo trovato un professionista rapido, un po checca isterica ma che si era sbrigato in due sedute con pochisimi errori, ma il problema erano queste ultime due "sottocosto" consigliatemi da Paola ...non ne avevano imbroccata una!
Ormai erano assunte e dovevo combatterci per forza ...non mancava molto, ma erano dei generatori di perdita di tempo incredibili..!
Avevo percepito da subito che tra di loro c'era una forte tensione, per cui erano nervose e sbagliavano anche le cose piu semplici..le lasciavo un po a parlottare tra loro e a cercare di ripassare il testo da doppiare, ma secondo me finivano di parlare di tutt'altro, per cui eravamo in una situazione di stallo...
Chissa di che cazzo parlano pensavo...e alla tentazione e' seguita l'azione, quando furtivamente ho azionato l'audio interno della sala senza avvertirle.
-sei proprio una puttana, questa e' la verita'...lo hai fatto ancora...e me lo avevi giurato sulla testa di tua madre...e che problema c'era..volevi un cazzo di gomma? pensi che mi manchi la faccia di andarmelo a comperare..?bastava chiedermelo senza dovertela fare leccare per forza da quella maniaca di Maria..quella stronza ci prova con tutte sempre e con queste diavolerie ci sguazza!! perche' mi devi fare sempre fare comparire come una lesbica romantica e sentimentale del secolo scorso..? anche a me piace trasgredire qualche volta..pero' parliamone ...cosi' mi fai morire ogni volta..possibile che non lo capisci....?-
Due lesbiche. Che sono litigate a morte tra loro. Tombola.Non ne sarei uscito mai vivo e soprattutto non ne sarei uscito col lavoro terminato.Che fortuna.MI si era arrestata la salivazione...
-antica..sei proprio antica e fifona..io ci godo da matta ad infilarmi di tutto..e mi piacerebbe tanto farlo anche con te, ma ogni volta e' un problema...ogni volta una discussione...anzi solo a parlarne gia' mi sono eccitata...e finiamola poi ...cosi' veramente passi i limiti...stiamo lavorando cazzo! quel pirla li dietro gia' lo vedo un po impaziente e fa ancora di piu una bella faccia da idiota...si, guarda che faccia da pesce lesso...pero' e' carino...assomiglia un po al tuo ex marito?
-Quello almeno era alto Sandra, stronzo ma alto...oh non mi dire che ti faresti anche quello....piuttosto stacco il microfono e ti faccio io adesso.. e poi dimmi che sono antica..!-
La mia prima reazione era gia' diventata la seconda.Inadempienti , lesbiche e per giunta criticone! Un idea per tutte: una bella pausa caffe cosi da lasciarle belle tranquille a parlare e rigiurarsi amore eterno ed organizzare la riappacificazione con viaggetto premio a Lesbo...senno le potevo anche strozzare. Meglio la prima
_Bene ragazze , io torno tra una mezzora...vi porto qualcosa dal bar?....Grazie per la pronta risposta e a tra un po'... ( e andatevi ad ammazzare, stronze)...
Ero gia fuori alla porta quando il mio diavoletto comincio' a tirarmi per i calzoni...e se facevano pace? E se si ficcavano dentro veramente un microfono, peraltro costoso e igienizzato? E, diciamo la verita' , se ci scappava anche qualcosa extra...sai, una ha detto che ero carino...insomma lesbicate bellissime ne ho viste ma in vhs...e quando mi ricapitava piu'....dovevo travestirmi da formica e rientrare dalla porticina di lato senza fare cadere i pesciolini rossi di Paola...per questa nobile causa mi sarei anche smaterializzato come Star Trek!
Non avevo fatto in tempo ad aprire la fessura della porticina ...l'audio impietosamente mandava in diretta ( con effetti) i mugolii e i fruscii di due donne che si stavano baciando in bocca con straordinaria foga...loro.
-amore..lo sapevo che non ce la facevi piu e volevi farmi...toccami..toccami..-
Non avevano piu ritegno. Adele, la piu giovane, si era seduta a gambe larghe sul tavolino di lato scansando bruscamente il libro dei testi coi dialoghi e aveva con forza portato la mano di Sandra tra le coscie...continuavano a baciarsi a mugolare e sembravano avere tre mani e sei lingue...erano partite...
-troia, succhiami adesso poi te lo faccio vedere io il cazzo...tutta dentro la voglio la lingua...dai dai-
Era incredibile.E mentre la leccava gli infilava due dita con forza...ormai eravamo alle grida ed erano saltate tutte le forcine per capelli...e anche la mia chiusura lampo cominciava a dare in escandescenze...eh no, la sega no! Cazzo, io sto lavorandoo!!!
-il microfono, mettimelo, adesso , tutto...prendilo troia, prendilo....-
-ah adesso lo vuoi porca-alternando le parole a una passata di lingua -dimmi che lo vuoi...urla...dillo-
E adesso come ne esco? O facevo l'entrata trionfale con "OOps" e tutto si risistemava in pochi istanti o assistevo impotente all immersione di un costosissimo microfono in un oceano di piacere femminile...oh, lo sapete che c'e'...la roba e' della mia socia ed e' lei che mi ha mandao ste due canchere...faro' come Ponzio Pilato.Niente.
_Ah..di piu di piu ...tutto tutto...
Il problema era che il filo era rimasto attaccato per cui i suoni in diretta erano veramente sconcertanti...adesso era praticamente sparito dentro Adele mentre Sandra le mordeva i capezzoli per suscitarle un forte orgasmo...detto e fatto...era troppo eccitata.
Finito qui? No.Adesso per par condicio toccava all'altra...il mio pene aveva gia' fatto il giro d'italia per le contorsioni, ma la sega nooooooo!!!
Ora era tutto piu dolce...il contrario esatto..ma non era lei l'amante delle trasgressioni?
_Amore si , piano, piano....dimmi che mi vuoi tanto dimmi che ti faccio godere tanto...-dimmi ...dimmi...
Lento.Ora tutto andava al rallentatore e il piacere arrivava a tratti. Scattava, tremava, le accarezzava i capelli, le toccava le orecchie...si toccava i seni freneticamente...stava arrivando..la situazione morbosa era stata troppo per loro...
Sandra e' venuta quasi piangendo e ha gongolato per tre ore...ha schiacciato la faccia di Adele sul suo sesso quasi a soffocarla...quando ha rialzato la testa sembrava quasi si fosse spalmata un gelato...una carezza tra le gambe e... via! la ragione ritorna...dove siamo? che facciamo? Odiio questo adesso ritorna....
Non voglio nemmeno sapere come hanno fatto a farsi trovare praticamente pietrificate al loro posto...al bar ci sono andato poi per davvero, e volevo proprio vedere se le cose sarebbero riandate per il verso giusto.
Tempi record? Ormai ero esasperato dall'esperienza e avrei accettato anche un doppiaggio in sanscrito? Non lo so, tantevvero che le ho salutate semicordialmente ( eh no pesce lesso non lo doveva dire..) la sera alla fine del turno. Andato a buon fine...cosi' ha detto la mia socia...poi capiro' un giorno che ci azzecca lei con le simpatiche signorine...vabbe'.
Una sola curiosita'....tutto a posto e va bene, le forcine , i testi i capelli , il tavolino, etc etc....ma non potevo resistere alla tentazione per cui a luci semispente sono entrato nella sala...e indovinate che ho fatto????
Ho annusato il microfono no? Questo non lo potevano cammuffare....che sensazione!!!! Sono rimasto buoni cinque minuti ad occhi chiusi ad annusare...a ricordare...a ricordare...ricordare....ricordare che in frigo ho un paio di birre...ho una certa fame, casetta mia e' vicina e ......oh....guardatela come vi pare...ma io adesso ho staccato da lavorare e se non voglio avere problemi di prostata....scattera' la SEGA!!....
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18 anni fa
annannanna,
38/39
Ultima visita: 18 anni fa
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La madre del mio amico
Fin da ragazzetto ho sempre avuto un debole per la mamma di un mio caro amico, era una donna davvero bella, 35 anni, capelli corti neri, occhi verdi, un fisico niente male, un bel culetto e soprattutto vestita sempre in modo molto provocante, ed una sorella di due anni più piccola di noi, anche lei niente male, nonostante fosse un po’ bassa e in carne. Eravamo amici molto affiatati, un gruppetto di 6 ragazzi veri amici, andavamo sempre e ovunque insieme, ma quando cominciavamo ad essere più grandini le cose cominciavano un po’ a complicarsi. Avevamo più o meno tutti 18 anni compiuti da poco, e la sorella di Giulio, Silvia ne aveva 17, e cominciava ed assumere un bellissimo aspetto, in ogni sua forma, era anche lei una ragazza non più una bambina, che era il modo in cui tutti noi la vedevamo, e questo Giulio non lo sopportava, era geloso della sorella.
Un giorno incontrai Silvia in strada, e l’accompagnai a casa, lungo la strada, parlavamo e lei mi fece una confessione, che aveva sempre avuto un debole per me, ed io le risposi che era una ragazza davvero bella, ma che doveva trovarsi un altro ragazzo, io ero troppo legato al fratello, e non volevo perdere la sua amicizia, e lei rispose che il fratello non doveva per forza venire a conoscenza di noi, le risposi che ci avrei pensato, ma la cosa era molto rischiosa, così arrivammo a casa sua, la salutai e me ne andai via. Passarono alcune settimane, e Giulio mi chiese se volevo andare al paese in Abruzzo con lui e la sua famiglia, una settimana ad Agosto, gli dissi che per me andava bene.
Arrivò il giorno della partenza, passarono a prendermi sotto casa, il padre di Giulio, Aldo era un uomo molto simpatico, aveva 44 anni, ma con lo spirito di uno di 20, anche la madre rea molto simpatica e bona soprattutto, che a quel tempo aveva 42 anni, ma sempre di bellissimo aspetto, e la sorella come già detto cambiava ogni giorno di più, stava diventando davvero una bella figa.
Arrivammo al paese, avevano un appartamentino in un centro residenziale, quasi tutte le persone, erano di Roma, un posto bellissimo, sotto le montagne, tranquillo, ed anche gli amici del posto di Giulio erano simpaticissimi. Sistemammo le nostre cose, ed uscimmo subito, per fare una passeggiata, la sera si usciva, con gli altri ragazzi stavamo benissimo. Due giorni prima del rientro a casa, la sera le ragazze combinarono un appuntamento per Giulio, con una loro amica, ricordo benissimo eravamo soli io e Giulio quella sera, con la sorella ed altre due sue amiche, in un vecchio casolare abbandonato, un silenzio da far paura e completamente al buio, non c’erano luci neanche lungo quella strada, Giulio con quella ragazza, andarono a fare una passeggiata, l’altra ragazza tornò indietro al paese, ed io rimasi solo con Silvia. La cosa non piaceva molto, io e lei da soli, in un posto isolato al buio, così le dissi di tornare anche noi al paese, ma lei mi disse”questa è un’occasione d’oro, mio fratello è occupato per un po’ con Chiara, e noi…..cosa vuoi che ti faccia?” – “in che senso scusa?” – “lascia perdere ci penso io”, si mise in ginocchio davanti a me, slacciò i pantaloni, ed io le chiesi cosa faceva, se tornava il fratello succedeva un casino, ma lei non volle ascoltarmi, così tirò fuori il mio cazzo e prese a succhiarlo, dio mio se era bello, succhiava meravigliosamente, mi fece un pompino fantastico, poco dopo le riempii la bocca di sborra, che lei avidamente ingoiò tutta. Poi rimise il cazzo dentro i pantaloni, li abbottonò, si alzò in piedi e disse” allora?sono stata brava?piaciuto il pompino? La prossima volta però voglio godere anche io, il cazzo me lo sbatti nella passera, ok?” – “quale prossima volta? È stato un errore Silvia e non dovrà esserci una prossima volta” – “ma tu sei egoista, prima ti fai fare un pompino e poi non vuoi contraccambiare il favore? Non sei giusto” allora decisi che era meglio accontentarla subito, eravamo lontani da casa e nessuna voce sarebbe potuta girare, quello era il posto ideale, “ ok, contraccambio il favore, ma ti scopo adesso, se vuoi altrimenti, basta”, non feci neanche in tempo a finire, che si era già calata i pantaloni e i slip, aveva una bella figa pelosa, così le dissi di chinarsi, ma lei non voleva così, dovevo sdraiarmi a terra, e lei avrebbe fatto tutto il resto. Mi sdraiai, tirai fuori il cazzo di nuovo pronto all’uso, lei mi guardò e disse” sicuro che riesci ancora a scopare?” risposi di si. Si sdraiò sopra di me, mi baciò, poi prese in mano il cazzo e lo punto dritto verso la figa, e giù dentro di lei, aveva la figa infuocata, era una ragazza, molto desiderosa di cazzo, cominciò a scoparmi, come una vera troia, e godeva come una pazza, spingeva forte contro il cazzo, e dopo qualche minuto esplose in un orgasmo, si alzò in piedi, aveva tutto l’umore che gli gocciolava dalla figa, ed il mio cazzo era pieno del suo umore, ci rivestimmo, e lei mi ringraziò della favolosa scopata che gli avevo concesso, e non vedendo tornare Giulio, tornammo al paese.
Dopo una mezz’ora circa tornò Giulio, e mentre tornavamo a casa mi raccontò che aveva baciato Chiara , ma solo baci e qualche toccatine, e mi chiese cosa avevo fatto io, e risposi niente, che eravamo rimasti lì in quel posto, per qualche minuto, poi non vedendolo tornare io, la sorella, e l’altra ragazza eravamo tornati in paese ad aspettarlo. Le vacanze erano finite, tornammo a casa, e ricominciò la solita vita, la solita routine di tutti i giorni, Silvia dopo quella scopata era diventata ancor più assillante, voleva ancora il mio cazzo, ma io non volevo più darglielo, l’avevo accontentata e poteva bastare così. Poi un bel giorno andai a casa di Giulio, per chiamarlo, suonai e rispose la madre Sonia, e mi fece salire, entrai in casa e chiesi di Giulio, e mi rispose che era andato con il padre e la sorella in un centro commerciale, ed erano usciti da poco, poi mi chiese un favore, se potevo aiutarla a sistemare alcuni scatoloni nel soppalco, e così l’aiutai. Mentre sistemavamo i scatoloni, lei cominciò un discorso molto strano, che io inizialmente non capii, ma poi ebbi un’improvvisa illuminazione, Silvia doveva sicuramente aver raccontato qualcosa alla madre, così senza tanti giri di parole le dissi”cosa ti ha raccontato Silvia?” –“perché cedi che stia parlando di lei?” – “perché io Sonia ti conosco molto bene, e questa è la prima volta che mi fai un discorso del genere, e siccome che tu già saprai Silvia a un debole per me, facendo due conti, ti ha raccontato qualcosa, ma cosa?” – “si è vero mi a detto che gli piaci, ma che tu per il legame con Giulio, non ne vuoi sapere di lei, ma cosa veramente ti frena? L’amicizia con Giulio? La sua età?” – “l’età per me non ha molta importanza, se due persone sono attratte, non contano gli anni, ad esempio se io fossi attratto da te e tu da me per me non avrebbero importanza questi 24 anni di differenza tra di noi” – “e tu sei attratto da me?” –“così mi metti imbarazzo, sei una bella donna non lo nego, ma..” –“ma cosa? Cosa ti frena dal desiderarmi?” –“niente, non mi frena proprio niente” –“allora la stessa cosa potrebbe essere tra te e Silvia, lei è molto attratta da te, e potrebbe fare qualsiasi cosa pur di averti, è questa la cosa che mi spaventa capisci, potrebbe anche concedersi a te, ed io non voglio, è presto per lei, in fin dei conti tu sei un bel ragazzo, giovane e con gli ormoni completamente scatenati, cosa potrebbe impedirti di farlo con lei?” –“è vero sono un ragazzo e come tale ho gli ormoni che vanno a mille, e l’unico modo per calmare gli ormoni lo conosci anche tu, ma questo non vuol dire che io cada in tentazione proprio con Silvia, potrei trovare un'altra ragazza che tenga a freno i miei ormoni” –“e se gli ormoni te li calmo io? Sarebbe lo stesso per te” non credevo alle mie orecchie Sonia avrebbe fatto sesso con me, per evitare che io mi scopassi la figlia, e senza aggiungere altro mi diede un bacio con la lingua, ebbi un immediata erezione, il mio sogni diventava realtà, le poggiai le mano sul corpo, e cominciai ad accarezzarla, avevo subito preso confidenza con il suo corpo, così feci scendere le mano sul suo bellissimo culo, e la palpavo per bene, poi infilai la mano sotto la gonna, e cominciai a sditalinarla, la figa cominciava a bagnarsi per bene, così mi inginocchiai davanti a lei e cominciai a leccargli quella bella figa pelosa. Ormai era completamente persa dal desiderio di scopare, la figa era completamente bagnata, così la sdraiai sul tavolo del salotto, mise le sue gambe sopra le mie spalle, tirai fuori il cazzo dai pantaloni, e lo infilai nella calda figa di Sonia, la scopavo con molta violenza e lei godeva sempre di più, di tanto in tanto lo tiravo fuori e poi lo rinfilavo tutto dentro, e fino in fondo, e lei godeva come una troia, fino al raggiungimento del suo orgasmo. Il cazzo era ricoperto del suo umore e senza una parola la girai sul tavolo a pancia sotto, lei capi subito le mie intenzioni, così con le mano allargò bene il culo, gli diedi una bella leccata al buco del culo, e infilai il cazzo tutto dentro fino in fondo, che essendo ricoperto del suo umore scivolava una meraviglia nel culo. Dopo diversi sbattimenti ero giunto anche io all’orgasmo, e le riempii tutto il culo di sborra, lo tirai fuori, tutto sporco di sborra ed altro, lei rigirò, la presi per testa e spinsi il cazzo nella sua bocca, me lo feci ripulire tutto. Ci rivestimmo e lei mi disse” prometti allora di non scoparti mia figlia? Quando devi scaricarti sai dove trovarmi, sarò sempre ben lieta di calmare i tuoi bollenti spiriti”. Dopo qualche minuto rientrarono a casa Giulio, il padre e Silvia, e proprio lei vedendomi a casa sua con la madre, mi guardò in modo strano che io comunque non attribbui alcun significato. Il giorno seguente viene Silvia a casa mia, io ero solo in casa, la feci salire, e lei subito mi disse”cosa facevi da solo in casa con mia madre’” – “niente ero andato a chiamare Giulio, e tua madre mi ha chiesto un aiuto per salire i scatoloni nel soppalco, e poi siete arrivati voi” –“ma io ho notato il tuo cazzo bello gonfio nei pantaloni, e mie madre in disordine, cosa molto strana perché lei anche sola in casa è sempre in ordine” –“con questo cosa vuoi insinuare?che mi sono scopato tua madre?toglitelo dalla testa chiaro?” –“no perché sono sicura che qualcosa è successo tra di voi, come con me non scopi e con lei si?” – “guarda che sbagli, tua madre probabilmente era in disordine perché mi aveva aiutato con le scatole, e poi mi ha parlato di te, era preoccupata che tu saresti potuta concederti a me” –“come? Ma è impazzita venire a farti certi discorsi, io adesso vado da lei e mi sente” – “aspetta cosa gli dici che io ti ho riferito il discorso tra me e lei? Non prendetela è solo che ci tiene davvero molto a te, sarebbe disposta a tutto per te credimi, e comunque io non la ascolto, anzi”, la presi e la sdraiai sul mio letto, la spogliai e cominciai a leccargli la figa, poi lei prese il cazzo in bocca e cominciò a succhiarlo, la presi la misi seduta sopra il mio cazzo e glie lo piantai dritto nella figa con mota violenza, gli piaceva era una troia proprio come la madre, la scopavo, poi lo tirai fuori e lo avvicinai al buco del culo e lei”no, nel culo no, fa male” le dissi di non preoccuparsi e lo infilai dentro a quel buco così stretto, era magnifico, la inculavo con molta foga, e lei cominciava a prenderci gusto, nonostante il dolore iniziale, e come per magia, feci una bellissima sborrata nel suo culo e lei contemporaneamente raggiunse un orgasmo super, ed anche a lei come alla madre gli feci leccare per bene tutto il cazzo. Ora avevo due gran troie, pronte a tutto per me, una per amore verso di me e l’altra per amore verso la figlia, e l’unico che ci ha guadagnato sono stato io. Questa nostra storia durò a lungo, poi con Silvia finì, aveva trovato il vero amore, mentre con la madre ancora oggi che io ho 29 anni e lei 53 anni, ci incontriamo di tanto in tanto per farci una scopatela, e devo dire che oggi è molto più troia di 10 anni fa.
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18 anni fa
admin, 75
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La mia prima volta
Come si dice ”la prima volta non si scorda mai”, ed è vero, almeno per me.
Avevo da poco compiuto 14 anni, e frequentavo il primo superiore, in una scuola di Frascati, una scuola con una grande maggioranza di ragazze, nella mia classe eravamo mi sembra 30 o 31 alunni, di cui solamente 8 ragazzi, il resto tutte ragazze, e non è come nei film in tv tutte stupende, alcune erano davvero inguardabili, altre belle ma acide nel vero senso della parola.
La mia classe era in fondo ad un lungo corridoio, vicino alle scale di servizio, il ritrovo di noi ragazzi nell’intervallo, ci divertivamo moltissimo, anche i nostri professori erano davvero simpatici e bravi con noi, forse per la nostra inferiorità numerica, comunque si stava una favola, anche se il mio corso era un corso sperimentale, aveva degli orari diversi dagli altri due volte alla settimana rimanevamo a scuola fino alle 14:45 circa e altre due volte alla settimana uscivamo alle 11:45.
Verso la metà dell’anno scolastico, la scuola organizzò per la nostra classe ed un'altra, una gita a Siena, per un giorno intero, partenza ora 6:30, rientro ore 20:00. Entrammo tutti su un solo pullman, poiché non vennero tutti alla gita, all’andata il viaggio era stato piuttosto tranquillo, anche per l’orario che ci eravamo svegliati. Arrivammo a Siena, splendida città, ci fecero fare un giro per le vie, poi ci portarono alla piazza di Siena, e ci lasciarono liberi di girare ovunque volevamo. Avevamo formato un gruppetto da noi ragazzi 8 e 4 ragazze, e tra loro c’era Valentina, una ragazza, piccola di statura forse 160 cm o poco meno, ma con un corpo perfetto, un bel culo sodo, due belle tette dure una 3 se non ricordo male, biondina con i capelli non molto lunghi, la metà più ambita da noi ragazzi, della nostra classe s’intende, ma c’era un particolare, lei era fidanzata da circa 1 anno, con un ragazzo di quasi 18 anni, della sua zona, ed era anche molto geloso ed ignorante, il classico attaccabrighe, e quindi onde evitare problemi, nessuno gli rompeva le scatole.
Girammo in quelle vie per diverso tempo, scherzando, ridendo, abbiamo fatto di tutto, fino all’ora del ritorno a casa. Saliti sul pullman, dopo un po’ di tempo, ad un nostro compagno venne l’idea di fare il gioco della bottiglia, avevamo un unico tavolo, coni quattro posti a sedere intorno ad esso, e vi partecipò anche Valentina. Si mise a sedere sopra le mie gambe ed incominciammo a giocare, dopo qualche giro la bottiglia puntò Valentina, lei scelse obbligo, e gli dissero che doveva farsi sbottonare la camicetta da un ragazzo a sua scelta, e lei scelse me. Si girò verso di me e mi disse “ci pensi tu?” gli sbottonai la camicetta, ma senza aprirla e mentre la riabbottonavo lei apri leggermente la camicetta quel tanto che bastava per farmi vedere il contenuto, e mi diede un bacio leggero sulle labbra. Il gioco era finito, eravamo arrivati, ed ognuno con i propri genitori a casa.
Il giorno seguente non andai a scuola, la sera avevo fatto molto tardi con gli amici, non ce la facevo proprio ad alzarmi. Quando poi riandai a scuola, un mio amico appena mi vide, corse verso di me, e mi disse “ allora come mai non sei venuto ieri a scuola? Valentina è stata tutto il giorno a chiedere di te, cosa gli è successo, perchè oggi non è venuto, forse è malato, è proprio cotta di te”, lo guardi per un attimo e gli risposi “ come mai tutto questo interesse verso di me? Per metà anno non si è filata nessuno, neanche me, ora ha scoperto che sono il ragazzo dei suoi sogni? Mi sembra tutto così strano”, e mi diressi verso la classe. Appena entrai lei era lì davanti la porta la salutai con “ciao” e lei mi diede un bacio in bocca. Rimasi impietrito, non capivo cosa era successo, era tutto così strano, ma il mio pensiero si diresse subito vicino ad un'altra ragazza.
Era lì in piedi vicino a Valentina, una ragazza, alta, con i lunghi capelli mori, un viso bellissimo con un trucco molto leggero, ed un corpo incantevole, i nostri sguardi si incrociarono per qualche secondo, poi chiesi a Valentina chi era quella ragazza, non l’avevo mai vista prima di allora, e lei mi rispose che si chiamava Vania, faceva il secondo, e la sua classe era in fondo al corridoio opposto alla nostra classe, mi voltai e lei non c’era più, era tornata nella sua classe.
Durante l’intervallo, andai verso la sua classe, per cercarla e conoscerla, ma avevo continuamente Valentina tra i piedi, non perché non lo apprezzavo, ma lei era fidanzata, ed io ero certo che cercava solo una scappatella, con bacio e non oltre, allora visto che durante la metà dell’anno se l’era tirata tanto, ora toccava a me, cercai Vania un po’ ovunque ma non riuscivo a trovarla, intanto ero riuscito a togliermi Valentina dai piedi. Ad un tratto mi sento chiamare, era un mio amico che mi cercava, diceva che Valentina era al piano di sopra e voleva parlarmi, così salii, ed andai da lei. Vicino a lei c’era anche Vania, mi avvicinai e le chiesi che cosa voleva, e mi chiese il motivo per cui mi comportavo così con lei, e gli dissi che non era il caso giocare con me, era fidanzata da 1 anno, con un altro ragazzo, ed era giusto che restava con lui, e gli dissi anche, che se mi voleva poteva cercarmi, quando il suo rapporto con il fidanzato sarebbe finito, e la liquidai. Valentina andò via di corsa, quasi piangendo, e nel mentre che Vania, se ne stava andando mi presentai.
Ricordo ancora oggi che sono passati 15 anni da quel giorno il modo come mi presentai a lei, gli dissi “ ciao, mi chiamo Fabrizio, e per me sarebbe un vero piacere conoscerti! Scusa per quanto è accaduto poco fa, ma non mi piace trovarmi al centro di situazioni poco piacevoli come questa. Forse mi hai trovato un po’ brutale nel modo come ho trattato Valentina, ma credimi era l’unico modo per dissuaderla.” Fece un leggero sorriso e mi disse “ hai trovato un modo un po’ insolito per conoscere una persona, ti sei giustificato di una cosa che non mi riguarda affatto, non sono problemi miei.”
In quel momento non sapevo bene come e cosa mi sentivo, ma feci una sola cosa, e credo fosse la più giusta, le dissi “ scusami devo scappare in classe, mi sono dimenticato una cosa importantissima, spero di rivederti presto, ciao.”, ed andai via. Quel giorno era l’unico giorno che uscivamo da scuola con lo stesso orario degli altri, e all’uscita vicino al cancello c’era lei Vania, quando le passai vicino la salutai e lei mi disse “oggi pomeriggio cosa fai?” risposi “niente”, e lei “ ti va se ci vediamo verso le 15:30 in passeggiata?”, io “ va bene, ci vediamo allora”, e me ne andai.
Il pomeriggio, andai in orario preciso, anche qualche minuto prima, e lei ancora non si vedeva, e pensai subito, che era una buca sicura, ed eccola arrivare, la vedo da lontano e gli vado incontro, la raggiunsi e ci salutammo con un bacio in guancia, come amici, e cominciammo a parlare, scherzare, e camminare fino ad arrivare nel parco di Villa Torlonia, la metà di quasi tutte le coppie e amanti delle corsette. Ci sedemmo su una panchina, faceva un po’ freddo quel giorno, e non c’era molta gente anzi, quasi nessuno, una chiacchiera tira l’altra e via in un lungo bacio appassionato. Le nostre lingue si erano letteralmente intrecciate, lei cominciò ad accarezzarmi ed io cominciavo ad avere una bella erezione, mi stava scoppiando dentro i pantaloni, non ce la facevo più, ma il primo appuntamento non potevo osare, così trattenni i miei bollenti spiriti. Erano le 17:30 o le 18:00, comunque era già buio, e ci riavviammo verso la stazione dei pullman, un ultimo saluto ed ogni a casa propria.
La nostra storia andò avanti per un mese circa, ci incontravamo sempre in passeggiata, e finivamo sempre in Villa Torlonia, ma ha differenza del primo incontro, le volte successive, non i si limitava al bacio, ma anche alla masturbazione. Mi spiego meglio, baci, coccole ed abbracci, finchè c’era luce, al calar del buio, la mia mano scivolava dentro le sue mutandine, ed il mio dito scivola nella sua figa completamente fradicia, le sgrillettavo il clitoride fino al raggiungimento dell’orgasmo, che bagnava tutto il dito del suo umore, e lei faceva altrettanto, la sua mano nei miei slip e mi tirava una bella sega fino a farmi esplodere, e bagnare tuta la sua mano della mia calda sborra, e poi dritti a casa. Ma come dicevo la nostra storia durò un mese e un mese esatto dal nostro primo appuntamento, ci fu la svolta. Come al solito appuntamento in passeggiata, poi dritti in Villa Torlonia, seduti in panchina, baci, abbracci, coccole e al calar del buio questa volta niente masturbazione, la presi e la portai in una zona molto appartata, c’era una recinzione, ma la rete in un tratto era tagliata, e così entrammo lì, scelsi proprio il giorno sbagliato per mia prima volta, anzi la nostra prima volta, perché anche lei era vergine. Quel giorno tirava un vento freddo, ma la voglia era tanta che non mi avrebbe fermato neanche una tormenta di neve, così trovammo un posticino perfetto, l’erba tagliata rasa, ben curato, e soprattutto non c’era un anima. Mi tolsi il cappotto, e lo misi in terra, lei ci si sdraio sopra, le salii sopra e comincia a baciarla, e pian piano scendevo verso il suo seno abbondante e bello sodo, tirai giù la zip del suo cappotto, le alzai la maglietta, le sbottonai il reggiseno, e cominciai a leccargli le tette, che per il freddo aveva i capezzoli dritti e duri. Ma la mia discesa non era finita lì, continuai a scendere, le sbottonai i pantaloni, le tirai giù le mutandine, già tutte bagnate e comincia a leccargliela, in modo discreto direi visto che era la prima volta che leccavo una figa. Poi sfilai i miei pantaloni e slip, mi misi in ginocchio davanti al suo viso, e senza chiederle nulla lo cominciò a leccare, era la prima volta che il mio pene raggiungeva un erezione come quella, poi giù tutto in bocca, ma quel pompino non durò molto, perché comunque anche per lei era la prima volta e devo dire che per fu molto doloroso quel pompino, avevo sentito tutti i suoi denti sul mio pisello, così la fermai, tirai fuori dalla tasca un preservativo, mi girai e lo infilai nel pisello, ma per la foga e l’eccitazione, lo feci in mille pezzi. Ero in preda al panico, faceva freddo, avevo il pisello al massimo dell’erezione, avevo lei lì pronta, sdraiata a gambe aperte che mi apriva le porte del piacere, che fare? Lo infilo lo stesso mi girai e lo infilai dentro con molta delicatezza. La sua figa era tutta bagnata, e quindi scivolò dentro da solo, era bella calda, cominciai a sbatterla, lo tiravo quasi fuori e poi giù dentro, lei si contorceva, mi abbracciava forte, mugolava, ansimava, ed io mi eccitavo sempre di più, ormai eravamo partiti, non ci avrebbe più fermato neanche il gelo, più lo sbattevo dentro e più lei si contorceva, poi cominciò a dirmi “ dai, dai, non ti fermare ti prego continua, mi sento tutta strana, ancora, dai spingi, dai, dai , di più ancoraaaa!!!!Siiii” aveva raggiunto l’orgasmo. Tirai fuori il mio pisello tutto bagnato del suo umore, lei mi prese con le mano sul viso e mi diede un forte bacio, e disse “ dio mio, che sensazione bella!!!”. Ma io ancora dovevo scaricare i miei ciglioni, così pensai, di buttarglielo nel culo, avevo visto molti film porno, e non sembrava una cosa preoccupante, e così la feci mettere a pancia sotto, e le dissi “ allarga bene il culo” e lei “ come? Cosa vuoi fare?” io “ voglio visitare questo tuo stupendo buchetto, me lo concedi?”, un attimo di silenzio e poi disse “ cosa aspetti? “. Piano lo infilai in quel buco, così stretto, e mentre lo infilavo sentivo che lei si contorceva, mai in modo diverso da prima, forse era per il dolore, ma ormai era entrato dentro, e fino in fondo, e fu proprio quando comincia a pomparla, e sbatterlo tutto dentro, che cominciò ad emettere i primi gridolini di dolore, “ è bello ma doloroso, non spingerlo tutto dentro fino in fondo, mi fa male”, ma non l’ascoltai perché sentivo che dai coglioni stava salendo un fiume di sborra. Lo tirai fuori di colpo, e nel mentre che lo tiravo fuori lei girò la testa in dietro verso di me per dirmi di smettere che gli cominciava a fare molto male, ed io cominciai a sborrare, i primi tre o quattro schizzi uscirono fuori a getto violentissimi e gli finirono dritti in faccia, il resto tutto sulle sue chiappe, ero al settimo cielo, la mia prima volta ed avevo provato tutto, una specie di pompino, la figa ed il culo, e la cosa più bella che eravamo tutti e due vergini. Quando riaprii gli occhi, vidi la mia sborra sul suo viso che gli colava sulla fronte e sulle guance, ma non parlava, così mi alzai, presi dalla tasca un fazzolettino di carta e gli pulii il viso, lei mi guardò aprii la bocca e vidi che aveva la sborra in bocca e mi disse” il primo schizzo di sperma mi è finito dritto in bocca, l’ho assaporato, non sapevo se sputarlo o ingoiarlo, ma ho deciso di ingoiarlo per te, perché ti amo, e devo dire che con questo freddo una cosa calda mi è piaciuta anche se è un po’ salata”, ci rivestimmo e ognuno a casa.
L’indomani, a scuola feci il più grande sbaglio della mia vita, che ancora oggi benché siano passati 15 anni, pensandoci, mi mordo i gomiti, e non mi perdono per quello che ho fatto, la vidi lei venne tutta sorridente verso di me, mi abbracciò e mi diede un grandissimo bacio, era piena di gioia, le si leggeva chiaro nel viso, ed io come un povero stupido, non riesco ancora a capire cosa mi passò per la mente in quel momento, le dissi, che forse era il caso di non vederci più. Mi guardò senza dire una parola, si girò ed andò via, dopo qualche minuto venne una sua amica, e mi disse”sei stato proprio bravo, Vania stà piangendo, è distrutta, ma perché le hai fatto una cosa simile? Sei uno stronzo, mi ha raccontato di ieri so tutto e tu dopo tanta gioia e passione la getti via?”. Mi feci coraggio ed andai da lei, ci parlai, e gli spiegai che lei era davvero una ragazza fantastica, e che non l’avrei mai più dimenticata, ma il problema non era lei, ero io, e che mi dispiaceva davvero tanto.
Da quel giorno non la rividi più, io non andai più in quella scuola, non terminai l’anno scolastico, andai via dopo qualche giorno e poi cambiai completamente scuola, da un’altra parte. Ed oggi ancora in alcuni momenti penso a lei, al mio primo vero amore, e la mia prima volta. Ma soprattutto, penso che sbagli come il mio anche se ero molto giovane non possano essere giustificati, perché la donna non è oggetto di desiderio e basta, non è una cosa usa e getta ma è una parte integrante del nostro mondo, il mondo di noi uomini, la donna è una cosa molto preziosa, che deve essere adorata. Vi siete mai soffermati ad ammirare il corpo femminile? Guardandolo non con gli occhi di un allupato, del tipo” se ti avessi qui ti romperei” o cose del genere, ma con gli occhi, di una persona matura in grado di vedere anche oltre il sesso, oltre il piacere, provateci, ammirate le loro forme, i loro visi, ma soprattutto cercate di ascoltarle, perché vale molto di più il pensiero di una donna che il pensiero di 1000 uomini. Parlo per esperienze personali, e perché adoro il corpo femminile in ogni sua forma, la sua bellezza, la sua eleganza, la sua sensualità.
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Estetista
Vi racconto la mia esperienza capitata oggi nel pomeriggio sperando di fare cosa gradita a voi maschietti....
Ore 13.30
E' arrivato il fatidico appuntamento con l'estetista e oggi , giornata piuttosto calda decido di infilarmi una gonnellina a fiorellini , un top , il giacchino di jeans , e un paio di sabo' color carne con tacco 12 per recarmi all'appuntamento.
Conosco tutte le estetiste nel centro in cui mi reco ogni settimana , ma oggi , sono stata accolta da una ragazza sui 30 anni che chiamero' Jenny che subito mi saluta garbatamente e mi dice che ha preso il posto di Giovanna, la mia estetista preferita ,in quanto lei e' influenzata ( che peccato povera!! ).
Dopo alcune chiacchere disinvolte Jenny mi dice di svestirmi e mettermi comoda per procedere al massaggio e io mi rilasso sul lettino ,sdraiata pancia basso, spogliandomi completamente e coprendomi solo con un asciugamano .
Jenny e' una bella donna bionda ( io non sono attratta dalle donne... o almeno non lo ero ) sui 30 anni , capelli legati , trucco leggero , una 3 di seno e un bel fisichetto fasciato dal suo grembiule bianco e verde . Portava dei sabot da infermera e un collant bianco.
Stesa sul lettino mi rilassai e mi preparai a godere del massaggio e lei inizio... delicatamente ... massaggiandomi le spalle e la nuca , scendendo sulla schiena , massaggiandomi i glutei e le gambe.
Era molto , molto brava e la cosa mi rilasso molto.
Dopo un lungo massaggio mentre parlavamo le dissi che era molto brava e lei sorrise e io le chiesi di scendere e dedicarsi ai miei piedi;
adoro quando li massaggiano , adoro sentire l'olio che mi passa tra le dita , le mani che stringono e accarezzano i piedi e le chiesi di dedicarsi con molto impegno a questo .
Iniziai a bagnarmi... anzi a dire il vero ero un lago... e lei se ne accorse , anche perche' il mio respiro aumento' decisamente tanto , e lei mi chiese se il massaggio era fatto a dovere o se avesse dovuto fare qualcosa di altro per farmi stare meglio.
Senza pensarci due volte presa dalla passione e dall'eccitazione del momento le dissi:
"Se sei cosi' tanto brava con le mani , chissa come potresti prenderti cura ancora dei miei piedini"
e lei senza pensarci due volte rispose:
" posso baciarli se vuoi " ( e sorrise )
Oddio...( mi sto bagnando anche ora mentre scrivo !!! )
Le dissi di fare quello che si sentiva....
sentii il calore del suo respiro contro il piede destro e la morbidezza delle sue labbra sopra le mie ditina.....
sentii il caldo contatto della sua bocca avvolgere parte del mio piede e la sua lingua infilarsi dentro le dita...
sentii il contatto della sua saliva contro il mio piede e inizia a non capire piu' nulla.....
ho iniziato a muovermi .. non riuscivo a stare ferma... strofinavo il mio corpo sul letto cercando un modo per stimolarmi .... e intanto puntavo il piede dentro la bocca di Jenny che inizio a respirare in modo piu' affannoso....
aprii le gambe leggermente e in quel momento sentii le sue mani salire sulle mie gambe e andare a sfiorare l'interno coscia ...la sentii salire... ormai erio in balia di questa donna...
In un attimo sentii una scossa salirmi dentro e esplosi un un orgasmo che non avevo mai sentito...
... ci fu un momento interminabile di silenzio.... lei smise di toccarmi e di leccarmi i piedi... prese l'olio e si posiziono' di fianco a me iniziano a masaggiarmi tutta...dalla testa ai piedi dicendomi :
Come vado come sostituta??
Scoppiammo a ridere come due vecchie amiche e le feci i miei complimenti dicendole che avrei prenotato un altro appuntamento la settimana prossima . Con lei chiaramente.
E' stata una esperienza che mi ha sconvolto perche' non sono mai stata con una donna , ma la delicatezza e il sapere cosa e come fare per darmi piacere e' stato entusiasmante.
Non vedo l'ora che sia Venerdi' prossimo... poi se non vi disturba... ve lo raccontero'!!
Ciao a tutti
Miriam
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18 anni fa
Coppiacalda77,
30/39
Ultima visita: 13 anni fa
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La seconda moglie di mio padre
Avendo i genitori separati capita spesso di vivere un pò con mia madre e durante le vacanze anche da mio padre.E' proprio durante il periodo di vita con mio padre che mi è capitata questa stupenda avventura.
All'epoca avevo 22 anni e lei ne aveva 36 mio padre 49 ,una mattina come sempre del solito mi sono alzato ho cercato per casa mio padre ma già era andato al lavoro quindi mi sbrigo a fare colazione per andare poi all'università quando mi accorgo che dal bagno sento rumore d'acqua, accorgendomi di non essere più solo mi sbrigo ad infilarmi i calzoncini visto che stavo girando in mutande per casa, mi avvicino al bagno ed è stato più forte di me ho sbirciato dalla toppa della serratura e che topa che ho visto devo dire sin da subito che la seconda moglie di mio padre era molto sensuale tipica bellezza mediterranea un bel culo e altro.
Appena messo l'occhio ho visto che aveva terminato la doccia e si stava asciugando era li davanti a me nuda il mio pene cominciò a gonfiarsi ma tra me e lei c'era in quel mometo una porta ,ma il desiderio cresceva sempre di più quando la vidi sedersi sul wc proprio davanti alla serratura a gambe aperte e cominciando a strofinarsi la passera,in quel momento cominciai ad impazzire la mia fantasia correva, e coi presi in mano il mio cazzo e comincia a stantuffarlo, quando all' improviso vidi sempre attraverso la serratura che lei era rivolta con il suo sguardo verso la porta e con il suo dito mi indicava di entrare in quel momento il cuore mi si fermo per la vergogna ma anche per quello che stava succedendo mi feci corraggio ed entrai sorpassato il mio primo momento di vergogna non dicendo una parola le mi prese subito l'uccello in bocca facendomi venire quasi subito si e riempita la bocca di sborra io ho goduto come un matto e lei inghiotti tutto ,subito dopo mi prese e mi porto in camera mia prese una videocassetta e la mise nel video un (film porno) si isdraio prese la mia testa e la spinse sulla sua vagina comincia a leccare una fica stupenda morbida un sapore dolciastro e per di più interamente rasata che fica.
leccai per molto era fradicia sentivo i suoi mugoli il mio cazzo si stava rigonfiando ero pronto di nuovo all'uso la infilai con sua e mia gioia cominciai a stantuffarla in varie posizioni ma era lei a comandare quando senti che stavo venendo le da abile pompinara lo capi e subito lo prese di nuovo in bocca e subito beve di nuovo la mia sborra calda pensavo che il mio sogno fosse finito li invece no le volle che di nuovo comincia a leccare fino a sentire il suo orgasmo nella mia bocca era notevole mi sono fatto un bell'impacco di sorca quindi tutta bagnata come era ho passato la sua sborretta con la lingua anche lungo l'orifizio anale e in quel momento che lei con la sua mano prese il mio cazzo e lo poggio proprio sopra il mitico buchetto senza farmi pregare l'ho impalata e lo posseduta nel suo culo per cosi tanto che quasi mi prendeva fuoco il cazzo stavo cominciando ad avvisarla che sarei venuto quando lei interruppe i suoi mugoli dicendomi di riempirle il culo di sborra e io l'accontentai subito dopo aver finito la vita ricominciò nella sua realtà con il massimo rispetto e facendo finta di niente ma da allora quando capita che io sono da mio padre e lei ha voglia e quindi soli il mio buongirono comincia con un bel pompino
grazie alla donna più troia del mondo
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18 anni fa
takenda,
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Mia cugina
Era il giorno di Natale di qualche anno fa, io vivevo ancora nell’appartamento con i miei genitori, e all’appartamento di sotto vivevano i miei nonni. Come tutti gli anni per le feste Natalizie, ci ritrovavamo tutti insieme, i famigliari a festeggiare nella casa dei miei nonni, dalla mattina, fino alla tarda sera, a volte anche fino alla mattina successiva, giocando a carte tutti insieme. Quel Natale per me fu speciale, lo ricordo ancora oggi come fosse ieri, perché fu il Natale che praticai del sesso con una mia cugina da poco diciottenne. Io avevo venti anni e lei diciotto, da poco compiuti, lei abitava in un paesino della provincia di Rieti, e non ci vedevamo spesso, anzi al contrario, poco e niente, ma avevamo un rapporto molto speciale, sin da piccoli, una cosa che è impossibile descrivere, ma molto forte. La mattina arrivarono presto mia cugina con i miei zii, io già ero di sotto dai miei nonni, quando entrò lei, davvero irriconoscibile. Rimasi a bocca aperta appena la vidi, me la ricordavo, bassa, con i capelli castani, qualche chilo in più, sempre vestita con dei completini molto larghi ed anche un po’ brutti, ma ora invece mi ritrovo davanti una ragazza di diciotto anni, pantaloni molto aderenti si vedeva lo spacco della passera benissimo, un corpo perfetto, un culo da perdere la testa, mora alta come me, io sono 1,73 cm, esitai qualche minuto prima di salutarla, ero rimasto del tutto stupefatto da quella visione, Patrizia, così si chiama mia cugina, era completamente cambiata, già prima mi attirava, ora avevo perso la testa, comunque trovai la forza di salutarla.
Dopo circa un quarto d’ora avevamo cominciato a riprendere confidenza tra di noi, parlammo del più e del meno, delle nostre storie amorose, della nostra vita e così via dicendo, poi decisi di andare a farmi una doccia e cambiarmi, ero sceso per aiutare i miei nonni nei preparativi e non mi ero ancora cambiato, così le dissi che salivo per farmi una doccia e sarei sceso subito, non l’avrei lasciata sola.
Salii in casa mia, preparai i panni, e mentre stavo per entrare nella doccia squillò il telefono, era un mio amico, rimasi a parlare con lui per una mezz’ora abbondante, poi andai a farmi la doccia. Rimasi sotto la doccia a lungo, pensando a cosa avrei voluto fare a mia cugina Patrizia, ripensai ad un giorno di qualche anno prima, che eravamo molto vicini a baciarci quando venimmo interrotti e quasi beccati dal fratello più piccolo, un rompiscatole allucinante. Un bacio comunque per molti non significa niente o poco per me a molta importanza invece, attribuisco comunque un valore anche solo ad un bacio, e ripensando a quel giorno, e pensando a lei in quel momento, così com’era mi eccitai da morire, avevo perso completamente il controllo di me, ero deciso a scendere, portarla nel giardino, appartarci e baciarla, per capire quale reazione avrebbe avuto, e capire se potevo spingermi oltre.
Uscii dalla doccia, era passato diverso tempo, avevo perso la cognizione del tempo, pensando e ripensando, mi asciugai e mentre mi asciugavo vidi un’ombra dietro la porta, pensai che era mio padre o mia madre, ero tutto nudo sai che figura di m……. che avrei fatto, la porta del bagno era socchiusa e la porta d’ingresso aveva le chiavi attaccate all’esterno, quindi il mio primo pensiero fu proprio che fossero uno dei miei genitori, ma poi riflettendoci bene ho pensato che se fosse stato uno dei miei genitori, mi avrebbe chiamato, visto anche che era l’ora di pranzo, così decisi di tentare o facevo una figura di m….con uno dei miei genitori, o la situazione che si presentava era quella che sognavo.
Continuai ad asciugarmi con molta lentezza, poi mi spostai e la riconobbi bene, era lei Patrizia, lì dietro la porta che mi spiava, feci comunque finta di non vederla, e lei continuava a spiare, intanto il mio pisello si gonfiava sempre di più, al pensiero che lei era lì dietro e mi vedeva, mi spiava, era molto eccitante la cosa. Quando il mio pisello aveva raggiunto il massimo dell’erezione ed io ero arrivato ad un’eccitazione ormai incontrollabile, decisi così di aprire la porta ed uscire fuori.
Come aprii la porta, lei rimase lì immobile, senza parole, non si aspettava che l’avrei vista e che sarei uscito fuori tutto nudo, ci guardammo per pochi secondi poi lei mi disse “ ero salita per dirti che il pranzo è quasi pronto”, ed io gli risposi “ da quanto sei dietro la porta?”. Divenne tutta rossa, socchiuse gli occhi, si girò per andarsene, ma l’afferrai per un braccio e la strinsi a me, il mio pisello spingeva forte contro di lei, e lei scese piano piano verso di lui e cominciò a leccarlo, con molta dolcezza e poi lo fece sparire completamente nella sua bocca. Succhiava e muoveva la lingua intorno al mio pisello sempre con molta delicatezza, lo succhiava davvero con molto gusto, non avevo mai visto nessuna ragazza fare un pompino con tanta passione, gli piaceva davvero, e succhiava leccava, io ero in preda al massimo del piacere. Poi si alzò in piedi e mi baciò, così scesi io verso la sua figa, gli tirai via i pantaloni, l’accarezzai e poi gli sfilai le mutandine, e comincia una lunga leccata. Sentivo i suoi gemiti di piacere, le sue mani che stringevano forte i miei capelli, e lei che muoveva il suo corpo e spingeva la sua figa contro la mia bocca. La presi in braccio e la sdraiai sul mio letto e facemmo un 69 favoloso. Eravamo entrambi in preda al piacere, ad un tratto si fermò, e si sdraiò sul letto a gambe spalancate, toccandosi la figa con le mani, accarezzandola dolcemente, salii sopra di lei e lo infilai in quella passera calda e bagnata, tutto fino alle palle, e spingevo sempre di più, ogni colpo affondavo sempre di più e sempre più forte, lei stringeva forte le sue mano sul mio culo e mi spingeva forte verso di lei.
Mi fece fermare, proprio sul più bello quando senti che stai per raggiungere l’orgasmo, e mi fece sdraiare, mi salì sopra, e cominciò a cavalcarmi come una forsennata, lo faceva quasi uscire fuori e poi giù di colpo tutto dentro e poco dopo la sentii mugolare di piacere e spingere giù con più violenza, aveva raggiunto l’orgasmo era completamente fradicia la sua figa. Tirò fuori il mio pisello che era tutto bagnato del suo piacere e inaspettatamente lo avvicinò al buco del suo culo. Stava per infilarlo, ma prima mi disse”di pompini ne ho fatti diversi, nella passera ho preso solo tre uccelli, ma nel culo sei l’unico, e lo faccio perché ho sempre desiderato che il primo ad entrarci dovevi essere te, perché ti amo e ti ho sempre amato” , detto questo si infilò il mio pisello nel stretto buco del culo, molto stretto. Faceva su e giù, ogni tanto si fermava e mi baciava, e poi ricominciava, il suo buco, ormai si era allargato per bene, e all’inizio credo provasse dolore, ma dopo provava piacere, le si leggeva nel viso. Ormai non riuscivo più a resistere dovevo venire assolutamente, sentivo il mio pisello che stava per esplodere, così le dissi “ Patrizia vengo non ce la faccio più” e lei mi rispose “ vienimi dentro al culo, fammelo tutto dentro riempimi”, diede un’ultima affondata ed io esplosi. Il mio pisello mentre usciva un fiume di sborra, mai così tanta come allora, forse l’eccitazione, non lo so ma ne usci davvero tanta, cominciò a battere, e sentivo che stringeva forte il culo, e si muoveva, l’avevo davvero riempita.
Quando si tolse da sopra a me e tirò fuori il pisello, si mise a ridere ed io non capivo il motivo, poi si girò e vidi che dal culo gli usciva tutta la sborra e disse “ è una strana sensazione prenderlo nel culo, ma ancor più strano è farsi riempire il culo di sperma, e tu me lo hai riempito, veramente tanto, non riesco a non farlo uscire fuori, è tanto”.Mi diede un bacio ed andò in bagno a lavarsi e rivestirsi, mentre io rimasi sdraiato sul letto, ancora qualche minuto, pensando a quanto era accaduto, e così in fretta.
Una volta lavati e rivestiti, scendemmo di sotto, a pranzo, e sulle scale mentre scendevamo, incrociammo mia madre che stava salendo per chiamarci, e disse” ma come mai tutto questo tempo, è tutto pronto nei piatti, stiamo aspettando soltanto voi, ma cosa stavate facendo?” ed io risposi che gli stavo facendo vedere alcune foto sul pc, ed avevamo perso la cognizione del tempo.
Ancora oggi mi domando se mia madre l’aveva bevuta, ma credo di no conoscendola, ma non aveva importanza ne ora ne prima, non mi sarei mai e poi mai perso un rapporto del genere con mia cugina.
La sera dopo cena, siamo usciti un po’ nel giardino, un freddo tremendo, dopo un po’ dissi a mia cugina di rientrare che sentivo freddo e lei mi disse” aspetta volevo salutarti tra un po’ andiamo via e chissà quando ci rivedremo, ti scaldo io adesso”, si mise in ginocchio e mi fece uno dei suoi fantastici pompini, ma questa volta con l’ingoio finale, e quando le sborrai in bocca mi disse” ti sei scaldato, io con questa bevanda calda mi sono scaldata per bene” feci si con la testa e rientrammo dentro, voleva darmi un bacio, ma fortunatamente per me il fratello usci per chiamarla e così mi sono salvato il bacio, al sapore di sborra calda.
Da quel giorno prima che rividi Patrizia passò qualche anno forse tre o quattro, ed era venuta con i suoi genitori per invitarci al suo matrimonio. Alla notizia rimasi un po’, non credevo che si sarebbe sposata così presto, pensavo che si sarebbe divertita per ancora qualche anno prima del matrimonio.
Dopo cena era estate, uscimmo io e lei a fare una passeggiata, con la mia macchina e le chiesi come mai aveva deciso di sposarsi, e rispose che non poteva più stare a casa con i suoi genitori, era stanca voleva una sua vita, ed aveva trovato questo ragazzo che per lei era la persona giusta. Io ci rimasi davvero male anche perché a parte quello che era successo ma anche se ci vedevamo, molto raramente io provavo sempre qualcosa di particolare nei suoi confronti, e le dissi , che non sarei andato, al suo matrimonio, non me la sentivo, e lei mi disse” se vieni mi fai davvero felice anche perché provo un forte sentimento verso di te, ma purtroppo io e te non possiamo ne sposarci ne andare a vivere insieme, sarebbe troppo, ma se decidi di non venire ti capisco perfettamente, sicuramente al tuo posto avrei fatto lo stesso, ma un regalo prima del matrimonio devi farmelo assolutamente, una scopata, ed anche veloce perché dobbiamo tornare a casa che già è tardi”.
E così fu, una sveltina in macchina, ma più che scopata fu un inculata, si perché l’unico buco che mi offri fu il culo, che riempii abbondantemente anche questa volta. Ritornammo a casa lei andò via e da quel giorno non l’ho più rivista.
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18 anni fa
admin, 75
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Lei
Curve disegnate per le mie mani
Un corpo scattante che guizza agilmente tra le mie gambe
E’ docile ma imprevedibile. All’improvviso…scarta come una cavalla imbizzarrita
E subito dopo risponde alla pressione delle mie dita con naturale immediatezza.
Sensibile alla più lieve pressione del mio corpo.
Oscilla assecondando i miei movimenti.
La guardo mi riempio gli occhi della sua bellezza.
Sembra intatta come il primo giorno e invece è la mia vecchia compagna.
Abbiamo diviso molto a volte tutto, comunque sotto lo stesso cielo.
Spesso abbiamo dormito insieme.
Io, accoccolata tra le sue curve accoglienti ma nello stesso tempo seducenti.
Lei allungata, quasi ancorata a terra. Sicuro baluardo contro l’imprevisto.
Affascinante. Ricordo ancora al prima volta che l’ho vista.
Non era ancora mia ma già la bramavo con tutta la forza di una passione feroce.
L’ho inseguita, desiderata, strappata con al forza della mia violenta voglia alle mani da cui era stata accudita e educata fino ad allora…
Quando mi avvicino a lei le mani mi tremano e il corpo vibra per l’aspettativa.
La voglio. Stare con lei mi fa sentire libera.
Quando il mio corpo giace sopra il suo e
avverto tutta la sua potente voglia pronta a scatenarsi ad un mio piccolo cenno…
mi sento grande e forte come mai nessun uomo è riuscito a farmi sentire.
A volte la monto per ore. Fino a sentire le mie gambe fondersi con il suo corpo,
i nostri movimenti diventare un unico fluido piegarsi, guizzare, correre verso la metà.
Non chiede nulla e mi da tutto quello di cui ho bisogno.
E’ perfetta per me. Imprevedibile e pericolosa esattamente come mi sento io.
Possederla è come guardarmi in uno specchio. Coccolarla, accarezzarne dolcemente e fermamente i punti più sensibili è come toccare i miei nervi scoperti.
La adoro ma non riesco a capire chi è la schiava e chi è la regina tra di noi.
Mi possiede eppure sono io a guidarla alla scoperta del piacere più intenso.
Non riesco a fare a meno di lei, dell’adrenalina che mi circola nelle vene quando domo la sua forza ribelle.
Mi prendo cura di lei. Eppure non mi appartiene. Ne mi apparterrà mai. Veramente.
Quando i miei occhi affondano nel suo corpo lucente ricoperto di schiuma sento i brividi corrermi lungo al schiena e sciogliersi in fuoco liquido tra le cosce.
La vedo risplendente in tutta la sua trionfante bellezza.
Rivestita di cuoio nero. Pavoneggiarsi al sole.
Catturando solo sguardi ammirati.
E’la mia complice.
Quando il mio corpo nudo incontra la potenza vibrante del suo
il piacere mi travolge in modo devastante, la passione mi mozza il fiato.
Reagisco in modo istintivo serrandola ancora più forte tra le mie gambe e
DO GAS… perché lei è la mia DUCATI MONSTER!!!!!!
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Cortesie di buon vicinato
abito da un po' in questo palazzo. Sto all'ultimo piano, siamo due soli inquilini, qui al sesto piano. C'è la vicina che è una signora anziana, ma arzilla, va, viene, speso parte per dei giorni... ma è tranquilla; non ci rompiamo le scatole. oltretutto è anche un po' sorda, cosi che le mie performance notturne non le danno noia...
si, io sono una trav, abbastanza belloccia, gambe lunghe, gran culo, mora e completamente depilata; molto alta e molto troia. mi piacciono i ragazzi di colore, africani del Senegal, per esempio. Ne vedo uno spesso, la sera, da quando mi sono trasferita qui, e menomale che la vicina non sente, che certe notti il tipo si sfoga e col suo manganello da 24 cm mi fa veramente morire... ma questa è un altra storia...
la vicina, ha un cane, da difesa, dice che è sola e che le fa compagnia... devo ammettere che spesso mi sono sorpresa a fissargli il cazzo, al mastino della vecchia, che è bellogrosso, e col repiro gli balla, lassotto la pancia... una bella bestia, veramente. capita che stranamente il cane non mi odia e non ringhia come fanno di solito gli altri cani che incontro per strada, no anzi, scodinzola quando mi vede e si lascia carezzare. forse il mastino è un po maiale e sente l'odore di troia, e magari sogna di farsi una montata, che non vede cagne femmine da secoli... e l'idea pianopiano ha iniziato a frullarmi nella testa... e qualche volta ho immaginato di farmi fare dall'animale mentre col vibratore mi tenevo allenato il buco del culo...
ma ecco che verso natale, un colpo di fortuna: la vecchiarda deve lasciare roma per una sera, che deve andare a un funerale, e non può portare Amilcare con se...(che culo!). al mattino del 22 dic, mi suona e mi chiede se le faccio la cortesia, quando torno stasera, di portare un po amilcare fuori, e poi a casa, dargli la scatoletta di ciccia e l'acqua fresca... poi lui dorme tranquillo tutta notte e l'indomani lei, verso le 9,30 sarà a casa di nuovo... che fai, le dici no? doveri di buon vicinato... "va bene signora, non tema, ci penso io all'amilcare. vada via tranqui, non c'è problema, sa". e cosi fu, lei parti lasciandomi le chiavi di casa sua. per tutto il giorno in ufficio non penso ad altro, e alla sera, quando esco, sono ipereccitata all'idea di poter disporre finalmente dell'amilcare, dal VIVO! arrivo in volata a casa, apro dalla vecchia e la bestia sembra contenta di vedermi, scodinzola, guaisce un paio di volte e mi segue a casa mia... prima la passeggiata, poi la cena... e poi il dopocena! ma faccio le cose in grande: indosso un perizoma di merletto nero, reggicalze nero, reggiseno rosso fuoco, calze col rigo nere velatissime e scarpe col tacco da 12 a spillo rosse fiammanti! metto un po di bracciali ed anelli. sopra solo un cappotto nero. adoro uscire cosi, cappotto e sotto quasi nuda, mi eccita da morire. la via sotto casa è tranquilla e scura e poi, che col mastino da 40kg al guinzaglio... chi si avvicinerebbe? usciamo.
in strada amilcare è bravo, non tira troppo, e cammina vicino. si struscia spesso alla mia coscia, sento il gancio dl reggicalze che strofina il manto nero dell'animale e sembra che gli piaccia. ogni tanto gli spio la mazza, sempre bella grossa.
al ritorno, in acensore, d'avanti lo specchio, mi slaccio il cappotto e lo carezzo col polpaccio, tra la coscia e le costole; vedo la mia coscia, la calza, la scarpa rossa e vedo il suo cazzo. amilcare aumenta il respro... ora a casa.
inutile dire che per dargli la ciccia c'ho impiegato un decimillesimo di secondo, cazzo. ero eccitata da pazza e non vedevo l'ora di poter approfittare del mio divano e del suo cazzone.
ancora in cucina, lui col muso nella ciotola, mangia, divora la cena. io da dietro lo carezzo: sento i muscoli dell'animale che si tendono, che si muovono sotto la pelliccia rasa che ha, sento la possenza animale che vibra... percepisco la sua forza, brutale, animale, bestiale. passo le carezze sul ventre e sul petto dell'animale, con le dita gli massaggio la pancia, sempre più in giù, e finalmente col dorso della destra sento il peso del bellissimo cazzone. un attimo e lo tengo tra le dita, le stringo un po e le muovo piano, come a masturbarlo... lui ha finito la cena ma resta li, cosi, fermo a zampe divaricate, freme e si lascia fare.. la cosa dura dei minuti, ormai lo masturbo con forza, facendogli scorrere le dita per tutta la lunghezza del pisellone, fino alle palle... ogni tanto gliele prendo tra le dita e le massaggio e loro si gonfiano e il pisello si sta indurendo... basta si va di la, sul tappeto, sul letto, dovunque possa farmelo mettere dentro. il lavoro di mano ha portato a dei risultati magnifici, ora lo tiene sguainato, dritto e duro per tutta la lunghezza e sbava e ansima. adesso sei mio, carino... e mentre con la destra gli massaggio i coglioni con la sinistra lo tengo fermo, m'avvicino col viso... lui respira forte e le vibrazioni gli fanno ballare la verga rossa e dura... socchiudo gli occhi e lo prendo tra le lebbra... oooooh, che bellezza di cazzo! ha una strana forma, non come quello umano ma ce l'avrà lungo una ventina di cm, e largo, cazzo, bello cicciotto e gonfio, rosso scuro con le venuzze che si vedono... gli sto facendo un pompino coi fiocchi, lo lavoro di lingua sulla cappella, e con le labbra strette me lo faccio scorrere dentro e fuori. quando è dentro gli faccio scorrere la lingua sull'asta, quando e fuori quasi tutto con la lingua gli tittillo la cappella, o quello che sembra la sua cappella... gli fa un effetto dirompente, la mazza si ingrossa ancora, sembra scoppiare. altri minuti di questo trattamento passano in un flash, sto attenta alla maestria di pompinara che mi distingue (dicono che faccia pompe da 91/2 se sono ispirata, e con un cazzo tra le labbra sono sempre ispirata..) mi sto godendo questo paletto animalesco e lo ciuccio con grandissima voluttà... torno presente alla scena e m'accorgo che dal buchino alla sommità del nerbo inizia a scolare un liquido denso e trasparente... è li li per venire il mastinoporcone... continuo, ho le labbra attaccate alla punta e la lingua che gli gira intorno, come un frullino... non ho più rossetto... con la sinistra continuo il movimento pippatorio... ancora quasi fuori, ma... la bestia si tende, le spalle si bloccano e s'abbassa un po sulle zampe posteriori... io me lo sto facendo scorrere di nuovo tra le labbra e a meta... esplode in uno schizzo giallastro, enorme! la sborra calda mi riempie e trabocca scolandomi sul mento, sulla guancia... sto per affogare e un'altro spruzzo mi colpisce in piena faccia... non credevo che venisse cosi tanto, cristo, a secchiate! sento la sborra scorrermi sul collo e tre, ancora il suo fluido, stavolta mi prende sulla spalla, sento il rumore.. ciaff...
quattro, cinque, sei, sette...
poi piano, gli schizzi finiscono, lui trema e si mette "seduto", ansima e ha il fiatone. io pure mi siedo sulle ginocchia, mi guardo alla specchio e sono un disastro, colo sborra dappertutto, ne ho un rivolo sulla pancia che scola fino alla coscia e mi bagna la calza... oddio che figata! una vera troia, succhiacazzi e bevisborra! mi faccio una foto col telefono...
amilcare sta sdraiato, sembra stanco, cazzo ci credo! gli ho succhiato l'anima a questo porcone...
mi rialzo a fatica, mi è tanto piaciuta la pompa al cane ma non sono soddisfatta ancora... ma mi sento provata e decido di farmi una doccia. oltretutto sono fradicia di sborra di canemastino e puzzo come una cagna i calore...
in camera mia c'è amilcare sdraiato sul tappeto, mi guarda. tolgo l'accapatoio, indosso un completo blu con dei fiori gialli ricamati sopra, perizoma e reggiseno, metto una giacchina corta alla vita gialla e tacchi a spillo neri, torno in bagno per truccarmi un poco... metre sto allo spechio sento che amilcare si muove, s'avicina, entra in bagno e mi fissa... non so cosa voglia, ma vedo che la mazza ha ripreso vigore... sembra di nuovo in tiro...
arriviamo in salotto e curiosa, seduta sul divano gli passo la destra sotto la pancia, lo carezzo e, come prevedibile, glielo prendo ancora in mano. cazzo, era vero e ce l'ha di nuovo duro! insaziabile animale da sesso! lo masturbo, ma non sembra essere d'accordo, gira su se stesso e mi toglie la mano, gira m'appoggia il muso sulla coscia (depilatissima, lucida, bianca e morbida...), e di nuovo. non capisco, e lo vedo ancora eccitato, la sbarra rossa fuori che ondeggia e sgocciola, e mi spinge col muso sulla gamba... non capisco, forse vuole che mi alzi, forse vuole uscire, vuole portarmi da qualche parte... mi alzo e vado verso il corridoio, lui dietro saltella. alla porta del salotto pero' mi fa capire che cosa vuole adesso il porco! si alza sulle zampre posteriori e s'appoggia con quelle davanti alle mie spalle, le unghie mi fanno male, ma mi piace sentirmi abbrancata, presa... io mi fermo e per non perdere l'equilibrio m'appoggio allo stipite della porta, lui pesa e io mi piego un po in avanti e capisco inequivocabilmente che cosa cerca... lo vedo con l'affare sguainato a tutta forza, che tenta di avvicinarmisi da dietro e tenta di scoparmi... mi vuole fottere per davvero!!
stiamo li. in corridoio, davanti allo specchio. io con lui che mi abbraccia e col manganellone a caccia di un buco di culo (il MIO!) da sfondare... certo, che se scopa come viene, sarà una vera goduria... altro che negri.
mi abbasso, in ginochio a gambe larghe; lui mi gira intorno e col muso mi spinge da dietro, mi vuole a pecorina.. il bastardo sa il fatto suo, e l'accontento. nemmeno il tempo di mettermi in posa che lui è già li dietro, sale sulle mie spalle e avvicina il cazzone... mi cerca... sposto il perizoma, inarco le spalle, allargo le chiappe e con la sinistra lo aiuto a trovare la strda giusta. oh, mi tiene stretta dalla vita, sento la bava che cola sulla schiena, sento la punta del pisello che s'appoggia, lo indirizzo per bene e quando sente che la via ' aperta, il porcomastino mi da un colpo formidabile e me lo infila tutto dentro. fino alle palle! sento la pelliccia che che mi solletica le chiappe e dallo specchio guardo la scena: lui mi tiene, lo sguardo famelico, la bava alla bocca, il suo palo piantato dentro di me... ma non gli basta. da subito, comincia a vibrare colpi poderosi coi fianchi, manovra quella sua mazza rossa con forza bruta. colpi su colpi me lo fa scorrere dentro fino alla fine e lo sento che scava, sfonda, m'allarga. ogni colpo sento il piacere che aumenta, e mi guardo allo specchio, posseduta da un grosso cane infoiato che mi vuole come la sua troia. mi sta prendendo forte come un animle sa fare. mi scopa da impazzire e io sto godendo come una vera cagna troia puttana... si bello, dai, sfondami, sfondami. fammelo sentire fino in fondo, tutto, tutto, forte. sfondami, gli dico e lui pare capirmi. lo sento ansimare e guaire, lo sento che aumenta la forza, mi sta sfasciando le chiappe, glielo sento di marmo, e finalmente, lo sento che sferra un colpo tremendo e si blocca tremando, e spinge e spinge...vengo, cazzo se vengo: come mai prima di allora. quell'animale mi ha fatto godere come una vera vacca! lui spinge forte e lo vedo pompare litri di sborra, con fiotti bollenti. schizza, schizza e come prima con la bocca, mi riempie fino a veder la sborra scolare fuori dal buco del mio culo rotto. me la schizza tutta dentro e si stacca tramortito dall'orgasmo che ha avuto... io mi guardo allo specchio, distrutta, a pecora, col buco del culo sformato e allargato. un buco scuro e fradicio, mi ha rotta tutta, e la sua sborra, cola in un rivolo lungo la coscia sul tappeto...
amilcare, amore miooo|
dio mio, quand'è che la vecchia partirà di nuovo?
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18 anni fa
admin, 75
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Mia cognata
Un giorno d’estate, credo i primi giorni di agosto, rimasi cinque giorni a casa della mia ragazza, i suoi genitori erano andati in Puglia, e lei era rimasta sola in casa con le sue due sorelle, così rimasi per far loro compagnia durante la notte. La prima sera ci vedemmo tutti e tre insieme un film in tv, poi ad una certa ora siamo andati a letto. Dormivamo tutti e quattro nello stesso letto, un letto matrimoniale, e credetemi stavamo molto stretti, ma come dicevo tutto andò bene senza alcun problema.
La seconda sera eravamo tutti e quattro a cena, quando arrivò anche una altra sorella della mia ragazza, sposata insieme al marito, passammo una bella serata, chiacchierando, scherzando e bevendo. Erano quasi le due del mattino, quando andarono via, ed avevamo alzato un po’ il gomito quella sera bevendo più del dovuto, comunque ero perfettamente lucido, solo che mi sentivo allegro, molto allegro e felice, non so spiegare molto bene la sensazione ma era bello. Andarono a letto la mia ragazza ed una sorella, mentre l’altra Cinzia, rimase sul terrazzo con me, a fumarci una sigaretta. Cinzia è una ragazza di 20 anni, mora, un fisico molto bello, un viso stupendo ed un culetto meraviglioso. Ad un tratto mi girai verso di lei e gli chiesi un bacio, lei si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia, ed io gli dissi “ sulla guancia mi baci sempre, volevo un bacio sulle labbra”, si avvicinò di nuovo e mi diede un bacio sulle labbra. Mi sentivo super eccitato, era da tanto che aspettavo quel momento, ma non avevo mai avuto il coraggio di chiederglielo, poi andammo a letto anche noi.
Credo fossero le quattro del mattino, mi svegliai di soprassalto, e sentii la sua mano sul mio sedere, io dormivo in mezzo tra la mia ragazza e Cinzia, così molto dolcemente comincia ad accarezzargli le gambe, e piano piano salivo verso la sua figa, infilai la mano dentro le sue mutandine e cominciai a masturbarla piano e con molta dolcezza. Aveva tutta la passera fradicia, ed io continuavo, sentivo i suoi leggeri gemiti di piacere e mi stringeva con la sua mano forte il braccio, era al settimo cielo. Poi prese lei la situazione in mano, mi tirò fuori l’uccello, e comincio a farmi una sega, dolce e delicata ed io continuavo a masturbare lei, fino a quando non siamo venuti insieme. Io avevo la mano tutta fradicia del suo orgasmo e lei piena della mia sborra calda.
La sera seguente dopo cena e dopo un buon film in tv, l’altra sorella era uscita, la mia ragazza era andata a letto perché aveva lavorato ed era molto stanca ed io e Cinzia siamo rimasti soli sul divano. Eravamo al buoi, vicini ed avevamo un lenzuolino leggero sopra le nostre gambe. Ad un tratto lei mi tirò fuori l’uccello e lo prese in mano, lo maneggiava con estrema delicatezza, ed io ero eccitatissimo e pensavo dentro di me questa sera non mi accontento di una sega voglio di più, ma non feci in tempo a terminare il mio pensiero che lei aveva già infilato la testa sotto il lenzuolo, ed aveva cominciato a farmi un pompino. Con molta calma succhiava e muoveva la sua lingua intorno al mio pisello, con una delicatezza impressionante, era bravissima, tanto che dovetti farla smettere altrimenti sarei venuto subito.
Si alzò in piedi tirò via pantaloni e mutandine, e si sdraiò sul divano con le gambe spalancate, pronta per farsi impalare dal mio pisello, ed io senza esitazioni glie lo infilai tutto dentro fino alle palle. Aveva una figa super bagnata e caldissima, ed io comincia a fare su e giù sopra di lei, con molta calma, senza pensare a cosa potesse accadere se lamia ragazza poteva svegliarsi.
Lei cominciò a godere da far paura e mi stringeva sempre più forte ogni volta che affondavo il pisello tutto dentro di lei.
Ad un tratto mi fece fermare e si girò a pancia sotto sul divano e mi disse “ vuoi mettermelo nel culo? “
Non credevo alle mie orecchie, senza pensarci due volte, gli bagnai per bene il buco del culo e piantai il mio pisello dentro di lei. Aveva quel buco così stretto che solo ripensarci mi viene la pelle d’oca, non dico che era vergine o forse si ma di sicuro altre al mio poteva esserci entrato un altro pisello e basta. Comincia a spingerlo ogni volta più dentro, finchè non entrò tutto, e lei la vedo che era tra il piacere ed il dolore, mordeva forte il cuscino del divano ed emetteva dei gemiti soffocati per non svegliare la sorella, poi non potendo più resistere gli riempii il culo di sborra, dando l’ultima affondata fino alle palle e fino all’ultima goccia di sborra.
Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, con il pisello dentro al suo culo, poi ci rivestimmo, eravamo completamente sudati, lei si sdraio con la testa sulle mie gambe ed abbiamo parlato un po’, di quanto tutti e due per molto tempo avevamo sognato quel momento, poi guardammo l’orologio e rimanemmo stupiti dall’ora, avevamo fatto per quasi due ore di seguito sesso. Una notte davvero fantastica quella e le altre che seguirono successivamente, ormai eravamo diventati una coppia di sesso molto affiatata, ogni momento da soli ne approfittavamo per fare del sesso, e quando il tempo a disposizione era poco lei mi faceva dei pompini con ingoio, la sua vera specialità. La nostra storia però un giorno terminò, quando lei vide l’altra sorella, Serena me mi faceva una spagnola in macchina sotto casa mia, ma credetemi non potevo resistere ad un seno come quello una quinta bella soda naturale, anche lei una bella ragazza non come Cinzia lei era la perfezione ma comunque aveva tutti i requisiti giusti. Poi la storia con Cinzia ormai era conclusa, con la mia ragazza avevamo rotto perché lei era bellissima, ma il solo sesso che potevo fare con lei era la classica scopata, lei a gambe spalancate ed io che rombavo, e con Serena invece la storia durò ancora dopo quella spagnola, per alcuni mesi, di nascosto, e devo dire che le cose che ho fatto con lei non le avevo mai provate, unaera e propria porca a tutti gli effetti. Ma questa è un'altra storia che vi racconterò in seguito, ma solo se me lo chiederete voi.
Di storie da raccontare e di giochini che ho fatto ne ho diversi, dovete solo chiedermeli ed io li racconterò per voi.
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
La prima volta con un\'altro uomo
Una storia vera.
Circa quattro anni fa è arrivato un nuovo collega di lavoro molto simpatico, carino e disinvolto.
Ha iniziato subito a dimostrare interesse nei miei confronti. Naturalmente ne ho parlato con I., che mi ha suggerito di non scoraggiarlo.
Ci siamo incontrati spesso, ma sempre con altri colleghi, finchè un giorno mi ha chiesto di vedermi da sola e ci siamo trovati in un bar.
Ci siamo seduti ad un tavolino appartato ed abbiamo iniziato a parlare del più e del meno.
Portavo una gonnellina non molto corta, ma sedendomi mi era salita un poco: notai subito che P. mi guardava ogni tanto furtivamente le gambe e la cosa mi faceva molto piacere, tanto che, spostandomi, l’ ho fatta salire ancora di più.
Inavvertitamente le nostre ginocchia si sono toccate leggermente, istintivamente mi sono allontanata leggermente, ma subito dopo sono stata io a cercare il contatto.
E’ stato come un segnale che ha sbloccato la conversazione: P. ha cominciato a confessarmi quanto mi desiderasse fin dalla prima volta che mi aveva vista, che spesso fantasticava di ammirami mentre mi spogliavo, di fare l’amore con me…. Ora le nostre ginocchia erano premute l’una contro l’altra ed il desiderio era reciprocamente cresciuto.
Ci lasciammo dopo una mezz’ora di conversazione, ed arrivai a casa tutta bagnata…
Devo precisare che senza le sollecitazioni di I., non sarei mai andata oltre, anche se la situazione mi eccitava parecchio. Era la prima volta che mi sentivo corteggiata e desiderata da un altro uomo dopo il matrimonio.
Una mattina (sapevo che eravamo entrambi liberi dopo le 10), mi sono vestita in modo leggermente provocante e, dopo la pausa, l’ho invitato a casa mia “a bere qualcosa”.
Inutile dire che ha accettato senza alcuna esitazione.
Ero molto tesa ed imbarazzata, ma anche molto eccitata.
Appena entrati in casa l’ho fatto accomodare in salotto e gli ho offerto (come promesso) da bere. Abbiamo parlato del più e del meno finchè mi ha preso le mani per scaldarmele.
Abbiamo iniziato ad accarezzarci e baciarci appassionatamente. Il mio livello di eccitazione e di tensione saliva sempre più, mi sembrava di essere tornata alle mie prime esperienze… erano anni che non provavo queste sensazioni….
Sentivo le sue mani risalire lungo le mie gambe fino ad arrivare ad accarezzarmi le mutandine, ormai completamente bagnate.
Io ero piuttosto bloccata e non riuscivo a ricambiare le sue carezze, tanto che, ad un certo punto, mi ha preso la mano e l’ha portata sulla patta dei pantaloni, per farmi sentire cosa c’era “sotto”.
Mi ha sollevato la gonna, mi ha tolto le mutandine e con decisone mi ha messa in ginocchio con il busto appoggiato al divano. Ha iniziato a leccarmi il buchino, poi si è abbassato i pantaloni e me lo ha infilato dentro lentamente.
Non ero abituata a questo tipo di rapporto per cui all’inizio ho sentito un po’ male, ma dopo pochi istanti l’eccitazione ha avuto il sopravvento e mi sono lasciata andare completamente…
Lo sentivo entrare ed uscire da me e mi sembrava di fare l’ amore con lui.
Anche lui era molto eccitato ed ha goduto abbastanza presto.
Questo primo incontro si è concluso così, ricordo che sono rimasta turbata per tutto il giorno.
Appena mio marito è tornato a casa, ha voluto sapere tutto dell’ incontro nei minimi dettagli e si è stupito di quello che mi sono lasciata fare, poiché con lui sono piuttosto restia a questo tipo di rapporto.
Ripensando al passato, questo ragazzo è stato la persona adatta per la “prima esperienza allargata”, perché si è sempre comportato correttamente, è serio, simpatico ed ha una mentalità aperta, tanto che poi è stato il primo ad essere coinvolto nei nostri rapporti “a tre” . Tuttora lo incontriamo ogni tanto.
Con il mio collega di lavoro, che chiamerò P., gli incontri si sono susseguiti in modo abbastanza regolare (avevamo entrambi mezza mattinata libera il martedì…).
Mi raggiungeva a casa senza farsi troppo notare dai vicini; qui lo aspettavo cercando di variare ogni volta l’abbigliamento e la situazione: gonna corta e camicetta trasparente; calze nere, reggicalze e scarpe col tacco; facendomi trovare nuda sul letto…
Gli incontri non erano mai eccessivamente lunghi, in quanto P. doveva tornare a casa per l’ora di pranzo dalla sua compagna.
Forse per questo P. colse l’occasione di un suo viaggio a Milano per invitarmi a seguirlo. Accettai con gioia (all’epoca avevo una sorella che lavorava a Milano) e partimmo insieme in treno. P. ancora non sapeva che I. era a conoscenza di tutto, e la cosa credo lo eccitasse ancora di più.
Fu tutto molto eccitante, a partire dal viaggio. Indossavo un abitino corto ma largo, senza niente sotto. Mi sedetti di fronte a lui e feci in modo che se ne accorgesse. Mi ero depilata ed ero particolarmente su di giri : ti lascio immaginare la sua sorpresa e
l’ effetto che la situazione creò su entrambi ….
Arrivati a destinazione ci separammo (io da mia sorella e lui da degli amici) per ritrovarci il giorno seguente in albergo (alle 10 di mattina !).
Puntuale mi presentai all’ appuntamento ed appena entrati nella stanza ci spogliammo immediatamente, ci sdraiammo sul letto e cominciammo ad accarezzarci reciprocamente. P. mi parlava con dolcezza e decisione in un modo che mi eccitava moltissimo.
Ho cominciato a leccarlo dappertutto e poi l’ ho preso in bocca fino a farlo quasi godere..
P. a questo punto mi ha penetrata , alternando movimenti lenti con colpi più ritmati e decisi.
Mi faceva impazzire di desiderio in questo modo: sentivo il suo cazzo uscire completamente da me, poi entrare ed uscire appena appena diverse volte e quindi affondare con decisione, continuando a dirmi quanto gli piacevo e mi desiderava…
Mentre mi scopava, cominciai a toccarmi (mi piace moltissimo farlo mentre faccio l’amore) e venni più volte finchè anche P. esplose di piacere tra le mie gambe.
Continuammo a fare sesso fino alle sei del pomeriggio, (riposandoci di tanto in tanto, per poi riprendere a stimolarci reciprocamente) quando, piuttosto stanchi, uscimmo a mangiare qualcosa.
Dopo circa un’ ora siamo tornati in camera ed abbiamo ripreso il nostro incontro intimo, dormendo solo qualche ora.
A P. piace molto quando prendo in bocca il suo cazzo, mi guarda mentre lo faccio, credo di avere un’espressione che lascia completamente trasparire il mio piacere di avere un bel cazzo duro in bocca, leccarlo, mordicchiarlo, succhiarlo, stofinarmelo sul viso fino a farlo godere. Quella notte l’ ho fatto con molto trasporto.
La mattina seguente il treno ci attendeva, ma P. ha voluto guardarmi mentre mi “rivestivo”, visto che nella foga del giorno prima non ne aveva avuto il tempo: insomma, uno spogliarello alla rovescia…
Era la prima volta che ci incontravamo senza assilli d’orario e devo confessare che è stata una giornata indimenticabile, credo per entrambi. Non mi capita spesso di fare sesso per ore, ci vuole un elevato stato di eccitazione e la compagnia “giusta”, ma quando ci sono queste condizioni mi piace molto..
Dopo la “gita” a Milano, ho incontrato ancora qualche volta P. da sola, devo confessare che I. cominciava a diventare geloso, anche se lo eccitava sentirsi raccontare nei minimi particolari le mie “avventure”. Abbiamo quindi deciso di proporre a P. un incontro a tre.
P. ha accettato senza troppe esitazioni, anche se per lui, ma anche per noi, era la prima esperienza di questo tipo: era curioso di provare….
Passò un poco di tempo prima che fossimo tutti disponibili e l’attesa aumentò la curiosità di tutti.
Finalmente arrivò il giorno “x”….
P. venne a casa nostra un pomeriggio in cui nostro figlio era a scuola; I. era ancora al lavoro; per rendere la situazione meno imbarazzante eravamo d’accordo che ci avrebbe raggiunti dopo una mezz’ora.
Ci spogliammo subito ed iniziammo ad intrattenerci piacevolmente.
Quando arrivò mio marito, P. mi stava leccando tra le gambe.
Continuammo come se niente fosse (anche se in realtà eravamo molto imbarazzati). I. si spogliò rapidamente e si unì a noi, iniziando ad accarezzarmi ed iniziò a baciarmi sulla bocca.
Dopo qualche minuto l’eccitazione prevalse sull’imbarazzo…… Era la prima volta che sentivo su di me le mani di due uomini, che mi sentivo stringere da due corpi nudi, che avevo a disposizione due cazzi turgidi tutti per me….
Li feci sdraiare a pancia in su’ e mi inginocchiai tra di loro, cominciai a prendere in mano entrambi i cazzi ed a succhiarli alternativamente…. che strana sensazione !!
Sentivo i loro sguardi sulla mia bocca, che avvolgeva con passione i loro arnesi, e sul mio corpo, riflesso nello specchio ai piedi del letto…
Mio marito non riuscì a trattenere a lungo l’eccitazione e mi venne in bocca, mi fece sdraiare e cominciò a leccarmi, mentre continuavo a succhiare il cazzo di P.
Dopo qualche minuto anch’io raggiunsi un orgasmo molto intenso che mi procurò un forte desiderio di essere penetrata. Mi misi a cavalcioni su P. e cominciammo a fare l’amore con passione.
Ero così bagnata che il suo cazzo scivolava dentro di me senza alcun attrito. P. era molto resistente e continuammo così per diverso tempo. Nel frattempo mio marito era tornato “in forma” e mi sembrava volesse essere coivolto.
Mi sollevai, sfilando il cazzo di P. dalla mia patatina e mi misi a cavalcioni su mio marito, ricominciando il movimento appena interrotto.
A questo punto P. si porto’ dietro di me e cominciò a massaggiarmi il buchino… Ero talmente bagnata che il suo dito entrò senza fatica….
Subito dopo sentii puntare il suo cazzo su di me. I. , che aveva capito le intenzioni di P., si fermò un attimo senza però uscire da me. Il leggero dolore inizale (P. mi ha penetrata lentamente e con dolcezza) lasciò presto spazio a sensazioni decisamente più piacevoli. Ora sentivo i loro due cazzi dentro di me e tutti e tre ci muovevamo cercando di mantenere una certa sincronia (cosa non molto facile): dopo qualche minuto io e P. siamo venuti quasi insieme, seguiti immediatamente da mio marito.
Devi sapere che con mio marito ho praticato il rapporto anale pochissime volte, perché col suo cazzo provo un certo dolore, ma in quella occasione (ed altre volte con P.) mi è veramente piaciuto.
La cosa che comunque più mi eccita è sentirmi desiderata ed ammirata, e P. in questo è bravissimo: ogni tanto mi telefona e mi dice che non vede l’ora di vedermi, di toccarmi e di sentire le mie labbra sul suo cazzo…. se la telefonata dura qualche minuto mi trovo tutta bagnata…. qualche volta ci siamo anche masturbati al telefono…
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18 anni fa
lisa1e1marco,
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La mia prima volta
Avevo diciotto anni, ero un ragazzo alto e magro, abitavo a Milano in un quartiere periferico ( Affori), correva l’anno 1970. Come tanti ragazzi della mia età, assieme ad un amico ci divertivamo a percorrere la strada nei campi attorno all’ospedale di Niguarda per spiare le vecchie puttane che in rifugi di fortuna praticavano il mestiere. Quello fu un periodo di masturbazioni incredibili che C. ed io praticavamo praticamente tutti i giorni. Ero affascinato alla vista di quei corpi nudi, opulenti e vecchi di quelle matrone, anche ora mi attraggono molto, e nello stesso tempo la mia attenzione era affascinata da quei cazzi eretti che stantufavano le donne piegate alla pecorina. Mi piaceva allo stesso tempo osservare sia le vecchie puttane che i loro abituali vecchi clienti.
Uomini maturi e donne mature: da allora sono parte consistente delle mie fantasie erotiche. Il mio amico C. era un ragazzo di piccola statura, ma come dice il famoso proverbio, aveva un cazzo di enormi dimensioni, premetto che con lui non ho mai avuto relazioni, avevo troppa vergogna e poi consociavamo le nostre famiglie e questo ha fatto si che io e lui non andassimo oltre a quello che facevamo. Eravamo sempre assieme perché condividevamo tutti e due la passione del motocross e essendo di origini economiche molto umili eravamo sempre in cerca di soldi, arrangiandoci con lavoretti vari.
Un giorno C. mi confida che conosce un uomo di nome Danilo, che gli piace stare con i ragazzi come noi, che ama toccare e trastullare nel letto di casa sua, niente di più. C. mi propone di trovarci con Danilo la sera stessa, dicendomi che quell’uomo è generoso; io accettai subito pensando che dopotutto non c’era niente di male per un po’ di toccamenti fra maschi, poi pure pagati!
Ci recammo all’appuntamento e finalmente potei vedere che Danilo era un uomo sui trenta anni alto e robusto con una Jaguar come macchina, parlammo un po’ e poi raggiungemmo la sua abitazione in centro di Milano. La sua casa era bella e grande, appena raggiunta la camera da letto Danilo accese un videofilm pornografico, ci chiese di spogliarci e metterci a letto, lui andò in bagno a lavarsi. C. ed io già eccitati per la visione del film eravamo pronti quando Danilo apparve nudo in camera; era già con il cazzo eretto, non tanto grosso ma ben dotato, era un bell’omone, chi immaginava che importanza nel mio futuro rappresentava quella visione?
Ci raggiunse nel letto e cominciò a baciarci sul corpo, tutto compresi i cazzi e culi, le sue mani indagavano ogni angolo dei nostri corpi, io ero eccitato al massimo, e quando ciò accade il mio pene si bagna esageratamente al punto che Danilo mi chiese se avevo lo scolo (cosa che fortunatamente non ho mai contratto), e quando capì che ero sano ma eccitatissimo si eccitò di più al punto che decise di dedicarsi solo a me, così disse a C. di prendersi il videoproiettore ed andare a vere i film in sala.
Una volta soli riprese ad accarezzarmi, io con la mano gli accarezzai il cazzo, era durissimo, notai che le dimensioni erano normali, intanto Danilo mi baciava sul collo tentando di baciarmi in bocca ma io non glielo permettevo, non mi andava che mi baciasse in bocca. Lui ad un certo momento mi posizionò girato di sponda e mentre continuava ad accarezzarmi spinse il cazzo fra le mie natiche, rimasi sorpreso, perché credevo che i giochi non si spingessero a così tanto, però la mia eccitazione era al massimo nonostante accorgendomi che il mio sfintere era stato unto con qualcosa, desideravo che l’evento continuasse.
Danilo era delicatissimo, spingeva il cazzo con estrema delicatezza, e man mano che mi penetrava, provavo delle sensazioni meravigliose e se una parte di me si ribellava, il resto si lasciava andare alla percezione di emozioni e sensazioni fisiche di quel meraviglioso strumento che mi entrava, anzi ormai mi stantufava esattamente come avevo visto fare con la vecchia puttana; ero bagnatissimo, desideravo non finisse più! Ad un certo punto sentii le contrazioni dei muscoli del cazzo sollecitare le pareti dello sfintere anale e un liquido caldo cominciò riempirmi l’intestino, capii che era venuto dentro di me. Danilo mi tenne stretto a se continuando la penetrazione senza più muoversi, il suo cazzo era sempre duro, in me continuava la sensazione di piacere ed il mio sfintere era come impazzito contraendosi in continuazione.
Ad un certo punto sentii un leggero bruciore e mi accorsi che Danilo estraeva il cazzo, alzandosi andò in bagno a lavarsi per poi tornare da me, dicendomi che ero stato bravo ma che ora voleva di più. Stando in piedi davanti a me che ero seduto sulla sponda del letto, avvicinò il cazzo semiduro alla mia faccia e mi disse di leccarglielo con calma; non avevo tempo di pensare a lungo alle mie remore, perché ero sempre più eccitato. Cominciai ad annusarlo e rendendomi conto che il suo odore mi era gradevole, iniziai a leccare quel meraviglioso oggetto che si allungava sempre di più, ad un certo punto Danilo mi prese la testa fra le mani, mi intimò di prenderlo in bocca e spinse il bacino contro di me, affondando il pene in fondo alla gola: ebbi un urto di vomito e rischiavo di perdere l’eccitazione, lui si accorse allora cominciò a ritmare dolcemente la penetrazione in bocca introducendo il cazzo fino a metà e non oltre, io lo assecondai e con le labbra stingevo l’asta eretta, ne sentivo il sapore, mi piaceva da impazzire; andammo avanti un bel po’, passavo dal pompino a lunghe leccate e baci, non tralasciavo nulla, lo volevo assaporare in tutti i modi, anche le palle non venivano trascurate, ad un certo punto il cazzo si gonfiò, Danilo mi tenne la testa avvinghiata al bacino che si muoveva velocemente con movimento ondulatorio, io capii che stava per venire e non volendo che mi sborasse in bocca riuscii a divincolarmi in tempo, senza evitare che mi riempisse la faccia di schizzi.
Dopo continuammo ad accoppiarci diverse volte e alla fine ero piacevolmente distrutto, una volta finito tutto, chiamai C. che era ancora intento alla visione dei film porno e salutato Danilo mi recai a casa. Per tutta la notte rimasi turbato dalla esperienza trascorsa, mi affascinava il corpo robusto di Danilo, soprattutto mi attraeva la sua età (aveva il doppio della mia età), nello stesso tempo i sensi di colpa aumentavano...
Sono passati 30 anni, non ho più avuto esperienze sessuali con uomini, anche se sempre più spesso ho sognato di averle, masturbandomi ed introducendomi oggetti simili al cazzo nel culo , ma non ho avuto mai il coraggio di riprovare concretamente. Ora vivo felicemente con una donna da 15 anni, ci vado d’accordo, però nella mia intimità sogno di riprovare a fare sesso con un uomo più vecchio di me, possibilmente robusto o grasso, ma non esagerato, che abbia un bel cazzo e sia resistente e delicato come Danilo, soprattutto discreto.
La voglia di farlo è enorme, nel momento in cui scrivo sono tutto bagnato come allora, dove sei omaccione cazzuto? Vorrei tanto trovarti per regalarci momenti di pura goduria! Ho 48 anni, robusto alto 1,88 e peso 92 Kg., abito in zona lago Maggiore, assolutamente non posso ospitare, amerei incontrare segretamente un uomo maturo, almeno 55/65 anni, attivo e desideroso a divertirsi a lungo con me. La riservatezza è la cosa più importante, subito dopo la pulizia ed un bel cazzo. Chi vuole conoscermi mi cerchi: [email protected]
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Sesso & misteri
Ancora prima di sposarci, durante i nostri 10 anni di fidanzamento, avevamo maturato, sotto l'aspetto sessuale, una buona esperienza. Ci rendemmo conto, sin d'allora che occorreva uno slancio per apportare innovazioni alla routine. Bene la trama mi incuriosì. Presto iniziai a fantasticare con la mente. Pensai subito che sarebbe bello godersi un'altra donna e, allo stesso tempo, sapere che mia moglie (allora fidanzata) se la spassasse con un uomo misterioso.
Quando facevamo l'amore - ricordo bene che era per un momento di massima eccitazione - le dissi: "Ti piacerebbe farlo in 4?".
La risposta fu dapprima evasiva, quasi per forza, ma venne fuori un si.
Tutto finì con le parole, ma nella mia mente iniziarono a fantasticare vertiginosamente mille pensieri. Allora comprai un settimanale regionale specializzato di annunci. Sfogliai velocemente tutte le voci che non mi riguardavano e indirizzai il mio interesse nella rubrica relazioni sociali. La scelta, come solitamente accade in questi casi, è sempre difficile.
Scelsi uno di quegli annunci. Tutto avvenne in una fase di incontrollabile eccitazione; strano, ma vero, la mia mente era già proiettata in un letto con la scena di un bel gioco di coppie. Scrissi molto, non mi limitai affatto a rispondere con il classico "siamo interessati al vostro annuncio....ecco i nostri numeri per contattarci". In quello scritto impressi i miei stati d'animo: la foga di maturare quei desideri era tanta e indescrivibile. L'indomani, pertanto, spedii la mia maxi lettera, per l'esterefatto destinatario che avrebbe dovuta leggerla. Attesi con ansia la risposta.
Questa non tardò a giungere. Un giorno squillò il mio cell. La voce decisa di un uomo (come mia prima impressione era quella di una coppia navigata) mi rivolse un invito: ragazzi cosa fate sabato sera? Che ne dite di bere qualcosa insieme? Risposi che per me era tutto ok, ma non dissi lui che avevo un grosso nodo da sciogliere. La mia fidanzatina non era al corrente di quel che stavo combinando.
Dovevo trovare una soluzione, in quanto non potevo correre da solo. Alla fine, dopo un lungo braccio di ferro, lei accettò la mia proposta. Durante il nostro primo viaggio cercavo di darle coraggio: "dai, in fondo, non stiamo andando in un altro mondo, ma a conoscere una coppia di amici".
Una volta che si erano pacati i nostri animi giunse quel momento. Ci siamo incontrati e ci hanno subito invitato ad andare in un hotel di alta classe. Un ambiente sobrio, raffinato e molto signorile. I sogni iniziarono a materializzarsi. La nostra prima coppia era niente male, anzi. Lei una 40enne bionda, alta, tacchi a spillo, con reggicalze che trasparivano da una mini corta. Lui, 44enne, moro, ben messo, fisico atletico e perfetto cultore di arti marziali. La mia lei, notai fra me, che era interessata al dialogo. Io, invece, corsi in fretta. Pensavo che l'appuntamento in quello hotel doveva tramutare la nostra prima esperienza. Niente da fare era solo il primo sexy appeal. "Ci risentiremo presto, mi disse la coppia misteriosa........discutiamone prima, no? Penso che sia la cosa più corretta per entrambi!" Fu in effetti proprio così. Al secondo appuntamento fummo invitati a cena. Trascorsero almeno un 15 giorni. Dopo quella cena ci dissero: "volete salire a casa nostra? I nostri figli sono fuori e rincasano tardi". Ok, rispondemmo noi. Stavolta, però, il mio stato di eccitazione crebbe a dismisura. Come solitamente accade in questi casi, il vero dilemma era quello di rompere il ghiaccio.
Chi avrebbe iniziato per prima? Io dissi al padrone di casa: "Tocca a te, siamo a casa tua, no?". Mi rispose che avevo ragione. Ecco la prima ricetta dello scambio: musica dolce e soffusa, una videocassetta interessante e luci spente in un soggiorno, con la luce in penombra che arrivava dalla Tv. Tutto ebbe inizio con il ballo di un lento. La 40enne bionda, seno V misura e suoi tacchi erano stretti a me, le mani di entrambi iniziarono a palpare e, quando m'acccorsi che la mia fidanzata dopo alcuni minuti di preliminari slegò la cintura ed iniziò a lavorare con l'arnese in bocca andai in visibilio. Mai, dico mai, avevo provato una sensazione così piacevole: da una parte ero geloso e impaurito per quanto stava accadendo e, dall'altra, ero al settimo cielo. Ci spostammo poi in camera da letto e il gioco fu fatto.
Ci piacevamo in 4, stavamo tutti bene e ci spogliammo tutti nudi. La seconda super sensazione la provai nel momento in cui possedevo la mia fidanzata e l'uomo misterioso glielo porgeva in bocca. Notai che lei era molto attenta e impegnata. Ci teneva a non sfigurare. Lui godeva davvero, io altrettanto. Il gioco proseguiva bene fino al punto di invertire nuovamente i ruoli. E poi, alla fine, la liberazione. Lui venne come un'onda nella bocca della mia fidanzata. La 40enne ci sapeva fare davvero: una pompinara come Lei non l'avevo mai conosciuta. Molto brava nel praticare il fellatio. Una donna carica di erotismo, passione e voglia di scopare.
Una pratica a me sconosciuta, in quanto, da fidanzati non avevo mai avuto questo privilegio: un'eiaculazione per via orale. L'uomo misterioso, si. Per me fu lo stesso. Come se fossi io. Al nostro rientro eravamo entrambi turbati, ma in altrettanto modo soddisfatti. Per ben 12 anni siamo andati avanti così: ci vediamo una, due volte al mese e, perfino, al nostro matrimonio invitammo quella coppia. Oggi, a distanza di tempo, tutte le volte che lo faccio con mia moglie, sussurro lei la frase: ti piace in 4? Lo vorresti quello suo in questo momento? Mia moglie risponde sempre si ed accelera i suoi orgasmi a ripetizione. E pensare pure che quando lo facciamo in macchina (in 4 si intende) è ancora più eccitante. Mia moglie al fianco dell'autista in autostrada che glielo succhia con vigore. Io sistemato dietro e senza pensiero alcuno per la guida, che mi faccio spompinare dalla signora.
Due orgasmi in un tragitto di 30 km, oltre a una bella venuta in un'area di sosta. E le storie continuano. Il tempo e l'esperienza ci hanno adesso indotto a mutare qualche abitudine. Ci vuole una nuova coppia. Detto fatto. Fu per caso che su internet chattando con una donna che siamo arrivati al punto di parlare di scambio, e che, alla fine, avevo il piacere di incontrare una coppia come noi. Ci siamo incontrati per quattro o cinque volte, ma siamo ancora agli inizi. Un turn over dettato più dalla necessità, per dare ancora una sterzata al nostro rapporto (oggi coniugale), a quello che, nonostante frequentassimo una coppia, stava anch'essa diventando routine. I nostri nuovi amici sono in ferie. Al loro rientro accadrà qualcosa di bello, perché ne abbiamo già parlato. Lei è una donna meravigliosa che, forse, cela dentro di se un pizzico di grande mistero.
Mistero questo che, per una donna in se per sè attraente, è solo quel delirio che potrebbe fare esplodere i sensi di due coppie alla ricerca di nuovi stimoli. Io e mia moglie da un parte e la coppia nostra amica dall'altra: noi siamo alla ricerca di momenti intriganti per fare maturare queste fantastiche esperienze.
Queste esperienze, in sintesi, li traduco e sintetizzo sulla scorta di alcuni principi:
a) giocando con altre coppie s'innesta un meccanismo indefinibile che aiuta a rafforzare e saldare qualsiasi legame.
b) nessuna tentazione estranea al matrimonio (tradimento coniugale) aleggia nelle nostre menti (mia e di mia moglie)
c) la voglia di conoscere nuove coppie lubrifica, come l'olio in un motore, segreti e passioni.
d) tutti i momenti antecedenti e conseguenti i primi incontri sono belli e indescrivibili
e) ritrovarsi in un flirt e incrociare gli sguardi è un'emozione unica! Provatela anche voi che avete letto queste parole. Non ve ne pentirete.
Oggi siamo orgogliosi di essere favorevoli allo scambio. Un invito lo rivolgiamo a chi non ha ancora provato: fatelo! Non ve ne pentirete e ci prenderete gusto!
Voi cosa ne pensate?
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18 anni fa
perbenisti, 52/52
Ultima visita: 1 anno fa -
Una serata passionale
una sera mentre stavo tornando a casa, dopo essere stato dalla mia ragazza, passo da una strada buia e ad un certo punto... vedo una macchina con una donna che era bellissima... mi avvicino... le chiedo il nome ma quando si gira mi accorgo che era un travestito.. bè ho pensato "lasciamo perdere"! ma questo travestito mi si avvicina al finestrino.. (credetemi sembrava una donna bellissima).. mi dice: bè perchè non provi una nuova esperienza?? ed io ho pensato... bè proviamo... ebbene vi devo dire è stata una cosa fantastica.. irripetibile... certo la mia vita va avanti in modo normale e la mia ragazza non sa niente... ma da quel giorno.. ogni tanto esco il fine settimana e vado da un travestito... nonostante non avrei mai pensato di poter avere esperienze diverse.. ma credete: E' STATO FANTASTICO!!!
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18 anni fa
ti1aspetto1by1moro,
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Ultima visita: 18 anni fa
-
Mia moglie piena di un altro
Tutto é cominciato due anni dopo sposati, anche se v'é da dire che ognuno conosceva le esperienze che avevamo visssuto entrambi prima di sposarci. Mia moglie allora ventiseienne con un fisico da sballo, come oggi che ne ha trentotto, sempre molto porca e provocatrice, non perdeva occasione per far vedere il ben di Dio che portava sotto i vestiti, e lo faceva sempre in modo molto malizioso, a volte indossando minigonne vertiginose con sotto perizoma supereccitanti, non portava quasi mai il reggiseno, altre volte con vestiti lunghi però del tipo con la spacca sui lati o i bottoni davanti lasciando aperto i bottoni o la spacca in modo da far vedere che sotto non portava le mutandine, ecosì non si perdeva occasione per fare porcate un po ovunque, nei locali da ballo, al ristorante, nei cinema, dal benzinaio ecc., capitò una giorno che ci fermammo con l'auto nei pressi di un laghetto in montagna, c'era poca gente sebbene fossimo oramai in estate, il nostro intento era quello di sdraiarci e rilassarci un po, senza però lasciar perdere nessuna occasione come era accaduto in altre occasioni dove ci si era spinti anche in giochi molto piccanti, provocando altri uomini e avolte rendendoli partecipi , come ad esempio mostrando mia moglie senza mutandine e fare in modo che chi era presente si masturbasse davanti a lei, qualche volta era lei stessa a prendere in mano i cazzi di quegli uomini fino a farli sborrare. QUELLA volta sembrava non dovesse succedere nulla fino a quando, in quel posto quasi deserto, eravamo comodamnete sdraiati sul plaid, arrivò un 'uomo sui trent'anni, chiedendo se potevamo scattargli qualche foto con la sua macchina fotografica, non ci furono problemi, lui era in costume e si notava che sotto vi era un bel gonfiore, mia moglie lo aveva notato subito ed io mi accorsi ch aveva cambiato aspetto sembrava eccitata e quasi vogliosa di voler vedere cosa c'era sotto quel costume, scatatte varie foto, l'uomo chiese se volevamo anche noi qualche foto di quella giornata, e cosi ne facemmo un paio in coppia, poi alcune da soli, e mia moglie quando si alzò, non so se lo fece apposta, ma fece notare che sotto al suo scamiciato estivo portava un paio di minuscole mutandine trasparenti che non ricoprivano nemmeno per metà la folta peluria nera della sua figa, anche quell'uomo se ne accorse e si complimentò , allorché mia moglie porca come sempre, visto che aveva già preso confidenza, disse "...ma non vedo cosa c'é di speciale, ce la avrò come tutte le altre...." ci fu un momento di imbarazzo poi l'uomo ribatté " come tutte le altre un corno ... tu sei super " e avvicinandosi a lei chiese, rivolgendosi ame , se poteva fotografarla senza mutandine, per tenere la foto come ricordo, io dissi che poteva fare tutto quello che voleva (intendendo le foto) così spostandosi insieme a noi in una parte ancora più isolata del boschetto intorno al lago, fu lui a togliere le mutande a mia moglie, e lo fece in un modo che mi eccitò particolaramente, sembrava volesse dire " ....ho voglia di scoparti ..." mia moglie cominciò ad essere più porca del solito.. mentre lui scattava le foto disse .... "ma dimmi un po, poi ti meni il cazzo per me, vero ?" quando guarderai le foto ripenserai che adeso sono qui nuda davanti a te e che ti piacerebbe mettermelo dentro." l'uomo disse che era meravigliosa, e incurante della mia presenza tirò fuori un cazzo enorme, mai visto prima, duro e lungo pieno di vene con due palle gonfie dalla eccitazione che mia moglie gli aveva provocato, mia moglie che non aveva mai visto tanto ben di dio, glielo prese in mano e cominciò a menarlo, poi mi chiese se poteva farsi chiavare perché no resisteva piu, quando io risposi che anch'io la volevo vedere riempita da quel cazzo, mi ringrazio, si sdraiò per terra sul plaid, fece mettere il preservativo a quell'uomo, e lo attirò su di se facendosi penetrare, il cazzo era enorme e nonostante la figa di mai moglie fosse abbastanza bagnata dall'eccitazione il cazzo faticò ad entrare ma poi uan volat entarto cominciò a pomparla e a scomparire dentro di lei in modo meravifglioso, doveva essere oltre i ventiquattrocentimentri, mia moglie godeva a ripetizione, ed io godevo nel vederla godere, ma poi volli soddisfarli fino in fondo, chiesi a lei se aveva voglia di sentirlo dentro di sé nudo quel cazzo, e se desiderava sentirlo esplodere nella sborrata dentro di lei? ... lei mi disse "...si che lo desidero, ma poi... si che non prendo la pillola...se poi ci rimango...." io le disssi , devi godere, sarà più bello vedrai, quello che accadrà non conta , adesso devi godere, lei mi baciò e in un secondo fece sfilare il preservativo a quel suo amante occasionalele, che era sul punto di venire, così affondò di nuovo il cazzo in figa a mia moglie pompandola fino a quando no arrivò l'orgasmo, lui afferrò mai moglie per le chiappe e scaricò in lei uan quantità enorme di sborra, lei godeva e nellos tesso tempo diceva....si é meraviglioso, riempimi...fammi piena...inondami..." e quando l'uomo ebbe svuotato la sua quantità enorme di sborra in pancia a mia moglie, dalle labbra della figa colava il liquido del godimento di quel maschio mescolato a quello di mia moglie, lungo le cosce, mentre io mi sparavo un segone enorme andando a spruzzare la sborra in mezzo alle gambe di mai moglie ancora piena di quell'uomo che l'aveva fatta godere come non mai e l'aveva messa incinta, si frequentarono ancora perché mia moglie non riusciva più a fare a meno ogni tanto di quel cazzo così enorme, i loro rapporti erano sempre senza alcuna protezione, lei voleva farsi sborrare dentro da quel uomo, e di lui restò incinta ancora, poi si persero di vista, da allora mia moglie ha avuto altre storie ma iniziò anche a prendere la pillola per non sfornare un figlio dopo l'altro, adesso a 39 anni lei é ancora piacevole ed una gran scopatrice, mi fà godere come un pazzo quando si fà chiavare davanti a me, o quando ritorna a casa dopo una serata passata con un'altro uomo e mi fà sentire la sua figa inzuppata della sborra di un'altro, naturalmente prende sempre tutte le precauzioni sulla salute di chi la scopa per non avere problemi, io quando la scopo le ricordo quei momenti meravigliosi di quando é stata fecondata da un'altro ed anche lei gode all'idea di essere riempita, così le ho chiesto se desidera provarci di nuovo a restare incinta di un'altro, lei mi ha baciato a lungo dicendomi grazie amore, e mi ha confidato che il suo nuovo amante che é anche il suo datore di lavoro, vuole farle fare un figlio, adesso non vedo l'ora che me la mettano di nuovo incinta, vi racconterò la nuova storia di quando mai moglie Gloria sarà di nuovo incinta
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Lettera e ringraziamenti (@) (@)
ciao a tutti questa e stata un e mail mandatami qualche giorno fa.....Caro sauro ,
come ti ho accennato quando ci siamo visti lei ama gli uomini dotati, duri,
decisi e dominanti; pur essendo una donna elegante, di classe e raffinata si
eccita molto se trattata da troia ed umiliata sessualmente, vedrai che
ubbidira' a tutti i tuoi ordini e fara', se richiesto con decisione ma senza
violenza, qualsiasi cosa; gradisce il turpiloquio ,anche il piu' pesante,e
l'ho vista molto eccitata quando lil maschio di turno le ha fatto ripetere a
voce alta davanti a tutti e...soprattutto al cuckold...quello che vuole e le
piace senza mezzi termini nel modo pi' osceno possibile.
kost adora essere inondata di sperma in faccia, sulle tette, sul culo e
sulla fica (dopo...l'inondazione le piace sentirsi ordinare di pulire bene
il cazzo con la bocca e con la lingua...!) ; le piace molto il sesso anale,
quindi anche se inizialmente lo rifiutera', non bisogna darle retta
invitando il cornuto a preparare il culo con la lingua e con la vasellina ed
ordinandole di aprire le chiappe con le sue mani e procedendo poi
decisamente e lentamente alla introduzione- purche'la fase iniziale sia il
piu'delicata ed indolore possibile- poi si puo' andare avantii con decisione
facendole dire a tutti dove le e' stato infilato il cazzo! lo
dovra'ripetere ad alta voce, vedrai come si eccitera'!
lei ama le luci soffuse e musica di sottofondo, le piace anche essere
bendata o fare sesso in bagno magari davanti ad uno specchio.
Quindi in definitiva le piace farsi piu'i maschi assieme ed essere l'unica
donna, ama le doppie e triple penetrazioni, farsi inculare e farsi venire
dietro sul culo davanti sulle tette e sulla bocca. Ama leccare il cazzo
sgocciolante di sperma. Le piace esibirsi in luoghi pubblici. Ama le mani
infilate dietro e davanti. Ama essere l'oggetto di piu' uomini che possono
fare con lei tutto cio che vogliono. Le piacciono gli uomini decisi che la
sbattono energicamente con forza ed impeto. le piace essere un po'
violentata.
Non ama invece la mancanza di rispetto durante gli atti sessuali e la
violenza estrema. Non le piacciono le sberle, i sadomaso piu violenti e le
cose strane tipo pissing ecc.
Quando ve la sbattete potete tranquillamente trattarmi da ...marito
cornuto,servizievole ed umiliato... non abbiate alcuna remora o timore ,lei
si divertira' e eccitera':una volta il bull di turno mi ha ordinato di
metterle la vasellina per incularla bene , lei si e'eccitata da morire tanto
che lui mi ha poi ordinato di aprirle le chiappe per agevolarlo ed
assistere e videoriprendere da vicino alla penetrazione! devo dite che
anch'io mi sono eccitato e, come un vero cuckold,ho ubbidito all'ordine
successivo di leccarle ben bene il buco di culo dopo la monta; quando le ho
leccato il culo il bull non aveva ancora sborrato ma c'era un forte sapore
di vasellina e di gomma del preservativo, sapore non proprio piacevole, ma
eccitante; alla fine, come al solito,kost ha aperto la bocca e si e' fatta
sborrare in faccia e sulla bocca ed il bull le ha ordinato di baciarmi
sulla bocca con il preciso scopo di umiliarmi facendomi assaporare il seme,
e' inutile dire che ho avuto un orgasmo istantaneo e lei ha assaporato il
piacere di rivincita e di potere su di me mentre il bull commentava "bravo
cornuto assaggia la mia sborra"!!
che ne pensi?? se hai qualche fantasia o richiesta particolare da fare.....bene adesso viene la parte piu bella si e presentata la coppia...vi premetto che la coppia mi aveva accennato che voleva tre cazzi super,,se era possibile anche di colore..,.,..ebbene si.. questa gran puttanona a coronato il suo sogno nascosto da anni....-..-----.------------sapete gli o trovato 2 singoli di colore il quale uno e in questo portale ma per motivi di privasy non publico neanche il nick....e un altro che e un mio amico medico francese, che ha un cazzo abnorme quasi asinino....be ragazzi,ci siamo fatti trovare in camera con i cazzi barzocchi,,il resto non mi va di raccontarlo....pero potete immaginare una donna allupata di cazzi veramente nodosi pieni di amore,..che cosa e successo..io a volte penso che le donne il vero e proprio sogno nascosto, e quello di provare queste ore di piacere con piu uomini...e vi dico che a momenti noi uomini ci mettono (out of order) be; la volete sapere una cosa questa coppia mi manda un e mail al giorno per ringraziarmi e mi dicono che ogni sera si vedono il filmino girato in quella occasione... ciao questo e solo un piccolo racconto spero di scriverne altri piu che alo se mi va.,..;-)
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18 anni fa
sauro4, 33/41
Ultima visita: 16 anni fa -
Una giornata fantastica
Salve, premetto che non sono uno scrittore quindi non aspettatevi una scrittura corretta. Era da più di un'anno che non facevamo niente del genere,si parlava solo e basta io molte volte mi arrabiavo perchè incotravamo singoli ma non si faceva niente a me saliva il sangue alla testa ed era oggetto di discussioni alla fine arrivammo a un'accordo lei disse che l'avrebbe fatto x l'ultima volta e poi basta come sarebbe venuto senza impegno,io accetai optammo x un ragazzo di roma ci incotrammo a fiuggi lei in macchina si vedeva che doveva andare al capestro la cosa non mi piaceva va be arrivammo a fiuggi lui stava aspettando un bel ragazzo pulito carino ci conoscemmo posammo la sua auto e andammo a fare un giro ci fermammo in un bar si cominciava a chiaccherare vedevo anna presa da quel ragazzo ottimo oratore andammo in giro lei comincio a farsi notare lei ha un bel culo ogni tanto lo toccavamo poi andammo in centro commerciale gli sguardi si facevano sempre più spinti lui vide un bel vestito da sera gli propose di provarlo lei accettò era una favola lo comprammo si passeggiava alla fine lei disse andiamo in albergo sono eccitata da morire io pensavo stesse fingendo lei disse di no anzi ci fece toccare con mano era fradicia non capimmo piu niente io portavo l'auto e lei lo baciava come una troia non capivo piu niente arrivammo in albergo prendemmo 2 camere dopo un minuto lui era da noi la troia ci fece accomodare sul letto e disse vado in bagno noi eravamo al settimo cielo uscì con una tuta comprata da lei a mia insaputa una dea stupenda e disse voglio i vostri cazzi mario e io stavamo impalati si decise lei mario aveva un cazzo enorme comincio a leccarlo gli fece un pompimo micidiale poi tocco a me lui stava gia in fica lei urlava da matta mai vista cosi mario disse vorrei metterlo in culo era grandissimo aveva paura ma non sape direi di no si mise a pecora aveva il culo che senbrava una fontana una botta e via lo aveva quasi tutto dentro ando avanti x una mezzora alla fine andammo a fare la doccia io peroccupato pensavo lei stesse male invece non era sazia indosso l'abito regalato da mario andammo a cena era fantasica andammo in un ristorante carino eravamo pochi di noi ci mettemo appartati lei disse sono senza slip non si capiva niente sotto quel tavolo bevemmo un po eravamo brilli tutte e tre ritornammo in camera e non dico quello che fece scopammo x 2 ore aveva il cazzo dappertutto la sborramo tutta alla fine appagata volle dormire insieme lei in mezzo al mattino verso l10 mi svegliai vide che stava facendo un pompimo a mario invece di incazzarmi mi eccitai pero disse solo in bocca xrche mi fa male tutto finimmo ce ne andammo lei mi confesso che non si era mai sentita cosi e ogni tanto lo facciamo finalmente e sfatato un tabù
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18 anni fa
complicidoc, 41/41
Ultima visita: 10 anni fa -
Parigi...
Si era spogliata nuda in attesa del prossimo cliente…
Indossava solamente una sottoveste di seta nera ed un paio di calze nere
finissime, che lasciavano intravedere il sesso caldo e invitante….
Così era irresistibile,
con i lunghi capelli castani tenuti scompostamente da una matita
che lasciava scendere lunghe ciocche sulle spalle…
Il suo viso aveva lineamenti dolci, femminili...
occhi da gatta che parlavano da soli,
la pelle morbida e liscia.
Quella notte indossava orecchini di perle…
che le adornavano le orecchie,
avvezze a sentirsi sussurrare gemiti e richieste di ogni genere.
Viveva negli anni Trenta,
fumava sigarette col bocchino nero e i bocchini li sapeva fare bene,
tanto bene che la proprietaria della “Casa” di Piacere, dove lei lavorava
la promuoveva come la migliore.
Si era fatta un nome all’interno della Casa,
tanto che tutti i clienti più affezionati chiedevano di lei e solo di lei.
Non era certo il tipo di donna che si poteva incontrare facilmente
in un simil luogo,
ma il destino avverso
l’aveva costretta a questo per vivere!
Ovviamente, le altre ragazze erano invidiose…
e tentavano di screditarla ogni volta fosse loro possibile…
con soprusi e angherie degne del nome che portavano….
Ma lei non si scoraggiava.
Persisteva nel suo mestiere, quello più antico del mondo…
con puntualità e impegno.
Perfetta e precisa amministratrice di se stessa nel lavoro…
una gran artista sognatrice nel suo intimo.
Di giorno artista,
di notte puttana.
Viveva sola in un appartamento nel cuore della Parigi,
in quell’epoca pulsava di vita e di denaro.
Amava divertirsi, non solo con gli uomini che incontrava per mestiere.
Anche la sua vita privata era alle stelle.
Però questo non le impediva di sognare: quando avrebbe incontrato il suo Uomo,
quello che l’avrebbe portata via da quel destino infame e dorato?
Era forse quello che stava per entrare adesso?
Alla vista del suo cliente le speranze svanirono in un lampo…
Era alto e muscoloso, la camicia aperta faceva intravedere un petto villoso,
le gambe lunghe arcuate terminavano in un paio di trasandati e sporchi scarponi.
Il volto era coperto da un cappuccio nero, che lasciava intravedere gli occhi perversi al di là di feritoie oblique.
Era spaventata.
Non solo dal cappuccio che le impediva di vedere il volto del suo cliente,
ma anche dai chiari segnali di poca signorilità…
che trasparivano dal suo altero atteggiamento.
“Bene, sei già nuda, mi risparmi la fatica di spogliarti”
Fu la prima frase che quell’uomo le disse…
Era ammutolita e pietrificata, tremava di paura.
La Direttrice del bordello,
una donna grassa e dall’aspetto volgare,
solitamente non le mandava individui del genere,
ma era evidente che questo pagava bene…
“Allora? Sei muta, brutta puttana?
Io non mi formalizzo sai!
L’importante è che scopi bene!”
“Paura, eh, puttana?”
D’un balzo, l’uomo scattò verso di lei afferrandola e la scaraventò sul pavimento…
Gridò aiuto,
ma nessuno pareva udirla…
“Girati di culo, puttana!”
E lei tremante obbedì.
Il cliente allora la penetrò con violenza,
lasciando il suo corpo ormai nudo…
su quel gelido pavimento…
Urlò il suo dolore, il corpo livido dai colpi violenti e dalle chiazze scure
per le botte
che prendeva ad ogni sua penetrazione…
ma ancora una volta nessuno parve sentirla.
L’uomo era rozzo e violento e ansimava con voce rauca …
per lei disgustosa.
Singhiozzava, ma il cliente non ebbe pietà di lei e infierì
in modo ancora più violento.
Fece su quella bellissima ed elegante donna
ogni stimolo che il suo corpo volle,
mentre nel silenzio scendevano lacrime lungo
le morbide guancia di lei…
Fu un tempo per lei interminabile,
e quando ebbe esaurito ogni sua violenza…
sbuffando di fiacchezza uscì,
lasciandola non prima di averla umiliata
gettandole i soldi tra le dolenti cosce.
Vedendo uscire l’uomo ancora incappucciato in un saluto sbrigativo,
una delle altre ragazze s’insospettì e corse nella sua camera.
La vide così, nuda…
la sottoveste lacerata,
prona sul quel pavimento che piangeva…
Il corpo violato,
tutto insozzato dallo sperma del cliente…
e la pelle candida divenuta ormai scura per le botte
e la schiena solcata da profondi segni.
Lanciò un urlo così forte che tutte le “colleghe” corsero a vedere.
Chi gioiva, chi piangeva, chi rideva…
Ma una c’era tra loro un’amica in quel covo di vipere…
Aveva un cuore e un’anima e, alla vista dell’amica,
si precipitò verso di lei e la soccorse.
Le ripulì il corpo con un candido fazzoletto,
la girò verso di se e l’abbracciò teneramente.
“Che ti è successo le chiese..”
Ma non una parola uscì dalle labbra di lei…
Si lasciò solo andare tra quelle braccia amiche
nelle quali si sentì finalmente al sicuro…
Le due ragazze restarono sole.
Si tenevano strette…
L’amica la accarezzò dolcemente,
cingendole le spalle e lasciando che il suo capo le si appoggiasse ancor di più
contro di lei ...
Con l’indice le sollevò il viso per il mento…
e dolcemente le baciò le labbra rosa bagnate di lacrime.
Con un gemito di sollievo,
anche lei ricambiò il suo bacio, con la lingua ancora tremante…
Fu un bacio lungo e appassionato,
che le coinvolse entrambe.
Poi le mani dell’amica, scivolarono dolcemente sul suo seno,
stimolandole i capezzoli che uscirono subito turgidi e vogliosi,
pronti per essere leccati.
Si chinò a leccarli con avidità ,
regalando all’amica un gemito di piacere dopo tanto dolore…
La baciò lungo tutto il corpo,
fino a raggiungere il sesso vigorosamente violato, ancora tremante…
Leccò il suo clitoride,
piano,
lentamente,
dolcemente,
fino a quando sentì i suoi muscoli contrarsi in un orgasmo intenso e voluttuoso…
Poi leccò le sue cosce, seguendo la pelle morbida e dolce al suo sapore,
ora pulite e profumate…
Le carezze sensibili e calde dell’amica la rilassarono…
e finalmente emise un sincero respirò di puro piacere….
Questa volta furono lacrime di gioia a solcarle il bel viso.
I grandi occhi verdi si rivolsero dolcemente alla sua compagna, inondandola di affetto,
che venne ricambiato con un altro bacio,
questa volta più profondo.
Qualcuno,
dietro un paravento nascosto, spiava…
Era un uomo affascinante…
Entrambe erano da tempo attratte da quel viso giovane e sofisticato .
Non era un cliente,
era una presenza che le aspettava sempre all’uscita
della “ Casa “.
Non era certo il tipo d’uomo che aveva bisogno di cercare
compagnia a pagamento,
ma da loro era morbosamente attratto…
Si era inoltrato nella “ Casa “ all’insaputa di chiunque…
Le aveva osservate nella scena …
e si era masturbato cercando di rimanere una presenza oscura…
Loro provarono piacere ancor di più,
si presero gioco di lui e continuarono
a provocarlo nelle loro sinuose
movenze femminili
sole…
Almeno così lui credeva.
Rimase lì ammaliato.
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18 anni fa
bill3black, 38/39
Ultima visita: 18 anni fa -
Vacanze locale
In quella località di vacanze c’ era un locale molto riservato e divertente, così mi feci convincere ad andare per curiosità, tanto da quelle parti nessuno poteva riconoscere.
Ballando e ogni tanto mi alzava la gonna da dietro, facendo vedere le mie mutandine dicendo di mostrarmi un po’, anche se ero imbarazzata la situazione era piacevole. Seduti in penombra mi baciava con la gonna alzata e ho sentito una mano che mi accarezzava dietro, lui ha detto di lasciarlo fare e ho iniziato a fargli una sega, poi si è avvicinato l’ altro dandomi il cazzo in mano e ho continuato a menarlo a tutti e due.Lui mi ha aperto completamente la camicetta e tirata su la gonna semidistesa sulla poltrona in penombra e mi sono venuti sulle cosce e sul seno.
Amo scambiare confessioni e racconti veri assieme a belle foto con signore come me e coppie
scrivetemi a:
[email protected]
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18 anni fa
distinta, 47/47
Ultima visita: 2 anni fa -
Ieri in ufficio
è venuta una mia vecchia amica... si è sposata 4 anni fa con cretino più giovane che sapevo non l'avrebbe scopata a dovere, ma lei era così innamorata! non me la dava più già da quando si era fidanzata, e non me l'ha data in questi 4 anni, ma ieri mi confidava di essere ormai quasi ritornata vergine, si ricordava esattamente i giorni dell'anno in cui ha scopato! lei! una gran figa, sensualissima, multiorgasmica, un fisico giunonico tipo la marini e si metteva in discussione come donna, non sapeva più di piacere agli uomini!
dovevo porci rimedio! così dopo il caffè siamo risaliti in ufficio e così, a tradimento ho tirato fuori il cazzo e gliel'ho presentato in tutta la sua vigorìa, e dopo 3 secondi ce l'aveva in bocca... mhmhmhm che pompino.... peccato che dovevamo scappare x i nostri rispettivi impegni sennò...
che ridere, appena finito ha chiamato il coglione per dargli i miei saluti!! non vedo l'ora che passi a trovarmi ancora, il che avverrà nei prossimi giorni, poi vi aggiornerò.
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Ritorno dalle ferie
Abbiamo sempre dovuto fare le vacanza in luglio od agosto, periodo canonico e l'anno scorso le abbiamo fatte in quest'ultimo mese. Visto che si deve sopportare la calca dei vacanzieri agostani, almeno il trasferimento dal Nord a Sud, e viceversa, lo facciamo nelle ore centrali quando c'è meno gente per il gran caldo; con l'aria condizionata, però, non ci sono problemi.
La vacanza era stata bellissima, in un villaggio pugliese, salvo il gran caldo reso sopportabile dall'aria condizionata nelle camere; non mancarono le conoscenze di altre coppie e singoli con i quali, complice l'atmosfera vacanziera, instaurammo amicizie intense che ci portarono a grandi momenti di sesso.
A malincuore lunedì mattina lasciammo i compagni ed il villaggio, non solo per il posto ma soprattutto per i rapporti che si erano instaurati. "Pazienza, magari ci saranno occasioni di rincontrarsi" dicemmo.
Il tempo era ancora meraviglioso e molto caldo già al mattino e questo fu il problema iniziale del viaggio di ritorno di mia moglie: non aveva più vestiario estivo, visto che le frequenti uscite con i "compagni di giochi", in ville private o sulla spiaggia, l'avevano obbligata a cambiarsi più frequentemente senza la possibilità, gli ultimi giorni, di poterli lavare.
Sicché dovette indossare qualcosa di chiuso e pesante che mia moglie, previdente, porta sempre con sé nel caso di bruschi cali di temperature ma, chiaramente, questo non era il momento. Fortunatamente in macchina c'è l'aria condizionata e la cosa si fece più sopportabile.
Dopo un paio d'ore di viaggio, decidemmo di fare una sosta in uno di quelle rare zone di sosta senza autogrill; questa pareva molto bella perché situata su un pianoro sovrastante l'autostrada stessa e dunque abbastanza tranquilla. A dire il vero il traffico era proprio scarso tanto che in quest'area eravamo completamente soli.
Ci servimmo dei servizi e decidemmo di stare per un po' seduti al fresco delle grandi piante che davano un certo sollievo a mia moglie, coperta come era dall'abito intero a pantalone.
La quiete fu interrotta dall'arrivo di una vecchia ma grande auto americana, occupata da giovanotti di colore. Posteggiarono accanto alla nostra jeep e, dirigendosi verso i servizi, ci dettero un'occhiata, con particolare riguardo a mia moglie (che è proprio una 32enne gran figa con un fisico favoloso); uno di loro disse qualcosa nel loro idioma che fece ridere il terzetto. Probabilmente avevano fatto qualche commento su mia moglie che, però, non era molto in vena di apprezzare, un po' per il caldo ed un po' perché avevano rovinato la quiete.
Uscirono dai servizi, e si sedettero al tavolo poco discosto dal nostro, continuando a scambiare frasi e sguardi verso mia moglie, e con sorrisi smaglianti con i loro denti bianchissimi.
Uno di loro, si rivolse a mia moglie, sempre con un gran sorriso accattivante, e con il classico e simpatico accento, a cui siamo abituati per cliché, di una persona del continente africano le disse: "Signora, non hai caldo vestita così tanto? È estate!". Certo che mia moglie, che era incazzatissima per questo, non apprezzò molto l'osservazione e gli lanciò uno sguardo da strali.
Imperterrito, egli aggiunse "Ho io qualcosa che ti può aiutare!" e andò alla macchina, aprì il grosso cofano del baule, rovistò all'interno e ritornò con un qualcosa che porse a mia moglie. "Prendi, vedrai che starai meglio e non sarai più arrabbiata".
Sarà la gentilezza del gesto, sarà la simpatica cadenza, il gesto ebbe l'effetto di ridurre la tensione a mia moglie che prese l'oggetto che si rivelò essere un vestito a tubo con spalline a spaghetti e che dalle dimensioni appariva proprio ai minimi termini.
"Beh, visto che è un disastro con questo vestito, ne approfitto. Grazie mille" rispose mia moglie che si diresse ai servizi per cambiarsi.
Di lì a poco si presentò sulla porta della piccola costruzione. A dir poco stupenda, tanto da farmi sobbalzare il cuore e rizzarmi l'uccello! Il vestito era cortissimo, mettendo a nudo le sue stupende gambe abbronzate; anche nella parte superiore il vestito copriva poco sopra il seno..
L'abito era molto aderente al corpo e faceva risaltare le sue forme sinuose e quelle due meravigliose tette.
Non c'era che dire: eravamo tutti estasiati e probabilmente tutti infoiati. Almeno, io lo ero. E questa eccitazione aumentò dopo che ella fece una piroetta per farmi vedere (ma credo che volesse mostrarsi anche agli altri) come le stava, nel complesso. Il tessuto era molto leggero e un po' trasparente facendo intravedere che mia moglie indossava solo un tanga nero, molto ridotto.
Ella si diresse al nostro tavolo e si sedette rivolgendo uno sguardo riconoscente al giovanotto che le disse: " Stai meglio, adesso, con questo vestito, vero? Se ti piacciono, ho altri vestiti così nella macchina. Vieni a vedere! " E si alzò attendendo che anche mia moglie facesse lo stesso.
Breve esitazione con sguardo intenso rivolto a me: quello sguardo è quello di quando la sua fessura comincia a bagnarsi per la voglia di cazzo. Certamente il vestito aveva dato il segnale. Sicché si alzò e si diresse verso l'automobile.
Anche da dietro, con quel vestito cortissimo che quasi le faceva uscire le chiappe, era stupenda. Anche gli altri due si diressero verso la macchina, confabulando fra loro e sorridendo in modo maliardo.
Ebbi un certo presentimento ma la cosa non mi diede assolutamente nessun fastidio, anzi, il cazzo mi si indurì ancora di più.
Mia moglie, incuriosita dalla merce contenuta nel baule ed incurante dell'esiguità del vestito che indossava, si chinò verso l'interno del baule della macchina, facendo salire il vestito da dietro e scoprendo la metà delle due chiappe. Sembrava non avesse addosso niente, visto che lei indossava solo quegli string il cui filo si nasconde fra il solco delle chiappe.
La mossa le fu fatale! Sei mani cominciarono a palparle dapprima il culo, la schiena e le gambe, in seguito le allargarono le chiappe scoprendo il filo degli string che copriva a mala pena il buco del culo. Uno strappo al filo e scoprirono i due buchi che presero a massaggiare a piene mani.
La reazione di mia moglie fu quella di divaricare le gambe per farsi massaggiare meglio la figa ed il buco del culo. A me l'uccello non stava più nei pantaloncini, lo tolsi iniziando a mastrurbarmi.
Come detto inizialmente l'amore di gruppo è per noi una cosa normale ma mi arrappa sempre vedere mia moglie che si fa fottere da più uomini contemporaneamente. Ma qui la situazione era del tutto imprevista.
Intanto, le avevano sfilato le spalline e fatto scendere la parte superiore del vestito fino alla pancia, in modo da scoprire le sue meravigliose tette che qualcuno cominciò a massaggiare, tintillando i capezzoli durissimi (nel frattempo mi ero spostato nella mia macchina per vedere meglio la scena).
Il giovanotto che le aveva offerto il vestito, ad un certo punto, si tolse i pantaloni ed abbassò gli slip, sfoderando un cazzo di quelli incredibili. Stendendosi sul sedile posteriore, ma con la parte bassa del corpo fuori dal veicolo, disse qualcosa a due compagni che sollevarono mia moglie e, conducendola verso l'amico, la fecero piegare fino a farle mettere la bocca sulla grossa capella.
Mia moglie incominciò a succhiarlo con avidità, soffermandosi ogni tanto a rimirare quel grosso e lungo randello; ero certo che non vedeva l'ora di infilarselo nella sua figa.
Figa che qualche istante dopo venne riempita dal cazzo di uno dei due ragazzi che cominciò a scoparla. Fece pochi movimenti e si ritrasse per non venire; anche lui non era poco fornito ma era talmente vicino al culmine che gli stava dritto come un palo.
Il suo compagno, allora, lo sostituì immediatamente prendendo un ritmo più lento ma con penetrazioni profonde che facevano gemere mia moglie dal piacere che, intanto, continuava a spompinare con dovizia.
Colui che la stava scopando, con il dito cominciò a solleticare il buco del culo, fino a infilarlo tutto dentro.
Quando si accorse che i muscoli si erano rilassati perché pronti, sfilò il suo cazzo e glielo affondò nel culo con movimenti lenti ma decisi.
Di lì a poco, mia moglie prese a sussultare mentre il giovanotto lo toglieva dal culo per metterglielo nella figa; cinque o sei colpi e poi dentro nel culo. Così per un po’ fino a quando l'uomo disteso in macchina non disse qualcosa.
Allora lo scopatore del momento tolse il suo manico dalla figa, prese quasi di peso mia moglie per i fianchi, la sollevò portando la figa in corrispondenza del cazzo enorme e durò e la lasciò facendo in odo che si impalasse. Termine giusto perché non avevo mai visto la figa di mia moglie così dilatata.
Ella stava proprio godendo a più non posso prendendo possesso di quel pezzo di carne con movimenti ondulatori facendolo penetrare fino in fondo. Ma fu ben presto impedita da questi movimenti perché quello che l'aveva scopata fino a poco prima occupò in contemporanea il buco del culo.
Questa mossa contribuì ad aumentarle il piacere, contorcendosi ed emettendo dei gridi simili ai rantolo ad ogni affondo nei due buchi presi in contemporanea. Ma anche questa possibilità le venne tolta dal terzo che entrato nel veicolo dalla parte opposta le schiaffò il suo cazzo in bocca.
Non riuscii a trattenermi e venni tantissimo, godendo della goduria che mia moglia dava e si prendeva. Evidente che l'arte del pompino per mia moglie è magia perché di lì a poco si fece riempire la bocca di sperma che in parte lasciò uscire ed in parte bevve leccandogli la cappella per pulirla..
Pochi istanti dopo anche gli altri due inondarono la figa e d il culo, rantolando per piacere ricambiati dai sussulti del corpo di mia moglie. Quando si ritrassero, vollero farselo pulire bene dalla bocca e mia moglie li accontentò mentre, abbassata come era, vedevo fuoriuscire una quantità di sperma incredibile.
Le regalarono altri vestiti, tutti molto corti e trasparenti e degli string da abbinare ad essi; rivolgendosi a me, mi dissero che avevo una gran bella troia di moglie e che ero troppo fortunato.
Questo già lo sapevo.
Adesso, quando mia moglie incontra una persona di colore, ricorda la storia dell'autostrada e spesso mi confessa che ne vorrebbe di cazzi neri come quelli. Chissà se riuscirò a regalarle un incontro con tre o quattro neri. Certo è che il solo ricordo la eccita da morire!
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18 anni fa
marpa8550,
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Ultima visita: 17 anni fa
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I tre camion
Stavolta le ho preparato una sorpresa. Sapeva che avevo in mente qualcosa, forse perchè le ho detto:
"vestiti come sai tu". E lei, ubbidiente come al solito, mi ha assecondato. Lo so che le mie parole
le hanno dato un fremito di eccitazione e che le sue gambe hanno dato spazio ad un'ondata di calore irrefrenabile,
degno di una ninfomane repressa dietro una maschera di perbenismo....
Così sono andato a prenderla in macchina e sono stato soddisfatto di vedere la sua mini aderente, che suggeriva il
culo morbido ed accogliente, le sue autoreggenti, leggermentein vista, e la sua camicia bianca, impaziente di sbottonarsi
davanti a lingue avide di capezzoli turgidi di eccitazione. I tacchi alti sottolineavano la caviglia, in uno slancio
di piacere quando Genny spalanca le gambe a cazzi ignoti...
Non sapeva dove l'avrei portata, nè come avrei usato il suo corpo da raffinata ed esigente troia, ed era proprio questo
che la faceva colare tra le cosce...
Io invece avevo le idee molto chiare.
Era il nostro primo viaggio dall'Abruzzo alla toscana; non vedeva l'ora di tornare, dato che il posto deserto in cui
si trovava non le permetteva di esprimersi completamente. Infatti tutti gli uomini disposti a scoparla si trovavano a troppe
ore di macchina per dire loro "vieni a fottermi SUBITO, perchè Alessio mi ha fatto colare di voglia"...
Quindi mi ha chiesto di portarla in un posto + ragginugibile da uomini arrapati, da coppie fantasiose o .... da entrambi.
Volevo mettere alla prova la sua voglia di cazzo. Ancora una volta.
Nel nostro viaggio ci siamo fermati ad un autogrill e mentre io facevo la coda alla cassa, lei cercava qualcosa da mangiare.
Io di tanto in tanto mi giravo per osservare se i suoi abiti e la sua classe sortivano l'effetto voluto.
Non dubitavo: vedo due tipi proprio alla cassa dietro di me, piuttosto grezzi, sulla quarantina, barba incolta e accento
del sud, che sottovoce commentavano il suo bel culo,e mi accorgo della volgarità con cui lo facevano.
Peccato che lei non sentisse, convinto della sua immediata eccitazione a quelle parole infoiate.
La faccio rimontare in macchina e mentre proseguiamo il viaggio le racconot l'avvenuto. Come sapevo: ha cominciato
a bagnarsi mentre fantasticavo con lei su cosa sarebbe potuto accadere. Mentre gemeva con una mia mano tra le cosce,
le ho detto di bendarsi: infatti stavamo arrivando alla meta della mia fantasia.
Una piazzola di sosta, all'imbrunire, dove si fermano spesso i camionisti a riposare dal viaggio.
Lei non sapeva dove ci trovavamo, ma era coscente di cosa rappresentasse la benda: è la nostra compagna quando la faccio
scopare da cazzi sconosciuti. Non sapeva ceh ancora non c'era nessuno nella piazzola, ma l'idea di essere vista mentre
si toccava la faceva fremere di paura, di eccitazione. Tutta la sua porcaggine stava affiorando come volevo io.
Volevo che si preparasse a quello che volevo per lei. Così ho continuato a toccarla e a parlarle....
Mentre lei gemeva è arrivato un camion che si è fermato un po' più avanti di noi. Appena fermo ho messo in moto e mi
sono accostato a lui, in modo che l'autista vedesse la mia Genny, umida, bagnata e gemente, mentre la mia mano
le ravanava oscenamente tra le cosce. Ho abbassato il finestrino e le ho detto di alzarsi la gonna, esibendo una
gamba fuori dal finestrino. Così, a gambe spalancate e con la fica depilata grondante voglia di cazzo, l'ho offerta al
camionista stanco del viaggio, ma infoiato come un cane in calore per quello spettacolo.
Ma da lui non mi aspettavo una mossa, che si è rivelata una splendida idea: proprio quello ceh speravo.
Il caro amico, prima di scendere dal suo bolide, ha chiamato, via radio, degli amici camionisti con cui avevano
appuntamento proprio in quella piazzola.... Ma eccolo davanti al finestrino, a poche decine di centimetri dalla mia
calda Genny, gemente come una puttanta dovrebbe sempre fare.
Il camionista, incredulo, aveva la mano sul pacco, una verga non male, che forse avrebbe saziato la mia vogliosa compagna.
Ha aperto lo sportello e io gli chiedo se vuole fotterla; il suo sorriso e il suo cazzo mi hanno risposto megio di tante
parole. Così in pochissimo tempo, ho sentito i gemiti della mia zoccola soffocare sulla cappella di quel cazzo. Le mani
di lui le reggevano la testa, come per approfittare avido di un pasto gratis ceh da troppo tempo sognava.
E' proprio mentre le palle cominciavano a sbattere sul mento di Genny che altri due camion ci accerchiano: ecco i rinforzi!
Lo dico a lei che mi risponde, sfilandosi un attimo quel pezzo di carne dura dalla bocca:" Dì loro di fottermi, ti prego".
I due erano già lì quando ha pronunciato quelle parole, e fu allora che capirono cosa intendeva il loro collega quando
disse: "ho una troia ceh non vi immaginate proprio davanti agli occhi".
Io dissi loro di portarla fuori dalla macchina e di appoggiarla sul cofano, piegata in avanti. Nessuno poteva vederci
perchè i camionisti avevano accerchiato la macchina con i loro TIR; ma lei questo non poteva saperlo. Era infatti convinta che
ci fosse un pubblico a godersi la scena.
E lo spettacolo avrebbe effettivamente meritato un pubblico: lei a pecora sul cofano, con la gonna tirata su, le autoreggenti
scomposte che le calavano a causa delle 8 mani (incluese le mie) che le frugavano tra le gambe. Loro tre in coda ceh facevano
la fila aspettando il turno per divaricare il suo culo, avvezzo a grandi misure, ma sempre ritroso all'inizio.
I suoi urli da cagna in calore che chiedeva "ancora" in continuazione, avrebbero attirato l'attenzione anche di un prete.
Così i tre maiali se la sono fottuta a turno e le hanno riempito il culo di sperma caldo, ceh le ho visto colare tra le cosce
proprio sulle calze scomposte.
Toccò a me, ovviamente, concludere il gioco scopandomela nella fica, dove in tre saremmo stati contemporaneamente comodi.
Dopo averla fatta gridare di un orgasmo che sembrava infinito e straripante, le ho riempito la bocca con il mio sperma caldo
di cui lei, abile e attenta bevitrice, non ha sprecato neanche una goccia.
Saluto i camionisti che ci liberano la strada per farci ripartire e, una volta in macchina, sbendo Genny che mi bacia,
ringraziandomi e facendomi sentire il sapore del mio sperma.
Cosa ci aspetterà in toscana?
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Al sexy shop
L'altro pomeriggio ero in giro per il centro,saranno state le 19,30.
I miei pensieri finivano per avere uno sfondo sessuale ero eccitato
e mi ritrovavo a fissare il pacco dei pantaloni dei passanti,il petto,
immaginavo situazioni particolari...
Passeggiando,mi ritrovo alla stazione,a fianco c'è un sexy shop...vado!!!
Non esito a suonare alla porta a specchio,sorvegliata da una telecamera sopra la mia testa...L'apertura automatica fà scattare la serratura,entro,chiudendomi la porta alle spalle.
Il negozio sembra vuoto...mi guardo intorno e,camminando osservo le copertine delle videocassette..corpi nudi,tette,cazzi,ingrovigliamenti..
La mia eccitazione aumenta..piu avanti,una vetrinetta espone cazzi e vibratori per tutti i gusti,grossi,piccoli,enormi,neri,doppi...
a fianco c'è una cesta con varie riviste porno,ne prendo una..è una rivista gay,incelofanata..il mio cazzo si indurisce ancora di piu..mi eccita,un senso di trasgressione.
Non faccio a tempo a girarmi che il commesso mi chiede "Ti piacciono?"
Io divento paonazzo,gli chiedo se posso aprirla,lui mi accontenta togliendo la pellicola trasparente. Comincio a sfogliare e sento una mano che mi stringe il sedere...mentre guardo le foto,il commesso mi bacia sul collo...il lobo,mi morde l'orecchio e mi sussurra "Sai di sesso!!"
Ansimando gli dico "Volevo comprare un cazzo di lattice..."
Dalla tasca tira fuori un mazzetto di chiavi e apre la vetrina e mi fà "Quale vuoi vedere?".. Indico quello con la ventosa,sarà più di 20 cm ma non è larghissimo,ha anche le vene,sembra vero.
Lo prendo e comincio a succhiarlo.Lui mi guarda e si slaccia i jeans,cala i boxer e lo tira fuori..io succhio avidamente il cazzo di gomma mentre guardo la sua mano che va su e giu..poi,non so da dove tira fuori un preservativo,lo infila..e io mi inginocchio,mi sbottono e tiro fuori il mio cazzo,non ti tico com'era duro e bagnato. Lui mi mette una mano sulla nuca e con l'altra si impugna l'arnese lo avvicina alla mia bocca e..ahmm.
Sento il suo cazzo che si gonfia nella mia bocca,spinge a fondo il pube,
mi pompa come un forsennato...io,con una mano gli tengo la palle,con l'altra meno il mio cazzo durissimo e umido.
Ad un certo punto mi tiene la testa con tuttedue le mani gli affondi si fanno piu frenetici..sento la cappella che si gonfia tra le mie labbra...
geme..sento la sborra che riempe il gondone..aumento la mia sega..
il mio cazzo esplode in uno schizzo..
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18 anni fa
DeliziosoMaschietto,
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Ultima visita: 16 anni fa
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Il suo primo incontro
Era tanto. La nostra lontananza era diventata soffocante e troppe volte abbiamo goduto io e lei,
coppia sessualmente inseparabile, immaginandolo.
Finalmente è successo. Tutto è stato come previsto.
Tutto è stato
eccitante, emozionante come sognato. Forse di più.
Lei, bellisima, vestita di nero, bendata e distesa sul letto.
Si toccava con me al telefono mentre il suo cuore (insieme al mio) fremeva, scoppiava, ansimava nell'attesa di udire i suoi passi.
Erano passi insicuri ed emozionati di un ragazzo 24enne. Mai visto il viso, solo la foto della sua dote.
Parlo con lui al telefono mentre genny, stesa sul letto continua a toccarsi la fica umida per le mie parole e per l'attesa dell'evento.
Lui era emozionato, eccitato ed incredulo. Gli dico: "lei è la mia troia, ma te la offro adesso perchè ha voglia di cazzo"
- intanto lui trasale e so che gli si gonfia - "ma per farla diventare troia anche con te, devi farle tutto ciò che ti dirò".
Lui ha capito il gioco e accetta scaltramente le regole: sa che può solo godere e divertirsi.
La faccio sfiorare, la faccio fremere nell'attesa di sentirsi toccata.
La faccio spogliare da lui; e in un attimo si trova nuda a gambe larghe davanti ad un uomo che non conosce,
di cui non vede neanche il viso, e non lo vuole vedere. Si, perchè io lo stavo usando come gioco per eccitare lei: lui era la mia marionetta, usavo la sua bocca,
la sua lingua e le sue mani per ecciatarla come avrei fatto io. E mentre guidavo il gioco sentivo i gemiti di entrambi.
Lui ha capito subito che doveva essere dolce ma deciso, sfiorarla con passione. Lui ha capito che doveva fare come dicevo:
leccarla a lungo e succhiare il suo clitoride come un capezzolo gonfio e duro.
Solo quando ha avuto la bocca libera dalla sua fica fradicia, ha potuto chiamarla puttana, come io stesso gli ho detto di fare.
Ma il giovane, incredulo all'esistenza di tanta porcaggine, al realizzarsi del suo più spinto sogno erotico, al consumarsi di una voglia così oscena,
non ha retto e le è venuto in bocca con un fiotto di sperma caldo, in parte finito nella raffinata gola della mia genny, in parte disperso sul viso e sul collo di lei.
Si, lo ha succhiato per molto tempo, mentre lui, istigato da me, la insultava; ma l'eiaculazione del giovane è stata troppo intensa.
E soltanto un paziente lavoro della bocca di lui e di 3 dita ha portato lei ad un orgasmo intenso, ma non ancora totalmente appagante.
Dopo le grida di lei per l'intenso orgasmo, lui, ubbidiente è andato via salutando educatamente.
Ma dopo poco la voglia della mia inappagata genny, le si è intrufolata tra le calde gambe e la mia voce, per lei linfa sessuale,
l'ha fatta godere ancora, ancora e poi ancora.
Adesso immaginiamo il prossimo incontro e aspettiamo di riunirci io, lei, e chissà quanti altri......
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18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
In ufficio
Dicono che sono sexy e piace esibirmi nei luoghi e situazioni giuste con discrezione con persone che apprezzano e non invadenti. Indosso abiti e biancheria sexy anche in ufficio e in una pausa rimasta con amico scherzavo un po’ lasciando guardare. Dopo avermi ammirato le cosce sentii da dietro una mano sulle tette e rimanendo l’ altra si infilò sotto la gonna su per le cosce fino agli slip mentre mi baciava. Continuò a baciare e palpare le tette che aveva tirato fuori dal reggiseno, mentre mi prendeva la mano portandola sul cazzo grosso e duro, sapendo che lui si sarebbe eccitato al racconto di cosa avevo fatto oltre l’ esibizionismo mi lasciai un po’ andare. Continuai con la mano mentre mi diceva c di farlo godere fino a schizzarmi sulle tette.
Amo scambiare corrispondenza del genere e belle foto con signore e coppie esibizioniste e con esperienze intriganti.
scrivetemi:
[email protected]
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18 anni fa
distinta, 47/47
Ultima visita: 2 anni fa -
Dedicato a mirellaforte
Mi costa molto confessarlo, ma ora non ho più la forza di nasconderlo: “sono stata sedotta da una donna!”.
Non doveva succedere, era successo solo nei sogni, con lei, donna fatale e senza volto. Ma il sogno si è fatto realtà: la donna fatale ha il volto della suocera di mio figlio, mi fa volare, mi fa godere come nessuno mai.
In un pomeriggio di calura nell’ultima estate marina, ero sola in casa con la mia consuocera quando lei, con fare materno, mi propose una doccia rinfrescante prima della consueta siesta.
Inizialmente mi sembrava una richiesta normalissima che io accetto di buon grado. Con grande indifferenza lei si spoglia e mi precede nella doccia, invitandomi a fare altrettanto, quindi mi denudo anch’io e la raggiungo in cerca dell’agognato refrigerio.
L’acqua è tiepida, deliziosa. Nelle nostre nudità la mia amica si complimenta per i miei seni, grossi e duri, e per la mia deliziosa peluria nera. Non posso essere che compiaciuta, ma nello stesso tempo un po’ sorpresa e anche incuriosita, e gentilmente contraccambio rispondendole che anche lei, alla sua età, è ancora una bella donna; di certo l’età lascia i suoi segni, con seni cadenti e peluria sfumata.
Come tra buone amiche, con innocente sorriso mi chiede gentilmente di massaggiarle la schiena, richiesta che assecondo volentieri. Non posso non notare quanto gradisce il tocco delle mie mani, e visibilmente eccitata quasi mi supplica di continuare anche sulle gambe, promettendomi che presto avrebbe contraccambiato il mio delizioso massaggio.
Non immaginavo cosa stava per accadere: è il suo momento e la mia amica mantiene la promessa prendendosi cura di me.
La sua prima attenzione sono le mie spalle, poi la schiena, e con fare amorevole mi chiede di voltarmi; assecondo la sua richiesta quando le sue mani, all’improvviso, cadono sui miei seni: sono sorpresa, il mio sguardo si fonde nel suo ma la lascio fare, sento i capezzoli indurirsi, ma non voglio che smetta, non ora.
Sono in trance, le sue mani corrono inesorabili ed inarrestabili verso il basso, sento le sue labbra sui miei capezzoli, una sua mano tra le mie gambe e l’altra cingermi in un dolce abbandono che vivo con piacere immenso. Lasciarsi andare, abbandonarsi, con gli occhi chiusi, parole sconnesse, deliri dell’anima.
Mi ha asciugato con delicatezza estrema ed ora la mia mano è nella sua, ha condurmi nella sua camera da letto.
“Fai di me quello che vuoi” sono state le mie ultime parole, per poi rimanere sdraiata sul letto per un tempo infinito e dar vita ad un piacere immenso, inarco la schiena urlando, un ultimo gemito, un cadere nel nulla.
Non ho più 57 anni, è la mia nuova adolescenza con l’amore di una donna in un mondo di piacere assoluto.
Questo racconto è dedicato con affetto alla dolce Mirellaforte.
Il presente racconto è una riscrittura di una sua confessione a Desiderya.
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18 anni fa
kabir65,
43/39
Ultima visita: 16 anni fa
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Orgasmi in caserma..
Porca troia se mi attizza il Domenico.
Cazzo ne so, sarà il fascino della divisa, di viso non è un granchè, ma il fisico mi piace e poi la testa, quella si che mi manda proprio fuori.
Ma puttana eva, è pure sposato con due figli e oltretutto ha anche 50 anni, ben portati, ma sempre 50 sono.
Eppure..cazzo che uomo, proprio coi coglioni quadrati!
E poi la sua voce..quella si che riesce davvero a farmi uscire di testa.
CosI’calma, cosi’ sicura, ma soprattutto sensualissima; mamma mia che voce, mi farei fare di tutto da lui.
Chissà quante me ne farebbe, quante ore di sesso sfrenato passeremmo insieme..
Cazzo, stasera al telefono abbiamo parlato di sesso in maniera molto esplicita e formale..puttana se ero un lago!!
Scommetto che anche lui si stava eccitando, era stupendo parlare cosi’ apertamente di sesso con lui; magari la situazione, che cavolo ne so, forse appunto il fatto che i discorsi erano molto formali, è bastato a trasformare la nostra telefonata in una conversazione altamente erotica, che mi ha fatta bagnare tutta.
Già me lo immagino quando mi bacia con tutta la sua passione e grande esperienza, semplicemente favoloso!
Poi mi tocca da tutte le parti mentre lentamente continuo a baciarlo e a parlargli di sesso spinto.
Già me lo vedo mentre mi toglie il reggiseno e inizia a leccarmi i capezzoli che diventano durissimi, poi li succhia e li lecca di nuovo mentre con la mano continua ad infierire sulla mia figa, già stra bagnata, senza pietà.
Io che continuo a baciarlo leccandogli le labbra prima con dolcezza molto con calma per massimizzare il piacere e poi con decisione, un po’ aggressiva per farlo impazzire di piacere. Per poi ritornare all’eroticissima dolcezza e lentezza immancabili.
Lui non ne può più delle mie torture e comincia a spogliarmi sempre mentre continuo a leccarlo dolcemente in bocca e succhio la sua lingua piano piano.
A questo punto mi strappa di dosso quello che ancora resta dei miei vestiti e comincia a muovere la sua lingua pazza per tutto il mio corpo.
Si sofferma sulla pancia, zona che mi manda davvero fuori, e succhia con forza attorno all’ombelico.
Poi, nonostante le mie proteste, non ce la fa più a trattenersi e si spinge con la lingua sempre più in basso dove leccando sposta il mio sottilissimo perizoma in pizzo nero da vera pornodiva, e comincia finalmente a dimostrarmi tutta la sua esperienza.
Dolcemente mi lecca il clitoride che sta già per scoppiare, ancora prima di sentire su di lui la lingua favolosa di Domenico.
Poi decide di mandarmi davvero fuori succhiandolo lentamente, mentre io sono un lago e non mi riesce proprio di stare ferma con le gambe.
Allora decide di punirmi e infila la sua lingua esperta nelle profondità della mia figa allagata, fino a farmi urlare dal piacere.
Però fa il cattivo, non vuole darmi tutto subito, cosi’ dopo questo breve regalo risale e mi sottomette sbattendomi in bocca tutta la sua lingua piena delle mie venute e io a quel punto non riesco davvero a smettere di allagare il letto.
Mentre mi bacia piano facendomi assaggiare tutto il mio sapore, mi infila le mani sotto il sedere e prosegue a farmi bagnare tutta.
Poi finalmente le cose cambiano perché si invertono i ruoli.
Salgo sopra di lui e con uno sforzo pazzesco cerco di baciarlo dolcemente.
E’eroticissimo anche per lui, riesco anche ad accorgermene dalla durezza del suo cazzo che è davvero vicinissimo all’esplosione.
Adesso però mi sono proprio rotta i coglioni di fare la brava e vado sul pesante, lo bacio con decisione mentre lui mi tocca da tutte le parti e io godo come non mi è mai successo prima.
Poi gli vieto di muoversi mentre scendo lentamente con la lingua sul suo collo che prova brividi di piacere; devo trattenermi per non succhiare violentemente, ma ci riesco alla grande, perché la dolcezza mi fa uscire di testa più di qualsiasi volgarità.
Ci vuole un po’ di tutt’edue, l’ho sempre pensato.
Poi scendo con la lingua più in basso e ci trovo ad aspettarmi un cazzo durissimo che desidera solo assaporare le mie labbra.
Sbottono i pantaloni e poi, prendendolo tutto in mano, parto prima con la lingua piano piano sulla cappella, poi lo lecco tutto quanto e siccome Domenico lascia intuire il suo gradimento, di sorpresa incomincio a succhiare forte.
Sta davvero impazzendo, ma io non ho ancora deciso di smetterla e proseguo la mia opera d’arte succhiandolo esageratamente, andando anche su e giù con la mano.
A volte mi fermo per prenderlo in giro e gli impongo di baciarmi o non continuo.
Lui mi salta addosso, lingua in bocca, mani sul culo e cazzo durissimo che sfrega sul mio clitoride bagnato.
Lo mettiamo dentro mentre continuo a baciarlo piano e il mio lago raddoppia la sua capacità.
Continuo a venire mentre lo lecco lentamente sul collo.
Poi mi rompo i coglioni e allora salgo io e me lo scopo di brutto.
Mentre continuo ad essere un lago, mi chiede di fermarmi perché sta per venire.
Alla fine mi prende a pecorina ed è talmente bello che mi viene dentro quasi subito.
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18 anni fa
erotika06,
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Ultima visita: 18 anni fa
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Sesso in acqua
L'acqua è uno degli elementi che da sempre fa parte della nostra vita, l'uomo inizia la sua esistenza nell'acqua, per nove mesi è immerso nel liquido amniotico all'interno del grembo materno e dall'acqua non si discosta mai, essa infatti non solo è vita (senza l'acqua non potrebbe esistere la vita) ma viene utilizzata per mille scopi, ci bagniamo con essa tutti i giorni, è fonte di divertimento e tanto altro, insomma l'essere umano ha con l'acqua un rapporto veramente particolare e per tale motivo essa non poteva restare fuori da un argomento importante come il sesso.
Fare sesso in acqua è una delle fantasie più diffuse in entrambi i sessi, nella doccia, nella vasca da bagno (magari con l'idromassaggio) e in mare. Mentre le prime due situazioni in genere vengono realizzate in un ambiente familiare, generalmente nella propria casa e al riparo da sguardi indiscreti, nel fare sesso in mare alla luce del sole si aggiunge un'altra importante componente...farlo tra la gente senza che nessuno se ne accorga (a meno che non si scelga di farlo su di un'isola deserta o in una calda e buia notte d'estate), soddisfare il proprio senso di esibizionismo in maniera del tutto particolare, la consapevolezza del non essere soli ma nel contempo quel senso di protezione che l'essere immersi in acqua ci regala donano al sesso in mare un qualcosa in più, quel pizzico di trasgressione che fa aumentare l'eccitazione e il desiderio (per quelle persone a cui piacciono certe situazioni).
Per quanto riguarda l'aspetto sensibilità c'è da dire che l'acqua riduce le sensazioni corporee, noi tutti ne abbiamo esperienza, anche nei normali gesti della vita quotidiana. Questo è vero anche per ciò che concerne le sensazioni sessuali che in acqua sono attutite, confuse e meno nette, con questo non voglio dire che siano anche meno piacevoli, ognuno dovrebbe sperimentarlo e verificare su se stesso ciò che prova, infatti anche da questo punto di vista non siamo tutti uguali e c'è chi adora fare sesso in acqua e chi, una volta provato, ne rimane deluso. Forse per quest'ultima tipologia di persone sarebbe più indicata la doccia per via della diversa modalità di esposizione al liquido.
Fare sesso in acqua fa provare sensazioni che difficilmente si provano al di fuori di essa, l'essere bagnati e scivolosi rende tutto più "morbido" e anche l'orgasmo assume dei connotati completamente differenti, arriva quasi all'improvviso ed esplode nella sua totale potenza...
Il consiglio che mi sento di dare a tutti voi è quello di provare questa esperienza, fatelo nel privato della vostra casa o in mare "davanti a tutti", non rinunciate a sperimentare solo perchè qualcuno ve ne ha parlato male o solo perchè pensate che possa non piacervi...e come sempre, buon divertimento
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18 anni fa
xamantex,
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Ultima visita: 5 anni fa
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2. 24cm di ciccia
Il trillo del telefono mi svegliò alle prime ore del pomeriggio, non ricordo esattamente l'ora, ero ancora stordito quando mi decisi ad alzarmi ed andare a sentire chi fosse che insisteva tanto.
Non ero riuscito ad addomentarmi prima dell'alba, tanto ero carico di adrenalina per la sconvolgente esperienza che avevo vissuto quella notte; respiravo ancora quegli odori, rievocavo quelle immagini, ascoltavo le loro voci, ne rivivevo ogni emozione: l'imbarazzo, lo stupore, l'eccitazione, il turbamento, il dolore, i sapori, l'umiliazione, il piacere, la passività, l'orgasmo.
Ero consapevole di aver vissuto un'esperienza che mi avrebbe stravolto la futura vita sessuale, soprattutto perchè ne avevo provato un piacere e un'appagamento mai provati prima.
"Ciao, come stai? Tutto bene?"
Ancora mezzo addormentato, cercavo di realizzare chi fosse dall'altra parte del telefono: "Oh, ci sei? Sono la Barby, tutto bene? Ce l'hai con me?"
Il solo realizzare di chi fose mi risvegliò in un istante, ma l'emozione e le sensazioni che di nuovo stavano prendendo possesso della mia mente mi bloccarono, riuscii solamente a balbettare: "No, no, stò bene".
"Sicuro? Non si direbbe".
"Si, si, stò bene", furono le uniche parole che riuscivo ad emettere, mentre la mia mente stava rivivendo le sensazioni della notte precedente.
"Niente, volevo solamente sapere se andava tutto bene. Spero che non abbiamo esagerato ieri sera. Non ti abbiamo mica offeso, vero? Cioè, se volevi potevi fermarci, ma a noi è sembrato che tu fossi d'accordo".
"Si, si, nessun problema".
"Anzi, a dire la verità, ci è sembrato che ti piacesse pure, almeno a vedere come reagiva il tuo pisello", aggiunse.
Finalmente riuscii a mettere due parole di fila: "Diciamo di si, ma non lo sò ancora. Cioè, stò cercando di capire quello che mi è successo, non me rendo ancora conto."
"Capisco, ma guarda che non è successo niente di male, ti abbiamo fatto scoprire un altro lato del sesso, e magari anche l'altro lato del maschilismo di cui sai essere degno rappresentante. Volevamo solamente darti una lezioncina, forse abbiamo esagerato, ma non credevamo nemmeno noi di trovare così tanta collaborazione da parte tua. Senza offesa, ti sei comportato da vera troia!".
Ormai mi stavo ammorbidendo e risposi: "Te lo dicevo che se fossi nato donna sarei stato una gran maiala!"
Poi ripresi, con tono rilassato e sarcastico: "Certo che come prima lezione non c'è male, mi avete fatto un bel culo!"
"Ma te sei proprio matto", rispose ridendo, "non ci posso credere, praticamente ti abbiamo violentato e te ne stai lì a scherzare, te sei proprio matto!".
"E che devo fare, denunciarvi? No, d'altra parte è vero, tutto sommato mi è piaciuto, anche se non riesco a muovermi dal dolore, ma che cazzo ti sei messa tra le gambe, povero il mio culo sverginato."
"Che troia che sei. Senti perchè non passi da noi? Magari facciamo la lezione numero due?"
"no, non credo che reggerei un'altra esperienza del genere a così poca distanza di tempo".
"Dai scherzavo. Vieni qua, si fà due chiacchere, magari si esce un pò, ti aspetiamo".
"Mmm, và bè, ci vediamo tra un pò. Il tempo di mangiare qualcosa e vengo da voi".
Alle quattro del pomeriggio stavo di nuovo salendo le strette scale che portano al loro appartamento, e tornai con il pensiero alla sera prima, quando le salii con aria scansonata, ignaro di quello che mi aspettava, per poi ridiscenderle completamente stravolto.
Questa volta ricevetti un'accoglienza normale, cordiale, entrambe mi abbracciarono e baciarono da amiche, come sempre tra noi, poi si sincerarono della mia serenità e mi invitarono a sedere.
Passando davanti a lei, Simona mi palpeggiò leggermente il sedere, chiedendo sarcasticamente: "E il sederino, come và?"
"Brucicchia!", la mia risposta, seguita da una risatina generale.
La conversazione volse inevitabilmente sull'incontro della sera precedente, il tutto nella classica atmosfera amichevole di complicità, che sempre c'era stata tra noi, con la differenza che questa volta tutti e tre condividevamo la stessa esperienza.
Mi chiesero cosa ne pensassi e risposi che dopo un primo momento di smarrimento, con non poco turbamento, ho scoperto con piacere la sessualità passiva, ho trovato piacere nell'essere dominato e posseduto, ho avuto qualche difficoltà ad accettarlo, ma ero profondamente eccitato dai loro corpi muniti di fallo, e dall'idea di esserne abusato, di come ho goduto nel sentirmi riempire la bocca fino alla gola e sfondare il sedere, di come ogni pompata dentro di esso fosse al tempo stesso gioia e dolore, di come mi piacesse essere insultato e chiamato troia, perchè in quel momento mi sentivo e volevo essere proprio una troia.
"In effetti, potresti fare concorrenza a noi due!", scappò detto a Simona.
"Devo ammettere che non sembravi proprio alle prime armi, parlando tra di noi ci è venuto il dubbio che lo avessi già fatto", aggiunse Barbara.
"No, vi assicuro, non mi era mai passato per la testa, anche perchè non avrei mai pensato a una possibilità del genere con una donna."
"E con un uomo?", ancora Simona.
"No, assolutamente no. Vabbè che me lo sono fatto mettere in culo, ma non per questo sono buco!", ribattei deciso.
"Eh, ma di ciccia è tutta un'altra cosa, specialmente quando lo senti che si gonfia fra le tue mani, o in bocca senti le vene pompare il sangue, o quando ti riempe di calda cremina, dai retta a me, che sono più troia di te, è tutta un'altra cosa."
Alle parole di Simona, seguì una copiosa risata, interrotta da Barbara.
"Ti và di provarlo?"
"No, mi spiace, uomini no, te l'ho detto, non mi attira per niente l'idea".
"E donne con il pisello? Mai sentito parlare di trans?"
"Certo" - intervenne Simona - "si potrebbe portarlo da Victoria", poi rivolto a me: "E' belissima, se non lo sai non potresti mai dire che non è una donna, secondo me è perfetta, ti sembrerà davvero di essere scopato da una donna, ma con un pisello di ciccia, secondo me ti piacerà!".
"Non mi parlate di essere scopato, che già mi ritornano i dolori".
"Vabbè, intanto vieni a conoscerla poi deciderai", chiuse il discorso Barbara, tirandomi per un braccio, mi fece alzare e uscimmo di casa, mentre Simona telefonava a Victoria per avvertirla del nostro arrivo.
Arrivammo nel palazzo alla periferia nord della città, dove ci aspettava Victoria, nel suo appartamento all'ultimo piano.
Entrammo e lei ci venne incontro: accompagnata dal ticchettio degli altissimi tacchi dei suoi stivali neri, ci venne incontro quella che sembrava in tutto e per tutto una bellissima donna, mulatta, lunga chioma nera e riccia, alta almeno 180cm, con spalle leggermente sproporzionante allo slanciatissimo fisico, sul quale prepotentemente si ergevano due generosi seni, stretti in un bustino di cuoio nero, dal quale si calavano dei laccettini che reggevano le calze nere, che fasciavano le lunghe e affusolate gambe. Sotto un perizoma nero, il cui rigonfiamento tradiva la sua vera natura.
Salutò cordialmente Simona e Barbara, poi mi esaminò e mi disse:
"Benvenuto tra noi".
"Grazie, buonasera".
"Benvenuto tra noi troie intendevo, tra noi ci si dà del tu."
"Mettetevi pure a sedere, tu intanto vai in quella stanza e spogliati, poi vieni qua che ti faccio un pò lavorare, visto che offrono loro".
Le sue parole mi suonarono inquietanti, quale sarebbe stato il mio lavoro? Comunque feci come mi disse, il clima sembrava piuttosto amichevole e non mi posi più di tanto il problema.
Tornai completamente nudo verso la sala, dove nel frattempo Simona e Barbara avevano pereso posto sui divanetti che davano verso una vetrata dalla quale si poteva vedere quasi tutta la città.
"Vieni bello, vieni di quà", Victoria mi chiamò da dietro un bancone adibito a bar, "prendi questi bicchieri e servi da bere alle due signore".
Presi i due bicchieri con le mani e mi stavo dirigendo verso di loro, ma fui bloccato con una stretta al braccio destro.
"Razza di maleducato, non vorrai mica che le signore bevano con dei bicchieri toccati dalle mani di una troia? Sul vassoio li devi portare e non ti permettere mai di avere un contatto con loro, nemmeno indirettamente, senza che ti sia espressamente richiesto."
La guardai sorpreso per quelle parole, poi presi il vassoio e mi avvicinai ai divani, dove li porsi a Simona e Barbara che presero i rispettivi bicchieri.
Ritornai al banco per riporre il vassoio, e guardai Victoria, in attesa di disposizioni.
"Devi sapere, che una troia, non deve solamente sapere aprire le cosce, o qualcos'altro, come nel tuo caso, ma deve anche saper essere servizievole e comportarsi con le buone maniere, se vuole essere trattata bene. Quindi se vuoi imparare ad essere una vera troia, fai quello che dico, fallo bene e in silenzio."
Fui di nuovo assalito da un misto di eccitazione, turbamento e curiosità, annuii.
"Bene, sembra che capisci al volo, adesso vieni con me che facciamo un bello spettacolino per le ragazze".
Mi prese per un braccio e mi accompagnò fino a davanti i divanetti dove si trovavano Simona e Barbara; a guardare i loro sorrisetti, sembravano impazienti di assistere allo spettacolo.
Si fermò proprio di fronte a loro nel mezzo, offrendogli il fianco sinistro, mi posizionò davanti a lei e poi appoggiando una mano sopra la mia testa e spingendola verso il basso mi fece inginochiare.
Dritto davanti ai miei occhi avevo il suo perizoma nero, lo guardavo curioso e turbato dalle dimensioni del rigonfiamento, aspettando un suo ordine che subito arrivò.
"Su da bravo, sfilami le mutandine, e scopri che bella sorpresina c'è per te!"
Con le dita delle mani afferrai ai lati l'elastico del perizoma e lentamente lo abbassai, dovendo tirarlo un poco in avanti, per poter farne uscire il voluminoso contenuto. Era incredibilmente grande, solamente nei film pormo avevo visto qualcosa di simile, ne rimasi allibito e spaventato, soprattutto perchè non era neanche in erezione e lo trovavo già sufficentemente grande.
Continuai a sfilare lentamente le mutande, senza distogliere lo sguardo da quel grosso pene, avvicinandomi quasi a toccarlo nella manovra di farle passare sotto i piedi di Victoria.
"24 cm di carne di prima qualità, tutta per te, sei contento?"
Alzai lo sguardo verso di lei, in silenzio.
"Però prima te li devi guadagnare" - aggiunse voltandosi e chinandosi leggermente - "fammi sentire come usi bene la lingua sulla mia passerina!"
Con le mani allargò le natiche, offrendomi l'orefizio anale, quella era la sua passerina.
Vedendomi indugiare, portò il suo sedere sul mio viso e con una mano blocco la mia testa ben attaccata ad esso.
"Non farmelo ripetere due volte, altrimenti divento cattiva, fammi vedere come usi quella lingua, mi hanno detto che sei bravo".
Allungai la mia lingua verso l'orefizio, e cominciai a leccarlo, prima intorno, poi con ennergiche passate che si infilavano facilmente al suo interno, visto anche l'ampia dilatazione, poi spinsi il mio viso fino a premerlo tra le due natiche e infilai la lingua all'interno, agitandola per massaggiarne le pareti all'interno. Il mio naso respirava l'odore della pelle di Victoria, era profumata, lavata di fresco; liberandomi da ogni timore di impurità e quindi da ogni inibizione, avvolsi il buco, che era incredibilmente elastico, proprio come una vagina e ne mordicchiavo le labbra e alternavo slinguate a succhiate. Questo per circa un quarto d'ora, fino a quando Victoria tornò in posizione eretta e mi liberò della possente presa della sua mano.
Allora mi fermai e rimasi in ginocchio a guardare la perfezione del suo fondoschiena, la sinuosità del suo corpo, l'eleganza delle sue gambe, la maestosità della sua schiena che terminava in quegli enormi spalloni. Davanti a me non vedevo un ex-uomo, ma una femmina, una bellissima femmina, di cui avevo avuto il piacere di assaporare il sapore e il profumo della sua pelle.
Sentii muovere tra le mie gambe, il mio pene che, nella posizione che avevo assunto, era rimasto bloccato tra le due cosce, stava tra di esse facendosi strada, per raggiungere l'erezione, ispirato da quella visione.
"Ragazze mie, ma questo è davvero bravo!", disse Victoria rivolgendosi a Simona e Barbara, che si stavano godendo lo spettacolo sedute sui divanetti.
Mi voltai verso di loro, mi guardarono sorridendo.
Simona aveva la gonna sollevata e la mano infilata sotto le mutandine.
Barbara invece era seduta assorta verso di noi, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia.
"Adesso fammi sentire le tue mani, le voglio una sulle palle, l'altra sul cazzo, me lo devi fare diventare duro come un sasso!
Poi te lo farò assaggiare".
Disse senta voltarsi.
Mi avvicinai un poco, passai una mano in mezzo alle cosce fino ad afferrare il sacco dei genitali e lo avvolsi dentro la mano, sollevandolo; l'altra mano la passai davanti, oltre il fianco sinistro, fino ad afferrarne il membro.
Non era solamente enorme, sollevandolo potetti costatarne anche il peso di quella massa muscolare, il cui diametro rendeva anche difficoltoso stringerlo con la mano.
La mano sinistra cominciò a muoversi lungo tutta la sua lunghezza, lentamente, con presa sicura ma non energica, mentra la destra , da sotto masaggiava e spingeva i testicoli a strusciare sotto di esso.
Lentamente lo sentivo crescere dentro la mia mano, irrigidirsi ed emettere brevi e improvvise vibrazioni.
Quando sentii che era quasi giunto all'erezione, rafforzai la mia presa e presi a muovere la mano sinistra più velocemente, mentra con la destra ancora massaggiavo i testicoli, schiacciandoli contro la base del pene.
Dopo qualche secondo lo sentivo duro come legno, non lo potevo vedere, potevo solamente immaginare le sue dimensioni, la sua consistenza.
Muovevo la mia mano sempre più forte, mi soffermavo un poco a stuzzichare la capella, ottenendo degli scatti improvvisi del pene, e quando tornavo ad impugnarlo sentivo le vene gonfie, pulsare sotto la mia mano. Anche la mano destra, trattenendo con il palmo i testicoli, premuti verso la sua base, con le dita cominciò a saggiarne la potenza.
Lo sentii di nuovo vibrare e fare due movimenti repentini verso l'alto. Da uomo, sapevo che era vicino all'orgasmo e rallentai leggermente, per ritardarne l'effetto. Victoria mi afferrò la mano, e la spinse di nuovo velocemente, poi si voltò e subito dopo un getto di sperma mi raggiunse in pieno volto, chiusi gli occhi, un attimo prima che ne fossero totalmente ricoperti. Quando li riaprii, sentivo il caldo liquido colarmi lungo la faccia, mentre ancora il lungo pene nero ne schizzava ancora verso di me, impregnandomi il collo e il petto. Ululati di gradimento si udivano in direzione delle due spettatrici.
La mano destra di Victoria si posò sulla mia testa, la strinse in una potente morsa e la spinse verso l'enorme pene, che ancora sputava liquido.
Dovetti aprire completamente la bocca per poterlo accogliere dentro di me. Tenevo gli occhi socchiusi, dopo che la salinità di alcune gocce di sperma che mi erano finite dentro mi procurarono un leggero bruciore. Il mio viso era quasi completamente ricoperto dal liquido che scendeva verso la mia bocca, fino all'interno delle mie labbra, agiugendosi a quello che nel frattempo raccoglievo all'estremità di quei neri 24cm di carne.
Nonostante la salinità, il sapore del suo sperma mi risultò gradevole, meno amaro del mio, così che mi fù più facile ingoiarlo e succhiarlo avidamente.
Solamente la cappella mi riempiva la bocca, era impossibile accoglierne di più, cosi dopo averla ripulita di ogni residuo di liquido seminale, me ne liberai per continuare il lavoro per tutta la lunghezza del pene.
Stava perdendo consistenza e durezza, ma manteneva ancora dimensioni di tutto riguardo e continuavo a succhiare e passare le mie labbra in ogni lembo di pelle, ogni tanto mordicchiandolo, o di nuovo avvolgendo la cappella con la mia bocca, per risucchiare le ultime gocce che ancora fuoriuscivano.
Ne ero follemente goloso, quando ormai le emissioni erano esigue, lo strinsi ancora con la mano e cominciai di nuovo a masturbarlo, mentre con la bocca succhiavo e ingoiavo lo scroto; ogni volta che sentivo una gocciolina bagnarne la punta, di nuovo mi ci rigettavo e la risucchiavo avidamente.
Andai avanti per una ventina di minuti buoni, nel silenzio totale, la mia avidità aveva stupito anche loro, che rimasero assorte ad osservare la scena.
Poi il pene di Victoria perse del tutto consistenza e lo lasciai adagiarsi al centro di quell'incredibile corpo di donna.
Con le mani raccolsi lo sperma che ancora stazionava sul mio viso, per poi risucchiarlo tutto.
Poi tirai indietro il busto, in posizione eretta, ma sempre in ginocchio, ai piedi di Victoria. Alzai lo sguardo verso di Lei.
Mi stava guardando con aria stupita, con la bocca aperta, come se dovesse parlare, ma non proferiva parola.
Simona e Barbara si sciolsero in un applauso, ridendo soddisfatte.
Allora Victoria commentò: "Signore mie, questa è una troia con i fiocchi, voi due un lavoro del genere non me lo avete mai fatto!"
Poi rivolgendosi a me: "Non può essere vero che è la prima volta che vedi un cazzo, tu ci stai prendendo per il culo. Dì la verità!"
A quel punto persi ogni mia inibizione e mi lascia andare in un lungo commento.
"No, lo giuro. Per me era la prima volta, mai avrei pensato fino ad oggi di poter fare una cosa del genere. Ma è stato incredibile, mi è piaciuto da matti, non volevo più smettere di succhiartelo e di morderlo. E il tuo sperma, ha un sapore troppo buono. E' stato bello davvero, avevi ragione tu Simona, sentirlo crescere, pulsare, godere, sentirne l'odore, i muscoli irrigidirsi e vibrare, le vene pulsare è qualcosa di unico.
Eppure quante volte l'ho fatto con il mio, ma non è nemmeno paragonabile, con il sentire gonfiare il muscolo di un altro, per giunta grazie a te. Wow, grazie ragazze, in due giorni mi avete fatto scoprire un mondo totalmente nuovo, a cui mai avrei avuto accesso, se non fosse stato per voi."
"Non c'è di che, ma certo che anche tu sei stato stupefacente, e chi se l'aspetta che eri un maiale in questo modo!", rispose Simona ridendo.
Mentre Barbara aggiunse: "Io sono totalmente allibita, ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai spolpato un cazzone di 24 cm per 16, mica un cono gelato!"
"Vabbè basta, ora vatti a fare una doccia, nel bagnetto là dietro, poi ci vestiamo per uscire, per premio stasera vieni a cena con noi, facciamo un bel quartetto di maiale!", chiuse il discorso Victoria, con successiva risata generale.
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6
18 anni fa
admin, 75
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Fabiana, e tre
Avevo scopato con due uomini contemporaneamente, mio marito, Marco, e il suo amico Sergio, un uomo più anziano di noi, fisico atletico, piacevole, molto, ma molto dotato, resistente, fantasioso e soprattutto un gran porco. Sergio era riuscito a diventare subito padrone della situazione e nostro “padrone” sessuale: io gli avevo dato la verginità del mio culo e avevo fatto in modo che avesse anche quella di Marco. Quando mi aveva chiesto di essere la sua puttana mi ero sentita “lusingata” e quando aveva detto che anche mio marito doveva essere una sua puttana, mi ero eccitata da morire. Due ore fa ero una brava mogliettina, castigata anche nel vestire, adesso ero ancora moglie innamorata di Marco, ma sessualmente libera, libera di dare sfogo ai desideri sessuali che avevo represso, libera di essere una vera troia, esibizionista e schiava del desiderio degli uomini. Marco mi aveva sempre detto che questa era la mia natura e portandomi Sergio era riuscito a farla uscire. Lo avevo visto eccitato, complice e contento e questo mi aveva stimolato a liberarmi del tutto.
Adesso stavo andando da Giorgio, il vicino che mi avevo prestato l’insalatiera che avrebbe dovuto servire per la cena e una mini di pelle di sua moglie, perchè Sergio aveva detto che avevo due belle gambe e con la mini avrei fatto impazzire gli uomini. In effetti con lui e Marco aveva funzionato. Indossavo la mini, perchè Giorgio mi aveva chiesto di fargli vedere come mi stava, ma sotto non avevo nulla, perchè Sergio mi aveva fatto ammettere che avrei voluto farmi scopare anche da Giorgio e mi aveva detto di farlo, da sola da lui (poi avrei raccontato tutti i particolari) o con tutti e tre, portandolo in casa mia. Sopra indossavo una camicetta corta e trasparente, senza bottoni, appena intrecciata. Ero praticamente nuda, eccitata e con la figa e il culo aperti da due ore di scopate. Mi ero portata l’insalatiera da restituire e gli hot pants elasticizzati che indossavo la prima volta, perchè avevo intenzione di lasciargli la gonna. Giorgio abita al nostro stesso piano, nella porta di fronte e le camere da letto sono contigue, per cui avrebbe potuto sentire tutto, io lo speravo.
Quando mi vide rimase a bocca aperta, continuava a guardarmi il seno e le gambe: “Ti ho riportato l’insalatiera e...la gonna. Ti avevo promesso di farti vedere come mi stava.... Ah ti metto via io l’insalatiera se vuoi”, avevo fatto apposto a dire di metterla io al suo posto, perchè così avrei avuto modo di chinarmi, perchè andava riposta nello sportello più basso della cucina. Con un filo di voce mi rispose: “Si... grazie.... si” Me lo lasciai alle spalle e mi diressi veloce in cucina; volevo che mi spiasse da dietro. Aprii lo sportello, allargai le gambe e mi piegai con la schiena per riporre l’insalatiera. Ovviamente la gonna era salita tanto da lasciare tutto bene in vista, sentivo il suo sguardo addosso e con la coda dell’occhio mi girai per vedere cosa faceva. Era imbambolato con lo sguardo fisso sulle mie intimità aperte, così feci finta di avere qualche difficoltà per rimanere un po’ più a lungo in quella posizione. “Potevi darmi una mano” dissi rialzandomi e girandomi verso di lui. Era eccitatissimo, lo si vedeva chiaramente dal rigonfiamento sotto la tuta. “Non mi dici nemmeno come mi sta?” proseguii. Balbettò qualcosa di incomprensibile, poi finalmente riacquistò il dono della parola: “Domani chiedo a Giulia (sua moglie, che era uscita, come ogni venerdì, con le amiche) dove l’ha presa e te ne compro una. Sei perfetta, sei straordinaria con la gonna, sei da impazzire, un pericolo pubblico se giri per la strada, perchè tutti si volteranno a guardarti” “Ehi fermati, troppi complimenti, non credo di meritarli, sei un adulatore... mi confondi...”
“No, è tutto vero, forse meno, non capisco perchè non ti metti la gonna. Sei troppo giusta così”
“Non è che prima hai sbirciato, sai sono venuta com’ero e non ho messo nulla sotto. Di solito uso il perizoma...” lo provocai.
“Ma scusa, non mi avevi detto che c’era quell’amico di tuo marito, Sergio, mi pare”
“Si”
“Ed eri così?”
“Anche”
“Come anche?”
“Cosa mi fai, l’interrogatorio? Piuttosto non hai risposto alla mia domanda, allora hai sbirciato prima o no?” Lo stavo guardando, passando dagli occhi al rigonfiamento nei pantaloni, facendo in modo che si accorgesse che lo guardavo lì. “Dimmi la verità, perchè mi sa che hai fatto il porco”.
“E va bene, ho guardato...”
“E cosa hai visto...”
“Tutto. Ma dimmi è come penso?”
“Non so cosa pensi, ma credo di si.” Mi piaceva provocarlo e volevo che mi desiderasse più di ogni altra cosa, per questo ‘giocavo’ con lui, “Se hai già visto tutto posso cambiarmi qui, così ti lascio la gonna e mi rimetto i miei pantaloncini”, gli dissi girandomi e sfilandomi la gonna. Ero nuda e, cercando di mettermi gli shorts, esitai un po’, rimanendo in una posizione decisamente provocante. Sentii le sue mani sui miei fianchi: “Non ce la faccio più, me lo stai facendo scoppiare....perchè lo fai?”.
Girandomi per offrirgli la bocca da baciare gli risposi: “Perchè lo voglio!” e nel frattempo gli prendevo il cazzo in mano. Era cotto al punto giusto. Sentivo la sua lingua nella mia bocca, sul collo, sul seno, sui capezzoli. Poi mi prese per i fianchi e mi appoggiò con la schiena sul tavolo, mi penetrò così, scopando con foga, dicendomi che lo facevo impazzire. Non era solo la figa che voleva, mi fece girare, appoggiare i piedi per terra e la pancia sul tavolo, gambe ben aperte. Si chinò a leccarmi il buchetto dietro e poi mi appoggiò la sua cappella, pensando di trovare un po’ di resistenza ed invece entrò tutto subito: “Che bel culo sfondato che hai, dimmi la verità, l’avete fatto in tre prima, te l’hanno aperto così loro?”
“Si me li sono scopati tutti e due, ma il culo l’ha avuto solo Sergio, mio marito non me l’ha ancora fatto. Sergio è stato il primo e tu sei il secondo”, sapevo che questo l’avrebbe eccitato ancora di più e pensai che era venuto il momento di fargli la domanda che mi premeva di più, “Ti andrebbe di proseguire questa conversazione di là da me?”.
“Vuoi farlo con tre uomini assieme? Oh non ti facevo così troia, sei una gran bella sorpresa. Certo che mi va. Qualsiasi cosa per te”. Lo lascia continuare ancora un po’, poi lo presi per il cazzo e mi avviai verso casa. “Ma non vorrai andare così?”
“Perchè no? Chi vuoi che ci veda e se ci vedono chi se ne frega”, risposi, in fondo mi eccitava l’idea di essere vista, così come mi eccitava il pensiero che altri capissero che stavo con tre uomini contemporaneamente, “E poi Giulia rientra tardi”. Rientrai in casa, nuda, tenendo per il cazzo Giorgio, che aveva in mano i nostri indumenti. Passando il pianerottolo avevo provato un brivido di piacere, pensando che l’altro inquilino, un pensionato ancora giovanile, avrebbe potuto vederci dallo spioncino. Marco e Sergio, al mio rientro trionfale, dimostrarono subito il loro gradimento con un’erezione immediata, avevo tre cazzi a disposizione e intendevo godermeli fino in fondo: “Si è già preso un ricco antipasto, soprattutto mi sembra che abbia apprezzato il mio culetto, vero Giorgio?” annunciai.
“E’ un sogno, metterglielo dentro ti da una grande soddisfazione, ma anche la figa, così calda e bagnata...”. Lo interruppi: “E non hai ancora provato la mia specialità!”, così dicendo mi ero seduta sul cazzo di mio marito e avevo offerto il culo a Sergio, che si era accomodato rapidamente. Come mi piaceva sentirlo dentro, la sensazione dei due cazzi che quasi si sfregavano dentro di me era inebriante, da svenire. A Giorgio avevo riservato la bocca, adoravo fare i pompini, credo di averli fatti da sempre e tutti si ricordavano di quanto ero brava. In pochi minuti avevo già avuto il primo orgasmo e credo di aver urlato il mio piacere, staccandomi un attimo da Giorgio e ne avevo approfittato per dire che li volevo sentire godere, che volevo la loro sborra. Giorgio fu il primo, anche lui gridando che ero la miglior sbocchinatrice che avesse mai conosciuta e che voleva che bevessi tutto. Fu un piacere accontentarlo; non lo avevo mai fatto, così fino in fondo, ma mi rendevo conto che avevo perso qualcosa, per questo pulii il cazzo di Giorgio per bene fino all’ultima goccia, poi mi chinai su mio marito e lo baciai, con la bocca ancora sporca di sborra, perchè volevo condividere con lui quel piacere e la cosa doveva essergli piaciuta tanto, perchè lo sentii svuotarsi dentro di me. Sergio invece continuava a incularmi, sempre più forte, sentivo le sue palle sbattere contro di me, mi sembrava che mi avesse aperta in due tanto mi aveva dilatata. Raggiunsi un altro orgasmo e fu devastante perchè Sergio liberò tutto il suo piacere inondandomi il culo, prima di uscire continuando a sborrare. Mio marito si sfilò da sotto, io, invece, rimasi lì, completamente inebetita dal piacere, inginocchiata sul letto, con culo e figa in bella mostra. Ed infatti erano tutti e tre lì a guardarmi: “Cazzo, che buco largo che hai, ci passano due dita e non le senti nemmeno...” mi disse Marco infilandole davvero. “Adesso è un gran culo” aggiunse Sergio. “Così largo è strepitoso, vedrai come te lo guarderanno d’ora in poi... e come lo desidereranno” chiuse Giorgio.
Dentro di me sorridevo, stavo pensando che dovevo rinnovare il guardaroba e alle minigonne che avrei messo per andare in ufficio, in fondo sono l’unica donna tra quindici uomini....
“Dovremmo vederci più spesso” disse Giorgio e Sergio: “Io Fabiana la vorrei ‘vedere’ tutti i giorni”. Marco mi guardò e interpretò benissimo il mio pensiero: “La nostra casa è sempre aperta per voi... e non solo la casa.... sei d’accordo Fabi?”
“Più che perfetto. Apertissima... e non solo qui a casa... con me le vostre fantasie diventeranno realtà”. Era vero, ma queste sono altre storie.
11
5
18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
La mia ragazza fa un pompino
Sto insieme alla mia ragazza da circa 8 anni..il nostro raporto scorre regolare e senza troppi sussulti...si parla di matrimonio e dei soliti progetti sul futuro (casa, figli, lavoro....etc....etcc) Siamo una coppia stabile e affiatata anche a letto....lei conosce i miei gusti ed entrambi sappiamo come far godere l'altro..anche se lei a letto rimane un pò inibita per quanto riguarda il sesso orale...lo fa raramente e mal volentieri mi fa un pompino ogni tanto con la scusa che non le piace il sapore del cazzo in bocca....!!!!
Dopo questa breve ed esaustiva parentesi...sentite cosa mi è accaduto di vedere 2 settimane fa!
Siamo andati in vacanza in un agriturismo in Toscana assieme ad un altra coppia di amici ed ad un vecchio amico di infanzia di Alessandra... ragazzo per bene fidanzato a sua volta con un altra tipa ed insospettabile, modi gentili e molto affezzionata alla mia Alessandra, nulla comunque che mi avesse mai inspospettito nei suoi comportamenti.
Dopo una abbondante cenetta decido di fare assieme alla coppia di ns amici una passeggiata nei dintornii dell'agriturismo ..Alessandra e Luca rimangono in casa in quanto stanchi e indaffarati a risistemare un po il dopo cena.
Esco con Marco e compagna e facciamo un po di cammino su per un sentiero...i dui cominciano a sbaciucchiarsi amorevolmente e via via capisco che è meglio lasciarli un po soli piuttosto che fare il terzo incomodo, con la scusa del fresco di fine serata decido di rientrare da solo verso l'agriturismo ....arrivo vicino la casa e invece di entrare d'istinto mi fermo davanti la finestra che dava sulla cucina .....luce spenta e illuminata solo dalla luce dell'altra stanza....vedo Alessandra di fronte a Luca che lo stuzzica un po sembra volesse scherzare....guardo meglio le due sagome e vedo che la mano della mia ragazza e dentro la Zip del suo amichetto il quale sembra un po contrariato o quantomeno preoccupato per la situazione. Alessandra ride e continua a stuzzicare il suo cazzo...di colpo lo sbottona e si inginocchia davanti ...un cazzo enorme e ancora moscio gli si presenta davanti, con fare esperto lo infila tutto in bocca e cominica a fare un pompino degno di una porno diva al suo amico!!!!!! Io dietro il vetro sono estereffato non so cosa fare la osservo mentre scatenata sale e scende sul cazzo del suo amico....lo masturba con le due mani lo rimette in bocca e con la lingua rotola sulla sua cappella....accellera i colpi fino a quando LUCA afferra la sua testa la immobilizza e gode dentro la sua bocca!! Rimane immobile per qualche istante..Alessandra si rialza ridacchia un po e apre spalanca la bocca per far vedere di avere gia ingoiato tutto il suo nettare. Luca si riveste in fretta fa segno alla mia ragazza con la mano che lei è completamente pazza!! Io mi allontano di nuovo mi fermo poco piu in la fumo una sigaretta e faccio passare un po di tempo...rientro in casa e li ritrovo seduti in soggiorno a rivedere le foto scattate in giornata sulla macchina digitale. Impassibili e insospettabili come sempre. Alessandra mi si avvicina mi bacia e mi dice "amore vieni a vedere che ganze le foto di oggi!".
Da allora sono ancora sotto choc e non so cosa fare
...continuo a far finta di niente !
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18 anni fa
admin, 75
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Sogno perverso
La sua schiena è inarcata e la testa reclinata completamente all’indietro, la bocca socchiusa ansima come se stesse facendo un grande sforzo, il viso ha un'espressione concentrata.
Spinge in fuori il seno con capezzoli eretti dalla passione e ondeggia.
I fianchi si muovono sensualmente mentre sale e scende facendosi penetrare dal pene di un altro uomo. Le entra completamente dentro e lei spinge verso il basso come se non le bastasse nonostante le generose dimensioni. Sale e lo lascia bagnato dei suoi umori tanto è eccitata. Pare non avere fine la sua cavalcata, lei geme, ansima, ruota la testa in ogni direzione completamente persa nel piacere che prova.
Quando finalmente viene lo fa urlando e aumentando il ritmo, pare che intenda farsi sfondare da lui. Continua a saltare sul suo membro sin quando non finisce di godere poi salta via e lo prende tra le labbra, inginocchiata, davanti a lui. La sua testa si muove su e giù con le guance incavate, poi lo lascia uscire e lo lecca languidamente. Ritorna ad ingoiarlo sin quando sente che è arrivato al limite allora lo lascia e si mette a novanta gradi offrendogli le terga. Lo prega di prenderla nuovamente, si fa penetrare mentre lo incita a svuotarsi dentro di lei. Accetta i suoi colpi frenetici e gode nuovamente quando lo sente venire nel suo ventre. Poi resta immobile in quella posizione e aspetta che io la prenda mentre è ancora calda e bagnata dal rapporto con l’altro. Lei ama sentirsi penetrare mentre è lubrificata dal seme di un altro uomo e gode nel riceverne altro. Il sogno è sempre questo, con le dovute varianti della mia fantasia:
Mia moglie, una bella donna molto sensuale, gode con un altro uomo, scopa con lui liberamente incurante della mia presenza. Si lascia fare di tutto e ogni volta s’inventa un amplesso diverso, un finale diverso.
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18 anni fa
admin, 75
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Fabiana, la svolta
La nostra vita sessuale è cambiata per uno strano scherzo del destino. Con mia moglie eravamo sposati da due anni e da poco ci eravamo trasferiti in un paese della provincia bolognese, per motivi di lavoro e tra le poche persone che frequentavamo c’era una coppia quasi coetanea (trentenni) con i quali condividevamo il piano della casetta di campagna. Quella sera Fabiana (mia moglie) aveva chiesto a Giulia (la vicina) di prestarle una cassetta con la registrazione di un film che non eravamo riusciti a vedere in tv alcune sere prima. Dopo cena, comodamente seduti sul divano abbiamo fatto partire la cassetta, ma invece del film abbiamo iniziato a vedere le evoluzioni sessuali di Giulia con suo marito ed un altro uomo. Debbo dire che Giulia era un gran bella donna e che i due maschi erano ben dotati, tanto che mia moglie, superato lo choc iniziale, aveva voluto continuare a vedere il filmino, mostrando un interesse molto particolare. Io, vedendo Giulia soddisfare in ogni modo i due uomini, mi ero eccitato e mi era venuto spontaneo chiedere a mia moglie se lei avrebbe fatto la stessa cosa, e mentre lo chiedevo avevo allungato una mano a cercare la sua figa. Per questo mi aspettavo la risposta, era bagnata fradicia e le sue parole non mi trovarono impreparato: “Perchè conosci qualcuno che lo farebbe? O pensi a Giorgio (il marito di Giulia)?”. “Giorgio potrebbe essere una valida alternativa, ma lo sai che Sergio muore dalla voglia di farlo ed è anche esperto in materia...”risposi. Sergio è un mio amico/cliente (45 anni e un fisico da atleta) con il quale ci si vedeva spesso nei week end, ospiti nella sua casa sulle colline tra Modena e Bologna.
“Davvero mi desidera? Te l’ha detto lui o lo pensi tu?”, chiese Fabiana con una voce resa roca dal desiderio.
“Me l’ha detto lui, ma tu lo faresti con lui?”, continuai ad indagare io, sempre più interessato.
“Tu portamelo, poi vediamo come va..., ma non promettergli nulla, invitalo solo, magari a cena... non so... sono molto indecisa”.
Inutile dire che quella sera abbiamo fatto sesso eccitatissimi, ognuno, penso, con le proprie fantasie.
Il giorno dopo avevo chiamato Sergio e l’avevo invitato a cena, per il venerdì successivo. Sergio arrivò in anticipo, precedendo di poco Fabiana, che ci disse: “Faccio una doccia e sono da voi”. Quando tornò rimanemmo a bocca aperta, aveva indossato un paio di short gialli ridottissimi, elasticizzati che aderivano come una seconda pelle, anche perchè sotto non portava nulla, e lasciavano trasparire il folto pelo nero. Sopra un mini top, appena a coprire il seno. Voleva provocare e ci era riuscita, ma sapeva anche che gli uomini impazzivano per il suo culo e così “Come mi stanno, li ho comprati oggi, ma non li avevo provati....” disse girandoci le spalle e allargando le gambe quel tanto che bastava per farci vedere che gli short entravano a dividere le chiappe, facendo risaltare la sua sessualità. Io ero già in tiro e Sergio non era da meno, ma il gioco lo stava conducendo lei. “Cosa facciamo da mangiare? Pensavo ad una bella insalatona...”.
“A me va benissimo e in hot pants sei divina”, rispose Sergio e io annuii.
“Vado a chiedere a Giulia se mi presta la loro insalatiera, perchè la nostra è piccola...” aggiunse e a me venne spontaneo chiedere: “Vai così?”
“Perchè?”, chiese, fingendo stupore, “Avete detto che sto benissimo!”.
“No, sei perfetta, non vorrei che gli venisse un colpo, sei sempre in pantaloni...” mi affrettai a ribattere, avevo capito che voleva stuzzicare anche Giorgio, ma non avevo idea di dove volesse parare. Sergio aggiunse: “Non capisco perchè con due gambe così ti ostini a portare i pantaloni, quando con una mini saresti da urlo e così fai resuscitare i morti”.
“I pantaloni sono più comodi, con la mini dovrei stare attenta, anche solo ad accavallare le gambe e poi lo sai che ho quel vizietto...” rispose guardandomi maliziosa e uscendo per andare da Giorgio.
“Che vizietto?” mi chiese Sergio.
“Quello di stare a gambe aperte” gli spiegai.
“Bel vizietto, un motivo in più per farle mettere delle mini, o sei geloso?”.
“No, anzi l’idea mi ha sempre stuzzicato, mi eccita che gli altri la guardano e poi la desiderano ed invece sono io che la possiedo. A volte mi eccita anche pensare che possa andare con un altro o farlo in tre”, gli risposi, facendogli capire che la serata poteva prendere una certa piega. Vidi che Sergio aveva inteso. “Difficile non desiderarla ...se poi ti si presenta così... me lo sta facendo scoppiare!”
“Giulia è fuori con le amiche, ma Giorgio è stato gentilissimo, quando gli ho detto che volevo chiedere a Giulia se mi prestava una delle sue mini, mi ha fatto scegliere quella che mi piaceva di più, però vuole che gli faccia vedere come sto. Dopo, quando gli riporto l’insalatiera, potrei metterla, cosa dite? Adesso la provo per voi”. Fabiana era rientrata raggiante con una mini di pelle, parlandoci mentre andava in camera a cambiarsi, per tornare rapidamente a mostrarsi con quel fazzolettino di pelle, che faceva risaltare le sue lunghe gambe. Sergio era partito, tanto da riuscire appena a dire “Non ho parole....”, ma il rigonfiamento nei pantaloni parlava per lui. Fabiana se ne era accorta e volle infierire: “Ho un dolorino, qui alla cervicale e mi scende lungo la schiena, tu sei bravo a fare i massaggi, mi dicono, ... non potresti provare a farmelo passare”. Così dicendo si era seduta su di lui. Sergio aveva iniziato a massaggiare collo e spalle, quando mia moglie si tolse il top “Così riesci meglio” si giustificò. Sergio cercava di mantenere un controllo, sempre più precario, le sue mani tradivano la voglia di stringere i seni, ma, ancora una volta ci pensò Fabiana: “Grazie, mi sento già meglio, ma adesso mi sembra che sia tu ad avere bisogno di rilassarsi e credo proprio di sapere come fare” disse, prendendo per mano Sergio e portandolo verso la camera da letto, “Vieni anche tu” aggiunse. Appena varcata la soglia della camera, si era girata verso Sergio e l’aveva baciato, mentre con le mani gli slacciava i pantaloni. In un attimo gli aveva tirato fuori il cazzo, già duro all’inverosimile e si era chinata per succhiarlo, mentre completava l’opera di spogliazione. Era brava con la bocca e Sergio stava apprezzando moltissimo quel “trattamento”, quando decise di contraccambiare e la coricò sul letto leccandole la figa. Essere leccata faceva impazzire Fabiana, ma, evidentemente, il desiderio di avere quel grosso cazzo dentro era più forte, tanto che fece salire Sergio, allargò le gambe all’inverosimile, gli prese il cazzo in mano e se lo appoggiò alla figa. Sergio non aspettava altro, spinse con delicatezza, ma si ritrovò tutto dentro in un attimo, senza resistenze, tanto che gli venne spontaneo dire: “Sei fradicia, nei avevi proprio voglia, tanta voglia....”
Fabiana mi guardò ed il suo sguardo valeva più di mille parole, si capiva tutta la voglia che aveva, il piacere che stava provando e nello stesso tempo cercava la mia complicità per poter rispondere e dare libero sfogo alla sua natura. Le feci capire che mi piaceva quella situazione e il mio cazzo duro era lì a testimoniarlo, così lei, tra gemiti di piacere, iniziò a dire: “Si... lo volevo... tutto... scopami... si... scopami... così... così...”. Sergio era sempre più eccitato e la stava veramente scopando con forza quando si fermò e la fece mettere alla pecorina, facendo in modo che lei gli succhiasse il cazzo ed offrendomi la sua figa, aperta e bagnata come mai era successo. Le entrai tutto anch’io in un colpo solo e provai una sensazione incredibile nel sentirla larga e fradicia. Lei era completamente partita, stava impazzendo dal piacere e ci tenne a farlo sapere: “Si due cazzi tutti per me... è fantastico!”. Dopo un po’ cambiammo ancora posizione, Sergio la fece sedere su di lui ed io, in piedi, mi facevo sbocchinare. Fabiana si scopava Sergio con foga, si vedeva che le piaceva davvero e questo rendeva tutto ancora più eccitante. Invertimmo le posizioni, adesso ero io ad essere scopato, mentre Sergio le spingeva la testa per farselo succhiare tutto. Poi Sergio le si mise dietro e Fabiana si chinò sempre più verso di me. Pensavo che Sergio la stesse accarezzando dietro (Fabiana era ancora ‘vergine’ di culo, aveva provato con un suo ex e non le era piaciuto, per cui, al massimo, si faceva mettere un dito), ma vedendo che mi sorrideva maliziosa e compiaciuta, le chiesi: “Cosa sta facendo?”. Lei non aspettava altro: “Me lo sta mettendo dietro.... oh! Oh! Si... si... me l’ha messo dietro... si tutto, toccami... senti....”. Mi prese le mani e me lo portò sul suo culo, per farmi toccare con mano che lo stava prendendo tutto, fino alle palle. Ero eccitatissimo: “Ma lo sa che è il primo a incularti?” mi venne da dire. A quelle parole Sergio si esaltò: “Davvero non lo avevi mai preso? Non ci credo, è entrato così bene!”.
“Si, sei il primo a mettermelo dentro tutto, a scoparmi anche dietro.... mi sono aperta perchè lo volevo, volevo dartelo... si... sfondami anche li... ti prego sfondami...”, Fabiana era ormai schiava del piacere e sembrava molto vicina all’orgasmo e noi non eravamo da meno. Io facevo fatica a trattenermi: “Si, sfondala, voglio che si capisca che l’ha preso, che ha il culo aperto e voglioso, voglio che quando si mette i pantaloni si veda che le chiappe sono larghe....che quando è al mare in perizoma tutti vedano il buco bello largo...”
“Fai come dice”, incalzò mia moglie, “fammi godere così...”
A quel punto Sergio perse ogni inibizione e fece esplodere la sua vera natura: “ Si, ti sfondo tutta, ma voglio che tu sia la mia puttana... vuoi essere la mia puttana, vero?”. Fabiana mi guardò e al mio cenno gli rispose. “Si sono la tua puttana... la tua troia..”
“Vuoi godere, vero, puttana?”
“Si , fammi godere”
“Allora mettiti alla pecorina e succhia il cazzo di tuo marito mentre lui ti lecca la figa e le mie palle, anche lui deve diventare una mia puttana, voglio che siate le mie puttane, anche tu lo vuoi vero?”
Fabiana si mise immediatamente alla pecorina e mi fece mettere come voleva Sergio, rispondendo:”Si anche lui sarà una tua puttana, lo farà per me, per il mio piacere e anche per il suo...vogliamo essere le tue troie, diglielo Marco, diglielo anche tu...”
Io ero completamente in balia della situazione, eccitato come non mai e non feci fatica:”Si siamo le tue puttane”, anche se non avevo ben capito come. Ma non tardai a comprendere.
“Allora Fabiana toccagli il buchetto, stuzzicalo, leccaglielo e poi infila le tue dita dentro, allargalo, fagli desiderare qualcosa di più...”. Fabiana ubbidì ciecamente e io non riuscii a ribellarmi, anzi mi piaceva e sentivo che mi aprivo alle sue dita. Sergio aveva la situazione in pugno “Si, godi troia, ti piace prenderlo nel culo, ti fa godere... vuoi che lo faccia anche a Marco vero, dimmi che devo sfondare anche lui, dimmelo...”. Fabiana, a quelle parole, raggiunse l’orgasmo: “Si, mi fai godere, sono la tua troia, la tua puttana... si sfonda anche lui... è qui che ti aspetta... voglio vederti, voglio vedere mentre glielo metti dentro tutto...” così dicendo mi stava facendo prendere il suo posto, mentre lei si metteva davanti a me per farsi leccare tutta. Sentii il cazzo di Sergio appoggiarsi al mio buchetto e la cosa mi dava piacere, tanto più che Fabiana, con la scusa di succhiarmi il cazzo, stava aiutando Sergio ad entrare, accarezzandomi e aprendomi le chiappe. Con pochi colpetti me lo ritrovai dentro tutto e quella situazione mi piaceva: Sergio mi inculava e sditalinava Fabiana, che a sua volta me lo succhiava, toccandomi dietro per sincerarsi che lo prendessi tutto. Sergio ci stava dando dentro di brutto, quando Fabiana disse: “Mi stai facendo godere di nuovo... sarebbe bello godere tutti e tre, tu nel suo culo e lui in bocca, per farmi sentire che gli piace”.
Sembrava che non aspettassimo altro, Sergio urlò: “Gli riempio il culo di sborra” e io sentii i fiotti caldi che non parevano finire mai, mentre riempivo la bocca di mia moglie. Fabiana ebbe un secondo orgasmo e appena ebbe la bocca libera fece sapere a tutti: “Due cazzi tutti per me, mi piace avere due cazzi dentro di me... adoro i cazzi”. Sergio la interruppe: “Pensa come ti piacerebbe averne tre, uno per ogni buco...cosa ne dici?”.
“Sono la tua puttana, anzi siamo le tue puttane, vero amore? Se tu lo vuoi...”. Era vero, una situazione con più uomini mi intrigava e supportai le parole di mia moglie: “Si, siamo le tue puttane e se vuoi...”. A Sergio non pareva vero, era di nuovo in tiro: “Fabiana, di la verità, un pensierino a Giorgio l’avevi fatto prima, ti sarebbe piaciuto portarlo di qua o te lo saresti fatto anche da solo a casa sua?”, mentre parlava le era entrato nuovamente dentro la figa, era sopra di lei e la guardava per capire se rispondeva sincera. Fabiana mi guardò e capii che Sergio aveva colto in pieno i suoi desideri, per cui le feci capire la mia complicità e lei si lasciò andare ancora una volta: “Si, tutte e due le cose, mi piaceva come mi guardava lì e se ci avesse provato, probabilmente l’avrei lasciato fare e mi era venuta voglia di invitarlo con noi, ma non sapevo come avreste reagito”.
“Si sente che lo vuoi, ti bagni quando ne parli. Adesso ti allargo ancora un po’ dietro poi vai da lui a fargli vedere come ti sta la mini e poi decidi tu, se farti scopare da lui o portarlo qui”. Inutile dire che la stava già inculando di nuovo e andò avanti per una decina di minuti, con colpi sempre più potenti e ritmati. Quando uscì il buco rimase aperto, bello largo, tanto da far entrare un dito senza toccare le pareti. Sicuramente non si sarebbe richiuso del tutto prima di arrivare da Giorgio e questo rendeva Fabiana estremamente eccitata. Si mise la mini e il top e andò a trovare Giorgio, senza mutandine, praticamente era poco più che nuda.
Sergio mi disse: “Mi eccitano queste situazioni”. “Sono d’accordo, è proprio eccitante, non mi era mai capitato di averlo così duro e di lasciarmi andare tanto” “E questo è solo l’inizio” chiosò Sergio. Ma come è andata dopo ve lo faccio raccontare da Fabiana nel prossimo appuntamento.
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18 anni fa
admin, 75
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Immaginazione, fantasia e realtà...
.... lui entra... gli occhi gli si chiudono dal sonno... è tutto buio.... ma subito nota qualcosa di strano... la chiama, ma lei non risponde... "mah, starà dormendo.. è tardino in effetti!" .... si leva il cappotto e mentre fa per appoggiarlo allo "scorrimano-appendiabiti" sente qualcosa sotto i piedi... lo raccoglie e .... sorride..... un brivido di eccitazione lo percorre dentro i pantaloni (nonostante la stanchezza...) .... Mentre comincia a salire le scale nota una luce soffusa che viene dall'alto e dopo qualche scalino un percorso di fiammelline che gli fa strada.... quà e là, accanto alle fiammelline altri piccoli "oggettini" della stessa "famiglia" di quello che aveva raccolto in fondo alle scale.... l'eccitazione sale sempre più... non sa cosa aspettarsi... si immagina comunque lei.... lei nuda?? ... lei semi-nuda?? sarà sola?? o in compagnia?? ma in compagnia di chi se la immagina?? ....... un uomo?? una donna?? .... no, in quel momento è sola... e tutto quello che vede è per lui... ma lui è arrivato tardi e lei, mentre lo aspettava.... ormai eccitatissima al solo pensiero di quello che gli avrebbe fatto al suo arrivo......... ......mmm... ke voglia ke aveva di quell'uomo.... voleva il suo cazzone tra le labbra... voleva giocarci un pò con la sua linguina vogliosa.... lo voleva succhiare tutto e farglielo diventare durissimo.... durissimo durissimo fino a farlo impazzire di piacere ..... lui le avrebbe chiesto di fermarsi un attimo, nn voleva darle subito tutta la sua sborra... no, voleva scoparsela anche.... per ore... per tutta la notte.... ma lei nulla... non sembrava volerlo accontentare e continuava a succhiarglielo tutto... gli stringeva le palle come per far salire la sua sborra perchè ne era avida.... fino a che, nel momento in cui lui avrebbe cominciato a gemere per l'imminente piacere, lei avrebbe lasciato "libero" il cazzone ormai durissimo... allargato le gambe... - la sua fica bagnatissima... anke lei eccitatissima... lo voleva dentro... voleva sentirsi riempire.... - e ci si sarebbe messa a cavalcioni sopra e se lo sarebbe scopato ...........
....ecco, mentre lei lo aspettava e si immaginava tutto questo nn poteva che eccitarsi.... era così bagnata ed eccitata che aveva cominciato a toccarsi e a giocare con i suoi giocattolini..... e ha goduto goduto goduto tanto..... fino a che, alla fine, stremata... - lui ancora nn c'era -..... si era addormentata.....
... e lui, immaginando lei in quel momento chissà dove... vestita come e in che posizione, eccitato da tutta quell' atmosfera, prende a salire le scale guardandosi attorno.... arriva su e la vede sdraiata sul letto in guepiere, calze sexy ... senza slip..... E' sdraiata a pancia in giù.... con le gambe leggermente aperte.... e la sua splendida... morbida e calda fica sembra lo stia aspettando..... lui si accorge che lei dorme... dorme davvero.... per un attimo le fa tenerezza... la immagina mentre lo aspettava preparando l'atmosfera che lo aveva accolto... la immagina mentre si metteva indosso quel completino sexy ...... e ora come un angioletto vestito da diavoletto dorme..... ma è questione di un attimo... la sua eccitazione non è certo venuta meno.... anzi, appena si risofferma sulla fica appena appena "socchiusa" non resiste ..... comincia a sfiorarla delicatamente con le dita e intanto la ammira, eccitandosi sempre di più...... lei non è bagnata ... lei dorme davvero..... continua a toccarla senza ancora "insinuarvisi" dentro..... la accarezza e lei, sebbene ancora dorma, comincia nel sonno ad accorgersi di qualcosa tant'è che comincia a muoversi appena..... allarga le gambe ancora un pò e lui la aiuta a farlo.... intanto si avvicina con la lingua e le da una vigorosa leccata con tutta la lingua fuori e la bocca aperta ... mmm... come la desidera.... continua però a toccarla con le mani..... infila piano piano un dito...... si sta bagnando.... il dito è tutto dentro e comincia a muoverlo.... nel frattempo la lecca dappertutto con il dito sempre dentro che la masturba sempre più energicamente..... lei ormai è sveglia ma è completamente in balia di lui... delle sue mani... è nel pieno dell'eccitazione e a nulla potrebbe opporsi in questo momento.... lui capisce che lei sta per godere.... eccola.... eccola.... ecco un orgasmo intensissimo che le fa sentire i brividi lungo tutto il corpo...... A questo punto lui leva il dito dalla fica e ci infila subito, senza alcuna esitazione, il suo cazzone durissimo.... durissimo proprio come quando lei gli aveva fatto quel pompino meraviglioso (si, quel pompino prima se lo era immaginato.. ;-))) ... ma ormai immaginazione e realtà non si distinguono più.... del resto di cosa è fatto il sesso se nn di tutto questo appunto.... immginazione e realtà... fantasia.... odori ... sapori... profumi.... carne.... corpi.....) ..... e la scopa.... lei sempre a pancia in giù..... gambe aperte e lui sopra.... col suo cazzone dentro di lei.... che la fa godere di nuovo prima di riempirla della sua calda sborra.........
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18 anni fa
raff7,
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I. la scommessa
Mai mi sarei aspettato che un semplice scherzo, una sciocca scommessa con un'amica collega, mi avesse cambiato la vita, stravolto completamente la mia posizione di fronte al genere Femminile e i rapporti con le Sue rappresentanti.
Erano circa dieci anni che lavoravo con Barbara; poco dopo espletato il servizio militare venni assunto e assegnato nell'Ufficio nel quale era impiegata, insieme alla Sua amica Simona ed un giovane capo-ufficio,i cui rapporti con Loro erano piuttosto difficili.
Beh, al primo impatto, non potetti che rallegrarmi di ritrovarmi in un ambiente giovanile e in compagnia di due ragazze carine, che mi accolsero da subito con simpatia.
Simona, allora ventiseienne, non particolarmente bella, ma con due splendidi occhi color nocciola, e un fisico esile ma morbido e sensuale, era la più spigliata e gioviale, ma, nel caso, sapeva essere anche molto severa e decisa, e quando decideva di colpire, colpiva sempre duro. A farne le spese fù proprio il capo-ufficio, che in seguito ad una crisi isterica, successiva ad una discusione con Lei, venne trasferito in un altra filiale.
Barbara invece, più giovane di due anni, era più ingenua e meno aggressiva, ma allo stesso tempo era di un cinismo estremo, e non perdeva occasione per lanciare pesanti freddure; fisicamente magra e slanciata, ma con un bel generoso seno che sapeva ben risaltare con scollature e reggiseni che lo sostenevano e valorizzavano.
Visti i rapporti con il capo-ufficio e, le reali capacità di quest'ultimo, Simona e Barbara autogestivano la loro attività, ed ebbero vita facile nel prendermi sotto la Loro protezione, gestendo anche la mia attività.
Io Le assecondavo in ogni Loro richiesta, vuoi per il mio carattere introverso, vuoi per una certa reverenza nei Loro confronti, in quanto colleghe anziane, ma anche belle fanciulle.
Ben presto, tra di noi, si consolidò un buon rapporto di amicizia, con Loro due nella parte delle amiche più anziane che guidavano il pischellino alla scoperta del mondo; ed io, riconoscente, disponibile ad assecondarLe in ogni Loro capriccio, ma sopratutto facendomi carico dei lavori più antipatici.
Al di fuori del lavoro, ci frequentavamo saltuariamente, in occasione di qualche pizzata tra colleghi, oppure, ancor più raramente una cena a casa Loro (spesso dopo che le avevo aiutate a sbrigare qualche lavoretto di fatica!).
Abitavano insieme, in un appartamento su due livelli, appena fuori le mura.
Per il resto ognuno aveva la propria vita, le proprie relazioni (per Loro, anche due matrimoni falliti, quasi in contemporanea), le proprie esperienze, per Simona anche un nuovo lavoro.
L'argomento sesso occupava spesso i nostri dialoghi, ma sempre e solamente sotto forma di provocazioni, battute sarcastiche, consigli, racconti, confessioni, ma mai, nonostante una dichiarata attrazione fisica, oltre le parole; era come un tacito accordo del nostro rapporto di amicizia.
Spesso si divertivano a provocarmi con atteggiamenti e/o parole, alle quali rispondevo nella più sana tradizione maschilista, non risparmiandomi sbirciatine nelle Loro generose scollature e tra le Loro gambe, spesso lasciate in vista da complici gonne.
Per questo, giudicai innocuo sfidare Barbara, per un banale episodio di lavoro che non stò ad argomentare, in una scommessa, nella quale alle mia richiesta di un rapporto sessuale, Lei non solo accettava, ma rilanciava:"Va bene, accetto. Ma, se perdi, sarò io a scopare te!".
Non detti molto peso alle sue parole, la presi come sempre, come una ennesima provocazione, mai avrei preteso un pegno del genere e mai avrei pensato che lo avesse fatto lei.
Inutile aggiungere che la scommessa la vinse lei.
"Oh, avevo ragione io. Ti aspetto stasera alle dieci a casa mia, puntuale!".
"Come scusa?"
"I debiti di gioco si pagano, quindi ti aspetto stasera per riscuotere il mio premio, lavato e profumato mi raccomando. Mica sarai un ringambone?"
"Eh no, ringambone mai. Ci sarò!"
Non ero proprio famoso per la mia puntalità, e anche quella sera, anche se in preda alla curiosità di sapere cosa mi avrebbe riservato, arrivai tardi.
Ero convinto che non sarebbe accaduto niente di particolare, sarei stato la vittima sacrificale di uno scherzo crudele, provocato e deriso, ma niente di più concreto, come finora erano stati rapporti tra noi, il chè non mi creò un ansia particolare.
Suonai il campanello alle 22.17, rispose Barbara: "Sei in ritardo!".
Salii le strette scale che portavano all'appartamento che condivideva con Simona, tranquillo e fischiettando, scostai il portoncino lasciato socchiuso e mi incamminai lungo il corridoio che portava all'ampio salone, dove si trovavano sedute, ognuna su un divano; Simona mi dava le spalle, mentre Barbara era sul Divano rivolto verso la parete del proseguiva dal corridoio e al cui angolo opposto, si trova un caminetto in pietra.
"Eccomi qua!", esclamai sorridente.
"Che cazzo c'avrà da sorridere" disse Barbara ridendo, rivolta verso Simona.
Simona rimase in silenzio e a sua volta sorrise sollevando per un momento le spalle.
"Allora, sei venuto a pagare il debito, bravo. Comincia a spogliarti!"
"Come?", risposi.
"Lo sai qual'è il tuo debito, mica lo vorrai fare vestito! Avrai mica vergogna?"
Sorrisi e cominciai a spogliarmi, prima la maglia, poi scarpe e pantaloni. Rimasi davanti a loro in mutande e calzini e feci un gesto con le mani come per dire: fatto!.
"No, no, tutto. Ti devi togliere tutto, fatti vedere come mamma ti ha fatto."
"Ma davvero? Volete davvero che mi spogli completamente?"
"Scusa, ma tu scopi da vestito?"
"Perchè, vorresti dire che io te stasera scopiamo per davvero?"
"No, voglio dire che io scopo te, è diverso!"
"Cioè?"
"Finisci di spogliarti, poi vedrai."
Mi tolsi prima le calze, poi accennai a togliermi le mutande, cercando con gli occhi la conferma che lo volessero davvero.
Simona abbozzò un sorriso in silenzio, mentre Barbara mi incoraggiò con un "Vai, vai, e toglile!"
Ero un poco in imbarazzo, mi trovavo seminudo davanti a due belle e sensuali ragazze, sulle quali avevo spesso fantasticato, ma mai provato realmente il desiderio di concretizzare. Invece, erano proprio loro a chiedermi di denudarmi davanti a loro.
Le mutande si rigonfiarono, lasciando intravedere tutta la mia eccitazione per l'anomala situazione, Barbara le indicò ridendo: "Oh Simo, guarda là, qualcosa si stà muovendo!"
"Mmm, ma allora al pischello non gli dispiace", fù la sua risposta.
"Non sono mica buco", contestai, in un rugurgito maschilista, mentre con un rapido gesto me le sfilai, lasciando alla loro vista la mia dotazione, in piena erezione.
"Niente male" - esordì Barbara, con gli occhi fissi tra le mie coscie - "ho visto di meglio, ma devo dire che sei messo bene."
Anche Simona, con aria divertita, osservava il mio pene ben eretto.
Poi Barbara si alzò, e venne dietro di me, affondò una mano sul mio fondoschiena, poi la ritrasse per colpirlo violentemente.
"Niente male anche il culetto, bello sodo, proprio come piace a me".
"Grazie", risposi.
"Okey, basta parlare, tu adesso devi stare zitto e fare quello che ti diremo di fare, non ti dispiace vero se partecipa anche Simona?"
Con il capo feci segno di no.
Intanto, con il corpo si appoggiò al mio, sentivo i suoi seni spingere sulla mia schiena, mentre le sue mani si aggrappavano al mio torace, spingendomi verso di lei. Cominciarono a muoversi lungo tutto il mio corpo, prima sui pettorali, poi sui fianchi , fino alle cosce, sfiorandomi l'inguine e procurandomi un brivido che per un istante mi fece vibrare.
"Ma come sei sensibile, ancora non ti ho nemmeno toccato".
Adesso le mani, passavano dietro le cosce e risalivano nuovamente fino ad accarezzare i glutei. Mentre le altre dite facevano ben presa sui miei muscoli, i due pollici si avvicinarono alla cavità anale, giocandoci e aprendola, spostando la parte dei glutei che la nascondeva.
Fui assalito da strane sensazione, da una parte un lieve timore per queste strane attenzioni, verso tale zona, dall'altra una sensazione di piacere per quelle dita che giocavano e accarezzavano il mio corpo.
Rimasi immobile, in silenzio, totalmente assorto ed eccitato da quei movimenti e quelle sensazioni. Girai lo sguardo su Simona che stava osservando la scena dal divano, che mi apostrofò: "Stai tranquillo, non ti fà niente". Rimasi in silenzio e tornai a guardare davanti a me, mentre Barbara, si abbassò e portò la bocca all'altezza dei suoi pollici, che tenevano aperto il mio buchino e ci sputò sopra.
Ebbi un gesto di stizza, e con un lieve e rapido scatto, spostai in avanti i miei fianchi, liberandomi dalla presa delle sue mani.
"Ma che stai facendo?", le chiesi scocciato.
Simona si alzò dal divano e venne davanti a me, mentre Barbara mi riaferrava i fianchi con le mani e li riportava verso sè.
"Stai tranquillo, se ci lasci fare, vedrai che ti divertirai anche tu", mi disse Simona, portando la sua mano sul mio viso e facendola dolcemente scendere fino al mio petto, mentre la destra si stringeva sul mio pene, che prese nuovo vigore e si gonfiò nella sua morsa. I suoi occhi color nocciola mi guardavano fisso, mentre la sua mano si muoveva sul membro. Totalmente stregato dal suo sguardo e domato dalla sua mano, lasciai che Barbara continuasse a giocare con il mio sedere.
Sputò di nuovo, poi la mano destra lasciò il mio fianco, e subito dopo sentii l'indice farsi strada intorno al buco.
Con un leggero movimento circolare, lo stava allargando, e pian piano avanzava al suo interno.
Instintivamente contrassi i glutei, di tutta risposta ricevetti una colpo a mano aperta sul gluteo sinistro: "Buono, non ti faccio del male", mi rimproverò Barbara.
La cosa mi stava eccitando, e ne ero un pochino turbato; cercavo di convincermi che tale piacere, in verità, fosse dovuto a Simona, invece dentro di me sentivo che era la sensazione di quel dito che stava abusando del mio culo che mi stava eccitando, sentirlo giocherellare con il mio buchino, sentire il freddo umido della saliva di Barbara che lubrificandolo ne facilitava il passaggio.
Di nuovo il dito si avvicinò al buchino, ormai quasi asciutto. Un altro sputo lo raggiunse, e cominciò ad affondare. Lo sentivo entrare, ma questa volta non contrassi i muscoli, non lo sentivo come un intruso, ma saperlo dentro di me, sentirlo muoversi dentro di me, mi procurò piacere.
La mia concentrazione si ripose solamente su di esso, sul dito di Barbara, che mi stava esplorando, dimenticai che davanti a me, un'altra donna, mi stava masturbando.
Quando il dito fu completamente dentro, cominciò a muoversi dentro di me, la sensazione era come un solletico, fino a quando lo diresse verso la prostata e cominciò ad accarezzarla.
Il piacere aumentò, il pene ebbe un scatto e si gonfiò ancor più.
Adesso il dito si muoveva ancor più velocemente, nella stessa maniera in cui avevo mi era capitato di masturbare qualche donna, adesso era Barbara a masturbare me, il mio sedere.
Instintivamente mi chinani leggermente in avanti, come per facilitare il movimento; Barbara affondò ancor di più il dito e lo muoveva ancor più velocemente, mentre con la mano sinistra, ora mi stringeva forte la chiappa, ora la colpiva violentemente.
Ero ormai in preda all'eccitazione, Simona si abbasso e avvolse il mio pene con la sua bocca. Subito dopo esplosi in un orgasmo che le riempì la cavità orale, costringendola a detrarsi, mentre la cappella continuava a spurgare gocce di sperma.
Barbara sfilò il dito da dentro di me, mentre ancora gemevo di piacere, mi afferrò per i capelli e tirandomi indietro, mi fece sollevare la testa, abbassandomi un pò: "A quanto pare ti è piaciuto. Adesso apri la bocca, che Simona deve renderti la tua cremina".
Totalmente inebetito aprii la bocca, Simona avvicinò la sua e riversò dentro di essa tutto lo sperma che la riempiva.
Su, da brava puttanella, bevilo tutto. Non è così che piace a voi maschietti?"
Per la prima volta, avevo in bocca dello sperma, potevo sentire il suo sapore amaro, la sua densa corposità. Ne trovai disgusto, decisi di degluttirlo velocemente. Ma il suo sapore e la sua densità rimasero nella mia gola, procurandomi leggeri conati di vomito.
Mentre cercavo di eliminare quella fastidiosa presenza in gola, degluttendo saliva, Simona si spogliò completamente e si adagiò sul divano sinistro.
Poi allargò le gambe e mi ordinò:"Vieni a rifarti la bocca, su da bravo, leccamela un pochino. Ti riesce?"
Mi avvicinai e mi inginocchiai davanti a lei, poi accostai la testa in mezzo alle sue cosce, tenendo il mio sguardo fisso nel suo, sorridendo, lei si lasciò scivolare in avanti poi mi afferrò per i capelli e spinse la testa verso la vagina: "Su, da bravo, fammi un bel lavoro".
Tirai fuori la lingua e cominciai a passarla prima sulle labbra, poi piano piano in mezzo ad esse, ora spennelleandola, ora spingendola al suo interno. Di tanto in tanto, facevo aderire la mia bocca e ne aspiravo gli umori, spalancandone le labbra, e infilando rapidamente al loro interno la lingua, alla ricerca dei suoi liquidi.
La sentivo gemere, e ne ero orgoglioso, quello era un lavoro che sapevo fare, una cosa di cui mi ero vantato spesso anche con loro, e i dolci umori di Simona mi stavano ampiamente ripagando e rifacendomi il gusto in bocca.
Allungai una mano verso i suoi seni, che come collinette allietavano il mio orizzonte quando sollevavo lo sguardo. Al di sopra di esse due capezzolini, marroni e turgidi.
Alungai la mano verso di essi, ma con un rapido movimento del piede, appoggiato alla mia spalla, Simona mi spinse indietro: "Che cazzo fai? Chi ti ha detto che puoi toccare?", brontolò con aria piuttosto severa e decisa.
Intimidito abbozzai: "Scusa, non credevo di far niente di male, in fondo stiamo facendo del sesso insieme".
Interruppe Barbara: "No, noi stiamo scopando te, tu fai la parte della puttanella, quindi sati zitto e fai quello che ti diciamo di fare, niente più".
"Adesso chinati e leccami i piedi!", tuonò di nuovo Simona.
Così feci, mi chinai e cominciai a passare la mia lingua, ora sul collo dei suoi piedini, ora in mezzo alle dita smaltate di un bordeaux scuro, ora sul palmo, a seconda di come Lei li dirigeva ed orientava.
Mentre ero chino, impegnato in quel lavoro, sentii appogiarsi sul fondoschiena la suola di una scarpa, proprio nel mezzo.
Accennai a girarmi per capire, ma la mia testa fu afferrata e riportata nella posizione in cui si trovava.
Subito dopo sentii toccarmi di nuovo vicino alla cavità anale, ma questa volta non era un dito, nè una mano, era il tacco di quella scarpa, più precisamente era uno stivale che rivestiva i piedi di Barbara e che Lei si divertiva a dondolare, ora avvicinandolo, ora allonatandolo dal buchino.
Poi Simona trasse a sè la testa e la strinse nella morsa delle sue gambe, con i polpacci la teneva ben forte sotto le sue cosce.
A quel punto lo stivale smise di dondolare e il tacco cominciò ad affondare dentro di me.
Questa volta non aveva lubrificato, e il tacco, seppur a spillo, duro e rigido, non fù molto delicato con le mie interiora.
Lo sentivo graffiarmi, ma la mia mente corse ad immaginare la scena, e fui di nuovo preso dall'eccitazione.
Credo che ne fosse entrato almeno la metà, dei suoi dieci centimetri, quando di nuovo cominciò a dondolare, in un misto di dolore e piacere.
"Brava troietta, così mi piaci", commentò Barbara.
"Allora era vero quando dicevi che se nascevi donna, saresti stato una grande maiala, eh?".
Non solo stavano abusando del mio didietro, cosa che mai avrei pensato di permettere a nessuno, non solo mi stavano usando come giocattolo, ma si prendevano anche gioco di me. Avrei potuto liberarmi di quella morsa quando e come volevo, uscire da quella situazione, ma ne ero incredibilmente attratto ed eccitato, stavo provando piacere nell'essere calpestato della mia mascolinità, usato ed abusato, deriso ed umiliato.
Poi con un ultimo affondo deciso, infilò gran parte del tacco dentro il buco, ebbi uno scatto in avanti e lanciai un lamento.
Questa volta il dolore era stato grande, sentii come una lama all'interno, poi cominciò a sfilarlo piano piano, lasciando dietro di sè una sensazione di bruciore.
"Adesso voltati e pulisci bene il tacco".
Mi girai, era seduta sull'altro divano, anche lei completamente nuda, le gambe accavalate, gli stivali di pelle nera erano gli unici accessori che indossava.
Con un dito mi indicò il tacco che aveva abusato di me: "Su bello, ciuccialo bene bene, lo rivoglio ben pulito e lucidato."
Lo guardai un pò schifato, c'erano chiaramente dei residui delle mie feci che si erano spalmate lungo i dieci centimetri di tacco cromato.
Alzai lo sguardo su Barbara, che aggiunse: "Sù dai, è tutta roba tua, mica me la vorrai lasciare lì. Fammi vedere come sai lavorare di lingua".
Ormai ero completamente inebetito e mi avvicinai allo stivale, l'odore delle mie rimanenze raggiunse il mio olfatto e per un istante mi fermai. ma non ebbi il tempo di ritrarmi, che Barbara appoggiò il tacco sulla mia bocca, spingendolo al suo interno.
Lo sentivo spingersi fino alla gola, avvolto di cremosa materia amara che altri non era che le mie feci.
Stetti qualche istante fermo, immobile, poi cominciai il lavoro.
Prima lo feci sfilare, facendo bene aderire le mie labbra, e succhiando lo sporco che ne oscurava la brillantezza.
Poi strofinai con energia la lingua fino a togliere ogni residuo che ne fosse rimasto attaccato, poi di nuovo lo avvolsi con la mie labbra e lo infilai fino a sentirmelo in gola, per poi farlo uscire ed entrare più volte. Stavo simulando un coito orale, e la cosa più incredibile era che mi venne naturale, spontaneo. Per questo, anche se stupefatto per quello che stavo facendo, continuai a farlo senza timori, tuttaltro provando una grande eccitazione e piacere.
"Ma te sei una troietta nata!" - escamò Barbara - "Sicuro di non averlo mai fatto prima".
"Stai a vedere che abbiamo scoperto che sei un finocchietto", intervenne Simona.
"Sai Simo, mi sà proprio che sarà più facile di quello che pensavamo, vado a prenderli, tu intanto preparalo."
Barbara si alzò e scomparì dietro il muro che separava la sala dal cucinotto, mentre Simona mi fece adagiare con il busto sulla spalliera del divano, in ginocchioni sul guanciale.
"Adesso fai il bravo che ti facciamo diventare una vera signorina!", mi disse mentre con un mano ungeva la cavità anale con un liquido bianco.
La mia immaginazione non arrivava a tanto, cosa intendeva per farmi diventare una signorina, cos'altro volevano dal mio sedere?
"Co-come diventare una signorina?" balbettai.
"Su, non vorrai mica passare la vita a fare pompe agli stivali, ci vuole qualcosa di più sostanzioso per una bella maialina come te!".
Usavano il femminile rivolgendosi a me, e seppur anomala, la cosa non mi turbava.
Nel frattempo dal cucinotto riapparve Barbara, aveva ancora i suoi stivali neri, con luccicanti tacchi cromati, ai piedi, ma questa volta non erano gli unici accessori a vestirla.
Portava una specie di sospensorio, le cui cinghie nere intorno alla vita, sostenevano, in mezzo alle sue cosce, all'altezza dell'inguine, una protesi, piuttosto realistica, di un fallo, nera anch'essa. Un bell'esemplare in gomma, di membro maschile, le cui dimensioni erano piuttosto sostanziose, se non altro se confrontato alla mia dotazione.
Nella mano destra ne teneva un'altro, di dimensioni più piccole, diciamo già più paragonabile al mio, che tenendolo sollevato, faceva leggermente volteare in aria, tenendolo per le cinghie, mentre si avvicinava al divano dove mi trovavo.
Passò il fallo a Simona, poi si rivolse a me: "Adesso potrai dare il meglio di te, con questi due bei cazzoni."
Sentii un brivido dentro di me, adesso la mia immaginazione era stata illuminata, intuii come sarei diventato signorina.
Ma, con mio estremo stupore, ormai non ne avevo timore, tuttaltro ne provavi desiderio, scoppiavo dalla voglia di essere di nuovo umiliato, mi eccitava l'idea di essere scopato, nel vero senso della parola, da due belle donne, sentirmi femmina nelle loro mani, e tra le loro gambe.
Barbara si posizionò davanti a me, e tenendomi la testa con una mano, appoggiò il suo fallo di gomma, sulla mia bocca.
Io lo avvolsi con le mie labbra e lei cominciò a muoverlo dentro e fuori, urlandomi parole degne del peggior puttaniere.
Nel frattempo Simona dietro di me indossò il suo sospensorio e fermandomi i fianchi con le mani, lo accostò all'ano, poi con una mano lo appoggiò sulla cavità e con movimento lento cominciò a penetrare.
Stavo vivendo una incredibile situazione, in un certo qual modo parte dell'immaginario erotico maschile si stava concretizzando, soltanto che stavo rivestendo il ruolo sbagliato, ero la troietta che si faceva scopare da due cazzi, mentre nelle mie fantasie io ero uno dei due scopatori attivi.
Ma ciò non attenuò la mia ecitazione, e l'adrenalina cominciò a dar nuovo vigore ai miei muscoli, riportando il mio pene nella massima erezione.
Avevo due splendide ragazze, una davanti a me, una dietro, due che fino ad allora erano state colleghe, amiche, complici, ma che adesso stavano riversando su di me, alcune delle cose che avevo fantasticato di fare io a loro.
Una mi stava riempiendo la bocca con un grande fallo di gomma nero, mi urlava di essere una grande troia, di doverglielo leccare bene e tutto, di farle vedere quanto mi piaceva e ne fossi golosa, il tutto sembre rivolgendosi a me al femminile.
L'altra, mi stava sverginando il culo, con un fallo legato in vita, mi stava scopando come una femmina, sentivo il suo membro entrare ed uscire dal mio sedere, lo sentivo accarezzare la prostata, sentivo i colpi dei suoi fianchi sui miei glutei, quando il ritmo si fece più veloce.
Sentivo il mio pene scoppiare di piacere, e allungai una mano per saggiarne la sua durezza, ma mollai subito la presa, nel timore che la reazione fosse stata l'eiaculazione, e volevo continuare a godere di quel momento, godere da femmina.
Non sò per quanto continuarono, almeno una decina di minuti, quando Barbara scostò il suo membro dalla mia bocca e si diresse dall'altra parte del divano.
Anche Simona sfilò il suo, e mentre Barbara si sedeva sull'altro divano, lei mi prese per un braccio e mi fece alzare, mi portò davanti a Barbara,per poi farmi voltare, e posizionando le mani sulle mie spalle, mi spinse in basso, invitandomi a sedere sul fallo di Barbara, che con la mano destra stava tenendo ben eretto e pronto ad inserirsi dentro il mio sedere.
"Adesso vediamo quanto glielo hai allargato, Simo."
Sentii l'enorme cappella appoggiarsi tra i due glutei, e tra essi farsi strada, ma istintivamente li avevo contratti, e per questo ricevetti due belli schiaffoni sulla chiappa sinistra.
Poi Barbara, prese la bottiglietta del liquido lubrificante, lo passo sul suo fallo, e con le mani allargò i glutei che si erano fatti più morbidi.
A differenza di quello di Simona, il fallo di Barbara faticava molto di più a farsi strada, lo sentii sfondare il buco, e provai un gran bruciore, come se lo avesse strappato.
Poi, lentamente lo affondò dentro di me. Lo sentivo riempirmi, il suo passaggio al mio interno non era più una carezza, ma un vero e proprio sfondamento, mi stava letteralmente allargando.
Arrivata ad un certo punto si fermò, ma avendolo avuto in bocca fino a pochi istantoi prima, sapevo che non era entrato del tutto, che ancora ce ne era. Ed ecco che lei di lo sfilava, lentamente, fino a farlo uscire quasi del tutto, fino a quando la parte superiore della cappella facesse capolino al mio interno. Poi di nuovo dentro, delicatamente, un pò più profondamente, sfondando qualche centimetro in più del mio sedere. Di nuovo fuori, e di nuovo dentro, fino a quando, il calore delle sue cosce scaldo le mie chiappe. Un violento colpo d'anca e ce lo avevo tutto dentro. Lo sfilava un poco e di nuovo un colpo d'anca violento, poi ancora, poi ancora, sempre più rapidamente, fino a quando il miei sfinteri cedettero ogni resisetnza e i colpi si fecero più rapidi e frequenti.
Fu allora che Simona infilò il suo fallo, ancora intriso dei miei umori, dentro la mia bocca e, tenendomi la testa con le mani, al ritmo dei colpi di Barbara, lo spingeva e lo detraeva dentro di essa.
Le dimensioni del fallo di Barbara mi procurarono nuovo piacere, che sommergeva completamente il dolore delle parti sfondate; mentre i suoi colpi mi facevano saltellare su di lei, mentre la mia bocca si ingoiava il fallo di Simona, gemevo come una troia, stavo godendo, stavo provando una sensazione mai provata, e che mai avrei creduto di poter provare, o di avere il coraggio di provare.
Le sentivo ridere, gemere, o burlarsi di me, ma non me ne curavo, stavano regalandomi qualcosa di strepitoso, stavo godendo come un femmina, stavo sentendo dentro di me, la potenza della sessualità, ed era grazie a loro, tutto era loro permesso, in cambio di quel dono.
D'improvviso Barbara rallentò, e con la mano destra mi afferrò il pene, lo stringeva e lo rilasciava, come per mungerlo, e difatti, subito dopo schizzai fino a colpire Simona davanti a me, dritta nel petto, dopo che mi ero liberato della sua presa inarcandomi sulla schiena nel gesto di godere.
Il resto mi colava lungo il pene, fino a posarsi sulla mano di Barbara che ancora continuava il suo movimento, fino a quando non ne usciva più una goccia.
Simona prese di nuovo la mia testa con entrambe le mani e la portò all'altezza dei suoi seni, che come un miraggio si mostravano davanti ai miei occhi, che, annebbiati dai fumi del piacere, pian piano mettevano a fuoco e videro i suoi turgidi capezzoli ergersi dalla sommità delle due piccole e sode tette, cosparse del mio liquido seminale.
Sapevo già quale sarebbe stato il mio prossimo compito, senza che mi fosse suggerito, mi affrettai a ripulirle, con lunghe ed energiche linguate, su tutte le rotondità dei suoi seni, passando per il solco che li divideva e risucchiando tutto il liquido che le solcava, fino ad arrivare ai capezzoli, di cui potetti verificare la durezza e rigidita, e che feci sparire nella mia bocca, per risucchiarne ogni mia impurità.
Nel frattempo Barbara mi fece sollevare e sfilò il suo membro dal mio sedere, che tornando a coprire lo spazio violato, mi rilasciava dolorose sensazioni.
Si spostò di lato e passò la mano intrisa del mio sperma sul fallo di gomma, spalmandola per tutta la sua superfice, poi mi fece inginocchiare sul pavimento e spinse la mia testa verso di esso.
Cominciai a leccarlo, e mentre avidamente succhiavo il mio liquido, mi resi conto che non provavo più il senso di disgusto che avevo provato solo pochi minuti prima, la prima volta che lo avevo avuto in gola. Lo leccavo avidamente e ne ripulii ogni sua parte, anche dove trovavo attaccato qualche grumolo di feci, poi per finire il lavoro lo avvolsi nella bocca e cominciai a pomparlo, prima lentamente, poi sembre più velocemente.
Solamente allora vidi che dietro l'attaccatura del fallo che mi stavo ingoiando, ce ne era un'altro simmetrico, più piccolo che si infilava dentro la vagina di Barbara; alzai gli occhi verso di lei e la vedevo godere al ritmo delle mie pompate, fino a quando non mi prese per i capelli, scostò la protesi e mi schiacciò la bocca tra le sue gambe, dalla cui cavità vaginale sgorgava un liquido cremoso, che mi affrettai a succhiare e gustare.
Quando fù appagata, mi sollevò la testa, mi guardò fisso negli occhi, e disse: "Adesso fatti una doccia e vattene, la festa è finita!"
Non privo di dolori per i trattamenti subiti, ma appagato per le incredibili emozioni che avevo pouto vivere con quella esperienza, raggiunsi il piccolo bagno di servizio, dove con un bel getto di acqua fredda allievai i bruciori conseguenti ai trattamenti subiti.
Poi presi la porta e me ne tornai a casa, dove mi attendeva una notte insonne, a ripensare attimo per attimo, emozione per emozione, movimento per movimento, a questa incredibile esperienza.
13
5
18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Di nuovo sessualmente femmina
ciao a tutti sono kristina purtroppo negli ultimi tre anni travesta in privato perchè mi sono sposata (con donna).
dunque come dicevo nelle righe sopra oramai sono tre anni che non esco en femme ma sono kristina solo in pvt nei ritagli di tempo che sono sola, e giocare con il mio unico fallo di lattice.
cmq per farla breve e iniziare quello che mi è successo racconto con immensa gioia che il martedi grasso ultimo giorno di carnevale del 2006 sono stata di nuovo con un uomo dopo una astinenza di tre anni piu o meno. tutto inizia che si decida con altre 2 coppie di amici di andare a festeggiare il martedi grasso a un locale che facevano una festa mascherata.La mia scelta del costume naturalmente mi pare ovvia (travestirmi da donna) con sommo stupore di mia moglie che quando gli chiedo se è il caso di depilarmi accetta anche di aiutarmi dopo il primo tentativo di dirmi se ero sicuro. e cosi inizia il travestimento per la prima volta ufficiale mi depila petto avambracci natiche fino a un quarto di coscia (fino al limite delle calza nere con reggi, perizoma reggiseno a balconcino, minigona di tessuto fino e una camicetta scollata molto sexybianca. poi inizia il trucco con un fondo tinta molto leggero occhi pittati di nero e matita sulle labbra unico inconveniente le scarpe che mia moglie chiede alla vicina che ha un 41e mezzo (io porto un 42) con tacco da 11 con scollatura un pò strettine ma molto belle. alla fine della preparazione mia moglie rimane un pò a guardarmi per dirmi ma sei sicuro non ti vergogni con i nostri amici? io faccio un pò di parte mi guardo certo cosi conciata un pò si, gli rispondo cmq va bene preparati anche tu che ci aspettano.
raggiungiamo i nostri amici al locale (vicino frascati) scesi dalla macchina le loro facce sono quelle della presa in giro totale con battute naturalmente non proprio consone da dire qui.solo luca lo chiamerò cosi fà un apprezzamento leggero riferendosi al mio di dietro ma dando merito alle scarpe. si entra nel locale si beve si spizzica qualcosa si parla del piu e del meno fino a quando dico agli altri che vado in bagno per un bisognino fisiologico e luca si aggrega con me per lo stesso motivo. appena entrati in bagno luca mi mette una mano nel mezzo del sedere (praticamente me la sento in mezzo alle chiappe avendo una minigonna molto leggera e il peri in mezzo alle chiappe) esclamando a pà (il mio nome maschile abbreviato) hai proprio un bel culo!! Luca ma sei scemo gli rispondo leva stà mano!!lui di subito mi risponde: e dai stò scherzando andiamo. vabbè risposi.usciamo dal bagno e mi dice diciamo agli altri che ci andiamo a fumare una sigaretta fuori. ok risposi detto fatto ci ritroviamo fuori al freddo a fumarci una sigaretta appoggiati alla sua macchina una jeep cayenne.comincia a farmi i complimenti per il costume che sono molto sexy etc etc quando all'improvviso mi prende la mano e se la mette sulla patta del suo costume (uomoragno)e comincia a strofinarla, sento il suo pisello tosto e gli dico levando la mano scherzando che ciai li carzoni sporchi??? e scoppiamo a ride imbarazzatissimi mentre gli dico luca ma sei proprio scemo e arrapato!!! llui diventa rosso come il costume che aveva in dosso, allora gli dico senti entriamo in macchina che fà freddo (io ero abbastanza leggera) che continuiamo a parlare. lui acconsente ci accomodiamo e gli dico dove eravamo rimasti!!!gli calo i calzoni e gli tiro fuori la sua mazzae comincio a ma sturbarlo lui imbarazzatissimo balbentando mi diice pà ma che ca... stai a fà??? io gli rispondo non era questo che volevi?? lui si...ma... niente ma.. ed è solo linizio.gli chiedo se ha dei cappottini lui dice di si ne tira fuori uno e me lo dà. gli dico adesso mettiti comodo e non ti muovere srotolo con la bocca nel suo pisello il cappottino e comincio a pompare da sotto a sopra. durata 2 minuti e lo sento venire. me lo guardo un pò incazzata e dico tutto quà??luca imbarazzatissimo non sapeva cosa dire. spero che ti farai perdonare gli dico ancora e luca risponde si.. si..
gli sfilo il cappottino e comincio a masturbarlodi nuovo dicendogli di prepararmi per il dietro e infilarmi prima uno e poi due dita nel buchino.quando vedo che ricomincia ad essere un pò balzotto mi dà un altro cappottino e glielo infilo stavolta con le mano mi metto sopra di lui allinizio sdraiata la paura che ci vedeva qualcuno era reale e di cominciare a infilarlo quando vedo e sento che non ci riesce gli dò una mano nellindirizzarepoi comincio un movimento ondulatorio che piano piano lo sento entrare con un leggero bruciore ogni volta che avanzava dentro una volta che lho sentito che una buona parte era entrata mi dà una botta che sinceramente mi tolse il fiato per un attimo, lui mi guarda con aria di sfida ( nel senso adesso ti ho rotta)e mi dice sono perdonato?? io in quel momento di sottomissione non sapevo cosa dire lunica cosa che gli dissi era quella di non muoversi che mi aveva fatto male.provo a muovermi ondulantesento dolore e piacere ma non resisto ma stavolta il dolore era di piu del piacere quindi dopo un pò mi sfilo il suo pisello dal sedere dolorante(probabilmente non era preparato bene) vedo la sua faccia preuccupata gli dcio tutto bene tranky luca.ci ricomponiamo e un pò io dolorante (ma cmq le scarpe mi giustificano il camminamento) e luca ci riavviammo presso il locale e prima di entrare gli dicoa luca ahòòòò ti devi fare perdonare ricordalo!! e luca si si pà!arriviamo al tavolo ci rimettiamo come se niente fosse con gli altri che erano in pista aballare.La fine è che poi luca in una serata di molta intimità quando le moglisono andate al cinema e noi dovevamo vedere la Partita Luca si è fatto perdonare di piu di quello che credevo.
11
4
18 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 4 ore fa -
Finalmente antonella!!!
Oggi è stato un giorno da ricordare, finalmente dopo anni di pensieri peccaminosi e di masturbazioni a tema, la donna che ho sempre desiderato mi si è concessa totalmente.
Incuranti ambedue del fatto di essere sposati abbiamo infranto ogni regola ed ogni tabù.
Antonella………… una super quarantenne, capelli biondi mossi, due tettone da urlo (5° misura), un culo burroso ed accogliente, due gambe da favola, ma, soprattutto una gran voglia di cazzo repressa ormai da anni……. Si…….perchè la signora è sposata con un minchione di prima categoria e, a detta sua…….mini dotato.
Ho sempre ammirato quella donna per la sua femminilità, per la sua carica erotica, per il suo modo di camminare su tacchi altissimi (cosa che a me fa impazzire).
Questa mattina con una scusa banale mi sono recato a casa sua, approfittando del fatto che il suo adorato maritino fosse al lavoro.
Arrivato davanti alla sua porta, suonai il campanello. Subito lei mi aprì. Mi trovai davanti Antonella vestita in un modo arrapantissimo. Una camicetta bianca con una scollatura mozzafiato oltre la quale si intravedeva un reggiseno di pizzo nero. Una gonnellina nera sopra il ginocchio con spacco laterale, calze velate color castoro ed un paio di decollete nere scamosciate con tacco a spillo in metallo dorato (da vera puttana). Entra pure mi disse……. Ti faccio subito un caffè vuoi? Certo! Risposi io……. Anche se le mie intenzioni erano altre!!!!
Antonella si diede subito da fare come sempre ed iniziò a preparare il caffè.
Sai……… stavo per uscire mi disse, a cosa debbo l’onore della tua visita?…… fortuna che sono arrivato in tempo, dissi io……… ora con calma ti spiego tutto non preoccuparti Anto!
Vederla trafficare ai fornelli vestita in quel modo mi fece rizzare il cazzo, mi alzai dalla sedia e lentamente mi avvicinai a lei. Appoggiai le mie mani sui suoi fianchi ed iniziai a strusciarmi sul suo culo facendole sentire tutta la mia eccitazione. Lei rimaneva immobile come pietrificata, ma sentivo il suo respiro aumentare sempre di più. Era il momento giusto…. La zoccola ci stava!
Avvicinai la mia bocca al suo orecchio e le sussurrai in un orecchio…….Non sarebbe meglio prendere qualcos’altro invece del caffè? Sono stufo di masturbarmi pensando a te………… E mettendole una mano sotto la gonna arrivai finalmente a toccarle la fica! La signora indossava un minuscolo perizoma di pizzo nero ed un paio di autoreggenti……….. la sua Bernarda era già fradicia ed il mio dito scivolò agevolmente dentro di lei. Sentii subito un suo gemito di piacere e, dopo poco mi disse con voce eccitata………..Quanto ho desiderato questo momento……voglio essere tua…….tua completamente……..fammi impazzire porco!!!!!
A quelle parole ogni tipo di inibizione scomparve in me. Le sbottonai velocemente la camicetta, giù il reggiseno….. e le tirai fuori le sue grandi mammelle, palpandole con foga. La girai verso di me, determinato più che mai a leccare e succhiare quei turgidi capezzoli.
Antonella si dimenava ed ansimava sempre più……. Dalla sua bocca uscivano parole di incitamento sempre più oscene………Succhiami le tette bastardo! Non era quello che volevi??? Succhia! Succhia! Non fermarti!!!!
E no!!! Mia cara puttana………ora basta con questi giochetti da adolescenti!!!....... ora si fa sul serio!!!
A quel punto le misi due dita in bocca per inumidirle con la sua saliva e, subito dopo, scostandole il perizoma dalle chiappe, le infilai un dito nel culo senza tanti complimenti.
Notai subito che la signora aveva un buchino ancora stretto, segno lampante che non aveva preso molto cazzo nel 2° canale. Ma, notai ancora di più che stava gradendo molto la penetrazione.
Quella gran vacca si dimenava ormai come un’anguilla. La presi quasi di forza e la feci sdraiare sul tavolo, allargandole per bene le gambe e spostandole le mutandine.
Fatto ciò mi chinai verso la sua passerona rosea e li, ficcai la mia lingua, usandola come una sciabola…….. iniziai a succhiarle il grilletto ormai teso e gonfio, alternando passate di lingua su tutta la vulva, per poi penetrarla il più possibile con la lingua stessa.
Era meraviglioso!!! Assaporare i suoi umori di donna, e, all’unisono sentirla godere come una cagna!
Continuai quel trattamento per circa dieci minuti buoni, poi mi fermai. Passai velocemente dall’altra parte del tavolo avvicinandomi alla sua testa.
Mi abbassai lentamente i pantaloni e le dissi: Ora tocca a te mia cara…….fammi vedere quel cornuto di tuo marito cosa ti ha insegnato in tutti questi anni di matrimonio……
Antonella, vedendo il mio pistone in tiro rimase sbalordita e disse: Mio Dio…….. cosa mi aspetta!!!!! Ma tu non hai un cazzo…….hai un palo tra le gambe!!!!
Io sorridendo risposi: per ora prendilo in bocca, che poi anche tu lo avrai……..in mezzo alle gambe!!!!
Lei non se lo fece ripetere…. Lo prese subito in bocca ed iniziò a succhiarlo come una vecchia puttana. Non avevo mai provato nulla di simile prima! Antonella succhiava ed io cercavo di spingere il mio cazzo sempre più in fondo nella sua gola, fino quasi a soffocarla. Ingoialo troia……ingoialo tutto!!! Le dicevo con voce bassa ed ansimante. Ad un certo punto, sfilai il cazzo dalla sua bocca e glielo sbatacchiai per bene sul volto e poi sul seno, muovendolo come se stessi usando una frusta……..
Piano piano mi ritrovai davanti alle sue magnifiche gambe aperte, velate da un paio di autoreggenti color castoro e, meravigliosamente completate da delle decolletè nere scamosciate con tacco a spillo in metallo dorato. Il mio bastone era pronto! Durissimo!
Il momento era giunto…….. stavo per fare quello che per anni avevo solo sognato…….chiavare Antonella!!!!
La guardai dritta negli occhi e le dissi: Preparati Anto! Sta per entrare un treno nella tua galleria!!!
Siiiiii!!! Rispose lei……… Fammelo sentire tutto il tuo treno!!!!! Chiavami porco!!!! Chiavami ora!!!!!!!
Le spostai nuovamente il perizoma………
Appoggiai la mia grossa cappella alla sua fregna calda ed umida………
Iniziai la penetrazione……. Lentamente…….molto lentamente. Il mio cazzo durissimo si faceva strada dentro quella caverna umida, come un coltello caldo nel burro.
La puttana gemeva di piacere……….. Quanto è grosso!!!! Quanto mi piace!!!! Arriva fino in fondo tesoro!!! Spaccami la fica!!!! Sono la tua Troia!!!
Arrivai in fondo alla sua fica, fino al collo dell’utero, per qualche secondo mi fermai.
Iniziai poi a muovermi lentamente dentro di lei……. Avanti e indietro…….avanti e indietro……Poi sempre più velocemente.
Più forte!!!! Gridava lei……Più forte!!! Più veloce!!! Spaccami la fregna bastardo!!!! Non è quello che volevi???
Sentendo quelle parole mi infoiai come un animale. Iniziai a scoparla quasi con rabbia, Antonella incassava i miei colpi godendo come una pazza. Ad ogni affondo le sue grosse tette sobbalzavano, muovendosi come le onde di un mare in tempesta, sentivo i suoi tacchi a spillo sulle mie chiappe……….. era eccitantissimo!!!!
Entravo ed uscivo dal suo corpo con una facilità estrema. La sua figa era bagnatissima e dilatata al massimo!
La pompai così per una decina di minuti poi le dissi: Vieni con me puttana! Andiamo in camera da letto…… Ora viene il bello!!!
Lei si alzò e mi condusse verso la camera da letto……. La feci sedere sul letto davanti a me e glielo ficcai nuovamente in bocca incitandola a leccarlo e succhiarlo ancora un po’…….
Dopo qualche minuto di bocca le dissi: Ora basta!!!! Alzati e spogliati zoccola!!! Voglio che lasci solamente le calze e le scarpe! Lei obbedì all’istante, si levò la camicetta, la gonna ed il reggiseno.
Ora inginocchiati sul letto le dissi………. Ti voglio alla pecorina!
Lei si voltò…….si inginocchiò sul letto e mi offrì la stupenda visione delle sue chiappone larghe.
Non persi tempo, salii anch’io sul letto e la ingroppai. Era come montare una cavalla selvaggia!!! Una vera troia……… una donna con la D maiuscola….
Antonella incassava i miei colpi gemendo e godendosi come una pazza le dimensioni del mio arnese.
Dopo averla fatta godere per bene, sfilai l’uccello da quella meravigliosa fica, le allargai il più possibile le chiappe ed iniziai una lenta preparazione al suo buchino del culo. Leccavo con infinita cura e pazienza inumidendo il suo canale. Lei mi disse: E’ bellissimo!!! Dai leccami il culo….. penetrami con la tua lingua tesoro…..
Mi feci leccare ben bene il dito indice, dopo di chè misi il mio dito nel suo stretto culetto. Quella gran puttana non disdegnava il trattamento. Ad un certo punto le sfilai per un attimo una scarpa e le feci entrare dentro piano piano il tacco a spillo. Aspetta!!! Mi disse….. mi sembra di capire che sei molto interessato al mio culo vero? Io non l’ho mai preso dietro ma…… penso sia interessante.
A quel punto non mi feci pregare molto. Le sfilai il tacco dal culo, le rimisi la scarpetta ed allargandole bene le natiche iniziai a prepararla per il suo primo rapporto anale.
Avvicinai la mia lingua al suo sfintere leccandolo lentamente e cercando di penetrarlo con la lingua stessa. Più leccavo e più quel buchino si dilatava.
La troia gradiva molto il trattamento ma di li a poco qualcosa di molto più sostanzioso della mia lingua sarebbe scivolato li dentro.
Ad un certo punto lei mi disse: Aspetta!.......
Con una mano aprì il cassetto del comodino e tirò fuori un vibratore……… Prima mettimi questo nel culo…….. è molto più piccolo del tuo pisellone……. Mi aiuterà a non sentire troppo dolore.
Chiesi ad Antonella se avesse della crema emolliente per preparare il canale. Sempre dal comodino uscì anche quella.
Ne spalmai un po’ sul vibratore e poi, con il dito, le riempii per bene il culo.
Appoggiai la punta del vibratore al suo sfintere e piano piano cominciai una lenta ed inesorabile penetrazione. Quel piccolo aggeggio di plastica scivolava agevolmente dentro di lei.
Arrivai fino in fondo al canale rettale e li lo tenetti fermo per alcuni minuti, poi iniziai a muoverlo su e giù.
Ti piace prenderlo nel culo? Le dissi. Siiiiiiii!!!!!! Rispose lei, ma voglio il tuo cazzo nel mio culetto…….. voglio che tu mi rompa il culo…….. lo voglio sentire fino in gola il tuo siluro……fottimi nel culo!!!!! Scopami il culo dai!!!!!!
Sentendo quelle parole la voglia di inchiappettarla salì alle stelle. Levai immediatamente il vibratore e lo gettai sul letto. Passai davanti a lei e la obbligai a prendere in bocca il mio cazzo per farmelo succhiare ancora un po’ prima di sbatterglielo nel culo.
La troia succhiava e leccava come un’ossessa. Il mio pisellone diventava sempre più duro pregustando la penetrazione che da li a poco sarebbe avvenuta. Arrivato al limite dell’erezione, andai dietro di lei e le dissi: l’ai vouto tu……….. allarga bene le chiappe troia…….. ora ti rompo il culo, alla faccia di quel senza cazzo di tuo marito!!! Lei rispose: Siiiii! Spaccami il culetto!!! Ma fai piano………non farmi male!
Il mio uccello era durissimo. 25 cm di carne stavano per invadere il suo retto. Appoggiai la cappella al suo sfintere ed iniziai a spingere……. Centimetro dopo centimetro scivolavo dentro di lei. Il suo culo era molto stretto e con fatica riuscivo a penetrarlo. Dio mio!!!!! Disse lei……ma è enorme!! Mi stai spaccando!!!! Mi fa male!!!!
Incurante dei suoi lamenti andai fino in fondo e mi fermai. La presi con una mano per i suoi lunghi capelli biondi e, facendola voltare verso di me le dissi con voce roca ed eccitata: lo senti Anto??? Lo volevi nel culo??? Eccoti accontentata!!!! Lo senti quanto è grosso??? Ora te lo lucido per bene il tuo culetto vergine!!! Dette quelle parole cominciai a muovermi dentro di lei lentamente. Sentivo il mio cazzo fare sempre meno fatica, il suo canale si stava adattando alle dimensioni del mio uccello ed il suo iniziale dolore si stava tramutando in piacere. Si!!!!!! Siiiiiiiiii! Mi piace!!!! Fa un po’ male ma è molto bello!!! Inculami !!!! inculami porco!!!! Sono la tua troia!!!
Antonella intanto si masturbava velocemente, sgrillettandosi il clitoride gonfio come un palloncino.
La chiavai a lungo nel culo sfondandoglielo a dovere tra grida di piacere e di dolore.
Era completamente mia, ogni tipo di inibizione era ormai caduta. Stavo per venire, le mie palle erano gonfie di liquido bollente, ma non volevo sborrare nel suo culo. Arrivati a quel punto una bella spagnola era quello che ci voleva!
Le levai il cazzo dal culo e con una spinta la rivoltai a pancia in su. Velocemente salii a cavalcioni su di lei ed appoggiai il mio siluro proprio in mezzo alle sue meravigliose mammelle.
Le strinsi forte con le mani schiacciandole con forza, fino a quando il mio cazzo non sparì, completamente avvolto tra quelle meravigliose tettone. Pochi movimenti mi bastarono per raggiungere l’orgasmo più intenso e prolungato della mia vita. Una copiosa eruzione di sborra bollente le si riversò sul collo e sul volto. Velocemente ne raccolsi con le dita un bel po’, gliele ficcai in bocca e la obbligai ad ingoiarne il più possibile.
Finimmo esausti sul letto del peccato promettendoci a vicenda che nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza del fatto e che tutto si sarebbe dovuto ripetere prima possibile.
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18 anni fa
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